L’Angelo di Verola

4 Mensile di vita Parrocchiale anno XXXIV - n. 4 aprile 2009 333 9346065(abit.donGraziano) 030 9360611(abit.donCarlo) 030 931475(abit.donGiovanni) 030 9921196(abit.donGiuseppe) 030 932975(abit.Prevosto) 030 931210(CasaCanonica) Firenze, ConventodiSanMarco [email protected] Tipolito Bressanelli-Manerbio Parrocchiale Verolese Sac. GrazianoTregambe Sac. GiovanniConsolati A curadidonLuigiBracchi L’Angelo diVerola Sac. GiuseppeLama Sac. CarloCivera Mensile diVita Tiziano Cervati Beato Angelico: Noli metangere Tel. 0309380201 Telefoni utili Redattori: In copertina Stampa urad oetn 60 59 52 54 57 53 58 Quarta diCopertina 49 Offerte 59 Anagrafe parrocchiale Figure diriferimento (R. Mor) Farmacie enumeriutili Informagiovani 56 47 46 Università Aperta 48 Le AcliaPadova Dalle Acli Controcanto verolese(abi) Varie -Cronaca 43 45 44 Voi che nepensate?(L.A.Pinelli) Verola Missionaria(P. Sala) nostreLe rubriche 39 38 Il mondotralemani L’angolo diMassimo(M. Calvi) Le Poesie diRosetta (R. Mor) 42 Arte &Cultura Insieme perMarco 36 34 Don Boscoel’Oratorio7ª(D.Giuseppe) 37 Dall’oratorio 29 31 Don StefanoVarnavà 28 Suor EsterSangalli 33 Movimento deiFocolari (R. Fontana) 23 Briciole Francescane (A.Rossi) Lectio Divina(DonGraziano) 26 Un esamedicoscienza(DonGiuseppe) 27 Il nuovoConsiglioPresbiterale L’Anno Paolino (DonCarlo) 12 24 Vita parrocchiale 20 Don Tadini inInternet 14 Il programmadeifesteggiamenti Preghiere aSant’Arcangelo 19 Le operedidonTadini nelmondo Le SuoreOperaie 13 16 Omelia didonArturoBalduzzi 17 Scenari diversi,valoriuguali(F. Fiorese) Tadini eilmiracolodellavita(M.R. Biscella) Intuizione d’amore(M.EmmaArrighini) 4 Il SantocheèUnodinoi 10 La letteradelVescovo (L.Monari) 3 Il Prevosto Sant’Arcangelo Tadini Due minuticondonPrimo Mazzolari Calendario liturgico(T. Cervati) La paroladelPrevosto (donLuigi) sommario sommario la parola del prevosto

Una nuova storia... 3

gni vita umana è racchiusa nel biare, donandoci una vita nuova. Lui, tempo: tempo che ci è regala- il Risorto, ci dona la speranza e la Oto per realizzare il dono prezio- certezza che dopo la morte ci attende so che abbiamo ricevuto, la vita. Tem- la splendida e gioiosa vita eterna: la vi- po che diventa storia. Ci sono due tipi ta da risorti! di storia: la storia intesa come serie di Risorgere significa anzitutto vivere in avvenimenti che si studiano sui libri di Cristo attraverso la riscoperta del pro- di Verola L’Angelo scuola; poi esiste la storia personale, prio Battesimo. Festeggiare la Pasqua quella cioè che ciascuno di noi scrive è riconoscere ed accogliere nella vita sul grande libro della propria vita. di ogni giorno il Gesù-Dio che è mor- Poco più di duemila anni fa Dio volle to e risorto per dimostrarci realmente inserirsi nella storia, nella nostra storia il suo Amore. La nostra storia, la sto- per scriverla con noi, per condividere ria di ciascuno è intrisa della salvezza il nostro tratto di vita, accompagnarci di Gesù che ci invita ad intrecciare la in questo splendido e difficile viaggio. nostra vita con la benevolenza di un Gesù di Nazareth infatti, Figlio di Dio, Amore che ci salva sempre se noi non si è fatto uomo, come uno di noi, ci ha lo rifiutiamo. manifestato l’Amore di Dio Padre. Cri- In questa Pasqua cerchiamo di incon- sto incarnandosi molto umilmente en- trare veramente Gesù attraverso la trò nella storia per donare al mondo, Sua Parola, la Preghiera, i Sacramenti ad ogni uomo, la sua misteriosa sal- e gli avvenimenti della nostra storia di vezza. Con la Pasqua Dio ha sigillato ogni giorno; se gli permettiamo di en- il suo patto di amore con l’umanità, af- trare nel cuore della nostra vita, egli fu- finché potessimo incontrarlo ed acco- gherà le nebbie del pessimismo, della glierlo come nostro unico e fedele Si- rassegnazione, ci darà occhi nuovi per gnore. Gesù con la sua morte e, ancor cogliere il tanto bene che pure oggi è più, con la sua risurrezione ci mostra presente in noi e nelle persone che in- come la vita possa veramente cam- contriamo sul nostro quotidiano cam- mino. La Vergine, Madre di Dio e Madre No- stra, donna fedele e coraggiosa ai pie- di della croce di Gesù, ci aiuti a vivere il gioioso Mistero Pasquale, con se- renità e coraggio e divenire autentici credibili testimoni dell’Amore di Dio per noi, raccontato con la vita di ogni giorno illuminando il nostro e il cam- mino dei fratelli. Il Risorto ripete anche a noi: “non te- mere, va, racconta... (ciò che hai vi- sto, udito e sperimentato...) Io sono sempre con te.” Auguri di cuore: buona Pasqua. Don Luigi calendario liturgico

In Basilica: Prefestiva: ore 18.30 4 Festive: ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30 ore 18.15 Celebrazione dei Vespri Feriali: ore 7.00 - 9.00 ore 18.30 eccetto il giovedì S. Rocco: Festiva: ore 9.00 S. Anna - Breda Libera: Festiva: ore 10.00

aprile Feriale: ore 20.00 (solo giovedì) Cappella Casa Albergo: Tutti i giorni ore 16.30

L’Angelo di Verola L’Angelo N.B.: In Basilica, ogni sabato, dalle ore 15.30 alle 17.00, un sacerdote è a dispo- sizione per le confessioni

1 mercoledì ore 15.00 In Basilica: Preparazione alla Pasqua delle donne. Vespro e S. Messa con rifl essione ore 16.30 Confessioni per la 1ª media in Basilica ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia Crocifi sso

2 Giovedì Primo giovedì del mese. Dopo la S. Messa delle ore 9.00 adora- zione comunitaria e personale fi no alle ore 12.00 ore 15.00 In Basilica: Preparazione alla Pasqua delle donne. Vespro e S. Messa con rifl essione ore 16.30 Confessioni per la 2ª e la 3ª media in Basilica ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia Madonna di Caravaggio ore 20.30 In Cattedrale a : Scuola della Parola col Vescovo

3 venerdì Primo venerdì del mese consacrato alla devozione del Sacro Cuore. Sante Messe con orario feriale Si porta la Comunione agli ammalati. È giorno di magro ore 14.30 Partenza dei cresimandi per il pellegrinaggio a Roma ore 15.00 In Basilica: Preparazione alla Pasqua delle donne. Vespro e S. Messa con rifl essione ore 16.30 In Basilica: Incontro quaresimale per i ragazzi ore 20.30 Via Crucis nella Diaconia San Donnino

4 sabato In Basilica, ore 21.00 - Concerto in onore di don Primo Maz- zolari: “Stabat Mater” di Giovan Battista Pergolesi ore 20.30 Castello di Brescia: Veglia delle palme per adolescenti e giovani Inizio della Settimana Santa È la settimana più signifi cativa dell’anno, quella che la tradizione liturgica e popolare chiama “Santa”. Su questa settimana deve puntare l’impegno spiri- tuale dei credenti. Sempre la liturgia, ma specialmente in questa settimana, ci fa rivivere il mistero pasquale nel quale Gesù, Figlio di Dio, incarnatosi e fatto obbediente fi no alla morte di croce, è talmente esaltato nella Risurrezione e Ascensione da essere costituito Signore e poter così comunicare la sua vita divina affi nché gli uomini, morti al peccato e confi gurati a Cristo, non vivano più per se stessi, ma per Gesù che morì e risuscitò per loro. calendario liturgico

I primi giorni della Settimana Santa, nella nostra parrocchia, sono caratterizzati dalla celebrazione delle Quarantore. Sono giorni di preghiera, di ascolto della 5 Parola di Dio, di conversione che devono servirci da introduzione al triduo pa- squale in cui si celebra il mistero di Cristo che per noi muore e risorge.

5 Domenica delle Palme (II settimana del salterio)

Dal Vangelo “...Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: Anda- te in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’ac-

qua; seguitelo, e là dove entrerà, dite al padrone di casa: Il di Verola L’Angelo Maestro dice: Dov’è una stanza perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? ...”. (Mc 14, 1-13-14)

Sante Messe con orario festivo ore 9.15 Chiesa della Disciplina: benedizione degli ulivi. Processione verso la Basilica seguita dalla Santa Messa ore 15.00 Apertura delle S.s. Quarantore. Vespro. Esposizione del Santis- simo Sacramento. Breve rifl essione N.B.: Il Santissimo rimane esposto all’adorazione dei grup- pi e dei singoli Non viene celebrata la Santa Messa delle 18.30 ore 20.30 S. Messa. Meditazione. Reposizione. (Partecipa il Coro San Lo- renzo)

6 lunedì Della Settimana santa ore 7.00 S. Messa. Esposizione del SS. Sacramento ore 12.00 Dalle ore 12.00 alle ore 15.00, adorazione guidata dalle Diaco- nie ore 15.00 Adorazione per tutte le donne della parrocchia ore 16.30 Adorazione dei ragazzi delle elementari e delle medie ore 20.30 S. Messa. Meditazione. Reposizione. (Partecipa il Coro San Lo- renzo)

7 martedì Della Settimana santa ore 7.00 S. Messa. Esposizione del SS. Sacramento ore 12.00 Dalle ore 12.00 alle ore 15.00, adorazione guidata dalle Diaco- nie ore 15.00 Adorazione per tutte le donne della parrocchia ore 16.30 Adorazione dei ragazzi delle elementari e delle medie ore 20.30 S. Messa. Meditazione. Benedizione Eucaristica solenne. Chiu- sura delle Quarantore (Partecipa il Coro San Lorenzo)

8 mercoledì Della Settimana santa Le Sante Messe, con orario feriale, vengono celebrate nella Cappella delle Suore ore 20.30 Solenne Via Crucis cittadina. Partenza dal Parco Nocivelli calendario liturgico

9 GIOVEDÌ SANTO 6 Non si celebrano Sante Messe al mattino ore 9.00 Celebrazione delle Lodi e uffi cio delle letture ore 9.30 Nel Duomo di Brescia S. Messa Crismale celebrata dal Vescovo con i sacerdoti della diocesi (viene trasmessa da Radiobasili- ca) ore 16.30 S. Messa per i ragazzi, gli anziani e gli ammalati ore 20.30 S. Messa nella “Cena del Signore”. (Partecipa il Coro San Lo- renzo)

L’Angelo di Verola L’Angelo 10 VENERDÌ SANTO Oggi non si celebrano Sante Messe ore 9.00 Celebrazione delle Lodi e uffi cio delle letture ore 9.30 Dalle ore 9.30 alle 12.00 e dopo la Via Crucis, dalle 16.00 alle 19.00, i sacerdoti sono disponibili per le Confessioni ore 10.30 In Basilica: Preghiera per i bambini e i ragazzi ore 15.00 In Basilica: solenne Via Crucis per tutti ore 20.30 Liturgia della Passione e bacio del Crocifi sso (Partecipa il Coro San Lorenzo)

11 SABATO SANTO Oggi non si celebrano Sante Messe ore 7.00 I sacerdoti sono a disposizione per le Sante Confessioni fi no alle 12.00 ore 9.00 Celebrazione delle Lodi e Uffi cio delle letture ore 10.30 In Basilica: Preghiera per i bambini e i ragazzi ore 15.00 Confessioni fi no alle ore 19.00 ore 21.00 Solenne Veglia Pasquale È l’ora più solenne di tutto l’anno liturgico. S. Agostino la chiama “Madre di tutte le veglie”; si veglia nell’attesa del- la Risurrezione: mistero centrale della nostra fede - Santa Messa con la partecipazione del Coro San Lorenzo calendario liturgico

12 Domenica di Pasqua nella risurrezione del Signore Solennità con ottava (proprio del salterio) 7

Dal Vangelo “...Giovanni, chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra e il sudario che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte...”. (Gv 20, 5-7)

Sante Messe con orario festivo ore 11.00 S. MESSA SOLENNE (Partecipa il Coro San Lorenzo) di Verola L’Angelo ore 18.00 Vespri solenni

13 LUNEDÌ DELL’ANGELO (proprio del salterio)

Dal Vangelo: - “... Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: Salute a voi. Ed esse avvicinatesi gli presero i piedi e lo adoravano. Allora Gesù disse loro: Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno...”. (Mt 28, 9-10)

Sante Messe con orario festivo La santa messa delle ore 11.00 è celebrata in S. Rocco (Parteci- pa il Coro San Lorenzo) Nel pomeriggio è sospesa la celebrazione dei vespri ore 18.30 S. Messa

19 Domenica – Seconda di Pasqua (in Albis o della Divina Misericordia) (proprio del salterio)

Dal Vangelo “...(dopo aver detto questo) alitò su di loro e disse: - ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi. - ...”. (Gv 20, 20-23)

Sante Messe con orario festivo ore 15.00 Suore: incontro per i genitori dei bambini di 3ª elementare ore 15.00 Oratorio: Incontro per il 1° anno di Iniziazione Cristiana ore 16.00 Suore: Incontro Azione Cattolica Adulti ore 18.15 Vespri ore 18.30 Santa Messa

Da martedì 20: II settimana del salterio (Tempo Pasquale)

24 venerdì Partenza del pellegrinaggio a Roma

25 sabato San Marco Evangelista - Festa. S. Messe con orario feriale (Proprio del salterio) calendario liturgico

26 Domenica Terza di Pasqua (III settimana del salterio) 8 Dal Vangelo “...Gesù aprì loro la mente alle scritture e disse: - Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Geru- salemme. Di questo voi siete testimoni. - ...”. (Lc 24, 45-48)

Beato Giovanni Piamarta Sante Messe con orario festivo

L’Angelo di Verola L’Angelo CANONIZZAZIONE A ROMA DEL BEATO ARCANGELO TADINI

27 lunedì ore 20.45, in Oratorio, Magistero per i catechisti

Mese Mariano Si apre il mese dedicato alla devozione verso la Vergine Maria. Ogni giorno le Messe delle 9.00 e delle 18.30 saranno precedute dalla recita del S. Rosario. Sono in programma sere di preghiera nelle varie Diaconie. Il calendario sarà pubblicato nel prossimo numero Ogni sera alle ore 20.30 si prega con il S. Rosario nelle chiese sussidiarie di S. Rocco, Madonna di Caravaggio (Stadio), chiesa di S. Donnino e alla Breda Libera. maggio Nella Cappella della Casa Albergo, il Rosario viene recitato alle ore 20.00.

1 venerdì S. Giuseppe lavoratore - Primo venerdì del mese ore 9.00 S. Messa per il mondo del lavoro Si porta la Comunione agli ammalati

2 sabato Festa di S. Gottardo in S. Donnino ore 9 e 11 Le Sante Messe del mattino sono celebrate in S. Donnino ore 17.00 S. Rosario e benedizione con la reliquia del Santo

3 Domenica Quarta di Pasqua (IV settimana del salterio)

Dal Vangelo “...Disse il Signore: - Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre cono- sce me e io conosco il Padre, e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge con un solo pastore. - ...”. (Gv 10, 14-16)

Sante Messe con orario festivo Santi Filippo e Giacomo, apostoli ore 10.30 I comunicandi sono attesi in Oratorio per il corteo ore 11.00 Celebrazione della Messa di Prima Comunione ore 15.00 Oratorio: Incontro per il 2° anno di Iniziazione Cristiana calendario liturgico

10 Domenica Quinta di Pasqua (I settimana del salterio) 9 Dal Vangelo “...disse Gesù: Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno vie- ne al Padre se non per mezzo di me...”. (Gv 14, 6)

Sante Messe con orario festivo Oggi si celebra la festa in onore della Madonna di maggio. ore 15.00 Oratorio: Incontro per il 1° anno di Iniziazione Cristiana ore 15.00 Suore: incontro per i genitori dei ragazzi di 3ª media ore 18.00 Santa Messa seguita dalla processione solenne in onore della Madonna, con soste davanti al monumento a Sant’Arcangelo di Verola L’Angelo Tadini in piazza Gambara e alla casa natale in via De Gaspari

Riepilogo degli appuntamenti Domenica 19 Aprile Incontro genitori dei bambini di 3ª elementare ore 15.00 Suore Genitori e bambini del primo anno dell’ICFR ore 15.00 Oratorio Azione Cattolica Adulti ore 16.00 Suore

Domenica 3 maggio Genitori e bambini del secondo anno dell’ICFR ore 15.00 Oratorio

Domenica 10 maggio Genitori e bambini del primo anno dell’ICFR ore 15.00 Oratorio Incontro dei genitori dei ragazzi di 3ª media ore 15.00 Suore don Primo Mazzolari

10 ...Due minuti con... don Primo Mazzolari (Da: L’Angelo di Verola - Ottobre 1981 pagg. 17) l mondo di oggi ha bisogno di ve- dere Gesù Cristo in un tipo di san- tità che viva e operi nel suo cuore

L’Angelo di Verola L’Angelo I stesso. Il momento presente, con tutte le sue enormi e spaventose incognite, ha posto davanti alla coscienza cristiana un problema spirituale di capitale im- portanza, per risolvere il quale baste- rebbe non dimenticare le grandi diret- tive della chiesa. Ma esso ci attende sul campo e la nostra risposta non sarà persuasiva che il giorno in cui noi avremo incominciato a rifare una cit- tà, che Dio possa benedire ed abitare. A un mondo che muore di fame, di miseria, di pesantezza; che gli egoi- smi più feroci divorano, le parole non bastano. Occorre che qualcuno esca e pianti la tenda dell’amore accanto a quella dell’odio, dichiarandosi contro, aper- ...Oh, se noi cristiani, in quest’ora tamente, a tutte le ferocità dell’ora, grave, sentissimo il dovere di essere ovunque si trovino, sotto qualunque anche dei “cittadini e degli uomini”, nome si celino; in uno sforzo di san- di vivere cioè sulla pubblica piazza, tità sociale che restituisca un’anima a più che all’ombra delle sacrestie, di questo nostro povero mondo che l’ha confonderci con la folla invece di fug- perduta. girla, di amarla invece di sconfessar- Sarebbe la ripresa e il compimento la, di parlarle attraverso tutte le voci della funzione simbolica che, in anti co che essa intende e nel linguaggio che ha fatto disseminare, lungo ogni stra- essa comprende, di contendere con da, i segni della religione; che ha fatto ardente carità il posto a quelli che crescere e spalancare le porte delle pretendono di condurla e la conduco- cattedrali sulle piazze del popolo; che no male; se comprendessimo, in una proclama beati i piedi di coloro che parola, che il nostro dovere è quello di evangelizzano il bene e chiude il sacri- essere “il lievito della pasta”, più che fi cio con “Ite, missa est”. dei bei torniti panini, non importa se Non basta ripetere le parole eterne benedetti, ma coi quali non si può nu- del vangelo, come non basta piantare trire una moltitudine affamata. dei calvari, se nessuno vi si lascia poi (da “La più bella avventura» - pagg. 182-183 inchiodare insieme col Cristo. - EDB 1978) sant’Arcangelo Tadini

11 L’Angelo di Verola L’Angelo sant’Arcangelo Tadini

12 La nostra comunità è in festa l beato Arcangelo Tadini viene pro- Dio ha per noi: un amore costante e fede- clamato Santo il 26 aprile 2009. Nella le, che non verrà mai meno, perciò guar- Ipreghiera e nella rifl essione mi sono diamo al presente e al futuro con uno chiesto più volte che cosa signifi chi per sguardo nuovo. noi. Non vogliamo che diventi e rimanga • La speranza farà nascere in noi una semplicemente un avvenimento este- carità, un amore grande al Signore e per riore, che non tocchi il nostro cuore. Mi tutti coloro che il Signore ci fa incontrare.

