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NUOVA 500. Anno 106 - n. 9 - Settembre 2015 A ME GLI OCCHI.

TICINO: Crocevia di cultura 15 NUOVA 500. MASTERPIECE RELOADED. - Settembre 2 0 L’evoluzione di un capolavoro: nuovo design, 06 - n. 9

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Comitato di Redazione È un luogo comune. In quanto tale, va da sé, piuttosto diffuso. A.G. LOTTI, C. NICOLETTI, Con la cultura non si mangia. Lapidaria come una sentenza - spocchiosa quanto basta, perché consolidata dal fatto S. SGUAITAMATTI di essere emessa da chi come unico parametro ha la solidità dei beni materiali - sembrava inappellabile. Fino a qual- che tempo fa. Collaboratori Fin tanto che, dati alla mano*, si è dimostrato che le cose non stanno per niente così. C. BIANCHI PORRO, M. CALDERAN, G. CANTONI, M. CARACCIOLO DI BRIENZA, Per l’economia, la cultura è un valore aggiunto. C. D’AMBROSIO, V. CESARI LUSSO, La bellezza, che della cultura è seducente magia - se non è compressa nell’abito che la vuole esclusivo canone este- tico (estatico?), ma è espressione e al contempo sensazione di piacevolezza, che emana dal, e definisce il, modo di M. CIPOLLONE, P. COMUZZI, D. COSENTINO, fare, di porsi, di veicolare (prodotti, immagini ed emozioni), di comunicare, di confezionare, di accogliere – favorisce A. CROSTI, L. D’ALESSANDRO, F. DOZIO, le relazioni. Anche, e soprattutto, quelle commerciali. Che altro non sono, se non l’esercizio finalizzato del corteggia- M. FORMENTI, F. FRANCESCHINI, T. GATANI, mento e della seduzione. G. GUERRA, M. LENTO, R. LETTIERI, Non si spiegherebbe altrimenti l’inarrestabile, e ormai inflazionato, moltiplicarsi delle occasioni di convivialità F. MACRÌ, G. MERZ, A. ORSI, V. PANSA, all’unico scopo di fare rete, creare contatti, conoscere e farsi conoscere. Insomma, agevolare quello che oggi si C. RINALDI, G. SORGE, N. TANZI, I. WEDEL chiama network e che già per il fatto di contenere la parola lavoro (work) anticipa la sua funzione: fornire una prestazione in cambio di un risultato. Preludio, in funzione degli obiettivi, di un atto di vendita: di un’emozione o La Rivista di un’attenzione. Verso noi stessi o i nostri prodotti (servizi). Seestrasse 123 - Cas. post. 1836 Non solo valore aggiunto, ma diretta generatrice di risorse. 8027 Zurigo Per prenderne atto è sufficiente, evitando di limitare il campo d’osservazione ai settori tradizionali della cultura Tel. ++41(0)44 2892319 e dei beni storico-artistici, guardare quanto pesano cultura e creatività nel complesso delle attività economiche, Fax ++41(0)44 2015357 nei centri di ricerca delle grandi industrie come nelle botteghe artigiane, o negli studi professionali. Attraverso [email protected], www.ccis.ch la classificazione, che qui prendiamo a prestito dagli esperti, in 4 macro settori: industrie culturali propriamente dette (film, video, mass-media, videogiochi e software, musica, libri e stampa), industrie creative (architettura, Pubblicità comunicazione e branding, artigianato, design e produzione di stile), patrimonio storico-artistico architettonico Camera di Commercio Italiana (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), e performing art e arti visive (rappresentazioni artistiche, divertimento, convegni e fiere). per la Svizzera I primi ad esserne consapevoli sono coloro che sono impegnati nella promozione dei territori. Seestrasse 123 - Casella postale L’immagine che promana da un Paese, strettamente connessa alla sua poliedricità culturale, condiziona la sua 8027 Zurigo attrattività. Che trova un misurabile riscontro in termini di volumi di esportazioni. Tel. ++41(0)44 2892319 Non foss’altro che a parole, nessuno ne dubita: uno dei maggiori beneficiari dell’effetto traino, che la cultura ha Fax ++41(0)44 2015357 sull’economia di un Paese, è il turismo. Perché il turista culturale, che non è mai un turista per caso, e il dato è e-mail: [email protected] suffragato da puntuali indagini di settore, è più propenso a spendere. Ma anche perché al richiamo della cultura, della bellezza e della qualità sono legate le performance del turismo. Abbonamento annuo E ancora: la cultura intercetta risorse. Che poi vengono rimesse in circolo. Fr. 60.- Estero: 50 euro Lo dimostrano le sponsorizzazioni (pur in un contesto di crisi, in Italia, quelle destinate alla cultura sono cresciute Gratuito per i soci CCIS tra il 2012 e il 2013 del 6,3%). Fanno testo, in quest’ambito, quelle private: imprenditori illuminati, ma anche con- Le opinioni espresse negli sapevoli delle ricadute sul loro brand, vestono i panni del mecenate e restituiscono alla loro bellezza beni come il articoli non impegnano la CCIS. Colosseo e la Scala di Milano, come ha fatto di Diego Della Valle, l’arco Etrusco di Perugia, grazie a Brunello Cuci- La riproduzione degli articoli è nelli, il Ponte di Rialto, il cui restauro è stato finanziato da Renzo Rosso, la Fontana di Trevi, grazie a Fendi. consentita con la citazione della fonte. Periodico iscritto all’USPI In questo scenario affonda la sua ragion d’essere la decisione di aprire a Lugano, rianimando un intero quartiere, il (Unione Stampa Periodica Italiana). LAC. Un centro, dove l’Arte incontra la Cultura e insieme incrociano le persone, proponendosi come crocevia culturale di respiro internazionale, che, puntando sulla qualità e sulla varietà, intende diventare un motore di sviluppo per la Aderente alla FUSIE (Federazione Città ed Il Cantone. Per vincere la sfida: trasformare quello che è un’indubbia una cospicua voce di costo in un solido Unitaria Stampa Italiana all’Estero) investimento futuro. Appare 11 volte l’anno. Obiettivo che, pur con percorsi ed esperienze diverse, condivide anche Locarno. Attraverso il suo Palacinema, vuole sancire la volontà, parzialmente già concretizzata, di prolungare l’impatto che ha sul territorio il Festival del Cinema Progetto grafico (che in termini di indotto economico genera qualcosa come 23 milioni di franchi**) in un evento che si riverberi su CMSGRAPHICS tutto l’arco dell’anno. 83048 – Montella (Av) – Italy [email protected] *In uno studio pubblicato da Symbola e Unioncamere all’inizio del 2015, intitolato Io sono cultura si afferma che in Italia la cultura genera un fatturato annuo di 214 miliardi di euro, l’equivalente al 15,3% del Pil nazionale Marco De Stefano **In una ricerca commissionata dal Dipartimento della Cultura e dello Sport (DECS) del Canton Ticino, all’Università Emanuela Burli della Svizzera italiana, l’istituto IRE (Istituto di Ricerche Economiche), tramite un’indagine che si riferisce all’edizioni Gianni Capone del 2003/2004, è giunto alla conclusione che l’impatto economico totale creato dalla presenza del festival ammon- ta a circa 23 milioni di franchi. Stampa e confezione Nastro & Nastro srl [email protected] 21010 Germignaga (Va) - Italy Tel. +39 0332 531463 Fax +39 0332 510715 www.nastroenastro.it THE HEAD SAYS YES. THE HEART SAYS DEFINITELY, YES.

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Ins_Ghibli-R_A3_IT.indd 1 06.05.15 08:28 Sommario 22 20 17 4 1 Nuove giornatediriflessione Modifica delCodiceantimafia Riforma dellaPubblicaAmministrazione Donne incarriera:LorianaAbbruzzetti Semplicità Determinazione, Passione, Competenzae miliardi difranchi i trasportigeneranocostiannuidi95 Svizzera: PRIMO PIANO Sommario Editoriale 76 74 72 69 62 61 60 58 56 51 47 44 42 40 38 36 Si èconclusala68 Il progettoarchitettonico Il programmadell’inaugurazione LAC LuganoArteeCultura 30 annidelGCI A FirenzeculladiCultura,ArteeCiviltà «Nebelspalter» L’affaire BertholdJacobnellarivistasatirica dei mestieri2015 Conclusi aSãoPaulo icampionatimondiali (1515) La Svizzera:daMorgarten(1315) aMarignano storia dellaConfederazione Pubblicato ilnuovovolumecheripercorrela Dalla SvizzeradegliStatiallafederale L’Europa dopoMarignano CULTURA Tobias Dilsch*:Jeepèilbranddel4x4 Svizzera marketing managerHarley-Davidson Dieci domandeaCinziaMarangoni al Padiglione SvizzerodiExpo2015 cellenza culinariadelTicino La Pasticceria Marninrappresentantedell’ec Locarno: CittàdelGusto2015 DOLCEVITA Dialogo conGiorgioMoroder “Una sortadipuzzle” di MyRaplosophy … econDueffeTueff, ilrapperpartenopeo Intervista conDopeOne… Aspettando ilPacinema film Locarno di Arese Alfa RomeoapreibattentidelMuseoStorico La macchinadeltempo Impressioni diguida Frutta, ghiaccioegelatialcolici Cocktail estivo Quando ilsorbettodiventaaperitivoo (abbinamento idealecibo/pane) La CartadelPane Tradizione davalorizzareepreservare Lo stivaledelPane Italiano ma edizione del Festival del edizionedelFestival

- Sommario 87 86 85 84 83 82 Salone internazionaledell’industriadelvetro Vitrum: Rho6-9ottobre e delmodernariato Kermesse internazionale dell’antiquariato Mercante infieraautunno: Parma 3-11 ottobre mobile edeldesign,insiemeaVeronafiere Industria dellapietranaturaleeSalonedel settembre –3ottobre Marmomacc +Abitareiltempo:Verona, 30 l’Architettura e l‘Arredobagno Salone InternazionaledellaCeramicaper Cersaie: Bologna,28settembre–2ottobre fatturato annuodioltre60miliardifranchi! Il mercatodell’ediliziainSvizzerahaun Swissbau 2016 In principioèilgusto Gourmesse: Zurigo,9-12ottobre IL MONDOINFIERA

Le Rubriche In copertina:LACePiazzaGrande, incrocidicultura 25 24 22 19 27 15 13 11 9 6

Internazionali Europee Elvetiche Italiche In breve Angolo Fiscale Normative allospecchio Burocratiche Cultura d’impresa Angolo legaleSvizzera 96 94 93 92 91 90 Servizi Camerali Contatti Commerciali Slow FoodMarket2015 Gourmesse 2015 Food &wine...MadeinEmiliaRomagna comparto agroalimentareeoperatorisvizzeri Incontri btobtraimpresetrentinedel Calabria: cuoremediterraneo (Canton Vaud eCCIS) center ofexcellenceandinnovation European marketaccessfromSwitzerland, fascino delVeneto Educational touraVenezia edintorni-il buyers dellaSvizzeratedesca I produttoridellaLiguriaincontranoi piemontesi aLugano Incontro btobecenaconcantine IL MONDOINCAMERA 78 72 69 59 55 41 39 32 31 28 Starbene Motori Convivio Diapason Sequenze Benchmark Scaffale Per chisuonailcampanello L’elefante invisibile Convenzioni Internazionali

In Breve

mine ufficiale di consegna scade soltanto il Immigrazione dall’UE: 2 giugno 2016. Voluntary disclosure: la Svizzera potrebbe Il testo dell’iniziativa è volutamente ultra- attesa una proroga conciso: chiede semplicemente che le di- tornare al voto sposizioni introdotte il 9 febbraio 2014 (art. dei termini 121a e 197 n. 11) vengano abrogate. Secon- do i promotori, l’approvazione dell’iniziativa Il popolo svizzero potrebbe tornare alle urne dell’UDC (con una stretta maggioranza del Oltre 10 mila istanze di collaborazione vo- per avere l’ultima parola sullo stop all’Immi- 50,34%) ha rimesso in questione la via bi- lontaria sono state recapitate alle direzioni grazione di massa dall’UE deciso dal popo- laterale e condotto la Svizzera in un vicolo provinciali dell’Agenzia delle entrate. lo con l’esito della votazione del 9 febbraio cieco, da cui bisogna uscire. Il boom delle domande di voluntary di- dell’anno scorso. Il comitato Rasa «Raus aus Il comitato, formato da un gruppo di cittadi- sclosure, è (ri)partito subito dopo la pub- der Sackgasse» (fuori dal vicolo cieco), ha in- ni non legati ad alcun partito politico, è so- blicazione in Gazzetta Ufficiale il 5 ago- fatti reso noto di aver raccolto con largo an- stenuto da circa 300 personalità del mondo sto del decreto legislativo sulla certezza ticipo le 100.000 firme necessarie per indire della formazione, della scienza, del lavoro e del diritto. una nuova votazione. della cultura. Vi figurano, ad esempio, il ret- Il decreto, infatti, contiene la norma sul L’obiettivo dei promotori – che sono inten- tore designato dell’Università di Ginevra Yves raddoppio dei termini e ha posto una data zionati a raccogliere ancora 20’000 firme Flückiger, l’artista Pipilotti Rist, l’ex direttore spartiacque, il 2/9/2015, per il calcolo nelle prime settimane di settembre - è di di Pro Helvetia Bernard Cathomas, l’ex cal- delle annualità interessate dalla proce- consegnare i moduli alla Cancelleria fede- ciatore Andy Egli, l’ex presidente del Tribu- dura di regolarizzazione dei capitali. Ora rale “il più presto possibile, al più tardi tut- nale federale, Giusep Nay, il clown Dimitri l’Agenzia delle entrate sta monitorando tavia a fine ottobre 2015”, anche se il ter- nonché il professore di storia Georg Kreis. attentamente il flusso di domande per valutare se e come predisporre una pro- roga. La finestra di regolarizzazione della interesse personale È in grado di esprimere voluntary disclosure si chiuderà, infatti, il Svizzera: quali criteri per esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e prossimo 30 settembre. Un rinvio è ormai la naturalizzazione? ambizioni e di spiegare brevemente le ragioni quasi dato per scontato, non solo dagli delle sue opinioni e dei suoi progetti”. operatori, ma anche dai funzionari che Per quanto riguarda le conoscenze scritte, avranno il compito di analizzare i fasci- Per ottenere il passaporto svizzero i candida- chi aspira al passaporto svizzero deve essere coli. Atteso uno slittamento dei termini, ti alla naturalizzazione dovranno provare di in grado di comunicare “attività semplici e di almeno fino a dicembre. avere conoscenze linguistiche orali e scritte abitudine che richiedono un semplice scam- Nel frattempo, in vista dell’approssimarsi necessarie nella vita quotidiana e non aver bio di informazioni su argomenti familiari della scadenza per il deposito delle istan- beneficiato dell’assistenza sociale almeno e comuni. Sa descrivere in termini semplici ze di voluntary disclosure si chiarisce per per tre anni. È quanto prevede il progetto di aspetti della sua vita, dell’ambiente circo- diversi Paesi collaborativi anche la portata ordinanza sulla cittadinanza posto in con- stante; sa esprimere bisogni immediati”. dell’autorizzazione (waiver) che il contri- sultazione dal Consiglio federale fino al 19 Il candidato dovrà provare il proprio livello buente deve dare all’amministrazione fi- novembre. linguistico. Sono esonerate le persone la cui nanziaria per fruire del miglior regime san- La revisione della legge sulla cittadinanza, lingua madre è uno degli idiomi nazionali o zionatorio premiale previsto dalla norma. approvata dal Parlamento nel giugno dello che hanno frequentato le scuole o svolto una Per quanto riguarda gli istituiti elvetici scorso anno, prevede la naturalizzazione per formazione in Svizzera. era stato sollevato un problema di di- i titolari di un permesso di domicilio residenti Si tratta di prescrizioni minime e i cantoni ri- ritto interno consistente nel fatto che in Svizzera da almeno dieci anni e integrati. mangono liberi di fissare esigenze più severe, il diritto delle obbligazioni in Svizzera “Uno straniero è considerato integrato se ad esempio conoscenze della lingua nazionale prevede espressa-mente la facoltà di possiede le necessarie conoscenze di una lin- parlata nel luogo di residenza a un livello più revoca dell’autorizzazione alla diffusio- gua nazionale, rispetta la sicurezza e l’ordine elevato. In caso di leggero handicap o malat- ne delle informazioni sui conti dei clien- pubblici nonché i valori della Costituzione tia, il mancato livello di conoscenze linguisti- ti delle banche. federale, partecipa alla vita economica e si che non esclude a priori la naturalizzazione. In attesa di una formulazione condivisa adopera per l’integrazione della sua fami- Il passaporto verrà negato a chi ha subito con la Confederazione si è trovata una glia”, precisa un comunicato. una condanna penale e se l’estratto del ca- soluzione ponte che prevede la ulteriore I candidati devono avere un livello B1 di lin- sellario giudiziale riporta un’iscrizione. Esclu- richiesta da parte degli Uffici finanziari gua parlata e un livello A2 di lingua scritta si anche coloro che nei tre anni precedenti al contribuente-cliente delle banche di in base al Quadro di Riferimento Europeo la domanda hanno usufruito dell’assistenza un suo impegno irrevocabile a non eser- Comune. Il livello B1 significa che la perso- sociale. Uno dei criteri infatti è la capacità di citare tale diritto: tale soluzione soddisfa na “è in grado di produrre un testo semplice mantenere sé stessi e la famiglia col proprio ad oggi la dimostrazione della volontà di relativo ad argomenti che siano familiari o di reddito o patrimonio. collaborane nella procedura.

settembre 2015 La Rivista - 7

Italiche di Corrado Bianchi Porro

La qualità resta l’incentivo principale per gli investitori

L’Ufficio studi di Mediobanca ha recentemente pubblicato i risultati sull’indagine con i dati cumulativi dei bilanci di 2055 società industriali e terziarie di grande e media dimensione per gli anni dal 2005 al 2014. Sono state incluse tutte le aziende italiane con oltre 500 dipendenti e circa il 20% di quelle di media dimensione. Le società ivi esaminate coprivano il 53% del fatturato dell’industria, il 36% di quello dei trasporti e il 34% di quello della distribuzione al dettaglio. Nella manifattura, l’incidenza era del 49% sul fatturato, del 56% sulle esportazioni, del 34% sugli occupati e del 48% sugli investimenti fissi lordi. Le singole società hanno collaborato fornendo dettagli contabili e informazioni aggiuntive. L’assetto proprietario fa stato in riferimento a quello in essere a fine 2014, anche se ovviamente nel corso dell’ultimo decennio si è registrata un’evoluzione in continuo movimento. Tanto per intendersi, le Ferrovie dello Stato sono state trasformate da Ente pubblico in società per azioni, Alitalia è stata esclusa dopo l’ingresso in amministrazione straordinaria. Poi si tiene conto pure dell’attualità e delle vicende societarie. Ad esempio, il principale operatore siderurgico, interessato da un provvedimento governativo, non è incluso nei conti dell’indagine. Nelle 2055 società oggetto dell’indagine Mediobanca, vi sono 139 imprese controllate dalle Amministrazioni pubbliche italiane che hanno realizzato il 22,7% del fatturato complessivo. Le 1392 imprese controllate da privati di nazionalità italiana rappresentano il 46,7% degli affari, mentre le altre 524 aziende fanno capo a soggetti di nazionalità estera, realizzando il 30,6% del fatturato. Queste ultime sono sempre aggregate nei conti delle imprese private. Per le società controllate da fondi di Private Equity è stata assunta la nazionalità prevalente. Tra i gruppi maggiori (quelli che nello scorso esercizio hanno realizzato un fatturato superiore a 3 miliardi di euro) le imprese a controllo estero rappresentano il 31,1%. L’area pubblica è prevalentemente diffusa nel comparto petrolifero ed energetico (rispettivamente il 52,9% e il 70,4% del giro d’affari). Invece, la principale presenza delle imprese a controllo estero si situa nel terziario, con una quota del 41,8%, seguita dai maggiori gruppi privati italiani (24,4%), dalle imprese medio-grandi (21,8) e da quelle che fanno capo alle amministrazioni pubbliche (11%). In sostanza, le imprese estere rappresentano una quota del 31,1% nel manifatturiero, del 24% nel settore petrolifero, del 23,9% nell’energia e gas e del 41,8% nel terziario. I settori in cui gli investitori esteri sono più forti per fatturato, dipendenti e immobilizzi tecnici si trovano nel ramo chimico, inclusi farmaceutici, fibre e gomma (tra il 53,6% e il 49,7%), il meccanico-elettronico (tra il 26,3% e il 32,3%), petrolio, derivati e combustibili (tra il 22,9% e il 25,5%) e alimentare /bevande (tra il 20% e il 25,5). Considerati i settori citati, si desume che le imprese elvetiche hanno in Italia una forte presenza e svariate chances. Considerando l’evo- luzione nel corso degli ultimi 10 anni, le imprese a controllo estero sono salite nel terziario dal 14% ai 41,8% sulla base del fatturato: un incremento assai significativo. L’indagine riguarda le società con sede in Italia e con esclusione di quelle da esse controllate aventi sede al di fuori dai confini della Penisola. Tanto per intendersi, i maggiori gruppi manifatturieri italiani hanno realizzato lo scorso anno solo il 10% del fatturato nei confini nazionali, mentre il restante 90% è composto dal 24% da attività di export, mentre il 66% concerne insediamenti ubicati oltre frontiera (estero su estero) di società controllate. Lo scorso anno le vendite delle attività italiane delle 2055 società oggetto dell’indagine hanno realizzato un regresso del 2,2% imputabile sostanzialmente al settore pubblico che è ripiegato del 5,7%, alla dinamica dell’industria petrolifera (scesa dell’11,1%) e all’emittenza radiotelevisiva (-3,8%). Per ciò che concerne la componente manifatturiera, tutti i principali segmenti a controllo italiano hanno manifestano un’intonazione positiva, mentre le imprese a controllo estero hanno registrato una riduzione dell’1,6%. Stesso trend per il “Made in Italy” in cui il 73,7% fa capo a società di controllo locale (con un fatturato in crescita dell’1,2%), mentre la quota restante, pari al 26,3%, risale ad una proprietà estera, il cui giro d’affari è sceso nel 2014 dell’1,1%. Sempre sul Made in Italy, per quanto concerne le esportazioni, esse registrano una crescita del 2,7%. Si è aperta insomma una forbice tra le vendite sul mercato domestico e quelle all’estero. Nessuno ha saputo sottrarsi al ristagno del mercato interno, ma il mondo ha saputo colmare questo vuoto della domanda locale. Per quanto riguarda infine il costo medio del lavoro delle 2055 società oggetto dell’indagine, esso è cresciuto negli ultimi dieci anni (tra il 2006 e il 2014) del 12,6% portandosi da 46.900 euro iniziali a 52.800 euro. Il settore pubblico ha fatto segnare l’aumento più rilevante (da 50.200 a 60.000 euro) anche perché la base operaia è qui notevolmente ridotta. Il settore manifatturiero conta un salario medio nel 2014 di 55.400 euro, mentre il terziario lascia i propri livelli retributivi a livelli relativamente compressi di 45.700 euro. Nel settore manifatturiero, tra l’altro, la base operaia si è progressivamente ridotta dal 55,3% del 2006 al 51,6 del 2014. Anche nel settore manifatturiero si assiste, in effetti, ad uno spostamento progressivo della forza lavoro nelle fasi a monte di ideazione, progettazione e design e, a valle, nel ramo del marketing e servizio post vendita. Infine, la ricerca di Mediobanca rileva che i risultati aggregati di queste società hanno chiuso con un utile netto complessivo di 15,8 miliardi di euro, in crescita di 2,6 miliardi rispetto all’anno precedente. In sostanza il moderato costo del lavoro rispetto alla qualità, continua a rappresentare per gli investitori un incentivo interessante.

settembre 2015 La Rivista - 9 PER UN DAL GUSTO RUSTICO

BA_LaRivista_Inserat_PestoRustico_01.indd 1 17.02.15 19:58 Elvetiche di Fabio Dozio

Quinta Svizzera al voto

In vista delle prossime elezioni nazionali i partiti politici corteggiano i cittadini elvetici che vivono all’estero

Il prossimo 18 ottobre gli svizzeri rinnoveranno Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati, i due rami del Parlamento. Gli svizzeri all’estero, la quinta Svizzera, sono circa 746 mila, di cui 580 mila hanno il diritto di voto. Tuttavia sono solo 142 mila coloro che già si sono iscritti ai cataloghi elettorali. Un bel potenziale, se pensiamo che, a volte, i destini di votazioni ed elezioni sono decisi da pochi voti. Fra gli ultimi casi, quello della votazione sulla nuova legge radiotelevi- siva, passata per una manciata di voti (grazie agli svizzeri all’estero, dice qualcuno), o, ancora, la votazione comunale ad Alpnach, in Obwaldo, dove una tassa sui parcheggi è stata bocciata con un voto di scarto! Insomma, il voto di chi vive al di fuori dei confini nazionali, magari da molti anni, conta, eccome. Per questo, alla vigilia delle elezioni, i partiti riaccendono l’attenzione nei confronti degli espatriati. In particolare quest’anno verranno presentate diverse liste “internazionali” in alcuni cantoni, in particolare dall’UDC, dal PS e dal PPD. Le liste saranno congiunte con quelle dei partiti cantonali, in modo da poter sommare i voti. Il diritto elvetico prevede che tutti gli espatriati possano partecipare all’elezione del Consiglio nazionale, presentandosi nel cantone in cui sono registrati. Per quanto riguarda il Consiglio degli Stati, eletto secondo leggi cantonali, gli svizzeri all’estero si possono presentare solo in undici cantoni su ventisei. La quinta Svizzera è in continua crescita. Nel 2002 contava meno di 600 mila cittadini, oggi sono quasi 750 mila. Poco più del 70% possiede anche un altro passaporto, una doppia nazionalità. La mobilità, in un periodo in cui le migrazioni drammatiche sono quotidianamente in prima pagina, è significativa anche per il nostro paese. Ogni anno 45 mila svizzeri espatriano e altri 35 mila rientrano. La diaspora elvetica è una realtà che merita quindi attenzione e riconoscimento. Il senatore ticinese Filippo Lombardi ha proposto nel 2011 un’iniziativa parlamentare “Per una legge sugli svizzeri all’estero”. Questa legge è ormai pronta e, come dice il Consiglio federale, “riunisce tutte le disposizioni concernenti gli svizzeri all’estero in un testo unico, chiaro e coerente”. “ Ma soprattutto – scrive Filippo Lombardi – la nuova legge impone alla Confederazione e ai Cantoni di promuovere la partecipazione degli Svizzeri all’estero alla vita politica sviz- zera”. In questo senso si è espressa anche la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga, nel suo inter- vento in occasione della festa nazionale del primo di agosto. Dopo aver sottolineato l’importanza della democrazia diretta, Sommaruga ha invitato gli espatriati a partecipare: ”anche il vostro voto conta: oggi soltanto il 25 per cento dei connazionali maggiorenni che vivono all’estero è iscritto in un catalogo elettorale svizzero. Mi farebbe molto piacere se questa percentuale aumentasse nelle prossime settimane”. L’Organizzazione degli svizzeri all’estero ha accolto criticamente la recente decisione del Consiglio federale di non permettere il voto elettronico in nove cantoni. Secondo il governo, non ci sarebbero sufficienti garanzie di segretezza del voto. Una questione che dovrà essere corretta, perché nell’epoca digitale andrebbe offerta anche questa oppor- tunità, oltre che quelle di recarsi al seggio in Svizzera o di votare per corrispondenza. La vera rivoluzione, si fa per dire, elveticamente parlando, sarebbe la creazione di una nuova circoscrizione elettorale, un ventisettesimo cantone, che raggruppi tutti gli svizzeri che vivono all’estero: una proposta avanzata a più riprese nel corso degli anni. È quanto succede in Francia, Italia e Portogallo. In questo modo gli espatriati potrebbero essere rappresentati con maggior forza, con alcuni consiglieri nazionali, da cinque a dieci, secondo il numero degli aventi diritto di voto, e con due consiglieri agli stati. La quinta svizzera assumerebbe la dignità di Cantone. Musica del futuro, ma forse non così lontano. Infatti, per valutare questa opzione, la Commissione delle istituzioni politiche del Consi- glio nazionale ha chiesto al Consiglio federale di preparare un rapporto sulla situazione degli Stati europei in merito all’esercizio dei diritti politici e alla rappresentanza politica dei loro cittadini che vivono all’estero. Offrire migliori occasioni di partecipazione politica in Svizzera agli espatriati è un ottimo obiettivo. L’unico discutibile neo, politico e giuridico, si può sintetizzare nel seguente interrogativo: come si giustifica che alcuni cittadini (privi- legiati?) possano avere due volte il diritto di voto? Nel paese d’origine, per noi la Svizzera, e nel paese d’adozione? Identità e patria, concetti cari a molti, potrebbero sgretolarsi!

settembre 2015 La Rivista - 11

Europee di Viviana Pansa

Un accordo non fa primavera

Matura con l’estate l’accordo tra Unione Europea e Grecia per il piano di salvataggio di Atene, frutto di un compromesso che si è rivelato un vero e proprio percorso ad ostacoli e un banco di prova per il governo guidato da Alexis Tsipras, leader del partito di sinistra Syriza, che ora annuncia le dimissioni e l’indizione di nuove elezioni in questo mese. Sul rifiuto delle politiche di austerità dettate dalla Troika il giovane premier greco aveva basato tutta la sua campagna eletto- rale, impegno cui è seguito il braccio di ferro di questi mesi a Bruxelles, che ha visto come protagonisti in particolare il mini- stro dell’Economia Yanis Varoufakis e il suo omologo tedesco Wolfgang Schäuble. Sacrificato alla riuscita del compromesso lo stesso Varoufakis, in un finale di percorso che non è stato indolore per l’esecutivo ellenico: il voto sul memorandum d’intesa in Parlamento ha certificato la spaccatura di Syriza, con 44 deputati su 149 contrari al piano, passato con un totale di 222 sì, 64 no, 11 astensioni e 3 assenze. Tra i “ribelli” di peso, oltre a Varoufakis, la presidente dell’assemblea legislativa ellenica, Zoe Kostantopoulou, membro di spicco del nuovo corso politico inaugurato dal premier, nell’avanzamento di una frattura con l’ala radicale del partito - rappresentata dalla corrente Piattaforma della sinistra, che probabilmente si trasformerà in partito in vista delle elezioni - che ha sancito la perdita della maggioranza in Parlamento da parte dell’esecutivo e determinato l’annuncio delle dimissioni da parte di Tsipras. Controverso era già stato il ricorso al referendum di fine giugno, con il rifiuto di una prima proposta di accordo con i creditori, una chiamata alle urne criticata soprattutto dai vertici europei che si erano poi premurati, almeno a parole, di assicurarne co- munque il rispetto. In realtà, l’intesa approvata dall’Eurogruppo alla vigilia di Ferragosto non è mite per la Grecia, che riceverà sì 86 miliardi di euro per il suo terzo salvataggio in 5 anni - il primo era stato pari a 110 miliardi e il secondo di 130 miliardi - ma dovrà garantire un avanzo primario dello 0,5% nel 2016 e dell’1% nel 2017, procedere con la privatizzazione di aeroporti - di queste ultime settimane la notizia che la società tedesca Fraport si è assicurata per 1,23 miliardi di euro la gestione dei principali aeroporti turistici ellenici, - rete elettrica e porti (Pireo e Salonicco), destinare circa 10 miliardi alla ricapitalizzazione delle banche e attuare 35 “azioni prioritarie” su temi importanti come i prepensionamenti, le esenzioni fiscali, le liberalizzazioni, la tassazione e i costi dei medicinali generici. L’Unione accoglie comunque le osservazioni del Fondo Monetario Internazionale sulla criticità del debito greco, venendo incon- tro così alle richieste della Germania, che sollecita il coinvolgimento del Fmi nel salvataggio, pur avendo ipotesi di intervento in materia meno concilianti. Il Fondo monetario giudica infatti i circa 320 miliardi di esposizione di Atene insostenibili, ma Berlino si oppone per ora ad un taglio nominale del debito. Più probabile che si cominci a ragionare ora di misure come la revisione dei tassi di interesse e la proroga delle scadenze, anche se l’incognita del voto potrebbe incidere sulla portata di tali proposte. Per Tsipras si tratta comunque del “miglior accordo possibile viste le circostanze”, ma rimette il giudizio nelle mani degli elettori, impegnandosi a rispettare quanto concordato con Bruxelles mitigandone le conseguenze avverse. Superato - per il momento – la prospettiva della Grexit, si deve ora alla debole ripresa europea e all’addensarsi delle incertezze sul fronte orientale il permanere dell’instabilità dei mercati. Le borse asiatiche risentono della ripetuta svalutazione dello yuan, operata dalla Banca centrale cinese per far fronte al crollo dell’export e ad una crescita dei consumi interni eccessivamente lenta, ma c’è chi parla di una crisi del modello industriale cinese, venuta allo scoperto con il rallentamento di tutte le potenze econo- miche dell’Asia e le difficoltà di ripresa in Europa e Usa. Gli ultimi dati certificano la lentezza dell’inversione del ciclo economico nell’eurozona, dopo la lunga crisi: nel secondo trimestre del 2015 il Pil tedesco è cresciuto dello 0,4% (invece di un atteso +0,5%), quello francese è rimasto invariato rispetto al +0,7% del primo trimestre, quello spagnolo cresce invece dell’1%. La crescita dei 19 Paesi dell’area euro è stata di appena lo 0,3% nel secondo trimestre di quest’anno, una crescita “anemica”, dunque, sostenuta più che altro dalle esportazioni. L’Italia, Paese che è arrivato per ultimo ad agganciare la ripresa, è ancora in ritardo rispetto ai suoi partner europei e registra nel secondo trimestre 2015 solo un +0,2% rispetto al primo, un dato che secondo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan può e deve essere migliorato, anche se il Mef conferma l’obiettivo di fine anno di crescita del Pil dello 0,7%, una stima inizialmente ritenuta prudenziale, ma che comincia ad apparire ora impegnativa. L’economia italiana, inoltre, dipende molto dalla spesa delle famiglie (le esportazioni pesano per il 29% sul totale dell’economia, la Spagna ci supera con il 32%), su cui non può non incidere l’alto tasso di disoccupazione e la scarsa fiducia nel futuro. Si annuncia in tal modo in salita il percorso verso la legge di stabilità, nel corso del quale il governo italiano spera di incassare dall’Unione l’ok alla clausola degli investimenti, liberando risorse con un deficit mantenuto un po’ più altro del previsto e spostando il pareggio di bilancio nel 2018. Le cause del rallentamento dell’euro- zona vanno ben al di là della crisi greca, economia troppo piccola per compromettere la tenuta dell’intera area europea, e sono da ricercarsi in una più approfondita analisi delle fragilità di Francia e Italia e soprattutto nelle responsabilità della Germania, cui molto si deve il salvataggio di Atene, ma anche perché artefice e promotrice delle politiche di austerity con cui si è reagito ovunque alla crisi.

settembre 2015 La Rivista - 13 Orario d`apertura: Lun-Ven 07.00-22.00 Sab 07.30-23.30 Dom 07.30-22.00 Limmatquai 66, 8001 Zürich Tel. 044 252 31 19

1506_ La Rivista_ A4_ GC Motta.indd 1 6/12/2015 2:01:27 PM Internazionali di Michele Caracciolo di Brienza

La mancata strage del treno

Non so se avere più paura di un attentato riuscito o di uno evitato per un pelo. Quello che è successo il 22 agosto su di un treno tra Parigi e Amsterdam è terrificante e allo stesso tempo formidabile. Tre americani in vacanza hanno placcato e incaprettato un ventiseienne marocchino che si apprestava a compiere una strage. Con nove caricatori e un fucile AK-47, meglio noto come Kalashnikov, avrebbe fatto una mattanza su di un treno che trasportava circa quattrocento persone. Un caricatore ha una trentina di colpi. Resta la perfidia di fare un attacco del genere in una situazione in cui nessun viaggiatore può scappare.

Ecco, perfidia, non follia. I terroristi islamisti non sono dei folli. Sono perfidi e maledetti. Furbi e sofisticati nella loro propaganda sul web e nel reclutare giovani sbandati. Va segnalato il magnifico libro di Bruno Ballardini dal titolo: “ ISIS®. Il marketing dell’Apocalisse” pubblicato quest’anno dalla Baldini & Castoldi. Ballardini è un esperto di pub- blicità che ha analizzato tutti i contenuti propagandistici dell’ISIS secondo criteri pubblicitari appunto. Il libro rivela tutta la sofisticatezza e la regia esperta dei filmati orrendi di questo gruppo organizzato di terroristi internazionali. Il nuovo nazismo oggi proviene dalle scuole coraniche estreme. Non sono santi e non sono uomini devoti, ma dei maledetti che in nome di una religione purtroppo senza capo compiono le peggiori nefandezze. L’estremismo isla- mista trova terreno fertile in tutte quelle situazioni d’instabilità politica che costellano ormai da vari anni l’Africa settentrionale, il Medio Oriente e l’Asia Centrale. Ora, sia ben inteso che quello che scrivo non è contro i musulmani, ma quanto manca ahimè un appello di una loro figura, come il papa per i cattolici, a mettere da parte la violenza in nome di Dio! Forse il cristianesimo non permette episodi di violenza in nome dei suoi valori? Si pensi a quell’estre- mista cristiano che nel 2009 a Wichita in Kansas (USA) ha ucciso un medico dedito all’interruzione di gravidanza. Questo per dire che anche la religione del “Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu presentagli anche l’altra.” (Matteo 5, 38- 40) può creare degli invasati. Il caso dell’Islam fondamentalista è tuttavia diverso. L’odio verso di noi è profondo. Da cosa è provocato? Forse da un’incolmabile frustrazione? Sta di fatto che gli attacchi di terroristici apparentemente solitari continuano in Europa. Chissà quanti sono stati sventati dai servizi segreti europei e di cui non sappiamo nulla. Il 21 agosto scorso l’Ansa ha riportato la notizia che la Sezione Antiterrorismo della Digos di Roma ha avviato indagini sul fatto che vi siano delle nozze simulate tra italiane povere e nord africani. Il tutto ovviamente per facilitare l’ingresso in Italia. Vi è il sospetto di attività terroristiche. È un’esagerazione dire che siamo tutti a rischio di un attentato islamista e che questo oggi sia il vero rischio alla sicurezza degli europei. Negli ultimi dieci anni ci sono stati sette attentati di matrice islamista in Europa che hanno causato 267 vittime, secondo la rivista Internazionale. Tuttavia, il pericolo non è soltanto da parte di quegli individui stranieri e sospetti che i servizi di sicurezza riescono sovente a intercettare. Il pericolo potrebbe arrivare dagli stessi italiani convertiti. Il caso di Maria Giulia Sergio è significativo al riguardo. La sua vicenda umana ha dell’incredibile. Il primo luglio scorso Il Fatto Quotidiano così riporta la notizia: “Nell’operazione coordinata dalla Digos di Milano sono finiti in manette i genitori e la sorella dell’italiana convertita all’Islam che viveva a Inzago, nel Milanese, e che ora è in Siria con il marito albanese. Suo zio arrestato a circa 70 chilometri a sud di Tirana. In un messaggio l’esultanza per la strage alla redazione di Charlie Hebdo. Il procuratore aggiunto Romanelli: ‘Primo risultato contro ISIS’”. “ Non sono emersi elementi che possano far pensare a progetti di attentati in Italia” ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli, responsabile del dipartimento Antiterrorismo “È la prima volta che in Italia, e probabilmente in Europa, si arriva a un risultato del genere nei confronti dello Stato Islamico – ha continuato Romanelli – È una risposta giudiziaria importante“. “ In questa indagine le moschee non hanno un ruolo significativo – chiarisce il magistrato – Orario d`apertura: Non emergono neppure criticità sul reclutamento di migranti in Italia È tutto rivolto verso l’estero. È infatti evidente e preoccupante un flusso da tutta Europa verso il Califfato”. Va bene. Il reclutamento di solito è per l’estero, ma chi poteva escludere che il caso della giovane Fatima Az Zahra, ovvero Maria Giulia Sergio, la ventisettenne di Torre del Greco residente ad Inzago, diventasse un esempio di terro- Lun-Ven 07.00-22.00 rista islamista sul territorio italiano? Sab 07.30-23.30 [email protected] Dom 07.30-22.00

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Svizzera: i trasporti generano costi annui di 95 miliardi di franchi

Nel 2010 i costi complessivi dei tra- cati dal CO2. In cifre assolute, però, il trasporto ri dei treni e la mano pubblica si assumono sporti in Svizzera ammontavano a 94,7 motorizzato su strada è responsabile di oltre i costi in parti pressoché uguali (con il 48% miliardi di franchi, pari a circa 12’000 tre quarti (6,8 miliardi di franchi) delle spese contro il 47%). Il rimanente 5% è a carico franchi pro capite. A contribuirvi sono per l’ambiente e la salute. della collettività. Nel traffico aereo l’83% dei stati il trasporto su strada per 78,0 mi- costi è stato coperto dalle tasse di trasporto. liardi, il trasporto ferroviario per 10,3 I tre quarti dei costi sono da Il 2% (137 milioni di franchi) è stato finan- miliardi e quello aereo per 6,4 miliardi ascrivere al trasporto passeggeri… ziato dalle compagnie di trasporto aereo e dai di franchi. Nessuno dei gruppi di uten- Il trasporto passeggeri ha generato da solo gestori di aeroporti con guadagni derivati da ti si è assunto completamente da solo costi di 73,6 miliardi di franchi, ovvero oltre i affari accessori e il 15% (841 milioni di fran- i costi generati né dal trasporto pas- tre quarti dei costi globali dei trasporti, di cui chi) è ricaduto sulla collettività, soprattutto in seggeri né da quello merci. È quanto 59,6 miliardi di franchi sono da imputare al forma di danni climatici e inquinamento acu- emerge dagli ultimi risultati della sta- traffico su strada. I trasporti su strada si sud- stico. L’unico a non generare alcun costo per la tistica dei costi e del finanziamento dei dividono in traffico privato motorizzato, tra- collettività è stato il traffico lento. trasporti condotta dall’Ufficio federale sporto su strada pubblico (bus di linea e tram) di statistica (UST). nonché traffico lento (ciclisti e pedoni). I costi …e quello merci di quest’ultimo comparto si sono elevati a 5,9 Nemmeno per quanto riguarda il trasporto I costi complessivi dei trasporti in Svizzera si miliardi di franchi, i tre quarti dei quali dovuti merci su strada è stata raggiunta una totale articolano nel modo illustrato di seguito. Nel a incidenti provocati dagli stessi ciclisti o pe- copertura dei costi. Nel trasporto con veicoli 2010 l’acquisto, l’esercizio e la manutenzione doni. Il trasporto merci su rotaia è costato 8,3 pesanti la copertura era pari al 97%, un po’ più di mezzi di trasporto (strada, ferrovia e aria miliardi, quello aereo 5,7 miliardi di franchi. elevata rispetto al trasporto con autofurgoni nel complesso) sono costati 58,6 miliardi di (94%). In totale i costi a carico della collettività franchi, ovvero quasi quattro volte quanto si …mentre un quarto è generato dal derivanti dal trasporto merci su strada si è at- è speso per l’esercizio, l’estensione e il man- trasporto merci testato a 844 milioni. Nel trasporto aereo l’81% tenimento dell’infrastruttura dei trasporti Il trasporto di merci, al contrario, ha generato dei costi era a carico degli utenti dei trasporti e (15,6 miliardi di franchi). Altri 12,0 miliardi di solo un quarto (21,1 miliardi di franchi) dei co- l’8% è stato compensato grazie agli utili prove- franchi sono imputabili ai costi degli incidenti sti complessivi. I trasporti su strada effettuati nienti da affari accessori. Al fine di promuove- e 8,5 miliardi alle ripercussioni negative dei a mezzo autofurgone hanno provocato costi re il trasferimento dalla strada alla ferrovia, lo trasporti su ambiente e salute. superiori rispetto a quelli con veicoli pesanti Stato ha stanziato finanziamenti per il traspor- (9,5 contro 8,8 miliardi di franchi). Per contro, to merci su rotaia dell’ordine di 561 milioni di I mezzi di trasporto costano circa i sono stati molto meno significativi i costi del franchi, riducendo al 54% la quota dei costi a due terzi, le infrastrutture un sesto trasporto merci su rotaia (2,0 miliardi di fran- carico degli utenti dei trasporti. La quota più elevata è risultata essere quel- chi) o per via aerea (0,7 miliardi di franchi). la dei costi dei mezzi di trasporto nel traffico merci su strada (77%), seguita dal traffico La collettività contribuisce a pagare motorizzato privato (65%) e dal trasporto il trasporto passeggeri… aereo (64%). Nel complesso, ne è risultata L’83% dei costi del trasporto passeggeri è una quota di circa due terzi (62%) impiegata stato finanziato dagli utenti dei trasporti. La unicamente per i mezzi di trasporto. Sebbene quota relativa al trasporto su strada privato qualsiasi tipo di trasporto sia imprescindibile motorizzato, pari al 90%, era un po’ più eleva- dall’infrastruttura, i costi per quest’ultima ta. La quota rimanente (un decimo, ovvero 5,2 hanno raggiunto solo circa un sesto (16%) dei miliardi di franchi) è ricaduta sulla collettività costi complessivi. Con il 47%, tuttavia, l’incisi- in forma di danni ambientali nonché costi per vità dei costi infrastrutturali per i trasporti su la salute e conseguenze di incidenti subite rotaia è stata superiore alla media. In propor- da terzi. Per garantire una copertura di base zione, i costi legati ad ambiente e salute sono capillare e il promovimento dello sviluppo stati più marcati nel trasporto aereo (15%), sostenibile, i trasporti pubblici ricevono finan- soprattutto a causa dei danni climatici provo- ziamenti statali. Di conseguenza i passegge-

settembre 2015 La Rivista - 17 BSI, partner istituzionale Peggy Guggenheim Collection Venezia

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Ma ci fa o ci è?

