L'ultima MISSIONE DEL SOMMERGIBILE SCIRE' Agosto 1942
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1 L’ULTIMA MISSIONE DEL SOMMERGIBILE SCIRE’ AFFONDATO NEL TENTATIVO DI ATTACCO ALLA BASE NAVALE BRITANNICA DI HAIFA Agosto 1942 FRANCESCO MATTESINI Sommozzatori presso lo scafo del sommergibile Scirè. Dal sito Betasom. LUGLIO 2019 2 L’attività bellica del sommergibile Scirè dal 10 giugno 1940 al 20 dicembre 1941 Il mattino del 10 agosto 1942 si verificò, nel Mediterraneo orientale, una perdita dolorosissima per la Regia Marina italiana, quella del sommergibile Scirè, il protagonista, agli ordini del capitano di corvetta principe Junio Valerio Borghese, dei forzamenti notturni, con mezzi d‘assalto trasportati dal sommergibile (i siluri a lenta corsa SLC meglio noti come “maiali”), delle munite basi britanniche di Gibilterra ed Alessandria.1 Il sommergibile di media crociera Scirè, appartenente alla serie “Adua” o "Africana" della classe 600, dal nome delle province dell’Etiopia (o Abissinia) in cui combatterono vittoriosamente le truppe italiane, fu impostato nei Cantieri OTO di Muggiano (La Spezia) il 30 gennaio 1937, fu varato il 6 gennaio 1938 e consegnato alla Regia Marina il 25 aprile dello stesso anno. Dislocava 697 tonnellate in superficie e 856 in immersione, aveva una velocità di 14 nodi in superficie e 7.5 nodi in immersione, era armato con sei tubi di lancio per siluri da 533 mm, un cannone da 100/47 mm, e due mitragliere contraeree da 13,2 mm. Cantieri OTO di Muggiano, 6 gennaio 1938. Varo del sommergibile Scirè. 1 Un articolo ridotto dell’Autore si trova nel Forum Silent Hunted. Gentiluomini di ventura, postato il 1° Settembre 2011. 3 Il sommergibile Scirè, prima della trasformazione in trasporto mezzi d’assalto SLC All'ingresso dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale, il 10 giugno 1940, lo Scirè era assegnato al 1° Gruppo Sommergibili, 15a Squadriglia, con base a La Spezia e, al comando del capitano di corvetta Adriano Pini, fu impiegato immediatamente in Mediterraneo occidentale. L’unico discutibile attacco con siluri dello Scirè si verificò la sera del 10 luglio 1940, e ciò avvenne per mancato riconoscimento del piroscafo neutrale francese Cheik (ex Nautik), di 1.058 tonnellate, che partito da Marsiglia era diretto ad Algeri navigando oscurato. Il piroscafo francese Cheik, quando fino al 1936 si chiamava Nautik . 4 Poiché il transito di quella nave non gli era stato segnalato, il comandante Pini si sentì in dovere di attaccare. Ordinò il lanciò di un silurò che alle 20.30 colpì e affondò lo Cheik a circa 54 miglia per 310° dal semaforo dell'isola Asinara (Sardegna), traendo poi in salvo i dieci superstiti dei ventitré uomini dell’equipaggio di quel piroscafo. Ritenendo trattarsi di un crimine di guerra verificatosi dopo l’armistizio con l’Italia, la successiva richiesta delle famiglie dei deceduti per ottenere un risarcimento ebbe risposta negativa dall’amministrazione francese nel febbraio 1947. Nell'estate del 1940 il comando passò da Pini al capitano di corvetta principe Junio Valerio Borghese e lo Scirè fu attrezzato a La Spezia per il trasporto di mezzi d’assalto, imbarcando in coperta tre contenitori cilindrici stagni per altrettanti SLC. Ciò comportò la rimozione del suo cannone prodiero da 100/47. I lavori, furono alquanto rapidi, e il 24 settembre il sommergibili poté partire per la sua prima missione contro Gibilterra (operazione B.G.1), che però non ebbe fortuna. Il sommergibile Scirè nel 1942 con i contenitori dei mezzi d’assalto SLC, uno a prora e due a poppa. 5 Lo Scirè con torretta modificata e in coperta i tre contenitori per gli SLC. Sommergibile Scirè alla Spezia. I contenitori di poppa dei siluri a lenta corsa SLC. Nell’avvicinarsi all’obiettivo, lo Scirè ebbe l’ordine di rientrare alla Maddalena, che raggiunse il 4 ottobre, perché Supermarina era stata costretta ad annullare l’operazione per l’assenza delle corazzate e portaerei 6 della Forza H di Gibilterra, che costituivano gli obiettivi dei tre SLC. Attaccare altre unità minori o navi mercantili avrebbe consentito al nemico di rendersi conto dell’importanza di quella minaccia senza ottenere un successo corrispondente a quello programmato. Anche la successiva missione, chiamata operazione B.G.3, non ebbe successo. Essa iniziò con la partenza dello Scirè dalla Spezia il 15 maggio, quando i reparto di mezzi d’assalto aveva assunto, al comando del capitano di fregata Vittorio Moccagatta, la denominazione di X Flottiglia MAS. Il sommergibile, sempre al comando del capitano di fregata Borghese, superò lo Stretto di Gibilterra, per imbarcare i sei operatori dei tre mezzi d’assalto SLC dalla petroliera italiana Fulgor che, internata a Cadice dall’inizio della guerra, costituiva la segretissima Base “C”, impostata con la tacita autorizzazione della Spagna, per rifornire in caso di necessità i sommergibili italiani che venivano trasferiti in Atlantico. 