I Sommergibili Italiani Dal Settembre 1943 Al Dicembre 1945
I SOMMERGIBILI ITALIANI DAL SETTEMBRE 1943 AL DICEMBRE 1945 GIULIANO MANZARI I - Nell’estate del 1943, gli anglo-americani, con l’occupazione della Sicilia (operazione Husky),(1) avevano tagliato in due il teatro operativo marittimo italiano, separando il Tirreno dallo Ionio-Adriatico, senza possibilità di tra- vaso di unità dall’uno all’altro. La giornata del 3 settembre 1943 fu critica per l’Italia per tre motivi: 1°. All’alba del 3, dopo la consueta grande preparazione di fuoco aereo, terre- stre e navale, l’8a Armata britannica diede inizio all’operazione Baytown, fa- cendo attraversare al suo XIII Corpo d’Armata lo Stretto di Messina, sbar- cando due divisioni a cavallo a Reggio Calabria. 2°. Come conseguenza, il Comando in capo dei sommergibili, Maricosom (ammiraglio di squa- dra Antonio Legna- ni), mise in atto i pia- ni Zeta e Gamma, in- viando quattro som- mergibili fra Salerno e Policastro, sei fra la Sicilia e Crotone, tre CB sotto Crotone. Sommergibile italiano in navigazione. (1) Nel corso di tale campagna furono affondati otto sommergibili (Flutto, Nereide, Acciaio, Remo, Romolo, Ascianghi, Micca, Argento), il Bronzo fu catturato e l’Ambra e il Dandolo danneggiati. Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della Marina Militare – Dicembre 2011 3°. Nel pomeriggio, a Cassibile, nei pressi di Siracusa, il generale Giuseppe Ca- stellano, quale rappresentante del maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, capo del Governo Militare italiano, firmò quello che per noi era un armistizio e, per gli anglo-americani, una resa senza condizioni. II - I piani Zeta e Gamma Fin dal 23 marzo 1943 Maricosom mise a punto un piano di schieramento in larga scala di sommergibili (detto Zeta) a protezione delle coste più vulnerabili dell’Italia meridionale, della Sardegna e della Sicilia.
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