«Ora M E Le Riforme»

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

«Ora M E Le Riforme» Anno 69°, n. 126- affinai. Spedizione in abbonamento postale gr. 1/70 L.1200/arretratiL.2400 Venerdì Jrrnm. 2S" maggio 1992" IIMitGiornale fondato da Antoniào Gramsc i Il segretario chiede un'altra svolta Il presidente della Repubblica si è insediato, invitando il Parlamento a fare presto «Al Pds serve un rifacimento totale» Reazioni positive da quasi tutti i partiti. Abolita la parata militare Occhetto toma alla Bolognina: «Ora Me le riforme» si riparte dalla Scalfaro si presenta cancellando il cossighismo questione morale Per la Superprocura il candidato è Borsellino La «svolta» non è ancora compiuta davvero. Occhet­ «Sarò il supremo garante, il moderatore». Con un Paolo Borsellino alla guida della superprocura anti­ to toma oggi alla Bolognina e rilancia nel nome del­ discorso dai toni anticossighiani Oscar Luigi Scal­ mafia: la candidatura viene dai ministri della Giusti­ la questione morale l'esigenza di una trasformazio­ faro ha prestato giuramento come nuovo presi­ zia e dell'Interno. Ha detto Scotti: «Chiediamo che Strage di bambini ne radicale del partito nato dal Pei. «Non basta cam­ dente della Repubblica. Ha invitato il Parlamento vengano riaperti i termini per la presentazione delle biare il nome e il simbolo - dice il leader della Quer­ a fare le riforme. E ai partiti ha detto di non di­ domande». Lui, il giudice Borsellino, collega e amico • cia-i fatti di Milano pongono problemi di rigenera­ menticare il senso del voto del 5 aprile. Positivi i di Giovanni Falcone, è ancora incerto: «Non so, ci so­ Un parco giochi zione del partito, c'è bisogno di coraggio. Dobbia­ commenti di Pds e De. Tiepido il Psi. Una lunga no motivi che me lo impediscono...». E su Palermo di­ mo aprire una seconda fase della svolta». cerimonia da Montecitorio al Quirinale. ce: «Molti vogliono collaborare con la giustizia». 7>'- ,- colpito in Croazia OlOnOIO FRASCA POLARA VITTORIO RAGONE ENRICO PIERRO •i SARAJEVO. Tre bambini sono stati uccisi da un col­ po d'obice sparato (probabilmente da miliziani serbi) I Comandamenti •I ROMA. «Rivolgo un fermo Scalfaro esalta il suo essere •• ROMA Paolo Borsellino , parlato anche di altro, nel cor­ contro un parco giochi a Slavonski Brod, in Croazia, E invito al Parlamento a nomina­ cattolico ma esprime rispetto superprocuratore antimafia? È , so della presentazione di «Tutti l'ultimo terrificante misfatto della guerra civile jugosla­ re una commissione bicame­ per ogni altra religione. Ricor­ quanto sperano il ministro del­ gli uomini del disonore», libro va, e arriva all'indomani dell'altro Barbaro episodio ac­ rale per fare le riforme». Oscar da la sua appartenenza alla la Giustizia Martelli e il ministro - scritto da Pino Arlacchi. Ha caduto in pieno centro a Sarajevo, quando micidiali per l'onestà Luigi Scalfaro parla davanti al De, ma assicura che non starà dell'Interno Scotti. Il quale, ieri . detto: «A Palermo, forse, sta fi­ proiettili erano piovuti in mezzo alla gente che faceva la «grandi eletton» e segna subite da una parte. E ai partiti rivolge sera, ha detto: «lo e Martelli ab­ nendo l'omertà... Ho notizia di. coda per il pane (i morti sono saliti a 26). Sembra quasi un netto distacco dallo stile di un invito: a non tradire il voto FRANCO CAZZOLA biamo chiesto pubblicamente ' centinaia di persone che si; che sia in corso una macabra gara a chi commette le Cosslga. Insiste sulla centralità del S aprile. - che siano naperti i termini per • presentano agli inquirenti per atrocità r>iù gratuite e bestiali. <-, • •,«-• -••-'. » *„ ' del Parlamento, considerato il Positive le reazioni al discorso p ono passati quasi undici anni da quel 28 luglio •legittimo depositano della so­ la presentazione delle doman­ dire qualcosa in merito alla * Nelle ultime 24 ore le vittime nei combattimenti in Bo­ di De e Pds. Tiepidi Psi e Pri. La