INTEGRAZIONE PAESAGGISTICA DEL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE REGIONALE

SCHEDA D’AMBITO 20 BASSA E RIPIANI TUFACEI

PROPOSTA DI MODIFICHE a seguito delle osservazioni pervenute ai sensi dell' art. 17 comma 1 della Legge Regionale 1/2005, attualmente art. 19 comma 2 della Legge regionale 65/2014. 1

1 Tali modifiche comportano anche una parziale correzione dell’apparato iconografico. 1

Ambito n.20 – Bassa maremma e ripiani tufacei Versione “adottata” Versione “proposta di modifiche”

Profilo Profilo L’ambito Bassa Maremma e ripiani tufacei presenta, L’ambito “Bassa Maremma e ripiani tufacei” presenta, con il suo andamento perpendicolare alla linea di con il suo andamento perpendicolare alla linea di costa, una successione di paesaggi nettamente costa, una successione di paesaggi nettamente diversificati dal punto di vista fisiografico: dalle diversificati dal punto di vista fisiograficamente propaggini meridionali del Monte Amiata, ai ripiani diversificati: dalle propaggini meridionali del Monte tufacei (unici in tutta la Toscana, analoghi a quelli Amiata, ai ripiani tufacei (unici in tutta la Toscana) del vicino ), al paesaggio collinare complesso analoghi a quelli del vicino Lazio ), al paesaggio formato da rilievi isolati, brevi successioni di rilievi e collinare complesso formato da rilievi isolati, brevi piccoli altopiani, fino al paesaggio agrario di successioni di rilievi e piccoli altopiani, fino al fondovalle e della bonifica, e ai rilievi costieri e paesaggio agrario di fondovalle e della bonifica, e ai insulari. L’intero ambito è straordinariamente ricco di rilievi costieri e insulari. L’intero ambito è biodiversità (dal agli ambienti straordinariamente ricco di biodiversità (dal Monte lagunari, dalle gole tufacee ai paesaggi agro-silvo- Argentario agli ambienti lagunari, dalle gole tufacee pastorali tradizionali di collina e montagna) e al ai paesaggi agro-silvo-pastorali tradizionali di collina tempo stesso di testimonianze antropiche di lunga e montagna) e al tempo stesso di testimonianze durata. Il sistema insediativo si è storicamente antropiche di lunga durata. Il sistema insediativo si è strutturato a partire dalle due direttrici trasversali di storicamente strutturato a partire dalle due direttrici origine etrusca che collegavano la costa con trasversali di origine etrusca, che collegavano la l’entroterra: l’Amiatina da all’entroterra costa con l’entroterra: l’Amiatina da Talamone senese e alla corona dei centri di mezza costa del all’entroterra senese e alla corona dei centri di mezza monte Amiata; la Maremmana dall’Argentario a costa del monte Amiata; la Maremmana Orvieto attraverso le città del tufo. Questo sistema è dall’Argentario a Orvieto attraverso le città del tufo. intersecato dall’Aurelia, antica strada consolare Questo sistema è intersecato dall’Aurelia, antica romana, e completato dal sistema delle fortezze strada consolare romana, e completato dal sistema costiere. A partire dal XIX secolo, con il ripristino delle fortezze costiere. Dal XIX secolo, con il della piena funzionalità della via Aurelia e la ripristino della piena funzionalità della via Aurelia e la realizzazione della ferrovia tirrenica, e con ritmo più realizzazione della ferrovia tirrenica si assiste (con un sostenuto dagli anni ’50 del secolo scorso, si assiste ritmo più sostenuto a partire dagli anni ’50 del secolo a una crescente importanza del corridoio costiero a scorso) a una crescente importanza del corridoio scapito delle colline interne. Gli insediamenti costiero a scapito delle colline interne. Gli produttivi e residenziali si sviluppano a valle, verso le insediamenti produttivi e residenziali si sviluppano a pianure costiere, con un forte abbandono delle aree valle, verso le pianure costiere, con un forte interne, mentre gli insediamenti turistici si collocano abbandono delle aree interne, mentre gli a ridosso con la costa. Le specifiche componenti insediamenti turistici si collocano a ridosso con la morfotipologiche che caratterizzano ciascuno dei costa. Le specifiche componenti morfotipologiche sistemi insediativi storici sono contraddette da gran che caratterizzano ciascuno dei sistemi insediativi parte delle espansioni recenti: una proliferazione di storici sono contraddette da gran parte delle piattaforme turistico-ricettive e seconde case che espansioni recenti. una proliferazione di piattaforme hanno profondamente trasformato i paesaggi turistico -ricettive e seconde case che hanno costieri, di capannoni artigianali e industriali di profondamente trasformato i paesaggi costieri, di scarsa qualità architettonica e paesaggistica, di capannoni artigianali e industriali di scarsa qualità

2 espansioni edilizie incoerenti con il contesto architettonica e paesaggistica, di espansioni edilizie assiepate lungo le direttrici in uscita dai centri incoerenti con il contesto assiepate lungo le direttrici urbani, anche collinari, fino alle città del tufo. La in uscita dai centri urbani, anche collinari, fino alle zona costiera, nonostante situazioni idrauliche città del tufo. La zona costiera nonostante situazioni precarie e carenza di risorse idriche, si distingue per idrauliche precarie e carenza di risorse idriche si la portata naturalistica e paesaggistica degli distingue per la portata naturalistica e paesaggistica ecosistemi (coste sabbiose e rocciose, sistemi degli ecosistemi (coste sabbiose e rocciose, sistemi dunali, lagune), confermata dalla presenza di dunali, lagune), confermata dalla presenza di numerose Aree protette, Riserve e Siti Natura 2000. numerose Aree protette, Riserve e Siti Natura 2000. Il promontorio del Monte Argentario, sistema Il promontorio del Monte Argentario, sistema geomorfologico e paesistico a sé, completa il profilo geomorfologico e paesistico a sé, completa il profilo dell’ambito. dell’ambito.

3.2 I caratteri ecosistemici 3.2 I caratteri ecosistemici del paesaggio del paesaggio

Dinamiche di trasformazione Dinamiche di trasformazione L’ambito si caratterizza per dinamiche di L’ambito si caratterizza per dinamiche di trasformazione diversificate e contrastanti, tese a un trasformazione diversificate e contrastanti, tese a un aumento dei livelli di artificializzazione nelle aree aumento dei livelli di artificializzazione nelle aree costiere e a fenomeni di abbandono in alcuni settori costiere e a fenomeni di abbandono in alcuni settori collinari e montani. collinari e montani. In tale contesto l’ambito presenta comunque alti In tale contesto l’ambito presenta comunque alti valori naturalistici diffusi e alcune delle principali valori naturalistici diffusi e alcune delle principali eccellenze ecosistemiche della Toscana: dagli eccellenze ecosistemiche della Toscana: dagli ambienti costieri, alle aree umide dagli ecosistemi ambienti costieri, alle aree umide , dagli ecosistemi fluviali, ai paesaggi agro-silvo-pastorali tradizionali. fluviali, ai paesaggi agro-silvo-pastorali tradizionali. Le zone costiere sono state interessate da processi Le zone costiere sono state interessate da processi di di abbandono delle attività agricole tradizionali, abbandono delle attività agricole tradizionali, soprattutto con riferimento al sistema insulare e al soprattutto con riferimento al sistema insulare e al Monte Argentario, con perdita di caratteristici ed Monte Argentario, con perdita di caratteristici ed estesi terrazzamenti di versante, oggi in gran parte estesi terrazzamenti di versante, oggi in gran parte coperti da macchia mediterranea. In modo coperti da macchia mediterranea. In modo complementare si è sviluppata una fiorente industria complementare si è sviluppata una fiorente industria turistica associata all’espansione dell’urbanizzato turistica associata all’espansione dell’urbanizzato turistico residenziale e alberghiero, di villaggi turistico-residenziale e alberghiero, di villaggi vacanze e strutture camperistiche, e della portualità vacanze e strutture camperistiche, e della portualità turistica. Tale sviluppo, con relativo carico turistico, è turistica. Tale sviluppo, con relativo carico turistico, è risultato particolarmente intenso nelle zone costiere risultato particolarmente intenso nelle zone costiere e interne del Monte Argentario, nel Tombolo di e interne del Monte Argentario, nel Tombolo di , nelle isole del Giglio (soprattutto Orbetello, nelle isole del Giglio (soprattutto relativamente a ) e di , ad relativamente a Giglio Campese) e di Giannutri, ad e Talamone, alla foce del Torrente Osa e Ansedonia e Talamone, alla foce del Torrente Osa e sul Tombolo della . sul Tombolo della Giannella. Lungo la Via Aurelia, tra la foce del Fiume Albegna e Lungo la Via Aurelia, tra la foce del Fiume Albegna e Ansedonia, la fascia costiera ha visto un notevole Ansedonia, la fascia costiera ha visto un notevole sviluppo dell’edificato residenziale e industriale in sviluppo dell’edificato residenziale e industriale in un’area caratterizzata anche dal notevole sviluppo e un’area caratterizzata anche dalla dal notevole concentrazione degli assi infrastrutturali stradali e sviluppo e concentrazione degli assi infrastrutturali ferroviari, con un previsione di ulteriore sviluppo per stradali e ferroviari, con una previsione di ulteriore la realizzazione dell’ asse autostradale Rosignano- sviluppo per la realizzazione dell’ asse autostradale 3

Civitavecchia. Rosignano-Civitavecchia. La fascia costiera ha visto inoltre il permanere di una La fascia costiera ha visto inoltre il permanere di una attività agricola prevalentemente a dominanza di attività agricola prevalentemente a dominanza di seminativi e colture cerealicole, spesso mosaicate seminativi e colture cerealicole, spesso mosaicata con le nuove strutture e funzioni turistiche e mosaicate con le nuove strutture e funzioni turistiche infrastrutturali. e infrastrutturali. Sempre in riferimento alla zona costiera, Sempre in riferimento alla zona costiera, permangono ancora importanti ecosistemi dunali e permangono ancora importanti ecosistemi dunali e di di costa rocciosa, associati ad ambienti lagunari di costa rocciosa, associati ad ambienti lagunari di valore internazionale. Per la conservazione di tali valore internazionale. Per la conservazione di tali aree e la loro gestione sostenibile si è sviluppato un aree e la loro gestione sostenibile si è sviluppato un articolato sistema di aree protette, dal Parco articolato sistema di aree protette, dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, al Parco Regionale Regionale della Maremma, alle Riserve statali della della Maremma, alle Riserve statali della Duna Duna Feniglia, del Lago di Burano e della Laguna di Feniglia, del Lago di Burano e della , quest’ultima interessata, sull’intera Orbetello, quest’ultima interessata, sull’intera superficie della laguna di levante, da una Riserva superficie della laguna di levante, da una Riserva Naturale Provinciale e in parte da una storica oasi Naturale Provinciale e in parte da una storica oasi del del WWF Italia. WWF Italia. Tale importante sistema di aree protette, integrato Tale importante sistema di aree protette, integrato con un più recente sistema di Siti Natura 2000, ha con un più recente sistema di Siti Natura 2000, ha consentito il permanere delle importanti emergenze consentito il permanere delle importanti emergenze naturalistiche. naturalistiche. Negli anni recenti, le due lagune di Orbetello e di Negli anni recenti, le due lagune di Orbetello e di Burano sono state classificate dal PRAA 2007-2010 Burano sono state classificate dal PRAA 2007-2010 come Zone di criticità ambientale, non solo per i come Zone di criticità ambientale, non solo per i fenomeni di urbanizzazione delle aree contermini, fenomeni di urbanizzazione delle aree contermini, ma ma anche per i rilevanti fenomeni di inquinamento anche per i rilevanti fenomeni di inquinamento ed ed eutrofizzazione delle acque, a cui si sommano, eutrofizzazione delle acque, a cui si sommano, per la per la laguna di Orbetello, lo sviluppo e la successiva laguna di Orbetello, lo sviluppo e la successiva dismissione di attività industriali inquinanti, la dismissione di attività industriali inquinanti. la creazione di impianti di acquacoltura e di una creazione di impianti di acquacoltura e di una fiorente attività di pesca. fiorente attività di pesca. Intense risultano anche le dinamiche in atto nel Intense risultano anche le dinamiche in atto nel paesaggio forestale, con attuali rilevanti prelievi paesaggio forestale, con attuali rilevanti prelievi legnosi su gran parte dei complessi forestali. Gli legnosi su gran parte dei complessi forestali. Gli ambienti forestali dell’ambito, così come di gran ambienti forestali I boschi dell’ambito, così come di parte della Toscana centro meridionale, hanno gran parte della Toscana centro meridionale, hanno subito nel passato una intensa utilizzazione, subito nel passato una intensa utilizzazione, rilevante rilevante fino agli anni ’60 del secolo scorso. Dopo fino agli anni ’60 del secolo scorso. Dopo un un abbandono diffuso dei boschi verificatosi nel abbandono diffuso dei boschi verificatosi nel dopoguerra, nell’ultimo ventennio tali attività sono dopoguerra, nell’ultimo ventennio tali attività sono riprese con maggiore intensità, soprattutto nelle riprese con maggiore intensità, soprattutto nelle proprietà private, per effetto concomitante della proprietà private, per effetto concomitante della maggior richiesta sul mercato di biomassa a scopo maggior richiesta sul mercato di biomassa a scopo energetico, della maggior quantità di legname energetico, della maggior quantità di legname presente e, infine, della disponibilità di manodopera presente e, infine, della disponibilità di manodopera a basso costo. Al forte prelievo nelle proprietà a basso costo. Al forte fronte del prelievo nelle private, spesso causa di alterazioni della struttura proprietà private, spesso causa di alterazioni della ecologica e del valore naturalistico dei boschi e a cui struttura ecologica e del valore naturalistico dei si associano i negativi effetti dei frequenti incendi boschi e a cui si associano i negativi effetti dei estivi, si contrappone una gestione più conservativa frequenti incendi estivi, si contrappone una gestione nell’ambito del patrimonio agricolo-forestale più conservativa nell’ambito del patrimonio agricolo- regionale e nel sistema delle Aree protette. forestale regionale e nel sistema delle Aree protette. I paesaggi agro-pastorali dell’interno hanno visto, I paesaggi agro-pastorali dell’interno hanno visto, negli ultimi decenni, una sostanziale permanenza, negli ultimi decenni, una sostanziale permanenza,

4 anche se interessati da opposti processi di parziale anche se interessati da opposti processi di parziale abbandono, soprattutto nelle zone montane più abbandono, soprattutto nelle zone montane più interne, di intensificazione delle attività agricole, interne, di intensificazione delle attività agricole, nelle pianure e basse colline, e dallo sviluppo di nelle pianure e basse colline, e lo sviluppo di economie alternative legate al turismo termale e economie alternative legate al turismo termale e golfistico (zona di ) o all’industria energetica golfistico (zona di Saturnia) o all’industria energetica (diffusione del fotovoltaico nelle campagne di (diffusione del fotovoltaico nelle campagne di ). Montemerano). Il territorio dell’ambito ha visto anche un notevole Il territorio dell’ambito ha visto anche un notevole sviluppo del settore estrattivo legato alle pietre sviluppo del settore estrattivo legato alle pietre ornamentali, in particolare al tufo e ai travertini, e al ornamentali, in particolare al tufo e ai travertini, e al materiale alluvionale dei terrazzi ghiaiosi materiale alluvionale dei terrazzi ghiaiosi dell’Albegna, Fiora e del Paglia. dell’Albegna, del Fiora e del Paglia.

