Parla Buscetta Co»

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Parla Buscetta Co» VENERDÌ 28 GIUGNO 1985 l'Unità - VITA ITALIANA BEVI STERI.. di averlo appreso successiva­ mente. A me sembra del tutto improbabile, comunque nessun provvedimento venne preso dalla commissione né contro i corleonesi né contro Pino Gre­ Parla Buscetta co». Attriti, delitti, ambiguità: sono i moventi che nell'80 sca­ teneranno la guerra di mafia. Bontade, Inzerillo. Poi, silen­ Il 16 luglio ziosamente, saranno eliminati i grandi alleati dei due capi, Te- il capomafia resi, i Di Maggio, sterminate le inizia il suo famiglie Inzerillo, Contorno, Badalamenti. «Vincono» i cor­ racconto leonesi. Si danno alla latitanza Michele e Salvatore Greco. Ri­ Ora è tutto mangono nascosti — dopo de­ cenni di clandestinità — i Rii­ in 329 pagine na, i Provenzano, scompaiono i superkiller Pino Greco, Mario sconvolgenti Prestifilippo per ricordare solo Depositata la i più pericolosi. requisitoria • Ma fu vera «guerra di mafia»? «In sintesi, non è avvenuto Le immagini drammatiche degli uno scontro fra famiglie mafio­ omicidi del giudice Cesare se avversarie, ma una vera e Terranova e del generale propria caccia all'uomo nei Carlo Alberto Dalla Chiesa confronti di tutti coloro che, in­ dipendentemente dalla «fami­ glia» di appartenenza, erano stati amici di Bontade o di In­ zerillo e, quindi, non davano garanzia di affidabilità. Io stes­ so, che faccio parte della fami­ glia di Pippo Calò, dovrei esse­ re dalla parte dei vincenti, «Vi racconto mentre sono perseguitato e ho subito tanti lutti in famiglia CON GLI AMICI VERI esclusivamente per la mia ami­ cizia con Bontade e Inzerillo e, poi, per essere stato avvicinato da Gaetano Badalamenti». Un esempio: «Per dimostrare la BIANCO - ROSSO - ROSATO particolare cura e l'accanimen­ chi ha ucciso to con cui Pino Greco (Scarpaz­ zedda) ha voluto 'bonificare' il 1984: Medaglia d'Oro all'EXPO-EBE (Mi) e territorio di Ciaculli, basti dire che, come ho appreso da Gaeta­ al Banco d'Assaggio di Torgiano no Badalamenti o dallo stesso Salamene, egli ha imposto l'ab­ 1985: Bollino della Comunanza a Gabicce bandono del territorio a tutte le Mare (PS) Costa, Reina, Dalla Chiesa...» famiglie che non dessero garan­ zia di assoluta lealtà, comprese quelle composte solo da donne, Dalla nostra redazione ciardone, venne a trovarmi mia che dei catanesi facenti capo a Greco. All'epoca il capo era Ba­ data l'assenza di maschi arre­ PALERMO — .Sono stato un nipote Felicia, piangente, la Benedetto Santapaola, con il dalamenti. Ma per motivi che stati o fuggitivi». Enoteca Steri: Via P.pe di Villafranca, 42/E mafioso ed ho commesso degli quale mi disse che al marito In- consenso unanime della com­ ignoro Badalamenti fu estro­ errori, per i quali sono pronto a saranco era stato rubato un ca­ missione». messo del tutto dall'organizza­ Palermo - Tel. 091/588032 pagare integralmente il mio de­ mion della sua impresa edilizia, zione. Michele Greco prese il • E chi era Pippo Calò, bito con la giustizia, senza pre­ e che non si sapeva chi fosse • L'ombra sinistra del suo posto: data la sua scialba il finanziere della ma­ tendere sconti o abbuoni di stato l'autore del furto. Le dissi terzo livello nella stra­ personalità era la persona più fia arrestato recente­ qualsiasi tipo. Invece, nell'inte­ di non preoccuparsi e — trami­ adatta a divenire capo della ge del 3 settembre? mente a Roma, e so­ Consorzio per l'espletamento dei servizi di pulizia resse della società, dei miei figli te un membro della famiglia di commissione in modo da non strade e piazze nonché raccolta e smaltimento dei e dei giovani, intendo rivelare Porta Nuova, tale Giuseppe •La sera del 3 settembre mi ostacolare le mire di Riina». spettato anche per la tutto quanto è a mia conoscen­ Galeazzo, che era detenuto