2 Gli operatori erano stati inviati in Spagna in Aereo e avevano raggiunto la Fulgor vestiti in borghese. La petroliera italiana Fulgor (Base “C” a Cadice). 2 Francesco Mattesini, Betasom. La Guerra negli Oceani (1940-1943), Ufficio Storico della Marina Militare, Roma, 1a edizione 1993, 2a edizione 2003 (rivisitata e molto integrata). Vedi anche i saggi dell’Autore postati in Academia Edu. 7 Un siluro a lenta corsa (SLC), noto come “maiale”. Un SLC con i due operatori in navigazione subacquea. 8 Un SLC in affioramento. Rientrato nel Mediterraneo lo Scirè fu informato che delle grandi unità britanniche della Forza H risultavano presenti a Gibilterra due corazzate, tra cui la Barham. Il comandante Borghese, nel frattempo nominato Comandante della X Flottiglia MAS, decise di realizzare l’attacco, che però si risolse in un insuccesso poiché gli SLC, ancora imperfetti, non riuscirono a raggiungere gli obiettivi. Il tenente di vascello Gino Birindelli fu fatto prigioniero, mentre gli altri cinque operatori si salvarono raggiungendo a nuoto la vicina Algesiras, dove vi era una base segreta della Regia Marina. La terza missione, denominata operazione B.G.4, ebbe finalmente successo. Lo Scirè salpò dalla Spezia il 10 settembre 1941, superò nei due sensi lo Stretto di Gibilterra, per imbarcare a Cadice gli operatori degli SLC la notte del giorno 18, e portatosi alla foce del fiume Guadarranque, posandosi sul fondo alla quota di 10 metri, lasciò partire i tre mezzi d’assalto la notte del 19-20 settembre. Gli operatori fissarono le cariche alle navi prescelte, per poi raggiungere a nuoto la vicina Algesiras. 9 Sopra, il superamento di uno sbarramento retale di un SLC. Sotto, il fissaggio della carica esplosiva sotto la carena di una nave. Da Clanston Fine Arts, via WIKIPEDIA. 10 Le cariche esplosero regolarmente affondando la vecchia cisterna britannica Fiona Shell (2.444 tsl), mettendo fuori servizio la cisterna militare (RFA) Denbydale (8.145 tsl) e danneggiando il piroscafo olandese Durham (10.893 tsl). 3 Dopo il rientro alla Spezia dello Scirè, e degli operatori arrivati in volo dalla Spagna, questi ultimi furono decorati con la Medaglia d’Argento al Valor Militare, mentre il comandante Borghese era promosso capitano di fregata. La petroliera di squadra britannica RFA Derwentdale. Allo stesso tipo apparteneva la RFA Dembydale. Semiaffondata, anche dopo il recupero, non prese più il mare, venendo usata come nave deposito nafta. 3 L’affondamento del piroscafo Fiona Shell, fu determinato dalla carica esplosiva dell’SLC 210 (tenente di vascello Vesco), e il danneggiamento della cisterna militare Denbydale e della motonave Durham realizzato dagli SLC 220 (tenente di vascello Visintini) e SLC 140 (tenente di vascello Catalano). La RFA Denbydale affondò nel porto di Gibilterra emergendo parzialmente in acque poco profonde con lo scafo squarciato. Fu riportata a galla e riparata ma non fu in grado di poter navigare e fu usata a Gibilterra come nave da carico e nave da rifornimento. I suoi motori furono smontati e spediti nel Regno Unito in sezioni, uno dei quali andò perso durante il viaggio. Le restanti sezioni furono usate per le riparazioni alla sua unità gemella Derwentdale gravemente danneggiata a Salerno da una bomba tedesca. La Denbydale continuò ad essere utilizzata nel dopoguerra fino al suo trasferimento nel Regno Unito per la demolizione nel 1955. 11 La cisterna britannica Fiona Shell, costruita nel 1982, rappresentò, secondo gli elenchi britannici, il primo e unico affondamento dei mezzi d’assalto SLC del sommergibile Scirè. La quarta missione, denominata operazione G.A.3, con obiettivo il porto di Alessandria, fu un vero trionfo per lo Scirè e il comandante Borghese. Il sommergibile il 3 dicembre salpò dalla Spezia e raggiunse Portolago di Lero, la base della Regia Marina nel Dodecaneso, dove imbarcò gli operatori, arrivati a Rodi in aereo. Erano tutti volontari per la difficoltà dell’impresa che non consentiva di appoggiarsi dopo l’azione ad una zona amica. Per la missione fu richiesto di conoscere la situazione ad Alessandria da parte dei ricognitori strategici tedeschi Ju.88D del X Fliegerkorps, che, decollando da Creta, il 17 dicembre fornirono la notizia che due grandi navi britanniche si trovavano ormeggiate all’interno del porto egiziano. Lo Scirè, imbarcati gli operatori e stabiliti gli obiettivi da attaccare, dopo una navigazione di ventitré ore la notte del 18 dicembre raggiunse la posizione stabilità per iniziare l’attacco, e dopo aver ricevuto da Rodi le ultime informazioni del X Fliegerkorps che confermavano, per le riprese fotografiche dei ricognitori Ju.88D, la presenza ad Alessandria di due corazzate, face partire i tre mezzi d’assalto SLC. Essi erano - SLC 221 con il tenente