Nuove Entità Per La Flora Del Cilento E Della Campania
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INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, 38 (2) 457-463, 2006 457 Nuove entità per la flora del Cilento e della Campania L. ROSATI, E. LATTANZI, E. DEL VICO e A. DI BELLO ABSTRACT – New additions to the flora of the Cilento and Campania region - Phytogeographic notes, which are the results of a research carried out from 2000 to 2004 in the area of Cilento and Vallo di Diano National Park, are discussed. 48 entities are recorded; among these 7 are new to the Campania region: Asperula aristata subsp. oreophila, Calicotome infes- ta, Carex pallescens, Deschampsia caespitosa, Orobanche teucrii, Rosa squarrosa, Veronica prostrata subsp. prostrata. The occur- rence of 5 taxa (Carduus micropterus subsp. perspinosus, Holcus mollis, Parapholis strigosa, Trifolium ligusticum, Vicia loise- leurii) is confirmed for the Campania region. 29 taxa are new to the Flora of Cilento (among these Arabis glabra, Malus florentina, Ophioglossum vulgatum, Pseudolysimachion barrelieri subsp. barrelieri, Rosa spinosisima, R. subcollina, Schoenus nigricans) and 7 entities are confirmed for this area. Key words: biogeography, Cilento National Park, flora, Southern Italy Ricevuto il 1° Novembre 2005 Accettato il 9 Marzo 2006 INTRODUZIONE E AREA DI STUDIO Il Cilento, situato nell’Italia centro-meridionale avviate dal laboratorio di Ecologia Vegetale e Conser- (Campania), è compreso tra la Piana del Sele, il Vallo vazione della Natura dell’Università di Roma, riguar- di Diano e la Basilicata. Si tratta di un’area di grande danti gli aspetti bioclimatici, fitosociologici e paesag- interesse naturalistico per l’elevata diversità dell’am- gistici del territorio (BLASI et al., 2000; ROSATI, biente fisico, il valore biogeografico e lo stato di con- 2003; ROSATI et al., 2005). servazione delle comunità biotiche e del paesaggio (ABBATE et al., 1996; LA VALVA,MOGGI, 1996; BLASI MATERIALI E METODI et al., 2000). Su gran parte di questo territorio è stato Per la determinazione delle specie si è fatto riferi- istituito, nel 1991, il Parco Nazionale del Cilento e mento a Flora d’Italia (PIGNATTI, 1982), Flora Vallo di Diano, secondo parco italiano per estensio- Europaea (TUTIN et al., 1964-1980) e Nuova Flora ne (180.000 ha circa). Il valore scientifico e paesisti- Analitica d’Italia (FIORI, 1923-1929). La nomencla- co, oltre all’interesse culturale, hanno portato al rico- tura segue la recente Check-list della flora vascolare noscimento di quest’area come Riserva della Biosfera italiana (CONTI et al., 2005), di cui si è tenuto conto nell’ambito del programma MaB dell’UNESCO (LA anche per la distribuzione delle entità a livello regio- VALVA,CARABBA, 1999). Tuttavia sono da considera- nale. Per alcune entità si è fatto riferimento a studi re ancora incompleti gli studi e le conoscenze di base specifici che vengono citati e riportati in bibliografia. sulla flora e la vegetazione del territorio. Solo recen- Per la presenza delle specie nel Cilento è stata con- temente è stato pubblicato un “Catalogo della Flora sultata la lista pubblicata da MOGGI (l. c.) e le note del Cilento” (MOGGI, 2002) che riporta un quadro di DE NATALE (l. c.). di sintesi sulle conoscenze floristiche dell’area. Vi Gli exsiccata sono conservati presso l’erbario sono censite in totale 1942 entità, con esclusione Lattanzi. delle specie coltivate. Successivamente 7 entità nuove In ordine alfabetico è riportato l’elenco delle entità per la Campania sono state segnalate da DE NATALE ritenute meritevoli di segnalazione suddivise in: (2004). • nuove per la Campania; Scopo del lavoro è fornire un ampliamento delle • conferma della presenza in Campania (entità conoscenze floristiche del territorio del Cilento sulla indicate con dubbio o non segnalate di recente) base dei dati raccolti nell’ambito di alcune ricerche (CONTI et al., l. c.); 458 ROSATI et al. • nuove per il Cilento; Orobanche teucrii Holandre • conferma della presenza in Cilento (entità indica- O. teucrii ha fusto pubescente-ghiandoloso, corolla te come dubbie o non segnalate da lungo tempo) profumata, grande, più o meno anactolema, calice (MOGGI, 2002). di 11-12 mm e infiorescenza rada (CORAZZI, 2003). Specie orofila sud-europea, è distribuita nelle regio- RISULTATI ni settentrionali italiane, escluso il Friuli-Venezia Giulia e l’Emilia-Romagna. È citata per Toscana, Entità nuove per la Campania Marche, Lazio e Puglia, dove è rara. Nel Cilento è Asperula aristata L. f. subsp. oreophila (Briq.) Hayek stata raccolta alle pendici del M. Cervati (Vallivona) Entità mediterraneo-montana, era citata da su Teucrium chamaedrys L., in un pascolo arido a 1150 m. PIGNATTI (1982) per Alpi occidentali, Insubria e, con riserva, per l’Appennino. Secondo la recente Rosa squarrosa (A. Rau) Boreau Check-list della Flora Italiana (CONTI et al., l. c.) Simile a R. canina L. s.s. è considerata da molti risulta presente in tutte le regioni dell’Italia setten- Autori varietà di questa. KLÁSˇTERSKY´ (1968) ritiene