COMUNITÀ MONTANA del PIAMBELLO

Provincia di Via Matteotti, 18 - 21051 Valmarchirolo Valceresio tel. 0332/47.67.80 – fax 47.43.73 - P.IVA e C. F. 95067540120

RELAZIONE AL CONTO 2015

Il conto consuntivo 2015 si è chiuso con un avanzo di amministrazione così determinato:

QUADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE FINANZIARIA - Anno 2015

G E S T I O N E

Residui Competenza TOTALE

Fondo di cassa al 1° gennaio ======1.773.737,83

RISCOSSIONI 4.345.829,33 2.796.448,57 7.142.277,90

PAGAMENTI 3.646.830,30 3.283.716,23 6.930.546,53

FONDO DI CASSA AL 31 DICEMBRE 1.985.469,20

PAGAMENTI per azioni esecutive non regolarizzate al 31 Dicembre

DIFFERENZA 1.985.469,20

RESIDUI ATTIVI 4.026.356,63 2.207.388,41 6.233.745,04

RESIDUI PASSIVI 4.181.993,00 1.252.014,48 5.434.007,48

Fondo pluriennale vincolato per spese correnti 905.307,35

Fondo pluriennale vincolato per spese conto capitale 202.617,70

DIFFERENZA 799.737,56

AVANZO (+) o DISAVANZO (-) 1.677.281,71

RISULTATO - Fondi vincolati 841.755,23

DI - Fondi per finanziamento spese in conto capitale 146.559,46

AMMINSTRAZIONE - Fondi di ammortamento

- Fondi non vincolati 688.967,02

Il risultato contabile di amministrazione costituisce il dato di sintesi dell’intera gestione finanziaria dell’Ente. Se di segno positivo viene denominato “Avanzo di Amministrazione.” Tale risultato di amministrazione scaturisce dall’effetto combinato della gestione di competenza con le risultanze degli esercizi precedenti alle quali si collega attraverso l’evoluzione dinamica dei residui. Considerato che il risultato di amministrazione rappresenta la quota parte di ricchezza che, risparmiata (rectius: inutilizzata) in un esercizio, può essere applicata all’esercizio successivo, l’avanzo costituisce comunque una risorsa di natura straordinaria con caratteristiche di non ripetitività, quantomeno dal punto di vista quantitativo, che può essere utilizzata per specifiche necessità quasi tutte finalizzate al mantenimento degli equilibri di bilancio.(Avanzo non vincolato).

QUADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE FINANZIARIA - Anno 2015

ARTICOLAZIONE DELL’AVANZO NEI SUOI FONDI

AVANZO (+) o DISAVANZO (-) 1.677.281,71

RISULTATO - Fondi vincolati: 841.755,23

- Fondi vincolati Piano di Zona spesa corrente 128.538,64

DI - Fondi vincolati Ambiente: ex L.R. 31/2008 –spesa corrente 188.291,25

- Fondi vincolati Ambiente: ex Misure Forestali – investim. 215.092,12

- Fondi vincolati AIB spesa corrente 4.688,97

- Fondi vincolati AIB spesa investimento 6.745,51

- Fondi vincolati GEV spesa corrente 9.954,98

- Fondi vincolati Sociale spesa corrente 21.783,87

- Fondi vincolati Depurazione – spesa investimento 163.593,54

- Fondi vincolati ex L.97/94 (promozione del territorio montano e della sua gente) 38.887,16

- Fondi vincolati exL.285/97- spesa corrente 3.532,91

- Fondi vincolati Passività Pregresse e Soccombenza 60.646,28

- Fondi per finanziamento spese in conto capitale 146.559,46182.586,98

AMMINSTRAZIONE - Fondi non vincolati 688.967,02

Per quanto concerne i fondi vincolati, si tratta delle risorse pervenute all'ente con il vincolo di utilizzarle in determinati modi. Si riferiscono per lo più ad economie di spesa a fronte di stanziamenti finanziati con entrate finalizzate. Le "entrate aventi destinazione vincolata". Sono caratterizzate da precisi elementi: • queste risorse devono avere una destinazione specifica, • la presenza di fondi vincolati, come componenti del risultato di amministrazione, deriva dalla disposizione contenuta all'art. 183, comma 5 TUEL, secondo cui "si considerano impegnati gli stanziamenti di spesa correlati ad accertamenti di entrata aventi destinazione vincolata per legge".

Costituiscono quota vincolata del risultato di amministrazione le entrate accertate e le corrispondenti economie di bilancio: a) nei casi in cui la legge o i principi contabili generali e applicati della contabilità finanziaria individuano un vincolo di specifica destinazione dell’entrata alla spesa; b) derivanti da mutui e finanziamenti contratti per il finanziamento di investimenti determinati; c) derivanti da trasferimenti erogati a favore dell’ente per una specifica destinazione; d) derivanti da entrate straordinarie, non aventi natura ricorrente, accertate e riscosse cui l’amministrazione ha formalmente attribuito una specifica destinazione. I casi di cui alla lettere c) e d) risultano essere quelli più ricorrenti nei vincoli posti sull’avanzo di amministrazione di questo Ente.

I fondi non vincolati rappresentano la porzione residuale dell’avanzo di amministrazione originata da un avanzo di parte corrente o di parte capitale. Una volta accertato con il conto di bilancio, l’avanzo di amministrazione può essere utilizzato per i seguenti scopi previsti dalla legge: per il reinvestimento delle quote accantonate per gli ammortamenti; per la copertura di debiti fuori bilancio riconoscibili a tenore dell’art. 194 del T.U.E.L.; per la salvaguardia degli equilibri di bilancio di cui all’art. 193 T.U.E.L., ove non possa provvedersi con mezzi ordinari; per il finanziamento delle spese di funzionamento non ripetitive in qualsiasi periodo dell’esercizio finanziario e per le altre spese correnti solo in fase di assestamento del bilancio; infine, per il finanziamento delle spese d’investimento.

Nell’attuale quadro normativo, i meccanismi introdotti dalle recenti leggi finanziarie inducono gli enti locali a continui miglioramenti dei saldi finanziari di cassa, con conseguente cristallizzazione delle situazioni esistenti ed un tendenziale rallentamento delle spese, pur in presenza di risorse disponibili. In tale ottica, il legislatore favorisce l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione per scopi tipizzati dalle norme finanziarie, miranti alla tutela degli equilibri di bilancio e al miglioramento dell’indebitamento dell’ente. L’allocazione ideale dell’avanzo di amministrazione è il finanziamento degli investimenti senza creazione di nuovo indebitamento, nonché la riduzione dello stock di debito residuo dell’ente pubblico locale. Quindi: «L’avanzo non è un risultato di per sé da perseguire per gli enti locali, salvo il caso in cui esso sia destinato come ordinariamente accade in larga misura nel nostro ente, a scopi precisi, quali ad esempio gli investimenti. L’esistenza dell’avanzo può, infatti, far nascere delle critiche, poiché potrebbe indicare che gli amministratori non hanno utilizzato tutte le risorse disponibili per raggiungere gli obiettivi programmati. Al contrario, potrebbero essere stati raggiunti tutti gli obiettivi stabiliti, ma essere in grado di programmarne di nuovi attraverso una revisione di tutte quelle poste di entrate che consentono solo un mirato rimpiego delle economie che si sono generate a livello di spesa, generando – appunto - avanzo vincolato .»

Negli enti di secondo livello, quale appunto la Comunità Montana l’avanzo si configura da una parte come risparmio sulle spese di gestione e dall’altro come economia sugli investimenti. Tale economia può essere generata dal naturale risparmio nella realizzazione di opere o come parziale utilizzo di somme a destinazione vincolata. Dal massiccio riordino di tali parziali utilizzi effettuato con particolare attenzione nel consuntivo 2014, in preparazione al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi previsto dalla nuova normativa in materia di armonizzazione, ed effettuato a valle del conto 2014, scaturisce l’avanzo vincolato particolarmente articolato e significativo che il presente conto si trova a gestire. L’avanzo non è dunque classificabile quale utile di gestione. Inoltre, l’avanzo di amministrazione si compone di poste che presentano un margine di aleatorietà, avuto riguardo alla possibile sovrastima dei residui attivi e alla sottostima dei residui passivi, vale a dire voci di bilancio oggetto di periodici riaccertamenti, che incidono consistentemente sull’ammontare dell’avanzo. Nell’eventualità che il risultato di amministrazione generi un avanzo, esso può essere suddiviso nelle seguenti quattro destinazioni contabili previste dal T.U.E.L.: fondi vincolati, fondi vincolati a una specifica destinazione, fondi di ammortamento e fondi di finanziamento spese in conto capitale (art. 186 T.U.E.L.). I fondi vincolati rappresentano gli stanziamenti di bilancio per spese correnti o per investimenti, connessi con accertamenti di entrata, recanti una destinazione vincolata per legge

Si rilevano quindi i fondi vincolati che, per propria specifica natura, non possono essere destinati ad altro utilizzo se non quello per il quale è stato apposto il vincolo.

Nello specifico: 1. Piano di Zona: tutte le economie derivanti dalla gestione dello stesso nonché le maggiori entrate e la eliminazione di residui confluiscono a formare un avanzo vincolato che può essere impiegato solo per gli obiettivi definiti dalla gestione del piano di zona stesso. 2. Ambiente: L.R. 31/2008 utilizzabili per gli obiettivi declinati dalla legge stessa (opere di pronto intervento – nuovi boschi – manutenzione opere sif esistenti – stesura PIF – informazione/formazione) spesa corrente 3. ex Mis.Forestali e ex Fondi Agricoltura per gli obiettivi declinati dalla legge stessa (opere di pronto intervento – nuovi boschi – manutenzione opere sif esistenti – stesura PIF – informazione/formazione) tutto come sopra descritto ma spesa di investimento 4. Aib Corrente 5. Aib Capitale 6. Gev Corrente 7. Spese Investimento 8. Depurazione: fondi vincolati ad investimenti 9. Fondi ex L.285/97 – spesa corrente 10. Vincolato Sociale 11. Passivita' Pregresse e Soccombenza 12. L.97/94 promozione del territorio montano e della sua gente.In particolare la citata legge all’art.1 comma 4, così declinava gli ambiti di intervento: …”Sono interventi speciali per la montagna le azioni organiche e coordinate dirette allo sviluppo globale della montagna mediante la tutela e la valorizzazione delle qualità ambientali e delle potenzialità endogene proprie dell'habitat montano. Le azioni riguardano i profili: a) territoriale, mediante formule di tutela e di promozione delle risorse ambientali che tengano conto sia del loro valore naturalistico che delle insopprimibili esigenze di vita civile delle popolazioni residenti, con particolare riferimento allo sviluppo del sistema dei trasporti e della viabilità locale; b) economico, per lo sviluppo delle attività economiche presenti sui territori montani da considerare aree depresse; c) sociale, anche mediante la garanzia di adeguati servizi per la collettività; d) culturale e delle tradizioni locali.“…

ENTRATE TITOLO I – ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E DA TRASFERIMENTI COMPETENZA – ACCERTAMENTI PER EURO 4.134.270,31 TITOLO II – ENTRATE EXTRATRIBUTARIE – ACCERTATE EURO 216.721,58 TITOLO III – ENTRATE PER ALIENAZIONE ED AMMORTAMENTO BENI E TRASFERIMENTI DI CAPITALE E RISCOSSIONE CREDITI COMPETENZA – ACCERTAMENTI PER EURO 336.192,61

TITOLO IV – ENTRATE PER ACCENSIONI PRESTITI COMPETENZA – NESSUN ACCERTAMENTO TOTALE ACCERTAMENTI DEI PRIMI 4 TITOLI EURO 4.687.184,50

TITOLO V – PARTITE DI GIRO COMPETENZA – ACCERTAMENTI PER EURO 316.652,48 Gli accertamenti sulle partite di giro coincidono con gli impegni assunti. NOTA:  l’avanzo di amministrazione e’ stato applicato per euro 819.805,43 ed utilizzato per euro 347.426,46 di cui impegnati per spese conto capitale euro 196339,97e impegnati euro 151086,49 per spese non ricorrenti del Titolo I.

S P E S E TITOLO I – SPESE CORRENTI – IMPEGNATO EURO 3.681.562,28 TITOLO II – SPESE DI INVESTIMENTO – IMPEGNATO EURO 475.305,13 TITOLO III – SPESE PER RIMBORSO PRESTITI – IMPEGNATO EURO 62.210,82 TOTALE IMPEGNI DEI PRIMI 3 TITOLI EURO 4.219.078,23

TITOLO IV – PARTITE DI GIRO - IMPEGNI ASSUNTI PER EURO 336.192,61 Gli impegni assunti sulle partite di giro coincidono con gli accertamenti.

GESTIONE RESIDUI ATTIVI E PASSIVI

Fra le novità più rilevanti, introdotte dalla nuova contabilità armonizzata ex D.lgs.118/2011, oltre alla classificazione omogenea dei bilanci, spicca senza dubbio il nuovo principio di competenza finanziaria potenziata, che costituisce il criterio di imputazione agli esercizi finanziari delle obbligazioni attive e passive (accertamenti e impegni). Dal riaccertamento straordinario dei residui del 2014, esse erano imputate nell'esercizio finanziario in cui si perfezionavano giuridicamente. Nel nuovo regime, invece, «crediti» e «debiti» dovranno essere imputati all'esercizio nel quale vengono a scadenza, evitando coperture fittizie di spese e rendendo più facilmente conoscibile la reale situazione finanziaria e debitoria di ciascun ente. Ora i residui dovranno corrispondere esclusivamente ad obbligazioni giuridicamente perfezionate ed esigibili, mentre i crediti e i debiti risulteranno registrati negli esercizi in cui sono esigibili. Come previsto dal decreto, per tutti gli impegni e sub-impegni del tit. II e parte del tit. I della spesa si dovrà definire: - se e quale parte del residuo debba essere portata in economia perché non più esigibile; - se e quale parte del residuo debba essere trasferita nell’anno successivo come residuo in quanto esigibile - se e quale parte del residuo debba essere trasferita a competenza dell’anno successivo o degli anni successivi in base a quando, quindi, la spesa diventerà esigibile nell’anno successivo; Stesso discorso vale per gli accertamenti, ma per quanto riguarda il trasferimento nella competenza di anni successivi è da effettuarsi solo se l’accertamento è legato ad un impegno oggetto di variazione di esigibilità, cioè a trasferimento a competenza in anni successivi.

L’approccio metodologico: La Comunità Montana del Piambello è risultato della fusione delle Comunità Montana della Valceresio e della Valganna-Valmarchirolo, operata nel 2009 in base al piano di razionalizzazione regionale delle Comunità Montane: ciò comporta che la contabilità dell’Ente è somma di 3 gestioni: quelle delle 2 comunità montane precedenti e quella del nuovo Ente, nel cui bilancio sono confluiti 3 modelli gestionali differenti; da ciò ha origine la particolare complessità dell’operazione di riaccertamento ; si impone pertanto un approccio metodologico in grado di scandagliare in modo ragionato il lungo elenco di capitoli su cui si cui operare l’esame dei residui; per semplicità si è quindi pensato di suddividere i medesimi in argomenti che convenzionalmente sono stati definiti “macro-temi”, ognuno dei quali presenta le proprie particolarità, discendenti dalla fonte e metodo di finanziamento e che vengono di seguito elencati: • I progetti realizzati da Comuni e Comunità Montana, realizzati mediante destinazione dei fondi BIM Ticino;

• I progetti realizzati da Comuni e Comunità Montana, realizzati mediante impiego dei fondi di cui alla legge regionale 25/2007;

• I progetti realizzati da Comuni e Comunità Montana, realizzati mediante impiego dei fondi di cui al PISL Montagna 2011;

• I progetti realizzati dalle 3 Comunità Montane (Valceresio, Valganna Valmarchirolo e Piambello), nei seguenti ambiti: Depurazione, collettamento fognario in Cuasso al Monte, arginatura Rio Bolletta, laghetto Cicogna, parco dell’Argentera, rotatoria di Ghirla, sede protezione civile di ;

• L’impiego dei fondi a destinazione vincolata per i ripristini ambientali, le sistemazioni idraulico forestali, manutenzioni forestali ed ambientali varie derivanti da compensazioni forestali, proventi contravvenzionali e sanzioni;

• I fondi per la gestione delle squadre e del servizio Antincendio Boschivo (AIB);

• L’impiego dei fondi a destinazione vincolata per le sistemazioni idrauliche e idraulico forestali derivanti dal versamento dei canoni regionali sul reticolo idrico minore;

• L’impiego dei fondi a destinazione vincolata derivante dalle varie leggi di settore in ambito agricolo forestale, per cui la Comunità Montana ha svolto il ruolo di ente istruttore dei contributi ad imprese e comuni; • Il rapporto debiti/crediti con i Comuni per il pagamento delle quote statutarie; • Il rapporto debiti/crediti con i Comuni per lo svolgimento del servizio depurazione; • Il rapporto debiti/crediti con i Comuni per lo svolgimento della Funzione Associata Servizi Sociali; • Il rapporto debiti/crediti con i Comuni per lo svolgimento della Funzione associata protezione civile; • Il rapporto debiti/crediti con i Comuni per lo svolgimento dell’Attività SUAP; • Il rapporto debiti/crediti con i Comuni per lo svolgimento della funzione delegata del Reticolo Idrico Minore; • Il rapporto debiti/crediti con i Comuni per lo svolgimento del Servizio associato ricovero animali di affezione; • Il rapporto debiti/crediti con i Comuni per lo svolgimento del servizio di Polizia Locale; • Il rapporto debiti/crediti con i Comuni per la realizzazione del progetto Abitare la Valganna e Valmarchirolo; • Il rapporto debiti/crediti con i Comuni per lo svolgimento del servizio di Amministratore di sistema; l’elenco delle tematiche di cui sopra rende del tutto evidente la complessità dell’operazione da effettuare per cui si ritiene utile e necessario definire un approccio metodologico che consenta di fare luce su ciascun argomento, a sua volta distinto in rivoli che si perdono nelle pieghe di bilanci remoti, rendicontazioni di progettazioni , iniziative e funzioni associate svolte per conto di soggetti terzi, che siano imprese o comuni; già l’individuazione delle tematiche di cui sopra è frutto di un primo lavoro di sgrossatura partito dall’esame analitico dei capitoli in cui sono stati individuati i residui, distinti in spesa ed entrata corrente, spesa ed entrata in conto capitale. Il passaggio successivo, al fine di coinvolgere anche gli enti costituenti la Comunità Montana nel processo di riaccertamento, è l’indizione di apposita Conferenza di Servizi ex art. 14 della L 241/90, per porre un “punto zero” che abbia il carattere dell’ufficialità rispetto a notizie e dati che spesso non sono perfettamente corrispondenti tra il bilancio di Comunità Montana e Comuni. Tema fondamentale, che presume il coinvolgimento di tutti gli uffici dell’Ente, è la rendicontazione precisa dei vari progetti, servizi, funzioni associate svolte per conto dei Comuni, senza tralasciare la rendicontazione di progetti sviluppati in proprio dall’Ente, che a sua volta deve relazionarsi ad enti finanziatori quali Regione Lombardia e BIM nei confronti dei quali vanta sostanzialmente la maggior parte di crediti. Definito l’approccio e la metodologia generale per la revisione straordinaria dei residui, prima di procedere alla stessa, come attività propedeutica, già nella ordinaria revisione dei residui i responsabili dei vari servizi hanno proceduto ad una minuziosa elimini nazione di tutte quelle voci che avevano perso la caratteristica di certezza ed esigibilità. Si rilevano, pertanto, importi rilevanti e di segno positivo per eliminazione di residui attivi e passivi che rappresentano economie e somme non più da versare o riscuotere. Molte somme transitata attraverso l’operazione di eliminazione transitano poi a costituire i vari fondi vincolati nell’avanzo, come sopra individuati.

A fronte degli impegni di cui sopra e tenendo conto della sopra illustrata riduzione delle risorse, lo stato di realizzazione dei programmi risulta essere quello di seguito descritto.

3.4 - Programma n. 1 ASSETTO ISTITUZIONALE

Responsabile: TRAMONTANA - BASILE

3.4.1 – Descrizione del programma: In un contesto nazionale ed europeo che mostra perduranti segni di crisi, il territorio montano è oggi uno dei punti in cui si concentrano le sfide e in cui si elaborano percorsi di ripresa sia a livello istituzionale sia a livello economico e sociale. Questo è certamente il frutto di una storia in cui si è affermata una capacità di cooperare nella pluralità e di un’eredità di sviluppo e buongoverno, ma è anche segno di un’apertura all’innovazione che si intende rilanciare nella programmazione della nuova compagine amministrativa insediatasi lo scorso 28 luglio 2014. Il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2014 costituisce il riferimento per la definizione degli obiettivi generali. L’assetto istituzionale dell’ente la sua programmazione sono diretta emanazione di eventi fondamentali che ne rappresentano i punti cardine:  La “piattaforma montagna” studiata e proposta alla Regione in occasione delle elezioni 24-25/02/2013 da parte della Conferenza dei Presidenti delle 23 Comunita’ Montane Lombarde. Questo documento è di fatto la base comune per la programmazione delle Comunità Montane Lombarde, che lo hanno approvato e condiviso.  Il “documento programmatico” presentato dal Presidente della Comunità Montana e diventato di fatto la “carta dei programmi” con la nomina del nuovo esecutivo lo scorso 28 luglio 2014 le cui linee guida risultano già evidenti sin dall’incipit: “il risultato… (omissis) … dipenderà dalla capacità e volontà di identificare le comunanze per obiettivi generali e cogliere le differenze quale forza di un’area così vasta” Le indicazioni si sviluppano prendendo le mosse da una lucida e oggettiva visione della realtà attuale dell’ente”: Oggi abbiamo obiettivi comuni consolidati e consapevolezza delle differenze e del loro pregio, abbiamo saputo dare il valore oggettivo dell'azione amministrativa delle Comunità Montane, focalizzandone il senso sulla condivisione delle gestioni e delle problematiche, con equilibrio e nel rispetto del ruolo di ognuno. La Comunità montana quale ente di derivazione comunale, divenuto un contenitore dinamico e plasmabile, pur con i vincoli sempre più opprimenti che a tutte le amministrazioni locali vengono imposti del centralismo miope, è il risultato delle volontà e delle scelte delle Amministrazioni che vi hanno preso parte. Non solo nell'azione amministrativa ma anche e soprattutto in quella politica, noi abbiamo, tutti insieme, dimostrato in questi anni il teorema che “l'unione fa la forza” e abbiamo fronteggiato le interferenze iniziali trasformandole in energie positive.” Il risultato dell'unione, pertanto, soddisfa e da percezione del valore aggiunto globale, ma è anche un punto da dove ripartire per consolidare e migliorare lo status. Ora siamo chiamati allo sviluppo ed alla stabilità ricordando sempre che la Comunità Montana è e sarà l'Ente che i Comuni stessi vorranno che sia. Nel ruolo di catalizzatore di bisogni e problematiche del territorio, per affrontarli e risolverli sistematicamente. Riepilogando per sommi capi il percorso del documento troviamo attualizzati nel senso della rinnovamento della loro rielaborazione costruttiva i seguenti obiettivi: • gestioni Associate che rappresentano un’opportunità, ma con un approccio di tipo “culturale”; • fondamenta solide e strutturali nell’aver valorizzato sedi ed immobili di proprietà; • percorsi ciclopedonali centri storici; • volontariato; • promozione delle attività culturali realizzazioni intellettuali artistiche ed identitarie che compongono le differenze e le pluralità del nostro territorio; • prevenzione e programmazione avanzata del dissesto idrogeologico; • manutenzioni del verde programmazione generale e “partecipata”; • sociale e strutture ospedaliere (pubbliche e private): armonizzazione delle risposte; • economia di valle con particolare riferimento ai settori dell’agricoltura e del commercio; • contesto socio-economico: stretta collaborazione con l’Associazione Comuni di Frontiera e Tavolo Territoriale della Regione Lombardia per le criticità legate ai flussi viari dei frontalieri e loro specifiche problematiche.

 La situazione finanziaria dell’ente per il 2015 collegata alla politica regionale per le aree di montagna. La Regione Lombardia con D.g.r.in data 7 novembre 2014 - n. X/2605 avente per oggetto: “Assegnazione alle Comunità montane Lombarde del contributo di funzionamento per l’anno2015,ai sensi della l.r.19/2008art.13,c.1,lett.c bis)” ha deliberato quanto segue: 1. di disporre per l’annualità 2015 il riparto del contributo di funzionamento a favore delle Comunità montane lombarde, in base a quanto deliberato con la d.g.r. n. X/1361 del 14febbraio 2014,di ammontare pari ad un massimo di 10 milioni di euro (diecimilioni/00) euro, (…) come peraltro già deliberato con d.g.r.n.X/2546 del 27ottobre 2014 di approvazione della proposta di Bilancio previsionale 2015, salvo che tale importo sia confermato con la legge regionale di approvazione del Bilancio di previsione 2015; 2. di disporre l’erogazione della prima parte del contributo di funzionamento, pari all’80% del totale di cui al punto 1, per complessivi 8 milioni di euro (ottomilioni/00), a seguito della approvazione con legge regionale del Bilancio previsionale 2015; 3. di dare atto che con successivo provvedimento si procederà alla definizione dei criteri di ripartizione della seconda parte del contributo di funzionamento, pari al 20% del totale di cui al punto 1; Dall’allegato A alla D,G.R. di cui sopra si evince che i fondi assegnati a questa C.M. sono i seguenti:

Prima Riparto erogazione Comunità montane 2015 dell’80%

664094 22 DELPIAMBELLO 385.479,42 308.383,54

La riduzione delle risorse che passa dai 12 milioni dello scorso anno ai 10 milioni del riparto corrente comporta un taglio del 16,67% delle entrate. Sono inoltra da tenere in considerazione altri elementi di criticità quale lo spostamento della quota ripartita su ”fabbisogno standard” alla quota ripartita con criteri e indicatori collegati alle gestioni associate, che passa dal rapporto 80-20 del 2014 al rapporto 50-50 del 2015 introducendo un elemento di ulteriore fragilità anche in considerazione della novità assoluta di tale metodo che non consente quindi di far riferimento, per le previsioni, ad un trend storico. Infine le somme assegnate sono ancora provvisorie in quanto saranno definitive solo (citando la DGR) " a seguito della approvazione con legge regionale del Bilancio previsionale 2015".

Anche le politiche agricole della Regione hanno previsto una riduzione dei fondi assegnati alle CC.MM. per la gestione della funzione trasferita. Pesa particolarmente sul bilancio dell'ente l'azzeramento del fondo relativo alla L.R.11/98 che consentiva all'ente un restoro per le spese di gestione in relazione alla funzione in agricoltura. La somma assegnata ammontava ad euro 19.254,00. Tale tagli ha generato un ulteriore riduzione della spesa di gestione per pari importo.

