>PERSONAGGIO di Douglas Cole

Spesso i soggetti di questa rubrica Quali sono state le tue prime esperienze, il Patrick Woodroffe sono figure con delle storie molto tuo background? Il signore degli anelli lunghe nell’industria dello spettacolo, Mio padre era un militare e sono cresciuto a Singapore, in Germania e in tanti altri paesi. sono stati pionieri, hanno aiutato Penso che la voglia di viaggiare nasca da lì. ad inventare un mestiere e possono Non sono particolarmente ben istruito; ho condividere racconti d’altri tempi frequentato una buona scuola, ma ero molto e illustrare come sia cambiato il pigro e ho fatto sempre il minimo. Però ho sempre lavoro negli anni. Spesso sono pensato che sarei stato bravo a fare almeno una cosa, anche se non sapevo ancora cosa. Dentro all’apice della loro professione a questo lavoro ci sono un po’ caduto. Quando ho livello internazionale o anche solo iniziato io, a metà anni Settanta, nel rock&roll italiano. Il personaggio con cui non c’erano i lighting designer; c’erano i service abbiamo fatto due chiacchiere questa luci, praticamente. In quell’epoca in Inghilterra volta è la “summa” di tutte queste c’erano solo un paio di aziende: non c’erano luci intelligenti, niente truss; era tutto molto caratteristiche. semplice. Lavoravo per uno di questi service; giravo in un camion e aiutavo a montare le luci, anche per gruppi importanti come gli Osmond Brothers, i Queen, Maggie Bell, Golden Earring e altri intorno al ‘75. Poi ho cominciato a atrick Woodroofe è probabilmente il controllare le luci per un gruppo che si chiamava lighting designer per lo spettacolo mu- “The Heavy Metal Kids”. P sicale più conosciuto al mondo. Non ci La mia grande opportunità è arrivata quando dilunghiamo ad elencare tutti gli artisti e gli sono andato a lavorare per Rod Stewart come eventi per i quali questo signore ha progetta- tecnico – “roadie” ci chiamavano all’epoca – to l’illuminazione: le pagine a disposizione non senza titoli o specializzazioni. Rod stava fa- basterebbero e sono comunque meglio spe- cendo la sua prima tournée da solo dopo aver se per i suoi racconti. Diciamo solo che il suo lasciato The Faces. Tre giorni prima della par- curriculum di lighting designer parte da metà tenza del tour licenziò il tizio che gli faceva le anni ‘70 e via via aggiunge sempre più nomi di luci, poi si guardò intorno e disse “c’è qualcuno enorme impatto nella scena musicale, fino alle qui in grado di fare quello che faceva lui?” Al- cerimonie delle Olimpiadi di Londra 2012. Tra i cuni degli altri indicarono me dicendo: “Quello lighting designer che seguono sempre i tour di lì, lui ha fatto delle luci”. serie AAA, Woodroffe è quello con la carriera La mattina dopo ero il “Lighting Designer” più composita e più longeva: quando Roy Ben- di Rod Stewart. E non era una cosa da poco, nett e Willie Williams hanno iniziato, e quando perché lo spettacolo che stava per portare in Baz Halpin era probabilmente ancora alle ele- giro era una produzione “vera”, cioè aveva un mentari, lui era già un veterano. grande set bianco, sipari e fondali bianchi: nel Woodroffe ci ha concesso una bella chiacchie- mondo del rock era una cosa nuova. Ho passato rata presso l’Arena 105 Stadium a in oc- quattro o cinque anni bellissimi girando il mon- casione della data zero dell’ World Tour do due volte con Rod; due tour: ‘77 e ‘79. di . Oggi la carriera di tanti lighting designer comincia come programmatore per un desi- Nel tuo ruolo, pensi oggi di essere essenzial- gner più vecchio poco a suo agio con la nuova mente all’apice dell’industria? tecnologia: che percorso avete fatto voi che Oggi sono probabilmente il miglior lighting non avevate una generazione precedente di designer a Rimini, non