(Pubblicato su “Ricerche” a. XI n. 1 Gennaio-Giugno 2007 pp. 33-47))

Una lettera inedita di Luigi Capuana, uomo politico, al barone Francesco Spadaro di Passanitello

di Alvise Spadaro

Sembrerebbe che l’unico rapporto tra il celebre scrittore ed il maggiorente del suo paese natale si debba ridurre a quanto dichiarato nella relazione che Luigi Capuana, sindaco di , fece pubblicare nel 1875.1 Ma anche a quanto non esplicitamente dichiarato. Infatti il capitolo Le liti di questa relazione trova la sua conclusione con un vero e proprio rimprovero nei confronti del suo predecessore:2 “Col Sig. Barone Francesco Spadaro il Municipio non ha mancato di usare le stesse cortesie che con gli altri: ha scritto, ha riscritto pregandolo di liquidare alla buona; ma il Sig. Barone, scordando che anche tra nemici (amministrativi, si intende) il galateo non guasta, serbò un ostinato silenzio fino al dì che il Municipio si risolvette, dopo due anni, ad intentargli la lite…”.3 Questo è quanto dichiarato. Quanto non esplicitamente dichiarato si evince dalle grandi lodi che nello stesso testo, Capuana riserva invece ad Antonio Bellone4 (1785-1860), suocero di Francesco Spadaro (1823-1901) e altro suo predecessore nella sindacatura: “…Sarebbe vera ingratitudine non richiamare qui alla memoria il nome del Sig. Antonio Maria Bellone Sindaco di quel tempo. Con un’attività infaticabile che gli stessi contemporanei dissero «non mai veduta per l’innanzi in alcuno dei passati agenti comunali» egli promosse ed in parte condusse vittoriosamente a fine tutte le importantissime pratiche dei diritti promiscui del Comune. Mente acuta, cuore ardente di affetto cittadino, nutriva il più generoso disinteresse alla più ferma volontà nel patrocinare l’assestamento del patrimonio comunale allora mille volte più ingarbugliato di oggi. Ebbe ostacoli di ogni sorta e principalmente quelli della malafede degli interessati che spargevano di fiele e di sorde calunnie ogni suo atto, e quelli di coloro che i privati rancori camuffavano da zelo delle cose comunali e non nuocevano meno degli altri. Il Bellone lottò a viso aperto, perfino colle autorità governative, senza spaurirsi di nulla. I suoi nemici che erano sventuratamente anche quelli del Comune, lo attesero alla scadenza del triennio della sua carica. Coi loro bassissimi intrighi, dei quali ora piangiamo noi le conseguenze, riuscirono ad impedire che venisse rieletto; ma quel giorno il Bellone avrebbe senza taccia di orgoglio potuto esclamare: che con lui rovinava in un nuovo e più terribile baratro l’amministrazione comunale. I fatti non avrebbero tardato molto a dargli piena ragione. Il nome di questo benemerito cittadino, di questo vecchio liberale del 1820 e del 1848 dovrebbe essere scritto con caratteri indelebili nel cuore dei Mineoli. Io vorrei vedere il suo ritratto ad una parete della sala del Consiglio Comunale”.5 Eppure Francesco Spadaro diciottenne neolaureato in ambo le leggi, trasferitosi nel 1841 dalla natia Scicli6 a Mineo per sposare Corradina, unica figlia di Antonio Bellone, sarà