strage di Capaci». Il ministro - snia sarebbero state almeno sessanta. Gli scontri più 1981 in cui Enrico Berlinguer, con durezza inu­ vranità popolare». Ad esso cerimonia di insediamento è de. Borsellino è il candidato suale, lanciava al vecchio Pei e all'intera società spetta il compito di fare le rifor­ durata più di tre ore, tra Monte­ ideale». E lui, l'amico fraterno ' dell'Interno, invece, lancia du­ duri sono avvenuti alla periferia di Sarajevo e nelle citta- ' italiana la sfida della questione morale. Partiva > me, rispettando i pnnclpi fon­ citorio e il Qumnale. Il primo di Giovanni Falcone, che cosa re accuse: «Quei paesi che ora dine di Tuzla, Bosanska Krupa, Bihac, Kupres e Goraz- • da considerazioni semplici: non si fa più politica damentali della Costituzione. gesto del capo dello Stato è ne dice? «Non lo so, ci sono al­ siedono in cattedra, parlando de, mentre una nuova offensiva delle forze serbe sareb­ (o meglio: i partiti non fanno più politica) ; ogni E dunque il capo dello Stato stato quello di spingere i vertici cuni motivi per cui non pos- ' della mafia italiana, dimenti­ be in corso contro Jcijce e Kladanj. Intanto John Major decisione pubblica è finalizzata a procurare van­ non può che essere il «supre­ militan ad annullare la parata so...». Poi: «Che riaprano i ter­ cano qualche concorso reale ha affermato che la Gran Bretagna e altri paesi stanno taggi «privauVQuanta acqua 6 passata sotto i pon­ mo garante, il moderatore». del 7 giugno. mini...». Il giudice Borsellino ha ed effettivo sui nostri morti». preparando una risoluzione da sottoporre all'Onu per ti, ma quanto è ancora tutto uguale. Undici anni una «lunga serie di sanzioni»contro la Serbia e il Monte­ sono trascorsi, ma i partiti sono ancora oggi (no­ negro. , y - ;. • jr '. A PAGINA s-13 nostante le tempeste giudiziarie) quelli descritti da Berlinguer «Federazioni di correnti, di camaril­ ALLEPAQINB3«4 Paolo Borsellino ALLEPAGINE8e» le, ciascuna con boss e dei sottoboss; macchine di potere e di clientela: con scarsa o mistificata co­ noscenza della vita e del problemi della società, della gente: idee, ideali, programmi pochi o vaghi, Il nuovo capo della Confindustria si presenta: tenero con i politici, duro sui salari sentimenti e passione civile zero. Gestiscono inte­ Chi salverà Intervista ressi i più contradditton. talvolta anche loschi, senza alcun rapporto con le esigenze umane l'Europa? aRuffok) emergenti, oppure distorcendole; non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne pro­ La ricetta Abete: stato sodale addio muovono la maturazione civile e l'iniziativa». La cultura sul summit Tutto uguale, e corriamo il rischio di ripercorre­ può folio dì Rio re ancora una volta strade conosciute: la sfida vie­ E Agnelli vuole chiudere Chivasso ne lanciata, il cambiamento sembra imporsi, pez­ zi delle istituzioni nate per garantire il rispetto del­ la legalità si mobilitano e ottengono alcuni suc­ Luigi Abete, presidente di Confindustria, al discorso AGNES HELLER. PIETRO GRECO cessi. La mano pasta al sistema politico, i partiti: di investitura: «È crollato il comunismo, adesso basta nulla succede, tutto si rinchiude su se stesso. La Abolire con lo Stato sociale, le indicizzazioni, le pensioni, un •H Non è possibile che le •• ROMA. «Andrò a Rio. Con via giudiziaria alla morale, al cambiamento, non Uno sciopero al giorno istituzioni politiche europee un senso di delusione e di sfonda e la politica tace. Ciascun pezzo è più oc­ la scala mobile pubblico impiego gonfiato». Intanto, sale la tensione svolgano una funzione int'»gra- amarezza per tutte le cose che cupato a contemplarsi l'ombelico, a discettale sui per gli annunciati tagli occupazionali che la Fiat lu­ trice importante e deasiv.» co­ questa Conferenza delle Na­ modi per rimanere o uscire da guadi più o meno E poi? nedi comunicherà ufficialmente ai sindacati metal­ Settimana a rischio me quella svolta un tempo dal­ zioni Unite sull'Ambiente e lo " reali, che a produrre mediante la politica un vero meccanici. La Lancia di Chivasso è nel mirino. le istituzioni politiche di ogni Sviluppo avrebbe potuto dare ; cambiamento. Parole tante, fatti pochi. Il vecchio nazione. Le organizzazioni bu­ e che non darà. Ma il mio do- ' nemerge.il nuovo soffoca. „.