I Mille Occhi Intensità» (Mereghetti)

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I Mille Occhi Intensità» (Mereghetti) settembre 2013_Layout 1 7/23/13 11:15 AM Pagina 1 ore 19.30 Nella città l’inferno di Renato Castellani (1959, 105’) prima come segretario di edizione […], poi come aiuto regista […], 10-11 settembre Una domestica veneta (Giulietta Masina) finisce ingiustamente in prigione. quindi come montatore […] e documentarista […]. Come regista lavo- Lì conosce Egle (Anna Magnani) una malvivente incallita. «Melodramma rò intensamente dal 1936 al 1943, dirigendo ben undici film, tutti di Anteprima claustrofobico, quasi interamente ambientato in prigione, tratto dal notevole interesse, moderatamente calligrafici e percorsi da momenti romanzo Roma, via delle Mantellate di Isa Mari, sceneggiato dal regista con di anticonformismo intimistico e di un genuino realismo […]. Con la Suso Cecchi d’Amico. La Masina e la Magnani formano un duo di grande crisi del cinema dovuta alla guerra, abbandonò i set per intraprendere I mille occhi intensità» (Mereghetti). un’altra attività, quella dell’antiquario, che però svolse solo alcuni mesi. Nel febbraio del 1945, ancora molto giovane, si suicidò lasciandosi sof- Festival internazionale del cinema e delle arti ore 21.30 Mare matto di Renato Castellani (1963, 103’) focare dal gas» (Poppi). «Per la quarta volta ospiti al Cinema Trevi, I mille occhi raggiungono a Un gruppo di uomini di mare si ritrova a Genova. Nell’accogliente pensione Trieste la dozzina di edizioni: sempre più convinti che il pubblico non di Margherita. Per le ultime ore di baldoria e compagnia sulla terra ferma. Il vada inseguito con quanto gli è noto, ma che con esso vada scoperto prossimo viaggio li porterà in Sicilia, dove devono consegnare una partita di giovedì 19 l’ignoto. Via le barriere temporali tra “retrospettive” e “cinema del pre- vino. Il film prevedeva inizialmente quattordici episodi, drasticamente ore 17.00 Il presepe di Ferdinando Maria Poggioli (1931, 11’) sente” e tra “mainstream” e “margini”. Via l’idea che un festival debba tagliati dal produttore Cristaldi. «Un episodio che mi fece passare l’amore a seguire Impressioni sicule di Ferdinando Maria Poggioli (1932, 13’) ogni anno riallestire vetrine, anziché sedimentare le proprie visioni. E, per il cinema», confessò Castellani. Con Jean-Paul Belmondo e Gina a seguire Paestum di Ferdinando Maria Poggioli (1932, 10’) in un programma rivolto a tutti i territori, via anche l’idea che il cine- Lollobrigida. a seguire Arma bianca di Ferdinando Maria Poggioli (1936, 70’) ma italiano vada sostenuto per obbligo civile anziché per la possibilità Dalla commedia Casanova a Parma di Alessandro De Stefani. «Che cosa di stupirsi delle sue reali grandezze». è nuociuto ad Arma bianca? Non certo la regia, accuratissima. Né la Sergio M. Germani, Direttore del Festival domenica 15 balda presenza di Nerio Bernardi. Né il chiaro sorriso di Leda Gloria. Né ore 17.00 Il brigante di Renato Castellani (1961, 174’) Gelosia il concorso d’un Romolo Costa o quello d’uno Zoppetti. […] In niente Ispirato a un episodio di cronaca realmente accaduto in Calabria alla fine questo film appare demeritato: eppure l’uditorio, sinora, ha detto di no» martedì 10 della seconda guerra mondiale, racconta la storia del giovane Michele (Ramperti). ore 17.00 Der Arzt stellt fest… (Eva la verità sull’amore) di Aleksander Rende diventato bandito suo malgrado perché ingiustamente incolpato di Ford (1966, 89’) aver commesso un omicidio. Tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe ore 19.00 Gelosia di Ferdinando Maria Poggioli (1942, 90’) «Una delle preziose “edizioni originali doppiate” riemerse dal fondo Berto, Il brigante è « il primo apprezzabile film contadino fatto in Italia» Dramma di casta dal romanzo Il marchese di Roccaverdina di Luigi Cappai. Prodotto da Brauner, con la luce di Eugen Schüfftan, un mélo (Micciché). Il restauro della versione lunga originaria de Il brigante di Capuana: un nobile ama una contadina, non può sposarla ma non clinico in cui irrompe lo choc documentario. La migliore introduzione Renato Castellani è stato effettuato a cura della Cineteca Nazionale presso vuole perderla… «Poggioli ne ha cavato un film pieno di vibrazioni, lento alla fede dreyeriana nel cinema come arte della presenza» (S.M.G.). L’Immagine Ritrovata di Bologna nel 2012. e suggestivo» (Patti). Con Luisa Ferida e Roldano Lupi. Copia dal Fondo Cappai acquisito dalla Cineteca del Friuli - Presentazione di Olaf Möller Il cinema (delle origini) è femmina: ore 21.00 Il cappello da prete di Ferdinando Maria Poggioli (1943, 84’) Dal romanzo omonimo di Emilio De Marchi, un barone uccide un prete ore 19.00 Peppino e Violetta di Maurice Cloche (1951, 82’) Anna May Wong per rubargli del denaro e continuare nella sua vita dissoluta. «La regia «Quando chiesero a John Ford se c’erano film italiani che amava, indicò «Nata a Los Angeles (California) il 3 gennaio 1904; deceduta a Santa del Poggioli […] sostanzialmente è robusta, chiara, procede per sintesi, solo questo, con