LA VIA DEI CASTELLI

Escursione: Da San Terenziano a Viepri Data: 25.03.2018

CAIELLO VANDA CONFORTOLA MAGDA DE ALEXANDRIS ARCANGELO Accompagnatori: TURCHI LAURA BORGIANI CINZIA 349 2811207 339 7800011

Caratteristiche del percorso: SENTIERO - CARRARECCIA

Classificazione: T/E Luogo di partenza: PIAZZALE POLVANI Partenza ore: 8:00 Rientro ore: 17:00 ca.

Tempo (soste escluse): 5,5 h. Equipaggiamento: ABBIGLIAMENTO DA MONTAGNA, SCARPONI, ANTIPIOGGIA

STORICO - CULTURALE, NATURALISTICO E Dislivello: 300⇑ 300⇓ Interesse: PARTICOLARMENTE PANORAMICO.

Comunicazioni ai partecipanti: RICORDIAMO CHE TORNA L’ORA LEGALE.

NOTE: IN CASO DI RINUNCIA LA QUOTA PULLMAN DOVRÀ COMUNQUE ESSERE VERSATA PRESSO LA SEGRETERIA IL VENERDÌ SUCCESSIVO. Castello di San Terenziano: Sulla Castello di Torri: Domina strada Gualdo Cattaneo - , a dall’alto di una collina 500 metri slm, si trova questo isolata la sottostante castello eretto nel XIV sec. a difesa vallata, percorsa dalla della popolazione. Le origini della strada San Terenziano - località sono antichissime (I sec. Bastardo. Le origini d.C.): dai romani era chiamato risalgono all’età della loco petroso per le cave ricche di pietra, periodo al quale pietra calcarea e travertino. Il fanno riferimento i castello fu costruito secondo uno numerosi ritrovamenti di schema tradizionale a pianta raschiatoi, coltelli, quadrata, utilizzando la pietra accette levigate in pietra locale. Prese il nome da verde, punte di freccia, di Terenziano, primo vescovo di Todi, giavellotto e di pugnale. Il castello fondato nel 1250 con il nome di Cerqueto, fatto decapitare dall'imperatore poiché circondato da un esteso bosco di querce, assunse successivamente Adriano insieme a Flacco, sommo l’attuale denominazione per la costruzione di una robusta cinta muraria con sacerdote del Collegio degli alte torri angolari adatte a scopo difensivo e a palombara. Un’arcuata porta Augustali: la notte seguente alcune donne cristiane raccolsero le spoglie dei d’ingresso, sormontata dallo stemma dell’aquila tuderte, immette all’interno, martiri e le trasportarono sull'altipiano di Petroso che da quel momento si dove si trovano le abitazioni addossate alla cerchia perimetrale. Ugolino III, chiamò S. Terenziano. salito al potere dopo la morte dello zio Corrado XII, continuò la politica di

Castello di Barattano: eretto nel controllo del territorio per conto della Santa Sede; confermò la pace con XIII sec. con il nome di Villa S. per altri cento anni. Prima del 1500 Torri contava 33 famiglie, spesso Angelo in Piscina. Si dice che il in continui litigi tra loro, tanto che vari pontefici lo assoggettarono nome attuale sia stato dato “per alternativamente a Gualdo Cattaneo e a Todi. Dopo la restaurazione fu la qualità delle genti fraudolose appodiato a S. Terenziano e dal 1861 aggregato al comune di Gualdo Cattaneo. che vi abitavano”. Cinto da mura possenti con cassero centrale e Castello di Viepri: Costruito alte torri a difesa, alcune dagli abitanti di Monte sopraelevate, rappresenta un Schignano (anticamente valido esempio di architettura Monte Ascanio), si dice prese militare compatta votata a il nome dalle spine che erano finalità puramente difensive. Nel 1261 era capitano del popolo a Todi tale Filippo nel luogo. Il borgo è stato di Barattano durante la podestaria di Filippo degli Ugoni da Brescia, nel 1540 il costruito nel XIII-XIV secolo castello inviò a Perugia un operaio per la costruzione della Rocca Paolina. Il castello è rimasto per secoli sotto l’influenza di Todi, nel 1861 fu unito a Gualdo in un luogo naturalmente Cattaneo. molto protetto, un avvallamento fra alte colline, Castello delle Rocchette che lo rendono visibile, da

qualsiasi direzione si arrivi, solo una volta a ridosso del paese. La storia di Viepri è quella di un borgo agricolo fortificato, ripetutamente conteso fra Todi e , ed al centro di intense lotte e rappresaglie per liti di confine con Montecchio di Spoleto ma, soprattutto, con . Nel 1392 gli uomini di Viepri, insieme a quelli di Torri, scelsero di appartenere a Ugolino III Trinci di Foligno, al quale cinque anni dopo venne affidata da papa Bonifacio IX l'impresa di togliere nuovamente ai perugini il dominio di Assisi, Spello e Todi.