L’Angelo di Verola L’Angelo ricordo una frase: “Se lui è diventato san- L’amore è la prova più vera di tutta la no- to. Perché io no?”. Intorno a questo inter- stra vita di fede. Se uno non ama, non si rogativo mi sembra opportuno tracciare costruisce secondo il Vangelo. un itinerario di conversione e di rinnova- • Un’ultima indicazione che mi pare im- mento. Andiamo per ordine. Dapprima, portante: il beato Arcangelo è stato un esprimiamo al Signore la nostra gratitu- prete sociale, cioè attento alla società e dine per questo sacerdote santo, per tan- alle persone del suo tempo; per questo ti fratelli e sorelle verolesi che hanno pre- ha fondato una fi landa, un convitto per le so sul serio il Vangelo e hanno raggiunto donne... il cristiano, noi cristiani di oggi, questo traguardo. È una gioia interiore dobbiamo rompere l’individualismo che grande. In secondo luogo, è una prova ci blocca, per aprirci agli altri, a tutti, in concreta che cercare di vivere il Vangelo particolare a chi è nel bisogno. Saremo fi no in fondo, anche nel nostro tempo, è giudicati sull’amore, sull’apertura ai po- possibile. Credo che sia la decisione più veri, ai bisognosi. Anche per questo il no- bella e più vera che possiamo prendere stro verolese è diventato santo. per la nostra realizzazione. Più siamo cri- Coraggio, c’è posto per tutti! Preghiamo stiani più siamo anche veri uomini. Guar- e comportiamoci così. Il nostro santo in- dando a don Tadini e alla nostra vita ecco, tercederà per tutta la nostra comunità. Ci in terzo luogo, alcune linee di impegno. sia un fermento nuovo. Andremo a Roma, • La nostra vita, quella di tutti, è con- faremo festa anche qui, perché vogliamo trassegnata da sofferenze e consola- diventare cristiani più veri, come lui. Vor- zioni. Il beato Arcangelo diceva che tutto rei, prima di concludere aggiungere una ciò che fa parte della nostra esistenza è parola su don Primo Mazzolari, un altro per noi bene, il sommo bene. Era convin- grande concittadino, pur se d’adozione. to che tutto ciò che Dio permette, lo fa Il 12 aprile 2009 ricorre il 50° della sua per il nostro bene, anche quando con la morte. Alcune manifestazioni comme- nostra intelligenza non lo vediamo. In tut- morative erano già state programmate in ti i fatti e gli avvenimenti c’è la presenza questo mese per ricordarlo degnamente del Signore che mi conduce. Tale convin- e per imparare da lui ad essere veri cri- zione, quando entra dentro di me, porta stiani, ma l’anticipo della Canonizzazione pian piano una serenità formidabile, pur del beato Arcangelo ha reso necessario restando la fatica e la sofferenza. posticiparle nel prossimo mese di otto- • Viviamo di fede, nell’incontro perso- bre. Per ora lo portiamo nel cuore con nale con Dio, con Gesù che ci conduce grande venerazione. Rimane però fi ssato e ci guida. La fede ci porta a leggere tutti il grande concerto in Basilica, in onore i fatti e le esperienze dal punto di vista di di don Primo, previsto per sabato 4 apri- Dio, anche quando permette la croce. le alle 20.30, che vede in programma lo Non è che tutto sarà facile, ma tutto avrà “Stabat Mater” di Pergolesi Tutto que- un senso. sto sia per noi motivo di gioia e di rinno- • La fede porta in noi la speranza: tutto vato impegno. trova il suo fondamento sull’amore che Don Luigi sant’Arcangelo Tadini

L’annuncio 13 del Vescovo di Brescia ari fratelli e sorelle della diocesi di Brescia, Cfacendo eco a quanto annun- di Verola L’Angelo ciato dal Santo Padre nel Concistoro del 21 febbraio scorso, condivido con voi la gioia della canonizzazione del beato Arcangelo Tadini, che avverrà il giorno 26 aprile 2009 presso la Basili- ca di S. Pietro in Roma. L’evento straordinario coinvolge non solo la comunità di origine del Santo, le parrocchie dove ha prestato il suo generoso servizio come sacerdote e bresciano, ad un sacerdote, parroco, la Congregazione delle Suore Opera- che ha saputo prima vivere in sé e poi ie della Santa Casa di Nazareth, da proporre l’anelito alla santità, cui tut- lui fondata, ma l’intera Chiesa dioce- ti sono chiamati. Il beato Arcangelo sana, che riconosce in un suo fi glio, stesso scriveva: “Ecco quello che ba- elevato all’onore degli altari e propo- sta per essere santi: amare il Signore. sto alla devozione della Chiesa uni- La santità necessaria per arrivare al versale, un dono grande del Signore cielo non ha nulla che non possa ac- e un esempio insigne da seguire nella comodarsi al vostro stato, alla vostra quotidianità della vita. condizione, qualunque essa fosse Nella dedizione totale del beato Ar- [...] amate Dio e fate quel che volete” cangelo al bene delle anime, nel suo (Dall’omelia ‘Santità’). coraggio, dimostrato a più riprese Insieme alla diocesi di Bergamo ricor- in un contesto segnato da profondi diamo anche la beata Geltrude Cateri- cambiamenti sociali, nel suo spirito na Comensoli, le cui origini bresciane di iniziativa, nell’impegno profuso fanno pensare alla ricchezza di fede nell’annuncio della Parola trovano delle nostre comunità del passato e concretezza le sue stesse parole, soprattutto all’amore per l’Eucaristia, che rivelano un amore profondo e che deve continuare ad animare il indissociabile per Dio e per l’uomo: cammino della Chiesa di oggi. “Amanti appassionati di Dio diventano necessariamente amanti appassionati Invito tutti a rifl ettere e a prepararsi a dell’umanità. Abbiamo vera compas- questo evento ecclesiale con la pre- sione dell’umanità e ameremo Gesù; ghiera. amiamo Gesù e noi saremo fornaci I nostri beati intercedano per noi la d’amore per l’umanità” (dall’omelia benedizione del Signore. ‘Pertransiit benefacendo’). + Luciano Monari Siamo invitati a guardare a un Santo Vescovo di Brescia sant’Arcangelo Tadini

14 Il Santo che è uno di noi on Arcangelo Tadini, è sacerdo- te bresciano vissuto tra il 1846 De il 1912, una fi gura limpida e affascinante. Nasce a Verolanuova L’Angelo di Verola L’Angelo (BS) il 12 ottobre 1846. Conclusi gli studi elementari nel paese natale, fre- quenta il ginnasio a Lovere (BG). Nel 1864 entra nel seminario di Bre- scia e nel 1870 è ordinato sacerdote. Dal 1871 al 1873 è nominato vicario- cooperatore a Lodrino (BS), piccolo paese di montagna, e dal 1873 cap- pellano al santuario di S. Maria della Noce, frazione di Brescia. Nel 1885 inizia il suo servizio a Bottici- no Sera (BS) come vicario-cooperato- re; due anni dopo, è nominato Parro- co e vi rimane fi no al 1912, anno della sua morte. All’inizio del suo mandato, dal pulpito afferma con forza: “Starò con voi, vivrò con voi, morirò con voi”.

Gli anni vissuti a Botticino sono cer- tamente i più fecondi della vita di don Tadini. Egli ama i suoi parrocchiani come fi gli e non si risparmia in nulla. Dà inizio alla schola cantorum, alla banda musicale, a varie Confraterni- te, al Terz’ordine Francescano, alle Fi- glie di S. Angela; ristruttura la chiesa, offre ad ogni categoria di persone la lismo ateo, c’è qualcosa di cristiano. catechesi più adatta, cura la liturgia. Avverte che la Chiesa è chiamata in Ha una particolare attenzione per la causa da chi soffre nelle fabbriche, celebrazione dei Sacramenti. Prepa- nelle fi lande, nelle campagne... Per i ra con grande cura le omelie, quando lavoratori dà inizio all’Associazione parla dal pulpito tutti rimangono stu- Operaia di Mutuo Soccorso e costru- piti per il calore e la forza che le sue isce una fi landa per dare lavoro alle parole sprigionano. giovani del paese che maggiormente vivono nell’incertezza e subiscono in- La sua attenzione pastorale è rivolta giustizie. soprattutto alle povertà del diffi cile periodo della prima industrializzazio- Nel 1900 il Tadini fonda la Congre- ne: egli intravede che dietro il socia- gazione delle Suore Operaie della S. sant’Arcangelo Tadini

Casa di Nazareth: donne consacrate vita di stenti e di duro lavoro. Alle sue ma “operaie con le operaie” che edu- doti naturali egli unisce una grande 15 cano le giovani lavoratrici, non salen- capacità di entrare nella vita e nella do in cattedra, ma lavorando gomito a quotidianità della gente e di lui si par- gomito con loro, non tenendo grandi la molto come di un prete santo, un discorsi ma dando l’esempio di gua- uomo eccezionale... e, nel tempo, si dagnarsi il pane con il sudore della dirà di lui “È uno di noi”. propria fronte. Uno scandalo per quel tempo in cui si pensava alle fabbriche Uno di noi quando, molto presto, per- come luoghi pericolosi e fuorvianti. corre le vie del paese e il suo passo risuona come sveglia per chi si prepa- di Verola L’Angelo Il Tadini affi da alle sue Suore l’esem- ra ad iniziare una giornata di lavoro. pio di Gesù, Maria e Giuseppe che Tutti sanno che quel sacerdote, inna- nella Casa di Nazareth, nel silenzio e morato di Dio e dell’uomo, porta nella nel nascondimento, hanno lavorato e preghiera la vita e le fatiche della sua vissuto con umiltà e semplicità. Indi- gente. ca l’esempio di Gesù che non solo” ha sacrifi cato se stesso sulla croce” Uno di noi quando raccoglie le lacri- ma per trent’anni, a Nazareth, non si è me delle mamme preoccupate per la vergognato di usare gli strumenti del precarietà del lavoro dei fi gli, quando carpentiere e di “avere le mani incalli- sogna, progetta e costruisce la fi lan- te e la fronte bagnata di sudore”. da per le ragazze del paese, perché possano riscoprire la loro dignità di Per questa sua intraprendenza il Tadi- donne. ni ottiene calunnie e incomprensioni, anche da parte della Chiesa. In realtà Uno di noi quando inventa la famiglia egli precorre i tempi: egli intuisce che delle Suore Operaie, donne consa- la Suora, operaia tra le operaie, dà una crate che, nei luoghi di lavoro, siano comprensione più positiva del mondo testimoni di un Amore grande nella del lavoro, visto non più come luogo semplice quotidianità della vita. avverso alla Chiesa, ma ambiente bi- sognoso di fermento evangelico, un Uno di noi perché ancora oggi ci sor- mondo da incontrare, più che da con- ride, ci accompagna nella nostra quo- trastare. Egli stesso è consapevole che tidianità e con le sue parole ci invita la Congregazione delle Suore Operaie a seguire le sue orme: “La santità che è sorta anzitempo, ma è fermamente guida al cielo è nelle nostre mani. Se convinto che non è opera sua ma di vogliamo possederla, una cosa sola Dio: “Dio l’ha voluta, la guida, la perfe- dobbiamo fare: amare Dio” ziona, la porta al suo termine”. Con la canonizzazione il Papa Bene- La morte lo coglie quando il sogno detto XVI lo offre come esempio ai sa- della sua vita è ancora incompiuto, cerdoti, lo indica come intercessore ma come seme affi dato alla terra, a alle famiglie, lo dona come protettore suo tempo, porterà frutti abbondanti. ai lavoratori. I parrocchiani di Botticino intuiscono la santità del loro parroco e imparano (Per una biografi a più approfondita visi- a conoscere e scoprire, sotto la sua ta i siti che la nostra parrocchia dedica riservatezza e austerità, il cuore di a Don Tadini: www.arcangelotadini.it un padre attento e sensibile alla loro e www.verolanuova.com) sant’Arcangelo Tadini

16 Un’intuizione d’amore di Madre Emma Arrighini - La Superiora Generale delle Suore Operaie a nostra terra bresciana si arric- Egli, con occhio e orecchio attento, chisce nuovamente di santità: osservava e ascoltava la realtà vissuta Lil 26 aprile, in piazza San Pietro, dalla sua gente. Le mamme non na- Benedetto XVI proclamerà santo don scondevano al loro parroco la grande Arcangelo Tadini. angoscia che abitava nel loro cuore: le

L’Angelo di Verola L’Angelo Sacerdote e parroco della diocesi di fi glie, a volte giovanissime, di soli 9-10 Brescia, nei suoi 25 anni di parrocchia anni, erano costrette a lasciare il pae- a Botticino Sera, seguendo le sue in- se ogni settimana per trovare lavoro tuizioni pastorali, fondò una nuova nelle fi lande dei paesi vicini, alloggia- famiglia religiosa: le Suore Operaie re in ambienti malsani, essere sfrutta- della Santa Casa di Nazareth, ma vis- te da datori di lavoro senza scrupoli. se e morì da prete diocesano. Parlare Don Tadini sentiva nel suo cuore la di lui vuol dire balbettare qualcosa stessa angoscia delle mamme per che resterà infi nitamente più piccolo queste giovani che avevano l’aspetto e povero della ricchezza della sua san- di “limoni spremuti”, tanto che alle tità austera ed esigente, ma colma di catechesi della domenica ripeteva: grande umanità, di amore a Dio e di “Mi è di grande dolore veder partire attenzione al “gregge” a lui affi dato. le mie fi gliuole. Mamme se appena Le Suore Operaie nacquero dall’amo- potete, tenetele a casa, pazientate e re del parroco Tadini per la sua gente vi prometto che penserò qualcosa per che viveva il diffi cile periodo storico rimediarvi”. della prima industrializzazione, in pie- Fu allora che il suo cuore di padre, sol- na espansione nel Bresciano a metà lecitato dalla prima enciclica sociale Ottocento. della Chiesa, la Rerum novarum, gli suggerì l’idea di costruire una fi landa. Egli non era architetto, né geometra, ma progettò la fi landa per le sue fi glie e ne iniziò la costruzione dando fon- do a tutte le sue risorse patrimoniali. Era l’anno 1898 e, dopo l’avvio della fi landa e l’inizio di un convitto per ac- cogliere le lavoratrici che accorrevano dai paesi limitrofi , fondò nel 1900 le Suore Operaie. Tutto questo non solo per dare alle giovani un lavoro vicino a casa e un’assistenza religiosa, ma perché, attraverso il lavoro, fosse pos- sibile una loro concreta emancipazio- ne. Egli stesso, in una circolare, scriveva: “La Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth desidera suscitare in quante più operaie possi- bile l’alto sentimento della propria su- periorità e indipendenza, di far gustare sant’Arcangelo Tadini

loro il nobile piacere di poter bastare a era vista come luogo di peccato… E se stesse, di disporre dei propri guada- don Tadini aveva osato mandare delle 17 gni, di vivere sempre del frutto del su- suore in fabbrica! dore della propria fronte... e di mettere Egli stesso era consapevole che l’operaia stessa nella possibilità di fare “quest’opera è anzi tempo”, ma era an- risparmi e provvedere al suo avvenire”. che fermamente convinto che non era Questa intraprendenza di don Tadini opera sua, ma di Dio: “Dio l’ha voluta, gli procurò debiti, incomprensioni, la guida, la perfeziona, la porta al suo calunnie... tutta una serie di diffi col- termine”. La morte lo coglieva così, tà che si susseguirono e lo accom- mentre lasciava incompiuto e preca- pagnarono fi no alla morte, avvenuta rio il sogno della sua vita, come seme di Verola L’Angelo nel 1912. La stessa Chiesa poneva affi dato alla terra che a suo tempo ostacoli alla sua opera, e non poteva avrebbe dato frutti abbondanti. essere diversamente se si pensa che la vita religiosa femminile, fi no agli Emma Arrighini inizi dell’Ottocento, era quasi esclusi- (da: La Voce del Popolo n. 9 del 27-02-09 – vamente monastica e che la fabbrica pag. 5)