Leader non si nasce ma lo si diventa apprendendo e sviluppando le competenze necessarie. È però necessario che si sia sostenuti da volontà e determinazione. Nella vita delle persone succede che particolari avvenimenti creino la necessità di cambiamento rispetto al passato ed alle abitudini consolidate, a volte si tratta di eventi traumatici che sono veri e propri momenti di scoperta che generano nuove consapevolezze ed un senso di urgenza. Si desidera cambiare, tuttavia l’apprendimento negli adulti è molto più difficoltoso rispetto ai bambini e agli adolescenti a causa delle acquisizioni precedenti che devono essere rimosse non solo da un punto di vista razionale ma anche emozionale. Si tratta di affrontare un percorso difficile, complicato, che richiede tempo e concentrazione e che deve essere sostenuto da una motivazione profonda pena il ritorno alle precedenti abitudini radicate dentro di noi. Richard Boyatzis definisce questo processo “apprendimento autodiretto” e lo descrive attraverso un modello elaborato nei molti anni dedicati allo studio della leadership e del suo sviluppo sia come consulente che come ricercatore accademico. L’apprendimento autodiretto avviene attraverso cinque scoperte ognuna delle quali è sostanzialmente un momento di crisi da trasformare in opportunità di cam- biamento creando una discontinuità con il passato, ovviamente ogni fase richiede un investimento di tempo ed energie defi- nendo un vero e proprio percorso che si delinea strada facendo attraverso la capitalizzazione delle esperienze e dei tentativi. La prima scoperta riguarda il sé ideale, quello che si desidera essere. Non è necessario che sia un evento traumatico a render- ci evidente il nostro desiderio, può bastare anche un feedback ben costruito a rivelarci le nostre aspirazioni profonde. Quali sono i sogni nel cassetto? Questa domanda a volte è poco più di un gioco, ma è molto importante: chi vuoi essere tra cinque o dieci anni? Cosa vuoi ottenere? Normalmente la risposta non è facile, richiede parecchio lavoro su di sé, tuttavia può generare energia, entusiasmo, passione. Naturalmente i sogni e le aspirazioni mutano al procedere della carriera e analoga- mente il sé ideale si trasforma proponendo nuove sfide, non è raro il caso di leader che giunti alla mezza età abbandonano la carriera per dedicarsi a qualcosa di completamente diverso. La seconda scoperta riguarda il sé reale, quello che si è al momento presente, come si agisce e quali sono le convinzioni profonde. Non è un lavoro agevole perché è facile adeguarsi alla routine o a piccole consuetudini che generano la cosiddetta sindrome della rana bollita: se si immerge una rana in un recipiente di acqua bollente salterà immediatamente fuori, ma se l’acqua è fredda e la temperatura viene aumentata gradualmente la rana non se ne accorgerà e si ritroverà bollita. Chi si è e come si viene percepiti viene rivelato da feedback e per un leader qualche volta è difficile averne non inquinati da compia- cenza, tuttavia sono assolutamente indispensabili perché consentono di definire punti i propri di forza e punti di debolezza. La terza scoperta è la definizione delle tappe del miglioramento, si tratta di un piano d’azione che indichi le novità da spe- rimentare basandosi sui propri punti di forza per perseguire il proprio ideale. Quante volte i buoni propositi di inizio anno sono venuti meno in pochi giorni? Il piano di apprendimento serve a definire concretamente cosa fare, deve essere creato in base alle predilezioni della persona e quindi generare entusiasmo ed aspettative positive basandosi non solo sulla vita professionale ma anche su quella privata La quarta scoperta consiste nella sperimentazione per cambiare. Modificare i propri atteggiamenti automatici che derivano da tutte le esperienze pregresse non è facile e richiede un tempo lungo, è necessario prima di tutto prendere coscienza delle abitudini che si desidera modificare, poi si devono adottare consapevolmente atteggiamenti migliori e ripeterli ogni volta che se ne presenti l’occasione finché non diventano automatici. Si pensi ad esempio ad un capo orientato al fare senza delega, dovrà esercitare su sé stesso un autocontrollo che gli consenta di lasciare libertà di azione ai propri collaboratori. All’inizio sarà difficile, richiederà pazienza e concentrazione poi con il tempo diventerà automatico e se ne scopriranno gli effetti positivi. La quinta scoperta non è necessariamente l’ultima in ordine di tempo perché è trasversale a tutto il processo, si tratta, infatti, di comprendere che abbiamo bisogno degli altri per realizzare tutte le nostre scoperte, perché la leadership e l’ap- prendimento adulto si sviluppano solo in un contesto di relazioni interpersonali. Se ci confiniamo in un’isola deserta non avremo feedback, non potremo verificare l’effetto dei nostri cambiamenti. Cambiare qualche volta è vitale. Questa è la raccomandazione che i medici danno ai loro pazienti con insufficienza cardiaca, ma soltanto una persona su sette è in grado di fare i necessari cambiamenti di vita (dieta e movimento). Anche quando si tratta di vita o di morte la capacità di cambiare rimane una delle più grandi sfide per la maggior parte delle persone, per for- tuna per un leader la scelta è meno drammatica, tuttavia richiede comunque un grande impegno e una grande motivazione. [email protected]

settembre 2015 La Rivista - 19 Donne in carriera: Loriana Abbruzzetti

Determinazione, Passione, Competenza e Semplicità di Ingeborg Wedel

“Oltre 25 anni fa io e mio fratello Silvio inizia- mo ad occuparci dell’azienda agricola e del frantoio perché i nostri genitori avevano deci- so di sospendere l’attività per motivi di età. Da quell’anno abbiamo frequentato vari corsi di aggiornamento, incontri organizzati dalle as- sociazioni di categoria e di riferimento nel set- tore agricolo, iniziato cioè un percorso di for- mazione per migliorare le nostre conoscenze. Ad oggi, dopo tutti questi anni, la nostra re- altà è diventata di riferimento nel territorio per operatori del settore e clienti. Il nostro frantoio è uno dei più apprezzati e attivi. Im- portanti riconoscimenti ci sono stati arrivati da giornalisti e operatori sia nazionali sia in- ternazionali. La passione per questo lavoro ed il fatto di avere avuto l’occasione di conoscere tante persone e colleghi di varie regioni d’Italia mi ha spinto a costituire insieme ad altre 8 don- ne un’associazione delle donne dell’olio PAN- DOLEA che oggi conta oltre 50 associate in molte regioni olivicole italiane. L’associazio- ne si occupa di diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva e si rivolger prevalen- temente ai giovani e studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Ad oggi abbiamo attivato collaborazioni con associazioni nazionali di categoria (UNAPROL), ministeri (MIPAAF e MIUR), enti di settore, or- Prima di iniziare l’intervista con Loriana, ne. Le Marche, tra le altre, hanno subito un ganismi di controllo (FORESTALE, NAS, NAC, desideriamo ricordare ai nostri lettori che il danno notevolissimo e per questa ragione ICQRF, ecc….), e ottenuto il patrocinio per tutte 2014 è stato certamente la peggiore stagio- abbiamo scelto la nostra donna in carriera le nostre iniziative di PADIGLIONE ITALIA – ne degli ultimi 10 anni per la raccolta delle nella suddetta Regione, dove combatte la EXPO 2015, e coinvolto a titolo di volontariato olive e quindi per la produzione del nostro sua battaglia per ottenere il massimo ! nelle nostre attività circa 20.000 studenti”. olio extravergine d’oliva: le cause sono state Si tratta di Loriana Abbruzzetti, nata a Fer- E dopo l’introduzione ecco le risposte che il clima impazzito e la presenza e la diffusio- mo il 18 Aprile 1965, sposata con l’Ing. Fabio Loriana Abbruzzetti ha dato alle nostre con- ne di un insetto, la cosiddetta “mosca dell’o- Fioravanti e madre di due splendide ragazze suete domande. livo” la Bactrocera Olae che punge la bacca : Luisa, 20 anni, studentessa universitaria di e vi deposita il suo uovo. Successivamente storia dell’arte e Sofia, 23 anni, studentessa Quanto tempo le è servito per sentirsi diventa larva e si nutre della stessa oliva. di ingegneria. apprezzata professionalmente? Quando la larva abbandona il frutto, lascia Il frantoio e l’azienda agricola si trovano a Mon- Quando ho iniziato il lavoro al frantoio nell’oliva un foro dove prolificano le muffe terubbiano (FM) e appartengono alla famiglia avevo solo vent’anni ed ero una ragazza che la distruggono. dagli inizi del 900. Fondatore il nonno Silvestro. inesperta, ma svolgevo il mio lavoro con L’Italia – ad esclusione della Sardegna e del Ma ora lasciamo la parola a Loriana che ci determinazione e soprattutto grandissima – è stata tutta colpita da questo illustra nei dettagli la sua attività di manager passione. Dopo il primo anno in cui ho do- flagello che ha visto il crollo della produzio- a tutti gli effetti. vuto farmi conoscere da migliaia di uomini

20 - La Rivista settembre 2015 adulti e che non mi conoscevano ho sempre Ritengo che la mia fortuna sia stata quella di Qual è la soddisfazione maggiore? svolto il mio lavoro in modo sereno e con avere avuto dei genitori che avevano molta Evitare che si verifichino differenze di gene- grande complicità sia con il personale sia fiducia nelle mie capacità e in quelle di mio re nell’ambito lavorativo. Essere trattata allo con la clientela. fratello, e quindi di averci lasciato grande stesso modo in cui vengono trattati gli uomini. libertà di azione e di decisione. Ognuno dei Quali sono le principali difficoltà clienti o collaboratori aveva chiaro che da Che atteggiamento assume nei che ha incontrato? quel momento in poi io e mio fratello ave- confronti delle sue collaboratrici? Il mio mondo, quello agricolo, oggi è fatto vamo la piena gestione dell’azienda senza Di grande solidarietà, cercando di capire e prevalentemente di uomini, ma lo era in possibilità di scavalcarci. andare incontro alle loro esigenze familiari. Il modo esclusivo in quel periodo. Gli uomini nostro frantoio è noto come “il frantoio delle sono sempre prevenuti nei confronti del- Ritiene di aver goduto di privilegi? donne” sia perché la gestione è tipicamente le donne soprattutto giovani, ma in genere Negli anni ritengo che, grazie alla mia com- femminile (oltre a me si è aggiunta mia co- sanno riconoscere e poi apprezzare le capa- petenza e al carattere molto aperto e dispo- gnata Maria Pia) sia perché preferiamo lavo- cità e l’impegno. Per me non è stato difficile nibile, sono stata una imprenditrice privile- rare con donne che, se coinvolte e rispettate farmi rispettare anche quando sono stata giata. Sono riuscita a costruire un rapporto nel proprio ruolo, sanno lavorare con dedi- molto dura con loro per problemi sul lavo- di fiducia e simpatia con gli addetti ai lavori zione e massimo impegno. ro. Inoltre, con mio fratello ci siamo subito e con la maggior parte dei clienti (qualche divisi i compiti ed ognuno aveva la piena re- migliaia) che mi ha portato ad essere una A cosa ha dovuto rinunciare per la sponsabilità del proprio settore: io mi dovevo donna rispettata, ma soprattutto amata. Non professione? occupare dell’organizzazione del lavoro e del è raro che i miei clienti si presentino con doni Il mio lavoro è stagionale, quindi due mesi rapporto con i clienti, e lui della gestione de- e regali, spesso ci tengono a farmi conosce- all’anno (ottobre e novembre) sono comple- gli impianti re il resto della propria famiglia (mogli, figli, tamente immersa nel lavoro sia di giorno che ecc…) e questo lo considero un onore di notte. In questo periodo ogni aspetto della Quando è cessata la diffidenza nei vita quotidiana ne risente, in particolare la suoi confronti, in quanto donna a Ritiene che l’intuito sia una dote famiglia. Nel resto dell’anno il lavoro proce- capo di un’impresa? prettamente femminile? dere in modo più regolare quindi non ci sono Quando questa dimostra di avere le capacità e Assolutamente sì. Una donna sa capire subito difficoltà di rilievo. la competenza di portare avanti il proprio la- il carattere delle persone di cui è circondata Non credo comunque che la donna debba per voro. Se poi la donna lo fa in modo femminile, e quindi agisce di conseguenza e ottiene il forza sfondare nel mondo maschile, semmai cioè con il sorriso e simpatia oltre che con fer- massimo. cercare sintonia, complicità, collaborazione. mezza allora si instaura un rapporto di fiducia Se per sfondare si assumono comportamenti e simpatia che dura e cresce negli anni. Quanto conta nella sua professione particolari e quindi non naturali il fatto di ri- l’arte della seduzione? uscirci non avrebbe valore. Ha incontrato particolari ostacoli Una donna imprenditrice non deve sedurre dovuti alla sua condizione di donna? ma conquistare la stima e fiducia dei clienti Riesce coltivare qualche hobby? Non ho incontrato ostacoli particolari, perché e personale con un carattere piacevole, ma Tutti gli hobby che pratico con passione, an- l’azienda era di proprietà della mia famiglia. soprattutto con la competenza che se con tempi limitati.

settembre 2015 La Rivista - 21 Burocratiche di Manuela Cipollone

Riforma della Pubblica Amministrazione Modifica del Codice antimafia Nuove giornate di riflessione

Riforme importanti come quella della Pubblica Amministrazione o la modifica al Co- dice antimafia; la tabella del nuovo Consiglio generale degli Italiani all’Estero (CGIE) – che verrà eletto alla fine di questo mese – ma anche i voucher per l’internazionaliz- zazione, lo Statuto della nuova Agenzia per la Cooperazione e l’istituzione di due nuove “giornate” di riflessione: il Giorno del Dono – voluto dal Parlamento – e quello per la salute della donna – in memoria di Rita Levi Montalcini.

Passano come sempre dalla Gazzetta ufficiale i provvedimenti, più o meno importanti, approvati negli ultimi mesi. È entrata in vigore il 28 agosto scorso la riforma della Pubblica Amministrazione voluta da Governo Renzi. Ottenuto il terzo via libera dal Senato il 4 agosto, la cosiddetta Riforma-Madia affida al Governo circa 14 deleghe da adottare entro 12 mesi. Retribuiti in base al merito Tante le novità. Si va dalla stretta sui dirigenti - retribuzioni valutate in base al merito, incarichi non più vita, ma al massimo per sei anni (4+2), licenziamento in caso di mancato obiettivo, incarico revo- cato in caso di condanna per corruzione – alle nuove regole per i concorsi – eliminato il voto minimo di laurea – passando per diversi provvedimenti come l’istituzione del numero unico d’emergenza 112 e la riduzione delle Camere di Commercio - che da 105 dovranno diventare 60. Tra le norme entrate subito in vigore – senza bisogno, cioè, di un decreto attuativo – le novità sul silenzio assenso: la nuova legge, infatti, prevede che nel caso di nulla osta, “concerti” o pareri tra am- ministrazioni pubbliche o partecipate, il “no” deve arrivare entro 30 giorni (90 in campo ambientale, sanitario o culturale) altrimenti si darà per scontato il via libera. Quanto all’autotutela amministrativa, cioè al potere che lo Stato ha di agire in propria difesa, la riforma stabilisce che se un’amministrazione ha preso una decisione, ad esempio autorizzando un cantiere, trascorsi diciotto mesi non può più tor- nare sui suoi passi, cambiando idea. Nuova composizione del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero La legge, inoltre, dispone la soppressione delle Autorità indipendenti se le loro funzioni si sovrappon- gono a quelle degli uffici ministeriali. In vigore dal 25 agosto anche la Modifica al codice delle leggi antimafia: si tratta della nuova stesura dell’articolo 85 che estende la platea dei soggetti sottoposti alla verifica antimafia soprattutto nelle società di capitali, prevedendo tra l’altro – al comma 2-ter – che “per le società costituite all’estero, prive di una sede secondaria con rappresentanza stabile nel territorio dello Stato, la documentazione antimafia deve riferirsi a coloro che esercitano poteri di amministrazione, di rappresentanza o di dire- zione dell’impresa”. Datato 23 giugno è stato pubblicato solo l’11 agosto il decreto firmato dal Ministro degli Esteri Genti-

22 - La Rivista settembre 2015 loni che disegna il nuovo Cgie. La “Tabella di ripartizione geografica dei membri del Consiglio generale degli italiani all’estero” è stata stilata in base al “numero di cittadini italiani residenti in ciascun Paese estero alla data del 31 dicembre 2014, accertato sulla base delle risultanze dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero”. Nelle quattro ripartizioni verranno eletti tra il 26 e 27 settembre 43 consiglieri - 6 in Svizzera – cui si aggiungeranno quelli di nomina governativa. La nuova tabella si sostituisce, così, a quella annessa alla legge 368/1989. Voucher per l’internazionalizzazione Un altro decreto ministeriale, questa volta dello Sviluppo Economico, ha invece istituito i “Voucher per l’internazionalizzazione”, nati con l’obiettivo di sostenere le PMI e le reti di imprese nella loro strategia di internazionalizzazione. In pratica, si concedono voucher alle aziende per l’acquisizione di servizi per favorirne l’internaziona- lizzazione, attraverso l’inserimento in azienda di un “Temporary Export Manager”, cioè di un professio- nista a tempo che ha il compito di garantire supporto nelle attività di ingresso e crescita sui mercati internazionali. Due i bandi previsti dal decreto: il primo prevede la concessione di un voucher di 10 mila euro per l’inserimento in azienda di un temporary export manager per almeno sei mesi, a fronte di una quota di cofinanziamento da parte dell’impresa beneficiaria di almeno 3mila euro. Nel secondo bando, il valore del voucher rimarrà invariato per le imprese che presentano per la prima volta la domanda di partecipazione. Invece l’entità del finanziamento a fondo perduto varierà per le imprese ammesse al primo bando che intendono fare nuovamente ricorso all’agevolazione, prevedendo un voucher di Euro 8.000 e una quota di cofinanziamento da parte dell’impresa beneficiaria di almeno Euro 5.000. Il Giorno del dono E se la Camera dei deputati ha deciso di avviare una Commissione di inchiesta “sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero” per con- tatto con l’uranio impoverito, i due rami del Parlamento hanno già approvato l’Istituzione del “Giorno del dono” - che il 4 ottobre di ogni anno offrirà ai cittadini “l’opportunità di acquisire una maggiore consapevolezza del contributo che le scelte e le attività donative possono recare alla crescita della so- cietà italiana, ravvisando in esse una forma di impegno e di partecipazione nella quale i valori primari della libertà e della solidarietà affermati dalla Costituzione trovano un’espressione altamente degna di essere riconosciuta e promossa” – mentre è bastata una direttiva del Premier, Matteo Renzi, per istituire la “Giornata nazionale dedicata alla salute della donna”. Giornata nazionale dedicata alla salute della donna Quest’ultima cadrà il 22 aprile, data di nascita del premio Nobel Rita Levi Montalcini. In occasione di tale giornata, “le amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con le associazioni di volontaria- to, promuovono, nell’ambito delle rispettive competenze e attraverso idonee iniziative di comunicazione e sensibilizzazione, l’attenzione e l’informazione sul tema del benessere della donna”. In vigore dl 31 luglio lo Statuto dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo: in 27 articoli si spiegano le finalità della nuova Agenzia – rafforzare“ l’efficacia, l’economicità, l’unitarietà e la tra- sparenza della politica di cooperazione allo sviluppo dell’Italia, mirata alla promozione della pace, della giustizia attraverso uno sviluppo solidale e sostenibile dei popoli e delle persone” – che praticamente è chiamata a svolgere le funzioni e a realizzare gli interventi in precedenza gestiti dalla Direzione Ge- nerale per la Cooperazione del Ministero degli Esteri. Nello statuto anche le norme sull’organizzazione dell’Agenzia, il suo personale e il codice di comportamento a cui questo dovrà attenersi. In Gazzetta anche il decreto che conferisce, ogni anno, la decorazione della “Stella al merito del lavoro”. Come noto si tratta di una onorificenza conferita, tra gli altri, anche a lavoratori italiani all’estero, senza l’osservanza dei predetti limiti di anzianità. Tra gli 11 connazionali segnalati quest’anno anche uno residente in Svizzera: si tratta di Ermanno Schena, manager di Alitalia a Ginevra.

settembre 2015 La Rivista - 23 Normative allo specchio di Carlotta D’Ambrosio con la collaborazione di Paola Fuso

La vendita internazionale di merci: la legge applicabile e l’esecutività delle decisioni relative al contratto tra la Svizzera e l’Italia.

La Convenzione delle Nazioni Unite dell’11.4.1980 sui contratti di compravendita internazionale di merci (Convenzione di Vienna), applicabile a tutti i contratti conclusi tra commercianti con sede in Stati differenti, è entrata in vigore per l’Italia l’1.1.1988 e per la Svizzera l’1.3.1991. Detta Convenzione costituisce la legge applicata alla vendita internazionale di beni mobili per gli Stati che vi hanno aderito. I tribunali nazionali degli Stati firmatari sono dunque tenuti ad applicarla quando sorge una controversia tra una parte con sede nello Stato giudi- cante e una parte con sede all’estero. La Convenzione disciplina esclusivamente i criteri per la stipulazione dei contratti di compravendita, oltre ai diritti e agli obblighi per vendi- tore e acquirente da essi risultanti. Essa definisce i concetti di offerta, accettazione, fornitura e fornitura ritardata, garanzia e risarcimento in caso di violazione del contratto. Al contrario, la validità del contratto in esame nonché i suoi effetti sulla proprietà della merce venduta rimangono di competenza del diritto nazionale concordato o da applicare. La Convenzione si applica alle vendite internazionali, quando cioè le due parti contraenti (non consumatrici) in una compravendita di beni mobili risiedono in paesi diversi. La Convenzione trova applicazione anche nel caso in cui ciò non venga esplicitamente stipulato contrattualmente. Ciò significa che se l’esportatore svizzero conclude un contratto con un acquirente estero residente in un paese che ha aderito alla Convenzione di Vienna (come l’Italia), non è necessario che nel contratto di compravendita le parti stabiliscano l’applicazione della Convenzione di Vienna. Le parti possono, tuttavia, stabilire di escluderne l’applicazione oppure di derogare a una qualsiasi delle sue disposizioni, ma ciò deve avvenire in modo chiaro ed esplicito. Gli istituti non disciplinati dalla Convenzione e che rimangono perciò rego- lati dalle norme nazionali dei singoli Stati sono i seguenti: la vendita per uso personale, familiare e domestico; la vendita di beni all’asta, di valori mobiliari, di titoli di credito e di denaro; la vendita di navi, imbarcazioni, veicoli a cuscino d’aria e aeromobili; la validità del contratto e delle singole clausole; gli effetti prodotti dal contratto sul trasferimento della proprietà delle merci; la responsabilità del venditore per morte o lesioni corporali causate dalla merce a una persona; le garanzie in caso di mancato pagamento. La Convenzione di Vienna non si applica alle prestazioni di servizi ed agli appalti. Per cercare di comprenderne l’applicazione tra la Svizzera e l’Italia, possiamo immaginare che un’impresa svizzera produttrice di scalda- bagni vende in Italia la propria merce. Accade che alcune bombole si dimostrino difettose ed esplodono, provocando danni a persone. Il contratto di compravendita non prevede l’applicazione di alcun diritto in particolare e il caso concerne la responsabilità per danni alle persone. Entrambi gli Stati hanno ratificato la Convenzione di Vienna, per cui essa troverebbe di principio applicazione. Tuttavia, i danni alle persone non rientrano nell’ambito d’applicazione della stessa. Partendo dal presupposto che un giudice italiano sia competente, esso dovrebbe specificare il diritto applicabile sulla base delle norme di collisione italiane, evitando (si tratta di due diversi Paesi) di dare per scontata l’applicazione di principi generalmente accettati nelle vendite tra operatori interni. È inoltre necessario tener ben presente che la Convenzione non disciplina tutti i problemi che possono sorgere nell’ambito di un accordo commerciale. Al contrario, essa lascia esplicitamente alcune materie alla disciplina delle rispettive leggi nazionali. Di conseguenza, occorre sottolineare che la Convenzione di Vienna non può essere considerata un testo normativo autosufficiente in grado di disciplinare tutti gli aspetti di un contratto di vendita. Non disciplinando la Convenzione di Vienna tutti i problemi che possono presentarsi in una compravendita internazionale (salvo quelli relativi alla formazione del contratto e agli obblighi delle parti in causa) è opportuno quindi, anche nei casi di contratti tra contraenti di Stati aderenti alla Convenzione, provvedere sempre alla scelta della legge applicabile al contratto di vendita, al fine di concordare la nor- mativa di riferimento per le materie non coperte dalla Convenzione. Il richiamo alla Convenzione, concluso il contratto, sorge nel momento patologico, cioè quando abbiamo un inadempimento o una cattiva esecuzione del contratto. A quel punto, stante il fatto che il giudice competente si pronunci, un ulteriore problema attiene all’esecutività della sentenza in uno dei Paesi coinvolti. Dunque, un creditore in possesso di un titolo esecutivo conseguito in Italia o in Svizzera, come può portarlo in esecuzione rispettivamente in Svizzera o in Italia? La questione è regolata dalla Convenzione di Lugano del 30.10.2007. Detta Convenzione si applica alle materie civili e commerciali, e riguarda le decisioni assunte dagli organi giurisdizionali. Il creditore in possesso di una decisione giudiziaria esecutiva deve prima ottenere una dichiarazione di esecutività del provvedimento da parte dell’Organo giurisdizionale che lo ha emesso. Una volta in possesso di tale dichiarazione, il creditore deve ottenere la dichiarazione di esecutività della decisione da parte dello Stato estero nel proprio territorio. La decisione estera viene riconosciuta esecutiva dal Giudice a ciò delegato (in Svizzera la Pretura distrettuale, in Italia la Corte di Appello). Una volta dichiarato l’exequatur, la decisione estera viene parificata a tutti gli effetti ad una decisione giudiziaria interna dello Stato ospitante e, quindi, soggetta alla normativa di quest’ultimo in materia di esecuzione di un titolo esecutivo: in Italia il codice di procedura civile (CPC), in Svizzera la legge federale sull’esecuzione e sul fallimento (LEF). c.dambrosio@becchioandpartner p.fuso@becchioandpartner

24 - La Rivista settembre 2015 Angolo Fiscale di Tiziana Marenco

Fiscalità, riciclaggio e mercati finanziari: Imminente l’entrata in vigore della nuova normativa (solo agli avvocati in futuro il privilegio di tacere)

Poiché il Tribunale Federale non ha ancora congedato la motivazione delle sentenze sul beneficiario econo- mico in transazioni SWAP del 5 maggio u.s. (v. nostro ultimo Angolo Fiscale) e ci costringe quindi a riman- darne la rilettura critica, vogliamo dedicare questo Angolo ai punti cardinali della riforma della legislazione svizzera in materia di fiscalità e riciclaggio che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016 e le cui basi legali sono state completate e pubblicate nelle ultime settimane. Introduzione Dopo qualche manovra più che altro di distrazione, ma in sostanza senza sorprese, il Parlamento svizzero ha adottato le modifiche di legge che avevamo preannunciato nel marzo 2012 a seguito delle nuove Raccomandazioni del GAFI. Il 1° gennaio 2016 entrano così in vigore la seconda parte delle Legge federale sull’attuazione delle Raccomandazioni del GAFI rivedute nel 2012 e le modi- fiche del Codice Penale Svizzero concernenti i delitti fiscali gravi che costituiscono reato antecedente ai sensi della legislazione anti-riciclaggio, quelle della Legge sul riciclaggio con le sue ordinanze di applicazione, la nuova Convenzione relativa all’obbligo di diligenza delle banche (CDB 16) e il Regolamento analogo dell’Associazione delle compagnie di assicurazione. Queste due ultime opere di “soft law” costituiscono un pilastro importante della riforma: In particolare la CDB 16 prevede una modulistica che, se completata in modo falso, costituisce un falso in documenti ai sensi della legislazione penale e quindi l’elemento indispensabile del nuovo grave delitto fiscale ai sensi della normativa anti-riciclaggio. Queste modifiche entrano in vigore immediatamente prima dell’introduzione dello scambio automatico di informazioni. A causa del nuovo nesso che viene a crearsi tra elemento fiscale e riciclaggio, gli intermediari finanziari (banche, gestori, fondi, fiduciari ecc.) sono costretti a raccogliere nuove informazioni riguardanti clienti e transazioni, a razionalizzare i processi di documentazione e a catalogare i singoli rapporti anche dal punto di vista fiscale. Questi gli aspetti cardine in pratica, sui quali desideriamo soffermarci: • Elementi del nuovo reato fiscale grave che costituisce reato antecedente ai sensi del riciclaggio • La notifica alle autorità anti-riciclaggio • Il concetto di beneficiario economico per complessi patrimoniali di carattere passivo e il detentore del controllo di società operative non quotate in borsa • La società di sede • Nuovo significato del privilegio del segreto professionale dell’avvocato in un mondo ormai senza più segreti

Il nuovo reato fiscale grave che costituisce reato antecedente ai sensi della normativa anti riciclaggio Secondo il nuovo art. 305bis cpv. 1 e 1bis del Codice Penale Svizzero costituisce reato fiscale qualificato e reato antecedente ai sensi della legislazione sul riciclaggio una truffa fiscale ai sensi dell’art. 186 della Legge sull’Imposta Federale Diretta (LIFD) e/o dell’art. 59 cpv. 1 della Legge sull’armonizzazione delle imposte dirette (redditi/utili e sostanza/capitale) di cantoni e comuni (LAID) se la somma delle imposte evase in un periodo fiscale supera 300’000 franchi svizzeri. Elemento indispensabile della truffa è costituito dal falso in documenti (documento falso o contraffatto, comunque di contenuto non vero, come per esempio bilanci, certificati di salario o, appunto, il Modulo bancario A del beneficiario economico). A causa del principio costituzionale della non-retroattività, la legge prevede che solo un’evasione fiscale compiuta dopo l’entrata in vigore della nuova normativa può ricadere nel campo d’applicazione della nuova norma anti-riciclaggio.

La notifica alle autorità anti-riciclaggio e il blocco dei fondi Secondo l’art. 305ter cpv. 2 del Codice Penale in caso di sospetto di riciclaggio gli intermediari finanziari possono far notifica alle autorità. Secondo l’art. 9 della Legge sul riciclaggio, in caso di sospetto fondato il dritto alla notifica si trasforma in obbligo. Oltre alla notifica, secondo l’art. 10 della stessa legge va effettuato anche immediatamente il blocco dei fondi. (continua) [email protected]

settembre 2015 La Rivista - 25 Passo dopo passo, guardando al futuro.

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Riforma del diritto societario in attuazione delle raccomandazioni del Gruppo d’azione finanziaria (GAFI) - 1a parte

Il Gruppo d’azione finanziaria (GAFI; in inglese Financial Action Task Force, FATF; http://www. fatf-gafi.org/), ente intergovernativo stabilito nel 1989, del quale oggi fanno parte 34 Stati (tra cui la Svizzera e l’Italia), oltre alla Commissione Europea e il Gulf Cooperation Council, a febbraio 2012 ha rivisto e modificato le proprie raccomandazioni in merito agli standard - riconosciuti a livello internazionale - per la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. La Svizzera, membro del GAFI, in seguito ha approvato le 40 raccomandazioni riviste e modificate del GAFI e le ha man mano messe in atto modificando il diritto svizzero. Seguendo sempre le raccomandazioni riviste e modificate del GAFI, il Parlamento svizzero il 12 dicembre 2014 ha adottato importanti nuove norme, che sono entrate in vigore il 1° luglio 2015. Tra queste norme vi sono alcune di diritto societario. Le modifiche principali del diritto societario svizzero entrate in vigore il 1° luglio 2015 sono le seguenti: • gli acquirenti di azioni al portatore devono informare la società anonima (SA) dell’acquisto e devono svelare la loro identità; • sia gli acquirenti di azioni al portatore sia gli acquirenti di azioni nominative devono svelare alla SA l’identità dell’avente economicamente diritto alle azioni; • la SA, ovvero il suo Consiglio di amministrazione (CdA), deve allestire un libro/registro soci anche in caso di azioni al portatore (finora tale obbligo sussisteva solo per le azioni nominative, mentre il detentore di azioni al portatore rimaneva anonimo); • nel libro/registro soci della SA devono essere iscritti anche gli aventi economicamente diritto alle azioni, sia in caso di azioni al portatore, sia in caso di azioni nominative; • devono essere notificati alla società a garanzia limitata (SAGL, società di tipo analogo alla SARL italiana) gli aventi eco- nomicamente diritto alle quote del capitale sociale e la SAGL deve registrarli nel libro/registro soci; • la cooperativa ha il dovere di tenere un libro/registro soci; • l’accesso al libro/registro soci della società o cooperativa deve essere assicurato, in ogni momento, tramite un membro dell’organo di gestione (CdA, management ecc.) residente in Svizzera; • l’organo di gestione della società o cooperativa (CdA, management ecc.) deve assicurare l’osservanza delle nuove norme; • dove necessario, lo statuto della società o cooperativa è da modificare.

