ATTUALITÀ www.eser.esercito.difesa.it PERIODICO DELL’ESERCITO FONDATO NEL 1856 [email protected]@flashnet.it

Direttore Responsabile [email protected] Giuseppe Maria Giovanni Tricarico Vice Direttore RE ABDALLAH DI zione, cui ha partecipato la 1a Bri- Marco Centritto GIORDANIA AI COMANDI gata Meccanizzata delle Guardie Coordinatore redazionale DEL «MANGUSTA» Reali, il Re e il Principe Feisal si Omero Rampa sono a lungo intrattenuti con Capi Redattori Gianpaolo Romoli, Francesco Coscia AMMAN – La Giordania e il suo l’Ambasciatore presso il Regno di popolo hanno nel cuore l’Italia, Giordania, Gianfranco Giorgolo, Redazione Roberto Zeppilli, Domenico Spoliti, Lorenzo Nacca, ha affermato Re Abdallah rivol- e il Capo di Stato Maggiore del- Annarita Laurenzi, Marcello Ciriminna, Lia Nardella gendosi al Generale di Brigata l’Esercito, Generale Filiberto Cec- Grafica Giangiacomo Calligaris, Coman- chi evidenziando l’importanza Antonio Dosa, Ubaldo Russo dante della Brigata Aeromobile dello scambio di esperienze tra i Segreteria e diffusione Responsabile: Riccardo De Santis «Friuli», al termine della visita ef- due eserciti anche ai fini della lot- Addetti: Carlo Spedicato, Franco De Santis, fettuata al campo allestito dalla ta al terrorismo. Dopo essere sali- Carlo Livoli, Gabriele Giommetti, Sergio Gabriele De Rosa Grande Unità in pieno deserto. Il to a bordo di una Blindo «Centau-

La traduzione dei testi della rubrica “Summary, Sommaire, sovrano hashemita Sua Maestà è ro», Re Abdallah ha auspicato la Inhalt, Resumen, Sumario” è curata da Nicola Petrucci, successivamente intervenuto al- possibilità di poter dotare, in fu- Livia Pettinau, Angela Gesmundo e Carla Tavares l’esercitazione congiunta finale turo, anche il proprio esercito di Direzione e Redazione Via di S. Marco, 8 00186 Roma del 26 settembre in cui è stato tale mezzo. Due giorni dopo, il so- Tel. 06.47357373 Fax 06.47358139 dapprima simulato il recupero di vrano ha avuto modo di pilotare un convoglio di aiuti umanitari personalmente un A129 «Mangu-

Amministrazione sequestrato da elementi «ribelli», sta», rimanendone entusiasta per Ufficio Amministrazione dello Stato Maggiore quindi l’evacuazione del persona- l’eccezionale manovrabilità. Suc- dell’Esercito, Via Napoli, 42 Roma le di un’Ambasciata e, infine, uno cessivamente, ha salutato il Co- Fotolito e Stampa scontro tra forze italo-giordane e mandante della «Friuli» e gli altri Società Editrice Imago Media S.r.l. Zona Industriale, loc. Pezza - 81010 Dragoni (CE) «insorti». Al termine dell’esercita- Ufficiali piloti presenti auguran- Tel. 0823 866710 • e-mail: [email protected]

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Periodicità Bimestrale

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ASSOCIATO ALL’USPI - UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

1 in copertina ATTUALITÀ L’Esercito Italiano continua a operare il collegamento realizzato con i all’estero per la pace e la libertà dei - teatri d’operazione. È stato così poli. In Iraq, in , nei Balca- ni, i nostri militari sono un sicuro punto possibile il confronto diretto tra i di riferimento e un esempio di profes- contingenti militari e i visitatori sionalità e abnegazione. del salone, grazie alla video con- ferenza realizzata tramite il siste- dosi di rafforzare la sentita fratel- ma satellitare «SICRAL». I nostri lanza d’armi che si è instaurata militari hanno descritto la vita con la Grande Unità dell’Esercito quotidiana, i rapporti con la po-

norme di collaborazione

La collaborazione è aperta a tutti. Ampia libertà di trattazione è lasciata ai collaboratori, anche qualora non se ne condividano le opinioni. Italiano. polazione locale, le difficoltà ope- Gli scritti inviati, inediti ed esenti da vincoli All’esercitazione sarà dato am- rative incontrate e l’equipaggia- editoriali, esprimono le opinioni personali pio risalto sul prossimo numero mento individuale. dell’Autore, che ne assume direttamente la responsabilità. di «Rivista Militare». Inoltre, con la rubrica on line Gli elaborati, di grandezza non superiore a dell’Esercito Italiano «Domani av- 10 cartelle in formato Word, devono essere venne» è stato fornito un esempio resi disponibili su supporto cartaceo e infor- matico (dischetti da 1,44 Mb, CD rom o e- LE FORZE ARMATE AL di sistema nuovo ed interattivo mail), corredati da una breve sintesi (di mas- SALONE DELLA PUBBLICA per gettare uno sguardo sul pas- simo 10 righe) e di immagini attinenti al tema trattato. In tal senso, sono preferibili fotogra- INFORMAZIONE sato attraverso gli avvenimenti fie a stampa convenzionale o immagini elet- che caratterizzano il nostro patri- troniche e fotografie digitali in formato non – Dal 3 al 5 novem- monio storico-militare e per co- inferiore ai 300 dpi e 20X30 cm di dimensio- ne. Non sono idonee le fotografie in formato bre si è svolto, sotto l’Alto Patro- noscere più da vicino la storia del- Word o Powerpoint. Di quest’ultimo pro- del Presidente della Repub- le Forze Armate. Il contributo del- gramma è comunque possibile avvalersi per blica, il 12° Salone Europeo della l’Italia per l’avvio e la realizzazio- eventuali tabelle o illustrazioni contenenti parti di testo. Comunicazione Pubblica, dei Ser- ne di progetti umanitari a favore Con il ricevimento del compenso l’Autore ce- vizi al Cittadino e alle Imprese delle aree di crisi è stata poi de il diritto esclusivo di utilizzazione della sua opera a Rivista Militare che può avvaler- (COM-PA). In tale ambito, la pre- un’occasione per illustrare le rela- sene, modificandone opportunamente il tito- senza delle Forze Armate è risul- zioni e la comunicazione interisti- lo e la grafica, e può a sua volta cederlo ad tata essenziale per il ruolo svolto tuzionale nelle varie fasi di allesti- altre pubblicazioni e periodici dell’E.M.P.A. (European Military Press Association). Il ma- nella società civile. La Difesa ha mento delle attività CIMIC. teriale fornito, pubblicato o meno, non viene infatti una sempre più forte inte- Altri temi di grande interesse comunque restituito. razione con il mondo accademi- sono stati la gestione interattiva Ogni collaboratore deve inoltre inviare, oltre a un breve curriculum, il proprio codice fi- co, con i centri di ricerca e con i del collocamento al lavoro dei vo- scale, un recapito telefonico e l’eventuale in- mass media. lontari congedati, la gestione on dirizzo e-mail. Tutti i dati personali forniti sono trattati secondo Nell’ambito della manifestazio- line del reclutamento, i servizi a le vigenti norme sulla tutela della privacy. ne ha avuto particolare successo favore del personale ed un inno-

2 vativo sistema di «gara telemati- verio Vecchio, dal Direttore del aver ricordato i forti legami che ca» con procedure totalmente periodico «L’Alpino», Generale uniscono i membri dell’associa- informatizzate. Cesare Di Dato, e dal tesoriere zione al personale della specialità Indubbiamente, la partecipa- Michele Casini. in servizio attivo, ha dato la pro- zione all’importante evento del Dopo i saluti di rito, gli ospiti pria disponibilità per l’inserimen- Ministero della Difesa, realizzata hanno assistito ad un briefing sul- to nelle realtà locali dei numerosi attraverso la presenza unitaria di l’attuale ordinamento delle Trup- giovani provenienti da ogni tutte le sue componenti, ha dato pe Alpine, adottato a seguito della parte d’Italia. eccellenti risultati ai fini della co- completa professionalizzazione Giova senzaltro ricordare che municazione istituzionale tesa al- delle Forze Armate, sulle princi- l’Associazione Nazionale Alpini l’ottimizzazione del rapporto tra pali attività addestrative e sulle conta ben 320 814 soci ordinari e Istituzioni e cittadini. L’apprez- missioni di supporto alla pace in 61 178 soci aggregati che danno zamento del pubblico e della giu- atto nei vari teatri operativi. Suc- vita a 4 271 gruppi costituenti 80 ria del Salone sono valsi l’asse- cessivamente, la delegazione ha sezioni italiane e 36 estere. Inol- gnazione del «Premio del Cittadi- visitato una mostra di uniformi, tre, essa svolge importanti attività no», ottenuto grazie all’82% dei equipaggiamenti e materiali alpi- di volontariato, favorisce l’aggre- consensi, espressi tramite sche- nistici in dotazione o di prossima gazione e la solidarietà sociale e da, per aver saputo avvicinare il acquisizione. concorre alle attività di Protezio- pubblico alle attività svolte in Il Presidente dell’ANA, dopo ne Civile. teatro d’operazione. Nell’ambito del «Premio Diritto all’Informa- zione» è stata assegnata una menzione speciale al Ministero della Difesa, per aver realizzato, con le sue quattro Forze Armate unitamente al Segretariato Gene- rale/Direzione Generale Arma- menti, un unico ombrello comu- nicativo pur mantenendo l’iden- tità di ciascuna di tali componen- ti. L’Esercito Italiano ha ottenuto il «Premio Qualità 2005» per l’at- tività di cooperazione internazio- nale e il contributo dato dall’Ita- lia per l’avvio e la realizzazione di progetti umanitari a favore delle popolazioni nelle aree di crisi.

VISITA DEL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI AL

BOLZANO – Il Presidente del- l’Associazione Nazionale Alpini (ANA), Corrado Perona, ha fatto visita, il 4 ottobre scorso, al Co- mandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Ivan Felice Resce. Il Presidente era accompagnato dai Vice Presidenti Vittorio Bru- nello e Giorgio Sonzogni, dal Se- gretario Nazionale Generale Sil-

3 ATTUALITÀ tunità di visitare il «Museo dello studenti di istituti superiori e sbarco alleato in Sicilia». scuole medie che, fin dall’inizio, Dopo la visita a Siracusa e a hanno preso d’assalto sia la zona Gela, essenzialmente dedicata espositiva sia quella promozio- alla ricognizione dell’area dello nale. L’organizzazione, curata sbarco alleato del 1943, gli elve- dal Comando Militare Autonomo GLI ALLIEVI tici sono stati ospiti della Capita- della Sicilia e supportata dal Co- DELL’ACCADEMIA neria di Porto Empedocle e del mando e dai reparti della Brigata MILITARE SVIZZERA IN 37° Stormo dell’Aeronautica Mi- meccanizzata «», ha con- SICILIA litare di base a Trapani, presso sentito lo schieramento di mezzi l’Aeroporto di «Birgi». e materiali. SICILIA – Una delegazione del- Nel capoluogo siciliano la de- Ha fatto da cornice il concerto te- la «MILAK», l’Accademia Milita- legazione è stata ospite del Co- nuto dalla Banda della Grande re dell’Esercito Elvetico, ha svol- mando del Battaglione Carabi- Unità che, con i suoi applauditissi- to, nella prima decade di otto- nieri «Sicilia» che ne ha curato mi brani musicali, tratti da un va- bre, un viaggio d’istruzione nella la permanenza fino al rientro in sto repertorio, ha reso ancor più nostra isola. Il tour dei cadetti Patria. coinvolgente la manifestazione che svizzeri ha avuto il suo debutto a ha vissuto il momento più toccante Messina alla presenza dell’Ad- RAP CAMP 2005 con l’esecuzione dell’inno naziona- detto Militare presso l’Ambascia- L’ESERCITO IN PIAZZA le e l’alzabandiera. Le avverse con- ta svizzera in Italia, Generale di dizioni meteorologiche non hanno Divisione Faustus Furrer, del MESSINA – Nella città dello impedito di raggiungere lo scopo Professore di storia militare stretto si è felicemente chiuso il ci- prefissato: la divulgazione degli Hans Rudolf Fuhrer e del Capo clo di attività di propaganda che aspetti conoscitivi basilari riguar- Delegazione, Colonnello Peter l’Esercito Italiano, anche quest’an- danti la Forza Armata. Numerosi Luthi. Nella città dello stretto, ha no, ha svolto per tutta la penisola. giovani hanno risposto positiva- fatto gli onori di casa il Coman- L’epilogo messinese del RAP mente mostrandosi interessati alle dante della Brigata Meccanizza- CAMP 2005, con tema «L’Eserci- diverse forme di arruolamento co- ta «Aosta», Generale di Brigata to tra gli italiani», si è svolto in me militari di truppa. Vincenzo Santo. Dopo un brie- Piazza Duomo, nella giornata di Grande attenzione hanno ri- fing illustrativo presso «Palazzo sabato 24 settembre. L’evento ha scosso anche i concorsi per Uffi- S. Elia», sede storica della Gran- visto la folta partecipazione degli ciale e Maresciallo in servizio per- de Unità, gli ospiti hanno potuto assistere ad un’esercitazione a fuoco del 5° Reggimento di Fan- teria «Aosta». L’attività tattica, molto apprezzata dalla delega- zione svizzera, si è svolta sui Monti Peloritani, presso l’abitato diroccato facente parte di una ex colonia montana. Quindi i cadet- ti hanno visitato il Forte «Puntal Ferraro» e la mostra permanente in esso ospitata. La visita a Mes- sina si è conclusa presso la sede del 24° Reggimento di Artiglieria «Peloritani». Nei giorni successivi, gli allievi si sono recati a Taormina, Cata- nia, Siracusa, Gela, Agrigento, Porto Empedocle, Trapani ed in- fine a Palermo. In particolare, la tappa catanese, oltre all’ospita- lità del 62° Reggimento di Fante- ria «Sicilia», ha offerto l’oppor-

4 manente, riservati ai giovani in neati i ruoli svolti, in supporto ai toccato rievocare le gesta di quei possesso di diploma di scuola me- Contingenti nazionali nei teatri coraggiosi soldati che si affron- dia superiore e quelli ad Ufficiale di operazioni, dal Centro In- tarono, a colpi di spettacolari a nomina diretta, per i laureati. terforze Studi e Applicazioni Mi- esplosioni sotterranee, nel duro litari, dal Centro Tecnico Logisti- ambiente montano. Un’epica lot- co Interforze NBC, dal citato ta i cui indelebili segni sono an- UN SEMINARIO ALLA CSRSV nonchè gli aspetti legati cora visibili sulla roccia. SCUOLA NBC alla bonifica di ordigni inesplosi in ambiente NBC, curata dalla RIETI – Il 20 ottobre, presso la Scuola del Genio. UN SORRISO DALLA Caserma «A. Verdirosi» di Rieti, BOSNIA sede della Scuola Interforze per la Difesa Nucleare Biologica e LA «GUERRA ESPLOSIVA» SARAJEVO – Il 2 ottobre, pres- Chimica, si è svolto il Seminario SULLE DOLOMITI so la Caserma «Tito Barracks», ha «Aspetti CBRN nei teatri di Ope- avuto luogo la festa «Il valore di razione». L’attività, articolata in ROMA – La società di produzio- un sorriso», evento sociale in fa- due sessioni, ha visto la presenza ne cinematografica DocLab ha vore delle persone che, dal 2001 di numerosi rappresentanti delle realizzato, a settembre, un docu- ad oggi, hanno beneficiato del- Forze Armate e di Polizia. Dopo il mentario dal titolo «La Guerra l’aiuto del Contingente Italiano in saluto del Vice Ispettore per la Esplosiva» sulla storia di una del- Bosnia per essere curati presso Difesa NBC e Comandante della le più straordinarie battaglie strutture sanitarie in Italia. Scuola, Generale di Brigata Pier combattute dagli Eserciti italiano Numerose le lettere nelle quali Paolo Lunelli, si sono alternati e austro-ungarico durante il pri- si esprimono sentimenti di affet- vari relatori che hanno affrontato mo conflitto mondiale. to e stima nei confronti dei mili- interessanti aspetti connessi alla Il documentario, che mette in tari e, più in generale, degli ita- materia. Dopo aver trattato l’evo- risalto le gesta eroiche di en- liani che hanno prestato la loro luzione della dottrina CBRN nel- trambi i contendenti sulle pareti opera per lenire sofferenze e ri- le operazioni militari si è passati del Lagazuoi e delle montagne dare speranza. Scritti che, dopo all’approccio tenuto, nei confron- circostanti, ha visto, come prota- la traduzione in italiano, sono ti della stessa, dall’Unione Euro- gonisti Ufficiali, Sottufficiali ed stati raccolti in un unico docu- pea. Successivamente, sono state Alpieri del 6° Reggimento Alpini mento successivamente conse- indicate le principali direttive sa- di stanza a San Candido. A loro è gnato alle stesse famiglie che nitarie ed operative di riferimen- to esistenti a cura, rispettivamen- te, della Direzione del Centro Studi e Ricerche di Sanità e Vete- rinaria (CSRSV) e del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI-Difesa) che ha anche af- frontato il tema delle lezioni ap- prese in materia sanitaria. Ha chiuso i lavori della prima sessio- ne una mostra statica allestita con la collaborazione di enti, re- parti e ditte private specializzate nella fornitura di equipaggia- menti per la protezione e bonifi- ca NBC. La seconda sessione è stata dedicata ai temi del biocon- tenimento nelle operazioni fuori area e in Patria e alle lezioni ap- prese in teatro operativo curati, rispettivamente, dal COI-Difesa e dal Comando del 7° Reggimento difesa NBC. Sono stati poi deli-

5 ATTUALITÀ nero – furono realizzate nei giorni luoghi che presentavano ancora a ridosso dell’Armistizio del 3 no- intatti i segni dell’immane trage- vembre 1918, quando l’autore Ca- dia che fu la Grande Guerra. pitano di fanteria, ritornò sul Non immagini di battaglia o di fronte del Piave, dal Monte Grap- vita quotidiana delle trincee ma il pa fino al mare, già abbandonato desolante silenzio della terra mar- hanno partecipato all’evento. dall’Esercito e prossimo allo toriata. L’estremo tentativo di smantellamento. Una sorta di re- «fotografare» lo stato dei luoghi e portage-indiretto, un viaggio della tramandarlo alla futura memoria: AL VITTORIANO UNA MOSTRA memoria volto a documentare dei una sorta di monumento in me- SULLA GRANDE GUERRA

ROMA – Il 9 novembre è stata inaugurata la mostra «La Linea del Piave nei disegni di Vito Lom- bardi» che si protrarrà fino al 7 maggio 2006 con ingresso gratui- to. Allestita nelle sale dell’ala Bra- sini del Museo del Risorgimento di Roma, Complesso del Vittoria- no, l’evento si pone a conclusione di un ciclo di iniziative monogra- fiche sui pittori-soldato della Grande Guerra. Una serie di ope- re-documenti inediti presentati per la prima volta agli studiosi e al grande pubblico dal Professor Giuseppe Talamo, Presidente del- l’Istituto del Risorgimento e cura- ta dal Dottor Marco Pizzo. Le ta- vole di Vito Lombardi – circa 200 disegni a carboncino, china e pen- na, quasi interamente in bianco e

moria dei compagni caduti. Il tema della morte eroica e il culto dei valori patriottici si in- trecciano con le immagini di edi- fici bombardati da un nemico che nulla ha risparmiato, con una at- tenzione particolare alle chiese e ai campanili distrutti. L’espressio- ne di un artista che in modo qua- si asettico vuole rappresentare un paesaggio ostile, una natura «ma- trigna» dove le figure umane sono assenti o in lontananza. I disegni esposti, provenienti da un apposito fondo custodito pres- so il Museo Centrale del Risorgi- mento di Roma, rappresentano un indubbio strumento archivisti- co e inventariale per studiosi e ap- passionati della materia.

6 Numero 6/2005 Sommario Novembre - Dicembre «Rivista Militare» ha lo scopo di estendere e aggiornare la preparazione tecnica e professionale del personale dell’Esercito e di far conoscere, alla pubblica opinione, i temi della difesa e della sicurezza. A tal fine, costituisce organo di diffusione del pensiero militare e palestra di studio e di dibattito. «Rivista Militare» è quindi un giornale che si prefigge di informare, comunicare e fare cultura.

1 40 STORIA ATTUALITÀ... DALLE S.A.S. AI P.R.T.. SOTTO LA LENTE. di Antonio Ciabattini Leonardi 94 I BATTAGLIONI VOLONTARI TUNISINI. POLITICA, ECONOMIA di Filippo Cappellano E ARTE MILITARE

10 UNA DEMOCRAZIA UNIVERSALE. di Giuseppe Romeo

SCIENZA ,TECNICA E ADDESTRAMENTO 54 UN PROGETTO PER IL FUTURO di Giuseppe Maggi 108 GLI ITALIANI NEI BALCANI. 20 a cura di Nicola Serra AL CENTRO DELL'AFRICA ALLE SOGLIE DELL'INFERNO. di Nicodéme N'Kashama N'Koy

66 VALIDITÀ DI UNA POSSIBILE RISERVA NAZIONALE. Giovanni Ridinò e Gian Paolo Bormetti RUBRICHE 76 50 IL CENTRO TECNICO-LOGISTICO ATLANTE GEOPOLITICO. 28 INTERFORZE N.B.C. ELA LE ASSOCIAZIONI DEGLI ESERCITI CONVENZIONE SULLE ARMI CHIMICHE. 92 EUROPEI. di Giacinto Costantino e di Cristiano Maria De Chigi Renato Morlino RICORDANDO....

34 88 ATTUALITÀ TECNOLOGICHE. VIAGGIO A BEIRUT. di Nello Rega 130 SOMMARIO, SUMMARY, SOMMAIRE, INHALT, RESUMEN, SUMARIO.

138 RECENSIONI.

139 INDICE ANNUALE 2005.

UUnn ppuunnttoo ddii aarrrriivvoo ddii uunn’’eessiiggeennzzaa mmoollttoo sseennttiittaa ee ddiiffffuussaa UUNNAA DDEEMMOOCCRRAAZZIIAA UUNNIIVVEERRSSAALLEE

di Giuseppe Romeo *

Dagli scenari del Medio Oriente e dell’Asia Centrale, come dell’Africa subsahariana, ciò che si evidenzia è l’assenza di un’esatta percezione del senso di legalità nel mondo. Una percezione che non può esaurirsi soltanto all’interno di un ordinamento nazionale, ma che deve risolversi nel caratterizzare le relazioni mondiali in cerca di stabilità. Un valore che si realizza nel consenso espresso nel rispetto di regole comuni, nella condivisione di diritti e di opportunità. Una Democrazia universale che sia patrimonio della diversità.

IL QUADRO

Dagli scenari del Medio Oriente e dell’Asia Centrale, dopo aver at- traversato gli orrori di Madrid e di Beslan, ciò che manca oggi è un’esatta percezione del senso di legalità nel mondo. Una percezio- ne di legalità che non può esau- rirsi soltanto all’interno di un or- dinamento nazionale ma che, per il carattere multilaterale delle re- lazioni mondiali e il forte proces- so di internazionalizzazione delle relazioni politiche, sociali ed eco- nomiche, diventa un valore uni- versale. In questo gioco di equilibri, po- litici e giuridici, ogni aspetto del- la vita umana non è più immune dal destino dell’altro. Negli ultimi anni, infatti, la forza del diritto e il diritto della forza si sono pre- sentati come controsviluppi di una stessa dimensione nella qua- le l’uomo attraversando le diver- resto del mondo. Sopra. sità tenta di affermare un ordine La periferizzazione delle politi- Il «Columbus Day» a New York: che superi l’incertezza del futuro. che economiche e sociali ridefini- Tuttavia, oggi, diventa difficile sce lo spazio umanizzato. Crean- Sotto a sinistra. Una strada di New York. immaginare un’ineluttabile via do, così, sistemi di prossimità verso la democrazia come valore culturale che legano culture che universale di fronte a un proces- nella diversità si avvicinano per so storico, che nella proliferazio- alcuni valori condivisi, religiosi, ria del limite della libertà dell’u- ne di comunità politiche costrin- culturali o etnico-linguistici. Per no per garantire la libertà dell’al- ge ogni individuo e ogni entità questo, il sentimento di legalità tro, la difesa di una cultura dal istituzionale a confrontarsi con il diventa una percezione necessa- dominio di un’altra.

IL SENSO DI IDENTITÀ

Ora, in un sistema in cui si os- serva una compressione dello Stato-nazione e si cerca di rista- bilire un ordine internazionale condiviso attraverso formule so- vranazionali, l’idea che il senso dell’identità nazionale si sia de- potenziato non è solo un risultato della globalizzazione economica. Esso rappresenta il limite di un’internazionalizzazione appa- rente che sposta i termini di una legalità del diritto dall’individua- lità dell’ordinamento nazionale all’individualità del mercato. Ciò crea un disorientamento nelle co- munità più deboli a discapito di una volontà comune di poter rea-

12 dove le peculiarità culturali si so- rappresenta il risultato della fine vrappongono e diventano conflit- delle culture dominanti, del tota- tuali nel momento in cui un inte- litarismo pianificato collettivista resse nazionale – o di comunità – e del liberismo deregolamentato, diventa dominante rispetto alla identificare come strumento del cooperazione. Il problema è, riavvicinamento delle culture so- quindi, di riuscire a individuare lo il mercato e le sue regole di- una formula politica nuova che venta riduttivo e pericoloso. Le riorienti il consenso verso una logiche del mercato, infatti, sono universalità di principi a cui ispi- logiche individualistiche, fondate rarsi evitando l’omologazione, sulla competitività e non sulla valorizzando le diversità su un solidarietà. Per questo, attribuire insieme di diritti condivisi e di solo al processo di globalizzazio- modelli di governance a cui ispi- ne il compito di traghettare la rarsi. D’altra parte in un’era che comunità internazionale verso

lizzare una società veramente so- lidale. In tutto questo, a esempio, si pone la stessa reazione antimo- dernista dell’Islam che si interpo- ne fra l’universalità e l’individua- lismo. D’altra parte in un sistema in- ternazionale interdipendente, fortemente unito dall’informa- zione in rete, la rilevanza delle comunità politiche alla ricerca di propri valori a cui ricondurre una collocazione nella realtà in- ternazionale rappresenta un mo- do per contrapporsi all’omologa- zione economica della globaliz- zazione, cercando di recuperare quel credito culturale che le con- traddistingue dalle altre. Ora, non volendo proprio aderire alla proposta di Huntington dello scontro fra civiltà, di per sé pre- vedibile e antinomica nelle tesi, è evidente, in ogni caso, che le ten- sioni che derivano dalla coesi- stenza si riferiscono a una di- mensione di incomprensione per difetto di comunicazione. Un ter- reno di confronto competitivo

IL Palazzo di Vetro, sede delle Na- zioni Unite.

13 mento in cui, a esempio, gli sfor- zi di riunificazione dei modelli cristiani nell’ortodossia monotei- stica di fondo non possono che essere un tentativo di diffondere valori comuni verso i quali si ri- cerca il consenso per affermare un universalismo della fede.

LA CRISI DELLA GLOBALIZZAZIONE

Tuttavia, se la globalizzazione tenta di avvicinare obiettivi di crescita economica e sostenere così un processo di equilibrio del- la comunità internazionale è solo attraverso un consenso fondato sul riconoscimento delle diversità che potrà realizzarsi un ordine internazionale che superi l’emer- genza contemporanea: ma questo non sembra ancora rientrare nei

Sopra. La moschea di Damasco.

A destra. Costumi folkloristici russi sulla Piazza Rossa.

una società universale non rap- presenta lo strumento migliore a patto che non si decida di omolo- gare tutte le culture di fronte a una cultura prevalente. Una so- cietà integrata che non compren- de le diversità e le differenziazio- ni cade, infatti, proprio nella trappola dei conflitti interetnici diventando, questi ultimi, un ef- fetto e non una causa, ovviamen- te, della globalizzazione stessa. Insomma, ciò che non garanti- sce un futuro al processo di glo- balizzazione dei mercati, come strumento ideale per raggiungere un ordine politico mondiale fon- dato sull’equilibrio e sul consen- so, è dato proprio dalla fine delle ideologie e dei giudizi organizzati che descrivono, spiegano, inter- pretano e giustificano l’identità di una comunità. E di fronte a simi- li dinamiche relazionali nemme- no la religione sfugge nel mo-

14 protezionistica rischia di creare delle fratture tanto quanto l’omo- logazione nella globalizzazione allontanando, paradossalmente, qualunque minima percezione di legalità di un ordine mondiale così costituito. Senza proposte politiche, indirizzate a formare un consenso fondato su compor- tamenti sociali, rivolti a un atteg- giamento di convergenza di inte- ressi e di identità coniugati con il rispetto delle idee e delle varie professioni di fede, difficilmente si potrà restare all’interno di quei limiti essenziali entro i quali af- fermare una partecipazione che superi la conflittualità interetni- ca. Una partecipazione espressa a vantaggio del rispetto delle diver- sità e delle culture, in un clima di tutela giuridica fondata sulla re- ciprocità delle garanzie che dia valore legale alla tutela dei diritti e all’applicabilità delle sanzioni.

A sinistra e sotto. Il famoso Big Ben a Londra e la City.

risultati dell’internazionalizzazio- ne dei mercati. L’emergenza con- temporanea, nella possibilità che sopravviva lo Stato come massi- ma espressione di una comunità politica istituzionalizzata, risiede nella capacità che il valore demo- cratico diventi una funzione della tolleranza e della solidarietà nel rispetto di un diritto certo ed ef- fettivamente esercitato in un re- gime di consenso verso la norma e le sue sanzioni. D’altra parte, in una volontà di approssimare sempre di più il mondo in un si- stema politico pluriconfessionale e multirazziale, ogni tendenza

15 Il Tower Bridge a Londra.

sociali e politici, oltre che econo- mici, nei quali ogni diversità può realizzare le proprie aspettative senza alterare l’equilibrio giuridi- co di una comunità. Ovvero, estendendo la legalità attraverso il consenso e abbattendo ogni possibilità di crisi. Anzi, proprio l’ultimo aspetto rappresenta il momento di mag- gior crisi della teoria di Hunting- ton. Se l’immigrazione, a esem- pio, è oggi un fenomeno che di- mostra la tendenza ad affermare una trasversalità delle comunità, certamente o le linee di faglia si spostano o forse ci siamo persi qualche passaggio. La realtà, malgrado lo scontro possibile, in fondo, è molto diversa. Al di là della necessità di trovare migliori opportunità nel mondo occiden- tale, certamente la riduzione del- le frontiere a una mera accezione CIVILTÀ E CONSENSO crisi. La vulnerabilità delle demo- culturale più che fisico-politica crazie occidentali, infatti, risiede, determina uno spostamento pro- Muovendo dalle considerazioni soprattutto, nell’incapacità di ge- gressivo delle comunità, di tutte precedenti, citare Huntington è stire la diversità, alternando mo- le comunità, comprese quelle quasi un dovere. Ma il rischio di menti di tolleranza a tentativi di arabe, verso una dimensione citarlo spesso è di credergli. Ora, assimilazione sociale ed econo- multiculturale. Una dimensione al di là delle analisi condotte sul- mica delle minoranze. Il proble- eterogenea dei rapporti sociali la fragilità dei confini fra civiltà, ma, in altre parole, non è tendere per la quale il concetto di frontie- la storia insegna che ogni con- a omologare, ma offrire modelli ra diventa estremamente relativo fronto, in fondo, è espressione di un «incontro» fra civiltà, a volte violento, a volte pacifico se una regola comune nello scambio vie- ne fissata e condivisa. Un «incon- tro» che rappresenta un modo at- traverso il quale, non realizzan- dosi una sintesi fra valori o inte- ressi diversi, si sceglie la strada del conflitto, civile, se interno, la guerra se fra comunità a loro vol- ta istituzionalizzate in Stati. Tuttavia, ciò che sfugge a Hun- tington è che la tendenza a realiz- zare un sistema globalizzato as- sume gli aspetti del rischio di as- similazione ed è su questo punto che si realizza una possibilità di

Place Vendôme a Parigi, luogo dove un tempo sorgeva la Bastiglia.

16 esprimendosi come linea di con- stesse comunità regionali o nella dovere, oggi, di superare aspetti tatto, di maggior interazione fra comunità internazionale. In un della marginalità propria e altrui modi diversi di interpretare la certo senso lo stesso processo di per raggiungere un sentimento di realtà, il vissuto, il quotidiano. unificazione progressiva dell’Eu- legalità che esprima nel compor- L’aumento del flusso degli im- ropa risponde ad una simile op- tamento concreto un consenso migrati, dimostra, infatti, quanto portunità/necessità. partecipativo all’azione politica si sia progressivamente ridotto il Così, un sistema democratico, condotta. E la marginalità, quale peso politico degli Stati, di tutti in un clima di relazioni sempre elemento statico, diventa il limite gli Stati, quale effetto di una per- più diffuse fra gli individui, ha il da superare attraverso la conqui- meabilità dei sistemi economici e sociali con i quali il confronto può dematerializzarsi nella stessa logica di Internet. D’altra parte, di fronte a una società di immigrazione, la sen- sibilità di un governo è dimo- strata dal livello di integrabilità possibile soprattutto in ragione della propria capacità di adatta- mento e di riconoscimento delle regole altrui senza ricercarne l’assimilazione. Ma di fronte a ciò ci si pone l’unica domanda possibile: è compatibile un mo- dello democratico con una so- cietà multietnica? Ora, la risposta non può che essere positiva per due motivi. Il primo perché il concetto stesso di democraticità, in un sistema decisionale e di gestione della co- munità, si fonda sulla valorizza- zione della diversità nel rispetto dei principi etico-giuridici sui quali si è costruita la convivenza sociale costituzionalizzandola. Il secondo quale effetto indotto dall’internazionalizzazione nel momento in cui il depotenzia- mento dello Stato è favorito da una trasversalità culturale che li- mita la capacità di azione della comunità dominante. D’altronde, la formula democratica, in un si- stema politico consolidato e con- temporaneo, tenta di rendere re- lativa l’idea stessa di nazionali- smo. Questo, nel momento in cui il processo di istituzionalizzazio- ne sopranazionale contribuisce ad allargare la base del consenso e ad avvicinare le diversità nel tentativo di evitare polarizzazio- ni non solo all’interno delle sin- gole comunità nazionali ma nelle

La Tour Eiffel.

17 sta del consenso fra quelle fasce nale terroristica. IL FUTURO di immigrazione legalizzata per D’altra parte, di fronte a mi- superare uno scontro di civiltà, nacce multilivello e transnazio- Gli anni a cavallo del XX e XXI ricercandone la sintesi della di- nali una dimensione limitata del secolo si sono dimostrati partico- versità nella tutela delle differen- contrasto, realizzata con la com- larmente interessanti nell’analisi ze delle minoranze. pressione dei poteri e dei diritti, delle relazioni fra democrazia e Tuttavia, il vero limite del pun- non sortirebbe effetti apprezza- ordine mondiale. to di vista occidentale è di non bili in termini repressivi, ma de- Tutto questo ha subito un’acce- riuscire ad andare oltre un oriz- terminerebbe una contrazione lerazione con l’escalation terrori- zonte politico di sviluppo senza del consenso con una riduzione stica. Gli eventi del 2001 hanno proposte per eliminare le aree del delle garanzie di libertà e la rimodellato il modo di pensare le sottosviluppo, conquistando il sconfitta di ogni ipotesi demo- relazioni politiche interne e inter- consenso delle periferie del mon- cratica e a farne le spese sareb- nazionali e i rapporti transnazio- do per sottrarre risorse umane e bero proprio le comunità più nali fra le comunità al punto da materiali alla stessa multinazio- evolute. rendere sempre più sottile il con- fine fra guerra e instabilità; spo- standolo su una nuova dimensio- ne in cui non si distingue fra ciò che assume caratteri di interna- zionalità e ciò che si dimostra quasi un aspetto interno a una comunità mondiale considerata nel suo insieme. Da tutto questo segue che un ordine internazio- nale fondato solo sulla forza non è più proponibile. La sola forza crea disequilibri e sposta i termi- ni relazionali sul confronto di po- tenza. Un confronto che trasci- nando con sé ogni possibile pro- spettiva politica di convivenza e di crescita, senza assicurare un futuro di stabilità ottiene come risultato il sovvertimento di un ordine per affermarne un altro a sua volta dotato di provvisorietà. Un mondo che ricerca nella forza dell’una o dell’altra potenza la sua ragione di equilibrio ha come effetto di minare la crescita poli- tica della comunità internaziona- le e delle singole comunità nazio- nali, sempre più prossime cultu- ralmente ed economicamente. Così, il vero problema, torna ad essere non tanto la fine dello Sta- to ma la riorganizzazione dello Stato democratico come modello di prossimità, come istituzione sussidiaria ad un modello demo- cratico di governance cosmopoli- ta. In tutto questo, non si tratta tanto di dimostrare una funzio- nalità dello Stato al processo di globalizzazione, quanto di pensa-

La Statua della Libertà..

18 questo l’universalismo non è il ri- sultato di un approccio utopistico riservato a pochi illuminati. Esso deve rappresentare il punto di ar- rivo di una percezione diffusa nel quotidiano di una necessità stori- ca fondata sul rispetto e sulla di- fesa di valori, come la solidarietà e la cooperazione nel rispetto del diritto. Nella difesa di valori co- me democrazia, libertà e pace, in nome dei quali, e solo in tal sen- so, è possibile legittimare l’uso stesso della forza. Un universalismo, cioè, che non sia più ritenuto un valore di una sola parte del mondo e che non sia espressione di una scelta unilaterale di governo mondiale.

CONCLUSIONE

In una rappresentazione uni- Distribuzione di acqua potabile ai dere ad aumentare il dialogo evi- versale di una democrazia condi- profughi in Iraq. tando fratture possibili in un si- visa, il consenso diventa la chiave stema che alla fine rischierebbe di volta del nuovo ordine attra- di dimensionarsi nell’omologa- verso il quale superare le inquie- re che la diversità di opportunità zione. Autonomia, interdipenden- tudini contemporanee e le incer- sia il modo migliore per interagi- za, autodeterminazione, nel ri- tezze sul futuro dell’umanità. re in un sistema fondato su rela- spetto di valori universali tutelati Una mentalità allargata ha bi- zioni prevalentemente cooperati- e garantiti per tutti, rappresenta- sogno dell’altro, del confronto, e ve e non concorrenti. La verità è no gli elementi che servono a il consenso può nascere solo da che per includere l’altro c’è biso- strutturare il consenso come ca- altro consenso in un superamen- gno del consenso, dell’uno e del- tegoria politica qualificata dalla to progressivo di posizioni con- l’altro. Per questo, neanche Hun- partecipazione e dalla percezione trastanti attraverso un processo tington trova una sua assoluzione della tutela delle minoranze. Per di sintesi politica fondata sul dia- nel riduttivismo nel quale fa ca- logo che solo il metodo democra- dere il futuro del mondo in un tico può garantire. ipotetico scontro fra civiltà come Così se la democrazia non è se un confronto fra diversità non compatibile con la diseguaglianza sia, di per sé, un confronto fra sociale – quando ciò significa di- modi diversi di interpretare la versità di opportunità ed esclusio- realtà, economica o politica. D’al- ne dell’altro dalla partecipazione tra parte, senza andare tanto lon- alla formazione del consenso, alle tano, c’è poco di ideologico e possibilità di crescita e di accesso molto di tradizione e sentimento – diventa fisiologico considerare religioso che caratterizza il modo universalmente poco duraturo un di percepire la realtà nelle comu- ordine mondiale che si costruisce nità islamiche al punto tale da su opportunità asimmetriche di renderle difficilmente permeabili, partecipazione politica e di acces- in passato, sia all’ideologia socia- so allo sviluppo economico delle lista che al liberismo capitalisti- comunità. Ed è questo il limite di co. La verità è che la garanzia rottura di qualunque equilibrio delle diversità culturali deve ten- possibile e duraturo. Ž

Una piccola afghana. * Esperto in geostrategia

19 La Regione dei Grandi Laghi

AL CENTRO DELL’AFRICA ALLE SOGLIE DELL’INFERNO Massacri, migrazioni, carestie e distruzione. Una tragedia infinita che si consuma al cospetto di un mondo distratto e confuso

Burundi, Ruanda, uerre a sfondo etnico e Uganda e Congo sono sociale perdurano in al- teatro di atroci guerre Gcuni Paesi dell’Africa Nera, seminando morte, distru- tribali, in uno scenario zione e saccheggi con conse- di aggrovigliata guenti migrazioni e carestie di cupidigia verso il massa. Le popolazioni del Su- dan, della Somalia, della Costa sottosuolo più ricco d’Avorio, della Liberia, della del Continente. Sierra Leone, dell’Angola, del Nazioni Unite, Unione Congo e, in particolar modo, Europea, in particolare quelle della Regione dei Grandi Laghi, non potranno mai di- l’Italia, con la sua menticare i ripetuti massacri. diplomazia e influenza, Alla ribalta internazionale per possono dare un un conflitto che perdura da circa prezioso contributo per mezzo secolo, l’Africa dei Grandi Laghi è il teatro di una nuova e mettere fine a questa complessa guerra che coinvolge penosa situazione. le nazioni confinanti e alimenta

20 di Nicodéme N’Kashama N’Koy *

interessi economici. Attualmente, con l’attenzione del mondo concentrata sulle vi- cende irachene o afghane, la guerra in atto nella parte orienta- le della Repubblica Democratica del Congo rischia di essere di- menticata, mentre il numero del- le vittime, arrivate a 4 milioni, è destinato a crescere. Gli interessi economici di tale conflitto sono stati più volte de- nunciati dall’ONU e dal Governo congolese. Presso le Nazioni Uni- te, il Governo di Kinshasa ha quantificato i danni subiti negli anni compresi tra il 1998 e il 2001: sono impressionanti e ri- guardano risorse minerarie, agro- pastorali e ambientali, finanzia- rie e materiali. Il mondo intero non ha ancora dimenticato le immagini apoca- littiche delle vittime hutu (agri- coltori) e tutsi (pastori) in Burun- di e in Ruanda. Le conseguenze di questi sanguinosi conflitti, an- cora irrisolti, culminate nel geno- cidio avvenuto in Ruanda nel 1994, hanno oltrepassato le fron- tiere nazionali dei due Paesi per arrivare nella Repubblica Demo-

21 superficie, popolazione, cultura e abitudini. Difformi sono le entità territoriali: il Burundi ha un’e- stensione di 28 000 chilometri quadrati, il Ruanda di 26 340, l’Uganda di 237 000 ed il Congo addirittura di 2,3 milioni di chilo- metri quadrati. Quest’ultimo, con i suoi 54 milioni di abitanti, è il Paese più popolato, segue l’Ugan- da con 19 milioni, il Ruanda con 8 milioni e il Burundi con 7 mi- lioni. In questi due ultimi Paesi risultavano originariamente mag- gioritarie le etnie tutsi e hutu, no- toriamente antagoniste, ma siri- corda che prima del 1994 non erano ancora ricorse così massic- ciamente alle armi. Nonostante avessero in comune lingua, cultura, religione e pur essendo abituati a dividersi le ri- sorse locali e gli stessi villaggi, tra questi gruppi non c’è mai stata cratica del Congo, a causa della presenza, tra i rifugiati, di molti militari ruandesi infiltrati in pos- sesso di armi e munizioni. Approfittando delle opposizio- ni interne al governo di Mobutu, allora Presidente della Repub- blica Democratica del Congo, i dirigenti di Ruanda, Burundi e Uganda inviarono nel nord-est del Paese proprie truppe in ap- poggio all’AFDL (Alleanza delle Forze Democratiche per la Libe- razione del Congo-Zaire) guida- ta da Laurent-Désiré Cabila, che, con tale aiuto, riuscì ad ar- rivare al potere nel maggio del 1997 e autoproclamarsi Presi- dente. Dopo aver preso le distanze dai suoi alleati, Kabila dovette LA REGIONE una pace vera e duratura. Inoltre, fare i conti con tali forze che, DEI GRANDI LAGHI ai contrasti di natura etnica si so- insieme ad alcuni gruppi ribelli, no aggiunti quelli determinati da tentarono di rovesciarlo nell’a- Situata nel centro dell’Africa interessi politici per il consegui- gosto del 1998. In tale circostan- sub-sahariana, comprende Bu- mento del potere. Secondo lo za si salvò grazie all’intervento rundi, Ruanda, Uganda e Repub- scrittore Rigobert Minani Bihu- delle Forze Armate di Angola, blica Democratica del Congo, na- zo, per conquistare o mantenere Namibia e Zimbabwe, ma nel zioni oggetto della nostra atten- il potere si è disposti a tutto. gennaio 2001fu assassinato , la- zione, cui si aggiungono Kenya e Quando l’appartenenza all’etnia sciando la Repubblica Democra- Tanzania, che hanno accolto i ri- non garantisce più la permanen- tica del Congo con gravi proble- fugiati di Burundi, Ruanda e za al potere, automaticamente si mi di politica interna e di stabi- Congo. Tra questi Stati vi sono fanno o si disfano coalizioni tra lità sociale ed economica. enormi differenze in termini di membri delle etnie antagoniste,

22 risorse minerarie e agricole della regione. La crisi istituzionale, conseguenza dell’ultimo periodo di governo di Mobutu, il successi- vo avvento al potere di Kabila nel 1997 e, infine, la guerra che ha insanguinato l’est del Paese han- no inciso negativamente sull’eco- nomia e destabilizzato la vita po- litica e sociale.

LA DINAMICA DEI CONFLITTI ETNICI E POLITICI

Per avere un quadro chiaro del- la situazione presente in questa vasta area è opportuno esamina- re ogni Paese singolarmente, sen- za tralasciare i possibili sviluppi futuri.

Il Burundi

Anticamente chiamato Urundi anche a costo di perpetuare o di cessario per una pacifica convi- (la sua dinastia risalirebbe al avallare massacri all’interno del venza. XVII secolo), fu colonia tedesca proprio gruppo. Paese delle colline e della sava- fino al primo conflitto mondiale. na, l’Uganda ha un’economia fon- Occupato militarmente dal Bel- data sull’allevamento e sulla col- gio (1916), ne divenne (1923), as- GLI ASPETTI GEOECONOMICI tura del cotone, del caffè e del tè. sieme al Ruanda, protettorato, su Nonostante la stabilità degli as- mandato della Società delle Na- Il Burundi ha un’economia fon- setti politico-governativi, le ripe- zioni. data essenzialmente sull’agricol- tute incursioni dei ribelli Economicamente legate al Con- tura, in particolare sulle colture dell’«Esercito della Resistenza del go Belga fino all’indipendenza, di mais, legumi, caffè e frutta. Ol- Signore» e i numerosi movimenti avvenuta il 1° luglio 1962, Ruan- tre alla mancanza di fondi suffi- di opposizione al Governo ne da e Burundi sono da sempre ca- cienti da destinare allo sviluppo mettono a dura prova l’economia. ratterizzati da conflitti etnici. A di tale importante settore, è deter- La Repubblica Democratica del nulla valsero gli sforzi di Re minante il problema della sovrap- Congo è la nazione più ricca di (mwami) Mwambutsa IV per ga- popolazione: 7 milioni di abitanti occupano un territorio di 28 000 chilometri quadrati. L’instabilità delle istituzioni, dovuta alle crisi etniche e politiche, ha frenato la produzione agricola. L’economia del Ruanda si basa sulla produzione di caffè e tè. No- nostante la riorganizzazione delle istituzioni e il rinnovo delle strut- ture economiche, il genocidio del 1994 e la diffidenza che contrad- distingue i rapporti tra hutu e tutsi restano ostacoli non ancora superati. Gli odi e i rancori accu- mulati nel tempo non favorisco- no la creazione di un clima di fi- ducia reciproca che sarebbe ne-

23 Silvestre Ntibantunganya, che prese il posto di Ntaryamira, ven- ne rovesciato nel 1996 dal colpo di stato guidato da Pierre Boyoya. Da allora, in Burundi permane una situazione di guerra civile che vede l’Esercito, composto mag- giormente da tutsi, in lotta con le milizie hutu. Ciò ha causato circa 200 000 morti e 1 500 000 rifugia- ti. Questo fino all’intervento della comunità internazionale, culmina- to con la mediazione di Nelson Mandela che, purtroppo, non ha ancora prodotto i frutti sperati.

