MEDIAVIVERE S.R.L
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presenta Una produzione MEDIAVIVERE S.r.l. “ con Kasia Smutniak Roberto Farnesi Massimo Poggio Lorenzo Ciompi Myriam Catania Cristina Moglia Massimo Ciavarro Magdalena Grochowska Regia di Raffaele Mertes Sei episodi da 100’ in onda da domenica 20 gennaio 2008 in prima serata su CANALE5 CREDITI NON CONTRATTUALI CAST ARTISTICO Kasia Smutniak GIULIA CORRADI Roberto Farnesi ANDREA ACCIARI con Massimo Poggio nel ruolo di GIACOMO DE SANTIS e con Lorenzo Ciompi LEONARDO DEL NEGRO Myriam Catania SILVANA CORRADI Cristina Moglia BIANCA CORRADI con Massimo Ciavarro GIUSEPPE AIELLO Magdalena Grochowska HELENA TREVOR LUCE Laura Glavan ADA Pamela Saino LUCIA Emanuele Bosi PIETRO Riccardo Francia ALFREDO Francesco Rossi Salvemini DAVIDE Todd Carter PHILIP LOCKMAN Giorgio Filonzi FRANCO Eugenio Marinelli COLONNELLO KGB E con in ordine alfabetico: Rosario Altavilla MAZZON Pierre F. Baudon SASHA Marco Casazza COLUMBO Vittorio Chia MARCO CEROCCHI Antonio Conte INGEGNERE FIORI Ilaria Cramerotti AGNESE Robert Dawson GENERALE LEWIS Alessandro Gruttadauria MARIO BISCA Arcangelo Iannace MARESCIALLO FILIPPI Jay Edward Natelle JOHN TURNER Giorgio Santangelo STEFANO CAST TECNICO Da un’idea di Giorgio Biavati Soggetto di serie Eleonora Fiorini Dante Palladino Head writer Eleonora Fiorini Soggetto Eleonora Fiorini Gerardo Fontana Paola Fossataro Dante Palladino Sceneggiatura Dante Palladino Eleonora Fiorini Grazia Giardiello Paola Fossataro Fabrizio Bettelli Patrizia Fassio e Domenico Matteucci Maura Nuccetelli Musiche Savio Riccardi Casting Rita Forzano Acting coach ed editor sul set Daniele Falleri Scenografia Stefano Giambanco Costumi Luigi Bonanno Suono in presa diretta Davide Magara Montaggio Ugo De Rossi Direttore della Fotografia Fabio Delle Fratte Delegato di produzione RTI Giuseppe Scrivano Story editor RTI Elena Sansonetti Supervisione alla produzione Rosa Urso Organizzatore Generale Roberto Alchimede Direttore di Produzione Massimiliano Pisechi Resp.Ufficio Stampa Endemol Italia Monica Tellini Edizioni musicali RTI Produttore musicale RTI Claudio Messina Ass. RTI alla prod. Musicale Paola Vanoni Resp.Comunicazione Mediaset Laura Marchese Ufficio Stampa Mediaset Andrea David Quinzi Produttore Esecutivo Mediavivere Giannandrea Pecorelli Produttori RTI Federica Caruso Luigi Forlai Prodotto per Mediavivere da Paolo Bassetti e Massimo Del Frate Regia della seconda unità Vincenzo Verdecchi Regia di Raffaele Mertes “Questa è la mia terra, venti anni dopo” Da domenica 20 gennaio debutta su Canale 5, in prima serata, “Questa è la mia terra, venti anni dopo”, una serie televisiva in sei episodi da 100 minuti realizzata da Mediavivere per RTI. La fiction è il seguito della saga di “Questa è la mia terra” che nel 2006, con una media di quasi 5 milioni di telespettatori a puntata ed una share del 21%, raccontò un decennio di storia italiana, dalla bonifica dell’Agro Pontino alla Seconda Guerra Mondiale, attraverso le travagliate vicende amorose di Giulia, Andrea e Giacomo e delle loro famiglie. In questa nuova serie ritroveremo Kasia Smutniak (Giulia), Roberto Farnesi (Andrea), Massimo Poggio (Giacomo), Myriam Catania e Cristina Moglia (rispettivamente Silvana e Bianca, sorelle di Giulia) e Massimo Ciavarro (il dottor Aiello marito di Bianca), affiancati da un nuovo antagonista: il ‘cattivissimo’ Lorenzo Ciompi (Leonardo). Accanto alle loro si