MERCOLEDÌ l'Unità - SPORT 8 AGOSTO 1984 E cosi vinse

Da uno dei nostri inviati da una montagna di equilibrio e sacrifici arricchita dal fosfo­ senza rivali ro del buonsenso e dal ferro della volontà. Invece no, vero — «È stata una corsa terribile, la più dura niente, il più forte corridore di fondo del mondo, per giunta della mia vita. Sapevo per filo e per segno che cosa avrebbe Dopo l'europeo e il mondiale ragioniere, per giunta bravo ragazzo e sposo felice, non è fatto Valnio, ma aspettarsi un attacco non vuol dire essere arrivato a 2G anni e a un titolo olimpico soltanto In virtù di certi di poterlo ribattere. No, non ero sicuro di vincere, solo conquista anche Poro olimpico un modo ordinario di amministrare un talento straordinario. all'ultimo giro ho capito che era fatta». Nessuno, oggi, diventa campione se non studia da campione, Alberto Cova dopo la gara racconta Alberto Cova durante Ora pensa alla maratona se non somma alle proprie doti un patrimonio di conoscenze la gara. «Quando Vainto è partito, ho avuto paura di non tecniche, scientifiche, mediche. farcela. Del ritiro di Mamede non mi ero neanche accorto, Così si va in Finlandia a spiare Vainio durante I campiona­ l'ho visto affiancarsi solo al terzo giro, poi mi sono dimenti­ ti nazionali, come fanno 1 tecnocrati in viaggio di lavoro per cato che esistesse. Ha il record del mondo, ma non In testa per­ cercare di «rubare» conoscenza e cultura professionale; così ci le grandi gare, non l'ha mai avuta e difatti non ha vinto nulla si allena e ci si prepara seconbdo scadenze e ritmi meticolosi, di importante. E poi il record del mondo è un falso problema, che prevedono il raggiungimento della massima forma nel la storia dell'atletica è fatta dalle medaglie e non dal primati periodi di massima necessità, persino recuperando i ritardi cronometrici. Per questo non ho nessuna Intenzione di pre­ muscolari conseguenti a una brutta influenza primaverile parare una gara apposta per 11 record, anche se sono convinto grazie a un programma adeguato di giorno in giorno all'im­ che tanto io quanto Vainio lo abbiamo tranquillamente nelle previsto intoppo; così ci si affida a terapie d'avanguardia gambe». come l'ormai celebre «autoemotrasfusione» del professor Domande rituali ma inevitabili: a chi dedichi la tua vitto­ Conconi, che consiste — spiegata da un profano per i profani ria? «Prima della corsa ho fatto un quadretto con cinque — nell'estrarre quantità di sangue dall'organismo per resti­ cerchi. Uno è la famiglia, che sopporta da troppo tempo la tuirgliele a ridosso delle gare, aumentando 11 numero di glo­ mia lontananza, Il secondo è la mia società, dal presidente id buli rossi e favorendo dunque l'ossigenazione, fondamentale massaggiatore, gli ultimi tre sono gli ori degli Europei di negli sport che richiedono sforzi prolungati. Atene, dei Mondiali di e questo di Los Angeles». Di questa pratica — che qualcuno giudica al confini della Come hai passato la viglila della gara? «Ero a Santa Moni­ liceità sportiva ed altri ritengono Invece perfettamente natu­ ca in una casa privata. Mi sono trasferito al Villaggio olimpi­ rale, perchè, come dire, ogni atleta dopotutto «usa del suo» co per mangiare, rigatoni al ragù e formaggio, e sono andato senza ricorrere ad alcunché di estraneo al proprio corpo — si a riposarmi nella stanza che mi era stata assegnata, riuscen­ è discusso a lungo. Ma in questa sede, e dopo questa vittoria, do anche a dormire un'oretta. Poi un po' di riscaldamento al ci sembra significativo riportare una frase dello stesso Con­ coni, In replica all'affettuosa presa In giro di un nostro colle­ campo e infine la pista...». ga che lo chiamava «vampiro». Hai vinto, nel diecimila, tutto II possibile: titolo europeo, mondiale, olimpico. È