Relazione Annuale Sulla Partecipazione Dell’Italia All’Unione Europea 2008

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Relazione Annuale Sulla Partecipazione Dell’Italia All’Unione Europea 2008 Relazione annuale sulla partecipazione dell’Italia all’Unione Europea 2008 (art. 15, legge 4 febbraio 2005, n. 11) 1 INDICE PREMESSA L’Unione europea e l’Italia PARTE PRIMA Sviluppi del processo di integrazione europea e orientamenti generali delle politiche dell’Unione europea SEZIONE I SVILUPPI DEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA 1. Riforma dei trattati e altri sviluppi istituzionali 2. Processo di allargamento dell’Unione europea SEZIONE II ORIENTAMENTI PRIORITARI DELLE POLITICHE IN CAMPO ECONOMICO E FINANZIARIO E LA RISPOSTA DELL’UNIONE EUROPEA ALLA CRISI 1. Applicazione del Patto di stabilità e crescita 2. Allargamento dell’area dell’euro 3. La risposta dell’Unione europea alla crisi economica e finanziaria 3.1 IL COORDINAMENTO EUROPEO E INTERNAZIONALE DI FRONTE ALLA CRISI 3.2 LA VIGILANZA DEI MERCATI FINANZIARI E L’INTERVENTO DEL CONSIGLIO ECOFIN 3.3 IL PIANO EUROPEO ANTICRISI 4. Attività del Consiglio Ecofin in materia di politiche strutturali 2 PARTE SECONDA Partecipazione dell’Italia al processo di integrazione europea e recepimento nell’ordinamento interno SEZIONE I PROFILI GENERALI 1. Attività del CIACE 1.1 PARTECIPAZIONE DEL PARLAMENTO, DEGLI ALTRI ATTORI ISTITUZIONALI E DELLE PARTI SOCIALI AL PROCESSO NORMATIVO COMUNITARIO 1.2 TEMI TRATTATI DAL CIACE 2. Attuazione della Strategia di Lisbona: il PNR 2008-2010 3. Attività di recepimento della normativa comunitaria 3.1 LEGGI COMUNITARIE E STATO DI ATTUAZIONE DELLE DIRETTIVE 3.2 LO SCOREBOARD DEL MERCATO INTERNO 3.3 LE PROCEDURE DI INFRAZIONE 3.4 LA RETE EUROPEA SOLVIT 4. Formazione all’Europa delle Pubbliche amministrazioni e rafforzamento della presenza italiana presso le istituzioni della UE 4.1 MONITORAGGIO E SOSTEGNO DELLA PRESENZA ITALIANA NELLE ISTITUZIONI EUROPEE 4.2 L’INIZIATIVA “VINCITORIEPSO” 4.3 GLI ESPERTI NAZIONALI DISTACCATI (END) 4.4 FORMAZIONE ALL’EUROPA NEGLI ENTI LOCALI 4.5 ORIENTAMENTI PER IL 2009 5. Strategie di comunicazione: avvicinare i cittadini all’Europa SEZIONE II PARTECIPAZIONE AL PROCESSO NORMATIVO NELLE SINGOLE POLITICHE 1. Mercato interno e concorrenza 1.1 LIBERA CIRCOLAZIONE DEI BENI E DEI SERVIZI 1.2 LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE 1.3 CONSOLIDAMENTO DEL MERCATO INTERNO 1.3.1 Migliorare l’ambiente giuridico per i cittadini e le imprese: legiferare meglio 1.3.2 Il sistema informativo del mercato interno (IMI) 1.4 APPALTI PUBBLICI 1.5 CONCORRENZA 1.5.1 Liberalizzazioni 1.5.2 Normativa antitrust 1.5.3 Servizi di interesse economico generale 1.5.4 Aiuti di stato 1.5.5 Tutela dei consumatori 1.6 PROPRIETÀ INTELLETTUALE E INDUSTRIALE 3 Relazione annuale sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea 2008 2. Politica agricola e per la pesca 2.1 SVILUPPO RURALE 2.2 PARTECIPAZIONE ALL’ELABORAZIONE DELLA NORMATIVA COMUNITARIA E ALLA ATTIVITA’ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 2.3 ATTUAZIONE DELLE NORME COMUNITARIE 2.4 FILIERE AGROALIMENTARI, PROBLEMATICHE AMBIENTALI, POLITICHE DI QUALITA’ E ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI 2.5 IL SETTORE FORESTALE 2.6 PESCA MARITTIMA ED ACQUACOLTURA 3. Politica per i trasporti e le reti transeuropee 3.1 SETTORE TRASPORTI 3.2 SETTORE INFRASTRUTTURE 4. Politica per la Società dell’informazione e le nuove tecnologie 5. Politica per la Ricerca e l’Innovazione 6. Politica energetica 