andrei oltre. rock lighting designer a cui fare riferimento? Guardando il tuo CV, pensavamo di trovarci Tu essenzialmente hai fatto un salto da elet- davanti un signore un po’ più stagionato... tricista/tecnico luci a designer... Pensavo di aver compiuto 58 anni adesso, ma Non l’avevo mai guardata in questo modo. mia moglie (che tiene il conto per me) mi ha Io sono stato molto fortunato ad essere una informato recentemente che ne ho solo 57... è delle persone coinvolte quando era tutto agli riuscita lei a darmi un anno in più da . albori. Era incredibilmente primitivo il modo

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in cui facevamo le luci in quegli anni. La tec- con la crew e con altri designer... e disponevo nologia ha cominciato a svilupparsi quando i anche di un bellissimo modo di girare il mondo gig (spettacolo-lavoro, ndr.) sono diventati più con questo circo magnifico. ricchi. Quando ho iniziato io, in Inghilterra i Però l’arte del disegno delle luci nel teatro più grandi artisti del momento – Led Zeppelin era già piuttosto consolidata da secoli. Hai e compagnia – suonavano a Earl’s Court, che preso qualche spunto o qualche conoscenza all’epoca era la più grande venue indoor che ci da quel mondo? fosse. Fino a quando gli Stones e altri non han- Non proprio. Anzi, veramente è stato il con- no cominciato a fare i tour in America alla fine trario. Quasi vent’anni fa, mentre stavo lavo- degli anni ‘70, nessuno si sognava di suonare rando con degli artisti importantissimi – gli negli stadi, anche perché nessuno fino a quel Stones, Tina Turner, Rod Stewart e altri – ho punto aveva pensato di andare in tournée per pensato: “Oddio, questa gente non durerà, or- far soldi. Spesso le tournée si facevano in per- mai hanno 45 o 50 anni! Non possono durare dita per promuovere la vendita dei dischi, che per sempre...” Così ho pensato di cercare altri erano il fulcro del business. Poi all’improvviso angoli per il mio lavoro. tutti si sono resi conto che si potevano far sol- All’epoca tutta la tecnologia veniva sviluppata di suonando nelle grosse venue, o nelle arene, per i rock show, perché noi nel rock riempivamo ma, allo stesso tempo, hanno anche capito che, gli stadi e avevamo tanti soldi. E in più c’era (e per poter chiedere quei soldi, era necessario of- c’è ancora) la mania che spingeva tutti a volere frire un vero spettacolo. il proprio spettacolo più grande degli altri, così Dovete ricordare che anche un palchetto per la anche se comprare quei nuovi “testamobile” batteria era una novità all’epoca: uno dei primi costava migliaia di dollari o noleggiarli costava drum riser fu usato in una tournée che feci con i centinaia di dollari alla settimana, tutti ne vole- Queen. Pian piano abbiamo cominciato a poter vano comunque un’enorme quantità. È evidente portare in giro dei truss, sono arrivati i fari che che tutta la tecnologia disponibile ha cominciato si muovevano, i sistemi di controllo che ricorda- a transitare anche in ambito teatrale e televisivo vano le scene da soli... e all’improvviso gente come me aveva l’opportu- I was blown away È stato proprio l’arrivo della console dotata di nità di spostarsi in quei settori, fin allora domi- memoria a cambiare il nostro mestiere: inve- nati da gente cresciuta nel mondo un po’ chiuso ce di fare il “roadie” e rielaborare le luci ogni del teatro (balletto, opera, prosa, ecc.). It delivered on all its promises and more! sera, il designer poteva concepire e creare lo Così ti sei trovato ad insegnare agli “artisti spettacolo in anticipo e qualcun’altro poteva ri- veri” del teatro... produrlo ogni sera. Quindi potevamo chiedere Non esageriamo, ma sicuramente sono riusci- The premixed output beam leaves a beautiful color