Gli attuali detentori di azioni al portatore devono notificare alla SA la loro identità e quella dell’avente economicamente diritto alle azioni, con la relativa documentazione, entro sei mesi dall’entrata in vigore delle nuove norme, ovvero entro il 31 dicembre 2015. Forse le nuove norme, atte a fare trasparenza, per cui d’ora in poi sia i detentori delle azioni al portatore sia gli aventi economica- mente diritto a tali azioni saranno conosciuti alla SA e a chi avrà accesso ai documenti della SA (come lo erano, fino al 30 giugno 2015, soltanto i detentori delle azioni nominative), avranno come conseguenza l’abolizione delle azioni al portatore. Per contro, i detentori delle azioni nominative devono rispettare le nuove norme soltanto a partire dal 1° luglio 2015. Quindi, essi non devono e non dovranno attivarsi, salvo che l’avente economicamente diritto alle azioni cambi dopo tale data. Dove necessario, lo statuto delle società o cooperative deve essere modificato nel giro di due anni dall’entrata in vigore delle nuove norme, ovvero entro il 30 giugno 2017. Già da subito, ossia dal 1° luglio 2015 le società e cooperative devono allestire i nuovi libri/registri soci, con tutte le informazioni di cui sopra. L’organo di gestione (CdA, management ecc.) è responsabile dell’immediata attuazione di tale obbligo e deve ac- certarsi che le azioni per le quali i detentori non hanno adempiuto ai loro obblighi, siano escluse dall’esercizio del diritto di voto durante le assemblee generali degli azionisti e da ogni altro diritto inerente alle azioni. Sono esenti dagli obblighi summenzionati le azioni quotate in borsa e le azioni emesse quali titoli contabili ai sensi della legge del 3 ottobre 2008 sui titoli contabili, per le quali vigono già regole ben definite. [email protected]

settembre 2015 La Rivista - 27 Convenzioni Internazionali di Paolo Comuzzi

Commissione Tributaria Regionale Piemonte Sentenza 5 giugno 2015 n.589

La vicenda che viene trattata in questa sentenza nasce da un ricorso predisposto dall’Agenzia delle Entrate che si è trovata a configgere con una presa di posizione della CTP di Asti in merito alla posizione di una persona fisica (un imprenditore) che riceveva delle Commissioni da una società residente fiscale in Italia (fee di Agenzia) per lavoro svolto in Russia. In buona sostanza siamo in presenza di una persona che esercita all’estero la sua attività e proprio di questo (essere all’estero) si discute nella sentenza che in questa sede si commenta. Ci troviamo ancora di fronte ad un problema essenziale nel momento della “imposizione internazionale” ovvero il tema della residenza fiscale in questo caso contestata ad un cittadino italiano che vive (e dai documenti opera) in Russia come agente di una società italiana che procede a pagare le somme dovute sugli affari conclusi. Considerazioni Sul piano delle considerazioni generali non vi sono molte cose da dire se non che i principi giuridici sono molto chiari: 1) l’imprenditore residente nel territorio dello Stato (in Italia) deve pagare le imposte sul reddito ovunque prodotto (solo con il decreto internazionalizzazione questo principio potrebbe interrom- persi1); 2) l’imprenditore non residente deve pagare le imposte sul reddito che produce in Italia (e quando si parla di reddito di impresa sussiste il tema della Stabile organizzazione). Di tutta evidenza che il soggetto non residente (anche se cittadino Italiano) e senza stabile organizzazio- ne in Italia nulla deve pagare come imposte in quanto manca qualsiasi suo collegamento con il territorio dello Stato2. Stabiliti questi semplici aspetti di carattere generale possiamo vedere i passaggi delle sentenze (la prima della CTP di Asti impugnata e quindi la sentenza di Appello che in sostanza la conferma con argomenta- zioni forse più dettagliate e di maggiore contenuto scientifico). Nella prima sentenza la Commissione Tributaria Provinciale di Asti accolse i ricorsi, con la seguente moti- vazione: “Il (...) risulta residente in Russia sin dal 1998 e dal 2001 ha sempre convissuto con la di lui moglie, mentre nell’anno 2003 è andato a convivere nel nucleo familiare anche il figlio (...). Il ricorrente, la moglie ed il figlio risultano iscritti all’AIRE presso l’anagrafe del Comune di Asti, di Venezia e di Torino. Essendo il ricorrente residente in Russia e svolgendo la sua attività in detta nazione, ai sensi della convenzione Italo Russa ... non doveva presentare alcuna denuncia dei redditi in Italia”. In buona sostanza: questo signore non ha collegamento con lo Stato Italiano in quanto lui e le persone a lui più vicine vivono all’estero sul piano sostanziale e hanno rispettato anche quanto è richiesto sul piano formale. Il principio affermato, nella sua semplicità, è sostanzialmente corretto in quanto la persona fisica è stata determinata essere non residente alla luce delle norme convenzionali in vigore (e che prevalgono sulle norme interne in materia) e quindi, assente in Italia una qualsiasi stabile organizzazione (o una base fissa), appare del tutto evidente che non sussistevano le condizioni per chiedere un assolvimento delle imposte. In buona sostanza la CTP non prende in considerazione elementi come sono il contratto che lega questa persona fisica (di nazionalità italiana) ad una società italiana anche se su questo elemento l’Agenzia aveva fornito delle considerazioni dicendo che “ … Il sig. (...) ha stipulato un contratto di agenzia senza rappresentanza, per la zona della Russia e le provvigioni corrisposte dalla società italiana se il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi, dalla esistenza del contratto di agenzia si evince che la sede principale degli affari e degli interessi resta in Italia, perché

28 - La Rivista settembre 2015 l’obbligazione principale del contratto di agenzia è quella che nasce tra l’agenzia preponente e l’agente. Gli “affari” non possono essere individuati in quelli conclusi in Russia, perché loro componente esecutiva è la convenzione contrattuale …”. In buona sostanza l’Agenzia non parrebbe lanciarsi in contestazione circa la residenza della persona ma sostiene che il suo domicilio resta in Italia in quanto sussiste questo importante collegamento di carat- tere economico ma su questo punto specifico la Commissione appare molto chiara. La CTR parte affermando che la prima cosa da verificare è la residenza della persona e quindi di questo elemento si giudica tenendo conto della convenzione in essere che afferma “ … la Convenzione definisce all’Art. 4 residenti ogni persona che, in virtù della legislazione di detto Stato, è ivi assoggettata ad imposta, a motivo del suo domicilio, della sua residenza, della sede della sua direzione, luogo di costituzione o di ogni altro criterio di natura analoga …”. Sempre la CTR aggiunge che quando “ … una persona fisica è considerata residente di entrambi gli Stati Contraenti, è considerata residente dello Stato Contraente nel quale ha un’abitazione permanente. Quan- do essa dispone di un’abitazione permanente in entrambi gli Stati Contraenti, è considerata residente dello Stato Contraente nel quale le sue relazioni personali ed economiche sono più strette (centro degli interessi vitali) …” e se non si può determinare lo Stato Contraente nel quale detta persona ha il centro degli in- teressi vitali, o se la medesima non ha un’abitazione permanente in alcuno degli Stati Contraenti, essa è considerata residente dello Stato Contraente in cui soggiorna abitualmente. In buona sostanza abbiamo una persona (fisica) che viene determinata essere residente fiscale in Russia e che non ha alcuna stabile organizzazione (o base fissa) in Italia. Stabilito questo punto (residenza) vediamo lo Stato in cui devono essere soggetti a imposta i redditi che questa persona viene a percepire e qui, dice la CTR ci soccorre l’articolo 14 della convenzione contro le doppie imposizioni che viene ad affermare quanto segue ovvero che “ … i redditi che un residente di uno Stato Contraente ritrae dall’esercizio di una libera professione o da altre attività di carattere indipendente sono imponibili soltanto in detto Stato, a meno che tale residente non disponga abitualmente nell’altro Stato Contraente di una base fissa per l’esercizio delle sue attività. Se egli dispone di tale base fissa, i redditi sono imponibili nell’altro Stato ma unicamente nella misura in cui sono imputabili a detta base fissa …”. Andando alla sostanza delle cose diciamo che viene confermato quanto segue: 1) il soggetto persona fisica non è residente fiscale in Italia; 2) il soggetto persona fisica non ha in Italia alcuna base fissa alla quale connettere il reddito che la stessa produce in ragione del contratto che la lega alla società italiana (e più in generale non ha in Italia alcuna stabile organizzazione al quale il reddito debba essere imputato). Infine una considerazione probatoria molto interessante della stessa CTR toglie dal tavolo anche il pro- blema della dimostrazione circa il pagamento di imposte in Russia. La CTR afferma che “ … nel caso in esame non si tratta né di redditi prodotti in Russia da residente in Italia, perché il Sig. (...) è residente in Russia, né di redditi imponibili in Italia ritratti da un residente in Russia, perché i redditi sono prodotti in Russia, non sono state richieste deduzioni o crediti di imposta per imposte già pagate, per eliminare le doppie imposizioni in base alle prescrizioni dell’art. 24 della Convenzione, e quindi non si ravvisa alcun obbligo di dimostrare il pagamento di imposte in Russia …”. In buona sostanza questa dimostrazione non serve nel caso di specie e non presenta alcun carattere di legittimità una richiesta in questo senso e anche questa affermazione appare tecnicamente corretta.

Conclusioni In buona sostanza la discussione della CTR Piemonte è sulla residenza fiscale. Se si giunge a determinare che questa esiste allora non vi sono ragioni per non chiedere il paga- mento delle imposte dovute mentre nel caso il risultato sia diverso (soggetto non residente) appare di tutta evidenza che in assenza di una base fissa (o di una stabile organizzazione) non è lecito chiedere l’assolvimento di imposte. Questa la posizione che assume la CTR e che in buona sostanza possiamo ritenere corretta sul piano tecnico.

1 IN QUESTO DECRETO FORSE VIENE A FRANTUMARSI IL PRINCIPIO DELLA CD WORLD – WIDE TAXATION. 2 QUESTO SOGGETTO, ANCHE SE CITTADINO ITALIANO, RESTA ESTRANEO AL MONDO FISCALE E NESSUNO CHIEDE ALLO STESSO ALCUNA NOTIZIA.

settembre 2015 La Rivista - 29

L’elefante Invisibile1 di Vittoria Cesari Lusso

Dignità?

Durante il torrido inizio estate 2015 il termine “dignità” è stato tra quelli più gettonati. È stato sventolato da governanti, politici, giornalisti, comuni cittadini, gente di spettacolo, e da innumerevoli altri individui delle più svariate categorie sociali. È stato condito in tutte le salse. In riferimento alla crisi ellenica ha permesso di dire tutto e il contrario di tutto. È servito da bandiera per la sinistra, l’ultra-sinistra, il centro, la destra liberale, la destra nazionalista, ecc. A un certo punto mi è sorto un dubbio: forse ho scordato il suo significato! Come è possibile che ci siano così tante “narrazioni” (come è di moda dire oggi) a proposito di un solo concetto? Non resta altro che consultare il dizionario.

Sfoglio (si fa per dire) il Treccani digitale. Alla voce dignità si legge: nobiltà morale dell’uomo, decoro, distinzione, elevatezza, onore, reputazione, rispettabilità. C’è qualcosa che non mi quadra. Visto che il fulcro dell’attuale “tragedia-greca” è una questione di debiti da rimborsare e di ulteriori crediti da ottenere, come è possibile che il termine dignità venga sbandierato sia da coloro che ritengono dignitoso perseguire un equilibrio tra entrate e uscite e onorare i debiti, sia da quelli che invece non badano a spese e ritengono che i creditori siano per definizione figure brutte e cattive. Tornano alla mente vecchi adagi, come:debitore “ beneficiato, nemico dichiarato”; oppure: “la memoria del debitore è sempre più corta di quella del creditore”. Il dizionario Treccani aggiunge, ancora, altre sfumature alla definizione di dignità, quali amor proprio e orgoglio. Forse sta qui la chiave interpretativa dell’atteggiamento di quei debitori che si sentono offesi e oltraggiati se viene loro richiesto il pagamento del dovuto: si sentono feriti nell’orgoglio e umiliati. E la storia ci ricorda che è pericoloso creare folle di umiliati.

In effetti, prima o poi, nelle democrazie spuntano leader istrionici che seducono coloro che si sentono umiliati stuzzicando il loro orgoglio rivendicativo, mostrando di condividerne i malumori e sommergendoli di allettanti promesse. Poco importa poi se le promesse si riveleranno catastrofiche nel medio e lungo termine. Nei periodi di crisi i campioni nell’arte della demagogia diventano popolari come le rockstar. Vendono illusioni, sogni di rivincita e inventano slogan a effetto che li rendono imbattibili sul piano elettorale. Ma come dice Maurizio Crozza: “mai fidarsi troppo del giudizio del popolo. Basti pensare che nel referendum più famoso della storia questo ha liberato Barabba.” Un altro adagio ci ricorda che “ogni promessa è debito”. Quando prevale la demagogia, i popoli rischiano la catastrofe non solo per ragioni economico-finanziare, ma anche per i colossali “debiti morali” contratti dai demagoghi con i propri elettori sotto forma di promesse fatalmente irrealizzabili (elefante invisibile agli occhi di molti). Le contrapposizioni alle quali si assiste in questi ultimi mesi non sono una novità. Il dibattito tra chi sperpera e chi no ha radici lontane. Un’amica scrittrice, Fiorella Montefiori, mi ricordava recentemente che perfino il vecchio Esopo (che più greco non si può) parlava già ai suoi tempi (5 secoli avanti Cristo) di cicale e di formiche. E la formichina greca di esopiana memoria era ben più spietata di Frau Merkel. “Pussa via cicala! Resta fuori a morire di fame e di freddo! Così impari!” E quante gliene disse prima di allungarle una briciola di pane, quasi in punto di morte! Molti secoli dopo anche Benjamin Franklin ricordava che “chi si indebita rinuncia alla sua libertà e si prepara a mille mortificazioni”. Oggi venticinque secoli dopo Esopo, non possiamo che sperare che un vento di saggezza permetta di stemperare tra loro gli incendi populisti e le gelate rigoriste.

Al di là di tutto ciò, vi è comunque una categoria di persone che suscita la mia curiosità intellettuale. Come definire tali soggetti? Parafrasando una nota espressione si potrebbe dire che essi “razzolano bene e predicano male”. Cosa intendo? Si tratta di persone del tutto scrupolose in casa propria. In privato sono molto lige al dovere di onorare i debiti. Mai lascerebbero impagata una bolletta! La puntualità e il rigore nel rispetto degli impegni fanno parte del loro corredo di valori e regole praticate al quotidiano. Cambiano l’automobile o vanno in vacanza solo se possono permetterselo. Se poi abitano in un condominio, si arrabbiano se qualcuno non paga il dovuto per la “casa comune”. Se capita loro di prestare soldi a parenti o amici, ci tengono che vengano restituiti a tempo debito. Insomma, nel privato dignità significa per loro onorare gli impegni assunti. Queste stesse persone, per contro, quando esprimono idee politiche fanno un tifo da stadio per i debitori insolventi, criticano gli

1 Stati che praticano politiche di bilancio oculate, inveiscono contro i governanti rigorosi. Insomma, in campo politico per loro dignità Una vecchia leggenda india- significa libertà di non rimborsare i debiti e non di rispettare le regole di buona diligenza. na narra di un elefante che pur muovendosi tra la folla con al sua imponente mole passava Perché mai? A prima vista, non me lo spiego! comunque inosservato. Come se fosse invisibile… [email protected]

settembre 2015 La Rivista - 31 Per chi suona il campanello di Mirko Formenti

Roba da matti: parte prima

C’è una chiesa, a Gerusalemme, una tra le molte, che forse non noterete: è compressa e nascosta tra gli intricati viottoli della città vecchia, ha una facciata tutt’altro che monumentale, a malapena memorabile, e in sostanza, diciamocelo, cade a pezzi: è la Basilica del Santo Sepolcro, ed è l’edificio cristiano più sacro del mondo. Certo, il fatto che sia stata distrutta, ricostruita, ampliata, ridistrutta e ricostruita svariate volte di certo non le risparmia qualche rughetta, segno di un’esistenza tormentata, ma il vero problema risiede nella litigiosità degli ordini che la custodiscono. Già, perché ogni minimo intervento di restauro rappresenta una gabola diplomatica mica da ridere, e più di una volta la necessità di sostituire un qualche chiodino ha condotto ad interminabili litigi tra francescani, armeni, copti, ortodossi, e chi più ne ha più ne metta…pensate che, in bella vista, proprio sopra l’entrata principale, si può ammirare una piccola scaletta di legno appoggiata ad un cornicione. Se tale pregiatis- simo esemplare di umile falegnameria è però immobile al suo posto da più di centocinquant’anni (tanto da venir definita la“ scala inamovibile”) non è certo per questioni sacrali o religiose – tutt’altro! – la spiegazione è molto più semplice: nel 1854 i dominatori ottomani, stanchi dei continui battibecchi tra i vari “cugini” cristiani per la custodia della basilica, decisero di intervenire per mettere ordine e stabilirono così uno “status quo” che perdura tutt’oggi, e che regola l’utilizzo della basilica, riconoscendone la custodia a ortodossi (in prevalenza), cattolici, armeni, copti e siriaci: in sostanza, si stabilì che nessuno avrebbe toccato niente, e che tutto sarebbe rimasto così com’è nei secoli dei secoli – e, sì, un qualche imbianchino d’epoca ha dimenticato la sua scaletta sul cornicione, ma, proprio in rispetto dello status quo, nessuno ha più osato rimuovere la scala. Roba da matti. Il fatto è: di chi sarebbe la responsabilità di rimuoverla? E giù a discutere… Pensate che il governo israeliano, nel 2004, conscio dello stato allarmante della basilica, si è offerto di finanziare delle opere di restauro, a patto che le varie confraternite accettassero di fare pace carote patate: ma naturalmente i Nostri non si sono rassegnati, e hanno mandato tutto in fumo. Il sangue meno buono è quello che scorre tra copti ed etiopi, che hanno continuato attraverso i secoli a punzecchiarsi con dei tiri più o meno birboni: tutto iniziò, così si racconta, con la cacciata degli etiopi dalla basilica; questi, poi, non volendo abbandonare il luogo sacro, decisero di stabilirsi sul tetto di una delle cappelle sotterranee (quindi, per così dire, è un tetto, ma è a pian ter- reno), costruendo delle piccole celle monastiche ed un santuario (e, sì, vivono ancora lì, nelle loro celle sul tetto… roba da matti). Peccato che tale santuario venga rivendicato anche dai copti (?!), e da qui la serie di birichinate di cui sopra: per citarne alcune recenti, nel 1970, durante la Pasqua, mentre tutti gli altri erano impegnati nella preghiera, quei furboni degli etiopi hanno pensato bene di cambiare tutti i lucchetti delle porte che conducono al tetto, quindi al “loro” santuario. Forte, no? Ma c’è di meglio: nella torrida estate del 2002 un monaco copto ha spostato la sua seggiola all’ombra, invadendo apparentemente il settore etiope. La pacata discussione tra uomini di fede che ne conseguì terminò con undici monaci all’ospedale. Sul serio. Ma sul serio per davvero. Roba da matti! La cosa divertente è che i battibecchi tra cristiani devono essere una tradizione ben più antica, se già Saladino, nel XII secolo, dopo aver riconquistato la Città Santa dovette, per placare i litiganti, affidare le chiavi dell’unico porto- ne della basilica a dei custodi neutrali, cioè a due famiglie musulmane, istituendo una sorta di carica ereditaria di “portiere della basilica” che è tutt’oggi esercitata esclusivamente dai discendenti delle stesse due famiglie. Roba da…vabbé, il messaggio è chiaro, no? Forse i cattolici, rappresentati dai francescani, sono in effetti la comunità meno litigiosa, anche perché meno pre- sente, e tutto sommato meno interessata: il fatto che lo status quo vedesse la basilica assegnata principalmente agli ortodossi potrebbe spiegare il curioso atteggiamento di sufficienza del Vaticano verso questo luogo che in teoria dovrebbe considerare come il più sacro – e potrebbe anche spiegare il carattere oltremodo kitsch degli interni della basilica. Insomma, come dicevo, nei dintorni del presunto Santo Sepolcro di roba da matti ce n’è da vendere…e pensare che ci stiamo occupando unicamente della pur multiforme comunità cristiana – se poi si considera che nel raggio di poche centinaia di metri troviamo il luogo più sacro in terra all’ebraismo ed il terzo luogo più sacro del mondo per i musulmani, beh, le storie si moltiplicano: abbastanza per un altro paio di articoli.

32 - La Rivista settembre 2015 Dalla Svizzera degli Stati a quella federale

L’Europa dopo Marignano di Tindaro Gatani

Sacco di Roma del 1527 in un quadro d’epoca.

A oltre un anno di distanza dalla batta- l’abate e la città di San Gallo, il Vallese, VII di Valois, nel 1438, che dichiarava i Re glia di Marignano fu sancita a Friburgo, il le Tre Leghe Grigie e la città di Mulhouse, di Francia «guardiani dei diritti della Chiesa» 29 novembre 1516, la Pace perpetua tra la la Francia concedeva una rendita di 2.000 della loro Nazione (gallicanesimo). Dal quel Confederazione e la Francia. Con quel trat- franchi l’anno. Concordato ne usciva, però, un gallicanesimo tato, che sarebbe rimasto in vigore fino allo temperato in quanto al Re di Francia restava scoppio della Rivoluzione francese (1789), Più sicuri nei propri confini comunque il diritto alla nomina dei vescovi i firmatari prendevano il solenne impe- Dopo la Pace perpetua con l’Austria del e abati, mentre al Papa solo il conferimento gno di alleanze sul piano politico, militare 1474 e questa con la Francia, la Confede- della loro autorità spirituale. e commerciale. La Francia si impegnava a razione e i suoi alleati potevano sentirsi più Con il Trattato di Lucerna «era fatta abili- pagare agli Svizzeri le 400.000 corone di sicuri nei loro confini. Con quell’alleanza, tà al Re di Francia di assoldare nei Cantoni indennizzo previste dal Trattato di Digione Francesco I mirava soprattutto a garantire, aderenti da sei sino a sedicimila uomini per del 1513 e le 300.000 previste da quello di anche in futuro, alla Francia il diritto di pre- la difesa del suo regno e del Milanese. La Gallarate del 1515. I Confederati e le Tre Le- lazione nella leva dei mercenari svizzeri, poi paga dei soldati e gli stipendi ai Cantoni era- ghe rifiutarono solo l’offerta di Francesco I regolato con il Trattato di Lucerna del 1521. no stati accresciuti e prometteva, inoltre, il di altre 300.000 corone, per la restituzione La vittoria di Marignano aveva intanto con- monarca Francesco I di soccorrere i Cantoni definitiva dei baliaggi subalpini occupati, sentito a Francesco I di costringere papa con cavalleria, artiglieria e danari nel caso Bellinzona esclusa. Per la loro completa ri- Leone X ad accettare una trattativa sul pos- fossero assaliti» (La disfatta dei Francesi alla nuncia a qualsiasi pretesa sulla , sesso di Parma e Piacenza, che portò poi al battaglia della Bicocca, narrata da un Ita- i Confederati ottenevano inoltre diversi pri- Concordato di Bologna (18 agosto 1516): il liano, Milano 1839, p. 12). Dodici dei tredici vilegi commerciali, soprattutto in occasione Pontefice rinunciava ai territori delle due cit- Cantoni sovrani firmarono la convenzione delle fiere di Milano e di Lione. A ognuno tà in cambio dell’abolizione della Prammati- del 1521 con la Francia, soltanto Zurigo, dei tredici Cantoni e dei loro alleati, cioè ca Sanzione di Bourges, promulgata da Carlo «grazie all’azione patriottica e cristiana di

settembre 2015 La Rivista - 33 rico III di Asburgo, padre di Massimiliano I eresia, invece di ritrattare le sue 95 tesi con- e, quindi, suo bisnonno. Carlo V e Francesco tro il valore e l’efficacia delle indulgenze e I di Francia, rimettendo in discussione il quindi contro la Chiesa di Roma, difese la sua trattato di Noyon del 1516, rivendicavano, Riforma del Cristianesimo, facendo scoppiare dunque, ambedue i diritti ereditari sul Du- la più grande rivoluzione religiosa che avesse cato di Milano, come discendenti il primo mai scosso la Cristianità dal 1054, anno dello da Verde (1352-1414) e il secondo da Va- Scisma d’Oriente, che aveva sancito la sepa- lentina Visconti (1371-1408), figlie rispet- razione tra cattolici e ortodossi. Papa Leone X tivamente di Bernabò (1323-1385) e di suo e Carlo V, impegnati già nell’affrontare il co- nipote Gian Galeazzo Visconti (1351-1402). mune nemico francese, si trovarono costretti La disputa tra i due riguardava anche il Re- a stringere una più forte alleanza per com- gno di Napoli, che, con il trattato di Noyon battere anche il pericolo di uno scisma. Nello del 1516 era stata assegnata, come detto, a scontro tra Francesco I e Carlo V, Leone X usò Ferdinando II il Cattolico, nonno di Carlo V, l’usuale arma dei Papi, lanciando, nell’estate ma che il re francese considerava un’antica del 1521, la scomunica contro il Re di Fran- eredità angioina. Altri temi del contenzioso, cia. Nel novembre dello stesso anno 1521, sempre per diritti ereditari, erano la Navarra le truppe imperiali, al comando di Prospero e le Fiandre. Colonna, supportate da Giovanni delle Ban- Francesco I, che gli storici ricordano come de Nere (Giovanni di Giovanni de’ Medici un principe intelligente e versatile, era anche 1498-1526), nella battaglia di Vaprio d’Ad- un uomo di cultura, che amava soprattutto il da, inflissero una cocente sconfitta a quelle Rinascimento italiano, e un mecenate. Fu lui di Francesco I, agli ordini del maresciallo di a chiamare in Francia, tra gli altri, Leonardo Francia Odet de la Foix conte di Lautrec, che da Vinci e Benvenuto Cellini. Carlo V incor- disponeva anche di alcuni contingenti vene- porava, invece, tutte le caratteristiche di un ziani e di circa 8.000 svizzeri. principe con attitudine al comando teso a ingrandire, sempre più, i suoi possedimenti. Il La battaglia di Pavia Carlo V (1500-1558) in un ritratto d’epoca di Anthony van Dyck (1599-1641). suo vasto Impero era esteso su tre Continen- Dopo qualche altra scaramuccia, in meno di ti (Europa, Africa e America) tanto che gli è tre giorni, gli imperiali, il 20 novembre 1521, stata attribuita la frase «sul mio Regno il Sole entrarono in Milano e consegnarono la città Ulrico Zwingli», ormai sulla via della Rifor- non tramonta mai». A scuotere l’Europa a Francesco II Sforza (1495-1535), figlio ma, si rifiutò di sottoscrivere quel trattato, di allora ci fu anche l’intervento di Ludovico il Moro e di Beatrice mentre i suoi cittadini, «indignati come lui, alla Dieta di Worms del teologo d’Este. Dopo la detronizzazione biasimavano pubblicamente gli speculatori agostiniano tedesco Martin del fratello Ercole Massi- delle pensioni straniere e i beneficiari dei Lutero (1483-1546). miliano (1515), gli regali del Re» (THÜRER Georg – CALGARI Dal 16 al 18 aprile Sforza ritorna- Guido, op. cit., pp. 41-42). Il primo impiego del 1521, il frate vano, dunque, delle truppe mercenarie svizzere al servizio agostiniano, a regnare di Francesco I avvenne pochi mesi dopo nel- già due sulla Lom- le battaglie di Vaprio d’Adda e della Bicocca volte bardia alle porte di Milano, nelle quali, come ve- sco- con dremo, i Francesi furono battuti dalle trup- muni- que- pe dell’imperatore Carlo V. cato sto per L’azione di Carlo V Succedutoo al nonno, l’imperatore Massi- miliano I d’Asburgo nel 1519, formalmente come Re dei Romani, Carlo V (1500-1558), a soli 19 anni, concentrava nella sua per- sona un potere immenso. Da parte della famiglia paterna ereditava i possedimenti del nonno e della nonna, la duchessa Maria di Borgogna, unica figlia di Carlo il Teme- rario; dal padre, Filippo il Bello, morto nel 1506, e dalla madre, Giovanna d’Aragona (la Pazza), i Regni di Castiglia e León, da cui dipendevano tutte le scoperte geogra- fiche fatte da Colombo in poi agli ordini dei Re di Castiglia. Sempre da parte del padre, Carlo V vantava una discendenza anche dal Casato polacco dei Piasti, duchi di Maso- via, attraverso Cimburga di Masovia, il cui marito, Ernesto I d’Asburgo il Ferreo duca di Stiria, era, a sua volta, figlio di Verde Vi- sconti. Da quel matrimonio era nato Fede- Stemma imperiale e regale di Carlo V.

34 - La Rivista settembre 2015 sarebbe cambiato del tutto con la salita al soglio di Pietro di Clemente VII, Giulio de’ Medici (1478-1534). Il nuovo Papa, cugino di Leone X, operò, infatti, un nuovo rove- sciamento delle alleanze, passando dalla parte di Francesco I, che, in previsione del- la sua nuova partenza per l’Italia, lo aveva convinto ad appoggiare il suo progetto, pro- mettendogli, come contropartita, la restitu- zione dei Ducati di Parma e di Piacenza e il ristabilimento della Signoria de’ Medici a Firenze. Oltre all’appoggio alla sua impresa, il Re di Francia, otteneva anche il permes- so di poter attraversare lo Stato pontificio, nella sua progettata spedizione verso il Re- gno di Napoli, che egli rivendicava come eredità angioina. Disceso ai primi di ottobre del 1524, attraverso il Moncenisio, in Italia, Francesco I aveva ai suoi ordini un esercito di 2000 lance, 3000 cavalieri e 25.000 fanti in buona parte svizzeri. Milano, priva di di- fesa e spopolata per la recente epidemia di peste, fu occupata con facilità. La loro pros- sima tappa fu allora l’assedio della munita città di Pavia, dove si trovava concentrato l’esercito della Lega antifrancese comanda- ta da Francesco Ferdinando d’Avalos, mar- chese della Pescara, e del quale facevano parte 8.000 lanzichenecchi tedeschi. Pro- prio quando stava per scadere la dilazione concessa dalle sue milizie, che non pagate, minacciavano di disertare, il d’Avalos pro- vocò la battaglia del 24 febbraio 1525. Gli Svizzeri codardi a Pavia… La disfatta dei Francesi, che lasciarono sul campo circa 9000 morti, fu completa. Tra i loro comandanti caduti c’erano anche Louis II de La Tremoille e Jacques de Chabannes, alias Monsieur de La Palisse. Durante le onoranze funebri del signore de La Palisse, Martin Lutero (1483-1546) in un ritratto del 1529 di Lucas Cranach il Vecchio (1472-1553). i suoi soldati cantarono un’ode in cui, inge- nuamente, si affermava che un quarto d’ora prima di morire il La Palisse fosse ancora in principe, che fu il nono e ultimo duca di allora, anticipò l’attacco all’esercito impe- vita. Donde il termine lapalissiano per indi- Milano (Terzo Ducato sforzesco). Il Lautrec riale, ancora accampato alla Bicocca, dove care verità evidente, che è inutile o ridicolo «con i suoi Francesi, con otto mila Svizzeri «fu battuto e respinto e perdette il Milanese» enunciare. Il Re di Francia, ferito al volto, e con i Veneziani s’era ricoverato a Mon- (VERRI Pietro, Storia di Milano, 1835, Tomo fu fatto prigioniero insieme al Re Enrico II za» per consultarsi con i suoi comandanti II, cap. XXIII, pp. 204-205). Era il 27 aprile di Navarra (1503-1555), suo cognato per e «altri illustri personaggi» del suo seguito. 1522, le truppe confederate, agli ordini di averne sposato la sorella Margherita Va- Mentre l’armata imperiale, sotto Prospero Albrecht vom Stein di Berna, di Arnold Win- lois-d’Angulême (1492-1549), e a molti al- Colonna, si era accampata alla Bicocca, fra kelried di Unterwalden e di Ulrico de Sacco tri numerosi illustri nomi di Francia e d’Ita- Milano e Monza. «Lautrec, sin da principio, di San Gallo, regolarmente ingaggiate se- lia. La stessa sera della battaglia, Francesco aveva avvisato il Re, ch’ei non avrebbe po- condo il trattato di Lucerna dell’anno pri- I scrisse alla madre Luisa di Savoia: «Tranne tuto difendere lo Stato… almeno che non gli ma, lasciarono sul campo non meno 3.000 l’onore e la vita ho perso tutto». venissero spediti soccorsi dall’Erario, onde morti. Secondo l’opinione dello storico inglese stipendiare un numero conveniente di Sviz- A papa Leone X, scomparso il 1° dicembre William Robertson, la battaglia di Pavia fu zeri; e dalle lettere era stato bensì assicurato 1521, succedeva, intanto, Adriano VI (Adria- unicamente persa per viltà degli svizzeri. di riceverlo, ma realmente mai non l’ebbe. an Floriszoon), nato a Utrecht nel 1459, che «The Swiss in the service of France — scrive Egli teneva animati gli Svizzeri mancanti aveva ottenuto già diversi alti incarichi e — unmindful of the reputation of their coun- dei loro stipendi con promesse d’imminente prebende dall’imperatore Carlo V, del quale try for fidelity, and martial glory, abandoned arrivo di denaro; ma essi, già da troppo tem- era stato anche tutore. Fu il 218° Papa della their post in a cowardly manner», cioè: «Gli po delusi, più non badavano alle lusinghe e Chiesa cattolica dal 9 gennaio 1522 alla sua svizzeri al servizio della Francia, dimentichi minacciavano di abbandonarlo e ritirarsi». morte, avvenuta il 31 agosto 1523. della reputazione della loro patria per fede Temendo la loro prossima partenza, Lautrec, Per Carlo V, il rapporto con la Santa Sede e gloria marziale, abbandonarono il loro po-

settembre 2015 La Rivista - 35 sto in maniera codarda» (ROBERTSON Wil- dizioni imposte, sotto giuramento, da Carlo rita in seguito alla quale sarebbe morto cin- liam, The History of the reign of the Emperor V, comportava, tra l’altro, la rinuncia di ogni que giorni dopo. Strada facendo, ai 14.000 Charles V, Vol. II, Londra 1817, p. 295). diritto sulla Navarra, su Napoli, su Milano, su lanzichenecchi si erano intanto aggiunte le Anche sui fatti di Pavia interviene Il Dotto Genova e sulle Fiandre. Carlo gli impose an- truppe spagnole di Milano, quelle coman- Signor W., nella sua già citata Risposta pa- che di sposare, in seconde nozze, sua sorella date da Ferrante I Gonzaga, conte di Gua- lermitana, in difesa dell’onore dei suoi com- maggiore Eleonora d’Asburgo e di lascia- stalla, e i 35.000 soldati spagnoli, tedeschi patrioti, limitandosi comunque più a giusti- re, come ostaggi, a Madrid, i suoi due figli e italiani al comando di Carlo III di Borbone ficare che a difendere il loro comportamen- maschi, Francesco ed Enrico, avuti dal primo (1490-1527), conte di Montpensier e delfi- to. «In verità —scrive — non si può dire ciò matrimonio con Claudia di Francia. Appe- no d’Alvernia, che aveva servito da cavaliere degli Svizzeri. Essi è vero che non menarono, na ritornato a Parigi, Francesco I sconfessò sotto Luigi XII e Francesco I, che, nel 1515, come dicono il Guicciardini, il Giovio ed al- quel trattato, facendosi sciogliere da quel lo aveva nominato Conestabile di Francia, tri, le mani col solito ardore; né corrisposero giuramento da Clemente VII, che, temendo cioè Ufficiale di corte. Tradendo il suo Pae- quel giorno in parte alcuna al valore solito l’accerchiamento dello Stato della Chiesa da se era passato sotto Carlo V che, nel 1523, dimostrato da loro nelle altre battaglie, nelle parte degli Asburgo, voleva che l’Italia set- lo aveva nominato luogotenente generale quali certo si erano battuti come disperati, tentrionale e quella meridionale dovessero dell’Impero in Italia. Era toccato proprio a sino a farsi tagliare tutti a pezzi». È costret- essere, sottoposte a regnanti contrapposti, lui catturare, nel 1525, lo stesso Francesco to, quindi, ad ammettere che: «Questa fu la che non avrebbero potuto avere la tentazio- I a Pavia. Approfittando del fatto che Roma prima volta che si dessero alla fuga. Ma ciò ne di riunificare l’Italia sotto uno Stato unico, era difesa da non più di 5.000 uomini, il Co- prova solo che essi non erano invincibili, e quello Pontificio compreso. nestabile partì da Arezzo il 20 aprile 1527 non già che per cagione loro si perdesse la e marciò alla testa di quell’esercito contro battaglia». Il Dotto Signor W., esaminando … eroi a Roma la Città eterna, ponendola sotto assedio il poi le varie cause della disfatta, alla ricerca Fu a questo scopo che, il 22 maggio 1526, 6 maggio. Nei primi momenti dell’attacco, di qualche fatto, che potesse salvare l’ono- nella città natale di Francesco I, contro la mentre stava per scalare le mura, il Cone- re delle milizie elvetiche, riporta la frase di Spagna e quindi contro l’Imperatore, fu stabile fu colpito e ucciso da un gruppo di Francesco I, che, nel ripassare da prigioniero stipulata la Lega di Cognac (o terza Lega difensori al comando di Benvenuto Cellini. sul campo di battaglia, «nel vedere o terra Santa), tra Francia, lo Stato della Chiesa, la Lo stesso giorno, gli imperiali riuscirono a tutta la compagnia dei cento svizzeri della Repubblica di Venezia, il Ducato di Milano, penetrare in città. A difendere San Pietro sua guardia, rivolto ai nemici disse loro: “Se ai quali si sarebbe aggiunto poi Enrico VIII c’era solo un esiguo presidio svizzero, che tutte le mie truppe avessero combattuto d’Inghilterra, che garantiva la sua neutrali- si fece massacrare per permettere al Papa di oggi come queste brave genti, io non sarei tà. Carlo V, indignato soprattutto per l’ap- mettersi in salvo in Castel Sant’Angelo. Dei vostro prigioniero, ma voi altri bensì miei”» poggio dato dal Papa ai suoi nemici, fece 189 Svizzeri, di guardia ai palazzi vaticani, (Il Dotto Signor W., op. cit., Palermo 1788). scendere in Italia un esercito di circa 14.000 147 caddero, l’uno dopo l’altro, opponendo I cento svizzeri della guardia personale ave- lanzichenecchi, mercenari e luterani, con- un’eroica resistenza. I lanzichenecchi, per vano fatto quadrato attorno al Re di Fran- dotti da Giorgio Frundsberg. Nel tentativo averla vinta, dovettero lasciare a terra più di cia, facendosi massacrare fino all’ultimo per di sbarrargli loro la marcia verso Roma, il 800 morti. Le altre 42 guardie svizzere riu- proteggerlo. Portato prigioniero in Spagna, il condottiero Giovanni dalle Bande Nere, il scirono a sopravvivere solo perché, postisi a Re di Francia sarebbe stato costretto a sotto- 24 novembre 1526, intercettò quella spe- difesa personale del Pontefice, si rinchiuse- scrivere, in cambio della libertà, il Trattato di dizione a Governolo (Mantova), ma nello ro con lui in Castel Sant’Angelo. Il capitano Madrid del 14 gennaio 1526, che, tra le con- scontro dell’indomani riportò una grave fe- zurighese Kaspar Röist, che, dopo la morte

La battaglia di Pavia, in uno dei sette arazzi d’epoca che illustrano lo scontro, conservati alla Galleria nazionale di Capodimonte a Napoli.

36 - La Rivista settembre 2015 I “Cinque Lanzichenecchi” in parata, in un’incisione d’epoca di Daniel Hopfer (1470-1536). del padre (1524) gli era succeduto al co- quasi 40 anni (1521-1559), trasformandosi per questi soldati, anche dopo Marignano mando della Guardia svizzera, gravemente da lotta per il predominio in Italia in lotta e Pavia, ne resta un’eco importante nel ferito al capo mentre affrontava il nemico per l’egemonia in Europa. Il campo preferito primo canto della Gerusalemme Liberata presso la Porta delle Fornaci, fu portato nei di battaglia restò comunque sempre la Peni- di Torquato Tasso (1544-1595), dove, tra locali del quartiere svizzero. Raggiunto dai sola, dove avvennero alcuni degli episodi più i Crociati, che sono passati in rassegna da lanzichenecchi, fu però barbaramente uc- memorabili di quelle guerre. Goffredo di Buglione, non manca una valo- ciso, mentre alla moglie Elisabetta Klinger, Con Pavia era, intanto, finito per sempre il rosa e audace schiera di Svizzeri: che cercava di proteggerlo, facendogli scu- lungo periodo della grandezza militare della do, furono staccate di netto tre dita. Al mo- Svizzera, che aveva toccato il suo culmine Alcasto il terzo vien, qual presso a Tebe mento dell’attacco, oltre alla Guardia per- proprio tra la battaglia di Sempach [1386] già Caponeo, con minaccioso volto: sonale, non si trovavano a Roma altri sol- e quella di Marignano [1515], quando essa seimila Elvezi, audace e fera plebe, dati elvetici, in quanto, il Papa, «con cattivo era stata «la più grande potenza militare da gli alpini castelli avea raccolto, europea» (MARTIN William, op. cit., p. 46). che ‘l ferro uso a far solchi, a franger glebe, consiglio, aveva licenziato prima gli Svizzeri Nemmeno dopo le ultime cocenti sconfit- (GUICCIARDI- in nove forme e in più degne opre ha volto; e poi i fanti delle Bande nere» te scemò, però, per gli Svizzeri, la fama di e con la man, che guardò rozzi armenti, NI Francesco, op. cit., Tomo VII, Libro XVIII). valorosi e fieri combattenti che, per oltre par ch’i regi sfidar nulla paventi. Roma fu messa «a sacco» da migliaia di sol- tre secoli ancora, saranno al servizio di dati e di lanzichenecchi, che giravano per la molte potenze europee. Dell’ammirazione (TASSO Torquato, Gerusalemme Liberata, I, LXIII). città in preda all’alcool. Oltre al saccheggio e agli stupri avrebbero lasciato una terribile pestilenza che decimò gli abitanti. A papa Errata corrige: Clemente VII non restava altra scelta che chiedere la pace, che fu poi regolata, il 29 Nel capitolo La battaglia di Morgarten, «La Rivista», n. 5, maggio 2014, pagina 41, 25.ma riga giugno 1529, con l’accordo di Barcellona. NON si tratta di Alberto I d’Asburgo ma di suo figlio Federico I il Bello La frase va, quindi, letta: Non soltanto potenza militare …A quella blasfema azione, l’abate di Einsiedeln rispose con la scomunica e l’interdetto degli Clemente VII concedeva a Carlo V la supre- Svittesi e Federico I il Bello bandì i Waldstätten dall’Impero, dichiarando decadute tutte le mazia sull’Italia a patto che sul Ducato di franchigie. Milano fosse riconfermato Francesco II Sfor- za; fossero restituiti allo Stato della Chiesa Nel capitolo San Gottardo Cuore della Svizzera, «La Rivista», n. 6, giugno 2014, p. 42, 19.ma- tutti i territori posseduti prima del 1527 e 29.ma riga fosse reintegrata alla Signoria di Firenze la NON si tratta di Alberto I d’Asburgo ma di suo figlio Federico I il Bello famiglia de’ Medici, cioè quella dello stesso La frase va, quindi, letta: Papa. L’Imperatore, da parte sua, prometteva …Il loro primo grande sostenitore fu Ludovico IV il Bavaro (Luigi di Baviera), che, impegnato l’appoggio più largo e convinto nella lotta com’era nella lotta per la successione sul trono imperiale con il cugino Federico I il Bello, contro la Riforma di Lutero. Lo scontro tra aveva fino allora evitato di prendere nettamente parte a loro favore. Dopo, però, che a Mor- Francia e Spagna si sarebbe protratto per garten, Leopoldo I d’Asburgo, fratello minore Federico I il Bello, era stato umiliato…

settembre 2015 La Rivista - 37 Dopo la “Svizzera prima della Svizzera”, edito dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, esce il nuovo volume che ripercorre la storia della Confederazione La Svizzera: da Morgarten (1315) a Marignano (1515)

Le puntate apparse su «La Rivista», dal marzo 2014 a settembre 2015, duce, tuttavia, l’insieme dell’immagine di tutta una Nazione, che, nono- sono state adesso raccolte in un volume curato dallo stesso autore, Tin- stante, le mille difficoltà e i molti contrasti interni e internazionali, ha sa- daro Gatani, con il titolo La Svizzera: da Morgarten (1315) a Marignano puto proseguire, anche in quei tempi tanto difficili, sulla via dell’unione e (1515), nel quale si narrano gli avvenimenti di quei duecento anni che del progresso. La Svizzera di allora non è stata solo guerre di espansione e videro la Nazione elvetica diventare la più grande potenza militare eu- di lotte fratricide, ma anche una comunità di genti che ha saputo gettare, ropea. La pubblicazione si aggiunge al primo volume La Svizzera prima con la Carta dei Preti, che sottoponeva anche gli ecclesiastici accusati di della Svizzera, edito sempre dalla Camera di Commercio Italiana di Zu- reati comuni alla giustizia civile, le prime basi dello Stato laico e, con Die rigo. Nella Premessa, l’autore, tra l’altro, scrive: Schonung der Frauen, la prima legislazione sulla protezione delle donne «Quest’anno ricorrono il 700° e il 500° anniversario rispettivamente della nel corso dei conflitti. Per l’epoca non erano cose da poco. In quei duecen- battaglia di Morgarten (1315) e di quella di Marignano (1515). Il raccon- to anni, la Svizzera fu anche una fucina di idee, di dibattiti, di discussioni to di quei duecento anni di storia svizzera, fatto in questo volume, sembra anche aspre tra le diverse classi e anime del Paese. Basta ricordare, uno darci un quadro di gente sempre in guerra, sempre disposta a menare le per tutti, il contrasto sociale e politico che, per decenni, oppose le cam- mani, di lotte intestine, di mercenari pronti a servire qualsiasi principe pagne alle città. Dopo che quest’ultime avevano avuto più profitti dalle disposto a sborsare una congrua ricompensa. È un quadro che non ripro- conquiste comuni, si assistette, infatti, alla nascita di un vero e proprio movimento popolare che contestava i privilegi delle aristocrazie citta- dine, soprattutto di quelle di Berna, di Zurigo e di Lucerna… La Svizzera del XIV e XV secolo fu anche un centro di qualificate attività culturali, artistiche e commerciali. Nelle varie località fiorirono uomini illustri nei più disparati campi dello scibile umano… Nonostante la frammentazione politica, l’asprezza del territorio, le divisioni religiose e linguistiche, che causavano frequenti dissapori e scontri anche armati, la vecchia Confe- derazione con i baliaggi, i protettorati e gli alleati, sarebbe riuscita, però, a restare unita nella sua integrità territoriale fino alla definizione dei suoi confini attuali. Se più di una cinquantina di realtà politiche, per così lun- go tempo, in contrasto tra loro quasi su tutto, sono riuscite poi a formare uno Stato federale unitario e coeso, più che di Sonderfall (Caso speciale) si dovrebbe parlare di Miracolo svizzero… Il miracolo è stato possibile perché, come dicevamo nella prefazione a La Svizzera prima della Sviz- zera, l’unione non fu il risultato di una sommatoria di popoli e culture da omogeneizzare quanto, invece, il potenziamento delle identità e delle ra- dici culturali di tutti, garantito dalla stessa Costituzione del 1848 e dalle successive elaborazioni e integrazioni».