Alla luce di quanto sopra si rende necessario adottare un bilancio 2015 puramente tecnico i cui contenuti di spesa sono vincolati alla copertura delle poste in uscita già consolidate e non lascia margine in questa fase a programmazione della spesa corrente in altre forme. Per quanto rigurda gli investimenti il 2015 sarà l’anno in cui verranno ultimate tutte le opere previste nell’attuale Piano Integrato di Sviluppo Locale.

1. RUOLO DELLE COMUNITA’ MONTANE NELLA PIATTAFORMA MONTAGNA Le Comunità Montane (CC.MM.) sono previste dallo Statuto regionale. Funzione fondamentale è per la coesione e lo sviluppo delle aree montane quali Enti intermedi di governo del territorio.

2. SOSTEGNO ECONOMICO / INCENTIVI / DEFISCALIZZAZIONE / NEL CONTESTO DELLA MACROREGIONE ALPINA EUROPEA Regione Lombardia dichiara nel proprio documento di programmazione economia e di sviluppo di volersi dotare di una politica per la montagna riconoscendone innanzitutto le peculiarità nel proprio Statuto e relazionandosi con le altre Regioni della costituenda macroregione alpina. Le politiche per la montagna saranno incentrate sullo sviluppo dei territori (532 Comuni, che occupano una superficie territoriale pari al 44% del totale della Regione) e delle loro potenzialità legate all’innovazione produttiva, alla valorizzazione delle risorse naturali, alla ricerca in tutti i settori, e al contempo sulla tutela dell’immenso patrimonio culturale storico, ambientale e paesaggistico delle aree montane. Regione Lombardia svilupperà la propria politica per la montagna con azioni coordinate e interdisciplinari sia nei processi legislativi che nei diversi livelli di programmazione e pianificazione. L’obiettivo che si intende raggiungere è lo sviluppo di un’azione unitaria in tutte le tematiche che possano interessare la montagna, ponendo particolare attenzione alla coerenza delle azioni con le intrinseche peculiarità territoriali, sociali ed economiche. Si punterà quindi ad azioni coordinate e interdisciplinari che facciano della trasversalità e della stabilita la diversità (anche sulla base dell’art. 174 del Trattato di Lisbona) delle aree montane, si devono prevedere incentivi, defiscalizzazioni (in particolare tenendo conto dei territori di confine) e semplificazioni a favore dei soggetti e delle imprese che operano in montagna, soprattutto nel settore agricolo. Parallelamente è necessario stabilire i livelli minimi infrastrutturali, le compensazioni ambientali finalizzate al mantenimento delle aree verdi e boscate (il regime vincolistico ha raggiunto limiti insopportabili - vanno rivisti termini e confini delle aree ZPS e SIC). Occorre intervenire per colmare il Digital divide, per sburocratizzare le procedure e per riscrivere diverse e specifiche normative per il mantenimento nei territori montani di: scuole pubbliche, ospedali, uffici postali, sanità e servizi vari. Tutte le politiche per la montagna devono essere inquadrate in un contesto più ampio, quello della Strategia Macroregionale Alpina Europea (attualmente in corso di definizione), in cui la montagna lombarda trovi la sua più giusta collocazione, anche in vista di una più equilibrata ed autonoma gestione dei fondi comunitari destinati alle Regioni alpine.

3. PROMUOVERE UNA NUOVA LEGGE NAZIONALE PER LA MONTAGNA Promuovere una nuova Legge nazionale per la montagna che preveda l’aggregazione dell’area alpina con ordinamenti differenziati per enti e territori montani e che per le CC.MM. preveda l’attribuzione: - di potere impositivo anche attraverso la compartecipazione al gettito di imposte legate al territorio (es. immobili, carburanti per mobilità/riscaldamento); - della competenza per la gestione dei servizi e delle politiche per lo sviluppo montano, anche attraverso la compartecipazione ai fondi derivanti dalle Concessioni di acqua, gas, ecc.; - di tutte le competenze inerenti la gestione dell’ambiente, del territorio, delle acque, delle concessioni paesaggistiche, dei Parchi, ecc..

GLI OBIETTIVI DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO LUGLIO 2014

Incidono sulla programmazione due eventi di rilievo: - L’avvio della nuova contabilità ex D.Lgs. 118/2011 denominata “armonizzazione dei sistemi contabili”; - Il momento congiunturale di pesanti tagli economici a tutti gli enti locali.

Risorse: alla luce delle più recenti indicazioni di contenimento della spesa pubblica che hanno ridotto notevolmente i fondi a disposizione delle regioni, il fondo assegnato alle CC.MM. dalla Regione Lombardia passa da 12 milioni a 10 milioni. Tale taglio lineare di circa il 17% delle risorse comporta un bilancio con un obiettivo strategico che può essere sostanzialmente definito “sopravvivenza”. Ciò nonostante l’impegno morale e politico inducono a declinare in sede di programmazione tutti gli obiettivi che sottendono alla programmazione politica dell’attività dell’ente.L’attuazione degli stessi anche se in modo estremamente ridotto andrà rimodulata sulle risorse che si renderanno disponibili.

3.4.2 – Motivazione delle scelte: Nell’ attuale clima istituzionale, nonostante la sostanziale carenza di risorse, in presenza di sempre maggiori nuovi compiti e funzioni attribuiti alle Autonomie Locali, l’ente montano si prepara a rafforzare ulteriormente un percorso di interazione con le amministrazioni locali per le gestioni associate. Il processo aggregativo e di cooperazione per conseguire degli enti locali deve mirare ad un assetto del governo locale più funzionale ed efficace, per soddisfare una pluralità di bisogni e di interessi altrimenti difficilmente realizzabili e per il superamento graduale delle duplicazioni delle attività mediante l’esercizio unitario delle funzioni proprie, favorendo anche un processo di “specializzazione dei Comuni”. Con un attenzione speciale per i nostri piccoli comuni montani quale un tessuto fondamentale in grado di produrre coesione sociale, comunità e qualità della vita, che rappresentano una componente essenziale per la sfida del futuro. L’ente montano intende lavorare duramente per salvaguardare questo prezioso patrimonio collettivo. Ben coscienti che in montagna servono azioni specifiche ed è essenziale mantenere l’erogazione dei servizi essenziali sul territorio”.

La Legge 122/2010 per il contenimento dei costi della politica ha sancito che gli amministratori delle Comunità Montane non possono percepire compensi, la loro remunerazione deve essere costituta solo da indennità o gettoni percepiti dai Comuni in cui svolgono un ruolo di governo, non è consentita nessuna maggiorazione o duplicazione. I costi relativi agli organi amministrativi sono pertanto limitati alle sole attività politico-gestionali degli stessi.

3.4.3 – Finalità da conseguire: Dare attuazione ai principi statutari; incrementare l’attività comunitaria in funzione dei partners politico-amministrativi locali, nazionali ed internazionali; dare attuazione alla Legge 241/90 per la trasparenza amministrativa.

3.4.4 – Stato di attuazione del programma: Per quanto concerne le spese di funzionamento e rappresentanza degli organi istituzionali, le spese risultano estremamente contenuta e la voce più rilevante riguarda la spesa assicurativa, oltre che le quote per adesione ad altri organismi e l’organo di revisione. Ridottissime spese di rappresentanza sono state sostenute per le ormai storiche partecipazioni alle attività della Pro Loco di Cantello, per la realizzazione delle manifestazioni “75^ FIERA DELL’ASPARAGO” e “50^ SAGRA DEGLI UCCELLI”, che si sono svolte rispettivamente nei giorni 15/16/17/22/23/24 del mese di Maggio e 6 Settembre c.a., presso l’area feste di Via Collodi a Cantello (VA).

Interventi programmatici – indirizzi politica del territorio

 Con delibera della G.E. nr.37/2015 si è adottato un provvedimento inerente l’approvazione della proposta presentata dall’Organismo Transfrontaliero di risoluzione delle problematiche inerenti la mobilità e la viabilità transfrontaliera, da inviare al Governo del Cantone Ticino e alla Giunta della Regione Lombardia, nel testo di seguito riportato, dando atto che essa costituisce un appello all’indirizzo degli Enti Superiori, per una collaborazione costruttiva, nella ricerca e nella realizzazione delle varie misure e progetti, a conferma dell’intenso lavoro da loro effettuato finora e della loro disponibilità a continuarlo con determinazione anche nel prossimo futuro:

(testo integrale della proposta)

I Comuni Svizzeri del Malcantone e del Medio Vedeggio, unitamente ai Comuni Italiani della Comunità Montana del Piambello e della Comunità Montana delle Valli del Verbano, riunitisi a Ponte Tresa il 25 marzo 2015, hanno preso atto della situazione inerente alla mobilità e viabilità rispettivamente sulla direttrice Vedeggio e Lugano-PonteTresa-Varese e su quella Vedeggio- Lugano-PonteTresa- (Territorio di 175’000 abitanti e di 400 Kmq). Dopo un’informazione reciproca sugli studi, sui progetti e sulle azioni intraprese finora e da attuare in futuro, i rappresentanti degli Enti locali non hanno potuto nascondere la loro preoccupazione per il contesto di stallo in cui si trovano le varie opere e azioni previste dal Piano di Agglomerazione del Luganese (PAL2) e le proposte di accordo di collaborazione Ticino Lombardia indispensabili per risolvere le problematiche in una prospettiva di continuità transfrontaliera. Per questo motivo i Comuni dell’area sopraindicata chiedono rispettivamente al Consiglio di Stato del Cantone Ticino, alla Regione Lombardia e alla Commissione Regionale dei Trasporti del Luganese: • l’immediata attivazione delle procedure e l’inizio dei lavori programmati nel PAL2; • la stipulazione di un accordo Ticino-Lombardia per le soluzioni di mobilità e viabilità nell’area di Ponte Tresa e sull’asse Lugano-Ponte Tresa Varese e Lugano-Ponte Tresa-Luino; • il diretto coinvolgimento nell’allestimento del PAL3 sulla base di un discorso aperto e sincero basato sulle reali possibilità tecnico finanziarie a medio e lungo termine.

Gli aspetti salienti presi in considerazione, per addivenire a tale risoluzione sono i seguenti: - il Comune di rappresenta il punto chiave della mobilità del Malcantone in Canton Ticino, in quanto: • punto di passaggio di tutti i frontalieri e pendolari dell’area Val Ganna e Val , Luinese, Valcuvia, Valtravaglia, Valceresio; si tratta di almeno 25'000 passaggi al giorno (di cui 13’000 frontalieri nelle ore di punta) • capolinea ovest della FLP e del futuro sistema Tram Lugano • centro commerciale di valenza transfrontaliera, per l’offerta commerciale della parte Italiana e per l’offerta di servizi della parte Svizzera. • ha anche una valenza turistica sia come offerta locale, sia come passaggio sull’asse Lugano-Varese e Lugano-Luino - sul piano operativo, al fine di poter realizzare la passerella ciclopedonale inserita all’interno del progetto sopra citato, per quindi usufruire del sussidio federale promesso nel PAL2, urge trovare un accordo tra Ticino e Lombardia, per il coordinamento della progettazione sui due lati del fiume Tresa e per le relative procedure di autorizzazione e di esecuzione; - questo accordo si rende indispensabile anche per progettare e realizzare l’interscambio al capolinea Tram Lugano e per definire la soluzione di continuità della viabilità Italia-Svizzera; - trattandosi di soluzioni che hanno una valenza regionale, è opportuno che il cantone Ticino e la regione Lombardia si facciano parte attiva, collaborando con gli enti locali interessati sia sul lato svizzero sia su quello italiano.

 Con delibera della G.E nr.42/2015 si è adottato un atto di indirizzo avente per oggetto: “ESPRESSIONE CONTRARIETA' ALL'ACCORDO QUADRO R.L./CONFEDERAZIONE ELVETICA DI COORDINAMENTO TRANSFRONTALIERO PER LA GESTIONE DEI MATERIALI INERTI FRA IL CANTONE TICINO E L'ITALIA”, con il quale si provvedeva ad esprimere la propria contrarietà all’accordo quadro, che è stato sottoscritto, e veniva richiesta espressamente la ridiscussione dell’accordo quadro stesso, nonché, nel frattempo, la sospensione dell’applicazione del medesimo. In tale atto la giunta esprimeva in sintesi gli aspetti e le valutazioni di seguito descritti.

- In relazione all’Accordo stipulato tra Repubblica Italiana e Cantone Ticino e Regione Lombardia, finalizzato a instaurare e a sviluppare la collaborazione transfrontaliera nell’ambito della gestione dei materiali inerti per l’edilizia (sabbia e ghiaia) dall’Italia verso il Ticino e del materiale di scavo “non inquinato” (terra e rocce) e dei rifiuti edili di origine minerale (rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione) dal Ticino verso l’Italia, la Provincia di Varese ha già espresso la propria contrarietà; in particolare, sotto il profilo tecnico, ha a suo tempo precisato (rif.: nota del 15.05.2014, indirizzata a Regio Insubrica), per quanto concerne la disponibilità a ricevere nelle cave terre e rocce di scavo qualificate come rifiuti, la normativa vigente (articolo 10, comma 3, del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 117, recante “Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE”, entrato in vigore il 7 luglio 2008) stabilisce che: “Il riempimento dei vuoti e delle volumetrie prodotti dall’attività estrattiva con rifiuti diversi dai rifiuti di estrazione di cui al presente decreto è sottoposto alle disposizioni di cui al decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, relativo alle discariche di rifiuti”; tale norma supera, in tutta evidenza, quanto fu disposto dal D.M. 5 febbraio 1998 concernente “Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22”. - Il D.Lgs. 117/2008, oltre ad essere successivo al D.M. 5 febbraio 1998, è fonte di rango superiore rispetto al decreto ministeriale (normativa, questa, secondaria e regolamentare), sembrerebbe quindi illegittimo riqualificare i siti di cava mediante attività di recupero con materiali che abbiano, al momento del conferimento, la condizione giuridica di “rifiuto”; - a ciò si aggiunge che i progetti di coltivazione degli AA.TT.EE., approvati in base al Piano Cave vigente, NON prevedono, né consentono, l’utilizzazione delle fosse per il conferimento dei suddetti materiali; - in condizioni ordinarie di mercato edilizio le imprese edili della provincia di Varese e, in particolare, quelle situate nel settore centro-settentrionale della provincia compreso tra i laghi e le Prealpi, hanno sempre trovato serie difficoltà a smaltire terre e rocce provenienti dagli scavi civili, trattandosi in gran parte di materiali che, per la loro particolare natura, non hanno mercato (sul punto si veda quanto verbalizzato nel corso della riunione “Gruppo inerti” del 21.01.2014 a Mezzana, presso la sede di Regio Insubrica, successivamente ribadito nella mail sopra richiamata); - stante tale situazione, non è irrealistico pensare che i materiali finirebbero per dover essere conferiti presso gli impianti di trattamento esistenti nel territorio provinciale, per poi restare accumulati senza trovare utilizzo, creando così ulteriori problemi di impatto ambientale e paesaggistico. - in base ai contenuti dell’Accordo in questione, che l’impegno al quale le parti si vincolano ha per oggetto sia le “terre e rocce non inquinate” che i “rifiuti edili di origine minerale (rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione)”; - dai termini dell’Accordo, non è dato conoscere l’effettiva qualifica (rifiuto o meno) che l’Intesa intende attribuire alle terre e rocce non inquinate, è parere di questo Ente che, per la fattispecie, un’eventuale esclusione di tali terre dalla normativa in materia di rifiuti (il riferimento è alle terre e rocce da scavo rientranti nella categoria dei sottoprodotti) non possa comunque operare, considerato che il luogo di produzione delle stesse risulterebbe ubicato sul territorio di uno Stato estero, con una legislazione in materia ambientale non in sintonia con quella italiana/comunitaria e con diverse metodologie di valutazione/qualificazione dei materiali; - per le medesime ragioni legate alle attuali differenti modalità di qualificazione dei materiali da parte dei due Stati interessati (con particolare riguardo alla condizione del cemento-amianto/eternit, che in Italia, se rimosso, è sempre individuato come rifiuto pericoloso), si ritiene che, senza previa individuazione di modalità precise puntuali e condivise, per l’esecuzione delle verifiche analitiche atte ad escludere un’errata identificazione dei rifiuti in ingresso in Italia, l’Accordo di che trattasi non possa trovare concreta attuazione; - la gestione dei rifiuti edili di origine minerale (nel rispetto della regolamentazione comunitaria in materia di importazione di rifiuti – Stato extra UE), anche quanto questi siano classificati come non pericolosi, produce comunque un significativo impatto sull’ambiente legato alla movimentazione sul territorio (incidenza sul traffico), all’inquinamento acustico prodotto dai macchinari che ne eseguono le lavorazioni e da ultimo, ma non per importanza, dall’inquinamento atmosferico dovuto alle polveri inevitabilmente generate dal ciclo di recupero di norma costituito da operazioni di frantumazione, selezione e vagliatura; - allo stato dei fatti, non si può che esprimere preoccupazione e contrarietà ai contenuti dell’Accordo, e all’importazione dei materiali dianzi descritti, per le potenziali ricadute di natura paesaggistica e ambientale relative, con particolare riferimento alle interferenze con lo stato del suolo e del sottosuolo.

TOTALE IMPEGNATO CON IL PROGRAMMA EURO 22.014,85.

3.4 - Programma n. 2 ASSETTO ORGANIZZATIVO

Responsabile: TRAMONTANA - BORTOLAMAI - PIATTI - BASILE

3.4.1 – Descrizione del programma:

Armonizzazione: L’esigenza di armonizzazione dei bilanci della Pubblica Amministrazione, introdotta fin dall’approvazione della Legge Delega sul federalismo fiscale (legge n. 42 del 5 maggio 2009) e della Legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 31 dicembre 2009), è divenuta realtà con l’approvazione del Decreto legislativo n. 118 del 2011 e, ancor più, con il Decreto legislativo integrativo e correttivo n. 126 del 2014. Dopo tre anni di sperimentazione, il nuovo sistema di contabilità e bilancio entrerà in vigore per tutti gli enti territoriali a partire dal primo gennaio 2015.

La complessità e l’ampiezza degli ambiti in cui il nuovo sistema ha l’ambizione di agire e il contesto socio-economico (nel quale la finanza locale e la regolamentazione dei servizi pubblici non hanno ancora trovato un assetto definitivo) hanno indotto il legislatore a prevedere una gradualità temporale per la messa a regime del nuovo sistema. In particolare, nel 2015 è richiesto agli enti di utilizzare il nuovo principio generale della competenza finanziaria e il principio applicato della contabilità finanziaria. A decorrere dal 2016, poi, sarà obbligatorio il principio applicato della contabilità economico-patrimoniale, l’adozione del piano integrato dei conti e l’adozione del bilancio consolidato, seppure nelle graduali modalità individuate dal legislatore. L’avvio dell’«armonizzazione contabile», disciplinata dal decreto legislativo 118/2011 e "corretta" dal Dlgs 126/2014, determina una vera e propria rivoluzione nei meccanismi di bilancio degli enti territoriali: una rivoluzione che cambia i meccanismi contabili, certo,ma soprattutto modifica competenze,responsabilità e priorità per tutti gli attori coinvolti nel sistema dei conti locali, dai politici ai responsabili dei servizi finanziari e ai revisori dei conti, chiamati a comprendere il "linguaggio" dei nuovi conti per poter garantire un’efficace attività di controllo. La riforma modifica profondamente le strutture del bilancio, che vengono articolate per missioni e programmi con l’obiettivo di rendere più comprensibili e trasparenti gli effetti dell’azione amministrativa. Il nuovo principio cardine della competenza potenziata, che"allinea" le manifestazioni della cassa al momento dell’imputazione in bilancio, aumenta il tasso di veridicità dei conti, ma impone di ripensare la gestione degli equilibri finora troppo spesso basati su una massa di residui attivi di difficile o impossibile riscossione. Proprio per accompagnare i bilanci verso questa nuova condizione, l’avvio della riforma chiede agli enti un’operazione di riaccertamento straordinario dei residui, all’interno della quale responsabili e revisori dei conti avranno un ruolo chiave nelle decisioni su quali voci cancellare, e conseguentemente sull’entità del possibile disavanzo che sarà determinato da questo meccanismo. Il«fondo crediti di dubbia esigibilità», accennato all’inizio, avrà il compito di rendere strutturali i nuovi equilibri, e anche in questo caso responsabili dei servizi e organi di revisione avranno la parola decisiva sull’entità delle risorse da congelare. Lo stesso accade per la verifica dei nuovi obblighi, che impongono un pareggio del bilancio in cui le previsioni di competenza di spese correnti sommate a trasferimenti in c/capitale, saldo negativo delle partite finanziarie e quote di capitale delle rate d’ammortamento di mutui e prestiti (al netto dei rimborsi anticipati), non potranno superare la dote dei primi tre titoli dell’entrata. E’ importante sottolineare la diversa competenza dell’organo assembleare. L’Assemblea Comunitaria ha la competenza di variare il bilancio solo a livello di ampia sintesi (programmi), evidenziando il ruolo di indirizzo e successivo controllo che la legge attribuisce a tale organo. L'unità elementare di voto per l'approvazione del bilancio di previsione è costituita dai programmi. Le novità introdotte con il Nuovo ordinamento contabile implicano un profondo cambiamento «culturale» che avrà un forte impatto organizzativo all'interno dell'ente e non solo nel settore contabile. Introdurre e gestire il nuovo ordinamento contabile in tutte le sue implicazioni operative non può e non deve essere visto come «un problema della ragioneria». Toccherà, però, ai ragionieri traghettare l'ente dal sistema contabile attuale al nuovo. Maggiori competenze sono richieste al personale di ragioneria che dovrà acquisire specifico know-how tecnico sulla contabilità economico patrimoniale e sul controllo di gestione. Molto rilevanti sono le implicazioni derivanti dal fatto che con le nuove «regole» si rivoluziona anche la logica stessa di costruzione del bilancio: da quella incrementale si passerà allo «zero base budgeting» in base al quale per ogni spesa si dovrà valutare la sua attualità, la sua efficacia e la sua sostenibilità. La responsabilità operativa della realizzazione dei programmi inizia già con il bilancio politico. Questo ci porta ad alcune considerazioni: un responsabile di programma che sa di dover rispondere dell'attuazione dello stesso misurata anche in modo formalizzato dall'andamento degli indicatori ad esso collegati dovrà necessariamente mettere in relazione obiettivi e risorse assegnate, si apre uno scenario nel quale nella predisposizione del bilancio di previsione, i vari responsabili dovranno avere un ruolo attivo nel negoziare le risorse, non solo finanziarie, ma anche strumentali. Gli obiettivi dovranno avere determinate caratteristiche: semplicità; misurabilità; possibilità di essere realisticamente raggiunti; condivisione. I responsabili di settore dovranno maturare la necessaria competenza che consenta loro non solo di negoziare il sistema obiettivi/risorse, ma anche per verificare autonomamente l'andamento dei programmi di loro competenza. In particolare l'Ufficio Tecnico, dovrà poi fornire le indicazioni per costruire i cronoprogrammi in base al principio della competenza potenziata e questa nuova disposizione avrà notevoli ripercussioni organizzative. Per accompagnare amministratori e operatori in questa nuova sfida, essenziale per la tenuta effettiva del bilancio pubblico italiano, verranno organizzati corsi “in house” che forniranno una panoramica dei meccanismi della riforma, spiegando nel modo più chiaro possibile le conseguenze pratiche e le responsabilità che scaturiscono dalle nuove regole.

Gestire in via prioritaria la GAO (Gestione Associate Obbligatorie) secondo la normativa vigente. La gestione di servizi delegati e/o integrati, quali progetti globali rivolti ai Comuni: Piani Integrati di Sviluppo Locale, Servizio di gestione dei Sistemi Informativi, Servizio Urbanistica e Gestione del Territorio, Servizi di assistenza e Servizi alla persona,Servizio Gestione risorse idriche, e Servizi Area Volontariato (Protezione Civile, Antincendio, Guardie Ecologiche e Agenti Ittici). Sono queste le finalità di questo programma, al quale fa capo la struttura organizzativa dell’ente Tali finalità unite allo sviluppo degli obiettivi generali collegati alla programmazione, sono volte alla realizzazione, nello specifico, dell’infrastruttura di base necessaria per poter svolgere le attività programmate.

Il programma tende a soddisfare l'esigenza di spesa dei seguenti servizi: a) segreteria generale; b) gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato; c) ufficio tecnico; d) altri servizi generali. Sono inoltre previsti in questo programma i trasferimenti a soggetti diversi per il raggiungimento degli obiettivi comunitari nel settore promozione sociale e ambientale del territorio.

3.4.2 – Motivazione delle scelte:

La montagna lombarda rappresenta un terzo dell’intero territorio con oltre 540 comuni. Viene rivendicato il ruolo delle Comunità Montane (CC.MM.) quali Enti intermedi, fondamentali per la coesione e lo sviluppo delle aree montane. L’esatta definizione delle competenze e dei trasferimenti necessari per un dignitoso funzionamento delle comunità montane e un rafforzamento della loro funzione in tema di gestioni associate, a sostegno soprattutto dei piccoli comuni, sono il quadro generale in cui inserire gli interventi dell’ente.

