DDELEL PPOPOLOOPOLO

w w w .e d it .h r / la v o ce

musica

An no 0 VI 201 • n. rile 45 • Mercoledì, 28 ap & il pentagramma De musica conclavis et de juventute «musicalis» di Patrizia Venucci Merdžo Gentilissimi, Sempre in ambito cittadino, a livello di musica da ca- in tutto il mondo, e che ha come scopo la diffusione in assenza di una sistematica continuità della signi- mera, un prezioso apporto viene offerto dal “Collegium della musica tra i giovani, senza distinzioni di cultura, fi cativa tradizione esecutiva del Teatro fi umano in cam- musicum fl uminense“ e dalla “Schola cantorum“ che razza, lingua, il sostegno di giovani musicisti e la for- po oratoriale e delle grandi forme per orchestra e voci, operano in seno alla SAC Fratellanza della CI di Fiu- mazione del nuovo pubblico. La sua attività è vastis- sia di genere sacro che profano (i principali requiem, il me, come pure dall’“Orchestra da camera di Fiume“, sima e spazia dalla musica classica, che ne è la base, “Magnifi cat“ bachiano, “L’oro di Zara“ di Baranović i quali propongono al pubblico tutto un repertorio dei al jazz, al folk, alla musica etnica, fi no alle più recenti ecc.) portata avanti per decenni dai maestri Papandopu- Maestri del Settecento italiano, tedesco e francese, base espressioni musicali. lo, Benić, Hauptfeld, Kajdi, l’“Ivan Zajc“ nella corrente della musica colta occidentale. La “Gioventù musicale“ a livello di Jugoslavia fu stagione, ha perlomeno proposto quale novità le matinée Una città che mancasse di questo segmento non po- fondata nel 1969, e in Croazia ebbe ed ha tutt’ora la sua di musica da camera (e di prosa) nel ridotto del Teatro. trebbe defi nirsi “urbana“ nel senso artistico e cultura- sede a Grisignana, con il Centro musicale internaziona- Questa prassi, che si pone in un solco comunque altrove le del termine. Un plauso tutto particolare va quindi a le, il quale porta avanti un’attività articolata, importan- già consolidato, rappresenta indubbiamente un momen- questi musicisti che animati da autentica passione per tissima (seminari, concerti, collaborazioni internaziona- to interessante ed integrativo dell’offerta musicale del- la musica (con stimoli materialmente irrisori) portano li, master class...) che fi nora ha coinvolto più di un mi- l’“Ivan Zajc“ in quanto dà spazio all’agile e articolato avanti un discorso autentico, costante e nobile. gliaio di maestri di fama internazionale e circa diecimi- settore cameristico, non eccessivamente diffuso da noi. Un aspetto preoccupante invece, nel quadro del- la giovani musicisti. Finora i citati appuntamenti musicali del saba- l’educazione musicale a Fiume, è costituito dall’assen- Sezioni nazionali della GM si trovano a Zagabria, to mattina hanno spaziato dal Settecento al Novecento za della “Gioventù musicale“, che per lunghi anni, e Spalato, Ragusa, Koprivnica e in tante altre città croate, viennese, dai fi ati agli archi alla voce umana, promuo- felicemente, aveva operato, prima di venire abolita dalla anche minori. Ma a Fiume no. vendo prime esecuzioni; ultima in ordine di tempo, le reggenza Linić, nei primi anni Novanta. E ciò è preoccupante, sotto vari profi li. Le conse- liriche da camera di Nikola Polić. D’altro lato i concerti guenze dannose di questa prolungata assenza, di questo nel ridotto rappresentano un momento di valorizzazione Ricorderemo che la “Gioventù Musicale”, o me- “vuoto“ educativo sono purtroppo serie e tangibili; e sa- dei singoli professori d’orchestra e di giovani cantanti i glio, la Federation Internationale des Jeunesses Mu- ranno anche maggiori, se non ci si decide a provvedere. quali, in questo modo hanno la possibilità di affi nare le sicales, è un’organizzazione internazionale creata a loro risorse tecnico-musicali. Bruxelles nel 1945, di cui fanno parte più di 40 Paesi Speranzosamente Vostra 2 musica Mercoledì, 28 aprile 2010 VITA NOSTRA Una miriade di complessi corali e strumentali sono la meravigliosa realtà La tsunamica attività dei music di Ardea Stanišić PIRANO – Salvaguardare la Ma quanta lingua e la cultura italiane e ve- nire incontro alle necessità cul- gioventù, wow! turali e sociali degli appartenen- Gli attivisti più “frugoli” sono ti al gruppo nazionale italiano, sicuramente i Minicantanti, che sono questi i fi ni principali delle comprendono i bimbi di età pre- Comunità degli Italiani in Croa- scolare fi no alla prima classe ele- zia e in Slovenia; e tra le tantis- mentare, e che si rinnovano e rin- sime attività che si organizzano vigoriscono ogni anno con le au- in questo senso, le più seguite dizioni settembrine. Guidati da sono puntualmente quelle legate Zlatka Knez, i piccoli canterini all’arte della musica. prendono spesso parte a manife- Ne troviamo conferma anche stazioni locali, mentre alla fi ne a Pirano, presso la CI “Giusep- dell’anno scolastico, a maggio, si pe Tartini”, che vede a capo Ful- esibiscono nel saggio fi nale per via Zudič, sempre disponibilis- fare sfoggio della loro bravura. sima. Coro, minicantanti, corsi di musica, mandolinistica, mu- Pinetartine, ragazze sica classica… ce n’è per tutti i gusti, bambini, giovani, adul- tutto pepe ti, che non perdono occasione Volendo proseguire sulla scia di mostrarsi al “loro” pubblico, dei cantanti, non possiamo dimen- ma anche fuori sede, sfonggian- ticare le “Pinetartine”, un