I ALAZZI DELLA Palazzo delP Quirinale EPUBBLICA Palazzo Chigi R

AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA DI ROMA Il Quirinale è la sede della Presidenza della Repubblica, la massima istituzione dello Stato italiano ed è quindi la “Casa di tutti gli italiani”, il luogo al quale fare riferimento per sviluppare in tutti i cittadini il senso delle Istituzioni. Sono fermamente convinto dell’importanza che ha per la storia della società e per la storia di un popolo l’avvicinamento alle Istituzioni. I valori della società civile, che sono affidati alle nostre coscienze, hanno bisogno, per vivere, di un vero rapporto di relazioni umane e di sentire le Istituzioni e la loro importanza. D’altra parte le Istituzioni le creiamo noi proprio per organizzare la nostra vita civile e per far sì che ai principi fondamentali che albergano la coscienza di ciascuno si unisca anche la consapevolezza dell’importanza delle regole del vivere in comune e dunque delle Istituzioni che disciplinano la vita di una collettività.

Carlo Azeglio Ciampi I PALAZZI DELLA REPUBBLICA

SOMMARIO

Palazzo del Quirinale pag. 3 Presidenza della Repubblica

Palazzo Madama ” 9 Senato della Repubblica

Palazzo Montecitorio ” 15 Camera dei Deputati

Palazzo della Consulta ” 21 Corte Costituzionale

Palazzo Chigi ” 27 Presidenza del Consiglio dei Ministri PALAZZO DEL QUIRINALE Presidenza della Repubblica

IL SITO NELL’ANTICHITÀ di Costantino, erette intorno al 315 Il Palazzo del Quirinale sorge su alle pendici meridionali del una delle quattro alture dell’omoni- Quirinale, nell’area oggi in mo colle, il più alto e ampio dei parte occupata da sette colli di Roma, e, probabilmen- Palazzo Rospigliosi te, deve il suo nome al culto del dio Pallavicini. Oltre ai Quirino, venerato nella città di numerosi e importanti Cures in Sabina. Da questo territo- edifici di culto, la zona rio, all’inizio dell’età del ferro, giun- era caratterizzata da abita- sero i primi abitanti del colle, i zioni popolari e residenziali; fra le Sabini, che, secondo la tradizione, molteplici residenze signorili, si si unirono poi, all’epoca di ricordano quelle della gens Flavia, Romolo, ai Latini del Palatino. Al di Pomponio Attico e di Fulvio dio Quirino era dedicato un tempio Plauziano. del IV secolo a.C., localizzato di Gli imponenti resti di queste strut- In alto: fronte la secentesca chiesa di ture, in gran parte distrutte dalle l’orologio del torrino conserva l’antica Sant’Andrea al Quirinale. Nell’area invasioni barbariche del V secolo, impostazione “alla romana” corrispondente all’attuale piazza hanno caratterizzato per secoli il In basso: del Quirinale, e agli edifici che la suggestivo paesaggio del colle che, uno dei Dioscuri circondano, sorgevano anticamen- dal Medioevo, assunse il toponimo di epoca romana te il Tempio di Semo Sancus, dedi- di “Montecavallo” per la presenza In basso a sinistra: cato nel V secolo a.C. all’antica delle statue dei Dioscuri, Castore e veduta della Piazza del Quirinale nel ‘600 divinità sabina, il Tempio della dea Polluce, raffigurati mentre tratten- gono per le briglie i caval- li scalpitanti. Attribuiti tra- dizionalmente agli sculto- ri greci Fidia e Prassitele, come si può ancora legge- re sul basamento, i Dioscuri furono invece realizzati a Roma nel III secolo d.C. per ornare il Tempio di Serapide. Più Salus, del IV secolo a.C., il Tempio volte restaurate nel corso dei seco- di Serapide, costruito nel III secolo li, le due sculture furono poste da dall’imperatore Caracalla alle pen- papa Pio VI Braschi a coronamento dici orientali del colle e ricordato della fontana della piazza dove, come il più grande complesso tem- sulla vasca di granito, qui trasferita I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA plare della città e, infine, le Terme dal foro romano nel 1818, si erge 3 R PALAZZO DEL QUIRINALE Presidenza della Repubblica

l’obelisco proveniente dal Mauso- clima ma, soprattutto, per la ric- leo di Augusto. chezza delle suggestioni antiquarie. Durante il Medioevo si verificò un Nel vivace cenacolo letterario for- graduale spopolamento del colle: matosi presso l’abitazione dell’u- mentre gli edifici antichi, ormai in manista Pomponio Leto, ad esem- rovina, venivano utilizzati solo pio, prese corpo nel 1494 la prima come cave di materiali, la posizione Accademia Archeologica Romana, elevata, ma strategicamente vicina successivamente sostituita dal al centro della città, favorì l’insedia- Ginnasio Greco. mento di chiese e monasteri, distrutti nel tempo, e l’innalzamen- LA STORIA DEL PALAZZO to di torri gentilizie delle quali Architettura e decorazione rimangono la in Il nucleo originario del Palazzo del Largo Magnanapoli e la Torre Co- Quirinale è da individuare in una lonna in via IV Novembre. “vigna” che, alla fine del Quat- A partire dalla fine del Quat- trocento, risultava essere di pro- trocento, sulla sommità del colle prietà della nobile famiglia Carafa. furono costruite ville suburbane, Il cardinale Oliviero Carafa che chiamate “vigne”, sino all’Otto- aveva raccolto una preziosa colle- cento. Queste proprietà, costituite zione antiquaria, formata da statue da un’abitazione signorile, il “casi- antiche, rilievi e iscrizioni, vi ospi- no” propriamente detto, giardini e tava i suoi amici letterati. Nel 1550 terreno agricolo, appartennero la villa venne data in affitto al car- principalmente a personaggi illustri dinale Ippolito d’Este, grazie al ed eruditi, che scelsero questo quale venne avviata una generale luogo non solo per la salubrità del trasformazione del complesso che

A destra: uno scorcio dei giardini con la “Fontana di Caserta”

4 divenne uno dei più splendidi ritro- e di San Paolo. Altri lavori vennero vi suburbani di Roma. Il cardinale svolti durante il pontificato di curò, in particolar modo, la siste- Urbano VIII Barberini il quale si mazione dei giardini, celebri fra i preoccupò soprattutto di rinforzare contemporanei per i bellissimi viali l’assetto difensivo. Infatti, oltre ad alberati, le piante rare, le sfavillanti una imponente cinta muraria che fontane e le sculture antiche. Nel circondava l’area dei giardini, sulla 1572 papa Gregorio XIII Bon- piazza venne costruito il torrione compagni, che era stato più volte circolare a servizio delle artiglierie ospite del cardinale, ebbe la possi- che controllavano l’ingresso princi- bilità di trasferirvi la sua residenza pale. estiva, sebbene l’acquisto del terre- Gian Lorenzo Bernini, artista predi- no avverrà solo nel 1587. letto dalla famiglia Barberini, pro- Incaricato dal papa, l’architetto gettò, nel 1638, la Loggia delle Ottavio Nonni, detto il Mascherino, Benedizioni sopra il portale princi- realizzò un edificio che, ingloban- pale, con un rilievo raffigurante la do le strutture preesistenti, ripren- Madonna con Bambino. deva la tipologia della villa subur- Lungo la via del Quirinale, il palaz- bana rinascimentale, a due piani e zo fu ampliato con la realizzazione con un arioso loggiato. La palazzi- della cosiddetta “Manica Lunga”, il na è sovrastata dall’alto “torrino”, al prospetto di 360 metri ultimato da quale nel Seicento si è aggiunto l’e- nel 1732. Al ter- legante campanile a vela su cui mine della Manica Lunga il Fuga oggi svettano la bandiera nazionale edificò la Palazzina del Segretario e lo stendardo presidenziale. della Cifra, ovvero il prelato che si In alto: Dinanzi alla palazzina, l’architetto occupava della corrispondenza il torrino con il campanile a vela e l’orologio aveva previsto un lungo cortile ret- diplomatica del pontefice. Oggi la tangolare fiancheggiato da due fab- costruzione ospita l’abitazione e lo In basso: lo studio privato del Presidente bricati. Il progetto originario fu studio privato del Presidente della della Repubblica Italiana ripreso, con alcune modifiche, Repubblica Italiana. Nei giardini sotto il pontificato di Sisto V Peretti l’architetto realizzò invece il Coffee da Domenico Fontana che realizzò House, delizioso edificio per lo le ali verso la piazza e la via del svago e il riposo dei pontefici, Quirinale, allora chiamata strada decorato con pitture di Agostino Pia. Con Paolo V Borghese, agli Masucci, Giovanni Paolo Pannini e inizi del Seicento, venne infine edi- Pompeo Batoni. ficata da Flaminio Ponzio l’ala Il palazzo del Quirinale cessò di verso il giardino, parallela a quella essere la sede alternativa dei papi Sistina. Nel 1615 Carlo Maderno, nel 1811, anno in cui il governo che alla morte del Ponzio era su- napoleonico proclamò Roma se- bentrato nella direzione del cantie- conda capitale dell’impero e scelse re, disegnò il portale principale, il palazzo come residenza dell’im- I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA decorato con le statue di San Pietro peratore. A tal fine l’architetto 5 R PALAZZO DEL QUIRINALE Presidenza della Repubblica