• •>• .^ Agnelli: «Ristrutturazioni sono sempre dolorose». "• *. per chi viaggia in treno rocratiche possono sincroniz- vere di ministro italiano è quel- ' zare la produzione o l'occupa­ lo di partecipare e cercare di A distanza di anni ci troviamo nuovamente a ottenere il massimo possibile». " sbattere contro una questione morale: più aspra, zione ma non suscitano entu­ PAOLO LEON siasmo. Soltanto la cultura pud Cosi in un'intervista a L'Unità più difficile da risolvere. Lo spazio dell'illegalità, RITANNA ARMENI MICHELE URBANO Giorgio Ruffolo. Che comun­ delle tangenti per ciò che è dovuto, della corruzio­ svolgere il ruolo di grande for­ bete afferma che elimina­ •1 ROMA. Ecco Luigi Abete, misura di impresa. E da subito, za integratrice: la cultura per­ que esprime piena solidarietà ne, si è esteso, ramificato, ha inglobato anche co­ ndimensionare la previdenza a Carlo Ripa di Meana. Il Com­ loro che si ritenevano «diversi», è diventato un «or­ A re la scala mobile serve nuovo presidente di Confindu­ ciò deve avere un ruolo preva­ per distruggere la «cultura del­ stria. «Finora l'equilibrio -spie­ pubblica, superare il sistema lente. L'Europa può identifi­ missario all'Ambiente - della ' dinario sistema quotidiano». Non sono solo i re­ ga - è stato garantito con in­ delle indicizzazioni salariali Comunità europea spiega per- ; centi fatti di Milano a dimostrarlo: questi, semmai, l'inflazione» e propone una cu- carsi con la diversità stessa, in nosa teoria per cui, eliminata genti risorse pubbliche, desti­ per stroncare l'inflazione. Qua­ che ha deciso di disertare ci dimostrano che proprio dalla grande forza della nate a vaste categorie sociali e si nessun accenno, invece, allo quanto patria della pluralità l'Earth Summit che si tiene nel­ corruzione può discendere la sua debolezza.
Recommended publications
  • Piersanti Mattarella
    Piersanti Mattarella Piersanti Mattarella nacque a Castellammare del Golfo il 24 maggio 1935. Secondogenito di Bernardo Mattarella, uomo politico della Democrazia Cristiana e fratello di Sergio, 12° Presidente della Repubblica Italiana. Piersanti si trasferì a Roma con la famiglia nel 1948. Studiò al San Leone Magno, retto dai Fratelli maristi, e militò nell’Azione cattolica mostrandosi battagliero sostenitore della dottrina sociale della Chiesa che si andava affermando. Si laureò a pieni voti in Giurisprudenza alla Sapienza con una tesi in economia politica, sui problemi dell’integrazione economica europea. Tornò in Sicilia nel 1958 per sposarsi. Divenne assistente ordinario di diritto privato all'Università di Palermo. Ebbe due figli: Bernardo e Maria. Entrò nella Dc tra il 1962 e il 1963 e nel novembre del 1964 si candidò nella relativa lista alle elezioni comunali di Palermo ottenendo più di undicimila preferenze, divenendo consigliere comunale nel pieno dello scandalo del “Sacco di Palermo”. Erano, infatti, gli anni della crisi della Dc in Sicilia, c’era una spaccatura, si stavano affermando Lima e Ciancimino e si preparava il tempo in cui una colata di cemento avrebbe spazzato via le ville liberty di Palermo. Nel 1967 entrò nell’Assemblea Regionale. In politica adottò uno stile tutto suo: parlò di trasparenza, proponendo di ridurre gli incarichi (taglio degli assessorati da dodici ad otto e delle commissioni legislative da sette a cinque e per l'ufficio di presidenza la nomina di soli due vice, un segretario ed un questore) e battendosi per la rotazione delle persone nei centri di potere con dei limiti temporali, in modo da evitare il radicarsi di consorterie pericolose.