con trovato all'hotel Regen di Be- strage di Pizzolungo? rifiuti solidi urbani. Sede presso il Comune di Ugo (HA) za su quel cancro che è la mafia, lem insieme con Gaetano Bada- me e stava per essere dimesso D I primi attriti, i primi •Il Calò, fin quando era mi­ affinché le nuove generazione lamenti. Mentre eravamo da­ — contattai Pino Gaeta il quale norenne, ha dimostrato dì esse­ Appalto concorso per la fornitura e posa in opera di possano vivere in modo più de­ vanti alla televisione, venne di­ delitti che «dividono» mi fece sapere che l'Insaranco re 'uomo valoroso' infatti, ri­ gno e più umano». Sono le 12,30 ramata la notizia dell'uccisio­ la commissione, l'am­ un impianto di recupero termico a produzione com­ anziché preferire la sua amici­ cordo che sparò ad un uomo del 16 luglio '84 quando a Ro­ ne, a Palermo, del generale Dal­ binata di elettricità e calore alimentato dal forno di zia, preferiva quella di un ap­ biguo ruolo di Miche­ che aveva ucciso suo padre ma, nella sede della Criminal- incenerimento dei rifiuti solidi urbani di Lugo la Chiesa. Il Badalamenti, com­ quando era ancora piccolo. Ma pnl laziale, alla presenza del partenente alle forze dell'ordi­ le Greco. mentando con me tale evento, non si comportava da 'capofa­ giudice Falcone, del pm Vin­ ne, per cui doveva essere puni­ Le incompatibilità di carat­ IL PRESIDENTE disse che sicuramente era stato miglia'. Per fare un esempio, cenzo Geraci, del dirigente del­ to anche se nipote di Buscetta. tere: «Fra i motivi di attrito coi un atto di spavalderia dei cor- mentre è prassi che gli uomini vista la delibera dell'Assemblea Consortile n. 9 l'ufficio. il dottor Giovanni Di Replicai che Gaeta avrebbe po­ corleonesi riferitimi da Stefano leonesi, che avevano così reagi­ d'onore siano sorretti economi­ Gennaro, accade ciò che per al­ tuto attendere la mia dimissio­ Bontade e confermatimi da del 25 febbraio 1985; to alla sfida contro la mafia lan­ camente dal capofamiglia, egli, meno 40 anni gli investigatori ne dal carcere e rivolgere a me Giuseppe Calò, era la posizione- ciata da Dalla Chiesa. Soggiun­ pur avendone la possibilità eco­ avevano considerato impensa­ direttamente le sue rimostran­ di Giovanni Bontade che, per rende noto se che certamente erano stati nomica, si è praticamente di­ bile. È Tommaso Buscetta, con" ze; per intanto avrebbe dovuto mera invidia nei confronti del impiegati i catanesi — perché sinteressato di me quando ero che il Consorzio per l'espletamento dei servizi di una carriera trentennale nel lasciare in pace mia nipote. La fratello Stefano, tramava alle più vicini ai corleonesi — e dis­ in carcere, della mia prima e pulizia strade e piazze nonché raccolta e smalti­ ghota mafioso, a spezzare per sue spalle; in particolare si la­ faccendo finì lì anche per l'in­ se che qualche uomo politico, si della mia seconda famiglia». sempre le regole del gioco, dan­ tervento di Giuseppe Calò, il era sbarazzato, servendosi della mentava con i corleonesi ed an­ mento dei rifiuti solidi urbani indirà un appalto- che con Pippo Calò, che il fra­ do un colpo netto ad una con­ quale appoggiò la mia linea di mafia, della presenza, ormai concorso per la fornitura e posa in opera di un tello lo trattava male. Stefano D E chi erano i Salvo? suetudine di omertà e di miste­ condotta intervenendo diretta­ troppo ingombrante, del gene­ Bontade addebitava ai corleo­ impianto di recupero termico a produzione com­ ri. mente su Pino Gaeta, col quale rale». «'Uomini d'onore'. L'amici­ nesi di aver seminato zizzania zia fra Bontade e i Salvo era binata di elettricità e calore alimentato dal forno Il testo integrale (329 pagi­ in passato era stato detenuto assieme al Galeazzo». in seno alla sua famiglia, po­ saldissima ed ho potuto notare ne) di quest'atto d'accusa — D Ecco chi sono i «cor­ nendolo