Monica Sarnelli,Una Cantante a Tutto Tondo
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40 lunedì 8 aprile 2019 Roma - Il Giornale di Napoli www.ilroma.net I Personaggi del di Mimmo Sica Monica Sarnelli, una cantante a tutto tondo «Amo la mia Napoli con gli odori, gli umori, le sensazioni, la speciale energia e le emozioni che riesce a dare» onica Sarnelli (nella foto) è una cantante ita- li@colori” e “A testa in su” con l’etichetta “Lazzara liana. È interprete in particolare della canzone felice”. Ce ne parla? Mnapoletana, ma conosciuta anche in ambito na- « La prima è una collection che contempla quattro dischi, zionale per essere colei che canta la sigla della soap te- venduti singolarmente e in cofanetto: “Chesta sera (Na- levisiva di Rai 3, “Un posto al sole”. poli Rossa)”, “Terra mia (Napoli Blu)”, “Campagna « Sono napoletana di piazza del Gesù. Erroneamente cre- (Napoli Nera)” e “’A cchiù bella (Napoli Oro)”. Una dono che sia figlia d’arte perché ho lo stesso cognome del raccolta di 65 canzoni attraverso i quali racconto e can- compianto chitarrista e cantante Egisto Sarnelli. Non so- to la mia Napoli. Il rosso è il colore della passione, del- no neanche parente di Enzo Sarnelli, in arte Tony Tam- l’amore, delle storie vissute, di quelle sfiorate, degli in- maro. Sono un’autodidatta e ho scoperto la mia passio- contri voluti e di quelli casuali e ho deciso di abbinarlo ne per il canto da piccolina». a grandi autori e interpreti, da Nino D’Angelo a Peppi- In che occasione? no di Capri, Claudio Mattone, Fred Bongusto, Vian, « Ci eravamo trasferiti ai Colli Aminei e cominciai a fre- Eduardo De Crescenzo, Alunni del Sole; raccogliendo quentare la parrocchia di quel complesso residenziale. nel disco “Chesta sera (Napoli Rossa)” melodie come C’è tuttora e dispone di una struttura dove i giovani pos- quella che dà il titolo all’album, a cui si uniscono “’A sono dedicarsi a tante attività. Sul campetto di calcio, in canzuncella”, “Nun ce putimmo lassa”, “Liœ”, “St’am- particolare, i preti organizzavano manifestazioni a tema more”, “Nisciuno”, “Nun è peccato”, “Doce doce”. Il per tenere i ragazzi lontani dalla strada. In quegli anni blu è il colore che abbino alla Napoli dello straordina- prendevo lezioni di pianoforte e il mio maestro mi spin- rio Pino Daniele, una città in blues. Un blues latino, me- se a partecipare a un concorso musicale promosso dal- diterraneo, pieno di sfumature, di suggestioni, di grandi la Rai, a Castellana Grotte, in provincia di Bari. Vinsi il contaminazioni, dove Napoli diventa sorella acquisita di premio della critica. In quell’occasione conobbi Andrea New York, Rio de Janeiro, Buenos Aires. È il blu che met- Lo Vecchio, autore di Mina, che aveva scritto il brano te insieme “Terra mia”, “Chi tene ’o mare”, “Lazzari “Ti amo”. La Emi me lo fece incidere e quando andai a felici”, “A me me piace ’o blues”, “A testa in giù”, “Can- Milano conobbi la grande Mina. Mi veniva a trovare in zone nova”. Il nero è il colore delle periferie di Napoli, sala di incisione, scelse anche la copertina del disco ed troppo spesso scarsamente illuminate, non sempre cura- era prodiga di consigli. Era il periodo in cui comincia- te con la stessa attenzione del centro città. Tante, troppe va a “nascondersi” per sottrarsi all’assillo dei media». “zone buie”, intese anche, metaforicamente, come man- Che ricordo ha dell’artista? canza di reali opportunità. Nero, scuro è anche il colore « Era una donna molto gradevole e mi dispiace di non della pelle di artisti come James Senese, Mario Musella avere una fotografia che mi ritrae insieme a lei. All’epoca con l’altro showman Franco Del Prete, grandi ispirato- non si aveva quest’abitudine. Resta uno dei miei miti e la ri già a metà anni ’60 del “nuovo suono” della musica stimo molto perché ha saputo proteggere la sua privacy di Napoli che insinuava il tanto apprezzato “Neapolitan allontanandosi da tutto quello che si riduce a mero bu- Power”, ben continuato da Enzo Avitabile, Fausta Vete- siness». Poi è venuta la raccolta “Neapolitan power i feel”. re & Nccp, Teresa De Sio, Gigi De Rienzo, Enzo Gra- Quel disco e quell’incontro costituirono il suo tram- « È un’antologia di “vecchi classici” e “nuovi classici” gnaniello, Ernesto Vitolo, Agostino Marangolo, Alma- polino di lancio? della canzone partenopea dove interpreto brani come: megretta, 24 grana, Marco Zurzolo, Maurizio Capone, « Certamente, perché fui introdotta nell’ambiente dei “Chesta sera” di Nino D’Angelo, “Campagna” di Ja- Sha One & La Famiglia. In oro, c’è la Napoli dorata dei “grandi” della musica. Questo mi consentì di fare i pri- mes Senese e Franco Del Prete, “Lazzarella” di Riccar- classici napoletani, l’oro di Napoli. Nel mondo, quando mi concerti entrando