Scheda n. 2.12 - (, Cava D’Aliga, ) estremi bibliografici, estratto o sintesi di parti significative

1 - Amico V. A., Dizionario topografico della Sicilia (1756), tradotto dal latino e annotato da G. Di Marzo, Palermo 1858 (l’edizione consultata è quella pubblicata da A. Forni, Bologna 1983), pagg. 470-477 ... siede a libeccio nel fianco di un colle diviso da oriente ad occidente da valli e cave che quasi lo tripartiscono. Ed in vero la valle maggiore ..., angusta e profonda nelle parti superiori, finisce adeguata e più ampia alle ime radici ... . Corrispondono a queste altre valli minori, ed offresi perciò la città come sovrapposta a varii poggetti; tuttavia nella maggior parte lievemente declive, va superba di edifizii e sacri e civili ... . Sorgeva un tempo nella cresta del medesimo colle, dove perdurò sino al 1350; quindi si osservano in quella sommità vestigia di fortezza triangolare, oggi detta Castelluccio, non oscuro argomento dell’insigne antichità; più di sotto un’altra fortezza denominata Maggiore si riconosce dalle ruine ...; ma sopra ogni altro sono degne da ricordarsi le vie sotterranee dal sommo all’imo delle valli, tagliate artificiosamente per gradi nel vivo sasso ... . Questi e gli avanzi di una torre triangolare, varii altri monumenti, ossami giganteschi, vasi, lucerne, monete, sepolcri casualmente rinvenuti per gli altri lati del monte e nei sottoposti fondi, ci avvisano dall’antica fondazione, quantunque incerto ne sia il tempo ... . Il censimento del sec. XVI ne recò 2665 case ed 11677 abitatori; notansi nel seguente 2060 case, 7775 anime; ma dopo il Pirri 2770 fuochi, 11074 abitatori; nell’anno 1713 segnaronsi 2633 case, 8886 vite, cresciute ultimamente ad 11071 ... . Stendesi ampiamente infine il territorio, adeguato nella maggior parte; vien reso irriguo da varii fiumi, l’Irminio e il Modicano, e da non poche perenni fonti che lo rendono fertilissimo; appresta vini, olio, canape, biade e principalmente carrube; ... riesce giocondissimo per l’estesa prospettiva del mare africano ... circa 25.000 (l’edizione del 1958 riporta

. ... giace in un’ampia vallata circondata da pittoresche colline,. ... giace in un’ampia a 120 sulmetri livello del si è sviluppata a valle, mentre sulle pendici delle colline si trovano i quartieri più i quartieri si trovano colline pendici delle sulle mentre a valle, sviluppata è si

,

) dei e la copertura anni sono stati diversi ultimi compiuti lavoril’arginatura per Negli . ...

. Veniamo finalmente a parlare della vetustà a parlare di Scicli finalmente che dicono. Veniamo appellata da Sicolo ... . Pensiamo ... essere fiorita un tempo Scicli fra le antiche città dell’isola, esserne celati il tempo dell’origine ed il nome, né potere alcun che pensarsene di certo (1). Alla nota (1) si riporta quanto segue. ..., ..., “Sicla” ..., “Syclis” ..., “Sciclium” ..., “Sciclum” ..., “Scicla” si appella “Siclis” città questa ... di Scicli ... . La popolazione ..., “Xiclis”ascendeva ..., “Siclum” o Siclium” “Xiclium nel 1798 a 9639 nel fine del 1852 indi ad 11742 nel 1831 e a 10891 abitatori ... anime, . Nel suolo di Scicli si osserva di masse calcaree ... e a pochi passipredominio varieun cave dal lato meridionale di gesso. Stendesi il territorio in sal. 6943,962 delle quali compartite per coltivazioni, 0,829 in giardini, 16,656 ortialberati,in 27,820 in orti semplici, 57,581 in seminatorii irrigui, 71,941 in seminatorii alberati, seminatoriiin4614,889 semplici, pascoli, in1581,487 18,367 in oliveti, 132,159 in vigneti alberati, vignetiin278,755 semplici, 13,797 in ficheti 127,889 d’india, in carrubeti, 1,852 in suoli di case campestri. I principali generi disono esportazione le carrube, i cachi, il miele, la cera, le mandorle il ... . frumento dell’ambiente, per lo studio Spunti La Sicilia e la provincia di Ragusa. Barone, Francesco - 2 Ed. Libreria Paolino, Ragusa 1991 (la 1° edizione è del 1958), pagg. 123-127 Posizione delle colline circostanti,una Su km.dista sei quale quella di S.dal Matteo, mare, la era un tempo vecchia Scicli. Oggi la città conta circa 26.000 abitanti abitanti antichi torrenti S. Bartolomeo e S. Maria la Nuova, che attraversano l’abitato. .

La

. ... conta numerose chiese e belli edifici, di cui citiamo i più importanti: la importanti: i più citiamo cui di edifici, belli e chiese numerose ... conta .

... . L’agricoltura di Scicli è tutta a carattere intensivo e la produzione di prodotti intensivo di Scicli e la produzione è tutta a carattere ... . L’agricoltura

. Comiso Come ed , anche Scicli vanta la di discendenza Casmene, città fondata . A circa sei chilometri da Scicli è la ridente difrazione Donnalucata, rinomata staziona

Cenni storici Cenni nel VII sec. a.C. e distrutta dai Cartaginesi. Ma anche se si dà per buona la tesi che Casmene sortafocesarebbeessaalladell’Irminio,non può lo stesso essere identificata con Scicli, che sorge Questaall’interno.statasarebbe fondata, secondo alcuni, da Siculus, re dei siculi, nel 1248 a.C.. Secondo altri invece, le origini di Scicli risalgono ad epoca molto più recente, e precisamente al 212 a.C.,MarcoMarcello,quando dopo avere conquistato Siracusa, avrebbe fondato questa città per istituirvi (in latino una zecca “sicla”). Da questa voce e dal nome delle monete coniate “sicli”, sarebbe ipotesiderivato nome. Un’altra poil’odierno è quella che vuole Scicli sorta sulle rovine di una, antica cittàcitataCicerone.descrittae da Tolomeo Lo scrittore da arabo Edrisi esaltò, in uno scritto, la prosperitàSciclidi delle sue saracena.e campagne durante l’occupazione Sotto la dominazione Sciclinormanna ebbe le prerogative di città reale. Nel 1300 Scicli passò sotto il dominio dei della contea parte di , a far della quale ... seguì entrando le sorti ... . Chiaramonte, e opere d’arte Monumenti chiesa La Nuova ..., la chiesa ... . Sono anche di D. S. Maria Madre la ..., Bartolomeo S. di chiesa notevoli della facciata nazionale) (monumento una porta bizantina laterale della chiesa di S. Maria Spadaro, Fava e Beneventano.della e i Palazzi Consolazione economici Cenni ortofrutticoliprecocicosiddetti(i “primaticci”), estesaoggi a tutte della fascia le zone costiera della degli sciclitani. ad opera più sviluppataproprio ... . la coltura in serra Sempre inizio provincia,ebbe industrieDi a Scicli, agricola ..., a quelle collegate oltre all’attività esiste quella del della macinazione gesso.Ilcommercio principale è quello dei prodotti agricoli, con di particolare quelli preminenza ... . Canicattì - Siracusa sulla attaccata all’abitato, ferroviaria ... . Scicli ha la stazione ortofrutticoli Donnalucata di villeggianti ... . Donnalucata è anche meta balneare, un centro peschereccio di un certo rilievo. direzioneinsviluppata sud - est,è frazionesi verso l’altra borgata rivierasca di Cava d’Aliga Dalla seconda metà del Dalla sec.

che Donnalucata e Marina siano unite e Marina che Donnalucata

.

... .

