Studii Su La Storia Di Sicilia
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EDIZIONE NAZIONALE DELLE OPERE E DEI CARTEGGI DI MICHELE AMARI Studii su la storia di Sicilia dalla metà del XVIII secolo al 1820 a cura di Amelia Crisantino 15** Studii su la storia di Sicilia dalla metà del XVIII secolo al 1820 EDIZIONE NAZIONALE DELLE OPERE E DEI CARTEGGI DI MICHELE AMARI ACCADEMIA NAZIONALE DI SCIENZE LETTERE E ARTI - PALERMO EDIZIONE NAZIONALE DELLE OPERE E DEI CARTEGGI DI MICHELE AMARI Collana diretta da Orazio Cancila Volumi pubblicati 1. Antonino Marrone, Repertorio della feudalità siciliana (1282-1390), 2006, pp. 560 I SERIE (ARABISTICA) 2. Antonino Giuffrida, La Sicilia e l’Ordine di Malta (1529-1550). La centralità della 1. - Epigrafi (edili, sepolcrali e domestiche) periferia mediterranea, 2006, pp. 244 a cura di F. Gabrieli, S.F. Flaccovio editore, Palermo, 1971 3. Domenico Ligresti, Sicilia aperta. Mobilità di uomini e idee nella Sicilia spagnola – – 2. - Sulwan al-muta’ di Ibn Zafer (secoli XV-XVII), 2006, pp. 409 a cura di P. Minganti, S.F. Flaccovio editore, Palermo, 1973 3. - Biblioteca arabo-sicula (testo arabo) 4. Rossella Cancila (a cura di), Mediterraneo in armi (secc. XV-XVIII), 2007, pp. 714 a cura di U. Rizzitano, Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti, 5. Matteo Di Figlia, Alfredo Cucco. Storia di un federale, 2007, pp. 261 Palermo, 1988 6. Geltrude Macrì, I conti della città. Le carte dei razionali dell’università di Palermo 4. - Biblioteca arabo-sicula (versione italiana) a cura di U. Rizzitano, Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti, (secoli XVI-XIX), 2007, pp. 242 Palermo, 1997-98 7. Salvatore Fodale, I Quaterni del Sigillo della Cancelleria del Regno di Sicilia (1394- 1396), 2008, pp. 163 II SERIE (MEDIEVISTICA) 8. Fabrizio D’Avenia, Nobiltà allo specchio. Ordine di Malta e mobilità sociale nella 1. - La guerra del Vespro Sicilia moderna, 2009, pp. 406 a cura di F. Giunta, S.F. Flaccovio editore, Palermo, 1970 2. - Studi medievistici 9. Daniele Palermo, Sicilia 1647. Voci, esempi, modelli di rivolta, 2009, pp. 360 a cura di F. Giunta, S.F. Flaccovio editore, Palermo, 1970 10. Valentina Favarò, La modernizzazione militare nella Sicilia di Filippo II, 2009, pp. 288 3. - Tardi studi di storia arabo-mediterranea 11. Henri Bresc, Una stagione in Sicilia, a cura di Marcello Pacifico, 2010, pp. 792 a cura di F. Giunta, Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti, 12. Castelbuono medievale e i Ventimiglia, Palermo, 1986 Orazio Cancila, 2010, pp. 280 4. - Un periodo delle istorie siciliane del secolo XIII 13. Vita Russo, Il fenomeno confraternale a Palermo (secc. XIV-XV), 2010, pp. 338 a cura di R. Giuffrida, Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti, 14. Amelia Crisantino, Introduzione agli “Studii su la storia di Sicilia dalla metà del Palermo, 1988 XVIII secolo al 1820” di Michele Amari, 2010, pp. 368 III SERIE (RISORGIMENTALE) 15. Michele Amari, Studii su la storia di Sicilia dalla metà del XVIII secolo al 1820, 1. - Discorsi e documenti parlamentari (1862-1882) 2010, pp. 800 a cura di R. Giuffrida, Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti, 16. Studi storici dedicati a Orazio Cancila, a cura di A. Giuffrida, F. D’Avenia, D. Palermo, 1989 Palermo (in preparazione) 2. - Studii su la