Val Chisone E Germanasca Piano Forestale Territoriale

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Val Chisone E Germanasca Piano Forestale Territoriale Area forestale: Val Chisone e Germanasca Piano Forestale Territoriale Rilievi, cartografie tematiche e relazioni tecniche Gruppo di lavoro: Marcello Miozzo (Coordinamento), DREAM Italia Scarl Metodologia, assistenza tecnica, controllo I.P.L.A. S.p.A. Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente Settore Vegetazione e Fauna Settore Cartografia ed Informatica Settore Suolo Coordinamento generale Regione Piemonte Direzione Economia montana e Foreste Settore Politiche forestali Torino – luglio 2001 Indice 0.0. Integrazioni metodologiche 1 PARTE PRIMA: INQUADRAMENTO DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO 1. AMBIENTE FISICO 1.0.1. Ubicazione, estensione,confini, inquadramento amministrativo e idrografico. 5 1.1. Aspetti climatici 9 1.2. Caratteri geologici, geomorfologici e pedologici 21 2. ASSETTO TERRITORIALE 2.0. Suddivisione del territorio in tipi di occupazione del suolo 25 2.1. Individuazione e caratterizzazione dei boschi secondo i tipi forestali: composizione, governo, trattamento passato e attuale. 30 2.1.1. I popolamenti forestali 30 2.1.1.1. LC Lariceti e cembrete 36 2.1.1.2. FG Faggete 53 2.1.1.3. CA Castagneti 64 2.1.1.4. PS Pinete di pino silvestre 71 2.1.1.5. AF Acero-tiglio-frassineti 78 2.1.1.6. AB Abetine 84 2.1.1.7. QV Querceti di rovere 89 2.2. Individuazione e descrizione delle Unità di Terre 92 2.2.1. Raccolta e preparazione del materiale di base 92 2.2.2. Metodologia di identificazione delle Unità di Terre 93 2.2.3. Classificazione e descrizione delle U.d.T. 94 3. PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E ASPETTI SOCIO-ECONOMICI 112 3.0. Strumenti di Pianificazione territoriale esistenti (urbanistici comunali o sovracomunali, piani di sviluppo di Comunità Montana, piani paesistici, di aree protette, piani zonali di sviluppo agricolo ecc.) 112 3.0.1. Parchi naturali 112 3.0.1.1. Biotopi 113 3.0.2. Piani di Assestamento Forestale 115 3.0.3. Altre pianificazioni in essere 115 3.1. Vincoli territoriali esistenti, sviluppo urbanistico e tutela ambientale 116 3.2. Analisi demografica e principali attività socio-economiche – aziende di utilizzazione e trasformazione presenti – mercato dei prodotti. 119 3.2.1. Cenni storici sull’utilizzazione delle risorse silvo-pastorali 126 3.3. Consistenza e regime patrimoniale (aspetti catastali, proprietà pubbliche e private, usi civici, Servitù) 128 PARTE SECONDA: DESTINAZIONI – OBIETTIVI SELVICOLTURALI 4. ASPETTI POLIFUNZIONALI DEGLI AMBIENTI FORESTALI 4.0. Destinazioni e obiettivi selvicolturali (per tipo di destinazione) 149 4.0.1. Destinazione Produttiva 153 4.0.2. Destinazione Produttivo-Protettiva 154 4.0.3 Destinazione Protettiva 160 4.0.4. Destinazione Naturalistica 164 4.0.5. Destinazione alla fruizione 167 4.0.6. Cenosi in libera evoluzione (senza esplicita definizione) o a evoluzione naturale 170 4.1. Problemi fitosanitari ed emergenze 171 4.2. Incendi 172 4.3. Aspetti faunistici e venatori 174 4.3.1. Metodologia 174 4.3.2. Le presenze faunistiche 174 4.3.2.1. Invertebrati 174 4.3.2.2 Rettili e anfibi 176 4.3.2.3 Uccelli 178 4.3.2.4. Mammiferi 185 