Raffaele Stern fu incaricato di adat- Pio IX Mastai Ferretti, gran parte tare il Quirinale alle esigenze e al dell’edificio subì ulteriori rifaci- gusto del nuovo inquilino e della menti quando, nel 1871, divenne sua corte. Fu così realizzato l’ap- residenza del Re. Le modifiche partamento imperiale, sito al piano avviate dovevano nascondere il A centro pagina: un particolare del soffitto nobile della Palazzina Gregoriana, tono un po’ tetro e severo che in stucco dorato che costituisce una delle più caratterizzava il palazzo papale della Cappella Paolina riuscite manifestazioni del- per trasformarlo in una vera e In basso: lo stile neoclassico a Ro- propria reggia, sullo stile un particolare del fregio ed una veduta d’insieme del ma. Fra gli artisti che vi delle più importanti Salone dei Corazzieri operarono, coordi- corti europee. Fu nati dallo Stern, si soprattutto l’ala annoverano Jean- paolina, quella che Dominique Ingres, si affaccia sul giar- Bertel dino, a risentire Thorwaldsen e Felice maggiormente delle Giani. Per l’appartamento trasformazioni che con- dell’imperatrice Maria Luisa si ferirono ad alcuni ambienti, scelse invece di riadattare la quali la Sala dei Parati lunga Piemontesi, la Sala degli Arazzi, la Galleria di Alessandro VII, prospi- Sala degli Specchi e il Salone delle ciente la piazza, che era stata deco- Feste, uno sfarzoso tono neo-roco- rata a partire dal 1656 da un gruppo cò. di pittori, tra i quali Carlo Maratta e Mentre pochi ambienti hanno man- Pier Francesco Mola, tenuto intatta la decorazione origi- sotto la guida di naria del XVII secolo, come nel Pietro da Cortona. caso dell’importante ciclo di affre- L’ambiente fu diviso, schi, capolavoro giovanile di Guido nel 1812, in tre saloni Reni, conservato nella Cappella di rappresentanza che dell’Annunciata, in massima parte corrispondono alle agli affreschi originari sono state attuali Sala Gialla, affiancate pitture ottocentesche. Nel Sala di Augusto e solenne Salone dei Corazzieri, ad Sala degli Ambascia- esempio, sotto lo splendido fregio tori. Il soggiorno di secentesco raffigurante un loggiato Napoleone a Roma, da cui si affacciano personaggi in previsto per la prima- abiti orientali, opera di Agostino vera del 1812, non Tassi e Giovanni Lanfranco, corre il avvenne mai. fregio sabaudo con gli stemmi delle Conclusa la breve ma città del nuovo Stato unitario. La significativa parentesi napoleonica Cappella Paolina, simile nelle di- e dopo i lavori promossi durante i mensioni alla Cappella Sistina in 6 pontificati di Pio VII Chiaramonti e Vaticano, presenta un ricco soffitto in stucco dorato, opera che il ticine- ti alla politica interna ed estera del se Martino Ferabosco realizzò nel Paese. 1616, mentre alle pareti le monu- Nel Salone dei Corazzieri, ad esem- mentali figure degli Apostoli venne- pio, si svolge la cerimonia di inse- ro affrescate nel 1818. diamento del Presidente della Per arredare il palazzo i Savoia Repubblica mentre nel Salone delle fecero giungere al Quirinale arazzi Feste ha luogo la cerimonia di giu- pregiati, mobili e lampadari impor- ramento del Governo e vengono tanti, quadri antichi e suppellettili offerti i pranzi in occasione delle preziose provenienti dalle residen- visite di Stato. Nello Studio alla ze reali e crearono così la raccolta Vetrata si tengono i colloqui con che ancora oggi costituisce la mag- capi di stato e autorità straniere e la gior parte degli arredi del palazzo. Loggia d’Onore della Palazzina Si segnalano in particolare i sei A sinistra: dipinti di Corrado Giaquinto con il Salone delle Feste Storie di Enea, provenienti dal Castello di Moncalieri, la serie di dieci arazzi cinquecenteschi con Storie di Giuseppe, di provenienza fiorentina e la collezione di orologi, tutti perfettamente funzionanti, opera di manifatture parigine della metà del XVIII secolo. Gregoriana, durante le crisi di Go- verno, viene trasformata in Sala IL PALAZZO OGGI Stampa. Dal 1948, con l’elezione di Luigi ALTRE SEDI Einaudi, il Palazzo del Quirinale è DELLA PRESIDENZA divenuto ufficio e residenza del DELLA REPUBBLICA Presidente della Repubblica Ita- liana. Tenuta Presidenziale Le strutture architettoniche e gli di Castelporziano. arredi interni del Palazzo sono, La vasta tenuta, estesa su una dunque, rimasti sostanzialmente superficie di 5.892 ettari, è caratte- inalterati e l’amministrazione del rizzata da una abbondante vegeta- Segretariato Generale della Pre- zione tipicamente mediterranea sidenza della Repubblica opera alla quale corrisponde un’analoga secondo criteri conservativi e di ricchezza di specie faunistiche. A valorizzazione del notevole patri- partire dal X - XI secolo, sfruttando monio artistico e culturale. strutture di età romana, sorse il pri- Le sale del palazzo ospitano impor- mitivo nucleo del Castello intorno tanti momenti istituzionali, connes- al quale si formò progressivamente si alle prerogative costituzionali del il borgo, racchiuso all’interno di un I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA Presidente della Repubblica e lega- recinto fortificato. Per il rilevante 7 R PALAZZO DEL QUIRINALE Presidenza della Repubblica

valore ambientale, mediante il religiose da definirsi. Solitamente Decreto Presidenziale n. 136/N del nel mese di agosto il Palazzo resta 5 maggio 1999, la Tenuta è stata chiuso al pubblico assoggettata ad un regime di tutela Biglietto d’ingresso € 5,00, gratis ed è stata riconosciuta Riserva sotto i 18 o sopra i 65 anni e per le Naturale Statale. scolaresche accompagnate dai loro insegnanti. Villa Rosebery Ogni domenica, alle ore 15.00 in Posta su Capo Posillipo, la villa fu inverno e alle ore 16.00 in estate, in edificata agli inizi dell’Ottocento Piazza del Quirinale, si tengono dall’ufficiale austriaco Giuseppe De concerti in occasione del tradiziona-

In alto: Thurn. Acquistata nel 1897 da lord le Cambio della Guardia d’Onore. lo stemma dei Corazzieri Rosebery, eminente uomo politico Inoltre, ogni domenica mattina alle

A destra: inglese, la villa fu donata successi- ore 11, nella Cappella Paolina, con- Corazzieri a cavallo vamente al governo britannico. certi di musica classica accompagna- in tenuta di Gran Gala Nel 1932 venne ceduta allo Stato no l’apertura del Palazzo ai cittadini. italiano che la mise a disposizione della famiglia reale per i soggiorni INFORMAZIONI estivi. Dopo un periodo di abban- Segretariato Generale della Pre- dono, la villa fu inclusa nel 1957 fra sidenza della Repubblica i beni immobili in dotazione alla Palazzo del Quirinale, Piazza del Presidenza della Repubblica. Quirinale - 00187 Roma tel. 06.46991; fax 06.46993125 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE F. BORSI – C. BRIGANTI – M. DEL PIAZZO – V. GORRESIO, Il Palazzo del Quirinale, Roma 1974 A. NEGRO, Guide rionali di Roma. Rione II, Trevi, Roma 1993 F. COLALUCCI, Palazzo del Quirinale. Guida alle sale aperte al pubblico, Roma 1995 (con bibliografia precedente) PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA, Il Quirinale, Depliant illustrato, Roma 2001

APERTURA AL PUBBLICO E ATTIVITÀ CULTURALI Le sale di rappresentanza del Palazzo del Quirinale sono aperte al pubblico tutte le domeniche, dalle ore 8.30 alle ore 12.30, con l’esclu- 8 sione di alcune festività nazionali e PALAZZO MADAMA Senato della Repubblica

IL SITO NELL’ANTICHITÀ dato in un epigramma celebrativo Nel rione di Campo Marzio, dove di Giovanni Michele Silos, pubbli- oggi si trova Palazzo Madama, anti- cato nel 1673: camente si innalzavano le impo- “Un tempo bagni adorni nenti Terme di Nerone che occupa- di marmo fidiaco vano l’attuale superficie compresa e molto vasti furono riscaldati In basso al centro: tra piazza della Rotonda, via della per il terrificante Nerone. particolare del soffitto della Sala Maccari Dogana Vecchia, corso Rina- Qui una bella fila di colonne, scimento e via del Pozzo delle Cor- lì un grandioso portico; In basso: veduta di Palazzo Madama nacchie, il lato a nord sul quale si qui dei vani, lì atrii dipinti in una stampa del ‘700 doveva aprire l’ingresso principale. dalla mano di artisti. Le terme, costruite da Nerone nel Rivoli d’acqua scorrono 62 d.C. nei pressi del primo impian- attraverso tubi e condutture: to termale di Roma edificato da l’acqua ora risuona in un lago Agrippa nel I secolo a.C., furono le fresco ora in uno tiepido. prime a presentare l’impianto assia- A ragione si debbono a Nerone le e simmetrico che diverrà in bagni e terme: seguito quello canonico nelle a nessuno terme romane di età imperiale. più adatto l’uso dell’acqua. Decorate con grande sfarzo, le Chi fu rigido, grandi terme neroniane furono si ammorbidisca nell’acqua: distrutte dall’incendio di Campo l’acqua con i suoi ruscelli Marzio nell’anno 80 e, quindi, deterga chi allora si macchiò restaurate una prima volta da di tanto sangue.” Domiziano. Restaurate nuo- Dello splendore dell’edificio vamente nel 227 da Ales- neroniano restano oggi sandro Severo, presero poche testimonianze il nome di thermae come alcuni tratti di Alexandrinae e furo- mura sotto Palazzo no alimentate con il Madama, Palazzo nuovo acquedotto fat- Patrizi, Palazzo to costruire dall’impera- Giustiniani e in un tore. cortile di piazza La ricostruzione severiana, gra- Rondanini; due colonne zie alla quale si ingrandì la zona monolitiche di granito con capitelli verde annessa all’impianto, dovette in marmo bianco, scoperte nel ricalcare, molto probabilmente, 1934 nei pressi di via Giovanna l’impianto neroniano rimasto in d’Arco, rialzate insieme a un fram- I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA situ per lungo tempo e così ricor- mento di architrave in via di 9 R PALAZZO MADAMA Senato della Repubblica