    [Show full text]
  • Intervista a Caponnetto £R^H&**?*Cheraccob*Rfeditl
    DOMENICA 2 AGOSTO 1992 IN ITALIA PAGINA 9 L'UNITÀ Intervista a Caponnetto £R^h&**?*cheraccob*rfeditl " ******* •* vu|/w«iivtw ^ Q1innicl toma in campo contro la mafia «Persi dieci anni e Cosa Nostra ha avuto il tempo di diventare una potenza finanziaria» La fatica e le amarezze di Falcone e Borsellino, la pista tedesca e i veleni di Palermo «La mìa sfida all'impero del male» Toma in prima linea, per mettere a disposizione dei giovani magistrati, quelli che operano in Sicilia innanzitutto, la sua saggezza, la sua Antonino Caponnetto' ha esperienza, la sua lucida accettato di determinazione nella lotta contro la lavorare come mafia. Avrà un ufficio a Roma e uno a consulente del Firenze, lavorerà «senza prendere una governo nella lira» e fino a quando «potrò esprimere lotta alla malia: le mie idee». In questa intervista nella foto grande, una Antonino Caponnetto, creatore del Immagine di pool antimafia a Palermo, ricorda, via D'Amelio giudica, spiega; parla di Falcone e dopo l'agguato Borsellino, di Lima e Giammanco. E 3 Borsellino e riflette con durezza su questi dieci alla sua scorta anni persi, regalati a Cosa Nostra. ANDREABARBATO •i «Diecianni.. Si sono persi dieci anni. Eco- mentale di Cosa Nostra, dove il principio fonda­ si si è dato tempo alla mafia di diventare una mentale è quello di dire sempre e dovunque la potenza finanziaria, un impero. Ora forse è tardi La Falange armata verità. Anche davanU al giudice i pentiti si sono per npulire quella fogna che è la Palermo sotter­ attenuti a questo principio, e del resto non han­ ranea».
    [Show full text]
  • STRUTTURE Cosa Nostra E 'Ndrangheta a Confronto
    STRUTTURE Cosa Nostra e ‘ndrangheta a confronto Francesco Gaetano Moiraghi Andrea Zolea WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie www.wikimafia.it Strutture: Cosa Nostra e ‘ndrangheta a confronto, di Francesco Gaetano Moiraghi e Andrea Zolea La mafia dura da decenni: un motivo ci deve essere. Non si può andare contro i missili con arco e frecce: in queste vicende certe intemperanze si pagano duramente. Con il terrorismo, con il consenso sociale, potevi permettertele: con la mafia non è così. Nella società c’è un consenso distorto. Altro che bubbone in un tessuto sociale sano. Il tessuto non è affatto sano. Noi estirperemo Michele Greco, poi arriverà il secondo, poi il terzo, poi il quarto. Giovanni Falcone 1 www.wikimafia.it Strutture: Cosa Nostra e ‘ndrangheta a confronto, di Francesco Gaetano Moiraghi e Andrea Zolea PREMESSA Questo lavoro ha lo scopo di offrire uno sguardo d’insieme sulle articolazioni strutturali delle organizzazioni mafiose denominate Cosa nostra e ‘ndrangheta . La prima sezione, curata da Francesco Gaetano Moiraghi, si concentra sull’analisi di Cosa nostra. La seconda sezione, che sposta il focus sulla ‘ndrangheta, è curata da Andrea Zolea. Come si potrà notare, le due sezioni non sono state realizzate secondo uno stesso modello, ma analizzano le due organizzazioni con un approccio differente. Ad esempio, la parte su Cosa nostra avrà un orientamento maggiormente diacronico, diversamente da quella sulla ‘ndrangheta, basata su un approccio sincronico. Il presente testo ha infatti l’obiettivo di offrire due proposte di analisi differenti che riescano a mettere in luce le analogie e le differenze delle strutture delle due organizzazioni mafiose.
    [Show full text]
  • Criminal Justice 7 7 1 5 1 2 5 5 0 0 0 0 CRIMINOLOGY and SECURITY STUDIES FACULTY FORCRIMINAL JUSTICE, Year XIX,Issue6,2019
    6 Year XIX Year Criminal Justice Issues Year XIX, Issue 6, 2019 Criminal Justice Issues Journal of Criminal Justice and Security DOES LOW SELF-CONTROL PREDICT JUVENILE DELINQUENCY AMONG A NATIONALLY REPRESENTATIVE SAMPLE OF BOSNIAN ADOLESCENTS? ALMIR MALJEVIĆ LISA R. MUFTIĆ Issues Criminal Justice ANEL BABIĆ ALEN DUSPARA ORGANIZED CRIME AND CORRUPTION OFFENCES IN THE FINAL VERDICTS OF BOSNIAN COURTS: WHERE IS THE LINK? SRĐAN VUJOVIĆ ANALYSIS OF THE EXISTING COMMUNITY-LEVEL CHILD PROTECTION PRACTICE IN BOSNIA AND HERZEGOVINA ELMEDIN MURATBEGOVIĆ JELENA ŠMIGOC BRKIĆ MUHAMED BUDIMLIĆ INTERNATIONAL LAW AND CYBER SECURITY SAKIB SOFTIĆ FACULTY FOR CRIMINAL JUSTICE, CRIMINOLOGY AND SECURITY STUDIES 9 7 7 1 5 1 2 5 5 0 0 0 0 Year XIX, Sarajevo 2019 Issue 6 ISSN 1512-5505 ISSN 1512-5505 Criminal Justice Issues HOW ORGANIZED IS ORGANIZED CRIME AND DRUG TRAFFICKING IN SERBIA 1 MARKO KMEZIĆ, DEJAN ATANASIJEVIĆ ORGANIZED CRIME AND DRUG TRAFFICKING IN ITALY 15 OMBRETTA INGRASCI, NANDO DALLA CHIESA CRIMINAL JUSTICE SYSTEM’S RESPONSE TO CORRUPTION – WHO IS 39 BEING PROSECUTED AND FOR WHAT? ALMIR MALJEVIĆ, SRĐAN VUJOVIĆ CRIMINAL JUSTICE SYSTEMS’ RESPONSE TO DRUG TRAFFICKING