NUMERO 1 MAGGIO 2004 Sot dal Tôr Sot dal Tôr - 33041 Aiello del (Ud) Italia - e-mail: [email protected] Supplemento al n. 19 di «VOCE ISONTINA» - Dir. Resp. ANDREA BELLAVITE

AIELLO AI SUOI EMIGRATI

Un monumento gnomonico ad Aiello

iello, il paese delle meri- sultazione anche ai più piccoli. tempo su scala maggiore di sin dai tempi degli antichi diane: è la piacevole de- La meridiana, situata al cen- quella giornaliera. Greci. Si rifanno invece a con- Afinizione della nostra lo- tro, consiste in una sfera in Tali letture risulteranno es- cezioni più recenti le sette sfe- calità che più spesso ci sentia- pietra d’Istria che rappresenta sere un piacevole divertimen- re in pietra di ridotte dimen- mo riferire da coloro che iden- il mappamondo, del quale, so- to che ci porta alla conoscenza sioni che delimitano parte del tificano Aiello con l’alto nu- no incisi i continenti e gli di curiosità “temporali” che basamento circolare del mo- mero di orologi solari presenti oceani. questo strumento ci svela, co- numento, esse simboleggiano sulle facciate delle abitazioni Geograficamente Aiello, è sì nei giorni di giugno, ad i sette pianeti della concezio- ed anche come singoli stru- posizionato nel punto più ele- esempio, durante i quali il sole ne tolemaica che poneva la menti isolati. vato della sfera, con il suo me- si trova pressoché allo Zenit Terra al centro del sistema so- A questa ultima categoria, cui ridiano orientato sull’asse sul tropico del Cancro, il glo- lare, mentre i sette pianeti, appartiene la sfera armillare nord-sud. bo mostrerà come alle 8.30 compresa la Luna ed il Sole, si della piazzetta della posta, si Chi s’appresterà alla lettura - serali vi sia ancora luce al Po- pensava orbitassero attorno ad andrà a sommare un nuovo ci si potrà dedicare a ciò nelle lo Nord, mentre contempora- essa. speciale complesso gnomoni- giornate di sole - apprenderà le neamente il meridione dell’A- Tali pianeti diedero il nome co che verrà ubicato nello slar- zone del pianeta sulle quali si frica si trova avvolto in una ai giorni della settimana, riser- go della via per Joannis, ove si- ha in quell’istante il tramonto notte invernale. vando il sole alla domenica, no a qualche anno addietro e l’aurora; inoltre, con uno Lo spunto per la realizzazio- giorno del Signore. aveva trovato posto San Gio- strumento in dotazione si potrà ne di questa meridiana è tratto Questo orologio solare è pri- vanni Nepomuceno. conoscere il luogo preciso do- dagli studi effettuati dal ca- vo di motto, ma per chiudere Tale opera denominata “meri- ve cade il mezzogiorno solare; liforniano Richard Sutton, ci piace riportare i versi di uno diana universale” rappresenta mentre un occhio più esperto professore di fisica che espo- dei tanti, che veracemente dal punto di vista gnomonico riconoscerà anche il periodo ne anche di quanto siano anti- constata: “Torna tornando l’- una vera rarità; essa riqualifi- dell’anno, identificando così che le conoscenze sul globo, sol l’ombra smarrita, ma a noi cherà l’intera piazzetta, dando una misura dello scorrere del le quali hanno occupato studi non torna mai l’età fuggita”. così maggior tono ed interesse alle meridiane che da non mol- ti anni il nostro paese ha acqui- sito grazie al Circolo Culturale “Navarca”, promulgatore an- che di questo progetto che è fi- nanziato da un contributo pro- vinciale e patrocinato dal Co- mune di Aiello. La realizzazione e progetta- zione è stata coordinata dal presidente del Circolo, Aure- lio Pantanali con la collabora- zione dell’arch. Miriam Cau- sero e degli gnomonisti Eligio D’Ambrosio ed Orlando Zor- zenon. Tutto il complesso gnomoni- co è realizzato in elementi pre- fabbricati con un basamento circolare in calcestruzzo dal diametro di 5 metri; esso com- prende una pedana di 50 cm che consente una chiara con- Ecco come si presenta la nuova “meridiana universale”. 2 Sot dal Tôr DAL COMUNE

Un saluto e un ben ritrovati a tutti i proprio mandato. I membri del nuovo 17 comuni, ad un circuito turistico mano di fabbricazione tedesca ed cittadini da parte dell’amministrazio- gruppo sono 14 e sono chiamati a ideato sull’asse , , americana risalenti alla seconda ne. È da poco passata la festività della svolgere il delicato compito di guida- Grado. Questo ci permetterà di am- guerra mondiale. Pasqua e ci è gradita l’occasione per re la Pro Loco nell’organizzazione pliare l’offerta di iniziative culturali e A giorni dovrebbero partire i lavori porgere a tutti, i nostri migliori auguri delle molteplici attività che animano ricreative, e di promuovere turistica- presso la casa di riposo di Aiello che, di prosperità e di pace; mai come in il paese durante tutto l’anno e di pro- mente le nostre piccole comunità. nell’arco di pochi mesi renderanno questo momento tali valori sembrano muovere ed amplificare la bellezza e Ad Aiello stanno per volgere al ter- alla struttura un aspetto decoroso. Si essere l’unica via per riportare il la specificità dei nostri paesi sul terri- mine i lavori di asfaltatura di parte di tratta infatti di tutta una serie di lavori mondo alla ragione e all’equilibrio, torio provinciale, regionale ed oltre. via F. Petrarca e del Borc di Viola esterni quali la pitturazione di tutte le l’unico modo per cancellare i fanati- Nell’ambito del miglioramento e del- completo di illuminazione ed acque- facciate, rifacimento delle parti verdi smi e le politiche di guerra che mi- la salvaguardia dell’architettura che dotto e il rifacimento dei marciapiedi (giardino, aiuole, fioriere), realizza- nacciano l’intero pianeta. caratterizza i nostri centri storici, ci con illuminazione di via G. Mazzini e zione di nuovi percorsi di collega- Nei nostri paesi per fortuna il 2004 preme ricordare che sono ancora di via G. Mameli a Joannis. Il com- mento e la creazione di un nuovo ac- è iniziato sotto il buon auspicio della aperte le adesioni ai contributi comu- pletamento di quest’ultima opera ha cesso separato per la camera mortua- collaborazione e partecipazione. È nali per il rifacimento delle facciate avuto un notevole ritardo dovuto ad ria. Per completare l’opera sono in fa- stato infatti rinnovato ed ampliato, se (intonaci e pitturazioni). un singolare ritrovamento; durante le se di gara di appalto i lavori per siste- pur con qualche difficoltà il direttivo Un altro importante traguardo per operazioni di scavo e tombatura del mazioni interne delle camere e delle della Pro Loco di Aiello e Joannis, l’immagine dei nostri paesi è stato fossato a lato della provinciale sono parti comuni. che al 31 dicembre 2003 terminava il raggiunto aderendo, assieme ad altri state disseppellite numerose bombe a L’Amministrazione Comunale IL SINDACO RIPROPONE BEARZOT SENATORE

L’attesa di Bearzot alla festa del 1982 davanti al municipio… …l’arrivo dell’allenatore.

Il sindaco di Aiello, Renato Nuo- duttivo – dichiara Renato Nuovo – quentò le scuole elementari in paese, Gorizia, sino a quando avvenne il vo, ha rilanciato nelle scorse settima- anche se è ancora vivissimo per tutti mentre i primi calci al pallone li die- passaggio all’Inter. Ora Bearzot ha ne l’idea di chiedere al presidente il ricordo dei trionfi di Spagna 82. de ad Aiello con l’allenatore Min Sta- eletto Milano come residenza e ci vi- della repubblica la nomina di Enzo Ma sono il suo attaccamento all’Ita- cul, ex portiere del San Pier d’Isonzo ve assieme alla moglie Luisa da cui Bearzot a senatore a vita, colui che lia e al tricolore a fargli meritare quel e nel 1938 – solo undicenne, ma col ha avuto i due figli Glauco e Cinzia. portò la squadra nazionale italiana di riconoscimento, molto più di tanti al- pallone già nel sangue – venne iscrit- Il sindaco Nuovo, che era primo calcio alla vittoria dei mondiali del tri nomi che ho sentito proporre. to al collegio salesiano San Luigi di cittadino anche nell’82, quando si or- 1982 e che un gruppo di parlamenta- Quali meriti può avere un Mike Bon- Gorizia dove rimase per sette anni ganizzò la festa in paese per la vitto- ri del Nordest in una richiesta presen- giorno che ha solo presentato quiz e conseguendo la maturità classica nel ria spagnola, rimarca anche il fatto tata nel luglio scorso ha riconosciuto giochetti per “minus habens”?». 1945. Il diciottenne Bearzot da allora che «I mass media dovrebbero bat- come “l’uomo che ha reso grande l’I- Bearzot nacque a Joannis il 26 set- si dedicò alla sua grande passione: il tersi di più perché in Senato sieda un talia nello sport”. «Ricordare che En- tembre di 77 anni fa come primoge- calcio, iniziando a giocare come me- uomo che ha dato tanto lustro all’Ita- zo ha vinto il Mondiale del 1982 è ri- nito di Egidio ed Elvira Bearzot e fre- diano nella squadra della città: la Pro lia».

Congratulazioni ROBERTA PENNAROLA BILANCIO DEMOGRAFICO COMUNALE 2003 a… Laureatasi in Il bilancio demografico del Comune di Aiello per l’anno 2003, rispetto a quello pre- SCIENZE DELLA cedente è da considerarsi certamente positivo, i morti sono aumentati di una sola unità COMUNICAZIONE passando da 36 a 37, mentre i nati sono saliti dai 14 del 2002 ai 18 del 2003, cosa che fa VALENTINA BRESSAN all’Università degli Studi certamente ben sperare in quanto il dato è più alto rispetto a quello degli ultimi anni tra- Laureatasi in di Trieste scorsi; mentre coloro che si sono allontanati dal comune, nel numero di 30, sono scesi di SCIENZE quattro unità rispetto al 2002. Essi salgono di molto sui piatti della bilancia se confron- DELL’EDUCAZIONE SILVIA DELLE VEDOVE tati con gl’immigrati che sono stati ben 65. Presso la FACOLTÀ DI Laureatasi in I registri del comune al 31 dicembre 2003 si sono chiusi con un incremento di 16 unità SCIENZE DELLA CONSERVAZIONE (2 in più del 2002), facendo salire il numero di abitanti da 2183 agli attuali 2199, tale FORMAZIONE DEI BENI CULTURALI ascesa si riscontra in tutto l’ultimo quinquennio e naturalmente sempre grazie al nume- all’Università degli Studi all’Università degli Studi ro di immigrati; la cosa fa certamente ben sperare ed Aiello sembra confermarsi come un di Trieste di comune che piace. Sot dal Tôr 3 GORIZIA:GORIZIA: VIAVIA LALA RETERETE DIDI CONFINECONFINE ALLAALLA TRANSALPINATRANSALPINA

Abbiamo ritenuto importante riser- violenze titine. Allora i muri di Pola invo- anche se non ci verrà più posta la doman- vestito gli avvenimenti alla Transalpina, vare questa pagina agli avvenimenti del cavano il plebiscito, ma fu a Parigi con il da di rito: “Qualcosa da dichiarare?”, a li- fulcro delle celebrazioni del primo mag- primo maggio, all’entrata nell’Unione Trattato di Pace che si stabilì la divisione vello pratico sino al 2007 non cambierà gio, una frenesia del momento che però Europea della vicina Slovenia con l’ab- della regione e l’Italia dimostrò la sua de- poi molto. non ha portato all’effettiva conoscenza battimento della rete di divisione alla bolezza ed il poco interesse per queste Il più evidente simbolo di questi cin- degli stati che sono entrati in Unione Eu- piazza della Transalpina a Gorizia ed in terre che tradì nuovamente con il Trattato quant’anni di confine è certamente Nuo- ropea. Purtroppo è palese che molti non particolar modo abbiamo voluto offrire di Osimo del 1975, rinunciando – anche va Gorizia, sorta e pensata come vetrina conoscano nemmeno le capitali di questi un fugace sguardo a fatti che hanno se di fatto già lo era – alla Zona B. di una nuova società nascente, verso l’Ita- nuovi stati aggregatesi e ciò è frutto della contrassegnato questo confine che ha Il tracciamento del confine nella sua lia e l’Occidente, progettata per la collet- mancanza di un’adeguata informazione a marcato il nostro territorio Goriziano. tragicità oggi per certi versi può apparire tività, con dimensioni degli spazi più va- livello europeo; elemento basilare questo un fatto anche bizzarro: vennero divise ste. Una città che mirava ad essere il sim- per un’effettiva conoscenza del continen- Il confine che tranciò la nostra provin- singole proprietà, qualcuno si ritrovò il bolo della “radiosa alba del socialismo” te, una conoscenza che i potenti mezzi di cia potrà essere oltrepassato liberamente confine in cortile, altri lo ebbero sull’u- alla quale mancò il giorno; una città che comunicazione purtroppo ci negano trop- anche dalle persone e non solo dalle mer- scio, molte furono le aziende che falliro- divenne culla dei casinò e di costosi sva- po spesso. ci, quando saranno trascorsi sessant’anni no con la successiva chiusura di esso, poi ghi di ricchi italiani che se provenivano da Alla piazza della Transalpina a Gorizia dal Trattato di Pace, nel 2007; ma già dal il caso paradossale di Merna alle porte di lontano qui provavano anche la sensazio- è proprio la stazione che svolge il ruolo di primo maggio scorso con l’entrata nell’U- Gorizia ove anche i morti del cimitero fu- ne del recarsi ad Est. protagonista, la stazione che serve la li- nione Europea di dieci stati, tra cui la pic- rono spartiti con la rete che correva fra le Negli ultimi tempi si è assistito ad una nea di Wochein, detta appunto Transalpi- cola Slovenia si è compiuto un importante tombe e poi il losco spostamento dei pic- inflazione dell’utilizzo di termini come na, la linea ferroviaria che collegava Trie- passo avanti per il proseguimento della chetti la notte per assegnare la propria “transfrontaliero”, “internazionale”, an- ste alla Boemia e permetteva un rapido realizzazione di un’Europa sempre più proprietà alla nazione desiderata e così che in situazioni che non lo necessitava- collegamento di Gorizia a Vienna, fiore coesa economicamente e politicamente. Il via dicendo. Nei primi anni la chiusura fu no, ma ciò ha fatto parte di quella corsa al- all’occhiello tra le ferrovie dell’Austria- nostro fu la parte di confine con l’Est – totale, ma poi i permessi furono sempre lo sfruttamento del confine anche su un Ungheria e fu l’arciduca Francesco Ferdi- scarna espressione d’Oriente – più aperto più frequenti sino alla situazione di oggi e lato “turistico” e giornalistico che ha in- nando nel 1906 ad inaugurarla, colui che ed è per questo che non si può comparare ricevette le rivoltellate di Sarajevo, scin- la caduta del muro di Berlino alla rimozio- tille della catastrofe che fece tramontare ne della rete che divideva la piazza della l’impero danubiano. Dal primo maggio Transalpina. Un confine che divise la Ve- vasti territori che lo componevano si sono nezia Giulia, effetto dei duri scontri nazio- congiunti all’Unione Europea facilitando nalistici, dei vili comportamenti dei prin- un rinsaldo economico ed il rafforzamen- cipali totalitarismi europei novecenteschi to di quel comune spirito mitteleuropeo che qui si concentrarono, e s’abbatterono che tra i sui popoli non trovò mai estinzio- su terre che solo vent’anni prima furono ne. Dimostrazione di forte coesione è la quinte della grande guerra. Le genti però recente istituzione su iniziativa della pro- dimostrarono che neanche la cortina di vincia dell’euro regione goriziana “EU- ferro fu in grado di separarli nettamente REGO”, che mira a concrete collabora- ed il primo maggio ha segnato un ritorno zioni tra i territori della ex provincia di alla precedente logica; alla normalità. Gorizia, ovvero dell’attuale provincia, Nel secondo dopoguerra furono in delle valli dell’Isonzo e del Vipacco in 350.000 gl’italiani, e non solo, che videro Slovenia e del Cervignanese, cui Aiello è nell’attraversamento di quella linea di de- parte. marcazione la libertà, per non subire le Stazione della Transalpina e la rete di confine. Giacomo Pantanali