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Gaetano Evelina Vittorio Cappelli Santangelo Coletti Scambi, equivoci eppiù Non va sempre così Grammatica dell’italiano adulto torbidi inganni (Einaudi pp. 220; € 19,00) L’italiano di oggi per gli italiani di oggi (Marsilio pp. 198; € 16,00) (Il mulino pp. 225, € 14,00)

Che cos’è la fortuna? Un fluido etereo, un ma- La storia ribelle di chi non batte in ritirata. «Al- Questa è una grammatica amichevole ed essenziale gnetismo sulfureo? Dio che ci sorride dall’alto o il lora perché non le diciamo queste cose ai nostri del nuovo italiano. demonio che ci dà di gomito dagli inferi? Ma qua- figli, non infiliamo le lune nei pozzi quando Non un vero e proprio prontuario, ma un libro più lunque cosa sia, non c’è bisogno d’essere metafisici siamo ancora in tempo, invece di ridurli alla articolato che segnala e affronta, analizzandone le per sapere che esiste. E lo scrittore Lorenzo Dalré ragionevolezza più mortificante?» ragioni anche storiche, i dubbi e le tante eccezioni lo sa meglio di tutti. Ha, infatti, tutto quello che Al centro di questo libro c’è una donna che che mettono in difficoltà parlanti e scriventi. Non ognuno potrebbe desiderare. Un mestiere invidia- ha perso tutto. Che ha visto sfarinare le cose solo l’eterna questione del congiuntivo, che sembra bile, una casa confortevole, due deliziosi figlioletti, in cui credeva: il matrimonio, il precarissimo in via di estinzione da quando è nato, ma ben altro. un allegro bichon frisé e, soprattutto, una magnifi- ruolo d’insegnante, la fiducia negli ideali dei La pronuncia e la grafia: perché scuola e non squola, ca moglie che mantenendolo, gli permette di fare suoi vent’anni rabbiosi. Il suo è il tempo del- le doppie z, la d eufonica («ed ecco»), gli accenti e il suo lavoro senza troppo affaticarsi. Così è da la «caduta delle cose»: persino gli oggetti di gli apostrofi (perché e qual è), la punteggiatura, vera tempo che, invece di dedicarsi al suo fantomatico casa, estenuati, hanno cominciato a rompersi piaga scolastica. I plurali dei nomi composti (lo sape- capolavoro, si trastulla in fantasiose acrobazie ses- uno dopo l’altro come in preda a un’epide- te il plurale di girocollo e di pescespada ?) e dei tanti suali con una favolosamente bella, sebbene assai mia che non risparmia niente e nessuno. Solo forestierismi; il mistero dei doppi plurali (braccia, burina, amica della consorte. E tutto funziona alla tra le mura di casa del padre, tutto è rima- bracci) e quello dei plurali dei nomi in -io (principio); perfezione finché, scoperta la tresca e trovato- sto congelato agli anni del boom economico, le sottigliezze che fanno litigare su ciliegie o ciliege si improvvisamente senza un soldo fuori di casa, contro ogni evidenza: per lui l’Italia è ancora (una regoletta malefica vuole la i per i sostantivi che Dalré cercherà rifugio dal padre Anacleto, generale quel Paese lanciato verso il futuro, con le sue al singolare terminano in -cia e -gia). ed eroe della patria, eppoi nuove distrazioni tra le autostrade che annullano le distanze, le sue Poi ancora il genere dei pronomi personali: gli/le la braccia della sfrenata Sandra Bonsanti, cinica ma- automobili per tutti, la sua televisione capace cui distinzione va rispettata almeno nello scritto; la trimonialista e moglie del deputato inquisito Filippo di disegnare i confini di un mondo e pure di spinosa diatriba sul femminile nelle professioni. Le Torregrossa, inciampando, per un terribile equivoco, allargarli. E poi c’è Matilde, che nella sua ado- sfumature di significato che riguardano la posizione nell’inchiesta che interessa il politico ma, soprat- lescenza si muove invece in una zona sospesa di certi aggettivi (non è la stessa cosa dire «un po- tutto, in Mauro Spaltro, l’inetto magistrato che tra la madre e il nonno, divisa tra frustrazione ver’uomo» e «un uomo povero»); il codesto in disar- farà del caso il trampolino di lancio verso l’ambita e desiderio, entrambi infiniti. Tre generazioni mo, sostituito da quello; l’invasività del pronome ci; carriera politica. E questo tra i quartieri borghesi, che si guardano, specchiandosi o prendendo le piuttosto che usato a sproposito in luogo di oppure; le palestre vip, i covi per scambisti e i salotti più distanze, in un intreccio inestricabile di illusio- così come assolutamente, diventato un avverbio o meno intellettuali della Roma dei nostri giorni, ni, delusioni, sogni, idee del mondo, rancori e passe-partout (positivo o negativo). Il capitolo dei alla vigilia dell’inchiesta “Mafia Capitale”, popolata aspettative. Finché non irrompe nelle loro vite verbi, compresi i dubbi sugli ausiliari con il verbo da una galleria di coloratissimi personaggi. Evocati un progetto eccentrico, improbabile, un’in- servile («è dovuto partire» e non «ha dovuto partire»). insieme a molti altri ancora, metteranno in moto il venzione a cui nessuno è disposto a credere, E il lessico, con l’eccesso di usi stranieri: delle 305 perfetto meccanismo a orologeria di una di quelle ma che potrebbe rivoluzionare la vita di molti. parole nuove entrate nell’uso tra il 2000 e il 2013, ironiche, irriverenti, scorrettissime commedie che Un’invenzione che è un oggetto, concretis- 124 sono puri anglismi, spesso sostituibili da forme hanno fatto di Gaetano Cappelli uno dei nostri più simo, ma prima ancora un’idea, una miscela italiane perfettamente omologhe (Jobs Act , spen- amati scrittori. miracolosa di calcolo e immaginazione, di ding review ...). Gaetano Cappelli è nato a Potenza nel 1954. Ha passioni, visioni, competenze tecniche e saperi Vittorio Coletti insegna Storia della lingua italiana pubblicato per Marsilio più d’una dozzina di ro- capaci di trasformarsi in una speranza fonda- all’Università di Genova ed è Accademico della Cru- manzi, Scrive sul Corriere della Sera, Il Messaggero, ta, misurabile e concreta. «Un’altra cosa, in un sca. Con Francesco Sabatini dirige ITA. Dizionario della Panorama, Facebook e Twitter. mondo che è un’altra cosa». lingua italiana, ed è condirettore di Lingua e Stile.

settembre 2015 La Rivista - 39 Conclusi a São Paulo i campionati mondiali dei mestieri 2015

Un’edizione leggendaria. Dopo quattro giorni di gare all’ultimo respiro, i campionati mon- diali dei mestieri Worldskills 2015 hanno vissuto lo scorso 16 agosto in tarda serata il proprio epilogo con l’attesa cerimonia di chiusura e la proclamazione dei vincitori. Con complessivamente 13 medaglie ottenute dalla Svizzera, che non è riuscita a mantene- re la sua posizione tra i primi nella classifica delle nazioni. Ma con il suo 4° posto resta co- munque la migliore nazione europea. Ottimo i risultato della delegazione italiana premiata con 7 medaglie. Un oro, sette argenti, cinque bronzi e 22 di- plomi. Questo è il bilancio per la delegazione svizzera alla 43a edizione delle WorldSkills di São Paulo. Il migliore degli svizzeri è stato il dato il meglio di sé». Ora è il momento dell’ana- te di lvh.apa e delegato ufficiale di Worldskills vincitore della medaglia d’oro Lars Tönz, IT so- lisi per trarre insegnamenti per la partecipazio- Italy Gert Lanz -. Quando serviva non hanno luzioni per imprese, Busswil (TG). Con questo ne alle prossime Worldskills di Abu Dhabi. «Io mostrato unicamente nervi saldi, bensì anche di bagaglio di medaglie i 40 candidate e candi- sono convinto che tutti hanno lavorato al 150 possedere doti e capacità fuori dal comune. Que- dati svizzeri nelle 38 professioni hanno otte- percento», afferma Christine Davatz, capo de- sti giovani rappresentano il nostro futuro e siamo nuto la 4a posizione nella classifica delle na- legazione e vice direttrice dell’Unione svizzera davvero fieri di loro!” I concorrenti altoatesini del zioni. L’ultima volta che la Svizzera non è en- delle arti e mestieri. «Ma abbiamo anche visto Team Italy hanno infatti maturato un risultato trata nelle prime tre posizioni è stato nel 2001 che la concorrenza internazionale è aumentata, straordinario: cinque medaglie d’oro, una d’ar- a Seoul, quando raggiunse l’8a posizione. e dobbiamo tenerne conto in futuro», continua gento, una di bronzo e sei diplomi d’eccellenza. Rico Cioccarelli, tecnico delegato dello Swiss Davatz. Inoltre i Campionati del Mondo delle Grande soddisfazione per i risultati ottenuti è Team, nonostante il bilancio misto, è soddisfat- Professioni coinvolgono ormai tante nazioni da stata espressa anche dall’assessore provinciale to della performance delle svizzere e degli sviz- dover ripensare alle strutture. In futuro la Sviz- per la formazione Philipp Achammer. zeri. «I candidati hanno fatto un buon lavoro e zera intende adoperarsi ancora di più a livello internazionale, affinché gli standard richiesti Una festa di colori ed emozioni alle WordSkills continuino a essere elevatissimi. La premiazione al Ginásio do Ibirapuera è sta- «Sono estremamente fiera dei nostri giovani. E ta una festa di colori ed emozioni. Con uno gli esperti hanno fatto un lavoro che richiede un scatenato show i brasiliani hanno mostrato apprezzamento ancora maggiore». ancora una volta la loro travolgente gioia di vivere e ospitalità, che la delegazione svizzera Risultato strepitoso ha avuto modo di apprezzare durante due set- La rassegna brasiliana si è conclusa con un ri- timane in Brasile. Ma anche gli Svizzeri, con le sultato strepitoso per i colori del Team Italy rap- loro campane, hanno fornito un loro supporto. presentato dall’Alto-Adige. I competitor altoa- Con complessivamente quasi 1200 parteci- tesini, 19 in tutto, hanno infatti portato a casa panti provenienti da 58 nazioni e regioni in 50 cinque ori, un argento ed un bronzo, ottenendo discipline, le WorldSkills, che si sono svolte a anche sei diplomi d’eccellenza. Si tratta della São Paulo sono stati i più grandi Campionati seconda miglior performance di sempre dopo i del Mondo delle Professioni mai disputati. campionati mondiali di Helsinki 2005. I prossimi campionati mondiali si terranno nel “I nostri giovani hanno saputo rispettare al 100% 2017 ad Abu Dhabi, nel 2019 a Kazan in Russia. le aspettative della vigilia – ha gioito il presiden- Per il 2021 Basilea ha avanzato la sua candidatura.

40 - La Rivista settembre 2015 Benchmark di Nico Tanzi

Mooc, e-learning, open courses: come cambia (e si globalizza) l’universo della formazione

In un tempo ormai lontano, i tempi dell’apprendimento e della formazione e quelli dell’atti- vità lavorativa erano ben scanditi, e rappresentavano due fasi distinte: prima si va a scuola, si sceglie un ambito in cui specializzarsi – con un diploma, una formazione superiore, una laurea – e poi si entra nel mondo del lavoro. La rapidità con cui evolvono i saperi, in primo luogo quelli tecnici e professionali, hanno reso quella suddivisione della vita in due parti distinte non più che un ricordo sbiadito. Ormai le competenze richieste in qualsiasi settore cambiano e aumentano a un ritmo tale che spesso le conoscenze acquisite all’università devono essere integrate senza soluzione di continuità, se si vuole essere in grado di adattarsi a un contesto lavorativo “liquido” e mai uguale a se stesso, e mantenere la propria competitività sul mercato. Una laurea o un diploma sono solo la base su cui costruire un bagaglio di competenze che va arricchito giorno per giorno. E non soltanto, come accadeva un tempo, attraverso l’esperienza professionale, ma tramite un aggiornamento continuo che integri le competenze di base con conoscenze sempre nuove. Al contempo anche l’universo della formazione si è evoluto, per venire incontro a chi vuole (o più spesso deve) tenersi al passo. Da questo punto di vista, la possibilità di utilizzare la rete per sviluppare iniziative di formazione a distanza (il cosiddetto “e-learning”) sta maturando rapidissimamente. E quelle che solo qualche anno fa erano iniziative isolate da parte di enti di formazione, scuole e atenei, oggi si stanno consolidando in un’offerta formativa che non ha precedenti, dal punto di vista delle opportunità a disposizione, nell’intera storia umana. L’aspetto più eclatante di questa tendenza è rappresentato dai cosiddetti MOOC – acronimo di Massive Open Online Courses. Corsi gratuiti, offerti da centinaia di istituzioni universitarie, da frequentare a distanza attraverso piattaforme informatiche sempre più performanti e semplici da usare, spesso addirittura sul tablet o sul telefonino, che coprono l’intera gamma delle discipline: da quelle umanistiche a quelle tecniche e scientifiche, medicina compresa. La piattaforma più nota e quella con l’offerta più ampia è Coursera, un’iniziativa lanciata tre anni fa da alcune università americane (Stanford, Princeton, Michigan, Pennsylvania) che oggi raggruppa oltre un migliaio di corsi e una platea di quasi quindici milioni di studenti. Ce ne sono anche altre, e l’offerta si arricchisce continuamente di nuovi corsi. Per le università è un modo per farsi pubblicità presso un pubblico particolarmente interessato alle loro offerte formative, e le società che mettono a disposizione la piattaforma online (come Coursera, appunto, ma anche Edx, Udacity e altre an- cora) guadagnano attraverso le certificazioni (a pagamento) richieste dagli studenti che hanno bisogno di un attestato da spendere sul mercato, dal tutoring e dalla collaborazione con le società di ricerca personale. Quella ottenuta con l’e-learning non è una laurea vera e propria, è vero, ma un’attestazione di competenze acquisite in un determinato ambito, il più delle volte specialistico. Non può ovviamente sostituire un percorso formativo ac- cademico: in particolare perché stare davanti a uno schermo non permette di sviluppare quelle competenze sociali e di interazione personale con docenti, compagni di studi e ambienti professionali che solo la presenza fisica in università può garantire.

L’e-leaning però è in costante evoluzione, le piattaforme online si fanno sempre più sofisticate, e anche le formule didattiche progrediscono di pari passo con la tecnologia. Al contempo, il mercato richiede spesso, in particolare nei contesti tecnici, competenze sempre più specialistiche e settoriali, che non richiedono alla base un “inquadramento” universitario classico. È la formazione nel suo insieme, insomma, che sta cambiando. E a livello planetario: non a caso il 90% dei corsi è in inglese. Come ha scritto Piergiovanni Mometto su Il Sole 24 Ore, “parlare di e-learning oggi significa occuparsi di un «processo che interessa l’istruzione scolastica (dalla scuola materna all’università), la formazione specia- listica (inclusa quella aziendale) e il cosiddetto life-long learning (la formazione come processo che accompagna l’intera vita lavorativa)». Significa quindi occuparsi del modo in cui nella nostra società si trasmette la conoscenza. Ha quindi ancora senso continuare a distinguere fra apprendimento ed e-learning?”.

settembre 2015 La Rivista - 41 L’affaire Berthold Jacob nella rivista satirica «Nebelspalter» di Giuseppe Muscardini

Ottanta anni fa un increscioso incidente diplomatico destò in Svizzera una corale indignazione. Protagonista il giornalista tedesco Berthold Jacob, rapito nel marzo 1935 dalla Gestapo sul suolo elvetico. Facendo leva su una mirata conduzione diplomatica, il Presidente della Confederazione Giuseppe Motta protestò con fermezza presso il governo del Reich e nel settembre 1935 si giunse alla liberazione del giornalista.

amiliarmente denominato Nebi, il redazione dedicò grande risalto alla vicenda giornale umoristico Nebelspalter in cui incorse nel 1935 il giornalista ebreo Fcompie quest’anno 140 anni di vita. Berthold Jacob. Tutta la questione si presenta Fu fondato nel 1875 da Jean Nötzli e man- a tinte fosche: Berthold Jacob era inviso ai tenne la propria redazione a Zurigo dal 1875 nazisti ancor prima dell’avvento di Hitler per al 1922, per poi trasferirla a Rorschach. Le aver denunciato fin dai tempi della Repub- cifre relative alla tiratura del giornale negli blica di Weimar l’accelerata militarizzazione anni Trenta, quantificabili in 30.000 copie, della Germania. I suoi articoli, apparsi tra il ci dicono di una buona diffusione e di un 1928 e il 1929 nel Die Weltbühne, provo- gran numero di abbonati. carono difficoltà e imbarazzi nelle alte sfere Il clima politico dei primi anni dell’ascesa di dello Stato Maggiore dell’Esercito tedesco. Adolf Hitler al potere è ben illustrato nelle Sentendosi minacciato in patria, nel 1932 sagaci caricature della rivista satirica, che decise di lasciare la Germania e di trasferirsi con uscite settimanali svolse un’importante a Strasburgo, ben percependo che di lì a poco azione culturale e sociale nel tentativo di il Paese sarebbe entrato in una fase storica avversare il consolidamento del fascismo pericolosa per chiunque avesse a cuore la lib- e del nazionalsocialismo. In quest’ottica ertà e la democrazia. L’improvvisa privazione Nebelspalter fu presto censurato e la sua nel 1933 della cittadinanza tedesca ne fu la diffusione proibita nei confini del Reich. La palese conferma. Altre dimostrazioni della protervia nazis- ta si ebbero l’anno successivo, quando la Gestapo effettuò un primo tentativo, non riuscito, di rapire il giornalista nell’ancora autonoma regione della Saar per riportar- lo in Germania. Si ricorse per questo ad un Ritratto fotografico di Giuseppe Motta ambiguo personaggio di nome Hans Wese- mann, inizialmente amico e collega di Ber- thold Jacob e poi assoldato come spia dal simo confine con la Germania, dove tutto governo di Hitler. Fallito il primo tentativo e era stato preparato ad arte per accogliere interrotta l’operazione per volere dello stes- i quattro e arrestare il giornalista. Questa so Wesemann, che rischiò di farsi scoprire, volta il tentativo riuscì e Jacob fu immedi- nel 1935 il rapimento andò a segno quando atamente trasferito a Weil am Rhein, dove la spia invitò il giornalista a Basilea, offren- furono avviate a suo carico le procedure per dogli un falso passaporto tedesco e la lusin- il processo di tradimento ai danni del Reich. ga di diventare corrispondente a Strasburgo In una vignetta satirica di Gregor Rabino- dell’agenzia di stampa inglese Indipendent vitch, pubblicata nel numero di aprile di Newspaper Service. Nebelspalter, un candido Berthold Jacob Il 9 marzo i due si incontrarono in un ho- appena “rientrato” forzatamente in Ger- tel di Basilea, subito raggiunti da un terzo mania si intrattiene con un energumeno uomo che finse di essere il falsario incari- in divisa nazista che gli dà il benvenuto e cato di procurare il passaporto. Questi riferì gli indica la strada del patibolo; sullo sfon- che era necessario recarsi nella sua abitazi- do un boia in tuba nera lo attende con un one per poter completare alcune parti del cinico sorriso accanto alla forca, mentre sei documento. In realtà si trattava di un espe- lugubri corvi sorvolano la zona. Il caso Jacob diente ben orchestrato per far salire Jacob nel chiarimento ufficiale tedesco, è il titolo su un taxi guidato da una terza spia e lanci- della caricatura. Più sotto, riferito ad un’im- Ritratto fotografico di Berthold Salomon Jacob are la vettura ad alta velocità oltre il vicinis- probabile dichiarazione di Jacob, si legge:

42 - La Rivista settembre 2015 «Io mi chiamo Salomon Jacob e sono felice federale di invocare il trattato di arbitrato e ter Helvetia nell’atto di felicitarsi con l’uomo di trovarmi in patria». di conciliazione firmato tra Svizzera e Ger- di Airolo, che regge sottobraccio una cartella mania il 31 dicembre 1921. In caso di diniego con la scritta Protest Note an Deutschland. Le La versione dei fatti secondo da parte delle autorità tedesche, Giuseppe splendide caricature di Gregor Rabinovitch ci Nebelspalter Motta minacciava di ricorrere al Tribunale danno infine la misura delle abilità di litogra- Come avviene nelle storie di spionaggio e di arbitrale internazionale fornendo tutte le fi, intagliatori e incisori che all’epoca misero intrighi internazionali, spesso le spie si tra- prove dell’avvenuta violazione ai danni della al servizio della satira politica le loro intu- discono e cadono in qualche errore fatale. sovranità nazionale elvetica. Quella risoluta izioni e le loro capacità. Talvolta prendendo Così fu anche per il subdolo Wesemann, presa di posizione costrinse il Reich a dis- in giro anche se stessi, come volle fare per arrestato poco tempo dopo dalla polizia porre la scarcerazione di Jacob e a riconseg- l’occasione Rabinovitch comparendo a mar- federale di Basilea, dove era tornato per in- narlo alla Svizzera il 17 settembre 1935. Da gine destro della vignetta: il grafico spunta contrarsi con la propria compagna. Confessò qui, grazie a un tempestivo provvedimento dietro la lunga veste dell’Helvetia per porgere la sua appartenenza alla Gestapo e ammise di espulsione, il giornalista riparò in Francia, un mazzo di fiori e congratularsi personal- di aver avuto un ruolo decisivo nella vicen- mentre Hans Wesemann fu condannato l’an- mente con Giuseppe Motta. da del rapimento, inducendo il Governo di no successivo dal Tribunale di Basilea a tre Berna ad intraprendere azioni di pressione anni di carcere con l’accusa di sequestro di Tragico epilogo diplomatica sulla Germania nazista per ot- persona, e al conseguente obbligo di lasci- L’importante risultato, ottenuto grazie alla tenere l’immediato rilascio di Jacob. La vi- are la Confederazione al termine della pena. determinazione dell’uomo di Airolo, che seppe olazione della sovranità nazionale da parte La caricatura di Gregor Rabinovitch, posta avvalersi delle norme sancite dal diritto in- del Governo tedesco e il successivo rifiuto in copertina dell’ultimo numero del 1935 di ternazionale, non servì tuttavia a mettere di rilasciare Jacob, diede forza al Consiglio Nebelspalter, raffigura una soddisfattaMa - in sicurezza il giornalista tedesco. Se il rapi- mento di Berthold Jacob in suolo elvetico si risolse con un nulla di fatto e nella sconfitta Vignetta pubblicata nel settimanale «Nebelspalter», 1935 diplomatica della Germania di Hitler, le cose andarono purtroppo diversamente nel 1941, quando a Lisbona Jacob fu vittima di un nuo- vo rapimento. La Gestapo non si rassegnava all’idea che un uomo tanto pericoloso, degno di stima fuori dal Reich per aver dimostrato grande coraggio ancor prima dell’avvento di Hitler al potere, per giunta ebreo, potesse ag- girarsi in Europa con la sua penna al veleno. I maltrattamenti e le angherie subite in carcere, gli causarono danni fisici tali da condurlo alla morte nel volgere di tre anni.

Vignetta pubblicata nel settimanale «Nebel- spalter», 1935

settembre 2015 La Rivista - 43 30 anni del GCI A Firenze culla di Cultura, Arte e Civiltà di Marco Patruno

È arrivato il nuovo catalogo IKEA! Scopri anche la nostra App Catalogo IKEA. Maggiori informazioni su: responsabili del Gruppo Culturale In- fondatore della “Fondazione Pro-Octodure” sti incontri per offrire nuove opportunità di ternazionale di stanza a Martigny, nel che valorizza il passato storico di Martigny scambi culturali e artistici con gli amici della Cantone del Vallese, non potevano sce- la Romana e il Consigliere Municipale al vicina Confederazione Elvetica. Il Consiglie- I www.IKEA.ch/catalogo gliere meglio per festeggiare i trent’anni di Turismo e Cultura, Michaël Hugon), è stato re di Martigny, Michaël Hugon, a sua volta, questa prestigiosa società multietnica di ricevuto dalla Presidente della Commissio- ha avuto parole d’elogio e simpatia per i cui fan parte molti italiani. Un programma ne Cultura e Sport del Comune di Firenze, fiorentini e la meravigliosa città di Firenze, eccezionale per un avvenimento di grande Dr.ssa Maria Federica Giuliani, che, delegata donando in segno d’amicizia la medaglia del- importanza storica per quest’Associazione dal Sindaco Dario Nardella, l’ha accolto, con la città d’Octodure al Sindaco del capoluogo atipica che ha saputo attraversare il tempo tutti gli onori, il nel famosissimo “Palazzo toscano. Dopoché, il Presidente e cofonda- prendendo le sue lettere di nobiltà e diven- Vecchio”, il quale, oltre ad essere sede del tore del GC, con Emilio Fantelli, ha illustra- tando di fatto l’ambasciatrice di Martigny e Comune di Firenze, è il luogo simbolo della to alle autorità fiorentine l’importanza del del Vallese di là delle frontiere della Confe- storia e della cultura della città. ruolo che quest’Associazione multietnica, a 2015 B.V. Systems IKEA Inter © derazione Elvetica. La Presidente, prima di indirizzare il suo vi- finalità socio-culturale, ha avuto nel tempo e brante saluto alla numerosa delegazione ancora tutt’oggi ha nel creare nuovi contatti Il ricevimento a Palazzo Vecchio venuta dalla Svizzera, ha presentato all’au- forieri di future sinergie, con l’obiettivo, di Il folto gruppo, che contava anche diverse ditorio le autorità della città gigliata: Serena un progresso comune nell’interesse di queste personalità aderenti al GCI (fra gli altri: Ma- Perini, Presidente delle relazioni Internazio- popolazioni transfrontaliere e di prossimità. ria Teresa Brembilla Presidentessa del Grup- nali del Comune e Nicola Armentano, Vice Dopo lo scambio dei doni, fra cui spiccava po Interculturale di Sierre, il Professor Gian- Presidente della Commissione consigliare. la mitica e simpatica mascotte dei cani del franco Cencio noto gallerista d’Arte a Fully, lo Nel suo discorso, Maria Federica Giuliani ha San Bernardo e, la medaglia con l’effige della Storico della Marina Léonard-Pierre Closuit evidenziato, tra l’altro, l’importanza di que- città di Firenze, per gli amici di Martigny, la

44 - La Rivista settembre 2015

210x148mm_ikea_ad.indd 1 7/31/15 9:47 AM comitiva ha avuto il privilegio di una visita venire. Infatti, il giorno seguente al ricevi- la vista panoramica su Firenze, dalle altu- guidata del maestoso Palazzo Vecchio che è mento a Palazzo Vecchio, la comitiva gui- re del celebre Piazzale Michelangelo, dove anche “spazio museale” con tesori di inesti- data da due simpatiche e competenti gui- troneggia la seducente scultura del Davide, mabile valore storico-artistico-culturale. Nel de, varcava la soglia della magica Galleria opera mirabile di questo grande genio del percorrere i vari saloni, gli amici del GCI, son degli Uffizi. I capolavori presenti in questo Rinascimento. passati da un’emozione all’altra in un’atmo- luogo di culto per tutti gli amanti dell’arte sfera da sogno a occhi aperti, ed hanno potu- sono favolosi. Gli amici del GCI hanno potu- Una perla nel regno della to ripercorrere i grandi momenti della storia to ammirare le opere realizzate dai grandi pelletteria toscana di Firenze, rappresentati nei grandi affreschi artisti dell’epoca: Michelangelo, Leonardo C’è poi stato un fuori programma, più so- sulle pareti della Sala dei Cinquecento. Le da Vinci, Botticelli, Tiziano, Raffaello, Ver- ciale che culturale, ma oltremodo interes- opere di Michelangelo e Leonardo da Vinci rocchio, Cimabue, Giotto, Donatello, Bru- sante con la visita a un’importante fabbrica al pari quelle attribuite a Agnolo Bronzino, al nelleschi ecc. Tutti geni che hanno lasciato di borse griffate (Fendi, Prada, Gucci). Ciò Ghirlandaio, a Donatello e al Verrocchio, non con le loro opere un’impronta indelebile di grazie alla nostra organizzatrice del viag- potevano certo lasciare indifferenti i membri quell’eccelso periodo che si ritrova nel Rina- gio Houda Piota (in arte Ritasso), e del suo del GCI, in questo itinerario delle meraviglie. scimento. Un momento particolare storico amico Danny, direttore di produzione di della fioritura delle arti e delle lettere. Dif- questa struttura maestra nella realizzazio- L’Arte e l’arte culinaria in perfetta ficile, è per noi descrivere con delle parole ne di articoli in pelletteria di alta qualità. simbiosi la magnificenza dei luoghi e delle opere Un gioiello in più per il GCI da aggiungere Naturalmente, non sono mancati momenti offerte alla vista dei nostri occhi. C’è da ri- a quest’anniversario che ha avuto il privi- di convivialità, dove tutto il gruppo multiet- maner increduli di fronte di tanta bellezza. legio di vivere tutte queste emozioni arti- nico ha potuto condividere i piaceri della Accontentiamoci di dire che gli Uffizi sono stico-culturali e sociali in un clima estivo buona tavola di cui Firenze e la Toscana un tempio dell’Arte che ci tramanda una che ha fatto la gioia di tutti i partecipanti. hanno il segreto. Le cene nelle colline del storia d’incredibile e mirabile bellezza. Si è Insomma, un anniversario celebrato nel mi- Chianti, e in prossimità del Piazzale Miche- poi passati in questa traversata artistica, tra gliore dei modi, che siamo certi resterà nei langelo sulle alture di Firenze, difronte alla le viuzze di codesto museo a cielo aperto cuori e nella memoria dei membri e amici casa che ha dato i natali a Galileo Galilei, che è il capoluogo toscano, alla scoperta del Gruppo Culturale Internazionale. Emo- resteranno nella memoria di tutti i parteci- quasi occasionale della Cattedrale di Santa zioni immortalate da Gérard Servais, mem- panti, che otre ai cibi prelibati hanno potuto Maria del Fiore, il Duomo di Firenze con la bro del direttivo del GCI, ex cameraman di degustare i vini locali, vero nettare degli dei. famosa Cupola del Brunelleschi e il Cam- TF1, in film su questo straordinario viaggio, Ma il più bello, con particolare riferimento panile di Giotto. Un’opera di magnificenza con i pittoreschi commenti del capo redat- all’arte pittorica e sculturale, doveva ancora e colossale. In ultimo, ciliegina sulla torta, tore del Confédéré, Jean-Jacques Michelet.

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settembre 2015 La Rivista - 45

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Inserat_Mat_Transport_A4_La_Rivista.indd 1 05.02.13 09:24 LAC Lugano Arte e Cultura

Così si presenta la nuova strutta del Lac © Lac – Foto studio Pagi

Con tre fine settimana di festeggiamen- di Beethoven eseguita dall’Orchestra della di teatro e danza, insieme a una varietà di ti in città, il prossimo 12 settembre 2015 Svizzera Italiana diretta dal maestro Vladi- iniziative culturali e un folto programma di a Lugano s’inaugura il LAC Lugano Arte e mir Ashkenazy. Chi non è riuscito accapar- attività per i giovani e le famiglie. Cultura. Che grande sia l’attesa, d’altronde rarsi i biglietti, confidi nelle repliche. Al LAC avrà infatti sede il costituendo proporzionale alla rilevanza dell’evento, lo Museo d’Arte della Svizzera italiana, nato hanno testimoniato nelle tappe di avvici- LAC Lugano Arte e Cultura è il nuovo cen- dall’unione tra il Museo Cantonale d’Arte namento le polemiche – quelle attorno alla tro culturale dedicato alle arti visive, alla e il Museo d’Arte della città di Lugano. I nomina della responsabile eventi, e quelle musica e alle arti sceniche, che si candida suoi tre piani espositivi ospiteranno la col- derivate dalla palese irritazione espres- a diventare uno dei punti di riferimento lezione permanente della città di Lugano e sa a chiare lettere dal direttore artistico culturali della Svizzera, con l’intento di del Cantone Ticino, mostre temporanee e all’indirizzo del municipio cittadino, che valorizzare un’ampia offerta artistica ed installazioni site specific. qualcuno ha visto come il possibile prelu- esprimere l’identità di Lugano quale croce- Una nuova sala concertistica e teatrale da dio a clamorose dimissioni – ma anche la via culturale fra il nord e il sud dell’Europa. 1000 posti, interamente rivestita in legno velocità - 4 ore – con la quale sono andati All’interno della suggestiva struttura ar- e dotata di una speciale conchiglia acu- esauriti tutti i biglietti per le due principali chitettonica affacciata sul lago, troverà stica modulare e rimovibile, accoglierà manifestazioni inaugurali: La Verità della spazio una ricca programmazione di mo- invece un ampio calendario di spettacoli compagnia Finzi Pasca e la Nona Sinfonia stre ed eventi, stagioni musicali, rassegne performativi e concerti. Sarà la sede prin-

settembre 2015 La Rivista - 47 La hall dall’interno... © Lac – Foto studio Pagi cipale delle stagioni di LuganoInScena Il LAC intende rappresentare il cuo- gallerie d’arte, collezionisti – nella rea- e di LuganoMusica (la nuova denomina- re pulsante di una rete culturale che lizzazione di un progetto condiviso. zione di Lugano Festival) alle qual si af- si estende ben oltre i confini cittadini, fiancheranno le attività della Compagnia coinvolgendo gli attori pubblici, pa- Il programma dell’inaugurazione Finzi Pasca e dell’Orchestra della Svizzera ra-pubblici e privati già attivi nel terri- Dal 12 settembre inizieranno 14 giorni italiana (OSI), come pure parte della sta- torio nell’ambito della cultura – musei, di festeggiamenti per alzare il sipario gione concertistica della Radiotelevisione orchestre, artisti, associazionismo cultu- su uno dei più interessanti nuovi centri Svizzera di lingua Italiana (RSI). rale, biblioteche, le istituzioni educative, culturali della Svizzera e dell’Europa.

