Anno XI - Numero 76 - 23 novembre 2005 La storia dell’opera Dal lavoro di Scribe, al libretto di Romani A Pag. 6

Il sonnambulismo Tra disturbo del sonno e mito romantico A Pag 8 e 9

Gli amori di Bellini La romantica concezione dell’amore del Catanese A Pag 11

Eventi 140°dalla nascita del primo Rodolfo della Bohème A Pag 14

LA SONNAMBULAdi Vincenzo Bellini

La Sonnambula 2 Il Giornale dei Grandi Eventi Parlano i direttori d’orchestra, il M° Campanella ed il M° Oliva Prendiamo spunto da La Stagione 2006 quest’opera per difendere al Teatro Costanzi il Belcanto italiano 18 Gennaio - 24 Gennaio DON GIOVANNI di Wolfgang Amadeus Mozart Direttore Hubert Soudant avola pastorale o veniva violentata Regia, Scene e Costumi Franco Zeffirelli idillio, La Sonnam- dagli uomini del vil- laggio. Però, provate 10 Febbraio - 18 Febbraio RIGOLETTO bula, capolavoro di di Vincenzo Bellini, per il li- a toccare Wagner ai Direttore Bruno Campanella Fbretto di Felice Romani, tedeschi e assisterete Regia, Scene e Costumi Giovanni Agostinucci esula dai due generi del alle loro reazioni! Il dramma classico e del- Belcanto italiano è 23 Marzo - 30 Marzo MARIA STUARDA l’opera buffa, apparte- un patrimonio che di Gaetano Donizetti va difeso e protetto Direttore Riccardo Frizza nendo infatti al genere Regia e Costumi Francesco Esposito cosiddetto “semiserio”. nella sua perfezione Scene Italo Grassi Il nuovo allestimento del e integrità, quindi, Teatro dell’Opera preve- noi italiani non dob- 21 Aprile - 28 Aprile SAKÙNTALA de le scene e i costumi di biamo consentire che di Franco Alfano Alfredo Troisi, che tende la nostra tradizione Direttore e regista Gianluigi Gelmetti venga svilita o sna- Scene Maurizio Varamo a mettere in luce l’aspet- Costumi Anna Biagiotti to onirico, fiabesco, della Il maestro Sergio Oliva turata». Coregrafia Amedeo Amodio vicenda. D. - Un altro aspetto in- Disegno luci Vinicio Cheli Sul podio il M° Bruno «Questo di Sonnambula teressante, in questo ti- Campanella, considerato sarà un allestimento privo po di repertorio, riguar- 30 Maggio - 6 Giugno IL TURCO IN ITALIA da il rapporto tra le voci di Gioachino Rossini uno dei maggiori inter- di astruserie, di trovate per Direttore Donato Renzetti preti del belcanto italia- “epater les bourgeois”... Se- e gli strumenti. Madre Regia Francesco Vizioli no. La replica del 24 sarà guiremo invece scrupolosa- Natura non si evolve Scene e costumi Susanna Rossi Jost diretta dal M° Sergio Oli- mente le indicazioni lascia- con la stessa velocità va, maestro sostituto al te da Bellini e da Felice Ro- della tecnica dei costrut- 14 Novembre - 22 Novembre TRISTAN UND ISOLDE Teatro dell’Opera. mani. Mi ricordo di una tori di strumenti musi- di Richard Wagner D. - Maestro Campanel- volta, in Germania, in cui cali... Direttore Gianluigi Gelmetti la, quali novità per que- mi trovai a dirigere una «Infatti: soprattutto per 7 Dicembre - 14 Dicembre CARMEN sta Sonnambula? Sonnambula dove Amina quanto riguarda le opere di Georges Bizet belcantistiche, per poterle Direttore Alain Lombard ~ ~ La Copertina ~ ~ realizzare occorre amare le voci, che oggi, si trovano a Stagione Estiva dover competere con un ac- compagnamento orchestra- alle Terme di Caracalla Jenny Lind, soprano svedese 1820-1887, dal 24 giugno al 9 agosto nelle vesti di Amina. le i cui strumenti sono stati resi dal progresso tecnico, MADAMA BUTTERFLY - AIDA - TURANDOT Autore ignoto, Theatre Museum’s Col- ben più acuti e potenti che lections - Londra ne passato. Infatti, quando ~ ~ La Locandina ~ ~ Verdi, o Rossini o Bellini In Elvezia non v’ha rosa scrivevano sulla partitura Stagione Lirica 2005 Fresca e cara al par d’Amina: “ff” (fortissimo), il risulta- Teatro Costanzi, 23 - 30 Novembre 2005 È una stella mattutina, to non era certo un tuono, Tutta luce, tutta amor. ma quasi un ronzìo di zan- LA SONNAMBULA zara. In 150 anni le voci Ma pudica, ma ritrosa, non sono cambiate. Sono Musica di Vincenzo Bellini Quanto è vaga, quanto è bella: cambiati gli strumenti! Il Libretto di Felice Romani tratto dal ballet-pantomime È innocente tortorella, mio intento è sempre quello Le sonnambule ou L’arrivée d’un noveau seigneur È l’emblema del candor. di mettere in risalto soprat- di Eugène Scribe tutto la vocalità dei cantan- Maestro concertatore e Direttore Bruno Campanella Atto Primo - Alessio e Coro ti, perché il pubblico viene Sergio Oliva (24/11) in teatro per sentire in can- tanti». Maestro del coro Andrea Giorgi Il GiornaleG dei GrandiG EventiE Regia Pier Francesco Maestrini D. - Maestro Oliva, la Scene e costumi Alfredo Troisi Direttore responsabile sua ripresa del 24 sarà Movimenti coreografici Guido Pistoni Andrea Marini destinata soprattutto ai Disegno luci Patrizio Maggi Direzione Redazione ed Amministrazione giovani. Quale messag- Personaggi / Interpreti gio per loro? Amina (S) Cinzia Forte / e-mail:Via Courmayeur, 79 - 00135 Roma «La Sonnambula è un’opera Olga Makarina (24, 26, 29, 30/11) [email protected] Editore che racchiude tutte le possi- Elvino (T) Dmitriy Korchak / A. M. bilità tecniche, tutti i vir- Mario Zeffiri (24, 26, 30/11) Stampa Teresa (Ms) Sonia Zaramella / tuosismi possibili per le vo- Alessandra Canettieri (24, 26, 29/11) Tipografica Renzo Palozzi ci. Spero che i giovani, ma- Rodolfo (B) Enzo Capuano Via Vecchia di Grottaferrata, 4 - 00047 Marino (Roma) gari poco abituati ad un si- Lisa (S) Daniela Schillaci / mile ascolto, possano rima- Marie Igarashi (24, 26, 30/11) Registrazione© Tutto il contenuto al Tribunale del Giornale di Roma è coperto n. 277da diritto del 31-5-1995 d’autore nere stupiti di fronte alle Alessio (B) Stefano Meo Un notaio (T) Oleg Nekhaev Kodak Le fotografie sono realizzate meravigliose possibilità che in digitale con fotocamera Kodak DC290 la voce umana possiede». ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA Fr. Pi.

La Sonnambula Il Giornale dei Grandi Eventi 3

ltimo sipario per nendosi a metà strada tra Milano del 6 marzo 1831, pei. A Roma fu rappre- Le Repliche la stagione 2005 al l’opera seria e quella buf- che vide come protagoni- sentata per la prima volta Teatro dell’Opera. fa. E’ anche uno dei mi- sta, nelle vesti dell’orfa- al Teatro Costanzi il 14 Si riprenderà il 18 gennaio gliori esempi del tipico nella Amina, il soprano - maggio 1881. Questa vol- Giovedì 24 novembre, ore 16.00 Ucon il Don Giovanni di Mo- Belcanto italiano. La raffi- divenuta mito - Giuditta ta va in scena con la dire- Venerdì 25 novembre, ore 20.30 zart, omaggio ai 250 anni natezza di Bellini, in que- Pasta, interprete di diver- zione del maestro Bruno dalla nascita del genio sa- sto lavoro, ben si sposa se opere belliniane, sulla Campanella e del mae- Sabato 26 novembre, ore 18.00 lisburghese. con una trama quasi fia- quale si mormorò un le- stro Sergio Oliva nella “ri- Domenica 27 novembre, ore 16.30 besca ed una liricità estre- game sentimentale con il presa” del 24 e la regia di La Sonnambula è un’opera, Martedì 29 novembre, ore 20.30 con il libretto di Felice Ro- ma. Il successo fu presso- fascinoso compositore. Pier Francesco Maestrini. mani,che appartiene al ché immediato dopo il de- L’opera fu subito richiesta Protagonista il soprano Mercoledì 30 novembre, ore 20.30 genere “semiserio”, po- butto al Teatro Carcano di dai maggiori teatri euro- Cinzia Forte. La Sonnambula di Bellini chiude la Stagione

