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Uni versi tá di Szeged, Facollá di Lettere Dipartimento di Studi Contemporanei e degli Studi Mediterránéi SIMONE MFRIGÓI STUDIO STORICO-POLn ICO DELLA DESTRAITALIANA DAL DOPOGUERRA AD OGGI PhD Scuola di Dottorato in Scienze Storiche Szeged 2006 INDICE Introduzione Pag- 1 PARTE I Le origini del neofascismo in Italia. Dalia príma clandestinitá del secondo dopoguerra ai primi anni del Movimento Sociale Italiano » 3 Capitolo I - La ripresa della destra 1) La situazione dell’Italia neH’immediato dopoguerra » 4 2) Fascisti in clandestinitá » 10 3) Si gettano le basi per la nascita del Movimento Sociale Italiano » 16 4) La fondazione del Movimento Sociale Italiano » 19 Capitolo II - Fra continuitá e novitá 5) Giorgio Almirante diventa il primo segretario » 33 6) II secondo congresso missino » 46 7) La nascita dell’organo di stampa ufficiale: “II Secolo” » 54 8) II III congresso missino » 56 PARTE II Sviluppi della destra italiana tra continuitá neofascista e tentativi di rinnovamento » 60 Capitolo III Da Almirante a Michelini, il Movimento Sociale Italiano nell’Italia degli anni c50 9) Il sindacato missino: la Cisnal » 61 10) La Napoli del Nord: Trieste » 64 11) La situazione italiana ed il IV congresso missino del 1954 » 67 12) Arturo Michelini nuovo segretario del Movimento Sociale Italiano e i fatti del 1956 » 72 Capitolo IV Tra gli anni ‘50 e ‘60: Il Movimento Sociale Italiano, le prime divisioni interne e gli avvenimenti italiani del periodo 13) 24-26 novembre 1956: il congresso di Milano e la scissione di Ordine Nuovo » 81 14) Il progetto della grande destra e i’inserimento » 90 15) I drammatici fatti di Genova » 99 16) Il ritorno delle tensioni interne e la nascita di gruppi alternativi al Movimento Sociale Italiano » 110 PARTE III Dall’isolamento al terrorismo: la destra italiana durante e dopo il ‘68 » 127 Capitolo V Dalia cultura alia violenza. Il Movimento Sociale Italiano durante il sessantotto 17) Due aspetti culturali della destra negli anni sessanta » 128 18) II sessantotto » 132 19) La morte di Arturo Michelini e 1’elezione del nuovo segretario » 138 20) Dalia violenza di piazza alia nascita dei movimenti di estrema destra » 148 Capitolo VI II Movimento Sociale Italiano, i suoi tentativi di inserimento nel quadro democratico. e i contestatori della svolta 21) Due tentativi speculari di emancipazione dal fascismo: Democrazia Nazionale e Nuova Destra » 163 PARTE IV La fine dell’isolamento: dal Movimento Sociale Italiano ad Alleanza Nazionale » 172 22) Gli anni della ghettizzazione nel segno del dualismo Almirante-Rauti » 173 23) II Movimento Sociale Italiano tra la nuova fase della legittimazione e la succesione ad Almirante » 180 24) Da neofascisti a liberali » 192 25) Un fenomeno preoccupante: l’aggregazione delle forze radicali di destra » 203 Conclusioni » 216 Bibliográfia generale » 218 INTRODUZIONE II dato piű sorprendente nella storia del Movimento Sociale Italiano é la sua esistenza: cos! Sergio Romano descrive in poche parole tutti i controsensi presenti nel maggiore soggetto politico della destra italiana1. Gli stessi controsensi che in uguale e spesso maggiore consistenza troviamo in tutti i soggetti che hanno gravitato in quel panorama politico. É di questo mondo che intendiamo offrire, attraverso questo lavoro, uno studio elaborato sulla storia e sulla composizione dei movimenti della destra italiana dal dopoguerra ad oggi. Infatti, giá un anno dopo la Liberazione dell’Italia, assistiamo, da parte dei reduci del fascismo, ad una riorganizzazione, sul piano politico, in aperto contrasto con la Costituzione italiana e con le leggi vigenti. Ben presto prendera vita il maggiore e principale movimento politico del panorama della destra italiana, il Movimento Sociale Italiano, con un chiaro ed evidente richiamo alia Repubblica sociale italiana. Di questo partito tracceremo la storia, dalia sua origine fino alio scioglimento, avvenuto nel 1995. Analizzeremo la composizione, gli apparati, il modo di presentarsi all’elettorato, le riviste e gli organi ufficiali di stampa. Ma il lavoro di ricerca é indirizzato anche a capire le responsabilitá del movimento circa la partecipazione di suoi esponenti agli anni di piombo, che hanno insanguinato per troppo tempo 1 ’Italia intera, in una costante indecisione tra la proposta di ordine e legalitá e quella di protezione dei terroristi. Il lavoro si spinge inoltre nello studio dell’ideologia missina e della destra in generale, cercando di individuare le figure intellettuali di riferimento e di capire come queste abbiano influito sia sul partito sia sui singoli personaggi della destra, con brevi 1 Cfr. Sergio.Romano, É i'Europa I'unica chance di Fini, in “Liberal”, n.3, dicembre 2000 - gennaio 2001. 