La Critica Della Cgil Non Ci Persuade Regole Certe Anche Per I Soci Lavoratori L'orizzonte Europa Non È Soltanto Risanamento
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29COM01A2907 ZALLCALL 11 20:37:50 07/28/97 ICOMMENTI l’Unità 15 Martedì 29 luglio 1997 BICAMERALE UN’IMMAGINE DA... SINDACATO E COOPERAZIONE La critica Regole certe della Cgil anche non ci persuade per i soci lavoratori DANILO BARBI ANTONIO PANZERI GIANNI RINALDINI SEGRETARIO GENERALE CGIL EMILIA ROMAGNA A CONCLUSIONE del dibattito svoltosi al A DENUNCIA della Camera del lavoro territoriale di Direttivo nazionale della Cgil, sul testo Reggio Emilia dell’intreccio perverso tra una azienda uscito dalla Commissione Bicamerale, privata ed una cooperativa non è un caso isolato e propone diverse considerazioni su cui non è possibile L non ci ha assolutamente convinto. Ovvia- L sorvolare anche rispetto al confronto in atto tra sindacato e mente sono fuori discussione l’utilità ela necessi- movimento cooperativo. tà del dibattito e la sovranità dell’organismo e Il «caso» è così riassumibile. 1. Due giovani costituiscono dellesueposizioni.Malaqualitàdiquellaposi- una società, una azienda di riciclaggio, la Replast con un di- zione,ilsuo esserepiùcheunalimpidalineapoli- pendente addetto alla amministrazione. Nella azienda ope- tica una somma di distinguo, risultano oggetti- rano 40-50 lavoratori/lavoratrici che sono tutte/i soci di vamente poco convincenti e sono destinate ad una cooperativa che in quanto tale applica il regolamento e essere rimesse in gioco dall’evolversi dei fatti. non il contratto di lavoro. La cooperativa è regolarmente affiliata ad una delle centrali cooperative. 2. La cooperativa Forse hanno pesato le premesse a questa nostra applicando il regolamento interno risponde al sindacato discussione: l’eccessiva disattenzione da parte che in quanto soci per i lavoratori e le lavoratrici non esiste delle strutture sindacali nel loro complesso du- diritto alla assemblea sindacale e, ovviamente, a tutto il re- rante i lavori della Bicamerale; le troppo affretta- sto. 3. Dei giovani lavoratori e lavoratrici della zona indu- te posizioni individuali espresse fin dal giorno striale contigua in lista di mobilità si rivolgono alla azienda dopo. Il risultato è una posizione un po‘ confusa alla ricerca di un posto di lavoro. Viene risposto che non c’è che rischia di essere assimilataal variopintofron- problema, basta versare 100.000 lire cadauno, diventare tedell’«obiezionismo». soci della cooperativa per poter lavorare presso l’azienda. Ergo: come costruire una azienda di 40 dipendenti con Non essere riusciti a dire se l’esigenza di rinno- un solo dipendente lucrando sui costi attraverso uno stru- vamento istituzionale, punto di partenza della Aviolat/Ansa mento (la cooperativa) e tenendo fuori il sindacato. Bicamerale stessa, sia positiva (senza peraltro di- Non saprei dire se sussiste un problema giuridico. Questo re chiaramente che sia negativa) sembra rispon- GINEVRA. Sono lontani dalle loro terre e non sono chiusi dietro i fili che delimitano le riserve. Sono indiani del nord America abbigliati con si vedrà con la causa intrapresa da una giovane lavoratrice dere più a opportunità interneal dibattito in Cgil i loro tradizionali costumi. Eccoli in marcia verso il Palazzo delle Esposizioni a Ginevra per il ventesimo anniversario della prima conferen- della cooperativa, constato semplicemente che cause simi- che non arispettare l’importanza dell’argomen- za internazionale contro le discriminazioni dei popoli indigeni. lari sono già state fatte nel passato in Emilia Romagna dalle to. La stessa parte relativa al giudizio di merito Camere del lavoro con esito positivo. Ciò che voglio rimar- non è lineare: non si può sostenere che si teme care è il problema politico e sociale che si evidenzia che, per assurdo, sarebbe ancora più grave qualora ci fosse un per i diritti sociali generali ed al tempo stessoche orientamento giuridico favorevole alla cooperativa. Il pro- c’èpocofederalismo. RODI HA sottolineato è decidere quali punti della blema inerisce il valore ed il senso stesso dell’essere coope- l’esigenza di concentra- POLITICA ECONOMICA Più che una linea le valutazioni emerse dal Di- domanda interna rilanciare, se rative con tutto ciò che ne consegue anche sul versante le- rettivo ci sembrano unasomma diperplessitàdi- re l’attenzione su occu- lasciar fare alla spontaneità o pazione e sviluppo ben- se, invece, incentivare e, se sì, gislativo, contributivo e fiscale. verse, tenute assieme dal fatto di essere tali e P Qual è il valore dell’essere cooperativa? È quello di essere ché abbia poi di recente ag- L’orizzonte Europa cosa. Si può convenire sul re- quindidiconsentireilrimanerenell’ambiguità. giunto che l’autunno sarà «du- cupero abitativo, ma non è strumento per ridurre i costi, compresi quelli contrattuali e Al contrario