7. Politica per l’Ambiente 7.1 CAMBIAMENTI CLIMATICI 7.2 SALVAGUARDIA AMBIENTALE E SVILUPPO SOSTENIBILE 8. Politica fiscale 8.1 PARTECIPAZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AI LAVORI COMUNITARI 8.2 COOPERAZIONE AMMINISTRATIVA 9. Tutela degli interessi finanziari e lotta contro la frode 10. Politiche sociali 10.1 POLITICHE PER L’ INCLUSIONE SOCIALE, LE PARI OPPORTUNITÀ E LA GIOVENTÚ 10.1.1. Inclusione sociale 10.1.2. Pari opportunità 10.1.3. Politiche della gioventù 10.2 POLITICA DEL LAVORO 10.3 POLITICA PER LA SALUTE 10.4 POLITICA PER L’ISTRUZIONE, LA FORMAZIONE E LA CULTURA 10.4.1 Istruzione e formazione 10.4.2 Cultura 11. Spazio di libertà, giustizia e sicurezza SEZIONE III LA DIMENSIONE ESTERNA DEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA 1. Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) 2. Politica Europea di Sicurezza e Difesa (PESD) 3. Le relazioni esterne 4. La politica commerciale 4 PARTE TERZA Le politiche di coesione economica e sociale e i flussi finanziari dall’Unione europea all’Italia SEZIONE I ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DI COESIONE 1. Il contesto economico territoriale (Mezzogiorno, Centro Nord e Regioni) 2. Gli interventi dei Programmi dei Fondi Strutturali 2000-2006 e l’avvio della programmazione 2007-2013 2.1 CENTRO NORD 2.1.1. Avanzamento finanziario 2.2 MEZZOGIORNO 2.2.1. Stato di attuazione e prospettive di chiusura 2.2.2 I risultati conseguiti nelle aree Obiettivo 1 per Settori 2.3 LA PROGRAMMAZIONE 2007-2013 2.3.1. I programmi operativi 2.3.2. Le priorità di intervento 2.3.3 Lo stato di attuazione SEZIONE II ANDAMENTO DEI FLUSSI FINANZIARI DALL’UE VERSO L’ITALIA 1. Somme accreditate dall’Unione europea all’Italia 1.1 ANALISI DI DETTAGLIO 2. Analisi di dettaglio dei flussi 5 Relazione annuale sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea 2008 ALLEGATI • ALLEGATO 1 Attività Ciace: Stato dell’utenza Europ@ dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2008 • ALLEGATO 2 Provvedimenti attuativi di atti comunitari nel 2008 • ALLEGATO 3 Recepimento direttive Regioni • ALLEGATO 4 Aiuti di Stato in materia fiscale • ALLEGATO 5 Politica fiscale: procedure d’infrazione e deroghe direttiva Iva e accise • ALLEGATO 6 Istruzione: procedure d’infrazione • ALLEGATO 7 Lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata: lavori in seno ai gruppi tecnici • ALLEGATO 8 Ricorsi presentati dal governo italiano nel corso dell’anno 2008 • ALLEGATO 9 Partecipazione delle Camere al processo normativo comunitario • ALLEGATO 10 Osservazioni presentate dalla Conferenza delle regioni e province autonome su atti comunitari in fase ascendente 6 Premessa L’Unione europea e l’Italia Il 2008 è stato segnato da una serie di eventi che hanno inciso profondamente sul processo di integrazione europea. Innanzitutto, sul piano dell’economia internazionale, l’anno appena trascorso sarà ricordato per l’esplosione, nel primo semestre, del prezzo del petrolio, che in luglio ha toccato il picco storico di 140 dollari a barile, e, nel secondo semestre, di una delle più gravi crisi finanziarie della storia recente. Entrambi gli eventi, per la loro eccezionalità, hanno condizionato le politiche dell’Unione europea, imprimendo una forte accelerazione, da un lato, alle iniziative già avviate nel campo energetico-ambientale, dall’altro, al rafforzamento della governance in campo economico-finanziario. Mentre, quindi, si è proceduto al varo di un insieme di provvedimenti in materia di clima ed energia volto a conseguire ambiziosi obiettivi entro