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Fascicolo 37-38- Serie VI

Fascicolo 37-38- Serie VI

©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

FABIO BENZI

MATERIALI INEDITI DALL'ARCHIVIO DI CIPRIANO EFISIO OPPO

In questo articolo si presenta una scelta piuttosto da de Chirico a Martini, da Scipione a Sironi, da Capo­ ampia della corrispondenza che è ancora conservata grossi a Fontana, Carrà, Morandi, Mafai, ecc. Alcune in uno degli archivi più importanti per la storia dell'arte ragioni mi sembrano, per certi aspetti, giustificare tanta italiana - soprattutto romana - tra le due guerre: vivacità pur nel clima politico fascista: se infatti, da una quello del pittore Cipriano Efisio Oppo, critico tra i più parte, il fascismo e lo stesso Mussolini guardavano le acuti e onnipresenti dell'epoca, che anche in virtù della manifestazioni artistiche con un atteggiamento decisa­ sua preminente posizione politica (fu deputato, segretario mente superficiale, considerandole " ornamento " e " ar­ generale del Sindacato nazionale fascista delle Belle Arti, redamento " di una civiltà italiana che in realtà percorreva organizzatore delle Mostre Sindacali del Lazio e delle ben altri binari, perseguiva ben diversi obiettivi, è pur prime Quadriennali d'Arte, commissario generale del­ vero che a questo atteggiamento corrispondeva la man­ l'Esposizione Internazionale del '42 della quale divenne, canza di uno strato sociale dissidente, proletario ma so­ a partire dal 1937, vice presidente), si trovò per più di prattutto borghese, in grado di recepire qualsiasi mes­ vent'anni al centro delle questioni artistiche italiane. saggio progressista o eversivo elaborato attraverso l'im­ Quasi due anni fa pubblicai, in seno al catalogo su magine artistica (come invece accadeva, per esempio, in Gli artisti di villa Strohl-Fern, t) quattro cartoline (fir­ Germania); inoltre un grande " consenso ", o comunque mate da Broglio, de Chirico, Baldini, Bartoli, Franca­ un non dissenso, era ampiamente diffuso anche negli lancia) e una lettera di de Chirico, rintracciate presso la ambienti artistici. Non esistevano quindi i termini neces­ famiglia dell'Artista; proseguendo la ricerca, coadiuvato sari per sollecitare un controllo coercitivo sulla produzione anche dall'attenta collaborazione della figlia Eugenia, è architettonica, letteraria, artistica. Per le stesse ragioni emersa un'altra notevole parte degli archivi di Oppo, l'arte ufficiale, se pure operava delle scelte preferenziali, quella che qui parzialmente si pubblica. Molte nuove inglobava in sé ogni tendenza valida, come accadde in prospettive si aprono alle indagini storiografiche, e alcuni architettura con Piacentini, sostenitore del monumenta­ di questi documenti hanno un valore di testimonianza lismo nazionalistico, che intelligentemente lasciò, nelle " segreta " e insostituibile. Ciò che rimane, comunque, grandi progettazioni di regime, larghi e significativi spazi non è che poca cosa rispetto all'interezza del disperso agli esponenti del razionalismo. archivio ufficiale, che durante la guerra fu trafugato dallo Così la delega a Oppo, o al fascista di fronda Bottai, studio-abitazione di via Icilio, 8, come la stessa figlia della politica artistica del Ventennio, fu in realtà carat­ dell'Artista riferisce; la quantità di notizie che avrebbe terizzata dalla singolare accettazione di ogni manifesta­ potuto fornire sarebbe stata probabilmente determinante zione stilistica, purché rientrasse sotto il criterio della per leggere il dipanarsi delle idee e dei rapporti artistici " qualità ". dell'epoca, al momento ancora conosciuti assai super­ L'organo ufficiale che presiedeva alla gestione delle ficialmente. questioni artistiche era il Sindacato nazionale fascista Cipriano Efisio Oppo fu, nella sua lunga carriera di delle Belle Arti, creatura di Oppo che ne era segretario critico e organizzatore artistico, un personaggio animato generale (fig. 1); l'originalità e la novità di questo orga­ da una vivace passione polemica ma allo stesso tempo da nismo risiedeva nel fatto che il consiglio direttivo e tutte una singolare ampiezza di vedute: ciò contribuì non poco le diramazioni organizzative erano composte quasi esclu­ a permettere che le vicende artistiche italiane, nonostante sivamente dagli stessi artisti: una sorta di sistema auto­ la presenza di un regime dittatoriale, godessero una gestito, che in virtù della sua essenza tutelava con atten­ libertà e una ricchezza di espressione mai frenate dal zione e comprensione le esigenze di una categoria per cui potere centrale se non episodicamente e, direi, marginal­ l'espressione personale era ragione stessa del proprio mente, almeno finché la guerra e le conseguenti difficoltà lavoro. Lo stesso Oppo, nella minuta di un articolo della economiche, sociali e razziali diedero una effettiva battuta fine degli anni Venti, così si esprime a questo proposito: d'arresto alle ricerche artistiche italiane. Opposizioni dog­ " Bisogna che il Fascismo politico si metta in testa di maticamente fasciste determinate a stroncare tanta varietà rispettare gli artisti come una grande e nobile forza del di espressioni sfuggenti a un controllo propagandistico, Fascismo. E rispettare gli artisti significa ascoltare e se­ come quella del cremonese Farinacci, ebbero rilievo locale, guire in materia d'arte i loro consigli (per fare un ponte e furono emarginate dalla stessa ufficialità ministeriale ; non si segue ciecamente il parere degli ingegneri?) ... espressione e anima della quale, va sottolineato, era il Non si aspira ad esercitare un controllo estetico sopra ministro Bottai, uomo dalle idee autonome e liberaliste, tutti i lavori che lo Stato fascista commette agli archi­ riferimento e capo della " fronda " fascista, appartenente tetti, ai pittori, agli scultori, ai disegnatori, agli sce­ all'ala più moderata del partito e spesso in polemica con nografi, ai medaglisti, ai giardinieri, decoratori, ecc .... le sue scelte più radicalmente totalitarie. A distanza di i criteri di scelta... devono essere conseguenze logiche anni, si può affermare che, complessivamente, quell'epoca di una sola direttiva. Quella dei competenti. Soltanto così fu, nel panorama artistico internazionale, una delle più l'arte del nostro tempo potrà prendere rapidamente una interessanti e folta di personaggi di prima grandezza: fisionomia fascista (non diciamo stile, per carità) ".

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un solo esempio, non si sarebbe permesso a Giotto di costruire il suo campanile in stile gotico". 3)

L'epistolario che pubblichiamo è stato per comodità diviso in sei sezioni abbastanza autonome: la prima è relativa ad un emblematico episodio intercorso tra Oppo e Margherita Sarfatti, paradigmatico delle relazioni tese tra il campanilismo milanese e l'ambiente romano, che porterà all'esautorazione delle mostre del Novecento, sop­ piantate dalla nascente Quadriennale; la seconda è una corrispondenza tra Oppo e alcuni artisti milanesi vicini al Novecento ; la terza è relativa alla collaborazione alla ri­ vista 11 900 " di Bontempelli; la quarta è un piccolo gruppo di lettere e cartoline di Broglio; la quinta è la cor­ rispondenza soprattutto, ma non solamente, con artisti dell'ambiente romano; la sesta infine è una serie di lettere del Dopoguerra di personaggi di un certo spicco, che testimoniano di un duraturo rapporto di stima (fig. 2) . Roma, febbraio 1985

I. - Questo primo gruppo di cinque lettere riguarda i rapporti intercorrenti tra Oppo - e più latamente l'am­ biente romano - e Margherita Sarfatti (fig. 3) . Ricor­ diamo come nel percorso storico dei "ritorni all'ordine " , il movimento di Valori Plastici ebbe un ruolo partico­ larmente significativo e di respiro. decisamente inter­ nazionale, anche per la definizione della polemica pre­ novecentista del manifesto Contro tutti i ritorni in pit­ tura del 1920, firmato da Sironi, Dudreville, Funi e Russo lo; sulle sue premesse si formò a Roma a partire dalla fine del secondo decennio del secolo, una tendenza artistica dai connotati molto precisi che sviluppò in diverse direzioni i fermenti suscitati dalla rivista di I - ROMA, ARCHIVIO OPPO Broglio, mantenendo però intatti i presupposti di " co ­ CIPRIANO EFISIO OPPO (AL CENTRO) struzione plastica" dell'immagine; 4l la maggior parte di ALL' INAUGURAZIONE DELLA PRIMA MOSTRA SINDACALE DEL LAZIO questi artisti, incapaci di sovrastare la burocratica acca­ demicità della Capitale (nella quale ancora primeggiavano le esposizioni degli Amatori e Cultori) nonché di formare un gruppo autogestito, finirono per confluire nel gruppo del in occasione della mostra milanese Oppo fu dunque una delle figure culturalmente ptu del 1926, frutto del brillante intuito e delle straordinarie importanti in Italia dal secondo decennio del secolo fino capacità organizzative di Margherita Sarfatti. alla caduta del Fascismo, e una raccolta bibliografica del­ L'abilità politica e accentratrice della Sarfatti era in ~ la enorme quantità di scritti pubblicati quasi quotidiana­ dubbia, ed ella seppe crearsi una rete fondamentale dt mente sull'Idea Nazionale, sulla Tribuna e su altri giornali appoggi (a partire da quello dello ste~so Muss

2 - ROMA, ARCHIVIO OPPO 3 - ROMA, ARCHIVIO OPPO - CIPRIANO EFISIO OPPO : AMERIGO BARTOLI E ARMANDO SPADINI : CARICATURA DI MARGHERITA SARFATTI CARICATURA DI OPPO AL CONSIGLIO DELLA BIENNALE DI VENEZIA

s1vo, e farne, con l'appoggio di Mussolini, l'esposi­ " prove di amlCIZla e stima " per il movimento, del ZIOne ufficiale per eccellenza: naturalmente la vici ­ fatto che egli abbia proposto l'acquisto di opere di Guidi, nanza al potere burocratico, per una manovra simile, Bartoli, Torresini, Socrate e Ruggeri: tutti artisti ro­ era necessaria. L'ambiente artistico romano le fu im­ mani, e tutti già vicini, come Oppo stesso, al vecchio mediatamente ostile, e principalmente Oppo, segreta­ gruppo di Valori Plastici. rio del Sindacato nazionale fascista delle Belle Arti, Un altro smacco subìto dalla Sarfatti fu alla Biennale anch'egli abile politico e insofferente del campanilismo del 1928, della quale Oppo era consigliere (fig . 4): in camuffato della veneziana di adozione milanese. questa esposizione vengono frustrate le sue aspettative La prima mossa di Oppo, amico personale di Musso­ di ricevere nuovamente una sala per il Novecento, ed lini, fu quella di prendere tempo e di far slittare gli intenti essa si trova contro, nel comitato dell'esposizione vene­ della Sarfatti: infatti, con una lettera del 18 settembre ziana, anche Mara in i; lo testimonia la lettera da questi 1926, Mussolini consiglia personalmente di rimandare inviata a Oppo il 26 giugno 1927 nella quale suggerisce, l'esposizione al 1929, per evitare la coincidenza con la nell'eventualità di una discussione con la Sarfatti, di so­ Biennale e per " creare del nuovo ". 6> La Sarfatti cerca stenere le stesse motivazioni fornite da lui: cioè che l'am­ contemporaneamente di propiziarsi l'ambiente romano missione degli artisti deve essere concepita singolarmente, presentando alla mostra degli Amatori e Cultori del 1927 e che l'introduzione di un'accettazione di gruppo può una collettiva di Dieci artisti del Novecento Italiano, tutti creare un precedente negativo nell'organizzazione; inoltre, romani: Bartoli, Ceracchini, Francalancia, Guidi, Leo­ aggiunge la motivazione un po' farisea che la mostra po­ netta Cecchi Pieraccini, Socrate, Trombadori, Trifoglio, trebbe costituire un "duplicato in anticipo" dell'esposi­ e gli scultori Quirino Ruggeri e Torresini. zione che si sarebbe organizzata l'anno seguente; la cosa La manovra seduttiva non riesce, e la tensione tra Mar­ non fece piacere al gruppo, che minacciava di fare ' ' la gherita Sarfatti e Cipriano Efisio Oppo - portavoce del voce grossa " . 7) In questo caso anche Oppo si comporta gruppo romano - traspare sottilmente ma chiaramente un po' ambiguamente con la Sarfatti, affermando di aver dalla minuta di lettera (databile al 1927) che qui di seguito fatto ' ' trionfare a Venezia la lista concordata insieme pubblichiamo: dalle insinuazioni della Sarfatti a Forges con gli amici di Milano e con Lei ". Davanzati, all'ironia di Oppo sui presunti contrasti con Se dunque la seconda mostra del Novecento Italiano " le signore" del Novecento, all'enumerazione, tra le si tenne nel 1929, questa non si svolse però a Roma, ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

realizzazione pratica le ideologie libertarie del cntico­ pittore: tutti i movimenti, tutte le tendenze, anche quelle più avanguardistiche, dovevano essere rappresentate. Per questa ideologia panoptica tanto lontana dagli estremismi quanto dai qualunquismi, ma non estranea a faziosità politiche (aliene peraltro da qualsiasi isteria e lucidamente svincolate dal gi udizio qualitativo sulle personalità ar­ tistiche), si produsse infine una frizione e una rottura definitiva con la Sarfatti, che inizialmente era inclusa nel comitato della Quadriennale, ma che, per un aut-aut posto da Oppo, fu dallo stesso Mussolini dimessa dalle sue funzioni. 8) Le altre lettere di questo gruppo sono dei corollari agli episodi appena citati: la lettera di Pizzirani è quella di un conservatore, ma è divertente il modo di appellare la Sarfatti, che generalmente non risulta molto amata ; quella di Bodrero conferma il fatto accennato nella minuta di Oppo, cioè che grazie al suo caldeggiamento venne assegnata la cattedra di Venezia a Guidi; infine, un'altra di Maraini che velocemente lo informa delle missioni a Londra e Parigi per conto della Biennale. Sempre a pro­ posito dei rapporti col Novecento, confronta anche la lettera di Salietti del 1934, pubblicata più avanti (p. 174).