LIVELLO SOVRACOMUNALE – INTERAZIONE TRA ENTI LOCALI. In sintonia con lo scenario delineato nel precedente programma 1, questa Amministrazione, per conseguire un assetto del governo locale più funzionale ed efficace, per soddisfare una pluralità di bisogni e di interessi altrimenti difficilmente realizzabili, per il superamento graduale delle duplicazioni delle attività derivante dall’esercizio unitario delle stesse e anche per favorire un processo di “specializzazione”, individua nell’associazionismo e nella cooperazione tra enti il fulcro della propria attività In tal modo l’ Ente evita una inutile dispersione organizzativa di risorse e di energie, concentra la propria attività su specifiche tematiche, approfondendole ad ampio raggio, e realizzando dei veri e propri “poli” specializzati e di alta professionalità. Questo processo permette a tutti i soggetti locali, anche quelli più piccoli e spesso con minori risorse, di poter svolgere tutte le funzioni ed i servizi che vengono, sempre più, attribuiti ai Comuni, in modo più qualificato e meno costoso, con un evidente impatto positivo nei confronti dei cittadini. D’altro canto i risultati che le amministrazioni-partners potranno ottenere si possono così riassumere: fornire agli utenti prestazioni di servizio sempre più qualificati al minor costo possibile; adeguare le struttura per far fronte alle mutevoli disposizioni legislative; uniformità nella erogazione dei servizi; maggiore capacità di attrarre finanziamenti statali e regionali; ottenimento di economie di scale; possibilità di specializzazione nella erogazione dei servizi a vantaggio della professionalità; erogazione di servizi (attività) aggiuntivi che non tutti i comuni, in particolare i più piccoli, possono garantire. Nell’ambito delle elenco delle funzioni fondamentali individuate dal Decreto Legge n. 95/2012 verranno attivate quelle gestioni che gli amministratori dei Comuni membri dell’ente montano riterranno di voler gestire a livello comunitario. Si riporta, di seguito, per chiarezza l’elenco stesso:

SONO FUNZIONI FONDAMENTALI DEI COMUNI ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione: a) organizzazione generale dell’amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo; b) organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale; c) catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente; d) la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale; e) attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; f) l’organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; g) progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall’articolo 118, quarto comma, della Costituzione; h) edilizia scolastica, organizzazione e gestione dei servizi scolastici; i) polizia municipale e polizia amministrativa locale; l) tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici nonché in materia di servizi elettorali e statistici, nell’esercizio delle funzioni di competenza statale». I comuni sembrano ultimamente “al rallentatore” sulle gestioni associate. La scadenza del 30 giugno è stata perlopiù ignorata dalle amministrazioni interessate, che ora sono concentrate su quella di fine anno, entro la quale l'intero «core business» dei mini enti dovrà passare a livello di unione o convenzione. Dal prossimo 1° gennaio, inoltre, dovranno essere attivate, per tutti i comuni non capoluogo, le centrali uniche di acquisto di beni e servizi, mentre per i lavori la recente intesa fra stato e autonomie concede tempo fino al 30 giugno 2015. L'obbligo di gestire a livello sovraccomunale le funzioni fondamentali è stato previsto dall'art. 14 del dl 78/2010 ed interessa tutti i comuni inferiori a 5.000 abitanti, soglia che scende a 3.000 per quelli appartenenti o appartenuta a comunità montane. Le funzioni da associare sono quelle identificate come fondamentali dalla legge statale: al momento, il relativo elenco è dettato dall'art. 14, comma 27, del dl 78 (come sostituito dall'art. 19, comma 1, del dl 95/2012), che ne enumera 10. Di queste solo una (anagrafe, stato civile e servizi elettorali) può continuare ad essere gestita singolarmente, mentre le altre vanno obbligatoriamente conferite ad una unione di comuni ovvero esercitate tramite una convenzione. Il percorso attuativo è stato oggetto di continue proroghe: al momento, delle 9 funzioni obbligatorie, 3 sono state associate entro il 31 dicembre 2012, altre 3 avrebbero dovuto esserlo entro il 30 giugno, mentre per le restanti 3 la scadenza è fissata al 31 dicembre 2014. I nodi, però, stanno venendo al pettine solo ora, dato che funzioni già devolute a livello sovraccomunale o erano già gestite in forma associata (ad esempio, servizi sociali) o sono piuttosto «leggere» (ad esempio, protezione civile o catasto). Il vero core business include le funzioni «pesanti» (come, ad esempio, amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo, servizi pubblici locali, pianificazione urbanistica ecc.) ed è ancora tutto da trasferire. Così come le procedure di acquisto, che tutti i comuni non capoluogo (anche se con più di 5.000 abitanti) devono centralizzare. Non a caso, il termine del 30 giugno è stato perlopiù ignorato, anche se non è arrivata la proroga che invece è stata prevista sulle centrali uniche. L'inadempimento, però, non sempre è passato sotto silenzio. Alcune prefetture, infatti, hanno scritto ai sindaci per ricordare la scadenza e chiedere notizie sullo stato dell'arte, ricordando che il mancato adempimento è sanzionato con il possibile esercizio del potere sostitutivo del governo attraverso il commissariamento degli enti inadempienti.

RISPARMIO E OTTIMIZZAZIONE DEI LIVELLI ISTITUZIONALI: mutuando gli obiettivi perseguiti dalla Regione Lombardia con la L.R. nr.19/2008 ( Riordino delle Comunità Montane della Lombardia, disciplina delle Unioni di Comuni Lombardi e sostegno all’esercizio di funzioni e servizi comunali) che si estendono dall’ attività di promozione e valorizzazione del territorio montano, l’ottimizzazione dei livelli istituzionali e delle loro caratteristiche dimensionali, demografiche e strutturali, la continuità dei servizi, l’efficacia delle politiche locali alla razionalizzazione e semplificazione dell’attività amministrativa, si confermano le linee di fondo del percorso già individuato da questa Amministrazione e incardinato suI rafforzamento dei rapporti con le autonomie locali in particolare con una più incisiva politica di attuazione delle gestioni associate tra enti Una significativa compressione della spesa corrente relativa alla gestione corrente dell’ente ha consentito a questa Amministrazione di dare dimostrazione di virtuosità nella gestione di un bilancio particolarmente critico nel quale si è cercato di evitare l’utilizzo, in modo significativo, di risorse straordinarie per finanziare la spesa corrente.

LA PERFORMANCE E LA RESPONSABILIZZAZIONE DEL PERSONALE DELL’ENTE: garantire l’efficienza dell’organizzazione amministrativa. Obiettivo nell’obiettivo è quello della gestione del personale. Questa Amministrazione ritiene che la qualità delle risorse umane, la loro competenza, quello che oggi si chiama il «patrimonio intangibile» siano strategici nel raggiungimento dei propri obiettivi. Nelle imprese (quelle di successo) è da tempo maturata la convinzione che le risorse fondamentali sono quelle relative alle risorse umane e alle competenze in esse incorporate. Gli enti locali non sono aziende, ma il problema è lo stesso: è necessario elevare la qualità della risorsa fondamentale per la realizzazione dei programmi delle amministrazioni (ogni obiettivo può essere vanificato dalla cattiva qualità delle competenze e dei comportamenti delle persone che devono realizzarlo.) Aumentare il livello di produttività, di razionalizzazione degli uffici e di ottimizzazione delle risorse umane, favorendo l'orientamento delle attività alle economie di scala, si accompagna una "moderna" e "competitiva" gestione del personale. Ai fini di procedere celermente all’attuazione dell’obiettivo “efficienza” questa Amministrazione, con deliberazione della G.E. nr.45 del 26.05.2014 approvato il Piano della Performance per il periodo 2014/2016 previsto dall’articolo 10 del d. lgs 150/09.

Il Programma di riforma della Pubblica Amministrazione passa anche attraverso la legge 4 marzo 2009, n. 15, con la quale è stata conferita al governo delega finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, la quale si è concretizza, attraverso l’attuazione di tale delega, che è stata attuata con l’emanazione del D. Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150. Tale D.Lgs reca una riforma organica della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, intervenendo in particolare in materia di contrattazione collettiva, di valutazione delle strutture e del personale delle amministrazioni pubbliche, di valorizzazione del merito, di promozione delle pari opportunità, di dirigenza pubblica e di responsabilità disciplinare. Alla luce di tale piano, l’incremento dei livelli di efficienza sarà improntato sull’implementazione di un sistema di valutazione delle performance basato sull’effettiva misurazione dei risultati conseguiti, su un sistema formativo che garantisca il mantenimento, se non il miglioramento, degli standard qualitativi delle azioni che saranno realizzate.

Gli obiettivi strategici e operativi indicati nel piano della performance adottato dall’esecutivo dell’ente vengono accolti e confermati nella presente Relazione Previsionale e Programmatica.

3.4.3 – Finalità da conseguire:

In una logica di costante evoluzione tecnologica ed operativa, la Comunità Montana intende garantire con strumenti, mezzi e servizi, la miglior efficienza della macchina comunitaria, al fine di mettere a disposizione del cittadino, attraverso un’efficace organizzazione di persone e mezzi, servizi consoni al livello essenziale richiesto anche dalla normativa in materia.

Accogliere e attuare la sfida di gestire senza costi aggiuntivi ottimizzando quindi al massimo lo sfruttamento della struttura dell’ente le GAO. Maggiore efficienza ed efficacia dell’azione della struttura organizzativa in modo che possa fungere da volano per le gestione associate stesse e le iniziative sovracomunali. Accogliere le istanze provenienti del territorio in campo sociale, culturale e ambientale per la promozione dello stesso. Sviluppare l’applicazione di nuovi processi tecnologici. Il complesso delle azioni che sostengono la politica dell'ente montano tendono in via prioritaria ad assicurare la funzionalità e la razionalità dell’apparato organizzativo dello stesso.

3.4.4 – Stato di attuazione del programma: gli obiettivi del programma risultano in larga parte raggiunti. Si è mantenuta una costante pressione per evitare incrementi della “spesa di gestione”. Gli obiettivi già declinati del Piano della Performance, per attuare i quali i vari settori sono chiamati a svolgere non solo attività di gestione ordinaria ma anche straordinaria ,in funzione, appunto, degli specifici obiettivi di sviluppo locali, individuati dall’organo esecutivo analiticamente descritti nei vari programmi della presente relazione, saranno oggetto di un aggiornamento e di una revisione alla luce del nuovo documento programmatico formulato dal Presidente dell’Ente e dall’esecutivo eletti lo scorso 28 luglio 2014 le cui linee guida dello stesso risultano già evidenti sin dall’incipit: “il risultato… (omissis) … dipenderà dalla capacità e volontà di identificare le comunanze per obiettivi generali e cogliere le differenze quale forza di un’area così vasta”.

Gestioni Associate (afferenti al programma): Si è provveduto ad aggiornare ed approvare seguenti nuove convenzioni per la gestione associata di servizi: “APPROVAZIONE CONVENZIONE EX ARTICOLO 30 TUEL PER LA GESTIONE IN FORMA ASSOCIATA DEI SISTEMI INFORMATIVI “AMMINISTRATORE DI SISTEMA, PIANI DI CONTINUITÀ OPERATIVA E DISASTER RECOVERY” - PERIODO 01.01.2016- 31.12.2018.”

“APPROVAZIONE CONVENZIONE EX ARTICOLO 30 TUEL PER LA GESTIONE IN FORMA ASSOCIATA DEL SERVIZIO DI RICOVERO DI ANIMALI DI AFFEZIONE NEL TERRITORIO DELLA COMUNITA' MONTANA DEL PIAMBELLO - PERIODO 01.01.2016- 31.12.2018.”

“APPROVAZIONE CONVENZIONE, EX ART. 30 TUEL, PER LA GESTIONE DELLA FUNZIONE E DEL SERVIZIO ASSOCIATO DI PROTEZIONE CIVILE - PERIODO 01.01.2016 - 31.12.2018.”

TOTALE IMPEGNATO CON IL PROGRAMMA EURO 591.035,12.

3.4 - Programma n. 3 ISTRUZIONE PROFESSIONALE

Responsabile: TRAMONTANA - BORTOLAMAI

3.4.1 – Descrizione del programma:

La valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e degli enti di formazione professionale, diretti protagonisti e responsabili del processo formativo diventa obiettivo essenziale, nelle politiche di crescita del capitale umano, espresso attraverso l’attività dell’Azienda Speciale. Lo sviluppo dei servizi per l’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione per: - promuovere un incontro virtuoso domanda/offerta per lo sviluppo del sistema socio-economico locale; - sostenere le giovani donne e i giovani uomini ad esplorare percorsi educativi e formativi per lo sviluppo di qualifiche adeguate; - incentivare il successo formativo.

La valorizzazione delle risorse umane e del sapere costituisce una leva fondamentale per l’innovazione e la qualità dello sviluppo. Accanto all’obiettivo di innalzamento delle competenze, gli interventi intendono, in generale, garantire un sistema di istruzione e formazione professionale in grado di offrire a tutti una concreta opportunità di portare a termine il proprio percorso di studio o formazione, nei tempi più brevi possibili e con la salvaguardia delle competenze acquisite.

Il programma tende a soddisfare l'esigenza di spesa del servizio “Azienda SpecialeCentro di Formazione Professionale (CFP)del Piambello”.

3.4.2 – Motivazione delle scelte:

Lo sviluppo dell’Azienda Speciale CFP vedrà la messa in atto di azioni, con il coinvolgimento e la più ampia partecipazione di tutti i soggetti interessati - istituzioni, parti sociali, operatori del settore, enti locali - in una logica di sussidiarietà e partenariato, capaci di valorizzare le specificità del sistema in un’ottica integrata e di promuovere la qualità dei servizi erogati. Le azioni programmate privilegiano la domanda espressa da allievi, famiglie, lavoratori e dal mondo dell’impresa, anche attraverso una più precisa rilevazione dei fabbisogni e delle tendenze di sviluppo del territorio. Interventi prioritari sono:  Supporto alla domanda di formazione e specializzazione continua e permanente in particolare in relazione alle figure professionali e alle competenze ritenute cruciali per l’opportunità di sviluppo legate al territorio.  Messa a regime dei percorsi di formazione.  Sviluppo degli standards di qualità nell’erogazione dei servizi formativi.  Sviluppo di una piena integrazione tra le politiche di formazione e del lavoro.

Le politiche per i giovani sono il primo investimento per il sistema. La linea di azione principale consiste nel metterli in grado di saper scegliere e poter scegliere dando così priorità alle azioni finalizzate allo sviluppo dell’autonomia con particolare attenzione alla transizione alla vita adulta. In questo senso , coerentemente con il dettato dello Statuto, nel momento in cui esiste congiunturalmente una obiettiva difficoltà culturale, l’ente montano è chiamato a realizzare politiche ispirate alla valorizzazione delle differenze, di intesa con le realtà territoriale funzionali al consolidamento delle reti locali di servizio, avendo come ambiti privilegiati le politiche della formazione, del lavoro e della conciliazione. Si conferma così il modello sussidiario di “governance” centrato sulla persona , la libertà di scelta, la valorizzazione al meglio del capitale umano.

Nell’ultimo periodo si rileva una ingente diminuzione di iscrizioni sia al DDIF (Diritto Dovere Istruzione e Formazione) e quindi dell’area formativa ragazzi, che nella formazione continua e permanente. Le cause del decremento degli utenti sono da ricercarsi: - nella crisi economica, in quanto i ragazzi scelgono di fare la scuola lavoro in Svizzera o contratti di apprendistato per poter aiutare economicamente le famiglie; - la carenza di bandi che finanziano le attività formative dei disoccupati o inoccupati e gli adulti non possono più permettersi percorsi formativi a pagamento; - la carenza dei servizi pubblici, di pomeriggio non ci sono più mezzi di trasporto diretti a Viggiù, , e Cantello e quindi molti hanno scelto di andare nelle scuole di Varese perché impossibilitati a frequentare le lezioni pomeridiane e per gli adulti non ci sono più mezzi al termine delle lezioni serali.

Le risorse destinate a questo programma tendono a realizzare le necessità di spesa delle attività di gestione corrispondente al servizio indicato nel precedente punto.

Le attività e la programmazione

Per quanto concerne l’attività programmata dall’azienda si demanda al Piano Programma 2015-17 dalla stessa redatto.

3.4.3 – Finalità da conseguire:

La Relazione Previsionale e Programmatica è lo strumento di pianificazione strategica, programmazione operativa e controllo dell’ente. La stessa costituisce inoltre il momento prioritario per aggiornare gli indirizzi generali di governo dell’amministrazione in carica, garantendo in tale modo accresciuta trasparenza alle scelte politiche, è pertanto importante ed opportuno che la stessa contenga con tutte le principali iniziative dell’amministrazione, anche qualora tali interventi non comportino, come il presente programma e almeno per la fase previsionale, alcun onere finanziario per l’ente. Rilevato che l’azienda speciale è "ente strumentale” per gestione del servizio della formazione professionale, rispetto all’ente montano che l’ha costituita, allo stesso spetta determinare le finalità e gli indirizzi dell’ Azienda stessa, approvarne gli atti fondamentali, esercitare la vigilanza; verifica i risultati della gestione e provvede alla copertura degli eventuali costi sociali. Il presente programma ha la finalità di individuare le linee guida secondo le quali svolgere le attività descritte.

3.4.4 – Stato di attuazione del programma: gli obiettivi del programma risultano completamente realizzati. Attraverso l’approvazione dl bilancio dell’Azienda Speciale e del Piano Formativo, sono stati condivisi gli obiettivi formativi. In particolare con deliberazione dell’Assemblea Comunitaria nr.42 del 21.12.2015 1)si è provveduto ad impartire all’Azienda speciale Centro di Formazione e Istruzione del Piambello, ai sensi dell’articolo 114 del Tuel e dell’articolo 7 dello Statuto comunitario, l’indirizzo di predisporre un piano strategico cui informare la propria attività, che trovi compiuta attuazione a partire dall’anno formativo 2016/17, che sia orientato al pronto recepimento delle modifiche introdotte da parte della legge regionale 30 del 2015 alla legge quadro 19 del 2007, e succintamente descritte, per gli aspetti ritenuti di maggior rilevanza strategica per questo ente. Nel testo di tale atto si è inoltre deliberato: 1) DI EVIDENZIARE come il piano strategico debba porsi come obiettivo: a) una forte interazione con le aziende del territorio, naturali destinatarie degli allievi licenziati dal Centro di formazione, che renda il momento progettuale funzionale rispetto alla domanda emergente da parte delle imprese e che, pertanto, attraverso un circolo virtuoso in cui domanda e offerta di mano d’opera si alimentino a vicenda, permetta l’accrescimento dell’offerta formativa e il soddisfacimento dei bisogni dell’imprenditoria del territorio; b) l’incremento dell’offerta formativa, rispetto a quella finanziata con il sistema delle doti regionali, attraverso canali di autofinanziamento che rendano possibile, tra l’altro, raggiungere l’obiettivo indicato alla precedente lettera a); c) il radicamento del Centro di formazione sul territorio amministrato da questo ente, attraverso politiche di gestione sinergica con altre realtà presenti sul territorio provinciale, prima tra tutte l’Agenzia formativa della Provincia di Varese;

2) DI ATTIVARE un percorso partecipativo che, attraverso l’implementazione e l’articolazione in dettaglio degli indirizzi impartiti con il presente provvedimento da parte dell’Azienda speciale, preveda i seguenti steps : a) presentazione, da parte del consiglio di amministrazione dell’Azienda speciale, alla giunta esecutiva della Comunità montana, entro il 29 febbraio 2016, di un primo masterplan che ipotizzi operativamente la traduzione in atto delle linee guida sopra indicate, attraverso l’indicazione di un percorso di audit, che coinvolga gli stakeholders presenti sul territorio ,allo scopo di giungere alla definizione di un’offerta formativa aggiuntiva e integrativa, rispetto a quella alimentata dal sistema delle doti regionali, in linea con i bisogni emergenti dall’analisi compiuta; b) predisposizione, a cura dell’Azienda, del piano strategico entro il 15 maggio 2016, sulla scorta delle ulteriori direttive eventualmente impartite da parte della Comunità montana, alla luce dei contenuti del masterplan di cui alla lettera a); il piano strategico sarà composto da un’analisi dei bisogni del territorio, dall’indicazione dell’offerta formativa integrativa, rispetto a quella finanziata attraverso il sistema delle doti regionali, le modalità di finanziamento tendenti all’autosufficienza e, più in generale, il suo grado di sostenibilità operativa; c) approvazione, da parte della Comunità montana, del piano strategico, il quale costituirà, ai sensi dell’articolo 114 del Tuel, atto fondamentale dell’Azienda speciale; d) attuazione dei contenuti del piano strategico, a partire dall’anno formativo 2016/2017.

Tra le diverse finalità del bilancio d’esercizio, che annualmente l’Azienda Speciale CFP Piambello invia per l’approvazione a questo Ente, oltre a quella giuridica e fiscale, vi è quella gestionale che, per le valutazioni dell’ente montano, di cui essa rappresenta l’organo strumentale, è quella più significativa. Se poniamo particolare riferimento al volume dei ricavi dell’Azienda stessa, e ne analizziamo la composizione, in relazione al trend storico 2013-2015, i dati emergenti sono i seguenti: \

I ricavi sono prevalentemente ed essenzialmente costituiti da trasferimenti da parte di enti del settore pubblico. In relazione a tali ricavi i proventi da soggetti privati risultano i seguenti:

rapporto proventi pubblici/ proventi da privati

Anno 2013 il rapporto è 0,06

Anno 2014 il rapporto è 0,08

Anno 2015 il rapporto è 0,1

Ossia le entrate per proventi da privati sono rispettivamente lo 0,08 - 0,06 e 0,1 del volume delle entrate per proventi da regione e provincia, che di fatto costituiscono i reali proventi dell’Azienda L’azienda speciale rappresenta una forma giuridica di diritto pubblico, “pensata” per la gestione di servizi di rilevanza imprenditoriale. Ci sono quattro aree in cui stabilire gli obiettivi di un impresa.

Nel medio periodo l’indicazione è quindi necessariamente quella che queste aree vengano tutte armonicamente sviluppate con particolare riferimento a quella dello sviluppo

Con una relazione del dicembre 2015, l’Azienda ha illustrato lo stato d’attuazione dei propri programmi , comunicando quanto segue:

CENTRO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE DEL PIAMBELLO AZIENDA SPECIALE

Informarsi Certificato ISO 9001:2008 per 21050 (VA) – Via Mazzini, 3 Formarsi e-mail: [email protected] – Tel. 0332/473620 – Fax. 0332/851121 Codice Fiscale e Partita IVA: 03109710123

RELAZIONE

In riferimento al Piano programma anno 2015 presentato nel mese di ottobre 2014, nel quale si indicavano i punti di debolezza dovuti al sistema dotale di Regione Lombardia e alla difficoltà per l’utenza di partecipare a corsi autofinanziati si possono comunque mettere in evidenza gli obiettivi raggiunti partendo dal sistema DDIF. a) Nel piano programma sono state previste entrate complessive per Euro: 444.000,00. Le entrate effettive relative all’anno formativo 2014-2015 sono state: 232.700,00 . La differenza è data dal minor numeri di doti riconosciute da Regione Lombardia a partire dal primo anno, da una diminuzione del valore dotale che da 4.500,00 è passata ad € 4.300,00 e per gli allievi certificati da

€ 7500,00 a e 7.300,00, inoltre dal mancato finanziamento da parte di Regione del IV anno.

b) Contributi regionali Learning Week

Il progetto formativo Learning Week è stato presentato e attuato nell’anno 2015 attraverso la presentazione di diversi progetti presentati dal Centro scrivente con enti di formazione e istituzioni di istruzione superiore attraverso la creazione di partenariati.

L’obiettivo previsto di € 56,000 è stato raggiunto così come indicato nel Piano programma. c) Corsi autofinanziati ( Socio sanitari)

Nel corso del 2015 è stato attivato e concluso un corso ASA, in data 25 gennaio 2016 si è concluso un corso autofinanziato di riqualifica ASA OSS ( 400 ore) ed attualmente è in itinere un corso ASA che si concluderà nel mese di maggio, per un totale di €.

45.640,00. d) Non previsti nel piano programma ma attuati nell’anno 2015 dal centro sono il Bando Formazione Continua e il Bando

Garanzia Giovani previsti da Regione Lombardia che hanno portato ad un introito complessivo di €. 64.925,63.

Bisuschio, 29 febbraio 2016

IL DIRETTORE IL PRESIDENTE Dr.ssa Emanuela Maria Galli Arch. Luca Tirelli

3.4 - Programma n. 4 CULTURA SPORT E SERV TEMPO LIBERI

Responsabile: BASILE

3.4.1 – Descrizione del programma:

Occorre puntare sulle eccellenze in modo da costruire prodotti turistici riconoscibili, sia per il mercato interno che quello estero. Il complesso del territorio deve essere coinvolto nell’ambito di una strategia unitaria in grado di collegare le principali destinazioni turistiche con altre aree meno conosciute e caratterizzate da un potenziale ancora inespresso. Proprio per mediare e per integrare armoniosamente aspetti vari e complessi il programma che si intende attuare ha per obiettivi la promozione della fruizione in sicurezza del territorio montano con particolare attenzione alla visibilità del territorio da parte del turista–utente; la promozione delle iniziative culturali e la promozione delle iniziative sportive. Interventi modulati su obiettivi di chiara emergenza locale. L’incremento della vocazione turistica deve essere perseguito attraverso l’integrazione dei principali fattori di attrattività per renderli elementi trainanti di sviluppo e di competitività per il territorio.

3.4.2 – Motivazione delle scelte:

Sport Lo sport ricopre un ruolo prioritario non solo come occasione di benessere della popolazione, ma anche come strumento di educazione e formazione della personalità, di prevenzione e tutela della salute, di trasferimento valoriale e orientamento a corretti stili di vita e, non ultimo, di sviluppo. Lo sport, nella sua forma materiale sempre di massa, rappresenta un fattore decisivo di educazione e prevenzione. La dotazione di impianti, l’organizzazione dei servizi e la valorizzazione dei soggetti pubblici e privati impegnati nel settore dovranno essere orientati soprattutto nella direzione di investimento sociale. La promozione dello sport, della sua pratica e dei sui valori, coinvolgendo aspetti legati alla salute alla socialità ed alla formazione degli individui, incrocia dimensioni fondamentali della personale e quindi dell’azione politica dell’ente. Turismo Il turismo rappresenta una leva fondamentale di crescita economica e occupazionale per la Lombardia, in un contesto mondiale in grande espansione: secondo la UE il turismo è infatti la terza maggiore attività socioeconomica europea, è all’origine di più del 10% del pil dell’Unione Europea e fornisce il 12%dell’occupazione totale. L’orientamento dei nuovi turisti è particolarmente favorevole agli asset turistici del territorio: l’Italia è infatti vista come il primo marchio al mondo per l’attrattività legata alla cultura, il primo per il cibo, il terzo per lo shopping e nel complesso rappresenta “la prima destinazione dove i turisti vorrebbero andare”. Per rimanere competitivi in questo scenario è necessario rivedere i criteri di segmentazione e di progettazione e sviluppo dell’offerta turistica, tenendo conto della trasformazione dei modelli di consumo turistico che si manifesta con il passaggio da “prodotto turistico” a “esperienze turistiche” specificamente progettate per specifici segmenti e, con l’emergere di nuovi segmenti turistici, caratterizzati da nuove e differenti esigenze rispetto a quelli tradizionali. Declinando a livello locale queste considerazioni rileviamo che ambito fondamentale per lo sviluppo del territorio montano è quello legato all’ampliamento ed al miglioramento dell’offerta turistica, nell’ottica di potenziare un turismo sostenibile con particolare attenzione al recupero dei beni storici e del patrimonio diffuso, alla fruizione delle risorse naturali, culturali e del paesaggio e in stretta correlazione con la promozione delle eccellenze di montagna e dei prodotti tipici locali.

