Passaggi di tempo Notizie dall'Istituto Comprensivo Statale Fabrizio De André - n. 9 - Febbraio 2009

In Tivù, nel nome EDITORIALE del “nostro” Fabrizio De André “In anticipo sullo stupore” di Giuseppe M. Facciorusso

Storica partecipazione della Scuola allo special FABRIZIO - Sapevo che era importante dare un nome ad una istituzio- televisivo dedicato al grande cantautore e poeta ne scolastica che, nascendo, doveva ancora costruire la sua identità cultura- le. Sapevo anche che il nome doveva essere scelto subito perché avrebbe di Sergio Leondi aggiunto valore e significato al compito formativo che la comunità cittadina ci assegnava dal 1 settembre del 2000. Sapevo infine che i nomi non sono Domenica 11 gennaio 2009, ore 20,55: “Meno tre, tutti uguali e che per una scuola colta allo ‘stato nascente’ serviva un nome due, uno: IN ONDA!!!”. Su RAI3, in diretta, dal vivo, che avesse – come direbbe Landolfi – “una carica di destino” più forte di adesso c’è la nostra scuola, ci sono i nostri alunni. Ci quella che in genere hanno tutti i nomi. Fu così che – a partire da dicembre vedono e ascoltano in tutta la Penisola, e non solo. del 2000 e solo dopo una dolcissima lettera di assenso di Dori Ghezzi – Siamo lì per tributare anche noi un appassionato cominciai a constatare quotidianamente lo stupore che assaliva chiunque omaggio a Fabrizio De André, nel decimo anniversario venisse a sapere dell’esistenza di una scuola con il nome di Fabrizio De della - ahimé dolorosa - scomparsa, nell’ambito di André. Allora come oggi mi accade di accennare un sorriso sornione quan- un’edizione speciale del programma “Che tempo che do mi chiedono il perché di quel nome e di immaginare che Fabrizio avreb- fa” condotta da Fabio Fazio con Dori Ghezzi, tutta be risposto con una delle sue più fulminanti invenzioni linguistiche: - Per incentrata sulla figura e il lavoro artistico di De André. essere in anticipo sul vostro stupore -. Noi, e non a caso: perché i primi in Italia ad aver DORI - Devo innanzitutto chiedere venia a Dori perché so che non ama intitolato l’Istituto Comprensivo in cui viviamo e lavo- per nulla che si parli di lei. Avendo però avuto il privilegio di incontrarla, non riamo al grande cantautore, musicista e poeta genove- posso non rendere pubblico un pensiero che si è sempre più strutturato den- se. Proprio noi, e non altri: per aver scelto con orgoglio, In una dichiarazione resa alla stampa, il Dirigente tro di me, fin da quando l’ho incontrata la prima volta, una sera di maggio prima di qualunque altra istituzione scolastica, di Scolastico Giuseppe Facciorusso ha commentato: del 2001, nel nostro Teatro ‘De Sica’ gremito all’inverosimile e con più gente improntare la nostra azione pedagogica, educativa e di “Essere co-protagonisti di tale iniziativa, è stata una fuori che dentro. Credo infatti che se Fabrizio De André continua e continue- vita comune al massimo cantore moderno - anticonfor- grande emozione, a cominciare dai ragazzi, che rà ad avere un ruolo affatto secondario nella storia della cultura contempo- mista per eccellenza - della diversità, della solidarietà hanno affrontato questa avventura con grande ranea, lo deve alla tenacia tutta femminile ed alla impressionante forza di senza barriere, all’anarchico e ironico alfiere della liber- impegno e serietà. “mama Do – Dori”. Di una donna che – come ha scritto recentemente tà, della pace e della giustizia sociale, pure a costo di “Dedicando nel 2000 l’Istituto a De André, ci Stella Pende – “si porta tatuata addosso la bellezza di una storia d’amore andare controcorrente (lui e… noi), in (apparente) siamo assunti un impegno importante, la responsa- infinita”. “direzione ostinata e contraria”, come recitano il verso bilità di educare alla cultura e ai valori che Fabrizio FABIO - La struttura delle interviste di Fazio ai suoi ospiti è davvero di una sua canzone e la straordinaria raccolta postuma ‘rappresenta’. Con gli studenti abbiamo lavorato straordinaria. Il suo dialogo con Renzo Piano – offerto a noi tutti come pro- che riassume il senso dell’opera complessiva dell’affa- moltissimo sui testi delle sue canzoni: non soltanto logo allo Speciale per Fabrizio dello scorso 11 gennaio – credo abbia lo spes- bulatore Faber (affettuoso nomignolo coniato dall’ami- dal punto di vista musicale, non solo seguendo il sore di un vero e proprio paradigma di cultura televisiva creata dalle parole, co d’infanzia Paolo Villaggio). valore letterario dei suoi versi. dai gesti, dagli sguardi, dagli oggetti su un tavolo, da una grande vetrata oltre segue a pagina 2 la quale le fronde degli alberi si muovevano appena e la pioggia cadeva tanto lievemente da apparire educata. E che dire del sorriso – un po’ infan- tile, ma anche diabolicamente complice – con il quale Fabio ha dato vita alla Il cantautore Roberto Vecchioni macchia di inchiostro che campeggiava silenziosa sul taglio della mano durante le prove dello spettacolo destra di uno dei più geniali architetti contemporanei. Superbo. Come Genova. Genova, appunto. Protagonista assoluta di un intelligentissimo ed emo- zionante epilogo che ha riconsegnato Fabrizio al mare. Attraverso la melo- dia mediterranea di “Creuza de mä” diffusa dal e sul Porto Vecchio dalle voci di Mauro Pagani e Cristiano De André e attraverso il suono della sire- na di un battello che lanciava altissime due colonne d’acqua che si incrocia- vano con la Lanterna, quasi a disegnare un vero e proprio tempio marino. E se – interpretando come posso le suggestioni sparse nel programma di Fabio - affermassi che “Creuza de mä”, “Sidùn”, “ ‘A çimma”, “Megu megùn”, “ ‘A cumba” costituiscono la naturale colonna sonora delle “Memorie del Mediterraneo” scritte da Fernand Braudel, forse il più grande fra gli storici del XX secolo? ROBERTO - Una mattina dello scorso novembre fu Elena Valdini a raggiungermi telefonicamente per chiedermi – a nome di Dori Ghezzi e della Fondazione Fabrizio De André – la nostra disponibilità a partecipare allo Speciale televisivo che Fabio Fazio stava preparando per ricordare Fabrizio. Quando Elena mi informò anche del fatto che sarebbe stato Roberto Vecchioni ad interpretare una o due canzoni di Fabrizio, non riuscii a nascondere la mia gioia. segue a pagina 8 Passaggi di tempo 2 Febbraio 2009 In Tivù, nel nome del “nostro” Fabrizio De André segue dalla prima pagina Dori e Fabrizio e molti molti altri letterati). che si avvia anch’esso a celebrare un “anniver- Nulla ha avuto di retori- sario” assai speciale: i suoi primi dieci… numeri; “Soprattutto, Fabrizio ci ha insegnato co, nostalgico e triste l’inte- un traguardo straordinario realizzato nell’arco di dei valori importanti, che cerchiamo di ra manifestazione (Fabrizio una manciata di anni (in primavera organizzere- trasmettere: la tolleranza, la considerazio- l’avrebbe aborrito); “deve mo un Convegno apposito); il quale giornale - ne degli altri, la capacità di capire che essere una festa, per mi sia concesso dire - ha pochi epigoni, e ci riser- ogni individuo porta con sé un carico di Fabrizio”, aveva esclamato va splendide soddisfazioni, come testimoniano il ricchezza e di umanità”. Dori Ghezzi all’inizio dello primo premio vinto nel concorso nazionale riser- special, e così è stato; inol- vato ai periodici scolastici, bandito dall’Ordine LA DIRETTA TV CON VECCHIONI tre l’esecuzione e l’interpre- dei Giornalisti, e altri ambiti riconoscimenti. tazione dei suoi pezzi, i Farlo “nel nome di André”, sotto la sua egida Ed ora, “vai con la diretta”, ecco la commenti, sono stati un’oc- e ispirazione, avendo come “bandiera” parole sintesi della partecipazione del nostro casione formidabile per sue, ci esalta, sprona la Redazione di alunni e Istituto Comprensivo: “Ninetta mia mori- riflettere sui diversi argo- Docenti a realizzare un prodotto, per quanto pos- re di maggio / ci vuole tanto troppo corag- menti che lui aveva fatto sibile, sempre più adeguato alla grandezza e alla gio…”; sono i versi celeberrimi de La oggetto di attenzione per semplicità solenne dell’indimenticabile Faber, guerra di Piero, qui interpretata dal tutta la vita, in pubblico e in onnipresente e fraterno “compagno di viaggio” Professor Roberto Vecchioni, estimatore e privato. per tutti noi. collega di De André, tanto vicino alle sue tematiche. L’artista milanese ha focalizza- PER NOI UN VERO Prof. Sergio Leondi Responsabile di “Passaggi di tempo” to il suo intervento e contributo sul tema ONORE, EPPOI… “guerra-pace” - una sorta di mini-lezione, Primarie di via Goldoni, da chi lo frequenta abi- vedasi il testo integrale a pagina 7 -; anche per- tualmente chiamato “la moquette verde”, era L’essere stati invitati a prendere parte al ché, ha spiegato presentando la canzone, la stato trasformato in uno studio televisivo, abbel- decennale per De André, ci ha lusingato molto, è guerra “oggi è drammaticamente ancora attuale; lito da centinaia di disegni multicolori realizzati stato un vero onore; forse è stato altresì, un po’, ci sono ancora tra noi due uomini, Piero e l’altro, dagli alunni, ispirati alle opere di Fabrizio De il giusto riconoscimento del nostro operato pure in un campo di grano, che si guardano, e chi André; l’emozione faceva battere i cuori a mille, nel campo dell’educazione musicale (quest’anno spara per primo pensa di vincere, però non è perché tutti noi avevamo coscienza di partecipa- abbiamo ottenuto la prestigiosa qualifica di così, perché non è che chi spara per primo vince: re a un evento che non esito a definire “storico”, Istituto ad Indirizzo Musicale, unica nel perdono tutti”. che resterà fissato in maniera indelebile negli Circondario). Per noi del giornale tutto ciò ha È seguito poi il pezzo altrettanto famoso annali della televisione e della cultura. Intorno, infine un risvolto particolare; questa, lo ripeto, Girotondo, cantato da Vecchioni insieme ai registi e scenografi, tecnici del suono, delle luci, non è solo la prima scuola a “portare alto” il caro nostri studenti (una nutrita rappresentanza, a cameramen, e chi più ne ha, più ne metta. nome di Fabrizio De André, ma è per di più quel- nome di tutti gli altri), e introdotto così: “De Tutti quanti noi, dai ragazzi, dal Dirigente la che in anticipo sui tempi e su tutti si è data un André ha scritto una bellissima favola di guerra Scolastico ai Docenti, ci sentivamo oltremodo efficace strumento di informazione e discussione per i bambini, e poi anche per i grandi; io invito fieri di offrire il nostro “piccolo-grande tributo” che riprende alla lettera il verso di una sua famo- tutti i genitori, quelli che ci sono e quelli che ci all’aedo che tanta parte è stato ed è della cultura sa ballata, “”: come ebbe a spiegare saranno, a far sentire questa canzone ai loro nazionale e popolare (Roberto Vecchioni ha con sentimento il Preside Facciorusso sul nume- bambini, già in culla”, perché comincino “a com- dichiarato che De André “è uno dei più grandi ro iniziale della serie, Passaggi di tempo “afferra i prendere che cosa sia l’amore per gli altri, perché poeti del Novecento italiano”; idem Fernanda significati che il tempo ha lasciato passando questa canzone è piena dell’amore per gli altri”. Pivano, chiarissima intellettuale e scrittrice, già attraverso le menti ed i cuori di quanti abitano le Roberto Vecchioni mentre autografa Per l’occasione l’anfiteatro delle Scuole ospite in un nostro spettacolo al Teatro De Sica, aule delle nostre Scuole”. Un giornale, questo, una copia di “Passaggi di tempo” Dentro e dietro la notizia Come nascono i nostri articoli del giornale “Che bel pezzo! Ma che notizia! Non lo fornire informazioni su quanto avviene nel sapevo!”. I nostri lettori probabilmente escla- nostro Istituto. mano così quando fanno scorrere gli occhi Ora vi illuminerò su come nasce un artico- curiosi sugli articoli di “Passaggi di Tempo”. lo di “Passaggi di tempo”. Dal Direttore Oppure possono anche lasciarsi andare a criti- Responsabile del giornale Professor Sergio che non proprio “carine”. Sapessero quanta Leondi, ci viene assegnato un argomento, che fatica costa, realizzare un “pezzo”! Sì, perché sviluppiamo inizialmente nel Laboratorio di noi, piccolo gruppo di “operai della notizia”, ci Giornalismo, ma anche come homework facciamo non in due, ma in quattro, per poter durante la settimana. Se l’articolo lo completia-