MINUTA DI CIPRIANO EFISIO 0PPO A M ARGHERITA SARFATTI

22.10.1927 SINDACATO NAZIONALE DELLE ARTI DEL DI­ SEGNO Segreteria del Direttorio N azionale Gentile Signora Sarfatti, 4 - ROMA, ARCHIVIO OPPO IL COMITATO DELLA BIENNALE DI VENEZIA DEL 1927 Il direttore della Tribuna, l'amico carissimo Forges Davan­ zati mi ha narrato il colloquio che Lei ha avuto con lui a proposito dell'articolo pubblicato sulla Tribuna. E sono lieto che nella sua riconosciutissima onestà e franchezza e il tentativo esplicito ormai di proporsi come ' ' arte Forges le abbia escluso ogni mia ingerenza nel fatto. Già quando io voglio dire qualcosa la dico e la scrivo con il mio fascista ", corrispose in realtà alla speranza della Sar­ nome in tutte lettere perché non ho alcun lavoro sotterraneo fatti di sostenere politicamente il suo movimento in da compiere. Del resto co me già ebbi a dichiarare recente­ via ormai di esautorazione per due motivi principali: mente e ora trovo l'opportunità di confermarle per scritto il primo, artistico, riguarda le nuove generazioni che, io non l'ho contro gli artisti che compongono il gruppo del non allineate ai principi sarfattiani, mostravano nuove " 900 ". Primo, perché conto fra essi parecchi amici che e spesso polemiche radici di ispirazione; tale situazione stimo sinceramente, secondo perché io stesso ho esposto era letta con grande chiarezza dallo stesso Sironi, in con il " 900 " ed ho accettato anche in questi giorni di una recensione alla II Quadriennale ·del 1935: " Al partecipare alla mostra di Amsterdam. Posso anche affer­ mare di aver dato prova di questa amicizia e stima scrivendo gruppo che diremo romano, di Cagli, Capogrossi, Ca­ bene p.e. di Sironi, Tosi, Carrà del gruppo milanese; occu­ valli, il compianto Scipione, Mafai, e tra gli scultori, pandomi di sistemare Guidi e facendo parte della Commis­ Fazzini e Crocetti, è stato questa volta affidato l'onore sione del Concorso di far acquistare (la proposta è partita di sostenere le ragioni più vive e brillanti dell'arte ita­ da me) opere al " 900 " qui a Roma, e precisamente quelle liana. Se gli anziani traversano nell'attualità burrasche di Guidi (purtroppo invendibile) di Bartoli (idem) di Torre­ e inquiete sospensioni, se i gruppi toscani, bolognesi e sini, di Socrate e di Ruggeri per la Galleria Mussolini ; e lombardi .. . non riescono a dare in modo sufficiente di­ di far trionfare a Venezia la lista concordata insieme con gli mostrazioni d'insieme ... Roma è qui il bal uardo dell'arte amici di Milano e con Lei. d'oggi. I lombardi invece in particolar modo vedono Tutto ciò, intendiamoci, non Le scrivo come giustifica­ zione, poiché non debbo dar giustificazione dei miei atti frantumata in molte piccole ambizioni la loro compat­ altro che alla mia coscienza e al mio Partito, ma per stabilire tezza di un tempo ". Il secondo, pratico, era rappresentato una volta per sempre che posso essere in contrasto di idee dal successo critico e organizzativo di Oppo: già nel e d'arte con le 0pere di qualcuno del "900" non con gli 1927 egli stava progettando, come segretario del Sinda­ uomini e tantomeno con le signore e con le iniziative. cato, un piano organico di manifestazioni a livello na­ Per esempio, pur essendo d'accordo con l'amico Forges zionale, che poi si concretizzò nelle esposizioni regionali che le esposizioni in Italia sono troppe e brutte e inutili, sindacali annualmente, e, periodicamente, nella Qua­ penso che Roma Milano e Venezia debbono avere la loro driennale nazionale. In queste espo.sizioni, che realmente mostra. Le mostre brutte sono quelle del vecchio carattere possono considerarsi creature di Oppo, " severo media­ ufficiale come p.e. quella dell'on. Lupi a Firenze, per dirne tore " fra tradizione e avvenirismo trovarono finalmente una. ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

ANTONIO MARAINI EMILIO BODRERO

1927 1927 Esposizione Internazionale D'Arte - Venezia Roma 19 Feb. 1927 Anno V Ministero della Pubblica Istruzione - Il sottosegretario Il Segretario Generale 26. VI.927 Firenze di Stato Carissimo Oppo, Egregio Amico, Ti sono molto grato delle parole per me affettuose e lu­ in relazione al tuo interessamento a favore di Virgilio singhiere con le quali hai accompagnato sulla Tribuna la Guidi, mi è grato comunicarti che è stata costituita la Com­ pubblicazione del programma di Venezia. missione per dar parere sulla nomina senza concorso del La tua amiciza che a traverso gli anni ricambia la mia professore di pittura nella R. Accademia di Belle Arti di senza mai la più piccola nube, costituirà per noi una forza Venezia. La Commissione è composta dei proff. Bordiga, per il bene della nostra arte e della nostra Italia che ci unisce Grassi, Sartorie, Siviero e Soffici. in un eguale intento disinteressato. Cordiali saluti Di questa comunanza di intenti ritrovo l'eco nel tuo arti­ Bodrero colo d'oggi su Costa, bellissimo, perché in occasione della Preg.mo mostra del '21 ricorderai come io ponessi Costa quale car­ Prof. Cipriano E. Oppo dine della rinnovata pittura dell'Sco, esaminando al lume Sindacato Nazionale delle Arti del Disegno dei detti e dell'opera di Costa l'opera dei napoletani, toscam Segreteria del Direttorio Nazionale presso il Giornale e lombardi. Puoi quindi immaginare quale piacere mi abbia " La Tribuna " Roma fatto ritrovare confermato da te quel punto di vista. Immagino avrai visto nella Fiera letteraria le spiegazioni fornite a Co­ stantini nel programma di Venezia, e che le avrai approvate. ANTONIO MARAINI Ho creduto utile non !asciarmi sfuggire l'occasione portami 1927 dal Costantini per prevenire interpretazioni della nostra opera, errate. E opporre un argine alle pretese che qui a Sig. C.E. Oppo Firenze per esempio sento stiano maturando. Il gruppo Giornale "La Tribuna" novecentesco infatti dice che farà la '' voce grossa " per via Milano Roma Italy ottenere una sala. Ma persino la Signora Sarfatti ha rinun­ I6.X.927 Lona:ra- ciato a tale idea dietro mie parole, per convincerla che se adottassimo il criterio di ammettere dei gruppi in blocco, Caro Oppo innumerevoli se ne formerebbero dappertutto, facendo così La tua lettera mi raggiunge qui. Grazie di quanto mi sfuggire l'esposizione al nostro controllo. E poi, dal mo­ comunichi. Sta bene. Al mio ritorno agirò come mi dici. mento che il novecento tutto quanto farà la propria esposi­ Qui ho fatto per la Biennale quanto ho potuto. Martedì sarò zione dopo quella di Venezia, l'aver quivi delle sale costi­ a Parigi e anche lì spero concludere bene. Saluti intanto tuirebbe un duplicato in anticipo, al novecento adesso dan­ cordialissimi. noso. Tieni dunque fermo anche tu il punto, se te ne capiti Tuo Antonio Maraini l'occasione. I gruppi si riformeranno magari in sede d'ordi­ namento, ma per l'ammissione tutti debbono sottostare sin­ golarmente alle norme stabilite dal Consiglio. Sta bene? E alla compilazione della lista dei cento quadri dell'Sco hai pensato? Il termine si avvicina. Rinnovando ti le più II.- La prima cartolina di questo gruppo (che raccoglie vive espressioni d'affetto ti stringo forte la mano. la corrispondenza relativa a pittori legati al Novecento milanese) fu spedita a Oppo da Tosi nel dicembre del Tuo Antonio Maraini 1930, e riguarda gli accordi per ordinare la sala perso­ nale che questi aveva nell'ambito della I Quadriennale romana, che si sarebbe aperta di lì a poco sotto la super­ visione, come si è già detto, dello stesso Oppo. Seguono altre due lettere del pittore Salietti, che fu 1927 segretario del Novecento Italiano: nella prima, del 1934, Bologna 6 Maggio 27 dove si parla esplicitamente del movimento come di una creatura estinta (il " fu Novecento "), Salietti approfitta Caro Oppo. Due cose m'han fatto piacere leggendo in dell'occasione che lo spinse a scrivere (una raccomanda­ questi giorni " Le Arti Plastiche ". zione per poter avere una buona parete alla Quadriennale I 0 ) Le pur genialissime espressioni sui 5 ( ?) pittori fran­ del 1935) per esternare e chiarire quei " vecchi rancori " cesi, nelle quali ho ammirata la sottile e profonda penetra­ tra Oppo e il Novecento di cui egli, in qualità di segre­ zione artistica e psichica del tuo talento critico. Nessuno in Italia avrebbe saputo scriverle e, credo, ben pochi sapranno tario, si sentiva capro espiatorio; esautorato il movimento, intenderle ed apprezzarle degnamente. egli riconosceva ormai la priorità politica della linea 2°) La tua nomina a consigliere per Venezia, in cut " romana " di Oppo, rilevando da una parte gli " errori ", tu rappresenti, in mezzo agli altri, il più competente dei ma dall'altra sostenendo l'idealismo che aveva alimentato moderatori tra i 2 poli: tradizione e avvenirismo. il movimento milanese. La lettera successiva, del 1956, Quel che scoccia (e credo sarai del mio parere) è la petu­ è un leale ricordo, in tempi non più caldi, delle qualità lante presenza di quella donna che vorrà aumentare quella e dei meriti di Oppo. dozzina di critici che hanno già appestata l'aria internazionale Di Bucci sono due cartoline dei primissimi anni Venti con la loro... natura morta. (una del 1922, l'altra senza data ma probabilmente pre­ Ma lasciamo andare le porcherie. Sono contento della tua cedente), da cui risulta a quell'epoca una discreta cono­ presenza che varrà agli effetti della.. . disinfezione. scenza e un'amicizia affettuosa tra i due artisti. Auguri pel tuo lavoro, saluti per la famiglia ed una stretta Delle sei missive di Carlo Carrà che qui riportiamo, di mano dal tuo sempre la prima risale al 1926, ed è connessa a un referen­ Pizzirani dum promosso dal quotidiano La Tribuna, di cui Oppo

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era critico artistico: il tema era il piano regolatore di ALBERTO SALIETTI Roma, e gli strali di Carrà erano rivolti principalmente a I93 4 quell'area di tradizionalismo "neo-barocco " che vedeva ro novembre 193 4 in Armando Brasini il suo rappresentante ideale. La Caro Oppo, seconda è invece in relazione a un'acquaforte che Oppo volevo rivederti prima d'andarmene da Roma, ma tu eri gli aveva richiesto per la rivista ' ' 900 " di Bontempelli. 9) partito. La terza lettera, ricca di positivissimi apprezzamenti sui Era per pregarti ancora circa la sistemazione definitiva e tre articoli che il pittore aveva dedicato alla prima mostra soddisfacente della parete che mi assegnerai. del Novecento Italiano, pubblicati sulla Tribuna, attesta Per lettera è un po' difficile dirti, ma penso che se tu sei la grande e reciproca stima che intercorreva fra i due veramente bene disposto verso di me, allora mi metterai artisti, vecchi frequentatori di Valori Plastici. Due foto­ senz'altro a posto bene. Diversamente che cosa conta se io grafie con dedica (che ritraggono Carrà, Magnelli e ti dico : mi piacerebbe la parete intera senza la porta in Oppo i quali avevano trascorso insieme le vacanze a mezzo, nelle sale da basso, non in quelle poste dietro ecc. ecc. Dunque non ti scrivo per altro che per ricordarti la cosa i Forte dei Marmi), datate settembre 1927, sono firmate e poi, te l'ho già detto lì a Roma: fai tu. da Carrà e da Magnelli (fig. 5) . La familiare consuetudine Soltanto amerei sapere qualcosa di definitivo un pochino dei due traspare dalle dediche spiritose, e pubblichiamo presto ché io possa pensare all'invio. a commento un ritratto di Carrà eseguito da Oppo pro­ Ora avrei finito; ma son tentato di approfittare di questa prio nell'appena citata situazione estiva (fig. 6). L ' ultima lettera per dirti una cosa che avrei voluto dirti a voce : che, lettera, del Dopoguerra, mostra intatte la stima e l'amici­ nonostante le apparenze, io sento che tu non sei nelle migliori zia di Carrà. disposizioni a mio riguardo e ciò attribuisco a qualche vec­ chio rancore che forse risale ai tempi del Novecento. Infatti io penso sempre ad una frase che mi scrivesti in occasione dell'altra Quadriennale : "certo ti ha nociuto l'aver appar­ ARTURO Tosr tenuto al gruppo chiuso del Novecento milanese". Purtroppo lo so d'essere il capro espiatorio del fu Nove- 1930 cento giacché fui il più esposto e, dopo, il meno difeso di tutti. All'Onorevole Cipriano Efisio Oppo pittore Ma non importa, fin'ora me la son cavata con le mie via Girolamo da Carpi r sole ed uniche forze, e se dio mi dà la salute non dubitare ROMA che terrò duro. Cartolina postale raffigurante ' Il sogno di Costantino' Quello che tuttavia mi conforta è che so d'aver agito di Piero della Francesca. sempre con onestà, giustizia, buona fede e massimo disin­ teresse per cui, nonostante io sia proprio quello che più avrebbe a lamentarsi, non mi sento per ammansire rancori IO. 12. I930 (MILANO) ecc., di rinnegare nulla del mio operato di allora. Anzi lo Caro Oppo rivendico per intero e sono lieto d'aver appartenuto ad una nobilissima iniziativa che ha cercato di far del bene all'arte Ti ho spedito ieri la cartella delle mie litografie. Io conte­ ed agli artisti italiani in quel periodo. Se errori vi furono, rei di venire a Roma per ordinare la mia sala, verso il I 7 e ve ne furono, io sono tutt'ora propenso a credere che non o I8. Ti pregherei farmi scrivere dalla Signora Ferrucci se mancasse mai la buona fede e la miglior volontà. Certo non va bene quell'epoca non potendo fermarmi più di 3 o 4 posso negare le mosse sbagliate, la poca riflessione in certe giorni. cose ecc. ma mi devi credere se ti dico che vi fu assoluto Auguri e affettuosi saluti A. Tosi disinteresse in tutti, anche quando poteva parere il con­ trario. E la prova te la do io stesso dimostrandoti che non ho mai assolutamente approfittato di nulla, né di buone occasioni o d'altro. Quello che m'ha tenuto a galla è stato unicamente il mio lavoro e tiro avanti tutt'ora, si può dire, a giornata. E anche per l'avvenire io non faccio affidamento che in questo. Scusami se ho sentito il bisogno di dirti questa cosa e abbiti una cordiale stretta di mano tuo Salietti

ALBERTO SALIETTI

I956 Caro Oppo, da anni non ti vedo né ho avuto occasione di farmi vivo con te. Non ho però dimenticato. Ti mando perciò tanti anguri per un buon Natale e per un ottimo '56 i anche ai tuoi! Ciao tuo Salietti

ANSELMO BUCCI Timbro Postale 31.XII.? (Milano) Cartolina raffigurante ' Primavera in riviera ', quadro sim- bolista di Bucci Per Cipirano Efisio Oppo Villa Strohl-Fern Roma 5 - ROMA, ARCHIVIO OPPO CARLO CARRÀ, CIPRIANO EFISIO OPPO E ALBERTO MAGNELLI Grazie ricordo. Tanti auguri A FORTE DEI MARMI, I 927 BUCCI / via Cicognara 7·