1 Il Comune di Mineo Relazione del Sindaco 1875. 2 Francesco Spadaro Ferreri era stato sindaco di Mineo dal 17 gennaio 1856 al 31 Dicembre 1860 e dal 1 aprile 1869 al 23 agosto 1872 (Elenco dei Sindaci – Municipio di Mineo - stanza del sindaco). 3 Il Comune di Mineo cit. pp. 65-66. 4 “La figura di Antonio Bellone, sindaco di Mineo dal 1840 al 1843, è stata esaltata da Luigi Capuana (sindaco di Mineo alcuni decenni dopo) soprattutto per l’impegno da lui profuso nella annosa questione dei diritti promiscui del comune; ha inoltre considerevolmente sollecitato l’interesse di Antonino De Francesco nel suo studio sulla rivoluzione del ’20 nel distretto di Caltagirone” (Valentina Spadaro di Passanitello Antonio Bellone (1785-1860) La difficile ascesa politica di un notabile di Mineo Tesi di laurea – Università di Catania a. a. 2001-2002. pp. 8-9). 5 Il Comune di Mineo cit. pp. 53-54. Durante la gestione commissariale (1971-1972) del dott. Francesco Emmi, il prof. Luigi Gismondo ebbe l’incarico di realizzare e realizzò nella Sala del Consiglio Comunale, sei pannelli di ceramica raffiguranti altrettanti uomini illustri di Mineo. Furono eseguiti i ritratti di Ducezio, Ludovico Buglio, Salvatore Greco, Luigi Capuana, Benedetto Cirmeni ed Antonio Albertini. (Can. G. Gambuzza Mineo nella storia, nell’arte e negli uomini illustri Caltagirone 1995 p. 137) 6 “Die decima sexta decembris mill.mo octing.mo vig.mo tertio 1823. Franciscus di Paula, Alfonsus, Emmanuel, Conceptus, Salvator filius Ill.is B.nis Benedicti Spadaro et D.ae Catharinae Ferreri iug. natus die 14: hora 16a bapt. de lic. Ill.mi, et Rev.mi Episcopi in vati [?] Eccl.a insignis Coll.ae S. M.ae La Nova, et ex 1 riconosciuto anche dalla storiografia ufficiale come il fedele continuatore della politica del suocero fino ad assurgere al ruolo di “protagonista assoluto della stagione risorgimentale menenina”.7 Infatti Antonio Bellone “il vecchio liberale del 1820 e del 1848” ricordato da Luigi Capuana, appunto nel ‘48 fu Deputato alla Camera dei Comuni del Parlamento Siciliano delegato dalla sua città, ma in quell’assemblea sedeva proprio accanto al genero, il più giovane dei rappresentati e delegato dalla città di Scicli.8 In quell’anno, Francesco Spadaro fu nominato anche Presidente del Comitato esecutivo dell’Ordine Pubblico e Mineo fu una delle poche città siciliane dove non avvennero fatti di sangue.9 Dopo la restaurazione, fu sindaco di Mineo dal 1856 al 186010 e in quest’anno ricoprì la carica di Maggiore della Guardia Nazionale.11 Consigliere provinciale per Regio Decreto di nomina dell’11.2.1860 e confermato in seguito ad elezione con Proclama del Governatore in Consiglio di Governo del 2.4.1861,12 Francesco Spadaro non ritenne di doversi candidare alla guida dell’amministrazione comunale. Conservando la carica di Consigliere provinciale dal 1860, anno della morte del suocero, deciderà di occuparsi della sua vastissima azienda agricola adottando sistemi e macchinari innovativi che oltre ai riconoscimenti ufficiali13, gli confermeranno a Mineo anche a cento anni dalla sua nascita, il titolo di “padre dei lavoratori”.14 Luigi Capuana ritornato nel 1868 da Firenze in paese, per motivi di salute, e dovendovi rimanere poi per sette anni, a causa della morte del padre e di problemi economici, potrà così coronare tre anni dopo l’ambizione di diventare sindaco della sua città.15 Non godrà però dell’appoggio elettorale di Francesco Spadaro al quale, come abbiamo già visto, si rivolgerà come “nemico” precisando “amministrativo s’intende”. Questo è proprio il periodo in cui Capuana meriterà da , che assieme a

