39

Numero speciale Speciale Album di famiglia Pio Turroni Il muratore dell’anarchia Borghi l’imbianchino

Speciale Memoria storica Da Barcellona a Marsiglia “Arrivederci sulle barricate”

Speciale In archivio La casa editrice Antistato L’ultimo scritto di Albert Camus Cose nostre 4 • Il Comitato Anarchico Pro Vittime • Il Fondo Pio Turroni Politiche di Marsiglia a cura di Lorenzo Pezzica di Françoise Fontanelli Morel • I nostri filmati su youtube • Riferimenti cronologici 1906-1943. • Errata corrige Lavori in corso di Françoise Fontanelli Morel In archivio 8 • Il Gruppo Editore L’Antistato • L’ultima intervista di Albert Camus di Lorenzo Pezzica • Amarcord Memoria storica 10 di Andrea Papi • “Arrivederci sulle B. …”: i primi • L’eleganza del riccio passi dell’anarchismo romano di Franco Melandri di Roberto Carocci Album di famiglia 46 Inserto speciale Pio Turroni 12 • Borghi l’imbianchino • Il muratore dell’anarchia a cura di Gianpiero Landi di Amedeo Bertolo • Dal movimento anarchico Anarchivi 47 marsigliese a Pio Turroni • La nuova sede del CIRA di Françoise Fontanelli Morel

Hanno collaborato a questo numero, oltre agli autori delle varie schede, Amedeo Bertolo, Rossella Di Leo, Lorenzo Pezzica, Gaia Raimondi, Andrea Staid, Cesare Vurchio. Impaginazione grafica: Emilio Bibini. Ricerca iconografica: Roberto Gimmi, Gianfranco Aresi. In copertina: Pio Turroni (1906-1982), in uno scatto di fine 39 anni Settanta. Quarta di copertina: Madrid, Puerta del Sol, Marcha generale dei 15M del 23-25 luglio 2011; foto di Marta Milani. L’Archivio Giuseppe Pinelli non sarebbe post-classici, e questo Pio lo percepiva. esistito, quanto meno non nella sua consi- Percepiva la differenza, ma al tempo stes- stenza attuale, se Pio Turroni non ci avesse so aveva ben chiaro che stavamo comun- donato, alcuni anni prima di morire, la sua que tracciando uno dei tanti percorsi possi- biblioteca/emeroteca e il suo archivio bili dell’anarchismo contemporaneo. E ci documentale. Il nucleo originale dell’Ar- ha aiutato – senza mai tirarsi indietro nelle chivio Pinelli era infatti costituito dalla critiche se lo riteneva opportuno (e lo rite- piccola biblioteca di circolo messa insieme neva spesso) – in tutti gli aspetti del pro- negli anni Sessanta dal gruppo milanese getto editoriale e culturale che stavamo Bandiera Nera. Ed era proprio Pino Pinelli impiantando allora: non solo donandoci il a gestirla fino al dicembre 1969, tenendo suo Fondo, ma sollecitando i vecchi com- viva la consolidata tradizione anarchica di pagni a sostenere economicamente il rendere facilmente disponibili i libri e i nuovo mensile “A” o, in seguito, affidando giornali (pochi, allora) prodotti dal movi- al nostro gruppo (non solo milanese) la mento. Questa modesta biblioteca si è rivista “Volontà” e le edizioni Antistato, di improvvisamente espansa, tra il 1976 e il cui era fondatore e responsabile. 1978, grazie alle tante casse di libri, gior- Non a caso abbiamo sempre visto Pio nali e documenti che Pio aveva deciso, per come una sorta di “padre anarchico” che, nostro tramite, di mettere a disposizione di pur lasciandoci liberi di agire, ci ha in tutti. Un materiale di straordinaria qualità certo modo lasciato la “bottega di fami- raccolto nel corso dei decenni, ma sostan- glia”. In realtà era più un nonno che un zialmente dopo la seconda guerra mondia- padre, data la differenza generazionale, e le dato che il fascismo, l’esilio e le pere- certamente un nonno burbero, più da scap- grinazioni degli anni Trenta e Quaranta pellotti virtuali che da caramelle. Un avevano disperso quanto era stato raccolto nonno che non ci ha raccontato favolette prima. Proprio questa donazione ha reso il edificanti sull’anarchismo, ma che attra- nostro archivio fondamentale per la cono- verso racconti nudi e crudi è riuscito a scenza dell’anarchismo italiano, in partico- passarci tutto l’ethos e il pathos del suo lare di quella corrente detta antiorganizza- anarchismo. Che è diventato anche il trice che all’epoca faceva riferimento ai nostro. Gruppi d’Iniziativa Anarchica e al gruppo Ma questo ricordo a trent’anni dalla morte italo-americano intorno a “L’Adunata dei non sarebbe completo se non citassimo Refrattari”. Difatti, altri importanti fondi anche le grasse risate che ci siamo fatti di quella corrente anarchica sono seguiti a insieme. Pio aveva infatti una vena umori- quello di Pio: il Fondo Farinelli-L’Interna- stica genuinamente popolare che usciva zionale, il Fondo Michele Damiani, il fuori non solo nei momenti conviviali ma Fondo Max Sartin e altri ancora. anche quando ricordava i tanti episodi Il nostro gruppo non faceva parte di quella della sua vita involontariamente avventu- corrente, né di quella storia. Eravamo gio- rosa. Episodi che nonostante la drammati- vani anarchici (all’epoca impegnati nell’e- cità dei contesti erano di fatto esilaranti. sperienza dei Gruppi Anarchici Federati) Come quella volta che con , che si rifacevano a pratiche e riflessioni mentre scappavano insieme dalla Francia diverse. Rispetto a quella storia e a quelle di Vichy, ebbero una vivace discussione formulazioni (ad esempio organizzatori- sull’opportunità di nascondere i soldi in antiorganizzatori) eravamo già anarchici discutibili orifizi… serie Corrispondenti è or- Il Fondo dinata alfabeticamente per corrispondente. Pio Turroni Serie Documenti a cura di Lorenzo Pezzica Estremi cronologici: 1906-1981 Consistenza: Cose

Estremi cronologici: Cose bb. 5 (fascc. 112) 1906-1982 Consistenza: La serie Documenti racco- nostre bb. 10 (fascc. 219) nostre glie tutta la documenta- zione che riguarda più da Il Fondo Pio Turroni rac- vicino il percorso di vita coglie documentazione a di Turroni sia dal punto di partire dal 1923 fino al “Volontà”, del “Notiziario vista militante che perso- 1981. GIA”, documentazione nale. Si trovano così con- Già prima della morte, av- personale di Turroni ri- servati nella serie, insieme venuta nel 1982, Turroni guardante la sua attività di ai certificati anagrafici, aveva donato la sua ricca giornalista, diplomi, li- diplomi scolastici, tessere biblioteca al Centro Studi cenze, documenti perso- dell’ordine dei giornalisti, Libertari / Archivio G. Pi- nali. rubriche telefoniche e in- nelli, poi integrata dal suo Il Fondo è articolato in dirizzari personali, anche archivio personale dal due serie: Documenti e documentazione del Ca- quale è possibile rico- Corrispondenti. La serie sellario Politico Centrale, struire la fitta rete di con- Documenti è ordinata cro- conservato presso l’Archi- tatti che Turroni ebbe sia nologicamente, mentre la vio Centrale dello Stato, in Italia sia all’estero, in particolare con il movi- mento anarchico italo- americano raccolto in- torno alla testata “L’Adunata dei Refrat- tari” di Raffaele Schiavina (Max Sartin). Gran parte del Fondo è composto da lettere. Vi sono poi ritagli di gior- nale, volantini, opuscoli, fotografie, scritti, appunti, materiale preparatorio e di studio, materiale contabile relativo all’attività edito- riale della casa editrice Antistato, della rivista Fine anni Settanta: Luciano Lanza, Pio Turroni e Amedeo Bertolo

Cose nostre 4 Lorenzo Pezzica (a cura di), Archivio Pio Turroni. Inventario 1906-1982, Milano, 2001. L’elenco di consistenza è stato pubblicato sui nu- meri 11 e 18 del “Bollet- tino dell’Archivio Pinelli” (scaricabili dal sito www.centrostudilibertari.it)

I nostri filmati La “tessera” da miliziano di Pio, consegnatagli a Perpignan quan- do passa la frontiera dalla Francia alla Spagna per raggiungere la su youtube Colonna italiana. Fondo Pio Turroni, Archivio G. Pinelli. riguardante Pio Turroni, appartenenti al movi- In occasione dell’uscita fotografie segnaletiche, mento anarchico, quali della biografia romanzata carte che riguardano la per esempio Emilio di scritta sua attività politica, edito- Lussu, Ignazio Silone, da Vittorio Giacopini, riale, professionale. La Leo Valiani e altri ancora. Non ho bisogno di stare serie, ordinata cronologi- La serie è ordinata alfabe- tranquillo, Errico Malate- camente, conserva anche ticamente per mittente. sta, vita straordinaria del la corrispondenza dei All’interno di ogni fasci- rivoluzionario più temuto componenti del Comitato colo, intitolato con il da tutti i governi e le que- di Corrispondenza dei nome del mittente, le let- sture del regno (elèuthera, Gruppi d’Iniziativa Anar- tere sono ordinate crono- Milano, 2012, 176 pp., chica. logicamente. La serie conserva anche Serie Corrispondenti numerose veline delle let- Consistenza: tere di risposta di Turroni. bb. 5 (fascc. 107) Tali lettere, essendo fisi- camente unite alle lettere La serie Corrispondenti dei corrispondenti, sono raccoglie il ricco carteg- state lasciate nei diversi gio di Turroni con mili- fascicoli, così come li tanti del movimento anar- aveva organizzati lo chico italiano e stesso Turroni. internazionale. Sono pre- senti anche lettere di per- Strumenti di corredo del sonaggi della cultura e Fondo: della politica italiana non

5 Cose nostre 14,00 euro), abbiamo reso pubblico un breve filmato (l’unico a nostra cono- scenza) in cui compare Malatesta. Si tratta in tutto di un minuto di rare im- magini donate al nostro archivio da Paolo Gobetti circa vent’anni fa. Chiaramente il filmato era su pellicola e nel corso del tempo l’abbiamo riversato nei vari formati digitali che diventavano via via disponibili. Quest’anno, grazie all’elaborazione di Lucilla Salimei, le imma- gini sono state caricate su youtube (vedi link su sito www.eleuthera.it alla pa- gina di presentazione del libro). Questi fotogrammi, ecce- zionali per l’epoca, ri- prendono la manifesta- zione indetta a Savona i primi due giorni di mag- gio del 1920 appunto per celebrare la ricorrenza del Primo Maggio. Siamo in pieno “biennio rosso” e le immagini che scorrono te- stimoniano di una grande mobilitazione popolare. Il corteo si conclude nella centralissima piazza Gari- baldi con un comizio al quale partecipano, oltre Malatesta, anche lo spez- zino Pasquale Binazzi, Cesare Ravaschio, re- sponsabile della Coopera- tiva Carbonai dei portuali genovesi arrivati a Savona con il treno speciale

Cose nostre 6 Errata corrige Ci scrive Marianne Enckell del CIRA Lau- sanne per segnalare che la foto pubblicata sullo scorso numero del Bollet- tino (e qui riprodotta) per illustrare la biografia di Victorine Brocher, raffi- gura sì Louise Michel al centro e Paule Mink alla sua sinistra, ma non è del tutto certo che la terza persona sia effettivamente la nostra Victorine. Forse messo a disposizione dal voluzione contadina si tratta di Marie Ferré, Sindacato Ferrovieri, e (elèuthera, Milano, 2012, come suggerisce il CE- Antonio Negro, responsa- 232 pp., 15,00 euro) e La DIAS, presso cui è con- bile della locale Camera pratica della libertà, in- servato l’originale della del Lavoro e padre della tervista a Colin Ward di foto, il quale precisa che bambina che Malatesta Paolo Cottino, realizzata le tre donne ritratte sono tiene in braccio nei foto- nel maggio 2010 per ri- state così identificate dalla grammi finali. Le imma- cordare Colin a pochi persona che ha donato la gini della festa popolare mesi dalla scomparsa (si foto, ovvero Maurice sono state invece girate il veda nella pagina prece- Chambelland. Altre fonti giorno successivo nel dente il bozzetto che invece identificano la Bosco delle Ninfe. Ferro Piludu aveva prepa- terza persona con Victo- Con l’occasione segna- rato per quell’occasione). rine, dunque il dubbio liamo che sullo stesso ca- E non è finita qui, perché permane. nale youtube di elèuthera nel prossimo futuro inten- sono stati caricati altri due diamo rendere disponibili filmati del centro studi li- anche altri filmati prodotti bertari: Nestor Machno e dal nostro centro studi nel la rivoluzione anarchica corso del tempo, a comin- in Ucraina, 1917-1921 di ciare da La resistenza Hélène Châtelain, messo anarchica in Italia e dalle online con l’assenso della varie interviste originali regista belga-ucraina in raccolte nel 1995 nell’am- occasione dell’uscita del bito della ricerca sul con- libro di Alexander V. Shu- tributo degli anarchici alla bin Nestor Machno: ban- Resistenza. diera nera sull’Ucraina, guerriglia libertaria e ri-

7 Cose nostre L’ultima intervista di Albert Camus

da “Volontà”, n. 5, 1960

La rivista anarchica “Reconstruir”, fatta Albert Camus: No. Il potere fa impazzire in collaborazione di un gruppo di compa- colui che lo detiene. gni di Buenos Aires con altri di Montevi- deo, nel suo n. 4, gennaio-febbraio 1960, Reconstruir: Qual è la sua opinione sulle ci dà notizia di un’inchiesta su qualche possibilità di una coesistenza pacifica problema internazionale che alla fine del dei regimi capitalista e comunista? 1959 aveva inviato a compagni e perso- nalità note di vari paesi, fra i quali anche Albert Camus: Non vi è più regime capi- ad Albert Camus. La risposta del grande talista puro né regime comunista puro. Vi scrittore francese arrivò alla direzione di sono poteri che coesistono perché si te- “Reconstruir” il 13 gennaio, cioè nove mono. giorni dopo che egli era finito tragica- mente com’è a tutti noto. Reconstruir: Crede, tra l’altro, nel- Crediamo sia utile pubblicarla l’alternativa Stati Uniti/Unione So- perché tale inchiesta può invo- vietica o accetta la possibilità di gliare altri a parteciparvi e perché una terza posizione? E se crede in fa conoscere una delle ultime ma- una terza posizione, come la de- nifestazioni del pensiero di Albert scrive, come la definisce? Camus (la sua risposta era stata spedita da Parigi il 29 dicembre). Albert Camus: Credo in un’Europa Ed è questo anche un modo di unita, appoggiata all’America La- sentirlo sempre vivo tra noi. La tina e, domani, quando il virus na- traduciamo, quindi, integralmente zionalista avrà perduto la sua forza, da “Reconstruir”. all’Asia e all’Africa.

Reconstruir: In un altro ordine di Reconstruir: Gli incontri al ver- cose, crede positivo lo sforzo che si tice tra i rappresentanti degli sta realizzando allo scopo di con- Stati Uniti e quelli dell’Unione quistare lo spazio? Le pare retro- Sovietica possono farci sperare grado l’atteggiamento di molta che si potrà superare la cosid- gente che pensa che sarebbe meglio detta guerra fredda e la divisione impiegare sulla terra le enormi del mondo in due blocchi antago- somme usate in missili e satelliti, nistici? per risolvere – per esempio – la In archivio In archivio cronica denutrizione di vaste re-

In archivio 8 gioni del nostro pianeta? Reconstruir: Come immagina il futuro dell’umanità? Che cosa si dovrebbe fare Albert Camus: La scienza progredisce per arrivare ad un mondo meno oppresso tanto per il male quanto per il bene. Non dalle necessità e più libero? c’è niente da fare. Per lo meno, si può non provare troppa soddisfazione davanti Albert Camus: Dare, quando si può. E a realizzazioni tecnicamente magnifiche non odiare, se si può. e politicamente ciniche.