Sant’Eustachio, e altre due inserite Benedetto, detta in thermis Ale- nel 1666 nel pronao del Pantheon, xandrinis, a documentare ancora la presenza delle imponenti vesti- gia. Nello stesso periodo la famiglia Crescenzi, politicamente avversa ai monaci, fece edificare nell’area alcuni fortilizi difensivi. Una torre, costruita nel XII secolo, fu successi- vamente inglobata in Palazzo Madama, come si può ancora vede- re nel cortile detto del cardinale Giovanni o della Palma. I monaci di Farfa occuparono le terme sino al 1480, anno in cui cedettero i loro possedimenti ai francesi che nel XVI secolo vi edifi- Sopra: in sostituzione di quelle mancanti carono la chiesa di San Luigi. I la Biblioteca nel lato sinistro; infine un’altra Crescenzi invece continuarono a In basso a destra: , ritrovata nel 1875 sotto la vivere nelle loro case del rione il Cortile d’Onore salita dei Crescenzi, collocata lungo Sant’Eustachio e vendettero alcune le mura aureliane nei pressi di proprietà ai Medici solo nel XVI , nel monumento comme- secolo. morativo della “Breccia” del 1870. Nel 1938 con l’apertura di Corso del Dalle terme neroniane dovrebbe Rinascimento e la costruzione dei provenire anche la grande vasca di nuovi edifici circostanti, si è perso granito egizio rinvenuta nel 1980 completamente l’assetto medievale durante gli scavi effettuati nell’area della zona per l’abbattimento, in tra Palazzo Madama e Palazzo particolare, delle due spine che Carpegna e sistemata, pochi anni fa, in largo della Costituente all’an- golo con via degli Staderari. Durante il X secolo, per ostacolare l’ascesa dei Crescenzi, potente famiglia romana che viveva nel ter- ritorio limitrofo, nelle terme si stan- ziarono i monaci dell’abbazia di Farfa che fecero edificare nel tempo uno xenodochio, luogo di accoglienza per stranieri, e alcune chiese, due delle quali, San Gia- como e San Salvatore, ricordate con 10 l’appellativo de thermis e una, San chiudevano, sui lati, la piccola piaz- donna diede il nome al palazzo da za Madama, chiamata nel medioe- lei abitato negli anni compresi tra il vo piazza Lombarda per i privilegi 1538 e il 1559 e tra il 1567 e il 1580. imperiali longobardi di cui godeva- Successivamente la proprietà passò no i monaci farfensi. a Caterina de Medici, regina di Francia e poi a Leone XI, papa per LA STORIA DEL PALAZZO pochi giorni nel 1605. Architettura e decorazione Nel XVII secolo l’edificio assunse Una parte del terreno su piazza l’aspetto attuale grazie a Fer- Lombarda, appartenuto per secoli dinando II de Medici che lo fece ai monaci farfensi, divenne pro- restaurare e ampliare dall’architetto prietà di Sinulfo di Castell’Ottieri, Paolo Marucelli, autore dello scalo- vescovo di Chiusi, che alla fine del ne d’onore e dell’imponente faccia- XV secolo vi costruì il primitivo ta con finestre riccamente decorate. nucleo del palazzo. L’edificio fu poi L’interno, sotto la direzione di preso in affitto dal cardinale Monanno Monanni, si arricchì di

Giovanni de’ Medici, futuro papa soffitti dorati e fregi. In alto: Leone X, che nel 1505 decise di Dopo il 1737, estinta la famiglia l’ Aula delle Sedute acquistarlo pagandolo a rate e Medici, il palazzo passò ai Lorena In basso: facendo figurare come acquirenti e, nel 1755, a Benedetto XIV la Sala Pannini anche il fratello Giuliano e il nipote Lambertini che Lorenzo, duca d’Urbino. vi trasferì la Il cardinale, grazie al progetto di sede del Gover- Giuliano da Sangallo, trasformò il natore di Roma palazzo in una ricca residenza, con e fece aprire il una pregiatissima biblioteca, curata secondo cortile, da Guerrino Favorino, redattore del oggi occupato più importante dizionario di lingua dall’aula senato- greca del Rinascimento. ria. Durante il Il soggiorno della famiglia dei pontificato di Medici è ricordato da opere d’arte e Clemente XIII arredi ancora conservati nell’edifi- Rezzonico, nel cio come gli arazzi nella Sala della palazzo si stabi- Firma e i soffitti a cassettoni della lirono gli uffici Sala Mazzini e della Scala di San del Tribunale, Luigi dei Francesi. della Polizia e In seguito alla morte di Leone X, del Fisco, e nel l’edificio fu assegnato prima a 1798 divenne Giulio, poi ad Alessandro de sede dell’Ufficio Medici e infine passò in usufrutto Centrale della Repubblica franco- alla vedova di quest’ultimo, romana; nella seconda metà del “Madama” Margherita d’Austria, XIX secolo Pio IX Mastai Ferretti vi I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA figlia naturale di Carlo V. La nobil- accolse il Ministero delle finanze e 11 R PALAZZO MADAMA Senato della Repubblica

del debito pubblico e nel 1851 fu tina, le allegorie del soffitto e le bel- destinato a sede delle Poste Pon- lissime scene sulle pareti laterali. tificie. La ricca collezione d’arte del palaz- Dal 1871, anno in cui il palazzo zo si è accresciuta anche con opere divenne sede del Senato della provenienti da alcune dimore Repubblica, molti lavori di restauro romane. In particolare si segnalano sono stati effettuati con importanti gli affreschi realizzati da Giovanni cambiamenti legati alla nuova Paolo Pannini (1691-1765) e destinazione dell’edificio. Tra i Ludovico Gimignani (1643-1697), lavori più importanti si ricorda la rispettivamente in Palazzo Bac- sistemazione, su progetto dell’inge- chettoni al Tritone e in Palazzo Car- gnere Luigi Gabet, dell’Aula Se- pegna. I dipinti, staccati e recupera- natoria, ricavata nel cortile delle ti poco prima delle demolizioni vecchie Poste Pontificie, dove il 28 degli edifici che li ospitavano, sono novembre 1871 ebbe luogo la oggi visibili sui soffitti della Sala A destra: prima seduta del Senato, e la deco- della Presidenza e della Galleria la Sala Maccari razione della Sala del Senato, com- dell’Eroe. piuta, negli anni 1882-1888, da L’importante biblioteca di Palazzo In basso: soffitto della Sala Pannini Cesare Maccari che realizzò, ade- Madama, progettata da Gaetano con il Carro di Apollo rendo in pieno alla retorica umber- Koch in un nuovo corpo di fabbri-

12 ca per accogliere gli importantissi- Edificato da Cristoforo Stati nel mi e numerosi volumi, occupa un 1520, con il denaro della dote della complesso di otto piani compren- moglie Faustina Cenci, il palazzo passò nel 1786 ai Maccarani e, all’i- A sinistra: nizio del Novecento, ai Brazzà di Palazzo Giustiniani, Udine. Venduto nel 1972 allo Stato il Salone degli Specchi italiano fu assegnato al Senato della Repubblica che vi ha trasferito alcuni uffici. Nel 1929 Palazzo Madama fu colle- gato, attraverso un porticato ionico, all’adiacente Palazzo Carpegna, in Corso Rinascimento 44, intera- mente ricostruito per accogliere i nuovi uffici del Senato. dente, oltre ai magazzini di deposi- to, le sale destinate alla consulta- BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE zione e ai cataloghi, i locali per gli AA.VV., Palazzo Cenci. uffici e per i fondi speciali. Palazzo Giustiniani, Roma 1984 AA.VV., Palazzo Madama, Roma 1984 ALTRE SEDI DEL F. COARELLI, Guida archeologica SENATO DELLA REPUBBLICA di Roma, Roma 2000