ATTO I - In un villaggio della Svizzera, in epo- La Trama che hanno finalmente capito l’identità dello ca indefinita. - I villici festeggiano con cori le straniero e vogliono porgere l’omaggio al loro nozze della bella Amina, un’orfanella adotta- signore. Entrati nella camera del Conte i conta- ta ed educata da Teresa padrona del mulino, con Elvino, giovane dini rimangono impietriti nel trovare Amina lì, mentre Elvino in- e ricco possidente del luogo. Ma Lisa, l’ostessa del villaggio, inna- furiato rifiuta le nozze. Amina si risveglia stupefatta, non spie- morata delusa di Elvino, all’uscita dei contadini giubilanti piange gandosi perché si trova in quel luogo. Nel tumulto generale Tere- il ricordo dell’antico amore, mentre il contadino Alessio la corteg- sa rinviene per terra il fazzoletto che riconosce essere di Lisa, men- gia invano. tre Amina le sviene tra le braccia. Giunge Elvino, di ritorno dalla tomba della madre, cui ha implora- to la benedizione sul prossimo matrimonio. Giunto il notaio per ATTO II – Nella foresta intorno al castello. – I contadini sono radu- stendere l’atto di nozze, Elvino porge ad Amina l’anello nuziale nati per discutere se chiedere al Conte l’intercessione per la pove- precedentemente appartenuto alla madre ed un mazzolino di fiori. ra Amina affinché Elvino acconsenta alle nozze. Il giovane incon- Inaspettatamente nel villaggio giunge una carrozza, il cui passeg- tra casualmente Teresa ed Amina, la quale cerca invano di con- gero non riconosciuto - in realtà il Conte Rodolfo figlio del defunto vincerlo della propria innocenza. Elvino è irremovibile e non ba- signore del villaggio - chiede ai presenti la via per raggiungere il ca- sta neppure l’intervento diretto del Conte, resosi immediatamen- stello. Lo sconosciuto, intanto convinto da Lisa a pernottare nella te disponibile alla richiesta dei contadini. Il fidanzato deluso to- locanda, dà prova di conoscere perfettamente i luoghi, lasciandosi glie l’anello dal dito di Amina. Giunto al villaggio lo stesso Elvino vincere da profonda nostalgia per la propria infanzia. Con molta dichiara di voler sposare Lisa. Appena in tempo giunge il Conte cortesia si mostra anche particolarmente colpito dal viso di Amina, Rodolfo che cerca di convincere Elvino ed i contadini che la ra- alla quale dice essere molto somigliante ad una donna da lui un gazza soffre di sonnambulismo, motivo per il quale la ragazza era tempo amata. L’attenzione suscita la gelosia di Elvino. giunta senza colpa nella sua stanza. Nasce una disputa sedata da Cala la sera. Teresa invita tutti a rientrare nelle proprie case. E’, in- Teresa che chiede di non far rumore, poiché Amina si è appena fatti, risaputo che con il buio fa la sua apparizione il fantasma di addormentata e poi mostra il fazzoletto dell’ostessa trovato in ca- una donna. Il Conte riceve in camera la visita di Lisa, ma il collo- mera del Conte. Elvino rompe il fidanzamento anche con Lisa. In quio dei due è bruscamente interrotto da un rumore proveniente questa confusione generale su una trave pericolante del mulino dall’esterno. Lisa fugge temendo di essere compromessa, ma per- appare la figura del presunto fantasma, nella quale tutti hanno de il fazzoletto. Nella stanza entra il presunto fantasma, nel quale modo di riconoscere Amina. La trave si spezza, ma miracolosa- il Conte ravvisa subito Amina in stato di sonnambulismo. L’uomo mente Amina riesce a scendere incolume e così tutti si accorgono fa adagiare la ragazza su un divano per permetterle di riposare. che la giovane regge in mano il mazzolino di fiori donatole da El- Lisa ha però osservato la scena e medita un piano per far fallire il vino mentre nel delirio farnetica sull’amore perduto. Elvino capi- matrimonio del suo amato. Corre così a chiamare Elvino per far- sce la verità e quando Amina si desta il giovane le restituisce l’a- gli constatare l’equivoca situazione. Giungono anche i contadini nello, felice di riunirsi a lei, mentre tutto il paese festeggia.

La Sonnambula Il Giornale dei Grandi Eventi 5 Dmitry Korchak e Mario Zeffiri Cinzia Forte e Olga Makarina Elvino, promesso sposo Amina, la sonnambula

della bella orfanella d interpretare il ruolo di Amina saranno i soprano Cinzia Forte (23, 25, 27 novembre) e Olga Makarina (24, 26, 29, 30 novembre). Cinzia Forte è regolarmente presente nei cartelloni dei più im- lvino avrà la voce dei tenori Dmitry portanti teatri ed istituzioni concertistiche italiane. Tra i suoi successi si Korchak (23, 25, 27, 29 novembre) e Asegnalano le interpretazioni come protagonista in Lucia di Lammermoor, Mario Zeffiri (24, 26, 30 novembre). La Traviata, Le nozze di Figaro. Al Teatro dell'Opera di Roma ha cantato Dmitry Korchak è nato nel 1979 a Elektro- come Marie nella Fille du Régiment. Ha già interpretato il ruolo di Ami- Estal, in Russia. Dopo il diploma, è entrato na ne La Sonnambula presso il Teatro Comunale di Bologna diretta da nella Moscow Chorus Academy. Nel Bruno Campanella e presso l'O- 2004 ha vinto il premio straordinario pernhaus di Zurigo. nel Concorso Francesco Vinas Inter- Olga Makarina è nata ad Archangel, national Competition a Barcellona. in Russia. Ha vinto il Metropolitan Ha partecipato a numerose tournées Opera Auditions, il Musician Emer- in Olanda, Germania, Francia, Inghil- gency Fund e il concorso Liederh- terra e USA, oltre che a Festival inter- ranz. Soprano del Metropolitan Ope- nazionali soprattutto tedeschi e russi. ra, ha debuttato a New York cantan- Dal 2001 è solista al Novaya Opera. do Lucia di Lammermoor presso la Dmitry Korchak Mario Zeffiri, è nato ad Atene, dove New York City Opera, dove ha inter- si è laureato in Giurisprudenza e ha pretato numerosi ruoli. Nel 1997 è ri- iniziato lo studio del canto. Grazie ad una borsa di studio della fon- tornata a San Pietroburgo, dove ha dazione Maria Callas ha continuato gli studi musicali in Italia. Mem- interpretato Ludmilla in Russlan e bro dell'Accademia del Teatro della Scala, predilige la vocalità del Ludmilla di Glinka, Donna Anna nel belcanto italiano ottocentesco e del barocco italiano e francese. E' sta- Don Giovanni di Mozart. Si è esibita to invitato nei più importanti teatri nazionali ed internazionali. Nel nei maggiori teatri del mondo: a ruolo di Elvino ne La Sonnambula ha debuttato nel 2001, presso il Tea- Tokyo, a Praga, in Messico, a Londra, tro della Scala di Milano. Per il Teatro dell'Opera di Roma ha esegui- a Barcellona. A Roma ha cantato con to la Messa di Gloria di Rossini, diretto da J. Lopez Cobos, ed ha de- l'Orchestra sinfonica di Praga sotto la buttato nel ruolo di Argirio nel Tancredi. direzione di Desideri all'Euro Festi- Vincenzo Capuano val Mediterraneo e in concerto alla villa di Adriano nel 2003. Il Conte Rodolfo, Cinzia Forte e Vincenzo Capuano Sonia Zaramella e Alessandra Canettieri centro dell’equivoco Teresa, generosa mugnaia l basso Vincenzo Capuano presterà la voce al conte Rodolfo. Laureatosi in chimica industriale a Bologna, ha cominciato la carriera artistica a Milano, onia Zaramella (23, 25, 27, prima come cantautore, poi come attore comico e compositore di colonne 30 novembre) e Alessan- sonore. Diplomatosi al Conservatorio Verdi di Milano in musica elettronica e dra Canettieri (24, 26, 29 canto, nell'86 incontra il soprano Cioni con cui inizia un lavoro di perfezio- I novembre) saranno Teresa. So- namento che lo porterà ad abbandonare l'insegnamento della chimica e ad in- nia Zaramella, nata a , traprendere la carriera di cantante lirico. Da allora ha cantato al Teatro della S si è diplomata a Padova in or- Scala in Bohème, nei Vespri Siciliani e in Lodovska, e inoltre a Parma, a Bor- gano e canto. Vincitrice del deaux, a Napoli (teatro San Carlo), a Genova (teatro Carlo Felice), a Trieste, a "Primo Concorso Lirico Inter- Bologna, a Vienna e a Torino. All'Opera di Roma si è esibito in Lucia di Lam- nazionale della Città di Savi- mermoor come Raimondo. gliano", si è esibita nei migliori Daniela Schillaci e Marie Igarashi teatri italiani; all'Opera di Ro- ma l'abbiamo ascoltata ne Le Lisa, la locandiera Jongleur de Notre Dame, in Suor Angelica, nel Tabarro e nella innamorata di Elvino Carmen. Proprio il mese scorso si è esibita ne L'oro del Reno di Wagner nel e soprano Daniela Schillaci (23, 25, 27, 29 novembre) e ruolo di Well- Marie Igaraschi (24, 26, 30 novembre) interpreteranno il gunde. ruolo di Lisa. Daniela Schillaci ha debuttato in pal- Alessandra coscenico nei teatri di Pavia e Como nel Trovatore, nel ruolo di Canettieri ha Ines. Nel 1998 ha vinto il premio speciale giovani al concorso L debuttato nel "Di Stefano" di Trapani. Nello stesso anno ha debuttato in 1995 nel ruolo Werther alla Fenice di Venezia e a Spoleto. A cantato inoltre a di Maddalena Sonia Zaramella Treviso, Rovigo, Napoli, Roma, Düsseldorf, Palermo,Trieste, in Rigoletto, in Firenze, Bologna, Seul, Torino. occasione del Luglio Musicale Trapanese. E' Nata a Roma ma di origine giapponese, il soprano Marie stata più volte ospite del Teatro Bellini di Ca- Igaraschi si è laureata in canto a Tokyo. Si è poi perfezionata a tania; ha cantato al Teatro Verdi di Trieste, al- Milano, proseguendo in Giappone la sua carriera. Ha preso parte l'Arena di Verona, al di Parma. alla realizzazione de La Sonnambula (Lisa) nel 1991. Nel 1997 ha Nel novembre 2004 si è esibita nel ruolo di Te- debuttato negli USA alla Palm Beach Opera col ruolo di Adina ne resa ne La Sonnambula, sempre a Catania. l'Elisir d'Amore, sotto la direzione di G. Guadagno. Il suo debutto italiano risale al 1998. Nel 2002 è stata all'Opera di Roma nel ruo- lo di Jouvenot in Adriana Lecouvrier, sotto la direzione di D. Oren. Daniela Schillaci Pagina a cura di Diana Sirianni – Foto di Corrado M. Falsini