La santità del beato Tadini e il miracolo della vita di Mariaregina Biscella - postulatrice l santo è uno che crede in Cristo, Anche Elisabetta, la ‘miracolata’, scri- contagiato dal suo amore, che ve a mons. Giulio Sanguineti: “Ho Icompie la stessa missione di sal- avuto la meravigliosa opportunità di vezza per gli uomini. conoscere la fi gura del beato Arcan- Come riportato nel giudizio somma- gelo. Mi hanno colpito la sua carità rio dei teologi “l’attività del beato Ar- e la sua profonda fede in Dio e nella cangelo Tadini, la sua dedizione totale Vergine Maria. Un prete che dovreb- al bene delle anime, il coraggio dimo- be essere d’esempio ai sacerdoti, un strato in varie riprese, lo spirito di ini- grande lettore dei segni dei tempi”. ziativa, la fama di predicatore, sugge- Nella testimonianza processuale si rirono ai superiori di affi dargli il vasto legge ancora: “la fi gura di don Tadini campo apostolico di Botticino Sera”, mi ha affascinato, era la risposta alle dopo le esperienze più o meno lun- mie preghiere, a una in particolare; ave- ghe di Lodrino e Noce. vo trovato una guida cui affi darmi...”. La santità del beato Tadini non ha nul- È iniziato, dopo la conoscenza, un la di altisonante; la sua vita si svolse nuovo cammino interiore di conver- in un quadro di perfetta linearità col sione e di preghiera perché “il Signo- Vangelo. “Egli mise la sua cultura al re ci preparava una grande sorpresa”. servizio dell’evangelizzazione, con- Elisabetta e Roberto hanno abbando- vinto che la Parola e il Vangelo hanno nato il proposito di una fecondazione la capacità di formare l’esistenza per- assistita con l’inseminazione artifi cia- sonale e di plasmare il tessuto socia- le in vitro e hanno scelto di lasciare le”. a Dio che intervenisse tramite l’inter- sant’Arcangelo Tadini

cessione del beato Tadini. “Ero tornata Possiamo affermare che il miracolo 18 come bambina quando sembrava che è un’opera potente di Dio, un segno il futuro sarebbe stato tutto ‘rosa’, ma con il quale Dio ci parla. Dio è “mae- con una differenza: ero ormai grande stoso in santità, tremendo nelle impre- e conoscevo anche il ‘nero’ con la dif- se e operatore di prodigi” (Es 15, 11). ferenza che non mi faceva più paura. Veramente Gesù è un profeta potente È in questo momento che tutta la mia in parole ed opere! (Lc 29, 19). La con- vita si è cambiata e ho potuto vedere clusione la lasciamo a Elisabetta e Ro- la potenza del Signore su di me; io che berto: “A noi preme evidenziare come non potevo avere fi gli mi sono trovata la nostra famiglia continua e continue-

L’Angelo di Verola L’Angelo in attesa di una bimba. Con mio mari- rà ad affi darsi al beato Arcangelo, per- to, mia fi glia, il gruppo ‘Famiglia beato ché, a pieno titolo, è un componente A. Tadini’ e le suore, abbiamo ringra- familiare. Per noi è ‘il santo’ che ci ha ziato don Arcangelo che ha bussato al aiutato a realizzare il nostro sogno più Signore e se non ci fosse stato il Beato, grande: quello di poter donare la vita quella porta non si sarebbe mai aper- senza limiti”. ta”. L’iter della causa per la canonizzazio- Nella narrazione dei fatti accaduti ne ha così defi nito scientifi camente alla coppia e nell’evidenza di santità il miracolo: “Guarigione spontanea di vita del Beato, si sono incontrate e duratura di Elisabetta e Roberto esistenze che dicono opere e parole, da accertata sterilità di coppia, con fede e vita, preghiera e guarigione. l’insorgenza inaspettata di una pri- ma e di una seconda gravidanza, senza l’inter vento di alcun tratta- mento terapeutico specifi co atto a modifi care la situa zione patologica esistente”. I coniugi, nella loro testimonianza al processo, affermano: “I nomi dei no- stri fi gli sono stati scelti per affi dar- li alla Vergine Santa e a S. Giovanni apostolo; hanno un grande signifi cato per noi, sono la dimostrazione che il Signore, tramite l’intercessione del Beato, ha esaudito la nostra preghiera, in quanto Maria signifi ca amata e Gio- vanni, Dio ha avuto misericordia. La vita è un invito alla gratitudine e alla gioia e quando vengono meno è sempre possibile un miracolo che ridona fi ducia e speranza per conti- nuare il cammino che Dio ha traccia- to per ognuno di noi. Ed ancora una volta il beato Tadini ci riconduce tutti a Nazareth: “scuola, come ricorda Paolo VI, del Vangelo, luogo che ci insegna il silenzio, il modo di vivere in famiglia e come celebrare la legge severa ma re- dentrice del lavoro”. sant’Arcangelo Tadini

Lavoro: Scenari diversi, 19 valori uguali L’intuizione di don Arcangelo è ancora attuale. Il futuro Santo evocava un mondo del lavoro caratterizzato da impegno, pazienza, intraprendenza e collaborazione di Francesca Fiorese di Verola L’Angelo iù incentivi alla rottamazione!” Per questo, seppur inesperto e senza de- suggerisce l’esempio di vita di naro, si fece imprenditore. Il suo lasciarsi “Pdon Arcangelo Tadini, che bene guidare dallo Spirito suscita meraviglia e conosceva la fatica del vivere della sua un desiderio di essere contagiati per im- gente. Dalla sua capacità di incentivare parare a costruire speranza. Certo rischia la rottamazione di mentalità contrarie di non essere per nulla divertente l’“era alla dignità dell’uomo, si può desiderare glaciale del credito”, se il piccolo bradipo la rottamazione di politiche che conside- non molla la ghianda. rano le persone non cittadini, né lavorato- L’intrapresa si blocca ed il lavoro si aspet- ri, ma assolutamente consumatori. E con ta. Ma proprio questo è il tempo in cui don Arcangelo viene voglia di sognare scoprire nella sussidiarietà la ricetta per un mondo del lavoro dove ognuno trovi affrontare le diffi coltà: rimboccarsi le un posto dove stare. maniche per inventare insieme il lavoro, Ma forse si tratta solo di voglia di sogna- dare impulso ad un’economia capace di re? Il mondo del lavoro cent’anni fa: lavo- produrre bene comune. Don Arcangelo e ratori sfruttati e sotto-pagati; ricchezza la storia ci invitano a rottamare il modello concentrata nelle mani di pochi. Oggi è di impresa come proprietà privata, esclu- tutto cambiato. L’austerità, la laboriosità siva. La sua fi landa è stata una ricchezza e la concretezza di don Tadini sono roba per e di tutto il suo paese. Così va pensata d’altri tempi. Gli ingredienti del lavoro e condotta ogni impresa, come un valore erano per lui l’impegno e la pazienza, prezioso del territorio, della società, della l’intraprendenza e la collaborazione. roba storia in cui si colloca. L’impresa non è un fuori moda! Eppure è facile sperimentare affare privato e chi vi lavora, seppur nelle che proprio i frutti maturati nell’onestà e differenze dei ruoli, deve godere dei diritti raccolti da mani ruvide danno modo di e dei doveri di chi sa di collaborare alla gustare il vero sapore della vita. Quan- costruzione del bene della società. do con il lavoro ci si procura il necessa- (da: La Voce del Popolo n. 9 del 27-02-09 - pag. 7) rio senza vendere la speranza puntando all’enalotto, quando nel lavoro si trova la soddisfazione dell’impegno e non si smarrisce la fede annullando la propria identità, quando il lavoro è occasione di solidarietà e non retrocedo nella carità per avanzare di carriera, vive il ricordo di quel sacerdote che ha dato alle sue giovani un’occupazione. Don Arcangelo sapeva quanto determinante fosse il la- voro per vivere con dignità e progettare il futuro con fi ducia. sant’Arcangelo Tadini

20 Per conoscere Arcangelo Tadini ei sabati della Quaresima 2009, la santa Messa delle 18.00 è stata dedica- ta all’approfondimento della fi gura di don Arcangelo Tadini, anche grazie Nalla partecipazione di cinque diversi relatori. Da questo numero iniziamo la pubblicazione di tutti gli interventi cominciando da quello che don Arturo

L’Angelo di Verola L’Angelo Balduzzi,successore di don Arcangelo come prevosto di S. Maria Assunta in Chiesanuova e Parroco di S. Maria della Noce alla Noce, ci ha proposto sabato 28 febbraio 2009.

Il Beato pastorale e sociale. Dove manifestò tali qualità? Arcangelo Tadini Nella sua canonica, che diventò casa Sacerdote e Parroco di silenzio, di orazione, di studio, di ve- glie notturne. La riconoscenza per l’invito da parte Nella sua chiesa parrocchiale, che del prevosto Monsignor Luigi ad esse- chiama amabilmente “la mia sposa” re stasera tra voi diventa ora emozio- e che adorna con amore e gusto nelle ne grande. diverse ricorrenze liturgiche. Sto celebrando la S. Messa in questa Vi passa lunghe ore in confessionale, splendida basilica proprio dove il 26 in contemplazione assorta al taber- giugno 1870 don Tadini cantò la sua nacolo, in piedi, non genufl esso per Prima Eucaristia. la gamba destra anchilosata, oppure Siamo invitati a guardare ad un San- piegato sul banco appoggiandosi con to, che qui ha avuto le sue origini, ad gli avambracci, per sostenersi. un sacerdote, parroco, che ha saputo Lungo le strade della parrocchia, per vivere in sé e poi proporre l’anelito alla le quali passa raccolto in preghiera, santità, cui tutti sono chiamati. recitando la Corona, con l’incedere Il Beato Arcangelo stesso scriveva: faticoso per le vie scoscese del paese. “Ecco quello che basta per essere san- Nella sua predicazione emozionata ti: amare il Signore. La santità necessa- ed emozionante, forte e qualche vol- ria per arrivare al cielo non ha nulla che ta sconvolgente nei richiami. Si sente non possa accomodarsi al vostro sta- mandato a liberare gli uomini dal pec- to, alla vostra condizione, qualunque cato. essa fosse. Amate Dio e fate quello che «Dio mi manda a voi per liberarvi da volete...”. una schiavitù ben più dura e pesante Dirò qualcosa di lui; soprattutto desi- di quella degli ebrei in Egitto: la schia- dero che sia lui stesso a parlare. vitù del peccato. Mi manda a te, o disonesto; mi manda Le basi a te, o avaro; anche a te, o superbo; e a te, o bestemmiatore, o spergiuro o della sua santità intemperante o peccatore qualunque. Silenzio e preghiera «Ecco, miei cari, il grande oggetto della Don Arcangelo fu un sacerdote di alta mia ambasciata; ecco il gran fi ne per vita interiore e d’intenso apostolato cui io son qui inviato a incominciare sant’Arcangelo Tadini

Umiltà Indifferente ai pochi onori che ricevet- 21 te e alle svariate umiliazioni che subì da chi lo offendeva, da chi lo accusava legalmente, si mantenne sempre se- reno e tranquillo, senza manie di per- secuzioni e complessi curativi, perché uomo equilibrato e maturo. Basti ricordare quando il Beato riuscì ad ottenere per la chiesa della Noce il fonte battesimale. In questo modo di Verola L’Angelo gli abitanti della piccola frazione non avrebbero più dovuto recarsi a far bat- tezzare i neonati a Chiesanuova, col gelo d’inverno e col sole infuocato d’estate. La novità non era piaciuta a quelli di Chiesanuova, che cosi vedevano spa- rire qualche introito in più per gli osti questa santa novena del Natale.». e i bottegai, nonché “contar meno” la Sa di dover annunciare la verità della curazia di Chiesanuova. Parola di Dio. Il gruppo dei più arrabbiati organizzò «Io sono ambasciatore povero. Tutta la un’incursione notturna nella chiesa mia scienza: la croce. Tutta la mia for- della Noce con spranghe e mazze... al- za: la stola. Se vi disturbo, se annunzio cuni colpi ben assestati e il fonte bat- cose sgradevoli alle passioni, non è tesimale fi nì a pezzi a terra. “Lasciateli vezzo, ma è Dio che lo comanda. Vo- andare, sono bravi fi glioli”, dichiarò lete la verità? Venite attorno al pulpito. don Arcangelo al processo che vede- Ecco il gran male dei nostri giorni. Fin- va quegli energumeni alla sbarra. ché il prete spazia nell’aria, benone; se discende a parlare contro il mal costu- Donazione totale alla Chiesa me, apriti cielo. Si tratta di una vita eroica fi no al di- Narrare bellezze della religione, ma stacco completo da tutto e da tutti. Il non doveri. suo cuore si manteneva in continuo Esaltare virtù, ma non turbare i vizi. rapporto con Dio, in tenera devozione Dica pure che il pudore è come una nei confronti della Vergine Maria, in viola che si serba tutta chiusa sotto la una fedeltà indiscutibile alla Chiesa, siepe, ma non dica chiaro che i balli e al Papa, al suo Vescovo, verso i quali gli amoreggiamenti la guastano.» manifestò un’obbedienza totale.

Penitenza e povertà Ministero attivo e vigilante Don Arcangelo fu uomo e sacerdote Non si allontanava mai dalla canonica di penitenze eccezionali per le malat- se non per cura, era assiduo alla vita tie sopportate, per i digiuni e l’alimen- dei gruppi parrocchiali che seguiva tazione ridotta a cibi solo vegetali, a secondo le loro caratteristiche, visita- bevanda esclusivamente di avena, ad va spesso gli ammalati nonostante il un orario quotidiano che imponeva la passo faticoso e zoppicante. sveglia alle tre del mattino e il riposo Era ricercato per le grandi qualità di dalle nove di sera. confessore e direttore spirituale, ca- sant’Arcangelo Tadini

pace di attento discernimento degli che gettarne la semente e mietere ab- 22 spiriti. bondante raccolto. Io mi aspetto da voi miracoli e grandi miracoli. M’aspetto Sacerdote per tutti un miracolo di fede in mezzo allo sca- Coltivò la carità in modo assoluto, sa- tenamento di tanti errori. Io mi aspetto crifi cando quanto aveva in favore del- da voi un miracolo di cristiana pietà in la Congregazione di suore che avreb- mezzo a tanto dissipamento di spirito: bero lavorato operaie tra le operaie. io mi aspetto un miracolo di amore Diceva in un’omelia scambievole in mezzo a tanto asside- “Amanti appassionati di Dio diventano ramento di cuori; ma bisogna che vi L’Angelo di Verola L’Angelo necessariamente amanti appassionati premunisca contro il difetto del giorno: dell’umanità Abbiamo vera compas- l’incostanza» (1885)” sione dell’umanità e ameremo Gesù; amiamo Gesù e noi saremo fornaci È la grazia che insieme chiediamo an- d’amore per l’umanità”. che noi per l’intercessione di questo Questo testimoniò a 34 anni, cappel- fi glio di Verolanuova, elevato presto lano alla Noce. Con le piogge d’au- agli altari di tutto il mondo e proposto tunno, il fi ume Mella era straripato, alla devozione della Chiesa universa- inondando campi e cascine. Molti si le: un autentico dono del Signore, un trovarono senza casa e alla fame. Don esempio insigne da seguire nella quo- Arcangelo chiamò a raccolta i suoi del tidianità della vita. paese, improvvisò cucine all’aperto e per parecchie settimane riuscì a pre- Verolanuova, 28 febbraio 2009 parare trecento pasti caldi al giorno. Don Arturo Balduzzi Fiducia nei fedeli Il sacerdote non si perde mai di corag- gio perché ha fi ducia nella comunità. Sulla sua gente nutre tante speranze, in particolare quella della coerenza, della costanza nella fede operosa.

Così si rivolgeva don Arcangelo ai botticinesi nel giorno del suo ingresso come parroco: “Non abbiatene a male se io concepi- sco di voi le più liete speranze. Ho di voi la più alta stima. Sia forse la mitez- za d’aria di questa pittoresca situazio- ne, sia la buona educazione ricevuta dai vostri santi sacerdoti, io ammiro in voi tanta delicatezza di sentire. Vi saranno peccati da togliere, scandali da impedire, passioni da vincere, ma io mi raffi guro in voi una buona pasta, disposta a ricevere le più eccellenti impressioni. Io mi vedo innanzi cera da farne mirabili modellature; io vedo un campo ben coltivato; non mi resta sant’Arcangelo Tadini

Le Suore Operaie... 23 L’Angelo di Verola L’Angelo

onne consacrate e innamorate nel mondo del lavoro... Il loro carisma è testimoniare Cristo nel mondo del lavoro Dattraverso, in primo luogo, la condivisione del lavoro stesso. Donne consacrate che condividono con i lavoratori la fatica, le attese, le gioie e le sofferenze delle loro ore di lavoro... Donne innamorate, che ti portano nel loro cuore, dove vive e lavora Gesù, operaio nella bottega di Nazareth. Entrano nel mondo del lavoro “non tanto a dirigere o sorvegliare, quanto a lavorare insieme con le operaie”, facendosi esse stesse operaie. Beato Arcangelo Tadini

La congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth nasce all’inizio del ‘900 per intuizione di don Arcangelo Tadini, allora parroco di Botti- cino Sera (BS), che, attento ai bisogni materiali e spirituali della sua gente, apre una fi landa nella quale affi anca agli operai alcune donne consacrate che, con la loro vita, l’esempio e la condivisione del lavoro, annuncino il Vangelo. A loro affi da il compito di essere “lievito” per far crescere la comunità dei lavoratori e delle loro famiglie nell’affrontare i problemi quotidiani e nel costruire una socie- tà più giusta e solidale.