addirittura in contrad­ che si frequentavano regolar­ di incenerimento dei rifiuti solidi urbani di Lugo. lucido, minuzioso, a tratti ap­ leonesi». dizione con suo fratello Gio­ mente. Non sono affatto dei Le Ditte interessate possono chiedere di essere passionato — sarà praticamen­ D Ore 10 del 23 giugno, «II capo è Luciano Liggio, vanni». sanguinari né sono coinvolti invitate alla gara presentando domanda in bollo te pubblico tra qualche giorno, per loro iniziativa nelle attuali Buscetta strappa il si­ tuttora, nonostante sia detenu­ Non tutti erano d'accordo: non appena verrà presentata la to. In sua assenza i reggenti so­ «L'omicidio del colonnello Rus­ vicende di mafia. Il ruolo dei entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del requisitoria per il maxi proces­ pario sui grandi delit­ no Salvatore Riina e Barnardo so è stato un altro dei fatti che Salvo in 'cosa nostra' è modesto presente avviso all'Albo Pretorio del Comune di so alla mafia che ieri è stata de­ ti. Provenzano, compari di poteri; hanno determinato una frattu­ mentre grandissima è la loro ri­ positata e che poggia in massi­ Richiesto il sequestro Luyo. •So che il colonnello Russo è solo che Riina è molto più intel­ ra fra i corleonesi e Stefano levanza politica, perché mi ri­ ma parte sulle rivelazioni di ligente del Provenzano, e per­ Bontade. L'omicidio di Giusep­ sultano loro rapporti diretti Buscetta. Saltando a pie pari stato ucciso da Pino Greco La richiesta di invito non è vincolante per l'Am­ (Scarpazzedda), non so se da dei beni di Ciancimìno tanto ha maggior peso. Leoluca pe Di Cristina costiiuò ulterio­ con notissimi parlamentari, al­ tutto quanto fu già pubblicato Bagarella è uno dei membri. La re motivo di attrito. Gli omicidi cuni dei quali di origine paler­ ministrazione Consortile perché inserito nel maxi man­ solo o con altri. Terranova è stato ucciso su mandato di Lu­ caratteristica della famigldi di di Boris Giuliano, Cesaro Ter­ mitana, e di cui mi riservo di Lugo, 19 giugno 1985.
Recommended publications
  • Mafia Carini Capaci Isola Delle Femmine E Dintorni
    Mafia Carini Capaci Isola delle Femmine e dintorni Comuni sciolti per mafia 25 09 09 Uploaded by isolapulita . - News videos from around the world. Figura 1 Cipriano Santo Inzerillo Gianni SIINO dichiara: DI MAGGIO Salvatore Emanuele Io l’ho conosciuto all’interno della fattoria di Bellolampo intorno alla fine degli anni ’70. I DI MAGGIO hanno avuto varie vicissitudini in negativo all’interno dell’organizzazione mafiosa, perché messi da parte. L’ho rivisto insieme ad un DI MAGGIO detto “u’ figghiu da za’ lena” che mi venne indicato come capo della famiglia di Torretta. I due vennero a raccomandare un imprenditore di Torretta al quale ho fatto aggiudicare, perché loro me lo avevano chiesto, la scuola media di Isola delle Femmine. (Ordinanza di Custodia cautelare Operazione Oldbridge N. 11059/06 R. mod. 21 D.D.A.) Copacabana Di Trapani Isola delle Femmine ............. 1 Copacabana Di Trapani Isola delle Femmine ............. …… Ed è un dato ormai processualmente acquisito che, fino a quando il suo capo indiscusso, Gaetano BADALAMENTI, non fu espulso da Cosa Nostra, la famiglia di Cinisi costituiva uno dei più importanti mandamenti della provincia di Palermo, ricomprendendo, oltre al circondario di Cinisi e Terrasini , anche i territori di Balestrate, Carini, Capaci e Isola delle Femmine (cfr. BUSCETTA, MARINO MANNOIA e MUTOLO, nonché DI MATTEO Mario Santo). Successivamente, il mandamento venne sciolto e la famiglia aggregata al mandamento di Partinico, mentre i territori che ne avevano fatto parte furono divisi tra lo stesso mandamento di Partinico e (dopo il 1982) il neo- mandamento di San Lorenzo , dopo la ristrutturazione seguita alla conclusione della sanguinosa guerra di mafia dei primi anni ’80.
