Museo Querini Stampalia Venezia a Cura Di Babet Trevisan

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Museo Querini Stampalia Venezia a Cura Di Babet Trevisan Museo Querini Stampalia Venezia a cura di Babet Trevisan Fondazione Querini Stampalia Onlus Museo Querini Stampalia Fondazione Querini Stampalia Venezia Onlus Consiglio di Presidenza a cura di referenze fotografiche Babet Trevisan Joerg P. Anders. ©2005. Foto Scala, Firenze/ Presidente Direttore BPK Marino Cortese Enrico Zola testi di Andrea Avezzù Enrico Zola Cameraphoto Arte Vice presidente Marigusta Lazzari Babet Trevisan Francesco Castagna Antonio Foscari Attilio Maranzano Federico Acerboni schede di ORCH_Chemollo Consiglieri Andrea Bellemo Tiziana Bottecchia (TB) Giovanni Castellani Gabriella Berardi Elisabetta Dal Carlo (EDC) fototeca Davide Croff Tiziana Bottecchia Dora De Diana (DDD) Gabriella Berardi Irene Favaretto Lucia Marina Broccato Babet Trevisan (BT) Marcellino Busato Marcellino Busato Revisori dei conti Cristina Celegon bibliografia essenziale progetto grafico Roberto Parro Barbara Colli Barbara Colli Studio Camuffo Giancarlo Tomasin Elisabetta Dal Carlo Dora De Diana indice dei nomi impaginazione Ente tutore Massimo Donaggio Cristina Celegon Karin Pulejo, Studio Camuffo Istituto Veneto di Scienze Antonio Fancello Grafiche Vianello Lettere ed Arti Neda Furlan coordinamento editoriale ISBN: 978-88-7200-321-3 Leopoldo Mazzarolli, Presidente Angelo Mini Marigusta Lazzari Angela Munari Copyright © 2010 Vianello Libri, Ponzano (Tv) Circolo Queriniano Barbara Poli Iniziativa realizzata con il contributo Copyright © 2010 Fondazione Scientifica Comune di Venezia Barbara Rossi della Regione del Veneto, Querini Stampalia onlus, Venezia Consorzio Venezia Nuova Marta Savaris ai sensi della L.R. n. 50/1984, art. 44 Fondazione ENI Enrico Mattei Babet Trevisan la Fondazione è a disposizione Fondazione di Venezia Anna Francesca Valcanover per eventuali crediti fotografici non indicati FURLA S.p.a. Insula S.p.a. Chiara Bertola Ministero per i Beni e le Attività Culturali Monica Bertello Provincia di Venezia Sara Bossi Regione del Veneto Alessandra Breda Rubelli S.p.a. Anna Fantelli Le attività della Fondazione Querini Stampalia SIPCAM S.p.a. Elisa Ghisu sono sostenute da: Alessandro Marinello Alvise Rabitti Giovanni Rosa Geraldine Testa Onorato Zustovi Silvia De March Laura Pertot Silvia Zanrosso in copertina: Giovanni Bellini, La Presentazione di Gesù al Tempio, particolare Gentili visitatori, ho il piacere di presentare la guida breve al nostro Museo, pensata per accompagnarvi nella visita, ma anche come ricordo dei percorsi museali. Da molti anni sentivamo il bisogno di uno strumento come questo; il cata- logo del Museo fu pubblicato nell’ormai lontano 1979 ed è di difficile repe- rimento. Inoltre, nel corso degli anni, varie scoperte d’archivio o ricerche iconografiche hanno condotto al cambiamento di attribuzione e datazione dei dipinti della collezione di famiglia e di questo, come anche dei molti altri cambiamenti architettonici della Fondazione e dei nuovi servizi al pubblico, volevamo dare notizia in un’unica pubblicazione. Il volume non sostituisce il catalogo scientifico, ma è una guida completa, se pur breve e divulgativa, a quello che riteniamo maggiormente interessante del no- stro patrimonio. Ci è caro dedicare questa nuova opera alla memoria del nostro Fondatore, Giovanni Querini Stampalia, scomparso 140 anni or sono, il 25 maggio 1869. Potrete così girare per le sale del Palazzo virtualmente accompagnati dai nostri conservatori, autori dei vari testi, che hanno cercato di rendere pia- cevole la descrizione degli ambienti e che hanno voluto, inoltre, offrirvi al- cune curiosità non solo sulle opere esposte, ma anche sulla vita della Sere- nissima. Le piantine