, per un futuro non tanto lontano,

non escludono

La vicinanza, dal lato opposto, con , a sud l’esistenza, - ovest, Plaja della frazione Grande, litoranea strada la da costruzioni lungo della Sicilia, Le Monnier, artistica La civiltà Giuseppe Bellafiore, Firenze3 - 1963, pagg. 229- 230 nucleo urbanisticoantico di Sciclipiù è quello addossatoIl al colle di S. Matteo. La città,... anche mantenne l’assetto1693,del terremotoil viario dopo medioevale con la pittoresca irregolare arteria principale della via vecchia Maestranza dove è ora la via Nazionale. inserendo principali sfigurata, attuali le vie irrimediabilmente vari squarci l’hanno XIX rettilinee di attraversamento e tradizioni, Scicli. Storia Editore il Comune Cataudella, di Bartolo Scicli, 4 - 1970, Catania pagg. 17-42, 67-89, 293-297 sulla diCompendio notizie storia e ledell’antica tradizioni città di Scicli (dalla sua fondazione, sec. VIII circae cenni ad oggi) sulla suae le a.C., e il folklore topografia particolarità dialettali. Aggiunto uno sguardo al futuro assetto di essa, secondo il nuovo Piano Regolatore Generale. Trattandosi di una monografia sulla città di Scicli si riporta di seguito l’indice degli argomenti svolti. primaNotizie sulla Scicli di oggi Parte - Cap. I - Cenni topografici e geologici - Il clima Cap. II - Cenni demografici. Le istituzioni varie, i servizi pubblici. I reperti archeologici del nostro territorio Cap. III - Le scoperte archeologiche nel territorio di Scicli Parte seconda - Storia e tradizioni Cap. I - Il mito di Ercole. I Sicani e i Siculi Cap. II - Origine della città Cap. III - La città sulla collina e nei primi tempi dopo il suo trasferimento a valle Cap. IV - La colonizzazione greca e la questione del sito di Casmena. Cartaginesi, Romani e Bizantini in Scicli Cap. V - Le invasioni barbariche in Sicilia. I Saraceni Cap. VI - I Normanni e la battaglia del 1091 contro i Saraceni. Il regno di Ruggiero II Cap. VII - Gli Svevi, gli Angioini e gli Aragonesi. I Conti di Ragusa Cap. VIII - La Contea di Modica. Gli Ebrei in Scicli. Il tribunale del S. Uffizio Cap. IX - Il secolo XVII: peste, terremoto, alluvioni, siccità. Le locuste. La visita del Conte Cap. X - Superstizioni e riti diabolici tra i secoli XVII e XVIII. I delitti e le pene Cap. XI - Le accademie e gli scrittori intorno al secolo XVII Cap. XII - Il secolo XVIII Cap. XIII - Il secolo XIX. Il 1860. I primi cinquant’anni del secolo XX Cap. XIV - I nostri Santi: San Guglielmo eremita e il servo di Dio, fra Giorgio Lutri Cap. XV - Le Chiese e le opere d’arte Cap. XVI - Discordie tra le varie chiese e tra i vari ordini religiosi Cap. XVII - Le feste nel nostro folklore tradizionale Cap. XVIII - Il nostro bel San Matteo nel “Contrasto” di Ciullo d’Alcamo. Particolarità della nostra area dialettale. Cenno sui Canti popolari, i proverbi e i modi di dire. Cap. XIX - Le costumanze Cap. XX - Il domani della nostra Città in una relazione sul suo nuovo Piano Regolatore

Parte I, cap. I - Cenni topografici e geologici. Il clima (pag. 17) L’abitato ... dista dal mare circa 6 km in linea d’aria, ma il suo territorio comprende una larga fascia costiera per una estensione di oltre 20 km, dalla foce dell’Irminio, ad ovest, alla punta Pisciotto, ad est. Tale fascia costiera, mollemente sinuosa, con le sporgenze di Timperosse, Bruca, punta Corvo, Costa di Carro (o di Carlo) e Pisciotto, e con le rientranze della “Foce”, dei Giardinelli, dello scalo di

Donnalucata sabbia fine e ,dorata, dei Micenci, che un ditempo era qua e là raccolta in dune (dette i “cozza”, cioè dossi, di rena), a mano a mano scomparse da quando i vigneti prima e poscia le colture ortalizie ne hanno richiesto Cava lo spianamento. Lungo questo ameno d’Aliga litorale, sono sorti, già da molti anni, e si sono a poco a poco e di sviluppati, i centri di Donnalucata e di Sampieri, Sampierifrazioni del comune, e più recentemente quello di Cava d’Aliga - Bruca ... . , è quasi interamente coperta da una valli (o “cave”) di S. Bartolomeo e di Santa Maria La Nova, e dalle pendici dei colli ad esse sovrastanti, giù verso laL’abitato pianura delche capoluogo si apre incontro del Comune al mare si estende, dal fondo delle due dipartono dal colle di San Matteo (m 228), dal quale è stato sempre caratterizzato l’aspetto panoramico di Scicli, anteriormente alla seconda metà del sec. XIV, allorché incominciò la sua lenta traslazione verso la sede attualmentesin dai occupata tempi in cui la città era ancora raccolta sulla cima di esso, Modica ad est e di Ragusa ad ovest; ha una estensione di. GliHa fanno 13.754 corona ed unale alture forma che quasi si triangolare, col vertice a nord, spingendosi, a mo’ di ventaglio sulle estreme propaggini dei Monti Iblei, che si dipartono dal nodo del Monte. Il territorio Lauro (m del 985). comune Un tempoconfina il nostrocon i territori territorio dei comprendeva comuni di altre località che furono in seguito assegnate a comuni contermini e si estendeva fino a Vittoria (al “Passo di Scicli”), e verso il territorio di Ispica, ad oltre il fiume Irminio, sulle terre dette “La Piana” e Un sistema orografico, com’è facile osservare, irregolare e complesso

“Camami”, oggi“Camami”, incluse nel comprensorio di Ragusa. L’aspetto del nostro territorio è quanto mai vario e pittoresco: puntimolti dai fianchi ameno in ora nudi e ripidi ed e con rilievi di modesta altezza, in lieve pendio e nereggianti di carrubi; rilievi che si affiancano e intersecano, in tutti i sensi, secondo chel’erosione le acque hanno esercitato sul facile impasto calcareo formando “cave” e “conche” e bassopiani”“valloni”e che, presso il mare, cedono il posto a verdeggianti pianure coltivate a orti e e di S. detti, di S. Bartolomeo Maria La anzi Nuova I due torrenti giardini. ... e le “cave” omonime, staccanoil colle di S. Matteo dalle alture circostanti. Dal lato sinistro, questo colle dirupa nelle coste Vàusu)e di Chiafura e,(u dal lato destro, nelle coste“Balzo” del di S. Lucia. La catena collinare continua,tagliooltreil del torrente di sinistra, con detta l’altura della “Croce” (m. 235). Poi si spinge ad est, a formare il bassopiano di S. Marco, che si allarga nel “Bassopiano” propriamente detto (“Passu chianu” nelle toponomastica locale), nella parte inferiore attraversato del “lavinaro” di S. Marco,affluente del torrente S. Bartolomeo. Attorno al “lavinaro” suddetto, si estende la contrada o castello ... che arabo “Bastita”), significherebbe (o etimo ... e “Imbastita” fortezza . “Cozzarello” Dalla “Bastita” principia e via via a zero, apre il suo corso in un solco sempre più profondo, a scavo di tufi e di argille, il “Lavinaro degli Arcieri” che sbocca nel fiume di Scicli, passando sotto al grande arco di ponte da cui la provinciale ha inizio per Donnalucata. Segue la costa “dei Cappuccini” con le rovine del convento e della chiesa omonima; e quindi disegnando una linea ondulata, dello il “Cozzo Pelato”, Impiso” che sul domina e il quartiere “Cozzo sorto da pochi anni, rasente al fiume Scicli, in contrada “Junci” (da “Giunchi”) e indicato “Villaggio come Jungi”, alla periferia dell’abitato. La catena collinare riprende, della a recinzione conca in cui ora ha sede l’abitato, e si svolge nel senso opposto Nova,S.torrenteoltreilLa Mariadi con la vetta solitaria della “Santa Cassa” (m. 345); continua con “Rosario”,del“Monserrato”che di limitao l’altura l’altopiano della “Balata” e della “Spana”. Seguono coste“Cuturi”“Culleo”,le didi e di Mangiagesso” degradanti sul fiume Scicli e interrotte da “cave” o Amata”,(“Cavavalli “Cava le coste di Maria”). e Chiudono l’arco di “Billiemi” (Betlemme), di “Licozia” di “Scala Padreterno”. . Dalla irregolarità del sistema