4.3.3. Istituti faunistici 196 4.3.3.1. Istituti faunistico venatori 196 4.3.4. Ringraziamenti 197 5. COMPARTIMENTAZIONE DEI BOSCHI 198 5.0. Suddivisione in Settori 198 PARTE TERZA: PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI 6. VALORIZZAZIONE MULTIFUNZIONALE DEL PATRIMONIO FORESTALE : INTRODUZIONE 200 6.0. Taglio a scelta colturale 201 6.1. Diradamento e conversione 207 6.2. Ceduazione 212 6.3. Tagli successivi adattati 214 6.4. Diradamento 219 6.5.Taglio a buche, a strisce, a fessura 222 6.6. Conversione attiva 225 6.7. Cure colturali 228 6.8. Evoluzione controllata 230 6.9. Evoluzione naturale 233 7. IL PIANO PASTORALE 237 7.0. Considerazioni generali 237 7.0.1. Obiettivi del piano 238 7.0.2. Cenni metodologici 239 7.0.2.1. Indagini preliminari 239 7.0.2.2. Rilievi in campo 241 7.0.2.3. Stima del potenziale foraggero 242 7.0.2.4. Elaborazione dei dati 243 7.0.3. Cenni storici sull’uso del patrimonio forestale 244 7.1. Analisi dello stato attuale 246 7.1.1. Comprensori di pascolo esistenti 246 7.1.1.1 Comprensori di pascolo 246 7.1.1.2. Comprensorio di Gran Puy (1) 247 7.1.1.3. Comprensorio di Chezal (2) 247 7.1.1.4. Comprensorio di Leval (3) 248 7.1.1.5. Comprensorio di Meis (4) 248 7.1.1.6. Comprensorio di Pradamon (5) 248 7.1.1.7. Comprensorio di Lauson (6) 249 7.1.1.8. Comprensorio di Ghinivert (7) 249 7.1.1.9. Comprensorio di Troncea (8) 249 7.1.1.10. Comprensorio di Salza (9) 250 7.1.1.11. Comprensorio di Balma (10) 250 7.1.1.12. Comprensorio di Monte Selletta (11) 250 7.1.1.13. Comprensorio di Gran Queyron (12) 250 7.1.1.14. Comprensorio di Monte Giulian (13) 251 7.1.1.15. Comprensorio di Sapatlè (14) 251 7.1.1.16. Comprensorio di Punta Muret (15) 251 7.1.1.17. Comprensorio di Lauson (16) 252 7.1.1.18. Comprensorio di Cerogne (17) 252 7.1.1.19. Comprensorio di Pian dell’Alpe (18) 252 7.1.1.20. Comprensorio di Albergian (19) 253 7.1.1.21. Comprensorio di Crestove (20) 253 7.1.1.22. Comprensorio di Pequerel (21) 253 7.1.1.23. Comprensorio di Bourcet (22) 254 7.1.1.24. Comprensorio di Monte Orsiera (23) 254 7.1.1.25. Comprensorio di Vallone Rouen (24) 254 7.1.1.26. Comprensorio di Lazzarà (25) 254 7.1.1.27. Comprensorio di Pralamar (26) 255 7.1.2. Fabbricati, infrastrutture 255 7.1.3. Viabilità 256 7.2. Condizione e produttività dei pascoli 256 7.2.1. Descrizione delle principali tipologie 257 7.2.2. Valutazione della produttività 258 7.3. Capi monticati 259 7.3.1. Confronto fra carico reale e carico stimato ammissibile 261 7.4. Proposte di Piano 263 7.4.1. Comprensori di pascolo 263 7.4.1.1. Destinazioni 263 7.4.1.2. Interventi 264 7.4.2. Ipotesi di sistemi foraggeri 267 7.4.3. Fabbricati e strutture 268 7.4.4. Produzione e commercializzazione 270 7.4.5. Conservazione dell’ambiente e del paesaggio 271 7.4.6. Quadro economico degli interventi 271 7.4.7. Documenti di piano 272 8. FENOMENI DI DISSESTO, ASSETTO DELLE BASSE SPONDE E INDICAZIONI DI INTERVENTO 273 8.0. Aspetti generali e tipologie prevalenti del dissesto in riferimento alle U.d.T. 273 8.0.1. U.d.T. ritenute critiche 273 8.1. Interventi sulle basse sponde 278 8.2. Descrizione dei boschi di protezione 280 8.3. Interventi ed opere di sistemazione esistenti e loro grado di efficienza e conservazione 281 8.4. Interventi previsti e priorità 