wash. soldi all’inizio dalla produzione e guadagnare to a presentare le nuove tecnologie in quell’am- in modo dignitoso, potevamo creare diversi biente. Io sono sempre stato sicuro che c’era spettacoli e non essere strettamente legati alla qualcosa di più interessante che far lampeggia- - LD Jason Bullock, Korn “Path of Totality” Tour tournée, così potevamo anche seguire diversi re le luci a tempo con la musica, sapevo che ci progetti in contemporanea. Quando lavoravo poteva essere qualcosa di più. con gli Earth, Wind&Fire o con Così un portafoglio di clienti già pieno è cre- gli ABBA, magari venivo paga- sciuto ancora di più? to abbastanza bene, o almeno Probabilmente la mia base di clienti è cresciu- così mi sembrava, ma signifi- ta per un altro motivo, quello per cui sono qui cava stare in tour per almeno a Rimini oggi: mentre facevo i tour in Europa, un anno alla volta a non fare ho fatto amicizia con tanti promoter, come niente altro. All’improvviso, David Zard qui in Italia, o Thomas Johannsen con lo spettacolo “memoriz- in Scandinavia, e tanti altri, che poi finivano zabile”, si è materializzato un per chiamarmi a lavorare con gli artisti che nuovo lavoro, questa meravi- seguivano in ambito nazionale. Mentre tutti i gliosa carriera che avevo cer- miei colleghi inglesi correvano dietro al grup- TM cato per tutta la vita: potevo po americano o inglese del momento, io avevo essere creativo e dipingere i miei clienti consolidati, e nei tempi di prepa- bellissimi “quadri”, potevo es- razione tra una tournée e l’altra andavo fuori a sere molto propositivo con le lavorare in tutto il mondo. Così facendo sono persone, lavorare con artisti e diventato amico anche di tanti artisti interna- MAC Aura www.martin.it The market’s best-selling LED wash light!

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zionali che poi mi richiamavano per il loro spet- problema accontentarlo. La questione è che in tacolo successivo e nel frattempo ho sviluppato questa situazione il mio lavoro è molto “pub- ottimi rapporti con i service luci di tutti questi blico”. Vedo davvero il risultato del lavoro di paesi, ai quali portavo nuovi apparecchi, nuovi tutta la mia squadra solo quando sono in platea sistemi. Nei primi 10/15 anni della mia carrie- ed accendo per la prima volta il palco. E stiamo ra, i service luci come li conosciamo oggi non parlando di sistemi molto costosi: costa miglia- esistevano, a parte qualcuno nel mondo anglo- ia e migliaia di euro al giorno avere la crew a sassone. Per questo è completamente naturale disposizione per farli funzionare... non si può per me venire qui a fare degli spettacoli inte- fare su un foglio. ressanti per artisti con cui non avrei mai avu- Al primo giorno di prove accendo tutto e sem- to contatti se fossi rimasto isolato nel mondo bra bellissimo e tutti non aspettano altro che angloamericano. vederlo funzionare. Dopo qualche giorno di Come gestisci l’input dell’artista? prove e miglioramenti – e direi che questo è Dipende dall’artista. Penso a gente come Mick successo invariabilmente per ogni grande spet- Jagger, che, quando mi incontrò per la prima tacolo che io abbia mai fatto – gli artisti comin- volta, 35 anni fa, dopo che mi ebbero presenta- ciano a guardare lo spettacolo e dire “beh, è to con un: “Questo è Patrick, disegnerà le luci; abbastanza bello, ma perché questo pezzettino hai delle idee da dargli?”, mi disse: “Molta luce qui non è di là; o perché hai fatto così; o perché nei primi brani, più oscurità per i ballati” e que- la batteria ha fatto ‘bip’ e le luci poi hanno fatto sto è quanto! Negli anni abbiamo sviluppato un ‘bap’”. Ci possono essere cento motivi per que- rapporto diverso, c’è molto più interessamen- sto o per quello: l’operatore stava facendo qual- to da parte sua. Poi ci sono anche artisti come cos’altro, il pulsante era programmato in modo Phil Collins che ha idee chiarissime su quel che sbagliato, stavamo lavorando su un altro brano, vuole e che con mesi d’anticipo fa sapere in che abbiamo semplicemente sbagliato... ma non si punto dello show sale sul palco, da dove esce e può passare tutto il tempo in prova dicendo come tutto debba essere in ogni momento. “scusate... scusate...”