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ISSN 1590-7716 Sezione per sezione i delegati all’Assemblea 2006
NOTIZIARIO MENSILE MARZO 2006 del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone del Club
In punta
Ezio Marlier di piccozza a Gressoney di piccozza La-Trinité sulla candela di Lysbalma in Un inverno da brividi,un'intensa una splendida stagione per i cascatisti. foto di Davide Camisasca. Con un inedito concatenamento Numero 3 - Marzo 2006 Mensile Sped. in abbon. postale 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Milano La Rivista LO SCARPONE 03 13-02-2006 14:27 Pagina 2
EDITORIA. L’atlante orografico “Soiusa” presentato alla Sede centrale
Sergio Marazzi, autore del nuovo atlante orografico, a tu per tu con il Monviso durante la presentazione dell’importante opera alla Sede centrale.
Alpi Orientali”. “Nella SOIUSA”, viene precisato in una presentazione del volume di 416 pagine in vendita al prezzo di 39 euro,“l’unificazione delle suddivisioni alpine nazionali, com- presa l’Alpenvereinseinteilung der Ostalpen (la suddivisione delle Alpi Orientali secondo i club alpini austro-tede- schi), si è potuta conseguire grazie all’ado- zione del più razionale concetto di biparti- zione alpina in Alpi Occidentali e Alpi Orientali (suffragato anche da fondamenti geologici e fitogeografici) invece di quello tradizionale di tripartizione del 1926, inac- cettabile in Austria e Germania. Tutto ciò ha potuto rendere la SOIUSA condivisibi- le in ogni paese dell’arco alpino, come auspicato dall’UIM”. I raggruppamenti montuosi delle Alpi Alpi: un’aria nuova (dalle due grandi parti alle 36 sezioni, alle 132 sottosezioni e agli 870 gruppi) sono nel volume gerarchicamente classificati, ognuno col proprio codice Anzi, antica identificativo alfanumerico, in stretto ordine orografico, seguendo lo spar- ll’interno del ciclo “Leggere la to delle tradi- tiacque principale dalla Bocchetta di montagna” organizzato dalla zionali sezio- Altare (già Colle di Cadibona, dove ABiblioteca nazionale del CAI è ni alpine del- le Alpi si staccano dagli stato presentato il 23 gennaio alla Sede la “Partizione Appennini) fino alla centrale del CAI, presenti il presidente delle Alpi”, Sella di Godovic (dove generale Annibale Salsa, l’autore Sergio articolata su hanno inizio le Alpi Marazzi e l’editore Luca Priuli, l’”Atlante tre parti, 26 Dinariche) e le innumerevo- orografico delle Alpi. SOIUSA”, suddivi- sezioni e 112 li catene secondarie con le relative sione orografica internazionale unificata gruppi, intro- diramazioni che a mano a mano si del sistema alpino (Quaderni di cultura dotta in Italia incontrano. alpina/Priuli & Verlucca editori, 2006). Si nel lontano “Duemila anni fa già Strabone tratta di un volume innovativo con un ric- 1926 dal Co- faceva iniziare le Alpi al Colle di chissimo compendio cartografico e illu- mitato geogra- Cadibona”, ha spiegato il presi- strativo, che offre a tutti la possibilità di fico nazionale dente generale. Più complicato e conoscere la nuova proposta di “sistema- e ormai obsoleta, costruendo non esente da qualche dispu- tizzazione” orografica delle Alpi alla luce dopo anni di ricerche e di La nuova partizione ta tra geografi, invece, deter- dell’attuale letteratura geografica alpina studi una nuova suddivisione minare il confine orientale europea, realizzata da Marazzi con il orografica, articolata invece è articolata su due delle Alpi, tra Austria e patrocinio del Club Alpino Italiano. su due parti (con esclusione parti anziché tre. Ungheria. “Le Alpi sono la L’obiettivo dell’opera, che ha già ricevu- quindi delle Alpi centrali), 36 spina dorsale dell’Europa, e to l’apprezzamento e il consenso da parte sezioni e 132 sottosezioni, Le Alpi assumono fin qui noi le abbiamo guar- di numerosi studiosi e accademici di alcu- nella quale le Alpi assumono il ruolo di sistema date più che altro da casa ne università italiane e d’oltralpe, oltre a finalmente il ruolo di sistema nostra”, ha detto ancora il quello di fungere da chiave di lettura della montuoso “europeo”, dove montuoso “europeo”, presidente Salsa, “dimenti- complessa orografia delle Alpi mediante si è ottenuta con un unifor- con un’armonica cando che la maggior parte una completa analisi dei suoi raggruppa- me criterio morfologico-alti- fusione dei del territorio è nello spazio menti montuosi e con l’ausilio di un’ap- metrico-alpinistico “un’ar- transalpino”. Quali sono le propriata cartografia, è anche quello di monica fusione dei raggrup- raggruppamenti prospettive della nuova par- superare le incongruenze e i contrasti esi- pamenti della partizione tizione delle Alpi? “Nei trat- stenti tra le diverse suddivisioni alpine delle Alpi debitamente aggiornata con tati internazionali il criterio adottato è nazionali, non sempre ispirate a fini e cri- quelli francesi delle Alpi Occidentali, con questo”, ha concluso il presidente genera- teri omogenei. quelli svizzeri delle Alpi Centrali e con le, “e gli enti che si occupano della monta- Il volume presenta quindi il superamen- quelli austriaci, tedeschi e sloveni delle gna dovranno tenerne conto”.