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era critico artistico: il tema era il piano regolatore di ALBERTO SALIETTI Roma, e gli strati di Carrà erano rivolti principalmente a 1934 quell'area di tradizionalismo " neo-barocco " che vedeva IO novembre 1934 in Armando Brasini il suo rappresentante ideale. La Caro Oppo, seconda è invece in relazione a un'acquaforte che Oppo 9 volevo rivederti prima d'andarmene da Roma, ma tu eri gli aveva richiesto per la rivista " 900 " di Bontempelli. l partito. La terza lettera, ricca di positivissimi apprezzamenti sui Era per pregarti ancora circa la sistemazione definitiva e tre articoli che il pittore aveva dedicato alla prima mostra soddisfacente della parete che mi assegnerai. del Novecento Italiano, pubblicati sulla Tribuna, attesta Per lettera è un po' difficile dirti, ma penso che se tu sei la grande e reciproca stima che intercorreva fra i due veramente bene disposto verso di me, allora mi metterai artisti, vecchi frequentatori di Valori Plastici. Due foto­ senz'altro a posto bene. Diversamente che cosa conta se io grafie con dedica (che ritraggono Carrà, Magnelli e ti dico : mi piacerebbe la parete intera senza la porta in Oppo i quali avevano trascorso insieme le vacanze a mezzo, nelle sale da basso, non in quelle poste dietro ecc. ecc. Forte dei Marmi), datate settembre 1927, sono firmate Dunque non ti scrivo per altro che per ricordarti la cosa ; e poi, te l'ho già detto lì a Roma: fai tu. da Carrà e da Magnelli (fig. 5). La familiare consuetudine Soltanto amerei sapere qualcosa di definitivo un pochino dei due traspare dalle dediche spiritose, e pubblichiamo presto ché io possa pensare all'invio. a commento un ritratto di Carrà eseguito da Oppo pro­ Ora avrei finito; ma son tentato di approfittare di questa prio nell'appena citata situazione estiva (fig. 6). L'ultima lettera per dirti una cosa che avrei voluto dirti a voce : che, lettera, del Dopoguerra, mostra intatte la stima e l'amici­ nonostante le apparenze, io sento che tu non sei nelle migliori zia di Carrà. disposizioni a mio riguardo e ciò attribuisco a qualche vec­ chio rancore che forse risale ai tempi del Novecento. Infatti io penso sempre ad una frase che mi scrivesti in occasione dell'altra Quadriennale : "certo ti ha nociuto l'aver appar­ ARTURO Tosi tenuto al gruppo chiuso del Novecento milanese". I930 Purtroppo lo so d'essere il capro espiatorio del fu Nove­ cento giacché fui il più esposto e, dopo, il meno difeso di tutti. All' Onorevole Cipriano Efisio Oppo pittore Ma non importa, fin'ora me la son cavata con le mie via Girolamo da Carpi I sole ed uniche forze, e se dio mi dà la salute non dubitare ROMA che terrò duro. Cartolina postale raffigurante ' Il sogno di Costantino ' QueJJo che tuttavia mi conforta è che so d'aver agito di Piero della Francesca. sempre con onestà, giustizia, buona fede e massimo disin­ teresse per cui, nonostante io sia proprio queJJo che più avrebbe a lamentarsi, non mi sento per ammansire rancori IO. I 2 . 1930 (MILANO) ecc., di rinnegare nuJJa del mio operato di aJJora. Anzi lo Caro Oppo rivendico per intero e sono lieto d'aver appartenuto ad una nobilissima iniziativa che ha cercato di far del bene all'arte Ti ho spedito ieri la cartella delle mie litografie. Io conte­ ed agli artisti italiani in quel periodo. Se errori vi furono, rei di venire a Roma per ordinare la mia sala, verso il 17 e ve ne furono, io sono tutt'ora propenso a credere che non o I8. Ti pregherei farmi scrivere dalla Signora Ferrucci se mancasse mai la buona fede e la miglior volontà. Certo non va bene quell 'epoca non potendo fermarmi più di 3 o 4 posso negare le mosse sbagliate, la poca riflessione in certe giorni. cose ecc. ma mi devi credere se ti dico che vi fu assoluto Auguri e affettuosi saluti A. Tosi disinteresse in tutti, anche quando poteva parere il con­ trario. E la prova te la do io stesso dimostrandoti che non ho mai assolutamente approfittato di nuJJa, né di buone occasioni o d'altro. Quello che m'ha tenuto a gaJJa è stato unicamente il mio lavoro e tiro avanti tutt'ora, si può dire, a giornata. E anche per l'avvenire io non faccio affidamento che in questo. Scusami se ho sentito il bisogno di dirti questa cosa e abbiti una cordiale stretta di mano tuo Salietti

ALBERTO SALIETTI 1956 Caro Oppo, da anni non ti vedo né ho avuto occasione di farmi vivo con te. Non ho però dimenticato. Ti mando perciò tanti anguri per un buon Natale e per un ottimo '56; anche ai tuoi! Ciao tuo Salietti

ANSELMO Bucci Timbro Postale 31.XII.? (Milano) Cartolina raffigurante 'Primavera in riviera ', quadro sim- bolista di Bucci Per Cipirano Efisio Oppo Villa Strohl-Fern 5 - ROMA, ARCHIVIO OPPO Roma CARLO CARRÀ, CIPRIANO EFISIO OPPO E ALBERTO MAGNELLI Grazie ricordo. Tanti auguri A FORTE DEI MARMI, I 927 BUCCI l via Cicognara 7·

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ANSELMO Buccr 1922 Pittore Cipriano Efisio Oppo e Consorte Villa Strohl-Fern Roma ITALIE Reims 16.11.22

Caro Cipriano, grazie dell'augurio tuo e di tua moglie, che ricambio affettuosamente BUCCI sempre rue Canlaicourt 63. XVIII. Paris

CARLO CARRÀ

192 6

Milano, 7 .2.926 Carissimo Oppo, Ho ricevuto, mentre stavo allestendo la mia esposizione alla Galleria Pesaro, la tua lettera e ti rin­ grazio, sebbene con qualche ritardo, del pensiero di avermi voluto interpellare sulla grossa questione del piano Regola­ tore di Roma. Tu sai quanto io sia avverso a tutti quei cattivi architettori che facendo della pessima archeologia, vorrebbero usurpare il nome d'artista. Non faccio qui questione di per­ sona, ma debbo pur affermare ancora una volta, che se l'Italia ambisse di essere qualcosa nel mondo della intelli­ genza, dovrebbe, come dicono a Milano, " dare un taglio " al suo vecchio vizio di sostenere i scimmiotti a danno degli uomini. Rimettersi agli stili del passato - siano essi il romano o il barocco - è sempre stato nefasto. Purtroppo al nostro lavoro di chiarificazione si contrappone l'Italia rettorica degli accademici vecchi e nuovi. Lo stesso Governo Fascista sembra non abbia coscienza di quello che sono i reali valori dell'attuale periodo artistico, e spesse volte mostra di predi­ ligere i vecchi fanfaroni - vecchi ancorché giovani di anni. Peraltro non dovrebbe occorrere molto acume per compren­ 6 - ROMA, ARCHIVIO OPPO - CIPRIANO EFISIO OPPO: dere che niente di buono può uscire dalle vecchie zucche RITRATTO DI CARRÀ, FORTE DEI MARMI, 1927 coltivate nell'orto dei nostri Istituti cosiddetti d'arte. Questo è presso a poco quello che avrei risposto al Refe­ rendum della Tribuna, se avessi avuto il tempo di rispondere ai quesiti che mi vennero inviati. Ed ora passando ad altro, desidererei sapere se Savinio CARLO CARRÀ ti ha dato l'acquaforte che gli ho consegnato per te. Per la mostra del '900 non vieni a Milano? Io avrei tanto 1927 caro di vederti e di scambiare con te alcune idee. Tanti saluti cordiali dal tuo Carlo Carrà. Su carta intestata: " L'AMBROSIANO "

CARLO CARRÀ Milano r6.2.927 1926 Su carta intestata: Caro Oppo, eccoti due parole di ringraziamento per il tuo articolo. Come limpidezza di prosa, oltre che come " L'AMBROSIANO " giustezza di concetto, i tuoi tre saggi pubblicati sul " goo " si distinguono, a parer mio, dal meglio che si fa oggi nel Milano 14. 12.926 campo della critica delle arti figurative. La tua è critica nuova, italiana e cioè veramente fascista, ed io plaudo a te Caro Oppo, di ritorno da Firenze, dove sono andato con rinnovata fraternità. per la Mostra Signorini (che pietà!) trovo il tuo espresso, e Nel caso poi che più mi riguarda, e cioè nel saggio che mi di corsa ti mando l'acquaforte che mi chiedi per il " 900 ". hai consacrato, vedo non solo l'ingegno aderente e scruta­ Anche Bontempelli mi ha mandato un telegramma. Ringra­ tore, una bontà d'animo che vorrebbe da me adeguato com­ zialo a nome mio, e digli di scusarmi se non gli risposi e non mento; ma le parole mie poco direbbero il sentimento, e tu gli rispondo. Io sono qui legato alla catena e il tempo che di ciò terrai conto leggendo le poche righe di ringraziamento mi lascia il giornale devo spenderlo a dipingere. che ti invio. Per dirti tutto in una frase, leggendo la tua Ho fatto quest'anno alcune cose nuove che spero ti pia- prosa, veramente amicale, il mio pensiero ha vibrato d'umani ceranno ancor più delle precedenti. sensi, come mai mi è accaduto. E tu che fai? Ti ho visto curvo al tavolo, con la penna in pugno, alla Ricambio, con gli auguri di buon Natale, i saluti affettuosi. guisa del santo che Carpaccio ha dipinto per la chiesetta Tuo Carlo Carrà. degli Schiavoni. Lascia da parte i costumi e, se vuoi, la Anziché una te ne mando due di acqueforti, così potrai santità; ma è certo che in te vi è qualcosa di quel grande scegliere qual' è più indicata. umanista. Salutami Bontempelli e gli altri amici di Roma. tuo Carrà Un abbraccio dal tuo Carlo Carrà

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CARLO CARRÀ E ALBERTO MAGNELLI dandomela qui, o dandomi un appuntamento, o !asciandomela nella cassetta della " Stampa " in Galleria, Scala A. 1927 La ringrazio. Mi creda cordialmente Sul retro di una fotografia raffigurante Oppo, Carrà e Suo Corrado Alvaro Magnelli: Forte dei Marmi settembre 1927 al grande cuoco Oppo. Carlo Carrà MASSIMO BONTEMPELLI A Oppo Magnelli 1926 Sul retro di una simile fotografia (più donna e bambino) : 2 settembre Forte dei Marmi settembre 1927 Caro Oppo al mio geniale architetto Oppo. Carlo Carrà il tuo ... ? oramai è urgente. Mi dispiacerebbe molto non A Oppo Magnelli averti nel I 0 numero che è molto denso e serio, e mi par riuscito bene. - Mandamelo subito - qui a Roma ; o dimmi se posso CARLO CARRÀ venire da te e vediamo insieme qualche cosa? 1953 Poiché non posso contare su Bardi che mi avevi consi­ gliato, vorrei, oltre il tuo, procurassi una buona cosa di qual­ Milano, 6.1.953 cun altro. Caro Oppo, ho ricevuto l'agenda pubblicata dall'Enit. Sai che per questa parte mi affido in pieno a te. Ti ringrazio delle parole che hai scritto su di me, che mi Fatti vivo subito, te ne prego. hanno fatto piacere per l'acuta comprensione e la stima che Grazie tuo Bontempelli mi dimostrano. Sono altresì contento che continui il tuo lavoro : dopo tanto tempo mi farebbe piacere rivederti. Se 5I viale Giulio Cesare vieni a Milano non mancare di venirmi a trovare. Auguro buon anno a te e alla tua famiglia e ti porgo molti cordiali saluti. MASSIMO BONTEMPELLI Tuo Carlo Carrà 1927 Caro Oppo, sarà bene che al III 0 numero diamo un'importanza un po' " avanzata "... (hai in mente qualche nome?). III. - Questo terzo gruppo di lettere riguarda la colla­ A Sironi hai più scritto? Debbo far chiedere qualche cosa borazione di Oppo alla rivista " diretta da Massimo 900 ", a de Clilrlco? Bontempelli tra il 1926 e il 1929. Il pittore fu, della rivista, non solo il responsabile delle scelte artistiche - dei E che diresti di uno di quei " placard " complicati e diver- tenti che fa Pannaggi? disegni da pubblicare e dei soggetti da trattare - ma Saluti affettuosi tuo Bontempelli anche il curatore grafico, e il disegnatore, soprattutto, di 51 viale Giulio Cesare quel famoso frontespizio "emblema eloquente dell'aper­ (tel. 23.579) tura internazionale della rivista ".to) Tale paternità, fino­ ra dimenticata nelle bibliografie sull'argomento, emerge, oltre che da una maquette conservata dagli eredi dell'ar­ tista, da una lettera di Corrado Alvaro del giugno 1926, MASSIMO BONTEMPELLI nella quale si accorda con Oppo per ritirare la copertina 1927 circa (fig. 7). Seguono tre lettere di Bontempelli, nella prima delle Caro Oppo, quali lo scrittore chiede con urgenza a Oppo un disegno eccoti i 4 disegni di Cocteau - cui devo restituire tutti e per il primo numero, ormai di imminente pubblicazione; n) 4 gli originali. nella seconda Bo~tempelli manifesta l'intenzione di dare Dice che se ne metteremo uno solo, gli pare che il meglio alla rivista un'impronta " un po' avanzata ", chiedendo sia l' oreste: però lascia a noi la scelta. E se si impaginassero e si mettessero tutti e 4? Non so: pareri su Sironi, de Chirico e Pannaggi: unica riprodu­ vedi tu che cosa sia il meglio. zione del terzo numero fu proprio uno di quei " placard Ti mando anche due disegni sottomarini che mi ha man­ complicati e divertenti " di quest'ultimo artista; la terza, dato de Pisis: io non capisco che interesse abbiano [... ] - nella quale si parla di disegni di Cocteau e di de Pisis, se mai non mi importa niente di rimandarglieli indietro. mostra il totale affidamento di Bontempelli ai pareri di Ti prego di telefornarmi subito (23.579) Oppo. Affettuosamente tuo Bontempelli Le lettere di Sironi e di Semeghini riguardano ugual­ In definitiva mi piacerebbe mettere i 4 Cocteau in 4 mente l'invio di disegni per la rivista. pagine consecutive - quasi come un artista fatto di 4 disegni.

CoRRADO ALvARO MARIO SIRONI 1926 1928 (?) Su carta con motto a rilievo : " grandine non mi nuoce " e una tartaruga Sigr. Cipriano E. Oppo- Giornale La Tribuna- Roma Roma, via Sistina 55 Timbro postale Milano 24.12.1928 (?) -- 20 giugno 1926 Egregio ·oppo, Caro Oppo, Bontempelli, partendo, mi ha incaricato di ritirare da Lei Bontempelli mi telegrafa che " anche tu " mi hai scritto la copertina per " 900 ". Lei potrà farmela avere o man- a proposito di non so che cosa. Perché la tua lettera non ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

intimo amico fin dai tempi della frequentazione all'Acca­ demia, la più antica lettera datata contenuta nell'archivio è dell'agosto I909, una cartolina di semplici saluti. Una seconda cartolina documenta un viaggio a Parigi nel I9I3, ove alloggiava "chez Pratella", in stretto contatto quindi coi futuristi. Del 1921 è una lettera invece firmata da Ozenfant su carta intestata de L'Esprit Nouveau in cui l'amministratore inviava a Oppo un numero della rivista, salutandolo come " Cher Confrère ", evidente­ mente su segnalazione di Broglio (infatti sulla lettera è segnato a margine l'appunto: "de la part de Mr. Bro­ glio "). La lettera di Broglio inviata da Capri nel 1922 riguarda un suo articolo sul Seicento, che aveva inviato a Oppo perché lo pubblicasse sull'Idea Nazionale, quotidiano di cui in quel periodo era critico artistico: la '' polemica sul Seicento", come è noto, ebbe uno sviluppo sui nn. 3 e 4 di Valori Plastici del I922, cui partecipò lo stesso 12 Oppo. ) Una cartolina del 1933 da Parigi attesta di una permanenza di Broglio in Francia in quel periodo. Nella lettera del 1935, riguardante la sala monografica di Broglio alla Quadriennale, le " pene " cui accenna il pittore sono presumibilmente simili a quelle espresse in una lettera successiva, del I943 (cfr.). La lettera del I940 si riferisce a un episodio in cui Oppo, in visita in America nel 1939, al momento della proclamazione della prima guerra mondiale, temette di non poter più rientrare in Italia: testimonia dell'intima amicizia dei due pittori l'incarico, in tale frangente, di mettersi a capo della sua famiglia. La lettera del 1943, in relazione alla IV Qua­ driennale, è un contrappunto di dubbi sui disagi delle spedizioni durante la guerra, e sulla stessa posizione pri­ vilegiata che Oppo gli aveva destinata: la sala n. I, " ve­ stibolo " quasi dell'esposizione, gli pareva troppo esposta per il genere intellettualistico e non d'effetto della sua pittura. Alla fine di questo gruppo di lettere ne riportiamo una di Roberto Longhi a proposito della recensione che Oppo fece del suo Piero della Francesca, pubblicato come 7 - ROMA, ARCHIVIO OPPO è noto per le edizioni di Valori Plastici nel 1927: l' appas­ CIPRIANO EFISIO OPPO : sionato encomio longhiano delle qualità critiche di Oppo COPERTINA DEL PRIMO NUMERO DELLA RIVISTA " 900 " contiene spunti ed apprezzamenti assai lucidi sull'obiet­ tività intellettuale dell'artista. l'ho ricevuta. Non ho l'indirizzo di Bontempelli. Posso chiederti il grande favore di trasmettergli queste due righe e informarlo? Grazie e molti auguri per le feste. Tuo Mario Sironi