. Questa è la ragione per Poi ci sono quelli come gli AC/DC, a cui sembra cui è importantissimo il rapporto con l’artista e non interessare niente, a parte il fatto fonda- il rapporto con la gente che lo circonda. mentale che vogliono vedere il pubblico... Per la parte creativa puoi scegliere qualsiasi Abbiamo parlato con Cosmo, lighting director soluzione ti sembri opportuna, ma quando si del tuo spettacolo con AC/DC due anni fa, e ci tratta di coordinare una squadra composta di ha detto che l’unico input della band di cui fos- esseri umani, tenere alta l’autostima di tutti, se a conoscenza era che volevano tanto calore... gestire la tecnologia e i rapporti con l’artista, Sì, vogliono sentire quell’energia che adesso beh, è un lavoro complicato e delicato. con i testamobile non arriva. Ai vecchi tempi Due parole sul tuo metodo di lavoro? con centinaia di PAR da 1000 W si sentiva pro- Si comincia con il set e con la scaletta. Ascolti prio la luce sul palco. Anche Tina Turner è così, la musica e guardi il set... tutto vive e tutto muo- vuole sentire il calore delle luci. re sul set. Mi ricordo uno spettacolo in Francia, Molto del mio lavoro sta nello sviluppare un anni fa, con un fondale che sembrava una pelle rapporto con l’artista e nel capire non come vo- di dalmata, bianco e nero. Dopo qualche minu- glia le luci, ma chi sia... spesso l’artista non sa to, qualsiasi luce scegliessi, faceva venire il mal chi è. Pensa di essere una cosa e vuole essere di testa. Un disastro. qualcos’altro. Si deve costantemente lavorare Ho visto tanti spettacoli dove il primo numero a sostenere l’artista: vuole fare il lunatico e il è fantastico e spettacolare, e anche il secondo misterioso? Vuole esser amico di tutti? Vuole è fantastico e spettacolare, poi anche il terzo e essere qualche via di mezzo? Per fare questo anche il quarto: a quel punto la spettacolarità lavoro uno deve diventare psicologo tanto non è più spettacolare. È come una cena: co- THE NEW GTO SYSTEM IS MUCH MORE THAN JUST THE SUM OF ITS PARTS quanto tecnico o designer. minci con un antipasto fantastico, poi ci vuole Since 1973 we have been combining Italian design and engineering fl air with cutting-edge technologies E quando l’artista decide di cambiare qualcosa? qualcosa di delicato, poi un piatto forte, poi del to produce world-class loudspeaker designs, and the new GTO system is the essence of everything we’ve learned so far. È una situazione molto delicata, e non perché formaggio e il migliore dei dessert per finire. si scontrino le opinioni di due persone o perché Ecco, questo paragone mi è appena venuto Contact us today to arrange a demo and hear the new standard in loudspeaker systems. debba prevalere l’opinione di uno piuttosto che in mente, e forse lo userò ancora! Comunque, quella dell’altro, perché se l’artista vede ros- molto di questo non ha a che fare con la luce e so un pezzo che io vedo blu, non è un grosso l’ombra: per questo si deve capire la musica. MODS ART SAS Luigi Lombardi | mobile: +39 333 495 8127 | email: [email protected] | www.modsart.it OUTLINE HQ ITALY Outline S.r.l., via Leonardo da Vinci 56, 25020 Flero Bs - Italy | phone: +39 030 358 1341 | fax: +39 030 358 0431 | www.outlinearray.com | www.outline.it 40 SOUND&LITE n. 95_2012