Maggiori informazioni al sito internet: www.suoreoperaie.it sant’Arcangelo Tadini

24 L’Opera di don Tadini nel mondo assassinato e la guerra continuò con tale violenza da impedire l’inizio dei lavori. Il suo successore Mons. Simon Ntam- wana approvò il progetto e nel 1999, in

L’Angelo di Verola L’Angelo occasione della Beatifi cazione del no- stro Fondatore Don Arcangelo Tadini, il progetto “Nderagakura” fu presentato come dono al Papa Giovanni Paolo II che lo accolse e lo benedisse. Ma con il passar degli anni ci sembrò che “Ndaragakura” diventasse un so- gno molto bello ma irrealizzabile a cau- sa della realtà drammatica nella quale il Burundi sprofondava sempre di più. Ora che l’orizzonte sembra schiarirsi, e i tem- pi maturi per questa grande impresa, il a anni le Suore Operaie della San- progetto si presenta arricchito di coope- ta Casa di Nazareth sono presenti rative, laboratori vari e un centro di cura Dcon le loro missioni nei Paesi po- per i bambini denutriti. veri del mondo. Quello che presentiamo Il progetto si prefi gge di realizzare una in queste pagine è solo uno dei progetti e scuola professionale con ambienti per dei “sogni” che attendono di essere rea- laboratori di taglio e cucito, maglieria e lizzati. falegnameria, ma anche spazi per coo- perative di artigiani e per la produzione NDERAGAKURA che signifi ca “Educare chi sta crescen- di confetture e marmellate. Sono previsti do” è un progetto delle Suore Operaie inoltre un forno per il pane con annesso della Santa Casa di Nazareth a Mutu- negozio per la distribuzione e vendita e un gu - Gitega centro Caritas per il sostegno e la cura dei bambini mal nutriti. Come potete intuire, Mugutu è una delle tante colline della il progetto è molto grande e importante, e provincia di Gitega. È un luogo incante- comporta una spesa notevole che le suo- vole dove la vita esplode e chiede dì es- re, da sole, non riusciranno a sostenere. sere custodita, istruita e orientata... Den- Per questo motivo facciamo appello alla samente popolata questa zona manca di vostra sensibilità e disponibilità per fare ogni struttura, anche la più elementare. in modo che si possa realizzare questo Dal lontano 1995 Mons. Joachim Ruhu- “sogno”. na, Arcivescovo di Gitega, fece un pro- Ma in situazioni estreme l’amore e la de- getto di sviluppo per questa gente. A noi dizione non bastano: Suore Operaie, Egli chiese l’impegno di costruire una scuola professionale che potesse aiutare i giovani ad avere una Aiutaci ad aiutare! seria formazione e una preparazione al Per condividere l’emozione e la gioia di lavoro Nacque così il progetto: “Ndera- veder realizzarsi progetti e per nutrire il gakura” sogno di poterne ideare di nuovi e per Purtroppo nel 1996, Mons. Ruhuna fu fare in modo che, anche grazie al nostro sant’Arcangelo Tadini

apporto, l’entusiasmo e il sorriso delle detrarre le donazioni nella dichiarazione Suore Operaie possano continuare a tra- dei redditi, come consentito dalla legge 25 smettersi e ad infondere coraggio in chi è 49/87 art. 30. meno fortunato. 5 per mille Come? Sostenendo anche economi- È possibile inoltre, all’atto della compi- camente progetti indirizzati allo svilup- lazione della dichiarazione dei redditi, po umano, che promuovano anzitutto destinare all’Associazione “Amici delle un’adeguata alimentazione e assistenza Suore Operaie - onlus” il 5 per mille delle sanitaria, ma che non trascurino la cre- imposte, indicando il numero di codice scita sociale dell’individuo garantendogli fi scale 98141550172. l’istruzione sia primaria che professiona- di Verola L’Angelo le, e mettendogli a disposizione strutture L’Associazione “Amici delle Suore Operaie - e strumenti utili alla produzione di generi Onlus” è un’organizzazione non lucrativa di di consumo. utilità sociale; è apolitica, apartitica, ed in- tende operare nel pieno rispetto dei principi di uguaglianza, sussidiarietà e pari opportu- Per sostenere nità tra uomini e donne. Via Libertà 43 - 25050 Passirano (BS) concretamente Tel +39 338 7125740 [email protected] i progetti delle http://www.amicisuoreoperaie.it Suore Operaie: bonifi co su c/c bancario intestato a: Associazione “Amici delle Suore Operaie - onlus” presso la Banca di Credito Coope- rativo di Pompiano e Franciacorta, IBAN: IT22 R087 3555 1000 0100 0102 293 versamento in c/c postale intestato a: Associazione “Amici delle Suore Operaie - onlus”, numero di conto 92617513. In entrambi i casi la causale può riporta- re la dicitura “benefi cenza”, “contributo” o “donazione”; essendo l’Associazione regolarmente iscritta al registro delle ONLUS (organizzazioni non lucrative di utilità sociale), è data la possibilità di sant’Arcangelo Tadini

26 Preghiera Preghiere a Sant’Arcangelo Tadini Uomo di Dio che ti sei consegnato a Lui e intercessioni accogliendo la chiamata quotidiana ad adorarLo nell’Eucaristia, ti chiediamo di ammetterci alla tua scuola di cristiano fedele e intraprendente, di sacerdote testimone e fedele,

L’Angelo di Verola L’Angelo di fondatore illuminato e profeta. Noi facciamo fatica a metterci alla scuola del Signore! Donaci di farci servi della Parola: rendici capaci di obbedienze gioiose come le tue. Fa’ che il Vangelo diventi la norma ispiratrice Preghiera della Famiglia delle nostre scelte quotidiane Santa Famiglia di Nazareth, e il motivo del nostro annunzio missionario dimora di preghiera e oasi di pace, fi no agli estremi confi ni della terra. nella quale sono fi orite le più belle virtù Tu che hai provveduto ai poveri del tuo tempo e sono spuntate le più dolci speranze, apri il nostro cuore alle sofferenze dei fratelli, vieni in soccorso delle nostre famiglie, delle famiglie e dei giovani lavoratori: spesso prive della candida aiutaci a mettere a loro disposizione luce della fede la nostra vita e povere dell’olio con gesti di silenzio e condivisione della consolazione celeste. quali le tue fi glie Ottieni a ciascuna di esse oggi I doni della carità sincera e operosa, sanno offrire al secolo che si rinnova accendi in esse la lampada nel nuovo millennio che inizia. Amen. Della pura letizia. + Giulio Sanguineti Te lo chiediamo per intercessione Vescovo emerito di Brescia Del Santo Don Arcangelo Tadini Preghiera Illuminato pastore d’anime. Sia Gloria al Padre e al Figlio di intercessione e allo Spirito Santo. O Trinità Beatissima, Amen. che nei disegni + Bruno Foresti della Tua amorosa provvidenza, Vescovo Emerito di Brescia affi dasti al sacerdote Arcangelo Tadini la cura della parrocchia di Botticino Sera e la fondazione dell’Istituto delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, e lo adornasti di eroiche virtù, Ti chiediamo per sua intercessione la grazia che speriamo di ottenere con questa preghiera. Padre Nostro, Ave Maria, Gloria. sant’Arcangelo Tadini

Calendario delle manifestazioni 27

ei giorni della Canonizzazione e del ringraziamento invitiamo Ntutta la comunità ad addobbare le case e le strade della propria diaco- nia.

PELLEGRINAGGIO A ROMA di Verola L’Angelo PER LA CANONIZZAZIONE Il viaggio prevede molti momen- ti “turistici” e di visita alla città di Roma. Qui segnaliamo unicamente gli appuntamenti legati alla cano- nizzazione. Sabato, 25 aprile: Nel pomeriggio, si raggiunge il Santuario del Divino Amore: momento di festa e di preghie- ra nell’auditorium in preparazione alla canonizzazione del Beato Arcangelo. Alle 18.00 Santa Messa, presieduta da Sua Ecc. Monsignor Luciano Monari, Vescovo di Brescia. Domenica, 26 aprile: Al mattino, par- tecipazione alla solenne cerimonia di canonizzazione del Beato Arcangelo Ringraziamento Tadini. Nel pomeriggio, visita della - 1° maggio: Santa Messa per il mon- Basilica di San Pietro e delle Grotte do del lavoro. Vaticane. - 10 maggio: Processione Mariana Lunedì, 27 aprile 2009: Basilica di con sosta davanti alla casa natale San Paolo Fuori le Mura: Ore 9.00 ce- del Tadini. lebrazione della S. Messa presieduta - 17 maggio: Biciclettata/pellegrinag- da Sua Ecc. Monsignor Luciano Mo- gio Verola-Noce-Botticino per la Ta- nari Vescovo di Brescia. Al termine, dini Fest. visita guidata di San Paolo e dell’Ab- - 21 maggio: Memoria liturgica del bazia alle Tre Fontane. Nel pomerig- Santo. gio, partenza per il rientro con arrivo a - 23 maggio: Concelebrazione di Verolanuova previsto in serata. ringraziamento con i sacerdoti, re- Sono ancora disponibili alcuni po- ligiosi e religiose nativi o che han- sti. Chi intende partecipare si iscri- no prestato servizio in parrocchia va quanto prima. presieduta da S.E. il Vescovo Mons. Giovanni Battista Morandini, - Radio Basilica seguirà in diretta la zio Apostolico emerito. Canonizzazione da Piazza San Pietro - 22 giugno: Concerto del Complesso ed effettuerà collegamenti con Roma Bandistico “Stella Polare” in piazza nei giorni del pellegrinaggio. Malvestiti. sant’Arcangelo Tadini

28 Per approfondire in dalla Beatifi cazione, avvenuta nel 1999, Radio Basilica ha realizzato un sito interamente dedicato a don Arcangelo Tadini. SVi si possono trovare, oltre alla biografi a in sei lingue, molti scritti, ricer- che, contributi, immagini e notizie sulla vita e le opere. Il sito è in continua evoluzione ed è raggiungibile da questi indirizzi: - www.arcangelotadini.it - www.verolanuova.com/lucesalelievito/donarcangelotadini L’Angelo di Verola L’Angelo Da visitare anche il sito delle Suore Operaie: http://www.suoreperaie.it

Per approfondire sempre più la conoscenza dei santi e delle fi gure verolesi di rilievo, lanciamo un appello a tutti coloro che fossero in possesso di documenti, scritti, fotografi e, disegni riguardanti le fi gure di don Arcangelo Tadini e don Primo Mazzolari. Li invitiamo a metterceli a disposizione; verranno riprodotti e im- mediatamente restituiti ai proprietari. Il materiale sarà poi messo a disposizione della comunità, attraverso l’Angelo di Verola e il sito internet www.verolanuova.com vita parrocchiale

29

L’Anno Paolino a cura di don Carlo

Lettera ai Filippesi di Verola L’Angelo Annuncio del Vangelo La predicazione a Filippi fu durante il in Macedonia secondo viaggio missionario. Paolo, in seguito ad una visione in cui gli appare un Macedone, che lo sup- Stesura della lettera plica di recarsi in Macedonia a pre- dicare il Vange1o (At 16, 9), si reca a Fu scritta nella prima prigionia roma- Filippi. na: infatti gli accenni al “pretorio” (1, Essa è la prima città europea ad esse- 14) e alla “casa di Cesare” (4, 22) fan- re evangelizzata da Paolo. Si apre per no supporre che si trovasse a Roma. lui un nuovo vasto campo di lavoro Alcuni pensano che sia stata scritta apostolico. ad Efeso durante una ipotetica prigio- A Filippi non c’era la sinagoga, luogo nia. dove Paolo iniziava solitamente la sua Luca, autore degli Atti non ne accen- evangelizzazione tra gli ebrei. na. Si trova sulla riva del fi ume appena L’autenticità della lettera è oggi am- fuori città, dove ci sono anche alcune messa da tutti i critici, attestata dai donne. Lì inizia la sua evangelizzazio- caratteri paolini intrinseci, che rendo- ne. no impossibile l’ipotesi di un falso. È curioso e bello leggere tutto il capi- tolo 16 degli Atti degli Apostoli, dove vengono narrate le peripezie che Pa- Caratteristiche olo e Sila incontrano: la conversio ne di Lidia, la liberazione dal maligno di e contenuto della lettera una schiava, la fl agellazione, il car- Questa lettera esce dal ciclo delle al- cere, il terremoto, la conversione del tre lettere paoline ed ha una fi siono- custode del carcere, l’uscita miraco- mia inconfondibile. losa dal carcere, saluto e partenza da In essa Paolo non è tanto il Dottore Filippi. e Maestro, quanto il padre, che s’in- Più volte Paolo visiterà la comunità di trattiene affabilmente con i suoi cari Filippi alla quale era legato in modo neofi ti, comunica loro sue notizie e li particolare. Infatti Paolo non volle mai esorta alla virtù proponendo ad essi ricevere aiuti da nessuna delle chiese l’esempio di Gesù Cristo, li mette in da lui fondate. guardia dai falsi fratelli, li ringrazia Fece un’eccezione per la chiesa di Fi- della loro affettuosa generosità. È la lippi accettandone le offerte per mano lettera della gioia cristiana, che tra- di Epafrodito, mandato per assisterlo bocca dal cuore di Paolo prigioniero. nel la sua prima prigionia romana. Questa lettera ha un grande valore vita parrocchiale

apologetico, facendoci toccare con 30 mano il potere trascendente del mes- saggio di Cristo, che ha trasformato in breve tempo quei pagani e li ha uniti con Cristo e tra di sé con un vincolo indis solubile di carità. Ci fa conoscere il fervore di quella cristianità, avente per fondamento la fede in Cristo e per norma costante di vita i suoi insegnamenti ed i suoi L’Angelo di Verola L’Angelo esempi.

Cristo (2, 5-11), esortazione al fer- Sommario vore (2, 12-18). 3. Missione di Timoteo e di Epafrodi- Introduzione (1, 1-2) e ringraziamen- to (2, 19-30). to a Dio per i benefi ci consessi ai Filip- 4. Avvertimenti contro i giudaizzanti pesi (1, 3-11). (3, 1-11) ed esortazione alla per- Corpo della lettera fezione (3, 12-4, 1) e alla pace (4, 1. Notizie personali: la prigionia di 2-9). Paolo e la predicazione del Vange- Epilogo: Ringraziamento per gli aiuti lo (1, 12-17); suoi sentimenti (1, 18- ricevuti (4, 10-18) e saluti fi nali (4, 19- 26). 23). 2. Esortazione alla carità, all’umiltà (1, 27-2, 4), sull’esempio di Gesù Don Carlo vita parrocchiale

Nominati i Vicari 31 e il Consiglio Episcopale

l 9 marzo scorso, il Vescovo di Bre- scia ha nominato il nostro Prevo- Isto, Mons. Luigi Bracchi, “Membro del Consiglio Episcopale”, assieme ad altri tre presbìteri. D’ora in poi, questi di Verola L’Angelo nuovi eletti verranno consultati dal Ve- scovo per le nomine e i trasferimenti dei Preti della nostra Diocesi, o per al- tri problemi e diffi coltà emergenti nei medesimi. Tale scelta, evidente segno della stima del nostro Vescovo e del Clero bresciano per Don Luigi, onora anche la nostra Parrocchia. Perciò, as- sicurando al Prevosto una preghiera per questo suo ulteriore e delicato in- carico, noi Sacerdoti, a nome di tutti i fedeli della Parrocchia di Verolanuova, gli esprimiamo le più sincere congra- tulazioni. I Sacerdoti

Verolanuova ha anche un altro mo- siano chiarite le idee e si siano forma- tivo per gioire poiché anche mons. te convinzioni serene che mi hanno Franco Corbelli, per molti anni curato portato alle scelte che ora vi comuni- nella nostra parrocchia, ha ricevuto la co. medesima nomina. Anche a don Franco le nostre più vive Ho deciso di nominare vicario ge- congratulazioni. nerale don Gianfranco Mascher e di affi ancargli come provicario con de- Pubblichiamo di seguito la lettera che lega per le Unità pastorali don Cesare il Vescovo ha inviato a tutta la Chiesa Polvara. Bresciana Entrambi hanno (o hanno avuto) esperienza di parrocchia e, dalle indi- A tutti i membri del Presbiterio dioce- cazioni che mi sono state date, godo- sano, ai religiosi, alle religiose, diaco- no della fi ducia dei preti; e, s’intende, ni e fedeli della Chiesa bresciana. della mia fi ducia. Credo che insieme possano aiutarmi Carissimi, a servire con gioia la Chiesa brescia- desidero anzitutto ringraziarvi per i na. In un primo tempo avevo pensato consigli, i suggerimenti che mi sono di nominare due vicari generali per giunti attraverso le consultazioni del- sottolineare la corresponsabilità nel le ultime settimane. servizio. Mi sembra che, poco alla volta, mi si Mi è stato, però, fatto notare che que- vita parrocchiale

sto poteva diventare motivo di diso- don Delaidelli Aldo, don Gorni Italo. 32 rientamento per i preti; ché sarebbe Vicario episcopale per i religiosi: don cioè stato più diffi cile defi nire il rap- Orsatti Mauro. Vicario episcopale per porto con l’uno e con l’altro. Ho quin- i laici: don Tononi Renato. di deciso per la distinzione tra vicario Ho chiesto anche a don Giacomo Ca- generale e provicario. Il mio intento, nobbio di continuare il suo servizio però, è di costruire rapporti di colla- come delegato vescovile per la pasto- borazione e corresponsabilità tra tut- rale della cultura e a don Fortunato ti e tre (io e i due ‘vicari’) nella guida Spertini di continuare ad aiutarmi della diocesi. per essere vicino ai sacerdoti malati. L’Angelo di Verola L’Angelo A don Polvara ho chiesto di garan- A don Giacomo, a don Fortunato e a tirmi soprattutto una presenza sul don Antonio Bertazzi il mio più senti- territorio, una vicinanza tempestiva to ringraziamento per il lavoro svolto ai preti in qualsiasi problema possa in questi anni a servizio della diocesi. presentarsi. A tutti voi chiedo di essermi vicino Nello stesso tempo ho pensato di rin- con la preghiera perché io possa con- novare il Consiglio episcopale sem- tinuare a svolgere il mio servizio con pre secondo le indicazioni ricevute gioia. dal presbiterio. Vi prometto anch’io un ricordo nella La bocciatura dell’ipotesi dei vicari preghiera: il Signore vi doni la consa- episcopali territoriali era stata infatti pevolezza di quanto sia grande la vo- accompagnata dalla richiesta di una stra vocazione e vi aiuti a viverla nella presenza di parroci nel Consiglio epi- fatica della fedeltà quotidiana. scopale. Nella comunione del Signore, con af- Per questo il nuovo Consiglio episco- fetto. pale sarà così composto: Vescovo - Vicario generale - Provicario genera- le - Vicari episcopali per il clero: don Brescia, 9 marzo 2009 Bracchi Luigi, don Corbelli Francesco, + Luciano Monari