Criticità Criticità Gli elementi di criticità più significativi dell’ambito Gli elementi di criticità più significativi dell’ambito sono presenti nella fascia costiera, ove si sono presenti nella fascia costiera, ove si concentrano sia i maggiori valori ecosistemici che le concentrano sia i maggiori valori ecosistemici che le più intense pressioni antropiche. più intense pressioni antropiche. In particolare sono particolarmente rilevanti i carichi In particolare sono rilevanti i carichi turistici estivi, i turistici estivi, i processi di urbanizzazione e processi di urbanizzazione e infrastrutturazione, e i infrastrutturazione, e i condizionamenti sulla qualità condizionamenti sulla qualità delle acque degli delle acque degli ecosistemi lacustri. Più ecosistemi lacustri. Più internamente risultano internamente risultano rilevanti i processi di rilevanti i processi di abbandono degli ambienti agro- abbandono degli ambienti agro-pastorali, di pastorali, di degradazione delle superfici forestali e di degradazione delle superfici forestali e di intenso intenso utilizzo delle risorse idriche fluviali. utilizzo delle risorse idriche fluviali. Particolarmente significativi risultano i processi di Particolarmente significativi risultano i processi di urbanizzazione turistico-residenziale e alberghiera urbanizzazione turistico-residenziale e alberghiera delle aree costiere del Monte Argentario, con delle aree costiere del Monte Argentario, con espansioni verso l’entroterra e lungo la costa dei espansioni verso l’entroterra e lungo la costa dei centri di e Porto S. Stefano, edilizia centri di Porto Ercole e Porto S. Stefano, edilizia residenziale e turistica diffusa lungo la costa (in loc. residenziale e turistica diffusa lungo la costa (in loc. Sbarcatello, Il Carrubo, Isola Rossa, Punta del Bove, Sbarcatello, Il Carrubo, Isola Rossa, Punta del Bove, Cala Moresca, tra Porto S. Stefano e il Tombolo della Cala Moresca, tra Porto S. Stefano e il Tombolo della Giannella) o nell’area a diretto contatto con la Giannella) o nell’area a diretto contatto con la Laguna di Orbetello (loc. Terra Rossa), ove residuali Laguna di Orbetello (loc. Terra Rossa), ove residuali paesaggi agricoli interni sono in parte stati paesaggi agricoli interni sono in parte stati trasformati in strutture golfistiche e e in un campo trasformati in un campo da golf con annesse da golf con annesse strutture turistico-alberghiere. strutture turistico alberghiere. Tra le altre aree critiche per i processi di Tra le altre aree critiche per i processi di urbanizzazione sono da segnalare il Tombolo di urbanizzazione sono da segnalare il Tombolo di Orbetello, con espansioni dell’urbanizzato che Orbetello, con espansioni dell’urbanizzato che tendono a saldare il centro di Orbetello con Orbetello tendono a saldare il centro di Orbetello con scalo (a diretto contatto con importanti aree della Orbetello scalo (a diretto contatto con importanti Laguna e con consumo di suolo agricolo e prati umidi aree della Laguna e con consumo di suolo agricolo e e incolti), l’ (soprattutto relativamente prati umidi e incolti), l’Isola del Giglio (soprattutto a Giglio Campese) e di Giannutri , l’edificato relativamente a Giglio Campese) e di Giannutri, residenziale e industriale lungo la Via Aurelia tra la l’edificato residenziale e industriale lungo la Via Foce del Fiume Albegna e Ansedonia (zone industriali Aurelia tra la Foce del Fiume Albegna e Ansedonia di , Topaie e Quattrostrade), (zone industriali di Albinia, Topaie e Quattrostrade), l’urbanizzazione del promontorio di Ansedonia e di l’urbanizzazione del promontorio di Ansedonia e di Talamone (con nuova previsione di portualità Talamone (con nuove previsione di portualità turistica nell’adiacente golfo) e della foce dell’Osa e turistica nell’adiacente golfo) e della foce dell’Osa e del tombolo della Giannella, con strutture turistiche del tombolo della Giannella, con strutture turistiche realizzate sul sistema dunale. 5

realizzate sul sistema dunale. Gran parte delle aree costiere retrodunali sono Gran parte delle aree costiere retrodunali sono interessate dallo sviluppo di edificato sparso o di interessate dallo sviluppo di edificato sparso o di strutture turistico ricettive, campeggi e villaggi strutture turistico ricettive, campeggi e villaggi vacanza, ad esempio lungo la fascia costiera tra la vacanza, ad esempio lungo la fascia costiera tra la foce dell’Osa e dell’Albegna (a diretto contatto con le foce dell’Osa e dell’Albegna (a diretto contatto con le dune pinetate) e nella fascia costiera di dune pinetate) e nella fascia costiera di Macchiatonda, nella pianura agricola compresa tra la Macchiatonda nella pianura agricola compresa tra la Via Aurelia e la strada litoranea SP68, a diretto Via Aurelia e la strada litoranea SP68, a diretto contatto con l’importante fascia litoranea del Lago di contatto con l’importante fascia litoranea del Lago di Burano. Burano. La fascia costiera subisce inoltre l’effetto di barriera La fascia costiera subisce inoltre l’effetto di barriera ecologica realizzato dal corridoio infrastrutturale ecologica realizzato dal corridoio infrastrutturale dell’Aurelia e dalla linea ferroviaria, intensificato per dell’Aurelia e dalla linea ferroviaria, intensificato per la concentrazione dell’edificato nella fascia delimitata la concentrazione dell’edificato nella fascia delimitata dalle due strutture. L’azione di barriera tra gli dalle due strutture. L’azione di barriera tra gli ambienti costieri e lacustri e le pianure e colline ambienti costieri e lacustri e le pianure e colline interne si aggraverà con la trasformazione interne si aggraverà con la trasformazione dell’Aurelia nel nuovo asse autostradale Rosignano- dell’Aurelia nel nuovo asse autostradale Rosignano- Civitavecchia. Civitavecchia. La porzione collinare e montana interna vede la La porzione collinare e montana interna vede la presenza di processi di espansione dei diversi borghi presenza di processi di espansione dei diversi borghi e centri abitati, spesso lungo gli assi stradali, con e centri abitati, spesso lungo gli assi stradali, con puntuali situazioni di criticità legati a complessi puntuali situazioni di criticità legati a complessi turistici e termali, quali le nuove Terme di Saturnia turistici e termali, quali le nuove Terme di Saturnia con annesso edificato turistico-alberghiero e con annesso edificato turistico-alberghiero e realizzazione di un vasto campo da golf. realizzazione di un vasto campo da golf. Altre problematiche relative alla fascia costiera sono Altre problematiche relative alla fascia costiera sono legate alle periodiche e intense attività di pulizia legate alle periodiche e intense attività di pulizia degli arenili (con perdita di habitat di battigia e degli arenili (con perdita di habitat di battigia e anteduna di elevato interesse naturalistico e anteduna di elevato interesse naturalistico e frequenti fenomeni di erosione al piede dunale), a frequenti fenomeni di erosione al piede dunale), a dinamiche erosive, particolarmente rilevanti nella dinamiche erosive, particolarmente rilevanti nella costa di Talamone e di Macchiatonda, e a locali costa di Talamone e di Macchiatonda, e a locali presenze di specie aliene e invasive sia in ambienti presenze di specie aliene e invasive sia in ambienti costieri rocciosi e sabbiosi che nelle aree umide. Per costieri rocciosi e sabbiosi che nelle aree umide. Per le specie aliene tale problematica risulta le specie aliene tale problematica risulta particolarmente significativa nelle isole di Giannutri e particolarmente significativa nelle isole di Giannutri e del Giglio, ove tali presenze minacciano habitat e del Giglio, ove tali presenze minacciano habitat e specie di elevato interesse conservazionistico. specie di elevato interesse conservazionistico. Per le importanti lagune costiere di Burano e Per le importanti lagune costiere di Burano e Orbetello, entrambe individuate come Zone di Orbetello, entrambe individuate come Zone di criticità ambientale dal Piano regionale di azione criticità ambientale dal Piano regionale di azione ambientale, oltre ai fenomeni di urbanizzazione delle ambientale, oltre ai fenomeni di urbanizzazione delle aree contermini, rilevanti problematiche sono legate aree contermini, rilevanti problematiche sono legate ai fenomeni di inquinamento ed eutrofizzazione delle ai fenomeni di inquinamento ed eutrofizzazione delle acque, accentuati dalla configurazione idraulica delle acque, accentuati dalla configurazione idraulica delle lagune (con scarsa circolazione delle acque). e al la lagune (con scarsa circolazione delle acque), e alla gestione della pesca (con alterazione degli equilibri gestione della pesca (con alterazione degli equilibri ecologici per effetto sia delle chiusure delle bocche in ecologici per effetto sia delle chiusure delle bocche alcuni periodi dell’anno che delle semine di specie in alcuni periodi dell’anno che delle semine di specie ittiche). ittiche). Per il Lago di Burano la principale fonte di Per il Lago di Burano la principale fonte di inquinamento è di origine agricola (inquinamento da inquinamento è di origine agricola (inquinamento da nitrati), mentre per la Laguna di Orbetello nitrati), mentre per la Laguna di Orbetello al l’inquinamento deriva diffuso di origine agricola si

6 all’inquinamento diffuso di origine agricola si associano gli a da scarichi civili, di zone industriali, associano gli a scarichi civili, di zone industriali, da da ex aree industriali contaminate (ex area Sitoco), e ex aree industriali contaminate (ex area Sitoco) e da da impianti di acquacoltura e dalle attività agricole . impianti di acquacoltura. Per le lagune, di elevato valore avifaunistico, altre Per le lagune, di elevato valore avifaunistico, altre criticità sono legate alla presenza di attività venatoria criticità sono legate alla presenza di attività nelle aree di margine, anche di elevato interesse venatoria nelle aree di margine, anche di elevato (Stagnino e Stagnone presso la Laguna di Orbetello), interesse (Stagnino e Stagnone presso la Laguna di alla conflittualità con le attività di pesca da parte Orbetello), alla conflittualità con le attività di pesca delle specie di uccelli ittiofagi (cormorano in primis) , da parte delle specie di uccelli ittiofagi (cormorano in all’intrusione del cuneo salino e all’aumentato carico primis), all’intrusione del cuneo salino e turistico. all’aumentato carico turistico. Altre criticità sono legate alla conservazione delle Altre criticità sono legate alla conservazione delle numerose piccole aree umide costiere e interne numerose piccole aree umide costiere e interne soggette a forte isolamento e spesso inserite in soggette a forte isolamento e spesso inserite in matrici agricole (ad esempio l’area umida di Campo matrici agricole (ad esempio l’area umida di Campo Regio) con fenomeni di inquinamento delle acque Regio) con fenomeni di inquinamento delle acque (inquinamento diffuso di origine agricola) e talora (inquinamento diffuso di origine agricola) e talora interessati da interventi di rimodellamento delle interessati da interventi di rimodellamento delle sponde (Lago di San Floriano). La pressione delle sponde (Lago di San Floriano). La pressione delle attività agricole costituisce un elemento rilevante per attività agricole costituisce un elemento rilevante per il Lago Acquato, in tempi recenti quasi il Lago Acquato, in tempi recenti quasi completamente disseccato e trasformato in area completamente disseccato e trasformato in area agricola, e per gli altri corpi d’acqua isolati. agricola, e per gli altri corpi d’acqua isolati. Rilevanti risultano le criticità per la matrice forestale, Rilevanti risultano le criticità per la matrice forestale, di elevata estensione ma di scarsa qualità ecologica, di elevata estensione ma molto spesso di scarsa molto spesso non gestita condotta secondo i principi qualità ecologica, soggetta a frequenti incendi estivi della gestione forestale sostenibile, e soggetta a e all’intensa attività di ceduazione secondo modelli frequenti incendi estivi e all’intensa attività di tradizionali che non consentono lo sviluppo di ceduazione secondo modelli tradizionali che non formazioni ecologicamente più complesse e più consentono lo sviluppo di formazioni ecologicamente stabili. Matrici forestali fortemente degradate si più complesse e più stabili. Matrici forestali localizzano nei rilievi costieri di Poggio del Leccio, fortemente degradate si localizzano nei rilievi costieri Poggio Capalbiaccio, M.te Nebbiello, Poggio Monteti di Poggio del Leccio, Poggio Capalbiaccio, M.te e Monte Maggiore o nei rilievi di M.te Bellino e Nebbiello, Poggio Monteti e Monte Maggiore o nei Poggio Costone, al confine con il Lazio. rilievi di M.te Bellino e Poggio Costone, al confine Negativi risultano i processi di frammentazione delle con il Lazio. superfici forestali, di abbandono delle sugherete e Negativi risultano i processi di frammentazione delle delle pinete costiere, quest’ultime caratterizzate superfici forestali, di abbandono delle sugherete e anche da scarsa rinnovazione, da un elevato delle pinete costiere, quest’ultime caratterizzate disturbo turistico e dalla presenza di fitopatologie e anche da scarsa rinnovazione, da un elevato disturbo di incendi estivi. Per le matrici forestali dei Monti turistico e dalla presenza di fitopatologie e di incendi dell’Uccellina una elevata criticità è legata alla estivi. Per le matrici forestali dei Monti dell’Uccellina eccessiva densità di daini e cinghiali. una elevata criticità è legata alla eccessiva densità di daini e cinghiali. Estremamente negative risultano le ceduazioni, frequenti e intense, a carico degli ecosistemi Estremamente negative risultano le ceduazioni, forestali di forra nelle gole tufacee di Sorano e frequenti e intense, a carico degli ecosistemi forestali Pitigliano. Tali ecosistemi, caratterizzati da specie di forra n Nelle gole tufacee di Sorano e Pitigliano. mesofile tolleranti dell’ombra (quali tiglio, carpino insistono Tali ecosistemi, caratterizzati dalla presenza bianco, olmo montano e in parte anche acero di di latifoglie mesofile di pregio specie mesofile monte e faggio), qui presenti come habitat relitti di tolleranti dell ’ombra (quali ad es. tiglio, carpino climi più freddi, risultano minacciati dalla pratica bianco , olmo montano e in parte anche acero di della ceduazione e tendono in breve a lasciare il monte e faggio), qui presenti come habitat relitti di posto a specie più termofile (querce) o alla climi più freddi, che risultano minacciati dalla pratica nordamericana robinia che ha fatto recentemente della ceduazione e tendono in breve a lasciare il ingresso e che ora trova ampi spazi per una sua posto a specie più termofile (querce) o a formazioni 7

rapida diffusione. esotiche a dominanza di robinia . alla nordamericana Parte delle aree agricole collinari e montane isolate robinia che ha fatto recentemente ingresso e che ora nella matrice forestale risultano oggi interessate da trova ampi spazi per una sua rapida diffusione. abbandono e da processi di ricolonizzazione Parte delle aree agricole collinari e montane isolate vegetale, arbustiva e arborea, ad esempio con nella matrice forestale risultano oggi interessate da riferimento ai monti al limite settentrionale abbandono e da processi di ricolonizzazione dell’ambito, o ai residuali ambienti agricoli dei vegetale, arbustiva e arborea, ad esempio con versanti del Monte Argentario, quali testimonianze di riferimento ai monti al limite settentrionale un paesaggio agricolo terrazzato oggi in via di dell’ambito, o ai residuali ambienti agricoli dei scomparsa e in gran parte trasformato in macchia versanti del Monte Argentario, quali testimonianze di mediterranea. un paesaggio agricolo terrazzato oggi in via di Complementari a tali processi risultano i fenomeni di scomparsa e in gran parte trasformato in macchia intensificazione delle attività agricole nelle pianure mediterranea. alluvionali (soprattutto nella bassa valle dell’Albegna Complementari a tali processi risultano i fenomeni di e dell’Osa), nella pianura costiera di e intensificazione delle attività agricole nelle pianure Orbetello (seminativi, colture di serra e alluvionali (soprattutto nella bassa valle dell’Albegna florovivaismo) e nelle basse colline, con elevata e dell’Osa), nella pianura costiera di Capalbio e diffusione di seminativi e colture cerealicole, Orbetello (seminativi, colture di serra e omogeneizzazione del paesaggio agricolo, riduzione florovivaismo) e nelle basse colline, con elevata degli elementi vegetali (siepi, filari alberati, ecc.) e diffusione di seminativi e colture cerealicole, dei livelli di permeabilità ecologica del territorio, oltre omogeneizzazione del paesaggio agricolo, riduzione all’intenso utilizzo delle risorse idriche e all’uso di degli elementi vegetali (siepi, filari alberati, ecc.) e fertilizzanti e prodotti fitosanitari. Tali processi dei livelli di permeabilità ecologica del territorio, oltre risultano negativi soprattutto quando presenti nelle all ’intenso utilizzo delle risorse idriche e all ’uso di fasce di pertinenza fluviale, ad esempio dei Fiumi fertilizzanti e prodotti fitosanitar i. Tali processi Albegna e Fiora, con forte alterazione quantitativa e risultano negativi soprattutto quando presenti nelle qualitativa della vegetazione ripariale e della qualità fasce di pertinenza fluviale, ad esempio dei Fiumi delle acque, o in prossimità di aree umide, con Albegna e Fiora, con forte alterazione quantitativa e particolare riferimento alle Lagune di Orbetello e qualitativa della vegetazione ripariale e della qualità Burano o al bosco palustre di Campo Regio. delle acque, o in prossimità di aree umide, con I processi di intensificazione delle attività agricole particolare riferimento alle Lagune di Orbetello e sono anche legati alla recente diffusione di vigneti Burano o al bosco palustre di Campo Regio. specializzati, con particolare riferimento ai ripiani Parte dei paesaggi agricoli dell’ambito risultano tufacei di Pitigliano e . inoltre interessati dalla diffusa presenza di impianti L’intensificazione delle attività agricole, assieme ad fotovoltaici (zona di Montemerano) o dalla presenza altre opere con funzione di barriera, costituisce un di campi da golf (Saturnia). elemento particolarmente negativo quando riduce la I processi di intensificazione delle attività agricole funzionalità di aree agricole di collegamento sono anche legati alla recente diffusione di vigneti ecologico tra matrici o nodi forestali, come ad specializzati, con particolare riferimento ai ripiani esempio tra il sistema Argentario/Dune Feniglia e i tufacei di Pitigliano e Sovana. boschi/macchie dei rilievi collinari di Orbetello, tra i L’i ntensificazione delle attività agricole, assieme ad diversi poggi forestali di Capalbio, tra questi e le altre opere con funzione di barriera, I complessivi macchie dunali costiere, o tra i boschi di Manciano e processi di artificializzazione costituisce costituiscono quelli delle colline di Semproniano. Parte dei un elemento particolarmente negativo quando paesaggi agricoli tradizionali dell’ambito risultano riducono riduce la funzionalità di aree agricole di inoltre interessati dalla diffusa presenza di impianti collegamento ecologico tra matrici o nodi forestali, fotovoltaici (zona di Montemerano) o dalla presenza come ad esempio tra il sistema Argentario/Dune di campi da golf (Saturnia). Feniglia e i boschi/macchie dei rilievi collinari di Orbetello, tra i diversi poggi forestali di Capalbio, tra questi e dunali costiere, o tra i boschi di Manciano e quelli delle colline di Semproniano. Parte dei paesaggi agricoli tradizionali dell ’ambito risultano inoltre interessati dalla diffusa presenza di Alti livelli di artificializzazione sono inoltre legati alla impianti fotovoltaici (zona di Montemerano) o dalla presenza di siti estrattivi e minerari, con particolare presenza di campi da golf (Saturni a). riferimento alle cave di Scarceta (vasti siti estrattivi Alti livelli di artificializzazione sono inoltre legati alla