vi aiuteranno nel percorso allestitivo, che vi porterà in un viaggio nel tempo: dalla casa settecentesca dei Querini Stampalia, con la sua biblioteca al primo piano, e la dimora storica al secondo piano, all’ar- chitettura contemporanea di Carlo Scarpa, Valeriano Pastor e Mario Botta. Vi auguro una buona visita. Marino Cortese Presidente della Fondazione Querini Stampalia Venezia, 25 maggio 2009 Il senso del sostegno offerto alla Fondazione Querini Stampalia per pub- blicare la guida alle collezioni della sua celebre Pinacoteca va al di là del ruolo istituzionale ricoperto dalla Regione nel promuovere il sistema dei nostri musei, privati o pubblici che siano, attraverso quanto dispone la legge regionale 5 settembre 1984 n. 50 “Norme in materia di musei, biblio- teche e archivi di enti locali o di interesse locale”. Il fatto è che il momento della pubblicazione di un volume che illustri il complesso di un’istituzione culturale, sia dal punto di vista storico sin dalla sua fondazione sia per i beni in essa conservati, rappresenta un impegno importante nei con- fronti del pubblico e, soprattutto, un segno di grande attenzione nei suoi confronti al fine di rendergli amichevolmente accessibile l’incontro con il museo. Come viene concepito questo strumento di comunicazione (e di una comunicazione che deve essere qualcosa di più rispetto ad un catalogo scientifico, la cui redazione è prevalentemente orientata alla consultazione da parte di studiosi) costituisce, per questo motivo, un elemento di valu- tazione del raggiungimento di standard di qualità gestionali. Non a caso, infatti, all’interno del noto documento di indirizzo emanato nel 2001 dal Ministero per i Beni e le Attività culturali per indicare i criteri tecnico- scientifici e gli standard di sviluppo e di funzionamento dei musei, l’ambito VII, dedicato ai “Rapporti del museo con il pubblico e relativi servizi”, invita a predisporre una serie di strumenti per favorire la lettura critica delle opere presentate e, tra questi, le guide brevi e il catalogo scientifico. Ci ha onorato il fatto che la Fondazione abbia chiesto alla Regione di es- sere partner istituzionale nella realizzazione di quest’opera. Lo abbiamo colto come un segnale di attenzione rispetto alla nostra missione, tesa ad avvicinare, attraverso iniziative differenziate, il pubblico, sia locale sia turi- stico, alla conoscenza del ricco patrimonio culturale conservato negli oltre trecento musei del Veneto. La qualità della pubblicazione si coglie ampia- mente non solo nel rigore scientifico dei testi e del progetto culturale ad essa sottesi, ma anche nella ricchezza delle immagini che avranno il compito di restituire la memoria delle emozioni che ogni visitatore proverà nell’entra- re nella casa del conte Giovanni, ultimo discendente della famiglia patrizia dei Querini Stampalia, ritrovando il sapiente equilibrio tra una dimensio- ne spaziale e percettiva rimasta domestica e una godibilità pensata secondo i più moderni parametri della fruizione museale di qualità. Angelo Tabaro Segretario Regionale Cultura Regione del Veneto Sommario 11 La Fondazione Querini Stampalia Enrico Zola 33 Restauri e allestimenti storici del Museo Babet Trevisan IL MUSEO 43 I. Portego 53 II. Sala Giovanni Bellini 59 III. Sala delle tavole 69 IV. Sala della Maniera 79 V. Sala della musica 87 VI. Sala dei ritratti 95 VII. Salotto Giuseppe Jappelli 105 VIII. Sala Ottocento 113 IX. Scene di vita veneziana 123 X. Studiolo 129 XI. Camera da letto 135 XII. Boudoir 141 XIII. Salotto rosso 149 XIV. Salotto verde 157 XV. Sala degli stucchi 163 XVI. Sala da pranzo 171 XVII. Sala mitologica 183 Area CARLO SCARPA 1 97 Restauri e benefattori dal 1980 199 Indice dei nomi 203 Bibliografia essenziale La Fondazione Querini Stampalia Il Conte Giovanni (1799-1869), ultimo