Massimo Angrilli, Giuseppe Fera, 02.Roberto Gerundo Paesaggi, beni culturali, Riuso e valorizzazione dei resti monastici dell'XI- patrimonio XII secolo nei territori dell'Alta Irpinia e del Unesco Vulture: verso un'idea generale di itinerari turistico-culturali per le aree interne della Campania e della Basilicata. Maurizio Angelillo*, Roberto Vanacore**, Antonella Roselli***

1. Premessa: le ragioni di uno studio diamenti monastici basiliane e benedettine Nell’Irpinia e nella Basilicata nord-occiden- prima, verginiane sorti in particolare tra il tale, oggi corrispondenti a parte delle pro- secolo XI e il secolo XII. vince di Avellino e Potenza, gli insediamenti monastici documentati nell’area in età me- 2. Gli insediamenti monastici risalenti dievale – in particolare quelli benedettini al XI-XII secolo in Irpinia e Basilicata – sono numerosi. A seguito dell'estinzione 2.1 Gli insediamenti verginiani nella diocesi degli ordini medievali benedettini di Cam- di Avellino pania e Basilicata si è perduta la conoscenza L’abbazia di Santa Maria di Montevergine a dell’originaria pertinenza monastica di alcu- Mercogliano. ne strutture, perdita a cui hanno senz’altro 2.2 Gli insediamenti verginiani e minoriti contribuito i numerosi eventi sismici. nell’arcidiocesi di Conza I pochi monumenti superstiti – tutti ascrivi- L’abbazia di San Salvatore al Goleto a bili alla famiglia dell’Architettura Romanica Sant’Angelo dei Lombardi del Mezzogiorno d’Italia – sono spesso stati Il monastero di Sant’Antonio a Muro Lucano considerati al di fuori del contesto storico 2.3 Gli insediamenti benedettini nella dioce- che li ha visti sorgere, il che ha determinato si di Nusco una sostanziale incomprensione della loro L’abbazia di Santa Maria di Fontigliano a Nusco facies storico- artistica. 2.4 Gli insediamenti benedettini e verginiani Nell’area territoriale oggetto di studio inte- nella diocesi di Rapolla ressata dall'antico tracciato della Via Appia L’abbazia di Sant’Ippolito a Monticchio vi è una particolare concentrazione di inse- Il monastero di Santa Maria di Pierno a San Fele

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 1 2.5 Gli insediamenti benedettini nella dioce- struttura e la sua risposta per sollecitazioni sulla base dei progressivi avanzamenti del- si di Tursi-Lagonegro di tipo orizzontale. La scala in cui si va ad le tecniche costruttive. L'estroso apparato L’abbazia di S. Maria del Sagittario, Chiaromonte indagare è quella del singolo pannello mura- decorativo delle chiese romaniche rivela in 2.6 Gli insediamenti benedettini e verginiani rio, e lo studio di queste tipologie strutturali, diversi casi l'influenza germanica e nel meri- nella diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa viene affrontato secondo quanto ci è fornito dione d'Italia – in particolare in Sicilia - que- L’abbazia S. Lorenzo in Tufara, Pescopagano dalla letteratura di riferimento. Sono stati ri- ste influenze si arricchiscono di quelle arabe L'abbazia della SS. Trinità di Venosa levati i seguenti aspetti fondamentali: per quanto riguarda gli interni ed alcuni ele- Cattedrale e Campanile di Melfi • La posa in opera di elementi lapidei per mi- menti architettonici. In definitiva i grandi 2.7 Gli insediamenti benedettini della dioce- gliorare l’ingranamento trasversale conferi- edifici religiosi sono espressione della prima si di Acerenza sce ulteriore resistenza; arte europea di una civiltà che si sforzava di L’abbazia di S. Maria di Banzi • L’insufficienza dei modelli meccanici forza- trasformare in modo chiaro e riconoscibile i spostamento del tipo bilineare rigido-degra- valori cristiani. 3. Muri in pietra naturale: aspetti mor- dante presenti in letteratura; La consapevolezza dell’esistenza – nei ter- fologico-costruttivi della così detta • Oltre alle ipotesi di base del comporta- ritori considerati – di una pluralità di siti “regola dell’arte muraria locale” mento perfettamente monolatero ed infini- con presenze significative di resti monastici L’osservanza delle regole dell’arte muraria, tra- tamente resistente a compressione del ma- dell'XI-XII secolo, quasi una “costellazione” mandate sino ai giorni nostri dall’esperienza teriale muratura, si propone l’introduzione di manufatti appartenenti a un’unica grande dei maestri murari, è in grado di conferire alle di un parametro aggiuntivo, che quantifica famiglia, stimola allora l’idea di una serie di strutture in muratura una notevole stabilità. La meccanicamente l’ingranamento per forma «percorsi turistico-culturali», cioè di itine- conservazione della memoria di queste tecni- degli elementi. rari che collegano un insieme di aree e siti che costruttive è di primaria importanza ai fini Si ipotizza un'analisi con un modello mecca- anche non contigui, ma concettualmente della tutela di questi beni della collettività. nico, con andamento trilineare, che mostra riunificati e resi coerenti da uno specifico Il focus di questo studio riguarda appunto le una pseudoelasticità di partenza, ed una suc- progetto culturale teso a mettere in luce e murature storiche, ed in particolare la stati- cessiva pseudo duttilità data dalla parzializ- valorizzare le specificità ambientali, paesag- ca delle murature in pietra. Questo tema, di zazione della sezione dovuta ai piccoli scor- gistiche e storiche di più ambiti territoriali grande interesse sia a livello nazionale che rimenti interni e un progressivo sviluppo particolarmente significativi. La ricerca di internazionale data l’estrema diffusione i di deformazioni anelastiche nelle porzioni nuovi approcci al tema del riuso e del recupe- Europa e nel mondo di tale tipologia struttu- reagenti, fino al superamento dell’ingrana- ro di edifici e manufatti, e della conseguente rale, è stato oggetto di numerosi studi aventi mento per forma degli elementi costituenti, più ampia valorizzazione dei territori a cui come obiettivo la comprensione del ruolo nonché la disarticolazione del pannello mu- appartengono, può collocarsi tematicamen- che ha la forma e la disposizione dei singoli rario fino allo spostamento ultimo ed all'atti- te nel quadro delle politiche per le aree in- elementi costituenti l’apparecchio murario vazione del meccanismo di collasso. terne1, intercettando e integrando altre ini- sul suo comportamento meccanico e delle ziative di sviluppo locale in diversi ambiti di logiche costruttive dell’epoca. 4. L'architettura degli insediamenti intervento: tutela del territorio, valorizzazio- I pannelli murari, possono essere ricondotti monastici nel paesaggio: un’idea di iti- ne delle risorse naturali e culturali e turismo a tre sottocategorie ben definite in base alla nerari dall’oggetto al territorio per la sostenibile, saper fare e artigianato. composizione dell’apparecchio murario. valorizzazione delle aree interne. Un possibile concetto-chiave – illustrato La muratura si dice in pietra da taglio se i bloc- I Una grande parte degli edifici considerati nel recentemente in uno studio dedicato al pa- chi lapidei che la compongono sono tagliati con presente studio è ascrivibile al grande insieme esaggio archeologico della fascia costiera regolarità e ridotti alla forma di parallelepipedi dell’architettura romanica del nostro Paese; in vesuviana2 – è quello di considerare il tema o a tronchi di piramide (blocchi cuneiformi), alcuni casi conserva la propria funzione origi- dell’edificio, o dei suoi resti, nel suo dispie- sulla base delle regole della stereotomia. Se le naria, in altri invece costituisce solo mera, an- garsi dall’oggetto al territorio riflettendo allo pietre vengono lasciate nella loro forma irrego- corché significativa, traccia di un passato per stesso tempo su un possibile nuovo senso da lare, semplicemente sbozzate per ridurle a com- molti versi irrimediabilmente perduto. attribuire ai termini protezione, conserva- baciare con le altre vicine, il pannello murario si l termine Romanico fu utilizzato per la pri- zione e valorizzazione attorno ai quali ruota definisce ad opera incerta. Si definisce muro in ma volta in Francia all’inizio del XIX per in- ogni intervento su un manufatto di interesse pietrame se invece le pietre sono poste in opera dicare le costruzioni – in particolare quelle storico-architettonico. grezze. Sono di struttura mista quei pannelli nei religiose – sorte a partire dai primi secoli del Ad esempio, che cosa dobbiamo intendere effet- quali si combinano questi tre tipi di strutture. Cristianesimo fino all’avvento dell’architet- tivamente per “protezione” di un manufatto di In questo studio ci si propone di indagare gli tura Gotica; il termine si riferisce all’affinità interesse storico-architettonico? Le risposte pos- aspetti morfologico-costruttivi della “regola tra queste costruzioni e l’architettura roma- sibili sono molteplici e dovrebbero dare luogo ad dell’arte muraria locale”, opportunamente na, dalla quale vennero ripresi il senso della azioni integrate. Se infatti il manufatto va tutelato differenziata in relazione ai luoghi nei quali monumentalità, della spaziosità e i principa- nelle sue condizioni fisiche perché conservi il suo sorgono le strutture oggetto dello studio, e di li elementi costruttivi (l’arco a tutto sesto, il valore di documento testimoniale di prodotto di studiare il comportamento meccanico della pilastro, la colonna e la volta), rinnovandoli una civiltà antica della quale ci comunica e ci rac-

2 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue conta qualcosa, è anche vero che quando è ridotto a mero frammento – parte di una costruzione la cui maggior parte è andata perduta – esso acquista un senso anche diverso, in quanto diviene una pre- senza fisica che interagisce, percettivamente e se- manticamente, con il contesto nel quale è inserito; diviene, in sintesi, parte del paesaggio più ampio che lo circonda. Pertanto anche il significato che normalmente si attribuisce ai termini “conserva- zione” e “valorizzazione” può virare verso acce- zioni che considerino tale manufatto non solo un documento storico, ma una parte significativa del paesaggio, inteso nelle sue componenti naturalisti- co/ambientali e architettonico/urbanistica.

5. Gli insediamenti monastici come sistema (o rete), spunti per una valo- rizzazione nell'ambito di un possibile nuovo quadro di percorsi turistico / culturali. Il patrimonio culturale può essere occasione per creare coesione ed inclusione di fasce di po- polazione che normalmente sono escluse dalla partecipazione alla vita culturale e sociale. "Il patrimonio delle Aree Interne suscetti- bile di valorizzazione turistica riguarda siti culturali quali scavi archeologici, borghi e pievi medievali, parchi letterari, aree protet- te (parchi nazionali, parchi regionali e siti della rete Natura 2000), beni e siti UNESCO - dai siti Patrimonio dell’Umanità alle Riser- ve Man and Biosphere (MAB) – e giacimenti enogastronomici. A queste aree è chiesto di definire una Strategia territoriale collettiva, attraverso cui migliorare l’uso delle risorse (risorse naturali, patrimonio culturale, sape- re locale), rafforzando i fattori di sviluppo lo- cale ed aumentando in questo modo il benes- sere delle comunità locali al fine di invertire le dinamiche di spopolamento e riportarle al centro del rilancio del Paese. Per 15 aree, a settembre 2017, il percorso è Figura 1– Vedute di alcuni insediamenti monastici nell’area considerata già giunto all’approvazione della Strategia: Valli Maira e Grana (Piemonte), Alta Valtel- smo come opportunità di sviluppo, sebbene possono rappresentare un importante vo- lina e Valchiavennna (Lombardia), Alta Car- con differenti approcci e gradi di profondità, lano di sviluppo per il territorio. L'ipotesi è nia (Friuli Venezia Giulia), Antola-Tigullio a dimostrazione delle differenti priorità e quella di un precorso che recuperi una rete (Liguria), Casentino-Valtiberina (Toscana), relative scelte compiute dalle comunità lo- di interdipendenze tra i diversi monumenti Sud-Ovest Orvietano (Umbria), Appennino cali. L’obiettivo è di rinnovare il modello di religiosi risalenti al medioevo, presenti nelle Basso Pesarese e Anconetano (Marche), Basso offerta, puntando su nuovi segmenti o sulla aree interne di Campania e Basilicata, ponen- Sangro-Trigno (Abruzzo), Montagna Matera- destagionalizzazione dei flussi." doli in relazione tra loro in un sistema di in- na (Basilicata), Alta Irpinia (Campania), Ma- (Fonte: Elaborazioni del Comitato Tecnico Aree In- frastrutture virtuali. donie (Sicilia), Alta Marmilla (Sardegna), Ma- terne (CTAI) – Dipartimento Politiche di Coesione) Ci si è soffermati su permanenze di coloniz- tese (Molise), Bassa Valle (Valle D’Aosta). Tra Dallo studio sono emerse le naturali vocazio- zazione rurale medievale religiosa, di cui le 15 aree che hanno approvato la Strategia, ni turistiche che il territorio in esame possie- permangono tracce anche rilevanti dei seco- praticamente tutte hanno individuato il turi- de e che, se messe a sistema e pubblicizzate, li XI-XII. Obbiettivo è quello di non agire in

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 3 maniera puntuale, ma in ottica di area vasta. 2. cfr. R. Vanacore, M. Antoniciello, F. De Silva, Il parco di Capodimonte Una motivazione per cui bisogna pensare V. Di Giuda, “Il progetto per la protezione e la in ottica di area vasta è di tipo competiti- valorizzazione di siti e frammenti archeologici, come “core area” vo. La modalità di intervento che si vuole dall’oggetto al territorio: il paesaggio della fascia dell’infrastruttura verde proporre è di tipo bottom-up, applicata alle costiera vesuviana”, in: “La domanda di architet- metropolitana di Napoli diverse scale locali attraverso l’intervento tura, le risposte del progetto”, Atti del VI Forum Emanuela Coppola*, Antonia Arena** delle associazioni di categoria, informando della Società scientifica nazionale del progetto- e sensibilizzando i cittadini sulle caratteristi- Docenti ICAR 14 15 16, Roma, 29-30 settembre che delle proprie risorse storiche e culturali, 2017, a cura di G. R. Cellini, ProArch, Roma, pp. aumentando la consapevolezza sulle loro 266-269. Abstract potenzialità anche in termini economici. Il parco di Capodimonte rappresenta il mag- Ciò potrebbe facilitare la conservazione del- Bibliografia gior parco europeo cittadino con i suoi 134 ha. le risorse locali e favorirne una promozione Adam J. P. (2008) "L’Arte di costruire presso i roma- Antica riserva di caccia settecentesca di Carlo verso l’esterno che veda un ruolo attivo delle ni. Materiali e tecniche.", IX edizione, Longanesi di Borbone - che nel 1737 decise di costruirvi il comunità locali, capaci di renderle attrattive Benvenuto E. (1981), "La Scienza delle Costruzioni Palazzo (terminato poi nel 1840) - è da sempre in senso esperienziale. e il suo sviluppo storico", Sansoni Editore, Firenze. caratterizzato da problemi legati all’accessibili- Colombelli A., Petrocelli A. (2016), "Landscape as tà dell’area e alla particolare conformazione del Note a driving force for local development: the Agroen- territorio che ne hanno limitato la fruizione. * Dipartimento di Ingegneria Civile, Università vironmental park in the Municipality of Galtellì Da un punto di vista morfologico Capodimonte degli Studi di Salerno, [email protected] in Tasting the landscape". Atti del 53° Congresso è un acrocoro ovvero un particolare tipo di al- ** Dipartimento di Ingegneria Civile, Università Mondiale IFLA, Torino, 20-22 aprile 2016, Firenze, topiano con versanti scoscesi. L’altezza varia da degli Studi di Salerno, [email protected] Edifir, p. 85 ISBN 978-88-7970-781-7 108 m slm a NE fino a 148 a S/SW. Solo la zona ***Dipartimento di Ingegneria Civile, Università de- Consiglio d'Europa (2000), "Convenzione Europea contigua ad ovest si estende su un'altitudine gli Studi di Salerno, [email protected] del Paesaggio", STCE n. 176, Firenze costante. Il tondo di Capodimonte, conven- 1. Secondo il documento “Strategia nazionale per "Il Romanico: architettura di un’espressione cul- zionalmente riconosciuto come primo punto le aree interne: definizione, obiettivi, strumenti turale in movimento" (https://parentesistoriche. di accesso al quartiere ove è ubicato il parco, è e governance” pubblicaato in “Materiali UVAL_ altervista.org/romanico-architettura-medioevo/) a 93 m slm, Miano (a Nord) è a circa 85 m slm Unità di Valutazione degli Investimenti Pubblici”, Vitruvio (De architectura, Libro II, Cap. VII) (per poi risalire dopo il fossato nel quale scorre n. 31 del 2014, «Le Aree interne italiane possono Jacques Heyman (1995), “The Stone Skeleton: il fiume Cavone a circa 110 m slm) mentre a est essere caratterizzate nel seguente modo: Structural Engineering of Masonry Architecture”, confina con la zona dei Ponti Rossi, un fosso che a) sono significativamente distanti dai principali Cambridge arriva a 60 m slm. centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, Santiago Huerta, “Galileo was Wrong: The Geo- Sono stati i francesi durante il periodo napole- salute e mobilità); metrical Design of Masonry Arches”, in: Nexus onico (1805-1815) a migliorare l’accessibilità b) dispongono di importanti risorse ambientali Network Journal – vol. 8, no. 2, 2006, (pag. 25-51) dell’area prevedendo il grande accesso alla (risorse idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi Rondelet G. (1832). "Prima Traduzione Italiana reggia di Capodimonte con la costruzione del naturali e umani) e risorse culturali (beni arche- 6th ed. originale. Trattato Teorico e pratico dell’ar- corso Napoleone, oggi duca d’Aosta, che ha ologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli mu- te di edificare." Mantova: a spese della società comportato soluzioni urbanistiche ardite in sei, centri di mestiere); editrice [Fratelli Negretti] coi tipi di L. Caranenti, contrasto con l’orografia dei luoghi: il disegno c) sono un territorio profondamente diversificato, 1832-1835 di una piazza, l’attuale tondo di Capodimonte, esito delle dinamiche dei vari e differenziati siste- "II turismo culturale: nuovi orientamenti di svi- il raccordo con il cavone San Gennaro, la realiz- mi naturali e dei peculiari e secolari processi di luppo economico-sociale" (www.beniculturali.it) zazione del ponte sulla Sanità, l’abbassamento antropizzazione. della quota della salita Santa Teresa. Il progetto Una parte rilevante delle Aree interne ha subito, napoleonico non ha solo determinato il gran- a partire dagli anni cinquanta dello scorso secolo, de accesso alla reggia di Capodimonte ma ha un processo di marginalizzazione che, innanzitut- definito anche i collegamenti con i contermini to, si è manifestato attraverso intensi fenomeni di quartieri di Piscinola e con il comune di Melito. de-antropizzazione: a) riduzione della popolazio- Nonostante il forte intervento napoleonico, l’ac- ne sotto la soglia critica e invecchiamento demo- cessibilità dell’area del parco presenta tutt'oggi grafico; b) riduzione dell’occupazione e del grado elevate criticità e il sistema degli accessi è forte- di utilizzo del capitale territoriale. In secondo luo- mente sottoutilizzato. go, tale processo si è manifestato nella progressi- Il paper presenta uno studio paesaggistico del va riduzione quantitativa e qualitativa dell’offerta Parco e letture interpretative per raccontare la locale di servizi pubblici, privati e collettivi – i complessa geografia del parco e l’articolazione servizi, cioè, che definiscono nella società euro- morfologica preliminari ad una proposta urba- pea contemporanea la qualità della cittadinanza». nistico-progettuale per l’area di studio.

4 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Con l'introduzione sia di autobus che di filobus, il tram fu considerato vetusto ed il 15 marzo 1960 la rete fu definitivamente chiusa. La prima di tali linee seguiva la direttrice di via Nuova San Rocco, servendo Marianella (dove osservavano capolinea alcune corse) e Chia- iano; percorsa via Emilio Scaglione (allora de- nominata via Santa Maria a Cubito) si entrava in Marano da cui si diramava ulteriormente la tratta per Mugnano e, successivamente, quella verso il capolinea ivi presente. Seguita la via provinciale venivano servite Villaricca e Calviz- zano e si giungeva infine a Giugliano. L'altra linea percorreva una stretta curva per giungere a Miano; da qui veniva impegnata via Regina margherita fino a Secondigliano; sempre da Miano una breve diramazione con- sentiva di raggiungere Piscinola con un servizio inizialmente esercitato a navetta per poi diven- tare, con l'accorpamento delle tranvie di Capo- dimonte nella rete urbana, una relazione verso Immagine orografica del parco di Capodimonte Napoli. Un parco storicamente poco accessibile dell’area prevedendo il grande accesso alla reg- Attualmente il bosco di Capodimonte è rag- Il paper è inserito nel lavoro di ricerca sulla gia di Capodimonte con la costruzione del cor- giungibile solo attraverso un sevizio autobus promozione del sito di Capodimonte che il Di- so Napoleone, le attuali via S. Teresa agli Scalzi che non risulta comunque efficace lungo la trat- partimento di Architettura dell’Università di e corso Amedeo di Savoia unite da un ponte di ta in quanto attraversa un nodo di traffico eleva- Napoli Federico II sta svolgendo insieme al Di- 118 m di lunghezza e sei campate (ponte della to nel centro storico della città di Napoli. Negli partimento di Ingegneria Informatica, a quello Sanità) che sovrasta il vuoto del rione Sanità. anni novanta un concorso - Premio Schindler di Agraria e a quello di Scienze Sociali, sotto il Ponte reso possibile solo con la soppressione - cercò una soluzione per il collegamento dei coordinamento del prof. Mario Losasso, diretto- del sottostante monastero della chiesta seicen- sito di Capodimonte lanciando l’idea di un im- re del Dipartimento di Architettura. tesca di S. Maria della Sanità, nell’ottica della pianto diretto con l’altro grosso polo museale Il gruppo di giovani ricercatori del DIARC coin- politica di cancellazione degli ordini monastici – il Museo Archeologico - tramite funicolare e volti nella ricerca (1) gruppo di ricerca ha redat- operata nel decennio di dominazione francese. scale mobili oltre all’utilizzo delle cavità e dei to a luglio 2018 un dossier conoscitivo, quale La realizzazione del ponte della Sanità ha di fat- percorsi pedonali. Il fine evidente era rendere fase preliminare del processo di conoscenza del to portato a radere al suolo il chiostro maggiore maggiormente fruibili sia i due poli museali Museo e Real Bosco di Capodimonte (2). della Chiesa realizzata da Fra’ Nuvolo e compro- che le due grandi aree di verde urbano cittadi- Il dossier è stato articolato in tre parti: una pri- mettere il chiostro minore con un pilone. no. Purtroppo non si attivò nessun percorso ma parte incentrata sulla ricostruzione dell’e- Nonostante il deciso intervento napoleoni- privilegiato. voluzione storica del sito Reale; una seconda co, l’accessibilità dell’area del parco presenta Anche la recente linea 2 della Metropolitana focalizzata sulle condizioni attuali del sito in tutt'oggi elevate criticità e il sistema degli acces- non è riuscita a migliorare l’accessibilità al par- riferimento alle sue condizioni interne (Museo- si risulta fortemente sottoutilizzato. co in quanto l’unica fermata contigua al gran- Parco) e alle sue relazioni a scala territoriale e Ed è questo il maggior punto di debolezza di de parco di Capodimonte, quella di San Rocco urbana; una terza parte, che rappresenta un At- questo parco, il più grande parco urbano d’I- (dall’omonomo vallone) dista 3 km ed è orogra- lante di idee e riferimenti, in cui si articoleran- talia, gemellato con Versailles, che accoglie 3 ficamente molto più in alto. no alcuni possibili scenari per il Real Sito. milioni di visitatori del bosco ogni anno (che vi Oggi il progetto di ripristino della filovia 204 Il parco di Capodimonte, l’antica riserva di cac- trascorrono almeno due ore giornaliere) e 500 che collegherà la parte bassa della città con i cia settecentesca di Carlo di Borbone che nel sportivi che ogni giorno vengono a correre. Colli Aminei potrebbe migliorare l’accessibi- 1737 decise di costruirvi il Palazzo (terminato A fine ottocento l’area era servita da una linea di lità dell’area. La linea 204 è molto attesa anche poi nel 1840) (Capano 2015), è da sempre ca- tram: tre linee, tutte con partenza dal capolinea perché sarà il principale collegamento dei più ratterizzato da problemi legati all’accessibilità napoletano nei pressi del museo Nazionale: la importanti musei cittadini: da piazza Carlo III dell’area e alla particolare conformazione del linea 1 per Porta Grande, la linea 3 per Giuglia- arriverà fino ai Colli Aminei salendo per Santa territorio che ne hanno limitato la fruizione. Di no, la linea 4 per il Garittone. Nel 1902 furono Teresa e passando per Capodimonte. fatto i Borboni non ci hanno mai dimorato. inaugurate due diramazioni: una per Mugnano Sono stati i francesi durante il periodo napole- e l'altra per Marano, oltre ad un prolungamento onico (1805-1815) a migliorare l’accessibilità dal Garittone a Miano.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 5 Il progetto di infrastruttura verde metro- politana tra frammentazione e accessibi- lità La Commissione europea ha messo a punto, attraverso un gruppo di lavoro cui hanno parte- cipato esperti dei paesi membri e con il contri- buto dell'Agenzia europea per l'ambiente, un set di indicatori concepito per monitorare l'orien- tamento alla sostenibilità delle città. Si tratta di 5 indicatori obbligatori e 5 facolta- tivi, cui è stata aggiunta di recente l'Impronta Ecologica. L'iniziativa si chiama "Towards a lo- cal sustainability profile – European common indicators" (Verso un profilo di sostenibilità locale, Indicatori comuni europei). La campa- gna per la loro adozione prevede l'adesione del comune al gruppo di sperimentazione. Il 4° indicatore, Accessibilità delle aree verdi e dei servizi locali, rappresenta la distanza dei cittadini rispetto ad aree verdi (parchi, giardini, spazi aperti, attrezzature, verde privato fruibi- Figura 1 | Analisi della frammentazione delle aree naturali e seminaturaliFonte: Elaborazione della CUAS 2007 le,…) e ai servizi di base (sanitari, trasporto, istru- Rispetto a quest’ultimo la distanza del Parco di la costruzione di una Rete Ecologica in questo zione, alimentari,…) (Coppola 2011). Capodimonte dalla centrale piazza Cavour è di territorio (Coppola Vanella 2017). Una buona accessibilità è quindi il primo requi- gran lunga inferiore (2,5 km contro i 4,5 del Par- Alla base del progetto di costruzione dell’infra- sito che si richiede a un parco pubblico. Ma il co Guell) per un percorso di circa 10-15 minuti struttura verde vi è lo studio della frammenta- parco di Capodimonte è un sito storico e nasce ma non c’è la certezza degli orari. zione nell’Area Metropolitana di Napoli (Cop- secondo altre esigenze, in primis per godere del- Eppure anche in un’ottica di costruzione di una pola, 2016). Il recupero e la realizzazione dei la salubrità dell’area. infrastruttura verde urbana, ovvero della messa segmenti di connessione, fisica e biologica, fra Di fatti, i maggiori parchi italiani nascono gene- in rete delle grandi aree verdi creando percorsi gli ambienti naturali diviene l’azione priorita- ralmente al centro delle città e sono facilmente di facile accesso agli stessi, il progetto di acces- ria da mettere in campo per ridurre la frammen- accessibili: sibilità ai grandi parchi urbani (per non parlare tazione degli ambienti naturali e per favorire la - il parco del Valentino a Torino, situato della centralità turistico-culturale) dovrebbe di- costruzione di una rete ecologica i cui corridoi lungo il fiume Po, è posto nelle immediate vici- ventare uno dei principali obiettivi della città siano individuati, anche e soprattutto in ambi- nanze della città storica e a meno di un chilome- di Napoli. to urbano, sia come aree da riqualificare che da tro dalla stazione principale di Torino; Di fatti la costruzione della infrastruttura verde costruire ex novo. - il parco del Sempione, intorno al Ca- urbana non si configura solo come una vera e Il Piano territoriale Regionale (PTR) della Cam- stello sforzesco e quindi nella zona centrale del- propria azione di mitigazione del contenimen- pania del 2008 già affermava che la frammen- la città; to del consumo di suolo, così come prescritto tazione spaziale ed ecologica del territorio re- - il parco Nervi a Genova è localizzato dalle Linee guida sul suolo dell’Unione Europea gionale costituisce una delle principali cause più perifericamente ma accessibile dalla stazio- (2006) ma rappresenta un’azione concreta di del degrado paesaggistico in ambito regionale ne di Nervi. qualità urbana per i cittadini di una delle città e fornisce indicazioni per perseguire l’obiettivo Lo stesso discorso vale per i parchi romani, il più dense d’Italia. della deframmentazione attraverso interventi Parco di Villa Borghese, ad esempio, rappresen- L’analisi delle informazioni geografiche e dei molteplici e a diverse scale: regionale, provin- ta il parco più centrale, all’interno ospita la Gal- dati territoriali disponibili in rete, ed in parti- ciale e comunale, prevedendo indirizzi mirati leria Borghese ed il Museo omonimo. colare la lettura del consumo di suolo agricolo per le politiche agricole e per quelle relative alle Lo stesso discorso vale per i parchi europei, la basata sulla CUAS 2007, evidenzia una presen- grandi infrastrutture. centralità e accessibilità rappresentano il requi- za media di aree urbanizzate di circa il 30% Gli studi propedeutici al PTCP di Napoli (Città sito principale. dell’intera superficie territoriale, ma raggiunge Metropolitana di Napoli, 2016), nel recepire Un esempio di parco europeo, comparabile in in alcuni territori il 50-60% fino ai picchi del tali indirizzi, partendo dall’individuazione del- quanto lontano dal centro storico e di diffici- 98% nell’area a nord-est di Napoli. Un ulterio- le core areas, hanno individuato delle possibili le accessibilità, è il parco Guell a Barcellona. Il re elemento di criticità deriva poi dall’elevato connessioni ecologiche anche se non sostanzia- parco Guell è raggiungibile dalla centralissima grado di frammentazione delle aree naturali e te da analisi sulla frammentazione ecologica. Plaza de Catalunya dall’autobus 64. Sono circa seminaturali, rappresentato nella Figura 2, ov- Partendo da questo presupposto, si è testata la 4,5 km che raggiungono la collina ma l’autobus vero dal progressivo isolamento delle aree na- metodologia proposta. parte ogni 10 minuti e dista circa 30 minuti. turali, con il conseguente impatto negativo per La figura 3 è derivata dalla spazializzazione

6 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue L'analisi di visibilità, effettuata mediante tool che opera analisi tridimensionali in ambiente Gis, restituisce le porzioni di territorio che sono visibili da determinati punti di osservazione localizzati ai bordi del parco di Capodimonte. Poiché la visibilità lungo il raggio proiettante è invertibile (Errico, Maglione & Parente, 2009) l'analisi restituisce, per inverso, le diverse parti della città da cui i punti di osservazione fissati sono visibili. Per effettuare l'analisi è stato utilizzato un Mo- dello Digitale del Terreno in cui ogni cella del raster ha una dimensione di metri 10x10. I pun- ti di osservazione scelti sono le porte di accesso al parco, che rappresentano i punti di contatto con il contesto urbano, e il belvedere situato in prossimità della Regia, area da cui è possibile in- ReR Campania (Ptr,2008) e Suolo mpermeabilizzato dell’Area metropolitana di Napoli (Modificato da Ispra, 2016) staurare un rapporto visivo con la città. Dall'area di accesso della Porta Grande, situata a dell’indicatore della frammentazione, disponi- Napoli la strategia di fondo è finalizzata alla sud del Parco di Capodimonte, guardando verso bile nel webgis Soil Monitor, sovrapposta alla conservazione e valorizzazione delle residue meridione sono osservabili i rilievi della collina Rete ecologica Provinciale (ReP) del Piano ter- aree naturali e semi-naturali e, più in generale, di Capodimonte al di sopra della quale è situato ritoriale di coordinamento Provinciale di Na- alla valorizzazione del paesaggio e all’intrec- l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte poli (Coppola Grimaldi Langella 2017). Da tale cio dell’insediamento umano con una rete di e il crinale delle colline dove sorgono i quar- sovrapposizione emerge innanzitutto che La naturalità diffusa indirizzando la costruzione tieri di Materdei, dei colli Aminei e della zona ReP, se pur più dettagliata della Rete Ecologica della Rete Ecologica verso funzioni assai più Ospedaliera di Napoli. Dal lato nord-orientale, Regione Campania (ReR), non tiene conto del complesse di quelle strettamente biologiche invece, risulta visibile l'area dell'aeroporto di grado di frammentazione dell’area. per tentare di rispondere a domande di frui- Capodichino. Le zone della città situate a nord, Si è proceduto, pertanto, mediante classificazio- zione paesistica, qualità estetica, ricreazione e nord-ovest e sud, sud-est non sono, invece, per- ne dei valori ottenuti, su base raster, ad indivi- arricchimento culturale, compenetrandosi con cepibili da questo punto di osservazione. Delle duare differenti ambiti connotati da differenti le dense trame dei percorsi e delle relazioni sto- stesse visuali è possibile godere anche dal Bel- range di frammentazione. riche, archeologiche, culturali che hanno nei vedere: in questo case le porzioni di territorio La classe a valori medio-bassi individua concre- secoli modellato il territorio napoletano. nord-orientali osservabili hanno un'estensione ti elementi territoriali di connessione mentre la leggermente inferiore, mentre sono maggior- classe medio-alta definisce la parte di territorio Accessibilità e visibilità, condizioni di mente visibili le creste delle colline situate a più sensibile alla frammentazione e dunque partenza del progetto di parco sud-ovest. all’impatto che il consumo di suolo può avere Se le stazioni diventano i punti di accesso per Dalla Porta Santa Maria ai Monti, situata lungo su di essa. l’infrastruttura verde metropolitana, nel caso il lato orientale del Parco, si apre una visuale La prima tipologia di ambiti consente di indiriz- della “core area” urbana più rilevante, la stessa verso l'aeroporto di Capodichino a est, e dal lato zare le azioni di pianificazione Comunale verso funzione potrebbero avere le porte d’accesso opposto, lungo la stessa direttrice, verso la colli- la costruzione di una infrastruttura verde, men- (data anche la distanza dalle stazioni della me- na della zona ospedaliera. tre la seconda tipologia individua gli ambiti che tropolitana). Sul lato occidentale del parco si aprono, infine, necessitano di azioni di tutela volte al ripristi- Attualmente risultano aperte solo due delle sei la Porta di Miano e la Porta Piccola. Dal primo no, ove possibile della continuità. porte, porta piccola e porta Miano, sia per una punto di osservazione lo sguardo si apre, in dire- In un contesto così caratterizzato diventa obiet- questione di messa in sicurezza degli accessi zione est, verso le aree interne del parco, la zona tivo fondamentale della pianificazione terri- che per una regolazione degli accessi. dell'aeroporto e alcune porzioni del quartiere toriale il contenimento del consumo di suolo L’apertura delle altre porte consentirebbe il di Miano tra cui l'ex birrificio oggi dismesso, in e la realizzazione di una infrastrutturazione raccordo con l’area di Miano e dei Ponti Rossi e direzione ovest, invece, verso piccole zone della ambientale dell’intero territorio, destinata ad l’analisi di queste aree rappresenta uno dei prin- collina che delimita i quartieri Chiaiano e Pisci- assicurare le condizioni di uno sviluppo soste- cipali punti della ricerca. nola. Analoghe visuali, con una traslazione di nibile, sia da un punto di vista ambientale che In tal senso, l’analisi della visibilità delle porte pochi metri, si hanno anche dalla Porta Piccola, culturale, attraverso la connessione tra il siste- di accesso e dei punti di maggior osservazione da quest'area è possibile osservare più ampie ma dei beni culturali, la rete infrastrutturale e rappresenta un primo momento di analisi di porzioni del parco. la rete ecologica. queste aree sulle quali si sta procedendo ad una Dalle analisi svolte è possibile notare, infatti, Nel caso del PTC della Città metropolitana di analisi anche con l’impiego di un drone. come le aree interne al parco, visibili dai punti

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 7 Note * Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II, emanuela.coppola@ unina.it ** Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Napoli Federico II, [email protected] Bibliografia A. Arcidiacono, D. Di Simine, F. Oliva, S. Salata, S. Ronchi (2015), “Nuove sfide per il suolo”, Rappor- to CRCS 2016, INU Edizioni F. Capano (2015), Il sito reale di capodimonte, Fe- dOA Press E. Coppola (2016) , Infrastrutture Sostenibili Ur- bane, INU EDIZIONI – Collana Accademia E. Coppola, M. Grimaldi e G. Langella (2017), “Monitoraggio dell'impatto del consumo di suolo sulle infrastrutture verdi dell'area metropolitana di Napoli attraverso Soil Monitor”, sul Rapporto CRCS 2017 - INU EDIZIONI E. Coppola, V. Vanella (2016), “Infrastrutture verdi e morfologie urbane. Una proposta metodologica per l’area metropolitana di Napoli” in Urbanistica n° 157 - INU Edizioni E. Coppola (2011), “Urbanistica e verde: dal con- cetto di standard al Piano del Verde in Alessandro Claudi, (curatore), La gestione dei parchi urbani, CLEAN Edizioni, pag. 194-202 E.Coppola, M. Grimaldi (2015), “Governo del ter- ritorio e consumo di suolo. Indirizzi per il nuovo impianto normativo della Regione Campania”, in Urbanistica Informazioni, n. 259-260, pp. 72-74 di osservazione scelti, sono poche e porzioni del frastruttura verde metropolitana deve innanzi- F.D. Moccia (2015), “Consumo e degrado del suo- Palazzo Reale sono visibili solo accedendo dalla tutto essere percorribile da parte a parte e facil- lo in Campania”, in Urbanistica Informazioni, n.. porta Piccola e da quella Grande. Le aree inter- mente accessibile. 264 ne del parco risultano essere, in funzione dei Bisogna poi lavorare sulle altre connessioni con risultati delle analisi svolte, fortemente isolate le principali aree verdi dell’area metropolitana. rispetto al contesto urbano, ciò porta a valutare E proprio la ricerca delle connessioni renderà il Parco di Capodimonte non solo un polmone possibile realizzare realmente l’infrastruttura verde ma anche un'isola di rifugio dal caos cit- verde metropolitana: il PRG di Napoli del 2004 tadino. enunciava la centralità della realizzazione Infine è necessario sottolineare che le analisi dell’infrastruttura verde senza però prevedere svolte, elaborate a partire da DTM che valuta la le opportune connessioni e vanificando l’idea quota del suolo, presentano un limite oggettivo di rete. nei risultati determinato dalla assenza di infor- In tal senso il sito Capodimonte è una sfida ne- mazioni in relazione alle altezze determinate cessaria in quanto rappresenta il maggior parco dall'uso del suolo (alberi, edifici, elementi verti- urbano metropolitano con la minore accessibi- cali della rete dei servizi) che rappresentano un lità e rappresenta quindi anche il progetto d’in- ostacolo alla visuale. Ulteriori indagini potran- nesco della rete verde metropolitana. no essere svolte utilizzando un modello delle superfici (DSM) che prenda in considerazione, per ciascuna cella, un valore medio di altezza determinato dai diversi usi del suolo. Questa analisi precede l’analisi degli accessi e quella dei bordi del parco di Capodimonte. Il parco per essere una reale “core area” dell’in-

8 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Micropaesaggi La “logica del recinto”, che determina la pe- rimetrazione delle testimonianze, soprav- archeologici_recinti e reti vissute o appena rinvenute, sottraendole al Serena Baiani* territorio abitato e sospendendole in una dimensione atemporale (Manacorda 2007, 113-115) (6), determina l’invalicabilità e la se- Interruzioni parazione che impediscono l’attraversamento La città suburbana contemporanea, nell’area o l’avvicinamento, favorendo l’indiscriminata romana, appare come una sequenza di aree alienazione dei resti nei confronti dei cittadini perimetrate, libere da costruzioni, e nuclei e delle dinamiche urbane contemporanee. Dal privi dello “spessore temporale” che carat- valore iconico determinato nel passato dallo terizza il centro urbano. Le aree edificate “splendido isolamento dell’antico”, l’attuale sembrano fermarsi sul limite di spazi appa- segregazione fisica e la mancata fruizione del rentemente vuoti, al cui interno, infatti, non bene archeologico conducono all’indifferen- si intravedono tracce, frammenti o rovine. za e alla perdita di senso condiviso rispetto a L’alternanza di pieni e vuoti evidenzia la quei segni che dovrebbero rappresentare la presenza di impercettibili, ambigue linee di memoria fondativa del luogo contemporaneo confine in un tessuto fortemente disarticola- (Bartolone 2013), recuperando la dimensione Figura 1– Il Sepolcro di Elio Callistio, Roma to, interfacce che includono nella o escludo- storica del paesaggio urbano. no dalla città contemporanea e producono la Ciò che colpisce degli innumerevoli fram- Intersezioni “scomparsa della storia” dai luoghi (1). Solo menti di preesistenze, che punteggiano il Nel paesaggio contemporaneo, il progetto si i recinti “vuoti” della memoria restituisco- tessuto della città extramuraria, è il loro confronta, quindi, con le tracce più o meno no la presenza del passato e l’appartenenza anonimato. È impossibile, per un qualsiasi consistenti di un’identità passata, stratifica- al luogo (2), frontiere, aree di bordo che evi- visitatore o per qualsiasi abitante della città, tasi nel corso del tempo e riformulata attra- denziano i confini tra città attuale e città ar- ricondurre quei resti – dalle più imponenti verso diverse archeologie (Ghersi, Mazzino cheologica (Panella 1989), segnando margini rovine ai minimi lacerti di muratura – a una 2009): il contenitore archeologico o arche- delicatissimi di “ferite aperte nel tessuto ur- forma intera; è impossibile immaginare l’e- ologia in elevato, “deposito verticale” di in- bano […] dove, affacciandosi, è possibile oggi dificio come originariamente doveva presen- formazioni stratificate, che va individuato, guardare, ma non vedere” (Ricci 1999, 106). tarsi o ricondurlo alla sua funzione primaria registrato e interpretato in connessione con Sono i nonluoghi della storia. La nozione di […]; in alcuni casi, infine, è persino arduo rico- quanto indagato nel “deposito orizzontale”; nonluogo (Augé M. 1993) può “contribuire a noscere, in tante murature frantumate, spar- l’archeologia del sottosuolo, nella doppia svelare il disagio antropologico dei moderni se un po’ ovunque, un resto antico. Il valore identità di sommerso ed emergente, che fruitori dell’archeologia” (3), disagio determi- storico di quei resti sfugge allo sguardo di un principalmente nelle indagini extraurbane, nato dal confinamento entro recinti di tracce non-specialista e in questo senso l’assenza di è oggetto di attenzioni teoriche e progettua- e resti che rimangono sospesi in una dimen- qualsiasi strumento di comunicazione non li capaci di codificare precise impostazioni sione senza tempo, una “bacheca [che] ha a può essere considerato casuale. “Se recinti e metodologiche; i paesaggi archeologici, con- che fare con una visione paleomuseale nella perimetrazioni di resti archeologici segnano dizione del contesto naturale antropizzato quale non sono ancora intervenuti i concetti […] una barriera nei confronti di eventuali attraverso cui percepire il processo evolutivo di lunga durata e di interazione fra il passato e cupidigie selettive, per l’altro rappresentano di luoghi della memoria arricchiti di forte l’attualità” (Longobardi 2002, 41-42) (4). anche degli steccati, materiali e immateriali, valore simbolico; tracce proiettate nel futuro Esiste un problema generalmente trascura- nei confronti di qualsiasi cedimento “comu- che condizionano la sensazione di apparte- to: il significato che tali preesistenze rive- nicativo”, considerato di per sé scorretto o nenza al luogo (Guaitoli 2003). stono, oggi, nell’immaginario dei cittadini potenzialmente rischioso” (7). Ed è la rovina che troviamo “isolata”, ab- e delle loro comunità ai fini dell’elaborazio- Emerge chiaramente il nesso tra “compren- bandonata all’azione modellante del tempo, ne di identità collettive sempre più “multi- dere” e “conservare”, quest’ultima premessa diffusa nel territorio, raccolta nei siti arche- ple” e “differenzianti” [...] La considerazione imprescindibile dell’azione di valorizzazio- ologici, incapsulata nella costruzione della [del problema] o la sua rimozione possono ne, da sviluppare con un intervento consape- città, catturata nei musei, a volte ricomposta condizionare politiche della tutela sensibil- vole, in grado di comunicare alla collettività materialmente, altre volte ricostruita solo mente differenti e differentemente orien- i risultati delle ricerche, senza dimenticare graficamente (Barbanera 2009; Ugolini 2010; tate. […] Al di là del frequente e meccanico gli ulteriori significati assunti dai luoghi nel Oteri 2009) a rappresentare il campo di inte- ricorso a concetti come identità e memoria, tempo, con le mutate condizioni contestuali resse del progetto. E’ fondamentale per l’ar- i frammenti della città antica manifestano (Manacorda 2009, 10), per ricomporre i siti chitetto, quindi, recuperare uno sguardo da una palese alterità risultando, nella mag- archeologici con l’intorno. “archeologo” (Bonesio 1993), saper leggere gior parte di casi, indecifrabili o persino ciò che deriva dall’architettonicità delle ro- invisibili (5). vine, potenziarne la “virtualità” intrinseca,

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 9 attraverso un approccio metodologico perti- Conservazione ambientale e conservazione progettuali e dalle nostre azioni tecniche nente, derivato dalle indicazioni fornite dal differita; fruizione estetica e fruizione senso- (Musso 2000). complesso sistema su cui si interviene, consi- riale; trasmissione, interpretazione e comu- I resti sparsi che “galleggiano in una realtà derando i resti come “elementi della compo- nicazione multimediale, si pongono come le comunque contemporanea, esigono uno sizione”, da non imbalsamare o abbandonare nuove condizioni del processo di trasmissio- sguardo tutto diverso rispetto ai reperti allo “specialismo tecnico” (Grassi 1990). La ne al futuro, condizioni che ampliano il rap- museali o anche ai grandi monumenti che rovina isolata viene affiancata alla “rovina porto spazio-temporale nello sviluppo della il valore dell’antico ancora accompagna”. reimpiegata” (8), riutilizzata con nuovo ruo- conoscenza. La compresenza della duplice È necessaria una specifica professionalità lo in contesti modificati, capace di assumere istanza materiale-immateriale permette, in grado di decodificare e gestire le infor- diverse identità in cui il frammento può es- quindi, di operare un’integrazione tra le op- mazioni ed una particolare sensibilità per sere riletto nella capacità di dar origine ad poste esigenze definite dalla conservazione gli aspetti interdisciplinari del progetto altro, nel carattere fondativo, oltre che docu- dell’esistente e le peculiarità della fruizione di trasformazione, caratterizzata da uno mentario, nella capacità di stabilire relazioni fisico-sensoriale. Si realizzano, quindi, due “sguardo nuovo” per una innovata rifles- mai programmate, eppure sottese dalla sua livelli di realtà in cui si esplicano condizioni sione sulle finalità stesse della conserva- conformazione (Manacorda 2009), con un diverse, ma contemporanee: lo spazio fisico, zione che deve essere comunicata e resa paesaggio mutevole. caratterizzato dalla stratificazione tempora- percepibile a coloro che “frequentano la Il progetto dell’esistente e nell’esistente si le, in cui il “contenitore della storia” assume città del presente e del futuro” superando i afferma come modalità di intervento finaliz- lo status di luogo, spazio e processo; lo spa- recinti - definiti da lussuose cancellate nel zato alla ridefinizione di equilibri nuovi più zio immateriale, caratterizzato dalla strati- centro storico e da reti metalliche divelte avanzati, per resti che non hanno più un ruo- ficazione discontinua e interconnessa dei nelle aree periurbane - che separano fisi- lo, rovine, palinsesti, frammenti, che necessi- flussi, in cui la percezione e l’informazione camente dalla città e dai cittadini monu- tano di un intervento “per tornare ad essere” conformano l’archeologia virtuale, che rap- menti e tracce indecifrabili (9). (Grassi 1990). Il progetto tecnologico che in- presenta, forse, lo stadio ultimo della ricerca L’idea di un progetto archeologico come tradu- teragisce con le archeologie (Marzo 2010, 13- attuale, in ragione del fatto che si prefigge di zione delle evidenze storiche si presenta come 16), quindi, riconosce e dà forma a nuove rela- realizzare spazi e ambienti scientifico-infor- “l’unica possibilità perché ciò che preservia- zioni che innestano nuove strategie, nuovi usi mativi, altrimenti non perlustrabili, configu- mo possa essere ‘letto’ da tutti”. La traduzione e anche nuovi ruoli, tali da “riattivare” l’ogget- rando innovati paesaggi, siti e musei virtuali. porta a “progettare trame, sequenze e percorsi to all’interno di tessuti consolidati o in forma- Archeologia senza l’archeologia, quindi. Il volti a spiegare ciò che i resti, presenti nella cit- zione. L’affermazione di approcci contestuali, riferimento è alle tematiche di ricerca e spe- tà contemporanea, permettono di ‘illustrare’” in cui oggetti e processi di protezione/con- rimentazione che mirano ad individuare (Ricci 2006) in una continua sovrapposizione, servazione/valorizzazione appaiono inscin- l’interrelazione possibile tra processi di tute- confronto e sostituzione di nuove tracce alle dibili, permette di definire la conservazione la, conservazione e fruizione del patrimonio esistenti, con un approccio al costruire-deco- integrata come condizione per uno sviluppo culturale da un lato e le potenzialità delle struendo (D’Andria 2005). La contaminazione sostenibile connesso alla gestione culturale tecnologie della memorizzazione e della co- tra esistente (tessuto, edificio, frammento) e delle risorse, con l’obiettivo di determinare municazione dall’altro. In tale ottica è possi- innovazione dei materiali/nell’uso dei mate- le condizioni e definire gli strumenti per una bile definire dell’oggetto dell’intervento nel- riali, per la definizione di approcci progettuali cultura tecnologica della conservazione. la condizione materiale ed immateriale. La finalizzati a “costruire nel costruito” o “sul co- Tre usi dell’antico. Continuità, distanza, co- traccia, emersa o celata, possiede un caratte- struito”, si pone come condizione dell’operare noscenza (Settis 1986) sono le categorie er- re duplice: mostra un aspetto o realtà sostan- la co-esistenza nella contemporaneità, per una meneutiche con cui la cultura del tempo si ziale e tangibile (l’oggetto reale) ed un aspet- nuova cultura dell’abitare. rivolge verso il passato determinando un ap- to informativo o rappresentativo. Le due L’obiettivo è trovare strumenti nuovi, prio- proccio progettuale differenziato in termini condizioni interagiscono con modalità tali ritariamente interpretativi, ma anche orga- di riuso, reimpiego, reintegrazione degli ele- da permettere di definire il bene culturale nizzativi e gestionali, in grado di soddisfare menti secondo un principio di “permanenza come “flusso di comunicazioni su supporto le esigenze della ricerca scientifica e della stratificata”; ovvero una “risemantizzazione fisico”, in base alla relazione che si determina fruizione culturale attraverso la definizione attualizzante del frammento”, attraverso tra l’artefatto ed il fruitore attraverso le mo- degli spazi urbani della contemporaneità, l’interpretazione ed il recupero di senso dalità dell’inclusione, della contaminazione con l’obiettivo di contribuire a definire una dell’esistente; o ancora una conoscenza del e dell’evocazione. “nuova centralità dell’abitare” e “un nuovo passato remoto che riaffiora per pezzi di un ruolo del progetto” che percorra le tracce per monumentale repertorio da studiare filolo- Sovrapposizioni garantire una continuità dell’uso quotidiano gicamente, inventariare, ordinare, cataloga- I manufatti su cui qualcuno deciderà di in- anche dei luoghi storici residuali (Longobar- re in modo sempre più preciso ed esauriente, tervenire, possono e devono sopravvivere di 2002, 50). e quindi mostrare, con l’obiettivo ultimo di con il loro carico di memoria e di sugge- Nell’ambito della cultura tecnologica del pro- restituire una sempre più completa integrità stioni, protetti anzitutto dagli esiti distrut- getto è, pertanto, possibile delineare alcuni di “quanto è stato”. tivi che spesso derivano dalle nostre idee approcci strategici, in relazione alla consi-

10 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue stenza delle preesistenze, finalizzati a “co- a materiali e tecnologie contemporanee che nifestazione, modalità che non possono esse- struire nel costruito” (Moneo 2007, 154) at- non negano il contesto sovrapponendosi, ma re semplicisticamente esaurite nella scelta di traverso addizioni, sottrazioni o integrazioni lo rendono disponibile alle nuove esigenze: materiali più o meno discordanti rispetto a (10), di cui sia chiara l’efficacia conservativa il nuovo è così l’ultimo strato nella successio- quelli della tradizione o nella contestazione e il comportamento microclimatico, le scel- ne che costituisce la storia del sito (14). più o meno esplicita dei suoi sistemi com- te materiche, l’integrazione con l’intorno ri- Sul tema del trattamento delle aggiunte positivi (ordini, ritmi, cadenze, partizioni). stretto ed ampliato, in termini di compatibili- emerge un atteggiamento di rispetto delle Attengono, invece, in modo più sostanziale tà/invasività fisica e percettiva. In particolare, stratificazioni in tutta la loro complessità. al rapporto che viene intrattenuto con la pre- il progetto si muove tra diverse opzioni che Si riscontra, in più casi, un uso “progettua- esistenza, si esplicitano nel recupero di una mirano, caso per caso, a sottolineare l’assen- le” della sottrazione, finalizzata a rendere dimensione critica che interpreta il distacco za, interpretare per restituire il senso dell’in- evidenti le stratificazioni del palinsesto del passato dal presente nei termini di “una tegrità figurativa del frammento, operare la originario, con un “approccio settorio e di distanza che misura una relazione”. separazione o la congiunzione (11). destrutturazione” (Polano 1996) che si ac- Il primo livello di dialogo è ascrivibile all’am- Sottolineare l’assenza_In situazioni nelle coppia coraggiosamente al rispetto per l’au- pia categoria del contenitore (modalità del quali la rovina si ritrova a galleggiare, molto tenticità negli interventi; ma riemerge anche “guscio”, strategia della scatola nella scatola), spesso ad affogare, nel flusso della vita quo- nella “diacronia armonica”, cioè la selezione in cui la struttura esistente è vista come un tidiana, non difesa, né esibita, né commen- delle stratificazioni per inserirvi poi integra- guscio vuoto – o da svuotare – adatta ad esse- tata dalle innumerevoli strategie finalizzate zioni fortemente riconoscibili. Nel caso di re riempita con nuove funzioni e con nuove a conservare ed evocare il passato; ovvero elementi emergenti, involucri o tessuti tridi- forme (nella tendenza a conservare dell’edifi- in assenza di tracce fisiche o nei casi in cui mensionali, l’adozione di strategie additive cio antico solo la carcassa esterna per lavora- non sussistano le condizioni per riportare o sottrattive permette di realizzare aumenti re sui volumi interni). Il nuovo istituisce con alla luce le strutture, la comunicazione del volumetrici leggeri finalizzati ad integrare l’originario sistema un rapporto di coestensi- patrimonio immateriale della storia può ave- attività compatibili o realizzare strutture di vità che si arresta qualche centimetro prima re luogo mediante un processo cognitivo di servizio per il funzionamento del sistema della scatola muraria esterna attraverso stac- rielaborazione degli stimoli indotti (visivi, pluristratificato. chi, soluzioni di continuità, asole. uditivi, olfattivi). La strategia progettuale All’opposto, la soppressione di interi cor- Una seconda modalità di dialogo con il pas- può essere rappresentata dalla restituzione pi aggiunti (superfetazioni consolidate), è sato è nella differenziazione dei linguaggi, dell’assenza (12) attraverso tecniche di li- funzionale all’inserimento, come protesi, di quasi in un’ottica didattica o comunque di ning-out, marcatura su un piano orizzontale nuovi elementi volumetrici in acciaio e ve- commento al testo antico. Non di rado il o verticale delle tracce non visibili (con va- tro per ridisegnare la sagoma originaria. Una nuovo inserto è concepito come un supporto riazioni materiche e cromatiche) o di ghost tendenza ricorrente, anche alla piccola scala, necessario alla comprensione proprio della structures, strutture metalliche tridimensio- in cui vengono espunte pareti per inserire natura incompleta e multiforme del conte- nali per il riposizionamento dei resti. diaframmi vetrati a suggerire reintegrazioni sto; di qui l’accentuazione del percorso, che Interpretare per restituire il senso dell’integri- o letture spaziali innovative. spesso costituisce il fulcro concettuale di tà figurativa del frammento_Nei casi in cui la Operare la separazione o la congiunzione_I tutto l’intervento: passerelle, percorsi aerei, presenza storica sia affiorante, è necessario defi- diaframmi posti a tutela e protezione dei re- tagli, trasparenze, tutto deve condurre ad nire dispositivi che consentano di comunicare sti rappresentano uno dei maggiori vincoli una fruizione dinamica degli spazi lasciati l’integrità figurativa del complesso, assumendo nella pratica della valorizzazione: la strategia nella loro inalterata autenticità. I segni dello un carattere interpretativo necessario alla com- progettuale, in tali casi, consiste nello studio scorrere del tempo, le lacerazioni, le disconti- prensione dei luoghi (13). dell’elemento di delimitazione del sito, sia nuità sono quindi esibite senza interesse per Il principio di continuità nel progetto di “ri- esso un involucro o un elemento lineare di ricostruzioni più o meno didattiche e rivela- sarcimento delle lacune” porta ad integrare delimitazione, come dispositivo in grado di te soprattutto attraverso il percorso, gestito addizioni leggere (di tipo superficiale o volu- suggerire o negare relazioni fra preesistenza naturalmente con mezzi moderni, come metrico) che incrementino la qualità dell’esi- e contesto (15). passerelle, strutture metalliche, materiali stente: aggiunte e sovrapposizioni, anche nel La categoria del contrasto (Solà Morales trasparenti. caso di intonaci e decorazioni che giocano un 1985) rappresenta una modalità con cui il L’approccio analogico trova la propria distin- ruolo essenziale nella percezione delle conti- contemporaneo si rapporta ai prodotti della zione rispetto alla poetica del contrasto non nue modifiche, sono evidenziate per accre- storia, manifestando in modo incisivo o ad- soltanto nell’adozione di codici linguistici scere lo spessore evocativo delle architetture. dirittura plateale lo “spirito dei tempi” (16), differenti, ma in una diversa relazione con In questo modo, il lavoro di adattamento alla in un’ampia flessibilità di interpretazioni, la preesistenza e con la tradizione. Si concre- fruizione e le addizioni che si rendono neces- che tentano di coinvolgere la preesistenza in ta in una pratica narrativa, estremamente sarie avvengono nell’ottica della trasforma- una nuova struttura semantica costruita per suggestiva e certamente influenzata dalla zione, tanto migliore quanto più sia garan- differenze e dissonanze (Solá Morales 1985). “poetica del frammento” in cui il progetto si tito il rispetto dell’autenticità del palinsesto. Fondamentale è chiarire le modalità espressi- costituisce nella “ricerca di un rapporto lin- La ricucitura delle lacune è, quindi, affidata ve con cui la poetica del contrasto trova ma- guistico fra l’architettura del passato e quella

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 11 contemporanea” (Varagnoli 2005). È un’ope- di rispetto”, di dimensioni più o meno costanti, ve del complesso archeologico. razione che riapre il dialogo, che riconosce imposta intorno a qualsiasi resto emerga dallo 14. La necessità di richiudere le lacerazioni del tes- la valenza comunicativa ancora operante scavo. Ricci 2006, 9-10. suto urbano, come a San Michele in Borgo a Pisa, dell’architettura del passato e, pertanto, la 6. Numerosi studiosi si sono interrogati riguardo porta alla ridefinizione di una continuità muraria interroga e la interpreta. al tema del recinto archeologico, in particolare attraverso pieni, masse murarie segnate dall’uso Nelle esperienze contemporanee la rivisi- Manacorda 2007; Zanker 2008; Longobardi, Car- del mattone e dall’impiego di tecnologie costrut- tazione in termini mimetici dei linguaggi lini 2009; Aymonino 2010; Bartolone 2013; Erco- tive raffinate, con la rivisitazione delle tipologie dell’antico è, infine, funzionale ad un inter- lino 2013. tradizionali reintegrate seguendone i caratteri vento di ricomposizione all’interno di un 7. Associare a resti e rovine urbane un sentimento essenziali. contesto storico (una singola architettura o di decisa “estraneità” è derivato da una netta, radi- 15. In questo senso, sono significativi alcuni un sistema urbano) ed è praticata in nome cale separazione tra gli specialisti (detentori e de- aspetti: lo studio della permeabilità e del caratte- della ricerca di una generale concinnitas fra positari di particolari saperi) e i comuni cittadini. re dell’elemento di bordo; lo studio delle visuali e antico e nuovo o si propone come intervento Ricci 2006, 80-81. definizione delle forometrie o varchi del recinto; di ri-produzione, come rifacimento di ciò che 8. L’esplorazione e la salvaguardia del “testo” (l’e- l’integrazione nell’elemento di bordo di volumi di è andato perduto “coi mezzi ordinari dell’ar- dificio inteso come documento lapideo), congiun- servizio. chitetto, che consistono essenzialmente nel ta alla coscienza di riabitare l’antico per usi attua- 16. Il dibattito è particolarmente vivace. Fra i tanti saper leggere l’architettura col mezzo del li, aiuta a cogliere il senso di un difficile equilibrio contributi, e per la diversità degli approcci, si ve- disegno e della sensibilità, e nell’accordarsi tra conservazione e trasformazione. Gualdrini dano Caperna, Spagnesi 2002; Baldi 2001; Segarra quindi ad essa” (Moneo 1999). 2005, 62. Lagunes 2002. Perché ciò che si salverà non sarà mai quel 9. È interessante notare che gli interventi di valo- che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma rizzazione di alcune aree sono orientati sul mo- Bibliografia ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ri- dello dei parchi-giardino di fine Ottocento in cui Augé M. (1993), Nonluoghi. Introduzione ad una diventasse se stesso in un tempo nuovo (Ba- i resti, generalmente subordinati all’assetto del antologia della surmodernità, Eleuthéra, Milano. ricco 2008). verde, arredano le passeggiate, chiusi in recinti Augé M. (2004), Rovine e macerie. Il senso del tem- all’interno del recinto più ampio che circoscrive po, Bollati Boringhieri, Torino. Note il parco. Cfr. quanto esposto in Ricci 2006, Eredità Aymonino, A. (2010), “Recinti versus esperienza”, * Dipartimento di Pianificazione Design Tec- difficili, 47-99. Archeologia e Contemporaneo, IUAV. Giornale nologia dell’Architettura, Sapienza Università di 10. “Se un ruolo progettuale si può riconoscere dell’università, 81 (4). Roma, [email protected] all’archeologia, questo dovrebbe fondarsi proprio Barbanera, M. (2009), Relitti riletti. Metamorfosi 1. Sull’area romana interessante è la lettura di sulla interpretazione dei resti, il vero traguardo delle rovine e identità culturale, Bollati Borin- M.G. Ercolino in “Le rovine dimenticate. Identità, della ricerca archeologica […]. Il p.a. dovrebbe mo- ghieri, Torino. conservazione e valorizzazione dei resti archeolo- dellare i risultati della ricerca disciplinare spie- Bartolone, R. (2013), “Dai siti archeologici al pae- gici nella periferia romana”, in Il capitale cultura- gando le cose e gli eventi in modo accessibile a saggio attraverso l’architettura”, Engramma, 110. le, X (2014), 439-469. tutti”. Sul tema della cultura della “comunicazio- Bonesio, L. (1993), La terra invisibile, Marcos y 2. “Frammenti, segni, tracce distribuite, non pos- ne archeologica”, Ricci 2006, 134 -149. Marcos, Milano. sono essere trasportati e stivati in luoghi destinati 11. “[…] il contrasto fra l’antico e il nuovo si tra- Carbonara G. (2012), “Ruderi d’architetture, urba- a conservarli; allora, all’inverso, il magazzino si sformava non solo nel risultato di una contrap- nistica e restauro”, Confronti. Quaderni di restau- costruisce intorno ad essi con recinti e perimetri posizione radicale, ma anche il procedimento ro architettonico della Soprintendenza BBAAPPS- che assolvono la funzione di pareti: nella logica di percettivo attraverso il quale l’una e l’altra archi- SAAET Napoli e provincia, L’architettura allo accumulo che si propone illimitato, le pareti non tettura stabilivano, reciprocamente, il loro signi- stato di rudere, Napoli (17 -26). possono in questo caso essere fissate una volta per ficato dialettico nel complesso delle città metro- Cardi, M.V. (2000), Le rovine abitate. Invenzione e tutte, ma è necessario che esse si spostino progres- politane, cambiava”. de Solà Morales 1985, 40. Sul morte in luoghi di memoria, Alinea, Firenze. sivamente ad ampliare il deposito nell’infinita tema anche Ruggieri Tricoli, Germanà 2013. D’Andria, R. (2005), Un teatro di terra, Ombre Cor- speranza di una raccolta totale”. Ricci 2006, 65; 12. Alcuni casi mostrano come questo possa avere te, Verona. Carbonara 2012, 17-22. traduzione in aspetti progettuali quali l’analisi dei De Giorgi, G. (2003), “Ancora conservazione, ordi- 3. Cfr. sul tema quanto sostenuto da Longobardi rapporti spaziali e dei ritmi di pieni e vuoti all’inter- ne, continuità, unità?”, Gomorra, 5, 116- 119. 2000 e ribadito nel 2002, 41-52; Ricci 1999, 97-127; no del perimetro archeologico; studio nell’uso cro- de Solà Morales, I. (1985), “Dal contrasto all’ana- Manacorda 2007, 114-115. matico dei materiali; architettura del verde. logia. Trasformazioni nella concezione dell’inter- 4. In tal modo, l’archeologia si sottrae allo spazio 13. In particolare emergono alcuni aspetti, quali la vento architettonico”, Lotus, 46 (40). antropologico: non essendo abitabile, non vi sono traduzione contemporanea degli elementi di recin- Ercolino, M.G. (2013), “Riflessione sui margini del- identità, appartenenza, relazioni sociali poiché il zione per segnalare la matericità di strutture antiche le aree archeologiche urbane”, in Biscontin, G., Dri- “luogo antropologico […] è storico nella misura in perse o l’entità del ritrovamento; differenziazione di ussi, G. (a cura di), Conservazione e valorizzazione cui sfugge alla storia come scienza” (Augé 1993, passerelle e percorsi (materiali, appoggi, permeabi- dei siti archeologici, Arcadia, Marghera (87-97). 53), ma l’archeologia è scienza. lità alla visuale, sistemi di distribuzione), in base al Ghersi, A., Mazzino, F. (2009), Landscape & Ruins, 5. I recinti derivano dall’applicazione della “fascia ruolo di segnalazione delle diverse entità compositi- ECLAS Conference Proceedings, Alinea, Firenze.

12 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Rompere le regole per devono rendere conto a nessuno - siamo pa- sistemici. Una rigenerazione dell’ambiente droni del territorio che ci sta intorno, abbia- che ci circonda tutta da reinterpretare, che rinnovarsi e vivere meglio mo incrementato la produzione alimentare, garantisca un equilibrio sostenibile tra città Paolo Benvenuti* costruito città, fondato imperi e creato estese e campagna e che passi per la partecipazio- reti commerciali - ma alla ricerca esclusiva ne attiva dei cittadini alle trasformazioni del nostro benessere sembriamo più irre- urbane e sociali e alle politiche di sviluppo Rompere le regole: non come atto “antipoli- sponsabili, soprattutto nei confronti dell’e- locale. Il paesaggio rurale è, infatti, un siste- tico” di sfiducia verso la democrazia rappre- cosistema naturale e animale, e più insoddi- ma complesso, un elemento fondamentale sentativa e i suoi valori ma come impegno sfatti che mai. Dal treno della storia però non di interconnessione fra l’attività umana e il creativo per affrontare le nuove sfide, per si può scendere e il futuro - nel bene o nel sistema ambientale, espressione dell'equili- esplorare incroci e ibridazioni culturali, per male - è ignoto: le conquiste o i disastri che brio (o del mancato equilibrio) che l’uomo rallentare (l’inquinamento, l’alienazione, il ora appaiono a portata di mano o inevitabili riesce a trovare con il contesto in cui opera. surriscaldamento) o anche fare di più con possono non realizzarsi mai a causa di osta- Questa influenza sul territorio si esplica con meno. Oggi che la maggior parte della po- coli imprevisti e nuovi scenari sono sempre modalità diverse, che possono variare in rela- polazione mondiale abita in città, il cambia- pronti ad affacciarsi. La sola cosa che possia- zione alle diverse situazioni ambientali e alle mento è rappresentato dalla “città aperta”, mo fare è tentare di influenzare la direzione diverse tecniche produttive, ma in ogni caso dove i cittadini possono mettere in gioco che stiamo prendendo e interrogarci su “cosa fa sì che il paesaggio rurale esprima una se- attivamente le proprie differenze e creare vogliamo diventare” ma soprattutto su “cosa rie di valori culturali di enorme rilievo e che un’interazione virtuosa con le forme urba- vogliamo volere”. la sua riscoperta sia un passaggio necessario ne: vivere cioè uno tra molti, coinvolti in un Ecco allora che, riportando il discorso su un verso una valorizzazione della nostra storia mondo che non rispecchia soltanto noi stes- piano più concreto e più vicino alla nostra e del cammino della nostra economia verso si. Yuval Harari dice che i Sapiens sono se- quotidianità, possiamo applicare il tema del- modelli di crescita orientati allo sviluppo so- rial-killer ecologici che già con gli strumenti la rottura creativa e resiliente delle regole ai stenibile. Il tema interessa anche i rapporti dell’età della pietra avevano fatto fuori metà processi di cambiamento e di movimento città-campagna e i modelli di intervento per dei più grandi mammiferi terrestri, che la ri- che anche città e paesaggi devono mettere le aree agricole e forestali prossime ai centri voluzione agricola è stata la più grande frode in pratica per adattarsi alle mutazioni delle urbani, considerati i rilevanti e spesso deva- della storia (non è stato l’uomo a domesti- comunità e dei mercati, ai progressi delle stanti fenomeni di consumo del suolo e di care pecore e frumento, quanto piuttosto il conoscenze scientifiche, alla necessità di trasformazione di aree agricole che in tempi contrario), che il trattamento degli animali evolversi attraverso la riqualificazione dei recenti si sono avuti soprattutto in zone ur- nell’agricoltura moderna è probabilmente il tessuti esistenti, la razionalizzazione del- bane, periurbane e costiere. Il paesaggio ha peggior crimine della storia. Oggi, insomma, le funzioni, il miglioramento dei servizi peraltro assunto negli ultimi anni un ruolo siamo sul punto di diventare “dei” che non collettivi e il riconoscimento di quelli eco- strategico per la qualità della vita e del terri- torio, con l’introduzione di una concezione che va ben oltre gli aspetti estetici ed ecolo- gici, in una nuova visione volta ad integrare questi aspetti con quelli storico-culturali, identitari ed economici. Il paesaggio non è naturale, ma culturale perché non c'è paesag- gio su cui l'uomo non abbia lasciato il segno. Ma se questa verità a volte è difficile da co- gliere nei cosiddetti spazi "conservati", è in- discutibile nei vigneti dove il lavoro dell'uo- mo è chiaramente distinguibile attraverso il saggio allineamento delle viti. Tuttavia il vigneto non è sempre stato considerato un paesaggio. Privo del fascino romantico delle coste del Mediterraneo, acquisisce il suo va- lore estetico solo alla fine del XX secolo, ma a differenza di spiagge e scogliere è sinonimo di equilibrio e natura controllata, mostran- do il know-how dell'uomo e della natura. Il concetto di "paesaggi viticoli" è dunque re- cente ed estende la semplice analisi estetica di questi paesaggi a una riflessione che ne Fig. 1 - Vigneti Mandrarossa Menfi (Sicilia, Italia) comprende tutta la dimensione culturale,

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 13 "civiltà del vino" ha lasciato il segno nel suo ambiente perché la vitivinicoltura influenza il nostro habitat attraverso l'organizzazione agraria, i monumenti, l'architettura, le prati- che socioculturali vernacolari e l'impatto del modo di vivere delle popolazioni. Rappre- senta un’importantissima diversità “biocul- turale” composta dalle caratteristiche legate all’impiego di tecniche e ordinamenti col- turali rappresentativi del genius loci e che, pur continuando a trasformarsi in un lento processo evolutivo, sono presenti da lungo tempo, conservando evidenti testimonianze della loro origine e mantenendo un ruolo nella società e nell’economia. E la cultura dell'accoglienza e della socialità Fig. 2 - Vigne urbane a Siena (Toscana, Italia) - che è sottesa ad un turismo enogastrono- mico sostenibile e i linea con i tempi - non è solo un tassello importante nella costruzio- ne della cittadinanza europea delle regioni, dei popoli e delle identità nazionali. Svolge anche una preziosa funzione di trasforma- zione dell’abbandono in risorsa (recupero di edifici e tradizioni dimenticate) e quindi di animazione del territorio, aumentando- ne la coesione sociale, lo spirito di comune appartenenza e la competitività. L'idea di un “paesaggio culturale viticolo” può sembrare il risultato di un’intellettualizzazione che non avrebbe alcun impatto sulla vita del suo Fig. 3 - Il paesaggio vitivinicolo delle Langhe Roero e Monferrato, Patrimonio Unesco (Piemonte - Italia) territorio. Eppure il paesaggio è l'interazione più immediata tra il visitatore e il territo- non limitandola alla mera geografia. Così il sia stato inventato il concetto di diplomazia rio, fornisce sia informazioni che emozio- paesaggio viticolo, testimone dello scorre- culturale - creando un legame tra i Paesi del ni. Come ha sottolineato con un’immagine re del tempo, è il promotore della storia di Vecchio Continente che vanno oltre i confi- assai efficace il geografo Yves Luginbühl , il un territorio e della sua evoluzione. La sua ni geografici e che possono allargarsi a tutti paesaggio della vite è uno dei pochi a trova- analisi è un equilibrio scientifico di scienze i Paesi che si affacciano sul bacino del Medi- re un sapore prima di fare appello alla vista, oggettive - come la topografia, la geologia e terraneo. In questa direzione si muove, pe- perché i paesaggi della vigna sono “polisen- discipline interpretative come la storia o l'et- raltro, “Iter Vitis - Les Chemins de la Vigne”, soriali". L'esplorazione sollecita le sensazio- nologia - che rende necessario avere punti di riconosciuto dal Consiglio d’Europa il 15 ni, i sentimenti del visitatore, includendoli vista diversi su questo paesaggio per cercare maggio 2009 come 25° Itinerario Culturale in un'esperienza reale. Permette al visitatore di dargli un significato. Il solo terroir, che ri- Europeo e promosso dalla Federazione Eu- di apprenderlo secondo le proprie conoscen- vela le specificità fisiche di uno spazio, non ropea Iter Vitis. Il programma degli Itinerari ze e riferimenti consentendo a ciascuno di può spiegarne la complessità. Culturali è peraltro uno dei migliori esempi crearsi una propria esperienza personale. Il Il paesaggio viticolo, in particolare, è un del dialogo interculturale nei Paesi dell’Eu- paesaggio diventa metafora, valorizza la qua- patrimonio materiale e immateriale della ropa centrale ed orientale, valorizzando per- lità del prodotto testimoniandone l’origine e comunità, una potente occasione di dialo- corsi che attraversano uno o più Paesi o Re- l’autenticità. Poiché il vino deve avere radici go, scambio di idee e reciproca comprensio- gioni e che si organizzano intorno a temi di e una storia, sempre più è qualificato dal suo ne grazie proprio al fatto che il mondo del interesse storico, artistico o sociale europeo, luogo di produzione. Le caratteristiche fisi- vino e la sua storia millenaria nascono dalla sia in ragione del tracciato geografico dell’iti- che di un territorio, il clima, il suolo, i perico- complessità, dalle convergenze e dalle diver- nerario, sia in funzione del suo contenuto e li naturali o i vitigni non sono più sufficienti genze delle molte tradizioni locali connesse del suo significato. Paesaggi e itinerari sono argomenti di “vendita”. Al di là del terroir, alla vitivinicoltura. Il vino è sempre stato un in questo modo intimamente legati andando il paesaggio culturale assume un ruolo cre- potente strumento del dialogo intercultura- entrambi a formare parte integrante delle scente nella valutazione del prodotto, incor- le in Europa - e da molto tempo prima che identità locali e dell’identità collettiva. La porando un supplemento di anima, rifletten-

14 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue do per esempio l'importanza attribuita alla Il margine che sta al Italia, alla fine dell’Ottocento e prosegue per qualità dell'ambiente: se la coltivazione della tutto il secondo dopoguerra. Una lettura che, vite simboleggia l'equilibrio tra uomo e pian- centro: dinamica evolutiva inquadrando il processo di formazione delle ta, la preservazione dell'ambiente influenza centro madre-marina marine nell’ambito di quella che Soja (2000) la qualità percepita del prodotto. Anche du- lungo il versante ionico definisce terza rivoluzione urbana, è di sicu- rante la degustazione, il discorso associato al della Calabria ro interesse teorico, ma ha anche importanti paesaggio circostante consente l'estensione sviluppi di carattere progettuale rispetto ai Giuseppe Caridi * del piacere dei sensi, stimolando le sensazio- quali sarebbe utile che il dibattito proseguis- ni e l'immaginazione: il suo grande potere se e si rafforzasse (paragrafo 4). di evocazione ancora una volta permette di vivere un momento originale e particolare. Introduzione Inversione spaziale dell’assetto demo- Non è un caso che anche l’UNESCO abbia Il contributo sviluppa una lettura critica grafico-insediativo recentemente riconosciuto il valore di Pa- dei caratteri del processo di sdoppiamento Accentuando il carattere finalizzato e opera- trimonio Mondiale dell’Umanità a paesaggi dei centri abitati montani e collinari (centri tivo di questo contributo possiamo iniziare vitivinicoli come i vigneti delle Langhe-Roe- madre) e della formazione dei relativi nuclei evidenziando come l’organizzazione urbana ro e Monferrato proprio in quanto esempio abitati costieri (marine) lungo il versante io- e territoriale della Calabria risulta in gran eccezionale di interazione dell’uomo con il nico meridionale della Calabria. Tale proces- parte influenzata dalla presenza montuo- suo ambiente naturale, dell’esistenza di un so non è limitato solo all'Italia meridionale, sa. L’Aspromonte, le Serre calabresi e la Sila contesto sociale, rurale e urbano estrema- ma è tipico della maggior parte dei paesi del hanno costituito, per il versante ionico della mente inclusivo e di un tessuto economico Mediterraneo, tuttavia, nel contesto preso in Calabria, fino a tutto l’Ottocento, la dorsale sostenibile. Un riconoscimento che partendo esame, ha assunto un carattere generalizzato di una struttura insediativa fatta di numerosi da un ambito geografico e sociale circoscrit- al punto che la quasi totalità dei centri mon- centri abitati medi e piccoli, localizzati tutti to ci invita a conoscere e tutelare culture di- tani o collinari presenti ha generato un satel- in prossimità della fascia altimetrica collina- verse ed eterogenee, a recuperare valori forti lite lungo la costa. re e montana, che rappresentano i cardini di abbandonando vecchi pregiudizi. Perché dal- Si considerano in particolare due questioni ampi territori del vuoto estesi fino al mare. l’”altro” sempre ci arriva qualcosa di nuovo ritenute centrali. La prima mira a ricostruire, Facendo riferimento alla carta del Rizzi Zan- e oggi, in un momento storico caratterizzato dall’Unità nazionale, l’evoluzione dell’orga- noni, del 1808, e considerando i 300 km di da globalizzazione pervasiva e dinamiche in nizzazione urbana e territoriale di tale con- versante ionico che da Bova (RC) arriva a continua trasformazione, la sfida più diffici- testo geografico; ripercorrendo la virata di Crucoli (Kr), possiamo contare appena 3 cen- le non è tanto l’emancipazione di espressioni centottanta gradi nelle linee di assetto e negli tri abitati: Bianco, Roccella e Crotone (peral- soccombenti, quanto piuttosto l’incontro e il scenari evolutivi con l’obiettivo di proporre, tro il primo di questi fondato ex novo, solo rispetto reciproco dei rispettivi valori intel- in forma schematica, la successione delle di- pochi anni prima, in seguito al terremoto lettuali, civili e umani. verse configurazioni temporali (paragrafo 2). del 1783) e 4 gruppi di case sparse (nei terri- La seconda è volta a identificare e puntualiz- tori di Isola Capo Rizzuto, Andali, Cropani e Note zare il ruolo delle diverse variabili tematiche Catanzaro). Ancora il primo censimento del * Direttore Generale dell'Associazione Nazionale che, a vario titolo e con modalità specifiche, Regno unito d’Italia, del 1861, mostra come Città del Vino (Siena), benvenuti@cittadelvino. hanno interagito nell’avvio del processo di il 60% della popolazione calabrese, di fatto com urbanizzazione e nel conseguente sposta- numericamente immutata da tre secoli, fosse mento a valle dei centri montani o collinari insediata prevalentemente lungo una fascia Bibliografia (paragrafo 3). altimetrica compresa fra i 300 e gli 800 metri Harari Y. (2014), “Sapiens. Da animali a dèi. Breve A conclusione si discute osservando come sul livello del mare. storia dell'umanità”, Bompiani editore tali questioni anche se utili per disegnare la Il processo di formazione della marine si accen- Luginbühl Y. (2205), “Paysages viticoles”, ICOMOS mappa (in senso figurato, naturalmente) di tua, infatti, solo dopo l’unificazione nazionale: questo contesto, i cui caratteri si trasformano al 1871, lungo la fascia costiera Bova-Crucoli vorticosamente dopo secoli di immobilità, prima menzionata, i centri abitati costieri sal- sollevano anche problemi particolarmente gono a 14; se ne aggiungono poi altri 8 nel pe- complessi. Rilevando come, per continuare riodo fino al 1901; al 1936 ammontano a un a dirla in metafora, non sono tanto i singoli totale di 25; e, addirittura, 8 di essi rovesciano la elementi rappresentati nella mappa a cam- situazione di partenza, superando per numero biare quanto piuttosto qualcosa di molto più di abitanti la dimensione del loro centro madre profondo: ossia la natura della mappa stessa. (in un quadro generale in cui comunque ognu- In altri termini, assistiamo alla sostituzione no di essi registra tassi annuali di crescita della strategica di una forma di territorialità con popolazione molto consistenti). un’altra, più funzionale al sistema d’indu- L’Atlante IGM, del 2004, classifica questi in- strializzazione capitalistico che si afferma, in sediamenti come «centri abitati duplici e