    [Show full text]
  • Brief History of Sicilian Mafia
    For centuries, there had been banditry in southern Italy. It is not surprising when we consider that the area south of Rome was ruled for hundreds of years by foreign powers and the land was generally (mis)managed by absentee landlords. In their absence, the bandits stepped in to enforce the payment of dues or meagre profits from the peasants to the landowners, creaming a lot off the top. Stealing from the rich to give to the poor was no part of their raison d’etre. Over time, they became the landowners’ enforcers and then began to take over large tracts but it was the unification of Italy, following Garibaldi’s march through Sicily and up through southern Italy defeating and forcing the capitulation of the Spanish Bourbons, rulers of the Kingdom of the Two Sicilies, which gave them their greatest opportunity . If you have read “The Leopard” by Giuseppe di Lampedusa or seen the film, you will have recognised that the Mafia were gaining an important role in the running of Sicilian cities, towns and regions; they were gaining election as mayors and they were marrying into families of the nobility of the island. The Risorgimento whilst unifying the country also exaggerated the division between the north and the south. Sicilians often used to dispute (at least publicly) the existence of the Mafia or La Cosa Nostra (Our Thing) as the organisation names itself. They claimed that it was a northern construct. However, there is an excellent book by Gianni Riotta, “Prince of the Clouds”, which describes how the mafia, acting as a private army on behalf of the landowner against her peasants, uses force and murder to keep the poor of Sicily under control.
    [Show full text]
  • Magisterarbeit
    View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by OTHES Magisterarbeit Titel der Magisterarbeit La Cosa Nostra – Struktur, Funktionen und mediale Berichterstattung im Zuge des Maxiprozesses von Palermo (10.2.1986 – 17.12.1987) Verfasser Fabio Arienti BA angestrebter akademischer Grad Magister der Philosophie (Mag. phil.) Wien, 2009 Studienkennzahl lt. Studienblatt: A 236 349 Studienrichtung lt. Studienblatt: Italienisch Betreuer: Ao. Univ.-Prof. Dr. Robert Tanzmeister Inhaltsverzeichnis: Inhaltsverzeichnis S.1 1. Fragestellung S.3 2. Methode S.6 3. Aktueller Forschungsstand S.9 4. Entstehungs- und Entwicklungsgeschichte S.12 4.1. Etymologie S.13 4.2. Glossar S.13 4.3. Entwicklung seit dem 19. Jahrhundert S.16 4.3.1. Die Einigung Italiens S.17 4.3.2. Implementierung einer lokalen Verwaltung S.19 4.3.3. Der Erste Weltkrieg S.22 4.3.4. Faschismus S.22 4.3.5. Die Nachkriegsjahre S.23 4.3.6. Wirtschaftlicher Aufschwung S.26 4.3.7. Der Drogenhandel S.27 4.3.8. Änderungen in der öffentlichen Wahrnehmung S.29 4.3.9. Wiederbelebung und zweite Phase des Drogenhandels S.31 4.3.10. Die Machtergreifung der Mafia aus Corleone S.33 4.3.11. Dalla Chiesa, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino und der Antimafia Pool S.34 4.3.12. Revolutionierung der politischen Landschaft Italiens S.36 5. Struktur und soziale Funktionen S.38 5.1. Ihre Struktur nach Giovanni Falcone S.38 5.2. Ihre Funktionen nach Raimondo Catanzaro S.46 5.2.1. Die Mafia als Vermittler zwischen unterschiedlichen sozialen Gruppen S.48 1 5.2.2.
    [Show full text]
  • Processo Omicidio Francese
    CORTE DI ASSISE DI APPELLO PALERMO REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO L’anno duemiladue il giorno 13 del mese di dicembre N° 61/2002 Sent. LA CORTE DI ASSISE DI APPELLO DI PALERMO N° 30/2002 R.G. SEZIONE SECONDA N° 1314/96 N.R. composta dai Sigg.ri : D.D.A. PA 1. Dott.1 Vincenzo OLIVERI Presidente Art. ______________ 2. Dott.2 Gianfranco GAROFALO Consigliere Camp. Penale 3. Sig.3 Giovanni INCANDELA Giud. Popolare Art.______________ 4. Sig.4 Giovanni GAROFALO “ “ Campione Civile 5. Sig.5 Isabella ZUMMO “ “ 6. Sig.6 Nicola TURRISI “ “ Compilata scheda per il Casellario e per 7. Sig.7 Antonio RIGGIO “ “ l’elettorato Addì______________ 8. Sig.8 Giuseppa GIAMMARINARO “ “ Depositata in con l’intervento del Sostituto Procuratore Generale Dott. Cancelleria Antonino GATTO e con l’assistenza del cancelliere B3 Sig. Addì_______________ Aurelio DI CRISTINA ha pronunziato la seguente Irrevocabile il _________________ S E N T E N Z A nei confronti di : 1) RIINA SALVATORE, fu Giovanni e Rizzo Maria Concetta, nato a Corleone il 16.11.1930 ed ivi residente in via La Rua del Piano n. 13. Detenuto in forza di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 12.11.1998 dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, notificata in carcere il 17.11.1998, in atto presso la Casa Circ.le di Ascoli Piceno. ASSENTE PER RINUNZIA Difensori: Avv. Cristoforo Fileccia del Foro di Palermo Avv. Domenico La Blasca “ “ 1 2) MADONIA FRANCESCO, fu Antonino e fu Trapani Rosa, nato a Palermo il 31.3.1924 ed ivi residente via Patti n.
