BIMESTRALE di TURSI () città della RABATANA, della DIOCESI e di PIERRO

ANNO II - N°5 SET/OTT 2005 - DIRETTORE RESPONSABILE SALVATORE VERDE - DIRETTORE EDITORIALE SALVATORE CAPUTO, SINDACO

SUL TOPONIMO “TURSI”

PROTESTA DEL SINDACO

POLISPORTIVA PANDOSIA TURSI

GEMELLAGGIO CON VALMONTONE

LA PIETRA SANTA

LUTTI: NICOLA RUSSO e ADOLFO FERRARA

PREMIO PIERRO A POPIA

I RICORDI DI CORRADO VENEZIANO E FRANCESCO DʼERRICO

I GIOVANI A COLONIA

CINEMA: GRETA SCACCHI ANTONIO PETROCELLI CLAUDIO SANTAMARIA

LA FESTA DELLA MADONNA DI ANGLONA via Pietro Giannone (foto di Titta DI GIURA, 2005) STORIA N° 5 SET/OTT 2005 Salvatore VERDE N° 5 SET/OTT 2005

SPESSO I NOMI SI ADATTANO BENE ALLE COSE CHE INDICANO RICCARDO DA VENOSA Propongo una inedita ipotesi storica del toponimo “Tursi”, Dunque, due le scuole di pensiero storicamente dominan- con una nuova interpretazione anch’essa di derivazione ti, alternatesi nel tempo, stranamente oppostive nei seco- arabo-saracena. Si è sempre creduto che fosse arabeg- li, riferite o ad una persona o alla torre. Come dire: leg- giante solo il nome “Rabatana”, anticamente: “Arabetana”, genda o realtà costruita. Entrambe ricavate a posteriori e “Arabatana”, “a’Rabbatana”, tradotto con “tana degli ara- sostenute dal mito fondativo di un eroe o dalla simbologia bi”, forse dal latinismo “arabum tana”, più probabilmente fortezza. Sul nome leggendario nulla è dato sapere, tanto da “ribad” o “ribat”, cioè “luogo (di culto?) fortificato” o “cit- che la nebulosità del tempo lo (ha fatto) indica(re) anche tà libera(ta)”. In tal modo, probabilmente, si designava la ti- come potente uomo d’armi, proprietario della zona o mer- pologia di “insediamento-borgo-centro abitato”, poiché di cante, aggiungono altri. Se il discorso “torre” appare inve- “rabat”, in senso letterale “mettere insieme, aggregato”, ce rosimile e senza fondamento, anche il castello reale di di- ne sono diverse in (a si distingue addi- mensioni medie non poteva assurgere nell’immaginazione rittura la saracena dalla “rabata” o “ravata”) e altre nel Me- popolare all’aura nominale e negli stessi signori a forme di diterraneo, per limitarci alle più famose città (due notevo- garanzie assolute, se è vero che nessuna famiglia domi- li Rabat nell’isola di Malta; l’arcinota capitale del Marocco, nante vi abitò stabilmente o a lungo. Inoltre, con maggio- fondata però nel XII secolo; Rabastens-de-Bigorre, negli re aderenza realistica, deve pur significare qualcosa il fat- Alti Pirenei, nel sud della Francia, simile alla nostra pro- to che Tursi non abbia conservato il toponimo “Castel(lo)” nuncia dialettale “rabatèn”, oscillante però con “ravatèn”). o “Torre” (come accaduto in molte parti d’Italia, a Torre a Riteniamo, invece, che pure “Tursi” abbia le stesse origini Mare, Annunziata, Faro, del Greco, Pellice, e altri, per fer- linguistiche, tant’è che la popolazione è detta “tursitana” marci a quelli più noti in Italia, con semplice linearità, sen- (analogo latinismo: “tursi-tana”, cioè “tana di Tursi”?), men- za considerare i parecchi nomi complessi come Porto Tor- tre sarebbe stato lecito attendersi: “tursini”o “tursesi”, op- res, Torricella, Torriglia, Torrita di Siena, ecc.), né assunse pure “turs(i)ensi”, e così via, proprio come oggi chiamiamo nel nome altre presunte caratteristiche geografiche minori, gli abitanti ”rabatanesi”. come “Fosso”, nelle sue innumerevoli varianti altrove note, In sostanza, un insieme di fonti disparate, ma divergenti sui né poteva essere per “Monte” o “Pian(oro)”. In altri termi- tempi e tutte a partire dal X secolo in poi, cioè dopo la per- ni, la precisa straordinarietà del riparo naturale ha sempre manenza dei Saraceni in loco, ha ricavato la denominazio- prevalso comprensibilmente nell’immaginario delle popo- ne da “Terra di Turco”, prima di “Turci” e “Turcico”, sup- lazioni che si rifugiarono nel quartiere della Rabatana, sor- posto fondatore del castello forse al tempo dei Goti (fine V to prima e sviluppatosi successivamente con evidenti limiti sec.), dal quale deriverebbe la “Terra di Turcico”, poi “Tur- di territorio. D’altronde, è risaputo che Tursi fosse notissi- sikon”, capitale del Tema di Lucania dei Bizantini, quindi mo già dall’antichità per essere stato un invidiabile luogo “Turcicus”, “Tursico” (anche “Terra di Tursico”) oppure naturalmente fortificato ed inespugnabile, con i suoi ripidi “Tursio”. Altri l’attribuiscono a “Turris”, riferendosi alla tor- burroni a contornare il triangolare lembo di collina sul qua- re (del castello o in forma singola); nella stessa scia anche le era situato il castello, che dominava le valli dei navigabi- la derivazione da “Turrito” o “Torre di Turrito”, ovvero dal li fiumi e Sinni. greco “Torre”, ovvero “Torcia” o “Torsia”, anche nel senso Al contempo, contrariamente a quanto avvenne in tante di argini per le piene invernali, mentre nel volgare antico si parti d’Italia, rispondendo a delle logiche di psicologia so- ritrova “Tursico”, “Torre di Tursico”. ciale e religiosa, non si inclusero nella dominazione neppu-

Panoramica della Rabatana di Tursi 2 3 N° 5 SET/OTT 2005 N° 5 SET/OTT 2005

re gli evocativi “Santo” o “Madonna”, e anche questo non le di collegamento-piccolo corso fluviale” (da notare pure può essere casuale, nonostante la millenaria Diocesi di An- che nessun centro abitato italiano porta nella denominazio- glona di rito latino nel territorio tursitano, che domina(va) il ne “canale”), poi “Tursàq” (come in Iraq, al confine centra- Metapontino, nel Golfo di Taranto (esattamente come il va- le con l’Iran, dove esiste pure “Turshiz”, in precedenza an- sto territorio sardo di Anglona, che ingloba il Turritano in che “Torshiz”, nel nord-est, variante dell’odierna Kàshmar) provincia di Sassari, nell’entroterra del Golfo dell’Asinara: e infine Tursah, potendosi anche congetturare un innesto una casualità che andrebbe indagata a fondo). linguistico dei due ceppi terminologici. In tutto questo dualismo, la principale e stranissima singo- Centro vescovile di prima grandezza, Tursi non poteva es- larità deriva dalla totale mancanza di riferimenti alla pre- sere (stato) esente da un duro scontro di religione, con la senza araba, con certezza tra la metà dell’800 e del X se- definitiva vittoria della Chiesa di Roma su quella d’Oriente colo, con molti ripetuti ritorni fino al ‘500. Perché escludere e sull’Islam, poi sapientemente occultato. Il nome più lati- il collegamento a livello lessicale, semantico e concettua- nizzabile nelle sue declinazioni trascritte, con facilità mi- le con il nome arabo-saraceno “Tursah”, cioè Tursi? Così metizzabile proprio a causa delle varianti intercorse, e più riportato anche nel 1154 dal massimo geografo arabo del legato alla descrizione del territorio, ha finito con il prevale- tempo Abu ‘Abdallàh Muhammad, noto come El Edrisi, re in un luogo rilevante per la cultura arabo-saracena, che nella sua rappresentazione tolemaica del planisfero (ben manterrà anche la denominazione minoritaria del borgo an- conservato a Oxford). A conferma della positiva fissazio- tico. Insomma, si denominò strategicamente Tursi, tra col- ne nella cultura araba della denominazione (ma nel mon- line (le prime dalla foce) e canale (affluente del Sinni), per do latino proseguì ancora), riferita all’intero insediamento ricordare un importante centro, anche della produzione se- e non solo alla primigenia Rabatana. I grandi Atlanti De greta delle arance (e del cotone), d’importazione araba, a Agostini ci ricordano la derivazione dall’antico arabo “Tu- quel tempo lungimirante fonte di ricchezze, contaminazio- raq” o “Taraq”, “colline-sito collinare”, oppure da “Tur’at” ni e sicurezza. o “Tur’ah” (in Sudan), “qualcosa di scritto antico” o “cana-

Panorama del centro storico

VIOLENTO NUBIFRAGIO DEL 31 AGOSTO

Un telegramma urgentissimo è stato inviato nella serata L’assessore De Marco ha specificato inoltre che: ”le prime stessa del 31 agosto al Prefetto e al Presidente della Pro- operazioni, coordinate dal Comando di Polizia Municipale, vincia di Matera, all’Autorità di Bacino di Potenza, oltre che in collaborazione con gli stessi Vigili urbani, impiegati del al Presidente della Regione Basilicata e ai Dipartimenti re- Comune e con il locale gruppo di volontari della Protezio- gionali Infrastrutture e Mobilità-Ufficio di Protezione Civile ne Civile, prontamente intervenuti, sono state finalizzate al e Agricoltura e Sviluppo Rurale, nonché alla Presidenza ripristino della circolazione fortemente preclusa da mel- del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Protezione Civile ma, fango e detriti, con l’ausilio di mezzi meccanici, men- di Roma. In tal modo, l’assessore comunale all’Agricoltura tre i privati hanno allertato i Vigili del Fuoco, laddove sono Michele De Marco ha notificato loro “quanto si è verificato stati appurati allagamenti”. L’amministratore comunale se- a Tursi, a proposito del maltempo e del violento nubifragio gnala, altresì, “numerosi interruzioni sulle strade provincia- che si è abbattuto nel pomeriggio”. In attesa di preannun- li che collegano le frazioni di Caprarico e Panevino, per la ciati eventuali aggiornamenti in termini di puntuale infor- presenza di melma e fanghiglia in più parti, rivenienti dai mazione dei danni, l’Assessore ha comunicato alle Autori- terreni agricoli confinanti con le strade. Gravi danni si sono tà competenti, che il “violento nubifragio ha coinvolto tutto registrati complessivamente alla rete viaria e alle strutture il territorio Comunale. Ripercussioni maggiori hanno subito connesse ai riporti di terra, mentre sono in corso ulteriori le zone del centro urbano, con gravi danni alle abitazioni verifiche per i danni arrecati all’agricoltura”. 2 e alle strutture pubbliche, compresa la sede municipale”. 3 AMMINISTRAZIONE - POLITICA N° 5 SET/OTT 2005 N° 5 SET/OTT 2005

PROTESTA DEL SINDACO PER LʼESCLUSIONE DAL PROGETTO PILOTA DI RACCOLTA DIFFERENZIATA

Con una dura nota del 25 agosto, inviata al Presidente del- do ragioni dell’immotivata esclusione (allora per una qualche l’ATO Rifiuti, al Presidente della Provincia e al Prefetto di forma di ritorsione politica?!) del Comune di Tursi, ad esem- MATERA e all’Assessore all’ambiente della Regione Basili- pio rispetto al Comune di Montalbano, che non lambisce al- cata, il sindaco Salvatore Caputo ha reagito “con fermez- cun tratto di mare, e soprattutto all’inspiegabile presenza del za e perentorietà all’ennesimo sgarbo istituzionale subito Comune di (autentico miracolo burocratico, dalla comunità tursitana”, relativamente al “ Progetto pilo- di strabismo governativo e di sudditanza territoriale, dicia- ta di raccolta differenziata per il Metapontino (delibera di mo così, verso la Collina materana) che, com’è noto a tutti, Giunta Regionale n. 3.164 del 30/12/2004)”. “Proprio a ma non agli esperti della Regione, poco o nulla ha che ve- causa della gravità”, il Sindaco ritiene di “dover divulgare il dere col Metapontino. In quella sede, tanto il Presidente ATO contenuto integrale” della sua ennesima doglianza. quanto il consesso dei Sindaci presenti accolsero le mie ri- <

DANNI DELLA TROMBA DʼARIA DEL 3 AGOSTO Tursi è stata gravemente danneggiata dalla violenta tromba ritorio di Tursi e più specificatamente nella zona di Capra- d’aria di mercoledì. Dopo i puntuali accertamenti, il sindaco rico e Panevino (già duramente provata dal nubifragio di Salvatore Caputo ha provveduto ad informare ufficialmente maggio). I danni consistono nella caduta di frutti penden- e con tempestività il Ministero delle Politiche agricole e fo- ti (susine, albicocche, pesche, ecc.), prossimi alla raccol- restali, il Presidente della Giunta regionale con l’Assessore ta, e nello sradicamento di alberi da frutta”. “Pertanto”, ha all’Agricoltura e il Prefetto di Matera. Il Sindaco ha ricordato concluso il sindaco Caputo, “si prega di voler attivare, per che “in data 3 agosto, una violenta tromba d’aria ha provo- quanto di competenza, opportune e necessarie verifiche e cato ingenti danni alle colture ed aziende agricole nel ter- sopralluoghi”.

COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA PER ALLOGGIO, OSPITALITÀ E ASSUNZIONE DI EXTRACOMUNITARI

Tramite il Comando della Polizia municipale, il sindaco Sal- è inequivocabile. Infatti: “chiunque a qualsiasi titolo dà al- vatore Caputo ha fatto affiggere dal 24 agosto un manife- loggio ovvero ospita uno straniero o apolide, anche se pa- sto murale per invitare la comunità ad una maggiore corret- rente o affine, o lo assume per qualsiasi causa alle proprie tezza “verso i numerosi cittadini extracomunitari, con i quali dipendenze ovvero cede allo stesso la proprietà o il godi- ognuno di noi quotidianamente si rapporta per vari moti- mento di beni immobili, rustici o urbani, posti nel territorio vi”. Al fine di evitare sanzioni amministrative da 160 a 1.100 dello Stato e non ne dà comunicazione scritta entro le 48 euro, “visto che molto spesso si incorre in violazioni, forse ore alla autorità locale di Pubblica sicurezza, è soggetto per la scarsa conoscenza della specifica legge”, il Sinda- alla sanzione amministrativa”.Per il disbrigo degli adempi- co ricorda l’art. 7 del D.Lgs. n. 286 del 25/7/1998, aggior- menti, ci si può rivolgere all’Ufficio protocollo del Comune. nato con Legge n. 271 del 21/11/2004. In proposito, il testo 4 5 INTERVENTI N° 5 SET/OTT 2005 Giuseppe RAGAZZO N° 5 SET/OTT 2005

GIOVANI: ATTENTI AI PARADISI ARTIFICIALI

Ormai quotidianamente, i mezzi di comunicazione di mas- te complice sono i numerosi mercati, sempre più diffusi e sa danno notizie alquanto allarmanti sulla diffusione degli nascosti, che offrono inizialmente prezzi bassi, per esige- stupefacenti, con un crescendo di serie preoccupazioni in re prezzi più alti quando si è diventata una vittima incallita. tutte le nazioni del mondo e con accentuazioni maggio- Addirittura è stato scoperto che vengono aperte, dai mer- ri nei paesi occidentali. In Italia ed in Europa, il fenomeno canti di morte, linee di credito ai ragazzi, sia maschi che è ormai abbastanza grave, come in tutti gli altri stati ricchi femmine, per un importo fino a duemila Euro, che per di e industrializzati. Gli accordi internazionali di collaborazio- più sono l’anticamera della prostituzione soprattutto per le ne investigativa, preventiva e repressiva, messi in atto da ragazze. E’ terribile pensare che ci sono tanti ragazzi che diversi anni, per contenere il dilagare dell’uso di droghe, scappano di casa e vivono alla giornata, magari commetto- tentando di eliminare un pericolo così grave per la sanità no anche atti illeciti per procurarsi e disporre di una dose di fisica e psichica soprattutto dei giovani, non hanno sostan- allucinogeni per un viaggio che può anche essere senza ri- zialmente prodotto gli effetti sperati, nonostante le Autorità torno, per qualche ora di un paradiso falso ed assurdo che abbiano adottato, di comune accordo, misure drastiche e può portare a morire in qualche angolo di strada. severi controlli, impiegando addirittura forze di polizia par- Certamente anche gli spacciatori sono delle pedine mano- ticolarmente addestrate. Al contrario, l’uso della droga è in vrate da altri che si tengono ben nascosti e magari ben pro- crescita e si diffonde sempre più. tetti :questi sono i veri malfattori , i veri criminali, quelli che Agghiacciante il quadro della situazione che emerge dal guadagnano miliardi, senza avere un minimo di coscienza rapporto della Federset del Lazio. Le statistiche rese note di preoccupazione del numero dei morti, di cui si rendono in questo periodo rischiano di suscitare assuefazione me- in questo modo colpevoli. diatica a queste morti, diventate così frequenti che qua- Essi non si rendono conto quanto devastanti sono gli effetti si non si contano più. Da gennaio ad oggi, solo in Italia, i sulla salute del drogato, i guasti irreparabili che producono giovani deceduti sono stati 593. Dopo gli adulti e i giova- nell’organismo umano: alterazioni organiche, squilibri men- ni, sono sempre più numerosi i giovanissimi (tra gli 11-15 tali, malattie gravissime, come la leucemia e il cancro. Cer- anni, una percentuale che sfiora il 30%), che hanno avuto to è che di droga si può morire. esperienza o si avvicinano a questo mondo di illusione e di In diversi paesi occidentali molti sono i centri organizzati distruzione, forse spinti dalla mera curiosità e dallo spirito e sostenuti anche dalle istituzioni per accogliere le giova- imitativo, o dal gusto del proibito, ovvero dal desiderio di nissime vittime della droga, nella speranza di riuscire a di- mostrarsi spregiudicati, contravvenendo al divieto. Diffici- sintossicarsi e ciò si rende possibile solo se il drogato di- le dire le cause di questo fenomeno. Quasi sempre si ini- spone prima di tutto di una decisa forza di volontà a volersi zia per giuoco, con droghe “leggere”, certi della propria liberare, con la collaborazione di buoni e responsabili edu- capacità di lasciar perdere quando si vuole. Si parte an- catori ed amici. Non è facile come dicono, ma si può uscir- che dall’alcool, ma l’uso più diffuso è lo spinello, non più ne fuori. In tutti i paesi del mondo, oggi più di ieri, si mani- quello che conteneva una piccolissima dose di sostanze, festa la ferma volontà di voler stroncare l’uso e l’abuso di ma il più moderno oggi sul mercato che ha una percentua- stupefacenti, ma il metodo repressivo usato fino ad oggi si le del 15-16% in più di allucinogeno e, quindi, di facile as- è rilevato insufficiente. Oltre alla repressione, altri metodi si suefazione. ritengono necessari mettere in pratica, in particolare quel- L’uso dello spinello o altri tipi di droghe leggere procurano lo della prevenzione. Uno dei mezzi che potrebbe riuscire in un primo momento gradevoli sensazioni, quasi a sentir- efficace è il porre costantemente in evidenza gli effetti de- si finalmente slegati da certe realtà che si disprezza e che vastanti delle droghe, siano esse leggeri che pesanti, sul- non si comprendano, divenendone subito uno schiavo, la salute fisico-psichico, con informazioni da attuarsi in tut- senza possibilità di scampo, perché una volta gustate in- te le scuole, cominciando dalle prime classi delle medie, generano in sè un bisogno acuto irreversibile, così che non mediante cicli di conferenze e pubblici dibattiti, opportu- se né può fare a meno, accelerando la dipendenza. Lo spi- namente organizzati nelle classi superiori. Come pure mo- nello, nel tempo, il più delle volte abbastanza breve, risulta strare tutti gli effetti deleteri e dannosi in sequenze televisi- essere insufficiente e si avverte così il desiderio di cerca- ve nella speranza di produrre l’effetto di un buon deterrente re sensazioni più forti, passando irrimediabilmente all’uso sull’animo dei giovani, cogliendo anche l’opportunità di ri- dell’Hascisc, o marijuana, droghe più pesanti, facendo an- chiedere la collaborazione ad un numero sterminati di tele- che uso di siringhe. Nel mondo della droga va scomparen- spettatori. Evitare possibilmente di proiettare in determina- do anche la siringa, perché l’eroina e cocaina oggi si può te ore del giorno, soprattutto della sera, quando i ragazzi assorbire anche attraverso il fumo e, quindi, di facile ap- non ancora adulti sono davanti ai televisori, dei films osce- provvigionamento. ni, indecenti, scandalosi, che per la maggior parte dei casi, Chi sono i veri responsabili di questa dilagante piaga? Pur- risultano essere ributtanti agli stessi adulti. Da un po’ di troppo solo ed unicamente gli spacciatori di professione tempo la Presidenza del Consiglio ha avviato iniziative del della droga, i quali trovano particolarmente fertile il mondo genere, però non sono costanti e continue. Ma essenzial- dei giovani e giovanissimi, approfittando di quei momen- mente e più di ogni altra cosa è necessario ricorrere alla ti di debolezza che immancabilmente si manifesta nel pe- sensibilità, alla responsabilità attiva e convinta di tutti i cor- riodo della loro adolescenza, rendendoli schiavi per sem- pi sociali, in particolar modo la famiglia e la scuola. pre del loro turpe mercato, imponendo prezzi, tempi e dosi, La famiglia, magari distratta e poco comunicativa con i fi- divenendone vittima di quel godimento illusorio senza cui gli, deve intensificare il dialogo con essi su di un problema non sarà capace di vivere, quasi a ritenere segnata la sua di particolare interesse per la salute dei propri figli, sensi- sorte priva di ogni possibilità di scampo. Particolarmen- bilizzandoli a guardarsi bene ad accettare allettanti offerte, 4 5 ASSOCIAZIONE N° 5 SET/OTT 2005 Polisportiva PANDOSIA TURSI N° 5 SET/OTT 2005

che possono e sono pericolose, con la collaborazione co- L’esperienza, che è poi la conoscenza pratica della vita e stante anche della scuola e perché no delle Parrocchie ed del mondo, insegna, suggerisce e consiglia di apprezza- Oratori organizzati ad accogliere i giovani per trascorrere il re, disporre, assaporare e gustare tutti i doni e i beni che loro tempo libero. il buon Dio ha messo a disposizione dell’uomo, attraverso La mente delle giovanissime generazioni, che si manife- la bellezza e la genuinità di madre natura, con moderazio- sta dotata di capacità intellettiva abbastanza vivace e fan- ne, prudenza, precauzione e a tempo debito, nel dovuto tasiosa, in un libero mercimonio di stampa pornografica, rispetto di determinati principi morali e di comportamen- supportato perché no anche da mezzi televisivi, è facil- to, che regolano la convivenza umana e sociale. E’ neces- mente attratta dalla curiosità di sapere, conoscere e cer- saria, dunque, tanta buona volontà, disponibilità e respon- care. Pertanto i nostri figli se non sono guidati, assistiti da sabilità. Solo se si uniscono gli sforzi di tutti sarà possibile buoni tutori, capaci di dare retti consigli nella fase più de- prevenire e debellare il comune nemico delle giovani gene- licata e critica della loro adolescenza, inevitabilmente ven- razioni, di tanti nostri figli, che tuttora e sempre più rappre- gono imbrigliati in una spirale di mal costume, da cui è senta una dolorosa piaga devastante del mondo giovanile difficile uscirne con molta facilità. I più sicuri garanti, nel- dell’intera umanità. I Giovani occorre che siano sempre vi- la fase di adolescenza, ritenuta di indubbia fragilità giova- gilanti, perché il nemico è sempre in agguato. La lusinga nile, sono e restano in primis i genitori e poi gli insegnan- della droga oggi è presente ovunque, una facile e allettan- ti delle prime scuole inferiori, entrambi rappresentano una te esca pronta ad attirarli e catturarli in un circolo vizioso, giuda certa e responsabile e non possono assolutamente dal quale è veramente difficile uscirne. sottrarsi da un obbligo ed impegno morale che l’umana so- Giovani attenti ai falsi paradisi, quelli illusori e artificiali. cietà affida loro.