permissu R.mi Parochi, per R.m Vicarium Decanum D. Ioannem Beneventano patrini fuere Ill.is Equitis D. Enrici del Bosco ex Principibus Belvedere, ex chirographo dato in civitate Moaq die 16. 8bris 1823 et B.ssa D.a Carmela Denaro" (Scicli Archivio Parrocchia Madonna del Carmine Battesimi vol. 9 (1822-1837) pp. 59-60). 7 “… se è vero che Antonio [Bellone] ricercò pervicacemente l’alleanza con l’aristocrazia, resta altrettanto certo che egli trasmise al genero, il barone Francesco Spadaro di Passanitello, i tratti di fondo della sua militanza politica. In effetti, proprio dalle precedenti scelte di campo compiute dal suocero, questi avrebbe tratto i riferimenti ideali per ergersi, di lì a breve, quale protagonista assoluto della stagione risorgimentale menenina” (Antonino De Francesco La Guerra di Sicilia – Il distretto di Caltagirone nella rivoluzione del 1820-21 Acireale 1992 p. 386). 8 Atti Autentici del Parlamento di Sicilia 1848 vol. I - Palermo s. d. pp. 20, 35. “Quando, nel ’48, la Sicilia scosse il giogo borbonico e chiamò i patrioti più illuminati a formare il primo Parlamento Siciliano (che fu anche l’ultimo) il barone [Francesco] Spadaro Ferreri, che allora contava soli venticinque anni, apparve in quel nobile consesso colla fierezza della sua razza, col proponimento di consacrarsi tutto alla patria. Egli fu uno di coloro che firmarono la decadenza del governo borbonico” (L’Illustrazione Italiana, 8.12.1901 a. XXVIII n. 49). 9 Corriere di Catania 22.9.1901 a. XXIII n. 264; Giornale di Sicilia 24-25.9.1901 n. 268; L’Ora 25-26.9.1901, a. II n. 267; La Patria 29.9.1901 a. 1 n. 3; Onoranze funebri al Comm. Avv. Francesco Spadaro Ferreri, barone di Passanitello, dell’Aere del Conte e Oliveto Catania 1902. 10 Vedi nota 2. 11 Una lettera del Prefetto di Catania Alessandro Bossini indirizzata ai Comandanti della Guardia Nazionale, ai sindaci ed ai Sottoprefetti della provincia datata 21.6.1865 che riporta la circolare 52 con oggetto “Servizio di Guardia Nazionale” ricorda nell’incipit: “Il servizio della Milizia Nazionale costituisce una delle più importanti prerogative largite alla Nazione, siccome quella istituzione che ha per iscopo (art. 1 della legge 4 marzo1848) i diritti sanciti dallo Statuto, di mantenere l’ubbidienza alle leggi, con servare e stabilire l’ordine e la tranquillità pubblica ec., sicché agli occhi di chi sappia valutare l’organamento politico del paese, quel servizio più che un peso, è una prorogativa e un diritto attribuito a’ Cittadini, appartenenti alle classi più cospicue della civile comunanza. […]” (Archivio Spadaro di Passanitello Corrispondenza FSF: Prefettura e Deputazione della Provincia di Catania; vedi successiva nota12). 12 Archivio Spadaro di Passanitello Cart. N Vol. III fasc. unico. La corrispondenza della Deputazione della Provincia di Catania con Francesco Spadaro Ferreri composta da 101 lettere va dall’8.4.1861 al 4.9.1883. Purtroppo nell’archivio di cui sopra, ancora in corso di sistemazione, il fascicolo contenente la documentazione dell’attività condotta da Francesco Spadaro Ferreri nella qualità di Consigliere Provinciale, che certificava tutta la serie di incarichi ricevuti nell’interesse della Provincia, è uno di quelli che, assieme alla corrispondenza ed altri, ha perduto purtroppo la sua integrità in seguito ad una serie di traversie che hanno determinato la perdita di parte della documentazione (Alvise Spadaro Sette lettere di Andreana Sardo in “Incontri Meridionali – Rivista quadrimestrale di storia e cultura” a. 1993 n. 3 p. 44c 0.066 26nota). 13 Carmelo Spadaro di Passanitello La trebbiatura meccanica dei grani in Sicilia. I primordi (di prossima pubblicazione). 14 Rosario Pepe Personalità nenine – Avv. Francesco Spadaro Ferreri barone di Passanitello, Aere del Conte, Oliveto in “Acli” Bollettino interno del circolo A.C.L.I. “Leone XIII” di Mineo, n. e. n. 13/332 Dicembre 2001 p. 2. “[Francesco Spadaro Ferreri] Introdusse il giorno di riposo settimanale per dare la possibilità a tutti i lavoratori di soddisfare i doveri religiosi e li volle trattare sempre da cooperatori e collaboratori e non da schiavi” (Rosario Pepe Mineo città libera s.l. [Mineo] s.d. [2003] p. 5). 15 Questo primo mandato di Luigi Capuana andrà dal 4.11.1872 al 15.10.1875 (Elenco dei Sindaci… cit.). 2 voleva si dedicasse esclusivamente all’attività letteraria, il titolo ironico di Depretis di Mineo.16 Ricandidatosi a fine mandato, non verrà rieletto e quindi nel 1875 sarà prima a Roma e poi a Milano. Ma Capuana, uomo politico, punterà ancora più in alto. Alla fine del 1879, tornerà a Mineo per candidarsi alle elezioni per la XIV legislatura, Deputato al Parlamento nazionale.

