Lazio Sabina 12.Indb
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L AVORI E S TUDI DELLA S OPRINTENDENZA A RCHEOLOGIA , B ELLE A RTI E P AESAGGIO PER L ’ AREA METROPOLITANA DI R OMA , LA PROVINCIA DI V ITERBO E L ’E TRURIA MERIDIONALE 12 MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER L’AREA METROPOLITANA DI ROMA, LA PROVINCIA DI VITERBO E L’ETRURIA MERIDIONALE Lazio e Sabina 12 a cura di ALFONSINA RUSSO TAGLIENTE, GIUSEPPINA GHINI, ZACCARIA MARI Atti del Convegno Dodicesimo Incontro di Studi sul Lazio e la Sabina Roma 8 - 9 giugno 2015 EDIZIONI QUASAR MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO PER L’AREA METROPOLITANA DI ROMA, LA PROVINCIA DI VITERBO E L’ETRURIA MERIDIONALE a cura di Alfonsina Russo Tagliente, Giuseppina Ghini e Zaccaria Mari Coordinamento Giuseppina Ghini Impaginazione e grafica Alessia Palladino © 2019 Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale ISBN 88-7140-978-992-4 Edizioni Quasar di S. Tognon srl via Ajaccio 41-43 00198 Roma www.edizioniquasar.it ROMA, PALAZZO PATRIZI CLEMENTI Presentazione dei volumi 10 e 11 di “Lazio e Sabina” - 23 febbraio 2017 Presentazione Da direttore dell’Ufficio che da luglio 2016 ha competenze di tutela sulla metà settentrionale del territorio laziale, territorio di cui trattano gli studi e le ricerche che sono presentati in questo volume, introduco con apprezzamento ed orgoglio gli atti del dodicesimo Incontro di studi organizzato dall’allora Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria meridionale che si è svolto l’8 e il 9 giugno 2015. Come di prassi, le relazioni esposte e il contenuto dei poster vengono pubblicati in un numero monografico degli Atti del Convegno “Lazio e Sabina”, fiore all’occhiello dal 2002 dell’attività scientifica della Soprintendenza allora denominata “Archeologica per il Lazio”. Relatori del Convegno sono stati docenti e ricercatori universitari, studiosi afferenti a vari Istituti di cultura stranieri, archeologi liberi professionisti, funzionari archeologi delle due Soprintendenze che oggi si dividono la tutela intersettoriale del territorio laziale (con l’eccezione del Comune di Roma): la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’Area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le Province di Frosinone, Latina e Rieti. La nuova configurazione degli uffici voluta dalla riforma ministeriale 2014-2016 non impedisce l’esercizio delle tradizionali funzioni scientifiche della tutela dei beni archeologici. Al contrario – almeno per quanto riguarda l’“archeologia preventiva” – la vicinanza dei tecnici che istruiscono le pratiche autorizzative e seguono l’esecuzione di opere pubbliche e private, oltre a determinare le migliori condizioni per un’interlocuzione efficace con i soggetti proponenti, favorisce la migliore valorizzazione di eventuali beni archeologici rinvenuti. L’attività di valorizzazione comprende, infatti, sia la promozione della conoscenza, sia la messa in atto di soluzioni per la pubblica fruizione; e dunque la comunicazione degli esiti della ricerca archeologica e l’eventuale indirizzo progettuale per far convivere quanto rinvenuto con le nuove opere, all’esito di una valutazione scientifica del dato archeologico e paesaggistica del bene scavato e della nuova opera nel contesto. Tra i contributi presenti nel volume va rilevata la presenza di relazioni illustranti rinvenimenti legati all’applicazione di procedure normative. Se da sempre, infatti, l’attività di studio derivante dalle ricerca archeologica delle soprintendenze, in proprio o in concessione, trova occasione di comunicazione e di pubblicazione, i risultati dell’archeologia preventiva sono novità degli ultimi decenni. E se tali comunicazioni, unite a quelle sui rinvenimenti occasionali, sono frequenti a livello locale nelle diverse occasioni che offre il territorio, è solo con questi periodici appuntamenti istituzionali che le informazioni vengono fornite nelle sedi opportune e con la pubblicazione degli Atti vengono messe a disposizione degli studiosi e non solo. Lascio alla lettura di quanto scritto dalla Dott.ssa Alfonsina Russo, che mi ha preceduto nella direzione dell’Ufficio e che nel 2015 guidava la Soprintendenza organizzatrice del Convegno, la descrizione dettagliata del contenuto del volume, limitandomi, per formazione professionale ed esperienza personale all’interno del Ministero, a cogliere di queste pubblicazioni la grande utilità per la ricerca scientifica fine a se stessa e per le attività legate alla pianificazione territoriale e alla progettazione infrastrutturale ed edilizia. Non posso che augurarmi la prosecuzione della