Daniele Da Volterra, Pittore

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Daniele Da Volterra, Pittore ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte FIG. 7 ~- LUCCA, CHIESA , DI S. FREDIANO - AMICO ASPER­ FIG. 8 - LUCCA, CHIESA DI s. FREDIANO - AMICO ASPER­ TINI: 'FRATI E BOSCAIOLI (PARTICOLARE DELL' AFFRESCO TINI: OPERAI (PARTICOLARE DELL' AFFRESCO RAPPRESEN­ RAPPRESENTANTE" S. FREDIANO CHE DIRIGE I LAVORI PER TANTE "S. FREDIANO CHE DIRIGE I LAVORI PER LA LA DEVIAZIONE DEL SERCHIO" (Fot. Soprint., Firenze) DEVIAZIONE DEL SERCHIO (Fot. Soprint., Firenze) pretendenti sono appena indicati nei loro nudi. vazioni Pinturicchiesche degli affreschi Lucchesi Nel disegno, eseguito a penna su carta bianca, che possono stabilire un avvicinamento nella data alto 0,289, largo 0,218 notiamo le medesime deri- di esecuzione. ODOARDO H. GIGLIOLI DANIELE DA VOLTERRA, PITTORE A PRIMA opera di Daniele rimastaci è pitture dell'Apostolo Paolo e di Giovanni Evan­ L l'affresco della Giustizia (Pinacoteca, Vol­ gelista (Coll. Inghirami, Volterra). Tanto la terra), al quale documenti dell'archivio di Vol­ raffigurazione pittorica quasi espressionistica terra I) permettono di attribuire la data del 153 2 , dei tipi, quanto la concezione dello spazio son e il cui modello si ritrova nell'affresco di da comprendere sotto questo punto di vista. S. Vittorio del Sodoma (Siena, Palazzo pub­ Nel Beccafumi (per esempio nel Palazzo pub­ blico). Daniele appare nella Giustizia così subor­ blico di Siena) si trovano in gran copia le teste dinato al Sodoma, da dover ammettere col di vecchi dalle alte fronti e dagli occhi profondi Vasari 2) aver egli appreso i principi della sua ed ombreggiati, che dànno ai visi, insieme con arte da quel maestro senese. le barbe ondeggianti, qualche cosa di selvag­ Alla stessa stregua, nella quale Daniele appare gio; tutto ciò è così ben imitato, da farci quasi fedele al Sodoma ne' suoi primi affreschi, lo dubitare dell' attribuzione a Daniele. Tuttavia ritroviamo sotto l'influsso del Beccafumi, nelle il carattere beccafumesco delle prime opere 459 ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte romane di Daniele non lascia seri dubbi in caso in una pittura murale ininterrotta. Quando proposito. si trova in Raffaello e la sua scuola una strut­ Il quadro della prima attività artistica del tura condotta così rigorosamente (per esempio maestro rimane pertanto incompiuto, essendo dove gli spicchi della volta incidono la pa­ perdute tutte le altre sue opere: dobbiamo con­ rete) essa è generalmente ottenuta per mezzo tentarci di stabilire l'uno accanto all' altro gli dell'architettura. Queste imitazioni di scultura a influssi, non molto elaborati, del Sodoma e del grandezza naturale, come le ha usate Daniele, Beccafumi. preparano una nuova concezione barocca, che Le fonti non ci dànno elementi più precisi sarà adottata in vari modi in senso decorativo, per la data del trasferimento di Daniele da per esempio dal Tintoretto nella sua suddivi­ Volterra a Roma. Vas ari afferma che la causa di sione delle pareti del Palazzo Ducale di Venezia. tale trasferimento fu che egli non vedeva nella Per la composizione manieristica delle scene sua città possibilità di ulteriore sviluppo delle predomina l'influsso senese del Beccafumi, che proprie doti. 3) abbandona per lo più, nelle sue composizioni, Così dobbiamo cercare di rispondere alla l'accentuazione dell'asse centrale del quadro. domanda riguardo all' Il ulteriore sviluppo" del­ Tale maniera di comporre, vale a dire il rilievo l'arte di Daniele, riportandoci agli affreschi del degli spazi marginali, è adottata da Daniele, Palazzo Massimo alle Colonne (Roma) i quali che dal Beccafumi deriva pure la sua colora­ ci appaiono, contro il parere del Vasari, le zione decorativa. Daniele attinge ampiamente, prime opere di lui nell'Urbe. Diciamo con per la forma delle proprie figurazioni da elementi ciò, che lo sviluppo di Daniele ha preso verosi­ senesi, per il contenuto da modelli romani, milmente un corso diverso, da quel che ritenne lasciandosi deviare, in quanto ad altri dettagli, il Vas ari, il quale reputa anteriore il compimento fuori del mondo d'immagini raffaellesche : della volta della Cappella di S. Marcello, comin­ l'Ercole nella scena della nascita è preso dal ciata da Perino del Vaga. Per altro il Fiocco ha soffitto della Farnesina; la ninfa della stessa pit­ dimostrato con prove d'archivio 4) che i lavori tura dalla stampa .di Mare'Antonio, dal Giudizio in S. Marcello non furono terminati prima del di Paride di Raffaello, ecc. 1543; mentre per un'altra opera principale di Oltre a Raffaello e alla sua scuola, esercita­ Daniele, la Deposizione (S. Trinità dei Monti, rono in quei primi tempi influssi su Daniele, Roma) possiamo con certezza stabilire una fra gli altri artisti operosi a