IN BOSNIA 51 AND HERZEGOVINA ALMIR MALJEVIĆ, SANDRA KOBAJICA Criminal Justice Issues Journal of Criminal Justice and Security VI Year XIV, Issue 5-6, 2016. ISSN 1512-5505 Criminal Justice Issues Journal of Criminal Justice and Security Year XIV, Issue 5-6, 2016. VII ISSN 1512-5505 Criminal Justice Issues Journal of Criminal Justice and Security Year XIV, Issue 5-6, 2016. I ISSN 1512-5505 EDITORIAL Haris HALILOVIĆ Dear reader, In this English edition of the Criminal Justice Issues – the Journal of Criminal justice and Secu- rity we are introducing you three new scientific and one review paper that discuss actual issues in the field of criminology of organized crime and drug trafficking, criminal law and justice.
    [Show full text]
  • LETIZIA BATTAGLIA.Just for Passion
    LETIZIA BATTAGLIA .Just for passion MAXXI is dedicating an anthological exhibition to the great Sicilian artist with over 250 photographs testifying to 40 years of Italian life and society 24 November 2016 – 17 April 2017 #LetiziaBattaglia | #PerPuraPassione www.fondazionemaxxi.it Born in Palermo in 1935 and known throughout the world for her photos of the mafia, Letizia Battaglia has provided and continues to provide one of the most extraordinary and acute visual testimonies to Italian life and society, in particular that of Sicily.Recognised as one of the most important figures in contemporary photography for the civic and ethical value of her work, Letizia Battaglia is not only the “photographer of the mafia” but also, through her artistic work and as a photo reporter for the daily newspaper L’Ora , the first woman and in 1985 in New York she became the first European photographer to receive the prestigious international W. Eugene Smith Award , the international prize commemorating the Life photographer . Shortly after the celebrations for her 80 th birthday, MAXXI is organizing LETIZIA BATTAGLIA.Just for passion , a major exhibition curated by Paolo Falcone, Margherita Guccione and Bartolomeo Pietromarchi , that from 24 November 2016 through to 17 April 2017 brings to MAXXI over 250 photographs, contact sheets and previously unseen vintage prints from the archive of this great artist, along with magazines, publications, films and interviews. Visual testimony to the bloodiest mafia atrocities and and social and political reality of Italy, a number of her shots are firmly embedded in the collective consiousness: Giovanni Falcone at the funeral of the General Dalla Chiesa ; Piersanti Mattarella asassinated in the arms of his brother Sergio; the widow of Vito Schifano ; the boss Leoluca Bagarella following his arrest; Giulio Andreotti with Nino Salvo .
    [Show full text]
  • Le Mani Della Criminalità Sulle Imprese, 2011
    Le mani della criminalità sulle imprese XIII Rapporto di Sos Impresa Aliberti Editore SosImpresa.indd 5 09/11/11 12:18 © 2011 Aliberti editore Tutti i diritti riservati Sede legale: Via dei Cappuccini, 27 - 00187 Roma Sede operativa: Via Meuccio Ruini, 74 - 42124 Reggio Emilia Tel. 0522 272494 Fax 0522 272250 - Ufficio Stampa 329 4293200 Aliberti sul web: www.alibertieditore.it blog.alibertieditore.it [email protected] SosImpresa.indd 6 09/11/11 12:18 A Libero Grassi, nel ventennale della scomparsa SosImpresa.indd 7 09/11/11 12:18 SosImpresa.indd 8 09/11/11 12:18 Il Rapporto di Sos Impresa Le mani della criminalità sulle imprese è frutto di numerosi apporti e collaborazioni senza i quali non sarebbe stato possibile realizzarlo. Un ringraziamento particolare va a Danila Bellino, Laura Galesi, Massi- mo Giordano, Nino Marcianò, Marcello Ravveduto, Valeria Scafetta e Ga- briella Sensi. I testi sono di Lino Busà e Bianca La Rocca. I dati che forniamo sono nostre elaborazioni sulla base delle statistiche Istat, delle rilevazioni fornite dal Ministero dell’Interno, dei sondaggi condotti da Swg per Confesercenti, delle ricerche del Centro Studi TEMI e delle numerose informazioni e testimo- nianze raccolte da Sos Impresa. Il Rapporto come sempre contiene molti nomi di persone, aziende, luo- ghi. Nomi presenti nelle inchieste giudiziarie, nelle relazioni degli organismi antimafia e delle Forze dell’ordine, nelle cronache giornalistiche. Per tutti coloro che sono chiamati in causa, eccezion fatta per quelli condannati in via definitiva, valgono la presunzione d’innocenza e le garanzie individuali costituzionalmente garantite. 9 SosImpresa.indd 9 09/11/11 12:18 Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia Quali sono le ragioni dell’inaudita potenza di alcuni? Dov’è la forza che assicura l’impunità ai loro delitti? Si chiede se sono costituiti in associazio- ni, se hanno statuti, pene per punire i membri traditori: tutti rispondono che lo ignorano, molti che non lo credono.