8 di travertino nelle colline presso il Fiume Fiora), ai presenza di siti estrattivi e minerari, con particolare numerosi siti estrattivi di tufo presenti lungo le gole riferimento alle cave di Scarceta (vasti siti estrattivi di Pitigliano e Sorano, con interessamento diretto di di travertino nelle colline presso il Fiume Fiora), ai importanti habitat rupestri ed ecosistemi fluviali (per numerosi siti estrattivi di tufo presenti lungo le gole effetto dello scarico dei residui di cava direttamente di Pitigliano e Sorano, con interessamento diretto di all’interno delle gole tufacee), alle cave di calcare importanti habitat rupestri ed ecosistemi fluviali (per distribuite nei vari poggi tra Capalbio e La effetto dello scarico dei residui di cava direttamente o a Montemerano, e alle cave di materiale all’interno delle gole tufacee), alle cave di calcare alluvionale presenti lungo le sponde dei principali distribuite nei vari poggi tra Capalbio e La Marsiliana corsi d’acqua. A questi ultimi ecosistemi si associano o a Montemerano, e alle cave di materiale alluvionale inoltre criticità legate alle periodiche attività di presenti lungo le sponde dei principali corsi d’acqua. “ripulitura” delle sponde, alla captazione di risorse A questi ultimi ecosistemi si associano inoltre criticità idriche per usi irrigui o acquedottistici, e alla legate alle periodiche attività di “ripulitura” delle riduzione longitudinale e trasversale delle fasce sponde, alla captazione di risorse idriche per usi ripariali per la presenza di attività agricole nelle aree irrigui o acquedottistici, e alla riduzione longitudinale di pertinenza fluviale. e trasversale delle fasce ripariali per la presenza di Tra le aree critiche per la funzionalità della rete attività agricole nelle aree a ridosso dei corsi d’acqua ecologica sono state individuate le seguenti: di pertinenza fluv iale. Monte Argentario e Laguna di Orbetello: Il Monte Tra le aree critiche per la funzionalità della rete Argentario costituisce un target geografico della ecologica sono state individuate le seguenti: Strategia regionale per la biodiversità, risultando Monte Argentario e Laguna di Orbetello: Il Monte interessato da intensi e opposti processi di perdita Argentario costituisce un target geografico della degli ambienti agropastorali e dei terrazzamenti per Strategia regionale per la biodiversità, risultando abbandono ed evoluzione della vegetazione e di interessato da intensi e opposti processi di perdita sviluppo urbanistico residenziale e turistico degli ambienti agropastorali e dei terrazzamenti per alberghiero. abbandono ed evoluzione della vegetazione e di Già Zona di criticità ambientale del PRAA, la Laguna sviluppo urbanistico residenziale e turistico di Orbetello costituisce una delle aree umide più alberghiero. importanti della Toscana, anche se interessata da Già Zona di criticità ambientale del PRAA, la Laguna intensi processi di inquinamento delle acque e di di Orbetello costituisce una delle aree umide più eutrofizzazione, e da un elevato carico turistico ed importanti della Toscana, anche se interessata da urbanistico nelle aree limitrofe. intensi processi di inquinamento delle acque e di Area termale di Saturnia: paesaggio agricolo eutrofizzazione, e da un elevato carico turistico ed interessato dal vasto complesso golfistico, dalle urbanistico nelle aree limitrofe. nuove strutture termali e dell’edificato turistico- Area termale di Saturnia: paesaggio agricolo residenziale e alberghiero. interessato dal vasto complesso golfistico, dalle Gole tufacee di Sorano e Pitigliano: per la nuove strutture termali e dell’edificato turistico- concomitante minaccia della inadeguata gestione residenziale e alberghiero. degli habitat forestali mesofili (faggete abissali e Gole tufacee di Sorano e Pitigliano: per la boschi del Tilio-Acerion ) e dell’intensa attività concomitante minaccia della inadeguata gestione estrattiva del tufo con ripercussioni gravi sugli degli habitat forestali mesofili (faggete abissali e ecosistemi fluviali. boschi del Tilio-Acerion ) e dell’intensa attività Costa di Talamone e : fascia costiera estrattiva del tufo con ripercussioni gravi sugli interessata da processi di erosione, da elevati carichi ecosistemi fluviali. turistici, da espansione turistico-residenziali e dalla Costa di Talamone e Fonteblanda: fascia costiera previsione di nuove strutture portuali turistiche. interessata da processi di erosione, da elevati carichi L’area è interessata anche dalla relittuale presenza di turistici, da espansione turistico-residenziali e dalla aree umide e boschi planiziali di elevato interesse previsione di nuove strutture portuali turistiche. naturalistico (Bosco di Campo Regio) e dal previsto L’area è interessata anche dalla relittuale presenza di attraversamento del nuovo asse autostradale. aree umide e boschi planiziali di elevato interesse naturalistico (Bosco di Campo Regio) e dal previsto attraversamento del nuovo asse autostradale.

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3.4 I caratteri morfotipologici dei 3.4 I caratteri morfotipologici dei sistemi agro ambientali dei sistemi agro ambientali dei paesaggi rurali paesaggi rurali

Criticità Criticità Le principali criticità che caratterizzano l’ambito sono Le principali criticità che caratterizzano l’ambito sono individuabili nei seguenti punti: individuabili nei seguenti punti: • abbandono dei contesti collinari più marginali, • abbandono dei contesti collinari più marginali, dovuto alla scarsa redditività delle attività dovuto alla scarsa redditività delle attività agropastorali in quelle aree, cui si collegano processi agropastorali in quelle aree, cui si collegano processi di rinaturalizzazione con espansione della di rinaturalizzazione con espansione della vegetazione spontanea. Rischi potenziali o in atto di vegetazione spontanea. Rischi potenziali o in atto di questo tipo riguardano il territorio collinare e in questo tipo riguardano il territorio collinare e in particolare i tessuti a campi chiusi (morfotipo 9) e i particolare i tessuti a campi chiusi (morfotipo 9) e i seminativi in stato di abbandono (morfotipo 3). seminativi in stato di abbandono (morfotipo 3). Dinamiche di abbandono interessano in modo Dinamiche di abbandono interessano in modo spiccato le aree terrazzate del Monte Argentario spiccato le aree terrazzate del Monte Argentario (morfotipi 12 e 18); (morfotipi 12 e 18); • intensivizzazione e specializzazione delle colture • realizzazione di impianti di colture specializzate di nelle aree di bassa collina e pedecolle. Si tratta grande estensione (morfotipo 17) che comportano in soprattutto della realizzazione di impianti di vigneto alcuni casi con ridisegno integrale della maglia specializzato di dimensioni consistenti che possono agraria; , che comportano semplificazione paesistica comportare banalizzazione e omogeneizzazione del e morfologica e, nel caso in c ui vengano rimossi e paesaggio, rischi erosivi e di dilavamento dei non rimpiazzati con soluzioni alternative i sistemi versanti (morfotipo 17); tradizionali di contenimento dei versanti, rischi • artificializzazione degli ambienti planiziali e costieri erosivi la semplificazione eccessiva della stessa con dovuta alla realizzazione di espansioni insediative a la riduzione del corredo vegetazionale e la rimozione carattere industriale e turistico-ricettivo. Aree della rete di infrastrutturazione rurale esistente maggiormente interessate da questo fenomeno sono comporta un impoverimento dei caratteri il territorio lungo la Via Aurelia, l’istmo di Orbetello e paesaggistici propri dell’ambito. il Monte Argentario; intensivizzazione e specializzazione delle colture nelle • le aree di cava, compresi gli spazi di servizio aree di bassa collina e pedecolle. Si tratta soprattutto all’attività estrattiva, concentrate nelle aree dei rilievi della realizzazione di impianti di vigneto specializzato tufacei. di dimensioni consistenti che possono comportare banalizzazione e omogeneizzazione del paesaggio, rischi erosivi e di dilavamento dei versanti (morfotipo 17); • artificializzazione degli ambienti planiziali e costieri dovuta alla realizzazione di espansioni insediative a carattere industriale e turistico-ricettivo. Aree maggiormente interessate da questo fenomeno sono il territorio lungo la Via Aurelia, l’istmo di Orbetello e il Monte Argentario; • le aree di cava, compresi gli spazi di servizio all’attività estrattiva, concentrate nelle aree dei rilievi tufacei.

10 Interpretazione di sintesi Interpretazione di sintesi 4.2 Criticità 4.2 Criticità * Le criticità sono intese come le dinamiche o le *La sezione “Criticità di sintesi” è il risultato della pressioni che alterano le qualità e le relazioni del rivisitazione a seguito dell’ accoglimento delle patrimonio territoriale e ne pregiudicano la osservazioni e costituiscono una sintesi ponderata rispetto all’insieme dell’ambito. riproducibilità. Le criticità di ambito sono individuate Le criticità descrivono sono intese come le mediante l’esame dei rapporti strutturali intercorrenti dinamiche o gli effetti di pressione che rischiano di fra le quattro invarianti in linea con la definizione di alterare le qualità e le relazioni del patrimonio patrimonio territoriale e sono formulate, territoriale pregiudicandone la riproducibilità. generalmente, come relazioni tra il sistema Individuate mediante l’esame dei rapporti insediativo storico, il supporto idrogeomorfologico, strutturali intercorrenti fra le quattro invarianti, in linea con la definizione coerentemente con la quello ecologico e il territorio agroforestale. Le definizione di patrimonio territoriale, e sono criticità dell’ambito completano quelle contenute formulate, generalmente, come relazioni tra il negli abachi, validi per tutto il territorio regionale, e sistema insedia tivo storico, il supporto integrano gli ‘indirizzi’ contenuti nella scheda idrogeomorfologico, quello ecologico e il territorio d’ambito, relativi a ciascuna invariante. agroforestale. le criticità sono state in questa sede formulate in forma di sintesi ponderata rispetto all’insieme dell’ambito. Le criticità dell’ambito

completano quelle conten ute negli abachi, validi per tutto il territorio regionale, e integrano gli ‘indirizzi’ contenuti nella scheda d’ambito, relativi a ciascuna invariante.

Nell’ambito della “Bassa Maremma e Ripiani tufacei” Le criticità maggiori dell'ambito sono dovute alle emergono problematiche tipiche delle realtà diffuse trasformazioni edilizie e urbanistiche e agli territoriali e paesaggistiche strutturate attorno ad un elevati carichi turistici stagionali che insistono nelle complesso e ampio sistema costiero, connesso alle zone costiere. Seppur più contenute come aree interne della pianura e ai rilievi collinari dimensione, analoghe criticità, ascrivibili in questo retrostanti. caso in primo luogo alla prevalenza delle presenze Le principali dinamiche di trasformazione si muovono turistiche sul umano stabile, sono in direzioni opposte: da una parte, fenomeni di riscontrabili anche nelle isole. intensificazione, sia dei livelli di artificializzazione e urbanizzazione per carico turistico (soprattutto lungo A partire dalla metà del secolo scorso, i nuovi le aree costiere), sia delle attività agricole (nella insediamenti si sono concentrati nelle pianure pianura e nei versanti collinari); dall’altra, costiere, in particolare quelle più prossime al Monte problematiche causate dall’abbandono degli Argentario. Conseguentemente, i caratteri ambienti agro-pastorali e boschivi in alcuni settori paesaggistici e gli equilibri ecologici specifici del alto collinari e montani. sistema costiero, quali cordoni dunali, aree umide, pinete, foci fluviali, sono stati alterati in modo più o Le dinamiche di pressione antropica meno significativo, a opera di nuove residenze (artificializzazione, urbanizzazione, frammentazione) stanziali e stagionali, villaggi turistici e relative hanno profondamente alterato lo stato di equilibrio attrezzature balneari e non. (ambientale, territoriale e paesaggistico) del sistema costiero e dell’entroterra. L'effetto barriera costituito dal corridoio Particolarmente significativi i processi di infrastrutturale dell’Aurelia e della ferrovia, di per se urbanizzazione e artificializzazione (residenze critico, è stato aggravato dall’alta concentrazione stagionali ad uso turistico-balneare e strutture insediativa a carattere principalmente artigianale- industriale e commerciale nella fascia delimitata dalle 11

alberghiere) riconducibili all’elevato carico turistico due infrastrutture, e residenziale in prossimità della del Monte Argentario, con espansioni diffuse lungo stessa. la costa ad interessare fin l’entroterra: Porto Ercole, Porto S. Stefano, tra Porto S. Stefano e il Tombolo Gli effetti dell'intensa urbanizzazione delle aree della Giannella, nell’area a diretto contatto con la contermini alla costa hanno interessato anche le due Laguna di Orbetello (Terra Rossa), nelle località di principali lagune - Orbetello e Burano – in particolare Sbarcatello, Il Carrubo, Isola Rossa, Punta del Bove, per quanto riguarda l'inquinamento e Cala Moresca. Tali dinamiche (edificato sparso, l'eutrofizzazione delle acque. edilizia turistico-ricettiva, campeggi e villaggi vacanza, strutture camperistiche, portualità turistica) Fenomeni di espansione dei principali borghi e nuclei coinvolgono, spesso, paesaggi costieri retrodunali: di origine medievale interessano la vasta porzione lungo il tratto tra la foce dell’Osa e dell’Albegna (a collinare. Pur essendo più contenute rispetto a quelle contatto con le dune pinetate), nella fascia costiera costiere, le espansioni disposte lungo le principali di Macchiatonda (nella pianura agricola compresa tra direttrici dei centri urbani ne riducono il valore la Via Aurelia e la strada litoranea n. 68). Di elevato paesistico e architettonico, anche perché visibili dalle impatto ambientale e paesaggistico: i processi piane e dai principali assi di attraversamento del presso il Tombolo di Orbetello, con espansioni che territorio. Nei “tufi” in particolare, paesaggio di tendono a saldare Orbetello con la frazione di particolare valore anche per la sua unicità nel Orbetello scalo (a contatto con le aree della territorio regionale, i rischi derivanti dalla naturale Laguna); l’edificato residenziale e industriale di evoluzione geomorfologica che può portare a crolli Albinia, Topaie e Quattrostrade, sviluppato lungo la richiedono una particolare attenzione in tutti gli Via Aurelia (tra la Foce del fiume Albegna e interventi di trasformazione del paesaggio Ansedonia); l’urbanizzazione diffusa del promontorio consolidato, sia urbano che rurale. di Ansedonia, di Talamone, della foce dell’Osa e del Tombolo della Giannella (con insediamenti turistici L'intensificazione e la specializzazione dell'agricoltura realizzati direttamente sul sistema dunale); per la nelle pianure alluvionali, per diffusione di seminativi, parte insulare, critica l’espansione di Giglio colture di serra e florovivaismo, nonché nei versanti Campese. di bassa collina e lungo i ripiani tufacei di Pitigliano e Sovana per vigneti di nuovo impianto, possono I caratteri paesaggistici e gli equilibri ecologici comportare rischi di semplificazione del paesaggio costieri (cordoni dunali, aree umide residuali, pinete, agrario, di riduzione degli elementi vegetali e di più foci fluviali) sono messi in discussione anche da intenso utilizzo delle risorse idriche, oltre alla dinamiche di urbanizzazione e artificializzazione riduzione delle funzioni di collegamento ecologico tra sviluppatesi in tempi più recenti: potenziamento dei matrici o nodi forestali finora svolto dalle aree porti dell’Argentario e di Talamone; apertura di nuovi agricole tradizionali. porti turistici (Cala Galera e Santa Liberata); trasformazione di campeggi litoranei in villaggi In alcuni settori alto collinari e montani, infine, si turistici (con utilizzo di unità abitative di tipo seriale, riscontrano problematiche causate dall’abbandono di di scarsa qualità architettonica e urbanistica); ambienti agro-pastorali e boschivi. nascita di quartieri ex novo (quasi esclusivamente “seconde case”) presso Ansedonia e .

Per quanto riguarda lo straordinario patrimonio lagunare, si riscontra un livello di criticità in costante aumento. Negli anni più recenti, le due principali lagune (Orbetello e Burano) hanno risentito non solo di crescenti fenomeni di urbanizzazione delle aree

12 contermini, ma anche e, soprattutto, di rilevanti processi di inquinamento ed eutrofizzazione delle acque. Per la Laguna di Burano la principale fonte di inquinamento è di origine agricola (inquinamento da nitrati); per la Laguna di Orbetello, invece, all’inquinamento diffuso di origine agricola si associano gli scarichi civili, lo sviluppo e la successiva dismissione di attività industriali inquinanti (ex area Sitoco), la creazione di impianti di acquacoltura, una fiorente attività di pesca.

Fenomeni di artificializzazione e urbanizzazione della

costa e della pianura hanno alimentato l’effetto barriera (con relativo impatto territoriale, ecologico e paesaggistico). Particolarmente rilevante quello causato dal corridoio infrastrutturale dell’Aurelia e dalla linea ferroviaria, aggravato dall’alta concentrazione insediativa presente nella fascia delimitata dalle due infrastrutture. Al corridoio Aurelia-ferrovia si deve inoltre lo scivolamento a valle del sistema insediativo (a carattere residenziale, produttivo-commerciale e turistico- ricettivo), con conseguente indebolimento delle relazioni territoriali-ambientali-paesaggistiche tra sistema costiero ed entroterra. Sempre con riferimento all’apparato infrastrutturale viario, si segnalano criticità causate dall’indebolimento del ruolo strutturante (a livello locale) dell’Aurelia, da una riduzione dei legami con il reticolo del sistema poderale storico della piana (nel tratto Albinia-

Ansedonia), dalla creazione di spazi interclusi tra gli

assi viari (congestionamento e frammentazione del

territorio agricolo). Inoltre, le moderne infrastrutture

viarie, gravando pesantemente sul tratto terminale del fiume Albegna, risultano di particolare impegno idrogeologico per la piana intorno ad Albinia (abitato cresciuto in un’area denominata dal Catasto Leopoldino “Piana delle Saline”, ad evocare la natura di zona umida costiera): i terrapieni della Ferrovia e della Variante Aurelia, la nuova bretella “lungofiume” di collegamento fra l’Aurelia e la Maremmana, il ponte della SP Amiatina hanno di fatto costituito un aggravio dell’evento di piena datato dicembre 2012.

Consistenti processi di artificializzazione sono poi riconducibili allo sviluppo del settore estrattivo: le cave di tufo presenti lungo le gole di Pitigliano e 13

Sorano (con interessamento diretto di importanti habitat rupestri ed ecosistemi fluviali); i vasti siti estrattivi di travertino di Scarceta (presso il fiume Fiora); le cave di calcare distribuite tra i poggi di Capalbio, La Marsiliana, Montemerano; le cave di materiale alluvionale dei terrazzi ghiaiosi dei corsi dell’Albegna, Fiora e del Paglia.