    [Show full text]
  • LA MAFIA PALERMITANA Fazioni, Risorse, Violenza (1943-1993)
    EDIZIONI LA MAFIA PALERMITANA Fazioni, risorse, violenza (1943-1993) di Vittorio Coco Coco, Vittorio <1980-> La mafia palermitana / Vittorio Coco – Palermo : Centro di studi ed iniziative culturali Pio La Torre, 2010. (Collana studio e ricerca) 1. Mafia - Palermo - 1943-1993. 364.10609458231 CDD-21 SBN Pal0224465 CIP – Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace” Comitato Scientifico: Prof. Guido Corso, Prof. Alessandra Dino e Prof. Salvatore Lupo. 5 Nota editoriale di Vito Lo Monaco, Presidente Centro Pio La Torre 7 Prefazione di Salvatore Lupo, storico 9 Introduzione 11 Il contesto La Piana dei Colli e lo sviluppo urbano di Palermo dal secondo dopoguerra Parte Prima Tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Al centro della ripresa postbellica 23 Mafia ed edilizia: il costruttore Francesco Vassallo 31 L’ascesa di Angelo La Barbera 39 Da una guerra all’altra Parte Seconda Tra gli anni Settanta e Ottanta. Ai margini dopo l’antimafia 45 La perdita della centralità 51 Al fianco dei corleonesi 55 Dal maxi-processo alla riconquista dell’autonomia 61 Indice dei nomi 65 Indice dei luoghi di Vito Lo Monaco La ricerca di Vittorio Coco, a seguito di un bando pubblico del Centro Studi Pio La Torre che ha impegnato parte del contributo finanziario della Regione Sicilia, fa parte di un insieme di studi in via di pubblicazione. Per un anno tra il 2008 e il 2009 sei giovani ricercatori, guidati volontariamente da rispettivi comitati scientifici e tutor di alto profilo, hanno lavorato con tanto profitto da convincere il Centro a proseguire la ricerca nel 2010. L’idea generale della ricerca riguarda l’esplorazione della complessità del fenomeno ma- fioso tramite l’osservazione della storia e del rapporto col territorio di “famiglie” le cui relazioni interne ed esterne circoscrivono la natura specifica dell’organizzazione mafiosa e il suo rapporto organico con le classi dirigenti.
    [Show full text]
  • Il Recupero Alla Legalità Dei Beni Confiscati.Pdf
    EDIZIONI 1 di Maria Eliana Madonia e Gennaro Favilla Madonia, Maria Eliana <1971-> Palermo: il recupero alla legalità dei beni confiscati tra conoscenza e azione / di Maria Eliana Madonia e Gennaro Favilla. - Palermo : Centro di studi ed iniziative culturali Pio La Torre, 2011. (Studio e ricerca ; 6) 1. Mafia – Patrimonio – Confisca – Legislazione. I. Favilla, Gennaro. 345.450522 CDD-22 SBN Pal0235640 2 L’attività di ricerca, da cui ha origine il presente volume, inizia alla fine del 2008 e si svolge per un biennio; in questo periodo è vigente una disciplina in materia di gestione dei beni confiscati, in parte oggi modificata. Si fa presente, pertanto, che la normativa e le prassi procedurali riportate nel presente testo, si riferiscono al periodo in cui lo studio è stato esitato. Ad ogni modo, quanto precisato, non pregiudica il valore sostanziale dei contenuti descritti, 3 tuttora attuali. Allo stato presente, infatti, non hanno purtroppo trovato soluzione negli interventi legislativi intanto disposti, le condizioni di criticità che maggiormente ostacolano un’efficace gestione e destinazione dei beni confiscati. Il persistere di condizioni pregiudizievoli, maturate nel precedente contesto normativo e puntualmente esposte, continua a descrivere l’attuale stato dell’arte in materia di gestione e destinazione dei beni confiscati. 4 7 Nota editoriale di Vito Lo Monaco, Presidente Centro Pio La Torre Introduzione Palermo: la governance mafiosa e l’assalto al territorio. di Teresa Cannarozzo. 11 Il protagonismo mafioso tra terrorismo e affarismo 14 La mafia e il Comune di Palermo 15 Il disastro urbanistico 18 Vecchie e nuove frontiere del business mafioso Capitolo 1 Gli strumenti legislativi di Gennaro Favilla 24 Le misure di prevenzione patrimoniali introdotte dalla legge Rognoni-La Torre.