gruppo do la loro bravura, dimostrando di ragazze guidate da Myriam Mo- che il tempo passato nel loro so- nica, che canta, balla e recita in dalizio, oltre al divertimento, è spettacoli programmati, e spesso tanto, tanto di più. sono gradite ospiti a serate e ap- I Minicantanti durante il Saggio in casa Tartini, mercoledì 10 giugno 2009 puntamenti vari in Comunità, ma anche fuori sede. Tra le tante giovani ragaz- ze che che hanno una voglia im- mensa di far musica e di cantare, sono da segnalare senza dubbio Arianna Protič, Lara Voler e De- bora Jankovič, giovani ginnasia- li che si esibiscono in trio (anco- ra senza nome!) in spettacoli vari (pure a Teatro Tartini) con canzoni note, ma anche con composizioni proprie. L’invidiabile tradizione del coro misto Giuseppe Tartini Il gruppo più consistente attivo nella CI di Pirano è senza dubbio Il saggio degli allievi del Corso di pianoforte guidato da Milada Il Coro “Giuseppe Tartini” in occasione dei 100 anni della fi lovia il coro misto “Giuseppe Tartini”, Monica in casa Tartini, tenutosi giovedì 11 giugno 2009 Pirano-Portorose, sabato 24 ottobre 2009 in piazza Tartini diretto per lunghi anni da Milada Gennaro Evangelista Gorga, il tenore collezionista, una Bohème, spunta la voce del primo ROMA – Eccezionale even- to nel mondo della lirica: scoperta dopo un secolo l’unica registrazio- ne esistente di Evan Gorga, il primo tenore della “Boheme” di Puccini, la voce per cui fu scritta. L’uni- ca incisione esistente della voce di Evan Gorga (1865-1957), il te- nore che portò al successo l’opera più rappresentata nel mondo, è sta- ta presentata al pubblico, per la pri- ma volta in assoluto, venerdì scor- so. Ed è di nuovo qui, la voce per- duta, che canta un frammento della “Gelida manina”, da “Ma per fortu- na è una notte di luna”, il Rodolfo che cantò alla prima assoluta, il 1° febbraio 1896 al Regio di Torino, di quella che sarebbe diventata l’ope- ra lirica più popolare del mondo. Torna a farsi ascoltare, ectoplasmi- ca ma emozionante, la prima voce che intonò “O soave fanciulla” e “Oh Mimì tu più non torni” Il merito di questa scoperta è di un baritono e storico dell’arte, An- drea Cionci, cui la sovrintendente ai Beni artistici del Lazio, Anna Imponente, ha commissionato un documentario, “Evan Gorga, il te- nore collezionista”, presentato in Il tenore Evan Gorga questi giorni a Roma. Finora si era sempre pensato che Gorga, la cui Invece a metà degli Anni ’50 un strazione è confusa e nonno Gor- carriera fu folgorante ma cortissi- pronipote lo convinse a mettersi ga aveva già 90 anni, ma colpisce Copertina del primo libretto della “Bohème”, edizioni Ricordi ma, non avesse mai inciso nulla. davanti a un microfono. La regi- la freschezza della sua voce. Come Mercoledì, 28 aprile 2010 musica 3 musicale della CI «Giuseppe Tartini» isti piranesi Monica, a cui è subentrato recen- luogo a incontri artistico-culturali temente Neven Stipanov. Si tratta della CNI. di un organico amatoriale eteroge- Nel primo fi ne settimana di neo in quanto a nazionalità, età e giugno il Teatro Tartini ospita la professione dei cantori (una tren- Rassegna corale internazionale tina circa), che operano con l’in- “Se passi per di qua...”, con ospiti tento di salvaguardare le tradizioni compagini dall’Italia, dalla Croa- canore avvalendosi pure della col- zia e dalla Slovenia, che di rego- laborazione della pianista Nataša la curano un repertorio legato alle Carnelutti e del solista, il baritono tradizioni folcloristiche delle loro Neven Stipanov, che fanno pure origini. Il coro misto della CI di parte del coro. Pirano, tradizionalmente, apre la Nel corso di una trentina d’ manifestazione, e con tale rasse- anni la compagine ha partecipato gna conclude annualmente la pro- a numerosi concerti, rassegne co- pria “stagione”. rali, concorsi, messe celebrative Prossima è l’uscita ad Albona, Il Gruppo mandolinistico “Serenate” e ad altre manifestazioni, spesso nella locale Comunità degli Italia- rappresentando la Comunità de- ni, mentre in settembre è previsto tradizionalmente, partecipano gli Italiani in Slovenia, Croazia, un concerto a Modena, ospiti della alla manifestazione “Suonando e Austria e Italia. In repertorio can- corale amica “Le Mondine”. cantando in riva al mare”, incon- ti d’autore di vari stili ed epoche e tro dedicato agli strumenti a plet- canti della tradizione popolare. Evviva i mandolinisti tro, a cui partecipano anche grup- Ricchissima è l’attività con- pi ospiti dalla Croazia e dall’Ita- certistica; sempre presente a nu- superstar! lia. All’appuntamento, che pun- merose manifestazioni nel Co- Ma non sono solo i cantanti ad tualmente segna il tutto esaurito mune di Pirano (puntualmente in operare in seno alla CI “Giusep- al Teatro piranese, vengono pro- occasione della festa di S.Giorgio, pe Tartini” di Pirano. Una decina poste pure musiche e canti di rara patrono di Pirano) e nelle locali- sono i musicisti che compongo- esecuzione, un repertorio legato tà limitrofe in Slovenia, nella vi- no la Mandolinistica, guidati da alla tradizione friulana-mediter- cina Croazia e in Italia, in primo Arcangelo Svettini. Ogni anno, ranea sempre molto gradito dal numerosissimo pubblico. Attivo pure il trio di mandolini “Serenate”, e il gruppo di musica classica “Sarabanda” composto di sei elementi.