1 biografie dei maggiori personaggi, che possono rivelarsi utili per la comprensione del contesto storico e sociale. Per quanto riguarda il Movimento Sociale Italiano nella sua analisl storica, vedremo come, pur da partito che si proponeva in alternatíva e in opposizione al sistema, abbia a volte contribuito con i suoi voti a sostenere sia governi che elezioni di presidenti della Repubblica, offrendo appoggi a volte non desiderati e a volte piü o meno esplicitamente richiesti, soprattutto da parte del maggiore partito italiano, la Democrazia cristiana, con la quale ha alternato momenti di apertura a momenti di aperto e forte contrasto. Vedremo inoltre se e come il Movimento Sociale abbia tentato di superare i legami che lo ancoravano al regime fascista, relegandolo a partito di nostalgici, incidendo cosi anche sul suo elettorato, concentrato in zone di maggiore influenza elettorale coincidenti quasi completamente con il Meridione d’ltalia. Öltre al Movimento Sociale, si presentano nel variegato panorama della destra politica italiana numerosi movimenti e sigle: di queste analizzeremo le maggiori, tracciandone un profilo storico e politico, e cercando di capire quale sia stato il contributo che questi movimenti hanno apportato nel panorama politico italiano, contributo che come si vedrá, sará quasi completamente negativo e addirittura sfociante nella violenza. Mentre non affronteremo in maniera compiuta l’analisi del partito che é nato dallo scioglimento del Movimento Sociale Italiano nel gennaio del 1995, ossia Alleanza Nazionale, ci soffermeremo invece ad esaminare il panorama, inquietante e pericoloso, della formazione di nuovi gruppi radicali di destra, solitamente bellicosi, ma che hanno finito per ricompattarsi intorno alia figura di Alessandra Mussolini. Di questi gruppi, fondati spesso da ex- terroristi di destra, interessante sará, in una prospettiva storica, capire quali siano i nuovi temi proposti e quali Ie tecniche di aggregazione. 2 PARTE I LE ORIGINI DEL NEOFASCIMO IN ITALIA. DALLA PRÍMA CLANDESTINITÁ DEL SECONDO DOPOGUERRA AI PRIMI ANNI DEL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO 3 CAPITOLO I LA RIPRESA DELLA DESTRA 1 )La situazione dell 'Italia nell 'immediate dopoguerra L’Italia dell’immediato dopoguerra é un Paese da ricostruire: l’occupazione nazista, i bombardamenti che ha subito, la stessa guerra intestina degli ultimi due anni di conflitto l’hanno messa in ginocchio. La democrazia cerca di muovere i primi passi dopo piu di venti anni di dittatura fascista, che hanno portato alia tragédia di una guerra lunga cinque anni. Fortunatamente, secondo la relazione dell’allora ministro del Tesoro, Marcello Soleri, “(...) la situazione economica ed anche quella finanziaria del nord (...) sono state riscontrate menő disastrose di quanto si temeva (...) cosi che la ripresa della produzione industriale dell’Alta Italia potrá essere rapida”1. Cosi si alimentava maggiormente la speranza di potersi lasciare allé spalle la tragédia appena consumata. La previsione del ministro non é perö applicabile al resto dell’Italia, soprattutto a quella della popolazione civile, sfinita da cinque anni di inutile ed assurda guerra. Politicamente, il governo insediatosi il 20 giugno 1945, pochi mesi dopo é giá in erisi: la democrazia é ancora debole e deve resistere a molti attacchi. Il presidente del consiglio, Ferruccio Parri, unó dei comandanti déllé forze partigiane insieme a Raffaele Cadorna e a Luigi Longo, deve affrontare una seria erisi: i liberali hanno infatti deciso di abbandonare il governo seguiti, nella scelta, dai democristiani. Sei sono i partiti che formano il governo, tutti appartenenti al Comitato di Liberazione Nazionale, ossia Partito d’azione, Partito 1 Marcello Soleri, relazione pub.blicata in “II Globo”, anno I, n.104, 6 giugno 1946. 4 comunista, Partito liberale, Democrazia cristiana, Democrazia del lavoro e Partito socialista di unitá proletaria. II presidente Parri é accusato di non riuscire ad intraprendere un’azione di governo che porti a risultati concreti, e a sua volta si difende dichiarando che: “(...) la quinta colonna alPinterno del suo governo, cioé DC (Democrazia cristiana) e Liberali, si accinge, dopo aver ottenuto il proprio scopo, a restituire il potere a quelle forze politiche e sociali che avevano formato la base del regime fascista”2. Ma in realtá, lo scontro é figlio di quel confronto tra lo schieramento cattolico da una parte, e quello social-comunista dall’altra. Chi riesce ad approffittarne é il leader del Partito democristiano, Alcide De Gasperi, che accetta l’incarico di guidare il nuovo governo; la crisi in realtá non si ferma al cambio di timone, poiché, secondo Pier Giuseppe Murgia: “La fine dell’unitá antifascista coincide con la príma fondamentale vittoria della reazione (...) ed é la restaurazione”3: ed un’altra importante conseguenza é la crisi