Flos Duellatorum in Armis, Sine Armis Equester Et Pedester
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Fiore de’ Liberi Flos Duellatorum in armis, sine armis equester et pedester A cura di Giovanni Rapisardi Riproduzione anastatica e trascrizione del Codice Pisani-Dossi 2 3 Incipit liber duellandi et dimicandi et bus applicandos cellum generauit. uocatur Flos duellatorum in armis sine Quapropter ab hoc precioso archano cen- armis equester et pedester conpositus per seo reppellendos et per opositum ad me florium de liberis de cividato austrie ipsum comitandos reges duces principes aquilegensis diocesis quondam domini et barones, ceteros denique curiales et benedicti de nobilli prosapia liberorum alios habiles in duello iuxta illud: natus. “Imperatoriam mayestatem non sollum armis decoratam” etc. Nec quisquis in Florius foroiuliensis de liberis de ciui- volumine presenti falssam rem aut erro- dato austrie aquilegensis diocesis, quon- rem non permisctum credat opositum, dam domini benedicti progenitus, cunctis quoniam ambigua resecando, sollummo- ludo armorum intendere uolentibus pede- do uisa et a me probata et inuenta descri- stribus sceu equitibus salutem in domino buntur. Incipiamus itaque intencionem et optatorum prosperum euentum. Cum a nostram exponere cum omnipotentis primordio iuuentutis appetitu naturali ad auxilio, cuius nomen sit benedictum et belicosos actus fuerim inclinatus, me collaudatum in seculla. Amen. monuit per processum etatis industria ad plurima huius artis ingenia capescenda, uelut ensis, lançee, dagardi nec minus “Inizia il libro del duellare e del bat- brachii ludendi pedester vel equester: tersi chiamato Fiore dei duellanti in quorum omnium deo dante plenariam armi e senza, a cavallo e a piedi, com- notitiam sum adeptus expertorum magi- posto da me Fiore dei Liberi di strorum exemplis multifariis et doctrina Cividale d’Austria della diocesi di ytalicorum ac alamanorum et maxime a Aquileia, figlio di Messer Benedetto magistro Johane dicto suueno, qui fuit della nobile casata dei Liberi.” scholaris magistri Nicholai de toblem mexinensis diocesis, ac etiam a pluribus “Fiore friulano dei Liberi di Cividale principibus, ducibus, marchionibus et d'Austria della diocesi di Aquileia, comitibus et ab aliis innumerabilibus et figlio di Messer Benedetto, a tutti colo- diuerssis locis et prouinciis. ro che volessero apprendere il maneg- Jam uero declinante huius exercicii pro- gio delle armi a piedi e a cavallo posito, ne forte tantum milicie iochalle augura salute nel Signore e il buon negligenter deperiret, quod equidem in esito di ogni impresa. Poichè sin dal- gueris uel alio quolibet tumultu peritis l'adolescenza per desiderio naturale uiris prestantissimum subsidium elargi- fui portato verso la pratica del com- tur, disposui librum conponere prelibate battimento, mi adoperai con zelo, col artis utilliora concernentem, uarias in eo passare degli anni, ad apprendere i pingendo figuras et exemplo ponendo, molti segreti di quest'arte, cioè del quibus inuasionum modis defensionum battersi con la spada, la lancia, la ue pariter et astutiis uti possit armiger daga, oltrechè disarmati, a piedi e a siue pugil. Quicunque ergo generosi cavallo: di tutto ciò grazie a Dio io ho animi hoc nostrum opus inspesserit, ottenuto cognizione da svariati inse- quoddam quasi thesaurum dilligat et gnamenti e lezioni di esperti maestri recondat, ne quando inter rurales nullate- italiani e tedeschi, in particolare dal nus propaletur: ipsos enim obtusi senssus Maestro Giovanni detto Suveno che fu et agilitati ineptos ac ut iumenta honori- discepolo di Nicolò di Toblem della 4 diocesi di Metz, oltrechè da molti stria che fo de meser benedecto de la principi, duchi, marchesi, conti e da casada de i liberi da premergiago aquesta innumerevoli altri, in diversi luoghi e glosa la qual tracta in facto de armiçar e province. E dunque, discostandomi de conbatere a corpo a corpo: zoè lança da questo esercizio pratico, affinchè açça spada e daga e abrazare a pe e a tale disciplina marziale, che in guer- cauallo in arme e sença arme e d'altre ra e in qualsivoglia altro scontro cosse che apertene ad armeçar. E de tute offre un validissimo aiuto agli uomi- queste cosse noy faremo li remedij e li ni esperti, non vada negligentemente contrarij, si che un siguirà l'altro. E que- perduta, ho stabilito di scrivere un sta presente glosa reciterà tuto nostro libro concernente le cose più utili e sauer e nostra intencione de tuto quello raffinate di tale arte, dipingendovi che noy auemo ueçudo de multi magistri figure e ponendovi esempi, grazie ai e scholari e armeçaduri e duchi, principi, quali l'armato o il lottatore possa marchesi, conti, chaualieri e schuderi e servirsi parimenti di sistemi ed astu- de altri innumerabilli homeni