, parte nell’Irminio. Il fiume Scicli, che nel primo

Scicli

fiume Quanto alla diminuita portata delle acque di questo fiume, acque di questo delle diminuita portata alla Quanto

, o fiume grande com’era un tempo chiamato,grande com’era fiume nasce o , dal monte

... . Si indica ancora in quel di Modica la contrada “Bosco”, e in quel

L’Irminio

per la diversità delle forme, l’altezza e la direzione dei rilievi orografico deriva, naturalmente, quella del sistema idrografico. Raccolte in valloni e “lavinari”, e avviatedirettamente o mediatamente, a scaricarsi, dal solco nel minore maggiore, parte delle acque, piovaneo sorgentizie, si versano nel trattoModicasiindicavadi fiume (“ilquale Motucanus” Sant’Angelo”, di nasce Tolomeo) dal “Cozzo territorioin di Modica e, ricevuti i dei due torrenti Pruni”, diche “Janni - Mauro” e di “Cozzo attraversanodi quellal’abitato città, sbocca nella contrada del “Salto”, dove raccoglie l’omonima sorgente, e quindi passa in territorio di Scicli, dove svolge il suo corso fino al mare, aprendosi la foce in contrada “Spinasanta”. ... alla sorgente del “Fico” di Scicli ed ha la foceLauro ... nel territorio segnandone il confine con quello di Ragusa per tutto il suo di circa corso inferiore 20 km, sopra di una lunghezza una lunghezza totale di circa 50 km. ricorda La tradizione che questo fiume (il “flumen Hirminium” di Plinio) era un tempo dotato di un tale da riuscir volume d’acqua navigabile per lungo tratto dalla foce in su. Al saracenica esisteva alla sua certamente ... dove foce di “Maulli” il porto dominazione della tempo quelli di non esiste il porto come Ora più: interrato, . ... regioni le tutte da navi approdavano e di Caucana,Camarina per il graduale sollevamento di tutte le coste della Sicilia che si è glaciale ... . manifestato fin dall’epoca essa è certamente dovuta al disboscamento della regione e al dissodamento operato sulle circostantipendici alture in delle gran parte messe a cultura: ciò che ha prodotto una più sono state infatti Iblei degli dispersione. Le coste loro acque e la infiltrazione delle facile degliprivate antichisecoli i boschi Lauro, che siattraverso da stendevano attorno al Monte i nostri fiancheggiano che colli dei piè a e coste sulle anche ed ...; Modica a infimo Buccheri torrenti esistevano dei boschi di Scicli “Bosco Rotondo”. Delle sorgenti che ricadono nel bacino dell’Irminio, interessano il nostro quella di Mussillo...... e quella della . Giummarrana ad uso di irrigazione, perché utilizzate territorio, . Il sottosuolo della regione iblea è

La sorgente del “Salto”sorgentedel che siLa versa nel fiume Scicli, per l’irrigazione. è stata anch’essa utilizzata stagno,in prossimità ancora della “Foce”. Altre ... sboccano ampio nel un in sgorgano sorgenti Altre BartolomeotorrenteSan e sono state anch’esse captate e addotte nei canali dell’agro di irrigazione di Donnalucata. Alcune nostre località di campagna recano il prefisso “Donna” derivante dalla voce “ayn”,valeche“fonte”,araba e ciò in esse per la presenza di qualche sorgente. Così viene spiegato Lucata,Fridda,Donna Donna Donna Misurata,di nome il Donna Bruna, Donna Liarda nel nostro di Ragusa Jafat” (“Ayn... fonte della salute). Fugata in tenere - di Donna Ma la più vastae territorio, la fonte di Donnalucata. ... l’ebbe rinomanza ... formazione portò alla coste dell’isola dicosta stagni la delle lungo sollevamento Il meridionale. E come si di paludi formarono Camarina, le e i pantani di Spaccaforno, e i e di Scicli, paludi così anche si formarono le di Mazzarelli, paludi “margi” e le di Giarratana cioè i pantani di “Arizza” e di “Spinasanta”; e, come un occhio verde tra il pallido oro delle sabbie, il pantano di “Samieli” (Samuele), presso Sampieri costituito,verticeal essa, di presso il vulcano spento di Monte basaltiche Lauro, da formazioni sottomarine,cedonoche subito il passo cenozoiche, ed in alle particolare formazioni al calcari, più o graduali, terrazzamenti ... i quali, per miocene inferiore del dolomitici, o puri compatti, meno scendono verso il formando il mare sottosuolo del nostro territorio, il quale presenta allo scavo bianchiccioe granuloso,tufo con color della cera conchigliari impasti di si ... . In taluni tratti banchi notano ... rocceattigua a quella di “Castelluccio”, bituminose. Infatti in contrada “Fortugno”, fino alla di queste delle cave in esercizio di asfalto1915, furono ... . L’esercizio del guerra scoppiodella locale ... . Fino a pochi un notevole portò vantaggioanni miniere all’economia or sono, tra le falde “Imbastita”dellail collee dei “Cappuccini” furono in esercizio delle miniere di gesso, ora abbandonate perché non redditizie. ... ” ... . Il nostro ”

non può dubitare

così scrive nella sua monografia “La Contea di Modica” (pag. 25)

Revelli

...

Paolo

Sulla topografia di Scicli, (pag. 304 e segg.): “A circa otto km a SSW da Modica, presso la destra del Modicano inferiore, sorge la città di Scicli. Il viaggiatore, che dalla ferroviaria stazione muove verso la città, ha davanti a sé la costa di “Chiafura”, assai ripida, dominata dalri CastelloSan Matteu”) (“Castiddazzu del quale dello Appiccato” (“mpisu”), il esso ha alla sua cheinformi; destra ruderi ... il “Cozzo non rimangono dell’Imbastita”, notevole per i“Cozzo giacimenti dei di gesso,Cappuccini” e il “Cozzo (con l’ex e “Dossi”, la costa dai caratteristici della “Croce”, ancora di codesti “Cozzi” prima e, ...) Convento scaglioni: di quella davanti alla quale lo Schubringdell’Acropoli ristette,Atene ...”. memore E più oltre scrive: “Quantunque Scicli offra tutti i caratteri di un centro agricolo, si comprende che essa dovettepassato,nelavere e particolarmente nel periodo della “Contea” (di Modica), una importanza viaggiatoresaleIlche sullamilitare. parte più elevata sotto l’aspetto lieve della città non da cui si quidubitarese (e si può vuol diremare il sul gode San Matteo) sia sorta veramente Casmena (o colonia fondata dai siracusanila ..., ma al 645 a.C.) intorno Casmene, meglio, della come non può dubitare periodo pre-ellenico, nel già abitato sia stato luogo il che importanzadelle grandiose gallerie sotterranee di “Anselmo” e delle “Centoscale litorale presenta, dopo le “Crete - rosse”, o Timpe la cala di Donnalucata, e poi la cala “dei un tempo il dov’era caricatore del grano, ed oltreMagazzini”, per l’esportazione ancora, le “rocce dei Salterelli” (“sautaredda” è il timo selvatico), e le “grotte risonanti” il cui suono si udiva alla di distanza ad est esistono di Donnalucata. ... . Tali grotte ancora miglia sulla riva del mare quattro demografici Cenni - II Capitolo “Il comune di Scicli dista circa 26 km da Ragusa, capoluogo della provincia; ha due scali ferroviari sulla linea Siracusa - Licata, dentro il l’uno proprio abitato, di nellaSampieri. l’altro frazione E’ sito a 105 metri in sul media livello del mare, alla sinistra del fiume omonimo, sul vallone che scende da Modica, e che è della stessa natura della non lontana “Cava d’Ispica”. Di origine antica, fece nel Questo