storia di Sicilia dalla metà del XVIII secolo al 1820 17. Scritti per Laura Sciascia, a cura di M. Pacifico, M.A. Russo, D. Santoro, P. a cura di A. Crisantino, Associazione Mediterranea, Palermo, 2010 Sardina (in preparazione) IV SERIE (CARTEGGI) 1. - Lettere di Reinhart Dozy a Michele Amari I testi sono consultabili (e scaricabili in edizione integrale) nella sezione Quaderni a cura di A. Borruso, Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti, del nostro sito (www.mediterranearicerchestoriche.it). Palermo, 1999 EDIZIONE NAZIONALE DELLE OPERE E DEI CARTEGGI DI MICHELE AMARI Studii su la storia di Sicilia dalla metà del XVIII secolo al 1820 a cura di Amelia Crisantino 15** ACCADEMIA NAZIONALE DI SCIENZE LETTERE E ARTI - PALERMO Quaderni – Mediterranea. Ricerche storiche 15 ISSN 1828-1818 Collana diretta da Orazio Cancila Comitato scientifico: Walter Barberis, Pietro Corrao, Domenico Ligresti, Aurelio Musi, Walter Panciera, Alessandro Pastore, Luis Ribot García, Angelantonio Spagnoletti, Mario Tosti Amari, Michele <1806-1889> Edizione nazionale delle opere e dei carteggi di Michele Amari. – Palermo: Accademia nazionale di scienze lettere e arti. - v. 1. Amari, Michele – Opere – Edizioni nazionali. 945.80833092 CCD-22 SBN Pal0082632 Studii su la storia di Sicilia dalla metà del 18. secolo al 1820 / Michele Amari; a cura di Amelia Crisantino. – Accademia nazionale di scienze lettere e arti: Associazione Mediterranea, 2010. (Quaderni Mediterranea. Ricerche storiche; 15) ISBN 978-88-902393-5-9 1. Crisantino, Amelia <1956-> CIP – Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace” 2010 © Associazione no profit “Mediterranea” - Palermo on line sul sito www.mediterranearicerchestoriche.it [ IV ] 1. [La guerra civile] 1 [f. 757] Gli avvisi della nostra rivoluzione erano giunti in Napoli la sera del 19 per la barca che portava il fuggente Naselli. Orrendi si sparsero dapprima per la città: fiamme e ferro aver di- strutto mezza Palermo tutti i napoletani essere stati scannati fin le donne e i fanciulli; per poco non dissero che li avevamo man- 2 giato vivi. Intanto i siciliani di Napoli mossi dallo stesso pensiero nostro avean ricusato di giurare la costituzione di Spagna che in quel modo offendeva i nostri dritti1; e la ricusa, le nuove di Pa- lermo in quelle caldezze anzi ebbrezze d’orgoglio e di gioia mos- sero tanto i napoletani che voleano dare addosso ai nostri2. 3 Bisognò il governo impedire il pazzo eccidio assicurando che i Napoletani / [f. 758] fossero stati qui rispettati3. Le parole dei na- poletani che seguiano Naselli meno interessati di quella bestia a magnificare i casi di Palermo, rassicurarono un poco gli animi; gli altri che di lì a poco tornaron da Palermo Camillo [recte: Domenico] Montone, Sabatelli, Santorelli con lealtà fecero fede 4 della ricevuta ospitalità, anzi della affezione e gentilezza nostra. I legni tornati con Bausan4 riferivano lo stesso; e tra per questo e pel giuramento alla Costituzione di Spagna al quale furono volon- tariamente costretti i siciliani abitanti in Napoli camparono aspri trattamenti. L’è da notare che questo giuramento dei Siciliani si esigeva con grandissima insistenza e i napoletani vi faceano un gran caso. Gli Intendenti delle provincie di Napoli ebbero carico 1 barca che] che in interl. 