Qui sotto e a destra: i ragazzi del laboratorio di giornalismo

mo sul computer di casa, lo trasportiamo basta saper scrivere in maniera corretta. mediante “chiavetta” su quello della scuola. Se l’articolo inizia in modo noioso, siete voi Tutti i martedì e giovedì pomeriggio ci ritro- lettori i primi ad abbandonarlo, e giustamente. viamo nell’aula di informatica per valutare i Quando presentiamo i nostri “pezzi”, ognu- nostri lavori, li esponiamo ai “colleghi” del no di noi spera che sia il proprio ad andare Laboratorio e li sottoponiamo a una singolare “avanti”, ma è proprio perché ciascuno di noi è votazione, ogni volta attuata con diverse meto- il primo lettore di questi articoli ancora inediti, dologie (alzata di mano, votazione da 1 a 10, che dobbiamo essere molto critici con noi stes- ecc.). Ma il giudizio finale rimane sempre al si, capire quale è l’articolo più “attraente”, che nostro Mega-direttore Prof. Leondi, che quan- stimola la lettura (insieme alla corretta informa- do necessario ci corregge e ci “taglia”. zione), affinché si possa dar vita ad un giornale Una volta stabilito quale articolo verrà pub- giovane, impegnato e sempre stuzzicante, blicato, si passa a un nuovo argomento. requisiti essenziali per un buon successo. L’impegno che questo lavoro richiede non è indifferente. Per essere un buon giornalista non Cristian Semeraro, 1C “Virgilio” Febbraio 2009 3 Passaggi di tempo Canta, oh cantastorie! Senza fiabe, Franco Trincale si è esibito nella nostra scuola e ci ha catturato con la musica e il canto che mondo sarebbe? Un cantastorie? Ma esistono ancora? Ma chi to operaio e negli anni ’70 si è spesso esibito nelle Talvolta, trasportati dal vento del passato, E forse non si sbagliavano: Trincale ci ha sono? Queste erano le domande che circolava- fabbriche durante gli scioperi. L’8 dicembre scor- come echi di ricordi lontani giungono a noi portato in dono storie di ieri e di oggi, e forse ha no nelle menti di noi ragazzi quando abbiamo so gli è stato conferito il prestigioso Ambrogino “incipit” di proemi famosi e si spalancano compiuto una magia: ha trasportato grandi e saputo che uno di questi narratori, anzi, addirittu- d’oro da parte del Comune di Milano. memorie sopite: “Cantami, o Diva, del Pelìde bambini nel mondo incantevole delle fiabe. ra uno degli ultimi, sarebbe venuto nella nostra Franco Trincale ci ha intrattenuto inizialmen- Achille l’ira funesta…/ Le donne, i cavalieri, l’ar- Un tempo, prima dell’avvento della scrittura scuola. Il tempo volò come “fogli di calendario al te con “Colapesce”, una leggenda del suo paese, me, gli amori, le cortesie, l’ audaci imprese io e della stampa, i cantastorie rappresentavano vento”, e finalmente arrivò il momento tanto atte- che in maniera epica cerca di spiegare come la canto… / Canto l’arme pietose e ‘l capitano che l’unico tramite culturale tra il popolo analfabeta so: era il 28 novembre. Ed eccolo lì, Franco Sicilia non sprofondi nel Mediterraneo; in seguito ‘l gran sepolcro liberò di Cristo… / C’era una e il mondo epico e poetico; ma oggi, in questa Trincale, l’ultimo cantastorie d’Italia, sul palco c’è stata la storia della “Barunessa de Carini”, volta tanto tempo fa…”. società multimediale e informatizzata, quale fun- della nostra Aula Magna: un simpatico ometto un paragonabile a quella successiva della principes- Venerdì 29 novembre cadevano candidi zione, quale utilità hanno ancora un cantastorie po’ panciuto, con tanta barba brizzolata e piccoli sa Diana d’Inghilterra, morta in circostanze un po’ fiocchi di neve: copiosi hanno spiegato una e i suoi “cunti”? Umanamente accrescono il occhietti vispi che trasmettono un’atmosfera di misteriose; infine egli ci ha cantato la storia del bianca coltre, quasi a voler ovattare il paesaggio bagaglio delle conoscenze e delle esperienze serenità e allegria. Teatro alla Scala di Milano, costruita sulle polveri Prima che egli cominciasse lo spettacolo, della Chiesetta di Santa Maria alla Scala. E’ stato Il “cuntastorie” Franco Trincale guardammo un filmato che parlava dei canta- interessante apprendere che il famoso teatro fu nell’Auditorium dell’Istituto storie e di lui in particolare; scoprimmo così che bombardato durante la seconda guerra mondia- la nobile arte dei cantastorie risale al tempo di le e poi ricostruito più sfarzoso di prima. Che bello Omero, poeta greco che cantava le gesta degli imparare in questa maniera…. dovremmo pro- eroi accompagnandosi con la cetra. Ora questa porlo ai prof! La chitarra di Trincale suonava note mirabile attività è quasi scomparsa, con l’avvento e scandiva ritmi coinvolgenti, tanto da “catturare” della televisione (divenuta, a dir la verità, quasi anche i ragazzi più “vivaci”. Insomma, dobbiamo una necessità per noi ragazzi) e delle altre tecno- adottare la “Trincale-terapia”, se vogliamo più logie moderne, che ci hanno tolto il piacere del attenzione da parte di tutti nelle nostre aule? Che contatto umano. Trincale è di origine siciliana e le altro aggiungere? Speriamo che ci sia qualcuno sue storie-canzoni sono in gran parte ispirate ad che perpetui la sua arte, perché sarebbe un vero eventi di attualità, tanto che lo stesso autore defi- peccato doverla perdere. Bravo Franco! nisce la sua opera come “giornalismo cantato”. Franco è stato vicino alle posizioni del movimen- Cristian Semeraro, 1C “Virgilio” Ritmi scozzesi:

circostante e frenare i vorticosi ritmi moderni per ed è subito festa! farci cogliere meglio lo spirito dell’evento, e riportarci indietro nel tempo. All’Istituto De Il 7 novembre scorso l’atrio della Scuola soressa Flavia Spurio, organizzatrice dell’in- Andrè è giunta non la semplice eco di un tempo Primaria dell’Istituto De Andrè ha visto la pre- contro -; nonostante fosse la prima volta che andato, bensì la voce di colui che della memo- senza di un evento tutto particolare e diver- il nostro Istituto si interessava a uno spettaco- ria del passato ha fatto la sua ragione di vita: tente, che ha destato l’attenzione di alunni e lo in cui c’è un’interazione attiva del pubblico, Franco Trincale, definito da molti l’ultimo canta- adulti: musiche e danze tipicamente scozzesi la risposta è stata molto positiva. I ragazzi, in storie. con David Vivanco, musicista e ballerino due gruppi separati, hanno cantato e ballato Nato a Militello, arrivato nel primo dopo- inglese della tipica “ceilidh”, ovvero della le danze proposte con molto entusiasmo. È guerra a Milano, qui ha riproposto la nobile arte divertente e allegra danza gaelica, il quale per un’attività ludica che si trasforma in didattica dei “cuntastorie”, tradizionale figura di intratte- ben cinque settimane è stato richiesto con nel momento in cui i ragazzi entrano in nitore ambulante, che si spostava di città in città necessarie alle nuove generazioni, per guardare molto successo in scuole e teatri del nord maniera così diretta negli usi e costumi di un e di piazza in piazza raccontando una favola, al futuro con maggiore fiducia e speranza, por- Italia. Kilt verde a righe in tartan di lana, uno popolo”. una storia, un fatto, con l’aiuto del canto e spes- tano alla loro attenzione quel segmento del sporran, cioè la caratteristica borsetta di Prof. Rita Vecchio so di un cartellone in cui erano raffigurate le nostro patrimonio culturale rappresentato dal cuoio, calzettoni bianchi muniti scene salienti del racconto. lavoro e dalla fantasia dei cantastorie. di flashes o risvolti, e le scarpe David Vivanco si esibisce Le canzoni di Trincale sono in massima Didatticamente sono propedeutici a svilup- tipicamente scozzesi; l’artista parte ballate dalla vocazione informativa, pro- pare le capacità di ascolto, la comprensione del passa con maestria dall’inno con la sua piccola cornamusa nella palestra di Bettola vocatoria, satirica; ispirate a eventi di attualità, linguaggio dialettale, ad ascoltare il linguaggio francese a quello italiano, susci- tanto che lo stesso autore definisce la sua opera musicale. Analizzare il genere della fiaba è una tando il sorriso degli astanti. A come “giornalismo cantato”. tappa d’obbligo nella programmazione currico- presenziare, il Dirigente Giu - Quest’anno la città di Milano ha voluto pre- lare della prima media, perché la fiaba avvicina seppe Facciorusso, alunni e inse- miarlo con l’Ambrogino d’oro, massima onorifi- gradualmente i ragazzi al testo narrativo, si pre- gnanti della scuola, la Dirigente cenza meneghina, per aver “saputo utilizzare sta agevolmente ad un’analisi strutturale, svilup- dell’Istituto Comprensivo di San significativi elementi di cultura popolare”. Non pa un metodo trasferibile ad altri ambiti, offre Giuliano Milanese, Professoressa da meno il nostro Istituto, sempre attento a valo- chiari repertori di situazioni emotive. Gli alunni Ferri, e cittadini di Peschiera rizzare la musica e le tradizioni folkloristiche, ha di conseguenza sviluppano competenze di base Borromeo. The Wild Rover, Wild invitato Trincale per portare a conoscenza degli nell’individuazione degli elementi narrativi Mountain Thyme, Three Craws alunni usi e costumi dei nostri “nonni” che sono (tempo, spazio, personaggi), ampliano queste Song, Broom o’ the Cow- ormai caduti nel dimenticatoio, ed anche per competenze estendendole alla suddivisione in denknowes, sono solo alcune contribuire alla crescita culturale dei ragazzi sequenza e alla stesura di titoli relativi, ricercano delle melodie famose intonate, attraverso la riscoperta delle proprie radici cultu- e individuano le emozioni e i messaggi positivi accompagnate dalla chitarra e rali. che trasmettono le fiabe. dalla scottish smallpipe, ovvero L’aula magna della “Virgilio”, a dispetto del Trincale ha portato storie vive, storie positi- un tipo particolare di cornamusa gelo esterno, era riscaldata dal tepore umano ve, rese divertenti dall’intonazione e dai gesti di piccole dimensioni, costituita degli alunni di prima media, curiosi e scalpitan- che hanno accompagnato il racconto di questo dalla sacca di stomaco di capra e ti in trepidante attesa. Luci soffuse e sullo sfon- “nonno” un po’ speciale. Senza fiabe, che da un mantice soffiato. E così, do pannelli illustrati, perché dove non arriva la mondo sarebbe? Fiabe per crescere, per impara- con la sua voce calda e con il voce e la musica c’è l’immagine, e lì al centro del re e per sognare. Allora cantastorie, riprendi il suo ritmo travolgente, David palcoscenico un sorridente ometto, dalla lunga tuo canto, raccontaci un’altra storia: “C’era una Vivanco cattura il pubblico entu- barba bianca. Data l’atmosfera e le sembianze, volta è c’è ancor oggi un cuntastorie…”. siasta. “Possiamo ritenerci soddi- ai “primini” è sembrato Babbo Natale giunto a sfatti dell’evento - dice la profes- premiarli delle loro prime fatiche scolastiche. Prof. Tina Palmieri Passaggi di tempo 4 Febbraio 2009 Nella “casa” di Robin Hood Inghilterra? Tutto Ok! Impressioni sulla vacanza-studio Per la prima volta la Media “Virgilio” a Nottingham, Gran Bretagna ha compiuto una vacanza studio all’estero A mio avviso è stata un’esperienza stupen- pali: il mattino, che era dedicato allo studio Noi insegnanti di lingue straniere lo sappia- soprattutto la lontananza da casa, non hanno da. Il 6 luglio 2008 alcuni di noi sono partiti, dell’inglese e alle lezioni; il pomeriggio, dedi- mo bene: non c´è modo migliore di imparare rappresentato un problema. Nei posti che abbia- con la scuola, per una vacanza-studio che si è cato alle uscite; la sera, la più bella, dedicata una lingua straniera, che quello di andare mo visitato ognuno di loro si è saputo muovere rivelata molto divertente, ma che ci ha anche ai giochi e agli eventi organizzati dallo staff del all’estero e studiarla sul posto, vivendo in mezzo e orientare autonomamente e responsabilmente; aiutato ad imparare meglio la lingua inglese. college: discoteca, appuntamento al buio alla gente. “Un progetto un po’ ambizioso per credetemi, vuol dire tanto ritrovare un gruppo di Infatti siamo andati in Inghilterra, più pre- (“blind date”), karaoke, ma anche giochi spor- una scuola media”, pensavo fino allo scorso 18 ragazzi puntuali agli appuntamenti, soprattut- cisamente a Nottingham; non solo, nei quindi- tivi e film… purtroppo in inglese (è stato diffi- anno, quando già allora alcune mamme timida- to se si è in giro in città grandi come Londra! ci giorni a nostra disposizione abbiamo anche cile capire ciò che veniva detto, ma con il pas- mente mi chiedevano se era possibile portare i Durante le attività sia giornaliere che serali, visitato la capitale Londra, la piccola York, sare del tempo siamo tutti migliorati e abbia- ragazzi in Inghilterra. non solo hanno partecipato, ma mi hanno a l’università di Cambridge e molto altro. A pro- mo imparato a comprendere con meno diffi- volte anche stupito, posito di Nottingham, questa è la città dove si coltà ciò che ci veniva detto e quello che sen- per come hanno trova la famosissima foresta di Sherwood, la tivamo). coinvolto gli altri Sicuramente la serata che ho ospiti del college in preferito è stata quella nella quale giochi, spettacoli, lo staff del college ha organizzato la sport e danze. discoteca a tema, dove i ragazzi si Anche i più tranquil- sono vestiti da ragazze… Dovevate li di loro sono riusciti esserci, è stato troppo divertente! a vincere la timidez- Come scordare il “mitico” cen- za, a interagire e a tro commerciale di Nottingham, confrontarsi con dove ci portavano a fare shopping ragazzi e ragazze di nel pomeriggio? Ormai sarei capa- altre nazionalità. In ce di orientarmi anche ad occhi questa palestra di chiusi… All’interno di quel centro vita i ragazzi hanno commerciale abbiamo passato dei studiato e parlato momenti divertentissimi, e siamo molto in inglese, anche riusciti a perderci… c’erano ricevendo consensi e troppe scale mobili, e non si trova- riconoscimenti da va mai l’uscita giusta! parte dello staff degli Il college non era poi tanto I ragazzi nel giardino del castello di Chatsworth insegnanti di madre- male, a parte le stanze che poteva- lingua. Ciò ha fatto no essere migliori; sul cibo “no particolarmente pia- comment”, era una cosa a dir poco Io, fresca di trasferimento e nuova nella scuo- cere anche a me, che come insegnante ho inter- orribile! Ma la cosa più bella di la, ero un po’ scettica, perché ancora non cono- pretato questi giudizi positivi come una gratifica- questa vacanza è stata conoscere scevo lo spiccato spirito d´iniziativa che caratte- zione per il lavoro che io e i miei colleghi e colle- tanta gente, persone fantastiche rizza il “De Andrè”: nostri alunni in passato ghe svolgiamo giorno per giorno con i nostri che arrivavano da tutto il mondo: i erano già stati all’estero, e anche lo scorso aprile alunni. Davanti alla statua di Robin Hood a Nottingham ragazzi della scuola di San siamo tornati con loro a Barcellona. Ma que- A scuola durante le lezioni, a mensa, in città Giuliano Milanese che sono venuti st’anno abbiamo raggiunto un ulteriore, grande per le strade e nei negozi, infine soprattutto nel “casa” dell’altrettanto celebre Robin Hood. insieme a noi, ma anche i giovani di Salerno, traguardo, poiché oltre ai viaggi d´istruzione, college con i loro coetanei spagnoli, serbi e cine- Anche noi abbiamo potuto “rivivere” la sua di Roma, gli spagnoli e i serbi… Insomma: è siamo stati in grado di realizzare e di offrire ai si, i ragazzi hanno studiato l’inglese, e sicuramen- esperienza fantastica, grazie a un edificio che stata una vacanza indimenticabile, che sicura- ragazzi l’opportunità di una vacanza-studio in te imparato molte cose nuove, divertendosi. è stato attrezzato in modo che i visitatori pos- mente rifarei e che consiglio a chiunque. Inghilterra. Questa esperienza darà un valore aggiunto alla sano capire com’era l’ambiente e la situazione L’idea è stata accolta subito favorevolmente: loro crescita personale, perché per la prima volta di quel luogo in quel preciso momento storico. Sara Magnani i nostri alunni sono ancora molto giovani, tutta- hanno realmente messo “il naso fuori casa” ed La giornata si divideva in tre parti princi- 3F “Virgilio” via la possibilità di condividere insieme ad altri hanno provato a vedere cosa c’è fuori. Rispetto compagni, amici di scuola, sotto la guida di una allo scetticismo e al timore iniziale, mi sento sod- loro insegnante, il confronto con un’altra cultura, disfatta di come sono andate le cose. Spero che rende questa esperienza certamente per loro più i racconti dei ragazzi testimonino lo stesso entu- serena e rassicurante. La collaborazione della siasmo che io provo ripensando a questa espe- Tanta paura per niente Scuola Media “Fermi” di San Giuliano Milanese rienza, e che quest’anno si sia aperta una nuova è stata determinante. Infatti l’esperienza delle strada per la nostra scuola, da ripercorrere anche Impressioni dopo sei mesi di scuola media colleghe dell’altra scuola, Professoresse Angellotti negli anni a venire. e Colucci, in questo campo era davvero una Il primo giorno di scuola alle medie ce Le prof ci hanno parlato di ciò che garanzia di successo, ed è stata per noi incorag- Prof. Flavia Spurio lo aspettavamo molto più terrificante: avremmo fatto durante l’anno, del com- giante e motivante. invece i prof non hanno… mangiato nes- portamento da mantenere, si sono pre- Così siamo finalmente giunti al tanto atteso suno! sentate (anche noi l’abbiamo fatto con giorno della partenza, il 6 luglio, quando mi sono L’otto settembre, il giorno “della rovi- loro) e abbiamo iniziato a fare amicizia imbarcata con 18 dei nostri ragazzi, un gruppo na” alcuni pensavano, che emozione! con i compagni che non conoscevamo. misto che attingeva alle nostre classi seconde e Forse non ci sentivamo pronti, noi ragaz- Che sollievo! Dopo tutte quelle “storie”, terze. Un giorno intenso non solo per loro, ma zi delle ex quinte elementari. Ci siamo ci siamo accorti che siamo stati veramen- anche per me, che l’ho vissuto con un tumulto di presentati nell’aula magna e, dopo un te ridicoli, ed ora facciamo fatica ad emozioni: tra l’entusiasmo di cominciare una discorso tenuto dal dirigente scolastico ammettere che ci eravamo preoccupati cosa nuova, l’apprensione di fare tutto al meglio, Giuseppe Facciorusso, ci hanno suddivisi esageratamente. la nostalgia per i tempi purtroppo lontani in cui in sei prime, poi siamo finalmente entrati Molti di noi pensavano “Che strazio andavo a studiare in Inghilterra, e infine la spe- nelle aule. svegliarsi la mattina, così presto”, alcuni ranza che anche quei 18 ragazzi vivessero quel- Il cuore batteva a mille, a stento respi- dicevano “Non fa niente, ci faremo l’abi- l’esperienza con lo spirito giusto, quello che poi ti ravamo; “Chissà come saranno i profes- tudine”, ma poi abbiamo guardato il lato fa ricordare questa vacanza sempre con piacere. sori?”, ci chiedevamo con il sudore fred- positivo: in fondo non tornavamo più a Le aspettative sono state ampliamente sod- do sulla fronte. Tutte queste paure, ali- casa alle 16.30 ma alle 14. Così, con un disfatte e superate, l’esperimento è riuscito. I mentate forse dalle frasi delle nostre bel respiro, abbiamo continuato a vivere nostri “pionieri” si sono infatti dimostrati perfet- mamme che ci rimbombavano nella questa nuova avventura: le scuole medie. tamente all’altezza di ogni situazione, da tutti i testa, tipo “Stai crescendo, è ora di diven- punti di vista: hanno affrontato le novità con tare grandi”, in realtà non sono state Camilla Ferrario grande spirito di adattamento e capacità di rea- nient’altro che preoccupazioni inutili. 1B “Virgilio” gire anche nei momenti di disagio. Le differenze climatiche, la cucina, il diverso stile di vita, e Febbraio 2009 5 Passaggi di tempo

