Sondaggi Ed Elezioni
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a cura di Ilvo Diamanti Luigi Ceccarini Sondaggi ed elezioni Le regole del gioco e della comunicazione XI Convegno Internazionale SISE Pordenone, 13-14 marzo 2013 © SISE, Società Italiana di Studi Elettorali www.studielettorali.it Prima edizione ottobre 2013 Pubblicato da SISE – Firenze (Italy) ISBN 978-88-907-8181-0 Indice Introduzione, di Ilvo Diamanti x Note dei partecipanti alla tavola rotonda, di Antonio di Bella, Ilvo Diamanti, Nando Pagnoncelli, Eric Jozsef e Reimar Zeh xiii Parte prima I SONDAGGI PRE-ELETTORALI 1. La capacità predittiva dei sondaggi pre-elettorali pubblicati in occasione delle elezioni politiche italiane del 2013, di Giancarlo Gasperoni 2 2. Pre-election poll accuracy: meta-analysis as multilevel approach, di Rosario D'Agata e Venera Tomaselli 23 3. I sondaggi verso le elezioni politiche del 2013, di Maurizio Pessato 39 Parte seconda COMUNICAZIONE ED ELEZIONI 4. Problematica costituzionale della diffusione dei sondaggi elettorali, di Leonardo Bianchi 51 5. Diffusione di sondaggi e campagna elettorale: definizioni più certe, contesti più indefiniti, di Marina Caporale 64 v 6. Menzogna politica, fra immaginazione e insegne pubblicitarie: una riflessione filosofico-politica, di Orsola Goisis 89 7. Alla prova dei fatti? Elezioni 2013, crisi economica e informazione politica in Italia, di Marco Calabrò 99 Parte terza LA CAMPAGNA ELETTORALE 8. Usi e condizioni delle strategie elettorali: il caso del “negative campaigning”, di Luca Cordani 123 9. Una campagna «emblematica»: il rapporto tra simboli di lista, media e propaganda, di Gabriele Maestri 139 10. Modelli di campagna elettorale e consulenza politica. Un focus sui parlamentari siciliani, di Rossana Sampugnaro e Francesca Montemagno 153 Parte quarta SOCIAL MEDIA ED ELEZIONI 11. Follow the leader: dinamiche relazionali e modelli di attività su Twitter dei follower dei principali leader politici italiani durante la campagna elettorale del 2013, di Cristian Vaccari e Augusto Valeriani 189 12. Twitter e trending topic: solo pointless babble o un third place di discussione politica?, di Rita Marchetti, Diego Ceccobelli e Davide Gazzé 216 vi 13. Stili di presenza dei leader politici su Twitter, di Sara Bentivegna 243 Parte quinta I PARTITI E LE COALIZIONI 14. Il meccanismo delle multicandidature alle elezioni 2013: autoreferenzialità o semplificazione?, di Luigi di Gregorio e Michele de Vitis 265 15. Le liste non partitiche e lo smisurato ampliamento dell'offerta nelle elezioni comunali, di Roberto de Luca 294 16. Da Giorgio Almirante a Mario Monti. La vicenda politico- elettorale del partito di Gianfranco Fini, di Lucia Montesanti 324 17. Primarie e Parlamentarie: il “mito fondante” di un partito senza fondamenta, di Terenzio Fava 351 Parte sesta IL VOTO E GLI ELETTORI 18. Il voto degli italiani all'estero. Uno studio sulla comunità italiana di Sidney, di Marco Morini 381 19. Tra Destra e Sinistra. Un'analisi sull'auto-collocazione politica degli elettori a 5 Stelle, di Stefano Camatarri 407 20. La provenienza degli elettori del Movimento 5 stelle: indagini campionarie e Modello di Goodman a confronto, di Rinaldo Vignati 419 vii 21. L'evoluzione del voto differenziato tra Camera e Senato, 1987-2008, di Andrea Pedrazzani e Luca Pinto 440 viii ix INTRODUZIONE Ilvo Diamanti Presidente della SISE, Società Italiana di Studi Elettorali Presentiamo, in questo eBook, i testi elaborati e proposti in occasione dell'XI Convegno Internazionale della SISE, Società Italiana di Studi Elettorali, il 13-14 marzo 2013 a Pordenone. L’argomento del convegno, in questa occasione, ha affrontato una questione divenuta sempre più importante, nelle occasioni elettorali. Mi riferisco alla relazione fra opinione pubblica e comportamento di voto. Più specificamente, al ruolo che hanno assunto i sondaggi d’opinione e le strategie di marketing, soprattutto nella comunicazione pubblica mediatica. Si tratta di temi che in Italia hanno acquisito grande evidenza, soprattutto negli ultimi vent’anni, dopo la “discesa in campo” di Silvio Berlusconi. Il quale ha imposto una versione della politica come marketing, costringendo tutti gli altri attori politici a inseguirlo e a seguirlo sul medesimo terreno. Con esiti perlopiù deludenti. Tuttavia, questo modello di rapporto con la politica e con il voto non l’ha inventato Berlusconi, il quale semmai l’ha innovato, servendosi delle proprie risorse e delle proprie competenze. E approfittando del vuoto creatosi nel sistema politico italiano dopo la fine della Prima Repubblica. L’uso dei sondaggi d’opinione e delle tecniche di comunicazione e di marketing nelle campagne elettorali, però, ha una storia lunga e tradizioni consolidate. Negli Usa e in Europa, dove, da decenni, costituisce un approccio