Bollettino D'arte TAV
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©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte TAV. I FIRENZE, MUSEO ARCHEOLOGICO- CRATERE A COLONNETTE ATTICO A FIGURE ROSSE (INV. g8811): LATO A PARTICOLARE CON I DUE SATIR{ A SINISTRA ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte GIOVANNA SAPORI PERUGIA 1565-75: GIROLAMO DANTI I GIROLAMO DANTI, pittore perugino - fratello della porta di ingresso il ' Battesimo di Saulo ' (fig. minore dei due più celebri componenti di que I), il' Battesimo del centurione' (fig. 2), 'San Pietro', D sta famiglia, vale a dire Egnazio astronomo e la ' Visione della sindone ', ' San Paolo ', il ' Sacri geografo e Vincenzo scultore e teorico - la memoria ficio di Listra' (fig. 3) e infine la ' Morte di Anania' più antica ed esauriente che nella letteratura artistica (fig. 4). Nel ' Battesimo del centurione ' e nel sia dato di trovare è senza dubbio quella, sia pur ' Battesimo di Saulo ' la regola degli aggruppamenti breve, che Raffaello Borghini gli dedicò nel suo e delle composizioni, la compostezza dei protagonisti Riposo. 'l del rito sono intaccate da piccoli moti di anima Il giudizio positivo sul testo borghiniano ha, come zione quasi inconsulta negli astanti: l'arrovesciarsi è naturale, il suo primo fondamento nella conferma di una testa, un roteare d'occhi, l'aggrottarsi inquieto che alle notizie riferite sull'attività di questo pittore delle fronti. Il festevole accordo dei colori con i offrono e i dati documentarii e le resultanze del sapienti trilli del giallo oro, dell'arancio, dell'indaco l' analisi dello stile ; a ciò si devono aggiungere alcune e gli squisiti cangianti, l'astrazione dei luoghi senza considerazioni sul rapporto tra il passo in questione atmosfera, il repertorio dei personaggi non sono e gli interventi della letteratura successiva. Al Bor sufficienti a caratterizzare il pittore se non ne indi ghini infatti risale la maggior parte degli scrittori, viduiamo anche quanto vi si può cogliere di più per la verità non molto numerosi, che a Girolamo personale: il ruvido impegno con cui egli assume le Danti prestarono la loro attenzione ed è significativo formule e gli schemi della " maniera,. Un impegno che il ricorso si verifichi anche nelle fonti perugine che si esprime innanzitutto nella qualità della con e sin dalla fine del Cinquecento in fonti importanti dotta pittorica, larga e vigorosa, che arrotonda i come il Compendio manoscritto di Cesare Crispolti. 2l volumi con la libera semplificazione dei partiti chia Il Danti era morto a Perugia appena trentatreenne roscurali, lustra e arrossa i ceffi degli armati (Tav. II), nel I 580 ed era a Perugia, si noti bene, che aveva trasforma la classica venustà della dama impettita svolto la maggior parte del suo lavoro; viene dunque e del bambino in un carnoso turgore (fig. 5). Ma fatto di pemare che il Borghini, il quale pubblica la nello stesso tempo il pittore dà prova della sua dut sua opera nel I 584, si avvalesse di informazioni di tilità nella minuziosa descrizione dei particolari: vasi prima mano. Possiamo anzi supporre che gli venisse antropomorfi, daghe, pietre incise, cimieri e finimenti. suggerito o proposto di inserire tra le biografie degli Sono indizi della partecipazione del Danti a quel gusto artisti contemporanei non fiorentini anche quella del archeologico, erudito quanto fantasioso, del quale, nostro pittore e che al particolare interessamento del pescando fra opere già pubblicate, indicherei come suo informatore si debba non solo la precisione delle espressione singolarmente affine il bellissimo disegno notizie ma anche la sottolineatura delle sia pure con di Stoccarda, di incerta attribuzione, di ' Guerriero suete espressioni di stima e di patetico rimpianto per con borgognotta' (fig. 7). 5l Fra le opere celebri del la precocissima morte. Poichè sia Egnazio che V in passato a cui anche sotto questo rispetto il pittore cenzo Danti furono, come è noto, per alcuni anni dovette guardare con interesse, il ciclo di affreschi operosi a Firenze al servizio dei Medici, è lecito dipinto dal Salviati in Palazzo Vecchio è evocato pensare che la fonte di cui parliamo fosse uno dei dalla figura di sacerdote con il capo velato alle due fratelli (il Padre Egnazio ?), o comunque un per spalle del San Pietro nel 'Battesimo del centurione', sonaggio intimo della loro cerchia, della quale face che deriva ad evidenza dall'analoga figura, la se vano parte anche altri perugini trasferitisi a Firenze conda da destra, nel ' Trionfo di Camillo' nella Sala come ad esempio Cesare della enna. 3) dell'Udienza. Nel Riposo troviamo la prima citazione a stampa Se non possiamo prestare del tutto fede a Lione della maggiore opera che di Girolamo oggi sussista, Pascoli quando sostiene che Girolamo '' hebbe da cioè gli affreschi della sagrestia di San Pietro a Pe Vincentio suo fratello gran lumi nella pittura, - rugia : opera fondamentale per la ricostruzione di una pare tra l'altro che quest'ultimo fosse un mediocre personalità che