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L’aiuto del Club alpino Fondato nel 1931 - Numero 3 - Marzo 2006
Direttore responsabile Pier Giorgio Oliveti Direttore editoriale Gian Mario Giolito alla gente del Pakistan Coordinamento redazionale Roberto Serafin Segreteria di redazione Giovanna Massini e-mail [email protected] [email protected] “Facciamo qualcosa per i terremota- [email protected] CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Capuccini. ti himalayani” è stato l’appello lancia- CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19 to in dicembre dalle pagine dello cas. post. 10001 - 20110 Milano Tel. 02.205723.1 (ric. aut.) Scarpone. Il terribile terremoto dell’8 Fax 02.205723.201 CAI su Internet www.cai.it ottobre era una ferita ancora aperta (e Teleg. CENTRALCAI MILANO purtroppo ancora lo è) con oltre 55 C/c post. 15200207, intestato a: CAI Club Alpino Italiano Servizio Tesoreria mila morti, 80 mila feriti e oltre 5 Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano milioni di senza tetto. Abbonamenti al mensile Lo Scarpone In considerazione anche della storica La Rivista del Club Alpino Italiano 12 fascicoli del notiziario mensile e 6 del bimestrale illustrato: collaborazione tra CAI e Club alpino abbonamento soci familiari: € 10,90; abbonamento soci giovani: € 5,45; abbonamento sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90; abbonamento non soci in Italia: € 35,40; pakistano, la nostra associazione con supplemento spese per recapito all’estero € 19,00. delibera del Consiglio centrale del 4 Fascicoli sciolti, comprese spese postali: bimestrale+mensile (mesi pari): soci € 5,45, non soci € 8,20; novembre invitava i soci a contribuire € € mensile (mesi dispari): soci 1,90, non soci 3,30 alla creazione di un fondo per le popo- Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978: lazioni terremotate. Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc Via XX Settembre, 42 - 40050 Dozza (BO) - tel. e fax 0542/679083 La risposta è stata immediata e Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria Sezione Indirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a: generosa: il presidente generale comu- Club Alpino Italiano - Ufficio Redazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. nica infatti che al 31 dicembre risulta- Originali e illustrazioni di regola non si restituiscono. Le diapositive verranno vano versamenti per un importo pari a restituite, se richieste. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografie, schizzi, figure, disegni, senza esplicita autorizzazione dell’Editore. 4.487,60 euro. I fondi raccolti attraver- so il conto corrente 615242743314 intestato a “Raccolta fondi per aiuti ai ter- Servizio Pubblicità: GNP sas. Sede: via Udine, 21/a 31015 Conegliano, TV. remotati del Pakistan” (Banca Intesa Spa - ABI 03069 - CAB 09400 - coordi- Pubblicità Istituzionale: Susanna Gazzola tel. 011.9961533 - fax 011.9916208 - e-mail: [email protected] nate IBAN IT62 F030 6909 4006 1524 2743 314) verranno versati al Club Servizi turistici: 0438.31310 - fax 0438.428707 alpino pakistano e finalizzati a specifici progetti che lo stesso provvederà a e-mail: [email protected] / [email protected] segnalare. Nella foto un gruppo di portatori pakistani (da “Everest-K2 mon- Stampa: Elcograf - Beverate di Brivio (LC) Impaginazione: Adda Officine Grafiche SpA - Filago (BG) tagne di sogno” di Agostino Da Polenza , Ferrari editrice). Carta: bimestrale: 90 gr/mq patinata senza legno mensile: 60 gr/mq riciclata
Spedizione in abbonamento postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano In questo numero Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948 Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984 2 Battesimo per la SOIUSA 15 Implacabili milanesi Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini. di Carlo Lucioni La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione. 4 Un’esemplare collaborazione Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta elettronica o con supporti informatici, almeno quattro settimane prima della data di uscita Quelli della “Poincenot” (che corrisponde al primo giorno di ogni mese). Volti nuovi in via Petrella di Emilio Magni
Club Alpino Italiano fondato nel 1863 6 Quale progetto per le Alpi 16 Fidarsi o no di Abalakov? di Enrico Borghi di Fabrizio Ciani e Annibale Salsa Presidente generale Annibale Salsa 17 Un “forte” polo culturale Vicepresidenti generali Francesco Bianchi, Valeriano Bistoletti, Umberto Martini 7 Appuntamento al Palamonti Componenti del Comitato Francesco Carrer, Gianfranco Garuzzo, di Gian Celso Agazzi 23 I soci per i ragazzi del Nepal direttivo centrale Vincenzo Torti Consiglieri centrali Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, Luigi Brusadin, Lucio Calderone, Silvio Calvi, 8 Alpi Marittime, biblico esodo 24 Il libro “fa” l’alpinista Sergio Chiappin, Onofrio Di Gennaro, Luca Frezzini, Cecilia Genisio, Umberto di Adriana Muncinelli Giannini, Francesco Maver, Vittorio Pacati, Elio Protto, Francesco Riccaboni, 26 La mia vita al limite Francesco Romussi, Enrico Sala, Albino 9 Così divenni Biancastella di Reinhold Messner Scarinzi, Sergio Viatori, Ettore Zanella. di Harry Burger Revisori nazionali dei conti Giovanni Polloniato (presidente), Oreste Malatesta (in rappresentanza 40 Corsi ed esami del Ministero del Tesoro), Mirella Zanetti, Alberto Cerruti (supplente) 10 Cascate d’Italia Probiviri nazionali Carlo Ancona, Silvio Beorchia, di Oriana Pecchio, Davide RUBRICHE Giorgio Carattoni, Tino Palestra, Vincenzo Scarnati Chiesa e Diego Gobbi 12 Vetrina Past president Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, 18 Circolari Roberto De Martin, Giacomo Priotto 11 L’ultimo eroe dell’Eiger 20 Filo diretto Direttore generale Paola Peila 22 News dalle aziende 13 Rinasce la “Montagna” 27 Qui CAI Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di: di Piero Carlesi 34 Vita delle sezioni 37 Piccoli annunci 14 Dalle Langhe al Tibet 38 Bacheca Unione Internazionale Associazione di Andrea Adami 39 La posta dello Scarpone delle Associazioni Alpinistiche dei Club Alpini delle Alpi
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STRATEGIE. Intesa con il Fondo ambiente VIA PETRELLA. Completa to Un’esemplare IlIl nuovonuovo volvol t t n importante e positivo traguardo è stato raggiunto. Dal 30 dicem- collaborazione Ubre l’Organizzazione centrale del Club Alpino Italiano gira a pieno regime a percezione che si ha del CAI niente viene fatto in questa direzione. grazie al completamento dell’organico all’esterno del sodalizio credo Da queste considerazioni è partita l’i- reso possibile dalla deroga al blocco delle Lpossa essere considerata come dea di una collaborazione tra i due assunzioni previsto dalla Finanziaria 2005. uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo enti. Nel 2005 vennero proposte ed Ridisegnato l’organigramma della Sede del sodalizio stesso. Quando si parla effettuate durante la Giornata di pri- centrale, il direttore Paola Peila può final- con non iscritti ci si sente rispondere: mavera 10 escursioni di tipo naturali- mente annunciare l’entrata in servizio “Ah… ma voi fate delle cose difficili. stico-storico-artistico guidate dagli delle “nuove unità di personale”. Una No no, io su per le pareti non ci operatori naturalistici