Francesco Spadaro Ferreri Luigi Capuana

Il biografo Corrado Di Blasi cita alcune lettere di Capuana nelle quali afferma compiaciuto che la sua candidatura era stata bene accolta a Bronte, a Troina, a Leonforte, a Nicosia ed a Grammichele e un’altra lettera, firmata da Silvio Spaventa, in cui si legge di un probabile ballottaggio fra lui ed il barone Majorana.17 Anche in questa occasione l’impegno di Francesco Spadaro non sarà stato certamente favorevole al Capuana, in considerazione degli antichi rapporti di amicizia con le famiglie Majorana.18 Inoltre la lettera, in cui si dovrebbe leggere il compiacimento di Grammichele per la candidatura di Capuana, di cui il Di Blasi non fornisce la data, dovrebbe essere certamente antecedente alla sua visita elettorale nella Città dell’Esagono. In un lungo articolo pubblicato nel 1916, ossia alcuni mesi dopo la morte del Capuana, Federico De Roberto racconta appunto di questa visita elettorale grammichelese conclusasi con una riunione al Circolo di Compagnia con i maggiorenti

16 Corrado Di Blasi Luigi Capuana, vita, amicizia, relazioni letterarie Catania 1954 pp. 129-130. 17 Corrado Di Blasi Luigi Capuana… cit. p. 136. 18 Così inizia una lettera da Catania datata 22.11.1870 di Salvatore Majorana Calatabiano (1825-1897), Deputato al parlamento nazionale dal 1866, Senatore dal 1879 e futuro Ministro dell’agricoltura, indirizzata a Francesco Spadaro: “Egregio Sig. Barone Mi ero già fatto il dovere di telegrafare ieri a Lei esprimendo i sentimenti della mia riconoscenza per la splendida votazione onde fu segno il mio povero nome costà la scorsa domenica. Voglia essere interprete verso tutti del mio affetto. Ella mi aveva anche preceduto col cortese annuncio telegrafico; e stamane mi ho avuto la gentilissima di Lei, della data di ieri. Ora soggiungerò che ripetesi cosa a Lei notissima, dicendo che sarebbe stata impossibile una seria candidatura in Militello, e Le confesso che non l’avrei accettata, se non fossi stato sicuro dell’appoggio di Mineo; e se in Mineo non fossi stato certo che ne sarebbe stato propugnatore il barone Spadaro…”. Francesco Spadaro era in corrispondenza anche con Angelo Majorana (1865-1910), Prosindaco di Catania, Sottosegretario e Ministro delle Finanze e poi del Tesoro ed anche con il barone Salvatore Majorana Cucuzzella, che fu con lui parlamentare nel 1848 e che a lui, a Tommaso Carcò e ad Antonio Capuana il 21.1.1861 indirizzerà una lettera che inizia: “Rispettabilissimi Signori, vengo a ricevere il distinto foglio delle Signorie Loro, che contiene l’espressione della più benevole considerazione per me, e per la famiglia mia, da parte Loro, e della cospicua Città, che sì degnamente rappresentano. E perché profonda è in me la riconoscenza, è mio il desiderio d’adoprarmi con tutte le forze, che sono in me in servizio del Paese, io accetto nel mio nome la Candidatura, che con tanta degnazione le Signorie Loro vengono d’offerirmi. Gradiscano per ora questo semplice attestato del mio sentire, riserbandomi a reiterar di presenza i miei ringraziamenti alle Signorie Loro, e del paese…”. Salvatore Majorana Cucuzzella sarà Deputato al parlamento nazionale, dalla prima legislatura per le cinque successive. E per concludere anche con Benedetto Majorana barone della Nicchiara, Deputato al parlamento nazionale (1867-1870) (Archivio Spadaro di Passanitello Corrispondenza FSF: Majorana Calatabiano Salvatore: Catania 22.11.1870; Majorana Angelo: Roma 27.11.1894; Majorana Cucuzzella Salvatore: Militello 21.1.1861, Militello 3.7.1875; Majorana della Nicchiara Benedetto: Catania 23.1.1865; vedi nota 12). 