NESSUNA RIFONDAZIONE DELLA SOCIETÀ: IL TEMPO DARÀ RAGIONE A CHI CREDE NEGLI IDEALI E VALORI DELLO SPORT E DELLA VITA

L’articolo pubblicato a pag. 41 dello scorso numero (e su te Liguori trasferito a Milano, Crucinio a Rotondella, Cassa- altri quotidiani regionali, anche se in forma diversa), merita via a Genova, Virgallito e Violante infortunati. In breve, con una chiarificazione per sgomberare il campo da equivoci e rispetto verso gli altri calciatori, dell’ottima squadra rimase maliziose quanto anonime allusioni. ben poco. Questa l’eredità sfasciata della nuova societa’. La nuova società è intervenuta nel 2002, quando altre tre Pur di allestire una buona squadra, si tenta subito di con- si occupavano di calcio. La “Polisportiva Tursi” dell’ottimo vincere quelli andati via a ritornare, anche facendo grossi Antonio Padula, ha tirato avanti fin quando il presidente ha sforzi economici (non previsti dalla nuova programmazio- potuto di tasca sua e con il solo aiuto economico dell’onni- ne societaria), invano. Quindi, per mancanza di calciatori presente Antonio D’Alessandro, ma, vistosi solo nel 2001 si inseriscono alcuni giovani emergenti del settore giovani- (altri suoi collaboratori, sulla carta, si erano intanto defila- le (juniores) e si acquistano quattro calciatori dal Bernalda ti), pensò che il calcio fosse si una passione, però non tale che a dicembre vanno via, non trovando l’ambiente giusto. da creare problemi ad altre situazioni. Cosicché, con qual- Con tutti i problemi di percorso, si riuscì solo nell’obietti- che valido dirigente, venne alla determinazione di fare la vo salvezza, ottenendo buoni risultati con il settore giova- fusione con la società “Estudiantes”, presieduta da Nino nile, sempre in crescita. Nel 2003, matura la fusione con la Lofrano, con un bel settore giovanile, da fare invidia alle “Pandosia Tursi” e il presidente Padula, stanco di tanti sa- grandi squadre, iscritta anche al campionato di terza cate- crifici, rassegna le dimissioni. La nuova dirigenza è formata goria (2001), purtroppo con scarsi successi, per mancan- dal dott. Filippo Ragazzo, presidente, suo vice è Luciano za di uomini e di mentalità. C’era poi la “Pandosia Tursi”, Virgallito, Gennaro Cipolla, segretario, Antonio Cosma, presieduta dall’instancabile Luciano Virgallito, il quale, cassiere, Francesco Gallicchio, direttore generale, Filip- pur fra tante oggettive difficolta’, ha portato avanti il cam- po Digno, responsabile stampa, Palermo Filippo, respon- pionato di seconda categoria, ottenendo discreti risultati e sabile tecnico della Prima categoria, Salvatore Cosma, re- onorando sempre lo sport calcistico con serieta’ onesta’ e sponsabile del settore giovanile, Giuseppe Missanelli, professionalita’. Fra le societa’ regnava un clima ostile, non allenatore, Nino Manieri, direttore sportivo, consiglieri: An- c’era un minimo di dialogo e di apertura. Allora, ci siamo tonio D’Alessandro, Filippo Lasalandra, Antonio Prillo, chiesti: e’ questo il messaggio che lo sport vuole dare? Tut- Vincenzo Francolino, Vincenzo Guglielmucci, Antonio t’altro! Si decise di puntare alla triplice fusione, e così nel- Bernardo e Domenico Vinciguerra. Insomma, una gran- l’agosto del 2002 il neo Assesssore comunale allo sport de societa’ calcistica, con obiettivi principali ben precisi: promosse un incontro nella sala consiliare, ottenendo la fu- fare un buon campionato e risultati soprattutto nel settore sione della Polisportiva con l’Estudiantes. Il nuovo sodali- giovanile. Ma, nonostante gli sforzi economici, gli acquisti zio, che aveva sia la squadra di adulti e sia il settore giova- (anche del nuovo abbigliamento sportivo) e i cambi di alle- nile, arrivò dopo che la Polisportiva aveva sfiorato l’ascesa natori, si retrocesse in seconda categoria, con le dimissio- in promozione, nonostante l’ottima squadra: Adduci, Di- ni del presidente e parte della dirigenza, mentre altri cal- gno, Pecora, Bruno V., Santoro, Pancari, Liguori, Vio- ciatori decisero di partecipare al “calcio-a-otto” a Policoro. lante, Virgallito, Tantone, Santamaria, Crucinio, Pipino, In sintesi, rimasero solo quattro dirigenti e pochi giocatori, Cassavia, D’Alessandro, e l’ottimo allenatore Gino Bar- i quali, pur di non far scomparire il calcio locale, decisero betta. Non avendo ottenuto il risultato previsto, tutto si sfa- con passione sportiva e nella sicura convinzione che i frut- sciò e ognuno dei giocatori prese la propria strada: Adduci ti si raccoglieranno col tempo (lasciando crescere e rinvi- 6 e Digno a Montalbano, Santoro e Bruno S. a Policoro, il mili- gorire le tenere pianticelle), di continuare l’avventura della 7 ISTITUZIONE N° 5 SET/OTT 2005 N° 5 SET/OTT 2005

squadra adulta, senza mai perdere di vista il coltivato set- to non molliamo e andiamo avanti, sempre con l’idea che tore giovanile. Con l’assetto societario rinnovato, è presi- chiunque abbia voglia di mettersi in gioco con onestà, se- dente Salvatore Cosma, anche assessore allo Sport, suo rietà e professionalità troverà la porta aperta. E chiunque vice L. Virgallito, segretario F. Lasalandra, direttore spor- pensa che il calcio tursitano è in crisi, si sbaglia perché fin tivo N. Manieri, anche alla guida della squadra maggiore. quando non si fallisce e si opera con passione e dedizione Gli obiettivi non mutano: fare bene. Si parte non bene con tenendo alti i valori e gli ideali dello sport e del calcio, nulla Manieri in panchina; non si migliora con Demetrio Verde, può morire, anzi può vivere in eterno. E’ vero che nella vita chiamato a richiesta dei calciatori, presto sostituito per due e nello sport a certi livelli bisogna anche vincere, ma e’ al- giornate da S. Cosma. Tutto inutile, poiché i risultati non ar- trettanto vero che, fin quando nella vita e nello sport sem- rivano. Sollecitati a gran voce dai giocatori, dai tifosi e da pre ci si rispetta, si collabora e insieme si mangia, si gioca, tutto” l’ambiente” (che ancora oggi sa solo criticare), per ci si diverte, in breve si cresce insieme senza interessi nè tutto il girone di ritorno del campionato siamo riusciti ad politici e neppure economici, questa è la più bella vittoria. avere in panchina mister Barbetta. Che ha subito allesti- Che noi otteniamo ogni anno, crescendo sempre più e con- to una buona squadra, ma, nonostante la sua serietà pro- solidando affetti e amicizia. (“alla salute” di chi vuole il con- fessionale ed umana, con il passare del tempo anche lui è trario). Infine, a chi vorrebbe nuocere alla reputazione della stato tradito dall’ambiente che ci circonda, toccando con nostra società, diciamo a chiare lettere: il nostro scopo non mano la situazione e facendo le sue amare riflessioni. Sia- e’ quello di fare la serie A o di illudere i nostri ragazzini (ma- mo così retrocessi sul campo, arrivati penultimi, onorando gari qualcuno ci potesse arrivare), ma promuovere soprat- tutte le gare di campionato disputate con passione e de- tutto in loro il senso dell’amicizia, della solidarieta’, della tol- dizione. Qualcuno alludeva a clamorosi ripescaggi, in ve- leranza, e rafforzare lo spirito di cooperazione e di gruppo, rità possibili per noi, proprio per meriti societari, cioè con favorendo al massimo grado possibile la convivenza socia- bilanci sempre in attivo e anzianità d’iscrizione. Diversi, mi- le e civile, perché il calcio e’ lo sport per eccellenza che gliori e positivi i risultati del settore giovanile: 4° posto Gio- avvicina, apre ai rapporti interpersonali, aiuta a crescere vanissimi, 2° Esordienti, 1° Pulcini; i Primi calci hanno vinto nel fisico e nello spirito, e unisce sia chi lo pratica sia chi lo i campionati provinciali e svariati tornei. Come responsabi- guarda. In questo senso si può dire che l’attività sportiva è li della società-azienda, ci domandiamo, nel momento al- una sintesi felice di finalità educative, sportive e sociali, tali cuni articoli stanno andando male e altri vanno bene, che da rendere i giovani che vi partecipano persone autentica- fare? Aspettare che il prodotto prenda quota nel tempo, mente libere, autonome, civili e protagonisti del loro futuro studiando nuove strategie e tamponando col prodotto che e della loro terra. Con un pensiero finale che ogni mattina va bene per poi farli viaggiare insieme? Oppure chiudere deve essere presente nella mente: progredire voi, far pro- bottega? Rispondiamo: il tempo ci darà ragione, pertan- gredire gli altri e il vostro paese.

GEMELLAGGIO CON LA CITTÀ DI VALMONTONE E ATTESTATO DI BENEMERENZA AL PROF. VENEZIANO

sito registro delle attestazioni, voluto dall’attuale ammini- strazione (che include due soli precedenti: il M° Carme- lo Antonio Bruno, musicista del Conservatorio “E.R. Duni” di Matera, e mons. Francescantonio Cuccarese, arcive- scovo metropolita della diocesi Pescara-Penne). Appena dopo la cerimonia, i tursitani Giuseppe Lasalandra, avvo- cato e attore, e il poeta Domenico Antonio Padula (neo vincitore per la Basilicata del Premio nazionale biennale di poesia “Guido Modena”) hanno declamato, rispettivamen- Il Sindaco Caputo con il prof. Veneziano te, alcune liriche di Albino Pierro e due proprie composizio- e Angelo Miele, Sindaco di Valmontone ni. “Un appuntamento molto sentito anche dalla comunità” commenta l’assessore Ottomano, “che ha voluto rendere omaggio agli illustri ospiti in una suggestiva circostanza, Sabato 16 luglio, nella centralissima piazza Maria Santis- affinché tornino presto nella terra gemellata o di origine”. sima di Anglona, doppio appuntamento istituzionale uffi- Da ricordare che il prof. Veneziano ha donato ai tursitani un ciale, allietato dal concerto in due parti dell’Orchestra sin- albero piantumato sotto la piazza, al lato della sala consi- fonica Lucana delle Province di Matera e Potenza. Prima il liare, in tal modo riqualificando quell’area. Analogamente, gemellaggio con il comune di Valmontone, in provincia di sono stati consegnati personalmente dal sindaco Caputo al Roma, rappresentata da una delegazione al massimo li- sindaco Miele di Valmontone, nella circostanza accompa- vello con il sindaco Angelo Miele. La pubblica firma con- gnato per il trasporto da Domenico Albergo, due olivi se- clude l’iter procedurale e avvia la concreta possibilità con- colari subito messi a dimora alla fine di agosto (mercoledì cordata di visite, scambi e di iniziative turistiche e culturali, 31).“Un buon avvio dell’estate tursitana e delle iniziative in all’insegna del passato storico della genovese famiglia Do- programma”, ne era convinto il sindaco Salvatore Caputo, ria, che ha caratterizzato i due centri. Nell’intervallo mu- prima che tutto fosse ridimensionato, per vari motivi (ma è sicale, l’assessore alla Cultura Francesco Ottomano ha stato una grande appuntamento teatrale quello del 18 ago- consegnato la targa ricordo al prof. Corrado Veneziano, sto, con “Historia di Don Chisciotte”, testo, regia e allesti- “Cittadino benemerito di Tursi”, con l’iscrizione nell’appo- 6 mento del bravissimo Ugo De Vita, ndr.). 7 GEOLOGIA N° 5 SET/OTT 2005 Domenico LIGUORI N° 5 SET/OTT 2005

foto 2 - Il geologo Liguori foto 1 - La Pietra Santa sul luogo foto 3 - Base della a Pietra Santa

ANALISI GEOLOGICA DELLA “PIETRA SANTA”

La sintetica esposizione analitica non intende inficiare nulla due lembi residui appartenenti alla Formazione Geologica della presunta religiosità del luogo denominato Pietrasan- dei Terrazzi Marini (F. Mostardini e M. Pieri, 1967), quivi im- ta, dove la leggenda colloca nel tempo passato la ripetuta postati ed erosi nel coso del tempo. Questa formazione e apparizione della vicina Madonna di Anglona. E la presen- quindi la “nostra” Pietra Santa è attribuibile ad un periodo za di acqua nel terreno circostante avvalora pure l’ipotesi geologico che risale al all’Olocene avente un’età nell’ordi- chela zona fosse più anticamente luogo di culto della dea ne di circa 0,01 milioni di anni (ovvero circa diecimila). Demetra. La “pietra” è sicuramente antica, non trasportata, Dal punto di vista stratigrafico, i Terrazzi Marini, sono carat- né di origine vulcanica o stellare. Perciò, semplicemente, terizzati da terreni subpianeggianti formatesi nei primi metri ne ricaviamo che la sensibilità religiosa prescinde da con- di profondità dalla battigia e sono costituiti dall’alternanza siderazioni altre rispetto al bisogno innato di credere, che di strati di sabbie e conglomerati, disposti in livelli con sedi- hanno quasi tutti gli essere umani. (s..v.) mentazione piano parallela, spesso gradati (tendenza nello strato a diminuire o aumentare le dimensioni dei ciottoli, per Lungo l’antico Tratturo che segue il crinale (spartiacque) e esempio, da sabbie si passa gradatamente a conglomerati che collega la località di Ponte Masone al colle di Anglo- o da conglomerati a sabbie), e di banconi di conglomera- na, ora abbandonato ed irriconoscibile, ma un tempo molto ti e sabbia sciolti (caotici ovvero assenza di stratificazione frequentato dai contadini e dai pellegrini che si recavano al interna e senza una particolare gradazione). Santuario della Madonna di Anglona, si scorge un ammas- so roccioso denominato “Pietra Santa”, ubicato (Tav.1) a Detto questo, se ora osserviamo la Fig.2, possiamo distin- circa 200 metri sul livello medio marino, in posizione media- guere che i due blocchi indicati con A e R sono caratteriz- na tra i due punti a quota più alta del citato tratturo (il colle zati da una diversa disposizione dei clasti, sebbene appar- d’Anglona situato ad una quota di 263 mslmm e la sommità tenente alla medesima Formazione Geologica. Indicano della “Croce di Anglona” a 276). diversi episodi sedimentologici; il blocco A è rappresen- La Pietra Santa è rappresentata da due grossi blocchi roc- tato da conglomerati cementati con clasti immersi in una ciosi sovrapposti tra loro (non già da un solo blocco come matrice sabbiosa disposti caoticamente (non gradati); di- si è tentati di pensare) e con un lato adagiati sui terreni ar- versamente, il blocco R è rappresentato da conglomera- gillosi, luoghi limoso -sabbiosi, appartenenti alla Forma- ti cementati e gradati. Alla luce di quanto appena detto si zione Geologica di Montalbano J. (F. Mostardini e M. Pie- può asserire che la Pietra Santa è rappresentata da due ri, 1967) che ricopre gran parte del territorio di Tursi e che blocchi distinti e separati. sovente si evolvono in caratteristiche morfologie lunari det- Ciò può essere agevolmente riscontrato nel blocco R del- ti “Calanchi”. L’importanza scientifico-naturalistica dei i ca- la Foto n. 3 (particolare ingrandito della Foto 2), sulla quale lanchi, soprattutto in questi ultimi decenni, è tale da susci- sono indicate due frecce con direzioni opposte che indica- tare un forte interessamento e un grande lavoro da parte no le diverse gradazioni, mentre la linea centrale, ad esse dell’Università di Basilicata, Enti pubblici e liberi professio- perpendicolare, delimita il cambio della gradazione. Que- nisti, l’istituzione del “Parco dei Calanchi”, che comprende- sta linea in realtà segna il passaggio tra una trasgressione rà diversi comuni circonvicini (a tal proposito, vi proporrò ed una regressione marina. presto una sorta di carta d’identità dei Calanchi, dal punto di vista geologico).