Speciale England: la doppia intervista Un biglietto per lo spazio Ti è piaciuta questa esperienza? La rifaresti? Studente: Sì. Visita al Civico Planetario di Milano Prof.: Sì, certo. Ti sembra che possa rendere lo studio della lingua La Scuola dell’Infanzia “Collodi” inglese più piacevole? ha effettuato il 24 novembre scorso Stud.: Sì, è stato divertente. una visita guidata presso il Civico Prof.: Sicuramente, perché sul posto la lingua diventa viva, Planetario di Milano. La scelta di que- non è più una materia scolastica astratta. sta uscita si inserisce nella program- Come ti sentivi al momento della partenza? mazione didattica del progetto Stud.: Non vedevo l’ora di arrivare. d’Istituto “il Tempo”, che prevede, per Prof.: Mi chiedevo: “Ma per me quest’anno la scuola non fini- questo ordine di scuola, il coinvolgi- sce mai?”. mento delle Sezioni arancione, lilla e Come ti sei sentito/a al ritorno? verde. Tutti i bambini coinvolti hanno Stud.: Molto triste. subito dimostrato grande interesse ed Prof.: Rilassata. entusiasmo verso questa iniziativa, La tua prima impressione sul College. che ha consentito loro di ricevere Stud.: Da fuori non era granchè. risposte ad alcune domande che si Prof.: Ho visto di meglio. pongono sul cielo notturno: “Che La tua seconda impressione sul College. cosa fa il sole di giorno e di notte? Stud.: Oddio! Abbiamo il WC nell’armadio! Quanto grande è il cielo? Dove Prof.: Non trovo il bagno! nascono le stelle e i pianeti? Cosa sono i punti cardinali? E l’orizzonte?” zione e, intervenendo in modo perti- e Simone andavamo sulla luna con Un cibo tipicamente inglese che mangiavi spesso. nente, hanno creato a tratti una lezio- l’astronave e abbiamo visto l’orsa Stud.: Patate… c’era solo quello. L’attività didattica si è svolta al buio e i bambini, guidati da un esperto, hanno ne interattiva, dimostrando autonomia maggiore. Poi mi è piaciuto vedere la Prof.: … pizza? di pensiero e senso critico. stella orso e il sole mentre tramonta”; Un cibo tipicamente inglese che non mangerai più in conosciuto i corpi celesti dell’universo: l’orsa maggiore, il grande carro, la stel- Riportiamo di seguito alcune S.C.: “Sono stato felice… che bello vita tua. impressioni dei bambini. J.L.: “Mi è vedere il cielo nero e tutte le stelle Stud.: La torta alla carota che ci hanno servito per un com- la polare, i pianeti, il sole, la luna e le stelle, proiettati sulla cupola del plane- piaciuto vedere l’occhio magico che luminose e la freccetta!”. pleanno. serve per illuminare i pianeti, l’orsa Espressione di felicità e meraviglia Prof.: Il pesce alla salsa di menta… disgusting! tario. I bambini sono stati così a con- tatto con lo spazio, concetto per loro maggiore e il pianeta terra dove vivia- confermata da quasi tutti i bambini. Le Una frase/canzone/parola che ha fatto da tormentone mo noi, poi c’erano altri pianeti, Giove riflessioni riportate dimostrano che per tutta la gita. ancora astratto, e coinvolti in un fanta- stico viaggio nell’universo. Attraverso e Marte”; M. C.: “Mi sono piaciute le non è mai troppo presto per stimolare Stud.: “Ma in tutto questo… Vendramin dov’è?” Per quanto stelle cadenti quando venivano giù per la mente e la creatività dei nostri bam- riguarda la canzone: “In Italia”. filmati e fotografie hanno conosciuto i misteri della volta celeste e l’alternarsi terra, poi ho visto la luna che sta di bini! Prof.: “Oggi dove andiamo? Quando partiamo? A che ora notte, mentre il sole sorge di giorno e ritorniamo? Quando mangiamo?”. Canzone: “In Italia”. del giorno e della notte. I partecipanti tramonta di pomeriggio ed è di colore Scuola dell’Infanzia di Bettola Il ricordo peggiore. hanno osservato, ascoltato con atten- rosso arancione”; F.V.: “Ricordo che io Le Insegnanti della Sezione Verde Stud.: I teppisti inglesi. Prof.: L’aeroporto di Londra: un incubo! Il momento più divertente. Stud.: Blind date… (appuntamento al buio, gioco di coppie - N.d.R.) quando Finazzi ha vinto la cena romantica con una La neve imbianca il nuovo anno ragazza serba noiosissima, che poi abbiamo ribattezzato la “fosssssile”. bianco che al sole brillava. Alcuni alberi Prof.: La serata in discoteca nella quale i ragazzi si sono vesti- parevano i capelli canuti degli anziani, ti da femmine e viceversa. altri erano ricchi di merletti e ricami, altri Lo studente modello. ancora assomigliavano a buffi schele- Stud.: Fabio Capella. tri…>”. / “”. Prof.: Quando li ho visti, ho pensato che non mi lamenterò “”. / “”. / precoci. meno “candido”, che provoca notevoli nelle favole; i rami degli alberi corde “”. / “”. / Stud.: Sì, era uno travestito, in un museo dedicato alla leg- prima neve dell’anno! Non vedevo l’ora ricordano enormi panettoni ricoperti da “”. sognare comunque grandi e piccini>”. regalare al nostro Direttore, poi ci ho ripensato: non è del suo sembrava non arrivasse più>”. “

di campane e palle natalizie di carton- Si apre con una commovente proie- ottima l’esecuzione di Chiara cino e alberelli di polistirolo, in modo zione del video Amico fragile, vera e Pasqualini (flauto) e Peppe Chiarella tale che a casa ogni bambino insieme propria “perla dell’Istituto” (per utilizza- (piano) che suonano “Siciliana” di ai propri genitori potesse sbizzarrirsi re le parole del Dirigente Facciorusso), il Faurè; straordinari interpreti anche con la fantasia e abbellire a piacere il Concerto di Natale tenutosi nell’Audito - Gianpaolo Adami (piano) e Davide proprio simbolo natalizio. Una volta rium della Scuola Media il 16 dicembre Gandino (flauto) con la “Sonata” di terminato il compito, nella Sezione scorso. L’evento, inserito anche come Donizetti, uno dei più bei pezzi del gialla, le campane tutte unite fra loro comunicato stampa sul sito di “Ama - repertorio flautistico; Flavia Spurio su una parete della classe hanno dato deus online”, giornale di informazione e (voce), Peppe Chiarella (tastiera), Paolo forma ad un gigantesco e fantastico critica musicale, ha avuto un program- Pinter (contrabbasso) e Gino Carravieri albero. ma ricco e corposo, e ha visto esibirsi (batteria) suonano e intonano Blue Nella Sezione rossa i luccicanti sul palco giovani e grandi musicisti. Monk, White Christmas e At last. alberelli hanno contribuito ad ador- Brani tratti da un repertorio classico, A questi momenti musicali, spiritosi nare la porta della classe infondendo gospel, jazz o contemporaneo. A inizia- e intensi, malinconici e allegri, quasi a una magica atmosfera, mentre nella re le classi terze, sezioni A e B, dirette formare un “ensamble” di suoni, non Sezione lilla le meravigliose palle dall’insegnante Lucia Olivieri, che poteva mancare quello del Prof. appese all’albero della classe lo hanno intonato due brani tolti dal film Giuseppe Facciorusso, che alla fine hanno reso particolarmente suggesti- “Sister Act”; il movimento corporeo è della serata esegue, in una sorta di vo. stato coordinato dalla Prof. Marzia Terzi. “recitar cantando”, la canzone “Il Natale L’iniziativa ha entusiasmato i bam- “Abbiamo cercato di interpretare lo spi- dei ricordi” di Enrico Ruggeri, rendendo bini, che hanno mostrato molto inte- rito del film: cantare con gioia”: queste in tal modo omaggio alla festività e l’au- resse nel “fare” qualcosa a casa con le parole di Olivieri alla fine della per- gurio per un bilancio positivo del futuro, un familiare, per poi portarlo a scuola formance. A seguire, i ragazzi del labo- “come un pavone che apre la sua chio- e condividerlo con i compagni. I geni- ratorio musicale diretti dal Professore ma in una piazza di Rimini”, dice il pre- tori, sempre molto collaborativi, Peppe Chiarella, definito da Facciorusso side; a fare da coreografia scenografica, hanno partecipato con impegno “ricco di doti umane e musicali”: lo scorrere delle immagini, non in superando il timore di non essere Khadija Boushrih, Isabella Perugini, sequenza cronologica, del film abbastanza creativi. Gli insegnanti, Davide Calvi, Francesco Granata, Elia Amarcord di Fellini. certi della valenza affettiva dell’inizia- Zampini, Martina Crespi, Martina Tra una “piece” e l’altra, la premia- tiva, hanno avuto modo di abbellire Dossena, Victoria Di Gaetano, Nicholas zione dei ragazzi che hanno ottenuto in modo particolarmente significativo Toscani, Nicole Davis; essi si sono esibi- con molto successo il certificato delle Quest’anno, nel periodo che precede il spazi scolastici e di apprendere idee ti in assolo, duetto, e con l’orchestra “De lingue straniere e la proiezione dei dati Natale, le Sezioni gialla, rossa e lilla della creative nuove. Il risultato è qui da vedere: André”. significativi che l’Istituto ha avuto con Scuola dell’Infanzia “Antichi Fontanili” di San impegno, divertimento e tanta fantasia. Bravi A salire sul palco anche gli insegnan- l’ECDL. La serata si chiude con il coro Bovio sono state abbellite anche dal contribu- bambini e genitori! ti musicisti della scuola, con altri colle- polifonico degli alunni che intonano to di mamme e papà. Come? ghi “suonatori”: toccante il momento Happy Days, diretti da Lucia Olivieri. In un primo momento gli insegnanti Gli Insegnanti delle Sezioni gialla, rossa e lilla dell’esecuzione di Peppe Chiarella al hanno provveduto a fornire semplici sagome Scuola dell’Infanzia di San Bovio pianoforte con “Love Song” di Elgar; Prof. Rita Vecchio Cantando l’Opera lirica Un girotondo di amici