3 del paese. Ma appena iniziata, i partecipanti furono subito costretti a sbarrare porte e finestre del salone perché letteralmente assediati da un buon numero di contadini armati di fucili che erano riusciti a spaccare la porta d’ingresso a colpi d’ascia. Capuana assieme al suo accompagnatore furono indirizzati verso un’uscita di servizio, ma lasciamo al de Roberto il resto del racconto: “Scappando dal circolo, il compagno dello scrittore fu dapprima colpito da una fucilata alla mano, con poco danno, poi da un colpo di scure che gli spaccò la spalla ed il dorso. Alla vista del sangue gli assassini fuggirono; erano scomparsi anche gli amici. Solo col ferito, col morente, Luigi ebbe la forza di trascinarlo all’albergo ov’erano scesi la mattina; lo pose in letto, esaminò la ferita appressandovi una candela la cui fiamma si piegava al soffio del polmone scoperto. La lavò, la chiuse e la fasciò come meglio seppe. Impossibile avere un medico, un notaio, né un prete. Ma il disgraziato che si sentiva morire, che non sperava di poter guarire – come poi infatti guarì – volle fare testamento e lo scrittore raccolse le sue ultime volontà, volle anche confessarsi, volle chiedere perdono dei suoi peccati – e come un soldato sul campo di battaglia – Luigi Capuana sentì di potere, di dovere assistere il moribondo nel sacramento della penitenza e ricevette la confessione e fece il gesto che assolve”.19 L’accompagnatore non morì e Capuana, medico, notaio e prete, non fu eletto. Da Roma Luigi Capuana ritornò a Mineo alla fine del 1883 dove inizierà quattro anni di “forzata villeggiatura”, l’ultimo periodo quasi continuativo di residenza nel suo paese natale iniziato con un via vai fra il suo “appartamentino” ed il “Circolo di Convegno”.20 Il 1885 sarà l’anno in cui si realizzeranno due sue ambizioni politiche. Capuana non solo sarà rieletto sindaco di Mineo, ma potrà anche fare il Consigliere provinciale. Questa volta gli sarà possibile perché Francesco Spadaro non solo rinuncerà a ricandidarsi per quelle elezioni provinciali, ma questa volta farà anche convogliare i suoi voti sulla sua candidatura. L’iniziativa ufficiale sembra sia stata presa dal principe Antonio Grimaldi, altro maggiorente menenino, il quale probabilmente pensava di non poter riuscire ad ottenere il medesimo risultato. Il principe Grimaldi infatti sarà eletto Consigliere provinciale con i suoi soli voti e soltanto nel 1892, ossia dovrà attendere la fine del secondo mandato di Capuana il quale però era già residente a Roma da ben quattro anni. Infatti mentre Capuana nei suoi due mandati prenderà rispettivamente 214 e 330 voti su 361 elettori, il principe Grimaldi lo sostituirà con 52 voti su 530 elettori.21 La lettera inedita di Capuana è quindi una formale lettera di ringraziamento fatta recapitare a mano al barone Spadaro nel suo palazzo.22

Di casa, 29 luglio 1885.

Egregio Signor Barone.

Ella dev’essere oltremodo contento vedendo realizzate, quando meno pareva possibile, quelle proposte di pace e di concordia cittadina delle quali io ebbi l’onore d’essere mesi addietro, il poco fortunato ambasciatore. La premurosa cordialità con cui Ella ha risposto all’invito di conciliazione del Principe Grimaldi è un’evidentissima prova che quella proposta era la sincera espressione dell’animo di Lei.