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 15 a coppia», viene invece definito filiazione, dei primi nuclei costieri (marine), come ab- costieri cui fa da contraltare l’abbandono e lo sdoppiamento e geminazione il processo che biamo detto, è ancora dominata dallo squili- spopolamento dei centri interni, è caratteriz- ha portato alla formazione del nuovo cen- brio demografico e insediativo interno/costa zata dallo squilibrio demografico e insedia- tro abitato. Anche se, è opportuno rilevare in favore del primo. In tale fase l’organizza- tivo interno/costa in favore del secondo, ma come, negli ultimi cento anni, promiscuità zione urbana e territoriale della Calabria anche da forti differenze tra le diverse zone di dizioni si sono spesso accavallate, anche ionica meridionale, ancorché gravata dalla costiere. Riguardo a quest’ultima dinamica fra i documenti ufficiali (Caridi 2013). storica debolezza e frammentazione, tanto giocano un ruolo centrale la ripresa dell’e- Nella misura in cui le marine crescono il da un punto di vista quantitativo (al 1861 migrazione e il rafforzamento dell’economia tema della loro formazione assume rilevanza i comuni della provincia di RC hanno una criminale (con i tre cicli criminali del cemen- scientifica e anche la Calabria diventa ogget- popolazione media di circa 3000 ab. e valori to, dei rifiuti e dell’agroalimentare). In tale to di diversi studi. Nel loro ambito l’indagine di densità che si aggirano sui 100 ab./Kmq.), fase l’organizzazione urbana e territoriale oscilla, tradizionalmente, tra due polarità, da quanto da un punto di vista qualitativo (al della Calabria ionica meridionale si deforma una parte, i primi contributi che tendono a 1861 solo Reggio Calabria, con i suoi 54.807 per mezzo di i) rafforzamento dei processi di ricostruire, se pur criticamente, i caratteri ab., ha il rango di coordinamento ammini- crescita insediativa lungo le direttrici urba- generali del fenomeno (Pagano 1927; Kish strativo-terziario a una scala sovralocale), nizzate già esistenti; ii) forme strutturate, ma 1952; Baldacci 1956; Gambi 1965) e, dall’al- inizia a irrobustirsi attraverso i) la costru- soprattutto spontanee, di diffusione insedia- tra, i più recenti studi monografici che, pre- zione della rete infrastrutturale (lo sviluppo tiva a prevalente carattere turistico-ricettivo ferendo rimanere molto legati allo spoglio della rete ferroviaria e delle rete viaria por- stagionale (anche vere e proprie enclaves); degli archivi e all’identificazione e interpre- tante); ii) i primi interventi di bonifica e le iii) riconversione dell’edificato storico rurale tazione delle fonti primarie, approfondisco- opere idrauliche; iii) e, infine, una potentis- in nuove forme di residenza diffusa. no singoli casi di realtà urbane (Gentileschi, sima evoluzione d’uso delle risorse agricole Prende forma una realtà insediativa costiera 1968; Tigani Sava, 1984; alcuni contributi nei (avanzata del bergamotto da ovest.). insolita descritta, da Decandia (2017) in rela- diversi volumi della collana Le città della Ca- La seconda configurazione, come abbiamo zione però al contesto sassarese, come una se- labria per i tipi Rubbettino; Caridi 2013). Per- detto, è caratterizzata per un sostanziale quenza di strie, cioè di righe di colore diverso ciò la scelta su cui si basa questo contributo equilibrio demografico e insediativo interno/ rispetto a quello del fondo. Provando a entra- di fornire il quadro generale del processo di costa. In tale fase l’organizzazione urbana e re ancora più nel dettaglio di questa struttu- formazione delle marine, non per un centro territoriale della Calabria ionica meridionale ra urbana e territoriale potremmo introdurre abitato soltanto, ma per un contesto geogra- si estende attraverso processi di crescita inse- l’inedita locuzione catena insediativa, ossia fico più esteso costituisce, ad esclusione di diativa intorno ai centri urbani costieri per i complesso di centri abitati, nuclei abitati (e lavori di Monheim (1973 e 1978), un deciso quali le direttrici infrastrutturali (la rete fer- in genere case sparse) aggregati in modo da allontanamento dagli studi finora prodotti. roviaria e la rete viaria portante) e le compo- determinare uno sviluppo lineare, interval- Evidentemente, l’orientamento dell’indagi- nenti del sistema ambientale (soprattutto le lati da depressioni dell’assetto demografico ne in tale direzione comporta la necessità di fiumare) rappresentano gli elementi ordina- e insediativo, anche di una certa ampiezza e un’astrazione o, meglio, di una trasposizione tori del costruito (tali processi coinvolgono profondità, paragonabili per caratteristiche progettuale che inevitabilmente risente del- evidentemente parti sempre più consistenti ai territori più interni che li fiancheggiano la semplificazione della complessità e tra- delle fasce costiere, ma anche le piane lungo (anche in termini di dominanti ambientali slazione/traduzione dell’individualità delle i corsi delle fiumare) e si consolida attraverso come, ad esempio, le fiumare). singole trasformazioni. A partire da questo il potenziamento dei collegamenti con l’in- presupposto, l’evoluzione dell’organizza- terno (prima fase di attività della Casmez in- Perché a valle? Un intreccio di variabili zione urbana e territoriale lungo la costa centrata sulle opere pubbliche: bonifica, irri- tematiche ionica della Calabria può essere presentata gazione, difesa idrogeologica, infrastrutture Chiaramente non può essere riconosciuta attraverso tre configurazioni temporali: i) viarie e idrauliche); dispersione residenziale una causa specifica per la formazione delle l’avvio (1861-1901), che è ancora dominata nelle campagne, come riflesso del processo marine; a determinare l’avvio del processo dallo squilibrio demografico e insediativo di riforma agraria e dell’attività Casmez (re- di urbanizzazione e il conseguente sposta- interno/costa in favore del primo; ii) l’arti- alizzazione/ripristino case coloniche o de- mento a valle dei centri montani o collinari colazione (1901-1961), che si caratterizza gli aggregati residenziali minimi capaci di concorrono, infatti, nei diversi contesti terri- per un sostanziale equilibrio demografico e offrire servizi essenziali per la campagna); toriali, molteplici variabili di diverso ordine insediativo interno/costa; iii) la deformazio- creazione di un sistema di accessibilità in- e natura. Esse hanno, peraltro, fortemente ne (1961-attualità), che è caratterizzata dallo terpoderale. Nel territorio preso in esame, al interagito in ogni contesto con modalità squilibrio demografico e insediativo interno/ 1930, ricadono addirittura sette diversi com- specifiche, rendendo improponibile definire costa in favore del secondo, ma anche da forti prensori di bonifica integrale (Mioni 1976) e, un netto rapporto di causa/effetto relativa a differenze tra le diverse zone costiere. al 1950, due diversi comprensori di riforma ognuna di esse. La prima configurazione, che corrisponde agraria (Barone 1964). Nell’articolazione che segue si individuano, all’inizio del processo di sdoppiamento dei La terza configurazione, infine, che corri- tuttavia, le variabili tematiche più significa- centri interni (centri madre) e formazione sponde allo sviluppo ipertrofico dei centri tive che, per comodità espositiva, possono

16 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue essere presentate come segue: i) ritrovata Il processo di sdoppiamento dei centri abi- che mettono in campo gran parte delle con- sicurezza, dopo la colonizzazione francese tati interni e la formazione e crescita dei re- dizioni affinché la marginalità dell’interno dell’Algeria (1848), quando le incursioni pi- lativi nuclei abitati costieri, rappresentando possa manifestarsi e realizzarsi. Di conse- ratesche non costituiscono più una seria concretamente una «enorme concentrazio- guenza marginalità e centralità non vanno minaccia; ii) processi di redistribuzione della ne di persone, di attività di ricchezze, di cose, considerate come stadi evolutivi, da cui en- proprietà fondiaria, come la quotizzazione di oggetti, di strumenti, di mezzi di pensiero» trare e uscire, ma piuttosto funzioni evolu- dei demani comunali (1861-62) e l’alienazio- (Lefebvre 1970) interamente all’interno dei tive, che cioè variano una in relazione all’al- ne dell’asse ecclesiastico (1866-67); iii) mi- centri urbani, può essere considerato come tra. È a questa condizione che il progettista glioramento dell’accessibilità, costruzione un prodotto di tale fase storica di profonda deve guardare, assumendo con chiarezza il della rete delle strade rotabili e di quella fer- riorganizzazione socio-economica. proprio punto di vista e orientando di conse- roviaria (e le relative stazioni); iv) aumento In altri termini, il processo di sdoppiamento guenza la propria azione. della popolazione (al netto dell’emigrazio- dei centri abitati interni e la formazione dei Tale ottica permette, inoltre, di prendere in ne); v) progressi scientifici nel campo della relativi nuclei abitati costieri si pone come la considerazione alcune trasformazioni tipi- lotta alla malaria; vi) miglioramento dei sostituzione strategica di una forma di terri- che dell’attuale orizzonte post-metropolita- caratteri ambientali legati alle opere di bo- torialità con un’altra, più funzionale al siste- no (pulsioni legate a condizioni di necessità, nifica; vii) evoluzione del mercato agricolo ma d’industrializzazione capitalistico che si a scelte esistenziali; ma, più spesso, anche e trasformazione delle produzioni (sviluppo afferma, in Italia, alla fine dell’Ottocento e adesione a specifici modelli culturali) che in- di un’organizzazione territoriale agraria che prosegue per tutto il secondo dopoguerra. formano anche quest’area tradizionalmente beneficia del clima marino: bergamotto ecc.); La produzione di una nuova territorialità, che considerata, invece, laterale rispetto ai feno- viii) industrializzazione, per quanto banale com’è noto non riguarda solo i caratteri ma- meni di cambiamento socio-spaziale tipici ed episodica nel contesto geografico preso in teriali del territorio (reificazione), ma anche delle realtà più dinamiche. esame, che ha individuato nelle coste vantag- i suoi significati simbolici (simbolizzazione) Proviamo adesso a offrire delle prime sugge- gi localizzativi per molte attività produttive; oltre che le modalità di organizzazione (strut- stioni di tipo progettuale, utili a rappresenta- ix) opportunità lavorativa; x) opportunità di turazione), ha condotto a un ribaltamento re considerazioni di base per l’articolazione ruolo sociale; xi) peso funzionale dei nuovi dei tradizionali ruoli fra costa e interno (ma di una più complessiva strategia d’azione. insediamenti; xii) attività marinare; xiii) anche tra le diverse aree costiere stesse) e alla Evidentemente quest’ultima resta demanda- aspetti culturali/identitari legati al mare, ciò ridefinizione delle categorie di centralità e ta a una successiva fase utile per prendere in si accompagna, a nuove pratiche sociali che marginalità; oltre a portarsi dietro tutta una considerazione sia la progettualità espressa rendono il contesto costiero sempre più do- serie di pesanti epifenomeni (sprawl, consu- dai diversi enti pubblici territoriali e soggetti mestico (Corbin, 1988), fra queste il turismo mo di suolo, mobilità individuale crescente, non istituzionali (singolo o associati), sia la nella sua accezione balneare (nuoto, terapie abbandono della campagna ecc.). strategia per contrastare la caduta demogra- marine, cura del corpo ecc.). Anche se, sem- Il contesto montano e collinare, il centro ge- fica e rilanciare lo sviluppo e i servizi delle bra opportuno specificare che, questo pro- ografico della Calabria che, ha rappresentato aree interne, attraverso fondi ordinari della cesso è segnato da un potente scarto tra le per un lungo periodo anche quello dell’asset- Legge di Stabilità e i fondi comunitari, adot- coste del Nord Europa, apprezzate dalla metà to demografico-insediativo diventa il margi- tata nel Piano Nazionale di Riforma (PNR). del Settecento, e quelle del Mediterraneo, che ne di tale assetto e, pur conservando una for- Per quanto riguarda il contesto montano e impiegarono molto più tempo per diventare te identità spesso riscoperta anche in forme collinare l’ormai consolidato paradigma dei luoghi di villeggiatura; xiv) sviluppo di una innovative (progettualità cooperative, even- centri abitati in via di estinzione rimanda particolare idea di paesaggio, legata alla fun- ti culturali ecc.), va incontro a processi di immediatamente ad alcuni concetti cardi- zione contemplativa (estetica-letteraria); xv) abbandono e spopolamento. Di converso il ne come presenza e crisi della ricerca di De evoluzione quadro normativo-progettuale, contesto costiero, il margine geografico della Martino. In estrema sintesi, secondo l’antro- gli inizi della normativa urbanistica e l’in- Calabria che, ha rappresentato per un lungo pologo napoletano, ogni universo culturale è troduzione dei primi piani; xvi) prospettive periodo anche quello dell’assetto demografi- fragile in quanto esposto al rischio di dissol- derivanti dall’autonomia amministrativa. co-insediativo diventa centro di tale assetto versi per una serie situazioni che fuoriescono e, pur senza riuscire a intercettare flussi tu- dalla norma. Ogniqualvolta è probabile che Costa-interno e centralità-marginalità: ristici diversi da quelli locali/regionali, va ciò si verifichi ogni comunità insediata ripe- due questioni che vanno affrontate in incontro a processi di stagionalizzazione te una serie di dispositivi di presenza per pla- parallelo (trionfo della vacanza estiva) e omologazio- smare e controllare il rischio. Tali dispositivi Soja (2000), nell’indagare i territori post- ne (produzione di ambienti decontestualiz- sono rappresentati dalle esperienze, dai gesti metropolitani come forme urbane emergen- zati/banalizzati). e dalle tecniche che costituiscono il patri- ti, ricostruisce la successione temporale di Appare subito chiaro che tali condizioni rap- monio individuale e collettivo del così si fa. quattro rotture epistemologiche e demarca, presentano due facce della stessa medaglia: Potremmo esaminare numerosissimi esem- la terza di queste rivoluzioni urbane, come due questioni che necessariamente devono pi, appartenenti a contesti geografici anche l’epoca dell’affermazione del capitalismo in- essere affrontate in parallelo. È l’odierna cen- molto diversi e distanti tra loro, di dispositivi dustriale urbano. tralità della costa, e i suoi caratteri evolutivi, di presenza (ad esempio legati al governo del-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 17 le risorse: per i pascoli e i boschi, per i sistemi distruzione/costruzione attraverso il quale economico nelle marine e nei paesi madre lungo di irrigazione, per gli usi civici ecc.) sviluppa- un fiume crea da solo le proprie sponde. la costa ionica della Calabria: crescita e crisi”, in ti dalle comunità insediate per mitigare dei Una condizione, perciò, quella del contesto Atti del XXII Congresso Geografico Italiano. Saler- rischi che altrimenti le porterebbero, inevi- costiero che interroga l’idea stessa di proget- no 18-22 aprile 1975, Volume II, Tomo secondo, tabilmente, alla rovina o meglio, per conti- to contemporaneo, impigliato nelle maglie pp. 193-210. nuare a dirla con De Martino, all’apocalisse del neo funzionalismo (Bianchetti 2016), Pagano S. (1927), “Qualche esempio di movimenti culturale. Il punto è allora quello di lavorare perché lo pone a confronto con una natura di popolazione in Calabria”, in L'Universo, a. VIII, per attivare tali dispositivi di presenza e con- che, in un ciclo vitale incessante, analogo a n. 9, pp. 939-960. ferire loro un rinnovato vigore, traducendo- quello di qualsiasi altro essere vivente, si li- Soja E.W. (2000), Postmetropolis: Critical Studies li nei cardini delle strategie di azione utili a bera dai vincoli funzionali cui l’uomo la vuo- of Cities and Regions, Basil Blackwell, Oxford (ed. sostanziare una diversa visione del contesto le appiattire e costringere. it. 2007, Dopo la metropoli. Per una critica della montano e collinare. Un obiettivo che trava- geografia urbana, Pàtron, Bologna). lica il suo contenuto specifico giacché richia- Note Tigani Sava F. (1984), Storia di un villaggio: Mari- ma visioni ampiamente sedimentate nella * Dipartimento Patrimonio Architettura Urbani- na di Catanzaro, Centro editoriale calabrese, Ca- cultura sociale che costituiscono perciò un stica (PAU), Università “Mediterranea” di Reggio tanzaro. potente collante ideologico e fattuale. Calabria, [email protected] Tondelli P.V. (1990), “Fuori stagione”, Id., Un Per quanto riguarda il contesto costiero è weekend postmoderno. Cronache degli anni ot- forse proprio la singolare condizione di sta- Bibliografia tanta, Bompiani, Firenze. gionalizzazione/omologazione a fornire la Baldacci O. (1956), “Ricerche sui tipi di insedia- principale suggestione progettuale in quan- mento costiero in Italia”, in Bollettino della So- to esprime efficacemente quella condizione, cietà Geografica Italiana, serie VIII, vol. IX, pp. così toccante, di fine delle cose cui lo stesso 514-546. etimo della parola mare, dal sanscrito maru, Balestrieri M., Congiu T. (2013), “Il processo di dif- cosa morta, rimanda. Quella condizione, di fusione urbana nel contesto sassarese. I conflitti fuori stagione, descritta mirabilmente da tra città e campagna”, in Archivio di studi urbani Tondelli (1990) riguardo alla riviera adriati- e regionali, n. 108, pp. 85-111. ca, in cui, tutto ciò che è stato luce e movi- Bianchetti C. (2016), Spazi che contano. Il pro- mento per i tre mesi della stagione estiva, si getto urbanistico in epoca neo-liberale, Donzelli, smorza in un’atmosfera «irreale e per certi Roma. versi metafisica»: «Il paesaggio invernale Caridi G. (2013), L’invenzione della marina. Il della riviera appare come lo scarto di qualco- processo di urbanizzazione a valle di Bova (1742- sa di cui non c'è più bisogno e di cui si farà 1908), Città del sole, Reggio Calabria. a meno per sempre. Una cabina scrostata dal Corbin A. (1988), Le territorie du vide. L’occident vento freddo della burrasca è in sé molto più et le désir du rivage (1759-1840), Aubier, Paris (ed. definitiva di un atto di morte. Parla di qualco- it. 1990, L'invenzione del mare, Marsilio, Venezia) sa che c'era, di un sole che l'aveva illuminata, Decandia L. (2017), “Un territorio senza città di uomini o replicanti che l'avevano usata. nell’orizzonte post-metropolitano: il caso della Nessuno crederebbe che, al giungere della provincia di Olbia-Tempio”, in Balducci A., Fedeli nuova stagione, al pari degli alberi, essa rifio- V., Curci F. (a cura di), Oltre la metropoli. L’urba- rirà a nuova vita. Dopo il primo momento di nizzazione regionale in Italia, Guerini Associati, silenzio, a ben guardare, ecco rivelarsi i segni Torino, pp. 257- 277. del brulicare delle nuove energie. Gli uomini Gambi L. (1965), Calabria, UTET, Torino. della costa iniziano a scendere in spiaggia, a Gentileschi M.L. (1968), Praia a Mare. Origine e ripulire, riordinare, rifare, ricostruire». vicende in una ‘marina’ calabrese, Ente studi eco- L’autore nella parte finale di questo breve nomici per la Calabria, Cosenza. brano, attraverso una singolare capacità di Kish G. (1953), “The ‘marine’ of Calabria”, in Geo- coniugare una strategia d’interpretazione ur- graphical Review, Vol. 43, No. 4, pp. 495-505. bana al senso poetico della vita, centra il no- Magris C. (2017), “La calda ombra della vita”, in stro fuoco d’attenzione: non si tratta di una Teti V., Quel che resta, Donzelli, Roma. vera morte; esiste, piuttosto, per il contesto Monheim R. (1973), “Sviluppo e struttura delle costiero un ciclo continuo di arresto/ripresa, marine lungo la costa ionica della Calabria”, in che, poi, altro non è che quello della vita in Quaderni Internazionali di Storia Economica e sé. Lo stesso ciclo vitale cui si riferisce Magris Sociale / Cahiers Internationaux d’Histoire Eco- (2017) quando paragona le trasformazioni nomique et Sociale (CHES), n. 2, pp. 411-434. urbane calabresi a quel processo continuo di Monheim, R. (1978), “Aspetti dello sviluppo socio-

18 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Il progetto SENECA. to nell'Europa meridionale dove vari eventi all'interno di un processo ciclico in tempo estremi (1994, 2000, 2009, 2010, 2011, 2016, reale, sulla base delle informazioni fornite Vulnerabilità e resilienza 2017) a causa delle forti piogge hanno causa- a livello micro e macro. La resilienza del pa- delle aree storiche. to più di 200 vittime. trimonio è concepita come un fattore chiave Pierfrancesco Celani * e Erminia Tra il 1998 e il 2002, il costo medio annuo fondamentale delle aree storiche in Europa, del danno da inondazione come percentuale che richiede necessariamente la comprensio- d’Alessandro** del PIL (prodotto interno lordo) per i paesi ne sia delle interdipendenze sia dei fattori di europei più colpiti (1998-2002) variava dallo vulnerabilità. 0,1% allo 0,76%1 L'idea principale su cui si basa la piattaforma Introduzione. In questo contesto, una partnership inter- è la SENECA-HIA, che si ispira alla ben nota A livello europeo le conseguenze dei molte- nazionale ampia e multidisciplinare, coor- HIA (Heritage Impact Assessment). SENE- plici rischi associati ai cambiamenti clima- dinata dall'Università della Calabria, con la CA-HIA è essenzialmente interdisciplinare, tici e ai disastri naturali, sono amplificate proposta di progetto "SENECA - Integrated poiché raccoglie in modo olistico le cono- ulteriormente dalla presenza di siti storici System for the resilience ENhancement of scenze provenienti da diversi ambiti (mete- intrinsecamente vulnerabili. I recenti eventi European Cultural Assets”, intende promuo- orologia, fisica, ingegneria, chimica e scien- sismici che hanno colpito l’Italia sono stati vere un nuovo approccio multidisciplinare ze dei materiali, scienze della terra, scienze caratterizzati da una diffusa distruzione del per la protezione del patrimonio culturale urbane e sociali, economia, ecc.) e comporta patrimonio culturale. In particolare gli even- e delle aree storiche europee dagli effetti del una molteplicità di attori, interessi e scale di ti che hanno colpito l'Italia centrale il 24 ago- cambiamento climatico e dai disastri natu- osservazione. Inoltre, a supporto della piat- sto, il 26 ottobre e il 30 ottobre 2016 hanno rali, nonché per la loro ricostruzione soste- taforma saranno implementati gli Heritage provocato vittime e gravi danni soprattutto nibile. Il progetto SENECA intende fornire Living Lab, ecosistemi di open innovation, agli edifici e al patrimonio architettoni- una nuova piattaforma per le aree storiche, utili a sviluppare soluzioni condivise con le co delle regioni italiane di Abruzzo, Lazio, denominata "SENECA Smart Integrated Plat- comunità, per migliorare la resilienza delle Marche e Umbria. Gravi danni e il crollo di form", un potente strumento per aiutare i re- aree storiche, attraverso la ricerca collabora- numerosi edifici residenziali sono stati se- sponsabili decisionali dell'UE a tutti i livelli tiva e i processi di conoscenza. gnalati nel centro storico di Amatrice, vicino nei processi di protezione e ricostruzione in La “SENECA Smart Integrated Platform” uti- all'epicentro. Il livello del danno è risultato queste aree sia prima che dopo l’evento di un lizza un nuovo approccio per l’analisi dei molto alto con oltre il 60% degli edifici ispe- disastro naturale. La piattaforma SENECA rischi dei siti storici, per la prevenzione e la zionati che mostravano un collasso parziale può essere utilizzata in modi multipli ma mitigazione dei disastri; attraverso l'integra- o totale (il 44% mostra un collasso totale e il complementari, ad es. per il monitoraggio e zione di modelli e competenze multidiscipli- 19% un collasso parziale). L'elevato livello di la modellizzazione degli scenari di rischio, nari, la piattaforma aiuterà i responsabili a distruzione è stato causato principalmente per l'acquisizione di crowd-data da cittadini definire le priorità di intervento. dall'elevata vulnerabilità degli edifici (Fio- di aree storiche, per supportare il processo di L'intero concetto alla base della SENECA- rentino et al., 2018). recupero nella fase post-disastro attraverso HIA è implementato all'interno di questa Eventi simili hanno colpito altri paesi euro- un nuovo sistema di supporto decisionale piattaforma online integrata che è accessi- pei (terremoto del Dodecaneso nel 2008, Gre- adattativo (SENECA-DSS). bile ai decisori a tutti i livelli territoriali. La cia, terremoto di Kraljevo nel 2010, Serbia, La “Smart Integrated Platform”, il risulta- piattaforma è il primo risultato principale di terremoto di Lorca nel 2011, Spagna, terre- to principale del progetto SENECA, serve a questo progetto, è interattiva in modo che un moto nel Mar Egeo del 2017, Grecia), eviden- colmare il vuoto di competenza tra i profes- utente specifico possa essere in grado di acce- ziando la necessità di una maggiore richiesta sionisti del settore, le amministrazioni pub- dere a qualsiasi informazione sull'esposizio- di capacità di resilienza da parte delle comu- bliche e gli altri decisori, migliorando così la ne, vulnerabilità e capacità di una specifica nità locali. conservazione del patrimonio culturale e la Area Storica di affrontare i diversi pericoli Allo stesso modo a livello europeo l'impatto ricostruzione post disastro attraverso solu- naturali, insieme ai relativi orientamenti delle alluvioni è probabilmente ancora più zioni convenienti. specifici per la sua ricostruzione sostenibile negativo a causa della frequenza e dell'e- e misure efficaci per il miglioramento della stensione delle aree interessate dagli eventi: La SENECA Smart Integrated Platform. resilienza. La piattaforma integrata raccoglie l'Europa centrale e settentrionale è stata in- Gli impatti prodotti dal progetto SENECA informazioni da diversi domini: mappe di ri- teressata da vari eventi negli ultimi decenni si esprimono su scale diverse: la micro-scala schio e dati meteorologici, informazioni ba- (1997, 1998, 2000, 2009, 2010, 2013, 2014, che copre la valutazione del danno e le stra- sate su GIS; dati derivanti dal monitoraggio 2016), a causa sia di lunghi periodi di pioggia tegie di mitigazione e adattamento; la macro- continuo; dati provenienti da indagini e ope- o di forti piogge, che hanno causato più di scala che coinvolge i metodi di valutazione razioni di telerilevamento su beni culturali; 400 vittime; nel Regno Unito e in Irlanda le dei pericoli e la valutazione dell'impatto del risultati di test diagnostici distruttivi e non inondazioni dovute a forti piogge e tempeste patrimonio. Di conseguenza, il DSS imple- distruttivi su materiali e strutture; modelli di (2002, 2004, 2007, 2009, 2011, 2012) hanno mentato tramite la Smart Integrated Plat- informazione edilizia specifici per i beni cul- causato più di 20 vittime; lo stesso è accadu- form sarà un sistema dinamico e adattativo turali (BIM); dati da parti interessate pubbli-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 19 che; risultati di simulazioni di nuovi modelli progetto. Questo è possibile attraverso l’u- promuovere il contributo attivo delle parti per la descrizione del danno su beni culturali tilizzo di una metodologia intersezionale interessate all'innovazione sostenibile, non- a più scale e altre interazioni multi-fisiche sperimentata con successo all'interno del ché migliorare la naturale diversità tra le parti con l'ambiente circostante; informazioni sui progetto ENTRUST H20202, concentrando- interessate, promuovere e stimolare la loro re- social media relative agli abitanti dei siti; ri- si su genere, specificità culturali, privilegio ciproca contaminazione e partecipazione. In sultati delle valutazioni di impatto economi- socio-economico ed età. Questo approccio è particolare, gli aspetti chiave di un living lab co e ambientale; procedure regolamentari e utilizzato per sviluppare e fornire un proces- sono: l’innovazione aperta; l’approccio speri- organizzative dei beni culturali; nuove stra- so partecipativo inclusivo coinvolgendo le mentale in un contesto di vita reale; il coinvol- tegie di manutenzione, ecc. comunità associate a ciascuno dei siti pilota. gimento degli utenti finali; l’innovazione gui- La piattaforma è adattiva, il che significa che I Living Labs sono, in questa logica, utilizzati data dall'utente. L'Heritage Living Lab è uno tutti i dati accessibili sono continuamente come contenitori per organizzare e coordina- strumento di innovazione grazie al quale gli aggiornati e visualizzati dinamicamente. re tutte le attività basate sulla comunità, tra stakeholder interessati al patrimonio cultura- Nel dettaglio, tutti i dati derivanti dal mo- cui: metodi deliberativi (ad esempio, giurie le possono interagire tra loro per discutere le nitoraggio continuo, dal telerilevamento e cittadine), metodi di co-design (ad esempio, migliori pratiche nel campo delle strategie di dall'accesso a risorse open source di database community design charrettes), ecc. La piatta- protezione e prevenzione. In dettaglio, Herita- esistenti (in particolare per eventi sismici, forma integrata è quindi uno strumento uni- ge Living Labs consente alle comunità locali idrogeologici e meteorologici, come terremo- ficante per le attività degli Heritage Living e alle altre parti coinvolte di: trasferire cono- ti, inondazioni, uragani, ecc.) sono automa- Labs, che sono implementati in ciascun sito scenze e competenze, condividere esperienze ticamente sincronizzati tramite tecnologie pilota (Schaffers et al., 2011). e risultati, avere accesso a dati condivisi, esse- cloud e data-storage implementate all'inter- re informati su esigenze e decisioni, compren- no della piattaforma, in modo da consentire Gli Heritage Living Labs dere le migliori pratiche per il miglioramento ai responsabili delle decisioni di aumentare Il coinvolgimento pubblico/sociale del pro- della resilienza e/o ricostruzione sostenibile la loro capacità di anticipare, riconoscere, getto SENECA avviene attraverso un processo delle aree storiche (Cossetta, Palumbo, 2014). adattarsi e apprendere direttamente dai re- partecipativo inclusivo e articolato tramite Inoltre, questi strumenti possono essere adot- centi eventi passati. Questa piattaforma è gli Heritage Living Labs. L'istituzione degli tati da istituzioni e ricercatori per calibrare, anche uno strumento di collegamento per Heritage Living Labs è il secondo obiettivo del sulla base delle caratteristiche ambientali i ricercatori che lavorano su diversi aspetti progetto, dopo la SENECA Smart Integrated e sociali dell’area storica, i diversi modelli e della valutazione e della prevenzione del ri- Platform. Un Living Lab è configurato come metodologie da adottare per la valutazione schio naturale. un ecosistema di innovazione aperto e gui- del rischio e per la ricostruzione integrata. È il L’altro aspetto della piattaforma, che si af- dato dall'utente basato sul continuo sviluppo mezzo con cui i previsti processi partecipativi fianca a quello tecnologico, riguarda il coin- di partnership tra istituzioni, aziende e ricer- inclusivi possono essere sviluppati e imple- volgimento della società in tutte le fasi del catori. L’obiettivo principale dei living lab è mentati all'interno delle comunità specifiche.

Figura 1. Schema concettuale del progetto SENECA

20 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue ra alla ben nota HIA (Heritage Impact As- sessment)3. Questo concetto differisce dal tradizionale approccio HIA, in quanto si concentra sui potenziali impatti dei disastri naturali piuttosto che su quelli derivanti dai cambiamenti dovuti allo sviluppo umano. Si tratta di un concetto innovativo, poiché incorpora aspetti sociali, legali, politici, eco- nomici e organizzativi, oltre a quelli fisici (ad esempio ambientali, ecologici e tecnici) nel- la stima dei livelli di rischio e di resilienza. Ne consegue che il DSS associato non si limi- ta alla quantificazione del potenziale danno materiale, ma tiene conto anche degli effetti degli eventi naturali sul patrimonio cultu- Figura 2. Siti pilota del progetto SENECA: 1) Centro storico di Napoli (Italia); 2) Centro storico di Camposanto (Italia); rale immateriale (ad es. tradizioni ereditate 3) Jarlshof and Old Scatness, Isole Shetland (UK); 4) Corporation Buildings, Cork (Irlanda); Centro storico di Barcellona dal passato, pratiche rurali e urbane contem- (Spagna), Cultural Heritage Buildings in Halden, Fredrikstad, Sarpsborg (Norvegia); Castello di Hohenzollern (Germania), Centro storico di Nysa (Polonia); Centro storico di Ceský Krumlov (Rep. Ceca) poranee, conoscenze e abilità per produrre artigianato tradizionale), nonché l'influenza In breve, il Living Lab offre un'opportunità le tecniche, degli strumenti e dei modelli reciproca tra patrimonio culturale tangibile per attuare la cooperazione tra i diversi attori informativi utilizzati. I siti storici pilota, e intangibile nel caso di calamità naturali. coinvolti che sono spesso ignorati dalla ricer- di natura eterogenea, sono stati scelti per Il concetto SENECA-HIA è essenzialmente ca accademica e dalle strutture di governan- coprire un'ampia gamma di zone geogra- interdisciplinare, poiché raccoglie in modo ce classiche, in questo modo si hanno dati fiche e meteorologiche, paesaggi, caratte- olistico le conoscenze provenienti da diver- più accurati, una conoscenza più approfon- ristiche urbane o rurali, rischi specifici, si ambiti (meteorologia, fisica, ingegneria, dita e un migliore valutazione del significato aspetti culturali e storici, caratteristiche chimica e scienze dei materiali, scienze del- locale del patrimonio culturale. sociali ed economiche. la terra, scienze urbane e sociali, economia, Al fine di identificare i bisogni della società I nove siti pilota coprono le seguenti categorie: ecc.) e comporta una molteplicità di attori, e gli elementi del progetto che richiedono 1) grandi centri storici urbani (Barcellona, interessi e scale di osservazione (dalla scala lo studio delle interazioni socio-tecniche, si Napoli) del singolo manufatto o componente a quel- applica la "Teoria del cambiamento" in for- 2) piccoli centri storici rurali o urbani (Cesky lo regionale o globale). ma preliminare (Rogers, 2014). Si tratta di Krumlov, Nysa, Camposanto) SENECA-HIA si basa sull'applicazione si- una metodologia comunemente utilizzata 3) patrimonio culturale autonomo/isolato nergica di tre fasi distinte: (i) valutazione e nel settore non profit allo scopo di articolare (Hohenzollern, Cork) classificazione del grado di significatività i processi e i collegamenti attraverso i quali 4) siti distribuiti (Shetland, Norvegia) degli elementi del patrimonio culturale; (ii) gli elementi del progetto - risorse e attività, si Il progetto ha identificato sei principali ri- rapida valutazione del livello di rischio per trasformano in output che portano all'obietti- schi naturali: tempeste, innalzamento del li- le diverse classi di bene culturale localizzate vo generale del progetto. Il progetto SENECA vello del mare, allagamenti, surriscaldamen- in aree storiche (a seconda dei diversi fatto- coinvolge, attraverso i casi studio, due gruppi to e calore estremo, rischi sismici e rischi ri legati al pericolo, vulnerabilità ed esposi- principali; un gruppo tecnico (architetti, inge- idrogeologici; i casi pilota sono a rischio per zione); (iii) valutazione della resilienza delle gneri, ecc.) e le comunità delle aree storiche, almeno uno di questi pericoli, con alcuni siti comunità locali in aree storiche. Il primo che sono coinvolti nelle decisioni e nelle azio- che sono esposti a rischi multipli. Attraver- passo di SENECA-HIA, si basa sul seguente ni che porteranno all’aumento della resilien- so le attività di ricerca su questi siti pilota, le concetto: il patrimonio culturale appartiene za. Le risorse sono utilizzate in una forma di relative linee guida, per la ricostruzione so- al gruppo di risorse il cui prezzo, inteso come coproduzione di conoscenza e di processo che stenibile e il miglioramento della resilienza, valore monetario, non è in grado di prendere progredisce attraverso le diverse fasi di lavo- sono accompagnate da esempi e casi d'uso in considerazione gli aspetti immateriali e, ro fino ai risultati del progetto. Questa meto- specifici per rischi naturali e beni culturali, quindi, ha un'efficacia limitata a fini di con- dologia, sviluppata coinvolgendo la gamma raggruppati in categorie omogenee (per ma- fronto. Per questi beni, applicando metodi di più ampia possibile di stakeholder, attraverso teriali, tecnologia di costruzione, tipologia valutazione multicriterio (Nijkamp, Rietveld una consultazione online aperta, consente di strutturale, morfologia, età, influenze cultu- & Voogd, 1990), è possibile identificare un in- disporre di un quadro definito modificabile rali, zona climatica). sieme di caratteristiche, attributi e criteri tec- secondo ciascun caso studio specifico. nici (ad es. valore monetario del patrimonio La metodologia dell’Heritage Living Lab La metodologia SENECA HIA culturale puntuale e diffuso, concentrazione è applicata, insieme alla SENECA-HIA, ai L'idea principale del progetto deriva dal della popolazione, distribuzione spaziale dei nove casi pilota, per testare la validità del- nuovo concetto di SENECA-HIA, che si ispi- beni culturali, forma e valore contestuale del-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 21 le aree storiche), consentendo di determina- possibile tutte le funzioni legate ai Beni Cultu- A livello di cluster, i giudizi per la compila- re il loro significato complessivo, all'interno rali sia di tipo tangibile che intangibile. zione della matrice di significatività sono di un quadro olistico (Saaty, 2005). Per essere SENECA-HIA mira a: formulati all'interno degli Heritage Living precisi, viene assegnato un peso a ciascun cri- • garantire che gli impatti di qualsiasi disastro Labs. È, infatti, sviluppata la metodologia ne- terio, mostrando la sua importanza relativa e naturale su una determinata area storica sia- cessaria per implementare l'indice di signifi- infine l'ordine di priorità o la misura del con- no correttamente valutati per salvaguardare catività dei beni culturali (Cultural Heritage tributo al giudizio di stima finale. L'applica- sia i beni patrimoniali che quelli culturali; Significance Index - CHSI). zione di metodi di valutazione multi-criterio • sviluppare un sistema di supporto alle deci- Sovrapponendo le mappe di pericolo, di implica l'identificazione delle diverse carat- sioni per promuovere interventi di recupero vulnerabilità e di significatività, si hanno le teristiche possedute dalla risorsa, i criteri di sostenibile attraverso procedure di gestione e nuove mappe di rischio, basate sulla defini- valutazione e i pesi assegnati a questi criteri. monitoraggio correttamente applicate; zione di un nuovo indice di rischio di area La caratteristica distinta di questo passaggio • coinvolgere il contributo delle comunità loca- storica (Historic Area Risk Index -HARI). tecnico è che il valore stimato risultante di li in tutte le fasi del processo di valutazione. All’interno dei Living Labs è applicata una una risorsa non è inteso esclusivamente in SENECA-HIA consente di evidenziare tutti metodologia modificata di Community Re- senso monetario. Inoltre, secondo questa me- gli aspetti che svolgono un ruolo nella pro- silience Assesment, in base al quale alle co- todologia analitica e logica, è anche possibile tezione e gestione dei beni culturali in aree munità locali vengono forniti strumenti ade- ottenere una stima sintetica dell'importanza storiche, comprese quelle relative al loro guati per valutare quantitativamente la loro di beni complessi (centri storici e siti) diver- contesto ambientale circostante. capacità di recupero nel tempo, sulla base si dai singoli elementi. Questa procedura ci La metodologia HIA, implementata e ge- di una serie di indicatori di resilienza che consente di ordinare gerarchicamente i beni stita automaticamente tramite il SENECA tengono conto di aspetti rilevanti di ordine culturali in relazione alla loro significatività, Decision Support System (SENECA-DSS), è fisico, sociale ed economico sistemi. È svi- al fine di selezionare le priorità di intervento intrinsecamente dinamica e rende conto in luppata, quindi, la metodologia necessaria per i decisori. L'esito finale di questa valuta- modo adattivo di tutte le modifiche dei fatto- per realizzare l'indice di resilienza dei beni zione è espresso come indice numerico sin- ri di rischio legati al cambiamento climatico culturali (Cultural Heritage Resilience In- tetico e successivamente rappresentato me- e ad altri eventi naturali. dex - CHRI). Questa metodologia è utilizzata diante mappe cromatiche. Questa metodologia è utilizzata come protocol- dalle comunità locali e, pertanto, deve essere La seconda fase è direttamente correlata alla lo di verifica generale per le strategie di retrofit di facile utilizzo e applicabile a comunità di comprensione che i fattori di rischio possono e di ricostruzione. In definitiva, la metodologia varie dimensioni senza richiedere alcun sup- avere impatti diversi su diverse categorie di HIA è utilizzata sistematicamente per ricavare porto tecnico avanzato. beni storici. Valutando analiticamente que- specifiche linee-guida da fornire ai principali sto impatto, possono essere sviluppati criteri decisori per una conservazione efficace e soste- Conclusioni. diversi per la determinazione di un indice di nibile dei Beni Culturali in Europa. L'esistenza di un gran numero di beni cultu- rischio multi-fattore associato a mappe di ri- rali soggetti a rischi naturali richiede la ne- schio specifiche per il patrimonio culturale. Il SENECA Decision Support System cessità di sviluppare strumenti semplificati Questi criteri prenderanno in considerazio- Il SENECA-DSS mira ad elaborare un qua- per determinare in modo rapido un elenco ne diversi aspetti, ad es. aspetti multi-rischio dro di riferimento completo e dettagliato prioritario di interventi per guidare l'intero (riferiti sia come diversi eventi pericolosi che attraverso un approccio olistico, per pro- processo decisionale, compresa la scelta di minacciano gli stessi elementi con o senza muovere un sistema decisionale più rapi- strategie e approcci per l’aumento della resi- coincidenza temporale e eventi pericolosi do e più sicuro e per attuare efficacemente lienza delle aree storiche e la gestione delle che si verificano nello stesso tempo o che azioni di conservazione indirizzate alle risorse economiche disponibili. si susseguono l'un l'altro, i cosiddetti effetti aree storiche. Questo processo consente di: a cascata), aspetti di multi-vulnerabilità (in A causa dell'estrema complessità degli arti- • ottenere dati completi e dettagliati per una riferimento alla varietà di obiettivi sensibili coli analizzati, tutti gli aspetti considerati corretta pianificazione e gestione dei Beni esposti, quali popolazione, infrastrutture, sono organizzati in diversi cluster: Culturali; patrimonio culturale, con possibile grado di • Socio-culturale (fattori legati al coinvolgi- • determinare i fattori di rischio critici per vulnerabilità diverso rispetto ai vari rischi), mento delle comunità locali e alle opportu- diverse categorie di beni (strutture, artefatti, aspetti, che tenendo conto dei possibili peri- nità di interesse culturale); siti); coli e interazioni di vulnerabilità, compor- • Ecologico (aspetti relativi al paesaggio, alle risorse • creare sistemi innovativi per la gestione dei tano sia una prospettiva multi-rischio che naturali e al sistema ambientale complessivo); dati (piattaforma integrata, DSS). multi-vulnerabilità. • Caratteristiche fisiche (fisiche e territoriali La metodologia concettuale proposta è Il terzo passo si basa sulla consapevolezza che dell'area); flessibile e applicabile a diversi casi di la resilienza della comunità ha un'influenza • Organizzativo (elementi intangibili del si- studio e scale spaziali (cioè da un singolo diretta sulla sua capacità di gestire in modo stema, con specifico riferimento all'organiz- edificio a grandi aree) e per diversi rischi proattivo e positivo i disastri naturali, recu- zazione e gestione della rete di relazioni tra (cioè rischi antropici e correlati alla natu- perando possibilmente nel più breve tempo stakeholder). ra). Questa valutazione innovativa serve a

22 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue fornire un utile strumento automatico per contribuire allo sviluppo tecnologico del set- Paesaggio funerario e le autorità pubbliche. tore delle costruzioni creando nuove supply L'ambizione di SENECA è di operare a livello chain e nuove partnership per portare un'of- spazio pubblico. europeo, e questo non può essere raggiunto ferta integrata e meglio utilizzata sul merca- David Chipperfield, piano senza affrontare la diversità culturale e delle to. di ampliamento del tradizioni, così come degli ambienti natura- cimitero di San Michele li e dei pericoli in tutta Europa. Inoltre, una Note (Venezia, 2006-2016) componente importante per l'efficacia delle * Dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente e il azioni volte a migliorare il livello di resilien- Territorio e Ingegneria Chimica, Università della za delle aree storiche, è il coinvolgimento Calabria, [email protected] Alessandra Carlini * delle comunità locali, che dovrebbero essere ** Dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente e il incoraggiate a sviluppare un senso di appar- Territorio e Ingegneria Chimica, Università della tenenza e che possono fornire preziosi input Calabria, [email protected] Masterplan per l’ampliamento di cimi- sulla situazione delle loro ambiente di vita. 1. APAT-EEA General Training Workshops – teri storici Questi aspetti sono stati affrontati conside- Advanced Seminar 2008 Environmental and Soil Se nell’Ottocento le prescrizioni norma- rando un'ampia selezione di casi pilota da Management Systems. tive introdotte dall’editto napoleonico, utilizzare come laboratorio di prova per gli 2. http://www.entrust-h2020.eu scardinano consuetudini secolari produ- interventi di miglioramento della resilienza 3. https://www.icomos.org/world_heritage/ cendo nuovi paesaggi funerari che via via e per la creazione degli Heritage Living Labs, HIA_20110201.pdf si consolidano nei modelli monumentali per favorire l'aumento della consapevolezza del cimitero moderno, la realtà contempo- sociale nelle comunità locali. L’applicazione Bibliografia ranea impone un ripensamento dei luoghi su diversi siti pilota preparerà il terreno per Cossetta, A., Palumbo, M. (2014). “The co-produc- di sepoltura sotto la spinta delle nuove esi- un modello che potrà essere esportato in al- tion of social innovation: The case of living lab”, genze di spazi e ritualità. tre aree storiche. in Smart City. How to Create Public and Economic In Italia importanti precedenti mostrano Uno degli scopi del progetto è quello di alli- Value with High Technology in Urban Space, a l’impegno profuso sul tema negli anni. L’am- neare il settore del patrimonio culturale con cura di Dameri, R.P., Rosenthal-Sabroux, C, Spin- pliamento del cimitero monumentale di l'evoluzione tecnologica che sta guadagnan- ger, Switzerland. Voghera (Monestiroli, 1995), di Civitella del do terreno in altri settori produttivi; per cui Fiorentino, G. et Al. (2018), "Damage pat- Lago (Cellini, 1996), di San Sepolcro (Zerma- l'introduzione di tecnologia dell'informa- terns in the town of Amatrice after August ni, 1997) sono solo alcuni dei tanti interventi zione avanzata, tra cui Building Information 24th 2016 Central Italy earthquakes" in Bull che negli anni hanno segnato la trasforma- Model (BIM) e Internet of Things (IoT), ha Earthquake Eng 16 (pag.1399-1423). https:// zione del paesaggio funerario legato al mo- portato a una maggiore trasparenza e tempe- doi.org/10.1007/s10518-017-0254-z dello del “cimitero come città”1. stività dei processi, facilitando al tempo stes- Nijkamp, P., Rietveld, P., & Voogd, H. (1990). Mul- Proprio quegli impianti ottocenteschi, nati so il dialogo e la partecipazione delle parti ticriteria Evaluation in Physical Planning. North come risposta igienica ed egualitaria dell’Il- interessate. Il potenziale di guadagni simili Holland, Amsterdam. luminismo napoleonico, sono alla base del nel settore del patrimonio culturale è enor- Rogers, P. (2014), Theory of Change: Methodologi- dibattito contemporaneo sulle politiche di me, in quanto comunità meglio informate e cal Briefs. UNICEF, Firenze. sviluppo urbano chiamando amministrazio- preparate, dotate di strumenti affidabili e ap- Saaty, T. L. (2005). Theory and Applications of the ni e cultura architettonica a dare soluzioni procci sostenibili saranno in grado di ridurre Analytic Network Process: Decision Making with convincenti sulle strategie di crescita dei ci- l'impatto dei rischi naturali sulle risorse del Benefits, Opportunities, Costs and Risks (3ª ed.). miteri storici, ben oltre facili giudizi di natu- patrimonio culturale e attivare solidi piani RWS Publications, Pittsburgh. ra estetica. di recupero. Schaffers, H., Komninos, N., Pallot, M., Trousse, In questo senso il masterplan realizzato da Lo sviluppo delle piattaforme per la cono- B., Nilsson, M., Oliveira, A. (2011), “Smart cities David Chipperfield per l’ampliamento del scenza, la gestione, il restauro, la riqualifi- and the future internet: Towards cooperation fra- cimitero monumentale di San Michele, a Ve- cazione, la sicurezza e la valorizzazione dei meworks for open innovation”, in The future in- nezia, offre argomenti al dibattito Beni Culturali e lo sviluppo della tecnologia ternet, a cura di Domingue, J., Galis, A., Gavras, A., Vincitore del concorso internazionale ban- IoT per il monitoraggio e il controllo degli Zahariadis, T., Lambert, D., Eds. Berlin; Heidelberg: dito dall’amministrazione veneziana nel interventi resilienti, proposta nel SENECA, Springer-Verlag, pp. 431-446. 19982, il piano si inserisce nel fragile conte- stabilirà il quadro per un nuovo ambiente sto della laguna, proponendo un modello di più competitivo in cui le imprese di costru- sviluppo fondato su una puntuale lettura dei zione devono dimostrare alta competenza e caratteri tipo-morfologici del tessuto urbano qualità nell'erogazione dei processi tradizio- veneziano, di calli, campi e corti3. nali e allo stesso tempo nuove competenze Il principio insediativo alla base della stra- avanzate per rendere tali processi sostenibili tegia di crescita, si allinea con le modalità di e resilienti. Nuovi attori saranno chiamati a sviluppo del cimitero storico e con la qualità

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 23 di un nuovo profilo dell’isola, ma anche per l’alterazione dello scenario lagunare. Se da una parte il masterplan definisce fun- zioni, distribuzioni, dimensioni, criteri or- ganizzativi e scansioni temporali, dall’altra, al centro della pianificazione, viene posta la scala del paesaggio e le sue modalità di os- servazione: il dialogo tra le due isole dirim- pettaie di Venezia e San Michele; il rapporto tra le isole e la laguna veneta tutt’intorno; il profilo di Venezia visto dall’isola attraverso gli scorci definiti dai recinti cimiteriali e, per opposto, il profilo del recinto funerario intra- visto dalle calli veneziane di bordo. I rapporti tra tipo e luogo, tra invarianti e varianti sono le matrici di una pianificazio- ne che si preoccupa di prefigurare qualità spaziali e logiche insediative conservando il tipo del campo recinto e modulando il grado di permeabilità attraverso l’alternanza de- gli scorci, affilati o più distesi, che si fanno spazio tra i nuclei compatti dei colombari. A partire dal grande recinto ottocentesco, l’am- pliamento si sfrangia con una operazione di diradamento che apre la visuale sul profilo Figura 1– Ampliamento del Cimitero di San Michele, Arch. D. Chipperfield (Venezia, 2006-2016): inserimento della città storica. lagunare e strategie di crescita. Foto di L. Franciosini (2009). Disegni A. Carlini. architettonica dei suoi spazi, adottando l’or- La scala del paesaggio: qualità spaziali Principio insediativo, ordine del movimen- ganizzazione a griglia, composta da recinti di e strategie di crescita to: invarianti e varianti. colombari, per gestire le trasformazioni nel San Michele è il luogo storico del cimitero L’impianto planimetrico definito da David tempo. veneziano sin dall’Ottocento, quando l’isola Chipperfield si presenta come processo ibri- A partire dal 2006, un cronoprogramma ser- viene scelta per insediare il nuovo cimitero dativo del tipo edilizio a corte. rato individua priorità e obiettivi progressi- cittadino lontano dal centro abitato secondo Il cimitero monumentale di San Michele, di- vi, fissando le relative scansioni economiche quanto previsto dall’editto napoleonico di segnato da Annibale Forcellini nel 1858, in- dei finanziamenti previsti dalla Legge Spe- Saint Cloud (1804). terpreta coerentemente l’assetto tipologico ciale per Venezia. L’insieme si presenta oggi agli occhi dei visi- del camposanto di matrice ottocentesca: un La pianificazione si muove tra due scale d’in- tatori come un massiccio recinto di mattoni, grande recinto, continuo ed introverso, inter- tervento. un muro continuo che si specchia diretta- rotto solo per accogliere l’accesso monumen- Un piano generale definisce l’assetto paesag- mente sull’acqua della laguna, chiudendo le tale. All’interno, altri recinti, subordinati, gistico. A garanzia del risultato, a tutela dello visuali su Venezia e sulle isole di Murano e ritagliano spazi ancora introversi. skyline della laguna, del rapporto tra preesi- Burano. Una volta all’interno, il cimitero si Il masterplan di ampliamento propone un stenze storiche e nuove costruzioni, impian- rivela come successione di spazi subordina- processo spaziale diverso: invece che artico- to monumentale ottocentesco e architettura ti, restituendo il processo di crescita dell’im- larsi all’interno di un recinto perimetrale, le contemporanea, vengono fissate quantità e pianto, che ha visto ampliamento succedersi corti si presentano come nuclei autonomi, qualità. ad ampliamento per aggiunte progressive di separati da percorsi stretti o da slarghi più Stralci attuativi definiscono partizioni cir- recinti. In questo paesaggio introverso e cir- generosi. Il risultato è una trama di percor- coscritte ad unità formali ben definite dalla coscritto si inserisce l’ultimo degli interventi, renze, un tessuto dal carattere urbano, in logica insediativa del recinto restituendo via frutto dell’esito del concorso internazionale continuità con le spazialità veneziane di cal- via comparti funzionanti e architettonica- che nel 1998 vede vincitore D.Chipperfield. li, rii e campi. mente efficaci. Ogni recinto genera un tassel- Per la realizzazione viene individuato il ver- Il bordo della “città dei morti” cambia quindi lo, un campione dimostrativo delle qualità di sante sud-est dell’isola di San Michele, espo- volto introducendo elementi di discontinui- paesaggio dell’impianto generale. sto al fronte urbano di Venezia. L’intervento tà sul fronte che consentono una permeabili- Il frammento vale il tutto. presenta da subito le sue specificità, non solo tà visiva tra interno ed esterno e stemperano per il rapporto di vicinanza con il recinto mo- la tradizionale introversione per aprire le vi- numentale ottocentesco e per la definizione suali sul paesaggio lagunare.

24 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue squale Carbonara nel suo manuale tecnico del 1958 - la densità, la mancanza di un’unità estetica, l’individualismo sfrenato, la ricerca di soluzioni accattivanti come espressione prevalente della modernità – gli ultimi de- cenni mostrano segnali più attenti a quella cultura del disegno urbano che fa, dello spa- zio pubblico, l’espressione dei valori di una collettività. Il piano di Chipperfield a Venezia tenta la strada tracciata dagli studi urbani di Camil- lo Sitte, con il suo tentativo di coniugare i nuovi piani regolatori, rispondenti alle esi- genze della modernità, con il portato della storia. Così, tra le corti del nuovo cimitero di San Michele, sembra riecheggiare quella “operante storia urbana” attentamente de- scritta da Saverio Muratori: la corte passante, il parallelismo dei percorsi, la trasparenza ca- pillare degli spazi, la continua ricerca di un equilibrio tra universale e individuale, tipico e singolare, pubblico e privato. Quella che viene proposta è una concezione urbanistica che, in coerenza con i caratteri topografici, procede per tracciati regolatori adottando tipi urbani consolidati e controllo visivo come strumenti di pianificazione. Ad Figura 2– Ampliamento del Cimitero di San Michele, Arch. D. Chipperfield (Venezia, 2006-2016): il essere recuperata non è solo la continuità ti- masterplan e la Corte dei quattro Evenagelisti. Foto di L. Franciosini (2009). Disegni A. Carlini. pologica con il campo cinto di colombari, so- L’organizzazione planimetrica, in più nuclei mettono di traguardare la successione di cor- lidamente radicato nel modello del campo- di corti, consente di ottenere spazi urbani ti interne e cogliere gli attraversamenti visivi santo monumentale ottocentesco e nel suo d’interconnessione: stretti percorsi, tesi e che spiegano il ritmo pieno-vuoto della con- archetipo, il Camposanto di Pisa (XIII sec.), allineati sulle direzioni fissate dalle pareti figurazione nell’alternarsi tra spessori mura- ma la genesi stessa di alcuni modelli di svi- cieche dei colombari; campi raccolti, inter- ri dei colombari, profondità ombreggiate dei luppo riconoscibili nella fisicità veneziana. cettati dalle visuali più profonde. porticati e spazi vuoti dei campi. Quel tessuto urbano, intimamente connes- L’accostamento progressivo di corti chiuse All’interno del singolo recinto, la tensione so al tessuto sociale ritratto dalla commedia può avvenire secondo criteri compositivi spaziale è di tipo verticale saldando il rap- goldoniana “Il Campiello” (1796), al cimitero diversi. L’impianto regolare, cartesiano della porto tra terra e cielo, mentre il processo di di San Michele viene rielaborato come mo- griglia di corti, viene progressivamente sma- alleggerimento della trama di corti, consente dello insediativo, in uno scambio continuo gliato, ottenendo, per traslazione dei nuclei di ottenere un sistema che, relazionandosi tra “città dei vivi” e “città dei morti”. funzionali, un sistema di canali visuali che con l’intorno attraverso scorci visivi via via aprono sulla profondità dell’orizzonte. più estroversi, genera una tensione spaziale Note A questo primo sistema di percorrenze, tra i di tipo orizzontale. * Dipartimento di Architettura, Università Roma nuclei, se ne aggiunge un secondo, subordi- Tre, [email protected] nato, interno ai nuclei, a relazionare le corti Conclusioni 1. Per un approfondimento sui modelli di riferi- funerarie. Ad un tessuto dal carattere pubbli- Come già avvenuto nella storia, ripensare i mento del paesaggio cimiteriale si veda Franciosi- co, se ne affianca uno dal carattere più priva- luoghi di sepoltura vuol dire ripensare la vita ni L., Carlini A., “Cimiteri nella natura, come natu- to, che ha a che fare con il senso di raccogli- che essi accolgono rinnovando i valori cultu- ra, come città”, in IN_BO Ricerche e progetti per il mento dei luoghi di sepoltura. rali della comunità che li realizza. territorio, la città e l’architettura, n°4, giugno 2012 Come appare evidente nella Corte dei quat- Così, la “città dei vivi” e la “città dei morti” 2. Il concorso di progettazione parte nel 1997 con tro Evangelisti, primo stralcio esecutivo re- scambiano continuamente un flusso di sen- la selezione di quindici curricula per la seconda alizzato, ogni nucleo è organizzato secondo so e valori. Se la città storica e le sue perife- fase (1998): Giorgio Lombardi, David Chipperfield, una gerarchia di corti minori, interconnesse rie moderne vivono la crisi della seconda Carlos Ferrater, Enric Miralles, Erick Hubman e attraverso sequenze di varchi. Queste soglie metà del Novecento, sotto la spinta di quei Andreas Vass, Marc Louis Barani, Adrian Geuze di passaggio fissano scorci visuali che per- fenomeni denunciati lucidamente già da Pa- con il gruppo West 8, Patrick Verger, Benno Al-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 25 brecht, Gianugo Polesello, Valeriano Pastor, Pier PARCHI E GIARDINI diversificazione e articolazione delle compo- Luigi Grandinetti, Roberto Pirzio Biroli, Antonio nenti architettoniche e degli spazi aperti; il Monestiroli, Italo Rota. Risulta vincitore il proget- NEL SITO UNESCO CENTRO loro insieme forma infatti un’“unica realizza- to di D.Chipperfiel, affiancato da altri tre progetti STORICO DI FIRENZE zione artistica”, espressione dell’eccezionale premiati, quelli di Enric Miralles, Carlos Ferrater Verso la Valutazione valore universale del sito. e Giorgio Lombardi. L’incarico per la redazione d’Impatto sul Patrimonio La tematica dei “paesaggi urbani storici” è degli elaborati dei tre livelli di progettazione (pre- verde stata per la prima volta affrontata dall’UNE- liminare, definitivo ed esecutivo) viene formaliz- SCO nel documento "Recommendation concer- zato con Chipperfield nel 1999. Ad oggi risultano Daniela Cinti* ning the Safeguarding and Contemporary Role ultimati i due stralci d’intervento per la costruzio- of Historic Areas" redatto nel 1976 (UNESCO, ne della Corte dei quattro evangelisti (inaugurata 1976) in occasione della 19a Conferenza Ge- nel 2006) e per la realizzazione di una Corte os- Abstract nerale tenutasi a Nairobi. Questi ambiti terri- sario denominata S. Giovanni Battista, una Corte Il riconoscimento di Firenze quale “rappre- toriali sono stati definiti come parti dell’am- per tumulazione denominata i Tre Arcangeli, un sentazione artistica unica” ne ha consentito biente quotidiano, testimonianza del passato edificio adibito a magazzini e depositi e una darse- l’iscrizione nella Word Heritage List. Ogni par- ed espressione della ricchezza e della diver- na d’attracco per i mezzi di servizio (2016). te del suo tessuto urbano contribuisce, infat- sità delle attività culturali, religiose e socia- 3. Per un approfondimento sugli studi urbani di ti, all’autenticità e all’integrità dell’insieme; li praticate da una comunità in un determi- Venezia e sulla lettura di suoi tessuti edilizi si complessi paesaggistici e architettonici, giar- nato luogo. Essi sono costituiti da gruppi di veda in particolare: Muratori, S. (1959), Studi per dini, strade e piazze formano un’unica compo- edifici, strutture e spazi aperti e risultano una operante storia urbana di Venezia. I, Istituto sizione da valorizzare, tutelare e gestire. strettamente legati al proprio contesto, con Poligrafico dello Stato, Roma; Caniggia, G., Maffei, I 380 parchi e giardini situati all’interno del cui formano un unico sistema paesaggistico. G. L. (2008), Lettura dell'edilizia di base, Alinea, Fi- centro storico sono pertanto, al pari dell’edi- Nel documento è inoltre evidenziato che la renze; Caniggia, G., Maffei, G. L. (1996), Il progetto ficato, espressione del palinsesto formatosi loro salvaguardia e l’integrazione con i modi nell'edilizia di base, Marsilio, Venezia. nei secoli, generato dalle società che si sono di vita attuale devono essere alla base della succedute nella gestione del territorio. La pianificazione e dello sviluppo del territorio Bibliografia salvaguardia e la valorizzazione degli spazi di riferimento. Carbonara, P. (1958), “Cimiteri e monumenti fune- verdi storici, rispetto alle dinamiche con- Successivamente, la “Carta internazionale per rari”, in Architettura pratica, vol. 8a, Utet, Torino temporanee, diventano allora indispensabili la salvaguardia delle città storiche” (ICOMOS, Chipperfield, D. (2005), “L’ampliamento del cimi- per trasmettere alle generazioni future il “pa- 1987) pone l’attenzione sui valori derivanti tero di San Michele in Isola a Venezia” in Gli spazi esaggio urbano” di Firenze e del suo intorno. dalla forma urbana, dalle relazioni tra “spazi della memoria. Architettura dei cimiteri monu- Tale patrimonio, composto principalmente costruiti, spazi liberi, spazi verdi” e dai rapporti mentali europei, Felicori, M. (a cura di), Luca Sos- da “materiale vivente”, è per sua natura mol- che le stesse città riescono a stabilire con il loro sella editore, Roma to fragile e la sua trasformazione o scompar- “ambiente naturale o creato dall’uomo”. Cullen, G. (1976), Il paesaggio urbano: morfologia sa rappresenta una perdita di valore per l’in- Il Memorandum di Vienna (UNESCO, 2005) fo- e progettazione, Calderini, Bologna tero centro fiorentino. calizza invece l’interesse internazionale sull’im- De Michelis, M. (1999) "Concorso per l'amplia- Il recente Piano di Gestione del sito UNESCO patto dello sviluppo socio-economico e sulle mento del cimitero di San Michele in Isola, Ve- e il relativo Piano d’Azione affrontano solo problematiche relative alla gestione dei “pae- nezia/Competition for the extension of the San marginalmente tale tematica, non essendo saggi urbani storici”. Questi ambiti sono infatti Michele cemetery in Isola, Venice", in Domus, 817 supportati da un adeguato quadro conosci- soggetti a forti dinamiche contemporanee e a (pag. 42-51) tivo. La ricerca sul sistema degli spazi verdi cambiamenti strutturali, che possono incidere Franciosini, L., Carlini, A. (2012), "Cimiteri nella na- storici fiorentini, inserita nell’ambito del sui caratteri salienti del sito, ovvero sugli usi del tura, come natura, come città" in IN_BO Ricerche e più ampio progetto universitario "Herita- suolo, sull’organizzazione spaziale, sulle rela- progetti per il territorio, la città e l’architettura, 4 ge Colors" (HECO), ha pertanto contribuito zioni visuali, sulla topografia, sulla vegetazione, Lynch, K. (1996), Progettare la città. La qualità del- alla costruzione di un database GIS-linked sulle infrastrutture e sugli elementi di dettaglio la forma urbana, Etas, Milano finalizzato alla elaborazione di un sistema (come pavimentazioni, cordoli, illuminazione, Martí Arís, C. (1996), Le variazioni dell'identità. Il aperto e interconnesso di informazioni e alla ecc.). Nello stesso Memorandum viene precisato tipo in architettura, CittàStudi, Torino definizione di procedure per la valutazione che solo attraverso un monitoraggio degli effet- Muratori, S. (1959), Studi per una operante storia d’impatto sul patrimonio verde storico (Heri- ti a lungo termine e attraverso la previsione di urbana di Venezia. I, Istituto Poligrafico dello Sta- tage Impact Assessment - ICOMOS, 2011) in re- interventi sostenibili all’interno del processo to, Roma lazione alle trasformazioni proposte dal PdG. di pianificazione sarà possibile salvaguardare Pisani, D. (2008), "«Variare» e «ridefinire»/«To vary» l’edificato, il tessuto storico e il contesto paesag- and «to redefine»" in Casabella, 764 (pag. 26-33) Il “paesaggio urbano storico” fiorentino gistico. È importante evidenziare che il centro di Ad integrazione dei contenuti espressi nei Firenze rappresenta un “paesaggio urbano documenti sopracitati, nel 2011 l’UNESCO storico” molto complesso, con un’accentuata ha redatto specifiche “raccomandazioni” per

26 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue rappresentativi, comprendendo piazze, stra- de, slarghi, parchi e giardini pubblici. Gli “spa- zi aperti di relazione” sono infatti ambiti dove la collettività si muove, sosta, conversa, gioca, ovvero dove svolge attività relazionali legate al movimento e alla socializzazione e dove può fermarsi e ammirare i paesaggi. A questa rete connettiva si aggiungono gli “spazi aperti specialistici”, come le aree archeologiche e i cimiteri monumentali, che hanno accessi re- golamentati e sono rivolti a determinate cate- gorie di fruitori. Una volta individuate le principali compo- nenti del “paesaggio urbano storico” fioren- tino, sono stati raccolti i dati relativi alle sue componenti e alle loro relazioni attraverso analisi dirette, studi bibliografici e d’archi- vio, approfondimenti relativi agli strumenti gestionali attualmente in vigore. Questo ha 1 – Il “paesaggio urbano storico” di Firenze, visto dal giardino di palazzo Vegni nella collina dell’Oltrarno. Fonte: D. Cinti consentito di implementare i dati conosci- tivi del PdG e ha permesso di costruire un i “paesaggi urbani storici” (UNESCO, 2011), La definizione dei “complessi paesaggistici” ha sistema di informazioni capace di fornire dove questi sono stati definiti aree urbane così consentito di individuare, alla scala urba- una documentazione (fotografia, testuale, frutto della stratificazione storica di carat- na, dei grandi sistemi che coinvolgono luoghi cartografica, ecc.) importante per lo sviluppo teri e valori culturali e naturali. I parchi e i particolarmente significativi della città. Questi di un quadro analitico-diagnostico articolato giardini situati all’interno del tessuto urbano necessitano dell’attribuzione di un nuovo ruo- su diverse scale di approfondimento. e rurale sono pertanto, al pari dell’edificato, lo nel contesto urbano attraverso interventi Contemporaneamente alla fase analitico- espressione del palinsesto formatosi nei se- progettuali e gestionali, coerenti e sinergici. A diagnostica, si è proceduto alla progettazione coli, generato dalle società che si sono suc- tal proposito le mura urbane Oltrarno e le aree del database GIS-linked capace di accogliere le cedute nella gestione del territorio. La salva- contigue (camminamenti, terrapieni, ecc.) defi- “informazioni” derivanti dal monitoraggio, guardia e la valorizzazione degli spazi verdi niscono un sistema lineare capace di valorizza- di evidenziare le valenze e le criticità rilevate rispetto alle dinamiche contemporanee di- re e ricucire un’estesa parte del centro storico. e di dialogare con la cartografia di riferimen- venta allora indispensabile per trasmettere All’interno di tale sistema, vista la molteplicità to. Particolare attenzione è stata rivolta ai alle generazioni future il “paesaggio urbano di situazioni presenti, possono trovarsi porzio- cambiamenti già avvenuti e a quelli in atto storico” del centro di Firenze e del suo intor- ni di giardini appartenenti a palazzi gentilizi, sui beni oggetto di studio che, negli ultimi no. Il contesto è infatti di grande pregio e la spazi aperti di relazione (strade, slarghi, ecc.) e decenni, hanno portato all’alterazione di città antica è stata sempre legata ad esso da specialistici. I “complessi paesaggistici”, inte- alcuni dei loro caratteri identitari, con con- relazioni storiche, ambientali, economiche ressando ambiti di carattere territoriale, hanno seguente perdita dell’autenticità e dell’inte- e visuali, generando sinergie che hanno reso infatti un ruolo sovraordinato rispetto alle altre grità. Infatti, tali trasformazioni hanno pro- unico il sito fiorentino e il suo “contando”. componenti del tessuto urbano, le quali sono vocato e continuano a provocare degli effetti Il monitoraggio delle dinamiche di trasfor- prevalentemente riferibili ad areali di dimen- sul patrimonio, che possono essere rilevanti mazione e le politiche di gestione e valo- sioni contenute, capaci di instaurare relazioni o trascurabili; su queste valutazioni si basa- rizzazione dovrebbero pertanto superare i limitate al contesto locale. no le strategie di gestione, valorizzazione e confini della città antica, tradizionalmente Ritornando all’articolazione del tessuto fio- recupero proposte nella fase conclusiva del- intesa, per coinvolgere un ampio “paesaggio rentino, particolarmente significativi sono i la ricerca. Grazie al diretto collegamento tra urbano storico” che si estende nel bacino del “complessi architettonici”, intesi come “unità data base e software GIS è stato così possibile fiume Arno interessando situazioni molto urbane” formate da parti edificate e da spazi graficizzare i dati inseriti e i risultati ottenu- complesse e diversificate. aperti, i cui elementi sono strettamente legati ti; ne è un esempio la carta dei “complessi tra loro da relazioni storiche, morfologiche, vi- architettonici” dove sono stati identificati Le principali componenti del “paesag- suali e proprietarie; ne sono un esempio i con- con appositi codici i loro elementi costitutivi gio urbano storico” e le loro relazioni venti, i palazzi gentilizi e le ville con i relativi (edifici, spazi aperti e manufatti). L’articolazione del tessuto fiorentino in parchi e giardini di pertinenza. Tali complessi Nel centro storico di Firenze sono stati infatti componenti capaci di esprimere l’identità sono collegati tra loro dalla rete degli “spazi individuati 323 complessi architettonici con e la qualificazione della struttura urbana aperti di relazione” che costituisce il tessuto parchi e giardini storici, i quali, in diversi ha interessato la prima fase del lavoro. connettivo della città e il sistema dei luoghi casi, presentano più spazi verdi al loro inter-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 27 d'Azione del PdG, che a specifici interventi definiti da enti pubblici e privati, in modo da poterli orientare verso la valorizzazione e la salvaguardia del sito. Può essere però anche mirato alla valutazione degli effetti dovuti a trasformazioni già avvenute e a quelle in atto sugli spazi verdi del centro storico di Firenze per capire le dinamiche involutive causate dai cambiamenti rilevati sui parchi e giardini della città. In relazione a quest’ulti- ma possibilità, l’organizzazione strutturale e contenutistica del database GIS-linked e della cartografia è stata impostata per valutare gli impatti delle suddette trasformazioni sul va- lore dei singoli beni e sul loro assetto prima dei recenti cambiamenti, qualora desumibi- le da analisi dirette e dalla documentazione iconografica e testuale esistente.

