COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n. 59 del 03 Agosto 2010 (o.d.g. 7 del 03 Agosto 2010)

OGGETTO: di Fratta (RO),capofila del PATI denominato “del Medio Polesine” con i Comuni di Arquà Polesine, Costa di , , , e . Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio Intercomunale.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 03 Agosto 2010, come da nota n. 409037/45.06 del 28.07.2010 del Dirigente della Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, segretario della commissione; – Il Comune di il Comune di (RO), quale capofila del PATI denominato “del Medio Polesine” con i Comuni di Arquà Polesine, , Frassinelle Polesine, Pincara, Villamarzana e Villanova del Ghebbo, con note n. 8972 del 22.09.09, n.2063 del 23.02.2010 n. 6608 del 01.07.10 , ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS; – ITER PROCEDURALE PER LA VAS I Comuni che fanno parte del PATI del “Medio Polesine”:  Fratta Polesine con delibera di Giunta Comunale n. 28 del 10/03/2005;  Arquà Polesine con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 15/03/2005;  Costa di Rovigo con delibera di Giunta Comunale n. 37 del 10/03/2005;  Frassinelle Polesine con delibera di Giunta Comunale n. 34 del 10/03/2005;  Pincara con delibera di Giunta Comunale n. 30 del 11/03/2005;  Villamarzana con delibera di Giunta Comunale n. 20 del 10/03/2005;  Villanova del Ghebbo con delibera di Giunta Comunale n. 31 del 10/03/2005 hanno approvato il “Documento Preliminare alla redazione del piano di assetto del territorio – PATI” e lo “Schema di Accordo di copianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio intercomunale, al fine di attivare la procedura concertata tra Comune e Regione per la redazione del nuovo strumento urbanistico generale così come definito dalle stesse delibere di giunta; In data 25.03.2005 è stato sottoscritto dell’Accordo di Pianificazione per la redazione del PATI in esame. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del PATI, oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. I Comuni di Fratta Polesine, Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara, Villamarzana e Villanova del Ghebbo hanno espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; I Comuni di:  Fratta Polesine con delibera di Consiglio Comunale n. n. 15 del 29/04/2009  Arquà Polesine con delibera di Consiglio Comunale n. 17 del 21/04/2009  Costa di Rovigo con delibera di Consiglio Comunale n. 22 del 21/04/2009

DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 1

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 Frassinelle Polesine con delibera di Consiglio Comunale n. 17 del 20/04/2010  Pincara con delibera di Consiglio Comunale n. 19 del 21/04/2009  Villamarzana con delibera di Consiglio Comunale n. 17 del 07/05/2009  Villanova del Ghebbo con delibera di Consiglio Comunale n. 16 del 22/04/2009 hanno adottato il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04. Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio dei Comuni e della Provincia di Rovigo, sui quotidiani: “Il Gazzettino” del 08/07/2009 e “La Voce di Rovigo” del 07.07.2009, nel BUR n. 89 del 30.10. 2009 e BUR n. 46 del 04.06.2010 e nei siti internet comunali. Come emerge dalla dichiarazione del Comune di Fratta Polesine prot. n. 7665 del 03.08.2010, dopo i sessanta giorni di avvenuto avviso (ripubblicazione sul BUR n. 46 del 04.06.2010), è pervenuto in data 04.06.2010 al Comune di Fratta Polesine il parere prot. n. 1578 del 04.06.2009 del Corpo Forestale dello Stato - Comando Provinciale di Rovigo.

− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE La Commissione Regionale VAS, con parere n. 123 del 07 ottobre 2008, aveva espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sul Rapporto Ambientale Preliminare allegato al Documento Preliminare per la redazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale “Medio Polesine”, a condizione che nel Rapporto Ambientale venissero ottemperate alcune prescrizioni.

− INTEGRAZIONI AL RAPPORTO AMBIENTALE FORNITE IN SEDE ISTRUTTORIA In sede istruttoria è emersa la necessità di acquisire la documentazione in ordine alle procedure seguite nonché maggiori elementi di conoscenza ed integrazioni al Rapporto Ambientale presentato. Il Comune di Fratta Polesine, anche a seguito dei diversi incontri tenutisi presso gli uffici della Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, ha trasmesso con note prot. n. 2063 del 23.02.2010 e prot. n. 6608 del 01.07.201\0 le integrazioni ed i chiarimenti richiesti.

− INQUADRAMENTO TERRITORIALE I Comuni di Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Frassinelle, Pincara, Villamarzana e Villanova del Ghebbo sono situati nel Medio Polesine e confinano con i Comuni di Rovigo, , , , Canaro, Fiesso Umbertino, , S. Bellino, e Lusia. I 7 Comuni presentano una superficie territoriale complessiva di circa di circa 122,48 kmq, dati da 20,02 kmq del Comune di Arquà Pol., da 16.05 kmq per il Comune di Costa di Rovigo, da 21.87 kmq per il Comune di Frassinelle, da 20.91 kmq per il Comune di Fratta Pol., da 17.79 kmq per il Comune di Pincara, da 14.07 kmq per il Comune di Villamarzana, da 11.77 kmq per il Comune di Villanova del Ghebbo. L’altimetria del territorio è compresa tra i 3 e i 13 m slmm. Il territorio oggetto d’indagine appartiene al sistema della bassa pianura. I Comuni di Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Frassinelle, Pincara, Villamarzana e Villanova del Ghebbo ricadono nell’ambito fluviale depresso della bassa pianura veneta, caratterizzato da una rete idrografica complessa con presenza di estesi appezzamenti di seminativo. Sono diffusi anche gli ambiti di pianura irrigua con le medesime proprietà della rete idrica complessa, ma caratterizzate oltre che da seminativi anche da colture orticole specializzate.

− INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO Il sistema insediativo Le tipologie edilizie residenziali maggiormente diffuse nei territori dei 7 comuni sono quelle monofamiliari e bifamiliari; esse rispecchiano quello che tradizionalmente è stato l’archetipo del modello abitativo dei residenti cioè della villetta urbana o periurbana con giardino. Tale modello ha dato origine ad un sovradimensionamento delle aree urbanizzate a causa dell’elevato consumo del suolo in rapporto alle effettive necessità insediative, nonché uniformità ed impoverimento del paesaggio urbano. Recentemente tale modello insediativo sta subendo una contrazione, attribuibile sostanzialmente ai maggiori costi del settore edilizio che tendono a privilegiare tipologie edilizie con maggiore densità. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 2

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Il territorio dei comuni coinvolti è la risultante degli interventi attuati dall’uomo in un arco di tempo di circa 7.000 anni, dal Neolitico ai nostri giorni. Il modo in cui si presenta un ambiente costituisce il paesaggio dove l’uomo vive e, per necessità, lo adatta alle proprie esigenze, trasformandone la consistenza e la qualità. Il paesaggio attuale ha una conformazione legata, essenzialmente, all’idrografia e alle vie di terra e si è trasformato nel tempo adattandosi alle esigenze antropiche. Elemento importante del paesaggio è anche la viabilità, anche se recenti interventi pubblici ne hanno modificato parzialmente l’assetto generale. Il paesaggio del passato variava di continuo di epoca in epoca con costruzioni monumentali, chiese, campanili, torri, palazzi, colombare, edifici di piccole dimensioni, case popolari, stalle, pollai, casoni che, nell’ultimo dopoguerra, furono demoliti e sostituiti con nuovi edifici. All’interno delle aree agricole si trova l’edificato sparso. Viabilità La rete stradale nell’ambito del PATI è interessata da assi viari di livello sovracomunale che se da un lato favoriscono i collegamenti con i principali poli urbani provinciali, dall’altro incidono pesantemente nella qualità abitativa di gran parte del centro urbano attraversato da grossi volumi di traffico con i conseguenti critici livelli di inquinamento acustico ed atmosferico. Il territorio è attraversato da est a ovest dalla Transpolesana, che si trasformerà in un prossimo futuro nell’autostrada Nogara-mare, e da nord-est a sud-ovest dall’. Nel mese di settembre 2007 è stato aperto il casello autostradale di Villamarzana che diverrà il collegamento diretto e strategico fra l’autostrada A13 (Bologna-Padova) e la SS434 Transpolesana (Rovigo-) sino alla SS16 Adriatica a sud di Rovigo e la Romea Commerciale (). E’ in corso un progetto integrato per la valorizzazione del sistema fluviale Fissero-Tartaro-Canalbianco- di Levante”: i comuni di Arquà Pol., , , Castelguglielmo, , , Frassinelle Polesine, Pincara, Polesella, Rovigo, , e Villamarzana, in un’ottica volta alla creazione nel territorio comunale di nuove prospettive di sviluppo rivolte ad un turismo alternativo a quello tradizionale, hanno aderito al progetto promosso dal Consorzio di Sviluppo del Polesine. Il sistema infrastrutturale, dunque, permetterà con la realizzazione della Nogara-mare e l’ultimazione della Valdastico sud, unitamente alla Transpolesana, l’autostrada A13 Bologna-Padova, le due reti ferroviarie e l’asta navigabile di raggiungere rapidamente e con molteplici soluzioni tutte le destinazioni. Attività commerciali e produttive Per quanto riguarda le attività secondarie, nei comuni di Villamarzana, Frassinelle Polesine e Pincara risulta prevalente il comparto delle costruzioni, mentre nei comuni di Fratta Polesine, Costa di Rovigo, Arquà Polesine, e Villanova del Ghebbo è prevalente il comparto manifatturiero. Per quanto riguarda il settore dell’artigianato, nei comuni di Villamarzana, Frassinelle Polesine e Pincara sono prevalenti le imprese nel campo delle costruzioni, mentre nei comuni di Fratta Polesine, Costa di Rovigo, Arquà Polesine, e Villanova del Ghebbo risultano prevalenti le imprese manifatturiere. Per quanto riguarda il commercio nel territorio dei 7 comuni vi è una bassa presenza di esercizi commerciali (meno di 300 per comune) e non sono presenti poli commerciali. Aziende a rischio di incidente rilevante All’interno del territorio del PATI, precisamente nel comune di Arquà Polesine, sono presenti due aree a rischio incidente rilevante. Settore primario Per quanto riguarda le attività agricole si può affermare che nel territorio dei 7 comuni, la maggioranza della superficie territoriale è dedicata all’agricoltura. Secondo quanto riportato nel seguente grafico i comuni di Frassinelle Polesine, Costa di Rovigo e Villanova del Ghebbo presentano un’alta incidenza della SAU rispetto alla superficie totale (dal 76 al 100%), indicando quindi una netta prevalenza del settore agricolo, invece gli altri comuni cioè Pincara, Villamarzana, Fratta Polesine e Arquà Polesine, presentano un’incidenza della SAU rispetto alla superficie totale leggermente inferiore e oscillante tra il 51% e il 75%, in tali comuni infatti sono presenti maggiori insediamenti produttivi. In tutto il territorio dei 7 comuni la destinazione prevalente è quella cerealicola. In ogni caso nella provincia di Rovigo solo l’8.3% degli addetti è occupato nel settore agricolo. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 3

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Allevamenti intensivi All’interno del territorio dei 7 Comuni sono presenti numerosi allevamenti, alcuni dei quali si collocano all’interno di ambiti a prevalente carattere residenziale, ma nessuno di essi è stato definito, ad oggi, di carattere intensivo dagli studi agronomici effettuati. Rifiuti Il servizio di raccolta e trasporto dei RU (Rifiuti Urbani) rappresenta un comparto strategico ed è intimamente connesso con gli sviluppi dell’attività di trattamento e recupero; Il valore della raccolta differenziata in ambito provinciale ha ormai raggiunto la quota del 63.5% nel 2008. Buona la situazione a riguardo della percentuale di raccolta differenziata che si ha nel territorio dei 7 comuni. Nello specifico, le linee di sviluppo del servizio di raccolta sono determinate dal Consorzio RSU e dai Comuni interessati e si articolano principalmente su due linee:  raccolta porta a porta delle frazioni secche e umide con eliminazione dei contenitori stradali tradizionali (possono essere mantenuti o meno i contenitori stradali per la raccolta della frazione riciclabile);  raccolta tradizionale dei RU con cassonetti, della frazione secca riciclabile (campane), del verde porta a porta. L’organizzazione di questo sistema ad alto impatto di investimento sarà sviluppato secondo le seguenti linee di processo:  Spinto utilizzo di mezzi tipo mono operatore per raccolta in automatico dei rifiuti, sia solidi urbani che differenziati conferiti direttamente dall’utenza. Situazioni particolari potranno essere gestite anche con mezzi satellite di ridotta potenzialità per offrire un servizio integrato ed ottimizzato;  Impiego di contenitori stradali dedicati (in PE, a stazionamento fisso, con chiara individuazione cromatica, con adesivi a norma e di facile interpretazione, etc. ), di ampia volumetria per tutte le tipologie di rifiuti;  Posizionamento dei contenitori a norma di codice della strada e preferibilmente su piazzole in cls;  Realizzazione di isole ecologiche di primo livello per agevolare il conferimento delle frazioni merceologiche riducendo contemporaneamente l’impatto visivo delle stesse;  Potenziamento dei servizi di raccolta porta a porta presso i produttori dei rifiuti riciclabili (biomasse, carta-cartone, imballaggi, etc.), pericolosi (pile, farmaci, siringhe, accumulatori esausti, etc.) o soggetti a specifiche normative (vedi beni durevoli, bonifiche discariche abusive , etc. );  Realizzazione e gestione di ecocentri attrezzati;  Sistema di gestione ed analisi con utilizzo di un apparato di rilevazione satellitare posizionato sugli automezzi aziendali per l’ottimizzazione dei percorsi di raccolta al fine di rendere le migliori prestazioni in termini di qualità ed economicità. Energia La produzione e il consumo di energia non portano solo benefici al nostro modo di vivere: essi sono causa di alterazioni dell’ambiente con conseguenze molto gravi. I combustibili fossili dai quali si ricava circa il 90% del fabbisogno di energia, emettono anidride carbonica (CO 2) uno dei gas che causano l’effetto serra. Inoltre i processi di combustione producono ossidi di carbonio (COx), di azoto (NOx), di zolfo (SOx), idrocarburi (HC), che sono causa di inquinamento delle città e di piogge acide. Per gli aspetti normativi e vincoli a carattere ambientale in fatto di energia, oggi più che mai il riferimento è il Protocollo di Kyoto e gli obiettivi di riduzione delle emissioni che esso prevede. Il modello di sviluppo fino ad oggi perseguito (più domanda = più offerta) non è più sostenibile. E’ necessario innanzitutto minimizzare le perdite e gli sprechi oggi presenti, tendere ad una gestione energetica razionale e tener conto dei costi ambientali della produzione, trasporto e utilizzo dell’energia. In quest’ottica la produzione di energia da fonti rinnovabili e il risparmio energetico acquistano rilevanti potenzialità. Il consumo interno lordo di energia in Italia ha registrato dal 2002 al 2007 un aumento medio annuo dello 0,5%, passando da 188 Mtep a 194 Mtep. La quota del gas naturale sui consumi energetici del paese è passata dal 31% del 2002 al 36% del 2007. Il gas naturale ha rappresentato la fonte combustibile fossile interessata dalla crescita più rapida, con un aumento medio annuo pari al 3,8%. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 4

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Anche a livello provinciale i consumi di energia, sia elettrica che derivati del petrolio, continuano ad aumentare, fatta eccezione per la benzina, sostituita dal diesel; aumentano anche i consumi domestici di energia elettrica. Non aumenta la quota di energia prodotta. La Provincia di Rovigo negli ultimi anni ha intrapreso diverse iniziative nel campo delle energie rinnovabili, principalmente legate all'energia solare tra cui l’installazione di 280 lampioni fotovoltaici su strade provinciali e comunali prive di illuminazione da rete. Dei 280 lampioni previsti 50 sono collocati presso strade provinciali e gli altri 230 presso strade comunali in zone concordate con i comuni stessi. Tale intervento è stato finanziato per il 50% dalla Regione con fondi Europei nell'ambito del Docup 2002 ed il rimante dalla Provincia di Rovigo.