Cultura – Tempo Libero La cultura è causa ed effetto dello sviluppo sociale ed economico di un contesto. Con tale attenzione, anche e soprattutto riguardo agli attori e soggetti che creano cultura, continuerà la promozione delle realizzazioni intellettuali, artistiche ed identitarie che compongo le differenze e le pluralità del nostro territorio. La fruizione dei beni e delle attività che rappresentano la bellezza sarà centrale. Essa andrà allargata, capita e favorita. Ciò sarà sempre più necessario soprattutto in un contesto nel quale le sfide di significato e l’incontro di popoli segnano i poli obbligati per il recupero critico del patrimonio della nostra civiltà. La valorizzazione culturale è un fondamentale elemento per lo sviluppo economico del territorio, un “asset” strategico per la competitività ed una risorsa indispensabile per la crescita del capitale umano. Obiettivo principale oltre al recupero e restauro del patrimonio culturale, è quello della sua valorizzazione e del supporto ai nuovi linguaggi artistici di tutte le discipline.

3.4.3 – Finalità da conseguire:

Le azioni per conseguire tali obiettivi sono offrire alle diverse associazioni operanti sul territorio una serie di strumenti concreti mediante i quali essere di supporto alla crescita qualitativa e quantitativa delle iniziative intraprese. Sostenere le iniziative culturali ed artistiche locali in particolare per la promozione del folklore e del teatro. 3.4.4 – Stato di attuazione del programma: La novità di maggior rilievo, che ha trovato spazio in questo programma, è il proseguimento del progetto “INTERPRETANDO SUONI E LUOGHI… E SAPORI”; in particolare la programmazione 2015 prevede l’organizzazione di una rassegna artistico-musicale itinerante , per un totale di 24 eventi nei luoghi d’eccellenza dei diversi comuni del territorio, suddivisi in 12 eventi per ogni annualità del progetto, di cui alcuni finanziati con risorse esterne. La formula di base è quella collaudata e supportata dal successo delle edizioni passate, con l’aggiunta di una nuova componente: la valorizzazione e la promozione eno-gastronomica. Una ulteriore evoluzione per l’elevazione del livello è data dall’ampia rete di soggetti coinvolti e dalla internazionalizzazione della proposta. Respiro internazionale che sarà a 360°,dato non solo dal linguaggio universale della musica, dell’arte e della bellezza dei luoghi, ma anche dalla pubblicità e promozione degli eventi che sarà multilingue, e dall’accoglienza dei partecipanti, anch’essa con assistenza in lingua straniera. E’ prevista la partecipazione di artisti e musicisti italiani e stranieri. Grazie all'universalità del linguaggio musicale e dei repertori offerti la proposta avrà un respiro internazionale fruibile da un pubblico italiano e straniero. Tutti i concerti saranno ad ingresso libero e gratuito. Sarà affiancato alla rassegna musicale un percorso enogastronomico, curato dall’Associazione Strada dei Sapori delle Valli Varesine, che proporrà, in termini di pacchetti finalizzati alla promozione turistica dell’eno-gastronomia del territorio, pranzi, cene e degustazioni convenzionati, in abbinamento ai concerti e possibilità di pernottamento. Ed inoltre ,nel corso di alcuni eventi, verrà organizzato uno spazio dedicato all’assaggio e alla vendita di prodotti locali, con il coinvolgimento dei soci ristoratori e produttori. La Provincia di Varese, considerata la fase di scioglimento dell’ente stesso, non finanzierà l’edizione 2015 alla quale provvede la C.M. con fondi propri di bilancio.

Nuovi Progetti – Aspetti Programmatici

- con Deliberazione n. X/2641 del 14/11/2014, la Regione Lombardia ha approvato l’Avviso per la “selezione di progetti pilota finalizzati alla prevenzione e alla lotta contro la dispersione scolastica; l’Isis “Newton” di Varese, gli Istituti Comprensivi di Arcisate, Bisuschio, , , Varese1, Viggiù, il Comune di Arcisate, il Comune di Induno Olona e la Comunità Montana del Piambello, in un ottica di condivisione di azioni comuni e strategiche atte alla lotta contro la dispersione scolastica, intendono presentare domanda di contributo a valere sui fondi di cui al suddetto avviso per la realizzazione del progetto “ Dal dire al fare… le mani in pasta” ammontante a complessivi euro 40.000,00; con atto della G.E. nr.3/2015 la Comunità Montana ha approvato, ai fini della presentazione della domanda di contributo tale progetto e ha deliberato di cofinanziare la quota di euro 1.500,00.

- dal 1 Maggio al 31 ottobre 2015, Milano ospiterà l’Esposizione Universale dal tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Il tema scelto per questa Esposizione Universale è particolarmente importante per il futuro delle giovani generazioni e le scuole risultano quindi essere ambienti d’elezione ove sollecitare con appropriate azioni studenti, docenti e famiglie; è stato pertanto predisposto un bando di concorso “BANDO EXPO 2015: ALIMENTAZIONE VITA E CULTURA CONCORSO RIVOLTO ALLE CLASSI III, IV E V DELL’ISIS DI BISUSCHIO CLASSI III DEGLI ISTITUTI DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO PRESENTI SUL TERRITORIO”; che con atto della G.E. nr.6/2015 ha consentito di indire il relativo concorso.

- lo Sci Club , con nota del 2/2/2015, ha chiesto un sostegno economico all’iniziativa denominata “SKIamoINSIEME” - Memorial Enrico Morisi - , che si terrà il prossimo 19 Febbraio 2015 presso la Baita del Fondista di Cunardo, - il programma prevedere una “sciata popolare”, libera a tutti, di circa 5km, non competitiva, lo Sci Club Cunardo è una realtà attiva da 70 anni nella pratica e promozione dello sci di fondo, con particolare attenzione alla divulgazione di tale sport presso la popolazione scolastica di tutto l’Alto Varesotto. Presso la Baita del Fondista è possibile sciare grazie alla costante preparazione delle piste a mezzo di innevamento programmato e gatto delle nevi; la pratica dello sci è possibile anche nelle serate infrasettimanali grazie all’illuminazione notturna, che consente l’effettuazione di allenamenti e gare federali ed amatoriali; con atto della G.E nr.8/2015 è stata finanziata tale iniziativa per euro 1.000,00 quale quota di compartecipazione.

- l’Azienda Agricola Ha.Mi Mirtillo, associata alla Strada dei Sapori, ha organizzato, nel week end del 30-31 Maggio, la “4^ edizione della Festa di primavera”, che si terrà in Cuasso al Monte – Fraz. Cavagnano; a tale iniziativa è stato assegnato un contributo simbolico (euro 300,00),ma idoneo a mettere in risalto l’aspetto meritevole di attenzione per le finalità di valore che intende perseguire nell’ambito della promozione del territorio, attraverso le sue diverse espressioni, con particolare riguardo all’attività agricola del territorio, oltre che aderente alle finalità della Comunità Montana come previste dall’art.2 del Vigente Statuto.

- la A.S.D. BCM Sport International, con nota del 20/1/2015, ha chiesto un sostegno economico per la realizzazione della manifestazione di “Biliardo sportivo 6^ tappa BTP”, valida per il titolo di campione italiano professionisti ,che si terrà dal 22 al 31 Maggio 2015 presso la struttura alberghiera Villa Porro Pirelli sita in Via Tabacchi nr. 20 a Induno Olona; l’A.S.D BCM Sport International è una società sportiva nata con lo scopo di organizzare eventi e manifestazioni sportive, che diano lustro all'attività agonistica del biliardo; è stato attuato un apposito partenariato con tale associazione ( che prevede un contributo di euro 1.500,00) per il particolare valore aggiunto della manifestazione che prevede la partecipazione di circa 800 atleti provenienti da tutta Italia, oltre che l’attivazione di riprese dalla televisione di stato RAI SPORT 2, con 30 ore di diretta e che, in particolare, durante le riprese della manifestazione, verranno messi in onda filmati messi a disposizione dalla CMP rappresentanti il nostro territorio.

- l’Associazione MDM TEAM ha organizzato il 5° RADUNO DEI LAGHI, in data 10 maggio 2015, manifestazione riservata ad auto storiche costruite dal 1950 al 1995, il cui percorso di massima attraverserà tutto il territorio afferente a questa comunità montana, con partenza da Luino, per poi continuare le seguenti località: , Sette Termini, Marchirolo, Ghirla, Ganna, , , Arcumeggia, ecc., ecc.; in considerazione dell’obiettivo prevalente dell’iniziativa, quello di promuovere le nostre località in ambito turistico-gastronomico, oltre che sportivo è stato assegnato un contributo per l’acquisto di una targa/trofeo di euro 300,00.

- il Comune di Porto Ceresio, con una quota di compartecipazione alle spese previste per euro 300,00 ,assegnata con atto della G.E. nr.34/2015 , ha attuato una serie di interventi manutentivi del sentiero E1 – 3 VV, in particolare alle spese concernenti il materiale occorrente per la riparazione del ponticello danneggiato;

- la Comunità Montana del Piambello è proprietaria del settecentesco Maglio di Ghirla ,con annessa cascina da cui è stata ricavata una sala polifunzionale, nonché dei Mulini dell’Argentera a Cadegliano, compresi nel Parco omonimo di proprietà; ai fini di intraprendere una duratura attività di valorizzazione degli stessi si è provveduto alla adesione all’Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici che ha un costo annuo di euro 15,00 e alla adesione alla 4^ edizione dell’iniziativa giornate europee dei mulini per una spesa di euro 12,00, con cui AIAMS redigerà e renderà pubblico l’elenco dei mulini aperti, distinti per regione e si farà promotrice della pubblicità a livello nazionale. Realizzerà inoltre un manifesto unico per tutto il territorio nazionale che sarà inviato, in tre copie, ai mulini aderenti alla manifestazione.

- Il progetto “Bike Park” ,già in gran parte finanziato nel passato esercizio, è stato integrato con fondi propri per euro 10.000,00 per consentire la progettazione di un progetto integrato di più ampio respiro in particolare la prevista nuova azione denominata “sentiero a rotelle” per problemi connessi alla parte autorizzatoria ed amministrativa della stessa verrà attuata nel 2016.

- Promuovere lo Sport, e in particolare l’attività sportiva per le giovani generazioni, ha portato al finanziamento per euro 50.000,00 di interventi nel settore (di parte corrente – gli interventi di investimento sono rubricati nell’apposito programma “8 – investimenti”). Si tratta di una iniziativa programmatica, il cui impulso è dato dalle segnalazioni e dalle proposte dei soggetti operanti sul territorio. Come tale, le decisione assunte costituiscono l’espressione della volontà dell’organo politico di governo che selezionerà le proposte da sostenere a proprio insindacabile giudizio, comunque nel rispetto di quanto prescritto dalla Legge e dal regolamento per la concessione di contributi economici. - L’Istituto Compensivo di Cunardo ha attivato una particolare indirizzo “musicale” della propria offerta formativa. Tale attività comporta spese specifiche nell’ambito delle dotazioni musicali. L’intervento a sostegno finanziato da questa Amministrazione ammonta ad euro 3.000,00.

Sostenere le iniziative culturali ed artistiche locali riconoscendo alle stesse l’alto valore intrinseco, collegato ad alcune caratteristiche peculiari che le contraddistinguono: l’inappariscenza, la semplicità, i materiali minimali, la conservazione, discreta e senza esibizione, dell’orgoglio dei luoghi, delle tradizioni, del senso dell’armonia e della bellezza espressi con appropriatezza, rappresenta uno degli obiettivi che si sarebbero voluti sostenere con maggiori risorse nel’ambito di questo programma. Il sostegno agli operatori competenti (singoli o associazioni) è stato possibile in misura molto contenuta. Tra le iniziative intraprese, vi sono le seguenti: - contributo al Comune di Clivio quale apporto alle spese per la realizzazione del Servizio di Doposcuola per tutti gli alunni iscritti alla locale scuola primaria, per l’anno scolastico 2015/2016 euro 5.000,00. - l’Ascom di Luino ha organizzato la 22^ edizione “Festa Italo-Svizzera” dal 12 al 21 Luglio 2015; - I Tencitt di Cunardo, Associazione Folkloristica, per il Festival del Folklore che si svolgerà a Luglio 2015; Si è provveduto ad organizzare, anche per l’anno 2015 un corso abilitante in materia di igiene e sanità degli alimenti della durata di n. 3 ore, rivolto agli operatori delle associazioni di volontariato sul territorio della Comunità Montana consentendo ai volontari delle associazioni di acquisire le necessarie abilitazioni di igiene e sicurezza alimentare, a fine di sostenere, in modo indiretto, lo svolgimento di eventi e manifestazioni (HACCP), in sinergia all’Azienda Speciale della C.M.P. “Centro di Istruzione e Formazione Professionale del Piambello” (C.I.F.P.P.) di Bisuschio (VA), a titolo completamente gratuito per gli iscritti. E’ stato assegnato all’Azienda un contributo di euro 2.000,00. È stato attuato un partenariato finalizzato alla realizzazione della manifestazione sportiva di Biliardo “6^ tappa BTP valida per il titolo di campione italiano professionisti” organizzato dal 22 al 31 Maggio 2015 presso la struttura alberghiera Villa Porro Pirelli, sita in Via Tabacchi nr. 20 a Induno Olona. Ci si è attivati per un partenariato finalizzato alla realizzazione dell’iniziativa “4 ^ edizione della Festa di primavera” organizzata nel week end del 30-31 Maggio.

Per consentire una programmazione sostenuta da adeguate risorse è stato applicato lo specifico avanzo vincolato che ha consentito maggiori spese come segue: INTERVENTI DIVERSI CULTURA TEMPO 1041/15 43.731,30 LIBERO PROMOZIONE TERRITORIO

TOTALE IMPEGNATO PER IL PROGRAMMA EURO 101.401,43.

3.4 - Programma n. 5 INTERVENTI NEL SETTORE SOCIALE

Responsabile: LUCIANI – BASILE – FORLANO

3.4.1 – Descrizione del programma:

 ATTIVITA' PIANO DI ZONA C.M. PIAMBELLO: POLITICHE SOCIALI PER LA FAMIGLIA E SVILUPPO DELLA RETE SOCIO ASSISTENZIALE. 3.4.2 – Motivazione delle scelte: ATTIVITA’ PIANO DI ZONA

La programmazione degli obiettivi del piano di zona 2015/17 è stata effettuata sulla base delle indicazioni regionali impartite con DGR 2505 del 16.11.2011 L’attuale Piano di Zona è in scadenza e il nuovo accordo di programma, se sottoscritto, dispiegherà le sue forze dall’1.4.15. Obiettivo principale per l’anno 2015 del piano di zona è quello di ricomporre le risorse che gli enti locali investono nel sistema di welfare, evitando sovrapposizioni e soprattutto identificando forme di collaborazione tra i servizi in grado da rendere efficaci ed efficienti i livelli di intervento. Nel segno della continuità e fatti salvi i contenuti del futuro documento programmatico ancora da definirsi si ribadiscono gli obiettivi “storici” della gestione che cesserà il prossimo 31.3.14. Obiettivo generale del piano di zona è la costruzione di un Welfare di comunità attraverso l’adempimento di doveri di solidarietà politica e sociale tra cui l’istituzione del fondo di solidarietà per minori in istituto e l’applicazione del principio di solidarietà per il pagamento dei servizi gestiti in forma associata.

La creazione di un welfare di comunità è condizione fondamentale per l’applicazione del principio della sussidiarietà orizzontale.

La scelta delle priorità, comprendente i servizi e gli interventi da mantenere, è stata determinata dalle esigue fonti di finanziamento regionali e dalla disponibilità economica dimostrata dai Comuni i quali si fanno carico di quei servizi ritenuti indispensabili e che sono alla base del welfare locale.

Gli obiettivi elencati nel piano di zona comprendono delle aree di azione che sarà possibile attivare unicamente a fronte del consolidamento o meglio dell’incremento delle risorse regionali e del fondo nazionale politiche sociali.

C.M. PIAMBELLO: POLITICHE PER LE FAMIGLIE E SVILUPPO DELLA RETE SOCIO-ASSISTENZIALE

La comunità montana del Piambello associa a sé comuni appartenenti a due diversi distretti territoriali del piano di zona di cui alla legge 328/00, quello di Arcisate (per i comuni già facenti parte della disciolta comunità montana Valceresio) e quello di Luino (per i comuni già facenti parte della disciolta comunità montana della Valganna e Valmarchirolo) e che pertanto i servizi facenti parte della funzione sociale non attribuiti ai distretti del piano di zona possono essere enucleati in un’unica funzione avente le caratteristiche di cui all’articolo 14, comma 27, lettera g) del citato d.l. 78/2010, da gestire in forma associata per il tramite della comunità montana, ente comune cui fanno capo gli enti appartenenti ai due distretti territoriali. Visto il modello pressoché coincidente delineato dagli accordi di programma approvativi dei piani di zona dei due distretti territoriali, i servizi facenti parte della funzione sociale non attribuiti al rispettivo distretto sono costituiti esclusivamente dal servizio base di segretariato sociale svolto dalle figure professionali di assistenti sociali e dal servizio di assistenza domiciliare esercitato sinora in mediante esternalizzazione, entrambi i servizi di cui al capoverso precedente hanno già costituito oggetto di delega da parte dei comuni interessati alla comunità montana del Piambello, senza tuttavia ricomprendere in essi l’unitarietà della funzione postulata dal citato articolo 14. Le parti, nel gestire in forma associata la funzione di cui all’articolo 14, comma 27, lettera g) del d.l. 78/2010, convertito nella legge 122/2010, danno atto che i servizi di cui essa si compone e che non sono compresi nel piano di zona, sono esclusivamente quelli indicati al capoverso precedente e che pertanto, nel conferire alla comunità montana del Piambello la delega alla funzione sociale, nessun servizio facente parte della funzione sopra richiamata residua in capo a ciascun comune; in particolare, poiché nessuno dei comuni interessati possiede dipendenti addetti ai servizi di cui la funzione in parola, la delega comporta il trasferimento con le modalità di cui alla presente convenzione esclusivamente delle risorse finanziarie e strumentali necessarie per il suo esercizio. La Comunità Montana agirà pertanto per conto dei comuni convenzionati nell’ambito della funzione sociale. Con deliberazione nr.46 del 20.12.12 è stata approvata la convenzione ex art.30 tuel per l’esercizio della funzione fondamentale relativa alla progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini.

L’obiettivo strategico è rappresentato dall’ulteriore rafforzamento del sistema di welfare, in un contesto caratterizzato da una parte da tagli consistenti ai trasferimenti per le politiche sociali e sanitarie, e dall’altro alla crescita dei bisogni derivanti non solo dalla contingenza della crisi economica, ma anche da trasformazioni strutturali del tessuto sociale collegate a fenomeni quali l’immigrazione, l’invecchiamento della popolazione, la frammentazione dei nuclei familiari e l’emergere delle cosiddette “nuove povertà”.

La Comunità Montana deve porsi, nei confronti dei Comuni membri in questo settore particolarmente delicato, come Ente capofila in grado di indirizzarne l’azione, di coordinarli, di dare adeguato spessore alla programmazione, ai progetti ed ai servizi. Essa, nel quadro generale di programmazione, promuove la realizzazione di servizi sociali a sostegno del disagio a favore delle fasce più deboli (handicap e anziani) .

3.4.3 – Finalità da conseguire:

ATTIVITA' PIANO DI ZONA Come per gli anni precedenti si riconferma che l’obiettivo generale del piano di zona è la costruzione di un Welfare di comunità attraverso l’adempimento di doveri di solidarietà politica e sociale tra cui l’istituzione del fondo di solidarietà per minori in istituto e l’applicazione del principio di solidarietà per il pagamento dei servizi gestiti in forma associata.

La programmazione degli obiettivi del piano di zona 2012 / 2014 è stata effettuata sulla base delle indicazioni regionali impartite con DGR 2505 del 16.11.2011, e occorrerà attendere l’insediamento della nuova conferenza dei Sindaci per avviare la nuova programmazione 2015.

Obiettivo principale per l’anno 2015 del piano di zona è quello di ricomporre le risorse che gli enti locali investono nel sistema di welfare, con particolare attenzione alle prestazioni che la Regione Lombardia sta finanziando all’interno del sistema socio–sanitario.

Le attività in programma per l’anno 2015 comprendono il consolidamento dei servizi associati quali il servizio tutela minori, il cdd di Saltrio ed i trasporti per persone disabili oltre ad una serie di progetti che hanno canali di finanziamento vincolati e determinati a livello sovra distrettuale.

Il bilancio di previsione 2015 è stato elaborato sulla base dei trasferimenti approvati dalla Regione e sul fondo nazionale politiche sociali erogati nell’anno 2013, in quanto non vi sono ancora possibili indicazioni sui trasferimenti del 2015. Il programma prevede il perseguimento dei seguenti obietti:

1 . Definizione di principi di cittadinanza sociale

• Definizione di criteri omogenei in tutta la Valceresio di accesso ai servizi sociali e di erogazione delle prestazioni; • Aggiornamento delle quote di compartecipazione alla spesa dei servizi erogati dai Comuni sulla base della normativa in vigore e secondo parametri omogenei in tutto il distretto, partendo dai servizi dell’area minori.

2 . Costruzione di una conoscenza condivisa sull’offerta di prestazioni e servizi presenti nel distretto a beneficio degli operatori e degli utenti

• Utilizzo del sito internet della Comunità Montana Valceresio quale strumento di comunicazione di servizi ed interventi sociali erogati dall’ambito distrettuale • Creazione di un collegamento tra le informazioni pubblicate sul sito della Comunità Montana con quello dei comuni per quanto riguarda le carte di servizio delle prestazioni sociali distrettuali;

3 . Integrazione dei servizi sociali con la rete dei servizi socio-sanitari ed educativi

• sviluppo della rete dei servizi sociali con l’attenzione a garantire l’appropriatezza degli interventi • collaborazione con l’ASL e l’Azienda Ospedaliera e gli istituti scolastici presenti sul territorio al fine di garantire l’integrazione e la sinergia tra le singole programmazioni • attuazione di un sistema di integrazione con gli operatori del distretto socio sanitario per la gestione di interventi legati alla non autosufficienza.

Specifiche Attività del piano di zona

In continuità con la precedente programmazione il piano di zona di Arcisate pone in capo all’ufficio di piano la gestione di alcuni servizi associati che vengono garantiti tramite la Comunità Montana del Piambello, ente capo fila dello stesso piano di zona. a) gestione dell’ufficio di piano:

L’ufficio di piano è la struttura di supporto alla programmazione del piano di zona ed è responsabile delle funzioni tecniche e amministrative per la realizzazione delle prestazioni e dei servizi distrettuali. Si colloca nell’area programmatoria e in quella gestionale in quanto provvede sia alla identificazione che alla attuazione degli obiettivi sociali dell’ambito distrettuale della Valceresio. E’ a servizio dei Comuni, dove necessario, per la realizzazione degli interventi sociali previsti nel piano di zona e attuati da ogni singolo comune.

b) gestione di servizi associati:

I servizi di cui viene prevista la gestione associata per l’anno 2015 sono i seguenti:

• il servizio tutela minori che verrà erogato con l’assunzione delle assistenti sociali da parte della Comunità Montana del Piambello e l’esternalizzazione delle prestazioni psicologiche. • l’attività del centro diurno disabili per • il trasporto disabili al centro di Cocquio Trevisago b) attività previste all’interno del piano di zona e finanziate con fondi regionali

Le principali attività in programma per l’anno 2015 da confermarsi in sede di nuovo accordo di programma sono:

• La diffusione dell’istituto dell’amministratore di sostegno con l’apertura di uno sportello in grado di garantire il livello informativo e l’aiuto ai parente di persone disabili, con meno di 65 anni, nella compilazione dei ricorsi da presentare in Tribunale a Varese.

• Collaborare con altri uffici di piano al fine di programmare e presentare, anche al fine di intercettare possibili finanziamenti, iniziative progettuali a rilevanza sovra distrettuale di interesse comune; c) iter amministrativo per l’ottenimento di contributi da parte di enti pubblici titolari delle funzioni

Ai sensi della DGR 3850/2012 e delle indicazioni regionali per l’utilizzo del fondo sociale regionale spetta agli uffici di piano l’iter amministrativo comprendente la raccolta e la verifica delle informazioni per il finanziamento da parte della Regione dei servizi garantiti ai cittadini.

Il servizio di trasporto disabili alle scuole superiori e gli interventi educativi di ragazzi disabili che frequentano le scuole superiori sono finanziati dalla Provincia di Varese per il tramite dell’ufficio di piano che, anche in questo caso, è responsabile del debito informativo e della raccolta dei dati.

3.4.4 – Stato di attuazione del programma (AREA PIANO DI ZONA): Relazione del Responsabile di area dott.ssa Mariella Luciani.

ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI ANNO 2015

Il 2015 è stato caratterizzato dall’elaborazione del nuovo piano di zona 2015/2017 che ha visto impiegati l’ufficio di piano, i servizi sociali dei Comuni e gli enti del terzo settore dell’ambito distrettuale. Le attività sono state analizzate sulla base delle principali aree di intervento: AREA MINORI E FAMIGLIA Nel 2015 l’ufficio di piano ha gestito il servizio tutela minori per tutti i comuni dell’ambito di Arcisate con l’obiettivo di potenziare e sviluppare dei progetti tesi a garantire interventi educativi e di prevenzione al disagio e di realizzare azioni di sostegno alla rete dei servizi sociali, educativi, socio-sanitari e sanitari rivolti alle famiglie ed ai minori. L’attività del servizio tutela minori viene descritta all’interno della sezione relativa alla programmazione locale. Si evidenzia che nei primi mesi del 2015 si è partecipato ad un bando di co-progettazione dell’ASL per la realizzazione di interventi educativi rivolti a ragazzi con problemi di penale minorile. Da un punto di vista numerico, dalla ricognizione svolta emergono le seguenti situazioni di presa in carico:  Servizi comunali:

 Minori in attesa di decreto (già segnalati o con indagine conclusa): 15  Minori in carico per interventi preventivi: 53  Minori in carico post decreto o ritorni 9

 Tutela minori a seguito di decreto dell’Autorità Giudiziaria

 Nuclei Familiari: 87  Minori in carico: 101 di cui: - 64 per Decreto TM - 15 per Decreto TO - 8 per Decreto TM - penale

 Casi in carico alla Tutela Minori per tipologia:

 abbandono: 1  trascuratezza: 20  maltrattamento: 6  violenza assistita: 7  abuso: 1  conflitto di coppia: 26  adattabilità: 0  altro: 20

I minori seguiti nell’ambito del Distretto, sono dunque 178, dei quali 77 a livello comunale e 101 dal servizio tutela minori. Il servizio tutela minori è esternalizzato per quanto riguarda le prestazioni psicologiche ed è gestito direttamente per la parte di servizio sociale. A partire dai primi mesi del 2015 anche l’assistente sociale in comando dall’ASL è stata assunta direttamente dalla Comunità Montana. Il servizio è finanziato in parte con la quota per abitante erogata dai Comuni ed in parte dal Fondo Nazionale Politiche Sociali. AREA DISABILI L’ufficio di piano ha gestito in continuità con gli anni precedenti il centro diurno disabili di Saltrio ed il trasporto disabili a Cocquio Trevisago. Il Centro Diurno Disabili è una struttura semi residenziale che si occupa dell’accoglienza durante il giorno persone con grave disabilità di età superiore a 18 anni e previa autorizzazione da parte dell’ASL anche di ragazzi con un’età inferiore. L’accesso al servizio avviene unicamente tramite richiesta da parte di uno dei Comuni della Valceresio. La titolarità del servizio è in capo alla Comunità Montana del Piambello a cui è intestata l’autorizzazione al funzionamento e l’Accreditamento del Centro per un totale di n. 30 posti. La finalità del servizio è quella di migliorare la qualità della vita delle persone disabili, agevolandone l’integrazione e la socializzazione. Il servizio è in appalto alla Cooperativa Codess fino al 31.12.2015. Beneficiano del servizio n. 21 utenti provenienti da tutti i Comuni del Distretto ad eccezione di Porto Ceresio. Il servizio è stato finanziato in parte dal Fondo Sanitario Regionale e la restante quota viene coperta dai Comuni per il 50% sul numero di abitanti e per il restante 50% sul numero degli utenti. Il servizio di trasporto disabili garantisce l’accompagnamento al centro diurno “La Sacra Famiglia” di Cocquio Trevisago di persone disabili residenti in Valceresio. E’ previsto un giro al mattino per l’andata e uno nella seconda metà del pomeriggio per il ritorno, il viaggio dura circa 1 ora mezza se si considera la partenza dalla sede della Comunità Montana fino all’arrivo al centro di Cocquio. Il pulmino attrezzato per il trasporto di persone disabili è un FIAT NUOVO DUCATO COMBINATO 33 MH2 PASSO MEDIO TETTO ALTO 2.3 MULTIJET a 9 posti di cui 2 carrozzine è di proprietà della Comunità Montana del Piambello che lo ha acquistato nell’anno 2008 con i soldi del Piano di zona di Arcisate. Il servizio è affidato fino al 31.12.2015 alla Cooperativa “Arcisate Solidale”. Beneficiano attualmente del servizio n.5 utenti di Arcisate e n.2 di Induno Olona. Il costo del servizio viene coperto dai Comuni per il 50% sul numero di abitanti e per il restante 50% sul numero degli utenti. AREA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA Gli interventi per la non autosufficienza hanno un canale di finanziamento dedicato e comprendono interventi sociali di sostegno e supporto alla persona e alla sua famiglia per garantire una piena possibilità di permanenza della persona al proprio domicilio e nel suo contesto di vita. Il fondo per l’ambito distrettuale, attribuito con DGR 2883/2014,per il 2015 è stato di€ 141.374,00. L’80% di questo finanziamento ha sostenuto interventi rivolti ad anziani non autosufficienti assistiti al domicilio.

SINTESI Nel 2015 sono stati garantiti tutti i servizi associati a cui si sono aggiunte le programmazioni richieste direttamente dalla Regione Lombardia quale il piano per la non autosufficienza e la gestione del fondo sociale regionale. Gli impegni sono stati assunti sulla base della disponibilità delle entrate pertanto, il centro di costo del piano di zona risulta essere in pareggio. Si registra una lentezza nei pagamenti, infatti ci sono a bilancio ancora quote a residuo che devono essere pagate ai Comuni afferenti all’ambito distrettuale di Arcisate.

3.4.4 – Stato di attuazione del programma (AREA FUNZIONE SOCIALE): Con atto della A.C. nr. 46 del 20.12.12 è stata approvata la CONVENZIONE EX ART.30 TUEL PER L’ESERCIZIO DELLA FUNZIONE FONDAMENTALE RELATIVA ALLA PROGETTAZIONE E GESTIONE DEL SISTEMA LOCALE DEI SERVIZI SOCIALI ED EROGAZIONE DELLE RELATIVE PRESTAZIONI AI CITTADINI. A seguito di tale convenzione, ha preso avvio la gestione della “funzione” sociale delegata dai Comuni di Cadegliano V., Cunardo, , , , , , Valganna. Per fornire ai Comuni gestiti la massima trasparenza e possibilità di interazione con la gestione comunitaria, è stata creata una struttura di tipo input-output, con la quale i Comuni rimangono soggetti attivi nella promozione delle iniziative e verifica diretta della gestione sociale sul proprio territorio. All’appesantimento, a livello di fondi gestiti derivante dall’assunzione della funzione sociale, si è reagito stimolando la massima partecipazione dei comuni alla gestione attiva anche se in forma “remota”. I servizi consolidati in capo a questo programma – Assistente sociale e assistenza domiciliare - sono svolti con efficacia. Grazie ad un’estensione del servizio a nuovi Comuni convenzionati l’aumento dei fondi impegnati corrisponde ad un aumento di personale in servizio e quindi di utenti raggiunti. Con deliberazione dell’A.C. nr.43 del 21.12.2015 ,avente per oggetto: ”APPROVAZIONE MODIFICA ALLA CONVENZIONE EX ARTICOLO 30 TUEL PER L'ESERCIZIO DELLA FUNZIONE FONDAMENTALE RELATIVA ALLA PROGETTAZIONE E GESTIONE DEL SISTEMA LOCALE DEI SERVIZI SOCIALI ED EROGAZIONE DELLE RELATIVE PRESTAZIONI AI CITTADINI”, al temine della fase di studio ed analisi, si è giunti ad una riformulazione dell’art. 11 del testo di convenzione che, pur prevedendo la facoltà di recesso, salvaguarda l’impianto della convenzione.

In calce al programma si allega il documento conclusivo sulla gestione del servizio 2015 “Segretariato Sociale” redatto dai referenti per il servizio stesso,

Per consentire una programmazione autonoma dai fondi trasferiti è stato applicato il fondo relativo allo specifico avanzo vincolato che ha consentito l’attuazionedi nuovi progetti per euro13.561,00.

RELAZIONE RELATIVA ALL’ATTIVITÀ SVOLTA DAL SERVIZIO ASSOCIATO DI SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE NEL PERIODO 01.01.2015 / 31.12.2015

ATTIVITA’ DI SERVIZIO SOCIALE DI BASE, SEGRETARIATO SOCIALE E PROFESSIONALE SUDDIVISE PER COMUNE

COMUNE DI BEDERO VALCUVIA

Abitanti: 667

Ore settimanali di presenza dell’operatore sociale: 2 di cui

N 1 per appuntamento e front office

N 1 di back office/gestione casi

Operatore: Rosaria Marchio

SEGRETARIATO SOCIALE orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato: 28 interventi sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici (Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce): 14 interventi predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati, nel caso specifico del comune di Bedero V., per la retta di frequenza all’asilo nido: 11 interventi attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali e Nazionale (ISTAT, Spesa sociale, ADM): 10 interventi

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

ANALISI UTENZA: Il servizio si è occupato in modo particolare di situazioni relative a minori predisponendo 1 progetto di sostegno domiciliare, mediante l’intervento di un educatore al fine di supportare l’intero nucleo familiare;

1 intervento di sostegno scolastico in favore di uno studente con disabilità sensoriale, attivato in collaborazione con la Provincia.

Nel corso dell’anno si sono inoltre attivati 2 interventi domiciliari a favore di anziani ed 1, piuttosto complesso, a favore di un nucleo con minori in situazione di grave povertà.

Non sono stati richiesti interventi afferenti alle aree della salute mentale e delle dipendenze, così come non sono state fatte segnalazioni al Servizio Tutela Minori, nè sono stati richiesti interventi afferenti alla “misura B2” della DGR X/2883 del 12/12/2014 (ex 740).

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE:

La prima situazione relativa ai minori non è completamente risolta e necessita di monitoraggio e interventi di rete in collaborazione con l’istituto Comprensivo Statale di Cunardo e con la Caritas di Bedero Valcuvia che segue il nucleo familiare. Si è – inoltre – valutato opportuno inserire un’altra figura professionale per il sostegno del minore in ambito scolastico. L’intervento relativo al minore con disabilità sensoriale è in prosecuzione.

COMUNE DI CREMENAGA

Abitanti: 840 Ore settimanali di presenza dell’operatore sociale: 4 di cui N 2 di front office/accesso libero

N 2 di back office/gestione casi

Operatore: Rosaria Marchio

SEGRETARIATO SOCIALE orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato: 40 interventi sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici (Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce): 12 interventi predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati, nel caso specifico del comune di Cremenaga, accesso al buono in favore di persone non-autosufficienti: 10 interventi attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali: 4 interventi

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

ANALISI UTENZA: Il maggior numero di nuove prese in carico affrontate dal servizio è stato relativo a minori (6 casi) per i quali è stato necessario predisporre interventi educativi scolastici e domiciliari, in collaborazione con i servizi specialistici quali la Neuropsichiatria Infantile e la Tutela minori.

Per un minore si è reso necessario un progetto di inserimento in struttura.

Nel corso dell’anno il servizio ha preso in carico una persona disabile con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, per la quale si è optato per un inserimento in Comunità.

L’operatore ha inoltre compilato il sistema Adiweb, nato per una maggiore integrazione socio-sanitaria e predisposto un intervento di sostegno economico per una situazione di grave povertà.

. Voucher attivati in relazione alla “misura B2” ex DGR X/2883 del 12/12/2014: 1

. Minori in carico al Servizio Tutela Minori: 4 Minori segnalati nel 2015: 1

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE:

Sono stati predisposti interventi risolutivi a favore delle nuove prese in carico delle situazioni di disabili e anziani e, parzialmente quella legata alle nuove povertà (grazie al contributo economico erogato). Rimangono ancora aperte le prese in carico di minori, ambito rispetto si segnala la limitatezza dei servizi di prevenzione a livello territoriale.

COMUNE DI PORTO CERESIO

Abitanti: 3038 Ore settimanali di presenza dell’operatore sociale: 14 di cui N 1 di front office/accesso libero

N 13 di back office/gestione casi

Operatore: Lorena Donna

SEGRETARIATO SOCIALE orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato: 20 interventi sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici (Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce): 38 interventi predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati, nel caso specifico del comune di Porto Ceresio, per la retta di frequenza asilo nido: 2 interventi attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali e Nazionale (ISTAT, Spesa sociale, ADM): 4 interventi

ANALISI UTENZA

La tipologia di utenza che ha avuto accesso al Segretariato Sociale è molto varia; in particolare, la maggior parte delle persone che si presenta al servizio lamenta una mancanza di lavoro, a volte molto cronicizzata ed un conseguente aumento di difficoltà economiche nel pagamento di bollette e affitto.

Molte sono state le richieste di rinnovi SGATE, dote scuola e Assegno maternità/nucleo famigliare.

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE

L’analisi dell’attività svolta evidenzia, quale elemento critico e da approfondire, la difficoltà del servizio a garantire adeguati interventi di sostegno in tema di occupazione ed inserimento lavorativo per persone in situazione di disagio e povertà ma non afferenti alle categorie “tutelate” dalla legge.

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

ANALISI UTENZA

Nel corso del 2015 il servizio ha predisposto interventi di assistenza educativa scolastica in favore di 4 nuovi casi di minori con diagnosi funzionale e ha garantito interventi di monitoraggio richiesti da parte del Tribunale relativamente a coppie in fase di separazione con figli minori. Si evidenzia inoltre l’incremento di richieste di contributo economico (10) a favore di persone e nuclei in condizioni di povertà.

L’area “anziani” rimane rilevante in termini di interventi (7) in rapporto alle altre aree. Minoritari, invece, gli interventi relativi all’area della salute mentale (1) e delle dipendenze(1).

. Voucher attivati in relazione alla “misura B2” ex DGR X/2883 del 12/12/2014: 0

. Minori in carico al Servizio Tutela Minori: 9 Minori segnalati nel 2015: 2

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE

Si segnala il significativo impegno – anche economico – dell’Amministrazione Comunale in favore di minori che necessitano di interventi di sostegno scolastico e la collaborazione in atto con il servizio di Neuropsichiatria Infantile al fine di un monitoraggio degli stessi.

Per quanto riguarda le richieste pervenute dal Tribunale in tema di monitoraggio del benessere dei minori in casi di separazione conflittuale della coppia genitoriale, si segnala la positiva e proficua collaborazione con il Servizio Tutela Minori del Distretto di Arcisate.

COMUNE DI BRUSIMPIANO

Abitanti: 1229

Ore settimanali di presenza dell’operatore sociale: 5 senza distinzione tra ore dedicate all’accesso libero dell’utenza (front office) alla gestione degli appuntamenti ed al back office.

Operatore: Sara Zipeto

SEGRETARIATO SOCIALE orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato. 15 interventi sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici (Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce): 13 interventi predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati, nel caso specifico del comune di Brusimpiano per la retta di frequenza asilo nido. 2 Interventi attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali e Nazionale (ISTAT, Spesa sociale, ADM). 3 interventi

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

ANALISI UTENZA:

Le aree che hanno maggiormente richiesto l’intervento del servizio sociale, sono state quella dei minori con la gestione di 6 casi (compresi 2 minori inseriti in comunità) e quella della povertà con la presa in carico di 5 situazioni. Si segnala un nucleo familiare con due componenti con problematiche di salute mentale. Rispetto alla non autosufficienza si è intervenuti con due interventi domiciliari a favore di anziani e di disabili ed un inserimento in struttura per una persona con disabilità.

. Voucher attivati in relazione alla “misura B2” ex DGR X/2883 del 12/12/2014: 0

. Minori in carico al Servizio Tutela Minori: 5 (2 inseriti in comunità e 3 con provvedimento penale) minori segnalati nel 2015: 5

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE:

E’ stato possibile fornire risposte adeguate alle richieste, sebbene la complessità dei casi relativi all’area minori e salute mentale abbia richiesto un importante lavoro di collaborazione e rete con i servizi specialistici territoriali. Si segnala l’incremento di richieste di contributo economico, rispetto ad un ambito comunale precedentemente interessato marginalmente da problematiche di disagio economico ed abitativo

COMUNE DI MARCHIROLO

Abitanti: 3511 Ore settimanali di presenza dell’operatore sociale: 18 di cui N 2,30 di front office/accesso libero

N 15,30 di back office/gestione casi

Operatore: Sara Zipeto

SEGRETARIATO SOCIALE

• orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato. 50 interventi

• sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici (Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce): 81 interventi

• predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati: 0 Interventi

• attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali e Nazionale (ISTAT, Spesa sociale, ADM): interventi effettuati

. Voucher attivati in relazione alla “misura B2” ex DGR X/2883 del 12/12/2014: 6

. Minori in carico al Servizio Tutela Minori: 20 minori segnalati nel 2015: 5

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

ANALISI UTENZA:

Le aree che hanno maggiormente richiesto l’intervento del servizio sociale, sono state quella della povertà, con la presa in carico di 6 casi nel 2015, in particolari nuclei familiari a seguito della perdita del lavoro o per problemi abitativi. Poi l’area delle non autosufficienze: dei disabili (5) e degli anziani (5); quindi l’area minori, con la presa in carico di tre casi, compreso un inserimento in struttura. Minoritario è il numero di casi afferenti l’area delle dipendenze (1) e della salute mentale (1)

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE:

E’ stato possibile fornire risposte adeguate alle richieste, sebbene la complessità dei casi e la diminuita disponibilità di risorse da parte dei Servizi renda spesso non esauriente l’intervento e le prese in carico tendano a prolungarsi , come evidenziato dal fatto che nessuna sia stata conclusa nell’anno.

Rispetto all’area povertà si è intervenuto attraverso progetti personalizzati che prevedevano in particolar modo contributi economici.

Sul fronte della disabilità e degli anziani gli interventi sono stati sia a sostegno della domiciliarità, attraverso l’assistenza domiciliare (10), la segnalazione ai servizi (4), e potendo usufruire della misura B2 (6); sia, in tre casi, attraverso l’inserimento in struttura.

COMUNE DI BESANO

Abitanti: 2583 Ore settimanali di presenza dell’operatore sociale: 12 di cui N 4 di front office/accesso libero

N 8 di back office/gestione casi

Operatore: Sara Zipeto

SEGRETARIATO SOCIALE orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato: 25 interventi sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici quali Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce: 24 interventi predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati, nel caso specifico del comune di Besano per la retta di frequenza asilo nido: 4 interventi attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali e Nazionale (ISTAT, Spesa sociale, ADM): 3 interventi

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

ANALISI UTENZA:

La gestione più significativa di casi, in termini numerici si concentra nell’area della non autosufficienza, comprendente le categorie degli anziani (11) e dei disabili (9).

Significativi sono stati anche gli interventi economici a favore di persone e nuclei in difficoltà economica per la perdita del lavoro e la difficoltà a sostenere le spese legate all’abitazione (15).

L’area della salute mentale vede una unica presa in carico, mentre nessuna in quella delle dipendenze.

. Voucher attivati in relazione alla “misura B2” ex DGR X/2883 del 12/12/2014: 2

. Minori in carico al Servizio Tutela Minori: minori segnalati nel 2015: 3

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE:

Sono stati privilegiati interventi a favore del mantenimento a domicilio ed è stato effettuato un solo inserimento in struttura.

COMUNE DI CUNARDO

Abitanti: 2928

Ore settimanali di presenza dell’operatore sociale: 11 di cui N 3 di front office/accesso libero

N 8 di back office/gestione casi

Operatore: Rosaria Marchio (sostituzione maternità titolare) e Katiuscia Grisoni (titolare)

SEGRETARIATO SOCIALE orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato: 20 interventi sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici (Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce): 42 interventi predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati, nel caso specifico del comune di Cunardo per la retta di frequenza asilo nido: 6 interventi attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali e Nazionale (ISTAT, Spesa sociale, ADM): 5 interventi

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

ANALISI UTENZA

L’elemento significativo registrato nell’anno è l’aumento di nuclei familiari in difficoltà non solo economica ( 15 interventi) ma di gestione della famiglia e di conseguenza dei figli minori; relativamente all’area minori il servizio ha avuto in carico 13 situaizoni, con interventi per lo più di sostegno educativo/assistenziale.

Si segnala, inoltre, l’aumento di interventi educativi domiciliari e scolastici (3 nell’anno) anche a favore di minori con diagnosi funzionale.

Nell’area anziani il servizio ha avuto in carico 8 persone e sono attualmente in corso 4 interventi di tipo assistenziale.

. Voucher attivati in relazione alla “misura B2” ex DGR X/2883 del 12/12/2014: 3 . Minori in carico al Servizio Tutela Minori: 8 minori segnalati nel 2015: 2 (segnalazioni procedimenti penali giunte direttamente dal T.M.)

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE

Si cerca di rispondere il più possibile con progetti di intervento personalizzati per quanto possibile nelle disponibilità economiche dell’Ente.

Ove possibile si accede ai Bandi presenti sul territorio per avere contributi economici che possano integrare la spesa dei progetti.

COMUNE DI CUGLIATE FABIASCO

Abitanti: 3125

Ore settimanali di presenza dell’operatore sociale: 11 di cui N 4 di front office/accesso libero

N 7 di back office/gestione casi

Operatore: Rosaria Marchio (sostituzione maternità titolare) e Katiuscia Grisoni (titolare)

SEGRETARIATO SOCIALE orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato: 25 interventi sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici (Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce): 41 interventi predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati: 0 interventi attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali e Nazionale (ISTAT, Spesa sociale, ADM): 3 interventi

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

ANALISI UTENZA

L’utenza presa in carico è in continuo aumento e le problematiche sono delle più svariate; significativo l’aumento di nuclei familiari in difficoltà non solo economica/abitativa ( 15 interventi) ma di gestione della famiglia e di conseguenza dei figli minori. L’area minori ha visto la gestione di 9 casi in carico, con interventi per lo più di sostegno educativo/assistenziale (8).

Nell’area anziani sono stati attivati 6 interventi di tipo assistenziale. Minore è il numero di casi afferenti l’area delle dipendenze (2) e della salute mentale (2).

. Voucher attivati in relazione alla “misura B2” ex DGR X/2883 del 12/12/2014: 1 . Minori in carico al Servizio Tutela Minori: 12 Minori segnalati nel 2015: 6 (segnalazioni giunte direttamente dal T.O.)

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE

Si cerca di rispondere il più possibile con progetti di intervento personalizzati, per quanto possibile nelle disponibilità economiche dell’Ente ed in collaborazione con i servizi specialistici e le cooperative sociali del territorio, per i servizi educativi/assistenziali .

Ove possibile si accede ai Bandi presenti sul territorio per avere contributi economici che possano integrare la spesa dei progetti.

COMUNE DI CUASSO AL MONTE

Abitanti: 3649 Ore settimanali di presenza dell’operatore sociale: 13 di cui N 6 di front office/accesso libero

N 7 di back office/gestione casi

Operatore: Federica Calvi

SEGRETARIATO SOCIALE orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato: 20 interventi sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici (Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce): 47 interventi predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati, nel caso specifico del comune di Cuasso al Monte per la retta di frequenza asilo nido: 2 interventi attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali e Nazionale (ISTAT, Spesa sociale, ADM): interventi effettuati

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

ANALISI UTENZA:

Le nuove segnalazioni/richieste di intervento giunte al servizio nel 2015, fanno riferimento in primo luogo all’area minori (3) e povertà, in particolare di nuclei familiari(3). Sono stati quindi richiesti interventi a favore di disabili (2), di anziani (2) e, in modo minoritario a favore della fascia salute mentale (1) e dipendenze (1).

Si evidenzia la complessità delle situazioni che tendenzialmente arrivano al Servizio quando il disagio e la problematica sono ormai conclamati e richiedono interventi urgenti e articolati.

. Voucher attivati in relazione alla “misura B2” ex DGR X/2883 del 12/12/2014: 0

. Minori in carico al Servizio Tutela Minori: 12 Minori segnalati nel 2015: 4

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE:

Le risposte date dal servizio alle richieste pervenute sono state tali da privilegiare il sostegno del contesto familiare quale ambito di cura, attraverso interventi educativi/assistenziali e un significativo lavoro di monitoraggio da parte del servizio sociale. Si tratta quindi di prese in carico di lungo termine.

Rispetto al crescente numero di richieste di sostegno economico di nuclei in crisi a seguito della perdita del lavoro, il supporto del servizio sociale è purtroppo limitato, legato al budget a disposizione e quindi tale da richiedere progettazioni, in ambito sovra comunale, maggiormente mirate.

COMUNE DI CADEGLIANO VICONAGO

Abitanti: 2052 Ore settimanali di presenza dell’operatore sociale: 10 di cui N 3,30 di front office/accesso libero

N 6,30 di back office/gestione casi

Operatore: Federica Calvi

SEGRETARIATO SOCIALE orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato: 18 interventi sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici (Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce): 35 interventi predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati, nel caso specifico del comune di Cadegliano per la retta di frequenza asilo nido: 5 interventi attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali e Nazionale (ISTAT, Spesa sociale, ADM): interventi effettuati

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

Le nuove segnalazioni/richieste di intervento giunte al servizio nel 2015, fanno riferimento in primo luogo all’area disabili (5 minori con diagnosi funzionale), all’area anziani (3) e all’area minori (3) ; sono inoltre giunte richieste da parte di nuclei familiari in difficoltà economica (3) e - in modo minoritario - a favore di persone con disagio psichico (1) e problemi di dipendenza (1).

Si evidenzia la complessità delle situazioni che tendenzialmente arrivano al Servizio quando il disagio e la problematica sono ormai conclamati e richiedono interventi urgenti e articolati.

. Voucher attivati in relazione alla “misura B2” ex DGR X/2883 del 12/12/2014: 0

. Minori in carico al Servizio Tutela Minori: 4 Minori segnalati nel 2015: 1

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE:

Le risposte date dal servizio alle richieste pervenute sono state tali da privilegiare il sostegno del contesto familiare quale ambito di cura, attraverso interventi educativi/assistenziali (in totale 10); il servizio ha inoltre garantito interventi di monitoraggio delle situazioni in carico e la loro segnalazione (ove necessario) ai servizi specialistici (in totale 10) e/o a realtà di volontariato del territorio (in particolare rispetto all’area povertà); Si tratta quindi di prese in carico di lungo termine.

Si segnala l’importanza della collaborazione con i servizi territoriali competenti e della progettazione congiunta con la scuola

Rispetto al crescente numero di richieste di sostegno economico di nuclei in crisi a seguito della perdita del lavoro, il supporto del servizio sociale è purtroppo limitato, legato al budget a disposizione e quindi tale da richiedere progettazioni, in ambito sovra comunale, maggiormente mirate.

COMUNE DI MARZIO

Abitanti: 328

Ore segretariato sociale: 1 a settimana; al fine di permettere all’operatore di ottimizzare il tempo lavoro presso il comune, si è deciso di garantire la presenza dello stesso per 2 ore ogni 15 giorni, mantenendo una disponibilità dello stesso ad essere contattato telefonicamente in caso di necessità/urgenze intercorrenti.

Operatore: Federica Calvi

SEGRETARIATO SOCIALE orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato: 6 interventi sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici (Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce): 2 interventi predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati: 0 interventi attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali e Nazionale (ISTAT, Spesa sociale, ADM): 0 interventi

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

ANALISI UTENZA:

Gli interventi effettuati sono stati nell’area della disabilità (2) e degli anziani (1), attraverso la predisposizione di assistenza domiciliare. Non sono giunte richieste rispetto alle altre aree di bisogno.

. Voucher attivati in relazione alla “misura B2” ex DGR X/2883 del 12/12/2014: 0

. Minori in carico al Servizio Tutela Minori: 0 minori segnalati nel 2015: 0

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE:

Le risposte date dal servizio alle richieste pervenute sono state tali da privilegiare il sostegno del contesto familiare quale ambito di cura, attraverso interventi educativi/assistenziali, ciò anche in riferimento alla dislocazione territoriale del comune di Marzio, particolarmente isolato rispetto agli altri ambiti comunali e ai servizi territoriali del Distretto .