Te la do io la Il Coro “Giuseppe Tartini” diretto da Neven Stipanov durante la musica classica! manifestazione “Se passi per di qua...” 2009 Tra le attività musicali che si Sono tanti i bambini e i giovani tofoni”, i quali pure scrivono mu- svolgono in seno alla CI fi gurano che in questi anni hanno aderito ai sica e testi e che si sono già esibi- pure i corsi di musica, che di rego- vari corsi, e che in seguito si sono ti alla Rassegna dei giovani del- la iniziano a settembre e termina- fatti valere sia nell’ambito della mu- la CNI. Tutti gli allievi dei vari no a giugno. Milada Monica gui- sica classica che in quella cosiddetta corsi di musica partecipano pun- da il corso di pianoforte, che que- leggera. Tra questi, Fulvia Zudič ha tualmente ai saggi di fi ne anno, e st’anno conta 10 allievi. Arcange- ricordato la pianista Serena Buremi, oltre alla soddisfazione persona- lo Svettini è a capo del corso di fi ore all’occhiello della CI, oggi gin- le di essere protagonisti nell’im- mandolino, mentre Vanja Pegan nasiale, che ha continuato gli studi menso mondo degli amanti della dirige il corso di chitarra. Que- alla scuola di musica. musica, possono contare sempre st’ultimo inizia con una base clas- Non sono da meno neanche i sugli applausi del pubblico, il sica per proseguire poi con la chi- maschietti, tra cui alcuni giova- premio da loro più desiderato. In Il Gruppo “Pine tartin” e guidato da Miriam Monica tarra acustica e il genere folk. notti che formano il gruppo “Ci- attesa dei concerti da solisti! carriera breve ma folgorante interprete di Rodolfo conferma Giorgio Gualerzi, storico ti fi schi altrimenti inspiegabili, 1911, su questa collezione mise della vocalità, che nel documenta- tipo quelli del “Barbiere di Sivi- gli occhi John Pierpoint Morgan, rio commenta l’incunabolo parlan- glia”), le prove massacranti ave- uno dei grandi “pescecani” di Wall do di “un gradevole timbro chia- vano stancato tutti e Gorga arrivò Street, che gli offrì prima due mi- ro di schietto tenore lirico-legge- al debutto con la faringite, mentre lioni di lire (di allora) e poi un asse- ro” e di “dizione perfetta, purezza Puccini tempestava il suo editore gno in bianco, che Gorga, da bravo d’emissione e capacità di smorzare Giulio Ricordi chiamando il po- patriota, rifi utò. i suoni”. vero Evan, chissà perché, “kane A causa della sua bulimia colle- È stato un personaggio curio- da Pasteur”. Nonostante tutto zionistica, però, nel ’29 si trovò al so, questo tenore, bizzarro fi n dal “Bohème” fu un successo di pub- verde. Allora, fervente ammiratore nome: Gennaro Evangelista Gor- blico e di critica. Ma, misteriosa- di Mussolini, propose di cedere le ga, nato da nobile famiglia ciocia- mente, dopo un ultimo Rodolfo collezioni allo Stato. In cambio il ra a Broccostella nel 1865. Iniziò a nel ’99, Gorga si ritirò Regime avrebbe dovuto realizzare la carriera non come cantante ma dalle scene. due altri suoi smodati progetti: un come strumentista: pianista ac- La spiegazione più probabile è Teatro Massimo del Popolo, una compagnatore di Antonio Pasca- il matrimonio con una ricca nobil- specie di Bayreuth italiana, e un rella, maestro di ballo alla Corte donna che non vedeva di buon oc- Collegio lirico altrettanto massi- ancora festosa e fastosa di Um- chio che il marito salisse sulle sce- mo per insegnare il canto ai ragaz- berto e soprattutto di Margheri- ne. Anche un fratello missionario, zi poveri. Gorga non aveva fatto i ta, accordatore dei reali pianofor- pare, lo spinse ad abbandonare il conti con la lentezza della pubbli- ti e perfi no inventore di un curio- peccaminoso ambiente teatrale. ca amministrazione. La donazione so strumento, la lira chitarra. Ma Sta di fatto che Gorga, cui il dena- si concretizzò solo nel ’49 e Gor- l’amore per il canto fu più forte. ro non mancava, si dedicò da allora ga, in cambio del suo tesoro, non È incerto se l’opera del debutto all’eccentrico mestiere di collezio- ottenne né il teatrone né il colle- sia stata “”, per sostituire nista. Di cosa? Ma di tutto! I 150 gio, ma solo un vitalizio per lui e il suo amico mila oggetti che stipò in dieci ap- dieci borse di studio per i giovani. (la tromba umana torinese che fu partamenti romani, divisi in trenta La sua collezione diventò, però, il primo Otello di Verdi), ma sicu- raccolte, dalle armi alla tabacchie- il nucleo dell’attuale Museo degli ramente il 1° gennaio 1895 Gorga re, dalle lampade agli stucchi, dai strumenti musicali di Roma. cantava a Cagliari la “Mignon” di ferri da chirurgo ai vetri antichi. Evan Gorga morì nel 1957. Ma Thomas e un anno e un mese dopo Oltre, naturalmente, agli strumen- prima aveva registrato quelle po- era a Torino per l’attesissima pri- ti musicali: comprese due buccine che battute di “Bohème”, ricor- ma di “Bohème”. romane e la tromba medievale che do dell’occasione in cui, per una Come spesso avveniva nel- fu suonata durante la canonizzazio- sera, era passato dalla cronaca alla l’Ottocento (e che spiega mol- ne di Santa Caterina da Siena. Nel storia. Autografo originale pucciniano, morte di Mimì 4 Mercoledì, 28 aprile 2010 musica Mercoledì, 28 aprile 2010 5 A LA RECHERCHE DE LA MEMOIRE PERDUE La pregevole produzione della pleiade di musici giuliani e mitteleuropei La musicalissima Trieste tra Ottocento e Novecento di Cristina Santin TRIESTE - Il programma di “Trieste La copiosa produzione In cerca di nuovi spazi, si trasferì a il Cai- La densa scrittura classica, e perciò cantata con un fraseggiare musicalissima” è un omaggio alla creativi- ro, dove proseguì nella carriera compositi- ampio e solenne. tà degli artisti attivi a Trieste tra Ottocento e di Giuseppe Sinico va e direttoriale con ottimi risultati. Dopo la romantica di Eugenio Novecento, presenti con una piccola ma si- La dinastia dei Sinico è stata presente, guerra rientrò in Italia e si spense a Roma. Visnoviz Il poliedrico Bugamelli gnifi cativa selezione di brani per soprano e per circa un secolo, sulla scena della vita Di Carlo Caroli sappiamo poco o nul- Mario Bugamelli (Karkov 1905 - Trieste pianoforte. musicale triestina. Dapprima Francesco la, se non che fu un autore triestino di cui Nato nel 1906, Eugenio Visnoviz passò 1978) fu un musicista polivalente; composi- Crocevia di culture, capoluogo mitteleu- (Trieste, 1810 - 1865), compositore e didat- ci restano varie marce militari ed altri brani nella vita artistica triestina come una me- tore, insegnante, pianista, direttore di coro e ropeo, Trieste ha avuto la sua