9 In archivio “Arrivederci sulle B. …”: i primi passi dell’anarchismo romano. di Roberto Carocci

Amilcare Cipriani (1843-1918). I due disegni Carlo Cafiero (1846-1892). di Fabio Santin riprodotti in queste pagine sono ripresi dal libro illustrato La rivoluzione volontaria, biografia per immagini di Errico vano principalmente l’attrazione di que- Malatesta (Antistato, Milano, 1980), a cura di st’ultimo verso soluzioni insurrezionali- Fabio Santin ed Elis Fraccaro. ste, volte alla rivolta sociale e alla lotta armata. L’occasione non Le prime notizie a noi perve- mancò. Per il 1874, infatti, si nute intorno allo sviluppo e andava preparando l’insurre- l’affermazione dell’anarchi- zione di , motivo per smo a Roma risalgono alla il quale Errico Malatesta e prima metà degli anni Settanta Andrea Costa scesero più dell’Ottocento. A quel tempo, volte nella capitale per incon- per opera di Giuseppe Berto- tri preparatori con i compa- lani, in polemica con Osvaldo gni. Il fallimento del moto Gnocchi Viani, si costituì la bolognese, però, segnò un società dei Franchi lavoratori, duro arresto per il socialismo quale ponte tra una prima fase internazionalista italiano e, della sezione locale della anche a Roma, gli anarchici Prima Internazionale e una se- si ritrovarono per lo più in conda, maggiormente impron- carcere o costretti all’inatti- tata in senso antiautoritario. vità da un pressante controllo Le differenze intercorse tra poliziesco. Malatesta e Ca- Memoria storica Viani e Bertolani riguarda- Memoria storica fiero si recarono più volte

Memoria storica 10 nell’Urbe, sia al fine di sostenere la rico- Circolo Egalitario Giovanile, con un “Pro- struzione dell’area sia per vagliare le pos- gramma” volto all’abolizione della pro- sibilità di farne il centro della sezione ita- prietà privata, dei culti e del potere statale liana dell’Internazionale. Per seguire il e uno “Statuto” che definiva il carattere progetto, Malatesta e Cafiero, in regime “socialista” del Circolo e i criteri di ade- di semiclandestinità, provarono a trasfe- sione e organizzazione interna. La sua atti- rirsi nell’Urbe. Ma le attenzioni della po- vità era volta in primo luogo alla propa- lizia erano fin troppo invadenti: Cafiero ganda, orale e scritta; per bandiera, il non riuscì a trovare lavoro, mentre Mala- Circolo adottò un drappo bianco e nero testa dovette fuggire per sottrarsi a un’ir- con la scritta “Arrivederci alle B. …”, con ruzione del pubblica sicurezza, che portò “B.” che stava a significare “barricate”. al sequestro di un suo copioso e prezioso I giovani socialisti, i primi arresti li subi- carteggio. In ogni modo, l’opera di rico- rono in seguito a un loro provocatorio in- struzione della sezione romana sembrava tervento alla chiesa della Minerva, dove in dare i suoi frutti. Sebbene costretti alla giugno si svolse una tre giorni per la re- macchia, gli internazionalisti intessevano denzione delle anime dalla bestemmia. Il solidi legami con alcuni comparti operai e mese seguente, il Circolo ospitò Malatesta giovanili. Ma con la repressione seguita per un banchetto e aderì a – ciò che rima- al moto del Matese nel 1877 (al quale neva – dell’Internazionale. Dall’espe- solo pochi romani poterono partecipare, rienza del Circolo Egalitario Giovanile, quasi tutti bloccati dai carabinieri a Ponte nell’autunno dello stesso anno, il 10 otto- Molle quando erano in partenza per rag- bre, si formò una nuova associazione: il giungere Malatesta e gli altri), l’Interna- Nucleo Comunista Anarchico Carlo Ca- zionale andava concludendo il suo ciclo a fiero, la prima struttura politica romana a Roma e, solo dopo alcuni anni, gli anar- dichiararsi esplicitamente anarchica o co- chici poterono riprendere le loro attività. munista. Composto da una ventina di soci, Inizialmente definiti dal prefetto come tutti operai, il Nucleo aveva lo scopo di “anarchici nichilisti”, si riorganizzarono promuovere la propaganda socialista e più tardi intorno a un gruppo giovanile, e anarchica tra i lavoratori; per addestrarsi sul finire del 1883, all’interno dell’Asso- all’uso delle armi, in diversi s’iscrissero ciazione Democratica della Gioventù che all’associazione Pro Patria, che gestiva i si riuniva nelle sedi operaie della città, si tiri a segno. Il Nucleo segnava l’inizio di formò un primo raggruppamento che, il un nuovo ciclo e la fine della Prima Inter- 10 marzo 1884, prese il nome di Circolo nazionale a Roma, dalla quale i comunisti- Socialista Amilcare Cipriani. anarchici romani, se pure invitati ad ade- Filippo Francois era il principale anima- rire, preferirono restare “separati” e tore del gruppo, formato da una trentina indipendenti. di “ragazzacci”; alle manifestazioni pub- bliche si presentavano con una fascia Fonti rossa al braccio con su impresso il nu- F. Della Peruta, L’Internazionale a Roma dal mero da galeotto del Cipriani, all’epoca 1872 al 1877, “Movimento Operaio”, n. 1, in carcere. Considerate le pressioni poli- 1952. ziesche, il Circolo si trasformò nella So- P. C. Masini, Cafiero, Rizzoli, Milano, 1974. cietà Cosmico Romana, per poi scio- Archivio Centrale dello Stato di Roma, Gabi- gliersi e ricomparire in maggio quale netto di Prefettura, Buste173, 255 e 278.

11 Memoria storica SPECIALE PIO TURRONI

Foto ricordo di vecchi antifascisti a Piazzale Loreto, Milano (1946?) proprio davanti al distributore di benzina dove erano stati appesi il 29 aprile 1945, i cadaveri di Mussolini, della Petacci e di altri esponenti del regime fascista. Nell’immagine commentata da Armando Borghi per riconoscere le per- sone presenti si legge: “Mo cugino, Turroni, Io me. Fedeli. Gli altri non li conosco di nome”. Fonte Archivio A. Borghi, Castel Bolognese. Il muratore dell’anarchia di Amedeo Bertolo

“Egregia Signora, le invio il certificato di mensile anarchico “Volontà”, muore morte del povero Camillo1. Un duplicato sotto gli occhi di Pio Turroni, mentre le di questo rimane alla Signora Angeloni2. fa visita in ospedale, convalescente di un Se ne servirà per fare pratiche per la pen- attacco cardiaco. sione, alla quale lei ha diritto perché “Ero all’ospedale con lei da tre ore […], quando Camillo fu assassinato era mili- era contenta di tornare a casa. Eppoi la ziano”3. Così scriveva, alla metà del lu- prendo sottobraccio per discendere le glio 1937 da Barcellona, l’anarchico ita- scale dell’ospedale e, improvvisa, la tra- liano Pio Turroni alla vedova di Camillo gedia, […] stramazza fulminata”4. Era Berneri. passato un quarto di secolo e Turroni era Venticinque anni dopo, quella stessa Gio- stato testimone della morte (nettamente vanna Berneri, che dirigeva a Genova il precoce) dell’uno e (relativamente pre-

Speciale Pio Turroni 12 SPECIALE PIO TURRONI coce) dell’altra dei coniugi Berneri, Marx sotto il tiro potenziale di un can- grosso modo suoi coetanei, entrambe fi- none (loro non ne avevano), potevamo gure di assoluto rilievo dell’anarchismo dargli una bella cannoneggiata ‘di avver- italiano nel trentennio centrale del Nove- timento’, per così dire, come suggerii ai cento. Testimone diretto nel secondo compagni spagnoli, ma loro non vollero caso, testimone indiretto o quasi-testi- sentirne parlare. Gli ‘ordini’ della diri- mone nel primo caso, nel senso che Tur- genza CNT-FAI erano di cercare a tutti i roni fu uno dei primi italiani, se non il costi, in nome dell’unità antifascista, la primo, a sapere della morte di Camillo e pacificazione… che fu poi, come s’è delle sue circostanze. visto, una resa da parte nostra e l’inizio È del tutto probabile che Turroni fosse il della fine della rivoluzione sociale liber- primo o tra i primi a sapere dell’assassi- taria”5. nio di Berneri, perché in quel tragico ini- Turroni era arrivato in Spagna all’inizio zio di maggio del 1937 a Barcellona egli dell’agosto 1936, con il primo gruppo di era suo stretto collaboratore e ne rileverà volontari italiani, per lo più anarchici e il ruolo di “commissario politico” di “giellisti” (cioè del movimento liberal- quello che restava della Colonna italiana, socialista Giustizia e Libertà), ma anche o meglio dei volontari anarchici italiani. repubblicani e alcuni socialisti e comuni- Cioè quello che restava dopo la forzata militarizzazione delle milizie, con il con- seguente passaggio di “giellisti”, sociali- sti e comunisti alle Brigate Internazionali e la forte avversione della maggioranza anarchica su un decreto (da loro a lungo ignorato come “non pertinente”) che vo- leva trasformarli da combattenti della ri- voluzione sociale in soldati di una guerra civile, con un esercito di tipo tradizionale e una crescente presenza borghese e co- munista nella gerarchia. Un certo numero di miliziani anarchici italiani – e tra di essi Pio – erano allog- giati nella caserma Bakunin (ex Pedral- bes) a Barcellona. Lì Turroni, con gli altri compagni, mordeva il freno e assisteva impotente al primo scoperto (e armato) atto di forza della già strisciante contro- rivoluzione in campo antifascista, dell’al- leanza comunisti-borghesi. Ebbe la tentazione, Pio, di “dare una mano” alla resistenza spontanea della “base” anarchica e anarcosindacalista. “Avevamo la caserma comunista Carlo

13 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI sti ancora in attesa delle decisioni del loro ridotto trincerato dalle parti di Hue- partito, cioè in pratica del Comintern). sca, su un dosso strategico lungo la Questi volontari, circa centocinquanta strada per Saragozza, denominato Monte uomini (primo nucleo della Colonna ita- Pelato da Angeloni. liana che arrivò, a metà settembre, a set- Il 20 ottobre Turroni viene ferito alla tecentocinquanta effettivi circa, contando testa e a una spalla in un furioso combat- anche un paio di centinaia di francesi e timento nella località di Tardienta. Dopo una cinquantina di polacchi che si erano una permanenza negli ospedali di Lerída aggregati), vengono acquartierati nella e di Barcellona, ritorna sul fronte di Hue- caserma Bakunin per un rapido addestra- sca ai primi di dicembre, sempre nella mento militare e poi inviati sul fronte di Sezione Italiana della Colonna Ascaso. Aragona, sotto il comando di Carlo Ros- “Vi passai quasi tutto il gennaio 1937, selli6, dell’anarchico Bifolchi (ex-uffi- nella calma più completa. Non si pote- ciale dell’esercito italiano) e del repub- vano attaccare i fascisti per mancanza di blicano Mario Angeloni (anch’egli armi adeguate e in quella forzata inope- ex-ufficiale). rosità si svilupparono polemiche all’in- Partono divisi in una compagnia di fuci- terno della Sezione Italiana tra gli ade- lieri e una di mitraglieri (con quattro mi- renti ai vari partiti e movimenti. Per tutto traglie!), inquadrati nella Colonna di mi- questo mi feci trasferire alla Sezione In- liziani libertari Ascaso. Stabiliscono il ternazionale della Colonna Ortiz [un’al-

Metà anni Settanta: Amedeo Bertolo e Pio Turroni nella sede del Cassero di Bologna per un’assem- blea regionale di “A rivista anarchica”.

Speciale Pio Turroni 14 SPECIALE PIO TURRONI tra colonna CNT-FAI, N.d.A.] che ope- , lascia la Spagna: vi ha rava sul fronte di Caspe (Teruel), che vissuto tutto il primo anno della rivolu- sembrava più attivo di quello di Huesca. zione10. Fui nuovamente ferito ad una gamba [il 3 Il 28 luglio scrive alla Berneri: “Sono marzo a Belquite, N.d.A.] e passai all’o- partito da Barcellona nella notte di sabato spedale di Tarragona”7. e sono arrivato a Marsiglia, dove mi fer- A fine marzo, convalescente, ritorna a merò qualche tempo”11. Ha da poco com- Barcellona, dove resterà sin verso la fine piuto trentun’anni. di luglio. Qui trova una situazione ben di- È nato, infatti, il 30 maggio 1906 a Ce- versa dall’ultima volta che c’è stato: so- sena, in Romagna, da famiglia operaia. A cialisti, catalanisti e soprattutto comunisti sedici anni è già schedato come anar- sono alla controffensiva contro anarchici chico dalla polizia. Nel 1923, per sfug- e anarcosindacalisti, ancora “egemoni” in gire alle persecuzioni fasciste (due suoi Catalogna e nella parte liberata dell’Ara- fratelli, repubblicani, erano stati seria- gona, anche se già politicamente indebo- mente feriti da armi da fuoco in occa- liti rispetto al luglio-agosto del 1936. sione di uno sciopero generale; lui stesso La rivoluzione è sulle difensive (e Tur- è stato più volte malmenato dagli squa- roni lo percepisce perfettamente) e lo è di dristi), emigra in Belgio, dove rimane conseguenza anche la guerra contro i na- due anni, lavorando nell’edilizia e fa- zionalisti, avendo perso lo slancio popo- cendo agitazione sociale. lare rivoluzionario. Si trasferisce poi in Francia, a Parigi, Le cose si mettono male su tutti i fronti, a dove continua il suo lavoro di muratore e causa anche dell’intervento italo-tedesco, il suo impegno politico, partecipando fra in armi e uomini, a favore dei franchisti. l’altro alla campagna per Sacco e Van- È in questa atmosfera che nasce in Pio il zetti, e dove conosce e stringe amicizia progetto di un attentato a Mussolini, un con Camillo Berneri, anch’egli esule. fatto che avrebbe “scosso e colpito il Poi, dal 1933 al 1935, si sposta a Brest e fronte dei reazionari che aiutavano lì è l’animatore di una piccola iniziativa [Franco] tanto efficacemente e le masse editoriale libertaria: tre opuscoli, L’ope- europee ingannate dalla socialdemocra- raiolatria di Camillo Berneri, La guerra zia e dai comunisti”8. A maggio Turroni, che viene di Simone Weil e Il governo assieme al compagno Attilio Balzamini, forte di Francesco Amoroso. presenta un progetto operativo alla Se- Nel 1936 è per lavoro a Vichy, quando zione di Guerra della CNT-FAI, ma il arriva la notizia del sollevamento mili- progetto non viene approvato. O forse tare e dell’insurrezione popolare. Non solo “messo in aspettativa”: le memorie perde tempo e parte per Barcellona, la di Pio in merito sono un po’ contradditto- “capitale” anarchica della penisola ibe- rie9. Turroni, per certo, non abbandona rica. l’idea, che riproporrà l’anno successivo, Come dicevamo, Pio nel 1937 è di nuovo come vedremo. in Francia, a Marsiglia. Qui riprende i A fine luglio, dopo avere licenziato alle contatti con i compagni italiani, in esilio stampe le edizioni italiana e spagnola di politico o economico. “Sono una dozzina Mussolini alla conquista delle Baleari di i gruppi aderenti all’Unione Anarchica

15 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI Italiana”, scrive nell’aprile del 1938 a circa. In particolare, per la “bisogna”, sa- Giovanna Berneri12 (che da Egregia Si- rebbe partito da Marsiglia per Genova gnora è diventata Carissima Giovanna, proprio il 1° di agosto. cioè non più moglie o vedova di un com- Non avendo trovato Ludovici un passag- pagno ma essenzialmente una compagna gio via terra, lui e Pio attendono invano essa stessa). E riprende il suo progetto di per tutto luglio che arrivi il compagno attentato a Mussolini. spagnolo con il “materiale”. Quando ar- Nel gennaio del 1938 ritorna a Barcel- riva, il 4 agosto, non solo la nave è già lona con Domenico Ludovici (un anar- partita ma è ormai troppo tardi per orga- chico di Pesaro, anche lui volontario in nizzare qualcos’altro prima che finisca il Spagna nel luglio 1936 e passato a Mar- breve soggiorno balneare di Mussolini. siglia con Turroni un anno dopo). Si ri- Così quel progetto finisce nel nulla12. volge di nuovo alla Sezione di Guerra Turroni resta a Marsiglia, “soprattutto della CNT-FAI, per il tramite di Augustín perché vi era una possibilità di attività Souchy e Martin Gudel, responsabili politica, [ed era] poco lontana dalla Spa- della branca straniera della stessa. Questa gna dove la guerra civile continuava ad volta la proposta viene accettata. infuriare, [ero] molto attivo tra i compa- Il progetto è di giustiziare il Duce a Ri- gni spagnoli che vi avevano una forte or- mini all’inizio dell’agosto successivo, ganizzazione commerciale […] che co- cioè nel periodo e nel luogo che corri- priva molteplici attività politiche. Era spondono alle tradizionali vacanze fami- diretta da un meticcio portoghese-ango- liari di Mussolini. Gli autori dell’atten- lano, un intraprendente laureato, un com- tato sarebbero stati i due proponenti, pagno molto simpatico”13. originari di zone prossime a e che Turroni resta a Marsiglia anche nel 1939, avrebbero perciò saputo come muoversi quando la seconda guerra mondiale è alle sul posto. Gli spagnoli devono fornire gli porte, quando “la Francia era una trap- ordigni esplosivi, abbastanza sofisticati, pola in una più grande trappola europea necessari; viene fissata come data limite che si stava chiudendo. E Marsiglia era in cui il materiale deve arrivare a Marsi- una trappola per topi”14. Ma, diceva Pio, glia il 31 luglio. “è vero, è il momento di filarsela, tra una Ludovici si mette alla ricerca di un pas- settimana o quindici giorni sarà certo saggio sicuro delle frontiere franco-sviz- troppo tardi, […] ma il mio accento, il zera e svizzero-italiana. Turroni, per mio portamento, il mio muso sono altret- parte sua, si dà da fare per cercare, in al- tanti nemici per le frontiere. Preso qui o ternativa, un passaggio navale. A tal fine altrove, tanto vale restare e dare una prende accordi con un francese, “capi- mano a chi è rimasto indietro, agli imbot- tano d’armamento”, segnalatogli come tigliati, ai disperati”15. antifascista e amico degli anarchici. Co- Esuli spagnoli, ma anche italiani. Turroni stui viaggia su un piroscafo passeggeri, il è diventato una sorta di terminale marsi- “Florida”, della linea di navigazione Pa- gliese per gli aiuti degli anarchici italo- quet, che fa la tratta Marsiglia-Genova- americani che fanno capo a “L’Adunata Napoli-Buenos Aires e ritorno, ripetendo dei Refrattari”. “Con il denaro che conti- lo stesso percorso ogni quaranta giorni nua ad arrivare dagli Stati Uniti attra-