Il repertorio delle criticità della Bassa Maremma comprende, inoltre, fenomeni di intensificazione

delle attività agricole, riscontrabili lungo le pianure

alluvionali (bassa Valle dell’Albegna e dell’Osa), nel

sistema costiero di Capalbio e Orbetello (per diffusione di seminativi, colture di serra e florovivaismo), nei versanti di bassa collina e di pedecolle a nord di Montemerano e Manciano (alta concentrazione di vigneti di nuovo impianto, a maglia medio-ampia, alternati a oliveti specializzati e seminativi), lungo i ripiani tufacei di Pitigliano e Sovana (con la diffusione di vigneti specializzati). Tra le ripercussioni più impattanti: omogeneizzazione del paesaggio agricolo; riduzione/scomparsa degli elementi vegetali (siepi, filari alberati); intenso utilizzo delle risorse idriche; incremento dell’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari; riduzione della funzionalità di aree agricole di collegamento ecologico tra matrici o nodi forestali (ad esempio, tra il sistema Argentario/Dune Feniglia e i boschi/macchie dei rilievi collinari di Orbetello; tra i diversi poggi forestali di Capalbio, tra questi e le

macchie dunali costiere; tra i boschi di Manciano e

quelli delle Colline di Semproniano). I fenomeni di

intensificazione delle attività agricole risultano

particolarmente critici quando vanno ad interessare le fasce di pertinenza fluviale, alterando quantitativamente e qualitativamente la vegetazione ripariale, la qualità delle acque (fiumi Albegna e Fiora) o le aree umide (lagune di Orbetello e Burano, bosco palustre di Campo Regio).

Processi di espansione dei principali borghi e nuclei di origine medievale segnano la vasta porzione collinare. Pur trattandosi di fenomeni meno impattanti rispetto a quelli costieri, le espansioni edilizie contemporanee non controllate, dal carattere non omogeneo (rispetto ai tessuti antichi), aggregate incoerentemente lungo le principali

14 direttrici viarie in uscita dai centri urbani (Scansano, Montiano, Manciano, Magliano, Capalbio), hanno messo spesso in discussione il valore paesistico e architettonico del patrimonio insediativo storico. Tali espansioni, seppur di dimensioni più contenute, generano infatti un grande impatto poiché più visibili e maggiormente percepibili dalle piane e dai principali assi di attraversamento dell’ambito. Una criticità ancor più stridente a Capalbio, a Sorano, lungo la viabilità di crinale che si diparte da

Manciano e, soprattutto, a Pitigliano, dove

all’eccezionalità paesistica dei nuclei storici fanno da

contraltare anonime espansioni della seconda metà del Novecento, prive di qualità, di unitarietà stilistica e di relazione con il contesto.

In direzione opposta alle dinamiche fin qui descritte si muovono i processi di abbandono delle attività agricole tradizionali e degli ambienti agropastorali più marginali (fenomeni di ricolonizzazione vegetale, arbustiva e arborea), con particolare riferimento al sistema insulare, ai monti al limite settentrionale dell’ambito, ai residuali paesaggi agricoli dei versanti del Monte Argentario, che hanno visto scomparire progressivamente le tipiche fasce terrazzate (oggi per la gran parte invase da macchia mediterranea).

Sempre entro le zone collinari, meritano una speciale menzione le opposte dinamiche di trasformazione cui sono soggetti i paesaggi boschivi

(di elevata estensione, ma spesso di scarsa qualità

ecologica). Da una parte, dinamiche di abbandono,

frammentazione e degrado a caratterizzare i rilievi

boscati costieri di Poggio del Leccio, Poggio Capalbiaccio, Monte Nebbiello, Poggio Monteti, Monte Maggiore, nei rilievi di Monte Bellino e Poggio Costone (al confine con il Lazio). Dall’altra, processi di intensificazione dovuti ai prelievi legnosi (soprattutto nelle proprietà private), con alterazioni della struttura ecologica, del valore naturalistico e sensibile incremento nella frequenza degli incendi estivi.

Altre problematiche, infine, sono riconducibili a dinamiche geomorfologiche. Le rupi della “Città del Tufo” sono naturalmente soggette ad evolversi per crolli, con conseguenti rischi per le testimonianze 15

storiche e, soprattutto, per gli elementi lineari del paesaggio. Rilevante il numero di aree soggette ad elevato rischio di erosione del suolo. Le limitate risorse idriche condizionano l’attività agricola, provocando una costante dipendenza dal limitrofo ambito del Monte Amiata. Lungo la costa alta sono presenti zone in arretramento e fenomeni di crollo di falesia (Monte Argentario); lungo la costa bassa, diffusi i fenomeni erosivi nei tratti di litorale sabbioso (nei pressi di Bengodi, lungo il Tombolo della

Giannella e presso Capalbio). Indirizzi per le politiche * * La sezione “Indirizzi per le politiche” è il risultato Indirizzi per le politiche della riorganizzazione funzionale della scheda d’ambito e dell’ adeguamento sulla base delle (I inv.) osservazioni, con riferimento alla Disciplina di piano rivista (art. 3bis)

La stabilità delle strutture territoriali dell’ambito è Nelle aree riferibili ai sistemi della Montagna, legata alla mitigazione dei problemi relativi al rischio idraulico e geomorfologico, nonché alla qualità delle Collina, Collina dei bacini neo-quaternari e del acque sotterranee. Per conseguire tale obiettivo sarà Margine (vedi la cartografia dei sistemi necessario: morfogenetici) • promuovere politiche di gestione dell’ambito che

prevedano una gestione integrata del rischio a livello di bacino; 1. Favorire la gestione sostenibile del • prevenire e contenere l’impermeabilizzazione delle patrimonio forestale. aree di assorbimento dei deflussi e di ricarica degli 2. acquiferi, montane, collinari e di Margine; Favorire la conservazione dei paesaggi • ridurre l’afflusso di inquinanti alle falde acquifere agro-pastorali tradizionali frenando, anche per garantire la qualità delle risorse idriche; attraverso adeguati sostegni, i processi di • censire le aree che sono fonti potenziali di inquinamento, valutandone i rischi; abbandono delle attività agricole e • mantenere le condizioni idrauliche necessarie alla zootecniche tradizionali (e delle successive conservazione delle aree umide; dinamiche di ricolonizzazione arbustiva) e • indirizzare, nelle aree di elevata produzione di limitando e mitigando i processi di deflusso, la gestione agricola verso pratiche di maggior controllo dei deflussi e maggiore copertura artificializzazione dei paesaggi agricoli (ad del suolo; es., per la realizzazione di strutture • gestire, con obiettivi conservativi e di protezione, il golfistiche, di impianti fotovoltaici o per la limitato patrimonio forestale, limitando la creazione di maggiori spazi per la produzione ai sistemi diffusione di monocolture intensive). collinari sulle Unità Toscane o Liguri e sui terreni 3. Promuovere politiche di gestione integrata neo-quaternari; dei bacini idrografici volte a ridurre il • permettere agli alvei dei fiumi maggiori il recupero delle naturali fasce di pertinenza, misura che rischio idrogeologico dell’ambito. aiuterebbe a mitigare i fenomeni più intensi e a 4. Promuovere azioni volte a: creare corridoi ecologici; - contenere l’impermeabilizzazione • aumentare la capacità di smaltimento dei maggiori eventi di piena nei Bacini di esondazione e nelle delle aree - collinari e di Margine - di Depressioni retrodunali, intervenendo anche sulle assorbimento dei deflussi e di ricarica infrastrutture per creare vie di drenaggio, capaci di degli acquiferi; proteggere gli insediamenti e ridurre le aree allagabili. I progetti di nuove infrastrutture debbono - ridurre l’afflusso di inquinanti alle

16 tenere fortemente conto di questa necessità; falde acquifere per garantire la qualità • progettare, nelle aree collinari, gli interventi delle risorse idriche; edificativi, valutandone gli effetti idrologici. Il mantenimento del patrimonio rappresentato dalla - mantenere le condizioni idrauliche costa e dalle aree umide richiede attenzione agli necessarie alla conservazione delle aree equilibri idrici, anche in relazione con gli umide; insediamenti e i relativi sistemi di drenaggio, per prevenire l’accumulo di inquinanti nelle zone umide. - indirizzare, nelle aree a elevata Per la tutela di questo patrimonio è necessario: produzione di deflusso, la gestione • mantenere le condizioni idrauliche necessarie alla agricola verso pratiche che favoriscano conservazione delle aree umide; • prevenire gli eccessivi consumi di suolo; una maggiore copertura del suolo e un • prevedere la costruzione dei nuovi insediamenti efficace drenaggio delle acque nelle aree collinari, meno critiche per gli equilibri superficiali. idrici e idrologici rispetto alle pianure, che sono 5. rappresentate da Bacini di esondazione e Promuovere azioni volte al miglioramento Depressioni retrodunali, entrambi bonificati. della qualità ecosistemica complessiva degli habitat forestali, attraverso: Il paesaggio delle “Città di tufo” rappresenta un problema particolare; la necessità di garantire la - il miglioramento della compatibilità preservazione del patrimonio culturale e ecologica e paesaggistica delle paesaggistico deve contemperarsi con la necessità di utilizzazioni; non arrestare i processi naturali, indirizzo destinato - il controllo degli incendi estivi; all’insuccesso. Specifiche soluzioni tecnologiche, da valutare analiticamente caso per caso, sono - la corretta utilizzazione e coltivazione chiaramente necessarie; in ogni caso, le attività di delle sugherete e delle pinete costiere, ogni genere andrebbero indirizzate verso la minima quest’ultime caratterizzate anche da interferenza con le rupi. scarsa rinnovazione; (II inv.) - la riduzione del carico di ungulati, con Gli obiettivi a livello di ambito per l’invariante particolare riferimento ai daini e ai ecosistemi sono finalizzati principalmente a mitigare cinghiali per i boschi dei Monti e limitare gli effetti dei processi di urbanizzazione e dell’Uccellina. di elevato carico turistico nelle aree costiere, a migliorare lo stato di conservazione delle Lagune 6. Favorire la valorizzazione del ruolo delle costiere riducendo le pressioni esterne (in particolare Aree protette e siti Natura 2000, che oggi i carichi inquinanti), a migliorare lo stato di tutelano importanti emergenze conservazione e i livelli di qualità delle matrici forestali, e a tutelare gli importanti ecosistemi dunali naturalistiche. e fluviali e i vasti paesaggi agropastorali tradizionali. 7. Promuovere azioni e misure volte alla tutela La limitazione dei processi di consumo di suolo e di delle “rupi” quale elemento identitario del urbanizzazione delle zone costiere costituisce un indirizzo strategico per l’ambito. Tale indirizzo risulta paesaggio delle “Città del Tufo”. prioritario soprattutto per la zona costiera e il primo 8. Tutelare gli ambiti delle gole tufacee, entroterra del Monte Argentario, individuata anche quando ospitano formazioni forestali di per tale pressione e per i valori naturalistici presenti come area critica per la funzionalità della rete grande interesse conservazionistico e ecologica. La riduzione o cessazione dei processi di biogeografico come quelle attorno a Sorano urbanizzazione costituisce un obiettivo anche per i e Pitigliano. sistemi insulari, per il tombolo di Orbetello, ostacolando la saldatura tra Orbetello e Orbetello 9. Tutelare l’integrità morfologica dei centri di scalo (mantenimento del varco inedificato), per la origine medievale, che si sviluppano in fascia di transizione tra la laguna di Orbetello e le posizione dominante sulle colline pianure e colline interne, anche interessata dall’effetto barriera operato dall’Aurelia (direttrice di dell’Albegna e sull’altopiano dei Tufi, e le connettività da ricostituire e barriera infrastrutturale 17

principale da mitigare), così come per le fasce relazioni con il contesto paesaggistico. In costiere retrodunali (tra la foce dell’Osa e particolare: dell’Albegna o per la fascia costiera tra Ansedonia e Burano e tra quest’ultimo e la foce del Chiarone). - il peculiare assetto del sistema insediativo che caratterizza il paesaggio Per tali aree sono da evitare i processi di saldatura degli altopiani tufacei e le sue strette delle aree residenziali, turistiche o industriali/artigianali, mantenendo i varchi esistenti. relazioni con la morfologia dei luoghi e il Importante, in tale contesto, risulta il mantenimento contesto rurale, contrastando ulteriori di buoni livelli di permeabilità ecologica del espansioni insediative; paesaggio agricolo costiero di Capalbio tra la strada Aurelia e la strada litoranea SP 68 (Direttrici di - le visuali panoramiche che si aprono dai connettività da riqualificare). centri storici e da molti tratti dei principali assi viari che corrono lungo i L’effetto di barriera ecologica realizzato dagli assi stradali e ferroviari esistenti, e dall’urbanizzazione ripiani tufacei; con particolare riferimento sviluppata tra essi, sarà ulteriormente intensificato alle visuali verso Pitigliano dalla strada n. dalla trasformazione dell’Aurelia in nuovo asse 74 Maremmana, verso Sorano e Montorio autostradale, per il quale dovranno essere previsti dalla strada provinciale che collega la opportune misure di mitigazione. Sforzesca a Pitigliano, verso il monte Per la fascia costiera gli obiettivi strategici sono Elmo e i territori rurali dell’altopiano relativi al miglioramento del livello di sostenibilità del tufaceo dalla strada provinciale turismo estivo e balneare, anche migliorando le strutture di accesso agli arenili (percorsi attrezzati), Pitigliano-Santa Fiora. riducendo il sentieramento diffuso su dune, evitando 10. Promuovere il mantenimento del mosaico nuovi ampliamenti dell’urbanizzato nelle dune fisse agroforestale dei rilievi tufacei, la pinetate o sulle coste rocciose, e riqualificando le aree degradate e gli ecosistemi dunali alterati e/o diversificazione colturale (seminativi frammentati (Corridoio ecologico costiero da alternati a oliveti e a piccoli vigneti), e, ove riqualificare). Ciò con particolare riferimento alla possibile, la preservazione delle colture costa di Talamone, tra Fonteblanda e la foce del fiume Albegna, dei tomboli della Giannelle e di tradizionali (come alcuni oliveti di notevole Feniglia, e della costa di Macchiatonda. valore paesaggistico). 11. Promuovere azioni volte a salvaguardare e Per la fascia costiera ulteriori indirizzi sono relativi alla realizzazione di attività di pulizia degli arenili valorizzare le emergenze storico- maggiormente compatibili con la conservazione degli architettoniche e culturali diffuse, quali i habitat di battigia e di anteduna, evitando interventi borghi collinari, i complessi religiosi, le intensivi e continui, alla riduzione dei fenomeni di erosione costiera e al controllo/limitazione della torri, il sistema dei castelli e i borghi diffusione di specie aliene e invasive (sia per gli fortificati delle colline dell’Albegna, le ambienti costieri che per le aree umide), ad esempio fattorie lungo gli antichi percorsi della vietando l’uso di specie vegetali aliene negli arredi verdi pubblici e privati in aree costiere. transumanza, le zone termali; anche nell’ottica della loro messa in rete e Per le importanti lagune costiere di Burano e fruizione integrata con le risorse Orbetello, entrambe individuate come Zone di criticità ambientale dal Piano regionale di azione paesaggistiche costiere. ambientale, gli indirizzi sono finalizzati al 12. Realizzare azioni volte a contrastare, anche completamento e miglioramento dei sistemi di attraverso adeguati sostegni, i processi di depurazione degli scarichi civili e industriali, alla riduzione dei fenomeni di urbanizzazione delle aree abbandono dei paesaggi agricoli e pascolivi contermini, alla bonifica dei siti inquinanti (Sitoco), con particolare attenzione ai tessuti a campi alla riduzione degli impatti legati agli impianti di chiusi delle porzioni di territorio più itticoltura attorno alla Laguna di Orbetello e alla marginali.

18 gestione più attenta ed ecologicamente più 13. Nei nuovi impianti di colture specializzate compatibile dell’attività di pesca (in particolare per le arboree privilegiare soluzioni che prevedano semine e per la gestione delle acque di ingresso dal mare), e alla riduzione dei fenomeni di inquinamento adeguate dotazioni ecologiche in grado di diffuso di origine agricola. migliorare i livelli di permeabilità ecologica. Quest’ultimo obiettivo risulta perseguibile mediante interventi di miglioramento della permeabilità 14. Promuovere il mantenimento degli oliveti ecologica e delle dotazioni verdi (siepi, filari alberati) d’impronta tradizionale a corona dei centri delle aree agricole di pianura costiera, la storici di Montemerano, Poggio realizzazione di fasce tampone non coltivate, alberate o arbustate, lungo il reticolo idrografico, la Capalbiaccio e Capalbio anche attraverso diffusione di attività agricole di qualità o biologiche, forme di incentivo. un razionale uso delle risorse idriche (anche al fine di limitare l’intrusione del cuneo salino) e l’ostacolo a ulteriori processi di intensificazione delle attività Nelle aree riferibili ai sistemi della Pianura e agricole. fondovalle e della Costa (vedi la cartografia dei Tali indirizzi risultano particolarmente importanti non sistemi morfogenetici) solo nelle aree adiacenti le principali zone umide costiere, ma anche per i territori circostanti le piccole aree umide interne e nelle aree di pertinenza 15. Avviare azioni volte ad aumentare la fluviale. capacità di smaltimento dei maggiori eventi

Il miglioramento della qualità delle acque e della di piena nei Bacini di esondazione e nelle qualità ecosistemica complessiva degli ambienti Depressioni retrodunali: fluviali e torrentizi, e del loro grado di continuità - promuovendo il recupero delle naturali ecologica trasversale e longitudinale, costituisce infatti un obiettivo da perseguire nell’ambito, a cui si fasce di pertinenza fluviale dei fiumi associa la individuazione e tutela di idonee fasce di principali; mobilità fluviale (soprattutto per alcuni tratti del - indirizzando la pianificazione Fiume Albegna e del Fiume Fiora). Obiettivi infrastrutturale in modo da garantire vie strategici sono anche il miglioramento della gestione della vegetazione ripariale, la riduzione dei livelli di di drenaggio capaci di proteggere gli artificializzazione delle aree di pertinenza fluviale, insediamenti e ridurre le aree allagabili. vietando in tali aree la realizzazione di nuovi siti 16. estrattivi, riqualificando i siti estrattivi abbandonati e Promuovere azioni volte a limitare i le eventuali aree degradate o interessate da usi processi di consumo di suolo e di impropri, indirizzi perseguibili anche medianti azioni urbanizzazione nelle aree costiere ed evitare di riqualificazione complessiva delle fasce ripariali i processi di saldatura delle aree (Corridoi ecologici fluviali da riqualificare). residenziali, turistiche o In tale contesto particolarmente urgente risulta il industriali/artigianali, mantenendo i varchi miglioramento dei livelli di sostenibilità delle attività esistenti. L'indirizzo risulta prioritario, estrattive situate nell’ambito delle gole tufacee del Fiume Lente (Pitigliano e Sorano), fonte di elevati soprattutto, per la zona costiera e il primo impatti sugli habitat e gli importanti ecosistemi entroterra del Monte Argentario, per i fluviali, anche evitando la apertura di nuovi siti sistemi insulari, per il tombolo di Orbetello, estrattivi e riqualificando i siti dismessi. (evitando la saldatura tra Orbetello e La conservazione dei paesaggi agro-pastorali Orbetello Scalo), per la fascia di transizione tradizionali è un obiettivo importante dell’ambito da tra la laguna di Orbetello e le pianure e perseguire anche ostacolando gli opposti processi di abbandono delle attività agricole e zootecniche colline interne, per le fasce costiere tradizionali (e delle successive dinamiche di retrodunali (tra la foce dell’Osa e ricolonizzazione arbustiva) o di loro intensificazione dell’Albegna e per la fascia costiera tra (soprattutto a opera di vigneti specializzati) e di 19

artificializzazione (ad esempio mediante sviluppo di Ansedonia e Burano e tra quest’ultimo e la campi da golf o di impianti fotovoltaici estesi e foce del Chiarone). diffusi). 17. Favorire il mantenimento di buoni livelli di In particolare sono da evitare la realizzazione di permeabilità ecologica del paesaggio coltivazioni agricole intensive ai danni di aree di agricolo costiero di Capalbio tra la strada pascolo, oliveti, incolti, calanchi e aree di pertinenza fluviale. Aurelia e la strada litoranea SP 68 (Direttrici di connettività da riqualificare). Per il Monte Argentario e l’Isola del Giglio sarebbero 18. Promuovere interventi volti a mitigare auspicabili interventi di recupero e riattivazione di attività agricole di versante, anche ricostituendo i l’effetto di barriera ecologica causato dagli tradizionali paesaggi agricoli terrazzati. assi stradali e ferroviari esistenti e dall’urbanizzazione sviluppata tra questi.