Palazzo Giustiniani APERTURA AL PUBBLICO Via della Dogana Vecchia, 29 E ATTIVITÀ CULTURALI Il palazzo, realizzato nel XVI seco- Ogni primo sabato di ciascun mese, lo per monsignore Francesco Palazzo Madama è aperto ai cittadi- Vento, fu acquistato da Giuseppe ni per visite guidate dalle ore 10.00 Giustiniani alla fine del Cin- alle ore 18.00. L’accesso è da Piazza quecento. Esso raccoglieva l’impor- Madama, 11. tante e rara collezione di opere Il percorso della visite copre i luo- d’arte della famiglia, raccolta dal ghi più suggestivi del palazzo: dal cardinale Benedetto e dal marchese Cortile d’Onore alla Sala Maccari Vincenzo, figli di Giuseppe. che prende il nome dall’artista Nel 1938 fu collegato per mezzo di che la decorò; dalla Sala Garibaldi una galleria sotterranea a palazzo o Salone dei Re alla Sala Pannini Madama. Oggi ospita, fra l’altro, gli nella quale si riuniscono il Con- studi dei Senatori a vita e l’apparta- siglio di Presidenza del Senato e mento di rappresentanza del la Conferenza dei Gruppi Parla- Presidente del Senato. mentari. Punto centrale della visi- ta è l’Aula progettata da Luigi Palazzo Stati Cenci Gabet, che è il cuore pulsante del I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA Piazza Sant’Eustachio, 83 Senato. 13 R PALAZZO MADAMA Senato della Repubblica

Le sedute dell’Assemblea del Se- denti. Dovrà anche essere indicato nato sono pubbliche: vi si può assi- un numero di telefono per eventua- stere dalle apposite Tribune del- li comunicazioni. l’Aula. Le richieste dovranno essere inviate all’Ufficio di Questura del INFORMAZIONI Senato: per posta all’indirizzo Senato della Repubblica Senato della Repubblica - Via del Piazza Madama, 11 - 00186 Roma Salvatore 12 - 00186 Roma; per fax Centralino 06/67061 al n. 06/67063513. Ad esse dovrà Per informazioni parlamentari essere allegata copia del documen- 06/67063430 to di identità di ciascuno dei richie- http://www.senato.it

A destra: Palazzo Giustiniani, la Galleria

14 PALAZZO MONTECITORIO Camera dei Deputati

IL SITO NELL’ANTICHITÀ che attualmente svetta al centro La piazza di Montecitorio sorge su della piazza. Fatto costruire ad un’altura artificiale, nota sin dal Heliopolis, in Egitto, dal faraone medioevo con il nome “Monte Psammetico II agli inizi del VI seco- Accettatorio”, innal- lo a.C., l’obelisco fu zata in età antica, con trasportato a Roma terra di riporto, per nel 10 a.C. per consentire la costru- svolgere la fun- zione delle fondamenta zione di gno- dei monumenti su di mone, vale a un terreno paludoso dire braccio e depresso. Il toponi- indicatore di mo potrebbe anche un grandioso Al centro: la riproduzione della Lupa derivare da “Monte Citatorio”, in orologio solare voluto da Augusto Capitolina nella sala omonima ricordo della colonna dell’impera- e fatto costruire da Mecenate, con In basso: tore Antonino Pio alla cui base, l’intervento di astronomi e matema- la facciata su progetto secondo la tradizione, si appende- tici di Alessandria d’Egitto. originale del Bernini vano bandi e citazioni giudiziarie. I frammenti della colonna di Antonino Pio, eretta nel II secolo in onore dell’imperatore, furono rin- venuti nel 1703 in un’area del Campo Marzio centrale, corrispon- dente all’attuale isolato tra via Uffici del Vicario, via di Campo Marzio, piazza del Parlamento e via della Missione. Il monolite risultava alto quasi 15 metri e aveva il fusto liscio di granito rosso, il capitello di marmo bianco sormontato dalla statua dell’imperatore e la base, ancora oggi conservata nel Cortile della Pinacoteca dei Musei Vaticani, a dado con rilievi. La colonna, profondamente dan- Dell’orologio, che aveva una forma neggiata da un incendio nel XVIII trapezoidale con i lati lunghi con- secolo, fu utilizzata per restaurare cavi e si estendeva nell’area fra altre costruzioni antiche tra le quali piazza del Parlamento e piazza San I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA l’obelisco, sempre in granito rosso, Lorenzo in Lucina, si conserva una 15 R PALAZZO MONTECITORIO Camera dei Deputati

parte della vasta platea, pavimenta- gnia dei santi Ambrogio e Carlo che zione lastricata in travertino con let- la restaurarono, prima della demo- tere di bronzo. È stata rinvenuta lizione avvenuta nel 1695. durante recenti scavi in via di Durante il rinascimento, in seguito Campo Marzio 48, a circa 8 A destra: l’Aula dell’Assemblea metri di profondità, e risa- con il fregio del Sartorio lirebbe ad un restauro di età domizianea. L’obelisco di Psammetico II, rinvenu- to nel 1748 in piazza del Parlamento presso il civico numero 3, fu restaurato dall’architetto Giovanni Antinori e collocato in piaz- za di Montecitorio nel 1792 per volontà di papa Pio VI Braschi. Esso faceva parte, molto probabilmente, di un complesso monumentale unitario che comprendeva anche l’ e il Mausoleo di Augusto; è alto circa 22 metri ed è sor- montato da un globo di bronzo sul quale nel XVIII secolo fu all’aumento della popolazione praticato un foro attraverso il quale i urbana, anche Montecitorio ebbe raggi del sole dovevano passare un nuovo sviluppo edilizio e si prima di proiettarsi a terra. arricchì di prestigiosi edifici e case In seguito alla caduta dell’impero con facciate affrescate, tra gli altri, romano l’area di Campo Marzio da Raffaellino da Reggio e Polidoro centrale fu lentamente abbandona- da Caravaggio. ta e, nel medioevo, sull’altura di Montecitorio si ricorda solo la chie- LA STORIA DEL PALAZZO sa di San Biagio de Hortis o de Architettura e decorazione Monte Acceptoro o Acceptabili. Il primitivo palazzo di Montecitorio, L’appellativo della chiesa, de costruito nel XVI secolo per il cardi- Hortis, ci lascia intuire come, intor- nale Niccolò Gaddi, fu acquistato no ad essa, vi fossero principal- nel 1571 dal cardinale Pierdonato mente campi e, probabilmente, Cesi che lo fece ristrutturare da qualche sporadica semplice casa. Martino Longhi il Vecchio. Dopo La chiesa, abbandonata nel XV pochi anni però il palazzo fu cedu- secolo, fu nel 1573 affidata ai chie- to prima al cardinale Giulio Antonio 16 rici regolari somaschi della compa- Santorio, poi ai padri Somaschi di San Biagio e, infine, al cardinale che della Carità e della Giustizia Luigi Capponi che lo alienò, nel riferibili alle funzioni dell’edificio. 1653, al principe Nicolò Ludovisi. In Al centro della facciata, leggermen- occasione delle nozze tra quest’ulti- te convessa e divisa in cinque mo e Costanza Pamphilj, nipote di sezioni, si trova un balcone dal papa Innocenzo X, furono acquista- quale, nel 1743, venivano annun- ti anche alcuni fabbricati limitrofi al ciati i numeri dell’estrazione del palazzo e fu dato incarico a Gian lotto. Lorenzo Bernini di progettare un Nel 1870, in seguito all’unità d’Italia, nuovo imponente edificio, degno si decise di destinare il palazzo di dei fasti della famiglia papale. Il Montecitorio a sede della Camera progetto berniniano era molto dei Deputati, preferendolo alle ambizioso poiché prevedeva la alternative del Campidoglio o di sistemazione di due distinti corpi di Palazzo Venezia. In tale occasione fabbrica e la realizzazione di una si decise di trasformare il cortile in facciata tripartita decorata con ele- Aula dell’Assemblea, secondo un menti a bugnato rustico e vegetali e progetto realizzato dall’ingegnere con ali inclinate ad assecondare i Paolo Comotto che concepì una dolci declivi di Montecitorio. gradinata semicircolare poggiante In basso a sinistra: Quando i lavori di costruzione, su un’intelaiatura in ferro e legno la Sala Gialla proseguiti con lentezza, furono ricoperta di zinco. Ma le trasforma- interrotti nel 1655 per mancanza di zioni di Comotto non risultarono A destra: il corridoio prospiciente l’Aula fondi, solo l’ala destra del grande sufficienti e così, all’inizio del XX detto “Transatlantico” palazzo e parte della facciata erano compiute. Circa quarant’anni dopo, papa Innocenzo XII Pignatelli acquistò il palazzo per destinarlo a sede dei Tribunali Pontifici e della Direzione Generale di Polizia. I lavori proseguirono a cura dell’ar- chitetto che riprese, anche se in maniera accademica, il progetto del suo maestro e prede- cessore Bernini; Fontana aggiunse il triplice ingresso, il campanile a vela e il cortile porticato semicirco- lare, successivamente demolito, quando l’edificio divenne sede secolo, fu deciso l’ampliamento della Camera dei Deputati del della costruzione affidando il pro- Regno d’Italia, per far posto all’Aula getto all’architetto siciliano Ernesto dell’Assemblea. Sulle porte minori Basile. Rispettando appieno il gusto furono inseriti due medaglioni a liberty dell’epoca, Basile realizzò un I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA bassorilievo con le figure allegori- nuovo edificio, alle spalle di quello 17 R PALAZZO MONTECITORIO Camera dei Deputati