del CAI. Il risulta- soluzione molto attesa: il rafforzamento vengo”. Quando poi si riesce a parlare to è stato entusiasmante, tanto che lo della struttura organizzativa centrale era e a spiegare cosa realmente è e cosa stesso FAI ha chiesto di ripetere l’e- infatti considerata una premessa indispen- fa il Club Alpino Italiano l’atteggiamen- sperienza. Quest’anno le proposte, sabile, come la stessa dottoressa Peila to cambia. A riprova di que- autonome da parte degli aveva sottolineato in un’intervista allo sto la mia sezione (Ferrara) Gli operatori operatori naturalistici che Scarpone (novembre 2005, pagina 5), per apre tutti gli anni uno stand naturalistici del ne sono gli attori principa- il riposizionamento del Club alpino nel in un centro commerciale e li, sono 17. contesto della società civile, risultato di un ottiene lusinghieri successi Comitato scientifico Sarebbero state di più, proficuo lavoro con le istituzioni, dopo un proprio perché cerca di guidano alcune delle ma problemi interni al lungo periodo di stallo, fonte di limitazio- spiegare al pubblico le pro- Fondo Ambiente Italiano lo ni organizzative. prie finalità e la gradualità escursioni organizza- hanno impedito. “Confidiamo che il rafforzamento del- dell’approccio alla monta- te nella Giornata Sono sparse per tutta l’organizzazione centrale e la riorganizza- gna e la non obbligatorietà Italia e propongono escur- zione del personale”, precisa lo stesso di certi traguardi. Partendo di primavera sioni molto belle, tutte direttore, “permetta, con i necessari tempi da questo principio nel 2005, come concepite con un taglio particolare e di apprendimento e integrazione operati- presidente del Comitato scientifico studiate per avvicinare alla montagna va, di rispondere adeguatamente alle esi- centrale, presi contatto con il Fondo persone che non ci sono mai andate, genze dei soci e del territorio”. per l’ambiente italiano (FAI) per pro- in modo da mostrare che la montagna Giustificata la soddisfazione della diri- porre una collaborazione sulla non è solo fatica, che non è solo genza del Club alpino per la positiva con- Giornata FAI di primavera. Questa “montagna”. clusione dell’impegnativo iter che ha con- manifestazione giunge quest’anno alla In questa maniera, sfruttando il bat- sentito, alla fine del 2005, le otto assunzio- XIV edizione (25-26 marzo: vedere qui tage pubblicitario del FAI, si cerca di ni, in controtendenza rispetto alle attuali sotto il dettaglio) e propone l’apertura far vedere una delle tante facce del difficoltà del mercato del lavoro e che rap- straordinaria di ben 410 monumenti in CAI, forse quella meno conosciuta, presentano un segno di attenzione sociale 190 città, ha una grande visibilità e meno immaginata ma sicuramente del nostro sodalizio. mobilita migliaia di persone. Nello sta- non meno importante. La tabella pubblicata nella pagina a fian- tuto del FAI si parla anche di paesag- Antonio Guerreschi co mostra la nuova distribuzione del per- gio, ma all’atto pratico nella giornata Presidente del Comitato scientifico sonale area per area e gli uffici di compe- tenza, con importanti innovazioni che per- metteranno di ottimizzare e migliorare 25 e 26 marzo, appuntamento con la Bellezza complessivamente il funzionamento della struttura. l Fondo per l’Ambiente Italiano apre i tesori d’Italia in occasione della quat- tordicesima edizione della Giornata FAI di primavera in programma sabato 25 Ie domenica 26 marzo. Numerosi sono gli scenari che si offriranno ai visita- tori, dai Laboratori Scala Ansaldo a Milano a palazzo Giustiniani a Roma, dalle sedi museali delle 17 contrade di Siena e dai palazzi barocchi di Ragusa Ibla alle ville segrete della Riviera Ligure. CAI SEDE CENTRALE In questo “appuntamento con la Bellezza” posto sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana è prevista l’apertura straordinaria e gra- Via E. Petrella, 19 tuita di 410 monumenti in 190 città, ma diverse saranno anche le passeggia- te in aree archeologiche, borghi, paesi e cerchia di mura che per due giorni 20124 Milano saranno a disposizione di tutti i cittadini che desiderino visitarli. Tutto ciò avverrà con la collaborazione di migliaia di volontari in tutta Italia tra Tel. 02.2057231 i quali si segnalano gli operatori naturalistici del Comitato scientifico del Club Alpino Italiano. La Giornata di primavera, è spiegato in un comunicato, rappre- Fax: 02.205723201 senta anche un’occasione per avvicinare gli italiani alla causa del FAI chieden- do loro di contribuire alla salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale ita- www.cai.it liano attraverso l’iscrizione alla fondazione. Informazioni e un elenco completo dei monumenti aperti telefonando al numero 0141.720850 24 ore su 24.
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eta to l’organico nella nostra “casa comune della montagna” oll to to dell’Ordell’Organizzazioneganizzazione centralecentrale
Lo staff della Sede centrale al completo con il direttore generale Paola Peila, Via Petrella, ufficio per ufficio quinta da sinistra in prima fila. DIREZIONE [email protected] Paola Peila - tel. 02.205723204
AREA AMMINISTRATIVA-PERSONALE Servizi Assicurativi Andreina Maggiore - tel. 02.205723208 [email protected] Vera Varetti - tel. 02.205723207 [email protected] Ileana Arceri - tel. 02.205723206 [email protected] Segreteria Affari Generali Laura Palumberi - tel. 02.205723203 [email protected] Ufficio Tecnico Ambiente Emanuela Pesenti - tel. 02.205723205 [email protected] Roberto Gandolfi - tel. 02.205723212 [email protected] Loretta Console - tel. 02.205723204 [email protected] Simone Guidetti - tel. 02.205723233 [email protected]
Segreteria Presidenza e redazione [email protected] AREA ECONOMATO - PATRIMONIO Giovanna Massini - tel. 02.20572.221/242 [email protected] Paola Tiraboschi - tel. 02.205723232 [email protected] [email protected] Bilancio e budget OTC Acquisti beni e servizi OTC Annalisa Lattuada - tel. 02.205.23238 [email protected] Roberto Tomasello - tel. 02.205723239 [email protected]
Contabilità e rimborsi Acquisti beni e servizi sede Claudia Ferretti - tel. 02.205723211 [email protected] Barbara Dose - tel. 02.205723216 [email protected]
Protocollo generale Magazzino Spedizioni Silvana Spagnol - tel. 02.205723215 [email protected] Floriana Bergami - tel. 02.205723217 [email protected] Enrico Infantino - tel. 02.205723227 [email protected] Centralino reception Paolo Merati - tel. 02.2057231 [email protected] Ufficio Tecnico/Beni Patrimoniali Pietro Geroni - tel. 02.205723231 [email protected] AREA TECNICO - INFORMATICA Stefano Riva - tel. 02.205723218 [email protected] Servizi Legali Michele Vanellone - tel. 02.205723237 [email protected] Servizi alle Sezioni e assistenza informatica Francesco Amendola - tel. 02.205723228 [email protected] Cineteca Patrizia Scomparin - tel. 02.205723210 [email protected] Luciano Calabrò - tel. 02.205723213 [email protected]
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ARGOMENTI. Le molte e contraddittorie realtà della regione alpina Quale progetto per le Alpi