riziano: nello spirito di Aquileia straordinaria importanza di un si- UN CONFINE INNATURALE popoli e nazioni diversi hanno co- mile evento sarebbe come essere struito meravigliose imprese di arte tristi perché la vittoria su una ma- La Basilica di Aquileia è un teso- tempio, fino alla riscoperta attuale e di cultura, ma nella sua dimenti- lattia potrebbe comportare la dimi- ro di fede e di cultura, ma anche la delle ricchezze più antiche. canza hanno scritto terribili pagine nuzione del lavoro dei medici! “madre” di tutte le chiese che han- L’impero romano e le vicende che macchiate dalla violenza delle Piuttosto, da italiani, sloveni e no ricevuto grazie alla sua passione hanno condotto alla sua rapida dis- guerre, delle dittature e delle ideo- friulani, ma anche da nuovi arriva- missionaria l’annuncio della fede soluzione, gli imperatori tedeschi, lo logie. ti immigrati in queste terre alla ri- cristiana. Stato Patriarcale, Venezia, l’Austria “Quella” rete è stata un simbolo cerca di una vita migliore, bussia- Quando si entra si rimane ammi- e l’Austria-Ungheria, l’Italia mo- nefasto di separazione, manifestata mo con umiltà e semplicità alle re- rati dalla diversità degli stili archi- narchica e repubblicana… Sistemi non tanto nella difficoltà di attra- ciproche, chiedendo perdono per- tettonici ed artistici, testimonianza di potere ritenuti invincibili si sono versare quello che a suo tempo fu ché non ci si è resi conto prima del- di quasi due millenni di spiritualità, alternati a periodi di passaggio e di definito il “confine più aperto verso l’opportunità che ci è stata data di vissuti all’incrocio fecondo fra l’O- transizione, potentati economici e l’Est”, quanto nella mentalità che vivere insieme: doniamoci la gioia riente e l’Occidente: la sobrietà dei politici hanno conquistato l’egemo- ha impedito per decenni a tantissi- di poter conoscere la ricchezza del- mosaici paleocristiani, la forza es- nia e sono svaniti come neve al sole, mi goriziani italiani di conoscere la la storia, la melodia delle musiche, senziale dell’abside romanica del ma la Basilica o meglio ciò che la lingua, la letteratura, l’arte, perfi- la specificità dei caratteri… Accet- tempo dei grandi Patriarchi me- Basilica richiama, cioè il Mistero no la suggestione dei fiumi e la me- tiamoci con coraggio e convinzio- dioevali, i colori ed i volti avvincen- della fede in Gesù Cristo morto e Ri- raviglia delle Alpi Giulie slovene. ne, per poter affrontare insieme, ti della cripta massenziana, lo stile sorto, ha percorso tanta strada nel- Oggi quel piccolo muro viene de- uniti e diversi come lo sono i fratel- slanciato del gotico del tempo di l’inarrestabile fiume del tempo. molito, al suo posto viene realizzato li e le sorelle, le grandi e difficili sfi- Marquardo, i pulpiti rinascimentali Di fronte agli eventi appare esi- un bel mosaico; è vero che l’entrata de che ci attendono, nel cuore della ed i soffitti a carena di nave, i segni guo il periodo in cui un confine in- della Slovenia nell’Unione Euro- nuova Europa, per la pace e la giu- inconfondibili delle civiltà che han- naturale ed una rete hanno segnato pea porterà con sé anche dei pro- stizia nel mondo intero. no accompagnato il crescere del la divisione del nostro territorio go- blemi, ma negare per questo la Andrea Bellavite 4 Sot dal Tôr UNA SERATA SU MARCO D’AVIANO

Padre Marco d’Aviano è indubbia- contro si è tenuto ad Aiello il 6 feb- re ha in particolare ricordato i lega- in seguito predicatore, girando Ita- mente una figura di spicco nella sto- braio 2004. Don Tavano ha tratteg- mi con le nostre zone, in quanto lia ed Europa, nonostante una salute ria europea del Seicento. Egli è ben giato la vita del cappuccino, il cui Marco fu inviato dalla famiglia (di malferma, sempre a piedi. Alcuni conosciuto ed apprezzato in tutta intervento nelle vicende legate al- tessitori avianesi) a studiare al semi- miracoli a lui attribuiti gli dettero l’Europa centrale, meno nella sua pa- l’assedio ed alla liberazione di nario gesuitico di Gorizia, allora ancor maggior fama. Fu così accol- tria e meno ancora conosciuto è in Vienna, circondata dai Turchi nel una delle istituzioni scolastiche più to a corte dell’imperatore Leopoldo Italia. Forse i suoi legami con il mon- 1683, è indubbiamente l’episodio note ed apprezzate. Sedicenne da e ne divenne un ascoltato consiglie- do asburgico lo hanno reso poco inte- più noto e quello su cui più si è con- Gorizia si allontanò, preso da un re. Fu lui che dette la forza ad un so- ressante o inviso alla cultura italiana. centrato l’interesse di tutti. Egli è empito di spirito crociato, per anda- vrano dubbioso ed irresoluto di re- Per parlare di questo insigne friu- stato però anche un famoso predica- re a combattere contro i Turchi che sistere e di cercare, con successo, lano il Circolo Culturale “Tormila- tore che infiammava le folle di tutta stavano invadendo Creta. A piedi alleati contro l’attacco turco. Marco ghis” di Crauglio, ma la cui attività l’Europa ed un taumaturgo le cui giunse fino a Capodistria e qui, af- d’Europa è il titolo di un libro a lui culturale si svolge in tutti i paesi virtù furono riconosciute e ricercate famato e senza ricovero, fu rifocilla- dedicato e scritto da Carlo Sgorlon contermini, ha chiamato il prof. don ovunque. Virtù e meriti che alla fine to dai cappuccini locali, che proba- ed in verità padre Marco può essere Luigi Tavano, presidente dell’Istitu- gli sono stati buon viatico per giun- bilmente lo convinsero che non era letto anche in quest’ottica, come to di Storia Sociale e Religiosa di gere alla beatificazione, avvenuta la via delle armi quella nella quale uno che ha cercato di collegare i va- Gorizia, storico della Chiesa e della proprio recentissimamente nel poteva dare con più profitto la sua ri Paesi del continente nel nome di società goriziana e buon conoscito- 2003, ed ora sulla sua vita si prean- opera. Fatto sta che di lì a poco deci- un comune spirito cristiano. re dell’opera di padre Marco. L’in- nuncia pure un film. Il conferenzie- se di entrare nell’Ordine, divenendo Stefano Perini Spiritualità gospel

to un Dio che si è fatto bambino “Mary had comunque ricchissimi di fascino e capaci di a baby” e poi via via amico dell’uomo, che suscitare grandi profondità di sentimento, così ne è diventato il suo testimone “Wit- basati su una fede saldissima in Dio Nostro ness”. Questo programma ha seguito uno Padre e Fratello. schema che è stato sottolineato anche da un Alla fine il concerto si è concluso con la punto di vista teologico, da una sentita e dichiarazione di gioia dell’esaltante “Oh competente introduzione del parroco don happy day” giorno felice, quello che vedrà Fabio La Gioia. Nei canti del Nuovo Testa- il Signore mondare i nostri peccati con la mento ci appare un uomo che dichiara di es- resurrezione e insegnare a noi poveri uomi- sere pronto ad aiutare i prossimo, soprattut- ni a camminare lungo i sentieri del bene. to quello più bisognoso “Ain’t got time to Il pubblico molto numeroso ha seguito die”, un uomo che dice di essere convinto con viva partecipazione tutto il concerto in- Ci si può preparare alla Pasqua in vari mente condurre i suoi coristi ad esprimere che solo Gesù è la salvezza del mondo, un fervorandosi soprattutto quando i cantanti modi, anche ascoltando musica, anzi que- una musica che proviene dall’anima e all’a- uomo che sa che solo con la fede può esse- solisti hanno dato prova di un’ampia prepa- sto può essere uno dei criteri più toccanti, in nima si rivolge. re in grado di affrontare le difficoltà della razione e professionalità unita alla indubbia quanto riesce a far vibrare le corde della Il programma si è subito presentato mol- vita, anche quelle ritenute insormontabili dote naturale e ad una grande passione. spiritualità, suscitando via via: passione, to interessante e coinvolgente. È iniziato come montagne, “Soon an’very soon”. Vanno ringraziati sentitamente tutti i dolcezza, ardore, determinazione, gioia, con canti su tematiche dell’Antico Testa- Nel breve intervallo tra i due tempi del componenti del coro, i suonatori dei vari entusiasmo, profondità di pensieri, fede. mento, sul profeta Ezechiele “Ezekiel saw concerto il maestro ha voluto arricchire ul- strumenti, il maestro e gli organizzatori: la Così la domenica sera del 4 aprile, do- the wheel”, sulle mura di Gerico “Joschua teriormente l’uditorio con la spiegazione Parrocchia, il Circolo Culturale “Navarca” menica delle Palme, la chiesa di Aiello ha fit de battle of Jericho”, sul profeta Daniele della differenza tra gospel e spiritual, po- e la Pro Loco che hanno permesso questo aperto le porte al Coro Gospel “Soul Cir- “Did my Lord Deliver Daniel?”, è prose- nendo l’accento sul fatto che il primo è un concerto nella speranza che possano farci cus” diretto dall’appassionato maestro guito, nella seconda parte, con canti dedica- canto nato dai bianchi, mentre il secondo vivere nuovamente altri momenti simili. Massimo Devitor, che ha saputo magistral- ti al nuovo testamento che hanno presenta- dagli schiavi negri, ma che entrambi sono Marina Pletti

di Maria. Era un piano che si dipanava Hanno dovuto, lei e Giuseppe, come La figura di San Giuseppe volta per volta, ogni episodio del van- tutti farsi registrare, perché un decreto gelo che riguarda le figure di San Giu- di Cesare Augusto ordinò che si faces- Nell’augurare a tutti un buon cam- nemmeno delle sue parole. Sappiamo seppe e della Madonna gettano uno se il censimento di tutta la terra (Lc mino in questo periodo pasquale, la- ancora che Giuseppe era un artigiano sprazzo di luce, accompagnano il 2,1-5). Per loro non c’erano sconti. scerò che anche quest’anno sia la figu- ed introdusse Gesù nell’apprendimen- cammino della Sacra Famiglia. Ma la Hanno dovuto fuggire in Egitto, da ra di San Giuseppe a guidarci, nella fe- to del suo mestiere. Sappiamo dal van- loro esistenza era fatta anche di nor- Betlemme, perché la furia omicida di sta odierna, a lui dedicata. Chi era que- gelo stesso ch’egli si prese cura della malissima quotidianità. Quando l’an- Erode voleva eliminare tutti i bambini st’uomo, San Giuseppe, cosa dice di Sacra Famiglia. E cos’altro sappiamo gelo portò l’annunzio a Maria ed ella sotto i due anni di Betlemme e del suo lui il vangelo? Poche cose in verità, as- di lui? Vi è ancora l’episodio del van- rispose con un fiat di abbandono e di- territorio (Mt 2,16). Per loro, Maria, sai poche. In tre occasioni gli appare gelo di oggi in cui Maria e Giuseppe, sponibilità, poi vi è la vita di tutti i Giuseppe e Gesù, non c’è stata la pos- nel sonno un angelo. Nella prima lo in- angosciati si mettono alla ricerca di giorni, nella modesta casa di Nazaret. sibilità di essere protetti in chi sa quale vita a prendere con sé Maria, dopo che Gesù dodicenne, rimasto nel tempio a Maria era intenta alle occupazioni di modo eccezionale. Gesù, appena nato, ella concepì per opera dello Spirito Gerusalemme. una ragazza della Palestina, senza che fu avvolto in fasce e fu deposto in una Santo. Nella seconda occasione lo in- La figura di San Giuseppe è tratteg- quella notizia straordinaria potesse mangiatoia, perché non c’era posto vita a fuggire in Egitto per scampare al- giata con questi pochi accenni, con farle acquisire chissà quale privilegio per loro nell’albergo (Lc 2,7). Ma co- la furia omicida di Erode. Nella terza questi rari episodi. Ma le indicazioni agli occhi degli altri. No, dopo che me, l’angelo aveva detto che «sarà gli dice di tornare dall’Egitto verso il che ci fornisce il vangelo, pur essendo l’angelo se ne partì, tutto ritornò alla grande e chiamato Figlio dell’Altissi- paese d’Israele. Questo è quanto viene poche, sono essenziali per darci un’i- vita di sempre, certo con un segreto mo; [...] regnerà per sempre sulla casa detto nel vangelo di Matteo, il più ricco dea sull’identità di quest’uomo. Era straordinario che Maria doveva custo- di Giacobbe e il suo regno non avrà fi- di particolari sulla vicenda di Giusep- un uomo giusto, la cui giustizia consi- dire nel suo cuore, ma che non le con- ne» (Lc 1,32-33), eppure non c’era po- pe. Dopo questi fatti cala il silenzio sul- steva in quel fidarsi, in quell’affidarsi cedeva sconti alla fatica, ai disagi, ai sto per loro nell’albergo! La vita della la vita di Giuseppe, non vengono ripor- a un piano misterioso che aveva coin- pericoli, o particolari privilegi verso Santa Famiglia, è segnata da eventi tati altri episodi che lo riguardano, e volto la sua esistenza insieme a quella gli altri. straordinari, eppure si è svolta nella Sot dal Tôr 5

normalità delle occupazioni di tutti i Ma che semplicità in quella esisten- della nostra redenzione. Ed egli è stato rettitudine. Tutta la Chiesa guarda a giorni, nel lavoro di tutti i giorni, nelle za, una semplicità che consiste nel vi- fedele al compito che Dio gli ha affida- San Giuseppe, al suo esempio, e chie- gioie e nel dolori che accompagnano vere con gli occhi puri e schietti di un to. Custodia premurosa e fedeltà, sono de di poter crescere in quella fede nel la vita di tutti i giorni. Inoltre, il piano bambino le vicende di tutti i giorni, con valori che dicono ancora qualcosa alla Figlio di Dio, a cui egli ha dedicato di Dio che si dipanava nella loro vita una fede che è solo abbandono, dispo- nostra civiltà? Credo proprio di sì. A tutto se stesso. non era certo subito comprensibile e nibilità, amore. Una semplicità che era ciascuno in fondo è affidato un compi- A tutti gli Aiellesi che vivono qui in chiaro. Nel vangelo di oggi ci viene ri- umiltà, modestia, servizio, bontà, as- to e ciascuno di noi deve custodire tutti paese o altrove, colgo l’occasione per ferito che Maria e Giuseppe non com- senza di clamori attorno a loro. Maria, i valori autentici che fanno parte del trasmettere i migliori auguri di una presero le parole di Gesù (Lc 2,50). scrive Bernanos, era l’innocenza. Giu- patrimonio dell’umanità. Santa Pasqua nel Cristo morto e risorto Restava un mistero, restava qualcosa seppe, lo abbiamo ascoltato nella pre- Dopo Maria, nessuno come Giu- per amore di ogni uomo. Mandi a duc’. di non compreso, non era tutto così ghiera iniziale della Colletta, era colui seppe insegna a noi i valori della fa- Il parroco chiaro. al quale Dio ha voluto affidare gli inizi miglia, del lavoro, della fedeltà, della don Fabio La Gioia

Circolo Associazione di volontariato “Il Quadrifoglio-Antea”