    [Show full text]
  • Fabio Giannini, La Mafia E Gli Aspetti Criminologici
    Quaderni di Centro Ricerca Sicurezza e Terrorismo Direttore Ranieri Razzante Fabio Giannini La mafia e gli aspetti criminologici Pacini Quaderni di 1. Dante Gatta, Africa occidentale e Sahel: problematiche locali dalla valenza globale. Tra terrorismo, traffici illeciti e migrazioni 2. Miriam Ferrara e Dante Gatta, Lineamenti di counter-terrorism comparato 3. Alessandro Lentini, Selected Issues in Counter-terrorism: special investigative techniques and the international judicial cooperation Focus on the European Union 4. Michele Turzi, The effects of Private Military and Security Companies on local populations in Afghanistan 5. Ilaria Stivala, Hezbollah: un modello di resistenza islamica multidimensionale 6. Alessandro Anselmi, Onion routing, cripto-valute e crimine organizzato 7. Fabio Giannini, La mafia e gli aspetti criminologici © Copyright 2019 by Pacini Editore Srl Realizzazione editoriale Via A. Gherardesca 56121 Pisa Responsabile di redazione Gloria Giacomelli Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume /fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Ricordando gli eroi dello stato per la lotta alla mafia 2 Indice Introduzione………………………………........................................ p. 1 1) Significato di Mafia: dalle origini ad oggi………………………. p. 4 2) Classificazione delle organizzazioni criminali italiane…………..p. 7 3) Codici etici e famiglia 3.1. Il valore mafioso: onore, omertà e segreto……………….p. 11 3.2. Il senso mafioso della famiglia…………………………...p. 12 4) Gli aspetti legali di un fenomeno antropologico 4.1. Lo studio del deviante…………………………………… p. 14 4.2. Ricerche giurisprudenziali……………………………….p. 18 5) Detenuto mafioso e il carcere 5.1.
    [Show full text]
  • Mafia Carini Capaci Isola Delle Femmine E Dintorni
    Mafia Carini Capaci Isola delle Femmine e dintorni Comuni sciolti per mafia 25 09 09 Uploaded by isolapulita . - News videos from around the world. Figura 1 Cipriano Santo Inzerillo Gianni SIINO dichiara: DI MAGGIO Salvatore Emanuele Io l’ho conosciuto all’interno della fattoria di Bellolampo intorno alla fine degli anni ’70. I DI MAGGIO hanno avuto varie vicissitudini in negativo all’interno dell’organizzazione mafiosa, perché messi da parte. L’ho rivisto insieme ad un DI MAGGIO detto “u’ figghiu da za’ lena” che mi venne indicato come capo della famiglia di Torretta. I due vennero a raccomandare un imprenditore di Torretta al quale ho fatto aggiudicare, perché loro me lo avevano chiesto, la scuola media di Isola delle Femmine. (Ordinanza di Custodia cautelare Operazione Oldbridge N. 11059/06 R. mod. 21 D.D.A.) Copacabana Di Trapani Isola delle Femmine ............. 1 Copacabana Di Trapani Isola delle Femmine ............. …… Ed è un dato ormai processualmente acquisito che, fino a quando il suo capo indiscusso, Gaetano BADALAMENTI, non fu espulso da Cosa Nostra, la famiglia di Cinisi costituiva uno dei più importanti mandamenti della provincia di Palermo, ricomprendendo, oltre al circondario di Cinisi e Terrasini , anche i territori di Balestrate, Carini, Capaci e Isola delle Femmine (cfr. BUSCETTA, MARINO MANNOIA e MUTOLO, nonché DI MATTEO Mario Santo). Successivamente, il mandamento venne sciolto e la famiglia aggregata al mandamento di Partinico, mentre i territori che ne avevano fatto parte furono divisi tra lo stesso mandamento di Partinico e (dopo il 1982) il neo- mandamento di San Lorenzo , dopo la ristrutturazione seguita alla conclusione della sanguinosa guerra di mafia dei primi anni ’80.