Il Ruanda

Dopo la tutela esercitata dal Belgio dietro mandato della So- cietà delle Nazioni, fu, successiva- mente, annesso al Congo Belga.

rantire la difesa dell’unità nazio- dal Maggiore Pierre Boyoya, del- nale. I conflitti tra l’etnia tutsi, l’etnia tutsi. considerata nilotica, e l’etnia hu- Gli hutu, che costituiscono, co- tu, di origine bantù, vanificarono me in passato, il 90% della popo- ogni forma di accordo politico. lazione, si ribellarono al monopo- Nel 1996, il re Ntare V fu rimosso lio del potere esercitato dai tutsi, dal tutsi Micombero, che, abolen- provocando così i massacri del do la monarchia, fece del Burun- 1988. Melchior Ndayaye, dell’et- di una Repubblica a parte. Nel nia hutu, eletto Presidente della Da 1950 gli hutu, maggioranza 1972 la rivolta degli hutu contro i Repubblica nel giugno 1993, fu nel Paese, cercarono di imporre le tutsi si concluse con i massacri di assassinato in ottobre dai tutsi. loro leggi ai tutsi. La monarchia quest’ultimi a Bujumbura e nel Nel gennaio del 1994 al suo posto fu abolita nel 1961 e, l’anno suc- sud, con un bilancio di 300 000 fu eletto Cyprien Ntaryamira, che cessivo, il Ruanda ottenne l’indi- morti. Quattro anni dopo, con un morì insieme con il Presidente pendenza con Gregoire Kayiban- colpo di stato militare, Jean-Bap- ruandese Habyarimana nell’at- da, che divenne il primo Presiden- tiste Bagaza prese il potere, per tentato, al loro aereo, del 6 aprile te della Repubblica. Prima di ac- essere, poi, spodestato nel 1987 1994. In pieno clima di violenza, cedere al potere, nel 1959, que-

24 st’ultimo aveva dichiarato che il Ruanda apparteneva agli hutu (bantù) e che i tutsi sarebbero stati invitati a ritornare in Abissi- nia. Nel 1973, il Generale Habya- rimana, hutu, prese il potere con un colpo di stato. Da quel mo- mento il Paese è governato da un partito unico, il Movimento Rivo- luzionario Nazionale per lo Svi- luppo (MRND). Nel 1990, esplose la guerra civile originata dal Fronte Patriottico Ruandese (FPR), composto dai tutsi immi- grati in Uganda che chiedevano la democrazia. Dopo la nuova Costi- tuzione e gli accordi di Arusha (Tanzania) siglati nell’agosto 1993, è iniziato un periodo di pa- ce. Purtroppo la morte del Presi- dente Habyarimana, nel citato at- tentato del 6 aprile 1994, fece pre- cipitare nuovamente il Ruanda

tare sulla capacità del Primo Mi- persistente opposizione armata nistro Milton Obote. Il Governo a nord e a est, sostenuta dall’e- si basò su un sistema federale sterno. che raggruppava 4 regni tradizio- nali (Buganda, Bunyoro, Toro e La Repubblica Democratica Ankole). del Congo Con la nuova Costituzione del 1967, tale assetto statale fu abo- Paese di antichi regni e impe- lito e al suo posto si insediò un ri, è essenzialmente composto regime autoritario. Il 25 gennaio da popolazione di origine bantù. 1971, il Generale Idi Amin La Conferenza di Berlino (1884- Dadà, instaurò una dittatura che 1885) lo tolse al dominio di Leo- soppresse tutte le libertà fonda- pold II (30 aprile 1885), per con- mentali. Nel 1979,fu deposto segnarlo, nel 1889, al Belgio. Di- dall’Esercito tanzaniano. Da venuto Congo Belga, conquistò quel momento, l’Uganda visse la sua indipendenza il 30 giugno nell’insicurezza permanente a 1960 con Joseph Kasavubu e Pa- nell’inferno della guerra interetni- causa dell’instabilità politica e trice Lumumba, rispettivamente ca tra hutu e tutsi, conclusasi con della proliferazione dei movi- Presidente e Primo Mnistro del- il genocidio di 800 000 persone. menti di ribellione fino al colpo la Repubblica. Dal 1960 al 1965, di stato contro Obote, che nel in Congo ebbero luogo guerre di L’Uganda 1985 portò al potere il Generale secessione e proliferarono movi- Tito, deposto l’anno dopo dal- menti di ribellione d’origine tri- Occupata dai britannici fino al l’attuale Presidente Yoweri Mu- bale. Nel novembre 1965, con 1962, anno in cui ottenne l’indi- seveni. L’Uganda, da allora, si un colpo di stato, il Generale pendenza, potè inizialmente con- confronta con una continua e Mobutu prese il potere e in-

25 le con violenze d’ogni genere, debbono anche subire lo smem- bramento del Paese a causa del- le sue ricchezze naturali. Questa proditoria occupazione, che interessa la metà orientale del Congo, secondo il giornalista Hugues Delétraz obbedisce a mo- tivi politici ed economici. Lo sfruttamento delle ricchezze mi- nerarie di questo territorio (co- balto, rame, manganese, oro, zin- co e diamanti), ma anche di me- talli rari presenti nel Kivu (niobio e tantalio) finanzia gli sforzi bel- lici e procura risorse non trascu- rabili alle forze di occupazione. Qualche tempo fa, gli stessi Ve- scovi locali, hanno condannato il saccheggio sistematico ai danni del popolo. Ciò è stato ribadito anche da Monsignor Munzihiwa prima di essere ucciso: l’ingeren- za degli Stati industriali nella Re- gione dei Grandi Laghi, al fine di sfruttare le risorse economiche del Kivu e dello Shaba, è una del- le principali concause della trage- dia congolese. Nonostante i vari accordi, sot- toscritti dalle parti in lotta, per consentire il ritiro delle truppe straniere, la guerra non è mai cessata totalmente. Ecco le ra- gioni del prolungarsi dell’occu- pazione e del ristagnare del con- flitto. Un’ulteriore denuncia è staurò una Repubblica presiden- I MOTIVI, I PRETESTI stata fatta, nel 2001, dal Gover- ziale con un partito unico, il E LE CONSEGUENZE no di Kinshasa presso le Nazioni Movimento Popolare della Rivo- DELLA GUERRA CONGOLESE Unite con il documento «Sintesi luzione (MPR), rendendo la vita del Governo riguardante il sac- difficile a tutti gli oppositori. Il Congo, dopo essere stato cheggio sistematico e lo sfrutta- Nel 1990, le rivendicazioni po- occupato, nel 1996, da rivoltosi mento illegale delle risorse natu- polari per la democrazia co- sostenuti da forze esterne al rali nella Repubblica Democrati- strinsero il dittatore a organiz- Paese, è diventato terreno di ca del Congo». zare la Conferenza Nazionale conflitti, poco considerati dai Le conseguenze di questa situa- Sovrana (CNS), che elesse Pri- mezzi di comunicazione di mas- zione sono pesantissime: reces- mo Ministro Etienne Tshisekedi, sa e dall’opinione pubblica sione economica, paralisi dei si- capo dell’opposizione, ma la ri- mondiale, che rischiano d’in- stemi bancari, impoverimento bellione condotta da Laurent fiammare tutto il continente ne- crescente generalizzato, prolife- Désiré Kabila ebbe successo, co- ro. La volontà di appropriarsi razione delle malattie, fame, per- stringendo Mobutu all’esilio in delle grandi risorse minerarie dita del potere d’acquisto, forzata Marocco, dove morirà. A Mobu- congolesi è al centro degli inte- migrazione che di fatto assume i tu subentrerà Joseph Kabila. ressi di alcuni Paesi che cerca- connotati della deportazione, Da 10 anni la Repubblica De- no di acquisirne il controllo. I blocco dell’agricoltura e della pa- mocratica del Congo è costante- congolesi, quindi, oltre ad assi- storizia, chiusura di scuole e mente in guerra con il tragico bi- stere impotenti a una guerra ospedali nelle province occupate, lancio di 4 milioni di vittime. che colpisce la popolazione civi- impossibilità di provvedere al pa-

26 gamento degli stipendi ai dipen- denti statali. La popolazione vive nella paura e nell’insicurezza anche per l’in- stabilità delle istituzioni governa- tive. Politicamente, il processo di democratizzazione deciso dalla Conferenza Nazionale Sovrana (CNS) è fermo, mentre il periodo di transizione previsto negli ac- cordi sudafricani sta giungendo al termine. In tale desolante con- testo, viene spontaneo chiedersi quando sarà possibile raggiunge- re finalmente la pace. L’Unione Europea e l’ONU, al momento, sono tra i consessi in grado d’intervenire sui Governi coinvolti nel conflitto. L’Italia, in particolare, con la sua diplo- mazia e influenza può dare, in seno all’UE, un forte contribu- to. È, pertanto, essenziale un intervento congiunto di UE, ONU e Unione Africana per mettere fine all’agonia della Re- pubblica Democratica del Con- go e consentire il riconoscimen- to dei suoi diritti. Tale azione deve però essere condotta con tempestività. Fino ad oggi, sono falliti, per motivi diplomatici e militari, i tentativi dell’Unione Africana volti a schierare una forza d’interposizione tra la parti in lotta. Anche nel recente quarto convegno, svoltosi dal 30 al 31 gennaio 2005 ad Abuja, pria sovranità territoriale. ciliazione in ambito regionale Capitale della Nigeria, l’Unione Nella considerazione che l’U- potrà resistere a lungo se, in africana si è ripromessa di met- nione Africana, con il predetto parallelo, non avrà luogo quella tere fine al conflitto prima delle documento, ha accertato le re- tra le due etnie in secolare lot- elezioni, previste entro l’anno, sponsabilità dell’incertezza in ta. Tutsi e hutu dovranno impa- ma è difficile che essa vi riesca cui versa la Regione dei Grandi rare a vivere insieme rispettan- da sola. Laghi, l’Unione Europea, per dosi reciprocamente. Solo il ri- L’intenzione è di procedere al bocca del suo Rappresentante conoscimento di pari diritti per disarmo dei ribelli che operano speciale, Aldo Ajello, ha affer- tutti coloro che abitano nella nell’est del Paese. Artur Zahidi mato la propria volontà di sup- regione, l’effettivo processo di N’Goma, uno dei quattro Vice- portare economicamente l’attua- democratizzazione dei Paesi in- Presidenti del Congo, ha affer- zione della risoluzione. Pertan- teressati e il rispetto della loro mato: I tempi delle accuse reci- to, le Nazioni Unite dovranno integrità territoriale e sovranità proche è finito, perché molte impegnarsi, a loro volta, a far ri- potranno garantire pace e pro- persone sono morte, le donne spettare i diritti di tutti i cittadi- sperità. sono state violentate e le nostre ni dei Paesi interessati e le inte- Ž risorse sono state saccheggiate. grità territoriali di questi ultimi. La risoluzione adottata ad Abuja Dal successo di tale azione di- * Professore di lingua francese avrà effetto concreto solo quan- penderanno gli esiti del proces- presso la Scuola Lingue do il disarmo sarà effettivo ed il so di pacificazione dell’area. Estere dell’Esercito Paese avrà riguadagnato la pro- Sicuramente, nessuna ricon- e l’Università «S. Pio V» di Roma

27 AA RRoommaa iill ddeebbuuttttoo ddeell nnuuoovvoo ssooddaalliizziioo

LLEE AASSSSOOCCIIAAZZIIOONNII DDEEGGLLII EESSEERRCCIITTII EEUURROOPPEEII Un collegamento tra mondo militare e opinione pubblica di Cristiano Maria De Chigi *

va soddisfatto. È maggio, e a Ro- Aderiscono, oltre all’Italia, Francia, Germania, ma. Cecchignola nella vasta area Lettonia, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Svezia, «Bonivento» un sole implacabile scalda l’aria. L’episodio appena Svizzera e Regno Unito. descritto è quello centrale di una L’obiettivo è quello di raggiungere una piena serie di eventi a carattere logisti- integrazione tra Associazioni di ex militari ed Eserciti co che la Scuola Trasporti e Ma- dei Paesi Europei per promuovere l’immagine delle teriali ha organizzato per movi- mentare la prima uscita pubblica Forze Armate tra coloro che si riconoscono nei fini e della nascente AEA, le Associa- nei valori di cui il sodalizio è portatore. zioni degli Eserciti Europei. Sulle piste, che normalmente costituiscono terreno di lavoro l blindato, un sei per sei della adagiato a terra dai commilitoni per i conduttori impegnati nel famiglia «Puma», avanza ve- che verificano sommariamente le conseguimento delle patenti mili- Iloce sullo sterrato. Un baglio- condizioni di salute. Intanto sono tari di guida, sono disseminati re improvviso, il veicolo si arre- già partite le richieste d’aiuto che decine di mezzi, stand e chioschi sta, la squadra appieda e si mette si traducono nel tempestivo so- che presentano mezzi e materiali in sicurezza a riccio attorno al praggiungere di una ambulanza dell’Esercito, combinati alle indu- mezzo, immobilizzato da una mi- per e dei mezzi di soccorso per strie che li producono e alle rap- na. Un componente dell’unità ri- recuperare il mezzo e la squadra. presentanze degli Eserciti stra- masto ferito nell’esplosione viene Sulle tribune il pubblico osser- nieri che hanno aderito all’inizia- tiva. La mescolanza in realtà è passo del cambiamento. A questo rispondere in modo tempestivo, soltanto apparente. Sapientemen- organo di vertice risale la respon- quando piuttosto anticipare il te distribuite sul terreno, si alter- sabilità nella Forza Armata delle cambiamento, per risultare ade- nano intere aree dedicate alla Lo- attività di mantenimento, riforni- rente e flessibile, in linea con le ul- gistica dell’Esercito, alle Associa- mento, trasporto e della gestione time esigenze operative, sfruttan- zioni d’Arma, alle esibizioni di delle relative risorse finanziarie, do al massimo le possibilità offerte cori, bande e fanfare. dalla previsione del fabbisogno al dalle nuove tecnologie. Volendo porre l’attenzione sui controllo della spesa. Per tenere il passo quindi, la Lo- diversi settori, in effetti è proprio Nel quadro del processo di adat- gistica deve entrare in rete web ed la Logistica a farla da padrone. tamento continuo dell’Esercito a evolvere da «Logistica tradiziona- L’Ispettorato Logistico ha asso- esigenze sempre nuove e impegna- le» in infologistica. luta necessità di mantenere il tive, anche il settore logistico deve Ne consegue un modello logi-

30 stico basato sul concetto del «ri- leva e intervieni», che disegna una struttura organizzativa snel- la e flessibile, una maggior at- tenzione ai bisogni dell’utente fi- nale, un’accurata ottimizzazione delle procedure e il pieno coin- volgimento dell’Industria e del Sistema Paese. Una rete infor- matizzata integrata, dunque, in grado di permettere il rileva- mento immediato di qualsiasi esigenza e la tempestiva attiva- zione degli organi esecutivi de- putati a soddisfarla. Infologistica è un sistema aper- to che segna il passaggio dalla «gestione sequenziale» della Logi- stica tradizionale a un’organizza- zione di tipo «networking». Si ab- bandona la «gestione per segmen- ti di processo», per proiettarsi verso la «gestione globale delle affinare – a beneficio di tutti – terreno dell’esposizione con tutte informazioni», di interesse per gli indicatori logistici di ciascun le sue componenti (Datamat, El- l’intero processo logistico. sistema d’arma. sag e Vitrociset). E qui assume particolare va- Tale processo di innovazione si Ma, per tornare sul campo, che lenza l’interscambio di dati ge- avvale della preziosa collabora- cosa vogliono essere queste AEA? stionali e di esperienze tra la zione del consorzio S3log forma- Perché mai Francia, Germania, Forza Armata e l’Industria, per to nel luglio 2004, e schierato sul Lettonia, Paesi Bassi, Portogallo,

31 rattere multinazionale, fondata su ideali e tradizioni condivise e aperta al mondo dell’associazio- nismo militare, della cultura e dei media e ai cittadini che si ri- conoscono nei fini e nei valori di cui il sodalizio è portatore. Il progetto, illustrato inizial- mente ai Capi di Stato Maggiore degli Eserciti europei in ambito FINABEL ed EUROSATORY, è stato accolto con favore e, nel- l’ottobre 2004, presso lo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, si è tenuta una riunione con i rappresentanti degli Eserciti eu- ropei aderenti, durante la quale sono stati illustrati i dettagli del progetto ed una prima bozza dello Statuto. In tale sede si è evidenziata la necessità di ap- Slovacchia, Svezia, Svizzera e Re- Paesi dell’Unione Europea e di profondire i regimi giuridici na- gno Unito hanno riunito qui i lo- promuovere l’immagine degli zionali per individuare una for- ro rappresentanti? stessi nell’ambito della società ci- mula adeguata e condivisibile Il progetto «Associations of the vile, generando correnti di opi- per tutti i Paesi. La fisionomia European Armies (AEA)» è nato nione positive verso gli Eserciti e dell’Associazione ha assunto col fine di raggiungere un’ampia motivando i giovani nei confronti quindi una nuova veste, in cui è integrazione tra le Associazioni della vita militare, per mezzo di divenuto centrale il ruolo delle fra gli ex militari e gli Eserciti dei un’Associazione no profit, a ca- Associazioni Combattentistiche,

32 d’Arma e di Categoria, mentre L’ARDE, è l’Associazione che Armies» e si impegnano altresì a gli Stati Maggiori hanno assun- riunisce tutti i sodalizi delle di- riunirsi nuovamente nell’anno a to un ruolo di supporto e pro- verse Armi, Corpi e Specialità venire. mozione. della Forza Armata, sulla falsa- Ed ecco che in questi tre giorni Le Associazioni d’Arma, infatti, riga di quanto realizzato ormai di incontri, tavole rotonde ed sono il cuore del progetto AEA da decenni dall’AUSA (Associa- esposizione, l’idea prende forma proprio per la loro funzione di tion of the United States Army) e si materializza sul terreno. In- collegamento tra il mondo milita- e la sua creazione costituisce vece del solito week end, fami- re e l’opinione pubblica, grazie una pedina funzionale al proget- glie, turisti, e anche tanti militari alla quale sono in grado di veico- to, poiché consente alla Forza hanno visitato l’esposizione, spo- lare presso i non addetti ai lavori Armata di interfacciarsi con le gliando gli stand di tutto il mate- le problematiche proprie delle Associazioni d’Arma e Specialità riale pubbilcitario grappoli di ra- Forze Armate e i riflessi di queste attraverso un unico interlocuto- gazzini affascinati sono entrati sulla sicurezza dei Paesi e del- re privilegiato, a sua volta con- nei vani di combattimento dei l’Europa intera. nettore principale fra Esercito e carri, delle blindo, tempestando Proprio a queste ultime è stato Associazioni degli altri Paesi eu- di domande i giovani volontari dedicato un intero settore dell’Ex- ropei da coinvolgere nel proget- degli equipaggi. po, dove le Associazioni d’Arma to AEA. Solo l’area dei cavalli e dei cani hanno esposto i cimeli della loro A conclusione del simposio, del Centro Militare Veterinario di storia passata e presente, soprat- sono state raccolte le adesioni, Grosseto è riuscita a mantenere tutto per quanto riguarda le atti- da parte di un congruo numero una certa tranquillità, grazie al vità dei sodalizi e la loro coopera- di Associazioni Combattentisti- rumore assordante dei martelli, zione con le Forze in servizio e che, d’Arma e di Categoria dei al calore supplementare della fu- con la Protezione Civile. Inoltre, in Paesi Europei (Italia, , cina della mascalcia campale e concomitanza con l’Expo, presso Cipro, Polonia, Portogallo, Euro- anche per la presenza dei bellissi- la Scuola Trasporti e Materiali, si è defence, IFMS, UEP), in calce a mi pastori tedeschi. tenuto il simposio delle Associa- una «dichiarazione di principio» Ž zioni d’Arma al quale hanno parte- con la quale le Associazioni fir- cipato le Associazioni italiane riu- matarie si impegnano a promuo- * Tenente Colonnello, nite nell’ARDE (Associazioni Riu- vere lo spirito di fratellanza e di in servizio presso nite dell’Esercito), organizzatore reciproca conoscenza al fine di l’Ufficio ROC dell’evento, e numerose Associa- giungere alla costituzione della dello Stato Maggiore zioni straniere. «Associations of the European dell’Esercito

33 VVIIAAGGGGIIOO AA BBEEIIRRUUTT SSUULLLLEE RROOTTTTEE DDII IITTAALLAAIIRR

IIll ddiiaarriioo ddii uunn ggiioorrnnaalliissttaa iinn vviissiittaa aallllaa cciittttàà ee aall nnoossttrroo CCoonnttiinnggeennttee iinn LLiibbaannoo

di Nello Rega*

ace, distensione, diploma- «Voi italiani siete importantissimi qui in zia, alta specializzazione. È Libano. ITALAIR ha un ruolo determinante Pla sintesi di un incontro sperato e atteso. La curiosità nella nostra missione. I vostri militari sono giornalistica e la voglia di rac- indispensabili perché consentono il controllo contare, ancora una volta, verità e concretezza. Il viaggio inizia in della blu line dal cielo. Unici nel dialogo con la una calda giornata estiva. È tutto popolazione». pronto, in valigia i dettagli dell’o- perazione e l’immancabile e in- Maggior Generale Alain Pellegrini, sostituibile taccuino. L’aereo, Comandante francese di UNIFIL targato Middle East Airlines, è pronto a decollare per un giro a

34 inizia l’avventura libanese. ria del Libano. L’attenzione è tutta alle elezioni per il nuovo Parlamento. È il primo voto sen- BEIRUT za la presenza dell’Esercito si- riano. Il paesaggio che si apre è un Dopo qualche chilometro, di- misto di colori mediterranei e vincolandosi tra pirati della sfumature arabe. Il traffico cao- strada e pedoni metropolitani, si tico e frenetico ricorda quello arriva nel cuore della città. Pa- delle metropoli occidentali. Tut- lazzi restaurati e vecchi edifici to intorno il nuovo che avanza. con ancora i buchi delle pallot- Palazzi stile globalizzazione, tole della guerra civile. Agli an- cartelli pubblicitari, gigantogra- fie con i volti dei politici che hanno fatto, nei decenni, la sto- Una veduta della città.

dir poco infernale. Dai cieli di Roma si parte verso il Nord del- l’Italia, destinazione Milano. Qui, un’ora di attesa, e via verso il Sud . Si ripassa dalle parti di Ro- ma e poi rotta verso il Mediterra- neo, fino a Beirut. L’impatto è quello incontrato altre volte in altri Paesi dell’area. Un aeropor- to moderno, la pubblicità che scorre su ogni angolo di parete, sguardi sorpresi e incuriositi. Il visto, un controllo passaporti e

35 Libano. bagnata dal mare, Naqoura. È un Intanto, le strade si riempio- paesino dove gli abitanti non ar- no di gente. C’è chi si ferma a rivano a 500. Ma ai locali si ag- osservare vetrine colorate di fa- giungono duemila persone. Gli shion occidentale, altri si «ripa- «ospiti» sono i membri della mis- rano» in angoli di cucina ameri- sione UNIFIL (United Nations cana. Nell’aria si avverte la pre- Interim Force in Lebanon):l’im- senza araba. Profumi intensi e pegno Onu in Libano. Siamo qui fragranze mediorientali sor- dal 1978, con incarichi diversi prendono il crepuscolo dell’atte- ma sempre per far rispettare la sa. Quella che da anni vivono i pace e gli accordi internazionali., libanesi e che sperano si dissol- L’Italia è uno dei Paesi con più va con il nuovo giorno. antica tradizione di presenza in Il viaggio nel Libano «del do- Libano, un vero orgoglio nazio- po Siria» è appena iniziato. Do- nalespiega il Tenente Colonnello. po un volo affollato e l’impatto La base di UNIFIL si estende con la capitale incombe la stra- per oltre due chilometri, con pi- da verso il sud. I chilometri da ste per elicotteri, alloggi, uffici percorrere non superano i cento amministrativi, aree di coordina- ma l’asfalto trascurato e le stra- mento. «Il villaggio blu» è sul de tortuose li moltiplicheranno. mare e ospita al suo interno an- Man mano che ci si allontana da che il cimitero di Naqoura. Qui Beirut il traffico diminuisce. Il le tombe si susseguono con fiori mio compagno di viaggio e gui- e fotografie e, fatto insolito, sem- La medaglia concessa al personale da, unTenente Colonnello del- brano guardate a vista dai caschi che ha partecipato alla missione l’Esercito Italiano, suggerisce di blu. Ma è solo un caso. Gli abi- UNIFIL. guardare i particolari. Lungo la tanti del paesino hanno, infatti, strada si moltiplicano i cartelli accesso facilitato al cimitero an- goli delle vie, poliziotti in stato elettorali. In poco più di venti che se è davvero singolare che di allerta: la tensione è alta ma chilometri se ne contano quasi per pregare sulla terra dei propri la vita, almeno apparentemente, duecento. In gran parte sono cari si debba chiedere una auto- sembra non accorgersene. Al- quelli del figlio di Hariri, ritrat- rizzazione al Comando UNIFIL. l’improvviso si scorge il simbolo to a fianco del padre, per ricor- Prima di prendere la strada principale del Libano. Racconta dare all’elettore di voler conti- del Quartier Generale della base le guerre intestine che hanno la- nuare sulle stesse orme. Intanto, italiana, mi spingo negli angoli cerato il Paese per 15 anni e ri- ci si imbatte nel primo posto di di Naqoura. Il silenzio della quo- corda le invasioni straniere e i blocco, nel secondo, nel terzo. tidianità è interrotto dal rumore tentativi di colonialismo. Al cen- Dopo quasi centro chilometri i del decollo e dell’atterraggio de- tro di Piazza dei Martiri una posti di blocco hanno raggiunto gli elicotteri della missione UNI- statua incarna sangue e violen- quota dieci. I soldati fermano FIL e dai pochi fuoristrada delle ze. Sono ancora visibili i buchi l’auto, guardano le facce e, con Nazioni Unite. Pochi gli abitanti delle pallottole. All’angolo, una un gesto tutto mediterraneo, la- del paesino nelle stradine. All’al- distesa di fiori su un campo di sciano andare. Qualcuno cerca, ba l’Imam locale interrompe il asfalto. A qualche metro le tom- invece, conferma dai passaporti. sonno. Dalla moschea indirizza be dei martiri dell’ennesimo at- le preghiere del mattino ai fedeli. tentato contro la pace. Sette ba- Ai cittadini cristiani di Naqoura re per altrettante vittime della IL SUD DEL PAESE la «fortuna» di non dover ricor- strage di San Valentino. Le foto rere alle tradizionali sveglie a ricordano gli sguardi degli uo- La strada si fa sempre più batteria per iniziare la giornata. mini della scorta dell’ex Premier stretta, le buche aumentano. E Scorgendo il mare e guardando a Hariri, uccisi da una bomba as- gli occhi della mia guida parla- sinistra si vede Israele. Con un sieme al leader politico. Il 14 no. Quasi a dire: sembra un altro buon binocolo si vedono anche i febbraio un’esplosione enorme Libano. Poi, un cartello con il soldati. Fino al 2000 le truppe trafisse il cuore di Beirut. Poco simbolo di Hezbollah e un Imam israeliane hanno controllato e più lontano dal «cimitero sull’a- con un mitra. Si entra nel sud presidiato tutta la zona. Erano sfalto», la città si distende sul estremo del Paese, roccaforte dei arrivate più di venti anni prima porto che rappresenta ancora filo-siriani e, fino al 2000, con- per rispondere ai militari siriani. oggi uno sbocco economico del trollato da Israele. All’orizzonte, Oggi la vita è tornata alla norma-

36 Un elicottero AB-205 decolla dalla distende tra Libano e Israele. I di essere al fianco delle Nazioni base di ITALAIR. suoi uomini lavorano per garanti- Unite da protagonista. L’Italia è re la convivenza tra i due popoli stata dal primo momento all’in- lungo i 121 chilometri di confine terno di UNIFIL e spero che ri- lità, o quasi. A sud ci sono gli stabilito dopo il ritiro delle trup- marrà anche in futuro. Semmai Hezbollah, ovvero, il «partito di pe israeliane dal sud del Libano. con maggiore impegno e respon- Dio». Per Stati Uniti e Israele so- Il Comandante non nasconde, sabilità. Grazie all’Italia e agli ita- no terroristi, per gli sciiti libane- però, la delicatezza del lavoro dei liani. Cosa aggiungere a queste si eroi. Negli anni hanno risposto Caschi Blu: Non dimentichiamo parole, cosa provare? Al cronista, agli attacchi israeliani, attaccato mai di dialogare con tutti i sog- pieno di orgoglio e fiero di appar- Israele, costruito scuole, ospeda- getti interessati al rispetto della tenere a un grande Paese, non re- li, aiutato i poveri. Ora hanno blu line. Mi riferisco in particola- sta che arrivare in terra italiana. raccolto un buon numero di seg- re a Hezbollah e al suo importan- gi in Parlamento. te ruolo nella zona. Tra un di- scorso diplomatico, una visione ARRIVO A ITALAIR militare e apprezzamenti ai con- IL COMANDO UNIFIL tendenti, smette di parlare. Poi, All’ingresso spicca un tricolore dopo un attimo di pausa, raccon- affiancato da cartelli per «sentirsi La mia guida mi accompagna ta: Voi italiani siete importantis- meno lontani» dalla penisola. dal Comandante di UNIFIL, il simi qui in Libano. ITALAIR ha «Roma 2 250 km» recita una Maggior Generale Alain Pellegri- un ruolo determinante nella no- scritta nera. Ma, a dispetto della ni, francese orgoglioso di essere stra missione. I vostri militari so- distanza, mi sento a casa. Le vo- nato in Corsica, che afferma: La no indispensabili perché consen- ci, i suoni, le inflessioni, gli risoluzione Onu 1559 sul ritiro tono il controllo della blu line dal sguardi. Sono entrato in un pez- della Siria dal Libano non cam- cielo. Unici nel dialogo con la po- zo di Italia che di lì a poco chia- bia il mandato di UNIFIL. Anzi, polazione. Nei suoi occhi sfrec- merò «Che bella Italia». Imman- credo che i progressi sul fronte ciano orgoglio e gratitudine e ag- cabile l’incontro con il più tradi- della stabilità finora raggiunti, giunge: Per questo lo scorso 5 zionale dei «cittadini» italiani: il aumenteranno. maggio ITALAIR ha ricevuto la caffè. Questa volta la miscela ha Il Comandante della missione medaglia ONU per l’impegno a un sapore diverso, più buono, più delle Nazioni Unite in Libano è sostegno della pace. È stato un ri- aromatico, più intenso. Dentro più che soddisfatto degli sforzi conoscimento bellissimo, merita- c’è la voglia di portare avanti la fatti lungo la «linea blu» che si to e che corona la scelta di Roma fierezza delle nostre radici, la

37 Un elicottero AB-205 durante le fasi aspetto la dice lunga sulla parti- ne è il vero protagonista: la me- preliminari al decollo. colarità della missione che, se dia di volo è di 1 000 ore all’anno. certamente non impegnativa co- E poi, l’immediatezza di interven- me altre in termini di stress psi- to: 15 minuti in caso di necessità co-fisico, si distingue per delica- medica in tutta l’area interessata speranza di essere utili alla pace, tezza e ricaduta di immagine sul- dalla «blu line». Si tratta dell’AB- la certezza di essere impegnati in le nostre Forze Armate e l’Italia 205, una macchina definita dai una missione importante. Incon- tutta. C’è orgoglio nelle sue paro- piloti «meravigliosa in termini di tro alcuni Ufficiali e, dopo qual- le e, durante la nostra chiacchie- robustezza e affidabilità». Sarà che parola, sembra di essere tor- rata, la mia guida e gli altri così anche per il futuro? Dovre- nati a Roma. Eppure migliaia di componenti del Contingente mo individuare un’alternativa che chilometri ci separano! hanno uno sguardo fiero. Siamo possa garantire la stessa efficien- Poi, l’incontro con il Coman- un esempio di efficace organiz- za, dice il Comandante. Nelle no- dante dello squadrone elicotteri zazione sulla catena logistica. stre Forze Armate le macchine si- che mi accompagna subito a fare Pur essendo una unità molto pic- mili in servizio sono AB-212 e un giro nella base. Un’ottima of- cola godiamo del privilegio di AB-412. Considerando l’impegno ficina per la manutenzione degli avere un supporto logistico rapi- attualmente assunto all’estero elicotteri, gli alloggi, la sala ope- do ed aderente alle nostre richie- dall’AB-412 e dai suoi equipaggi, rativa, la mensa dove ritrovare ste per parti di ricambio, squa- si presume che il suo sostituto un angolo italiano anche a pran- dre a contatto per interventi di possa essere l’AB-212. Sigle e nu- zo e a cena, il circolo. Al croni- rilievo al secondo livello. Questo meri a parte, nel suo sguardo ci sta non resta che capire obiettivi, ha permesso e permette una effi- sono interrogativi su un’altra rischi, difficoltà e speranze di cienza operativa media dell’80- questione. Un grande problema è questa missione in terra libane- 90% in termini di disponibilità la rotazione del personale. In se. E il mio interlocutore non ri- elicottero. questi ultimi anni abbiamo nota- sparmia le risposte: In questa A questo punto il soggetto del- to che è indispensabile ritornare missione c’è altissima professio- la nostra chiacchierata diventa ad un’alimentazione dell’unità nalità tra i nostri uomini. Questo l’elicottero, che in questa missio- parziale ma costante.

38 Nella capitale sono ancora visibili i danni prodotti dalla guerra civile.

Nell’ufficio del Comandante ci sono tante foto con la popolazio- ne libanese: un sorriso di un bambino, la mano alzata di un uomo in segno di ringraziamen- to, i colori della felicità per l’au- tonomia ritrovata. Abbiamo otti- mi rapporti con i libanesi. La no- stra presenza da quasi trent’anni ha sicuramente aiutato la disten- sione e favorito il dialogo. Volia- mo sul territorio libanese, ma lo spazio aereo è controllato dalle forze aeree israeliane, da questo la necessità di avere stretti rap- porti e intese anche con l’IDF (Israel Defence Forces - Forze Ar- mate israeliane). Anche con gli israeliani abbiamo ottimi rappor- ti, quando ci capita di andarli a domanda, ovviamente, la giriamo stro Paese durante la Seconda trovare, ci accolgono sempre con a lui: Certamente i nuovi scenari guerra mondiale e gli sforzi per un sorriso di amicizia e stima. impongono almeno una riflessio- diventare una grande Nazione. E Con noi italiani in particolare so- ne. Cosa è cambiato da aprile, poi, ci aiuta anche il carattere e il no molto più aperti e predisposti quando i siriani hanno lasciato il saper sempre trovare soluzione. al dialogo, e non solo per gli Libano. Da questo bisogna ripar- È il nostro spirito di adattamen- aspetti strettamente operativi. tire per ridisegnare la presenza e to. E questo non si impara tanto Dobbiamo continuare a fare que- il mandato delle Nazioni Unite. facilmente. sto e sempre meglio. Un sorriso Credo che a New York questo sia Il quadro, a questo punto, è in più vale molto di più di tante ormai vicino a una seria e intelli- chiaro. I risultati italiani anche parole scritte nelle risoluzioni in- gente discussione. Basterà questa qui sono eccellenti, le speranze ternazionali. riflessione a riscrivere una risolu- per il futuro altrettanto. E, forte Il calendario della mia presen- zione del Consiglio di Sicurezza? di questa ennesima esperienza a za a Naqoura a questo punto pre- Magari bastasse un’intervista e quasi tremila chilometri dall’Ita- vede l’incontro tra gli incontri. La qualche considerazione politico- lia, anche il diario libanese sta mia guida mi accompagna con il strategica. In queste settimane ho per concludersi. Cerco di fermare suo immancabile sorriso «nume- fatto presente a più livelli questa tutti gli angoli del Libano, i per- ro uno» nei rapporti ONU-Italia. necessità. Ho trovato buone orec- sonaggi incontrati, le emozioni Lo incontro con il suo sigaro chie per ascoltare e ottimi inter- forti e seducenti. Un ultimo salu- spento in bocca, tuta da elicotte- locutori. Vedremo. Per il momen- to alla mia guida. Mi sovviene un rista, volto disteso e occhi che to sono felicissimo di convivere dubbio: sono io a essere fortuna- racchiudono mille missioni e dif- con i nostri successi e gli ottimi to a incontrare sempre gente di- ficoltà da affrontare. Il Colonnel- rapporti dell’Italia con le forze in sponibile, preparata, professiona- lo Giacomo Lipari è il rappresen- campo. Come vive e cosa sente le o è così diffuso nelle divise an- tante a Beirut del Comandante un Ufficiale italiano in questo an- che l’aspetto umano così determi- della missione UNIFIL nonché golo di mondo conteso e dilania- nante? La risposta ovviamente Comandante del contingente ita- to? Quando la gente ci incontra o non è semplice ma, nella stretta liano in Libano. Fa parte dell’A- scorge i nostri colori sulla divisa, di mano con Giovanni la mia gra- VES e qui ha un ruolo politico e alza il pollice per indicare gioia e titudine come giornalista e come militare che gli permette di avere amicizia. Questi atteggiamenti, italiano. Grazie, anche a Sud di la visione completa della situa- soprattutto a un militare, riem- Beirut! zione. Dopo il ritiro delle truppe piono il cuore. Noi italiani, forse, Ž siriane dal Paese, forse è necessa- abbiamo più sensibilità, ricordia- rio rivedere il mandato ONU. La mo sempre le sofferenze del no- * Giornalista di Televideo RAI

39 a situazione di instabilità a garanzia dello sviluppo delle in alcune aree del pianeta istituzioni democratiche di quei Le il fenomeno del terrori- Paesi che uscivano da regimi dit- smo hanno determinato uno tatoriali. I fattori di rischio per la stato di precarietà degli equili- stabilità e lo sviluppo, infatti, so- bri mondiali. no sempre più rappresentati da La comunità internazionale è conflitti etnici e religiosi, come pertanto dovuta intervenire con nella ex Iugoslavia, da dispute sempre maggiore frequenza per territoriali, dalle tensioni sociali, imporre o mantenere la pace e il dall’esercizio dispotico dell’auto- rispetto dei diritti umani oppure rità, come in Iraq, e dalla dissolu-

di Antonio Ciabattini Leonardi *

40 zione delle strutture sociali, co- me in , e si sostanziano in atti di terrorismo, nella crimina- lità pervasiva e violenta, nonché nell’incontrollato esodo a seguito di conflitti armati. Tra i vari strumenti a disposizio- ne, quello militare è senz’altro il più efficace per intervenire con- cretamente e rapidamente nelle aree di crisi al fine di imporre la pace sociale, migliorare le condi- zioni di vita e contribuire a co- struire istituzioni democratiche. La NATO, non nuova a inter- venti di questo genere, ha imme- diatamente compreso come l’uso delle differenti componenti mili- tari dovesse essere calibrato in relazione alle varie situazioni. Nella prima fase dell’operazione, generalmente la più acuta e criti-

ca, prevalgono gli aspetti tipica- per edificare e garantire la sicu- mente militari ed è preponderan- rezza, e quello economico, per te l’uso di forze da combattimen- perseguire lo sviluppo ed elimi- to; nella seconda assumono sem- nare, almeno tendenzialmente, le pre maggiore importanza quelli ragioni della conflittualità. collegati alla stabilizzazione e al- Gli interventi alla ricostruzione la sicurezza. sono stati sperimentati per la pri- Ma l’impegno prioritario è evi- ma volta in Bosnia, poi in Alba- tare che il terrorismo trovi terre- nia e Kosovo, e ora in Afghani- no fertile. Per il successo delle stan e Iraq, tutti teatri che vedo- operazioni sono indispensabili no il nostro Paese come protago- due fattori fondamentali, sempre nista. Si tratta di un contributo, più strettamente connessi nella può suonare ovvio ma è bene ri- funzionalità e interdipendenti ne- badirlo, che necessariamente si gli effetti: lo strumento militare, inquadra in una strategia globale,

41 multidisciplinare e anche multi- laterale, nella quale l’azione mili- tare è solo una delle componenti. Ne consegue l’esigenza di coprire una gamma di scenari e di impe- gni fortemente diversificati, già operanti o potenziali.

UN PRECEDENTE STORICO

Anche nel passato, troviamo traccia di simili interventi. In particolare, è degno di menzione quanto avvenuto nel secondo do- poguerra in Algeria. L’impero francese, fortemente centralizza- to, era di fatto considerato come un’unica entità politica ed econo- mica. La civilizzazione dei popoli colonizzati dipendeva non dalla creazione di istituzioni rappre- sentative locali, ma da una più completa rappresentanza nel go- verno centrale. Un concetto che uniformemente governato», si Sopra. non era altro che l’espressione diede vita all’Unione francese, co- Ripristino di una strada in Afghani- politica della dottrina dell’assimi- stituita da un lato dalla Francia stan. lazione. Molte ex colonie, erano, metropolitana coi suoi diparti- A sinistra. Militari francesi in Algeria alla fine degli Anni '50.

A destra. Elisbarco di fanti francesi in Algeria. virata seppia stenza degli algerini, paradossal- mente proprio quelli che si crede- va fossero i più assimilati all’im- pero. La guerra di Algeria e la di- sfatta francese in Indocina scre- ditarono definitivamente la Quar- ta Repubblica. Con l’avvento del- la Repubblica, presieduta dal Ge- nerale De Gaulle, nel 1958 venne presentata una nuova Costituzio- ne, che prevedeva, tra l’altro, la trasformazione dell’Unione in Comunità francese. Meno centra- lizzata della precedente, si pre- infatti, organizzate come dèpar- menti d’oltremare e dall’altro dai sentava come un «Com- tements e rappresentate in seno territori e dagli Stati associati. monwealth» più razionalizzato, all’Assemblea nazionale. Capo dell’Unione era il Presiden- ma senza la capacità di adattarsi Fino al 1962 i dodici diparti- te francese e, organo amministra- alle realtà locali. menti dell’Algeria erano, quindi, tivo un Alto Consiglio, composto Grazie a un emendamento co- veri e propri dipartimenti fran- dai delegati della Francia e di tut- stituzionale del 1960 i membri cesi. ti gli Stati associati, e un’assem- della Comunità ottennero la fa- Nel 1946, nel tentativo di realiz- blea di rappresentanti eletti. coltà di dichiarare la loro com- zare un «impero centralizzato e L’Unione si sfasciò per la resi- pleta indipendenza e sovranità,

42 ria, come nell’Africa nera, la costituendo le S.A.S. nel settem- Francia intende assicurare la bre 1955. Appositamente adde- completa liberazione dei popoli strate per gestire le relazioni civi- di cui essa detiene la responsabi- li-militari, analogamente a quan- lità. In altre parole: la liberazione to avviene in una moderna opera- individuale di ogni uomo e di zione di peacekeeping, potevano ogni donna; la liberazione econo- contare sull’appoggio di consi- mica e sociale riscattandoli dalla stenti distaccamenti mobili di povertà; l’autonomia politica fa- reazione rapida. cendo esprimere liberamente le L’esperienza indocinese aveva proprie opinioni. permesso ai nuovi Comandanti di Il Paese, irretito nell’ambigua riflettere sulla strategia dei viet- formula dei «dipartimenti metro- namiti, convincendoli che la politani», e con una massiccia guerra sovversiva doveva essere presenza di coloni francesi, con combattuta adottando gli stessi cospicui interessi economici e fi- mezzi. nanziari, sempre più si votava al- Una S.A.S. era diretta da un Uf- la lotta armata per ottenere il ri- ficiale al comando di una trenti-

senza tuttavia tagliare completa- mente i legami con gli altri. Sol- tanto la Guinea si rifiutò di accet- tare la Costituzione, abbando- virata seppia nando l’Unione e non entrando quindi a far parte della Comu- nità. Quest’ultima si dimostrò in complesso stabile e funzionale e offrì agli Stati membri il vantag- gio di potersi associare al Merca- to Comune, un vantaggio cui essi non hanno rinunciato neppure dopo che la Comunità si è prati- camente dissolta restando in pie- di solo come sistema di legami conoscimento dell’autodetermi- na di uomini che garantivano la culturali, economici e, talvolta, nazione. In tale contesto le S.A.S. sicurezza di una circoscrizione. militari tra la Francia e le sue ex (Sezioni Amministrative Specia- Era presente, altresì, un Sottuffi- colonie. lizzate) rappresentavano il cuore ciale di collegamento con i civili, e l’estremo tentativo della politica un contabile, un addetto radio e di integrazione dell’Algeria alla un’infermiera. Si poteva contare LE S.A.S. Francia. Nel 1960 erano ben 700 anche su un medico, un istitutore dislocate sul territorio. Si occu- e un maestro di sport. Gli effettivi In Algeria l’esperimento d’inte- pavano della creazione di infra- variavano in funzione dei bisogni grazione e l’esigenza di rafforzare strutture, del sostegno alla popo- della popolazionee del territorio le strutture economiche guardan- lazione, della scolarizzazione e della S.A.S. (spesso grande quan- do a mercati e a possibilità di del ristabilimento dell’ordine. to un dipartimento). Ad esempio cooperazione più ampie, troppo Jean Soustelle, Governatore una zona rurale oscillava tra 2 spesso privilegiavano il riscatto Generale dell’Algeria, constatata 000 e 20 000 abitanti dispersi in dei singoli piuttosto che l’indi- l’assenza di risultati nel contrasto più villaggi. pendenza dei popoli. Nel 1957 il al F.L.N. (Fronte di Liberazione Presidente del Consiglio sociali- Nazionale) con i tradizionali La missione civile sta Guy Mollet affermava nel di- mezzi militari, decideva di lan- scorso tenuto alla Foreign Policy ciare un’operazione pilota sotto Al fine di eliminare lo stato di Association di New York: In Alge- la guida del Generale Parlange, degrado delle campagne, occorre-

43 va avviare un’attività di interme- diazione con le amministrazioni locali e organizzare un censimen- to della popolazione musulmana, soprattutto dell’interno, fino ad allora priva di documenti, certifi- cati di residenza e carte d’iden- tità. Si tentava, così, di abbattere il muro di separazione tra le due comunità, privilegiando il rap- porto con la parte musulmana re- golamentandone le dispute, sup- portando l’amministrazione e coinvolgendola nelle feste tradi- zionali francesi. Tutto ciò si inse- virata seppia riva in un disegno più grande te- so a scongiurare la pressione del F.L.N. sulla popolazione. Anche nell’organizzazione delle elezioni municipali e nazionali, le S.A.S. svolgevano un vero e proprio ruolo pedagogico nel strutture in questi due strategici nenzialmente con la guerra, veni- convincere quanti più algerini settori. Le S.A.S. coordinavano lo vano forniti viveri, vestiario e al- possibile a prendervi parte consi- sforzo materiale e umano adat- loggi. derando ciò una prova di matu- tandolo alla realtà locale. Ad La scolarizzazione rappresenta- rità politica. esempio, sul piano dell’assistenza va una parte importante del pro- medica gratuita, realizzavano gramma, in quanto mezzo princi- La missione ambulatori, organizzavano con- pale di riscatto sociale delle mas- socio-eeducativa sultori, garantivano le vaccina- se rurali. Nelle campagne le scuo- zioni. Gli Ufficiali assicuravano le andavano create ex novo e per L’obiettivo principale era quello questo servizio malgrado la fre- costruirle ci si rivolgeva alla com- di inserire i musulmani nei pro- quente penuria di medicine e di pagnia militare degli istitutori e grammi di sviluppo in campo personale e la reticenza e l’in- anche alle prefetture. Si lavorava medico e scolastico, permetten- comprensione della popolazione. in condizioni difficili e spesso dogli di usufruire delle nascenti Agli indigenti, aumentati espo- aleatorie, come avveniva anche in

44 A sinistra. Un militare italiano socializza con bambini afgani.

Sotto. Francesi in attività di perlustrazione .

A destra. Ingresso di una S.A.S. nella regione della Kabilia. virata seppia campo medico. Tuttavia, il mi- glioramento delle condizioni d’i- giene, la realizzazione delle men- se scolastiche, l’obbligo dell’istru- zione e il trasporto gratuito con- tribuivano a elevare l’esistenza e la formazione dei ragazzi musul- mani. La condizione femminile era un altro elemento fondamen- tale del programma delle S.A.S.,

agenzie postali e case. Sensibili e con l’Esercito, la polizia e la gen- aperti a tali problematiche, le darmeria, si intensificavano i S.A.S., spesso si trasformavano in controlli e la lotta all’eversione vere e proprie agenzie di colloca- proseguiva nelle campagne come mento con soluzioni a volte origi- nelle città. nali, come le turnazioni per gli operai e l’abbassamento dei costi di realizzazione dei progetti. UNA FUNZIONE IMPORTANTE Si fornivano inoltre sementi e che avevano previsto luoghi di agronomi, si realizzavano im- L’esperienza francese in una socializzazione e attività per tutte pianti di irrigazione, si promuo- terra, l’algeria, di riferimento ca- le donne. vevano le cooperative agricole, si ratterizzata da minacce e rischi distribuivano terre di coloni ai diversi, rivela una notevole atti- L’Economia musulmani. Si concedevano la- nenza alla realtà odierna. Se poi sciapassare alle popolazioni no- si esamina un altro aspetto, quel- La popolazione delle campagne madi, alle quali venivano forniti lo della globalizzazione, si nota viveva in condizioni difficili, a anche punti di ristoro. come quest’ultima crei una forte causa della guerra, della mancan- Naturalmente con la guerra in interdipendenza tra vari fenome- za di risorse e strutture agricole. atto non ci si poteva limitare al ni: la sicurezza, l’economia, l’i- Si procedette dunque, alla realiz- solo sostegno civile, e senza un’a- deologia e altri fattori che hanno zazione di infrastrutture indi- zione di contrasto del F.L.N. non «spostato» i confini entro cui spensabili: ponti, strade, scuole, si sarebbe potuto neppure difen- eravamo abituati a pensare e a municipi, ambulatori, mercati, dere la popolazione. In accordo muoverci.

