Implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque sul territorio della Valle d’

Implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque sul territorio della Valle d’Aosta

Agosto 2010 Progetto realizzato da: ARPA Valle d’Aosta – Sezione Acqua ENEA – Unità Tecnica Tecnologie Saluggia

Coordinamento: Daniela Gerbaz Gian Luigi Rossi

Partecipanti:

Roberto Angius Giovanna Orrù Rossana Azzollini Simona Prencipe Sergio De Leo Valeria Roatta Daniela Gerbaz Claudia Rossato Sara Isabel Gian Luigi Rossi Andrea Mammoliti Mochet Daniela Spada Maria Rita Minciardi Luciana Vicquéry Livia Mobili Corrado Zappa

Sezione Laboratorio ARPA Valle d’Aosta Gilberto Casetta (Ufficio Cartografia – Regione Valle d’Aosta) Flavio Vallet (DSI – Regione Valle d’Aosta)

Il documento è stato redatto da Sara Isabel e Valeria Roatta (curatori), Daniela Gerbaz, Gian Luigi Rossi.

© Il materiale utilizzato nella presente Relazione è “Elemento della CTRN in scala 1:10000 ceduto in data 28 agosto 2007 N. 1156”.

© ARPA Valle d’Aosta – Loc Grande Charrière, 44 -11020 Saint-Christophe AO http://www.arpa.vda.it - ISBN 9788890559419

Riproduzione autorizzata citando la fonte

Pubblicazione: agosto 2011 2 INDICE

PREMESSA...... 5

1. TIPIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI ...... 6

1.1. DEFINIZIONE DEI TIPI FLUVIALI ...... 6

1.1.1. LIVELLO 1 – Regionalizzazione...... 7

1.1.2. LIVELLO 2 - Definizione di una tipologia ...... 7

1.2. LA TIPIZZAZIONE IN VALLE D’AOSTA...... 10

1.2.1. BASE CARTOGRAFICA...... 10

1.2.2. DEFINIZIONE DEI TIPI ...... 11

1.2.3. ORIGINI E TIPOLOGIE – Verifiche e annotazioni ...... 21

2. INDIVIDUAZIONE DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI...... 25

2.1. CRITERI UTILIZZATI PER LA SUDDIVISIONE DEI CORPI IDRICI...... 26

2.1.1. PRESSIONI DIFFUSE...... 26

2.1.1.1. Uso del suolo...... 26 2.1.2. PRESSIONI PUNTUALI ...... 30

2.1.2.1. Bilancio idrico...... 30 2.1.2.2. Scarichi civili e produttivi...... 32 2.1.3. ALTERAZIONI MORFOLOGICHE...... 54

2.1.3.1. Dighe o grandi sbarramenti...... 55 2.1.3.2. Briglie...... 56 2.1.3.3. Alterazioni longitudinali ...... 58 2.1.4 AREE PROTETTE...... 60

2.1.5. QUALITA’ DELLE ACQUE...... 65

2.2. INDIVIDUAZIONE E CODIFICA CORPI IDRICI ...... 67

3. ANALISI DEL RISCHIO...... 72

3.1. PRIMA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ...... 72

3.1.2. CORPI IDRICI A RISCHIO ...... 73

3 3.1.3. CORPI IDRICI PROBABILMENTE A RISCHIO...... 73

3.1.4. CORPI IDRICI FORTEMENTE MODIFICATI E ARTIFICIALI ...... 74

3.2. REVISIONE E AFFINAMENTO DELL’ANALISI DI RISCHIO...... 79

4. MONITORAGGIO DEI CORPI IDRICI ...... 89

4.1. RETE DI MONITORAGGIO ...... 90

4.2. RETE DI MONITORAGGIO 2010 ...... 99

4.3. PROTOCOLLI DI MONITORAGGIO BIOLOGICO ...... 99

4.4. PROTOCOLLI DI CAMPIONAMENTO CHIMICO-FISICI E FREQUENZE DI MONITORAGGIO ...... 100

4.5. RETE NUCLEO...... 107

5. DATABASE ...... 109

5.1. DATABASE “CORPI IDRICI SUPERFICIALI” ...... 109

5.1.1. PARTE GENERALE...... 110

5.1.2. PARTE SPECIFICA...... 112

5.1.2.1. Stato ecologico...... 113 5.1.2.2. Stato chimico...... 114 5.1.2.3. Pressioni significative...... 115 5.1.2.4. Misure previste...... 118 5.2. DATABASE “STAZIONI DI MONITORAGGIO”...... 119

BIBLIOGRAFIA ...... 121

4 PREMESSA

La Direttiva Quadro Europea sulle Acque, 2000/60/CE, recepita in Italia dal D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., nasce con l’obiettivo di sviluppare una politica comunitaria integrata per la protezione delle acque (superficiali interne, di transizione, costiere e sotterranee) tesa ad impedire un ulteriore deterioramento qualitativo e quantitativo della risorsa e a consentire per tutti i corpi idrici il raggiungimento del “buono stato” entro il 2015. La direttiva prevede, per il raggiungimento di tali obiettivi, la caratterizzazione dei cor