Il nuovo Consiglio Episcopale risulta così composto: Vescovo: Mons. Luciano Monari Vicario Generale: mons. Gianfranco Mascher Provicario Generale: don Cesare Polvara Vicari Episcopali per il clero: Mons. Luigi Bracchi, parroco di Verolanuova Mons. Francesco Corbelli, parroco di Breno, Astrio di Breno e Pescarzo di Breno Mons. Aldo Delaidelli, parroco di Roncadelle Don Italo Gorni, parroco di Serle e Castello di Serle Vicario Episcopale per la vita consacrata: Mons. Mauro Orsatti, insegnante in Seminario e presso la Facoltà teologica di Lugano Vicario Episcopale per l’apostolato dei laici: don Renato Tononi, insegnante in Seminario e direttore dell’uffi cio catechi- stico vita parrocchiale

Una traccia 33 di esame di coscienza Per persone adulte al fine di aiutarle a fare una buona Confessione pasquale a cura di Don Giuseppe L’Angelo di Verola L’Angelo Alla luce della Parola di Dio, cia- Anche per le loro necessità spirituali, scuno esamini se stesso. Da quanto religiose e morali? Come genitore mi tempo non mi confesso? Ho fatto preoccupo dell’educazione cristiana Confessioni o Comunioni sacrile- dei fi gli? Li educo alla responsabilità, ghe? alla disponibilità, allo spirito di sacrifi - cio, alla coerenza e alla verità? 1° Non avrai altro Dio all’infuori di me e 2° Non nominare invano il 5° Non uccidere nome del Signore tuo Dio Rispetto ogni vita, dono di Dio, nel Metto Dio al primo posto nella mia suo nascere? Ho procurato o favorito vita? È davvero Gesù Cristo il Maestro l’aborto? Sono prudente nella guida della mia vita? Mi rifaccio costante- di mezzi di locomozione o di lavoro per mente alla Parola di Dio e al Vangelo? non causare incidenti a me o ad altri? Ho fi ducia in Dio che è Padre e mi Proteggo la mia salute con la tempe- ama? Trovo un momento ogni gior- ranza nel mangiare e nel bere? Faccio no per la preghiera personale di ado- uso di fumo o di droga? Sono violen- razione, di lode, di ringraziamento e di to, irascibile, permaloso, vendicativo, supplica? Rispetto il nome di Dio, di geloso? Conservo rancore o odio ver- Cristo Gesù, della Madonna e dei San- so qualcuno? Critico e sono pettego- ti? O sono facile alla bestemmia? lo? Pretendo sempre di aver ragione? Chiedo e concedo il perdono? 3° Ricordati di santifi care le feste Partecipo alla S. Messa ogni do- 6° Non commettere atti impuri e 9° menica e nelle feste stabilite dalla Non desiderare la donna o l’uomo Chiesa? Ascolto attentamente la Pa- d’altri rola di Dio e l’omelia, per poi viverla? Cerco di educare la mia sessuali- Ricevo spesso e in grazia di Dio la S. tà, che è dono dì Dio, secondo il suo Comunione? Manifesto con gioia e progetto? Cerco di conoscere questo coerenza la mia fede cristiana sul la- progetto dalla Parola di Dio e dall’in- voro, a scuola, in casa, in ogni ambien- segnamento della Chiesa, o mi affi - te? Partecipo concretamente alla vita do alla mentalità dei -media o e alle attività della Parrocchia e della della gente? Se sposato, rispetto la Chiesa universale? fedeltà coniugale? In un progetto di procreazione responsabile, rispetto 4° Onora il padre e la madre o dissacro le fonti della vita? Se fi - Come vivo le relazioni in famiglia: danzato, accetto e vivo la norma che rispetto, aiuto, comprensione, obbe- i rapporti sessuali, prima e fuori del dienza, perdono reciproco? C’è atten- legittimo matrimonio, sono grave- zione per i piccoli, gli anziani e i malati? mente illeciti? Uso contraccettivi? vita parrocchiale

Sapendolo Tempio di Dio, rispetto il per la carità e la giustizia? Se datore di 34 mio e altrui corpo, o commetto atti lavoro, rispetto le norme della giusti- impuri da solo o con altri? zia e i giusti diritti delle persone? Se Acconsento a conversazioni, letture, lavoratore, compio con coscienza il spettacoli osceni (in televisione o mio dovere? Come cittadino, pago i in internet, per solo fi ne egoistico e di giusti tributi? divertimento? Col mio atteggiamento ho scandaliz- 8° Non mentire zato qualcuno? Sono facile alla bugia? Anche a quel- la che comporta un danno alla per- L’Angelo di Verola L’Angelo 7° Non rubare e 10° Non desiderare sona? Preferisco apparire che essere? la roba d’altri Imbroglio negli affari, nel gioco? Rispetto la roba degli altri, oppure Sono ipocrita, dissimulando i miei veri rubo, rovino e danneggio? Acquisto pensieri e sentimenti per paura o per o vendo roba rubata? Nell’uso del interesse? Giuro per motivi futili? Ho denaro, tengo conto delle situazioni giurato il falso? Calunnio le perso- dl povertà vicine e lontane, usandone ne, togliendo loro l’onore? Dalla Lectio Divina bello per noi stare qui; facciamo tre capanne: la capanna della Preghiera, quella del digiuno e, la terza, la capanna dell’elemosina. “ÈNel periodo della quaresima noi vi offriamo solo quella della preghiera. E con non meno stupore di Pietro diciamo: “è bello per noi stare qui”. VII domenica T.O. “Che cosa è più facile, dire al paralitico: ti sono rimessi i peccati, oppure dire: alzati prendi la tua barella e cammina?” Is 43,18ss; 2cor 1, 18-22; Mc 2, 1-12 - Vedo nel paralitico la fi gura di una persona bloccata, bisognosa di aiuto, inca- pace di reagire per uscire da una vita di malattia e solitudine. Nella lettura del profeta Isaia trovo la frase molto signifi cativa: “aprirò anche nel deserto una strada”. L’uomo che ricorre a Dio in ogni sua necessità, ha la certezza di trovare un aiuto, un sollievo. Il paralitico viene aiutato, sollevato e presentato a Gesù che lo libera dalla sua infermità fi sica e raggiunge il suo cuore, non per sua gloria ma per il suo bene non solo fi sico ma soprattutto spirituale. “ Figlio ti sono perdonati i tuoi peccati”. Così ogni volta che la Chiesa, per mezzo del Sacerdote, pronuncia le parole “ io ti assolvo dai tuoi peccati” riceviamo il perdono e continuiamo il cammino di Fede con gioia per essere perdonati e amati da Gesù. - Quante volte ho snocciolato in confessione la solita litania che non dice nulla a me stesso, quanta fatica faccio a riconoscere le mie debolezze, le mie colpe davanti a Dio e di fronte agli uomini. vita parrocchiale

Troppo spesso mi sono accontentato di una tranquilla e brava coscienza. Tu Signore puoi cambiare il mio cuore; perdonami e offrimi quell’amore folle di 35 cui solo Tu sei capace. Signore fa che mi accorga della cosa nuova, e cioè che il perdono è la più alta espressione dell’amore. Grazie, Signore perché in questo momento ti sento vicino. - Gesù ci guarisce nell’anima e nel corpo, se noi lo vogliamo, basta solo pensare che ha il potere di perdonare tutti i nostri peccati perché Lui è buono e grande nell’amore. Il vero cristiano non deve mai pensare solo a sé stesso ma deve voler bene a tutti specialmente ai più dimenticati. Fa, Signore, che cerchiamo sempre di L’Angelo di Verola L’Angelo amare il prossimo come noi stessi. Nella seconda lettura si legge che in noi, abbiamo il sigillo dello Spirito, ed è quello, che ci dà l’opportunità di liberarci dai grovigli che ci tengono legati al male. Questo Spirito Santo, che dovrebbe divampare come un fuoco dentro di noi, non lo invochiamo e spesso restiamo indifferenti. Donaci Signore il tuo coraggio e sorreggi la nostra vita.

II di quaresima “Fu trasfi gurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti”. Gen 22 - Rm 8,31b-34; Mc 9,2-10 La perplessità di Giacomo, Giovanni e Pietro sul monte Tabor è la stessa di tanti uomini, che si interrogano sul futuro della vita. Benché convinti dalla Parola, ancora facciamo fatica a comprendere cosa sia la resurrezione della carne. Per questo il maestro prende i tre discepoli con sé, li porta sull’alto monte e si mostra con l’abito del futuro: si trasfi gura e fa vedere prima quello che si realizzerà dopo. Se andremo in paradiso non fi nirà il nostro impegno. In maniera diversa lottere- mo perché tutti raggiungano la casa del padre. Ma per il fedele la presenza di Dio è una certezza che diventa sorgente di fi ducia e di pace. Un giorno tu Signore mi parlerai nell’ora della mia morte. Signore che alla mia morte, lodi le parole della tua Misericordia e del tuo amore.

III di quaresima “Quale segno ci mostri per fare queste cose?” Es 20,1-17; 1cor 1,22-25; Mc 9,2-10 Dio, morendo per i nostri peccati, ci dà l’opportunità di essere salvati sacrifi can- dosi per noi sulla croce. Questo bene che Lui ha nei nostri confronti non siamo capaci di ricambiarglielo. Anche noi tante volte ci comportiamo come i Giudei, vorremmo vedere dai segni ma Gesù con la sua parola ce lo conferma “chi vive e crede in mé non morrà in eterno”. Questa parola dovrebbe cambiare i nostri cuori e farci rivivere per la Santa Pa- squa che è in arrivo. Quando andiamo nella casa del Signore, dobbiamo rivolgerci a Lui con tanta fi ducia perché con la sua misericordia e il suo amore ci abbraccia tutti. I viandanti del Vangelo vita parrocchiale

36 La cena del povero

Alleghiamo di seguito la lettera di rin- graziamento del ministro regionale O.F.S. Luigi Bozzi, responsabile del Qiqajon.

Alla Fraternità locale

L’Angelo di Verola L’Angelo Ofs Santa Chiara di Verolanuova Alla c. att.ne Ministro Milano, 8 Marzo 2009

francescane Carissimo Attilio, il Signore ti dia pace! Desidero prima di tutto ringraziare di cuore attraverso di te tutta la fraternità di Verolanuova per aver scelto il pro- getto Qiqajon quale iniziativa quaresi- male con l’organizzazione della cena del povero alla quale abbiamo avuto il piacere e l’onore di essere presenti. Ti briciole enerdì 27 febbraio presso il sa- ringrazio per la sempre squisita acco- lone dell’oratorio G. Gaggia di glienza e per avermi dato l’opportunità VVerolanuova, si è svolta “la cena di presentare la nostra storia e le atti- del povero”. La serata è iniziata con un vità che stiamo portando avanti grazie breve momento di preghiera, termina- all’aiuto di persone sensibili come voi. ta la quale è arrivata la tanto sospirata Il contributo da voi inviatoci contribui- pasta e fagioli, una cena semplice e rà soprattutto a sostenere il nostro mi- comune che è il cuore della fratellan- cronido “Il Germoglio” dove gratuita- za, di quella fratellanza che supera mente e francescanamente le famiglie la cerchia familiare o delle amicizie. dei nostri bambini usufruiscono di un Anche quest’anno tante sono state le servizio che altrimenti non avrebbero persone che hanno voluto condividere .Nel ringraziare attraverso di te tutta la insieme a noi una serata in comunio- fraternità e la comunità di Verolanuo- ne fraterna; è bello vedere persone di va con i suoi sacerdoti, invito tutti nel ogni età sedute una di fi anco all’altra cercare di vivere sempre con più coe- condividere insieme un semplice piat- renza la propria fede e non aver paura a to di minestra; la serata è trascorsa in quelle scelte coraggiose che sembrano un clima sereno e gioioso. Anche in impossibili da realizzarsi ma alla luce questa occasione la comunità si è di- della fede diventano accessibili. Lascia- mostrata generosa nelle offerte: il ri- moci guidare dal cuore e non solo e cavato è stato di 1.400 euro che sono sempre dalla ragione. Solo così i sogni stati devoluti in offerta al micronido il si realizzeranno. Germoglio. La fraternità Santa Chiara Grazie ancora ed un saluto fraterno ringrazia tutte le persone che si sono rese disponibili durante e dopo i pre- Luigi Bozzi parativi e, i sacerdoti e le suore per la Pace e bene loro presenza. Fraternità Santa Chiara vita parrocchiale

1° anniversario 37 della morte di Chiara Lubich a cura di Rita Fontana Una lettera di Chiara Lubich

per la Settimana Santa di Verola L’Angelo Carissimi, s’avvicina Pasqua e ci sembra

che sia appena passato Natale. Ho l’im- dei focolari pressione che il tempo fugga velocemen- te e sento nel profondo del mio cuore -ve lo confi do- che mi rassegno a lasciarlo fuggire purché sia tutto amore. Purché, cioè, la sera di ogni giorno, possa dire: “Anche oggi ho amato”. Allora quando andrò da Gesù mi dirà che sono stata una perfetta cristiana. In questa Pasqua che ci ricorda come Gesù dopo morto è risorto e come anche noi risorgeremo un giorno anche con il corpo, vorrei che Un amore immenso tutti voi vi impegnaste a poter dire ogni Un amore immenso. Il Movimento dei giorno: “Anche oggi ho amato”... Noi non movimento Focolari di Brescia ha scelto queste tre sappiano quanti giorni abbiamo ancora, parole come titolo dell’incontro organiz- ma come sarebbe amaro avvicinarsi alla zato per ricordare, ad un anno dalla mor- morte con pochi giorni vissuti nell’amore. te, la sua Fondatrice. Non una comme- Quale rimpianto! Diremo: “potevo amare morazione ma un momento per rifl ettere e non ho amato!” Ecco dunque Pasqua a sull’eredità di Chiara Lubich. “Amo Dio e ricordarci che ogni giornata nostra deve lo vorrei amare come mai è stato ama- essere come una resurrezione: sempre to - scriveva nel 1944 in una lettera ad su, sempre pronti ad amare chiunque una delle sue prime compagne - Lavo- incontriamo senza guardare se ci piace ro per farlo amare. Tutto fondo su una o meno. Amare, amare, amare. Non fede che non crolla: credo all’Amore di stancarci mai di amare. Non smettere Dio e in nome di questo Amore doman- mai la nostra rivoluzione. Questo ci darà do alla mia vita e alla vita delle anime una grande gioia che ci farà gustare la che camminano in questo ideale cose festa di Pasqua perché è la festa dell’al- grandi, degne di chi sa di essere ama- leluia. Come i primi apostoli e cristiani to da Dio”. E cose grandi sono arrivate. andavano a dire a tutti che Cristo è ri- Chiara ha fatto una rivoluzione silenzio- sorto (e quindi anche noi risorgeremo), sa. E’ vissuta in un’operosità vibrante. così anche chi ci conosce deve poter dire La sua eredità è una multinazionale del che noi siamo risorti spiritualmente da dialogo, dell’unità tra fratelli, tra i vicini una vita senza senso ad una vita piena e con i lontani. La rivoluzione discreta di di luce e di fuoco. Coraggio. In questa Chiara ha raggiunto milioni di uomini e maniera faremo del bene al mondo e ci di donne. faremo santi. (Dal settimanale la “Voce del Popolo”) Vostra Chiara vita parrocchiale

38 Un ricordo affettuoso di Suor Ester Sangalli l 2 marzo scorso, a Castegnato, nella Casa di Riposo delle nostre Suore, è Imorta, all’età di novantatre anni, Suor Ester Sangalli che noi Verolesi non ab- biamo mai dimenticato e, sempre a Ca-

L’Angelo di Verola L’Angelo stegnato, mercoledì 4 marzo si è svolto il suo funerale concelebrato dal nostro Parroco Mons. Luigi Bracchi e da Mons. Franco Corbelli, Parroco di Breno. Un pullman ha portato in quel giorno a Ca- stegnato, i Verolesi desiderosi di porge- re l’ultimo saluto alla cara Suora. Suor Ester era nativa di Lovere, la bel- la cittadina del Lago d’Iseo che diede i natali anche alle Fondatrici dell’Ordine delle Suore di Maria Bambina: le Sante Capitanio e Gerosa. Trascorse quaranta- quattro anni della sua vita nella nostra comunità che amava e serviva e sono certa che tanti Verolesi ricordano la cara stegnato. Ha lavorato in mezzo a noi per “Suorina” sempre sorridente, gioviale, tantissimi anni, era arrivata nel 1960, tanto attiva ed instancabile, che percor- con un impegno, una dedizione ed un reva le vie del paese in compagnia di amore esemplari. un Amico prezioso che teneva stretto A Verolanuova era quasi un’istituzione sul cuore: Gesù Eucarestia, per portarlo perché con la sua presenza serena, di- come conforto e sollievo agli ammalati screta e attiva, consolatrice e illuminan- che l’attendevano sempre con gioia e te si era fatta conoscere e benvolere da speranza. tutti. Per il suo carattere aperto, gioviale, per Prima con le orfane, poi con le educan- la sua umiltà ed il suo zelo, era benvolu- de, poi con le giovani dell’oratorio fem- ta da tutti ed era diventata per i Verolesi minile di cui era instancabile animatrice una persona cara, familiare ed amica. (indimenticabili le commedie nel teatri- Ora speriamo che in Paradiso Suor no delle suore) e infi ne con gli ammala- Ester preghi per tutti noi e ci ottenga dal ti portando il conforto dell’Eucarestia e buon Dio, i suoi favori. della sua parola dolce e ricca di fede e Per sua espressa volontà è stata sepolta di serena ironia; tutti in paese sapevano a Castegnato dove, nel cimitero locale, chi era Suor Ester. E per tutti aveva un vi è uno spazio riservato alle Suore di sorriso, una preghiera. Maria Bambina che, in questa località, A lei un grazie di cuore per essere sta- dispongono di una Casa di Riposo. ta testimone autentica del suo sposo, L.D.B. Gesù. La ricorderemo con tanto affetto e Suor Ester Sangalli, da tutti amata, co- con la preghiera. Siamo certi che anche nosciuta e stimata, aveva lasciato la lei ci ricorderà sempre e ci accompa- casa di via Dante, per motivi di salute, gnerà ancora dal cielo. Di nuovo grazie. nel settembre 2004 per trasferirsi a Ca- T.C. vita parrocchiale