secentesco, con ingresso in piazza ALTRE SEDI DELLA del Parlamento, in grado di acco- CAMERA DEI DEPUTATI gliere la nuova grande Aula e i Negli ultimi decenni sono stati numerosi uffici, elegantemente de- acquisiti, dalla Camera dei De- corati con elementi ornamentali. La putati, nel centro storico della capi- decorazione dell’Aula, con l’anfitea- tale, altri edifici, in prevalenza di tro dei banchi e il velario in vetro e proprietà dello Stato. In tali edifici ferro, fu completata dal fregio pitto- hanno trovato sede uffici dei rico di Giulio Aristide Sartorio raffi- Gruppi Parlamentari, dei singoli gurante La Civiltà, La Virtù e La Sto- Deputati e dell’Amministrazione ria del Popolo Italiano e dal basso- della Camera, inclusi alcuni uffici rilievo bronzeo di Davide Calandra che offrono servizi direttamente con la Glorificazione della dinastia rivolti ai cittadini, quali la Biblio- sabauda. teca della Camera, la Libreria della All’interno del palazzo sono note- Camera, il Centro di documentazio- voli anche il “Transatlantico”, famo- ne e informazione parlamentare, so corridoio prospiciente l’Aula l'Archivio Storico. Parlamentare, lungo 56 metri e In questa “città parlamentare”, gli largo 11,70 metri; il Corridoio dei immobili più importanti per pregio Busti, con busti di parlamentari illu- artistico e architettonico sono, stri; la Sala della Lupa, nella quale si dopo Palazzo Montecitorio, il Pa- conserva una riproduzione della lazzo del Seminario e il complesso Lupa Capitolina e la Sala Gialla, ar- monumentale di Vicolo Valdina. redata con mobili rococò prove- nienti dalla Reggia di Caserta. Si Palazzo del Seminario ricordano, infine, le numerose ope- Via del Seminario, 76 re d’arte antiche e contemporanee Il palazzo, che ospita dal 1974 la collocate in vari ambienti del palaz- Biblioteca e l’Archivio storico della zo, la gran parte delle quali può Camera dei Deputati, è inserito nel essere ammirata dal pubblico nella complesso monumentale della Mi- prima domenica di ciascun mese, nerva, originariamente sede del quando la Camera si apre ai visita- cinquecentesco convento domeni- tori con la manifestazione “Mon- cano legato alla chiesa di Santa tecitorio a porte aperte”. Maria sopra Minerva.

IL PALAZZO OGGI Complesso Vicolo Valdina Il palazzo è sede della Camera dei Piazza in Campo Marzio, 42 Deputati dal 1870, anno in cui la Il complesso monumentale di capitale del nuovo stato unitario fu Vicolo Valdina si trova nell’ex trasferita da Firenze a Roma. Sedi monastero di Santa Maria in Campo precedenti della Camera dei Depu- Marzio, fondato intorno alla metà tati erano state Palazzo Carignano a dell’VIII secolo, dalle suore basilia- 18 Torino e Palazzo Vecchio a Firenze. ne fuggite da Costantinopoli in seguito alla lotta iconoclasta. Divenuto proprietà dell’Archivio di Stato nel 1870, il complesso subì un profondo restauro negli anni set- tanta del XX secolo, quando fu acquisito in uso dalla Camera dei Deputati per destinarlo a sede di uffici e, nelle parti di maggior pre- gio artistico e storico (il chiostro, il refettorio e la sacrestia), a spazi per lo svolgimento di convegni, mostre e concerti. Altri edifici completano la “città par- lamentare” ospitando uffici dei Deputati o dell’Amministrazione della Camera: il palazzo già del Banco di Napoli, situato su via del Parlamento; il complesso Marini, composto da alcuni edifici situati tra via del Tritone, p.zza San Claudio e via del Pozzetto; il complesso Camera dei Deputati, In alto: il Complesso monumentale Ernesto Basile a Montecitorio Theodoli-Bianchelli, situato tra di Vicolo Valdina e via dell’Impresa. Al e i disegni restaurati della dotazione piano terra di Palazzo Theodoli tro- Basile (con saggi di E. Sessa verà sede, nel prossimo futuro, il ed E.Mauro), Roma - Palermo, 2000 nuovo Centro d’informazione parla- Camera dei Deputati, mentare per il pubblico, dotato di Le sedi della Camera, Roma, 2001 (in un centro servizi multimediale; corso di pubblicazione) durante i lavori per la realizzazione di questo Centro è stato rinvenuto, APERTURA AL PUBBLICO nei mesi scorsi, un grande affresco E ATTIVITÀ CULTURALI del pittore Gino Severini, datato La manifestazione “Montecitorio a intorno al 1945, attualmente in porte aperte”, di norma nella prima corso di restauro. domenica di ogni mese, consente, dalle 10 alle 18, una visita guidata BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE lungo un itinerario che comprende F. Borsi, G. Briganti, M. Venturosi, l’Aula, il Transatlantico e le Sale di Il palazzo di Montecitorio, Roma 1985 rappresentanza della Camera dei F. Borsi, A.M. Damigella, L. Scardino, Deputati. L’aula di Montecitorio, Milano 1986 L’accesso, gratuito, è su piazza V. Rivosecchi, G. Selvaggi, A. Trom- Montecitorio. Per scuole, enti mo- badori, rali e gruppi organizzati di cittadini, I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA Catalogo delle opere d’arte, Roma 1993 sono possibili visite guidate di 19 R PALAZZO MONTECITORIO Camera dei Deputati

Palazzo Montecitorio nei giorni Ogni settimana è organizzata, per feriali (escluso il sabato) previa due classi delle scuole medie supe- riori, una “Giornata di formazione” a Montecitorio, comprendente in- contri con deputati e funzionari e l’ascolto di una seduta dell’As- semblea della Camera dalle appo- site tribune del pubblico che sovra- stano l’Aula. L'organizzazione è a cura dell'Ufficio Pubblicazioni e Relazioni con il Pubblico (tel. 06- 67604150, 06-67603097). Presso il Complesso di Vicolo

In alto: richiesta su carta intestata sotto- Valdina e, in talune occasioni, pres- G. A. Sartorio, un particolare scritta dai responsabili, da inoltrare so Palazzo Montecitorio, sono del fregio pittorico raffigurante “La Civiltà, la Virtù e la Storia al Consigliere Capo Servizio per la organizzate mostre d’arte, conve- del Popolo Italiano” Sicurezza della Camera dei De- gni, concerti e altre manifestazioni putati, Via della Missione, n. 10 - aperte al pubblico. Ne viene dato 00186 ROMA, fax n. 06-67609950. avviso preventivamente sul sito Il palazzo è spesso sede di eventi web della Camera e in altre forme. culturali e di “Giornate di For- mazione” per giovani ragazzi italia- INFORMAZIONI ni, invitati ogni settimana a "vivere" Camera dei Deputati Montecitorio, assistendo alle sedu- Piazza Montecitorio - 00186 Roma te e dialogando con deputati e fun- Centralino 06/67601 zionari. Ufficio Pubblicazioni e Relazioni Frequenti sono le commemorazio- con il pubblico ni di eventi storici, i concerti in Tel. 0667604150, 0667603097 Fax piazza Montecitorio o a Vicolo 0667602449 Valdina, le mostre di artisti italiani e-mail: [email protected] contemporanei e i recital teatrali. http://www.camera.it

20 PALAZZO DELLA CONSULTA Corte Costituzionale

IL SITO NELL’ANTICHITÀ nità fluviali poste alla base del Sulle pendici meridionali del colle Palazzo Senatorio in Campidoglio, Quirinale, nell’area oggi occupata la statua di Costantino nell’atrio di in parte dal Palazzo della San Giovanni in Laterano, le Consulta, sorgevano antica- statue di Costantino e del figlio mente le Terme dell’impera- Costante collocate sulla ba- tore Costantino. laustra della cordonata del Costruite a partire dai Campidoglio e, infine, le primi anni del IV secolo, due preziose sculture le terme si estendevano bronzee raffiguranti il su una superficie com- Principe Ellenistico e il presa fra le attuali via Pugile, oggi custodite Al centro: della Consulta, via nell’Aula Ottagona orologio in porcellana francese Nazionale, via XXIV delle Terme di Diocle- In basso: Maggio e piazza ziano. la facciata su Piazza del Quirinale del Quirinale. A Anche se del- causa del forte l’impianto ter- pendio del terre- male non rima- no, per edificarle ne più nulla, è furono necessari ingenti lavori di stato possibile ricostruire con una livellamento che portarono alla certa esattezza, grazie ad alcuni distruzione di preesistenti edifici disegni rinascimentali, la pianta pubblici e privati. Rispetto alle più dell’edificio che rispetta la succes- antiche e grandiose terme realizza- sione canonica degli ambienti prin- te precedentemente da Caracalla e Dio- cleziano, quelle di Costantino, le ultime costruite a Roma, erano di dimensioni ridotte. Ciò è dovuto probabilmente al fat- to che esse erano destinate ad una clientela più selezionata, circostan- cipali, codificata fin dall’epoca za evidenziata anche dalla raffina- della costruzione delle Terme di tezza degli apparati decorativi Nerone nel I sec. d.C.. superstiti. Provengono infatti dall’a- A partire dal V secolo le invasioni I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA rea delle terme le due statue di divi- barbariche, la cui portata distruttiva 21 R PALAZZO DELLA CONSULTA Corte Costituzionale