epoca d’oro ta, quindi il fi glio Giuseppe (Trieste, 1836 - d’orchestra, percussionista. nel 1° Novecento, quando, per intenderci, 1907) e il nipote Francesco Riccardo (Trie- Con le liriche per voce e pianoforte Il suo stile compositivo maturo risentì di Italo Svevo andava a lezione d’inglese da ste, 1869 - 1949). molteplici componenti, che ne determinaro- James Joyce e incontrava Saba nei caffè. Giuseppe Sinico si accostò alla musica Visnoviz raggiunge la piena maturità no l’unicità; dalle infl uenze russe allo stile La città, porto franco dell’Impero Asbur- attraverso lo studio del violino e del vio- italiano, al jazz americano, che si respirava gico è, all’epoca, un coacervo multietnico, loncello, per poi dedicarsi unicamente alla stilistica e attua la svolta verso un nuovo nell’aria dopo gli anni Venti. multilinguistico e multiconfessionale. Qui composizione e all’insegnamento del canto, linguaggio tardo-romantico, che si ricollega Passò la sua infanzia in Russia, dove sono di stanza soldati e marinai; vi giungo- come suo padre prima di lui. i suoi genitori, bolognesi, avevano aper- no artisti e musicisti da Vienna, vi si riversa Ma la sua vocazione compositiva era il alla migliore Hausmusik mitteleuropea to una scuola musicale. Con la rivoluzio- una moltitudine poliglotta. teatro, dove esordì a soli 18 anni con l’ope- ne bolscevica dovettero repentinamente Insieme alle merci vengono scambiati ra “Marinella” di P. Welponer, che ebbe d’occasione. Questa marcia nuziale, “Immer teora, morendo a soli 25 anni. Di famiglia rifugiarsi a Bologna, quindi si spostaro- pensieri, idee, linguaggi; terreno fertile per un ottimo riscontro. Seguirono poi “I tre Glücklich”, fu scritta, curiosamente, per un poverissima e di salute cagionevole, ultimo no a Trieste, dove il padre assunse il ruolo la cultura, la letteratura, la musica. moschettieri” da A. Dumas (rappresenta- evento privato; le nozze di Maria Kugy, so- di nove fratelli, manifestò da subito una sor- di direttore del cons. Verdi, e poi del cons. Nel 1860 la società Schiller, promotrice ta a Trieste nel 1859), “Aurora di Nevers” rella di un celebre triestino, l’eclettico Ju- prendente predisposizione musicale, che lo Tartini. della migliore musica da camera, intrapren- (Trieste, 1861) e “Alessandro Stradella” lius Kugy, alpinista, musicista, animatore portò a diplomarsi in pianoforte a soli 16 Mario fu un compositore prolifi co, ma de a Trieste una fervida attività di organizza- (Lugo, 1863). della vita culturale cittadina. Il manoscritto anni; si dedicò quindi brillantemente alla la sua noncuranza nel conservare le sue di questo brano si trova al museo Schmidl composizione, ottenendo di lì a poco una opere e nel non catalogarle ha fatto sì che di Trieste. cattedra in Conservatorio. non se ne conosca esattamente il numero, Nel 1860 la società Schiller, promotrice Nel 1929 scrive una raccolta di pagine nè la collocazione temporale. Tra esse si Lo “Zlatorog” d’album per pianoforte solo, da cui è tratto contano pezzi strumentali, pianistici e ca- della musica da camera, intraprende a di Viktor Parma il primo brano in programma; la densa scrit- meristici, brani per piccola orchestra, ope- Trieste una fervida attività di organizzazione tura romantica, molto espressiva, tradisce re, balletti, elaborazioni di canti popolari e La fi gura di Viktor Parma, nato a Trie- un’anima già in angoscia. Ma è nelle suc- molto altro. di concerti; in breve diventerà un punto ste nel 1858 e morto a Maribor nel 1924, è cessive liriche per voce e pianoforte che rag- stata a lungo piuttosto trascurata, anche se a giunge la piena maturità stilistica e attua la Il raffi nato e cosmopolita di riferimento imprescindibile per la vita metà degli anni ’70 l’opera di Maribor, che svolta verso un nuovo linguaggio tardo-ro- de Banfi eld culturale della città lui aveva retto alcuni decenni prima, lo ha mantico, che si ricollega alla migliore Hau- ricordato allestendo l’opera “Zlatorog”. smusik mitteleuropea. Questa breve ma signifi cativa selezione L’anno scorso, poi, vi sono state varie ce- I testi che sceglie, dei maggiori poeti te- di musica triestina si chiude con tre raffi na- zione di concerti; in breve diventerà un pun- Dopo la precoce morte del padre si prese lebrazioni in Slovenia per i 150 anni dalla deschi, letti, meditati e musicati, hanno una te liriche di Raffaello de Banfi eld, nato nel to di riferimento imprescindibile per la vita a carico la famiglia, ricoprendo i vari incari- sua nascita. profonda risonanza nel suo spirito in pena. 1922, fi glio del barone Goffredo, asso del- culturale della città. In questa e nelle altre chi didattici di lui; insegnò canto nella scuo- Lo “Zlatorog”, scritto tra il 1918 e il Sono canti di intonazione intensa, ora dolce, l’aviazione austriaca nella I guerra mondiale realtà musicali gravitano moltissimi compo- la di musica paterna, nonchè nelle cantorie 1922 su testo del poeta tedesco Baumbach ora angosciata, sostenuti da un tessuto piani- e della contessa Maria Tripcovich. sitori di talento. dei Greci e dei Serbo-ortodossi, e, successi- e messo in scena per la prima volta nel ’22, stico di trama orchestrale. Altro triestino dalla vocazione cosmopo- Lo storico caffè Nicolò Tommaseo, luogo d’incontro di letterati e musicisti Prezioso concerto del duo Vascotto-Santin TRIESTE - Il prossimo 3 mag- Cavallino bianco” per la regia di gio al Civico museo teatrale “Carlo Gino Landi, a Trieste e a Palermo. Schmidl“ il duo Veronica Vascotto, Svolge un’intensa attività concerti- (soprano) e Cristina Santin (piano- stica in formazioni da camera e con forte) si presenteranno con “Trieste pianoforte, collaborando con pre- musicalissima” Melodie del Nove- stigiosi complessi da camera e con cento triestino. varie orchestre italiane e straniere. Il programma prevede brani Ha cantato in Italia, Austria, Slove- di Giuseppe Sinico (1836 - 1907) nia, Croazia, Svizzera, Malta, Bra- (“Ricordati di me”), Fortunato sile, Cina. Il suo repertorio spazia Cantoni (1887 - 1958) (“Nottur- dal barocco alla musica contempo- no”), Carl D. Caroli (?) (“Immer ranea. Diverse le registrazioni per Glücklich”, per pianoforte solo), CD e per la Rai. Viktor Parma (1858 - 1924) Cristina Santin, nata a Trieste, (“Potpourrì” dall’opera “Zlato- si è diplomata in pianoforte pres- rog”), Eugenio Visnoviz (1906 so il Conservatorio “Giuseppe Tar- - 1931)(“Klavierstuck V per pia- tini” sotto la guida del M° Lorenzo noforte solo, “Ich sprach: Du bist Baldini, con la