19 Federico De Roberto Luigi Capuana nei cimeli fotografici di Federico De Roberto in “Noi e il Mondo” 1.1.1916; Corrado Di Blasi Luigi Capuana… cit. pp. 137-138. 20 Corrado Di Blasi Luigi Capuana… cit. pp. 137-138. 21 Archivio Storico della Provincia di Catania Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessione straordinarie e ordinaria dell’anno 1888 – serie II volume IV – 1885 n. 6 Mineo – Epoca della durata della carica 1885-1890; Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni ordinaria del 1889 e straordinarie del 1890 – serie II volume IV - Mandamento di Mineo; Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie e ordinaria dell’anno 1892 – serie II volume IX – N. 8 Mineo – 1892-1897. 22 Archivio Spadaro di Passanitello Corrispondenza FSF: Capuana Luigi: da Casa 29.7.1885. Non si può escludere che questo archivio abbia potuto contenere altre lettere di Luigi Capuana a Francesco Spadaro Ferreri. (vedi nota 12). 4 In questa gara di generosità, d’abnegazione e di disinteresse di cui Ella e il Principe Grimaldi han dato il nobile esempio, io mi son visto onorato d’una dimostrazione di fiducia per la quale sento che non potrò mai essere grato abbastanza a tutti e due. Non è certamente merito mio se pur di levar via ogni pretesto di partiti, si son trovati d’accordo nel far cadere sopra di me l’elezione a consigliere provinciale – Ed io avrei con ostinazione, declinato l’onore di tale gravissimo officio, se non mi si fosse fatto osservare che bisogna rispondere a due abnegazioni con un’abnegazione d’altro genere. L’incipit della lettera Ella, che per più di vent’anni è stato mantenuto dagli elettori nel Consiglio provinciale, sarà senza dubbio il più indulgente verso di me per quel poco che, a furia di buona volontà, tenterò di fare. È anzi, sto per dire, obbligato ad essere molto indulgente. La proposta della mia candidatura fatta ieri dal Principe Grimaldi corrispondeva precisamente a un’intenzione da lei manifestata tempo fa a molti comuni amici; ecco perché io Le dico che Ella dev’essere doppiamente indulgente. Lietissimo dello splendido risultato della riconciliazione avvenuta, io La ringrazio nuovamente per conto mio e col più profondo ossequio mi dico Suo devot. Luigi Capuana

Capuana verrà assegnato subito alla Commissione Istruzione e Beneficenza23, ma la prima seduta consiliare alla quale prenderà parte sarà quella del 9 agosto 1886 nella quale avrà luogo l’elezione del segretario.24 Sarà presente anche alle due sedute successive25 per poi prendere la parola in quella del 15 dicembre 1886. Proporrà che le strade Fondacaccio-Mineo e Mineo-Callari vengano dichiarate provinciali26 e che venga assegnato un sussidio all’Osservatorio sismico meteorologico di Mineo.27

