Piano Di Emergenza E Programma Di Previsione E Prevenzione Provinciale Di Protezione Civile

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Piano Di Emergenza E Programma Di Previsione E Prevenzione Provinciale Di Protezione Civile PIANO DI EMERGENZA E PROGRAMMA DI PREVISIONE E PREVENZIONE PROVINCIALE DI PROTEZIONE CIVILE RELAZIONE Presidente Alberto Cavalli Assessore alla Protezione Civile Corrado Scolari Direttore Settore Protezione Civile Giovanmaria Tognazzi Settore Protezione Civile Via Musei, 29 - 25121 Brescia tel. 030 3749 314 fax. 030 3749 433/434 email: [email protected] sito: www.provincia.brescia.it/protezione-civile GRUPPO DI LAVORO REDAZIONE PIANO DI EMERGENZA Coordinatore Giovanmaria Tognazzi Team di progetto Provincia di Brescia – Settore Protezione Civile Roberto Antonelli (verifica redazionale e cartografica) Maria Ferrari Claudio Merlo Andrea Pascucci Fausto Pedrotti Emanuele Turelli Gianpaolo Viganò Redazione Operativa Con Determinazione Dirigenziale n. 2321 del 15.06.2004 la Provincia di Brescia ha assegnato l’incarico per la stesura del Piano Provinciale di Emergenza di Protezione Civile a Risorse e Ambiente srl, società di consulenza e progettazione nel settore ecologico e ambientale con sede a Brescia in Via Zara n. 129. Il gruppo di lavoro che ha realizzato la stesura del Piano è composto da: Mutti Filippo, dottore ingegnere, coordinatore gruppo di lavoro Bontempi Ruggero, dottore in Scienze Naturali Crescini Elio, dottore in Scienze Ambientali Demozzi Mirko, dottore in Scienze Geologiche Frosi Paola, dottoressa in Scienze Forestali e Ambientali Graziani Paolo, dottore ingegnere Morandini Nicola, dottore in Scienze Forestali e Ambientali Nocchiero Mario, geometra PRESENTAZIONE Le funzioni di prevenzione dalle calamità e di pianificazione delle relative procedure di emergenza rappresentano, nell’ambito delle competenze in protezione civile, l’aspetto essenziale cui l’ente provinciale è chiamato a corrispondere. Una prima definizione di questi aspetti, quali il presente documento soddisfa, é la base dalla quale partire per operare in direzione della sicurezza collettiva: traccia la mappa dei rischi presenti sul territorio, definisce dinamiche e ruoli di intervento, spiega nel dettaglio quali sono le strutture deputate ad intervenire e in che modo. Rappresenta, insomma, il modello al quale attenersi nel caso in cui il territorio sia interessato da un’emergenza. Per questa sua natura strategica, questo documento é complesso e articolato: si snoda illustrando i nove rischi presenti sul territorio con l’ausilio di una consistente parte cartografica, composta da ben 150 tavole. Ma per sua natura, il piano di emergenza provinciale si presenta anche come uno strumento in continuo aggiornamento. Nel corso del tempo, infatti, si modificano alcune ipotesi di rischio, si modifica il territorio di una provincia dinamica e in continua evoluzione come Brescia, si modificano, infine, i numeri e le caratteristiche delle strutture operative all’interno del sistema di protezione civile. Per questo é importante che il piano sia sempre presente sul tavolo del Comitato provinciale di protezione civile che ne ha stilato le linee guida, quale asse portante della programmazione nello specifico settore. La nostra Provincia, proprio per la sua estensione, la sua varietà e complessità è caratterizzata dalla presenza di rischi di origine naturale e antropica. Questo fatto deve essere da stimolo per le istituzioni deputate affinché nasca e cresca una cultura della responsabilità e della sicurezza, indispensabile per dare alle popolazioni una risposta seria sui temi dell’incolumità collettiva. Le molte emergenze di questi ultimi anni, grandi o limitate, hanno insegnato all’intero sistema di protezione civile locale che lo studio e l’attività di pianificazione non sono elementi trascurabili ma risultano fondamentali. A maggior ragione in un territorio che si snoda su 206 comuni e supera il milione e mezzo di abitanti. Consegniamo questo piano, quindi, a tutti coloro che possono fare la loro parte in direzione della sicurezza collettiva, richiamando un ulteriore impegno supportato dalla praticità tipicamente bresciana di rispondere alle esigenze con atti concreti. Il Presidente della Provincia di Brescia L’assessore alla Protezione Civile Alberto Cavalli Corrado Scolari PROVINCIA DI BRESCIA PIANO DI EMERGENZA E PROGRAMMA DI SETTORE PROTEZIONE CIVILE PREVISIONE E PREVENZIONE PROVINCIALE SOMMARIO VOLUME 1 1 PREMESSA ................................................................................................................... 9 1.1 PREFAZIONE.......................................................................................................................................................9 1.2 DELIBERA DI ADOZIONE..................................................................................................................................10 1.3 ELENCO DIFFUSIONE ......................................................................................................................................15 2 CARATTERISTICHE DEL PIANO ............................................................................... 17 2.1 METODOLOGIA DI LAVORO ADOTTATA.........................................................................................................17 2.1.1 ENTI E ISTITUZIONI INTERPELLATI.........................................................................................................17 2.1.2 FONTI DOCUMENTALI ..............................................................................................................................17 2.2 ELABORATI........................................................................................................................................................18 2.3 TIPOLOGIA DEI DATI ........................................................................................................................................19 2.4 MODALITA’ DI REVISIONE................................................................................................................................20 2.4.1 VERIFICA E AGGIORNAMENTO DEL PIANO...........................................................................................20 3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ................................................................................. 22 3.1 LEGISLAZIONE NAZIONALE.............................................................................................................................22 3.2 LEGISLAZIONE REGIONALE ............................................................................................................................27 4 ANALISI DEL TERRITORIO........................................................................................ 29 4.1 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E GEOMORFOLOGICO ...........................................................................29 4.2 IDROGRAFIA......................................................................................................................................................33 4.3 INQUADRAMENTO CLIMATICO E METEOROLOGICO ...................................................................................36 4.3.1 LINEAMENTI CLIMATICI............................................................................................................................36 4.3.2 TEMPERATURA.........................................................................................................................................37 4.3.3 PRECIPITAZIONI .......................................................................................................................................39 4.3.4 TEMPORALI ...............................................................................................................................................39 4.3.5 VENTI .........................................................................................................................................................40 4.3.6 INQUADRAMENTO AMMINISTRATIVO ....................................................................................................42 4.4 INFRASTRUTTURE DI MOBILITA’ ....................................................................................................................46 4.4.1 RETE STRADALE ......................................................................................................................................46 4.4.2 RETE FERROVIARIA .................................................................................................................................49 4.4.3 RETE LACUALE .........................................................................................................................................52 4.4.4 AEROPORTI...............................................................................................................................................54 4.4.5 ELISUPERFICI ...........................................................................................................................................57 4.5 RETI TECNOLOGICHE ......................................................................................................................................59 4.5.1 ELETTRODOTTI.........................................................................................................................................59 4.5.2 GASDOTTI..................................................................................................................................................60 VOLUME 2 5 MODELLO DI INTERVENTO....................................................................................... 63 5.1 LINEE GENERALI ..............................................................................................................................................63
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