Il progetto architettonico Anche in questa realizzazione il punto di forza del progetto è l’assenza di una separazione fisica tra le vie della città e l’edificio. Come la strada e la Continuità territoriale e urbanizzazione piazza, anche il pian terreno del LAC è pensato per essere accessibile a tutti. La conformazione della struttura che ospita il museo, sollevata da pilastri, dello spazio pubblico non chiude lo spazio in un perimetro definito, ma lo apre verso il lago. Dalla piazza si possono poi prendere diverse direzioni: si può entrare al LAC per rag- giungere il museo o il teatro, si possono attraversare le corti interne, entrare Nato come luogo di condivisione e contaminazione fra diverse discipline arti- nel parco adiacente o incamminarsi verso il centro. stiche, il LAC testimonia sin dalla sua configurazione architettonica la propria vocazione di realtà aperta, di incontro fra le arti, gli artisti e la collettività. Un’ordinaria via di passaggio Lugano e il LAC – che non nasce come attrazione architettonica, ma come un I visitatori sono accolti in un’ampia hall di 650 metri quadrati, pensata come vero e proprio nuovo quartiere per le arti e la cultura – dialogano senza sosta una grande finestra che rende appena percepibile il limite tra interno ed tra loro. A proposito di questo dialogo, l’architetto Gianola che ha firmato il esterno. Si affaccia da un lato sulla nuova piazza Bernardino Luini e sul lago, progetto afferma che: “È proprio la forza di tutta la città a dare forza al LAC. dall’altro sull’anfiteatro esterno e sul parco creato a fianco del complesso. Quello del centro culturale non è il progetto di un edificio prestigioso, ma di La hall – nella quale si trovano la biglietteria, il bookshop e un caffè – è per- una continuità territoriale e di una nuova urbanizzazione.” corribile, come una normale via urbana, per spostarsi da una parte all’altra Nel 2001, 130 studi hanno partecipato al concorso per la realizzazione del della città: una scelta voluta per cercare di azzerare la separazione tra gli nuovo centro culturale, in seguito vinto dall’architetto Ivano Gianola. spazi fisici e un invito a vivere il LAC nella quotidianità di ogni giorno. Attra- Esponente della cosiddetta “Scuola Ticinese”, Gianola si distingue per il forte verso la hall si accede alla sala teatrale e concertistica (800 metri quadrati) legame dei suoi progetti architettonici con l’ambiente in cui sono inseriti. con 1000 posti a sedere. La sala è un concentrato di soluzioni modulari e

48 - La Rivista settembre 2015 “Quando Michel Gagnon mi ha chiesto di coordinare la regia generale per l’i- naugurazione del nuovo centro cultura- le, ho pensato subito di creare, per le tre settimane di festeggiamenti, tre filoni di eventi che avrebbero interpretato al me- glio la vocazione del LAC: essere uno spa- zio aperto a tutti, anche per le famiglie e i giovani; essere una “casa per le arti e la cultura”, rappresentando e coinvolgendo i partner di musica, arti visive, teatro e danza; essere l’espressione di una “arti- sticità territoriale” che ha bisogno del suo centro di propulsione per poter emergere e affermarsi nel mercato della cultura.” Con queste parole, Carmelo Rifici, regista generale dell’inaugurazione e direttore ar- tistico di LuganoInScena, ha motivato le scelte che presiedono all’impalcatura del programma inaugurale, articolato su tre fine settimana. Sabato 12 settembre e domenica 13 settembre Si alza il sipario! Un universo di magia, poesia, arte e musica per tutti Il mattino alle ore 10:00 un simbolico taglio del nastro aprirà i festeggiamenti e le porte del LAC. Avrà così inizio un pri- mo fine settimana che trasporterà fami- glie, cittadini e il grande pubblico in un universo di magia, poesia, arte e musica ... e vista dall’esterno con il grande affaccio su piazzale Luini dentro e fuori il centro culturale. La mu- © Lac – Foto studio Pagi sica accompagnerà i visitatori in piazza e si diffonderà nei suoi spazi, fino alla Chiesa degli Angioli, nel corso dell’intera Scuola di Musica Moderna, un ensemble solo, sarà aperto tutto il giorno nell’an- giornata. Numerose le proposte coordi- di flauti e il coro delle voci bianche. Ac- fiteatro situato tra la hall e il parco. A nate da LuganoMusica e dall’Orchestra canto alla musica, le prime performance partire dalle ore 10:00 si inaugureranno della Svizzera italiana che vedono la col- di teatro e danza: Progetto Brockenhaus anche le mostre del costituendo Museo laborazione del Conservatorio della Sviz- e la Scuola Dimitri, con momenti perfor- d’Arte della Svizzera italiana che saranno zera Italiana: un ensemble di percussioni, mativi creati appositamente per questo visitabili durante tutto il periodo dell’i- un trio clarinetto, fisarmonica e con- grande evento. Un mondo di favole fat- naugurazione e resteranno allestite fino trabbasso, il Quartetto Energie Nove, la to di dolci e balocchi, per bambini e non ad inizio 2016: Orizzonte Nord-Sud. Pro-

ingegneristiche all’avanguardia che permettono di ospitare ogni tipo di spet- Combinazione di antico e moderno tacolo: dai concerti sinfonici a quelli jazz, dall’opera all’operetta, dalla danza Con un volume di ben 180’000 metri cubi, il LAC sorge sul sedime dell’ex al- al teatro di prosa. Questa versatilità si deve in particolare alla conchiglia acu- bergo Palace. L’intera superficie costruita è pari a circa 29’000 metri quadrati, stica modulabile e a un sistema mobile della fossa orchestrale che può alzarsi senza contare la grande piazza antistante la struttura ed il parco retrostante. fino al livello del palco, estendendolo fino alla prima fila di sedie. Grazie alla Il centro culturale, con tutto il comparto che lo costituisce, comprende alcuni collaborazione tra l’architetto Ivano Gianola e la Müller BBM di Monaco di gioielli architettonici già presenti o rinnovati, come l’importante chiesa di Santa Baviera – azienda leader nel campo dell’ingegneria acustica – la sala teatrale Maria degli Angioli, che contiene affreschi cinquecenteschi di Bernardino Luini, e concertistica del LAC combina sapientemente l’estetica architettonica alla il convento francescano e l’annesso chiostro. La struttura è stata pensata al qualità acustica. centro di una croce: ai suoi estremi ci sono il centro storico, la nuova espan- Sul lato opposto della hall si accede invece al museo, nato dall’unione tra il sione urbana che si estende verso Paradiso, il parco e il lago. Diventa così una Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte della città di Lugano. Sviluppato sorta di filtro, di cuore pulsante, un muscolo della città che dà vita e racchiude su tre piani espositivi per una superficie complessiva di 2500 metri quadrati, in se stesso diversi contenuti urbanistici. ospita le prestigiose collezioni d’arte di Lugano e del Canton Ticino. Su un La combinazione di antico e moderno è una caratteristica del LAC. I vincoli piano ha sede la mostra permanente, negli altri le temporanee. di mantenimento originario delle facciate dell’ex Grand Hotel Palace e dei Completano la struttura architettonica, il Teatrostudio – dedicato agli spet- resti del convento e del chiostro sono stati fondamentali per lo sviluppo tacoli più piccoli e alla sala prove per le attività teatrali e concertistiche, dove del progetto. Questa parte della città rivive non solo grazie ai nuovi edi- sarà possibile montare anche le scenografie – diverse sale multiuso che sod- fici pubblici, ma anche grazie alle parti storiche che riacquistano la loro disfano perfettamente i criteri di multifunzionalità. A pochi metri dalla strut- funzione. Le sale al pianterreno del chiostro, ad esempio, diventano nuovi tura si trova infine lo Spazio -1 che ospita la collezione d’arte contemporanea spazi riaperti alla cittadinanza, mentre i piani superiori saranno occupati Giancarlo e Danna Olgiati. dagli uffici del LAC.

settembre 2015 La Rivista - 49 Il LAC, veduta aerea. Non nasce come attrazione architettonica, ma come un vero giovani e al contemporaneo, con parti- e proprio nuovo quartiere per le arti e la cultura. colare attenzione alle compagnie e agli artisti del territorio. Saranno coinvolti la compagnia Aiep/Avventure in Elicottero Prodotti con l’azione interattiva VOCso- lo, Lorena Dozio con la Compagnia Crile in ALibi, gli artisti Luca Spadaro e Giu- seppe Asaro che proporranno un percor- so tra danza, teatro e letteratura, Silvia Paradela, Cuocolo-Bosetti e il progetto Trickster-P con un’installazione artistica. Debutterà inoltre la seconda produzione teatrale di LuganoInScena, con la regia di Antonio Ballerio e le eccellenze artistiche ticinesi in campo teatrale. Al culmine del secondo week-end, due momenti impor- tanti che mostreranno l’ecletticità del LAC: nel pomeriggio di sabato il maestro Giorgio Albertazzi leggerà dei canti della Divina Commedia, mentre in chiusura di giornata la musica elettronica accompa- gnata da installazioni artistiche invaderà la hall del LAC. Questo fine settimana, il tagonisti dell’arte europea ai due versanti della rilettura da I Promessi sposi, Il sugo pubblico avrà inoltre le ultime occasioni delle Alpi 1840-1960 e la mostra perso- della storia. per assistere a La Verità sabato alle 20:30 nale di Anthony McCall, Solid Light Wor- Alle ore 14:30 è previsto il secondo ap- e domenica alle ore 14:30. A partire da ks. L’offerta espositiva si completerà con puntamento con La Verità, mentre alle lunedì 21 settembre inizierà il cambio di la mostra In Ticino. Presenze d’arte nella ore 17:00 la performance in piazza del scena nel Teatro, scenderà la conchiglia Svizzera italiana 1840-1960 a Palazzo gruppo musicale Swing Power chiuderà acustica per l’evento conclusivo. Reali e con la personale di Giulio Paoli- il programma del primo fine settimana di ni allo Spazio -1 Collezione Giancarlo e festeggiamenti. Venerdì 25 e sabato 26 settembre Danna Olgiati. Gran finale in musica Ad inizio pomeriggio, nel Teatrostudio, si Da martedì 15 a venerdì 18 settembre Il gran finale è riservato all’appuntamen- terrà una rilettura in chiave contempora- I giorni che precedono il secondo fine to musicale di maggior rilievo: venerdì 25 nea de I Promessi sposi dal titolo Il sugo settimana coinvolgeranno le scuole e in- e sabato 26 settembre (ore 21:00) l’Or- della storia. trodurranno nuove attività. Insieme alle chestra della Svizzera italiana e il Coro Il momento istituzionale è previsto in repliche serali de La Verità (ore 20:30), della Radiotelevisione Svizzera aprono la Piazza alle ore 17:00 con i discorsi ufficiali debutterà la prima produzione teatrale stagione concertistica della nuova sala delle autorità. A seguire, alle ore 19:30, lo di LuganoInScena creata per l’inaugu- del LAC con la Sinfonia n. 9 in re minore spettacolo La Verità della Compagnia Finzi razione: Attraverso lo specchio (tut- op. 125 (1824) di Ludwig van Beethoven, Pasca, per l’occasione impreziosita da al- ti i giorni alle ore 10:30 e 11:30). Uno il più rappresentativo e celebrativo ca- cune sorprese dedicate a Lugano, aprirà spettacolo scritto e diretto da Marcello polavoro musicale del grande repertorio per la prima volta il sipario del Teatro. Un Chiarenza, in collaborazione con Teatro classico. Sul palco è atteso a dirigere un sipario, questa volta d’acqua, si staglierà PAN, che rivelerà in modo narrativo e artista di fama mondiale tra i più rinomati in seguito alle ore 22:15 in piazza Bernar- magico gli spazi del teatro agli allievi e acclamati, Vladimir Ashkenazy, dal 2013 dino Luini per un grande spettacolo all’a- delle scuole e che sarà sotto il cappello direttore ospite principale dell’OSI. Per perto prodotto da LuganoInScena e dalla di LAC Edu. Anche i più giovani potranno il Finale della Sinfonia - su testo dell’o- compagnia Mymoon. Memorie dell’acqua così scoprire la nuova casa della cultura de An die Freude - Alla gioia di Friedrich trasporterà gli spettatori in una dimensio- attraverso un’esperienza teatrale unica, Schiller - sono inoltre chiamati quattro ne onirica sospesa tra terra, cielo e lago; che resterà in repertorio e verrà replicata solisti di prestigio internazionale: il so- in un racconto per immagini, fatto di durante l’arco dell’anno. Alle ore 18:00 prano italiano Anna Bonitatibus, il teno- danzatori volanti, sfere luminose sospese il pubblico avrà la straordinaria occasio- re tedesco Christoph Strehl e il baritono sulle acque di fronte al LAC, trampolieri ne di scoprire il LAC con The Walk: uno islandese Olafur Sigurdarson. La serata e grandi dame in crinoline luminose che spettacolo audioitinerante per le sale e del 25 settembre, una sarà diffusa alle danzeranno intorno al pubblico. i dintorni del centro culturale, creato 21.00 in diretta televisiva (LA 2), in diret- Il programma della seconda giornata dal duo di artisti Cuocolo-Bosetti, co- ta radiofonica (Rete Due) e in streaming proseguirà all’insegna del mondo delle nosciuti e premiati per le loro creazioni da RSI-Radiotelevisione svizzera, mentre favole. I più piccoli avranno l’opportunità di esperienza urbana in cui teatro e vita, giovedì 24, la prova generale sarà aperta di partecipare al laboratorio artistico Le realtà e finzione, attore e personaggio si alle scuole (ore 21:00). barchette sul LAC con l’artista Silvia Pa- sovrappongono. Si spegneranno così i riflettori sulle gior- radela (ore 14:00). Performance teatrali nate inaugurali, per aprire il sipario sulla animeranno i vari spazi del centro cultu- Sabato 19 e domenica 20 settembre prima stagione teatrale e musicale ed en- rale: Imbuteatro, narrazione orale per un Spazio alle eccellenze del territorio e ai trare nel vivo della programmazione espo- solo spettatore di Cinzia Morandi in col- giovani sitiva e delle iniziative del LAC: un nuovo laborazione con Teatro PAN e le repliche Il secondo fine settimana si rivolge ai inizio per l’arte e la cultura a Lugano.

50 - La Rivista settembre 2015 Si è conclusa la 68ma edizione del Festival del film Locarno

abato 15 agosto sono stati conferiti abbiamo promesso in fase di presentazione. alle proiezioni e agli eventi. L’affluenza è i premi ai vincitori del 68° Festival Saluto la generosità degli ospiti di questa stata alta, in linea con i risultati delle scor- Sdel film Locarno. L’edizione 2015, la 68a edizione, capaci non solo di rilanciare se edizioni: durante gli undici giorni hanno terza sotto la direzione artistica di Carlo con la loro presenza questa festa del cinema partecipato al Festival 164’000 spettatori Chatrian, si è conclusa con successo ed è ma anche di illuminare con la loro parola il (2014: 166’800). Sulla Piazza Grande c’è stata coronata con il Pardo d’oro al film programma. Mi rallegro con i vincitori senza stato un leggero aumento (ca. 66’000 = + Right now, wrong then del regista sudco- dimenticare tutti quei registi, attori, profes- ca. 1%), mentre nelle sale si registra una reano HONG Sangsoo. sionisti che ci hanno regalato emozioni, di- leggera flessione, un risultato positivo se si Il Presidente Marco Solari ha chiuso uffi- vertimento, passione e stupore. Voglio infine considera che lo scorso anno le molte gior- cialmente la 68a edizione, sottolineando ringraziare lo straordinario pubblico di que- nate di pioggia aveva richiamato in sala che il “Festival che consolida con l’edizione sto Festival, curioso e pertinente: è lui il vero di giorno un numero record di spettatori. 2015 sul piano qualitativo la sua posizio- tesoro di Locarno, la sua miniera inesauribile 4’209 (2014: 4’232) il numero generale di ne internazionale e nazionale. Festival che per fedeltà e passione.” accreditati, mentre i giornalisti e fotografi guarda avanti con umiltà e con fiducia nelle ll Direttore operativo Mario Timbal ha presenti a Locarno sono stati 937 (2014: proprie forze ma sa di non potersi permet- tracciato un primo bilancio dell’edizione: 962); un leggero calo concentrato prin- tere errori. Festival che difende senza com- “Siamo sicuramente più che soddisfatti cipalmente sui professionisti provenienti promessi la libertà di scelta, l’autonomia e dell’andamento della manifestazione. Le dalla zona Euro e influenzato dal rinca- l’indipendenza della Direzione artistica e condizioni meteorologiche segnate dal ro del Franco Svizzero, che ha però avuto delle giurie, libertà artistica, vera ragione caldo afoso dei primi giorni e la pioggia meno conseguenze di quanto ci si aspetta- d’essere della manifestazione locarnese.” degli ultimi hanno ancora una volta messo va. Il numero di rappresentati dell’industria Dal canto suo Carlo Chatrian ha ricordato in evidenza la generosità e l’attaccamento cinematografica che hanno partecipato al con soddisfazione che “per undici giorni del pubblico del Festival. Una generosità Festival è invece aumentato, con 1’105 ac- Locarno è stato quella casa del cinema che che si riflette nella calorosa partecipazione crediti Industry (2014: 1’049).”

settembre 2015 La Rivista - 51 Aspettando il Palacinema Insomma dichiarazioni quelle dei “tre Mo- schettieri del festival” (Solari, Chatrian e Timbal), che esprimono una soddisfazione condivisa, poco o nulla scalfitta dalle pole- miche, sostanzialmente circoscritte ad un ambito quasi incestuoso e a rischio di auto- lesionismo. Diatribe che nulla hanno a che vedere con il cinema. Ma che si alimentano a dismisura grazie all’attenzione che durante il Festival viene loro dedicata dalla molteplicità e dalla duttilità dei mezzi di informazione elettronici. Infatti, non sono certo le accuse di falso ideologico, talvolta sgarbate e poco urbane, spesso eccitate dalla ricerca di gratuita vi- sibilità, conseguenti alla presunta esclusione intenzionale dal Festival del filmNoun (un réportage adatto alla televisione, sostiene Chatrian) - che racconta le persecuzioni Michael Cimino, Pardo d’onore Swisscom dei cristiani in Iraq - che possono gettare © Festival del Film Locarno / Massimo Pedrazzini ombra sull’edizione del Festival che si è da poco conclusa. Neppure lo può fare l’attesa (ma davvero c’è) di un verdetto che sentenzi verso il 2017, anno in cui ci sarà l’inaugu- in qualche modo dettata, oltre che da esi- se possa realmente prefigurare un reato di razione del Palacinema. Che non significa genze di impatto comunicativo, anche dalla corruzione il fatto che un politico accetti di solamente nuovi spazi (tre sale di proiezione concorrenza interna. Solari l’aveva ricordato presenziare qualche giorno al Festival con al- di alto livello tecnico), ma anche la realizza- già in occasione della presentazione: favori- loggio, e magari anche il vitto, pagato da uno zione di un polo dell’audiovisivo che fornisca re le iniziative nei centri urbani (leggi Zurigo, degli sponsor. Accertamenti sono in corso, forma e contenuti ad un’attività che, dilui- nel caso del cinema), rischiando di penalizzare semmai sorprende che, nel tentativo di chia- ta sull’intero arco dell’anno, abbia nei dieci quelle periferiche, è miope oltre che perico- rir il garbuglio, accanto ad amministratori giorni del festival il suo acme. loso. In certi casi (leggi Locarno) si ammazza della cosa pubblica locale, si sia cimentato In fin dei conti, come sostiene il suo presi- la tradizione. Quella stessa che il Festival non anche un luminare del diritto con responsa- dente, il Festival è una sorta di Davos in tono tradisce, pur cedendo alle sollecitazioni di chi bilità politica nazionale. Pensa male chi ab- minore, dove si vedono film ma si creano lo vorrebbe più glamour. Ma di un glamour bia subito visto in questo attivismo i sintomi anche le occasioni per far dialogare politica, non fine a se stesso, rinchiuso dentro i paletti di quella propaganda che discende dal clima economia, scienza e cultura. di un compiaciuto edonismo, bensì capace di elettorale. Ma, come diceva chi della materia Quella consegnata dalle cronache alla storia veicolare contenuti. Spazio pertanto a nomi di era un esperto, a pensar male qualche volta del Festival, è un’edizione che conferma una richiamo, a patto però che abbiano qualcosa ci s’azzecca. Anche il garbuglio. sorta di cambiamento di rotta (secondo Solari da dire, da testimoniare. Ecco dunque che il il festiva è “come un motoscafo tra le petroliere tappeto rosso (vale quanto red carpet, anche Polemiche a parte e uno dei nostri punti di forza è proprio quello se è citato in italiano), locarnese lo hanno Polemiche a parte, il Festival è già proiettato di poter cambiare rotta molto velocemente”), calpestato, tra gli altri, Michael Cimino (che ha provocato: “questo pardo assomiglia ad un gallina”, inducendo qualcuno in riflessione), Andy Garcia, Edward Norton, Marthe Keller, Walter Murch, Marco Bellocchio. Per tetto un cielo di stelle Una mutazione che si è percepita anche in Piazza Grande. Che del festival è il marchio irrinunciabile, il luogo dove ogni regista so- gna di vedere il proprio film sul grande scher- mo, la cifra distintiva (la conferma che in fondo il festival è davvero popolare, nel senso ampio e buono del termine), il salotto dove si ritrovano anche coloro che non necessaria- mente cercano l’emozione, che deriva dalla visione di un film, ma quella che si vive in una sorta di rito collettivo condiviso con mi- gliaia di altre persone, avendo per tetto un cielo di stelle. Ogni sera in Piazza è stata trasformata in un evento: per la presenza di veri e propri miti Marco Solari Presidente del Festival, Ippolita di Majo e Mario Martone regista di Pastorale Cilentana (le star della celluloide), per la volontà di co- © Festival del film Locarno / Sailas Vanetti niugare diversi registri cinematografici, per

52 - La Rivista settembre 2015 In coda davanti al cinema ExRex per la retrospettiva di Sam Peckinpah il suo: giudizio s’intende. Pertanto, sugli allo- © Festival del film Locarno / Sailas Vanetti ri di una personale classifica finiscono, oltre a quello che ha vinto il Pardo d’oro, la Suite Armoricaine della francese Pascal e Breton, un raffinato viaggio nella memoria, eChevalier di Athina Rachel Tsangari, lo sguardo femminile sul piccolo universo di uomini impegnati nel consueto gioco di potere. Gli italiani al festival Fra i film apprezzati nel Concorso, ancheBel - la e perduta di Pietro Marcello, emozionante e poetico, che prende spunto da un fatto di triste attualità per raccontare in modo ori- ginale e sorprendente quanto inutile sia in l’audacia di osare nella sperimentazione. In tal senso, anche i film selezionati vanno Italia battersi per salvare la bellezza. Pur non proponendo capolavori, quest’anno considerati, in quanto espressioni di cinema- Dalle viscere del Vesuvio Pulcinella, servo in Piazza si sono visti, complice anche una tografie periferiche, di linguaggi innovativi, di sciocco, viene inviato nella Campania dei programmazione ricca di pellicole america- contenuti originali. Poi come sempre accade la giorni nostri per esaudire le ultime volontà ne, film che non hanno deluso il pubblico. valutazione soggettiva è partigiana e faziosa, di Tommaso, un semplice pastore: mettere Forse non tutti di buon livello: Amnesia di e anche quella di chi come il direttore artistico in salvo un giovane bufalo di nome Sarchia- l’indiano Bombay Velvet sono fra quelli meno è preposto a fare le scelte. Quest’anno, a chi pone. Nella Reggia di Carditello − residenza riusciti. In ogni caso, pieni di brio come Ricki scrive restano le perplessità delle selezione in borbonica abbandonata nel cuore della Terra and the Flash, graditi e gradevoli come Gui- concorso di film di mostri sacri come Otar Ios- dei Fuochi, di cui Tommaso si prendeva cura bord s’en va-t-en guerre di Philippe Falarde- seliani e Andrzej Zulawski, sicuramente mae- − Pulcinella trova il bufalotto e lo porta con au, intelligenti e raffinati comeLa Vanité o stri nell’esercizio di stile, che, fine a se stesso, è sé verso nord. I due servi, uomo e animale, ben confezionati e interessanti come il tede- preludio di noia mortale. In competizione con intraprendono un lungo viaggio in un’Italia sco Der Staat gegen Fritz Bauer, al quale me- loro, un film irritante comeNo Home movie bella e perduta, alla fine del quale non ci sarà ritatamente è andato il premio del pubblico. di Chantal Ackerman, e quello di 10 giovani quel che speravano di trovare. registi svizzeri, Heimatland, che ha il pregio Un film italiano coraggioso, programmato Il concorso di essere la sintesi del pensiero di 10 teste, Fuori concorso, è quello di Alberto Fasulo. Si Locarno è un festival del cinema d’autore e e questo già di per sé è un impresa degna di intitola Genitori ed è un film documentario i film selezionati dalla giuria non rispondo- nota, ma per il resto, costruito attorno ad una che si prende la libertà di entrare, immagi- no a un criterio commerciale, ma artistico. provocazione molto attuale e del pari sconta- nare e comprendere la realtà di famiglie che Con la diminuzione delle entrate nelle sale ta, può essere visto con simpatia e nulla più. vivono l’esperienza di aver un figlio disabi- cinematografiche, i distributori privilegiano Comunque anche in questo caso a ciascuno le. Giorno dopo giorno affrontano la propria sempre più i film da botteghino. Anche con quotidianità e riscoprono nel dialogo la pos- un Pardo d’oro, film impegnativi come quel- lo di Lav Diaz From What Is Before, (di oltre cinque ore ndr) che ha vinto l’edizione dello scorso anno, difficilmente saranno mostrati fuori dal loro paese di produzione. D’altron- de, capita così in quasi tutti i festival, tranne forse Cannes, dove i film presentati sono già più commerciali. A questo si aggiunge il fatto che, con l’av- vento del digitale, il numero di film prodotti è esploso. La selezione diventa sempre più difficile inoltre i canali di distribuzione tradi- zionale dei film d’autore non funzionano più e un’alternativa non è stata ancora trovata. Senza contare che i giovani vanno sempre meno al cinema e consumano i film su VOD (Video on Demand), alla televisione o sui tablet. È uno sviluppo che non può essere trascurato. La VOD ha grandi potenziali- tà, ma anche su questo supporto si pone il problema di sapere in che modo promuovere quei film di cui non parla nessuno, scono- sciuti al grande pubblico. In questo scenario il festival non può influen- zare la promozione di un film anziché di un altro, offre però ad un film l’opportunità di essere visto, ai professionisti di incontrarsi e di Marco Bellocchio, con il Pardo d’onore vederlo, di discutere e tessere nuove relazioni. © Festival del film Locarno / Samuel Golay

settembre 2015 La Rivista - 53 sibilità di sorreggerla e comprenderla. I temi L’altro, presentato come evento speciale, regista italiano è stato insignito con il Pardo che emergono nel film − tra cui indipenden- realizzato da Marcello Forte, s’intitola Asino d’onore che in un incontro con il pubblico za, sessualità, limite, senso di colpa, diritto Vola ed è il racconto di un sogno. Quello di ha così sintetizzato il suo pensiero: “Anco- al lavoro – con i quali qualunque genitore, Maurizio, un bambino caparbio cresciuto ra oggi, quando m’impegno in un film, non prima o poi, è costretto a confrontarsi. nella fiumara, dove la gente butta quello che scelgo un tema, mi faccio incantare da una Due film italiani, anzi tre, hanno avuto l’onore non serve più. La discarica è diventata il suo o più immagini e cerco di capire se possano della Piazza Grande. Il primo è un cortome- parco giochi dove, tra carcasse d’automobili avere una loro trama, una storia, una dram- traggio (19’) di Marco Martone, senza parole. e piccoli e grandi tesori, coltiva il sogno di maturgia. Un film, dal mio punto di vista, è S’intitola Pastorale Cilentana, è ambientato in suonare nella banda del paese. Mamma Rosa ben riuscito se in qualche modo quello che tu un paesaggio agricolo della metà del XIV seco- vede la musica come un capriccio, un lusso racconti, che ha origine nella tua vita, nella lo. Fra mare e monti, i campi sono coltivati con che la famiglia non si può permettere. Così, tua esperienza, affascina e commuove chi lo viti e olivi a perdita d’occhio. La giornata di chi tra i buoni consigli dell’asino Mosè e i dispet- vede, pur restando profondamente, e in modo ci vive è scandita dal passare delle ore segna- ti della gallina N’Giulina, si moltiplicano le riconoscibile, legato a te a livello di temi e di te dai rintocchi delle campane, dal fluire delle avventure e Maurizio capisce che, se vuole racconto puro”. stagioni, dal sole che sorge e tramonta, dalla realizzare il suo sogno, dovrà essere determi- Attualmente Bellocchio è impegnato sul set pioggia, dal vento, dal caldo bruciante dell’e- nato fino alla fine. di Fai bei sogni, film che sta girando dal libro state. Nino, 8 anni, si sveglia all’alba e porta Fra gli italiani al festival, una menzione spe- di Massimo Gramellini. al pascolo le capre. Attraversa paesaggi arcaici ciale va a Marco Bellocchio, di cui in Piaz- e sublimi, il suo cammino è come un viaggio za Grande è stato proiettato un a versione Il 69° Festival del film Locarno si terrà dal 3 lunghissimo, un percorso di conoscenza. restaurata del suo I Pugni in tasca (1965). Il al 13 agosto 2016.

Pardo d’ oro 2015, il regista Hong Sang-Soo qui ritratto con l’attrice KIM Min-hee PALMARÈS 2015 © Festival del film Locarno / Samuel Golay

Concorso internazionale Pardo d’oro JIGEUMEUN MATGO GEUTTAENEUN TEULLIDA (Right Now, Wrong Then) di HONG Sangsoo, Corea del Sud Premio speciale della giuria TIKKUN di Avishai Sivan, Israele Pardo per la miglior regia ANDRZEJ ZULAWSKI per COSMOS, Francia/Portogallo Pardo per la miglior interpretazione femminile a: TANAKA SACHIE, KIKUCHI HAZUKI, MIHARA MAIKO, KAWAMURA RIRA per HAPPY HOUR di HAMAGUCHI Ryusuke, Giappone Pardo per la miglior interpretazione maschile JUNG JAE-YOUNG per JIGEUMEUN MATGO GEUTTAENEUN TEULLIDA (Right Now, Wrong Then) di HONG Sangsoo, Corea del Sud Menzioni speciali Pardino d’argento SRG SSR per il Concorso internazionale Per la sceneggiatura di HAPPY HOUR di HAMAGUCHI Ryusuke, Giappone LA IMPRESIÓN DE UNA GUERRA di Camilo Restrepo, Francia/Colombia Per la fotografia di Shai Goldman perTIKKUN di Avishai Sivan, Israele Nomination di Locarno agli European Film Awards – Premio Pianifica FILS DU LOUP di Lola Quivoron, Francia Concorso Cineasti del presente Concorso nazionale Pardo d’oro Cineasti del presente – Premio Nescens Pardino d’oro per il miglior cortometraggio svizzero – Premio THITHI di Raam Reddy, India/Stati Uniti/Canada Swiss Life Premio speciale della giuria Ciné+ Cineasti del presente LE BARRAGE di Samuel Grandchamp, Svizzera/Stati Uniti DEAD SLOW AHEAD di Mauro Herce, Spagna/Francia Pardino d’argento Swiss Life per il Concorso nazionale Premio per il miglior regista emergente D’OMBRES ET D’AILES di Eleonora Marinoni, Elice Meng, Svizzera/ LU BIAN YE CAN (Kaili Blues) di BI Gan, Cina Francia Best Swiss Newcomer Award LES MONTS S’EMBRASENT di Laura Morales, Svizzera Pardi di domani Prix du Public UBS Concorso internazionale DER STAAT GEGEN FRITZ BAUER di Lars Kraume, Germania Pardino d’oro per il miglior cortometraggio internazionale – Pre- mio SRG SSR Variety Piazza Grande Award MAMA di Davit Pirtskhalava, Georgia LA BELLE SAISON di Catherine Corsini, Francia

54 - La Rivista settembre 2015 Sequenze di Jean de la Mulière

Youth Amnesia Knight of di Paolo Sorrentino di Barbet Schroeder Cups di Terrence Malick

In un elegante albergo ai piedi delle Alpi (il film Ibiza, pochi mesi dopo la caduta del muro di Ber- “C’era una volta un giovane principe che il pa- è stato girato fra Davos e Flims) Fred e Mick, due lino. Jo, musicista berlinese di 25 anni, sogna una dre, il re d’Oriente, inviò in Egitto a cercare una vecchi amici alla soglia degli ottant’anni, tra- notte da DJ all’Amnesia, mitica discoteca dell’iso- perla. Ma, quando il principe arrivò, la gente gli scorrono insieme una vacanza primaverile. Fred la. Martha, anche lei tedesca vive sola davanti al porse una tazza. Una volta bevuto, si dimenticò è un compositore e direttore d’orchestra in pen- mare da quarant’anni, in una condizione d’esilio di essere il figlio del re, dimenticò anche la perla sione, Mick un regista ancora in attività. Sanno radicale al punto di autoimporsi anche il divieto e cadde in un sonno profondo”. Il padre di Rick che il loro futuro si va velocemente esaurendo e di parlare la sua lingua madre. Una notte Jo bus- era solito leggere al figlio, ancora ragazzino, decidono di affrontarlo insieme. Guardano con sa alla sua porta: la solitudine di questa donna lo questa storia. La strada per l’Oriente ora si tro- curiosità e tenerezza alla vita confusa dei propri intriga. I due diventano amici, ma i misteri che va di fronte a Rick. Riuscirà a intraprenderla? figli, all’entusiasmo dei giovani collaboratori di circondano Martha si moltiplicano… Trascinata Diviso in capitoli intitolati a carte dei tarocchi Mick, agli altri ospiti dell’albergo, a quanti sem- da Jo nel mondo emergente della musica elettro- - le stesse che gli danno il titolo - Knight of brano poter disporre di un tempo che a loro non nica e all’incontro con il passato, Martha metterà Cups è uno spaccato della vita del personaggio è dato. E mentre Mick si affanna nel tentativo di in discussione le proprie certezze. intrepretato da Christian Bale, sceneggiatore di concludere la sceneggiatura di quello che pensa Il bagliore del tempo sospeso di un’isola. E il tem- successo e uomo alla deriva nel mare dell’edo- sarà il suo ultimo e più significativo film, Fred, po rimosso della Storia che lentamente corrode nismo e della dissoluzione, condannato da sé che da tempo ha rinunciato alla musica, non ha dal dentro le immagini da cartolina. Qui, tra la stesso alla ripetizione dei propri errori. alcuna intenzione di tornare a dirigere un’or- vacanza perpetua delle case bianche di Ibiza e gli In ogni capitolo si replicano i rapporti che ha chestra anche se a chiederglielo fosse la regina strapiombi sul mare, la giovinezza e la maturità, con il fratello e con il padre, e soprattutto con le Elisabetta d’Inghilterra. così come gli albori della techno music si con- donne della sua vita, tutte diverse eppure tutte Apparentemente mimetizzata sotto l’accumulo frontano con la musica classica di un violoncello, uguali: tutte a modo loro portatrici di saggez- di incrostazioni estetiche barocche, sotto il suo sono le frizioni che fanno montare lo scontro/in- za e infelicità, ognuna strada senza uscita che, provocatorio e affascinante sensazionalismo contro tra un passato e un presente, mondi divisi magicamente, riporta al punto di partenza. visivo, il regista intreccia la sua visione della solo dal diaframma delle “amnesie” che danno il Rick di Bale è un uomo ingabbiato (a tratti, vita, veicolandola attraverso i suoi personaggi. titolo al film. fugaci, letteralmente nei meccanismi vacui del Ognuno dei quali insegna qualcosa: che la con- Tessendo la trama della sua storia, il regista trac- potere, dei soldi e del successo, che cerca la for- sapevolezza non è legata all’età o all’aspetto; cia dei cerchi concentrici intorno al concetto za di scardinare la serratura che lo imprigiona: che bisogna scegliere se rivolgersi all’inconscio “non tutto è semplice come previsto” e all’ac- ma che non troverà mai né la chiave né il gri- inferiore o superiore delle persone; che il divino costamento degli opposti (vecchiaia/giovinezza, maldello per farlo. nel mondo si rivela in modi diversi, spirituali ma musica classica/ritmi contemporanei, passato/ Non importa chi abbia al suo fianco, non im- anche sensuali; che nell’attimo in cui assecon- presente). Il senso di colpa incarnato da Martha porta quanto cerchi di fuggire dalle feste, dalle diamo una passione ci spogliamo di qualsiasi aprirà gli occhi di Jo sul comportamento mitizza- piscine, dalle donne bellissime, dagli agenti, schiavitù; che la vita ci obbliga al cambiamento to che la sua famiglia ha avuto durante il nazi- dalla vacuità o da Los Angeles, o più sempli- per poterci dare ciò di cui abbiamo bisogno. Il smo, mentre il giovane musicista farà crollare le cemente dal suo dolore, Rick è destinato all’e- focus, ad ogni modo, resta sulla vecchiaia per- certezze di Martha. Un ponte tra le generazioni terno ritorno, a una sostanziale e costante ché, qualunque sia lo stato del corpo, coincide che il film sa costruire pazientemente senza cer- reincarnazione in sé stesso. Non c’è possibilità col momento deputato a guarire dalle ferite del- care di stupire per forza, ma lasciando che “l’ele- di fuga, e ogni inizio è al tempo stesso anche la psiche e del cuore, per il semplice fatto che poi mento sorpresa” esca naturalmente in mezzo al una fine: begin“ ” è la prima parola del film, così non ci sarà più il tempo per farlo. bagliore della luce di Ibiza. come la sua ultima.

settembre 2015 La Rivista - 55 Intervista con Dope One… Libero come una rondine che trova disordine di Salvatore Pinto ope One è il nome d’arte di Ivan Rova- A che cosa ti sei ispirato per la scelta Quale traccia di questo album ti De Vita. Dopo anni di esperienze con del nome dell’album? preferisci? Daltri gruppi e amici rapper tra freestyle, Ho giocato un po’ sul nome Dopera, nel senso Guarda io preferisco il brano Libertad con i jam session e live, sente il bisogno di incidere di: Dop-era, ovvero l’era di Dope, il tempo mio, 99 Posse. Essendo un fan storico dei 99 Posse, un album tutto suo. I suoi testi e le rime ri- una cosa carina con le parole. mi riempie di orgoglio far parte della loro fa- specchiano delle immagini di vita quoditiana miglia, una cosa che non capita tutti i giorni. tra innovazione e tradizione. Anche se compare soltanto il tuo Questo gruppo storico napoletano quando lo nome sull’album, hai collaborato con ascolti ai concerti, ha la magia o il potere di i tuoi fratelli rapper. farti catapultare in un mondo in cui ti senti Infatti, ci sono brani dove compaiono nomi veramente libero. di spessore come i 99 Posse, Clementino, Valerio Jovine e Mastino che è un grande Cosa ti viene in mente se faccio rapper milanese, Sangue Mostro, gli A67 di il nome di James Senese come Scampia, Wena, Paolo Caverna, Musteeno, caposcuola di contaminazioni Dario Sansone, ed altri. Così anche con le musicali partenopee? Nel tuo Produzioni, ricordiamo nomi come Fid Mel- album hai adottato questa scuola. la, The Essence, Ciccio Merolla e Sonakine. Mi fa piacere che hai menzionato Senese. Diciamo, che oltre al rap classico che la Questo nome è legato a tutta una scuola gente è abituata ad ascoltare, ho voluto im- che è proprio capitanata da lui insieme a preziosire questo mio lavoro con altre con- Franco del Prete. Di sicuro ci hanno tra- taminazioni musicali che vanno dal reggae smesso questa forte identità musicale e all’eletronica e al genere tribale. tutto il movimento si chiama Neapolitan Power. Questo per un napoletano vuol dire Ivan, ci parli di questo tuo nuovo Quindi questo progetto va oltre al voglia di vivere, musicalmente parlando. album dal titolo Dopera, che, tra rap tipicamente napoletano. l’altro, è il tuo primo da solista? Sono vent’anni che scrivo e canto in napole- Grazie di questa intervista. Ti va di Questo è il mio quinto disco. Precedentemente tano verace e lo si sente nei miei lavori pre- lasciarci un freestyle inedito? ne ho inciso quattro, ma sempre in collabora- cedenti. In questo disco ho voluto inserire dei Questo freestyle è dedicato a tutti i lettori zione con altri rapper della mia crew e uno in- brani cantati in italiano che sono molti rispetto che sono dei narratori. Queste sono parole al teramente con il rapper Clementino. Ho sentito ad un album rap napoletano. Questo va sem- volo che arrivano fino in Svizzera e mi fanno il bisogno di inciderne uno da solo dove com- pre a beneficio della nostra cultura napoletana sentire libero come una rondine che trova di- pare solo il mio nome in copertina, ma le col- e qualsiasi cosa che possiamo fare per la no- sordine. laborazioni non mancano in questo progetto. stra città, la facciamo con piacere. Ciao Frà!

… e con Dueffe Tueff, il rapper partenopeo di My Raplosophy Il mio modo di intendere il rap apoli è una vera e propria culla vengono tritate in un intreccio di rime. concerti, jam session, freestyle, MC e d’arte che da spazio a dei mu- Con abilità poetica nascono delle can- speaker radiofonico, porta alla luce il Nsicisti della nuova scuola del zoni di stile rap con un forte richiamo suo primo album da solista dal titolo rap. Ciascuno di loro a proprio modo alla tradizione. Questo lo sa fare il rap- My Raplosophy. racconta la Napoli che vive. I colori, per partenopeo Tueff al secolo Federico profumi, disagi e le bellezze di Napoli Flugi, che dopo anni di esperienze tra Federico, il titolo del tuo album

56 - La Rivista settembre 2015 deriva dal progetto My Raplosophy. Dope One, Maurizio Capone, Franky B, Siamo curiosi di saperne di più. Rametto, Shaone, Jegg, ed altri. Mi fa piacere. Ti dico una cosa: chi ascolterà questo disco, scoprirà chi è Come è nata la collaborazione Tueff. Nel senso: io racconto il mio modo tra te e Dj Jad, ex elemento di vedere il rap. Ecco perchè ho messo degli Articolo 31, che poi è davanti il pronome My a Raplosophy anche il producer del brano tanto per intenderci. Non potevo met- Fratelli D’ItaGlia, il singolo che tere solo Raplosophy, sarei stato molto ha anticipato il tuo album. presuntuoso, perchè non sono io a dire In un modo molto naturale tra due per- a tutti che cos’è il rap e la filosofia che sone che si stimano. Jad non a tutti dà lo racchiude. Nessuno può dire quale la sua arte per amicizia. Quando si è reso sia la filosofia di vita e del rap in modo conto della valenza del mio progetto, assoluto. Quindi la soluzione sta nel My per lui è stato molto facile accettare di per chi vuole sapere di come vivo io in collaborare con me. primis il rap. Cosa vuoi che la gente percepisca Ti sei avvalso di collaborazioni ascoltando il tuo album? eccellenti in questo album. Cerco di dare voce a coloro ai quali è Nel brano, che hai avuto modo di ascol- stata tolta e spero che molti si ricono- tare dal titolo Comm’era, che poi è il scano nei miei testi. secondo estratto dall’album, ha parteci- pato Valerio Jovine. È un bravo musicista Hai ancora delle idee e dei e rapper della scena partenopea. Ha già progetti nel cassetto? inciso cinque album e la gente ha avuto Ogni giorno mi precipito in studio per modo di vederlo partecipare al program- preparare un nuovo progetto con gli ma televisivo The Voice dove la sua per- Underground Science Naples, USN, che formance è stata straordinaria. Quindi, oltre a essere il collettivo di cui faccio sono molto onorato di averlo con me in parte è anche un marchio merchandi- questo progetto. Poi ci sono state diver- sing: non per fare voli pindarici, ma per se altre partecipazioni, tra cui Dj Jad, fare le cose in modo professionale.

settembre 2015 La Rivista - 57 Swissbau: la vostra chiave d’accesso al solido mercato svizzero. Swissbau di Basilea è tra le maggiori fiere europee dell’edilizia immobiliare – più di 100 000 visitatori, oltre 1 000 espositori e 140 000 mq di superficie espositiva. Grazie a tutto questo vi offre prospettive molto interessanti. Lasciatevi consigliare personalmente: [email protected]

swb16_kueche_210x145_i_def_ja.indd 1 10.08.15 16:53 Dialogo con Giorgio Moroder “Una sorta di puzzle” di Luca D’Alessandro e Salvatore Pinto

Il 17 luglio scorso, l’inventore della musica da discoteca, Giovanni Giorgio Moroder, si è presentato sul palco del Gurtenfestival, evento musicale che ogni anno si ripete nella zona di Berna. L’artista di origine Giorgio Moroder, Lei viene Ah, sì, ho un bel ricordo dei Ministrels. Ancora altoatesina nella sua valigia considerato l’inventore della musica dieci anni prima, nel 1959, avevo un mandato da discoteca. in un albergo a Grindelwald. Se ricordo bene, custodiva il suo ultimo ... no, non direi. Magari avrò contribuito. Ma risiedevamo all’Hotel Spinne. Eravamo tre disco intitolato Déjà-Vu. La non oserei definirmi un inventore. musicisti: un pianista, un batterista e io, impe- gnato con la chitarra. Probabilmente il pianista Rivista ha avuto occasione I suoi successi più importanti li ha non andava d’accordo con il mio modo di suo- d’incontrare l’artista. lanciati con Donna Summer. narla, e quindi mi ha invitato a fare delle prove Sì. Se penso a Donna Summer mi vengono in con il basso. Per puro caso, lo stesso albergo mente i brani Love To Love You Baby e I Feel ospitava i Ministrels, che per cortesia mi hanno Love. Tuttavia nella mia vita ho collaborato con messo a disposizione un basso. Ho preso gusto molti artisti: David Bowie, Blondie, e per non e non ho cambiato più fino al 1969, anno in ... ne sono lusingato: fino a qualche anno fa, dimenticare Edoardo Bennato e Gianna Nan- cui mi sono deciso a dedicarmi esclusivamente ero io a dare una mano agli artisti, e a promuo- nini che insieme hanno interpretato Un’Estate alle produzioni in studio. verli. Oggi invece sono loro ad aiutarmi. Italiana, l’inno ufficiale dei mondiali di calcio 1990. Brano che tra l’altro ho scritto io. Due anni fa, ha accettato un invito Secondo lei, produrre musica dal noto gruppo francese Daft qualche decennio fa era più facile? Come mai la decisione di ricorrere a Punk. In studio le hanno chiesto di Assolutamente sì. Negli anni settanta e ot- Bennato e Nannini? raccontare la Sua vita a microfoni tanta si andava in studio, dove ci si prende- Inizialmente volevo che l’inno fosse cantato da aperti. Da lì, Giorgio Moroder è va il tempo necessario per le registrazioni. La Gianna Nannini. Secondo me, lei era la persona ritornato in scena. La sua vita non è collaborazione tra un produttore e un artista giusta. Poi l’etichetta ha avuto l’idea di riar- più quella che era prima. era molto stretta. Oggi invece l’intera comu- rangiare tutto a forma di duetto e di inserire È molto meglio! Se non fosse per i Daft Punk, nicazione avviene tramite internet. Faccio un Edoardo Bennato. Ero un po’ scettico all’inizio, oggi non mi troverei qui a Berna sul palco di esempio: per la produzione del brano Right devo ammetterlo. La “cosa” mi sembrava un uno dei più importanti festival d’Europa. Poi Here, Right Now con Kylie Minogue, non era po’ piena. Alla fine, però, l’idea si è verificata il loro album ha riscontrato un successo che necessario incontrarsi. Mentre io mi trovavo buona, anzi ottima. Edoardo e Gianna hanno mai avrei potuto immaginare. Abbiamo vinto nel mio studio a Los Angeles e arrangiavo i fatto un ottimo lavoro. L’inno ha riscontrato un grammy. suoni e le parti ritmiche, Kylie Minogue in base successo e reso magico quel mondiale. delle mie esigenze, nel suo studio londinese si Detto tra noi: per lei un grammy occupava delle parti cantate. Le sequenze me 21 anni prima, nel 1969, aveva non sarà nulla di spettacolare. le ha spedite tramite internet. Non mi resta- raggiunto il successo con Luky Nella mia vita ho vinto tre Oscar, quattro va far altro che combinare tutto. Una sorta di Luky... Grammy e quattro Golden Globe. puzzle, insomma. ... (ride) era il primo brano fatto bene. È arrivato in vetta alle classifiche di Francia, Italia, Spagna, Déjà-Vu, s’intitola il Suo ultimo Non è un po’ sterile, questo tipo di e ha raggiunto un buon posto anche in Svizzera. album, pubblicato recentemente collaborazione? Se non erro, in Svizzera è arrivato terzo. per la Sony Music. L’album si avvale Forse. Ma non possiamo fare altrimenti. I della collaborazione di importanti musicisti di oggi sono sotto pressione. Non In Svizzera non è riuscito a superare personaggi del mondo della musica hanno tempo da perdere, devono saltare da il brano cult dei Ministrels: Grüezi pop, come Kylie Minogue oppure un concerto all’altro. Qualche decennio fa si wohl Frau Stirnimaa. Britney Spears ... stava più tranquilli.