sperimentato. Anche perché le campagne elettorali, ormai, non finiscono mai. Sono “permanenti”. Finalizzate a costruire il consenso intorno alle politiche e ai governi, oppure a contrastarlo. Quel che è sempre più evidente, però, è il loro cambiamento nella “percezione” degli elettori e dei cittadini. Ma anche nella “presentazione” sui media. Nella “democrazia del pubblico”, infatti, i sondaggi hanno sostituito le tradizioni tecniche di rilevazione e di comunicazione della domanda sociale, fondate sulla partecipazione e sull’organizzazione di partito. Sono divenuti, sempre più, strumenti di “orientamento” del consenso. Comunque, di definizione dei “valori” di riferimento, su cui fondare l’identità sociale del sistema. In altri termini: rilevando “l’agenda” delle priorità dei cittadini, in effetti, si contribuisce a imporla. Tuttavia, in tempi di “democrazia del pubblico”, i sondaggi e i x pollster sono divenuti anche – e sempre più – parte della “messa in scena della politica”. Elementi essenziali dell’infotainment e del politainment. Per cui i contenuti e i dati delle inchieste diventano utili in quanto parte dello spettacolo. E i pollster, a loro volta, attori. Anche e tanto più in quanto garanti del rigore scientifico del sondaggio presentato. Così, i sondaggi sono divenuti frequenti, anzi, “fissi” nei notiziari e nei programmi di informazione, ma anche nei talk. E i pollster interagiscono, a loro volta, con gli altri “attori” del campo mediatico: presentatori e conduttori, ospiti di diversi ambienti e diversi mondi. Per questo i sondaggi e i pollster vanno studiati al di là delle informazioni e dei dati che forniscono, delle risposte che danno. Perché il valore del loro “prodotto” è simbolico, entra nel mercato e nello scambio comunicativo. In misura e in modo crescente. Al tempo stesso, vanno analizzati i sistemi di regole, vincoli e controlli adottati nei diversi contesti nazionali, nei diversi livelli della competizione elettorale, per fare fronte ai mutamenti che hanno trasformato i diversi aspetti e attori della competizione elettorale. Non solo la logica del rapporto fra elezioni, partiti e voto. Anche i media, le tecnologie, le professioni. È in questa direzione e lungo questi indirizzi che si è sviluppato il Seminario di studi. In due giorni dedicati, dapprima, al confronto – nel corso della tavola rotonda di apertura dei lavori - fra esperti di diversi Paesi – gli USA, la Germania e la Francia, oltre all’Italia - e di diverse aree disciplinari. I media, la comunicazione, il diritto, le scienze politiche e sociali, la rete e i social media, le indagini demoscopiche. Gli stessi ambiti che hanno caratterizzato, in seguito, l’approfondimento in sei panel tematici. Nel complesso, hanno partecipato al Seminario Internazionale circa trenta relatori, studiosi e specialisti, in larga misura nostri soci. O che lo sono divenuti, proprio in questa occasione. Va sottolineato come il Convegno, per quanto i suoi interessi si rivolgessero oltre l’attualità, abbia offerto un’opportunità importante per riflettere e discutere su una stagione elettorale dove le elezioni politiche di febbraio hanno costituito una svolta importante per il sistema politico e le istituzioni. Ma anche per la Germania, dove in settembre si vota per rinnovare il Bundenstag, il Parlamento federale. Il Seminario ha, dunque, offerto molteplici spunti di dibattito, riflessione, approfondimento, sotto il profilo scientifico, tecnico e specialistico. Ma ha anche fornito un’occasione di incontro per studiosi che, normalmente, si incontrano sui libri e sulle riviste di settore. Ha costituito, dunque, un luogo di formazione e di rafforzamento per una xi comunità scientifica, che non è solamente “scientifica”. È anche una “comunità”. Fatta di persone e di relazioni. Come sempre, queste iniziative sono possibili e riescono perché c’è chi le prepara, le sostiene, le promuove. E chi lavora. Prima, durante e anche dopo. Questa iniziativa ha potuto avvalersi della collaborazione del Gruppo Studi Storici e Sociali Historia di Pordenone e del liMes Club Pordenone- Udine-Venezia, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Ringrazio, inoltre, i colleghi e amici del Comitato Scientifico della SISE per l’opera svolta, non solo in questa occasione. Un riconoscimento particolare a Gabriele Bracci, segretario della Società. E grazie, infine, a tutti coloro che hanno partecipato, presentato relazioni, proposto e pubblicato documenti e materiali. Contribuendo a formare e a riprodurre la tradizione degli studi elettorali in Italia. E a rafforzare il ruolo della SISE, fra gli specialisti ma anche fra gli attori politici e istituzionali. Urbino-Pordenone, 9 settembre 2013 xii NOTE DEI PARTECIPANTI ALLA TAVOLA ROTONDA Antonio Di Bella (Giornalista, Rai) C'è un grande, clamoroso sconfitto nelle