Da più di dieci anni nel nostro Istituto centi- Hansel e Gretel di Humperdindk. Amicizia come costruzione di un vivere armonico, come condivisione, e poi ancora solidarietà, naia di alunni della Scuola Primaria hanno par- Lo scopo di tale attività è quello di avvicina- rispetto, ascolto. Questi valori, fondanti per ogni società degna di questo nome, che costituiscono tecipato e partecipano all’iniziativa “Opera re i bambini ad un linguaggio musicale, come l’impalcatura del nostro POF, sono il perno intorno a cui ruotano tutte le attività della nostra scuo- Domani”, organizzata dall’AsLiCo l’opera lirica, non ascoltato abitualmente, e di la. Princìpi che si sono tradotti in suoni, per diventare canti, filastrocche, poesie e conversazioni, che (Associazione Lirica e Concertistica Italiana). In ‘affinare l’orecchio’ a musiche che magari non si sono immersi nel colore, per diventare cartelloni, grazie all’energia creativa dei bambini. Le poe- che cosa consiste questa attività? hanno mai avuto l’opportunità di sentire. Uno sie che leggete, scritte dai bambini, sono parte di questo lavoro, sono semplici e brevi ma “il gran- Opera Domani allestisce un’opera lirica dei motivi che spinge noi insegnanti a continua- de dei minimi”, Fabrizio De Andrè, conosciuto ora anche dai nostri più piccoli, per spiegare la fol- debitamente ridotta per i giovani partecipanti re a partecipare a questo progetto, è osservare lia della guerra scelse un girotondo, una semplicissima filastrocca per bambini… che, oltre ad assistere allo spettacolo in teatro l’entusiasmo e la voglia che la maggior parte dei con cantanti lirici e orchestra - spettacolo ad bambini dimostra nei confronti di questa attivi- Gli amici sono come fiori profumati e belli. altissimo livello coreografico -, cantano alcune tà. Come insegnanti non pensiamo certo che Portano felicità e fanno compagnia. arie insieme ai cantanti, diretti dal direttore d’or- tutti i nostri alunni ameranno questa musica, ma E’ bello giocare insieme, chestra. se tra i tanti ci sarà qualcuno che da adulto l’ap- fare un grande girotondo, Prima di iniziare l’attività con i ragazzi, gli prezzerà ed andrà in teatro ad ascoltare opere aiutare e dare il cuore agli amici. insegnanti di musica partecipano a un corso liriche, il nostro obiettivo sarà stato raggiunto. Cento amici in tutto il mondo informativo e preparatorio alle lezioni in classe. Per la serie: “si ama ciò che si conosce”. fanno un grande girotondo! I bambini, nei mesi precedenti lo spettacolo, che Sono come margherite colorate generalmente si tiene a maggio in un teatro di Insegnante Nicoletta Malaguti che rallegrano Milano, imparano a conoscere l’opera che verrà Scuola Primaria di Bettola tutto il prato! rappresentata, sia come storia, sia Gli amici sono angeli come musica. Successivamente che ci fanno compagnia imparano alcune arie dell’opera, e ci aiutano nelle difficoltà. che poi saranno cantate durante la Sono preziosi rappresentazione in teatro. come pietre rare. Negli anni questo progetto ha E’ bello avere amici, coinvolto in Lombardia più di 15 è bello fidarsi. mila insegnanti e 350 mila bambi- E’ bello volersi bene, ni. Le opere sono state diverse ogni sapersi capire e rispettarsi. anno: Cenerentola di Rossini, Gli amici sono diamanti preziosi, Orfeo ed Euridice di Gluck, che luccicano come stelle, L’amore delle tre melarance di che brillano come angeli. Prokof’ev, Così fan tutte, Il flauto Gli amici sono come nuvole vicine, magico e Don Giovanni di Mozart, che si fanno compagnia The Fairy Queen di Purcell e altre nel cielo azzurro. ancora… Quest’anno sarà rappresentata Scuola Primaria di San Bovio, 2A Febbraio 2009 Speciale De André - Il Decennale 7 Passaggi di tempo “Fabrizio, grandissimo poeta” L’intervento in Tv Nostra intervista esclusiva a Roberto Vecchioni di Roberto Vecchioni Qualche tempo fa ha affermato che le esisteva la colpa. L’uomo, in questo buio spa- canzoni di De Andrè “non erano per ventoso che è il mondo, a volte fa le cose tutti”, eppure questa sera l’hanno cantata senza colpa, senza volerla fare, anche il male ragazzi tra gli 11 e i 13 anni. Significa che lo compie senza volerlo fare; e quindi non le canzoni non distinguono generazioni? esiste il perdono, perché se non c’è la colpa, Le canzoni possono essere cantate da tutti, non c’è il perdono. L’umanità va capita, non senza distinzione d’età: a fare la differenza è perdonata; l’umanità non va scusata, va giu- ovviamente il significato del testo. Quello che è stificata, e questo è il senso “dell’amore uni- importante, di una canzone, è la prima impres- versale”, altissimo, forse anche più alto di sione, quella fortemente emotiva: i testi di De quello cristiano, mi permetto di dire, che André sono poetici, alcuni semplici, dove il aveva Fabrizio De André. significato è immediato come ne “La buona Che cosa va contro gli uomini? Il potere. novella”, altri molto complessi, dove molte volte E qual è l’arma peggiore del potere? La il significato è slegato, come in “Anime salve”: guerra. Ed è per questo che Fabrizio, in ciò implica uno sforzo semantico e contenutisti- tempi non sospetti, ancora nei primi degli co, oltre quello che appare esplicitamente. anni sessanta, era un pacifista enorme, per- Ha definito De André il “Pirandello ché sapeva che era l’erba che doveva cresce- della canzone”: in che senso? Lo considero re, il grano, la luna, il sole, gli uomini a un grande letterato del Novecento, per i testi, doversi parlare, ma non certo la guerra, non oltre che per le musiche. Anche Guccini, Fossati certo l’odio. È per questo che abbiamo scel- e altri lo sono, ma De André lo è al massimo: la to, io, Fabio e Dori, di parlare … di alcune sua bravura sta nel fatto che lui dice con una cose di Fabrizio, della guerra, anche perché semplicità pazzesca e con una grande bellezza oggi è drammaticamente ancora attuale la cose che altri dicono con parole di inferiore auli- guerra, c’è, ed è tra noi. Ci sono ancora tra cità. Questa è la particolarità e l’essenzialità di noi quei due uomini, Piero e l’altro, in un De André. Per questo lo considero un genio Come può essere usata la musica, anche “Questa è la prima scuola intitolata a campo di grano, che si guardano, e chi spara rispetto agli altri: la sua immaginazione, espres- in maniera interdisciplinare, per farle Fabrizio De André, la prima nel tempo, e … per primo pensa di vincere, però non è così, sivo atto poetico, va oltre. Un tema fondamen- acquistare un ruolo sempre più alto? La sarebbe giusto che se ne intitolassero molte perché non è chi spara per primo vince, per- tale in De Andrè è quello del perdono e delle musica è importantissima nella crescita dei altre a Fabrizio, perché Fabrizio è effettiva- dono tutti [A questo punto Vecchioni canta colpe: per lui gli uomini sono salvi dalla nascita. ragazzi, che sia leggera, operistica, strumentale mente una pietra miliare del Novecento. “La guerra di Piero”]. Quando il “pescatore” fa finta di non sapere e di o popolare. Ho fatto più di 80 incontri nelle Smettiamola con i mezzi termini: Fabrizio è Questo era Fabrizio. Sono due uomini, in non aver visto nulla in merito all’«assassino», in scuole di tutta Italia su “musica e parole”. Oggi un grandissimo poeta, è uno dei più grandi questo campo di grano: Piero e un altro. Se realtà lui non sta perdonando, ma giustificando. viviamo un equivoco spaventoso tra umanesi- poeti del nostro Novecento italiano. fossero stati “due Piero” avrebbero lasciato Un poeta che interpreta un altro mo e tecnicismo, con il rischio di far scomparire Questo lo dico a chi ascolta, lo dico a voi giù il fucile e avrebbero parlato. Perché gli poeta: cosa ha significato per Lei? Non mi il primo: e questo, secondo me, è un errore. Se ragazzi che siete qua: era un caratteraccio, uomini devono parlare e non sparare, devo- è stato molto difficile farlo, per il fatto che De non è l’umanesimo a dare un senso alla scien- questo lo sanno sia Dori che Fabio, ma non no parlare continuamente e sempre, fino a André ha scritto canzoni di una dimensione spi- za, quest’ultima non avrebbe senso di esistere: c’è mai stata una persona che io abbia incon- inebetirsi di parole, fino a far capire all’altro rituale così alta, che mi immedesimo molto nel la scienza non porta a nessun fine, da sola. trato, che abbia avuto l’amore di incantare cosa sono e perché sono così. Perché questa suo stato d’animo, che diventa inevitabilmente Il Dirigente Facciorusso interviene nel come Fabrizio, che avesse un cuore così è la verità, non il dolore della guerra. E De anche il mio. Alcune canzoni mi piacciono dialogo con due domande: “Cosa hai grande, così sterminato. Per gli amici dava Andrè ha scritto una bellissima favola di molto, sono testi che in generale incontrano il musicato ultimamente? Con i tuoi testi tutto quello che aveva, veramente, ho avuto “guerra” per i bambini, che poi è anche per mio modo di vedere, sono parole che avrei hai permesso di capire meglio noi stessi, modo di provarlo. i grandi, e io invito tutti i genitori, quelli che voluto dire anch’io. Ha scritto ciò che penso trasferendoci emozioni. Cosa provi?” Ho Come tutti i geni, era di qua, era di là, ha ci sono e quelli che ci saranno, a far sentire anch’io, ma in un altro modo. musicato lo Stabat Mater di Iacopone in un percorso tutti i tempi: è stato nel questa canzone ai loro bambini, già in culla; Le “parole non le portano le cicogne”: modo un po’ più leggero, perché è bello. Ho Romanticismo, è stato nel Modernismo, nel magari non capiscono le parole, … ma inco- è il titolo di un Suo libro, ma anche un cantato Handel, Pergolesi, Puccini in alcune cat- Rinascimento, nell’Esistenzialismo del ’900, minciano a comprendere che cosa sia l’amo- concetto. E allora, chi le porta? Le portano tedrali. In merito alla seconda domanda, non e da lì ha colto tutte le sue “anime perse”. re per gli altri, perché questa canzone “è la mente dell’uomo. Le parole sono un grandis- posso che esserne fiero e orgoglioso: sono con- Cosa sono le anime perse? Sono anime che piena” dell’ amore per gli altri”. simo miracolo: potrebbero essere utilizzate per tento quando questo accade. Dante diceva che hanno vinto, perché in realtà per Fabrizio [Vecchioni e i ragazzi del nostro Istituto salvare vite umane, invece molte volte sono tutti noi abbiamo una stella, e che non possia- non c’era la colpa. È questo il punto fonda- intonano “Girotondo”]. usate per distruggere. Le parole non sono segni, mo sbagliarla o perderla: noi dobbiamo comu- mentale di Fabrizio, perché per Fabrizio non ma, come dice il mio libro, sono esseri viventi, nicare agli uomini speranza, emozioni, umanità, voglia di vivere; io lo faccio con le canzoni, e come se fossero dei nostri figli: una volta che le Girotondo nella “moquette” verde di Bettola tiriamo fuori, riconosciamo in loro una storia. quando riesco in questo intento, sono davvero Sono sensazioni, passaggi di senso, traslittera- colmo di gioia. zioni, cambi di significato. Come le parole, cam- Si può trasferire gioia ed emozione in mille bia anche il modo di interpretarle e di porci modi, e lo si può fare ogni giorno in ogni davanti al mondo e di giudicarle. Senza parole, mestiere: lo può fare il tabaccaio, il farmacista, tutto questo non ci sarebbe. dalla maggiore responsabilità dell’insegnante, In che modo la musica interviene nel all’artista. Per questo non c’è una canzone a cui testo? Penso sia un continuum: la musicalità sono più legato, e non faccio mai una diversifi- nella poesia c’è già, come diceva Montale; è già cazione tra i testi: il momento bello è quello in insita nel testo, nella parola. I latini e i greci lo cui creo e organizzo, più che quello in cui canto. sapevano bene con i loro versi, quando utilizza- Quando preparavo un esame universitario, vano gli esametri o altri metri, con i loro ritmi avevo molta voglia di fare l’esame, non per ascendenti o discendenti. La musica non serve vanagloria, ma per il desiderio di mettermi in a modificare e a essere “altre parole”, ma parte- gioco, perché era troppo bello, quando avevo cipa, come secondo linguaggio, a far sentire il studiato qualcosa di storia o di letteratura, espri- mio stato d’animo in quel momento; è un’ag- merlo. Manzoni, Calvino, Pessoa, sono solo giunta a quello che sto cantando; è l’esplicitazio- alcuni dei poeti da cui parto: il tema della non ne della tristezza, del dolore, di tutta la gamma certezza, del dubbio, dell’insicurezza è fonda- di sensazioni ed emozioni. La musica è appun- mentale. Ognuno è misura del suo dubbio, la to un linguaggio, e come tale vi partecipa allo verità è sempre parziale ed è nell’incerto il vero stesso modo. senso della vita. In un mondo dove non esiste Lei ha fatto parte della Commissione solo la gioia ma anche il dolore, la cosa bella è Ministeriale formata da De Mauro per la cercare di affrontarlo nel migliore dei modi e ridefinizione dei percorsi didattici; la ciascuno “a suo modo”. nostra scuola da quest’anno ha ottenuto la qualifica di Orientamento Musicale. Intervista a cura di Rita Vecchio Passaggi di tempo 8 Speciale De André - Il Decennale Febbraio 2009