Tav. 1 - cartina del territorio Osservata la foto redazionale n. 1, la Pietra Santa appare chiaramente costituita da due blocchi rocciosi, sovrappo- sti, aventi la medesima storia geologica e provenienti dalla medesima Formazione Geologica; i due blocchi sono rap- presentati da depositi sedimentari di origine marina, costi- tuiti da conglomerati, la cui ossatura principale è formata da singoli elementi ciottolosi poligenici ed eterometrici e sabbie; si presentano compatti e uniti tra loro da un cemen- to di carbonato di calcio (nelle sue fasi cristalline calcitico o 8 aragonitico). I due blocchi in parola rappresentano, quindi, 9 N° 5 SET/OTT 2005 N° 5 SET/OTT 2005

SPAZIO DESTINATO AI CONSIGLIERI COMUNALI DELLA MINORANZA, OVVIAMENTE ADATTABILE ALLE LORO ESIGENZE, QUALORA DECIDESSERO DI UTILIZZARLO

8 9 N° 5 SET/OTT 2005 N° 5 SET/OTT 2005

10 11 CRONACA N° 5 SET/OTT 2005 Salvatore VERDE N° 5 SET/OTT 2005

LʼADDIO AL GIOVANISSIMO NICOLA RUSSO

Si è spenta in una gior- fino a tardi. Come se, tra lacrime ed emozione, la straordi- nata di sole, poco prima naria dimostrazione di affetto, non solo dei coetanei, ma delle ore quattordici di anche di adulti e anziani, fosse necessariamente prope- martedì 26 luglio, la gio- deutica all’elaborazione del lutto privato dei genitori e di vane vita di Nicola Rus- tutti i familiari, molti dei quali arrivati da lontano per l’ultimo so, 14 anni compiuti lo addio. Era gremita all’inverosimile la cattedrale dell’Annun- scorso novembre. Dopo ziata, e molti attendevano nell’adiacente piazza, quando il averla trascorsa al mare parroco don Battista Di Santo, dopo aver ricordato il mes- con gli amici e il fratel- saggio di condoglianze del Vescovo Nolè, ha detto paro- Nicola Russo in una recente lo, facevano tutti ritorno le ispirate eppure coraggiose, irradiate all’esterno da alto- foto di famiglia a casa sulle loro abituali parlanti. Rivolte alla comunità (“non ci sono umane parole moto. All’uscita della sta- adeguate a lenire il dolore di una famiglia che accompagna tale Sinnica, in località Giardini, appena imboccato il bivio un ragazzo non ancora quindicenne al cimitero), ai giova- di Tursi ha sbandato finendo sul palo dell’illuminazione a ri- ni amici (“troppo grande è la tragedia che si è consumata, dosso della carreggiata. Forse per la distrazione di un at- anche se, in verità, con un po’ più di attenzione e prudenza timo fatale, ha perso il controllo ed ha battuto la testa ri- forse si poteva evitare”), ai genitori (“per la dignità di mam- parata (si tenderebbe ad escludere l’andatura sostenuta, ma Carmela e di papà Vincenzo, è giusto dire che hanno essendo in uscita di curva e mancando del tutto i segni di saputo educare al bene i loro tre figli, affinché non devias- frenata). E’ morto praticamente sul colpo. Il piccolo grup- sero mai neppure inconsapevolmente”). Pure il lutto cittadi- po si è subito fermato per chiedere aiuto. A nulla sono val- no proclamato dal sindaco Salvatore Caputo, vicinissimo si i disperati tentativi di soccorrerlo di Maurizio Salerno e alla famiglia, ha voluto agevolare “la riflessione in ogni casa del fratello maggiore Fiore Russo, che lo ha visto spirare, sulla emblematicità della tragedia: un simbolo di libertà e di mentre giungevano con immediatezza anche gli operato- gioia, non deve trasformarsi in strumento autolesivo”. ri del “118”, che a lungo hanno tentato invano di rianimare La messa corale è stata concelebrata, inoltre, da don il giovane. In tali condizioni, mentre la notizia si diffonde- Gianluca Bellusci e da don Antonio Cavallo, parroco in va rapidamente, è giunto all’ospedale di Policoro, dove è Calabria, zio del padre del giovane, che ha subito ringra- stata effettuata l’ispezione cadaverica e l’autopsia, che ziato tutti a nome della famiglia, avendo poi parole di spe- avrebbe rilevato un problema mandibolare, con contrac- ranza e di conforto, “perché Nicola è stato un dono; egli ha colpo alla base cranica. Solo in serata è arrivato il padre vissuto intensamente, lasciandoci un ricordo potente di af- Vincenzo Russo, fuori per lavoro, preceduto tempestiva- fetto e di vita”. Sono intervenuti per una breve testimonian- mente dalla signora Carmela, con la figlia maggiore Filo- za anche Salvatore Cosma, assessore allo sport, e Angelo mena. Una famiglia unita, dignitosa, addolorata e affranta. Castronuovo, preside dell’Itcgt di Tursi. Espletate le procedure burocratiche e composta la salma, Poi, gli applausi, la banda musicale di , i tanti occhi il giorno dopo i familiari hanno atteso l’ultimo ritorno a casa lucidi e i fazzoletti. Sul muretto del bivio una ventina di ma- dell’adorato figliolo. Conosciuto da tutti, anche per la sua nifesti a lutto e al lato due lenzuola con dedica. Una tren- spiccata personalità solare, intelligente e bonaria, Nicola tina di giovani amici motociclisti, scesi dal centro storico a Russo era ottimo amico non solo dei coetanei e dei compa- motore spento, hanno rombato i motori verso il luogo della gni dell’Icgt “Capitolo” di Tursi, dove aveva appena conse- tumulazione, circondato da corone grandi e medie, cusci- guito il selettivo “patentino” di guida ed era stato promos- ni e vasi, tutti di fiori bianchi, in precedenza portati a brac- so alla seconda classe dei geometri. Per lui, i giovani amici cia non solo dai compagni. Tutti indossavano le magliette e don Gianluca Bellusci hanno annullato il campo scuola bianche con la scritta “Nicola, con noi per sempre”, volen- estivo della parrocchia. dosi così ritrovare nell’assenza per una tragica morte inna- Giovedì il mesto rito mattutino del funerale di un giovane turale. Un pensiero condiviso, nel dolore. Mancherà il sorri- amatissimo, che si è trasformato in un inedito, grande e so disarmante e la voglia di vivere di Nicola. Un altro sogno spontaneo evento collettivo. Già nella giornata precedente, tursitano che si è spezzato, un piccolo-grande pezzo del una fila interminabile aveva voluto rendergli l’ultimo saluto futuro dell’umanità che non si realizzerà

ELENCO DEGLI STUDENTI LAVORATORI DIPLOMATISI NELLʼANNO SCOLASTICO 2004/05 PRESSO LʼITCGT “MANLIO CAPITOLO” DI TURSI, AL CORSO SERALE TRIENNALE PER GEOMETRI E “IGEA” RAGIONIERI:

Antonio ALVARENZ, Maria BELVITO, Immacolata CESAREO, Rosanna DE SALVO, Maria Vincenza DI NOIA, Angelina FRAN- COLINO, Antonietta FUSCO, Giovanni GALEAZZO, Carmela LAURIA, Donato LIBONE, Saverio MAZZEI, Maria Domenica MODARELLI, Anna Maria Giuseppina RUSSO, Rosa Anna RUSSO, Leonardo TARANTINO (tutti di Tursi), e Luigi CANTISA- NO, Anna Maria CULIERSI, Francesco GALGANO, Elisabetta LA ROCCA, Giuseppe PASSARELLA, Vincenzo VENEZIANO (Montalbano), Luigi DI GILIO (Matera), Filomena PALAZZO e Immacolata TOMASELLI (), Immacolata SCHIRONE (). Elenco dei diplomati Geometri: Pietro ANDRISANI (di Montescaglioso), Francesco Domenico CELANO e Egidio TITO (Co- lobraro), Donato CUCCARESE (Montalbano), Antonio COSTANTINO (Policoro), Angelo CASTRONUOVO, Filippo CASTRO- NUOVO, Miriam D’ALESSANDRO, Carmela FERRUCCIO, Pasquale MASTRORILLO, Domenico Mazzei (Tursi). 10 Si ringrazia il Dirigente scolastico incaricato prof. Angelo CASTRONUOVO, ingegnere tursitano. 11 CRONACA N° 5 SET/OTT 2005 Salvatore VERDE N° 5 SET/OTT 2005

UCCISO A GENOVA IL TRENTASEIENNE MAR. ADOLFO FERRARA GUARDIA GIURATA

La triste notizia da Genova è arrivata telefonicamente qua- raggiunti dal padre, han- si in ogni famiglia verso le ore undici di mercoledì 3 ago- no così esaudito tale volon- sto, prima ancora della conferma ufficiale. Il trentaseien- tà. L’evento traumatico ha ne Adolfo Ferrara, maresciallo maggiore della Sicurpol, è colpito molto l’immagina- morto in servizio, durante una fallita rapina in piazza Sant’ zione popolare, con diver- Agnese, nel centro storico genovese. Prelevato il conteni- si commenti dei compagni tore di denaro da un supermercato, aveva già raggiunto il di scuola e dei tanti amici furgone portavalori, ma l’assassino, prima di fuggire coper- che lo hanno visto cresce- to dal casco, gli ha sparato un unico colpo al torace, provo- re con bonomia e apertura cando la morte quasi istantanea. Parole commosse gli han- sconfinate nello storico rio- no rivolto i colleghi di lavoro, tra i quali Marco Carmassi, ne di San Michele. Le inda- della Filcams-Cgil, e Vincenzo Del Vicario, segretario na- gini sono affidate al magi- zionale del Savip, sulla reale efficacia del mancante giub- strato Sabrina Monteverdi botto antiproiettile. La dinamica della tragedia e problemi e proprio l’effettuazione del- contrattuali hanno pure spinto il sindacato di categoria a l’autopsia, terminata nel po- proclamare uno sciopero per il successivo venerdì a Ge- meriggio di venerdì 5, ha nova e provincia. fatto slittare la traslazione. Adolfo FERRARA (foto della famiglia Virgallito) Emigrato da oltre un decennio, abitava a Sestri Ponen- La mattina dopo nella chie- te, popoloso quartiere genovese, dove si era ben inseri- sa di san Giovanni Battista, to, come i numerosi altri emigranti tursitani. Non a caso il vicina alla residenza, è stata sindaco del capoluogo ligure on. Giuseppe Pericu, ha di- officiata una cerimonia privata, per l’omaggio di una par- chiarato di essere “profondamente rattristato per l’accadu- te dei familiari e degli amici, prima del trasporto curato da to e vicino alla famiglia, alle due comunità colpite, ma unite Salvatore Gulfo, in compagnia di Luciano Virgallito, ami- dal comune dolore e da sentimenti di fraterna solidarietà, co fraterno dello scomparso. Appresa l’dentità, durante il rinnovando i vincoli di amicizia”. E il sindaco Salvatore Ca- viaggio semplici cittadini hanno attestato stima alla memo- puto ha aggiunto: “due eventi così traumatici e ravvicinati, ria della vittima, fino all’arrivo nella nostra centrale piazza, nel rito di dolore dopo la morte di Nicola Russo, segnano in domenica, poco prima delle nove. Molte le persone e al- profondità la nostra anima collettiva”. tri familiari in lacrime, anche nella camera ardente allestita Giovane intelligente, di temperamento socievole e gran la- per disposizione del Sindaco nella sala consiliare del mu- voratore (già camionista in proprio), Adolfo prestava servi- nicipio, presto visitata dal presidente della Giunta Regiona- zio di sicurezza anche in una nota discoteca ed aveva rag- le Vito De Filippo. giunto in sei anni il massimo grado della gerarchia previsto A cinque giorni dall’uccisione, lunedì mattina, una folla per le guardie giurate. Il padre Benito Ferrara, 69 anni, straordinaria ha reso l’estremo saluto alla salma. Il funerale vedovo dal 1988, affranto per la innaturale fine del terzo- in forma pubblica, svoltosi nella Cattedrale dell’Annunziata genito, ha sfogato la rabbia contro la “modalità della pattu- con il lutto cittadino, è stato un evento imponente, il secon- glia in un servizio oltremodo rischioso”, ricordando “la vo- do in due settimane per l’ampia partecipazione di popolo. glia del figlio di ritornare presto a vivere a Tursi”, dove si “Il sacrificio di Adolfo è simbolo e testimonianza di un mar- recava spesso, essendo troppo forte il legame con la fa- tire sul lavoro”, ha detto mons. Francescantonio Nolè, ve- miglia e il paese. Due giorni dopo il fatale incarico, Adolfo scovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, nell’omelia incen- e la giovane moglie sarebbero venuti in ferie. Arrivati nella trata sui valori dell’uomo, sulla speranza e sul perdono. stessa giornata a Genova, i tre fratelli, Antonio, il più gran- La messa esequiale è stata concelebrata da don Gianlu- de, Luigi e Graziano (il più giovane, studente universitario ca Bellusci e don Luigi Vari, parroco di Valmontone, co- che condivideva con Adolfo lo stesso appartamento), poi mune gemellato, rappresentato dal sindaco Angelo Miele con una delegazione. “E’ un insegnamento di fronte al qua- le ci inchiniamo, da figlio di genitori buoni, umili e onesti”, ha aggiunto don Battista Di Santo, concelebrante, che, il 23 agosto del 2003 nella chiesa di Santa Maria Maggiore in Rabatana, aveva unito in matrimonio lo scomparso con la parrucchiera Antonella Lofiego, 33 anni, figlia di emigran- ti tursitani a Genova, amore giovanile. Eccezionalmente al- l’interno della liturgia, il Sindaco Caputo ha letto il messag- gio di cordoglio del Sindaco di Genova e ringraziato tutti, compreso alcuni sindacalisti di categoria presenti, affer- mando che “hanno la speranza che questa tragedia possa rivelarsi utile per la risoluzione di alcune questioni che inte- ressano tutte le guardie giurate italiane, mentre chiederemo e ci adopereremo per una formale attestazione di valore al merito civile”. In prima fila la grande la dignità dei familiari uniti ed affranti dopo una notte di veglia. Numerosi gli agen- ti in divisa collocati nel presbiterio e accanto alla bara, ai Il Presidente De Filippo e il Sindaco Caputo rendono omaggio lati i gonfaloni e il picchetto d’onore, mentre all’esterno gli alla salma nella camera ardente allestita nella Sala consiliare 12 altoparlanti diffondevano lo svolgimento del rito. Ai funera- 13 CRONACA N° 5 SET/OTT 2005 N° 5 SET/OTT 2005

UCCISO A GENOVA IL TRENTASEIENNE MAR. ADOLFO FERRARA GUARDIA GIURATA li hanno partecipato numerosi esponenti del mondo istitu- al bivio per il cimitero. zionale, tra i quali l’assessore regionale Carlo Chiurazzi ed Dopo una settimana, il presidente della società di vigilanza, i consiglieri Cosimo Latronico, Antonio Di Sanza e Vin- Giuseppe Toscano, ha informato di aver attivato un fondo cenzo Santochirico, che hanno espresso profondo cor- di solidarietà, aggiungendo che “le donazioni di qualsiasi doglio per l’uccisione avvenuta nell’esercizio del proprio entità saranno interamente devolute alla vedova della guar- dovere, oltre agli assessori provinciali Franco Labriola e dia giurata” (specificare: Sicurpol NK Eredi Adolfo Ferrara Rosa Rivelli, e il vice Prefetto Vicario di Matera, Alberigo - Banca Intesa Agenzia di Sampierdarena, Piazza Vittorio Gentile. Proprio all’uscita della bara, portata a spalla dai Veneto 88r, 16100 Genova; c/c n. 6250201385/72, coordi- colleghi non solo di Genova (incluso Dino Frisone, l’au- nate Abi 13069 e Cab 01455). tista del mezzo blindato), anche il cielo era sembrato rab- Adolfo riposa accanto alla madre Giuseppina Trani, scom- buiarsi, ma senza scomporre il lunghissimo corteo, con nu- parsa a 44 anni, per un’inesorabile malattia. merosi cuscini di fiori e la Banda musicale di Valsinni, fino

ARCHIVIATO IL “MEMORIAL COSMA” DI CALCETTO

La formazione dell’Amministrazione Comunale si è aggiu- recenti lutti cittadini. A seguire in dicato il torneo amatoriale di calcio a cinque “Memorial Lu- classifica il Pandosia Tursi e la ciano Cosma”, seconda edizione, svoltosi in diverse serate Polisportiva Tursi. “La denomina- nel campetto dell’Istituto comprensivo di via Roma. Allena- zione delle squadre partecipan- to dall’assessore allo sport Salvatore Cosma, cugino del- ti è un chiaro omaggio alla sto- lo scomparso, il gruppo si è imposto sul Real Tursi per 4 a ria calcistica tursitana, da mezzo 2 nell’ultima partita, preceduta dal minuto di silenzio per i secolo”, chiarisce lo stesso as- sessore. Durante la cerimonia di premiazione sono intervenuti il sindaco Salvatore Caputo e, per Luciano COSMA un breve ricordo, la moglie di Lu- (archivio della famiglia) ciano (24/10/1958-01/01/2002), Maria Palazzo, con la famiglia al completo, la sorella Enza Cosma e l’amico Giovanni Romano. Premiati anche il mi- glior portiere, Generoso Castronuovo, il giocatore fair play, Luciano Cosma, e il massimo realizzatore, Massimiliano Pugliese, tutti della squadra vincitrice. L’Amministrazione Comunale comprendeva anche Cosimo Quinto, Salvatore D’Alessandro, Antonio Parziale, Pantaleo Cosma, Pasquale Le squadre finaliste del torneo con i famigliari di Cosma Viviano, Franco Forte e Claudio Verde.

L’ASSESSORE COMUNALE DE MARCO E IL CONSORZIO DI BONIFICA: ANCORA UNA PRECISAZIONE

L’assessore all’Agricoltura Michele DE MARCO è il rappresentante legale del comune di Tursi in seno all’Assemblea dei rap- presentanti dei Comuni della provincia, presieduta dal sindaco di Matera, per eleggere i membri diritto che fanno parte del Consiglio dei delegati del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto con sede a Matera, in via Annunziatella. Nello stes- so Consiglio dei delegati del Consorzio fa parte Santino , regolarmente eletto ed insediato nel febbraio del 2002. 12 13 CRONACA N° 5 SET/OTT 2005 Leandro VERDE N° 5 SET/OTT 2005

Caputo, M. Celano e Labate L’artista Luca Celano

Il poeta Valicenti, Antonio Popia, la presidente Celano e Labate, indietro Valicenti, B. Volpe e M. Celano L’arch. Allegretti

ANOTONIO POPIA VINCE IL PREMIO DI POESIA “A. PIERRO” Antonio Popia, con la poesia “U mgrand” (L’emigrante), è della scuola media di Tursi e da anni a Verona, e Antonella il vincitore assoluto della prima edizione del “Concorso na- Santulli, con una giovanile testimonianza, entrambe in giu- zionale di poesia in lingua dialettale Albino Pierro”, organiz- ria, mentre alle pareti del ristorante-albergo erano esposte zata dall’Associazione culturale onlus “Magna Grecia Lu- le accattivanti foto dell’arch. Angelo Allegretti, originario cana” di Torino, con il patrocinio della Regione Basilicata, di ma anch’egli torinese d‘adozione, autore della della Provincia di Matera e del Comune di Tursi. La meritata collaterale mostra fotografica su una decina di comuni del- affermazione, molto applaudita, è rafforzata dal suo secon- la Basilicata, rimasta aperta fino al 31 agosto. A suggellare do posto per un altra lirica, “ Mamma me’ a latter” (Mam- una serata notevole, la dichiarazione della presidente Ce- ma mia la lattaia). La magia creativa di questo straordinario lano sullo svolgimento della seconda edizione del Premio autore è tale che il normale lettore dei versi ignora di tro- Pierro il 20 agosto del 2006, con le stesse modalità e nel- varsi di fronte a un autodidatta. Il rinato premio dedicato al l’identico luogo. Più che opportuni, dunque, gli interventi Vate Tursitano, tenacemente voluto da Maria Celano, ori- del sindaco Salvatore Caputo e di Mario Curari, assesso- ginaria di Valsinni e presidente dell’associazione torinese, re provinciale di Matera, che hanno “reso merito all’inizia- si è concluso nel migliore dei modi, nel “Palazzo dei Poeti” tiva, impegnandosi nel futuro ad un adeguato sostegno”. in Rabatana, con un successo di critica e di pubblico, arri- Proprio nel finale, l’Associazione “Magna Grecia Lucana”, vato già al mattino in gran parte da diversi comuni lucani, fondata nel 2003, ha voluto attestare dei riconoscimenti per con un’ampia risonanza nei media e con la diretta serale di la collaborazione fin qui ricevuta, assegnando dei premi Beatrice Volpe su Raitre di Basilicata durante la sobria ce- speciali. Premiati i giornalisti Giovanni Quaranta, di Grot- rimonia di premiazione. Emozionato e anche un po’ frastor- tole, de “Il quotidiano”, e gli assenti Donato Mastrangelo nato, Popia, nato a Tursi nel settembre del 1939, ha ricevuto di , nostro collega della Gazzeta del Mezzogior- dal prof. Antonio Valicenti, poeta e letterato di Rotondel- no, con Filippo D’agostino, di Radio Basilicata 2, e Anto- la, oltre che autorevole presidente della giuria, l’ambito pre- nio Labate, per le poesie-canzoni, alcune ascoltate ad in- mio (un ottimo rilievo in metallo del volto di Pierro realizza- tervalli. Premio speciale per la poesia in lingua dialettale a to dall’artista Giuseppe Dimichino, 83 anni, originario di Pasquale Montesano (pure assente), per il libro “La cal- Montescaglioso, ma anch’egli piemontese d’adozione). Al ma e il vento”, al noto pittore Luca Celano che ne ha raffi- terzo posto l’altro tursitano, Antonio Bernardo, con la poe- gurato le poesie, e ad Antonietta D’Ursi (tutti valsinnesi), sia “U’ nom’ tu’”’( Il tuo nome), seguito da Francesco Ni- per la foto di copertina. Infine, ma non ultimo, il Premio Cul- gro, di , con “Terr’” (Terra), al quinto Virginia tura Magna Grecia è stato attribuito a Raffaele Nigro, che Grassi con “Aotun Trenti” (Autunno Trentino), che si è ag- lo ritirerà in occasione della presentazione del suo ultimo li- giudicata anche la particolare sezione “poesia dell’imma- bro, “Malvarosa”, il 10 ottobre prossimo a Torino. gine”. Nella sezione “silloge” (l’insieme da tre a quindici li- Dagli inizi di settembre è a disposizione di appassiona- riche), primo premio a Vincenzo Alberto Di Noia, nato a ti e cultori la documentazione relativa al Premio. Il mate- Tursi ma da decenni trasferitosi a Udine, e secondo posto riale cartaceo è stato consegnato personalmente nell’uffi- per Francesco Gallicchio, anch’egli tursitano. Per il libro cio dell’assessorato comunale alla Cultura dalla presidente edito-inedito, premiata l’opera “Nivuli” di Teresio Malapas- Celano, accompagnata da Allegretti. Con loro il vice sin- suto, piemontese del Monferrato, e piazzamento d’onore daco Vincenzo Popia. “Ma una copia di tutte le opere dei di Michele Mastronardi con “Voci antiche”. Prima del buf- partecipanti è consultabile anche presso la nuova struttura fet per gli ospiti, un breve profilo di Don Albino da parte di turistica in Rabatana”, ha dichiarato la presidente dell’as- Rocco Campese, animatore culturale e studioso della lin- sociazione, “proprio dove si svolgerà anche la già fissata gua locale, una relazione di Maria Cera, già professoressa cerimonia di premiazione della seconda edizione. 14 15 CRONACA N° 5 SET/OTT 2005 Salvatore Mario RAGAZZO N° 5 SET/OTT 2005

SULLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE IN AMBITO URBANO

Che la circolazione dei veicoli a il centro abitato, secondo le definizioni dell’art. 2, è l’insie- motore sia regolamentata da ap- me continuo di edifici, strade ed aree, delimitato lungo le posite normative, tutto ciò è di vie di accesso da apposito segnale. L’apposizione del se- pubblico dominio. Ma è dato di gnale di limitazione di velocità comporta tale obbligo per i fatto assistere, sia di giorno che conducenti, anche in assenza del segnale di località (art. di notte, alle impunite scorribande 87 del Regolamento in relazione all’art. 13 del cod. strad.), dei cosiddetti centauri per i centri di forma rettangolare scritto in bianco su fondo blù, che, a abitati, il che è causa di molti pro- norma del terzo comma del citato art. 87 Regol., deve es- blemi quali: l’inquinamento acustico per la eccessiva velo- sere posto all’inizio dell’abitato lungo tutte le strade che cità, non solo, ma anche fonte di pericolo per i cittadini e convergono sulla località segnalata. La Corte di Cassazio- per gli stessi motociclisti. Né si deve sottacere che questi ne, con la sentenza resa in sede penale del 27 aprile 1962, viaggino senza casco (mentre la legge li obbliga all’uso). affermò che “qualora, all’inizio di un centro abitato, o del- Ci domandiamo se sussistano delle responsabilità. le vie di accesso al medesimo, sia collocato il cartello in- I problemi giuridici in tema di circolazione stradale sono dicante il limite di velocità di cinquanta chilometri orari, il stati affrontati nella XIX Conferenza del traffico e della cir- conducente è tenuto ad osservare tale limitazione, anche colazione, tenutasi a Stresa 27-30 settembre 1962, rilevan- se manchino altri cartelli prescritti per la segnalazione del do “la notevole elaborazione dogmatica della responsabi- centro abitato”. lità civile della Pubblica Amministrazione e la scarsissima Un altro importante articolo riguarda l’obbligo di non ga- elaborazione dogmatica della responsabilità penale dei di- reggiare in velocità, come disposto dall’art.102, quinto pendenti della Pubblica Amministrazione stessa. La giuri- comma, cod. strad. del 1959. In tema di un’estemporanea sprudenza è costante nel definire diretta la responsabilità gara instauratasi fra due conducenti che si sorpassavano dell’Amministrazione Pubblica per fatto illecito dei suoi di- l’un l’altro, nessuno dei due volendo rimanere indietro, si pendenti, sebbene nell’applicazione dei principi riconosca pronunciò la Suprema Corte, con sentenza 6 agosto 1968, che la responsabilità diretta non elimina quella dell’auto- n.2816. Questo specifico richiamo è pertinente, in -quan re del fatto illecito, stabilendo un vincolo di solidarietà fra i to si assiste quotidianamente a pseudo gare di velocità di due responsabili” (“Le responsabilità civili e penali per gli motociclette e/o di macchine nei centri cittadini. Tale situa- incidenti della strada”- vol.I, A.A. Roberto Rovelli, Ed. Utet, zione di anarchia assoluta, non trovando una netta opposi- 1974). zione a tale andazzo, potrebbe spingere i cittadini ad assu- Per una maggiore completezza sul tema, riportiamo alcu- mere comportamenti legittimi di protezione e autodifesa. ne normative del codice stradale del 1959: il primo comma Il nostro intento ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione dell’art. 103 dispone che nei centri abitati non si deve su- pubblica (genitori, figli, insegnanti ed istituzioni), perché le perare la velocità di cinquanta chilometri orari, salva la fa- leggi che regolamentano la circolazione dei veicoli venga- coltà dell’ente proprietario della strada di stabilire, in con- no rispettate e fatte rispettare, al fine di scongiurare eventi formità delle direttive del Ministero dei Lavori pubblici, limiti dannosi al nostro quotidiano vivere civile. diversi su strade o tratti di strada appositamente segnalati;

“IL PALAZZO DEI POETI” VINCE LA “SETTIMANA DEL GUSTO 2005”

Con la cerimonia di tasi uno straordinario strumento di “promozione del territo- premiazione, svoltasi rio attraverso la gastronomia tipica e tradizionale”. Aperto il pomeriggio di do- da gennaio in Rabatana, “Il Palazzo dei Poeti”, il nuovo ri- menica 18 settembre storante della Famiglia Popia, è il vincitore assoluto con la alla Fiera del Levan- ricetta “Penna e calamaio”, sformatino di ricotta e percoco te di Bari, si è conclu- bianco di Tursi con salsa al vincotto di Matera. La giuria, sa la quarta edizione presieduta dal prof. Angelo Lucano Larotonda, aveva se- della “Settimana del lezionato altri quattro piatti, ma la qualità anche innovativa gusto 2005. Ricette e dell’offerta tipica ha convinto nettamente i giurati (Miche- piatti tipici in Basilica- le Di Tolla, direttore Unioncamere Basilicata, Carlo Monta- Frans Weisz e la moglie Regina ta”. L’iniziativa è stata no, presidente dell’Associazione cuochi di Basilicata, Vitto- nel Palazzo dei Poeti della famiglia Popia promossa dall’Union- ria Cisonno, presidente del Movimento turismo del vino di camere di Basilica- Puglia, Luciano Pignataro, giornalista enogastronomico del ta, Unione Regionale quotidiano “Il Mattino” di Napoli, Giuseppe Giordano, Apt delle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agri- Basilicata). coltura, presieduta dall’on. Pasquale Lamorte, in collabo- razione con Unione Europea, Regione Basilicata, Diparti- Ricetta vincente / Ingredienti: menti Attività produttive-Agricoltura e Sviluppo rurale, Apt, ricotta, percolo bianco di Tursi, pane di Matera Igp, capo- Alsia e Provincia di Matera. Nella gara sono stati coinvol- collo, vino e olio extra vergine del Parco delle Chiese rupe- 14 ti una quindicina di ristoranti della Collina materana, rivela- stri, pancetta essiccata. 15 AMICI N° 5 SET/OTT 2005 Corrado VENEZIANO N° 5 SET/OTT 2005

UNO STRUGGENTE ATTO DʼAMORE DEL PROF. VENEZIANO LʼARTE COME MEMORIA DELLE RADICI, DELLʼINFANZIA E DELLA FAMIGLIA

1. di tre anni) e ora, con la necessità di iscriversi a giurispru- Nascere in un paese, per un denza, reclamava un altro alloggio e sistemazione. bambino, offre molte più occa- L’università, la scuola, l’istruzione erano vissuti – in quegli sioni di suggestione. Ed essere anni di miracoli economici e trasformazioni – come risarci- nato a Tursi, nel 1958, ha con- mento e riscatto, patente di emancipazione e prerequisito segnato ai miei primi anni di vita per ogni successo. L’analfabetismo (e purtroppo anche il quelle atmosfere di magia e in- dialetto) era il peggiore dei retaggi del passato, e una lau- cantamento che solo la natura, il rea al figlio (ai figli) sarebbe stata interpretata come un sal- silenzio, gli spazi ampi possono to prodigioso per tutta la famiglia. Per cui, al di là di ogni garantire. calcolo, il dovere morale di un padre sensibile era quello di San Michele era a pochi passi offrire un’istruzione alta ai propri figli. E, poiché le condizio- dall’I’vgghiòtt (con le sue monta- ni c’erano, il salto fu tentato; e io sono ancora molto grato a gne di sabbia su cui inerpicarsi mio padre per questa opportunità che ci ha concesso. e rotolarsi), era intransitabile alle In realtà, dopo il trasferimento a Bari, il rapporto con Tur- automobili (ma ci passavano i muli e le galline) e precipita- si si fece in parte anche più intenso. Giacché, a causa di va in un vallone oltre il quale si ammiravano il santuario di qualche proprietà di famiglia, ogni quindici giorni, con mia Anglona, san Francesco, san Rocco, la campagna. sorella Giulia (più grande di me di due anni) e i miei geni- Di fronte alla casa dove sono nato, la sera si formavano tori, ritornavamo al Paese. crocicchi, e i vecchi – sornioni – parlavano e raccontavano Parcheggiavamo la macchina (una Seicento generosa e di streghe, miracoli, malìe. Era difficile addormentarsi subi- affannata) vicino lo studio del medico Ferrara, e poi, a pie- to, perché il mondo attorno, pur così piccolo e circoscritto, di, ci incamminavamo per San Michele. E lì, con gli occhi era attraversato da troppe forme – umane e non -, e ognu- sempre un po’ più diversi e le proporzioni fisiche che sta- na aveva il suo colore, angolatura, missione da compiere. vano mutando (mi facevo più alto, più “adulto”), continua- Nemmeno il fragore delle cicale riusciva a interferire in vo a vedere i parenti, gli amici, il Paese e i suoi cambia- quelle notti di pensieri ansiosi ed eccitati. Il buio delle stra- menti. E la mia nonna materna, Giulia, l’unica in vita tra i de alimentava ombre e avvolgimenti: più forte era il biso- nonni, si faceva sempre più piccola, e dolce. gno di un cuscino e di un sogno amico, e più denso si face- 4. va il piacere di avventure e incontri, eccezionali e unici. I miei zii (soprattutto quelli materni: Berardino, Nicola, Lu- 2. ciano, Antonietta) e i miei cugini mi sembravano allora C’è un luogo nella nostra vita terrena che non possiamo ri- più coerenti, perché lì, dov’erano nati, vivevano. Zio Berar- muovere, pena traumi incontrollabili e rischiosi: ed è il luo- dino si era spostato giù in via Roma, e con la moglie Car- go della nostra venuta al mondo. C’è troppo oblio e asso- melina e la famiglia gestiva una merceria fresca e pulita; pimento, prima di nascere, per non essere marchiati dai zio Nicola e zia Immacolata garantivano a San Michele, e primi istanti in cui guardiamo, sentiamo. E i primi odori, non solo, materiale elettrico e affini; zio Luciano e zia An- voci, carezze, pur nella percezione sbiadita delle inizia- tonietta stavano aprendo un supermercato (forse il pri- li esplorazioni e conquiste, sono cariche di senso e orien- mo del paese), e zia Antonietta, con Prospero, portava- tamento. no avanti, in via Umberto, un’attività simile a quella dei miei “Infanzia” e “luoghi dell’infanzia” si sovrappongono tena- genitori: un negozio dove si comprava di tutto, dai quader- ci; e sempre, nel corso dell’esistenza, inaspettati e ondiva- ni alla mortadella, ai lacci per le scarpe. ghi, tornano a portare le proprie tracce e memorie. E’ per Pur restando al Paese e non spostandosi, anche loro, tut- questo che la nostra madre e i nostri genitori fanno parte ti, trasformavano se stessi e il loro (nostro) mondo. A ben del nostro essere: sono parte integrante del nostro stare al guardare, meno evidenti perché più lenti, altri cambiamen- mondo. Ed è sempre per tali ragioni che è difficile tronca- ti si stavano con forza consumando: belli, felici, ma anche re in modo netto e irreversibile con la propria famiglia e i faticosi e talora dolorosi. propri cari. Mia cugina Giulietta, figlia di zio Bernardino e zia Carmeli- Da giovani siamo ancora troppo protési a vivere, sceglie- na, sposò un uomo con gli occhi dolci e il sorriso vero (Mi- re e capire per sintonizzarci su questi sentimenti. Trascor- chele Tridente), ma questi morì giovanissimo, lasciando- riamo il tempo ad accogliere e accumulare, mentre, col la sola con i suoi piccolissimi figli: Dino e Pino. Tonino e sopravanzare dell’età adulta il senso delle radici si fa più Vincenzo andarono invece a studiare a Firenze, e lì trova- corposo: ritornano sapori, giochi e visioni. L’infanzia ritorna rono lavoro e fortuna, così come Fedele, dottore a Pado- e accompagna il passaggio dall’età adulta a quella anzia- va; altri cugini invece, dopo gli anni di studio universitario na: bambini e vecchi per un po’ si ricongiungono per pro- di ingegneria a Pavia (Enzo), o veterinaria a Bari (Salva- seguire poi, distintamente, dov’è naturale che vadano. tore) fecero ritorno decisi a casa, a Tursi. Altri cugini infi- 3. ne - Anna, Franco, Giulietta, Vincenzo – rimasero a Tursi Si va via dal proprio paese per scelta, per necessità o per sin dall’inizio, avviando subito le loro attività professionali e scommessa. E io non so se mio padre, nei primi anni Ses- i loro legami coniugali e famigliari. santa, abbia messo insieme tutte e tre le cose assieme: Alcuni dei parenti di mio padre andarono a vivere presto chiudendo un negozio-bazar in via Umberto, interrompen- fuori da Tursi: zia Mariangela e zia Anglona a Genova, zia do le sue consulenze contabili e fiscali, portandoci tutti a Felicetta a Bari, zia Vincenzina, diventata suora, in giro Bari. Mio fratello Cesare era in età da università; aveva fat- per l’Italia. Gli altri - che purtroppo, per i casi della vita, ho 16 17 to il liceo a Matera in convitto (come Enzo, più piccolo di lui frequentato meno: zio Mario, zio Aurelio e un’altra zia, Le- AMICI N° 5 SET/OTT 2005 N° 5 SET/OTT 2005

profonde, animosità vivaci e appassionate. E quando (in Italia e all’estero, nelle mie lezioni o nei miei libri), parlo di voce e di proposizioni, lo faccio cercando sempre di spiegare che non esiste un modo unico per rac- contare le cose: che un singolo concetto può essere detto con suoni e codici differenti; e che, così ridette, quelle fra- si assumono maggiori colori e sfumature, arricchendo noi che parliamo e il mondo che ci ruota attorno. 6. Adesso che sono venuto a Tursi per la cittadinanza emeri- ta, mi sono sentito piccolo come quando, con i miei genito- L’assessore Ottomano e il sindaco Caputo con il prof. Veneziano al centro ri, ci tornavo da Bari. Ed è forse per questo che sono stato felice del conforto offerto dai miei fratelli e da mia madre, nonché da alcuni amici (tutti più grandi di me, tutti autore- tizia, che mori però diciassettenne - rimasero a Tursi. E lì voli docenti e accademici), che mi hanno voluto accompa- misero su famiglia, garantendo ai propri figli (zio Aurelio a gnare ed essere lì presenti. Giuseppe, Lucia, Cesare; zio Mario a ben dieci figli - l’uni- Quando Salvatore Verde mi parlò dell’idea di conferirmi co a Tursi è Vincenzo) crescita intellettuale, sociale, pro- questo riconoscimento, lo confesso, sorrisi: un po’ perché fessionale. un titolo in parte ci rende più vecchi, un po’ perché, ancora In questo andirivieni tra Tursi e Bari che non era mai lo adesso, non mi sento all’altezza di tanta attenzione; e infine stesso (giacché tutto comunque cambiava, e cambia) sta- un po’ perché (non si sa mai) poteva trattarsi di uno scher- vo anche intuendo la casualità che accompagna i nostri zo o di un gioco. La voce di Verde era però credibile: cor- gesti e le nostre risoluzioni: la fortuna, l’imponderabile, il diale ma sicura. Quando, dopo, ho incontrato di persona fato. Stavano nascendo e maturando altri nipoti e cugini, Sindaco e Vice sindaco, altri autorevoli membri del consi- anche loro, pendolari per studio e per lavoro, e anche altri, glio comunale (e, con particolare gioia, i miei cugini Enzo e giovanissimi, sparsi ora – così apprendo - tra Matera, Bari, Franco), mi ha assalito un senso di impegno più alto: come Policoro, Roma, Milano, in uno spostamento continuo che, se da quel tributo dovessero nascere nuove responsabili- a saperlo vivere con maturità, dà il senso complesso del- tà e aspettative. la vita: il bisogno di attaccamento e di nomadismo, la ricer- Quando, il 16 luglio, ho ritirato la cittadinanza emerita dal ca di un punto fermo e il desiderio parallelo di nuove pro- Sindaco Salvatore Caputo e dall’assessore alla Cultura spettive. Franco Ottomano, Tursi mi è sembrata ancora più bel- 5. la. E, al di là del mio coinvolgimento personale, c’erano le Dopo qualche anno (avevo già iniziato il liceo), le occasioni cose fatte a testimoniare in meglio i cambiamenti. Ho vi- per venire a Tursi cominciarono a diradarsi. E, tra Bari e Mi- sto le strade e le scuole, la riqualificazione della Rabata- lano, cominciavo – inconsapevolmente – a strutturarmi un na e le infrastrutture, ho ammirato il verde e la pulizia del possibile futuro professionale. Cominciai ad amare il teatro centro; e infine ho sentito l’affetto dei miei compaesani e la (la comunicazione, l’espressività, l’arte di raccontare sto- loro voglia di partecipazione. Occhi, sguardi, parole, ab- rie) e, parallelamente, approfondivo le questioni un po’ più bracci che mostravano la verità di un rapporto che mi com- tecniche legate alla voce e alla parola. E così, tra tentativi prendeva e mi superava, giacché in quegli abbracci c’era- e progetti (alla scuola del Piccolo teatro di Milano, all’uni- no amici e parenti assenti, progetti vecchi e nuovi, fratture versità statale di Milano, a quella di Bari), mi sono ritrovato e speranze. padrone di un ambito preciso del linguaggio: la pronuncia E, come al solito, mi è venuta in mente la dignità e la te- della fonetica italiana. nacia di chi, scegliendo di rimanere, si è impegnato quoti- Forse esagero ed enfatizzo, ma la mia particolare sensibili- dianamente a correggere, integrare, rettificare, valorizzare, tà verso le forme della comunicazione orale (la prosodia, la ampliare il proprio patrimonio cittadino: offrendo un am- musicalità, la cantilena) sono nate proprio in quell’altalena biente migliore per le proprie giornate, garantendo mag- continua tra suoni tursitani e cadenze baresi, tra pugliese giori possibilità e risorse per il futuro dei più giovani. e lucano, tra regionalismi spuri e differenti, in un’età - quel- Io che invece sono partito, mi impegno a ritornare un po’ la infantile – così sensibile a catturare e registrare i detta- più spesso: magari per qualche lezione sulla voce a inse- gli del mondo. gnanti, ad aspiranti attori e giornalisti; oppure per firmare la E anche l’altro versante del mio lavoro – quello di regista regia di un video o di un filmato. O magari, semplicemen- teatrale e cinematografico, per me ora sempre più interes- te, per tornare a guardare i luoghi, passeggiare, chiacchie- santi – deve essere germogliato e cresciuto in quegli oriz- rare con parenti, amici e conoscenti, vecchi o sconosciuti: zonti di campagne e di colline, quinte magiche di un palco- piaceri antichi e radicati, riscoperte nuove e imprevedibi- scenico in cui transitavano uccelli, animali, uomini, e in cui li, in un ricongiungimento che è fatto di partenze, rientri e questi ultimi comunicavano – oltre che con le parole – an- inediti traguardi. che con smorfie intense e marcate, gestualità ridondanti e

Riceviamo e pubblichiamo: “Gentilissimo Direttore, nell’articolo a Sua firma comparso a pagina 35 del numero 3-4 del pe- riodico che Ella dirige e che, assai gentilmente, mi viene inviato, si afferma che il collocatore Giovanni FERRARA – immagi- no di Tursi – fosse sposato con una CAMERINO. La circostanza riferita non risponde al vero, così come Ella non avrà alcuna difficoltà ad acclarare. Tanto per la precisazione e per opportuna Sua conoscenza. Con viva cordialità”. Giuliano CAMERINO, località Panevino, Tursi. 16 17 CRONACA N° 5 SET/OTT 2005 Leandro VERDE N° 5 SET/OTT 2005

LʼANTICO RITO DELLA CACCIA ALLA LEPRE: OTTIMA APERTURA

per le prolifiche lepri, rispetto alle volpi oal cinghiale; infine, ma non ultimo, il merito del- la Provincia di Matera, che ha creduto da anni in un ripopolamento qualitativo”. La battuta di caccia è iniziata prima dell’alba, quando i nove componenti l’affiatato gruppo si sono recati nella prescelta località Cardosa, ver- so la diga di Gannano, per attendere l’alzar- si del sole e sparare i bersagli vivi con i fu- cili. La selvaggina stanziale abbattuta è di ottima qualità locale, solo un capo proviene dagli allevamenti dell’Ungheria. “Si nota per il pelo lievemente liscio e le zampe più chia- re”, ci dice l’espertissimo Pasquale Di Noia, scuoiatore della pattuglia che con i suoi movi- menti “non deve oltraggiare inutilmente l’ani- male, ma prepararlo nel migliore dei modi per gli umani atti culinari”. Come vuole l’antico rito, è stato lui a preparare le porzioni finite sulla tavola delle famiglie di , P. Di Noia, M. Ferrara, L. Virgallito, F. Lacanna con i due figli e F. Propati Giovanni Anto- nio e Filippo Lacanna, e di Francesco Pro- pati, Maurizio Ferrara, Donato Fusco, An- Soddisfacente apertura della stagione venatoria per i cac- tonio Cellammare. “Prima, però, occorrerà ciatori tursitani. Alla prima uscita di domenica mattina (4 festeggiare tutti insieme in cantina”, ci dicono “con l’esem- settembre), la squadra guidata da Luciano Virgallito ha plare più grande, un po’ meno di cinque chili, cucinato be- abbattuto ben cinque lepri. “Non accadeva dalla stagio- nissimo da Luciano. Con gli amici, tra bicchieri di vino e ne del 1980-81, e questo significa alcune cose importan- chiacchiere in libertà, c’è modo di gustare il senso della ti verificatesi nell’ambito. Intanto, il maggior controllo del vita che passa, perché nell’attività venatoria, oltre che pra- territorio, ad opera del nucleo locale della Polizia ittico-ve- tica sportiva, c’è anche questo”. Tutto vero e genuino, ma natoria provinciale e dei tanti appassionati delle stesse as- le lepri, ne siamo certi, pur non potendo avvalersi del dirit- sociazioni anche ambientalistiche, con il conseguente ar- to di parola, ma di quello alla vita si, non sarebbero d’ac- retramento dell’odioso fenomeno del bracconaggio; poi, la cordo, ovviamente. riuscita riproduzione nel nostro ambiente, più predisposto