intrecceranno le storie di nuovi personaggi: la bella Magdalena Grochowska (Helena), ed i giovani Emanuele Bosi (Pietro), Laura Glavan (Ada), Francesco Rossi Salvemini (Davide), Pamela Saino (Lucia) e Riccardo Francia (Alfredo), in un susseguirsi di situazioni e sentimenti che appassioneranno sia i telespettatori della prima serie che quelli che saranno conquistati dalla nuova. La regia è stata affidata ancora una volta a Raffaele Mertes coadiuvato da una seconda unità diretta dal regista Vincenzo Verdecchi. Le riprese sono iniziate a maggio e terminate ad agosto del 2007 e si sono svolte a Roma e dintorni, principalmente nella zona di Maccarese. “Questa è la mia terra, venti anni dopo” riprende il racconto a partire dal 1958. Siamo sempre nell’Agro Pontino ma tante cose sono cambiate: molti dei personaggi dell’epoca della bonifica sono scomparsi ed il paese, dopo la tragedia della guerra, è profondamente diverso. Il ‘boom’ economico dà vita a grandi speranze sebbene la situazione internazionale sia caratterizzata da una nuova guerra: la ‘guerra fredda’, con spie del KGB e agenti della CIA che si contenderanno i segreti legati alla costruzione di una centrale nucleare proprio sulle terre dell’Agro Pontino. Un fatto storicamente vero riferito alla centrale di Borgo Sabotino, realizzata alla fine degli anni ‘50 nei pressi di Latina. Ed è su questo sfondo storico che si intreccerà ancora una volta l’appassionante storia d'amore che lega Giulia, Andrea e Giacomo. Il ritorno di quest’ultimo, tredici anni dopo la fine della guerra, sconvolgerà gli equilibri e riaccenderà il cuore di Giulia che, nel frattempo, ha scoperto il legame segreto che per anni ha unito sua sorella Silvana ad Andrea… La centrale nucleare di Borgo Sabotino Frutto dell’iniziativa condotta dall’Eni, la progettazione della centrale nucleare di Borgo Sabotino, in provincia di Latina, ebbe inizio nel 1957 con la costituzione della società Simea, con capitale sottoscritto da Agip Nucleare (75%) e dall’Iri (25%). Il presidente dell’Eni Enrico Mattei assunse la presidenza dell’Agip Nucleare, mentre al vertice della Simea fu chiamato Gino Martìnoli. L’impianto, con un reattore a gas-grafite di fabbricazione britannica basato su tecnologia GCR Magnox, venne realizzato in quattro anni e all'epoca della sua entrata in funzione era il reattore più grande in Europa, con una potenza elettrica di 210 MW. Dall’inizio della sua attività nei primi anni ’60, fino alla sua chiusura, si calcola che la centrale abbia prodotto circa 26 miliardi di kWh. A seguito del referendum del 1987, svoltosi un anno dopo il disastro di Cernobyl (26 aprile 1986), la centrale venne dismessa insieme alle tre già realizzate in Italia: quella di Caorso (Piacenza), la più grande in Italia con una potenza di 800 MW, in funzione all’inizio degli anni Ottanta; quella di Trino Vercellese, la prima centrale nucleare italiana, costruita nel 1960, da 250 MW; e quella di Garigliano (Caserta), da 160 MW, in funzione agli inizi degli anni ’60, e chiusa già nel 1978. L’ultima centrale italiana, quella di Montalto di Castro (Viterbo), quasi ultimata, non entrò mai in funzione, dando inizio alla storia infinita della sua riconversione. Nell’aprile del 1991 la licenza di esercizio della Centrale nucleare di borgo Sabotino venne modificata per portare a compimento le attività necessarie alla messa in custodia dell’impianto. Nel 2000 è stato presentato il progetto di smantellamento