segue da pagina 1 Tutti noi, protagonisti della diretta TV EDITORIALE Cantare “Girotondo” di De André, in né etichette, a causa delle regole vigenti vano neanche dove fosse la nostra piccola “In anticipo televisione, con Roberto Vecchioni! Quando sulla pubblicità. Infine ci è stato dato appun- città, ai nostri familiari, contenti e orgoglio- ci è stata comunicata la cosa, i miei compa- tamento alle 18 di domenica per le ultime si; da quelle affezionate a Fabrizio, a quelle sullo stupore” gni ed io eravamo entusiasti, ma ci rendeva- prove. Quel sabato siamo rimasti a scuola capitate su RAI TRE per caso. mo anche conto del peso che avrebbe avuto fino alle 21.30, ora in cui, stanchi, affamati, Tutta Italia ci ascoltava, tutta Italia capi- Non solo avremmo avuto l’onore (e la questa magnifica opportunità… sul nostro senza voce, siamo tornati a casa, dove va il nostro messaggio, lo stesso che De responsabilità) di rappresentare le molte deci- weekend. Infatti ci veniva chiesto di render- ognuno, stremato ma contento, ha racconta- André voleva trasmettere: chiunque noi ne di scuole, teatri, centri culturali, piazze inti- ci disponibili anche durante sabato e dome- to ogni cosa alla propria famiglia. siamo, ovunque siamo cresciuti, nei prati o tolate a Fabrizio, ma avremmo anche potuto nica, per partecipare alle prove per la diret- E così è arrivato finalmente il giorno sotto le bombe, con la pelle scura o bianca, condividere la nostra esperienza con uno degli ta tivù. della diretta. Quella domenica tutti i paren- con tradizioni e culture più o meno diverse, artisti più omogenei con la poetica musicale di De André, con chi ha saputo far diventare musica versi come “si svegliò, guardò nell’al- ba e l’alba era lì senza memoria”. Roberto si è trattenuto a scuola per molte ore e per due giorni consecutivi, provando e riprovando sia i monologhi introduttivi dei brani, sia un bel- lissimo frammento de “La guerra di Piero”, sia un maestoso “Girotondo”. Mi ha colpito molto la finissima tensione professionale di un artista che credo calchi le scene da circa quarant’an- ni e che ha saputo mettersi in gioco con un gruppo di preadolescenti appena conosciuti. Proprio per questo approfitto spudorata- mente di questo giornale per rinnovare a Roberto e a Daria l’invito appassionato a tra- scorrere ancora un po’ di tempo con noi, magari in un giorno del prossimo maggio, magari per aspettare “canzoni e cicogne”. MICHELE - Il collegamento diretto con lo studio di Corso Sempione si era appena chiu- so. I riflettori illuminavano ancora la scena e i volti increduli e soddisfatti di un gruppo di preadolescenti capaci di dare e trarre senso dalle loro esperienze. Istintivamente mi sono avvicinato ai quaranta ragazzini e ragazzine che avevano appena tessuto il tappeto corale su cui Roberto aveva disegnato il “Girotondo” di Fabrizio. Ho detto loro che erano riusciti a Qui sopra e sotto: regalarmi una grande emozione e che, non due momenti delle prove potendo abbracciarli tutti, avrei abbracciato presso la Scuola Primaria di Bettola uno di loro. Tendendo la mano mi sono avvi- cinato a Michele, ancora accucciato sulla moquette verde smeraldo. Undici anni com- Giovedì mattina abbiamo analizzato il ti, gli amici, le famiglie sono state invitate da siamo colpiti tutti dalla guerra, dai suoi piuti da qualche mese, Michele si è alzato e si testo e la musica con i nostri professori. noi ragazzi a seguire il programma. Mentre effetti. Che siamo israeliani, palestinesi, è lasciato abbracciare. Gli avevo già parlato “Girotondo” è una canzone che parla della noi eravamo lì a provare, molte e molte tibetani o italiani, il nostro dovere è combat- qualche giorno prima, nel corso di una delle guerra, in modo crudo ma comprensibile persone in tutta Italia si preparavano ad tere la guerra, perché un giorno noi, i nostri riunioni preparatorie dell’evento dell’undici anche ai più piccoli. Accosta infatti il giro- accendere la televisione per assistere a quel e vostri figli, gli stessi che hanno cantato gennaio. In quella occasione gli avevo detto tondo, tipico gioco infantile, al significato “Girotondo” di colori ed emozioni, a cui noi quella sera, si possa vivere nel mondo che ci che il suo nome per me era più bello di altri: attuale di guerra, vista come qualcosa di ter- partecipavamo in veste di protagonisti. ha accolti e che in un futuro, speriamo non per me che sono nato nel paese in cui attorno ribile che distrugge l’uomo, la terra, i senti- Emozionatissimi, abbiamo così cantato troppo lontano, conoscerà la pace. alla grotta dell’apparizione dell’Arcangelo menti come amore e amicizia; soprattutto, “sullo schermo” e siamo entrati nelle case di Michele si erge un maestoso Santuario la cui come qualcosa che priva i bambini della milioni di persone, da quelle che non sape- Lucia Di Terlizzi, 3A“Virgilio” navata è cento metri sotto il portale di ingres- loro infanzia. Si trattava di interpretare il so, per me che ho avuto Michele come papà. brano, alternando due parti: il solista, SABINA, Lucia, Barbara, Gianpaolo, Vecchioni, pone delle “domande”, e il Agostina, Mimma, Peppe, Mina, Silvia, Sergio, nostro coro di ragazzi in qualche modo Tina, Anna Maria, Rita, Angela, Rossella, “risponde”, cercando invano di capire quel- Flavio… Nomi, certo. Persone, soprattutto. lo che succede, di trovare una possibile Donne e uomini senza il cui impegno la sfida soluzione alla tragedia della guerra. educativa quotidiana della scuola sarebbe lan- Venerdì abbiamo provato il pezzo nel- ciata nel vuoto. Donne ed uomini senza il cui l’auditorium delle scuole medie. Nonostante lavoro spesso oscuro, non visto e non visibile, i nostri professori facessero di tutto per fis- però indispensabile ed insostituibile, anche gli sare appuntamenti precisi, l’incertezza è otto minuti della diretta televisiva dell’undici stato l’elemento predominante di questa gennaio duemilanove non avrebbe trasmesso esperienza. Tutto era difatti soggetto a cam- agli spettatori l’idea di una comunità vera, biamenti improvvisi, da parte della regia del vivente. programma e dello stesso Vecchioni, venuto Gli elenchi dei nomi trovano solitamente per provare con noi il sabato sera, nella posto nei titoli di coda o – per usare una “moquette” delle Elementari. Dopo le prime geniale metafora di Fabrizio – “nel girone invi- esibizioni di prova, egli si è dichiarato sod- sibili”. Io invece voglio concedermi il lusso di disfatto del nostro coro. Ci siamo poi colle- trasferirli nell’editoriale di un numero speciale gati con lo studio televisivo milanese nel di un giornale speciale, il nostro. Aggiungo quale domenica ci sarebbe stato il program- infine che l’elenco è assolutamente incomple- ma, per sottoporre il risultato a Fabio Fazio to e che solo il primo nome non è stato messo e Dori Ghezzi. Anch’essi si sono dichiarati lì per caso. soddisfatti. Giuseppe M. Facciorusso Terminato il collegamento, la regista ci Dirigente Scolastico ha rivolto alcune raccomandazioni generali, ad esempio di indossare vestiti senza scritte Febbraio 2009 Speciale De André - Il Decennale 9 Passaggi di tempo “Siamo cresciuti con lui” Nuvole dipinte

Ricordi ed emozioni: un DVD rende Riflessioni pittoriche sulle canzoni di Fabrizio: omaggio a Fabrizio De André mostra-concerto alla Cooperativa Edificatrice

La Sala era piena di ospiti, seduti, in ascolto. Le pareti piene di quadri, una lunga fila di colori, forme e macchie di sensazioni che aspettavano di essere osser- vate e gustate con calma. Ma, per ora, gli occhi di tutti seguivano la musica che usciva dalle chitarre, dalle voci, dalle tastiere in fondo alla Sala Mazzola, a due passi dal Municipio. Era una sera di novem- bre: fuori un’aria gelida, da pieno inverno, e dentro le suggestioni di una sorpren- dente miscela di cose belle. Abbiamo salito le scale più o meno velocemente, dopo di Fabrizio interpretata quella sera. esserci introdotti nel cortile della via Papa Per due fine settimana è stato possibile Giovanni XXIII. Sul lungo terrazzo interno, al ritornare in Sala Mazzola, e guardare, questa piano superiore di queste case di ringhiera, volta, quello che diversi artisti hanno voluto alcune persone avvolte in grosse giacche comunicare a partire dalle sue canzoni. Dopo restavano fuori a salutarsi e a scambiare due la musica, la vitalità, la forza della musica can- chiacchiere. tata e rimbalzata sui nostri corpi, lì radunati in Dieci anni. Sono passati dieci anni dalla di balli, costumi, strumenti, video e canzoni. Dentro l’atmosfera aveva un altro colore, ascolto silenzioso… la libertà di viaggiare, con scomparsa di Fabrizio, e soprattutto in occasio- Nove anni in cui non solo si è parlato di Fabrizio, più intimo e caldo: questo era il momento del- lo sguardo, dentro alle ispirazioni e alle sugge- ne dell’ultimo anniversario sono state spese per ma si è anche cresciuti con lui. l’ascolto, liberi dalle altre cose, dalla necessità stioni messe in moto. E’ questo forse il segreto lui molte parole. Questi dieci anni di storia italia- Tanti ricordi, alcuni dei quali contenuti nel di tutti i giorni di comunicare e fare. dell’arte del cantautore a cui la nostra Scuola na ne racchiudono nove, vibranti tra le mura DVD “Per Fabrizio”: “Amico Fragile, Sabato sera 8 novembre è stato possibile si intitola. La bellezza è tale perché, in fondo, della prima scuola intitolata a Fabrizio. La Khorakhanè, Anime Salve, Quello che non ho”, radunarsi, grazie al lavoro di organizzazione dice delle cose vere, nasce dagli stessi deside- nostra. Fu mia di quand’ero bambina, e con- che prendono vita nella voce dei ragazzi e nei della Cooperativa Edificatrice dei Lavoratori e ri e aspirazioni di più persone, in tempi diver- sentitemi di sentirla un po’ mia anche oggi, per- videoclip che ne accompagnano i versi. Il DVD de “La Corte”, l’Associazione Culturale si, in contesti diversi. Poter dare vita e voce ad ché per anni ho respirato attraverso i racconti di è stato donato a Fabio Fazio e a Dori Ghezzi, “PeschierArte”. Anche noi c’eravamo, con la essi, in forme sempre nuove e originali, a 12 mia madre le ore dense di emozioni, gioie e fati- che ha trovato come sempre per noi parole di nostra musica e la nostra Scuola. A commen- anni, insieme ai miei compagni di classe, che che l’hanno vista protagonista insieme ai affettuosa delicatezza. Un DVD soprattutto “per tare, con la voce dei ragazzi e gli strumenti dei oppure con una tela a olio, a qualsiasi età, è suoi colleghi e al Dirigente per rendere questa Fabrizio”, come a ringraziarlo di averci accom- Professori Adami e Chiarella, le canzoni di una bella sfida. Che è decisamente riuscita, scuola l’eccellenza che è oggi. Nove anni in odor pagnato in intensi “Passaggi di tempo”. Fabrizio De Andrè, sullo sfondo di decine di quando lascia delle tracce in chi, passando di di intensità, nove anni di progetti in musica e quadri nati da riflessioni pittoriche sulla musi- qua in una sera di freddo inverno, si è lasciato parole, di giovani occhi sfavillanti d’emozione, Valeria Leone ca dell’artista genovese. “Sand Creek”, canta- prendere dal gioco… delle cose belle. ta a memoria dai nostri ragazzi, aveva un suo riferimento pittorico, come ogni altra canzone Prof. Chiara Pasqualini

Scuola di equitazione per ragazzi e adulti

Centro Ippico Il Quadrifoglio SOCIETA' COOPERATIVA A.R.L. FONDATA NEL 1952 20068 Peschiera Borromeo - (Mi) Via Due Giugno, 2-4 - 20068 - Peschiera Borromeo (Mi) Tel. 02.51.65.03.67 - 02.55.30.15.11 - 02.55.30.34.92 Via F. Sforza, 9 fax 02.55.30.15.29 - [email protected] - www.coopcel.com Tel. 02/5470133 - 338/9307880 Passaggi di tempo 10 Speciale De André - Il Decennale Febbraio 2009 “Mi innamoravo di tutto” Profilo biografico e artistico di Fabrizio De André