“NAVARCA”, Si è positivamente e felicemente concluso il primo anno di attività dell’Associazio- ne di volontariato “Il Quadrifoglio-Antea”. 10 anni Nel corso dell’anno l’attività principale svolta dalla trentina di soci volontari, per la maggioranza pensionati che vogliono ancora rendersi utili per la comunità, è stata quel- di cultura la di agevolare l’accesso alle strutture sanitarie per le persone disagiate residenti nel co- mune. Dieci anni fa, esattamente il 21 Nel 2003 si è provveduto al trasporto di oltre sessanta persone presso le strutture sa- dicembre del 1993 veniva costituito nitarie presenti sul territorio, al ritiro di innumerevoli referti clinici e della prenotazio- con atto e statuto davanti al notaio il ne di visite specialistiche. Circolo Culturale “Navarca”. Il no- Accanto a queste che sono le attività principali dell’Associazione, la stessa ha colla- me Navarca è legato al ritrovamento borato con la locale Pro Loco in occasione delle tradizionali Fiera di San Carlo e Festa nelle campagne presso Cavenzano, Nell’occasione ha preso la parola il delle Meridiane ed ha provveduto alla distribuzione delle locandine informative sui ser- nel 1953 di una statua attribuita al presidente del “Navarca”, Aurelio vizi sociali organizzati dalla Amministrazione Comunale e sull’attività del C.S.R. Navarca, condottiero di navi roma- Pantanali che ha brevemente percor- (Consorzio Smaltimento Rifiuti). ne ed ora conservata nel museo ar- so le tappe dell’attività dell’associa- Un particolare significato ha rivestito la giornata dedicata all’incontro con gli ospiti cheologico di Aquileia. Anche il lo- zione. Tantissime sono state le inizia- della locale Casa di Riposo. go del circolo è l’immagine della tive svolte in dieci anni, esattamente Quattro socie, ritagliando spazi al loro tempo libero, si stanno anche impegnando statua del Navarca raffigurata così 127, praticamente un’iniziativa al nelle visite a domicilio a persone anziane e sole, per un momento di socializzazione e come è stata ritrovata. mese: 17 incontri con l’autore, da per portarle a conoscenza dell’attività dell’associazione. Tra i soci fondatori del circolo Maurensig ad Andrea Bellavite con il Nel corso dell’anno si è provveduto anche all’acquisto di un misuratore di pressione spicca don Andrea Bellavite, allora suo libro “Le vie della luce”, 17 con- arteriosa che viene utilizzato dalle volontarie nel corso delle varie visite domiciliari. parroco di Aiello, oggi direttore del ferenze su vari temi d’attualità, 12 Va ricordato che tutta questa attività viene svolta, oltre che grazie alla grande dispo- settimanale dell’Arcidiocesi di Go- rappresentazioni teatrali e ancora, 14 nibilità dei soci volontari, anche per la fattiva collaborazione dell’Amministrazione rizia “Voce Isontina”, assieme ad concerti, e poi mostre da quelle foto- Comunale di Aiello e della locale Banca di Credito Cooperativo di Fiumicello ed Aiel- altre dieci persone del paese tra cui grafiche di San Carlo a quelle degli lo, che il direttivo de “Il Quadrifoglio-Antea” intende qui pubblicamente ringraziare. l’attuale presidente della Pro Loco artisti locali alla fiera di Sant’Agnese Dopo aver fornito un quadro dell’attività svolta nel corso del 2003, riteniamo oppor- Enza Caselotto ed Aurelio Pantana- a Joannis, corsi, proiezioni, spettacoli tuno fornire ai lettori di Sot dal Tôr alcune informazioni sull’associazione. li presidente del circolo fin dalla per bambini, serate di poesia, visite a L’associazione di volontariato “Il Quadrifoglio-Antea” con sede presso la Casa di sua fondazione. luoghi culturali, produzione di due vi- Riposo di Aiello effettua il servizio di trasporto gratuito presso le strutture ospedaliere Per festeggiare la ricorrenza, il deocassette su Aiello e Joannis e e/o ambulatoriali presenti a Cervignano e Palmanova. direttivo assieme a molti soci e sim- stampa di due libri: In punta di piedi Del servizio possono usufruire: patizzanti, una sessantina circa di davanti al passato e l’ultimo uscito - le persone prive di mezzi di trasporto, pensionati oltre i 55 anni, invalidi e disagiati. persone, con autorità provinciali, nello scorso mese di gennaio Raccon- Il servizio va prenotato, concordando data e orario del trasporto: comunali, scolastiche, d’associa- tare Joannis, ma soprattutto, grazie al - telefonando allo 0431.99521 nelle giornate di lunedì e giovedì dalle ore 9.00 alle zioni locali e con l’immancabile Circolo “Navarca”, oggi Aiello con le 11.00. presenza di don Andrea Bellavite si sue tante meridiane realizzate sul suo Il servizio viene svolto con partenza dall’abitazione del richiedente nelle giornate di: sono dati appuntamento domenica territorio e la festa che si svolge la pri- - lunedì con destinazione il distretto sanitario di Cervignano; 21 dicembre 2003, al ristorante ma domenica di giugno, è conosciuto - mercoledì e venerdì per l’Ospedale Civile di Jalmicco e l’Ufficio Invalidi Civili di “Ragno d’oro” di Villa Vicentina come il “Paese delle meridiane”. Sottoselva. per una riunione conviviale. Liliana Passagnoli

IL MOSER CLUB AIELLO Nell’albo d’oro della gara, che fa di Aiello la capitale regionale del ciclismo “rosa”, trovano posto i nomi di Maria Canins, Paola Turcutto, Fabiana Lupe- ORGANIZZA LA DUE GIORNI CICLISTICA rini, Alessandra Cappellotto, Edite Pucinskaite, Pia Sundsteet, Arenda Grm- berg e Zinaida Stahurskaia, già campionessa del mondo ed ultima trionfatri- XVIII Giro del Friuli Femminile ce sul traguardo di Aiello. Sabato 29 maggio si disputerà, organizzata dal Moser Club Aiello, la di- ciottesima edizione del Giro del Friuli riservato alla categoria “Donne Elite”. XXV Trofeo Ferruccio Zuccheri Quest’anno Rino Grion ed i suoi collaboratori hanno voluto fare le cose an- Per mercoledì 2 giugno il Moser Club ha organizzato la 25aedizione del Trofeo cora più in grande degli anni scorsi, difatti la gara prenderà il via da Aquileia Ferruccio Zuccheri manifestazione quest’anno riservata alla categoria Allievi. e dopo aver toccato la laguna di Grado, attraversato la Bassa Friulana, salito i La gara avrà come luogo di partenza ed arrivo Aiello e si snoderà lungo un colli dell’Abbazia di Rosazzo e di Rocca Bernarda affronterà la salita che circuito che toccherà Crauglio, Tapogliano e Campolongo. porta a Castelmonte dove è stato posto l’arrivo. La gara vuole ricordare Ferruccio Zuccheri ciclista del Velo Club Aiello Alla manifestazione, la più datata gara italiana del ciclismo femminile ed tragicamente scomparso durante una seduta di allenamento. unica gara femminile a carattere nazionale che si disputa in Regione, parteci- peranno come sempre tutte le migliori atlete italiane e straniere che svolgono Manifestazioni indubbiamente importanti quelle organizzate dal Moser Club Aiello ma che attività per società italiane e come ormai è tradizione da un paio di anni, la na- possono essere realizzate solo grazie alla fondamentale collaborazione della trentina di ap- zionale australiana al gran completo. passionati di ciclismo di Aiello e paesi limitrofi e delle varie sezioni della Protezione Civile. 6 Sot dal Tôr NONNON SOLOSOLO POLENTPOLENTAA Nel rispetto della terra, a favore di Emergency La storia che vi voglio raccontare si lega con un no accolto, raccolto e fatto propria l’idea di Marco, filo indissolubile al passato di noi lettori di Sot dal persone che si sono rese disponibili a prestare la Tôr, al presente delle popolazioni dei paesi del sud propria opera anche nelle successive fasi della la- del mondo custodi della biodivesità e al futuro dei vorazione. Il mais raccolto è stato fatto asciugare in nostri figli. resta e nel gabbione, poi si è proceduto alla sgra- La storia comincia nella primavera del 2003, an- nellatura utilizzando i fiars par disvruiâ resuscitati no record che ricorderemo per la torrida estate, in dalle soffitte e le vecchie macchine par disvruiâ, località “puint di ciamps larcs” in alcune proprietà alcune delle quali funzionanti a forza di braccia. della famiglia Luca. Qui ci sono sei campi, circa Siamo andati poi al mulino e dai 23 quintali di mais due ettari, di terra incolta da oltre dieci anni e da qui si sono ottenuti 19,55 quintali di farina che, confe- La chiave di volta sta nella valorizzazione del La nostra farina è pulita (non ci sono residui né prende origine l’idea di ripescare dal passato un zionata in pacchi da un chilogrammo, è stata ven- prodotto che da granella è stato trasformato in fari- di fitofarmaci né di zoofarmaci per i quali la legge modello di agricoltura rispettosa della terra, di chi duta alla Fiera di San Carlo al prezzo di 1 euro, pa- na, confezionato e venduto. Nella tabella 4 ripor- pone dei limiti), è rispettosa (della terra, delle falde la coltiva e di chi ne consumerà i frutti. Abbiamo ri alla metà del suo valore commerciale (2 euro/kg tiamo le spese di queste fasi, cui sarebbe corretto acquifere, dell’aria che respiriamo, degli insetti messo a mais un campo e mezzo circa: 5000 mq. farina biologica). aggiungere la manodopera e l’energia relative al buoni e anche di quelli cattivi), è profumata, in- Un modello in controtendenza rispetto alla dif- È certo che il lavoro volontario non costa nulla, confezionamento e le spese di trasporto in un’ipo- somma è davvero buona. fusa pratica dell’agricoltura intensiva che conside- e ciò che abbiamo fatto è stato svolto nei fine setti- tesi di attività non volontaria che stimiamo possano Abbiamo lavorato assieme riscoprendo gesti ra la terra, non madre, ma supporto che può essere mana e nei ritagli di tempo ma, cifre alla mano, vi essere pari a 250 euro. Abbiamo deciso di non inse- antichi, tracce di un mondo che corre il rischio di adattato al prodotto che si vuole ottenere. voglio dimostrare che il modello proposto oltre ad rire queste voci di spesa dato che non le abbiamo essere dimenticato dove ogni gesto aveva una sua Lavorare la terra costa fatica e piegarla alla pro- essere rispettoso della terra e delle persone, è anche sostenute. funzione sociale, economica, culturale ed umana. pria volontà ha un prezzo: il prezzo dei concimi, dei economicamente conveniente. A conti fatti, cedendo la farina ad un costo infe- Abbiamo deciso di devolvere il ricavato, al netto veleni, del diserbo, delle ore impiegate a trasportare i Con il metodo dell’agricoltura intensiva il costo riore al suo valore di mercato (e verosimilmente pa- delle spese, ad Emergency, l’associazione di medi- tubi per l’acqua, se si ha la fortuna di possederli, o im- di conduzione di un appezzamento di 5000 mq, ragonabile al prezzo cui il produttore biologico cede ci fondata da Gino Strada, che da anni è impegnata piegate a guardare il cielo pregando per la pioggia. coltivato a mais, è pari a 460 euro. Vi si compren- il suo prodotto alla distribuzione) il guadagno è stato nell’assistenza medico chirurgica alle vittime dei Acqua; il 2003 è stato avaro di acqua, e nonostan- dono le voci riportate in tabella 1. In tabella 2 sono di 885 euro (4,4 volte quanto avremmo potuto guada- conflitti e nella promozione di una cultura di pace e te la sua assenza e la scelta di non utilizzare concimi riportate le voci di spesa sostenute con il nostro me- gnare con la vendita della granella) e sarebbe stato di solidarietà. Grazie alle offerte che la maggior parte e diserbanti, i nostri ciamps ci hanno dato 23 quintali todo, cui abbiamo aggiunto la voce mietitura per circa 250 euro inferiore se avessimo fatto fare il con- degli acquirenti ci ha lasciato la cifra devoluta ad di mais. La varietà di mais scelta è stata la “Lucia”, da una corretta comparazione, e che nel nostro caso fezionamento a terzi. Questo a supporto della nostra Emergency è stata di 1508 euro. coltivazione biologica, con semi a grano vitreo e con corrisponde alle spesa dei pranzi sostenuti. tesi e di un metodo di agricoltura sostenibile. Quando si semina il mais, si gettano quattro pannocchie piccole e compatte dal colore giallo ocra, Se ci si limitasse alla vendita del mais, punto di Rigoberta Menchù, premio Nobel per la pace chicchi: uno per gli animali, uno per chi passa, uno varietà resistente e poco esigente. arrivo del processo produttivo per l’agricoltore nel 1992, riporta che gli indios del Guatemala, pri- per i giorni di festa e l’ultimo per la famiglia (pro- La raccolta è stata effettuata a mano da un etero- (prezzo di acquisto 2003 pari a 12 euro /quintale), ma di raccogliere il mais chiedono perdono alla ter- verbio messicano). geneo e numeroso gruppo di persone (40) che han- non ci sarebbe confronto a sostegno della nostra tesi. ra per la violenza che stanno per farle. Irene Buiat

1 METODO CONVENZIONALE 2 NOSTRA INIZIATIVA Voci lavorazione euro Voci lavorazione euro I.C.I. 12,20 I.C.I. 12,20 BONIFICA 21,25 BONIFICA 21,25 ACQUISTO SEMI 60,00 ACQUISTO SEMI 60,00 ARATURA 54,00 ARATURA 54,00 STIRPATURA 14,00 STIRPATURA 14,00 STIRPATURA 14,00 STIRPATURA 14,00 FRESATURA 15,00 FRESATURA 15,00 SEMINA 20,00 SEMINA 20,00 SARCHIATURA 13,00 SARCHIATURA 13,00 SARCHIATURA 13,00 SARCHIATURA 13,00 TRINCIATURA 20,00 TRINCIATURA 20,00 MIETITURA 54,00 MIETITURA (spese extra) 66,00 CONCIMAZIONE 110,00 DISERBO 37,00

TOTALE SPESE 460,45 TOTALE SPESE 315,45

GUADAGNO SPESE SOSTENUTE GUADAGNO 345CON METODO CONVENZIONALE PER LA LAVORAZIONE AL MULINO CON LA NOSTRA INIZIATIVA Quintali prodotti 55 Lavorazione mulino € 422,00 Quintali prodotti di farina 19,55 Prezzo al quintale € 12,00 Acquisto confezioni € 295,95 Prezzo al quintale € 100,00 Totale ricavato lordo € 660,00 Materiale etichette € 31,00 Totale spese tab. 1 e 4 € 1069,55 Spese sostenute € 460,45 Acquisto punti cucitrice € 5,15 GUADAGNO € 199,55 TOTALE € 754,10 GUADAGNO € 885,45 Manodopera, energia e trasporto confezionamento € 250