DOPO QUATTRO ANNI IL CANE JERRY È RITORNATO A CASA Ancora una volta Lassie torna a casa. Dal cinema dei buo- sua diffidenza, tanto che l’amico ni sentimenti televisivi alla natura di un rapporto ancestrale a quattro zampe anche adesso tra uomo e animale. Singolare protagonista è il piccolo Jer- lo segue in silenzio, come face- ry, un cane di sei anni, scomparso da quattro e ritornato da va abitualmente già da cucciolo. qualche settimana nella sua famiglia. “C’è voluto un po’ di “Ci sono poi altri due particolari” tempo, ma poi il suo fiuto lo ha riportato tra di noi, agli affetti dice la signora Luisa, “un picco- originari, proprio quando, ormai, avevamo perso ogni spe- lo neo scuro alla base della boc- ranza. Credo che lo abbiano salvato tutte le vaccinazioni ca e la sua caratteristica asimet- fatte e l’intensità dell’affetto verso di lui, che lo ha spinto a tria delle labbra, che lasciano continuare a cercarci”, lo dice con allegra emozione Luisa intravedere i denti laterali supe- Viola. La trentottenne signora tursitana che ha festeggia- riori di sinistra”. Sulla “identità” Luisa Viola con la figlia Fiorella to “la pecorella smarrita”, con i figliFrancesco , quindicen- del cane, non ci sarebbero dub- e Jerry ne, e Fiorella, di 13, senza farsi troppe domande su ciò bi, anche se di poco più gran- che può essere accaduto nel lungo periodo di assenza for- de (oggi è all’incirca 40 cm per zata o volontaria. Sofferente, smagrito e quasi disidratato, 60) rispetto al momento della sparizione. Ricorda la signo- sporco, pieno di pulci e zecche, era stato notato da alcuni ra: “al mattino non lo trovammo, abbiamo continuato a cer- giorni con altri randagi dal figlio quindicenne, destinatario carlo nel paese e nelle campagne, chiedendo in giro, ma di gioia contenuta del bastardino pechinese, che si è poi invano. Due anni dopo la ‘fuga’, ne abbiamo allevato un al- ripetuto con la sorella di tredici anni. Dopodichè l’animale tro per un biennio, un volpino, questo si sottrattoci da qual- si è portato spontaneamente nella loro casa, nel rifugio ri- cuno. In famiglia avevamo perciò deciso che non avremmo trovato, con un fare quieto, ma deciso a non uscire più e più voluto soffrire con altri cani”. Proprio la solita intimidita con l’entusiasmo evidente nei confronti della signora Luisa reazione verso Tommy, un gatto anch’esso di sei anni, alle- che, ripetutamente, lo aveva subito sottoposto alla “prova” vato dall’estate del 1999 assieme a Jerry, è l’ulteriore con- del nome. Ripulito e disinfettato, dopo il confronto con le troprova della ristabilita coppia. Come dire, dal grande ci- nema d’animazione alla piccola realtà tursitana, che a volte 18 diverse fotografie scattate nel Duemila, è stato riconosciu- 19 to anche dal coniuge Salvatore D’Alessandro, 43 anni. è ricchissima di sorprese a lieto fine. “Da sempre un po’ freddino verso Jerry”, egli ha risolto la CRONACA N° 5 SET/OTT 2005 Leandro VERDE N° 5 SET/OTT 2005

PRIMO GIORNO DI SCUOLA PER UN BIMBO DI TRE ANNI, ACCOMPAGNATO DAL SINDACO

Oltre ai rituali, ma non for- calendario regionale prevede lunedì 19), il primo cittadino mali auguri rivolti a tutto il ha voluto rafforzare e rendere visibile il convincimento suo personale delle scuole tursi- e dell’intera amministrazione pubblica, circa l’importanza tane di ogni ordine e grado di alcune questioni legate proprio all’istruzione-formazione nell’apertura del nuovo anno e alla crescita civile e sociale, “tant’è che a breve saranno scolastico, il sindaco Salva- ultimati gli adeguamenti di sicurezza alla scuola primaria tore Caputo, che li ha cofir- della frazione di Panevino e termineranno entro pochi mesi mati insieme con l’assesso- i lavori della nuova scuola dell’infanzia, nell’ex municipio di re all’Istruzione Salvatore via P. Giannone, considerando tutte le altre situazioni più Cosma, ha personalmente che soddisfacenti”. “Inoltre, vale la considerazione”, chia- accompagnato G.C.V., un risce il Sindaco, “che la scuola dell’Infanzia, stranamente bimbo di tre anni, alla scuola poco attrattiva nei confronti di insegnati maschi, sia davve- dell’Infanzia “Carmela Ayr”, ro il primo gradino del sistema scolastico italiano, perciò i provvisoriamente ubicata in genitori dovrebbero mandare i propri figli a scuola il prima via Luciano Manara 4, nei possibile; senza minimizzare, nel caso, la presenza signifi- pressi di Piazza Plebiscito. cativa di bambini stranieri (8 su 22), sette dei quali albane- Recatosi verso le ore nove si, e la scelta dell’ubicazione nel centro storico, unica pre- al domicilio dei genitori del senza superstite delle Istituzioni, dopo lo spopolamento, il piccolo alunno, lo ha fatto calo demografico e la dismissione di altri uffici. Infine, ma salire nella sua auto e poi lo non ultimo, il messaggio è rivolto sia ai padri, di occuparsi ha trasportato a scuola. L’in- dei propri figli con maggiore costanza, consapevolezza e solita coppia è stata accolta disponibilità di tempo, sia agli adulti in genere, di recupera- con sorpresa e simpatia dalla scolaresca e dalla maestra re una sorta di frattura generazionale, con intelligenza, at- tursitana Anna Maria Ottomano, nel tradizionale plesso tenzione, generosità e limpidezza morale”. Quello del Sin- monosezionale. Con tale gesto simbolico, nel primo gior- daco Caputo è un gesto che non lascia indifferenti e che no di frequenza, qui anticipato al quindici di settembre (il comunque avrà un seguito.

ANZIANI IN FESTA

Organizzata dal Centro sociale anziani, presieduto da Fi- lippo Digno, con il patrocinio dell’Amministrazione comu- nale e la collaborazione unitaria dei sindacati di categoria, la “III Festa dell’Anziano” si è svolta per due sere, sabato 13 e domenica 14 agosto, nella sede di Santiquaranta. Nella prima serata anche una riflessione a più voci sul ‘Csa e il tempo libero’, con la partecipazione di Vito Auletta, segretario Spi-Cgil di Matera, dei sindaci di Tursi Salva- tore Caputo e Vito Agresti di Rotondella, e di Vincenzo Romano, responsabile del locale Distretto sanitario. Coor- dinato da Salvatore Verde, le conclusioni del confronto sono state affidate a Vincenzo Calabrese, segretario re- gionale della Fnp-Cisl. Nella circostanza la giornalista Ma- ria De Carlo ha sintetizzato il suo recente libro, “Traguar- di in itinere. Le Università della terza età in Basilicata”, e il poeta tursitano Domenico A. Padula ha declamato alcu- ne sue liriche. A Ferragosto, appuntamento musicale-danzante e gastro- nomico, con “Si mangia e si suona”, animato dal gruppo di pensionati, seguito dall’orchestra “Il Duo Ciak” e dall’armo- Il Sindaco Caputo con Andrea Marra, classe 1919, nica a bocca del M° Nicola Cavallo, prima della conclusi- Croce al Merito di Guerra 18 va estrazione della riffa con numerosi premi. 19

CRONACA N° 5 SET/OTT 2005 Isabella RUSSO - Leandro VERDE N° 5 SET/OTT 2005

LʼESPERIENZA DI STAGISTA NEL MIO COMUNE L’estate 2005 non la dimenticherò perché, a ventuno anni, ho realiz- timi anni. Da una struttura gerarchica di tipo mansionario, zato il desiderio di fare la stagista si è passati a una struttura più flessibile con funzioni attri- nel mio comune. Studentessa della buite ad ogni dipendente, però sottoposto a una valutazio- facoltà di Economia delle AA. PP. ne dell’operato svolto nel proprio ambito, affinché la qua- e Istituzioni Internazionali pres- lità migliori il rapporto con l’utenza. Nella sede municipale so l’Università di Milano, con il di- si concentrano personalità dotate di caratteristiche diver- ploma di ragioniera conseguito se - d’altronde non siamo tutti uguali – e mi ha sorpreso presso l’Itcgt “Capitolo” di Tursi, la vivacità quotidiana nell’affrontare serenamente e tran- in questi sessanta giorni ho mes- quillamente la “postazione” lavorativa, nonostante vi sia- so in pratica quello che ho appre- no problematiche giornaliere interne ed esterne da risol- so dai diversi libri di testo. L’obiet- vere. Quasi una piccola “comunità” di dipendenti, uniti tra tivo e le modalità di svolgimento loro per “aree funzionali”, diretti a svolgere il proprio ope- del progetto formativo e di orien- rato e sottoposti al controllo del Capoarea. Credo che non tamento dello stage, si sono con- sia corretto far circolare certe dicerie, relativamente ai “co- centrati nella conoscenza dettagliata dell’organizzazione munali” che non si atterrebbero alle loro funzioni pubbli- interna, con organigrammi, specificità dell’Area contabile, che. Invece, sarebbe utile chiedersi prima in cosa consista analisi e funzione individuale degli impiegati, incluso il con- la specificità del loro lavoro, come vien fatto, quanto tempo tratto di lavoro specifico per la tipologia del comune, con occorre, eccetera. Ci accorgeremmo che anche il Comune una popolazione compresa tra i 5.000 e i diecimila abitan- di Tursi, come altri, rappresenta una complessità organiz- ti. Svolgere le attività previste del progetto formativo per zativa. L’esperienza diretta negli uffici mi ha posto di fronte due mesi e seguire le indicazioni del tutor e dei responsa- ad una realtà fattiva ed efficiente. Ringrazio, perciò, il tutor- bili di ogni ufficio, mi hanno aiutato ad acquisire delle com- funzionario Vincenzo D’ACUNZO, che mi ha fatto parteci- petenze previste, contribuendo alla mia formazione profes- pare direttamente, come uditrice, anche ad un incontro di sionale e favorendo anche la maturazione della capacità contrattazione sindacale del Contratto collettivo decentrato relazionale, poiché ho instaurato un ottimo rapporto con i integrativo e in particolare, il sindaco Salvatore CAPUTO, dipendenti comunali, cordiali e molto disponibili nel dare favorevole alla mia partecipazione anche al Ccdi. Durante risposte ad ogni interrogativo posto. Da un’attenta anali- la contrattazione, questi ha cercato di mettermi a mio agio si della documentazione consultata, ho notato come il re- al tavolo, a fianco di persone interessate ed autorevoli. Per golamento comunale sull’Ordinamento generale degli uffici l’accoglienza e la disponibilità dimostratami, ringrazio tutto e dei servizi - dotazione organica - sia progredito negli ul- il personale dell’ufficio amministrativo e tecnico. I.R.

LA FAMIGLIA SI È DIPLOMATA INSIEME ALLʼITCGT “CAPITOLO”

E’ noto che gli esami non fi- sito la Maturità tecnica e questo è importante, a conferma niscono mai, per dirla con il della positività dell’offerta per chi lavora fatta dall’Istituto, grande Eduardo De Filippo, che tanto successo riscuote tra gli occupati nel compren- oppure, e la cosa si equivale, sorio non solo del Basso Sinni”, ci dice il prof. Angelo Ca- che non si finisce mai di im- stronuovo, ingegnere tursitano e preside incaricato. Che parare, come recita l’aned- chiarisce: ”il sistema formativo degli adulti, infatti, essendo dotica popolare dai tempi differenziato dai curricoli istituzionali, si connota come una di Socrate, e naturalmente ‘seconda via’ all’istruzione e vuole offrire occasioni di pro- La famiglia Mazzei anche da prima. Chissà se mozione socio-culturale, stimolare la ripresa degli studi e avranno avuto tale consape- migliorare l’inserimento nel mondo del lavoro, mediante la volezza i diversi componenti riconversione professionale e la qualificazione di giovani e generazionali della famiglia Mazzei. Ma non capita spesso adulti privi di professionalità aggiornata”. Nella famiglia di che padre, madre e figlia si diplomino insieme nella stes- ragionieri, intanto, nessuna recriminazione e in casa e tut- sa scuola superiore e contemporaneamente, conseguendo ti d’accordo, per alcuni vantaggi: si sono fatte le stesse l’identico titolo di studio (anno d’esami anche per la secon- cose e ad orari regolati, aiutandosi vicendevolmente e ri- da figlia, Francesca, alla scuola Secondaria di I° Grado). sparmiando pure sui libri, oltre a festeggiare insieme ades- E’ accaduto nell’Itcgt “M. Capitolo”, lo scorso mese. Save- so. Per la cronaca, la signora si è diplomata con 68/100, rio Mazzei, 44 anni festeggiati a giugno, saldatore in una superando il marito (valutato sessantadue), ma surclassati ditta edile, e Rosanna De Salvo, casalinga trentanovenne, dalla giovane studentessa che ha ottenuto il massimo del- hanno entrambi frequentato il progetto serale denominato la votazione: cento/centesimi. Nessun problema, perché è Sirio (tre anni intensivi per gli studenti lavoratori) del corso altrettanto normale che i figli debbano superare i genitori, a di ragioniere. Come la loro primogenita Antonella, 19 anni scuola e nel loro processo di crescita e di maturazione. appena compiuti, della Quinta “A” del corso Igea (con re- L.V. golare frequenza quinquennale al mattino). “Hanno acqui- 20 21 GIOVANI E CHIESA N° 5 SET/OTT 2005 Don Gianluca BELLUSCI N° 5 SET/OTT 2005

I GIOVANI A COLONIA COME I SANTI MAGI: PELLEGRINI E ADORATORI DELLʼUNICO SIGNORE Camminatori ed adoratori con bandiere e di canti, e subito dopo è iniziata la grande ve- lo sguardo fisso ad una stella, glia. Il primo momento è stato tutto dedicato al ricordo di questo sono stati i giovani del- Papa Woityla, ideatore delle giornate della gioventù, guida la XX Giornata Mondiale della e maestro di tutti i giovani del mondo, pastore instancabi- Gioventu’, la prima di papa Be- le e missionario di Gesù Cristo per tutte le strade del mon- nedetto XVI, la prima senza il do. E’ stata benedetta una campana e poi fatta suonare, grande papa Giovanni Pao- che porta il nome del Papa, che d’ora in poi sarà presente lo II. E’ stato per i giovani un a tutte le Giornate mondiali della Gioventù, e il suo suono cammino all’inizio impervio, non ridesterà in tutti i giovani la grande figura e il ricco ed esi- sempre in autostrada, ma ricco gente magistero del Papa polacco, che tanto ha amato e di gioia e speranza, segnato dal desiderio vivo di incontra- puntato sui giovani. Subito dopo è stato proclamato il bra- re come i santi Magi, il Re, la Verità, la Luce: Gesù Cristo, no evangelico della XX Gmg (Mt 2, 1-11) che narra l’arrivo unico salvatore dell’uomo. Lungo questo pellegrinaggio, i dei Magi alla grotta di Betlemme e l’adorazione del Bam- giovani sono stati guidati dal Successore di Pietro, che con bino Gesù, guidati dalla stella. Papa Benedetto XVI, dopo il suo alto magistero, ha indicato loro la via maestra della il commento al brano evangelico e al significato profetico santità e della vera rivoluzione della storia. dell’adorazione dei Magi, così si è rivolto ai giovani: “Cari Anche dalla nostra Diocesi siamo partiti per Colonia: un amici … i Magi provenienti dall’Oriente sono soltanto i primi gruppetto di una quarantina per vivere l’intera settimana, di una lunga processione di uomini e donne che nella loro mentre una settantina per gli ultimi tre giorni alla presen- vita hanno costantemente cercato con lo sguardo la stella za del Sommo Pontefice. Per tutti è stato un pellegrinag- di Dio, che hanno cercato quel Dio che a noi, essere umani gio, come si conviene, fatto di difficoltà di ogni genere: dai è vicino e ci indica la strada. E’ la grande schiera dei Santi, disagi logistici a quelli igienici, dalla fatica degli sposta- noti o sconosciuti, mediante i quali il Signore lungo la sto- menti a piedi alla scarsità di cibo, alquanto indigesto. Mal- ria, ha aperto davanti a noi il Vangelo … Essi sono la scìa grado ciò, è stato tutto segnato dalla preghiera, dalla festa luminosa di Dio che Egli stesso lungo la storia ha tracciato di sentirsi cristiani e fratelli di ogni uomo, un cuore solo e e traccia ancòra”. Dalle parole del Papa, forte si è levato, un’anima sola nel nome del Signore con tutti i giovani del ancòra una volta in piena continuità con gli insegnamenti di mondo. Giovanni Paolo II, l’invito alla santità, tenendo fisso lo sguar- Anche dalla nostra Parrocchia Cattedrale, abbiamo parte- do soprattutto sulle grandi personalità che Dio ha susci- cipato a questo straordinario evento, unendoci in treno agli tato nel nostro tempo: Massimiliano Kolbe, Edith Stein, altri cinquecento giovani della Basilicata, guidati dall’Arci- Madre Teresa, Padre Pio. Ma ancora più forti sono state vescovo Metropolita di Potenza, mons. Agostino Super- le parole del Papa, quando ha affermato che sono i Santi i bo. Il viaggio in treno è stata una scelta felice dei Vesco- veri rivoluzionari: “I Santi sono i veri riformatori. Ora vorrei vi della nostra Regione, ha permesso a tutti noi di fare una esprimerlo in modo ancora più radicale: solo dai Santi, solo profonda esperienza di comunione ed è stata anche l’oc- da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo casione di uno scambio fraterno di idee e testimonianze del mondo… Non sono le ideologie che salvano il mondo, sulla vita delle nostre Chiese diocesane, nonché uno sti- ma soltanto il volgersi al Dio vivente, che è il nostro creato- molo ad amare di più la nostra terra e i nostri piccoli Pae- re, il garante della nostra libertà, il garante di ciò che è ve- si. Durante il trasgferimento è iniziata la preparazione all’in- ramente buono e vero. La rivoluzione vera consiste unica- contro con il Papa, caratterizzata innanzitutto da momenti mente nel volgersi senza riserve a Dio che è la misura di ciò di preghiera e di catechesi presieduti da mons. Superbo. che è giusto e allo stesso tempo è l’amore eterno”. Il cam- Non è mancata la celebrazione della Santa Messa e l’ado- mino dei Magi si è concluso alla grotta nel segno profeti- razione personale del Sacramento in un vagone adibito co dell’adorazione, anche i giovani nella veglia hanno fat- per tale funzione. E’ stata per tutti i giovani un’esperienza to esperienza di questo momento intenso della nostra fede, di profonda spiritualità e intimità con il Signore. Non sono l’adorazione di Gesù realmente presente nel Sacramento mancati momenti di vera fraternità ed entusiasmo come si dell’Eucaristia. Tutti, dal Papa, ai Vescovi, ai Sacerdoti e al addicono a tutte le grandi giornate della Gioventù. Dopo milione di giovani presenti alla veglia, ci siamo inginocchiati circa ventisei ore siamo giunti a Colonia, davanti al mae- davanti a Gesù Eucaristia, solennemente esposto, per ado- stoso Duomo che conserva le Reliquie dei Magi, la piog- rarlo, ringraziarlo, ascoltarlo, per ricevere da Lui luce, forza gia ci ha accolti, rendendo alquanto difficoltosi il nostro pri- incoraggiamento speranza e pace per affrontare il faticoso mo giorno in Germania e la notte, trascorsa a Dusseldorf in cammino della vita insieme a Lui e sostenuti da Lui. Con la sacco a pelo, in un grande Centro Commerciale. solenne benedizione Eucaristica, si è conclusa la veglia e All’indomani, all’alba, tutti ci siamo incamminati verso la tutti un po’ infreddoliti nel corpo, ma riscaldati dal fuoco di spianata di Marienfeld, per prepararci alla Veglia di pre- Dio nello spirito, ci siamo addormentati in sacco a pelo al- ghiera alla presenza di Papa Ratzinger, presenti circa un l’aperto, avendo come letto la nuda terra e come tetto il fir- milione di giovani venuti da tutti i continenti. Il cammino è mamento. Trascorsa la notte, non senza difficoltà, verso le stato duro, i mezzi di trasporto insufficienti, l’organizzazio- cinque del mattino, i sacerdoti con mons. Superbo, si sono ne tedesca molto discutibile, eppure, malgrado tutto ciò i incamminati per raggiungere la zona del palco per la Cele- giovani non hanno smarrito la fede e la gioia di incontrare il brazione della S. Messa conclusiva della GMG presieduta Signore Gesù tramite l’abbraccio con il Successore di Pie- dal Pontefice, presenti circa quattrocento Vescovi e dieci- 20 tro. Intorno alle ore 20,30 è giunto il Papa tra un tripudio di mila Sacerdoti. Papa Benedetto nell’omelia ha spiegato le 21 CHIESA E RELIGIONE N° 5 SET/OTT 2005 N° 5 SET/OTT 2005

parole della consacrazione del pane e del vino, affermando fa sentire realizzati e comodi, ma nel momento della crisi che con la Celebrazione dell’Eucaristia, noi entriamo nel- ci abbandona a noi stessi. Papa Benedetto XVI ha, quin- l’ora di Gesù, ovvero nel mistero della Sua passione, mor- di, concluso con più forza l’omelia, con questo invito alla te in Croce e Resurrezione. Se nell’adorazione Dio ci può missione: “Aiutate gli uomini a scoprire la vera stella che sembrare come il totalmente Altro, nell’Eucaristia si dona a ci indica la strada: Gesù Cristo! Cerchiamo noi stessi di noi come cibo e bevanda, entrando in comunione e den- conoscerlo sempre meglio per poter in modo convincen- tro di noi e noi in Lui. Rivolgendosi direttamente ai giovani, te guidare anche gli altri verso di Lui”. Terminata la Santa il Santo Padre ha affermato: “Chi ha scoperto Cristo deve Messa, dopo esserci radunati nel nostro accampamento, in portare altri verso di Lui. Una grande gioia non si può tene- gruppo ci siamo diretti verso Colonia, a piedi naturalmen- re per sé. Bisogna trasmetterla”, poi soffermandosi su due te, dove abbiamo trascorso l’ultima notte in sacco a pelo, pericoli presenti nella società odierna, che sono di ostaco- oramai desiderosi di tornare a casa e nella nostra Comuni- lo all’accoglienza del Vangelo: l’indifferenza religiosa e una tà, per raccontare a tutti le grandi meraviglie che il Signore religiosità vissuta alla maniera del “fai da te”, come un pro- compie per noi ancora oggi. dotto di consumo, dove si sceglie quello che piace, che ci