a noi sembra di poter dire che l’o- rissimo». Infatti, da qualche parte di una scelta complessi- «tenere» fuori il sindacato nel nome dell’autogestione? So pzione della Bicameralenelnonaverportatoalle tempo è iniziata una discussio- va e per di più è evidente che bene, se non altro perché sono nato e cresciuto nella regio- ne sulla cosiddetta «fase 2», non è soltanto se si vuole parlare non solo di ne più cooperativizzata d’Europa, che il movimento coope- estreme conseguenze né la scelta federalista («la rativo è anche altra cosa ma è proprio per questo, in nome Repubblica Italiana è costituita dalle Regioni...») che dovrebbe completare il quantità, ma di qualità e selet- percorso del risanamento fi- tività dello sviluppo le scelte di quei valori che è veramente miope e ipocrita fare finta di né un semplice decentramento («lo Stato trasfe- nanziario con un nuovo impul- sono più che mai necessarie. non sapere, di non vedere, che in questi anni sono cresciu- risce suoi poteri alle Regioni...»)profiliun’ipotesi so a sviluppo e occupazione. risanamento e sacrifici Per di più nemmeno i due in- te a dismisura, assieme ad esperienze esemplari, cooperati- di«StatoFederativo»digrandeforza,incuiStato Forse questa discussione arriva terventi classici sull’offerta e ve più o meno spurie, più o meno associate alle centrali e Regionipotrannoavereegualeprofiloistituzio- in ritardo, ma ora è importan- sulla domanda sono in grado cooperative che in tutti i campi e settori scelgono questa nale, insieme agli Enti Locali, che diventano Am- te che non si esaurisca come è ALFIERO GRANDI da soli di garantire una ripresa forma proprietaria per ragioni che non hanno nulla a che ministrazioni primarie. Anzi l’ipotesi del com- accaduto alcuni mesi fa. Con- stabile con benefici occupazio- vedere con le ragioni cooperativistiche. tribuisce a rendere possibile la nali perché occorre puntare su I soci di questa cooperative, che nelle statistiche com- plesso di riforme istituzionali e democratiche paiono sotto forma di crescita dello spirito cooperativistico, che emerge ci sembra molto vicina all’idea di ricerca delle iniziative necessarie verso lo svi- con sacrifici distribuiti in modo socialmente investimenti a lungo termine, con reddito in- in diverse situazioni scambiano semplicemente il farsi socio «federalismosolidale»sostenutadallaCgil. luppo e l’occupazione il nuovo clima che si è accettabile. Il risanamento porta a frutti im- certo o comunque molto differito, come la con il posto di lavoro e versano la quota come una sorta di Il vero punto sostanziale di modifica che il sin- determinato in Europa, grazie ai diversi rap- portanti: meno inflazione, tassi di interesse ricerca e il sostegno all’innovazione. Molti si porti di forza che si sono determinati tra più bassi. Premesse importanti ed indispen- attardano ad esaltare l’assenza di regole nel tangente dovuta per essere assunti. Non è così? Non è così dacato deve chiedere con forza riguarda invece conservatori (fino ad ora egemoni pressoché sabili, ma per la ripresa occorre di più. Oc- mercato del lavoro degli Usa, pochi guarda- per cooperative tutto fare con centinaia e centinaia di soci l’art.56:lefunzionipubblichenonpossonoesse- incontrastati) e sinistra. Tuttavia per afferma- corre un intervento politico coerente e con no all’obiettivo egemonico che questo paese dipendenti che svolgono attività che vanno dalle pulizie al- re definite come risultante «dell’autonomia dei re un’idea diversa di Europa non basta certo obiettivi chiari. Questa parte è tutta davanti sta realizzando in materia di ricerca e di set- l’assistenza domiciliare e sono un porto di mare per mi- privati», neanche se finalizzata allo sviluppo ge- un documento di buone intenzioni che parla a noi. L’attesa di una ripresa che non c’è, al- tori produttivi del futuro, grazie anche ad gliaia di ragazze e ragazzi, spesso extracomunitari che pare di occupazione e di coordinamento delle po- meno in termini sufficienti, porta a trascurare una massiccia domanda pubblica. abbiano un innato spirito cooperativistico? nerale (così come vuole la prima parte della Co- Non è così nelle imprese private dove vengono appaltati stituzione). litiche economiche, come quello approvato una riflessione sugli interventi necessari. Dal Altro punto di intervento riguarda la redi- ad Amsterdam. Troppi condizionali, poca punto di vista degli interventi sull’offerta si pezzi sempre più significativi della attività produttiva e del Inoltre il sindacato deve stare nel processo di stribuzione e la riduzione dell’orario di lavoro magazzino a cooperative che nascono come funghi su ini- concretezza (il cui segno viene anche dai po- può sempre fare di più, ma molto è già stato poiché il rapporto tradizionale tra sviluppo e cambiamento istituzionale, riproponendo an- chissimi quattrini messi a disposizione), molti fatto anche sul lavoro. Basti