Don Stefano Varnavà 39 a cura di Tiziano Cervati

l 19 marzo scorso, nel giorno di San d’Assisi al Fopponino nel 1977, dove Giuseppe, a cui era molto devoto, operò fi no alla morte. IDon Stefano Varnavà ha raggiunto Nel 1980 fondò un terzo gruppo di Mo- la casa del Padre a causa di un infarto. dern Spirituals, denominato poi “Gli Interpreti” Nel 1997 costituì il gruppo “I Mai di Verola L’Angelo Chi fu Pront” per la musica folkloristica mi- lanese. Nato a Verolanuova nel 1933, entrò in Nel 1999 diede vita alle “St. Francis’ seminario a tredici anni e fu ordinato Voices”, per le incisioni di CD e musi- sacardote nel 1955 e operò nella par- cassette, e al nuovo gruppo per i Reci- rocchia di Vergiate (VA). Nel 1957 nac- tals “Le Voci”. que il suo primo complesso musicale Noto compositore di musica religiosa “Modern Spirituals” per presentare in e di scena, all’Angelicum, Teatro per i lingua italiana i Negro Spirituals ame- ragazzi, fu Docente di animazione per ricani. la catechesi ed il tempo libero, diret- Nel 1960 venne trasferito nella parroc- tore di vari gruppi musicali: “Le Voci”, chia del Gentilino, a Milano, passan- “I Mai Pront” e “St. Francis’ Voices” e do poi alla parrocchia di S. Francesco direttore della “Schola Cantorum” a

Don Stefano Varnavà con il nostro organista Fiorlorenzo Azzola. vita parrocchiale

tre voci dispari, della parrocchia S. tutti i profeti fu osteggiato e combat- 40 Francesco d’Assisi al Fopponino. Fu tuto proprio da quella Chiesa che ha insegnante di religione e di animazio- sempre servito con immensa dedi- ne musicale e collaborò fi no alla fi ne zione. Solo dopo molto tempo il suo con l’Uffi cio Catechistico Diocesano lavoro fu riconosciuto e fi nalmente Milanese e tenne corsi estemporanei apprezzato nella sua pienezza, anche per animatori della liturgia e del tem- da chi lo aveva osteggiato. po libero (oratorio, oratorio feriale, vil- Nell’omelia che don Stefano pronun- laggi turistici, colonie, etc...). ciò nella nostra Basilica il 30 ottobre del 2005, in occasione del suo 50° di L’Angelo di Verola L’Angelo ordinazione, così parlava del suo mi- La sua attività nistero e del suo essere Verolese: “Sull’immaginetta della mia prima Col Concilio Vaticano II (1962/65) Messa avevo scritto: ‘‘Signore Gesù fa indetto da Papa Giovanni XXIII, si che durante il mio sacerdozio chiunque verifi ca un rinnovamento della Chie- m’incontri ritrovi un amico, chiunque sa Cattolica. Tra i vari cambiamenti mi parli gioisca nel cuore, chiunque (uso delle lingue volgari, riforma del- mi guardi si accorga di Te”. In questi la messa, posizione centrale dell’eu- cinquant’anni sono sempre stato fede- carestia, maggiore partecipazione le a quelle parole. (…) Ognuno di noi popolare...) viene operata anche una preti ha un compito nell’assemblea dei riforma sull’utilizzo della musica a confratelli e dei fedeli: il mio compito scopi sacri. Determinante, a questo è stato quello dell’asino, e mi spiego. proposito, il lavoro svolto da Don Ste- C’era un pastore che tutte le mattine fano Varnavà per la creazione di nuovi portava al pascolo le pecore, le quali canti maggiormente adatti alla nuova dovendo passare per una zona cespu- espressione liturgica. gliosa, lasciavano tutti i giorni un po’ Amò presentare i personaggi più ca- di lana sui rovi. Un amico dice al pa- ratteristici della storia della Chiesa store: “Tu hai l’asino, quindi, manda lui (antica ed attuale) mettendone in ri- davanti alle pecore così allarga il buco salto la vita e soprattutto il pensiero della siepe e loro non perdono più la con le raccolte edite dalle Edizioni De- lana”. Questo é il destino dell’asino. Io honiane (I pensieri di Papa Giovanni mi sono sempre avventurato ad aprire XXIII, di Papa Luciani, di Madre Tere- strade nuove (come l’asino) e ad allar- sa di Calcutta, del Card. Schuster, di gare passaggi. Naturalmente chi dice S. Ambrogio etc.). Testimoniò la per- certe verità dieci anni prima è guardato sonalità calda ed autentica di Gesù, con sospetto e facilmente si “becca” documentata dai Vangeli. Vangeli delle legnate o delle “lavate di capo”, commentati e approfonditi da Don per cui nell’asino, da parte dei benpen- Stefano nelle omelie domenicali, rac- santi, e a volte da parte dei confratelli, colte in alcuni volumi. non si vede colui che ha aperto una Innumerevoli sono gli scritti e i brani strada nuova, o si è sforzato di aprire musicali realizzati e pubblicati a ser- una strada nuova, ma colui che è stato vizio di tutta la chiesa ed eseguiti nel “legnato” e rimproverato. Dopo alcuni corso delle celebrazioni liturgiche in anni però, i fatti hanno dimostrato che tutto il mondo. il torto dell’asino era quello di aver avu- Don Stefano, seguendo i dettami del to ragione qualche decennio prima del- Concilio Vaticano II, fu un vero precur- le truppe e dei suoi tranquilli generali. sore e la sua opera profetica. E come Ora su quella strada aperta dall’asino vita parrocchiale

gnore: la musica), o peggio, nell’ozio che è il padre dei vizi. (…) 41 Che cosa ricordo di Verolanuova? Molte cose. Mio padre e mia madre avevano una “trattoria con alloggio e stallazzo” in Via Dante 24. Ebbene, sotto il portico un giorno un cliente vide due gambet- te che annaspavano nel mastello delle lenzuola da lavare, naturalmente pie- no d’acqua e di panni. Quelle “gam- di Verola L’Angelo bette” erano le mie: incuriosito, mi ero arrampicato fi no al bordo cadendo poi miseramente dentro al mastello. E sarei di certo annegato se quel cliente non mi avesse visto. (…) Sono poi passato a Milano, dove sono rimasto. Ma la memoria della mia pri- ma infanzia , passata presso di voi, è sempre rimasta incancellabile. (…) L’essere vissuto sempre in una tratto- ria mi ha reso più facile il trattare con ogni genere di persona e, cosa molto passano anche i cavalli tutti bardati, ri- più importante, il rispettare ogni per- cevendo non lavate di capo, ma ricono- sona, anche la meno (apparentemen- scimenti e lodi. Pazienza! L’importante te) signifi cante. è l’essere i precursori, gli asini di Gesù, Ognuno ha la sua dignità e le sue idee spianarGli la strada affi nché Lui possa che vanno innanzitutto capite e poi ri- entrare nei cuori di tutti: grandi e picci- spettate. Questo ha reso il mio sacer- ni”. (…) dozio più facile e compensivo. Il Signore mi ha dato il dono dell’ispi- Chiudo con un pensiero di viva rico- razione musicale. Diceva Beethoven: noscenza. Riconoscenza a voi e rico- “La melodia non è frutto della tecnica noscenza al di sopra di tutti a Gesù, ma è un dono di Dio”. Lo Spirito San- per il dono della vocazione che inde- to ispira le parole, e lo stesso Spirito gnamente ho portato avanti fi no ad Santo ispira la musica, e quando una oggi, quando sono al mio 50° di sacer- musica è ispirata, rimane nel tempo, dozio. Non è stato facile per le tante perché anch’essa è Parola di Dio e “le resistenze che ho incontrato, ma ora Sue Parole non passeranno”. La musi- mi sento più libero (…) e mi sento più ca mi ha sempre fatto compagnia, o tranquillo, e per quel poco che rima- meglio, il Signore mi ha sempre fat- ne, continuerò oltre che a consacrare, to compagnia attraverso la musica, anche ad assolvere e benedire tutti ascoltata e più ancora suonata e il quelli che me lo chiederanno”. meglio della musica antica l’ho tra- scritta, in modo facilitato ma fedele, I funerali di don Stefano Varnavà si per i giovani, affi nché anch’essi non sono svolti nella parrocchia di S. Fran- rimangano soli (oggigiorno i ragazzi cesco d’Assisi, al Fopponino di Milano, dicono di essere soli...., c’è qualcosa sabato 21 marzo 2009, primo giorno di che può far compagnia insieme al Si- primavera. dall’oratorio

42 Don Bosco e l’Oratorio 7ª puntata a cura di Don Giuseppe na “Voglia di oratorio” percorre tale, un coinvolgimento globale. le chie se italiane. Fatti recenti di L’amorevolezza, sinonimo di carità e di Uviolenza, di stupri e di bullismo, af fetto, è al centro di tutto. Si traduce in perpetrati da ragazzi e adolescenti, la atteg giamenti di confi denza e di fami- L’Angelo di Verola L’Angelo confermano. liarità, in apprezzamento delle cose che Le cause sono molteplici. La formula i giovani amano e delle loro giuste ri- ora torio “ha l’autorevolezza di un lungo chieste. La fantasia sug gerisce approcci rodaggio e ha benefi ciato di successive sempre nuovi, adatti alle si tuazioni, ma trasformazioni che l’hanno mantenuta la tecnica è sempre la stessa: un rap- aggiornata, pur con momenti di ristagno portarsi cordiale che elimina le distanze, e recessione. una bontà percepibile e attiva, un’inten- La pastorale cerca un aggancio con sa disponibilità. quei giovani, più o meno lontani, che Indispensabile la creazione di un ancora con servano un certo riferimento ambien te educativo che parla ai giovani alla chiesa o alla dimensione religiosa e attraverso una molteplicità di linguaggi scorge nell’oratorio uno spazio di convo- e li forma come per osmosi. È necessa- cazione più largo di quanto non lo siano ria una vera “comunità educativa” che il puro servizio religioso e le associazioni accoglie tutte le forze educative presenti ecclesiali. I giovani medesimi, giunti a e le coordina nell’attuazione e nella revi- un certo grado di consapevolezza so- sione del progetto pastorale oratoriano. ciale, si orientano verso gruppi dove è Deve essere messa in atto una vera pos sibile maturare rapporti e iniziative pedagogia del coinvolgimento e della che li inseriscono attivamente nella vita respon sabilizzazione. Bisogna cioè sa- della comunità umana. C’è, dunque, un per investire, con un continuo sforzo di incrocio di attese ecclesiali, educative, qualifi cazione, le energie accumulate sociali e giovanili. dai giovani nei cammini di crescita spiri- Circa centosettant’anni fa, don Bosco tuale: nei ritiri, nei vari incontri formativi, iniziava, a Torino-Valdocco, la sua ope- nei campi-scuola. ra con un Oratorio, caratterizzandolo È da ricuperare la presenza degli adulti, come “casa che accoglie, parrocchia specialmente genitori, come i più natu- che evangelizza, scuola che avvia alla rali collaboratori nell’educazione dei gio- vita e cortile per incon trarsi da amici e vani. È sperimentata infatti l’importanza vivere in allegria”. La sua istituzione si della stabilità offerta da elementi adulti diffuse in tutto il mondo, esportando, an- e maturi di fronte alle inevitabili disconti- che in terre lontanissime, l’oratorio come nuità connesse alle scelte dei giovani. centro di aggregazione giovanile, di edu- In un contesto ricco di iniziative, di gioco, cazione e di evangelizzazione. di musica, di festa, la forte connotazione L’oratorio, come don Bosco lo ha vis- ca techistica rimane sempre, nella conce- suto e insegnato, non è costituito zione oratoriana di don Bosco, un tratto principalmente da strutture e iniziative: è fondamen tale, indispensabile, anche se anzitutto un at teggiamento interiore, spi- non unico ed isolato dagli altri. Lo sco- rituale e psicologi co, da cui scaturiscono po infatti dell’Oratorio nel pensiero di zelo, pazienza, inventiva e costanza. Per don Bosco, è quello di formare “buoni fare oratorio si richiede una dedizione to- cristiani e onesti cittadini”. dall’oratorio

43

iceviamo e volentieri pubblichiamo uno scritto di Giovanna, mamma di Marco Monteverdi al quale, nello scorso dicembre, è stata dedicata l’inizia- tiva “Un dono in dono”. R di Verola L’Angelo

Carissimi Verolesi, è diffi cile trovare le parole giuste per ringraziarvi. Dopo un lungo e tortuoso cammino siamo fi nalmente a casa e siamo fi - nalmente tornati ad essere quello che siamo sempre stati: una famiglia. Manca solo qualche dettaglio per completare la tabella di marcia e poi si inizia: Marco dovrà lavorare sodo. Con tenacia, buona volontà e serenità dimostreremo la nostra gratitudine a Dio per avergli lasciato la vita. Lui è sempre stato con noi, nei momenti di luce e in quelli di buio, e sappiamo con certezza che continuerà a te- nerci la mano. Ma sentiamo anche il bisogno di pregare perché tenga la mano di ogni persona che soffre: a lui raccomandiamo di affi dare al Suo cuore ogni timore, dubbio o diffi coltà. Lui ha sempre la parola giusta. Questa é stata la prima cosa che abbiamo imparato dalla nostra espe- rienza; la “giriamo” volentieri ad ognuno di voi, sperando così di aver tro- vato il modo giusto per dire grazie. Tutta la nostra riconoscenza. Giovanna, Marco, Andrea arte & cultura 44 La poesia di Rosetta L’Angelo di Verola L’Angelo

la sera del Sabato Santo. Tra il canto incipiente dei passeri, che avvertono il rinascere della natura, e il suono delle campane, che vengono ora “slegate” Èper annunciare la Resurrezione, si crea nel cuore un senso di pace che si vorrebbe perpetuare nel tempo e nello spazio. Nasce così, con una preghiera, un desiderio immane di tenerezza e di bene. Buona Pasqua a tutti! (Dal libro: R. Mor, “Il mondo tra le mani”, Venilia Editrice, Padova, 2009)

Prendimi il cuore Si fa dolce la sera e si riposa questo labile cuore, tra l’assoluto accordo delle voci rimbalzanti tra i rami e un suono d’armonia appeso ai bronzi che snocciolano la Resurrezione sopra i tetti e nell’anima.

Dio, se questa è pace - questa che vivo, in quest’istante puro - dammi la facoltà di trasferirla ai giorni che saranno, a genti che verranno.

Prendimi il cuore, o Dio, e lascia trasparire tenerezze a cui tutti aspiriamo.

Cogli mente, pensieri, trepidazioni; e rendili capaci di preghiera. arte & cultura

45 L’Angelo di Verola L’Angelo di massimo lo spazio

“Dio, se questa è pace - questa che vivo, in quest’istante puro - dammi la facoltà di trasferirla ai giorni che saranno... Prendimi il cuore e lascia trasparire tenerezze a cui tutti aspiriamo ” (R. Mor) arte & cultura

46 Il mondo tra le mani con gioia che “L’Angelo di Verola” presenta “Il mondo tra le mani”, una Èraccolta di poesie che è una nuova perla uscita dalla penna di Rosetta Mor, fi nissima poetessa e nostra preziosa col- laboratrice. La prefazione al volume è stata curata da Stefano Valentini. Eccone una

L’Angelo di Verola L’Angelo sintesi: “Il titolo di questo libro non poteva essere scelto meglio, per come riassume e sug- gella non soltanto la presente raccolta ma anche, volendo, l’insieme dell’opera dell’autrice. Il mondo tra le mani, infatti, sintetizza almeno tre delle prospettive sulle quali s’incardina la scrittura di Ro- setta Mor: il raccoglimento della medita- zione e della preghiera, l’acco glienza nei confronti di quanto e quanti entrano nel la sua attenzione, il dono di ciò che in lei si produce in termini di emozioni e di idee. (…) Le domande non mancano in que- lutto (…) ma soprattutto perché ad esse- sto libro, che addirittura su una doman- re in primo piano è ciò che dalla vita si è da si chiude, ma sono interrogativi che ricevuto e si riceve, assai più di quel che non esprimono inquietudine o ango- è man cato o manca; di conseguenza, l’at- scia, bensì l’umiltà di chi sa di non poter teggiamento na turale di questa poesia è compren dere tutto con i sensi terreni e di la gratitudine per quel che si ha e non l’in- dover quindi accet tare, com’è nel destino vocazione di quanto si vorrebbe. (…) umano di fronte all’esistenza, i limiti di Anche per quanto attiene lo stile, pochi una comprensione cui è consentito ab- altri au tori possono vantare una versifi - bracciare molto, ma non ogni cosa. cazione altrettanto impeccabile e con- La raccolta, scandita anche dai disegni, sapevole, sia nella scultura della forma bellissimi, di Massimo Calvi, espressivi complessiva che nella scelta accurata della medesima armonia suggerita dai dei vo caboli, e al tempo stesso scorrevo- versi, si articola in sette sezioni distinte le e piana, collo quiale e moderna senza che, pur in parte intrecciandoli, corri- nulla perdere in termini d’eleganza e pre- spondono ciascuna ad un tema predomi- cisione. (…) una solidità che tra smette nante (…) al lettore la sensazione di camminare su Leggere il suo libro, i suoi libri, è sentire un terreno amico, lungo un sentiero che che qualcosa di più grande ci racchiude lo sorprenderà per i frutti generosamente tutti, non per limitarci o minacciarci, ma offerti (…) per offrirci un orizzonte in cui non siamo Vita, vita, vita: si perde il conto cercando soli. di enumerare le volte che questa parola La religiosità di Rosetta Mor, riscontrabile appare nel libro. E allora neppure la sua in modo coerente nella sua personalità apparente negazione, la morte, può incu- e nella sua scrittura, ha la tempra della tere paura, “perché breve sia il passo / e fede autentica, quella cui ogni vero cri- immenso questo grazie per la vita”. stiano dovrebbe ambire. Non solo in virtù Stefano Valentini della serena accettazione del dolore e del La Nuova Tribuna Letteraria le nostre rubriche