Fabrizio de André nasce a Genova il Nuvole: il commediografo greco Aristo - 18 febbraio 1940. Di lì a poco, con l’en- fane viene preso a pretesto per delineare trata in guerra dell’Italia, il padre, profes- figure emblematiche della società di fine sore antifascista, per sfuggire alla cattura Millennio. Nell’anno seguente il doppio deve darsi alla macchia, mentre il resto dal vivo 1991: Concerti; del 1996 Anime della famiglia si rifugia in campagna, a salve: argomento centrale quello delle Revignano d’Asti. minoranze isolate e la solitudine. In colla- Conclusosi il conflitto mondiale, i De borazione con Alessandro Gennari pub- André rientrano a Genova. Qui il giovane blica per l’editore Einaudi, quello stesso Fabrizio frequenta le scuole elementari, anno, il romanzo Un destino ridicolo. Nel inizialmente presso le Suore Marcelline, 1997 presenta Mi innamoravo di tutto quindi alla statale “Cesare Battisti”. (quasi un “testamento spirituale”, perlo- Seguono gli studi al ginnasio-liceo e l’iscri- meno nel titolo), raccolta di brani meno zione alla Facoltà di Giurisprudenza, che noti, con l’aggiunta della Canzone di Dori Ghezzi e Fabio però abbandona quando gli mancano sei Marinella, eseguita in uno straordinario Fazio nello speciale esami per laurearsi. duetto con la “miracolosa” voce di Mina, Tv su De André Determinante, in questa scelta, la sco- che questo brano aveva portato al succes- perta della passione per la musica: una so praticamente trent’anni prima. vera vocazione, la sua. Fabrizio studia vio- impiegato, dettatogli dalle suggestioni È in tournée, quand’ecco, d’improvvi- La guerra di Piero lino, chitarra, si esibisce con gruppi jazz, della Contestazione e incentrato sulla so, si manifesta la malattia, di quelle che suona e canta motivi di artisti francesi, sconsolata vicenda di un burocrate. 1974: non perdonano: Fabrizio de André si spe- Dormi sepolto in un campo di grano come quelli del cantante-poeta George ecco Canzoni, con traduzioni dei “colle- gne nella notte tra il 10 e l’11 gennaio non è la rosa, non è il tulipano Brassens. Di Brassens, inizia anzi a tradur- ghi” Brassens, Leonard Cohen e Bob 1999 all’Istituto dei Tumori di Milano, che ti fan veglia dall’ombra dei fossi re i testi. È, questo, un passaggio decisivo Dylan, e pezzi suoi propri degli anni ospedale dov’era ricoverato. Il 13, funera- ma sono mille papaveri rossi. per la sua formazione e carriera: ispirato Sessanta; nel 1975, in collaborazione con li a Genova: una folla imponente, calcola- “Lungo le sponde del mio torrente dal grande chansonnier d’Oltralpe, Francesco de Gregori realizza l’album ta in più di diecimila persone, si stringe voglio che scendano i lucci argentati, Fabrizio di lì a poco inizia a comporre Volume VIII. Segue il primo tour dell’arti- intorno al feretro di Fabrizio. Adesso, lui non più i cadaveri dei soldati brani suoi. Qualche tempo prima, nel sta, fino a quel momento piuttosto restio riposa nel cimitero di Staglieno presso portati in braccio dalla corrente”. 1958, era uscito il suo primo disco, un 45 ad esibirsi in concerti dal vivo. Genova, nella cappella di famiglia. Così dicevi ed era d’inverno giri: E fu la notte, e Nuvole barocche : non Affascinato dalla bellezza della Postumi, escono nel 1999 l’album De e come gli altri verso l’inferno erano canzoni sue, bensì di altri; troppo Sardegna, acquista una tenuta sull’isola, André e nel gennaio 2000, in te ne vai triste come chi deve, distanti da quelli che saranno poi i suoi presso Tempio Pausania (L’Agnata), vi si occasione del primo anniversario della il vento ti sputa in faccia la neve. temi e motivi prediletti. trasferisce dedicandosi all’agricoltura e scomparsa, la raccolta antologica Fabrizio Fermati Piero, fermati adesso Nel 1962 sposa la genovese Enrica all’allevamento. Dall’unione nel 1977 con de André da Genova, a cui segue quella lascia che il vento ti passi un po’ addosso, Rignon, soprannominata Puny, che lo la cantante Dori Ghezzi (sposata poi Peccati di gioventù. Nel 2001 sono in dei morti in battaglia ti porti la voce, stesso anno gli dà Cristiano, il quale segui- nell’89) nasce Luisa Vittoria (Luvi). Esce distribuzione Ed avevamo gli occhi troppo chi diede la vita ebbe in cambio una croce. rà le orme paterne, diventando pure lui nel 1978 l’album Rimini, e l’anno seguen- belli e Fabrizio de André in concerto - Ma tu non lo udisti e il tempo passava cantautore e musicista. Ormai, a getto te un doppio dal vivo, frutto dei concerti Volume II, nel 2005 la serie dei tre CD In con le stagioni a passo di giava continuo, Fabrizio sforna dischi con dei con il gruppo Premiata Forneria Marconi. direzione ostinata e contraria. In previsio- ed arrivasti a varcar la frontiera “classici” entrati nella leggenda, nella sto- Nell’agosto 1978, in Sardegna, il dram- ne del decennale, a fine 2008 ecco in un bel giorno di primavera. ria della musica e della poesia: La guerra ma: De Andrè e Dori Ghezzi vengono Effedia. Sulla mia cattiva strada. Fabrizio E mentre marciavi con l’anima in spalle di Piero, La ballata dell’eroe, Il testamen- rapiti dai banditi, tenuti sequestrati per De André racconta Fabrizio De André, un vedesti un uomo in fondo alla valle to, La ballata di Michè, Via del Campo, La ben quattro mesi, prima di essere liberati. doppio CD con DVD. Ormai, egli è entra- che aveva il tuo stesso identico umore canzone dell’amore perduto, La città vec- A questa esperienza terribile e alla realtà to a pieno titolo nella storia della musica, ma la divisa di un altro colore. chia, La canzone di Marinella, e molti, della gente sarda, ancora tanto amata, è nonché della storia e della cultura tout Sparagli Piero, sparagli ora molti altri brani, oggi altrettanto famosi. ispirato il long playing del 1981, uscito court, interprete autentico e protagonista e dopo un colpo sparagli ancora A quell’epoca De André, schivo e senza titolo, ma che i mass media subito indiscusso della colonna sonora dei nostri fino a che tu non lo vedrai esangue riservato, rimaneva tuttavia un autore chiamano L’Indiano, per il disegno di un ultimi decenni. cadere in terra a coprire il suo sangue. “per pochi”, romantici idealisti, raffinati pellerossa Cheyenne in copertina. “E se gli sparo in fronte o nel cuore musicofili e poeti. È l’interpretazione della Tre anni dopo Creuza de mä (collabo- Prof. Sergio Leondi soltanto il tempo avrà per morire, Canzone di Marinella da parte di Mina, ratore Mauro Pagani), pietra miliare della Responsabile di “Passaggi di tempo” ma il tempo a me resterà per vedere, nel ’68, a rivelarlo al grande pubblico, a musica recente, indicato dalla critica come vedere gli occhi di un uomo che muore”. decretarne il successo definitivo. Molti il miglior album del decennio; alla lingua (Testo pubblicato sul numero 4 del giorna- E mentre gli usi questa premura anni dopo, sarà lo stesso Fabrizio a dichia- genovese, unisce calde sonorità mediter- le, nel dicembre 2006, qui ripreso e quello si volta, ti vede, ha paura rare: “Se una voce miracolosa non avesse ranee: un vero capolavoro! Del 1990 è Le aggiornato) ed imbracciata l’artiglieria interpretato nel 1968 La canzone di non ti ricambia la cortesia. Marinella, con tutta probabilità avrei ter- Cadesti in terra senza un lamento minato gli studi in Legge per dedicarmi e ti accorgesti in un solo momento all’avvocatura. Ringrazio Mina per aver che il tempo non ti sarebbe bastato truccato le carte a mio favore e soprattut- a chiedere perdono per ogni peccato. to a vantaggio dei miei virtuali assistiti”. Cadesti in terra senza un lamento Con il Sessantotto, la Contestazione e ti accorgesti in un solo momento giovanile, De André, con le sue canzoni che la tua vita finiva quel giorno ribelli, appassionate e struggenti, diventa e non ci sarebbe stato un ritorno. un ideale punto di riferimento per miglia- “Ninetta mia crepare di maggio ia di giovani e meno giovani. Frattanto, ci vuole tanto, troppo coraggio l’anno prima era uscito l’album Fabrizio Ninetta bella, dritto all’inferno de André Volume I, seguito proprio nel avrei preferito andarci in inverno”. ’68 da e dal E mentre il grano ti stava a sentire Volume III, più Nuvole barocche del ’69, dentro alle mani stringevi un fucile, dischi che raggiungono le vette delle clas- dentro alla bocca stringevi parole sifiche di vendita. Così dicasi dei 33 giri troppo gelate per sciogliersi al sole. che seguono: del ’70, Dormi sepolto in un campo di grano ispirato ai Vangeli apocrifi; Non al denaro, non è la rosa, non è il tulipano non all’amore né al cielo del ’71, che trae che ti fan veglia dall’ombra dei fossi spunto dall’opera del poeta statunitense ma sono mille papaveri rossi. Edgar Lee Masters “Antologia di Spoon (Fabrizio De André, 1964) River”; nel 1973 pubblica Storia di un Febbraio 2009 11 Passaggi di tempo Contratto d’onore fra Al servizio un nonno e i suoi nipoti della sicurezza pubblica Intervista a Eduardo Fabricatore, Intervista a Giuliano Semeraro, sponsor del nostro giornale e della poesia Comandante della Polizia Locale di Peschiera

Eduardo Fabricatore è un distinto signo- viene recitata correttamente, egli li ricom- Noi della Redazione abbiamo avuto il piace- re di 72 anni. Abita a Peschiera Borromeo pensa adeguatamente. Per rendere più re di intervistare il Dottor Giuliano Semeraro, e qui ha fondato e dirige una nota azienda impegnativo questo impegno, egli ha sotto- Comandante della Polizia Locale del nostro che produce e vende materassi in lattice. E’ scritto con i nipoti un “contratto d’onore”, Comune. Egli è nato il primo gennaio 1957, anche il più generoso e convinto sponsor di che ci consente di riprodurre nella versione coniugato dal 1990; sua moglie è medico, ed “Passaggi di tempo”. Molto cortesemente, di alcuni anni fa riservata al nipote hanno una figlia quattordicenne. Precedente - ci ha rilasciato un’intervista. Alessandro: mente è stato istruttore di scuola guida, poi è Egli ha esordito affermando che il suo diventato vigile nel 1981, grazie a una scuola di Polizia; diventa Comandante il primo gennaio 2001. Nel Comando di Peschiera, ci ha detto, operano 24 Vigili (comprendendo lo stesso Semeraro), che lavorano su tre turni, in modo che ci sia sempre qualcuno che risponda alle esi- genze della cittadinanza: dalle sette del mattino a mezzanotte, ed anche in 24 domeniche all’anno. I Vigili cercano inoltre di essere presenti all’entra- ta e all’uscita degli alunni da scuola, e sugli incro- ci maggiormente pericolosi. Peschiera Borromeo ha un tasso di criminalità sotto la media lombar- da; questo dipende dal fatto che si investe molto glia”, i quali iniziano con droga e piccoli crimini; sulla sicurezza; ci sono però dei reati che non questi danneggiamenti sono spesso accompa- vengono denunciati: il cosiddetto “numero oscu- gnati dal disturbo della quiete pubblica. ro” (furti negli appartamenti, litigi con i vicini). Il Il Comandante ha poi ricordato uno dei casi reato più frequente è la violazione del codice più drammatici che lo ha visto impegnato con i della strada, causata spesso dalla guida in stato suoi uomini; era il 2005, giornata conclusiva del di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti. Giro d’Italia. A Canzo i Vigili in servizio videro un I Vigili hanno a disposizione un etilometro piccolo aereo volare molto basso, andò fuori (per misurare il tasso alcolico), e un altro test per controllo e si schiantò contro un capannone sapere se la persona fa uso di droghe. Capitano prendendo fuoco. casi di abusi di carattere edilizio, ambientale ed A Giuliano Semeraro piace il nostro giorna- ecologico (come l’abbandono di rifiuti in aree le scolastico, e stima chi scrive. Lui crede nell’im- non adibite a discarica). Di recente sono stati rile- pegno dei “nuovi giovani”; li esorta a continuare vati danni ambientali gravi, come corsi d’acqua il suo “mestiere”, da alcuni ritenuto pericoloso e colorati o odori molesti causati da scarichi abusi- troppo impegnativo, ma che è estremamente vi. Altro problema sono i ragazzi che rompono importante per la sicurezza della comunità. strutture e arredi pubblici: questo è un fatto che sostegno al giornale e all’Istituto De Andrè Contratto d’onore fra un Nonno, Edu- vede coinvolti anche giovani di “buona fami- Roselisa Chiodi, 2D “Virgilio” non è dettato dalla volontà di farsi pubbli- ardo Fabricatore detto nonno Eduardo cità, ma perché crede molto nell’istituzione e un Nipotino, Alessandro Fabrica- scolastica; e il giornale è uno strumento uti- tore... che oggi frequenta la prima Musica Maestro! Giovani pianisti lissimo per documentare e raccontare la media vita della scuola in tutti i suoi aspetti. Alessandro ha ricevuto da nonno Eduardo i Inizialmente il Signor Fabricatore ci ha testi di 8 poesie, e si impegna a studiarle a E’ stato emozionante, il nostro Concerto Alle 19,30 del 16 dicembre eravamo già parlato un po’ della sua vita, della sua pre- memoria al ritmo di una al mese. Nonno di Natale. Una giornata piena di note: note tutti a scuola, gli altri “pianisti” ed io, pronti per cedente professione presso una casa editri- Eduardo darà ad Alessandro per ogni poe- musicali, non quelle disciplinari sul libretto! il grande evento, emozionatissimi. Con una ce importante come la UTET di Torino. Due sia imparata un premio di euro... La poesia C’eravamo preparati tanto, e grazie all’aiu- breve introduzione il Preside spiegò l’importan- suoi figli, Bruto e Davide, adesso lavorano dovrà essere recitata tutta, se ci sarà qual- to della Professoressa Olivieri, gli applausi za delle lezioni tenute dal Prof. Beppe con lui come soci. Ci ha molto incuriosito il che indecisione, alla fine del mese del pubblico sono stati calorosi. E’ stato il Chiarella, l’insegnante di pianoforte. nome del primogenito, un nome classico di Alessandro si impegnerà a dirla tutta bene. nostro primo concerto qui alle medie, e per Lo spettacolo fu introdotto da due canti origine romana. Fabricatore ci ha spiegato In ogni caso ogni volta che Alessandro reci- questo eravamo molto titubanti, così tanto, interpretati dalle classi terze A e B. Poi final- che il nome Bruto nella propria famiglia è terà la poesia del mese nonno Eduardo che non stavamo fermi un attimo. I primi mente toccò a noi… era arrivata l’ora fatidica passato e passa di generazione in genera- potrà chiedergli di sentire qualche poesia di passi sul palco sono stati terrorizzanti. che tutti avevamo atteso: suonare al pianofor- zione, ed è un nome di cui vanno molto quelle già studiate nei mesi precedenti. Con Appena partita la musica, non riuscivamo te, di fronte al pubblico! Accolti da un caloroso fieri. Il primo Bruto, prozio di Eduardo la sottoscrizione del presente contratto a guardare i genitori in faccia: il nostro applauso, iniziammo con dei brani da solisti; la Fabricatore, è stato eletto al primo d’onore, Alessandro riceve da Nonno volto era fisso sulla prof oppure… sul pavi- tensione salì alle stelle. Le poche volte che sba- Parlamento dell’Italia Unita, nel paese nata- Eduardo i primi euro… a titolo di anticipo mento! gliammo qualche nota, il pubblico ci incorag- le c’è una via a lui intitolata. per lo studio della prima poesia. Ogni fine Appena terminati i brani strumentali, ci giò, benevolmente. Dopo che tutti ebbero ese- In seguito gli abbiamo chiesto perché ha del mese Nonno anticiperà i primi… euro siamo accorti che il tempo era volato e la guito il proprio pezzo, suonammo in gruppo: il deciso di sponsorizzare il nostro giornale, e per la poesia del mese successivo. nostra preoccupazione quasi svanita. violino, i flauti, le tastiere cominciarono a pro- lui ha risposto come abbiamo riportato Iniziarono poi i brani vocali, durante i durre canzoni belle e armoniose, senza intoppi. sopra, aggiungendo che ha sempre seguito Questa era la promessa d’onore che i quali il viso passò da bordeaux al rosa Terminata la nostra esibizione, toccò ai con attenzione lo studio dei figli e poi dei nipoti avevano fatto al nonno Eduardo. naturale di sempre. Finito lo spettacolo, le professori cantare e suonare. Diciamo la verità: nipoti. Crede molto nei valori della cultura, All’inizio questi dubitava un po’ sulla riusci- prof si sono congratulate con noi, e felici molti degli alunni erano venuti sì per ascoltarli, ha il rimpianto di non avere studiato di più ta della cosa, ma i fatti hanno dimostrato siamo rientrati in classe. i prof, ma per poi … ridergli dietro, perché si da giovane. Ha una passione immensa per che ha funzionato. Adesso il momento nel Abbiamo pensato: “Ce l’abbiamo fatta, pensava che sarebbero incorsi in delle “pape- la poesia, che arricchisce il bagaglio cultu- quale i nipoti recitano la poesia imparata è senza stonare!”. Tornati a casa, abbiamo re” mostruose. Invece non fu così! I prof. ci rale di ciascuno, libera la fantasia, fa diven- diventata, fra l’altro, una piacevolissima ricevuto i complimenti dai nostri genitori, conquistarono tutti, con le loro fantastiche e tare creativi. Siccome vuole trasmettere occasione per radunare tutta la famiglia, e presenti allo “show”. Insomma è stata una perfette esecuzioni. E’ bello avere degli inse- questa passione ai nipoti, ha fatto ricorso a passare insieme ore liete e istruttive. bella esperienza, che speriamo di ripetere gnanti che amano la musica, esattamente un “astuto stratagemma”: ogni mese i suoi al più presto. come noi ragazzi. Bravi e grazie, Professori! nipoti, che hanno frequentato con successo Alice Labbozzetta, 3D la nostra scuola e adesso sono alle superio- Gianluca Gazzaniga, 3B “Virgilio” Giulia Bracali, 1B Victoria Di Gaetano ri, devono imparare una poesia; se questa Camilla Ferrario, 1B “Virgilio” 1A “Virgilio” Passaggi di tempo 12 Febbraio 2009 Un argento, un bronzo, Piramidi umane, piatti una giornata da ricordare volanti e altre acrobazie Splendidi risultati della nostra scuola media L’esperienza di un Laboratorio alternativo nella corsa campestre a Corsico col Circo di Paride Orfei