, intorno a cui si

Fu luogo fortificato sino alla seconda metàsec. del XVI, alla sinofortificato luogo Fu

Il colera, scoppiato nell’agosto del 1887 dopo quello non lontano 1867 ... pose scoppiatoIl colera, ... nell’agosto la

medioevo parte della Contea di Modica. cioè sommità l’abitatodiquando rimase Sanfin sulla Matteo colle raccolto del è poi sviluppato. Vanta nelle sue chiese (Vedi buone opere d’arte”. l’Enciclopedia Italiana “Treccani”, Scicli). voce alla ... Anchel’attività commerciale è condizionata da quella agricola: giacché le nostre esportazioni sono afferenti parte ... sono in massima costituiteesclusivamente del suolo, da prodotti e le importazioni industria,tutto la grande sebbene esistanodel le condizioni ... Manca dell’agricoltura. ... all’esercizio favorevolipiù per impianti industriali da destinare alla di trasformazione alcuni prodotti del suolo. A con sortoPisciotto al 1909 era stabilimentola fabbrica... intorno un grande per di laterizi Punta esso andò distruttoma da un incendio ... . zona; della sottosuolo del dotata, particolarmente l’argilla, ... presso di noi può dirsiprecoci: in attivo, soprattutto L’agricoltura per la degli coltivazione ortalizzi anni diprimi questo nei secolo, coltivazioneiniziata sulle terre irrigue dette “Fumarìe”, e che si è poi ... . estesa ... (pag. 28) Filadelfo Fichera lo . Fu affidato all’ingegnere ... dell’abitato risanamento dell’idifferibile questione dei progetti delle opere della redazione da studio e l’incarico eseguire del problema ... . chepresentò fu sollecitamente accompagnandoli i progetti pubblicata con una relazione nel 1888 ... . Si costruì la dapprima via Umberto I°, previo lo sventramento del quartiere dello (o “Scifazzo” Sant’Antonio),dando aria e sole a tutto e tortuose. umide quall’intrico Furono poi di aboliti, viuzze in privati, d’acqua tutto essendosi l’abitato, i pozzi provveduto all’approvvigionamento idrico della città ... e S. Corrado attinta alla sorgente di S. Guglielmo postacon le condutture dell’acqua a monte, sul versante di destra del fiume Scicli. E fu codesto un avvenimento veramente memorabile che segnò vita più attesa e necessaria nuovaa della nostra città il per sorgere ... . Ma l’opera il visibilmente (pag. 43)

”, poi deformato nome nella lingua degli Arabi in S. klah.

Siculi (pag. 67)

risanamento igienico della città ... era la costruzione della fognatura. Quest’opera, iniziatasi intorno della fognatura. iniziatasi al igienicoQuest’opera, risanamento della città la costruzione ... era 1920, poté dirsi compiuta solo alcuni anni appresso a cagione delle difficoltà, date dalla irregolare alcunirioni dell’abitato, ubicativari in fondodei alle “cave”, altri sulleposizione pendici dei colli che circondanocentroil urbano. Fu possibile in seguito ottenere dallo Stato dei l’arginatura due torrenti sono stati torrente fino al arginati loro chesbocco l’altro ... e sia l’uno sul fiume Scicli ... . L’arginatura torrentedel S. Maria La Nuova ha permesso il sorgere del nuovo quartiere ampio popolare della “Cava”; quella dell’altro torrente, col ponte in fondo alla “Cava” che l’attraversa, ha reso più agevoli le concomunicazioni le campagne retrostanti. Furono a difesa dell’abitato costruiti anche dei muraglioni per imbrigliare le rupi del “S. Matteo” e della “Croce”. ... Capitolo III - Le scoperte archeologiche nel territorio di Scicli La parte relativa a questo capitolo è riportata nelle scheda riguardante “I siti e le aree archeologiche”. ... Parte II, cap. II - Origine della città ... . Questa a.C.) città prese il del III siculo dal 1500 a.C. all’800 (... le stazioni è annoverataScicli tra dai suoinome fondatori e si chiamò “ proposte di questosonoSi altretoponimo: spiegazioni facendolo derivare da “siliqua” (la carruba), di carrubise in Sicilia come non ce ne fossero stati anche altrove. E si è pensato ad una pretesa (sicla)“zecca” che sarebbe stata impiantata in questa città dai Romani: ma in latino zecca non si diceva“sicla” “officina ma parte monetaria” e d’altra si arriverebbe a questa assurdità di una città sicula alla quale si sia dato il nome, parecchi secoli dopo la sua fondazione, e cioè al tempo della romana. Il nostro poetadominazione La Piana, nel poetico” suo “Dizionario Poetarum) (Lima pubblicato nel 1574 così dice a onore della sua città: “Rege habui a Siculo nomen turremque Il

da

(“ddieri” è

mettevano capo, mettevano

Della presenza dei

, di cui è ancora visibile

, a cui accennato, si è innanzi le quali,

, se non possono essere riferiti ai Sicani, di una

... . Di tale parere è anche tale parere lo Scuhbring ... . Di (vedi

, il quale ancora esiste, entro l'abitato nel quartiere

: la torre “triquetra”. ... ci pare che il nome di questa ... ci che pare “triquetra”. il nome città: la torre antica”, Sicilia nella civiltà e (“Arte Pace Biagio Avverte .

un appellativo etnico dato ad essa per significare che lassù,

. La spiegazione del nome, data dal del nome, Solarino ... . La spiegazione che lo fa derivare

due strade sotterranee due strade

e le rovine del Castello e della Torre e della triangolare Castello rovine del e le

appare nelle narrazioni relative alla conquista nelle narrazioni appare araba ...; ma esso è

la Torre dei tre cantoni Torre dei tre la

le grotte e i sepolcri sul San Matteo, e nel vallone di “Lo Ddieri” vallone e nel San Matteo, sul e i sepolcri grotte le

Ibero-Sicani, come di che, coloro per primi, scavarono le grotte sul San Matteo, e

turrigerumque caput desuper astra tuli”. Nei quali versi il Celestri parla del re Siculo come di colui che fece edificare si possa facilmente intendere come sul colle, avessero preso stanza i Siculi vol. I, pag. 164) che gli arabi solevano conservare immutati i nomi delle località che occupavano. di Scicli toponimo nome col dei Siculi certamente connettere “Kamarina”). Ed aggiunge, il Celestri, nella medesima elegia “Ad Patriam”; “Me Siculus refecit”. Con ciò,il re Siculo figurerebbe come il restauratore della città: di una città dunque, già esistente: prima in una località, già abitata prima da altri. Questa opinione concorderebbe con quanto detto innanzi, intorno agli forse le due strade sotterranee da “Dschehalich”, ignoranti” parola che ed anche in arabo vale“pagani, “rozzi, infedeli”, e che veniva i Romani,Greciindicare potrebbee i piuttosto ad adoperata valere per i toponimi identici a quello di “Scicli", di un isolotto di fronte a Tunisi, e di un quartiere di Costantinopoli. dunque fede fanno territorio, nostro nel Siculi, età precedente, termine della lingua pelasgica, adottato dagli archeologi tedeschi, per indicare le nicchie ...) rupi sulle trogloditiche, la base, con punte dell'isola gli angoli, rivolti alle tre ... . E l'antichissima età del nostro Castello è attestata specialmente, dalle fecePerello,ilne che descrizione erano tantosecondola larghe, da potervi passare, procedendo di conserva, due persone a cavallo, e due a piedi. Erano, queste strade (egli dice) costruite, all'interno, con di quattro, “riquadrate pietre di tufo,o sei siciliani, palmi aventi e la lunghezza mulino “Botte” al di Anselmo, detta l’una, : “Di questa

Dunque, la strada la Dunque,

, che anch'essa esiste ancora, nella

strada detta di “Anselmo” detta strada

”, dal quale (ingresso), ai tempi del Perello, scendevasi in

Cento scale

l'altra, detta “dellecento scale”,detta ad una grotta l'altra,

. E alla pagina seguente,n.paginaallanota allaE 9,. troviamo detto “Or in questo luogo, (e cioè, in