Speciale Pio Turroni 16 SPECIALE PIO TURRONI verso la Svizzera, do da mangiare a cento Turroni ha contatti anarchici anche in Al- o centoventi ‘zebre’ come noi… minestra geria e in Marocco, utili per sé, per Lussu o pasta, comunque l’essenziale. Se io e per una manciata di altri italiani di varia parto, è lo sbandamento, la prigione, l’e- fede politica in fuga da Marsiglia. Un spulsione…”16. primo tentativo di imbarco a Marsiglia, Come previsto, scoppia la guerra e il 3 con Aldo Garosci18, fallisce per la dela- settembre Pio Turroni viene arrestato. Ri- zione di un marinaio francese. Nuovo in- mane in prigione fino al giugno 1940, poi ternamento, nuova fuga e nuovo im- viene trasferito al campo di internamento barco, questa volta con Leo Valiani19 e di Remoulins, da cui evade ai primi del questa volta riuscito. 1941. Tramite Emilio Lussu17 riesce ad Turroni arriva a Algeri e, tramite compa- avere dal Consolato messicano un passa- gni italiani ivi residenti, passa a Orano; porto di “apolide”. Bisogna però, per im- poi, grazie a compagni spagnoli, attra- barcarsi per il Messico con quel passa- versa la frontiera algerino-marocchina e porto, arrivare fino a , in arriva a Casablanca. Qui, dopo mesi di Marocco. spasmodica attesa e di lavoretti saltuari,

Ancona, 1964, manifestazione per il cinquantenario della Settimana Rossa: Turroni (seduto) con Augu- sto Masetti (al centro), Cesare Fuochi e altri. Fonte Archivio A. Borghi, Castel Bolognese.

17 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI riesce a imbarcarsi sulla nave “Serpa Meridionale, sette numeri usciti nel Pinto”, noleggiata dalla Croce Rossa, su 1944), clandestino perché le democrati- cui sono stipati “stretti come sardine” che Autorità alleate negano l’autorizza- milletrecento passeggeri, in massima zione. A Bari viene arrestato dai militari parte profughi spagnoli. Sulla “Serpa americani per affissione di manifesti Pinto” viaggiano anche i coniugi Pac- anarchici e consegnato alla polizia ita- ciardi20. In prima classe. Il 20 dicembre liana, che dopo qualche giorno lo rimette 1941 Pio è a Vera Cruz, in Messico. in libertà… A Roma “liberata” è tra i pro- Rimane in Messico meno di due anni. Il motori, alla fine dell’anno, della rinascita 1° dicembre 1943, infatti, Turroni sbarca di “Umanità Nova” (già glorioso quoti- a Napoli. Di nuovo in Italia dopo diano malatestiano prima del fasci- vent’anni di esilio, in quella parte dell’I- smo)… E finisce la guerra. talia meridionale appena liberata/occu- Finisce la guerra e, prima ancora, Turroni pata dagli Alleati… le cui Autorità mili- torna nella sua Romagna, dopo tanti anni tari due giorni dopo gli ingiungono di di vagabondaggio. E, dopo tanti anni di lasciare Napoli. Va a Bari, dove mette su- vagabondaggio sentimentale (tra le rela- bito all’opera il suo indomito entusiasmo zioni più durature gli si conoscono unioni e le sue doti di organizzatore per la rico- more uxorio a Parigi, a Marsiglia e in struzione del movimento anarchico. Ini- Messico), si unisce in libera ma duratura zialmente trova pochi compagni, inattivi, unione con Natalia Mongiusti, con cui “gente rovinata dal carcere e dal vivrà fino alla morte. Torna in Romagna, confino”21. Si muove per la Puglia e sco- riprende il suo lavoro di muratore e la sua pre che la maggior parte dei compagni frenetica attività di militanza. Comizi, più o meno della sua generazione è pas- volantini, manifesti, incontri organizza- sata al Partito d’Azione (ex Giustizia e tivi, pubblicazioni… Libertà), al Partito Socialista e al Partito Dapprima fa uscire con periodicità irrego- Comunista. lare il foglio “Aurora” (i primi due nu- Con molta pazienza Pio ritesse le fila tra meri clandestinamente, tra la fine del gli anarchici rimasti e, in occasione del 1944 e l’inizio del 1945, poi legalmente congresso di Bari (28 gennaio 1944) fino al 1950), successivamente, nel 1950- della CGIL, la confederazione sindacale 51, “L’Antistato” e, con la sigla derivata allora unitaria, ritrova numerosi compa- (Edizioni dell’Antistato), libri e opuscoli. gni provenienti, come delegati, da Sicilia, Nel frattempo, dal 1946 è formalmente Calabria, Basilicata. Qualcosa si va ri- “gestore” e direttore responsabile del componendo, nonostante tutto. Stimola e mensile “Volontà” (a dire il vero, è già re- partecipa all’organizzazione di un conve- sponsabile di un periodico dallo stesso ti- gno anarchico a Cosenza (Calabria) il 5-6 tolo, prosecutore della “Rivoluzione Li- giugno e di un nuovo convegno a Napoli bertaria”), che usciva allora a Napoli ed il 20 giugno. era di fatto diretto da e A Napoli promuove, con Giovanna Ber- Cesare Zaccaria. Aiuta, sostenendoli mo- neri e Cesare Zaccaria, la pubblicazione ralmente e sollecitando per loro aiuti fi- del giornale “Rivoluzione Libertaria” nanziari da parte dei compagni italo-ame- (organo dei Gruppi Libertari dell’Italia ricani (di cui è diventato, fin dai tempi di

Speciale Pio Turroni 18 SPECIALE PIO TURRONI Marsiglia, uno dei più fidati e affidabili ciamo le spedizioni del secondo numero referenti), i giovani che a Milano fanno del nostro giornale. “Gioventù Anarchica”, nel 1946-4722. Dobbiamo avergli fatto una buona im- Gli sforzi di Pio e di tanti altri per resu- pressione perché comincia a tenerci be- scitare il già glorioso movimento anar- nevolmente d’occhio, dapprima, a partire chico, con cui le altre forze politiche do- dalla seconda metà degli anni Sessanta, vevano fare i conti, danno risultati dirottando su di noi una modesta parte apparentemente soddisfacenti nel breve degli aiuti che gli anarchici italo-ameri- periodo, soprattutto nel centro-nord d’I- cani continuavano a mandare in Italia, talia, sull’onda della Resistenza e delle anche per suo tramite. Poi… diventando speranze di mutamento sociale radicale per noi23, giovani anarchici ma ovvia- suscitate dalla Liberazione. Risultati di mente sempre meno giovani, una figura breve durata. Alla fine degli anni Qua- ruvidamente ma amichevolmente “pa- ranta il movimento anarchico italiano è terna”. già in forte declino quantitativo (e quali- Nel 1976 ci passa la gestione delle Edi- tativo). Alla fine degli anni Cinquanta è zioni Antistato, che nel 1986 divente- quasi esclusivamente costituito da ultra- ranno – Pio ci perdoni – Elèuthera. Nel cinquantenni. I giovani arrivati con la 1980 (ma in un certo senso già nel 1977) Resistenza e la Liberazione sono quasi ci passa la gestione di “Volontà”, il cui scomparsi e quelli arrivati più recente- ultimo numero – Pio ci perdoni – uscirà mente sono poche decine in tutta Italia. nel 1996. Turroni, evidentemente, alla se- Nella primavera del 1963 Turroni entra conda metà degli anni Settanta, voleva direttamente – e da allora permanente- già “passare la mano” per le iniziative mente – nella mia vita. Ero anarchico da editoriali di cui era responsabile. Nel un paio di anni e avevo avuto una certa frattempo… notorietà per il sequestro, effettuato con Nel frattempo, nel 1965 Turroni era stato un gruppetto di altri ventenni libertari, uno dei protagonisti della scissione della del vice-console spagnolo a Milano nel Federazione Anarchica Italiana (FAI) al settembre dell’anno precedente. Inoltre, congresso di Carrara dell’1-4 novembre ero tra i promotori e redattori di un perio- (causata, per lo meno apparentemente, dico un po’ anomalo, “Materialismo e Li- per divergenze sulle strutture organizza- bertà” (tre soli numeri usciti). tive) e della costituzione dei Gruppi d’I- Turroni, allora già quasi sessantenne ma niziativa Anarchica (GIA), pochi e an- ancora e sempre alla ricerca di forze ziani compagni. È anche il principale nuove, viene a Milano a trovarci. È (è promotore di un settimanale (poi quindi- sempre stato, sempre sarà) un uomo di cinale, poi mensile) alternativo a “Uma- poche parole, ma che dà subito una forte nità Nova”, rimasta alla FAI: “L’Interna- impressione di serietà e intelligenza. Me zionale”24. lo ricordo ancora, seduto nell’angolo di Per quasi tutti gli anni Settanta Turroni un monolocale (in una vecchia casa po- promuove e partecipa a iniziative e in- polare “di ringhiera” del quartiere Gari- contri regionali e nazionali e continua a baldi), con in testa il suo basco operaio, tenere la consueta fitta corrispondenza di che ci parla di tanto in tanto, mentre fac- collegamento italiano e internazionale,

19 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI ma la sua fibra comincia a indebolirsi e il 9. Memoria di Pio Turroni di Cesena (Forlì) suo dinamismo va progressivamente al- dal 1921 al 1941, senza data ma verosimil- lentandosi e appannandosi di un po’ di mente della metà degli anni Settanta (Archi- pessimismo. E, tuttavia, sempre tenace- vio Famiglia Berneri / ). Nella mente sulla breccia, sempre fedele lettera a R. d’A. (cit.), Pio parla invece del all’“idea”, sempre burberamente fra- compagno Domenico Ludovici, confonden- terno/paterno, sempre anarchicamente dosi probabilmente con una vicenda analoga litigioso, sempre attivo, per quanto gli è dell’anno successivo. Balzamini muore di tifo ancora possibile. a Barcellona nell’estate del 1938. Si ammala di cancro. Muore il 17 aprile 10. Forse, però, non se ne va “a mani vuote”. 1982. Stando a un informatore dell’OVRA (la poli- zia segreta fascista) che agiva nell’ambiente dell’emigrazione anarchica italiana in Francia Note (identificato successivamente da Pio in un tal 1. Camillo Berneri era stato arrestato, assieme Bernardo Cremonini, già anarcosindacalista al compagno Francesco Barbieri, da poliziotti dell’USI in provincia di Modena e poi trasfe- governativi (o sedicenti tali) il 5 maggio a ritosi con moglie e figli a Parigi), la CNT-FAI Barcellona. I loro cadaveri, crivellati di colpi avrebbe promesso a Turroni di fargli avere in d’arma da fuoco, vennero ritrovati la mattina Francia la somma di trentamila pesetas per successiva. È ormai fuori discussione che “attività in Italia” (dalla lettera di P. T. a R. Berneri, il principale intellettuale anarchico d’A., cit.). italiano di quegli anni, fu assassinato dai co- 11. Archivio Famiglia Berneri / Aurelio munisti, per ordine del Comintern. Chessa. 2. È la vedova del repubblicano Mario Ange- 12. A dire il vero, Turroni non rinuncia del loni, ferito mortalmente sul fronte di Huesca tutto a fare la pelle a Mussolini per lo meno il 28 agosto 1936. fine alla fine del 1938 (cercò anche, infruttuo- 3. Da una lettera di Pio Turroni a Giovanna samente, l’aiuto logistico di Giustizia e Li- Caleffi Berneri, vedova di Camillo, del 16 lu- bertà). L’Archivio Centrale dello Stato con- glio 1937 (Archivio G. Pinelli, Fondo Tur- serva un appunto del Capo della Sezione roni). Polizia Politica in cui si dice che l’anno pre- 4. Da una lettera di Pio Turroni a Louis Mer- cedente (l’appunto è del 1939) “i noti Schia- cier Vega del 25 marzo 1962 (CIRA, Fondo vina Raffaele [alias Max Sartin, N.d.A.] e Mercier; Archivio G. Pinelli, Fondo Mer- Maraviglia Osvaldo [l’uno direttore e l’altro cier). amministratore del quindicinale in lingua ita- 5. Comunicazione orale di Pio Turroni all’au- liana di New York, N.d.A.] inviarono nel tore. marzo dello scorso anno [a Parigi] mille dol- 6. Fondatore e dirigente del movimento Giu- lari come contribuzione nell’acquisto di un stizia e Libertà. aeroplano che avrebbe dovuto servire per 7. Da una lettera di Pio Turroni a R. d’A.[Ro- compiere un attentato in Italia durante una ce- bert D’Attilio] del 30 agosto 1977 (Archivio rimonia all’aperto in onore di S.E. Hitler. Il Famiglia Berneri / Aurelio Chessa, presso Bi- Maraviglia avrebbe successivamente dichia- blioteca Panizzi, Reggio Emilia). rato che, per mancanza di fondi sufficienti e 8. Ibidem. per altre difficoltà incontrate dai compagni di

Speciale Pio Turroni 20 SPECIALE PIO TURRONI Parigi, non fu possibile attuare tale progetto, 1964 fu espulso dal Partito Repubblicano per ma che questi ultimi avrebbero promesso di le sue posizioni marcatamente autoritarie e impiegare il denaro ricevuto ‘per tentare un destrorse. colpo serio in Italia’”. L’informatore fa, in 21. Memoria di Pio Turroni dopo il suo ri- proposito, il nome di Turroni e di un anar- torno in Italia, senza data ma verosimilmente chico italiano residente a Parigi, Leonida dell’agosto 1944 (Archivio Famiglia Berneri / Leoni. Anche in questo caso l’informatore Aurelio Chessa). sembra essere lo stesso Cremonini della nota 22. Quindicinale, esce tra il 26 luglio 1946 e il precedente. 5 marzo 1947. Il redattore principale è Pier 13. Dalla lettera di P. T. a R. d’A., cit. Carlo Masini (ma ci sono anche Carlo Doglio 14. Da L. Mercier Vega, La chevauchée e Virgilio Galassi…). Masini passerà succes- anonyme, Noir, Genève 1978; Agone, Mar- sivamente a dirigere, per un certo periodo, il seille, 2006. Questo breve romanzo autobio- settimanale “Umanità Nova”. Lascerà poi il grafico dedica diverse pagine a Turroni (nel movimento anarchico per la socialdemocra- libro sotto lo pseudonimo di Mario), che zia, dopo una parentesi segnata da una scis- aveva già conosciuto in Spagna nel 1936 e poi sione marxista-libertaria dalla FAI che porterà frequentato regolarmente a Marsiglia. Con alla costituzione, insieme ad altri, dei Gruppi Pio, Mercier Vega rimane in fraterni rapporti Anarchici di Azione Proletaria (GAAP). Re- fino alla sua morte volontaria nel novembre sterà però “amico” dell’anarchismo, diventan- 1977. done un ottimo storico. 15. Ibidem. 23. “Noi”, cioè: dapprima Gruppo Giovanile 16. Ibidem. Libertario di Milano, poi Gioventù Libertaria, 17. E. Lussu (1890-1975) fu con Rosselli uno poi Gruppo Anarchico Bandiera Nera, poi dei fondatori di Giustizia e Libertà e, nel do- dagli anni Ottanta anarchici “sciolti” o, me- poguerra, del Partito d’Azione. Passò poi al glio, facenti capo all’Editrice A e al Centro Partito Socialista Italiano, di cui fu dirigente, Studi Libertari / Archivio G. Pinelli. e infine fu uno dei promotori di una scissione 24. I GIA vengono costituiti con il convegno filocomunista (PSIUP). di Pisa del 19 dicembre 1965. “L’Internazio- 18. A. Garosci (1907-2000) fu tra i primi diri- nale” (1965-1990) viene redatto per i primi genti di Giustizia e Libertà, poi, dopo un pas- tre numeri da un gruppo di Venezia, poi, sino saggio nel Partito d’Azione, fu esponente di all’ultimo numero, da Luciano Farinelli, sotto rilievo del Partito Socialdemocratico e profes- la “tutela” di Turroni, finché la vita e la salute sore universitario. glielo hanno concesso. 19. L. Valiani (1909-1999), dirigente di Giu- stizia e Libertà, dopo la guerra mondiale fu dapprima esponente del Partito d’Azione e Questo scritto è apparso originariamente poi socialdemocratico. Fu infine nominato se- su “Libertaria”, n. 3, 2003, pp. 72-79. natore a vita della Repubblica Italiana dal pre- sidente Sandro Pertini. 20. R. Pacciardi (1899-1991), repubblicano, già comandante delle Brigate Internazionali in Spagna, fu deputato e ministro della Difesa (1948-1953) nell’immediato dopoguerra. Nel