23 Gli altri quattro componenti erano: il cav. Giacomo La Rosa, il comm. Francesco Tenerelli, l’avv. Giovanni Perrotta e il cav. Luigi Zanghì (Archivio Storico della Provincia di Catania Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie e ordinaria dell’anno 1885 – serie II volume I - XVI Commissioni per lo Studio degli Affari). 24 Occasione nella quale Capuana ottiene 6 voti contro i 27 del cav. Giuseppe Coniglio ed altri tre voti andranno dispersi. Erano presenti 36 Consiglieri e la maggioranza necessaria era di 19 voti (Archivio Storico della Provincia di Catania Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie e ordinaria dell’anno 1886 – serie II volume II p. 2). 25 Sedute del 10, 11 agosto e del 15 dicembre 1886. In quest’anno sarà presente anche alle sedute del 16 e 17 dicembre ed assente solo a quella del 18 dello stesso mese (Archivio Storico della Provincia di Catania Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie e ordinaria dell’anno 1886 – serie II volume II). 26 L’interesse di Capuana coincideva con un precedente che riguarda direttamente Francesco Spadaro. Sin dal 1861 Delegato per le Opere Pubbliche Provinciali, con la nota Num 865 del 2.12.1864 iI Prefetto Presidente della Deputazione Provinciale di Catania notificava ed allegava a Francesco Spadaro copia della delibera con la quale lo si pregava di “voler assumere la sorveglianza dei lavori” relativi alla “strada da Fondacaccio a Callari per Mineo”. “ La Deputazione Provinciale relativamente alla strada da Fondacaccio a Mineo, e da Mineo a Callari delibera: 1° […]. 2° […]. 3° […]. 4° Delibera inoltre che i lavori debbano cominciare di Fondacaccio. E che la esecuzione dei medesimi sia sorvegliata dal Consigliere Provinciale Sig.r B.ne Spadaro. 5° […]. 6° Si dia conoscenza di tutto ciò al Consigliere B.ne Spadaro, ed all’appaltatore affinché dia cominciamento ai lavori. Fir.ti A. Ca[?]latti, G. Nicotra Amico, G. Majorana, Tedeschi, B.ne Speciale” (Archivio Spadaro di Passanitello Corrispondenza FSF: Prefettura e Deputazione della Provincia di Catania; vedi nota12). Dello svolgimento dei lavori, Francesco Spadaro redigerà un’accurata relazione cronologica a partire dal 26.4.1864 data dell’ “Avviso d’Asta” fino alle conseguenze relative all’esposto presentato l’11.9.1867 dalla Deputazione provinciale all’Ingegnere Capo “sui guasti denunziati dal Consigliere Spadaro nella linea da Fondacaccio a Mineo dalle ultime pioggie”. Bisogna però precisare che un manifesto destinato alla pubblica affissione, datato 22.1.1864 riporta tra le altre le determinazioni alle quali pervenne il Consiglio provinciale nella seduta del 2.12.1863: “Il Consiglio dichiara provinciali le seguenti linee stradali, e si riserba in questa stessa sessione a provvedere alla spesa occorrente […]”. Segue l’elenco delle strade diviso per Circondari e relativamente al Circondario di Caltagirone l’elenco inizia proprio con la strada “da Fondacazzo a Callari passando per Mineo”. Una lettera datata 20.8.1870 a firma del sindaco Pietro Vita, con oggetto “Omaggio” indirizzata dal Comune di Mineo a Francesco Spadaro, allega il seguente testo sottoscritto da 205 firme: “I sottoscritti Cittadini di Mineo attestano la loro profonda gratitudine al Signor Barone Dr Francesco Spadaro Ferreri, che sì degnamente li rappresenta nel Consiglio Provinciale di Catania, per avere ottenuto il compimento della Strada a ruota Fondacaccio-Callari a spese della Provincia, liberando così il miserrimo Comune da una ingente spesa, cui doveva sopperire con gravi ed esosi balzelli”. Esiste anche il manoscritto di una lettera datata Mineo 27.8.1920 del cav. Salvatore Spadaro 5 L’anno successivo, assente alla prima seduta,28 nella seguente del 22 novembre 1887 si dimette da componente del Consiglio di Leva del Circondario di Caltagirone, ma viene riconfermato nella 3a Commissione Istruzione e Beneficenza.29 Nella seduta del giorno successivo Capuana viene eletto, a scrutinio segreto, tra i cinque componenti di una commissione provinciale per studiare e riferire su una proposta del Consorzio per la manutenzione delle strade comunali.30 Nel 1888, assegnato supplente alla VII Commissione per le liste dei Giurati,31 sarà presente soltanto alle prime due riunioni del Consiglio provinciale, ossia a quella del 6 gennaio e quella del 13 aprile. Dopo questa data risulterà sempre assente,32 pur essendo stato riconfermato nel 1889 supplente nella Commissione per le liste dei Giurati, assegnato supplente ad una Commissione per la requisizione dei quadrupedi e confermato per quest’ultimo incarico fino alla fine del mandato.33 Tutte queste assenze perché Luigi Capuana aveva lasciato già nel 1888 la Sicilia per Roma. Qualche anno dopo Ferdinando Martini (1841-1928) letterato e commediografo, amico ed estimatore, di cui lo scrittore siciliano era stato il sostituito alla direzione del giornale letterario “Fanfulla della domenica”, divenuto Ministro della pubblica istruzione nel governo Giolitti, lo chiamerà alla cattedra di letteratura italiana del Magistero femminile della Capitale.34

