Tursitani, Perfi- Liare Della Provincia Di Matera)
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BIMESTRALE di TURSI (MATERA) città della RABATANA, della DIOCESI e di PIERRO ANNO II - N°5 SET/OTT 2005 - DIRETTORE RESPONSABILE SALVATORE VERDE - DIRETTORE EDITORIALE SALVATORE CAPUTO, SINDACO SUL TOPONIMO “TURSI” PROTESTA DEL SINDACO POLISPORTIVA PANDOSIA TURSI GEMELLAGGIO CON VALMONTONE LA PIETRA SANTA LUTTI: NICOLA RUSSO e ADOLFO FERRARA PREMIO PIERRO A POPIA I RICORDI DI CORRADO VENEZIANO E FRANCESCO DʼERRICO I GIOVANI A COLONIA CINEMA: GRETA SCACCHI ANTONIO PETROCELLI CLAUDIO SANTAMARIA LA FESTA DELLA MADONNA DI ANGLONA via Pietro Giannone (foto di Titta DI GIURA, 2005) STORIA N° 5 SET/OTT 2005 Salvatore VERDE N° 5 SET/OTT 2005 SPESSO I NOMI SI ADATTANO BENE ALLE COSE CHE INDICANO RICCARDO DA VENOSA Propongo una inedita ipotesi storica del toponimo “Tursi”, Dunque, due le scuole di pensiero storicamente dominan- con una nuova interpretazione anch’essa di derivazione ti, alternatesi nel tempo, stranamente oppostive nei seco- arabo-saracena. Si è sempre creduto che fosse arabeg- li, riferite o ad una persona o alla torre. Come dire: leg- giante solo il nome “Rabatana”, anticamente: “Arabetana”, genda o realtà costruita. Entrambe ricavate a posteriori e “Arabatana”, “a’Rabbatana”, tradotto con “tana degli ara- sostenute dal mito fondativo di un eroe o dalla simbologia bi”, forse dal latinismo “arabum tana”, più probabilmente fortezza. Sul nome leggendario nulla è dato sapere, tanto da “ribad” o “ribat”, cioè “luogo (di culto?) fortificato” o “cit- che la nebulosità del tempo lo (ha fatto) indica(re) anche tà libera(ta)”. In tal modo, probabilmente, si designava la ti- come potente uomo d’armi, proprietario della zona o mer- pologia di “insediamento-borgo-centro abitato”, poiché di cante, aggiungono altri. Se il discorso “torre” appare inve- “rabat”, in senso letterale “mettere insieme, aggregato”, ce rosimile e senza fondamento, anche il castello reale di di- ne sono diverse in Basilicata (a Tricarico si distingue addi- mensioni medie non poteva assurgere nell’immaginazione rittura la saracena dalla “rabata” o “ravata”) e altre nel Me- popolare all’aura nominale e negli stessi signori a forme di diterraneo, per limitarci alle più famose città (due notevo- garanzie assolute, se è vero che nessuna famiglia domi- li Rabat nell’isola di Malta; l’arcinota capitale del Marocco, nante vi abitò stabilmente o a lungo. Inoltre, con maggio- fondata però nel XII secolo; Rabastens-de-Bigorre, negli re aderenza realistica, deve pur significare qualcosa il fat- Alti Pirenei, nel sud della Francia, simile alla nostra pro- to che Tursi non abbia conservato il toponimo “Castel(lo)” nuncia dialettale “rabatèn”, oscillante però con “ravatèn”). o “Torre” (come accaduto in molte parti d’Italia, a Torre a Riteniamo, invece, che pure “Tursi” abbia le stesse origini Mare, Annunziata, Faro, del Greco, Pellice, e altri, per fer- linguistiche, tant’è che la popolazione è detta “tursitana” marci a quelli più noti in Italia, con semplice linearità, sen- (analogo latinismo: “tursi-tana”, cioè “tana di Tursi”?), men- za considerare i parecchi nomi complessi come Porto Tor- tre sarebbe stato lecito attendersi: “tursini”o “tursesi”, op- res, Torricella, Torriglia, Torrita di Siena, ecc.), né assunse pure “turs(i)ensi”, e così via, proprio come oggi chiamiamo nel nome altre presunte caratteristiche geografiche minori, gli abitanti ”rabatanesi”. come “Fosso”, nelle sue innumerevoli varianti altrove note, In sostanza, un insieme di fonti disparate, ma divergenti sui né poteva essere per “Monte” o “Pian(oro)”. In altri termi- tempi e tutte a partire dal X secolo in poi, cioè dopo la per- ni, la precisa straordinarietà del riparo naturale ha sempre manenza dei Saraceni in loco, ha ricavato la denominazio- prevalso comprensibilmente nell’immaginario delle popo- ne da “Terra di Turco”, prima di “Turci” e “Turcico”, sup- lazioni che si rifugiarono nel quartiere della Rabatana, sor- posto fondatore del castello forse al tempo dei Goti (fine V to prima e sviluppatosi successivamente con evidenti limiti sec.), dal quale deriverebbe la “Terra di Turcico”, poi “Tur- di territorio. D’altronde, è risaputo che Tursi fosse notissi- sikon”, capitale del Tema di Lucania dei Bizantini, quindi mo già dall’antichità per essere stato un invidiabile luogo “Turcicus”, “Tursico” (anche “Terra di Tursico”) oppure naturalmente fortificato ed inespugnabile, con i suoi ripidi “Tursio”. Altri l’attribuiscono a “Turris”, riferendosi alla tor- burroni a contornare il triangolare lembo di collina sul qua- re (del castello o in forma singola); nella stessa scia anche le era situato il castello, che dominava le valli dei navigabi- la derivazione da “Turrito” o “Torre di Turrito”, ovvero dal li fiumi Agri e Sinni. greco “Torre”, ovvero “Torcia” o “Torsia”, anche nel senso Al contempo, contrariamente a quanto avvenne in tante di argini per le piene invernali, mentre nel volgare antico si parti d’Italia, rispondendo a delle logiche di psicologia so- ritrova “Tursico”, “Torre di Tursico”. ciale e religiosa, non si inclusero nella dominazione neppu- Panoramica della Rabatana di Tursi 2 3 N° 5 SET/OTT 2005 N° 5 SET/OTT 2005 re gli evocativi “Santo” o “Madonna”, e anche questo non le di collegamento-piccolo corso fluviale” (da notare pure può essere casuale, nonostante la millenaria Diocesi di An- che nessun centro abitato italiano porta nella denominazio- glona di rito latino nel territorio tursitano, che domina(va) il ne “canale”), poi “Tursàq” (come in Iraq, al confine centra- Metapontino, nel Golfo di Taranto (esattamente come il va- le con l’Iran, dove esiste pure “Turshiz”, in precedenza an- sto territorio sardo di Anglona, che ingloba il Turritano in che “Torshiz”, nel nord-est, variante dell’odierna Kàshmar) provincia di Sassari, nell’entroterra del Golfo dell’Asinara: e infine Tursah, potendosi anche congetturare un innesto una casualità che andrebbe indagata a fondo). linguistico dei due ceppi terminologici. In tutto questo dualismo, la principale e stranissima singo- Centro vescovile di prima grandezza, Tursi non poteva es- larità deriva dalla totale mancanza di riferimenti alla pre- sere (stato) esente da un duro scontro di religione, con la senza araba, con certezza tra la metà dell’800 e del X se- definitiva vittoria della Chiesa di Roma su quella d’Oriente colo, con molti ripetuti ritorni fino al ‘500. Perché escludere e sull’Islam, poi sapientemente occultato. Il nome più lati- il collegamento a livello lessicale, semantico e concettua- nizzabile nelle sue declinazioni trascritte, con facilità mi- le con il nome arabo-saraceno “Tursah”, cioè Tursi? Così metizzabile proprio a causa delle varianti intercorse, e più riportato anche nel 1154 dal massimo geografo arabo del legato alla descrizione del territorio, ha finito con il prevale- tempo Abu ‘Abdallàh Muhammad, noto come El Edrisi, re in un luogo rilevante per la cultura arabo-saracena, che nella sua rappresentazione tolemaica del planisfero (ben manterrà anche la denominazione minoritaria del borgo an- conservato a Oxford). A conferma della positiva fissazio- tico. Insomma, si denominò strategicamente Tursi, tra col- ne nella cultura araba della denominazione (ma nel mon- line (le prime dalla foce) e canale (affluente del Sinni), per do latino proseguì ancora), riferita all’intero insediamento ricordare un importante centro, anche della produzione se- e non solo alla primigenia Rabatana. I grandi Atlanti De greta delle arance (e del cotone), d’importazione araba, a Agostini ci ricordano la derivazione dall’antico arabo “Tu- quel tempo lungimirante fonte di ricchezze, contaminazio- raq” o “Taraq”, “colline-sito collinare”, oppure da “Tur’at” ni e sicurezza. o “Tur’ah” (in Sudan), “qualcosa di scritto antico” o “cana- Panorama del centro storico VIOLENTO NUBIFRAGIO DEL 31 AGOSTO Un telegramma urgentissimo è stato inviato nella serata L’assessore De Marco ha specificato inoltre che: ”le prime stessa del 31 agosto al Prefetto e al Presidente della Pro- operazioni, coordinate dal Comando di Polizia Municipale, vincia di Matera, all’Autorità di Bacino di Potenza, oltre che in collaborazione con gli stessi Vigili urbani, impiegati del al Presidente della Regione Basilicata e ai Dipartimenti re- Comune e con il locale gruppo di volontari della Protezio- gionali Infrastrutture e Mobilità-Ufficio di Protezione Civile ne Civile, prontamente intervenuti, sono state finalizzate al e Agricoltura e Sviluppo Rurale, nonché alla Presidenza ripristino della circolazione fortemente preclusa da mel- del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Protezione Civile ma, fango e detriti, con l’ausilio di mezzi meccanici, men- di Roma. In tal modo, l’assessore comunale all’Agricoltura tre i privati hanno allertato i Vigili del Fuoco, laddove sono Michele De Marco ha notificato loro “quanto si è verificato stati appurati allagamenti”. L’amministratore comunale se- a Tursi, a proposito del maltempo e del violento nubifragio gnala, altresì, “numerosi interruzioni sulle strade provincia- che si è abbattuto nel pomeriggio”. In attesa di preannun- li che collegano le frazioni di Caprarico e Panevino, per la ciati eventuali aggiornamenti in termini di puntuale infor- presenza di melma e fanghiglia in più parti, rivenienti dai mazione dei danni, l’Assessore ha comunicato alle Autori- terreni agricoli confinanti con le strade. Gravi danni si sono tà competenti, che il “violento nubifragio ha coinvolto tutto registrati complessivamente alla rete viaria e alle strutture il territorio Comunale. Ripercussioni maggiori hanno subito connesse ai riporti di terra, mentre