    [Show full text]
  • Nomi E Storie Delle Vittime Innocenti Delle Mafie
    Nomi e storie delle vittime innocenti delle mafie a cura di Marcello Scaglione e dei ragazzi del Presidio “Francesca Morvillo” di Libera Genova Realizzato in occasione della mostra “900 Nomi vittime di mafia dal 1893 ad oggi” inaugurata ad Imperia il 21 Marzo 2016 in occasione della XXI Giornata della memoria e dell’impegno - ”Ponti di memoria, luoghi di impegno”. I nomi presenti nella mostra sono quelli accertati fino all'anno 2015, ed in particolare quelli letti a Bologna durante la XX Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie (21 marzo 2015). Il lavoro di ricerca, inizialmente limitato a quell'elenco, è stato poi implementato e aggiornato, comprendendo quindi le storie delle vittime innocenti i cui nomi sono stati letti durante la XXI Giornata della Memoria e dell'Impegno (21 marzo 2016). Sarà nostro impegno e cura eseguire successivamente gli aggiornamenti necessari. Siamo inoltre disponibili a intervenire sulle singole storie, laddove dovessero essere ravvisati errori e/o imprecisioni. EMANUELE NOTABARTOLO, 01/02/1893 Nato in una famiglia aristocratica palermitana, presto rimane orfano di entrambi i genitori. Cresciuto in Sicilia, nel 1857 si trasferisce prima a Parigi, poi in Inghilterra, dove conosce Michele Amari e Mariano Stabile, due esuli siciliani che lo influenzeranno molto. Avvicinatosi all'economia e alla storia, diventa sostenitore del liberalismo conservatore (quindi vicino alla Destra storica). Dal 1862 Emanuele Notarbartolo diventa prima reggente, poi titolare, del Banco di Sicilia, al quale si dedica a tempo pieno a partire dal 1876, salvandolo dal fallimento in seguito all'Unità d'Italia. Il suo lavoro al Banco di Sicilia inizia a inimicargli molta gente.
    [Show full text]
  • Processo Lima
    CORTE DI ASSISE - SEZIONE SECONDA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO L’anno millenovecentonovantotto il giorno quindici del mese di luglio, riunita in Camera di Consiglio e così composta: 1. Dott. Giuseppe Nobile Presidente 2. Dott. Mirella Agliastro Giudice a latere 3. Sig. Spinella Giuseppe Giudice Popolare 4. “ Cangialosi Maria “ “ 5. “ Arceri Mimma “ “ 6. “ Vitale Rosa “ “ 7. “ Urso Rosa “ “ 8. “ Rizzo Giuseppe “ “ Con l’intervento del Pubblico Ministero rappresentato dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Gioacchino Natoli, e con l’assisstenza dell’ausiliario Lidia D’Amore ha emesso la seguente SENTENZA nei procedimenti riuniti e iscritti ai N 9/94 R.G.C.A, 21/96 R.G.C.A. 12/96 R.G.C. A. CONTRO 1 1) RIINA Salvatore n. Corleone il 16.11.1930 Arrestato il 18.01.1993 - Scarcerato il 05.05.1997 LIBERO- Detenuto per altro - Assente per rinunzia Assistito e difeso Avv. Cristoforo Fileccia Avv. Mario Grillo 2) MADONIA Francesco n. Palermo il 31.03.1924 Arrestato il 21.04.1995 - Scarcerato il 05.05.1997 LIBERO - Detenuto per altro - Assente per Rinunzia Assistito e difeso Avv. Giovanni Anania Avv. Nicolò Amato del foro di Roma 3) BRUSCA Bernardo n. San Giuseppe Jato il 09.09.1929 Arrestato il 21.10.1992 - Scarcerato il 05.05.1997 LIBERO - Detenuto per altro - Assente per Rinunzia Assistito e difeso Avv. Ernesto D’Angelo 4) BRUSCA Giovanni n. San Giuseppe Jato il 20.02.1957 Arrestato il 23.05.1996 - Scarcerato il 10.04.1998 LIBERO - Detenuto per altro - Assente per Rinunzia Assistito e difeso Avv. Luigi Li Gotti del foro di Roma Avv.