votazione di dieci, nun meine Welt!”, “Ich will von lode e menzione speciale. Si è per- dir, was keine Zeit zerstöret”, fezionata con il M° Boris Petru- “An den Frühling”), Giulio Vioz- shansky per il repertorio pianisti- zi (1912 - 1984) (“Ninna nanna”, co e con i maestri Dario De Rosa, Raffaello de Banfi eld Eugenio Visnoviz Giuseppe Sinico Giulio Viozzi Viktor Parma “Pianto antico” (“Vivere in te”), Renato Zanettovich, Enrico Bronzi Mario Bugamelli (1905 - 1978) e Maureen Jones per la musica da Nel programma sono presenti brani di al- vamente, anche nella Sinagoga. è forse la più riuscita e rappresentativa delle La sua sensibilità esasperata lo spinge ad lita, visse a Parigi dal 1946 al 1972, a stretto (“Flirt” - Valsette per pianoforte camera. cuni di essi; da Sinico a Cantoni, da Parma Con meno tempo a disposizione da de- cinque opere di Parma. accostarsi a pratiche spiritiche; la sua brama contatto con compositori del calibro di Pu- solo), Raffaello de Banfi eld (1922 Nel giugno scorso ha conse- a Bugamelli, fi no al geniale quanto fragile dicare alla composizione, dicenne neces- E’ considerata un grande riferimen- dell’al di là lo conduce al suicidio nel 1931. lenc, Auric, la Boulanger. Al suo ritorno a - 2008)(“Sogno”, “Chiostri”, “La guito brillantemente il diploma Visnoviz, morto tragicamente a soli venti- sariamente meno prolifi co, ma le sue ope- to per la scuola operistica slovena, al pari Tanti e splendidi i lieder, da poco risco- Trieste ricoprì incarichi di prestigio nel tea- rosa del commiato”). (Aufbaumstudium, massimo tito- cinque anni. re di questo periodo rivelano una più ma- della “Sposa venduta” di Smetana per la perti e pubblicati, di cui presentiamo una tro d’opera cittadino. Animo d’artista colto Il soprano Veronica Vascotto, lo tedesco) del Master biennale Più vicini ai giorni nostri i due composi- tura consapevolezza stilistica. Nel 1876, Boemia e del “Peer Gynt” di Grieg per la breve selezione. e delicato, a suo agio assai più nel conversa- veneziana di nascita, ha ottenuto il in Musica da camera (Duo piani- tore presenti nell’ultima parte; Giulio Vioz- per nove anni, scrisse la sua ultima opera Norvegia. Di Giulio Viozzi, classe 1912, Vito Levi, re con le grandissime intellettualità del suo diploma in canto al “Giuseppe Tar- stico a quattro mani e due piano- zi, scomparso nel 1984, e Raffaello de Ban- lirica, lo Spartaco, in scena a Trieste nel La trama intreccia una tormentata storia altro insigne musicista triestino, ha detto; “è tempo, piuttosto che nel mondo degli affari, tini” di Trieste. Premiata in concor- forti, con Rinaldo Zhok) alla Mu- Il duo Vascotto-Santin fi eld, che ha lasciato la sua Trieste soltanto 1886 e ripresa a Milano l’anno succes- d’amore con due leggende dei monti slove- la forza motrice della vita musicale triesti- dove lo costrinsero le vicende della vita, De si nazionali e internazionali, ha se- sikhochschule di Monaco di Ba- due anni fa. sivo. ni; quella delle Rojenice, le fate che vigila- na”. Didatta in Conservatorio, direttore della Banfi eld trovò nell’espressione della lirica guito corsi di perfezionamento per viera. Si esibisce abitualmente in Nel 2006 e nel 2008 ha tenuto dei Ha collaborato in produzioni tea- I brani posti in apertura del programma Il suo corpus prevede, tra l’altro, molta vano i giardini incantati del Triglav, e quel- sezione musicale del Circolo della Cultura e un rifugio naturale per la sua acuta sensibi- l’esecuzione del Lied tedesco e per veste di solista e in varie forma- concerti cameristici in Inghilterra trali-musicali di vari teatri di pro- musicale testimoniano questa atmosfera del- musica litugica e varie romanze per canto e la di Zlatorog il camoscio dalle corna d’oro delle Arti, critico musicale per la Rai, confe- lità e la sua grazia spontanea. l’opera. Dopo aver debuttato a Sie- zioni da camera in Italia e all’este- assieme al violinista Emmanue- sa, tra i quali il Teatro Stabile “La la Trieste del primo Novecento; una piccola piano, tra cui questa Ricordati di me. che faceva la sentinella al tesoro del mon- renziere; oltre che compositore assai prolifi - Nel programma sono presenti alcune del- na nell’opera “Pia de’ Tolomei” di ro (U.S.A., Francia, Austria, Ger- le Baldini, spalla dell’Orchestra Contrada” di Trieste, il Teatro del selezione a rappresentanza delle culture che Fortunato Cantoni (Trieste 1887 - Roma te Bogatin, un animale immortale, perché, co, in quarant’anni di attività compositiva. Il le sue “Liriche Auntunnali”, pervase dell’at- Donizetti nel 1999 nella parte del mania, Belgio, Slovenia, Croazia, di Stato di San Paolo del Brasile. Baratto di Torino, il Teatro “Bel- coesistono a Trieste; due raffi nate roman- 1958) fu allievo a Trieste del compositore se ferito, guariva cibandosi delle rose rosse suo stile espressivo ed asciutto si manifesta mosfera francese, qui proposte in un’elabo- titolo, è stata Lei ne “La notte di ecc…), ottenendo sempre succes- Premiata in vari concorsi nazio- li” di Roma. ze da camera di Sinico e Cantoni, in italia- Lionello Ventura, ma completò gli studi al del Triglav, generate dal suo stesso sangue. appieno nelle liriche per pianoforte e voce; razione per voce e pianoforte di Marco So- un nevrastenico” di Nino Rota al so di pubblico e critica. Da soli- nali e internazionali per pianofor- Nel 2001 si è laureata presso no, genere che vede in Tosti il suo massimo liceo di Bologna, con G. Martucci. Nel programma del concerto è inserito ve ne presentiamo due in dialetto gradese, fi anopulo. Teatro “” di Trie- sta ha debuttato con orchestra nel te solista e musica da camera, ha l’Università di Trieste con il massi- esponente; una marcia nuziale di Caroli, nel Molto attivo a Trieste, fu fra i fondato- un potpourri dall’opera, ispirato a quello per su testo del poeta Biagio Marinin in cui la Veronica Vascotto, tra l’altro, ha avu- ste, mentre al Teatro “Luigi Bon” 1997 al Palazzo Ducale di Geno- registrato per varie emittenti tele- mo dei voti e la lode in Storia della più schietto stile austriaco, e un potpour- ri del cons. Verdi (1904), oltre che direttore piano solo dell’autore stesso, ma con l’inse- musica si fa comunicativa e domestica, una to l’occasione di eseguire in prima assolu- di Udine ha cantato “Dido and va. Ha suonato a Ratingen (Ger- visive e per la RAI. Ha al suo at- Musica, con una tesi sulla musica rì dall’opera Zlatorog, del triestino di etnia di un certo calibro; tra i grandi nomi di so- rimento di varie arie con soprano che mira- in tedesco, su testo di Rainer Maria Rilke, e ta l’intero ciclo nella versione originale con Aeneas” di Purcell. Ha ricoperto mania); nel 2004 è stata in Flo- tivo l’incisione di vari cd cameri- pianistica del compositore triestino slovena Viktor Parma, considerato il padre listi che ebbe modo di dirigere spicca quel- no a ricreare, per quanto in ambito cameri- due in italiano, tra cui l’intensa “Pianto anti- orchestra, sotto la direzione artistica di De il ruolo di Kathi nell’operetta “Al rida per alcuni recital solistici. stici, già editi in Europa e Brasile. Pavle Merkù. (pvm) della scuola nazionale operistica slovena. lo di Ysaye. stico, l’atmosfera dell’opera lirica. co”, dal Carducci; letteratura grande, ormai Banfi eld stesso. 6 musica Mercoledì, 28 aprile 2010 IL NOVECENTO L’assoluta indipendenza armonica del maestro veneziano e le Il linguaggio musicale di Gian