282 9. VIABILITÀ SILVO-PASTORALE POLIFUNZIONALE E SISTEMI DI ESBOSCO 286 9.0. Premessa 286 9.1. Richiami metodologici 287 9.2. Descrizione della situazione attuale 289 9.2.1. Sviluppo e funzioni della rete viabile 289 9.2.2. Regime di proprietà e regolamentazione 295 9.2.3. Caratteristiche costruttive e stato di manutenzione 296 9.2.4. Stabilità delle scarpate ed aspetti idrogeologici 299 9.3. Accessibilità attuale e sistemi di esbosco 300 9.4. Proposte operative 305 9.4.1. Indirizzi programmatici per il miglioramento della rete stradale forestale 305 9.4.2. Interventi sulla viabilità esistente 306 9.4.2.1. Interventi di manutenzione 306 9.4.2.2. Interventi di ripristino 311 9.4.2.3. Interventi di adeguamento 313 9.5. Realizzazione di nuovi tracciati. 318 9.6. Dati riepilogativi 336 10. QUADRO ECONOMICO ED ORGANIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI PREVISTI 337 11. BIBLIOGRAFIA 342 0.0. INTEGRAZIONI METODOLOGICHE Per quanto riguarda la metodologia generale e le specifiche inerenti ciascun settore di indagine il lavoro eseguito ha utilizzato come fonte primaria le norme tecniche di pianificazione, la pubblicazione delle Tipologie Forestali del Piemonte, le specifiche emanate dall’I.P.L.A. quale Ufficio di Piano (UP) in corso d’opera, che non andassero ad aggravare gli oneri fissati nel contratto. Il gruppo di studio della D.R.E.AM. Italia ha operato una scelta di partenza individuando come luogo di emanazione dell’informazione sull’Area Forestale 26 un Sistema Informativo Geografico Territoriale appositamente definito per accogliere le informazioni cartografiche esistenti e strutturato in modo da fornire sempre e in tempo reale i dati nella condizione più aggiornata. Tale scelta oltre ad essere uno standard aziendale, è stata particolarmente sentita poiché la Comunità Montana delle Valli Chisone e Germanasca, ha già un ricco catalogo informativo geocodificato e implementato su ArcView ed inoltre è stata sede sperimentale dell’applicazione del Sistema Informativo della Montagna. Il sistema che è stato costruito dal gruppo di studio è invece basato su SW G.I.S. MapInfo ver. 5 che per altro si presenta con comprovate capacità di interscambio anche con ArcView. La Banca dati geografica della Comunità Montana è stata gentilmente fornita da parte dell’ufficio pianificazione territoriale ed in particolare dall’Arch. Alberti che ci ha fornito: a) basi catastali in formato vector - fonte mappe catastali del Catasto di Torino; b) confini comunali in formato vector – fonte CTR 1:10.000; c) edificato in formato vector – fonte PRG comunali d) idrografia in formato vector – fonte CTR 1:10.000; e) viabilità principale in formato vector – fonte CTR 1:10.000; f) volo aerofotogrammetrico del 1986 a colori in formato fotografico; g) carta dei dissesti in scala 1:25.000 in formato cartaceo – fonte studio geomorfologico della bassa Val Chisone; h) carta delle aree a rischio valanghe in scala 1:25.000 in formato cartaceo – fonte studio geomorfologico della bassa Val Chisone; 1 Non è stato invece possibile acquisire le basi dati del SIM poiché sono in formati non interscambiabili e utilizzabili quindi soltanto con il SW messo a disposizione da parte del MIPA.
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