appare sin da ora emergente nella pittore 6l - tuttavia è naturale pensare che gli ottimi storia della pittura a Perugia nella seconda metà del rapporti del nostro con i due famosi e versatili fra Cinquecento. telli comportassero ad ogni incontro notizie, sugge S~lle pareti della sagrestia egli dipinse nel I 574 4l rimenti, inviti a viaggi stimolanti. Egnazio, che la stone della vita dei Santi Pietro e Paolo tratte dagli vorava nella Guardaroba di Palazzo Vecchio fra pro Atti degli apostoli: a partire dalla parete a destra getti di carte geografiche, gnomoni e altri strumenti I ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte I -PERUGIA, CHIESA DI SAN PIETilO- GIROLAMO DANTI: BATTESIMO DJ SAULO 2- PERUGIA, CHIESA DJ SAN PIETRO- GIROLAMO DANTI : BATTESIMO DEL CENTURIONE ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte 3 - PERUGIA1 CHIESA DI SAN Pl!l T~O - GIROLAMO DANTI : IL SACRIFICIO DI LISTRA 4 - PERUGIA, CHIESA DI SAN PIETRO - GIROLAMO DANTI : LA MORTE DI ANANIA 3 ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte scientifici, guidò probabilmente il fratello nella visita già fondato nell'ambiente artistico perugino: Lattan del Palazzo. Le grandi imprese vasariane forse non zio Pagani, Raffaellino del Colle, Dono Doni, nel ancora concluse potevano offrire ad un giovane pit rapporto più o meno diretto con il Vasari, ne avevano tore più di un tema di riflessione. A spiegare infatti infatti sin dagli anni quaranta pubblicato in provincia quanto di vasariano si avverte negli affreschi di San la maniera. Era inevitabile che il Danti, nutrito già Pietro a Perugia concorre solo in parte la presenza in patria soprattutto di quella cultura, rispondesse in dei tre quadri del pittore aretino, oggi visibili nella modo assolutamente naturale, e cioè con l'ammira cappella del Sacramento di quella stessa chiesa: in zione e con lo studio, al richiamo delle opere presti origine nel refettorio dell'attiguo monastero bene giose lasciate a Firenze dal pittore aretino. dettino dove anche il Danti ebbe occasione di lavo Ma tornando agli affreschi della sagrestia non pos rare. Bisogna subito osservare che queste tele, di cui siamo fare a meno di notare, nel passaggio dalle il Vasari stesso, facendo sosta nel 1 566 a Perugia, scene dei due battesimi alla ' Morte di Anania' (fig. curò la sistemazione, 1l munite di tutti gli artifici cari 4), alla scena in cui " San Paolo e San Barnaba al pittore, arricchivano e rinverdivano un prestigio avendo sanato uno storpio furono dai popoli della Licaonia creduti l'uno Mercurio e l'altro Giove, onde come a Dei voleano ad essi sacrificare un toro , (fig. 3), 8> una sorta di crescendo, di concitazione per cui le forme si gonfiano, la materia pittorica come dilatata da questo amplificarsi si fa ancora più economica, la espressività viene fortemente ca ricata. La stessa effigie del Danti sembra da rav visare nel malinconico giovane con turbante che ci guarda in seconda fila dietro il sacerdote dei Li caoni che ergendosi con gran piglio si accinge al sacrificio. Giganti protomorfi compaiono presso plinti e basi di colonne che il pittore ha sospinto sino al proscenio, il repertorio delle espressioni finisce per evocare le maschere antiche dell'ira, dello spavento, dello stupore, gli incarnati sono fortemente accesi. In queste scene come nel " San Pietro che ha la visione degli animali da lui creduti impuri", mag giore evidenza acquistano quelle qualità della pit tura del Danti che abbiamo già avuto occasione di osservare: dalla larghezza delle stesure alla vitalità della linea bruna che definisce le figure e che con brevi tocchi plasma le fisionomie, accende la dinamica delle muscolature e delle articolazioni. L'ammirazione di Girolamo per la cultura miche langiolesca, così evidente in questi affreschi, ebbe probabilmente la sua origine nella dedizione profonda che il fratello Vincenzo nutrì per il grande artista, ma i suoi interessi non sembrano riconoscersi nella intellettualistica ricerca formale del fratello scultore, quanto invece ricollegarsi ad interpretazioni più spre giudicate di quella cultura, in primo luogo a quella offerta da Pellegrino Tibaldi. Partecipe di una diversa temperie culturale il Danti ci appare a tratti come un fratello minore del Tibaldi, più rustico, o meglio meno coltivato: un ammiratore retrospettivo della " impressionante, maniera tibaldesca (fig. 6) attorno alla metà del secolo e non di quella " ridotta , del decennio successivo. E per parlare infine degli iti nerari romani del Danti, vivamente richiamati in alcune figure dal mescolarsi dello sculturale classi cismo di Daniele con certe bizzarrie del Salviati, po tremmo rintracciarne la mete preferite in San Gio vanni Decollato, nella Trinità dei Monti, in San Marcello, in Castel Sant'Angelo. 5 - PERUGIA, CHIESA DI SAN PIETRO - GIROLAMO DANTI: Non è dubbio che le qualità di cui il Danti dette BATTESIMO DEL CENTURIONE (PARTICOLARE) prova nella sagrestia di San Pietro fossero in qualche 4 ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte TAV.