COMUNICATO STAMPA

Presentato questa mattina a Catone il Piano di Zona triennale del Distretto Socio-Sanitario RMH1. Un piano che nella sua costruzione ha visto attori di varie componenti politiche, di vari “campanili”, di varie idee, con varie formazioni, da quella medica a quella sociologica, da quella politica a quella del volontariato, tutte concentrare nel voler superare i limiti per ottenere una programmazione valida e rispondente alle esigenze di una popolazione vasta e variegata, quella dei sette comuni castellani. Ha aperto i lavori l’Assessore alle Politiche Sociali di , capofila, Laura Toccini, introducendo ed accompagnando gli interventi di tutte le componenti di un piano programmatico del sociale che ha coinvolto e coinvolge i sette comuni del Distretto (Colonna, , , Monte Porzio Catone, di Papa, ), la ASL, la Regione, la Provincia, la Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini, il Terzo Settore, Cooperative, Associazioni, Volontariato, Sindacati. Dopo i ringraziamenti di Roberto Buglia, sindaco di Monte Porzio Catone (“Il nostro è un distretto che funziona - ha dichiarato Buglia - Un distretto che è stato preso a modello da tanti, che ha trovato le giuste sinergie e il corretto modo di operare. Ringrazio la struttura, e l’assessore Toccini che davvero ha dato tanto a questo strumento”), la giornata è proseguita senza scalette, in un passarsi il testimone con amicizia e condivisione reale tra i vari attori del Piano. “Presentiamo per la prima volta un piano di zona triennale - ha spiegato l’assessore Laura Toccini, presidente del Comitato istituzionale del Distretto - Si tratta quindi di un ampio lavoro di programmazione, ma che ogni anno dovrà essere rivisitato e rimodulato seguendo i bisogni rilevati sul territorio dai servizi e le indicazioni provenienti dalla Regione . E’ uno strumento fluido, dinamico, pur se in una architettura complessa. Uno strumento che deve saper rilevare i mutamenti sempre più rapidi, le necessità emergenti sulle quali intervenire con risposte adeguate. Se siamo lungimiranti come siamo stati finora in tante occasioni - ha continuato Toccini - riusciremo ad intervenire prima ancora che le leggi, le direttive rispondano a quelle stesse necessità. Siamo stati capaci di farlo, come nel mettere in piedi il centro diurno per malati affetti da demenza prima ancora che bisogni analoghi fossero recepito a livello provinciale”. Sono di pochi giorni fa, infatti, le dichiarazioni del presidente Zingaretti che ha preso l’impengo di istituire 17 centri per l’Alzheimer nei distretti. “Noi che possiamo giustamente vantarci di averlo ad un passo dalla partenza, saremo premiati come progetto Pilota e avremo un ulteriore contributo per il trasporto degli utenti, andando così ad arricchire e rendere più rispondente l’intervento ai bisogni delle famiglie dei fruitori”. Applausi a Toccini, alla quale vengono tributati in ogni relazione i meriti di aver saputo coordinare, tenere insieme, valorizzare il lavoro di tutti, aver dato nuovo impulso forte per consolidare un’eccellenza riconosciuta in questi anni di “reggenza” del Distretto. L’assessore “gira” i meriti ad ogni figura coinvolta nel grande progetto sociale distrettuale: “Questo distretto, considerato un esempio da imitare, ha un valore aggiunto che è dato dalle singole persone . E’ un modello costruito con difficoltà, ma noi persone, ciascuno di noi è riuscito a crearlo. Questa medaglia ce la meritiamo tutti, ognuno ha fatto la sua parte alla costruzione di questo piano che, si è visto in questi anni, con fatica e con impegno, si è sempre più allargato, coinvolgendo sempre più terzo settore, organizzazioni sindacali, cooperative. Siamo riusciti a regolamentare questi rapporti, normalizzando il confronto costante ai tanti tavoli. Anche questo passo, come ogni piccolo passo che può sembrare insignificante, ha richiesto l’impegno di tutti. Ora dobbiamo andare oltre. Il passo successivo è quello di una integrazione più ampia, che coinvolga altre istituzioni. Non è possibile più formulare risposte con frammentazione di interventi. Dobbiamo pensare, ad esempio, ad una inclusione del Centro per l’Impiego, pensare di dare una opportunità occupazionale ai casi difficili, fragili, pensare alla Scuola sempre più in maniera coinvolgente”.

Hanno preso la parola il presidente della Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini Giuseppe De Righi, l’assessore alle politiche sociali di Valentina Trinca, l’assessore “omologo” di Monte Compatri Ponzo, e di Frascati Di Tommaso. Per la Asl, il direttore dottor Versace, e il dottor D’Alema del Dipartimento di Salute Mentale. Poi i comuni, gli operatori, i singoli referenti, gli assistenti sociali. Uno dopo l’altro ad elencare interventi, azioni, risposte date ai bisogni dell’utenza, dalle case alloggio al polo affido, dalle tossicodipendenze alle dipendenze di ogni genere, dal disagio giovanile a tutte le problematiche relative agli anziani, dai disabili psichici a quelli fisici, dai minori agli adulti, dalle donne violate ai bambini, in un programma complesso ma condiviso che è stato discusso passaggio su passaggio, azione per azione, intervento dopo intervento ai vari tavoli dove, tutti concordi in questo, si sono superati attriti, differenze di vedute, appartenenze politiche e geografiche, campanili e colori, per arrivare ad un piano programmatico del Sociale castellano condiviso ed eccellente, preso ad esempio da molti e considerato “pilota” in tante sue prerogative, da quelle metodologiche a quelle delle relazioni umane costruite tra le varie componenti.

L’ufficio Stampa del Distretto Socio-Sanitario RMH1