La valutazione del patrimonio “verde” attraverso schede GIS-linked Il PdG del sito “Centro Storico di Firenze” ha sviluppato strategie relative a moltepli- ci tematiche; quelle relative al patrimonio 2 – Il centro storico di Firenze e i 380 giardini censiti all’interno del tracciato delle mura urbane. Fonte: D. Cinti culturale e paesaggistico, non sono suppor- tate da un adeguato quadro conoscitivo e da sistemi informatizzati che consentano sia l’inserimento e l’implementazione delle informazioni, che l’interfaccia con vari sog- getti, pubblici e privati. L’acquisizione delle informazioni e la costruzione di strumenti informatici, di raccolta e interazione dati, figurano così tra i principali obiettivi della ricerca in quanto supportano sia il processo di HIA, definito dalla "Guidance on Heritage Impact Assessments for Cultural World Herita- ge Properties" (ICOMOS, 2011), che il PdG e il relativo Piano di Azione (insieme di progetti strategici). Come già precisato, gli spazi verdi storici rap- presentano un sistema esteso e diffuso nel centro antico, capace di qualificare il tessuto edificato e di costituire un elemento signifi- 3 – Le principali componenti del “paesaggio urbano storico” fiorentino. Fonte: D. Cinti cativo per la conservazione e valorizzazione dell’identità urbana. Fino ad ora, tali spazi no. A questi si aggiungono gli spazi pubblici la perdita di alcuni o di tutti i caratteri iden- sono stati poco o per nulla considerati dal- della città antica, con particolare attenzione titari. la pianificazione ordinaria che li ha spesso alle piazze-giardino e ai parchi e giardini fru- A tal proposito è di fondamentale importan- identificati con una variegata gamma di re- ibili dalla collettività. Tali spazi, pur essendo za il processo di HIA (Heritage Impact Asses- tinature verdi senza mai attribuirgli un effet- di piccole dimensioni, rappresentano luo- sment), definito dalla "Guidance on Heritage tivo ruolo strategico all’interno del contesto ghi significativi dell’ambito urbano (piazza Impact Assessments for Cultural World Heri- insediativo, se non per soddisfare standard Santo Spirito, piazza Demidoff, parco della tage Properties" (ICOMOS, 2011), che crea un urbanistici, dove necessario. Fortezza, ecc.). La loro vulnerabilità dipende trait d'union tra la fase analitica e quella pro- L’inserimento di studi e valutazioni sul si- da molteplici fattori e favorisce dinamiche positiva. Questo processo può essere rivolto stema degli spazi verdi storici all’interno del involutive che possono causare, nel tempo, sia ai progetti strategici proposti nel Piano PdG di Firenze risulta pertanto innovativo

28 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue di dinamiche territoriali, involutive o evolu- tive, che possono aver inciso sull’autenticità e integrità del bene. Questo processo è stato applicato alle “componenti” del centro sto- rico e alle loro relazioni, per arrivare a deli- neare scelte coerenti per il paesaggio storico fiorentino. In particolare, l’attenzione è stata concentrata sui “complessi architettonici”, quali “unità urbane” formate da un insieme integrato di elementi (edifici, spazi aperti, manufatti) che si relazionano continuamen- te con gli spazi pubblici e con i “complessi paesaggistici” della città. Sebbene l’applicazione dell’HIA, in base alla Guidance dell’ICOMOS del 2011, sia stata mi- rata alla valutazione di specifiche soluzioni progettuali proposte da enti pubblici o pri- vati su siti UNESCO, la ricerca ha provato ad applicare il processo valutativo, anche se con contenuti e modalità semplificate, all’intero 4 – Schema di sintesi della procedura da seguire per l’Heritage Impact Assessment (HIA). Fonte: D. Cinti sistema degli spazi verdi della città e alle tra- sformazioni che da alcuni decenni lo coin- e capace di fornire dati e documenti impor- graficamente quanto raccolto nella fase ana- volgono in maniera sempre più pressante. tanti per strutturare processi di valutazione litica, oltre ai risultati ottenuti con il proces- Tale processo è stato quindi applicato alle di impatto sul patrimonio in relazione sia ai so valutativo. singole “componenti urbane” per poi metter- futuri interventi che verranno proposti sui ne in relazione i risultati e arrivare a definire parchi e giardini, che alle dinamiche invo- Procedure per la valutazione d’impatto linee guida generali e specifiche. lutive riguardanti le aree verdi storiche della sul patrimonio "verde storico" In particolare, le trasformazioni a cui è con- città. La vulnerabilità di questi spazi, princi- L’HIA (Heritage Impact Assessment), così come tinuamente sottoposto il centro di Firenze palmente causata dalla loro dinamicità, com- suggerita da ICOMOS nel 2011, rappresenta sono sia di entità rilevante e a prevalente plessità e storicità, li rende infatti facilmente una metodologia di valutazione dell’impatto committenza pubblica (costruzione tramvia, soggetti a trasformazioni, anche significati- che le trasformazioni provocano sulle specifi- vendita di importanti complessi architetto- ve, che spesso non rientrano nelle procedu- che qualità del bene elencate nella “Dichiara- nici, ecc.), che di entità medio-piccola e a pre- re autorizzative e dipendono da specifiche zione di Eccezionale Valore Universale” del sito, valente committenza privata (attività com- esigenze dei soggetti proprietari. È quindi ovvero nelle “Motivazioni di inserimento nella merciali, abitazioni, ecc.). Nello specifico, molto difficile il controllo e la gestione nel lista del patrimonio Mondiale dell’Umanità”, le modificazioni più ricorrenti riguardano tempo delle loro configurazioni derivanti come nel caso del centro storico di Firenze. cambi di destinazione d’uso di porzioni o di dalla stratificazione di secoli di storia. Tale valutazione deve essere riferita all’insie- interi complessi e la scomparsa/alterazione Il progetto dei contenuti e della struttura del me delle componenti che strutturano l’ambito di spazi verdi storici a vantaggio di parcheggi database GIS-linked è stato pertanto incentra- territoriale in cui avvengono i cambiamenti, asfaltati o sterrati, campi sportivi e aree verdi to sui “complessi architettonici”, formati da non limitandola ai singoli “oggetti” interessati attrezzate, a cui si aggiunge il frazionamento un insieme sinergico di edifici e spazi aperti. dalle trasformazioni (es. alcuni edifici vincolati, di alcuni importanti parchi e giardini storici Sono quindi state costruite apposite schede, specifici coni visivi, ecc.). La costruzione di un (Orti Oricellari e Salviati) e l’introduzione di di raccolta e rielaborazione dati, che conten- confronto ragionato tra le qualità del patrimo- pavimentazioni e elementi di arredo incon- gono informazioni, valutazioni e criteri per nio e le dinamiche contemporanee, consente grui (Del Rosso, ecc.). Questi cambiamenti, la gestione, la valorizzazione e il recupero di individuare le criticità e di definire possibili spesso apparentemente poco significativi e del patrimonio. I loro contenuti riguardano strategie di gestione, valorizzazione e recupero. difficilmente controllabili alla scala urba- sia i dati identificativi e localizzativi, che Il processo così attivato sarà inoltre mirato alla na, creano nell’insieme un impatto consi- quelli relativi all’impianto, alle funzioni eliminazione, riduzione o compensazione-atte- derevole sul patrimonio fiorentino, a cui si presenti, allo stato di conservazione e alle nuazione dell’impatto provocato dalle trasfor- aggiungono i fenomeni di degrado dovuti trasformazioni. Il data base è inoltre collega- mazioni su un sistema integrato di elementi. all’abbandono e alla scarsa o non corretta to al programma GIS e, attraverso apposite Nell’ambito della ricerca, la valutazione manutenzione di alcuni complessi pubblici procedure, è possibile trasferire determinate d’impatto sul patrimonio verde storico fio- (es. orti dei conventi S. Giorgio e S. Girola- informazioni e rielaborazioni in carte tema- rentino è stata riferita ai cambiamenti in mo - ex Caserma Vittorio Veneto, giardino di tiche e in schemi di sintesi, che esplicitano atto o avvenuti negli ultimi decenni a causa San Clemente, giardino Vegni, ecc.) e priva-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 29 ti. Particolare attenzione va rivolta anche ai flussi turistici e ad usi impropri da parte di cittadini e altri soggetti che si concentrano in alcune piazze-giardino della città (Santa Maria Novella, S. Marco, S. Spirito). Dopo aver raccolto tutte le informazioni rite- nute necessarie, la valutazione si è incentrata su alcuni indicatori individuati come signifi- cativi per la comprensione e quantificazione degli effetti derivanti dalle trasformazioni in relazione al valore del bene. Esso infatti at- 5 – La scalinata settecentesca del giardino Mozzi Bardini nell’Oltrarno, prima e dopo il restauro. Fonte: D. Cinti tribuisce al patrimonio un significato ampio di testimonianza identitaria riferibile alla dei connotati identitari di alcuni parchi e sto; ne è un esempio il Giardino delle Rose comunità locale e alla sua storia, riconoscen- giardini. nell’Oltrarno dove le sculture di Jean-Michel do al bene un importante ruolo nel contesto Attraverso procedure attuate con database Folon hanno ulteriormente qualificato lo di riferimento che può prescindere dal suo GIS-linked è stato quindi possibile ottenere spazio verde aumentandone i significati e le stato di conservazione. Il valore dello spazio dei dati di sintesi mettendo in relazione più relazioni con l’intorno paesaggistico. verde è stato pertanto direttamente confron- fattori con “pesi” diversi, che hanno deline- I suggerimenti relativi ai tipi di intervento tato con l’entità dei cambiamenti rilevati, ato un percorso involutivo in atto, con pro- sopradescritti sono stati implementati dalle che riguardano principalmente le seguenti gressiva perdita dei caratteri identitari di nu- azioni per la gestione, valorizzazione e re- alterazioni negative: merosi spazi verdi storici fiorentini. cupero dei singoli spazi verdi, specificando - modifiche all’assetto distributivo e/o all’im- strategie progettuali, rivolte all’impianto, pianto; Conclusioni alla vegetazione, ai manufatti, agli arredi e ai - perdita dell’impianto o di parti di esso; In relazione alla individuazione degli spazi materiali. - inserimento di alberature improprie rispet- verdi storici e alla diagnosi delle destina- Le linee guida, mirate alle singole compo- to all’assetto storicizzato; zioni d’uso incongrue e delle conseguenti nenti del “paesaggio urbano storico”, sono - rinaturalizzazione dell’apparato vegetazionale; alterazioni dei caratteri identitari, la ricerca state poi integrate con proposte a scala urba- - crescita/diffusione di piante infestanti (ro- ha potuto definire l’entità dei cambiamenti na che interessano la fruibilità della città e binie, ailanti, ecc.); avvenuti o in corso di svolgimento, il tipo delle aree contermini, promuovendo la valo- - perdita dell'apparato arbustivo (siepi, spal- di trasformazione (positiva o negativa) e l’e- rizzazione di zone marginali rispetto a quelle liere, ecc.), stensione interessata da tale trasformazione, centrali. - modifiche incongrue alla configurazione ovvero ha potuto determinare l’effetto del Assumono quindi particolare rilevanza le re- dell’apparato arbustivo (labirinti, ragnaie, ecc.) cambiamento e il tipo di effetto (positivo o lazioni che possono essere attivate tra i luo- - potature incongrue di piante ad alto fusto; negativo) sul valore dello spazio verde. ghi più frequentati dal turismo di massa e le - presenza di piante con patologie; Grazie alla valutazione improntata è stato zone meno conosciute del sito, ricche di ri- - inserimento di pavimentazioni improprie così possibile suggerire le tipologie di inter- sorse storico-culturali e paesaggistiche. Que- per tipologia e materiali (autobloccanti, vento per la gestione, la valorizzazione e il re- ste, infatti, risultano poco visitate rispetto asfalto, ecc.); cupero del bene, utilizzando le categorie in- alle potenzialità che esprimono. Significati- - degrado di pavimentazioni (in pietra, late- dividuate dalla “Carta per la salvaguardia dei va, a tal proposito, è la zona dell’Oltrarno con rizio, ecc.) giardini storici” (ICOMOS-IFLA, 1981), come il perimetro murario medievale pressoché - inserimento di elementi di arredo impropri la manutenzione ordinaria, la manutenzio- intatto e tessuti urbani espressione della cul- per tipologia e materiali (panchine, cestini, ne straordinaria, il restauro e il ripristino. tura e delle tradizioni locali, segnati da emer- cordoli, ecc.); Sono stati anche proposti interventi più inci- genze conventuali di grande pregio (Santo - inserimento di corpi illuminanti impropri sivi rivolti agli spazi aperti che hanno perso i Spirito, Carmine, S. Frediano, ecc.), a cui si per tipologia e materiali; loro caratteri identitari e necessitano di una aggiunge un sistema continuo di spazi verdi - degrado/perdita degli arredi (fontane, nin- nuova configurazione e/o funzione. In questi storici, disposti principalmente sul versante fei, panchine); casi è stata suggerita la costruzione di nuovi collinare e in contiguità alle stesse mura ur- - degrado/perdita dell'apparato scultoreo e valori che si possono esplicitare con la revi- bane. Qui i rapporti spaziali e visuali con il decorativo; sione dell’impianto planimetrico e spaziale, paesaggio delle colline fiorentine sono anco- - “spanciamento”/fessurazione e crolli di nel rispetto di eventuali preesistenze. È stata ra ben leggibili e possono essere favoriti e va- muri perimetrali e/o di contenimento; inoltre evidenziata la possibilità di introdur- lorizzati da progetti mirati. Particolarmente - frazionamento dello spazio verde storico. re, al loro interno, “elementi” artistici e spazi significativo è il Viale dei Colli che si diparte Per quanto riguarda i cambiamenti positivi culturali capaci di creare attrattori comple- da Porta Romana per salire fino a piazzale sono stati riportati i pochi interventi di re- mentari a quelli già esistenti, fortemente Michelangelo, ampia terrazza panoramica stauro che hanno favorito la preservazione relazionati al valore del bene e al suo conte- su Firenze, e poi ridiscendere fino all’Arno.

30 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Industrial Baroque: The Zollverein Complex in Essen, Germany René Davids

Renaissance Soon after its opening in north of Essen in 6 – Il giardino Niccolini in un’immagine storica e come si presenta attualmente, trasformato in parcheggio. Fonte: D. Cinti the German state of North Rhine-Westpha- L’intervento paesaggistico ottocentesco ha - Comune di Firenze, Ufficio UNESCO (a cura di) lia, the Zollverein Coal Mine Industrial Com- interessato la collina tra le mura urbane, il (2016), Il Piano di Gestione del Centro storico di Firen- plex (1847) comprised of the Zollverein Coal complesso di S. Miniato e l’Arno, strutturan- ze, Firenze. Mine and Zollverein Coking Plant, was Euro- do interessanti relazioni con il centro storico - Comune di Firenze, Ufficio UNESCO (a cura di) pe’s largest, highest yielding, and most mo- che possono offrire grandi potenzialità per la (2006), Piano di Gestione 2006-2008, Firenze. dern pit. The name “zollverein” means refers fruibilità pubblica. L’integrazione di questo - ICOMOS (1982), Carta per la salvaguardia dei giar- to the customs union accord signed in 1834 patrimonio in un sistema fruibile di grande dini storici, Firenze. by a coalition of German states led by Prussia qualità può significativamente contribui- - ICOMOS (2011), Guidance on Heritage Impact to implement economic policies that would re, nel prossimo futuro, alla valorizzazione Assessments for Cultural World Heritage Properties, improve trade and industry, launching a pe- dell’identità della città antica di Firenze e Parigi. riod of continuous industrialization in the alla costruzione di una nuova rete di interes- - UNESCO (1972), Convention Concerning the Pro- Ruhrgebeit which began in mid-19th cen- si culturali, storici e paesistici. tection of the World Cultural and Natural Heritage, tury and extended well into the second half La mancanza di uno strumento che con- Parigi. of the 20th. Throughout much of the twen- senta sia la conoscenza immediata dei beni - UNESCO (2005), Vienna Memorandum, online. tieth century, as the booming coal and steel e dei contesti su cui vengono proposti in- - UNESCO (2011), Recommendation on the Historic industries made the Ruhr the richest region terventi pubblici e privati, sia l’attivazione Urban Landscape, including a glossary of definition, in Germany: its steel armed the German mi- del processo di Valutazione di Impatto sul online. litary during both world wars, and its coal Patrimonio, rende sempre più complicata e production provided the fuel for post-war re- difficile la gestione di un ambito urbano così construction. Sollverein’s new central Shaft complesso come il sito UNESCO “Centro sto- XII (1932), designed by Fritz Schupp and rico di Firenze”. Favorire la costruzione di un Martin Kemmer in the Neue Sachlichkeit or sistema di dati e di relazioni causa/effetto “new objectivity” style made famous by the diventa allora imprescindibile dalla tutela Bauhaus, is considered an architectural and dell’autenticità e integrità della città antica, technical masterpiece, a synthesis of form così come la definizione di strategie d’inter- and function. With the placement of its boi- vento ponderate e coerenti. ler house at the center of a symmetrical com- position facing the parking lot, the complex Note at Zollverein appeared to emphasize the me- * Dipartimento di Architettura, Università di Fi- ans of production rather than the power and renze, [email protected] wealth of individuals, institutions or compa- La ricerca è stata sviluppata nell’ambito di tre nies, as was usually the case. In 1961, a new borse di studio e di ricerca svolte presso il DIDA coking plant was added, also designed by dell’Università di Firenze Schupp and Kremer, using the same formal architectural vocabulary as Zollverein Shaft Bibliografia XII: rectilinear steel framework, red brick - Cinti D. (1998), Giardini&Giardini. Il verde storico and concrete infill panels. nel centro di Firenze, Electa, Milano. Coal mined in the states of North Rhine- - Cinti D. (2017). Gli spazi aperti nel sito UNESCO Westphalia and the Saarland powered the Centro Storico di Firenze. Luoghi strategici per la ge- post-war economic boom in West Germany stione, la valorizzazione e il recupero del paesaggio but the combined effects of rising domestic urbano. In: Centauro G.A., Francini C. (a cura di). production costs, the declining price of im- “PROGETTO HECO (Heritage Colors). Analisi ported coal, cheaper natural gas, and incre- Sintesi Apparati. Valutazione d’impatto sul sito asing availability of energy from renewable UNESCO Centro Storico di Firenze”, Firenze: DI- sources gradually made the domestic Ger- DAPress, (pag. 237-268). man coal mining industry non-competitive

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 31 themselves overtaken by nature, with their from Paris France in 2003 and implemen- settings.3 Based on realization of the concept ted by Landscape Architect: Planergruppe of regional green corridors, which had been GmbH, Oberhausen from Germany.6 established as a strategy in the 1920s but was never properly implemented afterwards, by Neo Baroque forming a continuous sequence of the vast Complementing the 3.5 km ring promena- but previously disconnected green spaces in de for skaters, joggers and cyclists surroun- the Ruhr region, the IBA also sought to crea- ding the perimeter, the Zollverin’s complex te an ecological initiative of potential signifi- is structured by track boulevard that acts as cance for the entire European continent. To- a central spine, offering a sense of dynamic Zollverein Colliery Shaft XII (photo: Rene Davids 2018) gether with the Zollverein, the reclamation forward movement and a spatial sweep of and conversion of the Duisburg Nord Lan- unfolding perspectives typical of Baroque until 2013 when production had fallen by dschaft, formerly the smelting works of the landscape design. Construction of the track almost by 90% from peak levels reached Duisburg-Thyssen Hochofenwerk Meiderich boulevard was inspired by conversion of the several decades earlier. To promote urban shut down in 1985, into a recreational lan- existing rail system into bicycle and pede- and ecological renewal in the highly conta- dscape designed by landscape architect Peter strian paths at Duisburg-Nord Landschaft minated former industrial and coal mining Latz that combined small gardens and large- Park after Peter Latz discovered that the areas of the Ruhr which included sevente- scale landscaping with the existing indu- railway lines provided the only continuous en cities and towns, the state government strial buildings and their infrastructure, are connections in the Duisburg Nord mining of North Rhine-Westphalia implemented among the most important achievements of complex were ideally suited to form the in 1989 a major restoration program, the the Ruhr’s renaissance.4 By working with the basis of a circulation system. At the center Internationale Bauaustellung (IBA). In the existing landscape rather than drastically of the site the railway tracks merge to form following decade, what became known as reshaping it, Duisburg Nord (1994) became, the so-called gleissharf or “track harp”, the the IBA Emscher Park Project hosted wor- "one of the most significant new parks of the division of a trunk railway line into several kshops, international design competitions, last decade”, influencing landscape design parallel tracks which resembles a harp when and public planning sessions, stimulating not only in the Ruhr region but also throu- viewed from above. The restoration of the participatory design in the creation of over ghout the world. 5 viaduct which had connected the track harp 100 separate projects on five separate sites In 2001, the Rotterdam based design firm with the bunkers at the sinter plant and the located within the 800 square kilometers Office of Metropolitan Architecture (OMA) railway bridges was fundamental to enable between the cities of Duisburg and Kamen; was hired to develop economic guidelines the complex human choreography of move- the Emscher Landscape Park was successful- and create a masterplan for the transforma- ment through the park. ly completed in 19991. By repurposing and tion the old Zollverein industrial complex, The concept of physically connecting se- connecting diverse landscape fragments, Essen’s last functioning coal mine when it quential urban episodes and spaces emer- many of them remnants of the mining in- closed in 1993, into a cultural park. Partly on ged in city planning during the Baroque era dustry, but also including agricultural land, the basis of firm’s proposal that divided the when cities were first conceived as whole forests, brownfield sites, and vegetation at area in four quadrants -, the first pits 1, 2 and entities and works of art. Baroque cities were railway embankments, a continuum of open 8, Shaft XII, the coking plant, and the sculp- organized by a network of streets leading to green spaces accessible to the public was cre- ture forest - UNESCO added the Zollverein and connecting monuments and monumen- ated.2 With support of the IBA and public plant to the list of World Heritage monu- tal buildings, creating extended dynamic funding, a large number of defunct railway ments later that same year as the “Zollverein perspectives closed with an upward move- lines within the park’s boundaries which Industrial and Cultural Landscape”, .Citing ment focused on obelisks and churches. The had previously serviced the mines were tran- its importance as a collection of significant preoccupation with circulation for humans sformed into regional network of bike paths. European industrial buildings - a comple- as well as wheeled vehicles intended to unify The Emscher Landscape Park initiative was te complex of buildings and equipment for fragmented urban environments was first informed by the concept of industriekultur, the extraction and treatment of coal and the linking historic preservation and on-site production of coke, including the requisite education with recreation, and “industriena- network of service railway lines and the vast tur”, or industrial nature, a landscape prac- heaps of pit waste the complex is also con- tice which encourages the spontaneous re- sidered an outstanding examples of Modern storation of native plant communities with Movement architecture and design concepts. relatively low maintenance requirements. To secure the listing, the objective of the plan By reconstructing the natural landscape as for adaptive reuse was to retain as many of it might have appeared before the onset of the existing buildings as possible and to pre- industrialism, industrienatur establishes an serve the character of the coking plant. The harmonious relationship of industrial ruins, landscape was designed by Agence Terre, Zollverein Gleissboulevard, (photo: Rene Davids 2018)

32 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue introduced into city planning during the Railroad spur on the west side of Manhattan als Aufgabe der Gartenkultur - Drei Annäherun- Baroque period in Europe, with horizontal into the High Line, a 1.45-mile-long elevated gen“ in: Rohde, Michael/Schomann, Rainer (eds.): movement defined by means of vertical foci, linear park, greenway, and promenade. It Historische Gärten Heute. Leipzig (2008) in Udo obelisks in Sixtus V’s Rome, and church stee- is perhaps fitting that the Zollverein com- Weilacher Syntax of Landscape. The Landscape ples or statues in the squares of French cities plex should now be perceived as one of the Architecture by Peter Latz and Partners. Base, Bo- and towns. Movement through a city was world’s most innovative landscape parks, ston, Berlin. (102-133) orchestrated by these foci, which formed an drawing scholarly interest to the park’s low 6 www.planergruppe-oberhausen.de. https:// invisible mesh of vectors, connecting a mul- maintenance landscaping and conservation www.open-iba.de/en/geschichte/1989-1999-iba- titude of buildings and urban spaces. of disused industrial infrastructure, but ano- emscher-park/zeche-und-kokerei-zollverein-es- The in concrete embedded Gleiss or track ther significant contribution, the retention sen. boulevard at Zollverein, like a hugely over- of the railway infrastructure and its tran- Planergruppe Oberhausen from the city of the scaled calligraphy leading from Shaft XII to sformation into a network of paths chore- same name won the competition for the imple- the coking plant, creates a horizontal axis, ographing movement between the various mentation of the masterplan. while the monumental chimney stacks ser- building complexes of the Worlds Heritage 7 https://bicycleresearchproject.wordpress. ve as vertical foci. The tracks and both the site, has been largely overlooked. The new com/2013/04/11/150-david-nyes-american- renovated structures and those left to wea- track boulevard is distinctive in that it me- technological-sublime/ ther naturally are wrapped by an imposing morializes the network’s previous function layer of native vegetation, vaguely menacing through the transformation of the railway li- in its fecundity. In American Technological nes into pedestrian walkways, including the Sublime, David Nye investigates the history preservation of the rusted rails and tracks, of the social construction of what he terms while integrating easily with the existing the sublime in America from about 1820 to road network of the adjacent districts and the early 1990s and finds similarities with the new parking spaces at the World Heri- 18th century European concepts involving tage Site. While the choice to preserve the apprehension of phenomena so large, beau- actual railroad-tracks is unusual and intere- tiful, and incomprehensible that the human sting for its emphasis on retaining historic mind is seized with terror, awe, and pleasu- infrastructure, it is also significant for exem- re all at once. 7 In the abandoned industrial plifying the potential of regional urbanism, buildings of Germany’s Ruhrgebiet, the con- connecting, through networks including pe- temporary equivalent of the sublime can be destrian paths and bicycles routes, episodes apprehended in the almost incomprehensi- of metropolitan intensity with parks, open ble size and scale of its built forms, the cre- spaces and natural areas. eping decay of the rust and uncontrolled proliferation of plants which threaten to Note overwhelm the ruins. 1 .https://www.open-iba.de/en/geschichte/1989- 1999-iba-emscher-park/ Infrastructure 2 Franz, M., Gueles, O. & Prey, G. (2008). “Place- Until very recently unless it was perceived Making and ‘Green’ Reuses of Brownfields in the to possess intrinsic historical value such as Ruhr”. Tijdschrift voor Economische en Sociale the Roman aqueducts, infrastructure has Geografie, 99(3). 316–328. Almaas, I. (1999) “Rege- been abandoned, ignored, or destroyed when nerating the Ruhr”. The Architectural Review, 205 determined to have outlived its usefulness. (1999). 13–14. After being badly damaged during the 1989 3 “Inside the Coalmine That Has Been Transfor- Loma Prieta earthquake, the Embarcadero med From Defunct Industrial Wasteland to a Be- Freeway that ran along the Western shore of autiful Park for Locals” Monday 20 March 2017) San Francisco Bay was torn down, opening https://www.independent.co.uk/travel/europe/ the city to the water’s edge, but the new de- zollverein-german-coal-mine-transformed-park- velopment left no trace of the infrastructure dusseldorf-germany-tours-a7631231.html that obstructed for over thirty years access to 4 Hemmings, Sarah and Kagel, Martin (May the shoreline. Like the remains of most other 2010), “Memory Gardens: Aesthetic Education obsolete 20th century infrastructure, the and Political Emancipation in the Landschaf- freeway was removed with no consideration tspark Duisburg-Nord”, German Studies Review that it might provide the basis for a cultural Vol. 33, No. 2 (243-261) monument, such as the recent transforma- 5 Latz, Peter: “Drei Annäherungen“, original ma- tion of an elevated former New York Central nuscript, 13.11.2002 on “Industriefolgelandschaft

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 33 Il Paesaggio nella Il paesaggio, nel suo essere disciplina aperta È necessario, se non fondamentale, conosce- a diverse contaminazioni e tema trasversale, re le sue regole, i suoi rapporti, le sue logiche, Pianificazione portuale. non ha ancora un ruolo definito nella cornice per poter rilegare, ricomporre, sovrascrivere Indirizzi metodologici per normativa portuale e, pertanto, non dispiega o riscrivere del tutto, il delicato interfaccia il progetto di paesaggio efficacemente i suoi effetti di mediazione e tra porto e città contemporanei. nelle aree di interazione di risposta progettuale per la valorizzazione Sarebbe necessario, quindi, collocare all'in- tra porto e città. del territorio. terno delle Linee Guida ministeriali, il Piuttosto, emerge la sua marginalità nella paesaggio tra i tematismi già presenti nel Serena D'Amora* pianificazione portuale, nelle valutazioni documento, in accordo concettuale e meto- ambientali per piani, programmi, progetti e dologico con principi già contenuti nelle Li- negli interventi di ricucitura tra porto e città. nee Guida stesse. Prospettive di integrazione del paesag- Coinvolgere il paesaggio nel processo di pia- Ciò consentirebbe un allineamento con le gio nella pianificazione portuale. nificazione, potrebbe contribuire a definire i recenti innovazioni e modifiche alla norma- Il paesaggio della città portuale è la sintesi di requisiti prestazionali, assunti come "obietti- tiva portuale italiana, innestando il temati- innumerevoli, diversificate e complesse tra- vi di qualità"1, che un progetto di paesaggio smo del paesaggio nelle Linee Guida, sotto sformazioni che a partire dalla seconda metà dovrebbe perseguire all'interno delle previ- forma di indirizzi metodologici e secondo la del XIX secolo, hanno condotto la conviven- sioni di piano. dialettica di piano "Obiettivi-Strategie". za osmotica tra porto e città, verso una quasi Obiettivi che si tradurrebbero in azioni stra- Inoltre, condurrebbe a configurare il paesag- inesorabile separazione. tegiche di salvaguardia, gestione e pianifica- gio tra gli obiettivi integrati di piano, così Un allontanamento dovuto anche a due pia- zione2 del paesaggio della città portuale, in come nello spirito generale del documento nificazioni distinte e separate, resistenti ad linea con la Convenzione Europea3. ministeriale. un dialogo costruttivo, che ha comunque Ad oggi, le Linee Guida per la redazione dei stimolato ricerche, progetti, sperimentazio- Piani Regolatori di Sistema Portuale del 2017, Il riconoscimento delle aree di interazione ni ed intenti per la riconquista dello spazio rappresentano l'unico strumento di natura porto-città in chiave progettuale di pae- portuale da parte della città, a partire dagli tecnico-operativa a supporto della pianifica- saggio. anni '70. zione portuale. Il paesaggio della città portuale è un palin- Nello scenario italiano, la "portualità" è un Sorge l'esigenza di individuare indirizzi me- sesto intriso di conflitti multiscalari che tema attuale per via della riforma alla Legge todologici per le scelte progettuali che di- interagiscono oscillando tra aspetti ammi- n. 84 del 1994 "Riordino della legislazione in spieghino effetti sin dalla pianificazione in- nistrativi, di governo del territorio portuale materia portuale" del 2016 e del recente "cor- vertendo, talvolta, la tradizionale dialettica ed urbano, di uso dello spazio, di trasforma- rettivo porti" del 2017. "Piano-Progetto", in cui il progetto di paesag- zione del paesaggio. Diverse sono le innovazioni normative intro- gio sia l'anticipatore e il prefiguratore delle L'infrastruttura portuale, i grandi trasporti dotte. Tra queste, la nascita delle Autorità di scelte di piano, coerentemente alle esigenze via mare e via terra attraverso le vie del ferro, Sistema Portuale (AdSP) e dei relativi sistemi degli spazi portuali. i grandi smistamenti commerciali sino alle portuali di competenza. Una "Idea di Sistema Nelle Linee Guida del 2017, il paesaggio tro- piattaforme logistiche, hanno generato un Portuale" risale già al 1968, su impulso dell'allo- va un primo approccio nella "compatibilità paesaggio la cui forma, nella sfera urbana, ri- ra Presidente del Consorzio Autonomo del Por- con uno sviluppo urbano sostenibile" e nella sente di questi influssi sia da un punto di vi- to di Genova, per i porti dell'Arco Ligure. "coerenza con i principi di sostenibilità am- sta architettonico sia delle tradizioni legate Una novità significativa per la relazione bientale e paesaggistica" mediante "indicato- al mare della società che si organizza attorno porto-città è l'obbligo da parte delle Autorità ri/criteri" che tengano conto di "[...] interventi al porto. stesse, di individuare e perimetrare le "aree di di rigenerazione urbana", "[...] azioni di piano Le descrizioni dei portolani (guide per la na- interazione porto-città" nell'ambito dell'atti- coerenti e compatibili tra l’infrastruttura vigazione e l'ingresso nei porti via mare), in vità di redazione del Piano Regolatore di Si- portuale e le caratteristiche paesaggistiche, particolare quelli storici, contribuiscono a stema Portuale. La norma non indica, però, culturali e socio-identitarie dei luoghi" ed dimostrare che da sempre il porto è paesag- gli strumenti o le modalità per identificarle, ancora "[...] azioni di piano mirate per il per- gio. Il paesaggio che emerge dalla lettura dei né quali siano i caratteri che inducano a ri- seguimento di obiettivi di qualità per il pae- portolani, è fatto di elementi iconici, ricor- conoscerle. saggio portuale, con particolare attenzione ai renti, stereotipi di opere marittime che nella Lo studio degli elementi che compongono il waterfront".. descrizione si mischiano agli elementi della paesaggio della città portuale, consente di in- Ma siamo, evidentemente, ancora lontani dal città, in quella visione unitaria ed osmotica dividuare i principali conflitti che invitano determinare un ruolo definito del paesaggio che ha contraddistinto i porti sino alla rivo- a ricercare forme di equilibrio e nuove con- come strumento attivo, come azione proget- luzione industriale. vivenze. Alcune "invarianti" nel paesaggio, tuale. Chi interviene sul paesaggio portuale Attivare processi di ri-significazione dei luo- contribuiscono a delineare differenti scenari attraverso il progetto, entra in contatto con una ghi della città portuale, non è semplicemen- di interazione tra porto, città densa e periur- realtà complessa che consente di agire su di esso te reinventare, quanto piuttosto partire da bano. e con esso, ma non di sovvertire le sue regole. una attenta conoscenza della storia, dell'e-

34 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue voluzione, del carattere originario: requisiti tra porto e città, in cui il paesaggio potrebbe Il PRdSP si configura come un piano di tipo spesso perduti e non più ripetibili. configurarsi come un "mezzo per entrare in strutturale, intrinsecamente flessibile, ca- La condizione italiana dei porti, ancorati alle contatto nella maniera più immediata e di- pace di adattarsi alla rapida evoluzione del- città, con timidi approcci al recupero del wa- retta con un luogo, con una società, diventa la macchina portuale, definendo le scelte terfront portuale (salvo l'esempio genovese intermediario, indicatore, un'autobiografia, strategiche di assetto, di sviluppo funziona- di Renzo Piano in occasione delle Colombia- il paesaggio è il volto di un paese, di una so- le e spaziale delle aree portuali e, contem- ne del 1992, sino ad oggi il maggiormente ri- cietà."6. poraneamente, favorendo le condizioni di uscito), dimostra che siamo ancora indietro Nonostante la separazione tra porto e città sostenibilità ambientale e di salvaguardia rispetto alle tendenze progettuali estere. iniziata nel XIX secolo, permane una relazio- dell'identità culturale dei luoghi, attraverso Il Piano Regolatore Portuale è lo strumento ne di continuità che si pone come base per l'individuazione delle aree di interazione tra mediante il quale organizzare e disegnare lo il progetto. Porto e città costruiscono un pa- porto e città da sottoporre a nuovi progetti di spazio portuale di oggi e del futuro. Pertanto, esaggio di "grande significato urbano"7 che rigenerazione urbana legata all'acqua. è ad esso che si affidano gli scenari futuri dei evoca ancora e conserva importanti segni e Le aree di interazione porto-città, alla luce fronti d'acqua portuali. riferimenti storici. del recente correttivo, costituiscono un ele- Il piano ha il compito di saper indirizzare i Tra gli elementi catalizzatori di innovazioni mento decisivo per le scelte condivise tra le futuri progetti che, ancora una volta, trasfor- e finalità alternative per la città portuale, il Autorità di Sistema Portuale e le ammini- meranno il complesso paesaggio della città principale è senz'altro il patrimonio stori- strazioni comunali, le quali sono da sempre portuale. co esistente, archeologico ed architettonico oggetto di discussione sul piano gestionale e È necessario, però, che il piano esca fuori (legato agli originari insediamenti portuali, politico. dalle maglie della rigidità urbanistica, oltre alle fortificazioni e alle cinte murarie ancora Tali aree ricoprono un ruolo strategico per il le delimitazioni funzionali, lasciandosi con- leggibili). progetto di paesaggio. Non è possibile circo- taminare da altre discipline e temi che sap- Il patrimonio immateriale, l'uso dello spazio scriverle se non attraverso il riconoscimento piano contribuire alle sfide contemporanee portuale per le celebrazioni sacre e tradizio- degli elementi che concorrono a stabilire di riorganizzazione delle aree di interazione nali che traggono origine dal mare, costitu- contatti conflittuali o di convivenza. tra porto e città, ed alla ricerca di una qualità isce un importante tema per la salvaguardia Scomporre il paesaggio della città portuale, del paesaggio alla scala del progetto. del paesaggio. conoscerne i meccanismi, permette di acqui- Non si tratta, quindi, solo di restituire alla Infine, i servizi al turista ed i distretti della sire un quadro più chiaro per affrontare il città il territorio che le è stato "scippato", re- cultura (musei, università, accademie, luo- processo del progetto. cuperando parti di costa e rivitalizzando aree ghi della formazione) supportano la fruizio- Esse non sono legate solo alla città conso- in disuso che appartenevano all'organismo ne dei luoghi ed alleggeriscono le pressioni lidata, ma interagiscono anche con la città portuale, né di rigenerare semplicemente le sulla città consolidata. periferica e quindi con il periurbano, dove la città di porto, ma di "offrire nuove opportu- Il limite all'accessibilità è la principale cri- loro riconoscibilità si rende più difficile per nità per la completa trasformazione delle cit- ticità odierna, associata alle dinamiche tra- via della frammentazione degli spazi ed una tà, agire […] verso la qualità urbana ed offrire sformative dello spazio operativo che torna non completa definizione delle funzioni dal un campo di sperimentazioni"4. ad essere una risorsa dal momento in cui le lato della città. È necessaria una più ampia visione che inco- attività sono allontanate dai centri urbani. La linea tra porto e città è un percorso imma- raggi il recupero dei fronti d'acqua portuali Gli innesti che consentivano di accedere in ginario lungo il quale le aree di interazione nelle città, "non solo rivitalizzando i tessuti porto, diventano obsoleti, ma restano effica- mutano, assumono caratteristiche diverse, urbani direttamente connessi, ma anche pro- ci se re-inseriti nel ciclo urbano del recupero transitando dal porto urbano a quello opera- durre maggiori opportunità di sviluppo so- degli spazi portuali. tivo, secondo numerose variabili nella rela- stenibile e connettere i fronti d'acqua ai cicli Le riconversioni, i nuovi usi dello spazio, zione porto-città. di vita territoriale"5. implicano una comprensione della città esi- La logica che conduce ad individuare gli sce- Le potenzialità che può esprimere un porto e stente, delle sue esigenze basate sull'acqua, nari entro i quali collocare le aree di intera- le sue funzioni attive o dismesse, costituisco- sul bordo marittimo, cercando di trovare zione, tiene conto: no la base per interpretare le esigenze di città "relazioni di profondità che permettano a un - dei contatti fisici e morfologici che si stabi- portuali fortemente stratificate, come quelle fronte urbano il più esteso possibile di parte- liscono tra porto e città e che corrispondono, dell'area Mediterranea. cipare alla nuova offerta creata dall'area por- in retrospettiva, alle originarie formazioni È necessario il superamento dei diversi lin- tuale attraverso le interrelazioni tra la città e della città portuale; guaggi che appartengono agli altrettanti dif- il litorale"8 unitamente a soluzioni di mobili- - del grado di compatibilità funzionale tra le ferenti soggetti coinvolti nella governance tà e percorribilità intelligenti. parti interessate, considerando anche funzio- tra porto e città. Il nuovo Piano Regolatore di Sistema Por- ni non convenzionali, temporanee, occasio- Ognuno disegna il proprio recinto, ma sareb- tuale (PRdSP) si compone del Documento di nali, dell'uso dello spazio e del modo di vive- be necessario andare verso una condivisione Pianificazione Strategica di Sistema (DPSS) re e fruire dei luoghi; politica di obiettivi ed intenti, costruendo un e del Piano Regolatore Portuale alla scala del - della chiarezza delle destinazioni d'uso at- nuovo linguaggio proprio dell'interazione singolo porto. tuali e future nelle previsioni di Piano Rego-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 35 latore Portuale e Piano Regolatore Generale titolo di esempio, l'area destinata a diporto alle trasformazioni del paesaggio della città comunale; nautico nel Porto Mediceo, all'interno del portuale. - delle possibili permeazioni urbane legate porto commerciale di Livorno, conserva una - Inclusività: intesa come la capacità del pro- all'utilizzo di specifiche funzioni portuali; importante valenza storico-paesaggistica. getto di attivare una permeazione reciproca - del grado di disponibilità a contenere un po- - area di interazione porto-città a vocazione tra porto e città, in particolare nelle aree di tenziale progetto di paesaggio. significativamente portuale: area a contatto interazione secondo i tre scenari sopra in- Tutto ciò si traduce in una semplificazione con la città consolidata o con aree periurba- dicati, sia da un punto di vista spaziale che secondo tre scenari: ne o della città metropolitana estesa, che re- sociale. - area di interazione porto-città a vocazione sta nella pianificazione di competenza della Gli obiettivi di qualità/requisiti prestazionali significativamente urbana: area "de-perime- AdSP. Area in cui un progetto di paesaggio ha del progetto, si traducono in indirizzi per le trata" dal dominio portuale e da inserire nella il ruolo di stabilire una convivenza (laddove azioni progettuali in linea con la Convenzio- pianificazione comunale o in un documento compatibile con le previsioni di piano) o di ne Europea del Paesaggio. specifico elaborato appositamente, da asso- ristabilire un equilibrio tra funzioni portuali Nello specifico: ciare al piano regolatore generale. Si tratta di e valori paesaggistici, come anche contribu- - Salvaguardia del paesaggio: azioni che per- aree in cui l'allontanamento del porto dalla ire alla creazione di nuovi paesaggi (contat- mettano di vivere i luoghi attraverso un ri- città coincide con la necessità di risolvere il ti fisici e morfologici che si stabiliscono tra torno all'osmosi tra porto e città, mediante conflitto tra waterfront portuali abbandona- porto e città; permeazioni-flussi urbani lega- azioni rispettose dei caratteri del paesaggio ti e nuove destinazioni d'uso urbane, dove il ti all'utilizzo di specifiche funzioni portuali; storico, che sappiano esaltare le tracce ed i se- paesaggio portuale coincide con il paesaggio chiarezza delle destinazioni d'uso attuali e gni ancora leggibili, restituendo spazi di vita della città (contatti fisici e morfologici cor- future nelle previsioni di Piano Regolatore alle comunità portuali (nel più ampio senso rispondenti alle originarie formazioni della Portuale e comunale; progetto di paesaggio del termine); città portuale; compatibilità tra funzioni ur- associato ad "oggetti" di architettura). A tito- - Gestione del paesaggio: azioni di sovrascrit- bane e nuove funzioni urbane in ambito por- lo di esempio, l'area di Calata Paita nel porto tura dei luoghi e del patrimonio esistente del- tuale; compatibilità di destinazioni d'uso se- di La Spezia, destinata a nuovo Terminal Cro- la città portuale che sappiano accompagnare condo il piano; disponibilità immediata alla ciere e spazi pubblici, che a seguito della de- le trasformazioni, sperimentando paralleli- realizzazione di un progetto di paesaggio). A localizzazione delle funzioni portuali com- smi tra il linguaggio del paesaggio e quello titolo di esempio, il progetto per la riquali- merciali, punta a rigenerare un'area portuale dell'opera marittima. Azioni che attraverso ficazione delle aree intorno la Fortezza Bra- in ambito urbano. aggiornamenti progettuali contemporanei, mantesca nel Porto Storico di Civitavecchia, I requisiti prestazionali per il progetto di pae- portino a convivere infrastruttura portuale e ha restituito un senso ad un luogo chiave saggio, dovrebbero tenere conto delle specifi- nuovi spazi pubblici. dell'identità culturale della città portuale. che criticità e risorse delle aree portuali. - Pianificazione del paesaggio: azione di ri- - area di interazione porto-città a vocazione Possono essere così sinteticamente indicati: scrittura della città portuale, attraverso la "ibrida": area a vocazione urbana e portua- - Identità e Riconoscibilità: intesa come la ca- delocalizzazione di funzioni del porto ope- le, inserita nella pianificazione portuale, di pacità del progetto di consentire alla popola- rativo che ancora incidono nella sfera urba- competenza dell'AdSP. Area in cui un pro- zione di riconoscersi nel paesaggio della città na. Selezionando dove e quando possibile, getto di paesaggio ha il ruolo di stabilire una portuale e di interagire con esso attraverso in relazione alle singole specificità dell'or- convivenza tra funzioni portuali e funzioni nuove funzioni urbane, nuovi spazi pubblici ganismo portuale, la delocalizzazione può urbane, non senza una concertazione e con- e luoghi di relazione. investire anche funzioni vive ed attive e cre- divisione di obiettivi tra AdSP e Comune. - Interscambio Socio-Economico: inteso are nuovi paesaggi mediante innesti, affacci, Si tratta di aree a permeazione urbana dove come la capacità del progetto di attivare e ga- aperture, consentendo la permeazione e la ancora si concentrano attività portuali, le rantire processi economici virtuosi tra l'in- continuità urbana. quali implicano un necessario adattamento frastruttura e la città, in termini di benessere reciproco tra porto e città, un compromes- sociale e qualità della vita. Agire con il paesaggio della città portuale. so di convivenza senza che si perda la na- - Potenzialità Funzionale: intesa come la ca- L'obbligo di perimetrare le aree di interazio- tura funzionale dei luoghi e si interferisca pacità del progetto di produrre nuovi usi ne tra porto e città costituisce una sfida del reciprocamente negli spazi (contatti fisici e delle opere marittime e degli spazi portuali, tutto nuova ed un prezioso stimolo per con- morfologici corrispondenti alle originarie siano essi attivi o temporaneamente in attesa siderare l'abbattimento dei confini fisici che formazioni della città portuale, ma che dagli di una nuova destinazione funzionale. nel tempo hanno cristallizzato i paesaggi anni '60 hanno avuto un ridisegno e subito - Potenzialità Ambientale: intesa come la capa- portuali. trasformazioni; compatibilità tra funzioni cità del progetto di garantire la continuità di Una sfida in cui il paesaggio è il connettore urbane e nuove funzioni urbane in ambito sistemi ecologici tra il porto ed il periurbano, tra priorità funzionali, economiche, logisti- portuale; compatibilità di destinazioni d'uso mediante corridoi verdi, stepping stones, Green che ed aspetti della sfera urbana/periurbana. secondo il piano; idea di un progetto di pa- Infrastructure, Servizi Ecosistemici, etc.. Già traguardato nel processo di pianifica- esaggio che sappia accompagnare le attività - Dinamicità Controllata: intesa come la ca- zione, potrebbe esprimersi attraverso le ten- di Piano Regolatore Portuale in funzione). A pacità del progetto di adattarsi nel tempo sioni dovute alle contrapposizioni tra usi

36 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue e funzioni molteplici, ed il prodotto finale profondimento che oggi si rende fondamen- una sua propria logica – spazio di incontro, potrebbe ritenersi sempre aperto, affinchè tale ed utile anche per rispondere a quanto giustapposizione, sovrapposizione, interpre- possa evolversi, con continuità nel tempo, previsto dal recente correttivo alla riforma tazione, luogo di conflitti e compromessi – il accettando altre e nuove trasformazioni e portuale. progetto di paesaggio è il dialogo tra questo sperimentazioni. Nelle aree di interazione porto-città secondo i linguaggio e quello degli interventi che con La Convenzione Europea del Paesaggio “si di- tre scenari descritti, vi è una naturale predispo- esso sono messi a reazione"10. rige non a ‘paesaggi di qualità', ma alla ‘qua- sizione dell'infrastruttura portuale ad accoglie- Il paesaggio, come tema, disciplina e valore, lità del Paesaggio' intendendo con questo, re un progetto di paesaggio condiviso con la concorre a riconoscere le aree di interazione tutto il Paesaggio, in una visione inclusiva, città, nella sua sfera urbana e periurbana. porto-città, mettendone in luce le potenziali- ibrida e totale di un suo progetto inclusivo”9. In particolare, ciò si manifesta negli ambiti tà progettuali e ponendosi come strumento Un progetto di paesaggio è un lavoro compo- portuali storici, dove il legame con la città prefiguratore e di indirizzo per il traguardo sto da molte variabili difficili da controllare, permane sotto forma di tracce, segni, usi e di obiettivi di qualità per il Piano Regolatore non senza rischi fallimentari che possono valori immateriali. Negli altri ambiti, è ne- Portuale alla scala del singolo porto. minare la continuità dell'uso dei luoghi, la cessario un maggiore sforzo nel raccordare In tal modo, il paesaggio trova un suo ruolo perdita o l'incomprensione del significato trasformazioni e funzioni vive, con una vi- nel documento ministeriale delle Linee Gui- che si è voluto attribuire all'idea progettuale. sione futura di paesaggio. da e nei temi che accoglie, i quali costitui- Gli aspetti multidisciplinari delle Linee Gui- Ridurre le interferenze e le crisi che ne posso- scono contributo alla costruzione del Piano da per la redazione dei Piani Regolatori di no sopraggiungere, è compito del progetto, Regolatore di Sistema Portuale, strumento Sistema Portuale, incontrano la necessità del al quale si assegna una importante responsa- intrinsecamente multitematico. progetto di inserirsi con flessibilità e misura bilità. Come ogni onere, vi è una assunzione L'assenza sostanziale che se ne rileva oggi, nella complessa autonomia della macchina di rischio che può mettere in discussione la ci rende pienamente consapevoli della portuale. sua efficacia come strumento di mediazione. perdita di preziose occasioni di interven- Le Linee Guida del 2017 hanno innestato "Se il paesaggio è immagine scritta sul suo- to nella relazione tra porto e città, le quali un primo, sia pur limitato, contributo alla lo di una società e di una cultura, è un lin- avrebbero potuto generare nuovi valori qualità del paesaggio, necessitando di un ap- guaggio con una sua propria grammatica e e condurre molte realtà portuali italiane

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 37 verso una immagine di città d'acqua con- Bibliografia n. 146, INU Edizioni, Milano. temporanee. Acquarone G. (2009), "Il piano regolatore delle au- Pavia R., Di Venosa M. (2012), "Waterfront. Dal Un primo approccio alla formulazione di in- torità portuali", Editore Giuffrè, Milano. conflitto all'integrazione", Editore List, Trento. dirizzi metodologici per il riconoscimento AA.VV. (2011), "The port city in the XXIst Centu- Pavia R. (2008), "Il paesaggio nella storia, nella delle aree di interazione, introduce una sfi- ry", RETE, Venezia. cultura, nell'arte e nella progettazione urbanisti- da, ovvero agire con il paesaggio nel rispetto Badami A., Ronsivalle D. (2008), "Città d'acqua", ca", in TRIA Rivista Internazionale Semestrale di della macchina operativa portuale e dei suoi Aracne, Roma. Cultura Urbanistica, ppag. 70 n° 2/08, Centro In- caratteri funzionali. Bruni F. (2013), "Elementi per una geografia del terdipartimentale L.U.P.T. 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38 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Mediterranean landscape the word Pays – countryside), is likely to Young people on landscape interpretation contribute to a sort of ambiguity in the This contribution discusses the results of and Middle East youth general use of the term and in design pro- a survey developed during the “Students’ perceptions: an empirical fessions as well. The available translations workshop for C-map testing” from 18th to analysis are outdated as they concern 18th century 28th of February 2018 at the University of Anna Laura Palazzo * and Romina English and they are closer to the concepts Petra (Amman, Jordan), within the frame of of ‘natural scenery’, ‘land scenery’ or ‘view the Erasmus+ ENEPLAN project Developing D’Ascanio** of the countryside’. None of these mea- skills in the field of integrated energy plan- nings actually meets the notion conveyed ning in MED Landscapes, coordinated by by the European Landscape Convention ‘Roma Tre’ University of Rome. An overview stating that “Landscape means an area, as The ENEPLAN project and the workshop it- The Mediterranean, at the crossroads of th- perceived by people, whose character is self have faced the issue of integrated energy ree continents, concentrates nearly 7% of the the result of the action and interaction of planning, notably RES development, cove- population and 8% of primary energy con- natural and/or human factors”. ring a variety of disciplines such as Enginee- sumption in the world. In facing energy tran- However, these findings must not lead us ring, Landscape, Planning, Technology. sition, the Paris agreement signed in December to believe that in Middle East relationship As a matter of fact, besides and beyond di- 2015 has set very ambitious goals for the years among nature, humans and heritage are sciplinary boundaries among planners and to come. Accordingly, the energy transition sce- not taken into due account. Due to diffe- other experts in RES development, the rapid nario assessed by specialized energy agencies, rences in cultural background between a and continuous development of technolo- makes a point of all forecasts, programs and Middle Eastern conception of ‘landscape’ gical innovations in the RES field makes objectives based on official documents assu- and a Western one, a brief explanation and it difficult to integrate renewable energy ming widespread use of RES in construction bu- contextualization needs to be drawn. In planning in traditional higher education tea- ilding, transportation, industry and energy sec- Middle East, ‘landscape’ can be defined (i) ching practices and curricula. tor (electricity generation, refineries, gas works, as a physical entity, a piece of the Earth’s Considering this background, we deemed coke plants etc). We not only need to consume surface and its system of living, non-living unavoidable to draw a survey on the idea of less, but also to increase the amount of the rene- and human components and (ii) as a so- landscape, namely ‘landscape perceptions’, wables in construction building, transportation cial and cultural construction, signifying among youth in the Southern side of the and industry sector, in order to reduce harmful the way in which people engage with Mediterranean, distributing a questionnaire emissions, while improving energy security. their world in a specific time and place to some 90 University students from Egypt, However, despite their inherent sustainabi- (Makhzoumi, 2002). Lebanon and Jordan. They were asked to lity, RES prove a major challenge to cultural These interpretations stem from the cha- answer a list of questions about landscape, and natural heritage and to the environmen- racters of the living environment where, and explain their perception and knowledge tal balance (flora, avifauna, water regimes), for centuries and according to the mytho- about tools and strategies from their home with often neglected trade-off effects. A spe- logical narrative, humans fought for their countries. Furthermore, since the term ‘lan- cial concern about such relations proves of subsistence between the ordered settlement dscape’ has not a specific translation in Ara- the utmost importance in the Mediterranean and cultivations and the inhospitality of the bic, they were also requested to give personal basin1, where culture and nature have long nature such as the desert. Such approach to reading of landscape. Due to their expertise, been at work conveying identities shaped by landscape has not always been as ‘positive’ as we collected a broad range of results from knowledge, skills and practices embedded in the Western one, but a constant struggle in the test, which enable to identify interest a huge variety of landscape features and pat- the making. and even urgency to enhance knowledge terns resulting from centuries-old dwelling Nowadays, Middle East is witnessing globa- about the complex theme of landscape. and farming traditions. lization at a fast pace to the point that old We collected 44 questionnaires. The Together these urgent and strategic aspects formulations compare and blur with new analyzed sample consisted of 19 Jorda- on a global level, RES, somehow, define new insights. As a matter of fact, “[...] the transi- nians, 14 Lebanese, 10 Egyptian and 1 landscapes configurations that need to be tional nature of contemporary Arab society from “other country”; 12 of which 18-22 accepted and shared by the communities. is echoed by transformations in the physical years old, 24 of 22-25 years old, 7 between Moreover, the preservation of the landscape landscape. Twentieth-century population 26-29 and only one between 30-35. Most and natural heritage as cultural relationship increase is changing the regional landscape of them were student in Bachelor (22) and between environment and humans, are by replacing traditional, vernacular patterns, in Master (20), only two perusing their subjects of international commitments. both rural and urban, with homogeneous, PhD. They came from different fields of As for the southern side of the Mediterrane- contemporary ones” (Makhzoumi, 2016). study, not always directly linked to the an, from a literature review of Jala Makhzou- Supposedly, the European multi-layered landscape issues: from Architecture (8), mi’s papers2, the absence of a precise Arabic meaning of ‘landscape’ will be prompted by Environmental Engineering (7), Compu- word for the English Landscape (the same such evolving physical and cultural context ter Engineering (5), Physic (9), Chemistry is true for the neo-latin languages rooted in of the region. (1), Civil Engineering (1), Landscape Ar-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 39 carrying conflict among different percep- tions and values-in-use. The crucial issues basically refer to trade-offs among ‘form’ (the visible landscape), ‘structure’ (both land te- nure and land management systems, varying across different regions) and ‘functioning’ (ecological and environmental sustainabi- lity features, but also public use and leisure time purposes). Awareness raising of such challenges among high education students is unavoidable, and a holistic notion of landscape to be shared all over the Mediterranean basin proves fruitful in tackling innovative RES-based solutions.

Acknowledgements This paper is part of the ENEPLAN project Developing skills in the field of integrated energy planning in MED Landscapes, fun- ded by the Erasmus+ Programme under the “Capacity-building in the field of higher education” strand to support the modernisa- Figure 1– Landscape keywords tion, accessibility, and internationalisation of higher education in Partner Countries, chitecture (1) and also from ‘other’ disci- Lebanon), historic sites (e.g. Ajloun Castle, lasted three years (2015-2018). The project, plines (9). Jordan). headed by Roma Tre (Prof. Anna Laura Palaz- They were also asked to specify their perso- In the second case, we collected recurrent zo as Project Manager), involved 18 partners nal interest and commitment to landscape, pictures, allowing for urgent consideration among Universities and Energy Agencies and 30 of them gave the maximum preferen- in the collective debate. from Italy, Malta, Spain, Portugal, Egypt, Le- ce. At the same time, they expressed insuffi- Predictably, there is greater correspondence banon and Jordan. The methodology provi- cient judgments (16) regarding the attention in the identification of remarkable landsca- ded an alternation of desk activities and wor- given by their home country to the landsca- pes - symbolic landscapes - than in reporting kshops aimed at the collective production, pe; 22 gave a sufficiency and only 6 positive threatened places. Risks are mainly concer- testing and practical application of open ratings. ned with exploitations, sprawl phenomena, educational materials focused on concept Students were then invited to list three industrial estates, tourism. The prevailing mapping, sided by thematic workshops tac- keywords each. During the analysis phase, answers are very precise, but there are also kling specific topics according to the pecu- we realized a very broad range of terms con- geographical categories - mountains, coasts, liar expertise of each EU partner. veying diverse feelings and expectations, villages. conditions and perceptions, even within a Notes same answer. Besides one’s general fields of Conclusions * Department of Architecture, Roma Tre Univer- expertise, specific attitudes and propensities, Landscape not only entered the administra- sity, [email protected] such a fragmentation of the keywords pertai- tive sphere at the supranational level, but ** Department of Architecture, Roma Tre Univer- ning to different levels of abstraction (from fully permeates the educational level and sity, [email protected] the peculiar characters of the main landsca- sensitizes society and personal perceptions. 1. The Mediterranean countries are bound in a pe typologies to the moods in observing In the light of the European Landscape Con- common destiny, since the average temperature them) led us to cluster ex-post several pat- vention, landscape adds to sustainability is- increase between the nineteenth and twentieth terns, splitting the descriptive aspects from sues in many ways, especially when it comes centuries has been equal to 1.3 ° degree Celsius, the normative ones, the utilitarian from the to its anthropological dimension. compared to the global average that is around perceptive ones (Figure 1). In the countries well on the pathway to 0.85 ° C. This empirical analysis also collected around energy transition, inadequacy in landscape 2. Jala Makhzoumi is an Iraqi architect and aca- 100 pictures about two themes: (i) prefer- protection tools against market-driven beha- demic who specializes in landscape design. She is red landscapes and (ii) spoilt landscapes. In viors and weak connections to other policy currently Associate Professor of Landscape Archi- the first case, most of the picture collected measures keep showing at what extent lan- tecture at American University of Beirut. were about UNESCO site (e.g. Petra, Jordan), dscape stands out as a major concern. It has natural and rural areas (e.g. Bekaa Valley, come to the fore as a matter of discussion,

40 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue References Disegno e iconografia tenza che assume la Serenissima sulla terra- Council of Europe (2000), European Landscape ferma veneta costituisce l’attivazione Convention. Available at http://www.coe.int/en/ della provincia veneta politica ed insieme culturale di una serie di web/landscape Andrea Donelli * programmi e di realizzazioni di investitura Council of Europe (2006), Convention on the va- economica e militare che si articolano coe- lue of Cultural Heritage for Society rentemente su differenti scale: quella geogra- Available at http://www.coe.int/web/culture-and- Introduzione fica e territoriale con opere idrauliche e mili- heritage/faro-convention Con giusta causa e acutezza, Aldo Rossi nel tari, quella urbana, agri ed architettonica Makhzoumi, J. (2002), “Landscape in the Middle East: 1985, in qualità di direttore della Biennale di attraverso concreti processi di riabilitazione An inquiry”, Landscape Research, 27:3, 213-228. Venezia, diede il titolo di “Progetto Venezia” e di restauro di manufatti e di ville. La deter- Makhzoumi, J. (2016), “From urban beautification alla manifestazione riguardante la “Terza minazione dei progetti che caratterizza l’in- to a holistic approach: the discourses of ‘landsca- mostra internazionale di architettura”. In- traprendenza della Repubblica Veneta, ac- pe’ in the Arab Middle East”, Landscape Research, fatti, l’ambizioso e vasto programma della compagnata dalla consapevolezza di un fare 41:4, 461-470. Biennale era incentrato sui temi relativi ad e saper fare che derivano dalla lontana storia MEDENER, OME, ADEME (2016). Mediterranean una “ideale conservazione” del patrimonio politica ed istituzionale della Serenissima, energy transition: 2040 scenario. urbano e architettonico ritenuto strategi- sono manifestazione del lento processo di co- Available at https://www.ademe.fr/sites/default/ co per la città di Venezia. Allo stesso modo struzione della città di Venezia, ma anche de- files/assets/documents/vers_engl_25_oct_bat_ erano considerati anche altri temi partico- gli intendimenti, sintetizzati in tal modo da web.pdf larmente significativi per il loro fascino evo- una sorta di “res aedificatoria” di spirito e di Serra, E. (2012), “Le potenzialità delle FER”, Univer- cativo e per la potenza morfologica e storica riferimento albertiano, che conferiscono di- sità degli Studi di Cagliari Facoltà di Architettura. inerenti alle questioni considerate nodali per gnità al fare e attuano una forma di “control- Dottorato di Ricerca in Architettura. Ciclo XXIV. la valorizzazione e la custodia del complesso lo sulla natura”. Altrettanto importante per Anno 2010-2011. Available at http://veprints.unica. paesaggistico ed architettonico per la terra- la Serenissima è lo spirito della “virtus”, l’os- it/772/1/PhD_Thesis_Elisa_Serra.pdf ferma veneta, nei fatti dipendenti dalla Sere- servazione e lo studio critico rivolto all’anti- Waal, R.M., Stremke, S. (2014), “Energy Transition: nissima Repubblica. Pertanto questi aspetti co, che implica le questioni di stato ossia il Missed Opportunities and Emerging Challenges e questi temi ambientali si considerano an- mettere in atto “la sapienza di governo” che for Landscape Planning and Designing”, Sustaina- cora di specifico rilievo poiché la tutela, la si determina come il più elaborato e com- bility, 6, 4386-4415 valorizzazione del patrimonio necessitano plesso degli affari veneziani. Ciò è evidente sempre maggiormente di una “manutenzio- nella strategia programmata per il controllo ne teorica”. Di fatto, la discussione inerente della terraferma inerente la difesa attuata at- a questo studio intende in virtù dei valori ri- traverso un’organizzazione militare ed insie- conosciuti e legati ai beni dei luoghi, cogliere me architettonica. Tale riferimento riguarda le essenziali relazioni storiche e scientifiche la “macchina territoriale”, una sorta di piani- sia territoriali, urbane, che architettoniche, ficata ed ottimizzata riabilitazione e manu- della provincia veneta e di Venezia attra- tenzione geografica, territoriale e urbana verso figure quali patterns e di-segni intesi resa a garanzia delle città e dei luoghi veneti come modelli, in quanto l’unità dei fatti e attraverso l’impiego dell’arte militare e la sa- delle esperienze ha garantito la continuità pienza istituzionale “nel fare città”. In egual storica e il riconoscimento di un carattere e misura risulta determinante l’investimento di un disegno divenuti prima fondanti, dopo redditizio inerente al programma economi- universali. co di bonifica dei terreni, di riordino idrauli- co e di conseguenza di valorizzazione della Per una “manutenzione teorica” del produzione dell’attività agricola e agraria patrimonio culturale dei luoghi veneti definito della “Santa agricoltura”. Tale deno- Una classe dirigente politica, di estrazione minazione è stata attribuita al lavoro di Stato aristocratica, accorta ed efficiente nell’am- dall’intellettuale Alvise Cornaro. L’insieme ministrare e nel gestire le relazioni, gli affari articolato di tali attività e di faticosi, a volte pubblici e privati e maggiormente solerte ne- impervi, impegni e tecniche ad essi correlati gli interessi dello Stato costituisce già, agli hanno garantito la piena espansione e il me- inizi del ‘400, un sistema equilibrato, prag- rito alla Repubblica Veneziana in terraferma. matico e soprattutto sapiente nel controllo Con ciò si possono osservare diverse questio- della città di Venezia e dei territori della ter- ni che hanno reso la Repubblica di Venezia raferma ad essa assoggettati. La Repubblica capace di disegnare i luoghi ad essa apparte- di Venezia è pertanto ricca, prospera ed è an- nenti e di ri-costruire la forza espressiva ed che una potenza marinara. L’ampia compe- iconografica delle città venete. Tali attività

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 41 rientrano tutte nella sapienza di stato e nella Infatti, Palladio interverrà spesso sull’esi- sviluppo della città; per Venezia e per la ter- strategia geopolitica della Serenissima che stente, molte delle “case di villa” così chiama- raferma si parla, piuttosto, di “renovatio”. Un vede da un lato il sistema del grande impian- te da Palladio, come segno della riconoscibi- fatto inequivocabile in quanto la Repubblica to dell’Arsenale come luogo privilegiato per lità della proprietà e della committenza che di Venezia fonda la propria potenza ed ege- esperire esperienze, promulgare la continui- le abita, vedono il restauro e la riabilitazione monia già a partire dal ‘200. Nei dipinti degli tà delle cose ed i fatti d’acqua e di mare, men- di precedenti annessi; semplici fattorie o ca- artisti i veneziani Giovanni e Jacopo Bellini e tre dall’altro lato, con la personalità di Alvise stelletti di origine medioevale, vengono ria- Vittore Carpaccio, e nell’architettura di Mau- Cornaro, emergono le “ragioni della terra”, dattati, come la casa di Villa Pisani a Bagnolo ro Codussi si vede come essi individuino e che coinvolgono molta parte del patriziato di Lonigo. Il caso di Villa Emo a Fanzolo è un riconoscano nella loro attività pratica e di ri- veneto negli affari riguardanti la gestione chiaro esempio della sapienza costruttiva di cerca il tema della rappresentazione della della terraferma. Militarmente si fa strada la senso e di significato che sussiste tra il dise- città indicando il passaggio concreto della figura di Francesco Maria della Rovere, il pro- gno storico del suolo e l’architettura. Villa città “transitoria” costruita e quindi descritta tagonista dell’organizzazione e del rinnova- Emo con il suo impianto ortogonale si situa, in legno (tola) tra apparati effimeri e tecni- mento militare della Repubblica anche per le mediante allineamenti, con precisione all’in- che provvisorie e quella che è in divenire, os- sedi “extra moenia” di Venezia e del Veneto. terno dell’organizzazione dell’ordito agro sia la città istituzionalizzata di pietra. In que- L’intera vicenda che riguarda la vasta pro- della centuriazione di Asolo in appoggio “to- sta mutuazione e metamorfosi di grammazione inerente alla forma, al di-se- pografico” alla direzione della via Postumia. sperimentalità tra il legno e la pietra si ri- gno del territorio da parte della Serenissima La continuità storica tra il disegno antico de- scontra quel sottilissimo e raccolto passaggio sta nell’agire in coerenza rispetto alla sua sto- rivante dall’ingegneria romana con la collo- contraddistinto tra ciò che rappresenta l’uti- ria. Essa, ha fissato una precisa ed unitaria cazione del ridisegno della Villa costituisce lità e ciò che definisce il disegno della neces- relazione tra “sapere e potere” che la contrad- l’ordine ed il sub ordine della continuità del- sità. Ma si avverte anche il principio di que- distingue per tutta la durata storica del suo la concezione geometrica in rapporto costan- sta opposizione, tra la matrice storica e lo dominio e nell’egemonia culturale. Si tratta te con la trama agraria e l’architettura. Il per- sviluppo, segno della contrattualità tra le ancora una volta di un atto di affidamento e sistere di un tipo di ordine, di cura nella forze operanti, le istituzioni e il senso comu- di forza che ricade nella virtus umanistica. misurazione dei campi, nelle sistemazioni ne, la collettività che supera la forza dell’in- Venezia, fiera della propria riconoscibilità agrarie e di conseguenza anche attraverso il dividualismo a favore di un atteggiamento mercantile, avverte la necessità di un caratte- “sormonto” tra il disegno orografico e il dise- che appartiene a pieno titolo alla forza della re scientifico e tecnico nel significato della gno morfologico, è attribuibile all’esatta ca- Repubblica di Venezia. Ne deriva che la civi- civitas che interessa ed influenza i vasti am- pacità nel far coincidere l’atto antropico con tas e lo spazio urbs sono il complesso degli biti geografici fino al Mediterraneo. L’opera la forma naturale. Questa abilità e cura risul- ordinamenti, l’insieme tra la governabilità di della renovatio rinascimentale veneta coin- ta efficace nel far comprendere con costante Stato e il cittadino. Si fondano e sussistono volge e collega direttamente anche la figura attenzione e con seria preoccupazione la le- strutture di rapporto con strutture per la di Palladio. Egli è strettamente legato con gli gittimazione del rapporto biunivoco tra il vita. Anche da queste semplici constatazioni esponenti culturali predisposti per la trasfor- disegno del suolo e l’architettura, conside- si possono riconoscere gli elementi che han- mazione economica e sociale che investe il randoli un tutt’uno. Il sussistere del disegno no determinato nel divenire i fatti costituivi programma della valorizzazione rurale dei del suolo e dell’architettura è pertinente e che hanno decretato la forma alla città. territori della terraferma. Gli interventi all’intero sistema rurale - architettonico or- idraulici, di bonifica e di acquisizione del di- ganizzato nella terraferma veneta. Esso è rin- Disegno modelli patterns ed elementi segno degli appezzamenti, del regime dei tracciabile anche attraverso la riconoscibili- costitutivi corsi d’acqua e del tracciamento dei confini tà degli elementi costitutivi della forma Gli elementi costitutivi sia quelli relativi consentono di adempiere ad un insieme di urbis nella città di Venezia. Se, come annun- alla forma agri, che quelli inerenti alla forma tecniche e di conoscenze che si riterranno in- ciato, il rapporto fissato tra tipologia rurale e urbis si possono ordinare attraverso uno stu- dispensabili e utili per la diffusione delle col- divisione del suolo costituisce l’elemento dio scientifico e denominare come patterns ture granarie e del riso. Questi fatti inerenti fondante e portante per la descrizione della e modelli. I due termini osservati separata- al progetto del territorio vedono Palladio parte della provincia veneta appartenuta al mente a loro volta possono interagire e costi- “coinvolgere” e “dialogare” con Cristoforo dominio della Serenissima, la forma, così tuire un unico sistema che può avvalersi di Sorte, che risulta essere una delle figure più come il disegno della città di Venezia, che co- un’autonomia nel rispetto dell’unità dei pro- intraprendenti e capaci a servizio della Sere- stituisce il valore di un patrimonio univer- cessi e dei fatti che lo compongono. I modelli, nissima come topografo e cartografo. Questa salmente riconosciuto, sono dovuti all’unici- in un linguaggio operativo, costituiscono il collaborazione professionale costituisce un tà storica e anche logica della cultura mettere in relazione norme, organizzazioni, preciso riferimento per intraprendere corret- veneziana. Diversamente dalle opere della e formatività, ossia la capacità del di-segno di tamente la relazione che si instaura all’inter- Roma dei papi Nicolò V e Sisto IV in cui pre- riferirsi a qualcosa di materiale e di formarlo no di un comune e consolidato sapere, quello vale l’opera di “restitutio”, ovvero “l’ideolo- sia sul piano dell’espressione che su quello che intercorre tra il disegno del suolo del ter- gia della rinascita” come conseguenza di se- del contenuto producendo forme. Per Agosti- ritorio veneto, e il disegno di architettura. coli negativi e di fasi non determinanti per lo no Renna il concetto di modello è stato ado-

42 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue perato come una forzatura nel senso di tipo, analoga successione di elementi tra loro co- to per il soleggiamento. Si tratta di garantire standard o prototipo1 un impiego reso spesso stitutivi. Infatti, nel sistema rurale o proto efficacia all’azione dovuta dall’asse elioter- sterile alla cui applicazione non è stata attri- urbano si possono descrivere patterns che mico attraverso la direzione che permetta di buita una corretta scientificità in rapporto oscillano tra relazioni prettamente ricavabili ripartire quelli che sono i valori eliotermici al concetto di causa ed effetto. Di particolare dal disegno agri con il disegno delle perma- per ottimizzare la temperatura media annua efficacia è il significato di modello osserva- nenze e delle immanenze proto urbane. Negli dell’aria, da ridistribuirsi in modo uniforme to da parte di Geymonat e riportato sempre habitat rurali del Veneto emergono in parti- sull’intero edificio. Infatti, non basta eviden- negli scritti di Renna. «Modello significa far colare le relazioni che si strutturano nel rap- ziare la peculiarità distributiva di alcune par- corrispondere agli elementi del fenomeno porto con lo spazio in quanto è il momento ti della casa o della sua facciata, per ottenere da spiegare certe entità concettuali desun- connotante che consente di organizzare un una buona salubrità e controllo del microcli- te da una scienza precedentemente nota (o preciso referente morfologico attraverso una ma interno, poiché questa è una importante desunte dal sapere comune) e, combinando sintetica descrizione, in: campi/fosso/campi; causa ed effetto ma non una conseguenza. Ed tali entità secondo le leggi per esse valide, campi/fosso/strada/fosso/campi; campi/sol- ancora si tratta, invece, di approfondire e di predire gli sviluppi del fenomeno nelle più co/campi; campi/muro/strada/fosso/campi; stabilire in quali termini, oltre a questi im- varie circostanze possibili»2. Di particolare ponte/strada/vie d’acqua; via d’acqua sopra/ portanti aspetti, si attui un tipo di analisi per interesse è il concetto di pattern che tradotto via d’acqua sotto. Non si tratta di costruire un progetto conoscitivo capace di congiura- assume il significato di modello. Per pattern un elenco, in quanto i patterns emergono da re da una parte il valore dei caratteri distribu- si può invece intendere l’idea che va oltre al un tipo specifico di analisi. L’analisi che rico- tivi associati a quelli strutturali, e dall’altra modello come dato pragmatico, in quanto nosce gli elementi costitutivi di uno spazio, parte il corretto ed efficace processo del so- il pattern intende descrivere lo spazio e la di un luogo o di un intero habitat e città, av- leggiamento a beneficio di tutti i locali desti- sua rappresentazione. L’idea dello spazio per viene attraverso il disegno, la descrizione e la nati all’abitazione. Come ulteriore condizio- quanto riguarda il pattern può essere deter- comparazione tra i catasti. Solo attraverso la ne sarebbe opportuno che le fabbriche siano minata dalla convinzione che tra i diversi strumentazione di documenti tecnicamente orientate e distanziate tra loro rispetto alle oggetti, mondi, linguaggi esistano delle rela- e anche metricamente descrittivi della realtà preesistenze, in modo che tutti gli ambienti zioni, che queste relazioni e contrapposizio- storica e attuale si è in grado di confrontare della casa possano ricevere i raggi solari me- ni producano nel tema topologico, frontiere, e di poter conseguentemente avviare uno ridiani diretti in tutti i giorni dell’anno. Ciò figure, forme, ma anche la raccolta disegnata studio approfondito sulle relazioni che han- significa che le antiche costruzioni hanno di una morfologia di un luogo che delinei le no costituito il sedime di una determinata considerato nella loro essenzialità e sempli- permanenze, le immanenze, una riconosci- area o tema di studio. Esse configurano un cità realizzativa la loro forma attraverso la bilità di elementi costitutivi che a loro vol- dispositivo di permanenze e di immanenze, costruzione del disegno. Prima ancora di es- ta sono linee guida per la descrizione della fissano connotazioni tra il disegno del suolo sere osservato in mappa il disegno è una con- città o dell’habitat finalizzati al progetto. Ad ed i manufatti. Inoltre, i manufatti e in par- seguenza di un attento principio insediativo esempio, una famiglia di patterns costituisce ticolare le costruzioni storiche realizzano rapportato con il disegno naturale, in cui i la struttura di un sistema di modelli figura- una questione semplice che è innanzitutto manufatti ubbidiscono alla “regola” decre- tivi che a loro volta possono essere suddivisi pratica e particolare relativa all’orientamen- tata dalla loro posizione e necessariamente e contenere altri patterns che dimostrino la loro compatibilità con la struttura d’origine o principale in quanto sono subordinati ad essa. In tal caso avviene una stretta finaliz- zazione tra modello e pattern. Un riscontro reso essenziale tra modello di città e pattern riguarda il caso della morfologia della città di Venezia. È possibile elencare le relazioni urbane in base ai casi riportati e riassunti in sequenza: calle/ponte/calle; fondamenta/ ponte/fondamenta; fondamenta/ponte/calle; calle/ponte/calle/campo; calle/rio o canale; ponte/sottoportego – calle - campo; fonda- menta/ponte/edificio; edificio/calle; edificio/ fondamenta; edificio/campo; campo/rio o canale. (Figura 1) Questa sintetica esposizio- ne tende a ricostruire il sistema morfologico relativo agli elementi costitutivi su cui si dispone la città; allo stesso modo anche per l’habitat rurale è ipotizzabile redigere una Figura 1 - Patterns morfologici relativi all’impianto urbano di Venezia. Disegno di Andrea Donelli

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 43 dalla corretta separazione per non compor- zione dei centri abitati considerati nel gergo di svincolo da Venezia da parte del patriziato tare ombra alle altre fabbriche. La presenza comune come minori risultano prettamente che predilige vivere in terraferma. Il Ruzzan- al contorno degli orti, degli appezzamenti, di carattere rurale, ancora abitati nei decenni te raccoglie le forme di vita interpellando la delle aree prative e seminative descrive e de- scorsi da un nutrito numero di persone che saggezza nascente del territorio, osservando- linea con puntuale rigore il sistema unitario svolgeva l’attività agricola. Tali luoghi sfug- ne il significato di natura ampia e rigogliosa del luogo e della misura dell’habitat di cui gono al complesso processo vernacolare in e di senso umanistico. Sul disegno topografi- tutto questo insieme fa sistema oltre che es- quanto essi non sono l’esito esclusivamente co della località Molinato si erige Alvisopoli serne appartenenza. L’organizzazione di tali formale della loro fondazione, poiché rac- un piccolo centro di campagna nei pressi di manufatti si articola e si sviluppa pertanto in chiudono e simboleggiano attraverso le loro Portogruaro, fondato da Alvise I Mocenigo, una precisa e rigorosa posizione attinente al figure, le loro forme e il loro integrale senso intorno al 1700. Alvisopoli si struttura su di disegno del sito, principio generatore di qual- di coerenza di costruzione, la razionalità ed un sistema di due direttrici: l’articolazione siasi costruzione determinata anche dall’asse uno spirito logico di regolarità e di ripetizio- del complesso dei manufatti delle ville – bar- eliotermico. Questa constatazione indica che ne nei rapporti e nelle proporzioni nella di- chesse e parco, con mulini, e l’altra la strada tale principio non è frutto solo di consuetu- mensione territoriale di appartenenza. Sia la detta Regia Postale. Un altro elemento che dine, ma è la prova di un aspetto consolidato misura degli appezzamenti di terreno, che il caratterizza il luogo è dato dalla presenza che la tradizione ha reso durevole nel tempo, numero del nucleo familiare, realizzano un dell’acqua. Infatti, l’acqua delimita, e al tem- una questione, quella dell’unità inscindibile insieme di equilibrio e di sostenibilità com- po stesso determina, le configurazioni delle tra i fatti e le cose, di samoniana esperienza. parato anche nella valutazione del numero fabbriche. Infatti, una possibile terza diret- Questo sistema che rientra nella tradizione pro capite dei capi di bestiame. Un’unità di trice è costituita dal corso d’acqua principale costruttiva di ogni riconoscibile luogo anti- elementi e di insiemi tra forza lavoro e risor- del fiume Taglio il quale comporta la reci- co il cui processo storico ha determinato e se produttive che hanno caratterizzato sia la procità con la fabbrica del mulino. Entrambi definito valori, usi, funzioni, fatti di media- struttura morfologica, sia la costruzione ti- formano una iconografia e allo stesso modo zione e soprattutto di unificazione è divenu- pologica della casa, che l’insieme delle azioni sono degli elementi generatori della forma to un modello / pattern tramandatosi nelle tese a dare conferma di un’operatività ciclica e del disegno del luogo. Le grandi Valli ve- consuetudini e nello spirito della sapienza di come senso di vita e del vivere attraverso rap- ronesi costituiscono una regione geografica richiamare continuamente le esperienze del porti semplici e corretti. Il ciclo delle attività situata tra l'Adige a nord-est e il Po a sud; il saper fare e adeguarsi ai luoghi. Questo modo e del dimorare era cadenzato e regolato dal confine sud-orientale, “indefinito”, le separa e consapevolezza nel considerare il modello tempo e dal “potere” della Chiesa la presen- dal Polesine. A caratterizzare questo paesag- ha generato una serie di memorie, di esem- za del Presbitero il Parroco all’interno di una gio sono i corsi d’acqua, oltre alle specifiche pi, di ragion d’essere divenute patterns, ossia comunità, insieme con lo spazio del “potere” vicende storiche di opere idrauliche e di bo- elementi costituivi di una catena etimologi- quello del lavoro reso da specifiche qualità, nifica attuate in seguito a volute esondazioni ca che fa parte a tutti gli effetti del sistema in capacità e sacrifici. In tal modo il significato e in altri casi da particolari eventi climatici e cui essi sono collocati e determinanti ai fini del verbo dimorare, risalendo all’etimologia ambientali. La loro singolarità come luogo è della stabilità, del processo collettivo, di una della parola, conferisce un ampio significa- data da un paesaggio completamente libero forza inequivocabile di autonomia. to semantico relativo al vivere, all’abitare, alla vista, in cui le poche ma essenziali co- al lavorare. Per una particolare bellezza per struzioni rurali morfologicamente situate Iconografia del territorio Veneto i loro speciali caratteri geografici, storici e formano un tutt’uno tra la topografia del di- La particolarità del territorio Veneto è evi- architettonici, per le integrazioni fisiche tra segno del suolo e con le vie d’acqua. Ancora denziata dal disegno geografico e corografi- morfologia e lo spazio che essi disegnano, in questo caso sono le ragioni pratiche a tro- co. Il Veneto è costituito da un insieme na- potremo citare i luoghi veneti di Badoere, vare un loro preciso riscontro e a dare senso turale di: montagne, colline, laghi, pianura, di Alvisopoli e le grandi valli veronesi si- alle ragioni divenute estetiche e costruttive, mare. Ogni struttura morfologica e costrutti- tuate a confine con Ostiglia. Sono luoghi il cui fondamento è legittimato dal disegno e va sia rurale che urbana si misura con il dise- esemplari in cui i fatti ed effetti descrivono dall’iconografia del luogo stesso. gno geografico e con la cultura, in particolare il territorio veneto nel rapporto di un’im- quella contadina. I luoghi si articolano e si magine ancora una volta ritrovata. Badoere Conclusioni manifestano attraverso le loro forme fisiche rappresenta, come in parte anche Alvisopoli, La lezione che si ricava dalla lettura del di- e le loro risorse naturali in un insieme anche una avveduta e ragionata occupazione della segno e dal contributo iconografico quale differenziato di paesaggi che formano signi- campagna come segno della vita all’interno complessa stratificazione tra storia, disegno ficativamente tra essi una sorta di affinità. della “villa” quale esito e realizzazione di un e pragmatismo distingue e inquadra l'imma- Il disegno dei luoghi veneti rimanda ai fatti rifugio dalle inquietudini urbane. Questo in- gine dal punto di vista culturale dei luoghi storici a esperienze anche proprie, a criteri teresse culturale per il territorio è una sorta veneti tra lo spazio naturale e quello antro- culturali e iconografici locali che costituisco- di colonizzazione della vita agreste ritenuta pico. Tali fatti costituiscono una formazione no nel modo singolare ad orientare le scelte un bisogno non solo economico per incen- ed una coerenza di una particolare continu- formali dettate dal momento così come quel- tivare e controllare la proprietà terriera ma ità e bellezza sia rurale che urbana. Ragioni le che più di altre si sono radicate. La costitu- anche da imputarsi ad un senso di libertà e pratiche e ragioni estetiche si fondano in