chetti da un chilogrammo. Ora i dati econo- mici: raccolti circa ventitré quintali di gra- Terra Nobis: l’impegno nel territorio nella che misurano circa mille e novecento Storicamente, i paesi piccoli, riflettono biera Groi” in località Joannis, e poi (tutti dieci anni. Ora la proposta prende una visio- chilogrammi di farina per polenta, la vendi- manuali di comportamento già sperimentati questi processi lavorativi alla comunità sono ne di rapporti che deve tener conto delle inte- ta è stata provocatoriamente posizionata su e analizzati nei grandi centri abitativi, bene a costo zero, perché tutte le persone che pre- razioni tra enunciati e pratica costitutiva e la prezzi che tagliavano di metà il valore com- questa volta Aiello può vantare una primoge- stano le loro capacità, le loro libere giornate filosofia dell’intervento serve proprio a sti- merciale corrente, un euro a pacchetto, e nitura che innova e pratica una concreta sfi- lavorative, gli strumenti per praticare le ope- molare e esplicare alcuni aspetti della so- tolti la coperture delle spese circa settecen- da alle teorie più accreditate. Nel nostro pae- razioni sono a contributo gratuito, e di queste cietà attuale e dimostrare che un prodotto di to euro, si è dimostrato che il valore netto di se da quasi quindici anni opera un gruppo eccezionali persone a cui credo tutti e dico buona qualità, sano, ottenuto con metodi di circa mille euro donato interamente alla as- ambientalista, denominato “Terra Nobis”, tutti devono una esplicativa riflessione di coltivazione rispettosi della terra e di chi la- sociazione umanitaria “Emergency” che che svincolato dalle confuse ontologie se- ringraziamento) come ampliamento del ca- vora sono praticabili e rimangono remunera- privilegia interventi umano-sanitari in zone mantiche, svolge un ruolo di primo piano talogo la ciliegina sulla torta di questa sensi- tivi in tutta la loro economicità associata. di guerra, dimostra la sostenibilità di questo nelle pulizie delle rogge, di interventi in vaste bilità ambientale così preziosa: “ciapâ su e Ora dopo le fasi di semina si è scelto di singolare esperimento, e con questo chiaro aree con piantumazione di specie arboree, disvruiâ la blava a man”. Nella località di non effettuare nessun trattamento né chimi- segnale un ultimo e garbato ringraziamento opere di bonifica nelle vecchie discariche di- “puint di ciamps larcs” sono stati seminati a co né prodotti di sintesi nemmeno le consue- a colui che tutto questo ha pensato, scritto, messe, poi pratica un continuo monitoraggio granoturco di tipo “Lucia” varietà a grano te concimazioni naturali, al momento giusto lavorato, condotto, al vero “filosofo moder- con sfalcio e asporto di biomasse nel bioto- vitreo da coltivazione biologica, circa cin- è stata eseguita manualmente la raccolta, no”: grazie Marco Luca. po, di circa dieci ettari, riconosciuto con de- quemila metri quadri nella proprietà della poi la “disvruiada” dopo l’asciugatura con Per il gruppo ambientalista creto del presidente della giunta regionale famiglia Luca, va rilevato che il terreno non “panolis in resta”, poi il mulino a macina “Terra Nobis” del Friuli Venezia Giulia come “Biotopo Tor- ha subito lavorazioni agricole negli ultimi su pietra, e infine il confezionamento in pac- Giuseppe Marcuzzi Sot dal Tôr 7 PERAULIS ATO^ R DAL MULIN, FRUS CHE SCOLTIN E CONTIN AL MULIN NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA PRO LOCO Dopo un mese dalla prima riunione numero dei componenti del consiglio di tutti i soci della Pro Loco di Aiello direttivo più il rappresentate dell’am- e Joannis si è giunti alla definizione ministrazione comunale, dato che il delle nuove cariche sociali di que- direttivo uscente lamentava una ca- st’associazione che è capofila di tutti renza di organico, così facendo s’in- i circoli e associazioni aiellesi e che si dussero alcuni consiglieri uscenti – occupa dell’organizzazione delle tra cui la presidente Enza Caselotto – maggiori manifestazioni paesane. Al- a ripensarci. Vedendo un maggior nu- la prima riunione, con all’ordine del mero di persone con collaudata espe- giorno l’approvazione del bilancio rienza, i nuovi candidati si fecero 2003 e l’elezione del nuovo direttivo avanti e si raggiunse il numero presta- per il triennio 2004/2006, erano pre- bilito, facendo venir meno la possibi- senti una sessantina di soci che non lità che si era seriamente delineata di s’aspettavano che quattro componen- un possibile scioglimento dell’asso- ti su sei del direttivo uscente dessero ciazione. Alla prima riunione del con- le dimissioni e che quindi fossero da siglio direttivo di martedì 13 aprile Un agile opuscolo, gradevole al- la Pravisani ed Erta Tivan, si articola ricercare nei presenti i nuovi candida- viene riconfermata presidente Enza l’occhio, alla mente ed al cuore, è la in vari paragrafi: la Prefasion, i ti per il nuovo direttivo. L’assemblea Caselotto, vice presidente Luigina conclusione di un intenso, piacevole Mulîns a Daèl, I nonos contin che..., purtroppo non diede alcun risultato in Livon in Delle Vedove di Joannis, se- seppur faticoso lavoro scolastico, cui Si conta che..., Li’ nestris contis... e, quanto non si raggiunse il numero mi- gretario Ermes Galante e tesoriere è stata impegnata la classe quinta ele- poiché le testimonianze sono state nimo di sette candidati per il direttivo: Paolo Fulizio, consiglieri: Marianna mentare di Aiello: i mulini ad acqua raccolte in friulano e così riportate, si tra i soci non si fecero avanti suffi- Amoruso, Remo Azzani di Joannis, sul territorio comunale. Dopo una le- è provveduto alla loro traduzione a cienti persone pronte ad impegnarsi Giordano Battistin (in veste di rap- zione in classe tenuta dal professor fronte con un ulteriore, parallelo uso attivamente nel sodalizio, cosicché si presentante dell’amministrazione co- Stefano Perini e la stesura di un que- di termini specifici per far sì che an- optò per una “pausa di riflessione” di munale), Giacomo Bordignon, Luca stionario - guida, gli alunni si sono che chi friulano non è possa conosce- due settimane dopodiché si sarebbe Bearzot di Visco, Sergio Buset, Filip- con entusiasmo lanciati nella ricerca, re un aspetto di Aiello, piccolo paese riconvocata l’assemblea. Due setti- po Franz di Joannis, Stefano Geotti, di notizie, racconti, aneddoti relativi friulano come tanti altri in cui la sera mane appresso la soluzione più profi- Andrea Magrino, Giacomo Pantanali al mulino, interrogando vecchi, non- il profumo di polenta si diffondeva cua apparve quella di estendere a 14 il e Fabrizio Previt. ne ed anziane zie. Tutto è stato segna- ovunque nell’aria e rallegrava e forti- to, così come veniva detto, nel friula- ficava e dava speranza e coraggio ad no di Daèl, recuperando non solo la adulti e fanciulli per un futuro, che memoria di un modo di vivere per gli tutti volevano migliore. I sereni dise- RINATA LA PALLAVOLO alunni quasi inconcepibile e lo stesso gni infantili arricchiscono e comple- territorio su cui essi inconsapevol- tano l’opuscolo, che ciascun alunno Quest’avventura è nata nell’estate e hanno così disputato un buon fine mente vivono, ma anche il ricco les- ha portato a casa per la gioia propria 2002 durante il torneo dei borghi. Un campionato. A settembre pronte a ri- sico d’un mondo fatto di grandi fati- e quella degli informatori, inconsa- gruppo di ragazze di Aiello accomu- partire: quest’anno hanno disputato che e piccole gioie come la strada a pevoli dell’importante lezione che le nate dalla passione per lo sport ritro- nuovamente il campionato di 2a di- piedi con la carriola pesante per i insegnanti hanno fatto loro; valoriz- vatesi per l'occasione ha deciso di or- visione femminile terminando quar- chicchi di mais verso il mulino pre- zare dando dignità scritta, al modo di ganizzare una squadra di pallavolo ti in classifica e potendo così acce- gustando la calda polenta per cena. comunicare a loro più vicino: femminile. dere ai play-off per la promozione. L’opuscolo creato dai bambini segui- il friulano. Durante l’annata 2002/2003 si so- In palestra il venerdì per le partite il ti delle maestre Caterina Bolpet, Pao- Rachele Pitton no così iscritte al campionato di 2a pubblico è sempre numeroso a soste- divisione (con il supporto della So- nere la squadra e questo è sicura- cietà Polisportiva Vivil di Villa Vi- mente molto importante. Ad Aiello centina) e con il fondamentale soste- ci sono inoltre la squadra del mini- OPERAZIONE SCUOLE PULITE gno dei commercianti e degli im- volley e quella dell’under 13: una prenditori del paese che si sono di- continuità che fa ben sperare per il mostrati disponibili e generosi. Do- futuro di quest’attività che è fonda- “Nontiscordardimè” - Operazione scuole pulite. Sabato 13 marzo i bambini po un’inizio un po’incerto e aver su- mentalmente un momento di incon- più grandi della scuola elementare di Aiello hanno partecipato con molto en- perato gl’inevitabili problemi inizia- tro, di crescita e confronto, oltre che tusiasmo ed impegno all’operazione “Nontiscordardimè” organizzata come li hanno trovato l’armonia di squadra naturalmente di sport. ogni anno da Lega Ambiente che prevede una giornata di volontariato per ren- dere più vivibili gli edifici scolastici. L’iniziativa che ha coinvolto non sola- mente alunni ed insegnati di classe V, ma anche alcuni genitori si è rivelata una giornata di festa e sensibilizzazione durante la quale sono stati compiuti pic- coli interventi mirati a migliorare le condizioni dell’edificio scolastico, del suo cortile e dell’area antistante la scuola. Nei giorni precedenti erano state concordate le attività da svolgere (è chiaro che tra i lavori programmati sono stati privilegiati quelli che potevano essere svolti in una sola giornata) e gli alunni divisi in gruppi il giorno stabilito han- no provveduto alla verniciatura del cancello, alla sistemazione di un’aiuola e di due fioriere, all’abbellimento di uno spazio antistante la scuola con la mes- sa a dimora di un centinaio di crocus autunnali, alla verniciatura di un teatrino che servirà agli alunni del primo ciclo ed alla pulizia completa del cortile. Al- la fine delle varie attività grande soddisfazione per il lavoro compiuto e mo- menti di giochi e di ristoro con i dolci preparati generosamente dalle mam- me.Per insegnati e genitori e stata un’occasione privilegiata per constatare co- me i bambini desiderino migliorare gli spazi e gli ambienti nei quali essi ope- Dall’alto da sin.: Loredana Dal Ponte, Susi Visintini, Elisabetta Buiat, Chiara Marcuzzi rano e come siano sensibili verso la natura. L’appuntamento è per la prossima (dirigente), Barbara Nicola, Federica Candotto, Sara Del Colle, Maurizio Stabile (ac- primavera. compagnatore), Giuliana Dri (allenatrice). In basso da sin.: Georgia Bardi, Sara Paviot- Erta Tivan ti, Elena Marcuzzi, Elisabetta Zonta, Gabriella Dreossi, Denise Montanar. 8 Sot dal Tôr

DIPLOMA DI UN AVO, RICORDI E SAPORI NEL GIARDINO PARISI UNA LEVA NELL’ESERCITO A.U.

Frequentavo la seconda elemen- per allestire il presepe, in particola- tare ed il 21 maggio 1950 avevo ri- re Luigi Ponton (Gigi Muini) con cevuto la Prima Comunione. Tre quell’aria burbera, ma solo in appa- giorni dopo, il 24 maggio, la baro- renza, attorniato dai chierichetti per nessa Parisi invitò noi tutti comuni- scegliere il muschio migliore per il canti a partecipare alla cerimonia presepe della chiesa. della prima comunione del figlio Un inverno c’era stata una grande Rodolfo (Rodolfino) e di due suoi nevicata e mi ricordo Angela Geotti cuginetti che giungevano da Trie- che con un vecchio paio di sci di le- ste. gno in spalla, invitava dei coetanei a Accompagnati dalla maestra Ce- seguirla nel parco per provare la di- linda Stacco assistemmo alla Santa scesa dalla collinetta in fondo al Messa nella chiesa di San Domeni- viale (non so se sia riuscita a farla in co, poi… tutti a colazione nel giar- discesa libera o a slalom speciale!). dino della villa: latte, cioccolata, bi- In estate ogni tanto i baroni passa- scotti, pasticcini e fragole zucche- vano qualche giorno nella villa; Ro- rate. Una vera leccornia! dolfino con la governante ed il suo Avendo solo otto anni, abbiamo istitutore restava qualche giorno in dato sì importanza al sacro rito, alla più. Adolescente aveva fatto amici- inaspettata “vacanza” (anche se la zia con alcuni ragazzi del paese, Era il lontano 1858 quando il baldo ventunenne Jakob Fort, dopo aver salutato il papà Michele e la mamma An- maestra ci fece recuperare la lezio- specialmente Ennio Di Piazza ed na Ponton, lasciò Aiello, paese in cui era nato ed in cui risiedeva assieme ai genitori stessi, per andare a servire la ne al pomeriggio), ma ancor più al Attilio Geotti. propria patria indossando la divisa da soldato austro-ungarico. ricevimento ed ai giochi in giardi- Spesso si vedeva l’istitutore, un Jakob fece ritorno a casa, tenendo in mano il foglio del sospirato congedo, quando di anni ne aveva ben 31, co- no. signore magro con grossi occhiali e me a dire che il suo fermo di leva si è protratto per più di 10 anni. Oltre a noi bambini, erano stati con un’aria ansiosa, che andava alla È quanto recita uno storico diploma, che qui di seguito vi propongo e che conservo con particolare cura fin dal invitati i componenti del coro par- ricerca di Rodolfino e lo trovava nel giorno in cui il compianto Mario Fort “Frêt”, vostro concittadino, nonché parente di mia moglie, uno degli ex con- rocchiale, così mio padre Giuseppe mulino di Gigi Geotti, seduto sui titolari del “Bar Centrale”, tanto per capirci, me lo propose in visione poco tempo prima di lasciare la vita terrena poté scattare una foto per un ricordo sacchi di farina a guardare Tilio che e poco prima che il ramo della sua famiglia Fort si dissolvesse per sempre. personale. lavorava, dimentico del mondo in Curioso di conoscere quanto riportato sul diploma, scritto in lingua tedesca e consegnato a Jakob in occasio- Eravamo sulla scalinata del retro cui solitamente viveva. ne di un giubileo, mi sono rivolto al professore di lingua tedesca Adriano Scremin, che gentilmente si è prestato a della villa, che si affaccia sul parco. Tilio, sempre in vena di scherzi, fornirmi la traduzione, che qui di seguito vi propongo. Il parco, che specialmente per noi ogni tanto tirava un sacco mezzo del Pascut significava molto per- vuoto di farina, per constatare i ri- Jakob Fort, nato nel 1837 ad Aiello, distretto di Cervignano, Circolo di Gorizia, Stato Austria, distretto sup- ché, grazie alla disponibilità dei cu- flessi e la forza delle braccia di Ro- plementare del Reggimento dell’Imperiale Fanteria n. 22, di religione cattolica, stato civile coniugato; profes- stodi, i signori Egidio ed Antonietta dolfino. Penso veramente che per sione: nessuna, ha prestato servizio presso il 5° Reggimento per 8 anni, 2 mesi e 9 giorni come soldato semplice, Mauro, era diventato il posto dei lui, lontano dall’etichetta e dalle re- dopodiché ha lavorato nella riserva per 2 anni, quindi per un totale di 10 anni, 2 mesi e 9 giorni, il tutto con fe- nostri giochi. gole di famiglia, quel periodo sia deltà e onestà. Era sempre bellissimo; in prima- stato uno dei più felici e spensierati: Dopo aver ottemperato in modo soddisfacente all’obbligo militare con la qualifica di buon soldato, lo stesso, vera le prime piante spuntavano nel fare merenda con pane e salame, su propria richiesta, viene prosciolto da ogni vincolo militare e dichiarato, in base al presente documento, com- sottobosco; bucaneve, primule, bere un goccio di vino, infarinarsi pletamente libero da ogni obbligo militare. viole e pervinche diventavano un nel mulino…! Al congedante Jakob Fort viene inoltre assicurato che si terrà in benevola considerazione un’eventuale ri- tappeto colorato, poi tanti uccelli, Purtroppo la sua vita è stata bre- chiesta di aiuto economico. tanti suoni strani uscivano dai ce- ve, stroncata da un gravissimo in- Il soldato in oggetto è stato congedato dal Reggimento sopraindicato il 30 giugno 1868 (a 31 anni di età) e spugli e dagli alberi. In autunno le cidente accaduto nel centro di con tale giorno cessa il godimento di ogni beneficio militare. foglie degli arbusti e degli alberi di- Londra. Rilasciato a Graz, il 30 giugno 1868. ventavano rosse e gialle, poi cade- Ora nella villa ci sono altri pro- Firmato... vano secche ed il loro scricchiolio prietari, ma per gli aiellesi d’una accompagnava i nostri passi. Era certa età la villa resta sempre “di Sul retro del diploma appare apposto un timbro rosso e la seguente frase: veramente un’atmosfera incantata Parisi”. Medaglia ricordo del giubileo assegnata con merito. tanto che non mi sarei meravigliata Ogni giorno ci passo davanti e Trieste 2 dicembre 1898 da parte del Comando Imperiale Zonale n. 97 di Trieste. se da dietro ad un cespuglio fosse non riesco ad essere indifferente al apparso qualche folletto. parco della mia infanzia: una picco- Dopo aver appreso, quindi, quanto riportava il diploma, la mia curiosità si è spostata sulla figura di Jakob Fort, Prima di Natale il parco si anima- la parte del mio cuore è viva in quel intesa ad acquisire ulteriori notizie in merito al vostro concittadino, un tempo soldato austro-ungarico. Mi sono va di moltissima gente del paese bosco incantato. così recato all’Ufficio parrocchiale di Aiello e l’allora parroco don Silvano Cocolin, con la gentilezza che lo con- che andava a raccogliere il muschio Maria Pia Justulin traddistingue, mi ha fornito i relativi registri di stato civile, dai quali ho appreso che Jakob Fort, nato l’11 settem- bre 1837, era figlio di Michele Fort e Anna Ponton, quindi aveva sposato Maria Baldas, una cittadina residente a Versa, nata nel 1846 dal matrimonio tra Domenico Baldas e Maria Lupieri. Jakob Fort morì il 20 marzo 1919, mentre sua moglie Maria si spense nel 1921. I due riposano tuttora nel ci- mitero di Aiello.

