P. Umberto Fasola. Cultore Dei Santi
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09regazzoni.qxd:03zambarbieri.qxd 30-05-2018 14:21 Pagina 271 MAURO M. REGAZZONI P. UMBERTO FASOLA. CULTORE DEI SANTI Quando il 20 dicembre 19481 p. Umberto M. Fasola (1917-1989) subentrò a p. Fausto M. Codato (†1989)2 nell’ufficio di Postulatore Generale, aveva 31 anni e solo da pochi anni era professo solenne dei voti religiosi (1941) ed era stato ordinato sacerdote (1942). Da parte sua padre Codato, che aveva ricoperto tale ufficio dal 9 dicembre 1940, non attendeva altro che un successore per lasciare un ufficio in cui per sua stessa ammissione sentiva di non poter dare molto. Di fatto, nella relazione da lui fatta nel corso del Capitolo Generale del 1946, riconosceva che nel sessennio appena concluso le cause dei barnabiti non avevano fatto alcun notevole e decisivo progresso, attribuendone la causa alla propria inesperienza, impreparazione e poco slancio, e al «naturale lento andare dei processi di canonizzazione, che a piccoli, talvolta impercettibili, passi procedono verso la loro meta» e mettendo in rilievo come il vero ed 1 Cfr. in Archivio Storico Barnabiti Roma [d’ora in poi ASBR]: Minute dei Cancellieri Generali delle Consulte Generalizie, q. V, f. 22. 2 Nato a Milano il 18 ottobre 1902 da Vittorio Codato (†1914) e Maria Zardironi entrambi di origine veneziana, Fausto Codato frequentò le scuole elementari a Lecco e a Rimini dal 1908 al 1912 a causa della professione del padre, che era gestore presso le ferrovie statali. Nel 1912 passò a Cremona, dove iniziò i corsi di ragioneria e prese a frequentare l’oratorio della chiesa di S. Luca dei Barnabiti. Alla morte del padre si trasferì con la famiglia a Mestre e iniziò a lavorare fino al servizio militare. Nel 1925 intraprese il cammino di consacrazione sotto la guida di un sacerdote e nel 1926 decise di entrare in congregazione a Cremona. Fu inviato al collegio S. Cuore di Voghera, dove attese agli studi ginnasiali e liceali. Accettato in congregazione nel collegio di S. Maria al Carrobiolo di Monza il 1° dicembre 1932, ricevette l’abito religioso poco dopo e fece il noviziato, professando i voti religiosi semplici il 25 dicembre 1933. Fu trasferito a Roma nel collegio dei SS. Biagio e Carlo ai Catinari per la teologia e ricevette il 28 ottobre 1934 la tonsura, l’11 novembre dello stesso anno i primi due ordini minori (ostiariato e lettorato) e il 22 dicembre successivo gli altri due ordini minori (esorcistato e accolitato). Nell’estate del 1936 fu a Monza per prepararsi alla professione solenne, che fece il 25 ottobre, e poi rientrò a Roma, dove fu ordinato suddiacono il 1° novembre dello stesso anno, diacono il 29 novembre e sacerdote il 19 dicembre. Fu assegnato alla comunità della Curia Generalizia, dove svolse le funzioni di cancelliere e aiutante economo, poi di economo e rappresentante legale, e il 9 dicembre 1940 divenne postulatore generale. Lasciato l’ufficio nel 1948, rimase nella Curia Generalizia fino alla morte, avvenuta il 17 febbraio 1989. Cfr. «Barnabiti» (1989), pp. 50-52. 