I processi di intensificazione delle attività agricole e Nelle previsioni infrastrutturali, favorire di riduzione delle loro dotazioni ecologiche (siepi, soluzioni che garantiscano la permeabilità filari alberati, boschetti, alberi camporili) sono da ecologica e la continuità delle direttrici di evitare non solo con riferimento ai nodi degli agroecosistemi ma anche nelle zone agricole connettività. adiacenti le aree umide e gli ecosistemi fluviali e in 19. Promuovere attività di pulizia degli arenili quelle con funzioni di collegamento ecologico tra compatibili con la conservazione degli nuclei o matrici forestali. Tra queste ultime aree agricole risultano particolarmente significative quelle habitat di battigia e di ante-duna, evitando situate tra i boschi di Manciano e di Semproniano interventi intensivi e continui; ridurre i (Direttrice di connettività da riqualificare), tra i fenomeni di erosione costiera e limitare la diversi poggi boscati di Capalbio e tra questi e la fascia costiera di Macchiatonda (Direttrice di diffusione di specie aliene e invasive (sia connettività da riqualificare). per gli ambienti costieri che per le aree umide. A tale indirizzo si affianca quello relativo al 20. miglioramento della qualità ecosistemica Nelle importanti lagune costiere di Burano e complessiva degli habitat forestali, attraverso il Orbetello - entrambe individuate come Zone miglioramento della compatibilità ecologica e di criticità ambientale dal Piano regionale di paesaggistica delle utilizzazioni nel governo a ceduo e la riduzione della intensità delle utilizzazione e il azione ambientale - promuovere azioni volte riposo colturale in alcune aree caratterizzate da al completamento e miglioramento dei soprassuolo forestale degradato (gran parte dei sistemi di depurazione degli scarichi civili e poggi di Orbetello e Capalbio). industriali, alla riduzione dei fenomeni di

Specifiche misure di tutela devono essere previste urbanizzazione delle aree contermini, alla per gli ambiti forestali delle gole tufacee, quando bonifica dei siti inquinanti, al ospitano formazioni forestali di grande interesse miglioramento della sostenibilità ambientale conservazionistico e biogeografico come quelle attorno a Sorano e Pitigliano. degli impianti di itticoltura attorno alla Laguna di Orbetello, dell’attività di pesca e Ulteriori indirizzi sono relativi al controllo degli delle attività agricole. incendi estivi, alla corretta utilizzazione e coltivazione delle sugherete e delle pinete costiere, 21. Promuovere, nelle aree agricole, interventi quest’ultime caratterizzate anche da scarsa di miglioramento della permeabilità rinnovazione, e alla riduzione del carico di ungulati, ecologica e delle dotazioni verdi (siepi, con particolare riferimento ai daini e ai cinghiali per i boschi dei Monti dell’Uccellina. filari alberati); la realizzazione di fasce tampone non coltivate, alberate o arbustate, Per l’area risulta prioritaria la valorizzazione del ruolo lungo il reticolo idrografico; la diffusione di delle importanti Aree protette e siti Natura 2000, che

20 oggi tutelano importanti emergenze naturalistiche. attività agricole di qualità o biologiche; un razionale uso delle risorse idriche (anche al fine di limitare l’intrusione del cuneo (III inv.) salino). Gli indirizzi per le politiche dell’ambito sono 22. finalizzati, da un lato, ad evitare l’ulteriore consumo Evitare ulteriori processi di frammentazione di suolo lungo la costa e nelle piane alluvionali del e marginalizzazione dei sistemi dunali e Fiora e dell’Albegna, dall’altro, a contrastare i agro-ambientali a opera di infrastrutture e fenomeni di spopolamento delle aree più interne e la contrazione delle economie ad esse connesse; anche urbanizzazioni continue (con particolare sviluppando sinergie tra il patrimonio costiero, quello attenzione alla piana del Fiora e dell’arcipelago (Argentario, Isola del Giglio e dell’Albegna e all’entroterra Giannutri) e quello dell’entroterra (Colline dell’Albegna, altopiano del Tufo), e recuperandone e dell’Argentario). A tal fine è necessario valorizzandone le reciproche relazioni territoriali garantire che le nuove infrastrutture non storiche. accentuino l’effetto barriera del corridoio

Nelle piane costiere, è prioritario mantenere la "Aurelia vecchia - ferrovia" e realizzino la permeabilità ecosistemica, idraulica e visuale tra il migliore integrazione paesaggistica dei territorio costierolagunare e le aree retrostanti e tracciati con la trama consolidata della rete assicurare la riconoscibilità della maglia agraria viaria storica e con la maglia agraria della storica dei paesaggi della bonifica; evitando ulteriori processi di frammentazione e marginalizzazione dei bonifica. sistemi dunali e agro-ambientali ad opera di 23. Promuovere azioni volte al miglioramento infrastrutture e urbanizzazioni continue; con del livello di sostenibilità del turismo estivo particolare attenzione alla piana del Fiora e dell’Albegna e all’entroterra dell’Argentario. A tal fine e balneare, programmando le strutture di è necessario garantire che le nuove infrastrutture accesso agli arenili (percorsi attrezzati), non accentuino l’effetto barriera del corridoio riducendo il sentieramento diffuso su dune, infrastrutturale (Aurelia vecchia - ferrovia) e realizzino la migliore integrazione paesaggistica dei evitando nuovi ampliamenti tracciati con la trama consolidata della rete viaria dell’urbanizzato nelle dune fisse pinetate o storica e con la maglia agraria della bonifica. sulle coste rocciose, e riqualificando le aree

È necessario, altresì, contenere le espansioni dei degradate e gli ecosistemi dunali alterati e/o centri urbani e la proliferazione degli insediamenti frammentati (Corridoio ecologico costiero diffusi a carattere residenziale, turistico e produttivo da riqualificare). Ciò con particolare ed evitare la loro saldatura lungo i principali assi stradali, salvaguardando i varchi inedificati; con riferimento alla costa di Talamone, tra particolare riferimento ad Orbetello (tutelando i Fonteblanda e la foce del fiume Albegna, varchi inedificati tra il centro e lo Scalo), al Tombolo dei tomboli della Giannella e di Feniglia, e della Giannella, alla via Aurelia tra la foce del T. Osa e Ansedonia, alla fascia di transizione tra la laguna della costa di Macchiatonda. di Orbetello e le colline interne, alla fascia 24. Promuovere azioni volte a tutelare ed retrodunale tra la foce dell’Osa e dell’Albegna, tra innalzare la qualità ambientale e Ansedonia e Burano, tra Burano e la foce del Chiarone. paesaggistica dei centri costieri; definire e qualificare i margini urbani, qualificare i Sulla costa, è prioritario evitare ulteriori espansioni tessuti delle espansioni esistenti, edilizie, turistiche e produttive dei centri costieri al di fuori del territorio urbanizzato e lungo la viabilità riqualificare le aree degradate, nonché gli litoranea, nonché tutelare ed innalzare la loro qualità affacci urbani sui porti; con particolare ambientale e paesaggistica: definire e qualificare i riferimento a Santo Stefano, Porto Ercole, margini urbani, qualificare i tessuti delle espansioni , Talamone, Ansedonia. esistenti, riqualificare le aree degradate, nonché gli affacci urbani sui porti; con particolare riferimento a 21

Santo Stefano, Porto Ercole, Giglio Porto, Talamone, 25. Tutelare e valorizzare i caratteri identitari Ansedonia. dei centri storici, dei centri portuali, delle

È, altresì, necessario assicurare la permeabilità fortezze e le loro relazioni fisiche e visive ecologica e fruitiva del litorale e migliorare i livelli di con il mare e il litorale; salvaguardare e sostenibilità del turismo balneare rispetto alle valorizzare il sistema delle torri costiere, dei componenti naturalistiche e paesaggistiche; evitare ulteriori piattaforme turistico-ricettive e riqualificare fari e degli approdi, la viabilità storica quelle esistenti migliorandone la qualità ecologica e litoranea e le visuali (con particolare paesaggistica (con particolare riferimento alle riferimento alla viabilità litoranea costituita piattaforme turistiche nel tratto tra la foce dell’Osa e la foce dell’Albegna, sul tombolo di Giannella, alle dalla strada che collega le torri costiere e testate del tombolo di Feniglia, nell’ambito dunale e alla strada Panoramica dell’Argentario). retrodunale della costa capalbiese); nonché 26. Promuovere la destagionalizzazione e riqualificare il sistema infrastrutturale litoraneo anche promuovendo modalità di spostamento differenziazione della ricettività turistica, multimodali integrate e sostenibili. integrando il turismo balneare con gli altri segmenti - storico-culturale, naturalistico, In modo complementare è fondamentale tutelare e valorizzare i caratteri identitari dei centri storici rurale, museale - e con i circuiti locali delle costieri, dei centri portuali storicamente insediati e produzioni agricole e artigianali di qualità; delle fortezze in posizione dominante e le loro integrando la ricettività turistica costiera con relazioni fisiche e visive da e verso il mare e l’arcipelago o il litorale continentale e la laguna; forme di ospitalità diffusa e recuperando e salvaguardare e valorizzare, inoltre, il sistema delle valorizzando (anche a tal fine) il patrimonio torri costiere, dei fari e degli approdi di valore abitativo dell’entroterra. storico e identitario, che caratterizzano e connotano 27. il paesaggio costiero, nonché la viabilità storica Favorire, nell’appoderamento tipico delle litoranea e le visuali percepibili “da” e “verso” il mare aree di bonifica, la leggibilità del sistema (con particolare riferimento alla viabilità litoranea insediativo in termini di scansione costituita dalla strada di scorreria che collega le torri morfologica e di integrità dei nuclei (le costiere e alla strada Panoramica dell’Argentario). fattorie storiche di Parrina, Polverosa, San Nelle aree collinari interne, è necessario tutelare Donato, i centri di servizio A-M della piana l’integrità morfologica dei centri di origine di Capalbio realizzati dall’Ente Maremma medievale, che si sviluppano in posizione dominante sulle colline dell’Albegna e sull’altopiano dei Tufi, e le nel Novecento). Garantire azioni volte al relazioni figurative con il contesto paesaggistico. In mantenimento in efficienza del sistema di particolare, va tutelato il peculiare assetto del regimazione e scolo delle acque e la tutela sistema insediativo che caratterizza il paesaggio di alta valenza iconografica degli altopiani tufacei e le dei manufatti storico-architettonici legati al sue strette relazioni con la morfologia dei luoghi e il controllo delle acque e alle opere di bonifica contesto rurale circostante; nonché le visuali storica panoramiche che si aprono dai centri storici e da 28. molti tratti dei principali assi viari che corrono lungo Per il promontorio dell’Argentario, i ripiani tufacei; con particolare riferimento alle elemento patrimoniale di grande valore, visuali verso Pitigliano dalla strada n. 74 avviare azioni volte a contrastare i processi Maremmana, verso Sorano e Montorio dalla strada provinciale che collega la Sforzesca a Pitigliano, di abbandono agroforestale, favorendo il verso il monte Elmo e i territori rurali dell’altopiano mantenimento delle colture e evitando tufaceo dalla strada provinciale Pitigliano-Santa ulteriori consumi di suolo rurale. Fiora. 29. Per il Monte Argentario e l’Isola del Giglio È importante salvaguardare e valorizzare, inoltre, le sono auspicabili interventi di recupero e emergenze storico-architettoniche e culturali diffuse, riattivazione di attività agricole di versante, quali i borghi storici collinari, i complessi religiosi, le

22 torri, il sistema dei castelli e borghi fortificati delle anche ricostituendo parte dei tradizionali colline dell’Albegna, le fattorie lungo gli antichi paesaggi agricoli terrazzati. percorsi della transumanza, le zone termali; anche nell’ottica della loro messa in rete e fruizione integrata con le risorse paesaggistiche costiere. Nelle aree riferibili a sistemi o elementi distribuiti in tutto il territorio dell'ambito Al fine di riequilibrare il sistema insediativo ed infrastrutturale polarizzato sulla costa e rivitalizzare i centri più interni, è necessario, tra l’altro, 30. Recuperare e valorizzare le relazioni costa- destagionalizzare e differenziare l’offerta e la entroterra, promuovendo il recupero del ricettività turistica: integrando il turismo balneare con gli altri segmenti -storico-culturale, naturalistico, ruolo connettivo dell’Albegna e del Fiora rurale, museale - e con i circuiti locali delle come corridoi ecologici multifunzionali e la produzioni agricole e artigianali di qualità; tutela dei tracciati di interesse storico e/o integrando la ricettività turistica costiera con forme di ospitalità diffusa e recuperando e valorizzando, paesaggistico che collegano il sistema anche a tal fine, il patrimonio abitativo insediativo costiero a quello delle aree più dell’entroterra. interne, anche attraverso modalità

Indirizzo strategico per l’ambito è, inoltre, il recupero multimodali integrate e sostenibili, con e la valorizzazione delle relazioni costa-entroterra: particolare riferimento alla via Maremmana recuperando e valorizzando il ruolo connettivo e agli antichi percorsi della transumanza. dell’Albegna e del Fiora come corridoi ecologici 31. multifunzionali e tutelando e valorizzando i tracciati Promuovere azioni volte al miglioramento di interesse storico e/o paesaggistico che collegano della qualità delle acque e della qualità il sistema insediativo costiero a quello delle aree più ecosistemica complessiva degli ambienti interne, anche promuovendo possibilità di fluviali e torrentizi e del loro grado di spostamento multimodali integrate e sostenibili; con particolare riferimento alla via Maremmana e agli continuità ecologica, attraverso: antichi percorsi della transumanza. - interventi di riqualificazione complessiva delle fasce ripariali (Corridoi (IV inv.) ecologici fluviali da riqualificare); L’indirizzo principale per il territorio dei rilievi tufacei è di preservare i notevoli valori paesistici legati a - l’individuazione e la tutela di idonee questo particolare assetto territoriale, mantenendo fasce di mobilità fluviale (soprattutto per la leggibilità del rapporto tra nuclei storici (con alcuni tratti del Fiume Albegna e del particolare riferimento ai centri di Pitigliano e Fiume Fiora); Sorano) e speroni tufacei su cui sorgono, prioritariamente attraverso il contrasto di ulteriori - il miglioramento della gestione della dinamiche di espansione insediativa. vegetazione ripariale; - la riduzione dei livelli di Di grande importanza è la tutela del mosaico agroforestale tipico dei rilievi tufacei, che potrà artificializzazione delle aree di pertinenza essere conseguita anche favorendo il mantenimento fluviale, evitando in tali aree la della diversificazione colturale (seminativi alternati a realizzazione di nuovi siti estrattivi, oliveti e a piccoli vigneti, morfotipo 16) all’interno di una maglia fitta o media con tessere di dimensione riqualificando i siti estrattivi abbandonati contenuta, e preservando le colture tradizionali e le eventuali aree degradate. In (come alcuni oliveti di notevole valore). particolare, migliorare i livelli di

Nei valloni incisi dai corsi d’acqua andrebbe attuata sostenibilità delle attività estrattive situate una gestione oculata delle formazioni boschive e di nell’ambito delle gole tufacee del Fiume vegetazione igrofila. Lente (Pitigliano e Sorano), fonte di

Particolare attenzione andrà posta nella elevati impatti sugli habitat e gli progettazione di nuovi impianti viticoli o di reimpianti importanti ecosistemi fluviali. 23

che hanno comportato semplificazione della maglia 32. prevedere interventi rivolti ad agraria e banalizzazione paesistica. assicurare una densità faunistica Per le colline del Fiora e dell’Albegna gli indirizzi sostenibile, con particolare riferimento fondamentali mirano a contrastare i processi di agli ungulati, al fine di prevenire i danni abbandono dei paesaggi agricoli e pascolivi alle colture arboree in fase di impianto, tradizionali con particolare attenzione ai tessuti a ai boschi in rinnovazione, alle produzioni campi chiusi (morfotipi 9 e 10) delle porzioni di territorio più marginali. agrarie, ed a mantenere la biodiversità negli ambienti forestali. Nel settore collinare posto a nord di Montemerano e Manciano sarebbe opportuno favorire modalità di riqualificazione della maglia agraria dei vigneti specializzati, talvolta alternati a oliveti e seminativi a maglia medio-ampia (morfotipo 17), anche attraverso la realizzazione di una rete di infrastrutturazione agraria e paesaggistica articolata e continua.