trionale, in Toscana, Lazio, Abruzzo e Molise. che sia specie autonoma e distinguibile soprattutto Carattere discriminante rispetto alla sottospecie lon- per i seguenti caratteri: margine delle foglioline a giflora è la forma dell’infiorescenza, corimbiforme e denti composti, ghiandolosi; rachide e picciolo con non spiciforme. Diversa è anche la lunghezza degli ghiandole rade o fitte. È segnalata in Toscana, internodi medi (2-3 volte la lunghezza delle foglie e Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Basilicata. E’ stata non 3-4 volte) (PIGNATTI, l. c.). È stata raccolta e raccolta alle pendici del M. Cervati, in località osservata, localmente abbondante, su rocce calcaree Vallivona a quota 1100 m. Nelle aree da noi indaga- della cresta del M. Alburno a circa 1700 m. te, a quote elevate, sembra più rara di Rosa canina L. Calicotome infesta (C. Presl) Guss. Veronica prostrata L. subsp. prostrata Specie considerata da P. GARCÌA MURILLO (1999) Entità eurasiatica, presente in molte regioni probabile ibrido fissato tra C. spinosa (L.) Link e C. dell’Italia settentrionale e centrale fino al Molise, è villosa (Poir.) Link, è frequente e quasi esclusiva in assente nell’area meridionale e insulare ed è citata Calabria, Salento e nel settore settentrionale della con dubbio per la Basilicata. Caratteri discriminanti Sicilia. In Abruzzo è stata raccolta in due sole locali- per distinguerla da V. orsiniana Ten. sono le minori tà [CONTI, 1990, sub C. villosa (Poir.) Link]. È dimensioni della corolla e la glabrescenza di calice e segnalata anche in Liguria e Basilicata. Carattere dis- capsula. In Cilento è stata raccolta in una prateria di criminante rispetto ai due ipotetici parenti è l’indu- dolina presso Pescina del Brigante (complesso del mento del calice e del legume. In C. spinosa il legu- Cervati) a 1160 m. Per la determinazione si è tenuto me è completamente glabro e il calice è glabro o ha conto anche di quanto riportato in HEGI (1918). brevi peli appressati; in C. villosa calice e legume hanno lunghi peli patenti; in C. infesta, i peli su cali- ce e legume sono brevi e appressati. Nel Cilento C. Conferma della presenza delle entità in Campania infesta è stata raccolta al valico tra Campora e Moio della Civitella a 650 m. Nell’area cilentana, a quote Carduus micropterus (Borbás) Teyber subsp. perspi- inferiori, in zone più vicine alla costa, è frequente C. nosus (Fiori) Kazmi villosa.Non è stata da noi mai trovata C. spinosa; per Entità mediterranea, tipica di pascoli aridi, è citata questa specie rimangono dunque da confermare le per Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, numerose segnalazioni, antiche e recenti, riportate da Basilicata e indicata con dubbio per la Calabria, MOGGI (l. c.). mentre è del tutto assente nella catena alpina e nelle grandi isole. In Cilento è stata raccolta in pascoli Carex pallescens L. aridi a Bromus erectus Huds., su versanti carbonatici Specie boreale, tipica di pascoli magri, è presente in tra 1000 e 1400 m, sui M.ti di Vallivona (Cervati), e tutta Italia, esclusa la Puglia. È caratterizzata da foglie osservata al Monte della Forcella (tra Caselle in strette, lunghe 1\2 del fusto, glume giallastre, otricelli Pittari e Casalbuono) e presso Monte S. Giacomo chiari privi di becco (PIGNATTI, 1982). È stata raccol- (Vallo di Diano). ta in un piccolo avvallamento su suolo argilloso, all’in- terno di una cerreta, alle falde del M. Centaurino, Holcus mollis L. presso la Croce di Rofrano, a circa 900 m. Specie circumboreale, tipica di praterie umide e boschi caducifogli su suoli subacidi, presente in tutto Deschampsia caespitosa (L.) P. Beauv. subsp. caespi- il territorio, escluse Val d’Aosta, Sicilia, Sardegna, tosa Puglia, è citata con dubbio per la Campania. Nel Elemento subcosmopolita, tipico di prati umidi e Cilento è stata raccolta in località Sorgente Samicosa paludi, è presente in Piemonte, Lombardia, Friuli- (Laurito) in boschi di Alnus cordata (Loisel.) Loisel. e Venezia Giulia, diviene raro nei settori appenninici osservata anche in altre ontanete del M. Sacro, tra centrali e meridionali e manca in Puglia, Basilicata, 700 e 1100 m (M. Scuro, Tempa della Castagna). Calabria, Sicilia e Sardegna. Ne sono stati osservati diversi esemplari in un pascolo pingue a 1200 m Parapholis strigosa (Dumort.) C.E. Hubb. presso il Casone dell’Aresta (M.ti Alburni). Specie annuale, mediterraneo-atlantica, è caratteristi- Nuove entità per la flora del Cilento e della Campania 459 ca dei pratelli subsalsi costieri. In Italia è segnalata zione di PIZZOLONGO (1961). A. arvensis si distingue con certezza per gran parte del territorio, escluse le da A. inexspectata Lippert, per le maggiori dimensio- regioni alpine centro-occidentali, Umbria, Toscana, ni del frutto (2-2,3 mm) e la forma triangolare Campania, Basilicata. In Cilento è stata raccolta (lineare in A. inexspectata) dei lobi delle stipole presso Punta Caleo (Acciaroli) ed è stata osservata (PIGNATTI, 1982). È stata rinvenuta nei pascoli a sugli scogli della Baia di Trentova (Agropoli). Per la Lolium perenne L.