44 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue un tutt’uno fondando costanti referenti e ri- ta dal Quattrocento” in Bollettino CISA, n. XVIII, La fruizione ampliata nei mandi a relazioni morfologiche e strutturali (pag.143 – 189) del territorio. Queste esperienze dimostrano Maretto, P., (1976), “L’urbanistica veneta del Sette- centri storici minori. Due in particolare un singolare atteggiamento cento e il Prato della Valle di Padova” in Bollettino casi-studio in Campania: inerente al governo della realtà, infatti, tale CISA, n. XVIII, (pag.191 – 206) il borgo di Monteverde e precisazione è connotata all’efficacia della Pagano L., (2012), Agostino Renna, Edizioni Clean, il castello di Torella de’ relazione di reciprocità tra insediamento e Napoli Lombardi. costruito. Si desume che la lettura dei fatti Pastor, V., (1980), “10 immagini per Venezia” considerati come patterns, data la loro fonda- in 10 immagini per Venezia, Edizioni Officina, Pierfrancesco Fiore* e Emanuela tezza e profondità, porti a creare dei modelli (pag.105-109). Roma D’Andria* non standardizzati, ma dei fenomeni deriva- Pezza, V., (2003), “Acqua e assetto del territorio” ti da certe entità concettuali desunte. Infatti, in E. Ferragina (a cura di), Acqua e sviluppo, Una ne scaturiscono le permanenze dei fatti na- politica delle risorse idriche per il futuro del Me- Introduzione turali ed artificiali e di conseguenza è pos- diterraneo, Edizioni Il Mulino, Bologna I centri storici minori italiani, fortemente sibile indagare e trarre la conoscenza degli Salvadori, R., (1978), Egle R. Trincanato Guida alla legati al paesaggio, sono generalmente con- elementi primari che costituiscono l’essenza Venezia minore, Canal Libri Edizioni, Venezia notati “da difficoltà di comunicazione e dalla così come la struttura del disegno del luogo Samonà, G., (1956), “Proposte per un avviamento lontananza dai grandi centri urbani”(1). E’ attraverso un’attenta analisi che diventa poi dei processi urbanistici verso la pianificazione to- questo uno degli aspetti critici per la cre- sintesi nella rappresentazione iconografica. tale” in Urbanistica 20, (pag.6-18) scita delle piccole realtà urbane sparse sul Tafuri, M., (1985), Venezia e il Rinascimento, Ei- territorio, contraddistinte da una complessa Note naudi Edizioni, Torino conformazione orografica e una posizione * Department of civil, environmental and me- logistica defilata rispetto alle città. chanical engineering, University of Trento, an- Al contempo esiste un problema di accessi- [email protected] bilità per le fasce deboli (barriere architetto- 1. Pagano Lilia, Agostino Renna edizioni Clean, niche e sensoriali), derivante dalla presenza Napoli, 2012, p. 60. di un’architettura diffusa prevalentemente 2. Ibidem, … spontanea, in un contesto caratterizzato da strade strette e tortuose, rampe e scale, per- Bibliografia corsi a volte sterrati, etc. Assunto, R., (1976), “La critica estetica delle Alpi e Negli ultimi anni, il tema della fruizione am- la dialettica di “Grazia” e “Sublime” nella cultura e pliata, unito all’aumento d’interesse per la nel pensiero del Settecento europeo” in Bollettino valorizzazione dei centri storici minori, sta CISA, n. XVIII, (pag. 9 – 43) diventando di fondamentale importanza, e Balistreri Trincanato C., Zanverdiani D., (2000), Ja- sta favorendo la realizzazione di interventi copo De Barbari, il Racconto di una Città, Edizioni diversificati a seconda dello specifico caso che Stamperia Cetid, Mestre -Venezia tengano conto delle peculiarità intrinseche ai Caravello, G. (2012), “Il graticolato Romano” in caratteri del luogo, nonché delle necessità le- Luoghi e itinerari della Riviera del Brenta e del gate alla mobilità dei diversamente abili. Miranese, voll. II, Edizioni Panda, Castelfranco Ve- A tal fine è necessaria la comprensione del neto – Treviso, (pag.11-12) valore del bene stesso, del suo significato e Concina, E., (1983), La macchina territoriale, La- della sua storia, unitamente allo studio della terza Edizioni, Bari-Roma conformazione/estensione, della tipologia e de Fusco, R., (1969), “Aspetti semiologici dell’opera delle esigenze, al fine di prevedere un ade- palladiana” in Bollettino CISA, n. XI,(pag.338-350) guamento senza causare alterazioni o opera- Donelli, A., (2017), Con Aldo Rossi nell’infinito zioni irreversibili. dettagliare, Edizioni Clean, Napoli Donelli, A., (2018), Scritti scelti sulle ragioni del dise- Il tema dell’accessibilità ampliata in gno, Edizioni Universitas Studiorum, Mantova ambiti storicizzati Dorigo, W., (2003), Venezia romanica. La forma- Il tema dell’accessibilità ampliata negli am- zione della città medioevale fino all'età gotica, biti storicizzati non è sicuramente nuovo, Edizioni Cierre, Verona anche se, prevalentemente, ha riguardato i Guazzoni, E., (1987), “Tradizione costruttiva e pro- grandi monumenti ed i siti archeologici, con getto. Viaggio attraverso la coltivazione architet- la realizzazione di progetti che hanno favori- tonica della terra” in Urbanistica, 86, (pag.20-29) to la loro fruizione ampliata. Maretto, P., (1976), “Profilo dell’urbanistica vene- Fra i tanti interventi sinora attuati, sono stati

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 45 selezionati alcuni di particolare interesse per Sotterranea, di un percorso ipogeo destinato tenziali residenti affetti da disabilità fisiche le strategie e le soluzioni adottate, nonché alle persone diversamente abili, collocato o sensoriali. per i risultati ottenuti. all’interno dell’Ospedale del Ceppo (uno de- L’obiettivo della fruibilità ampliata può rap- Nell’area archeologica di Pompei è stato re- gli ospedali più antichi al mondo), che ospi- presentare, per i piccoli borghi, un elemento alizzato un percorso per l’utenza affetta da ta la mostra dedicata alla storia dell’edificio, importante per un’ampia ospitalità, conside- disabilità motoria, inaugurando il più gran- percorribile da ogni fascia di utenza a partire rando che in Italia si stima una percentuale de itinerario facilitato all’interno di un’area dal livello interrato fino ai piani fuori terra, di persone disabili pari a circa il 7,2% della archeologica italiana. grazie ad una serie di rampe e ascensori. L’ac- popolazione. In una prima fase sono stati realizzati per- cessibilità ampliata degli spazi, in tal caso, corsi accessibili a tutti, che si sviluppano per non ha riguardato le sole persone affette da Il borgo di Monteverde in provincia di Avellino 3.000 metri circa, lungo via dell’Abbondanza, disabilità fisiche e/o motorie, ma ha preso in Tra i centri storici minori che si stanno muo- via del Foro – via di Mercurio, via Stabiana, considerazione anche le persone non veden- vendo nella direzione di un’accessibilità am- via dei Teatri - e lungo via di Castricio e si ti, per le quali sono stati predisposti pannelli pliata, è interessante analizzare ciò che, negli ricollegano a un percorso ad accessibilità tattili lungo i camminamenti. ultimi anni, e più precisamente dal 2016, sta migliorata già esistente che permette di rag- Altro intervento interessante, nella stessa avvenendo nel borgo di Monteverde, inse- giungere 20 monumenti. città, è il Museo Tattile nell’Antico Palazzo rito tra i borghi più belli d’Italia nel 2013 e Un seconda fase punterà a migliorare le mo- dei Vescovi, nel quale sono stati esposti i situato a confine dell’Irpinia, tra la Puglia e dalità di visita e il potenziamento dell’offerta modelli dei principali monumenti cittadini, la Basilicata. culturale per il turista ipo e non vedente con accompagnati da formelle che restituiscono Nel 2016, l’Amministrazione Comunale ha nuove modalità di fruizione e tecnologie in l’idea dei materiali utilizzati. deciso di accostare al titolo “Borgo più bello grado di accompagnare il visitatore nella sua L’idea di un tale museo non si ferma, però, a d’Italia” anche quello di “Borgo accessibile”, esperienza conoscitiva. Si tratta di itinerari questo esempio. Un’altra città che ha accolto chiamando architetti ed ingegneri per ri- tematici da realizzare con un sistema di con- questa soluzione è Varese che, nel 2012, ha pensare il tessuto storico del paese in modo sultazione, allestimenti, interventi per la fru- inaugurato il Museo Tattile con l’esposizione da renderlo fruibile anche alle persone di- izione notturna in numerose aree ed edifici. permanente di circa sessanta modelli suddi- versamente abili. Affiancata e sostenuta da Inoltre sono previsti un supporto ricostrutti- visi in diversi settori: architettura, paesaggio, numerose associazioni, tra cui anche l’UICI vo fisico/virtuale al momento dell’eruzione monumento, etc.; ciò ha permesso di dispor- (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipove- del 79 d.C. con sistema di image mapping e re di un ampio archivio tridimensionale al denti), l’Amministrazione di Monteverde la realizzazione e installazione di supporti di fine di facilitare la conoscenza del territorio. ha intrapreso questa sfida realizzando ben 3 orientamento, quali mappe tattili modellate L’esperienza proposta dal museo veronese è percorsi tematici (di circa 4 km totali di lun- e plastici in 27 punti dell’area archeologica indirizzata ai non vedenti, ma anche ai nor- ghezza), il naturalistico, lo storico-culturale Altro esempio significativo è il Duomo di modotati costretti a sperimentare il percorso e il religioso, attrezzandoli con sentieri tattili Aquileia dove le esigenze legate al percorso espositivo con gli occhi accuratamente ben- ‘Loges-Vet-Evolution’ (LVE) per non veden- di visita si sono felicemente sposate con le dati. E’ una visita per tutti, in cui si è portati ti ed ipovedenti (Fig. 1). La proposta ha così soluzioni per il superamento delle barriere a riflettere e a vivere differenti condizioni dato la possibilità di ottenere una mobilità architettoniche. Nel 2017, durante l’ulti- percettive: dopotutto “un bene non è tale se accessibile differenziata: il sentiero natura- mo restauro, è stato richiesto agli architetti non è fruibile, la pura contemplazione non listico prevede la conoscenza del paesaggio responsabili dei lavori di proporre una so- appartiene all’architettura”(2). circostante e delle bellezze naturali locali; luzione efficace che garantisse la fruizione quello storico-culturale permette di raggiun- ampliata dell’edificio e, allo stesso tempo, Casi-studio in Campania: il borgo di gere il Comune, il castello, l’ufficio postale favorisse la tutela della pavimentazione, ov- Monteverde ed il castello Candriano di etc.; quello religioso offre, infine, la possibi- vero del più esteso mosaico della cristianità Torella de’ Lombardi lità di ammirare la Chiesa principale, oltre presente in una chiesa. E’ stata, così, realizza- L’esigenza di una fruizione ampliata dei alle altre strutture religiose minori presenti ta una lunga passerella sopraelevata in vetro luoghi non ha riguardato esclusivamente i lungo il cammino. stratificato e acciaio inossidabile, ancorata al siti archeologici e i monumenti cittadini di Il sistema ‘Loges-Vet-Evolution’, frutto della solaio di copertura e posizionata a circa un maggiore rilevanza, ma ha interessato, negli collaborazione tra molte delle Associazioni metro d’altezza rispetto alla quota dell’anti- ultimi anni, anche le realtà dei centri storici Nazionali impegnate nel risolvere i proble- co pavimento. L’intervento ha permesso non minori. mi di autonomia e di mobilità dei non ve- solo una fluida percorribilità dell’intera Ba- L’idea che si sta facendo strada è quella di denti e degli ipovedenti, è stato applicato a silica (si tratta, infatti, di un percorso lungo garantire ad un’utenza più ampia la possibi- mezzo della realizzazione di sentieri tattili e ben 134 m), ma anche la totale visibilità del lità di conoscere il grande patrimonio diffu- cromaticamente contrastanti che, grazie a ri- mosaico sottostante. so sul territorio. Tale prassi non si limita ad lievi della superficie, restituiscono dei codici Ma già nel 2010, a Pistoia, si stavano rag- incrementare esclusivamente il turismo, ma informativi per orientare l’utente. Tutto ciò giungendo risultati rilevanti in questo am- pone le basi per offrire una nuova occasione è, inoltre, collegato ad un impianto informa- bito con la realizzazione, nel Museo Pistoia di ripopolamento, coinvolgendo anche po- tivo consultabile mediante un’applicazione

46 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue ne. Inquadrando il nastro ed indentificando il percorso, l’apparecchio restituisce delle vi- brazioni che permettono all’utente di indivi- duare la strada da seguire. Inoltre, all’interno degli ambienti si possono disporre tag che, emettendo input trasferibili attraverso degli auricolari, forniscono informazioni vocali relative al sito, ai servizi vicini, agli uffici o a eventuali oggetti all’interno di un’esposizio- ne museale. Durante la fase di definizione di questi per- corsi è stato essenziale stabilire i punti di interesse principali, individuabili attraverso l’apposizione di QRCodes, il collegamento tra questi ultimi ed i versi di percorrenza della visita. Al fine di differenziare le oppo- Figura 1– Un tratto del percorso “Loges-Vet-Evolution” nel borgo di Monteverde (AV) ste direzioni, il sistema prevede l’adozione di due colori (generalmente il blu ed il giallo) installata su un telefono cellulare, capace caso-studio del castello Candriano di Torella che, a seconda del loro ordine – blu/giallo per di fornire le notizie sul luogo e sui maggiori de’ Lombardi, in provincia di Avellino, in cui l’andata e giallo/blu per il ritorno -, indicano punti di interesse. è stato svolto uno studio per la progettazio- il senso da seguire. Per apportare ulteriori L’accessibilità ampliata del borgo, però, non ne della fruizione ampliata degli ambienti migliorie, si è ipotizzata l’aggiunta di nuo- si è tuttora conclusa, in quanto i lavori stan- interni adibiti a sede del municipio e museo ve funzioni complementari, inserendo nella no procedendo e prevedono un ampliamen- civico. L’edificio è di estremo interesse sto- sala d’attesa degli uffici amministrativi un to dei sistemi per il superamento delle bar- rico-architettonico in quanto non solo testi- help-desk a servizio dei visitatori affetti da riere architettoniche per disabilità motorie monia la memoria e lo sviluppo del luogo (il disabilità (Fig. 2). e/o fisiche, spazi didattici con approfondi- primo nucleo urbano si è, infatti, sviluppato Infine, lungo i differenti percorsi, a corredo menti relativi alla flora e alla fauna locali, la intorno al castello), ma anche perché con- delle bacheche espositive nell’area del museo messa a punto di un altro tratto lungo circa 1 serva ancora integralmente alcuni elementi e degli ingressi nelle aree destinate ad uffici, km destinato ad un percorso olfattivo e, infi- tipici e tipologici dell’architettura castellare. è stata prevista l’installazione di mappe tatti- ne, il trasferimento nel borgo di una sezione Il maniero, che si sviluppa su quattro livelli, li per fornire qualsiasi tipo di informazione della biblioteca dei ciechi Regina Margherita ha già intrinsecamente, per la sua struttura relativa al monumento, agli oggetti esposti, di Monza con libri tattili per non vedenti e e la sua conformazione, dei problemi legati ai servizi erogati, alle uscite, agli info-point, large print per ipovedenti. agli ostacoli fisici presenti, solo parzialmen- etc. Il borgo inclusivo di Monteverde ha ottenu- te superati grazie all’installazione di un vano Anche l’arredo ha contribuito rendere gli to, così facendo, l’appellativo di “Comune ascensore e di alcuni servoscale, tuttavia non spazi confortevoli per tutti; si è pensato, a più accessibile d’Europa” che, oltre a pro- sufficienti a garantire la completa accessi- tale scopo, di inserire nelle aree comuni del porre una strategia innovativa, ha visto il bilità a tutte le fasce di utenza. Per ovviare museo e nella sala d’attesa della zona uffici, sostegno solidale dell’intera popolazione re- a questo problema si è, così, pensato ad un divani e punti ristoro, nonché delle sedute sidente. Quest’ultima, infatti, sta dimostran- percorso “alternativo” che si avvale di nuove per utenti diversamente abili. Queste ultime, do pieno interesse nel progetto, diventando tecnologie informatiche, accanto a quello di basandosi sul modello della poltroncina ‘Se- parte attiva e fondamentale per l’ospitalità e visita già esistente, in modo tale da permette- ating Go’, potranno essere dotate di motore la solidarietà. re l’accessibilità anche ai visitatori affetti da interno e pedana retrattile per garantire la Monteverde, quindi, sebbene sia ancora oggi disabilità visiva. circolazione autonoma all’interno dell’edifi- un laboratorio a cielo aperto, sta dimostran- A tale fine, si è ipotizzato di installare il ‘Si- cio. Nell’atrio d’ingresso, è sembrato, infine, do la volontà di trasformarsi non solo in stema Arianna’, messo a punto nel 2014 dal- opportuno proporre sedute di riposo tipo un’esperienza inclusiva ed aperta ad un’u- la società In.sight, composta da ricercatori e ‘TranSit’ per anziani, integrate con pannelli tenza più vasta, ma anche in un’esperienza docenti dell’Università di Palermo, al fine di informativi e luci per l’illuminazione nottur- esemplare di crescita sociale per la popola- facilitare la percorribilità degli spazi inter- na. zione locale. ni, aiutando il visitatore nell’orientamento e nell’individuazione di possibili ostacoli o Conclusioni Il castello di Torella de’ Lombardi in provincia di pericoli. Si tratta di superfici nastro adesive Il tema della fruibilità allargata sta diventan- Avellino che, collocate sulla pavimentazione, si tra- do sempre più sentito e studiato, anche in Passando da un contesto più ampio al singolo sformano in percorsi-guida grazie all’utilizzo riferimento agli interventi nei centri stori- edificio, è risultato di particolare interesse il di un’applicazione installata sullo smartpho- ci, sia quelli di grande importanza sia quelli

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 47 Figura 2 – Percorsi per non vedenti (‘sistema Arianna) nel castello Candriano di Torella de’ Lombardi (AV). Tavola progettuale nella Tesi di Laurea triennale in Ingegneria Civile di Antonio Lombardi (relatore: Prof. Pierfrancesco Fiore, correlatore: Arch. Emanuela D’Andria). minori, che, come esposto in premessa, pre- per far fronte alle problematiche proprie di Note sentano molteplici problemi legati essen- queste realtà. * Dipartimento di Ingegneria Civile (DICIV), zialmente al regime vincolistico/di tutela, Lo studio condotto per il castello Candriano Università degli Studi di Salerno, [email protected] ma anche alla conformazione morfologica a Torella de’ Lombardi ne è un esempio, ove * Dipartimento di Ingegneria Civile (DICIV), del sito. la tecnologia brevettata ‘Sistema Arianna’ è Università degli Studi di Salerno, emdandria@ Intervenire su un bene culturale isolato o su protagonista, permettendo, attraverso la sua unisa.it un’aggregazione storicizzata richiede, per- facile messa in opera e di lieve impatto, il ri- 1. Legge 6 ottobre 2017, n. 158 “Misure per il so- tanto, grande attenzione e sensibilità da par- spetto dell’edificio e l’attuazione dei princìpi stegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, te del progettista che ha il difficile compito dell’accessibilità. nonché disposizioni per la riqualificazione e il di trovare un equilibrio tra conservazione La soluzione scelta per Monteverde (Loges- recupero dei centri storici dei medesimi comuni”. del bene ed innovazioni. Vet-Evolution), in parte realizzare ma ancora 2. Amedeo Bellini, teorico della conservazione Alla luce di quanto esposto il legislatore ha in fase di implementazione è, invece, anno- architettonica - da: Garofolo I., Conti C. (2012), previsto per gli immobili e i siti che sono verabile tra quelle più innovative come ap- Accessibilità e valorizzazione dei beni culturali. testimoni di valori storici, culturali ed este- plicazione ad un intero borgo. Temi per la progettazione di luoghi e spazi per tici, la possibilità di una “deroga” alla rigida In conclusione può dirsi che è possibile in- tutti, Franco Angeli, Milano, pag. 30. applicazione della norma, che consente di tervenire anche in presenza di edifici o aree introdurre nel progetto soluzioni alternative urbane con particolare valore storico-archi- Bibliografia nel rispetto delle caratteristiche proprie del tettonico, nel rispetto e tutela dei suoi carat- Bellofatto N. (2000), Torella dei Lombardi. Ricer- bene stesso, secondo un approccio metodo- teri, senza mai perdere di vista le esigenze ed che e studi storici, De Angelis, Avellino logico teso ad una tutela/adeguamento da i bisogni di tutte le fasce d’utenza. Una sfida Associazione Tetra. Paraplegici, Regione Autono- valutare “caso per caso”. in continua crescita che potrà contribuire ma Friuli Venezia Giulia (2006), Guida alla proget- Negli ultimi anni, quanto detto sta iniziando positivamente allo sviluppo e al migliora- tazione accessibile e funzionale, Il Cerchio, Udine ad interessare anche i centri storici mino- mento delle condizioni di vita e di fruizione - www.triesteabile.it ri, spingendo le Amministrazioni locali ad dei beni pubblici di interesse storico, artisti- Garofolo I., Conti C. (2012), Accessibilità e valo- adottare soluzioni innovative/alternative co ed architettonico. rizzazione dei beni culturali. Temi per la proget-

48 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue tazione di luoghi e spazi per tutti, Franco Angeli, Valorizzare i luoghi storico coinvolto dalle cave di pomice. Un Milano paesaggio in costante evoluzione bisognoso Lauria A. (2012), I piani per l'accessibilità. Una produttivi e i paesaggi di una progettualità che, a partire dai crite- sfida per promuovere l'autonomia dei cittadini e della pomice di Lipari nel ri individuati nel Piano di Gestione Unesco, valorizzare i luoghi dell'abitare, Gangemi, Roma sito Unesco delle isole concretizzi una proposta di riconversione Garofolo I., Conti C. (2013), Accessibilità e valo- Eolie dei luoghi dell’estrazione e della lavorazione rizzazione dei beni culturali. Temi per la proget- pomicifera alla scala territoriale, coinvolgen- Rossana Gabaglio * e Stefania tazione di luoghi e spazi per tutti, Franco Angeli, do un apporto multidisciplinare in grado di Milano Varvaro** dare risposte alle numerose criticità e poten- AA. VV. (2014), Loges-vet-evolution. Linee guida. zialità esistenti. Attraverso una lettura delle Progettazione dei segnali e percorsi tattili neces- spazialità dei luoghi estrattivi e dei manufat- sari ai disabili visivi per il superamento delle bar- Il saggio è frutto dell’approccio condiviso ti per la lavorazione del materiale, si propon- riere percettive, Edizioni ADV, Roma degli autori, in particolare si deve a Rossana gono poi alcune chiavi di lettura progettuale Palomba A., Spera F., Inglese G. (2015), Castelli, Ca- Gabaglio “Il paesaggio industriale delle cave per una loro riconversione consapevole. valieri e Borghi d’Irpinia, Delta 3, Grottaminarda (dagli anni ’60 alla chiusura)”, “Il paesaggio (AV) dei manufatti della pomice: periodo protoin- Paesaggi della pomice Cetorelli G., Guido M. R. (2017), Il Patrimonio Cul- dustriale e industriale”, “Il paesaggio post Il paesaggio dei vulcani: le isole Eolie turale per tutti. Fruibilità, riconoscibilità, acces- 2007”, “Prospettive per i territori della pomi- Il “paesaggio” per il quale l’isola di Lipari e sibilità, Direzione Generale Musei, Roma – www. ce: riflessioni e temi di progetto”; a Stefania tutte le Eolie vengono riconosciute di valore musei.beniculturali.it Varvaro “Il paesaggio del vulcani: le isole mondiale e sono state inserite nel 2000 nella Coppola G., Muollo G. (2017), Castelli medievali Eolie”, “Il paesaggio dei vulcani: l’isola di lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco in Irpinia. Memoria e conoscenza, Artstudio Papa- Lipari”, “Il paesaggio protoindustriale (dalla (1) è proprio quello legato alla loro origine ro, Napoli metà del Settecento agli anni ’50 del secolo vulcanica e al loro essere, per questo moti- Fiore P. (2017), “Disabilità e luoghi di lavoro” in scorso)”, “La montagna nella montagna”, “La vo, particolare ambiente naturale per flora Il piano di eliminazione delle barriere architetto- grande scala”, “L’orizzonte, la sezione, l’entra- e fauna, configurando un sistema biotico di niche. Un approccio integrato alla progettazione, re”. estremo interesse. (pp. 141-157), Franco Angeli, Milano Da secoli l’arcipelago eoliano, parte emersa Premessa di una catena montuosa lunga 87 km, rap- Il paesaggio della pomice, sull’isola di Lipari, presenta uno straordinario campo di ricerca nel sito Unesco delle isole Eolie, è complesso per geologi e vulcanologi provenienti da tut- e stratificato, sono tanti paesaggi. La loro va- to il mondo. lorizzazione passa attraverso una conoscen- La formazione delle Eolie, attraverso il sus- za e coscienza percettiva profonde. Il loro seguirsi di epoche eruttive, ha prodotto una racconto prova a sedimentare e visualizzare composizione mineraria variegata e mul-

descrittivamente lo spazio fisico, sociale e tiforme che rende queste isole un unicum.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 49 La ricchezza mineraria è stata motivo di an- proprie gallerie, oppure ancora, andando un est legata allo stabilimento di Porticello. tropizzazione fin dall’antichità, la cenere ed po’ meno in profondità, praticavano dei bu- Due cave che hanno forme diverse produco- i materiali eruttati nel corso dei millenni chi (cave) da cui estrarre. I materiali che si ot- no paesaggi diversi. Entrambe sono frutto hanno contribuito in maniera determinante tenevano erano differenti, più puri e preziosi del passaggio ad una modalità estrattiva in- alla conservazione di moltissimi reperti di in galleria e a cava, più comuni e impuri a ta- dustriale della pomice. Sono il “disegno del età antica. glia. Una volta ottenuto il materiale si orga- caterpillar”. Il carattere intensivo dell’indu- nizzava una tramoggia attraverso la quale si stria, la sua velocità, la capacità di moltipli- Il paesaggio dei vulcani: l’isola di Lipari versava la pomice più in basso all’interno di care la quantità di materiale cavato ha confi- Il paesaggio dell’isola di Lipari è mutevole un vagliatore e via via verso i pontili d’imbar- gurato un altro paesaggio. Mentre negli anni nel suo perimetro, ma complessivamente è co. Il processo di lavorazione richiedeva per- ’60-‘70 erano ancora ben riconoscibili i segni più aspro e scosceso sul lato sud-occidentale ciò, la formazione di piani orizzontali dedi- della protoindustria, le benne incominciava- e più accogliente e morbido sul lato nord- cati allo smistamento selettivo della pomice. no ad erodere il monte pomicifero, poco di- orientale, quello della pomice e dell’ossidia- Il paesaggio che si creò aveva due caratteri di stante dalle taglie e dagli stabilimenti ormai na. Le differenze tra i versanti sono conse- forte impatto che inserirono una variazione abbandonati. guenza del susseguirsi di numerosi episodi significativa nella parte orientale dell’isola Di ciò che si cavava circa il 70% veniva eruttivi che, iniziati centinaia di migliaia di derivati entrambi dalla necessità di cavare scartato, specie quando si iniziò a produrre anni fa, hanno dato a Lipari l’attuale forma. pomice in alto, selezionarla per caduta e ar- a Porticello prodotti di alto livello, come la Le più recenti tra queste eruzioni hanno rivare al mare per imbarcarla: ciò che era un polvere pomicifera usata nella levigatura dei portato al disegno della parte nord-orientale profilo verde, coperto di macchia mediter- tubi catodici televisivi o come isolante per i dell’isola composta dal cono vulcanico di ranea, diventò bianco e il fianco della mon- circuiti elettronici. Lo scarto veniva sposta- Monte Pilato, dalla colata di Forgia Vecchia tagna fu sagomato a strisce verticali (taglie) to, pomice non più coerente veniva riportata (776 d.C.) e dalla colata delle Rocche Rosse con l’inserimento di piani orizzontali nelle nella grande cava, versata sopra Punta Casta- (1220 d.C.). Il quadrante nord-est dell’isola è parti più prossime alla spiaggia. Geometria e gna oppure direttamente in mare. La gestio- caratterizzato dal profilo del cratere del vul- colore erano le trasformazioni più visibili di ne dello scarto non ha mai avuto un progetto cano, Monte Pilato, da cui fuoriesce la colata quell’epoca. che prevedesse un disegno di paesaggio, un lavica di ossidiana che costituisce Punta Ca- Ciò che resta di questo paesaggio è ben poco: piano di consolidamento, un controllo delle stagna. Su entrambi i fianchi di questo lembo buchi, tagli verticali, avvalli, piani orizzon- conseguenze che montagne di materiale in- di ossidiana si sono formati i monti di pomi- tali sono solo segni residuali lungo la costa coerente potevano avere sui versanti di cava. ce, con una massa lievemente corrugata, per orientale dell’isola, tra Canneto e Punta Si è spostato materiale dove logisticamente lo più coperti di bassa vegetazione mediter- Castagna. Essi stanno scomparendo rapida- non intralciava l’attività di cava creando ranea. Ora le due cave hanno mangiato parte mente per il lavorio della natura che sta ri- “una montagna nella montagna”. del profilo del cratere, ancora perfettamente coprendo nuovamente le pendici del monte, La grande cava ora si presenta plasmata dal leggibile, costituendo un’interruzione nella mentre l’acqua e il processo di trasformazio- corso della natura, le strade dei caterpillar continuità del disegno eruttivo più recente. ne erosivo a cui è soggetto il pendio pomici- sono impraticabili, a volte collassate, a volte fero stanno cambiando le forme a un disegno cancellate, canyon profondissimi sono stati Il paesaggio protoindustriale (dalla metà del Set- un tempo molto marcato. scavati dall’acqua, il materiale non sta fermo, tecento agli anni ’50 del secolo scorso) Mentre il paesaggio di cava protoindustriale si muove e cambia forma. L’invaso di cava nel Il paesaggio protoindustriale è quello legato sta scomparendo coperto dalla vegetazione, suo bordo alto lambisce il cratere del Monte ad un processo di estrazione e lavorazione permangono ad esso i manufatti architet- Pilato per un’altezza di 476 metri ed è segna- della pomice manuale o con l’ausilio di ru- tonici di tale epoca, ormai completamente to orizzontalmente da alcune scalettature dimentali macchinari atti principalmente al slegati dal contesto produttivo che li ave- necessarie alla movimentazione dei mezzi, processo di selezione e trasporto del prodot- va generati. Privati anche (perché crollati o distanti circa 80/100 metri; ha le pareti con to. smantellati) dei pontili di imbarco, assumo- piccoli e fitti solchi verticali mentre nel prin- Dall’alto verso il basso era il procedimento no un carattere di estraniamento e rimango- cipale piano di cava utilizzato al momento con cui si lavorava la materia prima sfrut- no testimoni solitari di un’attività passata, della chiusura, una massa di cumuli dai profi- tando la gravità, dalla montagna, da cui si come piccoli villaggi senza vita, tra la spiag- li informi disegnano un paesaggio vagamen- cavava pomice, al mare con i pontili per il gia e la strada. te lunare che improvvisamente sprofonda in trasporto e commercio del prodotto lavorato. spaccature e gole simili ai wadi dei deserti Si ricavava pomice a taglia, a cava, in galle- Il paesaggio industriale delle cave (dagli anni ’60 mediorientali. La forma della grande cava di ria. Valutando la fattezza della montagna e la alla chiusura) Porticello è molto aperta, è un fuori scala per convenienza della vena da cavare, squadre di Due sono le cave che hanno spezzato il pro- le dimensioni dell’isola, è una gigantesca in- tagliatori incidevano verticalmente il pendio filo del cratere di Monte Pilato: una più pic- cisione i cui bordi si dilatano nel loro scende- con picconi e pale formando i caratteristici cola, l’altra di maggiori dimensioni; una sul re verso la costa; lo stabilimento di Porticello bordi che definivano la taglia oppure scava- versante nord dell’isola, legata allo stabili- a bordo mare ne costituisce la conclusione. vano bucando la montagna, creando vere e mento di Acquacalda, l’altra, quella grande, a Il versante nord è il più verticale e netto e

50 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue arriva quasi fino alla strada divenuta ora un quali venivano versate ingenti quantità di È il paesaggio dell’abbandono, della chiusura canalone che, con la sua ombra, ne enfatizza, materiale. Nel passaggio tra protoindustria e dell’incuria. L’abbandono non riguarda solo l’altezza. In sommità la cava si stringe e l’in- e industria l’esigenza di spazio richiede la gli stabilimenti di Acquacalda e Porticello, cisione si orienta a nord, all’attacco del piano scelta di luoghi più ampi. Scivoli e grandi ma anche quelli più antichi in pessimo stato più alto quello dove campeggia ancora un contenitori all’aperto per la pomice, quali di conservazione. Alcuni degli edifici che ap- grande vagliatore; si amplia fortemente a est spazi intermedi tra la cava e lo stabilimento, partengono al periodo protoindustriale, per disponendo qui tutto il materiale di scarto. caratterizzano gli impianti di Porticello e di la loro posizione sull’arenile, sono utilizzati La cava di Acquacalda è più nascosta, più Acquacalda. In quest’ultimo si trovano quat- in modo spontaneo e improvvisato per il ri- introversa, è una voragine il cui principale tro grandi stanze perimetrate da imponenti covero di attrezzature balneari e l’estempora- piano di coltivazione è caratterizzato da sol- mura in cemento armato grezzo di grande neità di qualche servizio alla spiaggia. Il pa- chi alti come persone; si ha l’impressione di spessore, nervate o inclinate a seguire il radosso sta nel fatto che per tutta la stagione insinuarsi nella montagna là dove le pareti pendio della montagna retrostante, quattro estiva di fronte ai luoghi più fermi e privi di si chiudono, lo spazio si fa stretto e la ver- “cattedrali” a cielo aperto sul retro del com- vita dell’isola si compie il rituale vacanziero ticalità dei fronti scavati si fa sentire. Il suo parto lavorativo allineato su strada. Sono carico di energia di migliaia di persone che versante ovest è quello più ripido mentre ad spazialità di grande suggestione data dai rap- si muovono davanti ai “relitti” della pomice. est dove scendevano i nastri trasportatori, porti dimensionali variabili tra gli 8/9 metri è un poco più disteso; la cava ha una forma di larghezza e i 30/40 metri di lunghezza per Prospettive per i territori della pomice: meno aperta e una base più contenuta ri- circa 12 metri di altezza e dal fatto di essere riflessioni e temi di progetto spetto a quella di Porticello. La vegetazione completamente vuoti. “Cosa intendiamo per paesaggio? Verrebbe ha coperto tutta la sua parte bassa; i nastri I siti per la lavorazione della pomice rappre- da pensare a tutta prima all’intatta natura, trasportatori sono stati smantellati e il lega- sentano molto più che il paesaggio dell’ab- ma l’ambiente naturale intatto quasi non me, seppure percepibile con lo stabilimento bandono, sono la memoria di storia sociale e esiste. Ovunque si è spinto, l’uomo ha tra- sottostante, risulta meno chiaro e immediato lavorativa che ha segnato profondamente la sformato l’ambiente naturale disboscando, rispetto a Porticello. vita dell’isola e che è importante inserire in coltivando e costruendo i suoi insediamenti. un processo di valorizzazione. Dobbiamo perciò intendere per “paesaggio” Il paesaggio dei manufatti della pomice: periodo l’ambiente naturale cui si è sovrapposta l’o- protoindustriale e industriale Il paesaggio post 2007 pera dell’uomo: ambiente naturale + opera Tutti i siti di lavorazione pomicifera sono sul- Sono passati quasi undici anni da quando le dell’uomo = paesaggio” (3). Così recitava la spiaggia. Gli stabilimenti di San Gaetano, cave sono state chiuse definitivamente e il Gellner circa settant’anni fa, consapevole quelli in località Ghiozzo e Papesca, i primi paesaggio è cambiato radicalmente. Quando delle trasformazioni che l’uomo da sempre nuclei dello stabilimento ad Acquacalda e gli erano attive, il nitore abbagliante era uguale ha apportato alla natura. edifici di Th. Ferlazzo e dei Fratelli La Cava a quello di un ghiacciaio inatteso e il mate- Il “Paesaggio” è una specifica parte di territo- appartengono al periodo protoindustriale; riale scartato imbiancava le coste di Porticel- rio, così come è percepita dalle popolazioni lo stabilimento Italpomice ad Acquacalda e lo; i silos erano pieni e la polvere di pomice che lo abitano, il cui carattere deriva dall’a- Pumex a Porticello sono i più recenti. Senza avvolgeva gli stabilimenti; il mare in cui fini- zione di fattori sia naturali che antropici e entrare nel dettaglio descrittivo di ogni sin- va versato molto materiale residuo, era di un dalle loro interrelazioni; nonostante, o for- golo sito, si potrebbero distinguere due tipi colore azzurro chiarissimo. Le chiamavano se, proprio a partire da questa duplicità, il di impianti, uno a crescita orizzontale per spiagge bianche. paesaggio forma un unicum, un tutto, i cui affiancamento di corpi edilizi, uno a cresci- Il mancato utilizzo ha portato un grigiore elementi naturali e culturali vengono con- ta verticale per giustapposizione di edifici a generale e la vegetazione, anche se ancora siderati simultaneamente (4). Non ha un scalare il pendio della montagna. Gli impian- sporadica, sta progressivamente colonizzan- carattere statico ma dinamico, che evolve ti per la lavorazione della pomice si sono in- do le superfici. Ancora oggi l’omogeneità nel tempo, si trasforma e si modifica, sia per sediati laddove la conformazione della costa cromatica e la mancanza o quasi di elementi l’effetto dei processi naturali che per l’azione sotto il monte presentava un’insenatura suf- di riferimento fanno perdere la percezione dell’uomo che lasciano testimonianze e trac- ficientemente larga. Alcuni di questi stabili- dello spazio, impedendo di introiettarne le ce indelebili. menti sono oggetto di estremo interesse dal dimensioni reali, esattamente come su un Il paesaggio è quindi caratterizzato da una punto di vista spaziale e architettonico: fra ghiacciaio. È lo “spettacolo” della “ferita” di dualità, naturale e artificiale, e soggetto a tutti, quelli del Th. Ferlazzo e dei Fratelli La un territorio che mantiene una carica attrat- tensioni apparentemente contraddittorie ma Cava sono tra i più significativi, configuran- tiva innegabile. tipiche dei fenomeni complessi, conserva- dosi come sequenze di terrazze in affaccio sul Per undici anni nessuno, salvo sporadiche visi- zione e trasformazione. mare e offrendo potenti cannocchiali visivi te, è più entrato nelle cave e negli stabilimenti. Il paesaggio vulcanico e geologico di Lipari costituiti dai sistemi di discesa al mare, ripi- Il sequestro giudiziario (2) e la chiusura defini- rappresenta oggi un esempio eccezionale, ri- de scale incastrate tra i blocchi dei complessi tiva dei luoghi della pomice hanno lasciato li- conosciuto dall’Unesco, di bene naturale ma produttivi. Tutti i siti hanno spazi all’aperto bertà piena al corso della natura sul paesaggio è, al contempo, una testimonianza unica di per la raccolta della pomice, grandi silos nei artificiale delle cave e dei suoi manufatti. patrimonio industriale dei processi di esca-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 51 vazione e produzione della pomice. Tutti i la propria identità, e fonte di nostalgia per partono quindi dalla considerazione sim- paesaggi descritti costituiscono l’eredità, tal- ciò che è ormai scomparso, un’epoca in cui biotica tra paesaggio e luoghi di lavorazione volta contraddittoria e ingombrante, di que- quello stesso oggetto era integrato a pieno in con la consapevolezza della necessità di un sta storia del lavoro. un contesto territoriale e produttivo sostan- continuo salto di scala tra luogo specifico e “Il paesaggio ne esce sconvolto, sconfigura- zialmente scomparso, e di qui il cosiddetto comprensorio pomicifero con cui si vuole to, denaturato. Eppure, una volta cessata l’at- ‘dono di memoria’” (7). L’obiettivo è quello di intendere l’insieme di cave, luoghi produt- tività mineraria, questo paesaggio altamente inserire il patrimonio storico dell’industria tivi, macchinari, strade, sentieri, coste. Ma la “artificiale” suscita il nostro apprezzamento, nel nuovo ‘circuito’ della comunità locale, at- considerazione sul tema della grande scala lo osserviamo come qualcosa di meritevole tualizzandolo e reinterpretandolo al fine sia quale criterio di inquadramento per una ri- di conservazione in quanto detentore di una di aumentare l’attrattività del territorio, sia conversione di questi luoghi è necessaria per inconsueta “qualità percettiva” che apprez- di produrre nuovi percorsi di identificazione avere una visione d’insieme. Le parole di De ziamo soltanto a posteriori, quando l’attività tra i cittadini e i loro luoghi di vita. Rossi relative all’importanza e alle modalità si è conclusa. Il paesaggio minerario diventa Ma quale integrità ha questo patrimonio architet- di considerare la grande scala suggeriscono così un esempio di “paesaggio offeso” che at- tonico dopo anni di abbandono? Il tempo trascorso un coinvolgimento positivo, concreto ed ef- trae per la sua carica di “brutalismo” visivo. dalla chiusura degli impianti ha accelerato i proces- fettivo di tutte le politiche territoriali, a co- Divenuti sensibili al fascino postumo del si di degrado: la totale mancanza di manutenzione minciare dagli strumenti urbanistici di cui si danno ambientale, (…) ci troviamo costret- ha portato alla perdita parziale o totale degli edifici, dispone. ti ad elaborare strategie di riqualificazione degli impianti tecnologici, dei beni strumentali e “Tutto questo ha un costo, sempre più alto e ambientale paradossalmente “compatibili” della documentazione. Queste testimonianze ar- sempre più evidente, non solo in termini di con la conservazione dei manufatti e degli chitettoniche, spesso frutto di ampliamenti e mo- qualità dell’ambiente, ma anche in termini impianti che sono stati all’origine di altera- difiche in relazione alle necessità produttive e in di conservazione e riproduzione di valori de- zioni ambientali che oggi non vorremmo più assenza di un progetto unitario, hanno il valore di mocratici condivisi e di sviluppo economico. cancellare” (5). beni culturali “non per il loro valore intrinseco (per Ed è proprio questo nodo che il tema della Quale può essere l’approccio di chi è chia- la loro rarità, per la loro bellezza, etc.), ma in quanto Grande Scala vuole a provare a tematizzare. mato, in chiave progettuale, a intervenire su capaci di rievocare modi di vita e sistemi di valore A partire dall’intuizione, verificata più volte questo paesaggio? che improntavano la cultura di una comunità re- nelle pratiche, che il dato morfologico rispet- La questione in gioco è duplice e si muove lativamente all’habitat, al lavoro, alle forme di so- to a questi temi non è un elemento indiffe- necessariamente a partire dalla consapevo- cializzazione”(8): più che architettonico, tecnico e rente e sovrastrutturale, una mera variabile lezza che il presente rappresenta il necessa- tecnologico hanno un valore testimoniale unico e dipendente - come invece solitamente viene rio, quanto contingente, elemento di connes- insostituibile. trattata - dei progetti di trasformazione. Anzi, sione tra la storia trascorsa e il suo divenire: è proprio impiegando il dato morfologico il paesaggio esistente ha in sé i principi per La montagna nella montagna come sonda e come agente che forse si può la sua trasformazione, è un contenitore delle È dunque il paesaggio dello scarto il vero tentare di riscrivere in termini positivi il rap- tracce dell’evoluzione del passato e di segnali nucleo problematico per una valorizzazione porto tra politica e territorio” (9). di possibili orientamenti per il futuro (6), è della Lipari pomicifera; il tema urgente, stret- il luogo dove coesistono e devono trovare un tamente connesso a qualsiasi altro pensiero L’orizzonte, la sezione, l’entrare dialogo lo sguardo al passato e il desiderio di progettuale, diventa come trattare la monta- Ci sono alcuni temi su cui soffermarsi quali futuro per il territorio esistente. gna di scarto della lavorazione della pomice criteri di lettura delle potenzialità espresse Nella ricerca di un equilibrio tra le istanze che è stata “rovesciata” per anni dentro alla dalle cave e dalle architetture di questi luo- della protezione, della gestione e della pia- montagna bucata e che sta pericolosamente ghi che vanno oltre le funzioni e oltre un’i- nificazione, occorre ricordare che l’obiettivo scavandosi, muovendosi, erodendosi sotto potesi generale di riconversione. Le questio- non è quello di “congelarlo” ad un determi- l’azione dell’acqua, incessantemente, giorno ni dell’orizzonte, della sezione, dell’entrare nato stadio della sua lunga evoluzione, ma dopo giorno. L’accelerazione trasformativa sono insiti nella generazione di qualsiasi accompagnare i cambiamenti futuri, inevi- a cui sono sottoposte le cave di Monte Pila- progetto di spazio, si può poi affermare che tabili, riconoscendo la qualità del paesaggio to, dovuta all’incoerenza del materiale e alla alcune soluzioni concretizzano l’esaltazione che abbiamo ereditato dal passato (pur con sua mancata gestione, è un tema di progetto di una o più di queste tematiche e se ne ri- tutte le contraddizioni e criticità di cui è por- imprescindibile, non può essere una consta- conosce il valore. Relativamente ai siti della tatore), sforzandoci di arricchirla. tazione estatica, il tema è urgente ed è di tipo pomice si constata però che sono temi già Il processo di patrimonializzazione, che pen- idrogeologico. Esso diventa prioritario per espressi, sono lì latenti in luoghi abbandona- sa a nuovi usi di carattere museale, legati alla mettere a punto qualsiasi criterio di riuso e ti e disabitati. Il riconoscimento della forza ricerca e alla cultura in generale “diviene appartiene al tema della grande scala. straordinaria di queste tematiche obbliga il possibile quando una comunità intraprende progetto ad un’operazione di disvelamen- un percorso che la porta a riconoscere in un La grande scala to, conservazione e valorizzazione. La linea oggetto del passato, che sia un edificio o un Le riflessioni su quali prospettive sia pos- dell’orizzonte marino, la parziale lettura del- utensile, o un macchinario, un simbolo del- sibile immaginare per i siti della pomice la sua profondità dovuta alla presenza delle

52 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue altre isole dell’arcipelago si presenta costan- costituiscono gli elementi con cui il progetto dal XVIII secolo, queste isole hanno fornito alle temente di fronte a tutti i luoghi pomiciferi calibra la misura dell’esperienza percettiva opere di vulcanologia la descrizione di due tipi e già ora le diverse quote raggiungibili sopra che è chiamato a disegnare. La costituzione di eruzione (vulcaniana e stromboliana) e rappre- alle cave e al loro interno costituiscono piani dei fabbricati permette di costruire un’alter- sentano da più di 200 anni una tappa importante di scoperta e di incanto verso questo assolu- nanza di dilatazioni e compressioni, doppie nella formazione di tutti i geologi". to. E ancora lo sono tutte le coperture piane altezze, luoghi con e senza copertura in rela- 2. La chiusura definitiva delle cave di pomice è degli stabilimenti, in particolar modo, quelli zione con il paesaggio circostante. avvenuta alla fine di agosto 2007 ad opera della del Th. Ferlazzo e dei Fratelli La Cava. Si im- Su tutto il lato nord il tema della sezione ri- magistratura di Catania dopo che, ritirate le con- magina che un progetto possa tessere attorno mane un’istanza prioritaria, ma l’accesso ai cessioni per l’escavazione, si era invece continua- all’orizzonte una relazione articolata, fuori e siti della pomice avviene a salire: la strada ta l’attività senza più autorizzazione. dentro gli edifici della pomice, nel progressi- infatti, è stata realizzata dopo gli stabilimen- 3. Gellner, E. (1957), “L’architettura spontanea in vo ridiscendere o risalire gli spazi. L’orizzon- ti ed ha interrotto il legame diretto di questi tema di protezione del paesaggio”, relazione al VI te si sposta, si alza, si abbassa, si nasconde e con la spiaggia. Convegno Nazionale di Urbanistica, Lucca si evidenzia, si allinea ad altri riferimenti La scelta del programma funzionale, seppu- 4. Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze spaziali, segue la costruzione fisica dell’ar- re fondativo per una riconversione positiva 2000, Capitolo I - Disposizioni Generali; Articolo chitettura, disvela “una macchina suprema dell’area, deve prioritariamente sentire il 1 – Definizioni; a del controllo dell’orizzonte” come Venezia condizionamento di queste chiavi di lettura. 5. Preite, M., Maciocco, G. (a cura di) (2000), Da recitava a proposito di casa Malaparte (10). La dimensione di migliaia di metri cubi del miniera a museo. Il recupero dei siti minerari in Il particolare carattere dei siti produttivi di complesso del sito pomicifero, cave e stabi- Europa, Alinea, Firenze (pag. 14) stare sulla spiaggia e quindi di occupare uno limenti, si traduce nella ricerca di un’organi- 6. Dansero, E., Vanolo, A. (a cura di) (2006), Geo- spazio appetibile suggerisce al progetto la gramma variegato con un mix funzionale in- grafie dei paesaggi industriali in Italia. Riflessioni strutturazione di un percorso di accesso che novativo atto a stimolare il coinvolgimento e casi studio a confronto, Franco Angeli, Milano lavori attorno al tema della sezione degli edi- delle politiche territoriali e capace di defini- 7. Raffestin, C. (2006), “L’industria: dalla realtà ma- fici e del contesto, divenendo non soltanto re, per l’isola di Lipari, una proposta che vada teriale alla “messa in immagine””, in Dansero, E., funzionale al raggiungimento del mare, ma oltre il turismo. Vanolo, A. (a cura di), op. cit. (pag. 35) anche occasione di esperienza dei luoghi e 8. Preite, M. (2000), “Da miniera a museo”, in M. di comprensione di una storia lavorativa di Note Preite, G. Maciocco (a cura di), op. cit. (pag. 17) lungo corso. L’esigenza di gestire come dal- * Dipartimento di Architettura e Studi Urbani 9. De Rossi, A. (2010), Grande scala, architettura, la strada si possa arrivare al mare pone una DASTU, Politecnico di Milano, rossana.gabaglio@ politica e forma, List, Torino riflessione sull’entrare. Lungo la costa orien- polimi.it 10. Venezia, F. (2011), Che cosa è l’architettura. tale la strada si snoda tra il monte di pomice ** Dipartimento di Architettura e Studi Urbani Lezioni, conferenze, un intervento, Electa, Milano in alto e la fascia costiera in cui sono inseriti DASTU, Politecnico di Milano, stefania.varvaro@ gli insediamenti produttivi in basso: si tratta polimi.it Bibliografia di circa 60/80 metri di dislivello da colmare. Il saggio presenta alcuni risultati dei percorsi di- Baldeschi, P. (2011), Paesaggio e territorio, ed. Le Dove collocare la discesa, in che modo utiliz- dattici di ‘Laboratorio di Progettazione degli Inter- Lettere, Firenze zare e interpretare le connessioni verticali ni e Conservazione del Costruito’ proff. Michele Dansero, E., Vanolo A. (a cura di) (2006), Geografie rimaste o i nastri trasportatori, nel caso di Ugolini e Rossana Gabaglio e di ’Interior design dei paesaggi industriali in Italia. Riflessioni e casi Porticello, come articolare il percorso tra e and Preservation Studio’ proff. Stefania Varvaro studio a confronto, FrancoAngeli, Milano dentro gli edifici significa lavorare intorno e Rossana Gabaglio (a.a. 2016-17; 2017-18), Scuo- D’Amato, C. (a cura di) (2002), Paesaggi di cava. alla spina portante di tutte le spazialità coin- la AUIC, Politecnico di Milano. La lettura dei pa- L’attività estrattiva e il paesaggio in area medi- volte dal passaggio. Una rilettura degli am- esaggi delle isole Eolie, e in particolare dell’isola terranea, Atti del workshop promosso dal CIRP, bienti costruiti deve prendere coscienza del di Lipari, qui presentata è frutto dell’approccio Know-how e innovazione tecnologica nel settore loro stato di conservazione, della loro consi- condiviso tra Michele Ugolini, Rossana Gabaglio lapideo pugliese: università, centri di formazione stenza materica e strutturale e del loro valore e Stefania Varvaro. e imprese a confronto, Uniongrafica Corcelli Edi- testimoniale e architettonico operando una 1. Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell'Une- trice, Bari selezione necessaria specie in quei siti cre- sco, nel corso della sua 24a sessione (Cairns, Au- De Rossi A., Durbiano G., Governa F. (2012), Linee sciuti in modo incoerente e in fasi successive stralia, 27 novembre- 2 dicembre 2000), ha iscritto nel paesaggio. Esplorazioni nei territori della tra- come a Porticello e Acquacalda. Con questo le Isole Eolie nella Lista del Patrimonio Mondia- sformazione, Utet Università, Torino quadro d’insieme la riflessione si sposta sul- le dell'Unesco, categoria dei beni naturali, con La Greca, G. (2008), La storia della pomice di Lipa- la comprensione delle sequenze dei livelli e la seguente motivazione: "Le Isole Eolie sono un ri. Volumi I, II, III, ed. Centro Studi Eoliano, Lipari delle potenzialità di vista e di relazioni spa- eccezionale esempio dell'attività di costruzione Milazzo ziali offerte da contesto e conformazione de- e distruzione di isole operata dal vulcanesimo e Lo Cascio, P. (2017), Luoghi e natura di Sicilia I: Le gli edifici letti in modo simbiotico e sui rap- testimoniano un fenomeno vulcanico tuttora in isole Eolie, ed. Danaus, Palermo porti dimensionali degli ambienti. Altezza, corso. Questo sito riveste una importanza interna- Paolillo, P.L., Venturi Ferriolo M. (2014), Relazioni larghezza e profondità del corpo di fabbrica zionale per la vulcanologia. Studiate già a partire di paesaggio. Tessere trame per rigenerare luoghi,

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 53 Mimesis, Milano The landslide of Agrigento The Agrigento hill is part of a 20-degrees- Preite, M., Maciocco, G. (a cura di) (2000), Da mi- south sloping monocline. This peculiar niera a museo. Il recupero dei siti minerari in Eu- hill (Sicily, Italy) morphological condition depends on the ropa, Alinea, Firenze Vincenzo Liguori* geological conditions of the area as well as s.a. (2000), Convenzione Europea del Paesaggio, on the stratigraphic contact between the Mt. Firenze Narbone and Agrigento formations. s.a. (2007), Piano gestione UNESCO Isole Eolie, Introduction Dipartimento dei Beni culturali e ambientali Ser- The Sicily is a region reach of archaeological Elements for the analysis vizio e Tutela della Regione Sicilia, in collabora- and historical sites and any of them are hu- The main slope of the landslide can be easily zione con Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia e manity’s heritage. In some cases, these areas identified in the areas of the Archiepiscopal Commissione Nazionale Italiana Unesco are in high landform relief with young weak Palace, the Cathedral and the Diocesan Mu- Venezia, F. (2011), Che cosa è l’architettura. Lezio- rocks. As results of the erosive processes and seum, in correspondence to the old superfi- ni, conferenze, un intervento, Electa, Milano low resistance of the rocks, these areas are cial crack. Zagari, F. (2006), Questo è paesaggio 48 definizio- susceptible to landslides. Instability in this area is mainly generated ni, Mancosu, Roma In this paper, an attempt has been made to by the geo-structural setting of a fragile li- understand the typology of landslide proces- thotype (calcarenite) overlapping a plastic ses affecting a slope in the Agrigento town lithotype (sandy clay, silts and marly sands). (37°18'N-13°34'E in central southern Sicily) Such instability is accelerated by the kind of and in particular, the northern slopes lea- layout of these lithologies, arranged along a ding down from the St. Gerlando Cathedral regular, large and asymmetric syncline fold which since 1951 has elevated to the status limb with variable inclination between 20 of minor basilica. and 40 degrees. Since 2005 the landslide of Agrigento hill was been investigate and monitored by Detail geology and stratigraphy means of: geomorphological investigation, After a proper homogenization and analysis geological and geophysical surveys, hydro- of data collected from the several surveys geological tests, geotechnical analysis and carried out from 1966 until now, the detai- structural studies. Though the available data led stratigraphy of the northern side of the are numerous, up until now there is not both hill was reconstructed. This way, a unique a unique geological and kinematic model of reference stratigraphic sequence was created the landslide. including: a) from the building’s floor to -5 The objective of this paper was to stablish a m depth, fill material; b) from -5 m to -10 m, relationship between historical and recent porous organogenic yellow-to-reddish cal- data, in trying to provide a geological model carenite, sometimes characterized by a bit and describing the landslide in accordance cementation; c) from -10 m to -30 m, light to new update of the Varnes classification brown clayey sands, sandy clays, sometimes (Hungr et al. 2014). turning into light brown clays with chalk crystals (altered clays), with fossils; d) from The Agrigento hill: geological setting -30 m to -60 m pale-yellow porous organoge- The Agrigento area is located in central- nic calcarenites, cemented but crumbly, tur- southern Sicily at edge of the Maghreb- ning in the lowest area into porous reddish Apennine thrust belt and it is characterized calcarenites with fossils (bio-calcarenites); by a geological setting strictly influenced e) from -60 m to - 70 m grey clayey clays of by geodynamic evolution. Along the Magh- Mount Narbone formation (Fig. 1). reb-Apennine thrust front, the Gela Nappe forms a large arcuate salient and, in the area Geotechnical parameters of the foundation soil of Agrigento, has a NW-SE structural trend. The geotechnical properties of the litholo- The tectonic setting of the basin is characte- gies of the hill has been analysed. The cal- rized by large open folds (1-3 km amplitude carenites rocks (CL2 and CL1) have: porosi- and 5-10 km half wavelength across the ge- ty (n) 0.36-0.46%, specific weight (Ys) 26.9 neral strike; Grasso et al. 1995). These struc- – 27.4 KN/m3; saturated unit weight (ysat) tures characterize the geologic-structural 18.8 – 20.6 KN/m3; uniaxial strength (yf) layout on the surface, and are kinematically 1.1 – 4.6 MPa; coefficient of permeability (k) associated with the development of south- 10-2 – 10-4 cm/s and Young modulus (E’) 300 verging blind-thrust (Grasso 1997). – 700 MPa.

54 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figure 1 - Geological map and stratigraphy of the Cathedral area with the lacalization of main test hole. 1) backfill; 2) rotational slide zone; 3) earth flow zone; 4) calcarenite layer II - CL2; 5) grey-light blue clays; 6) calcarenite layer I - CL1; 7) Monte Narbone formation. The relevant inclinometer readings, obser- ted to CL2 calcarenite layer but also to CL1 References ved between June 2011 and December 2012, calcarenite layer and the Mt. Narbone for- Casagli, N., Cigna, F., Del Ventisette, C., Liguori, have been showing different shear surface mation. In this instance, the landslide starts V., Manno, G. (2008) Detection and monitoring of localized at depths between 10 and 30m. with a rotational slide but then evolves into ground deformation in urban areas with advan- The landslide an earth-flow landslide in the downstream ced multi-interferogram techniques. In 33° Inter- Geo-morphological aspects characterizing area (Hungr et al. 2014). national Geologic Congress, Oslo. the northern side of the hill include: a) “cre- As far as the progressive kinematic evo- Casagli, N., Cigna, F., Del Conte, S., Liguori, V. ep” type superficial phenomena affecting the lution of the slope is concerned, the clays (2009) Nuove tecnologie radar per il monitorag- clays of Mt. Narbone formation; b) morpho- located beneath the upper calcarenite la- gio delle deformazioni superficiali del terreno: logical relicts from complex gravitational yer should play a paramount role. These casi studio in Sicilia. Geol. Sicil. 27(3), (pp. 17-27). phenomena produced by suspected rock clays have been, in fact, subjected to such Cigna, F., Del Ventisette, C., Liguori, V., Casagli, N. collapses involving the edge of the side of flows that involved the calcarenitic blocks (2011) Advanced radar-interpretation of InSAR the hill; c) slow shifts of the calcarenitic slo- upstream. Such instabilities, together with time series for mapping and characterization of pe’s edge, enhanced by different-size crack causing cracks in the buildings of Duomo geological processes. Nat. Hazards Earth Syst Sci. systems and residual recesses detecting the street, have also caused the collapse of lar- 11(3), (pp. 865-881). preferential directions alongside which such ge calcarenitic blocks that reached the area Cotecchia, V., Fiorillo, F., Pagliarulo, R., Reina, A. movements can originate. of XXV Aprile street. The sub-vertical and (1996) Caratteri geologici della Valle dei Templi The combination of all this evidence le- inclined cracks in the historical building (Agrigento). Geologia Appl. Idrogeol, 31, 335-4. ads to the hypothesis of the existence of were showing a rotational movement with Cotecchia, V., Fiorillo, F., Monterisi, L., Pagliarulo, a 10-20-metres-deep phenomenon with a failure in the Nord edge of the hill. The R. (2005) Slope instability in the Valley of Tem- rotational-slide of movement which was structures crack monitoring were highligh- ples, Agrigento (Sicily). Giornale di Geol. Applica- activated during a massive weather event ting that the rotational movement (North ta 1, (pp. 91-101). such as that of the March 2005. The landsli- direction) is dominant compared with the Croce, A., De Miro, E., Fernelli, G.B., Jappelli, R., de area can be divided into two zones: 1) failure. Rossi Doria, P. (1980) Agrigento town and the Val- Museum and the Cathedral’s staircase; 2) St. ley of Temples. Problems of stability of the terri- Gerlando Cathedral. The instability of the Notes tory and of preservation of monuments. Atti del first zone is caused by a rotational-slide mo- * Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, XIV Conv. Naz. Di Geotecnica, Florence, 1, (pp. vement and is limited to the edge of CL2 cal- Aerospaziale dei Materiali (DICAM), Scuola Poli- 109-124). carenite layer, involving a thick debris layer tecnica, Università degli Studi di Palermo, Viale Hungr, O., Leroueil, S., Picarelli, L. (2014) The Var- standing on the sandy clays. The instability delle Scienze, Edificio 8, 90128 Palermo, vincenzo. nes classification of landslide types, an update. of the zone 2, on the other hand, is not limi- [email protected] Landslides 11(2), (pp. 167-194).

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 55 La Piana degli Oliveti nestano le provinciali che scendono verso il termini di meccanizzazione, irrigazione, che mare. L’area si caratterizza per una economia di concimazioni chimiche e di agrofarmaci, Monumentali di Puglia: un basata principalmente sull’agricoltura e l’a- con la presenza di ordinamenti colturali ca- paesaggio che racconta la groindustria, con una buona presenza di atti- ratterizzati da lunga persistenza storica e for- storia del mediterraneo vità artigianali. I Comuni contano una popo- ti legami con i sistemi sociali ed economici Gianfranco Ciola *, Francesco lazione di 135.730 abitanti, con un territorio locali che li hanno prodotti. La loro presenza, pari a 614,44 kmq e una densità di 227,7 ab/ o lenta evoluzione, mostra una significativa Maiorano** e Marco Aldo Massari*** kmq. Il Comprensorio è diventato un luogo armonia integrativa tra aspetti produttivi, a forte attrazione turistica, favorito dal clima ambientali e culturali di una data area o re- e dalla presenza di importanti aree protette gione” (a). Porzioni di territorio rurale che Introduzione pugliesi: il Parco Regionale delle Dune Co- pur continuando il loro processo evolutivo, Nel mese di settembre del 2017 il Ministero stiere e la Riserva Naturale dello Stato e Area conservano evidenti testimonianze della delle Politiche Agricole ha iscritto il “Paesag- Marina Protetta di Torre Guaceto. Le pianta- loro origine attraverso la presenza di ordina- gio Agrario della Piana degli Oliveti Monu- te di oliveti secolari, con tronchi massicci e menti colturali e manufatti o insediamenti mentali di Puglia” al Registro Nazionale dei scolpiti, connotano questo vasto territorio di uso agricolo, forestale o pastorale con ca- Paesaggi Rurali di interesse storico, per una del basso adriatico. Gli alberi di olivo sono ratteristiche di tradizionalità o di interesse estensione territoriale pari a 15.246 ettari. La circa 2.519.600, occupano una superficie oli- storico, mantenendo al contempo un ruolo candidatura è stata presentata dall’Ente Par- vetata di 35.137 ettari, pari all’88,5% della nella società e nell’economia contempora- co Regionale delle Dune Costiere, per conto superficie agricola totale. La proprietà fon- nea. I criteri di selezione adottati per valu- dei Comuni di Carovigno, Fasano, Monopoli diaria è per la quasi totalità di carattere pri- tare le caratteristiche dei paesaggi in merito e Ostuni. Il Parco dalla sua istituzione svolge vato, caratterizzata da grandi estensioni, per alla loro inclusione nel Registro nazionale, un’attività di coinvolgimento delle comuni- la presenza delle famiglie patronali locali, considerano sia le caratteristiche di storicità tà locali, delle istituzioni e degli operatori espressione di un’organizzazione storica ed del paesaggio sia la permanenza delle prati- economici ai fini della salvaguardia degli economica legata al latifondo. che tradizionali che lo hanno determinato, oliveti secolari, promuovendo modelli di utilizzando il concetto di “significatività”. sviluppo sostenibili per la valorizzazione Il Registro Nazionale dei Paesaggi Ru- La “significatività” si riferisce all’insieme della qualità ambientale del territorio e la rali Storici dei valori espressi dal paesaggio, e può es- tutela dell’aspetto produttivo, attraverso le Il Decreto n. 17070 del 19 novembre 2012 del sere ricondotta a tre concetti fondamentali: buone pratiche di produzione dell’olio. La Ministro delle politiche agricole, ha istituito la “persistenza” intesa come possibilità di Regione Puglia, con la L.R. n. 14/2007 “Tute- l’Osservatorio Nazionale del Paesaggio rura- individuare nel paesaggio contemporaneo la e valorizzazione del paesaggio degli olivi le, delle pratiche agricole e conoscenze tradi- assetti paesaggistici riconducibili ad epoche monumentali della Puglia”, ha riconosciuto zionali (ONPR), prevedendo contestualmen- precedenti, con ordinamenti colturali carat- l’importanza dell’olivo non solo come col- te anche l'istituzione del "Registro nazionale terizzati da una presenza continua e forti le- tura agraria, ma anche come bene culturale. dei paesaggi rurali di interesse storico, delle gami con i sistemi sociali ed economici locali L’approvazione del Piano Paesaggistico Terri- pratiche agricole e delle conoscenze tradizio- che li hanno prodotti; l’“unicità”, relativa alla toriale ha fatto maturare la proposta di can- nali”. Il Registro nazionale è espressamente presenza di singoli elementi o alla compre- didatura, riconoscendo un’apposita Figura dedicato ai paesaggi agrari intesi come il ri- senza di vari elementi del mosaico paesaggi- Territoriale “La Piana degli oliveti secolari” sultato dell’integrazione fra processi econo- stico caratterizzanti rispetto ad altri sistemi all’interno dell’Ambito paesaggistico n. 7 la mici, sociali ed ambientali nello spazio e nel rurali analoghi; l’“integrità” intesa come sta- “Murgia dei Trulli”. tempo. Rispetto ad altri istituti rivolti alla tu- to di conservazione di tutti gli elementi che tela del paesaggio, come la WHL dell’Unesco, definiscono il valore storico del paesaggio e Il contesto territoriale della Piana de- più incentrata sul riconoscimento dei valori quindi come misura della completezza e del gli Oliveti monumentali culturali del paesaggio con la sezione “Cultu- grado di mantenimento della struttura del La Piana degli oliveti monumentali è un’area ral Landscapes” o di quelli naturalistici con paesaggio stesso. di pianura, compresa tra la scarpata mur- la sezione “Natural Properties”, il Registro giana e la costa adriatica, nelle province di nazionale si caratterizza per mettere al cen- L’unicità di un paesaggio che racconta Bari e Brindisi; contiene la città di Monopo- tro i paesaggi creati dalle attività agricole, la storia del mediterraneo li, l’abitato di Fasano, i centri di Ostuni e di forestali e pastorali nel corso della storia. Si Ancora, percorrendo a piedi o in bicicletta Carovigno. Un sistema insediativo storico tratta quindi di paesaggi che “sono presenti questi territori, al profumo della macchia sviluppato lungo la Statale “Adriatica”. Le re- in un determinato territorio da lungo tempo, mediterranea, è possibile immergersi nella centi urbanizzazioni, poste lungo la S.S. 379, anche molti secoli, e che risultano stabilizza- storia: trovarsi di fronte ad antiche masserie, hanno interessato la costa con insediamen- ti, o evolvono molto lentamente. Essi sono al preistorico Dolmen, al sedime lastricato ti ricettivi e villette estive attorno a nuclei generalmente legati all'impiego di pratiche dell’Appia-Traiana, a chiesette di stampo ro- originari: Torre Canne, Savelletri, Villanova, e tecniche caratterizzate da un ridotto im- manico, soprattutto ci si trova davanti, gli Torre Santa Sabina. Su questo sistema si in- piego di energie sussidiarie esterne, sia in oliveti millenari, con portamento monu-

56 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue mentale. Immagini che si protraggono da Puglia. Le comunità monastiche, con la boni- tali si presenta come un insieme composito secoli, luoghi che hanno visto il passaggio fica di terreni paludosi e la messa a dimora di beni culturali, visibile testimonianza di di diversi popoli e di diverse culture, che di nuove piante, diedero impulso all’agricol- una ragione storica che nei secoli ne ha fatto hanno forgiato un paesaggio unico, costi- tura medioevale. È in questa fase climatica un territorio di “transito” e una delle aree a tuito da oltre 250.000 olivi millenari censiti calda che l’olivo e la popolazione tornano a vocazione agricola più ambite dai popoli fin (il 65% del totale degli olivi monumentali espandersi in numeri e in territori della pia- dall’epoca messapica. Le tracce dei “passanti” censiti in Puglia), da 250 masserie storiche nura costiera del basso adriatico. Nell’alto oggi costituiscono una rete di beni: un giaci- e da oltre 1.750 km di muretti a secco. Un medioevo l’olio diventa un prodotto com- mento antropologico, dove gli alberi di olivo mosaico storico ambientale originato in epo- merciale per diversi usi. La richiesta di mer- rappresentano la memoria vivente. Presso ca messapica, costituito in epoca romana e cato diviene così elevata che sono messe a “Masseria Sant’Angelo de’ Graecis” in Fasano strutturato lungo il Medio Evo, fino ai giorni coltura diversi territori. Il paesaggio agrario vi è ubicato un Museo dell’Olio con le va- nostri: oliveti immersi in un fitto reticolo di pugliese del tardo medioevo si caratteriz- sche, con le mole, le presse, i macchinari e gli viae romane e tratturi medioevali, masserie, za sempre di più per la presenza di distese attrezzi che narrano la storia della produzio- frantoi ipogei, casedde, chiese rurali, canali, piantate; la macchia e il bosco regrediscono ne dell’olio. Molte masserie oggi sono state “piloni” e acquari e successivamente torri co- in aree sempre più estreme: i litorali costieri, recuperate per svolgere attività agrituristica stiere di epoca normanna/angioina, sistemi le alture della Murgia, confinati in “capitoli” e di ospitalità rurale, garantendo il recupero di acquacoltura medievali. Una composizio- e/o “difesuole” per procurare legname. Dalla storico-architettonico e la riqualificazione ne paesistico culturale che s’integra in un fine del 1300 si realizzano le prime “masserie ambientale delle aree rurali circostanti, ero- agrosistema composto da piantate olivetate, di terra” (2); si struttura così il sistema inse- gando servizi turistici legati alla fruizione con aree a seminativo e aree di pascolo, con diativo del basso adriatico e dell’agro della delle aree rurali e naturali costiere. Esse as- bassa densità di olivi, le “pezze”. Un quadro Piana. Tra il 1610 e il 1690 vi è la maggior sicurano valore aggiunto all’olio da oliveti ambientale riconoscibile quale risultato di costruzione di masserie in concomitanza monumentali e contribuiscono ad assicurare un lungo processo di interazione tra le atti- con un aumento della coltivazione arborea una gestione e mantenimento del paesaggio vità umane e le risorse naturali. L’economia olivetata nella zona, a testimonianza le lapi- agrario degli oliveti monumentali. L’olivo è, e il paesaggio ne sono stati permeati, come la di ritrovate in vari luoghi di fondazione. In ancora oggi, l’attore principale di un model- cultura, fin nelle espressioni e nei significati Puglia, lungo la costa adriatica compresa tra lo virtuoso di turismo legato alla cultura del più profondi, quelli del mito e della religione: la Terra di Bari e la Pianura Salentina, si rac- paesaggio. Matvejevic, studioso del Mediterraneo, ricor- chiude, oggi, la più alta concentrazione di oli- da che “la produzione dell’olio non è solo un vi millenari del Mediterraneo, oltre 300.000. Persistenza e integrità del paesaggio mestiere è anche una tradizione. L’oliva non Questo paesaggio composto da una distesa di della Piana degli Oliveti monumentali: è solo un frutto: è anche una reliquia” (1). L’o- oliveti compatta ed omogenea suscitava me- la Valutazione Storica Ambientale livo partecipa alla formazione naturale del raviglia e stupore in quanti l’attraversavano. Al fine di valutare l'integrità del paesaggio paesaggio mediterraneo da sempre, almeno Nel Cinquecento, Leandro Alberti, percor- è stata eseguita in ambiente GIS una anali- dal IV millennio a.C., a quello antropico, sia rendo la strada da Monopoli verso Ostuni, si delle trasformazioni storiche degli usi di con la forma selvatica (Olea europeavar. syl- rimase stupito da un «paesaggio che invero suolo seguendo la metodologia di Valutazio- vestris, oleastro) che con quella domestica pare cosa molto difficile da credere a quelli ne Storica Ambientale (VASA) proposta dal (Olea europeavar sativa). In Puglia le tracce che non avranno veduto le selve d’olivi, delle Ministero. La metodologia, considerando il più antiche dell’olivo risalgono all’Età Neoli- quali sono pieni questi luoghi (3)». Il viaggia- paesaggio come un mosaico composto da tica (7000-3000 a.C.). In epoca greco-romana, tore tedesco J. H. von Riedesel, visitando la tessere caratterizzate ognuna dal proprio uso insieme ad altri piccoli pomi, menzionati da Puglia nella primavera del 1767, ebbe a scri- di suolo, prevede, per poterne determinarne Catone, l’olivo e la vite fanno parte del pae- vere che: “da Ostuni a Monopoli si attraver- il livello di integrità, il confronto delle carat- saggio agrario magno-greco. Il porto della sano dei boschi di ulivi” (4). Le litografie del teristiche della sua struttura in due epoche città di Egnazia, in territorio di Fasano, era Pacicchelli (1703) riportano, nei disegni delle diverse. Le due epoche considerate sono il uno dei nodi principali di commercio dell’A- città, le distese degli uliveti della Marina di 1955, quando si è avuta una prima comple- driatico. La coltivazione dell’olivo ebbe im- Ostuni. Fiore, nel “Popolo di formiche”, parla ta copertura aereofotogrammetrica che ha pulso in Puglia dai soldati romani, stanziati delle grandi estensioni di oliveti scendendo fornito l’ultima immagine del paesaggio con le loro famiglie negli appezzamenti loro dalla Selva di Fasano (5). Gli appezzamenti italiano prima delle grandi trasformazioni assegnati aggiungendosi ai coltivatori locali. ancora oggi hanno un sesto d’impianto “li- agricole avvenute a partire dal secondo do- La Puglia, con il suo clima temperato, favo- bero” di 18x18m, in seguito all’addomesti- poguerra, e il 2010, anno delle ortofoto della rì le piantate di olivi che invasero i luoghi camento degli olivastri originari sparsi ca- Carta Tecnica Regionale della Puglia. Pertan- a morfologia piatta vicino le zone costiere, sualmente nella macchia mediterranea. Un to attraverso una attività di fotointerpreta- nelle vicinanze delle città portuali e lungo le sesto di impianto che deriva dalle pratiche zione delle foto aeree del volo IGMI-GAI del principali vie di transito, come la via Traiana colturali, teorizzate da Columella (L. G. Mo- 1954-1955 è stata realizzata una carta degli (109 d.C). Dopo l’anno Mille vi fu una nuova derato - Gades, 4 – 70d.C) e descritte nel “De usi di suolo presenti al 1955 (aree antropiz- espansione della coltivazione dell’olivo in re rustica”. La Piana degli Oliveti Monumen- zate, aree degradate, pascoli naturali, aree bo-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 57 scate, seminativi, seminativi con olivi, olive- ti, oliveti consociati, oliveti-vigneti, frutteti); per l'anno 2010 si è proceduto a verificare e meglio specificare, sempre tramite fotointer- pretazione, gli usi di suolo già cartografati nella CTR, uniformando le categorie di uso di suolo a quelle già identificate per il 1955, alle quali sono state aggiunte le categorie "oliveto intensivo" e "colture orticole in ser- ra", allora non presenti. Con la sovrapposi- zione dei poligoni degli usi di suolo al 1955 e al 2010 mediante operazione di overlay, è Grafico 1– Uso del suolo al 1955 stato poi creato un nuovo database di unio- ne, in cui ad ogni cambiamento di uso di suo- lo è stata associata una dinamica evolutiva. A tal fine, sono state prese in considerazio- ne le classi "invariato", "intensivizzazione", "estensivizzazione", "forestazione", "defore- stazione", "antropizzazione", proposte dalla metodologia, aggiungendo le classi "degra- dazione", "naturalizzazione" e "recupero", per meglio descrivere alcune dinamiche specifi- che dell'area. Tutti i dati raccolti nel geodata- base hanno poi permesso di effettuare tutte Grafico 2– Uso del suolo al 2010 le analisi ed elaborazioni statistiche necessa- rie al calcolo dell'indice storico per valutare ancora la massiccia presenza di aree colti- diversi sono i livelli di intensivizzazione: il il rischio di perdita dei diversi paesaggi, e del vate ad oliveto, che complessivamente sono passaggio da un tradizionale sesto d’impian- livello di integrità complessivo del paesaggio ancora il 91,7%. Sono diminuite gli “oliveti to 18x18m ad un impianto semintensivo di proposto. consociati” (mandorlo, fico) a favore della 12x12m, rappresenta una normale dinamica solo coltivazione dell’olivo. Le aree antropiz- che nei secoli si è perpetrata nella conduzio- La comparazione degli usi di suolo zate erano il 2,2% nel 1955, sono diventate il ne dell'oliveto in cui l'agricoltore inseriva un L'analisi ha evidenziato come nel 1955 l'uso 3,5% nel 2010. numero limitato di olivi o mandorli tra gli del suolo dell'area oggetto di candidatura era spazi posti in oliveti tradizionalmente dise- prevalentemente costituito da oliveti tradi- L’analisi delle dinamiche di trasformazione e la tanei e disposti senza sesto di impianto. Più zionali con una densità di impianto pari a valutazione dell’integrità in dettaglio, i dati derivanti dalla “cross tabu- 50-60 piante a ettaro. Significativa era anche L’analisi delle dinamiche di trasformazione lation”, evidenziano come i processi di esten- la presenza dell'olivo consociato ad altre col- dell’uso di suolo tra il 1955 e il 2010, eviden- sivizzazione siano stati determinati dalla ture arborate, o, con una distribuzione rada zia come la maggior parte dell'area (il 74%) perdita di superfici a oliveto consociato a fa- e casuale, all’interno di ampie aree a pascolo sia rimasta invariata, e che il processo di tra- vore della monocultura dell’oliveto o a favo- o seminativo (le cosiddette “pezze”). Quasi sformazione più diffuso risulti essere quello re dei seminativi olivetati per espianto delle ormai scomparsa era invece la presenza di della “intensivizzazione” dovuto all'infitti- colture consociate di mandorli, fichi ad altri oliveti consociati al vigneto, il cosiddetto "vi- mento di colture olivicole esistenti (più del alberi da frutto. Per la stessa ragione molti gnale”. Le colture con presenza di olivi erano 21%), mentre abbiano inciso in maniera più dei frutteti esistenti sono stati trasformati più del 93% dell'area. Le aree antropizzate contenuta (quasi il 3%) i processi di esten- in seminativi, mentre altri oliveti sono stati presenti erano costituite essenzialmente dal sivizzazione, e in maniera marginale quelli interessati da una specializzazione colturale tessuto diffuso delle masserie storiche nella di antropizzazione (0,82%) dovuti a nuove dell'olivo. Aree olivetate in zone più imper- cui articolazione erano spesso associati frut- costruzioni, ampliamenti di costruzioni vie in prossimità della scarpata murgiana o teti di estensione limitata. esistenti e potenziamento della rete viaria, di altri elementi naturali (lame) hanno inve- Nel 2010 la stessa area presenta ancora una e quelli di degradazione dovuti principal- ce subito processi di naturalizzazione, e in al- forte connotazione agricola con la presenza mente all'apertura di cave. È comunque da cuni casi di forestazione, dovuti dall'abban- di oliveti: oliveti secolari intensivi, 20,56%, sottolineare che il processo di intensivizza- dono della coltivazione a causa dei maggiori oliveti secolari con processi di infittimento zione per infittimento non ha eliminato il costi di gestione. La perdita di superfici a pa- 54,7%, oliveti consociati 4,46%, seminati- patrimonio olivicolo monumentale, ma lo scolo naturale è dovuta soprattutto alla loro vi con olivi secolari 11,9%. Il confronto a ha inserito in un contesto olivetato specia- forestazione determinata dall’assenza di pa- distanza di 55 anni, vede in questi territori, lizzato potenzialmente reversibile. Inoltre scolo, o alla loro trasformazione in seminati-