21 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI Dal movimento anarchico marsigliese a Pio Turroni di Françoise Fontanelli Morel

Nel 1997 ho cominciato a studiare il mo- clandestinità. Scrive a questo proposito vimento anarchico marsigliese tra le due Ugo Fedeli: “Già nel 1924, il movimento guerre1, utilizzando quasi unicamente le anarchico era strutturalmente preparato fonti di polizia2. Allora mi sono trovata alla lotta clandestina e al trapasso da una di fronte a un movimento libertario ita- modalità di lotta all’altra […] dalla lotta liano poco consistente e piuttosto debole normale a quella speciale che i nuovi in confronto a un movimento spagnolo tempi richiedevano”3. più presente nelle fonti di polizia e più at- Un modo di portare avanti la lotta che tivo a livello cittadino. impone allo storico di utilizzare fonti di- Nel 2009, quando ho deciso di riprendere verse per avvicinarsi al fenomeno, dato a studiare la componente italiana del mo- che molta dell’attività clandestina in vimento anarchico marsigliese, mi sono Francia, e in particolare a Marsiglia, è invece convinta della vitalità e della rile- sfuggita alla vigilanza delle autorità. vante presenza degli anarchici italiani a Marsiglia. Dal punto di vista dell’immi- La funzione della stampa nel movi- grazione, numerosi sono i saggi che mento anarchico4 hanno studiato la regione sud-orientale Per oltre mezzo secolo, e in assenza di della Francia e in particolare la zona di una “organizzazione” regionale o nazio- Marsiglia, soprattutto per quanto ri- nale, i periodici anarchici sono serviti da guarda le maggiori formazioni politiche centri di informazione e coordinamento della sinistra. Ma ancora molto rimane da tra i gruppi più o meno autonomi che agi- fare per quanto riguarda le formazioni vano in ordine sparso. minori del fuoriuscitismo italiano come il Il numero dei periodici in lingua italiana movimento anarchico o il gruppo di Giu- pubblicati in Francia è piuttosto elevato e stizia e Libertà. per il solo periodo tra le due guerre am- Nelle mie ricerche mi sono imbattuta in monta a una sessantina di testate. Molti uomini ben allenati alla clandestinità, che sono numeri unici, ma considerando le sono riusciti a mandare avanti un movi- condizioni del momento storico riman- mento estremamente sorvegliato e re- gono comunque dati eccezionali. Non presso. Un contesto repressivo che presa- tutti sono dell’importanza e della longe- giva la minacciosa crescita del fascismo, vità dell’“Adunata dei Refrattari” di New che sarebbe sfociata nel Biennio Nero, York o del “Risveglio anarchico” di Gi- segnato da episodi tragici, fatali per mo- nevra, ma tutti sono una fonte di primaria vimento anarchico, che hanno creato le importanza per ricostruire la storia dell’a- condizioni per il passaggio forzato alla narchismo.

Speciale Pio Turroni 22 SPECIALE PIO TURRONI In un contesto di esilio politico massivo e Dall’approccio collettivo all’approccio di dispersione del movimento, la stampa individuale è diventata essenziale per i libertari ita- La volontà, sin dall’inizio, di dare visibi- liani, poiché è spesso stata l’unico mezzo lità ai militanti ignoti, a quelli di cui si di comunicazione e di coesione. parla poco, è sempre rimasta una mia priorità. Lo scopo è stato di dare un volto I Comitati Pro Vittime Politiche ai militanti “oscuri” che hanno contri- d’Italia5 buito allo sviluppo del movimento, al Sfogliando la stampa, mi sono accorta mantenimento della causa anarchica du- che per studiare il movimento anarchico rante la parentesi dell’esilio. Studiando in esilio è fondamentale studiare i Comi- questi comitati mi sono resa conto che at- tati Pro Vittime Politiche d’Italia, i quali, traverso il valore della solidarietà potevo al di là della loro opera assistenziale, cogliere un approccio collettivo da parte sono stati cruciali anche sotto il profilo del movimento libertario italiano, tanto a politico. “Ricreavano il tessuto connet- Marsiglia quanto nel resto della Francia. tivo, i rapporti politici e umani tra i com- In questo contesto, la figura di Pio Tur- pagni dispersi, tra quelli costretti in ga- roni si è imposta da sé. Il suo percorso, la lera e gli altri, tra i fuoriusciti e il sua personalità, ma anche il tessuto di re- movimento rimasto in Italia. In pratica, lazioni che è riuscito a creare da solo nel in nome del valore, essenziale per gli periodo tra le due guerre fanno di lui la anarchici, della solidarietà, quei comitati persona giusta per comprendere l’intero furono allora la struttura stessa di un mo- movimento anarchico italiano, e questa vimento, che tuttavia fu ben deciso a non volta a partire da un individuo. Pio Tur- limitarsi alla solidarietà”6. roni è diventato l’archetipo del libertario

23 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI in esilio che si confronta con le diverse Note situazioni e che partecipa attivamente 1. Françoise Morel, Le mouvement anarchiste alle principali tappe della storia dell’a- marseillais dans l’entre-deux-guerres, narchismo italiano ed europeo tra le due Maîtrise sous la direction de J-M. Guillon, guerre. L’esilio, la militanza, la solida- Aix-Marseille I, 1997. rietà, la guerra di Spagna, i campi di pri- 2. Le fonti della polizia sono classificate nella gionia, la repressione e la clandestinità serie Cabinet du Préfet degli Archives Dépar- sono infatti esperienze esistenziali condi- tementales des Bouches-du-Rhône. Sono com- vise da centinaia di libertari italiani. posti di appunti giornalieri e di rapporti sulla Dunque, più si prosegue nella ricerca e sorveglianza dei sovversivi e degli stranieri. più la scelta di un personaggio chiave 3. Ugo Fedeli, Nella clandestinità, “L’Adu- come Pio Turroni sembra ben ponderata. nata dei Refrattari”, 22 luglio 1961, Arch. Finora, si conosce molto bene il percorso Dép. Bouches-du-Rhône; Fonds du CIRA 90 dei “leader” delle formazioni di sinistra o J 292. del movimento anarchico, dei ténors del 4. Difficile studiare il movimento libertario e fuoriuscitismo7, però non si sa nulla o la stampa senza fare riferimento all’opera di quasi dell’immensa maggioranza degli Leonardo Bettini, Bibliografia dell’anarchi- esuli politici. E la ricerca si arricchisce smo, vol. I, tomo II, Periodici e numeri unici quando una personalità fuori del comune anarchici in lingua italiana pubblicati all’e- come quella di Turroni incontra una città stero (1842-1971), Crescita Politica, Firenze, viva come Marsiglia, scelta a partire dal 1976. 1936 per la sua vicinanza con la Spagna. 5. Françoise Fontanelli Morel, “I Comitati Pro Coraggioso e intraprendente, questo Vittime Politiche d’Italia” à Marseille dans “muratore dell’anarchia” ha sempre co- l’entre-deux-guerres. Histoire d’une organisa- struito le condizioni della sua militanza, tion anarchiste en exil, Master II sous la direc- incarnando quello che Nico Berti ha defi- tion de J.-M. Guillon, Aix-Marseille I, 2011. nito “l’interpretazione dell’azione come 6. Luigi Di Lembo, Guerra di classe e lotta pensiero”8. L’azione esprime una consa- umana. L’anarchismo in Italia dal Biennio pevolezza teorica che coincide con la sto- Rosso alla Guerra di Spagna (1919-1939), ria e a volte l’anticipa. Prima delle rifles- BFS, Pisa, 2001. sioni analitiche, i militanti anonimi 7. Cfr. Pierre Milza, L’immigration italienne hanno fatto proprie nel quotidiano queste en d’une guerre à l’autre: interroga- riflessioni, praticandole nelle strade, tions, directions de recherche et premier nelle fabbriche, nei campi. bilan, in Les Italiens en France de 1914 à Non a caso Turroni possiede una dimen- 1940, “Collection de l’École Française de sione romanzesca, colta da Louis Mercier Rome”, n. 94, 1986. Vega, ma non solo. Nei ricordi di René 8. Giampietro “Nico” Berti, L’anarchismo Lochu, militante anarchico bretone, Tur- nella storia ma contro la storia, Introduzione roni è una delle figure più stimolanti del a Il pensiero anarchico dal Settecento al No- fuoriuscitismo libertario tra le due vecento, Piero Lacaita, Bari-Manduria, 1998. guerre, ed è così anche per Ulysse Merli 9. Patrick Pecherot, Barcelone-Belleville, che scopre Turroni leggendo Barcelone- Gallimard, Série Noire, , 2003. Belleville di Pecherot Patrick9.

Speciale Pio Turroni 24 SPECIALE PIO TURRONI Il Comitato Anarchico Pro Vittime Politiche di Marsiglia1 di Françoise Fontanelli Morel

Il Comitato lettera (stracciata o bruciata subito dopo essere stata letta e memorizzata), decine 1. Pio Turroni e Italo Del Proposto di indirizzi imparati a memoria. La cer- Il Comitato Anarchico Pro Vittime Politi- tezza che la situazione era disperata e che di Marsiglia compare per la prima non poteva che peggiorare, e una grani- volta nelle fonti documentali nel luglio tica volontà di tener duro”5. 19382. Gli amministratori responsabili Rifugiatosi in Francia nel 1923, Turroni del Comitato sono Pio Turroni e Italo Del arriva a Marsiglia solo nel 1935 e nel Proposto3, mentre il gerente è il francese 1936 parte per la Spagna per arruolarsi Frédéric Lambert, il cui domicilio, al 5 di nella Colonna Ascaso. Dopo le giornate Cours Gouffé, funge da sede legale del del maggio 1937 torna a Marsiglia, dove Comitato. ritrova numerosi amici, fra i quali la pre- L’attività a favore dei prigionieri politici side di una scuola, che nasconderà a casa e dei militanti clandestini è comprovata propria molti clandestini6. da una nota del 2 gennaio 1938 conser- Nel settembre 1939 Turroni, che abita in vata presso gli Archives Départementales prossimità del porto, è arrestato dalla po- des Bouches-du-Rhône4, nella quale un lizia perché sospettato di spionaggio per anarchico italiano di nome “Mario” (alias la sua attività a favore dei rifugiati ita- Pio Turroni), abitante al 44 di Quai du liani e spagnoli. Secondo una testimo- Port, viene indicato come il responsabile nianza di Dino Angeli e Ida Marchetini7, dell’aiuto fornito ai rifugiati spagnoli e Turroni riceveva fondi dagli italo-ameri- dell’assistenza agli anarchici internati nei cani, tramite Luigi Bertoni, e poi li distri- campi di concentramento dei Pirenei buiva ai numerosi profughi. Rispetto a orientali. quest’ultimo punto mancano ancora dati Nel primo capitolo del suo romanzo, La certi. Ma sicuramente il denaro arrivava chevauchée anonyme, Louis Mercier dall’“Adunata dei Refrattari” via Bertoni, Vega scrive a proposito di questo Mario: che infatti pubblicava i resoconti finan- “Si era stabilito in una piccola pensione- ziari dei Comitati Pro Vittime Politiche ristorante del vecchio porto, mandata d’Italia sul “Risveglio”. Va comunque avanti da una piemontese grassoccia che notato – e Pio lo diceva già nelle sue let- diceva di essere antifascista. […] Mario tere spedite dal Messico all’“Adunata” – era la solidità, la calma, la salda stretta di che non si trattava di fondi provenienti mano, l’operoso convincimento. Un letto dalla Mazzini Society o dagli organismi sempre sfatto, un tavolo con dei giornali vicini a Giustizia e Libertà. e avanzi di cibo, due sedie, mai nessuna Arrestato diverse volte tra il 1939 e il

25 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI 1941, si nasconde da Maria Melli, sorella time politiche10. La presenza di entrambi di Elena e dunque cognata di Errico Ma- all’interno del Comitato Pro Vittime Poli- latesta, prima di imbarcarsi clandestina- tiche di Marsiglia è comunque attestata mente alla volta dell’ per poi rag- dai resoconti finanziari trasmessi alle re- giungere il Messico8. Durante tutti questi dazioni del “Risveglio anarchico” e spostamenti Pio Turroni resta sempre at- dell’“Adunata dei Refrattari”, che ripor- tivo e mantiene relazioni multiple con di- tano la firma dei due anarchici (anche se, verse organizzazioni. In particolare, ri- una volta ricevuti dalle redazioni, i reso- mane in costante contatto con la conti venivano pubblicati anonimi). CNT-FAI in esilio e si occupa dei libertari italiani incarcerati a Barcellona9. È ap- 2. Il passaggio alla semiclandestinità punto grazie ai suoi contatti che il movi- Nel maggio 1939, Frédéric Lambert e un mento anarchico riceve informazioni altro militante non identificato vengono sulle condizioni dei militanti rimasti in- arrestati per essere interrogati sulla loro trappolati nelle prigioni franchiste, infor- attività a favore dei rifugiati spagnoli e di mazioni regolarmente pubblicate sulle assistenza alle vittime politiche. Gli anar- colonne del “Risveglio anarchico” di Gi- chici italiani si devono ora muovere con nevra. estrema cautela perché, se al momento La presenza di Italo Del Proposto è in- nessuno di loro è stato identificato o vece più discreta. Anche lui è segnalato messo sotto inchiesta, l’applicazione del per la sua partecipazione ai comizi liber- decreto-legge sulle associazioni straniere tari e la sua attività di assistenza alle vit- in Francia potrebbe ben presto rendere del tutto illegale l’attività dei comitati. E infatti, nel luglio 1939, Alban Fon- tan, gerente del Comitato Pro Vittime Politiche di Parigi, annuncia le dimis- sioni dei compagni ita- liani del Comitato, che sono immediatamente so- stituiti da un gruppo di anarchici francesi meno esposti di loro in quanto non soggetti a espul- sione11. Allo scopo di non inter-

Un resoconto finanziario del CPVP, firmato da Turroni e Del Proposto, relativo a “Somme distribuite a Comp. italiani S. passaggio, evasi e fatti-partire”.