09regazzoni.qxd:03zambarbieri.qxd 30-05-2018 14:21 Pagina 272 272 Mauro M. Regazzoni [2] effettivo postulatore fosse stato p. Luigi M. Manzini (†1968), impossibi - litato a esserlo anche di nome per il ruolo di consultore che aveva all’interno della Congregazione dei Riti. Il postulatore generale chiudeva la relazione con la richiesta di essere dispensato da tale ufficio3. Tuttavia, dovette attendere ancora due anni, per vederla esaudita. Nella relazione P. Codato aveva preso in esame solo le cause “inter- ne”, ossia quelle dei barnabiti promosse dalla congregazione, delle quali la più importante era senza dubbio quella del b. Francesco Saverio Maria Bianchi (1743-1815)4, perché era ormai prossima al traguardo della cano- nizzazione. Le altre cause erano quelle di: Antonio Maria Pagni (1556-1624)5, Bartolomeo Canale (1605-1681)6, Raimondo Recrosio (1657-1732)7, Fran- cesco Maria Castelli (1752-1771)8 e Fortunato Maria Redolfi (1777- 3 La relazione venne letta nel corso della Sessione VIII del Capitolo Generale il 20 agosto 1946. Cfr. Acta Capituli Generalis Congregationis Clericorum Regularium Sancti Pauli 1946, P. I, pp. 19-20; P. II. Allegati, n. 6, in ASBR. 4 Cfr. A.M. BARAVELLI, Vita del venerabile servo di Dio Francesco Saverio M. Bianchi sacerdote della Congregazione dei Chierici Regolari di S. Paolo volgarmente detti Barnabiti, Roma 1863; P. RUDONI, Virtù e meraviglie del venerabile Padre D. Francesco Saverio Maria Bianchi Bernabita di Napoli, Milano 1823; P. TOZZI, Vita del b. Francesco Saverio M. Bian- chi, Milano 1893; F.M. SALA, L’Apostolo di Napoli. S. Francesco Saverio Maria Bianchi. Sacerdote Barnabita, Roma 1951. 5 Cfr. F. GIALDINI, Vita del Servo di Dio P. Antonio Pagni da Pescia, Roma [1895]; L. MANZINI, L’Apostolo di Pescia. P. Antonio M. Pagni, Roma 1941; G. CAGNI, Il P. Antonio Pagni, la Congregazione dell’Annunziata di Pescia e i Barnabiti, in «Barnabiti Studi», 23 (2006), pp. 7-157. 6 Cfr. G.M. GRASSINI, Vita del V.P.D. Bartolomeo Canale, ms, in “Archivio Storico dei Barnabiti a Milano SS. Barnaba e Paolo”; L.M. LEVATI - I.M. CLERICI, Menologio dei Barnabiti, vol. I, Genova 1932, pp. 307-320; S. PEZZELLA, Bartolomeo Canale, in Dizionario biografico degli italiani [d’ora in poi DBI], 17, Roma 1974, pp. 684-686; M. REGAZZONI, Un maestro dello spirito: il barnabita Bartolomeo Canale, in «Eco dei Barnabiti», 1 (2001), pp. 18-23; ID., Cinque e Seicento. L’epoca delle Riforme e della Controriforma, in P. ZOVATTO (ed.), Storia della spiritualità italiana, Roma 2002, pp. 383-384; F. LOVISON, “Venerabili” pellegrinaggi. P. Bartolomeo Canale “piccolo grande riformatore”, in «Eco dei Barnabiti», 3 (2014), pp. 32-41. 7 Cfr. P. GRAZIOLI, Praestantium virorum qui in Congregatione Santi Paulli vulgo Barnabitarum memoria nostra floruerunt vitae, Bononiae 1751, pp. 70-124; G. COLOMBO, Profili biografici di insigni Barnabiti, Lodi 1871, pp. 142-144; L.M. LEVATI, Vescovi barnabiti che in Liguria ebbero i natali o la sede, Genova 1909 (imprim. 1910), pp. 451-533; L.M. LEVATI - G.M. CALZIA, Menologio dei Barnabiti, vol. V, Genova 1934, pp. 135-148; L. MANZINI, Il teologo del Divino Amore. Mons. Raimondo Recrosio, Barnabita, Vescovo di Nizza dal 1727 al 1732, Roma 1938; P. RISSO, Dio è amore. Profilo biografico di Raimondo Recrosio, teologo dell’amore divino (1657-1732), [Roma] 1985. Vedere inoltre: R. RECROSIO, Ordo amoris, seu Teologia ethico-theorica. Ex maximo et primo dilectionis mandato noua metodo disposita, 2 voll., Milano 1719-1722; P.A. Cavalleri (a cura di), Sentimenti di compunzione del servo di Dio Raimondo Recrosio chierico regolare di S. Paolo e vescovo di Nizza, Vercelli 1786 [nel 1788 raggiunse la sesta edizione]. 