“Si pensa poco e si cammina poco verso il futuro. smo e il paternalismo, e quindi inefficaci per la costruzione di un Così si può solo rotolare dentro la modernità che vero modello produttivo per la montagna del Duemila. Perché di questo parliamo: senza un rilancio economico, pro- avanza. Salvo poi mobilitarsi e chiedere a gran duttivo e occupazionale, non si può né arrestare lo spopolamen- voce, con tanto di manifestazione dei sindaci, la to né venire incontro alle nuove domande di welfare di una superstrada del fondovalle in Valtellina o bloccare popolazione che - dove si stabilizza quantitativamente - invec- l’alta velocità in Val di Susa”. Basterebbe questa chia progressivamente e quindi produce maggiori richieste finanziarie a una società locale non più in grado di assicurare da frase per comprendere il senso della denuncia sola i cespiti da cui trarre risorse. Quando succede questo scatta apparsa nelle pagine del Sole 24 Ore sotto il titolo il corto circuito: i giovani se ne vanno, e con essi gli unici sogget- “Alpi, distretto senza progetto”. L’immagine delle ti in grado di produrre il reddito necessario per mantenere atti- va una società anziana e più necessitante di interventi. Se la poli- vallate alpine proposta da Aldo Bonomi nel tica non effettua la perequazione fiscale (come in questi anni) giornale della Confindustria appare tutt’altro che ecco la “desertificazione” dei territori. lusinghiera (“…è un distretto triste. Di cui ci E’ urgente quindi porre il tema del modello economico, del rilancio produttivo della montagna che pure è un consistente accorgiamo solo quando i lamenti territoriali giacimento di risorse oggi nuovamente contabilizzabili: acqua, diventano come in Val di Susa resistenza energia, ambiente, aria, legno, pietra sono tutti capitoli di una all’ipermodernità che avanza”) benché gli nuova economia che dalla montagna può produrre reddito, indicatori socio-economici risultino più alti rispetto secondo il nostro slogan “la montagna: da problema a risorsa, da risorsa a mercato”. al sistema Paese. Sulla necessità di condividere Il punto è trovare il giusto equilibrio ambientale (il famoso svi- con le società locali un progetto e una visione del luppo sostenibile) e mettere i territori montani e le loro popola- futuro intervengono ora, auspicando una rinnovata zioni in grado di governare le filiere produttive e godere del loro valore aggiunto. Altrimenti è una nuova colonizzazione. Ma per politica nazionale e trans-nazionale (europea) per fare questo servono scelte politiche vere, la volontà di applicare la montagna, il presidente dell’UNCEM Enrico davvero il principio di sussidiarietà, e non nuovi o antichi cen- Borghi e il presidente del CAI Annibale Salsa, tralismi (statali o regionali, cambia poco) che continuano a con- cepire la montagna come “il tesoro della corona”, di un regno approfondendo i temi sviluppati nel quotidiano evidentemente incentrato sulla metropoli o, peggio, di “periferia diretto da Francesco de Bortoli. dell’Impero”. Il punto è esattamente questo: in Italia si concepisce la monta- ldo Bonomi ha tratteggiato con la sua consueta capaci- gna come un puro spazio integrativo tra le grandi città, quando tà l’attuale situazione delle Alpi, da lui definite “distret- non come una barriera da spianare. Da ciò discendono risposte Ato ricco ma senza un progetto”. E non vi è dubbio che politiche errate, e la compressione (elevatasi in maniera forte in nella nuova piattaforma alpina, baricentro e tessuto connettivo questi ultimi cinque anni) degli spazi delle autonomie locali della di un nuovo sistema economico che dimentica (finalmente) il montagna. Occorre reimpostare l’edificio dalle basi, concependo concetto nazionalista di “spartiacque” (vedasi la brillante opera- invece la montagna non come mero territorio extraurbano, ma zione di Profumo con il sistema del Credito Bavarese) coesisto- come realtà specifica e molteplice, in cui convivono molti aspet- no oggi molte e contraddittorie realtà. Le Alpi italiane sono un ti (dalla montagna turistica a quella agricola, da quella manifat- concentrato di modernità e tradizione, antropizzazione e spopo- turiera a quella postindustriale). lamento. In questo occorre avere il coraggio di investire sulla sussidia- Lo spopolamento non è - in sé - né una maledizione divina né rietà istituzionale. Certo, i comuni montani sono troppo piccoli, un fenomeno automatico. Se guardiamo alla catena alpina ci troppo frazionati e di dimensioni non consone alle politiche di accorgiamo che esso è avvenuto solo in alcune zone: nelle Alpi promozione economica e alla logica essenziale delle economie di francesi, così come in quelle svizzere e come in quelle scala per l’erogazione dei servizi. E spesso le mentalità di cam- dell’Austria dell’Ovest, sono più le zone in cui si è registrato un panile sono i primi freni allo sviluppo. E’ per questo che occorre incremento demografico nell’ultimo decennio che uno spopola- rilanciare e sostenere l’esperienza delle Comunità montane, mento, che invece è maggiormente caratterizzante delle Alpi ita- strumento da riformare e rafforzare anziché penalizzare, come liane e di quelle piemontesi in particolare. Se consideriamo che fatto finora. Perché solo creando ambiti territoriali in cui econo- dal 1981 al 2000 la popolazione delle Alpi è passata da 13 a 14,2 mia, società e ambiente si integrano e si intrecciano è possibile milioni di abitanti ci accorgiamo che il fenomeno spopolamento governare dal basso una realtà così complessa. è soprattutto nostro, e che stiamo andando in controtendenza Occorrerebbe quindi una politica nazionale e trans-nazionale rispetto ai nostri partner transalpini. (europea) per la montagna, in cui l’Unione Europea, lo Stato, le Esso è evidentemente figlio della deindustrializzazione, della Regioni e gli Enti Locali cooperassero realmente e lealmente stagnazione del mercato turistico e della crisi dell’agricoltura creando una scala virtuosa della sussidiarietà incentrata sulla tradizionale: la combinazione di questi tre fattori ha certamente specificità montana: è il messaggio in bottiglia che lanciamo a inciso sulla demografia di molti comuni montani piemontesi. Ma questa legislatura parlamentare che va aprendosi. è figlio anche della scarsa sensibilità della politica ai temi della Enrico Borghi Annibale Salsa montagna, che ha prodotto politiche che oscillano tra il nostalgi- Presidente UNCEM Presidente CAI
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PALAMONTI. Nuovi appuntamenti Tra scienza e alpinismo ondiviso e promosso stra. La serata s’intitola significa- dalle commissioni cultu- tivamente “L’uomo con le ali”. Crale e medica del CAI Il 7 aprile viene presentato il Bergamo, “Sulle montagne del Gruppo alpinisti diabetici in mondo” è uno dei progetti che quota che propone un filmato hanno per teatro la prestigiosa girato nel corso di una spedizio- nuova sede del Palamonti. La ne al Peak Lenin (7134 m) in serie di serate scientifico-cultu- Pamir, dove vengono messi in rali si è aperta in gennaio con evidenza gli aspetti medici di Mario Merelli, l’alpinista di una salita realizzata da alpinisti Lizzola in Val Seriana che ha affetti da diabete giovanile di salito nel corso del 2005 ben tre tipo 1, accompagnati da quattro cime di ottomila metri: medici che hanno valutato le Annapurna, Broad Peak e modificazioni metaboliche in Shisha Pangma. Il 10 febbraio è quota. Nato con l’idea di salire la volta di Iztok Tomazin, medi- l’Aconcagua nel 2000, il proget- co-alpinista (anche guida alpina) to ha realizzato la salita al di nazionalità slovena. Nato