La Sonnambula 6 Il Giornale dei Grandi Eventi La storia dell’Opera Da un lavoro di Eugène Scribe, una delle pagine migliori del Belcanto

l 26 dicembre 1830 si anno. Bellini, nonostante aprì la stagione lirica rifiutasse di norma di la- del Teatro Carcano di vorare in fretta per ri- Milano. La gazzetta della spettare le scadenze con Icittà aveva già dato noti- gli impresari, dovette zia del programma nel scrivere a spron battuto. luglio precedente. Il Car- Nella musica confluiro- cano, tradizionalmente no probabilmente alcu- un teatro di buon livello, ne idee elaborate per ma secondario a Milano, l’Hernani ma, purtroppo aveva deciso quell’anno non disponiamo di una di fare concorrenza alla documentazione che ne Scala. Erano garantite testimoni il passaggio. presenze illustri, tanto tra Possiamo piuttosto rin- i maestri con Bellini e Do- tracciare nella successi- nizzetti, quanto tra gli in- va Norma alcune tracce terpreti con la soprano delle poche note erna- Giuditta Pasta, la Roser e niane rimaste. Una leg- il tenore Rubini. Vincen- genda vuole che la musi- zo Bellini (1801-1835) ca dell’ultimo assolo di aveva scelto per la futura Amina sia stata riscritta stagione un soggetto ben dieci volte e che solo molto impegnativo tratto l’intervento della can- dal dramma Hernani del tante Giuditta Pasta riu- francese Victor Hugo. Interno del Teatro Carcano scì a interrompere le rie- Un’opera che alla prima laborazioni di Bellini ed a Parigi aveva fatto molto i Montecchi. L’eleganza ca, aveva già attratto Ro- Amina, nella vicenda a calmare Romani, inner- scalpore. Librettista di poetica di Romani si spo- mani che per Michele Ca- una trovatella, ma il vositosi a causa di quella questa nuova opera di sava perfettamente con la rafa aveva composto ap- suggerimento fu boccia- snervante trafila. Bellini sarebbe stato an- finezza della musica bel- punto un Sonnambulo. to da Bellini per timore La prima, ovviamente al cora una volta Felice Ro- liniana. La loro amicizia e Ma le influenze erano che un simile dettaglio Carcano di Milano, il 6 mani (1788-1865), poeta collaborazione terminò state anche altre, proba- avrebbe distolto lo spet- marzo 1831 fu un gran- classicista, legato al Mon- nel 1833, dopo l’insucces- bilmente uno spettacolo tatore dal nodo centrale dissimo successo di pub- ti che, fallita la carriera di so cui andò incontro la visto a Vienna nel gen- dell’azione. L’innova- blico e - sebbene con poeta di corte a Vienna, si Beatrice di Tenda, loro ulti- naio del 1830 ma, soprat- qualche cautela era dedicato alla stesura ma opera comune. tutto, il balletto pantomi- - anche di criti- di libretti d’opera per i ma di Eugène Scribe an- ca. L’eco del maggiori musicisti del Da Hugo a Scribe dato in scena al Théatre de successo mila- tempo, da Rossini a Do- l’Opéra di Parigi il 19 set- nese si diffuse nizzetti e poi a Verdi. La gestazione del sogget- tembre 1827. Scribe, pro- rapidamente nei Bellini e Romani avevano to di Hernani però, si ri- lificissimo autore france- più importanti già collaborato insieme velò presto troppo com- se, aveva ideato La Son- teatri d’Europa. nel 1827 con Il Pirata, plessa, anche perché il te- nambule, ou L’arrivée d’un Per citare solo opera che varrà al musi- sto di Hugo fu sottoposto nouveau seigneur, che Fer- alcuni esempi, cista un successo interna- a censura. Così quando nard Herold aveva musi- ricorderemo la zionale, nel 1829 con La Romani, già impegnato cato, rielaborando un la- prima londinese straniera e Zaira e l’anno nella stesura dell’Anna voro del 1819 dello stesso nel luglio 1831 e successivo con I Capuleti e Bolena per Donizzetti, Scribe e di Delavigne. La quella francese, propose a Belli- forza narrativa era dun- presso il Théatre ni un nuovo te- que assicurata e con alcu- des Italiens di Pa- ma, egli accettò ne fondamentali modifi- rigi il 28 ottobre di buon grado. che la vicenda si sarebbe dello stesso an- Si trattava della ampiamente prestata a no. Da allora e Sonnambula os- diventare la trama ideale Vincenzo Bellini fino al 1881, an- sia I due fidanza- di un’opera. Romani spo- no in cui cessò ti svizzeri. Il stò l’azione dalla Proven- zione più importante fu l’attività del des Italiens, nuovo soggetto za in Svizzera, cambiò i però l’invenzione del l’opera fu rappresentata aveva poi an- nomi dei personaggi e fantasma-sonnambula in quello stesso teatro che il vantaggio snellì di molto l’intreccio che spaventava il villag- ben 227 volte! Tra le in- di allontanarsi eliminando tra l’altro due gio, poiché da tale in- terpretazioni di Amina di molto dalla ulteriori coppie compri- venzione la trama trasse che più riscossero succes- nuova opera di marie presenti nel ballo la giusta premessa al so ricordiamo, nel Nove- Donizzetti. Il di Scribe. Il poeta aveva suo logico svolgimento. cento, quelle di: Luisa Te- tema del son- anche pensato di lasciare La composizione della trazzini, Toti dal Monte, nambulismo, di che Rodolfo, come nell’o- musica andò dal gen- Maria Callas e Renata grande fortuna riginale di Scribe, si rive- naio del 1831 ai primissi- Scotto. Eugène Scribe in età romanti- lasse il vero padre di mi di marzo dello stesso Maria Elena Latini

La Sonnambula Il Giornale dei Grandi Eventi 7 Analisi Musicale Dramma e trionfo di una Sonnambula

hi è Bellini? nario campo fertile nella zione dei contesti L’autore della storia di Sonnambula non ambientali in cui difficilissima a caso uno dei suoi capo- si svolgono le musica facile» L’interro- lavori e, in assoluto, una azioni e suggeri- gativo«C del compositore delle opere più significa- sce “colori” stru- Paolo Serrao può sem- tive del primo Ottocento mentali originali brare un gioco di parole, italiano. rispetto al XVIII ma la battuta coglie un In Sonnambula si mesco- secolo: suoni di aspetto fondamentale lano magnificamente tra- caccia (corni), fia- dell’arte belliniana: l’ap- dizione e modernità. E’ ti dal timbro cal- parente semplicità che una partitura che fa teso- do (clarinetti), ar- nasconde un discorso ro del recente passato, chi nel registro musicale estremamente ma nello stesso tempo, si baritonale (vio- profondo. Bellini è stato proietta in un romantici- loncelli) contri- spesso criticato per esse- smo tenero e delicato. buiscono a creare re “solo” un melodista, Amina, la protagonista, partiture nuove l’autore di un lirismo è strettamente imparen- per gusto e di- straordinario privo, tut- tata con la Cecchina di mensione timbri- tavia, di un degno sup- Piccinni o la Nina di Pai- ca. porto armonico e stru- siello: figurine femminili mentale. Qualche com- perseguitate ingiusta- Scelte melodiche positore, in realtà, ha mente, incomprese, che in Sonnambula provato, in passato a solo alla fine saranno ri- “correggere” le partiture scattate e troveranno la Bellini definisce di Bellini, arricchendo loro felicità. E’ il genere dunque un’atmo- l’armonia, strutturando “larmoyante” (cui aveva sfera in Sonnam- un’orchestrazione più attinto anche Beethoven bula assai diversa densa; e ha poi finito per con Fidelio) che tanto pe- dagli altri due rinunciare e per lasciare so aveva avuto nel Sette- suoi capolavori tutto come stava. D’altra cento avanzato, a segna- (Norma e Puritani) parte, quando Richard re proprio il graduale e lo fa in virtù di Vincenzo Bellini Wagner, nel 1837, inau- avvicinamento del teatro scelte melodiche, gurò come direttore arti- musicale verso istanze di ma anche di intui- ro festosamente sonoro. patetici e festosi. Una stico la stagione del Tea- tipo romantico. Questo zioni orchestrali precise. Grande protagonista commedia a lieto fine, tro di Riga, propose qua- tema si inserisce in Son- Già l’apertura è signifi- dell’opera, si diceva, è elegantemente condita le spettacolo inaugurale nambula in un clima idil- cativa. Il coro introdutti- Amina figura di straor- con soluzioni musicali “Norma” e motivò così lico-pastorale tipico del vo ci immette in una co- dinario fascino, cui Belli- varie: dai cori vivaci e tale scelta: lorita festa ni riserva pagine splen- popolareschi dei conta- «Norma: il sotto- paesana. Il po- dide. Si veda il suo appa- dini ai concertati tesi, al- scritto crede di polaresco è rire con uno di quei reci- le liriche appassionate. non poter meglio una cifra tativi accompagnati che Si è detto di Amina, ma dimostrare la sua espressiva l’autore sapeva genial- non si può tacere di Elvi- stima per il pub- fondamentale mente dosare e costruire no, tipico tenore di pri- blico di questa per quest’ope- in un crescendo di tensio- mo Ottocento (“Vieni, città che sceglien- ra che evoca ne. E si veda, soprattutto l’anel ti dono”) con una do quest’opera. semplicità e lo stupefacente canto fi- scrittura impervia, acuta Norma, tra le buoni senti- nale, “Ah non credea mi- e sorprendentemente creazioni di Belli- menti. Il pri- rarti”, culmine dramma- ricca di agilità. ni, è quella che è mo accento tico dell’opera e nello L’aria “pura” della cam- più ricca di vera patetico è of- stesso tempo vertice mi- pagna svizzera che si re- melodia unita, ferto dall’aria rabile del lirismo bellinia- spira in Sonnambula offre, con profondo di Lisa, delusa no, almeno in questa par- infine, all’ascoltatore uno realismo, alla pas- per l’abbando- titura. Puro canto, sospe- degli ultimi momenti di sione intima. Tut- no di Elvino so in un’atmosfera impal- serenità in un teatro, ti gli avversari che sta per pabile, eppure tragica- quello romantico, che si della musica ita- sposare Ami- mente calato in un mo- sarebbe negli anni suc- liana renderanno na: in Lisa tro- mento di tesa suspence, cessivi quasi interamente giustizia a questa viamo quel con la povera ragazza in votato al tragico. Prima grande partitura, gusto belcanti- stato di sonnambulismo dell’irrompere in scene dovranno dire che stico che si (e questo accresce il senso dei apocalittici destini di scioglie in fio- parla al cuore e Giuditta Pasta in Sonnambula di irrazionale, ultraterre- Norma, di Lucia, di Vio- che è opera del ge- riture e in ric- no spirito melodico del- letta, di Rigoletto e di tut- nio». chi abbelli- l’aria) in equilibrio preca- ti i disperati eroi roman- Detto da un fiero avver- primo romanticismo menti, mai, tuttavia, fine rio su un ponticello. tici, le nozze fra Amina sario del teatro italiano, (pensiamo alla Donna del a se stessi, ma tesi alla in- In Sonnambula, insomma ed Elvino appartengono il complimento a Bellini Lago di Rossini o in Fran- dividuazione di un par- Bellini confeziona una ancora a una bella favola vale, per così dire, “dop- cia alla Dama bianca di ticolare elemento espres- partitura “completa”, pastorale destinata a di- pio”. Le qualità liriche, il Auber). La natura gioca sivo del personaggio. Il nella quale convivono in ventare, purtroppo, ana- denso melodismo belli- in quegli anni un ruolo sapore popolare torna ammirevole equilibrio cronistica. niano trovano straordi- essenziale nella defini- poi a fine scena con il co- elementi drammatici, Roberto Iovino