COMUNE DI VALGANNA

Abitanti: 1627 Ore settimanali di presenza dell’operatore sociale: 3 di cui N 2 di front office/accesso libero

N 1 di back office/gestione casi

Operatore: Federica Calvi

SEGRETARIATO SOCIALE orientamento al cittadino ed informazioni sulle modalità di accesso ai vari servizi presenti sul territorio, per le problematiche attinenti al bisogno presentato: 15 interventi sostegno nella compilazione ed informazione rispetto ad aiuti economici (Assegno di maternità e nucleo familiare con almeno 3 figli minori, accesso dote scuola, accesso dote sport, accesso a bando per il fondo sostegno affitti, bonus gas e luce): 33 interventi predisposizione strumenti informativi relativi ai servizi erogati: 0 interventi attività di rendicontazione economico-finanziaria relativa al servizio oltre che rispondente alle richieste Regionali e Nazionale (ISTAT, Spesa sociale, ADM): 0 interventi

SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

Le nuove segnalazioni/richieste di intervento giunte al servizio nel 2015, fanno riferimento in primo luogo all’area disabili (5 minori con diagnosi funzionale). Il servizio ha inoltre preso in carico nuclei familiari in difficoltà economica (5) e persone anziane (2). Minoritari sono stati gli interventi in favore di minori (1), di persone con problemi salute mentale (1) e di dipendenza (1).

. Voucher attivati in relazione alla “misura B2” ex DGR X/2883 del 12/12/2014: 0

. Minori in carico al Servizio Tutela Minori: 1 minori segnalati nel 2015: 3

ADEGUATEZZA DELLE RISPOSTE:

Le risposte date dal servizio hanno, in molti casi (9) richiesto la segnalazione ai servizi specialistici e la conseguente coprogettazione; rispetto all’area povertà (3) il servizio ha collaborato con le realtà di volontariato del territorio. Si tratta – per lo più - di prese in carico di lungo termine.

Si segnala l’importanza della collaborazione con i servizi territoriali competenti, in particolare con la neuropsichiatria infantile e con le scuole per progettazioni condivise.

Rispetto al crescente numero di richieste di intervento in favore di minori con diagnosi funzionale, ed in particolare con diagnosi di autismo, sarebbe utile una valutazione più approfondita delle stesse per un affronto complessivo del bisogno al fine di valutate progettazioni mirate.

COORDINAMENTO

L’attività di coordinamento dell’équipe degli operatori è stata svolta attraverso interventi di diverso tipo:

1. organizzazione (predisposizione OdG, invio convocazione, predisposizione ed invio report finale) e conduzione delle riunioni di equipe svolte con cadenza settimanale presso la sede di Cadegliano Viconago, alle quali ha partecipato – mediamente a cadenza bimestrale – la responsabile del Servizio, Dott.ssa Laura Puricelli

2. incontri periodici (e al bisogno) con le responsabili della Funzione Associata della Comunità

Montana che nel corso dell’anno si sono succedute nella gestione dell’incarico

3. monitoraggio della corretta e puntuale erogazione degli interventi previsti dal Capitolato

4. gestione delle comunicazioni e dei rapporti con la Comunità Montana in merito agli aspetti organizzativi del servizio (assenza operatori, necessità legate allo sportello unico, utilizzo loghi,…) avendo sempre come interlocutore diretto la Responsabile della Funzione Associata.

Durante il 2015, oltre alle questioni di gestione routinaria del servizio, all’aggiornamento rispetto a novità di tipo normativo e amministrativo e al raccordo rispetto a interventi che coinvolgono tutti i comuni (es. Bando Affitto) , le riunioni di équipe sono state utilizzate per la condivisione di casi significativi e la discussione di importanti criticità nella gestione del servizio, espresse nelle occasioni di cui al punto 2., al responsabile della Funzione, all’Assessore e al Segretario della Comunità Montana. Quest’ultimo aspetto ha “occupato” buona parte dei momenti di equipe, limitando fortemente la possibilità di destinare spazio ed energie per l’emergere e lo svilupparsi di idee progettuali.

In due momenti l’équipe ha richiesto una supervisione esterna da parte della responsabile del servizio (e “rappresentante” di Solidarietà e Servizi) per superare fasi di impasse, legati in particolare alla questione del ritardo nella decisione in merito all’uso della carta intestata e alla gestione della sostituzioni delle operatrici in ferie.

Criticità affrontate:

- Carta intestata: non essendo stata precedentemente autorizzata l’adozione di una carta intestata comprendente i loghi degli enti coinvolti (Comunità Montana, Cooperativa e comuni singoli), né valutata la possibilità di approfondire le soluzione più adeguata, il 20 aprile 2015 è stato introdotto l’utilizzo della carta intestata della cooperativa e corrispondente protocollo emesso dal database della stessa. Per l’invio all’esterno del comune, viene prodotta una accompagnatoria su carta intestata del comune, sottoscritta dal Responsabile dei Servizi Sociali. Da parte degli enti esterni che ricevono le comunicazioni, è capitato che si evidenziasse la confusione nel comprendere chi sia effettivamente il mittente.

- Sostituzioni delle operatrici assenti per ferie e/o malattia.

- Sportello Unico: a fronte della mancata affluenza di utenza al servizio per motivazioni diverse (impossibilità di progettare con la Comunità Montana interventi di pubblicizzazione del Servizio, orari di apertura non uniformi durante la settimana, etc..), come evidenziato nel Report inviato a Luglio 2015, l’équipe si è costantemente interrogata sulla modalità per rendere l’offerta quanto più funzionale possibile, oltre che realmente fruibile da parte del territorio e rispondente ai bisogni dei cittadini; in particolare si è valutata l’opportunità di riallocare parte delle ore attualmente destinate all’apertura dello sportello verso momenti di attività congiunta delle AASS, anche per un maggiore investimento nel monitoraggio sovra comunale dei bisogni/risorse sociali e nella conseguente progettazione. Si segnala infine che la linea internet presso la sede dello Sportello è stata attivata a maggio 2015.

- Gestione delle ore di straordinario: a seguito della verifica delle numerose ore di straordinario effettuate dalle Assistenti Sociali a livello di singolo comune sono state analizzate e valutate le motivazioni, che fanno prevalentemente riferimento a:

. richieste di prestazioni che eccedono rispetto quanto indicato in capitolato. In quasi tutti i comuni, tranne Cunardo, Cugliate F e Bedero V. le AS sono chiamate a svolgere mansioni amministrative (stesura di bozze e determine….) con un corrispondente dispendio di ore

. interventi complessi ed urgenti, di difficile gestione rispetto al numero di ore, soprattutto nel caso di comuni con un'unica presenza settimanale dell’AS.

- Riorganizzazione orario del servizio: l’equipe ha ragionato su diverse ipotesi di riorganizzazione dell’orario, in particolare a seguito dell’intenzione espressa a Marzo alla Comunità Montana da parte dei comuni di Valganna (aumento ore) e di Besano

(diminuzione ore) di modifica dell’orario e della notizia della probabile uscita del Comune di Marchirolo dalla Convenzione per la gestione del Servizio Associato, comunicata alla Cooperativa a Giugno con richiesta di ipotizzare una revisione dell’orario.

Una prima ipotesi di riorganizzazione del servizio era stata stesa in vista del reingresso della Dott.ssa Grisoni dalla maternità con riduzione del contratto a part-time e quindi della conseguente necessità di ridefinire l’abbinamento fra AASS e comuni; tale ipotesi non è stata tuttavia realizzata per mancanza di accordo da parte della Comunità Montana (nella persona della Presidente).

- Proposta di una progettazione relativa ai minori con diagnosi di autismo: avendo l’équipe rilevato una forte incidenza di casi di autismo a livello sovra comunale, si era condiviso con l’Assessore ai Servizi Sociali, la Responsabile della Funzione, la Referente ed il Presidente della Cooperativa, l’utilità di promuovere un progetto di informazione/confronto sulla tematica rivolto alle famiglie, ed in accordo con gli Uffici di Piano dei Distretti di Luino ed Arcisate. Anche tale progettazione non ha avuto seguito, sia per la scadenza dei tempi di presentazione del progetto all’ASL, sia per mancata condivisione della stessa da parte della Comunità Montana; rimane l’intenzione di dare seguito a questa ipotesi nel 2016 valutando possibili finanziamenti.

2. incontri con i responsabili della Funzione Associata della Comunità Montana

Sono stati effettuati due incontri dell’équipe con la Responsabile della Funzione Associata e con l’Assessore ai Servizi Sociali, Dott.ssa Bianchi in occasione del cambio del Responsabile stesso:

. il 4 febbraio a seguito dell’assunzione di incarico da parte della Dott.ssa Ilaria Forlano (avvenuto il 1 gennaio 2015);

. l’ 8 luglio a seguito dell’assunzione di incarico della da parte della Dott.ssa Valeria Pulvirenti

(avvenuto il giorno 1 luglio 2015).

In occasione di tali incontri sono state presentate, da parte dell’équipe, le principali criticità nella gestione del Servizio ed è stato condiviso l’intento comune di affrontare le criticità sopra evidenziate per pervenire alla definizione di una struttura più stabile e coerente, non solo per fornire un servizio efficiente a livello di ambito comunale, ma anche per promuovere progettazioni capaci di rispondere alle esigenze espresse a livello sovra comunale.

Le scriventi hanno inoltre incontrato il Segretario della Comunità Montana il 23 febbraio ed il 17 giugno per affrontare criticità legate alla gestione del servizio e la cornice di collaborazione fra la cooperativa e la comunità montana alla luce di quanto richiesto dal Capitolato di Gestione del servizio e delle richieste presentate da parte dei comuni. Oltre alle criticità sopra esposte, durante il secondo incontro è stata presentata da parte della Comunità Montana la questione della richiesta del Comune di Marchirolo di uscire dalla convenzione.

Le scriventi hanno infine incontrato il Sindaco di Marchirolo, Dott. Pietro Cetrangolo, alla presenza del Responsabile della Funzione , Dott.ssa Valeria Puvirenti il 21 ottobre, per definire la possibilità di riconoscere economicamente e/o parzialmente recuperare le ore di straordinario della Dott.ssa Zipeto nel periodo settembre-ottobre, in vista della possibile interruzione del contratto della stessa, a seguito dell’ uscita del comune dalla convenzione.

ATTIVITA’ CONGIUNTE

Le ore destinate alle cosiddette “attività congiunte”, già a partire dal giugno 2014 con l’avvio dello Sportello Unico, sono state in buona parte destinate a quest’ultimo. Le ore restanti di attività congiunte sono state perlopiù utilizzate per coprire i tempi di spostamento degli operatori nei diversi comuni e così distribuite nel 2015:

Gennaio - agosto

- F. Calvi: 2 ore settimanali

- R. Marchio: 2 ore settimanali Settembre - dicembre

- F. Calvi: 2 ore settimanali

La necessità di garantire l’apertura giornaliera dello Sportello Unico, compreso il sabato, oltre che di rispettare l’orario del servizio presso i comuni, non ha reso possibile organizzare l’orario in modo da consentire alle as Zipeto e Donna di avere momenti congiunti di attività. Da settembre l’unico operatore ad avere due ore di attività “congiunte” è Calvi.

Le ore di attività congiunte a disposizione di Marchio e Calvi, entrambe operanti su 4 comuni, sono state talvolta utilizzate a favore dei comuni stessi per la gestione di situazioni di emergenza. In particolare rispetto al Comune di Valganna (dove operatore è presente per 3 ore settimanali) l’operatore si è trovato più volte durante il corso dell’anno ad effettuare straordinari in corrispondenza di interventi per situazioni urgenti ed in relazione alla progettazione di interventi per minori con diagnosi di autismo (attualmente questo servizio sociale comunale ha in carico ben 8 minori con autismo).

Non è stato, pertanto, possibile sviluppare momenti congiunti da dedicare ad attività di monitoraggio ed elaborazione di progetti sovra comunali. Tali azioni sono state, seppur non in modo sistematico e con una disponibilità di tempo ridotta, affrontate durante le équipe settimanali. In particolare i bisogni rilevati a livello sovra comunale, sui quali si potrebbero focalizzare gli interventi progettuali per il 2016 sono i seguenti:

- minori con diagnosi di autismo e loro famiglie

- disagio abitativo.

In merito alla possibilità di realizzare effettivamente momenti congiunte fra le AASS, sono state proposte al Responsabile della Funzione (a marzo e successivamente a luglio in vista della modificazione di orario col reingresso da maternità di Grisoni) due ipotesi di riorganizzazione che prevedevano la riduzione delle ore di apertura al pubblico per garantire momenti congiunti di back office, come indicati nel capitolato. In questo senso si intenderebbe promuovere lo Sportello Unico, oltre che come ulteriore ambito nel quale ricevere prestazioni di segretariato sociale, quale

“osservatorio del bisogno sociale” del territorio al fine della promozione di attività e progetti sovra comunali (servizio trasporto disabili/anziani, interventi di supporto alle famiglie di minori con autismo, azioni di coordinamento con Caritas e Croce Rossa, ecc…). La capacità di risposta verrebbe in questo senso garantita dalla continua condivisione delle informazioni e delle prassi tra le Assistenti Sociali operanti nel servizio durante i momenti di attività congiunte.

3. ASPETTI POSITIVI E CRITICITÀ DEL SERVIZIO

ASPETTI POSITIVI

La dimensione di équipe rappresenta per gli operatori un valore aggiunto rispetto all’operatività del singolo all’interno dei comuni; Consente alle AASS momenti di confronto e scambio rispetto ad interventi di case-work particolarmente complessi, di scambio di informazioni ed è occasione di aggiornamento continuo. Il lavoro condiviso in equipe rappresenta anche una importante opportunità per riflettere su questioni sociali a livello sovra comunale ipotizzando progettazioni integrate.

L’equipe ha dimostrato inoltre di essere un buon terreno per garantire supporto ai nuovi operatori che sono subentrati, consentendo una più veloce acquisizioni delle informazioni e competenze utili per una piena operatività.

Il buon livello di integrazione del gruppo di lavoro ha consentito di affrontare i numerosi cambiamenti ed i momenti di incertezza presentatisi durante il corso del 2015 e collegati alle criticità nella gestione del Servizio sopra evidenziate.

L’appartenenza delle AASS ad un unico servizio associato ha favorito la necessaria flessibilità di orario nella gestione di casi complessi e/o urgenti (es. casi che prevedevano effettuazione del TSO, convocazioni da parte del TM etc) in cui era assolutamente richiesto l’intervento dell’operatore in momenti diversi rispetto all’accesso settimanale presso il comune interessato.

. Sebbene i due cambi del Responsabile della Funzione abbiano reso necessario un riassestamento del servizio (nella prima parte dell’anno ed ancora a partire da luglio u.s.), le prassi legate alla gestione della delega di funzione, per i comuni interessati, si sono nel corso del 2015 consolidate.

CRITICITÀ

Le maggiori criticità rilevate nel corso dell’anno afferiscono principalmente alla gestione del servizio e alla collaborazione fra la cooperativa e la comunità montana e sono emerse in modo particolare nel momento in cui si sono dovute affrontare questioni particolari che richiedevano l’assunzione di decisioni spesso protratte e rimandate nel tempo; a titolo esemplificativo:

. Adozione della carta intestata

. Funzionalità e organizzazione dello Sportello Unico

. Gestione delle ore di straordinario

. Sostituzioni delle operatrici assenti per ferie e/o malattia nonché la variabile legata all’uscita del Comune di Marchirolo.

Tali aspetti hanno condizionato fortemente la realizzazione del Progetto del Servizio Associato, come condiviso in due occasioni con le Referenti della Funzione e con l’Assessore ai servizi Sociali della Comunità Montana.

In particolare le équipe settimanali sono state dedicate in misura significativa alle questioni di cui sopra, sia in termini di ragionamento condiviso sulle indicazioni divergenti dei soggetti istituzionali coinvolti dal progetto in merito (es. utilizzo ore delle Assistenti Sociali presso lo Sportello Unico, come da capitolato, ma spesso non condiviso dagli amministratori dei comuni; richiesta della cooperativa di recuperare le ore di straordinario nell’arco del mese e richiesta degli amministratori comunali di rispettare gli accessi settimanali previsti).

Per il 2016 si reputa possibile, una volta affrontate tali criticità nella gestione del Servizio, cadenzare con minore frequenza i momenti di équipe, potendo destinare il tempo liberato ad attività afferenti “attività congiunte” o recuperando eventuali straordinari in corrispondenza ad interventi di particolare urgenza(naturalmente previa autorizzazione del Responsabile della Funzione).

La mancanza di momenti congiunti non consente la condivisione di dati, informazioni ed esperienze tale da permettere agli operatori di poter intervenire presso i servizi sociali degli altri comuni del Servizio Associato, in particolare nella previsione di introdurre uno schema di sostituzione delle colleghe assenti.

Inoltre limita la possibilità di sviluppare azioni di monitoraggio e progettazioni comuni a livello sovra comunale, come richiesto da capitolato.

Lo Sportello Unico ha rappresentato un’esperienza parzialmente attuata ( non è stato pubblicizzato e promosso a livello comunale e sovra comunale, per cui non conosciuto e fruito da parte della cittadinanza); inoltre da parte degli amministratori locali, da quanto riportato dalle AASS del Servizio, non è stato pienamente condiviso e compreso. Si sono quindi create occasioni di

“conflitto” tra l’esigenza di garantire l’apertura dello Sportello e la richiesta dei comuni di utilizzare le ore per la gestione di interventi o attività ritenute prioritarie ( es gestione di incontri con i servizi specialistici; partecipazione ai tavoli tecnici; interventi urgenti etc)

Alla luce delle criticità evidenziate, in riferimento alla gestione del servizio, nonché delle positività da valorizzare ed implementare, si auspica la possibilità di un confronto diretto al fine di discutere le possibili azioni progettuali e la riorganizzazione del servizio stesso.

La Referente del servizio La Coordinatrice (Ass. Soc. Laura Puricelli) (Ass. Soc. Valentina Zanetello)

TOTALE IMPEGNATO CON IL PROGRAMMA EURO 2.034.259,46.

3.4 - Programma n. 6 GEST. TERRITORIO E TUT. AMBIENTALE

Responsabile: PIATTI - BASILE

3.4.1 – Descrizione del programma:

Strutturalmente occorre uscire dalla logica di riparazione e passare a quella di prevenzione. Gli obiettivi sono il miglioramento della sicurezza del territorio in relazione al rischio idraulico, idrogeologico e di erosione costiera, e l’innalzamento della capacità di gestione dei rischi; la promozione dell’uso delle risorse del sottosuolo e della loro corretta gestione (tutela della risorsa acqua nel sottosuolo, riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, ecc.), il potenziamento della capacità di risposta del Sistema regionale di Protezione Civile. Verranno ulteriormente potenziate e aggiornate le attività di previsione, prevenzione e soccorso alla popolazione anche per il superamento delle emergenze. In particolare l’attività di previsione richiederà un continuo adeguamento dell’attività di allertamento. Per la gestione degli eventi sarà necessario potenziare i sistemi di monitoraggio e di allertamento dei rischi naturali così da consentire una tempestiva informazione alle Autorità di protezione civile sul territorio (Sindaci). Verranno consolidate le relazioni esistenti con le strutture statali del sistema di protezione civile e verranno coinvolte sempre più attivamente le associazioni di volontariato, risorsa e componente fondamentale del sistema regionale anche per iniziative e progetti finalizzati alla prevenzione dei rischi. La difesa del suolo e la conoscenza del territorio costituiscono una precondizione per la fattibilità ed efficacia delle politiche territoriali ed in particolare di quelle rivolte alle aree montane e rurali. Per raggiungere tale obiettivo di “governo integrato” del territorio, sarà richiesto un sempre maggior coinvolgimento degli enti locali. Si intende promuovere il passaggio passando da una logica di “gestione dell’emergenza” ad una pianificazione ordinaria del territorio a scala di bacino idrografico.

3.4.2 – Motivazione delle scelte:

Governare un territorio complesso e dinamico come il nostro significa tenere in debita considerazione le diverse esigenze stratificate in particolare mediare tra quelle relative alla qualità della vita dei suoi abitanti e quelle derivanti dalla di tutela ambientale. Occorre proseguire nelle azioni di governo avviate per favorire l’uso razionale delle risorse, la valorizzazione delle aree protette, la tutela dell’ambiente e la difesa del suolo. Un importante punto riguarda il consumo del suolo. Molte volte la montagna è stata utilizzata come area di compensazione ambientale con il resto del territorio. Il regime vincolistico è arrivato a limiti insopportabili, vanno rivisti termini e confini delle aree “Natura 2000” , delle Zone a protezione speciale-ZPS e dei Siti di interesse comunitario- Una diffusione sempre maggiore di informazione e consapevolezza rispetto alle risorse ambientali presenti sul territorio nonché di iniziative di sensibilizzazione per una maggior corresponsabilità con quelle azioni che vengono promosse in un approccio di sviluppo realmente sostenibile. Richiedono un ’approccio equilibrato verso l’ambiente e lo sviluppo sostenibile nonché il rafforzamento del binomio innovazione-ambiente, catalizzatori di nuove forme di competitività e di crescita eco-compatibile. In applicazione della direttiva 50/08/EC saranno implementate azioni e misure per concorrere all’attuazione ed al rispetto della direttiva europea 20-20-20 post- Kyoto.

Con deliberazione nr. 48 del 20.12.12 è stata approvata la “CONVENZIONE PER LA GESTIONE IN FORMA ASSOCIATA DELLA FUNZIONE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE, REDAZIONE DEI PIANI E GETIONE DELLE EMERGENZE.- Nell’ambito della C.M. Piambello la protezione civile era già gestita in forma associata; anche al fine di ottemperare agli obblighi previsti dall’articolo 14, comma 28, del d.l. 78/2010 convertito nella legge 122/2010, è stato concordato con i sindaci la gestione associata da parte della C.M.P. della delega di funzione della protezione civile.

Le azioni che vengono individuate per il conseguimento dell’obiettivo del presente programma sono le seguenti:  SERVIZI DI PROTEZIONE CIVILE  SQUADRE ANTINCENDIO  SERVIZI DIVERSI IN MATERIA DI TUTELA AMBIENTALE  DIFESA DEL SUOLO ED ASSETTO IDROGEOLOGICO TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE.

3.4.3 – Finalità da conseguire:

Rendere efficiente la gestione delle diverse attività attraverso interventi mirati a risolvere le specifiche problematiche. Il crescente radicamento sul territorio delle funzioni di Protezione Civile non è frutto solo dell’attività di sostegno di questa espressione del volontariato intrapresa dagli enti locali negli anni ma anche della strutturale inclinazione al “fare” della popolazione locale. Grazie a questo valido sostegno le realtà locali possono ora porsi obiettivi più elevati. In stretta connessione con il sistema regionale, il potenziamento del settore protezione civile, a livello di gestione associata, passerà attraverso la formazione dei volontari e la prevenzione e la lotta attiva soprattutto degli incendi boschivi. L’obiettivo principale è rafforzare il sistema di coordinamento dell’impiego dei mezzi e volontari messi a disposizione localmente con quelli messi a disposizione dalla regione e provincia, creando una nuova capacità di integrazione basata su procedure standard condivise rapide ed efficaci. Nell’ambito della pianificazione dell’emergenza si provvederà al coordinamento ed al consolidamento dei piani di emergenza locali.

3.4.4 – Stato di attuazione del programma: Gli obiettivi sono stati in gran parte raggiunti. Più in dettaglio, per i diversi servizi si rilevano seguenti le note salienti.

Servizio AIB Di rilievo l’organizzazione della campagna AIB annuale, con esercitazioni ed interventi su focolai di incendio; in particolare sono state svolte attività di • prevenzione e di presidio del territorio; • attività di lotta attiva e di soccorso; • azione di supporto e sostegno alle istituzioni territoriali; vi hanno aderito i volontari dei Gruppi Comunali di Protezione Civile, appartenenti ai comuni della Comunità Montana della Piambello.

Nel corso del primo semestre anno 2015, l’attività AIB si è svolta, come di consueto, nell’effettuazione di turni di pattugliamento – sorveglianza sul territorio comunitario svolti dai volontari, con l’impiego di n. 4 volontari a turno nei fine settimana dei mesi di Marzo e Aprile 2015, periodo con condizioni meteorologiche sfavorevoli (vento e temperatura elevate) che comportano un’ aumento del pericolo per il probabile sviluppo degli incendi boschivi.

Durante il periodo più a rischio che corrisponde con l’inverno – primavera si sono verificati n. 2 incendi boschivi:

1) Il 07/04/2015 in località Via Valceresio, comune di Varese. Alle ore 12,00 circa si è sviluppato un incendio boschivo che ha interessato circa 8,00 ettari di bosco ceduo, sul versante a monte della Strada Comunale Via Valceresio ,che da Arcisate porta alla frazione di San Fermo, comune di Varese. Siamo intervenuti a seguito di attivazione telefonica da parte del Responsabile aib Della Provincia di Varese, Sig.ra C. Burlotti, in quanto l’area dell’incendio è posta proprio al confine con il Comune di Arcisate. Il Resp. Aib M. Mazzola e il Dos sig. Cassani Fabrizio, si sono recati sul posto ed abbiamo gestito le operazioni di spegnimento fino all’arrivo della Sig.ra C. Burlotti, competente per zona. Hanno operato n. 8 volontari aib della Comunità Montana, n. 2 squadre dei Vigili del Fuoco di Varese, n. 15 Volontari della Provincia di Varese ed è stato impiegato un elicottero della Regione Lombardia. Le operazioni si sono concluse alle 17,30.

2) Il 15/04/2015 in località Via Monte Generoso, comune di Induno Olona. Alle ore 17,10 si è sviluppato un incendio boschivo che ha interessato circa 250,00 mq. di sottobosco, rovi e fogliame. Le operazioni di spegnimento hanno coinvolto n. 3 volontari aib della Comunità Montana Piambello, sotto la direzione Il Resp. Aib M. Mazzola e il Dos sig. Cassani Fabrizio.

Le operazioni di spegnimento si sono concluse senza particolari problematiche alle ore 20,00.

Sono anche state effettuate n. 2 esercitazioni formative nel mese di maggio e giugno, con la partecipazione dei volontari della comunità Montana, di simulazione spegnimento incendi con l’intervento dell’elicottero regionale. Inoltre n. 2 capi squadra Sig. R. Malnati e G. Volpi hanno partecipato al Corso di Aggiornamento tenutosi il 24 Giugno da Eupolis a Curno.

I trasferimenti regionali per la gestione corrente del servizio AIB non sono ancora stati comunicati ufficialmente, anche se si prevede una contrazione del trasferimento ordinario, tanto che l’ente copre ormai i 2/3 dei costi vivi del servizio.