vero che adesso pensi alla maratona? «Guardi che qui — ha detto Conconi — non si tratta di «Sì, è vero. Non ho ancora deciso nulla, ma certo che ini magia, ma di lavoro». E nonostante una barbetta mefistofeli­ piacerebbe molto ripetere lo stesso ciclo di successi anche ca contribuisca a rendere vagamente inquietante l'aspetto nella gara più lunga. Adesso, però, non voglio pensare allo del professore, la frase non dispiace perchè sottolinea benone l'essenza di molto sport di vertice moderno: il frutto di un sport: starò qui in vacanza con mia moglie fino al 14, a Ferra­ lavoro accurato e cocciuto, che toglie magari alle vittorie gosto rientro e poi riordinerò le idee». l'aura un po' fasulla del «miracolo» o, appunto, della magia, Semplice come il suo modo di correre. Cova, a dargli retta, ma aggiunge loro logica, concretezza e verisimiglianza. Se traccia a tutto tondo un classico autoritratto del brianzolo vincere è un lavoro. Cova ha lavorato molto e bene. serio e giudizioso — proprio come il suo allenatore Giorgio Rondelli — di poche parole e di molti fatti, come se infilare Michele Serra una serie di successi strabiliante come la sua dipendesse solo Sii è bastato un solo salto valido per vincere nel lungo la seconda medaglia Cari Lewis, e due! L'esultanza di COVA dopo la vittoria nei diecimila metri

Buona giornata per gli azzurri Il pubblico però sfiora il podio nel martello si analizza voleva il record con giudizio Quella di lunedì era la giornata più dura della conoscere l'atleta per via di performaces straor­ settimana olimpica di Cari Lewis. Doveva ci­ dinarie, eccessive, -altre- rispetto alla normali­ ci riprova mentarsi in ben tre prove, sebbene due fossero di tà sportiva, è difficile accettare qualcosa di otti­ agevole routine: batterie e quarti di finale dei mo ma non super da parte di Lewis: come un 200 metri e salto in lungo. Lewis ha ottenuto 8.54 nel lungo che eguaglia solamente la misura quello che voleva, e quel che il pubblico si atten­ moscovita di Dombrowsky e rimanda ad altra deva, in un modo però sorprendente: usando occasione l'atteso favoleggiato record che 'il fi­ cautela finanche esagerata, facendo ricorso al glio del vento- ha promesso a 30 piedi, 9,14 me­ bilancino tanto da spingere qualche spettatore tri, 24 centimetri più in là di Beamon. E difficile a mettere le dita in bocca per fischiare. Nelle soprattutto accettare i molto umani calcoli di batterie della gara di velocità il •figlio del ven­ un personaggio che ha voluto imporsi ed è stato Bronzo per Evangelisti to- ha fatto traguardo ai 170 metri usando il consacrato come superumano, la paura della fa­ resto del percorso per frenare; nel salto in lungo, tica di un atleta che la mitologia sportiva ci ha ha provato due soli salti (un 8,54 e un nullo) e si illustrato senza sudore e senza affanni. Difficile è poi messo in tuta ai bordi del campo a osserva­ anche per la tv, grande regista dello spettacolo re gli umani rivali di lui Superman. 'Ho deciso di questi Giochi: la gara del lungo, che avrebbe così dopo il salto nullo, che mi ha fatto perdere dovuto essere una delle scene-madri del film la concentrazione", ha dichiarato Lewis a fine Silenzio per Bianchini olimpico, si è ridotta a poche sequenze senza gara. 