Pro SEMEGHINI 1927 A Cipriano Oppo Giornale La Tribuna via Milano 69 Roma

Lucca 18 marzo 927. Ti saluta molto affettuosamente il - Professar - Semeghini del R. Istituto d'Arte di Lucca. Appena posso ti mandarò un disegno per il " 900 " da te chiesto a Bar­ bantini. Ciao tuo Semeghini

8 - ROMA, ARCHIVIO OPPO IV. - Questo gruppo di lettere è una scelta della corri­ CIPRIANO EFISIO OPPO E MARIO BROGLIO spondenza inviata a Oppo da Mario Broglio (fig . 8). Suo FOTOGRAFATI DA EMILIO CECCHI A FIRENZE, 1930 CIRCA

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MARIO BROGLIO Io sarò qui ad Anacapri e vi resterò forse qualche mese 1909 ancora, sebbene conti già di fare una breve scappata a Roma. Scrivimi. Mi farà piacere ricevere tue notizie. Sig. Oppo Cipriano Intanto ti saluto caramente ed ossequia la gentile Signora viale del Re 56 Roma tuo M. Broglio Saluti aff. mio indirizzo Mario Broglio Broglio Anacapri (prov. di Napoli) 14 agosto 1909

MARIO BROGLIO MARIO BROGLIO 1913 1933 Ad Oppo Cipriano Gentile Signora Isabella Oppo Roma via Ripetta So (ltalie) via Icilio 7 Roma Paris 2.II.913 Parigi 30.6.33 Saluti Tanti cari saluti Broglio Pratella Mario Broglio Cipriano M. Broglio - 22 Rue Tourlaque chez Pratella

MARIO BROGLIO AMEDÉE 0ZENFANT 1935 192! Caro Oppo, Su carta intestata: ti prego di non darti altre pene e di conservarmi il posto che mi avevi assegnato nella sala N. r. L'ESPRIT NOUVEAU REVUE INTERNA TIONALE Ti ringrazio della tua offerta cortese di portare a Roma il ILLUSTRÉE DE L'ACTIVITÉ CONTEMPORAINE quadro dell'Edita. Ma purtroppo non posso mandartelo, Le 19 Octobre 1921 perché la cornice ci deve essere consegnata domani. Lo Mr. Cipriano Efisio Oppo spedirò a I / 2 ferrovia, come tu dici. " Idea Nazionale" De la part de Mr. Broglio Ti ringrazio di tutto e ti abbraccio Via Dell'Orso tuo Mario Broglio Roma Monsieur et Cher Confrère, MARIO BROGLIO Nous nous permettons de vous adresser un exemplaire 1940 de la Revue L 'ESPRIT NOUVEAU que vous ne connaissez peut-etre pas encore et qui termine actuellement sa pre­ San Lorenzo di Moriano (Lucca) mière année. ro Giugno 1940 XVIII Au commencement de la deuxième nous serions heureux que vous vouliez bien consacrer quelques minutes à l'examen Caro Oppo, de notre Revue et de notre programme et si nous avions lo scorso Settembre, in un momento cnttco come quello l'honneur de pouvoir fixer votre attention, nous aurions le attuale, mi giunse da New York una tua lettera nella quale plus vif plaisir à vous servir régulièrement l'ESPRIT NOU­ mi domandavi di prendere il timone della tua famiglia du­ VEAU, si vous pouvez parler de notre Revue dans les pu­ rante la tua assenza. Ne fui orgoglioso e commosso di quella blications auxquelles vous collaborez et que nous puissions prova di fiducia e di amiciza che mi davi pensando soltanto ainsi attester auprès de n otre Conseil d' Administration qu' en vous servent no tre Revue nous l' adressons à un amis de nos a me in quel momento! idées et de l'ESPRIT NOUVEAU. Accordi erano già stati presi con la Signora Isabella per Nous vous prions d'agréer, Monsieu11 et Cher Confrère, riunirei, occorrendo, qui a Moriano, dove, tanto io quanto l' assurance de notre consideration distinguée. mia moglie, eravamo felici di ritrovarci con la famiglia del vecchio amico. Un Administrateur. Non conosco quali siano le tue decisioni in quest'ora. 0ZENFANT Comunque, desidero ricordarti che il tempo trascorso ci trova allo stesso posto, animati dagli stessi sentimenti, felici MARIO BROGLIO se potremo dare a te e ai Tuoi un piccolo segno della nostra !922 solidarietà affettuosa. Disponi dunque liberamente e sempli­ cemente di noi e della nostra casa di campagna, dove abbiamo Su cartolina postale intestata : fatto ritorno da pochi giorni allontanandoci da Cannes. Credimi il tuo aff.mo Mario Broglio CASA EDITRICE D 'ARTE "VALORI PLASTICI"

Cipriano Efisio Oppo MARIO BROGLIO Idea Nazionale via dell'Orso Roma 1943 Anacapri il 12.7.22 Caro Oppo, senza mandarti stasera il convenuto telegramma posso Caro Oppo, darti senz'altro l'assicurazione che per il 5 maggio sarò in dalla mia partenza non ho più saputo nulla di te. Ti scrissi grado di spedire i miei lavori. mandando le bozze del Seicento per l'Idea. Le hai pubbli- Nelle difficili condizioni in cui mi trovo, debbo però cate? In questo caso mi farebbe piacere ricevere una copia affidarmi ai tuoi Poteri per garantire il trasporto dei quadri del giornale. da Lucca a Roma. Desidero tuttavia che questa operazione ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

non diventi per te motivo di eccessiva preoccupazione, specie V. - Le due lettere di Innocenti (1915) e quella di se dovessero sorgere delle incertezze circa la puntualità nel­ Noci (1920), sono di qualche interesse per documentare l'arrivo a Roma dei quadri. In questo caso tu devi parlarmi i rapporti che Oppo aveva con l'ambiente divisionista : con franchezza perché, malgrado il mio vivo desiderio di di tali modi pittorici infatti, tra il 1909 e il 1913 ca., egli figurare nella tua Quadriennale, mi sono già preparato, era un singolare interprete, come risulta da diversi disegni attraverso tante calamità, alla rinuncia di esporre; rinuncia e soprattutto dall'olio ' Il castello incantato' (Roma, che accetterei serenamente anzi con rassegnazione, con il collezione privata), vicino al simbolismo divisionista boc­ solo vantaggio di non sentirmi più in lotta con quello che cioniano degli anni 1909-10. per me sembra un amaro destino in questa faccenda. Due lettere di Vittoria Morelli (del 1915), pittrice oggi Sopra un altro punto vorrei pregarti di ascoltarmi. Sono sconosciuta, sono un frizzante e interessante commento molto onorato che tu mi abbia destinato nella sala N. I, e vedo in questa deliberazione un altro segno della tua ami­ di quel caratteristico ambiente bohémien e antiaccademico cizia. Ma riflettendo sulle capacità così poco fisicamente che aveva assunto una particolare e interessante identità effettistiche dei miei lavori, cui gioverebbe un punto di nell'ambito delle esposizioni della Secessione Romana, '3) vista tranquillo e riposante, mi sembra che la sala N. I, dando un contributo non minore all'arte italiana di quegli per essere un poco come il vestibolo della esposizione, divori anni: se pure meno radicale del Futurismo tuttavia assai l'attenzione dello spettatore e non gli dia il tempo di accor­ interessante e ricco di esiti, orientato piuttosto sugli svi­ gersi delle cose che non tendono a mettersi in evidenza. A luppi post-impressionisti e fauvisti francesi, le cui opere me converrebbe un luogo dove si possa sostare. Se non puoi furono in quelle mostre per la prima volta presentate a mettermi in una delle due pareti laterali della sala N. 2, io sarei ugualmente contento di stare nella sala N. 4, dove Roma. A metà tra nai·veté e desiderio di rinnovamento, non ci sono passaggi. Comunque, quello di cui ti prego è questa esperienza romana diede i suoi frutti nell'opera di di non punire la mia impertinenza mettendomi in un luogo diversi pittori, tra cui Carena, Bertoletti, Pasquarosa, dove perderei i vantaggi della sala N. I ... Deiva De Angelis, Melli, Oppo, Arturo Martini, Ferrazzi, Al leggere questo discorso ti vedo già brandire i fulmini ecc. contro di me. Ma la colpa di esso è tutta tua che mi hai troppo Una lettera di Spadini (fig. g) dimostra la solidarietà viziato con la tua generosità ed indulgenza. con Oppo, che scrisse un articolo polemico sull'acquisto Scusami e credimi con grande affetto il tuo da parte dello Stato di un quadro di Michetti invece di Mario Broglio una scultura di ballerina di Degas (esposta, con altre 71 I 0 Non avendomi tu parlato del quadro di Edita ritengo opere, in una personale organizzata dallo stesso Oppo di doverlo spedire insieme ai miei. Sarebbe un disastro fare alla II Biennale Romana, nel 1923). diversamente. E riguardo a Mingazzini come debbo regolar mi? Attendo tue notizie prima di muovermi.

RoBERTO LoNGHI I927 Mercoledì, Gentilissimo Signor Oppo, Mi permetta di ringraziarla per il bellissimo articolo nella " Tribuna ". Se le dico ch'esso mi è parso il migliore di quanti ne sono stati scritti intorno al " Piero ", può credere che non alludo al consenso completo ch'Ella ha dimostrato al contenuto del libro, ma proprio al fatto che la sua interpretazione è la più chiara, la più comprensiva, la più comprensibile di quante potessi desiderare. E, giusta un abito di franchezza che in Lei ho sempre molto apprezzato, voglio anche dirle che il suo scritto mi è riuscito di particolare soddisfazione morale in quanto mi giungeva da chi più d'una volta, certamente in tutta since­ rità, aveva lasciato intendere di supporre che io non fossi in perfetta buona fede o che, alla meglio, annaspassi dietro ideali di critica fumosi e inafferrabili ... anche per me stesso. Aggiungo infine che un riconoscimento così cordiale della bontà e della utilità delle mie ricerche, venutomi da una per­ sonalità di critico così spiccatamente distinta dalla mia, mi è tanto più preziosa e illuminante in quanto mi giunge pro­ prio poco dopo che un antico parodista dei miei modi, sol­ tanto per la ridicola vanità di mettere in mostra un acume fuori di luogo, s'è provato a intorbidare e confondere tutto ciò che nel mio libro, com'Ella s'è compiaciuto di ribattere in vece mia con una mossa polemica della quale Le sono singolarmente grato, era ben chiaro. La prego, caro Oppo, di accogliere i sensi della mia vera amicizia, e di credermi sempre il suo aff.mo Roberto Longhi 9 - ROMA, ARCHIVIO OPPO - ARMANDO SPADINI; Roma (37) - Via Mogadiscio 7 CARICA TURA DI CIPRIANO EFISIO OPPO

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Delle lettere di Arturo M artini (fig. 10), la pnma s1 le " vere proporzioni " di pittura; era quello ii momento riferisce all'ordinamento di una sala per la III Biennale in cui, con la stesura e la pubblicazione (nel 1945) de Romana ; la seconda riguarda invece un progetto, rimasto La scultura lingua morta, Martini ripensava ai valori e tale per il sopraggiungere e l'aggravarsi degli eventi bellici, all'attualità del suo mestiere, inducendosi alla ricerca di per un monumento a Pinocchio da realizzarsi per l'Espo­ nuove strade espressive. sizione Internazionale del '42, idea suggerita dallo Allo spirito di Strapaese riportano una pittoresca let­ stesso Oppo e dallo scultore assunta in termini direi entu­ tera di Lorenzo Viani e soprattutto una di Maccari, nella siastici : non v'è traccia nelle bibliografie martiniane di quale egli rimprovera affettuosamente Oppo della " ver­ questo lavoro, che dovette comunque ispirare a Martini gognosa astensione dalla collaborazione sul Selvaggio ", qualche studio sul tema, oggi a noi ignoto; 14) la lettera richiedendogli un pezzo al più presto. del 1943 è quella di un amico che affida fiduciosamente Le lettere di Guidi, una del 1929 e una del 1958, rife­ a Oppo il compito di difendere le sue opere esposte alla riscono dei continui contatti intrattenuti prima della Quadriennale Romana di quell'anno: gli accenni alle sue seconda guerra, e dell'" immutabile amicizia" del Dopo­ prove di pittura, con le quali aveva esordito nel 1940 in guerra, con un accenno all'episodio del trasferimento a una mostra alla galleria Barbaroux, danno la dimensione Venezia, ricordato altrimenti nel primo paragrafo di della sua considerazione e della valutazione di questa sua questo articolo. attività, oggi considerata assai marginale : grande obietti­ I semplici saluti di Ridolfi e Libera del 1929 fanno da vità, tutto sommato, dimostra rendendosi conto della contrappunto a quel concetto di libertà intellettuale che qualità di " scherzo pittorico " delle sue prime prove, avvicinava senza pregiudizi Oppo alle ricerche artistiche ma già impostate assai seriamente, con la sicura determi­ più moderne, come lo stesso Libera scrive nel biglietto nazione di uno sviluppo che ne avrebbe presto mostrate seguente, riferito all'Esposizione Internazionale del '42; segue un'altra cartolina di Michelucci (1937), nella quale l'architetto si rallegra per la bella riuscita degli allesti­ menti al Maggio musicale fiorentino per le Nozze di Figaro . Di Tozzi si ripubblica una divertente cartolina l 5) fir­ mata " I pittori italiani di Parigi " (fig. II), in cui ironi­ camente al " moderno " straniero si contrappone il peso di una " tradizione " italiana ; e una lettera del 1942, dove molto sinceramente prospetta all'amico i progetti futuri e le scelte passate. Sempre da Parigi scrive un altro dei peintres italiens, Magnelli (1934), che, lamentandosi del trionfo accademiz­ zante della critica di Ugo Ojetti, chiede fiduciosamente a Oppo di caldeggiare l'esposizione di cinque suoi quadri alla II Quadriennale, e di non far smembrare il gruppo concepito omogeneamente. Un gruppo abbastanza coerente è rappresentato da lettere inviate a Oppo da diversi componenti di quella corrente tonale che si era sviluppata a Roma dopo le esperienze dei due gruppi Scipione-Mafai-Raphael e Cagli-Capogrossi-Cavalli. Oppo appoggiò subito queste tendenze (soprattutto Scipione, cui dedicò una mostra monografica alla II Quadriennale del 1935), nelle quali giustamente riconosceva i fermenti più fertili della nuova arte italiana, alle soglie degli anni Trenta; fu così anche vicino e appassionato sostenitore della Galleria della Cometa (di cui la proprietaria, la contessa Anna Laeti­ zia Pecci Blunt, aveva affidato la direzione artistica a Bontempelli, e il cui personaggio cardine e animatore poteva considerarsi Corrado Cagli), che di questo " stile " nuovo era principale espositrice. Così sono frequenti cartoline di Cagli (firmate anche da Mirko), di Pirandello, di Guttuso - che nel 1952 gli dedicherà una lettera di vivacissima e disinteressata stima - di Afro, e di tutto il gruppo del "tonalismo realista" composto da Fazzini, Guttuso, Guzzi, Montanarini (fig. 12), Tamburi e Ziveri, che lo invitarono con una lettera collettiva a visitare quella famosa mostra tenuta nel gennaio del 1940 alla Galleria di Roma, e che rappresentava un po' l'atto di nascita, la coerente riunione in una tendenza definita del se­ condo tonalismo romano. Una bella lettera di Leoncillo, di cui Oppo fu uno dei primissimi sostenitori, si riferisce alla commissione che questi gli fece ottenere per l' ese­ IO- ROMA, ARCHIVIO OPPO cuzione di due trofei in ceramica all'Esposizione del '42, CIPRIANO EFISIO OPPO E ARTURO "MARTIN! e che lungaggini burocratiche, oltre al progredire della A RIMINI, ESTATE 1934 guerra, stavano ostacolando. r8o ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

