La Concordia Amorosa E Maritale Nel Concerto Di Ludovico Pozzoserrato

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La Concordia Amorosa E Maritale Nel Concerto Di Ludovico Pozzoserrato Corso di Laurea Magistrale in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici Tesi di Laurea La Concordia amorosa e maritale nel Concerto di Ludovico Pozzoserrato Relatore Ch. Prof. Martina Frank Correlatore Ch. Prof. Sergio Marinelli Laureando Sara Baiguera 826187 Anno Accademico 2011 / 2012 INDICE Introduzione ............................................................................................................................. 1 1. Il giardino d’amore e la grafica fiamminga 1.1 Il “giardino veneto” ........................................................................................................... 6 1.2 Giardino come Allegoria della Primavera ...................................................................... 14 1.3 Tra Paolo Veronese e Paul Bril: due opere indebitamente ascritte nella produzione del Pozzoserrato .................................................................................................................... 23 1.4 I giardini d’amore incisi da Peeter Van der Borcht ........................................................ 27 1.5 Venere e i giardini d’amore ............................................................................................ 30 1.6 Diletti di Trevigi: la giostra organizzata durante il carnevale del 1597 .......................... 38 2. I piaceri della villa descritti da Agostino Gallo .................................................................... 50 2.1 Il dialogo del Gallo: ricostruzione del percorso editoriale .............................................. 51 2.2 De gli horti gentili, & della cappelletta ben dipinta ........................................................ 56 2.3 La Sesta Giornata dell’Agricoltura, di M. Agostino Gallo «come si posson far’horti per uaghezza, & utilità»: tra narrazione e realtà ................................................................... 60 2.4 Messer Giovan Battista Avogadro e Agostino Gallo ...................................................... 65 2.5 Fuga dalla città ................................................................................................................ 74 2.6 I «piaceri», i «privilegi» e gli «spassi» che si godono così felicemente in villa ............. 80 2.7 La quotidianità che diventa motivo di decoro ................................................................. 90 3. Musica e Amore: il virginale .............................................................................................. 104 3.1 Analisi del Concerto ..................................................................................................... 106 3.2 Letteratura musicale ...................................................................................................... 111 3.3 Iconografia musicale ..................................................................................................... 126 A. Affreschi nelle ville venete ................................................................................ 126 B. Concerti d’Oltralpe ........................................................................................... 137 3.4 Virginali ........................................................................................................................ 139 3.5 Cassoni nuziali .............................................................................................................. 143 3.6 Musica e Amore nelle molteplici versioni della Venere e musicista ............................ 152 3.7 I Ruckers e la decorazione dei virginali ........................................................................ 159 4. Elogio della Concordia amorosa e maritale 4.1 Miti d’amore e d’armonia A. Virginali e pannelli di cassoni nuziali ............................................................... 178 B. Affreschi nelle ville venete: tra miti e storie alla scoperta della virtù .............. 187 4.2 Ritratti di famiglia o dei valori di famiglia: tra il Veneto e le Fiandre ......................... 199 4.3 Analisi della monocroma .............................................................................................. 208 4.4 Sine Cerere et Baccho friget Venus .............................................................................. 213 4.5 Uccellino sullo snodo della sedia .................................................................................. 219 Conclusioni .......................................................................................................................... 