Bambini “disabili”... 47 ma non sarebbe meglio “diversamente abili?” el programma delle nostre ini- Grazie a Dio esistono le associazioni cri- ziative di raccolta fondi, al primo stiane cattoliche, gli istituti ecclesiastici

Nposto ci sono i bambini disabili di religiosi e di religiose che non hanno di Verola L’Angelo

o comunque con gravi problemi come pregiudizi, anzi hanno a cuore i problemi missionaria l’abbandono, il cattivo nutrimento, la dell’umanità più povera, che fuori dall’Ita- mancanza di istruzione, così come pure lia aumentano in modo esponenziale. il nostro sostegno a programmi di pre- Allora cerchiamo di accogliere l’appello venzione delle violenze e lo sfruttamento. di don Antonio Rossi, presidente dell’as- Non si può essere insensibili quando si sociazione “Chiese dell’Est”, adottando sentono notizie come: “500.000 bambini, alcuni tra le migliaia di bambini abban- verola possibili vittime dell’esclusione dall’istru- donati della Romania o dell’Ucraina. zione e dell’isolamento”. Questi bambini hanno un grande biso- Bisogna portare nel mondo tutti quelli gno di amore, di sorriso e di un bacio. Per che sono esclusi dal mondo. In Italia, per loro fortuna, ci sono le suore come suor fortuna, a proposito di istruzione, si sono Maria, Elisabetta, Letizia, Teodorina, Mi- superate certe soglie di meschinità qua- chela e tante altre che, animate dallo spi- li le classi “differenziali”. Oggi gli alunni rito del Signore, sono gioia e amore per italiani sono tutelati dalla legge nei loro queste povere creature. Uniamoci allora diritti, con pari opportunità. L’integrazio- a queste “madri” e aiutiamole con una ne nasce dal confronto e nel far convivere adozione. le diverse culture in ogni ambiente in cui Se qualcuno volesse fare delle adozioni ci si trovi: questa la ricetta. Anche la no- personali, per avere una relazione seme- menclatura ha la sua importanza. Oggi strale sulla salute del bambino o bambi- non si dovrebbe più parlare di “disabili” na e la loro fotografi a, il gruppo “Cono- ma di “diversamente abili”. Se uno è im- scerci” sarà ben lieto di fornire tutte le pedito a fare una determinata cosa, pa- indicazioni, oppure basta che aderiate zienza, potrà farne delle altre. Le persone alle nostre raccolte fondi sulla pubblica deboli non devono farne le spese sempre piazza (sagrato della Basilica) a partire per prime. da domenica 16 maggio per lo S.V.I. di L’Italia è l’unico paese ad avere una leg- Brescia, domenica 21 giugno per i bam- ge sull’integrazione scolastica applicata bini ciechi con C.B.M. (Mi) domenica 5 in tutte le scuole di ordine e grado; un luglio a favore dei bambini pluriminorati vero passo avanti sulla strada dell’eman- IST.SER.CO (Assisi) e domenica 26 luglio cipazione. Non così, però, nel mondo con il CESVI (Bg) per la “Casa del Sorri- del lavoro, dove per i più «deboli» l’inse- so”. rimento è ancora diffi cile, come diffi cile Allora, se appena possiamo dare un aiu- è l’inserimento nella scuola dei fi gli degli to a questi sfortunati, facciamolo con se- stranieri. Occorre ancora maturare il sen- rena spontaneità pensando a ciò che ci so dell’accoglienza, della disponibilità, di viene annunciato nel salmo 40, 4: “Beato altruismo e di buona volontà. Sono con- l’uomo che ha cura del debole; nel gior- cetti questi che possono far superare i no della sventura il Signore lo libererà e preconcetti e le paure nei confronti delle lo farà vivere beato sulla terra e gli darà «diversità». sollievo nella sua malattia”. le nostre rubriche

48 La vera vita è al di qua o al di là dello schermo? sservando certe trasmissioni te- sta “simpatica” evoluzione non ha fatto levisive di questo periodo, mi è altro che potenziare il livello di impatto Ocapitato di ripensare alle famose con il pubblico, invitando il pubblico ad in-

di Luigi Andrea Pinelli Andrea di Luigi telenovelas brasiliane o ancora alle soap teragire con lo show... ma interagire con il operas americane degli anni ’70 e ’80. Grande Fratello, la Fattoria, la Talpa, l’Isola L’Angelo di Verola L’Angelo Quel tipo di intrattenimento televisivo ha dei Famosi ecc. signifi ca riconoscere loro

ne pensate? visto un’evoluzione che ha segnato i tem- un valore ed un’importanza che poi alla pi, i costumi e i modi di pensare. In certe fi ne scopriamo non essere così “reali”. Ho storie infatti si rappresentano modelli di già valutato in altre occasioni l’ipotesi che comportamento non certo ideali, ma che vi sia una intenzionale tendenza generale sono l’espressione di una superfi cialità a coinvolgerci sempre di più in cose banali che viene accettata, per lo più passivan- e superfi ciali per allenarci a perdere d’oc- te, da un numero sempre maggiore di chio ciò che veramente è importante e che persone. Nelle serie famose si potevano meriterebbe tutta la nostra attenzione. Op- voi che seguire le vicende di famiglie potenti, uo- pure, traendo spunto da fatti di cronaca, mini e donne d’affari senza scrupoli che che spesso riguardano fatti prettamente per detenere o raggiungere il potere erano privati, molto personali e con tematiche pronti a mettere in atto qualsiasi bassezza decisamente pesanti e molto diffi cili da o intrigo. Oltre ad essere spesso recitate trattare, si creano forum di discussione e molto male, queste serie avevano anche fazioni opinionali che sostengono opinio- il difetto (qualcuno magari preferisce la ni sul valore della vita, sulla colpevolezza parola: caratteristica?) di essere troppo delle persone, sul destino di una vita... nel- lunghe, anche perché non avendo conte- lo stesso modo in cui si fa il tifo per una nuti particolarmente validi si perdevano squadra di calcio o si manifesta l’ammira- negli episodi del quotidiano, nelle liti e zione per il cantante preferito... Personal- negli scontri aperti, con offese e alterchi di mente penso che sia utile stare attenti a vario genere. La lunghezza esagerata con questi tipi di coinvolgimento, perché se ci numeri di puntate decisamente da record “alleniamo troppo” alla superfi cialità che potevano far sì che uno spettatore potes- occupa buona parte del piccolo schermo, se non vedere la fi ne della storia... in vita rischiamo di fi nire per essere la cornice del (intendiamoci può avvenire anche con quadro e non, come meritiamo di essere: sceneggiati di 3 o 4 puntate, ma le proba- il quadro stesso. Emozioni da brivido, sen- bilità aumentano notevolmente con 950 timenti , rivelazioni intime e passioni tra- puntate ed oltre) . Inoltre questi continui volgenti diventano il pane quotidiano che scontri e invidie rappresentano un conti- ci viene proposto, ma di “cibi” simili, non nuo richiamo a condotte che alimentano solo “precotti”, ma anche “predigeriti” non divisioni familiari con continui rancori e sono certo un “alimento” che promuove la ripicche che poi riscopriamo anche nella dignità del genere umano nella sua storia nostra vita quotidiana, riprodotte pari pari personale che poi va a costruire la storia dallo schermo nei nostri comportamenti. sociale. È sempre più diffi cile sottrarsi a Le vicende dello schermo per molti sono certi poli di attrazione e nell’auguravi una diventate “vite parallele” ancor più negli buona, serena e santa Pasqua, mi preme anni ’90 con l’avvento dei “reality show” rivolgere a tutti la consueta domanda: Ma che ci permettono di diventare voyeurs voi di tutto questo che ne pensate? (=guardoni/impiccioni) pur mantenendo PS: Nessuna rima né pensiero per la rifl es- alta la bandiera della nostra privacy. Que- sione (questo mese ve lo risparmio!!!) varie-cronaca

25 aprile 49 osa accadde il giorno della Liberazione a Verolanuova? Esistono diverse versioni dei fatti e quella che pubblichiamo è uno degli esempi. Chi c’era Cracconti. Confrontando le diverse versioni sarà così possibile ricostruire un quadro storico ancor oggi controverso. (N.d.R)

Controcanto verolese L’Angelo di Verola L’Angelo Una nuova testimonianza getta altra luce armi, munizioni, pezzi di ricambio, effetti sul 25 aprile di sessant’anni fa a Verola- personali, di tutto, probabilmente anche nuova. denaro. In testa, una camionetta con un La storiografi a uffi ciale verolese con- alto uffi ciale al comando; in tutto forse tiene una pagina epica che racconta di una cinquantina di militari e cinquanta come un pugno di ardimentosi riuscì a cavalli. bloccare e disarmare una colonna di ar- I nostri, evidentemente informati del mati tedeschi in rotta verso il confi ne, il passaggio, si erano ben appostati con tutto proprio il giorno della liberazione, il una grossa mitraglia posizionata nella venticinque aprile del mille e novecento piazzetta della chiesa proprio sotto il por- quarantacinque. tichetto dove ora c’è il negozio Zacchi, in Quello che non si è mai saputo è il segui- modo da avere la colonna, proveniente to di quella pagina eroica. da via Dante, proprio dritta davanti a sé. Una recente testimonianza alza il velo di L’arma era manovrata da un certo [...] polvere che tutti questi anni avevano ac- sdraiato a terra sotto il portichetto, altri cumulato sopra gli avvenimenti di quei erano appostati all’angolo di via Garibal- giorni e ne svela un retroscena non pro- prio edifi cante. Il nostro interlocutore chiede di mante- nere l’anonimato; a distanza di tanti anni c’è ancora un po’ di disagio a trattare certi argomenti. Lo accontenteremo e lo chiameremo convenzionalmente Mario, così come ometteremo anche i nomi di persone citati dal nostro testimone; quel che segue è il racconto fedele di quanto Mario ci ha confi dato, sperando che altri vogliano aggiungere particolari o correg- gere eventuali imprecisioni. Dunque, si diceva, quel giorno del venti- cinque aprile, ma secondo Mario doveva essere qualche giorno prima della stori- ca data, una colonna di militari tedeschi si trovò a passare per Verolanuova. Si trattava forse di una decina di autocar- ri militari e il doppio di carrette a quattro ruote trainate ciascuna da una pariglia di cavalli; autocarri e carrette erano ca- richi delle più svariate merci come viveri, varie-cronaca

di, sotto il portico che ora fronteggia il 50 negozio di frutta e verdura; la posizione era perfetta per un agguato, non consen- tendo alcuna via di fuga, se non per via Castello, evidentemente anche quella ben presidiata. Anche Mario, armato di moschetto, par- tecipò all’azione presidiando, con altri, il ponte sulla Gambaresca in piazza gran- de.

L’Angelo di Verola L’Angelo Quando la testa della colonna arrivò in piazzetta i nostri uscirono allo scoperto e un certo [...], con mossa repentina e gran coraggio, balzò sulla camionetta dell’uf- condotti dai verolesi nell’Oratorio di via fi ciale e gli puntò una grossa rivoltella Zanardelli e lì restarono sotto stretta sor- alla tempia. veglianza. Il passaggio dei tedeschi in via Dante Ma tanto stretta la sorveglianza non do- era stato insolitamente silenzioso poco veva essere, se il compianto Nullo Biag- prima; i frontisti, certamente avvisati del gi chiese, proprio al padre di Mario, suo passaggio, avevano provveduto a spran- lontano parente: “[...], Fammi un piacere, gare porte e portoni e, in silenzio, si erano vai là all’Oratorio e stai là e cerca di im- barricati al primo piano delle loro abita- pedire che quei camion vengano sac- zioni. Ora, dalle fi nestre, una moltitudine cheggiati”, ma ne ricevette un garbato di persone si affacciava gridando e, alcu- rifi uto: “Nullo, vuoi farmi prendere una ni di questi, brandendo anche armi. schioppettata?”.(1) I tedeschi, essendo fi niti nel cul-de-sac E così il prezioso bottino rimase in ba- e temendo di essere circondati da so- lìa dei nostri eroi che se lo spartirono, verchie forze nemiche, si arresero subito prima di tutto i cinquanta cavalli, dato ai verolesi e l’uffi ciale non poté far altro che occorreva anche provvedere al loro che dare l’ordine di scendere dai mezzi e mantenimento, poi via via anche il resto consegnare le armi. della mercanzia; anche Mario ebbe in I nostri presero in consegna i prigionieri e consegna uno di quei cavalli e se lo por- li scortarono, con il solo bagaglio dei loro tò a casa, nella stalla, ma senza briglie e zaini, in alcuni locali dell’allora Ospedale fi nimenti. Civile in via Grimani. Solo dopo l’iniziale Intanto i prigionieri tedeschi erano sem- sbigottimento i tedeschi si resero conto pre tenuti a bada dai nostri nell’Ospe- della poca consistenza dei nostri e l’uf- dale di via Grimani; pochi uomini male fi ciale tedesco, commentando la troppo armati ora potevano tenere sotto scacco frettolosa resa, ebbe a confi dare ad alta i teutonici, certamente affranti dall’ormai voce: “Ci siamo arresi a una banda di ineluttabile rovinosa sconfi tta. straccioni!” Come si era voltata la frittata! I ribaldi ora A distanza di tanti anni quel gesto as- erano inermi e chiedevano pietà. sume invece un signifi cato di salvezza: Ma, si sa, non sempre il genere umano senza quella, magari, poco gloriosa resa, brilla per magnanimità, e poi quelli erano qualcuno avrebbe potuto anche lasciar- giorni veramente duri e pieni di odio, fat- ci la pelle, da una parte o dall’altra. Pos- to sta che [...], uno dei nostri, rovistando siamo ben dire che fu un gesto dettato in uno zaino tedesco, si impossessò, tra da grande saggezza. le altre cose, di una macchina fotografi - I mezzi meccanici e le carrette, con i ca- ca. Il legittimo proprietario, un uffi ciale, valli e tutto il loro carico, vennero invece scopertolo, lo supplicò e lo implorò di varie-cronaca

prendersi pure tutto ciò che voleva, ma rità e alla divulgazione di quanto abbia- che gli restituisse quello che doveva es- mo appreso. 51 sere per lui un caro ricordo. La supplica Per tornare alla nostra vicenda, occorre non andò a buon fi ne e non ne ottenne aggiungere che, dopo una settimana o nulla. due dalla resa dei tedeschi, un’altra co- All’Ospedale vi rimasero per due giorni lonna germanica ebbe a passare da Ve- e due notti controllati dai locali, dopo rolanuova; questa volta si trattava di un di che furono liberati e quasi tutti se ne ospedale da campo al completo. andarono a piedi, con gli zaini ...allegge- Si fermò per una lunga sosta in piazza riti(2). grande e poi riprese il viaggio verso il

All’Oratorio, nel frattempo, dopo i cavalli nord senza alcun intoppo da parte dei di Verola L’Angelo cominciarono a prendere il volo anche i nostri e recuperando anche gli ultimi loro fi nimenti(3), e dopo i fi nimenti dei ca- militari della precedente compagine ri- valli toccò alle merci caricate sui mezzi, masti in zona. Il cavallo di Mario venne e dopo le merci le carrette, e dopo le car- alla fi ne riconsegnato. Chi comandava rette le ruote dei camion, e dopo le ruote la piazza propose al padre di Mario di dei camion i loro motori, e dopo i motori acquistarlo con una discreta somma di i pezzi metallici riutilizzabili. denaro, ma ne ricevette ancora una volta In breve, i mezzi rimasero in Oratorio cir- un garbato rifi uto. ca un anno e, in quel lasso di tempo, tut- Anche se si trattava di un bel cavallo, for- ta la mercanzia prese il volo per alcune te, tuttavia era molto ombroso, spesso ben note destinazioni [...]; alla fi ne, dei si bloccava nel bel mezzo del cammino mezzi che erano entrati perfettamente e allora non c’era verso di farlo ripartire; funzionanti, non restavano che poche ripartiva da solo, dopo un po’, all’improv- carcasse inutilizzabili e, per sgomberare viso, quando decideva lui! il tutto, toccò entrare in Oratorio a carica- Probabilmente ciò era frutto di ...un ‘di- re quel che rimaneva come rottame. fetto di comunicazione’: i nostri non co- “Ma non sapete -dice Mario- quanta roba, noscevano i comandi in tedesco e lui e palanche(4) è rimasta qui a Verolanuova non comprendeva il dialetto bresciano! di quei tedeschi!” Con la stessa somma di denaro Mario Nessuno naturalmente osò allora obiet- acquistò poco dopo un bellissimo asino tare alcunché, tutti in fondo avevano da utilizzare nei lavori agricoli, lo chiamò forse qualcosa da nascondere e alla fi ne affettuosamente Gigi e rimase con loro tutto fu messo a tacere, per il quieto vi- per molti lunghi anni. vere. abi Come dicono a Napoli: chi ha avuto, ha (1) Per la biografi a del verolese Sen. Nullo- avuto e chi ha dato, ha dato. Biaggi, si veda la bella nota di Rino Bonera in Ma ci fu anche chi se ne vantò, ci fu an- http://www.verolanuova.com/lucesalelievito/ che chi, anni dopo, confi dò di pasteggia- nullobiaggi/index.html re con vino marsala, ché il vino locale (2) Fino a qualche anno fa all’Ospedale di non era suffi cientemente pregiato per i via Grimani c’era ancora traccia del passag- loro, ormai, raffi nati palati. gio di quei soldati tedeschi: nel sottotetto, in Tanta manna però non durò a lungo, ben una cassa, vi erano ancora alcune maschere presto i soldi fi nirono e i più tornarono antigas tedesche. Un recente sopralluogo alle vecchie abitudini e alle vecchie be- ha evidenziato purtroppo la perdita di questi oggetti. vande. (3) Collane da traino, briglie, redini, cavezze, Ma certamente il nostro impegno ora sottopancia, pettorali, martingale, ecc., tutta non è quello di giudicare fatti e perso- roba di fi ne cuoio. ne, molte delle quali già scomparse, ma (4) Mario chiama ancora così i soldi, retaggio quello di contribuire alla ricerca della Ve- antico. varie-cronaca

52 Circolo Acli

roseguendo nel programma di attività del Circolo, giovedì 30 aprile 2009 è previsto un appuntamento molto importante: alle ore 21.00, nel salo- Pne della Biblioteca Civica, Roberto Rossini, presidente provinciale delle Acli e Gianfranco Tosini, responsabile dell’uffi cio studi dell’AIB (Associazione Industriali) discuteranno sulla crisi economica e sui suoi effetti sulla realtà lo- cale e provinciale. Un’occasione di dibattito per chi voglia tentare di capire il