primi sintomi della crisi che attualmente interessa l’ar- I monia propriamente detta, l’armonia cioè che si chiama strumentale-classica e che ebbe inizio coi primi albori del Cin- quecento, coincidono col na- scere del presente secolo. L’ar- monia classica, basata sulle tre “funzioni” di tonica, dominante e sottodominante, era stata in- fatti oggetto, sin da G. S. Bach, di una progressiva penetrazione cromatica che poco a poco ne aveva alterato la fi sionomia, e quel processo cromatico giun- geva, già alla metà dello scorso secolo, al formidabile sviluppo del Tristano. Ma dopo Wagner il processo di alterazione cromati- ca si era ancora accentuato, sino a porre un serio interrogativo di- nanzi al problema totale dell’ar- monia. Negli anni 1910-1915, varie erano le posizioni assunte dalle maggiori scuole europee di fronte alla situazione determi- nata dai Russi, da Strauss e da Debussy, musicisti tutti che ave- vano - chi più chi meno - sentito la necessità di uscire dal vecchio binomio “maggiore-minore” e di allargare i limiti del senso to- nale. Questo superamento della antica concezione modale - già presagito da Bach e da altri mi- nori musicisti - “bussa già alle porte” col Tristano, nel quale Wagner stesso confessa di ave- re dimenticato ogni teoria e di muoversi colla più grande liber- Alfredo Casella Gian Francesco Malipiero tà (la rivoluzione era però pre- matura, e Wagner per primo do- veva rinunciare - nei lavori suc- Proponiamo il saggio di Alfredo Casella “L’opera di G.F. Malipiero” in cui cessivi al Tristano - ad esplorare più profondamente le nuove ter- l’autore delinea la crisi dell’armonia a partire da Wagner, passando per re intravvedute). l’esperienza francese, russa, viennese per approdare ad un’analisi dell’arte Lo dell’autore delle “Sette canzoni” “Zwölftonsystem” di Schönberg e la che vorrebbero creare l’illusione sotto forma di “serie” melodiche, ci naturali, base dell’armonia dal E. Bossi e di Max Bruch, didatti politonalità di un nuovo linguaggio musica- sia sotto quella di regola determi- Medio Evo al 1900; dodecafonia i quali debbono certamente aver le). Mentre Ravel sviluppava così nante dell’armonia. (impropriamente chiamata atona- non poco infl uito - per reazione strawinskiana “in altezza” l’armonia classica e Nel, 1913 poi, scoppiava come lità) schönberghiana che doveva - sulla formazione della sua po- Ravel aveva continuato lo soprattutto romantica basata su- una bomba la Sagra della prima- poi dare origine ad un nuovo si- tente e spregiudicata personalità. sfruttamento degli armonici, su- gli armonici, il viennese Arnold vera, nella quale Strawinski riaf- stema costruttivo-componistico; Come tutti quelli della nostra ge- perando l’accordo di nona do- Schönberg, partito dal cromatici- fermava potentemente la vitali- politonalità infi ne strawinskiana, nerazione, egli poco poteva im- minante maggiore per usare cor- smo wagneriano, riusciva sin dal tà delle antiche scale, ma ìn pari colle sue larghe conseguenze di parare in una Italia dove a mala rentemente l’undicesimo armo- 1909 (nei tre Klavierstúcke op. tempo dimostrava, colla politona- liberazione - sia pur non di rado pena si cominciava a pronunciare nico, il quale, assieme ad un uso 11) a sostituire alle antiche scale lità così prepotentemente usata in empirica - dalle antiche regole che il nome di Debussy (Strawinski e estremamente sottile e raffi nato diatoniche di qualsiasi tipo la sca- questo capolavoro, la possibilità di avevano diretto per secoli il movi- Ravel vennero introdotti da me nel delle cosiddette “appoggiature la cromatica, stabilendo l’egua- dare un nuovo signifi cato alla mo- mento delle parti nella polifonia 1915 all’”Augusteo”, ed erano le non risolte” costituisce la base glianza assoluta dei suoi dodici dulazione, dapprima limitata alla vocale e strumentale. loro prime esecuzioni orchestra- della sua armonia (sono del re- suoni ed abolendo i vecchi “pri- successione ed invece ormai rad- li in Italia) e dove i musicìsti più sto oggi ancora numerosissimi i vilegi” della tonica, della domi- drizzata nella “verticalità” della L’instabilità modale “aggiornati” scoprivano con sbi- compositori che basano tutto il nante e della sottodominante. Più sovrapposizione armonica. gottimento la scala per toni interi, loro giuoco armonico su setti- tardi (nel 1921-26 circa) egli svi- Riassumiamo dunque le varie di Malipiero che da vent’anni correva il mon- me oppure none dominanti più luppava la sua conquista e creava posizioni della musica europea Nel 1910 Gian Francesco Ma- do. Ma al giovane veneziano era- o meno sapientemente “mime- il “Zwölftonsystem”, vale a dire la ìntorno al 1910-15: sfruttamento lipiero aveva ventotto anni. Egli no bastatì pochi mesi di viaggi al- tizzate” mediante sovrastrutture composizione “dodecafonica”, sia estremo raveliano degli armoni- usciva dall’insegnamento di M. l’estero per aver una rapida e defi -

Es. 1 Tonalità di si bemolle minore con suoni estranei assorbiti dalla funzione fonda- mentale dell’accordo di base (“Pantea” rid. per pf. a quattro mani, pag. 24) Es. 2 Modalità mista fondata sul “la” ipolidio (“Pause del silenzio” V parte) Mercoledì, 28 aprile 2010 musica 7 peculiarità del suo idioma in un saggio di Alfredo Casella Francesco Malipiero

Palazzo Malipiero