“Fiumillo”, e e “Fiumillo”, Santa“cava”Mariadi La Nova, e nella quale era una copiosa fonte d'acqua. Al tempo del Perello (sec. XVII), le due strade erano dunque ancora aperte, se egli stesso le “perlustrò”. Nelle sue note all'opuscolo ... il Pacetto scrive, del Perello a proposito della sotterraneastrada,ne ignorase l'ingresso, oggi il quale, essendo stato nell'interno del nostro antico Castello, allorquando questo intieramente crollò, pel summentovato terremoto del 1693, ne veniva coperto, colle sue ingenti rovine; però, comecchè tal sotterranea strada scendeva sotto la nostra antica Madrice (cioè San Matteo), perciò nel che “dammuso” sottostà al campanile di detta chiesa, se ne osserva, tuttora, l’incavo e la direzione, proseguendo a discendere, internamente, nella l'attuale di quella collina,“chiesetta passandodeclinazione d’innanzi di Santa Caterina, ove fu scoperta, allorché si costruiva, primitivamente, la strada similmente detta dellaaltro ‘Maestranza’, trattoscoprivasene, all'occasione d'impiantarsi le fondamenta del prospetto di questa chiesa di S. Michele, non distante dal mulino della ove ‘Botte’, avea termine una tale strada”. sotterranea detta di Anselmo, dalla cima del colle, sul quale era edificato il Castello, passava sottostante, punto in nel cui valle poie toccava la venne eretta Matteo, San dichiesa la sotto palazzoVilardo, est del municipale),(oggi, diCasa lato Caterina fronte al Santa e dichiesa la piena (oggi della Via corso Francesco Mormina Penna)il arrivava punto dove al seguendo la chiesa diancora San Michele,sorge e qui torceva a sinistra, per sboccare al mulino “Botte” prossimità della Madrice Chiesa di San Matteo) vi è una grotta, in cui si osserva l'ingresso della sotterranea strada detta di “ sottostanteuna grotta, allora,“trappeto”, e tuttora esistente, nella “Cava” di Santa Maria La Nova. E continua “oggi, tale sotterranea strada, non è più tragittabile, per essere stata barbaramente colmata è conveniente mi di sassi Però avvertire essere (...). il lettore, e di macerie state “due” le sotterranee strade, che scendevano nella medesima grotta, le quali si avevano due distinti e separati ingressi, Torre

, e di attente (pag. 75)

, che con quelli di quelli con , che rappresentano un

...

Siculi di Scicli Siculi

: un colle si è detto, di modesta altezza,

, innalzata con grosseconpietre, (dice innalzata e portata, il a tale altezza

le quali, siano di costruzione sicana o sicula

uno che fu dimenticatofuche daluno Perello, il quale indicò solamente quello del lato meridionale, nel punto dell'anticoeminente più rione di “Chiafura”, e nel descritto luogo della “Meschita”; mentre un'altra stradatuttoraosservasi, nel lato settentrionale collina, della medesima e precisamente in quel punto che appellasi col di “Stieri” nome od “Ostieri”, di Santa sulLucia”. “Pizzo Da tali “Note” del Pacetto, si potrebbero ricavare per la ricerca utili dell'ingresso, informazioni, o degli ingressi, a ciascuna delle due strade sotterranee, Amico, “cuius Abate ammirative parole le dell'erudito magnificum”,ripetere sane per “opus di studio oggetto da doverne fare e perciò tali, simile”; per Sicilia in aliud vix ricerche. In di Filisto, un frammento siracusano, si fa cenno dei altredi localitˆIblaMoticae di e si della unirono zona, con gli abitanti di Camarina, nella loro ribellionecontroSiracusa, tiranneggiava.liche Gli alleati, guadato l'Irminio, andarono ad attendere il sbarco,suoal sullanemico di marina Donnalucata, dove fu combattuta una battaglia campale, che e poscia condisfattaribelli, di Camarina, efferata alla dei alla distruzione portò strage degli abitanti, nell'anno 552 a.C. ... . Cap. III - La città sulla collina e nei primi tempi dopo il suo trasferimento a valle Sorgeva, l’antica città, sulla vetta del colle di San Matteo scosceso ma 228), e dirupato(m. per tre lati, fino al letto dei due torrenti, che lo fiancheggiano. La inattaccabile naturale, posizione venne resa ancor più forte, con la costruzione della dei “Tre Cantoni” detta triangolare, Pacetto, a pag. 17 del suo m/s) che, dalla sommità di essa, scoprivasi “una grande estensione del Meridionale,Maredel litorale, e fin quasi all'odierna città di Terranova” (ora, ). Il fossato, era largodavanti da m. 18 a 20.mura, alle Fu scavato nella roccia, ed era profondo da m. 5 a 6. Oggi è riempito di terra trasportatavi dalle acque piovane, nella quale prosperano annosi carrubi. L'opera dovette muraria ed era costituita superare i 10 metri di altezza, da un corpo centrale, avente , ,

prima

settima

. La

porta si apriva ad

seconda

si apriva presso la chiesetta di

, in cima al medesimo colle: una,

sesta

, si chiamava la “Porticella”, ed era presso la Sientrava nella città per sette porte

le quattro torri quattro le

quinta

”. Ed altreforticircondavanoEd”.muraglie la città, sì che “poteva vantarsi di

Castellazzo

, era la portaera di, “Xilomo” (o “Vilomo”), e dava sul borgo sottostante, di “Santa Margherita”,

porta sorgeva porta detta di ed era in contrada “Anselmo” “Chiafura”, ... (in questo luogo, doveva

quarta

la base di m. 12 x 12; da essa svettava la torre triangolare, che serviva per l'esplorazione del litorale, costruitefuronoali Le distanza. congrande muratura dia vario spessore, e attraversate da camminamenti. Alle estremità, si notano i resti di torri quadrate, di m. 6 per lato. Nel 1621, temendosi ... stesse triangolare che il parere la Torre rovinare, dietro di per “diversi maestri della Torre”, di Modica del Conte ... appaltava generale i lavori di restauro della detta l’Amministratore Torre, al castello, altro la città ... . Un costruitoMaestro Antonino Cassar, “di di Malta” di fronte al ebbe primo, il di “ nome ...”. dall'Arte e Natura dalla fortificata stata essere si apriva presso la Torre Triangolare, e dava accesso al Castello, che crollò per il terremoto del 1693. Di esso, si possono ancora le larghe ammirare e salde basi. La est, verso il territorio retrostante, cioè verso la contrada detta di “Torrepalombo”, e sulle Siracusa.per comunicazioni Questedue porte erano praticate nelle esterne mura del Castello. La terza trovarsil'ingresso stradaallasotterranea, dettadi “Anselmo”, che conduceva al mulino della “Botte”). La il quartiere della gente di campagna. La chiesetta di Maria ‘Santa di sul Loreto’, declivio del colle. La essa,del Carioti,tempidi ai e Lucia’, si ‘Santa vedevano ancora le basi e la soglia. La diporta Modica,maestosa,la e era grande a nord, sulla strada per quella città. Essa esisteva allorché1830,vifunel ancora sospesa una gabbia di ferro, con esposti i teschi di due malfattori la base questadel pilastroDi rimane Si aggiungevano, porta orientale. alle . ... giustiziati fortificazioni, del Castello e del Castellazzo, secondasoprastantela rimpettochiesaalla‘Piedigrotta’, di alla porta di Modica; ebbe nome la terza latino (da ‘ostium’, che postadi vale ‘Ostorio’ ‘entrata’): a piè del colle, vigilava sulle da provenienze Siracusa. La quarta, volgeva le spalle (San Matteo), alla ‘Madrice’ ed era la più importante, perché .