il 2020, gli shock esterni sono stati affrontati con un grande sforzo di coordinamento, attuato anche in forme inusuali, pur nell’ambito delle regole vigenti: quelle che governano il funzionamento delle politiche di bilancio, mirate alla stabilità e, al contempo, attente alle esigenze di flessibilità richieste dalla crisi economica; quelle che guidano la politica della BCE, volta ad assicurare l’ancoraggio delle aspettative di inflazione a medio termine, favorendo, così, la crescita sostenibile e l’occupazione e contribuendo alla stabilità finanziaria. L’euro, poi, ha svolto una importante funzione di protezione, in particolare per i paesi più a rischio. Nella direzione di un migliore grado di coordinamento delle politiche, si muovono le riflessioni in corso sulla necessità di rivedere gli obiettivi e gli strumenti delle principali politiche, da quella di coesione a quella agricola, da quella per l’energia a quella riconducibile alla Strategia di Lisbona, passando attraverso la riforma del bilancio dell’Unione, in vista dell’aggiornamento di metà periodo previsto per il Quadro finanziario 2007-2013. In secondo luogo, sul piano più strettamente istituzionale, il 2008 ha registrato, a causa del risultato negativo del referendum nella Repubblica d’Irlanda, una battuta d’arresto nel processo di ratifica del nuovo Trattato di modifica dei Trattati istitutivi dell’Unione europea e della Comunità europea, firmato a Lisbona il 13 dicembre 2007. L’ostacolo, tuttavia, sembra essere ora in via di superamento, dimostrando la volontà comune di tutti gli Stati membri di andare comunque avanti nel processo di integrazione. Per quanto riguarda l’Italia, la consapevolezza dell’importanza dell’Europa e delle politiche europee è cresciuta nel corso degli ultimi anni. Gli avvenimenti recenti legati alla crisi finanziaria hanno sicuramente dimostrato che è molto più efficace affrontare problemi così gravi tutti insieme che a livello di singolo Stato, specialmente se, come nel caso del nostro Paese, si devono fare i conti con un elevato livello di debito pubblico. 7 Relazione annuale sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea 2008 In questo quadro, si colloca la Relazione annuale sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2008, prevista dalla legge 11/2005 al fine di garantire modalità più efficaci per la partecipazione dell’Italia al processo decisionale europeo e per la fase di recepimento normativo. La Relazione, mettendo a confronto gli interventi programmatici del Governo sui temi europei con i risultati ottenuti, costituisce una importante occasione di riflessione sia sull’incisività della politica italiana in sede europea, sia sull’attuazione della politica europea in Italia. Una riflessione, quindi, che può aiutare ad orientare l’agenda del governo anche per l’anno in corso, oltre che rappresentare un punto di riferimento importante in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo. Non può, infatti, sfuggire che alcuni dei più importanti risultati conseguiti dall’Unione europea nel corso del 2008, primo fra tutti l’accordo raggiunto sulla questione “energia- clima”, hanno visto l’Italia fra i principali attori. Né può sfuggire che, nella fase di recepimento della normativa europea, l’Italia ha conseguito nuovi successi nella sua azione di consolidamento e miglioramento della propria posizione al riguardo tra gli Stati membri. C'è ancora molto da fare ma i risultati confermano l'impegno del nostro Paese in ambito europeo.
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