Dal matrimonio tra Jakob e Maria Baldas nacquero quattro figli: Anna Maria (1871 - 1925), che sposò Vin- cenzo Ross; Maria Caterina Fort (1874 1933); Aurora Fort (1884 -1929); Michele Fort (1872 - 1952). Quest’ultimo, che sposò Domenica “Meneghina” Mauro (1881-1961), e qui giungiamo fino alle soglie dei tempi nostri, ebbe dalla stessa ben 11 figli, che molti aiellesi sicuramente ricordano ancora nitidamente in quan- to contitolari e gestori dello storico “Bar Centrale”. Si trattava di: Silvio; Maria (1901-1975); Giacomo “Jacun” (1903-1977), dipendente dei Molini Variola; Michele “Michel” (1915-1982); Silvia (1909-1982); Noemi (m. 1986); Giuseppe “Gepe” (1911 - 1988); Silvano (1923-1990); Luigi “Gigi” (1908-1992); Mario (1921-1995); Augusto “Gusti” (1920-1996). Con questo chiudo ringraziando per lo spazio concessomi, attraverso il quale ho voluto ricordare non solo Jakob Fort, ma pure i suoi discendenti di cui conservo tuttora una piacevolissima memoria. Rodolfo Parisi con a fianco i cugini, contornato dai bambini di Aiello, Edo Calligaris tra cui si distinguono Maria Pia Justulin e Gianna Plet. Sot dal Tôr 9 AL PISSUL PES’CIADÔR Un pissul ricuart di tanc’ e tanc’ fraris che spietavin la int e no si pol Rivâs in glesia, intant che duc’cia- dis a cori viars la puarta da glesia par ains indaûr, quant che i mei frus erin dismenteâ padre Corrado, che al pavin al puest tai bancs, Claudio ‘l lâ dulà che lôr orevin tornâ: ta lôr’ pissui e jo gioldevi tant che ogni lôr svintulava chel grant fasolet par sa- era lât a prontasi par fâ al ‘sago, ma aghis, tal lôr puest. Si pol imaginasi schers mi dava tanta ligria. Ogni an ludâ i pelegrîns; lui nol manciava prima di lâ a vistisi al côr svelt don- se che ‘l è vignût lì in chel moment, vigniva al moment di lâ in pelegrina- mai di jessi lì presint. La nona parta- gia da nona e gi met in ta so borsa un sigûr jè stada pocia devosion dato gio a Barbana e se jo no podevi lâ par va via una granda borsa e lì ‘l era dut scartos di ciarta plen di masanetis. che duta la int si era mituda a ridi a qualchi alc che mi impediva, era me pront par mangiâ, che dopo ve ciapa- Scomensada la Santa Funsion erin viodi una pursision di masanetis cori madona, la nona Teresina a compa- da la Santa Messa si ciatavin ta om- duc’ atens e devòs a sintî li’ peraulis fûr da glesia. Al è stât un pelegrina- gnaju, che je era duta contenta di brena di chei arbui secolârs che son cal diseva al frari. Un moment dopo gio un pôc fûr dal normâl par chist partâ cun se i soi nevôs. E ‘l è propri davant da Basilica e cussì duc’ con- però si sint un siart rumôr che propri pissul inconvenient che qualchi d’un in una di chisti’ voltis che ‘l è vignût tens si faseva di mirinda. no si capiva se ca ‘l era e di dulà chel si visarà anciamò, ma ‘l è stât ancia al fat che us conti. Come ogni an si Dopo ve mangiât, Claudio si veva vigniva. La int scomensava a cialasi biel, che no si pol dismentealu. Al è preparava dut par lâ via di matina a lontanât par lâ in riva al mâr e cun un cu l’altri par podê capî qualchi biel ogni an lâ a chist pelegrinagio bunora, si ciapava la coriera fin a t’un ues di poles, un spali e tanta pa- alc. Ma eco finalmenti al ven dut par preâ chista biela Madonuta che a Grau e dopo lì si spietava al vaporet siensa si veva mitût a pes’ciâ masa- spiegât: dutis li’masanetis che Clau- cialala pâr che disi propri di sedi che in una miesora sirca nus partava netis. Intant al timp al pasava e era dio al veva pes’ciât e mitudis ta bor- contenta di viodi rivâ tanta int. in ta chista biela isuluta: Barbana. vignuda ora di lâ a la Santa Funsion sa da nona, vevin scomensât a vignî Biel che rivavin dongia, viodevin i prima di tornâ a partî. fûr dal scartos bagnât e si erin mitu- Bruna Peloi SAN VALENTIN A CIAVENSAN

Calventius, tal antic, Ciavensan li’ telis di rain, scovâ par tiare e dai pravin i nestris vôns par digerî che vensan o vin tanc’ di chei sans, plui al dì di uè, a fos che vecie frasion di une scovade a duc’ i baldachîs, dai podinis di fasui che si strunciavin che no popolasion tal paîs, e al è par Ciamplunc, che à vût une storie mi- su ai bancs e ciadreôns, ma plui che tal stomit a gusta e a sene, un limon chest che si tache a netâ almancul lenarie, jesint stât fondât tal 181 a. atri ai sans di len, il petrolio (cussì ben strucât a dovê, e in ultin un bon vot sornadis prime da fieste. C. A Ciavensan il 14 di fevrâr al co- in che volte si usave). Par cuant che bussul di sgnape, pussibilmenti di Infati il muini al à scomensât a le San Valentin, patron dal paîs e di no si ciatave il petrolio il siôr muini che vecie, chiste a coventave pal netâ prime il sant protetôr San Va- dut il bestean. Ciavensan, cumò, al al veve inventât un gnûf mût par muini prime di metisi a lavorâ. lentin, po al è lât daûr di San Ga- è cambiât, al à cambiade mude e ciapâ i carûi. Cussì se al è cualchi Messedâ ben dut in te podine e po briel, San Aristodemo, San Matia e muse, no ‘l è plui il paîs di une vol- altri muini di ca atôr, al pol ciapasi dâ su sui bancs cul pinel. O vedarês in ultin San Budigoi! te, cun dome contadîns o miesa- note de maniere. O vuei dî, che no che in afâr di pôs minûs duc’cuanc’ Par netâ Sant Jusef, che si ciate dros, sot di cualchi grant paron. ocôr lâ dal spisiâr a procurasi se ca i carûi o saltaran fûr de busis come une vore in alt, al à scugnût cioli la Cuant che al cole San Valentin je ‘l covente, eco culì le risete: un litro cavaletis e stramassaran par tiare s’ciale (cheste conte a je vere, tra- fiestone grande in glesie: arcs, ban- di aghe distilade, o in mancianse di sense da segno di vite; però par jes- mandade di me nono a me pari e di dierutis di duc’ i colôrs, bancarelis che, baste ciapâ in t’un branciel di si plui sigûrs de lôr muart, al è miôr me pari a mi) e chi purtrop al è su- cu le favate, corsis tai sacs, la cuca- che di ploe, sinc sedôns di bicarbo- metigi il pît parsore. sedût chist fat che us contarai. La gne, e chist an (tal 1932) un’atre ro- nato, chel polvar blanchìs che do- O vuei visaus che in glesie a Cia- s’ciale, mâl mitude, ma soredut, be: la corse dai ris (puaris bestis). I parse che la sere prime il muini al premis son li’solitis robis nostranis: veve dati su a li’ piastrelis, un pocie lujanis, muses e cualchi sanganel… di sere, e à fat sì che, che maladete Le luminasion a le vecie, glôbos di s’ciale a scomensas a slichiâ e sui barcons, ciandelutis e lumîns sbrissâ. Il puar muini, par no fâ un cui cais e altris luminarîs! biel tombolon par tiare, al si è ciapât Il plevan di Ciamplunc al à intôr di Sant Jusef, puar sant ancie mandât par ogni famee un’encicli- chel, che al devi ve plui di 200 ains. che: “A populatio nostra+Calven- La statue, no à rivât a tignî il peso tius ab Campilongi+a conoscentia e duc’ e doi ju par tiare, cun t’un vestra+ G.P. […] – sacrestano in grant fracas. Ben, savessis viodût Cavenzano (chista a fos l’intesta- chel ribalton, o si saressis mitûs li’ sion da encicliche). mâns tai ciavei: Sant Jusef, al è lât in No ai urût dî ben non e cognon dal polvar, il puar muini, puar omp, cun muini, par tantis robutis, che no stoi t’un sbrego sul sarneli e une buine a contaus, parse che sui afârs dai bote sot vie. Planc, planc, il muini si muinis o ciacararin plui indenant, tire su, e al va viars la sacristie a cio- ansit o fasarin une rassegne plui lisi alc par netasi il sanc che gi spis- complete, sense lassâ fûr nuje di sulave ju pa muse. ben o di mâl. O imbastiarin un toc A vês di savê, che parsore da dut par lôr, parse che il lavôr dal puarte da sacristie al è un grant cua- muini, in ogni glesie, al è tant im- dri da Madone che ten in bras il puartant, come al dî Messe. Ben, Bambin Gesù dut soridint. Al mui- chel che al ere in che volte o podarin ni, che al à butât i voi propit sul giudicalu come un cuart di muini, Bambin, e viodint che al rideve di parse che: dì nol sunave mai, le gust, gi ven su il magon, e in t’un umiditât de matine (cussì al diseve moment di rabie gi à diti cussì: lui) gi faseve tornâ i reumatics, mi- AL MAJ DI CHEI DAL 1985 “Sint biel fantulin, no ocôr che tu sdì al si dismenteave da spes, l’ore mi ridis dome a mi, va, va a viodi to di gnot po no si la sintive a sunâ mai, In ta vila dongia di San ‘Suan la prima domenia di chist puar pari, daûr dal altâr grant, in se e par finile l’orloi dal tôr al ere fêr mês Daèl a si à ciatât un biel maj che i ‘sovins dal ’85 andan cundisiôns che al è ridot!” dal 1920... tirât su e la tradision a ûl che cul plantâ al maj i ‘sovins a pas- E descul, descul al jentre in sacri- A son vot dîs che in glesie a Cia- sedin a un’etât di judissi e sedin a plen, part da comunitât dai stie a disinfetasi. vensan a son scomensâs i lavôrs di aduls dal paîs. Meni di Ciamplunc netâ pa fieste di San Valentin: netâ (scrit cul furlan di Ciamplunc) 10 Sot dal Tôr INCONTRO DEGLI OTTANTENNI Gli ottantenni di Aiello e Joannis si sono ritrovati il 6 dicembre scorso in occasione di San Nicolò per trascorrere una allegra serata assieme. L’in- contro era stato rinviato diverse volte in attesa dell’arrivo del coetaneo Li- vio Plet dal Canada, il quale, alla fine, a causa di problemi vari non ha po- tuto partecipare. Dopo la Santa Messa tutti assieme lentamente abbiamo raggiunto la trat- toria “Alla Posta” di Aiello dove abbiamo cenato gioiosamente attorno ad una tavola imbandita con tutte le specialità preparate dal cuoco del locale. Alla fine dopo il dolce il cui taglio è stato affidato al più anziano tra noi Renzo Peloi, anche San Nicolò ha voluto portare un piccolo omaggio ai par- tecipanti, un fiore per le signore, due carrube e un piccolo torroncino per gli uomini. Erano presenti: Bruna Bonutti, Malvina Caselotto, Benita France- schi, Albina Plet, Lidia Pinat, Emilia Pizzamiglio, Rina Pontel, Pina Verze- gnassi, Pina Gandin, Ruggero De Giusti, Nino Michelini, Valter Pagarin, Duplice rito nuziale per gli sposi Enrico Marini e Simone Deschler: Renzo Peloi, Antonio Pitteri, Silvano Decorte, Rinaldo Trevisan. dopo il romantico matrimonio civile a Venezia, i due giovani si sono giu- Il 4 gennaio 2004 improvvisa- rati eterno amore nella chiesa di Ramlinsburng (Svizzera). Attorniati mente è venuto a mancare il no- dalla gioiosa presenza dei parenti, hanno voluto fissare il lieto momen- stro carissimo amico Renzo. to con i parenti più stretti. Noi tutti vogliamo ricordarlo Da sinistra lo zio Maurilio Vrech, il papà Gianni, gli sposi Simone ed con tanto affetto, e riteniamo Enrico, la mamma Mariucci Vrech, gli zii Mario e Volveno Marini con la doveroso pubblicare una sua fo- moglie Angela, la zia Albina; accosciati il nipote Michele e la zia Nerina. to mentre è impegnato al taglio della torta al posto della consue- ta foto di gruppo. Carmen e Salvatore Coinu Silvano Decorte ricordano il loro quarantesimo anniversario di matrimonio.

Auguri!

Aiello, 7.12.1963 Pordenone, 7.12.2003

10 gennaio 2004, Per ricordare tutti coloro che ci hanno lasciato, abbiamo voluto pubblicare anche questa Regina Mian ved. Buiat foto che ritrae alcuni di noi del 1923 nel nostro primo incontro dopo la guerra, quando è qui ritratta con il per l’occasione ci recammo a Cortina d’Ampezzo in visita al coetaneo Oliviero Zonch, pronipote Filippo che si trovava ricoverato in ospedale in quella località. il giorno del suo 97° compleanno, auguri vivissimi!

Walter Macorat con la moglie Truus, i figli Dave e Mary ed il genero Ruud nel giardino della loro casa in Sittard (Olanda).

Carissimi di Sot dal Tôr, passati 42 anni di emigrazione (mi sono sta- bilito in Olanda dove ho trovato una brava e buona moglie ed ho avuto due cari figlioli) quest’anno sono tornato ad Aiello per il mio quarante- simo anno di matrimonio. Ho trovato in buona salute i miei parenti, so- rella e cognato. È stato tutto molto piacevole anche se i giorni sono passati troppo in fretta. Vi saluto tutti con tanto affetto, Il 23 gennaio 2004 Maria Medeot ved. Portelli ha festeggiato felicemen- te i suoi 90 anni con i figli Emilio, Alida, la nuora Liliana, il genero Edi e i Walter Macorat suoi nipoti e pronipoti Marco, Maristella, Andrea, Gabriella, Titta, Mariali- ce, Moreno e Teo. Sot dal Tôr 11 EDITOEDITO ILIL PRIMOPRIMO VOLUMEVOLUME CHECHE RACCONTRACCONTAA JOANNISJOANNIS passo con quella paesana, la quale portata nel volume. Il Comune di trova ampio spazio nell’archivio Joannis si trova ai limiti della Bas- familiare. Infatti, buona parte del sa friulana del Goriziano ed il suo materiale archivistico proviene dal- territorio fu anche confine interna- l’archivio di casa dell’autore, che zionale sino allo smembramento non ha comunque tralasciato quelli dell’Impero. ecclesiastici e varie fonti che gli I primi anni del Novecento indi- hanno reso un’approfondita visio- viduano la seconda parte del libro a ne sui secoli passati. cui segue una breve analisi del fa- Il risultato è certamente apprez- scismo a Joannis che impose al Co- zabile; per chi non ha dimesti- mune il confluire in quello di Aiel- chezza con testi storici a tratti ri- lo facendo venir meno un’autono- scontrerà una lettura poco spiglia- mia che, certamente desiderata, ta, ma che sarà gratificata dall’ap- non fu restaurata nel secondo do- prendere modi, tenori di vita ed usi poguerra quando invece avvenne propri di epoche, non molto lonta- per realtà in situazioni parallele. ne nel tempo, ma distanti dai no- Ad inframmezzare l’opera di stri stili di vita e ciò è sicuramente Frangipane vi è una cinquantina attraente per chi vive oggi le quin- d’immagini fotografiche commen- te di tali fatti. tate ed alcune sono sicuramente dei In merito è da rilevare la preziosa bei spaccati in bianco e nero del ter- fonte del Liber Mortuorum dal ritorio che arricchiscono un volu- quale sono estrapolati tratti efficaci me che colma un vuoto storico-let- che narrano schiettamente l’antica terario della piccola comunità. Il Circolo Culturale “Navarca” di ricevuto l’attenzione di un libro che vita paesana. G.P. Aiello ha inaugurato l’attività del ne trattasse in modo esaustivo la Il quadro storico che ne fuorie- 2004 nientemeno che con la pre- propria storia. La stesura, precedu- sce è quello di un villaggio di pro- [Raccontare Joannis, chi lo desi- sentazione di un volume di propria ta da un lento e minuzioso lavoro vincia di poche centinaia d’anime derasse lo può richiedere inviando la edizione, che si è tenuta in occasio- d’archivio durato alcuni anni, è do- saldamente legate alle pratiche re- somma di Euro 20,00 (comprendente ne della Festa di Santa Agnese, ve- vuta a Doimo Frangipane, discen- ligiose e sostentate dal lavoro rura- le spese di spedizione) tramite vaglia nerdì 23 gennaio nella Sala Civica dente della nobile famiglia degli le in un territorio ricco d’acqua, postale o contanti indicando l’indi- di Joannis. Strassoldo-Soffunbergo che da ben elemento questo che caratterizzò il rizzo completo al Circolo Culturale Il libro è interamente dedicato a quattrocento anni risiedono nella paese e che trova riscontro anche “Navarca” via G. Marconi – 33041 Joannis, che fin d’ora non ha mai località e la vita del casato va a pari nella ricca raccolta di toponimi ri- Aiello (UD).]