58 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 1– Dinamica delle trasformazioni degli usi di suolo dal 1955 al 2010

Figura 2– Carta dell’Indice Storico

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 59 vi tramite le lavorazioni del suolo, oltre a casi dell’uomo non si cancellano con la cessazio- (a) www.reterurale.it più marginali, all’impianto di oliveti intensi- ne della loro necessità: diventano strutture (1) Predrag Matvejevic (1999) Mediterranean: vi. Se da una parte le dinamiche di degrado di base delle ulteriori fasi storiche, come A Cultural Landscape, University of California hanno interessato soprattutto i seminativi e l’evoluzione multifunzionale delle aziende Press, i seminativi olivetati a causa dell’apertura di agricole. Un equilibrio ritrovato tra econo- (2) Autori vari in “Umanesimo del Pietra” (1979), cave, dall’altra parte le dinamiche di natura- mia e cultura, una nuova alleanza tra nuo- (1981), (gennaio 1989), (luglio 1990), (gennaio lizzazione e di recupero all’attività agricola, vi “eroi” della terra e i monumenti viventi 1994); hanno consentito la riqualificazione di aree (gli olivi millenari) stanno contribuendo a (3) Leandro Alberti (2003 – ristampa), Descrittio- precedentemente degradate. mantenere il paesaggio agrario della Piana ne di tutta Italia, Leading Edizioni; L’analisi dell’Indice Storico (HI), che indi- degli oliveti monumentali come libro aperto (4) Tommaso Pedio (a cura di) (1979) Nella Pu- ca il valore di persistenza storica, ha invece della lunga storia della civiltà del mediter- glia del '700: lettera a J.J. Winckelmann (1765) / evidenzia come gli usi di suolo a maggior raneo. Le attività agricole, sotto l’influenza Johann Hermann von Riedesel; Capone Editore, rischio, non considerando i vigneti e vi- delle direttive europee, hanno assunto una Cavallino di Lecce; gneti-oliveti già scomparsi, sono gli oliveti rilevanza multifunzionale, vedendosi rico- (5) Tommaso Fiore (1951) Un popolo di formiche, consociati, i frutteti, i seminativi olivetati e, noscere la capacità non solo di garantire le Laterza, Bari; in misura minore, gli oliveti e i pascoli na- tradizionali funzioni produttive alimentari, (6) Gianluca Ceccarini (2014) Antropologia del turali. Nel sistema di classificazione a classi ma anche quelle di “… shape the landscape, paesaggio: il landscape come processo culturale, crescenti da I a VI, adottata dal Ministero, il provide environmental benefits such as land n. 9 Scienze Sociali - Argomenti; paesaggio della Piana risulta comunque ave- conservation, the sustainable management (7) Gianfranco Ciola, Francesco, Maiorano, (2015) re una classe di integrità V, a cui corrispon- of renewable natural resources and the pre- “Il Parco Naturale regionale delle Dune Costiere de un buon livello di integrità del paesaggio servation of biodiversity, and contribute to da Torre Canne a Torre San Leonardo: il valore del- storico. the socio-economic viability of many rural la biodiversità per ricostruire comunità solidali”. areas” (10). Secondo tale ruolo l’agricoltura è Rivista Culture della Sostenibilità, Anno VIII, n. Conclusioni capace di produrre una molteplicità di beni 15, I semestre; Il paesaggio agrario della Piana degli Olive- e di servizi, taluni dei quali riconducibili a (8) Franco Dei (2004) ‹‹Tavola rotonda sul libro ti monumentali di Puglia è il prodotto di un dei mercati (commodities) ed altri invece “Patrie elettive. I segni dell’appartenenza.›› in I complesso processo culturale, che tiene con- disponibili liberamente (non commodities). riti del fuoco e dell’acqua, Edup, Roma; to dei fattori economici, sociali, simbolici e Il paesaggio agrario rappresenta una tra le (9) Eugenio Turri (2008) Antropologia del paesag- politici. E’ un “luogo” dove le comunità locali più importanti non commodities che, rea- gio, Marsilio, Venezia; si sentono ancora “entità aperte, dinamiche, lizzate in modo congiunto e non separabile (10) OECD (2001) “Multifunctionality - Towards in continua relazione reciproca, pronte allo dai beni alimentari, ricadono nelle categorie an analytical frame work, Parigi; scambio, all’interazione e all’innovazione” di beni per i quali viene fatto valere il princi- (11) Silvio Menghini (2007) “L’agricoltura nei (6). La Piana, seppur appare immobile, luogo pio di inalienabilità delle risorse, così come processi di tutela e valorizzazione del paesaggio fisico “semplice contenitore”, si rivela uno normato in modo organico nel nostro paese rurale”, Convegno Internazionale “Vestire il Pae- spazio in continuo mutamento, sede di com- per tutti i beni culturali già a partire dal 1939 saggio” - Pistoia. plesse relazioni, dove si esprime un “agire” (11). Per concludere vorremo ribadire che le individuale, di gruppo, collettivo (7) che tro- “esternalità” positive, la multifunzionalità, Bibliografia va la sua forza nelle connessioni consolidate sono realizzate in modo congiunto e non se- AA.VV. (1963) Conosci L’Italia. Vol. VII - Il Paesag- con le dinamiche identitarie delle comuni- parabile dalle tradizionali funzioni produt- gio, Touring Club Italiano tà, dove l’identità appare come un “cantiere tive alimentari; i principi dell’inalienabilità AA.VV. (1981) Capire l’Italia. Campagna e Indu- aperto costantemente in costruzione” (8). E’, applicati a tale paesaggio agrario implicano stria, I segni del lavoro, Touring Club Italiano forse, questa l’unica prospettiva plausibile un’azione di tutela che non può prescindere Braudel F. (2006), Civiltà materiale, economia e per mantenere in piedi “ancora vivi” questi dal mantenimento della vitalità produttiva capitalismo, Einaudi - nuova serie, Milano territori, come raccomanda la Convenzione del settore primario. Brouwer F. (a cura di), (2008) Sustainable Land Europea del Paesaggio. Eugenio Turri ci ha Management: Strategies to Cope with the Margi- insegnato come la trasformazione dei pa- Note nalization of Agriculture, Cheltenham UK, Elgar esaggi va inquadrata nell’evoluzione delle * Direttore del Parco regionale delle Dune Costie- Publishing, culture, più che nella successione delle ge- re tra Torre Canne e Torre San Leonardo, diretto- Ciola G., Tanzarella F. (2010) “Il Sistema Ambien- nerazioni (“Con la decadenza della cultura [email protected]; tale e Culturale del Parco delle Dune Costiere i paesaggi muoiono”) (9). Nell’equilibrio at- ** Urbanista, consulente per la redazione del dossier - Riserva di Torre Guaceto: i punti di forza di un tuale del Paesaggio agrario della Piana, ogni di candidatura al Registro Nazionale dei Paesaggi Ru- territorio ricco di storia e natura nel cuore del modificazione si integra in un nuovo equili- rali Storici, [email protected]; Mediterraneo” in Tafter Journal -esperienze e stru- brio, si va a collocare come fattore incancel- *** Architetto, consulente per la redazione del dos- menti per cultura e territorio; labile e indirettamente operante rispetto a sier e redattore della VASA della Piana degli Oliveti Ciola G., Pontrandolfo P., Dangelico R. M. (2011) tutti i successivi equilibri. Le trasformazioni monumentali di Puglia, [email protected]. Competitività territoriale La Puglia - Gli assi por-

60 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue tanti, volume Ambiente: i casi studio emblematici Flora Consumed in Accra, Material and Methods della produzione sostenibile in Puglia: la Piana de- This contribution will focus on food, spices gli oliveti secolari tra Torre Canne e Torre Guace- Ghana, in the 16th and medicines existent in the 15th century to, Arti Grafiche Solimene, Casoria Century and Today and aims to compare them with useful flora Ciola G. (2010) L’Oro dei Giganti – gli olivi mille- Isabel Maria Madaleno * consumption in modern age, using a survey nari di Puglia, Giunti Editore, Firenze conducted both in Accra, on the Elmina Hi- Ciola G., Pernotti D., Tedesco N. (2007) Ulivi, scul- storic Site and in peri-urban farming areas, ture viventi nella Riserva Naturale di Torre Guace- Introduction such as the Aburi Botanical Garden. Rese- to Edizioni L’Orbicolare, Bari Contacts between Western African peoples arch methods were twofold: 1) Examination Ciola G., Maiorano F. (2015) “Il Parco Naturale re- and Europeans were closer from the second of early 16th century manuscripts of Damião gionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Tor- half of the 15th century onwards. The pre- of Goes (1567) and Garcia of Resende (1770); re San Leonardo: il valore della biodiversità per sence of valuable mineral resources gave 2) Survey to 50 Ghanaian residents, corre- ricostruire comunità solidali” in Rivista Culture Ghanaian territory the name of Gold Coast, sponding to three categories of informants: i) della Sostenibilità, Anno VIII, n. 15, I semestre which is more abundant of indentations, and food and other useful species growers (2); ii) Curioni S. (2017) Paesaggio e Trasformazione, natural ports than the remaining African traders of cooked, raw food, spices and medi- Franco Angeli, Milano coastline. Freshwater resources are widely cines (46); and service providers, such as taxi Fiore T. (1951), Un popolo di formiche, Laterza, available, even though littoral areas, where drivers (2). Bari Accra was founded, only register 806.8 mil- Following the first two phases, the research Hannerz U. (2001) La diversità culturale, Il Muli- limetres of rainfall per annum (WMO, 2018). process continued with the organisation of no, Bologna, 2001 The main water body that feeds electricity to plant lists or useful flora tables, gathering the Lai F. (2004) Antropologia del paesaggio, Carocci the capital city is the Akosombo dam built vernacular names of the vegetables mentio- editore, Roma “across the Volta River (…) blamed for the ero- ned in the 16th century and today, and using Alberti L. (2003 – ristampa), Descrittione di tutta sion of the Volta delta near Keta and the ne- the Missouri Botanical Gardens and the Na- Italia, Leading Edizioni, Bologna arby coast of Togo”. Besides, “harbour works tional Biodiversity Institute norms, available Matvejevic P. (1999) Mediterranean: A Cultural at Tema, constructed in about 1955, ten years online, in order to identify the plant species Landscape, University of California Press before the dam was complete may be respon- (MBG and NBI, 2018). Cross examination of Menghini S. (2007), “L’agricoltura nei processi di sible for the erosion (…) of Accra” coastline data was the final step in the methodology, tutela e valorizzazione del paesaggio rurale”, in (Grove, 1994, p. 12). which not only collected usages for flora atti del Convegno Internazionale Vestire il Pae- These were the places that the three masts’ at the beginning of European colonisation, saggio, Pistoia Portuguese caravels explored in 1471. Portu- but also during the 17th and 18th centuri- Pedio T. (a cura di), (1979), Nella Puglia del '700: guese sailors reached Fernado Pó and S. Tomé es, when the slave trade was higher (Ashun, lettera a J.J. Winckelmann (1765) / Johann Her- islands, and crossed the Equator soon after, 2017, Nghuah and Kugbey, 2015). Slave tra- mann von Riedesel; Capone Editore, Cavallino di giving way to slavery and rich tropical com- de was abolished in 1807, in Britain and the Lecce modities trade from Western Africa to Eu- next year, in the USA; in 1814, The Nether- Petrella G. (2004), L'officina del geografo. La de- rope, and later to the Americas (Goes, 1567, lands abolished slavery, and so did Portugal, scrittione d'Italia di Leandro Alberti e gli studi ge- Nguah and Kugbey, 2015). On 19th January in 1842; in 1888, Brazil finally abolished sla- ografici antiquari tra Quattro e Cinquecento, IRIS 1482, king Afonso V ordered a Castle be built very, too (Nghuah and Kugbey, 2015). PubliCatt, Milano, (S. Jorge da Mina or St. George) which today Remotti F. (2001), Contro l’identità, Laterza, Bari is the so-called Elmina Heritage Site, located Results and Discussion Sereni E. (1961), Storia del paesaggio agrario ita- west of Accra, a project given to Diogo of Accra is a coastal city situated at 5º 33’ north liano, Laterza, Bari Azambuja (Resende, 1770). of the Equator (WMO, 2018). Savannas do- Turri E. (2008), Antropologia del paesaggio, Mar- The Portuguese inhabited the gold trading minate in Gold Coast where sandy termite’s silio, Venezia post for 155 years; in 1637, the Dutch West nests can be easily spotted. The ants, toge- Indies Company captured St. George’s Castle, ther with fungi and bacteria act on leaves, replacing the former settlers; in 1672, the En- grasses and branches, forming rich organic glish created the Royal African Company to matter, usually red coloured and deep, used control the coastal areas spreading from the for tree crops such as oil palm (Elaeis guine- Sahara to the Cape of Good Hope. It was du- ensis). Ghana is also the second largest world ring the 17th century that trade definitely producer of cocoa, currently registering shifted from gold to slaves. In 1872, due to a 8.3% growth rate per annum. According to decline in profits, the Dutch sold Elmina to Jean Dresh (1946), this west African count- the British, who dominated Ghanaian coast- ry’s economy is export-oriented, and has had line until 1957 (Nghuah and Kugbey, 2015), three different trade cycles: 1) the early Euro- year of independence. pean gold and slave trade phase; 2) the 19th century palm oil, cocoa, coffee, peanuts and

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 61 shea butter cycle; 3) the 20th century oil, dia- tation conditions that drive the people to drink boiled pawpaw leaves (Carica papaya) monds, aluminum, magnesium and, again, use any available cheap resource they can and Moringa citrifolia, to ease fever. Last but gold trade export cycle. get. Citrus is part of anti-flu prescriptions, not least, African palm oil tree flowers (Elaeis In spite the status of natural resource rich together with orange flowers, apples, linden guineensis) are burned to smoke away unde- country, Ghana faces several problems rela- tree leaves (Tilia europaea), chicory, hibiscus sirable mosquitoes. Figure 1 presents the top- ted to poverty and lack of sanitation; as well and honey. The cocoa tree was introduced ranking flora collected in Ghana, during the as secure and affordable housing; safe and in Ghana from Fernando Pó island, after the University of Lisbon 2018 mission: (Figure 1). convenient transportation; reliable water discovery of Brazil (1500), by the Portuguese, and energy resources availability (Mahen- who disseminated Theobroma cacao all over Conclusions dra and Beard, 2018). The informal economy the Tropical world. Cocoa and native African The Gold Coast was first discovered by the largely dominates in Accra as well as in El- shea butter are both cosmetic species, the Portuguese Pedro de Santarém and Pedro mina Historic City. As Lesley Lokko (2018) last is an extraction of oil and butter from the Escobar in 1471. Two years earlier, in 1469, wrote: “Accra was dense and close. Warm. kernel of Vitellaria paradoxa. the trade in the Gulf of Guinea had been Loud. Spontaneous. (…) Kiosks selling bana- The Ghanaian Ato Ashun (2017), an Elmina leased to a wealthy Lisbon trader by king nas and oranges sat comfortably in the shade Museum guide further wrote that when a Afonso V, under the obligation to naviga- of suburban mansions. (…) A traffic jam was child is born in Ghana, the elders wait for se- te further south to Sierra Leone, in order to an opportunity to sell something – live pup- ven days and, if the new-born doesn’t return spread both the Christian faith and increa- pies, toilet paper, sugarcane”. The city of her to the ancestors, a naming ceremony is then se the empire. The paper presented for this youth, from the 1970’s, remains the same. started. In order for the mother to have enou- conference started with the examination of Even bananas, the first fruit in the ranking of gh breast milk for the child, several foods two 16th century manuscripts, by Damião de species collected during the field research, in are especially served to her, such as: yam, ba- Góis (1567) and Garcia de Resende, where the Ghana, in 2018 (see Fig. 1). nana, palm nuts, tomatoes and onions. The first African palm trees, such as Elaeis guine- The survey gathered 98 useful vegetables, palm oil and the yam are items used in pu- ensis, and spices like Amomum melegueta corresponding to 101 different botanical spe- berty rites, both for boys and girls, in the El- were mentioned. The methodology used also cies: fifty-eight (58) were food; nine (9) were mina Heritage Site. The importance of these included a survey of flora consumption in consumed as spices; and thirty-four (34) had food crops is evident in Fig. 1, whereas toma- Accra, Ghana, formerly known as the Gold medicinal or cosmetic applications. Only toes and onions registered 5 occurrences du- Coast, independent from Britain in 1957. two native species were mentioned in old ring fieldwork. Old African spice Amomum The cross-examination of the cultivated and manuscripts, the African chilli (Amomum melegueta is no longer appreciated as other traded species determined the results, aimed to melegueta) and the African Palm (Elaeis New World species such as Capsicum annu- compare the useful flora and their uses during guineensis). The first was popular in Portu- um. Wraps of corn with fish or meat are sold European expansion and in contemporaneity. gal until the beginning of the 16th century, on sidewalks and traffic jams, which is testi- Results prove that the African spice mentioned when the genuine pepper (Piper nigrum) mony of the success American native plant in the manuscripts was replaced by Capsicum was traded from India, following the disco- species had in Ghana. However, the African annuum, but palm fruits (Elaeis guineensis) are very of the Cape of Good Hope maritime ro- red palm nut, part of so-called mother’s food, still smashed and consumed in stews; the seed ute by Vasco da Gama, in 1498 (Fardilha and is regularly consumed crushed and boiled in is used to make oil and the flower is burned to Fernandes, 2016). stews, and is an indigenous food. smoke away undesirable mosquitoes that can As for the fruit of the African Palm, and ac- Imports from Asia like nutmeg (Myristica transmit such diseases as malaria, dengue and cording to Ato Ashun (2017), the slaves had fragrans) are already considered traditional yellow fever. A total of 101 plant species were their last bath taken about 50 km away from medicines in the West African country, as recorded in 2018, mostly used as food. The hope Elmina, before entering St. George Castle, the nut crushed with milk is consumed to is to contribute to a better understanding of the where they remained confined until the day induce sleep, in case of insomnia. Cooked evolution of flora consumption in Africa, initia- they were shipped to the Americas. There, mace is recommended for hypertension. ted by this scientific mission of the University their hair was shaved and the whole body Medicinal plant species are vital for Ghana- of Lisbon to Ghana. was covered with palm oil. The same process ians as the Volta River and Akosombo dam was repeated only upon arrival at the port are the breeding areas of the fly Simulium Notes of destination, when the slaves again had damnosum, which transmits onchocerciasis, * Institute of Geography and Spatial Planning, a bath, and were greased with palm oil and river blindness (Grove, 1994). The tsetse fly Universidade de Lisboa, Lisbon, Portugal Email camphor. The cosmetic usage of Elaeis gui- is the vector of trypanosomiasis, the known [email protected] neensis was not found, in contemporaneity. sleeping sickness, but the most feared are Citrus or lemon sleeve is one of the trees the mosquitoes that transmit dengue fever References planted in home gardens, sold informally and yellow fever virus. In fact, yellow fever Ashun, A. (2017) Elmina, the Castles and the Slave at traffic lights by youngsters. It is recom- vaccination is mandatory for travellers who Trade, Nyakod, Elmina. mended as a household disinfectant, parti- want to visit Ghana. Malaria is the most Dresh, J. (1946), "Sur une Géographie des Inve- cularly for toilets, because of the poor sani- common disease, against which poor people stissements de Capitaux. L’Exemple de l’Afrique

62 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue A sustainable future for Chinese rural villages between conservation and reuse Alberto Malabarba

Introduction As Chinese people traditionally divide North and South China into two diverse realities, in the same way rural and urban China are divided as two worlds apart by the residen- ce registration document1. Although Beijing Government has declared the intention to bring the 53% of urban population stated in 2014 up to the 60% by 20202, the rural citizens are still constrained by the hukou severe disposals since 1958. The inhabitants of the countryside, who have few rights for job opportunities and access to services com- pared to citizens who own a metropolitan hukou, are striving to achieve better lifestyle standards being constrained to live in a place which offers very few perspectives for pre- sent and future. Among the issues that are direct consequences of this situation, the re- sponse of rural inhabitants translates - when possible - into the abandonment of vernacu- Figure 1– Flora Traded and Cultivated in Ghana, 2018 - Source: Survey from the author’s Mission to Ghana, 2018 lar residences, the almost lost legacy of the old China. Noire ". Bulletin de l’Association de Géographes NBI (2018) National Biodiversity Institute. Availa- Français, 177-178 (pp. 59-64). ble at: http://pza.sanbi.org/aspalathus-linearis Urban and rural: two contexts, one policy Fardilha, L.F.S., Fernandes, M.L.C. (2016) Journal of Nguah, F., Kugbey, R. (2015) Shackles in Darkness. The metropolises have nowadays almost the First Voyage of Vasco da Gama to India, 1497- A handbook on the Trans-Atlantic Slave Trade, entirely absorbed the ancient nuclei, except 1499, Universidade do Porto/CMP/FEAA, Porto. Nyakod, Cape Coast. for rare cases of architectural relevance and Goes, D. (1567) Chronica do Principe D. Joam, Rey Resende, G. (1770) Chronica dos Valerosos e Insi- recognition of cultural value by internatio- que Foy destes Reynos, Segundo do Nome, em que gnes Feytos del Rey Dom Joam II. De Gloriosa Me- nal institution - such as Pingyao and Lijiang sumariamente se trataõ as cousas substanciaes, moria, em que se refere a sua vida, suas virtudes, cities3 - the last remains of urban morpholo- que neles aconteceraõ do dia de seu nascimento seu magnânimo esforço, excellentes costumes, & gies, even though altered, that used to iden- até o em que El Rey D. Affonso seu Pay faleceo, seu cristianíssimo zelo, Officina Manoel da Sylva, tify the typical Chinese urban spaces are the Francisco Correia Impressor, Lisboa. Lisboa (5th edition). so called urban villages4. Although the situa- Grove, A.T. (1994) The Changing Geography of WMO (2018) Climate Data for Accra (1961-1990). tion in rural areas is less perceptible than in Africa, Oxford University Press, Oxford. Available at: https://public.wmo.int/en. the cities, we are increasingly witnessing the Lokko, L. (2018), "Private Fears in Public Spaces", abandonment of the vernacular residences, The Urban Planet, Cambridge University Press, to their progressive degradation in absence Cambridge (pp. 440-442). of any maintenance. On the other hand, in Mahendra, A., Beard, V. (2018), "Achieving Sustai- Chinese architecture it has always been cu- nable Cities by Focusing on the Urban Underser- stomary to replace the damaged parts, due to ved: An Action Agenda for the Global South", The the perishable nature of building materials, Urban Planet. Cambridge University Press, Cam- such as wood or earth. It is said that Chinese bridge (pp. 411-416). people change their houses as they change MBG (2018) Missouri Botanical Gardens. Availa- clothes5 and it is perhaps due to this habits ble at: http//:www.tropicos.org. that in China the meaning of the original

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 63 and authentic notions have a completely different value than the one which has been conceived by the Western culture for which, the material value is nowadays concretized in the conception that every monument is a document. If we lose a monument we lose the memory, but memory in China is not im- portant as material witness of the existing object, but it is important as ancestral memo- ry of the existed one6. These assumptions provides already very hard basis to approach the problem, which are then complicated by the provisions of development plans produced by centralized government agencies that tend to design urban-scale projects for rural villages, aim at completing the whole urban development in its entirety, generally focusing just on po- licies thought to attract tourists. These plans therefore seem to provide the ultimate layout of the city/village that will no longer have any need to be modified. One of the most Figure 1– Dwellers working nearby abandoned vernacular cave houses in Liugongsancun, Shaanxi. Photo by author relevant instance of top-down approach in the last decade is the reconstruction of the The case of museumification is better A sustainable future for rural villages medieval layout of the city wall in Datong shown in Dangjiacun village, in Shaanxi, development (Shanxi Province): a project which provided whose morphology still shows the tradi- The intervention modalities about deve- the evacuation of tens of thousands of resi- tional texture formed by the aggregation lopment themes that were above mentioned dents, and the demolition of their houses to of the Guanzhong narrow courtyard. The are therefore proposed as a immediate solu- realize a new seven-kilometers-long medie- government provisions have foreseen the tions for such villages, but it is unthinkable val wall and new old-fashioned courtyards, overall conservation of buildings, preven- to approach a dynamic element, such is a set- aiming to transform the whole area into a ting any future expansion and crystallizing tlement, by configuring a completed object commercialized tourist site. Even though the a moment in the lifetime of this village. The that no longer needs to evolve and transform, project take place in a city and not in a rural inhabitants receive a sort of salary from the crystallizing it into a condition that could context, it just demonstrates which is the di- government to stay in this place that has compromise its resilience. Indeed, one of mension of such enterprises. been deprived of any opportunity to deve- the most serious problems of modern China Altough the fundamental role played by the lop, in order to accommodate tourists who is the huge consumption of land and the ra- identification and the protection provisions pay a ticket to enter. In other cases, is also pid disappearance of enormous agricultural for the heritage sites and villages in China7 considered the increase of the urban popula- land surfaces, that causes in parallel the total "cultural heritage authorities thus tend to see tion number, as in the case of the Masterplan loss of territory that has determined for cen- ancestral halls as cultural relics rather than as for Fenghuangzhen, in southern Shaanxi. turies the identity of a place. This knowled- living monuments to ancestors. This means The provisions for the expansion of the city, ge has now almost completely transformed that when the halls become heritage sites and which will occupy the entire available plain into a lost memory, which has begun back in tourism attractions, the process of museumi- surface of the valley in which it is located, time by the start of the Cultural Revolution fication starts, often drastically changing the will push the population, that currently li- and underlined today by the indifference of management and use of these spaces. The ori- ves in nearby small mountain villages, to new generations in re-appropriating of their ginal practices of local residents are confron- find a home in the new extensions of the set- customs. Without any doubt tourism can be ted with those of tourists, giving rise to new tlement. This operation is in fact strategic, conceived as a positive energy, able to revive patterns of use through ‘negotiation’ of these because it will not just offer new residential the economy of a village and a territory; but spaces, or sometimes to resistance and margi- areas close to the core of the entire valley, but attracting tourists does not necessarily mean nalisation of local communities" (Svensson, completely replaces the plot of existing cul- realize oversized works like in the case of 2016). The issue thus refers to the concept of tivated fields with cement plots, unconditio- Datong, reducing a settlement to a false set city - or village - as an organism, that explains nally determining the economy of an histori- design, but means instead design targeted perfectly the impossibility of understanding cal agriculture-based context, turning it into interventions enhancing the village and the the city as a concluded fact, if not in the case a touristic attraction with no other scopes. natural territory, thus becoming attractive of archaeological sites or ghost towns. because of the natural vocation of the site

64 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue itself. To grant a settlement the opportunity remains "rural". Deprived of land, the villagers pasts?", International Journal of Heritage Studies, to develop, and doing it in an adequate and transformed their courtyards into high density 22:3, 228-241 sustainable period of time, does not mean houses, offering them to rent to migrant workers. Cheng, L. (2016), "Rethinking the vernacular in abandoning the process in the hands of vil- 5. According Cheng Liao "another feature of ver- China. Understanding the dynamics of social lagers and indiscriminate self-construction nacular architecture, especially the residential transformation and the evolution of rural archi- processes, but means instead guiding it typology, is that the building is not considered tecture". Master thesis, Columbia University, New through urban planning tools that takes into everlasting. The Chinese people regard their York, New York account not only the major buildings, but dwelling as they do clothing. Therefore, it is hard Svensson, M., (2016) Evolving and contested cul- the territory in which they are inserted and to find a traditional dwelling aged three or four tural heritage in China: the rural heritagescape. the surrounding landscape that generated hundred years. One reason is that the materiali- In: Matsuda, A., Mengoni, L. E., (eds.) Reconsi- them according a coherent relationship with ty of wood or earth is hard to maintain. Another dering Cultural Heritage in East Asia, Ubiquity the existing morphology layout, being even is because the continuity of a clan had the most Press, London (pp.31-46) able to correct or at least reduce the eventual significance in village society. It would be mea- Pezzini, E. A., (2013, April, 15) "Hukou: il siste- perception of architectural inconsistencies ningless if the family did not survive but their ma che divide i cinesi di campagna e di città", which have been produced due to uncontrol- building still endured". Dailystorm. led constructions. A conservative approach 6. As instance it can be taken into account the Yuan, R., (2014, October, 15) "Back to the future: to old buildings - and consequently to tra- Datangwu village (Hangzhou, Zhejiang) case, in- the fake relics of the 'old' Chinese city of Datong", ditional urban textures - includes also new vestigated by Yingchun Zhang and Zongjie Wu, The Guardian original proposals by redefining functions and in particular the condition of the Zhang Wu for those buildings which cannot anymore Temple: "Heritage is about the past; but more than be used as housing type in the traditional that, it is about the remembering of the past. [...] way, because are not able to support an ade- Zhang Wu Temple is such a site, a place where the quate life standard for the residents. On the villagers over a long period of time have main- other hands of course, not every old dwel- tained their own ways of remembering [...] is a ling is unable to be reset as residence, most historical site as well as a village landmark that of them still have the chance to host inhabi- fosters place-based identity. [...] When the villa- tants after a precise design consisting in the gers enthusiastically restored the temple in 1992, coordination of both conservative and archi- they did so without much care about its material tectural enhancement design together with authenticity". the achievement of good energy efficiency 8. The project which have been conceived by ma- standards, attempting to provide satisfying jor of the city Geng Yanbo in 2008 was commen- solutions with the right balance for the ove- ted in an article written by Yuan Ren in 2014 as it rall objective. follows: " Professor Tao Ren, senior fellow at the Brookings Tsinghua Center for Public Policy, says Notes that the move is in line with local governments 1. Currently called hukou, it's a system of residence relying heavily on land sale revenues to generate certification in use in PRC which identifies the resi- profit in recent years. <> he says. Such mass expulsion is pos- cinesi di campagna e di città", Dailystorm. sible in China because all land falls under public 2. Refers to "National New-Type Urbanization ownership, and because local areas have a lot of Plan (2014-2020)". Italian Trade Agency, Scheda autonomy, says Professor Lou Jianbo of the Rese- Paese Cina, agg. 25/05/2018. arch Institute for Property Law at Peking Univer- 3. UNESCO heritage sites respectively recognized sity. Evictions - often by force - are therefore legal, by 1997 and 1999. and have become a common part of the country's 4. These villages were ones located on the fringes development". of huge cities, but as the cities grew, they were ab- 7. Refers to “Cultural Relics Protection Law of the sorbed into them. Farmland that were formerly People’s Republic of China, 2002 Revision,” Chap- cultivated were purchased and turned into urban ter 1, Article 14. land by government, while the villages themsel- ves were left untouched. Urban villages are not References regulated by any form of urban planning and re- Zhang, Y., Wu, Z. (2016) "The reproduction of he- ceive no public services since the hukou status ritage in a Chinese village: whose heritage, whose

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 65 The evolution of Urban rence and the Maremma met. The Campo, in After rejoining the Grand Duchy of Tuscany, the intersection of these routes, became the Siena was integrated into the Kingdom of Planning in Historic centre for trade and commercial activities Italy in 1849, but it was not touched by the Centre of Siena, Italy and the symbol of communal life. It was si- industrial development of the 19th century. Marilena Mochianaki Karampatzaki * tuated at the middle of Via Francigena, that is Expansion took place outside the walls and nowadays Via Banchi di Sopra and Banchi di in small nuclei, often sited on hills away Sotto. The town's prosperity was due to the from the historic centre. Introduction banking activities carried out by certain fa- The historic centre of Siena is a rare example milies on the great international markets of of a medieval city of this size, that has pre- Europe, and the road's names are attributed served its character and quality to a grand to the memory of that prosperity. Piazza del degree (buildings, urban fabric, surrounding Campo is considered one of the biggest me- cultural landscape) and has been declared a dieval squares of Italy. World Heritage Site by UNESCO. Siena had Siena reached its greatest prosperity between the best building code of the Middle Ages the 13th and 14th centuries. The Council of and influenced many cities at that time on Nine (1287-1355) left a major imprint on the art, architecture and town planning. It was structure and appearance of the city, with also the first Italian city to create a pedestrian examples like the layout out of the Piazza del zone in the centre in 1965 and thus giving Campo and the construction of the Palazzo the example that other cities followed a few Pubblico. years later. This paper explores the major ur- The city reached its point of maximum ex- ban changes of the historic center of the city, pansion and economic prosperity prior to studying and interpreting them through the Black Death of 1348 and the greater part time, major history events, social-economic of its walls had been built by this time. No- changes and law policies, evaluating the netheless, walls continued to be built after success or failure to accomplish their goals. that, and appear to have received constant This analysis is trying to contribute to the re- attention during the 15th century. The most search of the urban changes and planning of significant part portion of the new walls was historic centers, and understand how a histo- added from 1462, and during the siege of ric city managed to preserve so compact and 1552 and 1555, the defensive walls and some almost unaltered its character and image. of the gates were strengthened and the su- burbs were razed. Brief historical overview UNESCO’s World Heritage Site description Figure 1– Siena city walls. (Source: D.Balestracci, G. Piccini (1977). Siena in the 1300. Florence.) The first settlement that is known in the of Siena states that the walls were extended area, Etruscan in origin, is Colonia Julia Sa- several times in the medieval period, “with Major urban regulations, Plans and mo- ena in 29 BC. Around 1000, Via Francigena the object of integrating open spaces…” and bility growth was developed, which was a route that pil- that crop production in the preserved open Town planning in Siena dates back to at least grims used to go to Rome as an alternative space helped ensure the survival of Siena du- 1218, with communal control of street de- to the dangerous, due to pirates, route of Via ring times of siege. It is more likely that ex- sign and maintenance, including regulations Cassia. Along the new route, there was deve- pansion served dual purposes, modest crop that limited building extensions over the loped two settlements, the hilltop settlement production within the city and room for fu- public rights-of-way. In 1297, with the start Castel Montone (now S. Martino) to the east ture urban growth. of construction of Palazzo Pubblico, official and the linear settlement of Camollia to the Siena was merged into the Grand Duchy of policies controlled the look of Siena’s Piazza north. The development of the medieval city Tuscany while still keeping some of its au- del Campo, the main public plaza in the city. of Siena was created by the union of these tonomy. The crisis that overtook its banking Building materials, setbacks and height, and two settlements with the castle-town of Ca- and commercial activities plunged the city the shape of windows were specified. stelvecchio (the oldest part of the city, now into economic stagnation. The city became In modern era, the first regulations and laws known as Citta). This explains the reversed concentrated on developing agricultural for the protection of the historic centre star- "Y" that characterizes the urban structure of activities in its lands. Urban development ted at the beginnings of 20th century. The Siena until today. The union of these three had reached its peak before the Black Death whole territory of the commune of Siena, communities with the public space between of 1348, when the population was cut from which includes the historic city and the sur- them took many centuries to complete. 25,000 to 16,000 inhabitants. The prestige of rounding landscape, is protected by national The town centre moved from its ancient Siena was restored in 1457, when its Bishop, Law No. 1497 of 26 June 1939 and by the de- nuclear towards the triventum or Croce del Enea Silvio Piccolomini, was elected Pope crees of 1956. The cultural landscape of Sie- Travaglio, where the roads from Rome, Fo- under the title of Pius II. na, of which the historic city centre forms an

66 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue essential component, is recognized in terms of its natural aesthetic values. The Law No.3 of 3/1/1963 gave provisions for the protec- tion of the historical, monumental and arti- stic character of the city of Siena and for its urban renewal. In 1990 the Colour Plan (Pia- no del Colore) was a regulation of the muni- cipality of Siena for the exterior decoration of buildings in the historic centre, that could be considered the modern continuation of the Middle Ages' building code. The town planning scheme (Piano regolato- re), which approved in 1956, provided new residential areas outside the town centre and not near the medieval walls, but 2/3 kilome- tres apart in order not to damage the archi- tectonical image of the old town. In the 1950s, mobility growth began in Italy and changed its economy focus from agricul- tural to industrial. In Italy, the advent of mass motorization pro- duced an imbalance in all those towns which still mostly kept the same urban plan as in the Middle Ages or in the Renaissance, towns that were characterized by streets just suita- ble for horses. These streets were too narrow to allow cars to pass in a double sense of cir- culation. Also, the pollution caused by cars, because of the narrow streets surrounded by high buildings leaning against one another, was producing a major health problem from the gases. The city plan in 1956 involved the demolition of many buildings to create roads to make room for the cars. The association Italia Nostra, founded in 1955 for the safeguard of environment, hi- Figure 2– Scheme of work for the closing traffic in the historical centre of Siena. story and landscapes, decided to examine towards the outside. This was made in order by public policy, maintained curves in line the problem of traffic in 1964 by asking for a to discourage the use of cars. with Gothic design rather than rectilinear study to the architect Achille Neri. The new After that, Siena was the first Italian city Renaissance designs. idea in 1965 that came after that study, was to create a pedestrian zone in the centre in The preservation of the urban appearance of to restrict traffic in the city center to preserve 1965. The decision had an echo not only in the city was due to the political decadence its medieval surroundings. Italy, but even in Europe. of Siena and its consequent isolation, which The plan for a new regulation of traffic into impeded its industrialization, which was the the town centre was based on two main Conclusions cause of major urban changes of the last cen- aspects, to create a central area reserved for Siena is a model of urban design adapted to tury in other Italian and European cities. So the pedestrian circulation and to abolish the topography. The street plan of the 15th cen- Siena remained intact until the beginning transit of vehicles through the town centre. tury has remained the intact until today. of this century with its fundamental rela- The way to reach this goal was represented Because of its ultimate economic and poli- tionship between city and country based on by some barriers, which should have pre- tical subjugation to Florence in 1555, Siena a primarily agricultural economy and vir- vented cars from crossing all the city centre, has maintained a strong sense of civic identi- tually unchanged since its medieval struc- thus, dividing the old part of the town into ty over the past five centuries. Siena from the ture and image. By the time that the need two separate areas, each one with an ope- start prominently displayed a connection to for major changes arisen, mostly for the car ning onto a system of external roads. In this Rome rather than Florence, that gave the ci- mobility, there had already started the inter- matter, the two parts of the historical centre ty's gothic identity to this day. The planned national awareness of the need for the pro- were all divided and they were only opened organicism of Siena’s city streets, reinforced tection of our cities' historic centers.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 67 Furthermore, Siena managed to preserve Kostof, S. (1992).The City Assembled: The Ele- Exploring a Regenerative even the memory of the historic centre. The ments of Urban Form through History. London: main streets Via Banchi di Sopra and Ban- Thames & Hudson. Structure Integrating chi di Sotto that take their name due to the Maggi, St. (2016). "Medieval Towns, Traffic and Urban Conservation, banking activities of the past, gathered in re- Planning Half a Century since First Pedestrian Zone Remodelling, and cent decades the principal banks of the city. in Siena, Italy". Journal of Traffic and Transportation Development for Even the Palio, of later origin, revives the ci- Engineering 4, DOI: 10.17265/2328-2142/2016.02.006 Fenghuang Historic Rurban vic spirit by continuing the use of the Piazza Nevola, F. (2007). Siena: Constructing the Re- del Campo as meeting place of all citizens naissance city (2nd ed.). New Haven and London: Landscape living within the walls for political reasons Yale University Press. Link online: Laura Anna Pezzetti* and Li Kun** as well feasts. https://books.google.gr/books?id=U5v2KrFA32Y Slow growth over the last six-and-a-half cen- C&printsec=frontcover&hl=el&source=gbs_ge_ turies, as well as the rivery with Florence, did summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Rurbanizing the countryside much to preserve the city’s character. But Harvey, Th. (2007). Siena & Sustainability: City China fast development has been recently nothing would have been possible to be pre- and Country in Tuscany, A Journal of the Built & turning towards villages and towns of the served without conscious land-use planning Natural Environments, Issue No.20. Full article countryside, which in the last decade have later. National land-use laws have helped online: https://www.terrain.org/articles/20/har- been undergoing a spontaneous process of protect the city and province, both within vey.htm uncontrolled rurbanization. the walls and in the surrounding countrysi- Heywood, W. (1904). Palio and Ponte: An account Since the late ‘70s, in fact, China’s Reform de, towns, and villages. The Siena master of the sports of central Italy from the age of Dante and Opening Policies have brought about plan, adopted just after World War II, that di- to the XXth century. London: Methuen & Co. Link tremendous social changes. Whether urban rected high-density growth to a few limited online: https://archive.org/details/palioponteac- or rural, developing the economy has beco- areas outside the walls, and thus protected coun00heywuoft me the primary goal of social development. it, as well as the desition that the pedestrians Douglas, R. L. (1902). A history of Siena. London: In the early ‘80s, China began the rural eco- and the urban structure of the historic center J. Murray. Link online: https://archive.org/details/ nomic reform centered on the land system would be the first priority of the plans' focus. ahistorysiena00douggoog and changed the land from collective mana- Siena has accomplished a goal of modern gement to the household-based land contract urban growth management, preserving the system1. The “No. 75 document” in 1980 and historic centre, that gives an example that all the five consecutive “No. 1 documents” from the cities should keep in mind. 1982 to 1986 by the CPC Central Commit- tee2 that constitute the policy framework, Notes mainly deal with rural economic and land * Department of Architectural Engineering, policies, which promoted the transforma- School of Engineering, Democritus University of tion of the planned economy into commodi- Thrace. Postgraduate student in "Historical built ty economy. The “Household-responsibility environment Integrated preservation with con- system” (a system of contracted responsibili- temporary techniques and advanced materials", ty linking remuneration to output) replaced School of Architecture, Technical University of the collective economy, thereby enhancing Crete, [email protected] the enthusiasm of peasantry for agricultural production (Zhong, 2017). "This paper is part of research for the course "Plan- While in the process of rapid urbanization ning historic areas through regional and urban a large number of rural people flew to cities, planning? under the supervision of Ass. Professor intensifying the hollowing out of rural areas, Despina Dimelli, of the Postgraduate Studies Pro- the modern urban construction industry be- gram of School of Architecture, Technical Univer- gan to infiltrate into rural areas. sity of Crete. " From 1978 to 2013, the urban resident popu- lation increased in China from 170 million References to 730 million while the urbanization rate UNESCO World Heritage Centre, Historic Cen- increased from 17.9% to 53.7%; the number tre of Siena. WHC Nomination Documentation of cities increased from 193 to 658 and the (1995). World Heritage List - Siena, proposal No. one of towns rose from 2,173 to 2,01133 . At 717. https://whc.unesco.org/en/list/717/ the end of 2017 China’s urbanization rate Kostof, S. (1991).The City Shaped: Urban Patterns was 58.52% 4. and Meanings through History. London: Thames Due to the concurrent cause of land rights & Hudson. in rural areas (China's constitution decrees

68 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue that “collectives” own rural land) and the de- The protection measures of “Chine- designated as CHCFT, after the launch of a vastating effects of the Cultural Revolution, se Historically and Culturally Famous troublesome and standardized active protec- which have left severe sequelae on Chinese Towns and Villages” tion. This exploitation for tourism, in fact, is traditional culture and on people’s spiritual It is said that the name of the Chinese town not intended to produce enhancement and concept, the first phase of development has of Fenghuang derives from the peculiar sha- a new culture to promote a sustainable al- sprawled uncontrolled in villages and town pe of its Old Street seen from the Yingpan ternative for economic development, but is within and around traditional fabrics. As a mountain behind it which, maybe to bring focused on a re-historicization of sites based result, the vitality of traditional morpholo- about the end of continuous destructions, on a “parasite” economic exploitation of cul- gies and dwelling types have gradually de- determined the name change in Qing Jiaqing tural heritage. clined in favor of standardized multistory era (1796-1820) from Delta of Three Rivers to Following the indications of the Master plan blocks, with poor constructive quality and Mouth of the Phoenix and then, in the Repu- (MP, 2009) prior to the designation, in the energy performances. During the last deca- blic of China, simply Phoenix. two “Heritage Conservation Planning” (HCP des, most rural settlements have already lost Myth, geographical factors and feng shui 2012 and 2013) the entire Old Road defined their traditional form and structures. are intertwined in the decreeing the happi- as “Cultural relics unit” and coinciding with As in the last decades, the historical urban ness of the site, southward of the Qinling the “Core Protection Zone”, is destined to landscape underwent dramatic changes, also Mountains. Built at the confluence of three commercial functions. The renderings for in rural settlements the traditional features rivers “between mountains and water”, Fen- the Zhashui County Fenghuang Old Town and heritage are disappearing rapidly. Until ghuang was at the same time paradigm of Tourism Development Master Plan (TDP, now, there are only 4,153 rural villages that feng shui principles and a thriving regional 2013) show that “preservation” may allow have been eligible for inclusion in the “Chi- inland port since Tang period. for heavy material substitutions. na Traditional Villages”5 (CTV) directory in By 624, the strengthening of the equal-field The MP also decreed the erasure of every to- mainland China, accounting for 0.74% of system encouraged the agricultural deve- pographical and morphological sign within the total number of administrative villages lopment and the first of a series of migratory the supposed control area and foresaw the nationwide6. Only 252 old towns have been waves from the south (Hubei and Hunan), residential development of all the agricultu- listed in the protection category of “China destined to continue even in Qing dyna- ral fields, which constitute instead an inte- Historically and Culturally Famous Towns” sty when after a new war (1675) the village gral part of Fenghuang historical landscape (CHCFT) since 2003, which accounts for would be rebuilt. It would be redefined again (Council of Europe, 2000). 0.16% of the total number of administrative at the beginning of the 1800, when at the In the TDP a standardized model of heritage towns in China. Although those towns have height of its splendor, some 100 houses will town is promoted, where the rural land is become “Cultural relics’ protection units”, be built and a trail will connect it to Xi’an turned from residential development of the the protection still faces enormous challen- and to the water road of Jin-Qian9. MP to the zoning construction area for touri- ges in the context of rapid urbanization. Since 2010 Fenghuang has been listed in the sm facilities outside the old town. Since most CHCFT also play the role of regio- “Fifth batch of China Historically and Cultu- The second HCP (2013) enlarged the buffer nal administrative centre in certain areas 7, rally Famous Towns” (CHCFT) which, from zone introducing also an “environmental co- in the last decade in the master plans formu- 2003 on, has been including in the heritage ordination zone”, but did not provide clear lated by each provincial government, under protection system also those pre-Qing tradi- guidelines and strategies for the “protection the guidance of the 11th Five-Year Plan and tional villages and towns that are acknowled- of the relationship between villages and the the National Urban System Planning Outline ged for their historical, artistic and cultural surrounding mountain and river”11. (2005-2020), more and more farming areas value , their commemorative revolutionary Therefore, in the “Zhashui County Fen- around the historical core has been conver- significance or for clear settlement character ghuang Town Regulatory Detailed Plan” (DP) ted to urban residential area. and traditional costumes10. compiled in 2013 as well, the flat areas of In the case study of Fenghuang Town8, with Yet, as the analysis of the case study of Fen- the river valley northward the old town can the promulgation of the “Outline of Spee- ghuang Old Town shows, the status of “Chi- still be designated as construction land. As in ding up the Development of County-Level nese Historically and Culturally Famous the TDP the land is destined for tourism fa- Urbanization in Shaanxi Province” (2009) a Towns and Villages”, by attracting unsui- cilities, the plot ratio is 1.8, and the building new process of development started. In 2009, table touristic-commercial development height limit reaches 24 meters. In addition, the People’s Government of the town formu- projects, seems surprisingly to constitute the protection scope of Fenghuang old town lated a new Master Plan (2009-2020) that tur- another major threat. is the same as that of the traditional hou- ned 294 hectares of land, including the old For local governments, expanding the touri- ses protection scope (Construction control town, from rural land to urban construction sm market is seen as a route to quickly pro- zone) determined by Shaanxi Cultural Relics residential land. mote the development of old towns and local Bureau in 200312. economic incomes. Given that the achievement of “Regulato- The various conservation and tourism plans ry Detailed Planning” is the statutory ba- reflect a threat that paradoxically looms sis for planning management (MOHURD, over the vernacular heritage that has been 2010), the DP plays a decisive role in the

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 69 development and shaping of the urban the systematic reconstruction of the formal Towns and Villages”, jointly announced by form in Fenghuang old town. essence, within a circular notion of time and the Ministry of Housing and Urban-Rural De- In short, HCP and TDP do not record any the cyclic return to the ground of materials. velopment and the Ministry of Culture. change of direction after the CHCFT desi- The reality of the current present, however, In theory, the scope of heritage protection gnation. Applying to the Old Street only, is no longer that of autograph-reproducibili- has expanded from the original residential they ignore all structural, perceptual, cul- ty but that of a serial technique which, era- courtyard buildings to the entire ancient tural, and topographical relationships that sing the passage of time through the replace- town, natural landscape and surrounding link the buildings types to the morphologi- ment of modern materials, does not become environment18. According to the provisions cal structure and the latter to its natural and original in one’s own but looks instead arti- of the protection regulations, after the ap- manmade landscape. fact and inert. proval of CCFT at the county level should The carelessness towards the physical reality Clarified what is meant by the antiquity of have organized within one year the prepa- of both architecture and cultural landscape Fenghuang, we need to define what and how ration of the “Historical and Cultural Town does the rest, as it is also shown by current to conserve or protect. Analyzing the old- Protection Plan”. The protection plan should strategies derived from abstract and standar- timey pictures dating1958, it is possible to include the following contents: (1) Protec- dized diagrams. recognize the urban structure before the set- tion principle, protection content and scope Despite China has developed a relatively tlement’s expansion, which was still stuck of protection; (2) Protection measures, deve- complete heritage conservation system, the on 1800s. lopment intensity and construction control comparative analysis of regulations and pro- The attempt to reconstruct the historical re- requirements; (3) Traditional pattern and tection plans shows ambiguities in defining ality starting from the reality of urban facts historical style protection requirements; (4) object and contents of protection, over sim- and of reliable documentary sources reveals Historical and cultural blocks, The core pro- plification of tools due to the lack of urban concretely the problematic nature of the tection scope and construction control zone analysis, equivalence between enhancement fracture between material and cultural au- of famous towns and famous villages; (5) The and standardized touristic-commercial deve- thenticity – endorsed by the Declaration of implementation plan of protection planning lopment, and the lack of consideration for Nara15 and by the loss of hegemony of We- in phases. rural landscape as a component of the town stern culture – when it comes to define what However, the People’s Government of heritage system. and how to conserve. Zhashui County did not complete the pro- In the protection work of Fenghuang Old tection plan within one year and, even so far, Forgetting memory. Re-historicization Town, there are two major time nodes. the plan has not been compiled yet. Since and the issue of the style The first is in 2002, when the fourth batch the approved “CHCFT Protection Plan” has A territorial map dated 175313 shows the of “Provincial Officially Protected Site in legal effect, the failure to compile the plan contiguous village of Zhou-Jia-Yuan but not Shaanxi Province” and their protection sco- means that the specific content of the “natu- Fenghuang inland port. Since in Chinese pe/construction control zone as proposed ral landscape and environment to which the culture deletions have a meaning, we can by the Shaanxi Provincial Cultural Relics ancient town is connected” has not been for- assume that the Phoenix was not yet risen Bureau was approved by the Shaanxi Pro- mally took into consideration. from the ashes of the latest conflict; or that vincial People’s Government and official- The overall protection of the ancient town its commercial status did not make it noble ly announced in 2003. “Fenghuang Street has lost its legal basis, and it has left the hid- enough to be the seat of local government. Dwellings”, was included in the list of “Cul- den dangers of the future protection of the The events recorded in the gazetteers indica- tural relics’ protection units” 16. The scope ancient town. The “Regulations” are ineffec- te that the ancient road, as we know it today, of protection was confined to No.135-433 tive in the actual implementation process dates back only to the end of Qing period, not courtyard buildings in Fenghuang Old Street and the local government seems not to fully to mention the work of continuous substitu- and the construction control zone was “East understand or apply the national heritage tions and reconstruction à l’identique about to Phoenix Road, west to Yingpan Mountain, protection policy. every sixty years. south to Shaanxi Silver Mine and north to The second HCP (2013) distinguishes betwe- The planned ephemerality14 of construc- Shui-Di-Gou River”17. The “Cultural relics’ en old buildings to be “protected” (partly tions is even inscribed in the technology and protection unit” of Shaanxi Province marks rebuilt after a fire in 1913) and traditional in the perishable materials (wood and clay), that the old town of Fenghuang has official- earthen buildings. Yet the latter, although used continuously until the ‘70 for all buil- ly become a statutory cultural heritage and built between the ‘30s and the Cultural Revo- dings, simple or nobles, up to the walls of li that the main content of protection are just lution, are authentic in their physical perma- fang and of the city, which were also subject the courtyard residential buildings. nence. Nonetheless, they have been excluded to periodic collapses and reconstructions. The second important time node is 2010 from the “Core Protection Area” and associa- Within the special relationship between me- when Fenghuang Old Town raised from a ted with the area of the buffer zone consisting mory and canon, the material reality of the provincial-level to a national-level “Cultu- also of multistory generic buildings, someti- building is not destined to survive the one ral relics’ protection unit”. In this year, Fen- mes built right into the wings of the courts. who built it. The old finds continuation in ghuang was included in the list of the “Fifth This reflects the Statute of CHCFT, where the new, passing down to the future through Batch of Chinese Historical and Cultural the notion of cultural heritage is still linked

70 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue to the problem of the original style of major morpho-types, the graphical reconstruction in a spontaneous and varied urban fabric. architectures, here inflected in a vernacu- of all the buildings in the Old Street, the The potential of the back yards thus emer- lar key, and to the restoration of the image topographic comparison between the frag- ges, as well as the need for calibrated grafts to which, in the rendering of the CTP (2012) ments of the crops’ walls and the positions ensure their continuity of use. Avoiding cut- and TDP (2013), is turned into a postcard for of the traditional and modern buildings, the ting other estranged plazas and new streets, tourist consumption, i.e. a “picklock” for a di- old-timey pictures and the agricultural par- that would compete with the old core, but sproportionate real estate development. cels that have just been erased for the con- activating instead some exploration paths For the specific characters of Chinese cultu- struction of the new provincial road. within the radial tissue, in synergy with the re and history, even the finding of available This clarifies that the correspondence betwe- Old Street, the courtyard houses and new documents leaves on the threshold of uncer- en the plot and the building type is genera- grafting can double the active front to gene- tainty and approximation. We therefore con- tive of an original radial-strip structure con- rate new economic activities and support a sidered crucial to mark the point zero of the verging on the top of the mountain where mixed residential-hospitality use. town’s status quo in May 2018. This will help the ancients recognized in the village’s Aside from the main courtyard buildings, to retain the memory of built facts, recor- form the deployed wings of the Phoenix in that unfortunately looks the less authentic ding from now on future transformations. flight. The structure used to stretch from the ones, the survey delved into six radials, selec- Within a month of intensive fieldwork and courtyards to the backyards vegetable gar- ting four areas-problem that could be repre- workshop19 , we have launched a first survey dens, continuing as far as the fields until the sentative of as many themes and sections of campaign of the founding elements of the wall (now destroyed) along the River where landscape units, to start the first experimen- settlement, of the building types and their it finally opened like a fan and reverberated tal design proposals. transformations, of materials, construction in an ideal triangulation with the top of the The themes related to the morphological techniques and landscape character. mountains. strip have been identified as conservation- In our reading, therefore, there are not just graft-mending; lacuna and rewriting; tran- Revealing, overwriting and enhancing only the parallel scopes of the Old Street, the sformation of unauthorized building; new the latent urban structure “control area” and the “development area”. building prototypes and rural landscape re- The Ancient commercial Street consists Similarly, we do not consider confining pro- covery. of the continuous front of the narrow- tection only to the buildings of the Street be- courtyard buildings (窄院 zhai-yuan) where cause of their ancient foundation. Conclusion on the Guanzhong type are grafted the Chu We recognize, instead, the diverse morpho- Paradoxically, the authentic character of Fen- character imported by migration. The blind logic scopes to be explored along the radial ghuang is today under the threat of the sta- wall is replaced by the wooden surface of the and in the dialectics between preservation- tus of CHCFT that, instead, should protect it. shop, opening completely onto the road, fra- transformation, especially within the so-cal- To prevent the transformation of Fenghuang med between the walls with the “horse head” led control area whose complexity, presence in the umpteenth themed-set village for the profile (马头墙 ma-tou-qiang). of vegetable gardens, walls, traditional buil- xiangchou20 where one pays the ticket to The fabric, being a palimpsest of architec- dings and strategic importance for reading enter and where people play a phony pasto- tural information to be deciphered, turned the urban structure constitutes the true asset ral idyll, it is essential to preserve wherever out to be also the keeper of the settlement to reestablish morphological relationships possible the residential use and the commer- matrix, which is still readable in the topo- graphical traces. The latent structure, taking apart the appea- rances and claiming its own identity, offers a constitutive logic to make sense and impro- ve in an overall system also the components that are spontaneously built and, following the rural regime of land, follow therefore the structure of the Phoenix, allowing for an in- tegrated strategy for conservation, grafting, reconnecting and sustainable development of the urban-rural landscape. To define the strategy of the regenerative structure, the vi- sion must necessarily extend from the street to the historical and agricultural landscape, nowadays already turned into built-up areas by the spread of generic multi-story building. This latent structure could be revealed only through the survey and mapping of the Figure 1– Photo of Fenghuang old town captured by UAV,2018.5.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 71 cial-production functions of interest to the ned by individual rural family to being owned by by State Council of the P.R. China in 2008: Histo- Community. the collective. rically and Culturally Famous Towns should be At the same time it is necessary to promote a 2 . Document No. 1 refers to the first document protected as a whole, maintain the traditional form of development consistent with an idea issued by the Central Committee of the CPC eve- pattern, historical features and spatial scale, and of sustainable tourism, avoiding the total ry year. Since the Central Committee of the CPC must not change the natural landscape and envi- consume of land and the plundering of the continuously issued the Central Document No. 1 ronment with which they depend. Community’s true resources, which are irre- on agriculture, rural areas and farmers from 1820 12 . In 2002, the fourth batch of Shaanxi cultural producible and authentic. to 1986 and from 2004 to 2018, the document has relics protection units and their protection scope Current development and revitalization now become the proper term for the Chinese go- and construction control zone proposed by the projects not only are illiterate in the urban vernment to attach importance to rural issues. Shaanxi Provincial Cultural Relics Bureau were composition or cosmetic like a caricature or 3 . Source: the Central Committee of the Commu- approved by the Shaanxi Provincial People's Go- a movie set, but mostly they are deceptive nist Party of China; State Council of China. (2014) vernment and officially announced in 2003. The without innocence as they mask their con- Urbanization Plan for 2014-2020. http://www.gov. “Fenghuang Street Dwellings” in Fenghuang Old sequences behind the unrealistic special ef- cn/zhengce/2014-03/16/content_2640075.htm Town was included in the protection units list. fects of the renderings. 4 . Source: the Xinhua News Agency. (2018) Chi- The objects of protection are No.135~433 residen- Those standardized tourist facilities, which na's urbanization rate rose to 58.52%, releasing tial buildings in Fenghuang Old Street; the con- are incompatible with the character of villa- new kinetic energy. http://www.gov.cn/xin- struction control zone is “North to Phoenix Road, ges and towns as well as with their surroun- wen/2018-02/04/content_5263778.htm south to Yingpan Mountain, east to Shaanxi Silver ding natural or rural landscape, will disap- 5 . China Traditional Villages refer to the villages Mine Residential Community, and west to Shui- point soon the new growing expectations of which were formed earlier, have abundant tradi- Di-Gou River”. quality, authenticity, culture, and beauty. tional resources, have certain historical, cultural, 13 . Map of Whole Zhen-an County Territory, source: Nie Even the prospect of a corrective in the futu- scientific, artistic, social and economic value, and Wei, Editor. Zhen’an County Records (All)[M]. Cheng re by means of demolition and rebuilding is should be protected. Since 2012, the Chinese go- wen Press Co., Ltd., 1969. not viable nowadays, both for the extent of vernment has started to organize the selection and 14 . Cfr. A.F. Wright, ‘Symbolism and Function: Reflec- the phenomenon and because the modern publication of the list of China Traditional Villa- tions on Chang’an and other Great Cities’, The Journal of materials could no longer “go back to Earth”. ges. So far, four batches have been announced. Asian Studies (pre-1986), XXI, 4, August 1965. Unused and unusable, the remnants of ove- 6 . Administrative village means formally village- 15 . ICOMOS (1994) The Nara Document on Authenti- restimated quantity of low-quality building level divisions in China, serve as a fundamental city would remain instead on the field, leaving organizational unit for its rural population (cen- 16 . The fourth batch of cultural relics protection local Communities to deal with the total loss sus, mail system).By the end of 2016, there were units in Shaanxi Province have 7 categories and of available land and a devastated natural 559,186 administrative villages in China, data 158 sites, 7 categories are: ancient sites, ancient and cultural landscape. source: China National Bureau of statistics. tombs, ancient buildings, cave temples and stone 7 . The lower administrative unit of the county. carvings, important modern historical sites, mo- Notes 8 . Shaanxi Provincial People's Government Docu- dern representative buildings, and other. * Department of Architecture, Built Environment ment No. 21 of 2009. 17 . Provincial Government Office. (2003). No. and Construction Engineering, Politecnico di Mi- 9 . Cfr. Office of Publicity, Education, Culture 38: Notice of the Shaanxi Provincial People's Go- lano, [email protected] and Health. s.d. Guide of Fenghuang Town, Fen- vernment on the announcement of the fourth ** Department of Architecture, Built Envi- ghuang Town. batch of Shaanxi Provincial Officially Protected ronment and Construction Engineering, Politec- 10 . Cfr. Selection Measures of China Historically Site. nico di Milano, [email protected] and Culturally Famous Town and Villages, issued 18 . According to Article 21 of the “Regulations on 1 . By 1956, China realized agricultural coopera- by Ministry of Construction and State Admini- the Protection of Historically and Culturally Fa- tion, i.e. the abolition of private ownership of stration of Cultural Heritage in 2003. mous Cities, Towns and Villages” land and the realization of public ownership. 11 . According to Article 40 of the " Requirements 19 . Directors Professors Laura A. Pezzetti and Since the implementation of the policy of agri- for the Compilation of the Planning of Historical- Li Yueyan; scientific committee Dean Liu Jia- cultural cooperation, the collective management ly and Culturally Famous Towns and Villages Pro- ping, former Dean Liu Kecheng, Professors Lei system of agriculture has been implemented. The tection (Trial)" issued by the Ministry of Housing Zhendong, Ren Yunying; teaching: Laura A. Pez- enthusiasm of farmers' production has been sup- and Urban-Rural Development and State Admi- zetti, Nora Lombardini (Politecnico di Milano), pressed for a long time, and the development of nistration of Cultural Heritage in 2012: "Protec- Li Yueyan, Ma Long, Cui Xiaopeng (XAUAT); in agricultural productivity has been slow. In Sep- tion measures for landscape environment, such cooperation with Shangluo County Local Go- tember 1962, the Eighth Plenary Session of the as topography, rivers and lakes, farmland, native vernment, Zhashui County Local Government, Communist Party of China formally adopted and landscape, natural ecology, etc., closely related to Fenghuang Town Community, Fenghuang old promulgated the Revised Draft of the Regulations famous towns should be proposed" Town Architectural Heritage Protection Manage- on the Work Regulations of the Rural People's According to Article 21 of the “Regulation on the ment Committee. Commune, which stipulates that the ownership Protection of Famous Historical and Cultural Ci- 20 . Chinese term indicating nostalgia for the ru- of rural homesteads has changed from being ow- ties, Towns and Villages, State Council” issued ral countryside.

72 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue References Brazil, Landscape at Today, the picture requires a robust critical ICOMOS. (1994). The Nara Document on Authen- review because a huge bibliography and an ticity. Nara Conference (Vol. 309, pp. 9–12). Northeast. extraordinary amount of documentation Council of Europe. (2000). European Landscape Minor Historical Centers largely unprecedented continues to be col- Convention. Report and Convention Florence and Historical Territories lected, analysed and interpreted. One of the (Vol. ETS No. 17, p. 8). Gabriella Restaino* main reasons for this is the wide dispersion Wright, A. F. (1965). Symbolism and function: re- of the documentary corpus in multiple archi- flections on Changan and other great cities. The ves, public or private, civilian or military, in Journal of Asian Studies, 24(4), 667-679. and out of Brazil. They form true "warehou- Zhong, F. (2017). Agricultural Policy (second edi- Brazil “Nordeste” ses" of memory or lost history, or simply for- tion ed.). Beijing: China Agriculture Press. The occupation of the territory in north-ea- gotten, scattered in Europe, Italy and abroad. Shaanxi Institute of Urabn & Rural Planning and stern Brazil with the arrival of settlers in the They may be share on a “Multimedia Archi- Design, People's Government of Jinshan County. sixteenth century, took place along the coast ve” on-line. (2009). Zhashui County Fenghuang Town Master and through ancient trails that internalized In general it is possible to believe that offer Plan (MP) (2009-2020) in the region. This process created a specific the people the opportunity to tell and share, People's Government of Fenghuang Town, spatial configuration of the landscape and one with the other, the memory contained Zhejiang Yuanjian Tourism Planning and Design the terra incognita. The new cities and the in the historical documents, can provide so- Institute. (2012). The Heritage Conservation Plan- development of villages along these paths, lutions to the problems of the world, for the ning of Fenghuang Ancient Town (HCP) generated a particular landscape and a new integration and sharing of different cultures. People's Government of Fenghuang Town, Center urban and territorial design; it is possible to This is the proposal of a “New Cultural Citi- for urban construction and regional planning of recognize even today, historical features of zenship”. Northwestern University. (2013). The Heritage the shape and of the structural elements as Conservation Planning of Fenghuang Street and well as the intangible traditions of great cul- Consideration on the ancient territo- Dwellings (HCP) tural relevance. ries and the cities of Nord-Est Brazil Zhashui County Tourism Development Bureau, Studies of the last 50 years, allowed the for- through the cartographic sources Zhejiang Yuanjian Tourism Planning and Design mation, in Europe, of a body of literature The relationship between history and to- Institute. (2012). Construction Planning of Cultu- mainly specialized in the field of architectu- ponymy, based on ancient cartography, has re Tourism Ancient Town of Fenghuang (CTP) re and urbanism. Recently, these studies are drawn the attention of many scholars since People's Government of Fenghuang Town, focused on the historical development rela- a long time; the importance of localizing the Zhejiang Yuanjian Tourism Planning and Design ted to cultural, territorial and urban landsca- names of places and historically analysing Institute. (2013). Zhashui County Fenghuang Old pe, especially in Brazil. them, as well as the need of grounding the Town Tourism Development Master Plan (TDP) This study aims to investigate and describe linguistic and historic analysis on wide Zhashui Urban Construction Bureau. (2013). the historical development of the region of and systematic catalogues, has lead part of Zhashui County Fenghuang Town Regulatory De- ancient Pernambuco and Alagoas, and the the research onto the individuation of to- tailed Plan (DP) cultural landscape from the pre-existing tra- ponyms, gathered by historic cartography, Regulation on the Protection of Famous Histori- ces and signs that can still be found in the in addition to other documentary sources, cal and Cultural Cities, Towns and Villages, State grounds of historical colonization and mi- and then compared to the modern and con- Council § Order No. 524th of the State Council gration in north-eastern Brazil. Furthermore, temporary cartography. For this reason, in (2008) seeks to identify the meaning and the value this work of research, cataloguing and ter- Measures for the Preparation, Examination and in relation to the protection processes, incre- ritorial analysis, I wanted to document the Approval of Detailed Control Plans on Cities and ase and transformation underway or propo- substance of the examined territory of the Towns, MOHURD § Order No. 7 of the Ministry sed. The study aims to reach “reconstitution” “Nordeste”, in particolary of Pernambuco e of Housing and Urban-Rural Development (2010) of the rules of the historical structure of the Alagoas through the historic cartographic Issue of the Requirements for the Compilation territory and of the principal settlements, documents related to various ages, that of the Planning of Historically and Culturally their evolution and the relationship with the could become a starting point for further Famous Towns and Villages Protection (Trial), current contemporary landscapes. research on the same region. MOHURD and National Cultural Heritage Admi- The result may be the activation of a new interest The study of historic toponymy within the nistration § Order No. 195 of the Ministry of Hou- in the cultural heritage of the cities of foundation/ territory can help to throw light upon the sing and Urban-Rural Development (2012) construction of the XVI century and the migration ancient urban fabric; indeed, by identifying territories and for research into the conservation and placing some significant toponyms, and restoration of landscape, territorial and urban also through the morphological (both heritage of colonial origin; because Brazilians and orographic and hydrographic) references Europeans can together think of a possible future shown on the maps, it is possible to recon- for territories and cities of the Northeast Brazil as struct the whole historic road system (pri- UNESCO Heritage. mary and secondary axis and directrix).

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 73 Figure 1 – Joaquim dos Santtos de Araujo, Mappa Tipografico dos Portos e Costa da Bahia de todos os Santtos, Olinda e Pernambuco, Lisboa, 1776 (Source: BND - Biblioteca Nacional Digital, Rio de Janeiro, cart309964).

The research concerning the analysis of the other, chronologically antecedent, maps. hos, rural Villas and little Povoados. From cartographic documents (geographic, choro- Furthermore, in order to elaborate a diachro- the reading of the ancient cartography of graphic and topographic maps) enshrined in nic and synchronic analysis of the historic Pernambuco and Alagoas, it is to be noticed historical archives, libraries and both priva- pre-existences and emergencies, two similar that the entire territorial corpus of the esta- te and public maps collections, highlighted cartographic representations have been cho- tes changes within the single delimitations; very interesting documents for the terri- sen, one dating from the end of 19th century the estates are, time after time, smaller and torial research, important because of their and the other from the end of 20th century of greater number so the continuous frag- originality and the unique representation with the same reproduction scale. mentations of the proprieties is evident. technique and relevant as foreground of the The knowledge of such a complex territory Therefore a historic and archival study, historic reconstruction of toponymy, road as the one of Nord-Est Brazil, in particular which would highlight the property tran- system, landscape environment and bounda- Pernambuco and Alagoas, can be facilita- sfers and the resulting transformations of the ries of relevance within the territory. ted by its historic analysis and particularly boundaries of every lot and estate, could car- The seventeenth century geographical maps through the ancient cartographic sources ry through the delimitation of the regions, by Johan Vingboons, the seventeenth cen- which can help to identify some of the prin- within different ages. Many scholars have in tury geometrical map by Cornelis Goliath cipal phases (they structure the territory it- the past treated this issue, despite of all their and Georg Marcgraf togheter and the eighte- self and can be found in much ancient ages) excellent works, it is still not possible to tra- enth century map by Joaquim dos Santtos and other phases, more recent and apparen- ce down complete cartographic elaborations de Araujo, represent the most precious car- tly more relevant, result les significant to of synchronic and historical reconstruction tographic sources for the study of the Nord- the historic analysis, as susceptible to quick of the boundaries and the surroundings of Est Brazil, because they are more careful in changings. the two territories. their representations and in the historic to- The choice of the cartographic sources ha- The work of a cartographer who would re- ponymy than the modern detailed cadastral sn’t been easy: as this research should en- present (on a modern topographic map) the survey or the contemporary topographic quire regional systems far from each other boundaries within several ages of transfor- cartography or the aerial photogrammetry. through time, we found ourselves analysing mation would be considered still now a very Usually, as a matter of fact, the toponyms, documents characterized by strong diversifi- meticulous one. This work would be about taken from the contemporary cartography, cations and specific graphic representations, measuring, in first place, the territory repre- prove to have been established after the hi- both of the regional morphology and of the sented in the ancient maps, then report them storical descriptive cartography. road tracings themselves. on the contemporary maps. These passages The nineteenth century topographical map As much problematic was the delimitation of alone would bring a certain level of approxi- by V.cde J. De Villiers de L’Ile Adam, Provin- the regional area for this study, in fact it has mation, both because the graphic represen- cia de Pernambuco e Provincia de Alagoas, been purposely taken from the historic carto- tation is based on completely different kinds is instead recommended for further specific graphic representations having reference to the of surveys within the ages and because it is toponymy studies, which would deepen the territory of Pernambuco and Alagoas. immensely difficult to “scale” cartographies single divisions of the territories; it would It is well known that the geographical subdi- with different reduction ratio and, moreo- turn out to be a useful starting point for the vision between Mata, Agreste and Sertão was ver, different unities of measure were used historical reconstruction of the evolution of connected to the ‘territorial life’; outside the for the same area, so that it’s not possible to the territories. Within this study, I decided area of the cities of the coast, the land was di- convert these unities precisely. to analyze some contemporary topographic vided into Engenhos, Fazendas/Sitios. In this specific case study, it hasn’t been maps, which represent the entire area of The territory of the coast, Mata, instead, was operated a delimitation of the regional area, Pernambuco e Alagoas, as they concern the subdivided into relatively few big estates since I chose to follow the progress of the same level of place names information of with a big number of Fazendas and Engen- historic routes within the region until the

74 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue morphologic boundary drawn on sevente- century maps drawn by Marcgraf and ending The finality of the historical-morphological enth century map. The territorial analysis with the nineteenth-century cartography, analysis is the re-use of the ancient roads and is strictly bounded to the analysis of the hi- and then face a possible comparison of the “caminhos” for a new fruition of the territory storical routes, as the presence, along these, terrain data. and the valorisation of the landscape. of the historic territorial and urban tissue of The initial idea was to draw a historical- The study of the landscape, continuously cidades, fortes, rural homes, etc., to connect morphological thematic cartography, to map changing according to the process of modi- the dimension of the cities with the surroun- the "traces" of the historical "structure” of the fication of the territory, could not be tackled dings and villages. settlements and of the infrastructures in the without analysing the area of competence. The ancient roads, originally functioned as territories, still detectable, in a more general Considered as a product of the interrelationship long distance connection routes in the ter- way in the State of Pernambuco (geographi- between man and environment, the landscape ritory of the coast, pass always through the cally), and so more specific in the territory of becomes of particular interest rather for the in- cities and villas. Alagoas (on topographic base). dividual perception than for the interpretation Connection routes, with the main roads and To this end, and for a better understanding of the society which inhabits it. The landscape secondary routes, used by villas and rural of the territorial characteristics, as well as is so at the same time reality and image. The Eu- estates, characterized the minor route sy- the tangible heritage, it was necessary to do ropean Landscape Convention (July 19, 2000, stem in the territory, from Mata to Sertão. some "field surveys" through participation Article 1. Definitions) too bounds the landscape It is also to be remembered that these roads, in four of the various landscape expeditions to local communities and their historical cha- beside structuring the geographical areas of organized by the Research Group of Estudos racteristics, retracing the issue of the attribution Mata, Agreste e Sertão, connected the cities da Paisagem within the INRC – Inventario of value to a choral type process. It is necessary and villas from coast to rios. The ancient ro- Nacional das Referencias Culturais project to inquire and recognize the transformations ads kept their importance also because they (directed by prof. Maria Angelica Da Silva, which occurred within that ‘signs’ characteri- gave access to the proprieties of the Church, FAU-UFAL): along the South Coast, on the zing a territory and its history. The landscape, monasteries and convents placed in the ter- Rio Sao Francisco, in the city and surroun- in so doing, is intended as the ‘theatre’ for these ritories. Proprieties and sites, can be grouped ding area of Penedo, in the Sertão of Belo transformations. Finding ‘traces’, ‘signs’ or ‘wo- together and localized according to the terri- Monte and Barra de Ipanema. ofs’, can be the base for a reading the ‘historic torial roads since XVII sec., then in the XVIII The aim of the research was to study, throu- models of the territory’ method, which takes sec., in the XIX sec. and finally in modern age. gh a research operation of analysis/project, into account both the primitive landscape and In consideration of the above, it has been ex- the development of the historical territory the different transformations occurred. tremely useful trying to ‘map’ the remains and its relevance cities, with some cases of The historic and morphologic analysis of the and the ‘traces’ of the ancient territories of urban character study and its old historic territory and its legacy, both diachronic and Pernambuco and Alagoas starting from the texture. The methodology is the “from the synchronic, through the ancient, modern and roads and rios. This study deal with the area territory to the city and from the city to the contemporary cartography could represent of the region delimited by the Rio São Fran- territory”, using both historical maps that an important method for the valorisation of cisco to the South and Porto Calvo to the the contemporary ones. the landscape. The aim of the cartographic North, but also comprises the areas close to But in the course of the study, there were study is to comprehend the mechanics of it (on both sides of the roads) and the territo- some difficulties in finding the topographic the formation and transformation of the ry of Sertão. bases of modern territorial maps, in the sca- territory structure and their morphologic The Research was focused on a possible hi- le required for the study of the permanences characteristics, by ‘reading’ the different pre- storic “rereading” and reinterpretation of the of "historical territorial structure". For this it existences and persistences, and to recon- landscape of the origins and its territorial was necessary to extend the studies to pro- struct the process of anthropic structuring of transformation through historical maps: An- ceed to the "construction" of a morphological the territory by phases. Each transformation cient Pernambuco, Alagoas and its territory. basis map "mute" - containing only morpho- phase is to be identified as a synthesis of the To begin to know the area, it was necessa- logical and hydrographic data - on which to historic and cultural vocation’s system; their ry from the beginning to lern a historical map and report on the existing structures definition is made by highlighting the most background of the Brazilian region of Norde- and the historical continuities, both territo- important characteristics which contributed ste, starting with his occupation and subse- rial and urban. to the transformation’s process. quent colonization by the Portuguese and In addition, the aim of the research is also (at Diachronically analysing the history of a then the occupation of the Dutch, by consul- the end of the 5-year research project PNPD- region through the sequence of its ‘models ting historical atlases published in Italy and CAPES), to publish online, in a Multimedia of configuration’ allows also to identify the Brazil; later, I proceeded to select the biblio- Archive, the primary sources and the secon- ‘forms’ or ‘influence areas’ of the landscapes, graphical sources that contained reproduc- dary sources used and the results of the rese- which can be defined as ‘parts’ of the territo- tions of views and maps of the specific area arch-project. The goal of the whole research rial system. Through the historic reading of covered by the study: the old Pernambuco project is to share online materials of the re- the ‘tracking system’, the ‘organization of the with Alagoas, starting with the representa- search traced both in Italy and in Europe and permanences’ (remains and traces) and the tions of Frans Post, through the seventeenth- in Brazil. ‘settlement system’, each ‘model of configu-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 75 ration’ emerges as a product of the precedent synchronic analysis, it is possible to elaborate Carbonara, L., (1986), La cartografia antica e mo- structure and as a matrix for the following both a verification of the usages and morpho- derna e le altre fonti iconografiche per la lettura ones. logies not coherent with the formal qualities delle modificazioni territoriali e ambientali. In M. Those models represent the historic reinter- strengthened by the historic process, and a Coppa, Introduzione allo studio della pianifica- pretation, made both through reuse or aban- comparison between the present roles and the zione urbanistica (vol. p. 2a, cap.6°, vol. I pp. 197- don, partial or total, of the territorial system “historic invariants” of the territory (consoli- 214), UTET, Torino and through ‘increments’ and ‘subtractions’ dated systems of permanences). Moreover, it is Carbonara, L., (1986), Gli errori cartografici, parte of the elements that give the area its ‘shape’. possible to try to define the ‘tendency’ of reuse, VIII, cap. 2°, pp. 665-672, in M. Coppa Introduzio- This is practically individuated, within every often characterized by features which are stron- ne allo studio della pianificazione urbanistica. single historic phase, from the analysis of the gly estranged from the natural environment vol. I e II, UTET, Torino natural and anthropic characteristics which ant the history of the places and configured as Carbonara, L., (2004), Progettando il paesaggio, defines the region itself. So it should be use- an adaptation to the existing through further Aracne, Roma ful to consider: the orographic and hydro- physical transformations and the use/reuse of Castelnovi, P. (1998), Il senso del paesaggio. Rela- graphic set, the primary and secondary road the territory. And also to plan (by respecting zione introduttiva, in Il senso del paesaggio. Semi- systems (ridge, counter-ridge, hillside and of all the surviving ‘historic models’ of the nario internazionale (Torino, 7-8 maggio 1998), valley bottom tracks; climbing or counter- “form” of cities or territories) the recovery, the Politecnico di Torino, Torino ridge routes, urban influence territorial roads redevelopment, the valorisation and the histo- Corréa do Lago, P. & B. (2006), Frans Post (1612- and vice versa, territorial influence urban ro- rical-cultural and tourist reuse of the territory 1680). Obra completa, Capivara Editora, s.l. ads) the agrarian tissue, the settlements role by landscape influence areas (through the re- Escolas municipais de Maceiò, (s.d.), Agenda21, and the historic building discontinuity. cognizance of the historic and environmental Primeiro Documento, Secreteria Municipal de In order to perform this kind of territorial emergencies). All trough a ‘pattern’ which is Educaçao de Maceiò ‘phase analysis’, it is extremely important characterized by the organicity and compatibi- Fernandes Lima, I. (1990), Maceiò. A cidade restin- to use all the information trackable both lity with the natural environment, continuity ga. Contribuçao ao estudo geomorfologico do lito- through the bibliographic documentation within its transformation with the historic mo- ral alagoano, Edufal, Maceiò (travel books, historic and archaeologic dels of territory conformation. Fernandes Lima, I., (1992), Ocupaçao espacial do guides, historic atlas, etc.) and, most of all, Estado de Alagoas, s.n., Maceiò through the historic (cadaster, chorographic Notes Freire, G. 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J., (2008) Desenvolvimento Sustentavel The further synchronic analysis sums up nicipal de Olinda 1782-1906, Coleçao documentos hi- as Avessas nas praias de Maceiò/Al: A liberaçao de the previous ‘phase analysis’ and diachronic storicos municipais, N°4, Centro de Estudos de Historia Espigoes pelo novo Codigo de Urbanismo e Edifi- one, with which the territorial systems and Municipal-CEHM, Recife caçoes, EDUFAL, Maceiò sub-systems (historic models) and the ‘parts’ Bandeira, J. (2006), Jean-Baptiste Debret, Caderno de Via- Blaeu, J., (2010) Atlas Maior, Taschen, s.l. (or tracking influence areas defined by the ge. 1768-1848, Sextante Artes, Rio de Janeiro (I ed. 1933) Magalhaes, A. C., Omena Passos Ferrare, J., da Sil- reinforced historic models of the settlement) Barreiros Amorim, V. L., Calvalcante Palmeira, V. va M. A. (orgg.) (2012), O Convento Franciscano are identified. It also tends to individuate the (2010), Luigi Lucarini. Vida e obra / Vita e Opere, de Marechal Deodoro - Santa Maria Madalena, current and tendential ‘shape’ of the reuse of Grafmarques, Maceiò IPHAN, s.l. the territory through the superposition of Brandao, M. (2013), Vade-Mecum do Turista em Muratori, S., Civiltà e territorio, Centro studi di the historic models, linked to its organiza- Alagoas, ed. fac-simile, Imprensa Oficial Gracilia- storia urbanistica, Roma, 1967 tion within the ages. no Ramos, Maceiò (I ed. 1937) Omena Passos Ferrare, J. (2002), Marechal Deodo- It is well known that the transformations Carbonara, L., (1976), La natura, il paesaggio e il ro. Um itinerario de referencias culturais, Ediço- of a territory are a form of adaptation to the contesto urbano, In AA.VV. Architettura pratica es Catavento, Maceiò present time, a form of reuse; so, through the (vol. V/1° pp. 443-570), UTET, Torino Rombai, L. (2002) Paesaggi culturali, analisi stori-

76 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue co-geografica e pianificazione, 5, “Storia e Futuro” The French speaking vince (in 1870), the work of the clergy con- N. 1 – Aprile 2002 – www.storiaefuturo.com sisted of controlling the relations between Sà Carneiro, A. R., de Barros Mesquita, L., (2000) minority in Manitoba Quebecers and aboriginal people. Priests ar- Espacos Livres do Recife, Prefeitura da Cidade do (Canada): between rived to marry people or to settle them along Recife/UFPE, Recife visibility in cultural rivers, so these could develop agriculture, bu- Silva Oliveira, A. N., De Amorim, C. M. F., De Lyra heritage and cultural ild and organize their villages and live a life Lemos, R. P. (orgg.) (2014) Unidades de conserva- discretion of faith. Later, in the last decades of the 19th cao de Alagoas, Instituto do Meio Ambiente do century and the beginning of the 20th, they Estado de Alagoas, Maceiò Franck Chignier-Riboulon* organized the settlements of immigrants Stols, E., Piccoli, V., De Peuter, P., Petre, A. (orgg.) from Quebec or Europe. The settlement was (2012), Terra Brasilis, Catalog of the exhibition a strategy to develop Catholicism in new ter- “europalia.Brasil” international arts festival, 4-10- Ipsam Manitoba is one of the Western Pro- ritories considered, at this moment, empty 2011/15-01-2012, Ministèrio da Cultura, Europa- vinces of Canada. With the exception of or without the “true” faith. The strategy was lia, Brussel the aboriginal people, first inhabitants arri- conducted in a competition with the Prote- Teixeira, M. C. (s.d.), A forma da cidade de origem ved and settled in the territory in the early stant and Anglican missionaries. However, portuguesa, Editora UNESP, Sao Paulo 19th century, for fur trade with the aborigi- Catholics did not have the same opportunity Van Nederveen Meerkerk, H. (1989), Recife. The nal people, travelling by foot and boat, with to succeed as the other churches. Protestan- rise of a 17th- century trade city from a Cultural- portage. Several waves of migrations and tism had the support of the political power Historical Perspective, Van Gorcum, Assen/Maa- settlements changed the demographical fea- and British immigrants came to settle in stricht tures of the population. Some of them came higher numbers than people arriving from from other Francophone regions of Canada French speaking areas. Therefore, the Catho- or Europe. Nevertheless, a strong majority lic authorities decided to organize a network came from English speaking places or beca- of rural communities (Painchaud, 1987). me English speaking people few decades la- Villages were developed around the church, ter. A strong French-Canadian identity was and social life was guided by religious prin- brought into West. It was supported by Ca- ciples and the priest.. Until today, churches tholic Church and French-Canadian natio- and cemeteries are the most visible heritage nalism kept alive along the Saint-Lawrence places in villages (Figure 1). River (Lasserre, 2001). It involved a specific conscientiousness and desire to be part of this minority (Thériault, 1994). This history is still visible in cultural heritage, even if the cultural situation is become more discreet.