L’Assemblea Comunitaria, con atto nr.35 del 25.11.2015, ha provveduto all’approvazione del “REGOLAMENTO INERENTE LA GESTIONE DEL SERVIZIO A.I.B. (ANTINCENDIO BOSCHIVO).” Tale provvedimento integra e completa la deliberazione n.31 dell’A.C., stessa data, con la quale è stato approvato lo schema di “CONVENZIONE PER LA GESTIONE IN FORMA ASSOCIATA DELLA FUNZIONE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE E DEL SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE PER LA REDAZIONE DEI PIANI, COORDIMENTO ATTIVITA’ E SUPPORTO ALLE AUTORITA’ COMPETENTI IN EMERGENZE INTERCOMUNALI, considerato che rientra nell’ambito della suddetta convenzione per entrambe le forme di adesione: a) funzione, b) servizio, anche la gestione del Servizio Antincendio Boschivo, per quanto materia di competenza della Comunità Montana così come stabilito dall’art. 34, della L.R. 31/2008 s.m.i, che attribuisce alle Comunità Montane le funzioni amministrative concernenti l'organizzazione delle Squadre Antincendi Boschivi. Sono stati acquistati dpi e materiali minuti per il servizio di protezione civile come segue: n. Descrizione 1 tanica carburante metallo lt 20 1 tanica carburante metallo lt 5 1 olio catena lt 5 1 olio miscela lt 1 3 visiere con cuffie antirumore 2 Kit antitaglio 1 filo nylon diam 3 q. Kg. 2 per decesp. 1 motosega Hva mod. 140 o similare 1 catena motosega 45 d 1 catena motosega 72 d 1 Conf. grasso per coppie coniche 2 Filtro aria per decespugliatore 2 candele per decespugliatore 1 tappo miscela per decespugliatore 2 filtro a pomello per soffiatore 4 candele BM 6A per decespugliatore Per un importo di euro 1.300,00 circa. N. 20 D.P.I. ( giacca a vento, giubbino, pantalone, giubbino pile, compreso kit personalizzazione) per un importo di complessivi €. 7.871,68.

E’ stato applicato l’avanzo vincolato per consentire la gestione della spesa corrente a livelli ottimali.

Cap. Descrizione importo

AV VINC AIB 1140 16.597,88 CORRENTE

Protezione Civile Sono state finanziate attrezzature e dispositivi di protezioni individuali, nonché abbigliamento tattico per complessivi 20.000,00 euro.

Servizio di Vigilanza Ecologica Il Servizio di Vigilanza Ecologica è organizzato e gestito dalla comunità montana, su delega della Regione Lombardia, trattandosi di un servizio rientrate nelle funzioni istituzionali di tutela e salvaguardia del territorio di competenza di quest’ultima. Il servizio è regolamentato da un’apposita Legge Regionale (la LR n. 9/2005), tuttavia a completamento degli strumenti utili alla corretta gestione dello stesso, con delibera dell’A.C. nr.24 del 26 giugno 2012, è stato approvato il Regolamento per il Servizio di Vigilanza Ecologica. Per la gestione del servizio la Regione Lombardia ha comunicato il riparto 2015 ammontante ad euro 5.734,12. Oltre alle attività di vigilanza, nel corso dell’anno scolastico 2015/16, è stato svolto un importante progetto didattico con gli istituti di scuola primaria presenti sul territorio: le “Visite geostoriche del territorio della C.M. del Piambello”. I trasferimenti regionali per la gestione corrente del servizio GEV sono così esigui, in relazione ai costi vivi del Servizio, che l’ente copre ormai quasi per intero la spesa necessaria alla gestione del servizio.

E’ stato applicato l’avanzo vincolato per consentire la gestione della spesa corrente a livelli ottimali.

Cap. Descrizione importo

10725/1 10725/2 AV VINC GEV 11.839,95 9.000,00 12.794,93 CORRENTE

Si è provveduto a dotare il Servizio di Vigilanza Ecologica di “N. 1 AUTOVEICOLO TIPOLOGIA PICK UP CON TRAZIONE 4X4” in quanto, l’automezzo di medesima tipologia ora in dotazione al servizio, risulta essere obsoleto, avente le seguenti caratteristiche:

Trazione sulle 4 ruote (4x4) Cambio manuale Trasmissione con rapporti ridotti (5 marce + 5 ridotte, 6 marce+6 ridotte) Alimentazione diesel (gasolio) Doppia cabina 5 posti Colore esterno BIANCO Climatizzatore, Abs,Esp,Airbag frontali

Servizio associato per il ricovero degli animali di affezione (randagismo). Il servizio svolto dal 2010 dalla ditta Canile Sesto Cristian di , con una remunerazione fissata “a misura” e pari ad € 3,26 oltre IVA al giorno per animale, prosegue con ottimi risultati per i comuni aderenti di Bedero Valcuvia, Besano, Bisuschio, Brusimpiano, Cadegliano Viconago, Cremenaga, Cuasso al Monte, Cugliate Fabiasco, Cunardo, Marchirolo, Marzio, Saltrio, Valganna, Viggiù. Il fenomeno dell’abbandono risulta fortemente contenuto. Nel corso del corrente anno si rende necessario riapprovare la convenzione in essere con i Comuni e riaffidare a un soggetto che verrà selezionato con gara a pubblica evidenza il servizio. Dall’esito di queste procedure emergerà il nuovo profilo del servizio. La nuova convenzione “APPROVAZIONE CONVENZIONE EX ARTICOLO 30 TUEL PER LA GESTIONE IN FORMA ASSOCIATA DEL SERVIZIO DI RICOVERO DI ANIMALI DI AFFEZIONE NEL TERRITORIO DELLA COMUNITA’ MONTANA DEL PIAMBELLO - PERIODO 01.01.2016- 31.12.2018.” è già stata approvata dall’Organo Assembleare.

Gestioni Associate (di competenza del programma) Le gestioni associate avviate proseguono secondo il calendario di interventi previsto. *Depurazione - L’Assemblea Comunitaria con delibera n. 40 del 22.12.2014, ha rinnovato la “CONVENZIONE RELATIVA ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE CONFERITE ALL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE E DEI RELATIVI COLLETTORI”, al fine di gestire in forma associata per conto dei Comuni di BESANO, BISUSCHIO, CUASSO AL MONTE, PORTO CERESIO e VIGGIU’, il servizio di depurazione delle acque reflue fino al 31.03.2018, mentre con deliberazione 41 del 22.12.2014,ha approvato la “CONVENZIONE RELATIVA ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE CONFERITE ALL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE al fine di gestire in forma associata per conto dei Comuni di ARCISATE, BISUSCHIO E INDUNO OLONA in attesa che lo stesso venga assunto definitivamente dall’Ambito Territoriale Ottimale; tali convenzioni regolano a far tempo dal 1.4.2015 la gestione del servizio depurazione e le spese allo stesso connesse. In particolare la Comunità Montana del Piambello è proprietaria dell’impianto di Depurazione BOLLETTA in Comune di Cuasso al Monte – 3° e 6° lotto (1^ e 2^ linea di trattamento) il quale serve a dar corso al servizio di depurazione delle acque reflue provenienti dai territori dei comuni di BESANO, BISUSCHIO, CUASSO AL MONTE, PORTO CERESIO e VIGGIU’; l’impianto di depurazione Bolletta è dotato di una sezione di disidratazione dei fanghi, composta da una nastro pressa e da un nastro trasportatore per il carico dei fanghi da smaltire sui containers adibiti al trasporto; l’attuale sezione di disidratazione è in funzione da 15 anni, a ciclo continuo, e a seguito dell’usura e delle continue manutenzioni risulta fuori uso e non in grado di assolvere alla funzione cui è destinata; la Comunità Montana, in accordo con i comuni ha istituito un servizio temporaneo di disidratazione dei fanghi con una centrifuga mobile; l’ufficio tecnico comunitario ha redatto una stima della spesa per il rifacimento e l’adeguamento della sezione di disidratazione, ammontante a circa €. 150.000,00, compresa IVA al 22%, come da quadro economico esplicativo conservato agli atti dell’U.T.; sentiti in merito i comuni che sversano i propri liquami all’impianto BOLLETTA, dai quali è emersa la volontà di fare fronte all’onere finanziario, incaricando la comunità montana di accendere un mutuo ventennale con la CC.DD.PP.., e di rimborsare le relative quote a questo Ente, fino a che la società Alfa srl, Provincia di Varese Ufficio d’ambito, assuma a suo carico l’impianto di depurazione e a questo punto lo stessa società Alfa s.r.l., rimborsi direttamente le residue quote del mutuo alla Comunità Montana. A tale scopo sono in fase di redazione due specifiche convenzioni ,che vincolino rispettivamente alle specifiche prestazioni sia i Comuni sia la Provincia che la Società Alfa srl.

*Reticolo Idrico: E’ stata calendarizzata bollettazione attraverso MAV del tributo dovuto dai cittadini che porterà al corretto allineamento dei dati catastali con quelli tributari e concluderà la fase sperimentale di tale attività. L’ufficio tecnico dell’Ente ha provveduto all’acquisto di un software gestionale per la implementazione e la gestione delle pratiche amministrative relative al Reticolo Idrico Minore, quali gestione dei canoni e catasto delle autorizzazioni, ai sensi della d.g.r. 25 gennaio 2002 - n. 7/7868 «Determinazione del reticolo idrico principale. Trasferimento delle funzioni relative alla polizia idraulica concernenti il reticolo idrico minore come indicato dall’art. 3 comma 114 della 1.r.1/2000 - Determinazione dei canoni regionali di polizia idraulica» per il costo di euro 24.000,00.

TOTALE IMPEGNATO CON IL PROGRAMMA EURO 882.190,53.

3.4 - Programma n. 7 IN. NEL CAMPO DELLO SV. ECONOMICO

Responsabile: PIATTI

3.4.1 – Descrizione del programma:

Un ruolo di primo piano nell’attuazione delle politiche rivolte alla qualificazione dei territori montani e rurali è svolto dall’agricoltura, che favorisce la permanenza delle popolazioni su territori soggetti ad abbandono e conseguente degrado ambientale, creando opportunità occupazionali e di reddito. Queste potenzialità possono essere sviluppate in diverse direzioni, incoraggiando la caratteristica di multifunzionalità dell’attività agricola, che può svilupparsi dalla produzione di energia da fonti rinnovabili, alla fornitura di servizi ambientali e turistici, come previsto nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale. La sfida che dovrà affrontare nel medio termine il sistema agricolo-rurale del nostro territorio sono il mercato globale e riequilibrio dello sviluppo territoriale in cui l’urbanizzazione sta sottraendo alla qualità della vita dei suoi cittadini in modo irreversibile ettari di suolo fertile sul fondo valle. (vedi cartina regionale). Con la definizione della nuova PAC, si avvierà il lavoro di impostazione, organizzazione e applicazione dei nuovi Regolamenti, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2015, nonché l’applicazione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 che, per dotazione di risorse e ampiezza di intenti, rappresenta lo strumento su cui far convergere gli sforzi complessivi attraverso scelte strategiche necessariamente più attente, puntuali e selettive rispetto al passato, improntate su concetti chiave quali: Competitività (produttività), Innovazione, Rete, Sostenibilità e Continuità generazionale.

Gli obiettivi di questo programma sono volti all’agricoltura ed al sostegno delle attività produttive in particolare mediante il potenziamento del SUAP (Sportello Unico Attività Produttive). In un momento di crisi e di difficile congiuntura economica di livello internazionale, come quello attuale, l’implementazione dei processi di semplificazione è più che mai un ambito strategico per il rilancio della competitività. Le politiche di semplificazione, pertanto, costituiscono un asse strategico della programmazione, al fine di rispondere alla richiesta del sistema economico di ridurre i costi regolatori e gli oneri amministrativi che sono spesso percepiti dalle imprese come il principale ostacolo alla crescita. In tale ottica si ritiene di fondamentale importanza agire per la riduzione degli oneri amministrativi, la semplificazione degli adempimenti in base alle caratteristiche settoriali, dimensionali e di ‘potenziale rischio di ciascuna impresa, in attuazione dello Small Business Act e delle norme regionali adottate in materia, tramite l’attuazione degli istituti previsti dalla LR 11/2014.

L’agricoltura risulta essere, tra i settori del primario, quello che – a seguito di un’analisi precisa sul nostro territorio, confortata dai dati forniti dalla CC.II.AA. di Varese- risulta maggiormente in crisi e incontra serie difficoltà nell’avviare nuove strategie per ritrovare competitività sul mercato e trattenere quindi gli investitori.

Dall'introduzione al pieghevole "Mostra Agricola del Piambello" edizione 2012 a cura dell'Assessore all'Agricoltura:

"Dieci milioni di litri di latte !!! Centoventi tonnellate di carne !!! Ottocentomila uova!! Sebrano numeri inventati eppure è ciò che il territorio della Valceresio produce ogni anno. (n.d.r. per la Valganna i dati sono nella specifica tabella). Giocando con i numeri si scopre che il territorio della valle mette teoricamente a disposizione di ogni suo abitante mezzo litro di latte vaccino al giorno, tre chili di carne all’ anno e due uova al mese. A tutto ciò vanno aggiunti i prodotti trasformati quali i formaggi di latte bovino e caprino e i salumi oltre a produzioni pregiate come il miele, gli asparagi e le mele. Forse è inutile fermarsi a meditare su questi numeri che per essere “generati” hanno bisogno di terra, di animali e di persone che dedicano la loro vita all’ allevamento e all’ agricoltura. Se scompare la terra scompariranno gli animali. Scompariranno le persone che si occupano della terra e degli animali e scomparirà il cibo che terra, animali e uomini producono per tutti noi."

Da questa visione entusiasta e stimolante i dati aggiornati delle nostre Valli

Dati aggiornati al 2013.

VALCERESIO Allevamenti /strutture Numero capi Bovini da latte 14 2350 Bovini linea vacca 20 230 vitello Bovini da carne 19 250 Ovicaprini 45 510 Suini 20 120 Equidi 65 400 Polli 1 6000 Pesci 1 piscicoltura 5 pesche sportive Api 45 Caseifici 2 Caseifici aziendali 2 latte bovino Caseifici aziendali 2 latte caprino Vendita diretta latte 4 Agriturismi 8

VALGANNA Allevamenti /strutture Numero capi Bovini da latte 1 5 Bovini linea vacca 8 100 vitello Bovini da carne 12 20 Ovicaprini 34 304 Suini 10 62 Equidi 20 88 Polli 0 Pesci 1 pesca sportiva Api 11 Caseifici 0 Caseifici aziendali 4 latte caprino/bovino Vendita diretta latte 0 Agriturismi 6

Il dato geografico relativo alle trasformazioni delle aree agricole a livello regionale fa emergere quelle che sono le dinamiche più rilevanti di sviluppo delle aree antropizzate e che trovano riscontro anche a livello del nostro territorio. Ben evidenti sono infatti gli incrementi sull’asse ovest-est partendo dai territori al confine con la provincia di Novara ed il fiume Ticino fino ad arrivare al limite regionale orientale con la provincia di Verona. Si tratta di incrementi che interessano soprattutto la parte di pedecollina e alta pianura delle province di Varese, Milano, Monza-Brianza, Lecco, Como, Bergamo e Brescia, dove il fenomeno dipende principalmente dalla concentrazione di popolazione e di attività produttive, elementi che hanno fortemente caratterizzato lo sviluppo di quei territori. Altre dinamiche riguardano le espansioni attorno ai capoluoghi di provincia e ai grossi centri urbani dove i valori degli immobili hanno causato un esodo della popolazione verso nuovi insediamenti nei Comuni di cintura, in particolar modo lungo le principale arterie di collegamento. Lo sviluppo di infrastrutture viarie ha caratterizzato e sta fortemente caratterizzando il territorio dei comuni interessati dalle opere, quali ad esempio la linea di alta velocità Milano-Bologna oppure i cantieri della BreBeMi e della Pedemontana. Altri motori di queste dinamiche espansive delle aree antropizzate, a discapito dell’attività agricola, possono essere individuati nel fenomeno delle seconde case in aree di villeggiatura (aree montane e perilacuali) e nella progressiva cementificazione delle aree di fondovalle (valli bergamasche e bresciane, Valtellina). Negli ultimi anni si assiste inoltre ad un forte sviluppo di superfici occupate da capannoni artigianali/commerciali/logistiche in aree tradizionalmente agricole della pianura lombarda, come, ad esempio, in aree del mantovano, caratterizzate da prezzi dei terreni inferiori rispetto a valori più elevati riscontrabili nei territori più a nord, che avevano a loro volta assistito ad un fenomeno analogo negli anni precedenti.

Rappresentazione uso e copertura del suolo e dei suoli agricoli (visione di insieme) persi nel periodo 2007-2012, fonte ERSAF- Regione Lombardia (DUSAF 4).

Confronto tra la variazione di aree agricole ed antropizzate nel periodo 1955-2012, fonte ERSAF RegioneLombardia.

L’attività del SUAP fornisce un valido supporto amministrativo per l’avvio di nuove attività produttive.

3.4.2 – Motivazione delle scelte:

Agricoltura: sviluppo delle attività agricole attraverso iniziative proprie gestite anche in collaborazione con gli altri enti del settore e la gestione della L.R. 31/2008 e del Piano di Sviluppo Rurale.

Sportello Unico Attività Produttive: Il dpr 7 settembre 2010 n. 160, rubricato “Regolamento per la semplificazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive” ha introdotto novità significative che riguardano la gestione e l’attività stessa del SUAP. La Comunità Montana ha predisposto la nuova convenzione regolante la gestione del SUAP e provvederà ad adeguare il Suap stesso, già attivato in forza di deliberazione assembleare della comunità montana Valceresio n. 29 del 24.11.2008, alle disposizioni di cui al nuovo quadro normativo, attestando la sussistenza in capo a esso dei requisiti di cui all’articolo 38, comma 3, lettere a) e a bis) del decreto legge ed all’articolo 2, comma 2, del regolamento e trasmettendo tale attestazione al Ministero per lo sviluppo economico. Oltre all’attivazione del nuovo SUAP l’ente montano provvederà alla sua gestione ed all’attivazione di iniziative di marketing territoriale.

3.4.3 – Finalità da conseguire: massimizzare l’efficienza e l’economicità dei servizi gestiti.

3.4.4 – Stato di attuazione del programma: Gli obiettivi del programma risultano in larga parte raggiunti. Con deliberazione della G.E. nr.104 del 19.10.2015 si è provveduto ad approvare “L.R. 31 DEL 2008, ART. 24 "INTERVENTI A SOSTEGNO DELL'AGRICOLTURA IN AREE MONTANE" APROVAZIONE BANDO ANNO 2015, per la concessione di contributi per interventi a sostegno dell’agricoltura in aree montane,redatto secondo le Disposizioni Attuative approvate con la D.G.R. n. 3632 del 21.05.2015 e Decreto n. 8097/2015 e predisposto dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico. La Regione ha adottato una nuova modalità di gestione dei fondi, alla luce della nuova contabilità armonizzata scaturente dal D.Lgs.118/2011. Alla luce di tali nuove modalità le aziende in graduatoria e non finanziate potranno essere ripescate con fondi che si renderanno disponibili a seguito di economia o nuovi riparti, tuttavia i fondi non pagati dovranno essere restituiti alla Regione stessa contestualmente al pagamento dei beneficiari e sarà la Regione a restituirli successivamente nell’ambito di un nuovo riparto alla luce delle richieste rimaste inevase per l’Ente.

Altri progetti – aspetti programmatici

• Una versione nuova, ugualmente promettente, della tradizionale “Mostra Agricola della Valceresio”, bruscamente interrotta a seguito di un incidente alcuni anni fa, sembra riapparire e trovare attuazione nella proposta dell’Az. Agricola TREVISAN FABIO, con sede in via Martiri della Libertà n. 23, Fraz. Velmaio - cap. 21051 Arcisate (VA), in relazione all’organizzazione di una manifestazione svoltasi il 3 maggio 2015. Si è pertanto deliberato di concedere il patrocinio gratuito da parte di questa Comunità Montana, per la manifestazione agricola organizzata che, oltre ad essere destinata ad un pubblico di tutte le età al fine di poter apprezzare le produzioni agricole locali e l’esposizione di mezzi agricoli ed animali da allevamento, vedrà la partecipazione delle scuole primarie per mezzo del loro progetto denominato “vivi la fattoria”. Non sono state assegnate risorse economiche. • Interventi straordinari a sostegno dell’agricoltura: con fondi propri è stato stanziata la somma di euro 15.000,00 per interventi a tutela del patrimonio zootecnico di Valle. In particolare è stata approvata una convenzione, tra la Comunità Montana del Piambello e l’Associazione Provinciale Allevatori di Varese per l’attivazione dell’intervento di sostegno al comparto zootecnico di Valle mediante Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti, temporaneo e sostitutivo di quanto previsto dal Programma di Sviluppo Rurale – Lombardia. L’ente si è attivato a seguito facendo seguito alla segnalazione dell’Associazione Provinciale Allevatori, sezione Ovicaprini, sul Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti (SATA), cui dal 2015 è venuto meno il finanziamento regionale, e a seguito di un incontro tecnico svoltosi per lo scorso 27 aprile a cui sono intervenuti, tra gli operatori del settore, istituzioni, enti ed associazioni operanti in materia invitati, rappresentanti della Comunità Montana Valli del Verbano, del Servizio Veterinario ASL, dell’Associazione Regionale Allevatori Lombardia (ARAL), dell’APA Varese, di Coldiretti Varese, di Confagricoltura Varese, della Confederazione Italiana Agricoltori Alta Lombardia, del Consorzio per la tutela della Formaggella del Luinese, dell’Associazione Capra Nera di Verzasca, nonché vari allevatori titolari di impresa.

Segue specifica relazione per la gestione dello Sportello unico attività produttive.

SPORTELLO UNICO ATTIVITA’ PRODUTTIVE

D.P.R. 07 settembre 2010 n. 160

Relazione anno 2015

Presso l’ Ufficio Tecnico della Comunità Montana del Piambello è inserito lo Sportello Unico per le Attività Produttive che svolge, in forma associata, le funzioni di cui al D.P.R. n. 160 del 2010 e s.m.i. .

Il contesto di riferimento è sostanzialmente quello di cui alla territorialità della Comunità Montana del Piambello che ha incorporato tutti i comuni facenti parte dell’ ex C.M Valganna e Valmarchirolo.

Infatti sono oggi incorporati nello S.U.A.P. tutti i Comuni appartenenti facenti parte del nuovo contesto territoriale della Comunità Montana (fatta eccezione per i Comuni di Arcisate, Viggiù). Per quanto attiene invece alle tipologie di pratiche trattate lo S.U.A.P. ha attualmente competenza per tutte le attività, ivi comprese quelle terziarie e commerciali con eccezione delle funzioni urbanistiche ed edilizie rimesse alla esclusiva competenza comunale.

La trattazione delle pratiche avviene attraverso portale accessibile dal sito istituzionale, di installazione recente. Per il dato numerico delle pratiche si evidenzia, in termini assoluti, che nonostante l’ attuale congiuntura economica il trend non ha subito significative variazioni, come evidenziato dalla seguente tabella riepilogativa distinta per comune di appartenenza. Per quanto attiene i settori interessati (es. commercio, artigianato,ecc) e la tipologia di pratiche (es. nuove aperture, cessazioni o modifiche) è possibile fare riferimento ai successivi esplosi.

PERIODO TEMPORALE anno 2015

Comune pratiche Comune pratiche

CUGLIATE FABIASCO 11

BEDERO VALCUVIA 5 CUNARDO 21

BESANO 12 INDUNO OLONA 57

BISUSCHIO 26 LAVENA PONTE TRESA 101

BRUSIMPIANO 15 MARCHIROLO 33

CADEGLIANO VICONAGO 7 MARZIO 3

CANTELLO 39 PORTO CERESIO 27

CLIVIO 14 SALTRIO 4

CREMENAGA 9 VALGANNA 12

CUASSO AL MONTE 20 TOTALI 416

NUMERO PRATICHE PER COMUNI ASSOCIATI

SUDDIVISIONE PRATICHE PER SETTORI

SUDDIVISIONE PRATICHE PER TIPOLOGIA

nuove attività modifiche cessazioni

32% 37%

31%

TOTALE IMPEGNATO CON IL PROGRAMMA EURO 55.168,79.

3.4 - Programma n. 8 INTERVENTI D'INVESTIMENTO

Responsabile: PIATTI - BASILE

3.4.1 – Descrizione del programma:

Il programma tende a realizzare l'esigenza di spesa descritta nel titolo II “SPESE IN CONTO CAPITALE” del Bilancio, in coerenza con il programma triennale dei lavori pubblici.

3.4.2 – Motivazione delle scelte:

Gli investimenti hanno un ruolo centrale per l’autonomia di ogni ente locale. Per attivarli, in passato, le amministrazioni avevano a disposizione un maggior numero di strategie mentre negli ultimi decenni essi vengono realizzati, come noto, in gran parte attraverso l’indebitamento. Indebitamento che non è tra le vie percorribili per un ente che ha subito stravolgimenti strutturali e non ha ancora assoluta certezza circa le risorse stabili di cui disporre. Gli investimenti sono finanziati, pertanto, escludendo l'indebitamento, da entrate derivanti da trasferimenti in conto capitale della regione, da altri interventi pubblici e privati finalizzati agli investimenti, e dall’eventuale avanzo economico.

3.4.3 – Finalità da conseguire:

Realizzare, in generale, gli investimenti programmati ed in particolare dare attuazione al PISL 2011-2013.

