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APRILE 2011 – N. 4 SOMMARIO Una mappa dimenticata dell’emissario del lago di Nemi, eseguita prima dei 5 lavori del 1928 Un documento ritrovato chiarisce svariati interrogativi di Donato Cioli, Marco Placidi, Giancarlo Antici Le Soprintendenze; istituti per la tutela del patrimonio culturale e 15 paesaggistico Struttura, storia, funzioni e riflessioni di Leonardo Maresca I Bottini di Siena, una rete sotterranea per catturare l’acqua Un’opera di ingegneria medievale 25 di Giacomo Luchini CONFERENZE e CONVEGNI pag. 32 Una mappa dimenticata dell’emissario del lago di Nemi, eseguita prima dei lavori del 1928 Un documento ritrovato chiarisce svariati interrogativi di Donato Cioli, Marco Placidi, Giancarlo Antici SUMMARY. A forgotten map of the Emissary of lake Nemi, drafted before the 1928 works. A major difficulty in the study of the ancient emissary of lake Nemi is due to the fact that in 1928 the canal underwent extensive rearrangements under the direction of engineer Guido Ucelli, in order to permit the drainage of the lake for the retrieval of ‘Caligula’s ships’. In the absence of adequate documentation on the emissary before such works, useful information can be obtained from a map that was drafted in 1926 by an ad hoc ministerial commission and that has hitherto escaped the attention of scholars. Such a map is not exempt from glaring mistakes and approximations, but it provides valuable details on the dimensions of the ancient artefact, its practicability, the existence of shafts, the chronology of some tunnel fillings. emissario del lago di Nemi (Lazio, Italia) è una Ucelli per permettere il passaggio delle acque del lago, delle più straordinarie opere dell’ingegneria che veniva svuotato per recuperare le ‘navi di Caligola’ antica che si possano ancora ammirare, percor- adagiate sul fondo. ’rendo per più di 1,6 km la galleria sotterranea È quindi importante raccogliere tutte le informa- Lscavata probabilmente intorno al V-IV secolo a.C.. zioni che possano aiutarci a conoscere lo stato dell’e- Oltre allo stupore che si prova ad entrare dal lato missario prima di tali lavori, nelle condizioni quanto del lago, all’interno del cratere che lo accoglie, per ri- più possibile prossime a quelle in cui lo lasciarono gli trovarsi alla fine del percorso nel paesaggio totalmen- antichi costruttori. te diverso della valle di Ariccia, l’emissario offre una Viene qui presentato quello che può considerarsi il serie di stimolanti considerazioni agli studiosi, anche più antico rilievo del percorso interno, un documento per il fatto di essere stato scavato da due squadre par- che –forse perché anonimo– era sin qui sfuggito all’at- tite dalle opposte estremità. tenzione degli studiosi e che, malgrado grossolani er- Uno dei problemi che complicano lo studio dell’an- rori e limitazioni, ci fornisce tuttavia la più probabile tico emissario è legato ai lavori di ristrutturazione che descrizione del manufatto nelle sue condizioni origi- furono eseguiti nel 1928 sotto la guida dell’ing. Guido narie. n. 4 | aprile | 2011 ARCHEOLOGIA SOTTERRANEA 5 Le fonti letterarie memoria sulle navi romane con un progetto tecnico per il loro recupero5. Un’accurata rassegna delle fonti letterarie sull’emis- Nelle discussioni sul modo migliore per riportare alla sario è stata fatta da Castellani e collaboratori in un fon- luce le navi, l’antico emissario assume spesso un ruolo damentale articolo apparso nel 20031, a cui si rimanda importante e il dibattito non manca di soffermarsi sul- per ulteriori dettagli. le sue effettive condizioni e sul suo possibile ruolo nei A parte una breve menzione fatta dal geografo progetti di svuotamento del lago. Al fascino dell’impre- Strabone2 (che non vede emissari del lago all’interno del sa contribuisce anche l’atmosfera vagamente misteriosa cratere, ma li ritrova all’esterno), non abbiamo altre te- connessa all’idea che il cunicolo sia rimasto inviolato nei stimonianze per almeno 15 secoli, fino ad un’altrettanto secoli e che nessuno lo abbia interamente percorso dal breve menzione di Francesco De Marchi nel 1599. Alcuni tempo degli antichi costruttori. autori tra il XVII e il XIX secolo (Kircher 1669, Eschinardi Nella sua memoria presentata al Re5, il Giuria sostie- 1750, Lucidi 1796, Fea 1820) trattano –spesso in modo ne la strampalata proposta di usare direttamente l’intero vago o contraddittorio– del lago di Nemi e dell’emissa- emissario come un sifone con cui svuotare il lago, attac- rio3, ma nessuna notizia dettagliata viene fornita sulla cando una specie di grande tubo che pescasse nell’ac- struttura interna dell’opera. qua all’entrata dell’emissario, avviando meccanicamen- Venendo alle testimonianze del primo ‘900, convie- te l’enorme sistema e illudendosi di poter ottenere una ne descriverle seguendo uno schematico riassunto delle tenuta perfetta malgrado i molteplici punti di ingresso vicende che si susseguirono nel tempo per il recupero dell’aria (pozzi, discenderia, porosità del terreno, ecc.). delle ‘navi di Nemi’. Il Giuria afferma che il cunicolo è stato percorso in Nel 1895 l’antiquario Eliseo Borghi –su incarico del tutta la sua lunghezza da un non meglio identificato principe Corsini che si attribuiva la proprietà del lago– “procuratore del principe Orsini”, oltre che da un bizzar- aveva compiuto l’ultimo di quegli sciagurati interventi ro personaggio, il cav. Pedercini, il quale “non esitò ad che erano stati iniziati da Leon Battista Alberti già nel indossare il pretto costume adamitico e, munito d’una XV secolo, proseguiti poi dal De Marchi nel secolo suc- sola lanterna, percorse l’intero emissario”. cessivo e dal Fusconi nel 1827, sempre col risultato di Lo stesso cav. Pedercini raccontava anche di avere strappare dalle navi qualche prezioso pezzo che finiva scoperto un secondo emissario a Sud del lago, una sco- poi disperso nelle sedi più disparate. perta che non ha mai trovato alcuna conferma nelle nu- Alla fine dello stesso anno 1895, il Governo Italiano merose ricerche fatte successivamente. decide di vietare simili interventi e dà incarico all’ing. Vittorio Malfatti di redigere una relazione sullo stato I lavori sull’emissario delle navi e di preparare un programma per il loro re- cupero. Come spesso succede, per un quarto di secolo alle Il Malfatti produce un accurato rilievo del fondo del molte chiacchiere non seguì alcuna azione concreta, lago e descrive esattamente la posizione delle due navi, fino al 1926 quando il ministro della Pubblica Istruzione suggerendo la costruzione di un nuovo cunicolo verso la incaricò una commissione presieduta dal sen. Corrado valle di Ariccia, ad un livello di 22 metri inferiore a quello Ricci di esaminare ancora una volta la questione delle dell’antico emissario, in modo da svuotare parzialmente navi e di presentare una proposta tecnica definitiva per il lago fino a mettere in secco le navi, una delle quali il recupero. giaceva appunto a tale profondità4. La commissione prese in esame tre diverse possibilità Negli anni successivi vari autori continuano a tener per lo svuotamento del lago: sollevamento meccanico viva la discussione sul recupero delle navi: tra questi delle acque fino al vecchio emissario, scavo di un nuo- vanno ricordati il pittore e pubblicista Carlo Montani e vo cunicolo verso Ariccia, scavo di un nuovo cunicolo il prof. Emilio Giuria che scrisse numerosi articoli ed opu- verso il lago di Albano (più basso di quello di Nemi di scoli e nel 1902 presentò al Re Vittorio Emanuele III una circa 32 m)6. 1. Castellani et al. 2003. 2. Strabone, circa 10 d.C. Geographika. V, 3, 12 (239-240). 3. Si rimanda a Castellani et al. 2003 per una descrizione di queste testimonianze. Una bibliografia ancora più completa sulle navi di Nemi (comprensiva anche degli articoli sui giornali) si trova in Mariani 1942. 4. Malfatti 1896. 5. Giuria 1902. 6. Il ricupero 1927 6 ARCHEOLOGIA SOTTERRANEA La prima soluzione fu scartata perché ritenuta la elettrici alle perforatrici pneumatiche, agli esplosivi. più costosa e si suggerì di scavare un nuovo cunicolo In quattro mesi d’intenso lavoro ininterrotto giorno e verso il lago di Albano perché l’esistenza di questo se- notte, un centinaio di operai specializzati, consolidata condo invaso avrebbe permesso maggiori possibilità di la camera d’imbocco e ripristinato l’antico pozzo in- regolazione e uno svuotamento più rapido. clinato d’attacco, estrae enormi quantità di materiali Allegata alla relazione c’era una mappa schemati- provenienti da frane e da sedimentazioni; ricostitui- ca dell’emissario, che è l’oggetto di questa nota e sulla sce, ove necessario, il primitivo tracciato; raddoppia la quale torneremo tra poco. sezione nella roccia basaltica; costruisce tratti in mu- Tuttavia i suggerimenti della commissione Ricci ratura; rinsalda le pareti; cementa le zone erodibili”. non furono seguìti, poiché –poco dopo la pubblicazio- Terminati rapidamente i lavori, nell’ottobre 1928 ne della relazione– un consorzio di industriali privati si aveva finalmente inizio lo svuotamento del lago attra- offrì di svuotare il lago mediante sollevamento dell’ac- verso l’emissario e il recupero delle navi poteva essere qua con elettropompe e scarico a valle attraverso l’an- realizzato nel corso degli anni successivi. tico emissario. Tale impegno veniva sancito il 3 gennaio 1928 con un atto ufficiale tra il governo e gli industriali e si dava subito inizio ai preparativi per l’impresa. Ma non era stata sciolta l’incognita sull’adeguatez- za dell’emissario a smaltire la portata d’acqua previ- sta, dato che ancora nessuno aveva percorso l’intero cunicolo da un’estremità all’altra e restavano circa 800 metri totalmente inesplorati. “Il 12 aprile [1928] final- mente il mistero multisecolare della galleria veniva violato e ne fu compiuto il percorso ad opera di due animosi, il signor Augusto Anzil della Ditta Riva e il si- gnor Mafaldo Corese di Genzano” (Fig. 1), come ebbe a scrivere l’ing.