COMINCIA COSÌ… Le prime notizie

È certo che il territorio di Joan- quando si volle precisare quali fos- nel primo Cinquecento e da allora Maria Anna d’Austria elargì cento nis era abitato in tempi antichi, ma sero i diritti dei conti di Gorizia co- rimase all’Austria fino al 1918. fiorini per il restauro della chiesa poco si sa della sua storia prima di me avvocati della chiesa d’Aqui- Durante i quattro secoli in cui ap- il 21 novembre 1880. Come si è arrivare a date per noi abbastanza leia. In tale occasione fu stabilito partenne alla provincia austriaca potuto notare, queste notizie, le vicine. Senza addentrarci in epoca che essi dovessero tener placito an- di Gorizia, Joannis non fu dimen- uniche che conosciamo di quei se- romana, quando sul luogo sorgeva che a Joannis, come ad Aiello, Go- ticato da Vienna se è vero, come coli, non caratterizzano sul villag- la nota villa in località Macillis con nars, Percoto, Buttrio, Orsaria e asserisce la tradizione, che l’im- gio, ma testimoniano soltanto la case agricole od altro, la prima vol- Fagagna. Ciò significa che Joannis peratrice Maria Teresa volle dota- sua esistenza. ta che si trova ricordato il nome di aveva già allora una certa impor- re la Comunità di un notevole nu- Sappiamo solamente che nel Joannis è in una donazione del pa- tanza dovuta ad un notevole nume- mero di campi detti comunali fino 1334, ma non da quanto tempo pri- triarca d’Aquileia Vodolrico d’Ep- ro di abitanti. Joannis viene nomi- alla seconda metà del ’900 quando ma, vi esisteva una chiesa dedicata penstein che resse il patriarcato dal nato nuovamente nel testamento di vennero alienati dal comune di a Santa Agnese. […] 1085 al 1121. Siamo nel periodo in Bernardo di Strassoldo del 17 mag- Aiello, e che l’imperatrice vedova Doimo Frangipane cui il Patriarcato era guidato da gio 1334 ove, fra i lasciti, compaio- presuli d’origine germanica, il no due appezzamenti di terreno siti tempo in cui alla vastità del territo- in “Juanis”, l’uno nel “Pagani- rio si univa una cospicua importan- cum”, l’odierno “Paianic”, l’altro za politica. Il tempo in cui ogni vil- nel “San Lorenzo”. Il testatore le- laggio aveva il suo giusto peso nel gava inoltre otto denari alla chiesa contesto di questo stato ove vigeva di Sant’Agnese di Joannis. Il testa- un illuminato sistema feudale. È mento fu rogato nel castello di molto probabile che la denomina- Strassoldo, sede feudale della fa- zione derivi dal latino “vicus, pa- miglia di cui ci si occuperà in se- gus Sancti Johannis” e cioè “villa o guito per i suoi stretti rapporti con paese di San Giovanni”. Il perché Joannis. di questa scelta apre il campo alle Troviamo il paese fra quelli as- supposizioni: certo si tratta di San segnati all’Arciduca d’Austria in Giovanni Battista la cui effige seguito ai patti di Noyon del 1516 compariva sul sigillo comunale fi- e poi alla dieta di Worms del 3 no a tempi recenti. In seguito tro- maggio 1521, che ci ricorda le lun- viamo nominato il paese nel 1202 ghe lotte fra l’Impero e Venezia 12 Sot dal Tôr dada JoannisJoannis IlIl castelliercastellieree L’anno scorso ha avuto inizio, grazie fatti tra l’antica età del bronzo e l’inizio raccolte e ricognizioni di superficie in con i castellieri del Friuli e con quelli ad un contributo della Regione Autono- della seconda età del ferro. seguito ad arature, quali bronzi, lingot- della valle dell’Isonzo; le attuali infor- ma Friuli Venezia Giulia - Direzione Tra gli interventi in programma rien- tini, residui di fusione e numerosi fram- mazioni fanno ritenere che il sito abbia Regionale dell’Istruzione e della Cultu- trano anche delle ricognizioni, dei saggi menti di terracotta (orli, fondi, manici avuto una funzione strategica e che le ra - un progetto triennale (2003 - 2005) di scavo, dei sondaggi e degli studi sui di recipienti, ecc.) inquadrabili indicati- ragioni della sua lunga frequentazione intitolato “Dai tumuli ai castellieri: materiali relativi al castelliere di pianu- vamente ad un periodo compreso tra il vadano ricercate nell’attività produttiva 1500 anni di storia in Friuli (2000 - 500 ra sito in località Novacco nel Comune X e il IV secolo a.C.. e nel ruolo di mediazione nello scambio a.C.)”; si tratta di una ricerca diretta e di Aiello. Anche la toponomastica conferma di merci tra l’Italia e l’Europa orientale coordinata dal Dipartimento di Storia e Il sito archeologico di Novacco, attual- l’antichità del luogo in quanto Gorizzizza e centrale. Tutela dei Beni Culturali dell’Univer- mente terreno a destinazione agricola, è è uno dei termini di origine slava - qui al I lavori e le indagini relative al sito di sità degli Studi di Udine in accordo con ubicato all’estremità meridionale del ter- diminutivo - usato per indicare alture ar- Novacco sono previsti per la primavera- la Soprintendenza Archeologica del ritorio comunale di Aiello in prossimità tificiali ed Ausa è sicuramente prelatino. estate del corrente anno e considerando Friuli Venezia Giulia della confluenza tra due corsi d’acqua: Si tratta presumibilmente di uno de- che l’area non è mai stata oggetto di inda- Il progetto prevede molteplici inter- l’Ausa o Acqua dei Molari e la Gorizziz- gli abitati protostorici più orientali del gini di scavo si auspica di poter acquisire venti ed attività in diversi siti archeolo- za; il castelliere era delimitato ad est ed a Friuli, sorto come avamposto di pianura tutta quella serie di nuove informazioni e, gici del territorio provinciale compreso sud dall’Ausa, a ovest dalla Gorizzizza all’estremità est della linea delle risor- conoscenze su questi antichi abitati, an- tra la linea delle risorgive ed i limiti set- ed a nord da un probabile terrapieno or- give (lungo la quale un’importantissi- cora così poco conosciuti, e che questo si- tentrionali dell’alta pianura con lo sco- mai quasi del tutto scomparso a seguito di ma pista attraversava la pianura friulana to archeologico possa diventare un im- po di acquisire ulteriori conoscenze sul- lavori agricoli. in senso sud-est/nord-ovest) in un punto portante punto di riferimento per appas- l’ambiente, sui caratteri, sull’evoluzio- L’insediamento, noto dagli anni ’80, nodale prossimo ai castellieri carsici ed sionati e studiosi del settore. ne culturale e sulle tipologie di manu- ha già restituito diversi reperti, frutto di in facile comunicazione con la costa, Gianluca Tramontini LI’ BEFANIS IN UÀNIS CHEI DAL PURSIT per l’occasione con fiaccole e na- stri lucenti. Il divertimento è subito dilagato e, mentre le “brutte” ma generose vecchiette si muovevano lente e curve tra i presenti, distribuendo dolciumi ai più piccoli, i grandi si rifocillavano con panettone, tè cal- do e vin brûlé, rallegrati dalle can- zoni e dalla gradevole musica di La vigilia dell’epifania, lo scorso Alberto, Stefania e Matteo, com- 5 gennaio, è stata caratterizzata dal- ponenti di un complesso “nostra- l’accensione della tradizionale ka- no” emergente, alla loro prima ma bossa in molti paesi della nostra re- riuscitissima esibizione in pubbli- gione, ed anche a Joannis non si è co, ed ai quali si è successivamente voluti venir meno all’antica usanza, aggiunta la giovanissima Valenti- Ranieri Aiza, Davide Avian, Franco ne di un suino e la vendita dei prodotti. La tuttavia quest’anno non ci si è ac- na, già pianista e violinista provet- Bulzich, Pasqualino Giaiot, Riccardo Gre- sede in quel giorno era aperta a tutti coloro contentati del solito pignarûl, ma si ta. gorat, Mario Pinat, Adriano Tonutti (non che volevano bere qualcosa ed acquistare è deciso di organizzare una vera e Nell’attesa che qualche coraggio- presente in fotografia), sono i componenti gl’insaccati stessi, l’intero ricavato è stato propria festa. so si decidesse a sentenziare quale del gruppo nominato “Chei dal pursit”, devoluto come consuetudine al Centro Tu- Dal solerte impegno dei membri sorte celasse l’anno nuovo, in virtù che per il tredicesimo anno consecutivo mori di Aviano. Inoltre è doveroso notifi- del GIR e dall’ampia partecipazio- della direzione presa dal fumo del hanno organizzato il 10 gennaio 2004, nel- care il grande aiuto dato dal norcino Gior- ne del gruppo 3P ha avuto origine pignarûl, i presenti si sono intratte- la sede dei Cacciatori della sezione di gio Ponton, dall’ aiutante Luciano Blanch una piacevole serata, che ha richia- nuti per quasi un paio d’ore, tuttavia Joannis, la “pursitada”, con la macellazio- e dal fuochista Ercole Avian. mato presso gli impianti sportivi di ad un chiaro verdetto non si è mai via Mameli un nutrito pubblico, il giunti, per cui noi non possiamo che quale, sfidando i rigori dell’inver- rivolgervi l’augurio per un 2004 al- THE AMMA BROTHERS BAND no, si è lasciato coinvolgere dalla l’insegna della serenità e della salu- spassosa iniziativa. te! La vivace comunità di Joannis riserva sempre piacevoli sorprese: la più recente concerne nella co- Poco dopo le 20.00, in un con- Ringraziamo ora quanti si sono stituzione di un gruppo musicale giovanile, nato forse per gioco, con l’intento di ampliare il numero nubio tra novità e tradizione, si prodigati affinché la serata riuscis- dei componenti della band in cui tre degli attuali membri si esibiscono assieme già da due anni. sono “aperte le danze” con l’ac- se al meglio, mentre, prima di con- Scesi finalmente in campo nella loro formazione ufficiale e tenuti a battesimo presso il tendone censione del falò mentre, per al- gedarmi definitivamente, vorrei mi dei festeggiamenti, in occasione della sagra di Santa Agnese, domenica 25 gennaio, gli Amma lietare i numerosi bambini, sulle fosse concesso un ultimo personale Brothers Band hanno suscitato grande simpatia e collezionato numerosi sinceri applausi. moderne note di melodie elettro- ringraziamento per Michela Ko- La band, che ha esordito presentando da subito un ricco repertorio rock degli anni ’70 -’80, è composta niche a tema, sono sopraggiunte mavli, la quale, pur se residente a da cinque ragazzi, uniti da una comune, innata passione per la musica: Alberto Cescutti (Joannis), Matteo dall’oscurità non una… bensì Grado, ha accettato l’invito a parte- Comar (Joannis), Albertine Greco (Campolongo), Micol Cian (Tapogliano), Stefania Gisondi (Joannis). quattro arzille befane, e non più a cipare alla nostra festa, offrendo, Felici di potervi dare questa lieta notizia, ci congratuliamo con gli interessati per la bella serata che cavallo della magica scopa di sag- inoltre, la sua disponibilità a trave- ci hanno regalato, mentre c’impegniamo a sostenerli con il nostro affetto, incentivando il loro amo- gina, come la leggenda vuole, stirsi e ad affiancare Luigina, Alice re per la musica e sperando che possano crescere nell’impegno, affinché il futuro riservi loro ampie bensì comodamente sedute su di e la sottoscritta nel bizzarro, ma in- e gratificanti soddisfazioni. The Amma Brothers Band, in bocca al lupo! un pratico (anche se forse poco tramontabile ruolo di befana! Alberta poetico!) motocarro, addobbato Alberta Sot dal Tôr 13 dada JoannisJoannis COME “NACQUE” SANTA AGNESE VICISSITUDINI E MEMORIE SULLA SUA STATUA A JOANNIS

La nostra chiesa di Joannis ha per pa- di abete. Andarono a Palmanova a com- Al sostituirlo giunse don Mantelli e trona Santa Agnese dall’anno 1859: la perarlo. A casa mia c’era la falegname- per dieci anni tutto andò bene, ma poi santa viene festeggiata con grande so- ria. I falegnami si misero al lavoro fa- don Mantelli vide la statua invecchiata e lennità il 21 gennaio. Ora vi racconto cendo la sagoma della statua. decise di fare una nuova e il 21 Gennaio com’è nata questa festa. In quegli anni Gigi, mio fratello, mi ha raccontato 1947 venne benedetta, tale statua è non c’era la statua di Santa Agnese e non che lo zio Cesare aveva scritto su una quella che oggi si porta in processione. si faceva neanche la processione pomeri- carta tipo pergamena la data e nomi dei Don Giovanni Maria Mantelli se ne diana. I tre giorni antecedenti la festa si costruttori e la mise nella tavola di mez- andò nel 1954 e, l’anno successivo, oc- faceva il triduo di preparazione e tutti, zo della statua di Santa Agnese. Gigi cupò il suo posto don Armido Moc- grandi e piccini si confessavano; la chie- disse allo zio: “A se fâ meti ciarta, cui chiutti. Per alcuni anni andò bene tutto sa era sempre gremita di fedeli e le cam- basilia cun chistis robis?” come in passato, poi i tempi cambiaro- pane suonavano a festa. Il giorno di San- Lavorarono tutto l’anno 1924. Non no e nel 1978 per votazione popolare si ta Agnese i campanari andavano sulla fecero solo la statua, pensarono che la decise di portare la festa alla domenica torre campanaria a scampanotâ alle cin- statua fosse più bella in mezzo ad un successiva il 21 gennaio. que di mattina, con le candele accese baldacchino. Per fare questo chiamaro- Negli anni Trenta si usava mettere le perché allora non c’era l’elettricità. Il no in aiuto Cesare Vrech. Quando fu fi- lasagne sulle finestre; in tutte le case le paese era tutto imbandierato: sulle fine- nita la statua Rodolfo la portò a Visco a nonne facevano il pistun, crostoli, frit- stre delle case e sulle paladis di legno casa sua per dipingerla. Il colore era di tole, dicevano che con il giorno di San- erano appese le lasagne che a fine gior- quei tempi e non si asciugava mai. Gigi ta Agnese iniziasse il carnevale. Da cir- nata venivano raccolte dalle persone po- mi diceva che ogni volta che andava a ca dieci anni i festeggiamenti sono ulte- L’attuale statua. vere per mangiarle. Alla festa partecipa- Palmanova in bicicletta al ritorno si fer- riormente migliorati, i giovani fanno vano molti fedeli dai paesi vicini. Don mava a Visco a vedere la statua, e il co- grandi preparativi per i festeggiamenti to dei Vesperi e una breve, ma molto Giorgio Visintin nato a Brazzano di lore non si asciugava. Nel frattempo i nella casa di Guido Ciucia. I portoni sentita predica è seguita la processione Cormòns, venne tra noi nell’anno 1919. falegnami terminarono il baldacchino. della vila sono bene addobbati con rami per le vie del paese accompagnata dal Nel 1924 durante un’assemblea i came- La popolazione di Joannis il 20 gen- verdi e fiori e con i banchi per ristorarsi; suono della banda, dai canti, l’Esultia- rari della chiesa, tra i quali mio zio Cesa- naio, vigilia di Santa Agnese, era tutta servono le brave ragazze e mamme ve- mo e dalla recita del rosario; al termine re, barba Vigi (Luigi) Rosin e barba Mio in movimento: si fecero tre archi e per stite con il costume tipico friulano. La della funzione: bacio della reliquia di Palîr (Bartolomeo Pinat), pensarono che fare un lavoro sicuro si fecero i buchi chiesa viene bene addobbata, e vicino Santa Agnese. sarebbe stato bene fare la statua di Santa nelle strade. L’arco vicino al ponte lo alla statua di Santa Agnese confezioni Sul sacrato della chiesa breve intrat- Agnese. La proposta ottenne il consenso costruirono le famiglie dei borgo sotto di gerbere rosse. tenimento della banda, della quale mi dei paesani e di don Giorgio. il portico di Gigi, con la scritta: “Viva la Quest’anno è venuto tra noi per cele- ha colpito la giovane età dei suonatori e I falegnami zio Cesare Deluisa, papà nostra Patrona Santa Agnese”. brare la Santa Messa solenne, accompa- per concludere sotto il tendone di “Ciu- Augusto, il fratello Luigi ed Egidio Uno vicino al palazzo del conte, uno gnata dal coro parrocchiale, don Federi- cia” estrazione della tombola, e prose- Muini si misero al lavoro. Chiamarono di fronte alla chiesa. Il 21 lo scultore, di co Basso. Nel pomeriggio, con la parte- guimento della festa per una conclusio- il signor Rodolfo Dei Mestre (detto Bat- buon mattino, portò la statua a Joannis. cipazione di tutti i parroci del decanato ne in allegria. tilana), lo scultore di Visco. Discussero I falegnami la incastrarono in mezzo al e il novello diacono Morris, dopo il can- Lisuta sul tipo di legno che dovevano compe- baldacchino. Il colore non era bene rare e decisero che andava bene quello asciutto e con le dita toccarono in certi posti, lasciando il segno. A metà della giorgio e rita sposi chiesa vi era preparato l’archetto. I fale- gnami e Battilana la poggiarono sopra gio e Rita. Il matrimonio venne celebrato procurando dei graffi. Il giorno della nella bella chiesetta di Santa Fosca, ubicata grande festa tra Messa prima e Messa sul monte a Borgnano. A questa cerimonia seconda Rodolfo con il colore e il pen- volemmo partecipare pure noi amici della nello, aggiustò i graffi fatti alla statua . Curtina. La Santa Messa e il rito del matri- Tutti lavorarono con tanto amore. monio venne celebrata dal nostro compae- Il giorno 21 gennaio 1925 don Gior- sano don Federico Basso, che fece una pia- gio Visintin diede la benedizione e da cevole predica, mentre i cantici e l’Ave Ma- quel giorno si fece anche la processio- ria vennero cantati dalle ragazze del picco- ne. Per le vie del paese e in processione lo coro parrocchiale di Joannis. Dopo que- suonò la banda di Aiello, diretta dal sta sentita cerimonia tutti, amici e invitati, maestro Lorenzo Tosorat, mio fratello attesero fuori gli sposi con i cartocci colmi Gigi aveva 15 anni e suonava il clarino. di riso pronti a lanciarli come una nuvola Gigi mi raccontava che hanno tanto sui novelli sposi all’uscita di chiesa. suonato e alla sera ci furono i fuochi ar- Alla fine il corteo alla cui testa c’era la tificiali. Il signor Dei Mestre fu invitato Il giorno 11 ottobre 2003 si è sposato il macchina degli sposi si mise in moto alla vol- a pranzo in casa Deluisa. Immagino che nostro caro Giorgio Gregorat, ben voluto da ta del ristorante, per la cena. Noi amici della deve essere stata una festa meravigliosa tutta la Curtina. Gli abitanti di questa “alle- Curtina assieme ai cantori ci ritrovammo in- per tutta la popolazione di Joannis. gra vietta”, per la festa addobbarono tutta la vece nella casa di Giorgio dove ci aspettava Don Giorgio suonava il pianoforte e via con festoni e fotografie; sul portone uno squisito rinfresco preparato dalla nostra cantava molto bene. Fece la preghiera di venne innalzato un grande arco addobbato pasticcera Silvana. Tutti insieme cantando Santa Agnese e il canto che ancor oggi con palloncini e fiori bianchi, foglie di ede- con il bicchiere in mano brindammo in alle- si canta: l’Esultiamo. Don Giorgio in- ra e la scritta “Viva gli sposi” e due cuori gria e concludemmo così il bel giorno di festa. vecchiò e si ritirò in pensione a Lucini- appesi con scritti i nomi degli sposi: Gior- Lisuta La prima statua di Santa Agnese. co, nell’anno l936. 14 Sot dal Tôr