ATTUAZIONE PISL 2011-2013

- con atto della G.E. nr. 62 del 3/10/2011 è stato approvato, il documento "PISL MONTAGNA 2011 - LE LINEE DI INDIRIZZO DI ATTUAZIONE nel quale, in coerenza con le finalità di cui all'art.2, lettera c) del Vigente Statuto della Comunità Montana del Piambello e degli obiettivi enunciati nel programma amministrativo di mandato elettivo; - con deliberazione della Giunta Regione Lombardia nr.IX/2406 del 26/10/11, è stata assegnata a questa Comunità Montana la somma complessiva di euro 1.842.148,00 per gli anni 2011-2012-2013 che, al netto delle spese tecniche ammonta ad euro 1.565.825,80; - ai sensi dell'art.6.5.4 delle Linee Guida Regionali, la Comunità Montana ha approvato con atto della G.E. nr.80 del 7/11/2011 la bozza di "Pisl triennalità 2011- 2013"; - con atto dell'Assemblea nr.32 del 28/11/2011 è stato approvato il documento "PISL MONTAGNA TRIENNALITA' 2011-2013"; - la Regione Lombardia che con la DGR n. x/2596 del 31/10/2014 ha fissato quale termine nuovo finale per la conclusione delle opere e rendicontazione il 31/10/2015; - con deliberazione della A.C. in data 24 novembre 2014 si è pertanto dovuto procedere all’ultima rimodulazione del Pisl in funzione di quanto stabilito dalle modifiche alle linee guida della Regione e della nuova scadenza assegnata c he comporta uno stralcio di quelle opere che non possono piu’ essere realizzate per le annualità 2016 e 2017; - in particolare nel programma Pisl era previsto l’intervento nr.13 “ Prolungamento del percorso ciclopedonale della Valganna e Valmarchirolo nei comuni di Induno Olona e Varese”, per totali euro 2.800.000.00 di cui euro 215.629,60 di contributo Pisl; - con deliberazione della G.E. nr.34 del 5/5/2014 è stato approvato l’accordo di programma tra la C.P e la Provincia di Varese finalizzato alla realizzazione dell’opera in questione, suddivisa in 3 lotti funzionali, con immediato avvio della realizzazione del lotto funzionale A per complessivi euro 1.080.794,75; - la riduzione delle tempistiche di realizzazione del Pisl fissate con la DGR nr.x/2596 del 31.10.2014 non sono compatibili con la tempistica di realizzazione dell’opera; - si è pertanto reso necessario stralciare l’opera dal Pisl, liberando le corrispettive risorse per totali euro 215.629,60; - vi è inoltre l’intervento denominato “Tratto di concessione in Cunardo tra le reti ciclopedonali delle Comunità Montana del Piambello e Valli del Verbano” per il quale la rimodulazione ha previsto la cancellazione in quanto non può essere realizzato per l’impossibilità di acquisire le aree e che pertanto risulta opportuno stralciare dal Piano la realizzazione dell’opera liberando le corrispettive risorse Pisl per totali euro 100.000,00 e riservandosi di realizzare l’opera stessa con fondi propri nel 2017 dopo aver risolto il problema aree; - tale opere è nel programma OO.PP. del triennio 2015-2017 della C.M. Tutte le opere del Pisl risultano finanziate nel 2011 e sono presenti a bilancio sotto forma di RR.PP. Tuttavia, considerato che la Relazione Previsionale e Programmatica è lo strumento di pianificazione strategica, programmazione operativa e controllo dell’ente; che la stessa costituisce inoltre il momento prioritario per aggiornare gli indirizzi generali di governo dell’amministrazione in carica, garantendo in tale modo accresciuta trasparenza alle scelte politiche, è importante ed opportuno che la stessa contenga con tutte le principali iniziative dell’amministrazione, anche qualora tali interventi non comportino, come il presente programma , alcuno stanziamento o stanziamenti parziali, iscritti nel bilancio di previsione dell’ente

Vi sono poi gli investimenti a diretto finanziamento regionale per complessivi euro 180.385,88: a)Euro 15.350,00 per attrezzature per le guardie ecologiche; b) Euro 28.000,00 per investimenti inerenti le dotazioni delle squadre antincendio; c) Euro 109.035,88 per interventi di cui agli artt.25,26,40 comma 5 lettera b),art.55 comma 4 e 56 della L.R. 31/2008 per l’agricoltura, per il 2015 l’articolo 24 non viene finanziato. Per il corrente anno non viene previsto l’investimento proveniente dal versamento dei canoni idrici per il reticolo idrico minore, in quanto l’andamento discontinuo della iscossione dei canoni stessi suggerisce un prudenziale atteggiamento di verifica dell’entità degli stessi prima della loro iscrizione a bilancio.

In questo programma vengono iscritte le OOPP e gli investimenti previsti nel triennio 2015-17. Si rileva che dalla formulazione dello stesso si sono rese necessari degli aggiornamenti che in via previsionale vengono già accolti e indicati nel presente bilancio fatta salva la definitiva approvazione degli stessi da parte dell’Assemblea Comunitaria.

3.4.3.1 – Investimento:

Opere pubbliche 2015 Stima dei costi del programma Priorita Primo Anno Secondo Terzo Anno 2017 Totale Descrizione dell'intervento 2015 Anno 2016

TRATTO DI CONNESSIONE IN CUNARDO TRA LE RETI CICLOPEDONALI DELLE 1 € 0,00 € 100.000,00 € 100.000,00 COMUNITA' MONTANE DEL PIAMBELLO E VALLI DEL VERBANO STRALCIO A, PROLUNGAMENTO DEL PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 1 € 382.892,13 € 374.502,62 € 323.400,00 € 1.080.794,75 VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI INDUNO OLONA E VARESE

STRALCIO C, PROLUNGAMENTO DEL PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 1 € 0,00 € 0,00 € 323.400,00 € 323.400,00 VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI INDUNO OLONA E VARESE

SISTEMAZIONE IDRAULICO FORESTALE DEL PARCO 2 € 150.000,00 € 0,00 € 0,00 € 150.000,00 ARGENTERA

STRALCIO B PROLUNGAMENTO DEL PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA 1 € 0,00 € 374.502,62 € 374.502,63 € 749.005,25 VALGANNA E VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI INDUNO OLONA E VARESE SOLUZIONE A

TOTALI € 532.892,13 € 749.005,24 € 1.121.302,63 € 2.403.200,00

E' inoltre prevista l'attuazione del progetto: "Il sito trasnazionale del Monte San Giorgio (Svizzera-Italia)- Il sentiero geopantologico transnazionale" - interventi di manutenzione straordinaria e completamento del tracciato dalla parte italiana" finanziamento ai sensi della L. 77/2006 dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ed ammontante ad euro 110.000,00 con un co-finanziamento della C.M. pari ad euro 11.000,00 (già previsto nel bilancio 2013).

3.4.4 – Stato di attuazione del programma: Con deliberazione della G.E. nr.28 del 14.4.2014, si è provveduto a chiedere, al Consorzio Comuni Bacini Imbrifero Montano del Ticino, che venga destinata la somma di euro 271.000,00 (pari alla differenza tra l’importo complessivo dei fondi bim 2014 di euro 351.000,00 ed euro 80.000,00 relativi ai fondi 2014 già destinati con atto di G.E. 90/2014) unitamente alle economie risultanti dai fondi relativi ad anni precedenti, ammontanti ad euro 31.151,60, per la realizzazione dei seguenti interventi , per un totale complessivo di euro 302.151,60

AGGIORNAMENTO OO PP

Opere pubbliche 2015

Priorità Stato Primo Anno 2015 Descrizione dell'intervento dell’arte STRALCIO A, PROLUNGAMENTO DEL PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA Varianti dei 1 € 382.892,13 VALGANNA E Pgt in corso VALMARCHIROLO NEI COMUNI DI INDUNO OLONA E VARESE

SISTEMAZIONE IDRAULICO Approvato FORESTALE DEL PARCO 2 € 150.000,00 studio di ARGENTERA fattibilità

€ 532.892,13

TOTALI

Cospicui sono gli investimenti finanziati in corso d’esercizio sia per fondi per l’applicazione dell’avanzo

Altri progetti – Aspetti programmatici.

• Sul territorio della Comunità Montana del Piambello, nella Valganna Valmarchirolo, sono presenti una serie di monumenti e luoghi della cultura locale tradizionale, di proprietà della Comunità Montana stessa e della Provincia di Varese, e nella fattispecie:-il settecentesco Maglio di Ghirla, (proprietà CM Piambello) con annessa cascina da cui è stata ricavata una sala polifunzionale, un punto vendita dei prodotti agricoli locali e l’infopoint della Strada dei Sapori delle Valli Varesine;- il complesso della Badia di Ganna, monumento storico del XI - XII sec., di proprietà della Provincia di Varese, contenente un sistema museale attivo e vari edifici di epoca posteriore, in uno dei quali sono attualmente conservati, ma non esposti, i pezzi dell’ex museo etnografico e delle arti contadine, di proprietà di questa comunità Montana; -i Mulini dell’Argentera a Cadegliano, compresi nel Parco omonimo, di proprietà di questa comunità Montana; • con delibera della G.E. nr.66/2015, è stato approvato il progetto definitivo/esecutivo presentato dal comune di Porto Ceresio, denominato: “progetto di recupero funzionale delle spiagge Fiammetta e Villa delle Rose”, per una spesa complessiva presunta di €.28.000,00. A fronte dei danni subiti, a seguito dell’alluvione dello scorso novembre, l’approvazione del progetto rappresenta l’avvio delle attività di ripristino e di investimento dei fondi stanziati dall’ente (euro 20.000,00). • Per sostenere la programmazione in avanzata fase di definizione, nel settore investimenti è stato applicato sia lo specifico avanzo vincolato appunto ad investimenti che l’avanzo disponibile dell’ente come segue.

INVESTIMENTI

TIPO DI CAPITOLI descrizione RIEPILOGO FINANZIAMENTO INTERVENTI DI SISTEMAZIONE IDRAULICO 1352 75 FORESTALE SPIAGGE AVANZO LIBERO 18.835,78 COLPITE ESONDAZIONE CERESIO NOV_2014 SPORT E TEMPO 11085 20.000,00 LIBERO: ATTREZZATURE

MAGLIO ACQUA AVANZO 1290/50 FERRO FUOCO CAPITALE 11.000,00 FARINA

AVANZO SPESE ACQUISTO 10905 CONTO 4507,90 ATTREZZATURE UFFICI CAPITALE

AVANZO SPESE MEZZO GEV 11435/2 CONTO COFINANZIAMENTO 10.000,00 CAPITALE

E’ inoltre stata assegnato al programma una maggiore entrata come di seguito descritto che verrà attivata a seguito di effettiva riscossione:

• -La comunità montana del Piambello è proprietaria come risulta dall’inventario dei beni immobili, di due terreni in comune di Cuasso al Monte, censiti ai mapp. N. 12125 e 12145, localizzati a confine con l’impianto di depurazione Bolletta. Detti terreni, attualmente boscati da ceduo di Robinia, hanno la seguente destinazione Urbanistica: a) map. 12125, destinazione urbanistica rispetto al vigente P.G.T.: Zona “ Ambiti Agricoli Produttivi” disciplinata dall’art. 20 del Piano Delle Regole e in parte per circa mq. 80, zona “Aree per Servizi Esistenti SE 82 Servizi tecnologici”; b) map. 12145, destinazione urbanistica rispetto al vigente P.G.T.: Zona “ Ambiti Agricoli Produttivi” disciplinata dall’art. 20 del Piano Delle Regole e parte in “Ambiti Boscati” disciplinati dall’art. 22 del Piano Delle Regole; come da relazione del competente UT, si ritiene opportuno alienare detti terreni. • Il ricavato della vendita dei beni su descritti dovrà essere destinato all’incremento del valore del patrimonio immobiliare dell’ente. I proventi da alienazione di beni patrimoniali disponibili non possono avere destinazione diversa da quelle indicate negli artt. 1, comma 443 della legge di stabilità 2013 e 193, comma 3, del TUEL, come modificato dall'art. 1, comma 444 della legge di stabilità 2013, salvo i casi contemplati dal TUEL in materia di dissesto (art. 255). Non è stato possibile procedere all’alienazione e quindi non vi fondi destinati ad incremento del patrimonio immobiliare dell’ente.

Il maglio di Ghirla L’Amministrazione della CM Piambello ha fissato, tra i vari obiettivi per l’anno 2015, la valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare, che vede nel compendio immobiliare del Maglio di Ghirla ed annesso fabbricato con Sala polivalente un episodio di indubbio valore, sia dal punto di vista storico/culturale che strategico a livello logistico, data la sua posizione baricentrica rispetto a tutti territori del nord ovest del varesotto, all’incrocio tra gli assi viari da e per la Svizzera, per il capoluogo e per il Lago Maggiore.

Nel corso dell’anno 2015 ci si è posti e si è raggiunto l’obiettivo di ripristinare il funzionamento dell’antica officina del Maglio, dapprima mediante la ricerca di contributo regionale (tentativo fallito), poi mediante la ricerca ed ottenimento di contributo Cariplo da parte della Fondazione Comunitaria del Varesotto, nella misura di euro 10.000,00 su una spesa stimata di euro 45.000,00.

L’operazione si è resa possibile grazie all’impiego di manodopera specializzata, reperita in Valcamonica, ove ha sede l’unica ditta in Italia in grado di restaurare antichi magli in legno; nell’ambito della valorizzazione e promozione dell’antica officina, sono state realizzate 2 manifestazioni che, per altrettanti week end, hanno consentito di dare dimostrazioni pratiche di forgiatura, nonché un corso di forgiatura, cui hanno partecipato una dozzina di persone ,che hanno appreso le tecniche di funzionamento dell’officina restaurata; la prima delle due manifestazioni si è tenuta in primavera ed è stata abbinata alle giornate europee dei mulini (16-17 maggio 2015) e la seconda in autunno, abbinata ai mercatini natalizi, organizzata in partenariato con Pro Lo co e Comune di Valganna (14-15 novembre 2015)L; entrambe hanno registrato notevole successo di pubblico ed hanno consentito di mostrare l’officina in funzione. Il Comunicato Stampa dell’evento, con il titolo RIAPRE L’OFFICINA DEL MAGLIO DI GHIRLA, ha così sintetizzato l’intervento: dopo 25 anni di inattività riprende a funzionare il Maglio di Ghirla: correva infatti l’anno 1991 quando Giuseppe Pavoni batteva gli ultimi colpi per forgiare il ferro incandescente, nella settecentesca officina di famiglia. Ora, grazie al restauro finanziato dalla Comunità Montana del Piambello, proprietaria dell’immobile dal 1996, e cofinanziato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto, il Maglio è in grado di riprendere a funzionare. Sabato 14 e domenica 15 novembre 2015 si è tenuto con un corso di formazione riservato a 14 appassionati tenuto da Carlo Pedretti di Bienno - Valcamonica, titolare della ditta omonima, esecutore materiale del restauro ed ultimo discendente di una famiglia che da 500 anni (!) esercita la professione del fabbro. Non a caso Pedretti è fondatore dell’Associazione “Scuola in fucina”, che ha istituito l’unico corso di formazione in Europa per la lavorazione dei metalli artistici, che contempla un triennio completo di didattica.

Monte San Giorgio (aggiornamento stato dell’arte) Un aggiornamento sullo stato di attuazione dei vari progetti anche se finanziati in precedenti esercizi è necessario, considerata la rilevanza degli interventi. I Comuni di Besano, Clivio, Porto Ceresio, Saltrio, Viggiu’ e la Comunità Montana, soggetti responsabili della tutela e gestione del sito transnazionale del Monte San Giorgio, hanno stipulato una nuova convenzione, per la gestione in forma diretta e associata tra loro del sito allo scopo di tutelare, proteggere, valorizzare e divulgare quanto costituisce il patrimonio culturale/scientifico dello stesso, anche attraverso un continuo e proficuo rapporto con la Fondazione del Monte San Giorgio (CG); lo schema di “CONVENZIONE PER LA PROGRAMMAZIONE E GESTIONE IN FORMA ASSOCIATA TRANSNAZIONALE DEL SITO UNESCO MONTE SAN GIORGIO” con decorrenza 1.10.2012 e per la quale l’ente capofila è la Comunità Montana è stato approvato con atto dell’A.C. nr.30 del 24/9/2012.

1. Stato dell’arte Ca’ del Frate:concluso rendicontato

2. Stato dell’arte progetto approvato con deliberazione della G.E. nr.3 del 28/1/2013 “AVVIO DELLA PREDISPOSIZONE DI SERVIZI D’ASSISTENZA AI VISITATORI NONCHE’ ORGANIZZAZIONE DI ATTIVITA’ TESE ALLA PROTEZIONE DEL BENE ISCRITTO”: concluso rendicontato

3. Stato dell’arte PROGETTO DENOMINATO "IL SENTIERO GEO-PALEONTOLOGICO TRANSNAZIONALE INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E COMPLETAMENTO DEL TRACCIATO DELLA PARTE ITALIANA".L.77/2006 E.F. 2013 DELIBERAZIONE DELLA G.E. 88/2014” : accettazione contributo : in corso

1. Approvato con atto della G.E. n.6 del 18/1/2016 PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO " SENTIERO GEO-PALEONTOLOGICO N. 3. CA DEL FRATE - RIO PONTICELI - LE PIODELLE - SASSO CALDO - CIPPO 54 (CH)". 2. Con determina del Responsabile dell’Ufficio Tecnico n.36 del 3/2/2016 è stata assunta determina a contrarre per l'aggiudicazione dei lavori di completamento e manutenzione straordinaria del sentiero geo-paleontologico n. 3 CÀ DEL FRATE - RIO PONTICELLI - LE PIODELLE - SASSO CALDO - CIPPO 54 (CH). Termine presentazione offerte 22 Febbraio 2016.

4. Stato dell’arte PROGETTO ID 46 “IL SITO TRASNAZIONALE DEL MONTE SAN GIORGIO (SVIZZERA-ITALIA). ALLA SCOPERTA DEL MONTE SAN GIORGIO PALEONTOLOGI PER UN GIORNO “ accettazione contributo atto della G.E. 59 del 19/8/2013: in chiusura.

1) Con determina n. 288 dell’8/10/2015 è stato affidatoalla ditta Carbone Pubblicità snc, con sede in Via Galdino da Varese 23 21100 Varese, la fornitura di materiale didattico ed in particolare: 1. elaborazione grafica dei pannelli già redatti per il “Visitors Centre” e loro migrazione su un supporto costituito da ROLL UP. In particolare bisognerà valutare e realizzare l’adattamento dei pannelli 2 e 7 alle dimensioni dei ROLL UP, 2. stampa e fornitura dei ROLL UP;

2) Con determina 13 del 20/1/2016 sono state prenotate n.11 visite guidate, impegnando a favore dell’Associazione Transnazionale Guide Ufficiali del Monte San Giorgio la somma di euro 4.255,00; 3) Con determina n. 14 del 21/1/2016 è stato affidato alla Morandi s.r.l. con sede in Via Dandolo nr.1, 21100 Varese il servizio di noleggio bus e trasporto alunni e accompagnatori dell’Isis di Bisuschio aderenti al progetto ID 46 “IL SITO TRASNAZIONALE DEL MONTE SAN GIORGIO (SVIZZERA- ITALIA). ALLA SCOPERTA DEL MONTE SAN GIORGIO PALEONTOLOGI PER UN GIORNO“ per l’importo di euro 2.354,00 più I.V.A. 10% e, pertanto, per l’importo complessivo di euro 2.589,40 I.V.A. 10% compresa; 4) Con determina n. 17 del 26/1/2016 sono state prenotate n.5 visite guidate al Museo Civico di Storia Naturale di Milano comprensive di attività di Laboratorio impegnando a favore dell’Associazione Didattica Museale con sede legale in Via V. Monti, 55 20123 Milano, C.F.e P.IVA: 11338450155, la somma di euro 1.800.00; 5) Con determina n.21 del 16/1/2016 sono state prenotate n.5 pacchetti visite guidate al Museo di Besano comprensivi di escursioni geopalentologiche presso il sito di Rio Ponticelli impegnando a favore della Evolution di Paola D’Agostino con sede in Via Casa Mora 89, Porto Ceresio, soggetto gestore del Museo dei Fossili di Besano, la somma di euro 1.090.00;

5. Stato dell’arte PROGETTO VALORIZZAZIONE DEI MUSEI E DEI SITI CONNESSI AL PATRIMONIO PROTETTO: rendicontato e contributo regionale interamente liquidato e pagato.

6. Stato dell’arte PROGETTO LAVORI DI RIPRISTINO STRADA DI ACCESSO AI SITI FOSSILIFERI STRADA PER CA DEL MONTE FINANZIAMENTO A VALERE SUI FONDI DI CUI AL BANDO PER LA PROMOZIONE DI INTERVENTI DI VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO E DEI SITI UNESCO LOMBARDI – ANNO 2013 APPROVATO CON D.D.S 25 LUGLIO 2013 NR.7094 E PUBBLICATO SUL BURL SERIE ORDINARIA NR.31 DEL 29/7/2013 – in attesa comunicazione da parte della regione sottoscrizione definitiva protocollo d’intesa.

7. Stato dell’arte MONTE SAN GIORGIO UNESCO-WHL – INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITA’ DEL SITO FOSSILIFERO DEL SASSO CALDO - LAVORI DI RIPRISTINO STRADA DI ACCESSO AI SITI FOSSILIFERI STRADA PER CA’ DEL MONTE”: riduzione importo progettuale da 240.000,00 a 170.000,00 come da richiesta rimodulazione R.L. : CMP 40.000,00, COMUNE 40.000,00 REGIONE 90.000,00;

1) Con atto della G.E. n. 65 DEL 9/9/2013 ai fini della richiesta di finanziamento a valere sui fondi di cui al BANDO PER LA PROMOZIONE DI INTERVENTI DI VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO E DEI SITI UNESCO LOMBARDI – ANNO 2013, approvato con D.d.s 25 Luglio 2013 nr.7094 e pubblicato sul Burl Serie ordinaria nr.31 del 29/7/2013 è stato approvato il progetto redatto dall’Ufficio Tecnico del Comune di Porto Ceresio denominato “LAVORI DI RIPRISTINO STRADA DI ACCESSO AI SITI FOSSILIFERI STRADA PER CA DEL MONTE - MONTE SAN GIORGIO UNESCO – WHL INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITA’ DEL SITO FOSSILIFERO DEL SASSO CALDO - LAVORI DI RIPRISTINO STRADA DI ACCESSO AI SITI FOSSILIFERI STRADA PER CA’ DEL MONTE”

2) Con atto della G.E. n.84 del 7/9/2015 si è deliberato tra l’altro:

- di dare atto che la Regione Lombardia, Giunta Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie Valorizzazione Culturale Istituti e Luoghi della Cultura e Soprintendenza Beni librari - con d.d.s 6 Novembre 2013 – n.10130 - avente ad oggetto “Approvazione della graduatoria del bando per la programmazione di interventi di valorizzazione del patrimonio archeologico e dei siti UNESCO Lombardia – Anno 2013, ai sensi delle ll.rr.39/84” ha approvato la relazione conclusiva, comprendente la graduatoria dei progetti e i finanziamenti assegnati per la valorizzazione del patrimonio archeologico e dei siti UNESCO lombardi per l’anno 2013 e che, il progetto presentato dalla Comunità Montana del Piambello denominato “MONTE SAN GIORGIO UNESCO-WHL – INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITA’ DEL SITO FOSSILIFERO DEL SASSO CALDO - LAVORI DI RIPRISTINO STRADA DI ACCESSO AI SITI FOSSILIFERI STRADA PER CA’ DEL MONTE” è stato ritenuto ammissibile ma non finanziabile per esaurimento risorse ma nel contempo individuato tra i progetti relativi a siti UNESCO finanziabili dal progetto della Regione Lombardia “Eccellenze turistiche lombarde” (d.g.r. 3927 del 6 Agosto 2012) cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del Turismo;

- di approvare lo schema del protocollo d’intesa tra Regione Lombardia Dg Culture Identità ed Autonomie, Finlombarda Spa e Comunità Montana, che definisce le modalità attuative del progetto di eccellenza di Regione Lombardia “eccellenze culturali in Lombardia: i siti unesco, i percorsi di Leonardo e le eccellenze turistico culturali”, e nello specifico la realizzazione del progetto “MONTE SAN GIORGIO UNESCO-WHL – INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITA’ DEL SITO FOSSILIFERO DEL SASSO CALDO - LAVORI DI RIPRISTINO STRADA DI ACCESSO AI SITI FOSSILIFERI STRADA PER CA’ DEL MONTE” con annesso All.to A - Scheda Azione debitamente compilato dal Comune di Porto Ceresio;

3) Con atto della G.E. 85 del 7/9/2015 è stato approvato il protocollo d’intesa con annesso All.to A - Scheda Azione, tra la Comunità Montana del Piambello e il Comune di Porto Ceresio che definisce gli aspetti attuativi nonchè i rapporti finanziari e gli obblighi a carico di ciascuno per la realizzazione del progetto “MONTE SAN GIORGIO UNESCO-WHL – INTERVENTO DI MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITA’ DEL SITO FOSSILIFERO DEL SASSO CALDO - LAVORI DI RIPRISTINO STRADA DI ACCESSO AI SITI FOSSILIFERI STRADA PER CA’ DEL MONTE”

TOTALE IMPEGNATO CON IL PROGRAMMA EURO 470.797,23

3.4 - Programma n. 9 RIMBORSO MUTUI ED ANTICIPAZIONI DI CASSA

Responsabile: BORTOLAMAI

3.4.1 – Descrizione del programma:

Il programma tende a realizzare il rimborso delle quote capitale per l'ammortamento dei mutui a suo tempo assunti dalle Amministrazioni della ex C.M. Valganna e Valmarchirolo e della ex C.M. Valceresio: del rimborso di mutui Finlombarda compresi in finanziamenti regionali (solo quota capitale) oltre che della restituzione del F.R.I.S.L. (rata con solo rimborso quota capitale e senza pagamento di interessi). In via accessoria trova spazio in questo programma l’operazione di giro contabile con la quale si provvede alla riscossione dell’anticipazione di cassa ed al suo versamento nell’anno successivo, qualora l’ente si trovi in tale situazione proprio a fine anno. Le quote interessi (parte corrente) sono allocate ai rispettivi programmi.

VERSAMENTO ANTICIPAZIONE DI CASSA 500.000,00 QUOTA CAPITALE AMMORTAMENTO MUTUI 28.779,32 RIMBORSO PRESTITO FRISL 3.500,00 RATA RESTITUZIONE FRISL SOLO CAPITALE 6.450,58 MUTUO PARCO ARGENTERA E M.TE MARZIO RIMBORSO QUOTA CAPITALE DELLA RATA 3.535,41 TRONCO 3 MUTUO VENTENNALE PAGAMENTO RATE A CARICO CUNARDO E PROVINCIA 10.500,00 TRONCO 8 DOCUP OB.2 MIS.3.1 RIMBORSO RATA MUTUO VENTENNALE DI 210.000,00 EURO FINANZ.DA COMUNI E PROV. 10.500,00 TITOLO: 3 SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITI 563.265,31

3.4.2 – Motivazione delle scelte:

Le risorse destinate a questo programma tendono a realizzare la necessità di spesa dell’attività di gestione corrispondente all'ammortamento dei mutui e dei prestiti descritti oltre che dell'anticipazione di cassa.

3.4.3 – Finalità da conseguire: restituire secondo i piani di ammortamento le quote di interessi e capitali dei mutui assunti, operare il necessario girofondi se l'ente si trova in anticipazione di cassa a fine esercizio. 3.4.4 – Stato di attuazione del programma: il programma risulta completamente realizzato. Ad oggi non è stato necessario attivare l’anticipazione di cassa.

TOTALE IMPEGNATO CON IL PROGRAMMA EURO 62.210,82.

TOTALE GENERALE IMPEGNATO CON LA PROGRAMMAZIONE EURO 4.219.078,23

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