LʼASSEMBLEA DIOCESANA A CHIAROMONTE

Per l’avvio dell’anno pastorale, a Chiaromonte, presso popolo sacerdotale, profetico e regale chiamato a metter- l’Ostello della gioventù, il 30 agosto si è svolta l’assem- si in ascolto della Parola di Dio, del proprio Vescovo e in- blea diocesana. La relazione introduttiva, sul tema “Il vol- sieme riflettere e programmare l’anno pastorale che segne- to missionario della Parrocchia che nasce dall’Eucaristia”, rà la vita delle parrocchie e della Diocesi “. Dopo l’attento è stata affidata al teologo calabrese don Antonio Staglia- ascolto delle vere necessità della Chiesa locale, il Relato- nò, Prefetto dell’Istituto teologico della Calabria. Presieduto re ha indicato “un ripensamento della Parrocchia alla luce da mons. Francescantonio Nolè, vescovo della diocesi di di quattro istanze fondamentali: quella profetica (un nuo- Tursi-Lagonegro, l’appuntamento ha visto la partecipazio- vo annuncio della fede cristiana), quella liturgica (la cele- ne di sacerdoti, religiosi e religiose, operatori pastorali laici, brazione del mistero pasquale di Cristo nella Chiesa oggi), responsabili e animatori delle associazioni e dei movimenti quella testimoniale (l’impegno per la carità e la presenza ecclesiali. “Un momento qualificante della vita diocesana”, della Chiesa nelle situazioni di povertà ed emarginazione) ha scritto don Gianluca Bellusci, responsabile dell’Ufficio e quella culturale (ovvero l’incontro nella vita quotidiana de- stampa curiale, “in quanto tutto il popolo di Dio che vive in gli uomini oggi tra Vangelo e vita, fede e cultura)”. una diocesi, in comunione con il Vescovo, si presenta come

I GIOVANI TURSITANI A COLONIA IN GERMANIA

Sono oltre cento i giovani della stessa serata, i giovani in pellegrinaggio hanno visitato la Diocesi di Tursi-Lagonegro, che Cattedrale di Colonia per venerare le reliquie dei Re Magi. hanno partecipato alla Giornata Sabato 20 agosto, in mattinata, hanno raggiunto a piedi la mondiale della Gioventu’ svolta- spianata di Marienfeld, per assistere e animare la veglia si a Colonia, in Germania. di preghiera con il Papa Benedetto XVI e all’indomani la Accompagnati dai sacerdoti solenne celebrazione della santa messa, che ha concluso don Vincenzo Iacovino e don il raduno all’insegna dell’ecumenismo, dell’amicizia, del- Cesare Lauria, una trentina di la festa e della speranza. Ragazzi, adolescenti e studenti essi ha presenziato per l’intera della diocesi di Tursi-Lagonegro erano accompagnati nel settimana. Altri settanta, insieme treno speciale dai sacerdoti da don Enio De Mare parro- a circa 600 “Papa boys” di tutta la regione Basilicata, si co di Roccanova, don Pablo Elias e don Antonio Alle- sono mesi in viaggio con il treno speciale dell’Opera Ro- gretti vicario parrocchiale di Agromonte Magnano, e da mana, guidato da mons. Agostino Superbo, arcivesco- don Gianluca Bellusci responsabile generale del pellegri- vo di Potenza-Marsico Nuovo-Muro Lucano. Partiti dalla naggio (che ci ha offerto una sua testimonianza, di segui- stazione di Battipaglia nel pomeriggio di giovedì 18 ago- to pubblicata). L.V. sto, sono giunti a destinazione il giorno dopo, dove, nella

PRECISAZIONI DECEDUTI DAL 1° LUGLIO AL 15 SETTEMBRE * AL NUMERO 3/4 MAG/AGO - 2005 GENTILE Elvira, 21/4/1927 - 5 luglio SALERNO Filomena, 12/8/1938 - Genova 13 Pag. 19 Docenti e Ata in pensione: Vincenzo Nuzzi RUSSO Nicola, Policoro 26/11/1990 - 26 ha svolto il servizio all’Itis “Cassola” di Ferrandina, FERRARA Adolfo 01/01/1969-Genova 03 agosto docente del Laboratorio di Fisica. LAPOLLA Marianna, 01/5/1919 - 6 Pag. 45 Saltata la didascalia alla foto del Sindaco GENTILE Rosa, 07/01/1931 - 8 22 con il giornalista parlamentare della Rai Raffaele GULFO Luisa, 20/9/1924 - 16 23 Garramone, di origine lucana. TAURO Gennaro, 19/2/1927 - 14 settembre * se non diversamente indicato, il luogo di nascita o decesso è Tursi. TRADIZIONI N° 5 SET/OTT 2005 Francesco D’ERRICO N° 5 SET/OTT 2005

IL RITUALE DEI MATRIMONI DI UNA VOLTA

di significativi. Però, l’amoreggiare nella Cattedrale veniva spesso represso dall’Arciprete don Antonio Conte, che vi- gilava lungo i colonnati, dove erano soliti sostare i giova- ni spasimanti, e quando li sorprendeva in atteggiamen- to scorretto, li richiamava con qualche lieve pizzico sulle braccia o con qualche paterna tiratina d’orecchio. Insomma, erano i genitori che si preoccupavano del matri- monio dei figliuoli e, spesso, avveniva più per interessi che per amore, stabilendone condizioni ed entità della dote. I futuri sposi, per rispetto ed obbedienza, accettavano si- lenziosamente l’operato dei familiari, sperando di far fio- rire nei loro cuori quell’amore che lega la coppia nel bene e nel male e di andare incontro ad un buon avvenire. Fat- ta la scelta, i congiunti del giovane oppure alcuni loro fida- ti amici, “i’mmasciateri”, si recavano dai genitori della ra- gazza per chiederne la mano, sempre con garbo ed abilità convincente. Se la proposta veniva accettata con opportu- ni accordi, il candidato alle nozze, accompagnato dai pa- renti, entrava in casa della ragazza il successivo giorno fe- stivo. Dopo le formalità delle presentazioni, si dava inizio al fidanzamento ufficiale, con scambio di doni, degustazione di dolci e liquori caserecci e breve intrattenimento danzan- te, al suono dell’organetto e del vecchio grammofono. I fi- danzati sino al giorno delle nozze si dimostravano cordiali e rispettosi; cercavano di affiatarsi e di comprendersi uma- namente, ma senza valicare i limiti della morale dominante. Non potevano manifestare a proprio agio l’effusione amoro- sa, perché controllati costantemente. Scambiarsi un bacio era impresa difficile, perché la ragazza, pur condividendo il desiderio, cercava di sfuggirne le occasioni, per non tra- dire la ferrea disciplina imposta dai genitori. Ai loro incon- tri serali ed in altre ore del giorno presenziavano i familiari di lei. Partecipavano alle varie discussioni educatamente e Foto del matrimonio di Francesco D’Errico stavano seduti un po’ distanti l’uno dall’altro, vicino al cami- no o intorno al tavolo, come in occasione del pranzo o del- la cena, quando osavano sistemarsi frontalmente e di rado, Nella prima metà del secolo scorso, nel nostro paese, gli tra un boccone e l’altro, si guardavano con espressioni al- approcci amorosi fra gli aspiranti fidanzati erano difficili, lusive. Era pure consuetudine che il fidanzato, al chiaro di per mancanza di libero incontro e dialogo. Erano abituati luna delle prime ore della notte, rendesse omaggio all’inna- a vivere separati: nelle scuole, nelle chiese, nei locali pub- morata con la serenata musicale. La diffusione delle note blici ed in altre occasioni di riunioni, si stava sempre divisi, melodiose dell’organetto o chitarra e mandolino, svegliava i maschi da una parte e le femmine dall’altra, senza poter- e rallegrava anche il vicinato, mentre alla ragazza era con- si scambiare qualche parola, ad eccezione di qualche fu- sentito affacciarsi alla finestra o al balcone, la quale, dopo gace sguardo. Quando le ragazze non andavano a lavora- aver salutato e ringraziato il suo amato ed i suonatori, ritor- re nelle campagne o altrove, stavano in casa ad aiutare la nava a letto felice e contenta. madre nelle faccende domestiche e ad approntare il loro In occasione di qualche serata danzante, si eseguiva di corredo; alcune frequentavano le sarte per imparare il me- più la tarantella, utile per scatenare la passione e per te- stiere, che allora rendeva discretamente, ed altre andava- nere distanziati i ballerini. Nei balli abbracciati, i fidanza- no dalle monache per imparare il ricamo. Quando, invece, ti dovevano tenersi a debita distanza ravvicinata, muover- uscivano per rifornirsi di acqua presso le fontane pubbli- si con compostezza ed evitare di sfiorarsi con il viso ed il che (allora le abitazioni erano prive d’impianto idrico e fo- petto. Non sembri ciò esagerato, perché, aveva un senso gnario, sarà bene ricordarlo) o per andare a fare la spesa preventivo. Infatti, in caso di eventuale rottura del fidanza- e per altre esigenze, non erano mai sole, quindi non pote- mento, cosa che purtroppo accadeva spesso, la ragazza, vano essere avvicinate dai giovanotti. L’eventuale corteg- essendosi mantenuta illibata, poteva fidanzarsi facilmente giamento si svolgeva a distanza ed in segreto. Spesso si con altro giovane, altrimenti, rischiava addirittura di rima- faceva uso di brevi messaggi scritti su pezzi di carta, reca- nere zitella. pitati agli interessati da bambini fidati che non destavano Alcuni giorni prima del matrimonio, nella casa della futu- sospetti. Altre occasioni per vedersi, ma sempre a debita ra sposa veniva esposta la dote, per mostrarla alle perso- distanza, erano la domenica e i giorni festivi, mentre anda- ne del vicinato, nel pomeriggio veniva sistemata nei bauli e vano in chiesa, dove i giovanotti e le signorine con la bocca poi trasportata in festoso corteo nella futura abitazione de- pregavano il Signore e con il cuore pensavano al loro amo- gli sposi, con muli ornati di nastrini colorati e di un foulard 22 re, scambiandosi, con la dovuta cautela, languidi sguar- di seta chiara, mentre gli oggetti leggeri erano portati ben 23 CINEMA N° 5 SET/OTT 2005 Lorena GUGLIELMUCCI N° 5 SET/OTT 2005

visibili da ragazze e ragazzi. nale. Dopo l’abbuffata di gustosi cibi, un invitato ritirava in Il giorno delle nozze, sempre di domenica, si andava in un piatto e uno alla volta dai commensali l’offerta di danaro, chiesa a piedi ed in corteo solenne, che veniva aperto dal- con l’importo ed il nome dell’offerente ben scanditi quan- le damigelle, seguite dalla sposa sottobraccio al padre e do veniva consegnato agli sposi. Subito dopo, per facilitare poi, progressivamente dal futuro marito, accompagnato la digestione e per continuare a divertirsi, riprendevano le dalla madre, il compare e la comare d’anello, i parenti ed danze sino a tarda sera, allorché gli sposi, che non anda- altri invitati. Ogni tanto venivano fatte esplodere delle bat- vano in viaggio di nozze, raggiungevano a piedi la loro nuo- terie di tric-trac, anche per richiamare l’attenzione del pub- va dimora, stanchi, ma felici, accompagnati dai familiari e blico, che, ai lati della strada o dai balconi e dalle finestre, dal suono dell’immancabile organetto o di altro strumento. salutavano gli sposi. All’uscita dalla chiesa, i neo coniugi La mattina successiva venivano svegliati dal botto di una o venivano accolti sul sagrato da parenti e amici con il lancio più serie di tric-trac, quale segno augurale di lunga e felice di riso, confetti e monetine, alternandosi nell’abbraccio au- unione, presto allietata dalla nascita di un maschietto. gurale, gesto poi ripetuto davanti al locale della festa e du- Un tempo non lontano di remota tradizione, dopo la più o rante le danze. In tali circostanze si notavano dei ragazzini meno stupenda prima notte coniugale, al mattino qualche molto dinamici che facevano a gara nella raccolta dei con- sposa faceva vedere il lenzuolo del talamo alla suocera e fetti e dei soldini. I festeggiamenti ed il pranzo, non essen- ad altro stretto familiare, con riservatezza ed orgoglio, per doci un ristorante nei dintorni, ma soprattutto per caren- constatare la sua verginità prematrimoniale. za di mezzi per poterseli permettere, avvenivano presso la Il matrimonio, quale atto importante della vita dell’uomo e casa di qualche congiunto od amico. Si procedeva subi- della società, va affrontato con serietà, responsabilità e ge- to al rinfresco, costituito da dolci, confetti e liquori e poi si stito con scienza e rispetto dei doveri e diritti coniugali. Evi- ballava sino all’ora del pranzo, che avveniva in un altro lo- tare che al minimo screzio ed alle varie quotidiane difficoltà cale vicino. Il menù era composto dal bollito di verdura con esistenziali, tale antica istituzione venga frantumata con di- carne, salame, frittelle, una buona porzione di macchero- saccordi e separazioni, a danno dei figli e della conviven- ni (ziti, ovviamente), carne al sugo o con contorno di pata- za civile. te cotte al forno, insalata verde, ottimo vino e frutta stagio-

DA TURSI A VENEZIA, CON IL CINEMA

La cosa più incredibile è ritrovarsi a parlare di Tursi al lido di Venezia. Eppure è successo anche questo alla 62° Mostra d’Arte Cinematografica, dove, in una serata speciale de- dicata ai giovani autori, organizzata dalla Sony Entertaine- ment e dalla rivista di settore “35mm”, ho incontrato Ales- sandro Valori. Lui tursitano d’adozione, in Laguna per promuovere il suo ultimo lavoro “Play Your Life”, ed io per generazione, in gara come manager, con il cortometraggio “Full_Circle”, per la regia del giovane e promettente Jose- ph Lefevre. Eravamo entrambi al Pachuka, uno dei luoghi cult nelle notti veneziane, dove giovedì primo settembre si è tenuta la serata finale del concorso “Short Film Contest”. Come alla “Quinzaine des realisateur” del Festival di Can- nes, il Lido promuove la “Giornata degli autori”, ma c’è al- L. G. con il nonno materno Gaetano Cuccarese tro spazio giovane ed innovativo per interessanti iniziative collaterali. Nel caso si sono presentati i dieci cortometraggi un barman irlandese che ha giocato sapientemente a fare finalisti scelti dalla rivista cinematografica “35mm”, permet- l’attore, ingannando tutti, compresi gli addetti ai lavori. In- tendo così alle nuove leve del cinema italiano di ritagliar- somma, si è parlato tanto di tutti questi, fino ad oggi scono- si un piccolo angolo all’interno di una delle più esclusive e sciuti, Drop Brothers, senza escludere la mia persona, che blasonate competizioni cinematografiche. ha sempre creduto che ne valesse la pena. A fine serata Vincitore della serata è stato il cortometraggio “Next Level” ho salutato Alessandro Valori, che ha chiesto quale fosse di Marcello Gori, dovendoci noi “accontentare” del secon- il mio corto. Gli ho gridato in un orecchio l’indicazione e mi do posto (ma come amava ripetere un noto commediografo ha guardato, dandomi un bacio in testa ha aggiunto: «per- inglese “l’importante è che se ne parli… ”). Così si è parla- fetto, per fare questo mestiere bisogna essere speciali - to molto di J. Lefevre, regista sconosciuto che ha affascina- mentre sorrideva - ed anche un po’ pazzi». Ed io ho annui- to tutti, di Leonardo Fiore, che ha dato un ordine specia- to. Il gruppo è tornato a Roma, ma “Full_Circle” è rimasto al le alle immagini, senza aver paura mai di sperimentare, ed Lido, dove è stato in proiezione fino al dieci settembre, alla anche di Francisco Gaete e Luca Silvani, che hanno gio- Villa degli Autori, sede istituzionale dei “Venice Days”. cato con la luce, dimostrando una padronanza ed una con- fidenza quasi carnale con la pellicola, e di Colm O’Brien,

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GRETA SCACCHI, UNʼATTRICE INTERNAZIONALE IN RABATANA

Una voluta deviazione dal- Figlia d’arte, il padre è un affermato pittore, Greta Scacchi, all’ana- la statale Sinnica ha portato grafe G. Gracco, 45 anni, è nata a Milano, ma si è trasferita gio- in Rabatana l’affascinante e vanissima a Londra, dove si è imposta nel mondo dello spettaco- bravissima attrice italo-in- lo, all’attenzione della televisione e di grandi cineasti. Attualmente glese Greta Scacchi, uno vive in Australia. Con una lunga carriera, a fianco di grandi e nu- dei volti più belli, radiosi e merosi divi hollywoodiani ed europei, la ricordiamo indimenticata al contempo delicati e sen- protagonista di selezionati film d’autore come “Calore e polvere” suali della cinematografia (1982) e “Jefferson in Paris” (1995) di James Ivory, “Presunto internazionale, da sempre innocente” (1990) di Alan J. Pakula, “Il sale sulla pelle” (1992) molto attiva anche in tele- di Andrei Birkin, “Il violino rosso” (1998) di Francois Girard, visione e più spesso in tea- “Paura e amore” di Margarethe von Trotta. Ma ha lavorato an- che con registi italiani come Roberto Andò (“Sotto falso nome”, Greta Scacchi (archivio di Valerio Caprara) tro. Una visita breve, privata ed intensa, che ha lasciato 2003), i fratelli Vittorio e Paolo Taviani (“Good morning Babi- il segno in tutti coloro che lonia”, 1987) e Vito Zagarrio (“La donna della luna”, 1987). Nelle l’hanno incrociata, ma senza riconoscerla, come madre in- sale con “Syriana” (2005) di Margaret Baer, è in arrivo “Beyond telligente, bonaria, attiva e premurosa. Con il compagno The Sea” di Kevin Spacey.

italo-australiano Carlo Menegazza, assieme ai tre figli (un adolescente, del primo matrimonio di lui, un ragazzo e un Lettere bimbo), è arrivata nella tarda serata di lunedì 22 agosto, come una “turista per caso”, chiedendo in un perfetto ita- Vogliamo ringraziare ancora i tursitani per l’ospitalità che ci hanno liano un posto per cenare e un albergo. Un viaggio privato riservato e per tutte le delizie culinarie preparateci in agosto. No- e spontaneo, tipico di chi è in vacanza, mentre si trasferiva nostante l’ansia della ripresa del lavoro, sorridiamo e cerchiamo da Taranto a Napoli, “non avendo voglia di proseguire, né di osservare, ancora per poco purtroppo, una concreta “filosofia” di intossicarsi”, ha spiegato successivamente. Dopo la so- tursitana: prima di perdere la pazienza aspetta almeno il tempo di sta nell’apprezzato ristorante “L’Incontro” di Rocco Tarul- una sigaretta. Ma, nonostante i buoni propositi, è davvero difficile li, la famiglia ha raggiunto prima di mezzanotte l’albergo “Il nel Milanese e qui a Vimercate, in mezzo a tanta frenesia, mante- nere la calma e non inveire, magari, contro l’automobilista che sta Palazzo dei Poeti”, della famiglia di Paolo Popia. Che ci dietro e ti strombazza dopo un solo decimo di secondo in più allo ha raccontato: “faceva un po’ freddo ed erano tutti con dei stop. E che piacere ripensare alle poche ma rilassanti passeggia- grandi cappelli, utili per difendersi dagli spiriti nel caso si te in via Roma: l’infanzia che gioca ancora per strada, uomini se- fossero perduti, diceva l’attrice ai figli, in un gioco diverti- duti fuori dai bar ad ingannare il tempo, signore alla porta di casa to; è’ stata lei che ha preparato in cucina un frullato di ba- che chiacchierano tranquillamente e senza fretta tra loro, perso- nane ai bambini piccoli, prima di ritirarsi in camera. Quin- ne ferme ma vive. Da noi, se non vedono la Tv, i bambini corro- di, ha chiesto un televisore, per vedere un programma su no a scuola oppure a fare calcio, nuoto, tennis, baseball, scher- RaiTre partecipato dal padre. Curiosamente, la signora era ma, equitazione, inglese, chitarra e infinite altre attività.; gli uomini corrono per andare in ufficio, in palestra, a cercarsi hobby e tan- a piedi nudi all’interno della struttura”. Il risveglio dev’esse- to altro; le donne corrono per andare al lavoro, in palestra, al su- re stato emotivamente coinvolgente, consapevoli di esse- permercato, dall’estetista, a scorazzare figli a scuola, in altre pa- re “in un luogo suggestivo come raramente capita”, se di lestre, e così via, tutti ossessionati dal tempo, che corre veloce buon mattino l’intraprendente coniuge, grande esperto di anch’esso. Da voi, invece, si avverte un tempo psicologico diffe- ingegneria e restauri, si è concesso una camminata di due rente, percepito più lentamente rispetto al frenetico Nord. Nel vo- ore nei vicoli del centro storico, anche nel rione San Mi- stro bel paese abbiamo rivissuto un poco anche la nostra infanzia chele e Petto, interessato soprattutto al Palazzo Camerino, e adolescenza. arrivando puntuale alla colazione. Mentre ci si preparava Che viaggio a ritroso nella Rabatana, la città antica. Che sensazio- ne di pace nell’intero centro storico, in quelle viuzze strette (una alla partenza, verso le undici, Greta Scacchi si è intratte- addirittura a prova di top model) e deserte, un tempo scenario di nuta con Antonio Popia, neo vincitore del Premio nazio- storie avvincenti: incursioni, amori, omicidi, briganti. E tra le case nale di poesia dialettale Albino Pierro, autore di una rico- addossate le une sulle altre (ricche, povere, sedi di nobili e di poe- struzione filmata dei tursitani anni Cinquanta. Parlando di ti), sentire la voce di qualcuno che dal balcone saluta. Tutti saluta- cinema, di Mel Gibson, dei fratelli Taviani e della prean- no, augurano qualcosa, anche se non si capisce bene, ma non fa nunciata visita di Francis Ford Coppola (già suo compa- niente, l’importante è parlarsi. Qui a Vimercate, qualcuno, uno dei gno di Giuria a Cannes), oltre che delle “struggenti bellez- tanti sconosciuti vicini di casa, se ha tempo e se è la giornata giu- ze ravvicinate”, solo allora ha rivelato la propria identità, sta, forse ti fa un cenno o una pseudo smorfia di sorriso. Come ogni domenica, andremo a pranzo dai genitori, che fortuna ringraziando tutti per la “squisita ospitalità ricevuta”. Trop- averli, e faremo vedere loro il video amatoriale girato a Tursi, con la po tardi anche per scattare delle foto. Poi si è incamminata “voce tursitana” (solo qualche parola è stata cancellata dal rumo- con i figli, come se fosse di casa nell’antico borgo e nei vi- re del vento). (Insieme rivedremo i nostri amici, ai quali va il nostro coli, sostando parecchio nella chiesa di Santa Maria Mag- grazie per tutto, e Paolo, destinatario dei nostri saluti, ringrazia- giore. Hanno affrontato la discesa della “pitrizza” e i sot- menti ed un augurio per il suo lavoro: nel Palazzo dei Poeti, ci sem- tostanti rioni, fino in piazza dove li attendeva il compagno brava di essere due cortigiani tra muri di pietra, candelabri e mobili con la grande auto dai vetri anneriti. Nel congedo, la loro antichi. Un grato saluto anche a Gaetano per il vino e a Melina per speranza di “ritornare con l’amico Antonio Zeccola, origi- i “taragghjni”. Infine, una confidenza: a Mauro è piaciuta molto più la piccola Tursi che la grande Matera. Forse la lettura del libretto- nario di Muro Lucano, tra i grandi produttori cinematografi- guida non rendeva quanto la storia raccontataci dal vivo con pas- ci e massimo esercente di cinema in Australia”. sione autentica da Salvatore. 24 E mail: Lida, insegnante, e Mauro, impiegato dell’Ibm in pensio- 25 ne, coppia di turisti di Vimercate (Mi)

