La Flora Vascolare Del Lazio
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INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, 42 (1) 187-317, 2010 187 La Flora vascolare del Lazio B. ANZALONE†, M. IBERITE e E. LATTANZI ABSTRACT - The vascular flora of Lazio (Central Italy) - The long and meticulous data raising on the vascular flora of Lazio region, started by Giuseppe Lusina, then carried on by Bruno Anzalone and finally inherited by Edda Lattanzi and Mauro Iberite, represents a first working phase lasted 60 years and is briefly introduced in this paper. The vascular flora of Lazio region currently consists of 3330 units and 3146 species, divided into 150 families and 896 genera. For each unit the following information is provided: synonym(s), commonness in the regional territory, IUCN threatening status, geo- graphical areas in which it occurs, ideal altitude range and habitat. Since the publication of the latest regional checklist (1996-98), the total amount of units increased from 3185 to 3330 (+4.46%); this is mainly due to the substantial and lively contribution of floristic and taxonomic studies provided both by researchers and by amateurs. Due to the complex geological and environmental patch as well as to the geographical position of Lazio region, this flora is to be considered one of the richest in Italy. Finally, a summarizing outline is given of the priority vascular plants of the region: 1) very rare units, 2) possibly extinct units, 3) threatened units, 4) units uniquely occurring in Lazio region, 5) non-native units; an outline that can serve as an up-to-date scientific tool in managing the floristic heritage of Lazio region. Key words : Central Italy, Lazio, regional flora, vascular flora Ricevuto l’11 Marzo 2010 Accettato il 2 Aprile 2010 PREMESSA,BIODIVERSITÀ E FLORE Conoscere, quantificare e tutelare la Biodiversità è mondiale; ciò è possibile solo mediante la produzio- considerato attualmente uno degli obiettivi primari ne di liste di specie vegetali facilmente accessibili di tutta la comunità scientifica e dei governi sensibi- (database e flore). li alle problematiche ambientali (GOTELLI, COLWELL, Nella formulazione della Rete Natura 2000, nata 2001). Nel settembre 2002 la Commissione Mon- dalle due Direttive comunitarie “Uccelli” 79/409/ diale per lo Sviluppo Sostenibile (CSD) riunitasi a CEE e “Habitat” 92/43/CEE, la conoscenza della Johannesburg (Repubblica Sudafricana) ha stabilito flora ha assunto un ruolo determinante sia per le l’obiettivo globale del 2010, rappresentato dall’impe- conoscenze di base che per le successive applicazioni gno di tutti i Paesi firmatari ad intraprendere inizia- nel campo della definizione della qualità dell’ambien- tive per ridurre significativamente la perdita di te naturale e della pianificazione territoriale1. Biodiversità del Pianeta entro tale anno. Questo «Solo la corretta attribuzione tassonomica di una evento ha ribadito quanto già previsto nell’ambito entità rende valida qualsiasi ulteriore indicazione di delle attività relative all’applicazione della Conven- carattere biogeografico, ecologico e vegetazionale zione per la Biodiversità (CBD) del 1992, ratificata in […] e rende possibile una puntuale valutazione dello Italia con legge n. 124 del 1994. stato di conservazione dell’ambiente, così come ci Dal 2002, la European Plant Conservation Strategy, viene richiesto dalle varie convenzioni internazionali emanata dal Consiglio d’Europa, insieme alla Global per monitorare i cambiamenti globali in atto» Strategy for Plant Conservation (GSPC), adottata dalla (SCOPPOLA, BLASI, 2005). CBD, rappresentano il riferimento di partenza per Nei metodi e criteri adottati per definire le Important realizzare e implementare le strategie nazionali relati- Plant Areas (IPAs) l’analisi a scala regionale della flora ve alla conservazione del patrimonio vegetale. Uno è considerata particolarmente importante poiché per- degli obiettivi operativi della GSPC esprime la neces- sità di conoscere e documentare la diversità vegetale 1The Habitats Directive, Consolidate version 1.1.2007 - http://ec.europa.eu/environment/nature/legislation/habitats directive/index_en.htm. 188 ANZALONE et al. mette di valutare con più precisione il valore conser- bili notizie, edite o inedite, relative ad ogni singola vazionistico delle diverse specie (BLASI et al., 2009). specie, sottospecie e varietà di piante vascolari spon- La checklist aggiornata della flora vascolare italiana tanee e avventizie nel Lazio. Il lavoro, non completa- (CONTI et al., 2005, 2007), così come la Flora to da Lusina, fu ripreso, alla sua scomparsa (1963), d’Italia di PIGNATTI (1982), presentano le informa- da Bruno Anzalone, che già da alcuni anni collabo- zioni floristiche ad un dettaglio regionale. Va inoltre rava con lui, e che si trovò ad ereditare, insieme