fu particolarmente sentita in questa delle statue dei Dioscuri Castore e parte della città, causarono il gra- Polluce, rappresentati nell’atto di duale spopolamento del colle domare i loro cavalli. Realizzate nel dove, a testimonianza del grandio- III secolo per ornare il Tempio di so passato, rimasero solo le rovine Serapide, le sculture furono colloca- degli imponenti edifici che lo ave- te nelle Terme di Costantino proba- vano caratterizzato. Tra i principali bilmente dopo il 443. assi viari che comunque si conti- A partire dal XV secolo, per l’ottimo nuarono a percorrere, si ricorda, in clima e per le suggestive rovine particolare, l’Alta Semita, strada ancora in situ, il colle Quirinale fu che seguiva l’alto crinale del colle prescelto per la costruzione di in corrispondenza delle attuali via dimore suburbane di dotti perso- XX Settembre e via del Quirinale. In naggi legati alla curia pontificia. età medievale, lungo questo traccia- Fra essi si ricorda Pomponio Leto, to e sul luogo dell’attuale piazza, fondatore della prima Accademia sfruttando le preesistenti rovine, Archeologica Romana, Bartolomeo sorsero alcuni fortilizi e le chiese di Sacchi detto il Platina, bibliotecario In basso: il cortile Sant’Agata, San Saturnino e San di papa Sisto IV della Rovere, e con lo Scalone d’Onore Salvatore, ricordate con il toponimo Fabio Biondo, patriarca di Co- stantinopoli. La casa di quest’ulti- mo, localizzata nella parte centrale delle Terme di Costantino, agli inizi del Seicento fu ceduta al cardinale Scipione Borghese il quale, per costruire una sua nuova residenza sul Quirinale (l’attuale Palazzo Rospigliosi Pallavicini), fece demo- lire con grande facilità i resti del- l’antico impianto termale.

LA STORIA DEL PALAZZO Architettura e decorazione In corrispondenza del settore set- tentrionale delle terme di Co- stantino, nel Cinquecento fu costruito, per il cardinale Ferrero di Vercelli, il palazzo che avrebbe ospitato, durante il pontificato di Sisto V Peretti, il Tribunale Eccle- siastico della Consulta. La Sacra de caballo. In effetti l’intero colle Consulta (Sacra Congregatio pro era chiamato all’epoca “Mon- consultationibus negotiorum status 22 tecavallo” proprio per la presenza ecclesiastici) era una congregazio- ne cardinalizia istituita, verso la conto, inoltre, metà del XVI secolo da papa Paolo della ristrettezza IV Carafa, con la funzione di diri- del terreno e mere le questioni più delicate del della forma tra- governo “temporale” dello Stato pezoidale del ecclesiastico, prestando particolare lotto sul quale attenzione ai reati politici. Agli inizi innalzare il pa- del Seicento, papa Paolo V Bor- lazzo che, oltre ghese acquistò alcune proprietà la congregazio- prospicienti l’attuale vicolo del ne cardinalizia, Mazzarino al fine di ampliare il doveva ospitare palazzo che fu dotato così, al piano anche la Se- terra, anche di stalle e locali di ser- gnatura dei Bre- vizio. Ma circa un secolo più tardi, vi, ufficio che nel 1732, il pontefice Clemente XII provvedeva alla Corsini decise di demolire il vec- stesura delle lettere del pontefice in In alto: chio edificio per ricostruirne uno merito a indulgenze e dispense, e il Salone Pompeiano nuovo e più funzionale, in grado di due corpi militari: i Cavalleggeri e inserirsi nella vibrante prospettiva le Corazze. I primi, cavalieri dall’ar- urbanistica della piazza. Il palazzo matura leggera, costituivano la fu così realizzato su progetto di guardia a cavallo del pontefice Ferdinando Fuga che portò a com- mentre il corpo delle Corazze scor- pimento anche la cosiddetta tava a piedi la carrozza papale. “manica lunga” e la Palazzina del Ferdinando Fuga concepì un palaz- Segretario della Cifra, nel comples- zo, anch’esso di forma trapezoida- so del Quirinale, e le Scuderie le, in grado di risolvere il problema papali, iniziate su progetto di statico e con 7 piani indipendenti Alessandro Specchi nel 1720. da assegnare alle singole istituzioni Finanziata con i proventi del gioco ospitate. Al piano seminterrato si del lotto, la fabbrica della Consulta trovavano le cantine e le scuderie, procedette piuttosto velocemente, al piano terra i quartieri dei corpi di nonostante le difficoltà incontrate guardia e le cucine, al primo mez- nel gettare le fondamenta, e nel zanino gli alloggi per i militari e 1737 i lavori erano già conclusi. Le nell’attico le abitazioni dei graduati. numerose infiltrazioni d’acqua e i Il piano nobile fu occupato invece frequenti smottamenti del terreno dagli appartamenti del cardinale avevano resa necessaria la realizza- dei Brevi e del cardinale della Sacra zione di imponenti palizzate e Consulta: assolutamente identici e robuste mura di contenimento, simmetrici, gli appartamenti erano alcune delle quali insistevano sul composti da alcune sale di rappre- piano di posa delle Terme di sentanza, prospicienti la piazza del Costantino. Nella progettazione Quirinale e da ambienti destinati ad I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA dell’opera il Fuga dovette tenere abitazione dei prelati. Gli ultimi 23 R PALAZZO DELLA CONSULTA Corte Costituzionale

due piani mezzanini ospitavano, Nel 1787, anno in cui Romualdo infine, gli uffici della Segreteria Onesti Braschi, nipote di papa Pio nonché le abitazioni degli impiega- VI Braschi, fu nominato Cardinale ti e dei servitori dei cardinali. I vari dei Brevi, si procedette a una livelli comunicavano mediante un nuova fase decorativa, ideata e rea- ingegnoso sistema di scale interne, lizzata dal pittore lucchese Ber- mentre al piano nobile e al secon- nardino Nocchi che la concluse nel do mezzanino si accedeva tramite 1790. La decorazione, in parte per- la splendida “scala a forbice, felice- duta, costituisce l’insieme pittorico mente proiettata nello spazio angu- meglio conservato e più pregevole sto del cortile” (Portoghesi), indub- dell’intero palazzo. biamente una delle più riuscite In alcuni ambienti l’artista restaurò creazioni dell’architetto fiorentino. le pitture precedenti e le circondò Per la facciata principale prospi- di un apparato ornamentale con

Al centro pagina: ciente la piazza, Fuga disegnò una figure allegoriche inserite in ele- uno dei preziosi struttura di ispirazione classica, a ganti cornici geometriche. Ma, lampadari di Murano due ordini con ammezzato, alla senza dubbio, l’impresa più impe- quale, per esigenze gnativa riguardò la di rappresentanza, realizzazione del sovrappose un esu- cosiddetto “Salone berante apparato Pompeiano” , la cui decorativo sculto- decorazione è im- reo. perniata sulla rap- Sulla balaustra di presentazione del coronamento furo- mito di Proserpina. no infatti collocate Durante il periodo due Fame alate che napoleonico, a par- sostengono lo stem- tire dal 1798 e fino ma del pontefice Clemente XII Cor- al 1814, il palazzo fu adibito a sede sini, opera del napoletano Paolo della Prefettura di Roma, cui era Benaglia; sul portale principale le preposto il barone de Tournon, figure allegoriche della Giustizia e mentre nel 1849, durante la breve della Religione, di Francesco Maini, parentesi della Repubblica Ro- mentre, per i due portoni laterali, mana, fu sede del Governo del Filippo Valle scolpì i Trofei militari triumvirato di Mazzini, Armellini e relativi ai corpi di guardia ospitati. Saffi. La prima decorazione degli am- Con l’annessione di Roma all’Italia bienti interni fu affidata ai pittori e la scelta del Palazzo del Quirinale Antonio Bicchierai e Domenico come residenza del re, la Consulta Piastrini, dei quali sono conservate ospitò, dal 1871 al 1874, i principi solo poche figure allegoriche al ereditari Umberto e Margherita di centro delle volte di alcune sale Savoia. Questa destinazione deter- 24 degli appartamenti cardinalizi. minò un’ulteriore fase decorativa, condotta dai pittori Domenico della Consulta è stato scelto come Bruschi, Cecrope Barilli e Annibale sede permanente della Corte Brugnoli, impegnati negli stessi Costituzionale, sono stati avviati anni nel Palazzo del Quirinale. una serie di lavori tesi ad adeguare Alcuni ambienti, tra i quali gli attua- lo storico edificio alla nuova fun- li Studio del Presidente e Sala delle zione, nel rispetto delle preesisten- Udienze, furono affrescati in stile ti strutture. tipicamente tardo ottocentesco, In accordo con la Soprintendenza con figure allegoriche e stemmi per i Beni Architettonici di Roma e sabaudi. del Lazio e il Genio Civile, si stanno Nel 1874 si decise di destinare il tuttora effettuando impegnativi palazzo a sede del Ministero degli lavori di restauro che riguardano Affari Esteri e, nel 1924, a sede del sia le facciate esterne sia gli Ministero delle Colonie che, dal ambienti interni. I restauri hanno