vita editoriale del periodico appuntamento “Lazio e Sabina”, per il quale sarà opportuno attivare ogni possibile canale di finanziamento sistematico, considerando un grave vulnus per la tutela la sua eventuale interruzione. MARGHERITA EICHBERG Soprintendente per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale Premessa Con questo volume, edito a distanza di quattro anni dall’ultimo Convegno “Lazio e Sabina”, il dodicesimo, svoltosi nei giorni 8 e 9 giugno 2015, si conclude la serie dedicata alle attività della Soprintendenza Archeologica per il Lazio (ora separata in diverse realtà territoriali a seguito della riforma di riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo avviata con D.P.C.M. n.171 del 29 agosto 2014) iniziata nel 2002, in occasione del 35° anniversario dell’istituzione della suddetta Soprintendenza. Da allora circa 1200 archeologi, sia attivi all’interno del MiBACT, sia studiosi di Istituti di Cultura o Universitari italiani ed esteri, sia liberi professionisti, si sono alternati ad esporre i risultati dei lavori effettuati sul territorio. Scopo degli Incontri di studio e della loro pubblicazione è stato negli anni quello di fornire un aggiornamento sulle attività di ricerca e di tutela della Soprintendenza nell’ambito del territorio di competenza relativo alle province di Roma (escluse l’area comunale, Ostia e l’Etruria meridionale), Rieti, Frosinone e Latina, dando contestualmente spazio ai giovani ricercatori. La formula ricorrente in tutti i volumi è stata quella della divisione topografica dei contributi, riuniti per macro aree e, all’interno di queste, presentati in ordine cronologico, dalla Preistoria al Medioevo: la Sabina, la zona tiburtina, i Colli Albani, l’area prenestina e costiera, le isole, il Lazio meridionale. In tal modo è possibile per i lettori focalizzare immediatamente il proprio interesse di studio e i temi specifici, ricollegando, di volume in volume, l’evolversi delle ricerche sul territorio in esame. Tra gli Istituti di cultura stranieri che da anni operano o che hanno operato sul territorio è doveroso citare l’Istituto Olandese (Satricum), la Escuela Española de Historia y Arqueologia (Tusculum), gli Istituti di cultura Nordici di Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia (lago di Nemi), la British School at Rome (Sabina), il DAI (Castra Albana e Gabii) e, tra le Università, la Montclair State University of New Jersey, USA (Villa degli Antonini a Genzano di Roma), l’Università degli Studi di Napoli-l’Orientale (Sperlonga, Formia), l’Università di Perugia (Santuario di Diana a Nemi), “Sapienza” Università di Roma (Santuario di Giunone Sospita a Lanuvio, Velletri, Villa Adriana, area reatina), l’Università di Tor Vergata a Roma (area tiburtina), l’Università di Louvain (Artena). Nel 2006 il Convegno ha visto anche la prestigiosa partecipazione dell’ESA Esrin (Agenzia Spaziale Europea-European space research institute), che ha esposto i risultati della fondamentale collaborazione dell’ente spaziale circa il controllo e monitoraggio satellitare del territorio. Nelle ultime tre edizioni, al fine di fornire un quadro più esaustivo delle ricerche condotte sul territorio, si è aggiunta alle giornate di studio la sezione dei poster, riservata a comunicazioni preliminari su interventi avviati ma non conclusi, o a scavi con carattere d’urgenza, ma non per questo meno importanti. Inoltre dal 2012, anno del nono incontro di studi, i volumi sono consultabili on line; è in tal modo possibile scaricare i singoli contributi, oltre che leggerli nella versione cartacea, che comunque rimane fondamentale. Un’ulteriore novità degli ultimi due volumi è una diversa articolazione del Convegno che, pur mantenendo la consueta e ormai collaudata divisione per zone, ha riservato una giornata di studio alle attività svolte dagli Istituti di cultura italiani e stranieri e dalle Università in regime di concessione di scavo e una ad un tema specifico, che, nel 2014, è stato riservato alle grandi ville romane, esaminandone gli aspetti architettonici, decorativi, antiquari e il loro rapporto con il paesaggio. Il Convegno del 2015, in relazione con l’anno mondiale dell’alimentazione, ha visto focalizzata l’attenzione su questa problematica. La sezione “Pulcherrima mensa. Note sull’alimentazione nell’antichità attraverso recenti scoperte” ha esaminato l’importanza dell’alimentazione nell’antichità, prendendo in considerazione gli aspetti non solo quotidiani, ma anche rituali e religiosi del cibo. Tra i principali argomenti trattati, le diverse modalità di sfruttamento del territorio, il cambiamento delle colture legato