− OBIETTIVI E TEMI DI SOSTENIBILITÀ DEL DOCUMENTO PRELIMINARE Gli obiettivi assunti risultano essere i seguenti: sistema ambientale • perseguire la tutela delle risorse naturalistiche e ambientali e l'integrità del paesaggio naturale, quali componenti fondamentali della "risorsa territorio". difesa del suolo • provvedere a definire le aree a maggiore rischio di dissesto idrogeologico e le aree sondabili; • individuare gli interventi di miglioramento e riequilibrio ambientale da realizzare; definire indirizzi e prescrizioni per gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia nelle zone sottoposte a vincolo idrogeologico nelle aree urbanizzate o da urbanizzare; • accertare la compatibilità degli interventi con la sicurezza Idraulica del territorio. paesaggio agrario • garantire la salvaguardia delle attività agro-silvo-pastorali ambientalmente sostenibili e dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici presenti nel territorio, per gli ambiti o unità di paesaggio agrario di interesse storico-culturale e nel rispetto delle esistenti risorse agro-produttive; • favorire la conservazione o la ricostituzione del paesaggio agrario e del relativo patrimonio di biodiversità, delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat, e delle associazioni vegetali e forestali; • garantire la salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli equilibri ecologici; • qualora negli ambiti agricoli di rilievo paesaggistico sussistano limitazioni all'utilizzazione agricola del suoli, promuovere lo sviluppo di attività integrative del reddito agricolo, quali la silvicoltura, l'offerta di servizi ambientali, ricreativi, per il tempo libero e per l'agriturismo • qualora negli ambiti agricoli di rilievo paesaggistico sussistano limitazioni all'utilizzazione agricola del suoli, promuovere lo sviluppo di attività integrative del reddito agricolo, quali la silvicoltura, l'offerta di servizi ambientali, ricreativi, per il tempo libero e per l'agriturismo. paesaggio di interesse storico • stabilire indirizzi, direttive e prescrizioni in merito a: edifici di valore storico-architettonico, culturale e testimoniale e i relativi spazi inedificati di carattere pertinenziale; parchi e giardini monumentali di interesse storico-architettonico; documenti della civiltà industriale; sistema insediativo rurale e relative pertinenze piantumate; viabilità storica extraurbana e itinerari di interesse storico- ambientale; sistema storico delle acque derivate e delle opere idrauliche; altre categorie di beni storico-culturali; sistemazioni agrarie tradizionali (i filari alberati, le piantate ecc.); zone archeologiche; itinerari d'interesse storico-ambientale; • definire la classificazione dei Centri Storici di cui all'Atlante Regionale in relazione all'entità, al ruolo storico, alle caratteristiche strutturali ed insediative, individuandone la perimetrazione, gli elementi peculiari le potenzialità di qualificazione e sviluppo, nonché gli eventuali fattori di abbandono o degrado sociale, ambientale ed edilizio e integrare le politiche di salvaguardia e riqualificazione del centro storico con le esigenze di rivitalizzazione dello stesso, anche con riguardo alla presenza di attività commerciali e artigianali, favorendo al tempo stesso, il mantenimento delle funzioni tradizionali, affievolite o minacciate, prima fra queste la residenza della popolazione originaria. sistema insediativo

DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 5

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• verificare l'assetto fisico funzionale degli insediamenti e promuovere il miglioramento della funzionalità degli insediamenti esistenti e della qualità della vita all'interno delle aree urbane; • individuare le opportunità di sviluppo residenziale in termini quantitativi e localizzativi; • stabilire il dimensionamento delle nuove previsioni per ATO e per ciascuna realtà specifica, con riferimento ai fabbisogni locali; • definire gli standard urbanistici, le infrastrutture e i servizi necessari agli insediamenti esistenti e di nuova previsione, precisando gli standard di qualità urbana e gli standard di qualità ecologico- ambientale; • definire gli standard abitativi e funzionali, che nel rispetto delle dotazioni minime di legge, determinino condizioni di vita decorose e coerenti con l'evoluzione storica degli insediamenti, favorendo la permanenza delle popolazioni locali. territorio rurale • tutelare i suoli ad elevata vocazione agricola o silvo-pastorale, Iimitandone il consumo; • promuovere lo sviluppo di una agricoltura sostenibile, improntata sull'impiego di tecnologie non inquinanti e finalizzata al risparmio di energia e di risorse non riproducibili; • promuovere nelle aree marginali, il mantenimento delle attività aqro-silvo-pastorali e delle comunità rurali, quale presidio del territorio, incentivando lo sviluppo di attività complementari; • individuare le caratteristiche produttive del settore primario, le vocazioni colturali, le peculiarità forestali, la consistenza dei settori: zootecnico, orto-floro-vivaistico, ecc.; • promuovere la valorizzazione del territorio rurale disciplinando i movimenti di terra, l'apertura di nuove strade, la conservazione ed il miglioramento delle aree prative, delle aree umide; • stabilire i criteri per gli interventi di miglioramento fondiario, riconversione colturale, infrastrutturazione del territorio rurale; • definire i criteri per la classificazione del territorio secondo le seguenti caratteristiche: produzione agricola tipica o specializzata; aree integre, di primaria importanza per la funzione agricolo produttiva; (struttura aziendale); aree compromesse, caratterizzate da un elevato frazionamento fondiario; (struttura aziendale); aree boscate e aree prative • individuare i beni culturali tipici della zona agricola e indicare i criteri per la loro disciplina; • definire le caratteristiche tipologiche, costruttive e formali della edificazione in zona agricola; • promuovere la valorizzazione ed iI recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso il riutilizzo dei fabbricati rurali non più funzionali all'attività agricola e di quelli abbandonati, valutando l'opportunità di inserire destinazioni residenziali o turistico-ricettive, in funzione della loro localizzazione o all'interno di nuclei o centri storici; • disciplinare le strutture precarie (legittime anche a seguito del condono edilizio), al fine di realizzare un decoroso riordino degli insediamenti ed il miglioramento complessivo delle condizioni paesaggistiche ed ambientali. attività produttive • valutare la consistenza e l’assetto del settore secondario e terziario, definendo le opportunità di sviluppo in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile”; • individuare le parti del territorio caratterizzate dalla concentrazione di attività economiche, commerciali e produttive; • definire l'assetto fisico funzionale degli ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale, quantificando il fabbisogno di aree e dei relativi servizi, con riguardo alle diverse destinazioni in essere; • stabilire il dimensionamento e la localizzazione delle nuove previsioni produttive, commerciali e direzionali, con riferimento alle caratteristiche locali ed alle previsioni infrastrutturali a scala territoriale; • migliorare la funzionalità complessiva degli ambiti specializzati per attività produttive, commerciali e direzionali, garantendo una corretta dotazione di aree per servizi, opere ed infrastrutture; • delimitare gli ambiti per la localizzazione delle medie e grandi strutture di vendita; • definire i criteri ed i limiti per il riconoscimento delle attività produttive in zona impropria, precisando la disciplina per le attività da delocalizzare e conseguentemente i criteri per il recupero degli edifici industriali non compatibili con la zona, inutilizzati a seguito trasferimento o cessazione dell'attività; DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 6

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• precisare gli standard di qualità dei servizi, che si intendono perseguire per ottimizzare il rapporto tra attività di produzione, servizi tecnologici, qualità dell'ambiente e del luogo di lavoro. zone e ai manufatti classificabili come archeologia industriale • prevedere il riuso dei principali e più significativi manufatti che documentano la storia della civiltà industriale con lo scopo di un loro possibile recupero e riutilizzo per usi culturali, didattici, espositivi. In ogni caso prospettando destinazioni maggiormente compatibili con gli insediamenti e/o l'ambiente circostante e coerenti con le caratteristiche tipologiche originarie e definire i criteri per il recupero di tutti i manufatti di "archeologia industriale" la cui disciplina è precisata dal Piano degli Interventi. settore turistico-ricettivo • valutare la consistenza e l'assetto delle attività esistenti e promuovere l'evoluzione delle attività turistiche, nell'ambito di uno sviluppo sostenibile e durevole, che concili le esigenze di crescita (soprattutto in termini qualitativi) con quelle di preservazione dell'equilibrio ambientale, socio- culturale, agro-produttivo, silvo-pastorale, ecc.; • individuare aree e strutture idonee, vocate al turismo di visitazione, all'agriturismo, all'attività sportiva, ottimizzando e riqualificando le strutture ricettivo-turistiche esistenti; • rafforzare i servizi delle attrezzature esistenti, in funzione sia della popolazione locale, che di quella legata alla fruizione turistica, secondo modelli culturalmente avanzati; • la regolamentazione dei percorsi ciclabili, pedonali, con la precisazione della normativa per la segnaletica turistica e di quella pubblicitaria, comunque localizzata; • la definizione disciplinare di particolari siti e strade panoramiche. servizi a scala territoriale • individuare le parti del territorio ad elevata specializzazione funzionale nelle quali sono concentrate una o più funzioni strategiche, o servizi ad alta specificazione economica, scientifica, culturale sportiva, ricreativa e della mobilità, definiti "Poli Funzionali"; • procedere alla programmazione del nuovi Poli Funzionali definendo gli ambiti Idonei per la loro localizzazione; alla definizione del bacini di utenza, la scala territoriale di interesse, gli obiettivi di qualità e le condizioni di sostenibilità ambientale e territoriale; alla individuazione degli interventi di trasformazione e qualificazione funzionale, urbanistica ed edilizia, dei poli esistenti; alla definizione delle caratteristiche morfologiche, dell'organizzazione funzionale e del sistema delle infrastrutture e delle dotazioni territoriali necessarie per i poli funzionali di nuova previsione sistema relazionale, infrastrutturale e della viabilità • definire la rete di infrastrutture e di servizi per la mobilità di maggiore rilevanza; • definire le opere necessarie per assicurare la sostenibilità ambientale e paesaggistica e la funzionalità rispetto al sistema insediativo ed al sistema produttivo, individuando ove necessario, fasce di ambientazione al fine di mitigare o compensare gli impatti sul territorio circostante e sull'ambiente; • precisare la dotazione di standard e servizi alla viabilità sovra comunale; • definire il sistema della viabilità locale e della mobilità ciclabile e pedonale, ed i collegamenti con la viabilità sovra comunale; • definire le prestazioni che le infrastrutture viarie locali debbono possedere in termini di sicurezza, geometria, sezione, capacità di carico, la definizione dei livelli di funzionalità, accessibilità, fruibilità del sistema insediativo, per gli obiettivi di qualità urbana ed ecologico-ambientale definiti; • definire le fasce di rispetto delle infrastrutture per la mobilità locale ed il perimetro del "Centro Abitato" ai fini dell'applicazione dei rispetti stradali; • per la valutazione ambientale strategica: • considerarla come elemento fondante per la costruzione del piano, valutando gli effetti e i differenti scenari derivanti dalle azioni pianificatorie sul territorio, per la promozione di uno sviluppo equilibrato nel rispetto dell’uso sostenibile delle risorse.

− STATO DELL’AMBIENTE Per quanto concerne lo stato dell'ambiente, il Rapporto Ambientale, così come integrato in sede istruttoria, approfondisce le differenti matrici ambientali indicate nel “Primo Rapporto Sintetico sullo stato dell’Ambiente”, contenuto nel Documento Preliminare del PAT, concludendo con una più dettagliata analisi delle criticità come di seguito illustrate. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 7

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Criticità ambientali Aria Per quanto riguarda la componente Aria la situazione del territorio del PATI appare essere generalmente positiva, anche se le emissioni in alcune aree sono superiori alla media provinciale. Le stesse considerazioni possono essere effettuate per la componente Clima. Acqua Gli aspetti maggiormente negativi che caratterizzano lo scenario attuale sono legati all’inquinamento delle acque superficiali. Tutti i maggiori corsi d’acqua presenti nel territorio dei 7 comuni sono infatti classificati come ambienti molto inquinati, inoltre vi è una insufficiente copertura delle reti acque nere, specialmente nelle frazioni, con conseguente rischio di inquinamento dei corsi d’acqua e delle falde superficiali. Per quanto riguarda invece le acque sotterranee, anche se generalmente la qualità è buona, sono stati rilevati segnali di compromissione dovuti a presenza di Ferro, Manganese, Ione Ammonio e Arsenico. Tale situazione si riflette sulla condizione di criticità del macrosettore suolo e sottosuolo. Biodiversità Dai dati emerge la scarsa presenza di elementi di diversità naturalistico-ambientale Per quanto riguarda le reti ecologiche si evidenzia l’assenza di una diffusa e ramificata rete ecologica e la carenza di fasce di vegetazione, questo a causa del taglio incontrollato della vegetazione arboreo/arbustiva lungo le principali canalizzazioni presenti nell’agro-eco-sistema e lungo i corsi d’acqua secondari. Tale vegetazione infatti è in grado di costituire “zone tampone” e di assolvere ad un ruolo di depurazione delle acque, oltre che di corridoio ecologico lungo i corsi d’acqua. Inoltre, negli ultimi decenni, le dinamiche demografiche e i processi insediativi hanno accentuato la tendenza alla saldatura dell’edificato a cortina lungo le strade, con una conseguente perdita della continuità ambientale. Il sistema insediativo che caratterizza la frange urbane, e i piccoli nuclei all’interno del territorio agrario, risultano fisiologicamente caratterizzati da processi di crescita che si attestano lungo la viabilità, creando cortine edilizie più o meno dense. Questo fenomeno, spiegabile soprattutto in ragione a criteri di immediata funzionalità abitativa e minimizzazione delle spese, conduce ad un ulteriore frammentazione dei sistemi ambientali esistenti e alla compromissione dei futuri assetti andando a creare interruzioni di quei percorsi connettivi, capaci di creare un sistema a rete. La mancata connettività può condurre verso un impoverimento della biodiversità e all’instaurarsi di processi di degradamento naturalistico fino alla completa compromissione dei microsistemi ambientali più frammentati. Altro fattore di disturbo è dato dalle infrastrutture esistenti: sono infatti presenti alcune strade a traffico pesante come l’autostrada A13 e SS434 (futura autostrada Nogara-Mare), con rischio di inquinamento dell’aria e di sversamento di sostanze tossiche o pericolose per l’uomo e l’ambiente, oltre che causa di un notevole impatto acustico. Paesaggio In dipendenza dallo sviluppo insediativo e produttivo primario che caratterizza l’area, si evidenzia l’impoverimento dell’apparato vegetale delle zone agricole. I sistemi produttivi agricoli, condizionati sia dalle tecniche di coltivazione che dall’utilizzo di prodotti, sia fertilizzanti che diserbanti e pesticidi, hanno interferito in maniera negativa sulla struttura ed equilibrio delle zone agricole. I moderni metodi di coltivazione hanno in primo luogo impoverito la complessità ambientale attraverso l’eliminazione di tutti quegli elementi fisici e naturali di margine (fossi e scoli, arginature, siepi, filari). Inoltre sono state introdotte sostanze chimiche capaci di alterare la composizione dei nutrienti e l’equilibrio delle sostanze presenti in natura, introducendo processi a scala più vasta sia di “avvelenamento” che di eutrofizzazione. Se da un lato questo ha permesso l’aumento della produttività agricola, dall’altro è andato a discapito della caratterizzazione colturale e della qualità produttiva, parallelamente alla perdita delle valenze naturali e paesaggistiche. Patrimonio culturale, architettonico Dai dati non emerge la presenza di criticità di carattere rilevante. Agenti fisici Inquinamento acustico lungo i principali assi viari Economia e società

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Squilibrio tra lo sviluppo insediativo residenziale e produttivo con la sostenibilità ambientale e l’impatto paesaggistico Mobilità ed infrastrutture Impatti derivanti dall’attraversamento di arterie di traffico pesante in aree limitrofe ai centri abitati e nelle zone agricole

− LA SOSTENIBILITA’ DEL PIANO Indicatori utilizzati Per verificare lo stato dell’ambiente e le prestazioni dello strumento urbanistico occorre utilizzare degli indicatori che permettano di quantificare lo stato attuale dell’ambiente e verificare se, quando e quanto gli obiettivi del piano vengono raggiunti. Gli indicatori di stato individuano lo stato delle risorse (qualità chimico, fisiche, biologiche, ecc…), mentre quelli di pressione rappresentano gli impatti e le modifiche che le attività presenti sul territorio in esame esercitano sullo stato delle risorse (emissioni, rifiuti, ecc…). Il riferimento di questa classificazione è il modello DPSIR, ovvero un metodo per organizzare gli elementi conoscitivi del territorio, attraverso i quali rappresentare le informazioni sullo stato dell’ambiente e delle risorse naturali di una regione e sulle interazioni positive e negative tra tali contesti ambientali e territoriali ed i settori di sviluppo. Gli indicatori scelti devono essere rappresentativi rispetto alla tematica in oggetto, devono essere sensibili alle trasformazioni indotte dal piano, devono essere disponibili o reperibili a costi contenuti, e devono essere di facile lettura e comunicazione ai tecnici e ai cittadini. Gli indicatori possono essere quantitativi con standard di legge, cioè se fanno riferimento ai dati quantitativi confrontabili con una soglia definita per legge, con possibilità di calcolare il grado di sostenibilità, oppure possono essere quantitativi senza standard di legge, se sono privi di una soglia di legge capace di delimitare gli ambiti della sostenibilità e insostenibilità, ma è comunque possibile effettuare una valutazione quantitativa sulla base di specifici criteri, quali una soglia fisica definita ad hoc . Di seguito si riporta l’elenco degli indicatori, con le relative unità di misura e le fonti dalle quali sono stati attinti i dati. Tema Indicatori di stato/impatto Unità di misura FONTE ANNO Emissioni di monossido di carbonio Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006

Emissioni di ossidi di azoto NO x Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Emissioni di polveri PM Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Aria 10 Emissioni di ammoniaca Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Emissioni di ossidi di Zolfo Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Emissioni di Benzene Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Emissioni di anidride carbonica Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006

Clima Emissioni di protossido di azoto (N 2O) Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Emissioni di Metano Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Carico trofico potenziale - Azoto tonn/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Carico trofico potenziale - Fosforo tonn/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Acqua Densità delle discariche attive n/Kmq REGIONE VENETO 2008 Carico potenziale organico (civ+ind) A.E./Kmq REGIONE VENETO 2006 Densità delle discariche attive n/Kmq REGIONE VENETO 2008 Suolo e Densità delle cave attive n/Kmq REGIONE VENETO 2007 sottosuolo Carico trofico potenziale - Azoto tonn/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Carico trofico potenziale - Fosforo tonn/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 CARTOGRAFIA 2009 Superficie urbanizzata / superficie ATO % PATI Superficie agricola utilizzata /superficie ATO % STUDIO AGRONOM. 2009 Superficie boscata / Superficie ATO % REGIONE VENETO 2009 Flora e fauna CARTOGRAFIA 2009 Aree di connessione naturalistica/superficie ATO % PATI CARTOGRAFIA 2009 Isole ad elevata naturalità/superficie ATO % PATI PROVINCIA DI 2009 Sviluppo corridoi ecologici/superficie ATO m/Kmq ROVIGO

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CARTOGRAFIA 2009 Sviluppo rete stradale/superficie ATO Km/Kmq PATI Estensione delle aree a parco / superficie ATO % REGIONE VENETO 2007 Biodiversità e Estensione delle zone natura 2000/superficie ATO % REGIONE VENETO 2007 zone protette CARTOGRAFIA 2009 Area nucleo/superficie ATO % PATI Densità delle discariche attive n/Kmq REGIONE VENETO 2008 Densità delle cave attive n/Kmq REGIONE VENETO 2007 Sviluppo della rete di elettrodotti m/Kmq REGIONE VENETO 2006 Superficie boscata / Superficie ATO % REGIONE VENETO 2007 CARTOGRAFIA 2009 Frammentazione del territorio % PATI CARTOGRAFIA 2009 Aree di connessione naturalistica/superficie ATO % PATI Ambiti di importanza paesaggistica/superficie CARTOGRAFIA 2009 Paesaggio e ATO % PATI territorio CARTOGRAFIA 2009 Isole ad elevata naturalità/superficie ATO % PATI CARTOGRAFIA 2009 Sviluppo corridoi ecologici/superficie ATO m/Kmq PATI CARTOGRAFIA 2009 Sviluppo rete stradale/superficie ATO Km/Kmq PATI Densità degli allevamenti n/Kmq STUDIO AGRONOM. 2009 Sviluppo dei percorsi ciclabili m/Kmq PRG VIGENTI 2009 Superficie a verde pubblico per abitante mq/abitante PRG VIGENTI 2009 Superficie dei centri storici/superficie ATO % PRG VIGENTI 2009 Patrimonio Nuclei storici n/Kmq REGIONE VENETO 2007 culturale Numero edifici storici o vincolati n/Kmq REGIONE VENETO 2009 Zone di interesse archeologico/superficie ATO % REGIONE VENETO 2005 Densità della popolazione ab/Kmq ISTAT 2007 Occupati nell'agricoltura n/Kmq CCIAA Rovigo 2007 Occupati nell'industria n/Kmq CCIAA Rovigo 2007 Occupati nel terziario n/Kmq CCIAA Rovigo 2007 Reddito derivante dalla produzione agricola euro/Kmq CCIAA Rovigo 2006 Reddito derivante dalla produzione industriale euro/Kmq CCIAA Rovigo 2006 Reddito derivante dall'attività terziaria euro/Kmq CCIAA Rovigo 2006 Elettrodotti. Pop. esposta (soglia 0.2 microT) % REGIONE VENETO 2006 Ripetitori per comunicazioni n/Kmq REGIONE VENETO 2008 Popolazione e Emissioni di monossido di carbonio Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 salute umana Emissioni di ossidi di azoto NOx Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Emissioni di polveri PM10 Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Emissioni di ammoniaca Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Emissioni di ossidi di Zolfo Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Emissioni di Benzene Kg/anno/Kmq REGIONE VENETO 2006 Rete stradale con emissioni oltre 67 dB(A) diurni m/Kmq REGIONE VENETO 2006 Rete ferroviaria con emissioni oltre 67 dB(A) REGIONE VENETO 2006 diurni m/Kmq Area a rischio incidente rilevante/superficie ATO % REGIONE VENETO 2007 Aree a rischio di esondazione/superficie ATO % COMP. IDRAULICA 2009 Produzione di rifiuti urbani Kg/anno/res PROVINCIA RO 2007 Raccolta differenziata % PROVINCIA RO 2007 Consumi elettrici in agricoltura KWh/anno/Kmq CCIAA Rovigo 2006 Beni materiali Consumi elettrici nell'industria KWh/anno/Kmq CCIAA Rovigo 2006 e risorse Consumi elettrici nel terziario KWh/anno/Kmq CCIAA Rovigo 2006 Consumi elettrici domestici KWh/anno/Kmq CCIAA Rovigo 2006 Consumi idrici per residente l/giorno POLESINE ACQUE 2002 Consumi di Gas Metano mc/anno/Kmq Snam Rete Gas 2006 Obiettivi e temi di sostenibilità Il Piano di Assetto del Territorio ha assunto i seguenti temi di sostenibilità:

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• Ordinato sviluppo del territorio, dei tessuti urbani e del sistema produttivo. Particolare attenzione è stata rivolta alla verifica di aree già urbanizzate e non edificate. • Compatibilità dei processi di trasformazione del suolo con la sicurezza e la tutela dell’integrità fisica e con l’identità culturale del territorio. • Miglioramento della qualità della vita e della salubrità degli insediamenti • Riduzione della pressione degli insediamenti sui sistemi naturali e ambientali, anche attraverso opportuni interventi di mitigazione degli impatti • Miglioramento della qualità ambientale, architettonica e sociale del territorio urbano e sua riqualificazione • Consumo di nuovo territorio solo quando non sussistano alternative derivanti dalla sostituzione dei tessuti insediativi esistenti ovvero dalla loro riorganizzazione e riqualificazione. Nello specifico il progetto del piano si è delineato prendendo come riferimento gli obiettivi indicati nel documento preliminare, letti attraverso le possibili interazioni con le criticità emerse dal quadro ambiente preliminare, successivamente analizzate e affinate con le elaborazioni della VAS. Durante tutto questo processo si è privilegiata la ricerca di quelle soluzioni che favoriscono la corretta gestione delle risorse e delle qualità del territorio puntando a mitigare o eliminare gli elementi critici individuati. In generale il PATI è incentrato sulla conservazione dell’ambiente e delle risorse, ma non può trascurare gli aspetti sociali ed economici legati allo sviluppo economico, insediativo e produttivo. È evidente tuttavia come nella gestione del territorio l’impatto maggiore sia dato dal consumo di suolo che costituisce una risorsa non rinnovabile, tanto che la nuova legge urbanistica dimensiona la zona agricola trasformabile in base alla Superficie Agricola Utilizzata presente sul territorio del PATI. Oltre al consumo di suolo seguono la maggior parte delle problematiche sulle componenti ambientali, come il consumo di risorse e l’inquinamento delle stesse. Pertanto fra i principali obiettivi di protezione ambientale assunti, anche in aderenza alla carta di Aalborg è possibile elencare i seguenti in ordine di priorità: 1. Investire nella conservazione del rimanente capitale naturale, ovvero acque di falda, suoli habitat per le specie di flora e fauna (ossia evitare se possibile il nuovo consumo di suolo) 2. Favorire la crescita del capitale naturale riducendo l’attuale livello di sfruttamento, in particolare per quanto riguarda le energie non rinnovabili 3. Investire per ridurre la pressione sul capitale di risorse naturali esistenti attraverso una espansione di quelle destinate ad usi antropici, ad esempio gli spazi verdi per attività ricreative all’interno delle città, in modo da ridurre la pressione sulle aree naturali o seminaturali residuali presenti 4. Migliorare l’efficienza dell’uso finale dei prodotti, ad esempio utilizzando edifici efficienti dal punto di vista energetico e modalità di trasporto urbano non nocive per l’ambiente. Per quanto riguarda gli obiettivi di sostenibilità economica e sociale il PATI prevede la creazione di nuove infrastrutture di trasporto aventi principalmente lo scopo di favorire il collegamento con il casello autostradale di Villamarzana evitando il transito attraverso il centro abitato dello stesso comune. Ciò favorirà un rapido collegamento con la principale viabilità anche agli abitanti dei comuni limitrofi a Villamarzana e al territorio del PATI, evitando incrementi dei livelli di traffico e rumorosità sull’attuale viabilità che attraversa il centro abitato dello stesso comune. Tali collegamenti consentiranno inoltre di rivitalizzare i centri abitati di minore importanza e le frazioni, evitandone il progressivo abbandono e favorendo il mantenimento dei principali servizi. Tra le varie opere è prevista anche la realizzazione di un attracco sulla sponda sinistra del Canalbianco per favorire l’utilizzo dello stesso come infrastruttura di trasporto a basso impatto ambientale e come percorso turistico assieme a tutto il sistema navigabile Fissero-Tartaro-Canalbianco – Po di Levante. Tali opere potranno essere realizzate mediante gli introiti derivanti dagli Accordi Pubblico-Privato che, alla situazione attuale, sono gli unici strumenti che consentono significativi incassi ai comuni. Tali fondi sono infatti l’unico mezzo a disposizione delle amministrazioni per la realizzazione delle opere pubbliche necessarie per assicurare adeguati servizi alla cittadinanza, nonché per attuare gli interventi di compensazione ambientale previsti dal PATI stesso. Gli accordi inoltre consentono la certezza dell’interesse alla trasformazione urbanistica di una determinata area, assicurando che gli interventi vengano realizzati nell’arco di alcuni anni. Ciò consente di prevedere nel prossimo futuro un effettivo incremento dell’offerta di lavoro nella zona, che, oltre al beneficio economico, favorirà la richiesta di nuovi alloggi e l’incremento della popolazione DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 11

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residente, che a sua volta favorirà lo sviluppo dei servizi (scuole, asili, uffici postali, banche, ecc…) generando un miglioramento della qualità della vita. Criteri di valutazione Le azioni previste dal PATI sono state verificate attraverso il modello di simulazione che ha utilizzato i medesimi indicatori adottati per valutare lo”stato attuale” dell’ambiente. I risultati di tale simulazione dimostrano che la programmazione impostata è in grado di determinare un generalizzato miglioramento delle condizioni complessive nel territorio comunale. Si vuole comunque sottolineare che le iniziative di piano proposte risultano funzionali ad intervenire nei confronti delle principali criticità emerse in ambito comunale. Il PATI prevede la realizzazione di nuove aree edificate che porteranno ad un peggioramento del rapporto superficie urbanizzata/superficie ATO e al consumo di SAU. La scelta urbanistica si è orientata verso la programmazione di un ampio livello di espansione, sia per il settore produttivo, sia per le zone residenziali. L’equilibrio tra l’auspicata crescita economica e sociale ed il miglioramento della qualità ambientale è stato ricercato individuando una serie di interventi in grado di limitare l’impatto della maggiore pressione antropica. Gli interventi del PATI prevedono di migliorare alcuni aspetti fondamentali che caratterizzano negativamente il territorio in esame quali: • la mancanza di aree a ricostruzione ambientale e di piste ciclabili. Saranno potenziate le aree di compensazione ambientale, aumentando le aree a vegetazione arborea ed arbustiva anche in funzione della realizzazione della rete ecologica. In queste zone le tutele potranno prevedere attraverso indicazioni del P.I. e/o interventi di rinaturalizzazione, nuove unità para-naturali in grado di favorire la funzionalità della rete ecologica. • la realizzazione e la strutturazione della rete ecologica che interesserà in particolar modo il territorio agricolo, in quanto è in questi ambiti che si concentra la Superficie Agricola Utilizzata. Le aree agricole rappresentano infatti un’importante risorsa e un punto di partenza ottimale per la strutturazione della rete ecologica. Le aree agricole presentano un’intrinseca valenza ambientale che si dovrà sviluppare per il consolidamento della Rete ecologica attraverso la valorizzazione mediante conservazione e/o ripristino degli elementi di naturalità quali canali, macchie boscate, filari alberati, incolti di piccole dimensioni etc., che nell’insieme contribuiscono a conservare un discreto livello di biodiversità e a riqualificare il paesaggio; • ridotto consumo di SAU in relazione alle nuove previsioni di sviluppo insediativo e produttivo; • credito edilizio in relazione agli allevamenti, con la dismissione di alcuni degli allevamenti in essere. In seguito alla realizzazione degli interventi previsti dal progetto di piano è lecito attendersi un contenuto peggioramento dei parametri ambientali relativi alle aree insediate, compensato però dalla migliore qualità ambientale degli spazi aperti e dalle misure di mitigazione ambientale proposte. I grafici presentati mostrano più dettagliatamente la variazioni degli indicatori in relazione alla applicazione del progetto del piano. Particolare attenzione è stata rivolta a quelli già individuati come criticità nell’analisi dello stato attuale e agli altri indicatori che sono direttamente interessati dalle azioni di piano (ad esempio, emissione di sostanze inquinanti, superficie urbanizzata, estensione delle aree di ricostruzione ambientale).

− LE AZIONI STRATEGICHE DEL PATI E GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ PER MATRICE AMBIENTALE In sintonia con il Documento Programmatico Preliminare (nella stesura definitiva uscita dalla attività di concertazione), con la Relazione Ambientale, si possono sintetizzare le seguenti azioni del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale: • Crescita della qualità residenziale e delle strutture di servizio pubbliche e private dei centri urbani; • Crescita residenziale “fisiologica” delle frazioni; • Formazione di percorsi pedonali e ciclabili di connessione tra i nuclei urbani e di valorizzazione del turismo rurale, formazione di aree boscate destinate ad una fruizione sostenibile; • Collegare le azioni di piano a “precisi accordi di attuazione” connessi a rilevanti interessi pubblici sia in termini di cessioni gratuite di aree che in termini di realizzazione di opere.

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Con riferimento al Piano di Assetto del Territorio Intercomunale dei comuni del Medio Polesine, relativamente alle varie matrici ambientali, il Piano si pone i seguenti obiettivi: Clima e atmosfera Il PATI prevede la salvaguardia delle attività agro-silvo-pastorali ambientalmente sostenibili e promuove lo sviluppo di un'agricoltura sostenibile, improntata sull’impiego di tecnologia eco- compatibili e finalizzata al risparmio di energia e di risorse non riproducibili. Il PATI definisce poi gli standard urbanistici, le infrastrutture e i servizi comuni necessari agli insediamenti esistenti e di nuova previsione, precisando gli standard di qualità urbana e gli standard di qualità ecologico-ambientale. Biodiversità Il PATI provvede alla tutela delle risorse Naturalistiche e Ambientali e all’integrità del Paesaggio Naturale, quali componenti fondamentali della “Risorsa Territorio”. Assicura poi la salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli equilibri ecologici, la conservazione o la ricostituzione del paesaggio agrario e del relativo patrimonio di biodiversità, delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat, e delle associazioni vegetali e forestali. Aria Il PATI definisce le opere necessarie per assicurare la sostenibilità ambientale e paesaggistica e la funzionalità rispetto al sistema insediativo ed al sistema produttivo. Individua ove necessario, fasce di ambientazione al fine di mitigare o compensare gli impatti sul territorio circostante e sull’ambiente. Acqua Il PATI prevede, in collaborazione con altri enti preposti, un'efficace gestione e regimazione idraulica del territorio, nel rispetto delle condizioni di deflussi minimi vitali che sono alla base dello sfruttamento sostenibile di corsi d'acqua e acque sotterranee, in armonia con le indicazione tecniche regionali, nazionali e internazionali. Individua inoltre le ulteriori opportunità di sviluppo residenziale in termini qualitativi, quantitativi e localizzativi definendo gli ambiti preferenziali di sviluppo insediativo in relazione all’assetto infrastrutturale e alla dotazione dei servizi, secondo standard abitativi e funzionali condivisi. Suolo Il PATI accerta la compatibilità degli interventi con la sicurezza idraulica del territorio, subordinando, ove necessario, l'attuazione di talune previsioni alla realizzazione di infrastrutture, opere o servizi per il deflusso delle acque meteoriche. Risorse energetiche Il PATI, attraverso il Rapporto Ambientale, promuove lo sviluppo di uno stile di vita improntato sull’impiego di tecnologia ecocompatibili e finalizzato al risparmio di energia e di risorse non riproducibili. Salute umana Il PATI predispone l’individuazione delle principali strutture/attrezzature che necessitano dell’adozione di opportune azioni di mitigazione, finalizzate a ridurre gli effetti di disturbo (in termini acustici, visivi, olfattivi, o di altra natura) da esse prodotte rispetto al contesto ambientale e paesaggistico. Sono previsti interventi di mitigazione (fasce tampone boscate di adeguata lunghezza e profondità) dell’impatto visivo, acustico e della diffusione di polveri inquinanti (mascherature e quinte arboree) degli impianti produttivi prospettanti verso le principali arterie stradali e/o in corrispondenza di aggregati residenziali. Ambiente edificato Le aree di insediamento attuale si collocano sostanzialmente nei centri di Fratta Polesine, Costa di Rovigo, Arquà Polesine, Villamarzana, Frassinelle Polesine, Villanova del Ghebbo, Pincara e relative frazioni. All’interno delle aree agricole si trova l’edificato sparso. Il PATI persegue il miglioramento della qualità degli insediamenti attraverso le operazioni di recupero e riqualificazione. Infrastrutture Il PATI recepisce le previsioni della pianificazione sovraordinata e provvede a definire le opere necessarie per assicurarne la sostenibilità ambientale e paesaggistica e la funzionalità rispetto al sistema insediativo ed al sistema produttivo. Definisce inoltre il sistema della viabilità locale e della mobilità

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ciclabile e pedonale (ed i collegamenti con la viabilità sovracomunale). Individua ove necessario, fasce di ambientazione al fine di mitigare o compensare gli impatti sul territorio circostante e sull’ambiente. Attività produttive La superficie comunale occupata da zone produttive è mediamente estesa: le aree industriali più sviluppate si trovano lungo la Transpolesana Rovigo-Verona nei comuni di Costa di Rovigo, Villamarzana e Arquà Polesine. Per le attività produttive il PATI valuta la consistenza e l’assetto del settore secondario e terziario esistente e le opportunità di sviluppo in coerenza con il principio dello sviluppo sostenibile. Spazi aperti Sarà posta maggior attenzione alla gestione degli spazi aperti in rapporto alle valenze naturalistico- ambientali e paesaggistiche, oltre che agricolo-produttive. Ciò attraverso la promozione di attività agricole che siano compatibili con le qualità dei luoghi, sviluppandone gli elementi di tipicità e di eccellenza e coniugando l'evoluzione degli insediamenti rurali e dello sviluppo agricolo con il mantenimento di equilibrio ambientale. Caratteri storico-culturali Il PATI, relativamente agli elementi significativi del paesaggio di interesse storico, potrà recepire ed integrare nel proprio quadro conoscitivo i sistemi e gli immobili da tutelare, quali: • ambiti dei centri storici; • edifici con valore storico-ambientale e i relativi spazi inedificati di carattere pertinenziale; • parchi e giardini di interesse storico architettonico; • viabilità storica e itinerari di interesse storico ambientale; • sistema storico delle acque derivate e delle opere idrauliche; • sistemazioni agrarie tradizionali; • siti di interesse archeologico; • sistema insediativo rurale e relative pertinenze piantumate; • edifici storico/monumentali (Ville Venete); • altre categorie di beni storico-culturali. Servizi comuni Il PATI individua, i principali servizi a scala territoriale, ovvero le parti del territorio ad elevata specializzazione funzionale nelle quali sono concentrate una o più funzioni strategiche, o servizi ad alta specializzazione economica, scientifica, culturale sportiva, ricreativa e della mobilità.