    [Show full text]
  • La Vicenda Giudiziaria
    La mafia Cosa nostra La vicenda di Bruno Contrada LA VICENDA GIUDIZIARIA La vicenda giudiziaria di Bruno Contrada è emblematica del lento, lentissimo, sfibrante procedere della Giustizia in Italia. Dalla data del suo arresto (24 dicembre 1992) alla sua condanna definitiva (10 maggio 2007), infatti, sono trascorsi quasi 15 anni. Una vera follia! Contrada entra in Polizia nel 1959 alla Questura di Latina. Nel 1962 gli viene affidata la direzione della Sezione Volanti alla Questura di Palermo. Successivamente ricopre diversi incarichi tra cui dirigente della Sezione Catturandi, della Sezione Antimafia e di quella Investigativa. Dal 1973 all'ottobre 1976 dirige la Squadra della Questura di Palermo. Dall'ottobre 1976 al gennaio 1982 dirige la Criminalpol per la Sicilia Occidentale. Dal gennaio 1982 al settembre 1982 coordina gli uffici Sisde della Sicilia e della Sardegna. Dal settembre 1982 al dicembre 1985 è capo di gabinetto dell'Alto Commissario per la lotta alla mafia, Emanuele De Francesco, mantenendo l'incarico di coordinatore dei centri Sisde delle isole. Nel gennaio 1986 viene trasferito a Roma e nominato responsabile del terzo reparto operativo del Sisde. Nel 1987 gli viene inoltre affidata la direzione di una squadra di 20 uomini che acquisiscono notizie su latitanti del terrorismo e della criminalità organizzata, sempre all'interno del Sisde. Tra l'agosto del 1991 e l'agosto 1992 coordina i centri Sisde del Lazio e dirige il gruppo Roma 3 che si occupa di criminalità organizzata. Il 22 febbraio 1991 viene nominato dirigente generale di Pubblica Sicurezza. Dall'agosto al novembre 1992 torna in Sicilia per coordinare un gruppo di indagine del Sisde sulle stragi di Falcone e Borsellino.
    [Show full text]
  • «Mai Dati Soldi a Scalfaro» Fioso
    Mercpled^8 giugno 1994 <t in Italia 'Unità paisin. a L/ 007 ALLA SBARRA. Il pentito Mutolo: «Il giudice fu ucciso due giorni dopo» A Roma al processo Sisde depone il capo della polizia «Dissi a Borsellino tutto su Contrada » «Il dottor Contrada incontrò il boss Rosario Riccobono, a stabilire relazioni di ottimo vici­ nato proprio con quei boss che pri­ mentre era latitante, nello studio dell'avvocato Fileccia. ma lo avevano considerato un in­ Tutti e tre parteciparono all'incontro». E ancora: «Di­ cubo, Riccobono disse a Mutolo: - chiarai al dottore Borsellino la mia volontà di collabora­ «Se dovessero arrestarti, appena ti portano in Questura, chiedi subito re svelando anche i nomi di chi, nelle istituzioni, favori­ del dottor Contrada: e a nostra di­ va Cosa Nostra. Gli feci anche il nome di Contrada. sposizione». Mutolo prosegue ri­ Qualche giorno dopo ci fu la strage». Le parole del pen­ cordando che, per ben tre volte, Riccobono fu costretto a lasciare i tito Gaspare Mutolo gelano gli avvocati della difesa. covi dove trascorreva la sua latitan­ za proprio grazie alle imbeccate di Contrada. Un giorno, stufo di esse­ SAVERIO LODATO re continuamente net mirino, e convinto che qualcuno, dall' inter­ •i ROMA. Un semplice fatto di ero- - Mutolo, ad esempio, per mesi e no di Cosa Nostra, stava facendo il naca? No. Sentire parlare Gaspare mesi segui Giuliano, lo vide uscire Mutolo rappresenta qualcosa di • possibile per farlo arrestare chiese dalla Squadra Mobile, lo aspettò di incontrarsi con Contrada. «L'in­ più. Due giorni prima della strage sotto casa. A quella data, i boss - di via D'Amelio, Paolo Borsellino lo contro avvenne nello studio del­ ha spiegato Mutolo - avevano deci­ l'avvocato Fileccia.