Speciale Pio Turroni 26 SPECIALE PIO TURRONI rompere il delicato lavoro dei comitati e Parigi al Comitato marsigliese. Non vi è soprattutto il collegamento con i campi di traccia di un accordo o di un rifiuto da concentramento, decidono di far funzio- parte degli altri comitati, però dopo il 12 nare i comitati in modo semiclandestino. febbraio 1939 i fondi del CPVP marsi- Dal 5 maggio 1939, il CPVP di Marsiglia gliese aumentano notevolmente: nel di- non può più avere un indirizzo pubblico. cembre 1938 i soldi raccolti ammontano Il nuovo indirizzo, riservato, è comuni- a 1.514,50 franchi, mentre nel marzo cato ai compagni di fiducia tramite la rete 1939 ammontano a 16.279,50 franchi. militante. Sul bilancio di febbraio, suddiviso in tre parti, risultano evidenti le diverse forme 3. Ampliamento dell’assistenza di assistenza messe in campo dal Comi- e centralità del Comitato marsigliese tato13: Fino al 1936, l’attività è essenzialmente – sussidi distribuiti ai compagni italiani rivolta alla difesa dei prigionieri politici di passaggio a Marsiglia, evasi o da man- detenuti in Francia e in Italia. Ma dal dare all’estero; 1938 il Comitato vede il suo campo d’a- – sussidi inviati ai compagni italiani dete- zione diversificarsi e ampliarsi, non solo nuti nei campi di internamento; nei confronti della Spagna e dei Pirenei – dettaglio dei contributi degli anarchici orientali, dove ci sono i campi di interna- marsigliesi alla “Commissione mista di mento, ma anche nei confronti dei tanti solidarietà” in sostegno degli anarchici compagni “rifugiati, evasi o in transito” a spagnoli. Marsiglia. Con l’irrigidimento della legi- slazione sugli stranieri, il sostegno a quanti sono internati nei campi e alla Le nuove forme di assistenza Spagna repubblicana diventano parte in- tegrante della normale attività, accanto 1. Il Comitato interno al campo alle forme più tradizionali di mutuo soc- di Argelès-sur-Mer corso. In una situazione eccezionale Le relazioni con il campo di Argelès sono come quella che si è creata, i compagni attestate dal gennaio 1939. Sappiamo in- marsigliesi propongono agli altri fatti che in quel periodo Giovanna Caleffi comitati12 di assumere un ruolo centrale Berneri14 visita i compagni internati ad nelle operazioni, coordinando, tramite Argelès e a Saint-Cyprien per conto del Louis Montgon, tutte le attività di assi- CPVP di Parigi15. A Perpignan, un anar- stenza rivolte alla Spagna, agli internati chico francese, Montgon16, funge da evasi o ancora nei campi. La collocazione “staffetta” tra i comitati parigino e marsi- geografica di Marsiglia, la sua vicinanza gliese e Pio Turroni, con cui rimane in con Perpignan, permette costi più bassi e stretto contatto. Una volta alla settimana un risparmio notevole di tempo per la si reca nei campi di concentramento per consegna di pacchi e posta, ma anche per raccogliere la posta da spedire aggirando lo spostamento delle persone. Se gli altri la censura e la lista dei materiali richiesti comitati avessero accettato la proposta, dagli internati. Un altro compagno fran- sarebbe stato necessario trasferire i soldi cese, Ciuti, si reca in entrambi i campi del Comitato Pro Spagna e del CPVP di una volta alla settimana per portare gli

27 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI acquisti affidati a Montgon. A partire dal destina”, è stata creata a Marsiglia tra febbraio 1939, anche Turroni effettua fre- 1934 e il 1938 allo scopo di permettere ai quenti viaggi tra Marsiglia e Perpignan. numerosi rifugiati, senza soldi e senza Fra i rendiconti finanziari del Comitato documenti, di trovare un lavoro e di otte- abbiamo trovato la lista dei compagni nere documenti in regola. Parte dei ricavi aiutati dal Comitato marsigliese e che a della cooperativa vengono versati al Co- loro volta hanno fatto parte del Comitato mitato Pro Vittime Politiche locale. La interno di Argelès. Questa lista, trasmessa cooperativa ha tra i suoi fondatori a Pio Turroni dopo il 2 marzo 1939, forse Edoardo Angeli, Gino Balestri, Celso tramite Montgon, contiene centodieci Persici18 e lo stesso Pio Turroni. nomi, tutti di militanti anarchici. Un’altra Una volta tornato in Italia, Emilio Strafe- lista quasi simile, fornita l’8 agosto 1939 lini, interrogato dalla polizia nella que- da un agente dell’OVRA al ministero del- stura di Trento, dichiara: “Nell’aprile l’Interno, volta a censire i membri di un 1935, alla Capelette, conobbi Celso Per- gruppo denominato “Libertà o Morte”17, sici, Bacconi Giulio e Ceccotti Umberto. contiene centosedici nomi. Può darsi che Mi diedero un lavoro nella cooperativa questa lista, stilata da Giovanni Dupuy, formata da sedicenti anarchici (perché membro attivo del Comitato interno, sia molti di costoro per trovare lavoro si qua- stata interpretata come l’elenco degli lificavano di idee anarchiche)”19. iscritti a un gruppo libertario. Tutti gli operai avevano lo stesso stipen- Secondo Turroni, nel febbraio 1939 ci sa- dio, dal manovale al muratore esperto. rebbero stati duecentotrenta libertari ita- Questo esperimento lavorativo durerà liani rinchiusi ad Argelès. Il Comitato in- circa cinque anni e sarebbe poi fallito per terno viene costituito proprio per mancanza di disciplina: “Certi compagni distribuire tra tutti gli aiuti che arrivano. non partecipavano alle riunioni di can- Le lettere e i comunicati sono redatti da tiere e non rispettavano gli orari”20. Più Giovanni Dupuy o da Dario Castellani, tardi, Gino Balestri, Celso Persici e pro- poi Montgon li trasmette a Turroni, che a babilmente Dino Angeli avrebbero lavo- sua volta li spedisce per pubblicazione rato alla SIMEX, un’altra impresa di co- all’“Adunata” e al “Risveglio”. Una cassa struzioni, attiva anche in Algeria21. comune, creata all’interno del campo, è Andando avanti con questa ricerca, si destinata a situazioni d’emergenza, men- scoprono continuamente nuovi dettagli di tre il rimanente viene equamente spartito una vita militante che si rivela molto tra gli internati. Infine, Montgon dispone ricca e che ci fa capire l’importanza di un di una riserva speciale per finanziare uomo che non merita certo di rimanere eventuali evasioni. uno “sconosciuto”.

Un’altra forma di solidarietà Note 1. Estratto in gran parte della tesi di Master II, Benché le testimonianze sulla data di na- “I Comitati Pro Vittime Politiche d’Italia” à scita divergano, la “cooperativa di lavoro Marseille dans l’entre-deux-guerres. Histoire clandestina”, o “cooperativa edilizia clan- d’une organisation anarchiste en exil, cit.

Speciale Pio Turroni 28 SPECIALE PIO TURRONI 2. Cfr. “Il Risveglio anarchico”, n. 10, 8 luglio 11. Cfr. “L’Adunata dei Refrattari”, 29 luglio 1938. Fonte BFS, Pisa. 1939. 3. Cfr. nota biografica in Maurizio Antonioli, 12. La circolare del 12 febbraio 1939, firmata Giampietro Berti, Santi Fedele, Pasquale Iuso da Pio Turroni e da Italo Del Proposto e ac- (a cura di), Dizionario Biografico degli Anar- clusa ai bilanci di febbraio, era indirizzata ai chici Italiani, BFS, Pisa, 2004. CPVP di Lione e Parigi e al Comitato Pro 4. Cfr. Arch. Dép. Bouches-du-Rhône, 4 M Spagna. 2359, appunto relativo ai rifugiati spagnoli. 13. Il resoconto pubblicato a p. 26 è uno dei 5. Cfr. Louis Mercier Vega, La chevauchée tre documenti che componevano il bilancio anonyme. Une attitude internationaliste de- del febbraio 1939. Fonte IISH Amsterdam, vant la guerre (1939-1941), Agone, Mémoire Fondo Luigi Bertoni, scatola 111. sociales, Marseille, 2006. Questo passaggio 14. Un dattiloscritto incompleto di Giovanna tradotto da Pio Turroni è catalogato nella sca- Caleffi Berneri, senza data, riporta la sua vi- tola 4, Fascicolo 76, “La chevauchée sita nei campi di Argelès e di Saint-Cyprien. anonyme”. Fonte IISH Amsterdam, Fondo Luigi Bertoni, 6. Cfr. Les anarchistes et la Résistance. Té- scatola 108. moignages de Jean René Saulière dit Marcel 15. Supponiamo che la visita di Giovanna Ca- Arru, “Bulletin du CIRA Marseille”, n. 21-22, leffi Berneri avvenga nel gennaio 1939 perché settembre 1984. Può darsi sia Marie Mayoux, i quattromila franchi da lei portati figurano nel molto attiva con il marito negli ambienti sov- resoconto finanziario del Comitato marsi- versivi marsigliesi tra le due guerre. gliese del febbraio 1939. 7. Testimonianza estratta da Témoignages 16. Vedi nota biografica in Jean Maitron, Dic- 1939-1945, “Bulletin du CIRA Marseille”, n. tionnaire Biographique du Mouvement Ou- 23-25, maggio 1985. Un’altra testimonianza è vrier Français, Éditions de l’Atelier, 6 voll. costituita da una lettera scritta il 6 luglio 1940 Paris. 2006-2010. e pubblicata nell’“Adunata dei Refrattari” del 17. Un gruppo libertario italiano “Libertà o 10 agosto 1940, verosimilmente scritta da Morte”, aderente alla FAI, di fatto esisteva Turroni dopo l’arresto e la sua detenzione nel nella 6° Zona della CNT-FAI in Catalogna. Il forte di Saint-Nicolas. suo segretario era Enrico Borgo, membro del 8. Cfr. Gli anarchici e gli altri sotto Vichy, ar- Comitato interno di Argelès. Fonte IISH Am- ticolo scritto in Messico da Pio Turroni e pub- sterdam, Fondo Luigi Bertoni, scatola 95. Let- blicato nell’“Adunata dei Refrattari” il 24 tera di Enrico Borgo indirizzata il 31 dicem- gennaio 1942. bre 1938 a Luigi Bertoni. 9. Cfr. Lettera di Martin Gudel, responsabile 18. Tutti e tre hanno una scheda nel Diziona- del settore stranieri dell’Oficina de Propa- rio Biografico degli Anarchici Italiani, cit. ganda Exterior della CNT-FAI, a Pio Turroni 19. Fonte ACS CPC, Bonomini Ernesto, Busta sulle carceri di Franco e l’assistenza del Co- 740, rif. 2982, Interrogatorio di Emilio Strafe- mité Pro Presos della CNT; IISH Amsterdam, lini del 20 luglio 1934. Fondo Luigi Bertoni, scatola 110, lettera del 20. Testimonianza di Alba e Luce Balestri (fi- 25 marzo 1938. glie di Gino Balestri), settembre 2010. 10. Cfr. Arch. Dép. des Bouches-du-Rhône, 4 21. Si può ipotizzare che durante il suo sog- M 2425, appunto n. 2025 del 28 febbraio giorno in Africa del Nord nel 1940 lavorasse 1936. con loro.

29 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI Riferimenti cronologici 1906-1943. Lavori in corso di Françoise Fontanelli Morel

Cosa scrivere di un uomo cui non piace- 2. il ritorno in Italia nel dicembre 1943 va parlare delle sue vicende, un uomo segna la fine dell’esilio e delle peregrina- molto schivo che nel 1981 dirà: “Io sono zioni in mezzo mondo e l’inizio di un’al- sempre più convinto che gli uomini tra e diversa fase. senza storia sono i più felici”?1 Ben all’opposto, Pio Turroni è stato un uomo ricco di storia. I Cesena5 Per la stesura della presente cronologia sono state utilizzate due tipi di fonte. In Pio Turroni nasce a Cesena il 30 maggio primo luogo le notizie ricavate dai ricor- 1906 da Giuseppe e Virginia Magnani. di e dai racconti di chi lo ha conosciuto Cresciuto in un ambiente familiare molto ed è stato suo compagno di strada, in politicizzato, Pio ha tre fratelli già noti particolare di Umberto Marzocchi, alla questura di Forlì come sovversivi6: Luciano Farinelli2 e Aurelio Chessa (di Mauro, nato nel 1891, è socialista, Luigi quest’ultimo soprattutto il profilo biogra- Egisto, nato nel 1893, è repubblicano e fico redatto per il secondo volume del- segretario della Camera del Lavoro di l’Epistolario inedito di Camillo San Mauro in Valle (Cesena), Urbano Berneri)3. In secondo luogo, le informa- detto Adolfo, nato nel 1900, è anche lui zioni biografiche trovate nella documen- repubblicano7. tazione consultata in numerosi archivi pubblici e privati durante la mia ricerca. 1920: Partecipa al comizio di Errico Una ricerca non ancora conclusa che ha Malatesta a Cesena. l’obiettivo di ricostruire l’intera vita di 1923: Dopo violenti scontri con i fasci- Pio Turroni. sti, i suoi fratelli sono gravemente feriti; Mi sono imbattuta in una moltitudine di uno di loro perde una gamba. fonti disponibili e sparse ovunque, tanto Ottobre 1923: Luigi Egisto, Urbano e da chiedermi se la storicità di un indivi- Pio, muniti di regolare passaporto, emi- duo è commisurata al peso delle sue grano in Belgio. carte.4 Questa cronologia si interrompe volonta- II Belgio (Liegi?)8 riamente nel dicembre 1943 per due ragioni: 10 novembre 1925: Pio è dichiarato 1. dopo che sbarca nel porto di Napoli, il renitente alla leva per la classe 19069. suo percorso militante ed esistenziale è più noto. III Francia

Speciale Pio Turroni 30 SPECIALE PIO TURRONI 1. Parigi do per almeno tre anni con Nara Cremo- Può darsi che sia arrivato nel 1926, sicu- nini. Anima il Gruppo Edizioni Liberta- ramente durante l’anno 1927. Partecipa rie, una piccola casa editrice che pubbli- attivamente ai movimenti di protesta in ca fra l’altro Camillo Berneri e Simone favore di Sacco e Vanzetti. All’inizio Weil. Sempre durante quel periodo ha degli anni Trenta frequenta l’abitazione stretti rapporti con Nestor Machno11, di Bernardo Cremonini10, suo futuro suo- anche lui rifugiatosi a Brest; lo assisterà cero, a Fontenay-sous-Bois, dove si svol- anche quando muore all’Ospedale Tenon ge un’intensa attività da parte del fuoriu- di Parigi il 25 luglio 1934. scitismo libertario. Negli archivi parigini Fonda un’impresa di costruzioni artigia- di Fontainebleau sono conservati nume- nale12, una cooperativa mosaicista, con rosi faldoni da consultare. lo scopo di aiutare i compagni costretti all’esilio. Svolge un’intensa attività mili- 2. Brest 1933-1935 tante e diventa collaboratore di Luigi Si trasferisce a Brest nel 1933, conviven- Bernasconi, segretario della LIDU di Brest. Secondo il console di Nantes, par- tecipa a tutte le riunioni antifasciste della zona13. Secondo René Lochu14, Pio è l’ultimo a lasciare Brest verso la metà del 1935. Dopo la sua rottura con Nara, soggiorna dapprima a , poi a Vichy nel 193615 e poco dopo probabil- mente a Marsiglia dove, secondo le fonti di polizia, avrebbe partecipato al corteo del Primo Maggio del 1936. Le carte di polizia fanno riferimento a un certo “Lazzaro Turroni”, compagno di Bacco- ni, di Fietta e di Girelli, ancora non iden- tificato, ma è certo che si tratta di Pio Turroni.

IV Spagna16

Agosto 1936: Si reca ben presto in Spa- gna, arruolandosi come miliziano nella Sezione Italiana, e precisamente nel Quarto Scaglione della Colonna Asca- so17. 20 ottobre 1936: Ferito a Tardiente, Aldo Garosci (1907-2000), esponente di spicco viene trasferito all’ospedale di Lerída con Valiani e Lussu di Giustizia e Libertà, grup- po antifascista con cui gli anarchici italiani col- prima e all’ospedale della Generalitat di laborarono durante tutto il regime fascista, guer- Barcellona poi, dove rimane fino al ra di Spagna compresa. dicembre 1936.

31 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI Fine dicembre 1936: Si ricongiunge alla Luglio 1938: Prima menzione del nome Colona Ascaso sul fronte di Huesca. di Pio Turroni nei resoconti del Comitato Fine gennaio-inizio febbraio 1937: Si Pro Vittime Politiche di Marsiglia24. trasferisce alla Sezione Internazionale 16 novembre 1939-18 marzo 1940: della Colonna Ortiz sul fronte di Caspe Arrestato per la sua attività nei Comitati (Teruel). Pro Vittime Politiche con l’imputazione 3 marzo 1937: Ferito per la seconda di “Violazione della sicurezza dello volta, viene ricoverato nell’ospedale di Stato”25 e “Spionaggio in favore di una Tarragona. potenza nemica”, viene incarcerato nel Fine marzo: Ritorna a Barcellona. carcere militare di Saint-Nicolas. 3 maggio 1937: Come rappresentante 16 marzo 1940: Il giudice del XV° Reg- degli anarchici italiani, insieme a Emilio gimento pronuncia il non luogo a proce- Canzi, entra in contatto con il comandan- dere nei suoi confronti. Dopo qualche te della Colonna Tierra y Libertad per la giorno di libertà, viene colpito da un riorganizzazione delle forze anarchiche secondo decreto di espulsione. italiane. È il delegato del quartiere Sanz 18 marzo 1940: Nonostante il decreto quando viene attaccata la Telefonica18. viene rilasciato. 1937 [?]: Le autorità francesi emettono 8 luglio 1940-29 luglio 1940: Arrestato un ordine di esplusione nei suoi confron- senza apparente motivo dalla polizia di ti. Vichy, viene incarcerato nella prigione di Maggio 1937: Primo progetto di attenta- Saint-Pierre. to a Mussolini ideato insieme ad Attilio Balzamini, ma rifiutato dalla CNT.