TORTE PER LE MISSIONI MORTO IL MAESTRO BRUNO GABAS, DUE ALUNNI LO RICORDANO

LETTERA AL MIO MAESTRO della sua “Prinz” bianca) con la maestra BRUNO GABAS Maria, sua moglie. La maestra ci sorrideva materna acca- Caro signor maestro, oggi ho saputo rezzandoci con gli occhi, lei ci guarda- che se n’è andato per sempre e ho av- va, da sotto il cappello grigio, un po’ vertito una stretta al cuore, un senso di burbero, ma una volta in classe faceva vuoto… l’appello chiamandoci con i sopranno- Quanti ricordi, signor maestro! mi che aveva inventato per ognuno di Con lei se ne va una parte della mia noi e l’atmosfera si rilassava! Il sabato vita, forse la più spensierata, la più ric- poi era una festa: ci riuniva tutti in clas- Eccoli ben impegnati a distribuire biscotti, fette di torte varie, di stru- ca di sogni e speranze. Con lei se ne va se a cantare… del, di crostate, di ciambella! anche una scuola che non c’è più: la Per noi scriveva canzoni sulla musica Sono Abismael, Alice, Luca, Marco; Michele, Rafael, Silvia e Simo- nostra… di brani celebri e con pazienza dirigeva ne, i bambini che quest’anno si accosteranno al Sacramento della Pri- Una scuola fatta di poche cose, ma di il coro… Che bei momenti: lei al centro ma Comunione e che nell’ambito della Mostra Missionaria, tenutasi la più sicurezze, di valori veramente senti- dell’aula e noi intorno con le nostre vo- domenica delle Palme, hanno voluto dare il loro piccolo, ma significa- ti e trasmessi da padre in figlio, da mae- ci allegre e il pensiero alla domenica che tivo contributo. stro ad alunno, come un’eredità impor- ci aspettava! La loro spontaneità e la loro “frizzante attività” si erano manifestate tante, una ricchezza da conservare… Quante cose ci ha insegnato, al di là già il giorno precedente, quando sotto la guida delle loro catechiste ave- Una scuola fatta di pavimenti profu- dei libri di testo e dei programmi mini- vano preparato, decorato e impacchettato buonissimi biscotti di pasta mati di cera, di stufe accese al mattino steriali! frolla. Il loro esempio e il loro prodigarsi con gioia per chi è più svan- presto da Toni e Carmela, di quaderni e Lei e la maestra avete veramente co- taggiato devono costituire un buon esempio per tutti noi. pennini presi di corsa, al mattino, da struito, con competenza e amore, le fon- Dorina, di dita sporche di inchiostro… damenta su cui poi abbiamo “realizza- Una scuola di bambini che si incon- to” il nostro futuro, avete giorno per travano per strada, anche in inverno, giorno collaborato con le nostre fami- MARIA TERESA FANTIN nella nebbia o sotto la pioggia, con le glie per fare di noi delle persone in gra- ved.TIBERIO sciarpe di lana che pizzicavano il naso e do di affrontare la vita. n. 26.12.1919 m. 18.11.2003 il fazzoletto stirato dalla mamma nella Grazie signor maestro, grazie di tutto! tasca del grembiule nero… Non la dimenticheremo mai: una par- Non è trascorso neanche un anno da E a scuola c’era lei, signor maestro, te di lei vivrà per sempre in noi, suoi quando ero qui a rattristarmi per la perdi- che arrivava (prima a piedi, poi a bordo alunni. ta del nonno ed ora, rieccomi, ad affron- tare l’ennesimo doloroso addio. Dopo un periodo non semplice, in cui la malattia l’ha fortemente provata, anche la nonna è venuta a mancare. Era una persona forse un po’schiva e introversa, che trascorreva le sue giornate nella solitudine della nostra casa. Taciturna e con il fare un voluti e che la natura ha loro negato. tantino autoritario di chi ha più di ottant’anni alla sue spalle, non aveva un RICORDI DEI MAESTRI carattere facile, tuttavia… io nemmeno! Lei se ne è andata oltre trent’anni fa la- Non nego, quindi, di aver più volte discusso con lei ma, a torto o ragione, Quando il maestro dei primi anni di sciando il marito Bruno a sostenere ora me ne dispaccio e mi scuso per la mia presuntuosa irriverenza. Da scuola se ne va muore una parte di te e una lunga e solitaria vita di ricordi e di quando sono nata è stata la mia balia… da quasi vent’anni la mia quotidia- affiorano ricordi di un’età sempre più dignitoso dolore. na compagnia… ora invece, su quella sedia più nessuno… tra le pareti di quella stanza, soltanto freddo, buio e… silenzio. Non più le sonore risate di lontana. Un dolore lacerante che si leggeva Giobbe, non più i rimproveri e le mille domande curiose di lei! I miei nonni, Chi come me ha avuto la fortuna di sul volto e si percepiva dalle parole che il mio tesoro, una dolce abitudine a cui non avrei mai immaginato di dover avere come insegnanti i maestri Maria scambiava. Anche il maestro Bruno è rinunciare tanto in fretta, ma il destino ha in serbo per noi strade diverse. e Bruno Gabas sa a che cosa mi riferi- stato un ottimo insegnante. Mai arrab- Ora Maria e Giobbe sono entrambi insieme Lassù, il vuoto che hanno la- sco. Sa che i ricordi che ci hanno la- biato, propositivo, paziente, amante sciato sarà impossibile da colmare, ma il loro ricordo vivrà in noi per sem- pre… e io, ogni mattina, mi sveglierò, sicura di iniziare una nuova giornata sciato sono avvolti in una calda coper- della propria missione pedagogica e di con loro al mio fianco, come per anni è successo davvero. Adesso, non pos- ta di tenerezza il cui svolgersi lascia fede. Infatti i primi insegnamenti reli- so che concludere, rivolgendo a Maria, quello stesso affettuoso “Ciao no- affiorare serenità e gratitudine infini- giosi, intesi come amore e rispetto per na” con cui mi sono congedata da lei l’ultima volta che l’ho vista, sofferen- ta. La maestra Maria è stata la prima il Dogma e per il prossimo, li abbiamo te, immobile nel suo letto d’ospedale! figura “materna” che ho incontrato avuti da loro due. L’altarino che si pre- …ciao nona Alberta uscendo dalla famiglia per frequentare parava in classe in maggio - mese dedi- la prima elementare. È stata un’ottima cato alla Madonna - era qualche cosa maestra per me e penso anche per gli di unico per quanto veniva abbellito Il 17 gennaio ad Aiello nella chie- altri miei coetanei. È stata una “mam- dai fiori che noi alunni facevamo a ga- sa di Sant’Ulderico si è celebrata ma putativa”, una madre che si prende- ra nel portare. va cura di noi quando andavamo a Penso che la grande fede del maestro una Messa per il decimo anniver- scuola nella Moravizza. Non ho mai Bruno gli abbia permesso di vivere il sario della morte di mio marito, avvertito quell’ansia di stare seduto di distacco dall’amata moglie per tanto voglio ringraziare assieme ai fronte ad un’insegnante esigente, se- tempo. Più di qualche volta quando lo miei figli, il maestro Di Piazza vera, umorale. Sempre col volto rubi- vedevo, anche a distanza di molti anni, che ha accompagnato la funzione condo e sorridente. mi ripeteva che non vedeva l’ora di in- con il suono dell’organo e tutte L’amore che riversava sui suoi pic- contrare nuovamente la sua Maria!Ora ANGELA BONUTTI coli allievi non passava inosservato ai la Misericordia l’ha accontentato. Bru- FERRUCCIO PACORIG quelle persone che hanno parte- nostri genitori che erano contenti poi- no e Maria sono di nuovo sposi nel Re- Sono ricordati con affetto cipato al rito ricordando con la ché sapevano che potevamo acquisire gno dei Cieli. Il posto più giusto che dai figli Luigi, preghiera il loro dottore. la prima importantissima istruzione e due brave persone si sono meritate nel- Renato, Mirando e Bruna. allo stesso tempo venivamo trattati la vita terrena di insegnanti. Giuseppina Caramazza proprio come dei figli. Quei figli tanto Un alunno grato Sot dal Tôr 15 Ricordiamoli

ALICE MISANO JOLANDA DELLE VEDOVE BRUNO DECORTE GIOVANNI PAVAN MARIO COMAR ved. PINAT n. 13.5.1941 m. 21.2.2003 n. 22.9.1915 m. 27.12.2002 n. 6.12.1920 m. 17.1.1995 n. 31.1.2001 m. 31.1.2004 n. 2.10.1922 m. 7.12.2003

Nel primo anniversario della morte A tutti coloro che la conobbero e A nove anni dalla sua morte, la Con immutato affetto lo ricor- La moglie Dina, i figli, la nuora, è ricordata dal marito Stelio Blan- l’amarono, perché rimanga vivo moglie Laura ed i figli David e dano Annateresa, Joghinder e il genero ed i nipoti lo ricordano ch, dalle figlie Barbara e Simona, il suo ricordo. Susy lo ricordano con infinito Sergio. con grande affetto e rimpianto. dai generi e dalla nipotina Lisa. rimpianto e continuo affetto.

TERESA DIDONÈ GABRIELLA DOSE m. 9. 3. 2003 WALTER BRANDOLIN ALCIDE BATTISTELLA ELEONORA FERESIN ved.VRECH n. 18.12.1953 m. 28.4.1984 29.4.2003 29.4.2004 n. 20.4.1980 m. 20.4.2004 n. 5.11.1910 m. 20.11.2003

Dopo vent’anni ti ricordiamo Ad un anno dalla scomparsa Lo ricordano con affetto a ven- È rimpianta dai figli Mariucci con sempre, con quel dolce tuo sor- tiquattro anni dalla morte, la Gianni, Enrico e Simone; Mauri- riso. La mamma Renata, la so- il suo ricordo è vivo nel cuo- moglie Elsa, Mimi, Nives, Or- lio con Nerina, Sabrina e Silvia; rella Nicoletta e Gioia. re di molti aiellesi che co- nella, Giacomo, Nucci; ricor- Albina con Giorgio, Davide, e Mi- nobbero le sue buone doti e i dando anche i genitori Dorina chele, dai fratelli Mario, Maria, e Basilio assieme a tutti i loro Giovanni e dai parenti tutti. Per lei A Gabriella sentimenti che seppe tra- cari morti. un ricordo ed una preghiera. Il ricordo di un sorriso, smettere con l’instancabile TERESA PITTON di uno sguardo, di una parola, lavoro di volontariato nel- ved. NOVI-USSAI sono dolci note che, racchiuse l’associazionismo paesano. nel cuore, mi parlano di te. LUIGI PILOT n. 21.2.2003 m. 21.2.2004 m. 2.2.1989 Di te, che sei stata un’amica, È ormai un anno che la mia cara mamma è allegra, gioiosa, sincera: I figli Giuliano ed Elsa, con le morta. Il suo sorriso e la sua gentilezza non un’autentica ricchezza rispettive famiglie, ricordano il li ho, però, dimenticati e qui li ricordo a sulla strada della mia vita. caro Luigi Pilot a 15 anni dalla quanti conobbero e stimarono Teresina. La morte e la cara Teresa ad un an- figlia Livia. Un’amica no dalla scomparsa. SPERANZA LUCA ANTONIO DELUISA: se, di mio fratello Gigi: Toni to a Udine e quanto gli vo- venne a Joannis in bicicletta levano bene. Infine lessero ved. MERLUZZI SCRISSE LIBRI, CANTI E POESIE da Strassoldo e gli regalò un le sue ultime volontà: una 3.5.1925 – 21.4 2004 canto, composto con parole poesia, scritta in friulano, il Antonio Deluisa, nato a vere le prime poesie in friula- friulane e la musica, per suo 6 maggio 1976, in previsio- Vadano le nostre con- Joannis il 25 novembre 1906, no e si sentiva così più vicino ricordo, in onore della Ma- ne della propria morte. doglianze per la morte di è morto ad Udine il 9 febbraio al suo focolare, tanto lontano. donna. Toni domandava che, do- Speranza alla figlia Pa- 2004. Diplomatosi maestro Dalla prigionia Antonio ri- Gigi con tanta gioia l’in- po le preghiere, lo lascias- trizia, al genero Ermes nel 1925 all’Istituto Magi- tornò segnato, pesava 46 chi- segnò alle sue coriste e la sero ancora un momento Galante, ai due nipoti strale di Gradisca insegnò per li. Non volle dimenticare nul- prima domenica di settem- sulla terra per ascoltare la Enrico ed Andrea ed ai molti anni a Campolongo e la del suo passato e nell’anno bre, festa della Madonna, le campana: la danza tutta in- parenti tutti. Aveva di- per dieci anni a Palmanova. 1981 uscì il suo diario “Di la- ragazze, in processione lo tera. Poi, la partenza per la stribuito i nostri giornali- Poi la guerra, l’armistizio, la ger in lager”. cantarono con tanto amore. sepoltura nel cimitero di ni “banda Uànis e in ta prigionia e per due lunghi an- Venne a Joannis a saluta- Scrisse molti libri e un’in- Jalmicco, vicino alla sua Milacussa” per una ven- ni in lager, prima in Germania re la mia mamma, sua ama- finità di poesie. cara moglie Catina. tina d’anni; si dimostrava e poi in Polonia. ta zia Teresina e le regalò il Il giorno dell’ultimo sa- Lisuta sempre pronta e disponi- Essendo capitano, in cam- suo libro che io divulgai tra luto, durante la Santa Mes- Sot dal Tôr partecipa bile. Tutti quelli che ap- po di concentramento, soffrì i conoscenti. Non dimenti- sa in suo suffragio, il suo al lutto dei parenti prezzano Sot dal Tôr la molto insieme ai suoi soldati; cherò mai il cinquantesimo parroco fece un riassunto per la perdita di Anotonio; ricorderanno con gratitu- pregava e sapeva dare confor- anniversario di organista, della sua vita; ho compreso in passato collaboratore dine. to a tutti, lì incominciò a scri- nella chiesa di Sant’Agne- così tutto il bene che ha fat- del bollettino. Sot dal Tôr 16 Sot dal Tôr OFFERTE