nel Kilimanjaro, al Kenya e al Cho 1960, Tomazin ha partecipato a Oyu (8201 m). Notevole è la pre- 11 spedizioni su montagne di parazione atletica di questi alpi- ottomila metri, raggiungendo la nisti, basata fondamentalmente vetta in cinque occasioni. È sulla pratica dello sci di fondo, membro della Commissione dello sci alpinismo, del trekking medica della CISA-IKAR. e del ciclismo.Tutti i componen- Pratica deltaplano (campione ti del gruppo sono in grado di jugoslavo nel 1982) e parapen- produrre una performance dio (campione sloveno nel estrema con un attento autocon- 1983). Medico di base, dirige un trollo. Si dimostra così che anche centro di emergenza a Trzic. i diabetici sono in grado di rea- Il 10 marzo è ospite del lizzare imprese alpinistiche di Palamonti l’alpinista disabile di tutto rispetto in alta quota, Varese Oliviero Bellinzani che, dimostrando capacità di adatta- nonostante l’handicap, effettua mento a un ambiente molto osti- notevoli salite. In seguito a un co. Importante è aver raggiunto grave incidente in moto Oliviero un’ottima conoscenza di se stes- ha infatti perso la gamba sini- si, e ovviamente dosare attenta- Qui sotto il gruppo degli mente l’insulina. “Alpinisti diabetici in quota” Il 19 maggio il ciclo si conclude (ADIQ) al campo base del Pic con una serata dedicata al Lenin, 7134 m, la cui vetta è Filmfestival di Trento. stata raggiunta nell’estate 2005. Gian Celso Agazzi LO SCARPONE 03 9-02-2006 12:04 Pagina 8
PAGINE DI STORIA. Rievocato in occasione dei 25 anni del Parco naturale de lle Il terrore e la speranza In occasione delle celebrazioni per il venticinquesimo anniversario del Parco delle Alpi Marittime (www.parcoalpimarittime.it) sono state presentate l’11 settembre alle Terme di Valdieri due notevoli iniziative editoriali legate al progetto Interreg “Memoria delle Alpi”: la traduzione del drammatico memoriale dell’ebreo tedesco Harry Burger, passato dopo l’8 settembre 1943 nelle file della Resistenza con il nome di battaglia di “Biancastella”, e l’elaborazione anche in termini grafici di un’altra straordinaria rosissimi nella zona di occupazione italia- qualche anno relativamente tranquillo. La testimonianza, quella di Simone na poiché il nostro esercito non conse- figlia maggiore col marito riesce ad espa- gnava ai tedeschi gli ebrei che si trovava- triare a Cuba. Con l’arrivo dei tedeschi la Gockman che sfuggì alla no sotto la loro giurisdizione ma si limita- situazione si aggrava: il padre viene più deportazione nazista rifugiandosi va a inviarli in domicilio coatto in zone volte internato e infine deportato ad in varie località del Piemonte. dell’interno. Auschwitz. In seguito all’armistizio e alla conse- Rimasti soli, Harry e la madre sono Del memoriale di Burger viene guente ritirata in Italia dei reparti della inviati in domicilio coatto a Saint Martin offerto in queste pagine un IV Armata, molti degli ebrei in domicilio breve saggio. Del progetto coatto a Saint Martin Vésubie e molti altri “Memoria delle Alpi” realizzato saliti precipitosamente dalla costa Sui sentieri d e Azzurra tentano di passare, attraverso la con la collaborazione del Liceo montagna, in Italia dove si illudono di tro- • All’inizio degli anni ‘90 Simone Gock- linguistico di Saluzzo e degli vare la salvezza dal momento che gli ita- man scrive sulla sua vicenda un memo- allievi delle elementari di Borgo liani li hanno fino ad allora protetti dalla riale che, inedito e in lingua francese, deportazione. Ignorano che anche in deposita presso l’Istituto Storico della San Dalmazzo riferisce Adriana Italia sono in vigore dal 1938 leggi razzia- Resistenza di Cuneo che lo traduce e Muncinelli, collaboratrice li molto dure e rigorosamente applicate, pubblica nel 1995 sul n. 47 della sua dell’Istituto storico della ignorano soprattutto che l’ Italia è in rivista “Il Presente e la Storia”. Due corso di occupazione da parte dei tede- anni dopo Harry Burger pubblica negli Resistenza e della Società schi. USA le sue memorie: “Biancastella, a contemporanea in provincia di Il passaggio di questa massa di ebrei di jewish partisan in world war two”. Cuneo, responsabile del tutta Europa attraverso il colle delle • Nel settembre 1998 per la prima volta Finestre e, in numero inferiore, attraverso il passaggio degli ebrei dai colli Fine- progetto per conto dell’istituto. il Ciriegia è un vero e proprio esodo bibli- stre e Ciriegia viene rievocato con una co: si tratta di uomini, donne, vecchi, bam- marcia internazionale dai due versanti: ella valle Gesso della provincia di bini spesso in tenerissima età, tutti male o la “marcia della memoria” diviene negli Cuneo i colli Finestre e Ciriegia poco equipaggiati, carichi di fagotti e di anni una manifestazione costante, Nraccontano una storia europea bagagli. giunta oggi alla settima edizione. legata agli eventi più tragici del Tra questi ebrei in fuga c’erano Harry • Nel 2000, nell’ambito del progetto Novecento. Attraverso questi due colli Burger e sua madre Theresia, Simone provinciale “I sentieri della Libertà”, dopo l’8 settembre 1943 transitarono in Gockman con il marito, la figlia e gli vengono collocati tabelloni esplicativi fuga circa un migliaio di ebrei provenien- anziani suoceri. all’imbocco dei due sentieri che dalla ti dalla zona della Francia, che fino a quel I due Burger rappresentano ciò che parte italiana portano ai colli. momento l’esercito italiano aveva con- resta di una famiglia benestante di ebrei • Nel 2003 viene avviato il progetto trollato come alleato di Hitler. Gli ebrei viennesi travolti dalla persecuzione raz- Interreg “Memoria delle Alpi” nella francesi, ma soprattutto quelli stranieri ziale dopo l’annessione dell’Austria alla sezione storica dedicata alla seconda riparati in Francia in tempi diversi per Germania. Fuggiti in Francia attraverso guerra mondiale, alla Resistenza e alla sfuggire alla persecuzione razziale nei l’Italia, grazie alle disponibilità economi- persecuzione razziale. loro paesi di origine, erano affluiti nume- che che sono riusciti a salvare vivono • Nel 2003/2005, nell’ambito del pro-
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de lle Marittime il biblico esodo di un migliaio di ebrei perseguitati dai nazisti “Da quel momento Vésubie. Attraversato dopo l’8 settembre il colle delle Finestre, scendono a Valdieri dove sono raggiunti dal bando tedesco che fui Biancastella” ordina a tutti gli stranieri presenti nella valle di consegnarsi per l’internamento nel Come Harry Burger diventi il nostro quartiere generale campo di concentramento di Borgo san partigiano Biancastella lo per un po’ di tempo. Uno Dalmazzo: 349 si consegneranno e di essi spiega l’autore (che oggi vive degli uomini aveva grana- 329 saranno deportati ad Auschwitz il 21 te a mano tedesche. novembre. negli Stati Uniti) in questa Quando si tirava la lin- Harry, sua madre e un piccolo gruppo di pagina tratta dal memoriale guetta, la granata esplode- ebrei, anziché obbedire al bando, risalgono “Biancastella - un partigiano va dopo sette secondi. Il di nascosto le alture che conducono a ebreo durante la seconda guerra nostro compagno ne prese Madonna del Colletto, di lì scendono in una, tirò la linguetta e la valle Stura per trovare rifugio a Moiola, mondiale” pubblicato per gentile gettò nell’acqua. Il lago presso una famiglia contadina. E’ lì che