45 A sinistra. Giovani afghani.

Sotto. Una zona atterraggio elicotteri in Algeria.

A destra. Soldati francesi avanzano protetti da un M-24.

tempo una dopo l’altra, ma non è infrequente l’ipotesi di una commistione nella medesima area di operazioni, dando luogo a episodi di tipologia e intensità diverse. Questo scenario richie- de sempre più la disponibilità di assetti specializzati, cioè di tutti quelli compatibili con le unità di manovra proiettate in teatro per svolgere i compiti richiesti dalle missioni full spectrum.

In tema di «simmetria» e di le missioni da svolgere si sono «asimmetria», poi, si può vedere andate definendo con maggiore come dalla loro contrapposizione precisione, permettendo, di con- emergano alcuni elementi chiara- seguenza, che con un’adeguata mente individuabili sia nei teatri composizione (multinazionale) di operazione sia all’interno delle delle forze sia possibile dotarsi di nostre società. Fattori caratteriz- strumenti più piccoli. zanti sono il terrorismo, e quindi Alla luce dei fattori appena ana- il fondamentalismo, i contrasti di lizzati, si può affermare che l’esa- carattere etnico, politico e reli- me dell’uso dello strumento milita- Parliamo, quindi, della capacità gioso e l’instabilità, a cui noi op- re, deciso tradizionalmente sulla CIMIC, la Cooperazione civile e poniamo le nostre leggi, i nostri base delle possibilità dell’avversa- militare, di quella di intervento principi etici e morali e la stabi- rio, deve tenere conto delle proba- per la costruzione/ricostruzione lità istituzionale ed economica. bilità di impiego del medesimo. delle infrastrutture, e poi del ge- Le odierne operazioni militari Considerando che le risorse a di- nio, la logistica, la sanità, tutte passano attraverso diverse fasi: sposizione non consentono, nem- attività che non servono al con- l’immissione in teatro delle unità, meno in condizioni di concorso tingente schierato, o non servo- l’enforcing (che può prevedere multinazionale, di affrontare tutte no soltanto a esso, ma che han- anche il combattimento vero e le evenienze per far fronte alle mi- no la possibilità di adeguarsi al- proprio) la stabilizzazione e rico- nacce o ai rischi, si rende necessa- le esigenze locali, per differen- struzione, che comprende anche rio definire le priorità da indicare ziare le situazioni ante e post il sostegno umanitario e tende al non solo come possibilità ma so- schieramento. «nation building» o lo «state buil- prattutto come probabilità. In sintesi, l’esperienza francese ding», a seconda delle situazioni Nei casi più semplici le fasi so- ci apre gli occhi sulla possibilità che si verificano sul terreno. Oggi pra descritte si susseguono nel concreta di realizzare uno stru-

46 virata seppia

Dunque, un concetto che vede la fase di peacekeeping progressiva- mente affiancarsi, combinarsi e sovrapporsi a quella combat.

L’ATTIVITA DI CARATTERE virata seppia CIVILE SVOLTA DAI MILITARI Dal vertice NATO di Istanbul è scaturito il progetto relativo alle «Squadre di Ricostruzione Pro- vinciale» (PRT, Provincial Re- construction Teams). Si tratta di unità civili e militari piuttosto snelle che operano sul territorio afghano con l’obiettivo di soste- nere e rafforzare i governi locali mento terrestre più armonico e bi- tuazioni intermedie. nelle loro attività di ripristino lanciato nella quantità e qualità, in Le operazioni militari correnti delle strutture civili. Gli italiani grado di condurre azioni spesso e future includeranno quelle ad sono impegnati a Herat, un città nella stessa area di operazioni, sia alta intensità o altre in cui po- piuttosto difficile, ma coordina- di tipo Warfighting sia di tipo rico- tranno coesistere il supporto alla no anche le attività civili e mili- struzione, stabilizzazione, state pace e il soccorso umanitario nel- tari di Farah, Badghis e Ghowr. building e nation building. la medesima area (la cosiddetta 3 Il nostro Esercito e i rappresen- Dunque, ci si confronta con block war). È il caso della Soma- tanti della Cooperazione Italia- una situazione in cui le implica- lia e, più recentemente, dell’Af- na si occupano del ripristino o zioni politico-sociali dell’uso del- ghanistan e dell’Iraq. Si deve co- della costruzione ex novo delle la forza dovranno essere dosate munque ricordare che anche le reti idriche, delle scuole, degli opportunamente, perché ci si po- operazioni di supporto alla pace ospedali. Il naturale obiettivo di trà trovare in casi in cui pace, hanno bisogno di una cornice di queste strutture è di contribuire guerra e emergenze umanitarie si sicurezza centrata sulla protezio- alla ricostruzione socio-econo- verificano contemporaneamente, ne degli assetti. In genere un ruo- mica del Paese e alla stabilizza- coprendo tutto lo spettro delle si- lo delicato e di lunga durata. zione, esattamente come le

47 A sinistra. Un insegnante militare in Algeria.

Sotto. Attività di ricognizione nell'entro- terra algerino.

A destra. Distribuzione di aiuti umanitari in Afghanistan.

ISAF in l’Afghanistan. Questo Paese ha la possibilità di uscire dalla crisi e incamminarsi verso un futuro di stabilità, sicurezza e democrazia, dopo oltre venti- cinque anni di guerra. L’ottima virata seppia affluenza alle urne durante le elezioni presidenziali, dimostra che la strada della pacificazione è percorribile.

S.A.S. cinquant’anni fà. Natural- mente, con il senno di poi, mol- te lezioni apprese si sono potute sviluppare lungo le moderne li- nee direttrici e le necessità at- tuali, ma quell’esperienza per- mane fondamentale, ad esem- virata seppia pio, come allora, la campagna per le elezioni del Parlamento provoca ancora tensione e incer- tezza, soprattutto dove si regi- stra la presenza dei «signori del- la guerra» e nei domini tribali. Le attività di assistenza sanita- ria e veterinaria, il lavoro di ri- pristino e di costruzione del Ge- nio militare sono intelligente- mente mediati dalle relazioni che il nostro Esercito costruisce con i capi-villaggio. Le tecniche messe in atto per avvicinare la Un altro aspetto essenziale è CONCLUSIONI popolazione fanno tesoro della cercare la massima sinergia nel vicenda algerina e costituiscono coordinare e concertare, come fu Tra le attività di ricostruzione un’eccellente risorsa per dimo- per le S.A.S., gli sforzi tra le orga- del Paese è prevista anche la rior- strare che esiste qualcosa di di- nizzazioni militari e civili, ivi ganizzazione del settore giudizia- verso dalla guerra. Herat è una comprese le ONG, nei complessi rio al cui gravoso compito è depu- città instabile, divisa da lotte tri- progetti multidisciplinari. Inol- tata l’Italia. Ma l’elemento fonda- bali, collocata a soli duecento tre, su quest’ultime, come previ- mentale sarà ribadire la linea dura chilometri dal confine con il sto, si stanno indirizzando gli at- contro il terrorismo. Il recente se- Turkmenistan e a centocinquan- tacchi delle forze di opposizione questro di notevoli quantità di ta da quello con l’Iran. La buona al Governo centrale. esplosivo a Kabul fa temere la pia- riuscita del Piano Territoriale di L’Italia sta facendo uno sforzo nificazione di attentati. E a Herat, Herat e delle altre località sotto- senza precedenti, con la missio- nella zona di responsabilità italia- poste al coordinamento italiano ne dei PRT nella provincia occi- na, si è verificato il primo di que- sarà un risultato decisivo nella dentale di Herat e, da questa sti. Fortunatamente il terrorista ripresa del Paese. estate, con il comando NATO- suicida è stato dilaniato dall’esplo-

48 sione prematura dell’ordigno che trasportava. Purtroppo l’Afghanistan conti- nua a essere luogo di interferenze di Paesi confinanti, proprio come succedeva nell’Algeria di quell’e- poca. Soprattutto il Pakistan, do- ve i terroristi talebani e di Al Qae- da continuano a godere di rifugi sicuri nelle aree tribali. Dal prossimo anno l’Alleanza Atlantica assumerà il controllo della sicurezza e delle opere di ri- costruzione nella parte meridio- nale e, in seguito, nella zona orientale. In quelle «zone calde», che rappresentano le tappe cru- ciali dell’espansione della NATO in tutto il Paese, destinata a sosti- tuire in gran parte le truppe ame- ricane entro un anno e mezzo o,

Certamente la nostra parteci- credenze degli abitanti del po- pazione, rappresenta un modello sto, ed a rispettarli. d’intervento completamente L’Afghanistan si è costituito nel nuovo rispetto a quanto prece- XVIII secolo attraverso la cristal- dentemente attuato nelle altre lizzazione di una confederazione missioni di peacekeeping. Ci si tribale. Le tribù considerano in- riferisce non tanto al contesto fatti il potere centrale come loro operativo, anche questo in parte mandatario: esso gestisce, per diverso per tipo di problemati- procura, le conquiste comuni in che da affrontare, quanto all’i- vista della redistribuzione a se dea che deve essere alla base del- stesse dei vantaggi materiali e al più tardi, entro due. la nostra presenza. Infatti il no- onorifici. Il potere tribale pa- I PRT, potrebbero rappresentare do fondamentale è il rapporto sthun che caratterizza lo Stato, un successo nella pacificazione. tra le autorità locali, le forze in- anche nella sua forma più mo- Queste squadre, composte da 100- ternazionali e la popolazione. I derna, si rende evidente nell’equi- 200 uomini, hanno il compito di PRT dovrebbero favorire l’inse- librio parentale e di clan che pre- coordinare i progetti di intervento diamento e il rafforzamento del- siede allo sviluppo dell’apparato e ricostruzione, anche nelle pro- le autorità locali, ma se non si statale. vince più remote, e, allo stesso sviluppa l’economia e non si col- La necessità di creare le condi- tempo, aiutare a espandere l’auto- piscono la corruzione, il nepoti- zioni perché le istituzioni demo- rità del Governo centrale al di fuo- smo, le discriminazioni fra etnie cratiche possano affermarsi rap- ri della capitale. Si spera di arriva- si rischia di prolungare l’ende- presenta una rinnovata responsa- re alla costituzione di 32 di essi. mica carenza di «Stato» che da bilità dei Paesi occidentali. Inoltre, sono già state designate tempo immemore travaglia il Ž delle «zone regionali di sviluppo», Paese. Gli sforzi dei Comandanti che si raggrupperanno in piani di sono tesi a conoscere dettaglia- * Esperto sviluppo comuni, più i PRT. tamente gli usi, le tradizioni e le in Scienze Strategiche

49 dell’Agenzia Spaziale nacciano altre violenze. Europea (ESA), porta- Il nostro Paese, l’Italia, potreb- to nello spazio da un be essere interessato da simili vettore russo Rokot. Il eventi anche se non di tali di- satellite, del peso di 711 chilo- mensioni. Viviamo cioè una si- grammi, era destinato a monito- tuazione di immigrazione forte rare i mutamenti della calotta di ma recente, che dobbiamo saper ghiaccio in Groenlandia e nell’An- gestire con equilibrio senza di- tartide. Lanciato dal cosmodromo menticare l’insegnamento che ci UNIONE EUROPEA di Plesetsk, nella Russia nordocci- viene dai nostri vicini. dentale, doveva entrare in orbita Il 18 settembre hanno avuto dopo 90 minuti, ma il mancato luogo in Germania le elezioni an- distacco del secondo stadio del NATO ticipate. Il testa-a-testa fra Angela razzo ha decretato il fallimento Merkel e Gerhard Schroeder ha della missione e la conseguente L’Alleanza Atlantica ha dimo- dato un esito quasi paritario tra i sospensione dei lanci con i citati strando la sua efficienza operativa due candidati. La prima non ha razzi. in occasione degli aiuti forniti alle vinto del tutto e il secondo non ha I disordini che hanno trasfor- popolazioni alluvionate di New perso completamente. Tale situa- mato le notti di inizio novembre Orleans. Tale attività è stata rea- zione di stallo poteva essere supe- delle banlieues (periferie) parigi- lizzata grazie all’impiego della rata ricorrendo ad una «grande ne e quelle di alcune città fran- componente navale della NATO coalizione» o a nuove elezioni an- cesi come Nizza, Orléans, Le Response Force, comprendente ticipate. Alla fine è prevalsa la Havre, Amiens e Rouen in terre- numerose navi da trasporto e l’at- prima soluzione e la Merkel è di- no di scontro, sembrano affievo- tivazione dell’Euro-Atlantic Disa- venuta Cancelliere conquistando lirsi d’intensità a causa degli ef- ster Response Coordination Cen- ben tre record (è la prima donna fetti del «coprifuoco» disposto ter. Premier, la prima proveniente dai prefetti. Non cessa però il di- Anche alcuni Paesi non-NATO, dall’Est e la più giovane della sto- sagio di cui la guerriglia urbana come la Russia e la Svizzera, han- ria) e i Ministeri sono stati equa- è stata manifestazione. Giovani no coordinato le loro offerte tra- mente suddivisi. disoccupati, in maggioranza ap- mite la NATO. Il 27 settembre si è tenuto, nella partenenti alla seconda o terza Continua, intanto, l’addestra- Repubblica Ceca, il referendum generazione di emigrati, quindi mento delle delle Forze Armate sulla Costituzione dell’Unione Eu- nati in Francia e, in molti casi, irachene da parte dell’Alleanza e ropea. Nella prima consultazione cittadini di quel Paese, hanno il 27 settembre, con la collabora- popolare nella storia del Paese, trasformato le vie delle loro zione della NATO Training Mis- hanno prevalso, con il 77,3%, i città, spesso anche quelle del sion, è stata inaugurata la nuova «sì». Lo stesso giorno i cittadini centro, in luogo di violenza e de- Accademia militare irachena di danesi, sempre per via referenda- vastazione. Migliaia di vetture Ar-Rustamiya presso Baghdad. ria, hanno espresso il loro rifiuto date alle fiamme, centinaia di Per quanto attiene all’allarga- nei confronti dell’euro. In tal senso esercizi commerciali ed edifici mento della NATO, gli Stati Uniti si è espresso il 53% dei votanti che pubblici gravemente danneggiati d’America hanno raffreddano le dicendo «no» ha inteso, sostanzial- testimoniano l’esistenza di una speranze di Albania, Croazia e mente non aderire ad una forma grande «pentola a presssione» FYROM almeno fino al 2008. di integrazione da essi ritenuta che bolle ormai da tempo, non «antidemocratica». solo in Francia. Le periferie del- Il 3 ottobre hanno avuto inizio le grandi città europee vivono, BALCANI gli attesi colloqui di adesione del- spesso, una situazione di isola- la Turchia all’Unione. Dopo alcu- mento e degrado che di fatto le Si fanno sempre più serrati i ni momenti di incertezza, l’orien- isola dal contesto del vicino cen- colloqui sullo status finale del tamento è risultato favorevole ad tro cittadino. Kosovo. Le condizioni fisiche del Ankara. Non è, come qualcuno ha giu- Presidente Rugova continuano Il 4 ottobre si è tenuto, a Lon- stamente evidenziato, uno scon- ad essere gravi e non si vede, al- dra, il vertice Unione Europea- tro tra etnie o religioni, ma è solo l’orizzonte, un successore di pari Russia. Se, da un lato, si è regi- un problema sociale che però si livello. Intanto aumentano il ner- strata una generale convergenza presta ad essere strumentalizzato, vosismo, l’incertezza, l’instabi- di vedute sugli argomenti più at- globalizzato, grazie alla rete. In lità, gli scioperi, con una possibi- tuali, immigrazione, terrorismo, tal senso si spiega l’appello di Al- le replica delle violenze verifica- energia, da un altro non sempre Qaeda che esorta i mussulmani tesi nella primavera del 2004. sono emerse identita di vedute. d’Europa a seguire l’esempio In Albania, si è insediato il Infatti, il successivo 9 ottobre è francese e i disordini verificatisi nuovo Governo Berisha. Esso ha andato perduto il satellite Cryosat in Germania e Belgio, dove si mi- manifestato l’intenzione di im-

50 dii Giiovannii Mariizza * primere subito una decisa svolta volta si sono affrontati ben nove bre da tremende esplosioni, riven- al Paese. Tra i provvedimenti già sfidanti, otto in più che nel passa- dicate dal gruppo «Al Qaeda in presi vi è il varo di una legge to. La conferma del successore di Iraq». L’immediata reazione delle contro la corruzione mentre tra Sadat ha avuto luogo con l’88% forze di sicurezza giordane porta quelli futuri c’è la riduzione del dei voti pur in presenza di solo il all’arresto di numerosi sospetti carico fiscale. 23% di votanti. In sostanza, Mu- tra i quali, secondo la tv satellita- barak, al potere ininterrottamente re Al-Arabiyaa, tre iracheni, tro- da 24 anni, ha raccolto il consen- vati in possesso di mappe. In con- EUROPA ORIENTALE so del 20% degli aventi diritto. seguenza dei citati attacchi, la l’Aspetto forse più interessante Giordania ha chiuso momenta- Non si è ancora del tutto stabi- per l’Egitto è rappresentato dal neamente le proprie frontiere. lizzata la situazione in Ucraina fatto che, come in tutte le compe- dopo il licenziamento, avvenuto tizioni politiche, c’è un secondo l’8 settembre, di Yulia Timo- classificato: Ayman Nur, che ha AFGHANISTAN shenko e di tutti i componenti il ottenuto il 7,6% dei consensi. Governo, su disposizione del Pre- Risuonano forti e minacciose Dopo le elezioni del 18 settem- sidente Yuschenko, perche rite- le dichiarazioni rese dal nuovo bre scorso, la democrazia risulta nuti responsabili del reato di cor- Presidente iraniano, Mahmoud ulteriormente consolidata. Al ruzione. Ahmadinejad, nei confronti di tempo stesso si registra un ritor- Israele, a suo dire uno Stato la no al passato, con la ricomparsa cui esistenza deve essere negata dei comunisti, come Gulabzoi, MEDIO ORIENTE e con il quale non devono inter- che partecipò al golpe contro Re correre rapporti. Contrario a Zahir Shah nel 1973, Tanai, già L’ordigno fatto esplodere il 26 questa visione, l’ex Presidente, il Ministro della Difesa al tempo ottobre da un kamikaze palesti- riformista Khatami, ha negato dell’occupazione sovietica negli nese nel mercato di Hadera, cit- che spetti all’Iran la missione di anni 80. tadina del centro-nord del Paese, esportare l’Islam e ha asserito La consultazione si è tenuta pare voler affermare che è ancora che certe dichiarazioni nuoccio- nello stesso giorno di quella tede- lontano l’inizio della pacifica no agli interessi politici e econo- sca ma a differenza di questa, i convivenza. L’attentato segna un mici del Paese. Ahmadinejad, cui risultati sono stati resi noti in momento di nuova tensione nei che gode dell’appoggio degli ol- giornata, in Afghanistan ci sono rapporti israelo-palestinesi. In tranzisti iraniani, ha fatto leva volute tre settimane per conoscer- precedenza, alcuni «incidenti» di sul concetto islamico di «Un- ne l’esito. confine e scaramucce, pur aven- mah», inteso come unione dei do fatto vittime, non avevano an- popoli di fede mussulmana che cora oscurato il grande evento va oltre le divisioni etniche o po- IRAQ rappresentato dall’evacuazione litiche. Egli ha lasciato intendere della striscia di Gaza. Completata di intravedere in ciò un obiettivo Il 26 settembre è andato in on- l’11 settembre, tale cessione pare- personale e messianico al fine di da il primo telegiornale alqaedi- va rappresentare la svolta per rispondere alle iniziative di aper- sta, in cui il mondo occidentale è l’avvio di nuovi rapporti di reci- tura, di alcuni Paesi mussulmani stato criticato e minacciato, ma al proco rispetto. Essa ha migliora- moderati, come Pakistan e Tur- tempo stesso copiato nella forma to l’immagine di Israele nel mon- chia, nei confronti di Israele. e nella sostanza comunicativa. Il do e ha messo i palestinesi di A pochi giorni dalle parole pro- 27 settembre in Iraq è stato elimi- fronte a nuove responsabilità e nunciate dal Presidente iraniano, nato il numero 2 di Al Qaeda, Abu problemi di immagine, non ulti- la Giordania, Paese mussulmano Azzam. ma quella derivante dalla distru- retto da Re Abdallah II, sovrano Il 29 settembre la soldatessa zione delle sinagoghe lasciate in- moderato che ha mostrato segni americana Lynndie England, accu- tatte dai coloni israeliani ritirati- di apertura nei confronti di Israe- sata di abusi commessi ai danni di si. Aspetto, quest’ultimo che l’Au- le ed ha buoni rapporti con l’occi- alcuni detenuti nel carcere di Abu torità Nazionale Palestinese ha dente, in particolare con l’Italia, Graib, è stata condannata a tre an- considerato come un boccone av- viene colpito duramente, contem- ni di detenzione. Contemporanea- velenato lasciato da Israele per poraneamente all’Iraq, da attenta- mente, sempre dal predetto carce- screditare l’ANP agli occhi della ti che hanno luogo nel cuore della re iracheno, sono stati liberati mil- comunità mondiale. capitale, Amman e provocano al- le prigionieri, anche in segno di ri- Dalle elezioni egiziane del 7 set- meno 67 morti e 300 feriti. Le spetto per il Ramadan iniziato il 4 tembre è uscito un Presidente, hall di tre alberghi della città, ob- ottobre. Paradossalmente, a fronte Mubarak senzaltro rafforzato. Ma biettivo di altrettanti attacchi sui- di questo provvedimento, non è a questo risultato, abbastanza cidi, vengono devastate, quasi si- corrisposto, da parte dei terroristi, prevedibile, se ne affianca un al- multaneamente, intorno alle che pur si dichiarano islamici, tro più importante: per la prima 20.00 (ora italiana) del 9 novem- un’interruzione degli attentati. Al

51 contrario, essi ne hanno elevato il zione il «conto» che l’Iran potreb- primo turno delle elezioni presi- livello a danno delle forze della be presentargli per l’aggressione denziali e legislative in Liberia. Coalizione e soprattutto della po- subita negli anni 80 e dei capi L’ex calciatore George Weah ha ri- polazione civile. Di conseguenza, il d’accusa che gli saranno notificati scosso il 28,8% dei consensi con- Parlamento provvisorio iracheno per le repressioni operate a danno tro il 20% del suo più temibile an- ha varato una legge che introduce dei curdi e sciiti nel 1991. tagonista, l’ex Ministro delle fi- la pena di morte contro chiunque Non cessa la quotidiana sequen- nanze Ellen Johnson-Sirleaf. compia atti terroristici o ne favori- za di morte e violenza propria Famoso per essere stato una sca la realizzazione. della logica del terrore voluta da dei più acclamati e stimati gioca- Tra due anni l’esercito iracheno Al Qaeda. Ora gli attacchi suicidi tori della squadra italiana di cal- sarà pronto a sostituire le forze sono portati anche da adolescen- cio del Milan, Weah, dopo aver della coalizione a guida statuniten- ti, come ha potuto testimoniare abbandonato la carriera agonisti- se in Iraq. Lo ha affermato il 6 ot- un Generale iracheno miracolosa- ca ed aver fatto ritorno in Libe- tobre il Presidente iracheno, Jalal mente sopravvissuto ad una tre- ria, ha dichiarato di volersi porre Talabani, precisando che la data menda esplosione, che non ha ri- al servizio del suo Paese per farlo del ritiro delle truppe straniere dal- sparmiato la sua scorta. Altra in- uscire dalla difficile situazione l’Iraq dovrebbe essere fissata da quietante caratteristica è costitui- ereditata dalla guerra. Datosi alla una risoluzione del Consiglio di Si- ta dalla contemporaneità degli at- politica, «King George», come è curezza delle Nazioni Unite e ne- tacchi. Infatti, mentre la Giorda- stato sopprannominato, ha subi- goziata tra il Governo iracheno e le nia veniva attaccata nel cuore del- to ottenuto vasti consensi popola- forze della coalizione. Un ritiro la sua capitale, anche in Iraq, a ri a discapito dei politici di me- prematuro dei militari stranieri, in- Baghdad e Tikrit, a nord della ca- stiere locali. vece, sarebbe catastrofico per il po- pitale, due attacchi suicidi provo- Nel successivo ballottaggio polo iracheno e per la causa della cavano almeno 40 morti ed altret- dell’8 novembre, a sorpresa, Ellen democrazia: sarebbe una vittoria tanti feriti. Johnson-Sirleaf ha ottenuto la per i terroristi. maggioranza dei consensi inter- Il 15 ottobre ha avuto luogo l’at- rompendo, almeno per il momen- teso referendum sulla Costituzio- AFRICA to, la corsa al potere di Weah. ne irachena. In tutto il Paese han- L’ex attaccante del Milan non ha no trovato applicazione misure Il 29 settembre l’Algeria, a se- accettato il responso e, in una eccezionali, tutti i singoli sono guito di referendum popolare, ha conferenza, ha affermato che le stati protetti con misure antiter- emanato il provvedimento con il elezioni sono state «piene di irre- rorismo ed è stato emanato il di- quale viene concessa l’amnistia golarità», mentre i suoi sostenito- vieto di circolazione, della durata agli islamisti che non si siano ri gridavano «no George, no pea- di tre giorni, per tutte le vetture, macchiati di gravi atti terroristici. ce». Tali affermazioni non suona- allo scopo di evitare attentati. L’e- Rimanendo in nord-Africa, si ri- no incoraggianti per un Paese che lettore più celebre è stato il dete- leva che tra settembre e ottobre, esce da un periodo di 14 anni di nuto Saddam Hussein, che ha be- nei possedimenti spagnoli di Ceuta guerra civile. neficiato della norma che consen- e Melilla, hanno avuto luogo nu- Peggiore di quella liberiana è te il voto a tutti i carcerati in atte- merosi disperati tentativi di sconfi- senzaltro la situazione presente in sa di giudizio. namento di persone provenienti Costa d’Avorio dove le previste ele- La consultazione ha avuto esito dal Marocco. In queste due encla- zioni del 30 ottobre non hanno favorevole per la Costituzione con ves iberiche in terra d’Africa, unici avuto luogo. La decisione di impe- il 79% dei consensi. Ma ciò che lembi di Unione Europea rimasti dire la consultazione è stata presa più conta è che le intimidazioni, sul continente nero, molti subsaha- dal leader delle «Forze Nuove», il anche in questa circostanza, non riani hanno visto la «porta» dell’U- movimento armato ribelle guidato hanno impedito agli iracheni di nione Europea, la via per raggiun- da Guillame Soro. recarsi ai seggi. gere migliori condizioni di vita e Il 19 ottobre, giorno centrale sfuggire, così, a tremende carestie. del Ramadan, ha avuto inizio il Nel varcare le recinzioni delle due ESTREMO ORIENTE processo al deposto dittatore. In piccole colonie hanno perso la vita tale procedimento, Saddam Hus- decine di persone e molte altre so- Anche in quest’area, la strategia sein è imputato unicamente per no rimaste ferite. Quanto avvenuto del terrore non cessa di chiedere una strage avvenutanel 1982. Egli dimostra che sia la Spagna sia il il suo tributo di vittime innocenti. si è mostrato sprezzante nei con- Marocco stanno diventando vitti- Nel mirino degli attentatori è tor- fronti della Corte giudicante non me della pressione migratoria pro- nata, all’inizio di ottobre, l’esotica riconoscendone l’autorità e affer- veniente dalla regione sub-saharia- città di Bali. Decine di persone mando di essere ancora il Presi- na originata dalla lacerante dispa- hanno trovato la morte su quella dente iracheno in carica. Rischia rità di condizioni economiche esi- stessa spiaggia di Kuta dove tre la pena capitale per impiccagio- stenti tra Europa e Africa. anni fa, il 12 ottobre 2002, un at- ne. Ciò senza tenere in considera- L’11 ottobre ha avuto luogo il tacco di Al Qaeda provocò oltre

52 200 morti. avvenuto nel 2005, inizialmente Da parte sua, il New York Ti- In India, il 29 ottobre, ben tre destinati al rafforzamento delle mes chiede all’amministrazione attentati hanno scosso Nuova dighe e poi dirottati in favore Bush che la Guardia Nazionale, Dehli, provocando 6 morti e 188 della guerra in Iraq e della guer- composta da riservisti, venga uti- feriti. La responsabilità è stata at- ra globale al terrorismo. Era in- lizzata in Patria e non mandata a tribuita al gruppo «Inqilabi» (il ri- tenzione del Governo di tagliare, combattere in Iraq per avvicenda- voluzionario) sospettato di avere anche dalla legge finanziaria del re soldati professionisti apparte- legami con la guerriglia islamica 2006, altri 71 milioni di dollari nenti alle unità dell’Esercito. radicale del Kashmir. alla voce «emergenza uragani Anche sul piano energetico, si è Nello stesso giorno, in Indone- New Orleans» nonché altri 23 scatenata una crisi senza prece- sia, sono state aggredite e succes- milioni al Genio civile sempre in denti e il rialzo dei prezzi ha inte- sivamente decapitate tre studen- favore della lotta contro il terro- ressato tutti i prodotti petroliferi: tesse cristiane che si stavano re- rismo. Se poi aggiungiamo il fat- la benzina ha registrato il 50% in cando a scuola, vittime della ten- to che la Guardia Nazionale più, il gas, il gasolio e la benzina sione che anima i rapporti tra cri- americana ha il 30% del suo per- avio il 21% di incremento. Il prez- stiani e mussulmani nella provin- sonale in Iraq, così come il 50% zo del greggio è salito ben oltre i cia del Sulawesi Centrale. Il San- del suo equipaggiamento, il qua- 70 dollari al barile e gli Stati Uniti to Padre, Benedetto XVI, ha ri- dro è completo. d’America sono stati costretti a cordato la figura delle tre giovani Sul piano umano e materiale, chiedere all’Arabia Saudita di au- donne nella sua omelia di dome- «Katrina» ha avuto effetti disa- mentare la produzione di greggio. nica 30 ottobre. strosi. A New Orleans vi sono sta- In ambito strategico, è probabi- Da metà ottobre Al Qaeda ha ti migliaia di morti e un milione le che l’emergenza possa aver ri- iniziato un’estesa campagna di re- di senza tetto, per la metà bambi- percussioni sul teatro iracheno clutamento: il «network del terro- ni. La capitale della Lousiana è determinando un’accelerazione re» sta diffondendo un annuncio ora una città fantasma. Inoltre, dell’exit strategy dal Paese per esi- pubblicitario su Internet per tro- come se non bastasse, venti piat- guità di personale e fondi ad esso vare adepti che sappiano scrivere taforme petrolifere sono state destinabili. comunicati e montare video. La spazzate via dalla furia degli ele- Le conseguenze della diminuita notizia è apparsa sul sito del gior- menti e le altre versano in serie presenza potrebbero essere gravi. nale arabo «Asharq al-Awsat», difficoltà. Dodici raffinerie sono Il terrorismo trae dalla calamità che ha sede a Londra. Il quotidia- fuori uso in Texas e in Louisiana. che ha interessato gli Stati Uniti no assicura che il «Global Islamic Il 95% del petrolio e l’88% del gas d’America indubbi vantaggi in ter- Media Front», la rete di propa- prodotti nel Golfo del Messico so- mini di proselitismo («Katrina» è ganda dell’organizzazione terrori- no indisponibili per colpa dell’u- stato facilmente interpretato e stica internazionale, «avvicinerà i ragano. La ricostruzione durerà pubblicizzato come una punizio- membri interessati e li contatterà anni. ne divina) e di possibile uscita an- via e-mail». Non si fa cenno del «Katrina» sconvolge anche gli ticipata dal teatro iracheno. salario delle nuove leve: Ogni mu- equilibri politici interni ed esterni Qualcosa di simile agli Stati sulmano sa – scrive il quotidiano della nazione americana. Per la Uniti d’America è avvenuto in – che la sua vita non appartiene a prima volta, infatti, gli Stati Uniti Pakistan il 10 ottobre 2005. Un lui, bensì alla nazione islamica d’America sono costretti ad accet- disastroso terremoto ha causato violata il cui sangue viene versa- tare aiuti stranieri senza grosse quarantamila morti e costretto il to. E nulla deve avere la prece- distinzioni circa il Paese di prove- Presidente Musharraf ad accetta- denza su questo. nienza. Anche il fronte interno ge- re aiuti umanitari anche dallo nerato dalla Guerra in Iraq si fa storico avversario, l’India, che, a sentire. Michel Moore, in una let- sua volta, è stata colpita dura- L’APPROFONDIMENTO tera, chiede polemicamente al mente dagli attentati di cui abbia- Presidente Bush se questi abbia mo parlato in precedenza. qualche idea di dove siano gli eli- Ovviamente, anche per il Paki- Le conseguenze geopolitiche di cotteri e se vuole essere aiutato stan, l’immane sciagura naturale eventi come l’uragano «Katrina», nella ricerca degli stessi. il Regi- ha una lettura fondamentalista che ha devastato gli Stati Uniti sta, famoso per le sua crociata utile alla causa di Al-Qaeda, che nei territori che si affacciano sul contro l’attuale amministrazione invita esplicitamente ad approfit- Golfo del Messico, possono supe- Bush e in particolare per il film tare di questa «punizione» per ro- rare persino gli enormi danni «Farenheit 9/11», con il quale da vesciare il governo. materiali subiti dal territorio. In una sua interpretazione del gra- Ž tal senso, le accuse mosse al Go- vissimo attacco terroristico subito verno federale statunitense sono dagli Stati Uniti d’America l’11 davvero gravi. Fra le varie cause settembre 2001, si riferisce all’esi- * Generale di Divisione, e concause alla base dell’evento è genza di elicotteri originata da Direttore dell’Istituto infatti citato lo storno di fondi, «Katrina». Alti Studi per la Difesa

53 L’Esercito Italiano si adegua alle nuove dinamiche internazionali UUNN PPRROOGGEETTTTOO PPEERR IILL FFUUTTUURROO Le linee guida del cambiamento di Giuseppe Maggi *

Lo Stato Maggiore dell’Esercito ha lanciato un progetto denominato «FIT 2025 - Forza Integrata Terrestre 2025» con il quale intende guidare il processo di evoluzione della Forza Armata al fine di disporre, senza soluzioni di continuità, di uno strumento operativo in linea con quelli dei principali Paesi alleati e funzionale ai compiti che, presumibilmente, dovrà assolvere nei prossimi venti anni. Storicamente le organizzazioni militari sono, per loro intrinseca natura, poco propense a cambia- menti radicali e tendono a modificarsi con grande prudenza, preferendo i processi di tipo evolutivo a quelle trasformazioni radicali che sono definite in gergo come «rivoluzioni negli affari militari». Del resto le Forze Armate, al pari di altre istituzioni fondamentali dello Stato, non possono permet- tersi il lusso di «chiudere per ristrutturazione» come una qualsiasi impresa commerciale. Coerente- mente con questo orientamento, il forte interesse per lo sviluppo di nuove tecnologie e per le loro applicazioni in campo militare è generalmente indirizzato al potenziamento di capacità già esisten- ti (un fucile migliore di quello in dotazione) o, comunque, è ricondotto al contesto generale preesi- stente (il carro armato impiegato inizialmente come un mezzo di supporto alla fanteria). Solo pe- riodicamente si verificano le condizioni per trasformazioni di portata generale che interessano si- multaneamente e trasversalmente tutti i settori di una Forza Armata, oggi comunemente indicati in ambito militare con l’acronimo DOTMLPF (Dottrina, Organizzazione, Addestramento, Leadership, Materiali, Personale e Infrastrutture). Questa realtà, spesso unita al sorgere di minacce impreviste, per provenienza o forma in cui si manifestano, giustifica in qualche modo la nota affermazione che gli eserciti tendono a prepararsi per combattere non la prossima guerra, ma quella appena termina- ta, trovandosi così cronicamente in ritardo rispetto allo sviluppo degli eventi. L’Esercito Italiano non fa naturalmente eccezione. Si tratta, pur tuttavia, più di un limite fi- siologico che di una precisa volontà e, in quanto tale, non implica che la Forza Armata abdichi al suo primo dovere, quello di predisporre e mantenere pronto uno strumento militare idoneo ad assolvere le missioni assegnatele dal Paese. L’ultimo impulso innovatore «a tutto campo» ri- sale al 1997, quando, con lo studio denominato «Pacchetti di Capacità», l’Esercito Italiano deli- neò l’ambito concettuale entro il quale intendeva procedere all’adeguamento delle proprie ca- pacità per sostenere le sfide del nuovo sistema di sicurezza internazionale che si stavano pro- spettando all’orizzonte degli anni 2000. Oggi nuove sfide e complesse dinamiche di cambiamento negli affari internazionali ripropongo- no l’esigenza di mutamenti radicali negli elementi costitutivi degli Strumenti militari affinché essi conservino la loro efficacia nel futuro.

’esigenza di disegnare un percorso che conduca alla Lcompleta riconfigurazione dello strumento operativo nel lungo periodo, senza inficiarne l’efficacia nel presente, deriva da due fenomeni tipici dell’epoca in cui viviamo: la velocità del pro- gresso tecnologico e gli effetti della globalizzazione sulle esigen- ze di sicurezza internazionale. La prima fa prevedere una rapida obsolescenza dei sistemi oggi in servizio, mentre i secondi richie- dono capacità militari in atto e non solo in potenza come nel passato. In particolare, le continue in- novazioni tecnologiche nei set- tori dell’automazione e delle co- municazioni offrono, e offriran- no presumibilmente nel prossi- mo decennio, la possibilità di ri- voluzionarie applicazioni milita- ri, ciascuna delle quali nel seco- lo scorso sarebbe bastata da so- la per caratterizzare un’intera epoca.

55 Fig. 1

In campo geostrategico, la fase l’India e la Cina non darà comun- equipaggiamenti allo stato del- di totale indeterminatezza segui- que luogo a conflitti su grande l’arte e prontamente impiegabili, ta alla fine della Guerra fredda si scala. altri in via di ammodernamento, sta concludendo con la definizio- In questo contesto generale un’Unità Sperimentale per la Di- ne di una serie di scenari di inter- ricco di innovazioni tecnologi- gitalizzazione che sta testando i vento caratterizzati da determi- che e di impegni operativi, qual sistemi C4I (Comando, Controllo, nati valori di rilevanza (intesa co- è l’esigenza di un progetto glo- Comunicazioni, Computer e me livello tecnologico, addestrati- bale, quale il progetto FIT vuole Informazioni) in via di acquisi- vo, di prontezza e di capacità ri- essere, che leghi presente e futu- zione e una serie di attività di Ri- chiesti per l’assolvimento di una ro in un unico continuum di im- cerca e Sviluppo condotte in col- missione) e occorrenza (probabi- piego, ammodernamento, speri- laborazione con l’Industria e mi- lità di verificarsi) e dall’assesta- mentazione e ricerca e svilup- rate ai futuri sistemi da combatti- mento del livello di ambizione po? Si noti, al proposito, l’appa- mento. nazionale (quante forze impiega- rente inversione logica di tali at- Nel passato un qualsiasi siste- bili simultaneamente all’estero tività quando esse siano riferite ma, si pensi ad esempio a un per conseguire ben precisi stabili- non a un singolo sistema, ma al- veicolo quale il VM 90 o a un’ar- ti obiettivi). Questa tendenza è l’intero Strumento militare: si ma quale il fucile AR 70/90, ter- comune a tutti i Paesi occidentali impiegano le forze disponibili, minata la fase di ricerca e svi- e sta trovando le sue prime si ammodernano altre forze sul- luppo (normalmente indipen- espressioni in campo internazio- la base dei programmi di acqui- dente da quella di altri sistemi), nale con la costituzione di nuovi sizione, si sperimentano nuovi era sperimentato (verifica della Comandi e formazioni da com- sistemi e se ne ricercano e svi- rispondenza delle sue caratteri- battimento quali le High Readi- luppano altri ancora. Il tutto stiche al requisito industriale) e, ness Forces, le NATO Response sotto la guida dello Stato Mag- quindi, introdotto in servizio e Forces (NRF) e gli EU Battle giore, punto di fusione per la distribuito a tutte le Unità della Group. La tesi che accomuna Forza Armata delle esigenze Forza Armata. Domani questo questi scenari è che nel periodo operative, delle opportunità tec- non sarà più possibile, perché il di riferimento non si verificherà nologiche, delle iniziative inter- livello di integrazione che si l’ascesa di alcuna nuova potenza nazionali e delle effettive dispo- vuole raggiungere tra i vari si- mondiale dotata di aspirazioni nibilità finanziarie. stemi sarà tale che solo una pia- egemoniche e capacità militari In Figura 1 questo concetto è nificazione a 360° potrà garanti- tali da sfidare l’attuale sistema in- applicato, a titolo di esempio, al- re il bilanciamento fra risorse fi- ternazionale e che il consolida- la situazione in cui potrebbe tro- nanziarie disponibili, prestazio- mento delle posizione di dominio varsi la Forza Armata tra un paio ni del singolo sistema, presta- regionale di alcuni colossi quali di anni, con Reggimenti dotati di zioni delle Unità e capacità

56 complessive dello Strumento In breve, con il progetto «Forza dio-lungo termine (2020), la si- militare. Qui, in nuce, risiede la Integrata Terrestre 2025 - FIT tuazione geopolitica non subirà ragione d’essere del progetto 2025» – si intende coordinare significativi cambiamenti per FIT 2025, le cui linee guida sono nelle loro linee generali i profon- quanto attiene ai problemi che già state diramate ai Vertici d’A- di mutamenti ai quali saranno oggi influenzano la sicurezza in- rea della Forza Armata e ai rap- sottoposte, da qui al 2020, le ternazionale. È prevedibile, per- presentanti dell’Industria della Unità e le strutture dell’Esercito tanto, che gli Strumenti militari difesa, che ha l’ambizione di: Italiano a tutti i livelli ordinativi. continueranno ad essere chiama- • costituire il framework concet- La portata del progetto e la mol- ti ad intervenire lungo tutto lo tuale per sviluppare le capacità teplicità delle organizzazioni in- spettro delle possibili missioni, delle future Grandi Unità di teressate imporranno accurati e da quelle ad alta intensità contro manovra dell’Esercito Italiano, approfonditi studi con il coinvol- avversari che operano in modo per renderle idonee ad assolve- gimento di tutte le Aree di impie- convenzionale a quelle umanita- re anche contemporaneamente go (in particolare quella operati- rie in soccorso a popolazioni de- compiti fra loro molto eteroge- va, quella della formazione e spe- cimate da catastrofi naturali o nei, operando in modo retecen- cializzazione e quella territoriale) causate dall’uomo. Scenari come trico (cioè privilegiando la rete adottando un metodo di lavoro quello afghano o iracheno dove, rispetto alle singole piattafor- collegiale e una strategia di co- di fatto, le formazioni militari si me) e integrato in formazioni municazione interna ed esterna trovano a condurre senza solu- interforze e multinazionali; per stimolare la condivisione di zione di continuità, e spesso in • elaborare criteri generali utili a un così importante obiettivo di contemporanea, operazioni di definire il futuro bilanciamento pianificazione. prevenzione del conflitto, opera- strutturale dell’intera compo- Il quadro di riferimento, comun- zioni di combattimento vero e nente terrestre; que, è già sufficientemente chiaro proprio e operazioni di Ricostru- • offrire all’Industria nazionale nei suoi capisaldi concettuali che zione e Stabilizzazione continue- della Difesa un chiaro e sinteti- costituiscono le basi fondanti per ranno a presentarsi anche nei co quadro di riferimento con- la costruzione della FIT. prossimi anni, seppur con le pro- cettuale, operativo e tecnologi- prie peculiarità geografiche, sto- co, che orienti i vari programmi riche e sociali. di ricerca e sviluppo a contri- LA NATURA DELLE FUTURE Le più recenti esperienze acqui- buire attivamente all’evoluzione OPERAZIONI MILITARI site direttamente ed indiretta- di tutte le componenti della Forza Armata, con particolare Gran parte degli studi geostra- riguardo alle capacità operative tegici in atto indica che, anche in Un prototipo di autoblindo 8x8 deriva- delle future Brigate di manovra. una prospettiva temporale di me- to dalla blindo pesante «Centauro».

