Incorporazione Del Comune Di Cavallasca Nel Comune Di San Fermo Della Battaglia, in Provincia Di Como

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Incorporazione Del Comune Di Cavallasca Nel Comune Di San Fermo Della Battaglia, in Provincia Di Como INCORPORAZIONE DEL COMUNE DI CAVALLASCA NEL COMUNE DI SAN FERMO DELLA BATTAGLIA, IN PROVINCIA DI COMO Il progetto di legge regionale – illustrazione degli articoli La proposta di progetto di legge regionale per l’incorporazione del Comune di Cavallasca nel Comune di San Fermo della Battaglia, in provincia di Como, si compone di 5 articoli. La legge regionale di riferimento per l’incorporazione di comuni è la n. 29/2006 “Testo unico delle leggi regionali in materia di circoscrizioni provinciali e comunali”. L’art. 1 della proposta indica le finalità della legge, ovvero l’incorporazione del Comune di Cavallasca nel Comune di San Fermo della Battaglia e rinvia alle valutazioni consiliari di cui all’art. 9 bis della l.r. 29/2006 la scelta sul mantenimento o sulla modifica della denominazione del Comune incorporante, all’esito della consultazione referendaria. L’art. 2 stabilisce al comma 1 che i rapporti conseguenti al mutamento della circoscrizione comunale del Comune incorporante siano regolati dalla Provincia di Como, ai sensi dell’art. 11 della l.r. n. 29/2206. L’art. 3 dispone che si provveda alla liquidazione e rimborso delle spese sostenute dalla Provincia di Como, in attuazione delle funzioni di cui all’art. 2, con decreto del dirigente competente per materia, ai sensi dell’art. 13 della l.r. n. 29/2006 e della l.r. n. 20/2008. L’art. 4 individua al comma 1 le modalità di copertura delle spese per la consultazione popolare di cui all'articolo 133, secondo comma della Costituzione ed in particolare ai sensi dell'art. 9 bis, comma 2, della l.r. 29/2006 (rimborso delle spese dei referendum consultivi comunali qualora il Consiglio regionale deliberi di assumerli in luogo del referendum consultivo regionale) o degli articoli 9, comma 9bis, e 25, comma 1, della l.r. 29/2006 (qualora il Consiglio regionale non assuma il referendum consultivo comunale e disponga l’effettuazione del referendum consultivo regionale) e dell’articolo 53 dello Statuto; al comma 2 individua quelle relative alle spese per le relazioni con le altre Autonomie territoriali e locali. L’art. 5 dispone in merito all’entrata in vigore della legge, dal 1° gennaio 2017. 1 INCORPORAZIONE DEL COMUNE DI CAVALLASCA NEL COMUNE DI SAN FERMO DELLA BATTAGLIA, IN PROVINCIA DI COMO Relazione illustrativa predisposta anche sulla base degli elementi forniti dai due Comuni. Contesto nel quale si è valutata l’opportunità di fondere i due enti Negli ultimi anni il legislatore ha approvato norme finalizzate all’unione dei servizi per i comuni di più modeste dimensioni, auspicando, in tal modo, un recupero di efficienza nell’erogazione dei servizi primari ai cittadini congiunto ad un contenimento delle spese correnti, obiettivo prioritario della finanza pubblica nel contesto economico e finanziario italiano ed europeo. I Comuni di Cavallasca e di San Fermo della Battaglia hanno iniziato il percorso di condivisione e di gestione associata procedendo a convenzionare il servizio di Polizia locale, la Protezione civile ed i Servizi sociali; ma proprio partendo dall’attivazione di queste sinergie è scaturita la volontà di approfondire la possibilità della fusione per incorporazione, soluzione la più rispondente ed efficace rispetto alla conformazione territoriale degli enti, alla loro organizzazione, alle esigenze del loro territorio. Analisi dei punti di forza e di debolezza relativi alla fusione per incorporazione Il progetto di fondere per incorporazione i due Comuni si origina da una parte dall’obbligo normativo di gestire i servizi in forma associata, dall’altra dalle sempre più crescenti difficoltà legate all’amministrazione ed alla gestione di questi piccoli enti, che hanno indotto i rispettivi Amministratori ad avanzare la proposta dell’incorporazione con lo scopo di razionalizzare al meglio le risorse finanziarie, economiche, patrimoniali, strumentali e umane: ciò per dare luogo ad una migliore e più efficiente gestione complessiva, soprattutto con riferimento all’erogazione dei servizi ai cittadini e, più in generale, agli utenti della pubblica amministrazione. La proposta di fusione prende atto del fatto che, negli ultimi anni, i mutati rapporti tra Stato e Regioni hanno richiesto alle autonomie locali uno sforzo di riorganizzazione e di riordino complessivo del proprio ruolo e delle modalità attraverso le quali si esercitano le funzioni di propria competenza; perciò l’assetto 2 organizzativo degli enti è stato ridefinito, con conseguente carico di compiti e attività anche per i piccoli Comuni. I piccoli Comuni si trovano spesso in condizioni di svantaggio nella gestione dei servizi locali, spesso onerosi rispetto alle potenzialità effettive. Per