concessione della University era pieno di trote e la Harry incontra un nucleo di militari deciso Press of Colorado sul numero 67 detonazione ne uccise un a resistere e si aggrega a loro. Inizia così la gran numero. Tutto quello che dovem- sua avventura partigiana che vivrà con il di “Il presente e la storia”, mo fare fu radunarle e portarle sulla nome di battaglia di Biancastella. La madre rivista semestrale a cura riva. Accendemmo il fuoco e mangiam- rimarrà fino alla Liberazione nascosta in dell’Istituto storico della mo pesce per cena. Non ritenevo legale vari luoghi della valle grazie all’aiuto dei questo modo di pescare, ma la guerra montanari e dei partigiani. I Burger emi- Resistenza e della Società era dura. Per la prima volta da anni mi greranno negli USA nel 1950. contemporanea in provincia di sentii veramente sicuro. Questi ragazzi Simone Gockman, salita da Nizza col Cuneo (corso Nizza 21, 12100 sapevano cosa stavano facendo. Mi fida- marito e la bimba di due anni, aveva invece Cuneo, tel.0171 445289, email: vo di loro, ma ero ancora ingenuo ed essi attraversato il colle Ciriegia. Discesa alle si approfittavano di me. Un giorno uno Terme di Valdieri, la famiglia sfugge alla [email protected]. Costo di ogni dei tenenti disse che voleva scendere a deportazione trovando rifugio, tra diverse numero15 euro). Ha 19 anni valle per scoprire come stava andando avventure, prima nei pressi di Boves, poi a Burger nel settembre del ‘43 la guerra. Ero l’unico in abiti civili, e mi Spinetta, successivamente sulle alture di chiese di prestargli il vestito. Sembrò la Demonte. quando decide di unirsi a un cosa giusta da fare, così barattai il mio Adriana Muncinelli gruppo di militari italiani che vestito con la sua uniforme e le mie scar- hanno scelto la resistenza pe con i suoi stivali militari. Mi andava- no bene, perché avevamo quasi la stessa d ella memoria armata. Sono passati quattro taglia. Egli partì quasi subito. Dopo anni da quando è stato alcuni giorni non era ancora tornato e fu getto Interreg, si consolida la diffusione costretto a lasciare Vienna con dichiarato disertore. Non pensai che della memoria di questi eventi attraverso questo fosse molto divertente; ora ero l’allestimento di un memoriale della la sua famiglia: quattro anni di bloccato nell’uniforme di un ufficiale deportazione, di prossima inaugurazione vita raminga, di paura, sempre italiano. I ragazzi risero e dissero che a Borgo San Dalmazzo; la collocazione, in in fuga dai nazisti. Ora da uomo d’ora in poi sarei stato un tenente di collaborazione con il parco delle Alpi braccato può finalmente prima nomina. Marittime, di una targa commemorativa a Nella tasca interna del cappotto trovai ognuno dei due colli; la segnalazione di trasformarsi in combattente... i documenti dell’ufficiale. Il suo nome un altro percorso tra le valli Stura e era Enrico Biancastella. Era nato a Bari Gesso dedicato al tema del rifugio offer- ro il più giovane nel mio nuovo ora sotto l’occupazione alleata, perciò to dal coraggio generoso di contadini e gruppo e questo mi faceva senti- non si sarebbe potuto rintracciare nulla montanari; la produzione di una serie di Ere bene. Avevamo intrapreso il se fossimo stati catturati dai nazisti. dépliant informativi sui percorsi ebraici e nostro cammino attraverso le montagne Presi il nome di quest’uomo. Da quel lo sviluppo di attività didattiche mirate ai fermandoci alla baita di un cacciatore. momento fui Biancastella. vari ordini di scuola sull’argomento. L’ufficiale in carica mi disse che ora ero Adottare una nuova identità mi anda- • Nel 2004/2005 in due dei laboratori uno di loro. Mi consegnò un fucile e va a pennello. La vita che avevo cono- didattici realizzati in collaborazione con affermò che ero un libero combattente, sciuto come Heinz Josef Burger era fini- l’Istituto Storico della Resistenza di un partigiano. Ciò sembrò davvero ta. Non sarei cresciuto, non avrei conti- Cuneo le classi quinte A e B del Liceo lin- solenne, e ne fui felice.Adesso sarei stato nuato il lavoro di mio padre, comprato guistico di Saluzzo traducono dall’ingle- capace di rispondere agli spari. Non sarei biglietti stagionali per l’Austria, Vienna se il libro di Harry Burger e i piccoli allie- più stato cacciato come un animale (...). e per l’opera. Le regole erano cambiate vi delle V elementari a tempo pieno di Ero orgoglioso e pieno di aspettative. del tutto e se fossi riuscito a sopravvive- Borgo San Dalmazzo analizzano il memo- Passammo la notte nella baita mangian- re a questa guerra avrei dovuto cambia- riale Gockman e lo trasformano libera- do cibo in scatola e dormendo sulla re anch’io. Con il nome Biancastella mente in fumetto bilingue su CD-ROM. paglia. Il giorno seguente proseguimmo, divenni subito una persona differente da Entrambi sono pubblicati sul n.67 di “Il arrampicandoci sempre più in alto sulle quella che ero stato prima. Divenni un presente e la storia”, che dedica a montagne. Giungemmo ad un lago e combattente della Resistenza. (…) “Biancastella” la sua copertina. (A.M.) trovammo un’altra baita che divenne il Harry Burger
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GHIACCIO. Cronache di una stagione da brividi, che ha favorito il diffondersi d CascateCascate d’Italiad’Italia L’inverno che sta per concludersi sarà ricordato per le temperature particolarmente rigide che, se da un lato hanno messo in crisi la vita e il traffico nelle pianure e nelle grandi città del nord, dall’altro hanno dato qualche soddisfazione in più agli appassionati di ice climbing (arrampicata su cascata ghiacciata). In queste pagine le cronache di tre eventi che hanno particolarmente coinvolto il popolo dei ghiacciatori al quale è dedicata in questo numero dello Scarpone anche una pagina della Commissione Berta, Yuri Parimbelli, Gian Luca appesa a un “crine di ghiaccio” in Val materiali e tecniche su un Maspes, Fabio Salini, Giovanni Ongaro, Brembana, e alcune altre linee magiche a innovativo metodo per la Gianluca Bellin, Kurt Hafner, Mario Fressinières, a Tarvisio, in Svizzera. Prihnot, Erik Svab, Luca Vuerich, Mario Prezioso risultato del tour, grazie al dia- sicurezza in arrampicata. Vielmo, Nicolò Berzi, senza dimenticare rio diffuso on line, è un data base delle zio Marlier, uno dei maggiori Massimo Piras “che scalava con cascate alpine con una gradazione della interpreti dell’arrampicata su Giancarlo Grassi, il padre della moderna loro difficoltà: una ricerca omogenea e Eghiaccio, è stato nei primi mesi del progressione su ghiaccio”, come ricorda attendibile grazie al prezioso confrontarsi 2006 il protagonista dell’Alpine Ice Tour, Marlier. tra Marlier e i suoi innumerevoli compa- concatenamento di salite delle principali La partenza è avvenuta il 26 novembre gni di cordata. cascate di ghiaccio delle Alpi. La quaran- dalla Valpelline nei pressi della diga di Oriana Pecchio tenne guida alpina valdostana ha scoper- Place Moulin con il pensiero rivolto a to le cascate nell’87 e da allora ha colle- Massimo Farina, il compianto alpinista zionato più di 250 vie nuove su colate di valdostano con il quale l’idea di questo ghiaccio e più di mille scalate su roccia e tour era stata concepita. Poi la frenetica ghiaccio, legandosi a compagni attività con andirivieni tra quali François Damilano, Jeff Il valdostano Ezio Engadina e Val Varaita, Valle