Altre torri

chiesa di San

. La mutazione del sitoLa mutazione . non

, nella contrada del “Casale”

, presso al mulino che ancora esiste. Se ne

Per il graduale incremento graduale demografico, Per il forse incominciata seconda metàsecolo del XIV, nella

una specie di piano regolatore della nuova città della specie di piano regolatore una

: una sull’altura detta del “Tabbuto”, e una nella contrada

‘Torrito’ di sei forti, si presentava dunque ... l’aspetto di dunque ... l’aspetto si presentava forti, sei di ‘Torrito’

. Da un “Privilegio” di Manfredi Chiaramonte, “signore di Scicli e del

La terza torre siterza innalzava La nel cosiddetto “Oppidum”

”. Esiste in Via Loreto, sulle pendici del S. Matteo, il tronco di una torre, trasformata in

, dove poi fu costruito il monastero (oggi “Ricovero omonimo Carpentieri”), e dal casale dello

Una torre sorgeva in contrada “Botte”

. Oltre alle torri sopra indicate, altre ve n'erano, sparse per la pianura sottostante, e infino al , il confine della nuova città è segnato dalle ultime case, sorte vicino all'antica

Torraccia vigilava sulle dal mare. provenienze Scicli mare. tempi delai Carioti. vedevanoavanzi, gli Un'altra detta sorgeva anche nella allora, Piazza, della ... che di un Conservatorio di Orfane fu la costruzione poi per e fu demolita trasformato “Fontana”, nel “Monastero (oggi, della Concezione” tale edificio, in parte è stato ricostruito, a uso di privata abitazione). (oggi Quartiere “San Giuseppe”). Un'altra, nella contrada “San Leonardo”, fu chiamata la “ casa privata,di abitazione una oggi appartenente agli eredi del Notaro Pacetto. sorgevano qua e là, per tutto il territorio dalla “Foce” dell'Irminio,là sorgeva della città“Milichi”.Di la Torre di “Gravina”.dei La popolazione era ripartita in tre suburbi, sul colle “tripartito”. successive immigrazioni,da determinatoanche e per “la penuria dell'acqua”, avvenne il graduale trasferimento dell'abitato, verso le “radici colle” dell'erto avvenne, naturalmente, “tutto ad un colpo”: ma, durò fino a tutto il secolo XVI concessioneContado”,riguardantela feudoin della “Imbastita”, e di altre terre, in data 12 aprile 1576 Michele “Oliveto”. Neldel 1500,Magistrato con ordinanza municipale, erano stati fissati gli spazi, per costruirvi gli e le edifizi pubbliche strade: in Frattanto, si andavano e delle costruendo case dei palazzi, “tutte separate”, cioè, raggruppate, cosiddettii formando “Casali”,cuisi di ricordano i nomi: dello “Abbeveratoio”, nell'area poscia occupata dal Monastero della di Concezione; San Giovanni, e il Casal vecchio, e il Casalotto, sul Gli

(i Magistrati che

Giurati

dei

Palazzo

, con la costruzione di numerosi conventi, e monasteri. Le superiori della notizie,

” (cursus plineae) detto così, dal corso delle acque dei due torrenti, che in esso furono fatti

Corso “ confluire. Dai registri dei notai del tempo, si ricavano notizie sulle numerose concessioni di aree a “Sannegli orti: Vito”,e edificabili“Vignali” allo “Scifazzo”, privati,fatte al “Pendino”nei da (terreno declinosullain costa del colle), al “Pendinello”, e nelle due “cave”, e nell'orto di “Caiarùni” (oggi, via “S. Filippo”). Doveva, già da tempo, esistere, a valle, il reggevano l'Università, vale a dire, ebbe a crollare, il Comune), se per la sua questo palazzo vetustà, la piena delper torrente1510,intornoal di San Bartolomeo, che fece crollare anche altre case. La GiuratoriaCasaavevasede,allora al limite del quartiere di “San Giuseppe”; ed in occasione dello scavofondamenta,delle per la sua ricostruzione, sul medesimo luogo di prima, nel 1740, fu lapide,rinvenutaCariotiilaverchediceuna di conservato in casa propria, e che recava la seguente iscrizione: accidunt, omnia “Damna et quae seni (bus) confecta, iterum renovantur. Ecce tibi ob oculos,viator, opus hoc: olim anostris maioribus extructum, mox temporis ingluvie, dilapidatum”. religiosienti fecero a gara, col magistrato municipale, l'incremento nell'accelerare edilizio nuova Scicli della Scicli, sede, nella sua prima sulla collina, e sulla topografia della sua nuova sede, dove gradatamente, nel corso di circa due secoli, essa venne adagiandosi, sono desunte dal manoscritto Pacetto,originaledel da una copia, e manoscritta anch'essa, dell'opera inedita del Carioti (una copia codesta,tanteconlacune, e infarcita di tanti errori, e di cos“ grossolane che incongruenze, spesso è reso indecifrabilene il testo). A poco a poco, ai “Casali” della pianura si vennero aggiungendo nuove case, mentre il Magistrato Municipale si dava pensiero di provvedere al rifornimento idrico, per uso potabile, della città nuova, facendo costruire un lungo tratto di canali, fino alla Piazza “particolari”Fontana, per portare, (cioè, nei pozzi dei privati) l’acqua copiosa della fonte del giardino Nova;e “composechiesadellaSantaLa vivaio”Maria un commodo di (cioè un abbeveratoio) per (cioè, dei cittadini) ... . dei singoli Nazionali” somari, i domestici cavalli, muli, “dissetare (pag.campo 85) militare, Le distinzioni la floridezza ottenute economica, nel campo l’espansione dei generali edilizia, interessi il fiorire dell’isola, degli studila sua ... importanzaresero la nostra nel città tanto illustre, che, a prescindere dal pregio della remota antichità ..., essa poté gloriarsi dei giudizi più lusinghieri ... . Il Pirri disse “distinta e bella”; i Bollandisti la chiamarono “insigne”; il Littara “celeberrima vincitrice, infallibile schiatta di Marte”; il poeta modicano Tommaso Campailla, le dedicò questi versi: “Del Moticense suol città preclara / di Nobiltà, di Lettere feconda”. Nella lettere che accompagna la bolla del Papa Alessandro VII, per l’istituzione della Collegiata di S. Matteo, così è detto “Scicli, città insigne e cospicua; celebre per uomini in nobiltà illustri, una delle principali del regno di Sicilia”. E l’Anguillara ... scrisse “E’, Scicli, città elegantissima, ed anteriore all’era saracenica, la cui nascita deriva dall’ampia Casmena, colonia dei Siracusani. Partorisce uomini di raro ingegno”. Sotto i Saraceni, e poi sotto i Normanni, la nostra città fu tenuta in una particolare considerazione. Anche il a “L’alta piaggia di Scicli a di Ragusa città “Inclita et victoriosa”Tasso ... . , nella sua “Gerusalemme conquistata” (canto I, stanza 68), accenna medio-evo, si presentava con vie e “vianelle” ... strette e tortuose, interrotte da scale tagliate nella roccia, e da poggiuoli (da “podiolum) o banchine, a correggere i dislivelli delle Aggrappato”; “alta”, alle in pendicisenso di dei “inclita”, tre colli, come il fanuovo il motto abitato, gentilizio nel delle suo costruzioni dove sorgevano ... . L’abitato,due colonne, fino sormontate ciascuna, da una palla di pietra, sulla via per Donnalucata, presso il palazzo già Di Benedetto (“u palazzu rrussu”). Di là si stendeva il “piano dello Oliveto”

(“l’auluvìtu”, bosco, un tempo aldi secoloulivi), edscorso, in fondo toccava si ergeva il limite il conventoestremo adei “Punta Cappuccini, e’ baddi” fuori dall’abitato, con la sua “silva”, dagli annosi cipressi. L’arteria principale della città era allora costituita dalla via, che poi si chiamò “Maestranza Vecchia”, prima che fosse costruita la via nuova della “Maestranza”. Era una via stretta tortuosa che, dalla Piazza Fontana (la quale, fino a pochi decenni or sono, si stendeva, soltanto, fino al limite della via Castellana, mentre in basso si apriva il letto del torrente, dove sboccavano i “curruggi”, fonte di acqua potabile, per tutti i quartieri circostanti),, (pag. 293)