− DIMENSIONAMENTO DEL PIANO E DESCRIZIONE DEGLI ATO ATO A1.1 – ARQUATA (comune di Arquà Polesine) Superficie: 15.095.221,66 mq L’ATO di territorio agricolo è costituito dalla maggior parte del territorio rurale del comune di Arquà Polesine, ed è situato a cavallo della ferrovia Bologna-Venezia. Il territorio è caratterizzato da campi coltivati a cereali, con insediamenti sparsi costituiti da edifici che ben rappresentano l’architettura veneta. Nella parte collocata a sud del capoluogo di Arquà polesine si nota la presenza di alcune sottozone agricole consolidate. Nuova espansione residenziale : 5.000 mc Nuovi standard residenziali : 1.000 mq Nuovi abitanti teorici: 23 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO A2.1 – COSTIOLA (comune di Costa di Rovigo) Superficie: 7.005.030,17 mq L’ATO di territorio agricolo è situato all’interno del comune di Costa di Rovigo ed è costituito dall’area rurale situata a nord-est del capoluogo comunale. L’area è attraversata dall’autostrada A13 Bologna- Padova, e nella parte più a nord, dal Naviglio Adigetto. Il territorio è costituito per lo più da coltivazioni a cereali con presenza di edifici rurali. È presente un’area di urbanizzazione diffusa. Nuova espansione residenziale : 12.000 mc Nuovi standard residenziali : 2.400 mq

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Nuovi abitanti teorici 55 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO A2.2 – COATE (comune di Costa di Rovigo) Superficie: 2.003.905,89 mq L’ATO di territorio agricolo è situato nel comune di Costa di Rovigo, a ovest del capoluogo. L’area, destinata per la maggior parte a coltivazioni cerealicole, è attraversata dal Naviglio Adigetto. All’interno dell’ATO vi è una scarsa presenza di edifici rurali, situati per lo più a ridosso dell’Adigetto. Nuova espansione residenziale : 3.000 mc Nuovi standard residenziali : 600 mq Nuovi abitanti teorici : 14 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO A3.1 – FRASSINO (comune di Frassinelle Polesine) Superficie: 18.905.391,79 mq L’ATO di territorio agricolo comprende la stragrande maggioranza del territorio del comune di Frassinelle Polesine. L’area è dedicata per lo più a coltivazioni di cereali, anche se sono presenti alcune aree di urbanizzazione consolidata situate per lungo i confini dello stesso. All’interno dello stesso ATO sono presenti anche alcuni ambiti di edificazione diffusa. Nuova espansione residenziale : 5.000 mc Nuovi standard residenziali : 1.000 mq Nuovi abitanti teorici: 23 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO A4.1 – FRATTESINA (comune di Fratta Polesine) Superficie: 16.875.124,69 mq L’ATO di territorio agricolo è situato nel comune di Fratta Polesine, del quale occupa la maggior parte della superficie. L’ATO confina a nord con il Naviglio Adigetto e a sud con il Canalbianco, inoltre è attraversato dalla SS434. Il territorio è coltivato prevalentemente a cereali con presenza di edifici rurali. All’interno dello stesso sono presenti alcuni ambiti di edificazione diffusa. Nuova espansione residenziale : 8.340 mc Nuovi standard residenziali : 1.668 mq Nuovi abitanti teorici : 38 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO A4.2 – CAMPAGNOLA (comune di Fratta Polesine) Superficie: 1.220.194,03 mq L’ATO di territorio agricolo è situato nel comune di Fratta Polesine, nella parte a nord-ovest del capoluogo. L’area, divisa in due dallo scolo Valdentro, è costituita da territorio aperto e pianeggiante ed è destinata in prevalenza a coltivazioni cerealicole. All’interno dell’ATO vi è una scarsa presenza di edifici rurali. Nuova espansione residenziale : 500 mc Nuovi standard residenziali : 100 mq Nuovi abitanti teorici : 2 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO A5.1 – BERNARDA (comune di Pincara) Superficie: 14.968.902,27 mq

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L’ATO di territorio agricolo occupa la maggior parte del territorio del comune di Pincara, ed è destinato per la maggior parte a coltivazioni cerealicole. All’interno dell’ATO sono presenti numerose aree di urbanizzazione consolidata e alcuni ambiti di edificazione diffusa. Nuova espansione residenziale : 6.000 mc Nuovi standard residenziali : 1.200 mq Nuovi abitanti teorici : 27 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO A5.2 – GAMBERO (comune di Pincara) Superficie: 848.406,27 mq L’ATO di territorio agricolo occupa la porzione di territorio del comune di Pincara più a Nord, ed è destinato per la maggior parte a coltivazioni cerealicole. All’interno dell’ATO non sono presenti aree di urbanizzazione consolidata, ma solamente ambiti di edificazione diffusa. Nuova espansione residenziale : 1.000 mc Nuovi standard residenziali : 200 mq Nuovi abitanti teorici: 5 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO A6.1 – MARTIRI (comune di Villamarzana) Superficie: 5.509.005,66 mq L’ATO di territorio agricolo comprende buona parte della superficie del comune di Villamarzana, è attraversato in direzione est-ovest dalla SS434, e in direzione nord-sud dall’autostrada A13. Il territorio, nel quale sono presenti in modo diffuso edifici rurali, è dedicato in prevalenza a coltivazioni cerealicole, anche se sono presenti ampie superfici dedicate a frutteto. All’interno dell’ATO sono distribuiti alcuni ambiti di edificazione diffusa e consolidata. Nuova espansione residenziale : 4.323 mc Nuovi standard residenziali : 865 mq Nuovi abitanti teorici: 20 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: 10.000 mc ATO A6.2 – PASSO DI VILLAMARZANA (comune di Villamarzana) Superficie: 2.675.623,40 mq L’ATO di territorio agricolo è situato all’interno del comune di Villamarzana ed è costituito dall’area rurale situata a sud del nucleo abitativo comunale. L’area confina a sud con il Canalbianco, ed il territorio è costituito per lo più da coltivazioni a cereali con scarsa presenza di edifici rurali. Nuova espansione residenziale : 4.000 mc Nuovi standard residenziali : 800 mq Nuovi abitanti teorici: 18 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO A7.1 – PLATANI (comune di Villanova del Ghebbo) Superficie: 1.978.695,79 mq L’ATO di territorio agricolo è situato nel comune di Villanova del Ghebbo, ed è collocato a nord-ovest del capoluogo. L’area è destinata in prevalenza a coltivazioni cerealicole anche se sono presenti superfici dedicate a frutteto. All’interno dell’ATO non sono presenti aree di urbanizzazione consolidata o diffusa Nuova espansione residenziale : 3.000 mc Nuovi standard residenziali : 600 mq Nuovi abitanti teorici: 14 DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 16

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Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO A7.2 – CODEROTTE (comune di Villanova del Ghebbo) Superficie: 4.548.684,59 mq L’ATO di territorio agricolo è situato nel comune di Villanova del Ghebbo, del quale occupa la maggior parte della superficie, ed è collocato a nord-est del capoluogo. L’area è destinata in prevalenza a coltivazioni cerealicole anche se sono presenti superfici dedicate a frutteto. All’interno dell’ATO non sono presenti aree di urbanizzazione consolidata o diffusa. Nuova espansione residenziale : 2.000 mc Nuovi standard residenziali : 400 mq Nuovi abitanti teorici: 9 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R1.1 – ARQUA’ POLESINE (comune di Arquà Polesine) Superficie: 1.226.881,12 mq L’ATO di territorio residenziale comprende il centro abitato del comune di Arquà Polesine, sviluppato a sud della SP24. All’interno dell’ambito è presente il castello medioevale interessato da vincolo monumentale. Nuova espansione residenziale : 16.750 mc Nuovi standard residenziali : 3.350 mq Nuovi abitanti teorici: 76 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica : - ATO R1.2 – CORNE’ (comune di Arquà Polesine) Superficie: 406.062,57 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Arquà Polesine e comprende la frazione di Cornè. L’ATO è diviso in due dalla strada statale 434 (futura autostrada Nogara-Mare). Nuova espansione residenziale : 10.000 mc Nuovi standard residenziali : 2.000 mq Nuovi abitanti teorici: 45 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R1.3 – GRANZE (comune di Arquà Polesine) Superficie: 406.062,57 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Arquà Polesine, a nord della strada statale 434, e comprende interamente la frazione Granze del comune di Arquà Polesine. Nuova espansione residenziale : 10.000 mc Nuovi standard residenziali : 2.000 mq Nuovi abitanti teorici: 45 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R1.4 – VALMOLIN (comune di Arquà Polesine) Superficie: 164.587,58 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Arquà Polesine, ed è delimitato a sud-est dal Canalbianco. L’ATO comprende interamente l’abitato di Valmolin, frazione dello stesso comune. Nuova espansione residenziale : 500 mc Nuovi standard residenziali : 100 mq Nuovi abitanti teorici: 2 Nuova espansione produttiva: - DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 17

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Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R2.1 – COSTA DI ROVIGO (comune di Costa di Rovigo) Superficie: 3.331.132,17 mq L’ATO di territorio residenziale comprende interamente il centro abitato del comune di Costa di Rovigo. L’ATO è delimitato a sud dalla ferrovia Rovigo-Verona, ed è attraversato dal Naviglio Adigetto che divide in due l’abitato. Nuova espansione residenziale : 86.000 mc + 33.697 mc (accordo art. 6 LR 11/04) Nuovi standard residenziali : 17.200 mq + 6.739 mq (accordo art. 6 LR 11/04) Nuovi abitanti teorici: 391+ 153 (accordo art. 6 L.R. 11/2004) Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R3.1 – FRASSINELLE POLESINE (comune di Frassinelle Polesine) Superficie: 1.349.966,25 mq L’ATO di territorio residenziale comprende il capoluogo del comune di Frassinelle Polesine, oltre a via Cesare Battisti che fiancheggia il vecchio corso del Canalbianco. L’ATO, delimitato a nord dal Canalbianco, comprende anche alcune aree di urbanizzazione consolidata produttiva, tra cui un allevamento zootecnico. Nuova espansione residenziale : 46.000 mc + 14.000 mc (accordo art. 6 LR 11/04) Nuovi standard residenziali : 9.200 mq + 2.800 mq (accordo art. 6 LR 11/04) Nuovi abitanti teorici: 209 + 64 (accordo art. 6 L.R. 11/2004) Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R3.2 – CHIESA (comune di Frassinelle Polesine) Superficie: 967.234,22 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Frassinelle Polesine, e comprende interamente la frazione di Chiesa. L’ATO si sviluppa prevalentemente sull’asse di via Cavour, e solo in parte su via Romana, e contiene alcune aree di urbanizzazione consolidata a destinazione produttiva. Nuova espansione residenziale : 29.000 mc + 6.000 mc (accordo art. 6 LR 11/04) 5.800 mq + 1.200 mq (accordo art. 6 LR 11/04) Nuovi abitanti teorici: 132 + 27 (accordo art. 6 LR 11/2004) Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale : - Nuova espansione turistica: - ATO R3.3 – CAPORUMIATTI (comune di Frassinelle Polesine) Superficie: 337.960,12 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Frassinelle Polesine, a ridosso del confine con il comune di Pincara, e comprende interamente la frazione di Caporumiatti. L’ATO si sviluppa prevalentemente lungo via Giovanni Monti ed è situato ad ovest dell’autostrada A13 Bologna-Padova. Nuova espansione residenziale : 2.000 mc Nuovi standard residenziali : 400 mq Nuovi abitanti teorici: 9 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R3.4 – PASSO (comune di Frassinelle Polesine) Superficie: 155.402,03 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Frassinelle Polesine, in adiacenza al confine con il comune di Villamarzana. L’ATO è situato a nord dell’attuale corso del Canalbianco, e comprende la frazione Passo di Villamarzana. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 18

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Nuova espansione residenziale : 1.000 mc Nuovi standard residenziali : 200 mq Nuovi abitanti teorici: 5 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R4.1 – FRATTA POLESINE (comune di Fratta Polesine) Superficie: 1.277.744,88 mq L’ATO di territorio residenziale comprende interamente il centro abitato del comune di Fratta Polesine. L’ATO è delimitato a sud dalla strada statale 434 (futura autostrada Nogara-Mare). All’interno dell’ambito sono presenti numerose ville neoclassiche tra cui villa Badoera. Nuova espansione residenziale : 100.000 mc Nuovi standard residenziali : 20.000 mq Nuovi abitanti teorici: 455 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R4.2 – RAMEDELLO (comune di Fratta Polesine) Superficie: 170.467,01 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Fratta Polesine, in adiacenza al confine con i comuni di Villanova del Ghebbo e San Bellino. L’ambito comprende la frazione di Ramedello. Nuova espansione residenziale : 10.000 mc Nuovi standard residenziali : 2.000 mq Nuovi abitanti teorici: 45 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R4.3 – PAOLINO (comune di Fratta Polesine) Superficie: 504.765,43 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Fratta Polesine e si sviluppa a ridosso dell’argine nord del Canalbianco. L’ambito comprende la maggior parte della frazione Paolino, in parte anche a sud del Canalbianco e perciò nel territorio del comune di Pincara. Nuova espansione residenziale : 20.000 mc Nuovi standard residenziali : 4.000 mq Nuovi abitanti teorici: 91 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R5.1 – PINCARA (comune di Pincara) Superficie: 1.654.989,64 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Pincara e si sviluppa prevalentemente lungo l’asse di via Matteotti e via Marconi. L’ATO comprende interamente in centro abitato del comune di Pincara e comprende la frazione di Gambaro e parte della frazione di Paolino. Nuova espansione residenziale : 25.165 mc + 16.835 mc (accordo art. 6 LR 11/04) Nuovi standard residenziali : 5.033 mq + 3.367 mq (accordo art. 6 LR 11/04) Nuovi abitanti teorici: 114 + 77 (accordo art. 6 LR 11/2004) Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R6.1 – VILLAMARZANA (comune di Villamarzana) Superficie: 1.845.192,60 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Villamarzana, del quale comprende interamente il centro abitato.

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L’ambito è delimitato a ovest dall’autostrada A13, a nord dalla SS434 ed è attraversato dallo scolo Valdentro. L’ATO comprende anche alcune aree di urbanizzazione consolidata di tipo produttivo. Nuova espansione residenziale : 84.000 mc + 15.000 mc (accordo art. 6 LR 11/04) Nuovi standard residenziali : 16.800 mq + 3.000 mq (accordo art. 6 LR 11/04) Nuovi abitanti teorici: 382 + 68 (accordo art. 6 LR 11/2004) Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R6.2 – GOGNANO (comune di Villamarzana) Superficie: 380.899,04 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune Villamarzana e comprende la frazione di Gognano. L’ambito è attraversato dalla SS434. Nuova espansione residenziale : 6.000 mc Nuovi standard residenziali : 1.200 mq Nuovi abitanti teorici: 27 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R7.1 – VILLANOVA DEL GHEBBO (comune di Villanova del Ghebbo) Superficie: 2.555.624,25 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Villanova del Ghebbo, del quale contiene interamente il centro abitato. All’interno dell’ambito sono presenti alcune aree di urbanizzazione consolidata di tipo produttivo. Nuova espansione residenziale : 90.000 mc Nuovi standard residenziali : 18.000 mq Nuovi abitanti teorici: 409 Nuova espansione produttiva : - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO R7.2 – BORNIO (comune di Villanova del Ghebbo) Superficie: 549.834,85 mq L’ATO di territorio residenziale è situato nel comune di Villanova del Ghebbo e comprende interamente la frazione di Bornio. All’interno dell’ambito sono presenti alcune aree di urbanizzazione consolidata di tipo produttivo. Nuova espansione residenziale : 40.000 mc Nuovi standard residenziali : 8.000 mq Nuovi abitanti teorici: 182 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO P1.1 – ZONA ARTIGIANALE DI ARQUA’ POLESINE (comune di Arquà Polesine) Superficie: 130.126,31 mq L’ATO di territorio produttivo è compreso nel comune di Arquà Polesine, ed è situato ad est del capoluogo, a ridosso della ferrovia Bologna-Venezia, in prossimità della stazione ferroviaria di Arquà Pol. . L’ambito è delimitato a nord dalla SP24 ed è caratterizzato interamente da aree di urbanizzazione consolidata. Nuova espansione residenziale : 500 mc Nuovi standard residenziali : 100 mq Nuovi abitanti teorici: 2 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 20

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ATO P1.2 – ZONA PRODUTTIVA S.S. 16 (comune di Arquà Polesine) Superficie: 758.496,82 mq L’ATO di territorio produttivo è situato nel comune di Arquà Polesine e si sviluppa a cavallo della strada statale 16 adriatica. L’area è situata in prossimità del centro abitato di Bosaro e confina a sud-est con il Canalbianco. Nuova espansione residenziale : 500 mc Nuovi standard residenziali : 100 mq Nuovi abitanti teorici: 2 Nuova espansione produttiva: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO P1.3 – MACROAREA EST DI ARQUA’ POLESINE (comune di Arquà Polesine) Superficie: 1.770.654.51 mq L’ATO di territorio produttivo è situato nel comune di Arquà Polesine ed è situato a cavallo dalla strada statale 434 (futura autostrada Nogara-Mare). L’ambito è situato, inoltre, poco lontano dal casello autostradale di Villamarzana, che permette il collegamento tra l’autostrada A13 e la SS434. Nuova espansione residenziale : 2.000 mc Nuovi standard residenziali : 400 mq Nuovi abitanti teorici: 9 Nuova espansione produttiva: 711.483 mq Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO P2.1 – COSTA SUD (comune di Costa di Rovigo) Superficie: 3.729.341,74 mq L’ATO di territorio produttivo è situato nel comune di Costa di Rovigo ed è delimitato a nord dalla ferrovia -Rovigo. L’ambito è attraversato a sud-est dall’autostrada A13, e si trova in vicinanza del casello autostradale di Villamarzana e del relativo raccordo con la strada statale 434 (futura autostrada Nogara-Mare). Nuova espansione residenziale : 10.000 mc Nuovi standard residenziali : 2.000 mq Nuovi abitanti teorici: 45 Nuova espansione produttiva: 152.589 mq Nuova espansione commerciale/direzionale : 150.000 mq Nuova espansione turistica : - ATO P3.1 – LOCALITA’ PASSO DI FRASSINELLE POLESINE (comune di Frassinelle Polesine) Superficie: 263.771,98 mq L’ATO di territorio produttivo è situato nel comune di Frassinelle Polesine, ed è delimitato a nord dal Canalbianco, e ad ovest dall’autostrada A13. Nuova espansione residenziale : 500 mc Nuovi standard residenziali : 100 mq Nuovi abitanti teorici: 2 Nuova espansione produttiva: 97.200 mq (da accordo art. 6 LR 11/2004) Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO P4.1 – ZONA PRODUTTIVA DI FRATTA POLESINE (comune di Fratta Polesine) Superficie: 853.843,60 mq L’ATO di territorio produttivo è situato nel comune di Fratta Polesine, a sud-ovest del capoluogo. L’ambito è delimitato a sud dalla strada statale 434 (futura autostrada Nogara-Mare), ed è delimitato a nord dalla SP24. Nuova espansione residenziale : 2.000 mc Nuovi standard residenziali : 400 mq Nuovi abitanti teorici: 9 Nuova espansione produttiva: 212.539 mq Nuova espansione commerciale/direzionale: - DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 21