'Non avrei cambiato idea nemmeno se fos­ pathos, mettendo nei guai i creatori di mito ri­ Da uno dei nostri inviati si stato superato'. É una bugia, probabilmente, masti improvvisamente senza materia prima. mo, useremmo come epigrafe ne starebbe in pedana a roteare più abbastanza gambe, quando per nascondere un azzardo calcolato; dietro di LOS ANGELES — Suo padre ideale non solo delle Olimpiadi come un pazzo appresso a un ho cercato di venir fuori ho ca­ lui infatti chi poteva batterlo c'era (l'altro ame­ Il pubblico, la tv chiedono i record, ma Lewis era morto la notte prima, ma ma di tutto lo sport. aggeggione di sette chili, ma pito che non potevo più mette­ ricano Afyricks) ma non era in forma mentre per è troppo impegnato in questi Giochi. Deve ga­ lui non lo sapeva perchè i diri­ Ai giornalisti che gli chiede­ con altrettanta filosofia, meri­ re i piedi dove volevo io, come l'australiano Money e il nostro Evangelisti era reggiare, vincere, festeggiare con la bandierina genti dell'atletica leggera ita­ vano, a diversi livelli di esagita­ terebbe un monumento grande nelle eliminatorie. Ma sono americana, recitare la parte del giovane sano e liana, forse perchè temevano zione, come mai fosse arrivato almeno quanto lui, cioè stermi­ contento anche così, ho ven- già un prodigio arrivare a trenta centimetri sol­ che lanciasse il martello con quinto piuttosto che secondo o nato. E invece si è meritato un t'anni, a Seul ne avrò appena tanto da quell'imbattibile. forte che realizza uno dei tanti 'sogni america­ meno entusiasmo, hanno prefe­ terzo (e perchè non ottavo o silenzio di circostanza, e ver­ 24, non si poteva pretendere ni-, -l record sono fatti per essere battuti, le Lewis sembra sinceramente ossessionato dal­ rito non dirglielo. Di queste quattordicesimo?), l'enorme rebbe voglia, per la rabbia, di troppo. E poi dopo queste medaglie restano-, ha sentenziato Lewis con la piccole ipocrisie, con gente che Orlando, un gigante barbuto finirla qui, se non ci toccasse Olimpiadi, dopo aver superato l'idea delle quattro medaglie d'oro e della emu­ si permette di svendere il dirit­ non si sa se più largo o più alto. lazione diJcsse Owens, chiave dorata per aprire saggezza dei Baci Perugina. E però arriveranno raccontare almeno in pillole lo stress e la tensione incredibi­ anche quelli: alla maniera che oggi usa, il giorno to al dolore di un essere umano rispondeva testualmente: «E una giornata, quella di ieri, pie­ le di una gara da ripetere quat­ i cuori del pubblico, anche non sportivo, della nel nome di una classifica, è che ve devo di'? E sempre na na di cose importanti per gli tro volte e in condizioni sempre leggenda atletica e di favolosi contratti. Si spie­ e l'ora prefissati, con folle di cineoperatori che pieno il mondo dello sport. Ma attendono il magico evento e lo sponsor che fer­ palla de* fero». E se ne andava atleti italiani al Coliseum. Il più difficili, mi sento in grado ga cosila sua cautela, ostentata anche nella pre- dispiace particolarmente che via ridendosela contento per il presidente della Federazione, di affrontare tutti i prossimi parazione pre-olimpica, che sta mettendo in ma il salto in aria, un momento, prego, per l'ine­ ne sia stato vittima Orlando suo aggiornamento della famo­ , la definisce ad­ impegni con tutt'altro spirito». imbarazzo il grosso pubblico portato a credere vitabile spot pubblicitario. Bianchini, romano, 29 anni, ieri sa massima «il pallone è roton­ dirittura «indimenticabile nella Anche Antibo è giovanissimo quinto nella gara di lancio del do». che ogni sua gara debba essere fatale e storica, martello ma soprattutto autore nostra lunga e gloriosa storiai, — 22 anni, niente per un fondi­ Riccardo Bertoncelli Uno che prende lo sport così, ci manca solo il «Firmato Ca­ sta — anche lui è contento, no­ vestita di furia agonistica e di record. E difficile di una battuta che, se potessi­ con passione altrimenti non se per quel pubblico, lo stesso che ha imparato a NELLA FOTO: Cari Lewis Mennea in azione. dorna». Ma si sa che i dirigenti nostante lo schermo gigante sul son lì apposta per suonare quale lo hanno seguito al suo trombe e tromboni non appena aese, Altofonte, alle porte di un petardo dà il «la», dunque Palermo, non lo abbia potuto