Delle lettere di Arturo Martini (fig. 10) 1 la pnma s1 le " vere proporzioni " di pittura; era quello ii momento riferisce all'ordinamento di una sala per la III Biennale in cui, con la stesura e la pubblicazione (nel 1945) de Romana ; la seconda riguarda invece un progetto, rimasto La scultura lingua morta, Martini ripensava ai valori e tale per il sopraggiungere e l'aggravarsi degli eventi bellici, all'attualità del suo mestiere, inducendosi alla ricerca di per un monumento a Pinocchio da realizzarsi per l'Espo­ nuove strade espressive. sizione Internazionale del '42, idea suggerita dallo Allo spirito di Strapaese riportano una pittoresca let­ stesso Oppo e dallo scultore assunta in termini direi entu­ tera di Lorenzo Viani e soprattutto una di Maccari, nella siastici: non v'è traccia nelle bibliografie martiniane di quale egli rimprovera affettuosamente Oppo della " ver­ questo lavoro, che dovette comunque ispirare a Martini gognosa astensione dalla collaborazione sul Selvaggio " , qualche studio sul tema, oggi a noi ignoto ; 14) la lettera richiedendogli un pezzo al più presto. del 1943 è quella di un amico che affida fiduciosamente Le lettere di Guidi, una del 1929 e una del 1958, rife­ a Oppo il compito di difendere le sue opere esposte alla riscono dei continui contatti intrattenuti prima della Quadriennale Romana di quell'anno: gli accenni alle sue seconda guerra, e dell'" immutabile amicizia" del Dopo­ prove di pittura, con le quali aveva esordito nel 1940 in guerra, con un accenno all'episodio del trasferimento a una mostra alla galleria Barbaroux, danno la dimensione Venezia, ricordato altrimenti nel primo paragrafo di della sua considerazione e della valutazione di questa sua questo articolo. attività, oggi considerata assai marginale: grande obietti­ I semplici saluti di Ridolfi e Libera del 1929 fanno da vità, tutto sommato, dimostra rendendosi conto della contrappunto a quel concetto di libertà intellettuale che qualità di " scherzo pittorico " delle sue prime prove, avvicinava senza pregiudizi Oppo alle ricerche artistiche ma già impostate assai seriamente, con la sicura determi­ più moderne, come lo stesso Libera scrive ne! biglietto nazione di uno sviluppo che ne avrebbe presto mostrate seguente, riferito all'Esposizione Internazionale del '42; segue un'altra cartolina di Michelucci (1937), nella quale l'architetto si rallegra per la bella riuscita degli allesti­ menti al Maggio musicale fiorentino per le Nozze di Figaro . Di Tozzi si ripubblica una divertente cartolina 1 5) fir­ mata " I pittori italiani di Parigi " (fig. II), in cui ironi­ camente al " moderno " straniero si contrappone il peso di una " tradizione " italiana; e una lettera del 1942, dove molto sinceramente prospetta all'amico i progetti futuri e le scelte passate. Sempre da Parigi scrive un altro dei peintres italiens, Magnelli (1934), che, lamentandosi del trionfo accademiz­ zante della critica di Ugo Ojetti, chiede fiduciosamente a Oppo di caldeggiare l'esposizione di cinque suoi quadri alla II Quadriennale, e di non far smembrare il gruppo concepito omogeneamente. Un gruppo abbastanza coerente è rappresentato da lettere inviate a Oppo da diversi componenti di quella corrente tonale che si era sviluppata a Roma dopo le esperienze dei due gruppi Scipione-Mafai-Raphael e Cagli-Capogrossi-Cavalli. Oppo appoggiò subito queste tendenze (soprattutto Scipione, cui dedicò una mostra monografica alla II Quadriennale del 1935), nelle quali giustamente riconosceva i fermenti più fertili della nuova arte italiana, alle soglie degli anni Trenta; fu così anche vicino e appassionato sostenitore della Galleria della Cometa (di cui la proprietaria, la contessa Anna Laeti­ zia Pecci Blunt, aveva affidato la direzione artistica a Bontempelli, e il cui personaggio cardine e animatore poteva considerarsi Corrado Cagli), che di questo " stile " nuovo era principale espositrice. Così sono frequenti cartoline di Cagli (firmate anche da Mirko), di Pirandello, di Guttuso - che nel 1952 gli dedicherà una lettera di vivacissima e disinteressata stima - di Afro, e di tutto il gruppo del " tonalismo realista " composto da Fazzini, Guttuso, Guzzi, Montanarini (fig. 12), Tamburi e Ziveri, che lo invitarono con una lettera collettiva a visitare quella famosa mostra tenuta nel gennaio del 1940 alla Galleria di Roma, e che rappresentava un po' l'atto di nascita, la coerente riunione in una tendenza definita del se­ condo tonalismo romano. Una bella lettera di Leoncillo, di cui Oppo fu uno dei primissimi sostenitori, si riferisce alla commissione che questi gli fece ottenere per l' ese­ IO- ROMA, ARCHIVIO OPPO cuzione di due trofei in ceramica all'Esposizione del '42, CIPRIANO EFISIO OPPO E ARTURO 'MARTIN! e che lungaggini burocratiche, oltre al progredire della A RIMINI, ESTATE 1934 guerra, stavano ostacolando. r8o ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

Sempre riferita alle commissioni per l'Esposizione CAMILLO INNOCENTI Universale del '42 è la lettera di Severini del 1940: a 1915 parte la notizia della sua nomina nella commissione giudicatrice del concorso per la Sala dei Ricevimenti, Caporale Cipriano Oppo ci pare interessante sottolineare l'estrema confidenza, Ospedale Gozzadini che traspare da questa come dalle altre lettere, che gli Bologna artisti avevano con Oppo nel confidargli problemi, de­ sideri anche irrealizzabili; in questo caso si intuisce come 21 Agosto 915 Severini avrebbe desiderato avere la commissione per i Saluti all'indimenticabile amtco. mosaici della Sala, piuttosto che esserne commissario, Antonello e come nella sollecitazione a definire il suo ventilato Camillo Innocenti lavoro sulla Piazza Imperiale (che si concretizzò nei mosaici per le due fontane), trapeli una certa delusione. La lettera di Bompiani del 1940 riguarda la consulenza ARTURO Nocr artistica prestata da Oppo alla rivista dell'Esposizione 1920 Internazionale del '42, Civiltà, che egli dirigeva con Fe­ derzoni, Bompiani e Cecchi: una delle pubblicazioni e di­ Al pittore Cipriano Efisio Oppo torialmente più belle e interessanti d'Europa, che nono­ Villa Strohl-Fern stante quei principi di " aulica classicità " realizzò un Piazza del Popolo Roma ideale di raffinata e rarefatta modernità. Pellestrina 8 Ott. 920 Delle sei missive che si presentano di Emilio Cecchi, ben cinque si riferiscono al lavoro di coordinamento per In ritardo mi giunge in questa tranquilla isola di pescatori, Civiltà, costituendo così con le altre relative all'EUR la lieta notizia del tuo matrimonio. Ne ho provato piacere un gruppo interessante per cogliere, anche in questo e invio a te, caro Oppo, e alla tua signora, che spero avere il caso, il ruolo determinante (fin nella definizione dei piacere di conoscere, i miei vivi rallegramenti e auguri sin­ cerissimi. dettagli) svoltavi da Oppo; la prima si riferisce invece all'articolo monografico sul pittore che Cecchi pubblicò, Arturo Noci nonostante le tensioni con Ojetti, su Dedalo. '6l Il 4 dicembre 1941 Federzoni, presidente della Reale Accademia d'Italia, comunica affettuosamente a Oppo VITTORIA MORELLI della sua elezione ad Accademico, in sostituzione di 1915 Ettore Tito. Stefano Cairota, futuro gallerista del Fronte Nuovo Sabato 28 Ag. In merito alla mta sventataggine imposto oggi 30! delle Arti, comunica soddisfatto a Oppo i risultati del­ l'ufficio vendite della IV Quadriennale al luglio del 1943: Caro Oppo - solo con i privati, in meno di tre mesi, aveva realizzato L. 1.918.ws, somma che confermava il successo e il non lo rimprovererò affatto se ritarderà a rispondere. Capisco bene che quando si sta male, tutto è noioso e pe­ riscontro ottenuto dall'esposizione organizzata da Oppo. sante (me ne ricordo io, che tutte le volte che sono stata Di de Chirico sono superstiti due lettere, la seconda male, mi avvicinavo allo stato selvaggio!!). Ma se a lei fa delle quali già pubblicata: I7l la prima del 1943 da Firenze, piacere, quando avrò un po' di tempo libero, le scriverò riguarda tre quadri, descritti anche con le dimensioni, anche senza aspettare la risposta. Così da buoni amici. Va che il pittore espose alla IV Quadriennale. Chiude la bene? lettera una manifestazione di stima nei confronti di Oppo, Ma che fretta ha di sapere quel che potrà fare quando con un divertente " ne ho sempre detto bene " riferito sarà guarito. Non abbia paura che, purtroppo, anche se la sua convalescenza e la guarigione saranno lunghe la guerra alla sua pittura: che se non vuol essere di scusa per il con­ lo aspetterà! trario, è certo una difesa preventiva al proprio sbrigliato Del resto caro Oppo non è affatto necessario dopo essersi sarcasmo e alle " maldicenze " che ne potevano ovvia­ guadagnato una ferita che guarisce, anche se con dolorose mente derivare; la seconda, che allude alla stessa Qua­ conseguenze, andarsene a cercare per forza un'altra definitiva. driennale, avverte Oppo di lasciar riparare il danno Non le pare? E se anche a lei non pare io rimango nella mia occorso a un suo quadro da Bertoletti, dimostrando la opinione. Soffriva non è vero quando mi ha scritto? Si fiducia che questi riponeva nel pittore romano. vedeva tanto bene. Basta, passerà anche questo. Tutto passa a questo mondo fortunatamente e disgra:;:iatamente. Il de­ La lettera di gratitudine di Emilio Greco è riferita al stino è uno, e noi di nostro non ci mettiamo che la fede l'en­ premio che Oppo gli fece ottenere alla Quadriennale del tusiamo e l'idealismo. Chi è da compiangere veramente, è 1943· l'uomo che non ha a sua disposizione nessuna di queste belle cose. Senta non so che diavolo scriverò oggi perché sono al­ CAMILLO INNOCENTI quanto rammollita (cosa che mi succede spesso ad onor del vero), perché ho lavorato come una bestia e fa un caldo fe­ 1915 roce. Ah! quando verrà a Roma, le farò ammirare il mera- Roma - Ospizio dell'Addolorata Ospedale Militare Celio vigliosissimo fregio di bestie molto del futuro pittato sul muro II Agosto 1915 del mio asilo (mio?!) dalla Deiva De Angelis, da Biagini (scultore) e da me. Vedrà che meraviglia. Le signore lo tro­ Mio carissimo Oppo vano orribile, i pupi invece sono allegrissimi! W i pupi allora, e abbasso le signoraccel Allora smetto per oggi e se qui all'Ospedale ricevo nottzte tue dall'amico Caprino. anche lei non scrive scriverò io. Va bene. Io ho sempre pensato a te e ti mando con questa un forte abbraccio e mi rallegro con te. Bravo e coraggio ! Tuo Camillo Mille cose buone e guarisca presto. Innocenti V. Morelli

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Sempre riferita alle commissioni per l'Esposizione CAMILLO INNOCENTI Universale del '42 è la lettera di Severini del 1940: a 1915 parte la notizia della sua nomina nella commissione giudicatrice del concorso per la Sala dei Ricevimenti, Caporale Cipriano Oppo ci pare interessante sottolineare l'estrema confidenza, Ospedale Gozzadini che traspare da questa come dalle altre lettere, che gli Bologna artisti avevano con Oppo nel confidargli problemi, de­ sideri anche irrealizzabili; in questo caso si intuisce come 21 Agosto 915 Severini avrebbe desiderato avere la commissione per i Saluti all'indimenticabile amico. mosaici della Sala, piuttosto che esserne commissario, Antonello e come nella sollecitazione a definire il suo ventilato Camillo Innocenti lavoro sulla Piazza Imperiale (che si concretizzò nei mosaici per le due fontane), trapeli una certa delusione. La lettera di Bompiani del 1940 riguarda la consulenza ARTURO Noci artistica prestata da Oppo alla rivista dell'Esposizione 1920 Internazionale del '42, Civiltà, che egli dirigeva con Fe­ derzoni, Bom piani e Cecchi: una delle pubblicazioni edi­ Al pittore Cipriano Efisio Oppo torialmente più belle e interessanti d'Europa, che nono­ Villa Strohl-Fern stante quei principi di " aulica classicità " realizzò un Piazza del Popolo Roma ideale di raffinata e rarefatta modernità. Pellestrina 8 Ott. 920 Delle sei missive che si presentano di Emilio Cecchi, ben cinque si riferiscono al lavoro di coordinamento per In ritardo mi giunge in questa tranquilla isola di pescatori, Civiltà, costituendo così con le altre relative all'EUR la lieta notizia del tuo matrimonio. Ne ho provato piacere un gruppo interessante per cogliere, anche in questo e invio a te, caro Oppo, e alla tua signora, che spero avere il caso, il ruolo determinante (fin nella definizione dei piacere di conoscere, i miei vivi rallegramenti e auguri sin­ dettagli) svoltavi da Oppo; la prima si riferisce invece cerissimi. all'articolo monografico sul pittore che Cecchi pubblicò, Arturo Noci nonostante le tensioni con Ojetti, su Dedalo. ' 6> Il 4 dicembre 1941 Federzoni, presidente della Reale Accademia d'Italia, comunica affettuosamente a Oppo VITTORIA MORELLI della sua elezione ad Accademico, in sostituzione di 1915 Ettore Tito. Stefano Cairola, futuro gallerista del Fronte Nuovo Sabato 28 Ag. delle Arti, comunica soddisfatto a Oppo i risultati del­ In merito alla mia sventataggine imposto oggi 30! l'ufficio vendite della IV Quadriennale al luglio del 1943: Caro Oppo - solo con i privati, in meno di tre mesi, aveva realizzato L. 1.918.105, somma che confermava il successo e il non lo rimprovererò affatto se ritarderà a rispondere. Capisco bene che quando si sta male, tutto è noioso e pe­ riscontro ottenuto dall'esposizione organizzata da Oppo. sante (me ne ricordo io, che tutte le volte che sono stata Di de Chirico sono superstiti due lettere, la seconda male, mi avvicinavo allo stato selvaggio!!). Ma se a lei fa delle quali già pubblicata: I?l la prima del 1943 da Firenze, piacere, quando avrò un po' di tempo libero, le scriverò riguarda tre quadri, descritti anche con le dimensioni, anche senza aspettare la risposta. Così da buoni amici. Va che il pittore espose alla IV Quadriennale. Chiude la bene? lettera una manifestazione di stima nei confronti di Oppo, Ma che fretta ha di sapere quel che potrà fare quando con un divertente " ne ho sempre detto bene " riferito sarà guarito. Non abbia paura che, purtroppo, anche se la sua convalescenza e la guarigione saranno lunghe la guerra alla sua pittura: che se non vuol essere di scusa per il con­ lo aspetterà! trario, è certo una difesa preventiva al proprio sbrigliato Del resto caro Oppo non è affatto necessario dopo essersi sarcasmo e alle " maldicenze " che ne potevano ovvia­ guadagnato una ferita che guarisce, anche se con dolorose mente derivare; la seconda, che allude alla stessa Qua­ conseguenze, andarsene a cercare per forza un'altra definitiva. driennale, avverte Oppo di lasciar riparare il danno Non le pare? E se anche a lei non pare io rimango nella mia occorso a un suo quadro da Bertoletti, dimostrando la opinione. Soffriva non è vero quando mi ha scritto? Si fiducia che questi riponeva nel pittore romano. vedeva tanto bene. Basta, passerà anche questo. Tutto passa è a questo mondo fortunatamente e disgraziatamente. Il de­ La lettera di gratitudine di Emilio Greco riferita al stino è uno, e noi di nostro non ci mettiamo che la fede l'en­ premio che Oppo gli fece ottenere alla Quadriennale del tusiamo e l'idealismo. Chi è da compiangere veramente, è 1943· l'uomo che non ha a sua disposizione nessuna di queste belle cose. Senta non so che diavolo scriverò oggi perché sono al­ CAMILLO INNOCENTI quanto rammollita (cosa che mi succede spesso ad onor del vero), perché ho lavorato come una bestia e fa un caldo fe­ I915 roce. Ah! quando verrà a Roma, le farò ammirare il mera­ Roma - Ospizio dell'Addolorata Ospedale Militare Celio vigliosissimo fregio di bestie molto del futuro pittato sul muro 11 Agosto 1915 del mio asilo (mio?!) dalla Deiva De Angelis, da Biagini (scultore) e da me. Vedrà che meraviglia. Le signore lo tro­ Mio carissimo Oppo vano orribile, i pupi invece sono allegrissimi! W i pupi qui all'Ospedale ricevo notiZie tue dall'amico Caprino. allora, e abbasso le signoraccel Allora smetto per oggi e se Io ho sempre pensato a te e ti mando con questa un forte anche lei non scrive scriverò io. Va bene. abbraccio e mi rallegro con te. Bravo e coraggio l Tuo Camillo Mille cose buone e guarisca presto. Innocenti V. Morelli ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