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Nuova espansione turistica: - ATO P5.1 – ZONA PRODUTTIVA DI PINCARA (comune di Pincara) Superficie: 369.983,12 mq L’ATO di territorio produttivo è situato nel comune di Pincara, a sud del capoluogo, ed è delimitato a ovest dalla strada provinciale N. 16, e a sud dalla strada provinciale N. 71. Nuova espansione residenziale : 1.000 mc Nuovi standard residenziali : 200 mq Nuovi abitanti teorici: 5 Nuova espansione produttiva: 50.000 mq Nuova espansione commerciale/direzionale : - NUOVA ESPANSIONE TURISTICA: - ATO P6.1 – ZONA ARTIGIANALE DI VILLAMARZANA (comune di Villamarzana) Superficie: 638.846,72 mq L’ATO di territorio produttivo è situato nel comune di Villamarzana a ovest del capoluogo. L’ambito è delimitato a est dall’autostrada A13 Bologna-Padova e a nord da via Matteotti. L’ATO è situato a sud della strada statale 434. Nuova espansione residenziale : 2.000 mc Nuovi standard residenziali : 1.400 mq Nuovi abitanti teorici: 9 Nuova espansione produttiva: 356.279 mq Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione commerciale/direzionale: - ATO P6.2 – MACROAREA OVEST (comune di Villamarzana) Superficie: 2.986.896,20 mq L’ATO di territorio produttivo è situato nel comune di Villamarzana in adiacenza al confine con il comune di Arquà Polesine. L’ambito è attraversato dalla strada statale 434 (futura autostrada Nogara-Mare) ed è situato in adiacenza al casello autostradale di Villamarzana che permette il collegamento tra l’autostrada A13 e la S.S. 434. Nuova espansione residenziale : 4.000 mc Nuovi standard residenziali : 800 mq Nuovi abitanti teorici: 18 Nuova espansione produttiva: 622.225 mq Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: 100.000 mc ATO P7.1 – ZONA PRODUTTIVA DI VILLANOVA DEL GHEBBO (comune di Villanova del Ghebbo) Superficie: 858.040,76 mq L’ATO di territorio produttivo è situato nel comune di Villanova del Ghebbo a cavallo della strada regionale 88 che collega Rovigo a . L’ambito si trova a pochi Km dal casello autostradale di Rovigo della A13. Nuova espansione residenziale : 1.000 mc Nuovi standard residenziali : 200 mq Nuovi abitanti teorici: 5 Nuova espansione produttiva: 150.000 mq Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: - ATO P7.2 – POLIDORA (comune di Villanova del Ghebbo) Superficie: 1.273.231,74 mq L’ATO di territorio produttivo è situato nel comune di Villanova del Ghebbo, ad est del capoluogo, in adiacenza al confine con i comuni di Costa di Rovigo e Fratta Polesine. L’ambito è delimitato a sud dalla SP49. Nuova espansione residenziale : 4.000 mc Nuovi standard residenziali : 800 mq Nuovi abitanti teorici: 18 DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 22

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Nuova espansione produttiva: 606.352 mq (accordo art. 6 LR 11/2004) Nuova espansione commerciale/direzionale: - Nuova espansione turistica: -

− METODOLOGIA DI VALUTAZIONE L’analisi multicriteriale Viene applicata l’analisi multicriteriale il cui obiettivo è quello di fornire una base razionale con la quale classificare (“gerarchizzare”) una serie di informazioni da valutare rispetto a più criteri. Non sempre è possibile individuare riferimenti numerici precisi (informazioni cardinali) per un determinato impatto; nel caso di aspetti non direttamente quantificabili (valutazioni culturali, architettoniche, paesaggistiche, ecc.), l’approccio cambia radicalmente, adottando una scala ordinale che esprime giudizi aggregati di tipo qualitativo. Tra le metodologie multicriteriali maggiormente diffuse, particolare interesse deve essere attribuito all’ Analitic Hierarchy Process (AHP), che si presta particolarmente a trattare contemporaneamente sia informazioni di tipo numerico (quantitative-cardinali), sia informazioni di tipo qualitativo (ordinali). Per la valutazione del Piano in esame viene applicata l’AHP, sviluppata secondo le fasi procedurali che si basa su tre principi fondamentali, correlati fra loro:  il principio della scomposizione . Il problema complesso è scomposto in parti elementari, articolate in livelli gerarchici in relazione tra di essi.  il principio dei giudizi comparati . Rappresenta la tecnica di misurazione utilizzata per stabilire la priorità di ciascuna componente e di ciascun indicatore di stato/progetto rispetto alle altre in ciascun livello della scala gerarchica. L’approccio analitico attribuisce un valore a ciascuna componente e a ciascun indicatore, attraverso il confronto tra di esse a due a due, seguendo una “scala fondamentale” costruita con valori che partono da 1 (importanza relativa uguale), fino a 9 (estrema importanza relativa). Nel dettaglio, i termini della scala fondamentale risultano i seguenti (in questa scala vengono, di norma, utilizzati i numeri dispari; i numeri pari sono utilizzati solamente nelle situazioni intermedie, quando non si verifica una prevalenza ben definita):  Importanza uguale 1;  Moderata importanza 3;  Importanza forte 5;  Importanza molto forte 7;  Estrema importanza 9. • la sintesi delle priorità . La compilazione della matrice dei “confronti a coppie” permette di esprimere un giudizio su ciascuna componente e su ciascun indicatore di stato/progetto. Per ogni riga della matrice, viene eseguita la media geometrica che determina il peso di ogni componente inserita nella stessa. I risultati ottenuti vengono infine normalizzati, per ottenere pesi confrontabili tra di loro. E’ possibile quindi calcolare il peso con cui i singoli processi innescati gravano sul sistema ambiente. Attraverso l’applicazione dell’approccio descritto è generata una matrice per la determinazione dei pesi dei comparti ambientali: L’analisi dei punteggi dello stato attuale Dopo aver determinato il punteggio degli indicatori per ciascun ATO e il peso dei fattori (comparto ambientale), nonchè il peso degli indicatori è possibile trovare il “punteggio pesato” per ciascun ATO. L’esame di dettaglio circa il comportamento dei singoli indicatori può essere effettuato mediante la consultazione di alcune tabelle di riepilogo suddivise per singola ATO. Il punteggio finale, dato dalla somma dei punteggi di tutti gli ATO per componente ambientale, dà un chiaro giudizio sintetico delle criticità principali emerse in ambito comunale. Criticità emerse per singolo Comune Per il comune di Arquà Polesine, dall’analisi dei dati emerge in particolare una criticità nel tematismo relativo alla popolazione e salute umana per la presenza di alcune aree a rischio incidente rilevante. Si evidenzia inoltre la mancanza, all’interno del territorio comunale, di zone protette. Per il comune di Costa di Rovigo, come per il comune di Arquà Polesine, si evidenzia una situazione negativa nel comparto Biodiversità e zone protette, in generale tuttavia la situazione è leggermente negativa, ma comunque molto vicina allo zero e quindi alla situazione media provinciale.

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Per il comune di Frassinelle Polesine il punteggio complessivo risulta positivo, soprattutto in considerazione del fatto che tale comune presenta basse emissioni inquinanti dovute alla scarsa presenza di attività produttive, e alla bassa densità abitativa. Per il comune di Fratta Polesine la situazione complessiva risulta positiva, vi è sempre una carenza nel comparto relativo alla biodiversità e zone protette. Da notare è che, rispetto agli altri comuni, Fratta presenta un patrimonio culturale sicuramente superiore, che innalza il punteggio complessivo. Il comune di Pincara manifesta una situazione nel complesso positiva. La spiegazione, come per il comune di Frassinelle Polesine è legata al ridotto sviluppo economico che ha limitato la produzione di inquinanti, nonché dalla posizione geografica esterna alle principali infrastrutture di trasporto con una conseguenza sicuramente negativa sull’economia, ma positiva sull’ambiente. Per il territorio del comune di Villamarzana la situazione generale è leggermente positiva, anche se il comune risente della presenza delle infrastrutture di trasporto che, oltre al beneficio economico, provocano inquinamento. Il comune di Villanova del Ghebbo infine presenta una situazione complessiva leggermente negativa, dovuta alle maggiori emissioni inquinanti rispetto agli altri comuni del PATI. Considerato che la scala dei punteggi utilizzata può spaziare da +50 a -50, il valore ottenuto di -0.18 indica comunque una situazione molto vicina alla media del territorio provinciale. In conclusione le maggiori criticità sono presenti nei comparti “flora e fauna” e “biodiversità e zone protette”, a causa della totale assenza nel territorio del PATI di aree protette. Punteggi leggermente negativi sono stati ottenuti per i comparti paesaggio e territorio e patrimonio culturale, dovuti a una presenza generalmente ridotta di edifici di interesse storico e culturale o aree verdi, che possano rispettivamente migliorare l’aspetto del paesaggio costruito e di quello agricolo. E’ comunque da sottolineare la sostanziale omogeneità delle condizioni ambientali tra tutti gli ATO. Stato di progetto Per l’analisi dello stato di progetto è stata applicata la medesima metodologia sopra illustrata per lo stato attuale, considerando tutti gli incrementi legati alle scelte strategiche del PATI. Anche in questo caso l’esame di dettaglio circa il comportamento dei singoli indicatori nell’ipotesi di progetto può essere effettuato mediante la consultazione delle tabelle di riepilogo. Il punteggio finale, dato dalla somma dei punteggi di tutte gli ATO per componente ambientale, dà un giudizio sintetico delle criticità principali emerse in ambito comunale. I comuni presentano complessivamente una situazione complessiva leggermente migliorata, a seguito delle misure di compensazione previste dal piano. Gli ambiti in cui si osserva una situazione peggiorata o molto peggiorata sono quelli in cui alla situazione attuale risulta prevalente la destinazione agricola, mentre con l’ipotesi di progetto risulta prevalente quella industriale. Il piano, nel suo complesso, è stato comunque giudicato sostenibile in quanto il peggioramento avviene in alcuni ambiti di ridotta estensione in relazione al territorio del PATI. Per tali ambiti, sempre a causa della loro ridotta estensione, non è stato possibile inserire misure di compensazione e comunque la “compensazione” avviene negli ambiti a prevalenza agricola circostanti, che infatti vedono un complessivo miglioramento. Si evidenzia inoltre che il peggioramento è riferito ad una situazione iniziale decisamente positiva e che esso quindi non comporterà il passaggio ad un ambiente inquinato. Dall’analisi dei risultati emerge che la maggior parte delle componenti ambientali presentano punteggi positivi, o comunque solo lievemente negativi; solo il comparto relativo alla Biodiversità e zone protette, pur presentando un lieve miglioramento continua a presentare un valore decisamente negativo. Ciò è dovuto alla totale assenza nel territorio del PATI di zone della rete Natura 2000, o di altre aree protette a valenza comunale o sovracomunale. La creazione della rete ecologica e delle misure di mitigazione e compensazione apporterà un miglioramento di tale situazione. Confronto con lo stato attuale Dal confronto tra il riepilogo dei punteggi pesati, ottenuti dalle elaborazioni precedenti, viene evidenziato un miglioramento generale dell’ambiente conseguentemente alla realizzazione del Piano. Dall’analisi dei punteggi si osserva un generale lieve peggioramento dei temi relativi all’aria, al clima, all’acqua e al suolo e sottosuolo sia per l’ipotesi zero che per quella di progetto; a tal proposito è DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 24

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA interessante notare come, sebbene l’ipotesi di progetto preveda un notevole sviluppo, non sia previsto un eccessivo peggioramento di tali comparti ambientali, soprattutto per effetto delle misure di mitigazione e compensazione previste. L’ipotesi di progetto prevede invece un miglioramento per i macrosettori relativi a flora e fauna, Biodiversità e zone protette e paesaggio e territorio, questo ovviamente a seguito delle misure di compensazione. Anche il macrosettore relativo a popolazione e salute umana riscontra un miglioramento, dovuto soprattutto all’aspetto socio-economico. Lo sviluppo del territorio infatti permette un incremento dell’occupazione e dei redditi, che sono aspetti molto importanti da valutare per la scelta di un piano, e che sono in grado di “compensare” un live peggioramento della qualità dell’aria. È importante quindi garantire lo sviluppo, cercando il più possibile di salvaguardare l’ambiente, in modo da garantire sotto tutti gli aspetti una buona qualità della vita. L’ipotesi di progetto prevede il peggioramento di alcuni ambiti territoriali, ciò è stato comunque giudicato sostenibile in quanto il peggioramento è dovuto anche al fatto che in essi non è stato possibile concentrare tutte le misure di compensazione e mitigazione che sarebbero necessarie. Esse saranno comunque realizzate negli ambiti a prevalenza agricola circostanti. Si ricorda inoltre che, come precedentemente illustrato, il peggioramento è stato determinato in relazione ad una situazione attuale generalmente molto positiva; gli ambiti che prevedono il maggiore peggioramento sono infatti quelli quasi interamente agricoli alla situazione attuale. È evidente pertanto come anche un modesto incremento delle emissioni, percentualmente risulti molto rilevante. I risultati della Valutazione Ambientale Strategica sono riassunti nella tavola allegata, che riporta graficamente, con una scala colorata, le variazioni al sistema ambiente prodotte dall’attuazione del Piano. Si rimanda, inoltre, all’allegato relativo al calcolo delle misure di mitigazione e compensazione. Valutazione dei programmi complessi In sede istruttoria è stato richiesto di fornire chiarimenti in ordine alla valutazione dei programmi complessi individuati dal Piano. Il valutatore afferma che “una delle principali azioni strategiche previste dal presente Piano è relativa alla individuazione di “Contesti territoriali destinati alla realizzazione di Programmi Complessi”, rispetto ai quali sono già stati deliberati in sede di Consiglio Comunale Accordi Pubblico/Privato ai sensi dell’art. 6 della L.R. 11/2004. Si specifica comunque che il contenuto di tali accordi non è definibile in modo preciso in sede di PATI, in quanto trattasi di strumento strategico non conformativo della proprietà e che, pertanto, tali accordi assumono la valenza di mere proposte. A tal proposito tali contesti sono individuati nella cartografia del PATI mediante un simbolo puntuale. Tuttavia il dimensionamento allegato alla relazione tecnica del PATI e alle Norme Tecniche evidenzia che una parte della futura trasformabilità da concedere è legata a tali accordi: tale porzione viene considerata all’interno dei calcoli effettuati in sede di Rapporto Ambientale, affiancandola a quella relativa alle linee di espansione. In particolare per il calcolo delle emissioni e dei carichi potenziali, nonché di tutti gli indicatori di stato/impatto si considera che nei prossimi dieci anni il territorio del PATI potrebbe essere interessato dalla realizzazione” di 1 programma complesso in comune di Pincara, 3 nel comune di Costa di Rovigo, 3 nel comune di Frassinelle Polesine, 1 nel comune di Villamarzana e 1 nel comune di Villanova del Ghebbo.

ALTERNATIVE DI PIANO E OPZIONE ZERO Come detto, il Rapporto Ambientale ha verificato la sostenibilità di alcuni scenari di assetto del territorio quantificandone i relativi potenziali effetti sull’ambiente. Nella definizione delle strategie e delle linee guide riguardanti il futuro assetto del territorio dell’ambito “Medio Polesine” sono stati considerati alcuni scenari di sviluppo. Sono state analizzate le seguenti alternative di piano:  Ipotesi “zero”: attuazione delle previsioni della pianificazione vigente,  Ipotesi alternativa: concentrazione del carico produttivo nella macroare Costa-Arquà-Villamarzana Gli scenari alternativi di piano di seguito descritti, coerenti con gli strumenti strategici sovraordinati (PTRC – PTCP – Piani settoriali), sono stati valutati per le possibili sinergie e incoerenze o feedback negativi. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 25

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Opzione zero La probabile evoluzione dell’ambiente senza l’attuazione del PATI L’ipotesi zero, cioè l’ipotesi del “non piano”, ha lo scopo di verificare quale possa essere l’evoluzione dell’ambiente nel caso di mancata attuazione del Piano. Per testare questa evenienza, come sopra descritto, si è fatto riferimento alle principali fonti di pressione ambientale riscontrabili nel comune, in particolare la densità abitativa e la concentrazione delle industrie. Una crescita sostenuta senza programmazione è incompatibile con le risorse disponibili. Gli scenari prevedono che l’incremento di popolazione deve necessariamente andare di pari passo con la crescita delle aree residenziali e produttive. I risultati della prova mostrano che, in assenza di nuovi interventi di governo del territorio, il sistema ambientale tende a rimanere fermo, mancando della capacità autonoma di rigenerare le risorse utilizzate. Infatti, l’effetto dello sviluppo demografico ha una connotazione di tipo negativo che consiste nella diminuzione del rapporto tra le risorse disponibili e la popolazione con conseguente impoverimento delle prime. La crescita demografica ha anche una connotazione positiva intrinseca in quanto stimola l’innovazione e le scoperte (organizzazione e specializzazione), ma questo fenomeno, per generare sviluppo economico in linea con i principi dello sviluppo sostenibile, deve fondarsi necessariamente sul sostegno e la programmazione da parte della pianificazione. Detto ciò, nelle tabelle viene riportato il quadro di dettaglio per ciascun ATO nell’Ipotesi Zero. Confronto con l’ipotesi zero Viene evidenziato che non attuando il PATI il sistema ambientale tende a evolvere lentamente verso condizioni peggiori, fornendo una condizione di risorse disponibili inferiore, a fronte di un aumento della pressione demografica. Alternativa In sede istruttoria è stato richiesto di fornire chiarimenti in ordine alle alternative individuate in quanto non coerenti con gli obiettivi individuati sia con il Documento Preliminare sia con le strategie di sviluppo sostenibile riferite ai Piani/programmi di livello sovraordinati. Il valutatore analizza una alternativa consistente nello sviluppo di una scelta che prevede la concentrazione di tutto il dimensionamento a carattere produttivo negli ambiti comunali individuati dal PTRC e dal PTCP ossia nei comuni di Costa di Rovigo, Arquà Polesine e Villamarzana, contenendo invece, il più possibile, la crescita produttiva dei restanti quattro comuni, nei quali l’incremento viene concesso solo in ambito residenziale e solo parzialmente in quello produttivo, al fine di consentire un assestamento fisiologico dell’esistente e di contemplare la presenza degli accordi pubblico-privato ai sensi dell’art. 6 della LR 11/2004 già oggetto di approvazione delle rispettive proposte a mezzo di Delibere di Consiglio Comunale. L’alternativa, dunque, non implica una diminuzione nella richiesta di SAU trasformata, ma semplicemente una traslazione del nuovo dimensionamento produttivo - commerciale all’interno della piattaforma logistica individuata dal PTRC, escludendo maggiori ampliamenti nei comuni da essa esclusi. Il tutto in coerenza con gli sviluppi attesi dalla pianificazione sovraordinata che individua in tali ambiti i territori di massimo sviluppo del settore produttivo. Anche relativamente alla rete ecologica dell’ipotesi alternativa è stata recepita esclusivamente quella principale connessa con i corridoi ecologici principali e con l’area di connessione naturalistica di Pincara identificata in tavola 4 come “Ambito per la formazione dei parchi e delle riserve naturali di interesse comunale”, sempre in coerenza con quanto indicato a livello sovra comunale e con il contesto di inserimento. Si veda in proposito l’allegato cartografico che esplicita lo scenario alternativo allegato al Rapporto Ambientale. Tale proposta è stata sottoposta alla medesima metodologia di stima del punteggio finale utilizzata per lo “stato attuale”, l’”ipotesi zero” e l’”ipotesi di progetto”. I risultati emersi per l’intero territorio del PATI sono riportati nella seguente tabella riassuntiva, nella quale vengono evidenziate le caselle riportanti valori modificati rispetto a quanto calcolato per l’ipotesi di progetto. Dall’analisi del punteggio finale si evidenzia come esso non si discosti largamente da quello ottenuto per l’ipotesi di progetto in quanto trattasi di una mera traslazione delle nuove espansioni, ma è possibile sottolineare alcuni aspetti di fondamentale importanza che fanno propendere per la soluzione di progetto adottata, piuttosto che per l’alternativa proposta. Il confronto qualitativo tra l’ipotesi alternativa e DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 26

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l’ipotesi di progetto evidenzia infatti che la prima linea di azione non risulta conveniente rispetto all’ipotesi progettuale, anche se la differenza di risultati è sufficientemente limitata. Risulta evidente, infatti, che la concentrazione degli sviluppi produttivi nei comuni di Costa di Rovigo- Arquà Polesine e Villamarzana costituisce una vera e propria barriera infrastrutturale che, oltre a porsi quale ostacolo notevole rispetto ai flussi faunistici e allo sviluppo di una adeguata rete ecologica, contribuisce ad aumentare notevolmente la frammentazione del territorio. Inoltre, la concentrazione di tutte le nuove aree produttive nel polo suddetto comporterebbe una contestuale concentrazione delle emissioni in atmosfera in una zona circoscritta del territorio. È da dirsi anche che con la soluzione alternativa i comuni limitrofi appartenenti al PATI sarebbero interessati da uno sviluppo più marginale che non consentirebbe loro di far fronte alla esigenze economiche interne. La configurazione strategica fornita attraverso il PATI, pur mantenendo il ruolo strategico delle aree indicate a livello sovra comunale, tende anche alla individuazione ed alla formazione di ambiti comunali di sviluppo maggiormente distinti, la cui gestione comporti una maggiore sistematicità nello sviluppo e nell’occupazione di suolo. In questo modo risulta possibile inserire all’interno del territorio agricolo fasce che in sede di valutazione sono state definite come aree volte alla riduzione della frammentazione ecologica, nelle quali andranno garantite idonee forme di tutela dall’edificazione al fine di garantire la continuità dei flussi faunistici. In conclusione, gli svantaggi relativi all’attuazione dell’ipotesi alternativa riguardano: 1. l’aspetto paesaggistico che con la saturazione delle aree agricole tra Costa, Arquà Polesine e Villamarzana sarebbe interessato da uno sproporzionato incremento della frammentazione; 2. l’aspetto ambientale visto il decremento della rete ecologica rispetto all’ipotesi di progetto che prevede la tutela di tutta una serie di scoli e scoline identificandoli come corridoi ecologici secondari, nonché di alcune aree di connessione naturalistica e di ambiti volti alla riduzione della frammentazione ecologica; 3. ancora l’aspetto ambientale vista la concentrazione delle emissioni in un contesto circoscritto al massimo delle potenzialità; 4. un parziale congelamento dello sviluppo economico relativamente ai comuni in parte esclusi dal dimensionamento produttivo.