Gli oliveti d’impronta tradizionale situati attorno a Montemerano e Poggio Capalbiaccio andrebbero mantenuti anche attraverso forme di incentivo, come pure quelli di grande pregio disposti a corona del centro storico di Capalbio.

In pianura, improntata dal sistema dell’appoderamento tipico delle aree di bonifica, fondamentale è il mantenimento della leggibilità del sistema insediativo sia in termini di scansione morfologica che di integrità dei nuclei (le fattorie storiche di Parrina, Polverosa, San Donato, i centri di servizio A-M della piana di Capalbio realizzati dall’Ente Maremma nel Novecento).

Centrale è inoltre il mantenimento in efficienza del sistema di regimazione e scolo delle acque e la tutela dei manufatti storico-architettonici legati al controllo delle acque e alle opere di bonifica storica.

I fenomeni di espansione dell’edificato andrebbero limitati soprattutto lungo la Via Aurelia e nell’istmo di Orbetello.

Per il promontorio dell’Argentario, elemento patrimoniale di grande valore, gli indirizzi fondamentali sono il contrasto dei processi di abbandono agroforestale, l’incentivo alle colture d’impronta tradizionale e l’interdizione di ulteriori consumi di suolo rurale.

24 Disciplina d’uso Disciplina d’uso 5.1 Obiettivi di qualità 5.1 Obiettivi di qualità e direttive e direttive Gli obiettivi di qualità, indicati di seguito, riguardano Gli obiettivi di qualità, indicati di seguito, riguardano la tutela e la riproduzione del patrimonio territoriale la tutela e la riproduzione del patrimonio territoriale dell’ambito. dell ’ambito. Gli obiettivi di ambito sono individuati mediante Gli obiettivi di ambito sono individuati mediante l’esame dei rapporti strutturali intercorrenti fra le l’esame dei rapporti strutturali intercorrenti fra le quattro invarianti, in linea con la definizione di quattro invarianti, in linea con la definizione di patrimonio territoriale: sono, perciò, formulati, patrimonio territoriale: sono, perciò, formulati, generalmente, come relazioni tra il sistema generalmente, come relazioni tra il sistema insediativo storico, il supporto idrogeomorfologico, insediativo storico, il supporto idrogeomorfologico, quello ecologico e il territorio agroforestale; quello ecologic o e il territorio agroforestale; completano gli obiettivi contenuti negli abachi, validi completano gli obiettivi contenuti negli abachi, validi per tutto il territorio regionale, e integrano gli per tutto il territorio regionale, e integrano gli ‘indirizzi’ contenuti nella scheda, relativi a ciascuna ‘indirizzi ’ contenuti nella scheda, relativi a ciascuna invariante. invariante.

Obiettivo 1 Obiettivo 1 Salvaguardare la fascia costiera e la Salvaguardare la fascia costiera e la retrostante pianura, qualificate dalla retrostante pianura, qualificate dalla presenza di eccellenze naturalistiche legate presenza di eccellenze naturalistiche legate agli importanti sistemi dunali e di costa agli importanti sistemi dunali e di costa rocciosa, di aree umide e lagune costiere, e rocciosa, di aree umide e lagune costiere, e dal dal paesaggio agrario di Pianura e della paesaggio agrario di Pianura e della bonifica, bonifica, riequilibrando il sistema insediativo riequilibrando il sistema insediativo e e infrastrutturale polarizzato sulla costa infrastrutturale polarizzato sulla costa

Direttive correlate Direttive correlate Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono a: propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 14 della Disciplina del Piano, a: 1.1 - evitare l’ulteriore consumo di suolo e i processi di saldatura dell’urbanizzato in ambito costiero e 1.1 - evitare l’ulteriore consumo di suolo e i processi sub-costiero, salvaguardando i varchi inedificati tra di saldatura dell’urbanizzato in ambito costiero e sub- le aree urbanizzate e lungo gli assi infrastrutturali ed costiero, salvaguardando i principali varchi inedificati evitando o contenendo la frammentazione delle aree tra le aree urbanizzate e lungo gli assi infrastrutturali agricole a opera di infrastrutture e urbanizzazioni, ed evitando o contenendo la frammentazione delle con particolare riferimento ad Orbetello (tutelando i aree agricole a opera di infrastrutture e varchi inedificati tra il centro e lo Scalo), al Tombolo urbanizzazioni , della Giannella, alla via Aurelia tra la foce del T. Osa Orientamenti e Ansedonia, alla fascia di transizione tra la laguna - mantenere e qualificare le residue aree inedificate di Orbetello e le colline interne, alla fascia tra il centro di Orbetello e lo Scalo con partic olare retrodunale tra la foce dell’Osa e dell’Albegna, tra riferimento ad Orbetello (tutelando i varchi inedificati Ansedonia e Burano, tra Burano e la foce del tra il centro e lo Scalo), Chiarone; - qualificare il rapporto fra l'urbanizzato e gli spazi aperti, evitando ulteriori espansioni, con particolare riferimento al Tombolo della Giannella, alla via Aurelia tra la foce del T. Osa e Ansedonia, alla fascia di transizione tra la laguna di Orbetello e le colline interne, alla fascia retrodunale tra la foce dell’Osa e

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dell’Albegna, tra Ansedonia e Burano, tra Burano e la foce del Chiarone;

1.2 - evitare la realizzazione di nuovi insediamenti 1.2 - evitare la realizzazione di nuovi insediamenti produttivi lungo l’Aurelia, mitigare l’impatto di quelli produttivi lungo l’Aurelia, mitigare l’impatto di quelli esistenti sugli ecosistemi lagunari e delle aree esistenti sugli ecosistemi lagunari e delle aree umide, umide, bonificare e recuperare le aree produttive - bonificare e recuperare le aree produttive - con con particolare riferimento al complesso dell’ex particolare riferimento al complesso dell’ex SITOCO a SITOCO a Orbetello Scalo - e militari dimesse, Orbetel lo Scalo - e militari dimesse, valorizzando le valorizzando le testimonianze di archeologia testimonianze di archeologia industriale ; industriale; 1.3 bonificare e recuperare l’area produttiva del 1.3 - evitare la diffusione in territorio rurale sub- complesso dell’ex SITOCO a Orbetello Scalo. costiero, e in particolare nell’intorno dei nuclei rurali storici, di edilizia sparsa a carattere 1.34 - evitare la diffusione in territorio rurale sub- turistico/residenziale o industriale/ artigianale non costiero, e in particolare nell’intorno dei nuclei rurali coerente con il sistema insediativo della bonifica; storici, di edilizia sparsa a carattere turistico/residenziale o industriale/ artigianale non 1.4 - assicurare la migliore integrazione coerente con il sistema insediativo della bonifica ; paesaggistica del tracciato del corridoio tirrenico e delle opere ad esso connesse, con riferimento agli 1.45 - assicurare la migliore integrazione aspetti idro-geomorfologici, naturalistici, antropici e paesaggistica del tracciato del corridoio tirrenico e percettivi, attraverso soluzioni progettuali e delle opere ad esso connesse, con riferimento agli tecnologiche che: aspetti idro-geomorfologici, naturalistici, antropici e • realizzino una buona integrazione del tracciato percettivi attraverso soluzioni progettuali e nella trama consolidata della rete viaria esistente tecnologiche che: anche rispetto alla gerarchia e ai caratteri • realizzino una buona integrazione del tracciato strutturali/tipologici della viabilità storica nella trama consolidata della rete viaria esistente • non compromettano gli assetti figurativi del anche rispetto alla gerarchia e ai caratteri paesaggio agrario planiziale (assetti agrari e strutturali/tipologici della viabilità storica; insediativi di impianto storico) della bonifica, la • non compromettano gli assetti figurativi del permeabilità ecologica e visiva tra il territorio paesaggio agrario planiziale (assetti agrari e costiero-lagunare e l’entroterra e la possibilità di insediativi di impianto storico) della bonifica, la riqualificare le aree degradate permeabilità ecologica e visiva tra il territorio • assicurino il mantenimento degli equilibri costiero-lagunare e l’entroterra e la possibilità di idrogeologici, con particolare riguardo ai deflussi riqualificare le aree degradate; negli eventi di piena a bassa frequenza; • assicurino il mantenimento degli equilibri idrogeologici, con particolare riguardo ai deflussi negli eventi di piena a bassa frequenza.

1.5 - riqualificare il sistema infrastrutturale costiero 1.56 - riqualificare il sistema infrastrutturale costiero longitudinale (Orbetello Scalo, Albinia, Fonteblanda, longitudinale (Orbetello Scalo, Albinia, Fonteblanda, Capalbio Scalo, ) attraverso modalità Capalbio Scalo, Chiarone Scalo) attraverso modalità di spostamento integrate, sostenibili e multimodali; di spostamento integrate, sostenibili e multimodali;

1.6 - tutelare il sistema della viabilità litoranea e 1.7 - tutelare la viabilità storica di collegamento con i pedecollinare costituito dalla Via Aurelia, dalla porti e il sistema della viabilità litoranea e viabilità minore ad essa collegata, con particolare pedecollinare costituito dalla Via Aurelia e dalla riferimento al tratto compreso fra Ansedonia e viabilità minore ad essa collegata; Talamone, e da quella ad essa parallela (SP Litoranea, SP Pedemontana, Via di Cameretta, la Orientamenti direttrice Aurelia Antica-Torrevecchia-Provinca, la - qualificare con particolare ri ferimento al il tratto Strada dei Poggi, la direttrice SP Parrina-SP San compreso fra Ansedonia e Talamone, e da quella ad Donato) valorizzando inoltre le relazioni territoriali e essa la viabilità parallela all’Aurelia (SP Litoranea, SP paesaggistiche fra i centri della costa e Pedemontana, Via di Cameretta, la direttrice Aurelia dell’entroterra; tutelare la viabilità storica di Antica-Torrevecchia-Provinca, la Strada dei Poggi, la

26 collegamento con i porti (SP 161 di P.S. Stefano, SP direttrice SP Parrina-SP San Donato) valorizzando di P.to Ercole, SP di Giannella, Sp di Talamone); inoltre le relazioni territoriali e paesaggistiche fra i centri della costa e dell’entroterra; - qualificare gli assi della SP 161 di P.S. Stefano, SP di P.to Ercole, SP di Giannella, Sp di Talamone; 1.7 - migliorare il livello di sostenibilità, rispetto alla vulnerabilità delle componenti paesaggistiche, 1.8 - migliorare il livello di sostenibilità, rispetto alla naturalistiche e geomorfologiche, del turismo estivo vulnerabilità delle componenti paesaggistiche, e balneare e delle strutture ad esso collegate nella naturalistiche e geomorfologiche, del turismo estivo fascia costiera, con particolare riferimento alla costa e balneare e delle strutture ad esso collegate nella di Talamone, tra Fonteblanda e la foce del fiume fascia costiera, con particolare riferimento alla costa Albegna, ai tomboli della Giannella e della Feniglia, di Talam one, tra Fonteblanda e la foce del fiume alla costa di Macchiatonda, al fine di tutelare gli Albegna, ai tomboli della Giannella e della Feniglia, ecosistemi dunali, retrodunali e della costa rocciosa, alla costa di Macchiatonda, al fine di tutelare gli attraverso: ecosistemi dunali, retrodunali e della costa rocciosa • il divieto di ogni ulteriore urbanizzazione sui attraverso il divieto di ogni ulteriore urbanizzazione sistemi dunali e sulle coste rocciose sui sistemi dunali e sulle coste rocciose e il • il miglioramento della funzionalità e della miglioramento della funzionalità e della sostenibilità sostenibilità ambientale delle strutture di accesso ambientale delle strutture di accesso esistenti agli esistenti agli arenili (percorsi attrezzati) e delle arenili (percorsi attrezzati) e delle attività di pulizia attività di pulizia degli arenili degli arenili ; • la riduzione del sentieramento diffuso su dune e la Orientamenti diffusione di specie aliene • la riduzione del ridurre il sentieramento diffuso su • la riqualificazione degli ecosistemi dunali alterati dune e la diffusione di specie aliene; e/o frammentati, con particolare riferimento alle • la riqualificazione degli riqualificare gli ecosistemi coste classificate come “corridoi ecologici da dunali alterati e/o frammentati, con particolare riqualificare”; riferimento alle coste classificate come “corridoi ecologici da riqualificare”; • migliorare il livello di sostenibilità del turismo estivo e balneare nella costa di Talamone, tra Fonteblanda e la foce del fiume Albegna, nei tomboli della Giannella e della Feniglia, ne lla costa di Macchiatonda. 1.8 - tutelare gli elevati valori naturalistici e migliorare lo stato di conservazione dell’importante 1.9 - tutelare gli elevati valori naturalistici e sistema delle aree umide costituito dalla laguna di migliorare lo stato di conservazione dell’importante Orbetello, dal lago di Burano e dalle numerose sistema delle aree umide costituito dalla laguna di piccole aree umide costiere attraverso: Orbetello, dal lago di Burano e dalle numerose • la riduzione degli apporti inquinanti e dei fenomeni piccole aree umide costiere. attraverso: di eutrofizzazione delle acque mediante il Orientamenti completamento e il miglioramento dei sistemi di • la riduzione degli ridurre gli apporti inquinanti e de i depurazione degli scarichi civili e industriali, con fenomeni di eutrofizzazione delle acque mediante il particolare riferimento alla Laguna di Orbetello, e la completamento e il miglioramento dei sistemi di riduzione dei fenomeni di inquinamento diffuso di depurazione degli scarichi civili e industriali, con origine agricola particolare riferimento alla Laguna di Orbetello, e la • la riduzione dei fenomeni di urbanizzazione delle riduzione dei fen omeni di inquinamento diffuso di aree contermini origine agricola; • la bonifica dei siti inquinati • la riduzione dei ridurre i fenomeni di urbanizzazione • la riduzione degli impatti legati agli impianti di delle aree contermini; itticoltura attorno alla Laguna di Orbetello • la bonifica dei bonificare i siti inquinati; • il miglioramento della compatibilità ecologica • la riduzione degli ridurre gli impatti legati agli dell’attività di pesca, in particolare per le semine e impianti di itticoltura attorno alla Laguna di per la gestione delle acque di ingresso dal mare Orbetello; • il mantenimento/miglioramento delle condizioni • il miglioramento della migliorare la compatibilità idrauliche necessarie alla conservazione delle aree ecologica dell’attività di pesca, in particolare per le umide attraverso un uso razionale delle risorse semine e per la gestione delle acque di ingresso dal 27

idriche, anche al fine di limitare l’intrusione di acque mare; salmastre, e la manutenzione del sistema idraulico • il mantenimento/miglioramento delle mantenere e costituito dai canali storici e dalle relative migliorare le condizioni idrauliche necessarie alla infrastrutture; conservazione delle aree umide attraverso un uso razionale delle risorse idriche, anche al fine di limitare l’intrusione di acque salmastre, e la manutenzione del sistema idraulico costituito dai canali storici e dalle relative infrastrutture; 1.9 - tutelare gli assetti figurativi e la maglia agraria storica dei paesaggi della bonifica garantendo: 1.10 – favorire il mantenimento di attività agricole • il mantenimento della viabilità poderale e della economicamente vitali e, ove possibile, vegetazione di corredo salvaguardare tutelare gli assetti figurativi e la • la leggibilità del sistema insediativo (fattorie, maglia agraria storica dei paesaggi della bonifica casali, poderi e nuclei rurali) della bonifica storica e garantendo: di quella novecentesca dell’Ente Maremma, evitando Valorizzare i caratteri identitari del paesaggio della alterazioni morfologiche di nuclei e aggregati bonifica: • la coerenza delle eventuali riorganizzazioni della Ò preservando l a leggibilità del sistema maglia agraria con il disegno della bonifica insediativo (fattorie, casali, poderi e nuclei • l’efficienza del sistema di regimazione e scolo delle rurali) della bonifica storica e di quella acque, attraverso azioni di manutenzione, ripristino novecentesca dell’Ente Maremma, evitando e potenziamento del reticolo di fossi, canali e scoline alterazioni morfologiche di nuclei e e dei manufatti della bonifica (canali, argini rilevati, aggregati di attività agricole economicamente idrovore, caselli idraulici, ponti); vitali e, ove possibile, salvaguardare favorire tutelare gli assetti figurativi e la maglia agraria storica e l dei paesaggi della bonifica garantendo: Ò salvaguardando, ove possibile, la maglia agraria storica e favorendo il mantenimento di un'agricoltura innovativa che coniughi competitività economica con ambiente e paesaggio; Orientamenti • il mantenimento della mantenere la viabilità poderale e della vegetazione di corredo; • la leggibilità del sistem a insediativo (fattorie, casali, poderi e nuclei rurali) della bonifica storica e di quella novecentesca dell’Ente Maremma, evitando alterazioni morfologiche di nuclei e aggregati 1.10 - garantire l’equilibrio idraulico delle aree di • ricercare la coerenza delle eventuali pianura, in particolare della piana dell’Albegna e riorganizzazioni della maglia agraria con il disegno delle Depressioni retrodunali bonificate intorno al della bonifica; lago di Burano e alle spalle di Talamone, e delle • garantire l’efficienza del sistema di regimazione e falde acquifere e salvaguardare i valori ecosistemici, scolo delle acque, attraverso azioni di manutenzione, idrogeomorfologici e paesaggistici degli ambienti ripristino e potenziamento del reticolo di fossi, canali fluviali e torrentizi: e scoline e dei manufatti della bonifica (canali, argini • contenendo i prelievi idrici, anche attraverso il rilevati, idrovore, caselli idraulici, ponti); ricorso a sistemi irrigui a minore richiesta. I sistemi irrigui debbono peraltro tenere conto del rischio di 1.10 - garantire l’equilibrio idraulico delle aree di salinizzazione dei suoli nelle Depressioni retrodunali pianura , in particolare della piana dell’Albegna e delle e nei Bacini di esondazione; Depressioni retrodunali bonificate intorno al lago di • nelle zone adiacenti le aree umide e gli ecosistemi Burano e alle spalle di Talamone, e delle falde fluviali e torrentizi, evitando i processi di acquifere e salvaguardare i valori ecosistemici, intensificazione delle attività agricole; idrogeomorfologici e paesaggistici degli ambienti • evitando il sovraccarico degli estesi sistemi fluviali e torrentizi. drenanti, in particolare con acque potenzialmente Orientamenti inquinanti di origine urbana, agricola o industriale; • contenendo contenere i prelievi idrici, anche