V Spagna-Francia

Settembre 1937: Cerca di tornare in Francia, ma a causa del decreto di espul- sione deve tornare in Spagna20. Primavera 1938: Viene eletto Commis- sario politico della caserma Spartacus a Barcellona21. Marzo 1938: Entra a far parte del Comi- tato Pro Vittime Politiche di Marsiglia e incomincia a fare la spola tra Marsiglia, Perpignan e i campi di concentramento dei Pirenei orientali22. Luglio 1938: Secondo progetto di atten- tato, previsto ad agosto sulla costa adria- tica insieme a Domenico Ludovici23. 31 luglio 1938: Terzo progetto di attenta- to, previsto a Roma insieme a Leonida Leoni. Leo Valiani (1909-1999).

Speciale Pio Turroni 32 SPECIALE PIO TURRONI 29 luglio 1940: Viene trasferito nel vive in clandestinità lavorando nell’edili- campo di concentramento di Villemagne zia. (Gard)26 poi nel campo di concentramen- 19 novembre 1941: Si imbarca sulla to di Remoulins (Gard), forse nell’agosto “Serpa Pinto” con destinazione Vera 1940. Cruz (Messico). Agosto 1940-22 ottobre 1940: Periodo 20 dicembre 1941: Arriva a Vera Cruz. di internamento nel campo di concentra- Fine giugno 1943: Viaggio New York- mento di Remoulins. Boston-Halifax--Londra. Qui 30 settembre 1940: La Sezione “B” del- viene internato in un campo di concen- l’organismo di controllo della Commis- tramento. sione Italiana d’Armistizio compie un’in- 1° dicembre 1943: Torna in Italia, sbar- dagine nel campo di Remoulins sulle cando a Napoli. condizioni di vita dei prigionieri italiani, ai quali propone il rimpatrio. Pio accetta Lavori in corso… il rimpatrio in Italia27. 22 ottobre 1940: Viene internato nel campo di Vernet (Arièges). Note 26 ottobre 1940: Evade durante il trasfe- 1. Lettera ad Aurelio Chessa del 26 maggio rimento dal campo di Vernet al centro di 1981, in Archivio G. Pinelli, Fondo Pio Tur- smistamento di Brébant Marseillais roni, Busta 2, Fascicolo 33. (Marsiglia)28. 2. Rispettivamente, “Umanità Nova”, 25 apri- 15 o 16 dicembre 1940: Tenta di imbar- le 1982 e “L’Internazionale”, n. 5, maggio carsi per il Marocco insieme ad Aldo 1982. Garosci. Arrestati, vengono mandati al 3. Camillo Berneri, Epistolario inedito, vol. Brébant Marseillais. II, (a cura di) Paola Feri, Luigi Di Lembo, 17 dicembre 1940: Evade dal Brébant Edizioni Archivio Famiglia Berneri, Pistoia, Marseillais. 1984. 18 dicembre 1940-9 gennaio 1941: 4. Il Dizionario Biografico degli Anarchici Arrestato, viene incarcerato a Chave con Italiani è stato molto utile per fissare questa l’accusa di evasione29. scaletta cronologica, ma è stato integrato Metà gennaio 1941: Secondo tentativo anche con altre fonti. Nel Casellario Politico (questa volta riuscito) di imbarcarsi Centrale di Roma si trovano invece informa- verso l’Africa del Nord con Leo Valiani zioni non del tutto affidabili. e altri dieci membri di Giustizia e 5. Fonti dell’Archivio di Stato di Cesena- Libertà30. Forlì e dall’Archivio storico del Comune di Cesena. VI Nord Africa-Messico-Italia 6. Tutti e tre sono schedati al Casellario Poli- tico Centrale. Cfr. ACS CPC, Busta 5253, Fine gennaio 1941: Arriva ad Algeri e Fascicolo 006895 (Luigi Egisto), Fascicolo poi passa con gli altri di Giustizia e 125630 (Mauro) e Fascicolo 113733 (Urba- Libertà il confine per il Marocco a no). Oujda. Arrivato a Casablanca ritrova 7. Nel Casellario Politico Centrale ci sono molti anarchici italiani31. Per dieci mesi altri tre Turroni a Cesena che al momento

33 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI non sono stati ancora identificati come fratelli gramma inviato dal console di Nantes al di Pio. In particolare, la sorella Palma Ester ministero dell’Interno, n. 5472 del 20 dicem- Turroni, detta Elettra, che mantiene una rela- bre 1934. zione epistolare con Pio durante tutto il perio- 14. Cfr. René Lochu, Libertaires, mes compa- do del suo esilio, non è segnalata per alcuna triotes de Brest et d’ailleurs, prefazione di attività politica. Leo Ferré, La Digitale, Quimper, 1983. 8. Tutte le tappe fatte nei suoi spostamenti tra 15. “Ero a Vichy quando si sollevò Franco e i le due guerre non sono state ancora identifi- suoi generali”, cfr. Archivio G. Pinelli, Fondo cate. Nessuna ricerca è stata ad esempio Pio Turroni, Busta 2, Fascicolo 33, lettera ad intrapresa per la permanenza in Belgio. Si Andrea Chersi dell’8 marzo 1979. può ipotizzare che si fosse avvicinato a un 16. Sul periodo spagnolo rimangono numero- qualche gruppo anarchico, probabilmente si faldoni da verificare, oltre a un’attenta let- quello di Hem Day. tura della stampa spagnola. Ulteriori ricerche 9. Cfr. ACS CPC Turroni Pio, Busta 5253, vanno anche fatte sul suo ruolo in seno all’O- Fascicolo 114599, 31 gennaio 1927, quando è ficina de Propaganda Exterior della CNT-FAI. cancellata in via amministrativa la nota di 17. Cfr. Enrico Acciai, Viaggio attraverso renitenza alla leva. In seguito Turroni ottiene l’antifascismo. Volontariato internazionale e la dispensa provvisoria dal servizio (dichiara- guerra civile spagnola: la Sezione Italiana zione rilasciata dal Regio Console di Liegi). della Colonna Ascaso, Dottorato di ricerca, 10. Su Bernardo Cremonini, cfr. Maurizio Università della Tuscia, Viterbo, 2010. Antonioli, Giampietro Berti, Santi Fedele, 18. Cfr. Gli anarchici italiani in Spagna nei Pasquale Iuso (a cura di), Dizionario Biogra- fatti del maggio 1937, “L’Adunata dei Refrat- fico degli Anarchici Italiani, cit. Personaggio tari”, 13 agosto 1938. molto attivo e di rilievo del fuoriuscitismo 19. Informazione da verificare presso la que- parigino, diventa, non si sa per quali circo- stura di Marsiglia; sembra però che si tratti di stanze, collaboratore dell’OVRA all’inizio del un errore cronologico. Il decreto di espulsio- 1927, e precisamente linformatore n. 6, nome ne arriva il 16 marzo 1940. di copertura “Bero” o “Solone”. Sul caso di 20. In una sua lettera Pio spiega che a partire Cremonini e della sua infiltrazione nel grup- dal settembre 1937 risiede principalmente a po di amici-compagni intorno a Camillo Ber- Marsiglia, città in cui è più facile condurre la neri, e dunque a Pio Turroni, cfr. Mauro sua attività. Marsiglia infatti è non solo vicina Canali, Le spie del regime, il Mulino, Bolo- alla Spagna, ma è anche molto attiva politica- gna, 2004. mente. Cfr. Archivio G. Pinelli, Fondo Pio 11. Arriva in convalescenza a Brest nel 1927 Turroni, Busta 2, Fascicolo 33, lettera del 30 con la moglie Galina Kuz’menko e la figlia agosto 1977 da Pio a Robert [D’Attilio]. Yelena. 21. Peraltro, nella sua corrispondenza raccon- 12. Arch. Dép. Finistère, 63 U 19/25. Sulla ta di essere stato in contatto con Germinal de permanenza di Turroni a Brest rimangono da Souza e poi con Pedro Herrera della CNT. È verificare le serie 4 M 335 a 347, relative ai tramite loro due che Turroni farà conoscere movimenti anarchici e ai sospetti, e le serie 4 alla CNT-FAI il suo progetto di attentato a M 356 a 377, relative alla sorveglianza degli Mussolini. stranieri. 22. Cfr. IISH Amsterdam, Fondo Luigi Berto- 13. ACS CPC Turroni Pio, copia del cablo- ni, scatola 110, lettere e resoconti finanziari

Speciale Pio Turroni 34 SPECIALE PIO TURRONI dei comitati mandati a Bertoni per pubblica- febbraio 1940. Cfr. Gli anarchici e gli altri zione sul “Risveglio anarchico” e su “L’Adu- sotto Vichy, cit. nata dei Refrattari”. 26. Pio Turroni, I campi di concentrazione 23. Pio scoprirà negli anni Settanta, quando sotto Vichy, “L’Adunata dei Refrattari”, 3 avrà libero accesso agli archivi di Stato, che gennaio 1942. Cremonini era una spia. Cfr. Archivio G. 27. ACS CPC, Turroni Pio. Cfr. brano di una Pinelli, Fondo Pio Turroni, Busta 2, Fascicolo lettera di Turroni inviata a un amico, poi risul- 33, lettera del 30 agosto1977 da Pio a Robert tato confidente dell’OVRA. Appunto n. 500 [D’Attilio]. 31863 del 9 novembre 1940. Forse Bernardo 24. Enrico Acciai indica Turroni quale diri- Cremonini? gente del Comitato Pro Spagna di Marsiglia. 28. Lo stesso Turroni racconta che non appe- In quei frangenti, anche il Comitato Pro Vitti- na viene a sapere che Emilio Lussu ha otte- me Politiche marsigliese si assume altre mis- nuto un passaporto messicano anche per lui, sioni ed estende la propria solidarietà anche fugge dal campo di concentramento di al di là della Spagna. Remoulins per raggiungere Marsiglia, dove 25. Service Historique de la Défense (SHD), finalmente riesce a imbarcarsi alla volta del Vincennes (Paris), 13 J 0764, Prisons militai- Marocco. res, XIX°-XX° siècles, registro delle deten- 29. In questa occasione viene arrestato con zioni. Cfr. ACS CPC, Turroni Pio, copia di Aldo Garosci di Giustizia e Libertà. Ma men- una lettera della sorella Elettra, indirizzata tre Garosci è immediatamente rilasciato, Pio alla prigione militare di Saint-Nicolas, del 16 rimane in carcere per quindici giorni e subi- sce una nuova condanna a quattro mesi di prigione con la condizionale. Cfr. Arch. Dép. Bouches-du-Rhône, 2 Y 1105, 1871 W 5, registro della prigione di Chave, ottobre- dicembre 1940; 63 W 1, minuta dell’udienza del 9 gennaio 1941. 30. Su questo secondo tentativo riuscito di imbarco è necessario ancora consultare le carte degli archivi di Giustizia e Libertà con- servati presso l’Istituto storico della Resisten- za in Toscana (Firenze). L’episodio non è menzionato né da Aldo Garosci in Storia dei fuoriusciti, né da Emilio Lussu in Diplomazia clandestina. 31. Dino Angeli e sua moglie Ida Marchetini hanno aiutato numerosi anarchici fuggiti in Africa del Nord. È in quel periodo che tra gli altri incontra anche Cipriano Mera.

Emilio Lussu (1890-1975).

35 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI Il Gruppo Editore L’Antistato (1949-1975) di Lorenzo Pezzica

Foto ricordo inviata negli USA ai coniugi Sallusto e Vattuone, verosimilmente scattata in piazza Saffi a Forlì nel 1946; riconoscibili (da sinistra a destra): Pio Turroni, ignoto, Riccardo Sacconi, Titta Foti, Armando Borghi, Giovanna Berneri, Giovanna Gervasio Carbonari, ignoto. Fonte Archivio A. Borghi.

All’indomani dell’aprile 1945, gli anar- cosiddetta “guerra fredda”, che negli anni chici italiani – dopo aver vissuto l’espe- a venire avrebbe comportato un generale rienza della lotta resistenziale, dei campi irrigidimento politico nei due schieramen- di prigionia, del domicilio coatto o dell’e- ti contrapposti, quello del Partito Comuni- silio – si ritrovano in una realtà politica e sta e quello della Democrazia Cristiana, sociale completamente diversa da quella che condurrà i movimenti non disposti ad lasciata più di vent’anni prima1. Devono accettare la logica dei blocchi a una pro- affrontare da un lato difficoltà logistiche, gressiva riduzione, fino alla perdita totale, organizzative e finanziarie nell’impegno di seguito e di influenza. di ricostituzione del movimento, dall’altro Nonostante ciò, gli anarchici italiani rie- attraversare una crisi profonda, che li por- scono a convocare a Carrara, dal 15 al 19 terà per molti anni a un sostanziale isola- settembre del 1945, il loro primo Con- mento e immobilismo politico. Crisi gresso nazionale2 e a dibattere sui termini dovuta in particolare alla nuova realtà e le finalità della loro azione. Ai delegati politico-sociale italiana, dominata dalla spetta il difficile compito di stabilire una

Speciale Pio Turroni 36 SPECIALE PIO TURRONI linea comune per il ricostituendo movi- era iniziato già molto tempo prima. Dal mento; una linea che permetta, soprattut- 1933 al 1935 era stato, infatti, l’animato- to, di superare le numerose divergenze tra re, sotto la direzione di Camillo Berneri, la corrente organizzatrice e quella antior- del Gruppo Edizioni Libertarie di Brest ganizzatrice3, che puntualmente si sono che pubblica L’operaiolatria di Berneri, riaffacciate nel dibattito interno, e che La guerra che viene di Simone Weil e Il rilanci l’anarchismo nel paese. governo forte di Francesco Amoroso8, Alla questione della struttura organizzati- mentre nel luglio 1937 aveva dato alle va era strettamente correlata anche un’al- stampe lo scritto di Berneri Mussolini alla tra questione di divergenza, anch’essa conquista delle Baleari9. presente in tutta la storia del movimento Dopo la sua partecipazione alla guerra di anarchico, e tanto più attuale dopo la par- Spagna, facendo parte della Sezione Ita- tecipazione di questo alla Resistenza e la liana della Colonna Ascaso, Turroni nel collaborazione con i Comitati di liberazio- 1939 si era rifugiato a Marsiglia diventan- ne nazionale: il rapporto con le istituzioni do punto di riferimento per gli aiuti inviati e i partiti politici della sinistra. dagli anarchici italo-americani che face- Malgrado le divergenze, il Congresso di vano capo al periodico “L’Adunata dei Carrara si apre all’insegna della volontà di Refrattari” di New York e che saranno, in mantenere unito il movimento e al termi- seguito, tra i sostenitori principali, anche ne dei lavori le due correnti riescono a finanziari, dell’attività editoriale de L’An- deliberare la costituzione della Federazio- tistato. ne anarchica italiana (FAI), delineandone Alla fine del 1943 Turroni rientra dal l’organizzazione, i criteri per l’attribuzio- Messico in Italia, a Napoli10, dando vita, ne degli incarichi gestionali e il program- insieme a Giovanna Caleffi Berneri, Cesa- ma d’azione4. Il precario equilibrio re Zaccaria e Armido Abbate, all’Alleanza costruito a Carrara però si incrina già un dei Gruppi Libertari dell’Italia meridiona- anno dopo, con la scissione degli anarchi- le e al Gruppo Editoriale “Rivoluzione ci appartenenti alla corrente libertaria”11 e diventando in seguito, a organizzatrice5, e nel 1950 con la creazio- partire dal 1946, il responsabile legale ne dei Gruppi Anarchici d’Azione Prole- della rivista “Volontà”12. taria di Pier Carlo Masini6. Tornato in Romagna a guerra finita e sta- È nel contesto di questi avvenimenti che bilitosi a Cesena, Turroni prosegue la sua si costituisce ad Ancona, alla fine del azione di ripresa del movimento e della 1949, per iniziativa soprattutto di Pio Tur- stampa anarchica. Insieme ad Armando roni e Gigi Damiani, il Gruppo Editore Borghi, Umberto Consiglio e Primo L’Antistato. Compone il Gruppo, apparte- Bassi, pubblica una serie di numeri unici, nente alla corrente antiorganizzatrice, un “Bresci”, “I martiri di Chicago”, “Olocau- ristretto numero di persone. Tra esse Sabi- sto”, diventa poi responsabile del giornale no Sabini e Umberto Sama. “L’Aurora” e, alla fine del 1949, come già Tra i principali promotori dell’attività edi- ricordato, costituisce ad Ancona il Gruppo toriale, Pio Turroni7 rappresenta il perso- Editore L’Antistato. naggio più importante e influente. L’im- Nel 1950 esce il primo volume della casa pegno di Turroni nella stampa anarchica editrice: Il pensiero di Luigi Galleani, un