57 Fig. 2

mente nei Balcani e in Asia fanno zione degli effetti ottenuti; damento «sequenziale» delle ope- prevedere il superamento di una • protezione a tutto campo, ri- razioni militari per poter trarre visione eccessivamente schemati- correndo a forme indirette pieno beneficio dalle intercon- ca dell’«area della battaglia». Le (non balistiche) di protezione nessioni tra sensori, erogatori e future operazioni saranno svilup- che consentiranno di limitare decisori. In particolare, una pate in un battlespace, inteso co- ulteriormente la possibilità di «campagna» (1) sarà sviluppata me un ambiente allargato non perdite. come un insieme di operazioni più soltanto alla terza dimensio- L’interconnessione delle singole congiunte e simultanee, dove ma- ne, ma anche allo spazio e, so- componenti, terrestri, aeree e na- novra e rapidità permetteranno prattutto, al campo dell’informa- vali, consentirà di condividere e di conseguire gli effetti voluti di- zione. La capacità di agire effica- scambiare informazioni in tempo rettamente sul centro di gravità cemente in questo ambiente ope- reale fra elementi geograficamen- del sistema avversario, senza do- rativo multidimensionale richie- te distribuiti, ossia: ver passare per una serie di obiet- derà un forte ricorso alla digita- • sensori, a prescindere dalle tivi intermedi (cosiddetti punti lizzazione (digitization) e alle reti piattaforme su cui si trovano; decisivi) e senza dover necessa- telematiche, e si estrinsecherà in: • erogatori di effetti/sorgenti di riamente concentrare fisicamente • superiorità informativa (deci- fuoco, indipendentemente dalle i propri assetti. sioni rapide); unità di appartenenza; Il presupposto fondamentale al- • tempestività e precisione nel- • unità di C2 e strutture logisti- la base della transizione a un tipo l’impiego degli assetti conse- che, qualunque sia la loro posi- di combattimento retecentrico, guente alla totale «trasparenza» zione fisica. oltre alla digitalizzazione, è la dello spazio della manovra ai fi- L’adozione di una struttura re- realizzazione di un complesso di ni dell’acquisizione e ingaggio tecentrica postulerà il radicale capacità interrelate intese come di un obiettivo e della valuta- mutamento del tradizionale an- un «insieme sistemico», i cui ele-

58 menti di tenuta funzionale sono terforze. Lo stesso singolo com- • piena maturità delle tecnologie rappresentati da: intelligence, Co- battente (progetto «Soldato Futu- informatiche, soprattutto in mando e Controllo e ingaggio di ro») costituirà uno dei nodi prin- termini di interconnessione del- precisione. Questo insieme siste- cipali della rete e sarà integrato le reti di trasmissione dei dati e mico consentirà di conseguire la con gli altri elementi del sistema. di elaborazione e diffusione au- piena integrazione delle varie L’assegnazione dinamica di au- tomatizzata delle informazioni; componenti operative dello Stru- torizzazioni e priorità nell’ambito • spinta integrazione in senso in- mento, ossia di creare una sorta di tale rete assicurerà che i Co- terforze. di web di sistemi e tecnologie mandanti a tutti i livelli manten- che, simultaneamente, potrà gano il controllo sulle proprie «guardare, decidere e colpire». unità, abbiano accesso, allo stes- DA FORZA DIGITALIZZATA L’idea alla base di questo con- so tempo, a unità e risorse non A FORZA RETECENTRICA cetto è estremamente semplice: alle proprie dirette dipendenze e l’informazione raccolta da un ricevano tutte le informazioni di La creazione di una rete tele- qualunque sensore viene valutata possibile interesse, dovunque e matica, a qualsiasi livello, richie- ed elaborata dagli elementi deci- comunque esse siano state gene- de ovviamente quale primo pas- sionali più competenti per livello rate. In questo modo si eviterà il so la disponibilità dei computer ordinativo e ruolo ricoperto nel «caos operativo», ossia un insie- dispositivo e poi trasmessa, nel me non coordinato di interventi modo più opportuno e rapido, a incoerenti e disarmonici rispetto L’alta tecnologia è ormai una realtà un erogatore di effetti per l’in- agli effetti complessivi da conse- diffusa nell’ambiente tattico. gaggio del bersaglio (Figura 2). L’efficace realizzazione di questo insieme sistemico richiederà ne- cessariamente uno sforzo note- vole nella standardizzazione di protocolli e procedure, nella «di- sciplina» di utilizzo dell’enorme quantità di dati raccolti e nell’al- lestimento di collegamenti di re- te altamente affidabili. Solo così sarà possibile, per esempio, che un elicottero d’attacco dell’Eser- cito, durante una missione di ri- cognizione armata, possa lancia- re un missile per distruggere un radar mobile localizzato da un UAV (Unmanned Aerial Vehicle) dell’Aeronautica; oppure che un missile a lungo raggio lanciato da un’Unità della Marina colpi- sca una formazione nemica in movimento individuata da una pattuglia da ricognizione dell’E- sercito. guire. che ne costituiscono i nodi. Ana- Le caratteristiche di arealità(2), In sintesi, il quadro complessi- logamente, il primo passo verso simultaneità e sincronizzazione vo post 2020, nel quale l’Esercito la creazione di una capacità di delle operazioni saranno ulterior- Italiano potrebbe essere chiama- combattimento retecentrico do- mente enfatizzate dalla disponi- to ad operare, può essere riassun- vrà essere la costituzione di bilità di sensori e veicoli da rico- to nei seguenti tre aspetti: Unità «digitalizzate». Ecco per- gnizione robotica, robot mobili • indeterminatezza e poliedricità ché, al pari di quanto sta acca- tattici, piattaforme C3 (Coman- degli ambienti operativi, che ri- dendo nelle Forze Armate di do, Controllo, Comunicazioni) chiederanno ai Comandanti di molti altri Paesi industrializzati, mobili, nonché sistemi avanzati associare a una eccezionale ca- anche l’Esercito Italiano ha da di targeting (selezione degli pacità di adattamento alle si- tempo avviato un processo teso obiettivi) tridimensionale che tuazioni più diverse un’analoga a porre le basi tecniche e concet- opereranno all’interno di una rete capacità di gestire i tempi ser- tuali per un’armonica e coerente informatica integrata a livello in- rati delle varie azioni; «digitalizzazione» della propria

59 componente operativa, quale dernamento di quelle blindate e la complessità dovuta all’elevato premessa essenziale per il suc- meccanizzate – che rappresen- numero di programmi coinvolti e cessivo sviluppo della futura teranno un efficace compro- l’altissimo contenuto tecnologico, Forza Integrata Terrestre. La di- messo delle esigenze di mobi- va considerato come il vero e gitalizzazione, infatti, rappre- lità tattica/operativa, di prote- proprio centro di gravità strategi- senta la condizione necessaria zione e di letalità, e il cui livello co dell’intero processo evolutivo, per l’acquisizione di una capa- tecnologico le renderà il desti- nonché «parte integrante» di un cità basata sulla interconnessio- natario ideale della prima fase piano di più ampio respiro che lo ne in rete cioè di una Network della digitalizzazione; Stato Maggiore della Difesa sta Enabled Capability (NEC). La • tecnico-programmatica, con il sviluppando per dotare di capa- scelta di andare verso il cosid- progetto «Digitalizzazione dello cità retecentriche (il «Progetto detto combattimento retecentri- Spazio della Manovra» (4), che, NCW Interforze» è pilotato dal co (Network Centric Warfare)(3) tracciati gli aspetti concettuali, Segretariato Generale della Dife- è in parte dettata dall’esigenza di programmatici e organizzativi sa - Direzione Nazionale degli Ar- mantenere una piena interopera- della digitalizzazione, mira ades- mamenti) in maniera bilanciata bilità con i Paesi con cui l’Eser- so a disciplinare l’acquisizione e, soprattutto, sostenibile, tutte le cito sarà più probabilmente dei sistemi di C4I che consenti- componenti dello Strumento mi- chiamato ad operare, in primis i ranno all’Esercito Italiano di litare. membri della NATO e dell’EU, «mettere in rete» le proprie ca- Lo scopo è quello di realizzare ma è soprattutto il frutto di una pacità e realizzare un ambiente un «sistema di sistemi/web inte- necessità ineluttabile: per la For- informativo /operativo comune; grato» che risponda alle esigenze za Armata rifiutare la prospetti- • sperimentale, con il progetto della Difesa e che, tenendo conto va retecentrica sarebbe come per «Unità Sperimentale per la Di- delle peculiarità delle singole una grande impresa di servizi ri- gitalizzazione», che intende ga- Forze Armate, si sviluppi in nunciare ai collegamenti in rete rantire un’adeguata sperimen- conformità agli standard NATO e o alle comunicazioni senza fili. tazione sul campo dei citati si- alle soluzioni adottate in ambito Questo processo, in linea con il stemi di C4I, per verificarne il internazionale dai Paesi con un quadro degli obiettivi delineati grado di integrazione e l’effetti- livello di ambizione nazionale pa- dallo Stato Maggiore della Difesa va maturità ad essere introdotti ri al nostro. in materia e aperto a recepire gli in servizio come sistema di si- La sincronizzazione di questi orientamenti futuri, si sta svilup- stemi e non come singoli ele- progetti consentirà di realizzare pando su tre direttrici: menti a sé stanti. una graduale convergenza capa- • organizzativa, con il progetto Il progetto di «Digitalizzazione citiva verso la futura Forza Inte- «Forze medie», che definisce e dello Spazio della Manovra», per grata Terrestre e rende necessa- configura una nuova categoria il suo carattere interdisciplinare rio operare già da ora scelte che di forze – ottenute per ammo- (soprattutto in senso interforze), avranno un impatto in tutti i set-

60 tori dello Strumento militare e LE FUTURE GRANDI UNITÀ te con le omologhe formazioni da che si svilupperanno, con il pro- DI MANOVRA combattimento dei Paesi NA- gressivo concretizzarsi delle op- TO/UE, con la parziale eccezione portunità derivanti dalla digita- Il piano di sviluppo sin qui degli Stati Uniti, in quei settori lizzazione, secondo i seguenti cri- tracciato va inquadrato nel più (principalmente C4 e RISTA - Ri- teri generali: ampio contesto interforze e sarà cognizione, Intelligence, Sorve- • a breve termine: gravitazione influenzato nel corso degli anni glianza e Acquisizione Obiettivi) sullo sviluppo e l’acquisizione da una serie di variabili oggi in- in cui la tecnologia informatica è dei sistemi C4I; sperimentazio- cognite o, perlomeno, non total- divenuta predominante. ne modulare del modello «Fan- mente prevedibili, quali: Per quanto concerne il medio- teria Futura»; sviluppo di capa- • evoluzione del tipo di minaccia; lungo termine, ancorché definire cità «interim» (transitorie) a li- • grado di utilizzo delle tecnolo- oggi la configurazione e il bilan- vello di singolo combattente gie disponibili; ciamento delle forze dell’Esercito (pre-Sistema Soldato Futuro); • risorse finanziarie; del futuro potrebbe apparire as- parziale ammodernamento di • grado di implementazione del sai prematuro, è possibile co- una parte delle piattaforme in concetto di Network Enabled munque tracciare le linee genera- servizio; Capability. li di sviluppo che si intendono se- • a medio termine: inserimento Le scelte già effettuate per il guire. Esse si estrinsecano in: «in rete» di almeno un primo breve periodo postulano uno • riduzione della componente pacchetto di forze e graduale Strumento terrestre costituito da leggera e di quella pesante; adeguamento degli organici al una componente leggera, una • evoluzione delle Forza medie in modello «Fanteria Futura» media e una pesante di consisten- Forze polivalenti ad ampio (contestualmente all’introduzio- za pressoché paritetica e caratte- spettro; ne in servizio delle prime piat- rizzate da un tasso tecnologico • massiccia introduzione di siste- taforme per le Forze medie); medio/basso (Figura 3). Oggi tale mi di C4I digitali. • a lungo termine: completa digi- composizione garantisce una talizzazione delle unità e avvio buona flessibilità per assolvere Il modello 2020, indicato in Fi- della loro trasformazione gra- con successo tutti i compiti previ- gura 3, rappresenta solo un’ipote- duale in Forza integrata rete- sti, anche in virtù dell’imminente si da approfondire, che potrà su- centrica (con l’introduzione di distribuzione ai reparti di una si- bire rimodulazioni nel tempo at- una nuova generazione di equi- gnificativa serie di nuovi mezzi e traverso un processo di analisi e paggiamenti non più rispon- materiali (VTML, VBL, DARDO revisione continua del grado di denti a logiche incentrate sulle in versione supporto al combatti- conseguimento delle capacità ri- capacità di una singola piat- mento), e consente alle nostre cercate e del valore assunto dalle taforma). unità di interfacciarsi agevolmen- citate variabili di base. Fig. 3

61 Alcuni apparati radio in uso all’E- disporre di unità «polivalenti», vata potenza di fuoco rispetto al- sercito. capaci di svolgere un ruolo deter- le Forze leggere. Tuttavia, pur minante sin dalle prime fasi di rappresentando un buon com- una crisi, schierandosi rapida- promesso tra i requisiti di mobi- Fermo restando il mantenimen- mente in aree geografiche anche lità e quelli di protezione, esse to della sua capacità di operare remote e in presenza di forze potranno svolgere solo una gam- lungo tutto lo spettro dei possibi- ostili, iniziando immediatamen- ma intermedia di missioni (in li conflitti e a difesa della Madre- te, dopo l’ingresso in Teatro, qua- terreni urbanizzati e di non totale patria, l’Esercito Italiano nei lunque tipo di operazioni sia ri- compartimentazione) nell’ambito prossimi vent’anni sarà chiamato chiesto, di guerra; diverso dalla dello spettro dei conflitti possibi- a partecipare a: guerra, del tipo «enabling opera- li, rendendo ancora necessaria • operazioni multinazionali di tions» (5). Tali unità dovranno una significativa disponibilità di proiezione rapida e decisiva di saper operare in terreni urbaniz- assetti leggeri e pesanti. forza per la condotta di azioni zati e/o compartimentati contro Nel lungo termine l’incremento coercitive; avversari con capacità militari capacitivo derivato dall’introdu- • operazioni di ricostruzione e medio-basse che faranno ricorso zione delle tecnologie dell’infor- stabilizzazione post-conflitto e anche a tattiche tipiche del com- mazione, combinato con un al- di protezione attiva di aree di battimento asimmetrico. leggerimento delle piattaforme e interesse strategico. Nel medio termine le unità con un aumento della loro letalità e caratteristiche più rispondenti ai protezione, porterà alla creazione Trattasi sostanzialmente di in- suddetti requisiti si collocano di una nuova generazione di For- terventi che richiederanno la di- nella sfera delle Forze medie, in ze medie (definibili più propria- sponibilità di forze facilmente virtù della loro maggiore mobi- mente come «Forze polivalenti» proiettabili, versatili, ben protette lità strategica e tattica rispetto al- ad ampio spettro), ampliandone e dotate di una letalità graduabile. le Forze pesanti, al loro più alto decisamente la gamma d’impiego Si configura così l’esigenza di grado di protezione e alla più ele- e dando avvio a nuove opzioni

62 capacitive e strutturali tese alla caratteristiche peculiari. Una pattuglia motorizzata in Afgha- massima valorizzazione della po- Il cuore capacitivo delle future nistan. lifunzionalità dei futuri sistemi Forze polivalenti sarà rappre- d’arma. sentato da Grandi Unità deno- Le conseguenze del progressi- minate BIT (Brigate Integrate rando che la velocità operativa vo passaggio (seguendo uno svi- Terrestri), in grado di operare in sarà più importante della mera luppo evolutivo a spirale) verso uno spettro più ampio di quello velocità di schieramento), la so- Forze polivalenti e retecentriche delle Brigate medie oggi in fase stenibilità e la sopravvivenza in interesseranno molteplici cam- di approntamento e caratteriz- presenza di minacce convenzio- pi/settori: dalle procedure ope- zate dalla multifunzionalità del- nali e non, simmetriche e asim- rative e tattiche alle strutture di le loro componenti costitutive metriche. Comando, alla dottrina d’impie- (in termini di sistemi, professio- Ciò detto, le capacità fonda- go e alla stessa politica di ap- nalità e strutture). Queste nuove mentali della futura Brigata Inte- prontamento delle forze (com- Brigate: grata Terrestre polivalente posso- pressione dei tempi dei processi • saranno caratterizzate da un’in- no essere così sintetizzate: eleva- di force generation). novativa relazione tra i parame- ta mobilità strategica, operativa e Naturalmente le Forze leggere e tri di protezione, mobilità tatti- tattica; elevata «comprensione le Forze pesanti continueranno ad ca e potenza di fuoco, per cui, dello spazio della manovra»; ele- avere una loro valenza operativa e ad esempio, a un maggior gra- vata capacità di operare a contat- si configureranno come dei veri e do di protezione di un sistema to e in ambienti urbanizzati. propri moltiplicatori di potenza da combattimento non corri- Volendo definire quantitativa- delle Forze polivalenti, quando sponderà necessariamente una mente il futuro «pacchetto di queste ultime saranno chiamate sua ridotta mobilità; Forze polivalenti», ancorché al- ad operare in contesti particolari, • dovranno tener conto di nuovi cuni parametri risultino al mo- dove le unità leggere e pesanti ri- parametri quali la mobilità mento difficilmente connotabili sulteranno più idonee per le loro strategica e operativa (conside- in ottica 2020, è possibile affer-

63 Fig. 4 mare che esso potrebbe ammon- to che rappresenti un’ulteriore anche conto che le risorse finan- tare a circa metà dell’intera com- evoluzione di quelli previsti nel ziarie consentiranno solo gra- ponente operativa di manovra transitorio per le nuove Forze dualmente il conseguimento di (Figura 4). medie, puntando alla realizzazio- capacità di combattimento rete- Dal punto di vista programma- ne di un «sistema di sistemi», centrico, risulta di fondamenta- tico, il successo di tale progetto una famiglia cioè di sistemi (ero- le importanza per la Forza Ar- è indissolubilmente legato allo gatori di fuoco diretto, erogatori mata valorizzare la componente sviluppo del Sistema Futuro da di fuoco a tiro indiretto estrema- attuale fino a quando sarà ac- Combattimento delle future Bri- mente preciso, sensori e robot) quisita la certezza che tali pro- gate Integrate Terrestri (l’equi- collocati in rete, capaci di con- mettenti tecnologie siano giunte valente del Future Combat Sy- sentire il C2 in movimento, dotati a maturazione. stem statunitense, del FRES bri- di una grande potenza di combat- Questo massiccio ricorso alla tannico o del SCF - Sistema da timento, ridotte esigenze di sup- tecnologia nell’approntamento Combattimento a Contatto fran- porto logistico e grande agilità e dello Strumento militare terre- cese) (Figura 5) che si configura versatilità. stre del futuro non deve far pas- concettualmente come una fa- Al riguardo, è necessario evi- sare in secondo piano l’impor- miglia di piattaforme terrestri di denziare che le tecnologie di tanza che il combattimento a varia tipologia e classe e di si- supporto per lo sviluppo delle contatto continuerà ad avere per stemi robotizzati da combatti- capacità auspicate per le future conseguire il cosiddetto «domi- mento e di supporto al combat- Forze polivalenti non sono at- nio dell’area di responsabilità». timento. tualmente ancora disponibili o, La rilevanza del combattimento L’intento è quello di sviluppare laddove già esistano, sono anco- a contatto non va letta in chiave e mettere in campo una genera- ra in uno stato embrionale o antitetica alla capacità di «inter- zione di sistemi da combattimen- parcellizzato. Pertanto, tenuto vento a distanza» tipica di altre

64 Fig. 5

Forze Armate e ottenibile anche lanciamento delle varie tipologie nato spazio geografico (Teatro) e in da piattaforme terrestri con il di forze e il ricorso al principio un determinato periodo di tempo, per ricorso a munizionamento «in- della task organization (6) – ad conseguire un obiettivo politico-stra- tegico unitario». telligente». Infatti, l’allunga- una polivalenza capacitiva intrin- (2) Operazioni areali, cioè condotte mento delle traiettorie, l’acquisi- seca delle componenti operative in tutta l’area di operazioni, senza zione robotica dei bersagli, le stesse e discendente dalla natura che esista una fronte e, quindi, una munizioni intelligenti non met- dei sistemi d’arma, delle piattafor- profondità del dispositivo. teranno mai in discussione la me, delle strutture e, soprattutto, (3) NCW: combinazione di tattiche, necessità di una presenza fisica dalla loro capacità di assolvere la tecniche e procedure che una forza NEC può impiegare per conseguire dell’uomo sul terreno. In altri più ampia possibile gamma di un vantaggio operativo decisivo sul- termini, poiché «la crisi ha ori- missioni. l’avversario. gine e soluzione sul terreno», le Ž (4) Rientrano nell’ambito del proget- unità terrestri saranno sempre to i seguenti programmi SIACCON chiamate ad operare a contatto, * Generale di Divisione, (Sistema Automatizzato di Comando anche se le modalità preparato- Capo Reparto Pianificazione e Controllo), SICCONA (Sistema Co- mando, Controllo Navigazione), Si- rie ed esecutive di supporto po- Generale e Finanziaria stema RSTA (Reconnaissance, Sur- tranno cambiare. dello Stato Maggiore veillance, Target Aquisition) e Siste- L’evoluzione dell’Esercito verso dell’Esercito ma «Soldato Futuro». la Forza Integrata Terrestre rap- (5) Operazioni destinate a sostenere la presenta una sfida complessa, con- Forza, quali: Information Operations e traddistinta dal graduale passag- NOTE operazioni di sostegno logistico. (6) Principio organizzativo in base al gio da una polivalenza strutturale (1) Campagna: «Ciclo di operazioni quale le Forze vengono «aggregate» – la necessaria flessibilità è oggi militari interforze e interdipendenti, di volta in volta in funzione del com- garantita attraverso l’armonico bi- condotte nell’ambito di un determi- pito da assolvere.

65 LO SCENARIO POLITICO INTERNAZIONALE

Gli impegni internazionali per il mantenimento della pace tra Paesi, dilaniati da conflitti di va- ria natura o per ristabilire condi- zioni di pacifica convivenza al- l’interno di entità statuali, hanno coinvolto in modo crescente, ne- gli ultimi anni, l’Italia e le sue Forze Armate. Un Paese che vuole essere con- siderato a livello internazionale, infatti, non può sottrarsi ad im- pegni di ampio respiro per il ri- pristino di situazioni diverse. Le operazioni alle quali l’Italia ha dato un contributo consisten- te (Libano, Somalia, Mozambico, Albania, Bosnia, Kosovo, Timor Est, Afghanistan, Iraq) sono or- mai conosciute dal grande pub-

66 blico grazie anche alla maggiore attenzione riservata dai media agli impegni internazionali e alle Forze Armate italiane, che hanno operato in un confronto alla pari anche con Unità militari di na- zioni in possesso di maggiori ca- pacità operative e di maggiori tradizioni nelle operazioni fuori area. Tutti questi interventi si sono succeduti con una intensità inim- maginabile fino a qualche lustro fa e sono il frutto di una instabi- lità generalizzata che ha caratte- rizzato molte regioni del mondo, anche in conseguenza del dissol- vimento del blocco sovietico che aveva, in contrapposizione al blocco occidentale, garantito, sotto la paura di uno sterminio nucleare, un equilibrio mondiale caratterizzato da conflitti relati- vamente controllati. All’orizzonte della situazione internazionale si vanno adden- sando nuove nubi che non lascia- no presagire nulla di buono. L’attacco alle Torri Gemelle sembra segnare l’inizio di un pa- ventato terrorismo mondiale che sta assumendo sempre più i con- notati di una lotta contro tutto e tutti. Chiare forme di conflitti sem- pre più asimmetrici, dove i punti di forza non sembrano più misu- rabili con il possesso di armi di alta tecnologia o con il numero delle unità schierabili sul campo, bensì con la maggiore ferocia de- gli atti di terrore che cattivi mae- stri, plagiando giovani indottri- nati all’odio perenne, riescono a mettere in atto con il più grande spregio della vita umana. Di fronte a queste forme di lot- ta, a cui si aggiunge lo sfrutta- mento della miseria umana con le ondate di immigranti lanciate sulle coste e sui confini dei Paesi occidentali e più sviluppati, emerge sempre più evidente che

Fante Dalmata (1790) - Repubblica di Venezia.

67 è iniziata l’era della guerra dei za fuori dai confini nazionali. coltà ambientali), cui debbono poveri, degli assetati, degli affa- Gli esempi sono sotto gli occhi aggiungersi quattro mesi per il ri- mati contro chi, a detta di qual- di tutti. Una situazione destabiliz- condizionamento dell’Unità (ma- cuno, li ha sfruttati per secoli. zata non può essere riportata en- nutenzione dei mezzi, degli equi- In tale scenario appare evidente tro limiti di normalità in pochissi- paggiamenti, dei materiali e per che le spinte destabilizzatrici, so- mo tempo e uno sganciamento ac- il recupero psico-fisico del perso- stenute anche dalle grandi mafie celerato rischia di far più danni di nale), almeno quattro mesi per internazionali che prosperano nel quelli prodotti dalle guerre e dalle l’aggiornamento addestrativo e la disordine e nell’anarchia, non si lotte intestine di un Paese. formazione professionale e, infi- arresteranno nel medio periodo Il militare professionista non è ne, quattro mesi per la predispo- e, al contrario, sono destinate ad una macchina che può operare a sizione e l’approntamento per un accrescere in frequenza e in nu- ciclo continuo senza interruzione nuovo intervento fuori area. mero. (anche le macchine necessitano È del tutto evidente che il ripe- Le nazioni occidentali saranno di periodi di sosta per manuten- tersi degli interventi e il permane- sempre più chiamate a sedare si- zione) e tutti gli eserciti hanno re in attività di teatri di intervento tuazioni incandescenti sia per valutato il tempo di logorio mas- in operazioni di pace impongono motivi umanitari sia per la difesa simo di esposizione a situazioni una maggiore frequenza delle im- di interessi di varia natura (fonti conflittuali, pena l’aumento di si- missioni di personale in tali opera- energetiche, limitazione dei flussi tuazioni di rischio per l’individuo zioni, con un logorio sempre cre- migratori, aree di influenza eco- e per l’Unità a cui appartiene. scente di uomini e mezzi. nomica, legami storici). Il ciclo operativo è generalmen- In conseguenza di ciò anche le te stabilito in quattro mesi di atti- nostre Forze Armate (ridotte nel vità operativa continuativa (in si- LA SITUAZIONE INTERNA numero a seguito dell’introduzio- tuazioni di rischio notevole, ma ne del militare professionista) sa- può anche valere per situazioni Alle operazioni esterne occor- ranno chiamate a impegni sempre di maggior tranquillità operativa re sommare quelle interne. Le crescenti e con maggiore frequen- pur in presenza di notevoli diffi- varie situazioni che hanno origi-

68 A sinistra. Compagnia Alabardieri (1760) - Re- gno delle Due Sicilie.

A destra. Reggimento fanteria Savoia (1741) - Regno di Sardegna.

nato le operazioni «Vespri Sici- liani», «Testuggine», «Riace», e «Partenope» possono ripresen- tarsi, mentre l’operazione «Do- » è ben lungi dalla conclu- sione. Peraltro, è possibile che possa evolversi qualora la soglia di attenzione della minaccia ter- roristica interna dovesse rag- giungere livelli di guardia vicini al «rosso». Non si devono dimenticare le esigenze di concorso in caso di pubblica calamità che, in un terri- torio come il nostro, in alcuni casi degradato e soggetto a eventi si- smici, non sono da escludere e che, invece, bisogna preventivare con una frequenza statistica piut- tosto alta. L’esigenza di apparire non è fine a se stessa. Serve a dare un’imma- gine positiva delle Forze Armate, a farle sentire vicine alla gente. È funzionale alla promozione dei re- clutamenti, sempre più necessaria a seguito dell’abolizione del servi- zio di leva. La necessità di fronteggiare tut- te queste esigenze rende opportu- no calibrare lo strumento militare in funzione delle esigenze massi- me che potrebbe, in tal modo, ri- potrebbe essere rappresentata Decreto Legislativo del 28 no- sultare sovradimensionato in si- dalle Forze della Riserva. Espres- vembre 1997 n. 464, con cui è at- tuazioni meno pressanti e di mi- sione meno ricorrente nel nostro tuato il solo completamento di nore intensità operativa. Dicastero, ma più conosciuta e Comandi, Enti e Unità in vita. In Gli eserciti moderni, ridotti nel applicata in molti Paesi occiden- relazione alla tipologia del rap- numero delle Unità operative per tali e soprattutto in quelli di ori- porto d’impiego le Forze di limitarne i costi di esercizio, de- gine anglosassone. Completamento si suddividono vono, tuttavia, assumere una con- in: Forze per il Completamento notazione espandibile, capace di generale, da costituirsi all’emer- essere adattata alle situazioni più LE FORZE DI genza attraverso provvedimenti impegnative generate da un nu- COMPLETAMENTO a carattere coercitivo con il bloc- mero contemporaneo di interven- co dei congedi o il richiamo a ti non fronteggiabili con le Unità L’Italia, oggi, non dispone di partire dalle classi più giovani; disponibili. riserve nel senso più ampio del Forze per il Completamento vo- Una soluzione al problema ca- termine ma di «Forze per il lontarie da costituirsi per fron- pace di far «quadrare il cerchio», Completamento», previste dal teggiare particolari esigenze

69 resse per l’attività delle Forze Ar- mate. Cioè l’avvicinamento con- sapevole e informato dell’indivi- duo verso lo Stato in presenza di esigenze collettive ritenute condi- visibili. In sintesi le riserve non devono essere più considerate personale da mobilitare soltanto in tempo di guerra, ma un insie- me di persone variabile per quan- tità e qualità, da richiamare an- che in tempo di pace o in periodo di limitate crisi. In tale contesto, è auspicabile che le esigenze di completamento e di incremento delle Unità in vi- ta all’emergenza siano incentrate sull’alta qualità del personale e sulla sua preparazione specifica. Quanto sopra presume che, a monte, siano soddisfatte quelle necessità di gestione del «Parco Riserve» necessario per avere un soldato spendibile e disponibile in brevissimo tempo. I compiti di oggi e del prossimo futuro, da quelli interni al Paese a sostegno delle Pubbliche Istituzioni a quel- li di operatori di pace all’esterno, presuppongono un militare Ri- servista a tutto campo. Un pro- fessionista della sicurezza capace di farsi accettare come individuo e di interagire con le strutture di sostegno di qualunque tipo pre- senti per ottimizzare il suo con- Fig. 1 tributo con quello dei tanti altri con cui collabora al fine ultimo della sicurezza a similitudine di operative e addestrative, con gran parte costituito da perso- quanto già avviene in altre nazio- personale militare in congedo ri- nale di leva, volontario e da Uf- ni della NATO. chiamabile su base volontaria. ficiali di Complemento. Le spese Questo sistema, a norma del di esercizio sono molto contenu- Decreto Legislativo istitutivo, te perché i richiami addestrativi LA FORZE DI RISERVA DEI non prevede la costituzione di sono di entità limitata. Inoltre, PRINCIPALI PAESI nuove unità tramite il richiamo. il concetto di mobilitazione, co- OCCIDENTALI Dal punto di vista operativo il sì come attuato, presuppone la criterio è quello di richiamare in chiamata a senso unico della Tralasciando gli USA (Fig. 1) il prima battuta Ufficiali, Sottuffi- Nazione verso l’individuo. cui sistema di riserve e della ciali e Soldati congedati da poco Questo sistema di cose è verosi- Guardia Nazionale hanno volumi tempo e che, quindi, conservano milmente destinato a subire dei di impiego non paragonabili a un livello addestrativo specifico cambiamenti nel prossimo futu- quelli di nessuna altra Nazione la tale da poter essere inseriti in ro. Infatti, in tempi caratterizzati cui mobilitazione non sia obbli- tempi minimi nelle unità. La no- dall’informazione in tempo reale, gatoria, in altri Paesi dell’Allean- stra organizzazione delle Forze da una sempre più estesa e za, prevalentemente anglosassoni di Completamento è essenzial- profonda partecipazione del cit- e francofoni, le Forze di Riserva mente rivolta all’Esercito e uti- tadino ai processi socio-politico- sono considerate parte integrante lizza un bacino di utenza in culturali, esiste e si allarga l’inte- del sistema di difesa nazionale.

70 In Australia (Fig. 2), che sebbe- ne non aderisca al Patto Atlantico è membro permanente del Comi- tato NATO sulle Riserve Naziona- li (NRFC), la struttura di difesa è costituita da 90 000 uomini e donne di cui ben il 40% è rappre- sentata da Riservisti con mansio- ni tecniche e operative del tutto identiche alle forze in servizio permanente. Il personale, inoltre, è mantenuto periodicamente in stato di prontezza anche al di fuori dei periodi di impiego gra- zie a brevi richiami. In Australia, come per il resto delle altre na- zioni che impiegano riservisti su larga scala, la chiave di volta con- siste nel sostegno diretto che vie- ne dato ai datori di lavoro (Em- ployer Support). In Olanda (Fig. 3), nazione di grandi tradizioni militari, le Ri- serve vengono suddivise in Reser- ve Forces (le nostre Forze di Completamento) e Functional Specialist (la nostra Riserva Sele- zionata). Le prime vengono uti- lizzate esclusivamente per un im- piego all’interno dei confini na- zionali, mentre le seconde sono prevalentemente impiegate in missioni nei teatri operativi. In Francia, l’Esercito (Fig. 4) basa il suo attuale sistema delle riserve su un ammontare di circa 11 350 unità mentre il personale Fig. 2 effettivo ammonta a 135 500 uo- mini e donne. Il periodo di ri- chiamo varia da 5 giorni a 4 mesi Allo scopo di aumentare il gettito banca dati in tempo reale a di- l’anno e l’unica clausola nel con- di riservisti il Ministero della Di- sposizione della comunità e dei tratto di richiamo consiste nel- fesa inglese ha istituito un’agen- singoli Comandanti per la ricer- l’impossibilità di impiego fuori zia composta da militari e civili ca di una specifica capacità. La area solo nel caso di operazioni denominata SaBRE (Supporting gestione di una tale quantità di ad alta intensità. Anche in Fran- Britain Reservist and Em- risorse e l’aderenza alle aziende e cia si sta implementando l’orga- ployers). Essa è la risultante di ai singoli individui impone una nizzazione della riserva con l’a- sei anni di studi e simulazioni e struttura di notevoli dimensioni dozione di un sistema in grado di si basa su una sofisticata struttu- all’interno del Ministero della Di- informare e fornire dati efficaci ra fondamentalmente imperniata fesa. L’impiego della Riserva sullo stato di disponibilità delle su attività di promozione diretta, (suddivisa in Forze di Completa- riserve nonché di generare gli op- cioè svolta attraverso contatti di- mento e Riserva Selezionata) av- portuni provvedimenti legislativi retti con il gruppo obiettivo, il viene per tempi e cicli successivi a favore dei datori di lavoro. Riservista, e promozione su rete di varia durata e il mensile del Infine un’altra nazione che può internet, attraverso il costante Riservista è sancito da un appo- essere paragonata all’Italia è il aggiornamento delle informazio- sito contratto che, nel caso della Regno Unito (Fig. 5) il cui Eser- ni relative a possibilità, offerte, Riserva Selezionata, tiene conto cito può contare su 72 000 Riser- impiego, addestramento del Ri- delle capacità, dell’esperienza de- visti a fronte di 107 000 effettivi. servista, e utilizzata come una gli individui e della durata del ri-

71 Fig. 3 Fig. 4 chiamo che loro intendono effet- l’estero e quelle di sicurezza sul disturbo socio economico, ma tuare. territorio nazionale dovrebbero con l’accesso diluito nel tempo a risultare prioritarie rispetto al- brevi/brevissimi cicli addestrati- l’addestramento tecnico-tattico vi della durata anche di uno/due LE POSSIBILI INIZIATIVE classico del passato, del tipo giorni, facendo tesoro di ogni plotone nell’attacco o nella dife- tecnologia informativa e adde- Le esperienze sopra sintetizza- sa, per il semplice fatto che i strativa disponibile: dal semina- te costituiscono una serie di primi compiti hanno maggiore rio al film, dalla conferenza alle esempi di capacità organizzativa probabilità di realizzarsi. Ciò simulazioni e all’e-training e co- e di efficace flessibilità di adat- non significa eliminare tale tipo sì via. La professionalità del Ri- tamento alle necessità dello d’addestramento dal bagaglio servista si potrà, così, realizzare strumento militare. Anche nella del militare ancorché esso sia e mantenere nel tempo attraver- nostra Nazione, allo scopo di ri- Riservista. Si intende invece so lo svolgimento di un pro- dare vigore a una possibile e au- consentire al soldato di adde- gramma addestrativo, secondo spicata forma di collaborazione strarsi prioritariamente per le un calendario prestabilito che tra Esercito e Paese, simili ini- cose che realmente deve affron- preveda sessioni di base come ziative potrebbero essere poste tare. addestramenti di diverso livello in cantiere a patto che siano In tal senso si inquadra la rivi- specialistico, legate al grado e soddisfatte le seguenti condizio- sitazione delle modalità della all’incarico del personale. Utile ni. Innanzitutto l’esistenza di un mobilitazione per consentire a sarà l’istituzione di corsi presso Ente delle Forze Armate con ogni individuo di far parte di le università e le scuole superio- grande capacità organizzativa quel bacino di personale adde- ri per addestrare i cittadini sulle preposto esclusivamente alla ge- strato in cui egli stesso si è col- tematiche inerenti alle operazio- stione del personale Riservista. locato. Il bacino delle Forze di ni che vedono impiegate le For- Quindi un addestramento fina- Riserva dovrà essere addestrato ze Armate. Tali corsi devono lizzato all’impiego quale pre- e mantenuto addestrato. Ciò po- contemplare la preparazione messa indispensabile per l’utiliz- trebbe avvenire non attraverso teorica alle operazioni di pace zo mirato del Riservista. In tal richiami periodici, che implica- per diplomatici e funzionari ci- senso, le Operazioni di Pace al- no costi proibitivi e un rilevante vili e altri, o seminari informati-

72 Reggimento Guardie (1741) - Regno di Sardegna.

vi per divulgare le problemati- che principali collegate a tali ti- pi di attività. Il coinvolgimento delle Asso- ciazioni combattentistiche e d’Arma e del mondo del lavoro nella gestione delle riserve sarà ugualmente importante. Gli at- tori sopra descritti potrebbero essere utilizzati come principali artefici nell’opera pubblicitaria e informativa capillare a soste- gno delle Forze Armate e anche nello studio e nella realizzazio- ne di quelle iniziative finalizzate al mantenimento della prepara- zione del militare in riserva e al- la tutela dei diritti dei militari richiamati (lavoro, trattamento economico, avanzamento di gra- do) attraverso il contatto con le organizzazioni e associazioni di categoria e gli ordini professio- nali. Il tutto si dovrà armonizzare con la creazione di una legisla- zione mirata per regolare i rap- porti fra le componenti del si- stema: Forze Armate, Datori di lavoro, Riservisti. In tale qua- dro dovrebbero essere avviati studi di settore sulle dinamiche inerenti ai benefici economici connessi con il richiamo, il con- gedo e il reinserimento nel mondo del lavoro di personale Riservista, dopo una parentesi di impiego presso l’«Azienda Forze Armate». Per quanto sopra, una possibi- po di gestire il bacino dei riser- d’Arma o con le organizzazioni le soluzione al problema è quel- visti (impiego, legale, medico, del mondo del lavoro come la rappresentata da un’organiz- contributivo, addestrativo, pen- Confindustria e Conartigianato) zazione nazionale relativa alle sionistico, studi legislativi) per per avere il contatto diretto sul- riserve, funzionale alla neces- rifornire di uomini/unità di ri- la disponibilità degli individui a sità di rifornire all’esigenza, in chiamati i Comandi/Enti che ne far parte di una organizzazione tempi brevi e secondo le indica- facciano richiesta. In tal senso i cui appartenenti, seppur in zioni sopra accennate, soldati potrebbe essere collegata con modo non continuativo, si ad- addestrati prontamente impie- svariati utenti (i riservisti stessi, destrano e vengono impiegati, gabili. Tale organizzazione po- i vari Ministeri dello Stato, gli secondo le necessità della Forza trebbe avere le seguenti caratte- Stati Maggiori di Forza Armata Armata e in aderenza a quei ca- ristiche: essere posta alle dirette e dei vari Corpi Armati dello noni stabiliti da leggi e accordi dipendenze dello Stato Maggio- Stato, con la PROCIV e la Croce che ne garantiscono i diritti al re dell’Esercito (Fig. 6) e lo sco- Rossa Italiana, le Associazioni rientro nella società civile al

73 Fig. 5 Fig. 6 termine dell’impiego. Con loro problematiche e a proporsi co- reparti, laddove poi si ritenesse verrebbe attuata la costante ge- me interfaccia con datori di la- necessario implementare il get- stione del patrimonio di cono- voro e Governo per proposte tito di riservisti, potrebbero an- scenza rappresentato dal conge- normative in favore sia del mili- che essere assiemati quantitati- dato in precedenza addestrato e tare da richiamare sia del dato- vi di personale di notevole con- impiegato dallo strumento mili- re di lavoro; essere affiancata sistenza (compagnia, battaglio- tare. Con questi e con i suoi da- da una componente addestrati- ne) in quanto negli stessi sono tori di lavoro si svilupperebbe va, responsabile dell’attuazione presenti materiali in numero un dialogo da cui lo Stato ha dell’addestramento teorico-pra- sufficiente da poter garantire solo da guadagnare; essere co- tico del Riservista la cui durata l’equipaggiamento di simili stituita da un «Comando delle e i cui contenuti possono varia- unità. In tale ottica, se i RAR Forze della Riserva Nazionale» re in funzione dell’impiego e fossero dedicati anche a questi (Fig. 7), con un organico snello, della particolare specializzazio- compiti, potrebbero esprimere flessibile a seconda delle esigen- ne del Riservista. Tale compo- uno sforzo di richiamo la cui ze di lavoro che impiega perso- nente comprende tutte le figure entità numerica potrebbe soddi- nale richiamato o in servizio coinvolte nell’addestramento at- sfare un’esigenza a livello briga- permanente (riqualificato dopo tualmente presenti nell’Esercito ta (ovviamente solo in uomini il 19° anno di servizio o a segui- Italiano, dal Comando delle con equipaggiamento individua- to di invalidità contratta in ser- Scuole, a COMFOTER, alle le). Tale sforzo potrebbe essere vizio). Il suo organico potrebbe Unità da completare, agli attua- interessante e adatto per soddi- essere aumentato allorquando li Reggimenti Addestramento sfare anche le più pressanti esi- si decidesse l’allargamento di Reclute (RAR), che, ancorché genze di turnazione di truppe tale organizzazione ad altre alle dipendenze del citato Co- nei vari teatri operativi; essere Forze Armate o ad altri Corpi mando delle Scuole, potrebbero supportato da adeguati provve- Armati dello Stato. In particola- benissimo riconfigurarsi come i dimenti normativi atti a defini- re, gli uffici di cui potrebbe do- reparti in cui vengono condotti re con la dovuta accuratezza i tarsi evidenziano l’attitudine di addestramenti di durata varia- limiti entro cui inserire giuridi- questo Comando a confrontarsi bile o mirati a una determinata camente la figura professionale con il Riservista, a gestire le sue tipologia di riservisti. In questi del Riservista, i benefici econo-

74 mici e le possibilità d’impiego nella Pubblica Amministrazione e nel mondo del lavoro in gene- rale che gli verrebbero assicura- ti allorquando il Riservista ga- rantisse la propria disponibilità all’impiego in operazioni fuori area. Tali adeguamenti norma- tivi servirebbero in particolare per agevolare i datori di lavoro che potrebbero favorire l’«Azienda Forze Armate» ed es- sere, a loro volta, favoriti con sgravi fiscali, programmi di so- stegno, esclusione dal candidar- si come riservisti di alcune cate- gorie di lavoratori ritenuti di vi- tale importanza per l’andamen- to delle aziende; incentivare il reclutamento dei riservisti me- diante l’adozione di leggi di protezione del posto di lavoro, di riconoscimento legale di spe- cializzazioni acquisite durante il servizio di Riservista e del- l’addestramento maturato con impieghi in operazioni, di soste- gno alle famiglie durante la per- manenza in attività all’estero; costituire Consigli e Comitati di collegamento fra imprenditori, organizzazioni del mondo del lavoro e Forze Armate, con ra- mificazioni in tutto il territorio nazionale anche ricorrendo a forme di gemellaggio con le Fig. 7 Unità militari.

re unità miste per specifiche esi- santi esigenze derivanti dall’ade- CONCLUSIONI genze, alleggerendo in tal modo sione dell’Italia a impegni ope- l’impegno delle Unità operativa- rativi internazionali, impongono Il concetto di «Comando delle mente più qualificate. la razionalizzazione dello stru- Forze della Riserva» costituisce A livello nazionale quest’esi- mento e, di conseguenza, il ri- un potenziale in linea con le at- genza operativa si accompagna a corso a personale potenzialmen- tuali tendenze della NATO. un cambiamento di ordine so- te disponibile la cui efficacia è In tal modo si potrebbe rendere cio-militare che mira alla riaffer- facilmente intuibile dall’uso più flessibile lo strumento dispo- mazione e al rafforzamento di massiccio che altre nazioni NA- nibile, privilegiando l’impiego quel legame tra Forze Armate e TO tradizionalmente adottano delle Unità operative nelle situa- Nazione. Si tratta, in sostanza, da tempo. zioni di pronto intervento e di di offrire ai cittadini, oltre alla Ž maggior rischio operativo. possibilità di far parte delle for- La difesa del territorio e/o alcu- ze attive, l’opportunità di rima- ne operazioni fuori area di mino- nere volontariamente agganciati * Generale di Divisione, re intensità operativa potrebbero alle loro Forze Armate pur conti- Vice Ispettore RFC dell’Esercito essere affidati alle Forze della Ri- nuando a svolgere le loro attività ** Colonnello, serva che sarebbero in grado di professionali. Capo Ufficio del Vice Ispettore alimentare unità esclusivamente Esigenze di bilancio, congiun- RFC dell’Esercito composte da riservisti o costitui- tamente alle sempre più pres-

75 li sforzi della Comunità internazionale per la mes- Gsa al bando delle armi chimiche non sono certamente recenti e tale problematica è sta- ta per lungo tempo nell’agenda delle iniziative di disarmo. I pri- mi tentativi di proibire l’impiego in guerra di gas asfissianti risal- gono durante la Conferenza del- l’Aia del 1899 e alla Convenzione dell’Aia del 1907, ma subito di- mostrarono la completa ineffica- di Giacinto Costantino * cia durante la Prima guerra mon- Renato Morlino ** diale, quando furono utilizzati anche in maniera intensiva. L’evidente crudeltà dell’impie- go di tali armi fu all’origine di un rinnovato rilancio delle iniziative per proibire l’uso di gas e agenti chimici in combattimento. Infat- ti, dopo il fallimento del trattato firmato da Francia, Italia, Giap-

76 pone, Regno Unito e Stati Uniti alla Conferenza Navale di Wa- shington del 1922, i negoziati fu- rono ripresi nella Conferenza In- ternazionale di Ginevra sul Com- mercio di Armi promossa dalla Società delle Nazioni, fino a giungere alla firma del Protocollo del 1925. Tale documento, fino alla ratifica dell’attuale Conven- zione, è stato il solo strumento giuridico internazionale in mate- ria di armi chimiche, anche se non sono mancati i tentativi volti ad ampliarne i contenuti come a esempio nel corso della Confe-

renza sul Disarmo del 1932/1933. Nonostante gli insuccessi, du- rante la Seconda guerra mondia- le le armi chimiche non furono utilizzate, per lo meno su vasta scala, ma il problema della guer- ra chimica e biologica divenne di sempre più scottante attualità an- che per i rapidi sviluppi scientifi- ci e tecnologici. Infatti, subito do- po la guerra, gli sforzi delle Na- zioni Unite in materia divennero sempre più pressanti e, sin dal 1947, nel contesto del dibattito sulle armi di distruzione di mas- sa, il tema fu oggetto di ap- profondita discussione. Solo ver- so la fine degli anni 70, si otten- nero i primi risultati positivi quando la questione, divenne un punto separato e specifico dei ne- goziati sul disarmo tenuti a Gine- vra. Il periodo tra il 1984 e il

77 ratifica del 18 novembre 1995 n. 496, alcuni altri provvedimenti, riguardo la produzione, lo stoc- caggio e la distruzione. Di rilievo, anche per la novità che rappresentano rispetto agli altri accordi internazionali sul di- sarmo, sono l’istituzione di un’Organizzazione per la Proibi- zione delle Armi Chimiche, (OPAC) destinata a gestire l’appli- cazione della Convenzione, e la previsione di meccanismi di veri-

A sinistra. Verifica di una contaminazione chi- mica.

Sotto. Recupero di Adamsite.

1992 è stato cruciale e decisivo per il negoziato, che porterà alla stesura della Convenzione sulla Proibizione dello sviluppo, pro- duzione, stoccaggio e uso delle armi chimiche, firmata a Parigi il 13 gennaio 1993 ed entrata in vi- gore il 29 aprile 1997.