    [Show full text]
  • Télécharger Au Format .Pdf
    Roberto Scarpinato ÉDITION NUMÉRIQUE Conférence prononcée au MuCEM le 11 juin 2015 Roberto Scarpinato ◆ Le Triomphe de la mort Traduit de l’italien par Anna Rizzello Conférence prononcée au MuCEM le 11 juin 2015 Roberto Scarpinato Dans un palais de Palerme se trouve la peinture la plus célèbre de la ville : une gigantesque fresque murale datant de 1456 appelée Le Triomphe de la mort. Au centre est représenté un squelette monté sur un cheval blanc traversant la ville au galop et décochant des flèches qui sèment la mort. Au sol gisent, mortes ou moribondes, des personnes de différentes classes sociales : aristocrates, ecclésias- tiques, marchands et gens du peuple. Plus que le témoignage d’un passé révolu, cette fresque pourrait être considérée comme un symbole de la ville qui, défiant le temps, parvient jusqu’à nos jours. La peur de la mort, chevauchant les siècles et les générations, demeure en effet au cœur de la vie de la cité, où elle est devenue un thème constant et incon- tournable, qui a forgé la psychologie collective de différentes manières. Lorsque je suis arrivé à Palerme pour la première fois, en 1989, afin d’enta- mer mon travail de magistrat antimafia, j’ai été accueilli par un collègue plus âgé qui m’a proposé de faire un tour en voiture « pour me présenter la ville ». J’ai accepté de bon gré, croyant partir à la découverte de monuments merveilleux et de superbes paysages. Mais j’ai immédiatement constaté que je me trompais. Après quelques minutes, mon guide a arrêté la voiture dans la rue où — m’a- t-il expliqué — on avait assassiné le 3 septembre 1982 Carlo Alberto Dalla Chiesa, célèbre général des carabiniers, ainsi que sa jeune épouse et son chauffeur.
    [Show full text]
  • FUORI DAL LIMBO Teorie E Direzioni Progettuali Di Resistenza Alle Mafie
    Alma Mater Studiorum – Università di Bologna DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE PEDAGOGICHE Ciclo XXVIII Settore concorsuale di afferenza: 11/D1 – Pedagogia e Storia della Pedagogia Settore scientifico – disciplinare: M-PED/01 – Pedagogia generale e sociale FUORI DAL LIMBO Teorie e direzioni progettuali di resistenza alle mafie Presentata da Elena Gazzotti Coordinatore Dottorato Relatore Prof.ssa Emma Beseghi Prof. Maurizio Fabbri Esame finale anno 2016 1 INDICE Introduzione 5 1. Cornice socio-culturale: le mafie interpretate 11 1.1 Il nome della cosa 12 1.1.1 Territori e denominazioni 12 1.1.2 “Mafia” come etichetta vincente 17 1.2 Dalla mafia alle mafie? 21 1.3 Le mafie nella normativa italiana: i passaggi fondamentali e il dibattito attuale 25 1.3.1 Il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso 27 1.3.2 La contiguità alle mafie e la giustizia penale 29 1.4 Interpretare le mafie 31 1.4.1 I primi studi sulle origini di mafia e camorra 33 1.4.2 Gli approcci culturali 43 1.4.3 Stato e anti-stato: la mafia come ordinamento giuridico 55 1.4.4 La mafia imprenditrice 60 1.4.5 Il capitale sociale delle mafie 70 1.4.6 Organized crime e dibattito internazionale 77 1.4.7 Punti di forza e punti di fragilità dei vari approcci 80 2. Storia delle mafie 91 2.1 Premessa 91 2.2 Le mafie come fenomeni moderni 93 2.2.1 Mafie alle origini: l’Ottocento meridionale 96 2.2.2 Terre e commerci tra l’Italia Unita e l’Italia fascista 109 2.2.3 Le opportunità di ricostruzione per le mafie durante l’occupazione alleata 119 2.2.4 Anni ’50-’70: i grandi affari
    [Show full text]
  • Verbali Della Commissione Parlamentare
