Le Lucerne Di Età Romana Dai Contesti Di Brundisium E Gnatia
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI ‘FEDERICO II’ DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE ARCHEOLOGICHE E STORICO-ARTISTICHE XXII CICLO CURRICULUM DI ‘ARCHEOLOGIA DELLA MAGNA GRECIA’ ______________________________________________________________________ TESI DI DOTTORATO LE LUCERNE DI ETÀ ROMANA DAI CONTESTI DI BRUNDISIUM E GNATIA Coordinatore Chiar.mo Prof. Carlo GASPARRI Tutor Dottoranda Chiar.ma Prof.ssa Raffaella CASSANO Rosa CONTE ___________________________________________________________________ ANNO ACCADEMICO 2008-2009 INDICE INTRODUZIONE p. 1 I. BRUNDISIUM E GNATIA: IL QUADRO POLITICO E ISTITUZIONALE 7 II. BRUNDISIUM. I CONTESTI FUNERARI 18 II.1. Necropoli nord-occidentale 19 II.2. Necropoli occidentale 24 II.3. Composizione dei corredi funerari 35 II.3.1 Le lucerne 44 III. CATALOGO 58 III.1. Le lucerne dai corredi funerari 59 A. Lucerne di età repubblicana 61 B. Lucerne di età imperiale 87 III.2. Le lucerne dagli ‘scarichi’ della necropoli 123 A. lucerne di età repubblicana 124 B. lucerne di età imperiale 150 IV. GNATIA. I CONTESTI FUNERARI 160 IV.1 Necropoli occidentale 161 IV.2 Necropoli meridionale 173 IV.3 Composizione dei corredi funerari 179 IV.3.1. Le lucerne 191 V. CATALOGO 198 V.1. Le lucerne dai corredi funerari della necropoli occidentale 199 A. lucerne di età repubblicana 200 B. lucerne di età imperiale 230 V.2. Le lucerne dai corredi funerari della necropoli meridionale 246 A. lucerne di età repubblicana 247 B. lucerne di età imperiale 260 VI. GNATIA. I CONTESTI DI ABITATO 267 VI. 1. L’area della basilica episcopale 268 VI. 2. Il quartiere a Sud della via Traiana. 277 . VII. CATALOGO 285 VII.1. Le lucerne dall’area della basilica episcopale 286 A. lucerne di età repubblicana 288 B. lucerne di età imperiale 298 VII.2. Le lucerne dal quartiere a Sud della via Traiana 305 A. lucerne di età imperiale 306 VIII. APPENDICE. CATALOGO DEGLI IMPASTI 312 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 316 APPARATO ILLUSTRATIVO 321 BIBLIOGRAFIA 335 INDICE DEI BOLLI E CONTRASSEGNI 348 INDICE DEI MOTIVI DECORATIVI DEL DISCO 349 Introduzione La ricerca si propone come contributo all’analisi di un importante settore della cultura materiale di età romana, prendendo in esame le lucerne provenienti dai contesti funerari di Brundisium e dai contesti funerari e di abitato di Gnatia, in un arco cronologico compreso tra l’età della romanizzazione e la media età imperiale1. Lo studio è stato avviato attraverso l’esame complessivo di dati inediti, ad eccezione di un nucleo di esemplari, rinvenuti nel settore della necropoli occidentale di Brindisi indagato negli anni tra il 1982 e il 1984 (A. Cocchiaro-G. Andreassi, La necropoli di via Cappuccini a Brindisi, Fasano 1988) e nel contesto della necropoli occidentale di Egnazia, già oggetto di precedenti studi (C.S. Fioriello, Le lucerne imperiali e tardoantiche di Egnazia, Bari 2003) e che vengono ora riesaminati nel quadro dei rinvenimenti noti dalle indagini svolte di recente nelle necropoli delle due città adriatiche. Il tema della ricerca si inserisce all’interno di una tradizione di studi che ha contribuito notevolmente negli ultimi anni alla conoscenza delle lucerne di età romana del territorio pugliese e allo sviluppo di una sempre maggiore consapevolezza critica circa le modalità di produzione e commercializzazione di questa importante classe di oggetti. Tuttavia, nonostante si possa registrare una grande quantità di contributi specifici sul problema, che hanno permesso di delineare un quadro tipologico ampio e articolato relativamente all’arco cronologico considerato nel presente lavoro, si devono parallelamente registrare delle carenze nella documentazione archeologica nota e un forte ritardo negli studi, in particolare per alcuni aspetti. Si deve sottolineare, infatti, come la maggior parte delle edizioni riguardi soprattutto materiali provenienti da collezioni museali o da ricerche condotte in anni non recenti, prive quindi di un’adeguata attenzione per i contesti di rinvenimento, e solo raramente da contesti archeologici sicuri, i soli che forniscano elementi utili a puntualizzare cronologie basate esclusivamente sull’analisi tipologica. Per quel che riguarda il periodo repubblicano, compreso tra il III ed il I sec. a.C., scarseggiano studi di sintesi sulle produzioni a vernice nera, inquadrabili all’interno della tradizione ellenistica, dalla tipologia non definita; le nostre conoscenze in merito derivano, infatti, dalla pubblicazione di singoli contesti, specie funerari, che solo raramente sono confluiti in contributi di carattere più ampio (L. Masiello, Lucerne di età ellenistica in Italia meridionale, in Taras 12, 1, 1992, 57-114), comunque suscettibili di revisioni e approfondimenti. 