I TERMINI DELLA CONVENZIONE

Rappresenta, senza dubbio, uno dei maggiori successi delle iniziative internazionali sul disar- mo e certamente, uno dei più si- gnificativi risultati della Confe- renza sul Disarmo delle Nazioni Unite. La Convenzione è conside- rata uno strumento unico nel suo Parte, configurati nella distruzio- fica, molto articolati, sul control- genere, concepito e redatto per ne delle armi chimiche, nella lo della distruzione e l’ispezione eliminare per sempre lo spettro proibizione della loro acquisizio- sulla produzione. della guerra chimica. La sua ne e nel trasferimento e divieto di L’OPAC è un organismo dotato struttura particolarmente com- produzione. di poteri sopranazionali che assi- plessa, comprende un preambolo Aspetti di rilievo, le misure di cura l’attuazione della Conven- a carattere introduttivo, 24 arti- applicazione nazionale richieste zione, fornisce assistenza e prote- coli e 3 annessi che ne sono parte per la sua effettiva operatività zione a tutti gli Stati Parte vitti- integrante e che riguardano ri- che si estrinsecano attraverso un me di minacce o aggressioni con spettivamente i prodotti chimici, sistema di garanzia dell’osservan- armi chimiche e promuove la la verifica dell’applicazione, la za della Convenzione, l’adozione cooperazione internazionale per protezione delle informazioni ri- di sanzioni nel caso di violazioni lo sviluppo della chimica a fini servate acquisite nel corso delle e nella disciplina dei problemi pacifici. A livello nazionale inve- ispezioni. Pur complessa, la Con- connessi all’attività dell’industria ce, l’autorità di riferimento na- venzione riesce a esplicitare in chimica. Per quanto riguarda l’I- zionale è rappresentata dal Mini- modo chiaro e comprensibile gli talia, l’adozione della Convenzio- stero degli Affari Esteri. obblighi fondamentali degli Stati ne ha richiesto, oltre alla legge di Dispone, inoltre, di una struttu-

78 Raccolta di campioni di terreno contaminati biologicamente.

ra basata sulla Conferenza degli Stati parte, sul Consiglio esecuti- vo, sul Segretariato tecnico e su gli Organi sussidiari. Gli Organi sussidiari sono rap- presentati dai Comitati Politico, per la Confidenzialità, Scientifico e per le questioni amministrative e finanziarie. La Convenzione attribuisce a tale organismo la facoltà di effet- tuare attività ispettive per verifi- care il rispetto dei prescritti ob- blighi e in particolare, la distru- zione di armi chimiche. Le ispe- zioni possono suddividersi in: ispezioni «di routine», ispezioni «su sfida» e indagini. Le ispezioni «di routine» dell’O- PAC sono destinate a verificare, eventualmente anche con una presenza continua degli ispettori negli impianti, l’attività di distru- zione e lo stoccaggio in attesa della distruzione. Comprendono anche visite preannunciate con 48-72 ore di anticipo alle indu- strie che producono o trattano le sostanze chimiche indicate nella Convenzione . Le ispezioni «su sfida», si effet- tuano su richiesta di uno Stato Parte nel caso in cui nutra fonda- di difesa da armi chimiche, ricor- dello sviluppo incentivando il li- ti sospetti su attività illecite con- rendo anche al supporto dell’or- bero scambio tra gli Stati Parte di dotte in un altro Stato Parte. A ganizzazione che, in caso di at- prodotti chimici e informazioni oggi, non ci sono state richieste tacco con impiego di armi chimi- su applicazioni pacifiche. Questi di ispezioni «su sfida», ma sono che, può essere chiamata a forni- sono però tenuti a evitare restri- state effettuate esercitazioni di si- re o a coordinare misure di assi- zioni e controlli alle esportazioni mulazione per predisporre il per- stenza tecnica, nonché a fornire che impediscano lo scambio di sonale e le procedure. mezzi di protezione, decontami- prodotti a fini pacifici e sono in- Per quanto riguarda le indagi- nazione e assistenza sanitaria. vitati a contribuire allo sviluppo ni, rientrano in questo tipo di Gli Stati inoltre, sono tenuti a industriale degli altri Stati Parte ispezioni gli accertamenti effet- mettere a disposizione dell’orga- mentre, allo scopo di prevenire la tuati dall’organizzazione qualora nizzazione le necessarie risorse proliferazione delle armi chimi- ritenga che uno Stato Parte abbia tecniche, nonché ad assicurare che, vieta le esportazioni, verso impiegato armi chimiche. Fino a un costante scambio di informa- gli Stati non firmatari della Con- oggi, non sono state svolte inda- zioni sulle attività di protezione e venzione, di alcune tecnologie e gini di questo tipo. un contribuito con finanziamenti prodotti chimici, anche di largo La Convenzione promuove an- a un fondo di assistenza. È previ- consumo, che potrebbero essere che aspetti di fattiva collabora- sto anche, quando necessario, impiegati per fini non pacifici. zione. Infatti, in base all’Articolo l’impegno ad assicurare un ade- Tali ultimi aspetti coinvolgono X, gli Stati Parte possono svilup- guato supporto di personale sani- fattivamente l’industria privata, pare programmi di protezione e tario o di mezzi, e la promozione rappresentando la caratteristica

79 più inedita del nuovo regime in- innanzi accennato. trodotto dalla Convenzione. L’in- I campi di intervento della Con- dustria privata non è del tutto as- venzione si sviluppano essenzial- sente negli altri accordi di limita- mente su tre direttrici principali zione degli armamenti, di non che coinvolgono le armi chimi- proliferazione e di disarmo, ma che vere e proprie, gli impianti di ha una parte secondaria rispetto produzione e le attività che, pur alle strutture pubbliche, a diffe- trattando sostanze tra quelle in- renza della Convenzione, in cui dicizzate dalla stessa, non sono sono le strutture private che, per vietate in quanto rivolte a scopi lo più, detengono le sostanze po- di ricerca, di protezione, a medici ste sotto controllo. Infatti, non e industriali. prevede solo la distruzione degli Le sostanze di interesse sono arsenali esistenti, nel senso di suddivise in tre tabelle, e nei prodotti e sostanze già pronti per composti denominati DOC e PSF. la guerra, e la distruzione degli La prima tratta sostanze confi- impianti di produzione di questi gurate come vere armi chimiche materiali bellici, ma altresì la come gas nervini, solfoipriti, messa sotto controllo dei cosid- lewisiti e loro precursori. detti precursori, che sono norma- La seconda e terza tabella com- li sostanze la cui combinazione prendono sostanze, o loro pre- può dar luogo alla costruzione di cursori, certamente tossiche, ma armi chimiche. Anche composti di ampio uso industriale. In par- Il composto DOC é definito co- normalmente utilizzati, detenuti, ticolare per i prodotti della terza, me un composto chimico organi- commerciati da soggetti privati appartenenti alla chimica di base co a formula definita ottenuto sono sotto controllo. Sono sotto con consistenti attività produttive per sintesi, a eccezione degli controllo, per un periodo indefi- sul territorio nazionale. idrocarburi e degli esplosivi. Ri- nito, l’industria chimica di tutti i I composti DOC e PSF costitui- sultano, quindi, esclusi a esem- Paesi sviluppati, il commercio, la scono la classe più variegata. È pio, gli alcoli, ottenuti per fer- detenzione, l’esportazione e l’im- quella che ha dato maggiori pro- mentazione. I composti PSF co- portazione se interessati da pro- blemi per una collocazione cor- stituiscono in realtà una sotto- dotti ritenuti sensibili nel senso retta. classe dei prodotti DOC (ed é

80 A sinistra e a destra. Una fase di un’esercitazione NBC.

Sotto. Bonifica di un VM-90.

questo probabilmente che ha ge- nerato confusione) che, oltre a ri- spondere alla definizione prece- dente, contengono nella molecola fosforo (P), zolfo (S) o fluoro (F). Per quanto riguarda gli obbli- ghi delle aziende e di qualsiasi al- tra struttura che tratta i composti precedentemente menzionati, de- rivanti dalla legge di ratifica della Convenzione, ne esistono due ti- pologie completamente differen- ti: le dichiarazioni e le autorizza- zioni. Le dichiarazioni, in sostanza semplici comunicazioni, si divi- dono in iniziali, preventive e con-

te, preventive e consuntive sono to severe. A titolo di esempio, una un onere periodico relativo alle dichiarazione inesatta per le so- attività, che utilizzano le sostanze stanze delle tabelle due e tre per i predette, previste per l’anno se- composti DOC e PSF comporta guente (dichiarazioni preventive) una pena detentiva da uno a tre e per l’anno trascorso (dichiara- anni, salvo, recita la legge, che il zioni consuntive). fatto non costituisca reato più gra- Le autorizzazioni costituiscono ve. Le omissioni, per quanto ri- una strada a parte e riguardano guarda la prima tabella sono an- la possibilità di detenere, per sco- cora piú gravi in quanto la pena suntive. Le dichiarazioni iniziali pi consentiti dalla Convenzione, prevista varia da 4 a 10 anni, più costituiscono una specie di atto composti della prima tabella, in una multa da 100 a 500 milioni di nascita per tutti coloro che nei questi casi il procedimento si delle vecchie lire. Tali provvedi- tre anni precedenti all’entrata in completa con un provvedimento menti sono indubbiamente molto vigore della Convenzione (aprile formale del Ministero dell’Indu- pesanti e andrebbero forse modu- del 1997) abbiano utilizzato so- stria. lati, anche perché potrebbero veri- stanze delle tre tabelle e composti Le pene previste dalla legge per ficarsi una serie di casi intermedi DOC e PSF e, per loro stessa defi- tutti coloro che omettono o forni- di inadempienza involontaria che nizione, sono un adempimento scono dati inesatti, nelle dichiara- meriterebbero una più attenta va- unico non ripetibile. Diversamen- zioni e/o nelle richieste sono mol- lutazione.

81 IL RUOLO DELL’ESERCITO tessuti, organi e sistemi e la rela- tiva terapia e definire i mezzi di Per quanto riguarda le implica- protezione delle persone e degli zioni per la Forza Armata, deri- animali. vanti dall’attuazione della Con- Tali organi, complessivamente venzione, queste discendono so- 20 depositi di materiale chimico e prattutto dall’attività di ricerca e 12 impianti per la preparazione di di produzione di armi chimiche aggressivi chimici e agenti neb- svolta fino alla fine della Seconda biogeni, operarono prima autono- guerra mondiale e dai residuati mamente e poi alle dipendenze bellici a caricamento speciale ab- del «Servizio Chimico Militare» bandonati o utilizzati sul territo- unico per Esercito, Marina e Ae- rio nazionale da altri eserciti. ronautica. La loro attività portò a Il problema dell’impiego bellico notevoli approfondimenti nella ri- di sostanze chimiche interessò l’I- cerca e produzione degli aggressi- talia nel corso della Prima guerra vi, sui relativi mezzi di diffusione mondiale e la conseguente lezio- e spargimento, nonché sulla loro ne appresa indirizzò il Paese a efficacia sul campo di battaglia e costituire già dai primi anni ’20, sui mezzi di protezione e bonifica anni 1976 e 1977 con la dismis- specifici Organi Tecnici Militari e, naturalmente a una consistente sione del Deposito di Ozieri aventi il compito di eseguire stu- produzione degli stessi. (Sassari) e della fabbrica di ipri- di e prove su mezzi chimici di Al termine della Seconda guer- te di Cesano di Roma e nel 1979 guerra, stabilire l’azione fisiologi- ra mondiale, a seguito della con gli impianti di produzione ca delle sostanze chimiche sulle chiusura degli impianti di pro- di lacrimogeni e asfissianti di persone e sugli animali, determi- duzione, ha avuto inizio il pro- Melegnano (Milano). nare le conseguenti alterazioni gressivo smantellamento delle Il Centro Tecnico Logistico In- anatomiche e funzionali sui vari infrastrutture, conclusosi negli terforze NBC (Ce.T.L.I. NBC) di

82 A sinistra, sotto e a destra. Impianti per la distruzione della miscela Y-FDA.

Civitavecchia, dipendente dal Di- partimento Tecnico dell’Ispetto- rato Logistico dell’Esercito, risul- ta oggi erede dei predetti Organi Tecnici ma con attività volte es- senzialmente alla difesa NBC e, consistenti nella sperimentazione di nuovi sistemi per la protezione individuale e collettiva, nella ri- cerca di nuovi bonificanti per gli aggressivi e nel sostegno logistico relativo ai materiali NBC delle Forze Armate. L’Ente discende dalla recente unificazione, avvenuta con De- creto Interministeriale del 1° set- tembre 2004, del Centro Tecnico Chimico Fisico e Biologico e del- lo Stabilimento Materiali di Di-

vi. Tali residuati, classificati co- me Old Chemical Weapons non risultano ovviamente più utiliz- zabili dal punto di vista operati- vo, ma mantengono tutta la loro notevole pericolosità, sia per le persone sia per l’ambiente in quanto notevolmente deteriorati nella struttura e nel sistema di attivazione. In tal senso, la For- za Armata conscia della neces- sità di porre rimedio al rischio derivante dall’accantonamento di tali materiali, già dai primi anni ’80 aveva avviato una serie di ricerche e sperimentazioni per la distruzione delle vecchie armi chimiche costantemente rinvenute sul territorio naziona- le, progettando e realizzando una serie di impianti, che hanno permesso nel tempo, di distrug- gere i notevoli quantitativi della miscela Iprite-Fenildicloroarsina fesa NBC e da quest’ultimo ha zione NBC derivante dalle atti- (miscela I-FDA) e di Adamsite ereditato anche i compiti relativi vità degli Organi Tecnici succita- posseduti. Per quanto riguarda al recupero, immagazzinamento ti, avvenuta fino alla Seconda la inertizzazione di proietti a ca- e distruzione delle armi chimi- guerra mondiale e dalle opera- ricamento speciale, caricati cioè che obsolete e/o abbandonate zioni belliche svolte sul nostro con aggressivi chimici, è stato rinvenute sul territorio naziona- territorio nazionale, è rimasto studiato e realizzato un altro im- le. L’Italia, infatti, non possiede quale eredità storica un notevole pianto, inizialmente a funziona- nè produce armi chimiche, ma quantitativo di proietti e conte- mento manuale e poi completa- dalla produzione e sperimenta- nitori vari caricati con aggressi- mente automatizzato, che attual-

83 Impianto per la demilitarizzazione dell'Adamsite.

Colpisce particolarmente gli oc- chi, la pelle, le mucose e l’appara- to respiratorio. La tossicità è ele- vata, si pensi che un’esposizione di dieci minuti in un’atmosfera contenente una concentrazione in aria superiore a 0,001 mg/litro (1 milionesimo di grammo per litro)

Elementi di una squadra NBC verifi- cano l’eventuale contaminazione su un T-55 iracheno distrutto.

mente permette di distruggere notevoli quantitativi di munizio- namento, ponendo così l’Italia tra i pochi Paesi in grado di at- tuare il disarmo chimico entro i vincoli di tempo imposti dalla Convenzione. La peculiarità degli aggressivi chimici, estremamente tossici e pericolosi e spesso anche con ca- ratteristiche molto particolari, ha richiesto, per la realizzazione de- gli impianti di distruzione, l’im- piego di materiali e tecnologie estremamente sofisticate che si configurano essenzialmente nel- l’utilizzo di materiali speciali, nel- l’automazione più spinta dei pro- cessi e nell’utilizzazione di com- plessi sistemi di filtrazione dei prodotti volatili. Per quanto ri- guarda gli aggressivi trattati nei suddetti impianti, di seguito se ne riporta una breve descrizione ini- ziando con quello storicamente più utilizzato e nello stesso tempo tra i più pericolosi, l’Iprite o solfu- ro di ß-cloroetile che è una sostan- za organica liquida oleosa, incolo- glossassone Mustard gas (gas mo- provoca vescicazioni intense che, re e di densità pari a 1.27 gram- starda). Possiede proprietà aggres- se diffuse nel corpo o se interessa- mi/ml a 15 °C. Pura è quasi inco- sive dette vescicanti estremamen- no i polmoni, possono avere effet- lore e inodore ma il prodotto ordi- te pericolose in quanto, a contatto to letale. nario ha un notevole odore solfo- con i tessuti umani, provoca dan- Altro aggressivo trattato presso rato che ricorda quello della sena- ni che ricordano le lesioni e gli ef- gli impianti del Ce.T.L.I. NBC, è pe: da ciò discende il termine an- fetti dei raggi Rongten (raggi X). la fenildicloroarsina, sostanza ad

84 alto contenuto di arsenico, liqui- da e incolore che bolle a 225 °C, molto volatile e ad azione starnu- tatoria-vomitatoria, il cui limite di insopportabilità è di 16 milli- grammi per metro cubo d’aria. Altro aggressivo contenente ar- senico è l’Adamsite (difenilammi- no-cloro-arsina) che prende il no- me deriva dal chimico americano Adams. È una sostanza che si presenta a temperatura ambiente solida e in cristalli gialli. Il suo utilizzo prevedeva la realizzazio- ne di candele di varie dimensioni che, bruciate, rilasciavano aero- sol irritante. La sua azione tossi- ca, a basse concentrazioni, si ma- nifesta nei soggetti esposti, attra- verso una sensazione di irritazio- ne alla gola e agli occhi con lacri- mazione, senso di soffocamento, cefalea e nausea. A concentrazio- ni più elevate si manifesta una grande secchezza alla gola e alla bocca, con dolori e paralisi delle articolazioni che nei casi più gra- vi può portare alla morte. Il primo degli impianti a entra- re in funzione e a portare a ter- mine il suo compito, è stato quel- lo per la distruzione della miscela I-FDA ideato nell’ambito dei la- boratori del Comprensorio del Ce.T.L.I. NBC e brevettato per conto del Ministero della Difesa. La miscela, come detto, è compo- sta da una sostanza vescicante, l’Iprite (I), e da una sostanza con caratteristiche starnutatorie-vo- mitatorie, la Fenildicloroarsina miscela mediante acqua ossige- flon da utilizzare nella costruzio- (FDA), ed era stata concepita con nata a 130 volumi (si pensi che la ne dei reattori chimici, delle tu- due scopi ben precisi. Il primo normale acqua ossigenata per usi bazioni, delle valvole di intercet- era quello di abbassare il punto medici è soltanto a 12 volumi) se- tazione e di quelle di regolazione. di fusione dell’Iprite per consen- guita dalla neutralizzazione del- Al termine del processo chimi- tirne l’utilizzo anche a basse tem- l’acidità prodotta nella reazione co i componenti della miscela so- perature ambientali, il secondo si con idrossido di calcio (calce). no trasformati in prodotti a bassa riferiva alla difficoltà dei filtri L’acqua ossigenata rompe la tossicità, ma la presenza di com- dell’epoca di trattenere gli aero- molecola dell’aggressivo e provo- posti arsenicali nei prodotti di sol prodotti dalla fenildicloroarsi- ca un forte incremento della tem- reazione, provenienti dalla fenil- na e, quindi, tale sostanza respi- peratura e della acidità attraverso dicloroarsina, obbliga a miscelar- rata, induceva il vomito e obbli- la produzione di acido cloridrico, li con cemento e sabbia così da gava a togliere la maschera per- condizioni drastiche, quindi, che formare un conglomerato cemen- mettendo così l’azione vescicante hanno richiesto un notevole lavo- tizio con il quale sono riempiti dell’Iprite. ro di ricerca di materiali tecnolo- appositi contenitori in cemento Il processo chimico utilizzato gicamente avanzati adatti alla co- armato vibrato. I monoliti così per la distruzione si basa sulla struzione dell’impianto, quali a realizzati sono stoccati su di una ossidazione in fase liquida della esempio gli acciai smaltati e il te- apposita piattaforma e, periodi-

85 Nelle immagini: alcune fasi della bonifica di un proietto con la tecni- ca del «bicchierino».

catene esplosive nel proietto e la tipologia della sostanza aggressi- va attraverso una metodica sem- plice ma allo stesso tempo inge- gnosa. Si raffredda il proietto a temperatura stabilita e si sotto- pone a esame radiografico, ripe- tendo tale ciclo più volte abbas- sandone la temperatura finchè la sostanza contenuta non solidifi- ca. L’avvenuta solidificazione si rivela radiografando il proietto in posizione inclinata e verificando che la superfice libera dell’ag- gressivo mantenga la primitiva posizione così, attraverso la co- noscenza dei punti di fusione del- le più usate sostanze aggressive, si risale alla tipologia della so- stanza stessa. camente, controllati così come zazione dei proietti a caricamen- Esclusa la presenza di catene sono controllate le acque meteo- to speciale che, in effetti, si sud- esplosive e valutata la conforma- riche raccolte sotto la piattafor- divide in più parti in quanto zione interna del proietto si pro- ma, per accertare l’eventuale pre- ognuna di esse demilitarizza un cede alla sua apertura mediante senza di arsenico. particolare calibro di proietti una appropriata lavorazione Il secondo impianto realizzato, (sottoimpianto per i proietti cali- meccanica che consisterà nella che ha concluso la sua attività bro da 65 a 105 mm, quello per i svitatura del codolo o, se questa nel dicembre 2004, è quello per calibri da 149 a 155 e quello per i non è possibile, nella foratura o la demilitarizzazione dell’Adam- calibri superiori). Tale impianto nel taglio del proietto. site, che consiste nel travasare i automatizzato, che ha già per- L’aggressivo contenuto viene contenitori contenenti le candele messo di inertizzare alcune mi- travasato e raccolto in un conteni- dell’aggressivo in un mulino a gliaia di proietti, rappresenta la tore per la successiva distruzione coltelli che li frantuma in grossi naturale evoluzione di una lavo- e il proietto viene bonificato me- pezzi e, successivamente, li invia razione manuale nella quale i diante lavaggi con acido nitrico in un mulino a cilindri in grado proietti venivano lavorati singo- concentrato e con ipoclorito sodi- di ridurli in piccole dimensioni. larmente, svitando il codolo di co (in pratica corrispondente alla Tali fini particelle vengono poi chiusura e svuotandone il conte- commerciale varechina ma con- trasferite in una mescolatrice or- nuto (prevalentemente miscela I- centrata). Tale impianto consente bitale (un particolare tipo di be- FDA) che poi passava alla distru- la inertizzazione di 64 proietti nel- toniera) dove con l’aggiunta di zione nell’apposito impianto di le otto ore lavorative, nella più sabbia, cemento e acqua si ottie- trattamento della miscela. Le at- completa sicurezza in quanto è neun conglomerato cementizio tuali procedure operative consi- dotato di particolari sistemi di fil- con il quale sono riempiti appo- stono essenzialmente nell’esame trazione antiaerosol e a carbone siti contenitori realizzati in ce- radiografico preliminare del mu- attivo che trattengono eventuali mento armato vibrato, successi- nizionamento da inertizzare at- fuoriuscite di aggressivo. vamente stoccati in una piat- tuato con una macchina a raggi- Il Ce.T.L.I. NBC, oltre alla di- taforma sottoposta a controlli X (acceleratore lineare) estrema- struzione delle armi chimiche, è periodici così come attuato per i mente potente che riesce ad at- anche deputato alle attività di bo- monoliti della miscela I-FDA. traversare fino a 10 centimetri di nifica del territorio nazionale, in Il terzo impianto realizzato, en- acciaio. Tale indagine permette caso di ritrovamento di proietti e trato in piena attività a partire di controllare la conformazione ordigni NBC residuati bellici. Può dal 2003, è quello per la inertiz- interna, l’eventuale presenza di accadere che i proietti rinvenuti

86 non siano trasportabili negli im- pianti di Civitavecchia per la suc- cessiva inertizzazione, in quanto risultano lanciati e non esplosi e/o dotati di spoletta. In tal caso l’atti- vità, di per sé ad alto rischio, è re- sa maggiormente complessa e pe- ricolosa in considerazione della natura dei materiali da trattare. Per portare a termine tale tipo di missione, è stata sviluppata una metodica di bonifica che prevede l’utilizzo di una particolare carica cava, detta del «bicchierino da caffè», da posizionare sulla spo- letta e che, dopo la deflagrazione, consente di espellerla dal proietto senza farlo esplodere e creando nel corpo del proietto un foro at- traverso il quale si potrà estrarre l’aggressivo chimico. Tale proce- dura consente di effettuare la bo- nifica di residuati bellici a carica- mento speciale anche in luoghi relativamente urbanizzati e con modesti disagi per la popolazione e, soprattutto, di confinare in mo- do consistente l’eventuale conta- minazione dell’area interessata al- la bonifica. Naturalmente dalle attività so- scambi di conoscenze e di profes- namento sulle tecniche radiogra- praddette discendono degli obbli- sionalità avvenuti durante le ispe- fiche da condurre sui proietti e ghi verso l’OPAC che si configura- zioni, se nel tempo si è addivenuti contenitori a sospetto caricamen- no, oltre che nella redazione della alla richiesta da parte dell’OPAC to speciale. Tale rilevante attività dichiarazione iniziale e di quelle di effettuare presso il Compren- affidata all’Italia,è certamente un preventive e consuntive, nel se- sorio corsi di istruzione per i riconoscimento delle professiona- gnalare tutti i ritrovamenti di ma- nuovi ispettori . I primi di tali lità sviluppate e perfezionate in teriale bellico a caricamento spe- corsi, tenuti negli anni 1997 e ambito Forza Armata che, oltre a ciale, informando preventivamen- 1998, prevedevano l’addestra- dare prestigio all’Istituzione, po- te sulle relative operazioni di bo- mento all’uso dei presidi di prote- ne il nostro Paese all’avanguardia nifica e, successivamente, sulle zione NBC (maschere, filtri, indu- tra quelli che, firmata la Conven- attività di distruzione dei residua- menti e guanti), all’utilizzo delle zione, hanno intrapreso l’attività ti negli impianti di inertizzazione. tecniche di bonifica personale e di distruzione dell’armamento Inoltre, per le caratteristiche de- dei materiali e al riconoscimento chimico posseduto. gli impianti e per il materiale delle armi chimiche e dei relativi Ž trattato, il Ce.T.L.I. NBC è sotto- impianti di produzione. Nel corso posto alle ispezioni annuali «di dell’ispezione effettuata nella pri- * Colonnello Co. ing., routine» durante le quali gli ispet- mavera di quest’anno, avvenuta Direttore del Centro tori OPAC verificano la rispon- tra l’altro nella più grande cordia- Tecnico-Logistico denza di quanto dichiarato con lità e fiducia reciproca, è stata Interforze NBC quanto effettivamente distrutto. avanzata la richiesta per l’avvio, Le ispezioni finora effettuate han- presso il Ce.T.L.I. NBC, di due ** Tenente Colonnello Co. ing., no sempre dato eccellenti risulta- corsi a carattere annuale destina- Capo Sezione Ricerca ti sia per la rispondenza e la tenu- ti alla formazione di nuovi ispet- e Sperimentazione ta dei registri, sia per l’organizza- tori. Il primo di tali corsi sarà de- dell’Ufficio del Capo zione operativa e logistica del stinato all’addestramento alla Dipartimento Tecnico Ce.T.L.I. NBC. Ed è forse dovuto conduzione delle ispezioni men- dell’Ispettorato Logistico a tali risultati, oltre che agli tre il secondo prevedrà l’aggior- dell’Esercito

87 IMPIEGO DELLO SPAZIO AI FINI MILITARI

Per questo argomento non sarà luppo di capacità spaziali offensi- possibile fornire molti dettagli ve, comprese le armi anti-satelli- tecnici per evidenti motivi di ri- te, i missili spaziali (space-based servatezza. missile) e le armi spaziali in gra- Lo sfruttamento dello spazio è do di colpire anche obiettivi ter- stato, da sempre, un chiaro obiet- restri. tivo militare. Gli Stati Uniti hanno coordina- Il motivo di tale interesse risie- to una serie di diversificate capa- de nella possibilità di utilizzare cità spaziali, che comprendono si-

Sperimentazione TacSat 1

Si tratta dello sviluppo di siste- mi da lanciare nello spazio e del- l’accesso a risorse spaziali nel- l’ambito di un ciclo di pianifica- zione operativa di contingenza. Il TacSat1 mira alla realizzazio- ne di: comunicazioni ad altissima velocità ed elevata automazione, La rete di distribuzione delle carichi utili (payloads) modulari, informazioni provenienti dai interfacce comuni, disseminazio- satelliti sarà in grado di raggiun- ne di dati in reti caratterizzate da gere il singolo veicolo tattico. elevate caratteristiche di sicurez- za, lanciatori economici e rapida- le enormi potenzialità offerte dai sistemi di sorveglianza, naviga- zione/geolocalizzazione, comu- nicazioni, che saranno dotati, in un prossimo futuro, di capacità offensive, posti ad elevata altitu- dine, per ottenere una schiac- ciante supremazia di manovra e iniziativa. Il dominio dello spazio contri- buisce, secondo la dottrina statu- nitense in vigore, alla realizzazio- ne del cosiddetto «dominio tota- le» (full spectrum dominance) e costituisce, nel contempo, un concreto rafforzamento della for- Il satellite militare britannico za militare (force enhancement). di comunicazione Skynet 5. Unitamente alle caratteristiche di force enhancement, la capacità stemi di sorveglianza, radar, mente dispiegabili. spaziale militare è anche volta al esplorazione, anti-missile, anti-sa- Il progetto prevede il lancio di controllo dello spazio ed allo svi- tellite, comunicazione e così via. una costellazione di micro-satelli-

88 carica (charged couplet device - nome di corri- CCD), operante nella banda del dore (road-run- visibile. ner), consiste nello I dati così raccolti sono resi di- sviluppo di un dimostratore per sponibili alla rete SIPRNET, che validare il rapido dispiegamento fa parte delle risorse strategiche di un sistema spaziale atto a for- di comunicazione a disposizione nire un pronto supporto agli dell’organizzazione della Difesa utenti tattici. In particolare, nel- degli Stati Uniti. l’ambito di tale programma di ri- cerca è previsto lo sviluppo, da Progetto TacSat2 (road-rrunner) parte della società statunitense Disegno di un satellite spaziale MSI, di un velivolo in grado di per comunicazioni militari Il progetto TacSat2, sviluppato portare un satellite in orbita. So- di prossima generazione. dall’Aeronautica militare statuni- no state già realizzate sia la strut- tense, conosciuto anche con il tura di questo autobus spaziale (space-bus) sia la matrice di celle Disegno di un possibile laser spaziale. solari per l’alimentazione del sa- tellite. Il lancio è stato pianificato e dovrebbe verificarsi entro la primavera del 2006.

Esperimento di scienza e dimostrazione (demonstration and science experiment - DSX)

Il programma prevede l’esecu- zione di una serie di esperimenti connessi con l’obiettivo di proteg- gere i velivoli dell’aeronautica mi- litare statunitense dall’impulso conseguente ad una eventuale esplosione nucleare e quello di sviluppare, entro il 2009, satelliti radar posizionati su orbite ad ele- vata altitudine, a circa 10 000 m dalla superficie terrestre, su una ti tattici, che forniranno anche assetti spaziali idonei a realizzare una robusta, distribuita ed atta- gliata rete di sensori per missioni tattiche o operative. Il primo lan- cio del TacSat1 risale al 2004 ed è stato il primo. Il suo obiettivo è quello di disseminare dati in una rete operativa sicura, nota con l’acronimo SIPRNET, con un co- sto complessivo ridotto. I sistemi utili (payloads) instal- lati a bordo del satellite, com- prendono una telecamera dotata di sensore a raggi infrarossi non raffreddato ed una telecamera con sensore ad accoppiamento di Il satellite TacSat 1.

89 posizionati nella regione spaziale delle orbite terrestri di media al- titudine (MEO).

Assemblaggio e verifica di veicoli tattici satellitari per la designazione veloce degli obiettivi (rapid target vehicle assembly & checkout - RTVAC)

Presso i laboratori di ricerca dell’Aeronautica degli Stati Uniti è in corso la seconda fase del pro- getto che prevede la realizzazione di un sito di prova e validazione (test bed) di tecnologie pronte al- Esempio di impiego delle capacità l’impiego (plug and play) svilup- di comunicazione del TacSat1. pate dall’industria per applicazio- ni nell’ambito dei veicoli satellita- delle orbite terrestri di media al- titudine (medium-earth orbit - MEO). Il DSX prevede anche la speri- mentazione di carichi utili (pay- loads) realizzati dall’agenzia del- la Difesa per i progetti di ricerca avanzata (defence advanced re- search project agency - DARPA) e dai laboratori di ricerca dell’ae- ronautica militare statunitense (air force research laboratories - AFRL). Nella sua configurazione opera- tiva, il DSX fornirà un sistema spaziale tecnologicamente avan- zato per migliorare le capacità di Disegno del satellite per comunicazioni e navigazione che sarà lanciato nel 2006.

comunicazione, sorveglianza e ri tattici. In sintesi, il RTVAC co- navigazione delle unità militari stituisce il «sistema di misura» sino al singolo soldato. con cui si valuterà la corrispon- Il pacchetto di sistemi utilizza- denza dei vari progetti e sistemi to per il DSX sarà posto in orbita realizzati dall’industria e/o da al- da uno speciale vettore di lancio tri centri di ricerca con i requisiti del tipo «a perdere». per l’impiego nei futuri sistemi Il programma DSX consentirà spaziali. Questo sito di prova e va- alle unità combattenti interforze lidazione sarà utilizzato anche di disporre di migliori sistemi di per i dimostratori/progetti realiz- Telecamera utilizzata sorveglianza, comunicazione ve- zati nell’ambito di altri program- dal TacSat1. loce e navigazione, che saranno mi di ricerca, come il «satellite

90 nel settore del- le applicazioni spaziali a scopo mili- tare. Infatti, i due terzi dei 100 sistemi satellitari in orbita sono dedicati a scopi militari. Tra le risorse spaziali militari attualmente in orbita, la Russia possiede ben cinque tipi di satel- liti per il riconoscimento fotogra- fico, due serie di satelliti per ser- Struttura ad anello per il vizio informativo (Electronic In- carico di due satelliti, utilizzata telligence - ELINT), quattro tipi per il programma DSX. di satelliti per comunicazioni de- dicati alle esigenze militari. Le tattico di prossima generazione (near term TacSat) e il dimostra- Disegno del lancio del primo tore di missioni spaziali interfor- satellite su orbita bassa e partenza ze da combattimento (joint warfi- del razzo per il secondo satellite ghting space demonstration mis- su orbita di media altitudine. sions). In aggiunta, il «test bed» RTVAC sarà utilissimo per la pro- va di interfacce standard e la mes- sa a punto dei requisiti operativi.

Satellite rispiegabile (WrapSat)

Il WrapSat è un programma di ricerca condotto dai laboratori dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti in collaborazione con

capacità di navigazione compren- dono i sistemi Parus e Glonass, quest’ultimo con caratteristiche similari al GPS statunitense, con una pianificazione di 24 satelliti in orbita entro il 2010. Tuttavia, sono ancora necessa- rie ingenti risorse per completare l’ambizioso programma. Per que- sto motivo, Russia, Cina ed Unio- Realizzazione di antenna radar ne Europea stanno considerando virtuale di grandi dimensioni tramite la possibilità di unificare i propri la interconnessione di micro satelliti. sforzi nel settore dei satelliti per geolocalizzazione e convergere l’Agenzia per la Difesa Missilisti- proprie interfacce a quelle del si- verso la realizzazione di un siste- ca (Missile Defence Agency). L’o- stema da impiegare a bordo. ma di navigazione «eurasiatico» biettivo è quello di sviluppare similare al GPS statunitense. un’architettura di satellite ricon- Il sistema russo di Ž figurabile che utilizza speciali geolocalizzazione GLONASS tecnologie elettroniche per (a cura del Tenente Colonnello conformare, automaticamente, le La Russia è sempre stata attiva Angelo Gervasio)

91 MMOONNTTEE LLUUNNGGOO 8-116 DICEMBRE 1943

I COMBATTIMENTI DEL 1° RAGGRUPPAMENTO MOTORIZZATO

Il 1° Raggruppamento motoriz- al 141° Reggimento di fanteria zo a ripiegare sulla base di par- zato nasce il 28 settembre 1943 e americano, già schierato sul pen- tenza dove, assieme a una compa- rappresenta la prima unità del ri- dio orientale della collina. L’attac- gnia del II battaglione, riuscì a costituito Esercito dopo l’armisti- co italiano era inquadrato a destra contenere l’urto nemico. zio, impegnata nella lotta contro i da un’azione offensiva sferrata dal Sorte analoga toccò sulla sini- tedeschi. 143° Reggimento di fanteria ame- stra alla 2a compagnia del LI bat- Complesso pluriarma della forza ricano con obiettivo Monte Sam- taglione , costretta an- di circa una Brigata, completamen- mucro e San Vittore e, a sinistra, ch’essa a ripiegare. te motorizzato (1), era formato da da un’azione a breve raggio contro L’azione era fallita con conse- soldati appartenenti a tutte le re- le posizioni tedesche di Monte guenti gravi perdite per il Rag- gioni d’Italia raccoltisi principal- Maggiore, svolta dal 142° Reggi- gruppamento italiano: 84 morti, mente in Puglia agli ordini del Ge- mento di fanteria statunitense. 121 feriti e 282 dispersi. nerale di Brigata Vincenzo Dapino. Quanto all’appoggio di fuoco, era Il 1° Raggruppamento ripiegò a Dopo un addestramento durato previsto un concorso da parte del- difesa, sulla posizione di partenza circa due mesi, il Raggruppamen- l’artiglieria americana, che avreb- per l’attacco, ove si riordinò, in at- to fu inviato il 14 novembre dalla be svolto un massiccio fuoco di tesa di muovere nuovamente con- zona di Brindisi a quella di Avelli- preparazione sulle posizioni tede- tro il nemico. no, a disposizione del Generale sche; le armi dei due suddetti Reg- La seconda azione su Monte Keyes, Comandante del II Corpo gimenti di fanteria dovevano, inol- Lungo ebbe luogo otto giorni do- d’Armata statunitense. tre, creare cortine di fuoco lungo po la prima, il 16 dicembre. Poi- Il 3 dicembre fu assegnato alla la statale Casilina e nella valle fra ché la prova del giorno 8 aveva 36a Divisione americana allo sco- Monte Maggiore e Monte Lungo. dimostrato che quelle posizioni po di essere impiegato in un’opera- L’appoggio durante l’attacco era non potevano essere prese con il zione contro le posizioni germani- affidato alle artiglierie italiane e a solo attacco frontale della fante- che di Monte Lungo, fissata per il quelle divisionali americane. ria italiana, il Comando della 5a giorno 8 dicembre. L’azione si in- L’azione ebbe puntualmente ini- Armata decise di svolgere un’a- quadrava nell’offensiva della 5a Ar- zio all’ora fissata, il Raggruppa- zione su una fronte più ampia, mata americana, tendente a sfon- mento scattò all’attacco con una prendendo come obiettivo l’alli- dare le linee tedesche nel settore di colonna unica, avente un batta- neamento Monte Maggiore - San Cassino (2). glione in primo scaglione e un al- Vittore. L’azione venne quindi af- Monte Lungo è un’altura di 361 tro in secondo. Alle ore 8.10 la fidata a forze adeguate allo scopo metri posta a sbarramento della de- quota 343, lungo la dorsale del da raggiungere. Fu infatti dispo- pressione di Mignano che domina monte, era stata raggiunta, e tutto sto che essa si sviluppasse in suc- la statale Casilina e la ferrovia, fian- lasciava credere che l’azione fosse cessione di tempi su tutto il set- cheggiata dal fiume Peccia. A est stata coronata da successo. Tra- tore: sulla destra il 141° Reggi- della Casilina si trova Monte Roton- dendo ogni aspettativa, i tedeschi mento statunitense avrebbe oc- do mentre a ovest del fiume Peccia scatenarono un nutrito fuoco di cupato, il giorno 15, San Pietro si trovano Colle San Giacomo e repressione dalle pendici di Mon- mentre il 143° avrebbe prosegui- Monte Maggiore. L’altura di Monte te Maggiore e di Colle San Giaco- to il movimento su San Vittore. Lungo è rocciosa, priva di copertura mo. Il violento fuoco nemico che Sulla sinistra il 142° Reggimento e offre scarsi appigli tattici. accoglieva i nostri soldati non ap- fanteria americano, muovendo In base agli accordi presi con il pena si affacciavano dalle posizio- da Monte Maggiore nella notte Comando americano, fu disposto ni raggiunte annientò pratica- tra il 15 ed il 16, avrebbe attacca- che il 1° Raggruppamento moto- mente due compagnie (la 1a e la to ad ovest di Monte Lungo, rizzato attaccasse le posizioni di 2a) del I battaglione del 67° Reg- mantenendosi in contatto con il Monte Lungo alle ore 6.20 del gimento. Il contrattacco tedesco Raggruppamento italiano, il qua- giorno 8, dopo aver dato il cambio obbligò la 3a compagnia di rincal- le, il mattino del 16, avrebbe at-

92 taccato al centro le posizioni te- battaglione del 67° fanteria, dal LI americane avevano anch’esse oc- desche di Monte Lungo, rastrel- battaglione bersaglieri e dal V bat- cupato le posizioni ad esse asse- landone, a conquista avvenuta, le taglione controcarri, lasciò la base gnate. A sera, tutto Monte Lungo pendici. di partenza alle ore 9,15, iniziò era saldamente presidiato dagli Questa volta l’operazione fu co- l’attacco e, dopo alcune ore di italiani. ronata da pieno successo. La co- combattimento, raggiunse gli Le perdite di quest’ultima azione lonna italiana, costituita dal II obiettivi fissati. Intanto le truppe ammontarono a: 10 morti, 30 feri- ti e 8 dispersi. Il 20 dicembre il 1° Raggruppa- mento motorizzato fu inviato nelle retrovie, per riordinare i reparti e ripianare le perdite in vista del successivo impiego, nei primi me- si del 1944, all’estrema destra della 5a Armata americana, nel settore compreso tra le Mainarde e Monte Marrone. Nella duplice azione di Monte Lungo i soldati italiani si erano comportati valorosamente come attestarono vari messaggi che i co- mandanti statunitensi inviarono al Generale Dapino. I combattimenti di Monte Lungo dimostrarono agli Alleati sia la vo- lontà combattiva del soldato italia- no, sia la forza e la volontà delle istituzioni italiane nel riuscire a te- nere e mantenere alle armi centi- naia di migliaia di italiani in un momento in cui gran parte dello Stato nazionale sottostava ancora all’occupazione tedesca. Ž

Tenente Colonnello Salvatore Orlando

NOTE

(1) Il 1° Raggruppamento motorizza- to era formato dai seguenti reparti: 67° Reggimento di fanteria, su due battaglioni e dal LI battaglione bersa- glieri; dall’11° Reggimento di artiglie- ria su quattro gruppi; dal V battaglio- ne controcarri; da una compagnia mista del genio e da unità dei servizi. Comandante del Raggruppamento fu designato il Generale di Brigata Vin- cenzo Dapino. (2) Dall’ottobre del 1943 i tedeschi si erano organizzati su una linea difen- siva che, partendo da Scauri, attra- versava il Garigliano, passava su Monte Lungo e Monte Sammucro, correva sulle alture di Monte Casale ad est di Venafro e raggiungeva l’A- driatico lungo i rilievi della riva sini- stra del fiume Sangro.

93 11994422 -- 11994433

II BBAATTTTAAGGLLIIOONNII VVOOLLOONNTTAARRII TTUUNNIISSIINNII

IInnccoorrppoorraattii nneell RReeggiioo EEsseerrcciittoo,, ooppeerraannoo iinn AAffrriiccaa sseetttteennttrriioonnaallee nneellll’’eessttrreemmaa rreessiisstteennzzaa ddeellll’’AAssssee ccoonnttrroo ggllii AAlllleeaattii

94 I residenti italiani in Tunisia, con encomiabile slancio patriottico, si offrirono per combattere l’ultima disperata battaglia contro un nemico soverchiante. Un volontarismo generoso e disinteressato che, seppur destinato a sicura disfatta, seppe illuminarsi di generoso eroismo. Un fulgido esempio di orgogliosa italianità su cui ingiustamente è calato il velo dell’oblio.

n risposta allo sbarco ameri- cano e delle truppe della IFrancia Libera del Generale De Gaulle nei territori nord-afri- cani appartenuti al governo di Vi- chy l’8 novembre 1942, le Forze dell’Asse invasero agli inizi dello di Fillippo Cappellllano * stesso mese la Tunisia. Le unità italo-tedesche, intanto, dopo la sconfitta di El Alamein avevano iniziato il ripiegamento dall’Egit- to e dalla Libia. Tripoli fu eva- cuata il 23 gennaio 1943 e in Tu- nisia fu organizzata l’estrema re- sistenza dell’Asse contro gli ingle- si, che incalzavano dalla Libia, e le forze franco-americane, che avanzavano dall’Algeria. La folta colonia italiana resi- dente in Tunisia accolse con fa- vore le truppe dell’Asse e nume- rosi furono coloro che chiesero di arruolarsi nel Regio Esercito Ita- liano per combattere contro gli Alleati. Il Ministero della Guerra, su indicazione del Comando Su- premo, arrivò addirittura a pro- porre la chiamata alle armi e l’ar- ruolamento obbligatorio dei cit- tadini italiani residenti in Tuni- gliere di Stato effettivo presso la reparti tunisini. sia, in considerazione del gran Commissione Italiana per l’Armi- Fu temporaneamente distacca- numero di volontari reclutati e stizio con la Francia (2). All’inizio to alla Caserma «Kasbah» anche dell’elevata motivazione mostrata delle operazioni il Comando Su- il Generale Leone Santi, Capo dagli arruolati, che costituivano premo stimò che il gettito com- Delegazione di Tunisi della «i migliori elementi della colonia plessivo potesse raggiungere an- C.I.A.F., che il 16 dicembre aveva italiana sui cui sentimenti si po- che le 10 000 unità. La forza dei preso il posto del Generale Artu- teva fare sicuro affidamento» (1). volontari non poté essere ulte- ro Benigni nell’incarico di regola- Il reclutamento dei volontari, riormente ampliata per le diffi- re l’arruolamento e la formazione infatti, era iniziato sin dal 9 di- coltà logistiche legate al riforni- dei reparti volontari tunisini. Per cembre 1942, su iniziativa del mento di materiali di vestiario, lo più furono incorporati nel Re- Comando Supremo e l’avallo del equipaggiamento e armamento. gio Esercito e solo una parte con- Capo del Governo, e in breve ar- L’inquadramento del personale fluì nella Milizia Volontaria per rivò a interessare migliaia di uo- di truppa fu affidato a Ufficiali, la Sicurezza Nazionale e nella mini. Alla fine se ne contarono Sottufficiali e graduati dalla Divi- Regia Marina (3). Il personale ar- oltre 4 000. A capo dell’organiz- sione di Fanteria «Superga» e ad ruolato nella Milizia fu destinato zazione destinata al reclutamento altri fatti affluire appositamente al 570° battaglione Camice Nere, dei volontari fu preposto il Te- dall’Italia. Al 21 dicembre erano alla 1a Legione Camicie Nere nente Colonnello di complemen- già partiti dall’Italia 24 dei 32 Uf- Africa Settentrionale, al 50° Rag- to Vincenzo Corsini, già Consi- ficiali destinati al comando dei gruppamento batterie Milizia Ar-

96 tudini fisiche e morali da destina- adiacenze di Soussa. Lo Stato re al 10° Reggimento Arditi in ad- Maggiore del Regio Esercito - Uf- destramento in Italia. ficio Ordinamento sanzionò, in Il centro di reclutamento e di data 10 aprile 1943, l’avvenuta addestramento fu costituito aTu- costituzione, disposta dal XXX nisi, presso la Caserma «Ka- Corpo d’Armata, del centro di re- sbah», il 9 dicembre 1942, e nello clutamento e di addestramento di stesso mese furono mobilitati il I, Tunisi e quella dei tre battaglioni. II e III battaglione Volontari Tu- In data 1° marzo 1943 fu sciolto nisini. A gennaio il Comando di il III battaglione, mentre il II Reggimento fu sciolto e sostituito mutò il numero distintivo in XI. da un comando Raggruppamento Responsabile della costituzione, Volontari Tunisini, con sede nelle dell’equipaggiamento e dell’adde-

Sopra. Arruolamento dei volontari tunisini.

A destra. Raffigurazione pittorica dei volon- tari tunisini del «Raggruppamento Frecce Rosse».

tiglieria Controaerei e all’8° Gruppo Milizia Artiglieria Marit- tima. Il Comando Supremo asse- gnò circa 200 unità per le esigen- ze della Regia Marina, dove furo- no impiegati come complementi nella MILMART e nel battaglione «San Marco». Lo Stato Maggiore Generale autorizzò anche l’arruo- lamento su base volontaria di re- clute tunisine con particolari atti-

97 stramento dei reparti volontari fu go, avendo tutti subordinato il il Tenente Colonnello di Stato loro ingaggiamento a tale condi- Maggiore Massimo Invrea. I vo- zione e alla posizione giuridica lontari accettarono di buon grado di regolare appartenenza alle di entrare a far parte delle Forze Forze Armate italiane. È da Armate italiane a condizione di escludersi l’uso di bracciali e di vestire un’uniforme che li avreb- altri equivoci distintivi, per ra- be preservati da eventuali rappre- gione suesposta, che trova la sua saglie francesi. piena giustificazione nella situa- È indispensabile vestizione mi- zione ben nota a codesto Coman- litare arruolati, prima dell’impie- do Supremo, e nell’odio dei fran-

Sopra. Inquadramento dei volontari tunisini.