Benita Franceschi ed i nipoti Giorgio e Mara, Milloch, 10; Fam. Carlo Bordignon, 15; Aldo stina e Luigi Ponton, 30; Ines e Pino Del Picco- Un caro saluto a tutti i collaboratori ed amici di 50; Franca Ranut da Palmanova, 50; In memo- Viola, 5; In memoria di Renzo Feresin, la mo- lo ricordano i loro genitori, 30; In memoria del Sot dal Tôr da Gordon Baxter con le figlie Patri- ria del caro amico Walter Brandolin, 10; Mario glie, i figli e le nipotine, 10; Anita e Giuseppe, 5; mio amato marito Ferruccio Battistin, 50; In zia e Schirley che ricordano la moglie e mamma Feresin e fam. in ricordo dei cari defunti, 10; Sa- Ricordando Aiello e ringraziando per il bolletti- memoria di Nisio, la fam. Zamparini, 30, Albis Wilma Baxter Tonutti con immutato affetto, 50; muele, Rudy, Viviana e Sergio Buset in memo- no, mons. Mario Maracich e Meri, 10; Claudio Livon, 10; Ester Vrech ricorda Arbeno ed i pa- Fam. Zoilo Pontel, 10; Laura e Carlo Scarpa, ria dei propri morti, 20; I figli Giuliano ed Elsa Ponton in memoria dei suoi genitori, 20; Emilio renti defunti, 20; Giorgio Listuzzi, 20; G.B., 10; emigrati in R.S.A. e rientrati temporaneamente con le rispettive famiglie ricordano il caro padre Tiberio e figlio, 7; Marina Geotti Padulosi per il Gastone Visintin, 10; Giuseppina e Marino Pi- in Friuli, 20; Donatella e Mauro Rot per la na- Luigi Pilot a 15 anni dalla scomparsa e la madre tributo di memoria verso i suoi cari defunti da nat insieme alla figlia Laura e fam. in memoria scita di Alessandra, 20; Da Cervignano la fami- Teresa ad un anno dalla morte, 50; Eugenia ed parte della comunità aiellese, 50; In memoria dei nonni, 20; Bruno e Rosina Feresin, 15; I fa- glia di Cesare Avian in ricordo dei suoi cari de- Enzo, 10; Eleonora Feresin, 10; Lidia Pinat per dei genitori e del fratello Renzo, Etelca Toma- miliari dei cresimandi, 35; Erminia, Luci e Bru- funti, 15; Loredana e Rossana ricordano i loro i defunti, 10; Adalgisa Luca, 15; La classe 1923, sin, 20; Fam. Gressani, 50; Teresa Bartlett, 10 £; na per ricordare i loro cari, 30; Essegi, 5; Da Va- cari defunti, 7; Stelio e figlie ricordano Alice, 25; A sei mesi dalla morte dei genitori Fulvia ed In memoria di Giovanni Pavan, Annateresa, Jo- rese Mariucci Geotti in memoria dei genitori 20; Ernestina e Paolo, grati per il calendario, 15; Aldo Beltrame, il figlio Daniele e familiari li ri- ghinder e Sergio, 20; Dionisio Pinzan, 20; In Ernesta e Giuseppe, 25; Bianca ed Adriano ri- Ivo Gregorat ricorda i suoi parenti morti, 5; Elsa cordano caramente, 50; A ricordo dei nonni, Al- memoria di Giuseppe Pittoni e Coralia, 50; Fa- cordano la mamma Rosa, 25; Renata Dipiazza e Sergio Buldrin ammirano e sostengono Sot berta Tiberio, 5; Ada ed Alberta in memoria di miglie Pitton Enzo, Mauro e Roberto, 10; In e fam. ricorda i suoi cari Pino e Gabriella, 30; dal Tôr, 15; Maria e Dario Vrech, 10; Rina Gre- Aldo Tiberio nel 12° anniversario della morte, memoria di Armida, il nipote Carlo Valle, 10; Valentino Sclauzero, 15; Mario Brandolin, 20; gorat e familiari per ricordare i cari defunti, 20; 5; Fam. Giancarlo Vrech, 20; Sandra Grion a ri- Sig.ra Marietta in memoria del fratello Galiano, Gigi e Giusto Decorte, 5; Gemma Bordignon, Da Alture, Veronica e Raffaele Bignulin, 15; cordo dei suoi cari morti, 50; In memoria di Li- 5; Riccardo Botta da Torino saluta gli anziani ed 15; E.D., 10; Silvana Ranut, 10; Elsa Marcuzzi, Celeste ed Assunta Cocco ricordano i loro geni- no, Fiorella, Elisabetta e Guido, 50; Ottavia Ti- i coetanei, 10; Vilma Marcuzzi da Cervignano 5; Rino Fort, 20; Marco Grion, 5; Franca Mi- tori, 10; Da Strassoldo, la fam. di Roberto Tibe- ziani, 10; Fam. Zuttion, 10; Fam. Tolloi Decorte in ricordo dei suoi cari defunti, 10; Paul Petzi chelini, 20; Bruna e Nino Michelini in memoria rio, 15; Dalla Spagna, Maria Jesus ed Adelmo Alcide, 15; Fam. Paolo Petiziol, 15; geom. Ser- dalla California in memoria dei genitori Anita dei loro cari morti, 10; Claudio Cocco, 5; Bruno Prodorutti ringraziano per il caro ricordo e per il gio Clementi, 30; Giuseppe Boscarol da Terzo, ed Oliviero, 50 $; Letizia Mattiazzo per il calen- Zuccheri, 5; Elsa Pontel, 10; Steno Avian, 10; bel calendario, 20; Ivano Aiza e familiari, 10; 20; Paolo e Fredi Furlan in ricordo del nonno, dario, 10; Emilio Bozzi ricorda la moglie Chia- Fanni Milloch, 10; Novella, 10; Marco Pinat, Da Gorizia, Silvana e Carlo Folla ringraziano 35; Angela ed Ervina per i loro defunti, 20; Elia- ra e tutti i cari defunti, 25; Ketty Ciani Borgno- 10; Teresa Spagnul, 10; Fam. Bressan-Donat, 5; per il giornalino sempre tanto gradito, 15; Gior- na, 15; Ervino e Marisa Fritsch in ricordo dei lo- lutti augura un buon 2004, 10; Luciana Carlin, Irma Vittor per ricordare i parenti morti, 10; La gio Gregorat da Gradisca, 10; Marta Tomaiuolo ro cari, 10; Nel XX anniversario della morte, Te- 10; Erica Boaro, 5; Rina Musuruana, 20; Rai- moglie ricorda caramente il marito Bruno Bear- ha gradito il bel calendario, 5; Per ricordare i ca- resina Cocco viene ricordata dai familiari, 10; mondo Avian, 10; Mera Giaiot, 5; I nonni Lu- zot, 20; Milena e Paolo, 6; Laura Braidotti, 15; ri defunti: mamma, tata, Ugo e Fuio, offre Nita Giuliano e Laura Bertossi in ricordo del papà ciano e Annarosa Giaiot per la nascita della ni- Elena e Pepi Pontel, 50; Da Joannis, Cristina e Stel, 20; Chei dal pursit, 10; Nella Ponton ved. Delfino, 20; Anna Milloch in ricordo di tutti i pote Rebecca, 15; Nives Dose, 5; Pia Carlin, 5; Riccardo Gregorat felici per la nascita di Eleo- Perini in memoria di tutti i suoi cari defunti, 15; suoi cari defunti, 20; Bianca ed Ivone in ricordo Maria Perusin, 20; Silvano Pinat, 20; Danilo Pi- nora, 20; Da Salerno, Loretta Volani, ved. Sofia Elda e Stenio Bordignon per i defunti, 10; Elda del nonno, 15; Ervino Buiat, 5; Severino Geotti, nat 10; M.M., 10; Fam. Gabriele Basso, 10; Da- ricordando gli anni della giovinezza trascorsi a per i defunti, 10; Marcellina Sasso da Seveglia- 5; Albano Colaut e fam. in ricordo di tutti i loro vide e Tommaso, 10; Gessica Ongaro, 10; Fam. Gorizia, 10; Fam. Dri, 5; Da Campolongo, Sil- no, 10; Gianna Pinat Cian ricordano i genitori, il cari, 10; Franco Fonzar, 5; Paola Colussi Pinat, Bruno Bergagnin, 5; Fam. Riccardo Treleani in vano Avian in ricordo dei fratelli Bruno e Mari- marito ed il genero Floriano, 50; Eric e Paolo 10; Silvana Macuglia, 5; Luisa Baggio, 10; Bru- memoria dei defunti, 5; Dalia ed Armando, 5; no emigrati e morti in Francia, 20; Roberto e Cingano ricordano lo zio Ivone, 20; Bruna no Felcher saluta i suoi cari vicini e lontani, 14; Teresa ricorda la mamma Santa, 5; Rico e Maria Marina Pavoni ringraziano per il bel calendario, Mucchiut per Sot dal Tôr, 25; Giuseppina Cara- Alberto Bressan, 10; Paola Pinat da Gorizia, 20; Dorigo, T. M. da Joannis, 5; Armando e Fulvia 5; La sig.ra Miani ricorda con immutato affetto mazza, 30; Nives Simonetti, 10; In memoria di Gian Piero Russian in memoria della mamma Cidin in memoria dei loro defunti, 10; Luciana il marito Aldo, 20; Adriano Tonutti e familiari, Angela e Ferruccio, i figli Luigi, Renato, Mi- Maria Venier, 30; In ricordo della mamma Tere- ricorda il papà Augusto nel trentesimo anniver- 15; Maria Delle Vedove ricorda i suoi cari de- randa e Bruna, 80; Ricordando i cari defunti, sa, Livia Novi-Ussai, 50; Fam. Renzo Comar, sario della morte, 10; Fam. Nello Cidin in me- funti, 5; Romanna Pitton ricorda i suoi nonni Valentina Gandin, 10; maestro Giovanni Fa- 10; Dario Plet, 10; Duilio Bignulin per tutti i moria dei defunti, 10; Fam. Pellegrini a ricordo con affetto e nostalgia, 15; Il march. Doimo mea, 100; Volveno Vrech dalla Francia, 20; Ro- suoi cari defunti, 10; Pina e figlie, 10; Ada ed dei propri morti, 20; Gianni Avon per sostenere Frangipane ed i suoi familiari ringraziano per il dolfo e Anna Malacrea e famiglie, 50; Maria Fe- Attilio per i defunti, 20; Noemi Peloi, 10; Beno Sot dal Tôr, da Udine, 25; I nonni Italia e Vitto- calendario ed augurano lunga vita a Sot dal Tôr, resin, Maurilio ed Albina Vrech, 30; Ada e Bru- Comar, 50; Aurelia Giavedoni, 10; Vilma rio Giglio, felici per la nascita della nipotina 50; Liliana Passagnoli ammira il calendario e na per i defunti Pagarin e Pontel, 20; In memo- Glanzmann da Zurigo, 25; Gianna e Luigi, 25; Marta, 20; Moreno Aiza, 5; Fam. Giuliano Co- ringrazia, 10; Maria Boz in ricordo di Oliviero, ria di Alcide Battistella, la moglie Elsa, Mimi, Dario Tramontini, 20; Emilia Sdrigotti per i de- mar, 20; Renata Simonit, 10; Carmen e Salvato- di Rica, della mamma e di tutti i suoi parenti de- Nives, Ornella, Giacomo, Nucci, che ricordano funti, 10; Antonietta Castagnaro da Trieste ri- re Coinu, 20; La moglie Dina, i figli, la nuora, il funti, 10; Andrea e Denise Cimenti, 15; Beni- anche i propri genitori Dorina e Basilio, 30, corda i suoi cari, 30; 18 febbraio, Toni sei sem- genero ed i nipoti in memoria di Mario Comar, gno Vidon, 15; Alice ed Ada, 30; B.A. da Joan- Romilda e Luciano Blanch in memoria dei pro- pre nel nostro cuore, Irma, 30; Roberta Buiat, 100; Lucilla Marcuzzi da Torino ricorda i cari nis, 10; In febbraio ricorre l’anniversario della pri cari, 10; Ricordano con tanto affetto Tunin, 10; Giorgio e Barbara Macuglia, 15; Goffredo e defunti e saluta le sorelle ed i nipoti, 5; Carmen morte di Cesare, che è sempre ricordato dalla i pochi rimasti della classe 1924 Tunut, Ermis, Bianca, 20; Barba Tita, 20; Laura Bruno, 10; Musian da Terzo, 10; Dalla Liguria, Luigi e Fer- moglie Lodovina Vrech, 10; S.S., 10; Fam. Lido Mondo, Nino e Bruno, 50; Valdi Bearzot, 10; Aurora Pontel, 20; Nel XX anniversario della ruccio Diana in ricordo di Antonia Diana, 50; I Aiza, 20; Franco ricorda i parenti morti, 10; Lu- Mercede e Clelia Pilot ricordano i propri morti, scomparsa, la moglie ed i familiari ricordano signori Cerlienco di Joannis, 15; Gemma da cilla Vrech ved. Gregorat ricorda il marito Atti- 20; Maria Topolini ha compiuto 80 anni, tanti Achille Pinat, 25; Edda e Giovanni Bignulin da Crauglio, 20; Maria Feresin, Maurilio ed Albina lio, 10; Nel I ann. della morte, Jolanda Delle Ve- auguri dalla figlia Argia, 5; Fam. Antonio Del- Seriate (BG), 15; Francesco Feresin in memoria Vrech, 30; Ada e Bruno per i defunti Pagarin e dove ved. Pinat è ricordata dal figlio Sergio, dal- le Vedove, 20; Rinaldo Trevisan, 10; Laura Ti- del papà Guido, dello zio Gino, dei nonni Igna- Pontel, 20; Gigliola Tonel e fam. Mian in ricor- la nuora Luciana e dalle due nipoti, 10; Per ri- burio per tutti i suoi cari defunti, 10; Teresa Bar- zio e Teresa, 35; Leonilda Cimenti, 20; B.A., 10; do dei loro cari defunti, 50; Renzo Buiat, 30; cordare il caro Antonio offrono Assunta Grego- tlet augura a tutti gli aiellesi buona Pasqua, 10 Fam. Parisi, 10; Rina Buiat, 5; Fam. Gino Ma- Carina Tuniz, 10; Rina B., 10; Clementina, 5; ratti e familiari, 15; Dall’Australia Laura De- $; In memoria di Claudio Gabassi, degli zii grino, 20; Fam. Margio, 10; Fam. Roberto Vir- Angela B., 10; Giovanna B., 10; Ederina, 5; corte ricorda tutti i suoi cari defunti ed offre in Giustina, Luigia e Valentino, lo ricordano la golini, 20; Fam. Gorlato Fonzar, 5; Andrea e Abetini, 5; Adamo, 5; Valeriano B., 5; Ondina memoria del tata Gusto, di Fernanda, dei co- moglie Lucia, la cugina Anna e Luciana, 25; Franca Pinat, 10; Ivano Sclauzero, 10; Chiara V., 5; Isa e Tina Ponton ricordano i genitori Cri- gnati Ester e Guglielmo e di Aldo Decorte, 30; Fam. Boschi, 20. NATI

Donatella e Mauro annunciano con gioia la na- Caterina è felice di annunciare che il giorno 25 no- La mamma Nadia e il papà Luca Cantarin an- scita della loro figlioletta Alessandra Rot, nata a vembre 2003 è nata la sorellina Cecilia Zamparini! nunciano felicemente la nascita della loro pri-

Udine il 18 agosto 2003. Auguri anche da mamma e papà, Cristina e Bruno. mogenita Giovanna, nata il 21 febbraio 2004. Arti GraficheStampa: S.p.A. - Udine Friulane