8 Cfr. P. RUDONI, Virtù e meraviglie del venerabile Padre Francesco Saverio Maria Bianchi Bernabita di Napoli, Milano 1823; F.S.M. BIANCHI, Vita del venerabile Francesco Maria Castelli, chierico professo Barnabita, Bologna 1875; L. FERRARI, Le Vénérable serviteur 09regazzoni.qxd:03zambarbieri.qxd 30-05-2018 14:21 Pagina 273 [3] P. Umberto Fasola. Cultore dei Santi 273 1850)9. Tuttavia, nessun accenno era stato fatto a Carlo Bascapè (1550- 1615) e a Giacobbe Priscolo (1761-1853)10, perché le loro cause erano col- locate da parecchio tempo tra quelle cosiddette “silenti”. Inoltre, padre Codato ventilò l’opportunità di abbandonare totalmente la causa del Castelli, nonostante fosse stata ripresa solo qualche anno prima dalla pietà e devozione personale del suo predecessore — il p. Luigi M. Fontana (†1942)11 —, per interessarsi alla bella figura di p. Cesare M. Barzaghi (1863-1941)12, deceduto appena cinque anni prima, al fine di promuover- ne al più presto ed efficacemente il processo diocesano. Il postulatore generale, però, aveva tralasciato di trattare anche altre due cause, che potremmo definire “esterne”, ossia affidate ai Barnabiti da altri istituti religiosi o realtà ecclesiali, la cui assunzione era da attribuirsi sempre al padre Fontana. Una era quella della fondatrice delle Figlie della Divina Provvidenza, sr. Maria Elena Bettini (1814-1894), che, avviata nel 1936, aveva ottenuto il decreto super scriptis il 22 novembre 1939; e l’altra era quella di sr. Maria della Passione (Maria Grazia Tarallo) (1866-1912), delle Crocifisse Adoratrici di Gesù Sacramentato (il nome venne mutato nel 1978 in “Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia”), il cui processo ordinario, istruito per desiderio del cardinale arcivescovo di Napoli Giuseppe Antonio Ermenegildo Prisco (†1923), si era aperto nel 1913 e concluso nel 1918. La ragione della loro assunzione stava nel particolare legame che i due istituti femminili avevano con i Barnabiti; infatti, se la de Dieu François-Marie Castelli, clerc profés barnabite, Paris 1885; A.M. PAGNONE, Vita del venerabile Francesco Maria Castelli, chierico professo Barnabita, Torino 1887; L.M. FONTANA, Compendio della vita del Venerabile Francesco M. Castelli, barnabita, Pompei 1913; F. SALA, Fiore del Vesuvio. Francesco M. Castelli Chirico Barnabita, Napoli 1965; R. MORRA, Ven. Francesco Maria Castelli. Un giovane santo, Napoli 2006. 9 Cfr. I. GOBIO, Vita del padre Fortunato Redolfi, Milano 1860; E. GALLIZIA, P. For- tunato Redolfi, Milano 1890; L.M. LEVATI - A.M. MACCIÒ, Menologio dei Barnabiti, vol. IV, Genova 1933, pp. 82-91; R. SIMONI, Padre Fortunato Redolfi Barnabita. Apostolo della gioventù, Monza [s.d.]. 10 Cfr. G. DE RUGGIERO, Il Servo di Dio P. Giacobbe Priscolo Barnabita, Napoli 1922. 11 Nel 1904 divenne direttore spirituale delle Angeliche di s. Paolo in Napoli e dal 1902 al 1912 lo fu anche di sr. Maria della Passione D.N.I.C. (Tarallo) delle Crocifisse Adoratrici, di cui fu nominato postulatore diocesano nel processo di beatificazione e canonizzazione, istruito nel 1913. Nel 1922 fu destinato al collegio di S. Giuseppe a Pontecorvo, ma a causa della salute dovette risiedere nel collegio Bianchi.