    <pre> Pag. 277 AUDIZIONE DEL COLLABORATORE DELLA GIUSTIZIA ANTONINO CALDERONE PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE INDICE pag. Audizione del collaboratore della giustizia Antonino Calderone: Violante Luciano, Presidente ...................... 279, 280 281, 282, 283, 284, 285 286, 287, 288, 289, 290, 291, 292, 293, 294 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 304 305, 306, 307, 308, 309, 310, 311, 312, 313, 314 315, 316, 317, 318, 319, 320, 321, 322, 323, 324 325, 326, 327, 328, 329, 330, 331, 332, 333, 334 335, 336, 337, 338, 339, 340 Angelini Piero Mario ................................... 324 Brutti Massimo .................................... 309, 322 Cafarelli Michele ................................. 336, 337 Calderone Antonino ................. 279, 280, 281, 282, 283 284, 285, 286, 287, 288, 289, 290, 291, 292, 293 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303 304, 305, 306, 307, 308, 309, 310, 311, 312, 313 314, 315, 316, 317, 318, 319, 320, 321, 322, 323 324, 325, 326, 327, 328, 329, 330, 331, 332, 333 334, 335, 336, 337, 338, 339, 340 D'Amato Carlo .......................................... 290 Ferrauto Romano ........................................ 334 Folena Pietro .......................................... 339 Galasso Alfredo .............................. 322, 329, 333 Matteoli Altero .......... 302, 313, 324, 333, 334, 338, 339 Riggio Vito ............................................ 339 Pag. 278 Pag. 279 La seduta comincia alle 9,30. (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente). Audizione del collaboratore della giustizia Antonino Calderone. PRESIDENTE. Buongiorno, signor Calderone, vuol declinare le sue generalità? ANTONINO CALDERONE. Buongiorno. Mi chiamo Calderone Antonino. Sono nato a Catania il 24 ottobre 1935. PRESIDENTE. Quando è entrato in Cosa nostra? ANTONINO CALDERONE. Sono entrato in Cosa nostra nel 1962 e ne ho fatto parte fino agli anni ottanta.
    [Show full text]
  • CORTE DI ASSISE DI PALERMO Sezione Seconda S E N T E N
    CORTE DI ASSISE DI PALERMO sezione seconda Proc. nr. 25/99 R.G. Corte di Assise nr. 07/02 Reg. ins. sent. N. 2867/96 R.mod. 21 D.D.A. IN NOME DEL POPOLO ITALIANO L’anno duemiladue, il giorno 22 del mese di marzo, la Corte di Assise di Palermo, sezione seconda, composta dai Signori: 1) Dott. Giuseppe Nobile Presidente 2) Dott. Roberto Murgia Giudice 3) Sig. Vito Cardinale Giudice popolare 4) Sig. Carlo Verna Giudice popolare 5) Sig. Silvana Vinciguerra Giudice popolare 6) Sig. Flavia Bonanno Giudice popolare 7) Sig. Maria Rosa Ferrara Giudice popolare 8) Sig. Rosaria Di Paola Giudice popolare Con l’intervento del Pubblico Ministero rappresentato dal Dott. Domenico Gozzo e con l’assistenza del Cancelliere Francesco Paolo Cuneo, ha pronunciato la seguente S E N T E N Z A 1 nel procedimento penale C O N T R O 1) MADONIA Antonino di Francesco e di Gelardi Emanuela, nato a Palermo 14.09.1952 ed ivi residente in via Cimbali n. 44. rappresentato e difeso di fiducia dall’avv. Giovanni Restivo del foro di Palermo. detenuto per altro – presente 2) ANZELMO Francesco Paolo, nato Palermo 26.05.1957 domiciliato a Roma presso il Servizio Centrale di Protezione rappresentato e difeso di fiducia dagli avv.ti Carlo Fabbri e Monica Genovese del foro di Palermo Arr. dom. per altro – Rinunciante 3) GANCI Calogero, nato Palermo 22.03.1960 domiciliato a Roma presso il Servizio Centrale di Protezione rappresentato e difeso di fiducia dall’avv. Lucia Falzone del foro di Caltanissetta Arr. dom. per altro – Rinunciante 4) GALATOLO Vincenzo fu Angelo e fu Caponetto Giovanna, nato Palermo 20.09.1944 ed ivi residente via Vicolo Pipitone n.
    [Show full text]