− SOSTENIBILITÀ’ DEL PROGETTO L’analisi comparativa tra l’ipotesi di progetto, l’alternativa, lo stato attuale e l’ipotesi zero evidenzia come la situazione rispetto allo stato attuale migliora maggiormente con l’ipotesi di progetto e non con l’alternativa, anche se la variazione non risulta essere molto sensibile in quanto, come già sottolineato, non si agisce sulla quantità di SAU trasformata, bensì sul posizionamento di questa trasformabilità che viene concentrata nei tre comuni di Arquà polesine, Costa di Rovigo e Villamarzana. Dunque, nel complesso dei sette comuni, il risultato derivante dall’analisi dell’ipotesi alternativa non si discosta sensibilmente da quello derivante dall’analisi dello stato di progetto, se non per alcuni macrosettori quali la Flora e la Fauna, il Paesaggio e Territorio e la Popolazione e salute umana che vedono un peggioramento rispetto alla proposta del PATI. Come si può notare dalle tabelle di riepilogo, l’applicazione del Piano comporta infatti un miglioramento rispetto alla situazione attuale e ad una ipotesi di non intervento (Ipotesi Zero). L’opera del PATI tende all’individuazione ed alla formazione di ambiti comunali ben distinti la cui gestione comporta una maggiore sistematicità nello sviluppo e nell’occupazione di suolo e individua delle misure di mitigazione che rivestono una certa importanza soprattutto nella fase di attuazione del piano. In questo modo è possibile dare attuazione alle cosiddette “aree di rete ecologica” all’interno degli ambiti naturalistici ed agricoli, la cui funzione è quella di creare delle zone di ammortizzazione o transizione, denominabili anche come “zone cuscinetto”. Tali zone costituiscono fasce esterne in grado di attenuare il livello d'impatto tra la zona urbana ed il territorio “aperto”, apportando maggiore biodiversità e fungendo anche da elemento di riqualificazione del paesaggio.

− MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE

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Il PATI prevede sia opere di mitigazione per gli effetti diretti che le azioni del Piano provocano sull’ambiente sia opere di compensazione per gli effetti indiretti causati da interventi non direttamente connessi alle azioni del Piano. Alcune azioni del Piano possono già considerarsi compensative, come ad esempio gli interventi destinati alla conservazione ed alla valorizzazione delle risorse presenti e al potenziamento della rete ecologica. Laddove invece persistono alcune criticità e le azioni di Piano ne causano un incremento (effetti negativi, tabella precedente), si rende necessario l’intervento di opere di mitigazione, che sono state recepite in modo generico all’interno delle norme tecniche suddivise negli articoli 46-51 e 66 e in modo specifico nell’allegato “Calcolo delle misure di mitigazione e compensazione”. Nell’allegato si individuano esatte quantità da attuarsi in sede di Piano degli interventi in tutti i comuni proporzionalmente all’aumento delle aree edificate, siano esse residenziali o industriali, derivanti da linee di espansione o dall’attuazione dei programmi complessi. L’allegato, pertanto, prendendo a riferimento i principali impatti negativi prodotti dal piano, valuta e quantifica numericamente l’incremento di produzione di inquinanti ed il consumo di risorse e, con lo stesso criterio, stima gli effetti prodotti dalle misure di mitigazione e compensazione. Ciò consente di ottenere un risultato dimostrabile sulla base di dati certi e non su una stima fornita dal valutatore unicamente sulla base di giudizi soggettivi. Più in dettaglio, si è cercato di valutare gli effetti negativi prodotti anche all’esterno del territorio in oggetto, derivanti ad esempio dai consumi elettrici, riconducendosi quindi il più possibile ad una sorta di “impronta ecologica”. La prima fase per giungere alla quantificazione delle misure di mitigazione e compensazione consiste nella stima dell’incremento delle emissioni inquinanti o, più in generale, degli impatti negativi prodotti dalle azioni di piano. Per fare ciò occorre: 1. definire e quantificare le azioni che producono impatti negativi 2. definire gli indicatori adatti a misurare gli impatti 3. quantificare gli impatti. Le azioni di piano sono numerose, ma quelle più significative in senso negativo sull’ambiente sono sicuramente solo due: 1. L’incremento delle aree residenziali e della popolazione residente 2. L’incremento delle aree produttive Gli indicatori, in particolare, valutano i consumi energetici (elettrici e di gas metano), i quali sono strettamente legati alla produzione degli inquinanti aerei; sono presenti poi come indicatori gli stessi inquinanti aerei e qualche altro parametro che permette di valutare il carico organico, la superficie urbanizzata, la lunghezza delle rete stradale con emissioni acustiche elevate e la produzione di rifiuti urbani. Gli unici parametri non quantificabili numericamente sono relativi alla frammentazione del territorio e all’impatto visivo; in merito a questi si esprime un giudizio sintetico fornito dal valutatore. Per la stima e la quantificazione numerica è stato sviluppato un foglio di calcolo che richiede, come parametri in ingresso, la superficie del territorio comunale e le superfici di espansione produttiva e residenziale previste dal PATI. Sono richiesti inoltre la superficie urbanizzata, la lunghezza della rete stradale con emissioni acustiche elevate e un giudizio sintetico, di tipo qualitativo, sulla frammentazione del territorio e l’impatto visivo. Tutti i successivi calcoli avvengono mediante parametri pre-impostati (comunque modificabili) derivanti da fonti pubblicate di vario genere, che permettono di stimare l’incremento delle emissioni secondo la metodologia di seguito illustrata. Dall’analisi dei risultati emerge come la realizzazione dell’ipotesi di piano senza alcuna misura di mitigazione e compensazione causerebbe un significativo incremento delle principali emissioni inquinanti. Si procede, dunque alla stima delle quantità necessarie per la mitigazione stabilendo: • ulteriore riduzione del fabbisogno energetico imposto dalla normativa nazionale in merito alla realizzazione dei nuovi edifici: il limite sia ulteriormente abbassato del 25%, il che equivale ad aumentare lo spessore dei materiali isolanti utilizzati al fine di rientrare almeno in classe energetica B; DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 28

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• l’utilizzo di lampade a basso consumo • 35Kwp/ha lottizzato mediante installazione di impianti fotovoltaici • almeno 1 collettore solare termico per le nuove utenze residenziali • installazione di almeno 150 caldaie a pellet o cippato. • prescrivere l’utilizzo di dispositivi di riduzione del flusso sui rubinetti Inoltre vengono evidenziate alcune misure non quantificabili numericamente come: • raccolta delle acque di prima pioggia • agire sull’efficienza (rendimento) degli impianti di depurazione • tutela di particolari aree volte alla riduzione della frammentazione ecologica che attraversano il territorio da nord a sud e da est a ovest • barriere verdi con specie arboree • qualità architettonica degli edifici Inoltre è previsto il recupero ambientale delle aree residuali. Per la tutela della rete ecologica sono previsti dei varchi di passaggio attraverso le infrastrutture viarie. Il PATI individua i criteri e gli ambiti di mitigazione in corrispondenza di elementi detrattori e in particolare: • fasce di mitigazione con filari arborei lungo la viabilità esistente che provoca inquinamento atmosferico e acustico; • areali a dune erborate e arbustate da realizzarsi contestualmente ai nuovi insediamenti residenziali e produttivi nelle aree indicate nella TAV.4 – Carta della Trasformabilità; • fasce di mitigazione lungo la viabilità di progetto di livello sovracomunale ancora da definirsi nel tracciato (indicate nella carta della trasformabilità); • realizzazione di bypass faunistici per ridurre l’effetto barriera degli elementi lineari dove la rete ecologica incrocia la viabilità esistente e/o di progetto; • fasce di riqualificazione dei coni visuali per la tutela del paesaggio negli ambiti degli allevamenti zootecnici; • rinaturalizzazione delle sponde dei corsi d’acqua e incentivazione di attività agricole bio-sostenibili. Inoltre in ambito rurale saranno adottati accorgimenti riguardo alle nuove coperture che dovranno essere realizzate in sintonia con il contesto storico di appartenenza, in particolare nelle aree individuate come vincolo Corti Rurali e Vincolo Monumentale nella TAV.1 –Carta dei Vincoli. Sono previste anche opere di mitigazione idraulica (art.22 - Aree a dissesto idrogeologico, NTA) secondo le indicazioni della Valutazione della Compatibilità idraulica redatta per il PATI Opere di mitigazione Al fine di consentire il ripristino della rete ecologica e permettere alla fauna di frequentare le aree interessate a barriere lineari con la frequenza, la densità precedenti alla realizzazione dell’infrastruttura, si propongono le seguenti due soluzioni: • la creazione di by-pass faunistico; • la creazione di corridoio faunistico. Il primo con la funzione di consentire il collegamento trasversale (est-ovest) fra i diversi corridoi faunistici. Tale obiettivo viene raggiunto mediante un collegamento “verde”, ossia costituito da vegetazione arboreo-arbustiva, attraverso il quale la fauna possa passare indisturbata. Il secondo invece è proprio un vero “passaggio” che viene costruito al di sotto della strada ed è di forma, dimensione differente in modo da consentire l’attraversamento della infrastruttura. I corridoi faunistici garantiscono infatti la permeabilità ecologica anche tutte le specie animali ma in particolare per quelle più a rischio quali ad esempio gli anfibi che devono compiere degli spostamenti legati alle fasi riproduttive. Una ulteriore misura di mitigazione per la fauna è costituita dalle barriere antirumore posizionate con lo scopo primario di ridurre l’impatto acustico esse assumono anche un ruolo importante nell’impedire l’attraversamento diretto. In questo caso pertanto risulta necessario, in concomitanza con le barriere antirumore, garantire una “ viabilità faunistica” che induca la fauna a sfruttare i corridoi faunistici più vicini incanalandoli verso passaggi prestabiliti, come ad esempio tunnel sottostanti il piano stradale. Il calcolo è stato effettuato anche per la stima delle misure di compensazione con la medesima metodologia, per cui, analogamente agli interventi di mitigazione, anche per le compensazioni sono stati DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 29

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definiti una serie di possibili interventi, scegliendoli anche in base alle potenzialità del territorio ed andando ad assegnare delle quantità definite opportunamente, seguendo però una procedura di tipo iterativo. Detta procedura consiste nel fissare le quantità per ogni possibile misura di compensazione e nel verificare il bilancio globale del piano, incrementando le stesse quantità qualora il risultato non sia soddisfacente. Le quantità sono state stabilite proprio con lo scopo di avere un bilancio ambientale globale del PATI positivo. Dalla stima emerge che le misure di compensazione necessarie per neutralizzare gli impatti negativi del piano dal punto di vista ambientale sono: • riqualificazione energetica di almeno 500.000 m3 di volumetria esistente • 37 Km di corridoi ecologici principali • 186 Km di rete ecologica secondaria • 70 ha di aree boschive • creazione di isole ad elevata naturalità per una superficie complessiva di 0,98 ha • creazione di aree di connessione naturalistica per una superficie di 155 ha • realizzazione di impianti di energia da fonti rinnovabili per un totale di 11.000 Kw in 10 anni. Relativamente alle misure di compensazione qualitative si cita la riduzione dell’utilizzo degli autoveicoli, ottenibile mediante politiche di sviluppo che prevedano la minore distanza possibile con i principali servizi, oltre che con la realizzazione di piste ciclabili che possano favorire una mobilità alternativa, (da applicare soprattutto all’esistente).

− IMPRONTA ECOLOGICA Metodologia di analisi La valutazione del consumo di suolo non può prescindere da un giudizio preliminare concernente il valore della risorsa destinata ad essere impiegata dalla collettività per il soddisfacimento delle diverse esigenze. Tale valutazione riguarda principalmente un aspetto ambientale e sociale, in quanto il mantenimento di una buona quantità di spazi a bassa densità antropica riveste il duplice vantaggio di garantire un sufficiente livello di naturalità dell’ambiente, con evidenti ricadute positive sull’equilibrio e la salubrità del sistema, e di soddisfare la necessità di poter disporre di spazi aperti per la fruizione collettiva. Deve comunque essere sottolineato un secondo aspetto, di carattere economico, correlato alla maggiore possibilità di trasformazione degli spazi a bassa densità antropica. L’insediamento antropico, soprattutto nelle sue tipologie più intensive, come ad esempio negli interventi di urbanizzazione o nella realizzazione delle infrastrutture, rappresenta un evento sostanzialmente irreversibile, che sottrae definitivamente la possibilità di riservare ad altri usi la risorsa primaria costituita dal territorio. Per valutare il consumo di suolo determinato dall’applicazione del PATI si è provveduto, in primo luogo, ad individuare l’uso del suolo esistente e quello futuro, che si andrà a conseguire in seguito alla realizzazione del processo di pianificazione. In una fase successiva è stata operata una distinzione, anche questa individuata al momento attuale e nella situazione di progetto, tra i diversi livelli di protezione del territorio sotto il profilo ambientale. L’uso del suolo Le diverse categorie di uso del suolo sono state individuate prendendo a riferimento la codifica proposta in sede europea da progetto Corine Land Cover, limitando l’applicazione di questo metodo di classificazione al livello III. Le categorie standard sono state quindi adattate all’ambiente di studio. Le utilizzazioni del suolo effettivamente riscontrate nell’area di studio sono proposte nell’elenco che segue: • Area urbanizzata a tessuto continuo • Area edificata/urbanizzata a tessuto discontinuo • Rete stradale e ferroviaria • Seminativi • Colture arboree • Prati, sistemi colturali complessi • Colture agrarie con spazi naturali importanti • Boschi • Vegetazione rada o in evoluzione, greto fluviale DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 30

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• Bacini e corsi d'acqua Alle categoria di copertura del suolo è stato attribuito un valore inversamente proporzionale al grado di naturalità. Con tale parametro si è voluto determinare il grado di antropizzazione del territorio. I valori assegnati sono stati tradotti in un punteggio, applicando una matrice dei confronti a coppie, secondo la metodologia di analisi utilizzata nelle analisi dei fattori multicriteria. Il livello di protezione e la destinazione delle aree La definizione delle diverse utilizzazioni del suolo non è da sola in grado di valutare il grado di antropizzazione del territorio. Devono a tal fine essere introdotte alcun valutazioni supplementari circa la presenza di norme di tutela che vincolino la destinazione futura di una determinata area, oppure di previsioni urbanistiche che ne prevedano una trasformazione d’uso. Anche in questo caso sono state identificate le diverse categorie di aree, in funzione della normativa ambientale operante sul territorio di indagine e della pianificazione urbanistica, sia vigente che in fase di definizione attraverso il progetto del PATI. Le categorie identificate sono proposte nell’elenco che segue: • Aree prive di interventi • Vincolo ambientale costituito dal Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC); • Aree a parco o inserite nella Rete Natura 2000 (SIC, ZPS); • Aree inserite nella Rete Natura 2000; • Aree con previsione di urbanizzazione secondo il PRG vigente, ma non ancora edificate. Anche in questo caso a ciascuna categoria di area è stato assegnato un valore inversamente proporzionale al grado di protezione di tipo ambientale, e tale valore è stato trasformato in un punteggio mediante l’applicazione di una matrice dei confronti a coppie: Matrice dei confronti a coppie relativa alle categorie di protezione delle aree Coefficienti ed indici di antropizzazione A ciascuna tipologia di area, con riferimento sia alla categoria di uso del suolo, sia al livello di protezione della stessa, è stato attribuito un coefficiente di antropizzazione unitario, dato dal prodotto dei pesi elementari assegnati. Calcolo della superficie virtuale L’applicazione degli indici di antropizzazione ha consentito, per ciascuno comune del PATI, di calcolare la superficie virtuale del territorio; nei diversi comuni che compongono il PATI la superficie virtuale è stata calcolata sia nella situazione attuale, sia facendo riferimento alle previsioni dettate dal progetto. In tal modo si è reso possibile un successivo confronto tra le due situazioni. I risultati dell’analisi I parametri calcolati attraverso l’applicazione della metodologia illustrata in precedenza hanno consentito di ricavare una serie di indici, la cui lettura fornisce una valutazione del consumo di suolo generato dall’applicazione del PATI. Gli indici calcolati sono i seguenti: • coefficiente di antropizzazione dell’ATO . Tale indice è ricavato dal rapporto tra superficie virtuale e superficie territoriale dell’ambito considerato. Poiché alle diverse categorie di uso del suolo ed ai relativi gradi di protezione delle aree è stato attribuito un peso inversamente proporzionale al livello di naturalità, è evidente che, a parità di superficie territoriale, viene attribuita una superficie virtuale superiore nel caso di un ambiente maggiormente antropizzato. Ne deriva che un coefficiente di antropizzazione elevato indica un importante livello di trasformazione dell’area e di pressione antropica; • superficie virtuale per residente . Tale indice deriva dal rapporto tra superficie virtuale e numero di residenti nell’ambito considerato. Anche in questo caso, data la metodologia di calcolo adottata, una maggiore superficie virtuale per residente indica, a parità di livelli di naturalità, un maggiore consumo di territorio per residente. Gli indici descritti sono stati raggruppati in una tabella di sintesi. Per ciascun comune oltre ai suddetti indici, è stata calcolata la variazione percentuale riscontrata nel confronto tra la situazione attuale e le previsioni del PATI. Per meglio comprendere le relazioni intercorrenti tra i parametri considerati si può considerare quanto segue: nell’ipotesi che il coefficiente di antropizzazione resti invariato nelle due situazioni dello stato attuale e dello stato di progetto, ad un incremento della popolazione residente corrisponderà una diminuzione della superficie virtuale per residente. In altre parole il progetto sarà riuscito a realizzare un