Lowe e Patrick Gabarrou. Marlier è il d’Aosta e Val Brembana, Il suo progetto, sponsorizzato Valle dell’Orco e valli ossola- dalla Regione autonoma Valle protagonista ne, Val Daone e Val di Fassa, d’Aosta, dalla Comunità mon- dell’Alpine Ice Tour, in un viaggio al di qua e al di tana Monte Emilius, dal là delle Alpi, accompagnato Comune di Pollein e da alcune un originale da amici depositari della ditte di articoli sportivi concatenamento memoria storica del “cascati- (Grivel, Scarpa e Heli smo”. In Valle d’Aosta ha toc- Hansen), ha molteplici valen- delle principali cato anche la Valle di ze. “Non vado alla ricerca del- cascate ghiacciate Gressoney con un accompa- l’exploit”, spiega, “ma a tenta- gnatore speciale: Davide re di ricreare il tramite che l’alpinismo ha Camisasca, guida alpina e fotografo rino- da sempre rappresentato tra culture ed mato, autore della foto che compare sulla epoche diverse”. copertina di questo fascicolo dello Nel suo girovagare lungo l’arco alpino Scarpone. Marlier si accompagna ai ghiacciatori del Tra una cascata e l’altra spesso ci sono luogo, sia per un confronto tra modi stati anche tanti chilometri al volante, che IN VAL DAONE SUPERSFIDE diversi di vedere e interpretare le salite hanno costretto Marlier a passare ore in CON I FORTISSIMI su cascate, sia per dare luce ad altri prota- coda. Nell’attraversamento di Milano ha Ancora una volta, il 20, 21, 22 gennaio, la gonisti dell’arrampicata rimasti nell’om- condiviso con i comuni pendolari lo stress Val Daone (Trento) è stata la prima tappa bra per reconditi motivi.Tra i grandi nomi del traffico intorno alle grandi città. Il dell’Ice Master World Cup (www.daonei- del “ghiaccio” Massimo Datrino, Andrea freddo intenso di questo inverno gli ha cemaster.it), arrivato alla quinta edizione. Plat, Marco Farina, Rudy Buccella, permesso salite eccezionali, come la ripe- La valle come di consueto si è riempita di Cristophe Profit, Simone Moro, Piercarlo tizione di “Damocle”, la terribile spada atleti fortissimi provenienti da tutto il
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si della moderna arrampicata su strutture ghiacciate naturali e artificiali
mondo, che hanno espresso un insieme di Anche il valdostano Ezio Marlier ha Gian Carlo Grassi con Renato Isaia, sono tecnica e forza estreme e una grande abi- fatto tappa in valle durante il suo Alpin state dal 3 al 5 febbraio teatro di un lità nell’uso dei materiali sempre più Ice Tour (www.planetmountain.com) appuntamento che unisce l’agonismo e la innovativi, per poter superare i difficili salendo diverse cascate: “Il Sogno del spettacolarità: l’Ice Climbing Contest, tracciati della struttura allestita per la Gran Scozzese”, il “Cero di Placido” con considerato uno degli eventi collaterali gara, una delle più straordinarie mai rea- Cecco Vaudo e Andrea Gamberini, alle Olimpiadi di Torino. Per tre giorni lizzate. “Regina del lago” con Cristina Santini, alpinisti, amanti della montagna, curiosi e Oltre alla struttura in ghiaccio per la Hassan Keaik, Andrea Gamberini e visitatori si sono incontrati in alta valle gara di difficoltà ne è stata realizzata Mauro Cappelli. Marlier ha realizzato nell’atmosfera tipica della montagna un’altra ricavata da una piccola montagna anche riprese per la RAI come “Giazzo cuneese, accompagnati dalla musica occi- di neve artificiale alta circa 10 metri e pazzo” con Simone Moro, Beppe Ballico, tana e da una gastronomia di qualità, tagliata a metà, così da ricavarne un muro Francesco Vaudo, e il veterano Piercarlo immersi nel suggestivo contesto alpino ai un po’ strapiombante utilizzato per la Berta. Quest’ultimo, sempreverde guida piedi del Monviso. prova di velocità (che non faceva però alpina di Brescia, ha raccontato alcune Particolarmente riuscita è stata la sera- parte della Coppa del mondo) e come appassionanti storie sulle prime salite ta di venerdì con l’arrampicata in nottur- muro per i bambini delle scuole che erano delle cascate della valle, come “Il sogno na sulle cascate del lago di Pontechianale, numerosi, oltre che per chiunque avesse del Gran Scozzese” che fu così chiamato create artificialmente in un comodo anfi- voglia di provare. Il Teatro tenda, luogo perché rappresentava la massima espres- teatro con illuminazione artificiale. dove si è svolta l’estrazione dei pettorali sione di tecnica, linea e impegno e fu sali- Durante la serata musica e falò, vin brulè, degli atleti, ha ospitato una proiezione del to per la prima volta nei giorni del primo presentazione di suggestive sculture di grande alpinista Fausto De Stefani. meeting da due austriaci che il giorno pre- ghiaccio e balli occitani. Durante le gior- Le finali femminili della gara di difficol- cedente avevano scalato la “Regina del nate formazione delle cordate e partenza tà hanno visto trionfare la tedesca Ines Lago” dopo che tutte le altre cordate ave- per i diversi siti di arrampicata ed escur- Papert davanti all’italiana Anna Torretta vano rinunciato prima dell’ultimo tiro. sioni facoltative con racchette da neve. con un ottimo secondo posto e alla fran- Diego Gobbi Una conferenza con il ghiacciatore Joan cese Stephanie Maureau. Davide Chiesa Quintana con la proiezione del film Nella gara maschile hanno vinto a pari Sezione di Piacenza “Gavarnie” ha concluso questo “caldo” merito l’austriaco Harry Berger e lo sviz- week end. Dopo la trentina Val Daone zero Samuel Anthamatten; l’italiano VAL VARAITA, NEL BOLLENTE anche il ghiaccio dell’Ovest l’ha fatta da Herbert Klammer è risultato terzo. GHIACCIO DELL’OVEST protagonista in questo inverno particolar- Negli stessi giorni si è tenuto il meeting Le pendici del Monviso e la Valle mente freddo che gli amanti delle cascate “Pareti di cristallo” che ha richiamato Varaita, dove si è svolto il primo meeting ghiacciate ricorderanno a lungo. climber da tutta Italia e non solo: una di arrampicata su cascate che si ricordi, Davide Chiesa pacifica invasione sulle cascate della valle. organizzato nel 1988 dalla guida alpina Sezione di Piacenza Harrer, l’ultimo eroe dell’Eiger
ra l’ultimo reduce della storica scalata alla parete nord gue e venduto in milioni di copie. Del dell’Eiger, realizzata nel 1938 insieme con Anderl 1958 è un altro best seller, “Il ragno EHeckmair, Ludwig Vorg e Fritz Kasparek. E ora anche bianco”, dedicato alla scalata l’austriaco Heinrich Harrer se ne è andato, a 94 anni, il 7 gen- dell’Eiger e ripubblicato nel 1999 da naio a Freisach in Austria. Aveva legato la sua fama a un altro Mondadori, in cui il grande alpinista evento eccezionale, l’esilio in Tibet durante la seconda guerra e scrittore non si limita a raccontare mondiale, raccontato nel best seller “Sette anni in Tibet” da cui la sua versione dei fatti, ma ripercor- è stato tratto nel 1997 un film di Jean-Jacques Annaud con Brad re la storia della mitica parete dis- Pitt. Scappato da un campo di concentramento inglese in India, pensando gloria e giudizi (a volte Harrer raggiunse con un compagno il Tibet dove si conquistò piuttosto impietosi) sugli alpinisti l’amicizia del Dalai Lama. In realtà il noioso kolossal storico- che l’hanno affrontata, sofferman- spirituale di Annaud nulla ha aggiunto al personaggio. dosi in particolare su alcuni aspetti Harrer, morto a un anno di distanza dal compagno di cordata dell’epopea alpinistica. Heckmair, era entrato