CINEMA N° 5 SET/OTT 2005 Salvatore VERDE N° 5 SET/OTT 2005

UN POMERIGGIO DʼAGOSTO CON ANTONIO PERTROCELLI, ATTORE BRAVO ED INTELLIGENTE

Intelligente caratterista del cinema italiano, Antonio Petro- celli è stato ospite nella penultima serata della rassegna “CinemadaMare 2005”, in compagnia di Domenico For- tunato e Rocco Papaleo (neo vincitore del premio Gaber, come apprezzato musicista-chansonnier). Nato a Montal- bano Jonico, dove vivono i genitori e la famiglia della so- rella Camilla, l’attore è abituale frequentatore delle nostre strade provinciali, che percorre in bici con l’amico Rocco Lionetti, e del lido di Scanzano Jonico, ritornando spesso nei luoghi che lo hanno visto crescere, prima di emigrare a Firenze (ci abita un’altra sorella), “studente, ma con la pas- sione per il palcoscenico già delineata”. Laureato in Lette- re, indirizzo storico, vive con in Toscana ed è consigliere comunale, “indipendente di sinistra”, nella fiorentina San Casciano in Val di Pésa, un’attivissima cittadina collinare di circa sedicimila abitanti, d’origine medievale, e con diver- Antonio Petrocelli con il Sindaco Caputo e Paolo Popia se industrie alimentari, grafico editoriali, meccaniche, tes- sili e calzaturiere, della ceramica e del legno. Dotato, istintivo e impegnato, con una lunghissima car- il debutto”. Ricorda che “lo scorso anno c’erano i lavori in riera di brevi parti in film d’autore, anche importanti nella corso”. Arrivati in Rabatana, si entra nelle grotte sotto il sito storia del cinema italiano, ha appena terminato una lun- del castello e si ride al pensiero che siano sovente scam- ga tournèe teatrale con Enzo Iacchetti, “amico da un ven- biate come “rari esempi di antica cultura ipogea” (scavate tennio”. Si è concesso una pausa mercoledì, per ritornare quasi mezzo secolo addietro da don Michele Cappiello e nella “Città del poeta Albino Pierro, ed è bene specificarlo Nicola Laragione, probabilmente alla ricerca di un fanto- sempre, perché non tutti purtroppo conoscono e amano la matico tesoro, sono fonte di incredibili quanto comiche in- poesia”. Lo attendiamo nella centrale piazza con il sinda- terpretazioni errate di datazione, anche da parte di illustri co Salvatore Caputo. Il tempo di un dissetante al bar e si studiosi, ndr.). Si sale la sommità collinare, per una sugge- cambia programma. Con la sua auto ci rechiamo, per un stiva visione panoramica al tramonto. Petrocelli apprezza sopralluogo “religioso”, verso la località “Pietrasanta” (cu- “il parcheggio ampio e l’intervento non invasivo di ingegne- riosamente c’è un’altra località omonima proprio in Tosca- ria rurale, molto funzionale”. Poi visita “Il Palazzo dei Poeti”, na, a nord di Viareggio), tra la Variante e la collina della vecchie case adibite a moderna struttura turistica, notan- Basilica santuario di Anglona. Nel breve percorso si scam- do che “c’è molto dell’idea toscana di recupero, stuccatu- biano impressioni sull’esperienza amministrativa, con viva- ra e faccia a vista (invenzione dei restauratori, essendo le ci duetti in dialetto tursitano, che l’attore conosce e parla case toscane con l’intonaco)”. Il giovane Paolo Popia ha bene: “le leggi ci sono e occorre applicarle, sanzionando appena il tempo di dedicargli “U’ sprtòne” dell’amatissimo furbi ed evasori, perché è inutile negare che la crisi ci sia, Pierro, che ha “conosciuto personalmente”. Ormai si è fat- ma gli enti locali non possono scaricare tutto sui cittadini, to buio. Deve rientrare per accompagnare il figlio, “è la not- pur dovendo loro garantire standard di servizi accettabili”. te di San Lorenzo”. Poi, il riconoscimento della zona, riporta il discorso sul ci- nema, quasi un rimpianto evocativo. “Ero proprio qui con Nel nuovo ristorante-albergo “Il Palazzo dei Poeti”, si è Giuseppe Bertolucci, intorno al 1985. Avevamo scritto la svolta l’amabile chiacchierata, che riproponiamo. sceneggiatura ed eravamo pronti al ciak, con l’attore Ro- Ci si rivede dopo un anno. berto Citran e il produttore Claudio Bonivento. Meno di Si, ho lavorato con Enzo Iacchetti sia in televisione, venti mese prima delle riprese, il film non si è fatto. Dovevo es- puntate della sit-com “Il Mammo”, che a teatro, nella com- sere il protagonista del mio soggetto dal titolo ‘Mio padre media “The Bug”, titolo da lui adattato con “Un virus nel è un cafone’. Con quell’esperienza fatta a 32 anni, preve- sistema”, per la regia di Massimo Navone (con il quale dibilmente lo sviluppo della carriera sarebbe stato diver- avevo già lavorato), presidente della Scuola di recitazio- so. Anni dopo sono ritornato in possesso dei diritti, ma i ne “Paolo Grassi” di Milano. E’ la storia di un assemblato- tempi ormai erano mutati”. Durante il giro, passando dal re elettronico che, con una semplicissima domanda, met- Santuario, ci mostra perfino dove si situava un set. Visitia- te in crisi l’intera multinazionale. Quindici giorni di prove e mo l’antica sorgente sotto la collina, nota dai tempi dei ro- tre mesi di tournèe nel nord Italia, grande successo, con la mani e ai visitatori inglesi e francesi dei secoli XVII-XIX. Poi gente che si divertiva. Non si riprenderà in autunno, perchè rientriamo. Il viaggio,come spesso accade, sembra libera- Enzino dovrà fare la commedia musicale “The Producer”, re le difese, spaziando nei ragionamenti non solo politici, tratto da “Per favore non toccate le vecchitte” di Mel Broo- e d’improvviso Petrocelli ci offre una lunga interpretazio- ks, un musical di grande successo a Broodway e poi film ne dei versi di Ruzzante-Angelo Beolco, da lui adattati straordinario. Noi attori, quindi, abbiamo il lavoro più interi- dal padovano cinquecentesco al lucano, con forti conta- nale del mondo. Intanto, è ancora in distribuzione il riusci- minazioni arcaiche e pierriane,”ormai il testo del monologo to “Lavorare con lentezza” di Guido Chiesa, prodotto dalla teatrale di un’ora è pronto e anche l’organizzazione sceni- Fandango di Procacci, film di malaffare e di lotta politica 26 ca, con un mio amico musicista, manca un produttore per ai tempi di Radioalice, la prima radio libera, contentissimo 27 CINEMA N° 5 SET/OTT 2005 Salvatore VERDE N° 5 SET/OTT 2005

di averlo fatto (sono un meridionale emigrato a Bologna leo fa un lavoro più “di prestigio”, essendo anche cantante; dove gestisce un bar). ha sempre suonato, è originale e strampalato. Domenico è Progetti a breve. più giovane ed ha più futuro, sapendosi gestire, ma questo Ti avevo anticipato l’impegno nella scrittura, di un altro li- è un mestiere difficile. Io, ad esempio ho dovuto cambiare bro sul mio lavoro, provvisoriamente “Pensieri di un carat- articolo, facendo la sit-com per due anni, perché non si fa terista”, che adesso ho tutto chiaro, ma non ho fretta. Ho più il cinema d’autore. Altrimenti non lavori e le bollette bi- vinto il Premio Libernauta, che consiste nell’essere inseriti sogna comunque pagarle. in una selezione di quindici libri da far leggere nelle scuole Una valutazione complessiva sulla situazione generale secondarie superiori della Toscana, ricevendone la miglio- del cinema italiano. re critica dagli studenti. Emozionato, sono ritornato dopo Non esiste più. Ci sono dei film che si producono con una ti- tanto tempo come autore nel Liceo Galilei dov’ero entrato pologia indipendente, ma sempre di meno, cioè non in una nel 1967, uscendone disperato al termine dei cinque anni, struttura classica, di uno che sposa un progetto, insomma ben diversamente accolto dal Preside. i produttori non esistono. E‘ pur vero che in una situazione Impressioni tursitane. di monopolio non c’è possibilità e spazio, questo è il pro- Ho una responsabilità, perché alcune modeste osservazio- blema. Per quanto dicano tutti di essere liberali, in tal sen- ni sono state subito accolte, penso all’esatta denominazio- so non c’è mercato in Italia. Essendo il cinema un aspetto ne della Città e ai manifesti di Pierro (resta la casa non na- delicato dell’economia culturale, è il primo a soffrirne. Basti tale del poeta e la cartellonistica del quartiere arabo). vedere i finanziamenti del Ministero per lo Spettacolo che E su “CinemadaMare”? si stanno attuando: riguardano quelli di un triennio addie- Sulla rassegna-concorso il discorso è pù articolato, svilup- tro, film interrotti, e poi nulla più di recente, nessun proget- pandosi su tre livelli intrecciati: la vetrina con ospiti famosi to nuovo, un appiattimento. Sancendo la vittoria sconfinata e magari con film importanti, il concorso dei corti e il mo- e indiscussa della televisione. Perché questo è quello che mento della didattica del cinema. A volte però collidono, ci vogliono far mangiare. Quest’anno l’unico film bello e da dandosi fastidio nel loro normale sviluppo. L’edizione più vedere è “Private” di Saverio Costanzo, girato in Calabria, bella è stata senza dubbio quella del 2004, in un territorio ma ambientato in una terra di confine tra Israele e Palesti- omogeneo e di confine, dove il cinema arrivava a fertilizza- na. Film duro e forte, un esordio importante, come non ac- re aree cinematograficamente aride, con possibilità di un cadeva forse dai tempi di Marco Bellocchio. lavoro in altri mesi dell’anno. Capisco però i problemi che Voi siete (stati) comunque dei pionieri per i lucani che attanagliano un festival, e se mancano i finanziamenti non volevano fare cinema e un punto di riferimento per le lo si può fare. Quest’anno mi sembra evidente la frantu- nuove generazioni. Un ideale passaggio di testimone mazione. Spalmato su varie città così disomogenee, perde mi pare veda un emergente-affermato valoroso nel ro- di efficacia ed incisività. L’idea è davvero interessante ma mano-senisese Claudio Santamaria. mi tormenta, facendomi disperare, la mancanza di lungi- Direi di si, un gran talento e con una solida formazione. I miranza dei politici locali, che non si accorgono di questa giovani attori di oggi sono più e meglio formati e meno istin- straordinaria opportunità per i nostri luoghi. Inevitabile per tivi, come me, che mi sono fatto la preparazione con il me- la rassegna la deriva e la perdita della genuinità originaria, stiere e il lavoro. in un territorio che avrebbe potuto diventare sperimentale, L’unico nome lucano d’origine al femminile è Licia Ma- come centro promotore di attività culturali in grado di con- glietta. taminare il comprensorio circostante. Occorre aggiungere Il suo sodalizio con Soldini è davvero notevole. Della scuo- che il festival non va lasciato in mano a una persona sola, la napoletana, lei è bellissima e molto brava. perché fa tanta fatica a gestirlo, mentre dovrebbe ricevere aiuto propositivo dalle persone interessato del posto, dan- * La scheda bio-filmografica di A.P. è stata già pubblicata sul do una mano a migliorare anche la struttura organizzativa. n. 2 – Lug/Ago’ 2004. Ricordo a Matera la serata bellissima, eccezionale e rara con Piovani, ma non percepita come una serata straordi- naria dai materani e dai mass media televisivi: un premio Oscar dovrebbe stimolare almeno la curiosità di capire chi è la persona, ma così non è stato. Ciò dimostra che per quanto le idee siano belle, sostenute e pubblicizzate, c’è sempre un lavoro da fare e conviene concentrarsi su una zona che abbia una sua omogeneità, che è essenziale. Quale lo spirito della serata del “cinema dei lucani”. Siamo attori nati in Lucania, non delle star, e anche mode- sti nell’importanza nazionale. Una replica fatta per vivaciz- zarla, ma se devo pensare al cinema dei lucani, penso alle strutture che non ci sono più, al Cinema Heraclea che è stato chiuso, ai paesi come Tursi che non hanno più un lo- cale, a Rotondella dove la gente non va più al cinema. Vor- rei che si premiasse ogni anno un esercente lucano per l’attività che svolge, ecco, allora si potrà cominciare a par- lare del cinema dei lucani. I rapporti con Papaleo e Fortunato. A. P. con Frans Weisz, grande regista olandese Loro abitano a Roma e ci ritroviamo solo qualche volta, ma 26 mi considero un ramo di un albero, un po’ appartato. Papa- 27 CINEMA N° 5 SET/OTT 2005 Salvatore VERDE N° 5 SET/OTT 2005

UN GIOVANE GRANDE ATTORE: CLAUDIO SANTAMARIA

presto al mare, in questa spiaggia bellissima. Altri luoghi? Matera, Maratea e il capoluogo, dove sono stato in giuria al Potenza Film Festival di Antonello Faretta. Poi, San Co- stantino Albanese, Nova Siri, Rotondella, con la parte vec- chia ben conservata, avendo evitato lo scempio edilizio e la contrastante contaminazione dei materiali moderni. Mi piacciono questi luoghi e l’azione evocativa che mi susci- tano, con le tipiche feste e le sagre, a Senise c’è quella “du zafaran’. Un paio di anni fa sono andato anche a Tur- si, nella famosa Rabatana, bellissima e decadente, con gli strapiombi e le case abbandonate, uno struggimento del- l’anima. C’è la novità del recupero della parte centrale. Allora ci devo ritornare presto. Con le sue ravvicinate risorse ambientali, paesaggisti- che e storiche, la regione è quasi un set naturale. Il ci- nema potrebbe utilizzare tali originalità ed esserne uno strumento di valorizzazione e promozione. Certamente. Penso a realtà come , il Parco del Pol- lino e quello della Val D’Agri, o la costa tirrenica, che ri- Claudio Santamaria (foto di Leandro Verde) chiamano taluni paesaggi irlandesi. I Sassi, poi, sono una “città” mondiale incredibile che, non senza “nostalgia”, ti ri- portano indietro nel tempo, alle modalità di vita e al patri- Policoro – Vacanze lucane per l’attore romano-senisese monio antropologico “disperso”, ma ci si può ambientare Claudio Santamaria, uno dei volti più amati dalle nuo- qualsiasi film. ve generazioni, che si è ritemprato in Basilicata, al lido La Lavorerai in Basilicata? Duna di Policoro, dove abitano i cugini, e a Senise, paese Purtroppo mi manca quest’esperienza. Probabilmente, natale della madre, la signora Lucia. Prima del rientro nel- però… la Capitale, a fine agosto si è concesso in esclusiva alla Però… Gazzetta, con modi gentili e ottimo umore. Una carriera già C’è una idea-progetto diretto da una regista, che potrebbe molto significativa, da giovane emergente alla conferma realizzarsi presto, proprio da queste parti. degli ultimi anni come protagonista, è tra i maggiori e si- Cosa porti delle origini nel tuo professionismo? curi talenti della storia del cinema italiano, certamente tra i I ricordi, che sono basilari. Tanto più per un attore che deve grandi interpreti dell’ultimo decennio. Si alterna tra autori e avere certe espressioni ed una immediatezza comunicati- registi indiscussi (D. Argento, P. Avati, B. Bertolucci, M. va, di rapporto meno costruito. Penso sia tipico dei luca- Littin, R. Milani, N. Moretti, G. Muccino, L. Pieraccioni, ni andare al cuore delle cose. Studiando la parte da inter- M. Placido, M. Risi, S. Soldini), e altri notevoli filmaker e pretare è bello approfondirne risvolti e complessità, ma poi “giovani” in ascesa (S. Incerti, A. Infascelli, R. De Maria, devo distruggerli e rendere tutto diretto, semplice ed es- M. Sole Tognazzi, A.Taraglio), con rare incursioni televi- senziale. sive di qualità (con D. Damiani, P. Pozzessere e Milani). Sono tuoi estimatori anche i colleghi lucani Fortunato, Trentuno anni da poco compiuti, bel volto particolare e fisi- Papaleo e Petrocelli. Come vivi il successo? co atletico, è dotato di finissima tecnica recitativa, resa in Li ringrazio e mi fa piacere. Mi intressa molto fare dei bei apparenza con istintiva naturalezza. Personalità intelligen- film, incontrare dei bravi autori, con i quali poter dare qual- te ed emotiva, tenera e decisa, ricorda molto la versatilità cosa di personale al film. Non sono un attore che “esegue”, drammatica e l’autoironia di Mastroianni, la comica gestua- solo uno strumento nelle mani del regista, ma uno che vuo- lità di Giannini e l’impegno rigoroso delle scelte artistiche di le metterci qualcosa di suo. Sbaglia chi pensa che l’atto- Volontè. Con Licia Maglietta, sua amica “tanto bella quan- re non sia un artista, poichè non crea qualcosa di mate- to brava”, rappresenta il massimo del “cinema lucano”. riale. I grandi attori danno vita a dei personaggi, che sono Com’è stata la vacanza? una unicità creativa irripetibile. Proprio di recente mi è ca- Per circa un mese, riservata, tranquilla e rilassante. pitato di riflettere sui film che ho fatto, per guardarmi den- E a Senise? tro e capire in quale direzione attoriale posso dare il me- Nel paese materno mi sento più a casa, appena esco dalla glio di me e quali film mi si addicono maggiormente. Forse mia stanza è un tuffo nei ricordi. Parecchio della mia infan- non lo scoprirò mai. Comunque, direbbe Mastroianni, con- zia è nei suoi vicoli e nelle campagne. tinuo a divertirmi, pure quando piango e devo esprimere Ritorni spesso? sofferenza. Si. Fino a tre anni addietro, c’era mia nonna e almeno a Na- È giusto crescere, anche dopo 26 film. tale sono sempre andato da lei. Da bambino, invece, an- Sempre. Come, sono tanti… non li avevo contati. che a Pasqua, mentre l’estate la trascorrevo a Policoro. Nato a Roma (come mio padre) in luglio, sono stato portato 28 29 CINEMA N° 5 SET/OTT 2005 Salvatore VERDE N° 5 SET/OTT 2005

Scheda biofilmografica di C. S. Claudio Santamaria è nato nel 1974 a Roma. Ha studiato Placido, a giorni nelle sale. recitazione al corso triennale di Acting training, tenuto da FILMOGRAFIA: (2005) di Michele Pla- Beatrice Bracco, con esperienze nel doppiaggio. Appe- cido; na nel 1991 ha debuttato sul palcoscenico con “La piccola Melissa P. (2005); Apnea (2004) di Roberto Dordit; Agata e città”, saggio finale, diretto daStefano Molinari, nel teatro la tempesta (2004) di Silvio Soldini; Ma quando arrivano le Colosseo di Roma, seguito da altre opere spesso scritte da ragazze? (2004) di ; Il cartaio (2004) di Dario Ar- Lucilla Lupaioli e dirette da Furio Andreotti. Indeciso se gento; Passato prossimo (2003) di Maria Sole Tognazzi; Il fare l’architetto, dopo il liceo artistico, ha tentato vanamen- posto dell’anima (2002) di Riccardo dilani; Amarsi può dar- te l’ingresso all’Accademia d’Arte Drammatica e al Centro si (2001) di Alberto Taraglio; Paz! (2001) di Renato De Ma- Sperimentale di Cinematografia. Nel 1997 ha debuttato nel ria; Sei come sei (2001); Il mondo è fatto a scale (Fram- cinema con M. Risi, nello sfortunato “L’ultimo capodan- menti) (2001); La stanza del figlio (2001) di ; no”, però uscito dopo “Fuochi d’artificio” diL. Pieraccioni. La vita come viene (2001) di Stefano Incerti; L’ultimo Ba- L’affermazione piena arriva nel Duemila, ottenendo come cio (2000) di Gabriele Cuccino; Terra del fuoco (2000) di miglior attore non protagonista la nomination sia al Nastro Miguel Littin; Almost Blue (2000) di Alex Infascelli; Amarsi d’Argento con “Almost Blue” di A. Infascelli e sia al Da- puo’ darsi (1999) di Alberto Taraglio; The building (1999); vid di Donatello per “L’ultimo bacio” di G. Muccino. Per la L’assedio (1999) di Bernardo Bertolucci; Ecco fatto (1998) televisione ha lavorato con R. Milani, D. Damiani, P. Poz- di Gabriele Cuccino; L’ultimo Capodanno (1998) di Mar- zessere. Due anni dopo la consacrazione nei ruoli di pro- co Risi; Fuochi d’artificio (1997) di . tagonista, in “Paz!”, ispirato ai personaggi di Andrea Pa- Televisione: “Il caso Soffiantini” (2001) serie Tv di Riccar- zienza, diretto da R. De Maria, poi in “Passato Prossimo” e do Milani; La vita che verrà (1998) di Pasquale Pozzesse- “Il posto dell’anima”. Ultimamente ha interpretato “Melissa re, mini serie Tv; Ama il tuo nemico (1997) di Damiano Da- P.”, dal romanzo autobiografico di Melissa Panarello, pre- miani, film Tv. sto nelle sale, e “Romanzo Criminale” appena uscito di M.