A strong and various heritage One of the specific parameters of French Canadians, as they called themselves for decades and almost for two centuries, and even before the Quebec nationalism, was Figure 1- Grave at Lorette cemetery their strong will to maintain their identity. Of course, several conditions helped them Saint-Boniface, heart of the community in the course of history, such as their demo- At the beginning, in 1818, Saint-Boniface graphic increase, their geographical concen- was a colony for catholic missions, in proxi- tration or the political decisions issued in mity to autochthones’ villages established London. Nevertheless, Catholic Church and close to the Red River. The evangelisation its hierarchy strongly participated in this was organized with French-speaking reli- identity and the colonization of the former gious orders such as the Sisters of Charity of west territories of Canada was an opportuni- Montreal (usually known as the Grey Nuns) ty to develop a strong Catholic presence. For or the missionary Oblates of Mary immacu- the Catholic Church, the French speaking late. In 1844, the first bishop was appointed. population was considered as a means to His primary task was to evangelize the nati- achieve her objectives. ve population, and later, keep alive the faith of the settlers. As first bishop, Joseph-Nor- The rural settlements bert Provencher founded cathedral church In the beginning, before Manitoba was a Pro- and a modest school, become the university

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 77 (Figure 2). Saint-Boniface was incorporated by the strong links formed within the com- mechanization and specialization,. As a con- as a town in 1883, and in 1971, the munici- munities. Their vitality was able to main- sequence, the number of farms and farmers pality was amalgamated into the larger city tain them over many years. Furthermore, in decreased significantly. The rural exodus of Winnipeg. Currently, the main landmarks a context of strong demographic increase, was widened by new social desires, and mo- of Franco-Manitoban identity are located in the geopolitical project was larger, creating bility; many wanted to leave his background this neighbourhood. a real Catholic territory, a messianic dream and social conditions. These changes created Ambition and rural communities decline promoting a French-Canadian nationalism, a new situation: weakening of communities For the clergymen, the networks of Catholic with the hope of creating an independent and, sometimes, disappearance of villages, French-speaking communities are organized country. The rural conception of the commu- and finally Anglicisation of this new urban in close areas in Manitoba, and later in all the nity by the clergy proved to be wrong. people. Western Canada. They served as strongholds From the 1950s to the 1980s, the rural way to develop Catholicism and to compete with of life changed. To resist to an increasing A linguistic minority Protestantism. In their opinion, the small economic competition, farms were enlarged, In 1871, when the province of Manitoba was size of communities was counterbalanced with a strong concentration process, and created, 51% of the total population was

78 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue French-speaking. The opening of the provin- tion of former or current local culture; new buildings, in the offices of the SFM (Société ce to colonization brought the settlement of buildings and neighbourhoods are located Franco-Manitobaine, Franco-Manitoban So- numerous people arriving from everywhere, around former villages, with few relations ciety), the official association of the minority, from Canada and Europe. Rapidly, French between territories. or in schools providing education in French speaking population has become minority: language (École Taché, Collège Louis-Riel). 15% in 1881, 7% in 1951 and about 3% in Preservation policies and Franco-Manitoban At last, in few square meters, the main servi- 2016 census. As usual, in a context of domi- identity ces of the community are gathered, giving an nation, minoration and minorization (De- In spite of cultural decline and minoration, image of strong community presence in an leuze, 1993) were two sides of the same coin. identity survives until now. Former political urban landscape. battles ceased and federal Canadian issues Prohibition, assimilation, submersion underwent changes. The recognition of bi- Cultural discretion First, the anti-French language policies be- lingualism (1969) and the Charter of Rights Officially bilingual, some municipalities are gan with a decision of provincial parliament: and Freedoms (1982), especially its langua- included into provincial policies oriented to English language has become the official ge rights, helped to support this minority, a linguistic minority. The case of Saint-Boni- language of the province. Moreover, stage by at least in a formal way. For instance, in the face summarizes the issue. Usually, it is pre- stage, policies against Catholic schools were 1990s, Franco-Manitobans got their own sented as “The French quarter of Winnipeg”. introduced. The main aim was to decrease school system (Chignier-Riboulon, 2016). Beyond the political reading of this type of the influence of the Catholic clergy on the Consequently, in some villages, schools are a name, landscape symbols exist. For instance, communities. The same evolution existed new landmark within landscape, but usually the bridge on the Red River is called Riel and in other Canadian provinces. By attacking lost in main English environment. in its middle is implemented a restaurant the schooling in French, the government of Federal and, at a lesser scale, Provincial au- with a French name, “Chez Louis” (“Lewis’ the province wanted to homogenize people, thorities, have, slowly, changed their vision home”). According to the same approach, an action that has been carried out in other of the Canadian history, with consequences place or street names call attention to Fran- countries as well. The process passed by se- on rights and demands for this minority and co-Manitoban roots. A strong minority of St- veral measures. The most important one was others (the First nations, for example). The Boniface inhabitants are still bilingual and the Act prohibiting the teaching in French; it current vision provides new visibility, and participate in cultural events, such as the was voted in 1916 (Jourdain, 2011). Struggles considers this cultural heritage as an oppor- plays presented in the theatre of the Cercle for the linguistic rights of the Francophone tunity and a proof of diversified heritage of Molière. Moreover, the cultural centre is an population continued over a century, with Canada. Then, the French-Canadian heritage important place for this minority, bringing strong periods or, conversely, weak periods. is now valued and also considered as a new together several associations and services. The last strong period of struggles were the opportunity to develop tourism, particularly Then, this minority has a relative visible pre- 1970s and 1980s (Blay, 2016; Russell, 2003). in a Province where colonial past is recent sence in the urban landscape (Figure 2). Slowly, rights were recognized but perhaps and aboriginal heritage is very discreet or Nonetheless, social and cultural lives are it seems to come late, because the assimila- non-existent, due to the special feature of more discreet. English language dominates tion trend has become pronounced over the their culture. everywhere, often even in French-Speaking years.. English is spoken everywhere in so- In this way, Louis Riel, a French-speaking services (schools). Only a small number of cial life, in the working, shopping, cultural Métis, opponent to the British crown and stores and restaurants offer bilingual ser- and social environments.… English langua- described during a long time as a traitor or vices. Some of them are members of Riel ge is the social norm, and French speaking a rebel, has become, henceforth, a positive tourism, the service promoting the Franco- people are in fact bilingual. And more and historical leader, a witness of Métis struggles Manitoban face of the neighbourhood, and more, they tend to speak better English than against pioneers and British colonial army. booklets given by the tourist office indicate French. Therefore, the use of French langua- The image has been reversed. His statue and them, but customers and employees often ge tends to become less and less frequent, his house are now touristic attractions, si- only speak English, because bilingual people even in the villages. milar to the family house of Gabrielle Roy, a are rare and prefer a better job. Moreover, currently, the urban sprawl of writer (Figure 2). Nevertheless, bilingualism exists, but it is Winnipeg creates a type of amalgamation In the same way, as the heart of Franco- not spontaneous. If a stranger is lost in the of the villages located closer to the city. Ca- Manitoban community, Saint-Boniface nei- neighbourhood and looks for an address, of- nadian perception of distance is different ghbourhood also concentrates cultural and ten somebody stops and proposes help, first compared to that of Western Europe, and community services. A part is implemented in English, and if the answer is in French, thanks to the flatness of the land, the quality within former official buildings, like the French is spoken in a second time. Commu- of motorways and the low human densities Town hall, where one finds a tourist office nity sociability is hidden or discreet, but still (except in Winnipeg), it is easy to commu- or offices created for encouraging communi- exists thanks to relationships between nei- te every day. Concretely, new households ty entrepreneurship (Picton, Skinner, 2015), ghbours, in family life or at cultural events are only interested in the commuting time especially small businesses.. Other commu- to Winnipeg, not so much in the preserva- nity services are located in more modern

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 79 Notes Cultural heritage and UNESCO is committed to a broad commit- *Department of geography, UMR “Territoires”, ment to humanity. "The United Nations University of Clermont-Auvergne, franck.chi- Unesco: the importance Educational, Scientific and Cultural Organi- [email protected] of enhancing both the zation, established in Paris on 4 November tangible and intangible 1946, is committed to "Building intercultural References aspects sustainably. understanding also through the protection Blay, J. (2016), Histoire du Manitoba français, Les and safeguarding of sites of exceptional va- Marichela Sepe* Editions des Plaines, Winnipeg lue and beauty listed in the World Heritage Chignier-Riboulon, F. (2016), “Résistance séculai- Site". re, institutionnalisation et fragilité du Manitoba There are 53 goods declared Unesco in Italy. francophone”, Aménagements et Territoires, 3, Introduction Since October 17, 2003, the UNESCO General (pp. 95-106) Visitor demands, due to the rapid transfor- Conference has expanded this list by creating Deleuze, G. (1993) Critique et Clinique, Les Édi- mation in society, its habits and needs, and the list of oral and intangible heritage, with tions de Minuit, Paris its way of understanding travel and holidays, the "aim of safeguarding these masterpieces Jourdain, G. (2011) “La francophonie de l’Ouest have become increasingly diversified, requi- to prevent their disappearance, preserving canadien : regard historique”, in J. Rocque (ed.) La ring an adjustment by the supply. Further- the amazing set of languages, rituals, social direction d’école et le leadership pédagogique en more, the development of both the Internet customs, knowledge and practices concer- milieu francophone minoritaire, Presses Univer- and social networks, the low cost transport ning the knowledge related to craftsmanship sitaire de Saint-Boniface, Winnipeg (pp. 11-28) rates, the companies to rent rooms and that over the millennia have been passed Lasserre, F. (2001), “La quête du territoire de la hotels at increasingly competitive prices down from generation to generation repre- Nation : la Terre-Québec”, in F. Lasserre, E. Gonon have meant that visitors can organize their senting the nuances and differences inhe- (eds.), Espaces et Enjeux, méthode d’une géopoli- journey in the manner most appropriate to rent in the evolution of Humanity. That list tique critique, L’Harmattan, Paris (pp. 403-427) them and choose the destination also being includes: L'Opera dei Pupi - Sicilia -; Il Canto Painchaud, R. (1987), Un rêve français dans le guided by reviews, photos and films on the a Tenore - Sardegna -; Dieta Mediterranea; Sa- peuplement des Prairies, les éditions des Plaines, network. per fare liutario di Cremona; Le Macchine dei Saint-Boniface, Winnipeg The demand ranges from ecological tourism Santi; Pratica agricola della vite ad alberello Thériault J.Y. (1994), “Entre la nation et l’ethnie : to food and wine, from cultural to religious, di Pantelleria; La Falconeria: un patrimonio sociologie, société et communautés minoritaires from congress to sports, spa and wellness, umano vivente; L'arte dei pizzaiuoli napole- francophones”, Sociologie et sociétés, 261, (pp.15- just to name a few, and each of these themes tani (http://www.sitiunesco.it). 32) DOI : 10.7202/001792ar has many other specific and multiple needs Starting from these premises, the paper is Picton, R.M., Skinner M.W. (2015), “Community econo- due to different age and family household aimed at illustrating the first results of a stu- mic development and the rise of ethno-cultural entre- (Icomos, 1976; Icomos,1999). dy centred on Unesco properties in Italy, in preneurialism in francophone Manitoba”, The Cana- There are also places that offer themselves development in the framework of a CNR re- dian Geographer, 59 (2) (pp. 207-219) more than one of these specializations: em- search – with the author’s responsibility - fo- Russell, F. (2003), The Canadian crucible. Manito- blematic are the case of Pompeii in Campa- cused on urban livability and healthy, devo- ba’s role in Canada’s great divide, Heartland Asso- nia (Southern Italy), where there are both ted to: identifying both positive factors and ciates, Winnipeg archaeological and religious tourism, well problems in the enhancement of these sites distinguished although sometimes linked and the role of the Unesco acknowledgment; in terms of visit, or the Dolomites (Northern the contribute of Internet, web portals and Italy), which offer opportunities for sports, apps in their sustainable enhancement and ecological, food and wine tourism etc., some- fruition. The emblematic case study of the times not connected to each other and some- Macchina of Santa Rosa Macchina in Viterbo times integrated. - within the Macchine dei Santi - will be illu- Further occasions of visit are constituted by strated (www.unesco.it). the great events of various kinds, such as Art The collection of data is carried out with ad hoc Biennials, Universal Expositions, Olympic database aimed at identifying both positive fac- games, which offer reason to visit for a cer- tors and problems in the enhancement of these tain period of time, opening to the visitor sites and the results of questionnaires admini- further possibility of permanence with re- stered to users of the territories in object and spect to the attractions that the place posses- relative social networks, apps, web portals etc., ses. This is often joined by, for example, large focused on tangible and intangible aspects of organizations such as UNESCO that gives re- their fruition. The final aim of the whole rese- cognition to sites and places of outstanding arch is the construction of guidelines for sustai- beauty, increasing visibility and attractive- nable and innovative promotion and fruition of ness (UNESCO, 2016). the Unesco sites in Italy.

80 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue In order to ensure proper management over Among the Unesco heritage foods, as men- in the tab: places which are entirely UNE- time, in 2002 UNESCO, with the Budapest tioned before, there are the Neapolitan Pizza, SCO sites (eg: Alberobello); places that have Declaration, introduced the obligation of Ma- the Mediterranean Diet, the French Cuisine within them a good declared Unesco (eg: the nagement Plans. The adoption of such plans and Belgian Beer, but there are also quality Dolomites); places that already have their has become an indispensable requirement products in Unesco sites that offer different own tourist characterization (eg: seaside re- for the entry of each new Site in the World possibilities for an integrated territorial en- sort - eg: Porto Venere -, skiing - eg: the Dolo- Heritage List and it is also recommended to hancement. mites -, religious - eg: Pompeii, Macchine dei the Sites already included in the List in order Still, sports such as running, Nordic walking Santi etc.); places that do not have a characte- to "ensure their conservation and create the and mountain biking are sports that appro- rization but are within a larger territory with conditions for their enhancement". ach places in an ecological way. Some spor- their own specificity; places without a spe- The functions of the management plans are ting events are linked to Unesco sites such as cific characterization included in a territory programming and coordination with respect the Val d'Orcia Tuscany Crossing, the Unesco without specific tourist connotations; places to the interests relating to the Sites, and inte- cities marathon or the North Face Lavaredo that have a broad presence on the Internet, grate the urban and landscape discipline of Ultra Trail. There are also sports that form such as to make them known even to an in- the territory (Cassatella, 2011). part of the tradition of a territory and that ternational tourism; Places that are not very must be preserved and enhanced as an inte- present on the Internet; places which are Methods of enhancement the cultural heritage gral part of the territory. Useful references already included in tourist packages (cruise, The modalities of place fruition are often are the 2015 International Charter for Physi- sector such as ecological, cultural, trekking, oriented at both making a territory known cal Education, Physical Activity and Sport health, etc.); places that are venues of cultu- and enhancing its value also through its and The power of sport values, (Paris, 2016), ral or sports periodical events; places that are products, building routes that are defined both by UNESCO (www.unesco.org), which known for quality food and wine products; as experiential. One of the first examples in help to understand the interest in sport as an current urban planning tools. this sense is constituted by the paths of the element of enhancement of a territory but With regard to equipment and services, the typical, that are turned to the enhancement also to protect people's health. following are identified: level of accessibility of local products in a logic of emphasis of From this illustration and from the change of the site; presence of dedicated public spa- their experiential dimension and of the offer in tourism demand and supply described in ces or of public spaces built around Unesco of the territory of which they are expression. the introductory paragraph it is possible to goods; presence of dedicated Unesco signa- The sense of the paths of the typical lies in understand how difficult is to deduce the re- ge; provision of specific apps indicating the the desire to make a product known and at lationship between the success of a site as a Unesco site and/or virtual reconstructions the same time to derive social and symbolic Unesco site or as part of a specific circuit or (especially for archaeological sites); presen- benefits. The Wine Roads, introduced by the a particular way of promoting a territory. In ce of specific pedestrian and/or cycle paths national law n.268/1999 - Disciplina delle this regard, another element of interest for to be able to use the site; provision of typical Strade del Vino, are an example of interest in the investigation is to understand the rela- or dedicated transport; level of maintenance this regard. The paths centered on the expe- tionship between the Unesco management of the area surrounding the site; presence of rience of typical products are an example of plans (if adopted) and the urban planning scenarios used for film sets, advertising or negotiation between the different activities instruments in force in that territory. similar. There is also a space in the database of enhancement of resources of a territory An original methodology has therefore cal- devotes to annotations to be made on obser- that have as a common point the desire to led “Heritage Experiential Design Method” vations and other things not provided for be- integrate the supply of territory with that of been developed to collect and relate different fore the inspection, but considered useful for the products. The involved actors, driven by types of tangible and intangible data in order research purposes. the idea of directing their offer in a broader to understand virtuous and critical factors In addition, a questionnaire was added to these context of users, are oriented towards buil- for the enhancement of UNESCO assets and data aimed at understanding the perception of ding a network of relationships with other the added value offered by the brand. users of the site with respect to it. The question- producers and stakeholders participating in The methodology consists of: naire includes the following questions, which the initiative to promote the territory. The - surveys of the area in question with photo- can then be modified with respect to the speci- success of the strategy is given by the will graphic relief ficities of the site in question. and ability to coordinate the individual pro- - data collection through bibliography, ad 1) How did you known this place? ducers, from which synergy can be achieved hoc files and internet searches 2) Is the first time that you visit this site? a real creation of added value and experience - data collection on tourist presences 3) What elements strike you most (persons, of the territory (Splendiani et al, 2013). The - questionnaire to site users and collection of things, etc…)? experiential paths also lead to an enhance- opinions and comments on tourist booking 4) Is there one or more elements which pro- ment of the identity of places (Sepe, 2013, sites and social networks. duce a particular sensation? 2017) and their specificity, able to counteract To this end, ad hoc database have been cre- 5) What kind of activities do you prefer to the homologation of sites with drifts of glo- ated to identify the site's potential, facilities practice here? balization. and services. For the potential, we identify 6) Do you use an app, virtual guide, or so-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 81 mething else as a support to your visit place? and joint effort”. The musicians and singers, tion sheet, the Macchina of Santa Rosa is lo- 7) Is for you preserved the place identity? the artisans who realize the processional cated in Viterbo. The Macchina of Santa Rosa 8) Do you know that this is Unesco Heritage? structures and create the ceremonial clothes is a 30 metre high tower, which is rebuilt eve- 9) Is there something which bother you? and artefacts celebrations are others funda- ry year between July and August in honour 10) If you could change, improve, or enhance mental parts of the procession. “The festive of Santa Rosa, the patron saint of the city of anything, what would you do? communities rely on the informal transmis- Viterbo. Every year on the evening of 3 Sep- 11) Is this place comparable to another part sion of these techniques and knowledge to tember 100 "Facchini di Santa Rosa" (porters of this area or elsewhere? If so, why? recreate the structures every year, a process of Saint Rose) hoist the Macchina and carry it 12) What is the symbol of this site? What is that aids cultural continuity and reinforces through the streets and squares of the medie- the symbol of the area? a strong sense of identity” (https://ich.une- val Viterbo centre. The whole route is about sco.org/en/RL/celebrations-of-big-shoulder- 1 km in lenght. The case study borne-processional-structures-00721).In this The Macchina di Santa Rosa, recognized by The research, still in development, is framework the research has in particular Unesco since 2013, has a large presence on analyzing several Italian UNESCO sites and analysed the Macchina of Santa Rosa in Vi- the Internet (1.140.000 results on google deepening those considered most emblema- terbo. With regard to the potential informa- research engine), such as to make it known tic from different points of view. The list of sites and goods analysed includes: Rome - the historical city; Florence - the historical cen- tre; Matera – i sassi; Napoli – the historical centre; Siena – the historical centre; Albe- robello – i trulli; Amalfi – la costiera amal- fitana; Pompei, ercolano e torre annunziata – le aree archeologiche; Caserta – la reggia, il parco, san leucio e l’acquedotto vanvitellia- no; Cilento – il parco nazionale e il vallo di diano, paestum, velia e la certosa di padula; Tivoli – villa adriana; Tivoli – villa d’este; Genoa - the new roads and the system of the palaces of the rolls; the dolomites; the Mac- chine dei Santi; and the Arte dei pizzaiuoli napoletani. In the framework of the the Macchine dei Santi, the case of the Macchina of Santa Rosa in Viterbo was analysed. A summary of the results is provided below. As reported by Unesco (https://ich.unesco. org), “catholic processions featuring large shoulder-borne processional structures take place throughout Italy, but particularly in four historic city centres: in Nola, a proces- sion of eight wood and papier mâché obelisks commemorates the return of St Paolino; in Palmi, bearers carry a complex processional structure in honour of Our Lady of the Holy Letter; in Sassari, the Discesa dei Candelieri (Descent of the Candlesticks) involves the votive transportation of wooden obelisks; and in Viterbo, the Macchina di Santa Rosa (Tower of Santa Rosa) commemorates the town’s patron saint”. One of the most impor- tant part of the celebration is “the coordina- ted and equitable sharing of tasks in a com- mon project part of the celebrations, which bind the communities together through the Figure 1– The "Gloria" Macchina of Santa Rosa (Source: photo by the Author) consolidation of mutual respect, cooperation

82 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue at the international tourism. The “The ce- lebration consists of two distinct parts. On the afternoon of 2 September, a reliquary containing the heart of Santa Rosa is carried in procession accompanied by people in pe- riod costumes of the 14th through the 19th centuries. The transport of Machine of San- ta Rosa takes place the following evening (…). Until a few decades ago, the Machine of Santa Rosa was built with paper mache and mounted on a wooden frame. Today, that sy- stem has been abandoned and replaced with various materials, such as resin, plastic and glass fiber, supported by a framework of steel pipes” (https://en.wikipedia.org/wiki/Mac- china_di_Santa_Rosa) A design competition is carried out eve- ry five years for a new Macchina of 28m heights, less than 5 tonnes and with a width of max 4.3 metres, all measured from the shoulder of the porters and in respect of the narrow parts of the historical centre. The current model (since 2015) is called "Glo- ria" created by Raffaele Ascenzi and built by Vincenzo Fiorillo (Fig.1). A summary of the results of the endowments and services sheet is given below. The level of accessibility of the Viterbo sites in which the Machine is transported is good. As for the presence of public spaces dedicated to or built around them, the transport of the Mac- china di Santa Rosa is the annual main event of the city of Viterbo; the transport begins at the Porta Romana, and, during the transport, there are five breaks in which the Macchina is put on special frames. The stopping (pu- blic) places include: Piazza Fontana Grande; Piazza del Plebiscito; Piazza delle Erbe; Corso Italia; Piazza del Teatro. The last stretch up to Figure 2– The "Piazza delle Erbe" stopping places of the Machine signage (Source: photo by the Author) the church of Santa Rosa has a remarkable inclination. In order to overcome this slope, symbol related to the Macchina were also products had used this city for the advertise- the Macchina is pulled by ropes and addi- noted in the historical centre and close to ments. These, although not specifically rela- tional people and is eventually placed. The both the Santa Rosa Church and Sanctuary. ted to the Machine, report interesting images Macchina is exposed in front of the pilgrima- With regard to the level of maintenance of of the historical Viterbo in general, giving a ge chapel of Santa Rosa for some days after the place, the survey mainly focused on pe- beautiful image of the places around with the event (https://en.wikipedia.org/wiki/ destrian paths. Historical facades, monu- the Macchina paths are designed. Macchina_di_Santa_Rosa). ments and pavements are generally in good As regards the tourist presences, the first With regard to signage, a good presence of condition. Finally, regarding the use of the motivation that absorbs in Italy about 60% the Unesco symbol together with that of the Macchina or Viterbo for film sets, adverti- half of tourism is cultural. Accordingly, the Macchina di Santa Rosa is observed in all the sing and television series, this include: “Otel- Viterbo presences after 2013 is slowly increa- stopping places: part of the central pavement lo” by Orson Welles and “I Vitelloni by Fede- sing, as also testified by the increasing in the is dedicated to the Unesco Machine with spe- rico Fellini, “Il Vangelo secondo Matteo” by number of bed and breakfast and apartments cific iron plates that illustrates both the Une- Pier Paolo Pasolini and “L’armata Brancaleo- for rent. sco symbol and the stop number of the Ma- ne”, Mario Monicelli. Among the television As for the questionnaire, the questions were chine (fig. 2) Other signage with the Unesco series Maresciallo Rocca and some Italian administered to about 60 people aged betwe-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 83 en 20 and 70 local and tourists (mainly from plied that they would not change anything. dology used for the case studies, highlighted Italy, Spain, England, and the United States) Around 20% said that it could be improved the aspects of innovation and sustainability in and the answers are quite similar. the supply of cultural events in Viterbo. the specific case of the Macchina di Santa Rosa Online ratings were collected on sites such To the question Is this good and place com- in Viterbo, which joined the WHL in 2013. as Booking, Tripadvisor, Facebook, twitter parable to another good or area of elsewhe- There are several aspects that make the Mac- and instagram. In the following the data col- re, the most frequent answer was that this is china di Santa Rosa a very interesting case of lected are reported. comparable to other Macchine dei Santi, but the enhancement of tangible and intangible As regards the question How did you known only the 15% of interviewees had visited the cultural resources, although the presence of this place, the majority of people answered other places in which these are located. To Unesco brand could be further improved. that they had known the Machine from In- the question What is the symbol of this site? The intangible aspects of heritage, such as ternet or by friends. A smaller percentage, What is the symbol of the area? the 80% re- the place identity and historical memory is particularly foreigners, answered that they sponded the Macchina of Santa Rosa and the in Viterbo well preserved and the city in itself knew all the Macchine dei Santi. To the que- chapel. The other 20% add the historical cen- is well maintained. This is very important for stion, ss the first time that you visit this site? tre in general, Palazzo dei Priori and Palazzo the visit of the Macchina and surrounding Vi- Italian tourists have replied that they had dei Papi. terbo heritage. Furthermore, the hospitality is already visit these places. European tourists From the ratings on the booking sites hotel, constantly increasing, making quite easy to replied that it was the first time. in particular Tripadvisor and Booking gene- find apartments, b&b and hotels. To the question what elements strike you ral ratings, these are very positive and related Most of people come here independently by most (persons, things, etc...) about the 100% to: the emotions that can arouse about the the fact that the Macchina is Unesco, althou- of the interviewees, regardless of age and ori- light of the Macchina, the procession and gh, if better enhanced, this could represent an gin, responded that they are particularly sur- the emotions related to the transport of the important reason for the visit. There are not prised by height of the Machine and the ac- Macchina within the historical centre. These specific itineraries which could improve the tions of the porters. As regards the question, factors ensure that tourism is experiential, tourism demand related to the Macchina, al- is there one or more elements which produ- aimed at raising awareness of the territory though Viterbo is an historical city with many ces a particular sensation, the majority of the and its culture in all its aspects and to invol- interesting monuments and public spaces. interviewees answered the lights, the beauty ve the visitor totally. Membership of Unesco The General Plan not specifically include the of the white Machine, the streets of stops. is often mentioned in the judgements. enhancement of the Macchina routes. The 3 As regards the question What kind of activi- With regard to the social networks, from a settembre is organized, although articulated, ties do you prefer to practice here, the 60% of first analysis carried out on Facebook, Twit- as an annual event but not included in a wi- the interviewees answered that they prefer ter and Instagram, it is possible to draw these der context of events which concern other to visit the historical centre and follow the data: there are currently about 4000 hastags periods of the year. procession. The remaining 40% add to pray with the MacchinaofSantaRosa on insta- The Macchina as Unesco Heritage is widely in the pilgrimage chapel of Santa Rosa. gram and cited on twitter; the instagram and present in the social networks above all as an To the question, do you use virtual guide, twitter profiles have many followers, althou- hastag - testifying the great interest of people or something else as a support to your visit gh the mayor number of followers can be for this heritage - but this is less present as its place, the 40% of the interviewed tourists observed in the number of hastags and not own page (on the social networks). answered that they put the photo of the Ma- in dedicated pages; the hastags on twitter On the other part on both the booking and chine in their personal social page. The re- about the Macchina of Santa Rosa mainly tripadvisor web sites, the mention of the maining do not uses virtual guide or social concern photos of the Macchina during the Macchina as a Unesco Heritage is often men- networks, but use Internet to book accom- transport or in the final stops, and selphies tioned. modations. with the Machine; on facebook: Macchina di In conclusion, a general action for the en- To the question Is for you preserved the place Santa Rosa Viterbo page is followed by 1880 hancement of the Unesco brand could be re- identity, the answers were positive, namely people. (www.booking.com; www.facebook. alized to improve the knowledge of the Mac- the place identity is completely preserved. com; www.instagram.com; www.tripadvisor. china and the reasons of visit of Viterbo and As regard the question, do you know that com; www.twitter.com). all the routes related to the transport of it. this is Unesco Heritage, the 70% of the inter- Both the high presence of people during the viewees replied that they were already aware Conclusions September 3th period and the number of of it before the visit. The 30% of them replied The article illustrated the results of the re- hastags on internet concerning the Macchi- that they had learned about it during the vi- search project "Contemporary urban lan- na testify the great interest in this heritage sit. To the question Is there something that dscape design: place identity, happiness, and that, a further organization of cultural bother you, respondents replied that they liveability, health and sustainability" (with events, itineraries, social networks could were not bothered by anything. the author's responsibility), in development improve: the knowledge of the Machine; the As regards the question If you could change, at IRISS-CNR, in particularly with respect to enhancement of its intangible and tangible improve, or enhance anything, what would the part related to the Unesco sites. In parti- aspects related to Viterbo and its surroun- you do, the 80% of the respondents re- cular, the article, after illustrating the metho- dings; the visitor demands in the rest of the

84 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue year. The inclusion of the actions in the ur- Web sites Palestinian Villages – Al ban planning tools and an active participa- https://ich.unesco.org tion of local people could represent in this www.enit.it/it/studi.html Dhahriyha case study sense a fundamental engine for a sustainable www.facebook.com Dr. Wael Shaheen* enhancement of this Unesco Heritage. www.instagram.com www.istat.it Note www.sitiunesco.it Abstract * IRISS-CNR, DiARC-University of Naples Federi- www.twitter.com is a small country, but it is dominant co II, [email protected] www.unesco.it on the sea and desert, first inhabited by one of www.unesco.org the oldest civilizations and along the centu- References ries enriched with history, culture, heritage Cassatella, A. (2011). “Tutela e conservazione dei and traditions by several important popula- beni culturali nei Piani di gestione Unesco: i casi tions. It has historical cities, old monuments di Vicenza e Verona”, Aedon, 1 and large villages where traditional architec- Icomos (1976), Charter of Cultural Tourism, Bru- ture, or what remains of it, merges together xelles. with modern buildings and new closures Icomos (1999), International Cultural Tourism imposed by occupation. Our heritage has to Charter, Messico. be protected in several ways for the next ge- Hall, M.C. (2006), “Implementing the World Heri- nerations. The idea of this project is in fact to tage Convention: what happens after listing?”, Le- promote the protection of the historical, ar- ask A., Fyall A., (eds.), Managing World Heritage chaeological and cultural sites in Sites, Routledge, London and New York (20-34) in general and in the villages in particular, Sepe, M. (2015). “Improving sustainable enhan- because of their own peculiarity in order to cement of cultural heritage: Smart placemaking preserve its continuity. Therefore, we must for experiential paths in Pompeii”, International work to maintain and rehabilitate these histo- Journal of Sustainable Development and Plan- rical centres, revive and develop them and en- ning, 10 (5) courage population to return to live there by Sepe, M. (2013), Planning and Place in the City. revitalizing the economy such as working on Mapping Place Identity, Routlege, London-New tourism and cultural sector and encouraging York. the local production and new laws necessary Sepe, M. (2017), “The Role of Public Space To to have better living conditions. Achieve Urban Happiness” International Journal Al-Dhahriyha is an important example of a of Sustainable Development and Planning, 2 (4), Palestinian village and its historical centre 724-733 is an array of streets and alleys connected Sigala, M. (2018), “New technologies in touri- into a harmonious pattern interspersed with sm: From multi-disciplinary to anti-disciplinary light and shade between its old buildings. advances and trajectories”, Tourism Management Keywords: Village, heritage, protection, re- Perspectives, 25, 151-155 habilitation, revival, conservation, preserva- Splendiani S., Pencarelli T., Franch M., De Salvo P., tion, population reconstruction, economics. Calzati V., Splendiani S. (2013), “La valorizzazione del territorio in ottica esperienziale attraverso i Village divisions in the West Bank percorsi del tipico: riflessioni teoriche ed evidenze Between the 18th and 19th century the tradi- empiriche in Italia”, Proceedings of Aidea, 2013. tional Palestinian villages were incorporated UNESCO, (2016), Operational Guidelines for the into the three major areas in which the West Implementation of the World Heritage Conven- Bank was divided, around the three cities of tion, Parigi , and , and from the- Yang C-H., Lin H-L. (2011), Is Unesco recognition se areas other villages developed into new effective in fostering tourism? A comment on cities such as the city of Jenin in the north Yang, Lin and Han: Reply, Tourism Management, of Nablus. There was also another division 32, 455-456 when the areas of Nablus and Jerusalem were divided into seven more areas, and the area of Hebron into three. These areas were controlled by families led by the elders of these areas, these areas have resulted in villages named by several names

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 85 chitecture and the combination of different 2018). It has an important archaeological architectural styles. location. It has a Canaanite origin and dates back to about more than five thousand years. Contents of the residential buildings It contains significant traces of different ar- Considering Al Dah Old Towns it turns out chitectural styles, including Roman, Byzan- that there are several types of houses, inclu- tine and Islamic. It's location has given the ding what consists of only one room follo- village an importance since it's on the com- wed by yard or instead several houses linked mercial routes between Egypt and Bilad al each other and inhabited by multiple fami- Sham (the country of the Levant). It is now lies, which generally belong to their grandfa- the southern part of the centre of the provin- ther. These houses have a rectangular en- ce which gave it a special importance. It has trance with a semicircular arch that is dark an important historic centre that contains and slightly ventilated because there are no the Roman fort. This ancient fort still stands windows in it. There are houses with win- until more than two thousand years. There dows only on one side and others with arc are also old market buildings, mosques and shaped windows duplicated on each sides. historical highest buildings with different There are also rectangular windows topped architectural styles that contain a new com- by a semi-circular contract and at the top of mercial market area in the east side, which the walls there may also be small slots used is connected to a road with the neighbou- for lighting and ventilation. rhoods in the west. On the other hand , the Inside the houses often there is a niche on old market in the Harja square continuous Figure1- Map of the main cities in the West Bank the right side of the entrance mostly used towards the southward neighbourhood www.google.com-palestinian to put water in it as a vessel and was called" extending to the old city mosque. It is the an- , they also followed the larger villages that Mesqah". The internal walls also contained cient Omari Mosque established on the edge over time become cities . The result was a di- several hooks used any needs of the hou- on the southern historical centre where we verse Palestinian architecture rich of various sehold and for kitchen utensils. There were find other architectural landmarks such as customs and traditions as for style, content, also a place for the lamp and for the bedding Qaysariya building and use of materials and location according to which was a vacuum in the wall called "Mta- Cactus small garden. Unfortunately most the environment, needs, location and reli- waa" and it was covered by a cloth embroide- areas in the centre of the old Dhahariya vil- gion, but in a harmonic cohesion. The diver- red for privacy. lage are completely abandoned except for sity of the villages was also the result of the Many abandoned houses were used for diffe- some of them. Some poor families attached diversity of the topography of the country: rent purposes (such as a grain silos made of new flats over old buildings. That made a de- some of them are located on the top of the straw and mud) and this can be noted by the fect in the general view which is also a place mountains and some are below the sea level overlap of different architectural patterns in for some animals to live in. Studies indicate (such as Jericho city which is 400 m below some buildings. Also the usage of different that the total number of these historic buil- the sea level), and some are in desert areas. types of stones dating back to different ages dings reaches 950 buildings, Some of them Moreover Palestinian cities relied mainly on in the same building suggests that stones consist of one flat with only one room and trade whereas villages were devoted to agri- were reused in different period. others have three floors. There are buildings culture and farming and this originated a Many buildings are partially or completely inhabited by more than one family which different way of planning and architecture. destroyed. A lot of Canaanite and Roman contain over ten rooms varying in size and Also, there is a difference in the process of wells were discovered after excavation in consisting of floors connected together connection and relationship between the th- search for groundwater or also underground through the stairs. In the centre there are ree main areas surrounding the three main passages, apparently dug for security pur- many squares which were used as markets cities which constituted the West Bank, be- poses. These passages constitute a road net- cause of its existence Palestinian territory in work under the old town surface as reported West Bank was formed, by the archaeologist Ibrahim Makharzeh: the areas in Palestine were characterized by “There are some houses in the old town in diversity because of different followed large Al-Dhahriyah consisting of two floors for number of governments and administra- just room and one entrance as in the case of tions. all of that, we find it clearly in the dif- Abu Eidah Al-Makharzeh's house”. ferent styles of architectures and planning especially between cities and villages. Al-Dhahiriya Village The village is located in Hebron governato- In spite of this diversity there is therefore a rate at about 23 km away from southwest of Figure2- Hebron map - location of Al-Dahriya village, www.google.com-hebron maps wonderful mixture in the composition of ar- Hebron, with a population of 40,000 (Oct.

86 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue for goods and the selling of sheep which was held every week. It is the most prominent in the southern West Bank. The village has played an important role for the trades due to its unique location between the city of Hebron in the north and the Al- naqab desert in the south, as it was also the only path linking the two parts and it’s the place where the Bedouins take everything they need when Israel close the movement between Hebron and Al-Dhahiriya. The vil- lage includes a modern market which is considered one of the largest markets in the Figure 4 (a-b )- The Roman Fort (By the author) south of Palestine.

Old town location in Al-Dhahiriya The old city of Al-Dhahiriya is located in the north-west of the main street between the cities of Hebron and Be'er Alsaabe' and it extends from the beginning of Wadi Gha- mari in the south to the Abu Rawzen area to the north-east. It is located on a rectangular hill that descends from the north-east to the south-west. The old market is located in the Figure 5-(a-b-c) –The Vault (Al Qantara) (By the author) centre of the historical area to the left of the main street about 153 meters away and on Roman Fort pervises most of the town. The building is one of the main alleys inside the old town in It is one of the outstanding buildings that a vault with 44 trimmed stones that lies on the centre of Qaysariya. The original settle- date to the Roman era. Unfortunately there six arches, The area is about 37 m2 and it was ment of the city centre contains caves under is no sufficient data about the original size used as a connecting path from east to west. the ground and it is believed that it has Ro- of the Roman Fort, but it’s length is measu- The building is extremely decorated with man origins as it contains large stone masses red now as 15.7 meter, the width from east motifs and calligraphy that goes back to the with Crusader Roman Decorations, while to west is about 17.6 meter from the inside Greek and Ottoman era. It is believed that the modern area of buildings dates back to and now it consists of three barrel vaulted the motifs refer to the several courtyards lo- the Ottoman period (1517-1917),. The hi- rooms and a water well. We also have two cated besides the building. storical centre was completely abandoned cross-vaulted rooms that were added early in in the second half of the twentieth century, the 20th century. In the building we find an Al- Diwan building (Al-Khokha) but the population increased after a period entrance with stairs that directs to a distri- It’s an important building in the Old Town of time, which also led to an increase in the butor in the end of the eastern section and because it was the first Diwan where people construction of new homes with new bu- there we find a crypt with a window that has gathered in and where there is a hospitality ilding techniques. The old town contains a an arc and we also find an ancient water well building which is a public yard that people variety of buildings with various architectu- inside it. in the summer sits in and celebrate events ral styles, including the Canaanites, Romans, In the elevation we find stones that are 3 me- and weddings. Byzantines and Islamic in all its forms. tres long but the whole elevation is 5 metres The building consists of two floors made over the earth surface. There are also other from reused stones. The downward floor in buildings that surround it in all directions the eastern section is used as a Diwan, the except the north-west area. Riwaq, the Pale- southern section is used as Rooms for accom- stinian Association for Restoration has resto- modation. The upward floor has two rooms. red the inner walls. They put a new wooden The eastern elevation is 8.4 m. long and the floor and made sure that the building and door is in the middle of the elevation. the streets that surround it are kept clean and don’t deteriorate more. The Old Market Al-Dhahiriya has an old central market that The Vault (Al Qantara) serves the communities of the residential vil- Figure 3- A general view of the old town of Al-Dahriya It’s another outstanding building in the cen- lages and even some of the cities at the pre- Village (By RIWAQ The tre of the old town, that overviews and su- sent time, especially the southern regions of

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 87 between the urban architectural buildings that are used for different life activities such as work and comfort.

Vaults and domes One of the main characteristics of the ar- chitecture in Palestine is the use of vaults known as the cross vault and used as roofing system. Most buildings are made up of vaults or a set of vaults usually overlapped with each other if they are on multiple levels and this creates a superb architectural masterpie- Figure 6 (a-b ) – Al Khokha site known as Al-Diwan (By the author) ce. They may be located in one room or may the Bedouin living in the Negev desert. Elements that represent the urban fa- be up to two floors as in the case of the guest Historically, Al-Dhahiriya had a weekly bric of the Old Centre of Al-Dhahiriya room of the Arabic building. cattle market, known as the old market "Al- The architectural style of traditional dwel- Most of the roofs of the houses in the village Suwq Al-Qdym" where there are still existing lings in the old town is similar to other Isla- of Al-Dhahiriya are intersected and only part buildings on either side of a 200 m street. mic cities and towns, which provides priva- of them are domes. This pattern was mostly The old market starts at Alharaja square and cy for the residents. These dwellings have an preferred for religious buildings both in mo- heads south towards the inhabited residen- inner courtyard that reflects the circumstan- sques and in the mausoleums of families. tial area and extends to the old Omari Mo- ces of the narrow and curved streets, so they The roofs of the houses in the Old Town of sque, located to the southern end of the old used both the inner courtyard and the cove- Al-Dhahirah in fact present few domes be- town. red markets to provide privacy and protect cause they are mostly flat and paved with It passes by local landmarks such as the "Al- them from the sun in the summer. Most of stones and used for the rainwater drainage Qisariah" building and " Hosh Al-Sabar ",and the architectural neighbourhoods in Pale- system . The roofs of the buildings are used until the end of the seventies there were also stinian old towns reflect a strong contrast to dry the agricultural products to store and shops selling homemade goods, as well as between the exterior structure of the buil- to sit or even to sleep in summertime. livestock products and a local oven to make dings and their inner details. This contrast The houses were built mainly in stone and bread for the citizens and visitor. Some of appears in the bare exterior structure oppo- lime both inside and outside with a great use these shops need to be restored. sed to the vitality of the inscriptions and the of insulating materials and natural and local decorations of the interior. The traditional materials (in particular ceramic because very architectural form is both simple and hum- light) available in Palestinian territories. ble. The old Islamic city planning consists of mosques, public buildings, streets, markets, public yards and public service firms and this is what we find in other old cities. No matter how small or big these cities are, we always find streets and alleys that randomly flows and gives an outstanding touch to the- se areas. These streets and alleys are often un- covered or covered with architraves to pro- tect the passersby from weather conditions. Figure 9 –Hosh Al-Tel showing residential complex where It also has a space configuration like yards leave nuclear family (Municipality archives of Al-Dhahriya)

Figure 7 (a-b ) – Old Market area before and after restoration (Municipality archives of Al-Dhahriya Figure 8-(a-b-c) –The Vaults inside and outside the housing in the old city (By the author)

88 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Door and window openings two projecting stones were set on the main discovered. Roman, byzantine, crusader and The privacy of the old buildings in the Old façade and a smaller one was set on each of Islamic symbols can be also seen. There are Town has been preserved. There are no the two sides. forms inspired by Pharaonic art and Sume- openings or windows on the ground flo- Wooden mashrabiya were also used in these rian influences appear in tombs similar to ors except for the main gate which has an external openings, as well as the use of woo- those that belong to the Sumerians in the ar- indirect entrance which leads to the inner den coverings from the inside to help them, chitecture of Mesopotamia. courtyard, open to the sky, which feeds the especially for privacy. It was very simple and building with lighting and ventilation. (The it consisted of thin wooden panels fitted The dangers facing the old town of Al-Dha- presence on the ground floor of some ope- with metal screws and a small opening in hiriya nings are modern interventions to meet the the middle. They were not common in Pale- - The continued migration of the population requirements and functions of modern life). stine and their use was limited to palaces and leads to an increase in abandoned buildings . The outer facades on the upper floor have were never used in rural architecture. - Maintenance and interference in old bu- been characterized by relatively large slots ildings is carried out improperly and inap- with the slotted mesh is the most common Inscription and decorations in stone propriate materials are used affecting them and we also find some triple windows and buildings negatively. there are also some relatively small openings The local stone has always been used in con- - The additions that are made to the buildings called Vzaiat at the top of the walls to let the struction and the art of cutting and engra- do not correspond to the building material, light and air in. ving appears still sophisticated and impor- nor to its architectural and structural design. tant especially in mountainous areas. - Bypassing the building codes and controls, The inner courtyard and the fountains These decorations were mainly used in the which lead the owners to demolish old buil- Most of the residential house patterns in angles or engraved on the window sills. dings and build modern ones without taking the village of Al-Dhahiriya date back to Al-Dhahiriya dwellings in the Old Town pre- into account the historical site . the Ottoman period. They present an inner sent mostly geometric inscriptions and deco- - The abandonment of buildings and their courtyard which is considered the only re- rations appeared clearly in arches, main ga- non-use leads to the damage to the buildings spite for family members, especially women tes, especially the gate surrounded by stones due to lack of ventilation, growth of plants because there they carry out all daily activi- and engraved arch above it engraved with and breeding insects. ties, as well as being used for the animals. geometric decorations like the eight or six - The economic factors of the re-evaluation This court is joined to a cooking place called star and crowns. of these areas have increased the commercial Tabun, which is used jointly with other fami- Plant decorations were also used extensively importance of the region, the rise in the price lies (neighbours). These squares are also used such as palms, wheat germs and others. of lands and the increasing of the demolition for occasions such as reception marriage or Wood is rarely used in buildings in Palesti- of historical buildings for the establishment other events. These places were completely ne except for the roofs of simple houses, the of modern commercial buildings. or partially covered with decorative and fru- main entrance and the doors of the interior it trees, such as lemon and orange trees, and room which were decorated or sometimes Conclusions and recommendations contained a water well and a fountain Lar- painted in different colours like green or In order to preserve the cultural heritage in ger courtyard were used also as a place to tied blue. the town of Al-Dhahiriya and develop their animals and horses and to protect against In Al-Dahriyah village there are also inscrip- economic and social standing should be im- weather conditions . tions with symbols, letters and words which portant: refer to Canaanite, Greek and Arabic popula- - The restoration of the important archaeolo- Mashrabiya tions but need still to be studied deeply and gical buildings and the rehabilitation of the Stone mashrabiya formed a beautiful decora- widely. restored residential buildings should be un- tive element covering window openings in There are also forms of animals and flowers dertaken in order to restore the population the facades of the houses, especially the large which are scattered in most houses, doors and to create an economic return through ones, including palaces. The stone was usual- and windows which were also decorated tourism, since these historical buildings re- ly used on the upper floors, mostly for deco- with more than one symbol. Moreover bron- present an invaluable treasure. ration but also as a structural reinforcement: ze writings related to the bronze age where - Call for the protection and restoration of archaeological and historical buildings and the development of strict laws to preserve them from loss and disintegration. - The responsible institutions should adopt policies to revitalize life in the old town at the social and economic level and re-employ the buildings in line with the requirements of reality to revival these areas. Figure10-(a-b-c) –Decorations in stone buildings in Al Khoka site (By the author) - Launch awareness programs for residents of

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 89 these areas about the importance of histori- Infrastructural Wrecks and frastructural development. In Italy, starting cal and cultural heritage and the importan- from the post-WW2 period – after a long and ce of preserving it to ensure the success and Landscape Design widespread stage of implementation of the continuation of the restoration process. Luigi Stendardo * primary railway and road network, which - The area must be prepared to receive the had already started before Italian unification arrivals through infrastructure work and to – there have been two outstanding stages create security and safety conditions. Infrastructural form and landscape that respectively match the implementa- The form of infrastructure, as well as those tion of the motorway network in the 1950’s Notes of geography, geology, and climate, the form and 1960s (the Autostrada del Sole was built * Department of Civil and Architecture Engine- of mines and quarries, agriculture, livestock from 1956 to 1964), and the execution of the ering, Palestine Polytechnic University, (PPU) rearing, the form for measuring land and set- high speed railway network that was started [email protected] tling along the form of industrialization, are in the 1970s (the high speed railway line Fi- forms that come before landscape and make renze-Roma was begun in 1970 and comple- References the essential substance of it. ted in 1992) and is still ongoing. VV.AA., (Al-Dweik, G.(supervisor), (2016), Thesis These primitive forms are technically es- These two sets of grands travaux have been of Architecture heritage village in Al-Dhaheriya. sential, but they are not sufficient to mirror two revolutionary steps, not only for the eco- VV. AA., (2014), Studies of the comprehensive sur- complex visions in which communities can nomic and social development of the Count- vey of the old town, Hebron Rehabilitation Com- identify themselves. The form of landscape ry, but also because they implied a radical mittee and the Palestinian Fund for Employment is eventually self-sufficient and, although it physical, perceptive and cultural revisita- and the Engineers Syndicate. uses those primitive essential and straighta- tion of Italian landscape. Although these two VV.AA., (2011), International Conference for the way useful forms, it transcends them. steps are much alike, they show significant Development of Historic Cities Centres and the Yet, this form is made out of pre-shaped formal differences. Advancement of their Economic Reality - The Old matter that belongs to a primary rank of ne- In both cases, the physical revisitation is tan- Town - Hebron – Palestine, HRC, Hebron cessity and usefulness. Today, the challenge in gible in the somehow muscular, linear arte- RAZIQ, Swedish International Development Coo- landscape design is in the ability to recognize facts that run over, cross, and cut through the peration Agency, (2011), “Survey of the Traditio- and re-compose this formal matter. Landscape land, re-designing and re-moulding it, and nal Town, Neighbourhoods and Buildings”, HRC, has always been a research that bestows added stamping shadows, traces, and scars on it. Hebron. values upon these primitive forms, which can The perceptive revisitation is evident in at Sherlock, R. (2010) Palestinian in bid to revive the nowadays be found among those forms that are least two phenomena. The former is the way old city, Hebron residents put on traditional food essential for the development of new infrastruc- infrastructure offers new points of view – festival. ture and for the upgrade of the existing one; in actually dynamic lines of view – to perceive VV.AA., (2006),Protection plan for Cultural Heri- the wrecks of obsolescent infrastructure and of landscape, which sometimes are amazing tage in Adh Dhahiriya Town, Riwaq dismissed factories; in the safety works to pre- and revolutionary with respect to those we Amiry, S.(2003), “Throne village architecture. vent environmental hazard; in the management were used to and would give for granted as if Palestinian rural mansions. Riwaq Publications, of natural resources and waste (Stendardo 2016). they were the only possible ones. Their most Ramallah. Throughout history, physical infrastructure, stunning feature is the cinematographic Khasawneh, D. (2001) “Memories Engraved in beyond its specific function, has always been a speed of perception from the lines of view Stone Palestinian Urban Mansions, Riwaq Publi- fundamental way to describe and therefore to that replaces the photographic or landscape cations, Ramallah. create landscape, and has been the main system painting-like stillness of past times. The lat- Hakim, B.S. (1986) “Arabic-Islamic Cities – Buil- to go across land and make it liveable. ter is the way infrastructural artefacts act as ding and Planning Principles”, KPI Limited, Lon- Infrastructural lines, such as roads, viaducts, ca- landmarks, and are capable to measure and don. nals, aqueducts, railways, as well as infrastruc- orient landscape, and to compose new vi- tural built artifacts, such as bridges, tunnels, sions out of existing elements. retaining walls, banks, dams, water towers, The cultural revisitation spans across a wide lighthouses, have been re-drawing morphologi- horizon and involves the way human beings cal features of land, standing out as landmarks position themselves through landscape ac- and shaping geography into history. cording to infrastructure, along ever-chan- Thus, infrastructure and landscape have ging distances, speeds, identities, visions, always been interweaving and merging in a and social imaginaries. complementary way. Landscape as seen from motorway and Infrastructural networks in Italy railway Italian landscape – as well as European The works for motorway implementation landscape in general – has been radically in the 1950s and 1960s and those for high transformed through several stages of in- speed railway in the following decades show

90 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue many obvious technical and forma differen- according to the position of the observer as that is founded on intersections of endless, ces, which depend on the different modes well of any other present element (especial- partially overlapping visions, where simi- of transport (road and railway) and thus on ly landmarks). This chance – which implies larities and differences, assonances and dis- different criteria and parameters for infra- the rise of expectations and queries, and in sonances, agreements and conflicts can be structure design (section, declivity, speed, most cases the quick formulation of some distinguished, this poly-ocular scan, which radius of curvature, railway and/or road jun- hypothesis and their subsequent checks that at the same time both collects and projects ctions…), but also on the different purposes infers their fine-tuning – allows the observer cloud points across landscape, can be finally that are people and goods transport along the to play a strongly active role in a continuous described through the metaphor of the eye motorways (goods prevailing in long distan- construction of landscape. All these activi- of the fly. This metaphor that refers to the ce routes) and only people along high speed ties are clearly reduced, when not comple- anatomic compound structure of the eye railways. Beyond these differences, so many tely cancelled, in the perception from the of the fly, composed of several thousands others exist that are significant for landsca- high-speed train window, which is different of elementary units, has been successfully pe and can be related to two main factors. because landscape elements are presented adopted in psychoanalysis (Margherita 2008, The former concerns the different ways to to the view without any anticipation, all 2012) to describe the complex interactions of perceive landscape that can be experienced of a sudden. The gaze from the road allows different gazes in a community, which pro- in the two different cases. The perception of seeing the road itself, being aware of location duce that poly-ocular vision/projection that landscape from the road can be structured in which we are about to find ourselves, fore- is landscape. according to series of framing, approaching, seeing bends, rises, viaducts, galleries we are This is the reason why demeaning transport crossing, which depend on speed variations, about to reach and ride through; this aware- infrastructure as if it were a mere transport locations of points of view, and distances ness is denied to the train traveller, who gets system to move people and goods from here that allow different consecutive perspective suddenly thrown in the dark of a gallery, wi- to there, is a coarse and unsustainable action. views, central, angular, tangential, and imply thout being able to foresee it. If in the case of The peripheral vision of a pictures flowing continuous scale shifts and re-compositions a motorway landscape is actually a still space always parallel to the railway line and the of landscape elements. On the contrary, lan- through which the traveller moves and de- sequence of visions from different point of dscape perception from the train is intrin- picts a fluid sequence of views, in the case of views that are piled along the roadway, are sically bound to a lateral and/or peripheral a running high-speed train the observer can intrinsically different. As above stressed, vision, constrained in the window frame, paradoxically be considered stationary whi- the latter favours an interaction among in- where objects usually appear suddenly and le landscape elements flow quickly besides, dividuals, society and land, which makes disappear all of a sudden as well, flowing framed in the window, just like film frames. possible to measure, know, project, and in a quickly at a speed that, given the uniformi- If the view from a moving train, which is nutshell create landscape. Yet it is also true ty of the train motion, varies on the basis of always flowing parallel to the railway line, that another meaningful difference exists their distance from the railway line. This fe- implies a certain passivity of the traveller between the two fundamental steps of infra- ature of the view from the train, which was that actually becomes a spectator, the road structure implementation in Italy during the less evident in traditional railway and even experience launches an activity of measu- last century, which are the starting point of less in the older ones that were slower and ring and knowing, through space and time, these present reflections. Indeed, from the winding, is particularly emphasised in new in which the observer structures a series of realization of the main lines of Italian mo- state-of-the-art railways, owing both to high views that make triangulations possible. By torway network in the 1950s and 1960s to speed and to their course that is as straight means of triangulations the observer draws a the implementation of the main high-speed as possible, with extremely large radius of multi-dimensional mental map, made of lan- railways there is a temporal span of a couple curvature and very gentle declivity. Besides dscape elements, of their mutual locations of decades that, besides technological deve- speed (which anyway tends to be lower and that vary according to different points of lopment, show a significant change in the less uniform in motorways, and higher and view, of different relationships according to way infrastructure is conceived. more constant in railways) landscape per- which the observer organises landscape whi- ception from the road is marked by sequen- le choosing different reference systems on a Infrastructure as facility or architecture ces that let the observer watch overall and case-by-case basis, and finally of formal ima- In the last decades infrastructural design detailed views, series of visions that favour ginaries, memories, expectations, hopes, and has been carried out according to a philo- two different activities, closely interweaved, emotions that human beings project onto sophy, and in compliance with consequent which are fundamental for the perception the landscape they shape (Stendardo 2015). legislation, that assumes efficiency and sa- and the re-composition of landscape. The Thus the road favours the stratification and fety as prior guiding principles. In order to former is possibility, which is given by the the overlapping of views, recorded in spa- achieve the highest performance with mi- distant views, to fore-see, anticipate, and get ce and time, and then the construction of nimum dissipation, any infrastructure faci- ready to next views, proceeding by successi- a mental map on the basis of what we may lity is nowadays conceived as a closed and, ve approximations to fine tune the percep- define a poly-ocular scan. If now we consider as far as possible, isolated system. Whereas tion and the mental map where observed that the construction of landscape is no lon- in past times infrastructure facilities used to objects are positioned through landscape ger an individual action, but a social work be open systems, adaptive to land morpho-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 91 logy, intrinsically interacting with the con- (which is not), yet some reasonable and re- dismissing, or sometimes downgrading it, text and somehow actually or potentially vealing experimentation can be carried out, once the alternative route was completed. multi-tasking, contemporary infrastructure focusing on the endless asset of dis- or under- This happened, for instance, for the alternati- usually tends to stand detached from its con- used, decommissioned, obsolescent, aban- ve route of the Autostrada del Sole along the text, in order to keep safe, untouched and doned or bound to be abandoned, facilities Apennines, between Barberino di Mugello effective, while devoting the highest grade throughout land. (Florence) and Sasso Marconi (Bologna). In of technological evolution to one single spe- Focusing on such downgraded facilities or this case some existing stretches were broa- cialised goal. The combination of this high infrastructural wrecks to boost their poten- dened and a new 37 kilometre long road was rate of internal smartness and the tiniest set tial, and thus involving them in landscape made. Several other minor upgrading wor- of external links makes many infrastructural design and management, is a first step, an ks have been carried out through time, and facilities look like idiots savants, somehow enlightening prelude to the definition of many galleries, bridges, and viaducts have brilliant, but unable to establish nearly any best practices for a more responsible and lan- been dismissed. In some other cases, when relationship. dscape informed infrastructural design. the replacement of artefacts appears very Furthermore, like most smart devices, the critical, every effort is made to extend the more technologically sophisticated infra- Infrastructural wrecks in Italian landscape operational life-time of infrastructure and structural facilities are, the more they are he- The implementation of the main lines of face the inescapable decay of matter, as well aded to become rapidly obsolescent and lie motorway infrastructure represented one as the relentless increase of fluxes. Yet this as wrecks across landscape (Stendardo 2014). of the most powerful actions for the growth policy achieves the sole result of delaying Nevertheless, the development of infrastruc- of the Country, in the years of Italian eco- the moment when the upward trend of obso- tural networks is not only necessary, but nomic boom. For this realization a massive lescence meets the upgrading trend, ending also fundamental, and here comes a neces- investment was made, not only in terms of with the crisis of infrastructure. This crisis sary commitment to re-establishing and en- capital, but also in terms of the best ener- involves functional, technical, and/or struc- hancing the previous, and today weakened, gies and competences expressed by culture, tural issues, can be caused by overpassing of strategic role played by infrastructure in the enterprises, and Italian engineering that in efficiency and/or safety threshold values (the fostering of landscape, and actually in being those years produced many extraordinary fundamental parameters on which infra- landscape itself. talents that were engaged in an avant-garde structure design is based) and has economic Infrastructure is usually conceived on the research of excellent quality. and social impacts, sometimes tragic. The basis of two main criteria: functional effi- The realization of the motorway network, recent collapse of the viaduct of Polcevera ciency, to cope with their tasks; structural especially if the difficulties due to geo- creek, on August 14th 2018, has been a tragic strength and durability, to cope with stress morphologic features of Italian land are ta- event that has brought the state of efficiency and fatigue. Both criteria imply the concept ken into account, along with its accessory and maintenance of Italian transport infra- of safety, and both are regulated by techni- artefacts (Siviero 2014), was a huge work structure into the limelight (Glanz, Pianigia- cal standards. A third criterion, which is not of landscape re-shaping, so rich of artefacts ni, White, Patanjali 2018; Domusweb 2018). regulated, sometimes arises, i.e. formal rese- such as bridges, viaducts, galleries, which Across Italy there are a lot of infrastructural arch that turns infrastructure into architec- were outstanding both from the engineering wrecks, abandoned or unfinished artefacts, ture and allows the transformation of sites and from the architecture and landscape sometimes downgraded or headed to decom- into landscape. points of view. mission, because they are no longer capable While functional efficiency, and structu- During the following decades this infrastruc- to cope with the required burden. The pro- ral strength and durability are inescapably ture has been massively after-cared, exten- grammed or forced and sudden decommis- bound to meet obsolescence, regardless of ded, and upgraded in order to cope with the sion of these artefacts seems, to many obser- maintenance and constant upgrading ef- relevant increase of fluxes and to improve vers, the epilogue of the operational lifetime forts, formal substance is resilient to ob- its reliability and safeness. These works of these constructions, to which the problem solescence: ruins are still architecture, not include road-resurfacing, crash barrier, re- of demolition and disposal is subsequent. debris, no matter their material decay (Sten- profiling of bends and slopes, but above all Besides the issue of financial, environmen- dardo 2014). the construction of a third, and sometimes a tal, and social costs of these works (accor- To upgrade infrastructure from machine to fourth, lane, and the replacement of whole ding to social imaginary construction has architecture, and then finally to landscape, obsolescent stretches with brand new ones. high costs, whereas demolition, which does closed infrastructural facilities should ac- The most critical difficulties in carrying out not produces anything, appears illusionary tually be opened, somehow broken, their this upgrading have arisen in those cases costless), the idea that decommission is the shells pierced, their isolated system power when the replacement of artefacts such as end of infrastructure is true only if we ima- maybe decreased, in order to let them lie as bridges or galleries would imply a prolonged gine (as it often happens in daily life) that forming and interacting shapes, rather than interruption of traffic. In these cases some infrastructure can be demeaned to the mere just as machines across land. Realistically, detours have often been made, which are issues of efficiency and safety for logistics go- making infrastructure bleed and downgra- roughly parallel to the original stretch, thus als. On the contrary, if we consider the archi- ding facilities may seem a foolish paradox doubling and by-passing it, and eventually tectural, landscape, and cultural potential

92 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue that makes these artefacts a real legacy that contrary, exactly because there is such a huge refined and exquisite object and take care of we cannot afford wasting, our vision about and difficult problem to solve, engineering it, or to buy something rough and sturdy and infrastructural wrecks changes. It is then ne- and architecture (that are here absolutely in- forget to take care of it (beware of the dange- cessary to know how to recognize the power separable) must achieve the top expression of rous illusion that everlasting material exists, of the wreck (Antoniadis, Stendardo 2018), culture and thought, besides being effective which do not need any maintenance!), whe- and conceive strategies that are effective in in solving a problem. Taking into account the ther we want to wear silk clothes or canvas developing this potential. This is actually way debate about the viaduct Morandi has rugs, ride a Bentley or a tractor; sure, each true about dismissed and/or abandoned con- been recently developing, it is clear enough object is fit for a proper use, and I believe a structions, but it becomes extremely intere- that the culture of landscape, engineering, civilised country had the right, and the duty, sting when it comes to Italian infrastructural and architecture in Italy struggles to be a to allow itself beautiful things and to take wrecks that were built during the economi- guide and to lead an event that, born from a care of them. Thus we can choose whether cal boom, which owing to their form, posi- tragedy, could and should be an important we want recognise the viaduct designed by tion, and design concept, are often outstan- chance for the Country. Morandi as architecture or just as a machine, ding samples of landscape architecture, As far as I am concerned, I observe that we a scrap, or debris to dispose of. As far as I am besides being documents of material history can choose whether we want to own some concerned, I support the former option. that testify critical thought and research of Italian engineering and architecture in the 1950s and 1960s. This asset of decommis- sioned infrastructural artefacts, widespread through land, holds a still unexpressed extra- ordinary potential. By the way we can obser- ve that the collapsed viaduct on Polcevera creek, although wrecked, is still a powerful resource, a landmark, and a monument of Italian engineering. It would be appropriate working to save the most part of the remains of the viaduct (deploying each necessary re- source) even if it may just serve to set it asi- de as transport infrastructure and let it fully express its potential as a visionary landscape architecture that was fundamental for its ori- ginal conception. There are many fortunate examples of downgrading infrastructural artefacts that, once their effectiveness is over (owing to structural issues because of both lack of care and inescapable decay of mecha- nical properties of materials, or to functional issues due to the unstoppable increase of flu- xes, stress, and fatigue with respect to what was taken into account when they were de- signed), can express their architectural and landscape design (Gaete Martinez 2016). The viaduct on Polcevera creek, designed by Riccardo Morandi and built from 1963 and 1967, should be recovered with care, with love I would say, and certainly unloaded from the unbearable burden due to the in- crease of fluxes, implementing alternative routes. Observing and remarking the elegance of de- sign of the elements traced by Morandi’s pen- cil, and comparing them to the roughness of some present design solution may seem an idle and groundless academic exercise, while Figure 1 – The viaduct on the Polcevera creek under construction. Genova, 1966. (https://it.wikipedia.org/wiki/ there is an urgent issue to cope with. On the File:Costruzione_Viadotto_Polcevera_1966.jpg)

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 93 There comes a time when the efforts to il Mediterraneo, «Galileo», vol. 216 (supplement). Il Giardino Sostenibile upgrade infrastructure, to cope with increa- ISSN: 1122-9160. sing structural and infrastructural challen- Margherita, G. (2012), L’insieme Multistrato. della Domus Aurea nel ges, must be stopped and turned in attempts Gruppi, Masse, Istituzioni tra Caos e Psicoanalisi, parco del Colle Oppio to downgrade it, to let it express its potential Armando, Roma. ISBN: 9788866770787. all’Esquilino as landscape architecture. Margherita, G. (2008), The eye of the fly: psycho- Gabriella Strano analitic gestalten and chaotic attractors in large Notes groups and institutions, in «Chaos and comple- * Department of Civil, Environmental and Archi- xity letters», vol. 4, issue 3, 2010 Nova Science tectural Engineering, University of Padova, luigi. Publishers Inc., ISSN: 1555-3995. http://thecom- Storia e fruizione pubblica: un binomio da [email protected] plexmultilayerset.com/index.php/leading-arti- tutelare cles/juegos-bionianos/11-articoli/26-the-eye-of- “Oggi XXI Aprile dell’anno XIV, si inaugu- References the-fly. ra il nuovo Parco Traianeo, che si apre così Antoniadis, S.; Stendardo, L. (2018), The power of puntualmente al pubblico godimento nella the wreck, in «Detritus - Multidisciplinary journal data segnata dal DUCE nel comunicato alla for Waste Resources and Residues», vol. 03, ISSN: stampa, dopo la visita che Egli fece sul luo- 2611-4135. go il 1° agosto 1935, A. XIII.” Questo l’incipit Glanz J., Pianigiani G., White J., Patanjali K. (2018), della pubblicazione (1), dedicata a Giuseppe Genoa Bridge Collapse: The Road to Tragedy, in Bottai (2), con cui Antonio Muñoz, direttore «The New York Times», Sept. 6th 2018. https:// delle antichità e Belle arti del governatorato www.nytimes.com/interactive/2018/09/06/ di Roma, inaugura il Parco sul Colle Oppio; la world/europe/genoa-italy-bridge.html. sistemazione determina l’ultimo e più radi- From Domus Archives, the original report on the cale cambiamento della fisionomia dell’anti- Morandi viaduct, in «Domusweb», August 31st co colle che, insieme al Cispius e al Fagutalis 2018. https://www.domusweb.it/en/from-the-ar- costituiva una delle tre alture dell’Esquilino. chive/2018/08/31/from-domus-archives-the-origi- I resti archeologici risalenti alle fasi più an- nal-report-of-the-morandi-viaduct.html. tiche del Colle Oppio si riferiscono a un’a- Gaete Martinez, C. (2016), 6 Cities That Have rea sacra di età arcaica, la continuità d’uso Transformed Their Highways Into Urban Parks in questo senso è confermata dal materiale [6 cidades que trocaram suas rodovias por par- votivo databile tra il VI e il II secolo a.C.; nel ques urbanos], in «ArchDaily», Dec 1st 2016, IV sec. a.C. comunque l’area risulta, anche se (Trans. Valletta, M.). ISSN: 0719-8884. più antica. Dati indicanti un’urbanizzazione Stendardo, L. (2016), Il paesaggio non è tutto rose intensiva, pari a quella degli altri colli della e fiori, in Zagari F., Di Carlo F. (editors), Il paesag- città, risalgono all’età medio e tarda repub- gio come sfida. Il progetto, Casa Editrice Libria, blicana, con case aristocratiche sulla som- Melfi. ISBN: 9788867640775. mità del colle e abitazioni popolari a valle. Stendardo, L. (2015), Visioni e progetto di paesag- Con la riforma amministrativa e territoriale gio. Scenari di forma e materia, in Ippolito A.M., di Augusto, la città viene suddivisa in XIV Clemente M. (editors), Necessità di agire per la regiones e il colle Oppio, distinto dall’Esqui- costruzione del paesaggio futuro, Franco Angeli, lino, rientra nella III Regio. La grande trasfor- Milano. ISBN: 9788891726315. mazione orografica del colle, che fino allora Siviero, L. (2014), Machine à (perce)voir. The era stato interessato da costruzioni che ne point of view on the bridge motorway restau- rispettavano la morfologia, avviene con la rants, in D'Agostino S., Fabricatore G. (editors), costruzione della grande dimora imperiale History of Engineering, vol. 1, Cuzzolin, Napoli. fatta edificare da Nerone successivamente al ISBN: 9788887479805. grande incendio del 64 che distrusse varie re- Stendardo, L. (2014), From construction to "ma- giones di Roma. chine". Pieces of engineering vs engineering into Le fonti antiche (3) parlano dell’enorme pieces, in D'Agostino S., Fabricatore G. (editors), estensione della Domus aurea neroniana tan- History of Engineering, vol. 1, Cuzzolin, Napoli. to che Tacito riferisce “O Quiriti, andate ad ISBN: 9788887479805. abitare a Vejo, perché Roma diviene una casa Stendardo, L.; Siviero, L. (2014), Architettura per sola, e pur che ella con la sua grandezza non riscrivere il paesaggio, in Dal Mezzogiorno oltre occupi anco sino a Vejo”. Il padiglione ipogeo