    [Show full text]
  • Il Giornale Di Sicilia
    Confcommercio Sicilia Via Emerico Amari 11. - 90139 Palermo (PA) Tel. 091 323420 - Fax 091 6110891 - web: www.confcommerciosicilia.it - e-mail: [email protected] Rassegna Stampa Il giornale di Sicilia Venerdì 17 Giugno 2011 pagina 21 MAFIA E RACKET, DIECI CONDANNE PER OLTRE UN SECOLO DI CARCERE Le condanne sono dieci, le pene pesanti: 117 anni in tutto. Per molti si tratta di un ulteriore aggravamento di precedenti decisioni: così è per Gioacchino Corso, ad esempio. Lui era già stato condannato, il 30 ottobre 1998, per avere appoggiato la latitanza e fatto da braccio operativo del boss Pietro Aglieri. Ora il giudice Lorenzo Jannelli, nell'operazione «Paesan Blues», col rito abbreviato gli ha dato in totale 22 anni, applicando il meccanismo della «continuazione» rispetto alla prima condanna. Il concetto rimanda proprio all'idea di continuità con i reati contestati 13 anni fa. Poco cioè è cambiato per Ino Corso, ritenuto colpevole dal Gup, ieri, nel processo «Paesan Blues». Anzi è andato avanti nella sua carriera dentro Cosa nostra. Perché ha coltivato pure rapporti con le cosche italoamericane. Perché ha organizzato estorsioni. Perché ora è diventato capo del mandamento di Santa Maria di Gesù, da semplice uomo d'onore che era. Condanne rilevanti, significative. Pure per Giuseppe Lo Bocchiaro c'è la continuazione con un'altra condanna, pronunciata appena cinque anni fa: il Gup ieri gli ha dato 20 anni complessivi. Continuazione pure per il fratello di Corso, Gianpaolo: per lui gli anni sono 12, così come per Giovanni Lo Verde e Francesco Guercio. Quattro le condanne a otto anni e otto mesi: riguardano Massimo Mancino, Girolamo Rao, Giovanni Burgarello e Ignazio Traina.
    [Show full text]
  • La Mafia Siciliana, Cosa Nostra Uno Studio Sulle Origini, La Storia, L’Attualità
    Hugvísindasvið La mafia siciliana, Cosa Nostra Uno studio sulle origini, la storia, l’attualità Ritgerð til BA-prófs í ítölsku Kristín Sveina Bjarnadóttir Júní 2013 Háskóli Íslands Hugvísindasvið Ítalska La mafia siciliana, Cosa Nostra Uno studio sulle origini, la storia, l’attualità Ritgerð til BA-prófs í ítölsku Kristín Sveina Bjarnadóttir Kt.: 240388-3249 Leiðbeinandi: Stefano Rosatti Júní 2013 Ritgerð þessi er lokaverkefni til BA-gráðu í ítölsku og er óheimilt að afrita ritgerðina á nokkurn hátt nema með leyfi rétthafa. © Kristín Sveina Bjarnadóttir 2013 Reykjavík, Ísland 2013 Ágrip Uppruna mafíunnar má rekja til Sikileyjar. Á Sikiley notar mafían heitið Cosa Nostra sem merkir „okkar mál“. Sikileyska mafían hefur haft ítök í efnahag og stjórnmálum eyjarinnar í hundruði ára en hún hefur einnig haslað sér völl á meginlandi Ítalíu og erlendis. Í lok 19. aldar var mikil kreppa á Ítalíu og fluttust margir íbúar Sikileyjar til Bandaríkjanna í leit að betra lífi og í kjölfarið mynduðust þar mafíuklíkur. Mafía er skipulögð glæpastarfsemi og stunda meðlimir hennar meðal annars fjárkúgun, peningaþvætti og eiturlyfja- og vopnasmygl. Á 10. áratug síðustu aldar náði baráttan gegn mafíunni hápunkti og voru dómararnir Giovanni Falcone og Paolo Borsellino þar fremstir í flokki. Giovanni og Borsellino helguðu lífi sínu baráttunni gegn mafíunni og urði þeir heimsfrægir fyrir harðfylgni sína gegn henni. Baráttan skilaði töluverðum árangri en nokkrir af helstu mafíuforingjum Sikileyjar voru handsamaðir. Tilgangur þessarar rigerðar er að greina frá megin einkennum sikileysku mafíunnar, sögu hennar og vinnubrögðum. Í fyrri hluta ritgerðarinnar er greint frá uppruna mafíunnar og þróun hennar í tímanna rás. Einnig er fjallað um hugtakið mafía og merkingu þess.
    [Show full text]