Una Rappresentazione Di Serapis-Aga Thodaimon Aroma
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DANIELA GALLO UNA RAPPRESENTAZIONE DI SERAPIS-AGATHODAIMON AROMA Nel1910 Grossi Gondi I attirb l' attenzione degli studiosi su un piccolo bassorilievo marmoreo (mis. mass.: m. 0,43 x 0,37) allora conservato nel Palazzo Massimo alle Terme, in Roma, e gHt attestato dal Fabretti a Vigna Palombara agli inizi del XVIII secol0 2 • Il rilievo, ora incastrato in un muretto nel giardino dell'Istituto Massimiliano Massimo dei PP. Ge suiti, all'EUR 3, rappresenta sulla sinistra un grosso serpente attorciglia to su tre spire e sormontato da una testa umana, di profilo, barbuta e con una folta capigliatura a lunghe ciocche, sulla quale e appoggiato un kalathos; mentre sulla destra e rappresentato un personaggio femminile, piuttosto giovane, con lungo chit one a maniche corte, fermato suI petto, suI quale e appoggiato un himation. Il capo, volta verso il serpente, e sormontato da un kalathos; nella rna no sinistra regge una cornucopia, mentre nella destra, abbassata e protesa verso il serpente, stringe un mazzo di spighe 4 colle quali tocca il rettile. Accanto ai suoi piedi, suI terreno, c'e un sacco di frument0 5 • Grossi Gondi identificava queste due rappresentazioni come Ascle pio-Serapis e Isis-Tyche 6 e datava il documento allII sec. d. C. per la po ca accuratezza dell' esecuzione, per la tecnica usata dall' artista nella scolpire la testa di Serapis e per la scelta dei soggetti rappresentati 7. Giit Picard8 , tuttavia, classificava il bassorilievo fra i monumenti dell'eta adrianea e, a mio parere, questa collocazione trova conferma anche nell'analisi iconografico-religiosa del documento. Infatti, se la testa bar buta e evidentemente attribuibile al dio alessandrin09 , non altrettanto ovvia e l'identificazione del motivo del serpente con testa umana con una rappresentazione di Asclepio-Serapis, poiche tale divinita e sempre caratterizzata dall'attributo del serpente attorcigliato su un bastone, rna non si identifica con esso lD • Le divinita serpentiformi, venerate nel dop pio ruolo di divinita agresti e funerarie, sono invece una delle caratteri stiche della religione dell'antico Egitto, nel cui ambito sono note Ie ico nografie di Osiris-Onnufri, di Atum e di Ammone nella sua qualita di Chemetef' I, oltre a quelle delle numerose divinita femminili, fra Ie quali una delle piil note e l'immagine dell'antica dea delle messi particolar mente venerata nel Fayum, Renenutet 12. Con la fondazione di Alessan- 140 DANIELA GALLO dria, poi, a quelle gia preesistenti si aggiunsero Ie rappresentazioni del serpente-Agathodaimon - l'antico Psoi, dio della morte e della fertilita -, identificato dalla cerchia greca con la figura divina di un Genius Loci'3 , Ie cui numerose raffigurazioni sui monumenti - sui quali e spes so rappresentato accanto ad Isis-Thermuthis, forma ellenizzata di Rene nutet - attestano come il suo culto non solo assunse aspetti magici, fu nerari e apotropaici, rna fu caratterizzato anche da un aspetto regale poiche sulle monete la figura del dio e associata a quella dell' imperatore 14 • Nei testi magici, poi, esso e spesso identificato con Aion, Thot e forse anche con Harpocrate e con il grande serpente creatore Kmeph 0 Kneph, sotto il nome di Ap1tovxvoucpt 1 5. Quale genio protettore di Alessandria, infine, venne presto associato a Serapis, la nuova divini ta tolemaica, forse proprio in sostituzione dell'antico Osiri-Onnufri, di cui oltre all'iconografia assunse anche Ie caratteristiche, infatti Serapis Agathodaimon fu venerato soprattutto come dio dei morti, dio agreste e dio del Nilo '6 • Il nuovo culto ebbe poi particolare fortuna in periodo im periale, soprattutto durante il regno di Adriano, infatti la testa di Sera pis unita ad un corpo serpentiforme compare per la prima volta sulle monete ne118° anna di questo imperatore (113/4 d.C.)l7. Da simili considerazioni risulta quindi evidente che anche suI rilievo romano e rappresentato Serapis-Agathodaimon, come gia aveva suppo sto Weber I8, e, dal momento che la paredra del dio era Isis-Thermuthis, anche la nostra figura femminile sara una dea della fertilita, rna con Ie sembianze di una dea greco-romana, e non una dea della fortuna, come hanno invece propos to in molti 19. I suoi attributi, kalathos, cornucopia, spighe e sacco di frumento, permettono infatti di avvicinarla a Demetra 0, meglio, ad Isis-Demetra, la cui contaminazione con Isis-Thermuthis era gia attestata da Erodot020 , ed il fatto che Serapis-Agathodaimon sia l'aspetto ellenizzato di Osiris-Onnufri viene a rafforzare tale identifica zione. Inoltre, dal momenta che, come l' Agathodaimon, anche Serapis Agathodaimon, nel suo ruolo di divinita ctonia e solare21 , fu posto in re lazione con l' Aion alessandrino, che si diceva nato da una diviniUt che i Greci chiamavano Kore, e proprio per la sua intima relazione con il mito osiriac0 22 , potremmo supporre che suI nostro rilievo esso compaia quale Serapis-Agathodaimon-Aion accanto alla dea che I'ha genera to 23 , attri buendo cosi alla rappresentazione il val ore di un augurio non solo di fer tilita, rna anche di eternita. E noto, del resto, come in questo periodo fiorissero gli interessi degli eruditi e degli stessi imperatori per I'Oriente ed i suoi culti e per quelle teorie filosofiche greco-ellenistiche che porta rona proprio alla diffusione del concetto e dell'immagine di Aion24 , ed .