nitiva conferma della legittimità di vel, la sua armonia è altrettanto nuova atmosfera tonale con con- francese (se eccettuiamo alcuni pa- lipiero di mancare di “italianità”, quanto la sua sensiblità gli aveva indipendente, non basandosi essa tinui contrasti ed urti fra modali- rallelismi di accordi perfetti, di lon- è invece quella un’armonia tipi- già suggerito. Nel 1913, Malìpiero mai sulle none dominanti maggio- tà e gravitazioni tonali divergenti, tano sapore debussiano), e nemme- camente nostra, per le sue qualità aveva già pienamente conosciuto ri e nemmeno sull’undicesimo ar- determinando così una incertezza no si trovano (come abbiamo pure di indipendenza e di meraviglio- le esperienze di Ravel, di Strawin- monico. E se anche questa musica tonale, una instabilità modale, che constatato a proposito di Ravel) so equilibrio. In essa, eliminato ski (egli udì in quel medesimo pratica correntemente la compe- costituisce uno dei lati più poten- accordi di undicesima dominante quanto vi è ormai di caduco e di anno a Parigi la prima della Sagra) netrazione di varie tonalità, rima- temente originali di quell’arte. maggiore. Viceversa Malipiero usa superato del linguaggio romanti- e di Schönberg. Egli sapeva ormai ne però sostanzialmente diversa frequentemente accordi di quarte co, rimangono vivi e possenti gli che cosa fosse la musica europea da qualsiasi Strawinski. Armonia sovrapposte, riuscendo a dare loro echi della maggiore coralità nostra e quali, per un italiano, i problemi L’allargamento nel senso tona- una intensità espressiva come forse e della scuola veneziana cinque- da risolvere. le è ottenuto da Malipiero dappri- antiromantica non ha saputo raggiungere nessun centesca, perchè Malipiero non L’armonia di Malipiero rap- ma col largo uso di modi antichi: Quest’armonia è essenzialmen- altro maestro col medesimo artifi - rinuncia al culto della consonan- presenta una posizione di totale dorico, ipodorico, frigio e misoli- te antiromantica, nel senso che è cio. Un altro merito di Malipiero za e dell’accordo perfetto quando indipendenza paragonata alle va- dio. Artifi cio che egli adopera in pura di ogni residuo cromatico ot- è quello (che solo un altro italiano la sua arte lo richiede. Ma accan- rie espressioni europee sopraci- comune con altri molti musicisti: tocentesco. Da essa sono eliminate della sua generazione può condivi- to a questi elementi di secolare no- tate. Se anche egli ha conosciuto Russi, Debussy, Ravel ed infi ne non solamente, come già abbiamo dere con lui) di non aver mai ado- biltà, egli oppone - fondendole in ed approfondito Schönberg, nul- Pizzetti, senza però che mai si pos- veduto, le none maggiori dominan- perato la poverissima e sciatta sca- una medesima eloquenza - le con- la è penetrato nella sua arte della sa confondere Malipiero con uno ti, ma persino le settime dominanti la per toni interi, per quanto quella quiste più legittime dell’attualità. dodecafonia propriamente detta. di quelli. Ma il maestro venezia- in funzione cadenzale. Nulla rima- costituisse un vero pericolo univer- In quest’epoca ove quattro secoli Neì riguardi di Debussy e di Ra- no riesce soprattutto a creare una ne dell’armonia impressionistica sale al principio di questo secolo. di armonia sembrano oggi dissol- È l’armonia che occorreva per versi in una specie di “dissociazio- l’arte di Malipiero e che sola po- ne atomica”, aurora probabilmen- teva permettere alla sua musica te di un nuovo mondo sonoro che di realizzare quella fermezza di però non sarà concesso a nessuno linee, quel pathos doloroso e così di noi di conoscere e nemmeno di umano, quella totale assenza infi - immaginare, in questa epoca oscu- ne di ogni decorativismo e persino ra ed inquietante, ogni parola che di ogni virtuosità strumentale. Ca- valga -come è precisamente l’ar- rattere quest’ultimo che è essen- te di Malipiero - a tener presente ziale della musica malipieriana, e quanto rimane tuttora vivo e fe- che è una delle ragioni maggiori condo della tradizione passata ed della grande diffi coltà di esecuzio- a difendere l’ordine artistico di ne di quella musica. fronte all’anarchia, è parola alta- mente benefi ca e, nel caso specifi - Fermezza lineare co dell’autore delle Sette canzoni, risponde ancora una volta al com- e doloroso pathos pito che la storia ha sempre asse- Ma soprattutto è un’armonia gnato all’arte italiana. di profonda, inconfondibile origi- nalità. Sotto apparenze che ai loro [Da La Rassegna musicale, tempi scandalizzarono i cosidetti febbraio-marzo 1942; anche in Es.3 Combinazione di “la” ipodorico e misolidio attraverso lo scambio fra “mi naturale” e “si bemol- “benpensanti” della nostra terra, L’Opera di Gian Francesco Ma- le” (“Torneo notturno”, mi. 1441 sgg.). e che fecero persino accusare Ma- lipiero] 8 musica Mercoledì, 28 aprile 2010 LE GRANDI VOCI Rosa Ponselle è stata uno dei maggiori miti della lirica del ’900 La smagliante agilità e potenza di una «voce d’oro» “La signorina Ponselle ha una nel coro della scuola, poiché la sua fi anco di Maria Callas e Joan Su- voce d’oro puro”, questo fu il voce troppo forte sovrasta quella therland. commento del severo critico mu- delle altre allieve. È quattordicenne La Vestale è considerata una tap- sicale del New York Time quando quando esordisce cantando nei cine- pa nello sviluppo vocale di Rosa, il 15 novembre 1918 Rosa Melba ma di quartiere e negli anni seguenti come estremamente impegnativa fu Ponselle debuttò al Metropolitan si esibisce sulle scene del vaudevil- la preparazione per il ruolo di Nor- Opera con La Forza del Destino, le con la sorella maggiore Carmel- ma, opera che non era stata più rap- al fi anco di Enrico Caruso. la. All’inizio del 1918, un amico le presentata in America dal secolo Dotata di voce calda e piena, ottiene un’audizione con Enrico Ca- precedente. La sera della prima rap- limpida, vigorosa ma agile, este- ruso. Il tenore e il Metropolitan stan- presentazione, il 16 novembre del sissima (do2 – do51) e sorretta da no cercando un soprano drammati- 1927, alla fi ne della celebre roman- un’ottima preparazione tecnica, è co per interpretare la parte di Leo- za Casta Diva gli applausi bloccaro- considerata uno dei maggiori so- nora ne’ La Forza del Destino che no no per parecchi minuti la rappre- prani del XX secolo, particolar- sarà rappresentata per la prima vol- sentazione. mente ammirata nel tradizionale ta in America. Dopo averla ascolta- Nel 1929 debutta al Covent Gar- repertorio di soprano drammatico ta, Caruso le promette che sarà lei den, dove canta per tre stagioni e Rosa Melba Ponzillo, in arte la sua Leonora, come avviene pun- una a Firenze. Sono le sole rappre- Ponselle, nasce il 22 gennaio tualmente nella trionfale rappresen- sentazioni cui partecipa al di fuori 1897 a Meriten, nel Connecticut, tazione