VITTORIA MORELLI a nozze tutte· le volte che gli presentavano una contessa, perché così dopo i convenevoli d'uso, c'infilava invariabil­ 1915 circa mente un madrigale che cominciava così - Contessa... che è mai la vita!... ecc. ecc. - e ci faceva un figurone! (a margine) Sa, io non l'ho mica mai preso per un carattere E basta così no? Del resto meno una dice la verità m allegro! Tutt'altro. questo mondo, e più gli altri ci credono, e VIceversa. Roma, appena arrivato il suo papiro. Ma non lo faccio più. Tante belle cose e guarisca presto Vittoria Morelli Caro Oppo. O poerino, la nun s'arrabbi! Senta veh, lei è stato peggio di me perché non mi ha lasciato neanche la consolazione ARMANDO SPADINI che le ho dato io, di ridere fino all'ultimo, perché mi ci ha 1923 messo anche lo spunto tragico - mondo e poi birbone! Ra­ gione per cui, in base al suo consiglio ho meditato il sullo­ Caro Oppo, dato papiro, per 4 ore consecutive, al buio, con i pugni alle Per l'acquisto della ballerina di Degas da parte dello tempie ed in perfetta solitudine et silentio. Amen. (r 0 qua­ Stato - sono pienamente d'accordo con te. La scultura di dro - io che medito al buio). Risultato finale. Naturalmente questo pittore potrà insegnare a molti scultori nostrani cosa ho ragione io! (Ne voleva un altro lei di risultato, per caso ... ?). significhi arte vera e sincera. È buffo eh, ma più lei si affatica a darmi torto e più io dal Spadini mio punto di vista mi sento dar ragione. Lei lo sa che a questo mondo tutto dipende dai punti di vista. Ma dica un po'. Sincerità fino all'osso e va bene, ma se un povero dia­ ARTURO MARTIN! volo qualunque, invece di sentirsi emozionato dall'incontro di due toni, si sente emozionato da un particolare prospettico, 1924 o da molti particolari, o perché mai deve fare una cosa di­ Cartolina postale con timbro 29.x.24 versa? Se il povero cane comune vede e sente convenzional­ Ch.mo Pittore Comm.re C.E. Oppo mente, sebbene con piena buona fede e ingenuità (molta) " Idea Nazionale " (via dell'Orso) Roma perché lo volete obbligare a rimpastare il suo cervello, con violenza? E andove se ne va la sincerità? Vede, metti caso, Saluti io sono persuasa (modo di dire) che Besnard, quella povera A. Forcella A. Parcella Pompilia e per di più di Aprile, la vedeva brutta, ripiena di Caro Oppo cotone e la sentivo color lillà sporco, tal e quale come ce l'ha ammannita! C'è tanto poca scienza in quel quadro Grazie della promessa realizzata. Scrivimi quando posso quanto in uno di quelli di un qualunque che ci tiene, e tanto vederti a Roma per combinare la formazione della sala della più sono persuasa della sincerità di quel pover'omo, in quanto quale ti sò con piacere incaricato. Affettuosamente che uno certe male azioni non le commette che inconscia­ Tuo Martini mente. Ma che mi parla lei di sincerità e di verità, se per espri­ merla (lo dice lei eh, mica io) deve cercarla e dimenticare ARTURO MARTIN! distanze ecc.; sconvolgere e sintetizzare. Ma lei mi dice, dopo 1940 questo po-po' di lavoro che fine fa la sincerità? Affoga. È questo che voglio dire. Lei cerca tal e quale, come uno cerca Caro Oppo, non cambiar idea mi pare degna di me e di accademicamente l'ombra e il rilievo, l'incontro di piani, te che me l'hai proposta. il volume e che so io; dunque non è che il punto di vista Ho capito in un attimo cosa si potrebbe fare e di quale che cambia, e il lavoro è il medesimo. importanza. Passiamo pure, sull'affare che si può anche non aver Un monumento a Pinocchio? nulla da dire o da vedere con il proprio cervello. Lei sa Ora lascia a me il resto. meglio di me, che la media di questo mondo è data dai cer­ Ciao e se vuoi vedermi a Milano bisogna che mi mandi velli normali, e il cervello normale è come le calze fatte bene ; un telegramma del giorno del tuo arrivo perché io sono in uguale anche da rovescio. Per cui dopo averlo ben, ben rivol­ campagna e cioè = presso Battiato tato e rimpastato, uno se lo trova come prima. Vago (Verona) Nel vostro arruffio intellettuale, c'è tanta suggestione quan­ ro Aprile 1940. XVIII to basta a farvi soffrire inutilmente; ed è questo che vi fa credere di essere sinceri. Perché uno che soffre a regola dovrebbe sentire qualche cosa, ma anche un po' di sugge­ ARTURO MARTIN! stione aiuta ... (qui sento un acci ... al mio indirizzo - via Tevere 7 - prego -). 1943 Senta, sa che faccio io? Le mando il manuale Hoepli sul modo di ben dipingere. Allora ne riparleremo! Intanto Caro Oppo ho saputo che oggi o domani c'è il solito giro lei impari che bisogna far così: della commissione d'acquisto e dei premi- quindi ti ricordo anche se sono rappresentato in proporzioni modeste di dif­ r 0 numero. Si disegna. fondere con la tua decisione la mia causa - per me è bastato 2 ° numero. Si mettono i massimi scuri. il silenzio generale della critica per darmi la certezza del suc­ 3° numero. Ci si mette il sentimento, che non si può cesso, nemmeno però si è azzardato di dirne male, quasi insegnare come si fa ma bisogna mettercelo quasi, bisognerebbe che tu uscissi come quella volta che lo stesso! ebbi il grande onore di avere un tuo completo articolo su (disegno con " Il pittore mette il sentimento"). quel mio scherzo pittorico. Diffendimi (sic) perché io son Quando lei avrà imparato tutte queste belle cose, allora certo che non ti pentirai; in avvenire mi vedrai nelle mie potremo considerarlo un po'!.. vere proporzioni di pittore. Il mio occhio sinistro è bellissimo adesso, sentimentale e Ti abbraccio di cuore nero quanto mai. Quasi quasi mi do un pugno anche nel­ Tuo Arturo Martini l'altro per simmetria (non creda affatto! Lo pigerò per pre­ Accademia Belle Arti Venezia testo per fare il chiasso perché l'occhio è tal e quale come Sto qui fino al 15 scrivi qui se hai qualche comunicazione prima). Faccio come un tale che conoscevo io, che andava Venezia 5 Giugno 1943 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

LORENZO VIANI 1925 Su carta intestata: UBALDO L. ROSSI SARTO/ PIAZZA ANTINORI 2 FIRENZE 16 Sett. I925 Carissimo Oppo. Come mai non sei intervenuto con il tuo peso, nel porta­ mento di Benedetto Croce? Pensa che lui è l'uomo dei libri massicci : arido come un osso di seppia, e vede nero e bleu di Prussia. Aspetto una tua pettinata Tuo Lorenzo Viani

MINO MACCAR I I927 Al pittore Cipriano E. Oppo Bocca di Magra (Forte dei M armi) Livorno 26 agosto 927 via Paoli I6 presso Moschini Caro Oppo benché la tua cartolina non rechi indirizzo, provo a rispon­ derti. Grazie dell'invito. Verrò difatti ma non subito, da Forte dei Marmi dove sarò fra una diecina di giorni. Tu quanto ti tratterrai? Fammelo sapere. - Debbo rimproverarti e anzi ti cazzotterò per la tua- vergognosa astensione dalla collabo­ razione sul Selvaggio. Avevi promesso mari e monti, addirit- tura un'appendice - ti rammenti? Pensa che forse il Selvaggio nel 28 non ci sarà. Assicurati il tuo posticino a Strapaese, finché ne hai tempo! La Storia ti guarda. Trema! Nei tuoi ozi marini puoi benissimo scrivere ottime cose. Aspetto. Ossequi alla tua Signora, un bacio ai piccoli e a te un'af­ fettuosa stretta di mano. Tuo Mino Maccari

VIRGILIO GUIDI I I - ROMA, ARCHIVIO OPPO I929 CARTOLINA POSTALE INVIATA AL PITTORE CIPRIANO EFISIO OPPO Caro Oppo, DA MARIO TOZZI CON SUOI INTERVENTI DISEGNATIVI grazie per la tua lettera. Verrò a Roma il29. Non dubitare per lo studio. Ossequi alla Signora. Ti saluto cordialmente tuo Guidi Stra, 12.0tt. I929 MARIO RIDOLFI - ADALBERTO LIBERA Domani a Venezia ti saluterò Cardarelli. 1929 Semeghini è andato a Lucca. Milano 17.9.29 VIRGILIO GUIDI SALUTI Mario Ridolfi I958 A. Libera Caro Oppo, prima di tutto ti saluto affetuosamente, con immutabile amicizia, anche se non ci vediamo mai. La vita è un trambusto. Credevo una volta che invecchiando, si ADALBERTO LIBERA sarebbe trovata un po' di pace: invece è il contrario. Ed ora, 1940 circa per fortuna, ho da chiederti una cosa, e per essa ho l'occa­ sione per farmi vivo... ( ) Ricordami in questa preghiera, Eccellenza, ai primi fermenti dell'Architettura Razionale come per la lunga storia, oramai, della nostra amicizia. Sono voi foste il primo a capire quel movimento artistico e ad 3I anni che mi mandasti a Venezia! aiutarlo. Sotto la pressione spirituale di questa guerra si sta Non appena riuscirò a stare 2 giorni a Roma ti telefonerò formando un nuovo atteggiamento architettonico, non più per vederti. Ci troveremo d'accordo su tante qualità di zoz­ polemico, ma realistico ed umano. zeria. Questo sia inteso, senza pettegolezzi. Sono fiducioso del vostro interessamento e se permettete Ma ora ti saluto nuovamente e ti ringrazio. Salutami, ti fra poco Vi manderò un grosso programma di lavoro che prego, la Signora Moglie. Arrivederci dovrebbe essere fatto suo dallo Stato. tuo Guidi Vogliate gradire i miei rispettosi saluti Venezia S. Maria del Giglio 2238 2 Giugno 958 Adalberto Libera ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

GIOVANNI MICHELUCCI Volevo dire dunque questo : tengo assolutamente al tuo appoggio per i cinque quadri; che, con amicizia ti prego 1937 collocare nella maniera più degna che puoi. Ma insisto sui Cartolina postale con intestazione : cinque. E devi dire pure a nome mio che se non potessi MOSTRA GIOTTESCA / PALAZZO DEGLI UFFIZI presentarmì così e più completo -almeno riguardo a questo FIRENZE Aprile - Ottobre 1937-XV ciclo di pitture - preferisco e desidero piuttosto non esporre. On.le Cipriano Efìsio Oppo Quartiere Giornalisti S. Tu sei un artista, che lavori serio, e sai cosa voglio dire. Metti Sabina ROMA pure questa mia volontà; che, riguardo allo spazio, se vi è un loro pittore, lo trovano subito. E se non avranno voluto Caro Oppo, la mia pittura, avrò agio dopo di toccare giusto contro di ho veduto le scene e i bozzetti delle scene delle " Nozze ": loro. bellissime. C'è una atmosfera di teatro e c'è una 'misura' Grazie dì nuovo per la tua lettera; che mi ha fatto piacere. che incantano. Se mi terrai al corrente, a suo tempo, di questa mia, te ne Me ne rallegro. Cordialmente sarò grato. Buon lavoro, e tanti buoni saluti Giovanni Michelucci aff. Magnellì Firenze. 30/5/XV viale Galileo 2 I4-XII-XIII 14 rue Cassini - Paris, XIV0

MARIO Tozzi 1928 CORRADO CAGLI e MIRKO BASALDELLA 1935 Cartolina postale con timbro 23.XII. 1928 - Parigi Cartolina postale con timbro 23.3.1935 Al pittore Cipriano E. Oppo villa Strollfern (sic) piazzale On. Cipriano Efìsio Oppo via Icilio 7 Roma Flaminio Roma -- La ricordiamo con affetto I pittori italiani di Parigi augurano le BUONE FESTE suo Cagli Mìrko