anche nella leggenda degli sport bianchi Notevole l’eredità lasciata da partecipando nel 1936 alle Olimpiadi come impeccabile disce- Harrer. Un museo di Freisach, in sista. Ma viaggiare e conoscere è stata la grande passione che lo Carinzia (tel +4342638108, e-mail: ha condotto in ogni parte della terra. Uno dei suoi viaggi più [email protected]), suo paese importanti è al centro di un libro recentemente ripubblicato natale, gli è stato dedicato in vita. Vi nella collana delle Tracce (CDA&Vivalda), scritto dal neoze- è conservata la sua cospicua collezio- landese Philip Temple e intitolato “Nel cuore della Nuova ne etnologica con rarissimi oggetti Guinea”, che racconta come Harrer abbia rischiato la vita per del Tibet, Sudamerica, Africa, Nuova realizzare delle riprese cinematografiche in condizioni partico- Guinea, Borneo e una quantità sterminata di fotografie. Tra le larmente precarie. La sua ultima avventura in Ladakh è del ‘91. grandi attrazioni del museo la fedele ricostruzione di una via di “Sette anni in Tibet”, uscito nel 1953, è stato tradotto in 48 lin- pellegrinaggio tibetana. Maser
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VETRINA. Leggere, sfogliare, guardare: le novità del mese Magico triangolo
Sfogliando il libro, realizzato con il contributo un lungo viaggio nelle stagioni mettendo a della Comunità montana del Triangolo frutto una consumata abilità di fotografo e Lariano, si rimane sorpresi e ammirati dai una capillare conoscenza di ogni anfratto nel grandi tesori della natura e della storia rac- meraviglioso “triangolo”. Emilio Magni si è a chiusi in questa “terra incantata di sua volta assunto il compito di indagare Lombardia” (è il sottotitolo del volume) vici- sulle numerose attrattive di queste terre nissima a Milano, a pochi chilometri da una integrando alla perfezione il “discorso” rea- pianura piena zeppa di industrie, di traffici, lizzato da Forno. di afrori. Qui si apre un paradiso ricco di Dopo un’introduzione e una panoramica sul Triangolo Lariano acque e di boschi, di prati e di rocce, con Triangolo Lariano, il volume esplora il monte di Oreste Forno ed Emilio Magni, panorami di rara bellezza. Punto di forza del Cornizzolo, il lago di Pusiano, il lago del Grafiche Boffi - Giussano (Mi), libro, i cui testi sono presentati anche in ver- Segrino, i Corni di Canzo, il monte 248 pagine patinate di grande formato, sione inglese, sono indubbiamente le imma- Bollettone, il monte Palanzone, il lago di fotografie a colori, 48 euro. gini di Oreste Forno realizzate alla stregua di Como e il monte San Primo. Home video
ESPLORAZIONI VERTICALI Alberto Peruffo. Ed ecco allo- ti introducendo il dvd nel IN DVD. Dove sono finite le ra in ogni proposta privilegia- computer. L’opera è stata videocassette con i capolavo- re contenuti culturali, poetici predisposta anche per una ri della cinematografia di e alpinistici, mettendo a con- fruizione didattica da parte montagna? Sparite, bruciate fronto l’attualità con un pas- delle scuole di alpinismo. sull’altare della tecnologia. sato di volta in volta glorioso Ora anche nel campo della o drammatico. Dopo avere in L’OMBRA DEL TEMPO. Chi cinematografia specializzata precedenza segnalato in que- si è sempre sentito poco la parola è passata in pieno ste pagine “La via invisibile” attratto dalle cupe scorriban- al sistema digitale dvd che di di Franco Michieli, passiamo de sotterranee degli speleo- marce in più ne ha in verità a tre novità inserite nel cata- logi dovrà ricredersi con que- parecchie: non esclusa la logo alla fine del 2005. LA MONTAGNA INVENTATA sto film (52’) realizzato da possibilità offerta allo spetta- Con un’accorta sceneggiatu- Andrea Gobetti (autore dav- tore di muoversi in scioltezza LA CATTEDRALE. E’ un film ra, il film affida una serie di vero magistrale dei testi e all’interno del documento di Pietro Dal Pra e Lorenzo appunti per una storia dell’al- speleologo lui stesso), Fulvio recuperando a colpo sicuro Nadali (29’) realizzato sulla pinismo al personaggio di Mariani e Claudio Cormio. le sequenze-chiave o stabi- sud della Marmolada lungo la una giornalista, incaricata dal L’ombra del tempo è quella lendo un percorso didattico. “Cattedrale”, una classica di suo editore di compilare un di cui vanno in cerca da E’ la Antersass, una piccola “Feo” Maffei, aperta nel lon- dossier retrospettivo, dalla mezzo secolo gli esploratori casa distributrice di Montec- tano 1983 con Paolo Leoni e scoperta della Valle Perduta delle grotte del Marguareis, chio Maggiore (Vicenza), a Mariano Frizzera. Dal Pra la (1778) alle gare di arrampi- montagna carsica delle Alpi proporre per prima in Italia, affronta in arrampicata libera cata di Bardonecchia (1885). marittime. Nella storia la salvo errori e omissioni, una con Michele Guerrini quale In realtà è una passione piut- grotta appare in forma d’om- collana di dvd tutti dedicati secondo di cordata raccon- tosto irragionevole quella che bra femminile, e si presenta alla montagna legandoli a un tandosi con molta naturalez- si materializza agli occhi della dichiarandosi figlia dell’ac- programma di serate culturali za, mentre Nadali provvede protagonista mentre sfoglia qua e del tempo. Seguendo il a richiesta. I primi titoli dimo- con abilità alle riprese. La alcuni classici della letteratu- filo dei ricordi di un veterano. strano che la nuova strada è salita è stata menzionata tra ra alpinistica reperiti alla lo speleologo Giuseppe stata intrapresa scegliendo le più rappresentative del Biblioteca nazionale del CAI, Dematteis, lo spettatore si con oculatezza tra il meglio 2005 dalle maggiori riviste di e le sue perplessità non sem- lascia sprofondare “alle radi- della produzione o addirittura alpinismo. Oltre al documen- brano sciogliersi nemmeno ci del cielo” dove assiste ad provvedendo a produrre “in tario che si conclude con l’ab- alla fine, quando l’autore alcune perigliose disostruzio- proprio” documentari affidati braccio dei due compagni di Enrico Camanni le offre una ni, allo strisciare in impossi- a scrittori e cineasti più che scalata al termine degli ultimi chiave di lettura per capire bili cunicoli, al laborioso collaudati. tiri, sotto la minaccia di un l’amore per queste montagne recupero di un infortunato, e “L’intento è di non limitare temporale, il dvd propone la continuamente reinventate può misurare i rischi a cui si le proposte a una buona con- relazione della via, un’irresi- nella fantasia degli alpinisti. sottopongono questi irriduci- fezione estetica”, spiega stibile dichiarazione d’amore Il film girato da Vincenzo bili amanti delle tenebre Paola Lugo (paolalugo@intrai- di Guerrini per la Marmolada Pasquali dura 106’. Gli extra attraverso le parole di Pier- sass.it), responsabile della e la biografia dei protagonisti. inseriti nel dvd riguardano le giorgio Baldracco, esperto collana per conto della casa Da notare che, dei tre dvd opere pubblicate da Caman- speleologo e attuale presi- editrice Antersass (multivi- segnalati in questa rubrica, ni, una breve storia dell’alpi- dente generale del Corpo [email protected]) la cui dire- “La Cattedrale” risulta il più nismo e i testi recitati nel film nazionale soccorso alpino e zione artistica è affidata ad richiesto dal pubblico. che possono essere stampa- speleologico. (R.S.)
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