La Sonnambula 8 Il Giornale dei Grandi Eventi Il fenomeno medico come disturbo del sonno Il sonnambulismo: dalla neurofisiol ogia al romanticismo

on si può parlare che l’organismo possa meno, comunque sgan- di sonnambuli- recuperare energie, sen- ciate dai problemi di so- smo senza una za restare, nel frattempo, pravvivenza o solo sim- breve premessa sulle ca- alla mercé del mondo bolicamente pertinenti Nratteristiche neurofisio- circostante: per questo, ad essi. Allo scopo di logiche del sonno, que- il cervello, in realtà, non non turbare le nostre oc- sta strana dimensione dorme mai. cupazioni quotidiane, i della coscienza che ci Pensiamo, per un mo- contenuti di queste pau- impegna per circa un mento, all’uomo primiti- re sono custoditi nella terzo della nostra vita. vo: nelle difficili condi- sfera psichica inconscia La prima idea che asso- zioni atmosferiche ed e possono manifestarsi ciamo al sonno è quella ambientali in cui era co- attraverso i sogni duran- del riposo, naturalmen- stretto a vivere, non po- te il sonno, quando, cioè te, ma il sonno non è sol- teva permettersi una to- i controlli coscienti si al- tanto questo: si può anzi tale incoscienza durante lentano. dire che il cervello uma- le periodiche fasi di ri- Il sogno, tuttavia, non è no sia l’unico organo che poso imposte dalla bio- un film intrapsichico cui funzioni a pieno ritmo logia; per questo il cer- assistiamo da spettatori ventiquattr’ore su venti- vello umano si è attrez- passivi: noi siamo all’in- quattro. A differenza di zato fin dalla notte dei terno dei nostri sogni e tutti gli altri, infatti, esso tempi per rispondere ad essi prendiamo parte non è soggetto a varia- prontamente col risve- non solo con i nostri sen- zioni cicliche quantitati- glio, a stimoli esterni in si, ma anche con le ri- ve delle proprie funzio- relazione alla loro inten- sposte motorie e verbali ni, ma solo a variazioni sità, ma soprattutto al- provocate dai relativi qualitative: in altre paro- l’eventuale significato di stimoli visivi, uditivi e le, durante il sonno su- rischio per la sopravvi- tattili. Per questo, parlia- bentrano funzioni cere- venza in essi contenuto. mo nel sonno, tocchia- brali diverse da quelle L’esempio classico è mo, scappiamo: siamo della veglia, non per quello della madre esau- terrorizzati o deliziati, questo meno importanti sta che non viene sve- disgustati o sessualmen- e anzi, in taluni casi, de- gliata dallo sferragliare te eccitati. cisamente più incisive. del treno, ma dal primo La prova scientifica di Nel sonno, dunque, a vagito di disagio emesso questa frenetica attività differenza che nel coma, dal figlio piccolo. sta nel fatto che, durante non siamo affatto privi Oggi, le antiche paure queste fasi, chiamate, di coscienza, ma sempli- dei predatori o delle ca- appunto, di sonno para- cemente in uno stato di tastrofi naturali non so- dosso, l’attività elettrica coscienza diverso da no sparite, ma semplice- del cervello diventa in- quello della veglia. mente soppiantate da distinguibile da quella menti, gambe e braccia maginario, divenendo A cosa serve, dunque il paure nuove, più com- della veglia, non solo, si muovono come se spesso spunto di ispira- sonno? A riposare, certo, plesse e più soggettive, a ma la pressione arteriosa stessimo camminando o zione letteraria o melo- ma anche a fare in modo volte plausibili, a volte sale ed aumenta la fre- correndo: e parliamo drammatica, sta nel fatto quenza davvero, con un imma- che questi comporta- cardiaca: ginario interlocutore, menti si verificano al di aumenta spesso svegliando il fuori dello stato di co- l’afflusso partner che ci dorme ac- scienza abituale e che, di ossige- canto e che, la mattina quindi, come quelli pro- no ai mu- dopo, ci riferisce le frasi dotti dall’ipnosi, impli- scoli peri- pronunciate durante il cano il rischio di azioni ferici im- sonno. in contrasto con la mora- pegnati da le corrente o pregiudi- un aumen- Il sonnambulismo zievoli dell’incolumità to del tono fisica del sonnambulo e muscolare Queste attività mimate dei suoi conviventi. e dalla di cui, da svegli, non Anche se, in linea di presenza conserviamo alcun ri- massima, questo rischio di movi- cordo, possono trasfor- è insignificante, non so- menti, marsi a volte, per predi- no mancati episodi vio- proprio sposizione personale o lenti per i quali, in sede come du- cause contingenti, in processuale, è stata va- rante le at- azioni più complesse e lutata l’ipotesi che po- tività diur- coordinate, come ad tessero essere stati com- ne. Gli oc- esempio, alzarsi dal let- messi in stato di son- chi si spo- to, recarsi in altre stanze, nambulismo con conse- stano, co- riprodurre comporta- guente ridimensiona- me per se- menti quotidiani. mento della responsabi- guire gli Il motivo per cui il son- lità personale. Nel 1992, sposta- nambulismo turba l’im- una giuria di Toronto ha

La Sonnambula Il Giornale dei Grandi Eventi 9 o del sonno ol ogia al romanticismo

cosa del genere è fasti- diosa per chiunque, ma certamente non perico- losa, a meno che non si ammetta la fondatezza del precedente luogo co- mune per cui se uno vie- ne svegliato di sopras- salto mentre passeggia sul tetto, è facile che ca- da facendosi male. Anche il rischio implici- to nello svegliare un sonnambulo ha, nell’im- maginario, radici profonde legate alla pre- sunta inconsapevolezza del dormiente nel com- piere azioni desiderate effetto domino, tutti i nei confronti dei suoi ve- ma moralmente riprove- personaggi della storia: ri sentimenti. voli: una donna, ad questa diventa, perciò, L’equilibrio viene così ri- esempio, potrebbe sor- una metafora dei cam- stabilito tra realtà ed im- prendere sé stessa nella biamenti che hanno por- maginazione, per mezzo flagranza di un atto ses- tato alla nascita della di una verifica crociata suale e restare distrutta scienza moderna dopo che le riconcilia, ram- dall’assalto improvviso un percorso tortuoso at- mentandoci che il sogno dei sensi di colpa. traverso le forche caudi- esprime sempre e co- ne dell’incredulità. munque una realtà o, me- I risvolti psicologici A differenza del tipico glio una verità: una verità de La Sonnambula melodramma, tuttavia, mascherata, a volte, che la storia di Amina ha un dobbiamo imparare a de- La Sonnambula di Felice lieto fine: lo stesso in- codificare, ma che non è Romani presenta dei ri- quietante fenomeno che meno “reale” di quella svolti psicologici inte- aveva provocato l’equi- che, da svegli, percepia- ressanti, poiché mentre voco, infatti, dà luogo al mo con i nostri sensi. il disturbo che affligge suo chiarimento allorché Giuseppe Magnarapa Amina non è affatto l’e- si manifesta di nuovo. Neuropsichiatra spressione inconscia di Durante la crisi successi- una segreta attrazione va, infatti, Ami- per il conte Rodolfo, na si rivolge con addirittura assolto un desiderati, soprattutto questo è, in realtà, ciò affetto all’ex fi- imputato di omicidio di stampo sessuale, sen- che tutti credono, pro- danzato deluso volontario per aver agito za i sensi di colpa deri- prio perché impregnati che sta per spo- in stato di incapacità psi- vanti dalla consapevo- dei luoghi comuni, tipici sare un’altra chica provocato dal son- lezza di essi. della cultura romantica, spasimante, au- nambulismo: anche in Da questo mito scaturi- riguardanti il sonnam- gurandogli ogni Italia, per un paio di ag- sce l’ispirazione lettera- bulismo. bene e piangen- gressioni violente con ria che vede nella son- Il dramma non deriva, do su un maz- armi da taglio, è stata nambula la donna disi- pertanto, da una passio- zetto di fiori che ventilata l’ipotesi di una nibita e, quindi, sessual- ne inconfessabile, ma da lui le aveva re- ridotta capacità mentale mente fruibile; ma dallo un semplice equivoco: galato. temporanea dovuta allo stesso mito, scaturiscono dal fatto, cioè che il com- Il pregiudizio stesso motivo. anche luoghi comuni as- portamento onirico di circa la totale Dal punto di vista psico- sai più banali e del tutto Amina viene interpreta- sincerità dei logico, si ritiene che un privi di fondamento, co- to come svelamento di comportamenti soggetto in stato son- me l’immagine stereoti- una verità occulta, l’at- sonnambulici nambulico non potrebbe pa del sonnambulo che trazione per Rodolfo, gioca, stavolta, commettere nulla che cammina protendendo pur essendo, invece, a favore di Ami- non commetterebbe da le mani per prevenire coerente con l’autentico na, rendendo sveglio, in quanto le abi- ostacoli (se si è coscienti sentimento della ragaz- palese, agli oc- tuali inibizioni morali ri- del pericolo di urtare za, cioè l’amore nei con- chi dei presenti, mangono attive anche in qualcosa, vuol dire che fronti di Elvino che lei il suo affetto per questo stato: tuttavia, il si è svegli), oppure l’i- riconosce erroneamente Elvino, un affet- mito della completa li- dea che debba effettuare nel conte a causa dell’al- to così puro e bertà primigenia è tal- percorsi alternativi che terato stato di coscienza. profondo da mente radicato in ognu- da sveglio non farebbe Ignoranza del fenomeno soffocare sia la no di noi da indurci a mai: e infine, l’opinione e pregiudizi morali sono gelosia per la ri- pensare che il sonnam- comune che svegliare un i presupposti di una ca- vale, sia la rab- bulo possa permettersi sonnambulo durante la tena d’avvenimenti ne- bia per l’incre- di agire comportamenti crisi sia pericoloso. Una gativi che coinvolge, con dulità degli altri