MARio Tozzi CORRADO CAGLI 1942 Suna 22 sett. 942 1935 I miei più cordiali, affettuosi saluti, caro Oppo! Spero Cartolina postale con timbro 6.3. I 935 avrai trascorso buone vacanze e che per un paio di mesi On. Cipriano Efìsio Oppo via Icilio 7 Roma tu abbia potuto strappartì da occupazioni e da assorbenti Con affetto impegni per godere un po' di libertà e di pace coi tuoi. Io suo Cagli ho lavorato abbastanza. Dopo sette anni ho lasciato la tem­ Milano Marzo pera per tornare all'olio e me ne sono trovato molto bene. Vedrai. Ne sono lieto perché spero di rìmettermì un po' in linea. Malattie ed affreschi mi hanno relegato un po' troppo in disparte e non credo di merìtarlo. Non appena saprai qualche cosa, anche ufficiosamente riguardo alla per­ 1935 sonale che tanto mi sta a cuore, avvertimi. Occorre che pensi per tempo a riunire le mie opere migliori Cartolina postale con timbro 18.Gìu.1935 e che sono sparse un po' ovunque. Ti darei una bellissima sala, sìane certo. Ho spesso notizie da Parigi: discrete. Ma 111. Pittore On. C.E. Oppo via Icilio, 7 (Aventino) Roma l'avventura è preoccupante per i miei cari e trovano insop­ Con i più vivi auguri e devoti saluti -­ portabile questa lunga separazione. Fausto Pirandello Ancora ti ringrazio dì quanto hai fatto e fai per me e spero non me ne mostrerò indegno. Rammentamì alla tua gentile signora ed alla tua bella figliola. RENATO Gunuso Un affettuoso abbraccio a te. Tozzi 1942- 43 Ecc. C.E. Oppo Accademico d'Italia ALBERTO MAGNELLI Palazzo delle Esposizioni via Nazionale ROMA 1934 Molti ringraziamenti e saluti dal suo Guttuso Caro Oppo R. Guttuso Villa Della Ragione Ti ringrazio molto del tuo appoggio, della tua stima e delle via Manetti 5 GENOVA QUARTO tue parole. Ieri ho consegnato allo spedizioniere la cassa con i cinque quadri. È inutile ti dica ancora quello che ti ho già scritto. Però, dato il Comitato che ti è stato affibbiato, vorrei chiarire una cosa. La mia pittura del resto lo spiega abba­ stanza: Non tengo affatto né piacere né interessare sìffatta 1952 "gente per bene"; riguardo all'arte, naturalmente! - ché per loro l'arte è il vero, - cioè il loro vero. Caro Oppo. Ho letto stamani un articolo, sul Corriere, " l'uso dei Ho sperato di incentrarla per ringraziarla a voce del Suo quadri", di quel " Non sa un Accaugodemia" o se vuoi articolo sulla Biennale. meglio - Accaojettìdemìa - l'hai letto anche te. L'ultima Ora mi accorgo che un po' di tempo è passato, non ci siamo biennale "più comprensibile e più umana"! Ma, veramente; visti, e dunque le scrivo. Voglio dirle che La ringrazio; non che bel signore borghese! solo per la benevolenza verso di me, che già, oggi, quando ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

m1 viene da un uomo non della mia parte avrebbe, per me, bugiarde. Sì che alla fine non mi resta nell'animo che la un grande significato, non per il valore " critico " delle sue sensazione di essere stato continuamente burlato e quella parole, che sono veramente un conforto in questo mare di della mia umiliazione e della mia impotenza ad ottenere pettegolezzi e " dichiarazioni " che è stata la critica alla ciò che mi è dovuto e che non mi viene mai contestato ma Biennale. in effetti negato. Il suo articolo è un raro esempio di competenza e di onestà Per quanto non riesca a spiegarmi il perché di tutto questo, critica. Questo voglio dirle con tutto il cuore sono tuttavia sicuro che Lei non ne sa nulla; e che se prima suo Renato Guttuso. non glie ne ho parlato è per il pudore che ho di lamentarmi, I 5 Settembre I952 per non disturbarla e perché speravo sempre di giungere a una fine. Ora non mi resta che la speranza che Lei voglia comprendermi e aiutarmi. Mi consola il pensiero della stima e dell'affetto che Lei mi ha tante volte dimostrato, in questo AFRO BASALDELLA momento di debolezza e di esasperazione. Mi perdoni, Eccellenza, questa lunga lettera, Le invio circa I940? tutti i miei auguri per il suo vero lavoro. Caro Oppo Suo devotissimo Leoncillo Umbertide (Perugia) Grazie di cuore, con affetto suo Afro. GINo SEVERINI I940 ORFEO TAMBURI LUIGI MONTANARINI Viale Mazzini Roma I9 Gennaio I940 XVIII RENATO GUTTUSO Caro Oppo, Secondo la tua lettera del I6 Dicembre 3q, ALBERTO ZIVERI nella quale mi confermi che sono chiamato a far parte della PERICLE F AZZINI Commissione giudicatrice del Concorso per la Sala dei VIRGILIO GUZZI Ricevimenti, avrei dovuto ricevere una notifica di questa I940 cosa da parte dell'Ente che mi ha proposto, ma fin qui non mi è pervenuta. Suppongo che la tua lettera sia sufficiente. Roma 3I gennaio I940 XVIII Inoltre, non credi che sarete condotti a prorogare la scadenza del concorso? Sono stati dati due mesi circa per pensare Cara Eccellenza, un lavoro così enorme che anche a Signorelli o a Raffaello ci sarebbe voluto 3 o 4 volte tanto. È questa l'osservazione Gradiremmo particolarmente una Vostra VISita alla espo­ che molti fanno e non mi sembra infondata. Comunque, sizione che attualmente teniamo alla " Galleria di Roma". sono a tua disposizione e, come tu sai, con ogni impegno Siccome conosciamo l'interesse che Voi ci avete in varie in questa e in qualsiasi altra occasione. Tuttavia, se debbo occasioni dimostrato riteniamo di non deludere questa Vostra essere sincero, pur desiderando con tutta l'anima che da fiducia con gli esempi del nostro più recente lavoro. questo concorso venga fuori quel che veramente ci vuole, Vi ringraziamo e salutiamo molto cordialmente non posso pensarci senza un rammarico e un'amarezza in Orfeo Tamburi fondo al cuore, tanto mi sembrava questa un'occasione Luigi Montanarini unica, che mai più si presenterà, nella quale io avrei final­ Renato Guttuso Alberto Ziveri mente potuto concretare quel che ho imparato in tanti Pericle Fazzini anni. E non è soltanto il lavoro in sé stesso che io rimpiango, Virgilio Guzzi ma gli sviluppi ch'esso poteva dare nel campo del mosaico in generale, soprattutto se tu mi avessi aiutato con ogni tuo potere come speravo. D'accordo con te, si sarebbe potuto realizzare sul serio quella rinascenza del bel mestiere del LEONCILLO LEONARDI mosaico per il quale anche il Duce mi aveva espresso il Suo interessamento. Inutile pensarci più oramai; sono certo I94I che tu non fai le cose a caso; suppongo dunque che se così è stato fatto, non poteva essere diversamente. Spero di poter I I Luglio - Umbertide. fare un lavoro degno, e da quanto mi hai detto, di una certa importanza, in quello di cui mi parlasti, sulla Piazza Impe­ Eccellenza, riale, ma sarà sempre secondario rispetto all'altro (intendo all'inaugurazione della mostra di giovani allo Zodiaco, alludere all'importanza artistica e, per così dire morale, alla quale ho partecipato, speravo tanto di vederla. Venni più che a quella dei m2). a Roma per questo, perché avevo da dirle molte cose che Speriamo che tu possa decidere in proposito con solleci­ avrei più desiderato affidare alla sua viva comprensione piut­ tudine perché, caro Oppo, debbo confessarti che sono agli tosto che a una lettera. Volevo metterle dinanzi la mia con­ estremi limiti delle mie possibilità. Domandare un prestito dizione, descriverle il mio animo per tentare d'ottenere quello ad un amico o vendere un quadretto, non mi sistema nulla. a cui finora non son riuscito. I bisogni della mia enorme famiglia sono grandi; la recente Che son qui a Umbertide sfiduciato e stanco e con una disgrazia che ci ha colpiti non mi facilita il compito, e la povertà che non mi dà neppure la libertà necessaria a pro­ situazione è aggravata da un'imposta di 2500 lire e più bi­ curarmi i mezzi per eseguire le mie ceramiche. È del lavoro mensili. Tento un'esposizione di quadretti a Milano ma non per l'E. U.R. che volevo parlar! e: Pregarla di farmi eseguire ci spero molto. Nessuno mi può aiutare con efficacia eccet­ questo lavoro di cui pure sono stati accettati i bozzetti per i tuato te, ma, nei limiti del possibile, te ne prego, fallo presto. quali ho speso tempo e fatica. Nove mesi sono passati dal­ Credimi intanto con affetto tuo Gino Severini l'accettazione, e il contratto mi è stato rimandato da un giorno all'altro, da una settimana all'altra, da un mese al­ l'altro. Tante volte dietro invito dell'Ufficio statistico son Cominciata in un modo e finita in un altro ... e cioè con­ venuto all'E.U.R. per definire le tante cose che furono fidenziale, non te la posso mandare che a casa; non me definite; tante sollecitazioni feci e con ogni tono, e sempre ne volere. Lo stato di mio genero è sempre estremamente mi fu risposto con promesse precise, ma tutte ugualmente grave e siamo nella costernazione ... r8s ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

VALENTINO BOMPIANI EMILIO CECCHI I940 I940 Su carta intestata: la monografia di pitt. it. contempor. va avanti, a quanto pare CIVILTÀ RIVISTA BIMESTRALE DELL'ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI ROMA . Caro Oppo, Milano, 6 Settembre I940-XVIII ho cercato di pescarti per telefono, ma non mi è venuto fatto. ECCELLENZA CE. OPPO Credo che il 111 ° fascicolo di " Civiltà", nel complesso, VICE PRESIDENTE ti sarà piaciuto. ENTE AUTONOMO ESPOSIZIONE Per il IV0 fascicolo, circa gli scritti riguardanti l'esposi­ UNIVERSALE DI zione, io con Bompiani si sarebbe pensato a un articolo, ROMA ben fatto, sulla Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo. C'è materia sia di scritto, sia di fotografie. Avevo anche pensato di pren­ Caro Oppo, dere le tavolette degli abbozzi di affreschi di Ferrazzi, Va­ ricevo la tua lettera del .a .• Non ti preoccupare del rim­ gnetti, ecc. e farle riprodurre a colori : verrebbe qualcosa borso: faremo conguagli annuali con le tue collaborazioni. di molto gradevole, come un tappeto. In esso, bisognerebbe A questo proposito, ti rinnovo la preghiera di pensare ad spedire le tavolette a Bompiani, come si è fatto col De Chirico una tua copertina per Civiltà. Segui liberamente la tua ispi­ di Casella. Senti un po' anche Cini, e decidi; ma decidi razione perchè non è necessario che la copertina sia sempre per il si. direttamente rispondente al testo del fascicolo ... Vorrei anche Nello stesso fascicolo, metteremo a colori due Spadini: pregarti di mandarmi qualche tuo disegno in nero o in san­ la Pasqualina vestita distesa (I909) che ha Signorelli; e il guigna o con qualche nota di colore da poter riprodurre, nudo col braccio sul viso, che era di Fiano e che ora è di all'occasione, nell'uno o nell'altro dei fascicoli. Feltrinelli. Bisogna che, ripeto, tu mi dia la tua approvazione; Credo sia anche tu d'accordo sulla opportunità di inserire perché il tempo fugge. Quando ci vediamo? Saluti a tutti ogni tanto qualche bel disegno di pittori nostri viventi, voi, da tutti noi ; e in specie dal tuo aff. anche per spezzare il cerchio dell'aulica classicità. Emilio Cecchi Ho mandato a Cecchi la fotografia in nero della copertina per il prossimo numero, composta con un motivo ornamentale Per i due Spadini, potresti tu fare una didascalia di un a bellissimi colori, tratto dai lavori d'arte popolare, e con due paio di colonne? incisioni del '6oo rappresentanti l'Italia e l'Africa. Siamo così I I Nov. I94o.XIX nell'antico, come volevate, senza arrivare alla riproduzione di una pittura, cosa che ci farebbe assomigliare troppo ai Bianca! e potrebbe scnvere sulla chiesa? O chi? numeri di strenna di altre riviste. Spero che ti piacerà, per quanto male si possa giudicare dalla fotografia in nero. Mi pare che il prossimo fascicolo possa venire bene, sep­ EMILIO CECCHI pure un po' troppo denso, forse. Ricevi i miei più cordiali saluti. I942 Val. Bompiani Caro Oppo, tante congratulazioni per la nuova nomina, di cu1 m1 EMILIO CECCHI giunge notizia soltanto ora. Anche da parte di tutti di casa, I927 congratulazioni. Ti supplico, ora: assicurami che hai ordinato e che prov­ Caro Oppo, vedi a farmi aver per tempo l'articolo sul "Palazzo Poste non mi trovo, con Ojetti, in così buone relazioni da pro­ e Telegrafi "per " Civiltà". Vogliamo ripigliare, col prossimo porgli, ora, l'articolo su te per il " Dedalo". Non credo fascicolo, il ritardo cagionato questa volta dalle cartiere. che stia farglielo proporre indirettamente. Cantini mi chiede Per cui provvedi, e fammi telefonare un cenno per mia qualche cosa di questo genere per il "Secolo XX". Che tranquillità ne pensi? Si potrebbe metterei una dozzina di illustrazioni. Aff.mo Emilio Cecchi Pensaci e rispondimi subito, in modo che possiamo vederci per le fotografie. A Ojetti, in somm,a, non voglio fare pro­ 2I maggio I942· XX Roma poste io; perchè lui dice sempre di sì, ma sempre col sottin­ teso di tener buoni, ecc. Scrivimi subito. In fretta, affez/mo Emilio Cecchi EMILIO CECCHI I I Corso d'Italia, Roma 5 maggio I927 I942 Caro Oppo, EMILIO CECCHI Bompiani è assai preoccupato, perché la tavola di Broglio, date le feroci insistenze dell'autore, ha richiesto 8 colori, I940 e così 8 tirature, invece di 6; e ha paura che l'Ente faccia una questione e un addebito a lui editore. Broglio ha invo­ Caro Oppo, cato la tua benevola autorità; e io ho detto ora a Bompiani grazie del tuo telegramma da Venezia. Ho visto buoni che tu ti saresti certo occupato di appianare le difficoltà giudizi sulla tua mostra. Domattina 22 maggio alle I I I /2 se sorgessero. Così ti prego di fare. Speriamo almeno che c'è riunione alla "Farnesina" per "Civiltà". Bompiani Broglio sia rimasto contento. Come ti è sembrato il nu­ porta il materiale impaginato del 2° numero, comprese le mero? C'è un disegno in troppo di Pirandello, che evidente­ illustrazioni, copertina ecc.: sarebbe bene che tu lo vedessi; mente è andato per comodo di impaginazione. Ho scelto ci sarà Federzoni, Cini, ecc. Addio e grazie: tuo aff. il lago dell'EUR, che farà Minnucci. Tanti saluti da tutti noi. Emilio Cecchi aff. Emilio Cecchi 2I maggio 30 maggio I942· XX. Roma r86 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

EMILIO CECCHI

I944 14 gennaio 1944 Caro Oppo, //"'" ~1 -11 ho sentito che Bompiani vuoi far uscire il fase. XII ~ ! ' '. di " Civiltà", che era pronto già da alcuni mesi. Ci met­ terebbe la data gennaio 1943· Ma gli ho scritto che occorre sopprimere la pagina col "Comitato di redazione". Nessuno ~ - legge la data del fascicolo. Nessuno tiene conto di consi­ derazioni retrospettive. E quel "Comitato ", oggi, farebbe un effetto tristo. Non si potrebbero evitare equivoci e guai serissimi. Siccome anche tu figuri in quelle pagine, ti prego di scrivergli subito, in questo medesimo senso: che cioè deve sopprimerla. lo gli ho già scritto due volte in merito. Bompiani è un buon figliuolo; ma tu sai come leggero e sventato, e in quanti guai va a cadere di continuo, con cotesto suo modo di fare. Scrivigli al ricevere della presente. Il suo indirizzo è Casella postale 541, Posta centrale, Firenze. Credo che tu capisca d'intuito le ragioni di questa misura; ma non t'illudere che a lui sieno altrettanto chiare; per cui scrivigli subito, subito. Tanti saluti a te e ai tuoi. Affmo Emilio Cecchi