1937, prese il nome di Ministero interessato anche suppellettili e In basso: dell’Africa Italiana. Con la soppres- dipinti, come i grandi ritratti dei il trittico “Maggio” di Giacomo Balla sione del dicastero, dal 1955 il sovrani di casa Savoia che, dimenti- Palazzo della Consulta è sede della Corte Costituzionale. I prestigiosi ambienti sono decorati da mobi- li e suppellettili di grande valore, fra i quali si citano un pre- zioso orologio di por- cellana francese, una portantina settecente- sca, un tavolo con intarsi marmorei cati nei depositi, in seguito ad una con agli angoli stemmi medicei e accurata opera di pulitura, dal 1994 numerose consolles e lampadari di sono collocati sulle pareti dello sca- Murano. lone d’onore. Importante è la ricca collezione di dipinti che annovera capolavori ALTRE SEDI DELLA quali il trittico Maggio, del periodo CORTE COSTITUZIONALE divisionista di Giacomo Balla, la grande tela di Giovanni Fattori raf- Complesso di San Silvestro figurante Cavalleggeri in campa- al Quirinale gna e due Paesaggi seicenteschi di Via XXIV Maggio, 10 Pieter Mulier detto “Il Tempesta”. Al fine di consentire la realizzazio- ne di improrogabili restauri conser- IL PALAZZO OGGI vativi, oltre che per esigenze fun- I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA Da quando, nel 1955, il palazzo zionali, la Corte si è trovata nella 25 R PALAZZO DELLA CONSULTA Corte Costituzionale

necessità di reperire, nelle imme- chi corridoi. diate vicinanze del Palazzo della Consulta, nuovi spazi per allocare BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE alcuni uffici amministrativi. La scel- P. PORTOGHESI, Roma barocca, ta è caduta sul cinquecentesco con- Bari 1973, quinta ed. 1992 vento di San Silvestro al Quirinale, AA.VV., Il Palazzo della Consulta, utilizzato, a partire dalla seconda Roma 1974 metà del XVI secolo, dai chierici M. NEVOLA, Il Palazzo della Consulta regolari teatini. sede della Corte Costituzionale, Con l’occupazione napoleonica, il Roma 1997 convento fu requisito e l’esercito L. BARROERO, Guide rionali di Roma. francese vi stabilì un proprio Rione I , Roma 1998 comando, alle dipendenze della A. D’ORO, Il complesso Prefettura, insediata proprio nel di San Silvestro al Quirinale, vicino Palazzo della Consulta. Nel nuovo insediamento della Corte 1801, i Teatini furono costretti a tro- Costituzionale, Roma 2001. vare una nuova sede e il complesso di San Silvestro al Quirinale fu APERTURA AL PUBBLICO ceduto a Marianna d’Austria che E ATTIVITÀ CULTURALI provvide ai restauri, resi necessari Il palazzo è stato aperto al pubblico dai danneggiamenti delle truppe in particolari occasioni e la Corte ha francesi. Dopo l’annessione di già avviato, d’intesa con la Roma, il convento di San Silvestro Soprintendenza, i lavori necessari fu espropriato dallo Stato per moti- per consentire un’apertura definiti- vi di pubblica utilità e venne cedu- va a cadenze regolari. to alla Direzione del Genio Militare, Le udienze della Corte Costitu- cui si deve la costruzione della zionale sono pubbliche; pertanto le palazzina ubicata nel giardino di scolaresche e i singoli cittadini inte- via della Cordonata, attualmente in ressati ad assistervi possono inol- uso anch’essa alla Corte costituzio- trare una richiesta al Cerimoniale. nale. L’insediamento della Corte è stata INFORMAZIONI l’occasione per procedere ad im- Corte Costituzionale portanti interventi di recupero arti- Piazza del Quirinale, 41 stico, con ripristino delle superfici 00187 Roma in travertino e restauro degli andro- Centralino 06/46981 ni, dei prospetti interni e degli anti- http://www.cortecostituzionale.it

26 PALAZZO CHIGI Presidenza del Consiglio dei Ministri

IL SITO NELL’ANTICHITÀ il 192 in memoria dell’imperatore L’area su cui sorge Palazzo Chigi, Marco Aurelio. La colonna, realiz- all’angolo fra le attuali piazza zata in marmo di Carrara, era collo- Colonna e via del Corso, era antica- cata originariamente su di un basa- mente caratterizzata da costruzioni mento alto circa 11 metri e misura- monumentali che costituivano la va complessivamente più di 51 peculiarità di questa parte del metri di altezza. Essa rappresen- Campo Marzio. ta, su di un fregio spiralifor- Il Campo Marzio com- me che l’avvolge comple- prendeva in origine tamente, i principali tutta la vasta pia- episodi delle campa- nura compresa gne militari con- fra il Tevere e i dotte dall’impe- Al centro: colli Cam- ratore contro le una lunetta della volta della pidoglio, Quirinale e Pincio. Il popolazioni barbare dei Germani e Sala dei Mappamondi luogo era attraversato, in direzione dei Sarmati. L’ignoto autore, evi- In basso: nord-sud, da un’importante asse dentemente, si ispirò alla più cele- la facciata stradale, corrispondente al tratto bre colonna di Traiano, edificata su iniziale dell’antica Via Flaminia, in all’inizio del II secolo un percorso oggi ribattuto esatta- per celebrare le vittorie mente da Via del Corso. A partire sui Daci. Il fusto è per- dall’età augustea la strada assunse il corso internamente da nome di Via Lata, ovvero “larga”, una scala a chiocciola molto probabilmente per l’amplia- che arriva fino alla mento operato da Augusto e da sommità della colonna, Agrippa nell’ambito della ristruttu- dove in origine era la razione urbanistica dell’intera zona. statua bronzea di In particolar modo, nella parte cen- Marco Aurelio, perduta trale, si sviluppò un’edilizia di tipo nel medioevo e sostituita da Sisto V monumentale, con costruzioni di nel 1589 con la statua di San Paolo. rappresentanza a carattere pubbli- La colonna sorgeva probabilmente co quali templi, terme, luoghi per al centro di un’area porticata ed era spettacoli e portici. Questa tenden- strettamente connessa con il tempio, za non venne meno negli anni collocato immediatamente a ovest, seguenti, quando altri imperatori che il senato romano aveva eretto in continuarono ad abbellire la zona onore di Marco Aurelio divinizzato. con imponenti costruzioni. Nelle vicinanze sono stati rinvenuti A Piazza Colonna è ancora in situ anche i resti di due ustrina, recinti I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA la celebre colonna eretta fra il 180 e che costituivano la monumentaliz- 27 R PALAZZO CHIGI Presidenza del Consiglio dei Ministri

zazione dell’area dove si era svolta famiglia fiorentina destinata ad una la cerimonia di cremazione degli brillante ascesa grazie a Ippolito, imperatori, presumibilmente Anto- fratello di Pietro, che nel 1592 nino Pio e Marco Aurelio. divenne pontefice col nome di Durante il Medio Evo, nell’area, Clemente VIII. scarsamente abitata, si insediarono Al nucleo originario, prospiciente il modeste casupole di artigiani Corso, furono aggiunti ben presto impegnati nel reimpiego dell’ab- altri immobili non contigui ma posti bondante materiale proveniente verso l’attuale piazza Colonna. Nel dai monumenti in rovina. La colon- 1584 fu incaricato della costruzione na, fortunatamente, si conservò di un nuovo palazzo l’architetto pressoché integra perché dal X Matteo da Castello, al quale va attri- secolo venne affidata in custodia ai buita la parte verso il Corso. Solo monaci benedettini della chiesa di quattro anni più tardi, in seguito alla In alto: . Alla base fu morte di Pietro, la proprietà fu ven- il Salone d’Oro con l’ovale raffigurante posto un piccolo oratorio, ricordato duta a Fabrizio Fossano che fece Diana ed Endimione come Sant’Andrea de columna, proseguire i lavori. Gli Aldobran- attraverso la quale i pellegrini, ver- dini ritornarono in possesso dell’im- sando un obolo, potevano salire mobile nel 1616 con il cardinale sulla scala a chiocciola e giungere Pietro che acquistò altre case confi- in cima per godere il panorama nanti. Purtroppo già nel 1623 pro- della città. blemi finanziari non consentirono Nel XVI secolo la zona risultava più alla famiglia di occuparsi dei ancora periferica, finché il pontefi- lavori e l’edificio fu ceduto ad un ce Gregorio XIII Boncompagni si lontano cugino, il cardinale Giovan occupò del ripristino dell’acque- Battista Deti, il quale ne poté usu- dotto dell’Acqua Vergine e della fruire fino alla morte avvenuta nel realizzazione, nel 1577, della gra- 1630. Il cardinale Deti apportò alla ziosa fontana opera di Giacomo struttura notevoli migliorie che con- Della Porta, ancora oggi posta fra la sentirono di unire il corpo di fabbri- colonna e il Corso. La soluzione ca originario con le case all’angolo dell’annoso problema dell’approv- della piazza. È probabile che l’ar- vigionamento idrico accrebbe il chitetto autore del nuovo progetto valore urbanistico dell’area, contri- di ampliamento dello stabile sia buendo indubbiamente all’incre- stato Carlo Maderno, il quale mento edilizio. demandò l’esecuzione e la direzio- ne dei lavori all’architetto di casa LA STORIA DEL PALAZZO Aldobrandini, Alessandro De Architettura e decorazione Pomis. Il Deti commissionò anche Nel 1578 la piccola casa dei la decorazione di alcuni ambienti Tedallini fu acquistata dall’avvoca- del piano nobile, quali quelli attual- to concistoriale Pietro Aldo- mente utilizzati come Studio e 28 brandini, membro della nobile Anticamera del Presidente del Consiglio, che presentano un fregio brandini del tutto insufficiente ai raffigurante episodi della vita del loro bisogni, i Chigi acquistarono papa Clemente VIII e di Gian tutte le proprietà esistenti nell’isola- Francesco Aldobrandini. Le pitture to, verso gli attuali via dell’Impresa sono attribuite ad un artista origina- e vicolo dello Sdrucciolo, al fine di rio di Gubbio, Flaminio Allegrini, ampliare l’edificio e renderlo de- entrato probabilmente in contatto gno dei più sontuosi palazzi princi- con la nobile casata grazie al cele- peschi romani. I lavori vennero bre Cavalier d’Arpino, presso il cui affidati all’architetto di origine sici- studio il più giovane pittore si liana Felice Della Greca al quale si formò. La mano del Cavalier d’Ar- deve la progettazione del cortile pino, artista tra i più stimati e cono- porticato e del prestigioso ingresso sciuti dell’epoca, che spesso aveva sul Corso che consentiva l’accesso prestato la sua opera al servizio al monumentale scalone. degli Aldobrandini, si può ricono- Nell’eseguire l’ambizioso progetto, scere in alcune scene della volta che prevedeva anche un arioso della cosiddetta Galleriola Deti. Le coronamento a giorno al posto del pitture di questa galleria, posta vecchio tetto a spioventi e una all’angolo corrispondente alla log- nuova altana, che doveva superare getta esterna, costituiscono indub- in altezza quella del prospiciente biamente l’episodio decorativo più Palazzo Ludovisi, si rinunciò alla significativo di questa prima fase sistemazione dell’angolo del cortile dei lavori. costruito dal cardinale Deti. Ciò, Nel 1659 l’edificio fu acquistato da infatti, avrebbe portato a lavori di Mario Chigi, fratello del pontefice demolizione troppo costosi così Alessandro VII. Desiderosi di avere che le ampie finestre alternate a raf- una dimora degna del loro rango e finati disegni a stucco che caratte- considerando il palazzo Aldo- rizzano il cortile, oggi si interrom-