A sinistra. Caserma «Kasbah».

cesi contro i nostri connazionali, che, in mancanza di regolare uniforme, armamento e inqua- dramento, non verrebbero certa- mente riconosciuti come legitti- mi belligeranti e resterebbero esposti alle severe pene spettanti ai franchi tiratori e a gravi rap- presaglie anche nei riguardi delle loro famiglie. I volontari sono pronti a tutto dare; ma desidera- no combattere e morire con l’o-

98 nore dovuto ai soldati (4). fluenze della colonia locale. L’al- parti di fanteria della Divisione A causa della scarsa disciplina, lontanamento dalla città, l’inqua- «Superga». Così riferisce la rela- i reparti di volontari si resero col- dramento con Ufficiali non tuni- zione del Comandante del I bat- pevoli nel corso del mese di di- sini, la severità della vita militare taglione volontari tunisini, Mag- cembre di alcuni furti e violenze tutta dedita all’addestramento eli- giore Leo Cataldo, sulle prime fa- nel porto e centro urbano di Tu- mineranno senza dubbio tutte le si dell’incorporamento e dell’ad- nisi, che costrinsero il Generale incrostazioni che hanno nel pri- destramento: Molti si presentaro- Santi a ordinare l’allontanamento mo periodo potuto far dare un no, e la visita medica fu solo una dalla città dei militari già incor- giudizio sfavorevole all’elemento pura formalità, perché tutti furo- porati. volontario tunisino. Esso ha so- no arruolati, in qualsiasi condi- Disciplina e spirito militare. As- stanzialmente l’animo generoso, zione fossero (parecchi, infatti, sai scarsa finché i volontari tuni- entusiasmo, desiderio di coopera- dopo risultarono non idonei). (...) sini rimasero in Tunisi ove com- zione al buon esito delle opera- Il giorno 11 dicembre il Generale misero gravissime mancanze e zioni (5). Benigni tenne ai volontari riuniti taluni vari reati sfuggendo a ogni La situazione disciplinare mi- un discorso, esaltando lo scopo sanzione. Ciò per motivo della gliorò rapidamente, e già il 31 di- del loro arruolamento. Il giorno mancanza di inquadramento e cembre il Comando del XXX Cor- 17 dicembre era già stato costi- per l’incapacità dei primi Ufficiali po d’Armata autorizzò a trarre tuito, su due compagnie, il I Bat- tunisini reclutati, affetti anche es- dal I battaglione elementi istruiti taglione il quale, a mezzo ferro- si dalle stesse animosità e in- per rinforzare l’organico dei re- via, fu distaccato a Bou Ficha. I

99 reparti furono impiegati per l’ad- INTERVISTA A UN REDUCE destramento, servizi di guardia al a cura di Carlo Romano* posto avanzato munizioni e al de- posito carburanti, in servizio di ronda notturna, in lavori di co- Non bastano sessant’anni e un mare a separare per sempre il presente di mandata alla Sezione Sussisten- Giuseppe Vindigni, oggi sereno bisnonno catanese, dal suo passato. Dall’al- tra parte del Mediterraneo, era il 1942, Vindigni, figlio di emigranti siciliani za. L’addestramento, quindi, pro- passati dalla Libia alla Tunisia, scopriva per la prima volta quant’era forte il cedeva molto lentamente. Questo suo amor patrio anche se l’Italia non l’aveva mai vista. La guerra era arriva- reparto, inoltre, mancava di qual- ta anche nella sua città, Tunisi, portandosi via d’un tratto le ragioni di una siasi mezzo di trasporto, di qual- convivenza civile tra la comunità italiana e quella locale legata alla Francia. siasi materiale di uso generale, Moltissimi italiani, anche quelli come lui che in Italia non c’erano mai stati, mezzi di collegamento, di arma- improvvisamente additati come nemici dai francesi, avevano così deciso di arruolarsi nell’Esercito e difendere il fronte africano. Passeggiando lungo la mento di squadra. (...) In breve fu riva ancora oggi, a 82 anni, Giuseppe Vindigni non può fare a meno ogni costituito il I Reggimento volon- volta che guarda il mare dalla costa di Catania, di ripensare a quei giorni, tari «T» su tre battaglioni, rispet- alla sua decisione di arruolarsi nel I battaglione Volontari Tunisini per sup- tivamente di stanza a Bou Ficha, portare i soldati italo-tedeschi che ripiegavano dopo la sconfitta di El Ala- Sousse e Sfax. Il Comando di mein. E i ricordi scorrono ancora lucidissimi. Reggimento si dislocava ad Ham- Ci parli delle sue esperienze di vita in Tunisia prima del novembre-ddicem- mam Lif; a Tunisi (Caserma «Ka- bre 1942. sbah») funzionava una specie di Vivevo a Tunisi con la mia famiglia, padre, madre e quattro fratelli. Mio pa- deposito. Inoltre si formava una dre aveva conosciuto mia madre a Tripoli, in Libia, nel 1918. Poi i miei si compagnia Allievi Sottufficiali, erano trasferiti in Tunisia, dove ci eravamo integrati bene, anche perché la distaccata a Campo Servière (nei comunità italiana era piuttosto numerosa e ben inserita. Mio fratello mag- giore ad esempio lavorava come commesso viaggiatore per una società pressi di Hammam Lif), e una francese di import-export, mentre io studiavo da ragioniere e nel frattempo compagnia O.A (operai automo- avevo iniziato a fare un po’ di apprendistato nello studio di un notaio. bilisti, n.d.r.) (6). A causa della penuria di dotazio- Quali erano i rapporti tra la comunità italiana e le autorità francesi? ni d’armamento, i battaglioni rice- Fino allo scoppio della guerra i rapporti erano piuttosto buoni. Tunisi era vettero esclusivamente armi porta- una città cosmopolita: oltre ai francesi e ai tunisini, erano presenti numero- se comunità di varia provenienza, dai maltesi agli arabi, dagli ebrei agli tili individuali, quali fucili e fucili spagnoli. Gli italiani in tutta la Tunisia erano circa 100 000 e vi si erano tra- mitragliatori, rimanendo privi di sferiti subito dopo la Prima guerra mondiale per cercare di sfuggire alla cri- quasi tutti i materiali di servizio si economica che aveva colpito l’Italia e costruirsi un futuro. In maggioran- generale e di mezzi di trasporto. za provenivano dalla Sicilia e dalla Calabria ed erano molto apprezzati per Alla fine di dicembre risultavano la loro abilità nell’agricoltura: ancora oggi i vigneti e gli oliveti della Tunisia in distribuzione 3 000 fucili e mo- sono il frutto di quel lavoro. Con l’entrata in guerra dell’Italia però le cose cambiarono rapidamente. schetti mod. 91, 5 000 bombe a mano e 50 fucili mitragliatori Perché ha scelto di arruolarsi nell’Esercito Italiano dopo l’occupazione della mod. 1915 calibro 8 mm Chauchat Tunisia da parte delle forze dell’Asse? di preda bellica francese. Il 570° La situazione stava precipitando rapidamente. Nel giugno del 1940 i france- battaglione CC.NN., composto di si attraverso dei manifesti comunicarono che tutti gli italiani che lavorava- volontari tunisini e comandato dal no per conto di aziende francesi dovevano essere licenziati. Fu così che mio fratello perse il lavoro ed ottenne da mio padre il benestare per iscriversi al Seniore Alberto Tetamo, ricevette corso di aeronautica militare tramite il consolato italiano. Quando nel 1942 una parte dell’armamento solo il i soldati italiani iniziarono a ripiegare vidi un altro manifesto, questa volta 28 febbraio 1943. Il Seniore Remo delle autorità consolari italiane, che invitava i giovani italiani residenti in Scaparra, incaricato dell’arruola- Tunisia ad arruolarsi. Ero pieno di entusiasmo e voglia di rendere un servi- mento nella Milizia di volontari tu- zio all’Italia e fu così che il 12 dicembre del 1942 decisi di arruolarmi pre- sentandomi alla caserma Kasbah di Tunisi ed entrando a far parte del I bat- nisini comunicò, nel febbraio taglione Volontari Tunisini. 1943, al Comando Generale della Milizia la raccolta di 2 015 do- Come ha trascorso i Suoi primi giorni di vita militare? mande d’arruolamento, delle All’entusiasmo subentrò un po’ di delusione. Noi volontari fremevamo per quali 1 188 risultavano esaudite cercare di stare assieme ai soldati italiani, ascoltavamo la radio per sentirci (7). Sebbene gli effettivi dei bat- aggiornati. Tra noi non c’erano solo giovani, ma anche tanti padri di fami- glia, professionisti: anche i francesi rimasero meravigliati dalla nostra com- taglioni volontari si mostrassero pattezza. Eppure l’inizio di quell’esperienza non fu facile: il primo equipag- motivati e determinati a combat- giamento che ricevemmo era antiquato, ci diedero i fucili del 1899 e le mi- tere, il Comando italiano destinò traglie dell’Esercito francese del 1914. i reparti prioritariamente a com- piti di seconda linea, evitando Quale era il morale dei volontari tunisini? un impiego generalizzato contro Capimmo subito che venivamo visti come soldati di serie B: siccome erava-

100 mo volontari molti credevano che fossimo dei poveracci che, ridotti alla di- gli Alleati. Riguardo l’inquadra- sperazione, cercavano un’occasione per sbarcare il lunario. Qualcuno ci mento, l’addestramento e la coe- chiamava bastardi. Però durante l’addestramento ricevemmo armi più mo- sione dei reparti, una relazione del derne, mitra Breda e fucili Beretta, cinture imbottite di bombe a mano e per Tenente Colonnello Invrea, riferì molti di noi che aspettavano impazienti il momento di entrare in azione fu che: Ibattaglioni sono comandati il segnale che la nostra dedizione all’Italia cominciava ad essere compresa. Ricordo in particolare il giorno in cui vidi per la prima volta quelle che sa- da Ufficiali Superiori in servizio rebbero state le nostre divise: non appena notai le mostrine tricolori sulle permanente effettivo. Gli Ufficiali uniformi grigioverdi e i pantaloni alla zuava sentii che non appena le avessi inferiori sono numerosi ma nel indossate avrei potuto finalmente anch’io sentirmi un soldato italiano. E fu complesso di qualità modesta. proprio così. (...) L’istruzione del personale la- scia molto a desiderare poiché Che rapporti ha avuto con i Comandi e le truppe del Regio Esercito? All’inizio come dicevo fu tutto molto difficile. Proprio per superare la diffi- appena costituiti, i reparti sono denza del Regio Esercito nei nostri confronti chiedemmo e ottenemmo di stati impiegati in servizi vari (di- poter avere anche Ufficiali tunisini come noi. A guidare il I battaglione di fesa costiera, lavori, ecc.). Il I cui facevo parte venne così scelto un Tenente che si chiamava Ingrassia e battaglione fucilieri ha potuto era uno dei nostri. Ricordo che non perdeva mai l’occasione per incorag- iniziare l’addestramento vero e giarci e ci trattava con grande rispetto oltre che fermezza. Del Regio Eserci- proprio soltanto il 2 marzo. La to invece ricordo il Generale Messe: durante la ritirata aveva scelto proprio il nostro battaglione per montare la guardia al suo Quartier Generale e per massa dei volontari è animata da noi questo fu un ennesimo riconoscimento di grande importanza. ottimo spirito sì che i reparti hanno una notevole coesione mo- Ha avuto esperienze di combattimento? Dove e come ha operato il suo Re- rale. (...) Per migliorare l’adde- parto? stramento occorrerebbe che i re- All’inizio, anche perché conoscevo bene l’arabo, mi chiesero di far parte dei parti fossero sottratti per un cer- commandos che si sarebbero dovuti infiltrare tra le linee nemiche. Ma io volevo a tutti i costi indossare la divisa con le mostrine tricolori. Fu così che to tempo (almeno sei settimane) entrai nel I battaglione dei Volontari Tunisini e ricordo ancora perfettamen- a qualsiasi impiego (8). te la notte in cui partimmo per la prima linea. Giunti vicino a Mateur su- In marzo il I battaglione fucilie- bimmo il primo attacco da parte dell’Esercito francese comandato dal Ge- ri con 700 effettivi si trovava di- nerale Juin. Da quel momento non passava giorno senza che venissimo slocato a Mahdia, 50 km a sud- martellati dall’artiglieria degli americani. Di notte invece si muovevano gli est di Sousse, in funzione di dife- algerini e i marocchini che ci attaccavano all’arma bianca, con le scimitarre. Molti dei nostri persero la vita, tra questi anche un mio amico d’infanzia sa costiera, mentre l’XI battaglio- che si era arruolato con me. Noi, che eravamo decisamente meno rispetto ne costiero con 400 uomini era alle truppe nemiche, ci muovevamo soprattutto di notte per coprire la ritira- dislocato tra Hergba e Djebema- ta dei soldati italiani e tedeschi. Una delle missioni che ricordo meglio la ne. Il 570° battaglione CC.NN. su compimmo alla fine di marzo del 1943: muovendoci a carponi tra rovi e 500 uomini era di presidio a crepacci riuscimmo a far saltare un fortino nemico mimetizzato tra le roc- ce. Ricevetti 8 giorni di licenza premio e l’elogio del Comandante. Camp Servière. Altri volontari si trovavano presso il Centro di ad- Quale è il suo giudizio sulle truppe nemiche? destramento e reclutamento di Ricordo che fu un confronto impari. Nei corpo a corpo ci confrontavamo Tunisi e assegnati in rinforzo a con algerini e marocchini, gli americani e gli inglesi invece ci colpivano reparti vari della Milizia Maritti- con l’artiglieria e gli aerei. I nostri aerei ormai erano stati annientati, così ma, della difesa controaerei terri- come quelli del Generale Rommel. Al momento della resa finale eravamo in 220 000 contro un milione e 200 000. toriale e di Camicie Nere. Circa 400 elementi andarono a raffor- Quale è stata la sua sorte dopo la resa italo-ttedesca del maggio 1943? zare l’organico del battaglione All’inizio venni fatto prigioniero dagli inglesi. Nemmeno loro se la passa- d’Assalto Volontari Tunisini pro- vano bene e per i viveri avevano bisogno degli aiuti americani. Però ci veniente dall’Italia. Era quest’ulti- trattavano abbastanza bene: ci tenevano in un campo a Bona. Poi nel lu- ma un’unità di Forze Speciali, or- glio del 1943 finimmo sotto i francesi e la situazione peggiorò: volevano che ci arruolassimo nella Legione Straniera, soffrivamo la fame e molti ganizzata a Roma sin dal maggio di noi si ammalarono. Anch’io venni colto dalla difterite ma non aveva- 1942 e addestrata dal Servizio mo assistenza medica. Per curarmi compravo un po’ di limone dai pasto- Informazioni Militare del Co- ri arabi che si avvicinavano al campo. Non avevamo nulla da dargli se mando Supremo. L’unità deno- non i nostri vestiti. Nel febbraio del 1944 riuscii a fuggire con un amico minata Centro «T» faceva parte verso la Libia prima rubando una jeep americana e poi, finita la benzina, del Raggruppamento Centri Mili- camminando per 80 chilometri nel deserto. Ci presero gli inglesi e a Tri- poli i miei parenti pagarono la cauzione per liberarmi. Nel 1949 arrivai tari che inquadrava volontari ara- in Italia: in Africa, partiti gli americani, non c’era più lavoro. Entrai nel- bi ed ex prigionieri di guerra in- l’aeronautica civile e lì è iniziata in un certo senso la mia seconda vita: diani, che avevano optato per es- quella che mi ha portato qui a Catania, dove vivo con le mie tre figlie e i sere impiegati contro gli Alleati, nipoti dall’altra parte del mare. in particolare contro gli inglesi e * Giornalista i francesi, per sostenere la causa

101 I volontari sfilano per le vie di Tunisi.

zionale. Parte degli effettivi svol- se anche un corso di paracaduti- smo a Tarquinia (9). Alcuni ele- menti trovarono impiego contro gli alleati già nel dicembre 1942, Ipochi elementi del battaglione d’Assalto «T» assegnati come gui- de informatori al Comando Divi- sione «Superga» danno un rendi- mento prezioso. Si riterrebbe molto utile l’invio dell’intero bat- taglione il quale oltre a fornire al- tre guide e informatori potrebbe essere di grande rendimento an- che in altro impiego come ad esempio in operazioni di rastrel- lamento. Tra il 10 e 16 gennaio 1943 il Comando Raggruppamen- to e il battaglione «Tunisia», or- dinato su Comando, 2 compagnie e reparto misto (in tutto 440 uo- mini), affluirono con mezzi nava- li e aerei in zona di operazioni. Così prosegue la relazione del Maggiore Cataldo sullo spirito e morale dei volontari: Il giorno 21 gennaio, il Tenente Colonnello Invrea chiese ai battaglioni dei volontari per il completamento del battaglione d’Assalto «T» giunto dall’Italia, il quale aveva i quadri, ma non molti soldati. Alla richiesta fatta nei battaglioni, molti espressero il desiderio del trasferimento perché speravano poter essere subito impiegati in combattimento. Eccetto alcuni casi sporadici di militari alquan- to tiepidi, la quasi totalità era animata da forte desiderio di combattere. Elementi intelligenti, pieni di buona volontà nell’ap- prendere, zelanti e scrupolosi nell’adempimento dei compiti dell’indipendenza nazionale dei gioni suddette. Nell’agosto 1942 che loro venivano affidati. Queste loro Paesi. A questi erano stati con la forza raggiunta dai tre qualità positive furono largamen- aggregati i volontari italiani, o centri «A» (arabi), «T» (tunisini), te tenute presenti dai Comandan- d’origine italiana, già residenti in «I» (indiani) fu costituito il Rag- ti di reparto per ottenere il massi- Estremo e in Medio Oriente. In gruppamento Frecce Rosse. Face- mo rendimento nel minor tempo particolare, il Centro Militare va parte del Raggruppamento il possibile. Però, nonostante ciò, i «T», con sede a Roma in via Ap- battaglione d’Assalto «Tunisia» reparti erano sempre sprovvisti pia, era composto esclusivamente composto di soli italiani (ex Cen- di tutto il necessario, per quanto di italiani nati in Tunisia, Algeria, tro «T») su tre compagnie d’assal- venissero fatte giornalmente le ri- Marocco francese e spagnolo op- to e una compagnia della Milizia chieste di armi, apparati radio, pure di elementi pratici delle re- Volontaria per la Sicurezza Na- equipaggiamenti, ecc.. Alla fine

102 furono concessi dei muli, fucili avuto effetto pratico, davano la Sopra. mitragliatori francesi e pochi au- sensazione ai militari che quanto La vestizione e l’equipaggiamento tomezzi leggeri. Però i tunisini, veniva loro detto dai Comandanti dei volontari tunisini. oltre i pregi anzidetti, avevano di reparto altro non era che inti- Sotto. anche non pochi difetti, (...) per midazione. I volontari nel cortile della Caserma cui alcune volte erano presi da L’attività operativa in combatti- «Kasbah». uno spirito di indolenza e apatia, oppure da un desiderio di piena libertà che mal contribuiva alla compagine disciplinare dei repar- ti. Però questi difetti erano facil- mente superati con un governo disciplinare persuasivo e giusto. La relativa vicinanza alle proprie famiglie fu uno dei più gravi in- convenienti. L’umano desiderio di recarsi a Tunisi, specialmente dopo i vari bombardamenti, per vedere cosa era accaduto ai pro- pri familiari, portava la necessità di concedere spesso numerosi permessi, tutto a danno dell’ad- destramento. Inoltre, pur conce- dendo numerosi permessi, molti arbitrariamente si allontanavano non volendo comprendere, per quanto più volte si spiegasse il reato, la gravità della mancanza commessa nell’allontanarsi arbi- trariamente dal reparto. Ciò fu causa di alcune denunzie di di- serzione che, non avendo mai

103 A sinistra e a destra. Benedizione e consegna della ban- diera di guerra ad un reparto.

francesi e dopo aspro combatti- mento fu accerchiata e dispersa. Soltanto alcuni giorni dopo afflui- rono al Comando di battaglione i pochi superstiti riusciti a sfuggire alla stretta del nemico. Le perdite approssimative furono di 25 mor- ti, un Ufficiale e 50 soldati prigio- nieri. La 1a compagnia partecipò, invece, il giorno 13 aprile a un contrattacco per riconquistare le posizioni occupate dalle truppe della Francia Libera, dove rimase pressoché distrutta. L’azione fu svolta in modo au- dace e brillante, tanto da riscuo- tere l’elogio degli Ufficiali supe- riori presenti. Il giorno successi- vo la compagnia riceveva l’ordine di avanzare e occupare nuove al- ture. Durante il movimento il re- mento riguardò soprattutto il I saldo tenuto dalla 4a compagnia. parto si trovò di fronte e di fianco battaglione, che ricevuti gli ele- Il contrattacco di un plotone di forze soverchianti nemiche, con menti fisicamente e moralmente rincalzo e il fuoco dei mortai da le quali impegnò una impari lot- più idonei dai rimanenti batta- 81 spezzò l’impeto nemico. Nell’a- ta. Il valore, il coraggio e lo glioni, fu impiegato in linea di zione si registrarono 2 morti e 4 sprezzo del pericolo dimostrati fuoco contro gli Alleati. L’XI bat- feriti nelle file dei volontari tunisi- da tutti i componenti del reparto taglione continuò, invece, ad es- ni. Nello stesso giorno, però, il Co- furono superiori a ogni elogio. sere impiegato per compiti di di- mando della Divisione «Superga» Perdite furono di: 2 Ufficiali mor- fesa costiera fra Enfidaville e ol- ordinò il ripiegamento del batta- ti; numero imprecisato di soldati tre Mahdia, mentre il 570° glione su posizioni arretrate. Il morti perché la zona del combat- CC.NN. fu utilizzato per lo più movimento fu effettuato per lo più timento per più volte alternativa- come battaglione lavoratori (10). a piedi sotto il tiro nemico e sfrut- mente, fu occupata dal Reparto e In previsione dello schieramen- tando l’unico autocarro disponibi- dagli avversari; 2 Ufficiali feriti; to in linea, in marzo, la forza del I le per il trasporto dei materiali. Le 20 soldati feriti; 2 Ufficiali prigio- battaglione fu portata a 4 compa- nuove posizioni furono più volte nieri; 70 soldati prigionieri (11). gnie, che ricevettero fucili mitra- prese di mira dai mortai e dall’ar- Sul rendimento in combatti- gliatori Breda mod. 1930 al posto tiglieria avversaria, soprattutto nei mento degli effettivi del I batta- delle armi automatiche francesi e giorni 27 aprile e 4 maggio. Segui- glione così si espresse il Maggio- altro equipaggiamento pesante. Il rono ulteriori ripiegamenti fino re Cataldo: In combattimento di- 31 marzo il Comando di battaglio- alla mattina del 10 maggio quan- mostravano coraggio, intelligen- ne e due compagnie (3a e 4a) af- do il battaglione fu impegnato in za, sprezzo del pericolo. Però al- fluirono sui Monti Menassir, nel un ultimo combattimento nella cuni, dopo uno sfortunato com- settore tenuto dal 92° Reggimento zona di Zaghouan assieme ad ele- battimento, facilmente si disper- di Fanteria. A partire dalla metà menti superstiti del 91° e 92° Reg- devano e si recavano a Tunisi. Si di aprile le compagnie assegnate gimento di Fanteria. Diversa fu la ripresentavano volontariamente in rinforzo a due diversi battaglio- sorte delle altre due compagnie di dopo due o tre giorni di assenza. ni del 92° subirono attacchi quasi volontari tunisini. La 2a, assegna- (...) In conclusione l’elemento era giornalieri da parte di pattuglie ta per ordine del XXX Corpo d’Ar- ottimo se saputo comprendere e nemiche e tiri di disturbo di arti- mata a una colonna mobile di ri- guidare. Ottimo è stato il conte- glieria. Il 24 aprile, il nemico, do- serva del Tenente Colonnello Gua- gno tenuto nell’attacco e nella di- po un’intensa preparazione d’arti- dalupi, si scontrò nella zona di fensiva. Ottimo impiego hanno glieria, mosse all’assalto del capo- Ousseltia con soverchianti forze trovato anche uomini isolati

104 presso Comandi e reparti, come Dopo la battaglia il Comando di fu attaccato in forze dal nemico. interpreti e come informatori. battaglione e la 2a compagnia fu- Le perdite subite furono di 8 Si batterono con valore anche i rono ritirati dalla linea, mentre la morti e 27 feriti. Andò dispersa volontari tunisini che in febbraio 1a compagnia fu assegnata in anche una pattuglia di 25 uomini erano stati inquadrati nel batta- rinforzo al 91° Reggimento Fan- che insieme a elementi tedeschi glione d’Assalto «T». Il Reparto teria «Superga». Il 16 febbraio il aveva eseguito una sortita nottur- giunse in prima linea il 26 gen- Maggiore Donato lasciò il co- na. Dopo il ripiegamento, le nuo- naio e già il 28 partecipò all’attac- mando del battaglione, venendo ve posizioni tenute dal battaglio- co di posizioni statunitensi nella sostituito dal Maggiore Pasquale ne d’Assalto «T» furono sottopo- zona di Gebel Halfa dove perse Ricciardi, che già aveva coman- ste a intensa pressione da parte ben 65 uomini tra morti e feriti, dato in Italia il Centro Militare del nemico tra il 27 aprile e il 1° oltre a 36 dispersi. Il Tenente Co- «T». Nella notte del 19 marzo la maggio. La resistenza, condotta lonnello Invrea così riferì del 2a compagnia effettuò un colpo con valore e abnegazione, causò combattimento al Comando Su- di mano nella zona di Ousseltia. altre sensibili perdite che assom- premo: Mattina 26 corrente rice- Il 24, il battaglione, nuovamente marono a 20 morti e 53 feriti. La vuto improvvisamente ordine da riunito, svolse alcune azioni notte del 3 maggio fu condotto Ecc. Sogno assumere comando esploranti nel settore di Sidi Bon un colpo di mano contro le linee settore operativo Passo Kukat in Zit subendo la perdita di 2 uomi- occupate dal nemico, che rispose situazione critica. Serata stesso ni. Tra il 10 e il 12 aprile il batta- l’indomani con un attacco in for- giorno proceduto occupazione glione ripiegò sulle posizioni di ze di elementi della Legione Stra- Gebel Halfa trovato sgombro. Enfidaville svolgendo compiti di niera, fanteria indigena e mezzi Giorno 27 in azione offensiva retroguardia alle dipendenze del- corazzati americani. Il nemico contro soverchianti forze nord la 10a Divisione Corazzata tede- subì ingenti perdite, pagate al americane le due compagnie «T» sca. Il 23 aprile il caposaldo tenu- prezzo di 14 morti, 37 feriti e 35 avuto perdite gravissime (12). to dalla 1a e dalla 2a compagnia dispersi. Quasi tutti gli Ufficiali

105 A sinistra. Volontari tunisini inquadrati nelle «Camicie Nere».

A destra. Un gruppo Bandiera del «Raggrup- pamento Frecce Rosse» durante una cerimonia .

NOTE

(1) Promemoria per il Capo di Stato Maggiore Generale, Chiamata, richia- mo alle armi e arruolamento volonta- rio di cittadini italiani residenti in Tunisia, del Comando Supremo - Sta- to Maggiore Africa - Ufficio Operazio- ni - Sezione esteri in data 19 febbraio 1943. (2) Già il 15 novembre 1942, tramite il Consolato italiano di Tunisi, il Corsini aveva fatto conoscere agli italiani resi- denti in Tunisia, e specialmente alle organizzazioni sportive, che era con- sentito un arruolamento a tutti coloro del battaglione rimasero fuori pe dell’Asse strette senza vie di che avessero desiderato recarsi come combattimento. Il 7 maggio il re- uscita nella morsa anglo-ameri- lavoratori in Tripolitania per servire parto fu ritirato dalla linea di cana, i residenti italiani in Tuni- le armi italiane. Questa forma di ar- fuoco per essere riordinato. L’11 sia, con un encomiabile e sponta- ruolamento era stata escogitata per maggio riceveva l’ordine di resa neo slancio patriottico, si offriro- non destare l’attenzione e il sospetto del Comando della Divisione «Su- no all’Italia per combattere l’ulti- delle autorità francesi. Il 25 dello stes- perga». ma, disperata battaglia contro un so mese, fu reso noto che l’arruola- Dopo la caduta della Tunisia nemico soverchiante. Fu un vo- mento volontario non aveva lo scopo del maggio 1943 erano rimaste a lontarismo generoso e disinteres- di reperire persomale da impiegare Roma due compagnie del Centro sato, destinato ad andare incon- nei lavori, ma bensì di uomini per «T», una delle quali appartenente tro a una sconfitta sicura, e pro- prestare servizio militare ed essere alla Milizia Volontaria per la Si- prio per questo ancor più lumi- impiegati in combattimento contro la curezza Nazionale. Nell’estate noso ed eroico. Francia Libera e gli anglo-americani. 1943 la compagnia «T» del Regio La popolazione italiana della (3) Volontari arabo-tunisini conflui- Esercito insieme al Gruppo For- Tunisia ha effettivamente fornito rono anche in reparti tedeschi. Il 9 di- mazioni «A» andò a costituire il una percentuale (di volontari, cembre, il Generale von Arnim, Co- Battaglione d’Assalto Motorizza- n.d.a.) eccezionale e superiore a mandante delle truppe dell’Asse in to, che partecipò ai combatti- ogni previsione (13). Tunisia, autorizzò l’arruolamento di menti contro i tedeschi del 9-10 Ž volontari locali come complementi settembre a Monterotondo e a destinati a unità sotto organico. I te- Porta San Paolo. * Tenente Colonnello, deschi fecero affluire in Tunisia an- La vicenda dei volontari tunisi- in servizio presso che un Reggimento di volontari arabi ni rappresenta una pagina impor- l’Ufficio Storico dello Stato su 4 battaglioni organizzato a Odes- tante e gloriosa della storia del- Maggiore dell’Esercito sa. Il reparto aveva una forza di 3 500 l’Esercito Italiano nella Seconda uomini di nazionalità marocchina, al- guerra mondiale e in particolare gerina e tunisina, inquadrati da Uffi- del sentimento di Patria che ani- Le fonti bibliografiche sull’argomen- ciali e Sottufficiali tedeschi. mava le popolazioni italiane resi- to sono scarse. L’articolo è stato così (4) Foglio in data 1° dicembre 1942, denti all’estero. In un frangente realizzato basandosi quasi esclusiva- Arruolamento e impiego elementi lo- critico e oramai già compromes- mente su fonti archivistiche dell’Uffi- cali, Consolato Generale d’Italia a so delle operazioni belliche in cio Storico dello Stato Maggiore del- Tunisi. Africa settentrionale, con le trup- l’Esercito. (5) Relazione sulla situazione e orga-

106 nizzazione dei volontari tunisini, in re. In data 19 febbraio 1943 il Co- strine orizzontali a barre, riportanti i data 29 dicembre 1942 della CIAF - mando Supremo autorizzò l’aviotra- colori nazionali e le stellette. Delegazione dell’Esercito per il con- sporto urgente dei volontari in Italia. (10) L’11 febbraio 1943 Il Comando trollo del Nord-Africa - Sottodelega- (8) Relazione in data 20 marzo 1943, Supremo - Stato Maggiore Africa - zione Tunisia, a firma del Generale Ordinamento dei reparti costituiti fi- Ufficio Operazioni autorizzò il gra- Santi. nora con volontari tunisini (dati for- duale scioglimento dei battaglioni (6) Brevi cenni sull’arruolamento, niti dal Tenente Colonnello di Stato «T» ordinari; gli effettivi dovevano spirito, addestramento e impiego dei Maggiore Invrea). andare a rinforzare i reparti della Di- volontari tunisini. (9) A. Viotti: «Uniformi e distintivi del- visione «Superga». Fu disposto, inve- (7) Il Capo di Stato Maggiore della l’Esercito Italiano nella seconda guer- ce, di mantenere in vita il battaglione Milizia comunicò al Capo del Gover- ra mondiale (1940-1945)», Stato Mag- d’Assalto «T» «dati i compiti speciali no anche la richiesta di arruolamento giore dell’Esercito - Ufficio Storico, che dovrebbe svolgere». di 42 figli di italiani naturalizzati Roma, 1988, pp. 495-496. L’uniforme (11) Sintesi diario storico I battaglio- francesi che, potendo al compimento era quella sahariana colore cachi, con ne Volontari «T». del 21° anno di età optare per la citta- bustina mod. 42, fregio la granata dei (12) Fonogramma n. 163/T ricevuto dinanza italiana, chiedevano d’essere Granatieri (in seguito fu adottato un dal SIM in data 30 gennaio 1943. trasferiti in Italia per essere poi in- nuovo fregio con tre frecce incrociate (13) Foglio n. 60/T in data 21 gennaio quadrati nei battaglioni Camicie Ne- e coronate da un serto d’alloro) e mo- 1943, battaglioni volontari «T».

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6060 annianni

SpecialeSpeciale AnniversarioAnniversario -- GGllii IIttaalliiaannii nneeii BBaallccaannii 88 sseetttteemmbbrree 11994433 -- 88 mmaarrzzoo 11994455

a cura di Nicola Serra *

Sulle brulle pietraie, sui sentieri e sulle doline del Montenegro e del Sangiaccato, nelle giogaie dell’Erzegovina e i valloni della Bosnia in tanti caddero combattendo eroicamente. In un momento tragico della Patria lontana, dopo aver rifiutato sdegnosamente le infamanti proposte di resa e di collaborazione, seppero riscattare l’onore e la di- gnità del popolo italiano. Meritano l’appellativo di «garibaldini» e il privilegio di in- dossare la camicia rossa per aver combattuto valorosamente e con gli stessi ideali di chi aveva seguito «l’Eroe dei due Mondi». IlIl raccontoracconto deldel ComandanteComandante Generale C.A. Carlo Ravnich

Alla data dell’Armistizio, 8 set- ta con grande entusiasmo e spi- data l’eccezionale situazione di tembre 1943, il territorio della rito di abnegazione, animati dal- quei giorni e la mancanza di Slavija del sud, comprendente il la ferma volontà di resistere ad adeguati collegamenti. Quello Montenegro, il Sangiaccato e le ogni costo ai nemici storici della morale non venne mai meno né Bocche di Cattaro, era presidiato Patria, spregiando gli umilianti dall’una né dall’altra parte. Tale dalle grandi Unità, dipendenti dal ordini che questa o quella fazio- decisione era ispirata da un XIV Corpo d’Armata (sede Pod- ne armata intendevano imporre. profondo senso di dedizione alla gorica – Comandante Generale, Ciascuno di essi non fu toccato Patria lontana. Tutti coloro che Ercole Roncaglia – Capo di Stato né dalle numerose e ripetute intrapresero volontariamente l’e- Maggiore, Colonnello Gaeta- roica determinazione ebbe- no Giannuzzi). Queste le ro ben chiara la visione del- unità dipendenti: le avversità eccezionali che • Divisione Alpina «Tauri- avrebbero incontrato in ter- nense»: (sede Niksic – Co- ra straniera: per la sua natu- mandante, Generale Lo- ra, povera di tutto salvo che renzo Vivalda – Capo di di sassi; per gli abitanti, ne- Stato Maggiore, Tenente mici fra di loro, ma comun- Colonnello Carlo Ciglieri); que ostili agli stranieri, per • Divisione da montagna «Ve- la consistenza del nemico nezia» (sede Berane-Co- superiore, per dotazione di mandante Generale G. Bat- armi e animato da spirito di tista Oxilia – Capo di Stato vendetta per l’onta subita. Maggiore, Tenente Colon- Particolarmentr cruenti i nello Ezio Stuparelli); primi giorni di lotta nel Cat- • Divisione di Fanteria «Fer- tarino. rara» (sede Cettigne – Co- Nel mese di ottobre 1943 mandante, Generale Anto- poté essere stabilito il colle- nio Franceschini); gamento con l’Italia, ma solo • Divisione di Fanteria verso la fine di novembre «Emilia» (sede Castelnuo- giunsero i primi aiuti, tutta- vo di Cattaro – Comandan- via sempre di gran lunga in- te, Generale Ugo Buttà). sufficienti ai bisogni, così co- me insufficienti furono gli La consistenza organica aiuti dell’E.P.L.J. al quale si delle predette Unità, alla erano affiancate le Divisioni stessa data, può essere ricavata Il Generale di Corpo d’Armata Carlo «Venezia» e «Taurinense». dagli organici dell’epoca diminui- Ravnich (1903-1996), all’epoca Co- Tutti provarono la continua ti del dieci per cento, a causa del- lonnello. sofferenza fisica e morale di chi le perdite non ancora compensa- deve percorrere migliaia di chi- te con l’invio di complementi e lometri in terra straniera, in zo- dalla autorizzazione di concessio- ne montuose e con il clima di ne di permessi o licenze contenu- promesse lusinghe dei tedeschi, eccezionale rigidità d’inverno, te, comunque, nei limiti del dieci che chiedevano la collaborazio- aridità in estate, spessissimo per cento. ne e la resa, né dalle numerose senza calzature e sempre con La lotta contro i tedeschi iniziò fazioni locali che esigevano le vestiario scarso e a brandelli. poche ore dopo e coinvolse quasi armi, facendosi scudo della loro Tutti, non di rado, provarono i tutte le grandi Unità dislocate in supposta alleanza con gli an- morsi della fame, l’arsura della Balcania. Per quanto riguardava gloamericani. Essi sentivano di sete, la stretta del gelo e il conti- il XIV Corpo d’Armata, dirò subi- dover seguire solo la via stabilita nuo terrore delle malattie e delle to che solo la Divisione «Ferrara» dal legittimo Governo d’Italia, ferite che potessero interrompe- evitò lo scontro proclamandosi anche se questo non era in grado re il cammino. fascista e filo-tedesca. di scendere nei particolari, così In queste condizioni, nelle qua- Tutti gli altri iniziarono la lot- come non poteva fornire aiuti, li riusciva difficile vivere, biso-

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gnava anche combattere. 1943 nei pressi di Niksic, Dani- montagna «Venezia» vengono La storia di questi uomini non lov Grad, Nova Varos; riunite in un’unica Grande può essere raccontata in poche • combattimenti fino al 16 otto- Unità denominata Divisione Ita- parole. Mi limito a citare solo al- bre 1943 dei Reparti della Divi- liana Partigiana «Garibaldi», su cuni dei fatti d’arme più impor- sione «Venezia» nei pressi di tre brigate. In più, vengono co- tanti che possono servire come Kolasin, Matasevo, Andrijevica; stituiti 10 battaglioni di lavora- nuda trama cronologica delle lo- • combattimenti della Divisione tori. Il gruppo «Aosta» prende il ro vicende. «Venezia» sulla destra del Lim nome di 1a Brigata alpina della e verso Murina dal 16 al 20 ot- Divisone «Garibaldi». I vari bat- Fatti d’Arme delle Divisioni tobre; taglioni conservano lo stesso nu- «Taurinense» e «Venezia» dall’8 • il 30 ottobre 1943, anche la Di- mero delle rispettive batterie di settembre al 2 dicembre 1943: visione «Venezia» trasforma i provenienza. Precisamente: 4a, • combattimenti di breve durata suoi 6 battaglioni in altrettante 5a, 6a e 40a. Le altre due Brigate nei monti del Cattarino ad ope- Brigate sul tipo di quelle parti- prendono il nome della 2a Bri- ra dei reparti della «Taurinen- giane e un gruppo di artiglie- gata (al comando del Capitano se» distaccati presso la Divisio- ria; tutti i servizi logistici della Pietro Marchisio) e la 3a Brigata ne «Emilia» (battaglioni «Exil- Divisione «Venezia» passano (al comando del Maggiore Spiri- les» e «Fenestrelle», nonché il all’Intendenza del 2° Korpus to Rayneri). Per l’impiego tatti- gruppo «Susa», meno la 40a dell’E.P.L.J.. Le varie Brigate co la Divisione dipende dal 2° batteria); prendono parte ai combatti- Korpus dell’E.P.L.J. ma, moral- • combattimenti del gruppo «Ao- menti di Sijenica, Brodarevo, mente, amministrativamente, sta» e della 40a batteria del Usice, Kremna, ecc.. disciplinarmente resta sempre gruppo «Susa» nei giorni del 15 alle dipendenze dello S.M.R.E.. e 17 settembre 1943 a Niksic, Fatti d’Arme della Divisione Ita- A questo proposito preciso che Danilov Grad, Cevo e Cekanje; liana Partigiana «Garibaldi». S.M. Vittorio Emanuele III, pri- • combattimenti del gruppo «Ao- Il 2 dicembre 1943, a causa ma e suo figlio Umberto, Luogo- sta» e 40a batteria del «Susa» delle enormi perdite subite nei tenente Generale del Regno, poi, protrattisi fino al 6 ottobre nel- combattimenti precedenti, al- con appositi bandi, delegano ai la zona di Grkovac, Dragali, l’impossibilità di reggere infor- vari Comandanti della Divisione Trubijela; mazioni grosse e pesanti e, so- Italiana Partigiana «Garibaldi» • combattimenti del gruppo «Ao- prattutto, per meglio utilizzare funzioni e prerogative del Co- sta» che raccoglie anche i su- il materiale tecnico, le armi e le mandante del Corpo Truppe Ita- perstiti del battaglione «Ivrea» munizioni, le due Brigate della liane in Montenegro. e della 2a Brigata «Taurinense» Divisione alpina «Taurinense» e Il battesimo del fuoco della nell’ottobre e nel novembre del le sei Brigate della Divisione da Divisone ha luogo il 6 dicembre

CONSISTENZA NUMERICA DEI COMBATTENTI DELLE DIVISIONI «VENEZIA» E «TAURINENSE», POI «GARIBALDI»

Ufficiali Sottufficiali Truppa Divisione Alpina «Taurinense» 184 207 3 628 Divisione da Montagna «Venezia» 372 411 5 435 Settori e Sottosettori G. a. F. 26 49 340 Corpo R. G. di Finanza 25 37 298 Arma dei CC.RR. 8 46 298 Altre Grandi Unità dislocate in Balcania 78 201 1 494 Corpo della Milizia V.S.N. 7 12 62 Provenienti dalla Regia Marina 1 23 59 Provenienti dalla Regia Aeronautica 14 22 53 Cittadini italiani arr. sul posto - - 61 Appartenenti alle Div. «Taurinense-Venezia» promiscuamente 60 554 5 258 Dipendenti dall’E.P.L.J. 28 27 - ______Totali 803 1 589 16 986

110 del 1943, a soli quattro giorni dalla sua costituzione, mentre le Brigate sono ancora in fase di raccolta, salvo la 1a Brigata che non ha bisogno di nessuna va- riante. L’offensiva improvvisa e inaspettata mette a dura prova i reparti. In questa occasione si distingue la Brigata «Aosta» che resiste imperterrita nei pressi di Pod Pec (Sahovic), sino a quan- do tutti gli ammalati e i feriti italiani e iugoslavi, costretti ad abbandonare Pljevlja, riescono a ripiegare oltre il Tara. Numero- se sono le perdite. Mancano so- prattutto all’appello quelli che il giorno prima avevano ceduto le armi per diventare lavoratori. Seguono i combattimenti di Brodarevo, Brajkovac, Radulic’, Slatina Jagoge, Petnica, Vrbica del 2, 7, 23 gennaio del 1944. Ufficiali, 105 Sottufficiali, 1 777 1945, Dubrovnik. L’allora Colonnel- Per altri dodici mesi ininter- militari di truppa e un somaro. lo Ravnich con altri Ufficiali. rotti continuano i combattimen- In questa occasione, a bordo ti. Durissima l’epopea della 2a e della nave è stata letta l’ordinan- 3a Brigata in Bosnia nei mesi di za inerente le disposizioni di ca- febbraio-aprile 1944; dei 1 500 rattere giuridico e disciplinare da lerare la formazione di un Reggi- uomini della 2a Brigata ne ven- osservare in territorio nazionale. mento Autonomo denominato gono recuperati circa 200. La 3a Il 1° scaglione era al comando «Garibaldi» in più dei cinque Brigata, della stessa forza, cessa del Capo di Stato Maggiore, Capi- gruppi di combattimento prece- di esistere combattendo contro i tano Berio che aveva specifica di- dentemente costituiti in Italia. tedeschi e gli ustascia croati tra sposizione di non eseguire ordini In poco più di un mese, il Reg- le nevi della Bosnia meridionale. in Patria non confacenti alla di- gimento fu in condizioni per ul- Ma non passa giorno che reparti gnità della Divisione, che non teriori cimenti, non solo, ma, della Divisione, schierati in un fossero da me impartiti. prima che la guerra finisse, il settore enorme, non siano im- Con il 2° scaglione partivano Comando Generale, gli Ufficiali piegati. Nonostante le ripetute invece, con me, la 1a e la 2a Bri- del Gruppo Tattico Operativo dure offensive tedesche, tra cui, gata «Garibaldi» per un totale dei rispettivi battaglioni e i fu- imponenti per mezzi e violenza, complessivo di 71 Ufficiali, 140 rieri del Distaccamento avevano quelle dell’aprile e dell’agosto Sottufficiali e 1 440 militari di raggiunto Milano per ricevere, 1944, la Divisione resiste, inqua- truppa. nei cortili del Vescovado, dispo- dra altri italiani e non smette di A rimpatrio avvenuto, e preci- sizioni per l’ulteriore prosegui- combattere. samente il giorno 16 marzo mento delle operazioni. A Viter- Inaspettatamente, mentre la 1a 1945, il Luogotenente del Re- bo, più di 100 autocarri erano Brigata sta inseguendo i tedeschi gno, S.A.R. Umberto di Savoia, stati concentrati per l’eventuale fino a Sarajevo, giunge l’ordine volle personalmente passare in rapido trasporto di tutto il Reg- di riunire la Divisione per il rim- rassegna i superstiti della «Gari- gimento «Garibaldi» nella zona patrio. baldi», alla presenza di tutte le dei Laghi Maggiori, dove era Preciso che alle ore 10 dell’8 Autorità alleate. Una giornata prevista una resistenza contro i marzo 1945 partiva da Ragusa un indimenticabile. Tutti potettero nazi-fascisti. 1° scaglione formato da: 4a Bri- osservare la prestanza, lo spirito Il 28 aprile, l’emergenza ebbe gata «Garibaldi», 1° battaglione e la disciplina che continuava- fine perché i nemici cessarono Genio, 2° battaglione Genio, l’O- mo ad usare, come da vecchio di esistere per cui il Reggimento spedale divisionale principale e regolamento, compreso il saluto non si mosse e il Comando Ge- l’Infermeria della 2a Brigata, poi alla voce. nerale Operativo rientrò alla sua due battaglioni di complementi Non mancarono le promesse sede. per un totale complessivo di 42 per invogliare gli alleati ad acce- Ž

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LeLe operazionioperazioni inin IugoslaviaIugoslavia dal ricordo del Tenente Lando Mannucci (ora Colonnello r.).) ,, CapoCapo didi Stato Maggiore della 2a Brigata «Garibaldi» – 8.9.1943-8.3.1945

Eroica e straordinaria la vicen- da della Divisione «Garibaldi» del Regio Esercito Italiano, nata dal- la fusione, avvenuta il 2 dicembre 1943, delle due divisioni «Vene- zia» e «Taurinense», facenti parte del XIV Corpo d’Armata dislocato in Montenegro, che si dichiarano subito non disponibili alla resa imposta dai tedeschi. Senza mai arrendersi, viene rimpatriata for- temente decimata, ma ancora ef- ficiente e vittoriosa. È l’8 marzo 1945. Diciotto me- si, dunque, durissimi sotto ogni aspetto, morale, logistico, opera- tivo. In montagna, all’estero e do- ve fino all’8 settembre l’Esercito Italiano era stato occupante e co- me tale non amato. Nessun’altra essenziali. Sopra. Grande Unità italiana, che all’ar- L’8 settembre 1943 la forza delle Trombettiere con drappella dell’83° mistizio si era opposta con le ar- divisioni «Venezia» e «Taurinen- Reggimento Fanteria «Venezia». mi alla resa ai tedeschi, riesce a se», che costiuiscono l’ossatura Sotto. durare tanto a lungo ed a rimpa- della Divisione «Garibaldi» è com- Roma, 1993 - 50° Anniversario della triare ancora efficiente. plessivamente di 20 000 uomini, le costituzione della Divisione Italiana Esaminiamo, ora, alcuni dati più forti Unità italiane operativa- Partigiana «Garibaldi».

112 mente inserite nell’EPLJ (Esercito za ed Unità con corona d’oro. Popolare Liberatore iugoslavo), La Divisione, appena rimpatria- pur rimanendo Grandi Unità del- ta, è subito contratta a Reggi- l’Esercito Italiano. Non si arrendo- mento autonomo e, in poco più no mai nei lunghi diciotto mesi di di un mese, è in condizioni di combattimenti in condizioni spes- prontezza così da poter inviare il so disperate per grave scarsità di suo Gruppo Tattico Operativo a rifornimenti, per il clima invernale Milano, per essere impiegato in caratterizzato da eccezionale rigi- zona di guerra. Il 28 aprile del dità, per le malattie e per tutte le 1945 l’emergenza ha fine e il difficoltà che incontrano in una G.T.O. fa rientro a Viterbo, sede guerra che si svolge prevalente- del Reggimento. Presto viene im- mente in montagna e all’estero. piegato in attività di ordine pub- L’8 marzo 1945 la «Garibaldi» blico nelle Murge, poi in Alto rientra in Italia, nonostante le in regime di governo mili- gravissime perdite, armata ed ef- tare alleato e, successivamente, ficiente. Bari, marzo 1941. Da sinistra: Capi- ancora in ordine pubblico in Sici- Sono in 3 800! Di questi, 2 296 tano Carlo Mori, Sottotenenti Lan- lia, dove costituisce esempio di chiedono di continuare a com- do Mannucci, Ulderigo Innocenti e efficienza e disciplina. Dino Sambo. battere in Italia mentre solo 236, Nel 60° anniversario della appartenenti alle classi più anzia- Guerra di Liberazione, ringrazio ne, vengono posti in congedo. per il privilegio concessomi, nella I caduti accertati ammontano a Vengono concesse 2 166 Decora- mia qualità di Presidente dell’As- 3 556. Circa 3 500 sono i rimpa- zioni al Valor Militare. Di queste sociazione Nazionale Veterani e triati, via aerea, dai campi di for- vanno ai reparti: 5 medaglie d’oro, Reduci Garibaldini, che com- tuna, prima dell’8 marzo 1945, una d’argento, una di bronzo. Ai prende nel suo organico i reduci per ferite o malattie. In seguito, singoli: 8 medaglie d’oro, 87 d’ar- superstiti della Divisione «Gari- altri 4 000 circa fanno ritorno in gento, 1 350 di bronzo, 713 croci baldi» e quanti perseguono e tu- Patria dalla prigionia. di guerra. 16 militari sono trasferi- telano ideali e valori del Risorgi- Se, dopo tutto il tempo trascor- ti in s.p.e. «per merito di guerra» mento e della Resistenza, di ri- so, si considerano deceduti anche mentre, sempre con la stessa moti- cordare e presentare ai lettori di i circa 5 000 dispersi, si raggiun- vazione, 8 sono ammessi alla car- «Rivista Militare» la Divisione ge un numero di caduti che supe- riera continuativa o raffermati. Italiana Partigiana «Garibaldi», ra le 8 000 unità. Il Governo iugoslavo concede al- Grande Unità del Regio Esercito la 1a, alla 2a e alla 3a Brigata della italiano, nata su iniziativa e vo- Divisione «Garibaldi» l’Ordine per lontà degli stessi militari che fu- Reparto Comando del Gruppo «Ao- i meriti verso il popolo con la stel- rono partigiani con le stellette e sta» in marcia nelle terre iugoslave. la d’oro e l’Ordine della Fratellan- non su ispirazione ideologica di partito o movimento politico. Purtroppo, la complessa realtà della Resistenza all’estero è scar- samente conosciuta, nonostante le molteplici pubblicazioni so- prattutto a carattere memoriali- stico. In particolare, va suggerita la lettura della bella collana di nove volumi pubblicata proprio da «Rivista Militare», curata dal- la Commissione Ministeriale al- l’uopo istituita il 2 gennaio 1989. Dei nove volumi ben due si riferi- scono alle vicende della «Garibal- di» o, meglio, delle Divisioni «Ve- nezia» e «Taurinense». Onore al merito e al valore dei moltissimi Caduti e dei combat- tenti della Divisione «Garibaldi». Ž

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LeLe MedaglieMedaglie alal VValoralor MilitareMilitare

«...GLI STRACCI C’ERANO E TANTI E FURONO DIVISA, PERCHÈ PORTATI CON DIGNITÀ, E ABBELLITI DAI MOLTI NASTRINI AZZURRI DELLE RICOMPENSE AL VALOR MILITARE...»

LE MEDAGLIE D’ORO

ALLA BANDIERA DEL REGGIMENTO «GARIBALDI» PER I REPARTI DI FANTE- RIA DELLA DIVISIONE OMONIMA

Degni eredi delle tradizioni militari e del sublime eroi- smo delle Divisioni «Taurinense» e «Venezia», duramen- te provate prima e dopo l’armistizio, i Reparti di Fanteria della Divisione italiana Partigiana «Garibaldi», dai resti di quelle unità derivati, si forgiavano in blocco granitico e indomabile, animati da nobili energie e da fede nei de- stini della Patria. In diciotto mesi di epici e ininterrotti combattimenti, scarsamente riforniti di viveri, senza vestiario né medici- nali, con gli effettivi minati da malattie, tenevano alto, in terra straniera, il prestigio delle armi italiane, serbando intatta la compagine spirituale e materiale dei propri gregari che volontariamente preferivano la san- guinosa lotta della guerriglia ad una avvilente resa. Ultimata la guerra in Balcania e rientrati in Patria, ridotti a un terzo, dopo i duri combattimenti so- stenuti sulle aspre montagne del Montenegro, dell’Erzegovina, della Bosnia e del Sangiaccato, chiede- vano unanimi l’onore di difendere il suolo natale, emuli di quanti si immolarono all’Italia e al dovere, tramandando ai posteri le leggendarie virtù guerriere della stirpe.