94 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue della Domus aurea, sul versante meridiona- stenza strutturale del monumento, ora rista- davanti l’entrata della Domus aurea. Il pro- le del Colle Oppio, è spesso identificato con bilita con gli interventi di consolidamento, getto, documentato da scritti e disegni, do- l’antica dimora neroniana, in realtà è solo in gran parte già conclusi. veva estendersi sino alla parte alta della col- una piccola parte, circa un ettaro e mezzo, I problemi più grossi non sono quelli che deri- lina ma si concluse senza interessare anche della grande costruzione che si estendeva dal vano dal suo interramento che, pur celando- quell’ambito. Nei documenti d’archivio tra il Palatino all’Esquilino e occupava più di 80 et- la, l’ha preservata intatta per molti secoli, ma 1914 e il 1942 (4) si specifica che il terreno tari. Addossata alle pendici collinari ne sfrut- quelli scaturiti dalla sistemazione dell’area soprastante la Domus Aurea rivestiva ancora tava i dislivelli, sviluppandosi su due piani. Il sovrastante a Parco pubblico con il progetto le caratteristiche di terreno agricolo. E’ del 27 piano superiore, alla stessa quota della som- del 1936 dell’Architetto A. Muñoz. Il Parco di gennaio 1914 una lettera inviata dal Ministe- mità della collina, era costituito da strutture Traiano rappresenta un contesto particolare ro delle Finanze a quello della Pubblica Istru- leggere e sistemazioni a giardino; il piano tra i parchi e le sistemazioni a verde di Roma zione che pone la questione della destinazio- inferiore era rivolto a sud e, sempre citando all’inizio del xx secolo e che possono definir- ne d’uso dei terreni e stabilito che il terreno Tacito, “per la numerosità delle stanze…e per si senza alcun dubbio storici. La realizzazio- della Vigna delle Terme di Traiano soprastan- portici…. e per fonti e per rivi e per stagni , ne, sulla parte alta del colle, ha comportato la te la Domus Aurea “sia messo a disposizione per selve da cacciagioni e per infinite altre modifica delle pendenze per tracciare nuove dell’Amministrazione delle Belle Arti al fine cose mirabili, onde a ragione fu chiamata la strade e la sua funzione fu soprattutto di co- che possa venire sterrato, così da impedire i casa aurea”. La grande casa, con la morte di ronamento al nuovo grande viale carrabile danni che le infiltrazioni delle acque recano Nerone nel 68, non venne mai completata e che ha tagliato in due il complesso delle Ter- alle volte della Domus Aurea”. Malgrado ciò da allora si avviò un processo di spoliazione. me Traianee, stravolgendo definitivamente nel 1936 vengono impiantate le alberature L’area occupata dalla dimora di uno tornò ad l’unità visiva del sistema archeologico. E’ il del nuovo parco: il progetto sistemerà, nell’a- essere a beneficio di tutti; vennero innalzate Muñoz stesso che, nella pubblicazione citata rea soprastante il padiglione della domus le Terme di Tito e al posto del grande lago (cfr. 1 pg.10), scrive “…. Giuseppe Bottai det- aurea, una vasta terrazza, ornata di siepi e artificiale, lo stagnum neronis, sorse l’anfi- te la Sua alta approvazione al mio progetto alberi, da cui poter godere “un suggestivo pa- teatro flavio. Nel 104, dopo un nuovo incen- di sistemazione del parco e al tempo stesso norama sul Colosseo, il Celio e il Laterano” dio, frequenti per il largo uso del legno nelle del suo attraversamento con un viale pano- (cfr.1). Purtroppo la sua attuale dimensione costruzioni, parte della domus aurea fu uti- ramico che congiungesse alla bellezza esteti- estetica, morfologica e funzionale si scontra lizzata come sostruzione per le terme di Tra- ca la grande utilità pratica di un rapidissimo con le necessità di salvaguardia e risanamen- iano. Le sale riccamente decorate, dopo solo raccordo tra via Merulana e il Colosseo …… to del monumento sottostante. Gli esemplari 40 anni, furono colmate di terra, a sostegno Questo venne anche sottoposto al parere di arborei piantati in quegli anni oggi hanno del grandioso impianto termale soprastante alcuni specialisti in questioni tecniche e ur- raggiunto il massimo stadio di accrescimen- progettato da Apollodoro di Damasco con banistiche, i quali diedero senz’altro parere to e risultano estremamente pericolosi per il l’innovativo orientamento verso nord-est/ contrario …… Avuta così, da queste autorevoli peso della terra e della biomassa vegetale gra- sud-ovest, per sfruttare al massimo il soleg- opposizioni, la certezza della bontà del pro- vante sulle strutture archeologiche ipogee. giamento, e che fu di fondamento per tutte getto ne fu senz’altro stabilita l’attuazione”. Lo spessore della terra, (che varia da mt 1,80 le costruzioni termali successive. L’affaccio a Ciò non toglie che il parco costituisca una a ovest e mt 4,20 nell’area est) al contempo è sud della domus aurea venne completamen- importante valenza ecologica, sociale e am- ormai insufficiente per alberature di tali di- te occluso dalle gallerie costruite per soste- bientale all’interno dell’area urbana centrale mensioni i cui apparati radicali si sono infil- nere l’ampliamento della platea della terraz- della città. Già dalla fine del XIX secolo l’area trati nelle murature archeologiche creando za Traianea. Quella che era stata la dimora in sud orientale del Colle Oppio rientrava nel- crepe, o ampliano quelle già in atto. L’acqua cui i due machinatores, gli architetti Severo e la Zona Monumentale di Roma tutelata con di superficie veicola anche attraverso questi Celere, seppero applicare l’uso sapiente della la legge del 14 luglio 1887 che vietava l’edi- interstizi e percola negli ambienti sottostanti luce e farne uno degli elementi “architettoni- ficazione di qualsiasi struttura architettoni- con grave danno per le strutture e le decora- ci” più innovativi all’interno della struttura, ca negli ambiti limitrofi le antiche vestigia zioni. Le analisi di laboratorio effettuate nel venne totalmente sotterrata. La luce radente romane del Colosseo, Foro romano, Domus 2013 e 2015 (5) su campioni radicali emer- che filtrava dalle grandi aperture all’imposta aurea, Circo massimo e Terme di Caracalla. genti dagli intradossi delle volte neroniane delle volte decorate, illuminava i colori degli La destinazione a parco pubblico è indicata hanno confermato (6) il grave stato di con- affreschi, degli stucchi, dei mosaici, e face- dai primi piani regolatori di Roma Capitale flitto tra le alberature del parco sovrastan- va brillare le applicazioni della foglia d’oro d’Italia anche per far fronte alla forte urba- te e i manufatti. Il danno meccanico deriva in modo da esaltare le figure dei personaggi nizzazione che si era sviluppata agli inizi del dalla spinta degli apparati radicali; il danno mitologici rappresentati, non penetra più XX sec; in diretta prossimità del parco sorgo- di natura chimica è causato dalla secrezione ma gli ambienti, destinati al buio e ora illu- no, in quegli anni, gli edifici residenziali di di acidi e di enzimi rilasciati dagli apici delle minati artificialmente, conservano un fasci- quattro o cinque piani. I primi lavori per la radici che, reagendo con la malta di coesione, no e una magnificenza ineguagliabili. Gravi realizzazione del parco furono realizzati tra ne provoca la solubilizzazione e la disgrega- problemi minacciano però la conservazione il 1928 e il ‘30 da Raffaele de Vico nella zona zione, aggravata dall’inevitabile erosione da delle decorazioni e, in passato, anche la resi- più bassa, degradante verso via Labicana e parte degli agenti atmosferici. L’aggressione

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 95 da parte delle radici verso la malta dei manu- te e rese leggibili con gli interventi del 2000. l’ambiente esterno in rapporto di continui- fatti è dettata dalla necessità della pianta di Da qui la decisione, obbligata, di sospendere tà col Parco del Colle Oppio, con la duplice trovare dei nutrienti. Il terreno che ricopre il restauro delle pellicole pittoriche, fino alla funzione di ulteriore coibentante termico la struttura archeologica è quasi totalmente risoluzione dei problemi generati dal parco e letto per le piantagioni a verde del nuovo di riporto, conseguente anche agli scarichi soprastante, e concentrare gli interventi sul giardino previsto a compensazione, e non degli sterri ottocenteschi e dei primi del no- solo consolidamento degli intonaci degli solo, dell’attuale. Il progetto, nel suo com- vecento, disomogeneo, sia per struttura che affreschi e stucchi, per evitarne il distacco e plesso è un unicum, un sistema funzionale per composizione ed estremamente povero continuare, ovviamente, il consolidamento i cui vari componenti garantiscono l’opera- dei sali minerali necessari per l’accrescimen- strutturale del monumento, ormai comple- tività e l’efficienza della struttura; completa- to e la vita delle piante (7). Eppure gli albe- tato per l’80%. L’attuale progetto di protezio- mente monitorato da un sistema di sensori ri, pur soffrendo di varie patologie vegetali, ne e risanamento della Domus Aurea, è utile per il controllo dei valori di umidità e tem- non presentano stress nutritivi: affondando precisare, nasce dopo lunghi e attenti studi, peratura, affinchè restino inalterati quelli a le radici nella struttura muraria sopperisco- analisi dei risultati relativi ad interventi cui la domus, e in particolare il suo immenso no ad ogni carenza del terreno; il fabbisogno puntuali e meno invasivi per il patrimonio patrimonio decorativo, in tanti secoli si sono idrico è supportato dall’alto indice di umi- vegetale, già effettuati sulla terrazza al fine acclimatati. Si articola in opere di consolida- dità dell’ambiente ipogeo, che registra una della salvaguardia del monumento e delle mento strutturale, scavo archeologico, inter- percentuale di umidità relativa maggiore al sue decorazioni. A fronte delle esperienze venti di restauro e risarcitura del massetto 90%, e la carenza dei nutrienti è integrata passate è risultato evidente e assolutamen- antico, impermeabilizzazione, sistemazione dalla malta di aggregazione dei manufatti te inevitabile che si doveva procedere allo a verde con le opere di drenaggio per la cap- antichi, l’opus cæmentitium romano è ricco sterro della terrazza Traianea, e al sacrificio tazione delle acque di superficie, compresa di sali minerali contenuti nel conglomerato della vegetazione, al fine di poter procedere la viabilità pedonale e tutti gli allestimenti di pietre, terracotta, calce e pozzolana. In al- alla posa in opera di un sistema integrato di per la fruizione del sito. Il pacchetto proget- cuni ambienti lo stato di degrado delle deco- protezione sul complesso ipogeo. tato è composto da quattro strati, la funzione razioni è particolarmente grave, ma la patina Per Sistema Integrato di Protezione si inten- comune di tutti gli strati è quella della coi- di calcare o la presenza di formazioni biolo- de un insieme di vari livelli isolanti posto in benza termica. Il primo strato, partendo dal giche, che velano o nascondono totalmente opera tra l’estradosso della struttura antica, basso, ha la funzione di formare una zona gli affreschi, si riscontra diffusa in tutto il individuata con lo scavo archeologico, e il ad alta permeabilità dell’aria creando una monumento, anche su quelle parti restaura- nuovo Giardino Sostenibile che costituisce intercapedine tra l’estradosso delle volte e

Immagine 1 Radici all’interno del manufatto

96 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue il nuovo strato impermeabile, condizione lo del terreno vegetale, della viabilità pedo- e di svago, preminente carattere funzionale comune anche alle sistemazioni antiche per nale e delle canalette di raccolta delle acque già proprio delle aree esterne che circondava- proteggere gli ambienti da eccessiva umidità superficiali. Sarà separato dallo strato dre- no i grandi impianti termali di Roma antica, o infiltrazioni d’acqua e, come testimoniano nante da un geotessile non tessuto che ha come chiaramente testimoniato dai dati ar- le indagini archeologiche, presenti anche la funzione di separazione, filtrazione, dre- cheologici anche per le Terme di Traiano, e sulla terrazza traianea. I tubi drenanti pre- naggio e stabilizzazione. In questo strato si abbraccerà il più possibile il principio della senti in questo strato regolano la circola- svilupperà l’impianto di irrigazione ed i ca- sostenibilità in modo da coniugare i benefi- zione dell’aria, sia in entrata che in uscita e, vidotti relativi alla gestione dell’irrigazione e ci ambientali con quelli legati alla tutela del eventualmente, anche dell’acqua, in caso di del sistema di monitoraggio. monumento su cui insiste. Parlare di soste- rottura della guaina impermeabilizzante o di Il progetto di monitoraggio, denominato Arian- nibilità è fondamentale quando ci si pone quella immessa volontariamente per ripri- na, fa uso di vari sistemi di acquisizione dati di fronte alla progettazione di un parco in stinare l’umidità delle murature della strut- adattati alle varie situazioni operative e di smart un ambito pubblico di cui si deve necessa- tura antica in caso di squilibrio igrometrico sensor innovativi distribuiti opportunamente riamente analizzare la dimensione sociale, all’interno della Domus che, come già detto nel Sistema integrato di protezione in grado di economica e gestionale e ancor più quando deve mantenersi costante. Il secondo strato è controllare i vari parametri termo-igrometrici, questo racchiude in sé una pluralità di rela- quello dell’impermeabilizzazione. “La mem- registrare tutti gli eventi e di dare gli allarmi zioni con la storia del luogo che non possono brana impermeabile sarà protetta dal pun- in tempo utile per poter intervenire con solle- essere obliterate. zonamento, di eventuali carichi concentrati citudine (9). L’innalzamento della temperatura La nuova sistemazione a verde, che non po- sia inferiori che superiori, dallo strappo per interna, che attualmente oscilla dai 9 ai 12 gra- trà avvalersi del forte valore estetico-pae- trazioni dovute a deformazioni del terreno e di, senza risentire dell’andamento stagionale saggistico dato dalla presenza delle grandi del “sistema”, dai roditori e dalle radici. Per- esterno, o l’eccessiva diminuzione dell’umidità, alberature, per non incorrere negli errori del tanto sono previsti una serie di geocompositi potrebbero causare danni da essiccamento con passato, verrà restituito alla fruizione pub- per proteggere la membrana impermeabile e gravissime conseguenze per le preziose decora- blica con una nuova sistemazione: il Giardi- permettere la sua deformazione elastica sen- zioni del monumento. no Sostenibile, di cui una parte completata za creare tensione concentrate”. Il terzo stra- Il Giardino Sostenibile (10) è già visibile, un giardino contemporaneo to è’ lo strato drenate dell’acqua di pioggia e La nuova sistemazione dell’area posta sopra nato per preservare l’antico. Suggerirà, at- di irrigazione costituito da granuli lavati di il complesso monumentale ipogeo della Do- traverso dei segni di superficie, un piano di argilla espansa… Entro l’argilla espansa si mus Aurea e sulla antica terrazza Traianea lettura dell’area archeologica che lo sorregge sviluppano i tubi drenanti, che trasportano prevede, dunque, una importante modifica e lo condiziona e, con le sue linee e fioriture, l’acqua drenata verso il recapito finale” (8). dell’ impianto storico: l’ambito continuerà ricorderà quanto ci hanno trasmesso le rap- Quarto strato, il Giardino sostenibile, è quel- a essere un giardino, un luogo di passeggio presentazioni pittoriche e i testi antichi su-

Immagine 2 Planimetria di progetto

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 97 gli antichi giardini romani, trasformando il dell’aria e abbassando la percentuale di so- “sospesa” dell’impianto: sarà lasciato aperto limite in Genius loci. stanze inquinanti. sul piano del giardino un punto che dall’alto L’assetto planimetrico del nuovo giardino L’area a nord-ovest, di cui una parte già con- permetterà lo scorcio del cortile sottostante, presenta una sua accezione artistica ma la clusa perché interessata dal cantiere pilo- a c.a. mt 10, detto ambiente n.51; La copertu- sua struttura è indissolubilmente legata al ta e dal bacino n.4, presenta il giardino c.d. ra, a protezione del manufatto dalla pioggia e sistema di smaltimento delle acque di cui è rettangolare che suggerisce, in superficie, dai raggi solari, sarà in acciaio riflettente per l’elemento stratigrafico di primo livello tra- lo spazio del grande peristilio neroniano rappresentare il minor impatto possibile con mite le pendenze degli ambiti, le canalette ipogeo; al contempo le sue linee e fioriture l’ambiente. Un largo viale, con andamen- di convogliamento delle acque e le caditoie ricordano le indicazioni sul giardino roma- to perimetrale al parco, permette l’affaccio di ricevimento a cui si raccorda il sistema di no antico, suddiviso geometricamente da su diversi punti panoramici di cui gode e i drenaggio, il livello sottostante al giardino, viali rettilinei, ornato da statue, sedili, vasi, percorsi saranno realizzati, come quelli dei del pacchetto tecnologico. Ma la particolari- fontane e euripi. Lucio Giunio Columella, bacini già conclusi, con materiali naturali, tà è data dal fatto che anche gli elementi fun- scrittore latino del I sec. D.C. nel suo “l’arte contestualizzati con l’ambito locale e com- zionali siano studiati per indicare un piano dell’agricoltura e libro sugli alberi” descrive pletamente idonei anche ai diversamente di lettura dell’impianto archeologico sotto- la forma del giardino: “aiole segnando per abili. Elementi complementari alla fruizione stante: è il caso delle canalette in terracotta dritti sentieri, in traverso per ordine ancora sono ottenuti con il riutilizzo di materiali del per lo smaltimento dell’acqua che segnano divida con piccoli viottoli ognuna.” (11). Al giardino del 1936 e del legno delle alberature l’orientamento della diversa giacitura della centro del giardino rettangolare spiccano storiche recise per i motivi già documentati. struttura traianea da quella neroniana. Lo si gli elementi-contenitore, in acciaio corten, I lavori per la messa in opera del sistema in- può vedere chiaramente nella planimetria leggeri e di lunghissima durata, a suggerire tegrato di protezione della Domus Aurea si generale di progetto. i resti della fontana del grande cortile ormai svolgono sotto un grande capannone la cui Il disegno d’insieme, seppur omogeneo, è ar- ipogeo di Nerone; permettono di ovviare a grandezza ricopre l’estensione del “bacino”, ticolato in vari ambiti: le aree prettamente a qualsiasi interferenza radicale al di sotto del- ovvero dell’area interessata in quella fase ai prato, i parterre con le fioriture, un grande la profondità prevista, e di poter effettuare lavori. L’atmosfera interna al capannone è punto di sosta pavimentato in corrisponden- tutti quegli interventi giardinieri necessari monitorata e regolata per mantenere costan- za del grande cortile pentagonale neroniano alla sopravvivenza delle piante in così poca ti i livelli di temperatura e umidità della par- sottostante, un percorso a sud-est ombreggia- terra senza il pericolo di arrecare danno o al- te archeologica ipogea. Dei 22 bacini previsti, to da un pergolato che rimanda al tracciato terazione al pacchetto tecnologico sottostan- ognuno di c.a. mq 750, sono stati completati del porticato antico posto infatti sul versante te. Sono state impiantare fioriture stagionali, due, altri 8 sono in procinto di partenza. Lo più soleggiato. che seguono ovviamente una rotazione, e scavo nei bacini già conclusi ha raggiunto Nella scelta della vegetazione per le pianta- cespitose perenni, già cresciute rigogliose, c.a. mt 2,00 di profondità, poiché nell’area gioni si tenuto presente lo sviluppo e il vigo- tutte a riproporre “i fior variopinti, le stelle ovest lo spessore del terreno sopra il manu- re degli apparati radicali orientandosi su: terrestri” presenti fin dall’antichità, di cui ci fatto archeologico è meno spesso che in altre - Piante annuali o biennali con ridotto svi- parla Columella ( Cfr 11). aree. Sotto la quota degli anni ‘30 del secolo luppo radicale Una punto di particolare interesse è un affac- scorso sono state riportate alla luce le trac- - Piante perenni con ridotto sviluppo radica- cio posto nel cuore del parco; evidenzia la na- ce delle antiche vigne settecentesche, con le sistemate in vaseria tura archeologica del luogo e la dimensione lo stesso orientamento rappresentato nelle - tipologia delle specie tipiche dell’areale di impianto - tipologia delle specie con richiami storici con il luogo - vegetazione prativa con bassa esigenza d’ac- qua per limitare al massimo l’irrigazione - bassi costi di manutenzione ordinaria. Il terreno prevalentemente sabbioso, che attualmente ricopre la terrazza traianea e che facilita l’infiltrazione delle acque pio- vane nella Domus Aurea, verrà totalmente sostituito dal nuovo strato di terreno, la cui composizione favorirà la capacità di ritenzione e l’aumento dell’evapotraspira- zione contribuendo a mantenere la regola- zione del microclima cittadino, mitigando così i picchi termici estivi con una sorta di effetto di “condizionamento” naturale Immagine 3 Teca: sistema integrato di protezione

98 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue carte storiche; infine sono emersi il massetto dalla fruizione pubblica, per il tempo neces- gersi, con la realtà virtuale, negli ambienti traianeo e, in assenza di questo, gli estradossi sario la durata dei lavori, i 16 mila mq dell’a- meravigliosamente affrescati e tra i marmi delle volte che coprono i grandi ambienti. La rea sovrastante la Domus aurea. Ma l’uso in della Domus Aurea. situazione è ben illustrata dalle foto in scala sicurezza, negli ultimi decenni, è stato già 1/1, ovvero a grandezza reale, che pannella- fortemente compromesso dal forte stato di Note no una parete della grande teca posta in una degrado in cui versa l’area, soprattutto dovu- (1) Antonio Munoz Il Parco di Traiano, XXI degli ambienti radiali della sala ottagonale). to agli insediamenti abusivi dei senza tetto Aprile MCMXXXVI-XIV ROMA, CASA D’ARTE Sono foto scattate man mano durante lo sca- che hanno cercato riparo sotto le coperture EDITRICE vo e poi montate al pc; la barra metrica late- dei lucernai antichi. A sistemazione ultima- (2) G. Bottai dal 1935 governatore di Roma rale indica lo spessore di ogni strato storico ta il nuovo Giardino Sostenibile sarà reso (3) (Svet., Nero 31; tac., Ann. 15.42; significativo. All’interno della teca (è una accessibile ma recintato per la tutela del par- Mart.,Epigr. 2), struttura in acciaio e vetro concepita come co archeologico e dei suoi fruitori: un luogo (4) La ricerca presso l’Archivio di Stato di una sezione di m.1,50x 1,15 h. 3,00), su un dove l’artificio delle forme create dall’uomo Roma, l’Archivio Centrale dello Stato e l’Archi- piano quota 0 che rappresenta il livello anti- incontra l’immaginario, diventa quello spa- vio Storico Capitolino è stata condotta nel 1998 co, è stato posizionato uno spaccato del siste- zio mitico, e nel contempo quotidiano, che dell’Arch. Sabina Di Pasquale per la Soprintenden- ma integrato di protezione in cui si possono appartiene a ciascuno di noi e alla nostra sto- za Archeologica di Roma. individuare, e toccare realmente con mano, ria, ancor più in questo luogo dove la Storia e (5) ARTELAB s.r.l. “Domus Aurea, ambien- tutti gli strati per la coibentazione, il drenag- la sua tutela, sono i veri protagonisti. Intanto te n. 41 e 42, indagini finalizzate all’identificazio- gio e il monitoraggio: dal nuovo leggero mas- il consolidamento delle strutture murarie e i ne degli apparati radicali prelevati dall’ intrados- setto in perlite e calce studiato per la risarci- lavori dell'area soprastante, hanno permesso so della volta”. Aprile 2015 tura di quello antico, fino all’erba, vera, del di poter aprire le porte della reggia di Nero- (6) Già evidenziata dagli studi condotti giardino sostenibile. Sul pannello di fondo è ne alle visite guidate di un pubblico nume- dalla Dott.ssa Giulia Caneva, pubblicati dal Di- indicato il peso a mq del nuovo giardino: Kg/ rosissimo. La proposta fruitiva si è arricchita partimento di Biologia dell’Università Degli Studi mq 750. Il confronto con il peso del giardino anche dell’uso di nuova tecnologia che attra- “Roma tre” in “Programma di studio e ipotesi di storico che si aggira sui Kg 3.500/ mq, senza verso delle postazioni hi-tech aggiungono fattibilità progettuali” nel 2006/2007 contare il peso delle alberature, è immediato. alla suggestione già enorme di entrare fisica- (7) Studi ed indagini biologiche, chimico- Gli interventi di risanamento escluderanno mente nella casa di Nerone quella di immer- fisiche relative all’interazione tra le strutture ar- cheologiche della Domus Aurea e la vegetazione sovrastante. Prima fase: Campionamenti ed anali- si del terreno Terrazza Traianea. I Tecnici: Dott. In Scienze Biologiche Irene Amici, Dott. Agronomo Forestale Pier Luigi Cambi (8) Dalla relazione tecnica dell’Ingegnere Vincenzo Angeloro, per il Progetto definitivo del “cantiere pilota” (9) Dalla relazione tecnica del Prof. Sandro Massa, per il Progetto definitivo del “cantiere pilo- ta” (10) Dalla relazione tecnica dell’arch. Pae- saggista Gabriella Strano, per il Progetto definiti- vo del “cantiere pilota” (11) Lucio Giunio Moderato Columella, “L’ARTE DELL’AGRICOLTURA e libro sugli alberi”. libro X, 50-105 Giulio Einaudi editore

Bibliografia Catalano M & Pignatti S., 2000. Il verde storico nelle aree archeologiche. Atti Convegno “Il gover- no dei parchi e dei giardini storici”, Napoli-Caser- ta, 20-23.9.2000: 153-154. Ceschin S., Cutini M. & Caneva G., 2003. La vege- tazione ruderale dell’area archeologica del Palati- no (Roma). Fitosociologia 40(1): 73-96. Cermak, J., J. Hruska, M. Martinkova, and A. Prax. Immagine 4 il Giardino Sostenibile 2000. City tree roots and survival near houses

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 99 analyzed using sap flow and ground penetrating “Cerveteri ed il suo estendersi successivamente verso la costa, a radar technique. Plant Soil 219:103–116. SSE e verso NNO fino a Pyrgi (castello di San- Ciarallo A. & D’Amora L., 1990. Il controllo della territorio: ricostruzione ta Severa). vegetazione infestante in Pompei, un anno dopo. del paesaggio antico Per il posizionamento delle evidenze arche- Archeologia e Botanica, Atti del Convegno di Stu- attraverso le immagini ologiche individuate sulla porzione di ter- di sul contributo della botanica alla conoscenza aeree storiche e recenti.” ritorio sopra descritta, sono state utilizzate e alla conservazione delle aree archeologiche le migliori basi disponibili, in particolare le Patrizia Tartara* vesuviane, Pompei, aprile 1989: 95-98. L’Erma di cartografie 1:10.000 della Regione Lazio, di Bretschneider Editore, Roma. qualità media e, per l’area di ricerca di det- Coppen John J.W., Janet M. Robinson, A.N. taglio (nel territorio comunale cerite), quella Kaushal, Composition of xylem resin from Pinus Premessa e considerazioni più affidabile, alla stessa scala, del Comune wallichiana and P. roxburghii .Phytochemistry, Nell’ambito dei progetti di ricerca del Consi- di Cerveteri; per il vasto complesso delle ne- Volume 27, Issue 9, 1988, Pages 2873-2875. glio Nazionale delle Ricerche1, sviluppati da cropoli monumentali e per l’area urbana2 è Corbetta F., Pavone P., Spampinato G., Tomaselli V. chi scrive nel Laboratorio Sistemi Informati- stata inoltre eseguita una specifica ripresa & Trigilia A., 2002. Studio della vegetazione dell’a- vi Territoriali per i Beni Culturali, nelle linee aerofotogrammetrica ed impostata una resti- rea archeological della Neapolis (Siracusa, Sicilia) della ricerca della topografia archeologica, tuzione numerica finalizzata. finalizzato alla conservazione dei manufatti ar- è in corso una analisi topografica su aree Per l’individuazione ed il conseguente posi- chitettonici. Fitosociologia 39(2): 3-24. archeologiche del territorio nazionale a par- zionamento delle evidenze, sia visibili sia in Ulrike Gawlik. Raffaele de Vico, I Giardini e le ar- ticolare rischio. In dettaglio, l’analisi archeo- traccia, è stato effettuato uno spoglio capil- chitetture romane dal 1908 al 1962. logica dei complessi è connessa ad azioni si- lare della documentazione aerofotografica Leo S. Olschki 2017 stematiche di monitoraggio aereo e terrestre storica e recente esistente presso gli archivi sviluppate in collaborazione con i Gruppi nazionali pubblici e quelli delle società pri- Elicotteri Carabinieri di Pratica di Mare e di vate; i voli sono stati oggetto di fotointerpre- Bari, coordinati dal Nucleo Tutela Patrimo- tazione con progressiva restituzione delle nio Culturale dell’Arma dei Carabinieri. evidenze, tuttora in corso, sia mediante foto- Tra le aree di intervento nel Lazio, una par- grammetria analitica sia utilizzando softwa- ticolare attenzione è stata dedicata a parte re evoluti di georeferenziazione, a seconda del territorio dell’antica Caere (Comuni di delle caratteristiche tecniche e geometriche Cerveteri, di Santa Marinella, di Ladispoli, delle riprese. di Bracciano), in funzione della definizione Il lavoro, dunque, articolato in una prima topografica e del corretto posizionamento fase di ricerca, acquisizione ed elaborazione delle singole evidenze delle vastissime ne- delle immagini esistenti nei diversi archivi, cropoli e della viabilità antica relativa; si e in successive fasi di fotointerpretazione e presentano in questa sede alcuni spunti del di restituzione delle tracce archeologiche, è lavoro, per illustrare le possibilità di appro- stato sviluppato sistematicamente seguendo fondimento che la ricerca a tappeto delle la cronologia delle riprese, partendo dalle immagini e la messa a sistema di tutti i dati immagini aeree più antiche a disposizione rilevabili su basi georeferenziate possono per questa’area: le coperture aeree del 19293 portare alla conoscenza (e alla tutela) del e del 19304, seguite poi da quelle di guerra patrimonio del maggiore centro dell’Etruria del 1943-19445 . Altre immagini, acquisite e antica. Contemporaneamente, da tale tipo organizzate in layers successivi, permetto- di lavoro, oltre alla possibilità di mettere in no la restituzione delle tracce visibili sia in evidenza settori di particolare interesse che fotografie aeree planimetriche fotogramme- potrebbero essere oggetto di interventi di ri- triche, relative alla copertura di tutto il ter- cerca di dettaglio attraverso scavi o impiego ritorio italiano (cosiddetto volo GAI o Volo di tecnologie diverse e di operazioni di tutela Base), effettuato tra gli anni 1954 e 1956 a e di valorizzazione, si delinea il parziale ten- quota elevata (in genere in scala 1:33.000), sia tativo di ricostruzione del paesaggio antico, in altre strisciate eseguite negli anni ’60, ’70 e con tutte le forme di antropizzazione ricono- ’80, anche per aggiornamenti delle carte co- scibili, chiaramente legate e spesso condizio- munali, per arrivare a quelle del 2003, all’or- nate all’orografia del tempo. tofoto C.G.R. 2008, per poi procedere, ove L’indagine, tutt’ora in progess, ha interessato possibile, al raddrizzamento, fotorettifica e inizialmente i due pianori della Banditaccia restituzione delle tracce presenti nelle molte e di Monte Abbadone, presenti ai due lati del centinaia di riprese aeree prospettiche scat- pianoro, sede dell’area urbana antica, per tate durante i voli di monitoraggio e control-

100 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue lo del territorio, effettuati in collaborazione con il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri e con il Nucleo Elicotteri Ca- rabinieri di Pratica di Mare7. In particolare la collazione e georeferenzia- zione delle immagini del IGM 19308, costi- tute da negativi su lastre di vetro 13x18, ha permesso la realizzazione di un mosaico fotografico che ha consentito di osservare il territorio, e quindi il paesaggio antico, in una situazione ancora particolarmente ben conservata e verosimilmente molto vicina alla situazione antica. In questa “fotografia del passato” sono visibili tracce di strade an- tiche, viabilità in uso al tempo degli scatti, grandi tombe a tumulo ancora ben visibili e complete della calotta di copertura, numero- sissime tracce di tumuli di varie dimensioni e della viabilità di servizio alla loro frequen- tazione, idrografia ed orografia diverse dalle attuali, urbanizzazione quasi assente, coper- ture vegetali e zone costiere paludose in un paesaggio ancora particolarmente molto ben conservato. E’ di particolare interesse notare quanto sia cambiato il paesaggio negli ultimi sessanta anni. E’ proprio intorno agli inizi degli anni Sessanta, infatti, che inizia l’uso generaliz- zato di mezzi meccanici per la coltivazione dei terreni; le arature divennero molto più profonde, con tutte le conseguenze del caso (fino ad allora l’aratro era a trazione anima- le e quindi non poteva scendere in profon- dità e divellere o distruggere, in parte od in toto, le eventuali strutture non visibili in superficie). Dal 1930 ad oggi è stato possibile osservare sia un sensibile abbassamento del livello delle colline a causa delle arature e del conseguente dilavamento del terreno, come parte della mac- Fig.1 - Territorio di Cerveteri – A: mosaico di immagini aeree IGM 1930, da negativi di lastre di vetro cm.13x18 chia e della vegetazione arbustiva siano state ta- (realizzazione P. Tartara, M. Mazzei); B: in colore rosso, la restituzione delle tracce (P. Tartara) su cartografia 1:10.000 del Comune di Cerveteri, nella quale sono ben evidenti anche le attuali aree ubanizzate ; C:pianoro in gliate e poi scomparse, come anche il percorso toponimo “la Polledrara”(del pianoro di Monte Abbatone) - particolare ingrandito di una immagine IGM 1930 dei ruscelli e dei torrenti sia cambiato, dando al con tracce di tumuli, dei quali sono ben visibili i dromoi di accesso (ingressi) e, in alcuni casi, la traccia evidente delle camere funerarie sfondate dalle lavorazioni agricole; visibile anche la traccia di un tratto della viabilità di servizio paesaggio una forma diversa (questo è uno dei alla necropoli. motivi che hanno reso abbastanza complessa la fase di georeferenziazione delle immagini sulla Di conseguenza la ricostruzione del pae- Uni, assimilata alla dea fenicia Astarte ed cartografia recente). Inoltre, non ultimo, lo svi- saggio prima dei grandi interventi recenti è alla greca Leucothea, a testimonianza degli luppo urbano incontrollato che ha contribuito l’unico strumento che ci permetta di intuire importanti scambi commerciali nel mediter- all’obliterazione di una vasta parte di territorio. la situazione più vicina a quella del mondo raneo e con queste popolazioni in particola- Negli ultimi decenni tutti questi elementi han- antico e quindi di tentare di salvaguardarla. re), divenne poi colonia romana nel 264 a.C., no in gran parte nascosto e/o cancellato le evi- Sono visibili tracce della strada che dall’an- sopravvivendo fino ad età tardo antica (come denze archeologiche di ogni tipo, in relazione tica Caere conduceva ad uno dei suoi porti, testimoniano resti identificati durante lavori all’antica Caere ed al suo territorio, con i suoi quello di Pyrgi, sede anche di uno dei più im- effettuati all’interno del castello). porti e santuari, noti da fonti storiche e testimo- portanti santuari etruschi con grandi templi Nel circondario di Pyrgi , oltre alle numero- nianze archeologiche. (il santuario era dedicato alla dea etrusca se ville e fattorie di età romana, sono altresì

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 101 visibili tracce di altre strutture residenziali sivamente si attenuano e si diradano. Nell’a- Banditaccia (in realtà minima parte dell’area riconoscibili sulla base dei materiali anti- rea pianeggiante a valle dell’acropoli, dove sepolcrale antica, di fatto ancora conserva- chi rinvenuti e, talvolta, dalla tipologia del- negli ultimi 30 anni si è sviluppato l’abitato ta e rilevabile) di fronte al borgo medievale la pianta osservata in traccia, come anche moderno di Cerveteri, erano visibili numero- dell’acropoli ed all’abitato moderno. In rela- di annesse strutture verosimilmente di uso si tumuli, anche di grandi dimensioni (70-80 zione alle aree descritte, sulla base della stes- agricolo, nonché tracce di viabilità principa- metri di diametro), in relazione a una serie sa documentazione, è stato possibile restitui- le e minore. Aree, quindi, da tutelare ai fini di assi viari; nell’area sono documentate an- re, come già puntualizzato, buona parte della della conservazione di un paesaggio antico, che fasi più antiche della necropoli (tra cui viabilità antica di grande collegamento tra la ricco di testimonianze storiche sovrapposte la tomba Regolini Galassi, uno dei sepolcri città e la costa, con i centri limitrofi e viabili- nel tempo. più antichi ed importanti dell’Etruria). La tà di servizio alle necropoli. Sempre lungo la costa, poco a S di Ladispoli, maggior parte delle evidenze sono state can- in mare a causa del forte arretramento (più cellate dallo sviluppo urbanistico e la densità Note di100 m.) della linea di costa in questo punto, delle costruzioni ha, comunque, eliminato la *Dipartimento di ingegneria, Ict e tecnologie per sono ancora oggi visibili i resti di una torre possibilità di valorizzare anche i monumen- l'energia e trasporti (DIITET), Istituto di Anali- di guardia, Torre Flavia, che devono il nome ti superstiti. In questo caso, come in molti si dei Sistemi ed Informatica “Antonio Ruberti” a Flavio Orsini che nel 16749 vendette tutta altri, una buona conoscenza ed un puntuale (IASI)-CNR, P.le Aldo Moro 7 ROMA, patrizia. la signoria (di cui faceva parte il territorio di “accatastamento” del patrimonio archeologi- [email protected] Cerveteri e la Rocca, oggi Museo Nazionale co avrebbe permesso una pianificazione più 1 Commessa di ricerca Metodologie innovative Claudia Ruspoli, donato allo Stato) e della corretta dello sviluppo urbanistico. per la conoscenza dei paesaggi antichi, sviluppata quale la sua famiglia era entrata in possesso Un ulteriore danno molto grave è stato cau- nell’ambito del Dipartimento Patrimonio Cultu- dal 1492. La torre, per molto tempo in tota- sato dallo sviluppo urbanistico non pianifi- rale, poi attualmente nel Dipatimento DIITET. le abbandono ed esposta all’azione del mare cato che si è progressivamente sovrapposto a 2 L’area urbana è esclusa dalla presente ricerca, a ed oggi parzialmente protetta da frangiflutti gran parte delle strutture sepolcrali antiche, parte ovviamente la ricostruzione 3D del territo- grazie ad interventi a gran voce richiesti dal non note, identificate in tutto il territorio cir- rio, in quanto da tempo oggetto di studio da parte Comune di Ladispoli, ha alle spalle un ulti- costante la moderna cittadina e fino al mare dell’Istituto ISCIMA del CNR. Vedi anche TARTA- mo lacerto residuale di area costiera umida, (vedi ad esempio i casi di Ladispoli e di Cere- RA 2003, TARTARA2008. utilizzata come sosta da uccelli migratori nova). In particolare tutti i casi citati rendo- 3 Immagini oblique conservate presso l’Archivio stagionali (da diverso tempo divenuta an- no difficoltosa la lettura complessiva dell’a- Storico dell’Aeronautica Militare. che sede stabile per alcuni di loro), che viene rea archeologica di Caere e del suo territorio 4 Lastre di vetro cm. 13x18, in negativo, conserva- progressivamente occupato e cancellato da nel loro aspetto unitario, che comprendeva te presso l’Istituto Geografico Militare di Firenze. urbanizzazione spontanea, non controllata. il pianoro della città10, naturalmente difeso 5 Scattate dalla Royal Air Force britannica du- dalle pareti scoscese, e dalle fortificazioni rante la Seconda Guerra Mondiale. Per la storia Conclusioni etrusche, dei pianori circostanti destinati a delle documentazioni aeree di guerra della R.A.F. La corretta integrazione tra le varie tipologie necropoli11 a maggiore densità, dalla viabi- e dell’U.S.A.A.F. e i problemi connessi cfr. E.J. di “bene” ed il paesaggio nel quale i beni sono lità principale, di collegamento con altri cen- Shepherd, D.S. Palazzi, G.Leone, M. Masae M. Ma- integrati è da sempre ovvia ed indispensabi- tri, e da quella di servizio, nonché dai corsi vica, Le collezioni c.d. USAAF dell’Aerofototeca le, ma oggi deve essere particolarmente ac- d’acqua. Tutto ciò contribuisce, inoltre, a non Nazionale, in Archeologia Aerea 6, Foggia 2012, centuata sulla base della visione del proble- percepire con immediatezza il numero e l’en- pp.13 sgg.; v. anche M. F. Boemi, L’Aerofototeca ma e dalle disposizioni del Nuovo Codice dei tità delle grandi valenze monumentali della nazionale. Le raccolte fotografiche, in M. Guaitoli beni Culturali, attivo già da anni. importantissima città etrusca e del suo terri- (a cura di) Lo sguardo di Icaro.Le collezioni dell’A- L’osservazione del quadro d’insieme che torio, coerenti con il livello storico politico erofototeca Nazionale per la conoscenza del terri- risulta dall’assemblaggio dei dati raccolti, documentato dalle fonti antiche. torio (Catalogo della Mostra), p. 31, 37-38. anche se ancora largamente provvisorio, La restituzione della grande quantità di trac- 6 Realizzate e utilizzate per l’aggiornamento delle permette qualche considerazione sullo stato ce evidenti nelle immagini aeree storiche, tavolette IGM 1:25.000. La restituzione di queste attuale del patrimonio archeologico, che, è 1929-1930, posizionate sulla cartografia e sul foto è difficoltosa con i sistemi di fotogrammetria bene ricordarlo, è stato ormai da anni inseri- modello tridimensionale appositamente per- analitica, ma possibile con strumenti analogici di to tra i siti UNESCO. La necropoli di Mon- mettono una buona visualizzazione globale vecchia generazione, in particolare con il fotore- te Abbadone, con densità pari a quella della del patrimonio archeologico dell’area ed una stitutore analogico/analitico Galileo V del Labora- Banditaccia, anche se forse con minore consi- ricostruzione, certamente ancora parziale, torio di Topografia e Fotogrammetria dell’Univer- stenza monumentale dei tumuli, è di fatto so- del paesaggio antropizzato antico: le vastis- sità del Salento o, con particolari accorgimenti, stanzialmente sconosciuta, anche perché og- sime necropoli sui due lati del grande pia- con i sistemi di fotogrammetria digitale del labo- getto di pochi interventi di scavo in passato e noro dell’abitato, rendono evidente l’aspetto ratorio SIT CNR. in sostanza non tutelata; le arature erodono globale del complesso, in contrasto con l’im- 7 Dal 1997 il territorio di Cerveteri è oggetto, in- progressivamente la struttura dei tumuli e le magine limitata che oggi si propone al visi- sieme ad altri complessi nazionali a rischio defi- tracce, nettissime fino a 50 anni fa, progres- tatore, della necropoli monumentale della niti da una specifica commissione MiBACT, di una

102 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue azione sistematica di monitoraggio terrestre ed Bibliografia “Alcuni dati per la aereo da parte del Nucleo Tutela Patrimonio Cul- Tartara, P. (2003), “Ortofotopiano storico IGM turale dei Carabinieri e del Nucleo Elicotteri Ca- 1930 del territorio tra Cerveteri e la costa” in M. ricostruzione del rabinieri di Pratica di Mare, in collaborazione con Guaitoli (a cura di) Lo sguardo di Icaro. Le colle- paesaggio agrario antico: specialisti di archeologia aerea e cartografia arche- zioni dell’Aerofototeca Nazionale per la cono- la vallata di Capestrano e ologica di CNR e Università del Salento. L’attività, scenza del territorio, catalogo della mostra, Roma la fotografia aerea.” è stata prioritariamente indirizzata alla individua- (pp.177-166). Patrizia Tartara* zione, quantificazione, contenimento e repressio- Tartara, P. (2009), “The use of Aerial Photographs ne degli scavi clandestini nelle necropoli e nelle for studying and planning archaeological parks: aree urbane, ma contemporaneamente, come ri- the samples of Cerveteri e Veio”, in Proceedings of sultato collaterale e di fondamentale importanza, SPIE, Remote Sensing for Environmental Monito- Premessa e considerazioni ha permesso l’individuazione di moltissime evi- ring, GIS Applications, and Geology VIII, Cardiff, Il “Laboratorio Sistemi Informativi Territo- denze urbanistiche, di necropoli, di luoghi di cul- DOI:10.1117/12.800282. riali per i Beni Culturali” del Consiglio Na- to, singole strutture, in precedenza sconosciute. Tartara, P. (2013), “The Use of Historical Aerial zionale delle Ricerche (Istituto IASI) ha svi- 8 Conservate presso l’Istituto Geografico Militare Photographs in Italy: Soma Case Studies”, in W.S. luppato, nel tempo, una analisi topografica di Firenze. Hanson, I.A. Oltean eds, Archaeology from Hi- ad ampio raggio, su aree archeologiche del 9 Vedi anche PROIETTI 1986, pp. 19-20. storical Aerial and Satellite Archives, New York territorio nazionale a particolare rischio (tra 10 Il maggiore centro urbano dell’Etruria meri- (pp.123-145). queste: Lazio, Abruzzo, Puglia). dionale, si sviluppa sull’ampio pianoro tufaceo Tartara, P. (2018), “Territorio di Caere: viabilità e Obiettivi di questa ricerca sono stati lo stu- (difeso da pareti a picco sui canaloni vallivi dei distribuzione delle necropolis attraverso la fo- dio e la salvaguardia del patrimonio archeo- fossi della Mola e del Manganello) da alcuni nu- tografia aerea”, in Caere orientalizzante. Nuove logico italiano, ma anche la dimostrazione clei abitativi presenti in punti diversi della piat- ricerche su città e necropoli,Studia Caeretana 1, del grande contributo questo tipo di attività taforma naturale, dal IX sec. a.C., raggiungendo CNR edizioni_Edition du Musée du Louvre, Roma può apportare alla conoscenza, alla tutela, progressivamente l’apice dello sviluppo nella se- (pp.123-153). alla valorizzazione del patrimonio ambien- conda metà del VII sec. a.C. ed in tutto il VI sec. tale e paesaggistico e ad una progettazione a.C., quando tra l’altro erige, unica città etrusca, compatibile degli interventi sul territorio. La anche un thesaurus a Delfi (per la problematica corretta integrazione delle varie categorie di generale vedi ORLANDINI 1980, p. 59; TORELLI monumenti e del paesaggio al quale appar- 1982, p. 55); RENDELI 1993; ENEI 1993. tengono rimane ovvia e indispensabile. A 11 Parallelamente, ai due lati della città, si esten- maggior ragione oggi dovrebbe essere una dono i due pianori di Banditaccia e di Monte priorità particolare, sulla base della defini- Abatone. Per la necropoli di Banditaccia vedi zione del problema e delle disposizioni del R. MENGARELLI, Caere, in St.Etr. 1927, p.157 "Nuovo Codice dei Beni Culturali". sgg., pp.169-170; AA. VV., Caere – Necropoli Nei vari territori monitorati, scelti principal- della Banditaccia, tombe a camera, in NSc 1955, mente sulla base di criteri archeologici, è sta- pp.46-113; R. VIGHI, in R. VIGHI-G. RICCI-M. to anche possibile identificare e documenta- MORETTI, Caere, MonALinc, vol.XLII, 1955; M. re una serie di danni, di situazioni di rischio PALLOTTINO ET ALII, Cerveteri, Scavi della e di vari tipi di intervento dannosi per l'am- Banditaccia, in NSc. 1955, pp.46-113; PALLOTTI- biente. Spesso le amministrazioni territoriali NO 1957, pp.3-15; M. PALLOTTINO, s. v. Cervete- competenti e gli organismi preposti alla tu- ri, in EAA, 1959, p.518 sgg.; PALLOTTINO 1960; tela del paesaggio non erano a conoscenza di R. E. LININGTON, Prospezioni geofisiche a Cer- tali situazioni, o non le ritenevano degne di veteri, in Palatino, X, 2, 1966, p.9 sgg.; M. TOREL- essere segnalate. LI, s. v. Cerveteri, in EAA, suppl.I, 1973, p.204 Il territorio dell’Abruzzo aquilano, in parti- sgg.; MORETTI 1977; M. PALLOTTINO, La ne- colare dell’area compresa tra L’Aquila e Cape- cropoli di Cerveteri, in Itinerari mus., monum., strano, che era già stato oggetto di uno studio gall. d’Italia, Roma 1979; R. E. LININGTON 1980, sistematico del territorio1, mostra un livello p.119 sgg.; PROIETTI 1980, p.61sgg.; PROIETTI di integrità parziale o comunque di buona 1986, p.41 sgg.; MERLINO – MIRENDA 1990, conservazione dell’ambiente e del paesaggio, p.4-43; TORELLI 1992, p.256. Per la necropoli di in diversi settori anche di livello superiore monte Abatone vedi VISCONTI 1836; LERICI alla media nazionale. Nello specifico, in un 1960, pp.187-212; MORETTI 1977; CAVAGNARO insieme paesaggistico di particolare pregio VANONI 1980, pp.107-108; PROIETTI 1986, p.28 e con grandi potenzialità di valorizzazione, sgg.; MERLINO – MIRENDA 1990, pp.4-43. è inquadrato ricco patrimonio architetto- nico di centri storici e monumenti in parte

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 103 oggetto di operazioni di recupero. Purtroppo, za per i Beni Archeologici dell'Abruzzo, in con colture ben ordinate che hanno lasciato il territorio è stato anche oggetto di vari tipi particolare nel 2007, 2008, 2009 (terremoto) tracce chiaramente diverse tra loro, riferibili di intervento2, illegale o non correttamente e negli anni successivi fino ai giorni nostri. sia ad arboricolture, sia a vigneti, sia ad altro pianificato, con relativi danni. Tutte le foto oblique di quest'area sono state tipo di colture ancora da definire. Per il mo- Il contributo apportato dalla fotografia ae- georeferenziate sulle ortofoto regionali, in mento, è impossibile offrire un contesto cro- rea storica a questa ricerca è stato molto im- quanto la cartografia regionale (in scala 1: nologico dettagliato7. portante perché, come più volte affermato, 10.000) è povera di dettagli e quindi manca- L’impressione che deriva dall’insieme delle grazie alla quasi totale assenza di alberi e di no i necessari punti omologhi. tracce osservate (dal punto di vista agro- bassa vegetazione arbustiva (quel poco che Dal risultato di diversi casi di studio di que- nomico) è quello di una vallata ricca di ac- era sopravvissuto agli immensi incendi a cui sto tipo di necropoli è evidente che in perio- qua, ben esposta e protetta, climaticamente il territorio è stato soggetto, in passato, a cau- di storici (almeno dall'Età del Bronzo, se non adatta alla coltivazione intensiva di specie sa del lungo periodo di incremento della pa- precedentemente, poi nei periodi successivi), diverse. storizia), ha permesso una lettura molto più le aree vallive erano usate come aree (forse A fronte di quanto osservato, sarebbe auspi- chiara delle evidenze e delle tracce (in grado comuni) di necropoli da gruppi o clan diversi cabile una ricerca specifica (anche con ausi- di essere graficamente restituita, posiziona- di abitanti locali, stanziati su piccoli insedia- lio di saggi e prelievi) indirizzata ad acquisire ta geograficamente e misurata) relative sia menti fortificati sulla sommità delle colline. dati per un inquadramento cronologico delle alle strutture fortificate presenti sulle alture La causa di tale scelta per le aree di sepoltura diverse divisioni agrarie e dei diversi tipi di (alcune delle quali sono altrimenti note solo è verosimilmente condizionata da da quanto colture, nonché, anche con il contributo di attraverso schizzi misurati e ricostruzioni leggibile nelle tracce, chiaramente visibili dati paleobotanici, per la tipizzazione e la grafiche effettuate durante occasionali rico- in molte foto, che indicano le variazioni del conoscenza delle varie specie, soprattutto se gnizioni3, sia ad alcune aree di necropoli che percorso dei fiumi e dei loro straripamenti autoctone, sfruttate nell’economia agricola attualmente non sono visibili perché ancora (figg.1,B,C,D ). Tali tracce sembrerebbero, dell’area in questione. interrate, che di porzioni del sistema viario e dunque, testimoniare che la maggior parte della rete tratturale (in particolare, il traccia- delle aree delle valli erano occupate da palu- Conclusioni to del Tratturo Regio e di alcune porzioni dei di, almeno in una parte dell'anno, non pote- L’occupazione di vaste aree di territorio con piccoli tratturi, che sono oggi completamen- vano quindi essere utilizzate per le coltiva- necropoli, come già accennato, suscita un te illeggibili sul terreno). zioni, bensì solo per le sepolture. interrogativo relativamente al tipo di eco- La ricerca in Abruzzo è tutt’ora in corso; in Numerose e di diversa tipologia le tracce fo- nomia e delle fonti di sussistenza di queste particolare, come già detto, con un approfon- tografate nella vallata delle sorgenti del Ti- popolazioni interne dell’Abruzzo aquilano. dimento nell’area compresa tra L’Aquila e Ca- rino (vallata di Capestrano) che, differente- Sarebbe interessante affrontare il problema pestrano, lungo il percorso del Tratturo Re- mente dalla vallata compresa tra Barisciano da più punti di vista, sia con la grande quan- gio. Molte informazioni sono state raccolte e Civitaretenga4 (c. d. comprensorio di Peltu- tità di informazioni emerse dai numerosi da archivi (pubblici e privati), da bibliogra- inum), mostrano anche numerose tracce di scavi delle necropoli, sia con l’ausilio di dati fia, da ricognizioni capillari sul terreno, ma coltivazioni. provenienti da scavi di abitato che, in inte- la maggior parte di esse provengono dalle fo- Nei voli di monitoraggio effettuati in più di grazione alle ricognizioni sistematiche, con tografie aeree (sia storiche, sia recenti) ed in un decennio, sono state documentate tracce il contributo, assai significativo in questo particolare da quelle scattate durante i voli relative ad una strada che dall’abitato di Au- settore di territorio, dell’archeologia aerea e di monitoraggio effettuati, sin dal 2003, con finum conduceva verso SE (in direzione di con i dati essenziali della bioarcheologia, po- il Gruppo Elicotteri Carabinieri di Pratica di una area di necropoli), ad aree diverse di se- trebbero chiarire le strategie insediamentali Mare, coordinato dal Nucleo Tutela Patrimo- polture identificate nella vallata, in partico- e le modalità di sfruttamento delle risorse. nio Culturale dell’Arma dei Carabinieri. lare presenti nella fascia meridionale quasi a L’approccio tecnico globale dovrebbe essere Questi voli hanno fornito informazioni pre- ridosso dei rilievi orografici, tracce di alcuni necessariamente di carattere interdisciplina- cedentemente sconosciute e che sono estre- edifici, ma soprattutto ad affioramenti casua- re, coinvolgendo molteplici figure professio- mamente importanti per le nostre conoscen- li5 di tracce di tipi diversi di colture6, come ad nali in grado di focalizzare e portare a sintesi ze sull’evoluzione dell’occupazione umana esempio nei pressi del piccolo lago artificiale i problemi nel loro complesso. dell’area in esame. Le nuove acquisizioni si delle "Fonti" (sorgenti) del Tirino (fig.1,A) e Purtroppo, negli ultimi anni il territorio è riferiscono a singoli complessi, necropoli, numerose altre sparse nella vallata, talvolta oggetto di interventi di tipo diverso già ricor- percorsi e tracce di vari tipi di impianti agri- anche in successiva sovrapposizione, oppor- dati8, anche di piccola entità, ma sempre più coli (fig. 1). Alcune di queste evidenze, una tunamente identificate e fotografate, nonché numerosi e diffusamente sparsi, assai peri- volta identificate e prese in considerazione, di diverse divisioni agrarie (fig.1,C). colosi sia per la cancellazione delle evidenze sono state oggetto di campionamenti e vasti Si tratta di impianti estensivi, specializzati, archeologiche (quindi una parte della storia scavi da parte della Soprintendenza per i Beni relativi ad ampie divisioni agrarie di periodi più antica e poco conosciuta delle antiche Archeologici dell'Abruzzo per motivi di con- diversi, sovrapposte nel tempo (come visibi- popolazioni ivi stanziate), sia per la progres- servazione e tutela. Un'ottima collaborazio- le nelle immagini aeree fig. 1) che compren- siva alterazione delle unità del paesaggio (in ne è stata intrattenuta con la Soprintenden- dono ampi campi precisamente definiti e quest’area, ancora abbastanza integro e ricco

104 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue La tutela e la valorizzazione di quanto pre- sente in quest’area potrebbe infatti rappre- sentare il volano per uno sviluppo economi- co locale, decentrato dalla concentrazione di risorse culturali diverse, presenti nei nume- rosi e “troppo” affollati grandi centri urbani di tutto il territorio italiano.

Note *Dipartimento di ingegneria, Ict e tecnologie per l'energia e trasporti (DIITET), Istituto di Anali- si dei Sistemi ed Informatica “Antonio Ruberti” (IASI)-CNR, P.le Aldo Moro 7 ROMA, patrizia. [email protected] 1 Vedi Tartara 2007, pp. 449-565. 2 Scavi clandestini (non intensivi, ma sparsi), danni da armature profonde (che raggiungono e distruggono i livelli archeologici, a volte già affio- ranti), danni da ricerche con metal detectors, aper- ture di nuovi fronti di cava (spesso illegali), nuove discariche spontanee, incendi, urbanizzazione spontanea, strutture industriali, infrastrutture (progettate e realizzate senza indagini prelimi- nari) pianificate senza riguardo per il paesaggio e per il patrimonio storico e architettonico. 3 Vedi E. Mattiocco, “Centri fortificati vestini”, Sulmona, 1986, autore di alcuni lavori sugli abi- tati d’altura dell’Abruzzo interno. 4 Questa area valliva non ha, finora, restituito alcuna traccia relativa a colture od a divisioni agrarie; oltre a quelle della valle del Tirino, l’unica altra traccia di coltura intensiva è stata documen- tata nel territorio di San Demetrio ne’ Vestini, nel- la valle dell’Aterno; vedi Tartara 2007, scheda 23, p. 486. 5 Dovuti al tipo di coltura attuale in atto, più o Fig.1 – A: Tracce di colture diverse, sovrapposte nel tempo; B-D-E: tracce di colture diverse e di impaludamenti (e meno sensibile a quanto presente sotto lo strato di una necropoli); C: tracce di divisioni agrarie orientate diversamente e sovrapposte nel tempo. di humus che, conseguentemente, viene delinea- di essenze spontanee naturali e rare), carat- continui ai finanziamenti pubblici degli enti to dalla diversa crescita di vegetazione o dal diver- terizzanti una serie, anche numerosa, di nic- locali operati dalle ultime leggi finanziarie, so grado di umidità della superficie del terreno (se chie ecologiche (ad es. zafferano, mandorle, sono spesso costrette a “commercializzare” i arato, determinandone una colorazione diversa). tartufi, orchidee selvatiche, lenticchie, essen- territori di competenza, attribuendo conces- 6 Durante gli scavi di una delle necropoli di Cape- ze spontanee diverse tra le quali santoreggia, sioni sia per cave di materiale9 e discariche, strano, effettuati dalla Soprintendenza per i Beni timo, ginepro, etc., non dimenticando anche che progressivamente alterano la situazione Archeologici dell’Abruzzo, furono scavate anche elementi della fauna, altrettanto importanti) orografica naturale, che per impianti indu- alcune tracce di colture a forma di “x”, ma con ri- da salvaguardare quale patrimonio naziona- striali, talvolta di grande entità, anche con sultati privi di elementi utili ad una definizione le di eccellenza e da valorizzare e gestire con l’intento, non sempre realizzato, di creare cronologica. flussi controllati di turismo specialistico mo- nuove opportunità lavorative per la popola- 7 Alcune tracce identificate sembrano riferibili tivato. Gli interventi citati sono in parte da zione residente. Come spesso constatato in ad arboricoltura, altre a vasti vigneti. mettere in relazione con le caratteristiche di- altre situazioni i pochi posti di lavoro acqui- 8 Vedi nota 2. stributive tradizionali degli insediamenti di siti vengono poi a vanificare altre possibilità, 9 La conformazione geologica del territorio ricco quest’area, caratterizzata da una serie di real- legate alla valorizzazione culturale o turisti- di brecce di buona qualità, impiegate per usi di- tà comunali di media e piccola entità, spesso ca, evidentemente neutralizzata dal degrado versi, è estremamente favorevole per l’estrazione in progressivo calo demografico. Le ammi- dell’ambiente e quindi dalla cancellazione di questo materiale, assai richiesto in zona. nistrazioni, anche in conseguenza dei tagli delle attrattive di base.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 105 Bibliografia Dicotomia del paesaggio. tazione della natura è la memoria di altro. Tartara, P. (2003) “ Insediamenti d’altura dell’A- L’immagine del paesaggio è la costruzione bruzzo”, in M. Guaitoli (a cura di) “Lo sguardo di Un cimitero di frammenti dell’oggetto, la cornice addomestica il fuori, Icaro-Le collezioni dell’Aerofototeca Nazionale in transito nel cervello. le linee, i diagrammi, i colori di Cézanne, de- per la conoscenza del territorio”, Roma, (pp.201- Thomas Pepino* scrivono la figura nella finestra del locus. 209). Tartara, P. (2007) “Il territorio aquilano lungo il Tratturo Regio: primi dati per una carta archeolo- Un modello comunicativo gica sistematica (Area tra Bazzano e Capestrano) e L’uomo antepone al progetto di paesaggio Addenda”, L’Aquila, (pp.447-565). una re-interpretazione dei segni quale qua- Tartara, P. (2009) “Aerial monitoring and envi- dro semiotico per la riorganizzazione di con- ronmental protection: aerial photography as an tenuti naturali e artificiali1. L’alterazione o instrument for checking landscape damage”, l’annientamento di questi significati cultu- n.7478-13, in SPIE, Remote Sensing for Envi- rali, non sono altro che la descrizione di un ronmental Monitoring, GIS Applications, and Ge- sistema di regole per una visione globale del ology IX, Berlino. mondo. Il paesaggio contemporaneo afferma Tartara, P. (2016) “Attività di ricerca e sistematiz- la discontinua presenza di immagini in gra- zazione dei dati archeologici in Abruzzo”, Foggia do di rievocare il passato2. 2016, (pp. 27- 47). Petrarca durante l’ascesa al monte Ventoux, leggendo un passo di Sant’Agostino, offre uno sguardo di quello che è il concetto di pa- esaggio spirituale e paesaggio naturale, fis- sando in forma letteraria canoni estetici per una lettura della realtà: “Et eunt homines ad- Figura 1– Friedrich C. D. “Viandante sul mare di nebbia” mirari alta montium et ingentes fluctus ma- La stella di Betlemme che transita nella vol- ris et latissimos lapsus flumininum et oceani ta celeste rappresenta uno dei primi simboli ambitum et giros siderum, et reliquunt se che cristallizzano nella mente un’immagine ipsos”. L’ascesa al monte è un processo ana- viva nel tempo, un segno prodromico di pae- litico di una serie di considerazioni lessicali saggio, un’iconografia costituita dall’associa- con la storia, il paesaggio è un costrutto che zione tra figura e simbolo, una coppia all’in- descrive il momento di riflessione, il cammi- terno del dispositivo di lettura orizzontale. no è lo sguardo verso luoghi di eterno con- Quanto ha contribuito la religione nella rap- fronto con l’occhio umano. Possiamo parlare presentazione di modelli per il paesaggio? di esopaesaggio? Paesaggi urbani, metropolitani, digitali, Alberti manifesta questo sguardo come in- frammentati nella loro immagine, rivelano scindibile necessità dell’essere: “...sien vedu- nell'intelaiatura metodologica archetipi, te, et vegghino la Città, le Terre, il Mare, et simboli e miti appartenenti a modelli anti- una distesa pianura, et le conosciute cime chi, dove l’analisi simbolica tra il fuori e il de le Colline, et de Monti”3, prescrivendo” dentro, porta in se la logica di continuità nel- ...luminosissima e molto aperta, ricevesse la rilettura dei luoghi formalmente non pros- da largo cielo lumi grandissimi, grandissimi simi, dove l’unica cosa che cambia è il mezzo soli, e gran quantità d’aria…”4 relazionando di comunicazione. lo spazio antropico con la geografia. Queste rappresentazioni confrontano il genius loci, Note con due temi arcaici: il rapporto zenitale e * Dipartimento di Architettura e Design, Politec- il dispositivo di lettura orizzontale. Alberti nico di Torino, [email protected] predispone dispositivi ottici per immorta- lare la realtà dei fatti: “… faccio un quadrato Bibliografia grande, ... il quale mi serve per una finestra Simmel, G. (2006), "Filosofia del paesaggio" in Sag- aperta, onde si possa vedere l’historia…”. gi sul paesaggio, a cura di M. Sassatelli, 112 (pag. Cézanne opera nella stessa maniera, elabora 53-69), Armando Editore, Roma prima la macchina di lettura5, successiva- 2Raffestin, C. (2005) “Guardare o vedere il mondo mente costruisce l’immagine del paesaggio materiale?” in Dalla nostalgia del territorio al de- attraverso la dissoluzione delle forme, ridu- siderio di paesaggio. Elementi per una teoria del cendo il contenuto a un abaco in cui l’imi- paesaggio, 144 (pag. 16-21) Alinea Editrice, Firenze

106 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue 3Alberti, L. B. (1833), "Della Architettura Libri Die- Pianificazione comunale petenze e strumenti oggi riscontriamo nel ci" trad. Bartoli C., 401 (pag. 171 libro V), Milano dettaglio un vuoto sostanziale nel Quadro 4Alberti, L. B. (1833), op. cit., (pag.308, libro IX), e pianificazione Strategico come l’assenza, di una cornice, di Milano paesaggistica in Sicilia. una Visione strategica, una “cabina di regia” 5Ravagnati, C. (2012), “L'invenzione del territorio. Prove tecniche di di riferimento che doveva essere fornita dal L'atlante inedito di Saverio Muratori, 142 (pag. integrazione. PTUR (Piano Territoriale Urbanistico Regio- 109-110), FrancoAngeli, Milano nale) per un assetto generale del territorio Ferdinando Trapani *, Giuseppe (grandi hub frontalieri e transfrontalieri, Trombino** e Andrea Marçel piattaforme logistiche di interscambio, inva- Pidalà*** rianti territoriali), dell’ancora oggi mancato completamento del PTPR (esistono le Linee Guida per il PTPR e diversi Piani d’Ambito Competenze regionali diversificate tra istruiti e/o approvati ma che spesso sono urbanistica e paesaggio osteggiati nei territori locali di riferimento) e In Sicilia, così come nel resto d’Italia, ci tro- la sua piena integrazione, la monca attuazio- viamo ancora oggi di fronte ad un sistema ne dei PTP d’area, una non omogenea e poco che si muove su più raccordi e quindi a più aderente attuazione dei PRG a cui è affida- velocità: da un lato con, lodevoli e spesso to il reale governo del territorio di gestione rare, forme di imprenditorialità e identità prettamente localistica centrata sulla rendi- commerciali di grande rilevanza che danno ta fondiaria e la tipologia edilizia e impianti ampio lustro ai territori e alle comunità di ap- produttivi ai sensi di numerose e articolate partenenza; dall’altro una sostanziale diffi- norme che i recenti effetti di trasferimento, coltà della pianificazione e programmazione delocalizzazione e cessione di cubatura in del territorio che rende inattuale e non pie- corso, oramai, in molti comuni. namente efficiente le infrastrutture portanti dei settori trainanti e svilisce lo spazio e le Debolezze e criticità della pianificazio- comunità locali. La questione paesaggistica ne paesaggistica in Sicilia. del congiungimento simmetrico tra urbani- La ex Legge Nazionale n. 431 del 1985 (che stica e paesaggistica ha fatto emergere tutta diede l’avvio alla pianificazione paesistica la loro debolezza, esternando la loro perenne in Sicilia e poi proseguita con il recepimento difficoltà di gestione, su questo si sono regi- del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio strate sovente posizione di urbanisti e intel- n.42 del 2004 e s.m.i.) profilava la duplice lettuali che ne hanno argomentato similitu- opzione da parte delle Regioni di assicurare dini e dicotomie. Tuttavia sembra verosimile la tutela paesistica mediante due modalità o quanto affermato da Salvatore Settis che il con piani paesistici, oppure con piani urba- vizio originale è il mancato raccordo tra più nistici-territoriali con specifica considerazio- elementi in origine determinate dalla Legge ne dei valori paesistici-ambientali1. Bottai sulla tutela del paesaggio (1497/39) e In quegli anni la Regione Siciliana decise di la Legge Urbanistica Nazionale (1150/1942) e avviare dunque la prima opzione offerta dal- l’incalzante sviluppo abitativo-edilizio e del- la norma. La scelta di allora ha comportato la viabilità. non poche difficoltà e creato diverse criticità Il “vizio” italiano, complice la portentosa au- per via di alcune ragioni. tonomia amministrativa, si è ripetuto anche - Le Linee Guida del PTPR e i Piani in Sicilia con la stessa separazione, divarica- d’ambito ad esse conseguenti sono in via zione e ancora peggio con l’annullamento di completamento (con un sistema ancora della pianificazione intermedia, prospettan- macchia di leopardo) solo dopo l’avvio della do un quadro programmatorio complesso pianificazione paesistica avutasi nel 1996 e che riscontra una debolissima pianificazione nonostante gli sforzi compiuti dagli organi del territorio regionale separata per Enti, Isti- istituzionali per la mosaicatura dell’intero tuzioni e livelli che tra loro non si raccorda- piano, l’operazione di completamento risul- no, non dialogano anzi competono per avere ta ancora molto lenta. il maggior controllo sulle scelte “politiche” - Le Linee Guida del PTPR e i Piani del territorio (Dipartimenti Regionali, Co- d’ambito dovevano essere recepite da tutti i muni, Soprintendenze, Genio Civile, ecc…). PRG e dagli altri strumenti di settore nell’atto Nonostante la pluralità di soggetti, com- di redazione di questi stessi: Inutile sottoline-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 107 are che tale atto non è stato sempre effettua- 9/86. Tuttavia per comprendere al meglio lo propositivo con valenza strategica e piano to in sede di pianificazione comunale, omet- stato di attuazione della pianificazione pro- operativo. Di fatto questa circolare risulta il tendo quindi la prescrizione sovra-locale ed vinciale in Sicilia ed i suoi esiti, occorre ri- primo provvedimento normativo che confe- un disattenzione alla pianificazione dell’am- cordare, seppur brevemente, il tracciato sto- risce “forma” ai piani provinciali; biente e del paesaggio oltre ad un’imperfetta rico-normativo e istituzionale. L’art.114 della • con Circolare n. 1/2002 DRU dell’11 ed incoerente pianificazione del territorio a Costituzione, sancisce che la Repubblica Ita- aprile 2002 che introduce le nuove fasi del livello sistematico. liana si ripartisce in venti Regioni (ordinarie PTP in adempimento alle obbligazioni della - Le Linee Guida del PTPR e i Piani e a statuto speciale), Province e Comuni. La Circolare ARTA/DRU n. 2/93 e della successi- d’ambito stanno avendo in corso di attuazio- Regione Siciliana, è una delle cinque regioni va nota di chiarimento del 20.07.1993, collo- ne serie difficoltà per la coerentizzazione con a statuto speciale (in ordine è stata la prima ca la fase interna dello Schema di Massima il resto della pianificazione di settore della ad essere stata istituita), il suo Statuto veniva del PTP, a cavallo tra la fase del “Quadro pro- Regione Siciliana. Com’è noto vi è l’assenza approvato con R.D. il 15 Maggio 1946 e poi positivo con valenza strategica” e quella del di raccordo nella redazione degli strumenti convertito in Legge Costituzionale il 26 feb- “Piano operativo” e prevedendone l’approva- di pianificazione di settore e nelle politiche braio 1948 n. 455, ai sensi dell’art. 15, Titolo zione da parte del Consiglio Provinciale; del territorio tra i due principali organi isti- II della stessa Legge. • con Circolare n.1/07 DRU del 14 tuzionali che si occupano di pianificazione2. L’articolo 15 dello Statuto sopprimeva le dicembre 2007 (Accelerazione delle proce- Da anni manca la scelta di una convergenza Province e organizzava l'ordinamento degli dure di approvazione del Piano Territoriale per la pianificazione territoriale complessiva enti locali dell’Isola basandosi sull’organiz- Provinciale ex art. 12 L.R. n. 9/86) l’ARTA di- paesaggistica ed urbanistica mediante tavoli zazione dei Comuni e sui liberi Consorzi spone che il Quadro Conoscitivo con valenza di condivisione e sussidiarietà tra i diversi li- comunali, dotati della più ampia autonomia strutturale, approvato in linea tecnica dal velli di amministrazione. amministrativa. Tuttavia, in virtù di questa Responsabile del Settore Pianificazione della - La Regione Siciliana non ha mai autonomia statutaria, successivamente, la Provincia venga trasmesso in formato digita- chiarito il sistema della pianificazione pa- Regione Siciliana con LR 9/86 istituiva le le e/o cartaceo ai Comuni ricadenti nel terri- esaggistica in Sicilia ai Comuni, ai soggetti Province Regionali, con cui si riconferma- torio di pertinenza e all’ARTA Dipartimento pubblici e privati i quali hanno sempre ma- vano di fatto le preesistenti circoscrizioni Urbanistica, per costituire strumento tecni- nifestato forti perplessità inerenti la crisi provinciali, e si attribuivano al "nuovo" Ente co di riferimento per la pianificazione terri- del settore edilizio nell’Isola. Le perplessità territoriale alcune competenze in materia toriale, urbanistica e ambientale di rispettiva divengono maggiori e si fanno avanti mo- di pianificazione del territorio provinciale e competenza. A distanza di quattordici anni, vimenti e politiche di opinione contrari metropolitano. con questa circolare, si ha il primo tentativo all’accettazione di questa tipologia di Piano. In tal senso, con l’art. 12 della L.R. 9/86 veni- istituzionale di raccordo tra la pianificazione Spesso dunque i Comuni, in primis, e suc- vano disciplinati, in Sicilia, i Piani Provincia- intermedia di area vasta e la pianificazione cessivamente le associazioni di categoria li Territoriali (PTP) che hanno sempre posse- comunale locale.; (legate alle costruzioni edilizie) contrastano, duto un carattere di orientamento (più che di • con Circolare n. 1 /DRU prot. nel processo di concertazione3, gli strumenti coordinamento come invece previsto nelle n.75362 del 06/10/08 si avvia il raccordo tra d’ambito causandone talvolta la paralisi e la Regioni a statuto ordinario) per la pianifica- la pianificazione urbanistica comunale e la piena attuazione. zione subordinata. É quest’ultima la Legge pianificazione provinciale (art. 12, comma 3, Alla luce di tutto ciò, la questione del terri- Regionale che regolamenta la pianificazio- della L.R. n. 9/1986), si dispone che i Comuni torio e del paesaggio in Sicilia è un tema più ne provinciale poi “perfezionata” negli anni provvedano all’invio in formato digitale o in che mai aperto, poiché, pur essendoci una successivi con provvedimenti legislativi atti alternativa cartaceo, degli strumenti urba- parziale struttura normativa di pianificazio- ad integrare ulteriori disposizioni, e nella fat- nistici generali adottati e delle loro varianti ne del paesaggio, il telaio delle Linee Guida tispecie: alla Provincia Regionale territorialmente del PTPR e degli ancora frammentati Piani • con la L.R. n. 48/91 si ha un parziale competente ai fini dell’implementazione del Territoriali d’ambito risulta essere molto de- recepimento della L. 142/90 (Ordinamento medesimo geodatabase ai sensi dell’Accordo bole e non pienamente efficiente. Va ricorda- delle Autonomie Locali), con esclusione del- di Programma per l’attuazione del Sistema to infatti che la pianificazione in Sicilia, inol- le norme che riguardano la pianificazione, Informativo Territoriale Regionale (SITR), tre, differisce da quella nazionale5 in quanto avendo la Regione già legiferato in materia; ratificato. Questo provvedimento normativo non si esplica in modo concorrente, per via • con Circolare n. 2/93 D.R.U. del 20 a distanza di un anno dal precedente in real- della competenza esclusiva della Regione gennaio 1993, l’ARTA detta istruzioni alle tà conferisce una maggiore attualità di con- stessa. Province Regionali riguardo la redazione dei tenuti sia sotto il profilo tecnologico che di piani provinciali di rispettiva competenza gestione; La crisi infinita della Pianificazione e con successiva nota assessoriale prot. n. • con la Legge n. 56 del 7 aprile 2014 Territoriale Provinciale. 49011 del 20/07/1993, specifica in dettaglio o "Legge Delrio" sul riordino delle funzioni In questo quadro vi è l’”assenza” o la malde- le analisi conoscitive ed i contenuti minimi provinciali, si ridisegnano confini e compe- stra presenza della pianificazione intermedia degli elaborati del piano, articolati in quadro tenze dell'amministrazione locale; essa vie- in Sicilia che è originata dall’art. 12 della L.R. conoscitivo con valenza strutturale, quadro ne recepita dalla Regione Siciliana con la L.R.

108 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue del 4 Agosto 2015 n.15 pubblicata su GURS Ma vi sono altre ragioni, più strutturali, che Orbene, le perimetrazioni contenute negli n. 32 del 7 agosto 2015, con cui si ridefinisce si sono aggiunte a queste; una riguarda le studi effettuati dai Comuni sono molto spes- l'assetto istituzionale della Sicilia attraverso modalità di redazione degli studi geologici, so vistosamente difformi rispetto a quelle l'istituzione dei Liberi Consorzi Comunali che in Sicilia sin dal 1965 sono obbligatori contenute nel Piano Forestale Regionale, do- (art. 27) di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ra- e propedeutici alla progettazione dei PRG. cumento programmatico, le cui previsioni gusa, Siracusa e Trapani, e delle Città Metro- I molteplici disastri che hanno coinvolto sono sovraordinate a quelle di tutti gli altri politane (art. 28) di Palermo, Catania e Messi- varie parti del territorio siciliano hanno fi- strumenti di pianificazione, compresi i piani na e ai sensi dell’art. 34 vengono disciplinate nalmente convinto l’Assessorato regionale regolatori. le attività di programmazione e affidando la del Territorio e dell’Ambiente, dopo vari ri- Tali discrasie hanno dato luogo in tantissi- pianificazione ai rispettivi Piani Territoriali pensamenti (resi evidenti dalla emanazione mi casi a contenziosi, che, visto le pesanti di Coordinamento (P.T.C.) che determinano di tre diverse circolari di diverso contenuto conseguenze che la presenza di un bosco ha gli indirizzi generali di assetto strutturale del nel giro di due anni), ad aggiornare il conte- in termini di vincoli alla proprietà, hanno territorio e le scelte strategiche di sviluppo nuto di tali studi introducendo tra l’altro la coinvolto anche molti privati, determinando economico dei relativi territori, con la fina- microzonazione sismica del territorio e pre- anche in questo caso un rallentamento nel lità ulteriore di tutelarne l’integrità fisica ed scrivendo più approfondite indagini anche processo di formazione dei piani. ambientale, l’identità culturale nonché di di carattere geotecnico. Alle ragioni sin qui esposte si aggiunge poi la promuoverne lo sviluppo sostenibile. In real- Questo naturalmente ha comportato un si- generale difficoltà da parte dei comuni di far tà questo è il primo provvedimento organico gnificativo innalzamento dei costi di reda- fronte alle ordinarie spese di progettazione (a distanza di trent’anni), per la Regione Si- zione degli studi geologici, ai quali i Comu- dei piani, per la ormai gravissima situazione ciliana nella formazione della pianificazione ni, nella maggior parte dei casi (e come era economico finanziaria in cui la maggior par- intermedia con il tentativo di rendere attuale prevedibile) non riescono a far fronte. Nella te di essi si trovano. e più efficace la pianificazione provinciale in attesa che la Regione completi il programma Tali condizioni si ripercuotono ovviamente relazione ai mutamenti fisici e strategici del- di rilevamento geologico del territorio regio- sui tempi di formazione dei piani comunali, la Regione e con una ricaduta fisico-spaziale nale, avviato già da qualche anno con fondi che in Sicilia, si sono sin qui attestati sul va- più reale negli strumenti locali. europei, che potrebbe semplificare notevol- lore di quasi dieci anni, ma che hanno subito mente le attività dei Comuni, in molti casi le negli ultimi anni un drastico innalzamento. Lo Stato di attuazione della pianifica- iniziative di revisione dei PRG restano dun- Che senso abbia impiegare dieci o quindici zione urbanistica comunale que al palo. anni per approvare un PRG che perde buona Per quanto riguarda invece la pianificazione Una ulteriore problematica ha riguardato parte della sua operatività dopo cinque è una urbanistica comunale in Sicilia, per una se- gli studi agricolo-forestali che in forza della domanda che bisognerebbe girare al Gover- rie di ragioni, si trova oggi in una condizione L.R. 15/1991 sono anche essi obbligatori e no regionale, che sulla questione della rifor- che non può che definirsi di lenta agonia. Da propedeutici alla adozione dei Piani Regola- ma urbanistica, mantiene un atteggiamento un lato la mancanza di un quadro legislativo tori. All’interno di tali studi devono essere, pervicacemente omissivo. La situazione di aggiornato (in Sicilia la materia urbanistica tra l’altro, identificati e perimetrali i boschi e crisi della pianificazione comunale risulta continua ad essere regolata da una legge del le fasce forestali, sui quali opera in Sicilia un con assoluta evidenza dal grafico di seguito 1978, che sostanzialmente ricalca la legge ur- vincolo di indeficabilità che si estende, nel riportato, che descrive l’andamento del nu- banistica del 1942), dall’altra l’impatto delle caso di boschi di notevole dimensione, sino a mero dei PRG approvati negli ultimi anni. nuove disposizioni riguardanti la valutazio- 200 attorno al perimetro dei boschi. Da segnalare solamente il dato del 2017, che ne ambientale strategica, hanno determi- nato dal 2011 (anno di entrata in vigore in Sicilia della disciplina sulla VAS) una quasi completa paralisi dei meccanismi di forma- zione e revisione dei piani comunali. Per quanto concerne la VAS, in particolare, l’accentramento in un unico ufficio regionale di tutta la attività di valutazione ambientale di piani e programmi di qualsiasi tipo e livel- lo, senza alcuna priorità (e mettendo quindi la trattazione dei PRG in coda a quella di una piccola variante o di un piano di lottizzazio- ne), ha determinato una condizione di ingol- famento burocratico che ha determinato tem- pi di conclusione dei procedimenti spesso di molti anni. Da qui il forzato rallentamento Andamento del numero dei PRG approvati dal 2000 al 2017 delle attività di approvazione dei piani.