, dove ... convengono ... mercanti

Di tale attività, “la risultante commerciale più

giungeva al piano del Carmine, passando dinanzi al palazzo Beneventano,giungeva al piano del che Carmine, ancora passando al palazzo fa pompa dinanzi del suo schietto stile barocco, e alla chiesa di S. Mariae all’area doveLa Piazza fu costruito l’attuale ... . Municipale Palazzo ... nuovo piano regolatore sul in una relazione città nostra domani della Il XX - Cap opportunoCrediamo chiudere questa raccolta sulla di notizie nostra città, ricavando alcune utili osservazioni, sulle sue possibilità dalla redatta di avanzamento, Relazione immediate dal sociologo incaricataCommissione Aymone, della di studiareprof.Tullio il Piano Regolatore Generale di questo locale, dell'economia considerareè Nel le condizioni messo (1968). in Comune rilievo ... lo sviluppo nostredelle attività agricole, nel settore delle culture pregiate raggiuntosi e primiziali, in seguito al acque subalvee del bacinodelle dello Irminio, e sorgentizie e dei utilizzazione alla e reperimento Scicli.di fiumenostri deltorrenti e E qui _ da ricordare, ad onorarne la memoria, il nome dell'Ingegnere Emmolo, come di Ignazio colui che concepì e attuò, con e perizia costante entusiasmo, i relativi progetti, attraverso prima ilirriguo Consorzio dell'Agro di Donnalucata, e poi attraverso di il Bonifica Consorzio Integrale delle Paludi di Scicli. L'attuazione di tali progetti, ha reso possibile “a persone di ceti non abbienti, di raggiungere una certamediante laagiatezza, creazione in una nuova forma, nella quale,mezzadrile, rapporto ildel bracciante, impegnato nei sei mesi utili questolavoro,per con la divisione a metà dei prodotti, assume una figura preponderante, nel rapporto d'impiego, e ne ricava il profitto maggiore. di Donnalucata macroscopica” all'ingrosso è “il Mercato italiani e di paesi stranieri”. Questo fenomeno economico ha determinato un “deflusso del movimento effetti economici, quali un ... . Esso alcuni ha, infatti, prodotto dei importanti “aumento emigratorio” salari” e uno sviluppo ulteriore della piccola borghesia urbana, “così da portare a un denso avanti”in(non dimentichiamo,movimento affermasi nella che, Relazione, già tradizionalmente, territorio

. Quindi si accenna, nella

, dunque “questo patrimonio storico- . Insomma, il centro urbano, collegato

Valorizzare

“creare una alternativa urbana alla vita costiera”,

, opportunamente disposte (è un nostro pensiero) potrebbero dalla seconda metà del secolo XIV seconda metàsecolo del dalla

comunicazioni (si rimanda alla scheda riguardante “L’urbanizzazione diffusa: la fascia costiera”). , occorre,, naturali, le nostre ed anche ricchezze taluni particolari della condizioni città.

” ... ”

quest'area della Sicilia”). poi passaè “più ricca a parlare del “ di altre La Relazione zone costiero Valorizzare “Scicli possiede i resti di un Castello e di un Convento su due colli vicini (e bisogna aggiungere che è dimostrataremotissimalaantichità Castellodel siculo, e del Convento medievale), e la sua prima sede è stata sulla cima di un colle, il S. Matteo, dal quale è digradata, in gradinate e vicoletti, verso il barocchipiano, con purissimi”. alcuni palazzi archeologico”stessonello e tempo curare “la rinascita tutta della zona”, quanta, portando il centro per le creando vacanze”, nell'interno“funzione abitato,una di esso,ad in una rete di giardini, delle piccole aree di gioco per i bambini e delle aree verdi naturali, per o la attrezzate cultura, la loricreazione, sport, per i giovani, in un sistema “comprendente, in modo reciproco, il litorale marittimo”. Superate già nel passato “situazioni endemiche di povertà (aggrottati, acqua non fogne,di ecc.)”, potabile,mancanza oggi si pongono allo sviluppo urbano “nuovi traguardi”; ed in particolare, per la nostra città, occorre appunto venire incontroper alle “esigenze del turismo costiero” con a mare, dovrebbe le frazioni completarne il “confort” e l'attrattiva, con modernamente negozi coi monumenti antichiattrezzati, da visitare, e nuovi servizi da creare, culturali, ricreativi, sportivi, possibilitàconoscerela offrendoanchedi e studiare retrospettivamente le particolaritˆ degli usi e dei Le locali. costumi offrire al centro urbano, che ne è privo, la possibilità alberghiere, di giovarsi che delle attrezzature dovranno sorgere, nei centri turistici del litorale. Seguono, nellasul Relazione P.R.G., alcuni accenni sull'antica Scicli, nei quali il Relatore mostra però di essere stato erroneamente informato, quando stabilisce nel sec. XVI dell'antico la traslazione abitato, dall'alto del San Matteo, alle due valli e al piano, avvenuta invece, a partire Castelloal e al Castellaccio Relazione, di San Matteo, e al Convento della Croce. Dei pregi artistici quel minimoquel di “effetto

che è nei voti di tutti i cittadini di Scicli ... . di i cittadini tutti di voti nei è che

delle nostredellechiese, e delle opere d'arte in esse conservate, fatto abbiamo cenno nel capitolo XV di si caldeggia, poi, Relazione, ... . Nella E così, anche della Biblioteca Comunale Compendio. questo del colle di San Matteo. urbanistico, turistica, ai fini dell'attrazione l’abbellimento e la utilizzazione Bisognerebbe,talescopo,a rendere accessibile alle vetture la strada che porta, su, alla chiesa; o direttamente,piano,dal oppure con un raccordo alla provinciale per “Torrepalombo”; ricostruire il tettovetustodel siatempio,perché preservato da ulteriore decadimento; ripulirne l'interno, restaurarequanto c'è di restaurabile, nelle cappelle: ad esempio, nella Cappella di San Nicolò, con la tomba dei Conti di Modica, dove fu provvisoriamente tumulato San Guglielmo; svuotare il fossato retrostanteCastello,delmacerie terremotoaldelle del 1693,ingombro portando alla luce i archeologici (tra avanzi presumibili cui forse, quella lapide in caratteri ignoti, di cui fa cenno il Perello nel suo “Discorso Apologetico”), e riaprire le due famose strade sotterranee di cui abbiamo discorso; e infine, sgombrare l'interno del Castello di tutte le macerie. E giù, nella pianura, dove si estende la Scicli medioevale e moderna, dar opera all'attuazione del piano che ispirata la Relazione, a criteri sociologicie di espansione economica, suggerisce: creare di verde, e diffondere possibilmente zone in ciascun rione, cingere od almeno la città di una fascia di verde; ed ivi far sorgere parchi attrezzati dellaper i bambini. “Badiula”, Nellaricreazione zona oasidi antistanteed al “Largo ragazzi, i per giardino pubblico,un di con creazione un palcoGramsci”,la stabile,sipropone per la banda quello stesso musicale(utilizzando palco di ferro che è stato demolito e portato via, dalla piazzetta Municipio:del sappiamo per quale non ragione). Ma a noi pare che si potrebbe subito, e senza spese, aprire un luogo per le passeggiate al centro del nuovo rione dei “Jungi”, dove già sorgevano delle case popolari crollate per difettosa costruzione, e dove c'è il verde e l'ombra di molti grandi alberi; basterebbe a farne un giardino pubblico, un piccolo recinto, e impiantarvi delle aiuole di fiori e qualchechiosco. tutteCon queste opere, si arriverebbe a raggiungere città” Modica, ... si scende rapidamente a serpentine verso Scicli, di cui ... si scorge improvvisamente il panorama.