limitiamoci a biasimare il lin­ mostrare sul podio. «Ho sba­ Giavellotto donne guaggio da bolla papale del co­ gliato al sesto chilometro, L'uomo nuovo del mezzofondo veloce municato di Nebiolo e diamo quando invece di stare nel comunque atto agli atleti az­ gruppetto dei migliori ho volu­ zurri di aver fatto una figura to attaccare e mi sono spolmo­ Per Tessa più che decorosa. nato inutilmente. Avessi avuto A parte il quinto posto del più esperienza, avrei disputato nostro Bianchini, l'altro mar­ la volata per il terzo posto in tellista Giampaolo Urlando, 39 condizioni molto migliori. Pa­ Sanderson anni, da quattro residente a zienza, adesso aspetto i cinque­ Cruz, dalle favelas mila e staremo a vedere...». Los Angeles dove alterna lo sport al lavoro in uno studio di Senza rimpianti e, ovvia­ un premio architettura, è arrivato ottimo mente, raggiante, è invece il pa­ quarto con 75,96, scivolando dovano , negli ultimi lanci da un podio bronzo a sorpresa nel salto in che gli avrebbe permesso di lungo con un eccellente record una lunga corsa quattro chiudere alla grande una lunga italiano, 8.24 all'ultimo salto. e rispettabile carriera. «Di più era proprio impossibile. Quarta anche la Gabriella Cari Lewis faceva gara a sé ed anni dopo Dorio negli 800, dominati dalle era come se non esistesse, di rumene Melinte e Lovin (oro e tutti gli altri solo uno, l'austra­ bronzo) e dall'americana Galla- liano Honey, mi ha tolto l'ar­ alla medaglia d'oro LOS ANGELES — La grande e her (argento). «Se non mi fossi gento, ma con la mia stessa mi­ bella finlandese Ti ina Lillak, ?atta intrappolare dal gioco di sura». Giovanni studia archi­ campionessa del mondo Tan­ squadra delle rumene — si la­ tettura a Venezia (quando C'è sempre un giorno, nella vita di ognuno di noi, che ci sposta dell'uomo potente che però non corre il giro di pista e il doppio giro no scorso a Helsinki e primati­ menta la Dorio — avrei potuto può), in atletica ha fatto un po' da una strada all'alt ra senza che ci si possa far niente. Il giorno che ma il doppio giro e i 1500. Ecco, forse è un prototipo, il prodotto sta mondiale (74,76) è stata anche arrivare alla medaglia. di tutto prima di trovare nel cominciò a camminare sulla strada che l'ha condot­ ultimo di questa atletica leggera che corre con tanta fretta da non Ma è colpa mia, sono stata poco lungo la sua specialità di elezio­ darti nemmeno il tempo di capirci qualcosa. sconfitta dalla nera britanni­ ne. ma adesso pensa di provare, to alla medaglia d'oro olimpica è lontano. Joaquim aveva dodici ca Tessa Sanderson, 28 anni, furba, mi dimentico sempre anni ed era un bambino che si divertiva a giocare a basket. Nato E Donato Sabia? Ha fatto il quinto posto nella più grande e più che con quelle bisogna correre dopo le Olimpiadi, anche nelle vera gara di queste Olimpiadi immiserite — sul piano tecnico — che ha vinto con un 69,56 otte­ gare di velocità. Peccato che nelle favelas di Taguantiga. vicino a Brasilia, ha fatto di lutto: il nuto al primo lancio. TVssa — con gli speroni nei gomiti per venditore ambulante, il lustrascarpe, il sognatore (ma con modera­ dal boicottaggio dei sovietici e degli altri Paesi dell'Est. Aveva farsi largo. Si sono parlate a anche lì, nel caso riuscisse ad scarse esperienze e ha subito e puntualmente pagato. A Roma, che è il diminutivo di Theresa duecento metri dal traguardo, emergere, si troverebbe a coz­ zione, perché i poveri che sognano troppo finiscono male, magari zare contro la diga Lewis. Ma la nei paradisi artificiali). Il giorno che incontrò Alberto Oliveira, campionati italiani, si era ingegnato di correre quattro gare in due — ha così ricevuto il premio avevano paura del mio arrivo in meritato dopo parecchie sfor­ volata e mi hanno chiuso. Pec­ prende