La Sonnambula 10 Il Giornale dei Grandi Eventi Giuditta Pasta, la prima interprete di Amina Una donna che seppe divenire mito

l segreto di ogni arti- repertorio fu vastissimo: sta è uno scrigno im- dal genere tragico, all’o- penetrabile e le ra- pera buffa. In primo gioni di successo e glo- luogo fu una delle can- Iria non sono sempre ri- tanti favorite da Rossini, conoscibili in modo di cui interpretò quasi chiaro e preciso. D’al- tutte le opere. Nel 1821 a tronde le cronache di Parigi trionfò come De- tutti i tempi sono piene sdemona nell’Otello ros- di artisti osannati dal siniano e poi nel Tancre- pubblico e distrutti dal- di. Questa interpretazio- la critica, oppure ap- ne ebbe un tale successo prezzati da questa e to- che il Talma, il maggiore talmente invisi dagli attore tragico dell’800 spettatori. L’unico dato francese, dopo averla certo è che l’arte, parlan- ascoltata ebbe a dire: do al cuore e all’anima «Signora, voi avete tradot- degli individui, rispon- to in realtà i miei sogni, de a logiche che non so- voi possedete il segreto che no puramente o comun- io cerco di penetrare da que non sono solo di na- quando guardo all’arte di tura estetica e per ciò commuovere come a un’ar- difficilmente individua- Giuditta Pasta in Medea te sacra e inviolabile». bili a priori. Dagli anni ‘30 in poi, la In questo senso il caso come virtuosa del canto ne, però, era stata fatico- agile e mai la Pasta fu sua carriera ebbe una di Giuditta Pasta, una sulle scene europee. samente guadagnata a completamente padrona di svolta ulteriore e la Pasta delle cantanti liriche che scapito dell’omogeneità quest’organo ribelle». Alla si affermò anche come contribuirono a fare la Da mezzosoprano dei registri e della natu- Pasta mancavano in- grande interprete di Bel- storia del melodramma, a soprano ralezza dell’emissione somma tutte quelle doti lini e Donizetti. Il primo è proprio uno di quelli che risultava sempre ve- vocali - uguaglianza ruolo belliniano fu Il Pi- più enigmatici. Al secolo La voce della Pasta era lata. Il cantante venezia- dell’estensione, purezza rata nel 1830 al Karnte- Angiola Maria Costanza fondamentalmente di no Scudo, parlando del- dello smalto timbrico e nertor di Vienna. L’anno Giuditta Negri, Giuditta mezzosoprano, ma con la voce della collega eb- potenza - unanimemen- successivo interpretò Pasta nacque a Saronno lo studio si era estesa be a dire: «sorda disugua- te riconosciute come le Norma (La Scala) e Son- il 26 ottobre 1797 e fu av- trasformandosi in quella le da mezzosoprano fece qualità necessarie per nambula (Teatro Carcano viata prestissimo agli di soprano. L’estensio- molta fatica a divenire più un “buon cantante”. di Milano), per la quale studi musicali con il Tuttavia dispo- ottenne un successo stre- maestro Giuseppe Scap- neva di un falset- pitoso. Lo stesso Bellini pa a Milano. Nel 1816 to soavissimo in una lettera al Lampieri sposò il giovane avvoca- che sapeva usare datata 7 marzo 1831 da to milanese Giuseppe con estrema Milano scriveva: «eccoti Pasta, anch’egli cantan- maestria per ren- la felice nuova dell’esito te, assumendo così il co- dere suggestive strepitoso che ha avuto la gnome maritale che uti- le frasi che neces- mia opera iersera al Carca- lizzò per tutta la carriera sitavano di un no. Della musica nulla ti artistica. Il debutto av- ardente abban- dico; tu la vedrai stampata: venne quello stesso anno dono lirico e di solamente t’assicuro che al Teatro degli Accade- una non comune Rubini e la Pasta sono due mici Filodrammatici di capacità dram- angioli che hanno entusia- Milano con l’opera Le tre matica. In più il smato quasi alla follia l’in- Eleonore di Scappa, a pubblico l’adora- tero pubblico». Questi fu- fianco del marito. I co- va e i colleghi la rono gli anni di maggior niugi ottennero un buon stimavano per la successo per la Pasta. Il successo e la giovane serietà dello stu- collega Duprez, passato Giuditta fu immediata- dio a cui giornal- alla storia per il Do di pet- mente notata da Ferdi- mente si sottopo- to, ebbe a dire: «i suoi suc- nando Paër che la scrit- neva per soppe- cessi ne avevano fatto una turò per Il Principe di Ta- rire alle carenze regina. Non mancava al suo ranto al Théatre Italien di vocali di cui lei diadema che lo splendore Parigi, dove ottenne otti- stessa era ben del diamante vero invece di mi consensi. Sempre nel conscia. Il 21 quello, falso, di scena». 1816 a Parigi, fu anche aprile 1829 il cri- Già dal 1833 però la Pasta Donna Elvira nel mozar- tico della Gazzet- iniziò a comparire sempre tiano Don Giovanni e ta di Milano scri- meno sulle scene e nel Giulietta nel Giulietta e veva che «la Pa- 1841 si ritirò definitiva- Romeo di Zingarelli. sta…volge in pre- mente dopo un ultimo ci- L’anno successivo, il de- gi, per così dire, gli clo di concerti in Russia. butto al King’s Theatre stessi difetti». Morì a Como il 1 aprile di Londra nella Penelope Non poco per 1865. di Cimarosa la consacrò Giuditta Pasta un’artista. Il suo Claudia Capodagli

La Sonnambula Il Giornale dei Grandi Eventi 11 Le passioni femminili di Bellini La romantica concezione dell’amore del Catanese