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risparmio della risorsa territoriale, in quanto la medesima quantità di risorsa sarà messa a disposizione di un’utenza più ampia. Questo potrebbe essere definito come un migliore riempimento (una razionalizzazione) del contenitore urbanistico. In una seconda ipotesi si può considerare che si mantenga inalterato il numero dei residenti, ma che diminuisca la superficie virtuale del territorio considerato, in seguito ad un intervento di ricomposizione ambientale o di emanazione di una normativa di tutela nei confronti di una determinata area. Anche in questo caso si verrà a determinare una diminuzione della superficie virtuale per residente, in quanto risulterà migliorata la naturalità del contesto e quindi saranno maggiori le risorse ambientali a disposizione dell’utenza. In altre parole l’intervento di progetto avrà determinato una diminuzione della pressione antropica. Evidente, infine, che il medesimo effetto di mantenimento o riduzione della superficie virtuale per residente può essere ottenuto sia evitando nuovi insediamenti antropici e le relative opere di urbanizzazione, sia correggendo gli interventi previsti con opportune azioni di compensazione di carattere ambientale. Nella tabella riepilogativa proposta, l’esame dei due indici calcolati delle relative variazioni percentuali permette di osservare l’evoluzione del consumo di suolo per residente originato dall’applicazione del PATI ed il diverso grado di antropizzazione che è destinato a stabilirsi nell’area considerata. Risulta abbastanza evidente e confermata la strategia, adottata nella redazione del progetto urbanistico, che a fronte dell’incremento della pressione antropica (aumento del coefficiente di antropizzazione) soprattutto nelle aree residenziali, mette in atto una serie di azioni di compensazione collocate nelle aree di tipo agricolo. Coefficiente di antropizzazione Il coefficiente di antropizzazione viene ricavato dal rapporto tra la superficie virtuale e la superficie territoriale del comune considerato. Per quanto riguarda il calcolo della superficie virtuale, alle diverse categorie di uso del suolo ed ai relativi gradi di protezione delle aree, viene attribuito un peso inversamente proporzionale al livello di naturalità e, pertanto, a parità di superficie territoriale, viene attribuita una superficie virtuale superiore nel caso di un ambiente maggiormente antropizzato. Ne deriva che un coefficiente di antropizzazione elevato indica un importante livello di trasformazione dell’area e di pressione antropica. Il comune con il coefficiente di antropizzazione più elevato allo Stato attuale è quello di Costa di Rovigo, seguito da Arquà Polesine e Villamarzana a contesto produttivo prevalente, dove sono collocate le maggiori aree industriali del territorio del PATI. Una situazione più favorevole può essere invece osservata in corrispondenza del comune di Pincara, dove si ha una pressione antropica decisamente inferiore. Con l’applicazione dell’Ipotesi di progetto si assiste ad una variazione positiva (ovvero si hanno delle condizioni peggiori) del coefficiente di antropizzazione per tutti i comuni, soprattutto a Villamarzana e Villanova del Ghebbo, dovuto al fatto che qui si prevedono i maggiori interventi di espansione rispetto allo stato attuale. Superficie virtuale per residente La Superficie virtuale per residente deriva dal rapporto tra superficie virtuale e il numero di residenti nel comune in esame. Una maggiore superficie virtuale per residente indica, a parità di livelli di naturalità, un maggiore consumo di territorio per residente. Allo Stato attuale il comune di Villamarzana evidenzia una superficie virtuale per residente molto grande (più di 19 ettari). Nell’ipotesi di piano si assiste al decremento della superficie virtuale per residente per tutti i comuni, la medesima quantità di risorsa sarà messa a disposizione di un’utenza più ampia e, pertanto, si avrà un risparmio della risorsa territoriale e un’utilizzazione più razionale dello spazio a disposizione della popolazione dei singoli Comuni.

− COERENZA CON IL PAI E CON IL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Per quanto riguarda la coerenza del Piano oggetto di valutazione con il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) si fa riferimento allo studio di compatibilità idraulica relativo al territorio del PATI. Lo studio, redatto conformemente al dettato della LR 11/2004, ha verificato per ogni Ambito Territoriale Omogeneo (ATO), art. 13 LR 11/2004, la compatibilità degli interventi alla tutela idraulica del territorio, evidenziando come le scelte di piano non siano in contrasto con il PAI. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 32

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Si precisa inoltre che l’edificazione nelle zone a moderata pericolosità idraulica è consentita a condizione del rispetto delle prescrizioni inserite nello studio di compatibilità idraulica, oltre a quelle dettate dagli stessi Consorzi di Bonifica. Il Piano di Tutela delle Acque costituisce uno specifico piano di settore, ai sensi dell’art. 121 del D.Lgs 152/2006. Il Piano di Tutela contiene gli interventi volti a garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale di cui agli artt. 76 e 77 del D.Lgs 152/2006 e contiene le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico. Gli obiettivi di qualità ambientale da raggiungere entro il 22.12.2015 sono i seguenti: • per i corpi idrici significativi superficiali e sotterranei deve essere mantenuto o raggiunto l’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di “buono”; • deve essere mantenuto, ove esistente, lo stato di qualità ambientale “elevato”; • devono essere mantenuti o raggiunti per i corpi idrici a specifica destinazione, gli obiettivi di qualità stabiliti per i diversi utilizzi (acque potabili, destinate alla vita di pesci e molluschi, acque di balneazione). La Regione ha adottato il Piano di tutela delle acque con DGR n. 4453 del 29/12/2004, Piano che successivamente è stato aggiornato e integrato in base alle osservazioni pervenute a seguito dell’avvio della consultazione pubblica, alle modifiche introdotte dal D.Lgs. 152/2006 e alle modifiche stabilite in sede di 7^ Commissione consiliare regionale nel corso del 2008; si è quindi arrivati ad una nuova versione del Piano. Il Piano di Tutela delle Acque comprende i seguenti tre documenti: a) Sintesi degli aspetti conoscitivi : riassume la base conoscitiva e i suoi successivi aggiornamenti e comprende l’analisi delle criticità per le acque superficiali e sotterranee, per bacino idrografico e idrogeologico. b) Indirizzi di Piano : contiene l’individuazione degli obiettivi di qualità e le azioni previste per raggiungerli: la designazione delle aree sensibili, delle zone vulnerabili da nitrati e da prodotti fitosanitari, delle zone soggette a degrado del suolo e desertificazione; le misure relative agli scarichi; le misure in materia di riqualificazione fluviale. c) Norme Tecniche di Attuazione : contengono la disciplina delle aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento (aree sensibili, zone vulnerabili, aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano), la disciplina degli scarichi, la disciplina per la tutela quantitativa delle risorse idriche. Dall’analisi di tale documentazione è emerso in particolare che gli impianti di depurazione costituiti da una fossa Imhoff, se di potenzialità elevata, dovranno essere adeguati inserendo ulteriori sistemi di affinamento volti ad incrementarne il rendimento. Il territorio del PATI è inoltre classificato come Area sensibile ai nitrati. Non si riscontrano elementi di contrasto tra il Piano di Tutela delle Acque e il PATI in oggetto.

− COERENZA CON IL PIANO DI TUTELA E RISANAMENTO DELL’ATMOSFERA Con deliberazione n. 902 del 4 aprile 2003 la Giunta Regionale ha adottato il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera, in ottemperanza a quanto previsto dalla legge regionale 16 aprile 1985, n. 33 e dal Decreto legislativo 351/99. Tale documento, a seguito delle osservazioni e proposte pervenute, con DGR n. 40/CR del 6 aprile 2004 è stato riesaminato e modificato ed inviato in Consiglio Regionale per la sua approvazione. La Settima Commissione consiliare, competente per materia, nella seduta del 14 ottobre 2004 ha espresso a maggioranza parere favorevole. Il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera è stato infine approvato in via definitiva dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 57 dell’11 novembre 2004 e pubblicato nel BURV n. 130 del 21/12/2004. Il piano prevede in sostanza le seguenti misure per la riduzione del PM 10 , considerato quest’ultimo come uno degli inquinati più pericolosi per le quantità prodotte: A. Spostamento del traffico da gomma a ferro e acqua B. Potenziamento dell’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco C. Incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili D. Rinnovo dei parchi veicolari privati e pubblici E. Riduzione delle emissioni da sorgenti industriali

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F. Sanificazione delle strade urbane per eliminare le particelle depositate prima che si risollevino G. Fluidificazione del traffico mediante nuova viabilità Tali misure appaiono perfettamente coerenti con le scelte del PATI che tra l’altro prevede la realizzazione di un attracco sul Canalbianco a scopo commerciale. Il territorio del PATI è inoltre attraversato dalla ferrovia Rovigo-Verona che potrà essere utilizzata come valido mezzo di trasporto alternativo, per quanto possibile, al trasporto su gomma.

− LE ZONIZZAZIONI ACUSTICHE E L’INQUINAMENTO LUMINOSO In sede istruttoria è stato richiesto di fornire chiarimenti in ordine alle attuali zonizzazioni acustiche del territorio ed allo stato di inquinamento luminoso. Il valutatore fornisce l’esame della coerenza con i piani di classificazione acustica dei singoli comuni ed evidenzia l’assenza di particolari elementi di contrasto; inoltre evidenzia come in tutta la provincia di Rovigo, e quindi anche nel territorio del PATI, non siano presenti zone di maggior tutela dall’inquinamento luminoso definite dalla regione Veneto per la protezione di osservatori astronomici esistenti (pubblici o privati).

− LA COERENZA INTERNA DEL PIANO Nel Rapporto Ambientale vengono riportati gli obiettivi previsti nella redazione del Piano, sulla base delle indicazioni espresse dalla normativa regionale (LR 11/2004). Per ogni obiettivo viene indicato se questo è stato raggiunto e quali approfondimenti futuri è opportuno considerare.

− SOSTENIBILITA’ ECONOMICA E SOCIALE In sede istruttoria è stato richiesto di fornire chiarimenti in ordine ai criteri assunti per valutare la sostenibilità socio-economica delle scelte di Piano. Il valutatore chiarisce che “per quanto riguarda gli obiettivi di sostenibilità economica e sociale il PATI prevede la creazione di nuove infrastrutture di trasporto aventi principalmente lo scopo di favorire il collegamento con il casello autostradale di Villamarzana evitando il transito attraverso il centro abitato dello stesso comune. Ciò favorirà un rapido collegamento con la principale viabilità anche agli abitanti dei comuni limitrofi a Villamarzana e al territorio del PATI, evitando incrementi dei livelli di traffico e rumorosità sull’attuale viabilità che attraversa il centro abitato dello stesso comune. Tali collegamenti consentiranno, inoltre, di rivitalizzare i centri abitati di minore importanza e le frazioni, evitandone il progressivo abbandono e favorendo il mantenimento dei principali servizi. Tra le varie opere è prevista anche la realizzazione di un attracco sulla sponda sinistra del Canalbianco per favorire l’utilizzo dello stesso come infrastruttura di trasporto a basso impatto ambientale e come percorso turistico assieme a tutto il sistema navigabile Fissero-Tartaro-Canalbianco – Po di Levante. Tali opere saranno realizzate mediante gli introiti derivanti dagli Accordi Pubblico-Privato che, alla situazione attuale, sono gli unici strumenti che consentono significativi incassi ai comuni. Tali fondi sono infatti l’unico mezzo a disposizione delle amministrazioni per la realizzazione delle opere pubbliche necessarie per assicurare adeguati servizi alla cittadinanza, nonché per attuare gli interventi di compensazione ambientale previsti dal PATI stesso. Gli accordi, inoltre, consentono la certezza dell’interesse alla trasformazione urbanistica di una determinata area, assicurando che gli interventi vengano realizzati nell’arco di alcuni anni. Ciò consente di prevedere nel prossimo futuro un effettivo incremento dell’offerta di lavoro nella zona, che, oltre al beneficio economico, favorirà la richiesta di nuovi alloggi e l’incremento della popolazione residente, che a sua volta favorirà lo sviluppo dei servizi (scuole, asili, uffici postali, banche, ecc…) generando un miglioramento della qualità della vita. I cosiddetti accordi pubblico-privato ai sensi dell’art. 6 della L.R. 11/2004 e i relativi programmi complessi ad essi sottesi si inseriscono, dunque, nel contesto dello sviluppo economico del territorio; si sta qui facendo riferimento a quegli accordi tra un soggetto privato avente titolo su di una determinata area e l’ente pubblico, per assumere nella pianificazione proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico e che comportano necessariamente trasformazione urbanistica dell’area stessa. Tale strumento consente al comune di ottenere un beneficio economico e quindi la possibilità di realizzare opere pubbliche, oltre alla garanzia di un effettivo interesse sull’area. In altre parole viene evitato il

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rischio di trasformare un’area che poi si rivela di scarso interesse. Basti pensare ai vecchi PRG, nei quali accadeva spesso che aree a destinazione produttiva o residenziale non venissero mai attuate col risultato di avere superfici edificabili di fatto ancora agricole e mai effettivamente programmate e con il rischio del verificarsi di contenziosi se il comune avesse deciso, col proprio P.A.T., di restituire tali aree all’ambito agricolo. In altre parole, la compartecipazione del privato alle scelte pianificatorie dell’amministrazione attraverso le forme dell’urbanistica concertata consente di avere maggiori sicurezze in termini di realizzazione e quindi di sviluppo del territorio. La procedura di VAS ha provveduto ad analizzare tali accordi dal punto di vista ambientale evidenziandone la sostenibilità, mediante una serie di considerazioni riportate nei vari capitoli del RA. Per quanto riguarda il vantaggio economico prodotto dagli accordi si evidenzia ulteriormente che i comuni utilizzeranno gli introiti per la realizzazione delle infrastrutture e delle opere pubbliche in generale previste dal piano. Considerando la situazione di crisi finanziaria che gli enti locali si trovano ad affrontare quotidianamente è evidente, infatti, che senza tali somme risulterebbe quasi impossibile da parte degli enti stessi dare attuazione alle opere pubbliche, le quali forniranno un servizio anche alla popolazione attualmente residente oltre che ai nuovi insediamenti”. Gli indicatori più significativi in tal senso sono i seguenti: - n. occupati per settore economico (n/Kmq) - reddito derivante dalla produzione per singolo settore economico (€/Kmq)

− PROCESSO DI CONCERTAZIONE/CONSULTAZIONE Il valutatore afferma che i Comuni hanno cercato attraverso un confronto democratico ed ampiamente condiviso di accompagnare, nei diversi tempi e nelle differenti modalità, la redazione dell’intero Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI) e della Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Il valutatore riferisce altresì che, per quanto riguarda il Documento Preliminare, la fase di concertazione e partecipazione non ha prodotto modifica alcuna al Documento stesso, ma ha, permesso alle Amministrazioni Comunali di confrontarsi tra loro nei contenuti e nelle strategie e ha contribuito a suggerire azioni di grande interesse per il progetto di piano e per definire gli scenari di sviluppo. Non sono emersi dal confronto particolari scenari di piano alternativi rispetto a quello di riferimento. I contributi, le osservazioni e le proposte pervenute, nella fase di redazione del Documento Preliminare, così come i contributi verbali durante gli incontri e le assemblee pubbliche, sono state raccolte e considerate all’interno della VAS. Durante la fase di consultazione non ci sono stati significativi interventi per produrre alcun cambiamento relativo al Documento Preliminare, ma ci sono state delle indicazioni per strutturare coerentemente i contenuti del Documento Preliminare negli scenari di Piano. Il confronto istituzionale, la concertazione, si è sviluppata attraverso incontri, assemblee e la verifica dei contributi e/o osservazioni pervenuti da parte degli interlocutori cosiddetti istituzionali: enti pubblici, amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti e associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio ed interessi diffusi. L’apporto è stato significativo soprattutto per la pertinenza e la competenza di alcuni interventi pervenuti, formulati anche da singoli cittadini. Se da un lato i contenuti hanno trovato un riscontro nelle scelte strategiche delle Amministrazioni Comunali, dall’altro hanno suggerito azioni di grande interesse per la redazione del PATI.

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA In sede istruttoria è stato richiesto di fornire chiarimenti in ordine all’assunzione nel Rapporto Ambientali gli esiti della valutazione di incidenza delle azioni di Piano sui siti della Rete natura 2000. Il valutatore chiarisce che all’interno del territorio del PATI non sono presenti aree SIC o ZPS tuttavia, poco a sud, è presente il corso del fiume Po compreso nell’area SIC denominata IT3270017 “Delta del Po: Tratto terminale e delta Veneto”. Il punto più vicino al territorio del PATI si trova tra i comuni di Frassinelle e Polesella dove la distanza risulta poco più di 1 Km. Dall’analisi delle tavole di progetto del piano, emerge che nella porzione sud-est del comune di Frassinelle Polesine non si collocano azioni strategiche.

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Le azioni strategiche più significative sono presenti nei comuni di Villamarzana e Arquà Polesine, ad una distanza superiore ai 5 Km dal SIC. Il valutatore ritiene che con ragionevole certezza, l’ipotesi di progetto del piano non produrrà significativi effetti sull’area SIC sopra citata.