far fronte alle richieste impiegando il minor numero di risorse, siano esse economiche, umane o strumentali, è quindi auspicabile: individuare un nuovo modello organizzativo basato su una forte competenza operativa delle strutture; valutare costantemente le opportunità e il rapporto costi/benefici circa le possibili integrazioni sovracomunali in ordine allo svolgimento dei servizi; sviluppare organismi di pianificazione e strumenti di comunicazione pubblica attraverso l’insostituibile ruolo delle tecnologie informatiche; sviluppare e potenziare il marketing territoriale così da rendere attrattivo il territorio. Su tali presupposti i Sindaci dei Comuni di Cavallasca e di San Fermo hanno ritenuto che la fusione per incorporazione potesse rappresentare una soluzione efficace nella gestione e nell’erogazione dei servizi al cittadino, oggi penalizzata a causa anche dell’insufficiente forza contrattuale nel negoziare con soggetti terzi condizioni di collaborazione vantaggiose. Si precisa, inoltre, che tale scelta non è dettata solo da motivazioni economiche o finanziarie, ma pure dalla omogeneità territoriale, orografica, sociale, economica e culturale dei due enti, come sarà oltre evidenziato. Analizzando i punti di forza relativi alla creazione di un nuovo ente sono stati evidenziati i seguenti fattori: possibilità di fornire servizi più qualificati per gli utenti, utilizzando al meglio le professionalità dei dipendenti dei due Comuni; realizzazione di economie di scala, sia a breve termine (si pensi alla riorganizzazione delle posizioni organizzative) sia a lungo termine (si pensi alla maggiore forza contrattuale nelle procedure di appalto); possibilità di esercitare le funzioni fondamentali senza obbligo di gestioni associate e conseguente stipula di diverse convenzioni, con conseguenti ricadute sui bilanci interni; maggiore flessibilità nella gestione e nell’utilizzo del personale, che farebbe capo ad un unico datore di lavoro; 3 possibilità di sfruttare le sinergie in atto rispetto ai servizi già convenzionati. Tra le opportunità offerte dalla fusione per incorporazione si segnalano inoltre: specializzazione professionale che i dipendenti possono raggiungere, limitando il proprio lavoro ad un settore più specifico e meno ampio; migliore organizzazione funzionale del personale; possibilità di accedere a maggiori finanziamenti esterni; raggiungimento, nel tempo, di una pianificazione urbanistica omogenea sul territorio, che facilita il rapporto con i professionisti, le imprese ed i cittadini. Particolare attenzione dovrà altresì essere posta riguardo a: gestione dei trasferimenti di personale e risorse, con conseguente ridefinizione dei ruoli di responsabilità apicale; dislocazione degli uffici comunali, con aperture eventualmente differenziate degli sportelli presso i due Enti. Rapporti già in atto tra i due Comuni I due Comuni, negli ultimi anni, hanno già convenzionato tra essi una serie di servizi, oltre a far parte, in taluni casi, di medesimi piani sovracomunali settoriali o enti territoriali. Si citano a titolo di esempio di queste sinergie: convenzione per la gestione dei Servizi sociali; convenzione per la gestione della Protezione civile; appalto unificato dei servizi di igiene urbana; convenzione per il servizio di Polizia locale. Inoltre, entrambi i Comuni fanno riferimento: al sistema bibliotecario dell’Olgiatese; al consorzio per la gestione dell’acquedotto (con la partecipazione anche del Comune di Colverde); 4 allo sportello SUAP di Olgiate Comasco; al medesimo ATEM per il gas (“Como 2 – Como e Olgiatese”); al medesimo ATO per la futura gestione del servizio idrico integrato (ATO Como) al consorzio depurazione “Alto Seveso”, con altri Comuni contigui. Altri elementi importanti di coesione sociale tra i due Comuni sono i seguenti: - i loro territori ricadono nel perimetro del Parco regionale “Spina Verde”; - gli enti, da anni, realizzano in modo unitario le iniziative socio-culturali rivolte alla cittadinanza; - esiste una sola scuola secondaria di primo grado, quella di San Fermo, che accoglie i ragazzi di entrambi i Comuni; - nello sport, i due Comuni sono stati uniti nell’attività della società “Viola”; - nelle tradizioni di culto, si ricorda la processione del 9 agosto da Cavallasca a San Fermo per la festa del Santo e la processione detta “delle Rogazioni”, tre giorni prima della festa di San Marco, da Cavallasca a San Fermo. Contesto sociale e geografico San Fermo della Battaglia Superficie: 3,13 Kmq; abitanti al 31.12.2015: 4709; densità demografica: 1355 abitanti per Kmq, festa patronale: 9 agosto (San Fermo); altitudine media 397 slm, massima 575 m.; zona sismica: 4 (molto bassa); zona climatica: E (14 ore accensione invernale dei caloriferi). Confini: Est: Como; Nord: Cavallasca; Ovest: Montano Lucino, Sud: Montano Lucino. Cavallasca Superficie 2,68 Kmq; abitanti al 31.12.2015:
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