Roma, Sebastiano data anteriore, cioè il 1541, così che dobbiamo del Piombo e Michelangelo. Sebastiano prin­ datare l'esecuzione del fregio nel Palazzo Mas­ cipalmente contribuì a determinare la maniera simo circa il 1538. di panneggiare e di colorire. Michelangiolesche, L'assunto, cioè la glorificazione di Fabio Mas­ e precisamente ispirate alla volta della Cappella simo, eroico capostipite della famiglia Massimo, Sistina, sono le figure viste di schiena, messe appare così raffinatamente indagato, da dover in primo piano, a modo di quinte. essere stato elaborato certo da uno di quegli Daniele non comincia dunque apertamente storiografi di famiglia, come ne erano in quel quale seguace di Michelangelo, come sempre lo tempo tenuti dalla maggior parte delle case si è considerato. Tuttavia, nel fregio di Palazzo patrizie. 5) Il concetto fondamentale della deco­ Massimo, egli non si mostra soltanto un eclet­ razione, l'alternarsi ritmico di riquadri ad una tico, ma comincia già a formarsi il proprio stile. sola figura di divinità con altri raffiguranti storie, I migliori esempi ne sono le rappresentazioni di pare sia direttamente inventato da Daniele. Forse divinità: cicli simili erano già stati eseguiti da vi hanno influito ricordi di antiche pitture murali, Polidoro da Caravaggio 6) e dal Rosso fioren­ per esempio decorazioni del secondo stile pom­ tino.7) Daniele ne riprese la disposizione gene­ peiano, sebbene neppure in quelle si trovi mai rale, raffigurando ogni divinità in una nicchia, una vera e propria struttura ritmica, mentre ma pure vi apportò qualche cosa di assoluta­ piuttosto le figure isolate paiono incastrate a mente nuovo. Mentre gli affreschi di Polidoro ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte debbono essere stati, in gran parte, copie abba­ rese con toni locali e con chiari colori cangianti, stanza fedeli da statue antiche, le figure di Da­ mentre ai fondi delle composizioni sono asse­ niele appaiono decisamente manieristiche, pur gnate tonalità grigie brune e nocciola. Questa senza raggiungere le stramberie del Rosso. Nella scala di colori, discendente nel senso della scultura si mostrano figure analoghe del Tri­ profondità, domina poi gradualmente sempre bolo (per esem­ più l'intera com­ pio la fontana a posizione, così Castello presso che le ultime Firenze). scene fan quasi Il modo come l'effetto di chia­ gli spazi sono in­ rOSCUri. tesi s'avvantaggia La facciata po­ per una disposi­ s t e r i o r e 8) d e1 zione interessan­ Palazzo Massimo te: cioè, le figure è delle poche in non sporgono Roma, che anco­ dalle loro nicchie, ra mantengano il come quelle del loro antico orna­ Rosso, quasi co­ mento, gli affre­ me per librarsi schi a chiaroscu­ nello spazio, ma ro. Vi sono rap­ sono invece strette presentate scene e insieme tratte­ tratte dalla storia nute dalle pareti di Giuditta: il laterali. Tale spa­ cattivo stato di zio in funzione di conservazione e i riquadro è signi­ ripetuti ritocchi ficativo anche per rendon difficile le storie. N elle pronunziarsi scene, che hanno esattamente circa numerose figure, l'artista che li Daniele concen­ eseguì. Vari mo­ tra l'interesse su VOLTERRA, PINACOTECA - DANIELE DA VOLTERRA: LA GIUSTIZIA tivi della facciata (Fot. Alinari) pochi personaggi appaiono affini di primo piano, che occupano vasti spazi della a quelli del fregio, così che anche per la facciata superficie del quadro. Ogni profondità spaziale posteriore dovettero esistere almeno dei disegni è possibilmente evitata, o per mezzo di ritagli di mano di Daniele: se e quanto abbiano poi di fantastiche architetture, o di masse umane contribuito, nell' esecuzione, mani di aiutanti, simili ad ombre, a volte soltanto di teste pigiate. questo non è più possibile accertarlo. La circoscrizione dello spazio, la trasposizione Le pitture su tavola di Daniele non sono nè di personaggi principali ai margini dei riquadri, datate nè firmate, e per tanto non è facile dar l'ordinamento delle figure affollate e balzanti, loro un ordine sicuro, nell' opera del maestro. sono caratteri principali dello stile Il anticlas­ Come prima pittura non murale del periodo sico Il' Oltre a ciò è da notare una decisa tra­ romano, della quale ci sia rimasta conoscenza, sformazione nelle sfumature dei colori. Le prime consideriamo l'Elia nel deserto (Siena, Collezione scene tradiscono ancora un forte influsso della Conte d'Elci), che s'avvicina al fregio di Pa­ luminosa colorazione degli affreschi di Raffaello lazzo Massimo: una notevole affinità è sopra­ e di Sebastiano: le figure del primo piano san tutto costituita dalla sorprendente mancanza di ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte ROMA, PALAZZO MASSIMO: DANIELE DA VOLTERRA: STORIA DI FABIO MASSIMO (Fot. A/inari) correlazione tra
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