58 - La Rivista settembre 2015 Diapason di Luca D’Alessandro Eros Ramazzotti Enrico Rava Quartet Perfetto Wild Dance (Universal) (ECM)

È uscito il 12 maggio scor- Si chiama Wild Dance, l’ul- so il tredicesimo album di timo album del trombetti- inediti di Eros Ramazzotti, sta di musica jazz Enrico Perfetto, pubblicato in ver- Rava, in vendita nei ne- sione italiana e spagnola. gozi di dischi a partire da Segue a due anni di distan- questo mese. Un lavoro za all’album Noi, e contiene realizzato con Francesco brani prodotti in stretta col- Diodati alla chitarra, Ga- laborazione con artisti come briele Evangelista al basso Mogol, Francesco Bianconi e Enrico Morello alla bat- e Gino Pacifico. L’album è teria. Sembra essere do- stato registrato tra Roma, vuto almeno in parte alla Milano e Los Angeles. Tra gli partecipazione di Gianluca strumentisti vi figurano esponenti importanti della musica jazz e Petrella, trombonista italiano considerato fra i più dotati del pop, tra cui Vinnie Colaiuta, noto batterista proveniente dall’en- momento, l’alta qualità melodica di questo disco. Un’opera con- tourage di Joni Mitchell, Herbie Hancock e Quincy Jones, e il chi- siderata una perla jazzistica, raffinata, ricca di sfaccettature. tarrista Michael Landau, conosciuto per le sue collaborazioni con Petrella e Rava formano la linea dei solisti. Nella loro funzione Michael Jackson e Miles Davis. L’album fin da subito ha raggiunto indicano la strada da percorrere. La parte ritmica e quella ar- la vetta delle classifiche italiane, svizzere, belghe e in particolare monica (chitarra) devono stare al passo con i due frontmen, che quelle spagnole. Quest’ultimo successo dovuto innanzitutto - lo non solo sono formidabili, ma altrettanto esigenti. Insomma: abbiamo segnalato in entrata - alla pubblicazione di una versione per un appassionato di jazz, l’inserimento di questo disco nella in lingua spagnola. propria collezione, è dovere. Stefano Battaglia Trio Raf In The Morning Sono Io (ECM) (Universal)

Stefano Battaglia, eccellente Per la produzione dell’album pianista jazz che per la ECM Sono Io, Raf si è concesso tre ha prodotto ben sei album, anni e mezzo di lavoro. Un al- insieme al batterista Roberto bum che il cantautore avrebbe Dani e al contrabbassista Sal- voluto pubblicare dopo la sua vatore Maiore rende omaggio apparizione a Sanremo (in se- al compositore statunitense guito alla presentazione del Alec Wilder (1907-1980). brano Rimani tu). La produ- Battaglia non è il primo jaz- zione comunque ha subito dei zista a occuparsi del lascito di ritardi. “Per quattro mesi non ri- Wilder. Frank Sinatra ne era uscivo più ad andare avanti nei un grande ammiratore, e Kei- canti in studio di registrazione”, th Jarrett ha riproposto tre dei spiega Raf. “Mi aveva colpito brani più conosciuti: While You’re Young, Blackberry Winter e Moon una forte bronchite.” Nel frattempo, Raf si è ripreso, e immediatamente ha and Sand. “Ascoltando le reinterpretazioni di Jarrett, mi sono reso con- tenuto fede alle promesse fatte ai suoi ammiratori; questi adesso possono to dell’ampiezza del corpus di Wilder. Incuriosito, mi sono quindi dedi- godere di una serie di brani inediti, tra cui Eclissi totale, probabilmente cato alla ricerca e ho scoperto dei veri e propri tesori”, spiega Battaglia. il brano principale dell’album. Brano da prendere altrettanto in conside- In The Morning, dunque, è il risultato di una ricerca fatta da un jazzi- razione è Amore sospeso, scritto a quattro mani da Raf con la moglie sta con spessore, con un potenziale esemplare e una forte capacità di Gabriella. Per concludere, poi, un brano particolarmente saliente sul piano riflessione. Il disco è tutt’altro che una semplice riproduzione di brani: linguistico: Show me the way to Heaven, cantato in inglese, che fa parte è una collezione di pezzi storici riportati ai giorni nostri. di un progetto ancora in divenire per il mercato americano.

settembre 2015 La Rivista - 59 Locarno: Città del gusto 2015

Locarno si presenta nel 2015 quale capitale svizzera del gusto. I festeggiamenti culmineranno dal 17 al 27 settembre 2015 con diverse manifestazioni legate alla Settimana svizzera del gusto.

uella ticinese è una cucina che af- tembre una lezione sui segreti del vino, che pure domenica 27 settembre in occasio- fonda le proprie radici nella cultura aprirà idealmente la prima edizione del Wine ne della seconda edizione del campionato Qe nella tra - dizione prealpina, so- festival. Evento che vedrà anche la partecipa- ticinese del risotto, che vedrà in compe- prattutto lombarda. Pur con queste influenze, zione di produttori di vino del Locarnese, che tizione le varie società di carnevale della che si ritrovano puntualmente in moltissime si presenteranno sabato 19 settembre in Città regione… e non solo. Il medesimo giorno ricette, quella ticinese si può però definire a Vecchia, dove il pubblico potrà degustare i mi- si potranno anche degustare ed acquistare pieno titolo come “cucina regionale”, poiché gliori nettari della regione. salumi e formaggi nostrani al mercato di basata su prodotti del terroir Ticino. I grotti, Venerdì 25 settembre, spazio al Festival del prodotti ticinesi. tipici in Ticino, sono locali rustici situati, di risotto in Piazza Grande, che vedrà sfidarsi gli Fra gli altri momenti forti che contrassegne- regola, in zone discoste e ombreggiate. Vi si chef di rinomati ristoranti del Cantone nella ranno la Settimana del Gusto locarnese, da servono solitamente prodotti e piatti nostra- preparazione di questo rappresentativo piat- segnalare il 23 settembre una conferenza del ni: salumeria, , risotto, polenta con to della tradizione ticinese. Il pubblico avrà la guru della cucina vegetariana e naturale Pie- brasato, coniglio, funghi, formaggi e formag- possibilità di degustare i vari risotti, mentre tro Leemann e il 26 settembre la Festa dei Ma- gini. Tra i vini ticinesi, il Merlot è sicuramente una giuria di esperti decreterà un vincitore, stri Birrai in Piazza Grande, con degustazioni il più apprezzato. I ristoranti sono numerosi proclamandolo campione ticinese di risotto. di birra artigianale, quiz, spettacoli musicali e e per ogni palato: dalla cucina innovativa di Accanto al Festival del risotto anche la rasse- animazioni varie presentate da Fabrizio Casa- grande richiamo a quella nostrana, dal risto- gna Caccia al risotto dedicata a questo piatto, ti, noto conduttore RSI. rante stellato Michelin al caratteristico grotto, che coinvolgerà ristoranti di tutta la regione e Il programma completo di Locarno Città del la regio - ne di Ascona-Locarno ha tanto da ospiti speciali. Gusto sarà costantemente attualizzato sul offrire agli amanti della buona tavola. Il tradizionale risotto sarà peraltro servito sito: www.cittadelgusto.ch Valorizzare la diversità dei gusti e delle culture alimentari La Città di Locarno ha ottenuto il marchio di Capitale svizzera del gusto 2015, riconosci- mento che mira, fra le altre cose, a preservare la tradizione e a incoraggiare le innovazioni culinarie. Ad assegnare il riconoscimento – nel 2014 detenuto da Moutier – è il Comitato centrale della «Settimana del Gusto». Questa – fonda- ta nel 2000 su iniziativa di Josef Zisyadis – si prefigge di valorizzare la diversità dei gusti e delle culture alimentari, rendere i consumatori più attenti alla qualità e alla stagionalità dei prodotti, favorire la scoperta di prodotti di qualità, preservare la tradizione e incoraggiare le innovazioni culinarie. Il momento clou Momento clou di Locarno Città del Gusto 2015 sarà – dal 17 al 27 settembre – la Set- timana del Gusto: 10 giorni di appuntamenti rivolti a tutti. A fungere da Padrino della Settimana del Gusto sarà Paolo Basso, consacrato miglior sommelier del mondo al concorso di Tokio nel 2013, A Locarno Paolo Basso terrà il 18 set-

60 - La Rivista settembre 2015 La Pasticceria Marnin rappresentante dell’eccellenza culinaria del Ticino al Padiglione Svizzero di Expo2015 Presentato per l’occasione Camelia il cioccolatino simbolo di “Locarno Città del gusto”

abato 16 maggio al Padiglione Svizzero I prodotti della pasticceria Marnin gusta a Expo 2015. Al centro della foto Franca Antonini che con il di Expo a Milano si è celebrata “Locarno marito Arno è l’anima, il cuore e anche la testa della storica azienda di famiglia SCittà del Gusto 2015”. Tanti ospiti illustri e numerosi giornalisti per la manifestazione in cui si pubblicizzava la capitale svizzera del gu- sto. Durante l’anno e in particolare dal 17 al 27 settembre (vedi pagina accanto- ndr) sono or- ganizzati diversi eventi legati alla gastronomia nella regione del locarnese con una serie di per- corsi enogastronomici che interesseranno non solo Locarno ma anche altre località del Ticino. Tre testimonial di eccezione hanno evidenzia- to la qualità e l’efficienza dell’iniziativa: Paolo Basso, miglior sommelier del mondo nel 2013, che ha offerto una degustazione di ottimi vini locarnesi, Pietro Leeman del Ristorante Joia di Milano e la famiglia Antognini della Pasticceria Marnin di Piazza Sant’Antonio (Locarno). La giornata ticinese del gusto, coordinata da Mauro Beffa, responsabile manifestazioni e protocollo, Dicastero Amministrazione e Turi- smo Città di Locarno e da Mattia Storni, Head of Product Management Organizzazione Turi- stica Lago Maggiore e Valli, si è conclusa con glione svizzero e non gustare un po’ di cioccola- il concerto degli “Alligator Nail Band” proposta ta. E che cioccolata!” Ha detto una turista giap- da Vallemaggia Magic Blues e con la degusta- ponese assaporando il cioccolatino “Locarno”. zione proposta dalla famiglia locarnese Anto- gnini della Pasticceria Marnin, selezionata da *Presenza Svizzera: è un progetto del Dipar- Presenza Svizzera* per il suo quale timento federale degli affari esteri per pro- “Swiss Delicatessen”. muovere gli interessi e gli atout della Svizzera Oltre a due splendidi panettoni, da cinque chi- all’estero nelle sue strategie di comunicazione li ognuno, decorati con cioccolata e amaretti e diffusione ha anche sviluppato il settore bianchi adagiati su di un vassoio a forma di riguardante il “patrimonio culinario” presen- Ticino la Pasticceria Marnin ha presentato il tando prodotti svizzeri di qualità simbolo di nuovo dolce creato per la Città del Gusto: un un territorio e di competenze sconosciuti oltre delizioso cioccolatino a forma di camelia (fiore confine. In questo modo è nato Swiss Delica- simbolo di Locarno dove nel Parco della Came- tessen per presentare la qualità, la diversità e lie vi sono coltivate ben 900 varietà) composto la cultura culinarie svizzere. da cioccolato nero con all’interno una ganache di cioccolato bianco, tè verde Matcha prodotto In anteprima all’Expo, la Pasticceria Marnin pre- al Monte Verità di Ascona e aromatizzato con senta un cioccolatino appositamente pensato per fiori di gelsomino. “Locarno Città del Gusto”. Il cioccolatino a forma La giornata ha lasciato il segno riscuotendo il di camelia (fiore simbolo della Città grazie anche suo Parco delle Camelie dove vengono coltivate consenso unanime dei giornalisti e del pubblico ben 900 varietà) è composto da cioccolato scuro che attratto da cioccolatini, amaretti e panet- con all’interno una ganache di cioccolato bian- toni ha molto apprezzato i prodotti dolciari co, tè verde Matcha prodotto al Monte Verità di Marnin. “Sarebbe stato strano visitare il Padi- Ascona e aromatizzato con fiori di gelsomino.

settembre 2015 La Rivista - 61 Lo stivale del Pane Italiano Tradizione da valorizzare e preservare

Dal ferrarese al carasau, dal toscano al pugliese, il più antico degli alimenti è presente su tutte le tavole con forme e ingredienti che cambiano da paese a paese, da campanile a campanile. di Rocco Lettieri

acciando Adamo dal Paradiso Ter- restre, il Signore lo maledisse con Cle fatidiche parole: “Col sudore della fronte mangerai il tuo pane” e da allora è sempre stato così. Da molto lontano viene dunque il pane, che ha una vita lunga quanto quella dell’Uma- nità e radici profonde, intrecciate con quelle della nostra civiltà. Al pane sono riconduci- bili tutte le pietanze: dalle più semplici alle più elaborate, tutte quelle che l’appetito dell’uomo e la sua fantasia abbiano mai sa- puto e potuto amalgamare possono essere definite, infatti, companatico“ “. Celata nel chiuso di una tomba egizia, gli archeologi hanno rinvenuto una rassicurante pagnotta. Risale a noi dal profondo abisso di tremi- lacinquecento anni fa, indizio tangibile di una notevole pratica di quell’arte panaria, che, incurante dei millenni, caratterizza e alimenta i popoli e le culture che si affac- ciano sul Mediterraneo e non solo. Da allora l’arte della panificazione, collegando in un unico bianco nastro di farina ogni anno al successivo, risale i lunghi secoli medievali, gareggia in raffinatezza con gli artisti ri- nascimentali, sfida in bizzarria di temi e di forme i maestri barocchi, si fa razionale e scientifica nell’enciclopedico Settecento e In principio è il grano nel corso del secolo XIX si dispone a medi- care le inquietudini degli spiriti romantici e nel campo della panificazione sono cam- tutti i giorni, non è più tanto semplice, quel finalmente acquisisce fattezze e gusto assai biati. La clientela appare più esigente sull’e- gusto e quel profumo divengono oggetto di prossimi a quelli attuali. L’impasto della sto- stetica del pane e richiede prodotti sempre una vera ricerca personale. ria contiene molta farina! più appetibili e di bell’aspetto. Ma che dire Per ritrovare e riconoscere il fascino umile e dei contenuti e del sapore? Macchine sem- discreto del buon pane, per imparare ad ap- La concretezza di un simbolo e la pre più sofisticate concorrono a migliorare prezzare le sfumature olfattive e di sapore forza di un mito costantemente la forma e l’igiene del pane, che il pane a seconda del tipo, dell’origine, Ma in concreto che cos’è il pane? In Italia rendendo in pari tempo meno gravoso il la- della composizione e della preparazione, la legge non resiste alla tentazione di dar- voro del panettiere: i tempi di lievitazione è capace di suscitare, da solo o meglio in cene una definizione e recita: Il“ pane è un si accorciano, ma ne salta fuori, il più delle sagace e ponderata compagnia di ottime prodotto ottenuto dalla cottura di una pasta volte, pane standardizzato, più modesto, a pietanze, cercheremo di tracciare un “Giro convenientemente lievitata, preparata con voler ben confrontare, di quello che si ot- d’Italia del pane regionale”, dal Nord al Sud. sfarinati di grano, acqua e lievito, con o senza teneva una volta per processo indiretto, la- Troppo carico di valori e significati simbolici l’aggiunta di sale”. Burocraticamente il pane vorando con la biga, che sapeva conferire al è il semplice atto di mangiare pane perché è bell’e sistemato. Sembra facile, ma non lo è. prodotto quell’aroma e quella serbevolezza si possa immaginare di passarvi in rassegna Se gli ingredienti possono e dovrebbero es- inconfondibile e ormai tanto difficili da ri- tutta la sua lunga storia. Troppo elevato il sere quelli di sempre, oggi i modi di operare trovare. Apprezzare il pane sulla mensa di rischio di far retorica discorrendo dell’unico

62 - La Rivista settembre 2015 prodotto che, nel bel mezzo di questo tu- viamo la Grissia, pagnotta a pasta dura che meno è il pane secco di Fié, lo Schüttelbrot. multuoso e diveniente universo sintetico, conserva la sua fragranza per giorni. In Val I pani delle Dolomiti sono compatti e con- è rimasto sé stesso, semplicemente, forte- d’Ossola famoso è il Pane di Còimo, pane di creti dove domina una cultura germanica: mente, fedelmente pane. segale fatto con una tecnica antica e a Do- rustiche arditezze di casa. Eccellenti sono Elementare aggregato di farina, acqua, sale modossola troviamo lo Strinchett. i pani neri da abbinarsi allo speck tirolese e praticamente di ogni altra cosa che possa e per formare i Knödel (grossi gnocchi di venire alla mente, il pane ha la concretezza La Liguria ci inonda di Focacce (salvia, ro- pane, speck e uova serviti nel brodo). Qui di un simbolo e la forza di un mito. Parlare smarino, cipolla, olive, gorgonzola) e le fa- ogni valle ha un pane: da Val Badia (Käiser- di pane mette a disagio. Ci si sente profa- mose Ciappe, piadine condite con olio extra iemmel) a Val Gardena (Pane d’orzo), dalla ni. Il pane, quello bianco, (ma attenzione! vergine. Sotto il campanile di Badalucco Val Venosta (Paari) alla Val d’Ultimo (Pidi), la gente avverte che non ce n’è più tanto) troviamo la Carpisca, a base di farina d’orzo da San Martino (Pane ai sei cereali) a San è meglio mangiarlo, tutt’al più ammirarlo e a Triora il pane ottenuto con mistura di Cassiano ( del contadino) e Merano quieto e rassicurante, quasi fosse il legame grano tenero e grano saraceno. Da non di- (Pane scuro, da affettare). Un vero trionfo stesso che ci unisce alla terra, il modo con menticare a Recco la al formaggio dei piaceri della tavola che inizia con il ce- cui la terra dimostra di conservare soltanto servita in ogni ristorante. Famosa quella del stino dei pani assortiti. per noi guardinghi amanti del ben mangia- Ristorante La Manuelina. re, una forma di speciale benevolenza, no- Nel Veneto polenta e pane meritano qualsi- nostante tutto. La Lombardia innalza il vessillo della Mi- asi mescolanza e stravaganza ed ecco quin- Il mestiere di fornaio è caratterizzato da chetta da riempirsi col prosciutto o col di il pane in minestra Panim-bruo, la Pana- creatività e originalità che, nella maggiore formaggio che ora è attaccata dalla nuova da, lo Sguazeto a la bechèra, la Sopa coada, parte dei casi, si tramanda di padre in figlio, proposta dei fornai milanesi, la Milanesi- la Zanzarèle, le Sardele col pien e le Sardele proprio come una tradizione. Ma come mai na, in parte anche con farina integrale. In impanate e ancora le Sepe in tecia col nero, gli italiani accanto alla pastasciutta e alla Lombardia ogni provincia ha il suo pane: tutti piatti ottenuti con i pani veneti: la Cio- polenta non fanno mai mancare il pane? Baule, Risolina e Scorniòt nel Mantovano, pa, il Bovolo, il Montasù, lo Scafetò, ecc. Francesco Alberoni diceva: “La cultura me- Pan de Comm (Pane di Como) e Franceso- diterranea del pane è paragonabile a quella ne a Como, Trigoss a Bergamo, Miccone a Il Friuli Venezia Giulia, terra di frontiera, delle civiltà orientali nei confronti del riso. Pavia, Bradasela (Pane di segale) a Sondrio anch’esso offre un mosaico di pani dal sa- Così in entrambi i casi, gli si dà un significa- e in tutta la Valtellina, Treccia di Stradella pore della tradizione: la Treccia di Remen- to simbolico per la sua perpetua durata nel (Pavia), Pane con cipolla a Sermide ecc. zasco, la Povera di Trameste (poca farina tempo. E possiamo affermare che la sacra- di frumento con tanta segale), il Pane di lità del pane, tradotta poi in un’importanza Dall’Alto Adige, dai masi (fattorie) conta- Servola e la Struzza, appuntita e a forma basilare e fondamentale sulla tavola, sta nel dini, i pani sono scuri (segale) e arricchiti allungata con quattro tagli trasversali. Il fatto che questo cibo segna la storia della di semi (anice, cumino, sesamo, papavero, pane più conosciuto è la Biga, coppia di sopravvivenza dell’uomo, da un certo perio- finocchio e pure fiocchi di orzo e tritel- panini avvicinati e lungamente lievitati con do a questa parte, ossia da quanto è stato lo); famoso è il cornetto Kipfel ma non da doppia farina; non vanno però dimenticati inventato”. Ogni campanile ha il suo pane Qualcuno ha scritto: “Ogni località italiana, ogni campanile può vantare un suo pane” e non c’è niente di più vero se ci avviciniamo a questo prodotto con un poco di attenzio- ne sia per il pane stesso che per le numerose variazioni di piatti che ogni regione riesce a darci.

Partendo dalla Valle d’Aosta dove si con- serva l’atavica tradizione del pane scuro troviamo il Pane di segale e il Pane di ca- stagne, la Pagnotta di Champorcher, pane secco conservato in solaio e che dura tutto l’anno oppure la Miassa di Quincinetto, sot- tili crêpes di mais cotte su piastre di ferro. A Gressonay-la-Trinitè si serve un pane chia- mato Cier snitti che si bagna nel e poi si frigge in padella con burro dopo di che viene cosparso di uovo sbattuto e zucchero.

Nel vicino Piemonte, già più ricco e suntuo- so troviamo il re dei pani, il Grissino, che diventa Rubatà in provincia di Alessandria, senza dimenticare la Grissia monferrina e la Biova a pasta dura. Sui confini tra Piemonte e Liguria dominano le Farinate pur se fatte con farina di ceci. Anche a Pontestura tro- Francesone di Como

settembre 2015 La Rivista - 63 La Toscana si affida ai suoi forni che cuo- ciono pannelle, scipite, di forma casereccia, il famoso Pane sciocco adatto per bruschet- te, panzanella, pappa col pomodoro, ribol- lita, ecc. Ad Arezzo si continua a produrre il rustico Pane di ramerino (olio e rosmarino). In Lucchesia famoso è il Pane di Altopascio che ha sfamato tutti i cuochi toscani d’Italia, e sono tanti.

Nelle Marche è la Filetta a dominare su tutti i pani (pane del peso di circa mezzo chilogrammo a crosta croccante e mollica alveolata) utilizzata per il gustoso brodetto marchigiano, la zuppa più famosa d’Italia che viene contesa da ascolani, maceratesi, pesaresi e anconetani. Ma anche altre zup- pe contemplano il pane quale il minestrone di Montappone e il ciavarro di Ripatransone (ceci, cicerchie, fagioli, lenticchie di Castel- luccio o di Colfiorito, granoturco, farro, po- modori, lardo). Nella tradizione locale tro- viamo ancora il Pane di Chiaserna (cotto a riverbero di calore), i Crostoli del Montefel- tro, l’Integrale di Vado, la Crescia di Sarnano fatta cuocere ancora nel forno a legna. Cornetto ferrarese In Umbria, terra di tre regni culinari (to- i Grispolenta, grissini rustici e fragranti di Modena o con il più famoso Culatello di Zi- scano, marchigiano, laziale) la fa da pa- frumento, mais e olio. bello, tutti e due DOP (Denominazione d’O- drone il Pane del Ternano, grosse pagnotte rigine Protetta). Ma in Emilia Romagna non richieste anche da Roma che ritroviamo L’Emilia Romagna è famosa per la sua bisogna dimenticare la Tigella Modenese, la in molte ricette a partire dai Crostoni di Polesana che ha conquistato tut- Crescentina di Pavullo, la Ciupèta, il Pane palomba che si propongono a Cascia, a to il Nord Italia ma il vero pane emiliano Miseria, miccone a pasta dura leggerissima Spoleto, a Terni, a Perugia e a Norcia, qui è e resta il Cornetto Ferrarese definito con e fragrante e la squisita rilanciata serviti anche col tartufo nero; ma ottime orgogliosa definizione locale e da Riccar- dalla famiglia di Pantani dopo la vittoria al sono anche le Ruote di Perugia, le Pagnot- do Bacchelli ne Il mulino del Po: il pane più Giro d’Italia e al Tour de France. Delizioso te di Orvieto e Spoleto e i famosi Filoncini buono del mondo. Un pane unico, croccan- ricordo di questa terra è la Tirita cò la zivo- di Strettura utilizzati per la panuntella che te, struggente passione di ogni ferrarese che la, cibo esclusivo dei ferraresi di campagna: mette insieme salsicce, fette di pane case- trova giusto equilibrio con il Prosciutto di pasta di pane e cipolla cotta al forno. reccio e olio con estrema delicatezza.

Michetta milanese

64 - La Rivista settembre 2015 In ogni anno si tiene la Mostra comune e ognuna è contrassegnata dalla no, Tramutola, Corleto Perticara e Laurenza- Regionale del Pane a dimostrazione dell’at- sigla familiare. L’arte bianca pugliese firma na sono paesini dove la farina viene ancora tenzione che si rivolge al pane: pagnotte tre tipi di pane: il casereccio, il tondino e macinata in mulini carichi di anni. Il pane tradizionali e artistiche create con estroso la schiacciata. Ognuno di questi pani è una qui prodotto è impareggiabile; dura alme- gusto dai panificatori che più artigianali meraviglia di gusti, grossolani e rustici ma no due settimane. Famoso quello di Matera di così non si può. Forme fragranti, pasta saporiti. La capitale del pane pugliese è Al- protetto da un Consorzio. croccante, deliziosa estetica di composizio- tamura con le sue forme rotondeggianti che ni elaborate con passione e pazienza che si raggiungono anche i quindici chilogrammi. La punta dello stivale, la Calabria, offre allineano sui banchi di esposizione: cestini A Lecce si produce il Purecasciu (grano duro, all’ospite la tipica focaccia con il foro al di fiori, grappoli di uva, quadri, coccodrilli, acqua, olio, cipolla, pomodori), un pane gu- centro, il Buccellato e le saporose Pitte, fo- tartarughe, ecc. ecc. Opere panarie di stra- stoso e soffice che si accompagna alle olive cacce schiacciate e cosparse di olio a volte ordinaria bellezza che fanno dimenticare nere infornate di Ferrandina. In tutta la re- con ciccioli con peperoncino. Piatto gustoso l’elemento principale che è pasta di pane. gione si fa largo uso della famosa Frisedda, è la Pasta ammuddicata cioè con la mollica Questa mostra comunque presenta anche i pane tagliato in due e ripassato nel forno a di pane come pure lo è la Licurdìa, dove il tipici pani abruzzesi di Lanciano e molisani seccare, servito in seguito, bagnato, con so- condimento è a base di cipolle, brodo, peco- di Ripamolisani: il Filone Aquilano, il Par- pra ogni ben di Dio, ma soprattutto con l’ot- rino e peperoncino. Altro piatto che richie- ruozzo teramano, il Pane di Spiga e il Pane timo olio di Bitonto. Nel Gargano dominano de obbligatoriamente il pane è il Morseddu di Cappella (filone di grano duro a lunga le Panette bursette, nel foggiano le Panarid- (trippa e interiora di maiale tagliuzzate e conservazione). de e le Sckanate (grossi pani di grano duro fritte in padella con olio, aglio, pomodoro misto a patate lesse), a Monte Sant’Angelo e peperoncino). Un vero fuoco che si spegne Il Lazio ci presenta l’unico pane d’Italia a lu ppene sutile, nella Capitanata le Parruo- solo con un pane ricco di mollica quale il IGP (Indicazione Geografica Protetta) d’Ita- zze (pane scuro a filone destinato ai pasto- Pane di patate tipico nei paesini della Sila. lia, il Pane di Genzano, un casereccio assai ri), nel baresano le Spaccatelle. Numerosi gustoso e il più diffuso fra i pani d’Italia, i piatti a base di pane: pancotto, acqua La Sicilia ci accoglie con la tradizione araba/ la Ciriola Romana, rimasta fedele nei tempi e sale, pan’unto, tiella, alici arraganate, normanna che vuole il sesamo in superficie: alla sua forma antica con punte affusolate, cà muddica, le Pizze Granedonio Mafalda è il nome della treccia che si trova crosta dorata e croccante con mollica sof- (grano di mais con acciughe, uvetta, pepe e su tutta l’Isola. Interessanti pani si trova- fice e porosa. Pane ideale che si sposa con olio) e Mambricule (ricoperta di ciccioli, olio no in ogni capoluogo di provincia: il Pane i salumi e i formaggi dell’agro pastorale la- e pepe) e per finire con iPanzarotti (calzoni di Cuddura di Ragusa, il Torciglione di se- ziale. Sulle colline viterbesi troviamo i clas- ripieni di cacio fresco tagliato a fette op- samo a Messina, la Pagnotta di grano duro sici Sfilatini, le Fruste e le Rosette di grano pure ricotta assieme a uova sbattute) che a Enna, i Cuciddati a Catania, la Vastidda duro di Monte Romano. debbono essere: dorati, odorosi e croccanti. a Siracusa, lu Filuni a Trapani. Molti sono i pani cosiddetti “devoti”: l’Occhio di Santa In Campania vanno molto i pani tradizio- La fama del pane della Basilicata non ha Lucia a Siracusa, Li minnuzzi di Sant’Agata nali di largo consumo che fanno capo alla più confini: lePanelle cotte nei forni a le- a Catania, Li cannaruzzeddi di San Biagio, Li Pagnotta Napoletana che si prolifica nelle gna con fascine odorose di legno di vite e finuzzi di Sant’Aloi, i Pannuzzi di San Nicola, versioni di Mondragone, di Padula, di Sara- di ulivi sono una meraviglia unica che le Li pupi cu l’ova nel periodo pasquale e anco- golla, di Benevento, di San Gregorio Maltese donne ancora oggi, una volta cotte nei forni ra le Pupidde, gli Sfinciecc. Pani devozionali ecc. Ottimi i di Capri e la Treccia Ca- comunali, si portano a casa in ceste rotonde che hanno sempre qualcosa di morale da prese, i cosiddetti taralli n’zugna e pepe che poste sul capo. Lauria, Lagonegro, Moliter- raccontare. si degustano facendo lo “struscio” in città. Ma Campania vuole dire Napoli e Napoli vuole dire , la vera Pizza cà pommarola n’ coppa. La più raffinata pietanza che ci ha fornito la scoperta dell’America senza voler dimenticare la straordinaria mozzarella in carrozza: due fette di pane raffermo, senza crosta, ammollate nel latte; in mezzo vi si mette una fetta di freschissima mozzarella di bufala, si infarina, si passa nell’uovo sbat- tuto e poi nel pangrattato, si frigge in olio bollente e si va “in carrozza”, modo di dire napoletano per significare che si sta magni- ficamente bene. Uno dei piatti più trionfali che, unitamente al calzone e alla pizza, sia dato da mangiare.

Per presentare la Puglia ci affidiamo all’au- gurio di Sofocle nel Trittòlemo: “Sarai tu celebrata, Italia fortunata, per il tuo grano bianco di Puglia”, il triticum turgidum della Capitanata e il triticum giganteum del Brin- disino e del Barese. Il pane veniva e viene ancora preparato in casa una volta la setti- mana. Le pagnotte vengono cotte nel forno Mafalda siciliana

settembre 2015 La Rivista - 65 Pagnotte pugliesi

La Sardegna chiude il nostro “giro d’Italia del Il pane in tavola a città, da paese a paese, da campanile a pane” con la Carta da musica o Carasau, il Gli italiani sono grandi consumatori di campanile. pane dei pastori, che oggi è conosciuto e di- pane e possiedono molto sviluppato il gu- C’è tutta un’educazione nel campo del vino, stribuito in tutta l’Italia e nel mondo. E che dire sto del pane odoroso di rustico. Di tipi di ma per quanto riguarda il pane, da parte del piatto stupendo che si ottiene con questo pane in Italia se ne contano oltre 380 e dei camerieri o dai più professionali maître, pane: il Pane frattau, una ricetta antica quan- non sono tutti. La nostalgia del pane di una niente, neanche una parola. La gloriosa to il mondo! Ogni paese offre la sua speciali- volta non si è mai dissolta. Nei ristoranti si cucina italiana viene sempre più penaliz- tà: il culto del pane è nel sangue delle donne è persa la filosofia del buon pane del for- zata da una mancanza di professionalità di Sardegna. Non ci si può sposare se non si no accanto e risulta difficile trovare buon che dovrebbe vedere accompagnato piatto conoscono almeno quattro ricette di pane. pane da abbinare ai favolosi piatti dell’ot- via piatto con il pane ideale. Pensate che Questi alcuni nomi di pani: Su mordizzosu, Su tima cucina regionale: oggi troviamo pane “musica” sarebbe sedersi a tavola e inizia- coccoi, S’ispianada, Su accheddu, Sa rughista, anonimo, fresco (a volte) a mezzodì e im- re a sgranocchiare delicatissimi e finissimi Civraxu, Sa pillonca, Sa fresa, Sa pizzudda ecc. mangiabile di sera. Un pane confezionato grissini giornalieri (non le “candeline steari- Nel Campidano di producono Poddini, a Osilo anche a centinaia di chilometri di distanza, che” che ci propongono in bustine sigillate Sanluri la Pagnotta delle due semole, a Villau- bello a vedersi, ma senza aroma e sapo- realizzate un anno prima), i celebri cornetti rbana la Ruota di grano duro e nel Nuorese il re. Un pane destinato a un giro rapido di ferraresi, friabili e croccanti, le sottilissime S’oriattu è un pane d’orzo che viene biscottato distribuzione e consumo poiché altrimenti sfoglie di con un filo di olio al forno. In Sardegna sono molte conosciute e non sarebbe più neanche presentabile. Un extra vergine d’oliva e servite leggermente apprezzate le Cavazzas che altro non sono se pane di massa. Ci siamo allontanati sem- tiepide. Insomma, con un poco di buon sen- non focacce arricchite con ciccioli di maiale o pre più dal classico sapore che deve avere so, si potrebbe accompagnare un menù con pezzetti di carne di pecora lessata. il pane, che deve essere diverso da città il pane più adatto, gradito al palato, gene-

La Carta del Pane (abbinamento ideale cibo/pane) Prima colazione (pani delicati per essere spalmati): Salumi (pani diversificati per ogni tipo di salume regionale): Panini morbidi; pane al latte; pane integrale da affettare; focaccine Tutti i pani di tipo casereccio da affettare come pure il pane di tipo dolci; pane di segale morbido; pane di mais. ferrarese e i grissini artigianali.

Antipasti per aperitivi: Fondute di formaggio e zuppe valdostane: Pani da affettare con mollica compatta, di qualità più o meno rustica Pani caserecci senza grassi, affettati e tostati. in base agli ingredienti impiegati; tartine al latte; focaccine salate; pane integrale; pane in cassetta; pane di segale; pane tricolore (con Salmone e caviale (pani di gusto delicato): spinaci, con pomodori e bianco); pane tipo francese. Pani affettati e spalmabili; pane integrale; pane di segale; pane in cas- setta. Antipasti per menu (pani abbastanza saporiti): Pani: al rosmarino, con olive, con salvia, alla menta, al papavero, al Paté di fegato d’oca (foie gras): cumino, al sesamo ecc; tartine; panini mignon. Pane francese affettato; pane in cassetta affettato e tostato, pane con uvetta.

66 - La Rivista settembre 2015 roso, che soddisfi con pienezza e con gioia, sino all’ultima briciola”, si inventano pietan- tenzione di partenza era rivolta all’utilizzo di il bisogno prepotente di regalarci, con la ze, minestre, zuppe, dolci, dove il pane entra quel pane che tranquillamente si può usare in stessa golosità, un buon piatto sposato con come vero e proprio ingrediente per la gioia di ricette casalinghe semplici, naturali e di poca pane creato su sua giusta misura. vecchi e piccini, ma anche come corroborante difficoltà. Ricordo che il pane raffermo messo per giovani, uomini e donne di ogni età. Ricor- in acqua, latte o brodo costituisce un elemen- Il pane in cucina diamoci che il pane raffermo, privato della sua to eccezionale per la preparazione di ripieni, Molto del pane che ogni giorno avanza viene umidità, attraverso una leggera tostatura nel siano essi destinati a piatti di carne o di pesce regolarmente buttato nelle pattumiere di ogni forno di casa, può esser conservato a lungo. o di dolci. Anche il pane grattugiato, purché casa privata. Triste è sapere e vedere che la Basti pensare al pane dei marinai o dei sol- non proveniente da pane condito, sia secco stessa cosa succede nei ristoranti (potremmo dati, la famosa galletta traforata, che veniva che ammollato, è ingrediente insostituibile accettare la scusa che il pane servito in tavola conservata per mesi nelle cambuse delle stive per polpette, polpettoni, ripieni, bistecche im- sia stato toccato dai commensali e quindi pas- delle navi o negli zaini dei soldati che per mesi panate (la famosa milanese), animelle saltate sarci sopra) per il pane che ogni sera avanza venivano inviati ai fronti di guerra. Piuttosto ecc. Per i dolci il discorso è identico poiché il e ancora neanche tolto dal sacco del fornaio. che buttarlo comunque si può sempre metter- pane raffermo può essere facilmente utilizza- Un vero delitto da condannare come spreco lo in borse e darlo ai canili oppure a contadini to in torte favolose. Il pane messo a mollo nel delle risorse umane. Fortunatamente il famo- che hanno galline e maiali. Si può comunque latte si trasforma in un ingrediente eccezio- so Pater Noster ci ricorda che il pane è prezio- sempre anche restituirlo al proprio fornaio nale che con l’aggiunta di cacao, cioccolato, so e le massaie, le madri e le nonne, ancora (mi raccomando! senza compenso) che prov- uvette, canditi, uova e zucchero ci consente di religiosamente attaccate al comandamento vederà a consumarlo come pane raffermo da ottenere una varietà infinita di dolci, tutti con dettato dei nostri avi: “…il pane è prezioso mangime per animali domestici. La nostra in- sfumature diverse a secondo dell’estro e della

Pane cunzatu di Sicilia

Minestre e zuppe (pani in grado di non sfaldarsi): Formaggi dolci e da spalmare: Pani caserecci in genere non conditi affinché possano mantenere inte- Pane francese; pane con le noci; pane con l’uva; pane ai semi di sesa- gra la consistenza a contatto con il brodo: francese, toscano, pugliese, mo, pane integrale. carasau ecc. ecc. Formaggi con muffe nobili: Bruschette alla brace: Pani da affettare non conditi; pane con l’uvetta; pane con i fichi; pane Pani da affettare di tipo regionale possibilmente non conditi. con le prugne; pane di segale fresco.