Prima di partire per la gara di corsa cam- sime, e noi quasi di più! (quando le premiaro- L’anno scorso la pestre, svoltasi a Corsico il 20 novembre scor- no, come alle Olimpiadi vollero fare una foto Professoressa Marzia Terzi, so, i corridori erano agitatissimi: non facevano mordendo la medaglia vinta). Poi toccò ai Docente di Scienze Motorie, che parlare di “come sarebbe stato, se avesse- ragazzi, i quali non raggiunsero i risultati delle ha proposto alle classi secon- ro vinto”. Arrivati a Corsico, si accorsero che la ragazze, ma non si scoraggiarono affatto: la de della Scuola Media un pista era decisamente diversa da come se prossima volta andrà meglio, pensarono. Le nuovo laboratorio alternativo l’aspettavano: non c’erano strade lisce su cui cadette della nostra scuola, anche se non ave- e divertente: il Circo. Al labo- correre, invece la pista era fangosa, con molte vano vinto, si erano impegnate molto. ratorio di circo volevano par- foglie che rendevano difficile la corsa; in alcu- Anche i cadetti fecero lo stesso, conqui- tecipare più di 120 ragazzi; ni punti c’erano persino delle buche. stando stavolta degli ottimi risultati (Michele purtroppo solo in 50 hanno Tuttavia i ragazzi non si scoraggiarono: Massari, componente della nostra Redazione, avuto questa fortuna. Tale avrebbero dato il meglio di sé anche tra… le lì come atleta, si è classificato con onore al attività è stata un po’ impe- paludi dell’Amazzonia o le sabbie infuocate quindicesimo posto). gnativa, ma come la nostra del de serto! Quelle che però si sono date da fare di più, insegnante ci ha detto, la maggior parte di noi ha dato buoni risultati. La lezione comprendeva il riscaldamento e la prova delle varie attività circensi. Il primo, necessario per scalda- re i muscoli, consisteva in vari esercizi di stretching, mentre il secondo permette- va a noi ragazzi di provare Ci riteniamo fortunati di essere alunni hula-hop, rullo, acrobatica, e tante altre attivi- della nostra scuola, che è sempre molto tà che erano svolte (nella nostra palestra) sotto all’avanguardia e ricca di possibilità nuove, la guida degli specialisti del Circo di Paride che le altre scuole non offrono. Infatti l’ Istituto Orfei, che è ospitato a Peschiera Borromeo, di “De Andrè” è stato uno dei primi in Italia a fronte al Centro Sportivo Borsellino. proporre questa attività, che ora sembra molto Il corso comprendeva anche una lezione di apprezzata anche dagli adulti (alcune ricerche acrobatica in volo, sotto il tendone del circo dimostrano che in alcuni casi gli esercizi cir- Orfei. Noi abbiamo provato, sempre con l’aiu- censi sostituiscono addirittura il “pilates” - gin- to degli specialisti e della professoressa, diver- nastica dolce - e la ginnastica semplice). se attività, come la palla (sulla quale bisogna- Cogliamo qui l’occasione per ringraziare i va stare in piedi in equilibrio), la camminata nostri insegnanti per averci dato questa oppor- sul filo, acrobatica, e infine il trapezio. In que- tunità, e, allo stesso modo, gli specialisti che ci sto modo ogni ragazzo ha avuto l’opportunità hanno seguito e aiutato. di mettersi in gioco e di sperimentare attività Prima che le gare cominciassero, Camilla, siamo state proprio noi giornaliste: abbiamo inedite. Il circo ci ha insegnato che ognuno di Giulia ed io, in veste di giornaliste per dovuto correre da un lato all’altro del campo noi è diverso, e che bisogna rispettarsi, anche Eleonora Bahadour, Valentina Gallipoli “Passaggi di tempo”, facemmo un giro di per- per fotografare e intervistare i vincitori! Finite se si sbaglia. 3B “Virgilio” lustrazione e ponemmo alcune domande ad le gare, le Professoresse Rossella Bertoli e un giudice di gara: egli ci disse che quello che Marzia Terzi ci comunicarono i risultati: le praticava non era un lavoro, ma un semplice ragazze erano le prime in assoluto fra tutte le hobby. Chi come lui si dedica a questa attivi- scuole, i ragazzi erano arrivati undicesimi, i Il circo a scuola tà, lo fa per amore dello sport e per valorizza- cadetti settimi e le cadette ventunesime. Le re i ragazzi. ragazze e i cadetti andranno in finale, che si Il circo è sogno e fantasia. Costruire il dentista o del cattivo umore della mamma. La prima gara, svolta dalle ragazze di disputerà all’Idroscalo: che emozione! In sogno da cui potrà scaturire la fantasia è Fatica, studio, applicazione, dedizione, prima media, fu un successo: uscirono vincitri- bocca al lupo a tutti, e arrivederci al prossimo apprendimento e fatica. I ragazzi sono stati tanti strumenti disponibili per tutti, se si trova ci Arianna Beranger con la medaglia d’argen- articolo! progressivamente introdotti in questa realtà la motivazione adeguata e suggestiva. Ecco: la to, e Sofia Capella con il bronzo. Erano felicis- Victoria Di Gaetano, 1A “Virgilio” elaborandola al loro livello di età e di vissuto motivazione, il “Santo Graal” della mia cara emozionale, sino a costruirsi un loro persona- scuola. le spazio di elaborazione della realtà circense. Prof. Marzia Terzi In questo modo hanno rinforzato la fonda- mentale idea che ogni passo, ogni costruzione, ogni progresso è e deve essere “fatica”. “Non riesco”, deve essere sostituito da “devo riuscire”. I giovani studenti sono spesso governati dal luogo comune, come tutti noi. E’ consuetudine dire… “la matematica è difficile, non mi piace… Quindi, non piacendo alla maggioranza, non vedo perché debba interes- sare proprio me. E poi è una fatica. Invece il circo piace, lo sport piace, attira addirittura spettatori, quindi piace anche a me. Voglio provare”. Però anche in questo caso ecco la fatica, le difficoltà, la sconfitta. Che sia questa la vita? Forse circo e matematica sono uniti da questo legame onnipresente? Circo a scuola è una speranza, un tentativo di evidenziare la pre- senza di uno strumento trasversale di avvici- namento alla soluzione di ogni problema di matematica, ma anche di sopportazione del Febbraio 2009 13 Passaggi di tempo Accoglienza e “orienteering” Fantastica ciaspolata ai Corni di Canzo sulle nevi del Monte Rosa Un’uscita didattica ideata per “rompere Con le racchette ai piedi, cercando e salvando il ghiaccio” tra professori e studenti i “dispersi”

Il giorno 9 ottobre è stato dedicato alla ta magicamente in urletti, i soliti schiamazzi Un bel giorno del passato inverno (vener- Dopo lo svago, le guide ci hanno raggrup- conoscenza reciproca, e noi l’abbiamo vissuto delle normali attività “extra-terrestri” che di dì 29 febbraio 2008), assieme alle pato e ci hanno proposto un gioco. Per poter nel migliore dei modi: andando a visitare le solito facciamo. Professoresse Terzi, Ferrari e Olivieri, gli alun- giocare bisognava conoscere l’uso dell’ARVA, Fonti Gajum nel Comune di Canzo, dove La parola chiave è stata: gioco! Ci siamo ni delle allora seconde B e C sono partiti per un dispositivo che riesce a captare il suo appa- abbiamo socializzato e praticato uno sport cimentati nell’orienteering: divisi in squadre una gita molto particolare, un “classico” per la recchio gemello anche a lunghissime distanze. nuovo: l’orienteering. composte da quattro ragazzi, dovevamo nostra Scuola, perché si ripete da diversi anni: Dopo avercene spiegato il funzionamento, le Siamo stati dei veri membri di Greenpeace orientarci grazie ad una mappa, e compiere il trekking con le ciaspo- dall’inizio alla fine. Infatti, per raggiungere la un certo percorso nel minor tempo possibile. le (racchette da neve) località stabilita, abbiamo usato la metropoli- La mia squadra, chiamata “Pini le lavatrici”, è sulle pendici del Monte tana, il treno e le gambe. Abbiamo goduto giunta prima, a pari merito con la squadra Rosa. della compagnia delle professoresse Ferrari, “New York”. Si tratta di un’attività Palmieri e Terzi. Sul posto ci siamo avvalsi Sul sentiero del ritorno i nostri sensi sono faticosa ma anche inoltre della competenza di due guide, che ci stati attratti da un agriturismo, le cui specialità molto divertente e inte- hanno fatto conoscere la zona. erano i ghiaccioli di yogurt alla frutta. Ottimo ressante: grazie alla pre- La prima meta sono state proprio le Fonti quello al melone. Cominciavano a calare le senza di due guide alpi- ne, abbiamo provato l’ebbrezza della simula- zione, recupero e salva- taggio di dispersi a seguito di una valanga. Ma iniziamo con ordine... Siamo partiti con il pullman alle ore 7 e, dopo tre ore di viag- gio tra scherzi e risate, siamo arrivati nel paese di Saint-Jacques, a quota 1700 s.l.m., dove è iniziata la nostra avventura. Dopo circa un chilometro di cam- mino con le nostre ciaspole in mano, abbiamo guide ci hanno diviso in due squadre, conse- raggiunto la neve e finalmente abbiamo potu- gnato l’ARVA al caposquadra e dato il via al to indossarle (impresa non facile per tutti! ma gioco: l’obiettivo era trovare due zaini nascosti con l’aiuto dei proff. e delle guide ce l’abbia- in precedenza dalle guide, come se fossero dei mo fatta!). “dispersi”, e noi le squadre di soccorso. Gajum (nome derivante dal celtico che signifi- ombre della sera, e il nostro treno non ci A dispetto delle previsioni, c’era caldo. La Dopo trenta minuti ciascuna squadra ca “mallo di noce”), chiamate così per via di avrebbe aspettato. I genitori ci attendevano fatica si è fatta sentire verso metà salita, quan- aveva recuperato il proprio zaino “disperso”. un antico albero di noci, che riversava nelle alla metropolitana di San Donato, e così, dopo do ci siamo divisi involontariamente in tre Dopodiché siamo ripartiti per tornare al pul- acque del sottostante fiume Ravellino, appun- un’intera giornata, tornavamo alle nostre case gruppi: i più resistenti in testa, i medi nel lman (la discesa è stata notevolmente più faci- to, i malli di noce. con gli zaini svuotati dal cibo e riempiti di sole, mezzo, e pochi ragazzi nel gruppo di coda, che le della salita). Il tempo è stato magnifico, e così anche i di aria frizzante, di risa, di amicizia, ma anche quasi strisciavano dalla fatica! Alle 19.30 eravamo davanti a scuola, stan- meteoropatici hanno potuto gustare il meravi- di fatica e… di mal di piedi… Ovviamente durante la salita non sono chi ma soddisfatti. Questa attività insieme ai glioso scenario che si apriva davanti ai nostri Un altro bagaglio da custodire gelosamen- mancati gli incidenti: ciaspole difettose, cadu- compagni e svolta in una condizione non faci- occhi. Giunti nei pressi di un rifugio in località te nei cassetti della nostra memoria. Voto te, storte, ecc., ma noi ci siamo aiutati l’un le come la neve alta, ci è davvero servita per Prim’Alpe, abbiamo socializzato a più non all’iniziativa:10! l’altro. Dopo tre ore di marcia e un dislivello di conoscere meglio i nostri limiti e per essere posso, e la nostra “riservatezza” si è trasforma- Cristian Semeraro, 1C “Virgilio” circa 200 metri, siamo giunti alla nostra meta. solidali e aiutarci l’uno con l’altro. In un grande spiazzo pieno di neve fresca abbiamo potuto rifocillarci, riposare e soprat- Francesco Basti Divertiamoci con la matematica tutto giocare con la neve. 2 C “Virgilio” (a.s. 2007-2008)

Venerdì 21 Novembre noi bambini di il regolamento da osservare. All’inizio della Quarta abbiamo partecipato per la prima prova eravamo preoccupati ma anche emo- volta ai giochi matematici, organizzati zionati perché, pur avendo fatto degli esercizi, dall’Università Bocconi. Tutte le classi parteci- non sapevamo bene quali erano le difficoltà panti hanno svolto i test nelle proprie aule e le da affrontare. Man mano che abbiamo inizia- maestre, prima di iniziare, ci hanno letto bene to a lavorare, ci siamo tranquillizzati. Utiliz - zando gli strumenti e soprattutto ragionando, abbiamo risolto i pro- blemi logici. I primi problemi ci sembravano facili, però poi aumen- tavano sempre di più le difficoltà. Noi non sappiamo ancora i risultati ma speriamo siano andati bene. Questa esperienza ci è piaciuta così tanto che siamo pronti a rimetterci in gioco a marzo, con i prossimi testi del Kangourou!