37 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI opuscolo di quaranta pagine, esaurito Tra il 1950 e il 1973 L’Antistato, che dal quasi subito, dove sono raccolti alcuni 1951 avrà di nuovo sede a Cesena, edita scritti di Galleani apparsi sulla rivista ventisei opere. Al di là degli intenti gene- “L’Adunata dei Refrattari”. Nella prefa- rali esposti nell’opuscolo dedicato a Gal- zione, scritta da Gigi Damiani, si trova la leani, il Gruppo non ha un progetto edito- motivazione che ha spinto il Gruppo alla riale preciso, pubblicando sia nuove opere pubblicazione dell’opuscolo13, mentre sia opere già edite in passato e in alcuni nell’ultima pagina gli editori presentano casi proposte in traduzione italiana. Molto quello che sarebbe stato il loro progetto spesso la decisione di pubblicare nasce da spiegando il perché della nascita del particolari occasioni, eventi o finanzia- Gruppo Editore L’Antistato: “Il gruppo menti specifici, anche se il Gruppo riesce editore che per classificarsi si è intitolato a mantenere una cadenza abbastanza all’Antistato, si è costituito per spontanea regolare nell’uscita dei volumi. iniziativa di compagni che hanno sentita Dopo l’uscita dell’opuscolo di Galleani, il la necessità di una specifica difesa di quei Gruppo riprende la sua attività editoriale principi fondamentali sui quali riposa e si nel 1953 con il volume Un trentennio di definisce tutta la costruzione ideologica attività anarchica (1914-1945)18, gli opu- dell’anarchismo e lo rendono a sé stante e scoli La mia bella anarchia (1953) di bastante, senza bisogno di prendere a Gigi Damiani, Mandateli lassù (1954) di baliatico movimenti spuri e farsi da questi Luigi Galleani, con la prefazione di rimorchiare. Un anarchismo senza penco- Michela Bicchieri, e la biografia Gigi lamenti verso l’incanto del numero e Damiani (1954) scritta da Ugo Fedeli19. senza ritorni accomodanti su posizioni già La scelta di pubblicare il volume Un tren- da tempo abbandonate perché inquinate tennio era nata, come scrivono gli editori da risucchi autoritari veicolati dal marxi- nella loro premessa, dalla “idea di compi- smo. Il gruppo pensa di estrinsecare l’o- lare e di dare alle stampe un compendio pera propria con una serie di pubblicazio- riassuntivo dell’attività del movimento ni, tra le quali è in progetto anche quella anarchico italiano nell’ultimo e tormenta- di un periodico-rivista quindicinale nelle to trentennio”, per contrastare “nell’am- quali verranno esaminati con chiarezza e biente nostro il vociare dei sopraggiunti coerenza i problemi che più interessano la all’ultima ora i quali, per documentare la vitalità del movimento e l’espandersi di propria presenza di esseri superiori, si die- una propaganda anarchica”14. Il periodico dero a insinuare di un anarchismo tradi- annunciato è “L’Antistato. Rassegna anar- zionale ormai superato ed esautorato dagli chica quindicinale”15, i cui redattori prin- avvenimenti e anchilosatosi durante gli cipali sono Pio Turroni e Gigi Damiani. Il ultimi decenni nella commemorazione giornale esce a Forlì, dove L’Antistato ha delle proprie date storiche e nella semina- trasferito il suo recapito, il 10 settembre gione di proclamazioni fallite. Pur dato 1950, con l’intento di presentare il Grup- per morto, il vecchio anarchismo, mode- po come portavoce della corrente antior- stamente essi si proponevano di ringiova- ganizzatrice16 in vista del IV Congresso nirlo, di rinvigorirlo colla propria cultura nazionale, che si sarebbe svolto ad Anco- marxista, forti delle esperienze che aveva- na dall’8 al 10 dicembre 195017. no fatte come fascisti e come

Speciale Pio Turroni 38 SPECIALE PIO TURRONI

Palermo, 24-25 agosto (?) 1946, durante un tour di conferenze di Borghi nel Sud Italia; ricono- scibili (da sini- stra a destra): Filippo Guzzar- di, D'Andrea (di Parigi), Arman- do Borghi, Pio Turroni, Paolo Schicchi, Alfon- so Failla, Gio- vanni Spatolia- tore, Filippo Gramignano. Fonte Archivio A. Borghi. bolscevichi”20. Fin dalle prime pubblica- nomico non indifferente che rendeva cro- zioni quindi, il Gruppo Editore non nica la passività finanziaria della casa edi- nasconde il suo proposito polemico nei trice, sebbene il Gruppo si avvalesse del- confronti di una parte del movimento l’impegno volontario sia per l’aspetto anarchico italiano, quella organizzatrice, organizzativo sia per quello amministrati- anche se cercherà nello stesso tempo di vo. Le difficoltà economiche erano in difendersi dalle critiche rivoltegli dagli parte superate grazie ai finanziamenti che esponenti di quella corrente sottolineando arrivavano al Gruppo principalmente sempre l’impegno comune di lotta21. dagli anarchici italo-americani che face- Nel 1956 viene pubblicata l’opera di Ugo vano capo a “L’Adunata dei Refrattari” e Fedeli Luigi Galleani: quarant’anni di che erano in stretto contatto con Pio. Nel lotte rivoluzionarie (1891-1931), arricchi- 1960 sono infatti gli italo-americani a pro- ta da numerose fotografie e riproduzioni porre e finanziare la pubblicazione del fuori testo, seguito, l’anno successivo, volume di Nino Napoletano Giovanni dalle Lettere sul sindacalismo di Bartolo- Bovio, il cui ricavato della vendita viene meo Vanzetti, con la prefazione di Miche- devoluto alla vedova dello stesso autore. la Bicchieri. L’attività del Gruppo prose- Due anni dopo, nel 1962, L’Antistato rice- gue con la pubblicazione di manifesti e ve il finanziamento per pubblicare Bian- pieghevoli legati ad avvenimenti dell’at- chi e Negri di Dando Dandi e La verità su tualità politica di quegli anni o in occasio- cristo e il cristianesimo di Alerame ne della festa del Primo Maggio. Petrazzi22, mentre nel 1965, sempre su Le pubblicazioni venivano inviate, per lo proposta degli italo-americani, viene pub- più “d’ufficio”, a numerosi anarchici ita- blicato Richiamo all’anarchia: protesta e liani e stranieri, grazie soprattutto al giro proposta anarchica in otto conferenze di conoscenze e contatti di Pio Turroni. pronunciate in terra d’esilio durante la Questa scelta di distribuzione dei volumi dominazione fascista di Virgilia d’Andrea pubblicati implicava però uno sforzo eco- e Panorama anarchico di Dando Dandi,

39 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI presentato da Giuseppe Rose e arricchito degli elementi di novità proposti da dai disegni di Francesco Lupinacci. “Materialismo e Libertà”, nonostante lo Il ricavato delle vendite dei volumi finan- scarso successo della rivista riscontrato ziati permettono al Gruppo di uscire nel nel movimento anarchico dell’epoca “un 1964 con il volume Breve storia dell’anar- po’ per demeriti suoi [della rivista] e un chismo di Max Nettlau23, tradotto per la po’ per la miseria culturale del movimen- prima volta in italiano, Controllo delle to”32, e si reca a Milano a trovare i giova- nascite di Aldo Pontiggia24 e la biografia ni anarchici della redazione, stabilendo fin Giuseppe Ciancabilla di Ugo Fedeli, usci- da subito affinità e un amichevole rappor- ta nel 1965 con la premessa di Joseph to, che lo porta a interessarsi e a finanzia- Mascii25. L’anno successivo è la volta de re alcune iniziative del gruppo milanese33. La fine dell’anarchismo? di Luigi Galleani In poco tempo l’amicizia tra Turroni e i e nel 1968 degli Scritti scelti, in due volu- giovani anarchici milanesi si trasforma in mi, di Pietro Gori26. collaborazione che infatti vedrà, a partire Nel 1965, a quasi vent’anni dalla nascita, dal 1970, la presenza, come autori, di sulle pagine di “Iniziativa anarchica”27 il diversi componenti del gruppo che nel Gruppo Editore L’Antistato pubblica una frattempo si era trasformato nel Gruppo relazione sull’attività fino a quel momento Anarchico Bandiera nera34. svolta rivendicando la sua autonomia, pur Nel 1970 viene inaugurata una collana considerandosi parte integrante del movi- intitolata “I Quaderni dell’Antistato”. Il mento anarchico, e respingendo ogni pro- primo quaderno pubblicato è Anarchismo posta di accentramento, direzione e con- ’70: materiali per un dibattito, che racco- trollo28. Come era già successo per il gior- glie saggi di diversi autori, seguito nel nale “L’Antistato” nel 1950, il Gruppo si 1971 dal secondo quaderno dal titolo impegna nella pubblicazione di un periodi- Geografia dell’anarchismo: istantanee di co portavoce della corrente antiorganizza- mezzo secolo35 di Gino Cerrito. I due qua- trice in previsione del Congresso naziona- derni, che hanno ognuno una tiratura di le di Carrara del 1965, “consapevoli della seimila copie, escono come supplemento necessità della difesa dei principi anarchici speciale della rivista “Volontà”, per “esse- compromessi polemicamente da una cor- re facilitati nelle spedizioni postali di cui rente di compagni che agitava da tempo la rivista aveva l’abbonamento, che non l’intendimento di organizzare e strutturare aveva l’Antistato”, come ricorda Turroni il movimento anarchico e la FAI”29. nella relazione a consuntivo dell’attività Nel frattempo Turroni ha conosciuto un della casa editrice nel maggio del 197536. gruppo di giovani anarchici milanesi, Sempre nel 1971 viene pubblicata, in una impegnato da alcuni anni nel tentativo di nuova edizione, una delle opere più rinnovare e arricchire culturalmente l’a- importanti di Luigi Fabbri, Dittatura e narchismo, che aveva dato vita nel 1963 rivoluzione. alla rivista “Materialismo e Libertà” per Il 1973, l’ultimo anno di pubblicazioni del smuovere l’anarchismo “un po’ polveroso Gruppo Editore L’Antistato, vede l’uscita di quegli anni”30. Turroni, “allora quasi di un terzo quaderno dal titolo Anarchi- sessantenne ma ancora e sempre alla smo ’70, un’analisi nuova per la strategia ricerca di forze nuove”31, si rende conto di sempre, con saggi di Roberto Ambroso-

Speciale Pio Turroni 40 SPECIALE PIO TURRONI li, Nico Berti, Amedeo Bertolo, Paolo 3. A. Dadà, L’anarchismo, cit., pp. 101-103. Finzi e Luciano Lanza, del volume La 4. A partire dagli ultimi mesi del 1945 la FAI rivolta antiautoritaria: numero speciale si impegna in un ambizioso programma di pro- per il centenario della Conferenza di paganda, per sostenere il proprio rilancio poli- Rimini (4-6 agosto 1872)37, del saggio di tico nel paese. Il progetto si reggeva su due Arthur Lehning Marxismo e anarchismo e punti principali: la propaganda orale e la ripre- infine dell’antologia di scritti di Kro- sa della stampa anarchica. I. Rossi, La ripresa potkin, dal titolo La società aperta38, del movimento anarchico italiano e la propa- scelti e curati da Herbert Read, che scrive ganda orale dal 1943 al 1950, Pistoia, RL, anche l’introduzione, accompagnata da 1981, pp. 70-93. una nota di Carlo Doglio. 5. Gli scissionisti fondano la Federazione Nel maggio 1975, Turroni, che morirà a libertaria italiana. Cfr. G. Cerrito, Il ruolo, cit., Cesena sette anni più tardi, nel 1982, pp. 122-125. decide di trasferire la gestione de L’Anti- 6. La frattura definitiva tra organizzatori e stato a Milano affidandola definitivamente antiorganizzatori avverrà, sempre a Carrara, al gruppo milanese e in particolare ad vent’anni più tardi. Il Congresso di Carrara del Amedeo Bertolo e Rossella Di Leo. 1965, che vede emergere una maggioranza organizzatrice, delibera la ripresa delle tesi sostenute nel Patto associativo malatestiano Note del 1920. Tale svolta, maturata principalmente 1. Sul confronto dal punto di vista anarchico a opera di Gino Cerrito, è causa di una nuova tra la situazione del primo e del secondo dopo- scissione, questa volta di parte antiorganizza- guerra, cfr. A. Borghi, Conferma anarchica, trice, scissione dalla quale hanno origine i Forlì, L’Aurora, 1949. Gruppi d’Iniziativa Anarchica. Cfr. G. Cerrito, 2. Il Congresso rappresentò un evento rilevan- Il ruolo, cit., pp. 140-147 e pp. 169-205; P. te anche al di fuori dell’ambito libertario. Alle Feri, Il movimento, cit., pp. 53-61. giornate congressuali partecipò, in qualità di 7. Sulla figura di Turroni si veda anche P. Sen- segretario del Partito socialista di unità prole- sini, Turroni Pio, in Dizionario Biografico taria, Sandro Pertini. Per le strade di Carrara degli Anarchici Italiani, vol. II, (I-Z), Pisa, furono affissi manifesti di saluto ai congressisti BFS, 2004, pp. 635-638. da parte delle sezioni locali e regionali dei par- 8. P. Sensini, Turroni Pio, cit., pp. 635-636. titi della sinistra e persino della Democrazia 9. C. Berneri, Mussolini alla conquista delle Cristiana. U. Fedeli, Congressi e Convegni Baleari, Barcellona, Oficina de Propaganda, (1944-1962), Genova, Ed. FAI, 1963, pp. 43- Sezione Italiana, 1937. L’opera è stata poi 68. Sul Congresso e sulle sue ripercussioni sul ripubblicata, con prefazione di C. Venza, nel movimento anarchico italiano si veda anche G. 2002 da Galzerano editore,Casalvelino Scalo. Cerrito, Il ruolo dell’organizzazione 10. Da Napoli Turroni deve poi riparare a Bari anarchica, Pistoia, RL, 1973, pp. 117-122; P. per ingiunzione delle Autorità di occupazione. Feri, Il movimento anarchico in Italia (1944- I. Rossi, La ripresa, cit., pp. 24-25. 1950): dalla resistenza alla ricostruzione, 11. P. Sensini, Turroni Pio, cit., p. 636. Roma, Quaderni della FIAP, 1978, pp. 17-22; 12. Di “Volontà” Turroni sarà il gerente A. Dadà, L’anarchismo in Italia: fra movimen- responsabile per tutta la sua vita, anche dopo il to e partito, Milano, Teti, 1984, pp. 98-104. trasferimento della testata nel 1980 al gruppo