FILOMENA CASSAVIA VINCE LA 33° EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA CANZONE DI TURSI

Rinviato per un grave lutto in famiglia (si è spenta la ma- giovane tursitana Filomena Cassavia, vocalmente dota- dre del patron, Rosa Gentile), Giovanni Sanchirico ha ta (ha presentato “Grido d’amore”, l’ultimo successo sanre- poi organizzato e diretto come sempre con passione il tra- mese dei Mattia Bazar) e assai bella, tanto da affascinare il dizionale Festival della Canzone “Città di Tursi”, svoltosi numeroso pubblico presente lunedì fino a tardi e la stessa per due giorni consecutivi, da domenica 21 agosto, con il Giuria di esperti, presieduta da Franca Di Tommaso (per contributo fondamentale dell’omonima agenzia Spettaco- un altro triennio, riconfermata presidente del Conservatorio li del figlio Vincenzo Sanchirico e il patrocinio del Comu- musicale “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza). Piazza- ne, della Provincia di Matera e della Re- mento d’onore per Gabriella Lapiana gione Basilicata. Partecipata da ospiti di Bisceglie, al terzo posto Luciana politici (il sindaco Caputo, l’on. Antonio Di Gregorio e premio per la miglio- Potenza, la vice presidente del Consi- re interpretazione a Carlo Genove- glio regionale Rosa Mastrosimione) se, entrambi tursitani, con Gabriel- e da numerosi giovani protagonisti, la la Aruanno. Studentessa al quarto manifestazione canora è stata condot- anno dell’Itcgt “M. Capitolo”, progetto ta con sobrietà dal cabarettista Sergio Iter-Turismo, secondogenita di Anto- Odierna, giovane imitatore e cantan- nio Cassavia e di Maria Felicia Do- te anch’egli, dalle ore 21 nella centrale nadio, la vincitrice ha 17 anni e un fra- piazza Maria Ss. d’Anglona, avvalendo- tello di nome Alfonso, da dieci segue si della scenografia del Laboratorio ar- lezioni di piano. Tutto bene, dunque. tistico Tribal Art e della collaborazione Non proprio, se l’impegno, lo sforzo e di Francesco D’Alessandro. Giunto la dedizione non raccolgono quanto alla 33° edizione, raro esempio di lon- seminano, perché il “festival” merite- geva iniziativa tursitana, l’appuntamen- rebbe molto di più, ambiziosamente. to ha incluso spazi intervallati di “defilè Forse, andrebbe ripensata la formula, di moda”, con abiti da sposa in primo scegliendo meglio tra “voce” e “can- piano e simpatici bambini improvvisa- zone”, coinvolgendo tutti i centri della tisi modelli. Ospite d’onore Federico Basilicata, rivolgendosi anche tramite Fazio, già chitarrista dei New Shoman. le scuole ai giovani emergenti e ma- Artisticamente rilevanti alcune esibizio- gari pure ai gruppi. Insomma, investi- 28 ni in gara e meritato il successo della re e osare. 29

Filomena Cassavia CRONACA E TRADIZIONI N° 5 SET/OTT 2005 Mario BRUNO N° 5 SET/OTT 2005

LʼANNUALE FESTA DELLA MADONNA DI ANGLONA

Mons. Nolè durante la Messa all’aperto Il M° Stelvio Cipriani

Il tradizionale appuntamento dell’8 settembre, questa volta e a guidare la processione fino al Cippo Falchetta. In sera- nell’Anno Eucaristico Internazionale, ha segnato l’apoteo- ta, l’esibizione musicale de I Giganti, complesso noto nei si dei solenni festeggiamenti religiosi e civili della Madon- “nostalgici” anni Sessanta-Settanta, poi l’estrazione della na di Anglona, organizzati dal rettore del Santuario don Sa- ricca riffa e, infine, i potenti fuochi pirotecnici. Notevole an- verio Zorzi e dal nuovo Comitato pro-festa (Pina Di Santo, che un evento della vigilia, con il partecipato concerto al Carmela Francolino, Nicola Muscolino, Vincenzo Sti- pianoforte del M° Stelvio Cipriani, musicista e composito- gliano e altri giovani). Tutto si è svolto sull’omonimo colle, re tra i grandi del firmamento anche delle colonne sonore tra l’Agri e il Sinni, nei pressi della statale Sinnica, e nella per il cinema. Nel programma dei giorni precedenti, anche Basilica minore che custodisce il millenario culto mariano, la serata dell’Orchestra sinfonica regionale delle Province dove si sono alternati molti parroci, e religiosi. Ogni anno, di Matera e Potenza, oltre alle messe quotidiane con l’inte- in crescendo, si radunano qui migliaia di fedeli e pellegri- revento dei parroci del circondario. I visitatori hanno potu- ni, con turisti e autorità civili ed istituzionali, con gonfaloni to ristorarsi in loco, con cibo e vivande locali nelle tipiche e vigili in alta uniforme, provenienti anche da fuori regione, attrezzate “baracche”, e i bambini divertirsi al luna-park. come il sindaco Angelo Miele di Valmontone, comune ge- “Notati e apprezzati gli ottimi ampi parcheggi attrezza- melleato. Nel primo santuario della Diocesi (già di Anglona, ti dall’Amministrazione comunale, rivelatisi comunque an- dal 1543 di Anglona-Tursi, mutata nel 1976 in Tursi-Lago- cora insufficienti, per il successo di presenze, e la conse- negro), come sempre, è stato il Vescovo, mons. France- guente apertura di una nuova strada asfaltata d’accesso” scantonio Nolè, a celebrare l’affollata messa delle ore 11 ha dichiarato soddisfatto il Sindaco Caputo.

LʼANTICO MIRACOLO DELLA MADONNA

Si racconta che nei primi anni dell’Ottocento, in particolare Russia, pur seminato, non era ancora germogliato. Allora, tra il 1806-08, bande armate infestarono l’agro di Anglona. il Vescovo volle che la statua della Madonna fosse portata Erano anni infelici, anche per il brigantaggio, con la deso- a Tursi, invitando tutti i diocesani a partecipare alla solenni- lazione e l’abbandono del Santuario della Madonna. Il luo- tà. L’ultima domenica di aprile, una folla di pellegrini prove- go di culto era presidiato da militari Francesi che ostacola- nienti dai paesi viciniori si recò ad Anglona per prendere vano l’accesso ai pellegrini di Tursi e dell’omonima diocesi a spalla la statua con suoni e canti, mentre il Vescovo, tut- di Anglona, intenzionati a pregare e implorare venia alla mi- ti i preti della diocesi e un altro raggruppamento di fede- racolosa Vergine Maria. Alcuni affidatari provenienti dalla li attendevano l’arrivo della processione a Santi Quaranta, montagna si servivano della chiesa come ricovero di ani- tutti inchinati a terra implorando la grazia. Appena la Ma- mali e durante l’inverno la riducevano ad un ovile colmo donna fu posata sul poggio, una fitta pioggia incominciò a di escrementi, peggio di un letamaio, perciò infestata da cadere, tanto che la statua venne posta al riparo nella chie- pulci, pidocchi, cimici e zecche. Per circa un decennio si sa di San Sebastiano. Continuò a piovere per alcuni gior- ebbe siccità, invasione di locuste e carestia. Nominato ve- ni e dopo otto tutti i seminati germogliarono. Quell’anno ci scovo il 14 dicembre1778, fu mons. Salvatore Vecchioni fu una superproduzione di grano, che fu depositato anche (Napoli 31/12/1739 - Chiaromonte il 28/10/1818), dell’Ora- nelle cantine e persino nelle botti e in altri depositi solita- torio della Congregazione di san Filippo Neri, che gover- mente utilizzati per fare il vino. Per riconoscenza, l’8 set- nò la Diocesi per circa 40 anni, il quale, vedendo i suoi fi- tembre del 1814 un gran concorso di popolo si recò al San- gli morire di fame, si rivolse alla Madonna per ottenere la tuario donando oggetti preziosi in oro, argento e tovaglie grazia e al contempo convocò le donne di Tursi, Rotondel- ricamate. Le donne ornate a festa sciolsero i loro voti alla la, , Valsinni, Nova Siri e Montalbano, per pulire Madonna. Mons. Vecchioni, il capitolo tutto e i preti della Il Santuario. Utilizzando calce viva per distruggere tutti gli Diocesi celebrarono un solenne sacro cerimoniale in onore insetti, un centinaio di pie donne di queste terre fecero tale della Vergine di Anglona. Da allora, tale culto si è sempre lavoro e provvidero pure a dotare la Madonna di un man- radicato in profondità e non si è mai piu’ perduto (come ha to nuovo. Dall’aprile 1814, la chiesa fu riaperta al culto e la poi scritto Antonio Nigro, medico e archeologo, e raccon- fede nella Santissima Vergine si radicò sempre di più. Ma tato a voce Vincenzo Cristiano, maestro e poeta). 30 la siccità continuava e il grano semenza proveniente dalla 31 CRONACA E TRADIZIONI N° 5 SET/OTT 2005 N° 5 SET/OTT 2005

I nuovi ampi parcheggi realizzati di recente sul colle di Anglona

DUE CANTI ALLA MADONNA DI ANGLONA DI MARIO BRUNO

Erano questi i versi in musica che le persone hanno ascoltato l’8 settembre sul colle del Santuario. Canti originali e melodie dal gusto antico che creano ancora un’atmosfera di festa tra le migliaia di fedeli, giunti da molti paesi del Sud alla Basilica per ringraziare la Madonna Miracolosa. Ed anche per riscoprire i valori della Fede autentica e delle tradizioni popolari. Quel- li che vorremmo fossero trasmessi alle nuove generazioni.

LODE A MARIA “CARNE USO FIERA D’ANGLONA”, (25 aprile 1982) *Ritornello: Evviva Maria, evviva Maria. una versione della ricetta sempre attuale Evviva Maria, evviva Maria Ingredienti: carne di caprettone fatta a pezzi non grandi e O’ Maria, tu di Tursi / Sei la gloria e sei l’amore. / Madre è non lavata, sedano, prezzemolo, timo, salvia, basilico, po- scritto nel tuo cuore, / Il tuo nome è di bontà. * / O’Maria, Tu modori, peperoni rossi paesani e peperoncini tondi, cipol- di Anglona, / sempre ascolta il nostro canto / e se sgorga le, melanzane piccole, zucchine e fiori di zucche (tutti ab- anche col pianto, / dei tuoi figli abbi pietà. * / Tu Madonna bondanti e tritati a pezzettini). “Far cuocere il brodo in una di Anglona e Tursi, / t’invochiamo col cuore degli avi / e con caldaia a fuoco lento di legno, aspettando fino a quando gli occhi così soavi, / Ti vogliamo nel nostro cuore. * /A Te gli ingredienti diventano una salsa e la carne si stacca dal- corsero le nostre donne, / con le chiome tutte sciolte, l’osso”. col sorriso disinvolto, / notte e dì pensano a Te. * / O’ Maria Tu sola ascolta / la preghiera umile nostra, / bella sei o Ma- dre nostra, / al Tuo popolo sempre fedele. * / Vergine san- ta Tu del Cielo / Benedici i nostri campi, / dove il sole tor- UNA RARISSIMA MALATTIA DEGLI OCCHI: rido schianta, / dacci l’acqua per rifiorire. * / Volgi ancora LA CHERATOCONGIUNTIVITE “VERNAL” (VKC) gli occhi Tuoi / verso noi che T’invochiamo, / sopra noi che Ti lodiamo. / Splenda o’ Madre il Tuo gran Cuor. * / Que- “La cheratocongiuntivite “Vernal” (Vkc) è una malattia de- sta nostra fede antica / vibri o’ Madre intatta e fiera, / tutta gli occhi rara, lunga e difficile, per fortuna non a decorso Tursi è una schiera, / rifiorisca alla virtù. * / Viva Lei che ci infausto, che colpisce bambini e adolescenti, ma non è fa- salvò / d un giorno in Paradiso / Grideremo in compagnia, cile da diagnosticare”. E’ allarmata Maria Rosaria Uggini, / grideremo Viva Maria, giovane madre del figlio congiuntivitico di otto anni, che in primavera ha avuto una seria sintomatologia (occhi arros- sati, lacrimazione continua, fuoriuscita di pus e incapacità CURRA CURRA ALA CAPPELLE di aprire le palpebre al “trauma” della luce solare), tratta- (20 aprile 1980, per la processione) ti in maniera inadeguata e inefficace. Dopo un lungo pere- grinare, su indicazione del pediatra Tommaso Buono, è ap- *Ritornello: Madonna mèie belle / c’à stèie ntà stà Cappel- prodata al centro specialistico di allergologia e oculistica le / Ammùcciàlle sutt’ù Mante / sti figghie tutte quante. / 1. del prof. Vierucci, presso l’ospedale pediatrico “Meyer” di Firenze, dove si tentano cure sperimentali e non facilmente Curra curra ala cappelle, / ch’igghia truvère a Verginelle, / reperibili altrove. I colliri a base di ciclosporina, infatti, da da muntagne eni partite / ala feste e mi vinùte. * / 2. Vacan- sette anni hanno comunque migliorato le condizioni di vita tìie e maritète / i uàgnùne e li ‘nzùrète, / vecchierelle e li pul- dei pazienti, ma ci sono problemi di approvvigionamenti lìne / simmi n’à murre di pilligrìne. * / 3. In’tu cèe c’è Marie dell’indispensabile farmaco, legati anche agli aumentati / i pùurelle m’èn’zà vie, / tutte quante n’cùmpagnìie / c’a li casi diagnosticati e da trattare. Per Luciana Orzolesi, pre- cantine a Marìie. * / 4. Stà Madonne miracùuse / int’ù core sidente di “Occhio al sole”, la neo associazione sorta pro- tène chiùse / chilli bbòne Cristiane, / da vicine e da luntè- prio nel capoluogo toscano, si calcola che in Europa siano ne. * / 5. Chill’à ignà stràscinùne / fine mp’ède alì scarne, / “almeno 38.500 i pazienti affetti dalla ‘Vernal’, occorre per- pure a grazie en’ì ricivùte, / tutte cuntènte s’innèniè iùte. * / ciò socializzare l’esperienza delle famiglie, sensibilizzare 6. Si ‘ à Riggìne di d’Agnòne / Madònne mèie stàtte bbòne, gli operatori sanitari e pungolare l’Istituto Superiore di Sa- / senzà pene e senz’affane, / ci vinème tutt’è l’ànne. * nità, affinché la includa presto nell’elenco delle titolate ma- lattie rare”. 30 S.V. 31 INDICE N° 5 SET/OTT 2005

Spesso i nomi si adattano bene alle cose che indicano 2 Dopo quattro anni il cane Jerry è ritornato a casa 18 (S.V.) Violento nubifragio del 31 agosto 3 Primo giorno di scuola per un bimbo di tre anni, 19 accompagnato dal Sindaco (L.V.) Protesta del Sindaco per l’esclusione 4 Anziani in festa 19 dal progetto pilota di raccolta differenziata Danni della tromba d’aria del 3 agosto 4 L’esperienza di stagista nel mio comune (I.R.) 20 Comunicazione obbligatoria per alloggio, 4 La famiglia si è diplomata insieme all’ITCGT 20 ospitalità e assunzione di extracomunitari “Capitolo (L.V.) Giovani: attenti ai paradisi artificiali (G.R.) 5 I giovani a Colonia come i Santi Magi: 21 pellegrini e adoratori dell’unico Signore (G.B.) Nessuna rifondazione della società: 6 L’assemblea diocesana a Chiaromonte (G.B.) 22 il tempo darà ragione a chi crede negli ideali e valori dello sport della vita (P.P.T.) Gemellaggio con la città di Valmontone e attestato 7 I giovani tursitani a Colonia in Germania (G.B.) 22 di benemerza al prof. Veneziano Analisi geologica della “Pietra Santa” (D.L.) 8 Il rituale dei matrimoni di una volta (F.D.) 23 L’addio al giovanissimo Nicola Russo (S.V.) 11 Da Tursi a Venezia, con il cinema (L.G.) 24 Elenco degli studenti lavoratori diplomatisi 11 Greta Scacchi, un’attricee internazionale 25 nell’anno scolastico 2004/05 presso l’ITCGT in Rabatana (S.V.) “Manlio Capitolo” di Tursi Ucciso a Genova il trentaseienne Adolfo Ferrara (S.V.) 12 Un pomeriggio d’agosto con Antonio Petrocelli, 26 attore bravo ed intelligente (S.V.) Archiviato il Memorial Cosma di calcetto 13 Un giovane grande attore: Claudio Santamaria (S.V.) 28 Antonio Popia vince il premio di poesia “A. Pierro” (L.V.) 14 Filomena Cassavia vince la 33° edizione 29 del festival della canzone di Tursi (S.V.) Sulla circolazione dei veicoli a motore in ambito urbano 15 L’annuale festa della Madonna di Anglona (M.B.) 30 (S.M.R.) Il palazzo dei poeti vince la “settimana del gusto 2005” 15 L’antico miracolo della Madonna (M.B.) 30 Uno struggente atto d’amore del prof. Veneziano - l’arte come 16 Due canti alla Madonna di Anglona di Mario Bruno 31 memoria delle radici, dell’infanzia e della famiglia (C.V.) (M.B.) L’antico rito della caccia alla lepre: ottima apertura (L.V.) 18 Una rarissima malattia degli occhi: 31 la Cheratocongiuntivite “Vernal” (VKC) - (S.V.)

TURSITANI Bimestrale di Tursi (Matera), città della Rabatana, della Diocesi e di Un ringraziamento particolare è rivolto ai direttori dei quoti- Pierro. Giornale locale di cronaca amministrativa e politica, di informazione, cultu- diani La Gazzetta del Mezzogiorno, La Nuova Basilicata e Il ra e società. Quotidiano della Basilicata, che ci consentono l’eventuale uti- Direttore responsabile: Salvatore VERDE. lizzo diretto o meno di articoli pubblicati sulle loro testate gior- Direttore editoriale: Salvatore CAPUTO. nalistiche, qui riproposti quasi integralmente. Direzione, redazione, segreteria: Via E. Berlinguer snc - 75028 Tursi (Mt) Tutte le collaborazioni, senza eccezioni, sono libere, gratuite e Tel.: 0835.533538 - 333.4309924 - E-mail: [email protected] non implicano alcun rapporto lavorativo. Gli articoli inviati e le Registrazione n° 224 del 14 maggio 2004 – Tribunale di Matera. foto pervenute, anche se non pubblicati, non saranno restitui- Impaginazione elettronica: Altrimedia - immagine&comunicazione - Matera. ti. Il contenuto degli interventi stampati riflette le idee dei soli autori, che ne assumo- Stampa: La Stamperia Liantonio - Matera no la responsabilità. Hanno collaborato a questo numero: Don Gianluca BELLUSCI, Mario BRUNO, Fran- Le inserzioni pubblicitarie sono degli omaggi alle ditte che contribuiscono alla rea- cesco D’ERRICO, Lorena GUGLIELMUCCI, Domenico LIGUORI, Polisportiva PAN- lizzazione del giornale. Della presente pubblicazione, è consentito l’utilizzo ade- DOSIA Tursi, Giuseppe RAGAZZO, Salvatore Mario RAGAZZO, Isabella RUSSO, guato unicamente per uso didattico, in altri casi privati di parti superiori al 15%, Corrado VENEZIANO, Leandro VERDE. con il solo vincolo della corretta citazione della fonte, diversamente ogni abuso Si ringraziano per la gentile disponibilità: Valerio CAPRARA, Maria CELANO, Filippo sarà perseguito ai sensi di Legge. DIGNO, Pina DI SANTO, Benito FERRARA e famiglia, Palazzo dei Poeti della fami- Il giornale è spedito gratuitamente a tutti i nuclei familiari residenti in loco e, a ri- glia POPIA, Bruno PANTALONI, Vincenzo RUSSO e famiglia, Luciano VIRGALLITO, chiesta, fino ad esaurimento delle copie, alle famiglie di tursitani in Italia e nel Mon- l’Ufficio stampa della Curia Vescovile, unitamente al personale degli uffici comunali do, ed inoltre alle 133 associazioni dei Lucani all’Estero e alle seguenti biblioteche: di Stato civile, Elettorale, della Segreteria generale. Provinciale di Matera, Nazionale di Potenza, Nazionale Centrale di Firenze e delle Le foto non redazionali sono puntualmente indicate. Città di Genova e di Valmontone (comune gemellato, in provincia di Roma). Testata e logo appartengono a Salvatore VERDE. Chiuso in tipografia il 15 SETTEMBRE 2005. Tiratura 2.000 copie

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