de diuersse zie per l'attacco e la difesa. Inoltre, prouincie e anchora cosse trouade da chiunque di animo nobile studi que- noy: anchora serano guardie de tute arme sta nostra opera, ne abbia cura e la e zoghi e couerte e feride e prese e liga- conservi come un tesoro, affinchè dure e roture e dislogadure de braçi e non venga divulgata tra i contadini: gambe e torsion e lesion e in li lochi più questi infatti il Cielo generò ottusi, perigolusi, segondo che lo maysterio de questa arte uolle; chè male se pò tener a goffi e adatti solo ai lavori pesanti mente sença libri e scriptura sì longissi- come le bestie da soma. Perciò biso- ma arte e non serà çamay nesun bon gna allontanare questi da tal prezio- scholar sença libri: guarda como porà sa e segreta scienza, e, al contrario, essere bon magistro; chè io predito fior ò ad essa avvicinare re, duchi, princi- ueçudo mille chiamati magistri che non pi, baroni, e gli altri nobili autoriz- sono de tuti loro quatro boni scholari e de zati a battersi in duello: "La Maestà quilli quatro boni scholari non seria uno Imperatoria non è decorata solo bon magistro. la qual supradita glosa è dalle armi" etc. E che nessuno creda fata cum tuto lo nostro sauer sopra uno che in questo volume vi siano concet- libro isturiado de figure depento sopra lo ti falsi o errati, poichè, eliminando qualle andarano aqueste glose e rubriche le ambiguità, vi sono descritte solo le de numero in numero. E le dicte figure tecniche da me create, viste o prova- dipente serano diuisade; cum zo sia cossa te. Cominciamo dunque ad esporre il che li magistri che comenzano lor çoghi nostro lavoro con l'aiuto portarano per insegna una corona d'oro in dell'Onnipotente, il cui Nome sia testa e li lor scholari che siguirano lor benedetto e lodato nei secoli. Amen.” çoghi portarano una lista d'oro soto el zenochio e li magistri che serano contra- rij de li altri magistri hauerano corona Alter Prologus d'oro in testa e diuisa d'oro soto lo zeno- De mille quatrocento e noue a di . X . chio; e sopra ogni çogho la sua glosa, la de lo mese de febraro fo principiada de qual sopradicta glosa e anchora lo libro mi Fior furlano de i liberi de Ciuidal d'o- istoriado de figure dipento è fato appeti- 5 cione de lo Illustro et Excelso Meser li primi .iij. magistri çogano de parte Nicholò Signor Marchese de la cità de drita, li altri tri che segueno zogano de ferara e de la cità de modena e de parma parte stancha. (IPoy trouariti duy re cum e de reço citade. In la qual glosa parlare- due spade che spetano che illi sia lançade mo cum tuto nostro sauer. E prima dire- lançe e spade e spetano le proprie guardie mo de abraçar a pe e poy de li altre cosse che se deno aspetar. (IPoy trouariti duy de armiçar, segondo che uoy uederiti per duy modi como se pò desferar uno dipento e ordenato per lo dicto fior. E si che sia inferà cum una lança. (IPoy troua- començaremo a lo abraçar al nome de dio riti uno homo cum septe spade adosso e de meser sant çorço bon chaualier. Lo cum .iiij. figure intorno; e si se porà abraçar uole .vij. cosse: zoè forteça pre- uedere zò che à a significar le dicte figure steça de pie e de braci e prese auantaçade e le dicte spade. (IPoy trouariti .vj. magi- e roture e ligadure e percusion e lesion, stri incoronadi cum vj spade e uno non segondo che uoy uederiti in le figure porta la spada che fa l'altro e lì uederiti dipente; e masimamente in çoghi che se per che caso ne una è diuisa da l'altra. guadagnano le prese zaschun cum suo (IPoy uederiti .xij. magistri incoronadi sauer e cum sua malitia. Chè zoghi che se uno dredo l'altro, li quali magistri stano piglia de concordia, le prese se fa d'amo- in le guardie de la spada. (IPoy trouariti re e non da ira. E sopra l'arte de l'abraçar duy magistri incrosadi che comença uno che se fa a guadagnar le prese tal uolta se ferire de çogho largo in la golla del con- fa da ira e alguna uolta per la uita e sono pagno. (IPoy trouariti duy altri magistri prese e zoghi che non se pò çugar de cor- incoronadi che hano tri zoghi de zogho tesia, anche sono çoghi pericolusi da largo. (IPoy trouariti uno altro magistro çugar. E sopra quello tractaremo li çoghi incoronado che ha dodexe scolari che auantaçadi e più forti e quilli che più beso- fano soy zoghi e lo primo zogho si è lo gnano in arme che sença per più deffesa colpo de lo uilano. (IPoy dredo de quisti . de lo homo e più segurtade e faremo sì xij . zoghi trouariti uno contrario che che leçeramente se porano intendere per le mete la punta in lo uolto a lo conpagno. parole scripte e per le figure dipente. (IPoy trouariti .ij. magistri incoronadi che E principiamo prima de abraçar a pe a sono incrosadi a meça spada, li quali guadagnar le prese e anchora prese facte magistri pono far tuti li zoghi che segue- de concordia.