del 15 novembre. Successo del Metropolitan, dove resta in for- da genitori italiani. In famiglia la di pubblico e di critica, ma Rosa ri- za fi no al 1935. Nel 1937, Rosa ha lirica è di casa, altrimenti non si corderà a lungo il trac di quella sera, quarant’anni, con il Metropolitan spiegherebbe il secondo nome, tensione che l’accompagnerà per interpreta Carmen, l’opera non è Melba. Infatti, Nellie Melba fu tutta la carriera. accolta con molto favore e il teatro un soprano australiano assai ce- Dopo questo sensazionale de- rifi uta di mettere in scena Adriana lebre al suo tempo, celeberrima butto, canta anche in un’altra prima Lecouvreur, che lei vorrebbe inter- quando nasce Rosa. A dieci anni al Metropolitan, La Vestale di Spon- pretare. E Rosa, che nel corso della Rosa inizia a prendere lezioni di tini, e comincia a lavorare con il di- carriera ha cantato in ventun ruoli, la pianoforte e di canto. Particolare rettore d’orchestra Tullio Serafi n, cui voce è considerata tuttora ecce- curioso: le era impedito di cantare che ritroveremo molti anni dopo al zionale per sonorità, calore timbrico e limpidezza, dal fraseggio vibrante vamente, era puntigliosa, suscet- e nobile, che è di diritto un soprano tibile e ombrosa, non sopportava tra i maggiori del ventesimo secolo, le critiche essendo criticissima a all’apice del successo si ritira dalle sua volta. Ecco le cause del fa- scene. Non è una questione di voce, moso trac, delle tensioni nervose quella è perfetta, la scusa uffi ciale è che l’hanno sempre accompagna- che, essendosi appena sposata, vuole ta. Il suo allontanarsi dalle scene dedicarsi al marito. Diventa direttore ha, dunque, come componente la dell’Opera di Baltimora e dà lezioni delusione derivata dal fatto che il a qualche studente meritevole, che Metropolitan non l’abbia trattata invita a casa sua, Villa Pace, accom- come pensava di meritare, le cri- pagnandolo al pianoforte. Fa qual- tiche per la sua Carmen sono la che registrazione privata, fi nché nel seconda motivazione e la terza il 1954 la RCA la persuade a registrare matrimonio. un repertorio più ampio. Rosa Pon- Dopo il ritiro si stabilì defi niti- selle muore il 25 maggio del 1981. vamente nella sua villa nei pressi Tendenzialmente superba e di Baltimora insieme al marito Carl intollerante, la sua insicurezza Jackson e diede delle master classes prendeva le mosse dal fatto che era alla Baltimore Civic Opera Com- terribilmente pignola anche con se pany. È seppellita nel Druide Ridge Registrazione in studio In “La Traviata” Come “Norma” stessa, curava i particolari ossessi- Cemetery di Baltimora. AFORISMI AFORISMI AFORISMI Trionfo della Guleghina al Festival «Puccini» “Conosciamo un’età più vi- “Io sono portato a pensare LUCCA – È il soprano ucrai- eventi che animano il Gran Teatro vidamente attraverso la sua mu- che la ricerca di canzoni folklo- no Maria Guleghina la vincitrice di Torre del Lago fi no all’apertura sica che attraverso i suoi stori- ristiche sia meglio della caccia del 39mo Premio Puccini. Il presti- della stagione lirica il prossimo 16 ci.” (R.A. BROWN) all’uomo di certi eroi che ven- gioso riconoscimento della Fonda- luglio con il nuovo allestimento di gono esaltati così tanto.” (L.V. zione Festival Pucciniano di Torre “La Fanciulla del West”. BEETHOVEN) del Lago, che premia l’interpreta- Nata a Odessa in Ucraina Ma- zione pucciniana, va alla Guleghi- ria Guleghina comincia a far par- “Mozart ti fa credere in Dio, na “che con la sua voce - si legge lare di sé nel 1987. Dopo aver can- poiché non può essere che un in una nota - ha segnato gli ultimi tato con mostri sacri come Lucia- tale fenomeno arrivi in questo “Musica, il più grande bene dieci anni del melodramma italia- no Pavarotti, Leo Nucci, Fiorenza mondo e poi se ne vada dopo che i mortali conoscano. E tutto no, distinguendosi per l’incisività Cossotto, oggi è considerata uno 36 anni lasciando dietro di sé ciò che del paradiso noi abbia- drammatica con cui ha interpreta- straordinario soprano che con la un tale illimitato numero di ca- mo quaggiù.” (J. ADDISON) to le eroine pucciniane, Manon Le- sua voce ha segnato gli ultimi dieci polavori insuperati.” (G. SOL- scaut, Tosca e Turandot”. anni del melodramma italiano. TI) Maria Guleghina, soprano Il Premio Puccini, che viene ucraino tra i più acclamati dal pub- consegnato ogni anno, consiste in “La musica è la stenografi a blico di tutto il mondo, stella della una statuetta dorata che riproduce dell’emozione. Emozioni che si lirica che sarà tra i protagonisti del l’immagine riconoscibile di Giaco- Maria Guleghina “La musica è la voce di tutta lasciano descrivere a parole con cartellone 2010 del Festival Torre- mo Puccini - col cappello a larghe l’umanità, di qualsiasi tempo e tali diffi coltà sono direttamente laghese. tese un po’ inclinato, il bavero del lo Trubetzkoy nella statua che dal luogo. Alla sua presenza noi sia- trasmesse nella musica, ed in Il Premio Puccini si colloca nel- cappotto alzato e un’immancabile 1949 è situata sul piazzale di Tor- mo uno.” (C. GRAY) questo sta il suo potere ed il suo l’ambito del programma del Pucci- sigaretta stretta in un angolo del- re del Lago, davanti alla Villa del signifi cato.” (L. TOLSTOJ) ni Spring Festival, il calendario di le labbra - come lo raffi gura Pao- Maestro.

“Dove le parole finiscono, Anno VI / n. 45 del 28 aprile 2010 inizia la musica.” (H. HEI- “Ascoltare la musica di Mo- NE) zart signifi ca sentire che è sta- “LA VOCE DEL POPOLO” - Caporedattore responsabile: Errol Superina ta compiuta una buona azione. IN PIÙ Supplementi a cura di Errol Superina È diffi cile dire con precisione Progetto editoriale di Silvio Forza / Art director: Daria Vlahov Horvat dove sia questa buona infl uenza, edizione: MUSICA [email protected] “La musica è la voce che ma indubbiamente essa è bene- Redattore esecutivo: Patrizia Venucci Merdžo / Impaginazione: Željka Kovačić ci dice che la razza umana è fi ca; quanto più vivo e meglio la Collaboratori: Cristina Santin e Ardea Stanišić più grande di quanto lei stessa conosco, tanto più amo la musi- Foto: Archivio ca.” (P.I. CHAIKOVSKIJ) La pubblicazione del presente supplemento, sostenuta dall’Unione Italiana di Fiume / Capodistria e dall’Università Popolare di Trieste, viene supportata sappia.”(M. C. GARRETTY) dal Governo italiano all’interno del progetto EDITPIÙ in esecuzione della Convenzione MAE-UPT N° 1868 del 22 dicembre 8, Contratto 248a del 18/10/2006 con Novazione oggettiva del 7 luglio 2009