In basso: il Salone del Consiglio

I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA 29 R PALAZZO CHIGI Presidenza del Consiglio dei Ministri

pono in corrispondenza dell’ango- scritti. Tali opere furono donate da lo suddetto, contraddistinto invece Mussolini nel 1922 al Vaticano da una confusa e disordinata suc- mentre nel palazzo è rimasta la pre- cessione di aperture prive di ele- ziosa scaffalatura lignea, notevole menti decorativi. A Felice Della esempio di ebanisteria secentesca. Greca si deve anche la sistemazio- Nel corso del Settecento si inaugu- ne dell’attuale Salone del Con- rò una nuova, importante fase siglio, ricavato unendo più ambien- decorativa. Infatti, intorno al 1748, ti di palazzo Aldobrandini. Nel in occasione del matrimonio di 1665 il pittore austriaco Giovanni Agostino Chigi con Giulia Albani, Paolo Schor realizzò il fregio in cui furono realizzate al secondo piano personaggi mitologici si affacciano dell’edificio la Sala delle Marine e da una finta architettura, arricchita l’adiacente Sala dei Paesaggi Bo- di elementi decorativi, quali la stel- schivi, raffinate opere dell’artista la e la quercia dell’araldica chigia- francese Adrien Manglard. Ma na. Alla fine del XVII secolo si rese senza dubbio l’impresa più impe- necessaria l’eliminazione del coro- gnativa fu legata ad un altro matri- namento a giorno del palazzo con monio, quello celebrato nel 1763 lo scopo di far posto ad una fra Sigismondo Chigi e Maria sopraelevazione che doveva ospi- Flaminia Odescalchi.

In basso: tare le preziose collezioni d’arte In tale occasione fu compiuta la particolare di un un arazzo provenienti da Palazzo Chigi, oggi decorazione del cosiddetto Salone d’Oro, posto al terzo piano, capo- lavoro di arte ornamentale realiz- zata da un’equipe di pittori, sculto- ri, decoratori e stuccatori coordina- ti dall’architetto Giovanni Stern. Al centro del soffitto fu collocato l’o- vale raffigurante Diana ed Endimione, dipinto da Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio per il palazzo in piazza Santi Apostoli. Come sovrapporte furono adattati due ovali con rappresentazioni di paesaggi opera del fiammingo Jan de Momper, inseriti in cornici bron- zee di Luigi Valadier. Nello stesso Odescalchi, in Piazza Santi periodo fu sistemato anche il cosid- Apostoli. In un angolo della detto appartamento neoclassico, sopraelevazione trovò posto anche decorato con eleganti composizio- la celebre biblioteca del cardinale ni di Felice Giani e Liborio Coccetti. Flavio Chigi, composta da ben 8600 L’ultimo intervento promosso dai 30 opere a stampa e più di 2000 mano- Chigi fu la decorazione della Sala delle Quattro Stagioni, detto anche antiche strutture. Vestibolo dei Sayn per la presenza Attualmente sono dello stemma dei nobili renani in corso nuovi Sayn di Wittgenstein, imparentati ai lavori di restauro, Chigi nel 1857 in occasione di un svolti con esattez- matrimonio. Il palazzo, che a parti- za filologica e re dal 1878 fu affittato all’amba- basati su risultati sciata austro-ungarica presso il di attente ricer- Quirinale, divenendo di conse- che storico- guenza oggetto di violente manife- documentali e stazioni irredentiste, fu venduto di scrupolose nel 1917 allo Stato italiano. In un analisi chimico primo momento l’edificio fu sede fisiche. Tali del Ministero delle Colonie, funzio- interventi ne ricordata nella decorazione hanno restituito alla facciata, prece- In alto: dell’Anticamera delle Galere e nella dentemente caratterizzata da un la volta della Sala dei Mappamondi Sala delle Repubbliche Marinare e cupo colore ocra, l’originaria tonali- nel 1922, per decisione di Mus- tà “color di travertino”, mentre all’in- solini, del Ministero degli Esteri. terno, nell’appartamento Aldo- Trasferito il ministero nel nuovo brandini-Deti, sono inaspettatamen- edificio della Farnesina, il palazzo è te riemersi i toni accesi blu, rosso e dal 1961 la sede della Presidenza oro zecchino degli stucchi, prece- del Consiglio dei Ministri. dentemente ricoperti da una tinta Alcune sale sono tuttora arredate uniforme grigio scuro. con mobili, specchiere e dipinti provenienti dalle ricche collezioni ALTRE SEDI DELLA PRESIDENZA Chigi; si segnalano, in particolare, i DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI tre tondi con putti della scuola di Carlo Maratta, collocati come Casino dell’Algardi sovrapporta nella Sala delle Scien- a Villa Doria Pamphilj ze, e la serie di arazzi fiamminghi Via Aurelia Antica, 111 con Storie di Alessandro Magno, La palazzina venne realizzata da acquistati dal cardinale Flavio Chigi Alessandro Algardi, su committen- nel 1668. za del cardinale Camillo Pamphilj, a partire dal 1644. L’edificio, noto IL PALAZZO OGGI anche come Casino del Belrespiro La scelta dello storico palazzo per la posizione elevata, o Casino come sede della Presidenza del delle Statue, per la ricca raccolta di Consiglio dei Ministri, fino allora marmi antichi che ospitava, è stato unita al Ministero degli Interni, di recente sottoposto ad un impor- comportò, alla fine degli anni ‘50, tante restauro che ha rivelato la lavori di restauro che non sempre delicata cromia originaria della fac- I ALAZZI DELLA P EPUBBLICA furono condotti con il rispetto delle ciata e degli stucchi che ornano gli 31 R PALAZZO CHIGI Presidenza del Consiglio dei Ministri

ambienti interni. Oggi è la sede di È comunque possibile per scuole, rappresentanza della Presidenza enti morali e associazioni, effettua- del Consiglio. re una visita del palazzo, seguendo un percorso prestabilito, previa BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE presentazione di una richiesta scrit- R. LEFEVRE, Palazzo Chigi, ta da inoltrare al Consiglio dei Mi- Roma 1973, II ed.1987 nistri, all’attenzione del Soprin- C. PIETRANGELI, tendente, tel. 06/67793111 – fax Guide rionali di Roma. 06/6789952. Rione III Colonna, Roma 1982 F. COARELLI, Guida archeologica INFORMAZIONI di Roma, Roma 2000 Presidenza del Consiglio dei Ministri APERTURA AL PUBBLICO Piazza Colonna, 370 – 00186 Roma E ATTIVITÀ CULTURALI Centralino 06/67791 Il palazzo non prevede attualmente http://www.governo.it una regolare apertura al pubblico.

32 Goffredo Mameli (Genova, 1827 - Roma, 1849) autore dei versi dell’Inno Nazionale NOTE NOTE i CENTRI INFORMATIVI TURISTICI

Aeroporto Leonardo Da Vinci (Arrivi Internazionali - Terminal B)

Largo Goldoni (Via del Corso) tel. 0668136061

Piazza San Giovanni in Laterano tel. 0677203535

Via Nazionale (Palazzo delle Esposizioni) tel. 0647824525

Piazza delle Cinque Lune () tel. 0668809240

Piazza Pia (Castel Sant’Angelo) tel. 0668809707

Piazza del Tempio della Pace (Fori Imperiali) tel. 0669924307

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