LUIGI FEDERZONI

1941 Su carta intestata:" REALE ACCADEMIA D'ITALIA­ IL PRESIDENTE " 0

l - Roma, 4 dicembre 1941 XX. Caro Oppo, l ~ ) Sono felice di informarti che il Duce, in seguito alla de­ signazione fatta dal Consiglio Accademico, ha deliberato di A \ì nominarti Accademico d'Italia in sostituzione di Ettore Tito. l J Il relativo decreto reale è in corso. Con l'antica fervida ami­ lì ' cizia mi congratulo vivamente con te, sperando poterti dare ~ prestissimo il "ben venuto" alla Farnesina. Un abbraccio dal tuo 12 - ROMA, ARCHIVIO OPPO - LUIGI MONTANARINI: Federzoni CARICA TURA DI CIPRIANO EFISIO OPPO

STEFANO CAIROLA GIORGIO DE CHIRICO

1943 1943 Su carta intestata: ENTE AUTONOMO ESPOSIZIONE Appunto a margine, in alto a destra : " risposto " NAZIONALE QUADRIENNALE D'ARTE DI ROMA Firenze 27 febbraio 1943 XXI Caro Oppo, Roma, 28 luglio 1943 Scusami se rispondo con ritardo alla tua lettera del 18 All'Eccellenza CIPRIANO EFISIO OPPO corrente. Ma sono stato a Milano per qualche giorno. Segretario Generale della Quadriennale Dunque, già che sei così gentile, ratifico direttamente a te d'Arte di Roma tre quadri che vorrei esporre; i titoli sono: ROMA I. Autoritratto in costume. Cara Eccellenza, II. Veduta di Napoli. III. Frutta. devo ringraziarLa per tutte le prove di fiducia che Ella, Questi tre quadri sono di grandezza media: l'autoritratto molto benevolmente, mi ha dato durante la Quadriennale e misura 51 x 66- la frutta: 47 X 37 e la veduta di Napoli: P.er la simpatia dimostratami della quale mi sento onoratis­ 54 X 46; queste sono le misure della superficie dipinta; Slmo. bisogna poi aggiungere circa da 12 a 14 centimetri per parte Lascio Roma dopo quasi tre mesi di ininterrotto lavoro di cornice. all'Ufficio Vendite della Quadriennale con la coscienza di Spero che tu abbia lavorato e che vedrò qualcosa di tuo avere servito l'Arte e gli artisti all'infuori, come è sempre alla " Quadriennale ". stato nel mio costume, di ogni passionalità. Sai che ho sempre stimato la tua pittura e ne ho sempre Ho raggiunto, con i soli privati, la cifra di L. 1.918. 105. = di vendite. detto bene. Mi considero sempre a sua disposizione e mi creda Ringraziandoti, ti saluto cordialmente e ti prego di pre­ sentare i mei rispettosi ossequi alla tua gentile consorte. suo dev.mo Tuo Giorgio de Chirico Stefano Cairola Lungarno Soderini 5 - ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

GIORGIO DE CHIRICO va operato negli anni passati : tanto, ~he nel 1947 Mo­ 1943 randi si occupava di vendere un suo dtsegno a un coll~­ Firenze 9 Maggio-43-XXI zionista, per ricavare una cifra evidentemente necessana a lui e alla sua famiglia. Caro Oppo, Interessante e di genere diverso è la lettera che Ko­ Ho ricevuto la tua lettera e ti ringrazio di avermi avvertito koschka gli scrisse a Venezia nel giugno del 1948, nella riguardo a quel piccolo inconveniente. Ho scritto oggi stesso quale, in un italiano quasi perfetto, esprime il suo scon­ all'amico Bertoletti pregandolo di riparare il guasto. . forto per quanto accadeva alla Biennale e più latamente Sono le emulsioni che aggiungo ai colori che fanno s1 che la pittura resta (si c) attaccaticcia per circa un'anno (sic). nel mondo: quella perdita del centro, quel disastro uma­ nistico che egli, campione dello Sturm und Drang espres­ Ora appunto sto cercando un mezzo per correggere questo difetto. sionistico e avanguardistico, identifica nel prevale~e .della Non credo che potrò venire a Roma per la vernice, ma civiltà della macchina su quella dell'uomo. Pens1en che conto venire verso la fine del mese e spero che avrò l'occa­ solo oggi, dopo quasi quarant'anni, tornano ad animare il sione di vederti. dibattito culturale. Ossequi alla tua gentile consorte e credimi tuo, molto cor­ dialmente Giorgio de Chirico ENRICO PAULUCC1 P.S. Ti prego di lasciar detto che facciano passare Ber­ 1947 toletti. Torino, 28 Aprile '47 Carissimo Oppo, PERICLE F AZZINI È col più grande piacere che so finalmente dove potete scrivere (ma intanto ci si dava del tu e così continuo) dopo 1943 tanti anni, dopo tanti eventi e tante tribolazioni. E, così Roma 7 maggio 1943 d'impeto, la prima frase c~e mi viene dal cu?re è un be! " Viva Oppo "! Perché, se e vero che m que~tl t~mp1 mo!t~ Caro Oppo, sono molto avvilito. In u~ primo te'?po le sono stati i vili, gl'interessati, i procacCianti, gli autentici Ultimament~ dissi che potevo mandare 5 sculture. VI man-: porci, non è men vero, e te lo assicuro, che ho so~entissimo dai a dire che ne potevo mandare solo una. Ora mvece m1 sentito parlare di te come veramente menta ch1 ha fatto sono convinto che è meglio che ~on mandi niente pe~ché quanto hai fatto tu per l'arte italiana. E nei più, il ricordo in realtà sono assente da due anm dal m1o lavoro e qumd1 delle Quadriennali, le più ?elle, libere, ~o~pl~te mostre ~he è inutile far credere alla gente che ho lavorato. La mia posi­ si siano fatte, e che non SI faranno ma1 pm, e sempre VIVO è zione nella Quadriennale rimasta si. può dire in . so.speso accanto a quello del suo curatore e straordi~ario organ!zza­ fino dal 1935. Nel 39 il mio lavoro p1acque ma p01 nmase tore. Dunque, Evviva Oppo! Sono appe~a gmnto da Milan? così, inutile. . . dove ho chiusa una personale alla Sp1ga, non ho perc1o Ora nella presente Quadriennale avre1 dovuto presentarm1 veduto ancora il tuo paesaggio, ma mi occuperò subito di come intendevo io, ma visto che mi è mancato il tempo per quanto mi raccomandi, e se la cornice non fosse in ordine, causa di forze maggiori, ho pensato che sia inutile man~are o ne avessi io stesso di meglio, provvederò come tu dici per anche una sola scultura, mi accadrebbe come nella Quadnen­ il meglio, e con l'amore di chi può restituire un chicco a nale scorsa. chi un giorno non lesinò i sacchi. Se lei mi vuole veramente bene, è meglio che non pensi Per le cose editoriali, cercherò anche con Cremona e con a male della mia assenza. Se lei crede, sarà per quest'altra Casorati (che ti vogliono bene anche loro) di poter con­ Quadriennale. Non pensi che io abbia paura degli altri cludere qualcosa: ma qui a Torino qu~ste cose son . Pi~ scultori, anche i più celebri sui giornali. Non pens,o a? altr.o difficili non essendovi che Utet e Ch1antore ed1ton d1 che di poter ricominciare a lavorare quando avro nacqui­ un qu;lche respiro, e tutti oggi in c:isi. Cosa che del resto stato finalmente la tranquillità e anzitutto la libertà di poter mi pare sia press'a poco anche a ~ila~o, a q~an~o a!meno disporre del tempo. Avrei voluto avvisarvi prima, ma mi è dicono gli amici letterati che ho Visto m questi g10rm. (ab­ mancato veramente il tempo materiale, sono solo contento biamo parlato di te anche con Melotti, che ti ricorda sempre). di ritrovarvi lostesso (sic) a Roma. La saluto con molto Io lavoro abbastanza, spero di avere presto occasione di affetto, e non pensi a male di me. farti vedere i miei " svolgimenti " diciamo così. Insegno P. Fazzini sempre come incaricato all'Accademia, in attesa dei prov­ vedimenti che non vengono mai. .. EMILIO GRECO Ed ora, arrivederci (questo è l'augurio che mi _faccio) 1943 speriamo presto. Disponi pure di me P.er quanto t1 poss~ Via Marcantonio Odescalchi ro - Roma - r.luglio. I943· occorrere e per quanto io possa fare; ncordam1 con molti auguri alla Signora, e credi nella sempre sicura e affettuosa Permettetemi, Eccellenza, di esprimervi la mia profonda mia amicizia, e non mai dimenticata riconoscenza. gratitudine p~r qua.nto. av~t~ fatt~ l?e~ me. . . . il tuo Paulucci Vi prego d1 grad1re 1 m1e1 ferv1d1 nngraz1ament1 e devoti ossequi. Emilio Greco GIORGIO MORANDI 1947 Bologna r8 febbraio 1947 Caro Oppo, VI. - Il sesto gruppo di lettere è una breve sc.elta di Ho ricevuto il disegno che va benissimo. varia corrispondenza del Dopoguerra. Personaggi come Lo ho già consegnato al mio amico collezionista al quale Paulucci, Morandi, Melli, testimoniano in maniera com­ è molto piaciuto e ti ringrazia. Spero di venire questa primavera a Roma e verrò a ve- movente la solidarietà con Oppo nel momento della sua derti. Magari potessi esserti utile. Ma non valgo nulla. caduta politica, parallela ovviamente a quella del fascismo, I più cordiali saluti. ricordando la stima incondizionata che avevano avuto e Tuo aff.mo mantenevano per lui, e quanto disinteressatamente ave- Giorgio Morandi r88 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte

GIORGIO MoRANDI ROBERTO MELLI 1954 1957 Bologna, 13 ottobre 1954 Caro Oppo, Caro Oppo. Il tuo bell' articolo mr e riuscito molto gradito e te ne ringrazio di cuore, come ancora ringrazio delle tue premu­ Grazie della tua offerta che, con molto dispiacere, non mi rose critiche e della gentile Signora alla mostra. è possibile di accogliere. Non ho nulla di disponibile perché Gli echi della nostra antica comunanza e simpatia non lavoro pochissimo, inoltre ti confesso che l'unico mio desi­ sono, per fortuna, ancora spenti ed è confortante... derio è quello di un poco di tranquillità. Una offerta .analoga Ti ho inviato il numero di " Paese " che ricorda il nostro mi è stata fatta proprio ieri anche da D' Aloisio di Vasto. Costantini e rievoca brevemente i nostri bei giorni. Con la Caro Oppo ti prego dunque di scusarmi ed ancora grazie cordialità più affettuosa e l'ossequi per tua moglie anche del tuo interessamento. da parte della mia - tuo R. Melli Se avrai occasione di passare da Bologna non mancare di venirmi a trovare, ti vedrò sempre con piacere. I più cordiali saluti dal tuo aff.mo Giorgio Morandi r) Gli artisti di Villa Strohl-Fern, catalogo della mostra tenuta nella Galleria Arco Farnese, Roma 1983, De Luca Editore. OsKAR KoKoscHKA 2) Dopo un periodo fauvista, dall'inizio degli anni Venti egli si 1948 orientò verso un plasticismo spadiniano, a un ritorno all'ordine basato sulla tradizione pittorica italiana. Io mi domando dove è andata a finire la '' resistenza mo­ rale" di un Paese famoso come l'Italia, che ha una tradi­ 3) F. TEMPESTI, Arte dell 'Italia fascista, Milano 1976, pp. 157 zione antica simile a quella della Grecia, mai interrotta'? e r58. 4) A questo proposito cfr. lo scritto Villa Strohl-Fern tra Caffè Assisto con amarezza al tristo spettacolo, di veder pre­ Aragno, Valori Plastici e Novecento, nel catalogo della mostra Gli miata in una Mostra internazionale, la scultura rappresen­ artisti ... , cit. a nota r. tativa di una civiltà mechanica (sic), che può essere signifi­ 5) Cfr. R. BosSAGLIA, Il Novecento Italiano, Milano 1979, p. 20 cativa per paesi mancante (sic) di ogni tradizione artistica. e ss. La Bossaglia riassume con molto acume le opposizioni dei Quando si pensi che solo poco più di cento anni fa l'Italia pittori e critici di Firenze, Vene:~;ia e di altre città, ma trascura l'at­ teggiamento romano, che invece avrà l'inciden:~;a effettiva più radi­ ha dato un Canova, che è oggi internazionalmente così male cale, come vedremo in seguito, sulle vicende politiche del Novecento. conosciuto, che per altro ha dato lo spunto e la speranza di 6) Cfr. BossAGLIA, op. cit., documento n. 20, p. gg, nell'appendice un nuovo rinascimento! a cura di C. Gian Ferrari. E che oggi la critica d'arte italiana più in voga, ha avuto 7) Questa prospettiva viene interpretata diversamente, per man­ l'audacia di disprezzare oltre il Canova, anche Tiepolo e canza di documentazione relativa, da BossAGL1A, op. cit., pp. 30 e 31, Tintoretto, mi domando, dove finiremo'? che pensa a una intenzione non coatta della Sarfatti per " sottolineare Tutta la civiltà europea e umanistica deve essere dunque il carattere ' nazionale ' del Novecento ed evita di avallarlo come sacrificata alla machina (sic) soltanto perché fu inventato movimento settoriale " . 8) L'episodio, del quale finora non è emersa alcuna traccia in l'accendi sigaro'? documenti, mi è stato riferito dalla figlia del pittore, Eugenia. Ripensiamoci! g) Delle due acqueforti che Carrà inviò .a Oppo, fu pubblicata, Oskar Kokoschka sul n. 2 della rivista (inverno 1926-27), la 'Testa di ragazzo' del Venezia 28 junio 1948 1917. Oppo, come si vedrà più avanti, era responsabile della parte grafica e artistica della rivista. ro) G. ZANETTI, in La metafisica ; gli Anni Venti, catalogo della mostra, Bologna 1g8o, II, p. 439· ROBERTO MELLI II) Il disegno, pubblicato col titolo Dessin, è un ritratto del figlio 1953 Ottavio. Su carta intestata: 12) Oppo intervenne con un articolo intitolato Discussioni inutili, "ISTITUTO DI SOLIDARIETÀ ARTISTICA l Ente sul n. 4 della rivista. 13) In queste quattro esposizioni autunnali (tenute dal 1913 al Nazionale l ROMA " 1916) si vennero a condensare una grande quantità di stimoli e di Caro Oppo, novità stilistiche, determinando uno dei momenti più vivi dell'ela­ borazione artistica italiana del primo Novecento. La proposta più Finalmente, solo da pochi giorni, sono riuscito, andando significativa di queste mostre fu la presentazione al pubblico e agli di persona alla redazione del "Globo", ad avere e leggere artisti romani della pittura posi-impressionista francese: da Bon­ la tua nota sulla mia mostra recente da Chiurazzi. nard, a Vallotton, Van Dongen, Forain, Matisse, Denis, Moriset, Sono confuso dalla tua amicale espressione, sono felice Vuillard, Signac, Van Rysselberghe, Gauguin, ecc. di riceverla proprio da te, sono lusingato di quanto con così 14) Il monumento a Pinocchio doveva inseririsi in una " Città vivo acume e intelligenza hai scritto. Grazie e grazie ancora. dei ragaz:~;i" progettata (e mai eseguita) dall'architetto Vietti per Alla tua così gradita testimonianza di amicizia e di onestà, il complesso dell'Esposizione lnterna:~;ionale del '42 . ti invio da mia parte testimonianza del mio sentimento di 15) Già pubblicata come anomima nel catalogo Gli artisti ... , cit., umana amicizia (l'antico) che non potrà più essere turbato p. 139; in realtà la calligrafia permette di identificare il mittente da nulla, e la mia viva gratitudine. in Mario Tozzi. Con affetto tuo Melli 16) Cfr. Dedalo, 1927-28, VIII, III, pp. 6g6-717. Roma 30 Agosto 53 17) Cfr. Gli artisti ... , cit., p. 137.

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