con spirito: «Quello, fin innamorato dell'atletica, fu un giorno importante perché l'inna­ giorni proprio per abituarsi allo stress olimpico. Ma c'è una bella che c'è, bisogna tenerselo». morato finì per fare innamorare anche il ragazzino. Alberto De differenza tra I auone nazionale, arduo così cosi, e quello olimpico tune. Per esempio quattro an­ cato, comunque niente di gra­ Oliveira, dopo avergli insegnato tutto quel che sapeva, riuscì a che è tremendo. Se guardiamo la classifica vediamo che Donato è ni fa a Mosca gareggiò in con­ ve: gli 800 mi servivano soprat­ finito a soli 70 centesimi da Earl Jones, medaglia di bronzo. Il dizioni fìsiche menomate e fu tutto per rodarmi in vista della Michele Serra fargli avere una borsa dì studio. E Joaquim andò negli Stati Uniti, mia vera gara, i millecinque­ dove si iscrisse all'Università dell'Oregon. ragazzo può quindi essere contento di sé, anche se gli dà fastidio subito eliminata. Tiina Lillak ha raggiunto i 69 metri esatti cento». L'anno scorso a Helsinki, campionato del mondo, corse come un consolarsi col fatto che dietro gli son giunti campioni come il Poi due quinti posti di diver­ Gli italiani pollo e nel rettifilo conclusivo degli 800 metri fu infilzato sia dal keniano Ed Koech, l'americano e l'inglese Steve alla seconda prova e poi si è so sapore, quello agrodolce del­ veterano tedesco Willi Wuelbeck sia dal giovane asso olandese Ovett. infortunata. A completare il l'ottocentista Donato Sabia e in gara oggi Rob Druppers. Sembrava che fosse vulnerabile in volata e in realtà , primatista mondiale degli 800, non ha fortuna trionfo inglese ci ha pensato quello frizzante di Salvatore con questa distanza. A Mosca fu sconfitto da Steve Ovett, stavolta Fatima Whitebread, origina­ Antibo nei diecimila. Da Sabia, Disco uomini: Marco Marti­ Io è perché corre di potenza e con falcata molto lunga. Con quella è stato superato da Joaquim Cruz, In entrambe le occasioni ha no, , Marco falcata chi va con passi radenti e frequenze rapide — come Seba­ ria di Cipro, che con 67,14 ha forse, poteva arrivare qualche commesso l'errore di fidarsi troppo del suo micidiale cambio di conquistato la medaglia di cosa di più dopo le prove sciolte Bucci; 200 donne: Marisa Ma­ stian Coe — in genere vince. E tuttavia, il modo di correre del marcia. A Mosca e a Los Angeles il cambio non ha funzionato sullo; 1500 donne: Gabriella ventunenne brasiliano è terribile perché impone un ritmo da crea- bronzo. Fatima Whitebread e convincenti dei turni elimina­ Dorio; asta: ; 5 perché chi gli stava davanti già marciava alla sua velocità ed era l'anno scorso fu in testa alla tori: ma è lui stesso a ridimen­ pa cuore. quindi imprendibile. sionarsi giudiziosamente, spie­ mila: , Stefa­ Joaquim Cruz modifica ancora una volta il panorama degli 800 classifica nella gara mondiale no Mei; 200 uomini: Pietro Con l'43" il brasiliano diventa il numero due di sempre, dopo fino all'ultimo lancio: poi Tii­ gando che «quattro gare in Mennea, , Carlo metri. Da Marcello Fiasconaro, Ivo Van Damme e Alberto Juanto- Sebastian Coe (l'41"73) e davanti ad quattro giorni sono ancora Simionato; tremila: Agnese rena, gli uomini possenti, si passò a Steve Ovett e Sebastian Coe, Qui sopra, Joaquim Cruz dopo il traguardo trionfale degli 800 (l'43"53>. 0r3 correrà i 1500. Cosa accadrà? na Lillak, spinta da 70 mila troppe per uno come me, che spettatori, la superò. Possamai; siepi: Francesco Pa- gli uomini resistenti e agili. I primi tre alternavano 400 e S00. Gli metri. Nell'altra foto, Sebastian Coe tra l'azzurro Riccardo difetta di esperienza e di tenu­ netta. . altri due, 800 e 1500. Con Cruz si torna a un disegno morfologico Materazzi e il sudanese Omar Khalifa. Remo Musumeci ta. Per questa finale non avevo