allo sottolineato come le cartografie floristiche a diversa schedario, l’impegno di proseguire e completare l’o- scala (europea, nazionale e regionale) possano essere pera stessa. realizzate solo grazie a liste floristiche dettagliate, Negli anni successivi quest’ultimo ha continuato la compilate sulla base di dati bibliografici, d’erbario e rassegna bibliografica con diversi contributi (LUSINA, di campo (KURTTO et al., 2007; POLDINI, 2002). È ANZALONE, 1966; ANZALONE, 1981 e 1994)2. vero inoltre che le flore regionali rappresentano i L’intento dell’autore era inoltre di pubblicare il con- repertori analitici della biodiversità vegetale ad una tenuto dello schedario floristico, non soltanto come scala particolarmente significativa e questo è valido un semplice elenco di specie, bensì come una rasse- soprattutto per l’Italia centro-meridionale che, nel- gna in cui per ciascuna entità fosse indicata la distri- l’ambito dell’hotspot “Bacino del Mediterraneo”, buzione geografica nella regione, nonché tutte quelle costituisce una delle aree più importanti in termini osservazioni e commenti che, caso per caso, apparis- biogeografici. sero opportuni. La base di questo lavoro, in continuo aggiornamento, è costituita dai dati bibliografici, dai INTRODUZIONE (a cura di Bruno Anzalone, luglio 2007) dati inediti provenienti da diversi studiosi, verificati Le piante che crescono spontanee nella nostra sul campo oppure su saggi d’erbario, dalla continua e Regione sono state oggetto di interesse e di studio già meticolosa consultazione dell’erbario storico regiona- da molti anni. le (Erbario Romano) e dell’Erbario Montelucci, con- servati presso il Museo Erbario (RO) del Dipartimen- Risale agli inizi del sec. XIX la “Flora Romana” di to di Biologia Vegetale dell’Università degli Studi di MARATTI, pubblicata nel 1822 dopo la morte dell’Autore e pertanto in realtà compilata nel secolo Roma ‘La Sapienza’, ed infine dalle raccolte persona- precedente, opera che pur con tutti i suoi cospicui e li di Bruno Anzalone stesso che hanno dato origine ad una corposa collezione anch’essa conservata numerosi difetti rappresenta un primo tentativo di nell’Erbario della Sapienza. far conoscere tutta la flora della nostra Regione. Le diverse sollecitazioni provenienti dal mondo acca- È del 1818 il “Prodromo della Flora Romana” di demico e dagli Enti deputati alla tutela e gestione del SEBASTIANI e MAURI, preceduto, negli anni 1813 e territorio, indussero Anzalone a produrre, per conto 1815 da due lavori del solo SEBASTIANI sullo stesso della Regione Lazio, un Elenco preliminare delle pian- argomento, inclusa, nel secondo, la flora spontanea te vascolari spontanee del Lazio (ANZALONE, 1984) dei ruderi del Colosseo. Il Prodromo elenca 1700 che, pur essendo appunto un semplice elenco, ha piante, tutte poi riportate nel successivo e ben più costituito un importante punto di riferimento per cospicuo “Prodromo” di SANGUINETTI, pubblicato tutti coloro che, a diverso titolo, si sono interessati di nel 1864, che si riferisce però, come il precedente, flora, vegetazione e paesaggio, sia per motivi di stu- non al solo Lazio (esclusa la parte meridionale a sud dio che di gestione del territorio. Questo elenco è di Terracina) ma a tutti i territori dell’allora Stato stato poi aggiornato con due contributi successivi Pontificio (Umbria e Marche). Vi sono elencate quasi (ANZALONE, 1996, 1998), sempre limitati alla sem- 2300 specie e per ciascuna è data la descrizione e, in plice elencazione delle singole entità. maniera assai approssimata e quasi sempre incomple- Alla fine degli anni ‘90, anche con l’intento di dare ta, la distribuzione nel territorio. L’Autore si avvalse, un maggior impulso a questa ricerca, si è costituito oltreché, come detto, del lavoro di Sebastiani e Mauri un gruppo di lavoro, composto dagli autori di questa anche di altre pubblicazioni dello stesso Mauri e della pubblicazione, che ha proseguito l’opera di riunire, Fiorini Mazzanti, nonché delle segnalazioni di rinve- vagliare e verificare l’enorme mole di dati bibliogra- nimenti da parte del marchigiano Orsini e di altri. fici, inediti e d’erbario che si sono prodotti negli ulti- Alla fine del secolo XIX fu messa in cantiere da Pietro mi anni (dal 1995 in poi), integrandoli con le infor- Romualdo Pirotta ed Emilio Chiovenda, illustri mazioni dello schedario cartaceo iniziato da Lusina. botanici romani, la redazione di una ‘Flora Romana’ La recente pubblicazione del volume sullo stato delle che avrebbe dovuto raccogliere tutte le conoscenze conoscenze floristiche dell’Italia ha fatto il punto, storiche, bibliografiche, floristiche e tassonomiche regione per regione, sull’enorme mole di dati biblio- sul territorio laziale. Di quest’opera però fu pubbli- grafici. Anche per il Lazio è stata prodotta una cata, purtroppo, solo una parte