41 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI di Milano. Sulla storia della rivista si veda “Iniziativa anarchica”, 1950, n. 1, p. 1. “Volontà”, 1986, n. 3, dedicato ai quarant’anni 17. Dopo il Congresso di Ancona il periodico della rivista, e Cinquant’anni di Volontà. Indici viene sospeso. Ne uscirà ancora un numero nel 1946-1996, “Volontà”, 1997, numero speciale. giugno 1951. 13. “Riunendo in un opuscolo alcune fram- 18. Il volume è curato da Ugo Fedeli. All’in- mentarie esposizioni del pensiero di Luigi Gal- terno della copertina è indicato come “respon- leani (…) il Gruppo Editore L’Antistato (…) sabile della pubblicazione” Umberto Sama. tiene a dichiarare che non è mosso da fregola 19. Gigi Damiani era morto alla fine del 1953. di acrimoniosa e settaria contrapposizione 20. Un trentennio di attività anarchica (1914- polemica, ma dal desiderio di contribuire a 1945), Cesena, L’Antistato, 1953, p. 5. un’allargata comprensione dell’anarchismo, il 21. Per esempio il processo subito nel 1951 da quale non è dogma di chiesa o di setta, e nep- Turroni come gerente del giornale “L’Antista- pure programma e statuto di partito, ma spirito to”, per cui viene condannato con la condizio- di libertà”. Cfr. Il pensiero di Luigi Galleani, nale a sei mesi di reclusione “per vilipendio Cesena, L’Antistato, 1950, p. 3. alla magistratura”, “dimostrava che il periodi- 4. Ibidem, p. 41. co non era nato per la polemica interna, ma 15. L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, che continuava quella contro il nemico e per la vol. I, Periodici e numeri unici anarchici in nostra propaganda”. U. Sama-P. Gazzoni, lingua italiana pubblicati in Italia (1872- Relazione del Gruppo Editore L’Antistato, in 1971), Firenze, Crescita Politica, 1976, p. 393. “Iniziativa anarchica”, 1965, n. 1, pp. 2-3. Tur- 16. Nell’articolo programmatico si legge: “Il roni subisce altri tre processi, arrivando fino in nostro programma è nel titolo che diamo a Cassazione (1959) con l’accusa di “incitamen- questa rassegna. In esso è la sintesi delle pre- to a ribellarsi alle leggi” per aver fatto propa- messe e motivazioni ideologiche che danno ganda antielettorale. una ragione di esistere al movimento anarchico 22. L’autore firma il volume con lo pseudoni- e allo stesso anarchismo: quello che ci propo- mo Pietro Secondo. niamo di difendere e diffondere nella sua inte- 23. Il volume era uscito in lingua spagnola nel grità storica e basilare. Un anarchismo dunque, 1935. M. Nettlau, La Anarquía a traves de los il nostro, non deturpato o diluito da aggettiva- tiempos, Barcellona, Maucci, 1935. zioni che lo diminuiscono e lo sfigurano, né 24. Probabilmente pubblicato nel 1965. ridotto ad attributo che gli neghi una persona- 25. La biografia Giuseppe Ciancabilla è l’ulti- lità propria (…), l’associazione tra gli anarchi- mo lavoro di Ugo Fedeli ed esce postuma nel ci è manifestazione spontanea, determinata da 1965. Il volume riporta una diversa casa editri- fatti circostanziali e non da lettere circolari ce: Galeati di Imola. Nel 1978 esce un reprint (…). Si possono fondare (…) quanti comitati per le edizioni Assandri di Torino. di unioni mitiche si desiderano, ma l’anima del 26. Vol. I: Sociologia anarchica; Conferenze; movimento resta colui al quale oggi si vuole vol. II: Le difese; Ceneri e faville; Sociologia negare diritto all’esistenza, l’individuo, l’uomo criminale; Poesie e drammi. e non la massa. L’individuo cosciente e opero- 27. “Iniziativa anarchica, portavoce precon- so è lui la cellula prima e consapevole d’ogni gressuale”, che ospita la relazione del Gruppo più vasto aggregato, è lui che si compila il pro- Editore L’Antistato, viene fondata da Italo prio patto federativo e lo allarga e lo realizza Garinei ed esce dal settembre 1965 al gennaio per la libera scelta”. Cfr. Il nostro programma? 1966. Vedi L. Bettini, Bibliografia, cit., p. 412.

Speciale Pio Turroni 42 SPECIALE PIO TURRONI

28. U. Sama-P. Gazzoni, Relazione, cit., pp. 2-3. stato nella sua relazione consuntiva del 1975 29. Cfr. La nostra posizione, “Iniziativa anar- (Fondo Antistato, Archivio G. Pinelli di Mila- chica”, 1965, n. 1, p. 2. no), segnala in copertina le edizioni RL di 30. “Materialismo e Libertà” esce solo in tre Pistoia come editore. Il volume esce come numeri dal gennaio al maggio 1963, otto pagi- numero speciale di “Volontà”. ne a numero, di formato poco superiore al 38. Una seconda edizione dell’opera uscirà nel foglio di protocollo. La redazione era costituita 1976 per iniziativa della nuova redazione mila- da Eliane Vincileoni, Giovanni Corradini, nese dell’Antistato, come terzo volume della Amedeo Bertolo, Luigi Gerli, Silvio Cocco, nuova collana Classici del pensiero anarchico. Roberto Ambrosoli e altri collaboratori. Cfr. La breve storia di ‘Materialismo e Libertà’, Questo scritto è originariamente apparso su “Libertaria”, 2000, n. 4, pp. 87-95. L’articolo è Maurizio Antonioli (cur.), Editori e tipografi accompagnato da due interventi: Amedeo Ber- anarchici di lingua italiana tra Otto e Nove- tolo, Come eravamo ambiziosi, pp. 88-92, e cento, BFS, Pisa, 2007. Giampietro Berti, Ha dato il via alla nuova riflessione teorica, pp. 92-95. 31. A. Bertolo, Pio Turroni, cit. 32. A. Bertolo, Come eravamo ambiziosi, cit., Amarcord p. 89. Oltre a Turroni, Bertolo ricorda che gli elementi di novità presenti in “Materialismo e di Andrea Papi Libertà” “vennero notati a distanza dall’attento e curioso intellettuale francese Louis Mercier Vega, che lo citò sei anni dopo nel suo Incré- Conobbi Pio Turroni nei primi anni Set- vable anarchisme, Union générale d’éditions, tanta. Mi apparve subito come uno di quei Paris, 1970; tr. it. La pratica dell’utopia, Edi- classici vecchi anarchici che facevano zioni Antistato, Milano, 1978. soggezione, portatori di grandissima espe- 33. Nel 1966 L’Antistato pubblica, per esem- rienza vissuta e allo stesso tempo capaci pio, più di centomila copie del pieghevole Chi di propinarti grande saggezza quando ti sono gli anarchici, scritto da Amedeo Bertolo donavano la loro visione delle cose. Sentii e firmato “Gioventù libertaria di Milano”. In subito, e ne rimasi affascinato, la sua copertina si trova un’anteprima di Anarchik, il forza interiore. Ma fui soprattutto colpito personaggio disegnato da Roberto Ambrosoli. dalla sua capacità di essere presente e di 34. Nato nel 1962, il Gruppo Giovanile Liber- capire le cose, veramente rare in quei tario si era trasformato, nel 1965, in Gioventù tempi di affabulatori senza scrupoli. Me Libertaria di Milano, e nel 1969 in Gruppo ne feci un’idea, mai poi in seguito smenti- Anarchico Bandiera Nera. ta, di grande attitudine organizzativa, con- 35. Il quaderno, curato dall’Antistato, è però vintissimo che possedesse un notevole edito da RL di Pistoia e ha in copertina il titolo spirito pragmatico accompagnato da una Anarchismo ’70. Materiali per un dibattito. capacità intuitiva di comprendere imme- 36. La relazione è conservata nel Fondo Anti- diatamente il nocciolo essenziale di ogni stato dell’Archivio G. Pinelli di Milano. problema. Questo è il Pio Turroni che 37. Anche La rivolta antiautoritaria, che Tur- ricordo con grande affetto e gratitudine. roni elenca tra le pubblicazioni edite dall’Anti- Ne ho sempre percepito l’autorevolezza

43 Speciale Pio Turroni SPECIALE PIO TURRONI in ogni circostanza in cui ci siamo incon- trati, che fosse a casa sua o in riunioni di L’eleganza del riccio gruppi anarchici, come durante le ormai mitiche assemblee di Campiano. A Cam- di Franco Melandri piano, paese del ravennate con una gros- sissima tradizione anarchica ormai estinta, Era il 1971, eravamo una decina di ven- nella seconda metà degli anni Settanta si tenni forlivesi, alcuni provenienti da grup- svolgevano periodicamente appuntamenti pi della sinistra extraparlamentare, quasi che noi anarchici romagnoli tutti sentiva- tutti studenti, molto alternativi nel vestia- mo sempre particolarmente importanti. rio e nelle capigliature. Pieni più di buone Erano momenti di scambio di idee, di intenzioni e slogan rivoluzionari che di confronto politico tra compagni e compa- un’impostazione seriamente libertaria, gne, in cui si prendevano anche decisioni avevamo costituito un gruppo anarchico, che ci coinvolgevano direttamente, in cui che in zona mancava ormai da svariati abbiamo deciso insieme manifesti e orga- anni. Prendendo contatto con alcuni vec- nizzato comizi e incontri aperti al pubbli- chi militanti romagnoli, arrivammo anche co. Di fatto rappresentavano il collante e a Cesena, da Pio Turroni, un muratore in il momento di unione tra le giovani (di pensione che sapevamo essere un perso- allora) generazioni e quelle che avevano naggio di primo piano del movimento vissuto il periodo fascista e la rivoluzione anarchico italiano. Quando lo incontram- anarchica spagnola. La sua militanza, mo era tutt’altro che il vecchietto che ci sempre vigile e molto attiva, era interna- eravamo aspettati: abbastanza alto, fisica- zionale. Teneva rapporti epistolari soprat- mente ben piazzato, la voce forte, i modi tutto con i compagni americani, con cui bruschi. Sapeva di noi e certo non ci scambiava con costanza quotidiana infor- blandì. Dopo i primi convenevoli e dopo mazioni e opinioni. Inoltre lo sentivamo aver dato un’occhiata alla nostra produ- molto importante perché era praticamente zione di volantini e documenti, disse che, il gestore principale de L’Antistato, una dal punto di vista teorico-politico, erava- delle poche case editrici anarchiche che mo, ad andar bene, dei ribelli, degli anar- avevano preso attività nel dopoguerra, coidi, non certo degli anarchici. Così mosse dall’intento di far conoscere la sto- come giudicò velleitario e confuso quello ria dell’anarchismo e la profondità del che gli dicemmo circa i nostri interventi pensiero anarchico. Soprattutto ricordo nelle fabbriche e nelle scuole. Nonostante con affetto particolare quando mi affasci- questa iniziale freddezza, comunque ci nava quelle rare volte che raccontava, invitò a tornare a trovarlo, cosa che sempre con molta modestia e discrezione, cominciammo a fare con una certa regola- testimonianze della sua vita di antifascista rità. In questi incontri, che via via si face- in esilio. Nelle sue parole c’era tutta la vano più distesi e tranquilli, non mancava tensione e la commozione di chi aveva mai di indagare, spesso indirettamente, su vissuto intensamente, sorretto dalla forza quel che facevamo, sulle nostre letture, su potente dell’adesione a un ideale come quel che pensavamo: una specie di esame quello anarchico. periodico. Probabilmente lo passammo

Speciale Pio Turroni 44 SPECIALE PIO TURRONI

Manifestazione di Andria, 1946: al centro si riconoscono Borghi (con il cappello), ignoto e Turroni. abbastanza bene perché col tempo i rap- siero e Volontà”, le prime annate di porti, soprattutto con alcuni di noi, si “Volontà”, molti libri editi dall’“Adunata fecero del tutto distesi, quasi confidenzia- dei Refrattari” o dalle Edizioni Sociali, li. Grazie anche alla sua compagna, Nata- usciti a New York fra le due guerre. lia Mongiusti, talvolta ci si trovava a cena Un altro aspetto che mi/ci colpì fu la da lui e fu anche grazie a queste serate (a grande preoccupazione con cui seguiva le qualcuna di esse incontrammo Aurelio noie con la giustizia in cui, con la militan- Chessa, Luciano Farinelli, Carlo Doglio) za, quasi tutti noi ci trovammo invischiati: che via via cominciammo a conoscere, ogni volta chiedeva se fosse necessario assieme al personaggio, la persona. attivare il Comitato Anarchico Pro Vittime Come personaggio aveva sicuramente un Politiche o se avevamo bisogno di avvo- grande passato, anche se ne parlava con cati e di fondi. Pio inoltre era un attento molto pudore e solo dietro insistenti pres- osservatore della situazione politico-socia- sioni. Come persona si rivelò, al di là dei le, ma soprattutto un militante che cercava toni spesso sarcastici e liquidatori, attento sempre di creare e radicare realtà liberta- alle particolarità delle singole persone, rie come il Centro educativo italo-svizze- curioso di conoscerle e di confrontarsi con ro, animato dalla socialista svizzera Mar- loro. Alcuni di noi erano molto interessati gherita Zoebeli, una scuola autogestita cui ad approfondire il pensiero anarchico collaborava, anche come muratore. Nelle nelle sue diverse articolazioni, ma i libri discussioni capitava spesso che ci ripetes- disponibili non erano tanti. Per cui fu un se che la libertà e la giustizia sociale non simbolo tangibile del farsi della conoscen- erano cose già pronte, da strappare a qual- za e della fiducia che ci passasse, quando cuno, ma un modo di essere da costruire gli arrivava, il materiale che giudicava ogni giorno, tenacemente. Era, sottolinea- interessante per noi. Fu così che – spesso va, la lezione che aveva appreso da Mala- accompagnate da frasi un po’ liquidatorie testa e dai suoi amici Camillo Berneri e del tipo “Chissà poi che ne farete, ammes- Armando Borghi. Ed è ciò che noi abbia- so che capiate veramente quel che c’è mo cercato di apprendere dal riccio bona- scritto” – mi regalò la collezione di “Pen- rio Pio Turroni. 45 Speciale Pio Turroni Borghi l’imbianchino

Parigi, 1912. Esattamente cento anni fa stia, solo il 24 dicembre 1912. I perso- Armando Borghi, in una delle sue perio- naggi che compaiono insieme a lui nella diche fughe dall’Italia, manda a Luigi foto [Borghi è il terzo da destra, in piedi Fabbri una cartolina. Sul fronte appare sulla scala] dovrebbero essere anonimi come una normale foto di pic- compagni di lavoro. Io non colo formato (cm. 14x9) color sono in grado di identificare seppia, mentre sul retro appa- nessuno, né ho ricevuto indi- re come una normale cartolina cazioni in proposito da Luce postale con tanto di saluti, Fabbri, a suo tempo, quando indirizzo e francobollo. La glielo chiesi. storia di questa cartolina, Molto chiaramente, sopra custodita nell’Archivio A. alla foto compare una dedi- Borghi di Castel Bolognese, ca: “Al compagno Fabbri ce la racconta Giampiero con affetto A. Borghi”. Landi, che è uno dei curatori Sul retro, dove sono apposti della biblioteca. due timbri identici: Paris XVIII Clignancourt 24 Borghi, per evitare il carcere fevr[ier] [19]12, una linea di dopo che Masetti aveva spa- separazione distingue l’area rato al suo colonnello il 30 Adresse dall’area Correspon- ottobre 1911, si era rifugiato dance. Nell’area Adresse si a Parigi; sarebbe rientrato a può chiaramente leggere il Album di famiglia Bologna, grazie a un’amni- Album di famiglia destinatario: Compagno

Album di famiglia 46 Fabbri Luigi / Bologna Via Lame 126 128, Italie [“via Lame 126 128” sembra cancellato da alcuni tratti di penna, e una mano secondo me diversa ha aggiunto “Crespellano Maestro”]. Nell’area Correspondan- ce appare una scritta in corsivo di Borghi: “Caro Fabbri, Eccoti [?] effigia- to in tenuta onorata. Fati- co molto molto e guada- gno poco (4 fr. al giorno), ma conto [?] molto. Salu- ti a [parola illeggibile La nuova sede coperta dal timbro] Bian- ca e baci a Luce [seguono del CIRA alcune parole da me non decifrate], tuo Armando Marseille Borghi”. E ancora, in margine a lato dell’indi- Il Centre International de rizzo: “Ieri grande comi- Recherches sur l’anarchi- zio alla [non decifrato]. sme di Marsiglia si è tra- Molta folla e per me un sferito in una nuova e più felice momento oratorio”. ampia sede che sarà a L’originale si trova nel- breve inaugurata. Il nuovo l’Archivio Armando Bor- indirizzo è 50 rue Conso- ghi, conservato presso la lat, 13001 Marseille. Il Biblioteca Libertaria centro è aperto per la con- Armando Borghi di Castel sultazione dal martedì al Bolognese, e proviene venerdì tra le 15,00 e le dall’Archivio di Luce 18,30 (il martedì la chiu- Fabbri a Montevideo (che sura è posticipata alle comprendeva anche le 21,00). La sede è già ope- carte del padre Luigi). La rativa ma i lavori non cartolina è arrivata a sono del tutto finiti, dun- Castel Bolognese insieme que chi vuol contribuire è ad altri documenti donati il benvenuto! da Luce Fabbri (tutti tel. 09 50 51 10 89 riguardanti Borghi) nel mail: 1982. [email protected] web: Anarchivi

Anarchivi http://cira.marseille.free.fr

47 Anarchivi GIUGNO 2012 Centro Studi Libertari / Archivio Giuseppe Pinelli via Rovetta 27, 20127 Milano tel. 02 28 46 923- fax 02 28 04 03 40 orario di apertura 10:00-18:00 dei giorni feriali – orario di consultazione 14:00-18:00 e-mail: [email protected] - web: http://www.archiviopinelli.it c/c postale n. 14039200 intestato a Centro studi libertari, Milano tutti i numeri precedenti sono liberamente scaricabili dal sito

stampato e distribuito da elèuthera editrice via Rovetta 27 – 20127 Milano