L’Angelo di Verola L’Angelo diffi cile momento che stiamo vivendo. Venerdi 1° maggio poi, come già anticipato, verrà festeggiata la festa dei lavo- ratori con la S. Messa alle ore 9.00 in Basilica. Al termine della celebrazione, nella sede del Circolo ci sarà un piccolo rinfresco e la distribuzione delle tessere agli iscritti. Venerdi 15 maggio, alle ore 21.00, sempre presso la sede di Via Dante, Antonio Botta presenterà una sua ricerca sull’andamento occupazionale a Verolanuova negli ultimi dieci anni. Un altro momento di rifl essione per avere le idee più chiare sullo stato dell’economia verolese. Come illustrato a parte, Sabato 23 maggio si terrà, infi ne, la gradita gita a Pa- dova, alla quale siamo tutti invitati a partecipare. L’invito vale, naturalmente, anche per tutte le altre iniziative programmate. In riferimento al Bonus straordinario per le famiglie, il patronato comunica che è ancora possibile richiederlo, attraverso una apposita domanda da com- pilarsi al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi con il modello 730. Gli operatori del patronato, funzionante tutti i giovedì mattina, ri- cordano che i limiti di reddito familiare (pensione o stipendio oltre alla rendita catastale della casa) sono i seguenti: - 1 solo componente, reddito non superiore a € 15.000, ha diritto a un bonus di € 200 - 2 componenti, reddito non superiore a € 17.000, hanno diritto a un bonus di € 300 - 3 componenti, reddito non superiore a € 17.000, hanno diritto a un bonus di € 450 - 4 componenti, reddito non superiore a € 20.000, hanno diritto a un bonus di € 500 - 5 componenti, reddito non superiore a € 20.000, hanno diritto a un bonus di € 600 - + di 5 componenti, reddito non superiore a € 22.000, hanno diritto a un bo- nus di € 1.000 - un nucleo familiare con portatore di handicap, reddito non superiore a € 35.000, ha diritto a un bonus di € 1.000 Gli interessati dovranno presentare allo sportello del patronato la copia del CUD relativo ai redditi del 2008, la visura catastale (se proprietari di casa), la carta d’identità del richiedente e il codice fi scale di tutti i componenti il nucleo fami- liare. Il Presidente, unitamente ai componenti il consiglio direttivo, porge a tutti i ve- rolesi i più sentiti auguri di Buona Pasqua. varie-cronaca

Il Circolo ACLI di Verolanuova organizza per tutti una gita a 53 Padova Città dai mille volti, città della scienza e del sapere, delle lettere, del Santo, dell’arte, delle terme Sabato 23 maggio 2009, partenza ore 6.30 L’Angelo di Verola L’Angelo

itrovo dei partecipanti in Piazza La quota di partecipazione è di € 65,00 della Chiesa, sistemazione in pul- € 60,00 per tesserati ultra sessantacin- Rlman G.T. e partenza per Padova; quenni (si raccomanda di portare con se alle ore 9.00, incontro con la guida: dal carta identità anche scaduta) Prato della Valle, in bus per il centro La quota comprende: storico e poi a piedi fi no allo storico Pa- - Viaggio in pullman lazzo del Bo e visita al teatro anatomico - pranzo in ristorante con bevande antico e alla cattedra di Galilei; visita al - guida per l’intera giornata Palazzo della Ragione (1219); all’Univer- - 2° guida per la visita alla cappella degli sità (1222); piazza delle Erbe, piazza dei Scrovegni Frutti e piazza degli Eremitani. Alle 11.15 - spuntino serale a cura delle ACLI e tor- primo ingresso alla Cappella degli Scro- te offerte da alcune amiche vegni (25 persone per volta) alle 11.30 - ingresso alla Cappella degli Scrove- secondo ingresso. gni, palazzo della Ragione, Teatro ana- Pranzo in ristorante tomico Università e cattedra di Galilei Nel pomeriggio, visita alla Basilica di S. - organizzazione tecnica dell’Aliantour Antonio (1232-1310) poi alla Basilica di S. Giustina e al Sacello di S. Prosdocimo, e Le iscrizioni si ricevono presso il Cir- allo storico caffè Pedrocchi. Al termine, colo ACLI versando un acconto di € partenza per il rientro a Verolanuova pre- 30,00 entro il 10 maggio fi no al rag- visto in serata. giungimento delle 50 persone. varie-cronaca

54 In occasione della chiusura del XX Anno Accademico, ricostruiamo la storia della U.A.V. Università Aperta Verolanuova uest’anno ricorre il 20° anni- (U.A.V.) quale “Associazione di promo- versario della fondazione della zione sociale, non riconosciuta e sen- Qnostra U.A.V. za fi nalità di lucro”.

L’Angelo di Verola L’Angelo Era il 21 novembre del 1989, quando All’atto fu allegato lo Statuto della il Maestro Rino Bonera, ispirandosi Associazione, già predisposto dai alla “School of Continuing Education” componenti del Gruppo Promotore di modello britannico ed alla Univer- nel corso di varie precedenti sedute. sità della Terza Età, propose ad alcuni Le spese notariIi furono interamente insegnanti di costituire una Associa- a carico dei Soci Fondatori, che non zione che si occupasse di attività cul- esitarono ad accollarsi gli oneri della turali da destinare alla cittadinanza di gestione iniziale. Verolanuova e paesi limitrofi . aperta verolanuova Si trattava di lezioni-dibattito, correla- te eventualmente da visite guidate e Nel corso di questi venti anni, l’U.A.V. gite didattiche, attività fuori dal con- ha sempre usufruito delle sovvenzio- testo dell’obbligo scolastico e da limi- ni dell’ Amministrazione Comunale, ti di età o di preparazione personale. e del patrocinio dell’ Assessorato alla Le adesioni furono immediate ed en- CuItura e della Biblioteca Civica. Gra- tusiaste, a tal punto che in breve tem- zie anche all’annuale quota di iscri- po si formò il Gruppo Promotore con i zione dei Soci, è stato possibile of- seguenti Soci: frire un ampio ventaglio di iniziative, università - Maestro Rino Bonera - Verolanuo- dai concerti agli spettacoli teatraIi, va; Presidente; oltre alla trattazione di numerosi ar- - Prof. Maria Bonanomi - Verolanuo- gomenti riguardanti: Letteratura, Ar- va; Vicepresidente chitettura, Ambiente-Geologia, Arte, - Prof. Maria Bertoni - Verolanuova; Botanica, Storia, Geografi a, Medici- Segretaria na, Musica, Astronomia, Religioni, - Prof. Enrica De Angeli - VeroIanuo- Economia, Grafologia, Teatro, Poesia, va; Collaboratrice Tradizioni popolari, ecc. - Prof. GianMario Andrico - Motella di Borgo S.G.; Collaboratore Il successo ottenuto è testimoniato da una costante numerosa presenza alle In considerazione della bontà dell’ini- lezioni, e dalla quantità dei Soci che è ziativa e dell’ampio consenso espres- andata progressivamente aumentan- so dai Soci che frequentavano le do fi no a raggiungere il ragguardevo- lezioni, il 28 gennaio 1991 il Gruppo le numero di quasi 200 iscritti. Promotore diede veste formale all’As- In questi ultimi anni è stato anche sociazione, e sottoscrisse presso la attivato un vero e proprio laboratorio dott.ssa Manuela Mondello, notaio teatraIe diretto dal sig. Angelo Guar- in Verolanuova, l’atto di costituzione neri, che, con abilità ed esperienza, della “Università Aperta Verolanuova” guida un gruppo di Soci in perfor- varie-cronaca

mances gustosissime e di apprezza- Alla base dell’iniziativa dell’U.A.V. sta bile fascino. la speranza che il Conoscere Insie- 55 Il Maestro Rino Bonera, fondatore me sia uno strumento per promuo- dell’Università Aperta e suo presi- vere se stessi e gli altri, in modo da dente dal 1989 al 2005, ha voluto te- tenere sempre aperto un importante stimoniare I’operatività di questa sua percorso, quello della Cultura senza iniziativa anche attraverso la pubbli- traguardi. cazione di alcuni “quaderni”:

- Primo quaderno: “Cronistoria di tre università anni”, ricerche dei Soci (novembre 1992) Infi ne, ci sembra doveroso ricordare di Verola L’Angelo - Secondo quaderno: “Le ore del si- ed esprimere la nostra gratitudine al lenzio” di Rosetta Mor (febbraio Maestro Rino Bonera, che ha fonda- 1999) to e guidato con saggezza per molti - Terzo quaderno: “Sponda dell’Uni- anni l’U.A.V., e all’attuale Consiglio verso” dj Rosetta Mor (dicembre Direttivo coordinato dal Sig. Sarre 2000) Monfardini, che ne continua l’opera - Quarto quaderno: “Cecilia Tibaldini con altrettanto entusiasmo ed impe- Lenzi” di E. De Angeli e F. Vergine gno. aperta verolanuova (dicembre 2003 ) Il Gruppo Dirigente

Gli “allievi” dell’Università Aperta in gita a Torino il 17 marzo 2009. Foto di Valter Bertoni. varie-cronaca

56 Informagiovani

entili lettori dell’Angelo di Ve- cultrura rola, ben ritrovati e buona pri- Gmavera a tutti. Puntuali siamo qui a presentarvi le attività proposte dall’Assessorato

L’Angelo di Verola L’Angelo alla Cultura che, in collaborazione con la Parrocchia di San Lorenzo, ri- propone anche quest’anno il “Festi- val di Musica Sacra della Provincia di assessorato alla Brescia”: Sabato 4 aprile, alle ore 21,00, nella Chiesa Parrocchiale, la Brixia Sym- phony Orchestra Chorus eseguirà lo “Stabat Mater” di Giovanbattista Per- golesi per soprano, alto e archi. Si tratta di una celeberrima composi- zione sacra di grande valore musicale che ben si addice al periodo liturgico di preparazione alla Santa Pasqua. Il concerto sarà nell’ambito delle Il secondo appuntamento, veramente verolanuova verolanuova celebrazioni per il 50° della morte importante e di rilievo, che vogliamo di don Primo Mazzolari segnalare, è organizzato in occasione della Festa della Mamma, Domeni- Il teatro dialettale continua a essere ca 10 maggio. presente nei nostri appuntamenti, Un evento ormai diventato tradizione, per questo Sabato 18 Aprile, alle ore ci farà apprezzare la sonorità e la mu-

comune di 21, presso l’Auditorium della Biblio- sicalità di una delle artiste italiane più teca Comunale, siamo tutti invitati stimate, che ha donato al pubblico allo spettacolo teatrale “MÖRADEL”. numerose interpretazioni magistrali: Lo spettacolo, presentato dalla Com- Iva Zanicchi. pagnia dell’Angolo, dell’Associazio- La cantante emiliana si esibirà in oc- ne “La rete” di Brescia, è il racconto casione della festa che il Comune di ambientato in un quartiere di Nave Verolanuova organizza ormai da tre tra gli anni ‘60 e ’70: la gente, i luoghi, anni e che prevede al suo interno il i giochi, la nostalgia, viste attraverso riconoscimento e la premiazione di gli occhi di un “gnaro de ‘na ólta”. mamme verolesi, contraddistinte per Ripercorreremo quindi alcuni mo- particolari meriti. menti salienti della nostra terra, una L’esibizione dell’artista sarà precedu- sorta di “ritorno alle origini” che fa ri- ta da una performance del cantautore fl ettere, ma anche apprezzare ciò che verolese: Fulvio Anelli. si è costruito e vissuto. Lo spettacolo musicale si terrà in Piaz- Vi aspettiamo numerosi per vivere za Libertà alle ore 21,00. una serata ricca di nostalgia, ma an- che di sorrisi. Luisa e Michela varie-cronaca

Turni domenicali di guardia farmaceutica 57 dell’Azienda S.L. 19 Le farmacie di turno, aperte la notte e nei festivi, si alternano ogni due giorni. Pubblichiamo il Numero Verde da chiamare per sapere con certezza le farma- cie aperte. Ricordiamo che il numero è gratuito e si può chiamare, 24 ore su 24. 800.231061 L’Angelo di Verola L’Angelo Numeri utili di telefono: Servizio Sanitario 118 (soltanto nei casi di emergenza) Ambulatori medici 0309362609 via Grimani Gruppo Verolese Volontari Soccorso 0309361662 via Gramsci, 4 Alcolisti in trattamento 030932245 - 3356188031 Problemi con le droghe? 3382346954 Gam-Anon (Familiari dei giocatori) 3406891091 Giocatori Anonimi 3889257719 Vigili del Fuoco 030931027 - 115 Carabinieri - Pronto intervento 112 Guardia Farmaceutica (Numero verde) 800.23.10.61 Guardia Medica dalle 20.00 alle 8.00 030932094 N.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattina alle ore 8.00 fi no al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00. Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soc- corso telefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00; inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.

Per i collaboratori de “L’Angelo di Verola” Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli entro e non oltre le ore 12.00 di venerdì 17 aprile. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati. IMPORTANTE: Per facilitare la pubblicazione degli articoli: gli scritti siano preferibil- mente dattiloscritti, meglio se al computer, in carattere Times New Roman corpo 12. Se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche. Chi usa il computer è buona cosa che faccia pervenire lo scritto anche salvato su un dischetto oppure via e-mail. Gli articoli vanno fatti pervenire: direttamente ai sacerdoti oppure via e-mail al seguente indirizzo: [email protected] La redazione non è tenuta a dare giustifi cazioni per la non avvenuta pubbli- cazione degli articoli pervenuti né risponde delle fotografi e non ritirate dagli interessati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino. La Redazione varie-cronaca

58 Figure di riferimento l’insegnanti della Scuola Primaria, spesso, restano nella mente e nel cuore dei Gloro alunni, forse per il lungo viaggio che essi percorrono insieme, forse per l’età stessa dei fanciulli affi dati, forse per un insieme di altri fattori emotivi che il loro rapporto riesce sovente a incentivare. Desidero qui ricordare due docenti scomparsi in poco più di un mese, all’inizio dell’anno in corso, due fi gure di riferimento per tanti e tanti alunni del luogo e, cer- tamente, rimasti nel cuore: Elide Lavo Buzzi e Giuseppe Sallemi. L’Angelo di Verola L’Angelo

Elide, capogruppo del plesso di Ve- Giuseppe (Pino, per gli amici) era ve- rolanuova, è stata persona di grande nuto dalla lontana Sicilia in giovane rilievo nell’ambito scolastico, punto di età. Dopo un periodo d’insegnamento riferimento non solo per gli allievi, che svolto a Verolavecchia, dove tuttora è la ricordano tuttora con grande stima ricordato con estrema simpatia e affet- e affetto, ma anche per i giovani inse- to, s’è trasferito tra noi e qui è rimasto, gnanti che qui, dagli anni Cinquanta/ con la sua amata famiglia, fi no al ter- Sessanta in poi, giungevano da ogni mine della sua esistenza. luogo e che, rivolgendosi a lei, erano Nessuno dei colleghi o degli alunni certi di trovare lo sprone necessario l’ha mai sentito una volta alzare la ad intraprendere un’attività tanto deli- voce, nessuno l’ha udito mai emettere cata e importante, quanto può essere un giudizio negativo nei confronti di quella dell’insegnamento. Elide lascia altri, nessuno l’ha visto mai “perdere un ricordo dolce ed esemplare di sé e le staffe”. Persona misurata, sensibile, della sensibile opera educativa svolta buona e affettuosa, lascia in noi un ri- a favore dell’intera nostra comunità. cordo indelebile e caro.

“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati fi gli di Dio”: Cristo, che ha pronunciato queste parole, li accolga entrambi tra le sue braccia, sempre aperte all’amore, che queste care persone hanno saputo realizzare, nel modo migliore possibile, tra noi Verolesi, ampiamente loro grati per i doni elargiti. Rosetta Mor varie-cronaca

Defunti 59 15 Amighetti Benigno di anni 74 16 Togni Santa Maria ved. Amighetti di anni 87 17 Rossini Silvano Mario di anni 59 18 Gritti Angelo di anni 95 19 Ferrari Renzo di anni 71 20 Settoni Francesca Lucia ved. Abrami di anni 85 21 Vezzoli Luciano di anni 61 anagrafe 22 Antonioli Maria ved. Cò di anni 93 Suor Ester Sangalli di anni 93 Don Stefano Varnavà di anni 76 di Verola L’Angelo

23 Ghio Aldo di anni 87 parrocchiale 24 Penocchio Giuseppa (Angela) ved. Amighetti di anni 94 25 Chiari Andrea di anni 82 26 Este Maria ved. Bonini di anni 85

Offerte “Amici della pro restauri Basilica” tele e affreschi adesioni alla della Basilica “Confraternita offerte Giornata celebrata del Restauro” nel mese di marzo 1.438,97 Dalla Casa Albergo 170,77 N.N. in ricordo di papà Enzo 800,00 Dalla chiesa di San Rocco 115,30 Eredità di Lea Pavia 1.000,00 Tele e affreschi 36,06 N.N. 500,00 Da nuove guide In ricordo del papà 300,00 alla Basilica 3.400,00 In ricordo della mamma N.N. - Somma di tutti Santa 500,00 i contributi anonimi 1.030,00 N.N. per la confraternita Ammalati 1° venerdì del restauro 500,00 del mese 550,00 N.N. 2.000,00 N.N. 60,00 N.N. 500,00 Madre e fi glio per la Basilica 150,00 50° di matrimonio G.G. 500,00 N.N. 200,00 N.N. 500,00 N.N. 90,00 N.N. 250,00 N.N. 100,00 TOTALE EURO 7.350,00 N.N. 50,00 Mensilità 30,00 Dai Carabinieri 50,00 In memoria di Santa 100,00 In memoria di Silvio 50,00 Mensilità 100,00 ANAP Confartigianato Brescia 170,00 Radio Basilica In ricordo di mamma Lucia 200,00 P.S. 50,00 TOTALE EURO 8.091,10 Totale Euro 50,00 Anno Paolino

Dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi (4, 4-7) Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringrazia- menti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

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