− PARERI DELLE AUTORITA’ AVENTI COMPETENZA AMMINISTRATIVA IN MATERIA AMBIENTALE Con le integrazioni/chiarimenti trasmesse dal Comune di Fratta Polesine con nota prot. n. 6608 del 01.07.2010 i progettisti del PATI attestano che il Piano stesso è stato aggiornato con le prescrizioni poste dalle Autorità Ambientali consultare.

− AGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO - COERENZA DELLE LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO CON EVENTUALI PROGETTI DI OPERE/INFRASTRUTTURE LA CUI APPROVAZIONE E’ DI COMPETENZA DELLA REGIONE/PROVINCIA Con dichiarazioni dei progettisti in data 30.06.2010 con le quali viene dato atto:  che le norme di indirizzo del PATI sono state adeguate a tutte le eventuali prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali e che le stesse NTA dovranno garantire, con la formazione del Piano degli Interventi, la contestualità degli interventi in ambito urbano di carattere compensativo in ambito rurale;  che prima dell’adozione del Piano è stata effettuata un’attenta verifica delle variazioni di destinazione, rispetto ai vigenti strumenti urbanistici comunali, delle aree su cui sono in corso autorizzazioni regionali e/o provinciali e che non esistono agli atti della Regione e della Provincia di Rovigo iniziative, richieste, progetti configgenti con il PATI;  che la CTRN è stata aggiornata su ortofoto 2003 e con le planimetrie e successive varianti fino al 2007 con il metodo a) degli atti di indirizzo versione 5 ed è stata tagliata sui confini comunali e che gli elaborati cartografici del PATI riportano le reali destinazioni d’uso del territorio.

− IL MONITORAGGIO Il rapporto ambientale della VAS, ai sensi dell’articolo 10 della direttiva 2001/42/CE, prevede l’obbligo di controllare gli effetti significativi sull’ambiente dell’attuazione dei piani e dei programmi. Occorre precisare infatti che gli effetti ambientali degli interventi previsti dal piano, valutati con il modello descritto nei capitoli precedenti, sono soggetti a incertezze dovute alla grande variabilità e alla difficoltà di costruire un modello in grado di interpretare sia gli effetti diretti, che le molteplici interazioni tra fattori a livelli diversi. Questo può generare deviazioni rispetto alle valutazioni qualitative elaborate. L’osservazione della dinamica temporale di alcuni descrittori rappresenta quindi un necessario completamento del modello utilizzato al fine di effettuare eventuali scelte di piano correttive e garantire il perseguimento degli obiettivi preposti Si è proceduto quindi alla scelta di alcuni indicatori che soddisfino principalmente i seguenti requisiti: • devono essere facilmente rilevabili; • non devono essere di tipo qualitativo ma enumerabili; • descrivano direttamente elementi di criticità ambientale. L’importante è che nel monitoraggio si osservino gli effetti negativi rilevanti che potrebbero verificarsi inaspettatamente in futuro. I parametri verranno rilevati secondo una periodicità definita ed implementati in un database al fine di valutare con immediatezza la dinamica temporale, da confrontare con le medie territoriali e con le ipotesi di piano. Ogni due o tre anni seguirà anche l’aggiornamento del Rapporto sullo stato dell’ambiente. Le modalità di verifica e monitoraggio dalle previsioni di sostenibilità del PATI, in rapporto alla VAS, si possono così sintetizzare: • L’attuazione delle previsioni del PATI, nonché l’evoluzione delle condizioni di equilibrio che ne assicurano la sostenibilità, è sottoposta a specifico monitoraggio.

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• Ogni anno, contestualmente alla pubblicazione della proposta di piano triennale delle opere pubbliche, il Sindaco presenta alla città una relazione sullo stato di attuazione del piano e sugli esiti del monitoraggio, prevedendo le forme opportune di pubblicità e di partecipazione. • La relazione evidenzia, sulla base dell’aggiornamento dei dati del quadro conosciuto ed in rapporto agli indicatori utilizzati per la VAS, anche sulla base dei dati rilevati dal rapporto annuale sullo stato dell’Ambiente, gli andamenti tendenziali dei parametri di sostenibilità utilizzati per la VAS in rapporto allo stato di attuazione delle previsioni del PATI. • Prima della scadenza del termine di cui all’art. 18, comma 7, della LR 11/2004, ed in ogni caso prima di avviare il procedimento di revisione del P.I., la Giunta presenta al Consiglio Comunale un rapporto che verifica puntualmente lo stato delle condizioni di sostenibilità individuate dalla VAS, con particolare riferimento: a) al completamento delle reti di collettamento dei reflui urbani e all’adeguatezza dei sistemi di depurazione cui questi si riferiscono; b) alla riduzione delle perdite della rete di approvvigionamento idropotabile in relazione alla possibilità di sostenere maggiori carichi insediativi senza aumentare la pressione sulle risorse. c) all’attuazione di programmi di risparmio energetico, con particolare riferimento al settore dei trasporti urbani e a quello dell’edilizia. d) alla realizzazione del sistema dei parchi e spazi verdi, percorsi pedonali e ciclabili. e) all’equilibrio tra le previsioni, attuate e in attuazione, relative alla riqualificazione di parti della città costruita tra le previsioni, attuate e in attuazione, relative alla occupazione di nuovi suoli. Di tutti gli indicatori utilizzati nel Rapporto Ambientale per la valutazione delle varie ipotesi (stato attuale, ipotesi zero, ipotesi alternativa e proposta di piano) sono stati scelti quelli più funzionali ad effettuare le dovute verifiche in sede di attuazione delle scelte strategiche del PATI. Essi rispondono alla necessità di essere facilmente rilevabili e di essere i più significativi in funzione delle variazioni previste dalle scelte di piano. Tali indicatori sono rappresentativi sia della situazione di progetto, sia dell’evoluzione del territorio anche nell’ipotesi di una non immediata attuazione delle scelte di piano; quindi risultano significativi sia come indicatori di contesto ambientale, sia come indicatori di processo, ossia: si consideri ad esempio il consumo di energia elettrica, la sua variazione dipende sia dal contesto ambientale esistente, sia dai processi di sviluppo previsti dal PATI. Lo stesso dicasi per gli altri indicatori, quali ad esempio il consumo di suolo (indicatore: superficie urbanizzata/superficie ATO) che è indicativo sia dell’aumento di superficie impermeabilizzata (sia essa derivante da nuove espansioni o dal completamento dell’esistente, sia della maggior frammentazione del territorio. Il set di indicatori prescelto si caratterizza per essere sufficientemente ampio e multisettoriale, affinchè eventuali evoluzioni impreviste dello stato ambientale siano subito rilevate e se ne possa prevedere la correzione eventuale. Tutte le considerazioni da effettuarsi in sede di Piano di monitoraggio confluiranno in una relazione descrittiva che, accanto ai calcoli numerici di rilevamento degli indicatori, fornirà le dovute indicazioni e descrizioni in merito alla situazione del contesto ambientale oggetto di rilievo sia dal punto di vista socio-economico che ambientale, al fine di fornire un quadro completo, ma in evoluzione, in merito al trend del territorio. Considerato che alcuni parametri, quali ad esempio l’impatto paesaggistico o la frammentazione del territorio, non sono facilmente quantificabili numericamente, detta relazione provvederà a fornire una dettagliata descrizione delle variazioni rilevate (anche attraverso specifiche campagne fotografiche) con il coinvolgimento degli enti preposti alla tutela ambientale e paesaggistica. Le misurazioni saranno effettuate dalle rispettive autorità competenti in materia ambientale (soprattutto ARPAV), esse saranno poi integrate dal comune con i dati specifici rilevati dal comune anche sulla base delle concessioni edilizie e delle Dichiarazioni di Inizio Attività che saranno presentate. Nella tabella vengono riepilogati gli indicatori da adottare per l’attuazione del piano di monitoraggio del piano in esame. Periodicità Tema Indicatori di stato/impatto Unità di misura Rilievo Aria Emissioni di monossido di carbonio Kg/anno/Kmq Annuale Aria Emissioni di ossidi di azoto NOx Kg/anno/Kmq Annuale Annuale Aria Emissioni di polveri PM 10 Kg/anno/Kmq DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 37

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Aria Emissioni di ossidi di Zolfo Kg/anno/Kmq Annuale Aria Emissioni di Benzene Kg/anno/Kmq Annuale Clima Emissioni di anidride carbonica Kg/anno/Kmq Annuale Acqua Carico trofico potenziale - Azoto tonn/anno/Kmq Annuale Acqua Carico trofico potenziale - Fosforo tonn/anno/Kmq Annuale Acqua Carico potenziale organico (civ+ind) A.E./Kmq Annuale Flora e fauna Superficie urbanizzata / superficie ATO % Annuale Flora e fauna Superficie agricola utilizzata /superficie ATO % Annuale Flora e fauna Superficie boscata / Superficie ATO % Annuale Flora e fauna Aree di connessione naturalistica/superficie ATO % Annuale Flora e fauna Isole ad elevata naturalità/superficie ATO % Annuale Flora e fauna Sviluppo corridoi ecologici/superficie ATO m/Kmq Annuale Biodiversità e zone protette Area nucleo/superficie ATO % Annuale Paesaggio e territorio Ambiti di importanza paesaggistica/superficie ATO % Annuale Paesaggio e territorio Sviluppo dei percorsi ciclabili m/Kmq Annuale Paesaggio e territorio Superficie a verde pubblico per abitante mq/abitante Annuale Popolazione e salute umana Densità della popolazione ab/Kmq Annuale Popolazione e salute umana Rete stradale con emissioni oltre 67 dB(A) diurni m/Kmq Annuale Popolazione e salute umana Rete ferroviaria con emissioni oltre 67 dB(A) diurni m/Kmq Annuale Popolazione e salute umana Area a rischio incidente rilevante/superficie ATO % Annuale Popolazione e salute umana Aree a rischio di esondazione/superficie ATO % Annuale Beni materiali e risorse Produzione di rifiuti urbani Kg/anno/res Annuale Beni materiali e risorse Raccolta differenziata Kg/anno/res Annuale Beni materiali e risorse Consumi elettrici in agricoltura KWh/anno/Kmq Annuale Beni materiali e risorse Consumi elettrici nell'industria KWh/anno/Kmq Annuale Beni materiali e risorse Consumi elettrici nel terziario KWh/anno/Kmq Annuale Beni materiali e risorse Consumi elettrici domestici KWh/anno/Kmq Annuale Beni materiali e risorse Consumi idrici per residente l/giorno Annuale Beni materiali e risorse Consumi di Gas Metano mc/anno/Kmq Annuale

OSSERVAZIONI Con dichiarazione prot. n. 7410 del 26.07.2010 il Sindaco del Comune di Fratta Polesine attesta che a seguito dell’avvenuta pubblicazione e deposito degli atti di Piano e di VAS sono pervenute complessivamente n. 17 di cui nessuna relativa al Rapporto Ambientale Come emerge dalla dichiarazione del Comune di Fratta Polesine prot. n. 7665 del 03.08.2010, dopo i sessanta giorni di avvenuto avviso (ripubblicazione sul BUR n. 46 del 04.06.2010), è pervenuto in data 04.06.2010 al Comune di Fratta Polesine il parere prot. n. 1578 del 04.06.2009 del Corpo Forestale dello Stato - Comando Provinciale di Rovigo.

− La Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: • Il Rapporto Ambientale ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano. • La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione. • Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PATI, che, con le azioni individuate, conduce, agli obiettivi strategici individuati: • La verifica della coerenza esterna è stata fatta sia in relazione alla pianificazione sovraordinata, segnatamente in rapporto all’allora elaborando PTRC, successivamente adottato con DGR 372/2009, all’allora elaborando PTCP di Rovigo nonchè al Piano regionale Tutela delle Acque ed al Piano regionale di Risanamento dell’Atmosfera. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 38

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• Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PATI, che, con le azioni individuate e descritte nella presente relazione, conduce agli obiettivi di sostenibilità posti dalla LR 11/2004 e fatti propri dalla stesso PATI. • Per misurare gli effetti attesi dalle azioni vengono individuati alcuni indicatori per la fase di attuazione del Piano. • Sul punto, tenendo conto delle criticità presenti sul territorio esaminato nonché degli obiettivi di sostenibilità assunti con il PATI, si ritiene che le Amministrazioni comunali interessate debbano applicare nel corso di attuazione del Piano il monitoraggio prima evidenziato.

VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - le D.G.R. 791/2009 e 1587/2010

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PATI potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

UTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS ESPRIME PARERE POSITIVO sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale Intercomunale dei Comuni di Fratta Polesine (RO),capofila del PATI denominato “del Medio Polesine”, con i Comuni di Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara, Villamarzana e Villanova del Ghebbo a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI 1. prima dell’approvazione del Piano : 1.1. le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali nonché con le seguenti ulteriori disposizioni: 1.1.1. alla fine dell’art. 67 dovranno essere aggiunte le seguenti disposizioni: “C riteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica: Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio . Sulla base del Rapporto Ambientale elaborato per la VAS, le componenti ambientali (con relativi indicatori) da sottoporre a monitoraggio sono le seguenti: Periodicità Tema Indicatori di stato/impatto Unità di misura Rilievo Aria Emissioni di monossido di carbonio Kg/anno/Kmq Annuale Aria Emissioni di ossidi di azoto NOx Kg/anno/Kmq Annuale

Aria Emissioni di polveri PM 10 Kg/anno/Kmq Annuale Aria Emissioni di ossidi di Zolfo Kg/anno/Kmq Annuale Aria Emissioni di Benzene Kg/anno/Kmq Annuale Clima Emissioni di anidride carbonica Kg/anno/Kmq Annuale Acqua Carico trofico potenziale - Azoto tonn/anno/Kmq Annuale Acqua Carico trofico potenziale - Fosforo tonn/anno/Kmq Annuale Acqua Carico potenziale organico (civ+ind) A.E./Kmq Annuale DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 39

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Flora e fauna Superficie urbanizzata / superficie ATO % Annuale Flora e fauna Superficie agricola utilizzata /superficie ATO % Annuale Flora e fauna Superficie boscata / Superficie ATO % Annuale Flora e fauna Aree di connessione naturalistica/superficie ATO % Annuale Flora e fauna Isole ad elevata naturalità/superficie ATO % Annuale Flora e fauna Sviluppo corridoi ecologici/superficie ATO m/Kmq Annuale Biodiversità e zone protette Area nucleo/superficie ATO % Annuale Paesaggio e territorio Ambiti di importanza paesaggistica/superficie ATO % Annuale Paesaggio e territorio Sviluppo dei percorsi ciclabili m/Kmq Annuale Paesaggio e territorio Superficie a verde pubblico per abitante mq/abitante Annuale Popolazione e salute umana Densità della popolazione ab/Kmq Annuale Popolazione e salute umana Rete stradale con emissioni oltre 67 dB(A) diurni m/Kmq Annuale Popolazione e salute umana Rete ferroviaria con emissioni oltre 67 dB(A) diurni m/Kmq Annuale Popolazione e salute umana Area a rischio incidente rilevante/superficie ATO % Annuale Popolazione e salute umana Aree a rischio di esondazione/superficie ATO % Annuale Beni materiali e risorse Produzione di rifiuti urbani Kg/anno/res Annuale Beni materiali e risorse Raccolta differenziata Kg/anno/res Annuale Beni materiali e risorse Consumi elettrici in agricoltura KWh/anno/Kmq Annuale Beni materiali e risorse Consumi elettrici nell'industria KWh/anno/Kmq Annuale Beni materiali e risorse Consumi elettrici nel terziario KWh/anno/Kmq Annuale Beni materiali e risorse Consumi elettrici domestici KWh/anno/Kmq Annuale Beni materiali e risorse Consumi idrici per residente l/giorno Annuale Beni materiali e risorse Consumi di Gas Metano mc/anno/Kmq Annuale Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato a cura di ciascun Comune proponente, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. Nella fase di attuazione del PATI tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio.”. 1.1.2. alla fine dell’art. 66 dovrà essere aggiunto il seguente comma: “In relazione al Piano di monitoraggio individuato nel successivo art. 67, l’efficacia delle misura di mitigazione/compensazione dovrà essere verificata in relazione al «Calcolo delle misure di mitigazione e compensazione» contenuto nel relativo allegato al Rapporto Ambientale.” . 1.1.3. per quanto riguarda le mitigazioni relative all’inquinamento luminoso, occorre inserire un articolo riportante le seguenti disposizioni: • Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti. • Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre. • È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria. • Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione devono essere spenti entro le ore ventiquattro. • L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio. DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 40

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• E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste. • Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di emissione; allo stato attuale della tecnologia rispettano questi requisiti le lampade al sodio ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei giardini pubblici e dei passaggi pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale un’accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa, lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica). • E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce verso l’alto. 1.2. Dovranno essere verificati gli ambiti ad edificazione diffusa riportati negli elaborati A5/4N e A5/4S “Carta della Trasformabilità - Azioni Strategiche” che “non presentano i requisiti minimi per essere considerati ambiti di edificazione diffusa in quanto aventi una densità abitativa piuttosto bassa ed, inoltre, in parte collocati in posizioni strategiche rispetto a quelle aree di riduzione della frammentazione ecologica individuate nell’allegato cartografico al Rapporto Ambientale integrato. …” , come da integrazioni/chiarimenti trasmessi dal Comune di Fratta Polesine con nota prot. n. 6608 del 01.07.2010. 1.3. Gli elaborati cartografici del Piano dovranno essere aggiornati con quanto rappresentato dal Corpo Forestale dello Stato - Comando Provinciale di Rovigo - con il parere prot. n. 1578 del 04.06.2009. 1.4. La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria. 1.5. La Sintesi non Tecnica dovrà essere integrata con quanto riportato nei documenti trasmessi dal Comune di Fratta Polesine con note prot. n. 2063 del 23.02.2010 e prot. n. 6608 del 01.07.2010 nonchè con il Piano di Monitoraggio di cui al precedente punto 1.1.1.- 1.6. Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria. 1.7. Ciascun Comune deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale così come integrato, del presente parere, della Sintesi Non Tecnica così come integrata, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio. 2. in sede di attuazione del Piano : 2.1. il Piano degli Interventi di ciascun Comune dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PATI nel territorio di pertinenza in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.2. i Piani comunali di zonizzazione acustica dovranno essere adeguati in relazione alle previsioni attuative dei Piani degli Interventi. 2.3. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.1.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO FIRMATO Il Presidente Il Vice Presidente della Commissione Regionale VAS della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale alle Infrastrutture e Mobilità) (Dirigente della Direzione Urbanistica) Ing. Silvano Vernizzi Arch. Vincenzo Fabris

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della Direzione Valutazione Progetti e Investimenti) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 41 pagine

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