gran scandalo della critica vedova di un malinteso neo- Monica di California il 2 febbraio 1961. I suoi genitori erano cinesi. […] Si rapide pennellate, rigorose notazioni. L’interpretazione di Roldano Lupi realismo. Questa storia pre-bressoniana di un’asina da salvare sulla distinse particolarmente in alcune produzioni della United Artists, tra cui è intensa e sincera, contenuto il Pavese, un po’ sottolineato l’Almirante» tomba di San Francesco (l’anno dopo il Rossellini) non dà torto a Ford» The Thief of Bagdad (Il ladro di Bagdad, 1924) di Raoul Walsh, dove appar- (Meneghini). (S.M.G.). ve accanto a Douglas Fairbanks sr. Da allora interpretò, come protagonista Proiezioni per gentile concessione di Ripley’s Film - Giornata a Ingresso o comprimaria, un gran numero di film di ambiente orientale, che le per- Mio figlio professore gratuito ore 21 .00 Presentazione del festival con il Direttore Sergio M. Germani, mettevano di mettere generosamente in mostra il corpo statuario e la fra- introdotto da Emiliano Morreale, con la partecipazione di Olaf Möller gile bellezza esotica» (Leonardo Autera, Roberto Chiti, Filmlexicon degli autori e delle opere). venerdì 20 a seguire La promessa di Valerio Zurlini (1970, 143’) «Preceduta da una breve ripresa dalla versione teatrale del 1968, l’unica ore 20.30 (In)visibile italiano regia tv di Zurlini, essenziale per il suo cinema. Giannini anticipa il suo Piccadilly di Ewald André Dupont (1929, 118’) ore 17.00 L’assassino ha riservato nove poltrone di Giuseppe Bennati La prima notte di quiete personaggio de in questo film elettronico che si Accompagnamento musicale del M° Antonio Coppola – Didascalie in inglese (1974, 98’) conclude con una delle uscite di campo più radicali di tutto il cinema» «In un tetro palazzo di famiglia vi è un teatro, chiuso da cento anni, (S.M.G.). ovvero da quando una famiglia vi morì dentro. Il proprietario invita un Copia ritrovata da Fuori orario nell’archivio Rai - Ingresso gratuito martedì 17 ore 17.00 La vedova di Renato Castellani (ep. di Tre notti d’amore, 1964, 34’) gruppo di amici a visitarlo» (Poppi-Pecorari). Felice e originale incursio- Una giovane vedova siciliana (Catherine Spaak) è costretta dalla famiglia ne di Giuseppe Bennati (regista da riconsiderare…) nel thriller: dieci pic- mercoledì 11 del marito a rinunciare agli uomini. L’episodio fa parte del film Tre notti coli indiani moriranno ad uno ad uno… Con Rosanna Schiaffino, Chris ore 17.00 Der Arzt von St. Pauli (Quelle... di Amburgo (L’ago sotto la d’amore, omaggio alla «bellezza acerba e tentatrice della Spaak, sbarazzina Avram, Janet Agren, Eva Czemerys, Lucretia Love. pelle)) di Rolf Olsen (1968, 101’) lolita d’importazione, perfetta per l’immaginario degli italiani anni «Ancora una vicenda di dottori, qui in chiave “poliziottesca”, in un altro Sessanta» (Mereghetti). ore 19.00 Salvare la faccia di Rossano Brazzi (1968, 90’) reperto dell’epoca in cui il cinema italiano aveva reso il doppiaggio una «Un giovanotto di pochi scrupoli ricatta un industriale, padre della sua propria estensione sul cinema che arrivava dal mondo. Con il cammeo di a seguire Una donna d’affari di Renato Castellani (ep. di Controsesso, 1964, ragazza, consegnandogli foto compromettenti. L’uomo, che teme per la una giovanissima Karin Schubert» (S.M.G.). 47’) sua attività, paga una ingente somma al ricattatore, ma fa rinchiudere Copia dal Fondo Cappai acquisito dalla Cineteca del Friuli - Un musicista (Nino Manfredi) corteggia assiduamente una condiscendente la figlia in una casa di cura» (Poppi-Pecorari). La contestazione giovani- Presentazione di Olaf Möller le secondo Rossano Brazzi, per l’occasione anche regista: uno scontro donna d’affari (Dolores Wettach) la quale deve continuamente lasciare il Sorelle Materassi suo spasimante chiamata altrove dagli affari. Un episodio di sesso all’italia- tra padri e figli che si riversa crudelmente sull’intera società. Con Paola ore 19.00 Prisons de femmes (Prigioni di donne) di Maurice Cloche na dall’inconfondibile sapore anni Sessanta con un Manfredi in stato di Pitagora, Adrienne la Russa e Nino Castelnuovo. (1958, 100’) grazia. ore 17.00 Roma, ore 11 di Giuseppe De Santis (1952, 106’) «Persino i più acuti riscopritori del cinema francese (Lourcelles, Vecchiali) «Una prostituta, la moglie di un disoccupato, l’amica ricca di un pittore appaiono spiazzati da Cloche e dal suo oscillare tra temi religiosi e cine- ore 19.00 Questi fantasmi di Renato Castellani (1967, 104’) squattrinato, una ragazza incinta, una servetta e altre venti donne, richia- Evento speciale ma di corpi. Questo prison-movie decantato in un continuo “dov’è la «Lo spiantato Pasquale Lojacono (Gassman) va ad abitare in un palazzo che mate da un annuncio che promette un lavoro, s’affollano su una scala che ore 21.00 Presentazione di Orsola Clausi, responsabile del palinsesto di libertà?” non può che invogliare a conoscere meglio un regista segreto si vuole infestato dai fantasmi e crede che i soldi che trova siano “regali” crolla.
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