Brodetti di pesce: Formaggi piccanti anche duri: fettare non conditi. Pane con le noci; pane con le mandorle; pane con i fichi; pane di frutta mista; pane integrale; pane di segale; pane carasau. Uovo in camicia: Michettine e pani di facile assorbimento. Dessert, torte di pane ecc: Tartine e tutti i tipi di pane bianco provvisti di mollica compatta Pinzimonio di verdure fresche: (pane al burro, pane al latte, pane in cassetta ecc. ecc.) e pani raf- Dare preferenza a pani affettati e michette. fermi non conditi.

settembre 2015 La Rivista - 67 fantasia della cuoca. Chi, ad esempio, non ri- corda la famosa charlotte milanese o la pinza veneta o la torta di pane che si fa in ogni casa contadina di tutta l’Italia. E questi sono solo i più banali degli esempi. “Che il tuo pane sia sempre fresco” era un saluto augurale in uso nelle campagne del Nord Italia. Auguriamoci anche noi di poter avere sempre pane fresco, generoso, gradi- to al palato, che soddisfi con pienezza e con gioia il bisogno di pane, pane come sacralità della mensa, pane come quotidianità del- la nostra vita, pane che non dovrebbe mai mancare su nessuna tavola del Mondo. In fondo, aggiungo io, chi non ha mai sentito il profumo del pane è certamente un infelice. Cestello di pane da ristorante

Profumo di Pane

Un amico ritrovato che probabilmente non si era mai perduto. De- monizzazioni e mode intrecciate con la voglia effimera di santificare il superfluo, non hanno potuto aver ragione - o meglio, torto - di uno dei pezzi forti dell’alimentazione mediterranea, il pane, appunto. I pani, anzi. Perché tipologie e forme di questo prezioso alimento, in lungo e largo nella Penisola, non sono esaurientemente numerabili. Quanti tipi di pane esistono nel nostro Paese? A questa domanda è praticamente impossibile rispondere poiché ogni città, ogni pa- ese, ogni campanile ha un suo pane. Rocco Lettieri, giornalista free lance, esperto di turismo ed enogastronomia, ex fornaio con più di trent’anni di impasti notturni, nel volumetto Profumo di pane, pub- blicato dall’Associazione Nazionale Città del Vino, ne elenca quelli regionali ancora in uso dalle Valle d’Aosta alla Sicilia con uno sguar- do particolare alla Sardegna. I più noti e i più strani, ordinati secondo la dislocazione geografica, accompagnati da un elenco - non esau- stivo, ma sicuramente rilevante - delle ricette più adatte ad unirsi a ciascun “modello”. Il messaggio principale che questo quaderno vuo- le dare, infatti, non riguarda tanto la varietà dei pani che affollano le tavole italiane, quanto la necessità di riconoscere a questo alimento la giusta dignità gastronomica. Al punto di diffondere nei ristoranti l’abitudine di introdurre una carta del pane accanto a quella, collau- data, dedicata ai vini. Massimo Corrado, presidente delle Città del Vino, così si esprime nella presentazione: “....Questo Quaderno propone l’antica tradizione del pane che rappresenta il nostro semplice contributo all’afferma- zione di una “ filosofia ” per mantenere vivo e forte il sentimento per la tutela delle tradizioni e del valore culturale che vi sta dietro. Rocco Lettieri, amico storico delle Città del Vino, esperto enogastronomico, per molti anni maestro fornaio, ha realizzato questo Quaderno mettendo insieme i suoi pensieri e proponendo un itinerario tra le tante tradizioni regionali legate al pane, alle sue forme, alle ricette, ai modi di prepara- zione. E’ questo l’aspetto sicuramente più accattivante, laddove si presentano nomi di pane e modi di panificare andati quasi perduti....Sembra quasi di sentire certi odori e certe fragranze nel leggere di michette, frisedde, carasau e pagnotte, ciabatte, piadine e taralli....”. Un libretto che si legge in un fiato passando dai cereali alle farine, alla panificazione tra tradizione e progresso, al pane al ristorante e al pane in cucina e in tavola. Utilissima la Carta del Pane e l’elenco regionale dei pani e delle ricette realizzabili con il pane per non disperderne neanche una briciola. Il Quaderno è impreziosito da contributi letterari di autori diversi da Grazia Deledda a Mario Soldati, da Flavio Colutta ad Armanda Capeder. In chiusura il “mio credo di fornaio” pensieri in libertà di Rocco Lettieri a cui va il merito di aver contribuito a rilanciare un prodotto a cui tutti, ma dico tutti, dovremmo dare il giusto risalto anche per ridimensionare il grave problema dello spreco che ancora ogni giorno si fa del pane.

68 - La Rivista settembre 2015 Convivio di Domenico Cosentino

Frutta, ghiaccio e gelati alcolici Quando il sorbetto diventa aperitivo o Cocktail estivo

All’inizio, oltre cento anni fa, era solo vermouth. La di Casinò Royal: “Un dry Martini, disse, in “un’ampia coppa d cham- prima e più civile forma di aperitivo. E sembra che per pagne”. “Oui monsieur”, rispose il Barman. “Aspetti un momento – aggiunse 007 – Tre parti di Gordon’s, una di vodka, mezza di Kina Lil- quasi due secoli sia stato una gloriosa e parca istituzio- let. Shakerato finché è molto freddo, poi aggiunga una sottile scorza ne torinese, che non ha nulla a che fare con le barac- d limone. Chiaro?”. Se questo era ed è James Bond, bisogna anche conate con bicchieri e piattini di plastica con il quale aggiungere che per i miscelati- che partono sempre da basi il più viene servito oggi “lo spritz” ai giovani nelle discoteche. possibili neutre per essere plasmati in maniera funambolica grazie In quegli anni, meno cialtroni, l’aperitivo si beveva e all’abilità del barman, che sa trasformarli in diabolici Drink - andava pazzo anche lo scrittore americano Ernest Hemingway. Sembra che basta e veniva servito separato dai pasti. Magari, come l’autore di Per chi suona la campana, Addio alle Armi e il Vecchio e il faceva mia madre – era una brava sarta, oggi si direbbe Mare, apprezzasse smodatamente quattro cose: “Le donne, la pesca “stilista” – quando il vermouth lo serviva in bicchierini, accompagnato da ciotoline di arachidi o ceci abbrusto- liti, a quelle signore (a volte un poco inacidite) che non avrebbe mai invitate a cena, quando venivano a ritirare il proprio abito o la gonna “plissé” ( a pieghe), molto di moda nel dopoguerra. Nessuno, allora, avrebbe immaginato la sparizione del vermouth. E nessuno poteva mai e poi mai immaginare che il vermouth sarebbe diventato la base di una serie di Cocktail che nel Novecento si bevevano come aperitivi – a Milano iniziò a chiamarsi Happy hour o “apripa- sto”– ma anche serviti dopo cena; e il cui tasso alcolico avrebbe nel secolo successivo dovuto essere tamponato da buffet rancidi che illudessero la clientela della più mirabile delle illusioni: “stai mangiando a scrocco”. Le nozze alcoliche da 007 a Hemingway Quando Ian Fleming nel 1953 inventò il Vesper Martini per il suo nuovo eroe letterario, non immaginava certo che il suo cocktail avrebbe fatto il giro del mondo, diventando uno status symbol. A renderlo immortale, consegnandolo alla storia, fu il fascino dell’am- biguità alcolica espressa nel mix inusuale di gin e vodka, omaggio di 007 alla bella doppiogiochista Vesper Lind, protagonista femminile Roberta con i suoi cocktail fresh Fruit e Midori Water Melone

settembre 2015 La Rivista - 69 in alto mare, i gatti e i cocktail”, che dovevano essere fortemente al- Fleur de sel,a quello di mojito che accompagna la tartare di tonno colici!. Ancora oggi, nel giardino della sua casa (oggi museo pubbli- o tartine di salmone affumicato e cetriolo, fino alsorbetto allo spu- co) di Key West Florida, vivono protetti gli “eredi” dei suoi gatti a sei dita. Ma se il visitatore dovesse fare una capatina alla Bodeguita del Medio per bere un drink, ecco che dietro il bancone di chi prepara i cocktail potrà leggere il motto del grande Hemgway: My mojito in la Bodeguita, my daiquiri in El Florida”. In principio fu lo sgroppino Poi, cambiò tutto! Gioia e dannazione del barman di tutti i pianeti del mondo, sempre alla continua ricerca di mix perfetti, i long drink, gli short drink e oggi i cosiddetti gelati alcolici, che sono dei cocktail estivi trasformati o rivisitati. Quest’anno hanno conquistato un po- sto d’onore su tutte le spiagge d’Italia proprio nelle serate calde, afo- se dei mesi infuocati di luglio e agosto,che abbiamo appena archi- viato. E il rito dell’aperitivo e del dopocena, è diventato sinonimo di trasgressione vacanziera, un’occasione irripetibile per assaggiare le ultime inebrianti e ghiacciate novità. Sono i sorbetti, i gelati, meglio se alcolici. Uno sfizio a gradazione variabile, protagonista di piatti della nostra tavola nobiliare e popolarissima, che oggi la nuova cu- cina d’autore sta trasformando da dimenticabile dettaglio del menu a parte integrante di piatti ad alta valenza golosa. In principio furono gli sgroppini, sovrapposizione perfetta di termine e significato. Il sorbetto corretto alcoolicamente, infatti, nonostante l’assonanza, più che alla grappa, si riferisce al “groppo”. Provocato non tanto da un’emozione intensa – il groppo alla gola – quanto da un‘altrettanto intensa attività masticatoria. Per liberarsi del groppo allo stomaco, insomma, niente di meglio di un buon sgroppino. Dalla grappa – madre di tutte le correzioni alcoliche – agli altri liquori, il passo è stato breve. Dallo Spritz al Mojito nella terra dei cuochi Un passo oltre, è siamo entrati nella terra dei cuochi dove la libera associazione tra ghiaccio, frutta e liquore viene abbinata a tartare, insalate e polpettine di pesce. Si va dal sorbetto di Campari e spuma d’arancia con gamberi in tempura e mandorle laccate con i miele e

70 - La Rivista settembre 2015 mante con chicchi d’uva e biscotto caldo alle noci. E poi c’è lo Spritz, ad esempio, che è diventato un Sorbetto-granita, versione ghiaccia- ta dell’aperitivo più popolare dell’estate, vede come base dell’aperol o bitter. Addizionato con vino bianco e prosecco, viene servito, se- condo Carlo Cracco, con polpettine e patatine chips. Non mancano il Fragolino, il non-vino dissetante e goloso, che, sotto forma di sor- betto rosso squillante, si gusta con le meringhe o il Moscato, d’Asti o di Pantelleria, da gustare con krapfen o abbinare a terrine e paté; e il Caipirinha: sfrontato e irresistibile, ha per protagonista la Cachaca (acquavite brasiliana), addolcita con zucchero e rilevata dal lime. Squisito con tartare di pesce leggermente piccante. Nella grande famiglia del Sorbtto-aperitivo, che vede frutta e ghiac- cio nuotare in un “goccetto”, non poteva mancare la birra. Nate in- sieme alle produzioni artigianali, le birre, vengono declinate secon- do le diverse tipologie, del Tipo Pils alle speziate fino alle poderose Stout. Da gustare con i formaggi stagionati. Più complicato per i gelatieri Se la nuova generazione dei cuochi italiani ha avuto vita facile nel trasformare i cocktail tradizionali in gelati alcolici, servendoli rigo- rosamente prima dei pasti o abbinandoli ad alcuni “Piatti d’utore”, così non è stato per i maestri gelatieri. Oggi il sorbetto non vive di solo limone. Per ogni frutto da trasformare in bicchierino bisogna trovare (perché esiste) l’ideale compagno alcolico, dal porto che accompagna e mitiga la dolcezza del melone alle fragole rese rinvigorite da un tocco di Vodka. Il percorso dei maestri gelatieri è più complicato per il fatto che è in bilico perenne tra immagine tradizionale e voglia di sperimentare. Da una parte, è fondamentale trovare il miglior latte possibile, la panna più fresca, la frutta di stagione e possibilmente di coltivazione biologica, i pistacchi veri o il cioccolato equo e solidale. Dall’altra – ed è sempre stato così – solo certe nuove combinazioni tentatrici, semi-trasgressive portano al successo, allargano i sorrisi, allietano i palati e premiano sempre gli artigiani virtuosi e coraggiosi. Come è successo allo Chef-gelataio Giulio Ricci, che gestisce “Ot- timo Gelato – Buono non Basta” a Torino, dove per le sue creazioni utilizza si, latte di cascina, frutta fresca contadina, ma anche liquori di alta qualità. Ecco il sorbetto ideato e omaggiato ai suoi amici del ristorante “Combai Zero” di Rivoli, dove ha condiviso un pezzo importante della sua storia lavorativa.

Ingredienti: 135 g di pompelmo pelato a vivo; 275 g di spremuta di pompelmo; La Ricetta 100 g di bitter Campari; 55 g di spremuta di limone Bio; Pompelmo rosa, Campari e zenzero 125 g di zucchero di canna bianco; 45 g di mela Granny Smith; uno sfizio a gradazione variabile 10 g di zenzero fresco; 250 di acqua minerale naturale; 3 g di Agar Agar(Addensante Vegetale).

Come la prepara: Giulio, di solito, inizia a preparare uno sciroppo con l’ac- qua calda, lo zucchero di canna bianco e l’agar agar. Quindi lascia raffreddare. Poi frulla finemente insieme a tutti gli altri ingredienti (pompelmo, spremuta di limone e di pompelmo, zenzero fresco) e fa gelare in gelatie- ra fino a raggiungere la consistenza desiderata. Giulio consiglia di accompagnarlo a del pesce spada affumi- cato: alternando un boccone di pesce a un cucchiaino di sorbetto.

settembre 2015 La Rivista - 71 Motori di Graziano Guerra

Nuova Fiat 500 Più tecnologica e sempre inconfondibile

I dirigenti del Gruppo FCA hanno scelto il Lingotto di Torino per la presentazione internazionale ai giornalisti in sessione dinamica del- la nuova Fiat 500. Dopo la conferenza stampa, la colorata fila delle nuove 500 con i giornalisti al volante si è incolonnata sulle rampe che portano sul tetto della storica sede, dove un tempo tutte le Fiat giravano per le presentazioni ufficiali, riprese da cinecamere di mezzo mondo, e per i test finali. Inaugurato nel 1923, lo stabilimento Fiat è ancora oggi ammirato per la modernità e l’eleganza del suo sviluppo verticale, e per la soluzione della pista di collaudo sul tetto, tanto che all’epoca destò l’apprezzamento del celebre architetto Le Corbusier. Il 40% della macchina è stato migliorato, le parti nuove sono 1.900 Fiat 500 e Fiat 500C sono state rinnovate nel segno della continu- ità estetica e dell’evoluzione tecnologica, seguendo quella formula magica capace di realizzare una vettura esclusiva ma accessibile. Sempre uguale mai la stessa, la più amata dagli artisti e dai desi- gner si presenta nelle stesse dimensioni contenute, è lunga 357 cm, larga 163, alta 149 con un passo di 230 cm, ma, pur nel segno della continuità, frontale e posteriore sono cambiati, e ribadiscono l’iden- tità in modo più tecnico e completo. Il richiamo storico più evidente arrotondato dà alla Nuova 500 un’aria “sbarazzina” con sbalzi oltre rimane legato ai fari, sempre circolari ma con un taglio più audace le ruote ridotti al minimo e un cofano molto corto. Leggermente quelli anteriori, totalmente nuovi i posteriori. Il profilo morbido e inclinata sull’anteriore, la linea di cintura esalta la robustezza. L’in- terno curato fin nei dettagli - molto bello quello in stoffa Principe di Galles - è ricco di richiami al passato ma riletti in chiave moderna, e impreziosito da materiali esclusivi. Sulla Nuova 500 debuttano i servizi Uconnect LIVE, inclusi nel prezzo. L’infotainment è stato inte- ramente rinnovato, lo schermo da 5” sarà sostituibile, da fine anno, con uno da 7”; sulla Lounge c’è un display tattile. Nella gamma co- lori entrano i nuovi rosso Bordeaux e rosso Corallo, ma grande spazio alla fantasia con la nuova possibilità di personalizzazione definita „Second Skin“. Orientata alla sostenibilità ambientale, per le nuove 500 sono stati adottati motori brillanti dai consumi contenuti omo- logati Euro 6: i bicilindrici TwinAir da 80 CV o 105 CV; un 1.2 da 69 CV da fine anno. Abbinati a cambi meccanici a 5 o 6 marce oppure al robotizzato Dualogic e tutti con Start&Stop. È commercializzata in Svizzera negli allestimenti Pop, Pop Star e Lounge, con prezzi che partono da 14’490 franchi per la Pop 1.2 8 valvole 69 CV ai 18’990 per la Lounge 0,9 TwinAir Turbo 105 CV, pas- sando per i 15’790 della Pop Star 0,9 TwinAir Turbo 80 CV. L’obiettivo di vendita per quest’anno è di 3.700 veicoli, cifra che corrisponde a una percentuale del 18.6 % nel segmento.

72 - La Rivista settembre 2015 Impressioni di guida

Alfa Romeo Giulietta Sprint 1.4 MultiAir170 PS mit TCT

E la Giulietta si fece Sprint - in omaggio alla leggenda - con un look più marcato, e antinebbia anteriori (250.-), fari bi-Xenon con funzione AFS (1’240.-), tinta pastello prestazioni da urlo con il Turbo-Benzina da 170 CV. La Sprint celebra i 60 anni di vita Rosso Alfa (400.-), cerchi in lega da 18” con pneumatici 225/40 (600.-), sistema di del modello. Negli anni Cinquanta fu la Giulietta a far sognare gli automobilisti, ren- navigazione multimediale Uconnect (1650.-), kit fumatori (50). dendo per la prima volta accessibile il desiderio di possedere un’Alfa Romeo. La nuova Sprint ha raccolto quel testimone con dotazioni tecnologiche al top. L’esclusivo abito sportivo si distingue per il badge dedicato, il paraurti posteriore con estrattore sporti- vo, i terminali di scarico maggiorati e i cerchi in lega Sprint 17’’ a 5 fori (sulla vettura in test da 18”). Completano lo stile, i vetri posteriori oscurati e le finiture lucide in tinta antracite su calandra, maniglie, calotte dei retrovisori e cornici dei fendinebbia. All’interno spicca l’ambiente sportivo nero con sedili Sprint impreziositi da cuciture rosse. Il 1.4 MultiAir TurboBenzina da 170 CV abbinato al cambio automatico con doppia frizione TCT unisce prestazioni di altissimo livello con rispetto dell’ambiente (119 g/Km di CO2 - consumi di 5,1 litri ai 100 Km sul misto) e costi di gestione con- tenuti. Disponibile in Svizzera al prezzo base di 29’950 franchi, la Sprint da 170 CV in test da 38’500.- arrivava a 43’040.- franchi con gli accessori in dotazione: lavafari e Fiat Doblò 1.6 Multijet 120 PS

Sulle rampe del San Bernardino, salendo, ha seminato modelli sportivi (pure te- Salone di Ginevra 2015. Il prezzo deschi) di altre marche in scioltezza. Incredibile la sua tenuta di strada e la ma- di listino parte da CHF 23’700.-, neggevolezza. Le forme non tradiscono assolutamente un’indole sportiva, anzi. Il per la versione in test, che conta- nuovo Doblò è, infatti, un mezzo utilitario giunto alla quarta generazione, che si va sui seguenti accessori: cristallo fa rispettare sia per la versatilità e lo spazio interno sia per la brillantezza del suo posteriore foncé (250.-), metal- motore Multijet diesel 16V da 120 CV conforme alle nuove norme Euro 6. Con lizzato (700.-), volante e pomello paraurti, cofano, proiettori e gruppi ottici di chiara impronta automobilistica, si cambio rivestiti di pelle (200.-), presenta con un frontale moderno e distintivo. Pure il design interno ha queste tempomat (400.-), sedili anterio- caratteristiche, dalla plancia ai tessuti di qualità, dal volante alla strumentazione. ri riscaldabili (400.-), sensori di Tutta l’impostazione è tesa a una maggiore funzionalità, con soluzioni ergono- parcheggio 420.-), Uconnect con miche specifiche che rendono poco affaticante la guida. L’isolamento acustico e i navigatore e DAB+ (700.-), ruota nuovi sistemi di infotainment e di navigazione sono all’altezza dei tempi. Questo di scorta (180.-), kit fumatori (30.- moderno van, pensato per quanti hanno bisogno di un mezzo di trasporto fles- ) da 28’200.-; la versione Trekking sibile, è stato presentato nella versione per il trasporto persone in anteprima al costa 30’900 CHF. Abarth 595 Turismo Cabrio 1.4 160 PS

La Casa dal marchio dello Scorpione ha in serbo emozioni per tutti, e nella sua gamma Cabrio equipaggiata con il propulsore 1.4 Turbo T-Jet, si fregia di un allestimento che propone una versione particolarmente accattivante, quella 595 Turismo Cabrio brama- sa accontentare chiunque si riconosca in valori come eleganza e sportività. L’attenta ta da chiunque la veda passare, posteggiata o in fotografia. Non chiedetemi perché, cura per i dettagli, la scelta di materiali di alta qualità, i sedili di pelle, l’impugnatura è così e basta. Te la guardano tutti e tutte. Fra l’altro, a testimonianza della vocazione del volante in pelle traforata, i sovra tappeti impreziositi da inserti in pelle e borchie internazionale di Abarth c’è il 77% di vendite sul totale. Forte di 160 CV la 595 Turismo di fissaggio metalliche, la pedaliera, il battitacco e la mostrina del cambio in Alutex - un esclusivo materiale composito di derivazione racing - completano un quadro entusiasmante che spazia dalla tecnologia motoristica racing ai sistemi di sicurezza, intrattenimento e navigazione. Oltre al cambio manuale a cinque marce, è disponibile il sequenziale robotizzato con comandi al volante, per cambiate velocissime. Ha una ripresa al fulmicotone e viaggia sempre incollata all’asfalto. In Svizzera, il listino prezzi parte da 28’920.-, la vettura in test è disponibile da 33’620 franchi.

Tutti i prezzi indicati non comprendono eventuali “Eurobonus” e altre riduzioni.

settembre 2015 La Rivista - 73 Alfa Romeo apre i battenti del Museo Storico di Arese La macchina del tempo

Alfa Romeo festeggia i suoi 105 anni aprendo al pubblico il proprio Museo Storico di Arese, cuore di un vero e proprio “brand center”. Il museo – denominato “La macchina del tempo” - è dotato di bookshop, caffetteria, centro documentazione, pista prove, spazi per eventi e show-room con delivery area: un legame ideale tra passato, presente e futuro.

naugurato il 24 giugno in occasione Nel quadro del piano di rilancio globale funzionalità del complesso direzionale, dell’anteprima mondiale della nuova di Alfa Romeo, il Museo di Arese – luogo adeguandolo alle nuove attività e ai flussi IGiulia, “La macchina del tempo - Mu- simbolo della storia aziendale – è stato di pubblico previsti. L’elemento chiave del seo storico Alfa Romeo” ha aperto al pub- scelto come fulcro della rinascita del mar- progetto è rappresentato dalla struttura blico lo scorso 30 giugno ed è visitabile chio. A fine 2013 l’architetto Benedetto rossa che attraversa tutto il complesso: tutti i giorni, eccetto il martedì, dalle ore Camerana è stato chiamato a proporre un dalla pensilina che accoglie i visitatori, 10 alle 18, con prolungamento orario fino nuovo progetto che integrasse gli obiettivi passando dall’area d’ingresso, fino all’i- alle 22 il giovedì. del rilancio e le esigenze di tutela sull’edi- nizio del percorso espositivo con il nuo- Il Museo ospita i pezzi più significativi ficio. I lavori sono partiti nell’estate 2014 vo volume della scala mobile. Quest’ul- della collezione storica Alfa Romeo, costi- e in meno di 12 mesi è stato completato timo innesto architettonico, ben visibile tuita a partire dalla prima metà degli anni un importante intervento di riqualificazio- dall’autostrada nel suo “rosso Alfa”, è il ‘60. Inaugurato nel 1976 e visitabile solo ne sull’intero complesso realizzato da FCA simbolo della rinascita del Museo: un se- su prenotazione, in seguito alla dismissio- Partecipazioni. gno moderno, incastonato nell’architet- ne del sito produttivo e alla conseguente tura degli anni ‘70, che risolve il rapporto perdita della funzione direzionale del Cen- La funzionalità del complesso necessario tra storia e contemporaneo. tro, il museo era stato chiuso nel 2009. Il progetto architettonico ridisegna la L’allestimento museale sottolinea i tratti

74 - La Rivista settembre 2015 di uomini che hanno contribuito alla cre- scita dell’azienda: dagli operai ai mecca- nici, dai collaudatori ai disegnatori, dagli ingegneri agli impiegati. La seconda parte del percorso è la Bellez- za, che occupa l’intero piano “zero” con diverse aree tematiche. L’allestimento è pensato con linee dinamiche e fluide che richiamano il segno dei grandi carrozzieri italiani: da “I maestri dello stile”, che riu- nisce nove grandi esempi di design di ogni epoca, a “La scuola italiana”, dove sono esposte le auto realizzate negli anni ‘30 e ‘40 dalla carrozzeria Touring con il mar- chio Superleggera. Al centro del percorso “Alfa Romeo nel cinema”, seguono “Il Fe- nomeno Giulietta” e “Giulia: disegnata dal vento”, con i modelli che accompagnano la crescita economica e del gusto dell’Ita- lia degli anni ‘50 e ‘60. Nasce la leggenda La terza parte è dedicata alla Velocità, che occupa l’intero piano interrato. Que- identitari che appartengono al DNA Alfa Juan Manuel Fangio; dalla Giulietta, vet- sta è l’area più emozionale, dove l’ap- Romeo, raffigurato attraverso una sug- tura iconica degli anni ‘50, alla 33 TT 12. passionato incontra le protagoniste delle gestiva installazione luminosa che attra- L’essenza del marchio è condensata in grandi vittorie Alfa Romeo: da “Nasce la versa verticalmente l’edificio: luci, paro- tre principi: la Timeline, che rappresenta leggenda”, spettacolare spazio multime- le e segni di stile che si attivano in uno la continuità industriale; la Bellezza, che diale che riunisce le interpreti delle epi- spettacolo con un movimento elicoidale unisce stile e design; la Velocità, sintesi di che competizioni tra le due guerre, fino discendente, a simboleggiare la continu- tecnologia e leggerezza. A ogni principio all’esordio nella F1, al “Progetto 33” e “Le ità stilistica e la coerenza tecnologica corrisponde un piano del Museo. corse nel DNA”. nel tempo. La Timeline occupa l’intero primo piano, Si entra poi nel “Tempio delle vittorie”, un con una selezione delle 19 auto più rap- altro volume nel quale uno spettacolo di 69 modelli e 3 principi presentative dell’evoluzione del marchio, immagini, suoni e filmati presenta i 10 più Lungo il percorso sono esposti i 69 mo- ciascuna accompagnata da un pannello grandi trionfi della storia Alfa. Il viaggio delli che maggiormente hanno segnato informativo multimediale. L’esposizione è attraverso il mito si chiude con un finale non solo l’evoluzione del marchio, ma la completata da una “memoria interattiva”, ludico e spettacolare: le “bolle emoziona- storia stessa dell’auto. Dalla prima vettura postazione smart-tech da cui i visitatori li” dedicate all’esperienza del mondo Alfa A.L.F.A., la 24 HP, alle leggendarie vincitrici possono accedere a un sistema interatti- Romeo, con filmati a realtà virtuale a 360 delle Mille Miglia come la 6C 1750 Gran vo che approfondisce la storia dei model- gradi, e una sala immersiva in cui il visi- Sport di Tazio Nuvolari, dalle 8C carrozzate li. L’installazione “Quelli dell’Alfa Romeo” tatore, seduto su poltrone interattive, può Touring alla Gran Premio 159 “Alfetta 159” racconta come in più di 100 anni sia nata assistere alla proiezione 4D di filmati de- campione del Mondo di Formula 1 con una leggenda grazie al lavoro di migliaia dicati ai leggendari successi Alfa.

settembre 2015 La Rivista - 75 Donne nel mondo delle motociclette Dieci domande a Cinzia Marangoni marketing manager Harley-Davidson Svizzera di Graziano Guerra

A Lugano, alla quarta edizione degli Swiss Harley Days, che nel primo weekend dello scorso luglio ha attirato oltre 23.000 moto e più di 70.000 visitatori, abbiamo incontrato Cinzia Marangoni, nuova marketing manager di Harley-Davidson Svizzera. Alla giovane manager l’esperienza non manca: ha coperto il medesimo ruolo presso l’importatore di una rinomata marca di motociclette tedesche prima di approdare nella stanza dei bottoni del Marchio Usa.

1 - A Lugano sono arrivate oltre 22.000 Harley-Davidson, secondo lei cosa accomuna maggiormente questo gran numero di motociclisti? Harley-Davidson non significa solo liber- tà, una delle più pure esperienze moto- ciclistiche e la realizzazione di un sogno molto personale, ma comprende pure uno spirito d’appartenenza unico. E la comunità Harley-Davidson si trova ovun- que, sulla strada, al caffè in città, nel biker-ristorante in montagna, oppure per l’appunto agli Swiss Harley days. I raduni HD sono diventati un Must per moltissimi motociclisti e chi ha partecipato una vol- ta sa perché vi torna sempre. 2 – E come è nata in lei la passione per le motociclette? Fin da bambina volevo girare in motorino e sognavo la moto. E anticipavo il sogno– come me penso abbiano fatto in tanti - si- stemando un cartoncino fra i raggi della Glide, FLHTK Ultra Limited, 6 – Come tradizione, HD a bicicletta, imitando un po’ il “rumore del- FLHTKL Ultra Limited Low, FLHRC settembre presenterà le novità la moto”. Il fascino di quel sentimento di Road King, FXDB Street Bob, per la prossima stagione, ci sarà libertà e di divertimento è rimasto fino a VRSCDX Night Rod, FLSTFB Fat qualcosa di speciale per il 2016? oggi, solo che adesso quel “to-to-to” è un Boy Sp., FLSTC Heritage, FLSTN Sull’argomento diremo di più quando sarà po’ più forte. Deluxe, XL1200C Sportster il momento. Quello che posso dire è che la Custom, FLD Switchback, VRSCF nostra gamma 2016 saprà far battere molto 3 – Lavoro e passione, molto bello, Muscle … questi I modelli 2015 forte il cuore sia degli attuali “harleysti” sia ma come riesce a coniugare i che si potevano provare a Lugano dei futuri. rapporti personali con quelli di lavoro durante gli Swiss Harley Days, a in un mondo così impegnativo come lei quale piace in particolare? 7 – Euro-Bonus, suona un po’ quello delle motociclette? Naturalmente a me piacciono tutte le HD, strano per moto “born in the Usa” … Lo vedo come un privilegio, fare della mia e ognuna si distingue per i geni familia- Alla Harley-Davidson conta soprattutto la passione la mia professione. Amo il mio la- ri che porta. Personalmente mi piacciono gioia di andare in moto. Prodotti e prezzi voro e collaborare con le molte persone – molto la XL883N Iron e la XL1200X For- li adattiamo secondo le nostre possibilità e nuove e vecchie conoscenze – che incontro. ty-Eight della serie Dark Custom. Fra le alle condizioni del mercato nazionale. Con Mi riesce molto bene, nella vita privata se- grosse cilindrate Harley trovo molto spe- questo, i nostri clienti possono approfittare guire anche altre cose e per un po’ lasciare ciale la serie Street Glide e trovo molto dei vantaggi valutari e realizzare così il pro- la moto in garage. bella la V-Rod Muscle. prio sogno di libertà personale a un prezzo ancora più attraente. 4 - XL883N Iron, XL1200X 5 - E qual è il modello di maggior Forty-Eight, FXDL Low Rider, successo in questa stagione 2015 8 – Quanti Concessionari avete sul FLS Slim, FXSB Breakout, FXDF in Svizzera? territorio svizzero? Fat Bob, XL1200T Sportster Low, La stagione è naturalmente ancora in corso, A livello nazionale abbiamo 18 concessio- FLTRXS Road Glide, FLHX Street attualmente la più venduta è la FXSB Breakout. nari e nella Svizzera italiana contiamo su

76 - La Rivista settembre 2015 uno dei nostri top dealer: Harley-Davidson Ha detto bene la parola “magica” mi piace ne presso tutti i nostri dealer. Sempre Ticino a Lamone. Roberto Sprugasci (Gene- molto! Infatti, il Customizing è, e rimane qualcosa di nuovo, in tema moto, ma ral Manager) e il suo team di esperti sono uno dei nostri capisaldi e rappresenta al anche casual. Particolarmente attraen- ben apprezzati sin oltre i confini nazionali meglio la nostra provenienza, le nostre ra- ti sono nostri Riding Jeans che a prezzi e noi siamo orgogliosi di poter contare su dici. Per noi ogni cliente è unico! Ed è per ragionevoli propongono un’eccellente un partner così forte nella bellissima Sviz- questo che vogliamo consentire di rende- protezione (Original Performance Riding zera italiana. re la sua moto unica. E siccome non tutti Jeans - CHF 265; Genuine Performance possono essere dei “magnifici self custo- Riding Jeans - CHF 330, FXRG Perfor- 9 – Alla parola magica “customizing” mizer”, molti si rivolgono al proprio con- mance Riding Jeans CHF 420). I jeans a ogni Harleysta un tempo batteva cessionario di fiducia per la realizzazione si differenziano per quanto riguarda la forte il cuore, è ancora così o in dei propri desideri. protezione e lo stile, l’FXRG per esempio molti si rivolgono al concessionario offre una resistenza all’abrasione di circa di fiducia per la personalizzazione 10 – Novità in tema abbigliamento? 7,4 secondi, che corrisponde ai valori di della loro moto? Ogni mese abbiamo una nuova collezio- una tuta di pelle!

Tobias Dilsch*: Jeep è il brand del 4x4 Sempre a Lugano, , abbiamo incontrato Tobias Dilsch, Head of Product Marketing presso Fiat Chrysler Automobiles Switzerland. Anche a lui manager abbiamo rivolto alcune domande.

Come è nata l’idea di sponsorizzare l’European Bike Week che si terrà dall’8 al 13 gli Swiss HD? settembre sul Faaker See, in Austria. La collaborazione con Harley Davidson è nata nel 2014, quando i due marchi hanno In questo momento Jeep sta conoscendo voluto unire le loro forze per fare incontra- un forte successo, in particolare con la re i veicoli a due e quattro ruote più en- nuova Renegade, ma in Svizzera è preferita tusiasmanti al mondo. È stata dunque una la motorizzazione diesel o benzina? conseguenza naturale per Jeep quella di In Svizzera è solitamente apprezzata la mo- partecipare agli Swiss Harley Days che non torizzazione a benzina; in realtà attualmen- solo rappresentano il più grande raduno te stiamo riscontrando un grande successo motociclistico in Svizzera, ma che è anche con i motori diesel, che ora ricoprono l’80% la piattaforma ideale per far conoscere il delle vendite. mondo ed i valori di Jeep che hanno molto in comune con quelli di Harley. E quale è la percentuale di modelli 4x4? Cosa accomuna Jeep Jeep è il brand del 4x4, è la sua forza. E e Harley-Davidson? questo lo riscontriamo anche nelle scelte La partnership di Jeep con Harley Davidson nostri clienti che scelgono, al 90% un mo- nasce dalla condivisione di un approccio a dello 4x4. vivere le proprie emozioni in modo libero e autentico. Entrambi i marchi sono ico- Quale altro modello vi sta dando ne del made in USA ed esprimono i valori soddisfazione? di libertà e autenticità attraverso prodotti Al momento siamo molto soddisfatti che consentono a chi li sceglie di vivere la dell’andamento delle vendite di Cherokee propria individualità in modo forte e di- e Grand Cherokee. Siamo in generale fie- stintivo, di poter intraprendere qualsiasi ri dell’andamento del brand, dall’inizio viaggio ed affrontare qualsiasi avventura. dell’anno infatti le immatricolazioni sono A conferma della condivisione di valori tra cresciute del 37,4%. il marchio Harley Davidson e Jeep, è stata proprio una Jeep Wrangler Freedom Edi- Tema euro-bonus, quali sono le *Tobias Dilsch tion, creata specificamente per l’evento, vostre strategie al riguardo? Tedesco di nascita, Tobias occupa da ad aprire la parata di sabato. La strategia è semplice ma trasparente: tra- gennaio 2015 il ruolo di Head of Product sferire il vantaggio dell’Euro al cliente attra- Marketing presso Fiat Chrysler Automo- Quali saranno i prossimi vostri verso un Bonus. biles Switzerland. Dilsh lavora nel gruppo impegni in questo senso? FCA da oltre dieci anni, dove ha ricoperto Nel 2015 sono 12 gli eventi a cui Jeep ha Quanti sono i vostri concessionari in svariati ruoli in diversi mercati tra i quali partecipato o parteciperà in tutto il mon- CH e quanti in TI? quello di Marketing Manager per i brand do, dalla Francia al Sud Africa, dalla Spagna In Svizzera abbiamo un totale di 40 conces- Jeep e Lancia in Germania e quello di Fleet alla Germania. Il prossimo da non perdere, è sionari Jeep, dei quali due si trovano in Ticino. and Used Car Director in Austria.

settembre 2015 La Rivista - 77 Starbene

Come superare la paura delle iniezioni

Obesity, ha stabilito che questo composto è in grado di trasformare il grasso bianco ‘cattivo’, che fa da deposito per le calorie assunte in eccesso e che viene usato quando c’è bisogno di energia extra, in quello bruno ‘buono’ che invece brucia il grasso bianco trasformandolo in calore. I ricercatori, grazie all’ausilio di topi da laboratorio, hanno fatto assumere alle cavie una quantità di resveratrolo equivalente a quella consumata ogni giorno in 330 grammi di frutta. Ebbene, questi topi hanno perso il 40% del Paura delle iniezioni? Prendere prima un bel po’ d’aria e poi trattenere il peso rispetto alle altre cavie, che non sono state nutrite con la dieta ‘verde’. respiro può rendere il dolore più sopportabile. Ad affermarlo è uno studio Secondo Min Du, ricercatore capo dello studio, “i polifenoli nella frutta, tra spagnolo, dell’Università di Jaén, pubblicato su Pain Medicine e riportato dal cui il resveratrolo, aumentano l’espressione del gene che incrementa l’ossi- New Scientist. “Quando si trattiene il respiro - spiegano gli studiosi - la pres- dazione dei grassi alimentari, in questo modo il corpo non verrà sovracca- sione sanguigna aumenta e il corpo attiva modo naturale un meccanismo per ricato dai lipidi. L’organismo rimane in equilibrio ed è in grado di prevenire riportarla giù. Sensori di pressione sui vasi sanguigni nei polmoni inviano infatti l’obesità e la disfunzione metabolica”. segnali al cervello per ridurre la pressione e questi segnali attivano anche un meccanismo per cui il cervello ‘smorza’ il sistema nervoso, rendendoci meno sensibili al dolore”. La cataratta curata con Tutto ciò potrebbe spiegare anche perché le persone con una pressione san- guigna alta hanno anche una soglia del dolore più elevata. Lo studio, su 38 persone le cui unghie sono state schiacciate per 5 secondi mentre trattene- un collirio vano il respiro e poi mentre respiravano lentamente, ha mostrato che il dolore provato è sceso di mezzo punto, 5 da 5,5 in una scala di 10, quando hanno trattenuto il fiato. Gustavo Reyes del Paso, autore dello studio, crede che trat- Molto presto la cataratta, patologia che colpisce milioni di persone in tutto tenere il respiro potrebbe essere una risposta naturale se ci si aspetta di farsi il mondo, potrebbe esser curata con un “banale” collirio. Ad annunciarlo un male, ma non funziona per infortuni inaspettati, perché bisogna iniziare a team di ricercatori guidato dal biologo molecolare Ling Zhao, dell’University trattenere il respiro prima che il dolore inizi. of California, San Diego. Gli specialisti, nello specifico, avrebbero individuato “Potrebbe essere possibile allenare le persone nel dolore acuto a trattenere il un collirio a base di steroidi che sembra avere tutte le carte in regola per man- respiro”, spiega Richard Chapman, della University of Utah, aggiungendo però dare in pensione i più rischiosi e costosi interventi chirurgici. La soluzione, al che trattenere il respiro può anche rendere tesi i muscoli, peggiorando alcune condizioni dolorose. Dimagrire grazie all’uva l vino rosso può aiutare a perdere peso grazie al suo ingrediente principale: l’uva. Lo ha stabilito un nuovo studio della Washington State University. Gli acini come anche i frutti di bosco contengono il resveratrolo, un antios- sidante ritenuto una vera e propria fonte di giovinezza, già noto per essere attivo nel ridurre il colesterolo Ldl (o cattivo) prevenire le malattie cardia- che e cardiovascolari. Ora la ricerca, pubblicata sull’International Journal of

