Comunita' Montana Della Valganna E Valmarchirolo

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Comunita' Montana Della Valganna E Valmarchirolo COMUNITÀ MONTANA del PIAMBELLO Provincia di Varese Via Matteotti, 18 - 21051 ARCISATE Valganna Valmarchirolo Valceresio tel. 0332/47.67.80 – fax 47.43.73 - P.IVA e C. F. 95067540120 RELAZIONE AL CONTO 2015 Il conto consuntivo 2015 si è chiuso con un avanzo di amministrazione così determinato: QUADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE FINANZIARIA - Anno 2015 G E S T I O N E Residui Competenza TOTALE Fondo di cassa al 1° gennaio =============== =============== 1.773.737,83 RISCOSSIONI 4.345.829,33 2.796.448,57 7.142.277,90 PAGAMENTI 3.646.830,30 3.283.716,23 6.930.546,53 FONDO DI CASSA AL 31 DICEMBRE 1.985.469,20 PAGAMENTI per azioni esecutive non regolarizzate al 31 Dicembre DIFFERENZA 1.985.469,20 RESIDUI ATTIVI 4.026.356,63 2.207.388,41 6.233.745,04 RESIDUI PASSIVI 4.181.993,00 1.252.014,48 5.434.007,48 Fondo pluriennale vincolato per spese correnti 905.307,35 Fondo pluriennale vincolato per spese conto capitale 202.617,70 DIFFERENZA 799.737,56 AVANZO (+) o DISAVANZO (-) 1.677.281,71 RISULTATO - Fondi vincolati 841.755,23 DI - Fondi per finanziamento spese in conto capitale 146.559,46 AMMINSTRAZIONE - Fondi di ammortamento - Fondi non vincolati 688.967,02 Il risultato contabile di amministrazione costituisce il dato di sintesi dell’intera gestione finanziaria dell’Ente. Se di segno positivo viene denominato “Avanzo di Amministrazione.” Tale risultato di amministrazione scaturisce dall’effetto combinato della gestione di competenza con le risultanze degli esercizi precedenti alle quali si collega attraverso l’evoluzione dinamica dei residui. Considerato che il risultato di amministrazione rappresenta la quota parte di ricchezza che, risparmiata (rectius: inutilizzata) in un esercizio, può essere applicata all’esercizio successivo, l’avanzo costituisce comunque una risorsa di natura straordinaria con caratteristiche di non ripetitività, quantomeno dal punto di vista quantitativo, che può essere utilizzata per specifiche necessità quasi tutte finalizzate al mantenimento degli equilibri di bilancio.(Avanzo non vincolato). QUADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE FINANZIARIA - Anno 2015 ARTICOLAZIONE DELL’AVANZO NEI SUOI FONDI AVANZO (+) o DISAVANZO (-) 1.677.281,71 RISULTATO - Fondi vincolati: 841.755,23 - Fondi vincolati Piano di Zona spesa corrente 128.538,64 DI - Fondi vincolati Ambiente: ex L.R. 31/2008 –spesa corrente 188.291,25 - Fondi vincolati Ambiente: ex Misure Forestali – investim. 215.092,12 - Fondi vincolati AIB spesa corrente 4.688,97 - Fondi vincolati AIB spesa investimento 6.745,51 - Fondi vincolati GEV spesa corrente 9.954,98 - Fondi vincolati Sociale spesa corrente 21.783,87 - Fondi vincolati Depurazione – spesa investimento 163.593,54 - Fondi vincolati ex L.97/94 (promozione del territorio montano e della sua gente) 38.887,16 - Fondi vincolati exL.285/97- spesa corrente 3.532,91 - Fondi vincolati Passività Pregresse e Soccombenza 60.646,28 - Fondi per finanziamento spese in conto capitale 146.559,46182.586,98 AMMINSTRAZIONE - Fondi non vincolati 688.967,02 Per quanto concerne i fondi vincolati, si tratta delle risorse pervenute all'ente con il vincolo di utilizzarle in determinati modi. Si riferiscono per lo più ad economie di spesa a fronte di stanziamenti finanziati con entrate finalizzate. Le "entrate aventi destinazione vincolata". Sono caratterizzate da precisi elementi: • queste risorse devono avere una destinazione specifica, • la presenza di fondi vincolati, come componenti del risultato di amministrazione, deriva dalla disposizione contenuta all'art. 183, comma 5 TUEL, secondo cui "si considerano impegnati gli stanziamenti di spesa correlati ad accertamenti di entrata aventi destinazione vincolata per legge". Costituiscono quota vincolata del risultato di amministrazione le entrate accertate e le corrispondenti economie di bilancio: a) nei casi in cui la legge o i principi contabili generali e applicati della contabilità finanziaria individuano un vincolo di specifica destinazione dell’entrata alla spesa; b) derivanti da mutui e finanziamenti contratti per il finanziamento di investimenti determinati; c) derivanti da trasferimenti erogati a favore dell’ente per una specifica destinazione; d) derivanti da entrate straordinarie, non aventi natura ricorrente, accertate e riscosse cui l’amministrazione ha formalmente attribuito una specifica destinazione. I casi di cui alla lettere c) e d) risultano essere quelli più ricorrenti nei vincoli posti sull’avanzo di amministrazione di questo Ente. I fondi non vincolati rappresentano la porzione residuale dell’avanzo di amministrazione originata da un avanzo di parte corrente o di parte capitale. Una volta accertato con il conto di bilancio, l’avanzo di amministrazione può essere utilizzato per i