Laura Finazzi, Christian Iacobone, Giacomo Orrù Classe IV A Scuola Primaria di Bettola Passaggi di tempo 14 Febbraio 2009 Alla scoperta del Carengione Un’esperienza da ricordare

Gli alunni delle classi quarte della Scuola senza spine e bacche, dalle foglie ovali. Paola Primaria di Bettola hanno partecipato al pro- ci ha detto che, tanti anni fa, il ramo di que- getto di educazione ambientale “Calendario sta pianta veniva usato dalle maestre per fru- 2010: il bosco del Carengione”, proposto dal stare le mani ai bambini che facevano i monel- Comune di Peschiera Borromeo. Lo scopo li” (Gianluca, Matteo). / “Il mio gruppo ha tro- dell’iniziativa è rendere consapevoli gli alunni vato delle tane di animali, ma non sappiamo del territorio in cui vivono e degli spettacoli a chi appartengano; poi siamo tornati al che la natura riserva in ogni momento dell’an- laghetto per prenderci una pausa, qui abbia- no. Attraverso tre passeggiate, percorrendo lo mo fatto merenda e abbiamo giocato. La stesso sentiero in tre stagioni diverse, i bambi- nostra maestra ci ha fatto una foto” (Federica). ni potranno riconoscere colori e profumi sem- / “Infine siamo saliti sul pulmino e siamo ritor- pre differenti. In classe poi i bambini avranno nati a scuola stanchi, ma felici. Insomma ci

Noi bambini della IV B della Scuola Poi tutti insieme abbiamo osservato questi Primaria di Bettola, la mattina del 9 dicembre, elementi naturali, tra cui due arbusti con con le maestre Barbara e Tina siamo saliti diverse caratteristiche: il biancospino e il san- sullo scuolabus, accompagnati dalla guida guinello; se non sapevamo precisamente delle Daniela, che ci avrebbe portato alla scoperta notizie, Daniela le approfondiva con le sue del bosco che dovevamo visitare: il spiegazioni. Carengione. L’esperienza ci servirà per osser- Verso le ore 11 abbiamo fatto merenda, vare i cambiamenti della natura nelle varie sta- successivamente abbiamo giocato lanciando gioni e per realizzare un calendario sul bosco. anche dei legnetti sul fontanile ghiacciato. Una volta arrivati ci siamo incamminati in Abbiamo anche scattato delle foto come ricor- una stradina sterrata in mezzo ai campi, poi do della nostra prima esperienza al Bosco del occasione di riflettere, con l’ausilio di valide ed siamo divertiti tantissimo!” (Giulia). siamo andati in un’area protetta. Qui ci siamo Carengione. Utilizzando le ricerche, le foto e le esperte biologhe, su quanto osservato; a con- Il bosco, oltre che con i nostri sensi, può divisi in gruppi e la guida Daniela ci ha fatto osservazioni da noi fatte realizzeremo, grazie a clusione di questo lavoro verrà realizzato un anche essere “sentito” con il cuore. Ecco, diret- scegliere vialetti diversi, dove potevamo rac- questo progetto proposto dall’Ammini stra- calendario frutto delle osservazioni, dei dise- tamente dai testi degli alunni della classe IV E, cogliere foglie, frutti, rametti, funghi, fiori, bac- zione Comunale, un calendario sul bosco nelle gni e delle foto scattate dagli stessi bambini le sensazioni e le emozioni che il bosco del che o altri elementi che la natura ci offriva. diverse stagioni per l’anno 2010. Che espe- durante le uscite. Carengione ha suscitato in loro: Siamo riusciti a vedere anche una lepre e rienza fantastica! La prima uscita è avvenuta nei primi gior- “Entrando nel bosco del Carengione mi alcuni di noi l’hanno fotografata. Durante il ni di dicembre, vi proponiamo alcuni stralci sono sentita strabiliata dal silenzio che c’era. percorso abbiamo effettivamente trovato delle Chiara Vigorelli, Martina Maugeri, tratti dalle cronache elaborate dagli alunni Ho sentito un po’ di schifiltosità perché c’era il tane, funghi, vari tipi di fiori e di alberi, inoltre Silvia Del Prete, Tommaso Cresta, della classe quarta D. fango, ma era bellissimo!!!” (Nicoletta). / “Nel delle galle, cioè le sfere di legno che produce Simone Pepe, Andrea Manfredi, Andrea Gerelli “Il giorno 4 dicembre siamo andati al silenzio ho sentito un cinguettio che mi ha la quercia per autoproteggersi dagli insetti. Classe IV B, Scuola Primaria Bettola bosco del Carengione, che si trova nel suscitato un sentimento molto forte: quanto Comune di Peschiera Borromeo, accompa- sia splendida e importante la natura nella gnati dalla nostra insegnante Mina e dalla bio- nostra vita” (Ryan). / “…Mi sono sentita felice: loga di nome Paola. Abbiamo percorso una cantavo e saltellavo, provavo un senso di strada, siamo arrivati in mezzo ai campi e poi libertà perché mi sentivo in contatto con la E se gli uccellini hanno fame? ci siamo inoltrati nel bosco” (Irene). / “Ci natura. Ho pensato che la vita è una cosa siamo fermati ad osservare un albero con meravigliosa!” (Marta). / “Tutta la vegetazione Visti il gelo e l’abbondante nevicata di uccellini più piccoli possono mangiarle, men- l’edera attorno. Eravamo nel cuore del che mi avvolgeva mi faceva sentire bene” gennaio, gli uccellini non trovavano nulla da tre se le spargessimo per terra, altri animali e Carengione, attorno a noi c’era molto silenzio. (Alessandro). / “Ero molto felice perché ero in mangiare. Ci siamo chiesti come fare ad aiu- uccelli come i merli e le cornacchie, per non C’era un bellissimo lago e lì abbiamo: disegna- compagnia; stare vicino ai miei compagni mi tarli, e i bambini della Classe rossa della parlare dei topi, farebbero razzia e non rimar- to, fotografato, ascoltato, raccolto, esplora- ha fatto provare una sensazione molto bella: Scuola dell’Infanzia “Antichi Fontanili” di San rebbe nulla per gli altri. Ora sempre più uccel- to…”.(Elisa). / “Abbiamo conosciuto due mi sono sentita accolta” (Giada, Ilaria). Bovio, insieme alle loro insegnanti, hanno tro- lini volano felici nel nostro giardino, così pos- nuovi tipi di alberi: il biancospino e il sangui- Le insegnanti delle classi IV ringraziano gli vato una soluzione: preparare con le arachidi siamo osservarli e siamo contenti anche noi! nello. Il biancospino è un arbusto pieno di ideatori del progetto, per questa opportunità delle belle “collane” da appendere ai rami spine, con i rami che partono tutti insieme da offerta ai loro alunni. degli alberi del giardino scolastico. Le insegnanti e i bambini della Sezione rossa terra; le foglie sono divise in lobi allungati e le Ogni bambino, a casa, aiutato dai genito- Scuola dell’Infanzia di San Bovio bacche sono riunite a gruppetti. Il sanguinello Gli alunni delle Quarte D-E ri, ne ha confezionata una, poi siamo andati è un arbusto con i rami molto flessibili e rossi, Primaria di Bettola tutti insieme in giardi- no e le abbiamo appe- se ai rami degli alberi vicino alla nostra clas- se, così ora dalle fine- stre possiamo osserva- re pettirossi, passerotti e cinciallegre che rie- scono a stare attaccati con le zampette e col becco scavano nel guscio e mangiano le noccioline. Così siamo sicuri che sono solo per loro: infatti ci siamo accorti in questi anni che se le noccioline sono infila- te in “collane” e appe- se ai rami, solo gli Febbraio 2009 15 Passaggi di tempo Alla scoperta I Tre giorni della merla del regno dei funghi

Il 6 ottobre 2008 i bambini delle classi terze che perciò deve mostrare a un esperto. Andare hanno partecipato a una mostra micologica a cercare i funghi è una buona occasione per organizzata dal Settore Ecologia del Comune di fare delle belle passeggiate nei boschi: si sento- Peschiera Borromeo. Ecco le loro impressioni no il cinguettio degli uccelli, i rumori delle foglie, sul “piccolo gioiello” che alberga nei nostri il profumo del sottobosco, si godono il silenzio e boschi: “”. te>”. / “”. / “”. / “”. / “”. “”. questa leggenda, la raccontiamo di seguito. il protagonista della storia dovrebbe essere un sottobosco o sotto il terriccio; a volte fanno solo I funghi sono davvero curiosi! Hanno catturato La leggenda dei tre giorni della merla si merlo maschio, le cui piume sono effettivamen- capolino, ma spesso le persone inesperte non il nostro interesse grazie alle spiegazioni del- perde nell’onda del tempo. Sappiamo che te nere!) riescono a vederli. Soprattutto chi non conosce l’esperto e dell’insegnante e, all’osservazione erano gli ultimi tre giorni di gennaio ed in quei Scuola dell’Infanzia di San Bovio molto bene i funghi dovrebbe andare nel bosco della mostra, con gli esemplari dal vivo. giorni capitò a Milano un inverno molto rigido. Sezioni gialla, verde, rossa con due cestini di vimini: uno per i funghi di cui I bambini delle classi terze è sicuro, l’altro per quelli su cui ha dei dubbi, e Scuola Primaria di San Bovio Se dico acqua penso a… Dal sottomarino “Acqua”, le classi quarte di San Bovio raccontano…

Siamo i ragazzi delle quarte, vi scriviamo dal nostro sottomarino, siamo partiti qualche giorno fa alla scoperta del pianeta acqua e ci stiamo divertendo. Ieri abbiamo incontrato Valerio, un palombaro esper- to, è arrivato dall’acquedotto o, scusate, dal CAP, Consorzio acqua potabile, per farci entrare nel mondo dell’acqua. Ci ha presentato tante informazioni e poi ci ha fatto fare alcuni esperimenti per vedere da vici- no le caratteristiche di questo tesoro che spesso spre- chiamo (chi non lascia qualche rubinetto aperto?!). Noi gli abbiamo invece raccontato i nostri pensieri quando diciamo la parola acqua… L’acqua è fonte di vita, l’acqua ci disseta, noi siamo l’acqua, nell’acqua ci divertiamo, Tutti insieme l’acqua ci illumina la vita di colori e riflessi, l’acqua è ricchezza e povertà. Ecco qui sotto il grafico delle nostre frasi; ora con- alla mostra micologica tinuiamo il viaggio di esplorazione, a presto! Il giorno 6 ottobre 2008 noi bambini delle Falloides o il cosiddetto Piede d’Atleta, che ti classi IV A B C siamo andati a vedere la può paralizzare. A un certo punto, nel bel mostra micologica e botanica presso la Sala mezzo della spiegazione dell’esperto, siamo Mazzola di Peschiera Borromeo, organizzata stati attirati da piccoli vermi bianchi che giron- dal Gruppo Micologico Vittadini di Segrete. zolavano indisturbati tra i funghi… che ci Abbiamo visto diversi tipi di funghi, bac- hanno un pochino distratti! che e muschi. Ogni fungo veniva presentato Infine abbiamo potuto osservare piante, con un cartellino su cui c’era scritto il nome bacche e frutti selvatici, alcuni commestibili e scientifico e volgare e se era velenoso, tossico altri no. Questa visita è stata istruttiva perché o commestibile. abbiamo imparato tante cose nuove e interes- È stato davvero interessante imparare a santi, che ci serviranno nei nostri lavori di riconoscere i funghi, per evitare di toccare o scienze. raccogliere quelli velenosi o non commestibili, I bambini della Classe IV C come ad esempio la mortale Amanita Scuola Primaria di Bettola Passaggi di tempo 16 Febbraio 2009

Passaggi di tempo Ricordando....

Redazione: Nadia De Flavis, Tina La Rossa, Sergio Impaginazione: Sergio Leondi Leondi, Lucia Olivieri, Idilia Pernigoni, Giuseppina Tipografia: Stem Editoriale Spa Lo spettacolo Torsello, Marina Tristani, Rita Vecchio Via Brescia, 22 - Cernusco s/n (Milano) tel. 02.92.10.47.10 Responsabile del Giornale: Sergio Leondi Tiratura: 5000 copie sulla “vita fragile” Fotografie: Flavio Giacomessi Segreteria di redazione: Michela Cioli, Alice Istituto Comprensivo Statale Il 14 Marzo 2008 la nostra Labbozzetta, 3D “Virgilio” “Fabrizio De André” scuola ha messo in scena al teatro Via Carlo Goldoni 1, Peschiera Borromeo (Milano) De Sica uno spettacolo intitolato Laboratorio di Giornalismo www.ics.deandre.com “La forza della fragilità”, nell’am- Titolare: Prof. Sergio Leondi e-mail: [email protected] bito del concorso bandito Classi Prime, Seconde e Terze della Scuola Media Fax: 0251650184 dall’Azienda di Servizi alla “Virgilio” Persona Martinitt, Stelline e Pio Andrea Bonfanti, Giulia Bracali, Roselisa Chiodi, Matteo Dirigente Scolastico Albergo Trivulzio; concorso al Ciarchi, Michela Cioli, Matilda Cremonesi, Martina De Prof. Giuseppe Facciorusso quale il nostro Istituto ha parteci- Felice, Giorgio Dell’Orto, Andrea De Nando, Victoria Di pato, appunto con questo spetta- Gaetano, Chantal Ferrante, Camilla Ferrario, Federico Tel. Direzione: 025470172-025470527 colo, oltre che con un numero Fiamberti, Gaia Ghilardi, Helen Habtemariam, Alice Tel. Scuola Media “Virgilio”: 025470797 speciale di “Passaggi di Tempo” e Labbozzetta, Giulia Mainetti, Gabriele Manna, Arianna Tel. Scuola Media di San Bovio: 027532831 il “Calendario dei diritti fragili”, Martellone, Michele Massari, Annamaria Mormina, Lisa Tel. Scuola Primaria Bettola: 025470402 vincendo molti premi. Notarianni, Giacomo Palumbo, Anita Rossi, Ilaria Rota, Tel. Scuola Primaria San Bovio: 027531431 oggi; poi un rappresentante della Come al solito il teatro era Francesca Poggetti, Cristian Semeraro, Federica Vidiri. Tel. Scuola Infanzia Bettola: 025471076 Cooperativa Sociale “il Carro”, stracolmo di genitori e parenti in Tel. Scuola Infanzia San Bovio: 027532829 che accoglie ragazzi e adulti con attesa delle esibizioni dei loro qualche difficoltà e li aiuta dando ragazzi. Lo spettacolo è stato loro un lavoro, ci ha parlato della aperto da un balletto ispirato alla sua storia e della vita nell’associa- canzone Khorakhanè, che è stato, zione; e a testimonianza, ha chia- come sempre, eseguito in modo mato sul palco una delle tante perfetto. Poi hanno fatto seguito ragazze aiutate dall’ Associazione, tutti i brani cantati: “Fiume Sand che un po’ imbarazzata ha fatto un Creek” e “Amico fragile” di intervento toccante. Fabrizio De Andrè, “Gesù Bambi - L’ultimo a parlare è stato il no” di Francesco De Gregori, Professor Emilio Trabucchi, Presi - “Non insegnate ai bambini” di dente dell’Azienda di Servizi alla Giorgio Gaber, “Ave Maria no Persona Istituto dei Martinit, morro” e “Tammuriata nera”. Stelline e Pio Albergo Trivulzio, il Tutti questi pezzi sono stati quale ha fatto un magnifico eseguiti e suonati molto bene e discorso sulla “Vita fragile” e sugli accolti da applausi calorosi; scopi della sua Azienda. “Amico fragile” è stata cantata da Il Professor Trabucchi ha ap - Francisco, un ragazzo tagliato per prez zato molto il nostro giornale fare il cantante; è stato il brano “Passaggi di Tempo” e, condivi- che ha riscosso maggior successo, dendo con il nostro Preside la dif- tanto da far richiedere il bis. ficoltà a reperire fondi per le attivi- Le canzoni e le esibizioni si tà extrascolastiche, ha dichiarato sono alternate con la presenza sul di donare ben mille euro alla palco di ospiti di eccezione, come scuola per contribuire alla stampa i figli dei coniugi Villa, che ci del nostro bellissimo periodico. hanno raccontato di come loro hanno vissuto l’esperienza del- Francesco Basti l’adozione e com’è il loro rappor- 2C “Virgilio” (a.s. 2007-2008) to con gli altri fratelli e i genitori