ella vita umana e amori sentiti per le don- camente al contatto con conosciuta a Milano dal va Giuditta Cantù per artistica di Vin- ne che lo amarono e che la realtà: il padre di Lena musicista ventisettenne, l’amicizia che legava Bel- cenzo Bellini le lo fecero innamorare, respinse infatti sdegno- durante una replica della lini alla cantante Giuditta donne giocarono un ruo- dalla giovane e sfortuna- samente la richiesta di sua nuova creazione Pasta ed all’antico com- Nlo fondamentale ed i ta Maddalena, a Giuditta matrimonio dell’impu- Bianca e Fernardo. Di due pagno di studi Francesco trentaquattro anni che il Cantù, a Maria Mali- dente “suonatore di cem- anni più piccola, la Florimo ed anche l’effet- musicista visse furono bran, dalle donne incon- balo”, nonostante i primi Cantù era bella, alta e af- tiva incostanza dell’amo- sufficienti perché al suo trate e amate fugace- successi musicali di Bel- fascinante ed infelice- re di Bellini. nome si legassero, quasi mente a quelle che egli lini lasciassero intrave- mente sposata con un Oltre alla relazione con la nella leggenda, grandi mai amò in realtà, ma le dere un avvenire impor- ricco possidente che non Cantù e con la Malibran storie d’amore. cui immagini tenne scol- tante. Il compositore, si curava di lei. La sua va menzionato infatti un “Biondo, bianco, roseo, pite nella fantasia. profondamente ferito, relazione amorosa con altro rapporto importan- fanciullone, con linguag- La visione di ognuna di non esitò ad accettare la Bellini fu lunga e appas- te con una donna: quello gio e modi infantili, il gio- esse lo ispirò in tutti i proposta del Teatro della sionata. Il compositore si con Giuditta Pasta. An- vane maestro - [era] allora suoi momenti creativi, e Scala di Milano per la rifugiava per lunghi pe- che questo rapporto con- all’apogeo della sua gloria, ad ogni suo trionfo è le- scrittura di una nuova riodi nella campagna do- tribuì alla nascita del mi- festeggiato, adulato dalle gata una storia d’amore. to belliniano, ma pur es- più belle donne di Parigi: sendo chiacchieratissimo [era] alla moda, in una pa- Tanti amori, all’epoca, i biografi belli- rola”: così è descritto nessun matrimonio niani sostengono che si Bellini da un’aristocrati- trattò di un rapporto pu- ca signora parigina, che Bellini non si sposò mai: ramente artistico ed ami- aveva ospitato il musici- anche se ad un certo cale e mai amoroso. Fu, sta nel suo salotto mon- punto della sua vita - in- comunque, un sodalizio dano. In effetti, l’aspetto torno al 1837, durante il professionale intenso e molto piacevole, un po’ suo soggiorno a Parigi - fuori del comune. I due efebico del compositore aveva preso seriamente artisti erano così intimi catanese, il suo carattere in considerazione l’idea che partirono insieme - che univa una sensibi- di sistemarsi definitiva- per Londra da Milano e li lità delicata ad un’acce- mente, il suo progetto vissero addirittura nella sa passionalità - la sua svanì dopo pochi mesi. stessa casa. Giuditta Pa- grandezza e il suo suc- Ma cominciamo dall’ini- sta fu una delle più gran- cesso come musicista, zio: il primo grande di interpreti delle opere rendevano il “cigno di amore del musicista fu belliniane e Bellini la vol- Catania” davvero irresi- per Maddalena Fumaro- le come prima interprete stibile. li, unica figlia di un ma- prima della Sonnambula e Per parte sua, Bellini non gistrato napoletano. La poi della Norma. era certo indifferente al relazione si sviluppò du- Fu a Londra, città dove il fascino femminile. Tanto rante il soggiorno di Bel- musicista giunse nel numerose furono le sue lini al Conservatorio di 1833, che Bellini incontrò avventure amorose, che Napoli tra il 1819 e il l’ultimo travolgente dopo la sua morte pre- 1827. Fu questo un amo- Maria Malibran amore della sua vita. Il matura si diffuse la voce re sfortunato, che va ri- musicista era convinto di che la causa potesse es- cordato come una pagi- opera (Il Pirata) e nel ve la donna viveva la avere finalmente trovato sere collegata alle “raffi- na triste della vita del 1825 si trasferì nella città maggior parte dell’anno, la sua anima gemella. La nate dissolutezze del senso, compositore. I due gio- lombarda. Mentre nel dimenticando le fatiche donna che lo aveva tanto a cui con tanta facilità il vani si conobbero perché suo caso la delusione co- musicali nella quiete e affascinato era la più giovane maestro si abban- Bellini da astuto inna- cente e il dolore furono nella serenità del lago di grande cantante lirica donava”. Era una diceria morato ottenne di dare cancellati dal tumulto Como. Questo amore è dell’epoca: Maria Mali- del tutto infondata: se è lezioni di canto a Mad- della carriera trionfale e legato ad un periodo bran, di origine spagno- indubbio che Bellini, nel dalena. Grazie a questo dall’incontro con nuove particolarmente fecondo la, talento geniale e leg- pieno rigoglio della sua espediente, i due “segre- donne seducenti e fatali, della produzione artisti- gendario. La donna - la esistenza, accarezzato, ti fidanzati”, poterono per l’inconsolabile Mad- ca belliniana: la donna cui bellezza è rimasta amato e idolatrato fino vivere un amore fatto di dalena furono invece infatti gli ispirò la com- leggendaria - fu la supre- alla follia da tante don- lunghi colloqui e lettere, una condizione perenne posizione de La Straniera ma interprete delle ope- ne, abbia spesso attinto promesse, speranze gio- e la portarono a spegner- (1829), Romeo e Giulietta, re belliniane. Tuttavia, con estrema avidità alla vanili. Bellini passava i si prematuramente, nella La Sonnambula e Norma l’amore di Bellini non fu coppa dell’amore, biso- suoi giorni nell’adora- vana speranza che il suo (le ultime messe in scena ricambiato dalla Mali- gna d’altra parte ricono- zione di Lena: per lei ve- amato tornasse un gior- tra il 1830 ed il 1831). bran se non sul piano ar- scere che egli non si ab- gliava fino a tarda notte, no da lei. Mai più Bellini, nella sua tistico e nonostante la bandonò mai ad una vita tutto compreso nello Tra le numerose figure breve vita, si innamorò corte serrata che egli le dissoluta. sforzo di creare in omag- femminili che coinvolse- così fortemente e mai rivolse, la cantante rima- L’amore, per il musici- gio alla creatura che lo ro Bellini in avventure più fu corrisposto in mo- se sempre fedele al suo sta, non era solo un pia- ispirava. Se desiderava amorose in tutte le città do così appassionato. compagno, il violinista cevole intrattenimento: ardentemente affermarsi dove visse - Milano, Ve- Tuttavia, poco dopo il de Bériot. Eppure fu lei si può dire al contrario nell’agone musicale, non nezia, Londra e Parigi -, debutto di Norma, il rap- la donna alla quale Belli- che sin dalla sua prima lo faceva che per essere nella seconda fase della porto si incrinò, fino a ni consacrò i suoi pensie- giovinezza e fino agli ul- più degno dell’amore di sua vita spiccarono in giungere ad una rottura ri e i suoi forzi creativi timi giorni della sua vita Maddalena. particolare due donne, definitiva. Tra le ragioni per il breve tempo che Bellini creò le sue note Il sogno dei due innamo- Giuditta Cantù e Maria probabili ci furono la visse ancora. sotto l’ispirazione degli rati si spezzò drammati- Malibran. La prima, fu forte gelosia di cui soffri- Diana Sirianni

La Sonnambula 12 Il Giornale dei Grandi Eventi L’autore del libretto, personaggio forse troppo sottovalutato Felice Romani, l’erudito genovese che attaccò Manzoni

elice Romani fece Casta Diva, che inargenti più mestieri nella Queste sacre, antiche piante, sua vita: erudito A noi volgí il bel sembiante classicista in gioventù Senza nube e senza vel. F(autore di un Dizionario Tempra tu de’ cori ardenti, di ogni mitologia), accla- Tempra ancor lo zelo audace, mato librettista a Milano Spargi in terra quella pace e infine giornalista a To- Che regnar tu fai nel ciel. rino, direttore filogover- nativo e assai conserva- Sono ottonari (quelli che tore della “Gazzetta pie- pare Bellini chiamasse montese”, dove spesso “ottuagenari”, a detta gli capitava di recensire maligna del librettista) le messe in scena subal- basati spesso su quattro pine dei suoi capolavori accenti (in prima, terza, (da Sonnambula all’Eli- quinta e settima sillaba), sir). molto forti, tranne i ver- Fu anche velenoso pole- si iniziale e terminale di mista e da fiero classici- tre accenti e il terzo che sta e sodale del Monti ha altro attacco (“a avversario del romanti- noi”), portando a un ef- cismo all’italiana, cioè Bellini in barca a Villafranca di Moneglia di Giovanni Migliara (particolare, rip. viet.) fetto salmodiante, sfrut- Manzoni, così poco eroi- tato da Bellini, e incre- legare degnamente ad roso, un nobile affetto, una re la decisa fedeltà ro- co e poco byroniano. A mentato altresì dalla un’epoca storica qualunque grande passione? Dov’è un maniana ad un precetto suo modo memorabile fu doppia ripetizione di ella sia? E questa epoca Eroe, su cui si riposino con metastasiano: i versi dei nel 1826 (“La vespa”, nn. scongiuro (“senza…sen- storica vi par ella bene svol- compiacenza i vostri occhi libretti devono essere 1, 2, 3 e 4) la netta stron- za”) e di preghiera ta, e presentata nel suo più affaticati dallo schifo spet- chiari e distinti, cartesia- catura dei Promessi Sposi. (“tempra… tempra”). Si bel punto di vista? E che tacolo che avete ni, calati in una armonia Proprio la “sconvenien- può ancora osservare la cosa avete imparato delle d’innanzi?» geometrica, più volte te” scelta di umili prota- paronomasia integrata vicende dei vostri maggiori, Sovrano fu invece il suo verificata dal lessico, al- gonisti e l’assenza di alla rima (enti-ante-enti), per cui possiate gloriarvi, o regno da librettista: «a’ le toniche, al ritmo. In grandi passioni gli sem- i tronchi all’interno (“an- almeno intenerirvi e pian- tempi di Bellini e Romani si realtà Romani pensa an- brano rendere insoppor- cor”; “regnar”), i richia- gere con quel generoso sen- cominciò in teatro a provare cora per pezzi chiusi e tabile lo “schifo spettaco- mi fonici (“inargenti”, timento che ispirano le no- un doppio diletto, e nel leg- gli piace lavorare la ma- lo” del Seicento quale “spargi”) ovvero, la di- bili sventure? Gentiluomi- gere le melodiose strofe, e teria del suono con scin- Manzoni lo descrive: stribuzione dei suoni ni scapestrati o sciagurati, nel sentire come il maestro tillante lucentezza, che forti in r, a chiasmo nel popolo avvilito e affamato, aveva saputo vestirle di no- l’armonia del suo perfet- «Due contadini, che per primi due versi, assenti peste fomentata per ignavia te, senza che l’attenzione to circuito chiuso non fa prepotenza di un nobile, e nei due successivi, fitta- dei dominatori, e per igno- per la poesia si preoccupasse che riverberare. per dappocaggine di un cu- mente presenti in tutto il ranza dei dominati!... a danno della musica, la rato, non si possono sposa- quinto, sempre presenti Dov’è un sentimento gene- quale anzi si gustava tanto Vincenzo Bellini re, son essi gli eroi da col- nel solo emistíchio ini- più, quanto più facili corre- il musicista prediletto ziale negli ultimi tre. In- vano sulle labbra di tutti i fine l’impasto linguistico bellissimi versi del poeta». Davvero un po’ come ca- che coniuga Arcadia vit- Così scrive Giuseppe pita al suo musicista pre- torelliana (“Casta Diva Rovani nel suo saggio diletto, Bellini, con cui che inargenti”) a reitera- Della poesia melodramma- non poteva non essere zione manzoniana da in- tica in Italia che, stampa- congeniale, i suoi versi no sacro (“Tempra… to nel 1858, dovette co- corrono su un filo di tempra”). Non c’è che stituire un raro omaggio classicismo di salda dire: una fattura ammi- di un uomo moderno e scuola e di memoria ar- revole, di cui Romani patriota nei confronti del cadica con calibratissime poteva maliziosamente vecchio settuagenario inserzione romantiche, compiacersi con civette- uomo d’ordine, il cui no- che esaltano le sue sono- ria, quando brontolan- me era invece allora per rità. do, al solito, perché non il De Sanctis l’emblema Romani è in realtà singo- si leggono piú i poeti d’una cultura da oblite- larmente abile nel gra- classici italiani, scríveva rare. duare secondo i moti che «le case riboccano di Quale che sia il giudizio psicologici un susseguir- tutt’altro, e se udite a can- sull’ intellettuale Roma- si di metri diversi, otto- ticchiare, non vi ferisce l’o- ni è un fatto però che nari, settenari, decasilla- recchio che la barcaruola qualsiasi verso di Roma- bi, ecc. Ma anche nell’u- del Donizetti o la Casta ni abbia una ineguaglia- so di un unico metro la diva del Bellini» (“Gaz- ta fattura, anche nei con- fonicità del suo verso è zetta piemontese” n. fronti di colleghi rag- particolarmente efficace. 219, 1835). guardevoli. Tirando un Basti, una tantum, l’e- Felice Romani po’ le fila si può osserva- sempio di Casta Diva: Stefano Verdino