78 - La Rivista settembre 2015 momento in fase di test sugli animali affetti da tale patologia, sembra poter a quelle con abitudini costanti (né più né meno di un caffè al giorno). Inoltre, coloro “ripulire” la lente divenuta opacizzata e quindi non più in grado di offrire una che abitualmente avevano consumato quantità moderata di caffè (1 o 2 tazze di visione ottimale. caffè al giorno) avevano un tasso ridotto dell’incidenza di MCI rispetto a coloro che Le cause scatenanti della cataratta sono in parte un mistero. Tale patologia abitualmente non consumavano mai, o molto raramente, caffè. colpisce un over ’70 su quattro, e riguarda non solo la specie umana, ma anche Il segreto risiede in un consumo moderato e regolare. Nessuna associazione signifi- quelle animali. Ora, dopo anni di ricerca, sembra si sia finalmente giunti ad una cativa è stata verificata tra chi abitualmente consumate più alti livelli di consumo di possibile cura che non richiede l’intervento di un chirurgo. Ling Zhao e colleghi caffè (più di 2 tazze di caffè al giorno) e l’incidenza di MCI rispetto a quelli che non hanno individuato un farmaco efficace dopo aver studiato una forma di cata- hanno mai o raramente consumato caffè. ratta che colpisce anche i bambini. Tutti presentavano una mutazione genetica che arrestava o comunque rallentava drasticamente la produzione di lanostero- lo. Tale steroide, hanno successivamente ipotizzato gli scienziati, doveva avere un ruolo importante e strettamente legato alla comparsa della patologia. Via libera dagli Usa Da qui i primi test di laboratorio. Nei conigli affetti dalla malattia i primi risul- tati sono arrivati dopo appena 6 giorni. Undici dei tredici animali sottoposti alla alla “pillola rosa” cura sono guariti quasi completamente. L’equipe medica ha testato il collirio anche su un gruppo di sette cani. Anche questi hanno risposto alla cura nel migliore dei modi. Nonostante i risultati incredibili gli scienziati sostengono tuttavia di non aver ancora compreso l’esatta azione del lanosterolo. Ora i ricer- catori attendono l’ok per testare il farmaco anche sull’uomo, ma sono già certi si arriverà alla medesima soluzione. Un caffè al giorno toglie l’Alzheimer di torno Disco verde negli Stati Uniti al “viagra femminile”, la prima pillola per stimolare il Il caffè fa bene a patto che venga preso con moderazione e costantemente alle stesse desiderio sessuale delle donne. Sarà commercializzata con il nome di Addyi. È un me- dosi. È questo il risultato di uno studio condotto da ricercatori presso l’Università dicinale chiamato filibanserina che si prende prima di andare a letto e agisce a livello di Bari, Aldo Moro, dell’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza”, di San Giovanni e cerebrale sui neurotrasmettitori legati all’eccitazione, alzando i livelli di dopamina e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) di Roma. I ricercatori hanno analizzato e messo serotonina. in correlazione tra loro la comparsa di segni di decadimento cognitivo lieve (MCI) Il controverso prodotto verrà distribuito a partire dal prossimo 17 ottobre dietro pre- condizione considerata come prodromica della malattia di Alzheimer - e il consumo scrizione medica per donne in fase pre-menopausa cui viene diagnosticato un calo di caffè su un campione di quasi 1500 persone con età compresa tra 65 e gli 84 anni. cronico del desiderio sessuale. Per i primi 18 mesi però il medicinale non verrà pub- Le persone che avevano mantenuto costante il loro modo di consumare il caffè (una blicizzato direttamente ai consumatori, per evitare di creare troppo clamore data la tazza al giorno) avevano meno rischi di incorrere nella MCI rispetto agli altri che o natura del prodotto. avevano modificato le loro abitudini, oppure consumavano più o meno caffè. In par- «Questo via libera offre alle donne che soffrono per il loro basso desiderio sessuale ticolare è emerso che gli individui cognitivamente normali più anziani che modificato un’opzione di cura approvata», ha detto Janet Woodcook, direttrice del centro di va- le loro abitudini, aumentando con il tempo la loro quantità di consumo di caffè (più di lutazione e ricerca sui medicinali (Cder) della Food and Drug Administration, la quale una tazza di caffè al giorno) avevano circa due volte più alto il tasso di MCI rispetto a ha però avvertito che. «I pazienti devono rendersi conto pienamente dei rischi associati quelli che avevano consumi ridotti (meno di una tazza di caffè al giorno). Allo stesso all’utilizzo di Addyi prima di prendere in considerazione il trattamento», indicando tra tempo, le stesse persone avevano un tasso più alto di circa una volta e mezzo rispetto i possibili effetti collaterali l’abbassamento della pressione e la perdita di coscienza. Originariamente prodotta dalla tedesca Boehringer Ingelheim, la controversa «pillo- la rosa» era stata bocciata per ben due volte dalla Fda, nel 2010 e nel 2013, prima dell’attuale approvazione legata anche alle pressioni delle lobby che hanno accusato l’autorità sui farmaci Usa di discriminare le donne rispetto alla possibilità di controllare la loro vita sessuale. L’arrivo del “viagra rosa” ha suscitato reazioni contrapposte: da una parte c’è chi plau- de alla decisione della Fda, che avrebbe così superato pregiudizi basati sul genere rico- noscendo alle donne la possibilità di scegliere e di controllare la propria vita sessuale. D’altro canto, c’è però chi critica l’approvazione del farmaco, definito un “mediocre afrodisiaco” con effetti collaterali pericolosi che trasforma un normale calo del desi- derio sessuale in una malattia, a vantaggio solo della case farmaceutiche.

settembre 2015 La Rivista - 79

Mondo in Fiera

Gourmesse: Marmomacc + Abitare il tempo: Zurigo, 9 - 12 ottobre Verona, 30 settembre – 3 ottobre In principio è il gusto Industria della pietra naturale e Salone del mobile e del design, insieme a Veronafiere

Swissbau 2016 Mercante in fiera autunno: Il mercato dell’edilizia in Parma 3-11 ottobre Svizzera ha un fatturato annuo Kermesse internazionale di oltre 60 miliardi di franchi! dell’antiquariato e del modernariato

Cersaie: Vitrum: Rho 6 - 9 ottobre Bologna, 28 settembre – 2 ottobre Salone internazionale Salone Internazionale della dell’industria del vetro Ceramica per l’Architettura e l‘Arredobagno

settembre 2015 La Rivista - 81 richiama intenditori da ogni parte del mondo e punta sempre più all’internazionalizzazione, Gourmesse: implementando una politica di forte orienta- mento alle esigenze personalizzate del cliente. La cultura del piacere enogastronomico viene sapientemente coltivata in ogni suo aspetto. Zurigo, Degustazione, impatto visivo e aroma costitu- iscono gli aspetti essenziali per un’esauriente conoscenza del prodotto e per una consape- 9 - 12 ottobre vole scelta di consumo. Con la CCIS le eccellenza In principio è il gusto gastronomiche del Bel Paese La nostra Camera di Commercio collabora Gourmesse supera i 20 anni di manifestazio- anche quest’anno con Gourmesse per co- ne e continua a stupire. Tra il 9 e 12 ottobre struire una cornice tutta italiana che espone la nuova edizione della Fiera del Gusto, delle i prodotti di eccellenza della cultura enoga- specialità e dei prodotti di nicchia riapre le stronomica del Bel Paese. Si tratta di un’area porte ai visitatori nel magnifico contesto della privilegiata in cui il marchio Italia costituisce il Kongresshaus di Zurigo. divisore comune e la garanzia di qualità degli Alta qualità e prodotti pregiati caratterizzano espositori. Le modalità di partecipazione pos- quella che ormai è considerata una fiera di sibili prevedono l’acquisto di pacchetti agevo- successo. L’anno scorso è stata ampiamente lati comprendenti lo stand (personalizzabile superata la soglia degli 11’000 visitatori, di secondo le proprie esigenze) nonché numerosi cui ben il 70% costituito da clienti finali e il altri servizi offerti dalla CCIS, tra cui assisten- 30% da operatori di settore. L’opportunità di za organizzativa e servizio interpretariato per vendita diretta rappresenta un notevole in- tutta la durata della Fiera. Inoltre quest’anno centivo per amatori e potenziali partner com- le opportunità per i partecipanti si arricchi- giorno alle 12h e alle 18h, per coinvolgere i merciali, invitati ad apprezzare la particolarità scono di gustose novità: E’ possibile prenotare visitatori e stimolare una conoscenza diretta di prodotti nuovi o sconosciuti e testarne le uno spazio all’interno dell’Area Italia per pro- dei prodotti. potenzialità di vendita. D’altronde Gourmesse porre aperitivi e degustazioni interattivi, ogni Perché la partecipazione attiva è importante? Si tratta di un’occasione per stare al passo con il repentino cambio di gusti dei consumatori nonché di un efficace test di gradimento del proprio prodotto su un mercato complesso e variegato come quello svizzero. È possibile ottenere maggiori informazioni sul sito della CCIS www.ccis.ch oppure su www.gourmesse.ch

Per ulteriori informazioni: Sharon Metus Camera di commercio italiana per la Svizzera Seestrasse 123; CH-8002 Zurigo [email protected]

82 - La Rivista settembre 2015 I primi 100 anni di Maserati

Inizia un anno di celebrazioni per il centenario Inizia un anno di celebrazioni per il Inizia un anno l centenario

Swissbau convince anche nei numeri 1.000 espositori presentano i loro prodotti e servizi su 140.000 m² di superficie espositiva. Il 19 per cento degli Swissbau espositori proviene dall’estero. In quanto piattaforma di live-marketing la manifestazione rende possibile, in cinque giorni, la creazione di sinergie fra circa 3 milioni di espositori, visitatori, associazioni, istituzioni e media. 2016 Approfittate di questo potenziale per esporre all’inter- no della fiera. Per ulteriori informazioni o per trovare le persone di riferimento per ottenere una consulenza Il mercato dell’edilizia in personale si prega di visitare il sito swissbau.ch Svizzera ha un fatturato annuo Facts & Figures Swissbau: di oltre 60 miliardi di franchi!

Swissbau, fiera leader per il mercato dell’edilizia in Sviz- zera, offre ancora una volta agli espositori la possibilità, dal 12 al 16 gennaio 2016, di esporre in una piattafor- ma che garantisce opportunità di contatto ottimali con i professionisti del settore svizzeri introducendoli in un mercato con un fatturato di oltre 60 miliardi di franchi annui. Un’occasione da non perdere per gli espositori che intendono entrare in contatto con il mercato svizzero. Su misura per i costruttori La Swissbau di Basilea è una delle più grandi fiere del set- tore edile in Europa. Gli oltre 100.000 visitatori, costituiti prevalentemente da operatori specializzati, provengono dai settori della progettazione, degli investimenti, dell’edi- lizia, del mercato immobiliare, dell’istruzione e della ricer- ca. La manifestazione rappresenta un’opportunità unica per avere una panoramica del mercato, conoscerne le no- vità e instaurare nuovi contatti. Questo e molto altro ren- dono Swissbau la fiera leader del settore: ogni due anni Basilea diventa punto di incontro per l’edilizia, offrendo una visione d’insieme sulle ultime tendenze riguardanti il mercato delle costruzioni e della progettazione (materiali, prodotti, sistemi e innovazioni tecnologiche). Highlights della manifestazione sono i settori tenden- ze cucina e bagno come il nuovo concetto espositivo Spazio di ispirazione: lasciatevi sorprendere Spazio di ispirazione (all’interno del settore finitura d’interni). È possibile trovare ulteriori offerte interessanti Spazio di ispirazione è un nuovo concetto nei settori progettazione + pianificazione, costruzione espositivo di Swissbau sviluppato in col- grezza + involucri edifici, cantiere + attrezzature come laborazione con Heller Enterprises. Si basa pure all’interno della sezione impianti tecnici. su un mix interessante di materiali, colori, “Swissbau è unica nel suo genere per la quantità e la forme e tecnologie volto a sorprendere i qualità della sua offerta. Possiamo affermare con cer- propri clienti grazie a una presentazione tezza che tutti i grandi nomi del settore edile saranno creativa dei propri prodotti che lascia loro rappresentati in fiera” afferma Rudolf Pfander, direttore un ricordo duraturo nel tempo. della manifestazione.

settembre 2015 La Rivista - 83 questa fiera permette un confronto produttivo di un prodotto specifico, ma ad una visione glo- che dà vita ad un’armoniosa sintesi tra tradi- bale dell’offerta sul mercato. zione e sperimentazione. Inoltre sarà possibile immergersi completa- Cersaie: Cersaie 2015 racchiude sette sezioni tematiche, mente nell’atmosfera della mostra grazie alla i cui prodotti spaziano dalla pavimentazione in presenza giornaliera di architetti e designer, ceramica e altri materiali ad apparecchi e ar- promotori dell’Italian Style nel mondo, ascol- Bologna, redamenti da bagno, materie prime e strutture tarne le esperienze e comprendere le poten- di supporto. “Rappresentatività e Internaziona- zialità che il gusto italiano ha ancora in serbo. lità” sono le parole d’ordine per un Salone sem- Le ultime edizioni di Cersaie hanno registrato 28 settembre pre più orientato al mercato estero. grandi numeri, più di 100.000 visitatori l’anno scorso, di cui la metà stranieri, per una presen- Grand Tour dell’italianità za altrettanto importante di espositori, 942 2 ottobre Nella cornice di Cersaie si incastona quest’an- con una netta prevalenza del comparto pia- no la mostra Cer-stile, definita “Grand Tour strelle e ceramiche, seguito dall’arredobagno. dell’italianità”, vera e propria esplorazione delle Con l’accordo stipulato tra Bologna Fiere e molteplici forme di riqualificazione ideate per Confindustria Ceramica, sono state assicurate Salone Internazionale valorizzare spazi abitativi, commerciali e fun- le prossime tre edizioni presso la città emiliana, della Ceramica zionali. Si tratta di un tentativo di dare luce a nonché pianificate una serie di azioni volte alla un nuovo concept di vivibiltà che attraverso creazione di sinergie tra i settori storici e quelli per l’Architettura e 1500 m² di superficie si snoda in un percorso frutto del nuovo ampliamento merceologico. multi tematico con due punti di riferimento È possibile prendere visione del programma l‘Arredobagno principali rappresentati dal polo Mare e dal Polo completo della manifestazione su: Montagna. L’esposizione racchiude soluzioni di http://www.cersaie.it/ Cersaie, appuntamento annuale per la valo- puro design di aziende leader in molteplici set- rizzazione della ceramica, dell’architettura e tori, moda, ceramiche, arredamento, cosmetica dello stile, si terrà al Padiglione 30 di Bologna e tessile, un ventaglio di proposte ad ampio tra il 28 settembre e il 2 ottobre. respiro per soddisfare l’eccentrico consumatore La dinamicità esuberante che caratterizza moderno, interessato non più solo all’acquisto

Per ulteriori informazioni: Camera di commercio italiana per la Svizzera Seestrasse 123; CH-8002 Zurigo [email protected] www.ccis.ch

84 - La Rivista settembre 2015 I primi 100 anni di Maserati

Inizia un anno di celebrazioni per il centenario Inizia un anno di celebrazioni per il Inizia un anno l centenario

Marmomacc + Abitare il tempo: Verona, 30 settembre 3 ottobre

Industria internazionale specializzato come quello di marmi e graniti. In concentrato su Stati Uniti, Canada, Germania, Italia la produzione complessiva nel settore ha Austria, Svizzera, Croazia, Slovenia, Gran Bre- della pietra naturale e raggiunto quota 3,84 miliardi di euro di valore tagna, Russia, Kazakhstan, Singapore, Malaysia, con 3.340 aziende e 33.700 addetti, a testimo- Thailandia, Qatar e Emirati Arabi. L’Orientamen- Salone del mobile e nianza dei livelli di eccellenza conseguiti da una to all’internazionalizzazione si combina con la realtà manifatturiera in piena espansione. L’o- sperimentazione di nuove tendenze quali l’area del design, insieme a rientamento al mercato estero ha permesso di espositiva Living Under 20, la linea di arreda- contabilizzare quasi il 75% del fatturato 2014, mento per giovani lanciata per la prima volta in Veronafiere pari a 2,88 miliardi di euro. questa edizione. Marmomacc festeggia la sua 50esima edizione. Il Palaexpo di Veronafiere ospiterà in contempo- Entrambe le manifestazioni propongono un am- Quest’anno la più grande Fiera Internazionale di ranea anche la mostra “ Abitare il tempo”, salone pio ventaglio di workshop e seminari di formazio- Marmo, Design e Tecnologie apre le porte agli B2B rivolto agli operatori dell’interior design e ne per gli operatori, nell’ottica di favorire la conta- operatori del settore lapideo tra il 30 settembre e del contract. La scelta di affiancare le due ma- minazione e lo sviluppo di conoscenze reciproco. il 3 ottobre 2015 al Quartiere Fieristico di Verona. nifestazioni per il secondo anno consecutivo non L’accordo di promozione reciproca stretto con Dopo il successo dell’anno scorso, in cui sono rappresenta una casualità, quanto persegue il Expo 2015 conferma l’importanza di queste fiere state registrate ben 36.472 presenze (+25% preciso intento di coniugare il mondo del pro- come asset politico strategico dell’Italia. rispetto al 2013), Marmomacc si è ormai af- getto, dell’architettura, degli interni e del design. fermata come appuntamento irrinunciabile per Abitare il tempo propone al mercato l’attività di Per ulteriori informazioni: gli addetti al settore. La promozione del sistema piccole e medie aziende, nonché la produzione http://www.marmomacc.com/it/ marmo non si focalizza solo sul prodotto ma di nicchia che spazia dal mobile in stile all’og- http://www.abitareiltempo.it/ comprende l’esposizione delle nuove tecnologie gettistica, fino a tessuti, cucine e arredobagni. applicate ai macchinari, le lavorazioni più com- La mostra, nata nel 1986, si è consacrata per 25 Camera di commercio italiana plesse e gli strumenti di supporto. Si tratta di una anni all’esposizione del mobile classico optando per la Svizzera fucina di idee innovative in primis per i professio- in seguito per la sperimentazione nel mondo del Seestrasse 123; CH-8002 Zurigo nisti del settore costruzioni e contract ma anche progetto. Il processo di selezione e incoming de- [email protected] per designers e decision makers che intendono gli espositori quest’anno ha preso avvio già da www.ccis.ch stare al passo in un ambito cosí competitivo e Marzo con giornate di b2b internazionale e si è

settembre 2015 La Rivista - 85 Mercante in fiera autunno: Parma 3-11 ottobre

Kermesse internazionale Turchia, Brasile, Belgio, Inghilterra, Danimarca trice napoleonica si affiancano agli esclusivi e ultimamente anche Corea. gioielli Cartier e Tiffany, allo stesso modo non dell’antiquariato e del si percepisce alcuna stonatura tra pezzi d’arte La 34esima edizione della più grande piazza settecentesca e le eccentriche creazioni firma- modernariato antiquaria d’Europa espone pezzi per tutti i te Chanel. Parma inaugura la stagione autunnale con il gusti e le tasche. 45.000 mq di superficie per Il valore delle opere conservate nei salotti degli “Mercanteinfiera”, la kermesse internaziona- una vetrina cosmopolita di esemplari unici che italiani ha indotto, specialmente negli ultimi le dell’antiquariato e del modernariato nata permettono di compiere un suggestivo viaggio anni, proprietari e appassionati ad avvalersi dall’accordo tra Fiere di Parma e US Antique. avanti e indietro nel tempo all’insegna della della consulenza di periti d’arte, i quali hanno La collaborazione tra il colosso americano delle bellezza. beneficiato del successo di questa fiera che ha fiere di antiquariato e l’ente fieristico parmen- In particolare si ritrovano nella veste di espo- notevolmente ridato luce alla loro professione se ha dato vita a un’esposizione che richiama sitori aziende che operano nel settore dell’an- (al Mercanteinfiera Primavera 2014 sono sta- buyer internazionali provenienti da Russia, tiquariato sino al 1850 e nel modernariato dal te fatte 120 richieste di consulenza in un solo 1850 al 1970, Associazioni di categoria, Enti weekend). Pubblici, Organismi e Stampa specializzata Una fiera che permette di compiere un’espe- nell’ambito della promozione, dello studio, rienza sensoriale a 360 gradi, di portare a casa dell’informazione e divulgazione in materia. Un il proprio pezzo unico e costruire da sé la pro- contesto variegato e completo che offre ai visi- pria idea di collezione. tatori, designer e collezionisti vintage un qua- dro d’insieme esauriente e stimolante per sup- portare l’acquisto consapevole. Grazie a questa Per ulteriori informazioni: politica di sostegno al cliente è stato registrato http://mercanteinfiera.it/ un aumento del 10% negli acquisti rispetto al 2014, per un valore pari a quasi 500.000 euro. Camera di commercio italiana L’affermazione di questo evento è strettamente per la Svizzera connessa alla capacità di conciliare il gusto per Seestrasse 123; CH-8002 Zurigo il vintage con il fascino per il moderno: mobili [email protected] di età vittoriana e pezzi di ebanisteria di ma- www.ccis.ch

86 - La Rivista settembre 2015 I primi 100 anni di Maserati

Inizia un anno di celebrazioni per il centenario Inizia un anno di celebrazioni per il Inizia un anno l centenario

Vitrum: Rho 6 - 9 ottobre

Salone internazionale dell’industria del vetro Il quartiere espositivo di Rho Fiera Milano accoglie, tra il 6 e il 9 ottobre 2015, Vitrum, il Salone internazionale dell’industria del vetro. L’ampio spettro di potenzialità del vetro vie- ne continuamente aggiornato e riproposto in storia del vetro nell’architettura moderna e “Advances in glass processes: Key innovation questa mostra biennale che quest’anno be- la possibilità di partecipare a un workshop topics in hollow and flat glass” organizzato neficerà dell’eccezionale concomitanza con riservato agli studenti del Corso di Laurea di dall’Associazione Tecnici Italiani del Vetro, in EXPO 2015. Design del Prodotto Industriale. Alle future agenda l’8 ottobre 2015, per la promozione Un’occasione di business importante per un promesse dell’architettura e dell’ingegneria delle piú sofisticate tecnologie legate al pre- pubblico ampio e qualificato che si lasci af- sarà affidato il compito di ideare combina- zioso materiale. fascinare dalle innovazioni tecnologiche di zioni all’avanguardia fra vetro e tecnologie. Il filo conduttore della mostra si snoda dal un settore in ampio sviluppo. Ampio spazio sarà dedicato all’esposizione passato remoto attraverso le grandi scoper- Questa XIX edizione presenta le più sofistica- dei prototipi di prodotti realizzati dagli stu- te della storia moderna fino alle proiezioni te applicazioni del vetro cavo e del vetro pia- denti del Politecnico di Milano e dall’Univer- incredibili ideate per il prossimo futuro. Così no, nonché macchine, attrezzature e prodotti sità delle Scienze applicate di Friburgo con sarà possibile ammirare sia un pezzo storico speciali per la lavorazione. l’intento di dimostrare la multidimensiona- risalente al secondo secolo dopo Cristo sia L’attenzione sarà focalizzata sul tema del lità del vetro in campo ludico, scientifico, oggetti creati negli anni del Boom economi- risparmio energetico applicato a vere e pro- medico, sportivo e professionale. “Il vetro è co tra il ’60 e il ’70, attraverso la ricostruzio- prie opere di design e architettura prove- un materiale nobile che oggi abbiamo l’op- ne dei processi di lavorazione e i successivi nienti da oltre 28 paesi. In questa edizione portunità di rivisitare attraverso la collabo- miglioramenti apportati negli anni. 500 espositori saranno distribuiti su una razione didattica tra università e industria “ Una “vetrata” internazionale per celebrare le superficie di 27.000 mq. L’afflusso turisti- ha commentato Giuseppe Andreoni, profes- potenzialità illimitate di un materiale che da co nelle scorse edizioni ha contato oltre sore associato presso la Scuola del Design secoli non smette mai di sorprendere. 20.000 visitatori, di cui il 50% stranieri, a del Politecnico di Milano e coordinatore del testimonianza del valore globale dell’even- Gruppo di Ricerca TeDH del Dipartimento di Per ulteriori informazioni: to la cui complessa organizzazione è stata Design. Una manifestazione-ponte per col- http://www.vitrum-milano.com/ supportata da ICE, Agenzia per la promozio- legare due mondi ancora troppo lontani, la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera ne all’estero e l’ internazionalizzazione delle cui cooperazione porterebbe crescita e va- Seestrasse 123; CH-8002 Zurigo imprese italiane. lore aggiunto al settore. [email protected] Ulteriori interessanti progetti si svolgeran- Nella cornice espositiva di Vitrum si ter- www.ccis.ch no durante la fiera, tra cui una mostra sulla rà inoltre il 30° Convegno Annuale A.T.I.V.

settembre 2015 La Rivista - 87 twitter.com/goitalych

www.facebook.com /pages/wwwgo-italych/229002748483 Emozioni in movimento www.go-italy.ch: partner dell’eccellenza

Emozioni in movimento declinate, anche nella lingua, all’insegna dell’italianità. Con la dichiarata volontà di privilegiare, pur in una situazione di italofonia precaria, la lingua italiana, di rendere riconoscibile un'esplicita impronta identitaria aperta e ricettiva, di valorizzarne l'immagine dentro e fuori i confini nazionali. In rete con un mondo italofono e italofilo che, per ragioni economiche, culturali ed emotive, s'incrocia, s'incontra e interagisce. Mondo in Camera

Incontro btob e cena con I produttori della Liguria cantine piemontesi a Lugano incontrano i buyers della Svizzera tedesca Educational tour a Venezia e dintorni - il fascino del Veneto European market access from Switzerland, center of Calabria: cuore mediterraneo excellence and innovation (Canton Vaud e CCIS) Food & wine... Made in Emilia Romagna Incontri btob tra imprese trentine del comparto agroalimentare e operatori svizzeri Gourmesse 2015

14 novembre: Italian Gala Night Slow Food Market 2015

Contatti commerciali Servizi camerali

settembre 2015 La Rivista - 89 Mondo in Camera

INCONTRO BTOB E CENA CON CANTINE PIEMONTESI A LUGANO

gruppo di produttori che si recherà a Lugano il 23 settembre per presentarvi e farvi degustare i loro vini nel corso di una cena presso il ri- storante San Maurizio Gourmet riservata a un numero massimo di 4-5 importatori. Il programma si svolgerà come segue: - dalle 18.00 alle 20.00: incontro BtoB tra ciascun importatore svizzero e i produttori selezionati secondo i criteri da voi indicati - dalle 20.00 alle 22.00: cena con i produt- tori a base di specialità italiane con abbi- namento di vini piemontesi

Per maggiori informazioni: Camera di commercio italiana La Camera di commercio italiana per la Sviz- contrare le cantine che potrebbero soddisfare per la Svizzera - Sede di Lugano zera (CCIS), in collaborazione con il Consorzio la vostra domanda di vino piemontese: in base Fabio Franceschini “I Vini del Piemonte”, offre l’opportunità di in- alle vostre esigenze, selezioneremo un piccolo ([email protected]; Tel: 091 924 02 32)

EXPORT STRIKES: I PRODUTTORI DELLA LIGURIA INCONTRANO I BUYERS DELLA SVIZZERA TEDESCA

La Camera di Commercio italiana per la città della Svizzera tedesca, lunedì 7 e Se siete interessati ad aderire all’agenda Svizzera, in collaborazione con l’Azienda martedì 8 settembre 2015. di incontri? Speciale della Camera di Commercio di Gli incontri BtoB si svolgeranno diret- Imperia – Riviera dei Fiori, invita i pro- tamente presso le sedi di acquisto degli Inviate La vostra richiesta fessionisti svizzeri del settore agroali- operatori svizzeri e seguiranno un’agen- via mail o via fax: mentare (importatori, dettaglianti, set- da di appuntamenti al fine di presentare [email protected] tore HORECA) ad incontrare i produttori e degustare i prodotti di nicchia liguri: Fax: +41 44 201 53 57 di eccellenze enogastronomiche della Li- vini, olio, olive, pesto, sughi, patè e pro- oppure telefonate: +41 44 289 23 26 guria che si recheranno a Zurigo e altre dotti da forno.

90 - La Rivista settembre 2015 EDUCATIONAL TOUR A VENEZIA E DINTORNI - IL FASCINO DEL VENETO

Venezia – città dell‘amore – attira ogni te affascinati dalle attrazioni della Laguna. anno migliaia di turisti provenienti da tutto I costi di viaggio e di pernottamento sono il mondo grazie alla sua bellezza e alla sua a carico della CCIS. Il Veneto vi aspetta dal unicità, nonché alle sue attrazioni di inte- 23 al 25 settembre 2015! resse storico ed artistico. Anche l’entroterra Veneziano vanta un fascino straordinario, Programma di massima: con città balneari come Jesolo e Bibione o - 23 settembre 2015: Pomeriggio: Arri- luoghi storicamente espressivi come Altino vo a Venezia e successivo trasferimento e Portogruaro fino ad arrivare a Chioggia, in Hotel. Visita guidata del capoluogo una piccola Venezia nascosta al margine veneto. della Laguna. La Camera di Commercio - 24 settembre 2015: Tour giornaliero lun- Italiana per la Svizzera (CCIS) in collabo- go la Laguna Sud, con visita alla città di razione con Venezia Promozione organizza Chioggia e alla Pellestrina. Cena e pernot- un’Educational Tour dedicato agli opera- tamento. Informazioni: tori svizzeri specializzati (Tour Operators e Camera di commercio italiana per la Svizzera agenzie di viaggi) e alla stampa di settore. - 25 settembre 2015: Mattino: incontri Bruno Indelicato Cosa aspettate ancora? Scoprite con noi B2B con Tour Operators italiani. In seguito e-mail: [email protected] Venezia e l’entroterra veneziano e rimarre- rientro in Svizzera. tel: 044 289 23 26

EUROPEAN MARKET ACCESS FROM SWITZERLAND, CENTER OF EXCELLENCE AND INNOVATION (CANTON VAUD E CCIS)

La Camera di commercio italiana per la Svizzera Quresto programma di massima Riceverete in seguito conferma della vostra iscri- (CCIS) organizzerà in pieno centro a Milano mar- - 9.30 : registrazione partecipanti e welcome coffee zione a mezzo email. tedì 29 settembre presso l’Italian Makers Village - 10.00 – 11.25: inizio lavori e intervento relatori in collaborazione con l’ufficio dello sviluppo eco- - 11.30 – 13.15: intervento relatori Per informazioni su come raggiungere l’Italian Ma- nomico del Cantone Vaud una conferenza rivolta - 13.30 – 14.30: standing lunch e networking kers Village alle imprese italiane del comparto High Tech (Life http://italianmakersvillage.it/ sciences, ICT, Cleantech, Micro-nano Tech) interes- La partecipazione è gratuita previa compilazione sate all’espansione del loro business all’estero e a entro il 20 settembre del modulo in allegato che Per maggiori informazioni: conoscere le opportunità che offre il mercato sviz- preghiamo di inviarci via fax allo 0041 22 906 85 Camera di commercio italiana per la Svizzera zero come sbocco per accedere sui mercati europei 99 o via email: Marianna Valle [email protected] e dei Paesi terzi. [email protected]. Tel: 0041 22 906 85 95 CALABRIA: CUORE MEDITERRANEO

Viaggio d’affari per importatori alimentari e risto- A cavallo tra settembre e ottobre, la CCIS organizza ratori svizzeri ad Expo Milano 2015 e in Calabria un viaggio d’affari che toccherà Expo Milano 2015 Mare selvaggio ed incontaminato, spiagge ster- e la Calabria, alla scoperta delle eccellenze agro- minate, vento e sole potenti ed un cielo sempre alimentari di questa regione, rivolto a importatori, azzurro e limpido. Questa è la Calabria, terra ada- grossisti, dettaglianti, GDO e ristoratori che sanno giata al centro del Mediterraneo davanti alle coste riconoscere l’inimitabile qualità dei prodotti italiani. della Grecia e dell’Africa, ad un passo dalla Sicilia e lontana dalla frenesia delle grandi città del resto La partecipazione è gratuita i posti sono limitati. d’Italia. Una terra con una natura generosa e ricca Per informazioni: di produzioni alimentari spesso sconosciute ma ec- Marianna Valle: [email protected] cellenti e genuine che affondano le loro radici nelle Bruno Indelicato: [email protected] antiche civiltà che l’hanno attraversata nei secoli. Alessia Bellion: [email protected]

settembre 2015 La Rivista - 91 INCONTRI BTOB TRA IMPRESE TRENTINE DEL COMPARTO AGROALIMENTARE E OPERATORI SVIZZERI

La Camera di Commercio Italiana per la acquisto degli operatori elvetici degli in- Lysiane Bennato, Svizzera, in collaborazione con Trentino contri BToB preagendati. Alessia Bellion Sviluppo, organizza dal 19 al 21 otto- Per ulteriori informazioni sulle modalità di e-mail: [email protected] bre 2015 direttamente presso le sedi di iscrizione e conoscere i profili delle imprese Tel 022 906 85 95 FOOD & WINE... MADE IN EMILIA ROMAGNA

La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera I prodotti proposti saranno: Aceto Balsamico, Per informazioni e adesioni: organizza in collaborazione con Promec, l’Azienda Parmigiano Reggiano, Lambrusco e altri vini, Speciale della Camera di Commercio di Modena e in prosciutto e altri insaccati, salumi e liquori tipici. Camera di commercio italiana per la Svizzera partnership con la Camera di Commercio di Reggio Bruno Indelicato Emilia, una delegazione per operatori svizzeri a Reg- Il viaggio è in programma dal 9 al 11 novembre Tel.: +41 44 289 23 23 gio Emilia con incontri b2b e visite aziendali presso 2015. I costi di viaggio e pernottamento sono a E-Mail: [email protected] produttori di vino e specialità culinarie regionali. carico della nostra Camera di Commercio. GOURMESSE 2015 Fiera del Gusto, delle specialità e dei prodotti di nicchia

Sono ormai più di vent’anni che la Gourmesse, fiera del Gusto e delle specialità di nicchia, offre la possibilità di entrare in contatto con potenzia- li clienti, operatori del settore e gastronomi. La ricerca di innovazioni e ispirazione spinge ogni anno oltre 11’000 visitatori e visitatrici a venire alla manifestazione, e la CCIS da oltre dieci anni aziendali. Il valore aggiunto garantito dalla par- Interessati? È possibile scaricare la presentazione accompagna questo successo organizzando uno tecipazione a questa fiera si riscontra nel servizio della fiera mentre e le modalità standard di par- stand raggruppante diverse realtà italiane, offren- di assistenza capillare offerto agli espositori. Si tecipazione aprendo i link agli allegati sottostanti. do così uno scorcio delle specialità enogastrono- tratta di supporto organizzativo in ogni fase di Informiamo inoltre che per aziende, Consorzi, miche del Bel Paese. preparazione e allestimento dello stand, servizio Associazioni di categorie, Aziende Speciali delle La possibilità di partecipare con uno stand all’in- interpretariato e la possibilità di personalizzare il CCIAA, Regioni e Province la CCIS può organizzare terno della nostra area permette di ottenere proprio stand con pannelli grafici rappresentativi. degli spazi collettivi su misura. estrema visibilità e il collocamento all’interno Perché Zurigo? La Regione di Zurigo fa parte delle Richiedete informazioni dettagliate: di un contesto riconosciuto per il marchio Italia. piazze finanziare più importanti del mondo e si Sharon Metus Inoltre, in questo spazio, è stato predisposto un trova nel cuore dell’Europa. Conta 3,7 milioni di Camera di Commercio Italiana per la Svizzera corridoio centrale, ideato per l’allestimento di pre- abitanti e da anni è in testa fra le città europee Seestrasse 123, CH – 8027 Zurigo sentazioni, degustazioni e workshop temporanei con la migliore qualità della vita. Il tasso di di- Tel. 0041/44/289 23 11 per promuovere e presentare in modo interattivo soccupazione si attesta attorno al 3,23% (Fonte: Fax 0041/44/201 53 57 il proprio territorio e mettere in risalto i prodotti statista.com, 2014). e-mail: [email protected] [email protected]

92 - La Rivista settembre 2015 Slow Food Market 2015

Il prossimo Slow Food Market, il salone La Camera di Commercio Italiana per la del buon gusto dedicato a prodotti ali- Svizzera sarà partner esclusivo per il mer- mentari e specialità artigianali, si terrà cato italiano. Per maggiori informazioni in presso la Messe Zürich dal 13 al 15 no- merito all’affitto stand per lo Slow Food vembre 2015. Market 2015, potete contattare diretta- mente gli organizzatori in lingua italiana Nel 2014 sono stati oltre 12.000 i buon- event-ex di Zurigo, al numero gustai che hanno visitato la terza edizione +41 43 399 45 70 dello Slow Food Market. L’85% dei visita- oppure tramite e-mail: tori ha concretamente acquistato qualco- [email protected]. sa; il 96% ha valutato la manifestazione con un giudizio che va da molto buono a Anche sul sito web della fiera potete trova- buono, mentre tre quarti di questi visite- re ulteriori informazioni in lingua italiana: ranno anche l’edizione 2015. www.slowfoodmarket.ch.

Tutte le informazioni delle attività camerali le trovate anche sul sito www.ccis.ch

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Presentazione e aree di attività L’Avvocato Gustavo Scartazzini, attivo principalmente a Zurigo, Dottore in Giurisprudenza dell’Università di Ginevra e Professore all’U- niversità di Basilea, è particolarmente specializzato nel diritto pubblico (diritto amministrativo e fiscale, appalti pubblici e privati, edi- lizia, trasporto, immigrazione, rapporti con le autorità) federale, cantonale e comunale, nei settori del diritto delle assicurazioni private e sociali, compresa la previdenza professionale (transazioni Merges & Acquisitions, Swiss GAAP FER, politica del personale, fondi di previdenza, Managed competition, assicurazioni private ed istituzionali dei fondi di previdenza, compensazione dei rischi), nel diritto degli affari (contrattualistica commerciale) come pure nel diritto della responsabilità civile, nel diritto dell’arte e dei beni culturali. L’Avvocato Scartazzini, già Giudice federale al Tribunale federale a Losanna, perfettamente trilingue (italiano, tedesco, francese + inglese), offre un’ampia gamma di servizi di consulenza legale, procedimenti arbitrali e di assistenza giudiziale, interviene per persone private, commercianti, im- prenditori, liberi professionisti e dirigenti d’aziende. Consiglia imprese, istituzioni, banche, compagnie d’assicurazione, fondazioni e clienti privati.

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settembre 2015 La Rivista - 95 ATTIVITÀ E SERVIZI PUBBLICAZIONI RECUPERO IVA ITALIANA E SVIZZERA Con i suoi circa 700 Soci la Camera di • La Rivista periodico ufficiale Il servizio, offerto a condizioni molto Commercio Italiana per la Svizzera, fon- mensile (11 edizioni all‘anno) vantaggiose, è rivolto sia ad imprese svizzere data nel 1909, è un‘associazione indipen- • Annuario Soci che recuperano l’IVA pagata in Italia, sia alle dente ai sensi del Codice Civile Svizzero. • Indicatori utili Italia-Svizzera imprese italiane che desiderano recuperare Il suo compito precipuo consiste nella as- • Analisi settoriale – Abbigliamento l’IVA pagata in Svizzera. sistenza alle imprese dedite all‘interscam- • Analisi settoriale – Arredamento bio tra Italia, Svizzera ed il Principato del • Analisi settoriale – Energie Grazie agli accordi di reciprocità tra l’Italia e Liechtenstein. La gamma dei suoi servizi, Rinnovabili la Svizzera, è consentito ai soggetti titolari certificati ISO 9001, è molto variegata e • Analisi settoriale – Vino di partita iva di ottenere il rimborso dell’IVA comprende tra l‘altro: • Guida per i lavoratori distaccanti in pagata nello Stato estero. La CCIS: Svizzera • Incontri BtoB massimizzando • La realizzazione di lavori in Svizzera • fornisce la necessaria documentazione; il ritorno commerciale derivante – Focus Edilizia • esamina la documentazione compilata; dall’incontro tra la domanda svizzera e • recapita l’istanza di rimborso l’offerta italiana all’ Autorità fiscale competente; • Organizzazione di incontri e Seestrasse 123, • avvia e controlla l’iter della Vostra pratica; workshop tra operatori, con l‘ausilio di Casella postale, 8027 Zurigo • fornisce assistenza legale. servizi di interpretariato e segretariato Tel.: +41 44 289 23 23 • Colloqui di consulenza individuale Fax: +41 44 201 53 57 Siamo a vostra completa disposizione per ot- • Recupero dell‘IVA svizzera in favore E-mail: [email protected] tenere maggiori informazioni e richiedere la di operatori italiani, nonché dell‘IVA www.ccis.ch documentazione sul servizio per il rimborso italiana e tedesca per imprese elvetiche CHE-107.821.234 IVA dell’IVA italiana, tedesca e/o di quella svizzera. • Ricerche e consegne semplici di (Tel. +41 44 289 23 23) contatti italiani e svizzeri (produttori, Rue du Cendrier 12-14, importatori, grossisti, commercianti, agenti/ Casella postale, 1211 Ginevra 1 RAPPRESENTANZA FISCALE IN rappresentanti) Tel.: +41 22 906 85 95, SVIZZERA PER IMPRESE ITALIANE • Ricerca e mediazione di partners Fax: +41 22 906 85 99 commerciali italiani e svizzeri E-mail: [email protected] Le imprese che realizzano su territorio svizzero • Ricerca di prodotti, marchi di CHE-107.821.234 IVA operazioni imponibili all’iva svizzera per un fabbricazione e reperimento di brevetti valore superiore a CHF 100’000 sono obbligate • Recupero di crediti commerciali Via Nassa 5 a registrarsi ai fini iva in Svizzera. La Camera di • Investire in Svizzera: servizio 6900 Lugano Commercio supporta in questo caso le imprese dedicato all’accompagnamento di Tel.: +41 91 924 02 32 italiane divenendo il loro rappresentante fiscale investimenti in svizzera Fax: +41 924 02 33 occupandosi di aprire partita iva in Svizzera, • Azioni promozionali e di direct E-mail: [email protected] registrare le fatture in entrate ed uscita e marketing CHE-107.821.234 IVA predisporre il rendiconto iva trimestrale. • Assistenza e consulenza in materia Inoltre ogni assistenza fiscale legata alla doganale e commerciale fatturazione di operazioni commerciali in • Informazioni statistiche ed import/ Svizzera è compresa nel servizio. export • Informazioni relative all‘interscambio, normative riguardanti gli RICERCA DI PARTNER COMMERCIALI ritenuti più idonei per le imprese insediamenti in Svizzera ed in Italia Grazie alla propria rete di contatti a diventare affidabili interlocuto- • Informazioni riservate su aziende e alla conoscenza delle esigenze ri nel settore di riferimento, viene italiane: visure, bilanci, assetti societari, e dei bisogni del mercato elvetico organizzato un incontro presso le protesti, bilanci, rapporti commerciali, ecc. e di quello italiano, la Camera di aziende target così selezionate • Informazioni riservate su aziende Commercio offre ad imprese sia permettendo alle imprese italiane svizzere: estratto dal registro di commercio, svizzere che italiane intenziona- o svizzere un rapido ed efficace statuto legalizzato, atto di costituzione, te ad esportare i propri servizi e ingresso sui rispettivi mercati di rapporto commerciale (informazioni sulla prodotti all’estero un’accurata riferimento. solvibilità) ricerca di controparti commer- Per ulteriori informazioni ed un • Traduzioni ed interpretariato ciali. 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