discendente dei Querini del ramo Stampalia, lasciò in eredità nel 1868 alla sua Venezia tutti i suoi averi: lo storico palazzo di famiglia, terre, case, libri, quadri, mobili, oggetti d’arte, monete, stampe. Con l’estinzione dei Querini e il conseguente passaggio a Fondazione di tutto il patrimonio, si è realizzato un raro esempio di conservazione dei beni di una famiglia di antichissime e nobili origini. La famiglia Querini, annoverata tra le dodici casate apostoliche, le più insigni fondatrici della città lagunare, faceva parte dei governanti, del patriziato, cioè di coloro che occuparono ereditariamente l’area del potere. La partecipazione nel 1310 di Marco Querini alla drammatica congiura ordita da Bajamonte Tiepolo contro il doge Pietro Gradenigo segnò la loro storia, macchiando il nome della casata, che venne esclusa per sempre dal dogado. Nel XIV secolo Zuanne Querini riuscì ad acquistare l’isola di Astipalea nell’Egeo e da questo feudo deriva il titolo di Stampalia, titolo che solo nel 1808 venne usato da Alvise Querini alla corte napoleonica di Milano per distinguersi da un suo omonimo, l’am- basciatore del Regno di Sardegna. Da allora il doppio cognome è rimasto ad indicare prima la famiglia, oggi la Fondazione. Nel secondo Settecento, il patriziato veneziano appariva suddivi- so – di fatto se non di diritto – in tre fasce “sociali”: i “grandi”, con il massimo delle disponibilità economiche e quindi con le maggio- ri disponibilità di gestione del governo; i “quarantiotti” mediani di facoltà economiche e mediani di potere; i “barnaboti”, decisa- mente più poveri di sostanze e decisamente poveri di potere pur se appartenenti anch’essi al corpo sovrano e sedenti in Maggior Consiglio. Pittore veneto Giovanni Querini Stampalia 11 la fondazione querini stampalia I Querini di Santa Maria Formosa facevano parte dei “grandi” e si evince che Palma il Vecchio, e dopo la sua morte la sua bot- con la generazione che si era dipartita da Zuanne Carlo (fratello tega, e segnatamente Bonifacio de’ Pitati intrattennero conti- del celebre cardinale Angelo Maria) entrarono nel gruppo di co- nuamente rapporti professionali
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    Aspects of Dante’s Theology of Redemption: Eden, the Fall, and Christ in Dante with respect to Augustine Debora Marletta University College London PhD in Italian I, Debora Marletta confirm that the work presented in this thesis is my own. Where information has been derived from other sources, I confirm that this has been indicated in the thesis. Signed 2 Abstract My thesis offers an account of salvation theology in Augustine and Dante under three main aspects: prelapsarianism, the fall, and the redemptive work of God in Christ. Resting on an analysis of the precise doctrinal position in these authors, the thesis is historical in conception, but is arranged in such a way as to allow the patterns of thought advanced by Augustine and Dante to enter into a dialogue one with the other, its overall purpose, therefore, being a species of conversation transcending the historical pure and simple. In keeping with this, the thesis is in three chapters, the first chapter exploring the notion of man’s original righteousness in Augustine and Dante, the second their respective senses of the fall in its essential substance and meaning, and the third their understanding of the redemptive work of the Christ. More precisely, the first chapter compares and contrasts Augustine’s sense of how it is that man stands in need of grace for the purposes of good works even prior to the fall with Dante’s sense of his direct creation in the image of God and of the implications of this for his persisting in good works without God’s further assistance.
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