La Sonnambula Il Giornale dei Grandi Eventi 13 Il Romanticismo in musica L’opera italiana tra Rossini e Verdi

egli anni con- soprattutto confinata in clusivi del Set- teatri minori, come ac- tecento erano cadeva alle sue origini. attivi in Italia un centi- In compenso si svilup- Nnaio di teatri. Fra il po per qualche anno un 1821 e il 1847 il numero genere “semiserio” nel venne raddoppiato, quale ad una struttura mentre da un censi- tendenzialmente dram- mento effettuato nel matica e patetica (con 1871 risultò che i palco- qualche personaggio scenici allora aperti era- buffo) faceva riscontro no ben 940. Il dato, un lieto fine. estremamente signifi- Nell’opera seria dimi- cativo, evidenzia il ruo- nuirono i soggetti clas- lo fondamentale gioca- sici a tutto vantaggio di to dal teatro musicale quelli romantici, ro- nella cultura italiana manzeschi. La scelta dell’Ottocento. degli argomenti avve- E l’affermazione dell’o- niva attraverso vari ca- pera come spettacolo nali, dalla lettura di te- “nazionalpopolare”, sti stranieri in lingua veicolo non solo di cul- originale, a eventuali tura, ma anche di mes- traduzioni letterarie, saggi sociali e risorgi- da soggetti di balli a mentali, iniziò nei pri- pieces teatrali in prosa. mi decenni del secolo, Autori particolarmente in quella fase di interre- amati, Walter Scott, By- gno, si potrebbe defini- ron, Schiller, Dumas, re, fra Rossini e Verdi. Hugo: la letteratura L’Ottocento sancì in Gioachino Rossini straniera, insomma, Italia una frattura al- con una particolare at- tenzione per quella quanto profonda fra formò in Lombardia e penna di Foscolo, gio- a vantaggio di quella francese, senza tuttavia letteratura e musica. Se da lì si diffuse nel resto vane suicida per amo- seria. L’opera comica disdegnare scrittori te- Giacomo Leopardi (si della penisola. re, ma disperato anche non sparì mai del tutto, deschi, inglesi e spa- vedano i suoi profondi Anima del movimento per le sventure dell’Ita- ma la sua produzione pensieri sulla musica gnoli. fu il giornale “Il Conci- lia, fu elemento ispira- si fece più episodica e Ro. Io. Zibaldone inseriti nello ) liatore” (1818-1819) che tore per seguiva il teatro operi- stimolò un vivace di- Mazzini, stico e difendeva il va- battito, imperniato es- ma anche lore della tradizione senzialmente sulla con- per Ma- popolare, se Giuseppe trapposizione fra la meli, per Mazzini dedicava alla poesia dei moderni e Bellini, musica addirittura un quella degli antichi, fra per Verdi. La fi- saggio di estetica ( la poesia dei vivi Decaduta losofia della musica , (espressione della so- in Italia la 1836) gli altri nostri let- cietà: in tale ottica era- musica terati (Manzoni in te- no romantici anche Vir- strumen- sta) mostrarono una to- gilio e Omero) e quella tale, alla tale insensibilità per la dei morti, la letteratura fine del musica ed il melodram- archeologica, iterata su Settecento ma, spezzando un rap- moduli e modelli ormai restò il porto che nel Settecento superati. melo- era stato profondo (si Il Romanticismo italia- dramma a pensi a Metastasio e a no si collegò natural- dominare Goldoni) e che sarebbe mente in maniera indis- incontra- stato riannodato solo solubile con le istanze stato la vi- molto più avanti gra- risorgimentali, la lette- ta musica- zie, soprattutto, a Ga- ratura romantica fu l’e- le dell’800. briele D’Annunzio. spressione di una so- Il panora- cietà borghese tesa ver- ma operi- Il Romanticismo italiano so il raggiungimento di stico ita- un’unità nazionale. liano fu Il Romanticismo italia- Fu il Risorgimento, in contrasse- no si sviluppò dopo realtà, l’elemento unifi- gnato dal quello tedesco e quello catore fra letteratura e sensibile inglese, quasi contem- musica: il personaggio decremen- poraneamente a quello di Jacopo Ortis (corri- to della francese. Il movimento spettivo italiano di produzio- romantico italiano si Werther) uscito dalla ne comica Giuseppe Verdi

Eventi 14 Il Giornale dei Grandi Eventi Il 18 dicembre per il 140° della nascita di Evan Gorga, organizzati dal nostro Giornale Concerto lirico, conferenza e filmati d’epoca: Broccostella ricorda il primo Rodolfo della Bohème

’ stato uno dei perso- nucleo fondamentale del lunghi pomeriggi trascorsi naggi più eclettici e Museo Nazionale degli Stru- con lo zio Evan. stravaganti a cavallo menti Musicali di Roma. Il direttore d’orchestra Er- tra ‘800 e ‘900, dividendo la Morto in solitudine, dimen- nesto Gordini, metterà in Esua vita tra numerose pas- ticato da tutti, Evan Gorga è luce l’aspetto filantropico sioni, il bel canto e la travol- stato “riscoperto” dopo un di Gorga presso il Collegio gente smania collezionistica lavoro di ricerca che ne ha lirico, opera meritoria volu- che lo portò ad accumulare ricostruito l’avvincente ta dal tenore. oltre 150 mila reperti, siste- profilo biografico grazie a Seguirà un omaggio musi- mati in ben trenta collezioni. materiale archivistico pre- cale, con la lettura delle cri- Tenore e collezionista, Gen- zioso ed inedito. tiche dei giornali dell’epoca naro Evangelista Gorga, det- I diversi aspetti del mul- ed un concerto diretto dal to Evan Gorga è passato alla tiforme carattere di Gorga, M° Sergio La Stella, mae- storia della musica per esse- saranno messi in evidenza stro sostituto al Teatro del- re stato il primo Rodolfo del- nella manifestazione a l’Opera di Roma, che riper- la Bohème di Puccini, nel de- Broccostella con una confe- correrà cronologicamente butto assoluto al Regio di Una sala della collezione Gorga nel 1940 renza cui parteciperanno, la carriera lirica gorghiana. Torino il 1° febbraio 1896. oltre all’autore del libro, Alcuni rarissimi filmati d’e- “Al bravo mio primo Ro- mune di Broccostella, in pena inaugurata. Marisa Dalai Emiliani, do- poca sul tenore-collezioni- dolfo! G. Puccini” è il titolo provincia di Frosinone, Gorga ebbe una vita vulca- cente di Storia dell’Arte al- sta saranno proiettati su della manifestazione cultu- paese natale dell’artista, nica e movimentatissima, l’Università “La Sapienza” megaschermo. rale organizzata da Il Giorna- comprenderà la presenta- raggiungendo i massimi li- di Roma e Antonio Latan- Come omaggio per il pubbli- le dei Grandi Eventi in colla- zione del volume “Il tenore velli in ogni campo in cui si za, direttore del Museo de- co sarà disponibile una serie borazione con l’Associazio- collezionista” di Andrea cimentò: l’artigianato orga- gli Strumenti Musicali. An- di quattro cartoline, a tiratura ne Romacultura ed il Teatro Cionci, edito dalla Nardini nologico, il canto, il colle- drea Costa, vice presidente limitata, con immagini del- dell’Opera di Roma per la Editore di Firenze. zionismo. Italia Nostra (Lazio) e la di- l’artista e delle sue fantasti- celebrazione del 140° anni- Sede dell’evento, in pro- Delle sue straordinarie rac- scendente del collezionista, che collezioni che potranno versario della nascita del te- gramma domenica 18 di- colte che per mantenersi do- la contessa Maria Cristina essere valorizzate filatelica- nore, ultimo grande colle- cembre alle ore 16.00, sarà vette cedere allo Stato, solo Gorga di Villavicentina, la mente con uno speciale An- zionista italiano. il nuovissimo Palasport di la collezione musicale è ri- quale condividerà con il nullo Postale a lui dedicato. L’iniziativa voluta dal Co- Broccostella, struttura ap- masta integra e costituisce il pubblico i propri ricordi dei Mi. Ma. Il personaggio Evan Gorga, tenore e collezionista