seguenti scopi previsti dalla legge: per il reinvestimento delle quote accantonate per gli ammortamenti; per la copertura di debiti fuori bilancio riconoscibili a tenore dell’art. 194 del T.U.E.L.; per la salvaguardia degli equilibri di bilancio di cui all’art. 193 T.U.E.L., ove non possa provvedersi con mezzi ordinari; per il finanziamento delle spese di funzionamento non ripetitive in qualsiasi periodo dell’esercizio finanziario e per le altre spese correnti solo in fase di assestamento del bilancio; infine, per il finanziamento delle spese d’investimento. Nell’attuale quadro normativo, i meccanismi introdotti dalle recenti leggi finanziarie inducono gli enti locali a continui miglioramenti dei saldi finanziari di cassa, con conseguente cristallizzazione delle situazioni esistenti ed un tendenziale rallentamento delle spese, pur in presenza di risorse disponibili. In tale ottica, il legislatore favorisce l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione per scopi tipizzati dalle norme finanziarie, miranti alla tutela degli equilibri di bilancio e al miglioramento dell’indebitamento dell’ente. L’allocazione ideale dell’avanzo di amministrazione è il finanziamento degli investimenti senza creazione di nuovo indebitamento, nonché la riduzione dello stock di debito residuo dell’ente pubblico locale. Quindi: «L’avanzo non è un risultato di per sé da perseguire per gli enti locali, salvo il caso in cui esso sia destinato come ordinariamente accade in larga misura nel nostro ente, a scopi precisi, quali ad esempio gli investimenti. L’esistenza dell’avanzo può, infatti, far nascere delle critiche, poiché potrebbe indicare che gli amministratori non hanno utilizzato tutte le risorse disponibili per raggiungere gli obiettivi programmati. Al contrario, potrebbero essere stati raggiunti tutti gli obiettivi stabiliti, ma essere in grado di programmarne di nuovi attraverso una revisione di tutte quelle poste di entrate che consentono solo un mirato rimpiego delle economie che si sono generate a livello di spesa, generando – appunto - avanzo vincolato .» Negli enti di secondo livello, quale appunto la Comunità Montana l’avanzo si configura da una parte come risparmio sulle spese di gestione e dall’altro come economia sugli investimenti. Tale economia può essere generata dal naturale risparmio nella realizzazione di opere o come parziale utilizzo di somme a destinazione vincolata. Dal massiccio riordino di tali parziali utilizzi effettuato con particolare attenzione nel consuntivo 2014, in preparazione al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi previsto dalla nuova normativa in materia di armonizzazione, ed effettuato a valle del conto 2014, scaturisce l’avanzo vincolato particolarmente articolato e significativo che il presente conto si trova a gestire. L’avanzo non è dunque classificabile quale utile di gestione. Inoltre, l’avanzo di amministrazione si compone di poste che presentano un margine di aleatorietà, avuto riguardo alla possibile sovrastima dei residui attivi e alla sottostima dei residui passivi, vale a dire voci di bilancio oggetto di periodici riaccertamenti, che incidono consistentemente sull’ammontare dell’avanzo. Nell’eventualità che il risultato di amministrazione generi un avanzo, esso può essere suddiviso nelle seguenti quattro destinazioni contabili previste dal T.U.E.L.: fondi vincolati, fondi vincolati a una specifica destinazione, fondi di ammortamento e fondi di finanziamento spese in conto capitale (art. 186 T.U.E.L.). I fondi vincolati rappresentano gli stanziamenti di bilancio per spese correnti o per investimenti, connessi con accertamenti di entrata, recanti una destinazione vincolata per legge Si rilevano quindi i fondi vincolati che, per propria specifica natura, non possono essere destinati ad altro utilizzo se non quello per il quale è stato apposto il vincolo. Nello specifico: 1. Piano di Zona: tutte le economie derivanti dalla gestione dello stesso nonché le maggiori entrate e la eliminazione di residui confluiscono a formare un avanzo vincolato che può essere impiegato solo per gli obiettivi definiti dalla gestione del piano di zona stesso. 2. Ambiente: L.R. 31/2008 utilizzabili per gli obiettivi declinati dalla legge stessa (opere di pronto intervento – nuovi boschi – manutenzione opere sif esistenti – stesura PIF – informazione/formazione) spesa corrente 3. ex Mis.Forestali e ex Fondi Agricoltura per gli obiettivi declinati dalla legge stessa (opere di pronto intervento – nuovi boschi – manutenzione opere sif esistenti – stesura PIF – informazione/formazione) tutto come sopra descritto ma spesa di investimento 4. Aib Corrente 5. Aib Capitale 6. Gev Corrente 7. Spese Investimento 8. Depurazione: fondi vincolati ad investimenti 9. Fondi ex L.285/97 – spesa corrente 10. Vincolato Sociale 11. Passivita' Pregresse e Soccombenza 12. L.97/94 promozione
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