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 109 sembra preludere ad una ripresa della attivi- della pianificazione sia legato alla rendita fon- 5. I PUDM (piani di utilizzo del demanio tà di pianificazione comunale e ad un supe- diaria già ben espresso molti anni fa da Giuseppe marittimo che sono stati emanati con il rinnovo ramento dello stato di crisi che ha portato ad Campos Venuti. In questo quadro diviene molto di almeno tre disposizioni normative es.: L.R. 29 approvare una decina di piani negli ultimi difficile l’attuazione della pianificazione per set- novembre 2005, n. 15 (recante le Disposizioni cinque anni. tore che negli anni si è moltiplicata così come le sul rilascio delle concessioni di beni demaniali e Resta comunque il dato preoccupante di qua- competenze e la discendente burocrazia da alcuni sull’esercizio diretto delle funzioni amministrati- si la metà dei Comuni siciliani che continua- strumenti diretti, come ad esempio: ve in materia di demanio marittimo) di cui all’art. no a gestire il proprio territorio con strumen- 1. Dai PTCP ovvero i Piani Territoriali di 4; il D.A. 95/GAB del 4 luglio 2011 (Linee guida per ti approvati prima del 2000. Coordinamento dei Parchi Regionali es. Nebrodi, la redazione dei piani di utilizzo del demanio ma- Se assai poco soddisfacente è, come si è mostrato, Madonie, Alcantara, Etna,… redatti ai sensi della rittimo della Regione siciliana); D.A. 319/GAB, De- lo stato della pianificazione generale dei Comuni LEGGE REGIONALE N. 6 MAGGIO 1981, N. 98 e manio marittimo regionale. Adempimenti attua- siciliani, non certo entusiasmante è la loro attività successive modifiche e integrazioni, la Regione Si- tivi previsti dalla l.r. 17 marzo 2016, n. 3, e avvio in materia di pianificazione attuativa. Per una serie ciliana si è dotata di un complesso di norme rego- delle procedure di revisione della fascia costiera di ragioni anzi gli strumenti attuativi di iniziativa lanti l’istituzione di parchi e riserve e ad oggi non demaniale. Validità dei rapporti concessori già in- comunale, compresi i piani di edilizia residenziale completati e/o rinnovati ma vigenti con apposite staurati e pendenti. Approvazione delle linee gui- pubblica, sono quasi scomparsi dalla scena urba- zonizzazione ad hoc e ricadenti (e che si sovrap- da per la redazione dei Piani di utilizzo delle aree nistica siciliana, lasciando campo libero ai privati, pongono con le previsioni urbanistiche dei PRG) demaniali marittime da parte dei comuni costieri con i piani di lottizzazione, i programmi costruttivi nei Comuni ricadenti in aree Parco; della Sicilia; di edilizia residenziale pubblica (spesso in variante 2. dei PdG piani di gestione delle aree Sic In tal senso e come sopra sommariamente ripor- urbanistica) e, meno, con i piani di recupero. e Zps previsti dall'Art. 6 della Direttiva Habitat e tato la pianificazione territoriale in Sicilia appare Le ragioni, oltre a quelle di natura economica, dall'art. 4 del DPR di recepimento N° 120/2003, il evidentemente complessa, “ad alleggerire” ulte- vanno ricercate nell'appesantimento delle pro- Piano di Gestione di un Sito Rete Natura 2000 è uno riormente il quadro normativo concorrono anche cedure amministrative connesse alla approvazio- strumento di pianificazione che ha l'obiettivo di le procedure di attuazione delle VAS, VIA, AIA, ne di piani attuativi, determinate dall'obbligo di garantire il mantenimento del delicato equilibrio l’incidenza e relazioni paesaggistiche ai sensi de- preventiva comunicazione ai privati dell'avvio ecologico alla base della tutela di habitat e specie e di lex.art 12-13 del D.Lvo. 152/2006 ed s.smi., dei Pia- del procedimento, dal procedimento di VAS, e individuare modelli innovativi di gestione, i quali si ni di Assetto Idrogeologico (PAI 380/91 ed e smi), dalla necessità di corredare i piani di studi geo- intersecano con tutti gli altri strumenti di pianifica- i PAES e Piani di Protezione Civile nei Comuni, il logici assai dettagliati ed impegnativi. Tutto ciò, zione precedentemente riportati; tutto condito poi dal continuo rimaneggiamen- insieme alla questione di fondo determinata dalla 3. il Piano Stralcio per l’ Assetto Idroge- to delle norme di attuazione per non parlare poi rinuncia da parte dei Comuni siciliani a gestire i ologico, di seguito denominato Piano Stralcio delle strategie economiche come Strategie Aree processi di trasformazione urbanistica del territo- o Piano o P.A.I., redatto ai sensi dell’art. 17, com- Interne (SNAI), Gruppi di Azione Costiera (GAC), rio, ne ha di fatto decretato la scomparsa. Rimane ma 6 ter, della L. 183/89, dell’art. 1, comma 1, del i Distretti Sanitari, Contratti di Fiume, ecc….a cui in realtà l'obbligo, previsto dall'art. 2 della L.R. D.L. 180/98, convertito con modificazioni dalla L. si aggiungono le misure del PO-FESR 2014-2020 71/1978, di corredare i Piani regolatori di prescri- 267/98, e dell’art. 1 bis del D.L. 279/2000, conver- per gli esperti e predatori ghiotti di bandi e/o per zioni esecutive, ovvero di piani particolareggiati tito con modificazioni dalla L. 365/2000, il quale i privati in fila che agognano e attendono l’aiuto connessi ai fabbisogni decennali, ma tale obbligo possiede valore di Piano Territoriale di Settore ed sostanziale dalla programmazione europea/regio- non riguarda più il momento della formazione è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico- nale. Va poi rilevato che gli strumenti non sono al- del PRG, bensì, grazie ad una leggina inserita in operativo mediante il quale sono pianificate e lineati –copianificati e sussidiari- e l’amministra- una finanziaria di qualche anno fa, il semestre programmate le azioni, gli interventi e le norme zione dell’urbanistica e del territorio è in mano ai successivo alla approvazione del PRG e viene per- d’uso riguardanti la difesa dal rischio idrogeologi- Comuni che si trovano, con enormi difficoltà, a tanto facilmente disatteso. co del territorio siciliano; governare oltre che la complessa situazione della 4. del PRMT Piano regionale della Mobilità contingenza quotidiana anche la pianificazione Conflitti in corso e dei trasporti, Il Piano Integrato delle Infrastrutture economica ed extra-territoriale con organici ri- Questo sistema mostra con i suoi risultati attua- e della Mobilità (PIIM) che sviluppa i contenuti del dotti spesso all’unità che fanno sforzi enormi per li quanto siano veramente consunte le scarpe PIIM, in redazione ai sensi del D.D.G. n. 1007/A5.UO1 esitare le innumerevoli attività richieste. dell’urbanistica siciliana e come il meccanismo del 5 Maggio 2015;

110 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Controversie legali e prove tecniche di in- i luoghi come un sistema articolato e complesso, 5 I ricorsi presentati dalle pubbliche amministra- tegrazione tra urbanistica e paesaggio in un sistema la cui pianificazione e programmazio- zioni dell’Isola sono centinaia e quasi tutti cen- atto ne necessità di una “riforma chiara e realmente trati su evidenti errori materiali (scarti di rilievi), Alla luce di tutto ciò negli ultimi periodi molte sussidiaria”, che dia maggiore flessibilità, inte- collimazioni cartografiche (con evidenti errori di amministrazioni comunali hanno avviato centi- grazione e coerentizzazione ai vari livelli ed in destinazioni d’uso e tipologie di presenze o utiliz- naia di ricorsi nei confronti della Pianificazione vari settori e principalmente tra la pianificazione zo dei suoli), mancata concertazione con gli attori Territoriale Paesaggistica l’ultimo caso, il più re- territoriale e la programmazione economica. Oc- sociali, mancanza di verifiche e controlli sul terri- cente5 e anche forse il più emblematico risulta corre tener conto dei valori intangibili del territo- torio oggetto di analisi e progettazione. il ricorso dei Comuni dell’area del trapanese nei rio siciliano, troppo spesso violentati e degradati, confronti dei Piani d’Ambito 2 e 3 ricadenti nel- riducendo il vantaggio, spregiudicatamente, pri- la provincia di Trapani (ma che interessa anche vato sul bene pubblico e alimentando una nuova il territorio del Comune di Castelvetrano) adot- auto-sostenibilità, sociale, economica, ambienta- tato con Decreto n. 6683/2016 e successivo n. le, ovvero una crescita che sia in grado di “auto- 2694/2017, bocciato dal TAR Sicilia per alcune sostenersi” con l’elaborazione di nuove regole sta- motivazioni: la violazione e ambigua applica- tutarie, di standard edilizi, urbanistici, ambientali zione del D.Lgs. n. 42/2004 ( cd. decreto Urbani ) non più solo quantitativi, ma anche qualitativi, che pare manifesti una certa contraddittorietà; capaci di relazionarsi alle specificità dei diversi la violazione dei principi in ordine alla manca- luoghi senza aspettare più la continua assistenza ta concertazione e partecipazione con i comuni politica ma di contro far si che la politica sia di territorialmente interessati, infatti sembra che le reale ausilio e con responsabilità al governo della iniziative di concertazione con i Comuni furono nostra evidente e tangibile complessità. esigue e scarse; una manifesta certa forzatura di un Piano adottato in contrasto con gli strumenti Note urbanistici vigenti nel territorio (Piano regolatore 1 In tal senso va ricordato che altre Regioni vira- generale); errori materiali nelle Norme Tecniche no verso lo strumento con prevalente contenuto di Attuazione e nella cartografia dei regimi nor- territoriale-urbanistico, nel caso della Regione mativi. Errori e illegittimità del Piano paesaggi- Siciliana è esclusivamente paesaggistico, discipli- stico (oggi statuite dal Tribunale Amministrativo nato, per le procedure di adozione/approvazione, Regionale) all’epoca non vennero prese in debita dall’art. 5 della L. 1497/39 e dal R.D. 1357/4, in as- considerazione nè dalla pubblica amministrazio- senza di uno strumento normativo specifico, non ne (spesso disinformata o non presente sulle que- ancora adottato dalla Regione ma in corso di com- stioni e sulle politiche territoriali) ma che ebbero pletamento per i singoli Piani d’Ambito. la forza di creare non pochi problemi alle pubbli- 2 L’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente che amministrazioni di quei territori. Controver- (ARTA) e l’Assessorato ai BB.CC. AA ed Identità Si- sie legali tuttavia che aprono una forma diversa di ciliana (entrambi con le proprie sottocomponenti dialogo e che pongono tuttavia oltre all’apertura e uffici tecnici di pertinenza) da anni non giun- di una nuova fase di “conversazione” tra Comuni gono ad un raccordo sistematico sulle attività di e Regione, nuovi interrogativi sul sistema delle pianificazione regionale riservandosi ognuno le competenze, del sistema legislativo in materia, proprie competenze. del tecniche metodologiche di pianificazione e re- 3 Emblematico è il caso del Piano Territoriale Pa- dazione degli strumenti di pianificazione e della esaggistico d’ambito 8 dei Nebrodi, ove, nel 2013, loro complessa gestione. il Consiglio Territoriale dei Nebrodi (composto Appare inutile ribadire che in tutto ciò emerge dall’Unione dei Comuni dei Nebrodi con Comune una chiara necessità di un nuovo e reale confron- capofila Sant’Agata di Militello) attraverso il pro- to su alcuni temi che prevedano una nuova fase prio Ufficio Tecnico ha elaborato 386 Osservazio- della pianificazione territoriale, urbanistica, pae- ni al PTP d’ambito 8, in fase di concertazione, di saggistica e ambientale rivolta ai vari livelli e set- fatto dilungando oltremodo l’iter di approvazione tori. Occorre rimettere, concretamente e senza ul- per l’esame delle Osservazioni. teriori chiacchiere, al centro dell’agenda politica 4 dove l’elaborazione dei piani, limitatamente ai un sistema di priorità che consentano un cambio beni paesaggistici, è congiunta tra Stato, cui spet- di rotta forte, sulla base del giusto know-how per ta la conservazione del paesaggio, e Regioni, cui il governo del territorio. Occorre ripartire dalla compete, in concorrenza con lo Stato stesso, la considerazione che in quest’Isola come l’Italia si fruizione e la pianificazione del territorio. Stato dovrà realizzare un’utopia concreta e condivisa e Regioni possono stipulare intese o accordi (art. per il riequilibrio del bene pubblico considerando 143, c. 2)

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 111 La rete europea dei più estremo e coinvolgono tutti i Paesi euro- “processo in cui le prime città e i particolari pei da ovest fino al medio oriente. spazi urbani venivano prodotti da cacciatori, percorsi di transumanza: il Oggi la riscoperta di queste tradizioni, mol- raccoglitori, e commercianti nello stesso pe- caso dell’area laziale. to radicate nelle Comunità locali, viene alla riodo in cui stava accelerando la domestica- Carlo Valorani* fine formalizzata da alcune iniziative isti- zione delle piante e degli animali (Soja E. W., tuzionali: il MIPAFF avanza la candidatura 2007, p.62)”. della "Transumanza" come patrimonio cul- In questa prospettiva dunque l’aggregazione Introduzione: la transumanza in Europa turale immateriale dell'umanità UNESCO urbana in realtà non sarebbe l’esito, quanto La pratica della transumanza è una tradi- mentre con un distinto iter, dal basso, viene piuttosto il motore della ”accelerazione della zione ancora forte nel nostro Paese. Al nord avanzata la proposta della “Rete europea dei domesticazione e poi nella nascita di una col- come al centro-sud. percorsi di transumanza” come “Itinerario tivazione del terreno organizzata (Soja E. W., Ad Aosta si tiene regolarmente una antica Culturale del Consiglio d’Europa”. 2007, p. 62)”. “La rivoluzione agricola o neo- tradizione, la “désarpa” che, in occasione del- litica, così come il successivo sviluppo della la discesa delle mucche dagli alpeggi di alta La transumanza e “la regione urbana” scrittura, dell’architettura monumentale, quota in fondo valle, propone il passaggio del Per lo specifico disciplinare della pianifi- dello stato, e in realtà di tutti i presupposti bestiame proprio nella strada principale del cazione territoriale, la riscoperta dei modi della civilizzazione, potrebbe essere conside- centro storico. Ancora fino all’ultimo tragico assunti nel passato dalla transumanza, oltre rata al meglio soprattutto come il risultato, sisma, ad Amatrice, si svolgeva una manife- a rivestire un evidente grande potenziale in piuttosto che la causa, delle origini della città stazione che riprendeva il tradizionale pas- termini identitari e turistici, apre ad alcune (Soja E. W., 2007, p.71)”. saggio nel centro storico delle greggi. interessanti ipotesi circa il ruolo che potreb- L’ipotesi era già stata formulata dalla Jacobs Meno noto è che un analogo radicamento be aver svolto la pratica dell’allevamento mi- che, riferendosi alle testimonianza pervenu- dei modi della transumanza si riscontra fin grante nella nascita delle città. te a Çatal Hüyük, evidenzia che “piuttosto anche nei territori più estremi di Europa. Com’è noto l’obiettivo del principale contri- della coltivazione del grano, fu probabilmen- All’estremo nord della Svezia, nella sua metà buto scientifico di Soja (Soja E. W., 2007) è te l’allevamento degli animali, […], che per pressoché disabitata, è di uso corrente la la dimostrazione dell’ancestrale e fondativo primo cominciò a trasformare l’economia transumanza delle renne condotta dal popo- carattere “urbano” dello spazio delle regioni rurale della caccia e della raccolta” (Soja E. lo Sami: una migrazione che copre due vol- insediate. W., 2007, p.82) verso uno stadio più evoluto. te l’anno millecinquecento chilometri. Allo Tale carattere non risiederebbe tanto nel Oggi sappiamo che l’insediamento era este- stesso tempo all’estremo sud d’Europa, a Te- grado di alterazione dello stato dei luoghi so, “una densa agglomerazione di case prive nerife, si conserva, primo in una complessa rispetto allo stato di natura, quanto piutto- di strade o viottoli almeno al livello del suolo” rete di percorsi di transumanza (Cano Delga- sto dall’essere, lo spazio regionale, teatro di (Soja E. W., 2007, p. 73), con popolazione com- do J.J., 2018), il percorso di transumanza ver- scambi e relazioni tra i diversi nodi di un in- presa tra 6000 e 10000 abitanti, era privo di for- ticale del monte Teide. sediamento policentrico di scala regionale tificazioni monumentali e ospitava una vasta Ciascuno di questi esempi esprime una for- (metropolitana). gamma di lavori specializzati primi tra tutti gli ma diversa di transumanza (Santillo Fritzell Nella sua “rivoluzione copernicana” , Soja, artigiani tessitori le cui testimonianze sono le B., 2010, p.30). Nel caso del popolo Sami si con il dichiarato obiettivo di porre al centro più antiche tuttora scoperte in qualunque sito tratta di una transumanza orizzontale “atti- del suo ragionamento lo spazio geografico archeologico (Soja E. W., 2007, p.76). La società va” priva di tracce fisiche sul territorio. Nel urbano, sposa le teorie della Jacobs circa l’in- urbana a Çatal Hüyük era stata “straordinaria- caso della regione di Aosta abbiamo una consistenza scientifica del modello di nasci- mente pacifica e produttiva per quasi un mil- transumanza verticale “attiva”. Il Monte Tei- ta delle città assunto dall’archeologia. Soja in lennio” (Soja E. W., 2007, p.74). de presenta invece una condizione ancora particolare contesta la sequenza convenzio- Per quanto riguarda il suo rapporto con l’area diversa. Qui il “Camino del Re”, come viene nale “caccia e raccolta – agricoltura - villag- vasta va considerato che già molto “in anti- denominato oggi, ribatte il tracciato di una gi – città – stati (Soja E. W., 2007, p.54)”, e al cipo, […] 12.000 anni fa, ci sia l’evidenza di ancestrale direttrice di transumanza vertica- contrario ne propone una inversione logica un sistema di scambi geograficamente este- le oggi non più attiva. In questo caso la diret- facendo ricorso a una applicazione più estesa so che collegava l’area di Gerico verso nord, trice di transumanza, attraverso frequenta- del concetto di sinechismo . lungo la costa mediterranea orientale […] zioni successive, si trasforma in un percorso Secondo Soja se guardiamo al sinechismo fino all’Anatolia e possibilmente tanto lon- culturale. Tra queste ci piace ricordare il viag- come ad una “forza fondamentale e con- tano verso est fino all’Iran, dove, fra le altre gio alla scoperta del Teide di Alexander Von tinua nell’intera sequenza dello sviluppo risorse, c’erano importanti siti di ossidiana Humbolt cui, alcuni Autori, hanno voluto della società umana (Soja E. W., 2007, p.62)” vulcanica” (Soja E. W., 2007, p.67). Ancora attribuire il merito della nascita del concetto abbiamo la possibilità di “mettere le città al nel testo si afferma che “Persino prima del- scientifico di paesaggio (Farinelli F., 2003). primo posto, che equivale a spingere indietro la domesticazione delle piante, l’ossidiana, Le tracce di questa antica, ma come visto an- le origini delle città a un periodo precedente la pietra focaia e altre risorse dell’età della cora vitale, modalità d’uso del territorio si rispetto alla rivoluzione agricola (Soja E. W., pietra venivano scambiate con semi selvati- scorgono dunque dal nord Europa fino al sud 2007, p.62)”. L’ipotesi proposta è dunque un ci […] così come con animali vivi e con i loro

112 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue prodotti. Questo antico sistema di scambio, eccessive, un surplus sotto forma di animali sumanza toccavano alcuni punti obbligati: come la stessa agricoltura fu sviluppato da vivi o anche in termini di capi abbattuti. Non passi montani, guadi, sorgenti, in particolare cacciatori, raccoglitori, foraggeri, e pescatori a caso, più tardi, il termine romano pecunia, sorgenti sulfuree, pascoli accessibili: “È im- molto prima della formazione di qualcosa denaro, avrà la stessa radice di pecus, ovvero portante che l’animale assuma calcio, fosfo- che possa essere chiamato villaggio agricolo” bestiame o pecora: “Gli animali, che posso- ro, magnesio, potassio, sodio, cloro e zolfo. Lo (Soja E. W., 2007, p. 67). no, a differenza dei terreni, essere trasportati, zolfo, in particolare, è considerato elemento Oggi ancora non sappiamo quanto questa costituiscono una risorsa economica mobile, fondamentale dell’alimentazione della pe- rete di collegamenti continentali fosse per- utilizzabile come unità di misura, mezzo di cora, poiché la lana ne contiene il 4%. Pro- corsa da allevatori migranti ma è stato ac- pagamento o dono” (Santillo Fritzell B., 2010, babilmente ciò era noto sin dall’antichità: certato che le origini della transumanza si p.36). l’uomo ha sempre scelto, per quanto possibi- perdono oltre i limiti della preistoria: “I ri- L’esistenza di una rete di mobilità transregio- le, pascoli naturalmente ricchi di acque sul- trovamenti più antichi sicuramente relativi nale, percorsa da allevatori, potrebbe essere furee. Anche l’importanza del sodio era ben alla pecora domestica vengono dalla zona dei dunque considerata, a sua volta, un prerequi- conosciuta […] per questo le saline costiere Monti Zagros e risalgono a circa undicimila sito della nascita delle città. hanno costituito un elemento fondamentale anni fa” (Santillo Fritzell B., 2010, p. 25). nell’allevamento di tipo stagionale” (Santillo Addirittura, dal punto di vista geobotanico, Della transumanza Fritzell B., 2010, p. 28). vi sarebbero delle evidenze scientifiche circa “Nessun altro animale ha avuto nella storia I movimenti delle greggi spostavano migliaia il ruolo fondamentale che le vie della tran- dell’uomo, la stessa importanza della pecora. di capi e attorno alle direttrici di transuman- sumanza avrebbero svolto in epoca ancora Dall’animale vivo si ricavano sangue, latte, za nel tempo si sono venuti a creare articolate più remota nel determinare le direttrici di lana e letame, che a loro volta davano alimen- strutture di servizio: ricoveri, santuari, punti insediamento delle popolazioni umane in ti, vestiario, concime, e combustibile. Dalla di controllo, fontanili centri di mercato: “Su Europa (Spada F., intervista). In estrema sin- pecora macellata si ottenevano carne, grasso, una altura nei pressi dell’Aniene, a poche tesi secondo questa ipotesi, le popolazioni ossa, pelli, corna e tendini. Dal grasso si rica- centinaia di metri dalle mura urbane di Tivo- migranti si sarebbero mosse in forma di tri- vavano candele di sego; con tendini e intesti- li, ai piedi della cascata, sorgono i resti di un bù con degli animali al seguito, aprendosi la ni si ricavavano corde per strumenti e archi; monumentale santuario dedicato ad Ercole. strada nel folto della vegetazione attraverso con le pelli si producevano vestiario, coperte, In Italia Ercole aveva il ruolo fondamentale l’uso del fuoco. Tali varchi si sarebbero poi galleggianti, zampogne, otri e libri. In cambio di protettore dei pastori, delle greggi, e delle preservati nel tempo grazie all’opera di di- di tutto ciò l’animale non chiede che erba fre- sorgenti, ma era anche il dio dei trasporti, del radamento delle greggi. Le vestigia di questo sca” (Santillo Fritzell B., 2010, p.8). commercio e dell’economia. L’associazione processo sarebbero da rinvenire ancora oggi Nondimeno, garantire “erba fresca” al bestia- di funzioni diverse riflette il ruolo di un alle- nella distribuzione atipica di alcune specie me è, solo apparentemente, una cosa sempli- vamento ormai non più limitato e margina- vegetali erbacee. ce. Le condizioni ambientali comportano in- le, ma sviluppatosi in economia di mercato In ogni caso questa affascinante ipotesi, che fatti che lo stato dei pascoli cambi in accordo caratterizzata dall’investimento di grandi meriterebbe una più puntuale trattazione, ri- alle stagioni. D’inverno le temperature rigi- capitali, soggetta a tassazione e regolata da echeggia alcuni caratteri tutt’ora permanen- de dei monti richiedono di spostare le greg- leggi” (Santillo Fritzell B., 2010, p.155). ti del paesaggio della transumanza o come è gi verso le pianure. D’estate le pianure però Nei secoli, le direttrici di spostamento frut- stato significativamente denominato: “il pae- inaridiscono e in passato si risvegliava anche to di prove e tentativi compiuti sul campo, saggio del morso” (Messina S., 2016). la zanzara malarica, per cui le greggi devono tramandate nelle tradizioni orali, trovarono Se dunque, per un momento, accettassimo essere ricondotte in altura. Questi sposta- una più precisa formalizzazione. A sud, nel che le città abbiano preceduto la rivoluzione menti, secondo le diverse regioni, potevano 1447, da Alfonso I d’Aragona, venne istitui- agricola, verrebbe da chiedersi per quale sco- essere di scala locale o potevano raggiungere ta La Regia Dogana della Mena delle pecore po gli abitanti abbiano sentito il bisogno di anche una scala regionale . In questi sposta- sull’antico sistema dei tratturi che si estende- riunirsi in grandi comunità. La risposta più menti, per definizione, le greggi toccavano vano tra l’Aquila e Foggia. Nella regione lazia- immediata è che la condizione urbana gli luoghi dalle caratteristiche ambientali mol- le, nella sua parte che corrisponde oggi alla avrebbe consentito di scambiare beni e servi- to diverse e da questa diversità se ne traeva Tuscia,, “nel 1289 fu istituito un nuovo siste- zi di tipo specialistico. Lo scambio, tuttavia, beneficio sia in termini di salute del bestia- ma di sentieri, la Dogana dei Pascoli del Pa- avrebbe presupposto un surplus di beni ri- me sia in termini di qualità dei prodotti: “Gli trimonio di San Pietro, che offriva alle greggi spetto ai bisogni elementari. Dove rintraccia- animali attraversano territori diversi sia dal abruzzesi pascoli estivi che si estendevano re questo surplus avendo già escluso quello punto di vista geologico che per la qualità dei da nord di Roma ai confini con la Toscana e di origine agricola come espressione di una terreni, dove crescono erbe e piante differen- l’Umbria” (Santillo Fritzell B., 2010, p.32). rivoluzione che avrà luogo più tardi? Sem- ti, e la varietà di alimentazione assicura loro Per quanto riguarda le testimonianze inse- brerebbe logico individuare proprio nell’al- i sali e i minerali necessari” (Santillo Fritzell diative più recenti va poi ricordato che nel levamento, piuttosto che non nelle faticose B., 2010, p. 28). tempo, il culto di Ercole, che portò alla co- attività di trasformazione artigiane, quell’at- Allungate tra i due areali estremi, gli areali struzione di luoghi di culto dell’importanza tività capace di garantire, con difficoltà non montani e quelli costieri, le direttrici di tran- del Santuario di Ercole vincitore a Tivoli o

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 113 del tempio di Ercole nel Foro Boario di Roma, individuazione) rivelatori di una possibile pascolo naturale e praterie d'alta quota” i cui si trasformò nel culto dell’Arcangelo Miche- presenza di percorsi della transumanza. poligono sono stati comparati con lo strato le (Giansanti A.P., 2018) e infatti, non di rado Come operazione propedeutica sono stati dell’andamento altimetrico. Il criterio guida sul territorio, si trovano chiese e santuari de- prodotti cinque strati di base utili a costruire in questo caso è l’individuazione di campi dicati proprio a questo santo. un quadro di riferimento circa le caratteristi- aperti collocati in aree di alta montagna. La Possiamo quindi dire che la transumanza che geo morfologiche, ambientali e paesisti- dinamica regressiva dei pascoli di alta mon- abbia accompagnato, con alti e bassi legati che del territorio di indagine. tagna è nota, e in alcuni casi salutata con alle condizioni di stabilità politica, l’intera In particolare sono state prodotti i seguenti sollievo, tuttavia la mappa restituisce un storia dell’umanità tracciando percorrenze e tematismi: tav 02 - Carta geolitologia del La- complesso di appezzamenti che si configura costruendo sistemi territoriali le cui vestigia zio; tav 03 - Carta dell'altimetria; tav 04 - Car- tuttora come un sistema articolato. sono ancora oggi presenti nei nostri territori. ta delle acclività; tav 05 - Carta delle Unità Individuati i due areali posti alle estremità fisiografiche di paesaggio. delle direttrici di transumanza, per indivi- La rete della transumanza tradizionale Affianco a queste caratterizzazioni è stata duare lo sviluppo del tracciato, è stato neces- dell’area laziale. posta in valore nella tav 01: Carta delle sub sario andare a ricercare alcuni indizi territo- Sulla base di questi rapidi lineamenti è stata regioni geografiche del Lazio, una interpre- riali più precisi. Infatti, proprio il concetto di dunque avviata una ricerca, tutt’ora in corso tazione dei sistemi paesistici presenti nella ampio areale, non consegna al ricercatore dei di svolgimento, i cui primi esiti sono stati regione laziale (Almagià R. 1966). punti determinati di partenza e arrivo. presentati al III International Seminar on Le citate tav 03 e tav 04 hanno svolto un ruo- Questa fase è stata preceduta da una indagi- Transhumance and Traditional Roads, tenu- lo particolarmente importante per inquadra- ne sulle fonti testimoniali, che ha riguardato tosi a Tenerife, September 5-8, 2018, organiz- re gli ambiti di possibile spostamento tra le una bibliografia mirata , ma anche dall’osser- zato dal Cabildo Insular de Tenerife, Gobier- mete di monte e le mete di valle. vazione di fonti incerte, la cosiddetta “lette- no de Canarias, Universidad de La Laguna. Completato del lavoro propedeutico di in- ratura grigia” . Sulla base di queste consulta- Lo scopo del primo passo della ricerca è sta- quadramento è stato possibile procedere alla zioni è stato possibile iniziare a individuare to l’individuazione di possibili direttrici di costruzione degli Strati dei fattori di indivi- delle direttrici, seppure ancora approssima- transumanza ancora presenti nel territorio duazione. te, di spostamento delle greggi. Per meglio della regione laziale. Questo primo passo di I primi due strati individuano rispettiva- precisare le giaciture di queste direttrici di indagine in area vasta è stato inteso come mente le Mete di valle (stagni costieri) delle spostamento ci si è avvalsi di una serie di passo propedeutico a una serie di studi mi- direttrici di transumanza e le Mete di mon- strati tra loro molto diversi. rati che potranno svilupparsi attraverso la te (pascoli montani). La transumanza alle Per indagare la sopravvivenza a oggi di usi messa in campo di altri strumenti più idonei estremità del percorso non si concentrava in del territorio legati alla memoria della tran- alle indagini ravvicinate e di dettaglio. punti precisi, con un elevato affollamento sumanza è stata condotta una rapida ricerca Nel merito si può dire che l’indagine di area di capi, piuttosto, giunti alla meta, i pastori sulla toponomastica della regione laziale. vasta si è articolata a partire dalla comples- si disperdevano in un ampio areale. Questa Sono stati ricercati gli archi stradali che con- sa struttura territoriale che nel tempo si è indagine è stata condotta sulla base della servavano il toponimo di via della Dogana, sviluppata attorno alla transumanza. Tali si- classificazione della Carta Uso del Suolo via della Doganella o anche di via della tran- stemi come visto presentano delle caratteri- della Regione Lazio - approfondimento del- sumanza. stiche invarianti legate strettamente alle ca- le formazioni naturali e seminaturali al IV e Il termine “dogana” era infatti riferito al da- ratteristiche del territorio: alcuni tratti sono V livello Corine Land Cover (agg. Marzo 30, zio che i pastori dovevano versare per poter espressione di caratteri ambientali perma- 2015) . L’estensione dell’areale Mete di valle accedere ai pascoli privati che si estendeva- nenti, altri elementi sono invece espressione è stata costruita a partire dall’individuazione no ai margini delle vie di transumanza e che degli usi insediativi legati alla transumanza. dei poligoni classificati come: “Lagune, laghi costituivano le tappe intermedie del viaggio. Entrambi gli aspetti hanno dato luogo a com- e stagni costieri”; “Paludi salmastre”; “Paludi Questa ricerca è stata condotta sullo strato ponenti fisiche che possono ancora essere, interne”; “Saline”. L’inviluppo pesato di que- informativo prodotto da OpenStreetMap . almeno in alcuni casi, presenti sul territorio. sti poligoni ha portato alla determinazione Piccoli tratti stradali con queste denomina- Lo studio si è svolto adottando la strumen- dell’areale. I criteri guida in questo caso sono zioni sono stati rintracciati un po’ in tutta la tazione gis tramite la quale si è avviata una dunque stati il tema dell’acqua e del sale, la regione laziale. Tuttavia si segnalano per la consultazione di strati informativi di pub- bassa altitudine e la disponibilità di campi, loro importanza un tratto stradale denomi- blico dominio. Si è quindi operato attraverso questi ultimi individuati nei poligoni clas- nato “Via Velosca (sentiero della transuman- una indagine indiziaria cercando di indivi- sificati come “Superfici a copertura erbacea za)” nei pressi di Priverno e della “Strada pro- duare testimonianze in alcuni strati infor- densa”. Qui va segnalato come l’urbanizza- vinciale della Doganella” nei pressi del Lago mativi generati per obiettivi ben diversi da zione recente abbia obliterato alcune mete di Bolsena. quelli della ricerca. importanti: è il caso delle aree alla foce del Una altra categoria di elementi del territorio Più precisamente sono stati consultati i se- Tevere e della area della bonifica pontina. che svolgevano un ruolo fondamentale nel guenti strati informativi attraverso i quali si Per la costruzione dell’inviluppo Mete di viaggio di transumanza erano le Sorgenti e sono ricercati elementi territoriali (fattori di monte ci si è avvalsi della sola classe “Aree a Bacini d’acqua sulfurea. Per questa indagine

114 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Figura 1– Tav 0b6 Le direttrici di transumanza dell’area laziale: Nell’immagine si osservano dieci direttrici di transumanza che collegano gli areali delle Mete di monte e delle Mete di valle. Il sistema della transumanza viene esposto in correlazione con le sub regioni geografiche già individuate dall’Almagià. ci si è avvalsi di uno strato pubblicato dal to elaborato sulla base dei dati delle Diocesi . La ricerca si conclude provando a determi- Ministero dello sviluppo economico, DGS- Il risultato è che nella regione laziale ben 59 nare quali possano essere le amministra- UNMIG . In questo caso sono stati localizza- chiese sono state dedicate al Santo. zioni comunali coinvolte direttamente, per ti i siti delle principali sorgenti presenti nel Sulla base di questi indizi è stato dunque l’interferenza diretta dei tracciati con il loro territorio. Tuttavia non è stato possibile ap- possibile tracciare una serie di percorrenze territorio, o indirettamente per essere sede di profondire come sarebbe stato desiderabile, monte-mare che di fatto innervano trasver- infrastrutture connesse con la transumanza la caratterizzazione del tipo di acque della salmente la regione laziale da nord a sud. o per essere la naturale cornice paesistica dei sorgente in quanto sono state classificate Ovviamente gli assi individuati trattandosi percorsi stessi. solo come “Sorgenti” o “Manifestazione di di una ricerca di area vasta non sempre riper- In questo senso l’individuazione del gruppo gas e acqua”. In ogni caso la determinazione corrono con precisione sedi stradali o per- di amministrazioni ha richiesto la formula- della loro distribuzione ha consentito una corsi effettivamente battuti dalle greggi nel zione di un criterio di selezione che non po- prima verifica sulle condizioni ambientali passato. Sono piuttosto delle direttrici lungo teva essere ricondotto a criteri di omogenei- al contorno delle direttrici di transumanza le quali, con divagazioni e sdoppiamenti si tà ambientale, paesistica o amministrativa, ipotizzate. muovevano i pastori. Hanno dunque un si- proprio perché il percorso di transumanza, Infine, considerato il significato del culto di gnificato orientativo utile a mirare i succes- per definizione, si poneva in modo trasversa- Ercole per il mondo pastorale e la sua tradu- sivi studi di approfondimento. le a queste caratteristiche territoriali. zione nella figura del Santo Michele Arcan- In particolare sono state descritte dieci di- Si è dunque fatto ricorso al riconoscimento gelo, la ricerca ha provato ad approfondire rettrici così denominate: Direttrice Vulsina; del bacino visivo di ciascuna direttrice indi- la localizzazione delle Chiese dedicate a San Direttrice di Blera; Direttrice di Manziana; viduata con l’obiettivo di determinare una Michele Arcangelo. In questo caso si è fatto Direttrice Sabatina; Direttrice Flaminia; Di- prima delimitazione dei “distretti paesistici riferimento allo strato “Realizzato da Nordai rettrice Salaria; Direttrice Tiburtina; Diret- di transumanza” (Valorani C., Marcozzi E., Srl sulla piattaforma GeoNue” che, in occa- trice di Gabii; Direttrice di Cori; Direttrice di 2016). L’elaborazione è stata svolta applican- sione del “Giubileo della Misericordia”, è sta- Priverno. do un algoritmo di viewshed che ha consen-

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 115 tito anche di individuare nel complesso del auspichiamo si potrà spingere questo filone anche attraverso l’idea di “distretto paesisti- territorio quelle parti che si connotano come di ricerca sulla transumanza che come visto, co”, occasioni di sviluppo sostenibile nelle più esposte ai cambiamenti in termini di sin dalle sue fasi più propedeutiche, mostra aree interne e di valorizzazione delle aree “sensibilità visiva”. diversi profili di interesse. protette. Di certo l’attuale attenzione delle Istituzioni In conclusione ci piace esprimere l’auspi- Conclusioni nazionali ed internazionali è di buon auspi- cio che un nuovo approfondimento di studi Il paesaggio dell’economia pastorale è stato cio per la ripresa e approfondimento di stu- trans disciplinari possa consentirci di scio- spesso visto con diffidenza: Sereni commen- di che possano rinnovare l’attenzione su un gliere quei dubbi, che le opinabili interpre- tava “ci basti rilevare che, a questa ripresa campo di studi “spesso trascurato della cul- tazioni delle testimonianze archeologiche dell’economia pastorale, risponde una note- tura antica” (Santillo Fritzell B., 2010, p. 7). Al ancora ci consegnano, circa le origini della vole estensione del paesaggio del saltus che contempo potranno trovare nuova attenzio- forma insediativa urbana. […] è un paesaggio informe “ubi silvae et pa- ne le ricerche antropologiche sulle tradizio- stores sunt”, cioè di selve e pascoli” (Sereni ni orali, sui paesaggi musicali, sulla cultura Note E., 1961, p. 64). Nei secoli del basso impero “il del gusto legata ai cibi e alle loro preparazio- * Dip. PDTA (Pianificazione design Tecnologia termine stesso di saltus […] diviene, in prati- ni (Petrini C., 2005). dell’Architettura), Sapienza Università di Roma, ca, sinonimo di “grande proprietà signorile Tutto questo potrà collegarsi alla riscoperta [email protected] o imperiale”: e la degradazione del paesaggio di una serie di percorrenze che potranno por- agrario, in effetti, si esprime ancora sovente re in valore luoghi e strutture anche minute Bibliografia in una restrizione delle terre a cultura, cui fa ma di grande pregio, quelle cose cui Pasolini Almagià R. (1966), “Lazio in Le Regioni d'Italia”, riscontro una crescente estensione delle ter- si riferiva descrivendole come “non è niente, vol. XI, Utet, Torino re a pascolo o incolte” (Sereni E., 1961, p.66). non è quasi niente, un umile cosa” , che oggi Bjur H, Santillo Fritzell B., (2009), “Via Tiburtina“, In Italia questo contrasto tra usi agricoli, vi- sono poste ai margini dello sviluppo territo- Svenska Institutet i Rom, Roma sti come pratica virtuosa di piccoli proprie- riale ed escluse dagli itinerari turistici Cano Delgado J.J., (2018), “La red caminera de Te- tari contadini, e usi pastorali, strettamente Nel merito la ricerca ha condotto alla deter- nerife”, Cabildo Insular de Tenerife, Tenerife legati alla presenza di grandi latifondi non minazione, per l’area laziale, di una cornice Farinelli F., (2003), "Geografia. Un'introduzione ai coltivati, ha attraversato i secoli fino a dare quadro che a oggi prevede dieci sistemi, alcu- modelli del mondo", Piccola biblioteca Einaudi, corpo ai provvedimenti della riforma agraria ni dei quali già oggetto di iniziative da parte Torino nel secondo dopo guerra. degli enti locali, e relativi perimetri prelimi- Favalli M., Pareschi M.T., (2004), "Digital elevation Allo stesso tempo, da un altro punto di vista, nari all’interno dei quali sarà possibile svi- model construction from structured topographic gli usi pastorali sono stati individuati, tra i luppare studi di approfondimento. data: The DEST algorithm" in Journal of geophysi- naturalisti, tra i fattori primari di una defore- Tali direttrici di transumanza, per motivi intrin- cal research, VOL. 109 stazione eccessiva presupposto degli attuali secamente legati allo scopo della transumanza Giansanti A.P., (2018), “Da ercole a San Michele, dissesti idrogeologici. stessa, si muovono attraversando unità sub un culto legato alla transumanza”, http://www. Per contro non è possibile dimenticare come geografiche tra loro molto diverse (Almagià R, evus.it/it/index.php/rivelazioni/apocalypsis/da- i pascoli verdi con le loro basse a aperte pra- 1966). In particolare, nella “regione laziale”, i ercole-a-san-michele-un-culto-legato-alla-transu- terie, siano proprio quel contesto vegetazio- percorsi di transumanza assumono una giaci- manza/ nale che fa da contraltare agli acquedotti ro- tura trasversale monte-mare (Bjur H., Santillo Messina S., (2016), “Il Paesaggio del Morso, Inte- mani nelle descrizioni dei poeti e dei pittori Frizell B., 2009) molto caratteristica rispetto a grazione dei pascoli residuali nel contesto peri- del Gran Tour che hanno reso immortale il quanto accade ad esempio nel caso dei tratturi urbano contemporaneo“, Parco regionale d’Appia paesaggio della Campagna Romana. Ci si più noti: Regio tratturo Pescasseroli Candela, Antica, Roma chiede cosa rimarrebbe della forza iconica Regio tratturo Magno. Petrini C., (2005), "Buono, pulito e giusto", Gli e identitaria del paesaggio del Parco dell’Ap- In tal modo si può dire che l’itinerario di tran- struzzi Einaudi, Torino pia Antica se ai campi aperti si sostituisse in sumanza determina un paesaggio culturale Santillo Fritzell B., (2010), “Lana, Carne, Latte. Pa- modo indifferenziato un fitto mosaico rita- che di fatto è trasversale a più di un paesag- esaggi pastorali tra mito e realtà”, Mauro Pagliai gliato da recinzioni di usi agricoli, orti urba- gio vegetale, non limitandosi a determinare Editore, Firenze ni, attrezzature di standard. un tracciato, manufatti di servizio, campi per Soja E. W., (2007), “Dopo la metropoli”, Pàtron Edi- Tra queste istanze contrapposte senza dub- il pascolo, ma arrivando ad alterare la stessa tore, Bologna bio la risposta non potrà che essere proget- distribuzione di alcune specie erbacee. Valorani C., Marcozzi E., (2016), “Landscape Di- tuale e richiederà un grande equilibrio nel Tali direttrici, anche considerate di concer- stricts along the «Via Francigena in the South»: determinare nel merito soluzioni che do- to con le vie Francigena del sud e del nord e the Monti Lepini area” in Gambardella C., (a cura vranno essere capaci di contemperare istan- degli altri percorsi culturali (per esempio “La di), "World heritage and degradation Smart De- ze sociali, esigenze ambientali e identità pae- via di Francesco”, “Il Sentiero Wojtyla - San- sign, Planning and Technologies", La scuola di Pi- sistica. Istanze che, con tutta evidenza, sono tuario della Mentorella”), potranno indurre tagora editrice, Napoli in conflitto tra di loro. modalità di fruizione lenta del territorio, Proprio questo è il punto critico fino cui ci fortemente identitarie, capaci di innescare,

116 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Paesaggi “interni”. ta e nascosta. Tale condizione produce modi ne complessiva della popolazione dal 2013 al 1 di abitare il territorio che disegnano una 2016 è pari all’1,3%, la diminuzione della po- Governare la fragilità qualità della vita “inconsapevole” fondata su polazione in età lavorativa, nello stesso pe- Paola Cannavò* e Massimo Zupi** valori alternativi rispetto a quelli delle città/ riodo, è del 2,2%, mentre la diminuzione dei metropoli della contemporaneità (serenità giovani tra 0-14 anni, dal 2006 al 2016, è pari vs frenesia, lentezza vs velocità, socialità dif- all’8,4%, la popolazione anziana (+64 anni), Introduzione fusa vs aggregazioni elitarie, produzione di nello stesso periodo, aumenta del 10%, con- Il territorio italiano rappresenta una signifi- qualità vs economie estensive). seguentemente l’incidenza della popolazio- cativa discontinuità rispetto all’armatura ur- Dall’altro, risentono di una fragilità struttu- ne anziana sulla popolazione complessiva è bana europea, in quanto anziché procedere rale che agisce su vari livelli: fisico (in ter- pari al 23,3%. Tuttavia il confronto con i va- per maggiori aggregati urbani, come accade mini di dissesto idrogeologico), economico lori nazionali, dell’indice di dipendenza gio- nelle conurbazioni diffusesi nel mondo, si e sociale (in termini di problematiche occu- vanile (20% nelle aree interne contro il 21% presenta come una sequenza ininterrotta di pazionali e conseguenti dinamiche di abban- a livello nazionale) e dell’indice di vecchiaia entità diverse (centri storici, periferie, città dono ed invecchiamento della popolazione), (182% nelle aree interne contro il 165% na- medie, campagne, borghi, ecc.). Tale condi- ambientale (in termini di labilità degli equi- zionale) non mostra differenze clamorose. zione determina l’esistenza di numerose “ter- libri eco-sistemici). Se prendiamo in considerazione il tema re di mezzo” che, pur non essendo popolate Tale condizione di diffusa fragilità richiede dell’accessibilità (discriminante per la clas- da hobbit, elfi, nani e orchi, sono comunque l’attivazione di nuove dinamiche per la re- sificazione), la percentuale di popolazione il luogo di una straordinaria eterogeneità immissione dei luoghi nel ciclo di vita dei delle aree interne che vive e lavora nel me- culturale e di una ricchissima bio-diversità territori di appartenenza, attraverso azioni di desimo comune di residenza è pari al 58%, la dei modi di abitare. reinvenzione e riconnessione, ed all’impiego percentuale di persone che lavora nei “cen- La Strategia Nazionale per le Aree Interne ha di nuovi metodi e strumenti, in grado di ri- tri” più vicini si attesta sul 23%, la porzione cercato di interpretare questi territori, rico- conoscere e disvelare quei valori nascosti su di popolazione che lavora e studia in altri noscendone la diversificazione (“esito delle cui si fonda la qualità “implicita” in questi comuni delle aree interne limitrofe è pari al dinamiche dei vari sistemi naturali e dei pe- territori. 19% (flussi tra aree interne), i residenti nelle culiari e secolari processi di antropizzazio- aree interne che impiegano più di un’ora per ne”) e rilevando la “presenza di importanti Ribaltare il punto di vista recarsi nei centri, per motivi di lavoro/stu- risorse ambientali (risorse idriche, sistemi L’ipotesi portante della metodologia adottata dio, sono il 20%. Per raggiungere i centri per agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne motivi di lavoro/studio, il 70% della popola- e risorse culturali (beni archeologici, insedia- è quella che identifica, in prima istanza, la zione usa un mezzo privato; tale percentuale menti storici, abbazie, piccoli musei, centri natura di Area Interna nella ”lontananza” dai sale fino all’83% se si considerano gli sposta- di mestiere)”, scegliendo infine il principio servizi essenziali. In questa accezione, Area menti verso altri comuni delle aree interne. di prossimità come criterio di identificazio- Interna non è necessariamente sinonimo di Con riferimento ad alcuni servizi chiave ne, inteso come “distanza dai principali cen- “area debole” in assoluto. Il grado di perife- come sanità e istruzione, si può osservare tri di offerta di servizi essenziali (istruzione, ricità individua piuttosto una caratteristica quanto segue: il numero medio di posti let- salute e mobilità)” e quindi di limitata acces- delle aree che peraltro si riferisce esclusiva- to in strutture ospedaliere (ogni 100 perso- sibilità agli stessi. mente agli aspetti considerati (servizi scola- ne), dal 2001 al 2011, è aumentato del 2,23% Il Padiglione Italia della XVI Biennale di Ar- stici, sanitari e di trasporto ferroviario). In (incremento relativo da imputare alla dimi- chitettura ha scelto la locuzione “territori particolare, in funzione di un indicatore di nuzione complessiva della popolazione), interni” e la metafora dell’arcipelago per sin- accessibilità calcolato in termini di minuti mentre il numero di addetti nelle strutture tetizzare “quello spazio fisico del nostro pa- di percorrenza rispetto al polo più prossimo, sanitarie pubbliche, nello stesso periodo, ese, dove, anche nelle epoche più remote, le si identificano: aree intermedie (20’75’). Rispetto alle aree interne così periodo 2001-2011, ha subito una diminuzio- terminando la formazione di un “Arcipelago risultanti dalla sommatoria delle tre tipolo- ne inapprezzabile (1,1%), mentre il numero territoriale costituito dagli insediamenti ur- gie sopra definite, può essere utile proporre di addetti nelle scuole pubbliche di ogni or- bano/rurali e dal paesaggio che li connette”. alcuni dati di riferimento. dine e grado, nello stesso periodo, è diminu- Ci sono tuttavia almeno altri due elementi ito del 19,6%. che appaiono altrettanto significativi per de- Un po' di numeri2 Un approfondimento sulla disponibilità di finire il carattere di questi luoghi che vanno Le “aree interne” comprendono il 51,1% dei risorse territoriali fornisce alcune interes- al di là degli aspetti fisici della prossimità e comuni italiani ed in esse risiede il 19,8% santi informazioni: le aree interne posseggo- della struttura reticolare-diffusa. della popolazione su di una superficie terri- no il 70% della superficie forestata naziona- Da un lato, tali luoghi sono caratterizzati da toriale pari al 58,2% della superficie nazio- le (quasi la metà della superficie territoriale un’elevata qualità paesaggistica ed ambien- nale. In termini strettamente demografici, si delle aree interne, 42,2%, è bosco) ed il 52,9% tale, in buona parte inespressa, misconosciu- osservano i seguenti fenomeni: la diminuzio- della superficie agricola utilizzata nazionale

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 117 (più di un terzo della superficie territoriale portare alla luce il paradigma di qualità che ro trovare forza nella definitiva attribuzione delle aree interne, 38,7%, è SAU). In altri ter- ormai nei territori interni comincia ad assu- di una rilevanza strategica alla nozione di pa- mini, l’80% delle aree interne è rappresen- mere un carattere abbastanza ben definito: esaggio che appare, alle diverse scale, efficace tato da territori agricolo-forestali. Al tempo una teoria di borghi di piccole dimensioni, dimensione aggregativa di politiche, piani e stesso, nelle aree interne trova posto il 36,8% immersi in una matrice ambientale/paesag- interventi. del patrimonio edilizio italiano. Nelle aree gistica pressoché intatta, dove si respira aria In questo senso, appare utile affiancare il interne sono localizzati il 29,1% dei beni cul- pulita, si mangiano prodotti sani, si mantie- concetto di paesaggi interni alla definizione turali, architettonici e archeologici italiani, ne il contatto con la natura, si intrattengono di aree interne tout court. La strategia per in particolare il 39,8% dei beni archeologici; relazioni di vicinato. In questi ambiti territo- le aree interne infatti, appare un’intuizione inoltre nelle aree interne troviamo il 22,7% riali la popolazione anziana non è considera- brillante, che sconta però alcuni limiti di dei musei italiani, ma solo il 4,8% di visitato- ta un “peso” come avviene nelle metropoli/ fondo, derivanti dalla sua formulazione a ri rispetto al totale nazionale. città della contemporaneità, ma rappresenta trazione prevalentemente economista, da Ultimo dato estremamente significativo, per l’anima stessa della comunità, un elemento cui scaturiscono un approccio prettamente quanto ampiamente atteso, riguarda il nu- di identità e aggregazione, un valore difficil- quantitativo ed un modello non sempre ade- mero di edifici delle aree interne ricadenti in mente riscontrabile altrove. I valori su cui si rente agli obiettivi dichiarati. Sconta inoltre zone a rischio sismico 1-2-3, pari al 77%. fonda tale paradigma di qualità (cibo, stile un’impostazione generale di tipo top down di vita, relazioni sociali, ambiente naturale) (anche se in un secondo tempo partecipata Una rivoluzione dello sguardo3 poco o nulla hanno a che fare con la cosiddet- sui singoli territori regionali) che resta con- I dati illustrati nel paragrafo precedente (si è ta “tirannia del PIL” e con la teoria di indica- finata all’interno dei limiti amministrativi. scelta una fonte unitaria, ma potevano essere tori macro e micro-economici (occupazione, Il paesaggio (declinato anche in termini di utilizzate svariate altre elaborazioni contenute reddito, presenza di servizi e infrastrutture) unità di paesaggio), in virtù della sua natura nei vari documenti prodotti dall’Agenzia per sulla base dei quali i centri interni vengono di unità fisiografica che non riconosce i limi- la Coesione Territoriale ovvero dalle strutture posizionati nelle retrovie delle graduatorie ti amministrativi, potrebbe coerentemente regionali per la definizione delle aree pilota di nazionali. Senza scomodare necessariamen- guidare il processo di rafforzamento del ter- sperimentazione) si riferiscono principalmen- te la critica all’economia del benessere di ritorio inteso come “bene comune”, configu- te ad indicatori di natura demografica e socio- Amartya Sen o le teorie sulla decrescita sere- randosi come elemento trainante per la va- economica, fornendo un quadro di riferimento na di Serge Latouche, si può affermare l’esi- lorizzazione delle aree interne e dei contesti (peraltro assolutamente necessario) che risul- stenza (almeno potenziale) di un “modello” “deboli” e “dimenticati”. ta, per molti aspetti, parziale e unidirezionale. offerto dai territori interni che richiede una In primo luogo, infatti, il paesaggio ben si Districandoci tra percentuali, rapporti, indici, differente narrazione ed interpretazione. presta ad essere luogo di sperimentazione tassi di variazione, riusciamo a vedere con chia- Rafforzare e valorizzare questo modello di comune e di sinergie virtuose tra la Strategia rezza le fragilità (e forse nemmeno tutte) dei vita, non ha bisogno di approcci sviluppisti Nazionale per le Aree Interne, le iniziative territori interni: le dinamiche di spopolamento di natura fordista (grandi opere infrastruttu- connesse all’attuazione della Strategia Na- e di invecchiamento della popolazione, l’inde- rali, produzioni intensive, turismo di massa) zionale per l’Adattamento al Cambiamento bolimento dei servizi di base, le problematiche ma piuttosto di innovazione avanzata e ri- Climatico e le pratiche operative legate alla di accessibilità e mobilità, la vulnerabilità nei cerca applicata, di interventi “leggeri” e mi- diffusione dei Contratti di fiume, di costa e confronti dei rischi naturali. Tutto ciò rappre- rati, di attirare eccellenze e specializzazioni. di lago. senta però solo il rovescio della medaglia: è vero Un’operazione di “agopuntura territoriale” Appartiene inoltre all’approccio paesag- che è necessario conoscere i punti di debolezza, capace di intercettare le “linee di forza” che gistico la capacità di definire, per contesti ma un’interpretazione territoriale declinata percorrono i territori e moltiplicarne gli ef- territoriali fragili, scenari di trasformazione esclusivamente in negativo (cosa manca, cosa fetti benefici distribuendoli e diffondendoli (ri-sarcimenti, ri-generazioni, re-invenzioni, non funziona, cosa si sta perdendo) ovvero, in in maniera pervasiva (e non invasiva). re-interpretazioni, ri-narrazioni) che siano chiave difensiva (cosa possiamo salvare, mante- Non si tratta di recuperare il terreno perso, pertinenti con le “aspirazioni delle popola- nere, difendere appunto) preclude la possibilità di rimettersi al pari con il resto dell’Europa, zioni per quanto riguarda le caratteristiche di elaborare nuovi schemi interpretativi, nuove ma di affermare la propria diversità, saltan- del loro contesto di vita” (Convenzione Euro- visioni. do un passaggio e spingendo sui tasti della pea del Paesaggio, 2000). “L’innovazione di rottura nasce dalla visione: la sperimentazione, dell’Information and Com- Infine e soprattutto, ragionare in termini di capacità di guardare il mondo e vedere ciò che munication Technology, della Ricerca e Svi- paesaggi interni consente di superare la fred- gli altri non sono in grado di vedere. (…) A que- luppo. dezza dell’approccio economico che assegna sto scopo abbiamo bisogno di nuovi schemi in- alle comunità interessate dalla strategia, il terpretativi, di nuove prospettive. (…) Una socie- Dalle aree interne ai paesaggi interni ruolo tradizionale (e passivo) di beneficiari tà sostenibile può scaturire solo da visioni che Il ribaltamento del punto di vista, la rivolu- finali. Il coinvolgimento delle comunità lo- sappiano guardare oltre l’oggi, oltre i problemi zione dello sguardo, la differente narrazione cali nel prendersi cura degli ambienti di vita immediati” (Norman e Verganti, 2014). ed interpretazione, in definitiva tutto quanto quotidiani è infatti insito nella nozione di Una visione diversa appare necessaria per auspicato nei paragrafi precedenti, potrebbe- paesaggio, nonché acquisizione fondamen-

118 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue tale della Convenzione Europea del Paesag- lia”) appartengono ad una delle quattro aree che era margine (aria, acqua, boschi, paesag- gio. Ciò consente di introdurre nei meccani- pilota regionali da candidare sulla Strategia gio, bellezza) si fanno centrali e diventano il smi di intervento, formule di co-governance, Nazionale per le Aree Interne (Area della fulcro di nuove economie (sostenibili, green, intendendo con tale termine quei metodi di Sila-Presila crotonese e cosentina). blue). È allora possibile ripartire dal pae- governo del territorio capaci di responsabi- • A novembre del 2016 si è costituito saggio, inteso come costruzione sociale che lizzare gli attori rispetto all’attuazione (effi- il comitato promotore dell’omonimo Con- prende forma nelle lunghe derive della sto- cacia), generando senso di appartenenza e di tratto di Fiume. ria (Bonomi, 2018), per costruire una visione, superare la separazione tra strumenti e livel- • Ricadono al suo interno due Ambiti un’interpretazione, una narrazione del terri- li di pianificazione. Attraverso questo tipo Paesaggistici Territoriali Regionali: “Croto- torio a partire dalla quale attivare processi di di approccio è possibile affermare un’idea di nese – unità di paesaggio Valle del Neto” e rigenerazione. “appropriatezza” e consonanza delle presta- “Fascia presilana – unità di paesaggio presila La prima parte del programma di ricerca sul- zioni territoriali alle aspettative e ai vissuti crotonese”. la Valle del Neto si è posta pertanto l’obietti- dei destinatari delle politiche (adattività). • Ospita un sistema complesso di tre vo di definire gli schemi interpretativi attra- centrali idroelettriche verso cui pervenire ad una interpretazione La Valle del Neto come laboratorio di • Comprende un’area termale recen- significativa di questo territorio. Si è scelto sperimentazione temente assegnata in concessione e sulla pertanto di definire due macro ambiti di in- Nell’ambito delle attività di ricerca applicata quale è stato predisposto un progetto di ge- dagine, il territorio urbanizzato e quello non condotte all’interno dell’Urban Design Lab stione e valorizzazione. urbanizzato. Il territorio non urbanizzato dell’Università della Calabria, è in corso, a • Una porzione del territorio ricade viene assoggettato ad una fase di descrizione partire dal 2017, una sperimentazione sul all’interno del Parco Nazionale della Sila. (più tradizionale), che declini le componenti campo legata allo sviluppo di un programma Se applichiamo a questo ambito territoriale del paesaggio, le emergenze e le eccezionali- di ricerca sul tema dell’innalzamento della i tradizionali parametri di valutazione socio- tà ambientali, i caratteri fisiografici, e ad una qualità della vita, finanziato da un consorzio economica, dobbiamo necessariamente con- fase di narrazione (più qualitativa) capace di di imprese locali. L’area geografica oggetto cludere che ci troviamo di fronte ad un’area selezionare i colori, i profumi, i sapori, le sto- del programma di ricerca è la valle del Neto “debole”, marginale, interessata da fenomeni rie del territorio. Il territorio urbanizzato vie- (il secondo fiume calabrese, per lunghez- di spopolamento ed abbandono, con carenza ne indagato attraverso due categorie di rife- za, ampiezza del bacino, portata annua), un di servizi e accessibilità limitata. Al contra- rimento: una fisica, gli spazi (individuando i territorio che presenta molteplici caratte- rio, se riusciamo ad emendarci dalle logiche luoghi della comunità, le reti di mobilità dol- ristiche che lo rendono un “laboratorio” di dello sviluppo e della crescita, possiamo os- ce, le aree di naturalità diffusa, le prossimità sperimentazione ideale rispetto ai temi pre- servare immediatamente che questi territori, delle residenze); una immateriale, le relazio- cedentemente introdotti: non avendo conosciuto picchi di sviluppo, ni (selezionando le reti esistenti e le moda- • Alcuni dei comuni della valle (in non hanno d’altra parte dovuto pagare i costi lità, formali ed informali, di collaborazione, particolare, il Comune di Santa Severina che della crescita. Si tratta di ambiti quasi com- solidarietà, cooperazione ed integrazione). fa parte del club dei “borghi più belli d’Ita- pletamente integri nei quali le risorse di ciò A partire da questa prima lettura del terri-

Figura 1– Declinazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne nella Valle del Neto

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 119 torio, la seconda fase del lavoro è stata fina- Note Un metodo di archivio del lizzata a definire degli indicatori che fossero * Dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente e il rappresentativi di alcuni fattori coerenti con Territorio e Ingegneria Chimica, Università della patrimonio edilizio per le gli elementi scaturiti dalle fasi di descrizione Calabria, [email protected] politiche di recupero dei e narrazione. Tali fattori sono stati suddivisi **Dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente e il centri storici in tre categorie: fattori ambientali (aria-acqua- Territorio e Ingegneria Chimica, Università della Leo Conte*, Gaetana Del Giudice*, suolo, consumi, rumore, illuminazione, pae- Calabria, [email protected] saggio), fattori sociali (tessuto sociale, luoghi 1 Il titolo del paper fa riferimento alla tavola Luca Servodio*, Francesca Zerella* d’incontro, tempo libero, sicurezza persona- rotonda promossa dal Laboratorio di Urban De- le), fattori economici (filiera corta, gestione sign dell’Università della Calabria, svoltasi il familiare, commercio di vicinato). Il passo 31.10.2018 presso i locali dell’University Club Introduzione successivo, da sviluppare nei prossimi mesi di dell’Unical (per informazioni è possibile visitare In questo lavoro sono presentati i risultati lavoro, prevede il confronto con la comunità la pagina facebook dell’UdLab) del progetto “Ricerca sulla qualità dell’edi- locale sull’interpretazione territoriale propo- 2 I dati riportati di seguito sono tratti dal volume lizia del centro storico in rapporto alle poli- sta, in modo da pervenire ad una rappresenta- “Arcipelago Italia” (vedi rif. Bibliografico) e sono tiche di tutela e valorizzazione nell’ambito zione condivisa dell’immagine del territorio, elaborazioni CRESME a partire da dati ISTAT. normativo e strategico del PUC”, di cui è attorno a cui costruire i processi di rigenera- 3 Il titolo fa riferimento agli scritti di Antonella stato il responsabile scientifico il prof. Fran- zione e i meccanismi di collaborazione alla Tarpino (vedi rif. Bibliografico). cesco Domenico Moccia, realizzato presso cura ed alla manutenzione del territorio. il Centro Interdipartimentale di Ricerca La- Bibliografia boratorio di Urbanistica e di Pianificazione Conclusioni Barca, F., Casavola, P., Lucatelli S. (2014), “Strategia Territoriale “Raffaele D’Ambrosio (L.U.P.T.) La Strategia Nazionale per le Aree Interne nazionale per le aree interne: definizione, obiet- dell’Università di Napoli “Federico II”. (ma lo stesso discorso potrebbe valere per tivi, strumenti e governance” in Materiali UVAL, Si illustra un metodo d’indagine e di archivio la Strategia Nazionale per l’Adattamento al Documenti, N. 31. sviluppato per orientare le politiche di valo- Cambiamento Climatico e per le politiche Bonomi, A. (2018), “Arcipelago Italia, il margine rizzazione dei centri storici, focalizzando la di attuazione dei Contratti di Fiume, non a che si fa centro” in Cucinella, M. (a cura di), Ar- ricerca sullo studio del patrimonio edilizio caso, già citate in precedenza) rappresenta cipelago Italia. Progetti per il futuro dei territori del centro storico di Crispano con l’intento un’occasione di sviluppo locale che va ben interni del Paese, Quodlibet, Macerata. di strutturare una conoscenza che indirizzi i oltre i propri specifici contenuti e la relativa Cucinella, M. a cura di (2018), Arcipelago Italia. processi decisionali dei piani di recupero ur- dotazione di risorse economiche. Si tratta di Progetti per il futuro dei territori interni del Paese, banistico verso il perseguimento di obiettivi di un’opportunità per riflettere su alcune que- Quodlibet, Macerata. tutela dei valori architettonici e culturali. stioni che da tempo ormai sono sul tavolo e Latouche, S. (2008), Breve trattato sulla decrescita La scarsa attenzione e chiarezza programmati- per trovare la giusta spinta verso la loro defi- serena, Bollati Boringhieri, Torino. ca circa l’avvio di strategie per la riconversione nitiva formalizzazione. Tali questioni posso- Norman, D., Verganti R. (2014), “Incremental and del patrimonio edilizio rapportato a delle real- no essere così sintetizzate: Radical Innovation: Design Research vs. Techno- tà urbane, caratterizzate peraltro da rilevanti • La definitiva affermazione del pae- logy and Meaning Change” in Design Issues, Vol. fenomeni di abbandono e spopolamento, è un saggio come scenario strategico di riferimen- 30, N. 1, (pag. 78-96), MIT Press. limite strutturale delle politiche di recupero to per il Paese; Sen, A. (2006), Scelta, benessere, equità, Il Mulino, connesso in prima istanza alla trasformazione • Il superamento dei limiti ammini- Bologna. stessa della natura dello spazio urbano come strativi a vantaggio di processi adattivi che Tarpino, A. (2016), Il paesaggio fragile. L’Italia vi- rapporto tra opera (valore d’uso) e prodotto individuano di volta in volta le “geometrie sta dai margini, Einaudi, Torino. (valore di scambio) (Lefebvre, 1970), dato il le- variabili” di riferimento; game circolare che intercorre tra forme dello • Il superamento dei “modelli” (quan- spazio e forme sociali (Chiodelli, 2009). titativi, economici, sviluppisti) a vantaggio di La ricostruzione dei processi e dello sviluppo schemi interpretativi local based in grado di degli insediamenti storici evidenzia difatti intercettare le aspettative reali delle comunità; questa intrinseca relazione tra forma urbana • Il completamento della transizione e modelli di produzione e riproduzione socio- dalla partecipazione con valore prettamente economica e la crisi del rapporto tra la dimen- consultivo, alla collaborazione con carattere sione spaziale del vivere comune e la casa. fortemente gestionale. La scelta di realizzare un sistema informa- L’utilizzo della nozione paesaggi interni ap- tivo territoriale sul centro storico è stata pare utile per mettere a sistema tali questioni influenzata dalla necessità di costruire una e favorire il governo delle varie “fragilità” ter- conoscenza della qualità edilizia in un’ottica ritoriali, trasformandole, laddove possibile, incrementale per definire precise politiche in asset da valorizzare. di tutela e valorizzazione.

120 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue Il metodo Ciò ha comportato una classificazione che si delle carte tematiche degli indicatori per le La fase iniziale di messa a sistema dei dati è basata su un metodo desunto dalle conside- analisi di sintesi, l’attribuzione degli inter- di input di diversa natura e la costruzione razioni che seguono: venti e la comunicazione dei risultati agli degli elementi geografici del database ha -ottenere una corrispondenza immediata fra attori coinvolti nel processo decisionale. indirizzato l’osservazione del sopralluogo gli elementi rilevati e le relative modalità d’in- per l’analisi tecnico-qualitativa dei manu- tervento; I criteri di valutazione del patrimonio fatti in relazione alle tipologie edilizie e i -classificare tipologie e sistemi costruttivi (tipi edilizio caratteri morfologici del tessuto insedia- di coperture, murature, ecc.) per una lettura Le tipologie edilizie tivo. La documentazione raccolta di dati approfondita degli elementi che compongono La classificazione e la descrizione dei tipi archi- spaziali e alfanumerici, provenienti sia da l’organismo architettonico in modo da contri- tettonici (Alfano 2008, Monestiroli 2002, Purini fonti ufficiali che da indagini dirette, è sta- buire all’identificazione dell’edilizia storica e 2000) ha consentito di individuare, come para- ta organizzata nell’applicativo GIS per co- alla realizzazione di un corretto recupero. digma esemplare, un tipo rispetto a una certa struire gli elementi geografici del database La terza fase ha previsto la costruzione del categoria edilizia che può essere considerato un da strutturare. database in ambiente GIS e l’elaborazione modello spaziale, una forma-tipo. La seconda fase ha previsto l’impostazione della scheda-tipo per il rilievo delle caratte- ristiche degli edifici funzionale alla costru- zione degli indicatori per la catalogazione e la valutazione del patrimonio edilizio nella struttura urbana in modo da orientare e de- finire la disciplina degli interventi di piano. Finalità dello studio è stata quella di indi- viduare l’appartenenza delle singole unità edilizie, che compongono il patrimonio edi- lizio esistente del centro storico, alle tipolo- gie individuate per indirizzare le decisioni. Una volta raccolte, le informazioni sono state revisionate e laddove necessario verifi- cate e/o integrate attraverso indagini dirette sul campo che hanno richiesto l’impegno di quattro rilevatori e sono state svolte nell’ar- co di tre settimane. In generale la scheda di rilievo compilata per ogni edificio del centro storico riguarda l’a- nalisi del tipo di isolato, dell’accessibilità, dei vincoli, della proprietà, delle caratteristiche in termini di copertura e conservazione, del- le destinazioni d’uso, della tipologia edilizia, dell’individuazione del valore storico o ar- chitettonico, delle specifiche caratteristiche architettoniche e alterazioni, del degrado e della rilevanza ambientale in rapporto al contesto. Massima attenzione è stata dedi- cata alla costruzione delle schede nella loro esecuzione con l’inserimento dei dati, ossia alla raccolta e digitalizzazione dei dati alfa- numerici e cartografici per la costruzione di banche dati territoriali. Le schede hanno consentito di definire gli elementi costruttivi, architettonici e decora- tivi ricorrenti e sono state concepite non solo per essere consultate, ma anche per poter es- sere facilmente utilizzate e richiamate nella fase di rilievo e nella successiva progettazio- ne degli interventi. Fig. 1: Classificazione tipologica degli edifici

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 121 Questioni rilevanti riguardano sia la perdita tazioni; i piani bassi erano adibiti a cantine, documentare e restituire una stratigrafia sto- di significato delle forme tipiche nel muta- stalle, ripostigli e legnaie. Le coperture degli rico-architettonica delle diverse epoche, per mento dei centri storici che la tipizzazione edifici erano in legno a falde, sorrette da mu- far conoscere la varietà dei dettagli che nelle dei nuovi edifici, basata su categorie funzio- rature in tufo, i sottotetti praticabili, arieg- diverse combinazioni costituiscono l’insie- nali anziché formali dato che la costruzione giati, erano destinati a deposito di cereali. me della memoria storica della città. si è svincolata formalmente dai condizio- Le trasformazioni canoniche del centro stori- Le alterazioni architettoniche delle unità edilizie namenti tipologici e gli edifici non sono co rappresentano i percorsi di evoluzione con- Le tipologie edilizie tipiche che connotano più riconoscibili e rappresentativi del ruolo nessi agli ampliamenti nelle possibili varianti il centro storico sono state successivamente urbano. Alcune forme-tipo però non hanno in altezza (sopraelevazione), in profondità oggetto di un ulteriore studio che riguarda le perduto il loro carattere, nonostante gli anti- (verso il cortile), laterale (frammentazione con trasformazioni succedutesi che in alcuni casi chi edifici siano stati utilizzati per accoglie- unità confinanti) e all’occupazione dei cortili hanno rispettato le caratteristiche origina- re altre funzioni o siano stati usati in modo interni all’isolato, trasformati in alcuni casi in rie dell’edificio storico, inserendosi in modo diverso da quello per cui erano stati pensati. ambienti di affaccio quasi condominiale. adeguato e coerente con il contesto, in altri La descrizione dei tipi originari consente La distribuzione multipla o condominializ- casi le trasformazioni hanno alterato com- dunque di ricostruire l’autenticità dell’inse- zazione ha alterato i tipi originari: la pluri- pletamente le peculiarità degli edifici. Molte diamento storico come testimonianza di un familiarizzazione ha frammentato non solo sono state le trasformazioni apportate prive insieme coerente e omogeneo di una cultura le proprietà dei vecchi blocchi ma ne ha ri- di un criterio che rispetti il valore dettato da architettonica la cui riconoscibilità e validità adattato le funzioni tipologiche restituendo criteri tipologici e morfologici, determinan- d’immagine costituisce esigenza di valoriz- il modello della casa a schiera o del condo- do talvolta un organismo edilizio che ha per- zazione. Dall’analisi dell’evoluzione storica minio ad appartamenti multipli, in alcuni so la sua riconoscibilità. dell’impianto e in relazione allo sviluppo casi realizzato integralmente ex novo (fino a Per alterazione si intende una trasformazio- dell’insediamento urbano, si può desumere quattro piani) o come sopraelevazione dell’e- ne apportata all’edificio di valore storico e/o che nell’area del centro storico i blocchi di sistente (dai due ai tre piani). architettonico incoerente con le sue peculia- edificazione siano testimonianze del carat- La classificazione ha fatto emergere numero- rità che lo rendono caratterizzante nel conte- tere prevalentemente agricolo, le abitazioni si casi controversi e in linea generale è stata sto storico di riferimento: eliminazione degli si presentano con un impianto tipologico orientata alla conservazione dei valori sto- elementi decorativi, sopraelevazioni, sosti- a corte, uno spazio che riporta le riflessioni rico-architettonici presenti valorizzando la tuzione degli infissi, sostituzione dei solai, della sua natura al concetto di quotidiano rappresentatività di uno spazio ri-leggibile. creazioni di balconate continue, creazione (Lefebvre 1977). di tetti piani eliminando i tetti a falda tradi- Il valore ambientale attribuito a tale tipolo- La rilevanza ambientale zionali, ecc. Tali trasformazioni sono state gia in relazione agli aspetti sociali è connesso È una qualità individuata per valutare il suddivise per tipologie e vengono di seguito alle informazioni sulle professioni presenti patrimonio edilizio in coerenza con le tipo- elencate: ricavate dal catasto onciario che riporta nu- logie e secondo criteri morfologici: sono ca- merosi addetti all’agricoltura, al commercio ratterizzanti gli edifici che mantengono una Tipo A – Sostituzione degli infissi e all’artigianato. La corte come stanza a cielo coerenza e un’autenticità tipologica e morfo- Tipo B – Sostituzione dei solai (Fig. 2) aperto, costituiva il centro della domesticità, logica; sono neutri gli edifici che mantengo- Tipo C – Sopraelevazioni (Fig.3) inteso come luogo collettivo di servizio alla no una coerenza morfologica con difformità Tipo D – Eliminazione del tetto a falda tra- residenza, recinto della casa e del lavoro, ri- tipologiche e incongruenti i tipi estranei non dizionale servato all’allevamento degli animai dome- integrati morfologicamente al contesto. Tipo E – Eliminazione degli elementi deco- stici, spazio di socializzazione, di festa e di rativi gioco. L’evoluzione della corte da “unifami- Gli elementi architettonici Tipo F – Inserimento di elementi incoerenti liare” a “plurifamiliare” avviene per aggrega- La lettura approfondita degli elementi che con le facciate zione accanto alla cellula primaria di cellule compongono l’organismo architettonico, Tipo G – Installazione di insegne incoerenti secondarie legate alla divisione del nucleo è un contributo che si rende necessario per familiare originario, alla convivenza della l’identificazione e la comprensione dell’edi- Eliminazioni delle alterazioni famiglia allargata in cui accanto al nucleo lizia storica, finalizzato alla realizzazione di Per ogni tipologia di alterazione vengono, in originario, che risiede nella cellula primaria, un corretto recupero del centro storico che seguito, definite le indicazioni per l’elimina- si affiancano le famiglie dei figli che abitano nel suo ambito d’indagine non deve trascu- zione delle stesse e il ripristino delle caratte- in cellule costruite successivamente. rare la valorizzazione di quei frammenti di ristiche originarie. L’architettura è caratterizzata dalla presen- memoria che rimandano all’esistenza di un Tipo A – Sostituzione degli infissi za di ballatoi esterni su voltine (prevalente- luogo culturale. La “Raccolta degli elementi Per gli infissi in metallo o in pvc che hanno mente coperti che formano logge) sorretti da architettonici ricorrenti” non è stata costru- sostituito il materiale in legno originario si arconi in tufo e mensoloni in pietra che co- ita per costituire un catalogo in cui ricercare prevede una tinteggiatura consona al conte- stituiscono lo spazio del porticato. Dai balla- la foggia dei manufatti nelle sue individuali sto (ovvero che segue i colori maggiormente toi si accede agli ambienti destinati alle abi- espressioni monumentali, ma ha l’intento di utilizzati nella forma originaria). In partico-

122 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue lare si fa riferimento a quelli tinteggiati in giallo e grigio chiaro. Tipo B – Sostituzione dei solai I balconi continui, realizzati con la sosti- tuzione dei solai, incoerenti con la confor- mazione originaria degli edifici del centro storico vanno ripristinati rispetto alla forma originaria, se documentata, altrimenti in analogia agli edifici storici più prossimi. Tipo D – Eliminazione del tetto a falda tra- dizionale Si prescrive il ripristino del tetto originario, se documentato, altrimenti in analogia agli edifici limitrofi allineandosi con gli stessi per quanto riguarda le falde e le altezze. Tipo E – Eliminazione degli elementi deco- Figura 2 rativi Si prevede l’eliminazione degli elementi de- corativi incoerenti (es rivestimenti) e il ripri- stino delle decorazioni originarie o in analo- gia agli edifici più prossimi. Tipo F – Inserimento di elementi incoerenti con le facciate Si prescrive l’eliminazione di tutti gli ele- menti incoerenti, definiti in precedenza, sul- le facciate. Tipo G – Installazione di insegne incoerenti

La definizione degli interventi Ultima fase dello studio ha interessato l'iden- tificazione delle UMI prendendo in conside- razione le caratteristiche tipologiche, archi- tettoniche e di conseguenza l’unitarietà del comportamento strutturale in relazione agli interventi di progettazione da intraprendere. Successiva è stata la redazione delle schede specifiche di ciascuna UMI, per cui sono stati riportati, quando necessario, i riferimenti dei vincoli urbanistici esistenti, con la distinzio- ne delle categorie di intervento disciplinate dall’art. 3 del D.P.R. 380/2001: manutenzio- ne ordinaria, manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, ristrutturazione edilizia senza demolizione e ricostruzione, restauro, ristrutturazione urbanistica. Ripristino della tipologia storica alterata Nei casi di demolizione e ricostruzione il ri- pristino della tipologia storica alterata può avvenire secondo le modalità: -ripristino filologico: le unità edilizie stori- che per le quali è disponibile una documen- tazione grafica e/o fotografica sufficiente a definire una progettazione finalizzata alla fedele riproposizione del manufatto preesi- Figura 3 stente;

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 123 -ripristino tipologico: le unità edilizie sto- riche per le quali non è disponibile una do- cumentazione grafica e/o fotografica suffi- ciente, il ripristino è determinato dalle parti strutturali eventualmente residue, anche dal riconoscimento degli elementi caratteristici della tipologia originaria di appartenenza, in analogia con gli edifici simili più prossimi. Le azioni indicate si realizzano mediante progettazione ed esecuzione unitaria e sono tese al ripristino della tipologia storica alte- rata, alla conservazione degli elementi tipici, prevedendo anche limitazioni di cambi di destinazione d’uso in relazione alle utilizza- zioni compatibili e la definizione di prescri- zioni qualitative.

Note *Dipartimento di Architettura, Università di Na- poli Federico II

Riferimenti bibliografici Alfano, N. (2008) Città e case. Racconti di morfolo- gia urbana, Sellerio, Palermo Chiodelli, F. (2009), “La cittadinanza secondo Hen- ri Lefebvre: urbana, attiva, a matrice spaziale”, Ter- ritorio, 51, pp. 103-109 Lefebvre H. (1970) Il diritto alla città, Marsilio edi- tore, Padova Lefebvre H. (1977) Critica alla vita quotidiana, vol. I e II, Dedalo, Bari Monestiroli, A. (2002) La metopa e il triglifo. Nove lezioni di architettura, Roma-Bari, Laterza Purini, F. (2000) Comporre l'architettura, Roma- Bari, Laterza

Fig. 2: Categorie d’intervento

124 | URBANISTICA INFORMAZIONI - special issue special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI | 125