28 • prevenendo e contenendo l’impermeabilizzazione attraverso il ricorso a sistemi irrigui a minore delle aree di assorbimento dei deflussi e di ricarica richiesta. I sistemi irrigui debbono peraltro tenere degli acquiferi, montane, collinari e di Margine; conto del rischio di salinizzazione dei suoli nelle • aumentando la capacità di smaltimento dei Depressioni retrodunali e nei Bacini di esondazione; maggiori eventi di piena nei Bacini di esondazione e • mitigare, nelle zone adiacenti le aree umide e gli nelle Depressioni retrodunali, intervenendo anche ecosistemi fluviali e torrentizi, mitigando evitando i sulle infrastrutture per creare vie di drenaggio, processi di intensificazione delle attività agricole; capaci di proteggere gli insediamenti e ridurre le • evitare evitando il sovraccarico degli estesi sistemi aree allagabili; drenanti, in particolare con acque potenzialmente • migliorando la qualità ecosistemica e il grado di inquinanti di origine urbana, agricola o industriale; continuità ecologica trasversale e longitudinale degli • contenere prevenendo e contenendo ambienti fluviali e torrentizi nonché i livelli di l’impermeabilizzazione delle aree di assorbimento dei sostenibilità delle attività di gestione della deflussi e di ricarica degli acquiferi, montane, vegetazione ripariale; collinari e di Margine; • individuando e tutelando idonee fasce di mobilità • aumentare aumentando la capacità di smaltimento fluviale (in particolare per alcuni tratti dei fiumi dei maggiori eventi di piena nei Bacini di Albegna e Fiora) e riducendo i livelli di esondazione e nelle Depressioni retrodunali, artificializzazione delle aree di pertinenza fluviale, intervenendo anche sulle infrastrutture per creare vie anche attraverso il divieto, in tali aree, di realizzare di drenaggio, capaci di proteggere gli insediamenti e nuovi siti estrattivi e la riqualificazione dei siti ridurre le aree allagabili; estrattivi abbandonati e delle aree degradate o • migliorare migliorando la qualità ecosistemica e il interessate da usi impropri, con priorità per le aree grado di continuità ecologica trasversale e classificate come “Corridoi ecologici fluviali da longitudinale degli ambienti fluviali e torrentizi riqualificare” (in particolare il basso corso del Fiume nonché i livelli di sostenibilità delle attività di Albegna e del Torrente Osa); gestione della vegetazione ripariale; • individuare individuando e tutelando e tutelare idonee fasce di mobilità fluviale (in particolare per alcuni tratti dei fiumi Albegna e Fiora) e ridurre 1.11 - evitare i processi di intensificazione delle riducendo i livelli di artificializzazione delle aree di attività agricole che comportino semplificazione del pertinenza fluviale, anche attraverso il divieto, in tali paesaggio agrario, riduzione della rete di aree, di realizzare nuovi siti estrattivi e la infrastrutturazione ecologica e paesaggistica e dei riqualificazione dei siti estrattivi abbandonati e delle livelli di permeabilità ecologica, intenso utilizzo di aree degradate o interessate da usi impropri, con risorse idriche e inquinamento diffuso, in particolare priorità per le aree classificate come “Corridoi nelle zone agricole adiacenti le aree umide e gli ecologici fluviali da riqualificare” (in particolare il ecosistemi fluviali e in quelle con funzioni di basso corso del Fiume Albegna e del Torrente Osa); collegamento ecologico tra nuclei o matrici forestali quali le aree tra i diversi poggi boscati di Capalbio e 1.11 - evitare i processi di intensificazione delle tra questi e la fascia costiera di Macchiatonda attività ag ricole che comportino semplificazione del (Direttrice di connettività da riqualificare); paesaggio agrario, riduzione della rete di infrastrutturazione ecologica e paesaggistica e dei 1.12 - conservare l’integrità del sistema costiero livelli di permeabilità ecologica, intenso utilizzo di roccioso dei Monti dell’Uccellina e dei due risorse idriche e inquinamento diffuso, in particolare Promontori di Talamonaccio e Montagnola con nelle zon e agricole adiacenti le aree umide e gli riferimento alla conservazione delle emergenze ecosistemi fluviali e in quelle con funzioni di geomorfologiche (falesie, cavità marine, cale) ed collegamento ecologico tra nuclei o matrici forestali ecosistemiche (matrice forestale ad elevata quali le aree tra i diversi poggi boscati di Capalbio e connettività, macchia mediterranea, garighe, tra questi e la fascia costiera di Macchiatonda ginepreti costieri ed habitat rupestri) e delle specie (Direttri ce di connettività da riqualificare); animali e vegetali di interesse conservazionistico, nonché tutelarne l’elevato grado di panoramicità e le 1.11 Negli interventi di rimodellamento, soggetti ad relazioni visuali con il mare e con le aree retrostanti; autorizzazione idrogeologica ed incidenti sull’assetto idrogeomorfologico, prevedere, nel caso di modifiche 1.13 - tutelare l’integrità visiva dello scenario sostanziali della maglia agraria, che le soluzioni paesaggistico del Golfo di Talamone e le relazioni funzionali individuate siano coerenti (per forma e figurative e visuali/percettive tra l’insediamento di dimensione) con il contesto paesaggistico, 29

Talamone, caratterizzato dalla Rocca, dal porto prevedendo altresì adeguate dotazioni ecologiche in fortificato e dalle mura, i Monti dell’Uccellina, la grado di migliorarne i livelli di permeabilità. piana della bonifica, i due promontori di Talamonaccio e Montagnola e il mare; 1.12 Negli interventi di nuova edificazione assicurare la coerenza con il contesto paesaggistico per forma, 1.14 - tutelare, dove non compromessa, dimensione e localizzazione. l’intervisibilità tra insediamenti costieri, emergenze architettoniche, naturalistiche e il mare. 1. 12 13 - conservare tutelare l’integrità del sistema costiero roccioso dei Monti dell’Uccellina e dei due Promontori di Talamonaccio e Montagnola con riferimento alla conservazione delle emergenze geomorfologiche (falesie, cavità marine, cale) ed ecosistemiche (matrice forestale ad elevata connettività, macchia mediterranea, garighe, ginepreti costieri ed habitat rupestri) e delle specie animali e vegetali di interesse conservazionistico, nonché tutelarne l’elevato grado di panoramicità e le relazioni visuali con il mare e con le aree retrostanti ;

1. 13 14 - tutelare l’integrità visiva dello scenario paesaggistico del Golfo di Talamone e le relazioni figurative e visuali/percettive tra l’insediamento di Talamone, caratterizzato dalla Rocca, dal porto fortificato e dalle mura, i Monti dell’Uccellina, la piana della bonifica, i due promontori di Talamonaccio e Montagnola e il mare ;

1. 14 15 - tutelare, dove non compromessa, l’intervisibilità tra insediamenti costieri, emergenze architettoniche, naturalistiche e il mare.

Obiettivo 2 Obiettivo 2 Tutelare l’eccellenza paesaggistica, gli elevati Tutelare l’eccellenza paesaggistica, gli elevati valori naturalistici e di geodiversità nonché la valori naturalistici e di geodiversità nonché la forte valenza iconografica del Promontorio forte valenza iconografica del Promontorio dell’Argentario e delle piccole isole dell’Argentario e delle piccole isole circostanti circostanti Direttive correlate Direttive correlate Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 14 propria competenza, provvedono a: della Disciplina del Piano, a:

2.1 - Contrastare il consumo di suolo e i processi di 2.1 - Contrastare il consumo di suolo e i processi di saldatura dell’urbanizzato e migliorare la qualità saldatura dell’urbanizzato e migliorare la qualità paesaggistica, urbana ed architettonica degli paesaggistica, urbana ed architettonica degli insediamenti costieri nei territori compresi tra i centri insediamenti costieri nei territori compresi tra i centri abitati di e Porto Ercole abitati di Porto Santo Stefano e Porto Ercole: evitando, al di fuori del territorio urbanizzato e del • evitando, al di fuori del territorio urbanizzato e del sistema dei porti, ulteriori espansioni lineari sistema dei porti, ulteriori espansioni lineari lungostrada di Porto Ercole e Porto Santo Stefano, lungostrada di Porto Ercole e Porto Santo Stefano, nuove edificazioni nella fascia costiera ed espansioni nuove edificazioni nella fascia costiera ed espansioni degli insediamenti turistici esistenti; qualificando

30 degli insediamenti turistici esistenti qualificare altresì i tessuti urbani esistenti • qualificando i tessuti urbani esistenti, definendo i definendo ne i margini. margini, riqualificando le aree di degrado • riqualificando i waterfront urbani (gli affacci sui Orientamenti porti) di Porto Santo Stefano, Cala Galera, Porto • riqualificando qualificare le aree di degrado; Ercole • riqualificando ri qualificare i waterfront urbani (gli • riorganizzando il sistema della viabilità e della affacci sui porti) di Porto Santo Stefano, Cala Galera, sosta al fine di migliorare gli spostamenti interni, Porto Ercole ridurre i traffici veicolari di attraversamento, • riorganizzando riorganizzare il sistema della incentivare la mobilità dolce, qualificare gli accessi ai viabilità e della sosta al fine di migliorare gli porti e ai centri abitati, favorendo l’interconnessione, spostamenti interni, ridurre i traffici veicolari di con servizi di trasporto pubblico, tra la stazione attraversamento, incentivare la mobilità dolce, ferroviaria di Orbetello e il Porto di Santo Stefano qualificare gli accessi ai porti e ai centri abitati, anche riutilizzando il sedime della ex ferrovia; favorendo l’interconnessione, con servizi di trasporto pubblico, tra la stazione ferroviaria di Orbetello e il Porto di Santo Stefano anche riutilizzando il sedime della ex ferrovia;

2.2 - Tutelare gli assetti figurativi, il complesso 2.2 - Tutelare gli assetti figurativi, il complesso mosaico ambientale e gli elevati livelli di naturalità, mosaico ambientale e gli elevati livelli di naturalità, bio e geo diversità che caratterizzano il Promontorio bio e geo diversità che caratterizzano il Promontorio dell’Argentario e le piccole isole satelliti circostanti, dell’Argentario e le piccole isole satelliti circostanti: evitando la diffusione di edilizia sparsa e di • regolando i carichi turistici verso livelli di lottizzazioni a carattere turistico-residenziale, in sostenibilità rispetto alla vulnerabilità delle particolare a ridosso delle insenature costiere. componenti paesaggistiche, naturalistiche e Orientamenti geomorfologiche • regolando regolare i carichi turistici verso livelli di • evitando la diffusione di edilizia sparsa e di sostenibilità rispetto alla vulnerabilità delle lottizzazioni a carattere turistico-residenziale, in componenti paesaggistiche, naturalistiche e particolare a ridosso delle insenature costiere geomorfologiche; • salvaguardando le emergenze vegetazionali • salvaguardando salvaguardare le emergenze (macchie basse e garighe, habitat rupestri calcarei, vegetazionali (macchie basse e garighe, habitat ecosistemi delle coste rocciose, importante nodo rupestri calcarei, ecosistemi delle coste rocciose, forestale secondario) e geomorfologiche (falesie, importante nodo forestale secondario) e fenditure, cale e isolotti, fenomeni carsici ipogei ed geomorfologiche (falesie, fenditure, cale e isolotti, epigei, grotte marine con presenza di depositi fenomeni carsici ipogei ed epigei, grotte marine con d’interesse paleontologico e paletnologico) presenza di depositi d’interesse paleontologico e • valorizzando e promuovendo il mantenimento delle paletnologico) attività agricole tradizionali di versante al fine di • valorizzando e promuovendo valorizzare e conservare o recuperare i caratteristici terrazzamenti promuovere il mantenimento delle attività agricole - contrastando il rischio di abbandono colturale e la tradizionali di versante al fine di conservare o conseguente ricolonizzazione vegetale - e recuperare i caratteristici terrazzamenti - garantendo la funzionalità del sistema di contrastando il rischio di abbandono colturale e la regimazione idraulico-agraria e di stabilizzazione dei conseguente ricolonizzazione vegetale - e versanti garantendo la funzionalità del sistema di regimazione • salvaguardando le residuali zone agricole di idraulico-agraria e di stabilizzazione dei versanti Fondovalle presenti alla base dei versanti • salvaguardando salvaguardare le residuali zone settentrionali del promontorio dell’Argentario in agricole di Fondovalle presenti alla base dei versanti parte alterate dai processi di espansione residenziale settentrionali del promontorio dell’Argentario in parte e turistica; alterate dai processi di espansione residenziale e turistica;

2.3 - Tutelare l’elevato grado di panoramicità 2.3 - Tutelare l’elevato grado di panoramicità espresso dal Promontorio dell’Argentario e le espresso dal Promontorio dell’Argentario e le relazioni visuali con la Laguna di Orbetello e la costa relazioni visuali con la Laguna di Orbetello e la costa maremmana, percepibili dalla viabilità litoranea maremmana, percepibili dalla viabilità litoranea 31

costituita dalla strada di scorreria che collega le torri costituita dalla strada di scorreria che collega le torri costiere e dalla strada Panoramica dell’Argentario, costiere e dalla strada Panoramica dell’Argentario, dal sistema di viabilità minore che percorre il dal sistema di viabilità minore che percorre il promontorio collegando torri, chiese e casali, nonché promontorio collegando torri, chiese e casali, nonché dai punti di belvedere e dal mare. dai punti di belvedere e dal mare .

Obiettivo 3 Obiettivo 3 Tutelare l’eccellenza paesaggistica, gli elevati Tutelare l’eccellenza paesaggistica, gli elevati valori naturalistici e la forte valenza valori naturalistici e la forte valenza iconografica delle Isole del Giglio e di iconografica delle Isole del Giglio e di Giannutri Giannutri

Direttive correlate Direttive correlate Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono a: propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 14 della Disciplina del Piano, a:

3.1 - Contrastare il consumo di suolo in ambito 3.1 - Contrastare il consumo di suolo in ambito costiero e sub-costiero e conservare e/o migliorare costiero e sub-costiero e conservare e/o migliorare la la qualità paesaggistica degli insediamenti esistenti: qualità paesaggistica degli insediamenti esistenti • evitando ulteriori espansioni edilizie lineari evitando ulteriori espansioni edilizie lineari lungostrada e sui versanti a maggiore panoramicità lungostrada e sui versanti a maggiore panoramicità di , nuove edificazioni nella fascia di Giglio Castello, nuove edificazioni nella fascia costiera, espansioni degli insediamenti turistico- costiera, espansioni degli insediamenti turistico- residenziali di Giglio Campese, di Giglio Porto e, residenziali di Giglio Campese, di Giglio Porto e, nell’isola di Giannutri, di Cala Maestra e Cala nell’isola di Giannutri, di Cala Maestra e Cala Spalmatoio Spalmatoio ; qualificare altresì i tessuti urbani • qualificando i tessuti urbani esistenti, definendo i esistenti definendo ne i margini. margini, riqualificando le aree di degrado Orientamenti • riqualificando i waterfront urbani • qualificando riqualificando riqualificare le aree di • tutelando i centri storici di Giglio Castello e Giglio degrado; Porto; • riqualificando riqualificare i waterfront urbani; • mantenere vivi i centri storici di Giglio Castello e Giglio Porto;

3.2 - tutelare gli assetti figurativi, il complesso 3.2 tutelare gli assetti figurativi, il complesso mosaico ambientale e gli elevati livelli di naturalità, mosaico ambientale e gli elevati livelli di naturalità, bio e geo diversità che caratterizzano le Isole del bio e geo diversità che caratterizzano le Isole del Giglio e di Giannutri: Giglio e di Giannutri evitando la diffusione di edilizia • regolando i carichi turistici verso livelli di sparsa e lottizzazioni a carattere turistico- sostenibilità rispetto alla vulnerabilità delle residenziale, in particolare a ridosso delle insenature componenti paesaggistiche, naturalistiche e costiere garantire e garantendo la funzionalità del geomorfologiche sistema di regimazione idraulico-agraria e di • evitando la diffusione di edilizia sparsa e stabilizzazione dei versanti; lottizzazioni a carattere turistico-residenziale, in particolare a ridosso delle insenature costiere Orientamenti • conservando l’integrità delle emergenze • regolando regolare i carichi turistici verso livelli di geomorfologiche (falesie, morfosculture da erosione sostenibilità rispetto alla vulnerabilità delle eolica e marina, tafoni, sculture alveolari, colate componenti paesaggistiche, naturalistiche e detritiche, cale, insenature e grotte marine) e geomorfologiche vegetazionali (mosaici di macchia mediterranea, • conservando conservare l’integrità delle emergenze garighe, praterie mediterranee, tipiche formazioni geomorfologiche (falesie, morfosculture da erosione

32 costiere rupestri, agroecosistemi tradizionali), degli eolica e marina, tafoni, sculture alveolari, colate habitat di interesse comunitario e delle specie di detritiche, cale, insenature e grotte marine) e, ove interesse conservazioni stico, anche contrastando la possibile, anche ove possibile anche vegetazionali diffusione di specie aliene (mosaici di macchia mediterranea, garighe, praterie • valorizzando e incentivando le attività agricole mediterranee, tipiche formazioni costiere rupestri, tradizionali di versante dell’Isola del Giglio, al fine di agroecosistemi tradizionali), degli habitat di interesse conservare o recuperare i caratteristici impianti di comunitario e delle specie di interesse conservazioni viticoltura autoctona tradizionale su terrazzamenti, stico, anche contrastando la diffusione di specie conservare i diffusi “palmenti” e garantire la aliene; funzionalità del sistema di regimazione idraulico- • valorizzando e incentivando valorizzare e agraria e di stabilizzazione dei versanti; incentivare le attività agricole tradizionali di versante dell’Isola del Giglio, al fine di conservare o recuperare i caratteristici impianti di viticoltura autoctona tradizionale su terrazzamenti e conservare i diffusi “palmenti”;

3.3 - conservare e valorizzare il patrimonio 3.3 - conservare e valorizzare il patrimonio insediativo di valore storico-architettonico e insediativo di valore storico-architettonico e identitario, anche dal punto di vista delle relazioni identitario, anche dal punto di vista delle relazioni visuali e della percezione dal mare, con riferimento visuali e della percezione dal mare, con riferimento al al sistema delle fortificazioni, delle torri di sistema delle fortificazioni, delle torri di avvistamento, dei fari e degli approdi storici, del avvistamento, dei fari e degli approdi storici, del patrimonio archeologico; patrimonio archeologico;

3.4 - tutelare l’elevato grado di panoramicità e 3.4 - tutelare l’elevato grado di panoramicità e l’integrità percettiva espressi dalle Isole del Giglio e l’integrità percettiva espressi dalle Isole del Giglio e di Giannutri e le relazioni visuali con il mare e la di Giannutri e le relazioni visuali con il mare e la costa maremmana, godibili dalla viabilità storica, in costa maremmana, godibili dalla viabilità storica, in particolare da quella di crinale, da Giglio Castello, particolare da quella di crinale, da Giglio Castello, dai dai punti di belvedere e dal mare. punti di belvedere e dal mare.