2 nuove] dopo parola cassata 456 Studii su la storia di Sicilia dalla metà del XVIII secolo al 1820 di farlo prestare ai siciliani che si trovassero nelle loro giurisdi- 5 zioni. In somma i napoletani né per ombra metteano in dubbio né in esame che l’indipendenza potesse essere un dritto; che i regni potessero esser due diversi; che i siciliani / [f. 759] potes- sero aver qualche ragione a non esser provincie o colonie loro; che la legge degli 8 dicembre 1816 potesse essere arbitraria ed ingiusta; che la novella costituzionale unità potesse anche var- care di molto i limiti assegnati in quella medesima legge nulla, e 6 invalida. Essi credeansi signori della Sicilia: credeano che doves- simo ringraziarli della comunicata civiltà: si credeano sottentrati (come di qui fu rinfacciato in alcuna memoria del 1821) sotten- trati in tutti i dritti del Re vinto da loro. Le leggi del quinquen- nio, il Congresso di Vienna eran validissimi atti in quanto ten- desse alla unione de’ due Regni ed alla mancipazione della Sici- lia, erano dispotici e nulli, e iniqui in quanto si opponeva alle 7 loro brame. I napoletani sono paurosi, e però insoffribili quando hanno il dominio, futili, e magnificatori strabbocchevoli delle cose. Nella loro boria non si risparmiavan / [f. 760] pie villanie agl’indipendenti uomini barbari messi su dagli aristocrati e dal clero superstizioso, illusi con vane brame contrarie ai veri inte- ressi alla vera gloria (di Napoli) sospinti al sangue ed alle rapine5. 8 A stringer tutte le parolone che si dissero e stamparono allora e poi in Napoli intorno la nostra rivoluzione è: che la Sicilia parea loro troppo ricca e forte preda per lasciarla; che accecati dall’in- teresse mettean da canto la giustizia anche in quelle caldezze di bruteggiamenti, o non la vedeano: che faceano ogni opera per di- viderci e raggirarci, adulando Messina e Catania e adoperando 9 tutte le male arti de’ tiranni. Così sono ridicole dal canto loro, ma rincrescevoli e peggio che rincrescevoli dal canto de’ traditori della Sicilia que’ ricambi d’articoli di giornali, di manifesti e d’in- dirizzi con cui i napoletani lodavano Messina e Catania dello zelo / [f. 761] per la Costituzione non macchiato da disordini, e quelle due città si protestavano costituzionali, e parteggianti per l’u- nione del Regno e l’ubbidienza alle leggi napoletane6. Noi ritorne- remo più innanzi a questo rincrescevole argomento. Notisi per 10 ora che questi eran gli umori dei napoletani. Nei quali al tutto concorreva il Governo sì perché allora esso era nelle mani dei co- stituzionali sì perché dal 1815 a questa parte non ha fatto che 8 e poi] segue parola cassata IV. 1. La guerra civile 457 parteggiare contro la Sicilia qualunque fosse il re, qualunque i ministri, qualunque l’ordine dello Stato. Però il Governo inten- deva a questo: si sforzava dapprima a ritirarci ai suoi voleri coi soliti perdoni e con le parole; creava luogotenente don Ruggiero 11 Settimo; mandava il manifesto e i legni. Ma ritraendo non essere il nostro tumulto effimero, e persistere Palermo nel suo propo- sito tentarono nuovi / [f. 762] consigli. Naselli era stato già depo- sto d’uffizio: per decreto del 29 Luglio fu surrogato a lui Scaletta messinese7: lodi e favori s’incominciarono a largire a Messina ed a Catania, la prima era lusingata con la sede del Governo e si credea capitale.