Iugoslavia, 8 settembre 1943 - Italia, 25 aprile 1945

ALLA BANDIERA DELL’83° REGGIMENTO FANTERIA DELLA DIVISIONE «VENEZIA»

ALLA BANDIERA DELL’84° REGGIMENTO FANTERIA DELLA DIVISIONE «VENEZIA»

ALLO STENDARDO DEL 19° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA DELLA DIVISIONE «VENEZIA»

AL GRUPPO «AOSTA» DEL 1° REGGIMENTO ARTIGLIERIA ALPINA

114 LE MEDAGLIE D’ARGENTO ALLA BANDIERA DELL’ARMA DEI PER I REPARTI CARABINIERI DELLA DIVISIONE ITALIANA PARTIGIANA «GARIBALDI»

AL VALOR MILITARE AL BATTAGLIONE «IVREA» DEL 4° REGGIMENTO ALPINI LA MEDAGLIA DI BRONZO ALLA BANDIERA DELLA GUARDIA DI FINANZA PER IL 6° BATTAGLIONE MOBILITATO

GARIBALDINI DECORATI DELL’ORDINE MILITARE DI SAVOIA (POI ORDINE MILITARE D’ITALIA )

«UFFICIALI»

OXILIA GIOVANNI BATTISTA, Gene- rale di Divisione in s.p.e., Comandante della Divisione «Venezia» fino al 1° di- cembre 1943, Comandante della Divi- sione «Garibaldi» successivamente e fino al 24 febbraio 1944.

VIVALDA LORENZO, Generale di Bri- gata in s.p.e., Comandante della Divi- sione «Taurinense» fino al 1° dicembre 1943. Vice Comandante della Divisione «Garibaldi» successivamente fino al 24 febbraio 1944, Comandante della Divi- sione «Garibaldi» fino al 1° luglio 1944.

«CAVALIERI»

CIGLIERI CARLO, di Paolo classe 1911, Distretto Militare di Torino, Te- nente Colonnello Capo di Stato Maggio- re della Divisione alpina «Taurinense».

STUPARELLI EZIO, fu Giuseppe, classe 1904, Distretto Militare di Pola, Tenente Colonnello Capo di Stato Maggiore della Divisione di Fanteria da montagna «Venezia».

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AI COMBATTENTI DELLA DIVISIONE ITALIANA PARTIGIANA «GARIBALDI»

Animato da purissimo amor patrio, partecipava volontariamente ad una nuova campagna condotta in terra straniera in contrasto con gli umilianti ordini dei tedeschi. Nella dura e dif- ficile lotta, combattendo strenua- mente per oltre un anno, percorre- va migliaia di chilometri lacero e scalzo, spesso soffrendo fame, sete e gelo, opponendo la forza dell'or- goglio agli abitanti ostili, le armi al nemico e la saldezza dell'animo a quanti volevano piegare i suoi senti- menti di italianità.

Montenegro, 8 settembre 1943

Villy Pasquali Cesare Piva

Luigi Rizzo

I DECORATI DI MEDAGLIA D’ORO Mario Riva Giuseppe Failla AL VALOR MILITARE

Oreste Castagna Pietro Marchisio Pier Franco Bonetti vivente

116 LeLe testimonianzetestimonianze deidei protagonistiprotagonisti

Capitano Piero Zavattaro Ardiz- pandolo completamente. Dopo zi (poi Generale di Corpo d’Arma- circa 4 mesi, rivediamo nelle case ta) del 4° Reggimento alpini, nato la luce elettrica. a Firenze il 12. 10. 1918, morto a Dalla popolazione sono infor- Roma il 1. 6. 1977 (stralcio dal mato che circa 160 italiani sono diario). prigionieri dei tedeschi nella città che è presidiata non solo da un ...17 dicembre – All’alba tutta battaglione domobrano, ma an- la Divisione riprende la marcia che da un battaglione tedesco, incolonnandosi a Sabanci. Il mo- giunto la sera prima, e da due vimento avviene sotto l’intenso compagnie ustascia. La presenza fuoco di sbarramento dell’arti- di prigionieri italiani aumenta il glieria avversaria. Non si sa e nostro entusiasmo. Con l’occupa- non si vede da dove spari l’arti- zione della periferia ho eliminato glieria partigiana composta da tutti i capisaldi interrati e i reti- tre vecchi pezzi. Una fitta nebbia colati. Un terzo della città è occu- ci nasconde la città. Finalmente pato dal battaglione italiano. So- un attacco contro un presidio re- no le 02.00, quando alle mie spal- golare! Tali combattimenti sono Il Capitano Piero Zavattaro Ardizzi. le giunge il battaglione partigia- adatti all’istruzione che i nostri no, che doveva attaccare in quel soldati hanno avuto, essi sentono settore, meravigliatissimo di ve- l’importanza di essere dei regola- giani un attacco regolare, né cre- derci sul posto. Il reparto parti- ri. In mezzo ai partigiani che lan- deva possibile il superamento del giano attacca, senza esito, muo- ciano frenetiche grida, gli alpini corso d’acqua, rimane sorpreso, vendo sul nostro fianco. I tede- dell’»Intra» e del Terzo gridano abbandona un’arma pesante e la- schi presidiano saldamente il tutti insieme «Savoia» e Viva il scia i suoi morti sul terreno. La centro della città e il nord della Re! Nove alpini cadono colpiti compagnia «Intra», passato il fiu- zona. Alle ore 02.50, non udendo dall’artiglieria: il Capitano Bep- me, si porta immediatamente sul- più il fuoco dei reparti partigiani pino, Ufficiale medico di una leg- la sinistra della compagnia «As- cerco di ripristinare il collega- gendaria fermezza, provvede al sietta». mento con loro e mi rendo conto trasporto di sei feriti trascinan- Durante questo attacco cade fe- che questi hanno già ripiegato la- doli con pochissimi uomini e rito il Comandante della compa- sciando da solo il mio battaglione raggiungendo dopo otto ore il gnia «Intra». Il Tenente Grazia, con pochi elementi dell’Odred di posto di medicazione situato a che ha sostituito il Tenente Dona- Romanija nel presidio tedesco. Bukovica. lisio, balza avanti ai suoi uomini Cercando di fare il meno rumore Il battaglione ridotto a due e con essi occupa le prime case possibile mi metto alla testa del compagnie, perché la compagnia della città. Dietro al battaglione battaglione e lo guido fino alle al- «Montenero» ha subito le mag- italiano giunge l’Odred di Roma- ture che dominano la città. Lì in- giori perdite e ha fornito i porta- nija, che aveva subito forti perdi- contriamo un reparto partigiano feriti, riducendosi a 10 uomini, te per l’azione dell’artiglieria. che aveva avuto il compito di in- prosegue sull’obiettivo. Il fiume Essendosi verificato l’ammassa- cendiare la miniera già occupata ci separa dall’allineamento stra- mento di uomini nella zona chie- in precedenza. Dal Comandante da-ferrovia-chiesa ortodossa che sa ortodossa-ferrovia, decido con vengo a sapere che tutti i reparti si deve occupare. La compagnia il Comandante dell’Odred di oc- hanno già ripiegato avendo trova- «Assietta» lo sorpassa e guada il cupare le quote sovrastanti la to una resistenza non prevista. fiume sotto l’intensissimo tiro città dove agivano numerose ar- Dopo una marcia di sei ore, delle armi automatiche situate mi automatiche avversarie. raggiungo con il battaglione il co- sulla scarpata ferroviaria che di- Sposto il battaglione sulla de- mando Divisione, dove già si é al sta sessanta metri dal fiume. Su- stra, e mentre l’Odred Romanija corrente di ciò che il reparto ita- perato il fiume con l’acqua al pet- attacca l’abitato, cerco di pene- liano ha fatto. Il Comandante del- to, gli alpini del Terzo lanciano trare in un altro quartiere. Il bat- la Divisione elogia il reparto ita- bombe a mano contro le posta- taglione riporta, in tale movimen- liano additandolo come l’unico zioni avversarie. Il nemico, che to, altri due feriti. Raggiungo la che abbia realmente agito. non si aspettava dai reparti parti- zona del quartiere operaio occu- Forse per tale motivo vengo su-

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bito inviato nei pressi di Bukovi- calzature tipiche del Montenegro, no. Immediatamente, la donna ca per fermare un’eventuale rea- fatte di pelle di agnello, che mi posò la sua borsa, si avvicinò al- zione avversaria. procurarono numerosi scivoloni. l’Ufficiale e gli disse: «Perché uc- Ž Un deciso Sergente Maggiore de- ciderli, sono ragazzi, essi non gli ustascia propose di ammaz- hanno nessuna colpa, domani è zarci subito, perché appartenenti Natale, lasciateli vivere, sono di- Fu la morte a decidere di non alla Divisione «Garibaldi», ma il strutti dalla fatica e dalla fame, volermi. Tenente si oppose. Ci fecero così sono coperti di stracci, lasciateli proseguire il cammino e, dopo vivere!». Fante Aliberto Lucantoni, nato circa quattro chilometri, raggiun- Il Capitano la guardò in silen- il 17. 2. 1922, a Torricella in Sa- gemmo un fitto bosco dove tra- zio, sembrò appartarsi per riflet- bina (Rieti), 83° Reggimento Fan- scorremmo la notte su un metro tere. Era indeciso sul da farsi e teria «Venezia». Dall’8 settembre di neve, circondati da branchi di molto teso. Più volte alzò il brac- 1943 nella Divisione «Garibaldi», lupi. Lì sostammo per tre giorni cio per ordinare il fuoco, il suo deportato in Germania, rientra il sorvegliati da un Tenente e da un volto era diventato paonazzo. 25 maggio 1945. soldato. Sembrò che passasse un secolo. Erano le ore 18, nevicava forte, Sapevamo che quelli erano i no- ...Fui fatto prigioniero, in azio- e il Tenente ustascia ci consegnò stri ultimi istanti di vita. Tutto ne di pattuglia, nei dintorni di ai tedeschi e ci salutò, auguran- passava davanti ai miei occhi: Pljevlja, in Montenegro, il 13 di- doci buona fortuna. Non li ho più l’infanzia, l’adolescenza, gli affet- cembre 1943, insieme ai fanti rivisti. Fummo condotti in un ti più cari, il primo giorno di Alessandro Tulli di Poggio San cortile e allineati lungo un muro, scuola. Mentre aspettavamo il Lorenzo (Rieti), Vincenzo Coppo- sul quale erano visibili i segni di crepitio delle mitragliatrici, l’Uffi- la di Castellammare di Stabia precedenti fucilazioni. Ai nostri ciale tedesco con un urlo dette (Napoli), al caporal maggiore Ro- piedi c’era una buca, dove proba- l’ordine di togliere le mitragliatri- dolfo Guidotti di Prato (Firenze) bilmente sarebbero poi caduti i ci e seguì stizzito la donna nella e a Vitaliano Serò, abruzzese. nostri corpi. In quel momento, casa. Gli ustascia, comandati da un una donna di circa sessanta anni L’amico Tulli mi abbracciò Tenente originario di Pola entrò nel cortile. Portava una piangendo. Io ero ammutolito dal (Istria), dopo averci disarmati ci borsa contenente la spesa per il terrore, dall’angoscia e da quel tolsero l’uniforme. Io fui privato Natale. In seguito sapemmo che senso di liberazione che si prova anche delle scarpe, che furono era la proprietaria dello stabile, soltanto dopo aver scampato a un sostituite dalle zippele o opanke, sede del Comando tedesco. Ella grave pericolo.... valutò in un attimo la gravità del- Ž la situazione. Davanti ai cinque Brodarevo (Montenegro), 13 luglio soldati della Divisione «Garibal- 1942. Fanti del III/83° (da sinistra): Do- di» erano già schierati alcuni te- Continuammo la lotta per orgo- minici, Emili, Pagnotta e Lucantoni. deschi, ai comandi di un Capita- glio e dignità....

Sottotenente Ilio Muraca (ora Generale di Corpo d’Armata) na- to a Foiano della Chiana (AR) il 13 novembre 1922. Decorato con la più alta onorificenza concessa ad uno straniero dal governo iu- goslavo. Medaglia della fratellan- za fra i popoli con fronde d’oro.

...Nel Montenegro, la prima reazione di fuoco ai tedeschi, do- po l’armistizio, é documentata da questo eloquente messaggio, da- tato ore 09.00 del 9 settembre 1943: «Vi invio 500 lire per la tempestività e precisione dei tiri della vostra batteria. Firmato Te- nente Colonnello Carlo Ravnich». Il breve scritto, trasmesso a ma-

118 no, era indirizzato al Tenente Pe- non finirono con il suo rimpa- rello dal Comandante del gruppo trio, avvenuto nel marzo del Artiglieria «Susa» della Divisione 1945. Dopo un breve periodo di alpina «Taurinense», e si riferisce licenza, gli uomini che erano ri- all’azione della sua sesta batteria masti lontani da casa da anni che aveva aperto il fuoco contro vennero richiamati in servizio una colonna tedesca, la quale, in- nella loro Divisione ormai tra- curante del divieto, aveva cercato sformata in Reggimento «Gari- di superare le linee italiane per baldi», sulla cui uniforme spicca- dirigersi verso la costa adriatica. va una cravatta rossa che aveva In questa drammatica situazio- sostituito il fazzoletto garibaldi- ne, con il Comando Supremo no simbolo di libertà. La mag- che, rifugiatosi a Brindisi in terri- gior parte dei richiamati venne torio libero, ancora taceva, si rivestita con uniformi inglesi, in compiva il destino di centinaia di luogo del logoro vestiario, dalla migliaia di militari italiani appar- quale mai erano stati tolti i segni tenenti alle 35 Divisioni dislocate della disciplina e del grado. Gli all’estero. Il Sottotenente Ilio Muraca, alfiere Ufficiali furono inviati a Cesano Generali, Ufficiali superiori e con la bandiera del 4° alpini. di Roma per un nuovo addestra- subalterni, Sottufficiali e soldati mento al combattimento e all’im- apparvero in quella occasione piego di armamento moderno; privi di direttive precise, liberi da fondersi in una sola Grande seguirono, a Viterbo, lunghe ore dipendenze gerarchiche. Il qua- Unità, con il nome di Divisione di ordine chiuso, di marce e di ti- dro che ne derivava era quello di Italiana Partigiana «Garibaldi», ri al poligono, come fossero state uomini disorientati, totalmente dopo che proprio da una delle lo- reclute inesperte e non veterani diversi dalle immagini che le cro- ro batterie di artiglieria erano di tante battaglie. Tutto ciò per- nache di una guerra sfortunata partite le prime cannonate contro ché, nell’immediato futuro, si ma onorevolmente combattuta l’ex alleato. presentava per il Reggimento il aveva dato di loro. La guerriglia combattuta dai reimpiego sulla linea gotica, sul- Due generazioni di italiani in militari italiani all’estero, dalla la quale il fronte tedesco e an- uniforme, educati alla disciplina Slovenia all’Albania, fino alle iso- gloamericano si era da mesi sta- e al rispetto della Patria, si trova- le dello Ionio e del Mare Egeo, ha bilizzato. Fortunatamente, il rono alla difficile ricerca di una dimostrato quanto sia lunga e conflitto cessò nell’aprile di quel- via di uscita, che li sottraesse non crudele una lotta non convenzio- l’anno e ai «garibaldini» venne alla sconfitta, ma al disonore, alla nale condotta fuori dal proprio risparmiato un nuovo duro pe- cattura e alla morte. Paese, in regioni diverse per co- riodo di guerra, al quale, tutta- Nel vasto territorio della Iugo- stumi, lingua, religione e abitudi- via, nessuno di essi si sarebbe slavia, occupata sia dai tedeschi ni. In particolare, quella in Mon- sottratto. Inoltre, molti Ufficiali (Serbia, Croazia), sia dalle forze tenegro, ove operò la Garibaldi, fecero domanda per andare a italiane (Slovenia, Dalmazia, Er- l’unica grande unità che conservò combattere nel Pacifico a fianco zegovina, Bosnia fino allo stato regolamenti, gradi e uniformi del degli americani, tenendo così fe- autonomo del Montenegro), le vi- Regio Esercito Italiano. de al principio dell’onore milita- cende delle nostre Divisioni furo- Non va dimenticato che i nazi- re che li aveva guidati durante la no le più varie: dalle faticose mar- sti, nella loro meticolosa classifi- campagna in Iugoslavia.... ce verso i confini, che si conclu- cazione dei prigionieri, usavano Ž devano con gigantesche retate di inviare gli italiani catturati con le prigionieri, malgrado fieri episodi armi in pugno nei Balcani sul di resistenza, fino alla strenua op- fronte russo, a scavare trincee «La battaglia di Pil Marica» posizione di molte unità, normal- sulla linea di fuoco. Così che, a mente a livello battaglione. parte quelli caduti in combatti- Tenente Emilio Rubera (ora In Montenegro, anche a causa mento, gli altri con l’arrivo dei Colonnello) 84° Reggimento Fan- delle favorevoli condizioni di russi venivano da questi conside- teria «Venezia», Medaglia d’Ar- tempo e di terreno, si verificaro- rati collaboratori dei nazisti, tan- gento al Valor Militare, nato a Fi- no le più accanite e cruente azio- to che a fine guerra il loro rimpa- renze il 1. 2. 1920. ni di ribellione ai tedeschi. In trio fu effettuato in tempi lun- quella regione, la Divisione di ghissimi e dopo inenarrabili peri- ...La sera del 17 ottobre 1943, il Fanteria «Venezia» e la Divisione pezie. Comando di battaglione riceveva alpina «Taurinense» decisero di Ma le vicende della Divisione l’ordine di trasferirsi oltre Mate-

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detto caposaldo, capito?» Avevo direzione indicata dalla scia, uno capito anche troppo. verde allungare il tiro!» Gli sorri- Pur considerando quell’ordine si e gli gridai grazie! errato, non feci commento alcu- Il Velij Ivani presenta un crina- no con i miei subalterni. Non sa- le che guarda a sud-ovest (prove- rebbe stato prudente far sorgere nienza tedesca) di 70-80 metri li- preoccupazioni in aggiunta a neari. A un metro dal crinale, na- quelle che avevano già invaso la turalmente sbalzato, fatte tutte le mente dell’intera compagnia. considerazioni del caso, feci Nella salita per raggiungere la schierare l’intera compagnia, con vetta di Velij Ivani (1 432 m) ri- l’intermittenza di una mitraglia- muginavo l’ordine ricevuto e mi trice a 35 metri di distanza l’una domandavo se il Comandante di dall’altra. battaglione avesse meditato tutto Il Sottotenente Firpi fu avvisato l’insieme prima di pronunciare la che al mio ordine di copertura parola «caposaldo», per giunta doveva riunire tutti i suoi mitra- senza prima spiegare la situazio- glieri alle nostre spalle. Eravamo ne in un sia pur breve rapporto pronti per ricevere il primo urto. Ufficiali. Sgombrata la mente, pensavo Raggiunta la vetta, mi accorsi solo a ripassare mentalmente i che ero il più alto di tutti. Seguito regolamenti che un Comandante Il Colonnello Emilio Rubera. dai miei Ufficiali, mi premurai di di compagnia, in quei frangenti, ispezionare la zona per scegliere aveva l’obbligo di rispettare: pri- la posizione più adatta per re- mo per respingere il nemico, se- sevo per fermare i tedeschi alme- spingere l’attacco e anche la più condo per salvare più vite umane no per 48 ore. Tempo necessario idonea per ripararsi dai colpi di possibili. per trasportare sui monti, a ovest artiglieria nemica. Per le granate Erano le ore 10 del 19 ottobre e di Berane, la maggior quantità di mortaio c’era poco da fare. la vallata per il silenzio sembrava possibile di scorte di ogni genere. Ognuno non aveva altro da fare in pace con gli uomini e la natu- L’azione tedesca a sud dello che raccomandarsi l’anima. ra. Quel silenzio mi insospettì e schieramento della «Venezia» era La vetta di Velij Ivani ci fu ami- fu la causa di un mio passo falso: prevista per il 19 ottobre, giorno ca. La nostra destra era imprati- mi alzai in piedi per vedere me- in cui dovevamo esser pronti al cabile, la parte anteriore presen- glio. Una raffica di mitraglia primo urto con un nemico ag- tava un terreno a pascolo, con un mancò le mie caviglie di 5 centi- guerrito, dotato di armi moderne, dislivello del 30% circa. Legger- metri circa. Lascio a chi legge ben equipaggiato, con carri ar- mente boscosa era la parte sini- immaginare quanto sangue affluì mati e autoblindo, e appoggiato stra del nostro schieramento che in quell’istante al mio cervello. da aerei da combattimento, i ter- permetteva però di ben osservare Oltre al sangue quante funeree rificanti «Stukas». la strada proveniente da Lijeva considerazioni affollarono la mia Ero rientrato da poco al mio re- Rijeka, villaggio certamente di at- mente! Andò bene; così, per caso, parto proveniente dal 2° batta- testamento delle truppe tedesche. seppi che il tedesco era là in ag- glione, là inviato per un incidente Mi era stato assegnato un plo- guato e feci passare la voce: «In di percorso. Il II/84° era allora tone mitragliere al comando del guardia!». comandato dal Capitano Licata. Sottotenente Firpi. Potevo, inol- Sparai due razzi rossi per indi- Assunsi il comando della 3a tre, contare sul fuoco di due obici care ai mortaisti la collina da bat- compagnia al posto del Tenente da 75/13, della batteria assegnata tere. Il Tenente Sardi non si fece Gabellini, bloccato dagli eventi in al battaglione e dei mortai della attendere, le granate di mortaio Italia e quindi non rientrato al re- compagnia al comando dello esplosero tutte sulla collina da parto. stesso Comandante di compa- dove doveva essere partita la raf- Il I/84°, comandato dal Maggio- gnia, Tenente Torello Sardi. fica. Non vi fu reazione. re degli alpini Lionello Albertini, Avevo lasciato Sardi dietro la Verso le 11.00, durante un’ispe- ottimo Ufficiale in s.p.e., si atte- prima curva sulla strada per Ma- zione, trovai il Sergente Maggiore stò fra Pil Marica e Pil Krusica la tesevo. Ricordo che ci guardam- Dirubbo alle prese con il fucile mattina del 19 ottobre. Alla 3a mo negli occhi. In un istante mitragliatore inceppato. La ten- compagnia fu ordinato di schie- quello sguardo ci aveva detto tut- sione nervosa aveva ottenebrato rarsi a caposaldo sul Velij Ivani. to. Dopo un abbraccio, Sardi mi la mente del bravo Sottufficiale. Ordine perentorio del Maggiore gridò: «Ricordati, due razzi rossi Gli tolsi l’arma ricordandogli che Albertini Tenente Rubera: «ho richiesta di fuoco a volontà nella alla Scuola Allievi per smontare e

120 26 novembre 1943. La II Brigata «Taurinense» in ripiegamento da Priboj verso Pljevlja.

echi multipli per il restringimen- to della vallata, non riuscirono a individuare il punto esatto di pro- venienza degli spari e si fermaro- no alla prima collina. Finché furono sparati i «benga- la» avemmo la certezza che il ne- mico era fermo. Alle prime ore del 21 ottobre, al terzo giorno, avevamo vinto! Trovai, ricordo, i Comandanti di compagnia a rapporto e mi li- mitai a dire al Maggiore Albertini queste telegrafiche parole: la 3a compagnia ha fermato i tedeschi rimontare il fucile mitragliatore Lo sganciamento avvenne ordi- per ben 72 ore! ci impiegavamo 45 secondi. nato e secondo gli ordini. Ogni altro commento sarebbe Volli darne la dimostrazione. La seconda collina, verso Mate- stato fuori luogo. Ma forse una Mi trovavo così fra le mani quel- sevo, fu la nostra nuova postazio- constatazione è doverosa e può l’arma pronta per il fuoco, quan- ne in attesa del secondo scontro. essere avanzata. do sentii una voce dalla mia de- Da questa posizione potemmo Il soldato italiano è meraviglio- stra che sibilava: «i tedeschi stan- constatare che la nostra azione so. Anche nelle ore più difficili e no salendo». Carponi volli accer- su Velij Ivani era riuscita. Non critiche.... tarmi della cosa. Era proprio ve- meno di cinque autoambulanze Ž ro. I tedeschi, a passo lento e a tedesche si erano avvicinate per «zig zag» per l’eccessiva penden- recuperare i feriti. La rappresa- za del terreno, si avvicinavano glia non poteva mancare. Dovet- «In ricordo del Capitano Pie- frontalmente. Imposi il silenzio e tero però segnare il passo. tro Marchisio, M.O. al V.M.» il pronti al fuoco immediatamen- Nella notte del 20 ottobre, circa te dopo la mia raffica. 300 metri dietro la nuova posta- Sergente Maggiore Emilio Puntai subito dopo il mitraglia- zione, veniva incendiato il ponte Boy, 83° Reggimento Fanteria tore sul tedesco primo di fila di legno sulla strada. Questa azio- «Venezia», nato ad Arancio (LU) giunto a non più di trenta metri ne, seppi molto più tardi, l’aveva il 9. 12. 1912. circa dalla nostra postazione e fe- condotta volontariamente il Sot- ...Lo conobbi quando prese il ci partire a ventaglio una raffica totenente Sarlo. comando della 1a Brigata «Vene- di venti colpi. I fanti della 3a sca- All’alba del 20, verso le 10.00, zia» (poi «Garibaldi»). ricarono simultaneamente i loro due Stukas effettuarono un caro- Il ritorno in Montenegro non fu fucili. sello infernale sulle nostre teste e bello. Si tornò a Pljevlija senza sa- A quel punto reputai che non sganciarono il loro carico sui bo- pere dove potevamo riposare e avremmo mai potuto difendere schi che fiancheggiavano la stra- avevamo i tedeschi che ci insegui- quella quota perché sarebbe stata da, la 3a compagnia, attestata vano. Lasciammo anche Pljevlija da lì a poco battuta dagli Stuka. sullo schienale che domina Mate- e la nostra pattuglia venne attac- Fu per questa considerazione sevo, rimase illesa. Ci rimisero le cata dai cetnici. Il Capitano mi che ordinai la ritirata. Oltre tutto penne due partigiani iugoslavi mandò a cavallo a cercare di par- il nostro compito era quello di che si trovavano ai margini della lare loro per intimare di lasciarci rallentare la marcia nemica di al- strada. passare. Fui fortunato: erano già meno 48 ore per dar modo ai ser- Verso le 11, pattuglie tedesche partiti. Andammo verso il passo vizi di Berane di salvare il salva- con cani lupo avanzarono guar- Jabuka e trovammo alcuni che bile. Uscire di scena significava dinghe. Utile in questo frangente non erano più in grado di cammi- impedire ai tedeschi di arrivare fu la presenza del fucile ’91. Detti nare e tra essi alcuni feriti gravi. rapidamente e quasi di sorpresa ordine di sparare ai cani con alzo Nel riprendere il cammino vidi nel centro nevralgico della «Ve- 8, tutti insieme. L’azione ebbe tanti compagni che si erano fer- nezia». successo. I tedeschi, causa gli mati e fra essi il Capitano Zavat-

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taro. Mi sentii chiamare e vidi la Mi fermai a metà del passaggio. te dell’11a compagnia del 3° bat- colonna con il Capitano Marchi- Ero stanco e avevo bisogno di un taglione dell’84° Reggimento sio. Era il nostro Comandante e po’ di riposo. Chiesi al Capitano Fanteria da montagna «Venezia». bisognava aiutarlo. Mi feci dare di dire una preghiera alla Madon- Dopo pochi giorni il battaglione una corda e mentre tornavo in- na.... Ci venne da piangere, ma venne trasferito a Berane sotto il dietro qualcuno mi disse: «ma riuscimmo ugualmente a pregare. Comando della Divisione. dove vai?». Vado a prendere il Una volta passati, ci tornarono Poiché né lusinghe né minacce Capitano. «Ma come farai?» Mi forza e coraggio e anche gli altri, avevano incrinato la nostra vo- dissero increduli. Cercherò di fa- tra i quali c’era il Capitano Nec- lontà di resistere, i tedeschi si re del mio meglio. Qualcuno ag- chi, cominciarono l’attraversa- mossero in forze lungo le direttri- giunse: «Boy, che il Signore ti be- mento, ma troppo in fretta. Le ci Lijeva Rijeka-Matasevo, Plav- nedica!» Mi avvicinai al Capita- corde divennero troppo cariche, Murina e Rozaj-Polica al fine di no, lo salutai; era seduto su un si allentarono e alla fine ci fu uno annientarci e occupare i centri sasso, mi guardò e disse: «Cosa scossone. Un soldato cadde in ac- abitati di Matesevo, Andrijevica e vuoi Boy?» Sono tornato indietro qua e la corrente lo trascinò via. Berane. a prendere lei. Egli mi rispose: Necchi rimase attaccato alla cor- Il 15 ottobre mi toccò la ventu- «io non potrò mai passare dall’al- da più bassa, penzoloni e allo ra di schierarmi assieme alle al- tra parte». Allora gli dissi proprio stremo delle forze. Voleva lasciar- tre compagnie del 3° battaglione queste parole: fino ad ora lei ha si andare e io gli urlai di non mol- dell’84° Reggimento Fanteria, lare, che l’avrei aiutato. Riprese le sulle posizioni di Dine-Gorazde- corde, mi avvicinai a lui, metten- Jariste (nord-est di Berane) per dogli una gamba fra le sue. In impedire la conquista di Berane quel momento mi venne una gran da parte della colonna tedescoal- forza e riuscii a tirarlo su. Nessu- banese proveniente da Rozaj. no voleva più passare e noi te- Il 17 le nostre truppe entrarono memmo che i nostri commilitoni in contatto con tali forze e ne ar- rimasti al di la del torrente finis- restarono l’avanzata grazie anche sero nelle mani dei tedeschi. Mi all’apporto di fuoco di un plotone venne allora un’idea. Con una li- mortai da 81, dell’artiglieria e di ma a ferro, che aveva il cuciniere una Sezione carri «L». del Comando Brigata, riuscii a ta- Dopo una tranquilla nottata, al- gliare un pezzo di un’altra corda l’alba del 18 un nuovo, robusto di acciaio e ad aggiuntarla a quel- attacco tedesco venne contenuto la allentatasi. L’agganciai alle ra- e respinto. Un battaglione della- dici scoperte di un grosso albero e Guardia di Finanza si schierò di con un palo si formò una specie rincalzo, mentre arrivava in di paranco che ci consentì, non rinforzo una compagnia partigia- senza un certo sforzo, di riportare na dell’E.P.L.J. Quante volte ho comandato me, ma ora sono io la corda della passerella al giusto ripensato a quel Comandante di che comando lei, si alzi. E l’aiu- livello. Vi passarono comodamen- Compagnia! Quante volte l’ho ri- tai, lo presi come se fosse uno te tutti gli altri e la Brigata (o quel visto, come la prima volta, lassù zaino. che ne restava) fu salva. Tutti di- sulle posizioni di Dine-Gorazde In una visita in Italia nel 1991, cevano se non fosse stato Boy, ma mentre alla testa della ceta (com- ho incontrato Domenici di Villa il merito va anche al cuciniere pagnia) della 2a Brigata dalmata Basilica, vicino a Pescia e mi ha che aveva quella lima.... si accingeva a schierarsi sulla ricordato che fu lui quello che lo Ž mia destra al limite del bosco di legò sulle mie spalle. Jariste! Prima di incominciare il supe- Mi salutò con una vigorosa ramento del torrente, capii che «Un Comandante da non di- stretta di mano e con un sorriso avevo bisogno di aiuto perché le menticare» aperto e cordiale. Parlava bene la corde d’acciaio non erano troppo mia lingua mentre io, poco e ma- tese. Avevo bisogno di qualcuno Tenente Giovanni Leone (ora le la sua. Da lui prorompeva lo che mettesse i piedi accanto ai Generale di Divisione) 84° Reggi- spirito goliardico delle aule uni- miei, così sarebbe stato più facile mento Fanteria «Venezia», nato a versitarie, da poco lasciate per l’attraversamento. Non fu un atto Portocivitanova (Te) l’11. 11. 1916 mettere al servizio della Patria la di eroismo ma penso di aver ri- sua intelligenza, il suo entusia- schiato la vita con quei quattro L’8 settembre 1943 mi trovavo smo, le sue migliori qualità. soldati che mi aiutarono. ad Andrijevica quale Comandan- Così aitante e agile, dava l’im-

122 dalmata era stato meno fortuna- to: una bomba era esplosa nei pressi di una sua postazione e una «drugarica» aveva riportato uno grave ferita al ventre. Dalle posizioni della Compa- gnia partigiana dalmata, per rag- giungere la rotabile, bisognava percorrere un sentiero che attra- versava le mie posizioni e, quin- di, ebbi la ventura di vedere i portaferiti che trasportavano quella giovane donna distesa sul- la barella con addosso una coper- ta che lasciava scoperto il solo volto. Ci guardammo in silenzio e lei accennò a un mesto sorriso quasi volesse fugare la preoccu- pazione che leggeva sul mio viso: mezz’ora dopo moriva. L’impossibilità di tenere le po- Il Tenente Giovanni Leone (secondo dovevano ripiegare su Krusevo e, sizioni di Andrijevica e Matesevo da sinistra) con i soldati dell’11a successivamente, sulla stretta an- per l’impiego di nuove forze tede- compagnia del III/84°. tistante Andrijevica. Anche le sche, impose ai Comandi del 2° truppe, inizialmente schierate a Corpus e della Divisione «Vene- Lijeva Rijeka, dovevano ripiegare zia» un ripiegamento generale pressione di essere pronto per su Matesevo. sulla linea Moijkovac-Sahovici- una competizione sportiva più Berane venne bombardata più Bijelo-Polije. che per una battaglia, e non la- volte dagli «Stukas» e le perdite Per tutta la serata e a notte sciava intravedere la stanchezza maggiori le subirono i civili. inoltrata sfilarono alle nostre di duri combattimenti sostenuti Il 20 mattina, contrariamente spalle i Comandi, i reparti, le sal- recentemente su altri fronti. al solito, i tedeschi non attaccaro- merie, l’autocarreggio provenien- Gli indicai le posizioni sulle no ma, verso le 11, quattro ti da Andrijevica e Berane e diret- quali in mattinata, col concorso «Stukas» iniziarono un indiavola- ti a Bijelo Polije. Noi avevamo il dell’artiglieria, avevamo arrestato to carosello sulle posizioni tenute compito di resistere a oltranza, l’avanzata dei tedeschi e delle dalla mia compagnia e da quella perché lo sfondamento del nostro bande albanesi e lui si avviò a dalmata. Il folto bosco impediva schieramento avrebbe permesso schierare i suoi uomini e le sue agli aerei di individuarci ma i te- ai tedeschi di raggiungere la rota- armi. deschi dalla collina di fronte indi- bile Berane-Bijelo-Polije e inter- Rimasi là, a guardare lo sfila- cavano loro il nostro schieramen- rompere il movimento in atto con mento dei suoi «drugi» e «dru- to a mezzo di proiettili traccianti le disastrose conseguenze imma- garice» (compagni e compagne) e razzi. ginabili. e mi colpì la fierezza dei volti e Finalmente, alle 11.15 circa, i In questa fase, il collegamento la dignità con la quale indossa- cacciabombardieri si gettarono fra me e il Comandante della vano le uniformi, non sempre in picchiata su di noi. Ci bombar- compagnia partigiana dalmata uniformi. darono, ci mitragliarono e poi si era continuo, e sulle posizioni In serata pianificammo l’atti- diressero verso Berane per colpir- eravamo tesi come archi. Quanti vità di pattuglia per la notte e ne la nuovamente. Le fanterie tede- hanno avuto la ventura di avere la fissammo la composizione mista. sche, che serravano sotto con l’e- responsabilità di una linea di resi- L’indomani, altri attacchi, te- vidente scopo di sfruttare gli ef- stenza e quanti hanno avuto la stardamente condotti dal nemico, fetti dell’attacco aereo, vennero ventura di presidiare posizioni nonostante le dure perdite subite ricacciate, con gravi perdite, sulle con l’ordine di resistere a oltranza nei giorni precedenti furono al- basi di partenza e la calca che ne sanno il sollievo che si prova al- trettanto tenacemente da noi re- seguì ci permise di controllare i l’ordine di sganciarsi dal nemico. spinti. danni provocati dal bombarda- Ebbene, quella notte per tre Giunse notizia che sul fronte di mento appena subito. volte il mio collega Comandante Mùrina, a seguito dell’afflusso di Nessuna mia postazione era di ceta (compagnia) ricevette l’or- rinforzi tedeschi, le nostre forze stata colpita ma il mio collega dine dal suo Comando di ripiega-

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re e sempre mi chiese se anche io consegnò personalmente l’ordine Ufficiali delle varie armi, Sottuf- l’avessi ricevuto. Al mio «non an- di costituzione. Era scritto su ficiali e Soldati, tutti partigiani cora», rispondeva: «Non ti lascio mezzo foglio di carta che ormai il che volontariamente, alla gioia con il fianco scoperto, Leone, ri- tempo ha ingiallito, ma che ho del rimpatrio, avevano scelto di piegherò quando arriverà l’ordine sempre custodito tra i miei ricor- restare in Iugoslavia per portare anche per te». Tante volte, negli di di guerra partigiana. assistenza e conforto ai compa- anni successivi, mi sono chiesto «N. 383/pers. Di prof. Posizione gni partigiani che, giornalmen- quanti altri Comandanti si sareb- 8 marzo 1945 – al Capitano Ange- te, affluivano al Comando Base bero comportati allo stesso mo- lo Graziani – Posizione. per il rimpatrio: queste le conse- do. E pensare che, fino a pochi La S.V. in data odierna assu- gne lasciatemi dal Colonnello giorni prima e per due anni, ero merà le funzioni di Comandante Ravnich. stato uno degli odiati occupatori della Base di Ragusa (Dubrov- In quella che venne definita la della sua Patria! nik), costituita in seguito ad ordi- prima casa degli italiani in terra Alle 23.30, finalmente, giunse ne dello S.M.R.E. (fono n. 599 del straniera si organizzarono i primi anche per me l’ordine di sgan- 28 febbraio 1945). Colonnello aiuti per i numerosi feriti e am- ciarmi. Ci salutammo con un sor- Ravnich». malati che scendevano dalla riso, una stretta di mano, forse L’8 marzo 1945 ha inizio an- montagna. Qui il primo vero meno vigorosa di quella del pri- che il rimpatrio del primo sca- conforto morale e materiale, pur mo incontro a causa della stan- nelle limitate disponibilità, per i chezza, ma certamente tanto più nostri sventurati fratelli, vittime fraterna. Dove sei Comandante? ma eroi della grande tragedia de- Non ricordo più il tuo nome, ma gli italiani in Balcania dopo l’8 quanto ti rivedrei volentieri! settembre 1943. Ž I mutilati, i feriti e ammalati trovarono assistenza e rifugio nel Convento dei Padri Cappuccini di «Il ritorno in Patria» Dubrovnik, messo a disposizione del Comando Base dalla carità Maggiore Angelo Graziani (ora del Padre Superiore. Generale di Divisione), nato a Col- Le famiglie dei nostri profughi lepardo (Frosinone) l’1.11.1909. venivano alloggiate in case di ita- Sottotenente di Artiglieria nel liani o di amici degli italiani; i 1934, partecipò con il grado di Te- partigiani combattenti validi in nente alla guerra italo-greca in Al- una caserma iugoslava in stato di bania con il 19° Reggimento Arti- vero abbandono. glieria della Divisione «Venezia». Per tutti visita medica accurata All’allora Capitano Angelo Gra- e cure adeguate ai debilitati dagli ziani furono concesse due tra le stenti, dalla fame, dal tifo petec- più alte decorazioni di guerra chiale. della Iugoslavia: l’Ordine per il Distribuzione di biancheria e coraggio (Medaglia d’Oro al Va- uniformi usate di tipo inglese; Il Capitano Angelo Graziani. lor Militare iugoslavo) e l’Ordine assistenza religiosa; assistenza al merito per il popolo, con la morale e fraterna; informazioni Stella d’Oro. Dalla Divisione «Ga- con il settimanale «Ritorno», ribaldi» ottenne la Medaglia d’Ar- glione dei superstiti della Divi- ginnastica e sport anche attra- gento al Valor Militare, la promo- sione «Garibaldi» con la nave verso una squadra di calcio che zione a Maggiore per meriti di «Princess of Katleen», seguito, si confrontava con le rappresen- guerra e l’encomio solenne sul nei giorni 11 e 15 marzo 1945, tative di Cattaro, di Spalato e campo. da altri due scaglioni. Una pic- paesi vicini. cola radio ricetrasmittente; una Questo l’ambiente del Coman- La Base Italiana di Dubrovnik macchina da scrivere portatile; do Base di Dubrovnik, questa la per il Rimpatrio della Divisione una caserma iugoslava in stato Base di raccolta, di assistenza e Italiana Partigiana «Garibaldi». di abbandono nella zona del di rimpatrio; nulla fu trascurato, porto; una stanza-ufficio in una pur tra infinite difficoltà di ordi- ...L’8 marzo è la data di nascita casa privata, sede del Comando ne logistico, economico e di am- della Base. Il Colonnello Ravnich, Base dove venne issata la ban- biente, per rendere meno triste Comandante della Divisione Ita- diera italiana; un nucleo di col- l’attesa del rimpatrio.... liana Partigiana «Garibaldi», mi laboratori tra Ufficiali medici, Ž

124 II MonumentiMonumenti aa ricordoricordo deidei caduticaduti

...Questa è la storia eroica di Monumentale di Trespiano (a 7 garibaldino Giulio Conti (classe ventimila soldati che, lontani dal- km da Firenze) è stato inaugurato 1916), ora Tenente (Ruolo d’Ono- la Patria, seppero servirla con sa- un monumento a ricordo dei Ca- re), combattente nella Divisione crificio e onore. Quegli uomini, duti della Divisione Italiana Parti- alpina «Taurinense» e, poi, nella che in un momento improvviso giana «Garibaldi» in Balcania. Divisione «Garibaldi». ed eccezionale della loro vita e di Il monumento, in marmo di Car- quella della nazione alla quale rara, è opera dello scultore Nelli. Monumento ai Caduti appartenevano e dalla quale era- Le figure dell’alpino e del fante, maremmani della Divisione no stati fisicamente tagliati fuori, in bassorilievo, sono a grandezza Italiana Partigiana «Garibaldi» trovarono nella propria coscienza naturale; l’effigie del Generale (Grosseto) il senso della dignità di cittadini e Garibaldi che la domina è ingran- di soldati. dita in proporzione. Il 2 maggio 1995, per iniziativa In ogni reduce della Divisione del Presidente della Sezione Italiana Partigiana «Garibaldi» Memoriale della Divisione A.N.V.R.G. di Grosseto, il garibal- rimane, ancora oggi, la consape- Italiana Partigiana «Garibaldi» - dino Ernesto Monellini, combat- volezza di un dovere interamente Passo Forcora (Varese) tente nell’84° Reggimento Fante- compiuto per affermare il più im- ria «Venezia» - 19° battaglione portante e irrinunciabile diritto Il Memoriale del Forcora, inau- mortai da 81, poi nella Divisione di ogni popolo: la libertà; perché gurato nel 1979, è legato indisso- «Garibaldi», è stato inaugurato dovunque si combatte per essa, lì lubilmente alla nobile figura del nella città di Grosseto il Monu- è la Patria. Per iniziativa dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Ga- ribaldini, che ha raccolto tra le sue file i reduci superstiti di quel- l’Unità, sono stati eretti alcuni monumenti a ricordo del loro eroismo e sacrificio...

Monumento di Trespiano (Firenze)

Il 2 novembre 1946, appena un anno dopo il rientro dalla Iugosla- via (8 marzo 1945), nel Cimitero Grosseto, 2 maggio 1995 - L. Man- nucci e O. Ciabatti all’inaugurazione.

mento ai Caduti maremmani del- la Divisione Italiana Partigiana «Garibaldi», in occasione del 50° anniversario della Guerra di Li- berazione.

Monumento e cippo commemorativo dei Caduti della Divisione «Garibaldi» - Pljevlja (Montenegro)

Il 21 settembre 1983, viene inaugurato a Pljevlja (Montene- gro) il monumento e cippo com- Tenente (R.O.) Giulio Conti memorativo ai Caduti della Divi-

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sione «Garibaldi», alla presenza del Presidente della Repubblica Sandro Pertini e del Presidente iugoslavo Spiljak, con al seguito i rispettivi Capi di Stato Maggiore. Sulla targa di bronzo, a forma molto significativa di sigillo, è fu- sa in rilievo la seguente legenda bilingue: «Il 2 dicembre 1943 fu costitui- ta a Pljevlja la Divisione Partigia- na Italiana «Garibaldi» che com- battè nel quadro dell’Esercito Po- polare di Liberazione della Iugo- slavia. I combattenti «garibaldi- ni» hanno dato un contributo no- tevole alla lotta per la libertà e per l’amicizia fra i popoli di Iugo- slavia e d’Italia. Associazione combattenti del Montenegro 21.09.1983». Alle spalle un ingresso in calce- struzzo bianco a forma di trian- golo, simbolo dell’incontro di due popoli che aspirano alla libertà e alla pace. La custodia del monumento- memoriale è stata affidata ad una scolaresca della città di Pljevlia. Ž

* Colonnello (aus.)

Alla realizzazione dell’articolo ha collaborato il Generale di Corpo d’Armata (r.) Ilio Muraca. Pljevlja, 21 settembre 1983. Inaugurazione del monumento.

Ai Caduti della «Garibaldi»

A voi compagni lontani nel tempo, le date degli ultimi respiri. ma presenti nel ricordo commosso, Più noti o meno noti, il saluto affettuoso di un reduce, uguali di fronte a Dio, a voi che eravate persone uguali ed amati ed avevate speranze di fronte a noi rimasti vivi. e sogni di primavera sorridenti, Un omaggio degli amici ora siete nominativi in un elenco. agli amici della stessa avventura Elenco fitto di nomi che ebbe spinta morale uno dietro l’altro in fila indiana nella dignità di cittadini e di soldati senza riguardi di gerarchia. per l’onore d’Italia. Più noti o meno noti, A voi un fiore rosso della memoria, uguali di fronte alla morte a voi che eravate giovani, comunque violenta nella carne e nello spirito. che eravate persone Piatte tristi pagine scure ed ora siete un elenco. rievocanti luoghi della sofferenza, Lando Mannucci

126 ProtagonistiProtagonisti didi ieriieri ee didi oggioggi

Bortoletto, Misitano, Pelosin e Pianfetti. L. Monferrato e D. Chiara.

Moretti e Abbafati.

O. Ciabatti e C. Canevazzi.

Basilico, Pampalone, Lucantoni e Tribulato S. Cuccia e W. Gamberini.

Beltrambini e Giorgiantoni M. Pianezza Monellini, Torelli, Marrubini e Ricciarini. G. Bindi e M.O. Castagna.

127 Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico

L’Ufficio Militare del Corpo Reale dello Stato Maggiore dell’Esercito del Regno di Sardegna, da cui trae origine l’attuale Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, fu istituito dal Comandante Generale del Corpo il 16 luglio 1853. Da allora esso cura la conservazione dell’archivio storico di Forza Armata e pubblica, annualmente, numerose opere d’interesse storico-mmilitare realizzate da studiosi, militari e civili la cui competenza ha spesso riscontro in ambito internazionale. Ritenendo di fare cosa gradita ai nostri lettori, pubblichiamo, da questo numero, estratti del catalogo delle pubblicazioni edite dall’Ufficio.

6167 - De Franceschi C. - De Vecchi G. - Mantovani M. LE OPERAZIONI DELLE UNITÀ ITALIANE AL FRON- TE RUSSO (1941-11943) - Terza edizione

Esauriente sintesi della guerra combattuta sul fronte orientale, consente di collocare nella giusta luce e nella reale incidenza il ruolo che in quello scacchiere svolsero le unità dell’Esercito Italiano. Formato 18x25, 752 pa- gine, 43 mappe, 126 do- cumenti. Euro 30,99.

6500 - de Biase L. Amedeo LE CARTOLINE DELLE BRIGATE E DEI REGGIMEN- TI DI FANTERIA NELLA GUERRA DEL 1915-118

Il volume ha carattere prettamente iconografico e rac- coglie ben 385 cartoline militari,«piccoli rettangoli di carta» riproducenti immagini propagandistiche, satiri- che o celebrative. In particolare illustra le cartoline esi- stenti per ciascuna Brigata combattente nella Prima Guerra Mondiale. Formato 22x31, 484 pa- gine, 385 immagini a co- lori. Euro 61,97.