5 - AA.VV., Sicilia, T.C.I., Milano 1989, pagg. 571-574

PercorsoRosario eil vastodella Crocepianoro in delimitato una breve a estpianura. dalla cavaIl particolare di S. Maria sistema La Nova orografico e ad ovest che dallane caratterizza fiumara di l’immagine manifesta ancora oggi la naturale vocazione del sito: baluardo a difesa della via di penetrazioneScicli lungo si estende il fiume everso punto SE di dallecontrollo ripide lungo pendici il vasto delle e fertilecolline territorio rocciose dell’altopiano di S. Matteo, interno; del caratteristiche queste che hanno certamente contribuito alla continuità della presenza umana in questi luoghi, ben documentata dai numerosi ritrovamenti archeologici. Fiorente durante il periodo arabo, Scicli fu città reale con i Normanni e, infeudata con gli Aragonesi, fece parte della Contea di Modica. Intorno al 1350 per il borgo fortificato, arroccato sulla collina di S. Matteo, inizia un lento e graduale processo di trasformazione in direzione della pianura sottostante, dove tra il XIV e il XVI si struttura la città medioevale, ancora oggi riconoscibile in alcuni brani del tessuto viario. Le distruzioni causate dal terremoto del 1693 innescano un rapido processo di trasformazione leggibile nella razionalizzazione di alcuni tracciati viari ma soprattutto nelle numerose scenografie barocche.

In direzione sud-ovest la nuova espansione della città. ... Seguono la descrizione degli edifici particolarmente significativi della città e l’individuazione di un percorsotortuosa viaguidato Maestranza al suo interno. Vecchia. Sulla destra si apre la via Mormina Penna, bella realizzazione della ... via Nazionale è la strada principale della città, realizzata alla fine dell’800 rettificando l’antica e ricostruzione barocca ...; le ripide pareti del colle S. Matteo presentano numerose grotte, ora non più abitate, collegate fra loro da anguste rampe ... . Sulla collina sovrastante (la chiesa di S. Matteo) si (pag. 573) (pag. 574) (territorio di Scicli): eremo in posizione panoramica a dominio

in pessime di condizioni conservazione (collina della Croce, sopra Scicli): complesso monastico di grande interesse (pag. 574)

un piccolofrequentatanaturale,un ora approdo balneare: stazione il nome, di origine una recente balneare stazione è è

un caratteristico borgo di pescatori oggi in continua espansione come centro è

Donnalucata sita ... scomparsa) ad una sorgente (oggi pressofa riferimento la riva ore) delle fonte la (... araba di pescatoriborgo dovuta (sec. alla è soffocato XIX) dalla espansione edilizia L’originario . ... turisticarecente del territorio utilizzazione costiero Cava d’Aliga Sampieri residenziale; importante scalo marittimo fino al sec. XIX costituì approdo naturale soprattutto per i rapporti con Malta storico e artistico (sec. XVI),   trovano i restitrovanoidell’antica città e, tra questi, le rovine del castello, a pianta triangolare, probabilmente esistente ... . arabo già nel periodo - Convento della Croce - Santuario della Madonna dei Milici del territorio circostante. Fondato nel 1093, nel sec. ne venne ampliata XIV la chiesa, complesso, normanna,cheIl i resti conserva è della torre successivamenteXVIII). (sec. ricostruita oggi in stato do abbandono.  6 - Gesualdo Bufalino, Nunzio Zago, Cento Sicilie. Testimonianze per un ritratto, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1993, pagg. 179-181 Elio Vittorini, Scicli, da Le città del mondo. Uno degli anni in cui noi uomini di oggi si era ragazzi o bambini, sul tardi d’un pomeriggio di marzo, vi fu in Sicilia un pastore che entrò col figlio e una cinquantina di pecore, più un cane e un asino, nel territorio della città di Scicli. per i dirupi, una grande piazza in basso a cavallo del letto d’una fiumara, e antichi fabbricati ecclesiastici che coronanoQuesta in piùsorge punti, all’incrocio come acropolidi tre valloni, barocche, con case il semicerchioda ogni parte delle su altitudini. E’ a pochi chilometri da Modica, nell’estremità sud-orientale dell’isola; e chi arriva dall’interno se la trova d’un tratto ai piedi, festosa di tetti ammucchiati, di gazze ladre e di scampanii; mentre chi vi arriva venendo dal non lontano litorale la scorge che si annida con diecimila finestre nere in seno a tutta l’altezza delle montagna, tra fili serpeggianti di fumo e qua e là il bagliore d’un vetro aperto o chiuso, di colpo, contro il sole vi arrivarono quel pomeriggio con le loro pecore tornavano da un inverno passato in prossimità del mare: prima tra le vie dei tristi fiumi malarici che corrono a ponente di Vittoria, poi tra le dune dai pendii biancheggianti di gesso che si chiamano Macconi di Cammarana, infine sulla landa coperta d’assenzio ch’è in bocca alla cava d’Aliga corvo avanti e indietro verso il promontorio o dal promontorio che porta il suo nome. Seguito per qualche chilometro il terrapieno d’una ferrovia e avventuratisi da altre volte,. L’uomo su strade e il ragazzo dirette ache nord che salivano tra campi di verde giovane, tutti chiusi da cinte di pietrame condurre il gregge, cercandogli un luogo non coltivato, dove che potessenon si vede servigli volare da pascolo,altro uccello molto che più il in alto di quanto forse non volessero. Il posto appariva solitario: una spianata di roccia con cielo intorno quasi da ogni lato; e padre e figlio, stanchi e accecati dal sole, non aspettarono di raggiungere uno dei suoi limiti per fermarsi a mangiare ... . Poi il sonno s’era posato in fronte a entrambi con un peso

, essi s’eran trovati a Eccola

”.

... . Abbracciò il cane al collo, in un

E’ Gerusalemme?

” domandò. “

Ma che cos’è? Ma

Insiemesigli era aperta dinanzi la città di Scicli, con le corone dei santuari sulle teste

” ... . Il volto di Rosario si era alzato radioso dinanzi ai suoi piedi dalla roccia che scendeva radioso dinanzi cielo tra ... . Il volto si” di Rosario alzato era misto e di luce campestri diventato di odori a poco a poco anche di musica ... . Ma al risveglio si accorseromusicaquellavibravain che uno strano miele come se un’orchestra suonasse davvero da qualcheparte:o di sopra a loro nella profondità del cielo, o di sotto a loro nella profondità della terra ... . Era dell’azzurro il culmine a cercarla entro occhi gli sollevarono Istintivamente,sedevano. cui su come qualcosa che arrivasse lassù a un compimento immortale da uomini lontani di migliaia di anni chilometri.migliaiadi di Padreo e figlio si scambiarono un’occhiata; e di nuovo percorsero con lo sguardo la superficie del deserto di pietre fin dove l’aria lo tagliava; poi si misero a riunire le pecore “papà, babbo, babbo”. udì che pieno Non lo chiamava era d’urgenza un ... l’uomo tratto ... . E d’un o che chiedesse d’allarme grido aiuto. sembrava gioioso, Anzi addirittura esaltato, esultante. Solo in risposta. gridò si ... “Rosario!” affrettò “Rosario!”. cheFu non dava e l’uomo tregua, con voce fors’anchecarica perchépreoccupazione, di non vedeva da che parte Rosario si trovasse. “ lì e cielo. e alture, con un i fianchi delle lungo gradinate e delle rampe dei tetti con le valloni, dei tre di entro a un polverone che brulicava gran nero disole giù folla nel fondo sua della piazza da cui parte e s’allarga verso occidente un ventaglio di pianura gesto di entusiasmo, e di nuovo indicò tutta la valle di case; poi i quartieri delle pendici ch’erano in fondo, nel sole, poi la folla immersa e ch’era in dell’ombra; essa deserti nell’azzurro e immobili indicò dellal’origine musica che s’udiva vibrare ogni tanto, filtrata dalle diecimila vuote stanze e dalle della montagna.gole d’organo “ 7 - AA.VV., Sicilia. I luoghi e gli uomini, Gangemi Editore, Roma 1994, pag. 458

Scicli, che ha origini sicule, fu colonizzata da greci e da romani e poi conquistata dagli arabi che la denominarono Sikla. Dopo il periodo normanno diventa un centro popoloso con i Cabrera: la peste del 1626 ne limitò il dinamismo espansivo.