rima pianista alla Cor- Faust a Roma Gorga ricevet- in via Cola di Rienzo a Ro- sco esistente al te dei Savoia, poi ac- te dai suoi fans due corone ma. mondo, realizza- cordatore di Casa Rea- d’alloro, una mazza da pas- Era così attaccato alle sue to nel 1537 dal le, imprenditore e inventore seggio, una catena d’oro, un raccolte che nel 1911 rifiutò cembalaro di Li- Pdi strumenti musicali, Evan binocolo di madreperla e al- un assegno in bianco offer- psia Hans Muel- Gorga, (Broccostella, FR, tri doni preziosi dal valore togli dal miliardario J. P. ler, un vero 1865 - Roma 1957), ebbe una più o meno simbolico, che si Morgan per una parte della gioiello di tecni- breve ma brillante carriera tributavano solitamente ai sua collezione di strumenti ca costruttiva. lirica come tenore, che lo cantanti di grande successo. musicali. Opera di un al- portò ad essere scritturato Quasi inspiegabilmente, nel Indebitatosi fino al collo per tro tedesco, Se- da Ricordi come primo Ro- 1899, con un’ultima applau- i suoi sconsiderati acquisti, bastiano Han- dolfo nella Bohème di Pucci- ditissima esecuzione de La Gorga fu costretto, negli ul- lein, è la lunga ni al Teatro Regio di Torino Resurrezione di Lazzaro di Pe- timi anni di vita, a cedere le tromba da aral- nel 1896. rosi al Teatro dell’Aquila di sue raccolte allo Stato Italia- do senese, del Nella sua carriera Gorga in- Fermo, Gorga abbandonò le no che, nel dopoguerra, le 1461, che da re- terpretò diverse opere, co- scene dopo appena quattro disperse in diversi musei, centi ricerche ri- me Mignon di Thomas, Ma- anni di carriera. Egli investì tanto che oggi si può dire sulta essere stato non di Massenet, L’Amico poi tutte le sue risorse finan- che quasi tutti i musei roma- costruito apposi- Evan Gorga nei panni di Rodolfo nel 1986 Fritz di Mascagni, Mefitosto- ziarie e umane per raccoglie- ni possiedono qualche re- tamente per la fele di Boito in numerosi tea- re strumenti musicali, reper- perto raccolto da Gorga. canonizzazione di Santa Ca- posta da doghe d’avorio, tri italiani. Al Costanzi di ti archeologici, ferri chirurgi- Solo la collezione musicale è terina da Siena. mirabilmente intarsiate in Roma cantò con enorme ci, bronzi, bilance, stucchi, rimasta integra ed ora costi- Pezzi più importante della tartaruga con figure d’uc- successo ne I Lombardi di bambole, armi, vetri antichi: tuisce il nucleo fondamenta- sezione archeologica sono celli. L’oggetto, che era sta- Verdi nel 1895 e nel Faust di migliaia di oggetti che testi- le del Museo degli Strumen- invece due elaborate tibiae to donato a Mussolini, nel Gounod (1898). moniassero l’evoluzione ti Musicali di Roma, uno tra in bronzo e avorio di epoca 1943 dopo la caduta del Re- Voce di una dolcezza ineffa- della civiltà dei popoli, dal- i più importanti del mondo. romana (II secolo d.C.) in ot- gime, venne gettato dal bal- bile, della scuola del grande l’Arcaico all’ultimo secolo. timo stato di conservazione, cone di Palazzo Venezia. Checco Marconi, tempera- Oltre 150.000 oggetti, suddi- La preziosa un rarissimo documento Miracolosamente raccolto mento artistico spiccatissi- visi in trenta diverse colle- collezione musicale della musica nell’Antichità. da mani pietose fu fortuna- mo, Gorga godeva di un zioni. Per conservare tutto Vero capolavoro di manifat- tamente risparmiato dal aspetto bello e simpatico. La questo materiale, il tenore- Tra i tesori “musicali” di tura orientale è il secentesco fuoco riservato agli altri og- critica scrisse di lui cose collezionista affittò ben dieci Gorga il pezzo più prezioso Ribechino turco, strumento getti del Duce. molto lusinghiere: per il appartamenti in un palazzo è il più antico cembalo tede- ad arco la cui cassa è com- A. C.

Cultura Il Giornale dei Grandi Eventi 15 Novità discografiche In CD le quattro Favole di Trilussa musicate da Casella

ochi conoscono le rarità musicali, la straordinaria riale rimanda alle sue più quattro favole di Fonoteca ha incisività del reci- memorabili interpreta- Trilussa musicate scelto di realiz- tativo non è di- zioni dell’Opera buffa. da Alfredo Casella nel zare l’incisione sgiunta da marca- “La donna barbuta”, “La P1923, ma praticamente nel registro - te e geniali sottoli- purcia”, “L’assassino mo- nessuno aveva ascoltato tonale per met- neature onomato- derno” sono ancora alcu- finora “La Tartaruga”, al- tere meglio in peiche. ne delle tante poesie inse- tra rima trilussiana mu- evidenza la so- L’edizione trilus- rite nella raccolta, recitate sicata nel ‘34 dal brillan- stanziosa consi- siana di Fonoteca da Trilussa - a partire dal te compositore napoleta- stenza del dia- comprende una 1903 e fino alla sua morte no Mario Pilati (1903-38). letto romanesco raccolta intitolata nel 1950 - in una maniera Scritte tutte per canto e e per esprimere “Silenzio! Parla del tutto priva di retorica pianoforte ed originaria- con genuinità Trilussa!”, esclusi- e di aulicità, pacata, ma mente portate in musica quel tipo di ca- vamente lettera- piena di arguzia. in tonalità di soprano-te- baret noir che era rio, ed una dal ti- Altre interessanti edizio- nore, queste cinque favo- in voga a Roma tolo “Omaggio a ni sono state prodotte da le in rima sono state tra- nei primi del Trilussa”, che riu- Fonoteca: molto succes- sposte per voce baritona- Novecento. nisce gli inediti so, anche all’estero, han- le ed incise dal baritono Morto ancor giovane e Tartaruga”, Pilati descri- letterari e musicali diret- no ottenuto la raccolta di Andrea Cionci e dal pia- oggi quasi dimenticato ve la scenetta della tarta- tamente riconducibili al documenti sonori sul nista Marino Giuliani nonostante una ricca ruga clericale con una poeta, fra cui anche una “Futurismo” e “Le voci” di per la casa discografica produzione, Mario Pilati scherzosa melodia, sen- decina di poesie recitate - grandi compositori, pia- Fonoteca (www.fonote- sta rivivendo una nuova za ricorrere alle disso- non cantate - dal celebre nisti, scrittori, tra cui caonline.com). stagione di notorietà nanze che invece abbon- basso comico Salvatore spiccano Puccini, Piran- Fondata da un gruppo di grazie all’impegno di al- dano nelle musica delle Baccaloni, (1900-1969), la dello, Tolstoj, Brecht.. raffinati collezionisti di cuni studiosi. Ne “La Favole di Casella, in cui cui strepitosa verve atto- M. E. L. Il Decennale della Fondazione Federico Calabresi Cinema come terapia per contrastare la malattia

l cinema come terapia, da presentare ai malati. re. In corsia entrarono relazioni costanti con chi sta frontano, con domande come sostegno e coa- Un’ idea che nacque dalla Carlo Verdone per pre- fuori». Una Fondazione profonde e risposte sem- diuvante nel grande straordinaria umanità sentare Perdiamoci di vista sorta in pochissimi mesi plici, i vari problemi della problema della comuni- che unanimemente gli ve- e Roberto Benigni che vi dalla scom- Icazione tra medico e pa- niva riconosciuta e dal- proiettò Il mostro. Ne nac- parsa, sullo ziente nelle malattie più l’incontro con un “suo” que un’esperienza straor- slancio emo- difficili. Un sostegno in malato, il documentarista dinaria, portata avanti fi- zionale e di quei momenti dove il Riccardo Napolitano, fra- no alla scomparsa di que- gratitudine vuoto dell’anima ed il tello dell’ex Presidente sto medico e ripresa in al- di tanti col- pensiero ricorrente nasco- della Camera Giorgio. tri ospedali italiani. Ed è leghi, di pa- no dalla sola parola tu- La pellicola di “prima vi- proprio questa sua inizia- zienti e dei more. Un termine che di sione”, il film di cui “si tiva, unitamente al gravo- familiari, per sè getta nella dispera- parla”, al contrario di ta- so problema della comu- perché il suo zione, anche se ora in lune esperienze con titoli nicazione del medico con nome rima- molti casi la guarigione è d’essai, stimolavano inte- il paziente, un mestiere nesse quale possibile. Ed ecco così che resse e curiosità in quelle “difficile” per il dottore, sinonimo di la “Settima arte” diviene persone che avevano eternamente dibattuto tra quella sensi- strumento di cura, gri- troppo tempo per pensa- la volontà di dare speran- bilità estre- maldello psicologico per za ed il diritto ma, di quel- scardinare resistenze del- del malato alla la rara uma- la mente, per sconfiggere verità, è stato il nità che ave- quella voglia di arrender- tema, il filo con- va saputo si che è il principale nemi- duttore del De- dimostrare Federico Calabresi co del malato, ma anche cennale della tra i letti della famiglia. Primo a Fondazione Fe- delle corsie. Instancabile malattia. Ma ci sono an- capirlo fu Federico Cala- derico Calabresi la moglie Maria Cristina che le borse di studio as- bresi, figura di riferimen- che si è tenuto a ne guida oggi l’opera co- segnate ai giovani dottori to dell’oncologia italiana, Roma presso la me Presidente, affiancata capaci di guardare verso scomparso prematura- Casa del Cinema da un Comitato Scientifi- l’orizzonte dell’umaniz- mente nel dicembre del di Villa Borghe- co di prim’ordine. L’im- zazione e corsi di forma- 1994, il quale portò all’in- se. In tanti sono perativo è informare, ab- zione per medici e para- terno del suo reparto al- intervenuti, tra i battere quel muro invisi- medici. l’Ospedale Regina Mar- quali il Sindaco bile di diffidenza tra ma- Il ricordo di un grande gherita di Roma la mac- di Roma Veltro- lato e struttura, tra malato uomo può far vivere la china da proiezione, tra- ni che ha ricor- e camice bianco. E’ così speranza, può stimolare sformando una stanza dato «come il ma- nata una serie di agili e cose semplici capaci di va- dell’astanteria in sala ci- lato non possa vi- documentatissime guide lere forse più di ogni me- nema per le pellicole di vere da solo, ma curate da primari speciali- dicina. nuova programmazione abbia bisogno di sti dei vari settori, che af- Andrea Marini