231 Catalogo Bibliografia INTRODUZIONE Ludovico Pozzoserrato, Concerto, olio su tela, 171.5 x 129.5 cm, Treviso, Museo Civico Esposto per la prima volta nel 19311, in occasione della mostra fiorentina del giardino italiano, all’interno della sezione dedicata al giardino veneto, e pubblicato da Peltzer nel 19332, il dipinto entrò a far parte delle raccolte del Museo Civico di Treviso nel 1956, quando fu acquistato dalla collezione Julius Böhler di Monaco di Baviera3. Malgrado la mancanza di qualsiasi informazione relativa alla committenza, sulla base delle soluzioni stilistiche adottate, i critici attribuiscono concordemente la tela alla fase della tarda maturità del pittore4, «nel periodo trevigiano, quando Pozzoserrato tenta di innestare nella tradizione veneta il naturalismo di gusto neerlandese di fine secolo, orientandosi verso la poetica veronesiana della decorazione di villa»5. Larcher Crosato (1985)6, evidenziando la dipendenza del dipinto dalla grafica fiamminga, suggerisce che Pozzoserrato abbia tratto ispirazione 1 Mostra del giardino italiano, catalogo della mostra tenuta a Firenze, Firenze, 1931. Il dipinto viene intitolato Concerto in giardino. 2 A. PELTZER, Lodewyck Toeput und die Landsschaftfresken der Villa Maser, “Munchner Jahrbuch der Bildenden Kunst”, X, 1933, pp. 270-279 3Il Museo Civico di Treviso. Dipinti e sculture dal XII al XIX secolo, a cura di Luigi Menegazzi, Venezia, 1964, pp. 261-262. La Sulzberger è la sola ad identificare la collezione di Monaco con quella di Julius Böhler. S. SULZBERGER, Le peintre Louis Toeput (Ludovico Pozzoserrato) et la décoration du Mont-de-Piété à Trévise, “Bulletin de l’Institut Historique Belge de Rome”, XV (1935), p. XVI, fig. 5 4 F. PEDROCCO, (scheda di), in Natura e Maniera. Le ceneri violette di Giorgione tra Tiziano e Caravaggio, catalogo della mostra tenuta a Mantova a cura di Vittorio Sgarbi, Milano, 2004, p. 326, fig. 115; E. FILIPPI (scheda di), in Andrea Palladio e la villa veneta da Petrarca a Carlo Scarpa, catalogo della mostra tenuta a Vicenza a cura di Guido Beltramini e Howard Burns, Venezia, 2005, p. 389, fig. 132 5 S. MASON RINALDI (scheda di), in Da Tiziano a El Greco: per la storia del Manierismo a Venezia, 1540-1590, catalogo della mostra organizzata dal Comune di Venezia, Assessorato alla cultura, Palazzo Ducale, Milano, 1981, pp. 243-245; S. MASON RINALDI (scheda di), in Il Rinascimento a Venezia e la pittura del Nord ai tempi di Bellini, Dürer, Tiziano, a cura di Bernard Aikema e Beverly Louise Brown, Milano, 1999, pp. 604-605. In entrambi i cataloghi il dipinto viene presentato con il titolo di Concerto in villa. Cfr. A. BALLARIN, Quadri veneziani inediti nei musei di Varsavia e di Praga, “Paragone. Rivista di arte figurativa e letteraria”, n. 229 (1969), pp. 58-63. Ballarin data il dipinto al momento «più veneto» del Pozzoserrato, vale a dire negli anni Novanta, dato che esso appare «inserito nella tradizione della decorazione veronesiana di villa, con un accento più pienamente narrativo e sempre più spostato sulla cornice paesistica», rispetto ad altre, precedenti, quali l’Allegoria dell’Autunno, nella Galleria Nazionale di Praga o le Cortigiane in una collezione privata di Augsburg, dove sicuramente più forte era l’influenza manieristica del Goltzius e la lezione tintorettesca. 6 L. LARCHER CROSATO, Di quattro stagioni del Pozzoserrato e la grafica fiamminga, “Munchner Jahrbuch der Bildenden Kunst”, XXXVI (1985), p. 119. 1 dall’Adolescentia Amoris di Martin de Vos, incisa da Crispijn de Passe nel 1596, e fissa quindi questa data come termine post quem per l’esecuzione del dipinto7. Alla problematica della datazione, si aggiunge anche quella dell’identificazione, nonché del deciframento, del “soggetto nascosto”, «all’apparenza fin troppo evidente di un concerto all’aperto»8. Innanzitutto, il dipinto è considerato «quasi un manifesto delle delizie della vita di villa»9. Nella particolare impostazione della scena, la Crosato (1988)10, ravvede delle affinità con la descrizione della «cappelletta ben dipinta […] nella quale si possa star’ à leggere, à cantare, à sonare, à ragionare, & à mangiare con gli amici», fornita dal nobile bresciano Agostino Gallo nella Sesta Giornata del suo manoscritto, intitolato le Dieci giornate della vera agricoltura, e piaceri della villa11. Ma «il piano di lettura dell’opera non si limita, in ogni caso, alla descrizione dei passatempi in villa»12. Secondo Lucco (1980)13, che tiene in considerazione le tendenze allegoriche dell’epoca, «non è da escludere che l’opera voglia alludere ad una sorta di sublimazione d’amore, condotta attraverso la musica, poiché nel vaporoso giardino le coppie passeggiano, s’incontrano, si scambiano promesse […] il tema musicale ed erotico, tra i più amati in quello scorcio di secolo […] offre uno degli spaccati più interessanti di quella che viene chiamata la “civiltà di villa”»14. Sia Crosato (1988)15, che Fossaluzza (1998)16, riconducono la lettura del Concerto all’interno della tematica delle Stagioni e sulla base della somiglianza tra il dipinto e il Riquadro
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