1 Alcune parti non sono state inserite all’interno del presente lavoro perché contenenti dati inediti, per la cui pubblicazione si rendono necessarie ulteriori autorizzazioni. Analogamente, si deve registrare una carenza di edizioni esaustive relative a materiali della prima e media età imperiale, che sia possibile leggere all’interno dei rispettivi contesti originari, non permettendo quindi di superare le analisi affidate prevalentemente a studi di carattere tipologico e di portare la riflessione sul più ampio quadro della circolazione di prodotti che in età imperiale non risulta circoscritta solo all’ambito locale, ma diventa mediterranea. Ad uno stadio iniziale si presentano, inoltre, gli studi dedicati alla funzione svolta dalle lucerne all’interno dei contesti funerari, in particolare nelle forme del rituale espresso nelle necropoli ellenistiche e nelle trasformazioni intercorse a partire dal periodo della romanizzazione sino alla media età imperiale. Presupposto fondamentale allo svolgimento della ricerca è stato il censimento, effettuato presso il Museo Nazionale Archeologico di Egnazia – nell’ambito di una fattiva collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e il Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Bari – dei materiali rinvenuti all’interno dei contesti funerari delle necropoli nord-occidentale e occidentale di Brindisi, indagate a più riprese a partire dal 1982-1984, sino alle recenti indagini svolte nel periodo compreso tra il 2005 e il 2007, e delle necropoli occidentale e meridionale di Egnazia, indagate tra il 1978 ed il 2004, con la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia. Ciascun contesto funerario è stato studiato con attenzione rivolta ai singoli elementi del corredo, nonché alle tipologie tombali e alle caratteristiche specifiche delle deposizioni, che sono risultate imprescindibili per un inquadramento il più possibile completo del contesto nella sua globalità. A tale scopo, l’analisi ed il censimento dei materiali è stato inoltre accompagnato dalla consultazione e dalla lettura di tutta la documentazione disponibile, ossia dei registri d’inventario e della documentazione di scavo – integrata con lo spoglio completo e sistematico della bibliografia – nonché dall’esame della documentazione grafica riguardante alcuni settori delle necropoli di Brindisi e di Egnazia indagati di recente e pubblicati parzialmente. Per quel che riguarda le lucerne provenienti dai contesti di abitato di Egnazia, in particolare dall’area della basilica episcopale e dal quartiere a Sud della via Traiana, l’analisi dei materiali è sostenuta dall’esame della documentazione di scavo prodotta nel corso delle indagini recenti condotte in questo importante settore della città, nell’ambito del ‘Progetto Egnazia: dallo scavo alla valorizzazione’, svolto in collaborazione tra la cattedra di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana dell’Università di Bari e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia. Ne consegue, per il complesso dei contesti presi in esame all’interno della ricerca, la possibilità di leggere i materiali oggetto di studio all’interno dei rispettivi contesti originari, in modo da elaborare considerazioni puntuali di ordine cronologico e relative alla funzione svolta da questa importante categoria dell’instrumentum. Relativamente a quest’ultimo aspetto particolarmente significativa risulta la possibilità, finora non considerata compiutamente, di mettere a confronto materiali provenienti da ambiti d’uso differenti, quello funerario e quello abitativo, allo scopo di chiarire il reale utilizzo della lucerna, tradizionalmente considerata come elemento agevole ed economico funzionale all’illuminazione. L’analisi dei materiali e dei relativi contesti di appartenenza è preceduta dal capitolo dedicato al quadro politico e istituzionale (§ I), nel quale viene analizzata la complessa vicenda storica delle due città, dall’età della romanizzazione al III sec. d.C., nel contesto degli avvenimenti che riguardarono la parte meridionale della Puglia nello stesso arco cronologico e prendendo in considerazione tutta la documentazione disponibile, avvalendosi dell’esame delle fonti letterarie, epigrafiche, numismatiche, nonché della documentazione materiale ed archeologica nota sul problema. Segue l’ampia trattazione dedicata ai contesti di provenienza delle lucerne, esaminati in tre differenti capitoli (§ II, IV, VI), ai quali è stato di volta in volta associato il catalogo dei rinvenimenti (§ III, V, VII), in modo da fornire un agevole strumento di lettura ed analisi dei materiali in relazione ai rispettivi ambiti di appartenenza. Nel capitolo dedicato ai contesti funerari di Brundisium (§ II) si prendono in esame i dati relativi a due importanti necropoli, quella nord-occidentale (§ II.1), indagata nel 1995 e nel 2003