Obiettivo 4 Obiettivo 4 Salvaguardare e valorizzare i rilievi Salvaguardare e valorizzare i rilievi dell’entroterra e l’alto valore iconografico e dell’entroterra e l’alto valore iconografico e naturalistico dei ripiani tufacei, reintegrare le naturalistico dei ripiani tufacei, reintegrare le relazioni ecosistemiche, morfologiche, relazioni ecosistemiche, morfologiche, funzionali e visuali con le piane costiere funzionali e visuali con le piane costiere

Direttive correlate Direttive correlate Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono a: propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 14 della Disciplina del Piano, a: 4.1 - mantenere il carattere compatto dei centri collinari di origine medievale, che si sviluppano 4.1 - mantenere il carattere compatto dei centri principalmente sulle colline dell’Albegna e collinari di origine medievale, che si sviluppano sull’altopiano dei Tufi, e le relazioni figurative con il principalmente sulle colline dell’Albegna e contesto paesaggistico, anche favorendo la sull’altopiano dei Tufi, e le relazioni figurative con il conservazione di una fascia di oliveti o di altre contesto paesaggistico, anche favorendo la colture d’impronta tradizionale nel loro intorno conservazione di una fascia di oliveti o di altre territoriale e lungo la viabilità di crinale, contenendo colture d’impronta tradizionale nel loro intorno le espansioni insediative e assicurando che le nuove territoriale e lungo la viabilità di crinale, contenendo realizzazioni edilizie nei borghi e centri non si le espansioni insediative e assicurando che le nuove 33

collochino in modo incongruo lungo i principali assi realizzazioni edilizie nei borghi e centri non si stradali ma contribuiscano, per localizzazione, collochino in modo incongruo lungo i principali assi morfologia, rapporto con lo spazio pubblico e stradali ma contribuiscano, per localizzazione, tipologie edilizie, a mantenere o riqualificare ciascun morfologia, rapporto con lo spazio pubblico e insediamento; tipologie edilizie, a mantenere o riqualificare ciascun insediamento ;

4.2- contrastare i processi di spopolamento e di 4.2- contrastare i processi di spopolamento e di abbandono nelle aree più marginali di Collina e di abbandono nelle aree più marginali di Collina e di Montagna dell’Albegna, del Fiora e dei ripiani Montagna dell’Albegna, del Fiora e dei ripiani tufacei tufacei: favorendo il riutilizzo del patrimonio abitativo. • favorendo il riutilizzo del patrimonio abitativo (il Orientamenti recupero dei centri collinari a fini abitativi e di • favorire il recupero dei centri collinari a fini abitativi ospitalità diffusa e/o agrituristica), l’offerta di servizi e di ospitalità diffusa e/o agrituristica), l’offerta di alle persone e alle aziende agricole e migliorando le servizi alle persone e alle aziende agricole e condizioni complessive di accessibilità in termini di migliorando migliorare le condizioni complessive di viabilità e di servizi di trasporto pubblico accessibilità in termini di viabilità e di servizi di • favorendo la riattivazione di economie trasporto pubblico; agrosilvopastorali • favorendo favorire la riattivazione di economie • promuovendo l’offerta turistica e agrituristica agrosilvopastorali; legata alle produzioni enogastronomiche di qualità, • promuovendo promuovere l’offerta turistica e all’artigianato tipico, alla conoscenza del paesaggio e agrituristica legata alle produzioni enogastronomiche dell’ambiente collinare-montano; di qualità, all’artigianato tipico, alla conoscenza del paesaggio e dell’ambiente collinare-montano;

4.3 - tutelare i caratteristici paesaggi 4.3 –ove possibile, salvaguardare tutelare i agrosilvopastorali tradizionali, che si presentano caratteristici paesaggi agrosilvopastorali tradizionali, diversificati a seconda delle morfologie collinari e che si presentano diversificati a seconda delle generalmente con buone caratteristiche di morfologie collinari e generalmente con buone permanenza e integrità dei segni e delle relazioni caratteristiche di permanenza e integrità dei segni e storiche: delle relazioni storiche favorire favorendo il • evitando gli opposti processi di abbandono delle mantenimento di un'agricoltura innovativa che attività agricole e zootecniche tradizionali, con coniughi competitività economica con ambiente e conseguente ricolonizzazione arbustiva, e di paesaggio di attività agricole economicamente vitali . intensificazione produttiva, legata agli impianti Orientamenti specializzati di grande e continua estensione, con • evitando gli opposti evitare i processi di abbandono conseguenti riduzione del corredo vegetazionale, delle attività agricole e zootecniche tradizionali , con semplificazione del paesaggio e rischio erosivo, e di conseguente ricolonizzazione arbustiva, e di artificializzazione, con riferimento ai campi da golf intensificazione produttiva, legata agli impianti • promuovendo il mantenimento delle colture specializzati di grande e continua estensione, con d’impronta tradizionale quali l’olivicoltura, con conseguenti riduzione del corredo veg etazionale, particolare riferimento alle aree di Montemerano, semplificazione del paesaggio e rischio erosivo, e gli Poggio Capalbiaccio e Capalbio, la viticoltura e opposti processi di artificializzazione, con riferimento l’olivicoltura alternata ai seminativi, con particolare ai campi da golf e relativi complessi turistici che riferimento alle aree di Manciano, Montemerano e ai comportano urbanizzazioni ex novo; ripiani Tufacei • promuovendo , ove possibile, promuovere il • conservando l’infrastruttura rurale storica mantenimento delle colture d’impronta tradizionale (sistemazioni idraulico agrarie, se presenti, viabilità quali l’olivicoltura, con particolare riferimento alle interpoderale, corredo vegetazionale) nonchè la aree di Montemerano, Poggio Capalbiaccio e maglia agraria di impianto storico e l’alto grado della Capalbio, la viticoltura e l’olivicoltura alternata ai sua funzionalità ecologica nei tessuti a campi chiusi seminativi, con particolare riferimento alle aree di delle colline dell’Albegna e del Fiora; Manciano, Montemerano e ai ripiani Tufacei • conservando conservare l’infrastruttura rurale storica (sistemazioni idraulico agrarie, se presenti, viabilità interpoderale, corredo vegetazionale) nonchè la maglia agraria di impianto storico e l’alto

34 grado della sua funzionalità ecologica nei tessuti a campi chiusi delle colline dell’Albegna e del Fiora;

4.4 - assicurare una gestione forestale finalizzata al 4.4 - assicurare una gestione forestale sostenibile miglioramento della qualità e dei livelli di maturità finalizzata al miglioramento della qualità ecologica e degli ecosistemi forestali degradati dei rilievi di dei livelli di maturità degli ecosistemi forestali Orbetello e Capalbio, di Monte Bellino e Poggio degradati dei rilievi di Orbetello e Capalbio, di Monte Costone, e alla conservazione delle formazioni Bellino e Poggio Costone, e alla conservazione delle forestali di grande interesse conservazionistico e formazioni forestali di grande interesse biogeografico delle gole tufacee; conservazionistico e biogeografico delle gole tufacee ;

4.5 - tutelare i valori naturalistici ed estetico- 4.5 - tutelare i valori naturalistici ed estetico- percettivi e migliorare la qualità ecosistemica percettivi e migliorare la qualità ecosistemica complessiva degli ambienti fluviali e torrentizi, con complessiva degli ambienti fluviali e torrentizi , con particolare riferimento ai Fiumi Fiora e Albegna e al particolare riferimento ai Fiumi Fiora e Albegna e al reticolo idrografico minore delle gole tufacee reticolo idrografico minore delle gole tufacee costituito dal Fiume Lente e dai suoi affluenti, e il costituito dal Fiume Lente e dai suoi affluenti, e il loro grado di continuità ecologica trasversale e loro grado di continuità ecologica trasversale e longitudinale; ridurre i processi di frammentazione e longitudinale ; ridurre i processi di frammentazione e artificializzazione delle aree di pertinenza fluviale e artificializzazione delle aree di pertinenza fluviale e migliorare i livelli di sostenibilità delle attività di migliorare i livelli di sostenibilità delle attività di gestione della vegetazione ripariale; gestione della vegetazione ripariale ;

Orientamenti - migliorare la qualità ecosistemica complessiva con particolare riferimento ai Fiumi Fiora e Albegna e al reticolo idrografico minore delle gole tufacee costituito dal Fiume Lente e dai suoi affluenti, e il loro grado di continuità ecologica trasversale e longitudinale;

4.6 - tutelare il ricco sistema di piccole aree umide e 4.6 - tutelare il ricco sistema di piccole aree umide e corpi d’acqua dei sistemi collinari, caratterizzati da corpi d’acqua dei sistemi collinari, caratterizzati da elevati valori naturalistici e paesaggistici, quali i elevati valori naturalistici e paesaggistici, quali i Lagaccioli di Capalbio, il Lago Acquato, il laghetto Lagaccioli di Capalbio, il Lago Acquato, il laghetto del del Marruchetone e il Lago di San Floriano ed altri Marruchetone e il Lago di San Floriano ed altri corpi corpi d’acqua minori; d’acqua minori ;

4.7 - migliorare i livelli di sostenibilità ambientale e 4.7 - migliorare i livelli di sostenibilità ambientale e paesaggistica delle attività estrattive, con particolare paesaggistica delle attività estrattive, con particolare riferimento ai siti estrattivi di travertino nelle colline riferimento ai siti estrattivi di travertino nelle colline del Fiora, di tufo nelle Gole tufacee del Fiume Lente del Fiora, di tufo nelle Gole tufacee del Fiume Lente (Pitigliano e Sorano), fonte di elevati impatti sugli (Pitigliano e Sorano), fonte di elevati impatti sugli habitat rupestri e sugli importanti ecosistemi fluviali, habitat rupestri e sugli importanti ecosistemi fluviali, alle cave di calcare nei Poggi tra Capalbio e La alle cave di calcare nei Poggi tra Capalbio e La Marsiliana e a Montemerano, anche evitando Marsiliana e a Montemerano, anche evitando l’apertura di nuovi siti estrattivi e riqualificando quelli l’apertura di nuovi siti estrattivi e riqualificando quelli dismessi; dismessi ;

4.8 - tutelare la risorsa termale garantendo la 4.8 - tutelare la risorsa termale garantendo la sostenibilità delle attività legate al suo sfruttamento sostenibilità delle attività legate al suo sfruttamento e alla sua valorizzazione al fine di preservarne il e alla sua valorizzazione al fine di preservarne il valore paesaggistico, naturalistico e geologico; valore paesaggistico, naturalistico e geologico ;

4.9 - salvaguardare e valorizzare le emergenze 4.9 - salvaguardare e valorizzare le emergenze storico-architettoniche e culturali diffuse, quali i storico-architettoniche e culturali diffuse, quali i 35

borghi storici collinari, i complessi religiosi, le torri, il borghi storici collinari, i complessi religiosi, le torri, il sistema dei castelli e borghi fortificati delle colline sistema dei castelli e borghi fortificati delle colline dell’Albegna, le rovine immerse nella macchia dell’Albegna, le rovine immerse nella macchia mediterranea, le fattorie lungo gli antichi percorsi mediterranea, le fattorie lungo gli antichi percorsi della transumanza, le zone termali, promuovendo la della transumanza, le zone termali, promuovendo la loro messa in rete e la fruizione integrata con le loro messa in rete e la fruizione integrata con le risorse paesaggistiche costiere; risorse paesaggistiche costiere ;

4.10 - tutelare e valorizzare il patrimonio 4.10 - tutelare e valorizzare il patrimonio archeologico presente nei territori di Sorano, archeologico presente nei territori di Sorano, Pitigliano e Sovana e le importanti vestigia etrusco- Pitigliano e Sovana e le importanti vestigia etrusco- romane sulla costa e alle aree di Saturnia e romane sulla costa e alle aree di Saturnia e Marsiliana d’Albegna; Marsiliana d’Albegna ;

4.11 - reintegrare le relazioni tra la costa e 4.11 - reintegrare le relazioni tra la costa e l’entroterra recuperando e valorizzando il ruolo l’entroterra recuperando e valorizzando i l ruolo connettivo dei fiumi Albegna e Fiora come corridoi connettivo dei fiumi Albegna e Fiora come corridoi ecologici multifunzionali e tutelando e valorizzando i ecologici multifunzionali e tutelando e valorizzando tracciati di valore storico e/o paesaggistico che tutelare e valorizzare i tracciati di valore storico e/o collegano la costa con l’entroterra, anche paesaggistico che collegano la costa con l’entroterra, prevedendo modalità di spostamento integrate, anche prevedendo modalità di spostamento sostenibili e multimodali; integrate, sostenibili e multimodali ;

4.12 - tutelare e valorizzare la principale penetrante 4.12 - tutelare e valorizzare la principale penetrante trasversale dell’ambito, coincidente con gli antichi trasversale dell’ambito, coincidente con gli antichi assi di transumanza, strada n. 74 Maremmana, per assi di transumanza, strada n. 74 Maremmana, per la la sua funzione di collegamento tra la costa e sua funzione di collegamento tra la costa e l’entroterra - attraversando i rilievi collinari l’entroterra - attraversando i rilievi collinari dell’Albegna e del Fiora fino al ventaglio dei centri dell’Albegna e del Fiora fino al ventaglio dei centri dei ripiani tufacei – e del diffuso patrimonio di dei ripiani tufacei – e del diffuso patrimonio di emergenze storico-architettoniche, quali il sistema di emergenze storico-architettoniche, quali il sistema di castelli e borghi fortificati medievali, di rocche ed castelli e borghi fortificati medievali, di rocche ed edifici religiosi, e per le suggestive visuali da essa edifici religiosi, e per le suggestive visuali da essa percepite; percepite ;

4.13 - salvaguardare l’eccellenza paesaggistica e la 4.13 - salvaguardare l’eccellenza paesaggistica e la forte valenza iconografica del paesaggio dei tufi: forte valenza iconografica del paesaggio dei tufi , • conservando l’eccezionale valore della relazione tra tutelando la rete dei nuclei storici e garantendo la morfologia dei luoghi e gli insediamento storici di l’integrità geologica e la stabilità delle rupi tufacee. Pitigliano e Sorano, caratterizzata dalla continuità tra lo sperone di tufo e il costruito Orientamenti • tutelando la rete dei nuclei storici, con particolare • conservando conservare l’eccezionale valore della riferimento a Sovana e Montorio, e la loro relazione relazione tra la morfologia dei luoghi e gli con il contesto rurale insediamento storici di Pitigliano e Sorano, • garantendo l’integrità geologica e la stabilità delle caratterizzata dalla continuità tra lo sperone di tufo e rupi tufacee il costruito • preservando il mosaico agrario diversificato dei • tutelando tutelare la rete dei nuclei storici, con rilievi tufacei caratterizzato dall’alternanza tra le gole particolare riferimento a Sovana e Montorio, e la loro dominate dalle formazioni boschive e gli altopiani relazione con il contesto rurale. coltivati a oliveti, seminativi e vigneti • tutelando le visuali panoramiche che si aprono da 4.14 preservando preservare il mosaico agrario molti tratti dei principali assi viari che corrono lungo diversificato dei rilievi tufacei caratterizzato i ripiani tufacei, con particolare riferimento alle dall’alternanza tra le gole dominate dalle formazioni visuali verso Pitigliano dalla strada n. 74 boschive e gli altopiani coltivati a oliveti, seminativi e Maremmana, verso Sorano e Montorio dalla strada vigneti. provinciale che collega la Sforzesca a Pitigliano, 4.15 tutelando tutelare le visuali panoramiche che si

36 verso il monte Elmo e i territori rurali dell’altopiano aprono da molti tratti dei principali assi viari che tufaceo dalla strada provinciale Pitigliano-Santa corrono lungo i ripiani tufacei. Fiora. Orientamenti - tutelare con particolare riferimento alle le visuali verso Pitigliano dalla strada n. 74 Maremmana, verso Sorano e Montorio dalla strada provinciale che collega la Sforzesca a Pitigliano, verso il monte Elmo e i territori rurali dell’altopiano tufaceo dalla strada provinciale Pitigliano-Santa Fiora.

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