dell’impianto. Il combustibile scaricato dal reattore, pari a 1.425 tonnellate, venne inviato in Inghilterra per il ritrattamento. L’inizio della storia…. Siamo nell’estate del 1958, le tre sorelle Corradi vivono ancora nelle terre bonificate dell’Agro Pontino. Giulia, che ha fondato un istituto per orfani di guerra, e suo marito Andrea, ora proprietario di un’azienda agricola, hanno due figli: Pietro, un giovanotto che sogna di diventare fotografo, e la sedicenne Ada, un’orfana dal carattere ribelle adottata dopo la guerra. Silvana, affermata attrice di fotoromanzi, si è sposata con il perfido costruttore edile Leonardo Del Negro, un cinico di pochi scrupoli dal passato misterioso. La terza sorella, Bianca, è invece felicemente sposata con il dottor Aiello, dal quale ha avuto una coppia di gemellini, e studia per diventare anche lei medico. Tutto sembra andare per il meglio quando inaspettatamente Giulia scopre che Andrea e sua sorella Silvana sono amanti. A sconvolgere la vita affettiva di Giulia si aggiunge il ritorno del suo ex marito Giacomo De Santis, tornato per affari sulle terre che furono di suo padre ma in realtà interessato esclusivamente alla costruzione di una centrale nucleare nell’area Pontina. Giacomo, infatti, è da diversi anni un agente del KGB ed è stato incaricato dai servizi segreti sovietici di carpire tutte le informazioni segrete sulla tecnologia della centrale. Appena arrivato Giacomo conosce casualmente la maliziosa Ada che si innamora di lui e tenta goffamente di sedurlo. Ma dopo tanti anni nel cuore di Giacomo c’è ancora Giulia, e l’uomo fa di tutto per riconquistarla ora che il suo matrimonio con Andrea è in crisi. Silvana, che finalmente è riuscita ad affermarsi nel mondo dei fotoromanzi, oltre al risentimento della sorella Giulia deve subire le angherie di suo marito Leonardo, che la domina e la umilia. Per riscattarsi la donna decide di ritrovare suo figlio! Un figlio segreto che Silvana ha avuto da Andrea negli anni della guerra e che ha abbandonato dandolo in affidamento. Ma la ricerca, a distanza di quasi 20 anni, si rivelerà difficile e drammatica. Giacomo, intanto, porta avanti la sua missione segreta e, senza rivelare le sue vere intenzioni, riesce ad entrare in affari con l’equivoco Del Negro per la costruzione della centrale dopo che quest’ultimo ha tentato inutilmente di impadronirsi dei terreni su cui sorge la scuola di Giulia per farvi costruire l’impianto nucleare. Intanto il KGB decide di inviare sul posto un altro agente, la bella Helena, la stessa che ha fatto entrare Giacomo nei servizi sovietici e che è anche stata la sua amante, e la donna scoprirà suo malgrado quanto sia cambiato Giacomo ora che è ritornato sulla sua terra….. “Questa è la mia terra venti anni dopo” Schede personaggi Giulia Acciari (Kasia Smutniak). Dopo la fuga di Giacomo ha potuto finalmente sposarsi con Andrea, con lui ha cresciuto Pietro (figlio di Giacomo) e adottato un’altra figlia, Ada, rimasta orfana durante la guerra. Donna forte e combattiva Giulia ha dato vita ad un istituto per gli orfani di guerra e farà di tutto per sottrarlo alle mire degli speculatori. Ma nel suo cuore è celato un doloroso segreto che non ha mai rivelato a nessuno e legato agli anni difficili della guerra. Andrea Acciari (Roberto Farnesi). Lui e Giulia sono una coppia di riferimento nell’Agro, hanno fatto tanto per la gente del borgo, che venne raso al suolo negli ultimi giorni di guerra.