6536 - Chiusano A.- Saporiti M. ELEMENTI DI ARALDICA

Questo volume è una guida semplice ma esauriente del- l’araldica militare, che illustra le simbologie più usate che si riscontrano negli stemmi dei reparti dell’Esercito. Il volume contiene il Dizionario Araldico dei principali termini usati nella blasonatura. Formato 23x32, pagine 595, 126 tavole a colori, 43 pagi- ne di disegni. Euro 30,99. 128 Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico

6591 - Pignato N. – Cappellano F. GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL’ESERCITO ITALIANO.

VOL. I (dalle origini fino al 1939) - Primi due volumi di una collana sugli automezzi corazzati e veicoli armati a trazione cingolata, ruotata e ferroviaria in dotazione al- l’Esercito Italiano nel XX secolo. Di ogni mezzo da com- battimento viene fornita la storia, la tecnica costruttiva, l’eventuale impiego operativo ed una ricca selezione di immagini fotografiche e disegni. Formato 20x29, 902 pagine, oltre 500 tra foto e dise- gni in bianco e nero. Euro 41,32.

6635 - Pignato N. – Cappellano F. GLI AUTOVEICOLI DA COMBATTIMENTO DELL’E- SERCITO ITALIANO.

VOL. II (1940-1945) - Formato 20x29, 913 pagine, oltre 500 tra foto e disegni in bian- co e nero. Euro 41,31.

6675 - Ales Stefano - Viotti Andrea LE UNIFORMI E I DISTINTIVI DEL CORPO TRUPPE VOLONTARIE ITALIANE IN SPAGNA 1936-11939

Il volume arricchisce di un ulteriore tassello lo studio di storia ed evoluzione del costume militare italiano. A 65 an- ni dalla conclusione del conflitto che insanguinò la Spagna tra il 1936 e il 1939. Si osservano da vicino le uniformi adottate dal Corpo Truppe Volontarie in quel frangente. Formato 34x24, 238 pagine, 78 tavole e 120 foto a colori. Euro 30,00.

Il catalogo completo delle opere in vendita, informazioni sulle modalità di vendita delle stesse e l’elenco delle librerie convenzionate si possono richiedere all’Uffico Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Via Etruria, 23 - 00183 Roma (Tel. 0647358671 - Fax 0647357284, E-mmail: [email protected]). Le pubblicazioni sono in vendita anche presso lo stesso Ufficio Storico (previ contatti telefonici ed in base alla disponibilità di copie) dal lunedì al venerdì, dalle 09:00 alle 11:00. L’acquisto per posta è curato dall’Ufficio Pubblicazioni Militari, in Via Guido Reni, 22 - 00196 Roma (Tel. 0647357665 - Fax 063613354).

129 SOMMARIO SUMMARY SOMMAIRE INHALT RESUMEN SUMARIO

Le Associazioni degli Eserciti d’intervento completamente Europei, nuovo rispetto a quanto di Cristiano Maria De Chigi precedentemente attuato nelle (pag. 28). altre missioni di peace-keeping. Aderiscono, oltre all’Italia, Francia, Germania, Lettonia, Un progetto per il futuro, Paesi Bassi, Portogallo, di Giuseppe Maggi (pag. 54). Slovacchia, Svezia, Svizzera e Lo Stato Maggiore dell’Esercito Regno Unito. ha lanciato un progetto L’obiettivo è quello di denominato «FIT 2025 - Forza Una democrazia universale, raggiungere una piena Integrata Terrestre 2025» con il di Giuseppe Romeo (pag. 10). integrazione tra Associazioni di quale intende guidare il Dagli scenari del Medio Oriente ex militari ed Eserciti dei Paesi processo di evoluzione della e dell’Asia Centrale, come Europei per promuovere Forza Armata al fine di dell’Africa subsahariana, ciò che l’immagine delle Forze Armate disporre, senza soluzioni di si evidenzia è l’assenza di tra coloro che si riconoscono continuità, di uno strumento un’esatta percezione del senso nei fini e nei valori di cui il operativo in linea con quelli dei di legalità nel mondo. Una sodalizio è portatore. principali Paesi alleati e percezione che non può funzionale ai compiti che, esaurirsi soltanto all’interno Viaggio a Beirut, presumibilmente, dovrà di un ordinamento nazionale, di Nello Rega (pag. 34). assolvere nei prossimi venti ma che deve risolversi nel «Voi italiani siete anni. caratterizzare le relazioni importantissimi qui in Libano. mondiali in cerca di stabilità. ITALAIR ha un ruolo Validità di una possibile Riserva Un valore che si realizza nel determinante nella nostra Nazionale, consenso espresso nel rispetto missione. I vostri militari sono di Giovanni Ridinò di regole comuni, nella indispensabili perché e Gian Paolo Bormetti (pag. 66). condivisione di diritti e di consentono il controllo della blu Le esigenze di bilancio e i opportunità. Una Democrazia line dal cielo. Unici nel dialogo numerosi impegni nei vari universale che sia patrimonio con la popolazione». scenari internazionali, della diversità. suggeriscono il ricorso a Dalle S.A.S. ai P.R.T., personale potenzialmente Al centro dell’Africa, alle di Antonio Ciabattini Leonardi disponibile, come già avviene in soglie dell’inferno, (pag. 40). molti Paesi della NATO che di Nicodéme N’Kashama N’Koy Nell’immediato dopoguerra le tradizionalmente fanno ricorso (pag. 20). Sezioni Amministrative all’istituto delle Forze di Burundi, Ruanda, Uganda e Specializzate hanno Riserva. In questo modo il Congo sono teatro di atroci rappresentato il cuore della nostro Paese potrebbe contare guerre tribali, in uno scenario politica di integrazione su giovani addestrati e di aggrovigliata cupidigia verso dell’Algeria alla Francia. prontamente inseribili nelle il sottosuolo più ricco del Oggi, in Afghanistan, la NATO unità operative. Continente. ripropone con le P.R.T. Nazioni Unite, Unione Europea, un’analoga formula, che Il Centro Tecnico-Logistico in particolare l’Italia, dovrebbe consentire la ripresa Interforze N.B.C. e la con la sua diplomazia e socio-economica di questa Convenzione sulle Armi influenza, possono dare un martoriata terra. Chimiche, prezioso contributo In tale contesto la di Giacinto Costantino e Renato per mettere fine a questa partecipazione dell’Esercito Morlino (pag. 76). penosa situazione. Italiano rappresenta un modello Il Centro, alle dipendenze

130 SOMMARIO SUMMARY SOMMAIRE INHALT RESUMEN SUMARIO

dell’Ispettorato Logistico European Union – especially dell’Esercito, si pone , with its diplomacy and all’avanguardia influence – can give a precious nell’applicazione di una contribution to end this Convenzione che ha lo scopo di distressing situation. eliminare lo spettro della guerra chimica. The European Armies’ Association, I battaglioni volontari tunisini, by Cristiano Maria De Chigi (p. di Filippo Cappellano (pag. 94). 28). I residenti italiani in Tunisia, Besides Italy, the Association con encomiabile slancio comprises France, Germany, patriottico, si offrirono per Latvia, the Netherlands, Portugal, combattere l’ultima disperata Slovakia, Sweden, battaglia contro un nemico and the United Kingdom. soverchiante. The goal is to achieve a full Un volontarismo generoso e integration between the disinteressato che, seppur Associations of former destinato a sicura disfatta, servicemen and the Armies of the seppe illuminarsi di generoso A Universal Democracy, European Countries, in order to eroismo. by Giuseppe Romeo (p. 10). promote the image of the Armed Un fulgido esempio di What stands out in the scenarios Forces among those who share orgogliosa italianità su cui of the Middle East and Central the aims and values of the ingiustamente è calato il velo Asia, as well as in Sub-Saharan Association. dell’oblio. Africa, is the absence of a precise perception of the sense of legality A Journey to Beirut, Gli Italiani nei Balcani, in the world. A perception that by Nello Rega (p. 34). a cura di Nicola Serra cannot be restricted within a «You Italians are very important (pag. 108). national set of laws, but must here in Lebanon. ITALAIR plays Sulle brulle pietraie, sui characterize the world relations a determinant role within our sentieri e sulle doline del in quest of stability. mission. Your servicemen are Montenegro e del Sangiaccato, A value that is realized through indispensable, because they nelle giogaie dell’Erzegovina e i the consensus expressed by enable us to control the Blue valloni della Bosnia in tanti respecting common regulations Line from the sky and, caddero combattendo and by sharing rights and furthermore, they are exceptional eroicamente. opportunities. A universal in the dialogue with the In un momento tragico della Democracy that should be the population». Patria lontana, dopo aver patrimony of diversity. rifiutato sdegnosamente le From S.A.S. to P.R.T., infamanti proposte di resa e di At the Centre of Africa on the by Antonio Ciabattini Leonardi collaborazione, seppero Threshold of Hell, (p. 40). riscattare l’onore e la dignità del by Nicodème N’ Kashama N’ Koy Immediately after the war, the popolo italiano. Meritano (p. 20). Specialized Administrative l’appellativo di «garibaldini» e il Burundi, Rwanda, Uganda and Sections have been the heart of privilegio di indossare la Congo are the theatre of dreadful the policy of integration of camicia rossa per aver tribal wars, in an intricate Algeria with France. combattuto valorosamente e con scenario of greed for the richest Today NATO, through the PRTs, gli stessi ideali di chi aveva subsoil of the Continent. proposes for Afghanistan a seguito «l’Eroe dei due Mondi». The United Nations and the similar formula, which should

131 SOMMARIO SUMMARY SOMMAIRE INHALT RESUMEN SUMARIO

enable this tortured land to start Army Logistic Inspectorate and its socio-economic recovery. is in the forefront in In view of this, the participation implementing a Convention of the , compared to whose purpose is to do away other peacekeeping missions, is a with the spectre of chemical completely new model of warfare. intervention. The Tunisian Volunteer A Project for the Future, Battalions, by Giuseppe Maggi (p. 54). by Filippo Cappellano (p. 94). The Army General Staff has The Italian residents in Tunisia, Une Démocratie universelle, launched a project called «FIT with an commendable outburst par Giuseppe Romeo (p. 10). 2005 - Integrated Land Force of patriotism, volunteered to Ce qui caractérise tous les 2005», through which it intends fight the last battle against an théâtres aussi bien du Moyen- to guide the Service’s process of overwhelming enemy. Orient que de l’Asie et même de evolution, in order to obtain – It was a noble and unselfish l’Afrique subsaharienne c’est without solution of continuity – voluntarism which, albeit l’absence totale du sens exact an operational instrument in doomed to certain defeat, was de la légalité dans le monde. line with those of the main brightened by a generous Une perception qui ne saurait allied Countries, and functional heroism. se concrétiser de par la simple to the presumable tasks that the A refulgent example of proud existence d’un système Army will have to perform in Italian character, upon which juridique national, mais dont the next twenty years. an unjust veil of oblivion has devraient être empreints tous les fallen. rapports mondiaux visant à la Validity of a Possible National stabilité. Reserve, Italians in the Balkans, Une valeur qui doit se traduire by Giovanni Ridinò by Nicola Serra (p. 108). par le consensus, le respect and Gian Paolo Bormetti (p. 66). Many of them fell, fighting de règles communes, le partage Budget requirements and the heroically on the barren stony des droits et des chances. Une numerous engagements in the ground, on the trails and Démocratie universelle, various international scenarios sinkholes of Montenegro and héritage de la diversité. suggest to employ potentially Sanjak, on the mountain ranges available personnel, as already of Herzegovina and in the Au centre de l’Afrique, happens in many NATO gorges of Bosnia. la porte de l’enfer, Countries, which traditionally In a tragic moment for their par Nicodème N’Kashama turn to their established Reserve distant homeland, after N’Koy (p. 20). Forces. In this way, our Country disdainfully rejecting the Le Burundi, le Rwanda, could count on trained young insulting proposals of surrender l’Ouganda et le Congo sont les people that could rapidly be and collaboration, the were able théâtres de guerres tribales incorporated in the operational to redeem the honour and atroces alimentées par une units. dignity of the Italian people. cupidité croissante face aux They deserve the name of richesses qu’offre le sous-soul le The NBC Joint Technical- «Garibaldians» and the plus riche du continent. Logistic Centre and the privilege of wearing the red Les Nations Unies, l’Union Convention on Chemical shirt, because they fought européenne et, en particulier, Weapons, bravely and with the same l’Italie avec sa diplomatie et by Giacinto Costantino ideals that inspired the son influence, peuvent and Renato Morlino (p. 76). followers of the «Hero of the contribuer à mettre fin The Centre is subordinate to the two Worlds». à cette situation pénible.

132 SOMMARIO SUMMARY SOMMAIRE INHALT RESUMEN SUMARIO

Les Associations des Armées d’intervention tout à fait l’Inspection logistique de l’Armée, européennes, innovateur par rapport à ceux est à l’avant-garde pour ce qui est par Cristiano Maria De Chigi qui avaient été mis en place de la mise en œuvre d’une (p. 28). dans les autres missions de Convention dont l’objectif est de Ont adhéré à cette initiative, maintien de la paix. chasser le spectre de la guerre outre l ’Italie, la France, chimique. l’Allemagne, la Lettonie, les Pays Un projet pour l’avenir, Bas, le Portugal, la Slovaquie, la par Giuseppe Maggi (p. 54). Les bataillons des volontaires Suède, la Suisse et le Royaume L’Etat major de l’Armée a lancé tunisiens, Uni. un projet dénommé «FIT 2025 - par Filippo Cappellano (p. 94). L’objectif étant d’arriver à Force Intégrée Terrestre 2025» Dans un élan patriotique digne l’intégration, à tous les niveaux, avec lequel il entend guider le d’éloge, les résidents italiens des Associations d’anciens processus d’évolution de la en Tunisie s’offrirent volontaires militaires et des Armées des Force armée afin de disposer, pour livrer la dernière bataille pays européens afin de sans solution de continuité, d’un contre l’ennemi oppresseur. promouvoir l’image des Forces instrument opérationnel Des volontaires généreux et armées parmi ceux qui s’accordant à ceux des autres désintéressés qui, malgré la partagent les valeurs et les pays alliés et s’adaptant certitude d’une défaite, firent objectifs dont les Associations parfaitement aux fonctions qu’il preuve d’un héroïsme se font porteuses. sera vraisemblablement appelé à magnanime. remplir dans les vingt Voilà un remarquable exemple Voyage à Beyrouth, prochaines années. de courage et d’orgueil italiens par Nello Rega (p. 34). injustement tombé dans les «Les Italiens, sont extrêmement La création d’une Réserve oubliettes. importants ici au Liban. ITALAIR nationale: une solution valable, joue un rôle primordial dans le par Giovanni Ridinò Les Italiens dans les Balkans, cadre de notre mission. Ses et Gian Paolo Bormetti (p. 66). par Nicola Serra (p. 108). militaires sont indispensables car Pour faire face aux exigences Dans les campagnes décharnées, ils permettent le contrôle de la blu budgétaires et aux nombreux les sentiers et les dolines du line depuis le ciel. Vous êtes des engagements dans les différents Monténégro, les montagnes de interlocuteurs irremplaçables dans théâtres internationaux, l’Italie l’Herzégovine et les vallons le dialogue avec la population». devrait pouvoir compter sur un de la Bosnie nombreux furent personnel potentiellement ceux qui luttèrent et moururent Des S.A.S. aux P.R.T., disponible, tel que le font déjà héroïquement. par Antonio Ciabattini Leonardi de nombreux pays de l’OTAN A un moment tragique pour la (p. 40). qui ont mis en place des Forces patrie lointaine, après avoir Dans l’après-guerre, les Sections de Réserve. Ainsi l’Italie refusé avec mépris les infâmes Administratives Spécialisées ont pourrait compter sur des jeunes propositions de collaboration et représenté le cœur de la instruits pouvant être insérés de reddition, ils surent racheter politique visant à l’intégration immédiatement dans les unités l’honneur et la dignité du peuple de l’Algérie à la France. opérationnelles. italien. Ils méritent bien Aujourd’hui, avec les P.R.T.., l’appellatif de «garibaldini» l’OTAN propose en Afghanistan Le Centre technique et et le privilège de porter la une formule semblable en vue logistique interarmées N.B.C. chemise rouge pour avoir de la reprise socio-économique et la Convention sur combattu courageusement de ce pays tourmenté. les armes chimiques, en partageant les mêmes Dans un tel contexte, la par Giacinto Costantino idéaux que ceux qui avaient participation de l’Armée et Renato Morlino (p. 76). suivi le «Héros de italienne représente un modèle Le Centre, qui dépend de deux Mondes».

133 SOMMARIO SUMMARY SOMMAIRE INHALT RESUMEN SUMARIO

Europäische Union, insbesondere mit den P.R.T. eine entsprechende Italien, können mit ihrer Organisation an, welche den Diplomatie und ihrem Einfluss sozialen und wirtschaftlichen einen wertvollen Beitrag leisten, Wiederaufbau dieses gepeinigten um dieser schmerzlichen Situation Landes ermöglichen soll. ein Ende zu bereiten. In diesem Zusammenhang repräsentiert die Teilnahme des Organisation der Europäischen italienischen Heeres ein absolut Streitkräfte, neues Einsatzmodell gegenüber Eine Welt-Demokratie, von Cristiano Maria De Chigi allem, was bisher in anderen von Giuseppe Romeo (S. 10). (S. 28). Einsätzen zur Friedenssicherung Von den Schauplätzen im Außer Italien sind beigetreten: durchgeführt wurde. Mittleren Osten und in Frankreich, die Bundesrepublik, Zentralasien bis hin zu jenen in Lettland, die Niederlande, Ein Projekt für die Zukunft, Afrika südlich der Sahara ist eines Portugal, die Slowakei, Schweden, von Giuseppe Maggi (S. 54). deutlich festzustellen: die die Schweiz und Großbritannien. Der Generalstab des Heeres hat Abwesenheit einer präzisen Ziel ist die vollständige Integration ein Projekt unter dem Namen Wahrnehmung der Bedeutung von der verschiedenen Organisationen «FIT 2025 - Forza Integrata Legalität in der Welt. Eine von ehemaligen Terrestre 2025» (Integrierte Wahrnehmung, die sich nicht nur Armeeangehörigen und Bodenstreitkräfte 2025) ins Leben innerhalb einer nationalen Streitkräften der Europäischen gerufen, mit dem der Ordnung erschöpfen darf, sondern Staaten, um das Ansehen der Entwicklungsprozess der die sich auch in der Streitkräfte speziell unter Streitkräfte gesteuert werden soll, Charakterisierung der denjenigen zu fördern, die hinter damit – ohne Unterbrechnungen weltumfassenden Beziehungen den von der Vereinigung des Normalbetriebs – ein zur Erlangung von Stabilität vertretenen Zielen und Werten der Instrument bereit gestellt werden niederschlagen muss. Vereinigung stehen. kann, das wie die entsprechenden Ein Wert, der verwirklicht wird in Einrichtungen der wichtigsten der ausdrücklichen Vereinbarung, Reise nach Beirut, alliierten Staaten operativ ist, gemeinsame Regeln zu von Nello Rega (S. 34). sowie funktional bezüglich der respektieren sowie Rechte und «Ihr Italiener seid hier im Libanon Aufgaben, die es voraussichtlich in Zweckmäßigkeiten zu teilen. Eine äußerst wichtig. ITALAIR spielt den nächsten zwanzig Jahren zu Welt-Demokratie, deren Reichtum bei unserem Einsatz eine erledigen hat. durch die Unterschiedlichkeit entscheidende Rolle. Eure charakterisiert ist. Soldaten sind unentbehrlich, weil Die Bedeutung einer Nationalen sie die Kontrolle des Luftraums Reserve, In Zentralafrika an der Schwelle ermöglichen. Und sie sind von Giovanni Ridinò und Gian zur Hölle, einzigartig im Dialog mit der Paolo Bormetti (S. 66). von Nicodéme N’Kashama N’Koy Bevölkerung». Die Haushaltsanforderungen und (S. 20). die zahlreichen Aufgaben an Burundi, Ruanda, Uganda und die Von den S.A.S. zu den P.R.T., verschiedenen internationalen Republik Kongo sind Schauplätze von Antonio Ciabattini Leonardi Schauplätzen lassen es ratsam grausamer Stammeskriege auf (S. 40). erscheinen, auf prinzipiell dem Hintergrund verworrener Direkt nach Ende des Krieges verfügbares Personal Machtkämpfe um die waren die spezialisierten zurückzugreifen, wie es schon in Bodenschätze, die in diesem Verwaltungssektionen das Herz vielen NATO-Ländern der Fall ist, Gebiet des Kontinents in der der Integrationspolitik für wo traditionell auf die größten Dichte vorkommen. Die Algerien in Frankreich. Heute Reservearmee zurückgegriffen Vereinten Nationen und die bietet die NATO in Afghanistan wird. Auf diese Weise könnte

134 SOMMARIO SUMMARY SOMMAIRE INHALT RESUMEN SUMARIO

unser Land auf ausgebildete junge gefallen. (pág. 20). Leute zählen, die direkt in die Nachdem sie in einer tragischen Burundi, Ruanda, Uganda y operativen Einheiten integriert Zeit fern der Heimat die Congo son teatros de atroces werden können. schmächlichen Angebote zur guerras tribales alimentadas por Aufgabe und Kollaboration la intrincada codicia de las Das mehrere Waffengattungen verächtlich abgelehnt hatten, riquezas que ofrece el subsuelo umfassende technisch-logistische gelang es ihnen, die Ehre und más rico del continente. Zentrum N.B.C. und die Würde des italienischen Volkes zu Las Naciones Unidas, la Unión Konvention über rehabilitieren. Sie verdienen die europea, e Italia en particular chemische Waffen, Anrede «Garibaldini» und das con su diplomacia e influencia, von Giacinto Costantino und Privileg, das rote Hemd zu tragen, mucho pueden hacer para acabar Renato Morlino (S. 76). da sie mutig und mit denselben con esta dramática situación. Das dem Armeeinspektorat für Idealen gekämpft haben wie der Logistik unterstellte Zentrum zählt «Held der zwei Welten». Asociaciones de los Ejércitos zur Avantgarde bei der europeos, Anwendung einer Konvention, mit por Cristiano Maria De Chigi der das Schreckgespenst eines (pág. 28). Krieges mit chemischen Waffen Además de Italia, se adhirieron beseitigt werden soll. Francia, Alemania, Letonia, Países Bajos, Portugal, Die tunesischen Freiwilligen- Eslovaquia, Suecia, Suiza y Bataillone, Reino Unido. von Filippo Cappellano (S. 94). El objetivo es lograr la plena In in einer lobenswerten integración de las Asociaciones patriotischen Anwandlung boten de ex militares y de los Ejércitos sich die in Tunesien ansässigen Una democracia universal, de los países europeos para italienischen Staatsbürger an, in por Giuseppe Romeo (pág. 10). promocionar la imagen de las die letzte verzweifelte Schlacht Lo que destaca en los escenarios Fuerzas armadas entre todos gegen einen übermäßig großen de Oriente medio, Asia e incluso aquellos que comparten los Feind zu ziehen. Africa subsahariana, es la falta valores y los fines de los que se Eine großzügige und absoluta de una percepción hacen portadoras dichas uneigennützige exacta del sentido de legalidad en Asociaciones. Freiwilligenbewegung, die in el mundo. Dicha percepción no großem Heldentum erstrahlte, puede concretarse en la mera Viaje a Beirut, obwohl sie dem sicheren existencia de un ordenamiento por Nello Rega (pág. 34). Untergang geweiht war. nacional sino que tiene que «Los Italianos son muy Ein glänzendes Beispiel für stolzes impregnar todas las relaciones importantes aquí en Líbano. Italienertum, das mundiales en búsqueda de ITALAIR desempeña un papel unverdienterweise in estabilidad. primordial en nuestra misión. Vergessenheit geraten ist. Es éste un valor que se concretiza Sus militares son indispensables en el consenso, en el respeto de porque permiten el control de la Die Italiener auf dem Balkan, reglas comunes, en la igualdad de blu line desde el cielo. Son von Nicola Serra (S. 108). derechos y oportunidades. Una Ustedes un interlocutor único en Auf kahlem steinigem Gelände, Democracia universal patrimonio el diálogo con las poblaciones». auf den Pfaden und Dolinen von de la diversidad. Montenegro und Sangiaccato, auf De las S.A.S. a las P.R.T., den Höhenzügen der Herzegowina En el centro de Africa, por Antonio Ciabattini Leonardi und in den engen Tälern Bosniens el umbral del infierno, (pág. 40). sind viele in heldenhaftem Kampf por Nicodème N’Kashama N’Koy En la posguerra, las «Secciones

135 SOMMARIO SUMMARY SOMMAIRE INHALT RESUMEN SUMARIO

Administrativas Especializadas» jóvenes instruidos capaces de dignidad del pueblo italiano. encarnaron el corazón de la integrarse inmediatamente en las Bien se merecen el apelativo de política de integración de Argelia a unidades operacionales. «garibaldini» y el privilegio de Francia. llevar la camisa roja por haber En la actualidad, con las P.R.T, la El Centro técnico-logístico luchado valientemente y OTAN propone en Afganistán una interejércitos N.B.C. compartido los mismos ideales fórmula análoga que pretende y la Convención sobre de quienes habían seguido al agilizar la reactivación las armas químicas, «Héroe de los dos Mundos». socioeconómica de este por Giacinto Costantino atormentado país. y Renato Morlino (pág. 76). En este contexto, la participación El Centro, que depende de la del Ejército italiano representa un Inspección Logística del Ejército, modelo de intervención totalmente está a la vanguardia en cuanto a nuevo con respecto al la aplicación de una Convención implementado en las otras misiones que apunta a acabar con el de mantenimiento de la paz. espectro de la guerra química.

Un proyecto para el futuro, Los batallones voluntarios por Giuseppe Maggi (pág. 54). tunecinos, El Estado mayor del Ejército ha por Filippo Cappellano (pág. 94). Uma democracia universal, lanzado un proyecto denominado Los residentes italianos en de Giuseppe Romeo (pág. 10). «FIT 2025 - Fuerza Integrada Tunicia, con admirable espíritu Dos cenários do Médio Oriente e Terrestre 2025» con el que patriótico, se ofrecieron para da Ásia Central, assim como da pretende guiar el proceso de luchar en la última y desesperada África sub-sahariana, aquilo que evolución de la Fuerza Armada batalla contra un enemigo se evidencia é a ausência de uma con el fin de disponer, sin opresor. exacta percepção do sentido de solución de continuidad, de una Unos voluntarios generosos y autenticidade no mundo. Uma herramienta a la vez operativa, desinteresados que, a pesar de la percepção que não se pode en línea con las de los demás perspectiva de una derrota extinguir apenas no interior de países aliados, y funcional como segura, dieron muestras de um regulamento nacional, mas para llevar a cabo las tareas de magnánimo heroísmo. que se deve resolver las que habrá de hacerse cargo en Es éste un maravilloso ejemplo caracterizando as relações los próximos veinte años. de orgullo italiano que ha sido mundiais à procura de injustamente relegado al olvido. estabilidade. La creación de una Reserva Um valor que se realiza no nacional: una solución válida, Los Italianos en los Balcanes, consenso expresso em respeitar por Giovanni Ridinò por Nicola Serra (pág. 108). de regras comuns, na condivisão y Gian Paolo Bormetti (pág. 66). En los pedregales y los campos de direitos e oportunidades. Uma Por cuestiones de presupuesto y yermos, en los senderos y las democracia universal que seja para cumplir con los numerosos dolinas del Montegreno, en las património da diversidade. compromisos en los varios sierras de Herzegovina y los escenarios internacionales, Italia cañones de Bosnia, muchos Ao centro da África, nos limites podría prospectar el recurso a murieron luchando do Inferno, personal potencialmente heroicamente. de Nicodéme N’Kashama N’Koy disponible, tal y como ya ocurre En un momento trágico para la (pág. 20). en muchos países de la OTAN Patria lejana, tras rechazar con Burundi, Ruanda, Uganda e que cuentan con Fuerzas de desprecio las infames propuestas Congo são teatro de atrozes Reserva. Conque, las Fuerzas de rendición y colaboración, guerras tribais, num cenário de Armadas italianas contarían con supieron rescatar el honor y la emaranhada ambição pelo

136 SOMMARIO SUMMARY SOMMAIRE INHALT RESUMEN SUMARIO

subsolo mais rico do Continente. deveria consentir a recuperação de Giacinto Costantino Nações Unidas, União Europeia, sócio-económica desta terra e Renato Morlino (pág. 76). em particular a Itália, com a sua martiriada. O Centro, nas dependências da diplomacia e influência, podem Em semelhante contexto, a Inspectoria Logística do Exército, dar um precioso contributo a por participação do Exército Italiano coloca-se em vanguarda na fim a esta penosa situação. representa um modelo de aplicação de uma Convenção que intervenção completamente novo tem o objectivo de eliminar o Associações dos Exércitos em relação a quanto foi actuado espectro da guerra química. Europeus, precedentemente nas outras de Cristiano Maria De Chigi missões de peace-keeping. Os batalhões voluntários (pág. 28). tunisinos, Aderem, para além da Itália, Um projecto para o futuro, de Filippo Cappellano (pág. 94). França, Alemanha, Letónia, de Giuseppe Maggi (pág. 54). Os residentes italianos na Tunísia, Países Baixos, Portugal, O Estado Maior do Exército lançou com louvável ímpeto patriótico, Eslováquia, Suécia, Suíça e um projecto denominado «FIT ofereceram-se para combater a Reino Unido. 2025 - Força Integrada Terrestre última desesperada batalha contra O objectivo é o de atingir uma 2025», com o qual pretende um inimigo dominante. plena integração entre conduzir o processo de evolução da Um voluntarismo generoso e Associações de ex-militares e Força Armada com a finalidade de desinteressado que, ainda que Exércitos dos Países Europeus dispôr, sem soluções de destinado a segura derrota, soube para promover a imagem das continuidade, de um instrumento iluminar-se de generoso heroísmo. Forças Armadas entre aqueles operativo em linha com os dos Um fúlgido exemplo de que se reconhecem nos fins e nos principais Países aliados e funcional orgulhosa italianidade sobre o valores dos quais o sodalício é às tarefas que, presumivelmente, qual injustamente caiu o véu do portador. deverá desempenhar nos próximos olvido. vinte anos. Viagem a Beirut, Os Italianos nos Balcãs, de Nello Rega (pág. 34). Validade de uma possível ao cuidado de Nicola Serra «Vós, italianos, sois Reserva Nacional, (pág. 108). importantíssimos aqui no de Giovanni Ridinò Nas áridas pedreiras, nos Líbano. A ITALAIR tem um papel e Gian Paolo Bormetti (pág. 66). caminhos e nos barrancos do determinante na nossa missão. O As exigências de balanço e os Montenegro e do Sangiaccato, vossos militares são numerosos compromissos nos nas cordilheiras da Herzegovina indispensáveis porque consentem vários cenários internacionais, e nos valões da Bósnia, muitos o controle da blue line do céu. sugerem um recurso a pessoal caíram combatendo Únicos no diálogo com a potencialmente disponível, como heroicamente. população». já acontece em muitos países da Num momento trágico da Pátria NATO, que tradicionalmente longínqua, após ter recusado Das S.A.S. às P.R.T., fazem recurso à instituição das desdenhosamente as infamantes de Antonio Ciabattini Leonardi Forças de Reserva. Deste modo o propostas de rendição e (pág. 40). nosso país poderia contar com colaboração, souberam resgatar No imediato pós-guerra as os jovens treinados e a honra e a dignidade do povo Secções Administrativas imediatamente aptos a serem italiano. Merecem a alcunha de Especializadas representaram o inseridos nas unidades «garibaldini» e o privilégio de coração da política de integração operativas. vestir a camisa encarnada por da Argélia à França. ter combatido corajosamente e Hoje, no Afeganistão, a NATO O Centro técnico-logístico com os mesmos ideais de quem torna a propor com as P.R.T. interforças N.B.C. e a Convenção tinha seguido «O Herói dos dois uma fórmula análoga, que sobre as armas químicas, Mundos».

137 RECENSIONI

Tim Lahaye - Bob Phillips: «L’enigma prove che mettono a repentaglio la vita. dell’Ararat - Babylon Rising», Edizioni Innescando così una serie d’avventure Nord, Cles (TN), 2005, pp. 348, euro con trabocchetti e colpi di scena che ten- 17,00. gono il lettore inchiodato al libro. Il premio finale per tutti non è solo Mistero, intrighi, avventura e religio- l’Arca, ma il mistero custodito all’interno riale italiana in Africa. L’arruolamento ne, sono questi gli ingredienti dell’Enig- di essa dalla notte dei tempi, in grado di degli ascari fu vissuto dalla popolazione ma dell’Ararat secondo romanzo della conferire al detentore un potere assoluto come una naturale conseguenza e come serie Babylon Rising di Tim Lahaye. e definitivo. una giusta valorizzazione della loro indo- Anche in questa avventura il protago- Libro piacevole ed avvincente in cui le le e delle loro antichissime tradizioni nista è Michael Murpy, giovane profes- avventure di questo novello Indiana Jo- guerriere. Infatti, in tutte le foto e docu- sore d’Archeologia biblica presso la Pre- nes vengono inoltre sostenute da precise menti della mostra, mai emerge traccia di e puntuali citazioni bibliche e storiche. quei sentimenti di schiavitù, di sottomis- Ci sono tabelle e date relative a tutti gli sione o di oppressione. Il lettore del cata- storici che hanno citato l’arca di Noè, a logo viene colpito, invece, dal portamento chi e in quale epoca asserisce di aver vi- orgoglioso, dalla fierezza con cui indossa- sto l’Arca sul monte Arart, o altre tabelle no le uniformi, dalla dignità di uomini li- ancora che elencano le popolazioni che beri che liberamente hanno scelto la pro- hanno nel loro credo la storia di un Dilu- fessione delle armi. La verità è scritta in vio Universale, popolazioni che sono pra- ticamente presenti in ogni continente. Questi dettagli fanno emergere le qualità dell’autore, stimato studioso della Bibbia, che tiene conferenze in tutti gli Stati Uni- ti riguardo alle profezie bibliche e che si è trasformato in un romanziere di suc- cesso, con vendute più di sessanta milio- ni di copie in tutto il mondo.

R. G.

Ascanio Guerriero: «Ascari d’Eritrea», Vallecchi Editore, Firenze, 2005, pp. 190, euro 38,00.

È uscito in libreria, nel mese di novem- bre, un catalogo sulla mostra dedicata ston University del North Carolina. agli ascari eritrei, volontari che militaro- Questa volta il professore si trova alle no nelle Forze Armate italiane tra il 1889 prese con un misterioso reperto ligneo ed il 1941. Si tratta di una ricostruzione datato tra i tre e i quattromila anni prima affascinante e completa, anche per l’espo- di Cristo, e con una serie d’indizi che lo sizione di documenti fotografici inediti su indicano come un frammento dell’Arca di di una vicenda storica che vide i valorosi Noè. Un dato, che dal punto di vista stori- ascari, protagonisti in Africa orientale. co, ma soprattutto religioso, conferme- Un’iconografia ricchissima, finora disper- queste migliaia di foto e documenti; nei rebbe l’attendibilità delle Sacre Scritture, sa in un’infinità di enti e collezioni private racconti degli ascari attorno al fuoco; nel con evidenti ripercussioni rivoluzionarie e un numero sorprendente di cimeli e ri- meraviglioso (quanto biasimevole) gesto nel campo scientifico e religioso. Indizi cordi spontaneamente offerti dalla popo- di un Sottotenente che si espone al tiro troppo allettanti perché il professor lazione eritrea, hanno reso possibile la avversario per dimostrare che un Ufficia- Murpy non accetti di buttarsi a capo fitto meticolosa ricostruzione della storia degli le italiano non può avere paura. E ancora nella caccia dei vari elementi che gli ven- ascari arruolati nelle file delle Forze Ar- nelle mille canzoni e detti popolari che gono forniti di volta in volta da un perso- mate italiane: dai Carabinieri alla Marina, celebravano i Comandanti passati alla naggio di nome Mathusalem. Un perso- dalla Cavalleria alla Guardia Forestale, leggenda: Galliano, Toselli e Lorenzini. naggio strano e misterioso fonte inesauri- dai Reparti meharisti (con dromedari Nomi scolpiti per sempre nelle storie bile di reperti ed informazioni, che però adatti all’impiego militare per resistenza e di due Paesi geograficamente lontani ma ha deciso di giocare con il giovane profes- velocità) alla Banda musicale. Si tratta di intimamente uniti. sore, una partita mortale.Per ogni indizio un percorso storico per rileggere, in una o informazione fornita bisogna superare diversa prospettiva, l’espansione territo- R.Z.

ERRATA CORRIGE Nel n° 4/05 all’estensore dell’articolo «Nuove prospettive per le Associazioni d’Arma», il Generale di Corpo d’Armata Mario Bu- scemi, è stato erroneamente attribuito l’incarico di Presidente di «ASSOARMA» anziché di Presidente dell’«ARDE». Ce ne scusiamo con il Generale Buscemi, con l’effettivo Presidente di «ASSOARMA», il Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Calamani, e con i lettori tutti.

138 RRiivviissttaa MMiilliittaarree IInnddiiccee 22000055

139 EELLEENNCCOO DDEEII CCOOLLLLAABBOORRAATTOORRII

AA

A. C. L. A. F. • Recensione: «All'ombra della Mezzaluna - Dopo • Recensione: «Ci riconosceremo sempre fratelli. Gli Saddam, dopo Arafat, dopo la Guerra», n. 3, pag. Allievi Ufficiali nella Guerra di Liberazione 1943- 141. 1945», n. 4, pag. 142. • Recensione: «La Campagna in Africa Orientale Ita- liana (1940-41)», n. 3, pag. 144. A. L. • Recensione: «Aggregazioni terroristiche contempo- • Recensione: «Soldati al fronte nei giorni di Capo- ranee. Europee, Mediorientali e Nordafricane», n. retto. La testimonianza di un siciliano», n. 3, pag. 4, pag. 144. 142. • Recensione: «Forse domani t’ammazzo (Cinquan- totto giorni all’inferno)», n. 4, pag. 143. BB

BALDACCI OSVALDO • La distruzione di Gerusalemme, n. 5, pag. 114. • L’Uzbekistan infuoca l’Asia Centrale, n. 3, pag. 62. BOVE GIANCARLO BERNARDINI ROBERTO • Guerra al terrorismo, n. 5, pag. 8. • La Guerra Asimmetrica, n. 4, pag. 14. BRACCO DANIELA BERTO CLAUDIO • Informare, Comunicare, Promuovere, n. 4, pag. 90. • Il Convoglio d’assalto terrestre, n. 1, pag. 70. • La base di fuoco «Salerno», n. 5, pag. 48. BUCCIOL GIOVANNI • Africa rossa, n. 1, pag. 18. BORMETTI GIAMPAOLO • I traguardi del Comitato NATO delle forze di riser- BUDDE HANS OTTO va nazionali, n. 2, pag. 90. • La riorganizzazione dell’Esercito tedesco, n. 4, pag. • Validità di una possibile Riserva Nazionale, n. 6, 56. pag. 66. BUSCEMI MARIO BORRECA ATTILIO CLAUDIO • Nuove prospettive per le Associazioni d’Arma, n. 4, • La passione di Cristo, n. 2, pag. 108. pag. 100. CC

C. S. CAPPELLANO FILIPPO • Recensione: «Giolitti. Lo Statista della Nuova Ita- • La coraggiosa Rimini in lotta per la libertà, n. 1, lia», n. 1, pag. 143. pag. 124. • Le Ali delle forze di terra, n. 3, pag. 112. CAPILLO FRANCESCO • Il contributo dell’Esercito nella ricostruzione del • Il futuro è oggi: la logistica d’eccellenza, n. 3, pag. 82. Triveneto, n. 4, pag. 118.

140 • I battaglioni volontari tunisini, n. 6, pag. 94. CHIARI CESARE • La Guerra Asimmetrica, n. 4, pag. 14. CARLINI FRANCO • Somalia alla ricerca dell’equilibrio, n. 5, pag. 30. CIABATTINI LEONARDI ANTONIO • Lo scontro che non c’è mai stato, n. 2, pag. 10. CECCHI FILIBERTO • Dalle S.A.S. alle P.R.T., n. 6, pag. 40. • Ordine del Giorno all’Esercito, n. 4, pag. 13. COSTANTINO GIACINTO CELLAMARE DANIELE • Il Centro tecnico-logistico interforze N.B.C. e la • La grande madre Prussia, n. 5, pag. 100. Convenzione sulle armi chimiche, n. 6, pag. 76.

CERBO GIOVANNI CUOCI SALVATORE • La Leva se ne va, n. 1, pag. 94. • Volontari congedati, n. 5, pag, 92. DD

DE CHIGI CRISTIANO MARIA pag. 64. • Le Associazioni degli Eserciti Europei, n. 6, pag. 28. DI MARCO LEONARDO DELL’EDERA VITO • Operazioni basate sugli effetti, n. 1, pag. 36. • Moderni ed efficaci veicoli da combattimento, n. 2, pag. 64. DI PIRRO FILIPPO • Lottare con successo, n. 1, pag. 48. DI LORENZO GAETANO • Come affrontare una emergenza, n. 4, pag. 66. • Moderni ed efficaci veicoli da combattimento, n. 2, FF

F. C. FRATICELLI GIULIO • Recensione: «Missioni militari per la Pace, 1982- • Ordine del Giorno all’Esercito, n. 1, pag. 14. 2004», n. 2, pag. 143. • Ordine del Giorno all’Esercito, n. 2, pag. 2a di co- pertina. • Ordine del Giorno all’Esercito, n. 4, pag. 12. GG

G. B. GAETA UGO • Recensione: «Il soldato dell’Imperatore», n. 2, pag. • I nuclei cinofili dell’Esercito, n. 5, pag. 74. 143. • Recensione: «Dalla Moldava al Piave. I legionari ce- GALLIPPI NICOLA coslovacchi sul fronte italiano nella Grande Guer- • Somalia alla ricerca dell’equilibrio, n. 5, pag. 30. ra», n. 3, pag. 142. GARANO MARIO G. G. • Il ruggito dei Lagunari, n. 1, pag. 60. • Recensione: «4° Reggimento artiglieria controaerei 1926-2003 - Una pagina importante della Storia Mi- GERVASIO ANGELO litare», n. 3, pag. 138. • Attualità tecnologiche, n. 1, pag. 130. • Attualità tecnologiche, n. 2, pag. 138. G. R. • Attualità tecnologiche, n. 4, pag. 130. • Recensione: «L’enigma dell’Ararat - Babylon Ri • Attualità tecnologiche, n. 5, pag. 132. sing», n. 6, pag. 138. • Attualità tecnologiche, n. 6, pag. 88.

G. S. GIANNANDRÈ VALERIA • Recensione: «Il viaggio di un’idea - Croce Rossa tra • Calendesercito 2005. Omaggio alla leva, n. 1, pag. fascino e realtà», n. 1, pag. 142. 107. • Recensione: «I tre pilastri del nuovo sistema previ- denziale italiano», n. 2, pag. 142.

141 II

IACOPI MASSIMO • La guerra che aprì al Sol Levante le porte dell’Asia, n. 2, pag. 122. LL

L. E. R. LAURETTA CORRADO • Recensione: «Piranha posizione di tiro», n. 5, pag. • Il sostegno al moderno combattente, n. 2, pag. 80. 143. LOMBARDI FRANCESCO L. N. • Il Bilancio della Difesa, n. 3, pag. 52. • Recensione: «Soldati. Le Forze Armate italiane dal- l’armistizio alla Liberazione», n. 5, pag. 142. MM

MAGGI GIUSEPPE MASSARA EMANUELE • Riconfigurare l’Esercito, n. 4, pag. 46. • Il Trattato sulle Armi Convenzionali, n. 4, pag. 34. • Un progetto per il futuro, n. 6, pag. 54. MASUZZO CONCETTO MARCHESI ANGELO • La prevenzione e la tutela della salute, n. 5, pag. 66. • La fedeltà, n. 3, pag. 106. MESOLELLA ALFREDO MARGELLETTI ANDREA • Il «NATO budget», n. 5, pag. 40. • Nuove analisi e prospettive irachene, n. 3, pag. 16. MORINO CLAUDIO MARIZZA GIOVANNI • L’Operazione «Shingle», n. 4, pag. 106. • Atlante geopolitico, n. 1, pag. 56. • Atlante geopolitico, n. 2, pag. 50. MORLINO RENATO • Atlante geopolitico, n. 3, pag. 78. • Il Centro tecnico-logistico interforze N.B.C. e la • Atlante geopolitico, n. 4, pag. 86. Convenzione sulle armi chimiche, n. 6, pag. 76. • Atlante geopolitico, n. 5, pag. 88. • Atlante geopolitico, n. 6, pag. 50. NN

N. S. N’KASHAMA N’KOY NICODÈME • Recensione: «Quale nemico - Da chi e come di- • Prospettive africane, n. 1, pag. 28. fendersi, tra integralismo occidentale e imperiali- • Al centro dell’Africa alle soglie dell’inferno, n. 6, smo islamico, nell’era della globalizzazione», n. 3, pag. 20. pag. 140. NOVELLI ARMANDO • L’Iraq verso la svolta, n. 2, pag. 20. OO

O. R. ORLANDO SALVATORE • Recensione: «L’Organizzazione dei soccorsi in caso • Ricordando..., n. 5, pag. 98. di calamità», n. 3, pag. 139. • Ricordando..., n. 6, pag. 92 • Recensione: «L’Italia e la politica internazionale», n. 5, pag. 142.

142 PP

PANIZZI MASSIMO • L’Iraq verso la svolta, n. 2, pag. 20. RR

REGA NELLO ROMEO GIUSEPPE • Viaggio a Beirut, n. 6, pag. 34. • Una democrazia universale, n. 6, pag. 10.

RIDINÒ GIOVANNI ROSSI DOMENICO • Validità di una possibile Riserva Nazionale, n. 6, • La componente femminile preziosa risorsa dell’E- pag. 66. sercito, n. 1, pag. 82.

ROGGIO MARIO R. Z. • I materiali peculiari, n. 5, pag. 56. • Recensione: «Ascari d’Eritrea», n. 6, pag. 138. SS

S. B. SCARCHILLI GIORGIO • Recensione: «State Building - Governance and • La Convenzione di Ottawa, n. 2, pag. 54. World Order in the Twenty-First Century», n. 1, • Il Trattato sulle Armi Convenzionali, n. 4, pag. 34. pag. 143. SEMERARO GIOVANNI SALZANO ARTURO • La «Teoria dei Giochi» utile ausilio professionale, • Attualità tecnologiche, n. 3, pag. 126. n. 4, pag. 76. • I materiali peculiari, n. 5, pag. 56. SERRA NICOLA SARGERI GIOVANNI • Gli Italiani nei Balcani, n. 6, pag. 108. • Ricordando..., n. 4, pag. 104. SULIG MAURIZIO • Lo stretto rapporto tra mondo militare e società ci- vile in Germania, n. 1, pag. 100. TT

TABACCI BRUNO • L’Esercito del Cile pronto per le sfide future. Inter- • Politica industriale, n. 3, pag. 42. vista al Generale di Corpo d’Armata Juan Emilio Cheyre Espinosa, Comandante in Capo dell’Eserci- TARANTINO MARIO to cileno, n. 2, pag. 42. • Sminamento tecnologico, n. 3, pag. 92. • Lo strumento militare svizzero baluardo di stabilità e sicurezza. Intervista al Tenente Generale Luc Fel- TRICARICO GIUSEPPE MARIA GIOVANNI lay, Comandante delle Forze Terrestri elvetiche, n. • Editoriale, n. 1, pag. 16. 3, pag. 36.

VV

VILLANI ROBERTO VINCIGUERRA ROSA • Il futuro è oggi: la logistica d’eccellenza, n. 3, pag. 82. • Calendesercito 2005. Omaggio alla leva, n. 1, pag. 107.

143 AARRTTIICCOOLLII RREEDDAAZZIIOONNAALLII

Attualità... sotto la lente, n. 1, pag. 1. Indice 2005, n. 6, pag. 139. Attualità... sotto la lente, n. 2, pag. 1. Attualità... sotto la lente, n. 3, pag. 1. Attualità... sotto la lente, n. 4, pag. 1. Attualità... sotto la lente, n. 5, pag. 1. Attualità... sotto la lente, n. 6, pag. 1.

Parliamo di... O.N.A.O.M.C.E., n. 5, pag. 128.

Sommario, Summary, Sommaire, Inhalt, Resumen, Sumario, n. 1, pag. 134. Sommario, Summary, Sommaire, Inhalt, Resumen, Sumario, n. 2, pag. 130. Sommario, Summary, Sommaire, Inhalt, Resumen, Sumario, n. 3, pag. 130. Sommario, Summary, Sommaire, Inhalt, Resumen, Sumario, n. 4, pag. 134. Sommario, Summary, Sommaire, Inhalt, Resumen, Sumario, n. 5, pag. 136. Sommario, Summary, Sommaire, Inhalt, Resumen, Sumario, n. 6, pag. 130.

EEDDIIZZIIOONNII SSPPEECCIIAALLII

• Esercito Italiano. Rapporto annuale 2004.

144