Bellone (1856-1947) Consigliere provinciale uscente (1899-1920) e figlio del barone Francesco. Nel manoscritto destinato alla stampa ed indirizzato “agli elettori amministrativi di Mineo” comunica la sua intenzione a ricandidarsi ed al primo punto ricorda: “Nella prima elezione fui ben lieto di ottenere la provincialità di ben 21 chilometri di stradale (da Fondacaccio a Callari) la di cui manutenzione pesava come cappa di piombo sul bilancio del nostro Comune” (Archivio Spadaro di Passanitello Cart. N Vol. III Storia della strada a Ruota da Fondacaccio a Callari toccando Mineo; Progetto per compimento della strada rotabile da Fondacaccio a Mineo”; Corrispondenza FSF: Comune di Mineo: ivi 20.8.1870; vedi nota12). 27 Archivio Storico della Provincia di Catania Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie e ordinaria dell’anno 1886 – serie II volume II p. 47. L’Osservatorio sismico di Mineo nel 1882 era stato fornito di apparecchi Gall Brassart per registrare le scosse ondulatorie e sussultorie. L’anno successivo aveva ottenuto dal Regio Ufficio Centrale di meteorologia e sismografia di Roma altre apparecchiature più sensibili e le necessarie per istallare anche una stazione meteorologica. Fra gli altri l’Osservatorio si avvaleva anche del grande sismografo chiamato Agamennone, del grande sismometrografo e del microsismoscopio “Guzzanti” per le scosse ondulatorie e sussultorie, nonché tanti altri avvistatori elettromeccanici per scosse vicine e lontane costruiti dal Guzzanti. Lo stesso Corrado Guzzanti (1852-1934) fondatore, direttore dell’Osservatorio e carissimo amico di Luigi Capuana. Guzzanti, inventore e costruttore egli stesso di alcune apparecchiature era in frequenti rapporti con i più illustri specialisti del settore, tra i quali Giuseppe Mercalli (1850-1914). Già nel 1887 l’Osservatorio di Mineo si poteva considerare alla pari con i migliori d’Italia (Can. Giuseppe Gambuzza Mineo… op. cit. pp. 285-286). 28 Capuana sarà assente alle sedute del 21 e del 24 e presente il 22, 23, 26 e 28 novembre 1887 (Archivio Storico della Provincia di Catania Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie e ordinaria dell’anno 1886 – serie II volume III). 29 Archivio Storico della Provincia di Catania Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie e ordinaria dell’anno 1886 – serie II volume III pp. 46-47. 30 Presenti 34, votanti 34, maggioranza 18. Sono eletti: avv. Giuseppe Mazzocca voti 28, cav. Emanuele Sanfilippo voti 28, cav. Lucio Quattrocchi voti 27, ing. Pasquale Finocchiaro voti 27 e cav. Luigi Capuana voti 24 (Archivio Storico della Provincia di Catania Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie e ordinaria dell’anno 1886 – serie II volume III p. 52). 31 Legge 18.6.1874, art. 18. 32 Nel 1888 Capuana risulta assente alle sedute del 21 e 22 maggio, 13, 14 e 16 agosto, 24 ottobre, 26, 27, 28, 29 novembre 1888 e 30 novembre, 1 e 3 dicembre (Archivio Storico della Provincia di Catania Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie e ordinaria dell’anno 1886 – serie II volume IV); poi a tutte le sessioni ordinarie e straordinarie dal 19 aprile al 10 settembre 1891 ultima riunione del suo mandato (Archivio Storico della Provincia di Catania Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie dell’anno 1889 – serie II volume V; Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni ordinaria e straordinarie dell’anno 1890 – serie II volume VII; Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie e ordinaria dell’anno 1891 – serie II volume VIII) 33 XV Commissioni Civili per la requisizione dei quadrupedi - Stralcio delle istruzioni pel Ministero della Guerra 1 luglio 1887 […] Circoscrizione n°235 – Grammichele: Vaccaro Cav. Francesco – titolare, Capuana Cav. Luigi – supplente (Archivio Storico della provincia di Catania Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni ordinaria del 1889 e straordinarie del 1890 – serie II volume IV; Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni ordinaria e straordinarie dell’anno 1890 – serie II volume VII; Atti del Consiglio provinciale di Catania – Sessioni straordinarie e ordinaria dell’anno 1891 – serie II volume VIII ). 34 Can. Giuseppe Gambuzza Mineo… op. cit. p. 287. 6