dalla porta principale. Ben presto, do Pazzaglia e Domenico Modugno, la classica “’O sur- si parla di musica italiana si parla di brani celebri come però, pagai lo scotto di non aver fatto la gavetta. Capii dato ’nnammurato” di Aniello Califano, “Maruzzella” di “’O sole mio” e “Torna a Surriento”. Non dimentico le che per farsi accettare nel difficile e complesso mondo Renato Carosone, oltre a tanti brani del mio “mito” Pi- canzoni dei miei primi ascolti da bambina che, con gran- della musica e della canzone occorre muoversi con estre- no Daniele come “Terra mia”, “A me me piace ’o blues”, de curiosità, si avvicinavano alla musica di Napoli con ma cautela, a piccoli passi e con grande umiltà. Nel frat- “Chi tene ’o mare”, “Canzone nova”, “Assaie” e “Laz- “Era de maggio”, “Scetate”, “Maruzzella”, “’O sur- tempo era morto il mio produttore e non avevo più chi zari felici”. La “produzione artistica” e gli “arrangia- dato ’nnammurato”, “Lazzarella”, “Malafemmena”, potesse produrre i miei dischi». menti” sono di Gigi De Rienzo; alla batteria c’è Agosti- “Bammenella”, e scopre i grandi Sergio Bruni, Raffae- E che cosa fece? no Marangolo, alle chitarre Franco Giacoia; alle tastiere le Viviani, Renato Carosone, Aurelio Fierro, Ria Rosa, « Partii dall’inizio. Feci jingle pubblicitari e cominciai a Ernesto Vitolo. Tra i tanti ospiti importanti ci sono Pep- Gilda Mignonette, Angela Luce, Mirna Doris, Gloria fare la corista per tanti cantanti famosi. Poi incontrai pino di Capri, James Senese, Enzo Gragnaniello, Lino Christian, Maria Paris». Peppino di Capri e fu la svolta». Cannavacciuolo, Marcello Colasurdo, Marco Zurzolo, “A testa in su”, invece? Perché? Solis String Quartet, Alfonso Deidda, Sha One, Patrix « È una raccolta di brani che non ho mai inciso in pre- « Sono stata la sua vocalist per nove anni. Ho girato il Duenas». cedenti uscite discografiche. Sono sette realizzati nel mondo con lui e con il suo coro. Quando presi coscien- C’è anche televisione e teatro nella sua carriera. 2015: “A testa in giù”, “Dolce Sweet M”, “Non si può za di aver fatto un’esperienza che mi aveva reso matura « La prima esperienza sul piccolo schermo fu la trasmis- leggere nel cuore”, “Voglio restare sola”, “Stammo buo- come cantante, dissi a me stessa che era giunto il mo- sione “Ritmi urbani” su Canale 21. Ero la conduttrice. no”, “Mentecuore”, “Sempe tu”; ed ancora le bonus mento di creare qualcosa da sola. Misi su una band e ini- Poi nel 1996 arrivò la telefonata di Antonio Annona, l’au- tracks di esperimenti, in chiave elettronica, realizzati nel ziammo a esibirci nei locali e nei night». tore delle musiche di un “Un posto al sole”. Mi chiese di 2001: “Lazzari felici”, “Canzone nova”, “Scalinatel- Qual è stato il suo primo album? essere l’interprete della sigla della soap televisiva su Rai la”». « La raccolta di canzoni che portavamo in giro. Erano 3. Lo sono tuttora. Nel 2007 sono stata protagonista, con Da un incontro con l’autore Bruno Lanza è nata una cover di brani di artisti del calibro di Sting, Prince, Ti- Gigi D’Alessio, Alessandro Siani e Sal Da Vinci, in diretta canzone con un significato particolarmente impor- na Turner e altri autori stranieri importanti». su Sky ,alla festa per il ritorno in serie A del Napoli dal- tante, “Vicino a te”. Di cosa parla? Poi cambiò genere e divenne anche cantautrice. lo stadio San Paolo. Nel 2010 sono stata con Lucio Dal- « Bruno mi venne a trovare l’estate scorsa in uno dei miei « Con il mio produttore Dario Andreano, il padre dei miei la, Josè Feliciano ed altri a “Napoli prima e dopo” su Rai concerti e cominciamo a parlare un po’ di sofferenze. Lui due figli, decidemmo di smettere con le cover e di dedi- 1 e poi su Rai 2 in “Napoli racconta”, programma di mi raccontò le sue, io le mie. Gli parlai dei miei figli, ne carci a dischi in italiano. Alcuni testi erano anche scrit- Giorgio Verdelli, con la conduzione di Enzo De Caro». ho due, una di 16 anni e uno di 20. È una canzone che sot- ti da me. Naturalmente la concorrenza con le mie colle- E il teatro? tolinea soprattutto il rapporto tra madre e figlia e dà un ghe che avevano produttori milanesi importanti mi ve- « Il debutto l’ho avuto al Sannazaro con lo spettacolo, di messaggio d’amore ai giovani. Da questa canzone è ve- deva soccombente per cui capii che mi ero avviata su un storie e canzoni, “Napoli Plebiscito Italia”, scritto da nuto fuori un progetto per le scuole ideato e realizzato percorso molto difficile. Per avere qualche possibilità me e da Dario Andreano. Sono ritornata sul palcosceni- insieme al professore Geppino Radin, presidente della sarei dovuta rimanere a Milano ma l’ìdea non mi entu- co, questa volta del Cilea, con un lavoro scritto per me Federazione tennis da tavolo di Napoli».